www.esercito.difesa.it in copertina [email protected] Un VLB «Puma» in pattugliamento. [email protected] Le attuali minacce alla sicurezza mondiale impongono allo strumento militare una piena autonomia tattica e «Rivista Militare» ha lo scopo di estendere e aggiornare la preparazione tecnica e professionale del personale dell’Esercito e di far conoscere, alla logistica per raggiungere gli effetti e gli obiettivi stra- pubblica opinione, i temi della difesa e della sicurezza. A tal fine, tegici desiderati. costituisce organo di diffusione del pensiero militare e palestra di studio e di dibattito. «Rivista Militare» è quindi un giornale che si prefigge di informare, comunicare e fare cultura.

Editore Ministero della Difesa Direttore Responsabile Marco Centritto

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La traduzione dei testi della rubrica “Sommario varie lingue” è curata da Nicola Petrucci, Livia Pettinau, Angela Gesmundo e Carla Tavares Direzione e Redazione Via di S. Marco, 8 00186 Roma Tel. 06 47357373 Fax 06 47358139

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ORDINE DEL GIORNO ALL’ESERCITO

Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Soldati, Personale Civile! Nell’occasione della ricorrenza delle festività natalizie e di fine d’anno, ho la gradita opportunità di rivolgermi a Voi - a tutti Voi - per ripercorrere il non agevole cammino compiuto insieme e per gettare, insieme, uno sguardo a quello che il prossimo futuro ci riserva. Ma non posso dimenticare, innanzitutto, che anche quest’anno, purtroppo, l’Esercito ha dovuto offrire il suo gra- voso tributo di vite umane, dolorosa testimonianza dei rischi di una professione peculiare, che richiede altissimi ideali di riferimento. A tutti i Caduti vada il nostro riverente e commosso pensiero ed il ringraziamento per averci ri- cordato, nel modo più eroico, i valori portanti del nostro essere militari: il coraggio, lo spirito di sacrificio, l’onore, l’amor di Patria, l’altruismo, la generosità. Il loro esempio e il dignitoso dolore dei loro familiari siano per noi la conferma della validità di una scelta che ognuno ha operato nel suo intimo e che si traduce quotidianamente in un’attività silenziosa, solerte, improntata al sacrificio ed al dovere e tesa a produrre il bene più prezioso per la col- lettività e il progresso: la sicurezza. L’anno che ormai sta volgendo al termine si è rivelato, ancora una volta, estremamente intenso per la Forza Arma- ta. I Teatri operativi nella penisola balcanica, l’Afghanistan e tutte le aree di crisi in cui operano i nostri militari, so- no, infatti, la testimonianza di un costante e notevolissimo impegno dell’Esercito all’estero, come anche in Patria, dove il nostro contributo è sempre andato ben oltre i normali compiti istituzionali. Il mio bilancio consuntivo non può, tuttavia, prescindere dal rimarcare due eventi particolari, che hanno esaltato l’efficienza e la professionalità degli uomini e delle donne dell’Esercito. All’inizio del mese di dicembre si è conclusa, dopo circa tre anni, l’Operazione «Antica Babilonia» in Irak. Desidero tributare il giusto riconoscimento a tutto il per- sonale dello Stato Maggiore dell’Esercito, delle Forze Operative Terrestri e del Comando Logistico - senza dimenticare anche coloro che, provenienti dalle altre aree d’impiego, hanno fornito un prezioso ed insostituibile contributo - per aver permesso, con il loro diligente operato, il ripiegamento del contingente nazionale in una cornice di assoluta si- curezza e nel pieno rispetto dei tempi fissati dall’Autorità politica. Ho riscontrato la stessa efficienza e professionalità anche in occasione dell’apertura dell’Operazione «Leonte» in Libano. Un ulteriore impegno per l’Esercito e per il Paese, che ci colloca al primo piano nell’assolvimento del delicato compito di contribuire alla stabilizzazione di un’area così tormentata e di interesse strategico primario per l’Italia. Nel corso di una mia recente visita in quel Teatro, ho potuto constatare nei nostri militari, con il basco blu delle Na- zioni Unite, la serena consapevolezza dell’importanza del loro ruolo. Anche in questo caso - ne sono certo - la For- za Armata saprà affrontare e portare a compimento, nel miglior modo possibile, grazie alla Vostra dedizione, alle Vostre capacità e alla Vostra tenacia, questo nuovo e gravoso impegno. Non posso, inoltre, sottacere che, pur costretto entro limiti di bilancio che non esito a definire critici, l’Esercito ha comunque saputo mantenere un livello di efficienza, di prontezza e di operatività all’altezza delle aspettative. Il me- rito di questo rimarcabile risultato va giustamente riconosciuto a tutti Voi - Comandanti, Quadri e gregari ai vari li- velli - che avete dedicato ogni migliore energia, anche a prezzo di notevoli sacrifici, per il conseguimento degli obiettivi prefissati. Nell’anno che sta per cominciare saremo certamente chiamati a nuove sfide che in altri potrebbero suscitare in- certezze, ma che per noi, invece, devono costituire motivo di sprone a proseguire nel cammino già intrapreso, ricer- cando fattivamente il miglioramento dei singoli e delle unità. Tutto questo in un momento sicuramente non facile, caratterizzato da perduranti difficoltà finanziarie, da profon- de trasformazioni nel tessuto sociale del Paese e da un contesto geostrategico sempre più difficile da definire, ma che comunque ha già determinato sensibili modificazioni alle esigenze di sicurezza della Nazione e della Comunità Internazionale. A queste sfide dovremo rispondere - nonostante le evidenti difficoltà - con rinnovata energia e, soprattutto, con la chiara volontà di continuare a svolgere, all’interno della società, quel ruolo che è proprio dell’Esercito. Ma solo se avremo la forza di indirizzare le nostre azioni nel pieno rispetto dei canoni comportamentali ed etici, che da sempre ci distinguono, saremo in grado - ne sono certo - di guardare al futuro con serena fiducia. Ed è con questi sentimenti e queste certezze che formulo a Voi e alle Vostre famiglie, indispensabile ed insostitui- bile sostegno per il Vostro quotidiano operare, i più fervidi voti augurali di un lieto Natale e di un 2007 ricco di se- renità e di benessere. Naturalmente, un augurio particolare, sinceramente affettuoso, rivolgo infine a quanti di Voi, durante le festività, saranno impegnati in operazioni oltre confine e lontano dagli affetti dei propri Cari. Vi possa es- sere di sostegno la consapevolezza che l’Esercito e il Paese guardano a Voi con orgoglio e Vi sono idealmente vicini. Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Soldati, Personale Civile, a Voi tutti i migliori auguri. Viva l’Esercito Italiano, viva l’Italia! Natale 2006 - Capodanno 2007

IL CAPO DI SM DELL’ESERCITO Generale di Corpo d’Armata Filiberto CECCHI 1/2007 SOMMARIO gennaio - febbraio PERIODICO DELL’ESERCITO Gli Assessment Centers: Informazione Ordine del Giorno l’uomo giusto al posto e propaganda all’Esercito pag. 2 giusto di Massimo Chiais pag. 89 di Riccardo Stanca e Daniele Raggi pag. 49 Distruzione e L’opinione di Angelo Panebianco pag. 4 conservazione di Grelaur pag. 96

La digitalizzazione dello SPECIALE spazio di manovra: All’ombra Il futuro dell’OSCE il modello francese degli Ayatollah di Giorgio Scarchilli di Daniele Cellamare e Emanuele Massara pag. 6 di Antonio Peca e Marco Biagini pag. 61 e Antonio Ciabattini Leonardi pag. 101 Conflitti armati di Giuseppe Romeo pag. 19 RUBRICHE

pag. 120 I visori notturni di Francesco Nasca pag. 72 La Cina: pag. 126 sfide e incognite di Giovanni Bucciol pag. 26

pag. 132 Dalle lance alle lancette di Flavio Russo pag. 80 Counterinsurgency pag. 136 di Claudio Berto pag. 36

pag. 138

pag. 141 L’opinione

GUERRA E SICUREZZA

di Angelo Panebianco *

È ormai assai vasta la letteratura che, da un sopravaluta il potere quindicennio a questa parte, si è andata accumu- internazionale di cui lando sulla trasformazione della guerra nell’età disponeva lo Stato che viene detta, con imprecisione e sciatteria, nazionale (europeo) della «globalizzazione» (1). In genere, questa let- nei secoli scorsi. Non teratura prende lo spunto da alcuni fatti inconte- si considera che gli stabili per trarne conclusioni sbagliate o, quanto Stati nazionali, an- meno, assai forzate. Il primo «fatto» è che il pe- che nell’epoca in cui riodo che segue la Guerra Fredda, dai primi anni la «sovranità statale» novanta ad oggi, sia stato caratterizzato da una veniva considerata netta prevalenza di guerre civili (in genere, con- irresistibile, hanno flitti armati fra gruppi etnici o religiosi apparte- sempre dovuto fare i nenti alla stessa entità politica territoriale) rispet- conti con importanti to alle guerre interstatali classiche. Un secondo «forze transnaziona- fatto, spesso citato, riguarda la rinascita delle li» (si pensi, ad compagnie di ventura, il ruolo svolto da eserciti esempio, al ruolo della Chiesa di Roma), e il potere privati in diverse guerre post-Guerra Fredda. Un dei loro governi è sempre stato relativamente cir- terzo fatto è dato dalla crescente riluttanza delle coscritto a causa dell’operare di un gran numero opinioni pubbliche delle democrazie europee (ma di vincoli internazionali, transnazionali e interni. non tutte, e non tutte allo stesso modo) a soste- L’onnipotenza dello Stato nazionale è sempre sta- nere i costi, umani, economici, politici, psicologi- to un mito. ci, delle guerre. Un quarto fatto è dato dal rilievo Il secondo errore è che lo Stato nazionale, come assunto dalle guerre asimmetriche. Il quinto e qualunque altro fenomeno storico-sociologico, forse più importante fatto consiste nella circo- non è una realtà statica ma dinamica, che subisce stanza per cui, dopo la fine della Guerra Fredda, nel tempo molti cambiamenti. Che il modo d’es- la possibilità di una guerra generale, ossia una sere e il modo di operare degli Stati nazionali, in guerra che coinvolga le principali potenze, si è molti settori di policy (non solo nella politica (temporaneamente?) dissolta. estera o nella politica militare ), siano cambiati Da questi ed altri fatti si trae spesso la frettolosa per effetto dell’attuale forte interdipendenza in- conclusione secondo cui le nuove guerre dimostre- ternazionale è indubbio. Ma è una inferenza scor- rebbero l’obsolescenza dello Stato nazionale, la sua retta assumere che questi cambiamenti debbano tendenziale sostituzione con altri tipi (mai ben pre- per forza preannunciare la fine dello Stato nazio- cisati però) di organizzazione politica, più adeguati nale. In realtà, esistono buoni argomenti per so- per l’epoca delle guerre «post- moderne» (2). Que- stenere che la globalizzazione finirebbe se gli sta tesi è coerente con l’idea, tipica della teoria della Stati più forti del sistema internazionale non con- globalizzazione, secondo cui lo Stato nazionale sa- tinuassero a sostenerla. rebbe ormai prossimo alla scomparsa. Naturalmente, se gli Stati nazionali, come sem- In realtà, l’esistenza di «Stati falliti» o il fatto che bra, non sono destinati a scomparire in tempi molti cosiddetti Stati, nati con la decolonizzazio- prevedibili, ciò significa che la politica internazio- ne o dopo il crollo dell’Impero sovietico, si siano nale continuerà a svolgersi, come scriveva il so- rivelati tali solo sulla carta (il che aiuta a spiegare ciologo Raymond Aron quarant’anni or sono, «al- l’alto numero di guerre dette «civili») non provano l’ombra della guerra». la fine dello Stato nazionale. A me pare che, tesi economicistiche sugli effetti La previsione/profezia della prossima scomparsa politici della globalizzazione a parte, molti errori di dello Stato nazionale è infatti inficiata da due er- valutazione sulle trasformazioni in atto siano da rori. Da un lato, si ipotizza l’esistenza, in passato, imputare alle particolarissime (e probabilmente di una sorta di età dell’oro dello Stato nazionale. Si transitorie) circostanze in cui viviamo dalla fine del- Rivista Militare n. 1/2007 la Guerra Fredda. Una grandissima novità indubbia- pronti a mettere in comune risorse e potere deci- mente c’è: essa riguarda il fatto che, come è acca- sionale). Per inciso, se la sicurezza europea non duto poche volte nel corso dei cinque secoli di sto- diventerà un bene pubblico nessun vero esercito ria che ha alle spalle il sistema degli Stati, non esiste europeo potrà mai nascere. al momento la possibilità di una guerra generale, Garantire la sicurezza dei Paesi occidentali (an- coinvolgente le grandi potenze. La ragione, natural- che con interventi delle Forze Armate nelle aree di mente, ha a che fare con il fortissimo divario di for- crisi, quando le situazioni lo esigano) resterà za militare esistente fra gli Stati Uniti (la superpo- dunque, presumibilmente, nelle attuali condizioni, tenza solitaria) e tutti gli altri Stati del sistema inter- compito preminente della «comunità euro-atlan- nazionale. Ed è anche, per inciso, la ragione che tica», della cooperazione fra Stati Uniti e Paesi eu- spinge molti a confondere egemonia e impero, e a ropei. È uno dei motivi per cui diversi esponenti parlare degli Stati Uniti come di un impero «globa- delle classi dirigenti europee si sono molto spesi le». Perdendo di vista il fatto che impero globale e per riavvicinare Europa e Stati Uniti, dopo il gran- sistema degli Stati sono fra loro incompatibili (se c’è de «gelo» seguito all’intervento americano in Iraq. l’uno non ci può essere l’altro): il moderno sistema Per le ragioni sopra dette, il ruolo degli Stati na- degli Stati nasce, infatti, quando ha termine il pre- zionali europei resterà comunque essenziale. Com- cedente «ciclo degli imperi» (3). pito dei leader delle democrazie europee continuerà Molti segnali indicano che il potere egemonico ad essere quello di mantenere viva nei propri con- degli Stati Uniti sia destinato a diminuire nel tempo. cittadini l’idea che fronteggiare i rischi per la sicu- E altrettanti segnali indicano che al probabile rezza e le minacce internazionali sia ancora, come è declino (relativo) del potere internazionale degli sempre stata, una questione di risorse e volontà. Stati Uniti corrisponderà l’ascesa di altre grandi potenze. Come è noto, la Cina è da molti indicata * Ordinario di Relazioni Internazionali come il candidato più probabile ad assumere un presso l’Università di Bologna ruolo di grande potenza in quanto tale capace di ed Editorialista del «Corriere della Sera» tener testa agli Stati Uniti nel giro di alcuni de- cenni. Vera o falsa che sia la previsione sulla Cina, resta che la specialissima condizione in cui vivia- NOTE mo (l’impossibilità di una guerra generale) non sembra destinata a durare indefinitivamente (4). (1) Imprecisione e sciatteria dipendono da diverse circo- Il futuro prossimo dovrebbe continuare ad esse- stanze. In primo luogo, la crescita di interdipendenza re caratterizzato da guerre interstatali classiche economica (il cuore della cosiddetta globalizzazione) non (anche con il rischio che vengano usate, prima o è un fenomeno che si sviluppa in modo uniforme su tutto poi, armi nucleari: per esempio in Medio Oriente), il globo né è tale da soppiantare il ruolo delle economie guerre interetniche e/o a sfondo religioso, e regionali (l’interdipendenza cresce maggiormente entro le guerre asimmetriche (con il rischio del ricorso da aree regionali, Europa, Asia, ecc., che fra le diverse aree parte di gruppi terroristici ad armi chimiche o regionali) o, persino, quello delle economie nazionali. In batteriologiche), nonché da operazioni (soprattut- secondo luogo, molto di ciò a cui allude il termine globa- to da parte dei Paesi occidentali) di peace-kee- lizzazione si riferisce, come documentano gli storici eco- ping e di peace enforcing. Come sappiamo dall’11 nomici, a fenomeni che risalgono almeno alla prima età settembre 2001, l’impossibilità, in questa fase moderna (fasi di crescita dell’interdipendenza si sono storica, di una guerra generale non rende affatto sempre alternate a fasi di riduzione dell’interdipendenza «più sicuro» il mondo in cui viviamo. e di frammentazione). In terzo luogo, l’epicentro e il mo- Guardata dal punto di vista dell’Italia, la que- tore della cosiddetta globalizzazione è stata fin qui la stione sicurezza risulta strettamente connessa al- «comunità euro-atlantica». Il processo è pertanto, almeno la evoluzione dei rapporti interni alla comunità in linea di principio, reversibile: basterebbe, ad esempio, euro-atlantica. Un’ulteriore divaricazione fra Stati che l’allontanamento politico registrato negli ultimi anni Uniti ed Europa accrescerebbe i problemi di sicu- fra Europa e Stati Uniti si approfondisse ulteriormente per rezza degli Stati europei, Italia compresa. Una compromettere, alla fine, i legami economici fra le due delle ragioni, ovviamente, consiste nell’incapacità sponde dell’Atlantico, assestando così anche un serio col- dell’Europa di darsi un comando politico unifica- po alla cosiddetta interdipendenza globale. to. Da questo punto di vista, il vero fallimento (2) Si veda, per tutti, il fortunato libretto di M. Kaldor, dell’Europa non sta tanto nella mancata adozione «Le nuove guerre», Carocci, 1999. del trattato costituzionale quanto nel fatto che la (3) Sul ciclo degli imperi che ha caratterizzato l’epoca «sicurezza» non è mai diventata un vero «bene pre-moderna si veda R. Gilpin, «Guerra e mutamento pubblico» nel senso economico del termine (ossia: nella politica mondiale», Il Mulino, 1989. un bene indivisibile che gli europei percepiscano (4) Si veda B. Buzan, «Il gioco delle potenze», Università allo stesso modo e per assicurarsi il quale siano Bocconi Editore, 2006.

OIKOS

IL FUTURO DELL’OSCE IL FUTURO DELL’OSCE Un’organizzazione da rilanciare per raggiungere i risultati auspicati

I nuovi indirizzi e i nuovi compiti per affrontare le sfide del XXI secolo. L’organizzazione interna, le funzioni, la partecipazione dell’Italia, consentono di valutare a pieno il ruolo di questa organizzazione sovrannazionale.

Le rilevanti trasformazioni politiche, sociali ed spettro di competenze hanno consentito un economiche che hanno interessato l’Europa nel- consistente impegno operativo anche in nuovi l’ultimo decennio impongono all’OSCE (Orga- territori per monitorare e contrastare le attività nizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in connesse con il terrorismo, il traffico di droga, Europa) un ruolo più flessibile che consenta al- di armi e i conflitti inter-etnici. l’Organizzazione di continuare a contribuire in Attualmente, al fine di rafforzare ed estendere maniera determinante al processo di democra- le capacità dell’Organizzazione, è in atto un pro- tizzazione, protezione delle minoranze e salva- cesso di revisione finalizzato all’individuazione guardia dei diritti umani, soprattutto nelle aree dei cambiamenti necessari per adeguarne la di crisi. Anche se numerose Organizzazioni re- struttura politico-militare, l’identità, la leadership gionali sono impegnate nella costruzione del e la capacità operativa per affrontare adeguata- «nuovo mondo», molti Governi ritengono che mente le sfide del XXI secolo. l’OSCE sia l’unica entità dotata del consenso e degli assetti necessari per diffondere gli ideali di pace e dignità umana, capaci di creare una DALLE ORIGINI AD OGGI sicurezza concreta. Difatti, il cospicuo numero di Paesi aderenti, il vasto mandato e l’ampio Le origini dell’OSCE risalgono al 1973, con la nascita dell’allora CSCE (Conferenza per la Sicu- In apertura. rezza e la Cooperazione in Europa) formalizzata Una seduta del Consiglio Permanente dell’OSCE. due anni dopo a Helsinki ove, il 1° agosto 1975, 35 Capi di Stato firmarono il «Final Act», appro- Sotto. C 130 J utilizzato per i voli di osservazione previsti dal vando, in tal modo, la nascita di un nuovo organi- trattato «Open Skies». smo volto a incrementare la sicurezza in Europa e

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Figura 1 OIKOS

il cui scopo principale era l’apertura del dialogo l’evoluzione della «Conferenza» che, da foro di tra i due «blocchi» contrapposti. consultazione tra Est e Ovest, divenne vero e Nel settore degli armamenti, nonostante il cammi- proprio strumento operativo per la gestione del- no della giovane CSCE fosse iniziato in ritardo rispet- le crisi. Difatti, il 5 e 6 dicembre 1994, a Buda- to ad altri accordi, trattati e convenzioni sul disarmo pest, in concomitanza con il Summit dei Capi di di portata di gran lunga superiore, quali il «Protocollo Stato e di Governo dei Paesi aderenti, nel frat- di Ginevra del 1925» oppure il tempo divenuti 55, fu sancito «SALT/ABM» (1) del 1972, le il cambio di denominazione CBM (Confidence and Building ...molti governi ritengono da CSCE a OSCE. Maesures), sottoscritte dai pre- “che l’OSCE sia l’unica entità Tale cambiamento, non era detti 35 Stati Parte della CSCE dotata del consenso e degli affatto formale. Nel «Docu- ben presto ramificarono in suc- mento conclusivo» di Buda- cessivi Accordi/Trattati la cui at- assetti necessari per diffon- pest, che conteneva la «Di- tuazione portò, successivamen- dere gli ideali di pace e di- chiarazione» di valore premi- te, a una riduzione degli arma- gnità umana, capaci di creare nentemente politico, veniva- menti convenzionali in Europa una sicurezza concreta no anche enunciati i settori in senza precedenti (fig. 1). cui la costituenda OSCE In seguito, l’OSCE si è co- ” avrebbe indirizzato gli sforzi stantemente evoluta adeguandosi soprattutto ai futuri. In sostanza, alle tre dimensioni fonda- principali cambiamenti strategici europei. mentali eredi dei tre «cesti» della ex CSCE (ov- Il primo processo di rinnovamento avvenne vero Politico-militare, Economica-ambientale e dopo circa venti anni, in coincidenza delle grandi Dimensione umana), si affiancavano anche i trasformazioni avvenute nel Centro e nell’Est Eu- settori e le missioni operative in cui la nuova ropeo. La fine del confronto bipolare portò al- Organizzazione avrebbe sviluppato le proprie

9 - OIKOS Figura 2 attività decisionali. Inoltre venivano: • ampliate le competenze nella dimensione umana PAESI ADERENTI ALLA ORGANIZZAZIONE (protezione delle minoranze, salvaguardia dei PER LA SICUREZZA E LA COOPERAZIONE IN EUROPA (OSCE) diritti umani) e nella cooperazione economica; • intensificati i dialoghi con i Paesi del Mediterraneo; • disegnate le linee guida per la sicurezza europea 1. BELGIO nel XXI secolo. 2. FRANCIA Attualmente, l’OSCE è una Organizzazione per 3. GERMANIA la sicurezza paneuropea i cui 56 Stati partecipanti 4. REGNO UNITO (fig. 2) coprono l’area geografica da Vancouver 5. ITALIA (Canada) a Vladivostok (Russia). 6. LUSSEMBURGO 7. OLANDA Quale accordo regionale, ai sensi della Carta 8. PORTOGALLO delle Nazioni Unite, l’Organizzazione si è autode- 9. SPAGNA finita strumento fondamentale nella sua Regione 10. CANADA per il preallarme, la prevenzione dei conflitti, la 11. DANIMARCA gestione delle crisi e la ricostruzione successiva ai 12. GRECIA conflitti in Europa. 13. ISLANDA 14. NORVEGIA 15. STATI UNITI D’AMERICA LA STRUTTURA 16. TURCHIA 17. REPUBBLICA CECA L’attuale struttura dell’OSCE (fig. 3), può essere 18. POLONIA 19. UNGHERIA suddivisa, grossolanamente, in due categorie, ov- 20. ALBANIA vero i Fora consultivi e decisionali a carattere per- 21. ANDORRA manente o periodici e il settore esecutivo. 22. AUSTRIA Al vertice della struttura consultiva/decisionale, 23. BOSNIA ERZEGOVINA è collocato il Summit dei Capi di Stato o di Gover- 24. CIPRO no che si svolge saltuariamente in una sede scelta 25. CROAZIA a turno tra gli Stati Parte (l’ultimo si è tenuto a In- 26. FINLANDIA stanbul nel 1999). 27. IRLANDA Il Ministerial Council, ovvero la riunione dei 56 28. SERBIA Ministri degli Esteri dei rispettivi Stati aderenti, 29. LIECHTENSTEIN viene effettuato, invece, con frequenza annuale (a 30. MALTA 31. MONACO eccezione di quando si svolge il predetto Sum- 32. FYROM mit). Quale organo decisionale, il Consiglio dei 33. SAN MARINO Ministri esamina, e di norma approva, le proposte 34. SANTA SEDE maturate nei vari Fora dell’OSCE. 35. SLOVENIA Il Senior Council è l’organo direttivo per le con- 36. SVEZIA sultazioni di alto livello. Esso è formato dai «Di- 37. SVIZZERA rettori Politici» di ciascuno State Parte e si riunisce 38. BULGARIA annualmente come Foro di discussione per le 39. ESTONIA problematiche di carattere economico, oppure al- 40. LETTONIA l’esigenza per assolvere a compiti specifici asse- 41. LITUANIA gnati dal Ministerial Council. 42. REPUBBLICA SLOVACCA 43. ROMANIA L’organo ordinario preposto alle consultazioni 44. ARMENIA politiche e al processo decisionale è il Consiglio 45. AZERBAIGIAN Permanente (Permanent Council). Si riunisce setti- 46. BIELORUSSIA manalmente, a Vienna, e vi partecipano gli Amba- 47. GEORGIA sciatori permanenti degli Stati aderenti, per le de- 48. KAZAKHISTAN cisioni di ordinaria amministrazione che richiedo- 49. KIRGHIKISTAN no brevi tempi di trattazione. 50. MOLDAVIA Il Foro per la Cooperazione in materia di Sicu- 51. RUSSIA rezza (Forum for Security Cooperation - FSC) è, 52. TAGIKISTAN invece, l’organismo permanente per il controllo 53. TURKMENISTAN degli armamenti, ovvero delle misure CSBM (Con- 54. UCRAINA 55. UZBEKISTAN fidence and Security Building Mesaures). 56. MONTENEGRO Per la realizzazione degli intendimenti maturati dai citati Fora, l’OSCE si avvale di una struttura

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Figura 3 OIKOS

11 - OIKOS Figura 4 La Presidenza in Esercizio si avvale di un Segre- OPERAZIONI OSCE tariato Generale, Organismi connessi con la dire- zione per lo svolgimento di determinate attività SUD-EEST EUROPA operative e «Missioni Operative sul campo». • OSCE Presence in Albania; Il Segretariato, con mandato triennale, ha sede a • OSCE Mission to Bosnia and Herzegovina; Vienna. Oltre ad assolvere alle problematiche di • OSCE Mission to Croatia; carattere operativo e amministrativo, sovrintende • OSCE Mission to Serbia and Montenegro; alla gestione e al supporto delle strutture e delle • OSCE Mission in Kosovo; • OSCE Spillover Monitor Mission to Skopje. operazioni dell’OSCE. Tra le istituzioni dell’Organizzazione, particola- EST EUROPA re importanza riveste l’Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti dell’Uomo (ODHIR), con • OSCE Office in Minsk; sede a Varsavia, il quale agisce nell’ambito del • OSCE Mission to Moldova; • OSCE Project Co-ordinator in Ukraine. monitoraggio delle elezioni e dello sviluppo di istituzioni giuridiche nazionali. Inoltre, è da citare CAUCASO anche l’Alto Commissariato per le Minoranze (HCNM), con sede all’AJA, che si occupa di preve- • OSCE Office in Baku; nire le condizioni che possono determinare con- • OSCE Mission to Georgia; • OSCE Office in Yerevan; flitti di gruppi etnici di minoranza. • Personal Representative of the Chairman-in-Office Sul terreno, l’OSCE dispone di una propria rete on the Conflict Dealt with by the OSCE Minsk Con- di Missioni (fig. 4) che operano, sulla base dei di- ference. versi mandati, nei Balcani, nel Caucaso, in Asia Centrale e in alcune ex Repubbliche dell’Unione ASIA CENTRALE Sovietica. In queste missioni operano esperti qua- • OSCE Centre in Almaty; lificati (cosiddetti secondment (2) ) messi a dispo- • OSCE Centre in Ashgabad; sizione dagli Stati Partecipanti. • OSCE Centre in Bishkek; • OSCE Centre in Tashkent; • OSCE Centre in Dushanbe. IL CONTROLLO DEGLI ARMAMENTI OPERAZIONI CONCLUSE Come precedentemente delineato, l’organismo • OSCE Missions of Long Duration in Kosovo, Sandjak permanente deputato per il controllo degli arma- and Vojvodina; menti, ovvero delle misure CSBM, è il Foro per la • OSCE Representative to the Joint Committee on the Skrunda Radar Station; Cooperazione in materia di Sicurezza (FSC). • OSCE Mission to Ukraine; L’FSC, il cui mandato è contenuto nel cap. V del • OSCE Mission to Estonia; «Documento di Helsinki», è un Organismo consul- • OSCE Mission to Latvia; tivo a carattere permanente che si riunisce a Vien- • OSCE Advisory and Monitoring Group in Belarus; na. In tale Organismo, aperto a tutti gli Stati Parte- • OSCE Assistance Group to Chechnya. cipanti, opera, a sua volta, il Comitato Speciale, nell’ambito del quale vengono condotti i negoziati sul controllo degli armamenti e sul rafforzamento responsabile delle attività esecutive, di carattere della fiducia, della sicurezza e della cooperazione. operativo e amministrativo. Esso è dotato di una triplice funzione da esplicare Al suo vertice è posta la «Presidenza in Eserci- mediante l’attuazione del cosiddetto «Programma zio» ovvero il Presidente (Chairman in Office) di Azione Immediata». In particolare, la prima fun- eletto a turno tra i Ministri degli Esteri dei Paesi zione si estrinseca nel proseguire e sviluppare la membri e il cui mandato è di durata annuale (at- dinamica promossa dai grandi accordi del dopo- tualmente è in turno la Spagna). guerra fredda (CFE (3), CFE 1-A (4), CSBM), circa la Per dare continuità agli indirizzi intrapresi e allo negoziazione di misure concrete e significative sul stesso tempo coadiuvare il Chairman nei processi Controllo degli armamenti e il rafforzamento della direttivi, nell’ambito della Presidenza è perma- fiducia e sicurezza. nentemente istituita la cosiddetta Troika, formata La seconda funzione prevede un dialogo coope- dai Presidenti uscente, in esercizio e subentrante. rativo tendente a promuovere l’allargamento del- Allo stato attuale, quest’ultima è formata dai l’Organizzazione agli Stati non aderenti. Essa è Ministri degli Esteri del Belgio (che ha terminato connessa con l’assunto che la politica di sicurezza il mandato nel 2006), della Spagna (in esercizio è tanto più efficace se trattata come una respon- nel 2007) e della Finlandia (assumerà la carica sabilità collettiva, che impegna le risorse di tutti i nel 2008). Paesi, quali che siano le loro dimensioni o la loro

OIKOS - 12 Rivista Militare n. 1/2007 posizione geografica. La terza funzione è rivolta alla prevenzione e ri- duzione del rischio di conflitto. La sua attuazione rappresenta una delle maggiori difficoltà nell’am- OIKOS bito del mandato del Foro. Nel FSC, inoltre, i Paesi membri della NATO pre- sentano proposte comuni su argomenti aventi ri- levanza militare, alcuni dei quali sono anche in- clusi nel «Programma di lavoro» del Consiglio di Cooperazione Nord Atlantica (NACC). Quanto precede costituisce uno degli esempi di cooperazione che l’OSCE ha stabilito con le altre Organizzazioni internazionali. Per ciò che riguarda più specificamente le pro- blematiche di diretto interesse sul disarmo, è da sottolineare che alcuni tra i processi più impor- tanti sul controllo degli armamenti si inquadrano proprio nell’ambito delle attività dell’OSCE, regi- me CSBM - Confidence and Security Building Attività ispettiva CFE in un deposito di mezzi cingolati. Measures, quali il «Documento di Vienna 1999» e il «Trattato Cieli Aperti»(5). Con questi Trattati/Accordi gli Stati Partecipanti si sono im- ma che permangono tuttora irrisolte. pegnati, in un clima di reciproca fiducia e assoluta Tra queste, il mancato completamento del ritiro trasparenza, a rafforzare ulteriormente il ruolo delle truppe russe dalla Georgia e dalla Moldavia, che l’Organizzazione riveste per il mantenimento nonché la mancata definizione del problema poli- della stabilità e della sicurezza nella propria «area tico sullo status della Transdniestria. Durante la di applicazione». stesura degli Accordi di Instanbul del 1999, tali In merito, è da rilevare che il Trattato CFE (Con- questioni erano state definite condizioni essen- ventional Armed Forces in Europe) nonostante sia ziali per poter procedere alla ratifica. Attualmen- sorto in seno all’OSCE e nel corso degli anni abbia te, solo quattro Paesi hanno ratificato il «CFE condotto all’effettuazione di più di 4 000 ispezioni Adattato», ovvero Bielorussia, Kazakhistan, Fede- e alla distruzione di circa 63 000 razione Russa e Ucraina. diverse tipologie di armamenti limitati dal Trattato (veicoli co- ...l’Italia è uno dei mag- razzati da combattimento, carri “giori contribuenti del bilan- IL RUOLO DELL’ITALIA armati, artiglierie, elicotteri cio dell’OSCE assieme a d’attacco e aerei da combatti- L’Italia ha aderito al primo mento), non viene «gestito» dal Francia, Germania, Regno gruppo dei Paesi Parte della Forum per la Sicurezza e la Unito, Federazione Russa e Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione. Stati Uniti... Cooperazione in Europa, parte- Difatti, la gestione e l’imple- cipando attivamente ai lavori mentazione del CFE ricadono ” che hanno determinato l’Accor- esclusivamente nelle competenze di un «Gruppo do di Helsinki del 1975. Il fondamentale ruolo Consultivo» (6) che, fin dalla sua origine, ha svol- svolto nell’ambito dell’Organizzazione è dimostra- to un ruolo determinante per l’implementazione to dal fatto che, in campo finanziario, l’Italia è uno dei dettami di tale Trattato e per l’aggiornamento dei maggiori contribuenti del bilancio dell’OSCE as- dello stesso. sieme a Francia, Germania, Regno Unito, Federa- Attualmente, gli sforzi del «Gruppo Consultivo» zione Russa e Stati Uniti. Essa, inoltre, ricopre, con sono incentrati a promuovere, nei confronti degli una cospicua rappresentanza, importanti cariche in Stati Aderenti, la ratifica degli accordi raggiunti a seno all’Organizzazione. L’Italia è stato uno dei Instanbul nel 1999, circa l’adozione del «CFE primi Paesi, nel 1994, a esercitare la Presidenza in Adattato». Il nuovo CFE, oltre a prevedere un si- Esercizio e, nel 1997, a ricoprire la carica di Segre- stema di notifiche e di ispezioni molto più parti- tario Generale con l’Ambasciatore Aragona. colareggiato e intrusivo, consentirebbe, tra l’altro, Nel settore operativo, contribuisce con persona- l’allargamento a nuovi Aderenti attualmente limi- le civile e militare alle attività nelle aree di crisi a tato a 30 Paesi. guida OSCE fornendo secondment (7) altamente D’altra parte, tale allargamento è contrastato da specializzati che operano sia nel campo umanita- questioni che dovevano essere concluse nel 2002 rio (ODIHR - Organization for Democratic Istitu-

13 - OIKOS tion and Human Right) sia nelle attività di contra- Sopra. sto al terrorismo e ai traffici illeciti. Un T55 ARV abbandonato sul ciglio di una strada. Il contributo dell’Esercito all’OSCE è ben noto Nella pagina a fianco. nell’ambito del consesso stesso. A titolo di esem- Carri armati e veicoli da trasporto e combattimento in pio, può essere evidenziata la missione «Alba», demolizione. effettuata in Albania dalla «Forza Multinazionale di Protezione - FMP» a guida italiana. Tale mis- sione, avviata nel 1997 per consentire la distribu- la formazione e per l’istruzione di Ispettori interna- zione degli aiuti umanitari, ha in realtà impedito il zionali nonché la divulgazione delle conoscenze degenerare di una situazione di crisi causata da tecniche ai Paesi bisognosi di assistenza per la di- società di investimento albanesi che avevano di struzione dei rispettivi ordigni chimici. fatto bruciato i risparmi di molti cittadini. In sintesi, la presenza italiana nell’OSCE costi- Ampia è stata anche la partecipazione di Osser- tuisce un importante valore e un punto di forza vatori dell’Esercito nella missione OSCE - KVM (Ko- della politica estera nazionale in Europa e nelle sovo Verification Mission), effet- relazioni transatlantiche. tuata nel 1998 a seguito dei violenti scontri tra la Polizia ser- ...la presenza italiana nel- ba e gli insorti kosovari (UCK). “l’OSCE costituisce un im- VERSO IL RINNOVAMENTO Per quanto riguarda la preven- portante valore e un punto zione dei conflitti e, in particola- Come precedentemente ac- re, il controllo degli armamenti, di forza della politica estera cennato, i necessari processi di l’Italia è tra i Paesi più dinamici nazionale in Europa e nelle ammodernamento hanno por- nell’implementazione dei nume- relazioni transatlantiche... tato l’Organizzazione ad allar- rosissimi Trattati/Accordi sul gare il proprio campo di azione bando/limitazione di alcune ti- ” in modo da comprendere nel pologie di armamento. Un esempio è dato dall’ap- proprio focus le varie esigenze che di volta in vol- plicazione della Convenzione sulla Proibizione delle ta, nel corso degli anni, si presentavano come ne- Armi Chimiche (8) che ci vede tra i Paesi che hanno cessarie e impellenti ai fini risolutivi delle stesse. maggiormente contribuito allo sviluppo delle norme L’ambizioso traguardo di voler assolvere ai mol- in essa contenute, sia applicando senza indugi i teplici aspetti connessi con le problematiche eco- dettami per la distruzione del proprio arsenale chi- nomiche, umanitarie, politiche e ambientali, in un mico, sia con l’aiuto concreto e fattivo all’Organiz- contesto di sicurezza paneuropeo, hanno condot- zazione per la Proibizione delle Armi Chimiche to a un «allargamento» ritenuto da molti Stati (OPAC), mediante l’effettuazione di corsi militari per aderenti troppo ampio. Difatti, se si esamina l’at-

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tuale programma che l’OSCE vorrebbe sviluppare, Lo studio del rinnovamento è stato affidato a un per la sola materia sicurezza, emergono i seguen- gruppo di lavoro appositamente costituito e de- ti indirizzi: nominato Eminent Persons, formato dai massimi • lotta ai traffici illeciti (persone, droga, armi); esperti dei Paesi Aderenti. L’attività di studio è • controllo degli armamenti (controproliferazione stata conclusa con la redazione di un documento e distruzione armamenti in eccesso); denominato «Rapporto dei saggi», nel quale sono • prevenzione dei conflitti (prevenzione e post - state fornite le «raccomandazioni» per rafforzare conflict); il ruolo strategico dell’OSCE nel XXI secolo. • gestione dei confini; Tra quanto proposto sono da evidenziare: • lotta al terrorismo nella sua dimensione regio- • la necessità di fornire identità giuridica all’Or- nale e globale; ganizzazione attraverso l’adozione di uno Sta- • gestione delle crisi; tuto o Carta dell’OSCE e conferire, di conse- • supporto alla crescita istituzionale e democrati- guenza, lo «status» legale agli operatori sul ter- ca dei Paesi; reno che sono sprovvisti di un ruolo diplomatico • monitoraggio di elezioni; nello svolgimento delle attività operative nelle • tutela dei diritti umani (uguaglianza, libertà di aree di crisi, in modo da garantire privilegi e movimento e di culto, tutela delle minoranze et- immunità a tale personale; niche, bando della tortura e delle forme di raz- • la definizione di un equo turn over degli alti zismo/discriminazioni); funzionari (Personal and Special Representatives • risoluzione pacifica delle controversie. of Secretary General) che garantisca la continui- In tale contesto, appare legittimo, in ragione della tà, ma anche un opportuno ricambio periodico dimensione della struttura organizzativa delineata del personale; in precedenza, l’emergere di perplessità circa la fat- • la gestione più trasparente delle disponibilità fi- tibilità concreta di poter conferire piena attuazione nanziarie, soprattutto delle quote extra bilancio, al citato programma, così come affermato dalla Fe- mediante approvazione preventiva della destina- derazione Russa che, nel passato, ha evidenziato zione di tali quote da parte di tutti gli aderenti; che l’OSCE sta perdendo il proprio focus (9). • lo snellimento dei processi decisionali, mediante Da queste premesse, gli Stati Parte hanno deciso la notifica ufficiale a tutti gli Stati Parte del Paese di intraprendere la strada per il rinnovamento o della ristretta minoranza di Paesi che bloccano dell’OSCE, con lo scopo di individuare il nuovo la procedura del consenso (10); ruolo a distanza di trent’anni dalla sua fondazione • l’incremento della visibilità dell’OSCE, indirizzan- (Helsinki - 1975) ovvero i possibili cambiamenti do le sinergie a un numero limitato di priorità, strutturali e gestionali, nonché il miglioramento pubblicizzando i risultati acquisiti e i programmi delle capacità operative. d’azione, e incoraggiando il senso di appartenen-

15 - OIKOS tanto, per il futuro, l’orientamento è quello di condividere e di estendere i risultati e le metodo- logie delle CSBM anche alle regioni adiacenti, al di fuori dell’area OSCE, e di applicare ulteriormente in ambito sub-regionale tali misure che, specie nelle aree di confine dell’Organizzazione, potreb- bero essere vantaggiosamente impiegate per sbloccare delle situazioni di crisi. Infine, nuovo impulso verrà conferito alla rete di comunicazione dell’OSCE che attualmente con- nette 49 dei 56 Paesi (OSCE Communications Net- work), di vitale importanza per le notifiche e gli scambi di informazioni nell’ambito dei trattati CFE/CSBM. In sintesi, il «Rapporto dei saggi» non è che l’inizio di un difficile cammino di rinnovamento avviato dall’OSCE. Presentato alla Riunione del Consiglio dei Ministri dell’OSCE, è stato da que- sti ultimi integrato e rafforzato con ulteriori di- rettive politico-strategiche che rimandano il la- Deposito di armi e munizioni sequestrate. voro al Consiglio Permanente che dovrà conclu- dere entro il 2007.

za tra le Nazioni partecipanti; • la creazione di opportune strutture di coordina- CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE mento e controllo per evitare possibili duplica- zioni nelle trattazioni in ambito OSCE. L’OSCE si affaccia al XXI secolo come uno dei Nell’ambito del controllo degli armamenti, l’ac- più consolidati Organismi europei, fondato sulle celerazione al rinnovamento dovrebbe avvenire istituzioni democratiche e dei diritti umani, im- con l’adozione del già citato portantissimo e indiscusso foro «Trattato CFE adattato», quale per il dialogo e la cooperazio- efficace strumento per miglio- ...l’OSCE intende racco- ne, da tutti gli Aderenti ricono- rare le condizioni di stabilità nel “gliere le nuove sfide tra- sciuto come strumento chiave settore degli armamenti con- sformandosi in un sistema per la prevenzione dei conflitti venzionali in Europa. flessibile dotato di stru- e la gestione delle crisi. Nella ex Iugoslavia, a seguito Tuttavia i radicali e repentini dei notevoli progressi compiuti, menti operativi concreti in cambiamenti politici verificatisi sono cessate, recentemente, da materia di diplomazia pre- in Europa hanno, di fatto, lan- parte dell’OSCE, le attività CSBM ventiva... ciato nuove e difficili sfide a in Bosnia-Herzegovina sancite tutte le Organizzazioni inter- con l’art. II degli Accordi di ” nazionali. Dayton. In tale delicata area, al fine di accrescere Tra tali Organismi multinazionali, l’OSCE, nel- la fiducia e la trasparenza tra Bosnia-Herzegovi- l’espletamento della nuova importante funzione na, Croazia e Serbia (in itinere l’adesione del di prevenzione e gestione delle aree di crisi, non Montenegro), le attività di controllo e verifica, ha ancora raggiunto, così come accaduto in altri pertanto, proseguiranno secondo l’art. IV, un Ac- consessi internazionali di ben più ampio respiro, i cordo sub-regionale deciso in Italia (Accordo di risultati auspicati. Firenze - 1996), incentrato a migliorare la qualità Nel suo interno, a esclusione di alcune parziali degli scambi informativi e ispettivi. realtà pienamente positive, insistono nette con- Invece, per quanto concerne le misure CSBM, trapposizioni tra alcuni Paesi aderenti. In parti- sono stati individuati una serie di provvedimenti colare, al momento, si registrano delle difficoltà per migliorare l’attuazione degli accordi esistenti, nei rapporti tra Federazione Russa e Stati Uniti, attraverso una semplificazione delle procedure ri- forzati compagni di viaggio contro il terrorismo guardanti lo scambio di informazioni e un aggior- ma con agende e priorità divergenti. «Pesa» ad namento dei dati relativi ai principali sistemi di entrambi la situazione in Europa. Da una parte armamento e di equipaggiamento, per meglio ri- preoccupa l’allargamento della NATO e della UE spondere ai rischi e alle sfide che l’Europa e i Pae- e dall’altra turba la situazione nell’area del Cau- si confinanti sono chiamati a fronteggiare. Per- caso.

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In tale quadro, non è possibile individuare ri- sultati di rilievo, perlomeno a breve termine. Al riguardo, è presumibile che si pervenga a un compromesso, che nel caso in questione signifi- OIKOS cherebbe ridare maggiore visibilità alla dimen- sione politico-militare, soprattutto dando nuovo impulso ai Trattati/Accordi sul controllo degli armamenti (richiesta russa) senza ridurre quella sui diritti umani (richiesta statunitense), imma- ginando di continuare ad allargare gli improba- bili cordoni dei finanziamenti (dimensione coo- perazione economica). Tuttavia, come dimostra l’approvazione unani- me della «road map» sancita nella Ministeriale di Lubiana per il rinnovamento dell’Organizzazione, va tenuto in considerazione il fatto che l’OSCE in- tende raccogliere le nuove sfide trasformandosi in un sistema flessibile dotato di strumenti operativi concreti in materia di diplomazia preventiva, per affrontare alla radice situazioni aventi un poten- ziale destabilizzante. Un’attività ispettiva CFE. In sintesi, dovranno essere definiti i presupposti operativi nonché incentivata la convinzione e la volontà degli Stati Membri, non sempre determi- accordo giuridico stipulato da 30 governi europei nata, a riorganizzare le strutture e le modalità (compresi Stati Uniti e Canada) per una consistente ri- operative nonché, il meccanismo decisionale, at- duzione degli armamenti aero-terrestri a carattere of- tualmente condizionato dal consenso unanime di fensivo e per l’accertamento reciproco del processo di tutti i membri. riduzione attraverso specifiche ispezioni e verifiche. I TLE, cioè armamenti ed equipaggiamenti limitati dal Giorgio Scarchilli Trattato sono: carri armati, veicoli corazzati da com- Colonnello, battimento, artiglierie, elicotteri d’attacco e aerei da Capo Ufficio Dottrina e Lezioni Apprese combattimento. dello Stato Maggiore dell’Esercito (4) Con il CFE 1-A si intende l’atto conclusivo di nego- ziazione del Trattato, firmato nel 1992, che prevede Emanuele Massara anche la notifica agli Stati Parte della consistenza del Capitano, personale effettivo alle rispettive Forze Armate. in servizio presso (5) Da questi documenti discendono gli obblighi attua- il Reparto Impiego delle Forze/Centro Operativo tivi per gli Stati Parte, quali quelli di ricevere ispezioni dell’Esercito dello Stato Maggiore dell’Esercito e/o accettare voli di osservazione presso i territori di rispettiva giurisdizione. (6) È il Joint Consultative Group che dal 1990 tratta le de- licate questioni connesse con l’implementazione del CFE. NOTE (7) Attualmente sono circa 50 i funzionari italiani impe- gnati sul terreno ai vari livelli con compiti specifici. (1) SALT/ABM: Strategic Arms Limitation Talks - I (SALT (8) L’OSCE con la risoluzione 5/96 invitava i Paesi Parte I) Anti-Ballistic Missile (ABM) le cui fasi negoziali co- ad aderire alla Convenzione sul Bando totale delle Armi minciarono nel 1969 per concludersi nel maggio 1972 Chimiche e scambiare, in ambito OSCE, le informazioni con la firma dei due «accordi» da parte del Presidente in merito. A poco più di nove anni dalla risoluzione, la degli Stati Uniti Richard Nixon e del Presidente del- relazione ha reso noto che tutti i Paesi OSCE hanno l’Unione Sovietica Leonid Brezhnev. aderito alla Convenzione e solo tre non hanno ancora (2) Per disporre di personale necessario alle attività presentato le informazioni chieste. operative, l’OSCE ha scelto di utilizzare il sistema dei (9) «Helsinki monitor», Volume 16/2005, n. 3. secondment chiedendo ai Paesi Parte di fornire, a loro (10) In ambito OSCE le decisioni sono promulgate con il spese, alcuni esperti ai quali vengono conferiti compiti consenso degli Stati Parte, ovvero con l’approvazione, specifici. oppure con il «silenzio assenso», ma non nel caso in (3) Firmato a Parigi nel 1990 ed entrato in vigore nel cui un Paese manifesti la propria contrarietà (blocco del 1992 (l’Italia lo ha ratificato il 21 dicembre del 1991), il consenso). Attualmente, tale contrarietà non viene no- Trattato CFE (Conventional Armed Force in Europe) è un tificata agli aderenti all’Organizzazione.

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CONFLITTI ARMATI CONFLITTI ARMATI UN MUTAMENTO DI PROSPETTIVE O DI CONTENUTI?

Gli attuali scenari internazionali e l’evoluzione tecnologica impongono la ridefinizione della policy d’impie- go dello strumento militare. Le unità del futuro dovranno operare in piena autonomia tattica e logistica per conseguire la necessaria fles- sibilità utile al raggiungimento degli effetti e degli obiettivi strategici desiderati.

