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Anno 4, Numero 69 1 marzo 09—XCIV M.Y. Akhtamar on line

Editoriale Abbiamo, poi, il pia- È proprio compito di cere di ospitare in questa nostra pubbli- questo numero, l’in- cazione quello di ri- Una decina di giorni tervento della dotto- cordare al pubblico fa si è conclusa l’en- ressa Vigilante al dei lettori argomenti nesima edizione del convegno tenutosi lo e tematiche che fac- Festival di Sanremo, scorso novembre ciano conoscere an- celebre kermesse presso la Biblioteca cor di più la storia, la canora nella città dei nazionale di Roma cultura e la vita della fiori. ed incentrato sulla nazione armena. Anche l’ van- figura del poeta Na- Brevi riflessioni forie- ta una città dei fiori zariantz. Abbiamo, re, per chi è interes- e della musica: certo così, occasione di sato, di ulteriori ap- molto diversa dalla ritornare sull’argo- profondimenti. rinomata località del- mento (già sviluppa- La simpatia con la la riviera ligure, ep- to sul numero 62 di quale ci seguite è il pure con un suo fa- Akhtamar) ed appro- miglior viatico per scino tutto particola- fondire la figura di continuare in questa

re che sottolineiamo questo grande espo- missione. per l’attenzione e la nente della cultura E poi, come si dice, curiosità dei nostri armena in Italia del se son rose … fiori- lettori. quale non si è mai ranno. parlato abbastanza. on line La città dei fiori

È accaduto frequentemen- In alcuni casi, invece, non si La prima denominazione si te nella storia degli ultimi è più tornati all’antico ma la faceva risalire alla presenza settanta anni che le città denominazione di stampo di una chiesa del tredicesi- armene cambiassero nome, sovietico è stata poi sosti- mo secolo costruita con non una ma più volte, in tuita da altra ancora. blocchi di pietra nera (i ragione del mutato clima Vanadzor, anzi la dolce nostri lettori già conoscono politico. Vanadzor per via del clima l’omonima chiesa nel nord E così, con l’avvento del più mite rispetto ad altre Iran). sistema sovietico, i secolari regioni del paese, ha subito La seconda fu attribuita, nomi furono spodestati per questa sorte. secondo l’uso del regime di essere poi ripresi con l’indi- Karakilisa (Chiesa Nera) allora, in onore dell’ufficia- pendenza della Repubblica fino al 1935, poi Kirovakan le Sergey Kirov. nel 1991. fino al 1992. (segue pag.2) WWW.COMUNITAARMENA.IT

Sommario

Editoriale 1 La città dei fiori 1 Bollettino interno di Carteggio Nazariantz — Scalero 3 iniziativa armena Qui Roma — festa di s. Vartan 4

Convegno in Puglia 6

Qui Armenia 7 Consiglio per la Comunità armena di Roma Bambini, attenti alle lettere! 7 Akhtamar

