Akhtamar Numero 69

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Akhtamar Numero 69 1 Anno 4, Numero 69 1 marzo 09—XCIV M.Y. Akhtamar on line Editoriale Abbiamo, poi, il pia- È proprio compito di cere di ospitare in questa nostra pubbli- questo numero, l’in- cazione quello di ri- Una decina di giorni tervento della dotto- cordare al pubblico fa si è conclusa l’en- ressa Vigilante al dei lettori argomenti nesima edizione del convegno tenutosi lo e tematiche che fac- Festival di Sanremo, scorso novembre ciano conoscere an- celebre kermesse presso la Biblioteca cor di più la storia, la canora nella città dei nazionale di Roma cultura e la vita della fiori. ed incentrato sulla nazione armena. Anche l’Armenia van- figura del poeta Na- Brevi riflessioni forie- ta una città dei fiori zariantz. Abbiamo, re, per chi è interes- e della musica: certo così, occasione di sato, di ulteriori ap- molto diversa dalla ritornare sull’argo- profondimenti. rinomata località del- mento (già sviluppa- La simpatia con la la riviera ligure, ep- to sul numero 62 di quale ci seguite è il pure con un suo fa- Akhtamar) ed appro- miglior viatico per scino tutto particola- fondire la figura di continuare in questa re che sottolineiamo questo grande espo- missione. per l’attenzione e la nente della cultura E poi, come si dice, curiosità dei nostri armena in Italia del se son rose … fiori- lettori. quale non si è mai ranno. parlato abbastanza. on line La città dei fiori È accaduto frequentemen- In alcuni casi, invece, non si La prima denominazione si te nella storia degli ultimi è più tornati all’antico ma la faceva risalire alla presenza settanta anni che le città denominazione di stampo di una chiesa del tredicesi- armene cambiassero nome, sovietico è stata poi sosti- mo secolo costruita con non una ma più volte, in tuita da altra ancora. blocchi di pietra nera (i ragione del mutato clima Vanadzor, anzi la dolce nostri lettori già conoscono politico. Vanadzor per via del clima l’omonima chiesa nel nord E così, con l’avvento del più mite rispetto ad altre Iran). sistema sovietico, i secolari regioni del paese, ha subito La seconda fu attribuita, nomi furono spodestati per questa sorte. secondo l’uso del regime di essere poi ripresi con l’indi- Karakilisa (Chiesa Nera) allora, in onore dell’ufficia- pendenza della Repubblica fino al 1935, poi Kirovakan le Sergey Kirov. nel 1991. fino al 1992. (segue pag.2) WWW.COMUNITAARMENA.IT Sommario Editoriale 1 La città dei fiori 1 Bollettino interno di Carteggio Nazariantz — Scalero 3 iniziativa armena Qui Roma — festa di s. Vartan 4 Convegno in Puglia 6 Qui Armenia 7 Consiglio per la Comunità armena di Roma Bambini, attenti alle lettere! 7 Akhtamar 2 Akhtamar on line Dal 1993, Vanadzor - capoluogo del di- danni furono consistenti, ma non catastro- stretto di Lori nel nord dell’Armenia - ha fici e la città pagò il suo tributo al sisma assunto la denominazione attuale. con poco più di mezzo migliaio di vittime. È la terza città del paese, dopo Gyumri e Nel 1993 cambiò nome nell’attuale. la capitale Yerevan, dalla quale dista circa La crisi del settore industriale si è sentita centoquaranta chilometri, e conta circa anche da queste parti ma la città, da qual- centodiecimila abitanti. che anno a questa parte, sta cercando di Pur essendo situata ad oltre millequattro- investire, come tutta l’Armenia, nel turi- cento metri di altitudine, gode come si è smo. precedentemente detto di un clima più Del clima si è già detto. dolce rispetto alla stessa capitale che pure è ad una latitudine e ad una altitudine più gibile anche via ferrovia. Un altro piccolo bassa. aeroporto è ad una trentina di chilometri a Si adagia in una conca lungo il corso del nord, poco prima di Stepanavan. fiume Pambak ed è circondata da monta- Una quarantina di chilometri verso sud est gne (catena di Bazum) che si innalzano tra vi è la cittadina di Dilidjan che è collegata i duemila ed i duemilacinquecento