Carta dei Servizi

Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE MORANO - Scuola dell’infanzia – Scuola primaria – Scuola secondaria di 1° grado VIALE G. SCORZA- 87016 (CS) C.F. 94006210788 Telefono: 0981 31193- Fax: 0981 1905537– E mail: [email protected]

Carta dei servizi

elaborata e definita ai sensi

della L. n. 241/90 in ordine alla trasparenza, celerità, pubblicità, partecipazione, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. del d. lgs. n. 29/93 in ordine ai principi e modalità di istituzione, organizzazione e funzionamento di uffici per le relazioni con il pubblico. del D.L. n. 163/95 sugli obblighi per gli enti pubblici in materia di “qualità dei servizi erogati” del D.P.R. n. 275/99 Regolamento autonomia scolastica del D. P.C. M. del 7/06/1995 sull’obbligo per gli enti pubblici di emanazione della “Carta dei Servizi”, carta aggiornata con delibera del Collegio dei docenti del 25/10/2016 adottata dal Consiglio di Istituto nella seduta del 26/10/2016

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Carta dei Servizi 1. PRESENTAZIONE 2.1 1.1 La Carta dei servizi del l’I.C. di Morano Calabro - Saracena Le recenti riforme hanno modificato in modo nuovo il rapporto tra Istituzioni Pubbliche e utenza. La Carta dei Servizi delle Pubbliche Istituzioni costituisce l’impegno formale che Scuola assume nei confronti dei propri utenti al fine di soddisfare i seguenti obiettivi: rendere chiaro e trasparente il proprio operato; esplicitare i fini che persegue e gli obiettivi che intende realizzare; informare le famiglie degli alunni circa gli avvenimenti salienti della vita della scuola; instaurare un rapporto di collaborazione basato sulla stima e sulla fiducia fra scuola e famiglia; sollecitare iniziative e proposte per la soluzione di problemi che incidono sul funzionamento della scuola; fornire un servizio sempre più qualificato ed efficace; stabilire standard di qualità e modalità di verifica. Essa risponde anche alle precise sollecitazioni normative, in materia di “accesso civico” di cui al D.Lgs. 33/2013.

2.2 1.2 Principi ispiratori Tutta la vita della scuola s’ispira, tra gli altri, ai principi enunciati dagli articoli 3 – 33 – 34 della Costituzione italiana e precisamente: UGUAGLIANZA Nell'organizzazione del servizio scolastico tutto il personale della Scuola evita ogni forma di discriminazione riguardante etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socio-economiche. IMPARZIALITA’ E REGOLARITA’ Il servizio scolastico viene erogato dalla Scuola secondo criteri di obiettività ed equità, avendo cura che l'insegnamento eviti ogni forma di parzialità. Le metodologie utilizzate consentono a tutti gli allievi il raggiungimento degli obiettivi formativi e culturali previsti dal progetto didattico-educativo dell’Istituto. La Scuola, attraverso tutte le sue componenti e con l'impegno delle Istituzioni collegate, garantisce la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative, nel rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge e in applicazione delle disposizioni contrattuali in materia. ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE Nello svolgimento della propria attività, tutti gli operatori della Scuola hanno pieno rispetto dei diritti e degli interessi degli alunni. Essi agiscono nella considerazione che la diversità culturale va pensata quale risorsa positiva per i complessi processi di crescita della società e delle persona e comporta non solo l’accettazione ed il rispetto del diverso, ma anche il riconoscimento della sua identità culturale, nella quotidiana ricerca di dialogo, di comprensione e di collaborazione, per un reciproco arricchimento. Per favorire l’accoglienza degli alunni e dei genitori la Scuola si organizza adeguatamente nel rispetto degli orari scolastici disciplinati, in termini di vigilanza, dal Regolamento d’Istituto. L’integrazione e la continuità tra scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado coinvolge tutta la comunità scolastica ed agevola, soprattutto, il passaggio alle classi iniziali di ciascun ordine di scuola. A tutto ciò concorrono incontri con i docenti, attività programmate all’inizio di ciascun anno scolastico, nonché il rispetto dei diritti e degli interessi di ciascun alunno. DIRITTO DI SCELTA – OBBLIGO SCOLASTICO L’obbligo scolastico e la frequenza sono assicurati con interventi di prevenzione e controllo dell’evasione e della dispersione