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Dal 1993, Vanadzor - capoluogo del di- danni furono consistenti, ma non catastro- stretto di Lori nel nord dell’Armenia - ha fici e la città pagò il suo tributo al sisma assunto la denominazione attuale. con poco più di mezzo migliaio di vittime. È la terza città del paese, dopo Gyumri e Nel 1993 cambiò nome nell’attuale. la capitale , dalla quale dista circa La crisi del settore industriale si è sentita centoquaranta chilometri, e conta circa anche da queste parti ma la città, da qual- centodiecimila abitanti. che anno a questa parte, sta cercando di Pur essendo situata ad oltre millequattro- investire, come tutta l’Armenia, nel turi- cento metri di altitudine, gode come si è smo. precedentemente detto di un clima più Del clima si è già detto. dolce rispetto alla stessa capitale che pure è ad una latitudine e ad una altitudine più gibile anche via ferrovia. Un altro piccolo bassa. aeroporto è ad una trentina di chilometri a Si adagia in una conca lungo il corso del nord, poco prima di Stepanavan. fiume Pambak ed è circondata da monta- Una quarantina di chilometri verso sud est gne (catena di Bazum) che si innalzano tra vi è la cittadina di Dilidjan che è collegata i duemila ed i duemilacinquecento metri. alla capitale via ferrovia con una tratta più Proprio questa cortina naturale ne mitiga il diretta rispetto a quella che passa da clima e favorisce la coltivazione dei fiori Gyumri. che l’ha resa celebre in tutta l’Armenia. Vanadzor vanta numerosi istituti di ricerca I primi insediamenti si fanno risalire all’E- scientifica e musei, fra i quali una ricca tà del Bronzo; alcuni reperti del periodo pinacoteca. Il palcoscenico del teatro Abe- sono custoditi nel locale museo. Il paesaggio offre scorci suggestivi che lian è stato calpestato dai più importanti Nel 1826 la città viene interamente distrut- fanno di Vanadzor una delle città più pit- attori drammatici dell’Armenia. ta da Hasan Khan durante la guerra russo toresche di tutta la Repubblica. Ma Vanadzor ha visto anche fiorire nume- persiana. È il destino della stessa Armenia, Le pendici montuose a sud est sono ricche rose scuole musicali, in particolare dagli quello di essere oltraggiata da questo e da di foreste e, in tutta la zona, sorgono nu- anni cinquanta, sicché all’appellativo di quell’esercito che scorazzano sul suo suo- merose dace utilizzate dai villeggianti nel “città dei fiori” (con la giornata del 20 lo distruggendo tutto ciò che incontrano! periodo estivo. maggio dedicata appunto a loro e tutta la Karakilisa, come si chiamava allora, risor- La città ha un impianto urbanistico piutto- città abbellita dagli abitanti con composi- ge e, con l’apertura nel 1899 della tratta sto semplice. Grandi viali e corsi che si zioni floreali) è stato aggiunto anche quel- ferroviaria che collega Yerevan a Tbilisi, intersecano squadrati fra di loro. lo di “città della canzone”. diviene snodo strategico per tutta la regio- La piazza principale è a forma di trapezio L’abbinamento musica e fiori l’accosta ne. regolare con cinque lati, su di essa insisto- straordinariamente a Sanremo che ha ospi- Nel maggio de 1918, il generale Tovmas no i palazzi più importanti e si aprono tre tato nei giorni scorsi la celebre rassegna Nazarbekian sconfigge l’esercito turco nei viali, uno dei quali porta direttamente alla canora: manca il mare, è vero, ma è un pressi della cittadina e la vittoriosa batta- stazione. problema di tutta l’Armenia. Quanto al glia (denominata appunta “battaglia di festival …. Karakilisa”) entra prepotentemente nella storia dell’Armenia pochi giorni dopo la vittoria a Sardarapat. La strenua difesa armena contro l’invasore Da sapere …. turco salva non solo una nazione ma il destino stesso di un popolo. TIGRAN SARGSYAN, attuale Pri- Durante l’epoca sovietica cambiò, come si mo Ministro della Repubblica Armena è detto, nome in Kirovakan e da centro è nativo di Vanadzor. prevalentemente agricolo si sviluppò indu- strialmente soprattutto nel settore chimico Gli ambientalisti armeni hanno lan- grazie anche alla presenza della ferrovia ciato l’allarme: l’abitudine di racco- che consentiva agevole trasporto per le Il tessuto urbano si è sviluppato lungo la gliere e portare al mercato molte merci. direttrice del fiume Pambak e della ferro- piante officinali di cui è ricca la valla- Nel 1988 venne colpita dal terremoto. I via, ma il centro cittadino gravita sulla ta sta mettendo a rischio molte specie! sponda meridionale. A quartieri caratterizzati da intensa edili- zia popolare si alternano vaste aeree dove sono sorte decine di abitazioni unifamilia- ri, ciascuna delle quali con il proprio orto e giardino. Numerosi complessi industriali sorgono alla periferia della città ma l’espansione urbanistica ha fatto sì che molte fabbriche venissero incorporate dallo sviluppo dei quartieri. A Gyumri (una sessantina di chilometri ad ovest) vi è lo scalo aeroportuale raggiun-

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Carteggio Hrand Nazariantz -Liliana Scalero. Storia di un’amicizia fraterna nel comune amore per la poesia e la cultura