metri. alla capitale via ferrovia con una tratta più Proprio questa cortina naturale ne mitiga il diretta rispetto a quella che passa da clima e favorisce la coltivazione dei fiori Gyumri. che l’ha resa celebre in tutta l’Armenia. Vanadzor vanta numerosi istituti di ricerca I primi insediamenti si fanno risalire all’E- scientifica e musei, fra i quali una ricca tà del Bronzo; alcuni reperti del periodo pinacoteca. Il palcoscenico del teatro Abe- sono custoditi nel locale museo. Il paesaggio offre scorci suggestivi che lian è stato calpestato dai più importanti Nel 1826 la città viene interamente distrut- fanno di Vanadzor una delle città più pit- attori drammatici dell’Armenia. ta da Hasan Khan durante la guerra russo toresche di tutta la Repubblica. Ma Vanadzor ha visto anche fiorire nume- persiana. È il destino della stessa Armenia, Le pendici montuose a sud est sono ricche rose scuole musicali, in particolare dagli quello di essere oltraggiata da questo e da di foreste e, in tutta la zona, sorgono nu- anni cinquanta, sicché all’appellativo di quell’esercito che scorazzano sul suo suo- merose dace utilizzate dai villeggianti nel “città dei fiori” (con la giornata del 20 lo distruggendo tutto ciò che incontrano! periodo estivo. maggio dedicata appunto a loro e tutta la Karakilisa, come si chiamava allora, risor- La città ha un impianto urbanistico piutto- città abbellita dagli abitanti con composi- ge e, con l’apertura nel 1899 della tratta sto semplice. Grandi viali e corsi che si zioni floreali) è stato aggiunto anche quel- ferroviaria che collega Yerevan a Tbilisi, intersecano squadrati fra di loro. lo di “città della canzone”. diviene snodo strategico per tutta la regio- La piazza principale è a forma di trapezio L’abbinamento musica e fiori l’accosta ne. regolare con cinque lati, su di essa insisto- straordinariamente a Sanremo che ha ospi- Nel maggio de 1918, il generale Tovmas no i palazzi più importanti e si aprono tre tato nei giorni scorsi la celebre rassegna Nazarbekian sconfigge l’esercito turco nei viali, uno dei quali porta direttamente alla canora: manca il mare, è vero, ma è un pressi della cittadina e la vittoriosa batta- stazione. problema di tutta l’Armenia. Quanto al glia (denominata appunta “battaglia di festival …. Karakilisa”) entra prepotentemente nella storia dell’Armenia pochi giorni dopo la vittoria a Sardarapat. La strenua difesa armena contro l’invasore Da sapere …. turco salva non solo una nazione ma il destino stesso di un popolo. TIGRAN SARGSYAN, attuale Pri- Durante l’epoca sovietica cambiò, come si mo Ministro della Repubblica Armena è detto, nome in Kirovakan e da centro è nativo di Vanadzor. prevalentemente agricolo si sviluppò indu- strialmente soprattutto nel settore chimico Gli ambientalisti armeni hanno lan- grazie anche alla presenza della ferrovia ciato l’allarme: l’abitudine di racco- che consentiva agevole trasporto per le Il tessuto urbano si è sviluppato lungo la gliere e portare al mercato molte merci. direttrice del fiume Pambak e della ferro- piante officinali di cui è ricca la valla- Nel 1988 venne colpita dal terremoto. I via, ma il centro cittadino gravita sulla ta sta mettendo a rischio molte specie! sponda meridionale. A quartieri caratterizzati da intensa edili- zia popolare si alternano vaste aeree dove sono sorte decine di abitazioni unifamilia- ri, ciascuna delle quali con il proprio orto e giardino. Numerosi complessi industriali sorgono alla periferia della città ma l’espansione urbanistica ha fatto sì che molte fabbriche venissero incorporate dallo sviluppo dei quartieri. A Gyumri (una sessantina di chilometri ad ovest) vi è lo scalo aeroportuale raggiun- ANNO 4, NUMERO 69 Pagina 2 3 Akhtamar on line Carteggio Hrand Nazariantz -Liliana Scalero. Storia di un’amicizia fraterna nel comune amore per la poesia e la cultura DI MAGDA VIGILANTE per le edizioni della rivista “Humanitas” di Bari scrittori illustri