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Carta dei Servizi scolastica. La scuola, conclusa la fase delle iscrizioni, procede ad un controllo incrociato tra l’elenco degli obbligati e gli iscritti in questa scuola e nelle scuole viciniori statali e non statali. In caso di mancata iscrizione o frequenza, il Dirigente convoca per iscritto le famiglie e informa le autorità competenti in materia di evasione scolastica. L’utente ha la libertà di scegliere tra le Istituzioni scolastiche statali dello stesso tipo nei limiti della capienza di ciascuna di esse. o L’iscrizione alla classe prima della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di 1° si effettua ai sensi dell’art. 7 della L. n.135/12 in modalità on line. o Nella scuola dell'Infanzia vengono accolte le richieste di iscrizione fino al raggiungimento del numero massimo di alunni per sezione (29) e nel rispetto delle norme di sicurezza relativamente alla dimensione delle aule. I bambini vengono ammessi alla frequenza in base alla maggiore età anagrafica. I bambini che non trovano posto vengono iscritti in lista d'attesa. o Le iscrizioni alle classi successive avvengono, normalmente, d’ufficio. o L'iscrizione di alunni/e stranieri/e, avviene ai sensi della C.M. n. 311 del 21/12/1999 art. 45. PARTECIPAZIONE EFFICIENZA E TRASPARENZA Il Dirigente scolastico e il Direttore dei servizi generali ed amministrativi, il personale docente ed amministrativo, i collaboratori scolastici, i genitori, gli alunni, sono protagonisti e responsabili dell’attuazione della Carta, attraverso una gestione partecipata della scuola, nell’ambito degli organi e della procedure vigenti. La scuola, in accordo con gli enti locali, si impegna a promuovere attività extrascolastiche, progetti integrati con la regione e progetti europei che ne realizzino la funzione di promozione culturale, sociale e civile, mediante l’utilizzo degli edifici e delle sue attrezzature in orario pomeridiano. Al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, la scuola garantisce la massima semplificazione delle procedure ed un’informazione completa e trasparente. L’attività scolastica, ed in particolare l’orario di servizio di tutte le componenti, si uniforma ai criteri di efficienza, di efficacia, di flessibilità nell’organizzazione dei servizi amministrativi, dell’attività didattica e dell’offerta formativa integrata. Per le stesse finalità, la scuola garantisce ed organizza le modalità di aggiornamento del personale, in collaborazione con istituzioni ed enti culturali, o consorziandosi con altri istituti del territorio, in coerenza col piano didattico - educativo elaborato dalla scuola. La Scuola si propone, dunque, come presidio sul territorio di appartenenza e coinvolge a livello culturale, sociale e civile tutti i portatori di interesse, onde favorire il successo formativo degli studenti; si ispira al principio della “trasparenza”, inteso come “accessibilità totale” ed integra il contenuto fondamentale della nozione di “livello essenziale di prestazione” di cui all’art. 117, lettera “m”, della Costituzione. LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEI DOCENTI La programmazione educativa e didattica assicura il rispetto della libertà d’insegnamento dei docenti e garantisce la formazione dell’alunno, facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici delle Indicazioni nazionali per il Curricolo vigenti, per la scuola primaria e dell’infanzia. L’aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico e un dovere per l’amministrazione, che assicura interventi organici regolari. Inoltre, il Dirigente Scolastico organizza l’attività scolastica, ai sensi dell’art. n. 25 del D.lgs. n. 165/01, secondo i criteri di: EFFICIENZA Utilizzo ottimale di tempi e risorse; EFFICACIA Realizzazione di quanto progettato con il conseguimento dei risultati previsti.

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Carta dei Servizi 2. AREA DIDATTICO – EDUCATIVA 2.3 Area didattica La Scuola si ispira all'idea che l'individualizzazione costituisce un criterio regolativo generale dell'educazione e un principio formativo che esige attenzione alle differenze della persona nella pluralità delle sue dimensioni individuali (cognitive e affettive) e sociali (l'ambiente familiare e il contesto socio-culturale). In altre parole, la Scuola coglie l’istanza pedagogica dei Documenti nazionali a favore del soggetto in formazione. Attua, dunque, un’azione formativa concepita in funzione delle caratteristiche dell'alunno e adatta l'insegnamento alle caratteristiche individuali dei discenti, attraverso precise e concrete modalità d'insegnamento e lo finalizza a realizzare la condizione dell'autoconsapevolezza che concorre ad assicurare un adeguato sostegno didattico all'alunno. La scuola, con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e della società civile, è responsabile della qualità delle attività educative e si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni, nel rispetto di obiettivi educativi validi per il raggiungimento delle finalità istituzionali. La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa tra scuola primaria, scuola dell’infanzia e scuola secondaria di 1° nonché tra scuola, enti e agenzie presenti sul territorio, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalità degli alunni. Nella scelta dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche, la scuola assume come criterio di riferimento la validità culturale e la funzionalità educativa, con particolare riguardo agli obiettivi formativi e alla rispondenza alle esigenze dell’utenza. Nella programmazione dell’azione educativa e didattica i docenti adottano, con il coinvolgimento delle famiglie, soluzioni idonee a rendere possibile un’equa distribuzione dei testi scolastici nell’arco della settimana, in modo da evitare nella stessa giornata, un sovraccarico di materiali didattici da trasportare. Nell’assegnazione di compiti da svolgere a casa, il docente opera in coerenza con la programmazione didattica del consiglio d’interclasse tenendo presente la necessità di rispettare razionali tempi di studio degli alunni. Nel rispetto degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici e dal Piano Triennale dell’Offerta Formativa, i docenti assicurano ai bambini, nelle ore extrascolastiche, il tempo da dedicare al gioco o all’attività sportiva o all’apprendimento di lingue straniere o arti. Nel rapporto con gli allievi, in particolare con i più piccoli, i docenti colloquiano in modo pacato e teso alla motivazione, nonché al coinvolgimento. Non ricorrono ad alcuna forma di intimidazione scritta o orale che possa ferire la sensibilità del bambino né a minacce di punizioni corporali.

