Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

RASSEGNA STAMPA N° 36

22 - 26 settembre 2008

DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG.

Italia Un nuovo “Sportello Italia” condotto da Giovanna 22/09 Chiama Carollo: Mantica ospite della prima puntata – di Camillo 4 Italia Giulia 22/09 Inform Intervista al deputato del PDL Giuseppe Angeli 6

Ministero Stage all’estero con il Ministero degli Affari Esteri 22/09 degli Affari pubblicato il Bando MAE-CRUI da 684 posti 10 Esteri Corsi di pianoforte all’Istituto Italiano di Cultura di 22/09 Inform Bruxelles 11

Bando della Fondazione Cariparma per l’assegnazione 22/09 Inform 12 di sei borse di studio A Rosario il Primo Incontro internazionale di insegnanti 22/09 Inform 14 italiani Regione Sicilia : Borse di studio per figli di lavoratori Omnia 23/09 Press emigrati all’estero 16 Italia Deputati Pd a Frattini: rinnovare alla scadenza Comites 24/09 chiama e CGIE 17 Italia IALWEB. Intercultura, oltre 600 borse di studio per l’estero 24/09 20 it Scuola, il bando 08/09 per fare un’esperienza all’estero Dai pugliesi di La Plata il “Progetto Puglia 2008” 24/09 AISE nell’ambito del CPTCIA 22

Consulta Rappresentanza, Giovani ed Associazionismo: intervista 24/09 Nazionale al Presidente del CNE Rino Giuliani 23 Emigrazione

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22 - 26 settembre 2008

DATA TESTATA PAG. INDICE ARTICOLI

Riunito a Bologna il coordinamento delle Consulte 24/09 AISE regionali emigrazione 27

Dalla Puglia, primo Concorso Internazionale 24/09 Inform “Giornalista del Mediterraneo” 28

Sviluppo agricolo: Siglato a Tirana un protocollo 24/09 AISE d’intesa tra Regione Puglia e Albania 30

Zacchera a Rai International e audizione di Mantica alla 24/09 Inform Camera 31

Un appello alla Conferenza dei Giovani Italiani nel 24/09 AISE Mondo:promuoviamo il senso d’appartenenza – di 32 Luciano Segafreddo La voce D’Italia () – Si incontrano i Giovani 24/09 AISE 34 Italiani – di Vanessa Pèrez Brabandere Premio Colombo 2008: verrà conferito all’Assessore ItalPlanet regionale all’Emigrazione ed Immigrazione, Politiche 25/09 36 News Sociale e Giovanili della Regione Campania, Alfonsina De Felice , il 10 Ottobre p.v. a New York Associazione Premio Internazionale “Pugliesi nel Mondo” 25/09 Pugliesi nel 37 Mondo Conferenza Giovani Italiani nel Mondo - Deciso il 25/09 AISE numero dei Delegati alla I Conferenza Mondiale dei 38 Giovani. Il Comitato tornerà a riunirsi ad Ottobre Audizione del Sottosegretario Mantica al Comitato per 25/09 AISE 39 gli Italiani all’Estero della Camera Conferenza Giovani Italiani nel Mondo – Soddisfazione 26/09 CGIE del Segretario Generale del CGIE Carozza per l’avvio dei 41 lavori del Comitato organizzatore Spunti di riflessione per una buona politica 26/09 AISE migratoria:l’On. Narducci apre a Palazzo Marini il 43 Convegno dell’UNAIE La dante Alighieri di Maracay (Venezuela) organizza 26/09 Inform molteplici corsi di lingua italiana, attività culturali e 46 artistiche

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22 - 26 settembre 2008

DATA TESTATA INDICE ARTICOLI PAG.

I Giovani abruzzesi del Venezuela riuniti a 26/09 Inform 48

Regione Regione Marche : Le iniziative in Regione per i 26/09 52 Marche marchigiani emigrati Pronto Carozza (CGIE) da Parigi a Roma la nuova stagione 26/09 53 Italia della rappresentanza News Rai International secondo Badaloni: all’insegna della 26/09 Italia qualità dei programmi e del pluralismo 55 Press dell’informazione Pronto India : Mumbai, grandi opportunità per le imprese 26/09 61 Italia italiane

Rassegna Stampa

Osservatorio sulla Formazione e sul Lavoro degli Italiani all’Estero Ministero degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina 1 00198 - Roma Tel. +39 06 3691 4091 Fax +39 06 3691 5250

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Per consultare l’archivio delle Rassegne leggi qui

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22 Settembre 2008

Un nuovo "Sportello Italia" condotto da Giovanna Carollo. Mantica ospite della prima puntata - di Camillo Giulia

Il sottosegretario Alfredo Mantica ospite nella prima puntata del nuovo "Sportello". Tra i primissimi ospiti del programma sarà l'on. Marco Zacchera, Responsabile del Dipartimento esteri di AN, anche nella sua veste di Presidente del Comitato parlamentare degli italiani all'estero

di Camillo Giulia

Giovanna Carollo, la nuova conduttrice di "Sportello Italia"

Inizia oggi, lunedì 22 Settembre, la nuova edizione di Sportello Italia, in onda su Rai International, ora Rai Italia, che quest'anno registra, come conduttrice, la solare e brava Giovanna Carollo, giornalista palermitana, dal 1999 nel programma di spicco dell'emittente Rai. Una conduzione affidata, quindi, ad una persona che sa cos'è, ad esempio, il CGIE ed in grado di interloquire con i vari ospiti…; insomma ad una "esperta" in tema d’italiani all'estero, che, di certo, segnerà positivamente questo importante spazio di servizio. Grande spazio troveranno, secondo Giovanna Chiarilli - uno degli autori del programma, come e più che in passato, l'informazione e l'attualità. Ed è proprio nel giorno della prima riunione del Comitato organizzatore della Conferenza dei Giovani, - che, come si sa, porterà, da tutto il mondo, dal 10 al 12 dicembre prossimo, circa 400 giovani a Roma - come primo ospite è stato scelto il Sottosegretario agli Affari Esteri, con delega per gli Italiani all'estero, Alfredo Mantica, che potrà illustrare gli obiettivi e le aspettative di questo strategico evento, atteso da tempo e che la crisi del governo Prodi aveva allontanato, ma che, invece, il senatore aennino aveva provveduto a confermare e ad ufficializzare sin dal mese di luglio. E, da quel momento, le nuove generazioni residenti in tutto il mondo sono in vero

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"fermento".

Naturalmente, in vista dell'appuntamento di dicembre, sempre nel corso di Sportello Italia, verrà data voce ai delegati che rappresenteranno, nella sede della FAO, i loro coetanei e le aspettative e le esigenze, certamente diverse a seconda dell'area di provenienza. Così come, di tanto in tanto, si farà il punto sulle decisioni prese dal Comitato organizzatore.

La trasmissione non perde, certo, la sua vocazione di "servizio" ed anche quest'anno sono già in programma puntate dedicate alla cittadinanza, all'assistenza sanitaria, alla previdenza ed a quelle tematiche che, di volta in volta, gli stessi connazionali residenti all’estero sottoporranno - grazie alle loro lettere ed email - all'attenzione della redazione. Non mancheranno infatti consulenti ed esperti che potranno fornire dettagli e risposte in materia legale, fiscale, sanitaria, previdenziale, così come i vari responsabili dei patronati interverranno per ricordare i servizi offerti dalle loro sedi all'estero e, soprattutto, daranno risposte relative alle varie pratiche segnalate dai diretti interessati.

Nelle varie puntate di Sportello Italia, sono previsti, inoltre, "contatti" diretti con la nostra comunità all'estero; grande spazio quindi avranno il CGIE ed i COMITES, le associazioni, le scuole e la rete consolare, nonché i direttori dei mass media - giornali di carta stampata, portali web e trasmissioni tele-radiofoniche - in lingua italiana. Non mancheranno, infine, le notizie relative alle Consulte regionali dell'emigrazione.

Tra i primissimi ospiti del programma sarà l'on. Marco Zacchera, Responsabile del Dipartimento esteri di AN, anche nella sua veste di Presidente del Comitato parlamentare degli italiani all'estero, il quale illustrerà gli obiettivi del Comitato e le audizioni in programma; ma in scaletta vi sono anche gli interventi del dott. Vincenzo Damato dell'INPS, del Presidente dell'ICE, Ambasciatore Umberto Vattani, del nuovo Direttore generale dell'Ital-UIL e del nuovo Vice Presidente del Patronato ACLI.

Auguri a Sportello Italia ed ai suoi protagonisti, in video e… dietro le quinte. Non scordate mai, che il gradimento e l’indice di ascolto che avrete dipenderanno, esclusivamente, dalla soddisfazione che potrete riscuotere da parte dei nostri connazionali all’estero; mettetecela tutta!

Fonte : http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/10936/2008-09-22.html

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INFORM - N. 182 - 22 settembre 2008

ITALIANI ALL’ESTERO

Intervista al deputato del Pdl Giuseppe Angeli

Il parlamentare della ripartizione America Meridionale parla della riforma del Cgie, dell’esercizio del voto all’estero, delle nuove generazioni, di turismo di ritorno e del caso Alitalia

ROMA - Alla stregua di molti parlamentari della circoscrizione Estero anche per il deputato del Pdl Giuseppe Angeli, eletto per la seconda volta nella ripartizione America Meridionale, l’ingresso nel Parlamento italiano rappresenta solo l’ultima tappa di una lunga militanza sociale e politica nel mondo dell’emigrazione italiana. Oltre ad essere presidente e fondatore in dell’Associazione Famiglia Abruzzese (1981- 2005), Angeli è stato presidente del Comites di Rosario per quattro mandati consecutivi. Il deputato del Pdl ha al suo attivo anche una lunga attività come consigliere del Cgie (1991-2004). Per quanto riguarda invece la carriera professionale, Angeli ha fondato nel 1966 il gruppo Transatlantica S.A.. Una società turistica che dà lavoro in Argentina a 600 dipendenti e che recentemente ha dato vita ad una piccola compagnia area, denominata “Sol”.

Prendendo spunto da un viaggio, compiuto dal deputato del Pdl durante il periodo estivo presso le nostre comunità di varie città argentine, abbiamo rivolto alcune domande ad Angeli sulla sua visione politica e sulle iniziative che intende portare avanti in questo secondo mandato parlamentare.

Prima di rientrare in Italia per la ripresa dei lavori parlamentari, lei ha visitato le comunità delle principali città argentine. Ci può fare un bilancio di questo viaggio?

Il mio compito è quello di essere vicino alla comunità italiana. Oltre alla capitale Buenos Aires ho avuto incontri in alcune città, come Cordoba e Rosario. Solo nella circoscrizione consolare di Rosario, la seconda città per importanza dell’Argentina, risiedono a tutt’oggi circa 100.000 italiani con doppia cittadinanza su una popolazione complessiva di cinque milioni.

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Abitanti che nel 70% dei casi vantano discendenze italiane. In questo contesto voglio segnalare il positivo lavoro svolto dal giovane Console generale d’Italia a Rosario Claudio Miscia che nel giro di cinque o sei mesi ha dovuto evadere fra le otto e le diecimila pratiche. Ho deciso di intraprendere questo viaggio perché il mio dovere è quello di essere accanto ai nostri connazionali all’estero e di tenermi aggiornato sulle loro esigenze. Necessità che appaiono molto simili a quelle di chi vive in Italia, come ad esempio la pensione sociale per gli anziani, l’assistenza sanitaria e l’apprendimento della lingua e cultura. Un versante, quest’ultimo, che mi interessa in modo particolare. Nel 1986 ho infatti fondato a Rosario, al fine di favorire la diffusione della lingua e della cultura italiana, la Edmondo De Amicis. Una scuola bilingue con circa mille studenti che copre tutte le fasce di età fino ad i corsi per gli anziani.

Dopo il giro dell’Argentina sono rientrato a Roma con un volo Alitalia. Colgo questa occasione per esprimere il mio dispiacere per quanto sta succedendo alla nostra compagnia di bandiera, un caso che mi preoccupa e mi amareggia. Tutto questo è comunque un peccato perché stiamo parlando di una delle migliori compagnie aeree del mondo. Lavoro nell’ambito del turismo da 45 anni e ho volato quasi sempre con Alitalia. Molti clienti delle mie agenzie di viaggio in Argentina chiedono di viaggiare con la compagnia aerea italiana.

Mancano ornai pochi mesi alla prima Conferenza mondiale dei giovani e degli oriundi italiani all’estero. Quanto è importante questo incontro per i ragazzi delle nostre comunità nel mondo?

Dobbiamo fare in modo che i giovani all’estero si avvicinino e acquisiscano esperienza nel mondo delle associazioni e della politica. Per questo motivo assume particolare rilievo la prima Conferenza mondiale dei giovani all’estero che è organizzata dal Cgie e si terrà il prossimo dicembre.

Non dobbiamo poi dimenticare che i nostri giovani nel mondo sono molto importanti per il turismo di ritorno in quanto amano la loro terra d’origine e vogliono venire in Italia. Per cercare di favorire il rientro nel nostro paese di questi ragazzi, che non devono vedere solo le consuete mete turistiche, come Venezia, Roma e Firenze, ho discusso l’argomento con il sottosegretario per il Turismo Michela Branbilla. Voglio inoltre ricordare che i giovani all’estero sono bravi e molto capaci. In Argentina, ad esempio, numerosi discendenti di italiani sono divenuti imprenditori, politici e professionisti.

Lei ha ricordato l’operato del Cgie. L’organismo di rappresentanza degli italiani nel mondo che molti, anche alla luce dell’arrivo in Parlamento dei deputati e dei senatori eletti all’estero, vorrebbero riformare o addirittura abolire. Qual è la sua posizione in proposito?

7 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

Anch’io ho avanzato una proposta per rivedere la legge istitutiva del Cgie. A tutt’oggi vi sono comunità italiane in alcuni paesi del mondo che non sono rappresentate né nel Consiglio Generale, né fra i parlamentari della circoscrizione Estero. Sarebbe quindi importante che la rappresentanza del Cgie, in cui spesso abbiamo più consiglieri per un singolo paese, fosse allargata anche a queste realtà che al momento non hanno voce. Di contro sarebbe opportuno che i consiglieri di nomina governativa, che rappresentano i partiti, i sindacati ed i patronati, facessero un passo indietro. Tanto più che i partiti oggi sono rappresentati dagli eletti all’estero, cosa c’entrano queste forze nel Cgie?. Per quanto riguarda invece i Comites credo che questi organismi stiano lavorando molto bene in collaborazione con i consolati.

Il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica ha più volte sottolineato la necessità di ottimizzare il ruolo dei parlamentari della circoscrizione Estero. Quale strada deve essere intrapresa per rendere ancora più efficace il lavoro dei rappresentanti delle nostre comunità nel mondo?

Per quanto riguarda il mio continente io credo che i deputati e i senatori eletti in Sud America debbano lavorare in sinergia. La stessa cosa, senza dimenticare le diverse esigenze delle comunità nel mondo, dovrebbe avvenire fra tutti gli eletti all’estero in presenza di obiettivi comuni, come ad esempio la diffusione della lingua e della cultura italiana, i diritti pensionistici e la tutela della salute. Per difendere il paese e i diritti delle comunità dobbiamo lottare insieme. Sono inoltre favorevole alla proposta di Mirko Tremaglia , un uomo che ha lottato quarant’anni per il voto all’estero, che si prefigge di realizzare una bicamerale per gli italiani nel mondo.

Fra le riforme che verranno affrontate nel corso della legislatura vi sarà anche quella dell’esercizio del voto all’estero. Qual è la sua posizione su questo tema?

Io ho proposto uno specifico disegno di legge di legge volto al superamento del voto per corrispondenza. Un sistema elettorale dispendioso che dà scarse garanzie per quanto riguarda la consegna dei plichi elettorali. Per anni abbiamo votato per il rinnovo dei Comites presso le urne allestite nei consolati, non vedo perché questo sistema non possa essere applicato anche alle elezioni politiche ed ai referendum. Nel mondo vi sono consolati, agenzie consolari, società italiane e molte altre strutture che possono essere utilizzate per la consultazione elettorale. Allora perché non votare tramite le urne ed evitare che i suffragi vadano persi, com’è successo a mia moglie che alle ultime votazioni politiche non ha ricevuto nemmeno il plico elettorale?

Dopo la pausa estiva i lavori parlamentari sono già tornati a pieno regime. In quale ambito concentrerà la sua azione nel prossimi mesi?

8 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

Nei prossimi mesi poterò avanti le tematiche che ho già affrontato, come ad esempio quelle relative agli immigrati, agli ex carcerati e alla violenza sulle donne. Lavorerò inoltre per estendere i programmi dell’Unione Europea, che permettono ai giovani italiani di perfezionare i loro studi in negli altri paesi membri, anche ai nostri connazionali all’estero. Questi ultimi sono infatti cittadini italiani a tutti gli effetti e devono avere lo stesso diritto all’istruzione dei giovani residenti in patria. Sto facendo presente questa opzione al ministro per la Gioventù Giorgia Meloni. Mi sto inoltre attivando per la creazione in Italia di una scuola argentina.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n18228.htm

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22 settembre 2008

STAGE ALL’ESTERO Stage all'estero con il Ministero degli Affari Esteri Pubblicato il bando MAE-CRUI da 684 posti

Parte la terza edizione 2008 del programma di tirocinio per laureati promosso dal Ministero degli Affari esteri e dalla Fondazione Crui.

Il programma consentirà a 684 laureati di primo livello e ai laureati e laureandi della scuole specialistiche e di vecchio ordinamento delle 67 Università che aderiscono al programma di svolgere un periodo di stage presso le sedi nazionali ed estere del Mae: 200 saranno impiegati presso le Ambasciate; 160 nei Consolati, 129 negli Istituti di Cultura; 2 nelle Rappresentanze Diplomatiche, 51 nelle Rappresentanze Permanenti; 142 negli uffici di Roma.

Lo stage avra’ la durata di 3 mesi, prorogabili fino a 4, con inizio il 19 gennaio. Diversi i profili richiesti, mentre sono numerose le destinazioni internazionali dove i candidati selezionati andranno a svolgere il periodo di stage: 293 sedi sono in Europa ( Roma inclusa), 47 in Centro e Sud America 29 in Asia, 47 in Nord America, 39 in Africa, 13 in Medio Oriente e 7 in Oceania.

Dal 2001 ad oggi, grazie al programma di tirocinio Mae-Fondazione Crui, oltre 6000 giovani universitari e neo laureati hanno potuto acquisire una conoscenza diretta del mondo del lavoro legato alle dinamiche della diplomazia internazionale.

Per ulteriori informazioni collegarsi alla pagina: http://www.esteri.it/MAE/IT/Approfondimenti/2008/09/20080922_Bando_MAE_CRUI.htm

Fonte : Ministero degli Affari Esteri

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INFORM - N. 182 - 22 settembre 2008

MUSICA

Corsi di pianoforte all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

BRUXELLES - Corsi di pianoforte all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Il progetto educativo musicale è coordinato dal pianista Palmo Venneri veronese e residente a Bruxelles dal 1991. il maestro Venneri è stato allievo della scuola del grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli.

I corsi di pianoforte avranno inizio il prossimo ottobre e termineranno nel mese di giugno 2009. Essi propongono un vero percorso culturale, guidato da specialisti quali i pianisti Palmo Venneri, Andrea Bacchetti e Mauricio Vallina in grado non solo di insegnare la tecnica, ma anche di trasmettere l’essenza d’ogni genere musicale. Una didattica, quindi, a tutto tondo, per stimolare la creatività e la sensibilità dell’allievo, portandolo ad essere un artista che intenda la musica come linguaggio, espressione, e non solo tecnica.

Il progetto educativo musicale si propone di programmare interventi formativi a livello musicale, didattico, artistico e musicologico all'interno dell'Istituto (corsi, seminari, master class, rapporti con altre scuole, scambi culturali, corsi di formazione professionale e di perfezionamento per studenti e diplomati, corsi musicali per adulti principianti e non e corsi di propedeutica per i piú giovani) .

Per maggiori informazioni:

www.iicbruxelles.esteri.it/IIC_Bruxelles/Menu/Gli_Eventi/Corsi_pianoforte

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n18239.htm

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INFORM - N. 182 - 22 settembre 2008

CONCORSI

Bando della Fondazione Cariparma per l’assegnazione di sei borse di studio

“Migrantes Parmenses in viaggio verso nuove frontiere”:

concorso per le scuole per raccontare con l'arte il tema dell’emigrazione

PARMA – La Fondazione Cariparma ha indetto un bando per l’assegnazione nel 2008 di sei borse di studio, sul tema “Migrantes Parmenses: in viaggio verso nuove frontiere”.

Sono in palio sei borse di studio - tre per ogni grado di istruzione - per una somma complessiva di euro 20 mila, oltre al riconoscimento di un fondo spese per gli istituti partecipanti, quale contributo per la ricerca o adattamento artistico nonché per la formazione di un complesso corale.

I partecipanti dovranno essere autori di un originale elaborato di ricerca su fatti, eventi, avvenimenti, episodi, luoghi o personaggi che hanno caratterizzato il fenomeno dell’emigrazione dal territorio della Provincia di Parma, nel corso del XX secolo; dovranno essere, inoltre, autori di un originale adattamento artistico dell’elaborato prescelto, da intendersi come parte integrante e necessaria della ricerca; l’adattamento potrà consistere nella realizzazione di un cortometraggio o nella rappresentazione, filmata, di un testo teatrale e/o musicale, della durata massima di 30 minuti.

12 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

L’elaborato di ricerca ed il suo adattamento artistico (come specificato al punto 6) dovranno essere riprodotti su un unico DVD da far pervenire, in originale, in numero di 10 copie, a cura del Dirigente Scolastico, alla sede della Fondazione Cariparma, entro e non oltre il 10 aprile 2009;

Sul sito internet della Fondazione Cariparma è stata attivata una sezione dedicata al Concorso (www.fondazionecrp.it sezione "bandoparmaincontra") nella quale verranno indicate tutte le iniziative propedeutiche correlate.

E’ inoltre attivo l’indirizzo [email protected] per inviare suggerimenti, documenti e testimonianze utili per la ricerca.

Sempre nella stessa sezione internet sarà possibile visionare i filmati di tutti gli elaborati che avranno partecipato al Concorso.

Con comunicazione successiva verrà segnalata la data fissata per la cerimonia di premiazione.

Per ulteriori informazioni contattare : tel. 0521 532112.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n18215.htm

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INFORM - N. 182 - 22 settembre 2008

FORMAZIONE

A Rosario il Primo Incontro internazionale

di insegnanti italiani

L’Istituto di Lingue e Culture dell’Associazione Unione e Benevolenza di Rosario promuove un incontro sulla didattica dell’italiano, dal 30 ottobre al 1 novembre

ROSARIO – L’Istituto di Lingue e Culture dell’Associazione Unione e Benevolenza di Rosario, in Argentina, organizza il primo Incontro internazionale di insegnanti di Italiano, in programma dal 30 ottobre al 1 novembre.

L’obiettivo è quello di offrire ai docenti che operano nei diversi livelli dell’insegnamento della lingua italiana la possibilità di conoscere la diverse metodologie adottate e le tendenze più recenti in materia, per realizzare forme di insegnamento dinamico della lingua in vista di un miglioramento professionale. I destinatari dell’iniziativa sono pertanto persone che fanno parte delle istituzioni legate alla diffusione e promozione dell’italiano come lingua straniera: professori di italiano di scuole pubbliche e private; studenti di corsi di laurea e futuri professori ed enti argentini e italiani vincolati all’insegnamento della lingua italiana.

Tra gli specialisti, ricercatori e teorici del mondo accademico italiano che lavorano in Argentina e all’estero, interverranno: il Prof. Tellis Marin, del Progetto Italiano-Edilingua,

14 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______autore della Collana “Progetto Italiano” e “La Prova Orale”; la Prof.ssa Emilia Pandolci, docente al Master in Formazione di Formatori all’Università Ca’ Foscari di Venezia; il Prof. Michele Porfidi, del Master in Didattica e promozione della lingua e cultura italiane a stranieri dell’Università Ca’ Foscari; il Prof .Linuccio Pederzani, anch’egli attivo all’ateneo veneziano e specializzato nella didattica per i bambini; Elizabetta Pavan, docente presso l’Università di Venezia di Teoria e Tecniche delle Comunicazioni di Massa. Il coordinamento generale è affidato ad Andrea Trost e Mariana Matroianni.

Per ulteriori informazioni scrivere a: [email protected] o [email protected]

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n18221.htm

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OMNIA PRESS Portale di informazione , cronaca, cultura e attualità

23 Settembre 2008

REGIONE SICILIA

Milazzo

Borse di studio per figli di lavoratori emigrati all'estero

Con la circolare n. 2 del 21 agosto 2008, l’Assessorato Regionale del Lavoro – Dipartimento Lavoro, ha stabilito il conferimento, per l’anno scolastico ed accademico 2007/2008, ai sensi dell’art. 13 della L.R. 55/80, ai figli di emigrati all’estero da almeno un anno e degli orfani di emigrati all’estero, di borse di studio dell’importo di euro 258,23 ciascuna, se studenti universitari, di euro 103,29 se frequentanti scuole secondarie di 2° grado o corsi di formazione professionale finanziati dall’Amministrazione Regionale.

Gli aspiranti, durante il predetto anno scolastico ed accademico, devono aver frequentato in Sicilia un corso legale di studi universitari, riportando una media non inferiore a 24/30 o una scuola di 2° grado, riportando agli scrutini e agli esami una media non inferiore a 7/10 o equivalente ovvero, con esito favorevole, un corso di 1° formazione professionale finanziato dalla Regione Siciliana.

Il termine di scadenza delle istanze è stato stabilito per il 31 ottobre c.a.. Chi interessato, residente a Milazzo, può presentare istanza, tramite il Comune, all’Assessorato regionale del lavoro – Dipartimento Lavoro – Servizio XI Em/Imm, via Imperatore Federico n. 70/b – 90143 Palermo.

Per visione circolare assessoriale e ritiro modelli di istanza rivolgersi :

all’Ufficio Istruzione Pubblica

V Dipartimento

via Francesco Crispi, n. 1,

tel. 090/9223480 tel. 090/9231227

Responsabile del Servizio D.ssa Mariangela Perego o all’U.R.P.

Fonte : http://www.omniapress.net/news.asp?id=2674

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24 Settembre 2008

Deputati Pd a Frattini: rinnovare alla scadenza Comites e Cgie

I deputati del Partito Democratico eletti all’estero Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Franco Narducci, Fabio Porta hanno inviato al Ministro degli Esteri, On. Franco Frattini, una lettera in cui chiedono chiaramente il rinnovo di Comites e Cgie alla scadenza fissata dalla legge.

Ecco il testo del messaggio:

“Caro Ministro,

Le scriviamo per manifestarLe un nostro orientamento a proposito del rinnovo delle rappresentanze elettive degli italiani all’estero, il cui mandato quinquennale scadrà nella primavera del 2009. Il nostro continuo contatto con le comunità italiane all’estero ci consente di conoscere direttamente la condizione e l’attività dei COMITES e del CGIE e di potere offrire anche ad altri indicazioni ed elementi che aiutino a configurare un’obiettiva valutazione sullo stato di questi delicati e importanti istituti di rappresentanza. Consideri, dunque, le nostre riflessioni come un contributo costruttivo a decisioni e ad azioni che Ella, caro Ministro, assumerà naturalmente in piena consapevolezza ed autonomia.

Questi organismi, destinati dalla legge a individuare soluzioni per i problemi presenti e di prospettiva che si manifestino nell’articolato scenario degli italiani all’estero, si reggono, come è noto, sulla partecipazione volontaria e gratuita dei loro componenti. Soprattutto i COMITES, inoltre, sin dalla loro origine hanno sofferto per la limitatezza e il ritardo dei finanziamenti, oltre che per la parziale attribuzione di poteri e funzioni e per il rapporto talvolta difficile con

17 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______qualche rappresentante diplomatico. Il CGIE, a sua volta, ha dovuto sempre lottare per abbattere il muro di indifferenza e di sottovalutazione che per lungo tempo ha caratterizzato l’idea che le istituzioni italiane si sono fatte delle nostre comunità e per affermare la fecondità, soprattutto per il nostro Paese, di un rapporto attivo e costruttivo con esse, soprattutto nello scenario globale nel quale da tempo siamo chiamati ad operare.

I rappresentanti degli organismi di rappresentanza, quindi, hanno dovuto far fronte ad una responsabilità assidua ed impegnativa, che ha messo a seria prova le loro energie e la loro generosa disponibilità. Un mandato di cinque anni, in tali condizioni, rappresenta un periodo già lungo da sostenere e, comunque, difficile da prolungare onde evitare rischi per la credibilità e la funzionalità di questi organismi.

Diluire nel tempo, inoltre, il rinnovo di COMITES e CGIE, la cui composizione e il cui funzionamento sono legati in larga misura alla vita e all’intervento dell’associazionismo, significherebbe privare di occasioni di ripresa questi fondamentali soggetti, aggravandone problemi e difficoltà.

In più, il Governo terrà entro la fine dell’anno l’auspicata Conferenza dei giovani italiani e d’origine italiana nel mondo, in vista della quale e già in corso una fase di preparazione che coinvolge migliaia di giovani. L’auspicio comune, crediamo, sia quello che essa possa servire anche a rianimare e a integrare nelle nostre comunità la partecipazione democratica alla vita delle istituzioni di rappresentanza. La vicinanza dei tempi di svolgimento della Conferenza e di rinnovo degli organismi di rappresentanza costituisce una favorevole occasione che andrebbe colta con lungimiranza e determinazione.

Non abbiamo bisogno, poi, di riaffermare a Lei, che ben li conosce e li pratica, alcuni elementari principi della vita democratica, e cioè che le leggi, quando ci sono, vanno applicate per ciò che puntualmente dispongono e che lo spirito di partecipazione, soprattutto quando si deve esercitare in contesti difficili caratterizzati da diversa cultura politica e istituzionale, si tutela e si rafforza con un limpido rispetto delle regole stabilite.

Per questo, poiché si intensificano voci e prese di posizione, anche da parte di persone che hanno responsabilità parlamentari e di governo, su un eventuale rinvio del rinnovo di COMITES e CGIE, vogliamo esprimerLe la nostra netta contrarietà ad un’ipotesi del genere e manifestare l’auspicio che, scadendo a marzo il termine legale del mandato e disponendo la legge l’indizione delle nuove elezioni tre mesi prima della scadenza, Ella voglia disporre in tal senso l’attivazione delle operazioni previste.

Aggiungiamo che se si ritiene di volere procedere ad una riforma della legge sul CGIE prima delle scadenze previste, ci dichiariamo disponibili, anche a nome del nostro gruppo di

18 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______appartenenza, a concordare un percorso parlamentare preferenziale in modo da arrivare ad un positivo risultato senza mettere in discussione il rispetto delle disposizioni previste a tale riguardo dalla legge sui COMITES e sul CGIE.

Sicuri della Sua attenzione e del Suo impegno, La salutiamo cordialmente augurandoLe buon lavoro.

I deputati: Gino Bucchino (Ripartizione Nord e Centro America), Gianni Farina (Europa), Marco Fedi (Africa, Asia, Oceania), Laura Garavini (Europa), Franco Narducci (Europa), Fabio Porta (Sud America)”.

Fonte : http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/10969/2008-09-24.html

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19 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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24 Settembre 2008

INTERCULTURA, OLTRE 600 BORSE DI STUDIO PER L'ESTERO

Scuola, il bando 08/09 per fare un'esperienza all'estero

Oltre 600 borse per gli studenti delle scuole che vogliono fare un'esperienza di vita e studio all'estero. Nel bando di quest'anno nuove mete e nuove agevolazioni economiche.

Link Sito Intercultura Bando '08/'09

L'opportunità - Come ogni anno a settembre, gli studenti possono investire sul proprio futuro iscrivendosi al bando di concorso per frequentare un periodo di scuola all’estero (da un minimo di 2 mesi, fino all’intero anno scolastico) e per vivere con una famiglia di un altro Paese.

Le mete - Portogallo, Giappone, Malesia, Tailandia, Argentina e Brasile i nuovi Paesi dove è possibile recarsi per l’intero anno scolastico. Insieme a mete più tradizionali come gli stati europei o gli USA e a Paesi emergenti come Cina e India, sono le destinazioni che accoglieranno gli oltre mille studenti italiani che ogni anno intraprendono questa affascinante esperienza.

Le borse di studio - Le novità del bando 2008-09 riguardano anche le borse di studio. Intercultura ha portato a 90.000 Euro il limite di reddito sotto il quale è possibile richiedere una delle 345 borse di studio per la copertura totale o parziale delle spese di partecipazione ai programmi di studio all’estero. A queste, in autunno si aggiungeranno circa altre 250 borse di studio messe a disposizione da numerose aziende, istituti di credito, fondazioni ed enti locali, per stimolare la partecipazione ai programmi di Intercultura dei figli dei loro dipendenti o 20 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______degli studenti del loro territorio. Complessivamente, Intercultura prevede che anche per l’anno 2008-09 saranno oltre 600 (circa 2/3 del totale) i partecipanti ai programmi che usufruiranno di una borsa di studio.

Agevolazioni economiche - Le ultime novità riguardano le agevolazioni economiche. Accanto a un ulteriore ampliamento delle fasce di reddito per le famiglie con più di due figli a carico, da quest’anno Intercultura offre un’agevolazione anche alle famiglie con due figli che si candidano a partire nel corso dello stesso anno.

Chi può candidarsi - Possono iscriversi al concorso Intercultura gli studenti nati tra il 1° Luglio 1991 e il 31 Agosto 1994. Le età di ammissione possono essere leggermente diverse a seconda del Paese richiesto, per cui si consiglia di consultare il dettaglio delle date di nascita accettate sulle pagine del bando di concorso o sul sito www.intercultura.it

Come candidarsi - La scadenza per le iscrizioni è il 10 Novembre 2008. Ci si può candidare direttamente attraverso il sito www.intercultura.it oppure si può richiedere il bando di concorso cartaceo alla sede Nazionale di Intercultura, Via Gracco del Secco, 100 – 53034 Colle di Val D’Elsa – SI Tel. 0577-900001 Fax 0577-920948 e-mail [email protected] Il bando di concorso può essere richiesto anche contattando i volontari dell’associazione che operano nei 130 Centri Locali distribuiti in tutta Italia (l’elenco è disponibile sul sito).

