Anno XII Num

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Anno XII Num 1 Anno 12 Numero 253 1 dicembre 2017 — CII M . Y . Akhtamar on line e n i l Armenia ed Europa ancora più vicine T n I . Il 24 novembre, in occasione del quinto vertice del Partenariato orientale di Bruxelles, l'Armenia e o A l'Unione europea hanno firmato un nuovo accordo quadro, soprannominato “Accordo di partenariato N globale e rafforzato” (Cepa) che sostituisce il vecchio accordo di partenariato e cooperazione (PCA) del E 1999. r M Il 24 novembre rappresenta dunque una data molto importante nella storia armena e un passaggio politi- R co estremamente significativo. a A Il Partenariato orientale (che è un programma di associazione che l' Unione europea ha in corso A con Armenia , Azerbaigian , Georgia , Moldavia , Ucraina e Bielorussia , nato nel quadro della politica T europea di vicinato e teso a favorire un avvicinamento di questi sei paesi all'Unione europea) presenta I molti aspetti vantaggiosi sia dal punto di vista economico che commerciale; ma è il profilo politico a inte- m N ressare maggiormente giacché, con la firma di una settimana fa, l’azione sinergica tra Europa e Pail U rinnovato partner armeno diviene ancora più intensa. Con una differenza sostanziale però: mentre l’Ar- a M menia, lentamente, si è incamminata in un percorso democratico di avvicinamento non solo alle istituzioni t O ma anche ai principi e valori europei, il suo principale competitor, l’Azerbaigian, è ancora lontanissimo C dagli standard richiesti dall’Unione e anzi in alcuni casi, ad esempio il rispetto dei diritti umani o la . h libertà di stampa, quasi in antitesi con i parametri richiesti. W Ecco dunque che la firma di questo accordo finirà con il rimarcare tale differenze sostanziali e contribuirà W a rafforzare il legame tra Bruxelles e Yerevan. k W A Sommario Armenia ed Europa … 1 - 6 Un’altra terra: la questione armena 2 Bollettino interno La voce dell’Artsakh 3 Nor Arax: il villaggio che rivive… 4 - 5 di Impressioni d’Armenia 5 Qui Armenia 5 azione armena Nuove prospettive per l’Armenia 6 2 Akhtamar on line Un’altra terra. La questione armena di ghi ritratti da Ajvazovskij annaspano, morale si apre. A LBERTO S IMONETTI fremono, si ergono stremati, ma il chiaro- Nello specifico armeno, paesi (ancora re del cielo consola. Se si prende la via del pochi) hanno riconosciuto il Medz Yeghern , Le superfici hanno una storia. mare si è sempre tra le onde. Dal momen- cento anni sono passati ma l'invisibilità ha Che siano dinamiche ed impetuose co- to che si nasce si è tra gli altri e tra altre perpetrato il massacro, responsabili le me un mare in tempesta o che siano a cose. nazioni dominanti. segmenti fortemente striati ed irregolari, I continui passaggi che ci trapassano, L'armenità ha, tuttavia, un'occasione. acuti o levigati come le rocce, parlano, che si fermano in noi per un po', che Consegnare a questo XXI secolo una spin- fanno eco, emanano e, al contempo, trat- stanno a lungo o che produciamo noi ta a superare il bieco fanatismo razziale e tengono in sé. stessi, sintetizzano l'orizzonte vitale. l'efferata idea di una "terra promessa" ma La terra è crocevia di scelta per l'umani- L'armeno è nel mondo. Come il migran- già occupata come "destino". La terra da tà: rivendicazione che può colorarsi di te e il nomade d'ogni tempo, la cancella- rivendicare è il suolo delle nostre vite in dispotismo oppure gesto di ribellione per zione che è loro toccata in sorte è stata comune, è la femminilità armena che deve mostrare che si è vissuta, che è stata irro- perpetrata da fanatismi per cui la radice guidare la nuova immagine dei popoli con rata di vita. C'è un pittore di origine arme- era una, per cui si coltivava civiltà sulla la potenza della minoranza, con la forza di na, Ivan Kostantinovic Ajvazovskij, che parola mitica, per cui si imponeva una chi ha perso perché inchiodato