inglesi, spagnoli, americani. la traduzione in italiano, curata da Enrico Cardi- Ribadisce infatti il carattere internazionale della La prima lettera inviata alla scrittrice Liliana le, del volume I sogni crocefissi, mentre nel rivista che deve essere un «… terreno neutro Scalero dal poeta armeno Hrand Nazariantz 1920 le stesse edizioni stamparono la raccolta dove possono incontrarsi tutti, bianchi e negri, risale al 7 novembre 1946 e si presenta come Vahakon e il poemetto dialogato Lo specchio. cristiani e pagani, orientali e occidentali…» e una richiesta di collaborazione alla nuova rivi- In seguito la casa editrice Alpes di Milano anche autori delle tendenze più diverse, uniti sta “Graal” appena fondata dal poeta. Già dalle pubblicò, nella traduzione di Cesare Giardini, però dal comune amore per la poesia e la cultu- prime righe, Nazariantz annuncia l’ideale di che figurava anche come curatore, la raccolta ra. Queste dichiarazioni di Nazariantz sono poesia al quale s’ispirerà la rivista il cui pro- di Nazariantz Tre poemi (1924) comprendente veramente notevoli in un periodo storico, come gramma è essenzialmente basato «su un ritorno Il paradiso delle ombre, Aurora, anima di quello del secondo dopoguerra, nel quale le al vero, primitivo concetto di Poesia, intesa non bellezza, e Nazyade, fiore di Saadi . contrapposizioni ideologiche avrebbero suscita- solo come semplice forma d’arte, ma anche Con l’appoggio di scrittori e poeti italiani e to ben presto un clima da guerra fredda. Ancora come concezione di vita …» Il poeta infatti non stranieri, Nazariantz aveva quindi dato vita alla più notevoli se si considera che le pronuncia un è solamente un letterato, ma svolge l’importante rivista “Graal” che sarà al centro del carteggio poeta armeno, appartenente ad un popolo il missione di comunicare agli uomini, attraverso con Liliana Scalero durato fino al 1957 e costi- quale ha subito violenze e pulizie etniche e la poesia, «un messaggio di redenzione nell’A- tuito da 32 lettere e 1cartolina che sono conser- proprio per questo motivo Nazariantz è ferma- more» e di fraterna unione nel «sentimento vate nella Raccolta Liliana Scalero presso la mente contrario ad ogni discriminazione.
Recommended publications
  • Hrand Nazariantz
    In memoria del Fratello Hrand Nazariantz Godendoci gli scampoli di questa piacevole estate ero a cena con il Fratello Rupen Timurian, decano del GOI di Palazzo Giustiniani, all’Oriente di Bari. Come si conviene a due Massoni di lungo corso, si finisce sovente a parlare dell’Istituzione con quell’entusiasmo fanciullesco di chi ancora ci crede, anche a numerosi anni dalla Prima Luce. Nel corso del nostro fraterno incontro, ho avuto il piacere di approfondire la mia conoscenza sull’Illustre Fratello Hrand Nazariantz, raffinatissimo poeta Armeno che tanto donò in termini culturali ed Iniziatici ai Figli della Vedova di Terra di Bari. Cresciuto nelle fila di Piazza del Gesù sin dagli albori della sua Fondazione, seppe condividere in Comunione d’Intenti, la sua Fede Massonica con i numerosi Fratelli di altre Obbedienze, facendo germogliare i Tradizionali principi della Massoneria Universale. Il mondo profano ha riservato a questo fulgido Poeta, candidato al Nobel per la Letteratura nel ’53,(1) forse più attenzione di quanto non si sia fatto all’interno della Nostra Istituzione. Il Comune di Bari ha dedicato alla sua memoria una strada, ove oggi ha sede il Distretto della Corte d’Appello. Approfondendo alcuni cenni biografici, si comprende il peso che ha avuto, tanto nei riguardi della sua martoriata terra d’origine, favorendone l’apertura culturale, quanto per lo sviluppo della poesia nel nostro Paese. Il Fr Timurian con trasporto emotivo, mi ha mostrato vecchie foto, enarrando meravigliose storie di antica fratellanza, solidarietà umana e radicate affinità elettive. La sua è una famiglia di origine Armena ed i suoi avi giunsero a Bari da profughi, a causa del noto e triste eccidio.
    [Show full text]
  • Nazariantz, Poeta D'incrocio
    Nazariantz, poeta d’incrocio di Dorella Cianci 1. Brevi cenni biografici Nel 1913 un poeta armeno, Hrand Nazariantz, arrivò in Puglia; era poco più che un ragazzo che scribacchiava versi eppure già sfuggiva ad una condanna a morte e- messa dal governo turco, in quanto divulgatore di idee a favore del popolo armeno. Il suo esilio per ragioni politiche trovò approdo in Puglia, poiché a Costantinopoli con- viveva con un’attrice di avanspettacolo (nell’accezione data al termine prima dell’epoca fascista), Maddalena De Cosmis, grazie alla quale, arrivato in Italia, riuscì ad ottenere la cittadinanza italiana. Bari certamente non poteva ancora intuire che si stesse trovando dinanzi un candidato al Nobel1. Di recente la biografia del poeta, per lunghissimo tempo dimenticato, sta cono- scendo un rinnovato interesse sollecitato anche dalla nascita del Centro Studi Hrand Nazariantz2, a Bari, e preceduta da una piccola pubblicazione antologica di poesie scelte da una delle opere giovanili, Sogni crocefissi. Prima di parlare di questo eclettico poeta in rapporto a Bari, mi pare opportuno dare uno sguardo rapido alla sua vita in terra d’Armenia, non certamente priva di stimoli. Nacque nei sobborghi di Costantinopoli nel gennaio del 1886 e il suo co- gnome, come suggerito dal prof. Serge Mouraviev, rimanda agli ambienti della buona borghesia e dell’aristocrazia armena. Suo padre Diran era un linguista e un patriota, sua madre si chiamava Aznive Merhamedtian. Nel 1898 fu iscritto al Collegio Bérbé- rian di Costantinopoli ed in questi anni si rivelò subito un’intelligenza mirabile, se- gnata anche da un certo rigore comportamentale: Il curriculum di studi ed i metodi di insegnamento progettati da Berbe- rian prevedevano dure ma semplici condizioni.
    [Show full text]
  • ARCHIVI DI FAMIGLIE E DI PERSONE, Materiali Per Una Guida, II
    206 Archivi di famiglie e persone 2083. NEGRI AS Novara. Vèrsamento. Dati complessivi: bb. 11 (1537-1931 con docc. in copia dal 1167). Elenco. Carte patrimoniali della famiglia Negri, conservate nell'archivio dell'Ospedale maggiore della carità, riguardanti case di Novara e tenute agricole che Giuseppe Negri, nel 1900, lasciò in eredità all'ospedale stesso. BIBi., Guida, III, p. 183. 2084. NEGRONI Giovanni AS Novara. Deposito. Dati complessivi: bb. 3 (1812-1843). La documentazione è costitnita da carte professionali e personali del magistrato e awocato Giovanni Negroni. È conservata in Raccolte. e miscellanee, Mano­ scritti. 2085. NEGROTTO Biella, Fondazione Sella. Dati complessivi: scatole 6 (XIX-XX). Carte della famiglia Negrotto di Genova; si segualano quelle relative a Pericle f N egrotto, tenente colonnello dei bersaglier� irredentista e nazionalista. 2086. NIBBIA AS Novara. Versamento. Dati complessivi: b. 1 (1561-1780). Elenco. I! piccolo fondo, conservato nell'archivio dell'Ospedale maggiore della carità, contiene carte patrimoniali della famiglia, pervenute all'ente insieme con le pro­ prietà lasciate in eredità da Carlo Nibbia, chirurgo. BIBi., Guida, III, p. 183. ' , 2087. NICOLIS ,AS Novara. Versamento. Dati complessivi: pergg. 68 (1386-1492). Regesto; in­ ventario 1457. Le pergamene sono conservate nell'archivio dell'Ospedale maggiore della carità. Con testamento dell'anno 1401 Giovannino Nicolis destinò i propri beni alla fon­ dazione, in Novara, dell'Ospedale di S. Antonio, poi concentrato (1482) nell'Ospedale della carità. Un piccolo nucleo dell'archivio Nicolis (23 pergame­ ne) si trova nella raccolta Canetta (vedi scheda relativa). BIBe., Guida, III, p. 183. l. Codicetto contenente privilegi della famiglia Ponzone. Secolo XVI in.
    [Show full text]
  • HRAND NAZARIANTZ Il Poeta Armeno Esule in Puglia
    Luglio 2015 “Chiedete tutti perdono per le istitu - zioni e le persone che chiudono le loro porte a gente che cerca aiuto e cerca di essere custodita” . Papa Francesco si appella alla comunità internazionale auspicando che “ agisca in maniera concorde ed efficace ” mentre in Fran - cia si pensa alla costruzione di un muro per fermare l'ondata dei migranti che si aggiungerebbe a quelli che già costellano l'Europa. C'é un muro a Belfast nell'Irlanda del Nord dove una serie di altri muri costruiti tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta divide la comunità cattolica da quella protestante che, dopo es - sersi combattute innumerevoli volte, ancora oggi faticano a trovare coe - sione. C'é un muro a Cipro, costruito nel 1974 per ordine del generale in - glese Peter Youn e che separa la co - munità greca da quella turca. E ancora, il muro che divide Mitrovica, la città cosova dove a Nord vive la comu - nità serba e al sud i kosovari di etnia Una scrtitta sul muro di Berlino che recita “Non piu’ guerre. Non piu’ muri” albanese. C'é il muro di Ceuta e Me - lilla, territori spagnoli in terra d'Africa, il via al progetto di edificazione di una barriera che correra’ per ben 175 chilo - che con reti e filo spinato cerca di con - metri lungo la frontiera con la Serbia, proprio mentre a Calais si stanno verifi - trastare le ondate migratorie africane. cando lutti vergognosi durante i tentativi di ingresso nel Regno Unito attraverso E poi quello che in Grecia ferma i mi - l’Eurotunnel.
    [Show full text]
  • L'armenia, La Diaspora, Gli Altri
    View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Firenze University Press: E-Journals LEA - Lingue e letterature d’Oriente e d’Occidente, n. 5 (2016), pp. 161-178 DOI: http://dx.doi.org/10.13128/LEA-1824-484x-20030 L’Armenia, la diaspora, gli altri: questioni aperte ed urgenze culturali A proposito del volume a cura di Stefan Nienhaus e Domenico Mugnolo, Questione armena e cultura europea (Claudio Grenzi Editore, 2013, pp. 238) Diana Battisti Università degli Studi di Firenze (<[email protected]>) Abstract The subject of this article is the research work by a team of experts on Arme- nian Studies and the connections between Armenian History and European cultures, in particular German, French and Italian Literature. The aim is to collate the most important opinions and results of this scientific inquiry and present them in a systematic overview. From the reworking of some special historical questions such as the Armenian Holocaust, its aftermath and (lack of) recognition, it becomes clear that the Armenian case – despite existing parallels with other genocidal models from a historical and juridical point of view – is to be viewed as unique. This understanding also offers interesting input for current discussions on Human Rights, especially as far as the policy of ‘peaceful coexistence’ is concerned. Keywords: Armenian diaspora, Armenian genocide, Armenian history, Hrant Nazariantz, Nor Arax Questione armena e cultura europea (Nienhaus, Mugnolo 2013) riunisce contributi inediti sulle vicende della storia armena del XX secolo con altri già presentati in occasione del convegno omonimo svoltosi a Bari nel 2009, rielaborati per la pubblicazione1.