DI MAGDA VIGILANTE per le edizioni della rivista “Humanitas” di scrittori illustri inglesi, spagnoli, americani. la traduzione in italiano, curata da Enrico Cardi- Ribadisce infatti il carattere internazionale della La prima lettera inviata alla scrittrice Liliana le, del volume I sogni crocefissi, mentre nel rivista che deve essere un «… terreno neutro Scalero dal poeta armeno Hrand Nazariantz 1920 le stesse edizioni stamparono la raccolta dove possono incontrarsi tutti, bianchi e negri, risale al 7 novembre 1946 e si presenta come Vahakon e il poemetto dialogato Lo specchio. cristiani e pagani, orientali e occidentali…» e una richiesta di collaborazione alla nuova rivi- In seguito la casa editrice Alpes di Milano anche autori delle tendenze più diverse, uniti sta “Graal” appena fondata dal poeta. Già dalle pubblicò, nella traduzione di Cesare Giardini, però dal comune amore per la poesia e la cultu- prime righe, Nazariantz annuncia l’ideale di che figurava anche come curatore, la raccolta ra. Queste dichiarazioni di Nazariantz sono poesia al quale s’ispirerà la rivista il cui pro- di Nazariantz Tre poemi (1924) comprendente veramente notevoli in un periodo storico, come gramma è essenzialmente basato «su un ritorno Il paradiso delle ombre, Aurora, anima di quello del secondo dopoguerra, nel quale le al vero, primitivo concetto di Poesia, intesa non bellezza, e Nazyade, fiore di Saadi . contrapposizioni ideologiche avrebbero suscita- solo come semplice forma d’arte, ma anche Con l’appoggio di scrittori e poeti italiani e to ben presto un clima da guerra fredda. Ancora come concezione di vita …» Il poeta infatti non stranieri, Nazariantz aveva quindi dato vita alla più notevoli se si considera che le pronuncia un è solamente un letterato, ma svolge l’importante rivista “Graal” che sarà al centro del carteggio poeta armeno, appartenente ad un popolo il missione di comunicare agli uomini, attraverso con Liliana Scalero durato fino al 1957 e costi- quale ha subito violenze e pulizie etniche e la poesia, «un messaggio di redenzione nell’A- tuito da 32 lettere e 1cartolina che sono conser- proprio per questo motivo Nazariantz è ferma- more» e di fraterna unione nel «sentimento vate nella Raccolta Liliana Scalero presso la mente contrario ad ogni discriminazione. dell’Infinito». Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Tutta- La rivista continua ad essere pubblicata perché Questi nobili intenti troveranno un terreno via se nelle prime lettere la comunicazione Nazariantz, in data 8 gennaio 1948, chiede alla fertile nella Scalero che, in quegli anni, aveva riguarda soprattutto l’andamento della rivista, in Scalero un contributo sul comune amico Aldo affiancato ad un’intensa collaborazione a diver- seguito con l’affermarsi di un rapporto amiche- Capasso per “Graal” che, volendo rendere o- se riviste letterarie e alla sua attività di traduttri- vole, il poeta armeno scriverà dei suoi progetti, maggio all’autore, riunirà sulle sue pagine i ce e scrittrice, la scrittura di poesie ispirate ad delle opere pubblicate e anche delle sue difficili giudizi dei migliori scrittori italiani e stranieri una concezione spirituale della vita che in se- condizioni di vita. in occasione dell’uscita del suo nuovo libro di guito saranno edite nel volume Il cimitero degli Nella lettera del 12 novembre 1946, Nazariantz poesie. Il numero su Capasso viene pubblicato inglesi e quattro poemetti. ringrazia la scrittrice per avere accettato di con l’indicazione cronologica, II semestre 1947, Quando inizia la corrispondenza con la scrittri- collaborare alla sua rivista con un articolo sulla e presenta numerosi testi dedicati al poeta e ce, Nazariantz si era stabilito ormai da molti necessità dello spiritualismo in Italia perfetta- critico letterario da vari autori, tra i quali si anni a Bari, nelle cui immediate vicinanze mente in linea con il programma di “Graal”. segnalano oltre alla Scalero e a Nazariantz, aveva fondato, nel 1924, il villaggio per gli L’articolo verrà pubblicato nel n. 5 della rivista, Bruno Cicognani, Carlo Linati, Jules Superviel- esuli armeni Nor Arax che per mantenersi pro- come le annuncia il poeta nella lettera del 30 le, Malcom Maclaren, Silvio Micheli, Raffaele duceva merletti e tappeti. In Italia egli non solo gennaio 1947 che reca il logo di “Graal”. Egli Carrieri e il giovane Italo Calvino che partecipa si era fatto promotore di questa iniziativa a si dichiara commosso per la pronta adesione all’omaggio per il poeta, ligure d’adozione favore dei suoi connazionali in esilio, dopo gli della scrittrice al progetto, diffuso dalla rivista, come lui , con il racconto Come non fui Noè. atroci eccidi compiuti dai turchi nel 1915 nei di testimoniare attraverso saggi, articoli e testi Nelle lettere successive che vanno dal 1948 al riguardi della popolazione armena residente nel creativi «la pura essenza dello Spirito» minac- 1950, Nazariantz chiede all’amica non solo loro paese, ma aveva anche stretto legami d’a- ciata in un’epoca di disfacimento morale come contributi critici come quello su Bergson, ma micizia con alcuni protagonisti della cultura quella in cui vivono. anche traduzioni da autori stranieri, conoscendo italiana. Fin dal 1911 era stato in corrisponden- Successivamente il poeta scrive all’amica, il 26 le sue doti di traduttrice. Inoltre i due corrispon- za da con Marinetti e Lucini e l’anno maggio dello stesso anno, di essere disposto a denti si scambiano anche i loro testi creativi: successivo aveva pubblicato un importante «far strada» con lei guidati dalla comune «fede così nella lettera del 1° novembre 1948, egli saggio su Marinetti e il futurismo. inalterabile nella fraternità umana … che è la scrive all’amica di averle inviato il suo libro Il legge suprema prescritta concordemente ai grande canto della cosmica tragedia, la sua Dopo il suo trasferimento a Bari nel 1913, in seguito alla condanna a morte in contumacia cristiani dalla voce di Cristo [e] agli spiriti liberi opera più importante, e nello stesso tempo emanata da un tribunale ottomano, si era inseri- dalla libera ragione». Con gioia le comunica l’avverte di aver ricevuto e apprezzato molto la to nell’ambiente letterario del nuovo paese che la rivista a cui partecipano ormai «i migliori sua radioscena Favola del fanciullo d’Europa collaborando alla rivista bolognese “Ritmo” e scrittori del mondo» sta affermandosi magnifi- che spera di far trasmettere dalla stazione radio alle riviste d’avanguardia siciliane “La Scalata”, camente. Il tono della lettera è travolgente e di Bari a cui collabora con conversazioni lette- “La Vampa letteraria” e “La Spirale”. Naza- ispirato, tipico della personalità estremamente rarie. In seguito Nazariantz, con vivo rammari- riantz non aveva però dimenticato il suo paese idealista e appassionata di Nazariantz. Alla fine co, informa la scrittrice che non è stata possibile natale, a cui dedicò due pubblicazioni: il saggio riferisce di aver ricevuto la graditissima visita la programmazione della sua radioscena, e le Bedros Turian, poeta armeno dalla sua vita e della sorella della scrittrice, Maria Teresa Sca- richiede per la rivista non solo alcuni passi della dalle sue pagine migliori- con un cenno sull’ar- lero De Ruette, accompagnata dal marito, il sua magnifica traduzione da Goethe, ma anche te armena, I volume della collana “Conoscenza quale aveva già visitato il villaggio armeno e ne qualche componimento della sua raccolta Il ideale dell’Armenia” (Bari, Laterza, 1915) e era rimasto entusiasta. cimitero degli inglesi e quattro poemetti. La L’Armenia. Il suo martirio e le sue rivendica- Purtroppo nella lettera successiva dell’11 Scalero infatti collabora attivamente alla rivista zioni (Catania, Battiato, 1915). Nel 1916 uscì agosto 1947, Nazariantz scrive all’amica che la “Graal” con articoli e traduzioni da autori tede- rivista sta lottando contro gravi difficoltà mate- schi e inglesi. Nazariantz per dimostrare la sua riali dovute all’enorme aumento dei prezzi gratitudine a quanto l’amica compie per la sua tipografici negli ultimi mesi. Egli tuttavia si “creatura” ricorre ad una scrittura di tono poeti- Atti del Convegno tenutosi alla Bi- mostra fiducioso nel superamento della crisi e co: «[v]orrei che le parole fossero d’anima e pienamente convinto che la rivista, così ricca di vive perché la voce le potesse dire le note mi- blioteca Nazionale Centrale di contributi di valenti autori italiani e stranieri, steriose, quelle che non si possono esprimere, non può e non deve morire. Ne è talmente sicu- quelle che non hanno una forma e sono sentite Roma il 21 novembre 2008. ro che sta già preparando un nuovo numero come il fuoco, meravigliosamente sensitive dove saranno ospitati i preziosi inediti di Jules come l’inesprimibile colore della fiamma e Supervielle, di Eluard, di Aragon e di tanti altri della luce». >>>