Fonte : http://www.ialweb.it/int_news_formaz.asp?RecordID=7007

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24 Settembre 2008

Italiani nel Mondo

DAI PUGLIESI DI LA PLATA IL "PROGETTO PUGLIA 2008" NELL’AMBITO DEL CPTCIA

LA PLATA\ aise\ - Organizzato dall’associazione pugliese di La Plata, sabato 27 settembre si terrà presso la sede dell’associazione, l’incontro "Progetto Puglia 2008" nell’ambito del Corridoio produttivo-turistico-culturale Italia-Argentina, CPTCIA. Obiettivo, completare il ciclo di incontri di formazione dei giovani imprenditori di origine italiana, per l’esattezza pugliesi, e creare le opportunità di incontro e scambio tra i partecipanti. Verranno poi presentate proposte e risultati raggiunti nelle diverse aree (culturale, professionale ed educativa), dagli altri imprenditori. L’incontro vuole essere l’occasione di approfondire la conoscenza delle relazioni tra Italia e Argentina

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=62920

22 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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24 settembre 2008

RAPPRESENTANZA, GIOVANI ED ASSOCIAZIONISMO:

INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL CNE RINO GIULIANI.

Rappresentanza, giovani ed associazionismo. Questi gli argomenti di cui il Presidente della CNE, Rino Giuliani, ha parlato durante un colloquio con il notiziario on line "Emigrazione notizie", diretto da Stelvio Antonini. Riportiamo di seguito la versione integrale dell'intervista.

"Alla domanda del Messaggero di S. Antonio: "investire sui giovani o sulle associazioni?" il sottosegretario Mantica ha risposto di puntare sui giovani anche mettendo nel conto di contestare "un sistema", quello delle associazioni, il cui principio ispiratore sarebbe la richiesta di assistenza rivolta all'Italia. Lei è d'accordo sulla valutazione fatta?"

Mi spiace e non concordo sul fatto che le associazioni degli italiani all'estero abbiano come "core business" il bussare a cassa rivolto alle istituzioni nazionali e locali. Le associazioni, a mio giudizio, non sono neanche "sistema". Affermare poi che giovani ed associazioni sono realtà antinomiche e contrapposte è un dato del tutto indimostrabile.

Altra cosa è la registrazione che italiani o oriundi di una fascia generazionale, integrati nei paesi d'accoglienza, hanno difficoltà a raccordarsi con le associazioni le quali, proprio per questo devono rinnovarsi anche dotandosi di un nuovo "appeal", con il fine anche di aprire una relazione stabile con i giovani. Contrapporre i giovani alle generazioni che li hanno preceduti sarebbe una sterile operazione; Far incontrare per una comune e condivisa progettualità le generazioni mi sembra invece una operazione feconda anche al fine del rinnovamento in atto delle associazioni. La condizione di giovane è transeunte e tuttavia considero positiva la autonoma e libera promozione di associazioni di giovani da parte di giovani. Ce ne sono in Italia ed in Europa aiutate da leggi nazionali e da programmi della UE. Le vedo realizzabili anche da parte dei nostri giovani all'estero. Va evitato tuttavia di metter in piedi una "bolla giovanilistica" destinata poi a rapidamente sgonfiarsi e soprattutto va evitato dall'interno di comites e di associazioni di artificialmente costruire indimostrabili rappresentanze giovanili. Le Conferenze dei giovani si celebrano e poi passano. Ci vuole tempo e metodo per far emergere dall'interno delle comunità i giovani che vogliono impegnarsi per dare futuro ad una italianità al'estero della quale le istituzioni italiane si sono sempre occupate poco e senza una gestione coordinata. La conferenza mondiale dei giovani è un punto di partenza . Alla fine della Conferenza si vedranno meglio le luci e le ombre di una realtà giovanile importantissima e

23 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______trascurata quanto trascurati sono stati i padri ed i nonni di quei giovani. Attendiamo idee e risorse anche dal governo nel suo insieme ,auspicando, come CNE, un confronto a breve con il ministro Meloni.

Recenti dichiarazioni stampa danno per esaurito il ruolo delle associazioni, altre ne ricollegano l'esistenza ad un presunto assistenzialismo che dall'Italia le terrebbe in vita. Al riguardo quale è la sua opinione?

C'è spazio per tutti ma non tutti hanno voglia di riconoscerlo.

Le associazioni vivono e seguiteranno a vivere con l'immenso patrimonio costituito dall'azione volontaria e dalla capacità di creare risorse economiche dall'interno delle comunità per il bene delle comunità. Ciò accadrà a prescindere anche dagli scoordinati interventi istituzionali a pioggia che raggiungono alcuni e non altri secondo logiche erogatrici decise, come si suo dire, dall'alto. Le associazioni inoltre non hanno esaurito il loro ruolo per il fatto che vi sono in parlamento i nostri rappresentanti dell'estero. Le ideologie, quelle officiate nel dopoguerra, hanno cessato di permeare la vita dei singoli e delle organizzazioni, i programmi politici, spesso compendiosi, non si applicano e la progettualità latita. Le decisioni si prendono sempre più in ambiti ristretti. Si vuole che anche le associazioni tolgano il disturbo? Il pluralismo della rappresentanza e dei fini è garanzia di democrazia. Ai partiti non spetta un ruolo di supplenza delle associazioni. Ciò vale, a maggior ragione quando ci si muove dentro ordinamenti giuridici statuali stranieri sovrani. La cultura democratica che ci ispira, l'autonomia culturale ed organizzativa, il pluralismo delle associazioni, sindacati e dei patronati, non richiede la sovraordinazione di fatto dei partiti né il consociativismo. Il dibattito ormai inoltrato sul rinnovamento dell'associazionismo sta facendo emergere in modo sempre più trasparente l'indisponibilità verso forme aggiornate di nuovo collateralismo, a legame forte o a legame debole. La permanenza attiva di una pluralità di soggetti autonomi, impegnati fra gli italiani all'estero è un fine da favorire piuttosto che da ostacolare. Fra i diversi soggetti operanti nel sociale, le associazioni ancora una volta hanno evidenziato una più marcata propensione a mettersi in discussione mostrando consapevolezza del loro ruolo e presentando un quadro di rinnovamento già da qualche tempo in atto. Gli ultimi nella CNE sono stati anni di riflessione interna, di analisi e di ricerca di soluzioni. Lo abbiamo fatto confrontandoci con tutti. L'apertura di una nuova fase di rilancio qualificato dell'associazionismo degli italiani all'estero coinciderà temporalmente con il rinnovo di Comites e di CGIE. Il modo come daremo concretezza alla fase del nostro rinnovo non sarà ininfluente rispetto al buon esito di tali scadenze Molte delle nostre analisi sono già "nero su bianco", rese note e dunque conosciute. Le si ritrovano, largamente, anche se non tutte, nel documento sull'associazionismo elaborato da un recente gruppo di lavoro ad hoc del CGIE cui abbiamo direttamente contribuito. Il 13 novembre in Roma, come CNE, con una iniziativa alla quale inviteremo per un fraterno confronto Consulte ed associazioni regionali, porteremo a compimento e definiremo in termini progettuali il nostro percorso per il rilancio delle associazioni, con l'auspicio di entrare in nuova fase di vita delle stesse con un patto di collaborazione fra associazioni. Un patto ed una carta d'impegno per rivendicazioni da portare avanti insieme, un patto che senza restringere gli spazi delle singole associazioni che si riconoscono nella CNE porti intanto quest'ultima a promuovere sedi di confronto e di attivazione di iniziative nelle regioni e nelle aree continentali insieme alle associazioni regionali e locali.

Rinnovarsi è una necessità ed una responsabilità verso gli italiani nel mondo, verso coloro che sono di origine italiana e soprattutto verso i giovani.

In concreto come pensate di muovervi per dare voce e peso alla rappresentanza sociale espressa dalla CNE e dalle associazioni regionali e locali?

La mia opinione è che si debba andare ulteriormente avanti rispetto al presente e che non ci si debba limitare alla cura ed all'adeguamento soltanto della propria associazione. Questo va bene e lo stiamo facendo in molti ma quello di cui abbiamo bisogno non è la competizione al

24 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______nostro interno quanto piuttosto la sinergia e la messa in comune del meglio delle nostre risorse umane, solidaristiche e professionali. Le associazioni sono fra loro diverse ed è bene che sia così ma accanto a spazi e ruoli distinti ci sono azioni comuni per la cui realizzazione vi è la necessità di confronti aperti. Da soli, come singole associazioni abbiamo poca strada da fare. Insieme possiamo costruire il futuro acquisendo e metabolizzando al nostro interno l'insieme delle cose condivise ed operando insieme per la loro attuazione. É la nostra autonoma capacità di rappresentare istanze concrete e di farlo tutti insieme, con una cessione minima di sovranità delle singole associazioni che potrà fare la differenza fra collateralismo subalterno e libero determinarsi delle scelte associative. Nel passato si sono volute contrapporre le associazioni nazionali con quelle regionali. Lo si è fatto anche con l'uso della legislazione regionale. Oggi si riconosce che gli italiani all'estero non sono connotabili soltanto dall'appartenenza a questa o quella regione ma anche dall'avere come riferimento comune la madrepatria, la comune Carta costituzionale, la comune lingua e cultura italiane. Nel CGIE, a partire da una certa data le associazioni nazionali storiche aderenti alla CNE nel frattempo cresciute di numero non hanno tutte trovato posto come sarebbe stato giusto, secondo la ratio istitutiva del CGIE. Ha prevalso una logica partitica così che alcune nuove associazioni nazionali sono entrate ed altre storiche sono state tolte semplicemente non facendo loro pervenire un form di conferma della partecipazione. Sono state semplicemente tolte con un tratto di penna senza alcuna motivazione scritta e con un eccesso di discrezionalità. Se fosse dipeso da me si sarebbe dovuta avviare, a legislazione immutata, una partecipazione a rotazione fra tutti o si sarebbe dovuta allargare, modificando il decreto, la partecipazione alle nuove associazioni nazionali nel frattempo costituitesi. Dividere le associazioni è stata, aldilà delle intenzioni, una cosa sbagliata come sterile è stato il rimpallo sulla responsabilità nella decisione fra schieramenti di governo opposti ed innaturalmente ossificati dentro un organismo consultivo quale il CGIE. È stata una campagna sbagliata cui non ci si è contrapposti con il dovuto impegno e nel giusto modo non facendone una questione dei partiti.