2.4 Il PTOF e la programmazione educativa La scuola garantisce l’elaborazione, l’adozione e la pubblicazione dei seguenti documenti: Il PTOF, elaborato dal Collegio dei docenti, sviluppa:  le scelte educative ed organizzative;  i criteri di utilizzazione delle risorse;  gli strumenti culturali;  il curricolo obbligatorio;  il curricolo aggiuntivo;  le modalità d’integrazione degli alunni diversamente abili;  la formazione integrata;  le metodologie e le strategie d’intervento;  le modalità organizzative e il tempo scuola;

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Carta dei Servizi  gli strumenti di verifica e di valutazione;  i criteri di misurazione e di attribuzione dei voti;  i tempi, gli strumenti e gli spazi;  il calendario delle attività e degli incontri scuola-famiglia.  La redazione del PTOF è prevista entro la fine del mese di ottobre e la pubblicazione avviene sul sito web della scuola www.icmoranosaracena.gov.it/. Una copia è depositata nell’ufficio della direzione didattica e in ogni singolo plesso. Il Regolamento d’Istituto, deliberato dal Consiglio di Istituto, comprende in particolare le norme relative a:  organizzazione;  organi collegiali (attribuzioni e funzionamento);  regolamentazione dell’attività istituzionale di scuola primaria, dell’infanzia e della secondaria di 1°;  uso dei laboratori e aule speciali;  disposizioni sulla vigilanza degli alunni e sull’uso degli spazi;  regolamenti e criteri per lo svolgimento dell’attività negoziale da parte del Dirigente Scolastico. 2.3 Programmazione didattica E’ elaborata sulla base della situazione iniziale della classe o della sezione ed è approvata dai consigli di intersezione, di interclasse e di classe. Essa:  delinea il percorso formativo della classe e dei singoli alunni a cui vanno adeguati gli interventi operativi per il raggiungimento dei Traguardi per lo sviluppo delle competenze;  utilizza il contributo delle varie aree disciplinari per il raggiungimento degli obiettivi e dei fini indicati dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012;  è sottoposta bimestralmente a verifica e valutazione dei risultati al fine di adeguare l’azione didattica alle esigenze formative che emergono in itinere;  tiene conto degli esiti delle Prove Nazionali dell’INVALSI.

2.4 Patto di corresponsabilità Gli insegnanti e i genitori, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti di azione, condividono sia i destinatari del loro agire, i figli/alunni, sia le finalità dell’agire stesso, ovvero l’educazione e l’istruzione in cui scuola e famiglia operano insieme per un progetto educativo comune. Il Patto di Corresponsabilità Educativa, sottoscritto dai genitori affidatari e dal Dirigente Scolastico, rafforza il rapporto scuola/famiglia in quanto nasce da una comune assunzione di responsabilità e impegna entrambe le componenti a condividerne i contenuti e a rispettarne gli impegni. La condivisione degli obiettivi, il rispetto dei ruoli, le procedure di decisione e l'assunzione di responsabilità, nonché la qualità delle relazioni docenti/genitori, docenti/docenti, docenti/studenti rappresentano fattori di qualità della scuola. Con la firma del contratto i genitori si impegnano formalmente a rispettare tutto quanto in esso contenuto.

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Carta dei Servizi 3. SERVIZI AMMINISTRATIVI 3.1 Standard specifici delle procedure La scuola assicura, sotto l’aspetto amministrativo, celerità nelle procedure, trasparenza, informatizzazione dei servizi di segreteria, tempi d’attesa minimi (agli sportelli), flessibilità degli orari negli uffici a contatto con il pubblico. Gli uffici di segreteria rilasciano qualsiasi certificazione entro il tempo massimo di tre giorni dalla data della richiesta. Tale limite è raddoppiato solo nel caso si debbano effettuare complesse ricerche d’archivio. I limiti di tempo di cui al punto precedente non riguardano la distribuzione dei moduli d’iscrizione, effettuata a “vista”. Nonostante le iscrizioni alle classi prime prevedano una procedura esclusivamente on-line, gli uffici di segreteria accolgono ogni richiesta di supporto e consulenza per esplicarla. La consegna degli attestati e dei certificati sostitutivi del diploma avviene ad iniziare dal terzo giorno lavorativo dopo la pubblicazione dei risultati finali. I documenti di valutazione degli alunni sono accessibili sulla piattaforma Argo, ma la Scuola provvede, comunque, a farne visionare copia cartacea. Interpretando le esigenze degli utenti e del territorio, gli uffici di segreteria sono aperti al pubblico dalle ore 7,30 alle ore 13,30 dal lunedì al sabato; il giovedì dalle 14,00 alle 17,00. È aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.00 dal mese di ottobre al mese di maggio. Il Dirigente scolastico riceve il pubblico, compatibilmente con le esigenze di servizio, previo appuntamento telefonico. La notifica all’utenza, dell’orario di apertura al pubblico degli uffici è fatta attraverso appositi avvisi pubblicati anche sul sito scolastico. L’utenza può comunicare telefonicamente con la Scuola nelle ore in cui gli uffici sono aperti. Il personale addetto ai contatti telefonici risponde declinando il nome della Scuola, le proprie generalità e la qualifica e si incarica di stabilire la comunicazione con la persona in grado di fornire le informazioni richieste. Per conferire trasparenza al proprio operato e ai sensi del D.Lgs. 33/2013, la Scuola prevede sul sito istituzionale la sezione “Amministrazione trasparente” che garantisce l’accesso totale da parte del cittadino agli atti e ai provvedimenti legati all’organizzazione e all’attività dell’Istituzione scolastica. La prima accoglienza del pubblico è a cura del personale addetto all’ingresso degli edifici scolastico e agli uffici. Tutti gli operatori scolastici sono obbligati ad indossare in maniera visibile il cartellino d’identificazione per l’intero orario di lavoro.