    [Show full text]
  • Archivio Storico Hrand Nazariantz
    CENTRO RICERCHE DI STORIA ED ARTE CONVERSANO ARCHIVIO STORICO “HRAND NAZARIANTZ” vincolato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ai sensi del D.P.R. 30.9.1963, n. 1409, ex art. 36 (Notifiche del 13.11.1985 e del 26.09.1992) Il Centro Ricerche ha incominciato ad interessarsi del poeta armeno Hrand Nazariantz a seguito della donazione delle “carte” appartenute a Hrand Nazarian fatta nel 1985 dal dott. Giulio Gigante, co-fondatore del Centro Ricerche, allo scopo di rilanciare la figura e l’opera del poeta armeno in ambito locale e nazionale. Il Centro ha provveduto da subito a far redigere, a sue spese, da operatrici accreditate presso la Soprintendenza Archivistica (dott.sse Cristiana Guarnieri e Antonella Caprio), un “elenco di consistenza” del nascente archivio e in un secondo momento le “schede di contenuto” secondo i correnti criteri archivistici, sotto l’Alta vigilanza della Direzione generale degli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Soprintendenza Archivistica, al fine di facilitarne la fruizione a quanti, studiosi locali e non, avessero voluto studiare il poeta. Gli Organi sociali del Centro si resero subito conto che Nazariantz e le sue carte potevano rappresentare molto di più di quanto non avesse significato la sua presenza nell’ambito culturale della provincia barese, che non lo considerò abbastanza; un intellettuale che invece era stato, anche da esule, sempre saldamente collegato alla I cultura italiana ed internazionale oltre ai suoi tanti connazionali, esuli come lui, che di lui fecero
    [Show full text]
  • N E W S L E T T E R Vol
    N e w s l e t t e r Vol. 5 2 Ju ly 20 17 A I E A N e w s l e t t e r n° 52 July 2017 C ONTENT FROM THE EDITOR 3 LE MOT DE LA PRÉSIDENTE 4 NOTE FROM THE SECRETARY 6 Assemblée générale de l’AIEA / Gerneral Meeting of the AIEA p. 6 NEWS FROM MEMBERS 7 Obituary Gabriella Uluhogian p. 7 – Obituary Vladimir B. Barkhudaryan p. 9 – Personalia and distinctions p. 14 – Shorts Reports (Conferences, Work- shops, Exhibitions) p. 16 – Ongoing Projects p. 23 – PhD Students & Post- docs p. 30 – Publications de nos membres p. 35 – Change of address p. 37 NEW ARMENOLOGICAL PUBLICATIONS 49 BIBLIOGRAPHIE DE NINA G. GARSOÏAN 63 USEFUL LINKS 77 PRACTICAL INFORMATION 81 AIEA Membership fees p. 81 – AIEA bank accounts p. 81 – PayPal p. 82 – AIEA means of communication p. 82 ACTIVITIES AND PUBLICATIONS OF THE AIEA 83 1. General Conferences p. 83 – 2. Workshops organized by the AIEA p. 83 – 3. “Armenian Studies 2000” project p. 84 – 3.1 Workshops organized within the frame of the “Amenian Studies 2000” project p. 84 – 3.2 History of Arme- nian Studies, Sub Series of the Handbook of Oriental Studies p. 85 – 4. Work- shops organized under the auspices of the AIEA p. 86 – 5. Publications under the auspices of AIEA or issued from AIEA initiatives p. 86 On the cover and at the end of each section: Monastery of Sanahin (Armenia) 2 A I E A N e w s l e t t e r n° 52 July 2017 From the Editor In order to improve the circulation of information among AIEA members, two new subsections have been introduced in the current issue of the Newsletter un- der the heading News from members.
    [Show full text]
  • Storia Religiosa Dell'armenia
    COLLANA EUROPA RICERCHE - 15 promossa dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI Storia religiosa La straordinaria coincidenza tra l’identità nazionale dell’Armenia armena e la fede cristiana ha una lunga storia, che viene qui ripercorsa mettendo in luce le caratteristi- che salienti della spiritualità, della vita e delle istitu- A cura di zioni della sua Chiesa. Per il popolo armeno, provato da infinite sofferen- Luciano ze e a lungo privo di un proprio Stato, disperso in innumerevoli comunità della diaspora, soprattutto Vaccaro dopo il genocidio del 1915, la Chiesa Apostolica ha costituito nel corso dei secoli un insostituibile cen- Boghos tro di incontro e di unità. Essa ha alimentato una Levon ferma volontà di difesa della propria autonomia che Zekiyan ha prodotto opere di straordinaria bellezza nell’arte sacra, con le sue architetture sobrie e sublimi, i sug- gestivi khatchkar (croci di pietra), che segnano tutto il territorio armeno, l’antica tradizione musicale, la ricchissima miniatura ecc.: un meraviglioso patrimo- nio nazionale e universale al tempo stesso. Ma accanto alla tenace difesa della propria specifi- cità, la Chiesa armena ha mostrato nei secoli anche grande apertura ecumenica, talvolta in sorprenden- te anticipo sui tempi, soprattutto verso la Chiesa di Roma, come testimoniano anche recenti incontri. Il volume raccoglie i contributi presentati da illustri studiosi e personalità ecclesiali alla omonima XXIII «settimana europea» svolta dalla Fondazione Ambro- siana Paolo VI in occasione del 1700° anniversario della conversione al cristianesimo del re armeno Tiridate con tutto il suo popolo, avvenuta secondo tradizione nel 301, in seguito alla predicazione di san Gregorio l’Illuminatore.
