Codice cliente: 10243887 Corriere del Domenica 5 Luglio 2015 21 VE

di una redazione giornalistica, moda e design internazionale Contemporaneo quella del magazine (ha collaborato al fianco di Stephen Peng «Venezianews» (Cannaregio famosi stilisti internazionali e Cultura dalla moda all’arte 563/C, Venezia), che si con aziende quali Cerruti, Guess, trasforma in temporary gallery, Diesel, Calvin Klein Jeans, Levi’s, è ospitata fino al 26 luglio la Benetton), Peng torna al primo Un’esplosione di paesaggi, albe mostra «Life in Color>Venice», amore, la pittura, creando Spettacoli e tramonti, nuvole, sotto il segno con i lavori dell’artista di origine potenti ed enormi opere che delle parole d’ordine colore ed taiwanese Stephen Peng. Dopo miscelano l’astratto con un’energia. Nell’insolita location quarant’anni nel mondo della l’impressionismo. (Ve.Tu. ) La mostra A Caorle 120 opere di macchiaioli e vedutisti veneti, Il concorso dal romanticismo alle avanguardie del Novecento. La Laguna vista Torna il Premio Berto dai Ciardi, le montagne di Wolf Ferrari, la campagna di Signorini Il campano Di Salvia miglior opera prima

er un grande scrittore dalla fortuna malcerta come Giuseppe P Berto (Mogliano Veneto 1914 – Roma 1978) il Premio Letterario Opera Prima a lui intitolato, dopo un quadriennio di morte appa- rente, rinasce con nuovo spirito sotto la spinta della Associazione Culturale Giuseppe Berto, sorta per celebrare il centenario della nascita dell’autore di Il Male Oscuro e con una giuria di critici e accademici presieduta da Antonio D’Orrico, critico e giornalista del Corriere della Sera. È stato Francesco Paolo Maria Di Salvia, sa- lernitano classe 1982, con il romanzo Marsilio La circostanza, epopea novecentesca di una famiglia di produttori di caffè, a ag- giudicarsi la vittoria durante la cerimonia di premiazione svoltasi ieri a Mogliano nella Villa Marignana, Museo Toni Benetton. D’Or- rico definisce il romanzo «Grande prova di coraggio, e di follia. Romanzo di impianto tradizionale, dalla prosa controllatissima, fatto di una lingua teatrale, ricca, incline al parlato – il giovane scrittore riporta nella sintassi la musicalità meridionale –. Di Sal- via concilia con ottima tenuta narrativa la tradizione e la moderni- tà». Chiediamo a D’Orrico dello stato di salute della narrativa ita- liana: «Pessimo a giudicare dallo Strega, oggi compromesso da tattiche di potere; ottimo invece a giudicare da questo rinato Pre- mio di Mogliano, dedicato a un autore straordinario nelle lettere

Colori Guglielmo Ciardi «Vele in bacino San Marco»