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Carta dei Servizi 4. CONDIZIONI AMBIENTALI DELLA SCUOLA La Scuola, in collaborazione con l'Ente Locale, si impegna a fornire ambienti puliti, accoglienti, sicuri. Il personale ausiliario deve adoperarsi per garantire la costante igiene dei servizi. La scuola si impegna a sensibilizzare le istituzioni interessate, compresi i genitori degli alunni, al fine di garantire la sicurezza della scuola. Morano Calabro sorge nell'alta valle del fiume , nel cuore del Parco Nazionale Del Pollino. La superficie è di 112,34 km e si estende dal piano di Campotenese a nord-ovest verso il crinale del monte Pollino (2248 m.) e della Serra Dolcedorme (2266 m.). Il Monte Sant'Angelo marca il confine con il comune di Castrovillari situato a sud-est. Il paese di circa 5000 abitanti, dalle origini antichissime risalenti all'antica Sibari, è caratteristico per l'architettonica dell'abitato, che con le sue case degradanti e le strette vie crea una suggestiva illusione prospettica per cui le abitazioni paiono essere attaccate le une alle altre. Tale assetto urbano si fa risalire all'epoca romana e medioevale: è infatti accertato che l'odierno castello, che si erge sulla sommità di un colle di forma conica (694 m.s.l.m.) sul quale si trova arroccato l'antico nucleo, potrebbe ricalcare un più antico fortilizio difensivo di epoca romana. Il nome Morano, o Muranum in latino, infatti, pone chiara luce sulla sua fondazione romana e riapre la questione sull'origine, appunto, del toponimo latino " Muranum", comparso per la prima volta in una pietra miliare del II sec. a.C., la cosiddetta Lapis Pollae (o lapide di Polla). Successivamente, nel cosiddetto "Itinerario di Antonino", appare con il nome di "Summuranum". Sarebbe un grave errore farlo, però, farlo derivare dai Mori, dato che il paese esisteva già molti secoli prima della loro venuta. Ugualmente erroneo è dire che venne così chiamato dai gelsi mori di cui abbonda il territorio, poiché l'introduzione di questa cultura in questa zona avvenne senza dubbio diversi secoli dopo la sua fondazione. In epoca altomedioevale, durante le incursioni saracene del IX secolo, venne combattuta fra moranesi e saraceni una battaglia che vide vittoriosi i primi. Oggi viene ricordata come simbolo dell'indipendenza cittadina in una annuale rievocazione, la Festa della bandiera, oltre che iconograficamente sullo stemma della città. Nell'età medioevale il borgo fu feudo di Apollonio Morano, dei Fasanella e Antonello Fuscaldo e nel XIV secolo passò ai Sanseverino di Bisignano. Questa nobile famiglia si sentì molto legata a Morano, lasciando numerose e preziose tracce storico-artistiche che li videro come mecenati. Nel 1614 il feudo venne ceduto agli Spinelli principi di Scalea,fino al 1808, anno di eversione dal feudalesimo. Il borgo seguì successivamente le sorti del Regno delle due Sicilie e del nascente Regno d'Italia. Una nota particolare merita il grande flusso migratorio che ha interessato il borgo fra l'ultimo ventennio del XIX secolo e i primi del '900, così come è attestato da un drastico calo demografico. Gran parte di questi flussi erano indirizzati all'estero, in particolar modo verso i paesi dell'America latina. All'inizio degli anni ottanta, il comune di Morano Calabro si è gemellato con la città di Porto Alegre in Brasile, per l'alta concentrazione di moranesi, stimati intorno alle quindicimila unità. Oggi la sua particolarità lo fa rientrare fra i cento borghi più belli d'Italia. A Morano sono presenti numerose e antiche chiese che custodiscono preziose opere d'arte. La Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo sorge sulla sommità dell'abitato nei pressi del Castello Normanno-Svevo. La sua fondazione si fa risalire intorno all'anno mille; il campanile in pianta quadrangolare fu costruito in epoca medioevale. La facciata è a struttura " a capanna", nel timpano è sormontata da una nicchia con la statua di San Pietro di periodo angioino. L'interno a tre navate a pianta basilicale custodisce pregevolissime opere d'arte in particolare: un affresco raffigurante la Vergine delle Grazie, una Croce Processionale in argento (1445), quattro statue in marmo di Carrara eseguite da Pietro Bernini risalenti al XVI secolo che raffigurano Santa Caterina e Santa Lucia (1592) e San Pietro e Paolo del 1602. Importante è la presenza di due pale d'altare del '600: l'adorazione dei pastori e la Madonna in trono col Bambinello e 4 Santi attribuite a G.B. Colimodio. Della seconda metà del '700 è il Coro in stile rococò dei fratelli Fusco. Pregevolissimo, un organo portatile del '700 decorato. La Collegiata di Santa Maria Maddalena viene considerata da alcuni come una delle più antiche chiese di Morano. Di origine bizantina, costituisce una delle espressioni più chiare I.C. Morano Calabro - Saracena Pagina 8