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In seguito egli sollecita la Scalero a divulgare, candidati al premio Nobel del 1953 che sarà Alcuni anni più tardi, nel 1962, si sarebbe con articoli sui quotidiani a cui collabora, il assegnato a . conclusa la vicenda terrena del poeta armeno, Graalismo che sarà presentato ufficialmente al Invano Nazariantz tenterà di riprendere la sua ormai sopravvissuto a se stesso al punto che Congresso internazionale dei poeti di Palermo attività giornalistica sia con la fondazione, nel conduceva la sua esistenza, secondo la testi- dove, in effetti, come riferisce il poeta in un 1954, della nuova rivista “L’Eco del Parnaso” monianza dello scrittore barese Vito Mauro- volantino datato Pesaro, 17 luglio 1951 , il movi- della quale dà notizia alla Scalero, sia con la giovanni, «sempre povero e ospite di amici ora mento ottiene numerose adesioni da parte dei ripresa della vecchia rivista “Graal”, nel in questa ora in quell’altra casa, addirittura in congressisti presenti ma, nonostante queste signi- 1957, puntualmente annunciata all’amica. famiglie della provincia di Bari …». Dopo la ficative aderenze, il Graalismo non riuscirà mai Liliana Scalero. sua morte, le spoglie di Nazariantz non furono ad affermarsi. Egli però ben presto non collabora più alle gettate nella fossa comune, ma furono accolte Intanto diventa sempre più penosa la decadenza due testate e neppure avrà maggior fortuna nella cappella di famiglia dell’armeno Diran dell’uomo che aveva perseguito in tutta la sua con l’ultima intitolata “Graalismo” per la Timurian, uno del villaggio di Nor Arax che vita tanti nobili ideali sia nell’arte, sia nell’opera quale richiede la collaborazione della scrittri- era stato fondato dal poeta. di sensibilizzazione del mondo culturale italiano ce nell’ultima lettera del carteggio, datata Purtroppo solo a Bari e nella sua provincia la verso il suo sventurato popolo. La lettera del 13 Bari, 12 dicembre 1957. figura e l’opera di Nazariantz sono ricordate da agosto 1952, testimonia lo stato di prostrazione studiosi come il professore Domenico Cofano e profonda di Nazariantz che arriva a confessare amici come il poeta e autore di saggi Pasquale alla scrittrice: « [è] tale lo sconforto che vorrei Sorrenti, mentre nel resto d’Italia sono del tutto farla finita con questa vita che mi ha dato solo sconosciute. Pure, all’inizio del terzo millennio, dolori. Sono da mesi disoccupato e oltre le soffe- ancora segnato da conflitti e intolleranze tra i renze morali sto [a] patire anche la fame…». popoli, è sempre vivo e attuale il messaggio di Certamente la Scalero rispose con generosità alla fraternità fra tutti gli uomini affidato da Naza- richiesta d’aiuto dell’amico, che purtroppo non riantz alla poesia e profondamente condiviso riuscirà più a riprendersi, nonostante la pubblica- anche dalla scrittrice zione del suo ultimo libro Il ritorno dei poeti <<< il villaggio “Nor Arax” (Firenze, Kursaal, 1952) di cui invierà una copia alla scrittrice e nonostante la sua presenza tra i

