20 Paesi Di Sardegna Dicembre 2010
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20 Paesi di Sardegna Dicembre 2010 JERZU in alta collina; e soprattutto seguendo la solitaria deviazione per Perdasdefogu, lungo la quale si levano bellissimi allineamenti di “tacchi”, i rilievi caratteristici dell’Ogliastra, con ampie pareti di Il regno del Cannonau roccia calcarea. Si procede prima in direzione di Ulassai, lungo una strada sempre più a Il paese dell’Ogliastra famoso per i suoi vigneti e la qualità del suo vino strapiombo sulla valle. Poco prima di raggiungere il paese si prende la deviazione a sinistra, secolo e mezzo fa Vittorio Angius in direzione di Perdasdefogu. registrava 170 famiglie dedite alla prima Si continua a salire in una zona panoramica, attività e 65 impegnate nella seconda. Ma sovrastata da tacchi sempre più arditi. Le creste già da allora si notava la propensione per rocciose più spettacolari sono tutte sulla destra: la viticoltura: «La vigna prospera come ne’ monte Tisiddu, monte Troiscu, monte Lumburau; luoghi più favorevoli. Si coltivano tutte le sono sotto i mille metri ma la conformazione li fa viti, però le più comuni sono il cannonau e sembrare vere e proprie montagne. la vernaccia. I vini riescono di ottima Sette chilometri dopo il bivio si apre sulla sinistra qualità e però se ne fa gran commercio co’ della strada un breve pianoro panoramico tutto genovesi. Quel che non si possa vendere si piantato a pini; in fondo, oltre gli alberi, si versa ne’ lambicchi e dà l’acquavite, della intravede una chiesa. quale vendesi molto nel Sàrrabus, nella È la chiesa di Sant’Antonio da Padova, cui gli Barbagia e in altri dipartimenti». abitanti di Jerzu e dei paesi vicini sono molto Ma gli abitanti sapevano sfruttare tutte le devoti. Accorrono in gran numero, e con loro possibilità del territorio, per quanto così anche gli emigrati, in occasione della festa, mosso e difficile, e traevano profitto anche che si celebra la seconda domenica di giugno: dalle attività artigianali e dal commercio. Il momenti salienti sono la processione con la quale paese seppe così conquistare un certo la statua del santo viene portata a spalle dal benessere, e anche oggi l’abitato, affacciato paese; quella di ritorno, al suono delle launeddas; da un pendio sulla vallata del Pardu, e quella che si svolge sul luogo, accompagnata uando, percorrendo l’Orientale sarda in sempre molto profonda, presenta i palazzi, le dalla benedizione del pane. Si passa poi QOgliastra, si raggiunge il piccolo valico di strutture e i servizi di una vera e propria ai divertimenti, tra i quali non manca Genna ’e Cresia (“Porta della Chiesa”), si può cittadina. Negli anni Cinquanta e Sessanta è il ballo sardo guidato dalla fisarmonica. imboccare la deviazione che, procedendo sul fianco arrivato a sfiorare 4.000 abitanti, all’ultimo Una sosta al santuario, prima di continuare ripido della vallata del rio Pardu, conduce a Jerzu. censimento ne ha contato oltre 3.300. la salita tra i tacchi, è comunque piacevole Da subito si incontrano indicazioni precise sulla Al fianco della strada principale si trova in qualsiasi periodo dell’anno. principale vocazione degli abitanti: prima alcune la chiesa parrocchiale di Sant’Erasmo, La chiesa, che è antica ma è stata modificata e distese di vigneti, rigogliosi e ben tenuti; poi, dall’aspetto moderno perché ricostruita alla metà ammodernata, non presenta motivi di interesse, all’ingresso dell’abitato (che è a 427 metri sul del secolo scorso; in quel periodo fu rifatta anche ma il luogo nel suo insieme ha tutto il fascino dei livello del mare), la grande Cantina sociale, l’altra chiesa, San Sebastiano, che si trova luoghi sacri alti di antica tradizione in Sardegna: specializzata nella produzione di vini pregiati, in nella parte opposta dell’abitato. quasi come essere sospesi, lontano dalle cose particolare il celebre Cannonau. Tutti panoramici i percorsi che si diramano nei consuete. E la vista che si ha delle colline e delle I mestieri più praticati un tempo erano, come un dintorni del paese: verso la 125, dove si trova vallate che si alternano, giù giù verso la costa, è po’ ovunque, l’agricoltura e la pastorizia: un anche la bella fonte Bau ’e Munsa; verso Ulassai, davvero ampia e suggestiva. Salvatore Tola NUGHEDU SANTA VITTORIA incluso nella provincia di Oristano. Oggi il paese vive soprattutto di agricoltura, ma vi è anche una significativa attività Un borgo medioevale nel Barigadu di allevamento ovino e bovino. Da poco ha preso forma anche una certa Alle falde del Gennargentu, nella vallata del Tirso, è ricco di testimonianze archeologiche attività industriale incentrata sui settori alimentare e della lavorazione del legno. Un’altitudine sul livello del Barigadu, fino a quando il L’artigianato è legato soprattutto mare di 406 metri, un lindo giudicato non decadde. alla produzione di mustacciolus, paesello di 528 abitanti Passò allora al marchese gustosi dolci tipici dell’Oristanese. immerso in bosco di noccioli d’Oristano che ne acquisì Il patrimonio archeologico è tutto nei resti tra i monti e le colline del l’investitura ufficiale del periodo nuragico e nelle domus de Janas versante occidentale del nel 1420. Il paese, di Cuccuru su Monte. Fra i nuraghi presenti Gennargentu, un grande quando il marchesato nel territorio si segnalano quelli di Santo, San Giacomo, per d’Oristano fu sequestrato Prunischeddargiu, di Su Casteddu e di Su Monte. patrono: ecco Nughedu Santa a Leonardo Alagon, L’arte è rappresentata a Nughedu Santa Vittoria Vittoria. Il suo territorio diventò nel 1479 proprietà dalla chiesa parrocchiale di Santa Vittoria del comunale, di 28,56 chilometri dell’amministrazione reale. XVII secolo, costruita in trachite rosa con quadrati, confina a nord con Nel 1481 andò a incorporarsi all’interno delle cappelle con la volta a crociera e quello di Bidonì e un’isola nel grande feudo del Barigatu la navata a botte; dalla Casa parrocchiale del XVI amministrativa di Sorradile; a che era stato concesso a secolo e dal santuario campestre di San Basilio, est con quello di Olzai e Gaspare Fabra. I suoi eredi lo del XVII secolo, attorniato dalle cumbessias Austis; a sud con quello di vendettero nel 1519 a Carlo ancora frequentate dai pellegrini che vi sostano Neoneli e a ovest con quello Alagon e a Nicolò Torresani. durante la sagra annuale in onore di San Basilio. di Ardauli e Sorradile. Nughedu Santa Vittoria Una nota particolare legata a questo santuario e Ha un territorio boscoso che passò nel 1557 ai De Gerp che alla chiesa di San Giacomo, patrono del paese, è occupa l’area sinistra della si estinsero nel 1579; il paese un “Cammino di San Giacomo” che, ispirato vallata del Tirso e comprende andò allora agli Alagon di all’antico viaggio rituale di Santiago di la parte più vasta del grande lago Omodeo. Terra Villasor. Dagli Alagon passò ai De Silva, ai quali Compostela, già da qualche anno si è attivato a di allevamento e anche, soprattutto negli spiazzi venne confiscato. Nel 1774 venne concesso in Nughedu Santa Vittoria con Mandas come fertili del fondovalle, di agricoltura da nicchia. feudo ad Antonio Todde, marchese di San capofila del pellegrinaggio che interessa, Un territorio documentato, per quanto riguarda Vittorio, che, muorendo, lo lasciò al nipote oltre a Cagliari, molti paesi del circondario. l’insediamento del passato remoto, da resti Domenico Pes. Incluso, nel 1821 nella provincia Vale la pena parteciparvi, com’è interessante prenuragici e da nuraghi. di Oristano, nel 1830 riuscì a liberarsi dalla raggiungere il paese durante le feste di San L’origine del paese è medioevale. Si sarebbe dipendenza feudale. Nel 1947 diventò comune Giacomo e Sant’Anna nei giorni 25-26 luglio, sviluppato vicino a un monastero benedettino che autonomo. Dopo l’abolizione delle province, nel e quella di sant’Antonio abate il 16-17 sorgeva nelle pendici del monte Santa Vittoria. 1948 Nughedu Santa Vittoria entrò nella gennaio,“illuminata”, si potrebbe dire, da un Apparteneva al giudicato d’Arborea, curatoria del divisione amministrativa a Cagliari. Dal 1974 fu grande falò. Franco Fresi.