MARCELLA BELLA

Una lunga gavetta che parte dai piccoli concorsi canori in terra siciliana, passando poi per le selezioni regionali del Festival di Ariccia, dove la vittoria venne invalidata per la giovanissima età. Marcella appena sedicenne riempie la sua valigia di sogni e col fratello Gianni si trasferisce in Emilia, dove i due fratelli si fanno le ossa con serate in balere e locali. Tra tanti provini, prima viene notata da Mike Bongiorno, ma poi è l’incontro con Ivo Callegari, organista del complesso al seguito di Caterina Caselli e manager, che le consente di fare il grande salto. I primi singoli non ottengono riscontro, ma con un brano scritto dal fratello, Hai ragione tu, prende parte alla Mostra Internazionale di musica leggera di Venezia ‘71 classificandosi al 2° posto. Di lì a pochi mesi il suo debutto al Festival di Sanremo ’72 con Montagne verdi, che racconta la sua storia. Il brano ottiene un grande successo e diventa apripista per numerosi successi per almeno due decenni successivi, fino a celebrare di recente i suoi 50 anni di Bella Musica.

Di seguito le tappe più salienti: • 1972 Festival di Sanremo 7° posto Montagne verdi, 500.000 copie vendute • 1973 Canzonissima 4° posto Un sorriso e poi perdonami • 1973 Festivalbar 1° posto (ex-aequo Mia Martini) Io domani • 1974 Il mensile specializzato Musica e Dischi la indica come l’artista che ha venduto il maggior numero di singoli in Italia nel corso dell’anno precedente • 1974 Festivalbar 3° posto, prima tra le donne, Nessuno mai, 400.000 copie vendute. Conquista il Telegatto a Vota la Voce, come migliore voce femminile dell’anno, e la Gondola d’oro alla Mostra Internazionale di musica leggera di Venezia con l’album Metamorfosi, che lo contiene. Il brano poi ripreso in inglese dai Boney M. vende 7 milioni di copie • 1976 Festivalbar 4° posto, prima tra le donne, Resta cu’ mme. Conquista ilTelegatto a Vota la Voce, come migliore voce femminile dell’anno • 1977 Festival di Sanremo, ospite fuori gara, Abbracciati • 1980 Festivalbar, conquista il disco d’oro per il 45 giri Baciami/Rio de Janeiro • 1981 Festivalbar, conquista il disco d’oro per il singolo Canto straniero • 1983 Festivalbar, Nell’aria, che vende 150.000 copie, segna la svolta musicale con Mogol • 1984 Premiatissima 2° posto con le cover di evergreen di Lucio Battisti • 1985 Saint Vincent Estate, 2° posto L’ultima poesia, in duetto con Gianni Bella. 100.000 copie vendute • 1986 Festival di Sanremo 3° posto, prima tra le donne, Senza un briciolo di testa. 150.000 copie vendute • 1987 Festival di Sanremo 6° posto, prima tra le donne, Tanti auguri • 1988 Festival di Sanremo 4° posto, prima tra le donne, Dopo la tempesta • 1990 Festival di Sanremo in duetto con Gianni, Verso l’ignoto, 80.000 copie

Non lasciandosi ingannare dal successo, Marcella non perde di vista le sue priorità di donna. Sceglie, quindi, di dedicarsi alla crescita della sua famiglia, allontanandosi per qualche anno dalle scene. Il grande ritorno avviene nel 2002 con due pezzi Fa chic e La regina del silenzio, che riportano al suo pubblico la Marcella allegra e spensierata e quella più intensa e carismatica. Viene invitata come ospite al Festival di Sanremo 2004, per poi parteciparvi l’anno successivo con l’energica Uomo bastardo, che le vale il 2° posto nella categoria Classic. Dopo il ritorno al Festival di Sanremo 2007 nel duetto con Gianni Forever per sempre, collabora nel 2011 con Luis Frank del gruppo cubano Buena Vista Social Club, per la realizzazione di un album. Dal 2015 è coautrice e madrina del format televisivo Una serata Bella, per cui realizza ben 5 concerti evento dedicati a grandi autori italiani. La serie si apre con il vasto repertorio di Gianni Bella, con risultati in termini di ascolti televisivi entusiasmanti, per proseguire con Mogol, Giancarlo Bigazzi, Modugno/Migliacci e Tenco/Paoli/Endrigo. Il 2017 vede la nuova collaborazione con Mario Biondi per un album definito da lei stessa soul/pop per la sinergia dei rispettivi mondi musicali.

E’ nel 2019 che Marcella, dopo una fortunata e acclamata tournée, festeggia i suoi 50 anni di Bella Musica, con due grandi concerti con tanto di orchestra a Roma e a Milano, di cui vengono pubblicati DVD, CD e vinile.

Nel corso della sua carriera Marcella ha partecipato, a parte quelle già citate, a numerose manifestazioni musicali e programmi televisivi. Riviste e rotocalchi si sono occupati di lei, del suo talento, con interviste e copertine, essendo stata sin da subito un’Icona di stile.

Oltre ai suoi fratelli Gianni, Antonio e Rosario, hanno scritto per lei, tra gli altri, Giancarlo Bigazzi, Mogol, Mario Biondi, Gino Paoli, Renato Zero, Bruno Lauzi, Umberto Tozzi, Mario Lavezzi e Cristiano Malgioglio.

Ha inciso più di 300 canzoni, tra cui in spagnolo, in francese, in inglese, in napoletano e in siciliano. Ha pubblicato più di 100 album, tra ufficiali e raccolte, anche di stampa estera. Quasi 100 sono i singoli, estero compreso (Giappone, Olanda, Spagna, Francia, Argentina, Brasile, Bolivia, Yugoslavia, Svezia, Grecia, Germania, Turchia, Costarica, Cile, Uruguay, Colombia, Canada, Portogallo, Perù, Australia e USA).

GIANNI BELLA

Appassionato di musica fin da ragazzo, investe una fortunata vincita alla tombola per la prima chitarra all'età di soli 10 anni. Sarà una scelta decisiva. Grazie allo strumento ed a una passione incontenibile per la musica comincia infatti a suonare nei dintorni di Piazza Bovio da autodidatta, imitando i coetanei più esperti, e cominciando a farsi un nome ed un primo pubblico. Sono anni pullulanti di band nella città siciliana ed anche Gianni forma il suo complesso con cui prova per giornate intere nelle cantine per poi suonare nei club, oltre a masticare ed annusare musica proveniente dall'estero, da Jimi Hendrix a tutta la musica black da cui verrà radicalmente influenzato. Ma Gianni non è solo. Oltre ad avere assimilato aria di musica in casa (il padre si esibisce come tenore per hobby nel coro del teatro Massimo), riesce a trainare nella sua passione anche i tre fratelli: il maggiore Antonio, futuro professore di lettere ed autore di testi, il piccolo Rosario destinato ad affiancarlo da metà anni Ottanta alla composizione. Ma soprattutto la sorella Marcella, che inizia ben presto ad esibirsi assieme al fratello, forte di una vocalità fuori dal comune, e di una sfrontatezza davanti al pubblico che a Gianni manca ancora. Ed è proprio grazie a questa esuberanza della sorella che si aprono per Gianni e la famiglia Bella le porte della discografia e della carriera. Marcella viene infatti convocata da Ivo Callegari, produttore e manager della CGD, a Milano per un provino, dopo essere stata notata in una serata in Sicilia da Caterina Caselli e Mike Bongiorno. Gianni ed Antonio diventano i suoi angeli custodi e la accompagnano al Nord, nel cuore delle case discografiche in Galleria Vittorio Emanuele, al primo Cantagiro del 1969 a fianco di personaggi come la Pfm, Ivan Graziani e Lucio Battisti.

Sono gli anni del sogno ma anche della dura gavetta per i fratelli Bella, con decine di concerti nelle balere emiliane dove i fratelli risiedono, e dove Gianni incontra anche l'amore della moglie Paola, amore coronato dalla nascita delle figlie Nazarena nel 1971 e Chiara nel 1973.

Nonostante le frequentazioni, la tanta esperienza sul campo e la vocalità nuova e dirompente, Marcella fatica però a trovare il pezzo giusto. Il ruolo di Gianni diventa a quel punto decisivo. Così, da musicista puro, diventa anche autore e poi successivamente cantautore. Compone nel 1971 (con lo pseudonimo G.Bell) il primo pezzo di rilievo “Hai ragione tu”, con cui Marcella arriva seconda alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia (sezione Giovani). La canzone mette in luce il talento canoro e compositivo dei due fratelli Bella e fa da viatico alla grandissima chance del Festival di Sanremo 1972.

Nei corridoi dell'ufficio di Callegari Gianni compone al pianoforte le note di quella che sarebbe diventata la celeberrima “Montagne verdi”. La segretaria Adele di Palma fiuta il successo, lo indirizza da Alfredo Cerruti, neodirettore della CGD, e sempre lì avviene l'incontro decisivo con Giancarlo Bigazzi, già allora autore di successo.

Dal sodalizio con il paroliere toscano nasce una sequela impressionante di successi che Marcella coglierà, da “Un sorriso e poi perdonami” e “Sole che nasce sole che muore” del 1972, presentate a Canzonissima, a “Io domani” con cui Gianni vince come autore il Festivalbar 1973. Raccolgono ampi consensi anche i due 33 giri incisi dalla cantante catanese, composti in prevalenza da pezzi targati Bigazzi- Bella oltre a diversi interventi di Antonio. Nello stesso anno scrive curiosamente assieme a Franco Califano il brano “Un aquilone” con cui la giovane Maila partecipa alla Mostra Internazionale di musica leggera di Venezia.

Il 1974 è però l'anno più importante della carriera di Gianni. Da un lato compone per la sorella un altro grande successo come “Nessuno mai”, primo esempio di disco music all'italiana con uso ritmico degli archi, e l'intero album “Metamorfosi” con cui Marcella vince

la Gondola d'Oro a Venezia e ascende definitivamente all'Olimpo delle Dive della canzone. Ma soprattutto esordisce come interprete del suo primo successo da solista. La canzone si chiama “Più ci penso”, Bigazzi scrive il testo appositamente per Gianni che lo presenta al Disco per l'Estate. E' un grande successo, ed una grande soddisfazione per i due fratelli Bella che si sorpassano a vicenda in classifica nelle charts delle prime 10 hit del 1974.

Da questo punto in poi la carriera di Gianni diventa multiforme.

Da un lato prosegue l'attività di autore fino alla fine dei Settanta per la sorella, per la quale firma (in prevalenza) altri Lp di successo come “L'anima dei matti” (1975), “Bella” (1976) , “Femmina” (1977, nel quale compare il primo duetto con Marcella in “Andare”) e parte di “Camminando e cantando” (1979) in cui Gianni firma e partecipa vocalmente al singolo trainante “Lady Anima”.

Ma soprattutto prosegue la sua carriera solista. E se il 1975 è un anno di transizione, nel quale il cantautore presenta comunque al Disco per l'Estate il singolo “Oh mama”, sarà nel 1976 che la sua consacrazione come interprete diventa definitiva.

Gianni trionfa al Festivalbar con la sua hit più nota “Non si può morire dentro” che spopola in Italia per mesi e mesi (secondo solo al Battisti di “Ancora tu” nei riscontri annuali) e gli apre le porte del mercato straniero sia in termini di mercato che di concerti. Nello stesso anno vede la luce il primo 33 giri dell'artista catanese “Sogni di un robot”, cui seguono altri album ed affermazioni come “ e tu” e “Toc toc” che nel 1977 e 1978 danno rispettivamente il titolo sia al singolo di punta che ai 33 giri omonimi. In particolare, nel 1978 l'artista catanese raccoglie nuovi consensi con il brano “No” che lo vede tra i più acclamati al Festivalbar, ormai riconosciuto nel suo stile di autore ma anche di cantante, col suo tipico falsetto corposo e graffiato.

Negli stessi anni, pur aderendo sempre ad una musica che si aggiorna con i suoni e le innovazioni estere, in bilico tra melodie classicheggianti venate di soul, miste a ritmi funky, costruzioni prog ed influssi disco, Gianni Bella si dedica anche ad una operazione retrò, lanciando e scrivendo per i Beans, formazione di artisti catanesi con una vocalità alla Earth Wind & Fire che si presenta anche a Sanremo nel 1978 con il brano “Soli” di Antonio e Gianni, dopo aver esordito con una cover di un brano del 1918 “Come pioveva”. Sempre nel 1978 produce anche la catanese Farida (allora sulle scene con lo pseudonimo Luna) nei due brani “Io no” e “Rabbia” scritti dall'amico Vincenzo Spampinato, cui Gianni aveva procurato un contratto in CGD due anni prima.

Sul piano personale, Il sodalizio con Bigazzi prosegue ma sta per volgere al termine, non prima però di aver colto altri due successi nel 1980 con il brano “Dolce uragano” presentato al Festivalbar, arrangiato da Celso Valli, che le radio trasmettono abbondantemente e che fa da apripista all'omonimo album, oltre al contemporaneo singolo “Baciami” della neomamma Marcella che nel maggio di quell'anno regala a Gianni il primo nipote Giacomo. Nello stesso anno, un'altra interprete femminile, la prima dopo Marcella, si avvale della penna del cantautore catanese, ed è Ornella Vanoni che incide “Innamorarsi”.

Nel 1981 entrambi i fratelli sono in gara a Sanremo con due pezzi sempre di Bigazzi-Bella e per Gianni è il debutto all'Ariston. Al di là della classifica festivaliera non esaltante, “Questo amore non si tocca” (più di “Pensa per te” della sorella) riesce a farsi strada nelle classifiche fino diventare un piccolo cult nelle discoteche, tanto da essere riproposta anche nel film in concorso a Berlino 2018, “Figlia mia” con Valeria Golino. Ma è anche un brano di addio che sancisce la chiusura della fruttuosa e lunga collaborazione con Bigazzi e con la CGD.

Da questo momento inizia la nuova vita artistica di Gianni Bella che incontra il secondo mentore della

sua carriera: Mogol. Assieme a lui Gianni inizia un nuovo percorso artistico, diverso nei suoni, nei testi e nella composizione pur nella molta varietà di stili che il cantautore catanese proporrà al pubblico dagli anni Ottanta in poi.

Curiosamente la prima “azione” in sinergia con l'ex autore di Battisti è extramusicale: assieme infatti fondano nel 1981, con Andrea Mingardi e Gianni Morandi, la Nazionale Cantanti. E contemporaneamente, per lo stesso Morandi in fase di rilancio, Gianni firma assieme a Mogol il fortunato singolo “Marinaio”. Gianni Bella diventa anche produttore della sorella, iniziando dal disco “Marcella Bella” del 1981 oltre a tutti i successivi, come “Problemi” del 1982 in cui anche la cantante comincia ad avvalersi dei versi del poeta Giulio Rapetti Mogol.

Negli stessi anni si allarga il giro delle interpreti femminili che si rivolgono a Bella per la propria discografia. Del 1981 è infatti la funkeggiante “Amica notte” per Loredana Bertè e del 1982 l'importante brano “Nuova gente” che Mia Martini incide nel disco “Quante volte” e che diventa anche il nome delle edizioni musicali e dello studio discografico all'avanguardia costruito fin dalla metà dei Settanta da Gianni nella sua residenza di Montechiarugolo in provincia di Parma.

Possiamo datare nel 1983 l'altro anno decisivo per il percorso di Gianni Bella.

Sul fronte compositivo coglie un successo internazionale e imperituro con il 45 giri e relativo album “Nell'aria” che Marcella lancia in estate e che la rilancia ai vertici delle hit parade, con un radicale cambio di immagine. Sul piano della carriera personale, invece, esce “G.B.1”, 33 giri pluri-osannato dalla critica e che segna una svolta stilistica evidente improntata ad una vocalità più rarefatta, testi più introspettivi, ed a suoni internazionali, grazie anche alla collaborazione con il musicista produttore ed arrangiatore di fama mondiale Geoff Westley. Il disco, realizzato a Londra, vede la presenza di mostri sacri come Phil Palmer alla chitarra (suo, ad esempio, l'assolo finale leggendario di “Con il nastro rosa”) e conferisce a Bella le credenziali di musicista d'autore che nei Settanta la critica faticava ad attribuirgli. Nel disco compare anche la firma prestigiosa di Riccardo Cocciante in “Può darsi”. Nello stesso anno poi, sempre con Mogol firma il definitivo rilancio di Morandi al Sanremo del 1983 con “La mia nemica amatissima”.

Il 1984 ricalca produttivamente il 1983. Gianni immette sul mercato “G.B.2” con Fio Zanotti al posto di Westley, un Lp con suoni soffusi e largo spazio ai fiati. Al suo interno anche due duetti con Laura Valente, futura cantante dei Matia Bazar e moglie di Mango. E sempre per la sorella compone la hit disco “Nel mio cielo puro” che arriva seconda al Disco per l'Estate e ben figura al Festivalbar, contenuta nell'omonimo Lp in cui Gianni compare facendo i controcanti nel brano “Alla pari”.

La produzione copiosa di Gianni per sé e per Marcella trova una convergenza nel 1985 quando i due fratelli Rosario e Gianni confezionano, sempre con Mogol, un duetto, “L'ultima poesia” che spopola nelle radio e nei juke-box fino a cogliere un secondo posto al Disco per l'Estate. Assieme ad Enrico Ruggeri firma poi nello stesso anno “Velocità lucidamente” per il giovane Marco Rancati.

Il trio Bella-Westley-Mogol mette a segno un altro colpo nel 1986 sul palco dell'Ariston consegnando a Marcella il terzo posto, ma soprattutto il consenso della critica e del pubblico con la sofisticata “Senza un briciolo di testa”, inizialmente destinata a Mina.

A questo segue l'omonimo disco per la sorella ma anche un progetto personale di Gianni che raccoglie altri inediti creati assieme al “Trio” nel 33 giri “Una luce”, da cui l'omonimo singolo che riceve adeguata

attenzione. La stessa canzone viene interpretata nel 1987 in duetto con Loretta Goggi per la quale Gianni scriverà nello stesso anno anche “Isolatamente” e “Fino all'ultimo respiro” nel 1989. Pure Morandi attinge nuovamente al repertorio Bella, con la delicata “Il ponte” che finisce in un suo lavoro dello stesso anno.

Per Marcella poi, sempre nel 1987, è la volta della sanremese e fortunata “Tanti auguri” (6° posto) scritta con Gino Paoli e relativa produzione dell'Lp, alle cui liriche collabora anche Marco Luberti, registrato sempre a Londra con Westley.

La collaborazione con quest'ultimo e Mogol prosegue senza soste anche negli anni a venire in particolare con il 33 giri ed omonimo brano “Due cuori rossi di vergogna” che Gianni presenta nel 1988 al Disco per l'Estate. Nello stesso anno firma con Alberto Salerno il successo sanremese (4° posto) di “Dopo la tempesta” e del relativo album “88” per Marcella, arrangiato stavolta da Phil Palmer.

In questi anni Sanremo incrocia spesso la carriera di Gianni Bella che è in gara anche nel 1990 nel terzo duetto familiare di “Verso l'ignoto”, che si piazza al 5° posto con buoni riscontri e prelude all'omonimo disco londinese di Marcella arrangiato da Westley.

E dieci anni dopo “Questo amore non si tocca” il compositore siciliano torna in Riviera da solista anche nel 1991 con la cantautorale “La fila degli oleandri”, apprezzata più dalla critica che dalle giurie, e contenuta nel disco di inediti dello stesso anno dallo stesso titolo, prodotto da Mogol. Nel settembre del 1991 esce anche un nuovo disco della sorella “Sotto il vulcano” prodotto da Gianni, la cui firma è però solo nel brano “Sono immune”, risalente a cinque anni prima e già interpretato in “Una luce”. La sua voce compare infine nel disco di Mario Lavezzi “Voci”, in coabitazione con Raf, Mango e Cocciante, nel brano “Per la gloria”.

Dal 1992, dopo un decennio praticamente ininterrotto di dischi per sé ed altri, oltre alle tournée, negli Anni Novanta l'attività di Gianni Bella subisce un lieve diradamento, sia per le produzioni proprie che per quelle di Marcella, due volte mamma nel 1992 e 1993 di Carolina e Tommaso. Esce infatti nel 1992 il suo primo disco “Gianni Bella Live” a riassunto della tanta produzione degli anni Settanta ed Ottanta, mentre nel 1993 la canzone “Io credo”, scritta con Daiano, va a impreziosire l'analogo live “Tommaso” di Marcella.

In questi anni Gianni Bella sposta il faro da se stesso ad altri artisti.

Scrive ad esempio (assieme a Comis ed al fratello Antonio) il brano “Non è colpa di nessuno” per il Sanremo 1992 di Rita Forte e nel 1993 realizza come autore principale il progetto “Esisto” di Viola Valentino alla quale fa il controcanto in un curioso brano a lui stesso dedicato “Gianni Bella io ti amo” su testo di Marco Ferradini. Con lo stesso Marco Ferradini propone poi un provino per il Sanremo del 1994 dal titolo “Due splendidi papà” ma il duetto non viene accettato, come del resto anche l'anno prima il brano “I veri tesori” proposto nella curiosa abbinata con la presentatrice Fininvest Fiorella Pierobon.

Sfumato Sanremo 1994, Gianni approda al Festival Italiano di Canale 5 condotto da Mike Bongiorno, dove presenta l'inedito “Non rubare”, primo estratto del progetto “Vocalist”. L'album nasce per dare spazio ai coristi più stimati da Gianni (“interpreti non protagonisti” il sottotitolo), tra cui Luca Jurman ed Emanuela Cortesi ed il brano della kermesse è quello che più si presta all'esecuzione corale. Realizzato a Los Angeles, il disco permette a Gianni Bella di incontrare musicisti di primo livello quali Frank Gambale, Enzo Todesco, Gregg Bissonette e Jimmy Haslip. E per la prima (ed ultima) volta sono

di Gianni anche molti dei testi. L'esperienza americana è foriera di un altro incontro di prestigio con la star internazionale Gino Vannelli e suo fratello, il pianista Joe Vannelli. Assieme a Vannelli Gianni registra il brano “Belladonna”, dalle sonorità internazionali, che esce nel 1995.

Nello stesso anno compone assieme a Toto Cutugno il brano reaggae “Adulele” inserito nel disco del collega, mentre per Marcella si prodiga nella veste di vocalist e arrangiatore di alcuni brani di “Anni dorati”, un concept-album dedicato ai brani degli anni Quaranta e Cinquanta.

Nella seconda metà dei Novanta Gianni Bella si dedica ai concerti, durante i quali fa emergere anche il talento di Mario Biondi, ma soprattutto alla composizione. Le uniche incisioni sono quelle del 1998, registrate sempre in America, di due duetti “E' un miracolo” ed “Ama la vita” con Marcella. Il primo brano compare in una compilation dal titolo “Finalmente insieme” mentre il secondo, pur presentato in Tv, vedrà luce discografica solo sette anni più tardi nel disco di lei, “Uomo bastardo”.

Il rallentamento di Gianni Bella è però solo apparente. Nello studio di Montechiarugolo, infatti, prendono via via forma una serie di melodie che non sfuggono all'orecchio di Mogol che le propone a Claudia Mori per il rilancio di Adriano Celentano.

Il resto è storia nota: partendo dal primo singolo “Gelosia”, nel corso del periodo 1999-2007 Gianni e Mogol scrivono gran parte dei pezzi di cinque fortunatissimi 33 giri per il Molleggiato: “Io non so parlar d'amore” (1999), “Esco di rado e parlo ancora meno” (2000), “Per sempre” (2002), “C'è sempre un motivo” (2004) e “Dormi amore, la situazione non è buona” (2007). Gli album vendono complessivamente circa 6 milioni di copie, e da essi vengono estratti nuovi classici della canzone italiana, su tutti “L'arcobaleno” e “L'emozione non ha voce”.

Sulla scia di questo successo come autore, l'artista catanese riprende ad incidere in proprio ed approda nuovamente a Sanremo nel 2001, a distanza di altri 10 anni dal precedente, con il blues de “Il profumo del mare” che prelude all'omonimo disco di inediti in cui compare anche un duetto con Celentano. Iniziano in quegli anni anche le stesure di alcune colonne sonore per serie Tv come “Il terzo segreto di Fatima” (2001) , “La Uno bianca” (2001), “Il testimone” (2001) oltre a film come “La notte breve” (2007).

Anche Marcella riprende ad incidere nei primi Duemila e Gianni le regala “Fa chic”, brano ballabile di successo del 2002 ed inno del Gay Pride, composto con il ritrovato Giancarlo Bigazzi. La canzone termina nel disco “Passato e presente”, da lui prodotto, in cui i due fratelli duettano nuovamente ne “L'ombra del cuore” mentre “La regina del silenzio” segna l'accoppiata autorale di Gianni Bella con Renato Zero.

Torna poi a Sanremo anche nel 2004 come autore di due pezzi: “Quando l'aria mi sfiora” per Massimo Modugno, ed “Un angelo legato a un palo” per la giovane concittadina Veruska Pieroni.

Sempre per Sanremo, quello del 2005, Gianni compone assieme a Stefano Pieroni “Uomo bastardo” per il ritorno festivaliero di Marcella che il fratello accompagnerà nella serata dei due duetti, oltre a produrle arrangiarle e comporle il relativo album.

Dal 2006 poi Gianni Bella inizia una nuova avventura, l'ennesima. Tra i sui sogni c'è infatti quello di comporre un'opera lirica. Lo spunto è il celebre romanzo di Giovanni Verga “Storia di una capinera” ed il team di lavoro è quello storico, con Mogol ai testi, Westley agli arrangiamenti e Giuseppe Fulcheri per il libretto. Questa attività assorbe quasi totalmente le giornate del cantautore catanese, fatta eccezione per una nuova avventura, ancora a Sanremo ed ancora con Marcella.

Pippo Baudo ammette infatti i due fratelli in gara a Sanremo 2007, nel duetto “Forever per sempre” (testo di Mogol), dal quale scaturisce poi un intero album in coppia, con diversi brani a due voci e alcuni pezzi singoli. L'esito festivaliero è contrastante, il pubblico di “Tv Sorrisi e Canzoni” premia i Bella al

primo posto, ma la giuria di qualità li estromette dai primi dieci.

C'è tempo poi nel 2008 anche per un Leone d'oro alla carriera ritirato a Venezia.

Il 2010 segna il momento più difficile per la vita di Gianni, colpito da ictus a gennaio e ricoverato a Ferrara per sette mesi. Il mondo dello spettacolo lo sostiene, in particolare Gianni Morandi che in apertura di una serata di Sanremo 2011, da lui diretto e condotto, esegue l'inedito “Rinascimento”, brano di Mogol- Bella scritto poco prima della malattia, che attendeva da qualche anno l'occasione di venire alla luce. Anche Marcella omaggia l'arte del fratello, re-interpretando “Per sempre” nel disco cubano “Femmina Bella” del 2012.

Nel 2014, dopo una lunga riabilitazione ed un miglioramento delle condizioni di salute, nella serenità di casa, l'artista catanese ritorna a comporre qualche melodia in cooperazione col fratello Rosario. Nasce così “Passione e musica” che, con testo di Stefano Pieroni, farà parte dell'album della sorella del 2017.

L'8 Marzo 2015 al Teatro Dal Verme di Milano, si tiene una serata fortemente voluta da Marcella, in cui il repertorio di Gianni viene cantato e duettato dalla sorella con amici della famiglia Bella, come Mario Lavezzi, Loredana Bertè, Umberto Tozzi e Mario Biondi. L'evento, trasmesso su Rete 4 il 9 Giugno, batte ogni record di ascolto della rete, tanto da essere ciclicamente riproposto fino ai giorni nostri.

Nella stessa occasione Mario Biondi si interessa al repertorio del celebre collega, di cui interpreta la voce maschile ne “L'ultima poesia” e produce nel 2017 il disco di Marcella “Metà amore, metà dolore” la cui omonima canzone in duetto con la cantante è scritta da Rosario Bella e sempre con lo zampino di Gianni Bella.

Dal 2015 Gianni divide la sua vita tra la casa studio di Montechiarugolo ed il ritorno alle radici catanesi, dove passa metà dell'anno.

Ed è proprio la terra sicula che regala a Bella la soddisfazione più grande: alla fine del 2018, su spinta ed impegno pluriennale di Mogol, della figlia Chiara Bella e di Giuseppe Fulcheri, viene infatti finalmente rappresentata al Teatro Massimo Bellini di Catania “La Capinera”, dopo 13 anni dalla sua ideazione. Lo spettacolo, sold out per tutte le serate, viene messo in scena dal 9 al 18 Dicembre, con un plauso unanime di critica e pubblico che fa sperare in future riproposizioni.

Nei primi mesi del 2021 viene alla luce un altro inedito di impostazione lirica di Gianni, dal titolo “Crederò” che entra a far parte del disco di inediti “Dare” di Mario Biondi in duetto con i tre tenori de .

ROSARIO BELLA

Rosario è il più piccolo dei quattro fratelli Bella.

La tecnica imparata dal giovane Rosario si fonde ben presto con la musica suonata, cantata e “respirata” in casa dai due artisti Gianni e Marcella. Questo gli permette di mettere subito in pratica la teoria, divenendo ben presto, da semplice musicista ed esecutore, anche autore, compositore ed arrangiatore.

Rosario Bella nella sua carriera riesce così a scrivere, fin da ragazzo, canzoni assieme a grandi autori italiani dal calibro di Mogol, Giancarlo Bigazzi, Alberto Salerno e Cheope, componendo melodie per alcuni artisti come Adriano Celentano e Gianni Morandi, oltre che per i due celebri fratelli.

La prima canzone in cui compare la sua firma porta la data del 1979, ed è “Fine di due amanti”, scritta con F.Garozzo e col fratello maggiore Antonio per il disco “Camminando e cantando” della sorella.

Negli anni Ottanta collabora in maniera sempre più copiosa alle produzioni discografiche di Marcella e Gianni, a partire da “Dolce uragano” di Gianni del 1980 per il quale firma tre pezzi: “Fondersi”, “Agatì” e “Al ladro”. Nel 1981 sua è la firma di “Coriandoli”, sempre con Antonio, all'interno di “Marcella Bella”.

Dopo i fratelli, nel 1982, anche Rosario regala un brano ai Beans “Ti darò”, composto assieme a Gianmarco Gorietti.

Il 1983 lo vede spaziare come autore al di fuori dei pur celebri confini familiari, tanto da approdare per la prima volta nell'albo autori del Festival di Sanremo. Ed è un successo, con “La mia nemica amatissima” che Morandi porta in alto sia al Festival che soprattutto nelle classifiche. Mette poi lo zampino anche in “Di nuovo in volo” (assieme a Cheope) per il fortunato “Nell'aria” di Marcella.

Dopo altri due brani “Prigioniera” e “Febbre d'amore” assieme a Cheope per il disco del 1984 di Marcella “Nel mio cielo puro”, e la presenza alle tastiere in “Take me long” del debuttante Mark Rancati, nel 1985 Rosario mette a segno la sua prima grande hit “familiare”. È infatti tra i coautori de “L'ultima poesia” con cui i fratelli spopolano nella stessa estate.

Nel 1986 prosegue la doppia collaborazione con Gianni, per cui scrive “Navigo nei riccioli” (dentro “Una luce”) e per Marcella, cui regala “Lasciami sbagliare” e la maliziosa “Strana idea, strana follia” che viene presentata a Saint Vincent. Il disco “Senza un briciolo di testa” lo vede per la prima volta nei credits come co-arrangiatore.

