Montescudaio

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Montescudaio PIANO STRUTTURALE COORDINATO CASTELLINA MA.MA RIPARBELLA MONTESCUDAIO GUARDISTALLO QUADRO CONOSCITIVO RELAZIONE Comuni di Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella revisione integrata dei PRG PIANO STRUTTURALE COORDINATO - QUATTRO COMUNI DELLA PROVINCIA DI PISA Comune di Castellina Marittima – Comune di Guardistallo Comune di Montescudaio – Comune di Riparbella QUADRO CONOSCITIVO L.R. 1/05 Norme per il governo del territorio art. 53 comma 3 Relazione - Gennaio 2003 (dati aggiornati al 31/12/2004) CASTELLINA MARITTIMA Sindaco, Manolo Panicucci Segretario Generale, Roberta Gigoni Responsabile procedimento, Eraldo Rossi architetto Garante della comunicazione, Roberta Gigoni GUARDISTALLO Sindaco, Mauro Gruppelli Segretario Generale, Norida Di Maio Responsabile procedimento, Fabrizio Sacchini geometra Garante della comunicazione, Norida Di Maio MONTESCUDAIO Sindaco, Aurelio Pellegrini Segretario Generale, Salvatore Carminitana Responsabile procedimento, Ottavio Notaro architetto Garante della comunicazione, Andrea Del Nista RIPARBELLA Sindaco, Ghero Fontanelli Segretario Generale, Salvatore Carminitana Responsabile procedimento, Luciana Orlandini, geometra Garante della comunicazione, Federico Lucchesi Progetto del gruppo Formaurbis Toscana Davide Cornago, Urbanista Fabiana Cioni, Architetto M. Elena Pirrone, Architetto Franceso Baroni, Esperto SIT Data adozione Data approvazione Comuni di Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella revisione integrata dei PRG INDICE 1 GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SUPERIORE - 1 1.1 Il Piano d’indirizzo Territoriale della regione Toscana - 1 1.2 Il Piano Regionale delle Attività estrattive (P.R.A.E) - 5 1.2.1 Il P.R.A.E. vigente 1.2.2 Il P.R.A.E.R. 2003 1.3. Il Piano Territoriale di Coordinamento della provincia di Pisa - 20 1.3.1 Caratteristiche generali 1.3.2 Disposizioni Strutturali per le situazioni di fragilità di componenti naturali 1.3.3 Disposizioni Strutturali per le componenti strutturanti la conformazione naturale del territorio 1.3.3.1. Il sistema vegetazionale 1.3.3.2. Il sistema delle zone agricole 1.3.3.3 Il sistema idraulico 1.3.4 I sistemi insediativi 1.3.4.1 I nuclei urbani storici 1.3.4.2 Espansioni urbane consolidate 1.3.5 Le componenti insediative urbane da qualificare 1.3.5.1 Espansioni periferiche in addizione al nucleo storico consolidato 1.3.5.2 Altre espansioni periferiche 1.3.6 Azioni sovracomunali 2 VINCOLI SOVRAORDINATI - 39 2.1 Testo unico in materia di beni culturali e ambientali (D.lgs 42/2004) - 39 2.2 Vincolo idrogeologico - 43 2.3 Cimiteri - 43 2.4 Elettrodotti - 46 2.5 Rispetto stradale - 46 2.6 Pozzi di captazione - 47 2.7 A.N.P.I.L. - 48 2.8 Vincoli ricadenti nei territori comunali 49 3 PIANIFICAZIONE COMUNALE - 52 3.1 Castellina Marittima - 53 Comuni di Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella revisione integrata dei PRG 3.1.1 Varianti al piano regolatore generale 3.2 Guardistallo - 60 3.2.1 Varianti al piano regolatore generale 3.3 Montescudaio - 64 3.3.1 Varianti al piano di fabbricazione 3.4 Riparbella - 71 3.4.1 Varianti al piano regolatore generale 3.5 Stato di attuazione dei piani regolatori 4. DEMOGRAFIA - 85 4.1 Ambito dei Quattro Comuni 4.1.1 Caratteristiche e dinamiche della popolazione 4.1.2 Caratteristiche e dinamiche delle famiglie 4.1.3 Caratteristiche del patrimonio edilizio 4.1.4 