Qui Roma — celebrazione s. Vartan

Ci sono delle date scolpite nella storia tamento con gli eroi di Awarayr che Quando poi, come in questa ultima e nella memoria del popolo armeno. in un migliaio affrontarono il nemico occasione, al momento celebrativo si La celebrazione dei Vardanankh, il 19 molto più numeroso. associa la partecipazione e l’interesse, febbraio, rientra fra quelle. Ad organizzare l’evento “Zartonk, ecco che si raddoppia il risultato rag- Le Termopili armene, come le ha so- donne e cultura armene”, neo gruppo giunto. prannominate qualcuno, alle quali femminile del Centro culturale Malo- Silvie Iplikjian e Nevart Cricorian peraltro questo nostro foglio ha già yan la cui inaugurazione ufficiale hanno introdotto la cerimonia e dato dedicato ampio spazio negli anni avverrà il prossimo sette marzo e di il benvenuto ai presenti. passati, rientrano fra queste. cui daremo ampio conto nel prossimo Ha preso quindi la parola il Rev. Pa- Perché l’eroica resistenza di Vartan numero. dre Thomas Garabedian, vice Rettore Mamikonian e dei suoi compagni Il Centro Culturale, nato dalla volon- del Pontificio Collegio armeno, con nella battaglia di Awarayr del 451 tà del “Consiglio per la comunità ar- una prolusione storica sia sulla batta- contro i persiani, non è semplicemen- mena di Roma” di diversificare e spe- glia di Awarayr (che invero è datata te un “fatto storico” da inserire nella cificare le iniziative in programma, 26 maggio ma viene ricordata il 19 cronologia di un popolo; ma, piutto- ha già in cantiere numerosi eventi febbraio in occasione di s. Vartan) sia sto, l’espressione di una fierezza cul- che si articoleranno attraverso un’or- sulla situazione dell’Armenia nel turale e religiosa dietro le quali si ganizzazione di settore (giovani, don- quarto e quinto secolo. coglie l’orgoglio dell’appartenenza ne, cultura,…) per dare risalto alle etnica. sinergie ed all’impegno dei promoto- Ecco il motivo per cui 1558 anni dopo ri. Vartan ed i suoi compagni continua- Ne parleremo più diffusamente fra no ad essere ricordati. due settimane. Lo scorso 19 febbraio la comunità Quanto alla manifestazione del 19 romana ha rinnovato il suo appun- febbraio, nonostante la giornata la- vorativa ed il freddo pungente si è avuta una buona risposta di pubblico che ha ripagato gli sforzi del gruppo organizzatore. D’altronde lo scopo di questi eventi è soprattutto quello di ricordare e far ricordare date ed avvenimenti che sono entrati a far parte della storia e della cultura del popolo armeno. Ac- cade così, tanto per citare alcuni casi, con l’anniversario della Prima Re-