In questi ultimi anni una serie di eventi hanno ta rivolto ad acquisire informazioni critiche, inqui- mutato il nostro modo di percepire le relazioni in- nare database, puntare a interdire i sistemi di co- ternazionali. Una prospettiva che non si risolve più municazione guardando alla vulnerabilità dell’ar- solo all’interno di una logica di equilibrio, ma che chitettura informazionale dell’avversario, in una si svolge in un confronto di potenza e potere che guerra definita da molti analisti «Net-centrica». non sempre sono espressione della sola forza mi- Una guerra che sarà condotta da uno strumento litare. La comunità mondiale è spettatrice di un militare ridefinito in termini ordinativi e organiz- profondo mutamento del confronto sociale e poli- zativi, prevedendo e impiegando unità multifun- tico. In questo senso, cambiamenti nello scenario zione, articolate su unità di combattimento realiz- strategico e nuove capacità tecnologiche hanno zate in funzione della missione e non precostitui- imposto una rivisitazione radi- te. Un cambiamento tale che cale dei termini di ingaggio del- determinerà una nuova filoso- le risorse militari. Per questo, in ...il secolo appena inizia- fia nelle stesse procedure un’epoca così complessa, la ca- “to e gli eventi che ne hanno C4ISR. Un mutamento di pro- pacità tecnologica diventa un caratterizzato i primi anni spettiva che tende a modificare vero e proprio fattore di poten- la policy di impiego dello stru- za. Si tratta di un potere high hanno capovolto la conce- mento militare dotandolo di tech originatosi alla fine della zione tradizionale del con- flessibilità e maggior qualità, Guerra Fredda. Esso si manifesta fronto e dell’uso politico assicurando una migliore for- nel possesso e uso di conoscen- della violenza mazione del soldato e capacità ze tecnologiche capaci di modi- di previsione delle missioni e ficare abitudini e modelli di vita ” delle unità capaci di poterle di una comunità diventando, così, un elemento condurre in piena autonomia tattica e logistica per fondamentale per condizionare la volontà altrui. La obiettivi limitati nella dimensione, ma strategici stessa interconnessione di reti e procedure di ge- per significato. stione attribuisce allo spazio informatico un ruolo fondamentale nella condotta delle operazioni mi- litari per il raggiungimento dell’obiettivo e nell’in- ANALISI DINAMICA DEI CONFLITTI ARMATI dividuare le modalità per perseguirlo. Oggi, ci si trova di fronte a un approccio multidimensionale Ora, in questi anni, su teatri diversi, si è osser- delle operazioni militari. Un modello di pensiero vato come la condotta di un conflitto non è di per dove spazio e tempo mutano la loro dimensione sé un evento determinato da logiche razionali. Nel diventando grandezze relative di un nuovo am- suo svolgimento, certamente, si possono indivi- biente ipertecnologico. Un ambiente operativo nel duare delle regolarità per gestire al meglio risor- quale l’impiego di forze dotate di rapidità e alta se e capacità. Tuttavia, la collocazione in campo concentrazione di fuoco trasformano il soldato in degli attori muta con il mutare degli interessi na- un operatore a più competenze. Un ambiente tec- zionali per gli Stati o con i cambiamenti degli as- nologico che richiede un atteggiamento di condot- setti sociali interni per le comunità. In realtà, al di

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là di un’enfasi eccessiva da novità, che definisce In apertura. l’età contemporanea come l’era dell’asimmetria Afghanistan: personale del contingente «Nibbio» in attivi- tà di sorveglianza. dei conflitti, certamente il secolo appena iniziato e gli eventi che ne hanno caratterizzato i primi Sopra. anni hanno capovolto la concezione tradizionale Iraq: Lagunari pattugliano l’Eufrate. del confronto e dell’uso politico della violenza. L’epoca contemporanea, che sopravvive alla «ter- moregolazione nucleare» delle relazioni interna- condo dopoguerra si potrà notare come le stesse zionali, vive il risultato della disgregazione dei guerre per l’autodeterminazione dai regimi colo- modelli polari tipici della Guerra Fredda, cioè il niali fossero null’altro che delle guerre asimme- dissolvimento di una proposta di ordine mondia- triche. Guerre condotte da fronti o da movimenti le rigidamente ancorato a equilibri di forza che si di liberazione nazionale contro Eserciti regolari. è risolta con una diffusione di potenza sino alla Conflitti che in questo tipo di asimmetria presen- più lontane periferie del vecchio sistema. Oggi tavano certamente delle irregolarità ma che si in- tutto può essere deciso dovunque. Le stesse stra- serivano in una concezione regolare di un con- tegie possibili, elaborate in relazione all’interesse fronto fra attori di pari dimensioni (1). Con un pri- da difendere, si presentano come espressione di mo risultato interessante che si è consolidato nel una percezione singolare della loro credibilità tempo: la capacità di estendere la propria azione nella misura in cui, Stato nazionale o meno, esse superando le frontiere fisiche e filtrandosi con co- devono fare i conti con un avversario non sempre munità diverse. Un risultato che, in epoca molto di pari dimensione non solo militare, ma econo- lontana dagli eventi dell’inizio di questo secolo, mica o politica. Tuttavia, la fine di regolarità indi- aveva già delineato i termini irregolari del con- viduate sul campo di battaglia dimostra, parados- fronto futuro dal momento che ...quasi tutti i con- salmente, come l’asimmetricità della condotta ri- flitti attuali (futuri nell’ottica di un contempora- sieda ancora nella capacità di pianificazione e non neo) sono...asimmetrici, in quanto oppongono solo nell’informalità dell’attore, quest’ultima soggetti non equivalenti per natura e non con- espressa solo in relazione al suo non identificarsi frontabili per i mezzi che l’uno o l’altro possono con una comunità nazionale, con uno Stato. Se si impiegare. Una considerazione così importante considerano i termini della conflittualità del se- per la quale, già negli anni Settanta, si indicava

21 - OIKOS che ...il conflitto più asimmetrico che si conosca è tà tecnica, il calcolo della forza, l’intelligenza, la quello di tipo terroristico nel quale un individuo, preparazione, la condivisione degli obiettivi si so- apparentemente più debole, entra in guerra con la no affermati nella capacità di Al Qaeda di distrug- società, decidendo di punirla sfruttandone la vul- gere fisicamente non solo le Torri Gemelle, ma il nerabilità... (2). sistema di analisi e di comprensione delle dinami- In quest’ottica è evidente che il mutamento degli che internazionali che ha dominato il mondo occi- assetti geopolitici della comunità internazionale dentale per anni. Con un primo risultato: il gioco nel suo insieme ha determinato un riorientamento di potenza si è complicato. Sono mutati rapida- delle modalità di lotta e di condotta. Modalità di mente gli stessi fattori che potevano determinare condotta che sfruttando gli strumenti offerti dalla possibili equilibri dovuti a un depotenziamento tecnologia e dalla comunicazione possono conse- delle grandi potenze di ieri. E il risultato è sempre guire effetti disumanizzanti maggiori di una guer- più funzione di possibili equilibri regionali più che ra vera e propria (un esempio per tutti: il crollo di sistema. Non solo. È mutata anche la percezio- delle Torri Gemelle e la quantità di vittime ottenu- ne dei conflitti in un’epoca post-nucleare, dove la te con un attacco limitato per uomini e mezzi). convenzionalità della guerra è sempre più funzio- Oggi l’omogeneità degli attori non è più conside- ne diretta delle capacità di gestire lo sforzo su rata come postulato. E un conflitto può nascere an- spazi culturalmente e socialmente poco inclini a che da un’incompatibilità fra interessi diversi por- capitolare sulle sole ragioni della forza. In questa tati da soggetti altrettanto eterogenei ma che si partita, qualità e moltiplicatore tecnologico gioca- confrontano su terreni ritenuti congeniali, scelti no un ruolo determinante nella condotta di una volta per volta in relazione all’obiettivo da raggiun- crisi. Una condotta a cui si accompagna, ed è qui gere, al messaggio che si vuole trasmettere. Solo il rischio per un avversario, la padronanza delle così, ad esempio, può avere significato chiamare conoscenze tecnologiche che consentono anche di global war la risposta all’attacco terroristico con- poter utilizzare il know how strategico dell’avver- temporaneo. sario, non solo in termini militari ma economici e comunicativi. Di fronte a simili considerazioni di- venta difficile poter distinguere tra mezzi e meto- UN QUADRO STRATEGICO COMPLESSO di tipici della strategia diretta, e mezzi e metodi funzionali a una condotta strategica che si svilup- Guardando al mondo contemporaneo, qualun- pa indirettamente, ovvero dove i soggetti utilizza- que analisi non potrà fare a meno di valutare no in modo strumentale possibilità, opportunità, aspetti particolarmente rilevanti spazi e tempi per condizionare per definire in maniera unitaria la volontà dell’avversario senza il quadro strategico nel quale si ...la forza militare rimane subire un coinvolgimento di- muoveranno gli attori e le co- “ retto al di là della loro dimen- munità da questi rappresentati. ancora uno degli strumenti sione fisica o istituzionale. Lo stesso uso della violenza per determinare il corso delle Inoltre, vi è un secondo risulta- esce al di fuori degli schemi tra- relazioni internazionali to geopolitico, apprezzabile dizionali. Non esiste più una conseguenza del primo. Esso violenza clandestina. Esiste una ” consiste nel quadro strategico violenza che nasce all’interno del gruppo, che ri- che ne deriva, rappresentato da uno scenario mu- fiuta la clandestinità poiché sinonimo di debolez- tevole nel tempo nel quale le relazioni fra Stati so- za e fragilità. I movimenti antagonisti di derivazio- no regolate da equilibri di fatto. Uno scenario di- ne arabo-islamica non hanno mai cercato la clan- namico dove l’assioma «né pace né guerra» rap- destinità, se non limitatamente alle fasi di orga- presenta l’unica condizione possibile per una po- nizzazione e condotta delle loro azioni. Certamen- sizione di equilibrio interlocutorio. Un equilibrio te non nel risultato una volta raggiunto. Per que- relativo per il quale ciò che cambia nel rapporto fra sto, la violenza così espressa, e diffusa nel mon- strategia e politica è lo scopo: la ricerca del non- do, ha rappresentato uno strumento di attacco ma vincere per non-perdere. anche un veicolo di comunicazione e, per questo, In questa prospettiva, la stessa forza militare ri- azioni e modalità esecutive non potevano non ri- mane ancora uno degli strumenti per determinare cercare uno scenario ad alto share come soltanto il corso delle relazioni internazionali. Tuttavia, es- la comunità internazionale e l’uso dei media pote- sa, da sola, non sarà decisiva. L’uso della forza, va garantire. ovvero della forza non necessariamente militare Così le procedure tecnico-operative di organiz- ma economica o comunicativa, diventa un elemen- zazione delle proprie forze nell’esperienza terrori- to chiave all’interno di un’offerta diversa di ordine stica non potevano non andare oltre la semplice politico che venga proposta alla comunità interna- concezione di un progetto formale. La disponibili- zionale o solo regionale. Così il passaggio dallo

OIKOS - 22 Rivista Militare n. 1/2007 OIKOS

hard al soft power, osservato in questi ultimi anni, Afghanistan: personale specializzato NBC controlla un ha retrocesso l’uso della guerra a essere uno dei tratto di sede stradale. possibili fattori di condizionamento, ma non ne- cessariamente il più efficace. D’altra parte, nem- meno ridefinire un impegno militare sostenibile zazione delle procedure di controllo del campo nella condotta di una guerra low intensity assicura di battaglia, si realizza un sistema operativo per risultati low cost. il quale il risultato migliore sarà raggiunto solo da chi disporrà delle migliori informazioni sul- l’avversario. L’Information Warfare, in quest’ot- UN REALITY WAR GAME tica, si presenterà con due flussi apparentemen- te con andamenti contrapposti ma, in realtà, con Come si vede, il mutamento dello scenario in- un punto di contatto interessante: il livello di co- ternazionale rimane il fattore principale della ordinamento dell’informazione nella fase di con- trasformazione degli strumenti militari e della dotta. In questo senso, concezione, organizza- condotta delle operazioni. Operazioni, però, che zione e azione si trasformano rispettivamente in si esprimono in una diversa concezione del cam- individuazione, decisione e condotta di una ope- po di battaglia sempre più stretto e condiziona- razione militare, dove la superiorità della cono- to da variabili non militari. In effetti, una simile scenza farà la differenza in termini di probabili- percezione di dilatazione o restringimento degli tà di successo. Anche in questo caso, la guerra spazi e dei tempi di un confronto fa sì che le plug and play non è una scoperta del Network possibilità di azione siano funzione delle capaci- Centric Warfare. È già stata utilizzata dal terrori- tà tecnologiche di dominare le due dimensioni e, smo internazionale negli anni Settanta. La ridu- in questo, le risorse impiegate. La stessa digita- zione in cellule, cioè in unità elementari abilita- lizzazione delle fasi di condotta e controllo ten- te a svolgere compiti multiruolo, tende a porta- ta di abbattere i tempi e limitare gli spazi, mo- re su mutevoli campi di battaglia delle regolari- difica, se necessario, le dimensioni del campo di tà, riducendo progressivamente il livello di battaglia e costringe gli attori a rimodulare la lo- asimmetricità dello scontro e utilizzando minori ro capacità di condizionamento, guardando lo unità e maggiori capacità di penetrazione nel spazio militare da una prospettiva completa- modello di vita dell’avversario. Ed è ciò che mente tecnologica. In questa fase di riorganiz- l’esperienza terroristica ha maturato.

23 - OIKOS Ciò risulterà in conflitti limitati nello spazio e nel cessarie per gestire il sistema di vita dell’avversa- tempo che, tuttavia, determinano gli assetti di rio, incidendo nei processi di gestione delle uten- equilibrio del sistema mondiale, puntando, ad ze e dei servizi con la conseguenza di non con- esempio, agli obiettivi di sopravvivenza energetica trollare poi la fase successiva della vittoria. Inol- ed economica dell’avversario. La capacità di colpi- tre, il sistema resta vulnerabile più in periferia che re i centri decisionali e di supporto logistico del- al centro, anche se la periferizzazione delle reti l’avversario, per poter raggiungere una suprema- non è il solo motivo di crisi. La criticità principale zia strategica apprezzabile, rappresenta, quindi, resterà funzione del livello di dominio delle capa- un fattore «di potenza». cità di informazione e di valutazione dello spazio e del tempo.

UN NUOVO PENSIERO MILITARE COMUNICAZIONE E STRATEGIA La guerra trasformata dai network si presenta con una dimensione tecnologica e strategica con- Agli analisti contemporanei, prima della guerra cettualmente nuova. Il programma swarm, ad in Iraq e dell’uso mass mediatico degli effetti, era- esempio, tenta nella logica degli «sciami» - ovve- no venuti meno due aspetti importanti e non tra- ro di forze ridotte e dimensionate volta per volta in scurabili della nuova era. Il primo, l’azzeramento relazione allo scopo da raggiungere - di diminui- delle variabili spazio-temporali. Il secondo, la ve- re l’accumulo di potenza di fuoco distribuendone locità nel disporre dell’informazione e la capacità l’uso a piccole unità. Tuttavia, la Centric Network di usare le notizie prima del nemico e di diffonder- Warfare non riuscirà a rappresentare un modello ne il significato in modo capillare gestendo la rete lineare, al di là della filosofia posta alla base della dei network mondiali. Due passaggi che a Osama concezione di condotta regolare di un conflitto. La Bin Laden e ai fondamentalisti islamici non sono stessa logica dello swarming, infatti, risiede nel- sfuggiti, ma gli hanno consentito di avvicinare il l’avvicinare capacità e livello di operatività delle proprio mondo, a noi estremamente lontano, mol- unità regolari a una minaccia irregolare che, in to di più di quanto una macchina del tempo sareb- questa dimensione, mutua molti processi decisio- be riuscita a fare. nali e di analisi dell’avversario. D’altra parte, Per questo, il vero problema da risolvere, oggi, è l’asimmetria di un confronto si dato dal dominio della comuni- sviluppa all’interno di dimen- cazione. Ovvero, dal gestire sioni operative nelle quali sia lo ...l’asimmetria di un con- l’informazione, soprattutto dal spazio che il tempo non sono “fronto si sviluppa all’interno gestire l’imprevedibilità dei si- percepiti allo stesso modo dai stemi complessi; dal cogliere in contendenti. Grandezze che si di dimensioni operative nel- tempo le variazioni del com- dilatano e contraggono in fun- le quali sia lo spazio che il portamento sociale; dal deter- zione del vantaggio informa- tempo non sono percepiti minare il livello di influenza ri- zionale conseguito da parte allo stesso modo dai con- spetto al risultato che si vuole dell’uno sull’altro. Dove ogni tendenti ottenere; dalla capacità di con- singolo contendente cerca le cepire e condurre, non solo or- proprie regolarità nel concepire ” ganizzare, un’operazione mili- un confronto attraverso un’eterogeneità dei modi tare orientata anche verso un risultato immateria- di organizzare e condurre lo sforzo militare nei le dato dalla possibilità, se non di conquistare, confronti di un avversario, che tenterà di sfruttare, quanto meno di condizionare (soft power) l’imma- a sua volta, irregolarità altrui con proprie regolari- ginario collettivo. Una guerra che, da una parte e tà. Tutto questo perché nessuna possibilità di dall’altra, si svolgerà, a fattor comune, tra entram- sfruttare potenziali asimmetrici, espressi in termi- bi i contendenti per raggiungere - nell’era della ni di disponibilità di sistemi d’arma diversificati, comunicazione integrata - l’obiettivo più remune- potrà più giustificare la condotta di una guerra rativo nell’immediato: l’affermazione di sé e il tradizionalmente simmetrica. condizionamento dell’opinione pubblica mondiale. Tuttavia, di fronte a una rivoluzione tecnologica La comunicazione, ossia la capacità di comuni- del pensiero militare, sia la digitalizzazione dei care e coinvolgere dialetticamente l’opinione pub- sistemi d’arma quanto la comunicazione in rete blica, amplifica la capacità di autoreferenziarsi e presentano almeno due vulnerabilità. La prima rappresenta l’ulteriore e indispensabile fattore nell’unicità della catena di Comando, Coordina- strategico utilizzato dalle parti in gioco. mento e Controllo che, se invasa da informazioni Solo all’interno di quest’ottica gli attentati terro- indotte, rischia la paralisi (netstrike). La seconda ristici di New York, Beslan, Madrid, Taba, Londra, nel rischio di una paralisi delle informazioni ne- Sharm el-Sheikh possono avere significato. Sono,

OIKOS - 24 Rivista Militare n. 1/2007 cioè, il drammatico esempio di come frequenza, intensità, quantità e qualità della violenza espressa siano fattori essenziali di un conflitto fondato so- prattutto sugli strumenti di comunicazione. OIKOS

CONCLUSIONI

La logica terroristica non è certamente una novi- tà. Essa non ha limiti di ideologia politica soprat- tutto oggi di fronte a una manipolazione delle co- scienze realizzata attraverso il richiamo a struttu- re religiose capaci di aggregare le masse. Per una prospettiva antagonista, violentemente antagoni- sta verso un ordine costituito, comunicare con le azioni su obiettivi politicamente remunerativi crea un effetto bandwagoning attraverso il quale paura e insicurezza si diffondono rapidamente nelle co- munità vittime delle azioni condotte. Una diffusio- ne di potenza mediatica che si realizza grazie a network popolari, difficilmente controllabili, che nessuna censura, silenzio stampa, o negazione di immagini può fermare nella società della rete. D’altra parte, l’assenza di società intermedie e l’impossibilità di dialogare con le classi marginali hanno posto l’Occidente in una posizione di svan- taggio rispetto a chi della comunicazione fa un uso Afghanistan: una pattuglia italiana controlla un centro strategico. nevralgico. L’errore commesso dall’Occidente nel valutare a posteriori la rilevanza strategica della gestione dell’informazione evitando pericolosi ripensamen- NOTE ti - come avvenuto a proposito del possesso di ar- mi di distruzione di massa da parte di Saddam (1) In effetti, negli anni della Guerra Fredda, entrambe le Hussein - è che non si può pensare di qualificare Superpotenze, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, erano sé stessi in una situazione di crisi e di contrappo- periodicamente coinvolte, direttamente o indirettamen- sizione aperta, affidando poi il successo al solo te, nelle crisi locali in fenomeni di destabilizzazione. In- confronto militare. In questo caso, si realizza una fatti, guardando alle vicende mediorientali, all’Indocina, pericolosa sovrapposizione fra due momenti di fa- alla crisi del terrorismo palestinese e alle vicende dell’Al- re informazione strategica, laddove alla comuni- geria come dell’Irlanda del Nord, per non tralasciare le cazione politica segue, parallelamente, la comuni- destabilizzazioni progressive del Corno d’Africa e del- cazione militare. Un momento nel quale la forza l’Africa Australe come del Maghreb occidentale, sino ai militare non rinuncia a essere strumento politico, Balcani contemporanei, non si sono osservate conflittua- ma deve percepirsi anche come forma di comuni- lità tra attori formali se non in limitatissimi casi, come cazione. Uno strumento, per questo, suscettibile nella crisi greco-turca per Cipro, la guerra in Medio di rafforzare o indebolire qualunque sforzo di af- Oriente sino al Kippur e alle guerre tra Iran e Iraq. Per il fermazione di una volontà su un’altra, soprattutto resto, ci si è trovati di fronte a situazioni di crisi nate al- se espressione di un diritto violato e di una prete- l’interno delle comunità, fragili politicamente ed econo- sa legittima di difesa. Oggi, in realtà, vince non micamente, ma comunità divise da ragioni etniche o re- solo chi combatte ma anche chi comunica meglio. ligiose sufficienti ad ancorare alla destabilizzazione del- La capacità di comunicazione diventa sempre più la regione opportunità strumentali per le grandi potenze. strumentale alla scelta dell’obiettivo, creando una L’interiorizzazione dei conflitti, quindi, non è solo una sinergia fra un’aspettativa e il conseguimento del novità dovuta all’undici settembre. Forse rappresenta la risultato. Un’aspettativa di vittoria data anche dal caratteristica più evidente che all’Occidente è sfuggita giusto rapporto fra obiettivo-simbolo/comunica- nella sua percezione strategica dei nuovi termini del zione-effetto. confronto, ancor prima del crollo del muro di Berlino e ancor prima della polverizzazione dei Balcani. Giuseppe Romeo (2) Cfr. F. Casadio, «Conflittualità mondiale e relazioni Esperto in geostrategia internazionali», Ed. SIOI, Padova, 1980.

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LA CINA: SFIDE E INCOGNITE LA CINA: SFIDE E INCOGNITE

Un gigante dai piedi d’argilla o la futura nazione–guida del pianeta? Un interrogativo che intriga e preoccu- pa, ma che resta senza risposta. Leggere il futuro di questo incredibile Paese attraverso la sua contradditto- ria realtà è un’impresa titanica che nessun politico o economista occidentale sembra in grado di compiere.

È confermato dagli ultimi dati dell’OCSE, l’Or- Nel 2050, la Cina sarà una democrazia del tutto ganizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo particolare, se continuerà a coniugare economia Economico, che il XXI secolo sarà quello centralizzata ed economia di mercato. dell’«Impero di Mezzo»: la Cina. Inoltre, dallo studio di un gruppo di economisti della Goldman Sachs (banca d’affari americana) si rileva che, UNA CINA PIÙ VICINA CHE MAI stando agli attuali ritmi di sviluppo, tra poco più di 40 anni, e precisamente nel 2050, i protago- Essa sta operando per un mondo migliore di nisti assoluti dell’economia mondiale saranno, quello prodotto dalla maggior parte dei Paesi in- come anche confermato da altre fonti, Cina, In- dustrializzati. dia, Brasile e Russia. Non più, È di alcuni mesi fa la notizia dunque, Stati Uniti e Unione Eu- che nella graduatoria del G8 ropea. Tra 20 anni, il Brasile su- Questo enorme subconti- ha superato l’Italia, piazzan- pererà l’Italia. Per Pil, ma non “nente sembra, al momento, dosi al 6° posto tra le potenze per reddito pro-capite. Poco creare un modello di convi- economiche del mondo. Essa dopo, la Russia scavalcherà la si appresta a superare, tra po- Germania. Poi, le grandi demo- venza positiva tra regime e co più di un anno, anche Fran- crazie europee, causa il basso libera economia di mercato cia e Gran Bretagna. ritmo di crescita, aggiunto al- di tipo capitalista Questo enorme subconti- l’invecchiamento della popola- nente sembra, al momento, zione, avranno il peso che oggi ” creare un modello di convi- ha, ad esempio, il Belgio nell’UE: ricche, abba- venza positiva tra regime e libera economia di stanza ben governate, ma non in grado di influi- mercato di tipo capitalista. Può darsi, però, che re molto sulle decisioni politico-economiche. la corda si tiri troppo; c’è il reale pericolo che, ad un certo punto critico, il tutto esploda o per in- compatibilità delle due componenti socio-eco- nomiche o per crisi di rigetto. La nuova realtà ci- nese presenta, sotto certi aspetti, alcuni contra- sti. Se da una parte, infatti, si ha l’immagine di un suo forte e autoritario capitalismo, che negli ultimi 20 anni ha fatto un balzo straordinario, dall’altra sembra un gigante ricco sì, ma che di- stribuisce questa sua modernizzata ricchezza in modo non omogeneo tra città e campagna, tra est e ovest. Queste sperequazioni potrebbero essere fonte di disagi e conflitti tali da richiedere l’intervento del-

In apertura. Pechino: Piazza Tienanmen. A sinistra. Il drago cinese da sempre il simbolo dell’«Impero di Mezzo».

OIKOS - 28 Rivista Militare n. 1/2007 l’ONU. La sfida di un futuro non tanto lontano, dunque, è quella della distribuzione della ricchez- za e della razionalizzazione dello sviluppo. È indi- cativo che nei tre settori economici, il terziario sia passato dal 31,9% al 40,7, mentre il secondario e OIKOS il primario siano scesi, rispettivamente, dal 52,9% al 46,2 e dal 15,2 al 13,1%. Ciò significa che a un grande impulso ai servizi sono corrisposti sia una riduzione dell’attività industriale sia un abbando- no delle campagne, cioè del settore povero, che diventa sempre più povero.

UNITI A FRONTEGGIARE NUOVE SFIDE

Non si riesce a immaginare cosa potrebbe suc- cedere se il connubio tra comunismo e capitali- smo si mostrasse resistente nel tempo. Che ne sarebbe dell’economia di mercato dei Paesi occi- dentali che al momento, specie negli USA, hanno un debito estero che, per la gran parte, è soste- nuto dall’economia cinese? Questo Paese, demo- graficamente superiore a qualsiasi altro, deve far fronte a molte difficoltà che tutti i cittadini sem- brano voler fronteggiare e risolvere all’unisono. Ma noi occidentali dobbiamo anche capire, e im- parare dalla Cina, come si può trasformare la crescita economica in progresso umano, garan- tire stabilità sociale, adeguare la ricerca tecnolo- gica all’offerta di manodopera, migliorare le condizioni di vita nelle aree continentali interne, povere rispetto a quelle costiere, far crescere e Il Presidente Hu Jintao. organizzare i centri urbani, regolando l’immi- grazione dalle aree rurali, attrarre sempre mag- giori investimenti stranieri, combattere l’inqui- bertà non si può richiuderlo; e la democratizza- namento, usando meno carbone e più petrolio zione sarebbe nell’interesse anche del potere ci- (che acquista in Iraq, in Sudan, in Indonesia e al- nese, come ha fatto Taiwan, che ha liberalizzato trove, ma non negli USA), raddoppiare il Pil en- l’economia, democratizzando poi il Paese e ri- tro il 2010, quadruplicarlo entro il 2020 e conti- spettando i diritti umani. nuare a crescere negli anni successivi. Non è un La diplomazia occidentale deve stare però al- compito facile, ma all’attuale classe dirigente e l’erta. Bisogna riflettere su questo tipo di de- agli imprenditori non mancano capitali, fantasia mocratizzazione che ha l’aria di essere di tecnologica e voglia di lavorare. È chiaro, co- esportazione. In Egitto, per esempio, si sta as- munque, che i Paesi più ricchi, verosimilmente, sistendo all’avanzata dei «Fratelli Musulmani», saranno spinti verso una sfida all’innovazione, setta politico-religiosa fondata nel 1928, che alla cooperazione e allo scambio. gestisce la maggior rete dell’integralismo isla- mico. Anche in Iran, l’Occidente ha legittimato Ahmadinejad; per lo stesso motivo ci potremmo UNA DEMOCRAZIA DI ESPORTAZIONE trovare un Bin Laden al potere in Arabia Saudi- ta. La memoria corta degli occidentali non ha In occasione di un viaggio del Presidente Bush consentito di applicare gli ammaestramenti del- in Estremo Oriente, qualcuno ha affermato che le «lezioni apprese». La recentissima storia nul- l’itinerario proposto era destinato principalmen- la ha insegnato. La riabilitazione politica dei te a battere le contrade cinesi. Tuttavia, non «Fratelli Musulmani», negli anni 70, provocò sfugge a nessuno che lo scopo principale fosse l’assassinio di Sadat nell’81 e l’esplosione del quello di «cauterizzare» le difficoltà del Presi- terrorismo. La legittimazione politica del FIS dente sul fronte interno. A Kyoto ha asserito che (Fronte di Salvezza Islamico) in Algeria, negli quando si apre uno spiraglio nella porta della li- anni 80, ha prodotto più di 150 mila morti. Gli

29 - OIKOS interventi degli occidentali nei Paesi arabi e mu- buonsenso, alla maggioranza silenziosa delle sulmani non sono criticabili perché illegittimi, popolazioni arabe. ma perché «miopi». È il caso della Libia, con la Questo tipo di democrazia formale mette a ri- riabilitazione del regime di Gheddafi, e della schio la sicurezza di molti Stati, tra questi Israele, Tunisia di Ben Ali. che catalizza gli odi ideologici delle dittature lai- che e religiose arabe e musulmane. Alla base di tutto debbono esserci il primato della persona e la DEMOCRAZIA FORMALE E SOSTANZIALE sacralità della vita. Altrimenti la democrazia resta un deleterio rito formale e non un sano processo La nostra sembra una democrazia «formale» che sostanziale. ha legittimato forze palesemente ostili alla demo- crazia «sostanziale» (1). Strumentalizzando la democrazia formale, ar- TORNIAMO ALL’«IMPERO DI MEZZO» riveranno al potere regimi formalmente demo- cratici, ma sostanzialmente dittatoriali, illibera- Desta meraviglia come in Cina non sia più vero li, liberticidi. I «Fratelli Musulmani» hanno un che «ogni ora di lavoro renda sia all’individuo che programma politico, in cui da un lato si fa voto al Paese più di quanto la stessa ora rendesse sotto di lealtà alla democrazia, dall’altro si giura fe- gli inefficienti e soffocanti sistemi comunisti» (2). deltà alla teocrazia; da un lato si esalta il diritto La Cina è ancora ben lontana dal regalarsi orari di alla vita dei musulmani, dall’altro si legittima la lavoro più corti, vacanze più lunghe, pensioni più condanna a morte dei nemici dell’Islam. I «mio- generose, ammortizzatori sociali più ricchi, sanità pi interessi legittimi» degli occidentali fanno pubblica migliore e molte altre cose ancora, senza pagare un conto salato a donne, a minoranze con questo compromettere la capacità di compete- etniche e religiose, a intellettuali, a persone di re sui mercati internazionali, come succede nei si-

OIKOS - 30 Rivista Militare n. 1/2007

A sinistra. Un centro commerciale.

A destra.

La Grande Muraglia, risalente al III secolo a.C., si snoda su OIKOS un tracciato di oltre 6 000 chilometri.

stemi in cui, più di ogni altro, si favorisce la crea- zione di ricchezza. Ne ricavano utili sia gli individui sia lo Stato. Quando è stato chiesto all’economista italo- americano Alberto Alasina come il mondo occi- dentale avrebbe potuto difendersi dall’attacco del nuovo spregiudicato capitalismo asiatico, egli ha risposto che si è in vista di una svolta epocale, di una ridistribuzione del potere e della ricchezza a livello globale che non ha precedenti nella storia. Secondo l’economista, il processo non sarà istan- taneo, anzi si svolgerà nell’arco di diversi decenni. E non sarà dovuto a «eventi militari», ma solo eco- nomici e demografici. Questo comporterà un inevitabile declino del- l’Occidente. La nostra struttura sociale è stata modificata in profondità da una situazione di pri- vilegio nei 60 anni passati dalla fine della Secon- da guerra mondiale. È stato acquisito un benesse- re senza precedenti, ma non più circoscritto alle classi elevate come nei secoli passati, bensì diffu- so ad ogni livello. Questa situazione di privilegio si basava su tanti fattori. In primo luogo, Europa e Stati Uniti erano la culla di civiltà e costituivano faro di orientamento e né Cina, né India o Giap- pone, culture di antica civiltà, si sottraevano al suo fascino. In secondo luogo, gettati alle spalle i taiwanese, Vincent Siew Wang-chang, ha propo- conflitti tra nazioni, l’Europa poteva così concen- sto la creazione di «un’area di libero scambio e di trare le sue energie sullo sviluppo economico. Al- un mercato comune» tra i due Paesi. Cooperare, le distruzioni delle guerre seguirono il miracolo cioè, economicamente mantenendo la propria in- tedesco, quello italiano e, in fasi successive, quel- dipendenza economica. Questa seconda propo- lo inglese e spagnolo. Infine, la diffusione del co- sta è stata presa in maggior considerazione da munismo in vaste aree del mondo aveva in prati- Pechino, poiché un’unione solo economica non ca rimosso dalla competizione globale un miliar- crea problemi tra le due entità (3). do e mezzo di persone. L’integrazione economica tra Pechino e Taipei sembra L’integrità economica tra avanzare molto velocemente UN’UNIONE ECONOMICA CINESE? “Pechino e Taipei sembra ed è così impetuosa che non avanzare molto velocemente si può non ipotizzare una so- Ora il Paese cresce di giorno luzione pacifica degli annosi in giorno. È di qualche anno la ed è così impetuosa che non problemi esistenti tra le due proposta di Taiwan di creare si può non ipotizzare una entità. I dati sono convincenti: una federazione che riunisca le soluzione pacifica degli an- si stima che sinora 45 mila due Cine, mantenendo il ri- nosi problemi... imprese di Taiwan abbiano in- spetto delle reciproche sovra- vestito nella Cina Popolare 40 nità. Questa proposta di fede- ” miliardi di dollari e ben 54 razione, però, presupponeva il riconoscimento mila aziende cinesi sembra siano state costitui- della sovranità di Taiwan da parte di Pechino; te con capitali taiwanesi. Da parte sua, il gover- perciò non ha avuto seguito. Nel marzo del 2002, no di Pechino ha avviato la trasformazione del- invece, il Vice Presidente del partito nazionalista le aziende di Stato in società per azioni, quo-

31 - OIKOS OMBRE GIALLE SUL CONTINENTE NERO

Strano è il destino dell’Africa. A differenza degli altri Continenti, quello africano non cessa di essere oggetto di in- vidia e di sfruttamento. Dopo l’invasione araba seguita da quell’europea, con una colonizzazione secolare che ha cambiato l’immagine e il destino delle popolazioni, l’Africa rimane sempre una facile preda per le grandi potenze mondiali. Preoccupate ad assicurare il proprio sviluppo socio-economico, queste ultime trovano qui il serbatoio del- le inesauribili materie prime di cui hanno bisogno. Può essere paragonata a una donna amata ma abbandonata da tutti, alla perenne ricerca di qualcuno in grado di darle sicurezza e stabilità. Insolito è anche il rapporto tra l’Asia e l’Africa, due Continenti storicamente uniti in unico destino: la coloniz- zazione occidentale. Mentre la prima è in pieno sviluppo la seconda continua a sprofondare a braccia conserte, sperando nella «manna» dal cielo. Strane, infine, le vere motivazioni dell’ennesima penetrazione dei cinesi in Africa. Lontane e distinte l’una dall’altra, l’Africa e la Cina non hanno né prossimità geografica né comunità di culture o di lingue. Cinesi e africani non hanno mai avuto un’esperienza comune di vita e di storia come africani ed europei. Ciò non vuole dire che non ci siano stati dei contatti. Anzi, ci sono stati sicuramente per molti secoli. Per Marc Ai- cardi dell’Accademia delle Scienze d’oltremare, essi risalgono all’epoca delle spedizioni arabe ed europee durante la triste epoca della tratta degli schiavi. Bisogna ricordare che i rapporti commerciali tra l’Africa e la Cina, attraverso l’Egitto, risalgono a moltissimi anni prima dell’era cristiana, quando l’Islam era già pre- sente in Cina nel VII secolo sotto la dinastia Sui. Si deve aspettare, prima di tutto, la presa del potere da parte di Mao Tsé-Tung nel 1949 e, poi, la Conferenza dei cosiddetti Paesi non allineati di Bandung in In- donesia (1955), che ha messo intorno allo stesso tavolo 29 Paesi asiatici e africani, per assistere a una nuo- va fase dei loro rapporti. La Cina non ha mancato occasioni per dare il suo sostegno ai Paesi africani in lotta per l’indipendenza, spe- cialmente ai movimenti di liberazione. È il caso, ad esempio, dei movimenti di liberazione algerino (FNL), ango- lani (MPLA e FNLA), mozambicani (FRELIMO e COREMO), ai quali non ha esitato a fornire assistenza militare so- stanziale ed economica. Durante gli anni 70, subito dopo l’indipendenza della maggior parte di essi, i rappor- ti tra Cina e Africa venivano considerati come una forma di solidarietà e di amicizia per il fatto che entrambe facevano parte dello stesso mondo in via di sviluppo. In questi anni, i cinesi venivano visti come tecnici venuti da lontano per aiutare i Paesi amici dell’Africa appena liberati dalla tutela coloniale dell’Occidente e per contri- buire al loro sviluppo. Anche le potenze coloniali europee sono state oggetto di critiche da parte dell’attuale potenza economica asiatica. Per potere rilanciare, in modo decisivo, la sua immagine nel mondo e affermare il suo sviluppo economi- co in continua crescita, la Cina è stata costretta ad avere relazioni più o meno privilegiate e stabili con i Paesi africani. Ecco la motivazione alla base dell’organizzazione del primo summit Cina-Africa dell’ottobre 2000 a Pechino. Oltre alla partecipazione di circa 45 Paesi del Continente africano, è stata registrata anche la presenza numerosa di organizzazioni internazionali e del settore privato. Il risultato di questo incontro è stato, in primo luogo, la decisione cinese di cancellare una buona parte del debito pubblico dei Paesi afri- cani, pari a circa 10 miliardi di dollari. La Cina - sostiene l’opinionista Pier Francesco Galgani - ha raffor- zato i propri vincoli con le Nazioni africane, attraverso la cancellazione del debito pubblico, l’offerta del supporto tecnologico e la concessione di prestiti sfruttando così le proprie risorse di soft power nell’ambi- to di una strategia più ampia, volta a rafforzare la propria influenza sul Continente africano. In secondo luo- go, è stata evidenziata la volontà della Cina di promuovere la cooperazione Sud-Sud e di migliorare i rap- porti Nord-Sud attraverso il dialogo, di stabilire un partenariato a lungo termine per gli interessi tra le due parti; infine, è stato sottolineato il desiderio cinese di vedere i Paesi africani uscire dal sotto-sviluppo, an- che grazie all’aiuto fraterno della Cina. Un altro summit «Cina-Africa Cooperation Forum» (CACF) è stato organizzato ad Addis-Abeba, in Etiopia, nel novembre 2003. Anche in quest’occasione la Cina, attraverso il suo Primo Ministro, Wen Jiabao, si è impegnata ad aumentare il volume degli aiuti, a promuovere la democratizzazione delle relazioni internazionali attraverso la con- sultazione permanente, ad armonizzare le posizioni per arrivare a un’intesa comune sul commercio mondiale. A ogni incontro bilaterale - afferma il giornalista Pierre Antoine Braud - i dirigenti cinesi hanno cercato di evidenzia- re la loro concezione dell’ordine mondiale, un ordine giusto e democratico che rifiuta ogni tipo di ingerenza negli affari interni degli altri Paesi. Sentendosi il Paese più grande del Terzo Mondo, la Cina vuole sostenere la lotta per lo sradicamento della povertà, invocando una complementarietà tra il bisogno di sviluppo dell’Africa e l’interna- zionalizzazione delle compagnie cinesi.

La politica attuale

I rapporti tra Asia e Africa, che hanno più di cinquant’anni, hanno sempre subito una forte oscillazione. In questi ultimi anni assistiamo a una nuova fase che vede la Cina lanciata in modo decisivo a stabilire rapporti duraturi con numerosi Paesi africani. Le continue visite dei dirigenti cinesi in Africa mostrano una volontà politica fondata sui principi della solidarietà, dell’amicizia, dello sviluppo comune, dell’equità e della cooperazione. Dopo aver miglio- rato i suoi rapporti con le potenze mondiali, come gli Stati Uniti e i Paesi dell’Unione Europea, la Cina non vuole per- dere le materie prime africane. Al contrario, il gigantesco Paese asiatico vuole assicurarsi le risorse energetiche, fa- cendo dell’Africa la terza zona di internazionalizzazione delle sue società petrolifere, principalmente con il petrolio del Sudan, dell’Angola e della Nigeria. Oltre allo sfruttamento del petrolio africano, c’è anche quello delle altre ma- terie prime, importanti per consolidare lo sviluppo ormai concorrenziale dell’economia cinese. Da parte africana, si sono registrati molti viaggi in Cina di Capi di Stato e di altre personalità alla ricerca di investimenti.

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Concretamente, la Cina mira a raggiungere accordi bilaterali interessanti e sicuri in ogni settore che garanti- scano un accesso a lungo termine alle materie prime africane, necessarie per lo sviluppo dell’economia nazio- nale. Dal punto di vista africano, si tratta, invece, di garantire investimenti e aiuti cinesi, senza condizionamen- ti, né a livello di democratizzazione né a livello di rispetto obbligato dei diritti umani, che potranno aiutare l’Africa a fare il primo passo per uno sviluppo socio-economico. OIKOS

Gli investimenti

La politica economica del Paese asiatico in Africa è fondata essenzialmente sugli aiuti finanziari, sugli inve- stimenti e sulle imprese cinesi. L’avvicinamento decisivo risale agli anni 70 con una pioggia di aiuti economici, in termini di prestiti, di circa 723 milioni di dollari. È il caso per esempio di Sudan, Egitto, Somalia, Tanzania e Zambia. Poi è la volta degli altri Paesi della zona francofona (Zaire, Senegal, Ruanda, Camerun, Benin, Tunisia, Togo, Costa d’Avorio) che, negli anni 72-73, hanno avuto la gioia di ricevere questi prestiti. Gli scambi com- merciali aumentano ogni anno. Tra il 2000 e 2004, il commercio cino-africano ha raggiunto il 60%, rappresen- tando così circa 30 miliardi di dollari. Per ciò che riguarda le imprese cinesi in Africa, il loro numero aumenta considerevolmente e in modo spropor- zionato se si effettua un confronto con gli interessi dei Paesi africani. Tra il 2000 e il 2003, sono passate da 500 a 640 e gli investimenti sono cresciuti da 660 a 950 milioni di dollari. Nel 2005 si contano 820 imprese in 49 Paesi africani (Analysis, 2005). Molte hanno investito sul petrolio, sulle risorse minerarie, sulle centrali elettriche, sull’industria, sui trasporti, sull’agricoltura. I Paesi africani costituiscono per l’economia cinese un mercato po- tenziale dove vendere prodotti a basso costo, garantendo alle popolazioni prodotti alimentari, tessili, elettrodo- mestici, medicinali e materiali vari di prima necessità. Un altro aspetto della cooperazione cino-africana riguar- da la formazione. Infatti, al termine del secondo summit Cina-Africa di Addis-Abeba, la Cina si è impegnata a formare 10 000 tecnici africani nei settori dell’economia, dell’industria e del terziario.

La strategia commerciale ed economica

L’espansione cinese nel Continente nero non può essere di tipo umanitario, né caritativo, né morale. In- fatti, la Cina non è entrata in Africa nei panni del «buon samaritano». Non si tratta della volontà di soccor- rere un Continente paradossalmente ricco di risorse, ma povero di strumenti adeguati, incapace di alzare la testa e pensare autonomamente al suo destino, in un mondo dominato dalla legge di competizione e con- correnza. Non è neanche il caso di affermare che la presenza cinese sia un’occasione per il Continente afri- cano di sbarazzarsi della tutela storica, spesso trascurata dall’Occidente occupato nelle vicende di casa pro- pria, per abbracciare e assicurarsi la tutela asiatica, sperando così in un rapido sviluppo aIla stregua di quel- lo cinese. I dirigenti africani fanno bene a credere nelle buone intenzioni della Cina, per fare blocco comu- ne nella difesa della causa africana nelle organizzazioni internazionali. Essi credono anche nella pioggia di investimenti e aiuti economici e militari che i cinesi non hanno mai cessato di fornire ai loro amici africani in tempi di indipendenza e di guerra. È il caso, per esempio, del Sudan e dell’Angola. Dal suo punto di vi- sta, la Cina ha un unico obiettivo: sfruttare tranquillamente il petrolio e le risorse minerarie del Continente nero e investire nei vari settori della vita economica e sociale. La sua strategia si presenta come un nuovo modello di partnership nel quale gli interessi per le parti sarebbero calcolati al 50%. La Cina, infatti, con- ferma una politica di stampo capitalistico che lancia il gigante asiatico in modo determinante sui mercati africani e sulle fonti di materie prime per affermare il suo ruolo di potenza mondiale. Intensificando, ogni giorno, la sua presenza economica e politica nei Paesi africani, firma progetti, accordi e dichiarazioni con le autorità governative africane per lo sfruttamento e l’importazione, per esempio, di petrolio sudanese, an- golano, nigeriano, gabonese, senza dimenticare altre materie di primaria importanza come, gas, cobalto, oro, uranio, carbone, bauxite. A questo punto, bisogna chiedersi se tali rapporti siano destinati a durare e se i governanti africani possano ap- profittare degli investimenti e aiuti cinesi per lavorare, in modo determinato, allo sviluppo della propria nazione. Un’altra domanda da porsi è se gli accordi di finanziamento e gli investimenti cinesi siano messi veramente al ser- vizio dello sviluppo africano. Senza dubbio, scrive Marc Aicardi, fin quando la Cina non avrà integrato Taiwan e non avrà trovato altri fornitori di risorse energetiche, nessuno potrà prevedere quando queste due condizioni saranno realizzate. Tuttavia, le ambizioni cinesi di grande potenza rimangono intatte e l’Africa può scommettere sul prose- guimento di un’intesa che consentirà a quest’ultima di avere, in cambio di materie prime, un sostegno diplomatico nelle istanze internazionali e un aiuto allo sviluppo. Gli investimenti cinesi potranno servire se, e soltanto se, i governanti africani saranno in grado di promulgare leg- gi mirate e puntare su programmi a lungo termine per realizzare uno sviluppo sociale ed economico basato sulle proprie risorse, invece di aspettare un intervento esterno, come quello cinese. Lo sviluppo dei Paesi africani può dipendere soltanto dalla volontà e dall’impegno dei propri figli. Questi hanno l’obbligo di impegnarsi concretamente per lo sviluppo socio-economico, con il sostegno indispen- sabile degli amici occidentali, americani e asiatici animati dalla buona volontà di aiutare l’Africa a uscire dal- la situazione attuale di sottosviluppo e povertà.

Nicodème N’kashama N’Koy Africanista, Esperto di politica internazionale

33 - OIKOS Militari in addestramento. TUTTI HANNO BISOGNO DELLA CINA

Non solo l’America, ma tutti gli occidentali guar- tando nel libero mercato quelle migliori e «ban- dano alla Cina. Anche i Paesi islamici, per il mo- carottando» le insolventi. A dire il vero, questa mento solo quelli moderati. trasformazione sta generando qualche distor- Ci vorrà molto tempo perché la Cina imponga il sione nel mercato del lavoro, creando alcune suo nuovo modello di democrazia (5) che pur non sacche di disoccupazione. Importante in questo essendo di tipo americano sviluppa un mercato tipi- senso la riforma del Walfare e la ristrutturazio- camente occidentale. ne del sistema bancario e finanziario, in cui ad La democrazia cinese sembra garantire alle gene- un eccesso di credito domestico si contrappone razioni future la possibilità di vivere, muovere e la- ancora una pesante interferenza politica ed una vorare, senza combattere, liberi e ordinati, produtti- scarsa autonomia della Banca Centrale. In que- vi in ogni situazione. Ha l’aria di essere una demo- sto clima di cooperazione, comunque, entrambe crazia allo «stato nascente», in cui ciò che è bene godrebbero dello stesso status (4). Riunendosi oggi può essere sostituito da ciò che è meglio do- pacificamente con Taiwan, Pechino sarebbe a mani, senza confondersi né con la religione né con pieno titolo integrata col resto del mondo e po- la secolarizzazione. Anche se ancora non vi è ugua- trebbe ambire ad una egemonia non solo asiati- glianza tra tutti i componenti della società, tuttavia ca, ma mondiale. la classe dirigente sta imponendo quelle «regole del

OIKOS - 34 Rivista Militare n. 1/2007 gioco» che sono essenziali in ogni democrazia. Si dito con la tecnologia. La Cina oggi ha abbastanza nota già un compromesso equilibrato tra ordine so- tecnologia per poter esaudire ogni diritto, tutti ciale e libertà individuale. Si ispira a Toqueville, a quelli che i suoi abitanti possono avanzare. Churchill, a Norberto Bobbio, ma non è la democra- Pur non essendosi ancora liberati del tutto dal- zia di nessuno dei tre. l’eredità marxista, i cinesi hanno imparato le mo- OIKOS In quanto a religione, la Cina potrebbe aver bi- derne tecniche di produzione, non debbono misu- sogno anche del Vaticano, come a suo tempo av- rarsi con i costi dei modelli sociali europei e, so- venne negli Stati Uniti. prattutto, hanno un entusiasmo e una volontà di Fu il Presidente americano Nixon a tentare i pri- lavorare e di progredire che noi occidentali non mi approcci nel 1969 per porre le basi, con Papa abbiamo più, anche perché si ha l’impressione che Paolo VI, per quella cooperazione tra Stati Uniti e gli avvenimenti corrano più veloci di noi. Vaticano, che poi contribuì a risolvere l’annosa Molti quesiti restano sensa risposta. Nel 2050, questione della Guerra Fredda. quale tipo di democrazia avrà la Cina con un reddi- Fu Nixon, nonostante fosse di religione prote- to nazionale superiore di un terzo rispetto a quello stante, che seppe vedere nel Papa l’interlocutore USA? Avrà una maggior sensibilità ecologica? Quan- indispensabile alla distensione e stabilità interna- to destinerà all’apparato militare? Siamo sicuri che zionali. Si parlò di distensione, di disarmo, di me- avrà la volontà di partecipare ai vertici del G8, cono- diazione in Vietnam, in Biafra, in Medio Oriente. scendo i vincoli d’integrazione che comportano? Li- Un avvicinamento della classe politica cinese al berarsi del tutto e presto dall’eredità comunista non Vaticano potrebbe essere di estremo interesse per sarà facile, né agevole né, forse, c’è la volontà di far- lo sviluppo delle relazioni internazionali. lo. Ad ogni modo, anche se il processo democratico è ancora in evoluzione il Paese è tra i nuovi attori dello sviluppo mondiale. È importante che in quel UN NUOVO MODELLO ECONOMICO subcontinente gli intellettuali ritrovino un ruolo e nutrino la speranza che la libertà politica si possa fi- Ci vorrà molto tempo perché una democrazia del nalmente associare al liberalismo economico. tipo appena descritto abbia la possibilità di attecchi- re definitivamente. Ma questo nuovo sistema capi- Giovanni Bucciol tal-comunista può replicare i risultati del sistema Generale di Divisione (ris.) politico occidentale. La Cina si è convinta che, per poter crescere e prosperare, non debba più seguire la strada delle conquiste militari, ma quella del com- NOTE mercio e dell’integrazione economica che può con- durre con minor rischio alla pace e al benessere per (1) «La libertà esportata ed i nuovi tiranni» di Magdi Al- tutti. I cinesi non sono stati pervasi da quell’antioc- lam, «Corsera» del 20 dicembre 2005. cidentalismo e antiamericanismo che si è diffuso nel (2) «Vecchia Europa sotto attacco» di Livio Caputo, da Re- mondo nei primi anni del XX se- lazioni internazionali dell’ISPI n. 20, colo. Per ora lavorano, lavorano giugno 2005. tutti. Essi eccellono in manifattu- ...anche se il processo de- (3) «Cina - Il 16° Congresso del re moderatamente sofisticate e “mocratico è ancora in evolu- PCC» - Area nazionale dell’ISPI n. possono realizzare prodotti mol- zione il Paese è tra i nuovi I3, gen/mar 2003. Il Congresso del to più a buon mercato di quanto PCC si tiene ogni 5 anni ed il 16° si sia possibile fare in qualsiasi altro attori dello sviluppo mon- è svolto dall’8 al 14 novembre Paese europeo o americano. Dal diale 2002 a Pechino. Evento simbolica- tessile alle scarpe, all’arredamen- ” mente importante nel sistema poli- to, così le imprese occidentali tico cinese. Con esso sono state hanno perso terreno. È una Cina eccitante e provvi- messe a punto le riforme economiche che spettano alla soria, scriveva tempo fa Beppe Savergnini in un suo nuova leadership politica e il ruolo politico della Cina reportage da quelle contrade. Il problema è che nes- nell’area internazionale. suno sa cosa accadrà e quando: così tutti cercano di (4) Cheng Bifan, Direttore dell’Accademia delle Scienze divertirsi, fare affari e non pensarci. La Cina che di Pechino, nel 2002 ha affermato che «se una Comuni- cambia è l’America d’Oriente. tà Economica Cinese venisse creata, ridurrebbe, se non eliminerebbe, il problema del confronto militare tra le due parti». CONCLUSIONI (5) «L’America ha bisogno di Pechino» è il titolo di un sag- gio su Capitalismo e Comunismo, in cui il diplomatico e Si dice che ogni oggetto di desiderio diventa un studioso Kishore Mahbubani sostiene una tesi sul merca- bisogno, ogni bisogno un diritto e il diritto un cre- to cinese e il mondo asiatico destinata a far discutere.

35 - OIKOS

LOGOS

COUNTERINSURGENCY COUNTERINSURGENCY

I conflitti non convenzionali richiedono giusto approccio, adeguata metodologia e personale ben addestrato a operare in modo flessibile. Solo così la «guerra delle pulci» può essere vinta. Riflessioni significative sul passato possono aiutare a com- prendere la complessa problematica.

Nel 1962, a West Point, il tempio della milita- rità statunitense, il Presidente degli Stati Uniti J. F. Kennedy, rivolgendosi ad una platea di giova- ni in uniforme grigia, si esprimeva in questi ter- mini: Questo è un nuovo tipo di guerra, nuovo nella sua intensità, antico per le sue origini - la guerra di guerriglia - sovversiva, d’insorgenza di assassinii, guerra fatta di imboscate più che di combattimenti, di infiltrazioni invece che di aggressioni, dove la vittoria è ricercata più con l’erosione e l’esaurimento del nemico che con il suo ingaggio in combattimento. È la forma di guerra adottata ... per minare gli sforzi di nuovi e poveri Paesi che si sforzano di mantenere la libertà che hanno finalmente raggiunto. Si nutre dell’incertezza economica e dei conflitti etni- In apertura. ci.... Parole che intendevano spiegare il sempre Soldati francesi su un altopiano algerino. maggiore impegno statunitense in Vietnam, ma Sopra. che ancora oggi rendono bene il senso della Militari dell’11° reggimento di cavalleria statunitense guerra al terrorismo. Come allora, due mondi sbarcano nelle Filippine nel 1902. diversi sono a confronto, separati dal modo di vivere la pace e di interpretare la guerra. Astuzia ed elusione contro iper tecnologia. Eroi - martiri - contro macchine. Se esiste un modo Il tempo - la dimensione «tempo» - diventa di combattere all’«occidentale», anch’esso anti- strategia nell’impossibilità di un confronto ad co per le sue origini, questo circoscrive nello armi pari. Dilatandosi, segna il passaggio da scontro decisivo - nella battaglia finale - lo episodio bellico a guerra di logoramento. Più scopo stesso della guerra. Il conflitto deve con- anni occorrono per portare a termine le opera- sumarsi nel più breve tempo zioni e più consistenti saranno possibile e sviluppare tutta la le perdite. Agli insorti per vin- potenza disponibile. Maggiore Il conflitto deve consumar- cere basta non perdere, ogni sarà l’impegno tanto più velo- “si nel più breve tempo possi- giorno di resistenza è una cemente arriverà la conclusio- dimostrazione d’inefficienza ne. Questo approccio però, bile e per tale ragione deve ed inadeguatezza degli altri. nella sua logica lineare, non sviluppare tutta la potenza Dopo il tempo, lo spazio. La sempre è utile al consegui- disponibile dimensione «spazio» è il luogo mento dei risultati auspicati e, geografico del confronto. soprattutto, può costituire un ” Comprende superfici, centri limite concettuale quando i belligeranti si dota- abitati, campagne e foreste che hanno la loro no di regole diverse. L’avversario «non conven- influenza sulle scelte tattiche, ma il cui control- zionale» si muove in dimensioni simili ma non lo passa attraverso il supporto degli abitanti. La identiche rispetto al suo nemico «convenziona- lotta si concentra sulle «anime» ricorrendo alla le» (1). capacità d’intimorire o di convincere. Nessuna

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piccole guerre la tolleranza, la simpatia e la genti- lezza dovrebbero essere le parole-chiave delle nostre relazioni con la massa della popolazione (3). Ciò non comporta cedimenti sul piano della fer- mezza che va comunque garantita quando si trat- ta di passare alle vie di fatto. Pena la perdita di cre- dibilità dell’intervento. La guerra nelle Filippine, durata 3 anni dal 1899 al 1902, e l’intervento britannico in Malesia, ter- minato nel 1960 dopo 12 anni, forniscono un chiaro riferimento metodologico per le attività di controguerriglia. Nel primo caso, paradossalmen- te, il successo può essere attribuito alla scarsa tecnologia allora disponibile. L’assenza di «fortez- ze volanti» ed il mancato impiego delle artiglierie evitò «danni collaterali» ed obbligò gli americani a condurre una guerra basata sul decentramento di Sopra. Una pattuglia britannica guada un corso d’acqua in Malesia. A destra. LOGOS Legionari francesi, in Algeria, soccorrono un bambino ferito.

illusione, tuttavia, il pragmatismo è la regola nella considerazione che i regimi cambiano, gli eserciti passano ma la vita continua. Nella dimensione «propaganda» i simboli sono più importanti dei battaglioni e delle brigate. Ciò che per alcuni è espressione di «civiltà» per altri è «debolezza», un’opportunità da cogliere per col- pire più efficacemente. La propaganda può cam- biare la percezione delle comunità nei confronti piccole unità altamente mobili dotate d’armamen- degli impegni assunti a livello politico-militare to leggero ed aiutate dagli stessi filippini nella e, quando efficace, allontana ideologicamente i caccia ai guerriglieri. Fu poi l’indifferenza e l’osti- combattenti dalle società di cui sono espressio- lità della maggioranza della popolazione, protetta ne. L’isolamento è la premessa dell’abbandono in grossi insediamenti difesi dai governativi, che della lotta. Il linguaggio che usa muta a seconda fece il resto, consentendo l’isolamento fisico ed dell’interlocutore: è quello «evoluto» della ideologico dei guerriglieri. L’esercito evitò le gran- comunicazione, quando spiega al mondo le di operazioni risolutive, imparò a massimizzare ragioni della guerra, diventa «diretto», quando si l’impiego di «scout» indigeni e di forze «paramili- rivolge alla gente del posto alternando lusinghe tari» per aumentare e sostenere il pattugliamento a minacce. decentrato, mobilitò la popolazione supportando Muovendosi nello spazio tridimensionale così le scuole, gli ospedali e le infrastrutture e, così delineato si scopre che lo sviluppo sociale, econo- facendo, incrementò la legittimità del regime per- mico e politico diventa più importante della sem- mettendo agli insorti, nel contempo, di organiz- plice distruzione e, soprattutto, che i «conflitti a zarsi in partiti politici antagonisti al regime. In sin- bassa intensità» non vanno combattuti con metodi tesi: fornì loro una possibilità di legittimazione. da «guerra classica». Ma niente di nuovo né di rivo- I britannici, in modo analogo, realizzarono che luzionario è stato scoperto. Nei vecchi manuali sta- l’esito del conflitto dipendeva dalla loro capacità di tunitensi sulle «piccole guerre» già si affermava conquistare i «cuori e le menti» della popolazione che l’uso brutale della forza non è appropriato e (la famosa frase trova origine proprio nelle vicen- spesso controproducente perché: ...un de belliche della Malesia) (4). In sostanza si gua- Comandante che raggiunge il suo obiettivo senza dagnarono il supporto delle comunità semplice- sparare un colpo, in una piccola guerra, ha ottenu- mente constatando che per gli abitanti dei villaggi to un successo molto più grande di uno che è il bene più prezioso era la stabilità e la pace. ricorso all’uso delle armi... (2), ed ancora ...nelle Avviarono progetti pubblici in larga scala per

39 - LOGOS migliorare la vita nei piccoli centri e, così facendo, avvenire attraverso progetti opportunamente finirono per guadagnarsi proprio il supporto dei finanziati che consentano il raggiungimento di maggiori sostenitori del Malaysian Communist obiettivi che possano tra loro integrarsi sinergica- Party: i contadini. Fu elaborata una strategia in 3 mente. Per la parte militare, la pianificazione gene- punti: condotta di operazioni militari per tagliare i rale (da vedere nel contesto di un Piano Coordinato rifornimenti alla guerriglia; isolamento delle di lungo sviluppo) e l’attuazione dei progetti sono comunità per evitare l’influenza, la propaganda e demandate a specialisti (cellula CIMIC - Civil le infiltrazioni del partito nel tessuto sociale; rea- Military Cooperation). Questi ultimi hanno anche il lizzazione di opere utili alla comunità per conqui- compito di relazionarsi con le Agenzie, governati- starne il supporto. ve e non, operanti nell’area di responsabilità al fine Non una novità per il Regno Unito (5), ma sem- di ottimizzare gli sforzi sulla base di un’auspicabi- plicemente l’applicazione di una politica derivante le, comune piattaforma progettuale. In sintesi, per da una lunga esperienza coloniale che aveva la complessità delle funzioni assolte, gli specialisti dimostrato la validità di un approccio integrato CIMIC rappresentano l’interfaccia tra i contingenti «civile - militare» basato sul presupposto che que- militari e la popolazione civile, le autorità locali e sti conflitti non erano solo un problema militare. gli operatori umanitari. Nell’esperienza francese in Ai civili era delegato il controllo delle emergenze Algeria (6) particolare successo ebbero le Sections nel contesto di una più ampia strategia politica. Administratives Spécialisées - SAS (Sezioni Quando le unità venivano impiegate, soprattutto Amministrative Speciali) (7). Queste avevano lo nelle fasi iniziali, la flessibilità diveniva metodo. scopo di ristabilire tra la popolazione locale la Adattarsi alle circostanze, frammentare il disposi- legittimità politica francese curando la ricostruzio- tivo in piccole unità e ricorrere al controllo decen- ne delle istituzioni democratiche. In effetti riusci- trato era prassi consolidata. Questo modello, però, rono a riformare il governo locale, ad istituire si attagliava ad un esercito che aveva i suoi punti forme sostenibili di servizio sanitario pubblico ed a di forza nel «reggimento» e nel «soldato profes- supportare l’istruzione pubblica, monitorando i sionista». Ciò era possibile grazie ad un sistema programmi scolastici e veicolando, attraverso que- omogeneo di reclutamento - che si potrebbe defi- sto canale privilegiato, i principi di democrazia. I nire «tribale» - in cui soldati e distaccamenti SAS addestrarono Ufficiali, in gran parte originari le forze di polizia e gli «harkas» delle stesse aree, servivano Le procedure operative nei - forze militari indigene - a cui insieme per lunghi periodi di “conflitti a bassa intensità dif- era devoluta la sicurezza locale, tempo, fornendo così un sosti- ma che potevano fornire un tuto emozionale al senso di feriscono dalla norma. La tat- utile contributo anche in ruolo approvazione pubblica, altri- tica... si è adattata a realtà offensivo. Grazie ai frequenti e menti affidato ai vertici. Il ambientali e sociali differenti, ramificati contatti con la popo- «mestiere delle armi», riservato ma soprattutto ai fallimenti lazione, finirono per divenire ai professionisti a lunga ferma, importanti centri di raccolta di ed in quanto tali partecipi con- ” informazioni. Nelle fasi conclu- sapevoli dei rischi, garantiva un livello di accetta- sive della guerra, sia i francesi sia gli algerini con- zione pubblica superiore. siderarono questi distaccamenti periferici, normal- Il supporto e la protezione della popolazione si mente alle dipendenze di un Tenente/Capitano, basa su un sostanziale contributo allo sviluppo come i più importanti e meglio riusciti programmi nazionale, sul sostegno alla società fondato sul di controguerriglia. Il loro impatto politico e socia- reciproco rispetto, sulla conservazione delle risor- le si fece sentire ancora per lungo tempo. se e sulla ripresa delle attività produttive. Il range La protezione si rivolge alle persone ed agli è ampio ed abbraccia settori sensibilmente diversi. spazi entro cui esse vivono e gestiscono le attivi- Nel contenitore c’è di tutto. Si parte dalla ricostru- tà produttive. Essa, oltre a soddisfare le più natu- zione di opere pubbliche, almeno di quelle essen- rali richieste di sicurezza, mira a creare le condi- ziali, che garantiscano nell’immediato il fabbiso- zioni per la separazione della guerriglia dalla gno di acqua ed elettricità, passando attraverso la popolazione e costituisce un importante ostaco- riorganizzazione delle istituzioni dello Stato per lo contro la propaganda ed il proselitismo. I finire con il soddisfacimento del bisogno di sicu- provvedimenti che meglio si prestano a tale rezza. L’Ambasciatore sul posto diventa «perno» scopo si traducono, direttamente, in misure di del sistema integrato «civile-militare». Come rap- vigilanza (check points, pattugliamenti) e di limi- presentante del governo garantisce, al più alto tazione alla circolazione (zone di vietato transito, livello, il coordinamento tra i gruppi già operanti coprifuoco notturno) e, indirettamente, nel sup- sul territorio ed il contingente militare. In siffatto porto alle forze di sicurezza (istruzione, inqua- sistema la realizzazione delle opere dovrebbe dramento, sostegno logistico). Un altro interes-

LOGOS - 40 Rivista Militare n. 1/2007 LOGOS

Combattenti algerini e volontari del FLN in addestra- solo controllo delle grandi basi e delle linee di mento. comunicazione. Nel resto del territorio la guerri- glia si muoveva liberamente, sfruttando al meglio il difficile ambiente montano per neutralizzare le sante esperimento in questo campo risale alla colonne corazzate sovietiche (9). Le cronache di guerra in Vietnam (8). Il «Combined Action guerra ci ricordano di soldati rintanati nei loro Program (CAP)» era un’innovazione di carattere bozzoli d’acciaio. Si sentivano più protetti. In real- locale promossa dal Marine Corps. Esso abbinava tà ciechi ed immobilizzati dalla mancanza di spa- un team, a livello squadra fucilieri, ad un plotone zio e visibilità, troppo tardi scoprivano quanto di forze indigene. Questa forza «combinata», fosse vicino il nemico e quanto difficile il brandeg- posta all’interno dei villaggi di residenza delle gio delle armi dall’interno dei veicoli. Così il «rifu- stesse forze locali, era responsabile dello sman- gio» diventava «trappola». Più in generale, l’atten- tellamento delle infrastrutture Viet Cong in zione posta nella ricerca di nuove soluzioni per un’area assegnata e contribuiva al mantenimento aumentare il livello di sicurezza dei soldati ha per- dell’ordine e della legge. messo di esplorare nuovi orizzonti. Per la prote- Le procedure operative nei conflitti a bassa zione diretta del corpo sono stati adottati giub- intensità differiscono dalla norma. Una tattica botti antiproiettile, scarponi con suole protettive minuta si è perfezionata nel tempo adattandosi a (contenenti piastre metalliche), elmetti alleggeriti realtà ambientali e sociali differenti ma soprattut- e «fascianti», per evitare traumi da contatto, dallo to ai numerosi fallimenti. Non scontata è la «poli- sport è derivato l’uso di «ginocchiere e gomitiere». cy» da adottare nella scelta tra protezione e mobi- Con un’organizzazione più pesante si è provvedu- lità. Il senso di sicurezza che può dare una «base» to a costruire basi avanzate comprensive di strisce e dei «veicoli» potentemente protetti, ma per tale d’atterraggio, campi trincerati, check point e posti ragione meno veloci e maneggevoli, non serve ad di osservazione protetti, barriere invalicabili che evitare che essi stessi diventino dei bersagli. In correvano per centinaia di chilometri. In questo talune circostanze la mancanza di equilibrio nelle modo, ad esempio, i francesi in Algeria (10) tenta- decisioni assunte ha portato alla «paralisi» dei rono di sigillare il confine con la confinante reparti ed al conseguente abbandono di spazi e Tunisia. La «Morice Line», una barriera fortificata, dei loro abitanti. Con un’ardita ma appropriata si estendeva per oltre 250 km e, nelle intenzioni, formula, la guerra sovietico-afghana è stata defi- doveva tagliare il cordone ombelicale tra i guerri- nita dei «bunker-mobili», con ciò significando che glieri e i loro santuari. Tale imponente sistema l’Armata Rossa riuscì a garantire efficacemente il aveva lo svantaggio di costare troppo ed assorbire

41 - LOGOS migliaia di soldati per il suo controllo. Non essen- la capacità dell’intelligence francese di fornire do «impermeabile» - nulla lo è veramente - finì rapidamente, entro poche ore dalla scoperta, le per essere aggirata. informazioni critiche per raggiungere e colpire gli Differenti, ma complementari, le attività nella obiettivi. «prevenzione» e «repressione» traducono l’impe- La guerriglia possiede, per sua stessa natura, gno militare in qualcosa di più simile all’ordine l’antidoto per sfuggire alle grandi operazioni ma pubblico. Scopi, tempi e modi per sviluppare l’una è, paradossalmente, vulnerabile a sé stessa o, o l’altra ne fanno mondi così diversi da rendere meglio, al tipo di azioni che la rendono così effi- necessario l’impiego di forze diverse: «convenzio- cace e micidiale. Di qui il successo delle attività nali» o «speciali». La prevenzione si basa sulla di controguerriglia condotte con i metodi della «visibilità» consentita soprattutto, ma non esclusi- guerriglia. vamente, dal pattugliamento nelle versioni: di «Metodi» ma anche «mentalità» che spiegano sicurezza ed a corto e medio raggio; finalizzato a l’importanza dell’impiego di formazioni militari e conoscere, valutare e dissuadere con modalità che paramilitari a reclutamento autoctono. Tra le spe- vanno dalla semplice osservazione all’intervista ai rimentazioni condotte con le milizie locali, di par- locali, semplici passanti o capi villaggio. Lo scopo ticolare interesse è stata quella dell’Esercito statu- è quello di sondarne l’atteggiamento ma anche nitense nota come «Program for the Pacification mostrare disponibilità e propensione al dialogo. and Long-Term Development of South Vietnam Per la repressione si torna su un piano strettamen- (PROVN Study)» (12), che si basava sull’esperienza te militare, dove vengono rispolverati i principi del delle Forze Speciali nell’organizzare, addestrare e combattimento. La sorpresa, la guidare i «Civilian Irregular velocità e la concentrazione Defense Groups (CIDG)». In delle forze, opportunamente Differenti, ma complemen- sostanza i CIDG, che compren- dosate, consentono di neutra- “tari, le attività nella «preven- devano miliziani appartenenti a lizzare l’avversario. Il ricorso a tribù di minoranze etniche colonne mobili, ma soprattutto zione» e «repressione» tradu- stanziate nelle regioni montane l’impiego di aeromobili/elicot- cono l’impegno militare in e di confine, oltre a condurre teri e, se del caso, aviolanci qualcosa di più simile all’or- operazioni offensive, difende- sono alternative che permetto- dine pubblico vano le loro stesse basi, impe- no il rapido spostamento delle dendo così il passaggio e lo truppe. Gli obiettivi vengono ” stanziamento dei Viet Cong e individuati attraverso una «rete di osservazione». delle unità regolari Nord Vietnamite. Non diversa, Posti di osservazione permanenti, presidiati da nella teoria, era la visione sovietica per l’impiego piccoli nuclei isolati, costituiscono un sistema di forze autoctone (13) in piccole operazioni com- «fisso». Il personale in questo caso deve essere binate sovietico-afghane. Tuttavia, in alcune cir- pronto a sopravvivere in situazioni ambientali dif- costanze, venne commesso l’errore di assegnare ficili ed abituarsi all’idea di essere esposto alle alle milizie solo i compiti più rischiosi. Se i sovie- rappresaglie del nemico. Un sistema «mobile» si tici si riservavano la «cinturazione» dei villaggi, basa sull’attività di nuclei e pattuglie che condu- agli afghani spettava il «rastrellamento» oppure cono l’osservazione di specifiche aree per indivi- potevano fungere da «esca» per le imboscate pre- duare elementi ed attività ostili. Fisicamente più disposte dai più potenti alleati. Ciò finì col minare impegnativo del precedente, ha il vantaggio di for- la fiducia tra partner ponendo le basi per i succes- nire all’avversario solo obiettivi «volatili», difficili sivi fallimenti. da individuare e quindi da colpire. Rispondente a Guerriglia e controguerriglia si confrontano, questo schema operativo era il sistema «quadrilla- prima di tutto, nello scontro ideologico - la guer- ge» (11), adottato dai francesi in Algeria, che pre- ra delle idee - dove flessibilità ed agilità di pensie- vedeva la suddivisione dell’intero Paese in qua- ro possono risultare fondamentali nello sforzo di dranti (aree di operazioni), ad ognuno dei quali convincere opinionisti, pubblico e soldati. La veniva assegnata una forza di «guarnigione» con il prima osservazione riguarda la comunicazione. I compito di garantirne la sicurezza attraverso un canali attraverso cui le parti veicolano le informa- sistema misto di posizioni statiche e pattuglie zioni sono sostanzialmente diversi, poiché diffe- mobili. Una riserva mobile, costituita da reparti renti e differentemente accessibili sono le fonti. La d’élite: meccanizzati, paracadutisti e Legione comunicazione «istituzionale», quella che rispon- Straniera, era destinata al sostegno delle forze di de alle esigenze del pubblico attraverso i giornali, presidio. Queste unità potevano muovere ovunque si scontra con quella «alternativa». La possibilità di e rapidamente sia per rinforzare le forze operanti contatti diretti con la stampa farebbe presupporre sul posto sia per intervenire sugli obiettivi identi- l’esistenza di rapporti privilegiati tra i contingenti ficati. Ma la vera chiave di successo risultò essere militari e gli inviati. È ragionevole pensarlo, ma la

LOGOS - 42 Rivista Militare n. 1/2007 realtà è diversa; a volte è l’esatto contrario. Pesano fortemente molti e radicati pregiudizi nei confron- ti degli uomini in uniforme, in qualche caso c’è un’oggettiva incapacità di comunicare da parte dei militari, in altri è semplicemente la mancanza d’in- teresse: non c’è la notizia. Per la guerriglia il discorso è diverso. La clandestinità e l’inaccessibi- lità delle fonti rendono appetibile ogni tipo d’in- formazione, a volte prescindendo dal contenuto. Il rapporto con i media diventa una criticità che può arrivare ad influenzare l’esito del conflitto. I gior- nalisti, che esercitano il loro «obbligo-diritto» di riportare i fatti, raccontano la guerra attraverso le attività dei contingenti e le testimonianze dei Comandanti e dei gregari. L’ex Capo di Stato Maggiore (14) dell’Esercito statunitense, Generale Eric Shinseki, a tal proposito ha detto: se non par- liamo noi per l’Esercito, lo faranno altri. Questa affermazione, nella sua drammatica ovvietà, rap- presenta una certezza: i media scrivono i loro ser-

vizi con o senza le dichiarazioni dei militari. La LOGOS disponibilità dei Comandanti di farsi carico di que- ste ulteriori responsabilità fa la differenza nel rag- giungimento di buoni o cattivi risultati. Non esi- stono garanzie che le attività a cui partecipano gli operatori dell’informazione possano svolgersi nel modo pianificato ed ottenere i risultati auspicati, Una pattuglia di alpini in servizio di vigilanza su una esistono solo opportunità che possono essere rotabile in Afghanistan. colte o lasciate cadere. Più spregiudicato - ed effi- cace - è il modo di agire dei comunicatori della guerriglia, che si affacciano alla ribalta globale tanza; attraverso internet ed i messaggi registrati per le • la controguerriglia per essere efficace richiede televisioni. l’adozione di procedure operative simili a quelle Una moltitudine di siti (15) diffonde messaggi, della guerriglia; impartisce ordini e linee guida della strategia da • la rapidità della risposta presume un’altissima seguire. I messaggi sensibili vengono criptati in prontezza operativa ed un’organizzazione che siti ritenuti «innocui». Dominii su internet basati consentano un rapido rilascio delle informazioni in tutto il mondo con una serie di link permetto- critiche. Quando si basa sull’attività di una rete no di raggiungere qualsiasi informazione. Le rivi- di osservazione, questa deve essere costituita da ste on line ospitano analisi, comunicati ed inter- personale con un’elevata capacità di sopravvi- viste ai leader. Internet agevola la diffusione di venza; comunicati senza lasciare traccia. È sufficiente • le difficoltà operative si sommano a quelle inviare i dati e le registrazioni video alle emitten- ambientali: difficoltà di respirazione alle quote ti preferite. Per la produzione e la distribuzione elevate (durante l’operazione «Anaconda» era di video cassette bastano apparati di riproduzio- stimato in trenta primi il tempo necessario ai ne facilmente reperibili: video camere, studi di soldati americani per acclimatarsi prima di pro- montaggio e di duplicazione. Ma l’attenzione al cedere a piedi dopo un elisbarco), temperature problema ha fatto sì che venissero istituiti dei rigide o estremamente calde nei deserti e altro. «combat camera» in grado di documentare gli Tutto ciò fa desumere che quanti sono chiamati avvenimenti più eclatanti. Attraverso questi stru- ad operare in quei contesti siano in possesso della menti vengono diffuse le immagini di addestra- capacità e dell’esperienza per sopravvivere, per menti e di attentati, lanciati proclami e, soprat- lunghi periodi, in modo frugale ed in condizioni tutto, realizzati i programmi di reclutamento di climatiche estreme. Un modello di riferimento che nuovi combattenti per la causa. si discosta sensibilmente dallo standard di prepa- Passando dal particolare al generale: razione fornito alla maggioranza dei nostri soldati. • le relazioni con la popolazione locale, e con esse Per definizione, l’addestramento è mirato al tipo di le attività di stabilizzazione, ricostruzione e operazione, allo specifico ambiente e rivolto a tutti, comunicazione, rivestono fondamentale impor- nella considerazione che tutti - nessuno escluso -

43 - LOGOS Vietnam: soldati statunitensi proteggono bambini sudviet- armi di dotazione) e di tiro dinamico (particolar- namiti durante un attacco di regolari nordvietnamiti. mente utile nelle procedure di reazione automati- ca). Per aumentare le possibilità d’intervento sui feriti, alcuni militari hanno seguito corsi «basic life sono un possibile bersaglio. support (BLS)» presso organismi nazionali e NATO A titolo di esempio si riassume quanto è stato mentre altri - la maggioranza - hanno effettuato fatto nel 2003 in occasione dell’approntamento specifiche sessioni addestrative sulla scherma con del «Contingente Nibbio» per l’Afghanistan. La il «coltello da combattimento» e con la «baionetta» preparazione è stata messa a punto in Patria e inastata su fucile. Per questi si è ricorso all’utiliz- perfezionata in zona di operazioni. Si basava sul zo di simulacri che, seppur realizzati con materiali superamento di test di sbarramento individuali, di di scarto, consentivano una verosimile simulazio- team e di reparto, che nel loro insieme scandivano ne dei bersagli. Con l’ausilio d’istruttori d’ardi- le 3 fasi per l’acquisizione della «combat readi- mento le compagnie fucilieri hanno effettuato uno ness», della prontezza all’impiego operativo. In «stage» per l’abilitazione al superamento di osta- sede, oggetto di particolare attenzione è stata la coli particolari (ponti himalayani e altro) ed a que- capacità di sopravvivenza in sto è seguito un altro periodo ambiente montano in condizioni di condizionamento in alta di stress psico-fisico. Ciò com- Guerriglia e controguerri- montagna innevata (Val portava sia l’incremento della “glia si confrontano nello Pusteria), in cui il personale è resistenza fisica individuale, stato messo alla prova in quan- cioè della capacità di operare in scontro ideologico, dove to a capacità di vivere alle condizioni di mancanza di flessibilità e agilità di pen- basse temperature. sonno ed oggettivo affatica- siero possono risultare fon- Ai «Key Leader» (incarichi chia- mento fisico, sia l’adattamento a damentali... ve) sono state somministrate condizioni di vita diverse dagli conferenze organizzate con standard fino ad ora garantiti ” Ufficiali rientrati dall’Afghanistan. all’estero (nella generalità dei casi le sistemazioni Particolare interesse hanno destato quelle del sono in infrastrutture e in moduli abitativi Comandante della Brigata (britannica) «Royal Corimec) (16). Piatto base di questo menù di prima Marines», dopo un turno operativo di circa sei fase era la corsa «zavorrata» (effettuata in monta- mesi a Bagram, e di un team (statunitense) di gna con equipaggiamento completo) su distanze Navy Seals. In entrambi i casi sono stati esami- variabili dai 10 ai 15 Km. Parallelamente veniva nati i problemi connessi con la condotta di ope- curato l’uso dell’armamento individuale con speci- razioni in alta montagna e le tattiche e procedu- fiche sessioni di tiro di precisione (con tutte le re operative dei possibili avversari. Altri confe-

LOGOS - 44 Rivista Militare n. 1/2007 renzieri, per una più ampia audience, hanno por- tato la loro esperienza. Team addestrativi dello Stato Maggiore hanno effettuato il consueto «stage» informativo volto a fornire utili indica- zioni sugli usi e costumi locali, su ambiente e norme igienico-sanitarie e, infine, di mining awarness (riconoscimento mine e oggetti esplo- sivi). Superando successive valutazioni, che ave- vano lo scopo di monitorare e, se del caso, cor- reggere i progressi ed il livello di addestramento raggiunto, si è passati all’addestramento di team, squadre e pattuglie con particolare enfasi al perfezionamento delle tecniche e procedure per le reazioni alle imboscate. Combattimento nei centri abitati, modalità di rastrellamento e tecniche di negoziazione sono state esaminate anche con il concorso di reparti statunitensi di stanza in Italia (nella fattispecie appartenenti a US SETAF) per raggiungere un livello di interope- rabilità idoneo a garantire, in caso di necessità,

la capacità di utilizzare procedure dell’Esercito LOGOS statunitense. Nel caso del combattimento negli abitati, soluzioni estremamente pratiche, tipo fettuccia bianca per terra ad indicare gli spazi e le entrare delle case e degli appartamenti, hanno Afghanistan: soldato italiano nelle vicinanze del villag- consentito di raggiungere livelli di coordinamen- gio di Pashtun-zargul. to «tra e nei» team di assoluta eccellenza. In questo periodo sono state anche effettuate atti- vità «a fuoco» di familiarizzazione e perfeziona- Tenente Colonnello W. Lester Grau (17), dalla mento con le armi di reparto (mortai da 60 mm, Frunze Academy sovietica (ente deputato allo mitragliatrici da 12.7 mm, missili Milan e lancia- studio delle esperienze belliche dell’Armata razzi panzerfaust) e di piccole unità. Rossa), da vari autori come Jason Vest (18) e più Completavano il quadro: l’abilitazione-valida- recentemente, per «Anaconda», dal Federal News zione all’elitrasporto su velivoli tipo CH 47 Service (19). A queste sono seguite delle simula- (anche in volo notturno con NVG - Night vision zioni operative basate su scenari tratti da quan- goggles) e con AB 412. Infine, sono state affron- to precedentemente studiato e commentato. tate le esercitazioni più impegnative per difficol- Giunti in Afghanistan, sono state effettuate una tà e durata: attività continuative in alta quota per serie di attività volte ad acclimatare il personale a testare i materiali di nuova assegnazione e veri- temperatura e quota e ad amalgamare le diffe- ficare le procedure operative «particolari» appre- renti componenti del contingente. Le procedure se più di recente, come il rastrellamento di grot- USA hanno richiesto la verifica e la validazione te, di piccoli nuclei abitati e l’«antisniping». Parte dei FAC (Foward Air Controller), il ricondiziona- del tempo è stata dedicata all’addestramento al mento al trasporto di personale, armamento controllo della folla con l’uso di materiali «anti- pesante e veicoli, per l’utilizzo di vettori statuni- sommossa»: scudi e sfollagente. Anche in questo tensi tipo CH 47 e Black Hawk. La dipendenza da caso le unità sono state validate da una commis- un Comando statunitense ha comportato lo stu- sione interna di Brigata. A completamento: le dio e l’adozione di diverse procedure per l’impie- esercitazioni «a fuoco» a livello complesso mino- go della Forza di reazione portata su elicotteri e re. Per i Quadri ai minori livelli sono state ripro- veicoli, per l’intervento in caso di «mass casual- poste, con una rivisitazione degli articoli tratti ties» e per la protezione del personale in caso di dai maggiori quotidiani e dalle riviste statuniten- attacco mortai e razzi all’accampamento. si, le lezioni apprese che giungevano Oggetto di attenzione è stato anche il sistema di dall’Afghanistan, in particolare quelle relative redazione di ordini d’operazione (standard USA) all’operazione «Anaconda» effettuata dalla 10a comprensivo delle appendici di «backbrief» e Divisione da montagna statunitense. Sono state «rock drill» (20). Dal punto di vista pratico, la oggetto di studio ed approfondimento anche le messa in sistema di differenti capacità CIMIC, in testimonianze della guerra sovietico-afghana, prevalenza assetti sanitari, ha consentito il rag- nella fattispecie la serie di articoli redatti dal giungimento di una buona sinergia tra alleati. Tra

45 - LOGOS re enfasi alle operazioni di stabilizzazione e rico- struzione e la disponibilità di militari addestrati ad operare in modo flessibile e per piccoli gruppi pos- sono costituire una plausibile alternativa all’approc- cio da «guerra classica (big war)» (23) per la condot- ta di «guerre non convenzionali (small war)».

Claudio Berto Colonnello, Capo Ufficio Pubblica Informazione dello Stato Maggiore dell’Esercito NOTE

(1) I termini «guerriglia», «guerra sovversiva» e «insurrezione» vengono utilizzati, per semplicità, come sinonimi. Le corrette definizioni sono: insurre- zione (insurgency): sommovimento organizzato volto a rovesciare l’ordine costituito di un Governo con l’uso della sovversione e del conflitto armato; guerra sovversiva (war of subversion): forma di lotta condotta all’interno di una nazione da una parte dei cittadini, con o senza l’aiuto esterno, allo scopo di rovesciare il Governo e/o le Istituzioni, o quanto meno, di paralizzarne le azioni e le funzioni (si avva- le prevalentemente della guerriglia come strumento di azioni militari, pur senza escludere il ricorso a Mujahideen afghani durante l’invasione sovietica. vere e proprie operazioni tradizionali; può manife- starsi anche in concomitanza con una guerra gene- rale o limitata) guerriglia (guerrilla warfare): forma di le attività congiunte, oltre alle ricognizioni ed alla lotta particolare condotta da unità militari o parami- presentazione formale ai notabili locali, l’affina- litari, in territorio controllato dal nemico, con l’ap- mento delle tecniche di «village assessment» ha poggio almeno parziale della popolazione (si svilup- consentito il mantenimento di una buona capaci- pa con azioni aggressive improntate a fluidità, rapi- tà di relazionarsi con la popolazione locale, dità e sorpresa, tendenti a logorare il morale e le senza creare soluzioni di continuità al momento forze dell’avversario). della sostituzione. Al TOA (Transfer of Autority), (2) «Small Wars Manual» - United States Marine Corps il passaggio è avvenuto con guardie e pattuglie - 1940 Edition: swm 1-10 pag. 18: The aim is not to miste con la tecnica del «left seat-right seat». develop a belligerent spirit in our men but rather one Simbolica rappresentazione dell’assunzione di of caution and steadiness. Instead of employing force, responsabilità a seconda della posizione occupa- one strives to accomplish the purpose by diplomacy. A ta in un dispositivo difensivo (21). Force Commander who gains his objective in a small In conclusione, la guerriglia combatte la «guerra war without firing a shot has attained far greater suc- delle pulci» (22) ed il suo nemico militare soffre gli cess than one who resorted to the use of arms. While svantaggi dei cani: troppo da difendere, un avver- endeavoring to avoid the infliction of physical harm to sario presente ovunque e troppo piccolo ed agile any native, there is always the necessity of preventing, per essere catturato. Se la guerra continua abba- as far as possible, any casualties among our own tro- stanza a lungo - questa la teoria - i cani soccom- ops. bono per esaurimento ed anemia, senza aver mai (3) «Small Wars Manual» - United States Marine Corps - trovato qualcosa su cui chiudere le fauci o da estir- 1940 Edition: swm 1-17 pag. 32: In major warfare, pare con gli artigli. La «guerra delle pulci» è più dura hatred of the enemy is developed among troops to da contrastare di quella convenzionale. Nel prossi- arouse courage. In small wars, tolerance, sympathy and mo futuro i possibili avversari possono solo ricorre- kindness should be the keynote of our relationship with re a guerre terroristiche protratte. Utilizzando the mass of the population. «imboscate» e «colpi di mano» possono far diven- (4) Rich Lowry, «Been There, Done That», National Review tare le linee di comunicazione tra le basi avanzate Editor,18 gen. 2005. «strade senza gioia». Fortunatamente, però, la sto- (5) Lt.C R.M. Cassidy, The british army and counterin- ria recente ci ricorda che, con il giusto approccio e surgency: the salience of military culture, «US Army la conoscenza di adeguate metodologie, anche la Military Review», may-june 2005. «guerra delle pulci» può essere vinta. Una maggio- (6) Lou Di Marco, «Losing the Moral Compass: Torture

LOGOS - 46 Rivista Militare n. 1/2007 LOGOS

Una pattuglia dell’82a Divisione aerotrasportata statuni- (17) «The Soviet war in Afghanistan: History and tense in Afghanistan. Harbinger of future war?»; «22 Ground Combat at High Altitude»; «The Campaign for the caves: the battles for Zhawar in the soviet-afghan war»; «Whither the and Guerre Revolutionnaire in the Algerian War». Taliban?»; «The soviet-afghan war: breaking the (7) Grégor Mathias, «Les Sections Administratives Hammer & Sickle»; «Artillery And Counterinsurgency: Spécialisées (SAS) en Algérie entre idéal et réalité». The soviet experience in Afghanistan»; «Beaten by the (8) Robert M. Cassidy, «Back to the Street without Joy: bugs: The soviet-afghan war experience»; «The Other Counterinsurgency Lessons from Vietnam and Other Side of the Mountain: Mujahideen Tactics in the Soviet- Small Wars». Afghan War». (9) Lester W. Grau, «The Bear Went Over the Mountain: (18) «Mountain Warfare is not the only thing slowing Soviet Tactics and Tactical Lessons Learned during their down the U.S. ARMY»; War in Afghanistan». (19) «Background briefing on the report of the battle of (10) Lou Di Marco, «Losing the Moral Compass: Torture Takur Ghar», Transcription prepared by the Federal News and Guerre Revolutionnaire in the Algerian War». Service Inc., Washington, D.C.. Federal News Service is a (11) Lou Di Marco, «Losing the Moral Compass: Torture private company. and Guerre Revolutionnaire in the Algerian War». (20) Simulazione su plastico della capacità di segnalare (12) Robert M. Cassidy, «Back to the Street without Joy: e fronteggiare situazioni impreviste conseguenti all’at- Counterinsurgency Lessons from Vietnam and Other tività bellica del nemico. Small Wars». (21) Ciò ha comportato che, fino all’orario stabilito per (13) Major S.D. Pomer, Don’t follow the bear: the soviet il passaggio di responsabilità, il militare in posizione di attempt to built Afghanistan’s military, «US Army «left seat» seguisse lo sviluppo delle attività senza Military Review», September-October 2005; esserne responsabile e, allo scoccare dell’ora, passasse (14) Capt. David Connolly, «I media sul campo di batta- in posizione di «right seat» cioè di piena responsabilità, glia». mentre il collega assumeva la posizione di «left seat» (15) Maurizio Piccirilli, «Le quaglie di Osama», Edizione fino al momento di effettivo termine del turno. Memori - Blocknotes: «maktab al jihad - ufficio comu- (22) Robert Taber, «In The War of the Flea: Guerrilla nicazione della guerra santa». Warfare in Theory and Practice». (16) Dal nome della ditta che fornisce le unità abitative (23) American Enterprise Institute for Public Policy standard nella quasi totalità dei teatri operativi. Research 2003.

47 - LOGOS

LOGOS GLI ASSESSMENT CENTERS: L’UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO

Le esperienze operative ci insegnano che è necessario conoscere profondamente le qualità del personale a disposizione per poterlo impiegare in modo corretto. Attraverso le attività d’orientamento professionale, improntate sulle metodologie della psicologia del lavoro, si è in grado da un lato di ottimizzare l’abbinamen- to uomo-iincarico, dall’altro di poter acquisire consapevolezza delle proprie risorse.

L’orientamento professionale si prefigge da tà ipotizzata di rivestire un ruolo diverso dall’at- sempre un obiettivo assai ambizioso e, al tempo tuale. In tal senso, se la valutazione della prima è stesso, ineludibile per il successo di ogni tipo di una «sintesi consuntiva riferita al passato, l’ap- organizzazione, ovvero riuscire a collocare l’uomo prezzamento dei potenziali è un processo dinami- giusto al posto giusto. Perché questo sia possibi- co rivolto al futuro con conseguente caratteristica le, si deve inevitabilmente passare attraverso una di predittività» (Fertonani). misurazione che riguardi i due aspetti chiave del- In proposito, mentre per quanto riguarda le l’abusata espressione: tanto l’uomo quanto il po- prestazioni individuali l’organizzazione militare sto. Cominciamo dall’uomo. si è dotata nel tempo, attraverso la documenta- Supponiamo di doverci chiedere che cosa sia zione caratteristica, di un sistema in grado di assolutamente necessario avere prima di inizia- apprezzare in modo analitico i diversi fattori re una dieta. Le risposte si susseguiranno in ma- considerati nella valutazione, per quanto riguar- niera incalzante: un buon medico, analisi corret- da i potenziali bisognerebbe mettere alla prova te, volontà di ferro..., risposte l’individuo in relazione alle ragionevoli ma non esatte. La mansioni da assegnargli e ve- cosa fondamentale, che non ... una efficace e corretta rificare sul campo la sua effi- può assolutamente mancare in “gestione delle risorse uma- cacia. Ciò, ovviamente, non è una circostanza del genere, è ne passa attraverso la cor- possibile: nessuno si sogne- un oggetto semplice, meccani- rebbe di far volare un pilota di co, banale: la bilancia. Senza retta valutazione dell’indivi- elicottero se questi non è in una misurazione reale e ogget- duo in termini di prestazio- grado di dirigere il velivolo tiva è infatti arbitrario proce- ni e potenzialità controllandone i comandi. Ov- dere, poi, a uno sviluppo della vie e imperative considerazio- persona: in base al responso ” ni legate alla sicurezza im- dello strumento, infatti, l’individuo, consigliato pongono quindi, per apprezzare i potenziali, da un buon medico, supportato da analisi ap- delle simulazioni: da questo ambito protetto profondite, sorretto da ferrea volontà, potrà in- scaturisce una previsione che, in maniera del tervenire su se stesso riducendo il proprio peso tutto analoga a quanto avviene nella meteorolo- corporeo (Figura 1). gia o nell’intelligence, prende forma e si realiz- Potremmo, quindi, sostenere che una efficace e za attraverso l’osservazione di eventi e fenome- corretta gestione delle risorse umane passa attra- ni. Appare evidente che, se la valutazione della verso la corretta valutazione dell’individuo in ter- prestazione tende con buona approssimazione mini di prestazioni e potenziali. all’oggettività, l’apprezzamento dei potenziali Se la prestazione rappresenta la modalità con cui necessita di una procedura standardizzata che la persona assolve ai compiti della posizione occu- possa limitarne il rischio soggettività. È in ogni pata al momento attuale, il potenziale è la capaci- modo assodato che l’individuazione precoce di persone con un buon potenziale di sviluppo co- stituisce il vero problema di ogni organizzazio- In apertura. Per impiegare in modo corretto il personale occorre ne, dalla cui soluzione potrà dipendere la possi- conoscerne le qualità. bilità di affrontare con successo le sfide dei fu-

LOGOS - 50 Rivista Militare n. 1/2007 turi scenari. IL MODELLO DELLE COMPETENZE Già oggi si pone la massima cura nell’arruolare gli Ufficiali, i Sottufficiali e i Volontari, che vengo- Per molto tempo la selezione in ingresso nelle no preparati ai futuri compiti partecipando a corsi organizzazioni è stata condizionata dalla volontà intensivi di formazione, qualificazione e specializ- di disporre di personale «competente», e per mol- zazione. La Forza Armata offre, inoltre, l’opportu- to tempo tale termine è stato inteso in modo re- nità di maturare diverse esperienze operative e strittivo rispetto alla reale accezione lessicale. In- addestrative: in altri termini gli individui vengono fatti, la «competenza» è la caratteristica non solo posti nelle condizioni di crescere progressivamen- di chi è preparato, ma anche di chi è capace ed te, dalla posizione iniziale a posizioni di sempre esperto. In realtà la competenza è stata spesso maggiore interesse e responsabilità. Di queste identificata con la sola conoscenza (ovvero: pos- persone viene valutato accuratamente il rendi- sedere e padroneggiare i contenuti tecnico-pro- mento in servizio da parte della linea di Comando, fessionali) e così anche la selezione in ingresso è e a tale valutazione fa poi seguito una azione di risultata quasi sempre tesa ad accertare il posses- sviluppo per migliorarne le prestazioni. Ciò sta a so di ottime conoscenze o esperienze, ma non significare che, già oggi, la valorizzazione delle ri- delle relative capacità. Questo tipo di approccio sorse umane è una funzione fondamentale nel- non assicurava all’atto pratico il miglior risultato, l’Esercito. perché le conoscenze da sole non garantiscono Tuttavia, in un contesto quale è quello attual- l’eccellenza della performance. È noto che proba- mente vissuto dalla Forza Armata, che impone bilmente Einstein non sarebbe stato il miglior

continui cambiamenti organizzativi determinati professore di matematica in un liceo, ma che me- LOGOS dalla mutevolezza degli scenari operativi, la ge- glio di lui avrebbe potuto un buon docente, prov- stione delle risorse umane deve essere improntata visto di adeguate capacità comunicative in grado a flessibilità ed adattabilità. Le esperienze opera- di trasferire il proprio sapere ai discenti. tive ci insegnano che occorre progettare conte- La moderna nozione di competenza abbraccia stualmente le strutture, le procedure operative e un significato più ampio ed è rappresentabile at- traverso «modi di comportarsi e di pensare che si Fig. 1 ripetono nelle loro grandi linee nelle diverse si- tuazioni e perdurano per un criterio di tempo ra- gionevolmente lungo» (Gion). Le competenze, così come definite nel celeberrimo modello intro- dotto dallo psicologo David Mc Lelland, sono co- stituite da 3 fattori fondamentali (conoscenze, capacità, esperienze) ed esistono solo se diretta- mente correlate a una performance efficace. Il grande merito del modello delle competenze è aver collegato il bagaglio individuale della perso- na ai comportamenti pratici che dalla persona medesima sono attesi. In questo senso il passo davvero rivoluzionario si è tradotto nel porre al centro dell’attenzione non soltanto l’individuo, ma anche il posto che dall’individuo dovrà esse- re occupato. Ogni soggetto viene, quindi, valuta- to attraverso la lente della mansione che dovrà allocare le risorse umane necessarie mantenendo essere svolta, considerando che ogni mansione è la capacità di individuare nuove soluzioni già du- dotata di una propria lente: a seconda della gra- rante il cambiamento. È necessario, quindi, poter dazione imposta, alcuni soggetti risulteranno ni- conoscere profondamente le qualità del personale tidamente e proporzionatamente più adatti di al- su cui si può contare, per poterlo impiegare nel tri. L’apprezzamento del potenziale di ogni risor- modo corretto. Attraverso l’attività di orientamen- sa umana viene, quindi, realizzato unicamente in to professionale e utilizzando metodologie impor- base al profilo professionale richiesto dalla corri- tate dalla psicologia del lavoro, si è in grado di spondente Job description: tale apprezzamento trarre elementi conoscitivi sulle persone che, da un mantiene costantemente una dimensione «relati- lato, consentono di ottimizzare la collocazione de- va» e non ha senso «in quanto tale», ma esclusi- gli individui sotto il profilo del miglior abbinamen- vamente in funzione della posizione da ricoprire. to uomo/incarico e, dall’altro, permettono alle Il nuovo e importante risalto accordato alla man- persone stesse di acquisire maggiore consapevo- sione può essere simbolicamente raccolto nel lezza delle proprie risorse. simpatico aneddoto con cui Spencer & Spencer

51 - LOGOS delineate possa emergere nella propensione al nuovo o nel pensiero prospettico.

LE ORIGINI E LE FINALITÀ

Germania

L’Assessment Center (AC) trova le sue radici in campo militare nelle ricerche che gli psicologi tedeschi condussero, tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, per migliorare i metodi di se- lezione dei propri Ufficiali allora in uso. Il pro- blema che li stimolò era quello di poter contare Fig. 2 su Comandanti non solo adeguatamente prepa- rati dal punto di vista esclusivamente tecnico- raccontano che è possibile insegnare a un tacchi- professionale, ma che presentassero una natu- no ad arrampicarsi sugli alberi, ma è meglio as- rale attitudine alle importanti responsabilità che sumere uno scoiattolo: ove l’atto di arrampicarsi li attendevano. Per mettere in evidenza e ricer- esprime il comportamento pratico richiesto dalla care specifiche capacità di leadership tra questi specifica mansione, in funzione della quale alcu- futuri capi dell’Esercito, gli psicologi inserirono, ni esseri viventi risultano più «adatti» e quindi per la prima volta e in aggiunta alle tecniche più «competenti» di altri. normalmente in uso, prove pratiche che vedeva- Avvicinandoci, quindi, al mondo più pratico e no i «candidati» alle prese con situazioni simili a concreto delle capacità, ci accorgiamo che lo scar- quelle reali del Comando. to tra queste e le conoscenze è grande almeno quanto il mare, quel mare che secondo gli antichi Gran Bretagna sta in mezzo «tra il dire e il fare»: per capacità si intende infatti l’idoneità a fare, agire, mettere in Le prime applicazioni risalgono al 1942 quando atto un determinato comportamento. È importan- Wilfred Ruprecht Bion (1) condusse la selezione te distinguere tra capacità e comportamento. Il degli Ufficiali che aspiravano ad entrare presso il comportamento esiste in natura, è osservabile e British W.O.S.B., War Office Selection Boards. descrivibile. La capacità è, invece, una categoria I sistemi di selezione, fino a quel momento di- creata per catalogare e racco- sponibili, non riuscivano a di- gliere più comportamenti. L’al- scriminare, con sufficiente ac- bero delle capacità (Figura 2) L’Assessment Center curatezza, determinate «carat- rende con immediatezza una “trova le sue radici nelle ri- teristiche» del personale. I si- prima classificazione delle ca- cerche che gli psicologi te- stemi e gli strumenti allora im- pacità medesime in cinque aree piegati evidenziarono che la fondamentali. deschi condussero, tra la quasi totalità dei candidati non Le capacità dell’area emozio- Prima e Seconda guerra sarebbe stata idonea all’even- nale (per esempio l’autocon- mondiale, per migliorare i tuale reimpiego presso le unità trollo e gestione dello stress) si metodi di selezione dei operative. Conclusione ovvia- trovano alla base dell’albero, e propri Ufficiali... mente non accettabile. Il siste- una loro stabilità è in grado di ma di selezione andava messo conferire solidità a tutta la ” in discussione e analizzato eli- struttura. Si ritiene che senza un adeguato pos- minando le aree di incertezza. In pratica, il model- sesso delle capacità emozionali tutte le altre pos- lo adottato non era «oggettivo». Ciò non fu parti- sano risultare incerte e traballanti. colarmente sorprendente se si considera che i si- Le capacità dell’area gestionale (per esempio stemi impiegati per la selezione erano basati su l’organizzazione del lavoro proprio e altrui) e rela- interviste mirate che prendevano in considerazio- zionale (per esempio la negoziazione) fungono da ne, come criterio base, il background culturale dei supporto e collante alle capacità dell’area intellet- candidati su materie troppo generiche come la co- tuale (per esempio la soluzione dei problemi). noscenza degli aspetti legati alla società o all’edu- Le capacità dell’area innovativa (per esempio la cazione. Un ulteriore «criterio» utilizzato per la flessibilità) appaiono, invece, piuttosto svincolate «classificazione» delle caratteristiche di un candi- da relazioni con le altre, per cui si può supporre dato comprendeva aspetti come l’«insolita acutez- che un soggetto «debole» nelle capacità fin qui za» (2).

LOGOS - 52 Rivista Militare n. 1/2007

gnati al gruppo (comuni o contrastanti); • selection tests (test di selezione). Questi eserci- zi si suddividono in: •• test attitudinali, per la misurazione di abilità e capacità di svolgere, potenzialmente, deter- minati compiti; •• test e inventari di personalità, prove che ri- guardano le caratteristiche emotive, sociali, motivazionali, gli interessi e gli atteggiamen- ti del soggetto; • individual interviews (interviste individuali). Le tre tipologie di esercizi descritte venivano condotte rispettivamente da un Ufficiale «anzia- no», da un Ufficiale pari grado dei candidati e da uno psichiatra. Questo sistema, in sostanza, risultò maggior- mente equilibrato nell’individuare gli Ufficiali da reimpiegare e non presso le unità operative. Nel secondo dopoguerra in Gran Bretagna fu, inoltre, utilizzato per selezionare il personale da

immettere nel Civil Service. Una variante dello LOGOS stesso fu inoltre impiegata per selezionare il per- sonale che aspirava ad entrare nelle Forze Armate.