Carta dei Servizi di architettura barocca in . La facciata di stile neoclassico è ripartita in due livelli. Il Campanile (1817) e la Cupola (1794) furono rivestiti di caratteristiche maioliche in stile campano di colore giallo e verde nel 1862.Numerose sono le opere conservate tra cui la Madonna degli Angeli (1505) di Antonello Gagini, celebre scultore rinascimentale e il polittico (1477), opera realizzata dal pittore veneto Bartolomeo Vivarini su apposita commissione del feudatario Sanseverino, oppure secondo alcuni del vescovo Zenone per il Monastero di San Bernardino da Siena. Dopo vari tentativi di trafugamento e un accurato restauro,dal 1995 il Polittico è custodito nella sagrestia della Collegiata della Maddalena. La chiesa di San Nicola di Bari si trova nel cuore del centro storico. L’ingresso è situato sulla piazzetta da cui prende il nome, nei pressi della più antica fontana moranese. Il Complesso monastico di San Bernardino, in stile tardo gotico, è uno dei migliori esempi di architettura francescana del '400 che si possono rintracciare in Calabria. La fondazione ha inizio il 31 maggio 1452 grazie all'interessamento del principe Sanseverino. I lavori si protrassero per oltre un trentennio e la consacrazione avvenne il 23 aprile del 1485. La chiesa occupa l'intero fianco destro del complesso: l'interno è costituito da una grande navata centrale; lungo l'intero lato destro della navata centrale si trovano tre arcate a sesto acuto. L'esterno è abbastanza sobrio come gli interni, così come può essere ritenuto tipico degli ideali pauperistici francescani. Il portale di accesso alla chiesa è a sesto acuto, un secondo di minori dimensioni sul lato sinistro, immette nel chiostro dell'attiguo monastero. Altri edifici storici e religiosi sono: il convento dei Cappuccini, costruito fra il 1590 e il 1606, è una struttura semplice ed essenziale come nello stile francescano. Soppresso in epoca napoleonica venne riaperto al culto a metà ottocento. La chiesa del Carmine, posta nelle adiacenze della Collegiata della Maddalena, venne fondata dai Carmelitani nel 1568, i quali avevano allestito in quello che è l'attuale palazzo municipale un ospedale in soccorso dei viandanti in Terrasanta. Oggi la chiesa del Carmine ospita l'Esposizione permanente di Arte Sacra, un percorso dal 1600 al 1800 tra i più importanti e pregiati manufatti, provenienti dalle filande napoletane e moranesi, appartenenti alla Collegiata della Maddalena e alla Congregazione del Carmine. Si possono ammirare, inoltre, la sezione di argenteria sacra con rilevanti suppellettili liturgiche del XVIII secolo nonché opere lignee sempre del XVIII secolo. Il territorio di Morano Calabro è di alto interesse turistico anche per varie caratteristiche naturali. Si estende in gran parte nell’area del Parco Nazionale del Pollino, che è uno dei Parchi più vasti d’Europa. Il verde che ricopre i monti circostanti è costituito da fitti boschi di faggio, leccio e carpini nella parte più bassa, fino ad arrivare quasi sulle vette dove sono presenti boschi spontanei di Pino loricato con esemplari rari e millenari. Questa conifera “relitta” di ere lontane dalle forme contorte e sofferte, in territorio italiano, vive solo sulle vette del Pollino, in un ambiente unico e incontaminato. Nei boschi di questo massiccio troviamo anche delle varietà di fauna protetta come le aquile reali, il lupo e il capriolo e da qualche anno cervi e grifoni. L’ambiente è ricco di praterie d’alta quota, rocce laviche, timpe, gole, fiumi, vallate e grotte. Tra queste ultime, di notevole interesse, è il complesso carsico delle grotte di San Paolo che si trova nell’omonima contrada del comune di Morano, indimenticabile “galleria d’arte” sotterranea ricca di stalattiti e stalagmiti e soprattutto di rarissime concrezioni calcaree coralline. n Contrada Sassone si trova, invece, la cosiddetta Grotta di Donna Marsiglia, una caverna preistorica naturale, usata come sepolcreto nel periodo neolitico e nella prima età dei metalli, con reliquie dell’età del rame e del bronzo esposte al museo Archeologico di Reggio Calabria. Sempre nel Comune di Morano si trovano i ruderi di Sassone, forse l’antica Xiphaea o Xiphaeum: si tratta di avanzi di cinta muraria con due porte urbiche. A Campotenese, invece, vi sono i ruderi di un fortilizio borbonico. Al 1545, risalgono, i resti del convento agostiniano di Colloreto, distante appena cinque chilometri dall’abitato, dalla parte più alta del quale, nelle giornate serene, è possibile intravedere il Mar Ionio. Morano è ricco di spazi verdi con orti recintati da antichi muri di pietra nel centro storico e parchi attrezzati come la bellissima Villa Comunale, sita di fronte al complesso monumentale di San Bernardino. Essa rappresenta per i giovani, soprattutto nel periodo estivo, un luogo di socializzazione e aggregazione. Negli ultimi anni sono sorte associazioni sportive, di volontariato e culturali tra le quali la Banda con l’orchestra di fiati di Morano, che continua la radicata tradizione musicale del nostro paese. “Marinella Bruno Onlus” è un’associazione che opera nel sociale e organizza eventi nel corso I.C. Morano Calabro - Saracena Pagina 9