Il sottosegretario Mantica nella intervista sopracitata afferma che "non possono esistere due sistemi di rappresentanza diversi e conflittuali fra loro" aggiungendo che "i vari livelli di rappresentanza devono essere riequilibrati fra loro". Lei concorda con le due affermazioni ora richiamate?

Il sottosegretario Mantica pone un problema vero e suggerisce un metodo. Non indica per ora una soluzione. Se rileggiamo le dichiarazioni del suo predecessore e di numerosi parlamentari oggi riconfermati, l'elezione dei 18 parlamentari avrebbe chiuso il cerchio di una "rappresentanza perfetta" cui avevano contribuito, con la loro esistenza anche i Comites ed il CGIE.

Questa concettualizzazione conservatrice dell'esistente non mi ha mai convinto per quello che include e per quello che esclude dalla "rappresentanza perfetta". Il CGIE infatti, nel quale ci sono rappresentanti di associazioni e dai comites è un organo consultivo nel quale elevato è il numero dei componenti designati direttamente o indirettamente dai partiti o da organizzazioni sociali quali i sindacati e i patronati. Il CGIE non è stato e non lo è più a maggior ragione oggi dopo il voto all'estero un organo di rappresentanza. Non si vedono pertanto due livelli di rappresentanza, CGIE e parlamentari eletti (rappresentanza della circoscrizione esteri?) da riequilibrare. Vi è piuttosto una esigenza di distinzione e riposizionamento pur fra funzioni diverse ( oggi il potere legislativo delle due Camere di cui fanno parte,senza vincolo di mandato gli eletti dall'estero e la funzione di consulenza proprio del CGIE) da compiere con una revisione coerente e chiarificatrice dell'attuale CGIE. Quanto ai Comites essi sono certamente un esempio concreto di rappresentanza reale con loro spazi operativi che meglio vanno valorizzati modificando la legge istitutiva. Chi parla di "rappresentanza perfetta" come sistema sinergico piramidale: Comites, CGIE e 18 eletti, rimuove l'esistenza della rappresentanza dell'associazionismo nazionale e di quello regionale con la loro vita democratica, le loro istanze rivendicative, le loro attività. Alcuni piccoli segni in direzione del riconoscimento della rappresentanza della CNE incominciano a venire avanti a partire dal decreto ministeriale che la inserisce nel comitato organizzatore della Conferenza dei giovani italiani all'estero, alla decisione sostenuta dal Segretario Generale del CGIE di inserire la CNE nel gruppo di lavoro che ha steso il documento

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CGIE sull'associazionismo, alle proposte, per ora avanzate sulla stampa, del presidente della V commissione del CGIE per la partecipazione effettiva della CNE a diversi importanti sedi di raccordo e di armonizzazione fra stato e regioni per l'attuazione di politiche riferite agli interventi per gli italiani all'estero, alla proposta di legge del collega Narducci e di altri deputati per il riconoscimento della natura di promozione sociale alle associazioni nazionali I frutti del lavoro svolto giungono lentamente così come il riconoscimento del ruolo che tutte le associazioni hanno nelle nostre comunità. Si allarga la percezione positiva del ruolo delle associazioni. Tutto questo ci incoraggia a superare i nostri limiti attuali ed a meglio concretizzare le nostre potenzialità.

Perseguiamo con immutato impegno la fase aperta del nostro rinnovamento".

Fonte : http://www.consultanazionaleemigrazione.it/news

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24 Settembre 2008

Italiani nel Mondo

RIUNITO A BOLOGNA IL COORDINAMENTO DELLE CONSULTE REGIONALI EMIGRAZIONE

BOLOGNA\ aise\ - Si sono riuniti ieri, 23 settembre, a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, convocati dalla presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, Silvia Bartolini, i rappresentanti delle Consulte regionali dell’emigrazione. Erano presenti il vicepresidente vicario del Consiglio dei toscani all’estero, Lorenzo Murgia, il presidente del Consiglio dei marchigiani nel mondo, Ennio Berionni, il responsabile del settore emigrazione della Lombardia, Attilio Citrano, con il referente per la presidenza Giovanni Floris, il direttore del Servizio per i corregionali all’estero del Friuli Venezia-Giulia, Marco Stolfo, il segretario della Consulta dei calabresi, Giosuè Dragone, e il presidente del Comitato regionale dei lucani all’estero, Pietro Simonetti. Hanno condiviso l’opportunità di un maggior coordinamento tra le Regioni anche Umbria, Puglia, Veneto, Sardegna, Liguria, Molise e Lazio. Tre i punti trattati, ha riferito la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, Silvia Bartolini: l’esigenza di "istituire un coordinamento stabile per portare poi le tematiche comuni e lo scambio di buone pratiche nel loro alveo naturale che è la Conferenza Stato- Regioni"; la discussione del documento del Comitato Generale Italiani all’Estero sull’associazionismo, con la richiesta al Cgie di organizzare un seminario di approfondimento; e la preparazione della Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo, convocata dal 10 al 12 dicembre a Roma, che vede l’Emilia-Romagna nel comitato organizzatore. "I rappresentanti delle Regioni presenti", ha detto la Bartolini, "concordano sulla necessità di proseguire il coordinamento regionale anche oltre la Conferenza dei Giovani, per poterci confrontare stabilmente sul nostro lavoro". La prossima riunione del coordinamento si svolgerà presso la Regione Basilicata a Matera.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=62917

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INFORM - N. 184 - 24 settembre 2008

GIORNALISMO

Promosso dall’Associazione “Terra del Mediterraneo. Arte, cultura e Comunicazione”

Dalla Puglia, primo concorso internazionale “Giornalista del Mediterraneo”

BARI – Da Grumo Appula (Bari) l’Associazione “Terra del Mediterraneo. Arte, cultura e Comunicazione” lancia il primo concorso internazionale “Giornalista del Mediterraneo”.

“L’obiettivo del concorso – spiega Tommaso Forte, giornalista, presidente dell’Associazione, nonché ideatore del concorso - è quello di coinvolgere i giornalisti della carta stampata e della televisione, oltre che gli allievi delle scuole di giornalismo e delle facoltà universitarie che si occupano di Comunicazione in tutta Europa, con particolare interesse per quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. L’iniziativa mira “al coinvolgimento di oltre 5.000 giornalisti, sia italiani che stranieri, nonché, delle maggiori testate giornalistiche on-line, radiofoniche, della carta stampata e della televisione”.

Forte sottolinea anche che il premio giornalistico “Giornalisti del Mediterraneo” si propone “come prima esperienza, in questo senso, nel Mezzogiorno d’Italia, con l’obiettivo ultimo di contribuire ad una migliore e maggiore conoscenza della figura professionale del giornalista. Il concorso costituirà, inoltre, un importante trampolino di lancio a livello nazionale ed internazionale, per tutti i giovani giornalisti emergenti, oltre che per tutti i professionisti impegnati da anni nella comunicazione che vogliano porsi a confronto”.

Il concorso si articolerà in sei sezioni: Tutela dei minori; Politica estera e internazionale; Ecomafie, pubblica sicurezza e tutela dei cittadini; Premio economia e sviluppo economico “Vincenzo Fragassi”; Premio del Mediterraneo; Premio Wojtyla.

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La giuria sarà composta da Lino Patruno, giornalista ed editorialista de La Gazzetta del Mezzogiorno, Francesco Strippoli, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, Attilio Romita, giornalista di Rai1, Clara Zagaria Ansa Bari, Vincenzo Magistà, direttore del Tg Norba, Raffaele Nigro, Giornalista Rai e scrittore, Mons. Giacomo Giampetruzzi, esperto di comunicazione sociale e giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese, Nello Mongelli, direttore quotidiano Barisera, Nicola e Saverio Fragassi, giornalisti de La Gazzetta del Mezzogiorno.