Indicatori al 1991 4.2 Castellina Marittima - 94 4.2.1 Caratteristiche e dinamiche della popolazione 4.2.2 Caratteristiche e dinamiche delle famiglie 4.2.3 Caratteristiche del patrimonio edilizio 4.3 Guardistallo - 104 4.3.1 Caratteristiche e dinamiche della popolazione 4.3.2 Caratteristiche e dinamiche delle famiglie 4.3.3 Caratteristiche del patrimonio edilizio 4.4 Montescudaio - 114 4.4.1 Caratteristiche e dinamiche della popolazione 4.4.2 Caratteristiche e dinamiche delle famiglie 4.4.3 Caratteristiche del patrimonio edilizio 4.5 Riparbella - 124 4.5.1 Caratteristiche e dinamiche della popolazione 4.5.2 Caratteristiche e dinamiche delle famiglie 4.5.3 Caratteristiche del patrimonio edilizio 4.6 Il fabbisogno residenziale 5. LA STORIA DEL TERRITORIO - 137 Comuni di Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella revisione integrata dei PRG 5.1 Periodo preistorico – etrusco - 138 5.2 Il territorio di Riparbella dall’età etrusca all’età romana - 140 5.3 Periodo imperiale e medievale - 143 5.4 Periodo Granducale 1530 – 1859 - 145 5.4.1 La formazione del catasto Leopoldino - 147 5.5 La storia delle Comunità - 154 5.5.1 Castellina Marittima 5.5.2 Riparbella 5.5.3 Montescudaio 5.5.4 Guardistallo 5.6 Schede archeologiche - fuori testo in allegato 6. SISTEMA DELLE ACQUE - 163 6.1 Acque superficiali - 163 6.1.1 Reticolo idrografico principale 6.1.2 Qualità delle acque superficiali 6.2 Acque sotterranee - 169 6.2.1 Pozzi pubblici e sorgenti 6.2.2 Pozzi privati 6.3 Consumi e fabbisogni - 175 6.3.1 Bilancio idrico 6.3.2 Disponibilità idrica 6.4 Reti idriche - 177 6.4.1 Rete acquedottistica 6.4.2 Rete fognaria 6.5 Impianti di depurazione - 180 6.5.1 Depurazione delle acque reflue 6.6 Indicatori delle politiche - 182 6.6.1 Piani, programmi e accordi in corso – Azioni per la risorsa idrica Conclusioni Schede di sintesi – Caratteristiche rete fognaria e impianti di depurazione 7. SISTEMA SUOLO E SOTTOSUOLO - 189 7.1 Geologia e geomorfologia - 190 Comuni di Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella revisione integrata dei PRG 7.1.1 Inquadramento geologico 7.1.2 Geomorfologia 7.1.3 Litotecnica 7.1.4 Pericolosità geomorfologia 7.2. Idrologia - 208 7.2.1 Reticolo idrografico principale 7.2.2 Rischio idraulico 7.2.2.1 Pericolosità idraulica 7.2.2.1.2 Carta della pericolosità idraulica ai sensi del PTC 7.2.2.1.3 Carta della pericolosità idraulica ai sensi del PIT 7.2.2.1.4 Ambiti di salvaguardia per il rischio idraulico 7.3 Il sistema vegetazionale - 214 7.3.1 L’inventario forestale 7.3.2 La vegetazione presente nell’area naturale protetta d’interesse locale del Giardino 7.3.3 Aree verdi attrezzate 7.3.3.1 Il Giardino 7. 3.4 Naturalità del paesaggio – indice di boscosità 7.3.5 Modalità di intervento riferite alle condizioni delle cenosi 7.3.6 Elementi di criticità generali 7.3.7 Obiettivo auspicabile 7.4 Uso del suolo - 226 7.4.1 L’atlante territoriale ed urbano 7.4.2 Uso del suolo in ambiente extra urbano Schede di sintesi – Attività estrattive 8 ARIA, RUMORE, RADIAZIONI NON INONIZZANTI E RIFIUTI - 237 8.1 Sistema aria - 237 8.1.1 Qualità dell’aria – classificazione ai sensi del D.L.G.S. n. 351/1999 8.1.2 Emissioni in atmosfera 8.2 Piano del rumore - 241 8.3 Inquinamento elettromagnetico - 246 8.3.1 Radiazioni non ionizzanti 8.4 Rifiuti - 250 Comuni di Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella revisione integrata dei PRG 8.4.1 Premessa 8.4.2 Produzione di rifiuti urbani 8.4.3 Raccolta differenziata 