saltata e inondata dalla lu- ce, una Venezia incantata Eche via via si dirada nei con- «Bell’Italia», il paesaggio torni, le campagne dolci del Bel Paese e la vita rupestre. Dalle lu- minose marine dei tre Ciardi ai tratti mossi di Giovanni Boldini, è un viaggio nell’anima dalle scene borghesi di Alessan- dro Milesi, ai fermenti della Mac- chia di Giovanni Fattori, dalla Francesco Paolo Maria Di Salvia durante a premiazione grazia decorativa delle scene po- sione romantica dell’artista, per ri violacei di Astolfo de Maria, per San Francesco del Deserto in una polari di Ettore Tito fino a Virgilio approdare ai nuovi linguaggi no- finire con la Marina di Guidi, in versione visionaria di Gino Rossi. italiane come Berto, sempre troppo sincero e eterodosso e per Guidi, dove il figurativo svanisce, vecenteschi. Curata da Stefano cui Venezia scompare nell’astrat- Nella sezione de «La campa- questo troppo poco amato». Il panorama variegato delle opere è una cavalcata attraverso 120 Cecchetto e Maurizio Vanni, la to. gna e i luoghi della memoria» giunte alla selezione del Berto, dal genere autobiografico all’epi- opere la mostra «Bell’Italia. La rassegna si snoda in cinque se- S’intitola «La montagna, nei dominano le vedute en plein air co, dal comico al fantastico, lascia dunque sperare che il destino pittura di paesaggio dai mac- zioni tematiche: «È cronologica- luoghi e dello spirito» la seconda dei Macchiaioli. Nella quiete del romanzo italiano – che si suole ciclicamente pensare come chiaioli ai neovedutisti veneti mente un po’ al contrario – spie- sezione, dove la montagna è si- campestre, si viene conquistati morto ma che rinasce fortunosamente con qualche bel debutto – 1850-1950». ga Cecchetto - , ma abbiamo scel- nonimo di casa dell’anima e da Chiacchiericci a Riomaggiore respiri a pieni polmoni, stando, quantomeno e ovviamente non Allestita al Centro culturale to di privilegiare i luoghi». Ad ac- quiete per la mente, che si apre e Combs la Ville di Telemaco Si- solo, alla mole del romanzo vincitore al Berto: più di seicento pa- Bafile di Caorle (Venezia) fino al cogliere il visitatore sono le luci con un grande pascolo di Gu- gnorini e dalla forza che esce dal- gine, misura davvero rarissima per l’estenuata consuetudine di 25 ottobre, l’esposizione - pro- di «Venezia e il suo immagina- glielmo Ciardi, Mattino alpestre. le 4 tele di Fattori; e ancora opere scrittura/editoria nazionale. «Una prova di talento di Di Salvia– mossa da Comune di Caorle, rio», con uno stupendo olio di Tra cortili friulani e paesaggi del di Costa, Cecconi, Cabianca. L’ul- puntualizza il presidente - un piccolo romanzo nel romanzo, è la Fondazione Terra e Acqua, Fon- Emma Ciardi e la sua Luce di Cadore, si giunge a Crespano, un tima sezione è un «Omaggio a storia degli spot del caffè nel corso di cinquant’anni, inserita nel dazione Santa Cecilia e Museo Maggio, una frastagliata e mossa bellissimo tramonto di Teodoro Luigi de Giudici», pittore capesa- corso della narrazione». La Giuria del Berto, composta da Cristina del Paesaggio a Torre di Mosto - Veduta di San Marco di Boldini, Wolf Ferrari. La terza sezione im- rino che fu sensibile alle avan- Benussi, Enza Del Tedesco, Giuseppe Lupo, Laura Pariani, Stefano propone vedute dei maggiori ar- l’enorme Ponte votivo del Reden- mortala «Percorsi d’acqua», guardie di inizio ‘900: «La bella Salis e Antonio D’Orrico, aveva selezionato, tra una cinquantina di tisti a cavallo tra ‘800 e ‘900 che tore di Beppe Ciardi, le Vele al so- quelli dell’Adige veronese di Ru- scoperta – sottolinea Cecchetto – opere prime, cinque finalisti: Pier Francesco Brandimarte con compongono un itinerario se- le, di Guglielmo Ciardi dove è an- bens Santoro, del «Golfo di Trie- di un artista che va rivalutato». L’Amalassunta (Giunti), Enrico Ianniello con La vita prodigiosa greto dell’anima, e un percorso cora viva la lezione del Canaletto, ste» di Piero Fragiacomo o della L’esposizione è coadiuvata da un di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli), Marco Peano con L’invenzione attraverso l’evoluzione stilistica l’affollata Fondamenta venezia- deliziosa Conversazione in ter- ampio catalogo edito da Marsi- della madre (Minimum Fax), Elena Rausa con Marta nella corren- della rappresentazione del pae- na di Ettore Tito. Per poi scivolare razza di Milesi. Poi si torna in la- lio. Info : www.comune.caorle.it te (Neri Pozza) e il vincitore Di Salvia. saggio che, partendo dall’idea ot- in una visione più surreale con le guna, ma non a Venezia, bensì Veronica Tuzii Isabella Panfido tocentesca, si trasforma con la vi- tele di Gennaro Favai e con i colo- nelle isole di Burano, Mazzorbo e © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA