Comune Di Siena

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Comune Di Siena COMUNE DI SIENA Siena, una città a immagine del c i t t a d i n o Cari concittadini Vi presento questa pubblicazione che è un compendio dei dieci anni del mio mandato come sindaco. Vi ringrazio per la fiducia accordatami e anche per la comprensione e condivisione dei problemi che in questo decennio abbiamo af- frontato. Come ho spesso detto, per un senese non ci può essere soddisfazione più grande che mettersi a disposizione della propria città e vestire la fascia di primo cittadino. Sarà un’esperienza che porterò con me per tutta la vita. Sono stati dieci anni importanti e impegnativi da molti punti di vista, pieni di oneri ed onori. Un arricchimento personale, una responsabilità grandissima verso la città che ho cercato di vivere con la massima equità e dedizione, ri- spettando quell’idea di amministratore pubblico al servizio della comunità che ha sempre rappresentato, per me, il modello cui tendere, il motivo del mio im- pegno politico, cercando di evitare protagonismi ed “invasioni di campo” nella vita cittadina delle altre istituzioni. Ciò che poteva essere e ciò che è stato Quando si tirano le somme di un periodo così lungo è ovvio pensare, come scriveva Thomas Stearns Eliot nel primo dei Quattro Quartetti, a “ciò che poteva essere e ciò che è stato”. Il nostro è sicuramente un “saldo positivo”: abbiamo retto l’urto di una con- COMune di siena giuntura economica internazionale decisamente negativa che ha interessato 2001 2011 rendiconto di mandato quasi tutto il primo decennio del nuovo millennio. Abbiamo destinato ingenti 10 anni insieme risorse ad una doverosa e irrimandabile manutenzione della città, abbiamo rad- doppiato le risorse destinate al sociale, aiutando gli amici più fragili, con l’au- mento costante dei contributi affitto, con la duplicazione delle case comunali, ResPOnsaBiLe PROGeTTO con i tanti interventi sulle famiglie. Gianluca Pocci Non è stato facile e, purtroppo, non lo sarà neanche per chi verrà dopo di me COORdinaMenTO ediTORiaLe e RedaZiOne visto che i segni della recessione sono ancora ben presenti nel nostro Paese e elena Mugnaini Siena non può restarne immune. Ma noi senesi siamo sempre stati in grado di reagire con orgoglio alle avversità Progetto GRafico e iMPaGinaZiOne e di trovare una strada nuova per la prosperità della nostra amata città. Domani Michela Bracciali la sfida reale è mantenerci su questi livelli, operando scelte coraggiose e chia- RinGRaZiaMenTi mando chi ha maggiori capacità reddituali a sostenere uno sforzo di solidarietà a tutti i colleghi e le direzioni del Comune di siena per la loro contributiva verso i meno abbienti, per mantenere un tessuto sociale e una preziosa collaborazione qualità della vita che tutti ci invidiano. Foto Ai vertici della qualità della vita Carlo aldinucci, Lensinifoto, archivio storico del Comune di siena, archivio immagini del Comune di siena Leggendo i numerosissimi dati e le cifre che troverete in questa pubblicazione, avrete la fotografia di una città che si trova ai primi posti in Italia per la qualità sTaMPa della vita. Un risultato che abbiamo raggiunto insieme e che ci deve rendere Tipografia il Torchio, siena orgogliosi. La crisi economica è stata solo una parte del problema, l’altra è stata la politica nazionale che ha operato in questi dieci anni per ridimensionare il ruolo degli enti locali come capacità di proposta e di intervento sul territorio. Una scelta che si è concretizzata a partire dall’istituzione del “Patto di stabilità” che ha ridotto radicalmente la possibilità di azione dei comuni. Un Patto di Stabilità sulle spalle degli enti locali Enti locali. Anche a Siena gli effetti si sono sentiti duramente. Abbiamo cer- Il Patto di Stabilità e Crescita ha origini nobili e intenti lodevoli. Nasce infatti nel cato di correggere la strutturazione del bilancio comunale così da riuscire ad giugno del 1997 al Consiglio Europeo di Amsterdam. attenuare le conseguenze e continuare ad operare per la crescita della qualità Col Trattato di Maastricht si stabilì un “patto”: tutte le nazioni dell’eurozona non della vita in città. dovevano superare determinati parametri (i più importanti erano inflazione, per- Alcune delle scelte compiute dal Comune o più in generale dalla città sono pro- centuale indebitamento sul Pil, percentuale deficit sul Pil) altrimenti sarebbero prio figlie di questo tentativo nazionale di mortificare il ruolo dell’ente locale. scattate sanzioni economiche. L’Italia si trovò quasi subito nei guai, ma grazie Eppure in questi anni abbiamo preso decisioni che hanno consentito di mante- soprattutto alle manovre di Amato (1992) e Prodi (tassa sull’Europa) riuscì a nere una elevata ed attrattiva offerta culturale con le grandi mostre ed eventi di rientrare nei parametri giusto in tempo. livello internazionale, abbiamo razionalizzato la struttura dei costi dell’Ente ed I conti pubblici, però, non coinvolgono solo lo Stato ma tutto il “Sistema Pub- abbiamo perfino stabilizzato le posizioni di lavoro precario. blico”. Ecco che, quindi, dovevano necessariamente essere coinvolti tutti gli Dove abbiamo subito una momentanea battuta d’arresto è sulla partenza delle enti pubblici e para-pubblici. Con questo obiettivo in Italia il Patto di Stabilità grandi opere nel sud della città - essenzialmente lo stadio - che hanno visto diventò “interno”, scaricando il problema sugli Enti locali. per questi motivi sensibili rallentamenti e la ricerca di nuove soluzioni che ci È giusto porsi il problema di come rendere morigerati e finanziariamente accorti consentissero di fare i grandi investimenti richiesti senza uscire dal Patto di Sta- gli enti pubblici che non lo erano e penalizzarli se non lo fossero stati. bilità. Ma anche su questo settore possiamo vantare successi importanti, come In Italia però si è scelta la strada più confusionaria e “scarica barile” possibile il Santa Maria della Scala, ormai giunta alla fase finale di recupero, le risalite penalizzando proprio quelle amministrazioni che si trovano al termine della meccanizzate, reale esempio di trasporto pubblico integrato, i parcheggi scam- ramificazione statale: gli Enti locali. Ogni anno nell’ultimo decennio il Patto è biatori e tutto ciò che troverete in dettaglio nelle pagine che seguono, con un stato cambiato, talvolta stravolto, in modo unilaterale senza la minima concer- investimento totale di oltre 250 milioni di euro che hanno prodotto un effetto tazione con gli enti locali che, virtuosi o meno, si sono trovati a subirlo. Molto di moltiplicazione importante per l’economia del territorio. sommariamente è stato agganciato ogni bilancio all’andamento della spesa Inoltre, lasciamo un parco progetti ed un Regolamento Urbanistico che per- pubblica italiana, cambiando in caso di necessità i parametri in corso d’opera: mettono di guardare con ottimismo al futuro, tanto è vero che prima della fine debiti alti a livello nazionale, allora minore possibilità di spesa per i Comuni, del nostro mandato saremo in grado di proporre soluzioni realistiche sia per il senza mai vedere le effettive capacità di spesa delle singole amministrazioni e nuovo stadio sia per il nuovo palazzetto dello sport. valutare le gestioni nel merito del proprio operato. Priorità alle manutenzioni della città Le norme paradossali che penalizzano i Comuni virtuosi Negli ultimi due anni abbiamo cercato di destinare tutto il nostro “spazio di ma- Queste norme hanno determinato situazioni paradossali. Poteva capitare, infat- novra” alle manutenzioni della città, così come richiede un centro d’arte come ti, che un Comune che aveva un pessimo saldo un anno (e non aveva rispettato il nostro. Questo anche per favorire le imprese locali, con un taglio di gare di il Patto) potesse negli anni successivi spendere molto di più di un Comune che, appalto adeguato alla piccola dimensione delle nostre aziende che così sono invece, – è questo il caso di Siena - si fosse comportato sempre in maniera riuscite ad intercettare lavoro. morigerata. In questi dieci anni Siena è sempre stata ai primi posti della qualità della vita, Per esempio: se un Comune aveva avuto un saldo negativo nel 2000, nel 2001 secondo tutte le più autorevoli classifiche nazionali, segno che – grazie all’im- doveva spendere meno che nel 2000, ma poteva continuare a “vivere al di so- pegno di tutti – la nostra comunità è stata in grado di attenuare gli effetti della pra delle proprie possibilità” negli anni a venire rispettando il Patto di Stabilità. congiuntura sfavorevole meglio di quanto non abbiano fatto molte altre città In pratica quel Comune non virtuoso avrebbe continuato a produrre debito pub- italiane. I bandi straordinari che abbiamo richiesto ed ottenuto dalla Fonda- blico nel pieno rispetto della legge. Mentre Comuni virtuosi, come Siena, non zione e gli interventi sulla FISES hanno questo segno. Ma sappiamo bene che potevano alzare le proprie spese, pur avendone la possibilità, pena infrangere da una crisi come questa non si esce solo con misure di sostegno e di difesa il Patto di Stabilità incorrendo nelle relative sanzioni. dell’esistente, per questo il nuovo Regolamento Urbanistico punta a una poli- Nel 2006, i limiti di spesa furono così ristretti che quasi il 90% dei Comuni non tica di sviluppo. rispettò il Patto. Noi ce l’abbiamo sempre fatta, ottenendo fra l’altro il rating massimo da parte delle agenzie internazionali, grazie alla conquistata solidità I Comuni ridotti a semplici esattori verso i cittadini del bilancio comunale. I continui tagli delle Finanziarie che si sono succeduti in questi anni, l’aboli- zione dell’Ici mai totalmente compensata ai Comuni come invece il governo La politica che penalizza gli Enti locali aveva promesso, il blocco degli avanzi di amministrazione, i tagli al fondo so- La crisi economica che si è abbattuta in tutto il mondo dopo l’11 settembre ciale ed ora anche l’indisponibilità dei fondi derivanti dalle alienazioni stanno ha acuito ancora di più gli effetti di questa politica nazionale di blocco degli cambiando radicalmente il ruolo sociale, economico e politico degli Enti locali, ridimensionandoli enormemente nel loro agire e riducendoli di fatto a esattori Altro tema in itinere, quello del Regolamento Edilizio.
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