Carta dei Servizi dell’anno. Tra i luoghi di aggregazione culturale e ricreativa, vanno menzionati, inoltre, l’Auditorium Comunale utile per rappresentazioni teatrali, concerti e convegni, la biblioteca comunale, il palazzo Scorza recentemente restaurato in cui hanno sede le Associazioni dei due gruppi folcloristici. Interessante riferimento culturale è il Centro Studi “Il Nibbio”, un’istituzione scientifica che ha per scopo l’incremento e la diffusione del patrimonio naturalistico che il nostro territorio è in grado di offrire. Tra il 1984 e il 1985 nasce il Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia che si articola in 9 sezioni, all’interno delle quali, attraverso un’indagine interdisciplinare di storia sociale, viene offerta una lettura dei settori primari dell’economia del territorio moranese. Le bellezze naturali, paesaggistiche e artistiche di Morano hanno determinato negli anni un apprezzabile sviluppo turistico con la nascita di attività legate all’ospitalità rurale, di B&B e alla ristorazione, favorite da buoni collegamenti stradali ed autostradali. Tali attività incidono lievemente sullo sviluppo economico e occupazionale del paese. La scuola nel recepire le potenzialità della società moranese si apre al territorio e ne interpreta bisogni, promuove attività ed interventi per limitare situazioni di disagio socio- ambientale soprattutto giovanile. Favorisce, inoltre, la cultura dell’imprenditorialità e del cooperativismo per la costruzione di opportunità di lavoro in un contesto dove permane alto il livello di disoccupazione con ciò che ne consegue. Il territorio di Saracena è inserito nel Parco Nazionale del Pollino. Ha una popolazione di quasi 4000 abitanti e un’estensione di 11.152 ettari di cui circa metà è montano . L’abitato, posto a 650 m sul livello del mare, guarda a Sud- Est la pianura di Sibari e il mare Jonio . A Ovest scorre il fiume Garga che in località “Madonna delle Fiumara” forma un laghetto artificiale per l’alimentazione di una centrale idroelettrica costruita all’inizio degli anni ‘50 e poi passata all’ENEL. Le zone montane che circondano Saracena sono tra le più belle e meglio conservate dell’area del Pollino, tra i boschi di faggi e di castagni, si aprono numerose piccole valli. Il patrimonio montano è costituito da circa seimila ettari di boschi; su tutte le vette, si erge maestoso il Monte Caramolo, con i suoi 1827 metri di altezza, anticamente famoso con il nome di “Monte delle Grazie”, per le molte erbe medicinali che vi germogliano. Gran parte di queste montagne è ricoperta da fitti boschi e alberi secolari che costituiscono una significativa ricchezza: faggi, abeti, orni, cerri, lecci, pioppi tigli aceri e castagni. Alcuni storici sostengono che Saracena è stata fondata dagli Enotri intorno al XVI sec. a.C. assegnandogli il nome di Sestion. Altri invece sono propensi a una fondazione da parte dei Troiani esuli dalla loro città distrutta (1.183 a.C.) chiamandola Gàrgara. In ogni caso, i numerosi ritrovamenti testimoniano che questo territorio è stato frequentato sin dal primo periodo micenèo, trovandosi il suo vecchio sito abitativo (Città Vetere) a metà sulla strada che collegava i due mari che bagnano la Calabria: lo Jonio e il Tirreno. In tutto il periodo Medievale, per la sua importanza strategica e commerciale, subì svariate occupazioni da parte dei Saraceni, dei Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi. La fondazione dell’abitato si deve far ascendere, con molta probabilità, intorno al 900 d.C., epoca in cui in questa parte della Calabria s’installarono nuclei di saraceni, le cui tipologie urbanistiche si riconoscono ancora nell’intreccio di viuzze che compongono il centro storico del paese che, anche se è stato poco curato, si presenta interessante e suggestivo ed è stato considerato uno dei più importanti della zona del Pollino. Nel suo tessuto urbano sono contenuti elementi di urbanistica bizantina, araba e normanna; ricco di vie strette e tortuose, slarghi improvvisi, ripide scalinate e cunicoli che s’infilano sotto le case. Vi sono a Saracena tre chiese e numerose cappelle. La chiesa di San Leone Vescovo e protettore del paese, di stile medievale, è la più grande. Accanto si trova il campanile romanico che risale al 1224. L’interno di stile barocco si presenta diviso da tre navate separate da sei pilastri. Contiene opere di particolare valore artistico come il portale dell’ingresso principale, in pietra lavorata del XVI sec. La chiesa di Santa Maria del Gamio, dedicata alla Vergine Maria sotto il titolo del Gamio dal greco ( gamos = delle nozze) forse riferite a quelle di Cana, è la più antica, situata nella parte bassa dell’abitato, è orientata da ovest ad est, come tutte le chiese Bizantine. La sua costruzione affonda le sue origini lontane nel tempo quando queste contrade erano abitate o almeno influenzate dai bizantini al cui rito la chiesa appartenne fino al 1568. Numerose sono le opere ivi conservate, tra cui: un sontuoso soffitto a cassettoni lignei intagliati dorati e decorati risalenti al 1600. Annesso alla chiesa, si trova il I.C. Morano Calabro - Saracena Pagina 10

Carta dei Servizi museo di arte sacra, dove sono esposti parati, busti di santi reliquiari, dipinti e un notevole corredo di argenterie dei secoli XVII e XVIII oltre a preziosi documenti di archivio e manoscritti. Individuati dall’associazione “ SEXTIO”, vi sono nel territorio di Saracena due siti archeologici, dove già sono state effettuate le prime fruttuose campagne di scavi: “ La grotta di S. Michele” (già S. Angelo) ed “Enotrio di Cittavetere”. La pinacoteca comunale, fondata nel 1985 con il lascito dell’Associazione Artistico-culturale “Sestium” e poi arricchita con la donazione di numerosi artisti, accoglie opere di pittura e scultura dei più affermati maestri contemporanei, tra i quali: Guttuso, Alfano, Treccani e molti altri. I prodotti agricoli principali sono: l’olio d’oliva e l’uva da vino. Prodotto d’eccellenza è considerato il moscato. Le scuole di SARACENA raccolgono l’utenza del territorio comunale di Saracena, della frazione di Zoccalia e di varie contrade rurali. Il Comune di Saracena fa parte: - della Comunità Montana del Pollino/Ente Parco Nazionale del Pollino; - dell’A. S. P. di Cosenza – Distretto Sanitario di Castrovillari; - della Diocesi di Cassano Ionio. Le risorse economico-sociali e le forme di lavoro del paese sono preminentemente di tipo agricolo, commerciale, artigianale. Sono rilevanti i fenomeni della disoccupazione giovanile e femminile e della mobilità. Non sono presenti sul territorio attività industriali; vi sono i servizi pubblici essenziali. Un fenomeno ancora esistente, anche se meno rilevante rispetto al passato, è l’emigrazione, dovuta essenzialmente alle modeste risorse economiche del territorio. Molti genitori sono costretti a spostarsi quotidianamente nelle zone limitrofe per raggiungere il posto di lavoro; questa forma di pendolarismo non agevola la presenza continua e metodica di uno o di entrambi i genitori nella famiglia che ne risulta penalizzata nell’azione di collaborazione con la scuola e di sorveglianza della vita dei figli. Mancano luoghi di aggregazione culturale e ricreativa: non vi sono parchi, giardini, spazi verdi; ci sono tre palestre e due scuole di danza private, un campo di calcio e uno da tennis. Da qualche anno, l’Amministrazione Comunale ha realizzato un “Auditorium”, utile a proiezioni e rappresentazioni teatrali. Recentemente l’Amministrazione Provinciale ha costruito un centro sportivo polifunzionale attiguo alle scuole Primaria e Secondaria di 1° grado che viene utilizzato per lo svolgimento delle attività motorie. La piazza e i bar erano prevalentemente, fino a poco tempo fa, i luoghi della socializzazione; negli ultimi anni sono nate alcune aggregazioni di volontariato, associazioni sportive, di ricerca storica e culturale. La scuola, insieme all’azione svolta dalle due parrocchie, dalla Pro Loco, dal coro polifonico e dalla banda musicale, concorre alla crescita culturale ed alla formazione dei giovani di Saracena che, dopo la Scuola Secondaria di 1° grado, sono tutti costretti a viaggiare per raggiungere le scuole superiori di Castrovillari o di altri Centri. Gli allievi hanno un’età che va dai due anni e mezzo ai quattordici; hanno ritmi di vita regolari; sono motivati maggiormente verso le attività sportive e ludiche, meno verso attività culturali e sociali.