Nel 1987 è autore delle suggestivamente londinesi “New King's road” e “Cose proprie” per “Tanti auguri” della sorella, per la quale nel 1988 scrive, assieme ad Antonio, “Per gioco, per complicità” che viene promossa in Tv e nelle radio. Sempre nel 1988 lo vediamo alle tastiere e programmazione per il disco d'esordio di Stefano Pieroni “Il bene tuo”, prodotto dal fratello Gianni.

Due anni più tardi Rosario è tra gli autori di un altro brano sanremese affidato ai fratelli, “Verso l'ignoto” che ottiene buoni riscontri. È copiosa la sua mano nella scrittura dell'omonimo 33 giri per cui realizza “Una sera a New York”, “Premio extra”, “Pianeti” e soprattutto “E se qualcuno”, brano a tre mani coi fratelli come regalo di nozze per Marcella.

E sempre sanremese è il disco di Gianni Bella “La fila degli oleandri” in cui Saretto, nel 1991, compare come musicista, addetto alle tastiere. Lo stesso fa per il 33 giri “Sotto il vulcano” uscito nel periodo della gravidanza di Marcella, e nel quale scrive anche due pezzi: “Di notte la città” e la sudamericana “Porto Wuebo”. Si prodiga infine nello stesso ruolo nuovamente per Stefano Pieroni nel 33 giri dai due titoli “Di buona giornata” e “Dagli il tuo cuore.

Il 1993 segna una nuova avventura per Rosario Bella: scrive infatti l’arrangiamento e dirige l’orchestra al Festival di Sanremo per Rita Forte, che presenta all'Ariston “Non è colpa di nessuno” nella categoria Giovani. Nello stesso compare tra gli arrangiatori del disco live “Tommaso” di Marcella.

Nel 1995 interviene su più fronti nel disco di cover “Anni Dorati” della sorella, occupandosi di arrangiamenti, tastiere e programmazione computer. Lo vediamo anche in Tv al pianoforte per la promozione del progetto stesso.

Dopo alcuni anni di stallo produttivo dedicati prevalentemente alla attività live, Saretto ritorna prepotentemente nella discografia, entrando nel team di autori del periodo della esplosiva rinascita di Adriano Celentano assieme a Mogol e Gianni Bella.

La sua penna entra in molti brani anche di successo come “Apri il cuore”, “Tir”, “Africa”, “Verità da marciapiede” e “Vorrei sapere”, scritti tra il 2000 e il 2007 dentro dischi che arrivano a vendere 6.000.000 di copie.

Nel 2002 per la prima volta Rosario produce un disco per la giovane promessa Veruska, un mini cd omonimo per la cantante catanese che esordirà a Sanremo 2004 con un brano del fratello Gianni e Mogol.

Assieme a Gianni e Giuseppe Fulcheri scrive anche alcune colonne sonore per delle fiction di Canale 5 come “La Uno bianca” (2001) con Kim Rossi Stuart ed “Il testimone” (2001) con Raul Bova, prodotte da Pietro Valsecchi, oltre a “Il terzo segreto di Fatima” prodotto dalla Rai.

Nel 2017 la penna di Rosario diventa fondamentale per il ritorno discografico di Marcella nel suo “Metà amore, metà dolore” prodotto da Mario Biondi. Saretto compone infatti assieme a Gianni “Passione e musica”, “Il miracolo dell'amore” e la title track, oltre all'intensa “Ancora un po'” che entrano nel repertorio live della sorella.

Alla stessa tournée promozionale ed anche a quella successiva per i “50 anni di Bella musica”, l'artista entra poi stabilmente alle tastiere nella band che gira l'Italia con lo spettacolo celebrativo dei fratelli Bella. In occasione dell'uscita del suddetto cofanetto compone l'inedito “Ti mangerei” ancora col fratello Antonio, come agli inizi, a testimonianza di un filo ininterrotto che è ancora più saldo nella vicinanza a Gianni e che porta il “piccolo” di casa Bella ad essere sempre più il “deus ex machina” delle produzioni nello studio Nuova Gente.

Attualmente Rosario, assieme a Mogol ed ai fratelli, è ancora dedito alla composizione di nuove canzoni che dovrebbero presto vedere la luce per la nuova fatica discografica di Marcella.

Nella sua carriera Rosario Bella ha collaborato con i più celebri musicisti ed arrangiatori italiani e stranieri come Geoff Westley, Phil Palmer (suo il mitico assolo di “Con il nastro rosa”), Celso Valli, Fio Zanotti, Renato Serio, Adriano Pennino, e con musicisti di rango quali Lele Melotti, Alfredo Golino, Riccardo Fioravanti, Lorenzo Poli, Paolo Gianolio e Luca Colombo, solo per citare i più celebri.