al muro già tra i suoi capolavori ha dipinta La nona razza, un sangue, una missione universale. da sempre, con la spinta a democratizzare onda . Sembra racchiudere il futuro di ogni Quale potere repressivo si cela in questo la storia fin dalle scuole. esiliato pur essendo stato composto nel lo dimostra l'altra parte. Vessata, umiliata, L'Armenia deve entrare nella storia, fare 1850. Curiosamente, coloro i quali condi- piegata. E poi, il silenzio. il proprio ingresso senza attendere il pieti- videranno da lì a poco più di sessant'anni Si strepita con voce tragicamente ap- smo della concessione perché il genocidio quell'origine armena, saranno protagonisti passionata ma il riscontro, il riconosci- è un fatto cosmico . Il massacro c'è stato, tutti di una delle repressioni più feroci della mento, non c'è. Allora, a mo' di frammen- lo sanno, molti ne tacciono, ma i volti storia. La forza naturale dipinta da Ajva- ti, emergono da cronache sotterranee parlano, le voci fanno eco, si odono da un zovskij narra dell'ancestrale rapporto fotografie, documenti, libri, superstiti. Se fazzoletto di terra sparso in tutto il mon- terra - uomo, fulcro perenne di ogni etnia, nel corso della storia si è acquisito un do. che inchioda il vivente al pensiero del potere post - genocidio o si è avuta la pre- Parlare, scrivere, lottare. Così l'Armenia luogo, alla dolorosa e spasmodica rifles- sunzione di un'elezione, il riconoscimento può essere un faro di libertà, può essere il sione sulla provenienza . è presto dato. pezzo di legno che salva i profughi ed il "Avere delle radici" non significa "essere Altrove, per l'armeno come per il nati- chiarore del cielo che illumina quell'enne- tra le radici". Se "avere delle radici" ha vo americano, per lo zingaro di ogni epo- sima onda di Ajvazovskij. sempre ricondotto gruppi etnici ad issarsi ca, per il viandante "ombra", per il folle e Divenire armeno, divenire fanciullo, sul gradino del privilegio e dell'elitarismo per l'escluso, per il negro e per le donne, divenire minore, divenire donna. con la copertura divina, manto d'elezione non si dà riconoscimento, non si è storici. e scaturigine di un sistema di leggi con le Si deve lottare per esserlo. Una questione quali imbrigliare il mondo, "essere tra le radici" è differente. Nel "tra" viene a chiarirsi il nostro carat- tere immanente, la cifra della nostra com- promissione con infinite relazioni. Siamo concatenati alla natura come alla storia della civiltà. L'albero inteso genealogica- mente non affonda soltanto radici ma è levigato da elementi atmosferici, da forme di vita pullulanti che rappresentano il suo Altro . Così l'uomo e la sua terra. Il popolo armeno non ha radici ma vive tra le radi- ci. Lì risiede la sua particolarità, lì dimora il coraggio della libertà di uomini e donne tese ad un'azione di autodeterminazione. Avere un'identità non significa pensarsi in un asse mitologico di discendenza. L'identità è l'attraversamento di alterità continue. Armeno è carattere storico, è legato al nomade, all'esodo, al meticciato, per poi spiccare per mezzo di una lingua, simbolo universale di pluralità. I naufra- ANNO 12 NUMERO 253 Pagina 2 3 Akhtamar on line la voce dell’Artsakh Un voto per la pace Economia 2018 Il 15 novembre il Parlamento europeo damentali del 2009 ». La crescita economica del 2018 nella Repub- ha votato la risoluzione denominata Soddisfazione è stata espressa da parte blica Artsakh (Nagorno - Karabakh) è previ- “ Raccomandazione del Parlamento europeo del armena per la riconferma della via ne- sta all'8%. 