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Carta dei Servizi 5. FUNZIONIGRAMMA

INCARICHI AI DOCENTI FUNZIONALI ALL’ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA Proposti al Collegio docenti del 21 settembre 2016 Romano Domenica (scuola secondaria di 1° - Saracena) Marcovecchio Luigi (scuola secondaria di 1° - Morano) STAFF DIRIGENZIALE Pugliese Sonia (scuola primaria Saracena) Filomena Maria Teresa (scuola primaria Morano) Aita Ida (scuola dell’infanzia – Morano) ANIMATORE DIGITALE Guarino Angelina (Morano/Saracena)

COORDINATORE AREA BES Guarino Giuseppe (Saracena)

REFERENTE DELLA FORMAZIONE Filomena Maria Teresa (scuola primaria -Morano) Vacca Angelina (scuola dell’infanzia – Saracena) Di Leone Maria (scuola primaria - Saracena)

COORDINATORI DI PLESSO Alfano Isabella (scuola secondaria di 1° - Saracena) Stabile Maria (scuola dell’infanzia e scuola secondaria di 1° - Morano) Rende Lidia (scuola primaria -Morano)

COORDINATORI DI SEZIONI DELLA Sinopoli Maria Pia (scuola dell’infanzia – Saracena) SCUOLA DELL’INFANZIA Aita M.Filomena (scuola dell’infanzia – Morano) Classi prime: Ottato Annunziata (Morano) Classi seconde: Diana Daniela (Saracena) COORDINATORI CLASSI PARALLELE DELLA Classi terze: SCUOLA PRIMARIA Vitola Rosa Maria (Morano) Classi quarte: Bellizzi Maria (Saracena) Classi quinte: Carollo Teresa (Saracena) Ambito linguistico-antropologico e delle educazioni: RESPONSABILI DI DIPARTIMENTO Bellizzi Lucrezia (Morano) SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Ambito scientifico-tecnologico: Marcovecchio Luigi (Morano) REFERENTI LABORATORI Cirigliano Domenica (Saracena) MULTIMEDIALI E SCIENTIFICI Veltri Palma (Morano) REFERENTE LABORATORIO MUSICALE Anelo Rosanna (Morano/Saracena)

FUNZIONI STRUMENTALI AL 1. Carlomagno Mariella (Saracena/primaria) PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2. Guarino Giuseppe (Saracena primaria) I.C. Morano Calabro - Saracena Pagina 12

Carta dei Servizi A.S. 2015/2016 3. Manfredi Angela (Morani/infanzia)

Commissione selezione FUS 4. Bellizzi Carmela (Morano/infanzia) (Manfredi Angela, Filomena M. Teresa e Bellizzi Lucrezia) 5. Diana Eleonora (Saracena secondaria 1°) 6. Cirigliano Domenica (Saracena secondaria 1°) TUTOR DOCENTI NEOASSUNTI Montisarchio Elisa (Infanzia Saracena) COMMISSIONE MENSA BELLIZZI LUCREZIA e Aita Ida REFERENTE BIBLIOTECA SCOLASTICA Caino Anna Rita - ATA

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Carta dei Servizi

6. PROCEDURA PER RECLAMI E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO 6.1 Procedura per reclami I reclami possono essere espressi in forma orale, scritta, telefonica o via fax e devono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente. Essi devono essere circostanziati. I reclami orali e telefonici debbono, successivamente, essere sottoscritti. I reclami anonimi non sono presi in considerazione. Il Dirigente scolastico, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito, risponde, sempre in forma scritta, con celerità e, comunque, non oltre i quindici giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno provocato il reclamo. Qualora il reclamo non sia di competenza del Dirigente scolastico, al reclamante sono fornite indicazioni circa il corretto destinatario.

6.2 Valutazione del servizio In ottemperanza al D.P.R. 80/2013, la Scuola effettua una rilevazione sistematica, mediante questionari opportunamente calibrati, rivolti ai genitori e al personale finalizzati alla realizzazione del Rapporto di Autovalutazione. Essi vertono sugli aspetti organizzativi, didattici ed amministrativi del servizio per rilevare il grado di soddisfacimento dell’utenza. Prevedono più gradi di valutazione e la possibilità di formulare proposte. Sulla base delle sintesi del RAV, la Scuola implementa, annualmente, un Piano di Miglioramento nell’ottica del monitoraggio totale della qualità (TQM).

7. ATTUAZIONE Le indicazioni contenute nella presente Carta si applicano fino a quando non intervengano, in materia, disposizioni modificative a norma di legge o ai sensi di contratti collettivi o in seguito ad aggiornamenti e modifiche deliberate dal Collegio dei docenti e adottate dal Consiglio di Istituto.

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