Per informazioni e per richiedere il bando: www.terradelmediterraneo.it e [email protected]

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n18428.htm

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29 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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24 Settembre 2008

Cooperazione

SVILUPPO AGRICOLO: SIGLATO A TIRANA UN PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE PUGLIA E ALBANIA

TIRANA\ aise\ - Promuovere lo sviluppo delle relazioni di reciproco interesse nel campo dell’agricoltura, alimentazione, agroindustria e sviluppo rurale ed attivare iniziative anche attraverso la stipula di specifici accordi. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato a Tirana tra la Regione Puglia e la Repubblica di Albania. "Guardare concretamente a collaborazioni con Paesi frontalieri con i quali dialoghiamo attraverso il mar Mediterraneo – ha detto l’assessore Enzo Russo, che ha sottoscritto il documento con il Ministro dell’agricoltura albanese Jenin Gjana - serve a creare corridoi basati su programmi di sviluppo che ci spingono verso l’area balcanica, sono oggi gesti e fatti necessari ad una cooperazione per sviluppare azioni sostenibili e sinergie possibili anche a tutela di una biodiversità straordinaria. La Puglia – ha aggiunto - così può svolgere un ruolo centrale per lo sviluppo del Sud dell’intera Europa e l’agricoltura con l’agroalimentare ne sono protagonisti indiscussi per il ruolo economico che sono capaci di generare". Attraverso un’apposita programmazione si prevedono: sviluppi dei rapporti con soggetti del sistema produttivo e con istituzioni dei due paesi che operano nel campo dell’agricoltura, agroindustria, alimentazione e sviluppo rurale, volti al trasferimento tecnologico nelle varie forme possibili, formazione professionale e assistenza tecnica, manifestazioni fieristiche specializzate rivolte al sostegno dell’imprenditoria.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=62969 30 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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INFORM - N. 184 - 24 settembre 2008

ITALIANI ALL’ESTERO

Zacchera a Rai International e audizione di Mantica alla Camera

Zacchera: “Per la Conferenza dei giovani Italiani nel mondo importanti i metodi di scelta dei delegati dai vari paesi”

ROMA - L'on. Marco Zacchera, presidente del Comitato permanente per gli Italiani all'estero della Camera dei Deputati, partecipa oggi con una intervista a Sportello Italia, la rinnovata trasmissione di Rai International. Come già segnalato, è invece prevista per domani l'audizione del senatore Alfredo Mantica da parte dello stesso Comitato con all'ordine del giorno una relazione del sottosegretario agli Esteri con la delega per gli Italiani nel mondo sulle linee programmatiche del MAE .

Zacchera - che lunedì ha partecipato alla Farnesina alla prima riunione del Comitato promotore costituito in vista della prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo in programma a Roma a dicembre - ha espresso intanto soddisfazione per i lavori svolti.

" Mi sembra ci sia molta buona volontà da parte di tutti per rendere il meeting interessante e positivo - ha detto Zacchera -. E sarà importante non solo il coinvolgimento anche delle regioni quanto i metodi di scelta dei delegati dai vari paesi. Mi auguro - ha concluso - che intervengano pochi ‘raccomandati’ e invece molti ragazzi e ragazze che effettivamente partecipano alla vita delle nostre comunità nel mondo e che in questi mesi con diverse assemblee locali si sono già impegnati per presentare documenti e progetti".

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n18402.htm

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24 Settembre 2008

Italiani nel Mondo

MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO

UN APPELLO ALLA CONFERENZA DEI GIOVANI ITALIANI NEL MONDO: PROMUOVIAMO IL SENSO D’APPARTENENZA

DI LUCIANO SEGAFREDDO

PADOVA\ aise\ - "Cultura, formazione e ricerca. Così", secondo padre Luciano Segafreddo, "gli oriundi possono fare propri, o consolidare, i loro legami genetici con l’Italia. Ed essere protagonisti, anche dall’estero, di una storia comune e condivisa". E il direttore de Il Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero lo spiega in un lungo articolo, pubblicato nel numero di ottobre del mensile, che riportiamo di seguito integralmente. "La Conferenza dei giovani italiani nel mondo, se vuole "individuare elementi e strumenti utili a definire una politica rivolta alla piena valorizzazione del patrimonio economico e culturale rappresentato dalle nuove generazioni degli italiani" – come recita il primo articolo del decreto d’indizione della Conferenza emanato lo scorso 18 luglio dal ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini –, dovrà rispondere a interrogativi di grande attualità. Come promuovere, infatti, il senso d’appartenenza e i rapporti con l’Italia delle nuove generazioni sparse nel mondo? E come rispondere alle loro attese? Sono domande che toccano il futuro dell’italianità, non solo riguardo all’allargamento dell’adesione civile e politica dei nostri oriundi, ma soprattutto al senso della loro appartenenza a un Paese amato per il patrimonio culturale che ha saputo diffondere in ogni continente. Con l’articolo sul tema "La cultura è la nostra risorsa", Ernesto Galli della Loggia ha richiamato l’attenzione dei politici e del mondo istituzionale e associazionistico italiano, sottolineando "il

32 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______venir meno di un’energia interiore, il perdersi del senso e delle ragioni del nostro stare insieme come Paese. Sapere, Passato e Bellezza rappresentano le tre grandi prospettive che da sempre caratterizzano e per più versi racchiudono l’intera nostra vicenda, le tre prospettive che da secoli sono valse a mantenere questa piccola penisola mediterranea al centro dell’attenzione del mondo, portando il nome italiano oltre ogni confine" (Cfr. Corriere della Sera, 22 luglio 2008). Ho letto queste riflessioni pensando alle richieste riguardanti la cultura e l’istruzione espresse dai nostri oriundi nei convegni organizzati in ogni continente in preparazione alla Conferenza di Roma. Gli ambiti della cultura, della formazione e della ricerca, che l’Italia può offrire loro, diventano sicura garanzia per la crescita del senso d’appartenenza al Paese d’origine dei loro padri. Ma sono ambiti e istanze che devono trovare approfondimenti e, dai dibattiti della futura Conferenza, prospettare concreti interventi per promuovere dei "Progetti Giovani" a sostegno della loro maturazione professionale e della loro creatività. Progetti a favore di oriundi italiani meritevoli e provenienti dai cinque continenti sono già attuati da alcune Università italiane, con borse di studio, per iscriverli a specifici master o per inserirli in corsi d’approfondimento, in centri di ricerca o nelle realtà imprenditoriali più avanzate. Nella logica di questo investimento a lunga scadenza, mirato a recuperare i rapporti con l’"altra Italia", stanno operando lodevolmente anche alcune Regioni italiane e associazioni, con l’obiettivo di aiutare i loro corregionali e giovani soci a crescere negli ambiti della cultura e della ricerca scientifica. A livello governativo, però, il Parlamento italiano deve maturare un progetto politico globale a favore dei suoi figli all’estero, con progetti di rilancio e con prospettive che motivino l’appartenenza culturale all’italianità – e se lo desiderano anche politica – delle nostre nuove generazioni. Tra i Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si trova agli ultimi posti in rapporto alle risorse destinate alla ricerca e ai vari ambiti della conoscenza. Nella dichiarazione di Lisbona del 2000, la Commissione Europea ha invitato i Paesi membri ad adottare, nel contesto del costante aumento della mobilità delle nuove generazioni, nuovi provvedimenti per la crescita e la diffusione della conoscenza, realizzando, all’interno dei "Programmi Quadro", azioni concrete non solo per incentivare la mobilità, ma per migliorare l’instabile rapporto "accademia- industria". Un appello, questo, che può favorire la mobilità dei nostri oriundi e incentivare la loro presenza e i loro rapporti con l’Italia, a favore di una crescita culturale aperta alla loro futura professionalità".