Stati Uniti

Il sistema fu inizialmente impiegato nel corso della Seconda guerra mondiale dall’O.S.S., Office of Strategic Service, per selezionare il personale addetto alla raccolta ed all’analisi delle informa- zioni. Successivamente, fu esportato nel settore pri- vato: in particolare, fu massicciamente impiega- Wilfred Ruprecht Bion, tra i primi ad applicare l’Asses- to dal gigante delle telecomunicazioni American sment Center. Telephone and Telegraph Company (AT&T), per selezionare la linea manageriale dell’azienda. Analogamente fu usato dallo Standard Oil Ohio, Si decise, quindi, di abbandonare i sistemi adot- dalla International Business Machine (IBM) e dal tati fino ad allora introducendo, al contempo, l’As- Sears and General Electric. sessment Center. Questo sistema consentiva di Le principali differenze fra la Gran Bretagna e gli «dedurre» oggettivamente le «capacità» possedute USA nell’applicazione del sistema possono essere da un Ufficiale tramite l’osservazione diretta dei individuate nel «peso» attribuito alle varie tipolo- suoi comportamenti nel corso di simulazioni della gie di esercizi: in Gran Bretagna fu data grande realtà lavorativa. Quest’ultime venivano realizzate importanza agli esercizi di gruppo con il ruolo del somministrando ai candidati particolari esercizi. Il leader assegnato, alle discussioni di gruppo e a metodo consentì di determinare quali comporta- lunghi esercizi scritti, mentre negli Stati Uniti ve- menti, derivanti dal possesso di precise capacità, niva data maggiore enfasi ad esercizi di tipo in- avrebbero determinato il successo o l’insuccesso tray (3), esercizi di gruppo a ruoli assegnati e a ro- della persona nel ricoprire una determinata posi- le play (4) a due persone. zione organizzativa. Gli esercizi utilizzati includevano: Italia • leaderless group exercises (esercizi di gruppo senza leader). Questo genere di esercizi sono in- L’arrivo in Italia dell’Assessment Center non centrati sulla soluzione di un problema da effet- segue il consueto percorso dello sviluppo delle tuarsi in un periodo di tempo definito. Possono innovazioni organizzative gestite, frequente- essere a ruoli liberi oppure assegnati. Il caratte- mente, da imprese multinazionali o da grandi re della discussione può essere di tipo coopera- società di consulenza. La prima applicazione ri- tivo o competitivo a seconda degli obiettivi asse- sale alla fine degli anni Settanta presso la Mon-

53 - LOGOS tedison, che vede nel sistema un valido stru- zione e vari, possibili interlocutori da considera- mento per la selezione dei futuri dirigenti. L’esi- re. Parimenti, per l’individuazione e la pondera- genza nasce dalla necessità di prevenire even- zione delle dimensioni critiche esistono vari tuali crisi «dirigenziali» che si sarebbero potute strumenti e metodi che possono essere appron- verificare con l’acuirsi della competizione nel tati. La scelta delle tecniche dipende dalle con- mondo dalla chimica industriale. Si crea, pertan- dizioni contingenti e particolari che si incontra- to, presso questa grande azienda, un forte svi- no nell’organizzazione, come ad esempio il tem- luppo delle competenze nel sistema, che gli per- po a disposizione. Nel processo di definizione mettono di conquistare la leadership nello svi- del ruolo verranno individuate e scelte quelle ca- luppo della tecnica sia nel settore produttivo pacità che, rispetto alla posizione presa in esa- privato sia nel mondo della Pubblica Ammini- me, possono essere definite come le dimensioni strazione. più critiche e rappresentative, altrimenti dette Nel 2002 l’Esercito Italiano, volendo migliorare i «capacità chiave». suoi metodi di selezione del personale da destina- Il problema della scelta dei valutatori (osserva- re a particolari incarichi, ha fatto propri i principi tori e coordinatori) da formare ed addestrare al- dell’Assessment Center. Ciò ha consentito di indi- l’impiego delle tecniche di osservazione e di re- viduare, con notevole precisione, la persona con gistrazione dei comportamenti costituisce uno caratteristiche, o capacità, maggiormente aderen- dei momenti prioritari e più delicati di tutto il ti alla posizione organizzativa per la quale è stata progetto di implementazione dell’Assessment attuata questa particolare forma di selezione o, Center. più precisamente, di orientamento professionale. I vari autori sono unanimemente concordi nel ri- Attualmente vengono svolti stage di orientamento tenere che solo i valutatori che hanno ricevuto una professionale a favore: • dei futuri dirigenti della Forza Armata che chie- dono di accedere all’Istituto Superiore di Stato Fig. 3 Maggiore Interforze (ISSMI); • della linea di comando degli Istituti di Formazio- ne (Accademia Militare, Scuola Sottufficiali del- l’Esercito, Reggimenti Addestramento Volontari, Nunziatella e Teuliè); • delle Forze per Operazioni Speciali; • del Reparto Ricerca Informativa; • del personale che aspira ad essere inserito nel bacino delle professionalità di interesse per la Forza Armata (Riserva Selezionata).

PROGETTAZIONE DI UNA SESSIONE DI ASSESSMENT CENTER

Circa le motivazioni che spingono una orga- adeguata formazione e addestramento in sessioni nizzazione ad applicare tale metodologia nella di assessment sono in grado di valutare, in modo gestione delle risorse umane, si nota una diffe- appropriato, le perfomance dei partecipanti, risul- renza sostanziale nella determinazione delle ne- tando sufficientemente affidabili nei giudizi cessità tra imprese private e Pubblica Ammini- espressi. strazione. Per le prime l’Assessment Center ri- Differenti sono i metodi usati per l’addestra- sponde normalmente ad esigenze strumentali, mento dei valutatori: i più frequenti consistono nel assimilabili a investimento patrimoniale in risor- sottoporre agli stessi gli esercizi che dovranno es- se umane. Per le seconde, rappresenta un crite- sere in seguito svolti dagli esaminandi, discutendo rio di valorizzazione e sviluppo delle risorse poi la natura dell’esercizio svolto con la guida di umane. Quale che sia la motivazione, sono ri- esperti, in modo da approfondire gli elementi e le portate in figura 3 le fasi a cui si può ricondurre indicazioni che lo stesso può offrire. Spesso, que- la progettazione di una sessione della metodo- sti esercizi vengono sottoposti a ripresa televisiva logia di valutazione. per offrire ai valutatori, posti di fronte ai propri L’analisi del lavoro e l’individuazione delle di- modelli di reazione, ulteriori possibilità di analisi mensioni di valutazione sono processi comples- di discussione. si che comportano più possibilità di scelta. Vi Un altro metodo consiste nel far partecipare i sono, infatti, varie tecniche di studio della posi- futuri valutatori a uno o più Assessment Center

LOGOS - 54 Rivista Militare n. 1/2007 in veste di osservatori, per consentire una fami- Infine, vi è la necessità della gestione della liarizzazione preliminare e diretta con le fasi ed discussione collegiale, che ha l’obiettivo di i contenuti del programma. Entrambi i metodi, confrontare le diverse attribuzioni di punteggio inoltre, sono sovente accompagnati da lezioni circa le capacità oggetto di osservazione per teoriche. ogni partecipante, nonché di definire i singoli Compito degli osservatori è di rilevare i compor- profili condivisi, supportati da oggettive dimo- tamenti messi in atto dai partecipanti nelle eserci- strazioni in termini di comportamenti messi in tazioni di gruppo e individuali e, successivamente, atto. Il coordinatore, in questa fase, non svolge di correlarli al possesso o meno delle capacità og- un ruolo di semplice moderatore, ma, anche e getto di indagine. soprattutto, di metodologo e di animatore. Il Quindi, la prima abilità di un osservatore deve coordinatore dovrà avere l’autorevolezza pro- consistere nella capacità di trascrivere, con celeri- fessionale per fornire assistenza e sostegno tà ed esattezza, quanto detto e fatto da coloro che agli osservatori, anche nel corso del lavoro partecipano a una sessione di Assessment. Il pri- prettamente individuale di raccolta ed elabora- mo step della formazione di un osservatore è rap- zione dati che questi svolgono, durante e subi- presentato dall’addestramento a riportare con la to dopo lo svolgimento delle esercitazioni. massima fedeltà asserzioni, azioni e atteggiamen- Il coordinatore, quindi, deve conoscere pro- ti degli osservati. Il principio a cui l’osservatore fondamente la metodologia, avere una consoli- deve attenersi è quello della sospensione del giu- data esperienza di osservatore e rammentare dizio, in base al quale l’aspetto valutativo vero e adeguatamente, ogni volta, il contenuto di tut-

proprio viene rimandato a un secondo momento e te le esercitazioni impiegate, nonché caratteri- LOGOS separato da quello iniziale di mera registrazione stiche e finalità di ogni materiale utilizzato. Va dei comportamenti. da sé che conoscerà quasi a memoria i conte- La seconda abilità di un osservatore entra in gio- nuti di tutte le capacità oggetto di osservazio- co nel momento di raccolta dei dati, che è basato ne, nonché i legami che intercorrono tra diffe- sui principi della «psicologia comportamentista», renti capacità. secondo la quale è scientifica- Esso, in sostanza, è respon- mente significativo solo ciò che sabile della riuscita della intera è rilevabile «oggettivamente». ... solo i valutatori ... sono sessione di Assessment Center, Ciò significa che ha valenza “in grado di valutare in modo dalla preparazione del pro- unicamente quanto avviene sia gramma e approntamento dei in termini di contenuti (verba- appropriato la performance materiali allo svolgimento dei lizzazioni) sia in termini di pro- dei partecipanti... lavori, fino alla raccolta finale cessi (atteggiamenti e compor- dei dati. tamenti) e deve essere bandita ” Al momento, l’Esercito Ita- qualsiasi interpretazione di natura soggettiva. liano annovera 34 Ufficiali qualificati osserva- Un’azione esteriore è rilevabile allo stesso modo tori di Assessment e Ufficiali qualificati coordi- da più osservatori, non lo è altrettanto uno stato natori. d’animo. Per valutare le capacità si fa ricorso a delle pro- Per attuare una sessione di Assessment Center ve, scelte partendo dal presupposto che il modo è necessaria la presenza di un coordinatore che più attendibile per verificare se una persona pos- consenta di far operare in sintonia osservatori e siede le capacità per ricoprire con successo un partecipanti. Le ragioni che giustificano tale pre- certo incarico sia quello di sperimentarlo nella re- senza trovano fondamento nella necessità del- altà. Tra le prove che più frequentemente vengono l’accurata preparazione di ogni Assessment utilizzate rientrano la Leaderless Group Discussion Center. Occorre stendere il programma dei lavo- (LGD), l’In Basket, il Business Game, l’Interview Si- ri, predisporre i materiali necessari nel numero mulation, la Presentazione, il Fact Finding ed i test adeguato di copie da distribuire nel corso delle attitudinali e situazionali. attività. Vanno predefiniti gli abbinamenti tra In particolare, quest’ultimi permettono di simu- osservatori e partecipanti. Inoltre, è utile desi- lare condizioni molto vicine alla realtà organizza- gnare un incaricato della gestione operativa, che tiva e consentono una valutazione attendibile (si- provveda alla consegna ed al ritiro di tutti i com- no all’80% di successo) del possesso delle capaci- plessi materiali (esercitazioni, formulari, que- tà prese in esame. Tali Test creano circostanze in stionari), al controllo rigidissimo dei tempi, a cui i soggetti devono gestire vincoli e risorse, as- stimolare la corretta e omogenea compilazione sumere decisioni, conseguire risultati: la finalità è dei questionari di fine esercitazione, nonché a quella di stimolare i comportamenti attesi attra- provvedere a richieste di chiarimento procedura- verso opportune attivazioni. Si dividono in eserci- le dei partecipanti. tazioni individuali o collegiali, a seconda che sia

55 - LOGOS previsto o meno il coinvolgimento contemporaneo L’Esercito ha fatto propri i principi dell’Assessment Cen- di altre persone. ter nella selezione del personale.

UN CASO PRATICO: PROFILO DELL’INCARICO DI mint. In particolare, per definire tale profilo è sta- OPERATORE DEL REPARTO RICERCA INFORMATIVA ta chiesta la collaborazione di Ufficiali e Sottuffi- ciali con esperienza nel settore che sono stati in- L’evoluzione dello scenario internazionale ha in- tervistati individualmente ed in modo strutturato dotto l’Esercito ad avviare un processo di acquisi- (6). Questo gruppo costituisce il «campione di ri- zione di ulteriori capacità operative ad elevata ferimento». In questa fase sono state fornite parte specializzazione, prontamente spendibili anche al delle informazioni necessarie per «comprendere» di fuori del territorio nazionale. In questo conte- cosa fa e, soprattutto, quali sono le capacità che sto, la costituzione di un Reparto Ricerca Informa- vengono messe in atto (o «agite») dall’operatore. tiva con capacità humint (Human Intelligence), si Un altro passo è stato quello di far partecipare il colloca tra gli obiettivi prioritari che la Forza Ar- personale ad un focus group (7) avente per argo- mata ha inteso conseguire nel breve termine. mento «Attività e competenze in ambito humint». Questa unità, in particolare, deve sviluppare la Infine, le informazioni raccolte sono state integra- capacità humint sia sotto l’aspetto formativo/ad- te con quelle tratte dai documenti a carattere spe- destrativo sia sotto il profilo operativo mediante la cifico riguardanti l’incarico in questione, la forma- raccolta delle informazioni con l’ausilio di intervi- zione, le modalità d’azione nelle varie tipologie di ste mirate (5), l’analisi e diffusione, la pianificazio- ambiente operativo e le tecniche di raccolta delle ne, la formazione e l’addestramento dei singoli e informazioni. Al termine sono stati scelti gli stru- dei team operativi. menti tecnici (esercizi per la simulazione della re- L’attività di Orientamento professionale effettiva altà organizzativa) da utilizzare per il rilevamento è stata sviluppata al termine dello studio svolto delle capacità individuate e sono state definite le per la definizione del profilo dell’Operatore hu- procedure per svolgere correttamente gli stage di

LOGOS - 56 Rivista Militare n. 1/2007 orientamento professionale. Dall’esame dei risultati e delle informazioni Alla fine della sperimentazione, l’insieme delle raccolte si è provveduto alla scelta degli stru- informazioni raccolte e dei risultati ottenuti dal- menti necessari alla stimolazione (test attitudi- l’analisi del campione di riferimento è stato ela- nali, esercizi di gruppo, questionario e collo- borato consentendo l’individuazione di alcune quio), alla rilevazione (griglie d’osservazione, attività fondamentali relative al profilo richiesto. griglie di valutazione del colloquio e matrice dei Schematicamente, tali attività possono essere comportamenti attesi nelle aree oggetto d’inda- descritte nel seguente modo: gine) ed alla misurazione dei comportamenti • utilizzare una efficace comunicazione verbale organizzativi e degli aspetti soggettivi critici in- (raggiungimento di un obiettivo); dividuati. • stabilire facilmente relazioni interpersonali con Dal 2004 ad oggi sono stati svolti 12 stage di qualsiasi tipo d’interlocutore; Orientamento professionale ai quali hanno parte- • capacità di apprezzare e gestire correttamente le cipato 172 tra Ufficiali, Sottufficiali e Volontari in differenze di razza, cultura, status, come occa- Servizio Permanente aspiranti ad essere assegnati sioni di confronto costruttivo; al Reparto Ricerca Informativa. • distinguere i dati d’informazione con precisa fi- nalizzazione. Sulla base delle attività sopra descritte sono sta- CONCLUSIONI te estrapolate le caratteristiche (attitudini e com- portamenti organizzativi) utili/necessarie a svol- Esistono innegabili difficoltà nell’impiego indi-

gere con successo l’incarico in argomento. Sono scriminato della metodologia legate a ragioni cul- LOGOS state individuate le seguenti attitudini (8): turali ed economiche. Infatti, il ricorso alla meto- • Ragionamento verbale: comprensione dei conte- dologia è costoso, soprattutto se basato sulla nuti e sensibilità al linguaggio completa acquisizione e sul ed all’espressione verbale; conseguente autonomo impiego • Ragionamento astratto: per- I test situazionali permet- da parte dell’organizzazione. cezione di tutti gli aspetti ri- “tono di simulare condizioni Per tale ragione non è infre- levanti di una situazione e ri- molto vicine alla realtà or- quente il ricorso a Società di conoscimento di somiglianze, consulenza. differenze, rapporti causali; ganizzativa e consentono Altrettanto innegabili - e ben • Stabilità emotiva: controllo una valutazione attendibile più numerosi degli elementi a del proprio comportamento del possesso delle capacità sfavore - appaiono i benefici in situazioni di tensione prese in esame che l’Assessment Center, così emotiva; come mutuato nella Forza Ar- • Apertura mentale: interesse a ” mata, ha introdotto nell’ambito tenersi informati ed acquisire conoscenze. Ca- dei processi di orientamento professionale, alme- pacità di considerare ogni situazione da più pro- no in riferimento a 4 fondamentali macroaree: spettive; • la pluralità di tecniche di valutazione: esso, in- • Memoria: ritenzione di contenuti verbali appresi fatti, utilizza strumenti diversificati e incrocia più e i seguenti comportamenti organizzativi: osservazioni di differenti valutatori su un unico •• Comunicazione verbale: capacità di esporre valutato. Il confronto si traduce in una condivi- con chiarezza e rendere semplici fatti e con- sione delle scelte finali e in una riduzione del cetti a qualsiasi tipo d’interlocutore, curando margine d’errore. Serve a chiarire, approfondire il riscontro di ciò che si sta dicendo; e armonizzare eventuali discrepanze tra le rile- •• Disponibilità ai rapporti interpersonali: capa- vazioni. La qualità della valutazione è assicurata cità di comprendere le percezioni, i bisogni, da un «rapporto di forze» osservato-osservatore gli atteggiamenti degli altri ed interagirvi in assai favorevole, nella misura di 1 a 2; modo costruttivo; • gli operatori: prevede che gli osservatori pos- •• Raccolta ed elaborazione d’informazioni: ca- sano essere addetti alla direzione del persona- pacità di ricercare, assemblare e rendere le o manager di linea che abbiano avuto un espliciti dati e fatti presenti nell’ambiente di training contenuto, ma specifico, e che in ge- riferimento o nascosti in complesse rappre- nerale siano interessati alle problematiche del- sentazioni della realtà; lo sviluppo del personale. Enfatizzando il ruo- •• Orientamento ai risultati: capacità di indiriz- lo basilare che in un settore delicato come zare costantemente la propria e l’altrui attivi- quello dell’orientamento professionale può es- tà al conseguimento degli obiettivi previsti sere svolto dalla front line, invita a utilizzare le fornendo un livello di prestazione coerente competenze (in termini di conoscenze, capaci- alla natura e all’importanza degli stessi. tà ed esperienze) delle risorse interne. In que-

57 - LOGOS Fig. 4

sto modo si abbatte la dipendenza gestionale- solleciterebbero al contrario. finanziaria da società esterne e si limita la re- • la valenza dell’osservazione: utilizza strumenti sistenza culturale dei fruitori interni: nel tipo che prevedono un’osservazione diretta dei di indagine dell’Assessment Center non c’è comportamenti. L’osservazione multipla con- giudizio permanente sulla persona ma sulla sente di uscire dal dualismo sterile che con- performance rilevata; il profilo finale, che de- trappone una pretesa e assoluta oggettività («la scrive le capacità messe in atto dall’interessa- verità è una sola») a una inevitabile e presun- to, è in grado di rilevare ciò che egli è stato tuosa soggettività («la verità sono solo io»): è quel giorno, «lì e allora», e non ciò che è; grazie all’osservazione, reiterata in più prove e • i fruitori: si presenta come strumento di valuta- affidata a più osservatori, che è possibile rag- zione ma anche di sviluppo, inteso quale mo- giungere l’obiettivo di una autentica intersog- mento di apprezzamento di punti forti e da mi- gettività («la verità è un sistema umano condi- gliorare per una più accurata collocazione nel viso di adeguamento delle nostre categorie alla contesto organizzativo. Inoltre, la natura delle realtà»). Osserviamo le foto di queste due pagi- prove, intese spesso come dilemmi da risolve- ne scattate dai due angoli opposti della strada. re, rappresenta una sfida alle intelligenze dei Il disegno è lo stesso... ma appare completa- partecipanti, che vengono spesso raccolte - co- mente diverso a seconda del punto di vista del- me è inevitabile quando viene sollecitato l’osservatore. Grazie alla metodologia di Asses- l’aspetto ludico - anche da chi si presenta alle sment, in un caso del genere avremmo avuto un sessioni di orientamento professionale con for- terzo osservatore, con ulteriore prospettiva, ti resistenze di ordine personale. Il coinvolgi- che avrebbe contribuito in modo significativo a mento insito nelle simulazioni spinge il parte- dissipare il dubbio circa la forma dell’oggetto cipante a «mettere in campo» le proprie capaci- osservato. Come nella realtà operativa, l’incro- tà, anche quando considerazioni egoistiche lo cio dei «tiratori» serve ad acquisire in modo

LOGOS - 58 Rivista Militare n. 1/2007

scuola superiore, si arruolò come allievo Ufficiale carri- sta, combatté nelle Fiandre durante l’ultimo anno della Grande Guerra e fu decorato al valore militare. Dopo la guerra, si laureò in Storia all’Università di Oxford, inse- gnò per un breve periodo, poi intraprese studi di Medi- cina all’Università di Londra. Conseguito l’Esame di Sta- to, iniziò ad interessarsi di psicoterapia e frequentò la «Tavistock Clinic» fin dal 1932. Intraprese un’analisi con John Rickman nel 1938, interrotta dallo scoppio della Seconda guerra mondiale e, poi, definitivamente abban- donata poichè Bion e Rickman, in quanto psichiatri mi- litari, si trovarono a lavorare insieme all’Ospedale Mili- tare di Northfield, luogo in cui Bion cominciò a svilup- pare la teorizzazione sui gruppi, che avrebbe trovato una formulazione definitiva in «Esperienze sui gruppi». Anche se dopo gli anni Cinquanta Bion non lavorò più con gruppi terapeutici, la sua percezione del singolo co- me fermamente radicato nel gruppo permea tutto il suo Fig. 5 lavoro di psicoanalista. Intraprese un’analisi con Melanie Klein nel 1945 e divenne rapidamente una figura di

spicco nella Società Psicoanalitica Britannica (Direttore LOGOS corretto l’obiettivo. In sintesi, esso si differen- della Clinica Psicoanalitica londinese, dal 1956 al 1962, zia da altri metodi valutativi in quanto può es- e Presidente della Società, dal 1962 al 1965). Trasferi- sere considerato un sofisticato processo di va- tosi a Los Angeles nel 1968 tornò in Inghilterra, pochi lutazione designato a minimizzare il precon- mesi prima di morire, nel novembre del 1979. cetto degli osservatori, che è inevitabile in ogni (2) www.psychometrics.co.uk. essere umano e che il metodo riduce attraverso (3) Esercizi che richiedono di svolgere alcuni compiti a correttivi diversificati. partire da informazioni che solitamente sono a disposi- Per concludere, riprendendo la metafora appena zione di un manager, come lettere, note interne e altre utilizzata, si può dire che l’Assessment Center è informazioni di carattere generale. Al candidato viene una fotografia scattata da più posizioni e da più richiesto di prendere decisioni sulla base di queste in- fotografi. Come sempre, quando ci si rivede, si formazioni in un tempo limitato. può essere più o meno soddisfatti e può sembra- (4) Il role play è uno strumento di apprendimento attivo re che l’istantanea renda in meglio o peggio la no- che rientra nell’ambito delle simulazioni, intese come la stra reale figura..., ma sarà comunque difficile non riproduzione, in un contesto d’aula (reale o virtuale) di riconoscersi in quella foto, che rappresenta la no- problemi o situazioni autentiche e analoghe a quelle ri- stra «bilancia» e il punto da cui partire per svilup- scontrabili nella vita lavorativa. Esso prevede l’interazio- pare ogni risorsa umana. ne, diretta e in tempo reale, tra partecipanti che devono assumere dei ruoli ed ipotizzare delle soluzioni a pro- Riccardo Stanca blemi dati, sulla base di elementi precedentemente for- Maggiore, in servizio presso niti o che gli stessi partecipanti devono trovare di pro- l’Ufficio Orientamento e Sviluppo Professionale pria iniziativa. del Dipartimento Impiego del Personale (5) Attività che si articolano in una parte iniziale costi- dello Stato Maggiore dell’Esercito tuita da convenevoli (nel rispetto del contesto culturale in cui si opera) e da domande aperte. Ciò consente di Daniele Raggi stabilire un contatto iniziale che coinvolge emotivamen- Capitano, in servizio presso te l’interlocutore (fonte), preliminare alla fase in cui le l’Ufficio Orientamento e Sviluppo Professionale domande sono finalizzate all’obiettivo di ricerca. del Dipartimento Impiego del Personale (6) Intervista strutturata: intervista condotta in tempi e dello Stato Maggiore dell’Esercito con sequenze di domande accuratamente definite in fa- se di progettazione dell’intervista stessa. (7) Focus group: discussione di gruppo aperta finalizza- NOTE ta al compito. (8) Attitudine: qualcosa che non viene direttamente os- (1) Wilfred Ruprecht Bion (Muttra, India 1897 - Oxford, servato, ma è prevedibile. Si opera una previsione sulla UK 1979) giunse tardi alla psicoanalisi come professio- capacità del soggetto esaminato di fare progressi in una ne. Dopo una breve parte dell’infanzia passata in India, certa abilità conseguentemente ad un appropriato ad- giunse in Inghilterra all’età di otto anni. Terminata la destramento.

59 - LOGOS Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico

Il catalogo completo delle opere, informazioni sulle modalità di vendita delle stesse e l’elenco delle librerie convenzionate si possono richiedere all’Uffico Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Via Etruria, 23 - 00183 Roma (Tel. 0647358671 - Fax 0647357284, E-mmail: [email protected]). Le pubblicazioni sono disponibili anche presso lo stesso Ufficio Storico (previ contatti telefonici ed in base alla disponibilità di copie) dal lunedì al venerdì, dalle 09:00 alle 11:00. L’acquisto per posta è curato dall’Ufficio Pubblicazioni Militari, Via Guido Reni, 22 - 00196 Roma (Tel. 0647357665 - Fax 063613354).

6645 - Nicola PIGNATO - Filippo CAPPELLANO GLI AUTOVEICOLI TATTICI E LOGISTICI DEL R. ESERCITO ITALIANO FINO AL 1943 tomo primo e secondo In occasione del centenario dell’introduzione del veicolo a motore nell’Esercito Italiano, l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito presenta questo ponderoso lavoro, che, partendo dalle origini, segue il difficile processo di motorizzazione attuato dalla Forza Armata durante la prima metà del secolo scorso. L’aspetto caratteristico dell’opera è rappresentato dall’ampio, selezionato e molto spesso inedito corredo iconografico, che mostra una completa rassegna dei mezzi effettivamente distribuiti ed impiegati e di quelli che, pur essendo stati realizzati, per i più disparati motivi non riuscirono ad entrare in produzione. Formato 21 x 29,5, 986 pagine, circa 900 tra foto e disegni in b/n. Prezzo € 40,00.

6682 - Antonio ROSATI IMMAGINI DELLE CAMPAGNE COLONIALI Eritrea - Etiopia (1885 - 1896) Il volume tratta il periodo della prima penetrazione italiana in territorio africano, dal 1885, anno dello sbarco a Massaua, al 1896, anno della disfatta di Adua, attraverso 260 fotografie scattate allora dai più importanti fotografi operanti in Eritrea e Abissinia. Questi, per la prima volta, inviarono in Patria le immagini di terre allora sconosciute, mostrando le imprese delle nostre truppe, ma anche le popolazioni locali, i luoghi e la natura di quei paesi, e lentamente l’usanza di creare litografie dalle stesse foto per illustrare giornali e pubblicazioni dell’epoca cedette lo spazio esclusivamente alle immagini fotografiche. L’opera comprende una selezione di immagini tratte dall’archivio fotografico dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, e raccolte fotografiche pubbliche e private che mostrano, in maniera esaustiva, l’operato dell’Esercito Italiano all’inizio della campagna d’Africa. Formato 20,5 x 29,5, 267 pagine, 270 illustrazioni in b/n. Prezzo € 24,00 TECHNE LA DIGITALIZZAZIONE DELLO SPAZIO DI MANOVRA: IL MODELLO FRANCESE LA DIGITALIZZAZIONE DELLO SPAZIO DI MANOVRA: IL MODELLO FRANCESE

L’Esercito transalpino ha avviato un processo radicale di trasformazione che si fonda sugli straordinari pro- gressi della tecnologia nel campo delle comunicazioni e della gestione telematica delle informazioni. Un nuovo concetto netcentrico che può costituire un valido riferimento anche per la nostra Forza Armata.

L’avvio del terzo millennio è stato caratterizzato quelli industriali del settore, per studiare in forma dal sorgere di nuove sfide alla sicurezza della co- congiunta e definire i nuovi assetti operativi e ca- munità internazionale, che hanno costretto i di- pacitivi del teatro delle future operazioni e la ra- partimenti della difesa dei maggiori Paesi del glo- dicale trasformazione dello spazio di manovra bo a rimodulare e trasformare il concetto di im- «battlespace», ove la superiorità delle informazio- piego delle proprie forze chiamate a fronteggiare ni è una delle armi più efficaci per prevenire e la minaccia, inusitata e senza precedenti, costitui- controbattere le nuove minacce. Si afferma la ne- ta dal terrorismo. Le missioni di cessità di approcci di tipo net- risposta alle crisi (CRO) condot- centrico che consistono nell’in- te su vasta scala nei maggiori Eurosatory 2006, svoltosi canalare le forze, i sistemi ca- conflitti, la necessità di far “a Parigi, ha offerto lo spun- pacitivi dei quali dispongono e fronte a minacce trasversali per to per avere un quadro le piattaforme (armi e sensori e lo più imprevedibili nello spazio centri decisionali) verso e nel tempo, l’accresciuto biso- completo sull’approccio un’unica rete informativa inte- gno di operare insieme, e in francese verso un’unica rete roperabile. stretta integrazione, nelle coa- informativa interoperabile È questo il senso della «tra- lizioni internazionali a livello sformazione netcentrica» intra- UE, NATO e ONU costituiscono ” presa dai maggiori Paesi indu- il nuovo scenario di operazioni per le nostre Forze strializzati e avviata anche dall’Italia. L’approccio Armate, che richiede quindi una spinta all’intero- concettuale è illustrato, con dovizia di particolari, perabilità, a una grande flessibilità e a un’elevata nella recente pubblicazione dello Stato Maggiore mobilità a tutti i livelli. della Difesa (http://www.difesa.it/NR/rdonly- L’attenta osservazione degli straordinari pro- res/9422B093-9646-41D2-B6FA-ABB4A6018960/ gressi fatti registrare dalla tecnologia ha fornito lo 0/latrasformazionenetcentrica.pdf). spunto, ai comparti governativi della difesa e a È interessante l’analisi e l’approfondimento dei programmi avviati in questo contesto dai Paesi vi- cini all’Italia, come ordine di grandezza della struttura delle proprie Forze Armate e per livello di ambizione. Ogni raffronto con gli avanzati e straordinari progressi fatti registrare dal sistema della Difesa degli Stati Uniti è fuori dalla portata di qualsiasi altra nazione al mondo, per lo stato

In apertura. Carro «Leclerc» e ottica di puntamento. A sinistra. Il Ministro della Difesa, Onorevole Parisi, in visita a Eu- rosatory 2006.

TECHNE - 62 Rivista Militare n. 1/2007 della trasformazione dello strumento militare consorzio industriale comprendente Thales Com- «Revolution in Military Affairs» (RMA) basata sulla munications, Giat Industries, Sagem Défense et dottrina della Network Centric Warfare (NCW) e la Securitè, per una serie di attività strutturate in tre dovizia delle risorse finanziarie elargite nell’im- macroaree diverse ma strettamente interconnesse presa. l’una all’altra: studi di ingegneria di «sistemi di L’ottava edizione del salone internazionale della sistemi» (ISDS); costituzione di un «Laboratorio difesa terrestre, aeroterrestre e della sicurezza, Tecnico Operativo» (LTO), nel quale ingegneri e Eurosatory 2006, svoltosi a Parigi, sotto il patro- Ufficiali della DGA, delle Forze Armate e dell’in- cinio del Ministro della Difesa francese, offre lo dustria condurranno attività di studio congiunte spunto per avere un quadro quanto mai completo sull’evoluzione della dottrina e sull’ottimizzazio- sull’approccio della Francia e i progressi ottenuti ne dei sistemi; dimostratore (TACTIC) del concet- nell’applicazione degli emergenti concetti e dei to di BOA applicato a una futura unità operativa risultati finora conseguiti. impegnata in azioni aeroterrestri mediante siste- Quest’ultima ha avviato un processo radicale di mi informativi e di condotta del combattimento in trasformazione dello strumento militare di difesa tempo reale (una dozzina di veicoli blindati, una con l’obiettivo immediato di un’analisi critica del- trentina di soldati appiedati, robot e drone). le attuali capacità delle sue forze terrestri. Nel prossimo futuro, l’intento sarà quello di indivi- duare l’organizzazione ottimale delle forze e il lo- IL LABORATORIO TECNICO OPERATIVO ro potenziamento, grazie agli straordinari pro- gressi della moderna tecnologia nei settori di pre- In questo contesto, il Laboratorio Tecnico Ope- cipuo interesse del mondo militare come quello rativo si prefigge di definire e gestire, mediante delle comunicazioni e della gestione telematica un processo strumentale, lo sviluppo dei SOS (Si- delle informazioni. stemi di Sistemi). Si avvarrà di strumenti e meto- dologie di Concept Development, Modelling, Si- mulation ed Experimentation e sarà composto dai IL PROGRAMMA «SCORPION» seguenti strumenti di lavoro (tools): il SATG, il KI- MONO, il SENSURPRYS, il SIMEC3 e l’APPLET. È il programma lanciato dall’Esercito francese e È interessante vedere come l’interazione tra i mirato all’ammodernamento e al potenziamento diversi strumenti installati al LTO permetta, delle capacità operative delle sue forze terrestri. stando all’utilizzo che la DGA intende fare del Rappresenta l’espressione concreta del processo laboratorio, un’analisi del concetto operativo di trasformazione interforze della Difesa francese, per l’impiego delle forze terrestri, ove lo stru- ispirato al concetto dello sfruttamento dei van- mento SATG fornirà il supporto iniziale per taggi offerti dalla condivisione delle informazioni l’identificazione e l’analisi delle problematiche tramite reti di comunicazioni. Questo nuovo ciclo relative alla condivisione delle informazioni nel evolutivo e di trasformazione del proprio stru- corso delle operazioni. In questo ambiente la mento militare è stato denominato «Infovaloriza- DGA e gli operativi del Ministero della Difesa TECHNE tion», termine equivalente al concetto statuniten- se della «Network Centric Warfare» e/o britannico della «Network Enabled Capability». In ambito interforze (Joint), a livello aeroterre- stre la Francia ha introdotto il concetto di «Bulle Opérationnelle Aéroterrestre» (BOA), che ha come obiettivo l’acquisizione di capacità «Network Ena- bled». Nella sostanza la BOA si fonda sulla capa- cità di controllare e condividere informazioni in un contesto squisitamente interforze e multina- zionale. La DGA (Délégation Générale pour l’Armément) ha annunciato che la partecipazione a «Scorpion» è aperta anche alla cooperazione internazionale di industrie della difesa. Sul piano programmatico ed esecutivo, nel dicembre 2005, la DGA ha noti- ficato un contratto di 130 milioni di euro a un

Il programma «Scorpion».

63 - TECHNE francese potranno decidere di condurre uno ce, sono in estrema sintesi l’istantaneità, la si- studio presso il LTO mediante «capability ap- multaneità e la diversità delle attività da svolgere, proach». Mediante l’uso del tool KIMONO, inol- così come la crescita esponenziale dei requisiti tre, viene disegnata l’architettura, programmati negli scambi e nel trattamento delle informazioni gli scenari operativi specifici per le missioni e le nuove accresciute esigenze di interoperabilità delle forze terrestri, definita l’organizzazione derivanti dal livello di ambizione della Francia, in operativa ottimale e valutati i sistemi di C3I da qualità di nazione leader e di riferimento negli mettere in campo. Il tool SIMEC3 viene impiega- impegni delle coalizioni multinazionali. to in supporto all’organizzazione delle opera- Queste due priorità pongono il problema della zioni, a livello reggimento/compagnia, in terri- gestione delle informazioni nelle operazioni aero- torio vasto e aperto, e per la condotta di opera- terrestri in un contesto generale, che fa registrare zioni in aree urbane viene utilizzato il tool SEN- uno straordinario grado di maturazione delle tec- SURPRYS. Le diverse linee di azione individuate nologie commerciali dell’informazione e delle co- da parte delle forze amiche, così organizzate, municazioni. vengono messe a confronto con quelle ipotizza- L’Esercito francese sta muovendo decisamente te del partito nemico (fino al livello di Brigata) e i passi nel processo di digitalizzazione delle sue valutate con il tool APPLET. Il risultato finale forze terrestri di proiezione, con l’obiettivo di consiste nell’individuazione del livello di infor- disporre, entro il 2009, di una forza digitalizza- mazioni richiesto durante le missioni della forza ta pronta al combattimento, numericamente co- terrestre e nella compilazione dei relativi ordini stituita da due Brigate interarma complete di di operazione. supporto e di un raggruppamento di sostegno a All’interno del programma «Scorpion» uno de- livello Divisione, e, nel 2015, di completare la gli obiettivi maggiori, che mira a incrementare digitalizzazione di tutto il resto delle forze. le capacità operative delle forze terrestri, è la digitalizzazione dell’area delle operazioni o battlespace. IL CONCETTO DI «INFOVALORIZATION» Le maggiori sfide che si trovano ad affrontare le forze terrestri nelle missioni, a fronte del mutato Il processo di digitalizzazione permette l’ap- scenario geostrategico e delle incombenti minac- plicazione concreta, sia fisica che operativa, del concetto di «Infovalorization», elemento centra- le del progetto francese «Forze Terrestri Future Schema del Laboratorio Tecnico Operativo. 2025».

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Il Network militare francese.

Ciò vuol dire «sfruttamento ottimale delle ri- sorse informative, rese possibili dalle nuove tecnologie, con l’obiettivo di accrescere le capa- cità operative di combattimento delle forze ae- roterrestri». La prima fase si propone di ottenere e mante- nere il vantaggio sull’avversario in materia di co- noscenza della situazione operativa (sapere di più sulla natura, la posizione, le possibilità d’azione delle forze schierate, di quelle amiche come di quelle nemiche) e di facilitare il processo decisionale mediante l’automazione dei compiti in modo da agire per primi verso la giusta dire- zione, al momento giusto e con i mezzi idonei e sufficienti a garantire gli effetti ricercati e mini- mizzare le perdite. L’«Infovalorization» darà, quindi, un plusvalore agli effetti operativi, intesi come effetti fisici valo- rizzati dal miglioramento delle loro prestazioni intrinseche (accrescimento della velocità di rea- nica, si basa su un’architettura complessa di di- zione del tiro contro una minaccia improvvisa) o versi sistemi informativi nella componente C4I, intesi come effetti non materiali (coesione, effica- tutti interoperabili tra loro. cia nella decisione..) o, ancora, una combinazione Il SICF (Sistema Informativo per il Comando dei due che permetta la «sinergia degli effetti»; ai delle Forze) costituisce il sistema globale di in- processi tattici (manovra e sostegno), dai quali ci formazioni dei PC (Posti di Comando) dal livello si aspettano vantaggi come il miglioramento dei Brigata a quello di Corpo d’Armata. È lo strumen- processi esistenti e, soprattutto, l’individuazione to concettuale messo a disposizione degli Stati di nuovi processi e di nuove modalità organizzati- Maggiori. Il suo compito è di fornire i mezzi di ve; e, infine, agli equipaggiamenti dell’Esercito trattamento, archiviazione e scambio delle infor- che dovranno integrare siste- mazioni necessari per assicu- maticamente il concetto e la rare il coordinamento della nozione di sistema informativo Infovalorization vuol dire manovra interarma. Permette nella loro definizione e nella “sfruttamento ottimale delle di preparare e pianificare rapi- loro realizzazione pratica. risorse informative ... con damente le azioni di combatti- Le valutazioni tecnico-opera- mento, prevenire la loro evolu- l’obiettivo di accrescere le TECHNE tive, le esercitazioni di adde- zione e assicurarne la condot- stramento operativo e le «les- capacità operative di com- ta. È l’equivalente del pro- sons learned» delle operazioni battimento delle forze ae- gramma italiano denominato reali lasciano presagire nume- roterrestri C4I Difesa (Comando, Control- rosi miglioramenti nella con- lo, Comunicazioni, Computer e dotta digitalizzata della mano- ” Informazioni). vra: acquisizione e trattamento rapido delle infor- Il SIR (Sistema Informativo Reggimentale) è la mazioni; abbreviazione del ciclo decisionale; anti- cellula elementare digitalizzata che raccoglie le cipazione e accelerazione del ritmo della mano- informazioni a livello intermedio. Esso permette vra; accresciuta precisione degli ordini, dei rap- di scambiare informazioni tra le forze sul terreno porti e del proseguo della situazione; sostituzione (veicoli blindati, soldati..) e collega il livello tattico della nozione di precisione degli effetti e degli ar- di minore livello costituito dalle unità elementari mamenti con quella di saturazione; diminuzione con quello dei Comandi più elevati. Esso trasmet- del peso della logistica per una migliore economia te allo Stato Maggiore, attraverso il SICF, le richie- dei mezzi. ste di appoggio di artiglieria, raccoglie i rapporti e mantiene aggiornata la situazione tattica. I mezzi SIR di un reggimento sono istallati sui veicoli da I SISTEMI INFORMATIVI combattimento e sono assegnati a ciascun Posto Comando di compagnia e al Posto Comando reg- La digitalizzazione, nella sua connotazione tec- gimentale. È l’equivalente dei due programmi ita-

65 - TECHNE Il Sistema Informativo Terminale. livelli di Comando di una coalizione multinazio- nale. liani denominati SIACCON (SIstema Automatizzato di Comando e Controllo) e SIACCON MLO (Minori I DIMOSTRATORI (PEA) Livelli Operativi). Il SIT (Sistema Informativo Terminale) chiude la In ambito interforze e multinazionale la Francia catena digitalizzata, facendo di ogni carro, veico- ha avviato il programma PEA BOA, dove PEA è la lo, elicottero o soldato appiedato un vero e pro- sigla francese di un dimostratore equivalente del- prio sensore capace di ricevere messaggi e di lo statunitense ACTD (Advanced Concept and Te- spedire rapporti formattati, di conoscere e indica- chnology Demonstrator), il maggior programma re la propria posizione, di mostrare sullo schermo di dimostratore tecnologico lanciato dalla difesa. una carta e un piano tattico e di avere accesso a L’obiettivo è ottimizzare la definizione architettu- base dati. È l’equivalente dei programmi italiani rale dei sistemi d’arma e informativi, valutare e denominati SICCONA (Sistema di Comando, Con- dimostrare i progressi tecnici e operativi legati al- trollo e Navigazione). la maturazione e i progressi della tecnologia IT. Nella prima fase di sperimentazione e sviluppo L’intento dei lavori dell’LTO è di mettere in rete, della digitalizzazione, l’Esercito francese sta in maniera coerente, l’insieme dei sistemi d’arma impiegando la 2a Brigata blindata d’Orleans e la impegnati nel combattimento aeroterrestre, carri 6a Brigata leggera blindata di Nimes. I risultati «Leclerc», elicotteri «Tigre», soldati imbarcati sui di qui ottenuti fino al 2009 dovrebbero permet- mezzi (VBCI) e appiedati (FELIN), sistemi autonomi tere di procedere alla digitalizzazione di tutte le (robots, drones, sensori passivi,...), mezzi del ge- forze terrestri dell’Esercito entro il 2015 e for- nio e di supporto al fuoco, sistemi informativi e di nire al Paese la capacità di operare ai massimi comunicazione.

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In questo ambito assume rilevanza il FELIN, pro- pers» e i conduttori dei veicoli trasporto truppe. getto per la produzione dell’equipaggiamento La definizione concettuale del programma FELIN completo per un soldato di fanteria, l’equivalente è stata completata nel marzo 2006 e ha permesso del programma dell’Esercito Italiano «Soldato Fu- di avviare la fase di qualificazione industriale e di turo». Esso comprende: l’uniforme da combatti- ordinare l’acquisizione degli equipaggiamenti di mento confezionata con materiali sofisticati ido- serie di un primo reggimento di fanteria che sarà nei alla protezione personale; un sistema d’arma ultimata entro il 2008. consistente nel fucile d’assalto FAMAS, dotato di L’approccio per lo sviluppo del FELIN consiste congegno di puntamento a intensificazione di im- nel migliorare l’efficacia del mezzo nel combatti- magine e di una video camera capace di trasferire mento, diminuendo la vulnerabilità del soldato. immagini in tempo reale al Comandante di ploto- Esso sarà in grado di utilizzare il suo armamento ne o team leader su una wireless local network, in modo più rapido, a portata maggiore, contando con il beneficio della massima precisione dei dati su una maggiore protezione dai colpi dell’avver- di posizione grazie all’integrazione con GPS, laser sario. Per quanto attiene l’osservazione potrà ve- rangefinder e bussola magnetica digitale; infine dere di giorno, come di notte, anche in avverse un sistema elettronico composto da: condizioni meteorologiche. Potrà comunicare con • microcamera video, sistemata sull’elmetto, ca- le autorità di livello superiore a distanze maggiori pace di individuare un bersaglio umano a 150 del passato senza dover interrompere la missione. metri di distanza e identificarlo a 50 metri; • un minicomputer wearable per la gestione dei dati provenienti o diretti ai sistemi integrati GLI ASSETTI CAPACITIVI (imaging sensors, fucile, displays, radio). Il mi- nicomputer, dotato di interfaccia uomo-macchi- Il FELIN dovrà, quindi, essere interoperabile con na semplificato, permette al soldato di avere il i principali sistemi di combattimento terrestre, controllo di tutto l’equipaggiamento e di opera- come il veicolo da combattimento blindato di fan- re efficacemente anche in operazioni occulte teria VBCI, che si trova in fase di qualificazione (fare fuoco dietro un angolo o individuare ber- dal marzo 2005, basato su sei veicoli prototipici. sagli attraverso ostacoli); Per la prima volta, nel caso di armamento terre- • una radio personale di ridotte dimensioni per la stre, la DGA, gli utilizzatori operativi e l’industria trasmissioni di voce e dati. conducono in forma congiunta Attraverso la radio il soldato è la qualificazione di un sistema in grado di trasmettere grafici Il progetto FELIN consiste secondo un programma pre- operativi, immagini, mappe e “nel migliorare l’efficacia del stabilito. Un tale tipo di ap- sequenze video tra i compo- proccio permette agli operativi nenti del plotone e ai più alti mezzo nel combattimento, di familiarizzare con il sistema livelli. I componenti del ploto- diminuendo la vulnerabilità almeno tre anni prima dal- ne opereranno in architettura del soldato l’uscita del primo esemplare di comunicazioni del tipo «all- operativo, prevista nel 2008. Il TECHNE in-one o sub-network» e sa- ” VBCI nella versione VCI (veicolo ranno interfacciati con le radio di quarta gene- da combattimento di fanteria) trasporterà un razione (PR4G) che assicurano il collegamento gruppo da combattimento FELIN con tutto il suo tra i soldati appiedati e i veicoli. equipaggiamento (nove uomini compreso il Co- Il sistema di comunicazioni del sistema FELIN mandante) con un elevato livello di protezione. presenta una notevole flessibilità di impiego, an- Nella sua versione VPC (Veicolo Posto di Coman- che in assenza del collegamento con il minicom- do), monta il sistema di Comando e Controllo a li- puter: il plotone FELIN disporrà di cinque reti (net- vello di reggimento SIR, che permette il Comando works): quattro delle quali faranno da intra-squad tattico, al livello di unità elementare e di reggi- networks (sottorete di squadra, tre per le squadre mento, delle formazioni da combattimento dotate fucilieri e una per la squadra controcarri), mante- di carri «Leclerc» o di VCI. nendo aperto un sistema continuo di «conferenza» La produzione e le consegne dei carri «Leclerc» tra i componenti la squadra. Ciascuna sottorete, a proseguono secondo il programma prestabilito sua volta, sarà separabile in due intra-team sub- dall’Esercito, che disporrà della totalità dei 406 networks (sottoreti di team), permettendo, se ri- carri ordinati entro il 2007, organizzati in otto chiesto, il controllo di altrettanti teams operativi di raggruppamenti di quaranta carri ciascuno. ridotte dimensioni. A livello plotone, la rete Co- I primi elicotteri da combattimento «Tigre» in mando collegherà le radio personali dei Coman- versione HAP (appoggio e protezione) sono stati danti di squadra, i Comandanti di plotone, il Co- consegnati nel marzo 2005. Il 30 novembre 2005 mandante dell’operazione, i tiratori scelti «sni- è stato inoltrato l’ordine per la costruzione della

67 - TECHNE versione HAD (appoggio e distruzione). A regime, della Thailandia, il 31 marzo 2006; il lanciarazzi l’Esercito francese potrà contare su una forza di multiplo di nuova generazione LRM NG, che ha quaranta «Tigre» in versione HAP e di quaranta in segnato un passo importante con il pieno suc- versione HAD; questi ultimi non prima del 2010. Il cesso di una campagna di prove della munizione programma «Tigre» ha costituito un successo in guidata GMLRS con una condotta di tiro europea materia di cooperazione internazionale in quanto EFCS; il sistema AMX 30 B2DT, in una prima se- gestito dall’OCCAR per conto di Spagna, Germania zione del sistema composta da tre carri per lo e Francia e, in materia di esportazioni, con la con- sminamento di 30 tonnellate telecomandati da un segna nel 2004 di ventidue velivoli all’Australia. VAB, consegnata nel maggio scorso. Si tratta di La cooperazione in tale programma ha dato luo- un concetto innovativo e unico al mondo nel set- go alla creazione della Scuola franco-tedesca di tore, e la consegna di una seconda sezione è formazione dei piloti di Luc. Nel 2005 sono stati prevista nel 2008; il radar controbatteria «Cobra», formati gli istruttori e il primo corso di allievi pi- che ha visto, nel corso dell’anno 2006, completa- loti francesi ha avuto luogo nel gennaio 2006, con ta la consegna dei dieci ordinati nel 2004. Il «Co- addestramento su simulatore di volo e al tiro con bra» è stato realizzato in cooperazione multina- cannone e razzi nel poligono di Canjuers. I primi zionale con Regno Unito e Germania; il piccolo piloti tedeschi inizieranno l’addestramento nei veicolo protetto PVP che si trova all’ultima fase di primi mesi del 2007. valutazione operativa. Il contratto per la produ- Relativamente agli elicotteri, alla fine del 2002 zione era stato notificato dalla DGA alla società furono ordinati dieci EC725 HUS (elicotteri per Auverland ora Panhard General Defence, nel set- tembre 2004. Il PVP è un veicolo blindato leggero di collegamento di 4,2 tonnellate a vuoto, che può trasportare fino a quattro uomini. Il programma prevede la consegna del primo veicolo nel 2007 e, a regime, l’Esercito disporrà entro il 2012 di circa novecento esemplari. Lo scorso anno sono stati consegnati i primi esemplari del VPS, veicolo da pattuglia per le forze speciali, ordinati nel 2005 per un totale di quarantuno unità. Lo scorso anno, infine, è stato lanciato un programma per la pro- duzione di un veicolo da trasporto terrestre poli- valente di nuova concezione denominato PPT. Relativamente al programma di trasformazione e innovazione nel settore delle comunicazioni, il primo satellite di nuova generazione SYRACUSE III è stato lanciato nell’ottobre 2005, il secondo nel- Il progetto FELIN per il «Soldato Futuro». l’estate scorsa. Questo programma, avviato per l’applicazione dei concetti di Network Centric Operation (NCO), nei Teatri esterni, comprende unità speciali), di cui otto assegnati a un distacca- 540 stazioni al suolo per utenti dell’Esercito che mento del Comando delle Operazioni Speciali vanno dalle stazioni portatili, a dorso d’uomo, alle (DAOS) per l’impiego in missioni di operazioni stazioni integrate VAB. speciali. Allo scopo di ridurre costi e tempi di L’entrata in servizio della VS4 - IP del PR4G è produzione, tali elicotteri sono stati concepiti co- stata annunciata nel febbraio 2006. Essa permette me una versione molto simile a quella RESCO ac- al PR4G, la radio di quarta generazione, di inte- quisita in precedenza dall’Aeronautica francese. grare il protocollo IP e, quindi, la ridislocazione Le consegne dei velivoli si sono succedute a parti- dei Sistemi Informativi Operativi di Teatro. re dal 2005 e gli ultimi esemplari sono stati forniti Il contratto per la realizzazione del sistema HF nell’estate scorsa. tattico di transito e d’accesso di nuova generazio- L’ammodernamento delle forze terrestri france- ne MELCHIOR è stato notificato alla Thales nel giu- si prevede, inoltre, l’impiego e l’integrazione dei gno 2005. Il programma consentirà alle forze spe- seguenti mezzi e sistemi quali: l’automotore a ciali e alle unità classiche dell’Esercito, della Mari- ruote CAESAR, ordinato in settantadue esemplari na e dell’Aeronautica una componente essenziale nel dicembre 2004, con le prime consegne previ- di comunicazioni tattiche, sicura, proiettabile in ste nel 2008. Questo veicolo, prodotto di punta ogni circostanza e sull’intero Teatro, e interopera- della società GIAT Industries, ha già fatto riscon- bile con i sistemi della NATO. trare un primo successo nel campo delle espor- Per quanto riguarda i sistemi missilistici, l’Eser- tazioni, con un ordine di sei esemplari da parte cito francese, relativamente alla componente ter-