15 novembre 2017 al Consiglio, alla Com- goziale e pacifica come unico strumen- Lo ha recentemente dichiarato il ministro delle missione e al SEAE sul partenariato orienta- to per la risoluzione del conflitto e per finanze Grigory Martirosyan mentre il Parla- le nella fase preparatoria del vertice di novem- la riaffermazione del principio di auto- mento di Stepanakert ha iniziato le discussio- bre 2017 (2017/2130) ”. determinazione tra i punti cardine della ni preliminari sul progetto di bilancio del Una parte del testo è dedicata anche al trattativa. Il ministro degli Esteri dell’- prossimo anno. contenzioso sul Nagorno Karabakh. In Armenia, Nalbandian, ha ribadito a Martirosyan ha detto che l'accento principale particolare i deputati europei raccoman- margine di una conferenza stampa che nel 2018 sarà quello di garantire una crescita dano al Consiglio, alla Commissione e l’Armenia ha sempre sostenuto intense economica costante a medio termine, lo svilup- al Servizio europeo per l’azione esterna trattative finalizzate alla risoluzione del po delle istituzioni statali e della difesa. « di chiedere l’immediata cessazione delle ostili- conflitto del Nagorno - Karabakh men- Ha sottolineato che oltre a garantire l'8% di tà militari tra le forze armene e azere, che tre l’Azerbaigian ha manifestato a paro- crescita economica, il governo lavorerà per costano inutilmente la vita a civili e soldati e le e nei fatti solo intenti violenti e pro- mantenere la stabilità dei prezzi. Molta at- ostacolano lo sviluppo socioeconomico; di ricon- vocatori. tenzione sarà dedicata alla costruzione di fermare il sostegno agli sforzi dei copresidenti Non sarà un caso che in tutti questi alloggi, ha aggiunto il ministro. del gruppo di Minsk dell’OSCE verso la anni la parte armena ha sempre chiara- Il progetto di budget prevede 97,104 miliardi risoluzione del conflitto del Nagorno - mente manifestato la disponibilità a di dram (pari a circa 170 milioni di euro) di Karabakh e ai loro principi fondamentali del negoziati basati sui cosiddetti “Principi entrate e 101,404 miliardi di dram (circa 2009, tra cui l’integrità territoria- di Madrid”, richiamati nel testo votato 176 milioni di euro) di uscite.
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    APPUNTO DEL DIRETTORE La rivista «Rassegna degli Armenisti Italiani» (RAI) giunge con il presente fascicolo alla sua quattordicesima annata. Tale risultato, anzitutto, offre una testimonianza della vitalità dell’armenistica italiana. Vitalità che si afferma non più come la qualifica di un fenomeno momentaneo, bensì con le credenziali di una ormai acquisita stabilità e saldezza. Vorrei ringraziare i colleghi che hanno contributo al presente fascicolo e complimentarmi con essi per questo contributo, sempre assai prezioso come l’espressione e uno dei pegni principali della vitalità e stabilità appena accennati. Gli articoli qui raccolti attestano al tempo stesso alla notevole varietà degli interessi coltivati nel campo degli studi armeni. L’armenistica italiana si è sviluppata in una gamma veramente vasta e diversificata d’interessi, di tematiche, di visuali. In ciò non poco influì certamente anche la collocazione della disciplina di Lingua e letteratura armena nell’ambito degli studi universitari nelle sedi in cui tale disciplina è stata, come tale, oggetto d’insegnamento in questi ultimi quattro decenni. Le molteplici aperture, in senso sia diacronico che sincronico, in cui l’armenistica è venuta ad inserirsi grazie alla loro collocazione universitaria, hanno senza dubbio dispiegato nuovi orizzonti, suscitato nuove curiosità, creato nuovi contatti che hanno funzionato come un plus valore rispetto a quella varietà e ricchezza di contatti e d’orizzonti che sono già insite nelle dinamiche più congenite degli sviluppi quasi tre volte millenari della civiltà armena. Non è un segreto per nessuno la grave crisi che, che nell’ampio contesto europeo di un comune disagio, attraversa con dei sintomi di una gravità particolare l’istituzione universitaria in Italia e, in modo ancora più grave, le discipline umanistiche e, in proporzioni maggiori, le cosiddette discipline “deboli” cioè con uno scarso numero di studenti.
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