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Non bisogna dimenticare che se il Siamo pochi ma siamo armeni sacrificio di Vartan e dei suoi uomini viene ancora oggi ricordato, oltre Siamo pochi, ma ci chiamano armeni. mille cinquecento anni dopo, è perché Non ci consideriamo superiori a nessuno. quella battaglia (ancorché non vinta) Semplicemente, anche noi dobbiamo accettare, fu decisiva per le sorti del popolo ar- Che noi, soltanto noi, abbiamo l’ Ararat, E che è qui, sulle alture del Sevan, meno. dove il cielo rispecchia la sua esatta copia. Se non vi fosse stata infatti quella Semplicemente, David, ha lottato qui. eroica resistenza, gli armeni non a- Semplicemente, Narek, è stato scritto qui. vrebbero mantenuto il diritto a pro- Semplicemente, sappiamo scolpire dalla roccia fessare la religione cristiana e sicura- conventi, mente la loro storia sarebbe cambiata Dalla pietra realizzare pesci radicalmente. e dalla terracotta uomini, Ecco perché dobbiamo essere grati al per l’ insegnamento e per perseguire sacrificio eroico di quegli uomini. Il Bello, Il Buono, A seguire Diana Gabrelyan e Arkine Il Nobile, Stepanyan (rispettivamente al piano Il Sublime. ed al violino) hanno eseguito due bra- ni musicali, con la successiva parteci- Siamo pochi, ma ci chiamano armeni. pazione della flautista Veronica Khi- Noi non ci consideriamo superiori a nessuno. sonishvili. Semplicemente la nostra sorte è stata diversa, Quindi, Lilit Sarazian ha recitato la Semplicemente, abbiamo dovuto versare molto celebre poesia di Baruyr Sevak sangue: Semplicemente, durante la nostra secolare “Siamo pochi ma siamo armeni” (vedi esistenza, traduzione nel riquadro). Quando eravamo forti Sul tema del Vartanank, il Coro del Ed eravamo in piedi, Pontificio Collegio armeno con una Non abbiamo assoggettato alcun altro popolo, rappresentanza delle Suore dell’Im- Nessuno ha subito danni dal colpo della nostra macolata Concezione ha intonato due mano. canti. Se abbiamo fatto schiavi , Garine Mkrtchyan e Rita Ebrahimi È stato solo con i nostri libri, hanno recitato un pezzo teatrale, da Se abbiamo dominato, loro scritto per l’occasione, su “Il mi- È stato solo con il nostro talento… stero dei santi Vartanank e Ghevon- E quando siamo stati costretti a lasciare la no- stra terra, tiank. laddove siamo giunti e ovunque siamo andati, Suor Theresa, suor Christine e suor Ci siamo impegnati a favore di tutti, Termine hanno quindi recitato la poe- Abbiamo costruito ponti, sia “Diknayk papkassunk”. Unito archi, Ancora il Coro del Pontificio Collegio Ovunque a mietere, per un ultimo canto e, per finire, la fruttificare, conclusione affidata al Rettore mons. Abbiamo offerto a tutti idee, massime, canti: J. Kelekian. Li abbiamo difesi dal gelo dell’anima- Un ricco buffet di specialità armene, Abbiamo lasciato dappertutto il riflesso dei nostri sguardi, preparate dalle organizzatrici, ha Le reliquie delle nostre anime concluso una serata di indubbio inte- E l’eucaristia dei nostri cuori. resse e valenza culturale. Siamo pochi, è vero, ma ci chiamiamo armeni. Sappiamo guarire dopo le ferite dolenti E con nuovo entusiasmo gioire e far festa: Sappiamo penetrare nel costato del nemico, Ed dare sostegno a chi ci dichiara amicizia: Sdebitarci del bene che ci hanno offerto, Ripagando cento volte quel poco ricevuto… Per i giusti e per il sole splendente, sappiamo sacrificare perfino la nostra vita… Ma se volessero bruciarci con violenza, Sappiamo diventare fumo e spegnere il fuoco. Se sarà necessario disperdere l’oscurità, Sappiamo bruciare come candele accese. E sappiamo anche amarci con passione, Ma rispettando sempre anche gli altri. Noi non ci consideriamo superiori a nessuno- Ma conosciamo noi stessi, siamo chiamati armeni! Alcune immagini della manifestazione. Per assoluta E perché non dobbiamo esserne orgogliosi… mancanza di spazio siamo costretti ad ometterne altre. Ci scusiamo con gli interessati. Ci siamo! Ci saremo! E ci moltiplicheremo!

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Akhtamar on line 1° Convegno nazionale sulle presenze minoritarie etno- linguistiche in Puglia