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L’equipaggiamento del «Soldato Futuro». restre suolo-aria della famiglia del sistema futuro FSAF, prevede l’integrazione del sistema suolo- aria a media portata terrestre SAMP-T, che è at- tualmente in fase di qualificazione. La qualifica- zione del missile ASTER, uno dei componenti del sistema, è stata completata alla fine del 2005. Due lanci di qualificazione del sistema SAMP-T hanno avuto luogo a luglio e dicembre 2005. La prima consegna della batteria SAMP-T all’Esercito è prevista per il 2008, mentre l’Aeronautica ne sarà equipaggiata nel 2010. Il sistema missilistico avrà, dopo la sua entrata in servizio, una capacità di intercettare alcuni tipi di missili balistici con portata inferiore a 600 km. Il SAMP-T è destinato all’Esercito per la difesa ans di tale Ministero che considera tali studi pro- antiaerea delle forze da combattimento, in sosti- pedeutici al fine di costruire un riferimento tecno- tuzione dei missili HAWK, e all’Aeronautica per la logico fondamentale per l’industria per la difesa difesa delle basi. Il programma è in cooperazione nello sviluppo e nella realizzazione dei sistemi fu- con la Difesa italiana che ha gli stessi requisiti turi. operativi e segue gli stessi tempi di entrata in L’intensa attività di ricerca tecnologica nel set- servizio. tore aeroterrestre è stata condotta per la maggior Lo Stato Maggiore dell’Esercito ha adottato, parte dalla DGA già dal 1998 mediante dimostra- inoltre, i sistemi di drones tattici SDTI nell’aprile tori o PEA. Lo sforzo economico e finanziario, che 2006 a seguito dell’acquisizione di una nuova si è mantenuto su una media di investimenti di 80 versione del software. Lo SDTI è un sistema di milioni di euro l’anno, è cresciuto del 20% già nel drones tattici che permetterà all’Esercito francese corso del 2006. Il sensibile aumento degli investi- di acquisire capacità di sorve- menti è indice della forte vo- glianza del campo di battaglia, lontà della DGA di innovare la d’osservazione e designazione I sistemi di drones tattici componente aeroterrestre della di bersagli per l’artiglieria. “SDTI permetteranno al- difesa francese e di sostenere La DGA ha notificato alla fine l’Esercito francese d’acqui- l’industria per la difesa mante- del 2004 un contratto per la sire capacità di sorveglianza nendola ad un livello tecnolo- realizzazione di un drone di ri- gico di sicura competitività cognizione terrestre (DRAC). Le del campo di battaglia, nello specifico settore. Grazie prime consegne sono previste a d’osservazione e designa- allo sforzo costante nel settore TECHNE partire dall’estate 2007. zione di bersagli per l’arti- della Ricerca e Sviluppo, diver- L’obiettivo principale del pro- glieria se tecnologie innovative hanno gramma è di fornire all’Esercito trovato applicazione pratica in un sistema semplice da impie- ” numerosi programmi di svilup- gare per l’osservazione a corta distanza, mezzo po degli armamenti come le munizioni da 40 mil- che può essere assimilato a un «binocolo mobile» limetri CTA, la Protezione Attiva, i programmi che permetta di visualizzare in tempo reale, di «Ginseng» e «Caladiom», lo sviluppo di Tecnolo- giorno e di notte, immagini prese in volo dal sen- gie Terahertz, di Microdrones e delle Nanotecno- sore del drone. logie, di seguito brevemente illustrati. Nel 2003 è stata avviata la realizzazione di un dimostratore di una torretta telecomandata dotata INNOVAZIONE E RICERCA TECNOLOGICA di un sistema d’arma con munizioni da 40 milli- metri CTA. Questo sistema di medio calibro, frutto Nel campo dell’innovazione nel dominio delle di una cooperazione franco-britannica, monta una forze aeroterrestri, il Ministero della Difesa fran- munizione telescopica (il proiettile è incluso nella cese assegna agli studi propedeutici, a monte cartuccia), che, per le sue prestazioni balistiche, dello sviluppo dei sistemi, una valenza determi- presenta notevoli vantaggi in termini di ingombro nante e imprescindibile e li considera vettore rispetto ai sistemi del passato. Integrata su una principale dell’innovazione. È un concetto questo torretta telecomandata, questa tecnologia innova- ribadito ed evidenziato nel Plan prospectif à 30 tiva permette di ottimizzare i problemi di massa e

69 - TECHNE volume e fa registrare un sensibile potenziamento di ottima autonomia e di un’intelligenza che della protezione del personale. Troverà applica- permette di effettuare osservazioni di bersagli zione operativa sui futuri veicoli blindati. programmati e sistemi sensibili in zone d’inte- Il programma Protezione Attiva si basa sul prin- resse. Al termine del ciclo di valutazione, si cipio di intercettare/neutralizzare una minaccia su passerà alla sperimentazione del sensore nello un veicolo o su un sito in generale prima dell’im- spettro dell’infrarosso. patto. Il progetto Hardkill, frutto di una coopera- Notevole interesse suscitano le applicazioni del- zione industriale franco-tedesca, ha permesso di le Tecnologie Terahertz (Thz) nel settore della di- sviluppare una tecnologia innovativa che consente fesa e della sicurezza. In effetti, le emissioni elet- la scoperta ottica della minaccia, il calcolo del tromagnetiche in questa gamma di frequenze punto d’intercetto e l’istante di attivazione della presentano caratteristiche di un’eccellente capa- contromisura e, infine, di lanciare la contromisura cità di penetrazione, attraverso materiali opachi basata su un effetto di soffiaggio rinforzato senza alle normali frequenze ottiche, come capi di abbi- effetti collaterali. Questo sistema permette un gliamento, alcuni materiali plastici e da costruzio- sensibile guadagno di protezione con un surplus ne. In aggiunta, diversi materiali compositi d’inte- di massa minima, anche per settori angolari di resse per la difesa, come alcuni esplosivi e agenti protezione molto ampi. L’efficacia del sistema biochimici, presentano in ambiente Thz una se- Hardkill è stata sperimentata e dimostrata su una gnatura spettrale specifica che dovrebbe così per- vasta gamma di minacce (proiettili a carica cava, metterne l’individuazione e l’identificazione. Va razzi e missili anticarro), anche su tiri effettuati a da sè che una delle applicazioni più interessanti corta distanza. di tali tecnologie potrebbe essere quella di sistemi visivi per la scoperta di qualsiasi tipo di ordigno esplosivo anche rudimentale, da impiegare a pro- tezione di siti o itinerari sensibili. La DGA ha in programma un ciclo di studi e sperimentazioni mirati ad approfondirne la conoscenza e all’indi- viduazione del loro campo di applicazione nel settore militare, con particolare riguardo all’inte- razione tra le radiazioni Thz e la materia e all’ot- timizzazione delle sorgenti e dei sensori di sco- perta Thz. L’efficacia ormai provata dell’impiego di drones di dimensioni ridotte (Microdrones), maneggiabili da singoli soldati durante le fasi di combattimento in zona urbana, ha portato la DGA a stilare un programma di studi e sperimentazioni teso a capi- Il veicolo blindato francese VBCI. talizzare i notevoli progressi tecnologici registrati in questo settore, con l’obiettivo di valutare e defi- nire le caratteristiche dei sistemi di questa classe Nel 2004 è stato concluso uno studio sulla ge- da acquisire nel corso del decennio 2005-2015. In stione delle informazioni nell’ambito di un gruppo questo contesto continuano le prove del drone di combattimento appiedato denominato «Gin- «Hovereye» costruito a partire dal 2004 dalla BER- seng». In particolare, sono state valutate le tecno- TIN francese, mentre il programma MAVDEM (Mini logie necessarie da applicare alle interfacce uo- Aerial Vehicle Demonstrator), finanziato dall’EDA e mo-macchina future, come la fusione dei dati, il che vede la cooperazione industriale di Francia, potenziamento della restituzione visiva, la resti- Italia, Norvegia e Spagna, dovrebbe portare alle tuzione sonora su tre dimensioni o la sintesi vo- prime dimostrazioni di volo stazionario e capacità cale. Sulla base di questo studio è stato definito il di spostamenti rapidi di un microdrone ad alta requisito per l’elmetto del soldato ed è stata tecnologia nel 2007 e 2008. Studi sulla progetta- avanzata una prima valutazione mediante intera- zione di questo avveniristico tipo di UAV sono stati zione in ambiente virtuale. assegnati dalla DGA all’ONERA (Office National La DGA, con il programma «Caladiom», ha di d’Etudes et de Recherche Aérospatiales), in con- recente avviato lo studio per un sensore di sco- corso con diverse Università francesi. Almeno una perta a lunga autonomia che sfrutta i recenti trentina di progetti sono in via di definizione e al- progressi della ricerca sulla retina artificiale, cuni sono stati già brevettati. sulla gestione energetica e il trattamento delle La Direzione Generale degli Armamenti sostie- immagini. È stato realizzato un dimostratore per ne un certo numero di tesi di ricerca esplorativa le osservazioni nello spettro del visibile dotato nel campo delle Nanotecnologie, alcune mirate

TECHNE - 70 Rivista Militare n. 1/2007 alla realizzazione di dimostratori, altre agli ap- tipo «Sistema di Sistemi» per individuare quelle, profondimenti concettuali. La lista delle possi- tra esse, che è conveniente implementare nei bili applicazioni delle Nanotecnologie, nel set- programmi in corso e in quelli futuri. tore aeroterrestre, è ricca e promettente e va dai microdrones ai microcongegni per l’ottimizza- zione dello scorrimento dei fluidi; dai micro CONCLUSIONE sensori di grandezze fisiche (pressione, tempe- ratura) per il controllo dello stato di salute dei In conclusione, il processo verso la digitalizzazio- piloti di aerei ai nano-filamenti di semicondut- ne delle forze aeroterrestri è ormai passo ineludibile tori o nano-tubi di carbonio per la scoperta ul- per l’ammodernamento degli eserciti nazionali. tra sensibile di agenti biologici; dai micro e na- All’alba dell’avvio del lungimirante programma no-sistemi applicati all’elaborazione di girome- nazionale della «Forza Integrata Terrestre», che tri o accelerometri ai materiali porosi nano- segnerà nell’orizzonte temporale 2020-2025 il strutturati per essere resi furtivi; dai materiali significativo ammodernamento e la radicale tra- idrofobi ai componenti di nano-pirotecnia per sformazione in chiave netcentrica delle forze ae- l’elaborazione di congegni di sicurezza miniatu- roterrestri italiane, l’esempio delle Francia può rizzati per l’innesco di munizionamento. fornire un valido riferimento in termini di approc- cio procedurale. La gestione dello sviluppo dei futuri assetti ca- GLI ORIENTAMENTI FUTURI pacitivi, secondo i dogmi architetturali dell’inge- gneria dei «Sistemi di Sistemi», è alla base delle In questo quadro i futuri sforzi nel campo della nuove policy della difesa francese. difesa francese saranno orientati verso le aree Pervenire a una «Forza Digitalizzata» costitui- d’interesse dei programmi di sce obiettivo comune della Ricerca e Sviluppo previsti nel- maggior parte dei Paesi occi- l’immediato futuro (2007- Pervenire a una «Forza Di- dentali. L’impresa si presenta 2009), soprattutto nel campo “gitalizzata» costituisce complessa e articolata e, in della protezione delle forze, obiettivo comune della mag- quanto tale, da affrontare in della trasformazione, dell’ele- maniera coordinata e sinergica vazione del livello di eccellenza gior parte dei Paesi occiden- dalle parti coinvolte. La Fran- tecnologico dell’industria e, tali. L’impresa si presenta cia, seguendo la scia tracciata infine, della cooperazione eu- complessa e articolata... dagli Stati Uniti e dalla Gran ropea e della sinergia con la ri- Bretagna, ha dato all’impresa cerca civile. ” della digitalizzazione delle sue Già nel 2006 è stato avviato lo studio e la co- forze aeroterrestri la caratteristica di obiettivo da struzione di un dimostratore sulla neutralizza- raggiungere in stretto coordinamento con il com- zione di congegni di innesco esplosivi a distan- parto industriale fin dalle prime fasi del pro- za (CIED) per la protezione del personale. Nel gramma. TECHNE settore dell’optoelettronica si è operato su un Lo sviluppo e la maturazione del requisito ope- dimostratore per valutare le reali capacità di rativo, l’aggiornamento degli assetti organizzativi tecnologie emergenti, come la fusione dello e della dottrina, l’individuazione e la programma- spettro IR con quello visibile e la gestione di zione di nuovi sviluppi di assetti capacitivi sono immagini iperspettrali per la mimetizzazione e il condotti in ambienti comuni, i Laboratori Tecnico camuffamento. Operativi, dove operano in permanenza rappre- Sono, inoltre, maturati i primi risultati dei la- sentanti della Difesa e dell’industria che si avval- vori intrapresi nell’ambito dell’ambizioso pro- gono di potenti strumenti di modellizzazione e gramma del dimostratore della «Bulle Opéra- simulazione messi a disposizione dalla tecnologia tionnelle Aéroterrestre» e del Laboratorio Tecni- commerciale. co Operativo, a sostegno del requisito di «Tra- sformazione» emesso dallo Stato Maggiore della Antonio Peca Difesa, con la dimostrazione sperimentale della Contrammiraglio, in servizio presso fattibilità della messa in rete delle forze aero- il VI Reparto Sistemi C4I e Trasformazione terrestri e la valutazione dei vantaggi che ne dello Stato Maggiore della Difesa potranno derivare in termini capacitivi. Il dimo- stratore della BOA e lo strumento LTO si prefig- Marco Biagini gono lo scopo di trasferire, in maniera federata, Capitano, in servizio presso le innovazioni tecnologiche, già esaminate nei il Centro di Simulazione e Validazione domini classici, verso impianti architetturali del dell’Esercito

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TECHNE I VISORI NOTTURNI I VISORI NOTTURNI

Le apparecchiature per la ricerca e l’osservazione sul campo di battaglia e per l’acquisizione degli obiettivi in scarsissime condizioni di visibilità sono giunte alla terza generazione. Il Corpo degli Ingegneri dell’Esercito ne ha illustrato le straordinarie caratteristiche presso il Centro Polifun- zionale di Sperimentazione di Montelibretti.

Le grandi conquiste scientifiche del secolo scor- so e il rapido progresso tecnologico degli ultimi decenni hanno innegabilmente caratterizzato la storia e l’evoluzione della società moderna. La di- sponibilità di strumenti ad elevato contenuto tec- nologico, di efficienti mezzi di trasporto, di sofi- sticati sistemi di telecomunicazione e di trasmis- sione dei dati, di grandi e moderne infrastrutture non solo è entrata a far parte dell’esperienza quotidiana, ma ha inesorabilmente trasformato la qualità della vita e cambiato le abitudini sociali. Anche le moderne Forze Armate, in quanto espressione della società, hanno recentemente subìto delle vere e proprie rivoluzioni. Sono oggi dotate di mezzi, materiali e sistemi d’arma ad elevato contenuto tecnologico, hanno elaborato dottrine che, in massima parte, fanno affidamento sul fattore tecnologico, ritenuto quale valore ag- giunto che può fare la differenza e assicurare il successo. In questo contesto si inserisce il con- cetto di «Ingegneria militare», fenomeno multidi- sciplinare che applica le più avanzate conoscenze tecnologiche alle moderne esigenze militari. Un settore tecnologico di grande attualità nel panorama dell’Ingegneria militare è costituito da- gli apparati di visione notturna, ormai ampiamen- te diffusi presso tutti gli eserciti.

L’EVENTO

Il 19 ottobre scorso, gli Ufficiali del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito hanno celebrato il 26° an- niversario della costituzione, presso il Centro Po- lifunzionale di Sperimentazione di Montelibretti (Roma), nel corso del quale si è svolta un’interes- sante esposizione di apparati di visione notturna, seguita da una dimostrazione pratica protrattasi per alcune ore nel corso della notte. La rassegna di visori notturni è stata l’occasione In apertura. per mostrare l’avanzato stato dell’arte della tec- Emissione di un laser vista attraverso un apparato di nologia nello specifico settore, oggi capace di in- visione notturna. stallare su mezzi terrestri, aerei e navali occhi Sopra. elettronici in grado di «vedere» nel buio della not- Camera termica da postazione fissa.

TECHNE - 74 Rivista Militare n. 1/2007 te a distanze sempre maggiori. L’evento, con la presenza di una dozzina di ditte specializzate, è stato l’occasione per dimostrare l’efficacia dei prodotti, realizzati per soddisfare i requisiti sempre più stringenti posti dagli Inge- gneri militari per esaltare le performance dei mo- derni sistemi d’arma. Tanto per citare alcune tra le più note, erano presenti la Galileo Avionica, la Selenia 2000, la Tecnodife, la Sagem francese, la Thales olandese. L’industria della difesa può oggi vantare una tec- nologia sofisticata, ma al tempo stesso rustica e af- fidabile. Le apparecchiature per la ricerca e l’osser- vazione sul campo di battaglia e per l’acquisizione degli obiettivi in scarsissime condizioni di luce sono ormai giunte alla terza generazione. Le camere ter- miche oppure gli intensificatori di luce, a seconda Sopra. Fase di preparazione degli strumenti. A sinistra. Partecipanti alla esposizione degli apparati di visione notturna.

campo della ricerca tecnologica e scientifica appli- cata alla difesa sono stati allestiti degli stand anche dall’Istituto Geografico Militare di Firenze, dallo stesso Centro Polifunzionale di Sperimentazione, dal Centro Tecnico Logistico Interforze NBC di Civi- tavecchia (Roma) e dal Centro Interforze di Studi e Applicazioni Militari (CISAM) di San Piero a Grado (Pisa). La manifestazione ha evidenziato il know-how oggi disponibile e l’enorme banca dati di cono- scenze raccolte dai tecnici sia militari sia civili, che costituiscono l’interfaccia ovvero la «matrice di al- del tipo di bersaglio da osservare, hanno raggiunto locazione» tra le sempre crescenti esigenze di una un livello tecnologico tale da poter essere impiegati moderna Forza Armata e la variegata offerta del TECHNE a bordo dei mezzi militari terrestri, aerei e navali mercato tecnologico odierno. senza risentire delle sollecitazioni dovute alle vibra- zioni, garantendo stabilità delle immagini e presta- zioni fino a qualche anno fa inimmaginabili. LO STATO DELL’ARTE L’abbinamento della Festa del Corpo degli Inge- gneri dell’Esercito con la rassegna di visori not- La rassegna ha replicato quella analoga già svol- turni e di altre sofisticate apparecchiature di labo- tasi presso lo stesso Centro all’inizio del 2005 e ratorio non è stato casuale e ha che aveva riscosso unanime sottolineato, ancora una volta, consenso ed apprezzamento sia lo stretto legame tra l’impor- L’interesse e la curiosità in ambito militare che nell’indu- tante ruolo degli Ingegneri mi- “suscitati dalle sofisticatis- stria civile del settore. L’esposi- litari nel campo della ricerca e sime apparecchiature ... zione 2006 ha consentito di ap- sviluppo di materiali idonei a prezzare la rapida evoluzione soddisfare le esigenze del- hanno dimostrato ancora delle apparecchiature che, nel- l’Esercito e la tecnologia dispo- una volta il fascino della l’arco di un anno circa, sono nibile sul mercato sia nazionale tecnologia passate dalla seconda alla terza che internazionale. generazione. Allo scopo di illustrare le varie ” Sulla terrazza della palazzina attività in cui sono impegnati gli Ufficiali del Corpo «laboratori» del Centro Polifunzionale, in una sera- degli Ingegneri nonché le capacità di eccellenza nel ta piovosa e senza luna, sotto la protezione di de-

75 - TECHNE cine di gazebo, gli ospiti hanno potuto osservare i consente di mantenere l’immagine agganciata al mezzi blindati che nel pomeriggio erano stati posi- bersaglio, al punto tale che anche scuotendo di- zionati tra le pieghe delle colline e nei boschi cir- rettamente la camera con le mani non si percepiva costanti. L’interesse e la curiosità suscitati dalle alcun movimento dell’immagine. sofisticatissime apparecchiature, che rendono visi- Di particolare interesse è stato l’impiego di pic- bile l’invisibile nelle tenebre della notte a distanze coli e silenziosi velivoli privi di pilota, gli UAV (Un- dell’ordine di alcuni chilometri, hanno dimostrato manned Aerial Vehicles), sui quali sono stati mon- ancora una volta il fascino della tecnologia. tati alcuni sistemi di visione notturna che hanno Nel corso della lunga serata, scelta apposita- trasmesso le immagini alla postazione a terra. Un mente priva di luna per poter apprezzare l’effica- computer ha gestito in tempo reale i flussi di dati cia dei sistemi, la pioggia ha ulteriormente ridotto che l’UAV e la postazione si sono scambiati: il la visibilità. Ciò nonostante, gli intensificatori della flusso del segnale video, quello del GPS, il segnale flebile luce notturna e le camere termiche, che audio, quello di telecontrollo. La ricognizione, di- amplificano le emissioni infrarosse dei corpi «cal- screta e silenziosa, ha consentito di osservare dal- di», hanno svelato una serie di bersagli costituiti la postazione di controllo remoto tutta la zona da mezzi corazzati e blindati, con relativi equipag- controllata dall’alto, in modo da disporre di imma- gi, coperti dall’oscurità e dalla vegetazione, diffi- gini nitide quasi come quelle diurne. Tutti i bersa- cilmente osservabili anche di giorno, ottenendo gli presenti sul campo sono stati individuati, come immagini di elevata qualità e stabilità. Le vibrazio- anche gli ignari cinghiali selvatici che si aggirava- ni e i movimenti che il mezzo, ad esempio aereo, no nella folta vegetazione circostante. imprime al visore potrebbero compromettere l’im- Le camere termiche di terza generazione utiliz- magine e, quindi, l’efficacia del sistema, ma un zano sensori in grado di apprezzare differenze di sofisticato sistema di stabilizzazione giroscopica temperatura dell’ordine di poche decine di milli-

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Kelvin (mK) e, sfruttando le migliori caratteristiche no a 20 000 metri. di trasmissività della banda media di frequenza L’affidabilità raggiunta da queste apparecchia- (3÷5 µm) dello spettro elettromagnetico infraros- ture garantisce un MTBF (Medium Time Between TECHNE so (MWIR), garantiscono caratteristiche di elevata Failure) superiore alle 3 000 ore di funziona- sensibilità. Esse consentono a questo tipo di sen- mento, ovvero più di 4 mesi, in accordo con le sori utilizzi ottimali sia in zone climatiche tropi- più stringenti normative tecniche militari. I pesi cali che fredde (-32÷+55 °C), di giorno e natural- mente di notte. Le immagini acquisite con tecnologia FPA (Focal Plane Array), ovvero su un ampio piano bidimen- sionale, vengono restituite dalla camera IR con un segnale video digitale che può essere rappresenta- to e registrato con qualsiasi apparecchiatura stan- dard. Alcune camere termiche sono dotate di un si- stema di correzione delle immagini ideato per eli- minare le eventuali disuniformità, con tecniche che utilizzano scenari termici di riferimento (Scene Ba- sed Thermal Referencing). Il raggio d’azione mas- simo di questi visori notturni può giungere, in as- senza di ostacoli dovuti all’orografia del terreno, fi-

Un UAV in fase di lancio.

77 - TECHNE contenuti, le piccole dimensioni, la silenziosità Sopra. ed i bassi consumi di energia (25÷35 W) au- Immagine ottenuta con una camera termica. mentano notevolmente le possibilità di impiego Sopra a destra. di queste apparecchiature, che sono installabili Sistema di controllo remoto della camera termica su mezzi di trasporto o portatili per il singolo dell’UAV. combattente o, ancora, integrabili con il sistema A destra. di puntamento dell’arma individuale. In questi Un visore termico portatile. ultimi due casi, però, l’alimentazione è fornita da batterie con autonomia limitata ad un massi- mo di 7 ore circa. sensori di tali apparecchiature lavorano su bande La progettazione di queste apparecchiature dello spettro elettromagnetico diverse dalle ca- con il criterio della modularità, consente un ele- mere termiche (400÷1060 nm) e hanno il van- vato grado di flessibilità ed taggio di richiedere bassissimi adattamento alle specifiche valori di potenza, dell’ordine dell’utente, connesse con i Con queste strumenta- di 5÷6 W. Le maggiori limita- particolari campi di applica- “ zioni di impiego, rispetto alle zione o con necessità di parti- zioni si può aumentare l’ef- camere termiche, non si riferi- colari interfaccie con altri ap- ficacia delle operazioni mi- scono solo alle condizioni di parati. litari, salvaguardando nel illuminamento ma riguardano Per quanto attiene agli inten- contempo un maggior nu- anche la presenza di una leg- sificatori di luce, a differenza mero di vite umane... gera rumorosità. delle camere termiche necessi- Entrambe le tipologie di vi- tano di una sia pur minima ” sori, talvolta integrate in sorgente di luce, come ad esempio quella delle un’unica apparecchiatura, possono essere in- stelle, spesso sufficiente, in condizioni di totale stallate sugli UAV: consentono di aumentarne oscurità, ad ottenere immagini soddisfacenti. I l’autonomia sino a 14 ore di funzionamento e

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ormai tutti gli scenari di impiego. I visori notturni dotati di sensori all’infrarosso e attualmente in servizio nella nostra Forza Ar- mata sono ancora quelli di seconda generazione. Vengono impiegati per tentare di superare, gra- zie alle moderne tecnologie, lo svantaggio che TECHNE deriva dall’effetto sorpresa delle minacce asim- metriche, caratteristiche degli attuali scenari in- ternazionali. Con queste strumentazioni si può aumentare, pertanto, l’efficacia delle operazioni militari, salvaguardando nel contempo un mag- gior numero di vite umane, in quanto è possibile non solo sorvegliare il campo di battaglia, ma anche condurre operazioni di intelligence con grande efficacia, da posizioni protette. Purtroppo, ragioni di carattere economico impon- gono spesso revisioni in chiave riduttiva degli inve- possono allungare il raggio di azione teorica- stimenti nel campo tecnologico, ma esse non devo- mente fino a 200 km. no in ogni caso pregiudicare la costante ricerca del- l’eccellenza tecnico-scientifica che caratterizza l’opera del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito. CONCLUSIONI Francesco Nasca Le moderne Forze Armate non possono prescin- Maggiore Co. Ing., dere, oggi, dal tenere in debita considerazione gli in servizio presso il Comando Logistico aspetti tecnologici e scientifici che coinvolgono dell’Esercito - Dipartimento Tecnico

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DALLE LANCE ALLE LANCETTE ANTHROPOS DALLE LANCE ALLE LANCETTE

Dalla veglia al momento del riposo notturno la nostra giornata è un serrato susseguirsi di indicazioni forni- teci dalla pletora di lancette che ci circondano. Tutte hanno origine da una comune antenata: non uccidono più ma ci condizionano sempre.

Un fugace sguardo al posto di pilotaggio di la presunta protezione elargita dalla pletora di un qualsiasi velivolo militare è sufficiente per amuleti apotropaici e di talismani miracolosi notarne la più vistosa caratteristica: una ridda non sarà stata sostituita dalla funzione di que- di strumenti e indicatori di varia foggia e dia- sto moderno feticcio che, in perfetto accordo metro ma, in prima approssimazione, di simila- con il credo scaramantico, si reputa tanto più re aspetto. Che segnalino i livelli del combusti- efficace quanto più ampio? bile o la quantità di energia elettrica prodotta dai generatori, la temperatura del circuito di raffreddamento o la pressione dei lubrificanti, non muta la loro connotazione peculiare: un tondo quadrante graduato sul quale ruotano una o più lancette.

A rafforzare la sensazione contribuisce la quotidiana pratica automobilistica: quanti degli strumenti generosamente incastonati nei cru- scotti sono effettivamente necessari? Quanti, invece, andrebbero considerati dei superflui accessori destinati a gratificare modesti con- In apertura. ducenti in modestissimi viaggi, ovvero dei meri Il «Big Ben» di Londra. «placebo tecnologici»? Constatare, poi, che or- Sopra e a destra. mai persino dall’elettrodomestico più banale I cruscotti di un elicottero AB 212 e di una «Jaguar» occhieggi almeno un quadrante con l’imman- d’epoca. cabile corollario di luci spie policrome e inter- mittenti, rafforza la propensione a ravvisare in questa tendenza un bisogno taumaturgico del All’iniziale stupore su come sia possibile leg- mondo evoluto. Un’esigenza latente durante la gere tanti strumenti, tenendone nel debito con- travagliata affermazione della cultura scientifi- to i relativi avvertimenti, subentra una meno ca, esplosa con il suo successo, una fede laica emotiva riflessione più razionale: saranno tutti non sorretta dal potere delle lance ma delle veramente necessari o l’insieme è l’epifenome- lancette! no di un ennesimo fanatismo, l’estrinsecazione Quali ne furono i prodromi, quando gli archetipi di una soggezione tecnologica? In altre parole, dei tondi lancieri intrapresero la loro irreversibile

ANTHROPOS - 82 Rivista Militare n. 1/2007 ascesa e, soprattutto, quali variabili grandezze Fra i tanti oggetti minuti fu portato in superficie sorvegliarono? anche un piccolo frammento metallico, molto cor- Paradossalmente la risposta, che sembrerebbe roso, fissato a dei pezzi di legno marci. Asciugato ravvisarsi nel corso degli ultimi due secoli, in re- e pulito alla meglio, mostrò una serie di ruote altà affiora da un’epoca di gran lunga più antica, dentate, simili a quelle di un moderno orologio quasi a ridosso della mitica epopea di Alessandro col quale venne, infatti, scambiato. Resti di un Magno. E, fuor di metafora, affiora dalle acque vecchio orologio, perduto chissà da quale nave in dell’Egeo, strappata dalla sua sabbiosa giacitura chissà quale traversia e per puro caso finiti sul re- agli inizi del secolo scorso. moto relitto. Per scrupolo lo si inviò al Museo Na- zionale di Atene, dove rimase fra le tante curiosità del passato. Per la verità non mancavano dubbi e incon- gruenze riguardo a quel fin troppo facile ricono- scimento, ma occorse oltre mezzo secolo perché fosse definitivamente smentito. Agli inizi degli anni 50, il dottor Derek J. De Solla Prince, parten- do dal presupposto che non poteva trattarsi di un orologio ma di un meccanismo coevo alla nave, ne avviò lo studio. Una pulitura appena più accu- rata confermò la sua intuizione, restituendo al- cune iscrizioni in greco antico, nonché diversi quadranti concentrici con altrettante scale gra- duate sulle quali, facile supposizione, giravano delle lancette.

Reperto di Antikythera: veduta complessiva.

Dettaglio delle scale graduate.

Quei significativi indizi convinsero il ricercatore di trovarsi di fronte a uno strumento di calcolo Reperto di Antikythera: i diversi frammenti. astronomico, costruito a ridosso della nostra era, verosimilmente dai rinomati meccanici di preci- sione di Rodi, che all’epoca godevano di indiscus- Nella primavera del 1900, infatti, alcuni pesca- so prestigio. Nel 1958, finalmente, fu in grado di tori di spugne scoprirono in prossimità dell’isola esporre dettagliatamente non solo le caratteristi- di Antikythera, per noi Cerigotto, nell’omonimo che formali dell’enigmatico rottame, ma anche canale tra il Peloponneso e Creta, i resti di una quelle funzionali del sofisticato strumento. Grazie antica imbarcazione. Le statue di marmo e di a una serie di radiografie, infatti, era riuscito a bronzo che trasportava, una volta recuperate, stabilire oltre al numero delle ruote dentate anche consentirono di far risalire il naufragio alla secon- i diversi rapporti fra le stesse e, di conseguenza, da metà del I secolo a.C.. la logica del meccanismo. ANTHROPOS

83 - ANTHROPOS almeno un paio. La prima è, senza dubbio, la complessità e l’accuratezza dell’insieme dei roti- smi dentati, realizzati in bronzo con denti trian- golari in numero congruo ai rapporti fissati. La seconda, persino più incredibile, è la presenza di un rotismo differenziale, cioè di un dispositivo capace di produrre una velocità di rotazione in uscita pari alla differenza, o alla somma, delle due rotazioni d’entrata. Sarebbero occorsi oltre quin- dici secoli prima che negli schizzi di Leonardo comparisse qualcosa del genere, e altri tre ancora prima che un rotismo differenziale, propriamente detto, fosse concretamente realizzato. Ai nostri giorni milioni di siffatti gruppi di ingranaggi si trovano fra le ruote motrici delle autovetture, per compensarne il differente numero di giri in curva fra quella interna e quella esterna.

Radiografia del reperto.

Secondo la ricostruzione di Prince, il congegno di base costituiva una sorta di calendario perpetuo, che permetteva di calcolare le fasi della luna passa- te e future, in relazione al moto del sole. Ovviamen- te, con le debite interpolazioni, da quei primi dati scaturirono pure le variazioni della marea e, non ul- timo, la latitudine che poteva perciò essere stimata persino di notte. In pratica, un treno di ingranaggi trasferiva i giri di una ruota, che indicava il ciclo so- lare, a un’altra che indicava le rivoluzioni siderali della Luna, secondo il rapporto di 254 rivoluzioni siderali della Luna ogni 19 anni solari. A quel punto fu abbastanza agevole costruire un modello in grandezza naturale e perfettamente funzionante dello strumento che, nel frattempo, si era guada- gnato il nome di calcolatore di Antikythera.

Dettaglio del differenziale del calcolatore di Antiky- thera.

Nel calcolatore di Antikythera il piccolo diffe- Modello al vero del reperto ricostruito. renziale serviva, invece, a ricavare dai mesi lunari siderali le lunazioni, ottenendole per sottrazione dal moto solare di quello lunare siderale. Nulla del Dal punto di vista tecnologico, le caratteristiche genere, fino a quel momento, tra le miriadi di rin- più stupefacenti ed evolute del meccanismo sono venimenti archeologici e un solo labilissimo ac-

ANTHROPOS - 84 dalle odierne deicerchigoniometrici deitecnigrafi logici. Letaccheappaiono nitideenondissimili mili insostanzaaquelle dei con inusitataprecisione dellescalegraduate,si- sulle oppostefaccedello strumento,recantiincise dei datielaborati. ne parziale,èilsistemaadottatoperl’emissione oggettivo, grazieadunamiracolosaconservazio- nello specifico,ciòcheappareinoppugnabilee funzionante. Senzavolerinalcunmodoentrare del congegnoeunasuaricostruzionedinamica fatto l’unicoafornireunaplausibilespiegazione vinse l’interacomunitàscientifica,purrestandodi modello conclusivoelaboratodaPrincenoncon- con navigazioneastronomica. terraneo e,nondirado,ancheimaridelNord, per leunitàdellelegionicapacidisolcareilMedi- quente perleimbarcazionimilitari,inparticolare gazione questainusualeperimercantilimafre- conforto diunlemboterraall’orizzonte.Navi- ficaci supportiperspostarsilungorotteprivedel gnosi giocattolidiastronominullafacenti,maef- costosi trastullidifacoltosisfaccendatioinge- astri. Strumenti,perinciso,danonscambiarecon canici ingradodisimulareimotideiprincipali cenno, nellefonti,all’esistenzadicongegnimec- Ricostruzione del meccanismo con le relative scale gra- scale relative le con meccanismo del Ricostruzione duate. duate. Si trattadipiùquadranti concentrici,collocati Logicamente, comeintuttiicasidelgenere,il tester elettronici ana- Dettaglio della corona di caricamento del reperto. del caricamento di corona della Dettaglio determinate dalradicarsi deisuoigrandi Vitruvio servìcomeingegnere, perleesigenze ressante all’Esercitoromano, nelqualelostesso giorno e,soprattutto,dellanotte. meccanismo capacediscandirel’incederedel misurazione attendibile,costanteepreciso, un re daltempo.Occorrevaperciòundispositivo di determinazione dellegrandezzeingioco,aparti- non acaso,richieseperlaprimavoltaun’esatta luzionario perlascienzapuraedapplicatache, di Archimede.Sitrattaunoscorciostoricorivo- ma metàdelIIIsec.a.C.,contemporaneo,quindi, grande scienziatovisseverosimilmentenellapri- bio loconfermapienamente,dalmomentocheil precedenti autori,dell’orologioadacquadiCtesi- lasciataci daVitruvio,cheasuavoltalatrasse mente illoro«debutto»certificato.Ladescrizione quadranti elancette,infatti,retrodatasensibil- degli stessi. un unicostrumentotradisceun’originepiùantica prio quellaridondanzadiquadrantielancettesu esatta letturadell’indicazionedellelancette.Pro- o deitornidiprecisione,idoneeperciòauna sessiva regolarità, inognimomento delgiornoe diana dovevanecessariamente svolgersiconos- sul territorio.Allorointerno, infatti,lavitaquoti- Quest’ultima ragionerendevalostrumentointe- Un ulterioreapprofondimentosull’indicazionea 85 - ANTHROPOS Rivista Militare n.1/2007 castra

ANTHROPOS Dettaglio delle scale concentriche e, a fianco, degli prostituta, non si prestava alla misurazione conti- ingranaggi. nua. Avvicendare quattro turni di guardia nottur- na non poteva effettuarsi rovesciando la stessa clessidra un ugual numero di volte, indipendente- della notte. Dalla sveglia, agli esercizi in ordine mente dalla stagione. D’estate il servizio avrebbe chiuso, dal pranzo alla cura del vestiario e delle abbondantemente superato l’alba, mentre nel armi, dal silenzio ai turni di guardia lungo gli corso dell’inverno sarebbe cessato nel buio pro- spalti. Ogni funzione doveva avvicendarsi con la fondo della notte. massima precisione, in ogni periodo dell’anno. Il Per misurare in maniera proporzionale l’orario problema, però, scaturiva dal dover conciliare il sarebbe occorso un congegno che variasse la mutare della durata del giorno con la suddetta re- durata dell’ora, giorno dopo giorno, incremen- golarità, in particolare nei turni di notte delle sen- tandola per sei mesi e decurtandola per gli altri tinelle, le vigiliae. sei, per un complessivo 50%. La soluzione venne I Romani, come noi, suddividevano la giornata, alla fine escogitata da Ctesibio, uno dei massimi ovvero il tempo intercorso tra due albe consecuti- scienziati della Biblioteca di Alessandria: un ve, in 24 ore. Di esse, dodici scandivano il giorno orologio ad acqua. Va osservato che «clessidra» e altrettante la notte. Ma se la durata della gior- etimologicamente definisce qualcosa che sot- nata era costante per tutto l’anno, non era così trae acqua, ovvero un cronometro ad acqua e quella del giorno, molto breve al solstizio d’inver- non la classica ampolla parzialmente ripiena di no e molto lungo al solstizio d’estate. Di conse- sabbia. guenza, l’ora diurna romana d’estate si allungava In dettaglio, la clessidra di Ctesibio funzionava e d’inverno si accorciava, con un’escursione di mediante un regolare stillicidio d’acqua da un circa 30 minuti fra gli estremi. Simmetrica, ovvia- serbatoio superiore a un recipiente inferiore. Il li- mente, la variabilità della notte. Solo in due giorni vello dell’acqua del serbatoio era mantenuto co- l’anno, il 21 marzo ed il 21 settembre, l’ora era stante tramite continuo apporto, per evitare la uguale di giorno e di notte e, di conseguenza, minima variazione di pressione e, quindi, di velo- identica alla nostra. cità di deflusso. Un sifone, invece, provvedeva a Per stabilire una sequenza oraria, ci si poteva svuotare ogni 24 ore il recipiente di raccolta, nel avvalere di una meridiana, lasciando alla clessidra quale pescava un apposito galleggiante, collegato a sabbia il corso della notte. La sua indicazione, a un adeguato contrappeso mediante una catena, però, era rigida: ottima per definire un intervallo, solidale a sua volta a un indice rotante. Il solle- quale l’arringa di un avvocato o i favori di una varsi del livello dell’acqua, alzando il galleggiante,

ANTHROPOS - 86 Rivista Militare n. 1/2007 provocava la rotazione dell’indice, a forma di pic- vero variando l’eccentricità del perno della lancet- cola lancia, in ragione proporzionale allo scorrere ta rispetto al quadrante. del tempo. A ogni ciclo corrispondeva un giro Allo scopo Ctesibio elaborò un dispositivo completo, evidenziato da un sofisticato quadrante meccanico che, automaticamente, nell’arco di circolare. Questo, infatti, era formato da sei cerchi con- centrici, suddivisi in 12 spicchi per il giorno e solo 4 per la notte, essendo quest’ultimi riservati ai turni di guardia, e da una corona esterna. Su di

Schema geometrico di funzionamento.

sei mesi spostava il perno della lancetta dal basso verso l’alto, determinando perciò una va- riazione dell’angolo al centro dal minimo al massimo. A provocarlo una ruota munita di 365 denti, azionati, uno ogni 24 ore, da un apposito arpione della catena del galleggiante. Il disposi- tivo rendeva l’ora corrispondente progressiva- mente più lunga, passando dai circa 45 minuti dell’inverno ai 75 dell’estate, simulando così il passaggio dal solstizio di giugno a quello di di- cembre, dopo di che s’invertiva. Poiché occorre- L’orologio di Ctesibio. vano due velocità per far funzionare la sua cles- sidra, di un giro al giorno per le ore e di un giro l’anno per la loro variazione, Ctesibio pensò di essa erano impresse 12 suddivisioni maggiori, collegare anche alla grande ruota a 365 denti una per ogni segno zodiacale, e 365 minori, una una seconda lancetta, in modo che la sua lentis- per ciascun giorno. sima rotazione potesse indicare sulla corona i La variazione della durata dell’ora era stata ri- giorni ed i mesi. solta spostando il centro di rotazione della lan- In base alle attuali conoscenze fu quello il de- cetta rispetto a quello del quadrante. Dal momen- butto della lancetta, che ricevette tale forma pro- to che la sua velocità angolare era costante per- prio in relazione alle lance dovendo, al pari di es- ché costante la velocità di stillicidio e, ovviamen- se, colpire un preciso punto del quadrante. te, fisso anche l’arco di circonferenza relativo alla singola ora, la variazione si poteva ottenere sol- Flavio Russo tanto variandone il relativo angolo al centro, ov- Storico ANTHROPOS

87 - ANTHROPOS

INFORMAZIONE E PROPAGANDA ANTHROPOS INFORMAZIONE E PROPAGANDA

Tradizionali strumenti strategici per l’acquisizione e il mantenimento del consenso, oggi, nell’era della guerra asimmetrica e del terrorismo, rappresentano l’arma globale della comunicazione e della persuasione per eccellenza.

Per parlare del valore strategico della comunica- tecnologie dei media che, annullando i classici zione occorre risalire agli albori della storia. Il ti- parametri di spazio e tempo, inseriscono effetti- ranno Pisistrato si serviva degli stessi mezzi vamente l’opinione pubblica in un flusso costante odierni per guadagnare consenso tra i cittadini di informazioni rendendola, almeno apparente- ateniesi; la politica di «controllo dei media» orga- mente, partecipe delle grandi decisioni e degli av- nizzata da Augusto non è dissimile da quella ope- venimenti internazionali. In questa nuova dimen- rata dai poteri forti sui grandi gruppi editoriali del sione è ovvio quanto la capacità di creare e gesti- nostro secolo. Falsi documenti, spacciati per reali, re il consenso da parte degli organi di potere di- hanno alimentato la diatriba tra Imperatori e Papi venti, più che una scelta o una costrizione, un im- durante tutto il Medioevo e l’età moderna. Negli perativo categorico che non si può disattendere. intenti così come nei risultati, essi ricordano altri Da questo la necessità di perseguire vecchi scopi documenti che negli ultimi anni hanno alimentato con nuove tecnologie, praticare vecchie alchimie scandali e riprovazione internazionale. L’età mo- semantiche attraverso l’utilizzo di strumenti ec- derna e contemporanea, poi, offrono esempi ri- cezionalmente potenti e tali da raggiungere l’in- guardo all’utilizzo pragmatico della comunicazio- tera popolazione mondiale: in altri termini, il ma- ne a fini propagandistici, rendendo tanto difficile nifestino è stato sostituito dal talk show, la falsa quanto interessante ogni lavoro storiografico sulla notizia dallo pseudoevento, il banditore dalla rete materia. televisiva satellitare e da Internet. Mentre la guerra sembra aver perso il suo volto La situazione si complica ancor di più rispetto al classico per assumere una nuova fisionomia di passato per il fatto che, sulla scena, gli attori so- carattere asimmetrico, i due fattori comunicazio- no cambiati, tanto in ambito nazionale quanto, ne e propaganda, strettamente correlati tra loro, specialmente, in quello internazionale. L’idea di permettono forse di trovare un punto di contatto «stato belligerante», innanzitutto, sembra aver tra vecchie e nuove guerre. Propaganda e gestio- perso, in larga parte, un senso compiuto. Sempre ne dell’informazione rappresentano una costante meno sono, infatti, le entità statuali che costitui- degli eventi bellici antichi e moderni, costituendo scono una reale minaccia alla sicurezza interna- un elemento asimmetrico ricorrente anche nei zionale, mentre imperversano altri soggetti in conflitti cosiddetti classici. grado di agire a tutto campo, fuori dagli schemi La ricerca del consenso, la propaganda per rea- classici della guerra convenzionale e fuori da lizzarlo e mantenerlo, la gestione dell’opinione quelli del diritto e di ogni convenzione interna- pubblica e dei suoi umori non rappresentano, zionale. dunque, una novità propria del mondo attuale. È, All’idea clausewitziana di uno scontro violento tuttavia, il valore crescente dell’opinione pubblica tra Stati, svolto in un’area geograficamente defi- come «secondo fronte» a rendere, oggi, determi- nita, attraverso l’utilizzo di strumenti convenzio- nante una particolare attenzione al problema, nali, con lo scopo di «costringere l’avversario a specialmente a fronte di una società che è uscita compiere la nostra volontà», distruggendone la dagli angusti confini regionali per spingersi in una forza militare, conquistandone il Paese e doman- dimensione globale. Dimensione questa non solo do la volontà del nemico, si è sovrapposto uno virtuale, ma alla portata di ciascuno attraverso le scenario profondamente diverso. Uno scenario al- l’interno del quale nuovi attori non statuali, grup- pi terroristici, poteri industriali e finanziari, car- In apertura. telli di narcotrafficanti, compagnie militari o para- Un satellite per le telecomunicazioni. militari private, e così via, fino a quella galassia

ANTHROPOS - 90 Rivista Militare n. 1/2007 anarco-nichilista che agisce tendenzialmente sul- può trasformarsi in strumento di distruzione: il la Rete, si fanno carico di una violenza assoluta computer, con il quale si può violare la privacy del- ma anche di una variegata e potentissima gamma l’abitazione privata ma anche far crollare l’econo- di strumenti propagandistici, in grado di compe- mia di un sistema; il mezzo di trasporto che si può tere con quelli delle istituzioni. Allo stesso modo, trasformare in un ordigno esplosivo; persino la ba- le cosiddette «nuove guerre» non necessariamen- nale bottiglia di acqua minerale che può essere te sono finalizzate ad annientare il nemico dal manomessa e contenere veleno. Citando ancora i punto di vista fisico. Questo non costituisce due colonnelli cinesi, si può certo parlare di una l’obiettivo primario. La violenza esercitata sui «guerra senza limiti», nella quale il mondo della mercati e sulla finanza non lascia scie di sangue, guerra si sovrappone a quello della «non guerra». almeno in modo evidente, ma il suo potere di- È evidente quanto questi mutamenti e l’unione struttivo è pari, e talora superiore, a quello di una di questi elementi sposti il piano della guerra dal guerra tradizionale e, esattamente come quest’ul- campo militare a quello civile, trasformando l’in- tima, si serve principalmente della propaganda tero pianeta in uno scenario di guerra potenziale come arma offensiva nelle sue manovre sui mer- e, di conseguenza, ogni uomo in una potenziale cati internazionali. vittima di eventi che spesso non lo riguardano di- Accanto alla mutata fisionomia degli attori belli- rettamente, ma che ledono con minacce latenti, ci, altri due elementi devono essere considerati immanenti e sempre più avvertite come reali la si- prima di affrontare in modo più diretto il signifi- curezza della vita nella sua quotidianità. cato essenziale della propaganda nella contem- L’opinione pubblica avverte in questo modo un poraneità: la mancanza di una componente geo- totale coinvolgimento in quelle che, ormai, ven- grafica individuabile con chiarezza per quanto at- gono percepite come dinamiche belliche. Profon- tiene all’evento bellico o alla damente turbata, spesso terro- manifestazione della «minac- rizzata, pronta a lasciarsi tra- cia», e la trasformazione degli ...propaganda e gestione volgere e persuadere da qua- strumenti di offesa. Entrambi “delle informazioni rappre- lunque fonte informativa che le gli elementi, infatti, contribui- sentano una costante degli possa garantire un ritorno a scono, in misura fondamentale, quella sicurezza che vede per- alla determinazione di un clima eventi bellici antichi e mo- sa, diventa così facile preda di di insicurezza generalizzata e derni, costituendo un ele- ogni sorta di manipolazione, di globale, che, incidendo mas- mento asimmetrico ricor- ogni strumento propagandisti- sicciamente sull’opinione pub- rente nei conflitti cosiddetti co in grado di offrire certezze blica, la rende, al contempo, classici in un mondo nel quale l’incer- soggetto attivo della minaccia tezza sembra regnare sovrana. e dell’impegno per contrastarla ” Si può trattare del governo le- e, quindi, obiettivo strategico di primario interes- gittimo del proprio Paese, che agita la bandiera se alla base di ogni azione di contrasto. della legalità, del rigore e della «guerra al terrori- L’escalation terroristica in ambito internazionale, smo», piuttosto che del movimento politicizzato ma non meno le azioni repressive messe in atto dai che urla al complotto, o del giornale che inneggia governi nel tentativo di contrastarla hanno, infatti, all’uomo forte e all’intellettuale da innalzare alla minato il concetto di sicurezza che aveva illuso santità per le sue profonde e rassicuranti convin- l’opinione pubblica, almeno occidentale, a cavallo zioni; o, ancora, della corrente di pensiero che in- degli anni 80-90. L’uomo della strada si è trovato voca misure forti, ma anche di quella che senten- all’improvviso coinvolto in qualcosa che non pote- zia la necessaria apertura al dialogo: le forme del- va, o non voleva, neppure immaginare: una situa- la propaganda cambiano di segno, ma non di zione in cui, come sostengono Liang e Xiangsui, portata, di linguaggio, di scelta degli strumenti e autori del saggio «Guerra senza limiti» (1), i con- dei canali di trasferimento delle proprie convin- cetti di lunghezza, larghezza e altezza, o anche di zioni. Chiunque cerchi consenso sa bene che, dal- terra, mare, aria e spazio esterno, hanno perso l’altra parte, un’opinione pubblica in crisi aspetta tutti significato, trasformando la realtà quotidiana di scegliere la propria guida, tristemente secondo in un potenziale campo di battaglia, che si estende gli stessi parametri e gli stessi percorsi motiva- dalla metropolitana che si prende per andare a la- zionali che la portano a preferire un detersivo o vorare al supermercato dove si fa la spesa, dall’ae- un aperitivo analcolico. reo delle vacanze alla discoteca del fine settimana. Qualunque sia, dunque, la natura del conflitto, e Al contempo, sono cambiati gli strumenti della chiunque sia impegnato nello stesso, non si può guerra in un contesto nel quale non si parla più prescindere dal considerare questo terzo elemento solo di armi convenzionali. Emerge un nuovo con- al quale occorre rendere conto del proprio opera- cetto di arma, per cui ogni oggetto del quotidiano to: l’opinione pubblica, il fronte interno, che in ANTHROPOS

91 - ANTHROPOS epoca di globalizzazione perde, in larga misura, Un fuciliere armato di «Minimi» su un VM 90. l’antica connotazione nazionale per trasformarsi nel giudizio dell’intera popolazione mondiale. Un giudizio che si forma attraverso un’informazione individuare la reale portata strategica (oltre che ormai veramente capillare su scala globale, in gra- culturale, umana, politica) della comunicazione e do di sfruttare le più moderne tecnologie per tra- dell’informazione mediatica, in quanto proprio i sferire in tempo reale la notizia, abbattendo ogni media, con la loro capacità di penetrazione, diven- limite spaziale. Radio, televisioni, canali satellitari, tano i primi e più diretti artefici delle visioni del Internet, persino telefoni cellulari e, attraverso mondo del loro pubblico di riferimento e della sua questi stessi strumenti, la carta stampata, con la percezione della realtà. Una realtà che non è più loro capacità di garantire una copertura globale direttamente verificabile dai singoli, per gli evidenti delle notizie e delle informazioni, diventano così limiti fisici e spaziali, e che pertanto viene cono- un ulteriore luogo di confronto bellico. Essi diven- sciuta e vissuta attraverso le immagini che i media tano per gli eserciti una quarta arma accanto a sono in grado di offrire, allargando la sfera d’inte- quelle tradizionali e, di conseguenza, si trasfor- resse dei fruitori anche al di fuori dell’ambito dei mano in strumenti strategici per l’acquisizione e il loro interessi strettamente personali. I media si so- mantenimento del consenso, ma anche in mezzi stituiscono ai sensi dell’uomo, o meglio ancora, atti a trasferire comunicazioni, spesso di carattere come sostiene McLuhan (3), ne rappresentano una terroristico, ai propri avversari. estensione. Il pubblico, quindi, nell’impossibilità di Secondo Noam Chomsky i mass media come si- conoscere direttamente la realtà, si adatta a consi- stema assolvono la funzione di comunicare mes- derare «reali» le «immagini del reale» proposte dai saggi e simboli alla popolazione. Il loro compito è media. di divertire, intrattenere e informare, ma nel con- Al contempo, portare alle estreme conseguenze il tempo di inculcare negli individui valori, credenze gioco della manipolazione delle immagini e delle e codici di comportamento atti a integrarli nelle notizie, con la conseguente inondazione informati- strutture istituzionali delle società di cui fanno va alla quale viene esposto il pubblico, così come parte (2). I media, dunque, come fondamento l’assoluta impossibilità di definire la qualità delle moderno dei processi di acculturazione, attraver- fonti o la veridicità delle notizie trasmesse, rendo- so i quali trasferire modelli e stereotipi in grado di no quanto mai «appetibile» ogni tipo di intervento costruire una coscienza collettiva, un’ideologia, volto a generare consenso. È in questo ambito che un modo di intendere le cose, comuni e condivisi. si muovono le spire della propaganda, attraverso la Partendo da questa considerazione è possibile diffusione di false notizie, il newsmaking, la crea-

ANTHROPOS - 92 Rivista Militare n. 1/2007 zione di falsi eventi, che basano la loro esistenza, cleo di carattere fortemente emotivo, in grado di così come la loro forza d’impatto, proprio sulla ca- colpire il pubblico al quale si riferisce non tanto pacità di confezionare informazioni false ma reali- sul piano razionale (che anzi deve essere relegato stiche, tanto verosimili da sembrare vere, e spe- in secondo piano per evitare ogni interferenza cialmente in linea con quegli stereotipi richiesti e dialettica o analitica) quanto piuttosto in termini accettati dall’opinione pubblica. di sensibilità comune, agendo sui desideri e sulle L’opinione pubblica, si badi bene, è abituata or- speranze, sui valori e sulla morale comune, non- mai a servirsi dell’informazione e dei media se- ché sul disagio che comporta il sovvertimento di condo logiche consumistiche di mercato, all’inter- quest’ultima, ma anche sulle paure, sui timori, sui no delle quali la componente principale è data da sensi di colpa. Ovviamente, la scelta della struttu- una «spettacolarizzazione» che sembra non di- razione del messaggio sarà in funzione del tipo di stinguere più tra notizia sportiva, pettegolezzo, informazione che si intende trasmettere, positiva cronaca nera o politica internazionale. E che pro- riguardo al proprio operato, al proprio impegno o prio per questo non è più interessata alla sola in- alla propria ideologia, negativa se riferita a un ne- formation, ma sempre più a quella forma partico- mico effettivo o anche solo potenziale. Un buon lare di informazione che ha assunto il brutto no- metodo consisterà allora nella creazione di situa- me di infotainment, dall’unione dei termini inglesi zioni verosimili, avvalorate da testimonianze che information ed entertainment, all’interno della comunque non potranno mai essere verificate da quale l’appello alla solidarietà chi ascolta, che facciano leva internazionale è intervallato da sulla sfera dell’irrazionalità e un balletto, il commento politi- L’opinione pubblica è delle paure più profonde, sulle co autorevole da un intratteni- “abituata a servirsi dell’in- nevrosi, piuttosto che su scene mento cabarettistico. La strage tranquillizzanti e quotidiane, fa notizia quanto il matrimonio formazione e dei media se- persino romantiche, in caso di del noto calciatore. condo logiche consumisti- orientamento positivo. D’altra parte, agire sulla per- che di mercato, all’interno Un grande aiuto alla trasmis- cezione della realtà è esatta- delle quali la componente sione di un messaggio forte- mente lo scopo della propa- principale è data dalla spet- mente connotato sul piano ganda, che Alejandro Pizarroso tacolarizzazione, che sem- emotivo e di sicuro impatto sul Quintero definisce come con- pubblico viene dato, senza trollo del flusso dell’informa- bra non distinguere più tra dubbio, dalla scelta e dall’uti- zione, direzione dell’opinione notizia sportiva, pettego- lizzo di immagini da presentare pubblica e manipolazione dei lezzo, cronaca nera o politi- come portatrici di un significa- comportamenti e, soprattutto, ca internazionale to autoreferenziale, in grado di dei modelli di condotta, identi- avvalorare con la loro presenza ficandola con la gestione di ” la tesi sostenuta, che può anzi un’informazione finalizzata alla promozione di acquisire, attraverso la ricerca di sfumature se- idee persuasive, in grado di orientare ai propri fini mantiche particolari, numerosi valori aggiunti. il modo di interpretare la realtà e i fatti da parte All’opinione pubblica vengono offerte, attraver- dell’opinione pubblica (4). so i media, immagini controllate, spesso ideali, a La trasmissione e gestione di false notizie o di seconda dell’obiettivo che l’emittente si pone per notizie comunque manipolate, il veicolare, attra- acquisire consenso. verso canali, mirate e funzionali informazioni, Il percorso logico è assai elementare e richiede spesso principalmente immagini, per «costruire» ben poche spiegazioni: fornire all’opinione pubbli- una realtà adeguata ai propri obiettivi diventano ca nazionale una buona e tranquillizzante immagi- nell’era della comunicazione un fattore di primaria ne di sé e del proprio operato per garantire con- importanza da parte di chiunque voglia acquisire senso e sostegno alla prosecuzione delle operazio- consenso. E se, parafrasando Pirandello, per l’opi- ni; fornire all’opinione pubblica di parte avversa nione pubblica la realtà non è quella che è ma un’immagine altrettanto tranquillizzante, per invo- quella che si crede essere, allora è importante co- gliare a una resa che possa rappresentare la scelta struirne una ad hoc, che sia «più vera del vero» di ciò che si cerca di far considerare un male mino- nella sua finzione e che, per questo, rispetti tutti i re, se non decisamente un bene; colpire il nemico canoni di un realismo che, in conformità agli ste- sul piano psicologico, ostentando calma, determi- reotipi condivisi dal pubblico, permetta a questo di nazione, sicurezza di sé e del consenso acquisito, intuire in ciò che vede ciò che vuole e sa di dover nonché di un esito finale che si intende dare per vedere. scontato. È necessario sottolineare, poi, quanto Per raggiungere questo scopo, la falsa notizia queste immagini siano spesso in netto contrasto tende, quindi, a essere articolata intorno a un nu- con altre, che invece non solo non vengono ripor- ANTHROPOS

93 - ANTHROPOS tate, ma sono tendenzialmente soggette a censura morboso di chi ascolta garantendo, al contempo, per evitare che compromettano il consenso pubbli- da parte degli stessi un senso di disgusto, disap- co, di nuovo sulla base di atteggiamenti poco ra- provazione e desiderio di giustizia, che facilmente zionali. prende le forme della vendetta. La pratica di rifornire i mass media di informazio- Da queste premesse si muove, in larga misura, ni e immagini preconfezionate, le cosiddette photo quel particolare tipo di propaganda definita come opportunities, rappresenta una delle grandi oppor- «propaganda nera», nella quale tanto la fonte tunità offerte dal news management per manipolare quanto il messaggio sono indefiniti, se non addi- le notizie, o creare false notizie, attraverso una rittura deliberatamente camuffati. inondazione di informazioni. L’effetto polverone Strumenti della propaganda diventano racconti, così prodotto garantisce, almeno in apparenza, la immagini, testimonianze pseudo-accreditate, voci trasparenza del proprio operato, proprio perché a trasmesse ad arte agli operatori dell’informazione fronte di un così consistente flusso informativo e da questi, assai spesso, ingigantite senza prove vengono a cadere le consuete accuse di censura che alla ricerca di scoop sensazionalistici. da sempre interferiscono nel sereno rapporto tra L’impossibilità per la pubblica opinione di deci- prassi operative e necessità di garantire un’infor- frare la veridicità della notizia vera da quella falsa mazione democratica, che renda conto all’opinione rende quanto mai allettante non solo l’utilizzo di pubblica circa lo svolgersi degli eventi, delle opera- questo sistema per operare in modo efficace sulla zioni, delle politiche, in pace come in guerra. In percezione dei fatti e della storia, ma ha come modo analogo vengono veicolati i messaggi di ca- esito addirittura la fabbricazione sistematica e rattere negativo, in riferimento a quelli che, per strutturata di false notizie attraverso specifici set- maggiore semplicità, chiameremo «avversari», in- tori delle pubbliche relazioni: quello del newsma- tendendo con questo termine king e quello del news manage- tutti quei soggetti nei confronti ment. dei quali viene intrapresa, o si La pratica di rifornire i Valutare le notizie, alla luce di intende intraprendere, un’azio- “mass media di informazio- questa prospettiva, diventa ne. In questo caso, evidente- estremamente difficoltoso, in mente, il segno del messaggio ni e immagini preconfezio- quanto risulta quasi impossibile deve essere fortemente negativo nate, le cosiddette photo scindere la quantità di informa- e, secondo le tecniche classiche opportunities, rappresenta zione dal portato propagandisti- della guerra psicologica, deve una delle grandi opportu- co della stessa. Nell’immenso essere principalmente volto a nità offerte dal news ma- mare della comunicazione e, un’opera di demonizzazione. specialmente, dei suoi molteplici L’avversario sarà, dunque, nagement per manipolare canali non è solo l’utenza nor- presentato come aggressivo, le notizie, o creare false male a perdersi, ma si aprono fautore di guerre e implicato notizie, attraverso un’inon- problematiche insolvibili anche nell’appoggio di regimi impo- dazione di informazioni per chi voglia svolgere un’analisi polari e corrotti. Scopo della attenta e professionale. Nell’im- propaganda di tutti i tempi sarà ” possibilità di verificare con at- quello di enfatizzarne la crudeltà, l’inaffidabilità tendibilità le fonti delle notizie, come non cadere sul piano del diritto internazionale, la totale man- nell’inganno di quegli pseudo–eventi, di quegli av- canza di principi etici e il solo interesse verso il venimenti che vengono programmati allo scopo tornaconto personale. Tutto ciò in evidente con- immediato di essere riportati o riprodotti? Come trasto con il proprio intento, finalizzato a favorire scindere e sulla base di quali parametri la notizia la pace, lo sviluppo, l’amicizia tra i popoli e, fatto vera o, quantomeno, più realistica? quanto mai attuale, la democrazia. La «ragnatela grande come il mondo» (www) ha, Compare allora sulla scena della propaganda un infine, stravolto i normali parametri relativi ai me- vastissimo repertorio di situazioni in grado di dia, trasformando le classiche caratteristiche del- scatenare la morbosa curiosità del pubblico e la l’informazione attraverso la creazione di luoghi sua risoluta indignazione, attraverso la mobilita- nuovi o non luoghi (virtuali) a elevata quantità di zione di una schiera di protagonisti appartenenti informazione, in grado di annullare i concetti di in modo sistematico a categorie ritenute deboli e socialità, spazio e tempo. indifese: donne, vecchi e bambini, secondo un ve- Se i media tradizionali rappresentavano il tramite ro e proprio topos della propaganda di ogni epo- tra il singolo, la società e gli eventi, la Rete tra- ca. In questi casi, il sesso e la violenza rivestono sforma il non luogo virtuale nel luogo dell’infor- un ruolo importantissimo, in quanto, andando mazione totale, dove tutto è accessibile in una contro valori morali forti e condivisi, ottengono ubriacatura pseudo-democratica di conoscenza appunto il duplice scopo di catalizzare l’interesse possibile e disponibile. Ma proprio perché tutto è

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Una pattuglia in attività di sorveglianza sulla Main nenza a quegli stessi soggetti ai quali, nella realtà, si Supply Route «Tampa», nelle vicinanze di Nassiriya. oppongono. Questa possibilità di simulare un’iden- tità e utilizzarla per il trasferimento di informazioni, oltre alle molteplici opportunità di veicolare messag- disponibile, la Rete non fa che enfatizzare quella gi offerte da Internet, rappresenta il primo e più tan- ridondanza informativa della quale si è già detto, gibile pericolo per la qualità dell’informazione e per acuendo i caratteri «schizofrenici» di una comuni- la sua ricaduta sull’opinione pubblica. D’altro canto, cazione autoreferenziale, nella quale, per avere Internet rappresenta anche un nuovo strumento nel- ogni notizia eguale dignità di propagazione, di- le mani di chi si occupa di elaborare strategie di pro- venta impossibile operare una corretta selezione paganda. Uno strumento che, anche se consolidato di carattere qualitativo sulle fonti emittenti e sui da oltre un decennio di attività, è ancora in grado di loro canali di trasmissione secondaria. La loro non destare un vivissimo interesse per le sue innumere- verificabilità costituisce, infatti, una delle caratte- voli potenzialità, che ne possono fare, e in parte ne ristiche principali del web, laddove proprio la vir- hanno già fatto, l’arma globale della comunicazione tualità dell’emittente rende possibile a chiunque il e della persuasione per eccellenza. trasferimento di notizie, anche le meno attendibili, talvolta simulando identità e autorevolezza fittizie. Massimo Chiais Propaganda bianca, grigia e nera si mescolano nel Giornalista Web, luogo in cui l’identità dei produttori di con- tenuti si fa così evanescente da renderli entità astratte, ma globalmente attive e, spesso, sotto il NOTE manto di un’autorevolezza del tutto fittizia. In Rete non solo la notizia può essere mistificata e (1) Qiao Liang e Wang Xiangsui: «Guerra senza limiti», può rappresentare un veicolo di propaganda, ma la traduzione italiana, Editrice Goriziana, Gorizia, 2001. stessa natura incerta del produttore rende incerta (2) Noam Chomsky - Edward S. Herman: «La fabbrica ogni interpretazione. È qui che opera in modo mas- del consenso», traduzione italiana, Marco Tropea Edito- siccio una propaganda nera, dove sedicenti sigle, re, Milano, 1998. organizzazioni, associazioni e gruppi, trincerandosi (3) Marshall McLuhan: «Gli strumenti del comunicare», dietro un reale anonimato, possono farsi veicoli di traduzione italiana, Il Saggiatore, Milano, 1997. una propaganda soft, non aperta, con messaggi for- (4) Alejandro Pizarroso Quintero: «Historia de la propa- temente connotati e, talvolta, simulando l’apparte- ganda», Eudema Universidad, Madrid, 1990. ANTHROPOS

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DISTRUZIONE E CONSERVAZIONE ANTHROPOS DISTRUZIONE E CONSERVAZIONE Al Vittoriano un’interessante rassegna fotografica

In apertura e sopra. L’arrivo dei cavalli di San Marco a Roma e la successiva collocazione a Palazzo Venezia. Sotto. L’effetto dei bombardamenti all’interno della Gipsoteca Canoviana di Possagno, Treviso.

Nella suggestiva cornice del Vittoriano cento foto- grafie inedite, originali e restaurate per l’occasione documentano come le Soprintendenze, insieme al- l’Esercito, misero al sicuro opere d’arte e si adope- rarono per garantire l’incolumità dei nostri tesori più preziosi durante la Prima guerra mondiale. La guerra non può distruggere l’identità di una nazione e le sue tradizioni. L’opera artistica rappre- senta la più alta espressione di un popolo e del suo cammino storico. Per questo, la difesa dei beni cul- turali è sempre stata prerogativa irrinunciabile di ogni Stato anche in tempo di guerra. La mostra-do- cumentaria, allestita nelle sale dell’Ala Brasini del Museo Centrale del Risorgimento, è una preziosa testimonianza della complessa attività di tutela del

ANTHROPOS - 98 Rivista Militare n. 1/2007 patrimonio artistico durante la Grande Guerra. Un aspetto marginale e, forse, trascurato dalla storio- grafia ufficiale che rende l’esposizione ancora più suggestiva. Nata da una collaborazione tra l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e la Fototeca Nazionale ICCD, la mostra, curata da Marco Pizzo e Paola Callegari, è stata inaugurata il 3 novembre scorso e resterà aperta al pubblico fino al 29 aprile di quest’anno. Le inedite fotografie rappresentano un’occasio- ne irripetibile per ricostruire un pezzo importante della nostra storia, coniugando il valore estetico- artistico dell’immagine con quello storico-docu- mentale. Anche se la guerra da sempre è sinonimo di di- struzione e rovina, i primi bombardamenti sulle città già lasciano presagire il potenziale distrutti- vo di un evento che si sarebbe rivelato dalle im- mani proporzioni. Nonostante i Trattati interna- zionali, che sanciscono la necessità di salvaguar- dare i monumenti di interesse storico-artistico, si ha, ben presto, la consapevolezza che la furia delle armi nulla avrebbe risparmiato. Questo spinge le Soprintendenze, insieme all’Esercito, a trasferire numerose opere d’arte in luoghi più si- curi e a difendere sul posto i complessi architet- tonici, gli edifici storici e i monumenti costruendo sistemi di protezione, come imbottiture con sac- chi di sabbia, sostegni in muratura, imballaggi di stoffa e ovatta per i capitelli, coperture incombu- stibili di amianto e cemento. Determinante è, Una statua in gesso di Antonio Canova messa a riparo. quindi, l’apporto dell’Esercito che fornisce gli aiuti necessari, i mezzi e gli uomini. È il Comando Su- premo che provvede, altresì, al rilevamento foto- grafico dei danni e delle attività di protezione del patrimonio: dalle grandi città fino ai piccoli co- muni sulla linea del fronte, la foto testimonia una guerra che non si limita più ai campi di battaglia ma giunge fino alle nostre case. Il compito di proteggere i monumenti e di fun- gere da raccordo con l’Esercito spetta a Ugo Ojetti, scrittore e giornalista, membro del Consiglio Su- periore delle Belle Arti e Sottotenente del Genio. Egli sottolinea come ancorché potrebbe sembrare futile il piangere sulle pietre ferite quando le carni di centinaia di migliaia d’uomini, fratelli nostri, sanguinavano e spasimano, non si può commette- re l’errore di separare l’arte dalla vita e non consi- derare la sua funzione sociale: espressione sincera del nostro carattere nazionale, un documento so- lenne e inconfutabile della nostra storia. Il concet- to da lui espresso, che il patrimonio artistico sia una delle poste in gioco del conflitto, trova con- ferma in una nazione che dopo appena mezzo se- colo di vita già comprende il valore fondante del- l’arte. I danni inflitti al patrimonio artistico sono atti vili contro un Paese, la sua storia, veri e propri atti di barbarie. Questa mobilitazione generale traspare dalle fo- ANTHROPOS

99 - ANTHROPOS ballata» o la desolazione portata dalla forza di- struttiva della guerra. Anch’esse testimoniano la protezione dei beni artistici come estrema difesa dell’identità nazionale e bene condiviso al di là delle singole frontiere. Questo è il messaggio che si vuole trasmettere ai visitatori. Come ha ben evidenziato la dottoressa Paola Callegari, il mo-

Sopra, a destra e sotto. Gli effetti della guerra furono devastanti anche per i luo- ghi di culto.

tografie. Emblematico è il caso dei cavalli di bron- zo della Basilica di San Marco traslocati nel cortile di Palazzo Venezia a Roma o le grandi tele di un Veronesi o Tintoretto messe al sicuro. Ciò che non può essere spostato, monumenti, edifici, complessi architettonici, deve essere protetto sul posto, per quanto possibile. Ecco allora sostegni in muratura per il Palazzo Ducale, un’armatura in legno per il famoso monumento equestre del Col- leoni. Nonostante ciò, le bombe nemiche manda- no in frantumi, agli Scalzi, il soffitto del Tiepolo con la Traslazione della Santa Casa di Loreto. La numento bombardato grida vendetta, la lotta del- guerra non risparmia nessuno, neanche città che l’Esercito per riparare i nostri capolavori trasuda sembrava dovessero godere di una sorta di im- coraggio ed eroismo, tutto il Bel Paese si stringe munità «spirituale». intorno all’arte e ritrova la sua unità. L’esposizione fotografica è arricchita da opere di pittori-soldato che immortalano la città «im- GRELAUR

ANTHROPOS - 100 D A L E L G ’ O L I M A A B Y R A A T O L L A H

SPECIALE IRAN IL REGIME TEOCRATICO

to costituire il ponte necessario all’esportazione della rivoluzione islamica con la caduta dell’odiata dinastia Wahhabita di Ryad. Oltre alla diffidenza dimostrata dal più ampio emisfero sunnita, neanche la lunga e sanguinosa guerra scatenata dall’Iraq nel 1980 ha permesso all’Iran di porsi come potenza egemone nella re- gione del Golfo Persico, essendo rimasta relegata alla sola Siria l’unica alleanza politica. Tuttavia, la diplomazia degli Ayatollah ha presto intuito che il palcoscenico della politica interna- zionale avrebbe potuto essere conquistato, in ter- mini di ammirazione e consenso del mondo mus- sulmano, anche sviluppando un atteggiamento più intransigente e agguerrito nei confronti degli Stati Uniti e di Israele. Infatti, un avvicinamento alla Russia, alla Cina e alla Corea del Nord (gli unici Paesi che avevano favorito la ricostruzione e il riarmo dopo la Guerra con l’Iraq) avrebbe comun- que costituito un valido fronte nella lotta al corrot- to mondo occidentale. Anche se i riflettori della politica internazionale si sono accesi sull’Iran dopo la recente guerra tra IL CONTESTO REGIONALE Israele e Hezbollah, è oggettivamente il Medio Oriente la collocazione geopolitica più appropria- L’Iran ha recentemente celebrato il trionfo del ta per l’antica Persia? regime teocratico - con il controllo di tutte le Isti- La Repubblica Islamica dell’Iran non è un Paese tuzioni nazionali sotto la sua «Guida Suprema» - arabo e la sua storia e le sue tradizioni non col- ed è alla disperata ricerca di una collocazione geo- limano con le aspirazioni politiche dei Paesi del- politica in quella complessa arena che spazia dal l’area - Palestina compresa - ma sembrano piut- Medio Oriente all’Asia Centrale. tosto allinearsi con gli Stati confinanti verso Est, Questo Paese a forte rilevanza strategica, che come l’Afghanistan e il Pakistan che - pur nelle mira ad ottenere lo status di «Potenza regionale» more di grandi difficoltà di collaborazione - po- entro il 2020, al tempo stesso guida una politica trebbero permettere all’Iran di identificare con estera contraddittoria e pericolosa, ma pur sempre maggiore precisione gli agognati obiettivi di «Po- caratterizzata da atteggiamenti spiccatamente an- tenza regionale». Tuttavia, rimane sostanzial- tioccidentali. mente un Paese isolato. Oltre al carattere confes- Dopo l’avvento di Khomeini nel 1979, ha cerca- sionale sciita che condiziona il peso di una sua to di elaborare - senza riuscirci - un allineamento collocazione regionale, politica e strategica, il geopolitico con l’Iraq e con l’Arabia Saudita, con- problema contingente è costituito dall’accerchia- tando sull’appoggio di una significativa minoran- mento che gli Stati Uniti hanno realizzato dopo la za sciita presente in quei Paesi, che avrebbe dovu- Guerra del Golfo, ovvero dalla presenza delle Forze Armate (Iraq, Arabia Saudita e Kuwait) e dall’intelligence (Turchia, Azerbajgian, Pakistan e In apertura. Qatar) che lasciano all’Iran poche possibilità di Particolare di una moschea. manovra. Non sono certo meno importanti, nel Sopra. contesto geo-sstrategico della regione, l’ambigua Murales dell’Ayatollah Ruhollah Khomeini. politica estera della Russia nei confronti della ri-

IRAN - 102 Rivista Militare n. 1/2007 SPECIALE IRAN

partizione delle risorse energetiche del Mar Ca- Il vertice politico-rreligioso. In ordine da sinistra: l’Hojjat spio, le aspirazioni della NATO in quella zona e le ul islams Alì Akbar Ashemi Rafsanjani, l’Ayatollah Seyyed Alì Khamenei e il Presidente Mahamoud ambizioni egemoniche della Turchia, senza con- Ahmadinejad. tare che parte del territorio dell’Iran, proprio ai confini con l’Afghanistan e il Pakistan, è sotto il controllo di organizzazioni criminali, di chiara ispirazione sunnita, dedite al mercato del narco- politica interna di riforme e una politica estera di traffico. In definitiva, tutti elementi di forte insta- dialogo - più o meno costruttivo - con l’Unione bilità nella regione, nonostante la stessa Costitu- Europea e gli Stati Uniti. zione della Repubblica Islamica indichi nei Paesi L’improvvisa e inaspettata comparsa di Maha- di uguale confessione gli alleati preferenziali sia moud Ahmadinejad, il nuovo leader del mondo in materia economica che politica, limitando islamico sulla ribalta geopolitica internazionale, ha l’Iran a una mera sfera di influenza, circoscritta al rivoluzionato tutte le aspettative dei Paesi demo- solo aspetto storico-cculturale, e non certo a van- cratici, costringendo l’Occidente a fare i conti con taggio di una consistente leadership politica. una nuova e pericolosa variabile in grado di con- Nella recente storia istituzionale le Presidenze di dizionare i già difficili scenari strategici e futuri. Rafsanjani e di Khatami non hanno fatto registra- re mutamenti sostanziali nella politica estera del Paese (a parte gli effimeri consensi del mondo oc- LO SCIISMO cidentale verso i timidi tentativi di apertura di Khatami e il mancato pragmatismo di Rafsanjani Lo Sciismo iraniano è il secondo grande ramo verso una politica di «modello cinese»). Ciò ha dell’Islam. Pur essendo originario dell’Iraq, la sua comportato per la Repubblica Islamica un’oggetti- maggiore diffusione si è realizzata in Iran (da cir- va incapacità di adeguamento al processo di glo- ca quattro secoli) e, in misura minore, in Libano, balizzazione internazionale e ha limitato le sue Siria, Pakistan e Afghanistan. Gli Sciiti (da Shi’à espressioni politiche alla garanzia della politica «Partito» ed Alì, ovvero coloro che seguirono Alì) ideologica del popolo iraniano e alla sua difesa riconoscono quali legittimi successori di Maomet- contro le possibili invasioni del territorio naziona- to solamente Alì, cugino e genero del Profeta, e i le, percepite da sempre come un pericolo immi- discendenti dal suo matrimonio con Fatima, la fi- nente. glia di Maometto. Sino all’estate del 2005, la via percorribile per la Secondo gli Sciiti, Maometto - prima di morire - Repubblica Islamica sembrava essere quella rifor- avrebbe iniziato ai più profondi segreti dell’Islam mistica: l’unica opzione in grado di ricondurre soltanto il cugino e genero Alì, che li avrebbe poi l’Iran nel consesso internazionale attraverso una trasmessi esclusivamente ai membri della sua fa-

103 - IRAN miglia e, in particolare, ai figli Hasan, morto nel 669 e Husayn, morto nel 680. Il sepolcro di Alì a Negef e quello del figlio Husayn a Kerbala sono oggetto di grande venerazione da parte del mon- do sciita. Quindi, soltanto i diretti discendenti di Alì vengono considerati Imam, ovvero le «Guide» in possesso della vera saggezza dell’Islam, rima- nendo la loro autorità incontestabile proprio in virtù della linea diretta con il Profeta. Anche nell’ambito della discendenza da Mao- metto, gli Sciiti si dividono in tre correnti principa- li: gli Zaiditi, che riconoscono cinque Imam, gli Ismailiti, che ne riconoscono sette, e gli Imamiti che ne riconoscono dodici e che, per questo moti- vo, vengono anche chiamati Duodecimami. Ahmadinejad appartiene alla corrente più diffusa dei Duodecimami che, in nome di un Islam auten- tico, cercano di assumere la leadership mondiale a discapito dei Wahhabiti (sono loro che nel 1801 conquistarono Kerbala e devastarono la tomba di Husayn) presenti nella vicina Arabia Saudita e cu- stodi dell’Islam sunnita. Il dodicesimo e ultimo Imam, «L’Imam nascosto» (una fortissima convinzione teologica e spirituale dello Sciismo iraniano), è in «ritiro dal mondo» (scomparso) dall’anno 874 e riapparirà per giudi- care le colpe degli uomini e guidare i suoi seguaci verso la vittoria finale dell’Islam sugli «infedeli». Ahmadinejad è convinto che la data del suo arrivo sia prossima (pochi anni) e durante il suo manda- to di Sindaco di Teheran ha presentato la propo- con la Repubblica Islamica in considerazione «del- sta, poi lasciata cadere, di sgomberare uno dei l’atteggiamento incoraggiante dimostrato negli principali viali della città da palazzi e parcheggi ultimi tempi». Infatti, la riconferma di Khatami al- per favorire l’ingresso del dodicesimo Imam nella la Presidenza (2001) aveva lasciato intravedere capitale. non solo una maggiore apertura verso i rapporti Anche durante il suo intervento da Presidente internazionali, ma anche un più importante e si- della Repubblica Islamica all’Assemblea Generale gnificativo processo interno di democratizzazione. dell’ONU nel 2005, ha espresso pubblicamente le Ma furono proprio le dichiarazioni dell’Ammini- sue convinzioni: Oh Dio onnipotente, io ti prego strazione Clinton (il riconoscimento delle respon- perché tu affretti la venuta del tuo ultimo deposi- sabilità americane nella caduta del Primo Ministro tario, colui che ci hai promesso, quell’uomo per- Mohammad Mossadeq, durante l’Amministrazione fetto e puro che colmerà il mondo di pace e giu- Eisenhower, l’appoggio politico al regime Pahlavi, stizia. nonostante le dure repressioni contro il dissenso politico, e i consistenti aiuti forniti a Saddam Hus- sein durante il conflitto con l’Iran) a scatenare la I RAPPORTI CON GLI STATI UNITI E CON L’OCCIDENTE rabbia e il risentimento degli Ayatollah, pronti a ri- marcare lo storico solco di diffidenza e di ostilità Con l’avvento di Ahmadinejad alla Presidenza si verso gli Stati Uniti, senza contare l’inserimento sono bruscamente interrotti i rapporti con l’Occi- dell’Iran nel cosiddetto «Asse del Male» voluto dal dente, che il moderato Khatami aveva timidamen- Presidente Bush subito dopo i drammatici attenta- te intrecciato, con il suo «dialogo tra civiltà» per ti dell’11 settembre 2001. tentare di realizzare l’uscita dell’Iran da quel peri- E se gli ambienti legati alla politica riformista di coloso isolamento nel quale era stato relegato sin Khatami (cittadinanza con reddito medio più ele- dalla rivoluzione di Khomeini. vato e studenti più sensibili al richiamo occidenta- Una cauta politica di distensione verso gli Stati le) avevano già manifestato alla fine del 2002 con- Uniti aveva indotto il Segretario di Stato americano tro le mancate promesse del Presidente, il clero Colin Powell ad apprezzare questi sforzi e a di- sciita, ultra conservatore, ha avuto facile gioco per chiarare che avrebbero potuto riaprire il dialogo la vittoria delle elezioni parlamentari (febbraio

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2004) e di quelle presidenziali (giugno 2005), Una manifestazione di sostegno al regime. sempre sotto il controllo dell’Ayatollah Seyyed Alì Khamenei, la «Guida Suprema» della Repubblica Islamica dell’Iran, pronto a dichiarare che queste fare i conti - o meglio, alzando sempre di più il vittorie sono la consacrazione della missione isla- prezzo - con gli Stati Uniti. E quale migliore con- mica contro l’oppressione occidentale dei popoli senso politico (e non solo religioso) potrebbe dare mussulmani e contro le ambizioni imperialiste de- al nuovo leader coranico la distruzione dell’ultimo gli Stati Uniti. modello democratico e occidentale presente in Con Ahmadinejad i contorni della politica estera Medio Oriente, ovvero lo Stato di Israele? iraniana hanno assunto subito un tratto piuttosto Al di là delle sue persistenti minacce verbali, Ah- definito: lotta agli Stati Uniti, a Israele e anche al- madinejad ha incontrato personalmente a Dama- l’intero Occidente. Nel suo primo messaggio ra- sco, il 20 gennaio 2006, Khaled Mashaal, il leader diofonico al Paese, subito dopo l’elezione, ha di- politico e militare di Hamas, dopo aver favorito a chiarato che: il nostro obiettivo è creare una na- Teheran un incontro ufficiale con la «Guida Supre- zione islamica potente e moderna che sia da ma» Khamenei e una visita nel Quartier Generale esempio nel mondo. Abbiamo dato scacco matto dei Pasdaran a Bandar Abbas. ai nostri nemici. Sembra essere questa la risposta Insieme ai ben noti rapporti con gli Hezbollah all’«accerchiamento americano», alle richieste del- (emersi con prepotenza durante l’ultimo conflitto l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e con Israele), Ahmadinejad è riuscito a compattare alle aspettative del clero sciita (mai sopite) per un fronte politico-mmilitare (Palestina, Libano, al- l’esportazione della rivoluzione islamica: L’Iran è cuni «Signori della Guerra» in Afghanistan e la un Paese islamico e i suoi governanti devono se- forte comunità sciita presente in Iraq) in grado di guire l’Islam anche nella politica estera, suggel- resistere a qualunque pressione degli Stati Uniti e lando in questo modo l’intransigenza della sua dell’Unione Europea, (dal rispetto dei diritti uma- leadership, quella di un miliziano «puro e duro» ni sino al programma nucleare). Ma l’organizza- che vuole fare del suo Paese una «Potenza regio- zione terroristica di Bin Laden, con la sua «Guer- nale» senza attuare le riforme interne, senza una ra Santa» senza distinzione tra sunniti e sciiti per politica di dialogo con l’Unione Europea e senza la lotta all’Occidente e a Israele, non sta forse

105 - IRAN marciando parallelamente a Teheran e Damasco? «Iran Democracy Act») elargito alla più importante televisione satellitare iraniana di Los Angeles, la NITV (National Iranian Television). AHMADINEJAD E L’OPPOSIZIONE INTERNA ED ESTERA A Los Angeles vive infatti una forte comunità ira- niana (circa un milione di esuli che hanno lasciato Per conseguire la sua elezione a Presidente, Ahma- l'Iran dopo la rivoluzione del 1979) che trova il suo dinejad ha fatto leva sui Mostazafeen (I Diseredati principale riferimento in questa televisione privata della Rivoluzione), ovvero sulle famiglie dei caduti che, attraverso la collaborazione di altre cinque della guerra contro l'Iraq e sui fedelissimi della Gui- stazioni radio, è in grado di raggiungere tra i 15 ed da Suprema, i seguaci di una ortodossia sciita che in i 20 milioni di apparecchi, ovvero circa 40 milioni certo qual modo erano rimasti esclusi dal benessere di persiani sparsi nella Repubblica Islamica e nel sociale - un misto di consumismo e di libertà perso- resto del mondo. nali - nonostante abbiano contribuito in maniera A questo network sembra che sia legato il NCRI, decisiva alla coesione dell'unità nazionale. il Consiglio Nazionale della Resistenza Irachena, Sicuramente una scelta pragmatica, che ha fatto che in nome di un Iran libero, laico e democratico, sventolare la bandiera di quei valori tradizionali da costituisce oggi il gruppo più significativo della sempre condivisi nella comunità sciita: giustizia resistenza iraniana, nonostante il fatto che la sua sociale, lotta alla corruzione, morigeratezza nei fazione dominante sia costituita proprio dai «Mu- costumi e stretta osservanza dell'Islam, dietro la jaheddin del Popolo», quella fascia estremista che quale sono stati ben contenti di schierarsi i Pasda- è stata inserita dagli Stati Uniti e dall'Unione Euro- ran ed i Basij. pea nella lista mondiale dei gruppi terroristici. Ma il dissenso ha radici lontane. Pur avendo sempre svolto un ruolo ambiguo nel Il lungo e sanguinoso periodo di scontri seguito contesto della regione (una Forza armata indipen- alla rivoluzione di Khomeini (con dure repressioni dente, gli atti terroristici e la collaborazione con del clero sciita attraverso le Forze di Sicurezza, la Saddam Hussein), questi estremisti ritengono che nuova «Sovana» al posto della vecchia «Savak») la loro emarginazione sia il frutto di un regalo fat- non aveva del tutto domato le forze politiche di to dall'Occidente a Teheran, sempre nell'ambito di ispirazione etnica - e di natura democratica, so- una fallimentare politica di continui compromessi cialista e comunista - che pure avevano contribui- e mediazioni. to al successo della caduta dello Scià ed al trionfo All'interno del Paese, l'opposizione al nuovo re- della teocrazia. gime ultra conservatore di Ahmadinejad sembra Tra questi, i famigerati terroristi del MKO (Muja- avere opzioni variegate. hiddin-ee-KKhalq) responsabili prima di aver com- Già durante il ballottaggio con Rafsanjani per le battuto la monarchia attraverso l'assassinio di due elezioni presidenziali (giugno 2005) si era com- consiglieri americani dello Scià e poi di aver di- pattato un fronte politico contro l'ex Sindaco di chiarato guerra agli Ayatollah con numerosi at- Teheran, che pur spaziando tra riformatori, mode- tentati che causarono la morte (1981) del Presi- rati e conservatori, aveva trovato la sua espressio- dente Alì Rajai, del Primo Ministro Javad Bahonar e ne più significativa nel consenso di numerosi Aya- di oltre settanta Ministri, Deputati ed alti funzio- tollah della città santa di Qom. nari della Repubblica Islamica. Tra questi, Yusef Saneei, il riferimento religioso Con le caratteristiche di una setta religiosa (ob- per centinaia di migliaia di sciiti sparsi anche tra bedienza cieca e fedeltà assoluta ai dirigenti) que- l'Iraq ed il Libano: Pregate per noi, siamo al bivio sto gruppo conserva ancora oggi l'originale matri- tra democrazia e dittatura religiosa. Contro lo Scià ce ideologica marxista che prevede, oltre all'obbli- potevamo protestare, ma contro chi si fa scudo go del divorzio ed all'abbandono dei figli, una ri- della parola di Dio, si rimane impotenti. gida disciplina «terroristica», compresa la necessi- E quando l'alleanza tra religiosi ortodossi e clas- tà di conservare nella bocca capsule di cianuro che si sociali meno abbienti ha favorito la vittoria di possono essere espulse solo nel caso di assunzio- Ahmadinejad, la reazione di Rafsanjani è stata vio- ne di cibo. lenta e furiosa. Ma questo potente ed ambiguo Anche se «amnistiati» dal Governo di Teheran uomo politico, che ha dominato la vita del Paese («Sono pentiti e collaborano con la giustizia isla- sin dalla Rivoluzione, ha avuto ben presto la sua mica») in realtà il loro leader Masud Rajavi è at- rivincita. tualmente irreperibile e la moglie Maryam si trova Durante le consultazioni elettorali del dicembre agli arresti domiciliari a Parigi, una potenziale spi- del 2006 (rinnovo dello strategico «Consiglio degli na nell'organizzazione politica di Teheran. Esperti», di 113 mila Consigli Comunali e di alcu- Intanto, gli Stati Uniti pensano di utilizzarli in ni Seggi in Parlamento) Rafsanjani, grazie ad una funzione anti-iiraniana, con un finanziamento di rinnovata alleanza con i riformatori, si è classifica- 50 milioni di dollari (Senatore Sam Brownback, to al primo posto per la Presidenza del Consiglio -

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ovvero la capacità di scegliere, controllare ed Il ponte sul fiume Isfahan. eventualmente deporre la Guida Suprema del Pae- se - relegando al sesto posto l'Ayatollah Moham- mad Taqi Mesbah Yazdi, amico e mentore di Ah- miata «per i suoi sforzi per la democrazia ed i di- madinejad. ritti umani» ed è oggi a capo di un più vasto movi- Anche le elezioni comunali hanno fatto registra- mento di opinione per la difesa di scrittori, intellet- re la sconfitta degli ultra conservatori legati al Pre- tuali e persone accusate di reati di opinione. sidente, con la perdita della maggioranza del Con- Ma il primo vero allarme rosso era già scattato siglio di Teheran, di Isfahan, la seconda città più subito dopo l'elezione di Ahmadinejad, con l'omi- importante, e di Qom, la roccaforte dei religiosi cidio del giudice Massud Moghadassi, il terribile fondamentalisti. fustigatore a capo della Sezione per il «Corretto Non si dovrebbe comunque assistere ad una ri- Orientamento Religioso» del popolo iraniano, agli percussione diretta sul Governo e sul Parlamento, ordini diretti del «Grande Inquisitore», Said Morta- ma rimane senza dubbio un forte segnale lanciato zavi, il Procuratore Generale di Teheran. dall'elettorato iraniano per una migliore distribu- Dopo aver esercitato per anni le sue funzioni con zione delle forze politiche, con la richiesta di mag- particolare pugno di ferro - arresto dell'avvocato giore spazio alle correnti moderate e riformiste. Ebadi, blitz nelle feste private e condanne con un Ed anche la parte più irrequieta ed eterogenea numero doppio di frustate per il consumo di alco- del popolo iraniano, la gioventù universitaria, da ol e l'uso improprio del velo islamico - era recen- sempre portatrice di istanze riformatrici e demo- temente balzato agli onori della cronaca interna- cratiche, ha fatto sentire con forza la sua voce. zionale per la dura condanna inflitta allo scrittore Il Presidente è stato violentemente contestato da dissidente Akbar Ganji, responsabile di aver scrit- un gruppo di studenti durante un suo intervento to un articolo in cui accusava il regime degli omi- nella prestigiosa Università Amir Kabir di Teheran cidi di scrittori ed intellettuali iraniani. («Morte al tiranno», con immagini del Presidente ri- Il 2 agosto del 2005, mentre il giudice Mogha- volte verso il basso ed incendiate) dopo che erano dassi lasciava il suo ufficio e si metteva al volante stati incarcerati i capi del movimento universitario della sua automobile, veniva colpito mortalmente dissidente, costretti al pensionamento anticipato i alla testa da due proiettili sparati da due uomini in Professori considerati liberali e nominati i nuovi motocicletta, mai rintracciati. Presidi e Rettori, per la maggior parte provenienti Al colore tradizionale nero dell'Iran, quello del dalle Scuole Coraniche o dalle fila dei Pasdaran. velo islamico, del petrolio e del turbante di Kho- Un'altra importante voce di dissenso è da sempre meini, si è aggiunto il rosso, quello del sangue. arrivata dall'avvocato Shirin Ebadi, prima donna mussulmana e prima iraniana a ricevere nel 2003 il Daniele Cellamare Premio Nobel per la Pace. Impegnata nella difesa Libero Docente di Storia dei diritti delle donne e dei bambini, è stata pre- delle Relazioni Internazionali

107 - IRAN L’APPARATO MILITARE

È difficile prevedere quanto ancora manchi al- Carri T 55 con corazza reattiva. l’Iran per produrre la sua prima arma atomica, ma è chiaro che il Paese punta piuttosto a una strate- gia che gli consenta di collocarsi sulla soglia della decisione nello sviluppo di tale programma è la produzione di armi nucleari in tempi rapidi, grazie volontà, sia a livello politico che militare. Una vol- agli impianti per la produzione di materiali fissili e ta presa, però, una nazione deve comunque di- al know-hhow necessario. L’Occidente deve accet- sporre dei mezzi tecnologici necessari. tare il fatto che impedire questa strategia è prati- La tecnologia di arricchimento dell’uranio e di ri- camente impossibile: conviene cercare rapporti di- processamento (re-pprocessing) del plutonio (gli retti e più distesi con Teheran per placarne le pre- elementi fondamentali del ciclo del combustibile occupazioni strategiche e spingerlo a riflettere nucleare) fornisce i mezzi necessari per produrre il sulla opportunità di dotarsi di una sua capacità materiale fissile (uranio e plutonio altamente ar- nucleare. Per una seria e informata discussione ricchiti), ossia l’ingrediente essenziale per la co- delle intenzioni iraniane, è necessario, comunque, struzione di armi atomiche. A partire dalla fine de- un esame più approfondito dell’evoluzione nu- gli anni Cinquanta il Governo iraniano ha cercato cleare dell’Iran. di rendere autosufficiente il suo programma di sviluppo del nucleare civile. Nel 1957, lo Scià Mo- hammad Reza Pahlavi firmò un accordo di coope- TECNOLOGIA E POLITICA razione nucleare con gli Stati Uniti. Il Re nutriva grandi ambizioni, che prevedevano la costruzione La padronanza tecnica del ciclo del combustibile di numerose centrali nucleari per la produzione di nucleare civile non significa necessariamente che decine di migliaia di megawat di elettricità. La ri- una nazione intenda produrre armi atomiche. La voluzione islamica del 1979 ha interrotto il pro-

IRAN - 108 n d p c p t p c i r t i N p s b ( g n m l p g c p c l v t l z t ’ ’ o n m c à e o a à o i o e c h i I a r l r o e e r i o a a r e ò L F o o r t i d l l o u d l d a o e n o o m m r e i r e b c l p n a s a u l ’ l i . d d n l l l t r m i l l s p e d I d g n A v i a s s l d ’ i n i c i d o t a n i r A t b b s e e i o n d i u l a c c r s o a i d r o u v a h a à h a e m s i a i c b c g u u i p v c i c a n r s t a i a i s n e a i r a p d c h a c é s e c l a o e a l s h a i a s s m c a n d i r t a d d s c c h h p i l a u i a n n a o n t i t s e o a r s n h h i i r e d i a c d p o o i e r i n i m c t e a s m r r t t d p d u a s m i l b b a e r t o à r p p r i l m a i o

t g c m r o i v t n i v i m o i c i i l i n i i s e t d n t r a s c a o e q k r c ’ i e l l f n g n v a c a n p a d s e n e i e n I a u o a o n n r a n n s q e s e r p n n e d h i r v n ( e i d n c i v i t t d n a g u d t n s e z u n O d o r e u d n r e t n i i o ( e / a u e e i u c e n c m s l o h d o e O i a u u t l u a l w u a u r a o o o n s s l o c c e i m i n h g u v l e g o a l r c i a n l o t c t p e m h p n s l -h t l l c n a n c l r g a t P t l n i r a e t s l e n e n e n i p i e t e h a a s l l P t h e z l a a s a l u c m a s a e o m i o r i r e a t e a b u s n m a o -1 a o f s e m e r l l i e a o r o s g n u s c f l ’ s o i p o n s r b 1 r t t p i w e s c e l u s a v r i n e i a a t o a i p r e m a i p s g d i u r e , o v a n , m s s e t i v i t a n t . n m u o . f i e l a g m s d r i a r l N i i e s D e à v t r i m a t n g ù d t i N i n a o r e c n o i z f e s n e p D i e d a p t n d e l . r a i t e o d n a r t c z t e o , c i t p N a a l l r g d i u m a a a e e ( a s a p p N i i t c c o c a d e u a i c t c c p ( m t a l e i r t p e s g q z c e a u d c t e n v g e P t a a e c d c e t a e p s m i r q P o r o i e n i s e a e r e r h a l r c l l l r i e z a a r e e i 1 a p e i i c s n u u n e m z l r n c s l l n a i c n p o 1 a d i m n r n r ’ n k n a a a a a l t d e h . o e u z a h I c a d i i e d i 9 P d r d b e r n t i r r s e r z l r c n P e n i n i u a s a é i o f a i m i e c o 8 l e p e t o e u r n d f i u

e o c s t u t p p e T a f e q m a d u h d e . n l r d 5 s r a T n n s i a c a r n p l d i c d q O l l l p d , s l g i i u q n ’ z t ù h , o O e o s e u o l h p a p a ’ l q I e q i s h i r i ’ h d o a e a p , i d r d , h n t h b s t m c r a e o t p d u c d s p a u t a e u i a e ) i e t r p d c l s a e s r i p r g v d e l o a i c i a e i n a l a e r l t h p r v t m e i p r e r m c e a o l m p a r p e n n n e o a s p i l n ; i t a a e r r l o a c c c m g l n i l t t r ) r r r c p t o n a o i p a t u c , n c n h g p m c . n h c o e m a a a o h a o h c i g Q p c c o c l e p c h é a a a o h n a , r c s f e v u g c i i a h o m i p d s e m n r o l p n s è c p e Q i n b c e a d e e i l e t f è i i m e n s b r , n l a t r n a l e v s f a o t d a d a u r o r n u a o e p s e s c m d o o c m r p a r r l c t c p c p n n e g r c d e a o m v e t d r e e r r i r p i p r h i e a c n c r i p a n r i u t a r , e i p n s d d d i e v l o u n n o i o s n n e e a a e e a r t t e o t t d i i e a i i e l e t ) n g n n o o i l e a a a ------r , , . , i i i l l S S U U M u r t m s l t g r p n u o r i o e o o c n n o n h o n i e P c e a t p s n a M d i ’ t e a t b e a M s n t r a l r o o i d . i a t a i m r r b e r t Q a l . i c o i d n . i c g e m b c e u b d c d Q p r d b e 2 i u i c b o e 2 i r i a i c a c i u l r p a c e c m m 9 f n o l a c p m e f i a n c n p . s i n n a i p s m 2 o r t u ù t a b 2 i t t c o r i m o c c c , e a e o a b 5 p l i l c a n s r s p l m d e e i . a ’ h s c s e m s I e a q u u d i r o i r t a q r r n r a r e a r i g e l r r l l u e n u e c t l a l e n d ’ e c t P e h t m d , a d P o o c t i h . l d r r i c I -1 u l p p a p a o c r a h a I 1 p p r e i n c a d 1 c n a e m , e c r 1 5 t d m a c s , i n o r 5 a 0 m u t h i u u u s o o a n s B 0 a u i o a t a n b l a B c m 0 c r s 0 g 1 d l i h u a u l c e i 1 g e i 0 m d v e s a . i d v 2 e n m t h d 0 s i s o o s n s c t e i m o c i e o f l , c e m l r t e s h c , l i m r a , l s l t o r m i m a ’ a a c l l e e I m c ’ m o z c r Rivista Militare n.1/2007 r m i b o o a i m c g i . b o a b l 109 n h m P p r t u u p n e P o a i i r i u n p s c e i e m g e n a n e t g l n r a c t e n i n m c c a u e r b o - IRAN t c c t a e N u n a i m o i e o N l n o a l d t e p n o t a s o d a p e e d p t l t c d , t e l l r r c r p i c ’ a e c u i i i , l p a o o u f o s n t o i u u n o a s r r r t z l n u e e a ------, SPECIALE IRAN arricchimento dello stesso, potrebbe produrre dai Un missile terra-tterra Oghab. 400 ai 500 chilogrammi all’anno di uranio adatto a usi militari, materiale sufficiente per circa venti bombe atomiche. Fatto interessante, l’Iran sta co- vate su macchine importate, rimangono dubbi sul- struendo questo nuovo impianto sotto terra, per le attività di arricchimento effettivamente svolte. proteggersi da eventuali bombardamenti aerei. Nel Sebbene l’Iran abbia sviluppato più la fase ini- 2005, Israele ha acquistato dagli Stati Uniti 500 ziale (arricchimento dell’uranio) del ciclo combu- bombe convenzionali «Bunker busting», costruite stibile nucleare che quella finale (riprocessamento per penetrare nei bunker e distruggerli. del combustibile nucleare esaurito e produzione di plutonio), molti scienziati e ingegneri iraniani han- no acquisito notevole esperienza anche nelle tec- C’È STATO UN «SALTO» TECNOLOGICO? niche di quest’ultimo. Anche se il Paese non pos- siede un impianto di riprocessamento su scala L’Iran ha anche investito in macchine centrifughe commerciale, ha dato prova della capacità di più avanzate, le cosiddette P-22. Nell’autunno del estrarre plutonio in laboratorio. Molti esperti di si- 2003, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Ato- curezza hanno espresso il timore che l’Iran possa mica (AIEA) riteneva che l’Iran stesse «dicendo tut- usare il combustibile esaurito proveniente dal re- ta la verità» sulle attività di arricchimento dell’ura- attore di Busher (che non è ancora operativo) per nio. Tuttavia, dopo la pubblicazione del suo ultimo produrre plutonio. Benché quello da reattore (cioè rapporto sul Paese, nel febbraio 2006, rimangono il tipo di plutonio che il reattore di Busher produr- seri dubbi sui progressi realmente compiuti con le rebbe in condizioni normali) non sia ideale per la centrifughe P-22. Sebbene Teheran abbia ottenuto i costruzione di armi atomiche, non ci sono principi progetti nel 1995, i funzionari iraniani hanno so- fisici che ne impediscano l’uso per scopi militari: al stenuto che «fino all’inizio del 2002 non era stato massimo, ci sarebbero soltanto maggiori difficoltà fatto alcun lavoro». Il rapporto dell’AIEA afferma, tecniche. Per di più, l’Iran potrebbe usare il reatto- tuttavia, che «le ragioni addotte dall’Iran per l’ap- re di Busher per la produzione di plutonio adatto a parente inattività tra il 1995 e il 2002 non danno tali fini, anche se un’ispezione esterna sarebbe sufficiente garanzia sul fatto che, in tutto questo probabilmente in grado di riconoscere questo tipo periodo, non vi siano state attività connesse». Inol- di attività. Proprio per impedire la possibilità di un tre, gli Ispettori dell’AIEA hanno trovato tracce di riutilizzo del combustibile esaurito, la Russia ha uranio altamente arricchito in numerose centrifu- stabilito che non lo fornirà se l’Iran non accetterà ghe, e benché buona parte di esse siano state tro- di riconsegnarle quello esaurito.

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Indipendentemente da questo accordo, tuttavia, l’Iran potrebbe comunque seguire la strada del plutonio per produrre bombe atomiche. Nel mag- gio del 2003 ha annunciato di avere in progetto la costruzione a Khondab, nei pressi di Arak, cittadi- na situata a circa 200 chilometri a sud-oovest di Teheran, di un reattore termico ad acqua pesante da 40 MW. Sempre nella stessa località, è stato co- struito il primo impianto preposto alla produzione di acqua pesante, elemento che assolve il compito di moderare i neutroni, uno stadio necessario nel complesso processo che porta all’energia nuclea- re. Inaugurato il 26 agosto 2006, a pochi giorni dalla scadenza dell’ultimatum dell’ONU sulla so- spensione del programma, dal Presidente Mah- SPECIALE IRAN moud Ahmadinejad, rende l’Iran il nono Paese al mondo dotato di una simile struttura. In un primo tempo, i funzionari iraniani hanno riferito all’AIEA che l’acqua pesante veniva prodotta a fini di esportazione, mentre in seguito hanno ammesso che sarebbe stata utilizzata per il reattore, per moderare la reazione nucleare. Tuttavia potrebbe essere molto efficace anche per produrre plutonio a scopo militare (rispetto a un reattore che usi l’acqua leggera o addirittura quella comune). Lo scopo ufficiale di un tale sito è produrre radioiso- topi per fini medici e industriali nonché per la ri- cerca scientifica: ma un impianto di queste dimen- sioni potrebbe produrre da otto a dieci chilogram- mi all’anno di plutonio a uso militare, vale a dire una quantità sufficiente per costruire almeno una bomba atomica. Il regime afferma, tuttavia, nel tentativo di rassi- curare la comunità internazionale, l’intenzione di Un veicolo blindato da combattimento BMP-22. «vivere in pace e convivenza con tutti i popoli», esternazione probabilmente volta a schivare la comminazione di sanzioni economiche. stan, nel 2001, l’obiettivo principale dello sforzo nucleare dell’Iran era quello di dissuadere l’Iraq. Le altre possibili minacce, secondo la percezione ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA E PERCEZIONE iraniana, erano rappresentate da Israele, Turchia e DELLE MINACCE Pakistan; quest’ultimo sia direttamente sia attra- verso il sostegno fornito da Islamabad al regime A differenza di quanto si crede comunemente, il dei talebani in Afghanistan. Inoltre, le armi nuclea- Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) sem- ri avrebbero permesso all’Iran di compensare il bra non avere convinto gli Stati a rinunciare del suo isolamento strategico di fronte alla crescente tutto allo sviluppo di armamenti nucleari. Li ha presenza statunitense nella regione del Golfo Per- piuttosto incoraggiati (almeno inizialmente e, in sico. In più, Teheran riteneva che tali armi potes- certi casi, permanentemente) a passare dallo svi- sero controbilanciare la debolezza delle sue Forze luppo vero e proprio al nuclear hedging. Lo stesso Armate, resa ancora più evidente rispetto alla po- TNP stabilisce, nell’articolo IV, che uno Stato privo tente aviazione di Paesi come l’Arabia Saudita e gli di armi atomiche che rispetti in pieno i termini del Emirati Arabi Uniti. Ma oltre a far fronte alle mi- Trattato ha: «il diritto inalienabile di sviluppare la nacce e a conferire autorità, si ritiene che le armi ricerca, la produzione e l’uso dell’energia nuclea- nucleari portino «benefici» al regime anche sul re per scopi pacifici, senza subire discriminazioni fronte interno. Seguendo gli esempi di India e Pa- e in conformità con gli articoli I e II del Trattato kistan, la leadership iraniana può esibire la tecno- medesimo». Questi ultimi si riferiscono all’obbligo logia nucleare per compensare i mancati progres- di non acquistare o produrre armi nucleari. si in molti settori dell’economia. Prima dell’intervento statunitense in Afghani- Con l’abbattimento del regime talebano e la fine

111 - IRAN dell’acerrimo nemico iracheno, Saddam Hussein, Sopra. nel 2003, si può affermare che alcuni dei motivi Il lancio di un missile balistico Shahab 3 da una rampa di lancio mobile. che spingevano all’acquisto di tale tecnologia sia- no venuti meno. Tuttavia, l’altro nemico, gli Stati A destra. Uniti, è a questo punto presente militarmente sia Un sottomarino classe Kilo. in Afghanistan che in Iraq. Secondo una battuta che circola a Teheran «ci sono solo due Paesi al mondo che confinano esclusivamente con gli Stati caso di inadempienza. L’ultimatum è scaduto e Uniti: il nostro e il Canada». È vero che oggi gli nella riunione del 6 ottobre scorso alla Lancaster americani circondano l’Iran su tre lati, consideran- House di Londra, il gruppo dei 5+1, i cinque do la presenza statunitense nel Golfo Persico a sud membri permanenti del Consiglio di Sicurezza più dell’Iran, ma da un punto di vista puramente mili- la Germania, che negoziano sulla questione, sem- tare gli Stati Uniti, come hanno dimostrato duran- brano non aver ancora raggiunto un accordo circa te la campagna in Iraq, non avrebbero certo biso- la necessità di sanzioni, sia pur limitate, sotto for- gno di una presenza in questi due Paesi per lan- ma di un embargo sulla tecnologia nucleare e mis- ciare un attacco all’Iran. silistica, oltre a una messa al bando di tutte le per- Il caso del nucleare iraniano si colloca al centro sonalità iraniane coinvolte nei progetti nucleari. La dell’attenzione non solo per la sua valenza speci- questione comunque non sarebbe regolata dall’ar- fica, ma anche perché tutti i protagonisti esplicita- ticolo 7, capace di portare all’intervento armato in no le loro posizioni essendo oramai la questione di caso di mancato rispetto delle imposizioni del pertinenza delle Nazioni Unite. Al di là delle prime Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ma dal ben più apparenze, si è verificata una notevole evoluzione blando ed elastico articolo 41. rispetto ai punti di partenza della crisi. La comu- Pochi sono convinti che i progetti iraniani siano nità internazionale e specialmente l’AIEA hanno pacifici, ma molti credono che non potranno esse- manifestato la loro preoccupazione verso i proget- re portati a termine, poiché i reattori forniti dalla ti iraniani e ispezionato i siti nucleari, giungendo a Russia non sarebbero sufficienti né adatti a tale imporre un ultimatum sulla base del quale tali scopo. Fino ad ora non sono servite né le minacce programmi dovevano essere sospesi entro agosto militari né le pressioni politiche e le offerte econo- dello scorso anno, sotto minaccia di sanzioni in miche a far desistere gli iraniani dai loro program-

IRAN - 112 Rivista Militare n. 1/2007 mi. L’ultima, interatlantica, formulata nel luglio pressione sociale sovvenzionando un bene prima- 2006 dall’Unione Europea, che comprendeva una rio come la benzina, venduta a prezzi irrisori. lunga lista di incentivi intesi a promuovere lo svi- Il Presidente Mahmoud Ahmadinejad, rivendi- luppo economico dell’Iran in cambio della cessa- cando il messianesimo sciita, si appoggia in poli- zione delle ricerche sull’uranio arricchito, è cadu- tica interna sui Mostazafeen, i diseredati, e la loro ta nel vuoto. Tuttavia, nell’attuale situazione, c’è versione iraniana, paberahné «quelli che vanno a ancora margine per ricercare una soluzione diplo- piedi scalzi». Sinora la «rivoluzione islamica» non matica considerando l’importanza economica e li ha riscattati, anzi il livello di vita si è abbassato geostrategica che questo Paese riveste per il resto rispetto ai tempi dello Scià, mentre è cresciuta la del mondo. povertà. Ma i margini effettivi per modificare que- SPECIALE IRAN

LA SITUAZIONE ECONOMICA sta situazione non sono molti: l’80 per cento del- l’economia iraniana è nazionalizzata o controllata Dal punto di vista geografico, l’Iran è situato in da fondazioni islamiche, ed è appesantita da una un’invidiabile posizione strategica, a ridosso di burocrazia che intralcia o rende difficili gli accordi grandi importatori di petrolio e di gas naturale co- con aziende estere. Il Presidente ha tentato di imi- me l’India, la Cina, l’Europa. Possiede 130 miliardi tare il venezuelano Chavez, distribuendo parte di barili di riserve accertate di greggio, il 10 per della cospicua rendita petrolifera, fortemente cre- cento del totale mondiale, e vanta i secondi giaci- sciuta negli ultimi due anni, con sussidi ed elargi- menti di gas del pianeta: 36 000 miliardi di metri zioni ai ceti popolari, diminuendo così le tensioni cubi. sociali, ma poco contribuendo a un sano sviluppo Pozzi, raffinerie, oleodotti, piattaforme off-ssho- sociale e a un’effettiva crescita del Paese. re, depositi e terminali petroliferi sono parte inte- Più di un terzo delle esportazioni di greggio è grante del paesaggio persiano, dal Mar Caspio alle destinato all’Europa. Il 45 per cento dell’inter- sponde dell’Oceano Indiano. Il settore degli idro- scambio avviene in zona euro, e metà delle riser- carburi assicura il 22 per cento del PIL, l’80 per ve valutarie è accantonata in euro. cento delle esportazioni e quasi il 90 per cento del- Oggi il greggio viene quotato in dollari all’Inter- le entrate. L’inesauribile flusso di idrocarburi ha national petroleum exchange di Londra (Ipe) e al consentito al regime di mantenere tassi di crescita New York mercantile exchange (Nymex) controllati economica del 6 per cento l’anno, migliorare il sal- dalle grandi società occidentali. I Paesi consumato- do della bilancia commerciale, ridurre il debito ri non hanno alternative e le banche centrali, per far estero, accumulare scorte valutarie e alleggerire la fronte al fabbisogno energetico, devono accumula-

113 - IRAN re riserve in valuta americana, contribuendo a raf- Sopra. forzare l’economia della superpotenza. Il centro cittadino di Isfahan. Dal 2003 Mosca e Pechino hanno cominciato a A destra sopra. diversificare in euro le loro riserve strategiche. La Lo stemma dell’Esercito iraniano. rivalutazione dello yuan, nel luglio 2005, è stata A destra sotto. accompagnata dalla decisione di affiancare al dol- Un lanciarazzi in azione. laro, nei forzieri dello Stato cinese, l’euro e lo yen. E da almeno tre anni Teheran pretende pagamen- ti in euro per gran parte del greggio esportato in Asia e in Europa. turale liquefatto (gnl), per le supermetaniere che Nel frattempo, con il nuovo corso inaugurato dal dovranno trasportarlo e le opere di ingegneria e Presidente iraniano, i rapporti con l’Occidente si servizi off-sshore che dovranno metterlo in produ- sono rapidamente raffreddati. La minaccia di san- zione. Mentre i gasdotti rivestiranno un interesse zioni che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU po- primario per i Paesi produttori che cercano, attra- trebbe imporre all’Iran ha incrementato la propen- verso le reti regionali, di costruire geopolitiche di sione a stringere alleanze a est: con l’India, che vicinato commerciale. comprerà gas iraniano per i prossimi 30 anni, e Questa situazione è potenzialmente ideale per con Pechino, che importa il 13 per cento del greg- l’Iran. Potrebbe permettergli di uscire dall’isola- gio e del gas e parteciperà allo sfruttamento del mento, trovare investitori per sfruttare le ampie ri- giacimento petrolifero di Yadavaran, sul confine sorse, trasformandosi così da produttore a partner iracheno. di Paesi che contano nell’attuale quadro interna- Allargando il campo, l’Iran può contare su im- zionale. portanti convergenze anche con la Russia, che dà Dunque, decidere come impiegare questo im- fiato al programma nucleare guardando ai porti menso potenziale per raggiungere i propri obietti- persiani come sbocco ideale per commercializzare vi di sviluppo è una scelta strategica. Purtroppo, una quota rilevante delle sue ricchezze energeti- ogni tentativo di diversificare le fonti di entrata per che. In prospettiva, anche il gas naturale offre am- favorire una crescita equilibrata e ridurre le conse- pie e diffuse opportunità per un suo impiego, vol- guenze negative delle fluttuazioni dei prezzi dei to a sostituire progressivamente il petrolio come prodotti energetici è fallito. I continui rincari di materia prima per la produzione di energia ad uso questi ultimi, con le loro ripercussioni positive industriale e domestico. sull’erario, pur alimentando lo sviluppo, non han- Vi è una corsa mondiale per tutte le connesse no certo incentivato il Governo a seguire una più forme di indotto, dagli impianti di trasformazione rigorosa politica economica, favorendo invece alla partenza e all’arrivo per le forniture di gas na- l’espansione della spesa pubblica corrente e ren-

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da dello sviluppo economico e tecnologico dell’in- tera regione del Golfo Persico. Per molti aspetti, gode di una posizione ottimale per il raggiungi- mento dei propri fini: oltre al gas e al petrolio van- ta grandi risorse minerarie e agricole e, grazie a una popolazione in prevalenza «giovane», di un enorme potenziale di forza lavoro. Non tutti i Pae- si nelle sue vicinanze si trovano in condizioni al- trettanto vantaggiose. Per quanto vi siano nazioni che, come l’Arabia Saudita, hanno maggiori giaci- menti energetici o, come la Turchia, industrie più avanzate, nessuna può vantare una combinazione di risorse e posizione geostrategica altrettanto fa- vorevole.

Non mancano, tuttavia, ostacoli: la pressione in- SPECIALE IRAN ternazionale sollevata dalla questione nucleare e l’emergere di problemi strutturali interni che co- stituiscono un grave impedimento allo sviluppo del Paese. La presenza dominante dello Stato nel- l’economia, l’inefficienza del settore bancario e

dendo così meno urgente proprio l’indispensabile dell’industria manifatturiera, la scarsa competitivi- diversificazione delle entrate attraverso la crescita tà sollevano seri dubbi sulla possibilità di raggiun- di altre industrie. gere una posizione dominante su scala regionale. La mancata espansione in altri settori e la len- Inoltre, gli anni di relativo isolamento, dovuto tezza del processo di privatizzazione e internazio- non solo alle sanzioni imposte dall’esterno, ma nalizzazione del mercato e delle imprese iraniane anche alle sue persistenti politiche antagonistiche, creano ostacoli allo sviluppo del Paese nel lungo gli impediscono di tenere il passo con gli sviluppi periodo. Un problema aggravato dalla carenza dei mercati internazionali e rafforzano le posizio- delle infrastrutture, anche se il tasso di crescita ni di potentati economici interni gelosi delle loro resta alto grazie al petrolio. L’espansione di altre prerogative. industrie è inibita, inoltre, dalle scarse capacità manageriali e di pianificazione, col risultato che il Paese non può godere appieno dell’enorme poten- I MISSILI ziale di cui dispone. L’Iran tende a impiegare le sue immense risorse L’Iran considera i missili non solo armi strate- energetiche per promuovere la crescita industria- giche ma anche strumenti da usare per alterare le, spinto dall’ambizione di diventare il Paese gui- le percezioni dei nemici. Sui missili iraniani ven-

115 - IRAN mente dagli altri, era indirizzato alla stessa po- polazione iraniana: si trattava di un avvertimen- to lanciato dagli intransigenti ai riformisti, per- ché non sottovalutassero la potenza militare di cui disponevano gli Ayatollah al Governo. Diversamente da quanto avviene per altri pro- grammi di armi di distruzione di massa, di cui i funzionari negano l’esistenza, Teheran tende a esagerare la potenza missilistica del Paese. Esibi- sce il suo arsenale e si atteggia a piccola potenza missilistica. In ciò è importante riconoscere il si- gnificato e il potere dell’immagine e della perce- zione. Secondo alcuni esponenti iraniani, tuttavia, questi messaggi non vanno interpretati alla lette- ra. I missili avrebbero un elevato valore simbolico per la società, in quanto, rappresentano prestigio e potenza. Oggi, l’Iran, possiede la seconda forza missilisti- ca balistica nei Paesi in via di sviluppo, dopo la Co- rea del Nord. Un grande numero di questi vettori o anche di razzi di artiglieria a lungo raggio posso- no essere armati con esplosivo convenzionale ad alto potenziale, submunizioni, testate chimiche,

Un missile Shahab 3 in volo subito dopo il lancio. gono scritti slogan per inviare messaggi alla co- munità internazionale. Nel 1998, durante una parata militare commemorativa della fine del conflitto contro l’Iraq, è stato fatto sfilare per le strade di Teheran uno Shahab 3, il missile ira- niano a più lunga gittata, con i seguenti messag- gi: Israele deve essere rasa al suolo e gli Usa non possono nulla. L’anno successivo, lo Shahab 3 biologiche, nucleari o radiologiche. portava un solo messaggio, una citazione di La loro genesi può essere catalogata in tre fasi: Khomeini: Schiacceremo gli Stati Uniti. Sempre una pre-rrivoluzionaria (1977-11979), una post- nel 1999, è sfilato anche il missile Zelzal 1, con rivoluzionaria durante il periodo della guerra con un cartello che recitava: Khamenei è il nuovo l’Iraq (1980-11988) e l’ultima nel dopoguerra, dal Khomeini e il suo regno è il regno di Alì, un rife- 1989 ad oggi. Le ultime due hanno tenuto conto rimento al regno infallibile del primo Imam dei di un preciso numero di fattori che sono di con- mussulmani sciiti. Questo messaggio, diversa- siderevole importanza: la necessità della guerra

IRAN - 116 Rivista Militare n. 1/2007 SPECIALE IRAN

Sopra. Un F 14 Tomcat. A sinistra. Un T 55.

Maestri nel reverse engineering, il primo missile realizzato è stato lo Shahab 1 a propellente liqui- do, una versione nazionale dello Scud B da 300 km di gittata, a cui è seguito lo Shahab 2, una varian- te dello Scud C da 500 km di gittata e finalmente lo Shahab 3, con una gittata di 1 300 chilometri. Tutti questi programmi derivano dalla produzione nordcoreana migliorata con tecnologia russa. L’ul- timo tentativo di sviluppare uno Shahab 4 da 2 900 km è una diretta emanazione del Taepo- dong nordcoreano. C’è da aggiungere che tutti questi vettori, circa 350, non sono dotati di testate nucleari e proba- bilmente neanche chimiche e, pur rappresentan- do un pericolo per i Paesi vicini, hanno tuttora una efficacia ridotta. Sono armi imprecise e rela- tivamente poco affidabili. L’Iran possiede 6 Bri- gate di missili Shahab 3, la prima delle quali co- stituita nel luglio 2003. Questi ordigni sono di- slocati sia nella versione standard, con una gitta- e, dunque, di colpire obiettivi strategici a corta ta di 1 300 km, che in quella accresciuta a 2 000. distanza in Iraq, quantità, qualità dei vettori e Sono unità in continuo spostamento tra le pro- tecnologica sensibile, crescita sia di numero che vince occidentali di Kermanshah e Hamadan, di esperienza degli specialisti locali nel settore, mentre quelle in riserva si trovano nelle province sviluppo del complesso militare-iindustriale e vo- orientali di Fars e Isfahan. Vengono mossi con lontà di acquisire la possibilità di contrastare di- frequenza quotidiana, entro un raggio di 35 km, rettamente Israele e le installazioni statunitensi e ciò fa supporre che la struttura di Comando e in Medio Oriente. Controllo non sia molto sviluppata.

117 - IRAN Durante le esercitazioni aeronavali «Santo Profe- Un sistema missilistico controaerei Rapier e un cannone ta», che l’Iran ha condotto tra fine marzo e aprile controaerei Oerlikon. del 2006 nel Golfo di e nello Stretto di Hor- muz, le autorità militari di Teheran hanno lanciato uno Shahab 2 denominandolo come Fajr 3: un raz- zio: 350 000 nell’Esercito, 18 000 nella Marina e zo di artiglieria non guidato da 230 mm accredi- 52 000 nell’Aeronautica. tato di una gittata di quarantacinque chilometri. Il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica Molto più preoccupante è la disponibilità di un (Pasdaran), invece, è strutturato su quattro bran- missile antinave o per attacco costiero lanciabile che: le Forze Speciali (Al-QQods), quelle navali, ae- da un sottomarino. Si tratterebbe di armi sviluppa- ree e di terra, con una consistenza di 125 000 uo- te in Russia (la serie Club) ed esportate, ad esem- mini. Vi sono, poi, 90 000 Basij, una milizia popo- pio, in India e forse in Cina, che possono essere lare che può arrivare a 300 000 con le riserve e a usate da unità di superficie. Sono pericolose so- quasi un milione come capacità complessiva di prattutto se impiegate da uno dei tre sottomarini mobilitazione tra uomini e donne. Rispondono al classe Kilo (tipo 877EKM) di cui dispone la Marina Capo dei Pasdaran e quindi, attraverso lui, alla iraniana, da poco operativi anche dalla nuova ba- «Guida Suprema» della Rivoluzione Islamica. se di Chah Bahar che consente di entrare nel Gol- Il 15 per cento dell’industria iraniana produce ma- fo di Oman evitando lo Stretto di Hormuz. La mi- teriale bellico, che esporta anche in altri Paesi. Uffi- naccia iraniana più pericolosa consiste proprio in cialmente per la difesa vengono spesi 5 miliardi di questo, una strategia di interdizione navale che dollari all’anno. Ma cospicue risorse, che non figu- preveda la chiusura di Hormuz e l’attacco alle su- rano in bilancio, finanziano i Pasdaran, ai quali so- perpetroliere. È previsto anche l’impiego di mine no affidati i mezzi pesanti, il presidio dei siti strate- «EM 53», ritenute da alcuni capaci di affondare una gici e il controllo delle decine di missili balistici Sha- portaerei, unità navali lanciamissili Houdong coor- hab. Teheran dispone anche di sistemi d’arma mis- dinate con attacchi aerei. Su questo profilo si gio- silistici controaerei mobili SA 7, SA 14, SA 16, 50 cherebbe la partita da parte iraniana. missili terra-tterra tattici CSS 8, Nazeat e Oghab. Vi sono, poi, 18 lanciatori per Scud B/C e 300 lancia- tori per missili controaerei Hawk, Tigercat, Crotale, LE FORZE ARMATE Sayyad 1 (una copia dell’SA 2 russo), Pechora 2 (un SA 3 aggiornato), Ghareh (una copia del SA 5 Gam- L’Iran può contare su 545 000 militari in servi- mon con 250 km di raggio) e Tor M1.

IRAN - 118 Rivista Militare n. 1/2007

L’Esercito dispone di dieci Divisioni che includo- no anche una Brigata aerea, Forze Speciali, Forze della difesa costiera e una Brigata logistica. La 23a Divisione Commando (Forze Speciali), creata nel 1993, dispone di 5 000 effettivi, tutti professioni- sti di unità d’élite. Le Divisioni corazzate sono di regola divise in tre Brigate. L’acquisizione di nuovi MBT (Main Battle Tank) cinesi, polacchi e ucraini ha permesso l’espansione delle unità corazzate che oggi contano 1 620 mezzi di vario tipo: T 54/55, T 62, T 72, i cinesi T 59 e T 69 II, Chieftain, M 60,

A destra.

Militari in addestramento. SPECIALE IRAN Sotto. Una coppia di Mig 29 in volo sul deserto iraniano.

M 48 e M 47. L’Aviazione iraniana, immediatamen- non ha mai conosciuto uno sviluppo di proporzio- te dopo la fine del conflitto Iran-IIraq, ha parzial- ni così ambiziose come l’Aeronautica militare e mente ricostruito la sua forza con caccia Mig 29, l’Esercito. Con un organico decisamente ridotto bombardieri Sukhoi Su 24 MK «Fencer» sovietici e anche in epoca monarchica, può oggi contare su 3 caccia F 7M cinesi. Permangono nell’arsenale anco- obsolete Cacciatorpediniere classe Damavand, 3 ra gli F 4 Phantoms americani e gli F 14 Tomcats, Fregate classe Alvand, 2 Corvette classe Bayandor, quella iraniana è l’unica forza aerea che continua meno di 20 unità leggere lanciamissili delle classi ad impiegarli dopo il loro ritiro dal servizio negli Houdong e Kaman, 3 navi anfibie classe Hengam, 4 Stati Uniti. In totale gli aerei sono 203, compresi i Cacciamine delle classi Riazi e Harischi, alcuni Ho- Tanker Boeing 707, i Cargo 727 e i 747 da traspor- vercraft, 3 Sottomarini classe Kilo acquistati dalla to. Gli elicotteri da attacco sono i Bell AH 1J Sea Co- Russia e una gran varietà di battelli armati di pic- bra (aggiornati con il nome di Panha 2091), quelli colo e medio cabotaggio. Dispone inoltre di tre da trasporto sono gli Shabaviz 206 di produzione battaglioni di Fanteria di Marina e una componen- nazionale, i Bell 204 UH 1, i CH 47 Chinook, gli te aerea sia ad ala fissa che rotante. Agusta/ e 212, i Bell 214 e gli Hughes 300 C, in totale 340 aeromobili. La Marina, nonostante Antonio Ciabattini Leonardi l’estesa esposizione del Paese sul Golfo Persico, Esperto in Scienze Strategiche

119 - IRAN GENITORI E SOLDATI: UN BINOMIO COMPATIBILE? La tutela della «genitorialità» nella normativa italiana e straniera

Il reclutamento del personale femminile ha portante funzione educativa. rappresentato un’importante svolta per le Forze In tale contesto, il legislatore e, nello specifico, Armate che ha indotto un repentino adeguamen- la Direzione Generale del Personale Militare (PER- to delle infrastrutture, della normativa e dei SOMIL) per il Comparto Difesa, hanno provveduto comportamenti. Favorendo la normalizzazione alla tutela dell’importante funzione. del contesto militare, i reparti hanno visto la for- Il legislatore ha sempre posto molta attenzione mazione delle prime coppie formate da «militari» alla tutela della famiglia; infatti la legislazione in e hanno accolto la presenza di madri «militari». materia è corposa ed è tra quelle che più favore- Quello che inizialmente rappresentava una novi- volmente tutela i nuclei familiari. In ambito milita- tà oggi non lo è più, anzi, il fenomeno è in co- re, PERSOMIL, sull’esempio della Polizia di Stato, stante aumento. ha ulteriormente migliorato la predetta legislazio- La componente femminile nel contesto milita- ne producendo, infatti, numerose circolari. re ha posto in contrasto le figure di madre e di Questo articolo, rendendo noti gli aspetti più si- genitore con la specificità dell’organizzazione. gnificativi della legislazione vigente, dei suoi Questa è caratterizzata dalla sua natura colletti- adattamenti in ambito Difesa (per il personale mi- vistica, in conflitto con le tendenze individuali- litare) e delle politiche d’impiego adottate dalle stiche della società civile. Nello specifico, l’ele- Forze Armate, ha lo scopo di fornire al lettore un mento totalizzante della professione militare esaustivo quadro di riferimento e un utile spunto tende a limitare lo spazio dedicato alla dimen- di riflessione. sione temporale privata di ogni individuo, com- preso lo spazio vitale da dedicare ai propri figli. In effetti, le due realtà (civile e militare), seppur IL QUADRO NORMATIVO guidate da logiche totalmente differenti, non si escludono a vicenda ma coesistono in modo L’esame del quadro giuridico generale, sul quale dialettico. È necessario che la naturale correla- l’Amministrazione Difesa ha operato a favore dei zione tra dimensione militare e familiare/privata propri dipendenti militari, vede le singole Forze Ar- possa raggiungere un equilibrio che, non pre- mate giocare un ruolo fondamentale di «mediazio- giudicando il soddisfacimento di bisogni primari ne» tra leggi, regolamenti e politiche d’impiego. e importanti, migliori il rendimento in servizio. Il legislatore ha rivolto la sua attenzione alla tu- In sostanza, a causa di tale importante innova- tela della madre e dei nascituri allo scopo di poter zione, le difficoltà di mediare il ruolo di genito- conciliare in senso più generale la figura delle re e la professione militare sono diventate più madri e, conseguentemente, dei padri lavoratori. evidenti. La complessa tematica riguardante la tutela della La tutela della genitorialità, in senso generale, è genitorialità per i lavoratori in generale e nell’am- intesa come l’insieme delle misure di carattere le- biente «militare» è disciplinata da: gislativo e non, poste in essere per garantire il • Decreto Legislativo n. 151 del 26 marzo 2001 ruolo dei genitori. Inizialmente, con la tutela della «Testo unico delle disposizioni legislative in madre in stato interessante e del nascituro, suc- materia di tutela e sostegno della maternità e cessivamente, con il sostegno dato alle famiglie, della paternità» (normativa generale valevole per quali agenti di socializzazione primaria, nell’im- tutto il pubblico impiego con specifici riferi-

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menti al contesto militare); Il reparto maternità di un ospedale iracheno. • D.P.R. n. 163 del 13 giugno 2002 «Recepimento dello schema di concertazione per le Forze Ar- mate relativo al quadriennio normativo 2002- tanto, ne sono destinatari gli Ufficiali, i Sottuffi- 2005 e al biennio economico 2002-2003»; ciali e la truppa sia in servizio permanente che in • Decreto Legislativo n. 164 del 18 giungo 2002 ferma prefissata. «Recepimento dell’accordo sindacale per le for- Le misure attualmente previste, base della tutela ze di polizia»; della genitorialità, consistono per tutte le catego- • Decreto Legislativo n. 198 dell’11 aprile 2006 rie di lavoratori nella concessione di una serie di «Codice delle pari opportunità tra uomo e don- permessi e congedi che contribuiscono al soddi- na»; sfacimento delle esigenze primarie delle famiglie • Circolari applicative «ad hoc» della Direzione e alla tutela della salute fisica della gestante e dei Generale per il Personale Militare volte a regola- nascituri. mentare la specificità del genitore militare con Come accennato in precedenza, l’atipicità dello maggiore favore rispetto a quelle di carattere status di militare ha indotto il legislatore a dispor- generale. re nei confronti di tale categoria di lavoratori una Ovviamente, l’ambito di applicazione delle pre- situazione di maggior favore volta a compensare dette norme si estende a tutto il personale milita- gli elementi totalizzanti della loro condizione. re senza distinzione di categoria o grado e, per- Per il personale militare i congedi sono costituiti

121 - RUBRICHE dalle licenze e sono, sotto il profilo giuridico, una parentale si concede licenza straordinaria non fattispecie a sé stante che va ad aggiungersi a computabile. quelle ordinaria e straordinaria. La malattia del figlio dà facoltà ai genitori di La più «conosciuta» è la licenza di maternità, assentarsi dal lavoro. La licenza per malattia già astensione obbligatoria dal servizio. È fruibile del figlio è fruibile entro il terzo anno di vita anche, in alternativa, da parte del padre (si parla del bambino, in eccedenza a quelle per mater- allora di licenza di paternità nell’eventualità di nità e parentale. Il personale militare è posto in morte della madre, ovvero di abbandono o di af- licenza straordinaria per motivi privati e sono fido esclusivo al padre). La legge prevede il divie- riconosciuti cinque giorni di licenza all’anno to di lavoro per 2 mesi prima del parto e 3 mesi interamente retribuiti con competenze fisse e dopo. Per il periodo di assenza spetta l’intera re- continuative. Per i genitori entrambi militari, tribuzione, compresa la quota parte della tredi- analogamente alla licenza parentale, i 5 giorni cesima mensilità. Inoltre, l’assenza non pregiudi- sono fruibili complessivamente, e non alterna- ca in alcun modo la posizione contributiva e pre- tivamente, da padre e madre. Oltre i cinque videnziale, la progressione di carriera e l’anziani- giorni annui non viene riconosciuta alcuna re- tà di servizio, salvo l’effettivo compimento degli tribuzione. È riconosciuta la retribuzione intera obblighi di comando, d’imbarco o di attribuzione in caso di fruizione di licenza per malattia e di specifica. licenza parentale purché computata quale li- La cosiddetta astensione facoltativa dal lavoro è cenza straordinaria e fino ad un massimo di 45 concessa quale licenza parentale. Ai genitori è giorni annui. Ai fini dello status giuridico del data facoltà, per ogni bambino e fino al compi- personale, progressione della carriera e tratta- mento degli 8 anni dello stesso, di astenersi dal mento economico, valgono le stesse disposi- lavoro complessivamente per entrambi i genitori zioni previste per la licenza parentale. Per l’Ar- per un periodo massimo di 10 mesi (elevabili a 11 ma dei Carabinieri in luogo della licenza paren- se fruita da entrambi i genitori). Ciascun genitore tale si concede licenza straordinaria non com- può assentarsi per un periodo frazionato o conti- putabile. nuativo non superiore a sei mesi con un preavviso La concessione delle licenze precedentemente di 15 giorni all’Amministrazione d’appartenenza. descritte è prevista anche nel caso di affida- In presenza di figli diversamente abili, il limite di menti e adozioni essendo parificata tale tipolo- dieci mesi è innalzato a tre anni. gia di eventi alla nascita. La data di ingresso nel I «lavoratori» militari vengono posti in licenza nucleo familiare è equiparata alla data di nasci- straordinaria per motivi privati. Spetta l’intera ta. Inoltre, per la concessione della licenza pre- retribuzione, fissa e continuativa, fino a 45 natale il limite dei 3 anni, entro il quale si può giorni nel triennio, purché tale licenza sia com- richiedere, viene innalzato a 6. In considerazio- putata nell’ambito del limite massimo di 45 ne della particolare natura delle adozioni e degli giorni annuali previsti per la licenza straordina- affidamenti preadottivi internazionali, il limite ria (analogamente a quanto attuato dalla Polizia entro il quale poter chiedere la licenza di ma- di Stato e dal Comando Generale della Guardia ternità viene innalzato al compimento della di Finanza). Per periodi più lunghi, analogamen- maggiore età. Inoltre, i genitori possono richie- te alle altre categorie di lavoratori e fino a sei dere un congedo pari al periodo necessario al- mesi cumulati da entrambi i genitori, spetta l’espletamento delle pratiche nel Paese stranie- un’indennità pari al 30% della retribuzione. Per i ro. In tale circostanza non spetta alcuna retri- genitori «militari», i suddetti 45 giorni nel trien- buzione. Al personale militare viene concessa nio sono fruibili complessivamente, ma non una licenza straordinaria senza assegni non contemporaneamente, da padre e madre. Ai fini computabile nei limiti di 45 giorni. della carriera tale periodo è computabile nei li- Per le esigenze di breve durata, quali l’allatta- miti previsti dalla disciplina vigente relativa- mento, è inoltre permessa la concessione di riposi mente al periodo massimo di assenza che de- giornalieri della madre o del padre. Ciò in alterna- termina la fine del servizio (2 anni ogni 5 per il tiva alla madre, per morte o grave infermità della personale in servizio permanente, 1 anno per i madre, in caso di madre non lavoratrice dipen- VFB, 120 giorni per i VFP1). Per tali periodi è dente oppure in caso di affido esclusivo al padre. prevista la contribuzione figurativa. Non spettano qualora la madre non lavori e non Per l’Arma dei Carabinieri, in luogo della licenza sia affetta da grave infermità. Tali possibilità dan-

RUBRICHE - 122 Rivista Militare n. 1/2007

no diritto a due permessi, ciascuno di un’ora per ne in stato di gravidanza durante l’arco notturno ogni giorno di lavoro e fino al compimento di un dalle ore 24 alle ore 6. Non sono, inoltre, obbli- anno del bambino. Se il bambino fruisce di un gate a lavorare di notte le madri di figli minori di asilo nido «aziendale» i permessi sono ridotti a tre anni o il genitore unico affidatario di figli mi- mezz’ora. Invece, i permessi raddoppiano in caso nori di dodici anni. di parti plurimi. Per i bambini diversamente abili, La presenza di sanzioni per coloro che in qual- con connotazione di gravità ai sensi della L. che modo disattendono alle norme previste per la 104/92, il limite di un anno di età è innalzato a 3. tutela della genitorialità sottolinea l’importanza Inoltre, durante il periodo prenatale, si può usu- che il legislatore ripone nella tutela della famiglia. fruire di permessi allo scopo di effettuare esami Infatti, è previsto, per l’inosservanza delle dispo- medico-specialistici. sizioni relative al divieto di lavoro per le donne La crescente sensibilità dell’opinione pubblica gravide, la detenzione fino a sei mesi. Mentre per nei confronti delle pari opportunità e della tutela il rifiuto, l’opposizione o l’ostacolo alla conces- della famiglia hanno comportato l’introduzione sione del congedo parentale, ovvero per la licenza nella nostra legislazione di norme volte a elimina- per la malattia del figlio, è prevista una pena pe- re qualsiasi elemento o causa di discriminazione o cuniaria fino a cinque milioni di vecchie lire. di ostacolo. Tale processo non ha riguardato solo Per esigenze di carattere eccezionale è possi- l’ambito nazionale ma anche la Comunità Euro- bile usufruire di congedi per gravi motivi fami- pea. Infatti, sono state recepite dal nostro ordina- liari (circolare di PERSOMIL M_D/GMIL_03- mento alcune direttive comunitarie. II/5/1/2004/31854 - 12 luglio 2004). Al perso- Tale adeguamento ha riguardato innanzitutto nale militare è consentita l’astensione dal lavoro le procedure di reclutamento. Fino a qualche per un periodo massimo di due anni nell’intero anno fa l’accesso alle Forze Armate e ai Corpi di arco della vita lavorativa. I gravi motivi di carat- Polizia era riservato esclusivamente «ai cittadini tere familiare, posti alla base della concessione, e cittadine italiani, celibi o nubili, vedovi o ve- sono da ricollegarsi alle condizioni dei familiari dove e senza prole». Tale disparità di tratta- e dei figli che comportano gravi disagi connessi mento ha di fatto impedito l’accesso alle carrie- alla cura della malattia o alla malattia stessa. re militari ai concorrenti con prole. L’anomalia è Durante tale periodo non spetta alcuna retribu- stata eliminata dalla Corte Costituzionale con zione e questo non viene computato né nell’an- due sentenze solo nel 2000 e nel 2002. Queste zianità di servizio né a fini previdenziali. Si può, hanno dichiarato, applicando l’art. 27 della Leg- però, procedere al riscatto. Durante il suddetto ge 11 marzo 1953, l’illegittimità costituzionale periodo il personale è posto in licenza straordi- delle norme concorsuali che escludano dai con- naria non rientrante nel limite di 45 giorni an- corsi militari il personale con prole. Oggi la nui. Per il personale a ferma volontaria o in raf- Legge, inoltre, prevede trattamenti di riguardo ferma il beneficio può essere negato in relazio- nei confronti delle frequentatrici dei corsi basici ne alla durata della ferma stessa. in stato interessante. L’istituto dell’Assegnazione temporanea previ- Come accennato in precedenza, la funzione di sto dall’art. 42 del D.Lgs 151/2001 non è appli- tutela della famiglia si esplica inizialmente con le cabile al personale militare. Tale fattispecie, pre- forme di protezione delle donne in stato interes- vista per i genitori, con figli minori di tre anni, la- sante. In prima battuta la Legge le tutela proscri- voratori dipendenti delle amministrazioni pubbli- vendone l’impiego in lavori operativi e pesanti che, consente l’assegnazione a richiesta, anche in che possano in qualche modo pregiudicare la sa- modo frazionato, per non più di tre anni, in una lute della madre e del feto. Nello specifico, si vie- sede di servizio ubicata nella stessa provincia o ta l’impiego in lavori operativi per le gravide ap- regione nella quale l’altro genitore (che può non partenenti alla Polizia di Stato, Penitenziaria e essere il coniuge) esercita la propria attività lavo- Municipale (art. 9 del D.L.gvo n. 151 del 26 mar- rativa (anche privata), subordinatamente all’esi- zo 2001). Per il contesto militare, il legislatore stenza della posizione vacante e del parere con- tende ulteriormente a limitarne l’ambito, esten- cordante dell’amministrazione di provenienza e dendo la proscrizione all’impiego in attività pe- destinazione. santi, pericolose, faticose e insalubri anche dopo Il TAR Lazio, Sezione di Roma, si è pronunciato la nascita e fino al settimo mese di vita del bam- negativamente in merito alla concessione al per- bino. Così come è proscritto l’impiego delle don- sonale militare di assegnazione temporanea. Ciò

123 - RUBRICHE in forza della peculiarità del suo status. Francia

La normativa prevede un periodo di astensione LE ESPERIENZE DI ALCUNI PAESI STRANIERI obbligatoria dal servizio per maternità, con diritto alla percezione della retribuzione, pari a 16 setti- La tutela della genitorialità nelle Forze Armate, mane, di cui obbligatoriamente 6, dopo il parto, che per noi è una novità, non lo è per quei Paesi per la madre. È prevista la concessione di per- che hanno una lunga tradizione in termini di re- messi per malattia del figlio fino ai 3 anni di età clutamento femminile. Paesi come la Spagna, la senza la corresponsione di alcun emolumento. Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti, avendo già Inoltre, fino ai 9 mesi del figlio, la madre ha dirit- affrontato tali problematiche, possono offrire dei to a un permesso giornaliero pari a 1 ora per l’al- chiari spunti di riflessione sui quali ragionare, per lattamento. Dal momento in cui è acclarato lo sta- migliorare la nostra politica d’impiego in una to di gravidanza la donna può chiedere di essere chiave e in un contesto allargato a tutto il com- adibita a mansioni meno gravose. parto Difesa e Sicurezza, comprendendo tutti i Corpi Armati e le Forze Armate a ordinamento Regno Unito militare e non. Questo, però, non deve tramutarsi in esterofilia tendente a mutuare sic et simpliciter La legislazione vigente riconosce alla donna in normative straniere che, come vedremo, non stato interessante l’opportunità di optare per il sempre sono più «avanzate» della nostra. prepensionamento. Qualora restasse in servizio, ha diritto di assentarsi per l’effettuazione di vi- Spagna site specialistiche fruendo dell’intero trattamen- to economico. L’equivalente della licenza di ma- Il quadro giuridico, analogamente al nostro, è ternità (astensione obbligatoria dal servizio) è caratterizzato da una disciplina assai dettaglia- pari complessivamente a 14 settimane retribuite. ta, in materia di tutela della genitorialità, valida La donna può scegliere, a sua discrezione, come per tutti i settori della pubblica amministrazio- fruire di detto periodo, fatto salvo il divieto ne, fermo restando le prerogative d’impiego di d’impiego per le 2 settimane dopo il parto. Ove ciascun Capo di Stato Maggiore di Forza Arma- richiesto, si può usufruire di ulteriori 34 setti- ta. Risulta, quindi, la più esaustiva tra i Paesi mane e, se necessario, di altre 4 senza remune- stranieri sottoposti a confronto. Per quanto ri- razione. Elemento caratterizzante è la rete di so- guarda i diritti, come in Italia, le donne in stato stegno alla maternità assicurata dal sistema del interessante possono richiedere permessi per Welfare statale a cui le donne militari, in quanto accertamenti sanitari e per la preparazione al madri, possono accedere. Non sono previsti per- parto, nonché l’impiego in mansioni compatibili messi per l’allattamento. con lo stato di gravidanza. Il congedo di mater- Dal momento in cui è acclarato lo stato di gra- nità è di 16 settimane incrementabile di 2 per i vidanza è vietato l’impiego in equipaggi di aero- parti plurimi (in Italia 5 mesi). La madre può mobili o navi, e non esistono uniformi specifiche scegliere discrezionalmente se astenersi, ma è per le donne in stato interessante. All’atto del obbligatorio farlo per le 6 settimane successive rientro in servizio non devono essere pregiudi- al parto. La stessa opportunità è offerta ai pa- cate le condizioni d’impiego e si può esprimere dri. Questi possono usufruire di una licenza per una preferenza sull’eventuale reimpiego. Il siste- la nascita dei figli. L’adozione e l’affidamento ma adottato nel Regno Unito appare meno favo- hanno la stessa valenza della nascita, come del revole a sostenere il ruolo di madre e di genitori, resto in Italia. Per l’allattamento è previsto solo ma è bilanciato da sostegno statale molto effi- un’ora al giorno e fino al compimento del nono ciente. mese. Per quanto riguarda la conciliazione della vita Stati Uniti familiare e professionale, la Marina Militare spa- gnola prevede che, qualora i coniugi fossero si- Il sistema prevede l’obbligo di informare la li- multaneamente imbarcati, con un figlio minore nea di comando sullo stato di gravidanza. Nel di 3 anni, uno dei due potrà optare per l’asse- colloquio con un Ufficiale si individueranno le gnazione in un’unità di terra. possibili forme alternative di sostegno alla ma-

RUBRICHE - 124 Rivista Militare n. 1/2007

ternità e la pericolosità di alcuni incarichi e difficoltà a partecipare ai sempre maggiori im- mansioni. La Sanità militare presta l’assistenza pegni addestrativi e operativi che le nostre For- necessaria non esistendo un servizio sanitario ze Armate sono chiamate ad affrontare. In fu- nazionale gratuito. Le donne che vivono in ca- turo diventerà sempre più probabile che un pa- serma posso rimanere, se lo richiedono, fino al dre e una madre possano essere contempora- settimo mese di gravidanza. A differenza del- neamente impegnati in attività addestrative di l’Italia e degli altri Paesi, non è previsto un pe- lunga durata, imbarcati o impegnati in opera- riodo di astensione obbligatoria dal servizio pri- zioni in teatri lontani. Sorge, quindi, spontaneo ma del parto, mentre, dopo la nascita, l’asten- chiedersi chi provvederà ai figli. Sicuramente sione concordata è di 6 settimane. La donna ri- non sarebbe facile gestirne le conseguenze ne- mane in servizio, salvo complicazioni, fino al gative. Per le Forze Armate non significherebbe parto e può usufruire di 15 minuti di riposo ogni mutare i propri obiettivi, ma tutelare il proprio due ore (non più di 40 ore settimanali e 8 ore personale (l’Esercito ha fatto dell’uomo il suo giornaliere). Il programma di addestramento fi- elemento centrale). Trovare una soluzione è di sico, specifico per le particolari condizioni, con- vitale importanza per la tenuta della professio- tinua durante la gravidanza, ma viene interrotto nalizzazione e la prosecuzione del reclutamen- per i 6 mesi successivi al parto. I permessi gior- to femminile, in linea con le tematiche sulle pa- nalieri per l’allattamento rientrano nella discre- ri opportunità e sulla tutela dei minori e delle zionalità del Comandante nella misura di 2 o 3 famiglie. giornalieri di circa 20 minuti. Le madri in diffi- In sintesi, la normativa italiana non impedisce, coltà economiche posso usufruire di specifici sul piano teorico, l’impiego simultaneo dei geni- programmi di sostentamento a carico di organi- tori fuori dalla sede di servizio per periodi di tem- smi collaterali alla Difesa. po più o meno lunghi. L’incremento degli impegni dalle Forze Armate Pertanto, il quadro futuro presenta questa si- americane ha richiesto via via un maggior numero tuazione: di militari impegnati nei differenti teatri operativi. • i coniugi militari (anche appartenenti a Forze Ciò ha di fatto costretto il governo statunitense a Armate diverse) potrebbero allontanarsi dai figli impiegare simultaneamente entrambi i genitori per lunghi periodi di tempo a causa del sempre creando notevoli problemi con l’educazione e il maggior numero d’impegni addestrativi e/o supporto dei figli. Le Forze Armate statunitensi, operativi. per fronteggiare tali problematiche, hanno avviato • le donne Ufficiali e/o Sottufficiali potrebbero un programma denominato «Satement of Aware- trovarsi in difficoltà nel conciliare le aspirazioni ness», teso ad accogliere in adeguate strutture e a di carriera, il ruolo di moglie e quello di madre. sostenere i figli di genitori militari contempora- Un prolungato periodo di distacco dalla famiglia neamente impegnati all’estero. (operazioni all’estero o imbarco su una nave) sarebbe vissuto con un profondo senso di fru- strazione, per certi versi, peggiore di quello CONCLUSIONI provato dai padri. In conclusione, gli ulteriori approfondimenti La normativa italiana posta alla base della tutela della problematica dovrebbero prevedere una della genitorialità appare esaustiva per tutte le trattazione allargata a tutto il comparto Difesa e categorie di lavoratori. D’altra parte, la specificità Sicurezza. Sarebbe opportuno mutuare dall’espe- della condizione militare, già ampiamente tutelata rienza spagnola il divieto d’impiego simultaneo e sotto il profilo legislativo, non lo è da un punto continuato fuori dalla sede di servizio in contesti vista d’impiego. operativi e/o addestrativi anche per appartenenti L’introduzione del personale femminile, se da a Forze Armate diverse e introdurre un program- un lato ha portato e sta portando alla normaliz- ma di supporto alle famiglie, analogo a quello zazione il contesto militare, dall’altro renderà statunitense, che potrebbe alleviare il disagio di più evidente e difficoltoso il bilanciamento tra genitori e figli. le esigenze di padri, madri, figli e compiti isti- tuzionali. Le famiglie composte da entrambi i Giancarlo Turco coniugi (o compagni) «in arme», anche apparte- Maggiore, nenti a Forze/Corpi Armati diversi, presentano in servizio presso il Comando Divisione «Acqui»

125 - RUBRICHE L’UNIFORME DA FATICA E I BERRETTI A BUSTINA DEL REGIO ESERCITO ITALIANO DAL 1912 AL 1943

Per cercare di completare l’esame delle uniformi Altro elemento uniformologico, questa volta usate dai nostri soldati dalla Prima guerra mon- molto più interessante per i cultori e gli appassio- diale alla riforma «Baistrocchi» non si può non fa- nati della materia, è rappresentato dalle varie re un cenno all’uniforme, se vogliamo, più «pove- «bustine» che, nel corso del periodo storico di ri- ra», ma usata forse più intensamente di quella ferimento, vennero usate come copricapo da fati- «da campagna» di panno grigio-verde, che è stata ca dai soldati del Regio Esercito. La loro storia è trattata nei numeri precedenti. molto complessa e tormentata poiché esse subi- Tale uniforme, per il fatto di essere destinata al- rono numerosissime trasformazioni, alcune delle l’utilizzo nei servizi interni di caserma e nelle quali, fra l’altro, di scarsa importanza al punto di esercitazioni esterne, era denominata «uniforme non riuscire a comprenderne, fino in fondo, la ra- da fatica». Sul piano del puro interesse collezioni- tio. Questo capo di vestiario, forse a causa anche stico, la sua importanza è praticamente irrilevan- delle ridotte dimensioni che ne consentono la te, forse anche a causa dello scarso fascino dovu- conservazione in spazi ridotti, è molto ricercato to al tessuto con il quale era confezionata e alla dai collezionisti per i quali costituisce da solo, per esigua (e ridotta al minimo indispensabile) mo- la molteplicità dei tipi utilizzati nella storia, un streggiatura prevista dal regolamento. Ma, per preciso settore d’interesse. completezza d’informazione, non può essere completamente dimenticata. L’UNIFORME DA FATICA

La Circolare numero 207, pubblicata nel «Gior- nale Militare» dell’8 maggio 1912, oltre a regola- mentare l’uso dell’uniforme «da campagna» mod. 1909 in panno grigio-verde, confermava l’impie- go di quella che, per la sua finalità d’uso, era sta- ta definita «uniforme da fatica». Realizzata in cotone di colore «bigio», era pro- dotta in due modelli, il primo per le Armi a piedi e l’altro per le Armi a cavallo. Molto simili tra loro, differivano solo per alcuni particolari. La giubba da fatica per le Armi a piedi era a un petto, chiuso da una fila di 5 bottoni di frutto, co- perti da una copri-bottoniera; collo diritto con le punte arrotondate sulle quali venivano apposte le

Genieri del 3° reggimento Genio telegrafisti in unifor- me da fatica modello 1912 con berretto in panno gri- gio-verde modello 1909.

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Una compagnia del Servizio Trasporti in uniforme da fatica modello 1924 con berretto-bustina modello 1927-2° tipo.

sole stellette; controspalline semifisse chiuse da bottoni; paramani a punta; due aperture a taglio verticale sulle cuciture dei fianchi, come nella giubba in panno grigio-verde; quattro tasche, a taglio verticale poste all’interno della giacca, due all’altezza del petto e due sui fianchi (le due ta- sche al petto erano rinforzate da una striscia, che dalle spalle scendeva fino alla falda ed erano chiudibili con un bottone). Quella per le Armi a cavallo, sostanzialmente uguale alla prima, si differenziava per il fatto che le tasche sui fianchi, anziché a taglio, erano a toppa con aletta e, nella parte posteriore, invece di presentare le due aperture sulle cuciture dei fianchi, era fornita di un’unica apertura centrale sormontata da una martingala con due bottoni. Le due uniformi, inoltre, differivano anche per il diverso tipo di pantaloni adottati: per le Armi a piedi era in un unico modello (uguale, quindi, per le armi a piedi non da montagna e per le truppe da montagna), del tipo «corto», con gambaletto che si chiudeva con due fettucce; per le Armi a cavallo, invece, il pantalone era del tipo «lungo», mentre i pantaloni continuarono a essere di due simile a quello del modello in panno grigio-verde modelli: del tipo «lungo» (si stringevano e termi- (largo alla coscia e stretto sotto il ginocchio fino navano sopra la caviglia) oppure del modello al collo del piede, dove veniva fermato con le soli- «corto» nelle tenute per le Armi a cavallo. te due fettucce) ma, a differenza di quest’ultimo, La Circolare numero 653, pubblicata nel «Gior- era privo del rinforzo all’interno delle cosce. nale Militare» del 1924, introdusse un nuovo mo- Tutte le giubbe da fatica, come del resto avveni- dello di giubba «da fatica», realizzata sempre in va in quelle «da campagna», avevano le manopole tela colore bigio e identica sia per le Armi a piedi delle maniche a punta e su di esse potevano es- sia per quelle a cavallo. Essa si differenziava dal servi collocati i distintivi di grado a forma di «V» mod. 1912 per avere solo le due tasche inferiori, rovesciata uguali, quindi, a quelli utilizzati nella applicate esternamente alla giacca in senso oriz- vecchia uniforme turchina (in uso fino al 1909), zontale e corredate da una pattina copritasca. ma applicati su panno grigio-verde. I distintivi di Con la «Riforma Baistrocchi», ovvero con la grado erano di colore blu (sostituiti dal tipo in la- pubblicazione, in data 14 novembre 1933, di al- na nera a partire dal maggio del 1911) per i Ca- cune varianti inerenti il Regolamento sull’unifor- porali e in oro o argento (secondo l’Arma d’ap- me a firma del Sottosegretario alla Guerra, Gene- partenenza), per i Sergenti e i Sergenti Maggiori. rale di Corpo d’Armata Federico Baistrocchi, l’uni- Al termine della Prima guerra mondiale, l’uni- forme fino a quella data impiegata dal Regio Eser- forme da fatica, modello 1912, continuò a essere cito subì una radicale trasformazione. impiegata senza che vi venisse apportata alcuna L’aspetto marziale ed elegante della vecchia modifica. uniforme venne sacrificato alla praticità della Solo nel 1923, anno dell’emanazione del primo nuova, in quanto quest’ultima, secondo i criteri vero «Regolamento sull’uniforme del Regio Eser- moderni del combattimento, offriva sicuramente cito» concepito dopo la cessazione delle ostilità, più libertà di movimento. l’uniforme da fatica venne ridotta a un unico mo- Le principali modifiche furono: la sostituzione dello di giubba (quello in uso per le armi a piedi), del vecchio berretto «a tubo» con un nuovo copri-

127 - RUBRICHE Fanti in uniforme da fatica modello 1935 e berretto- bustina modello 1935.

panno grigio-verde, inizialmente realizzati in metallo. La nuova uniforme da fatica era comune a tutte le Armi e Corpi e si componeva di un unico mo- dello di giubba e di pantaloni per le Armi a piedi e per quelle a cavallo. Oltre ai due modelli di panta- loni, l’unica distinzione era rappresentata dal fat- to che, a seconda dell’Arma o del Corpo, veniva indossata con le fasce gambiere in stoffa grigio- verde o con i gambali di cuoio. Anche sulla giubba da fatica, come in quella di panno grigio-verde, i gradi erano cuciti sulla ma- nica. Essi, fino al 1937, erano di tipo angolare a «V» rovesciata ed erano posti sopra la manopola a punta della giubba. I distintivi di grado erano di cotone nero fino al grado di Caporal Maggiore, di cotone dorato fino al grado di Sergente Maggiore. Successivamente, seppur mantenendo inalterati i colori, assunsero una forma a «V» e furono ap- plicati sulle maniche in modo che, partendo dalla cucitura sulla spalla, il vertice dell’angolo venisse a risultare a circa un terzo della lunghezza delle maniche stesse. Solo dal 1939 con la Circolare numero 749, pubblicata nel «Giornale Militare» del 4 ottobre capo sul modello del tipo impiegato dalla Regia 1939, il colore dei gradi, fino a quello di Caporal Marina e che venne ribattezzato dalla truppa «a Maggiore, divenne rosso. padella»; l’adozione per tutte le Armi e Corpi del Con l’entrata in guerra dell’Italia, nel 1940, al Regio Esercito (ad esclusione dei Carabinieri) di fine di limitare il consumo di materie strategiche «metallerie» dorate, al fine di agevolarne la realiz- quali i metalli, si provvide a eliminare dai capi di zazione e la fornitura; l’introduzione generalizzata vestiario militari di panno e tela, ove possibile, i della giubba aperta, al posto della precedente relativi accessori metallici. Pertanto, sulla base di chiusa, con la conseguente necessità, da parte di una disposizione emanata il 10 luglio 1940, per le tutti i militari, di dover indossare la camicia e la giubbe confezionate in tela bigia, vennero pre- cravatta. scritte, in sostituzione delle precedenti metalli- Anche l’uniforme da fatica, prescritta per i gra- che, le stellette di stoffa e, più precisamente, in duati e militari di truppa, nonché per gli Allievi tessuto di raion nero e bianco su sfondo grigio delle Accademie e delle Scuole militari, subì ana- verdastro. Queste stellette, da cucire sul bavero, loga trasformazione e, a partire dal 1935, venne venivano realizzate su un «nastro», che doveva adottata la nuova giubba, sempre in tela di colore essere tagliato tra stelletta e stelletta. bigio, ma a bavero aperto e con due tasche a top- Inoltre, anche allo scopo di risparmiare l’unifor- pa, munite di patte, poste sui fianchi. me di panno grigio-verde, nei mesi estivi si con- Come le giubbe in panno grigio-verde, usate sentì ai militari di indossare i capi di vestiario del- dalla truppa nello stesso periodo, la giubba da fa- l’uniforme da fatica che, realizzati in cotone, era- tica modello 1935 si abbottonava mediante tre no quindi più adatti al clima estivo. bottoni; veniva portata con la camicia di flanella A partire dal 1943, fu consentito di indossare, grigio-verde ed era dotata di controspalline lisce. per la libera uscita nel periodo estivo, l’uniforme I tre bottoni erano di frutto, e tali divennero, a da fatica, completata dalle mostrine e dai gradi partire dal 1940, anche quelli delle giubbe in previsti per l’uniforme grigio-verde.

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I BERRETTI A BUSTINA tipo «a bustina», realizzato in panno grigio-verde da truppa e destinato alle sole truppe a piedi (le Con l’acquisizione dell’uniforme mod. 1909, truppe a cavallo continuavano a portare, come nelle versioni «da campagna» e «da fatica», come detto, i berretti-bustina da fatica modello 1909 e copricapo della seconda, venne utilizzato il ber- 1910). retto mod. 1909, del tipo «a bustina». Esso veniva Questo nuovo copricapo era privo di visiera ed comunemente anche chiamato «due pizzi» per il era circondato da una soprafascia, sempre in pan- fatto che, nel momento in cui veniva indossato, no grigio-verde, che, abbassandosi tutta, dalla presentava le estremità anteriore e posteriore vi- parte posteriore verso il davanti, all’occorrenza, stosamente rivolte a punta verso l’alto. poteva servire per la protezione dal freddo. Era na- Nasceva in quel momento la figura del «soldato ta la prima vera «bustina» destinata ad accompa- Marmittone», che tanta fortuna ebbe nei fumetti e gnare il soldato italiano fino agli anni 70 nei quali nelle raffigurazioni umoristiche del tempo e suc- si ricorse all’impiego generalizzato del basco. cessive. I fregi per la truppa, per questa prima bustina, Tale bustina, realizzata in panno grigio-verde, erano del tipo realizzato in filo nero, come quello era provvista di visiera e di soggolo in cuoio, tinti già in uso sul precedente berretto da fatica e sul nel medesimo colore del panno. La foggia di tale copricapo era analoga a quella del mod. 1871 che, però, era realizzato in panno turchino e con la visiera e il soggolo tinti in nero. Il fregio d’ap- partenenza, cucito sulla parte frontale, era rica- mato in lana nera. I Bersaglieri, continuarono a usare, per l’uniforme da fatica, il loro caratteristico fez cremisi con fiocco azzurro. E lo conserveranno fino ai giorni nostri. Il berretto-bustina da fatica mod. 1909, come già quello mod. 1871, era guarnito lungo tutto il bordo superiore, anteriore, posteriore e ai due la- ti, da un cordoncino di lana del colore dell’Arma, del Corpo o della Specialità. Subito dopo (circa nel 1910), venne adottata la versione del berretto-bustina da fatica, anch’esso in panno grigio-verde e strutturalmente identico Da sinistra a destra: un berretto-bustina da fatica al mod. 1909, dal quale si differenziava solo poi- modello 1923 in tela bigia da cavalleggero e un berret- to-bustina da fatica modello 1909 in panno grigio- ché non prevedeva alcuna profilatura sui bordi. verde da dragone. Con la Circolare numero 385, del 23 giugno 1916, il berretto-bustina da fatica, mod. 1909, fu sostituito con il berretto di panno grigio-verde «a berretto di panno grigio-verde «a tubo» ed erano tubo» già in uso, nello stesso periodo, per l’unifor- identici a quelli usati durante la Prima guerra me da campagna. Anche questo berretto era iden- mondiale. Per i Sergenti Maggiori e i Sergenti, in- tico, sia per le Armi a piedi sia per quelle a cavallo. vece, il fregio era in ricamo in oro o in argento, a Entrambi i berretti-bustina da fatica dei modelli seconda dell’Arma d’appartenenza. 1909 e 1910, comunque, continuarono ad essere Il berretto-bustina da fatica, mod. 1926, ebbe usati almeno fino al 1930. Il modello 1909, in una vita breve, in quanto venne sostituito, nel gi- particolare, dalle sole Armi a cavallo che lo prefe- ro di poco tempo, con un altro modello, da usarsi rivano a quelli realizzati successivamente. per i servizi di fatica e per la libera uscita, previ- A partire dal 1923, venne adottato un’altro mo- sto dalla Circolare numero 497, pubblicata nel dello del berretto-bustina da fatica, identico ai «Giornale Militare» del 1927. precedenti modelli 1909 e 1910, ma realizzato, Questo modello di copricapo, sempre destinato anziché in panno grigio-verde, in cotone colore alle sole truppe a piedi, rappresentava sostanzial- «bigio», lo stesso tessuto delle uniformi. mente l’evoluzione del modello precedente (cioè Nel 1926, con la Circolare numero 619, si intro- del modello 1926) in quanto era di forma abba- dusse un nuovo modello di berretto da fatica, del stanza simile e in più era provvisto di una visiera

129 - RUBRICHE 1927-2° tipo, erano inizialmente ricamati in filo nero; successivamente, circa nel 1930, verranno utilizzati, anche per questo tipo di berretto, gli stessi fregi a placca di metallo brunito, utilizzati per il berretto di panno grigio-verde «a tubo» del- l’uniforme principale. Come il precedente modello, anche questo era destinato alle sole Armi a piedi. Esso, nell’anno 1930, ebbe una modifica d’ordi- ne funzionale consistente nel rendere mobili la vi- siera e il para-nuca (in precedenza cuciti alla ca- lotta) per poterli abbassare in caso di necessità. Le due parti, in condizioni normali, erano fissate al resto con quattro bottoncini automatici. Il berretto-bustina da fatica, mod. 1927-2° tipo, da quel momento, fu identificato con la denomi- nazione «mod. 1927/30». L’aggiunta di un soggolo, composto da due par- ti separate che si univano mediante una fibbia che capitava all’altezza della guancia sinistra, consen- tì a tale copricapo di essere utilizzato anche dalle Armi a cavallo che smisero di usare i vetusti mo- delli 1909 e 1910. Quello in uso per le Armi a piedi, invece, continuò a essere privo di soggolo. Un nuovo tipo di panno, per la confezione dei Artiglieri in uniforme da fatica modello 1912 e berretto- berretti-bustina venne adottato con la Circolare bustina modello 1909 in panno grigio-verde. numero 134 del 1931. Esso, sempre di colore gri- gio-verde, ma meno grezzo del panno usato per la truppa, fu destinato alla confezione del berret- e un paranuca con para-orecchie piegati verso to-bustina, modello 1927/30, per i Sottufficiali l’alto, realizzati nello stesso tessuto della cupola. delle Armi a piedi (senza soggolo), e delle Armi a Gli elementi aggiunti, all’occorrenza, potevano cavallo (con soggolo e fibbia). essere abbassati per proteggersi dal freddo. Il fregio di tale nuovo copricapo (identificato, Il copricapo in questione veniva fornito ai solda- quindi, come «mod. 1930 per Sottufficiali») conti- ti in due esemplari: il modello destinato alla libera nuava a essere in ricamo in argento o in oro, a uscita presentava, nella parte superiore, delle fi- seconda dell’Arma di appartenenza. lettature nei colori della tradizione dell’Arma, Con la Circolare numero 596 del 1932 vennero mentre quello che si indossava con la tenuta di apportate leggere varianti al modello di berretto- fatica aveva le stesse filettature, ma realizzate con bustina da fatica modello 1927/30. cordoncino di cotone grigio-verde. Il nuovo berretto-bustina da fatica, codificato Anche il berretto-bustina mod. 1927, come il come «modello XI» (da 11° anno dell’Era Fascista, precedente, fu di breve uso. Infatti, sempre nel cioè il 1932), aveva la visiera più alta di quello 1927, ma con la Circolare numero 806, si intro- precedente. Essa, una volta calata, presentava un dusse l’uso di un ennesimo berretto da fatica del bordo sottovisiera di rinforzo. tipo «a bustina», realizzato in panno grigio-verde. Il modello XI venne adottato in due versioni: una Esso sostituiva tutti i modelli fino a quel momento da fatica per le Armi a piedi; l’altra per quelle a ca- prodotti e adottati. vallo. La differenza era rappresentata ancora dalla Il berretto da fatica in questione manteneva, presenza del soggolo in quello delle Armi a caval- quindi, la stessa forma del precedente (il mod. lo. Quest’ultimo era composto, come quello pre- 1927 - 1° tipo) e presentava, come quello, la vi- cedente, da due parti separate che si univano fra siera e il coprinuca, anche se di taglio diverso e loro mediante una fibbia che capitava all’altezza non usabili in quanto con sole funzioni estetiche, della guancia destra, in modo che, nelle parate, poiché cuciti al corpo della bustina. dove di solito si rendevano gli onori con l’attenti I fregi portati sul berretto-bustina da fatica, mod. «a destr», la fibbia con la linguetta che penzolava

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non si potesse notare da parte delle autorità. Il berretto-bustina modello XI venne confezio- nato con due tessuti differenti: il panno classico grigio-verde da truppa e quello per Sottufficiali. Con la circolare numero 370 del 24 maggio 1934 venne adottato per i Sergenti Maggiori, i Sergenti e la truppa, un nuovo copricapo del tipo «a bustina», in sostituzione di quelli precedenti da fatica. La stessa circolare disponeva, da quel momento, l’adozione del nuovo copricapo anche per gli Uffi- ciali e Marescialli che mai avevano avuto a dispo- sizione un simile capo di corredo da impiegare ai campi e alle manovre. La versione per Ufficiali e Marescialli era realiz- zata in tessuto di lana a cordelline, mentre la ver- sione per truppa era di panno grigio-verde analo- go a quello dei modelli precedenti. Sia nella versione per Ufficiali sia nella versione Da sinistra a destra: berretto-bustina modello 1934 per truppa, il nuovo berretto-bustina modello da autiere; berretto-bustina da fatica modello 1927/30 da palafreniere (con sottogola per cavalle- 1934 si componeva di una cupola, una visiera e ria); berretto-bustina da fatica modello 1927/30 con un coprinuca con para-orecchie. fregio del Servizio Trasporti. La visiera, unita anteriormente alla cupola me- diante cucitura nella parte inferiore e due bottoni metallici a pressione nella parte superiore, era Sergenti e i Sergenti Maggiori. formata da una o due porzioni di stoffa sovrap- La visiera era formata, in questo nuovo modello, poste e cucite insieme e poteva essere portata da due parti separate e unite tra loro tramite bot- rialzata o abbassata, così come avveniva per il co- toni metallici a pressione. prinuca con il para-orecchie. A partire dal 1939, gli Allievi Carabinieri, a piedi Anche quest’ultimo, formato da due pezzi cuciti e a cavallo, adottarono il berretto-bustina model- alla cupola nella parte inferiore, presentava dei lo 1935 confezionato in cotone analogo a quello bottoni metallici a pressione che garantivano il dell’uniforme da fatica. mantenimento della posizione prescelta, rialzata Le nuove disposizioni emanate nel 1940, in o abbassata. tempo di guerra, inerenti l’economia dei materiali Sulla parte anteriore della visiera veniva cucito il strategici che riguardavano le uniformi, vennero fregio di appartenenza, di disegno identico, ma di applicate anche alla confezione dei copricapo. dimensioni ridotte rispetto a quello in uso per il Pertanto, anche i bottoni metallici a pressione, berretto rigido. Esso era ricamato in filo di raion presenti sul berretto-bustina, vennero sostituiti nero, su fondo di panno grigio-verde per la trup- da bottoni di frutto di colore grigio-verde. pa, in filo di raion giallo dorato, per i Sottufficiali, Una nota di colore, per questo particolare capo e in filo metallico dorato per gli Ufficiali. di vestiario, è rappresentata dal fatto che la trup- I distintivi di grado, cuciti sulla cupola a sinistra pa, fin dalla sua prima introduzione, contestò del berretto-bustina, tra la visiera e il copri-orec- l’altezza, abbastanza pronunciata, della fascia la- chie ripiegati, per i Sergenti Maggiori e Sergenti terale, ricorrendo ai sarti reggimentali per ripor- consistevano rispettivamente in due o una stellet- tarla a più ridotte dimensioni. ta ricamata in filo di raion giallo, su fondo di pan- no grigio-verde, mentre per i Caporal Maggiori e Antonino Torre Caporali, rispettivamente, in due o una stelletta Generale di Brigata (ris.) ricamata in filo di raion rosso. Con la circolare numero 275 del 18 aprile 1935 furono apportate al berretto-bustina modello Si ringrazia per la collaborazione Marco Torelli, consulente e collezionista di cimeli militari, 1934 leggerissime varianti estetiche consistenti, Giuseppe Lo Gaglio, Marco Carnevale e Fabio essenzialmente, nella modifica della visiera e nel- Ortolani, collezionisti. l’abolizione dei distintivi di grado per i graduati, i

131 - RUBRICHE IRAQ: MISSIONE CONCLUSA

CASERTA - Si è chiusa definitivamente la mis- sione «Antica Babilonia» che ha visto la partecipa- zione in Iraq di un contingente militare italiano a fianco delle altre forze della Coalizione. Ciò nel quadro della Risoluzione n. 1483 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU con la quale si sollecitava la Comunità internazionale a contribuire alla stabili- tà ed alla sicurezza del Paese iracheno. Dopo circa tre anni e mezzo di lavoro svolto con passione, dedizione e spirito di sacrificio, in condizioni cli- matiche particolari, uomini e donne delle Forze Armate rientrano in Patria con la consapevolezza di aver assolto pienamente il compito che gli era stato affidato. La cerimonia, sobria e solenne, si è svolta gio- vedì 7 dicembre, nella magnifica cornice della Reggia di Caserta, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha preso in consegna dal Ministro della Difesa, Artu- ro Parisi, la Bandiera che dal 7 giugno 2003 al 2 dicembre 2006 ha sventolato nella base di Nassi- riyah. Una Bandiera che è stata ammainata con di- gnità, a testa alta ha sottolineato il Capo dello Stato e sarà conservata tra le memorie preziose della nostra Repubblica. Erano presenti, inoltre, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, i Vertici isti- tuzionali e numerose Autorità civili e militari. Ma, soprattutto, erano presenti i familiari dei Caduti e

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tutti i militari feriti nel corso della missione. In tecipa con una sua peculiare sensibilità e umanità particolare, durante la cerimonia, il Presidente che suscita rispetto e simpatia nelle popolazioni della Repubblica ha consegnato l’onorificenza con cui entriamo in contatto e con una sua parti- della Croce d’Onore ai familiari dei cinque periti colare attenzione agli aspetti più costruttivi, di so- nel corso del 2006. stegno e collaborazione civile, del nostro compito. La legge dispone che la Croce d’Onore venga In linea con ciò dobbiamo essere consapevoli dello concessa per onorare degnamente il personale deceduto, o che abbia riportato una grave invali- dità, a seguito di atti di terrorismo o, comunque, di atti ostili all’estero, durante lo svolgimento di operazioni autorizzate dal Parlamento. Il Ministro della Difesa ha disposto che caserme, comandi ed enti militari siano intitolati anche a militari, dece- duti in servizio o per causa di servizio, insigniti di tale onorificenza. Un provvedimento che vuole ri- marcare la riconoscenza dell’Italia per coloro che hanno scelto consapevolmente di porre la propria vita al servizio del Paese, accettandone anche il supremo sacrificio. I nostri soldati, ha ricordato il Presidente Napoli- tano, sono stati impegnati in un’impresa di pace e di civiltà e il loro è stato un impegno a nome di tutti gli italiani senza alcuna distinzione di parte. Per garantire la pace e la sicurezza internazionale può essere necessario l’impegno delle Forze Ar- mate di qualsiasi Paese membro delle Nazioni Uni- te (...) Ma crediamo di poter dire che a missioni militari di tale natura, l’Italia ha partecipato e par-

133 - RUBRICHE «RIVISTA MILITARE» CELEBRA I 150 ANNI DALLA FONDAZIONE

«Rivista Militare», nata nel 1856 per opera dei fratelli Mezzacapo, ha recentemente festeggiato i 150 anni dalla sua fondazione. L’anniversario si è rivelato una suggestiva occasione non soltanto per celebrare una delle più antiche testate militari d’Europa, ma anche per lanciare nuove sfide e opportunità per la pubblicistica militare. Produ- zioni multimediali, presenza su Internet, collabo- razioni esterne, pubblicazioni su canali alternativi, ma anche tradizioni e cultura militare sono stati i principali temi delle due giornate organizzate per l’evento. Il 5 e 6 dicembre 2006 si è tenuto, infat- ti, presso lo Stato Maggiore dell’Esercito, il conve- gno sul tema «Il ruolo della Pubblicistica Militare nel XXI secolo: sfide e opportunità», aperto da una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di tutti i Direttori delle testate militari. Il giorno successivo, alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Difesa, Onorevole Marco Verzaschi, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio sforzo che si chiede e si richiederà all’Italia in un Giampaolo Di Paola, del Capo di Stato Maggiore mondo scosso da così gravi turbamenti ed allarmi dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Filiberto come quello in cui purtroppo oggi viviamo. Cecchi e del Sottocapo di Stato Maggiore del- Sulle stesse note l’intervento del Ministro della l’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Emilio Difesa: i nostri militari in Iraq sono stati nostri, di Marzo, il Generale Luigi Caligaris e il Professor ognuno e di tutti dal primo all’ultimo giorno: Sol- Crescenzo Fiore hanno presentato diverse opzioni dati italiani che si sono spesi in nome dell’Italia. tra cui la possibilità di autofinanziamento, attra- Del tutto lusinghieri i giudizi sull’operato del contingente, condivisi anche dai colleghi della Coalizione: la provincia di Dhi Qar, dove abbiamo operato, è oggi la seconda provincia irachena in cui la sicurezza è garantita da Esercito e Polizia locale: forze addestrate ed equipaggiate dai mili- tari italiani. Senza contare gli oltre 900 progetti in vari settori che hanno contribuito a ridare la speranza a una popolazione martoriata dalla guerra. L’aspetto più commovente è stato la composta sofferenza dei familiari delle vittime: quei 35 Caduti che il Ministro Parisi ha voluto ri- cordare chiamandoli a uno a uno per imprimere bene nella memoria il ricordo del loro estremo sacrificio. In conclusione della cerimonia, il Ministro del- la Difesa si è recato nella caserma «Ferrari Orsi» sede della Brigata «Garibaldi», ultima unità, ma solo in ordine di tempo, ad essere impiegata in Iraq. Qui, alla presenza dei Vertici militari e dei familiari delle vittime è stata scoperta la stele realizzata a Camp Mittica e portata in Italia al rientro del Contingente.

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lineato il ruolo di primaria importanza ricoperto dalla pubblicistica militare che rappresenta uno straordinario strumento di comunicazione ester- na e interna, in grado di soddisfare le esigenze di informazione tecnico-culturale e di aggiorna- verso inserzioni pubblicitarie, il riconoscimento di mento professionale, e di stimolare nel Paese una alcune figure professionali, che al momento la più aggiornata cultura della sicurezza, intesa legge non consente, la fruibilità su internet e il quale più consapevole partecipazione del cittadi- coinvolgimento di esperti in comunicazione. no alle problematiche riguardanti la difesa e la Il Generale Cecchi, a questo riguardo, ha sotto- pace nel mondo.

135 - RUBRICHE IL MEDIA ANALYSIS L’Esercito Italiano su organi di stampa, radiotelevisioni e web

I dati sulla visibilità dell'Esercito Italiano vengono raccolti ed elaborati da un team di analisi dell'immagine creato all'interno dell'Ufficio Pubblica Informazione dello Stato Maggiore Esercito, a partire dai report interni di Media Analisi, riguardanti gli andamenti e le tendenze. Nei grafici riportati sono stati illustrati i trend quantitativi e i principali argomenti della visibilità nel 2006, oltre che la qualità stessa dell'immagine media. Un'analisi a parte è stata effettuata sui titoli degli articoli usciti su stampa e web, che, tramite l'utilizzo di un software dedicato, sono stati rielaborati per macro-aaree semantiche, che ci consentono di capire la reale rappresentazione della Forza Armata sulla stampa e come viene trasmessa al largo pubblico.

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137- RUBRICHE Gianfranco Ialongo: «La memorie dell’Aosta. La «vivo» che ripercorre un lungo e significativo pe- storia degli Alpini attraverso le immagini, i docu- riodo storico in modo coinvolgente e suggestivo, menti e i cimeli del Sacrario del Battaglione Ao- rimarcando in particolare i legami tra la gente sta», Edizioni Singularis, Aosta, 2006, pp.168, della Val d’Aosta ed i suoi reparti alpini. L’opera euro 26,00. è, infine, completata da un’appendice elencante i vari cimeli e pubblicazioni esposti all’interno del Questo volume, corredato da una ricca icono- Museo-Sacrario oltre che una ricca e curata bi- grafia, vuole essere un omaggio ai valori ed alla bliografia. cultura degli Alpini, ripercorrendo con oggetti e testimonianze, site all’interno del Sacrario-Museo G. R. del battaglione Aosta (collocato presso la caserma Testa Fochi in Aosta e recentemente riaperto al pubblico), un pezzo della storia patria che va dalla Michael DiMercurio: «Vettore d’attacco», Edizio- fondazione degli Alpini ai giorni nostri. Una storia ni Longanesi, Milano, 2006, pp. 455, euro 18,60. fatta non solo eroismi e sacrifici (su 8 500 giovani valdostani che parteciparono alla Prima guerra L’autore, un sommergibilista, diplomatosi con il mondiale vi furono quasi 5 200 tra morti e feriti), massimo dei voti alla prestigiosa Accademia Na- ma anche di vita quotidiana del reparto, addestra- vale di Annapolis, già Tenente di Vascello dell’in- menti ed esercitazioni in quella palestra di vita ed crociatore USS «Hammerhead», è oggi uno scrit- ardimenti che è tore di avventure belliche sottomarine da sempre la montagna, bestseller mondiali. dove l’Aosta Ci sono cose che solo gli esperti conoscono e continua anco- questo avvincente thriller ci apre su un mondo, ra a operare che chi guarda la superficie dell’oceano può solo formando i immaginare, in cui uomini e donne lottano fino Quadri volon- all’ultimo respiro, pedine di un gioco più grande tari delle trup- che spesso mette in gioco gli stessi equilibri pla- pe Alpine. netari. In questo caso il Threat Vector (Vettore Il libro, di d’attacco) potrebbe destabilizzare il mondo. agile lettura, si Aleksej Novskoj è in prigione da sedici anni, articola in cin- non più giova- que parti: la ne e malato, prima dedicata al Sacrario del battaglione Alpini ricorda benis- Aosta ed agli anni antecedenti alla Grande Guerra; simo quando la seconda tratta la Prima guerra mondiale; la ter- la Patria era in za analizza gli anni tra i due conflitti; la quarta ri- disarmo. Le guarda il periodo della Seconda guerra mondiale e armi nucleari la quinta il secondo dopo guerra. che l’avevano Le testimonianze date dai vari cimeli sono rese protetta fino vive dall’autore, il quale riesce a contestualizzarle allora dagli in maniera mirabile ed avvincente, così come americani do- quando da una teca, che custodisce un lembo vevano essere della bandiera del IV reggimento, fa rivivere dei distrutte da- momenti altamente drammatici e carichi di signi- vanti a una ficato, svoltisi durante l’ultima guerra: Nell’otto- commissione bre del ’43, il Comando del IV reggimento si tro- delle Nazioni vava in Montenegro. In procinto di essere cattura- Unite. Si con- to dalle forze germaniche, l’allora Comandante, vinse che il di- Colonnello Florio di San Cassiano, decise di sud- sarmo della dividere la Bandiera di Guerra in lembi da affidare Russia era un a ciascuno dei presenti - circa 60 tra Ufficiali e crimine e cer- Sottufficiali - per impedire che potesse cadere in cò di impedir- mani tedesche. Alla fine della guerra, il primo Co- lo. Per prima mandante del ricostituito reggimento curò la ri- cosa sostituì cerca dei superstiti e, quindi, la ricomposizione dei falsi missili della stessa. Furono ritrovati 37 lembi che ricosti- a quelli veri e fece imbarcare quelli che erano tuirono la bandiera che, dal 1948, è custodita nel stati definiti da esercitazione a bordo di cento- Sacrario delle Bandiere al Vittoriano a Roma. Nel venti sottomarini d’attacco della Flotta rossa 1988 fu ritrovato il 38° lembo tramite la sezione settentrionale. ANA di Aosta: quello attualmente esposto in una Poi fece disperdere le navi fra le varie basi, con teca del museo. Insomma si tratta di un volume l’ordine di convergere in una serie di punti al lar-

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go della costa orientale degli Stati Uniti, dove sa- gettazione della Batteria Amalfi, ne descrive le rebbero dovuti risalire a profondità periscopica e fasi di costruzione e le caratteristiche tecniche, rimanere in attesa di ordini, come una pistola ca- raccontandone poi l'intenso impiego bellico nel rica puntata alla testa degli Stati Uniti. Nel frat- corso del Primo conflitto mondiale, dopo lo tempo, egli avrebbe condotto sotto la calotta po- sfondamento di Caporetto, quando il fronte ter- lare la più moderna e rivoluzionaria unità costrui- restre giunse ad attestarsi ad appena una man- ta nella storia della marina: il sottomarino «Kali- ciata di chilometri da Venezia. Già al momento ningrad», da lui progettato. Transitando sotto la dell'entrata in servizio (14 maggio 1917) banchisa, sarebbe emerso in una zona di ghiaccio l'Amalfi costituì la maggiore difesa della piazza sottile, in contatto radio con le altre navi della marittima di Venezia, rappresentando uno tra i flotta. La sua palese intenzione era minacciare gli più moderni e potenti complessi di artiglierie USA. Ma avvenne qualcosa. pesanti sul fronte italo-austriaco, forte di una Catturato dagli americani e consegnato ai russi, torre corazzata di tipo navale, girevole a 360°, da allora il suo unico mondo fu una cella dalla cui con due cannoni binati in grado di sparare gra- finestra si potevano scorgere solo le cime degli nate da 381 mm, pesanti ben 875 kg, a quasi alberi, probabilmente qualche angolo di Siberia. venti chilometri di distanza. La presenza di que- Ma ora vecchio e stanco, dopo tante notti inson- sta batteria costiera costituì il principale deter- ni, tutto avrebbe immaginato salvo dover ringra- rente che la flotta austro-ungarica non osò mai ziare una ricchissima organizzazione occidentale. sfidare. Significativo fu anche il contributo del- In cambio di una piena confessione sarebbe potu- l'Amalfi alle fanterie nelle trincee sul Basso Piave to uscire e non vivere lì i suoi ultimi giorni. Molte nella «Battaglia del Solstizio» (15-22 giugno cose erano cambiate dalla fine del secolo prece- 1918) e nella «Battaglia tra le due Piavi» (2-6 dente, gli accordi conclusi avevano messo al ban- luglio) quando do le armi nucleari, fino a quando gli scienziati il Regio Eserci- non avevano testato la prima bomba al plasma nei to Italiano tor- famosi laboratori DynaCorp di Los Alamos, nel nò - per la New Mexico. Una nuova sconvolgente arma. prima volta Aleksej presto si troverà alla guida di un nuovo dopo Caporet- sottomarino, il «Vettore d’attacco» (Vepr) e questa to - alla proie- volta i suoi bersagli saranno i vertici della Marina zione offensi- americana. Toccherà al Comandante Kelly McKee va, riconqui- e al glorioso sottomarino «Hammerhead» con- stando i 70 frontarsi con lui in un nuovo scontro dagli esiti kmq che costi- imprevisti e con armi ancora più sofisticate. tuivano l'«Isola della Piave» e A. L. ricacciando gli Asburgici oltre l'argine sini- Furio Lazzarini: «La Batteria Amalfi nella Grande stro del Piave Guerra», Edizioni Forti e Musei della Costa, Vene- Nuovo, libe- zia, 2006, pp. 104. s.i.p.. rando così Ve- nezia dalla Chi visita il Litorale del Cavallino (Venezia) in- pressione rav- contra anche le vestigia di imponenti opere for- vicinata. tificate che immediatamente ne tradiscono l'an- L'elegante li- tica natura bellica. Alcune centinaia di edifici, bro-guida, tra batterie costiere, polveriere, caserme, torri centoquattro telemetriche, testimoniano i conflitti del passato pagine di scorrevole testo, contiene una cin- e tra essi spicca la Batteria Amalfi di Punta Sab- quantina di fotografie tra cui interessantissimi bioni che nella Prima guerra mondiale costituì il inediti d'epoca, una ventina fra disegni, sezioni, cardine dell'intero sistema fortificato costiero a prospetti, schemi degli edifici e impianti della difesa di Venezia. Per chi intende approfondirne base militare e alcune mappe che comprendono la storia bellica è ora disponibile un nuovo te- un'utile cartina con stradario. Tradotto in tede- sto, intitolato «La Batteria Amalfi nella Grande sco e inglese e realizzato in un pratico formato Guerra», opera del giornalista e ricercatore sto- tascabile, si propone come strumento indi- rico Furio Lazzarini, pubblicato dall'associazio- spensabile per accompagnare chi inizia l'esplo- ne storico-culturale senza fini di lucro «Forti e razione della Batteria Amalfi alla scoperta del- musei della costa» in collaborazione col Comu- l'imponente sistema fortificato costiero del Li- ne di Cavallino-Treporti. L'agile volume, carat- torale del Cavallino. terizzato da una grafica moderna e accattivante, analizza le ragioni che determinarono la pro- M. C.

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generazione. Il Corpo degli Ingegneri dell’Esercito ne ha illustrato le straordinarie caratteristiche presso il Centro Polifun- zionale di Sperimentazione di Montelibretti.

Dalle lance alle lancette, di Flavio Russo (pag. 80). Dalla veglia al momento del riposo notturno la nostra giornata è un serrato susseguirsi di indicazioni fornite- ci dalla pletora di lancette che ci circondano. Tutte hanno origine da una comune antenata: non ucci- Il futuro dell'OSCE, di Giorgio Scarchilli ed Emanuele dono più ma ci condizionano sempre. Massara (pag. 6). I nuovi indirizzi e i nuovi compiti per affrontare le sfide Informazione e propaganda, di Massimo Chiais (pag. 89). del XXI secolo. L'organizzazione interna, le funzioni, la Tradizionali strumenti strategici per l’acquisizione e il partecipazione dell'Italia, consentono di valutare a pieno mantenimento del consenso, oggi, nell’era della guerra il ruolo di questa organizzazione sovrannazionale. asimmetrica e del terrorismo, rappresentano l’arma glo- bale della comunicazione e della persuasione per eccel- Conflitti armati, di Giuseppe Romeo (pag. 19). lenza. Gli attuali scenari internazionali e l’evoluzione tecnolo- gica impongono la ridefinizione della policy d’impiego dello strumento militare. Le unità del futuro dovranno operare in piena autono- mia tattica e logistica per conseguire la necessaria fles- sibilità utile al raggiungimento degli effetti e degli obiettivi strategici desiderati.

La Cina: sfide e incognite, di Giovanni Bucciol (pag. 26). Un gigante dai piedi d’argilla o la futura nazione-guida del pianeta? Un interrogativo che intriga e preoccupa, ma che resta senza risposta. Leggere il futuro di questo incredibile Paese attraverso la sua contraddittoria realtà The Future of OSCE, by Giorgio Scarchilli and Emanuele è un’impresa titanica che nessun politico o economista Massara (p. 6). occidentale sembra in grado di compiere. The new trends and the new tasks that can meet the challenges of the 21st Century. Its internal organization, Counterinsurgency, di Claudio Berto (pag. 36). its functions, and Italy's participation permit a full eva- I conflitti non convenzionali richiedono giusto approc- luation of the role of this supernational Organization. cio, adeguata metodologia e personale ben addestrato a operare in modo flessibile. Armed Conflicts, by Giuseppe Romeo (p. 19). Solo così la «guerra delle pulci» può essere vinta. The new international scenarios and the new technolo- Riflessioni significative sul passato possono aiutare a gical capabilities require a redefinition of the military comprendere la complessa problematica. instrument’s employment policy. The units of the future will have to operate with full tac- Gli Assessment Centers: l’uomo giusto al posto giusto, tical and logistic autonomy, in order to obtain the di Riccardo Stanca e Daniele Raggi (pag. 49). necessary flexibility that permits to achieve the effects Le esperienze operative ci insegnano che è necessario and the strategic objectives expected. conoscere profondamente le qualità del personale a disposizione per poterlo impiegare in modo corretto. China: Challenges and Uncertainties, by Giovanni Attraverso le attività d’orientamento professionale, Bucciol (p. 26). improntate sulle metodologie della psicologia del A giant with feet of clay or the future leader-nation of lavoro, si è in grado da un lato di ottimizzare l’abbi- the planet? An intriguing and worrying question that namento uomo-incarico, dall’altro di poter acquisire remains unanswered. To read the future of this incredi- consapevolezza delle proprie risorse. ble Country through its contradictory reality is a titanic job that no western politician or economist seems capa- La digitalizzazione dello spazio di manovra: il modello ble of accomplishing. francese, di Antonio Peca e Marco Biagini (pag. 61). L’Esercito transalpino ha avviato un processo radicale di Counterinsurgency, by Claudio Berto (p. 36). trasformazione che si fonda sugli straordinari progressi Non-conventional conflicts require a correct approach, della tecnologia nel campo delle comunicazioni e della adequate methodology and personnel well trained to gestione telematica delle informazioni. operate with flexibility. Un nuovo concetto netcentrico che può costituire un Only in this way will the «flea war» be won. Significant valido riferimento anche per la nostra Forza Armata. reflections on the past can help to understand complex problems. I visori notturni, di Francesco Nasca (pag. 72). Le apparecchiature per la ricerca e l’osservazione sul The Assessment Centers: the Right Man at the Right campo di battaglia e per l’acquisizione degli obiettivi in Place, by Riccardo Stanca and Daniele Raggi (p. 49). scarsissime condizioni di visibilità sono giunte alla terza The operating experiences teach us that we should

141 - RUBRICHE know in depth the qualities of the personnel at our Un géant aux pieds d’argile ou le futur pays leader de la disposal, in order to be able to employ them correctly. planète? Voilà une question qui intrigue et inquiète. Through activities of vocational guidance, based on Aussi, est-on encore loin d’y trouver une réponse. Lire methodologies of work psychology, on the one hand we l’avenir de cet incroyable pays est un travail de titan can optimise the man-job pairing, on the other we can qu’aucun politicien ou économiste occidental ne semble obtain full awareness of our resources. être à même de réaliser.

The Digitisation of the Manoeuvre Space: the French Counterinsurgery, par Claudio Berto (p. 36). Model, by Antonio Peca and Marco Biagini (p. 61). Les conflits non conventionnels demandent une appro- The transalpine Army has started a thorough process of che correcte, une méthodologie appropriée et un per- transformation based on the extraordinary progress sonnel instruit en vue d’intervenir avec le maximum de made by technology on the field of communication and flexibilité. telematic management of information. La «guerre des puces» ne saurait être gagnée autrement. This new net-centric concept can be a valid reference En réfléchissant sur le passé l’on pourrait peut-être also for our Army. mieux comprendre cette problématique complexe.

Snooperscopes, by Francesco Nasca (p. 72). Les Assesment Centres: la bonne personne au bon The devices for search and surveillance of the battlefield endroit, par Riccardo Stanca et Daniele Raggi (p. 49). and for objective acquisition in situations of very scarce Les expériences dans le domaine opérationnel nous visibility have reached their third generation. enseignent qu’il faut connaître à fond les qualités du The Army Engineer Corps illustrated their extraordinary personnel dont on dispose pour pouvoir l’employer cor- characteristics at the Multi-purpose Experimentation rectement. A travers les activités d’orientation profes- Centre of Montelibretti, near Rome. sionnelle, s’inspirant des méthodologies liées à la psy- chologie du travail, on peut optimiser le binôme From Lances to Pointers, by Flavio Russo (p. 80). homme-tâche et connaître à fond les ressources dont From the moment we wake up until we go to sleep our on dispose. day is a fast succession of indications supplied by the plethora of pointers that surround us. La digitalisation de l’espace de manœuvre: le modèle They all originate from a common ancestor: they don’t français, par Antonio Peca et Marco Biagini (p. 61). kill anymore, but they always condition us. L’Armée transalpine a amorcé un processus de transfor- mation radicale reposant sur les extraordinaires progrès Information and Propaganda, by Massimo Chiais (p. 89). de la technologie dans le domaine des communications Today, in the era of terrorism and asymmetric war, these et de la gestion télématique des informations. traditional strategic instruments for acquiring and Un nouveau concept basé sur la centralité du réseau qui maintaining consensus represent the global weapon of peut constituer un point de repère valable pour la Force communication and persuasion par excellence. armée italienne également.

Les viseurs nocturnes, par Francesco Nasca (p. 72). Les équipements pour la recherche et l’observation sur le champ de bataille et pour la reconnaissance et l’identification des objectifs dans des conditions de visibilité réduite sont désormais à la troisième géné- ration. Le Génie en a illustré les extraordinaires caractéristiques au Centre polyfonctionnel d’Expérimentation de Montelibretti.

La vie de l’homme rythmée par les lances et les aiguil- Le futur de l'OSCE, par Giorgio Scarchilli et Emanuele les, par Flavio Russo (p. 80). Massara (p. 6). Depuis que nous nous réveillons jusqu’au moment où Les nouveaux critères et les nouvelles formes de relever nous allons nous coucher, notre journée suit un les défis du XXI siècle. L'organisation interne, les fon- rythme intense cadencé par les indications provenant ctions, la participation de l'Italie permettent d'évaluer à de la pléthore d’aiguilles de montres qui nous entou- fond le rôle de cette organisation supranationale. rent, tel que le faisaient autrefois les lances. Aujourd’hui, les lances ne tuent plus mais elles conti- Conflits armés, par Giuseppe Romeo (p. 19). nuent à conditionner nos vies sous la formes des Les nouveaux théâtres internationaux et les nouvelles aiguilles d’une montre. capacités technologiques imposent la redéfinition de la *n.d.t: en italien l’auteur utilise un jeu de mots «lance» policy pour ce qui est de l’emploi de l’instrument mili- (lances) et «lancette» (aiguilles d’une montre). taire. Les unités du futur seront appelées à agir en pleine Information et propagande, par Massimo Chiais (p. 89). autonomie tactique et logistique en vue d’intervenir Des instruments stratégiques traditionnels pour obtenir avec le degré de flexibilité nécessaire pour obtenir les et maintenir le consensus, aujourd’hui, dans l’ère de la effets et atteindre les objectifs stratégiques souhaités. guerre asymétrique et du terrorisme, représentent l’ar- me globale de la communication et de la persuasion par La Chine: défis et inconnues, par Giovanni Bucciol (p. 26). excellence.

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Die Ausrüstungen für die Nachforschung und die Beobachtung im Schlachtfeld und für die Erwerbung der Ziele unter sehr spärlichen Sichtverhältnissen sind nun- mehr an der dritten Generation. Das Ingenieurkorps des Italienischen Heeres hat ihre bemerkenswerten Eigenschaften bei dem Polyfunktionellen Zentrum für das Experimentieren in Montelibretti (bei Rom) erklärt.

Von den Lanzen zu den Uhrzeigern, von Flavio Russo (S. 80). Die Zukunft der OSZE, von Giorgio Scarchilli und Vom Wachen zum Nachtschlaf ist unser Tag ein rasches Emanuele Massara (S. 6). Aufeinanderfolgen von Hinweisen, die uns von einer Neuen Richtungslinien und Aufträge, um den Menge Zeiger um uns herum angegeben werden. Alle Herausforderungen des 21. Jahrhunderts entgegenzu- stammen aus einer gemeinsamen Ahne, die Lanze: sie treten. Die interne Organisation, die Funktionen, die töten nicht mehr, aber beeinflussen uns immer noch Teilnahme Italiens erlauben uns die Rolle dieser interna- entscheidend. tionalen Struktur am besten zu schätzen. Information und Propaganda, von Massimo Chiais (S. 89). Bewaffnete Konflikte, von Giuseppe Romeo (S. 19). Traditionelle strategische Mittel für die Erwerbung und die Die neuen internationalen Szenarien und die letzten Beibehaltung der Zustimmung stellen sie heute, in der Zeit technologischen Errungenschaften bringen zu einer des asymmetrischen Krieges und des Terrorismus, die anderen Begriffsbestimmung des Einsatzes des globale Waffe der Kommunikation und der Überzeugung Militärapparates. Die zukünftigen Einheiten werden in «par excellence» dar. voller taktischer und logistischer Autonomie arbeiten sollen, um jene notwendige Flexibilität zu erreichen, die zur Erzielung der gewünschten strategischen Zwecke und Ergebnisse nützlich ist.

China: Herausforderungen und Unbekannten, von Giovanni Bucciol (S. 26). Gigant mit Lehmfüßen oder führende Nation der Zukunft? Eine Frage, die intrigiert und beunruhigt, aber noch ohne Antwort bleibt. Die Zukunft von diesem Land durch seine widerspruchsvolle Realität lesen, ist so eine Heldentat, die kein westlicher Politiker oder Wirtschaftler in der Lage zu sein scheint, die vollbringen zu können. El futuro de la OSCE, Giorgio Scarchilli y Emanuele Massara (pág. 6). Counterinsurgency, von Claudio Berto (S. 36). Los nuevos criterios y las nuevas formas de encarar los Die unkonventionellen Konflikte verlangen eine richtige retos del siglo XXI. La organización interna, las funcio- Annaehrung, eine angemessene Methodologie, und fle- nes, la participación de Italia, permiten evaluar y com- xibel zu wirken ausgebildetes Personal. Nur so kann der probar el papel de esta organización supranacional. «Flohkrieg» gewonnen werden. Ein reifliches Nachdenken über die Vergangenheit könnte beim Conflictos armados, Giuseppe Romeo (pág. 19). Verständnis der komplexen Problematik helfen. Los nuevos escenarios internacionales y los nuevos ade- lantos tecnológicos vuelven necesario definir de nuevo la Die «Assessment Centers»: der richtige Mann am richti- policy en materia de empleo de la herramienta militar. gen Platz, von Riccardo Stanca und Daniele Raggi (S. 49). Las unidades del futuro deberán actuar en plena auto- Die operativen Erfahrungen lehren uns, dass eine tiefe nomía táctica y logística para conseguir la flexibilidad Kenntnis der Qualitäten des Personales notwendig ist, necesaria para lograr los efectos y alcanzar los objetivos um es am besten verwenden zu können. Durch die estratégicos deseados. Berufsberatung, auf Methoden der Arbeitspsychologie basiert, ist man in der Lage einerseits die Kopplung China: retos e incógnitas, Giovanni Bucciol (pág. 26). Mensch-Auftrag zu optimieren, andererseits sich das ¿Un gigante con pies de arcilla o la futura nación líder Bewusstsein der eigenen Ressourcen anzueignen. del mundo? Un interrogante que intriga y preocupa, mientras sigue siendo una incógnita la respuesta. Leer Die Digitalisierung des Manöverraums: das französische el futuro de este increíble país a través de su contradic- Modell, von Antonio Peca und Marco Biagini (S. 61). toria realidad es una empresa titánica que ningún polí- Das transalpinische Heer hat ein radikales tico o economista occidental parece estar en condicio- Neugestaltungsverfahren eingeleitet, das sich auf die nes de llevar a cabo. außerordentlichen Fortschritten im Bereich der Kommunikation und der elektronischen Informations- Counterinsurgency, Claudio Berto (pág. 36). führung stützt. Ein neues auf das Netz basiertes Los conflictos no convencionales necesitan un enfoque Konzept, das auch für unsere Streitkräfte ein wirksamer correcto, una metodología apropiada y un personal Anhaltspunkt darstellen kann. instruido para actuar con flexibilidad. Son éstos los requisitos indispensables para ganar la Die Nachtbetrachter, von Francesco Nasca (S. 72). «guerra de las pulgas». Ahondando en el pasado quizás

143 - RUBRICHE se podrá entender mejor esta compleja problemática. Os novos cenários internacionais e as novas capacida- des tecnológicas impõem a redefinição da política de Los Assesment Centers: el hombre justo en el lugar emprego do instrumento militar. justo, Riccardo Stanca y Daniele Raggi (pág. 49). As unidades do futuro deverão operar em plena autono- Las experiencias en ámbito operativo aleccionan que hay mia táctica e logística para conseguir a necessária flexi- que conocer profundamente las cualidades del personal bilidade, útil ao atingimento dos efeitos e dos objecti- del que se dispone para emplearlo de la manera correc- vos estratégicos desejados. ta. A través de las actividades de orientación profesional, basadas en las metodologías de la sicología laboral, se A China: desafios e incógnitas, de Giovanni Bucciol puede no sólo optimizar el binomio hombre-tarea sino (pág. 26). también concienciar de los recursos disponibles. Um gigante de pés de argila ou a futura nação-guia do planeta? Uma interrogação que intriga e preocupa, mas La digitalización del espacio de maniobra: el modelo que resta sem resposta. Ler o futuro deste incrível país francés, Antonio Peca y Marco Biagini (pág. 61). através da sua contraditória realidade é uma tarefa titâ- El ejército transalpino ha emprendido un proceso de nica que nenhum político ou economista ocidental pare- transformación radical basado en los extraordinarios ce estar apto a cumprir. adelantos de la tecnología en el ámbito de las comuni- caciones y de la gestión telemática de las informaciones. Counterinsurgency, de Claudio Berto (pág. 36). Un nuevo concepto basado en la centralidad de la red Os conflictos não convencionais requerem justa aproxi- que puede constituir un valedero punto de referencia mação, adequada metodologia e pessoal bem treinado a incluso para la Fuerza armada italiana. operar de modo flexível. Apenas assim a «guerra das pulgas» pode ser vencida. Los visores nocturnos, Francesco Nasca (pág. 72). Reflexões significativas acerca do passado podem aju- Los equipos para la búsqueda y la observación en el dar a compreender a complexa problemática. campo de batalla y para la identificación y reconoci- miento de los objetivos en condiciones de escasa visibi- Os Assesment Centers: o homem certo no lugar certo, lidad llegaron a la tercera generación. de Riccardo Stanca e Daniele Raggi (pág. 49). El Cuerpo de Ingenieros del Ejército ilustró las extraor- As experiências operativas ensinam-nos que é necessá- dinarias características de dichos equipos en el Centro rio conhecer profundamente as qualidades do pessoal à Polifuncional de Experimentación de Montelibretti. disposição para o poder empregar de modo correcto. Através das actividades de orientação profissional, De las lanzas a las agujas, Flavio Russo (pág. 80). impressas nas metodologias da psicologia do trabalho, Desde que amanecemos hasta que nos vamos a acostar, está-se apto, por um lado, a optimizar a combinação nuestro día sigue un ritmo intenso marcado por indica- homem-tarefa, por outro, a poder adquirir consciência ciones procedentes de la plétora de agujas de relojes das próprias fontes. que nos rodean, tal y como lo hacían las lanzas por el pasado. Hoy día éstas ya no matan pero siguen condi- A digitalização do espaço de manobra: o modelo fran- cionando nuestra vida bajo forma de agujas. cês, de Antonio Peca e Marco Biagini (pág. 61). * n.d.t.: en italiano el autor usa un juego de palabras O exército transalpino fez partir um processo radical de «lance» (lanzas) y «lancette» (agujas del reloj) transformação que se baseia nos extraordinários pro- gressos da tecnologia no campo das comunicações e da Información y propaganda, Massimo Chiais (pág. 89). gestão telemática das informações. Herramientas estratégicas tradicionales para conseguir Um novo conceito net-cêntrico que pode construir uma y mantener el consenso, hoy día, en la era de la guerra válida referência também para a nossa Força Armada. asimétrica y del terrorismo, representan el arma global de la comunicación y de la persuasión por excelencia. Os visores nocturnos, de Francesco Nasca (pág. 72). Os aparelhos para a pesquisa e a observação no campo de batalha e para a aquisição dos objectivos em precárias condições de visibilidade, atingiram a terceira geração. O Corpo dos Engenheiros do Exército ilustrou as extra- ordinárias características no Centro Polifuncional de Experimentação de Montelibretti.

Das pontas de lança aos ponteiros, de Flavio Russo (pág. 80). Desde o despertar até ao momento do repouso nocturno, o nosso dia é um contínuo suceder-se de indicações for- necidas pelo «excesso de ponteiros» que nos circundam. O futuro da OSCE, de Giorgio Scarchilli e Emanuele Todas têm origem num comum antecedente: já não Massara (pág. 6). matam, mas condicionam-nos sempre. As novas direcções e as novas tarefas para enfrentar os desafios do séc. XXI. A organização interna, as funções, Informação e propaganda, de Massimo Chiais (pág. 89). a participação da Itália, permitem avaliar plenamente o Tradicionais instrumentos estratégicos para a aquisição papel desta organização supra-nacional. e a manutenção do consenso, hoje, na era da guerra assimétrica e do terrorismo, representam a arma global Conflictos armados, de Giuseppe Romeo (pág. 19). da comunicação e da persuasão por excelência.

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