    [Show full text]
  • Rassegna Degli Armenisti Italiani
    AssociAzione culturAle PAdus-ArAxes Պո-ԱրԱքս ՄշԱկութԱյին ԸնկերԱկցութիւն Pɯ PAdus-ArAxes culturAl AssociAtion RASSEGNA DEGLI ARMENISTI ITALIANI Volume xix (Anno 2018) ISSN: 2280-4269 rAssegnA degli Armenisti itAliAni DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Veronese DIRETTORE Boghos Levon Zekiyan COMITATO SCIENTIFICO Antonia Arslan Marco Bais Moreno Morani Riccardo Pane Anna Sirinian Giusto Traina Boghos Levon Zekiyan COMITATO DI REDAZIONE Marco Bais Paolo Lucca Anna Sirinian Benedetta Contin (caporedattore) Per ordinare le copie pregresse rivolgersi al Comitato di Redazione SEDE LEGALE c/o Centro di Studi e Documentazione della Cultura Armena – Corte Zappa, Dorsoduro 1602, 30123 Venezia Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1309 del 2 dicembre 1998 RASSEGNA DEGLI ARMENISTI ITALIANI Volume xix (Anno 2018) INDICE i PArte Relazioni del xxi Seminario Armenistico Italiano (Casa Armena di Milano, 11 novembre 2017) AnnA SiriniAn – Federico Alpi, In memoriam Gabriella Uluhogian (1934-2016). Presentazione del- la raccolta di suoi studi Collectanea armeniaca, a cura di Rosa Bianca Finazzi e Anna Sirinian, Biblioteca Ambrosiana-Bulzoni Editore, Milano-Roma 2016 .................................................... 7 AleSSAndrA Gilibert, I vishap. All’origine dell’arte monumentale in Armenia .......................... 11 AleSSiA boSchiS, Fra Caucaso e Asia Centrale. Considerazioni sulla chiesa di Santa Croce ad Ałt‘amar 23 YeGhiS KeheYAn, Caratterizzazione dei manoscritti armeni. Analisi chimico-fisiche dei materiali cartacei, inchiostri e pigmenti........................................................................................
    [Show full text]
  • Storia in Sintesi
    Storia in sintesi STORIA IN SINTESI Cronologia di alcuni eventi salienti e periodi storici armeni VII sec. a. C. Una popolazione denominata “Hay” (da cui “Hayastan” che significa “Armenia”) si stabilisce in Anatolia, ai piedi del Monte Ararat, nella regione del Lago di Van. 95-56 a. C. Regno di Tigran II: l’Armenia è il più potente regno dell’Asia Minore dell’epoca. 301 d. C. Conversione al Cristianesimo che diviene la religione di stato. 405 d. C. Invenzione dell’alfabeto armeno, traduzione delle Sacre Scritture ed inizio di una vasta e varia produzione letteraria in armeno. 451 d. C. Guerra dei Vardanank contro i persiani (durata trent’anni). Gli armeni riportano una fondamentale vittoria contro i tentativi persiani di assimilazione ed acculturazione. 1 / 112 Storia in sintesi 850 - 1045 Regno dei Bagratidi: epoca di grande fulgore politico, culturale ed artistico con capitale Ani. Con la caduta di questo regno molte nobili casate armene sono costrette al trasferimento in Cilicia. 1080 – 1375 Regno di Cilicia. Iniziano considerevoli contatti con l’Occidente. Con la caduta di questo regno non ci sarà più uno stato armeno indipendente fino al 1918. Suddivisione dell’Armenia tra Persia ed Impero Ottomano. 1453 Istituzione nell’Impero Ottomano del sistema definito Millet di cui gli armeni, assieme a greci ed ebrei usufruiranno per quattro secoli. Grazie a questa istituzione godono di un discreto grado di autonomia. 1512 Pubblicazione a Venezia del primo libro armeno a stampa: Il Libro del Venerdì. Inizi 1600 Emigrazione forzata degli abitanti armeni della città di Giulfa alla periferia di Isfahan per ordine dello Shah Abbas I e fondazione di Nuova Giulfa.