DI TERESA GENTILE l’importanza per l’uomo, a qualunque mediterraneità e della pugliesità e ci etnia appartenga, di saper convivere con sollecita a chiederci se sia meglio torna- gli altri e sapersi proiettare con consape- re a rinchiuderci nelle nostre “certezze” o Giovedì 5 febbraio agli studenti del Li- volezza verso un imprevedibile futuro continuare ad accogliere con fiducia gente ceo artistico Lisippo la Fondazione Nuo- senza mai perdere il collegamento con le dì altre etnie per confrontarci con loro e ve Proposte ha conferito il Premio Aldo radici che gli appartengono e che non crescere “insieme”. Moro “Un libro di Filosofia in Premio”, in devono mai essere se soffocate o annulla- Mons. Joseph Antoine Kelekian ha annun- quanto “la filosofia è un linguaggio uni- te per evitare di perdere il senso stesso ciato che il prossimo 6 marzo 2009 sarà a versale che tocca la dialettica del sapere della propria “identità”. Martina Franca (TA) Nersès Bedros XIX nell’incontro tra cultura dell’Occidente e Pierfranco Bruni ha sottolineato che la (Patriarca di Cilicia degli Armeni cattoli- cultura dell’Oriente”. legge 482\99 tutela anche la sopravvi- ci) e si è soffermato su note storiche arme- Subito dopo, nella Sala Consiliare del venza della cultura armena come avviene ne, su Mikael Naldbandian (autore dell’in- palazzo ducale, si è tenuto il Primo Con- per l’arberesche, la grecanica e la franco- no nazionale armeno inno che è stato scrit- vegno nazionale sulle Presenze minoritarie provenzale. Ha aggiunto che la presenza to per mettere in valore la riunificazione etno-linguistiche in Puglia. Per la prima di culture minoritarie nei nostri contesti dell’Italia ad opera di Garibaldi e Cavour volta, grazie al Maestro Edouard Tateos- territoriali è la cerniera che si pone tra le dei quali il poeta Armeno era un Amico) e sian (Presidente Associazione Italarmena identità che nel corso del tempo hanno sul genocidio. Sant’Andrea degli Armeni di Martina imparato a convivere, hanno definito un Maria Adelaide Lala Comneno (Università Franca - TA) tra le bandiere s’è potuto preciso contesto antropologico, culturale e della Basilicata ) ha parlato della diffusio- osservare quella armena. storico e si sono imposte il dovere di ne degli armeni in Puglia ed ha auspicato Tra i presenti abbiamo notato operatori ricordare il passato e le sue tradizioni, che i ragazzi degli istituti d’arte riescano a culturali, la prof.ssa Rita Punzi, la veicolare sentimenti e trasmettere i fram- scoprire sul nostro territorio tracce di prof.ssa Lina Mirabile e noti personaggi menti d’una cultura che si lascia vivere insediamenti armeni susseguitesi dopo il del mondo del turismo, dell’imprenditoria, nell’estetica del silenzio. Invece la ricerca medioevo. dell’intrattenimento televisivo costruttivo della modernità ad ogni costo recide i Il prof. Pierfranco Bruni ha ricordato il e non trita-valori ( es. Mimmo e Viviano ricordi rimpiazzandoli con un grigio e grande valore di coesione interetnica che Bagnardi, brillanti conduttori del format spersonalizzante oblio. hanno la poesia, la musica e le danze tra- “Improvvisando” che pone alla ribalta i Il prof. Gaetano Dammacco (Ordinario di dizionali ed ha affermato che la talenti), Il Premio Ignazio Ciaia è stato Diritto Ecclesiastico Università di Bari) ha “convivenza pacifica e l’integrazione ar- assegnato al saggio di Pierfranco Bruni detto che la tutela d’ogni minoranza lin- moniosa con il tessuto sociale” si possono (Coordinatore progetto minoranze etno- guistica è sempre frutto d’una precisa realizzare nella misura in cui vengono linguistiche Mi-Bac) “La Puglia tra Arbe- scelta politica. Mons. Arciprete don Fran- valorizzate le rispettive “diversità” , in resche Grecanici e Franco Provenzali- co Semeraro (Rettore Basilica di San Mar- caso contrario le fratture interetniche diffi- Beni culturali a confronto”. tino di Martina Franca) ha affermato che il cilmente possono essere rimarginate. Inoltre il premio “Testimonianza” è stato testo di Bruni è di grande pregio poiché Occorre continuare ad attingere a piene assegnato a Mons. Joseph Antoine Ke- apre scorci straordinari che consentono di mani, dal passato, la forza propulsiva che lekian (Procuratore del patriarcato Arme- intendere meglio la reale valenza della consenta di viver bene il quotidiano. Tutti no cattolico presso la santa Sede e l’Italia i relatori sono stati concordi nel sottolinea- e socio d’onore dell’Associazione Italar- re il notevole influsso e l’armoniosa opera mena), a Maria Adelaide Lala Comneno di mediazione culturale che seppe eserci- (docente presso l’Università della Basili- tare un poeta armeno Hrant Nazariantz, cata ed esperta in architettura armena) ed (1886-1962) esule in Puglia, grazie ai suoi a rappresentanti delle Culture Grecaniche, interessi esoterici e teosofici, alla sua fre- Italo Albanesi e Franco Provenzali. quentazione delle avanguardie in un pe- (Roberto Burano Vice-Presidente Centro riodo in cui un nuovo spiritualismo inizia- Studi “GRISI”) ed Pino Cordella va a superare l’imperante materialismo (Presidente Lions Copertino - Salento) positivista. Anna Colaci (Presidente A.N.S.I. Lecce In uno dei prossimi incontri Ciaia potremo Uno) - Elio Michele Greco ha ricordato conoscere meglio la poliedrica personalità che la Fondazione Nuove Proposte si sta di tale poeta che, tra l’altro, fu convinto molto impegnando per promuovere ac- assertore della fraternità umana che può canto alla diffusione dell’amore per il stabilirsi tra popoli diversi. libro e la lettura, anche il progetto volto alla riscoperta e valorizzazione culturale delle minoranze etniche che sono state accolte e si sono perfettamente integrate Il presidente dell’associazione “Italarmena nel territorio pugliese. s. Andrea degli Armeni” di Martina Fran- Il sindaco, dott. Franco Palazzo, ha salu- ca, Edouard Tateossian davanti alla sede tato gli illustri ospiti ed ha sottolineato sociale.