8.4.4 Produzione di rifiuti speciali 8.4.5 Servizi di igiene urbana 8.4.6 Impianti di stoccaggio, trattamento e smaltimento 8.4.7 Gestione dei rifiuti 9. STRUTTURA ECONOMICA: ATTIVITA’ ECONOMICHE, SERVIZI E TURISMO - 262 9.1 Premessa 9.2 Fonti consultate e dati disponibili 9.3 Elementi di criticità 10. PARTECIPAZIONE Comuni di Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella revisione integrata dei PRG - Quadro Conoscitivo Relazione 1 Gli strumenti di pianificazione superiore 1. GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SUPERIORE 1.1 Il Piano d’indirizzo Territoriale della regione Toscana L’articolo 6 della L.R. n. 5/ del 1995 definisce il piano di indirizzo territoriale (P.I.T.) un atto di programmazione con il quale la Regione, in conformità con le indicazioni del programma regionale di sviluppo di cui all’art. 14 della L.R. 9 giugno 1992, n. 26, stabilisce gli orientamenti per identificare i sistemi territoriali ed indirizza a fini di coordinamento la programmazione e la pianificazione degli enti locali, e definisce gli obietti operativi della propria politica territoriale. Il P.I.T. individua: 1) i sistemi territoriali di programma che articolano il territorio regionale in quattro Toscane: - dell’Appennino, - dell’Arno, - della costa e dell’arcipelago - delle aree interne e meridionali; all’interno dell’ultima classe sono compresi i comuni del comprensorio in analisi e per i quali il Pirrone, architetto, Francesco Baroni, esperto SIT P.I.T. individua nell'agricoltura e nelle attività connesse, nel turismo e nella residenza stabile i fattori da privilegiare in funzione dello sviluppo endo\geno sostenibile e della tutela attiva delle M.Elena risorse del territorio (art. 58). 2) I sistemi territoriali locali (coincidenti con i sistemi economici locali di cui alla DCR 219/99 Tavola illustrativa del Piano compresa nel Quadro conoscitivo) per consentire1: Cioni, architetto, - la piena valorizzazione delle risorse locali quale base dello sviluppo regionale; - una adeguata dotazione di servizi estesa all'intero territorio regionale; - la verifica della corrispondenza fra gli atti della programmazione regionale e provinciale e gli atti di governo del territorio; - il monitoraggio degli effetti delle strategie di sviluppo contenute negli atti di Cornago, urbanista, Fabiana programmazione regionale e provinciale; - una più approfondita verifica degli effetti indotti dai piani di settore regionali e – Davide provinciali sia in termini di equilibrata distribuzione territoriale dei servizi sia di valorizzazione e di tutela delle risorse locali; 1 Articolo 6 della normativa del P.I.T. FORMAURBIS TOSCANA 1 Comuni di Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella revisione integrata dei PRG - Quadro Conoscitivo Relazione 1 Gli strumenti di pianificazione superiore - la verifica di coerenza fra i programmi di sviluppo locale di cui all'art. 12 della L.R. 49/99 e gli atti della pianificazione territoriale. I comuni d’ambito sono compresi nel sistema territoriale di programma della Toscana interna e meridionale per il quale il P.I.T. assume i seguenti obiettivi strategici2: a) il mantenimento ed il potenziamento delle attività agricole e di quelle connesse alla agricoltura attraverso: ? la qualificazione e la promozione delle risorse locali mediante l'incentivo delle produzioni agricole tipiche di qualità, l'istituzione dei marchi D.O.C.
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