    [Show full text]
  • Appunto Del Direttore
    APPUNTO DEL DIRETTORE La rivista «Rassegna degli Armenisti Italiani» (RAI) giunge con il presente fascicolo alla sua quattordicesima annata. Tale risultato, anzitutto, offre una testimonianza della vitalità dell’armenistica italiana. Vitalità che si afferma non più come la qualifica di un fenomeno momentaneo, bensì con le credenziali di una ormai acquisita stabilità e saldezza. Vorrei ringraziare i colleghi che hanno contributo al presente fascicolo e complimentarmi con essi per questo contributo, sempre assai prezioso come l’espressione e uno dei pegni principali della vitalità e stabilità appena accennati. Gli articoli qui raccolti attestano al tempo stesso alla notevole varietà degli interessi coltivati nel campo degli studi armeni. L’armenistica italiana si è sviluppata in una gamma veramente vasta e diversificata d’interessi, di tematiche, di visuali. In ciò non poco influì certamente anche la collocazione della disciplina di Lingua e letteratura armena nell’ambito degli studi universitari nelle sedi in cui tale disciplina è stata, come tale, oggetto d’insegnamento in questi ultimi quattro decenni. Le molteplici aperture, in senso sia diacronico che sincronico, in cui l’armenistica è venuta ad inserirsi grazie alla loro collocazione universitaria, hanno senza dubbio dispiegato nuovi orizzonti, suscitato nuove curiosità, creato nuovi contatti che hanno funzionato come un plus valore rispetto a quella varietà e ricchezza di contatti e d’orizzonti che sono già insite nelle dinamiche più congenite degli sviluppi quasi tre volte millenari della civiltà armena. Non è un segreto per nessuno la grave crisi che, che nell’ampio contesto europeo di un comune disagio, attraversa con dei sintomi di una gravità particolare l’istituzione universitaria in Italia e, in modo ancora più grave, le discipline umanistiche e, in proporzioni maggiori, le cosiddette discipline “deboli” cioè con uno scarso numero di studenti.
    [Show full text]
  • Commemorazione Del Poeta Armeno Che Sposò Una Casamassimese
    http://minimainformazione.com/nel-vicolo-di-hrand-commemorazione-del-poeta-armeno-che-sposo-una- casamassimese/ Nel vicolo di Hrand: commemorazione del poeta armeno che sposò una casamassimese Una serata fredda ed umida da clima armeno ha fatto da sfondo alla commemorazione di Hrand Nazariantz, poeta e giornalista originario della piccola repubblica caucasica incastonata tra la Turchia e l’ex URSS, morto a Casamassima nel 1962. Lo scorso 25 gennaio, una delegazione di diplomatici e docenti armeni è venuta per rendere omaggio al loro compatriota che, da esule, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita proprio nella nostra cittadina. Cinquant’anni dopo la scomparsa, l’amministrazione comunale ha reso omaggio al poeta con l’evento ‘Hrand Nazariantz e gli armeni in Puglia: dalle ombre dell’esilio alla luce dello spirito’, organizzato dall’associazione ‘Rete Sud’ con il patrocinio della Repubblica d’Armenia. Sono arrivati per l’occasione: Yeghis Keheyan, presidente della Comunità Armena di Roma e del Lazio, e la segretaria Rita Pabis, Gabriella Uluhogian, storica e docente di lingua e letteratura armena dell’Università di Bologna; Boghos Levon Zekiyan, presidente Associazione Padus Araxes, Marina Mavian, presidente dell’associazione ‘Hay-Dun’ (Casa Armenia). 1 La celebrazione ha avuto inizio alle 18 nella sala consiliare del municipio, dove il sindaco Domenico Birardi ha conferito la cittadinanza onoraria a Hrand Nazariatz consegnandola al console della Repubblica di Armenia, Pietro Kuciukian. Il diplomatico ha letto i saluti dell’ambasciatore Rouben Karapetian, ed ha espresso parere positivo circa la recente approvazione in Francia di una legge che punisce il negazionismo del genocidio degli armeni.
    [Show full text]