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Akhtamar on line

WWW.COMUNITAARMENA.IT Qui Armenia Salita san Nicola da Tolentino 17 00187 Roma LIBRI DISOCCUPAZIONE Il 19 febbraio, s. Vartan, è stata dichiara- La percentuale di disoccupazione si è Bollettino interno a cura del Consiglio per la Comunità armena di Roma ta in Armenia la “Giornata del regalo del attestata, alla fine del 2008, al 6,3% in libro”. Scopo dell’iniziativa è quello di miglioramento rispetto al 7% del 2007. aumentare la lettura specie tra i giovani, incentivando, attraverso il regalo, l’edito- SANITA’ ria armena. Un ammodernamento di tutto il sistema Con l’occasione alcune istituzioni e sanitario, ed in particolare del servizio di gruppi privati hanno fatto dono a diverse emergenza, è stato annunciato dal Mini- scuole di numerosi volumi. stero della Salute. Gli interventi, in ca- L’”Unione degli scrittori armeni” ha lendario nei prossimi due anni, avranno donato 500 volumi ad alcune librerie. l’obiettivo di riqualificare le strutture (compreso il parco ambulanze) ed i ser- vizi offerti, colmando le lacune accumu- ZOO latesi negli ultimi anni. All’ordine del Più di 184.000 persone hanno visitato lo giorno anche modifiche legislative ed il zoo di Yerevan (di cui ci siamo occupati varo di un efficace piano di controllo in passato anche su Akhtamar) nel corso contro i tumori. del 2008. La struttura, da qualche tempo interessa- TRASPORTO AEREO ta da interventi di riqualificazione a Dal 2 febbraio sono entrate in vigore le Bollettino interno a cura del Consiglio beneficio di ospiti e visitatori, si estende nuove disposizioni per il trasporto di per la Comunità armena di Roma per oltre otto ettari, conta circa tremila contenitori per liquidi in aereo. La nuova esemplari e dà lavoro a quasi cento per- disciplina vieta nel bagaglio a mano il sone. Nel 2008 ha beneficiato di contri- trasporto di contenitori maggiori di 100 buti speciali per circa 600.000 euro. ml. Mettete il cognac in valigia! WWW.COMUNITAARMENA.IT Bambini, attenti alle lettere!

È notizia di qualche settimana or sono Ataturk. che nella città di Dyarbakir (Turchia D’altronde esiste una legge in Tur- IL NUMERO sud orientale, non lontano dal confine chia (sì proprio in quella Turchia che siriano, l’armena Amid) ad un infante qualcuno a gran voce vorrebbe in 70 di tre mesi sia stata negata l’assisten- Europa senza preclusione alcuna …) za sanitaria. che vieta l’uso di nomi curdi e di let- di AKHTAMAR A motivo del comportamento dei re- tere come Q, W ed X. sponsabili del locale nosocomio il Ed a Siirt, non lontano da Dyarbakir, ON LINE nome scelto dai genitori per il loro nel 2005 un giudice aveva condanna- figlio: Welat. to venti curdi per aver innalzato a Il problema risiede nel fatto che il Capodanno cartelli di festa recanti le ti aspetta “Dipartimento delle registrazioni tre lettere incriminate. anagrafiche” della città turca ha ri- Insomma, si tratta di uno dei tanti domenica fiutato di iscrivere il neonato nella capolavori giuridici (come l’art. 301 lista comunale in quanto il nome com- del codice penale) che arricchiscono 15 marzo 09 prende la lettera W che non esiste la cultura di Ankara e la proiettano nell’alfabeto turco. diritta verso l’Europa. E, pertanto, se non esiste nell’alfabeto Qualcuno, a dire il vero, sta provando Akhtamar on line è un BOLLETTINO INTERNO turco, non può esistere neppure il a cambiare tale norma (proibiranno edito da comunitaarmena.it nome e quindi neppure il bambino. solo la X? …); nel frattempo il picco- Per riceverlo gratuitamente è sufficiente essere già La conclusione è quasi logica! lo Welat (che in curdo significa inseriti nella mailing list del sito; chi non lo sia La lettera W fa parte dell’alfabeto “paese”) si tiene stretto il suo nome. ,può aderire con una mail al nostro indirizzo e la dicitura “SI Akhtamar”; se non si desidera più curdo ed infatti la famiglia in questio- Ha solo tre mesi ed ancora non può ricevere il bollettino indirizzare una mail ne è di etnia turca; tale nome contra- aver capito in che razza di mondo gli ([email protected]) con l’indicazione sta con i sacri principi della lingua di è capitato di nascere! “NO Akhtamar” e sospenderemo l’invio.