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=62905

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33 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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24 Settembre 2008

Italiani nel Mondo

LA VOCE D’ITALIA (VENEZUELA)/ SI INCONTRANO I GIOVANI ITALIANI - DI VANESSA PÉREZ BRABANDERE

CARACAS\ aise\ - "Col bellissimo paesaggio della montagna alle spalle è cominciato sabato mattina nella associazione abruzzesi in Venezuela il gran ritrovo dei giovani italovenezolani. Le parole d’apertura dell’evento sono state pronunciate dall’attuale padrona di casa, Gabriella Marcacci, presidente dell’associazione abruzzesi in Venezuela, che ha ribadito come le porte dell’associazione siano sempre aperte per tutta la collettività italiana. Quindi ha parlato il cavaliere Giovanni Margiotta, presidente della Federazione abruzzesi, che salutando tutti i presenti ha ricordato il motivo dell’incontro: i giovani sono "il futuro, il domani, e a loro dobbiamo tramandare e lasciare la nostra eredità". Eredità che Johnny Margiotta, rappresentante dei giovani italovenezolani del Cgie, ha a cuore, e per questo sta creando una federazione che raggruppi tutte le associazioni di giovani italovenezolani". Quotidiano edito a Caracas e diretto da Gaetano Bafile, "La voce d’Italia" pubblica oggi il resoconto della riunione scritto da Vanessa Perez Brabandere. "Il giovane Margiotta ha iniziato con l’appoggio dei Comites di Maracaibo e Caracas, è stato a Buenos Aires per conto del Maie, dove lo hanno investito della responsabilità di organizzare per il partito fondato da Ricardo Merlo una associazione dei giovani dell’occidente del Venezuela. "Bisogna vincere l’abulia dei giovani, e far capire l’importanza di conoscere le proprie radici, far sapere che i nostri genitori uniti tanti anni fa sono riusciti a crescere e che noi uniti saremmo pure una forza – dice Johnny. – Per quello, ci dobbiamo unire attraverso associazioni, club, non importa il mezzo. Perché se siamo di più e ci facciamo sentire, sarà più facile avere risposte al momento di chiedere informazioni su quello che offre l’Italia a noi figli di italiani, e anche poter offrire aiuto, noi italovenezolani, a un’Italia in crisi". Il giovane Margiotta ha continuato rivolgendosi direttamente ai giovani presenti: "il fatto che voi siate qua provenienti da Maracay, Merida, Maracaibo, Punto Fijo, Valera, Caracas e altri posti del Venezuela dimostra che l’interesse c’è, ma non basta. Bisogna che cominciamo a lavorare insieme. Possiamo

34 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______velocizzare le pratiche consolari, organizzare eventi, immaginatevi se fossimo noi quelli che scelgono la rappresentante venezolana di miss Italia nel mondo, una concorrente criollita venezuelana della nostra collettività! Oppure potremmo promuovere le bande dei nostri giovani, e a loro volta chiedere loro di cantare qualche brano in italiano, magari potremmo individuare il prossimo Vasco Rossi. Perché noi siamo dell’idea che una associazione non è un club del ricordo bensì un ente che presta un servizio ed è presente attivamente nella vita dei suoi membri". "Per far diventare realtà i progetti abbiamo bisogno dell’appoggio degli adulti, che però non devono approfittarne per fare politica: noi giovani vogliamo lavorare davvero. A dicembre si terrà la riunione dei giovani italiani nel mondo (a Roma, organizzata dal Cgie – nda) e si discuterà su cosa significa la italianità per noi che abitiamo all’estero. Invito tutti i giovani italovenezolani, tanto quelli con la cittadinanza come quelli che non sono riusciti ad averla, a scrivermi al blog www.giovanivenezuela.com e dirmi che ne pensano". Doan Merola, ex membro associazione giovani Campania: "noi abbiamo iniziato nel ‘92, l’anno dei falliti golpe, un periodo difficile. Anche se partimmo con slancio dovemmo fermarci, passarono gli anni e si dovette ricominciare tutto da capo. Ma quello che più di tutto ci bloccò fu il fatto che ognuno avesse una propria opinione, e non si riusciva a prendere alcuna decisione. Credo allora che l’importante sia avere la volontà di arrivare a compromessi, e avere un organismo che segua una linea che non permetta che il lavoro svolto vada disperso. È pure importante il tema dei fondi, perché se non ci sono bisogna trovarli noi: non dobbiamo starcene con le mani in mano". Giancarlo Colasante, presidente dell’Associazione giovani abruzzesi, ha ripreso il tema della poca partecipazione dei giovani dando il suo appoggio all’idea di eventi per giovani organizzati dai giovani, "molti di noi, se devono muoversi con i genitori, si tiriamo indietro. Ma queste sono iniziative per conoscerci, lavorare insieme e aiutarci. Voglio che tutti sappiate che potete contare sul nostro aiuto". Erano presenti i giovani di un’altra generazione, Ugo di Martino presidente del Cgie e Michele Buscemi presidente del Comites Caracas, per dare un saluto ai giovani e alle loro idee, augurando per la prossima riunione a Roma dei giovani italiani nel mondo il migliore dei successi".

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=62901

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35 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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25 settembre 2008

Ad Alfonsina De Felice il Premio Colombo 2008

All'Assessore regionale all'Emigrazione ed Immigrazione, Politiche Sociale e Giovanili della Regione Campania, verrà conferito il riconoscimento il prossimo 10 ottobre a New York

In concomitanza con le celebrazioni del mese della cultura italiana, si svolgeranno il prossimo 10 ottobre a New York, al 3000 di East Tremont Avenue – Bronx, la cerimonia di conferimento del Premio Colombo 2008. A ricevere quest'anno il prestigioso riconoscimento sarà l'Assessore regionale all'Emigrazione ed Immigrazione, Politiche Sociale e Giovanili della Regione Campania, Alfonsina De Felice.

L'annuncio arriva dalla Federazione delle Associazioni della Campania Usa , presieduta da Nicola Trombetta.

Le celebrazioni vedranno una vasta rappresentanza di esponenti della comunità campana e italo-americana, ma saranno soprattutto una grande festa, dedicata interamente alla cultura e alle tradizioni campane con concerti, esibizioni di tarantella, spettacoli musicali e teatrali.

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=106&info=12555

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Associazione Internazionale Pugliesi nel Mondo

25 settembre 2008

Premio Internazionale Pugliesi nel Mondo

La premiazione e gli incontri si svolgeranno dal 17 al 20 settembre a Bari

Sabato 18 Ottobre 2008 ore 9,30 nella Sala Convegni Hotel Mercure Villa Romanazzi di Bari, si svolgerà la Convention dei pugliesi eletti e/o presenti nelle varie istituzioni sia in Italia che all'estero come imprenditori, managers, artisti, intellettuali, sul tema: "Esperienze personali, collaborazione fra corregionali e loro istituzioni, investimenti e sviluppo turistico-culturale- commerciale sul territorio".

Particolari riconoscimenti saranno assegnati a tutti i Sindaci pugliesi attualmente in carica nei Comuni di altre regioni; Sabato 18 Ottobre 2008 alle ore 16,30 nella Sala Convegni Hotel Mercure Villa Romanazzi di Bari si volgerà inoltre la Cerimonia con consegna ai selezionati del Premio Internazionale "Pugliesi nel Mondo", evento a cui hanno già assicurato la loro presenza prestigiosi pugliesi del mondo dello spettacolo, della cultura e dell'imprenditoria. La serata sarà allietata da musicisti della pugliesi, alla presenza delle istituzioni e mass media. Domenica 19 Ottobre 2008 alle ore 9,30 (in luogo ancora da definire) si svolgerà il Meeting dei coordinatori, dirigenti e soci dell'Associazione sul tema: "Organizzazione e presenza associazione sul territorio italiano ed estero, iniziative e programmazione". In tali giorni sarà inoltre possibile allestire stands di promozione e degustazione prodotti tipici pugliesi, materiale pubblicitario turistico e quant'altro utile ad una migliore visibilità della Puglia. Già da Venerdì 17 delegazioni dell' Associazione formata da dirigenti e soci nonché gli invitati che riceveranno i premi e/o riconoscimenti vari, tutti accompagnati dai loro familiari, potranno effettuare escursioni turistiche con pullman G.T. sull'intero territorio pugliese con itinerari organizzati dall' Associazione e in collaborazione con gli enti e istituzioni locali che lo riterranno. Inoltre, si potranno visitare Centri Turistici, Aziende del settore alimentare e altro, sempre con la collaborazione dell'associazione e dopo aver preso contatti con gli interessati.

Fonte : www.puglianelmondo.com

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25 Settembre 2008

Italiani nel Mondo

DECISO IL NUMERO DEI DELEGATI ALLA I CONFERENZA MONDIALE DEI GIOVANI: IL COMITATO ORGANIZZATORE TORNERÀ A RIUNIRSI AD OTTOBRE

ROMA\ aise\ - Saranno 420 i giovani delegati che a dicembre giungeranno a Roma per la I Conferenza mondiale dei giovani italiani e di origine italiana all’estero, promossa dal Cgie. Secondo quanto deciso dal Comitato organizzatore riunitosi alla Farnesina all’inizio di questa settimana, la delegazione più corposa sarà quella europea, con 188 delegati, seguita da quella sudamericana, con 154; chiude quella "anglofona" con i restanti 44 delegati.

Alla riunione del Comitato hanno partecipato il sottosegretario Mantica e altri esperti del Ministero degli Esteri; il Cgie era rappresentato dal Segretario generale, dai quattro vice segretari e dal presidente della Commissione Giovani.

Presenti anche, per il Senato, Claudio Micheloni e per la Camera Marco Zacchera; quattro le regioni che hanno partecipato all’incontro più la Regione Lazio e il Comune di Roma, istituzioni "ospiti", e i rappresentati dei Ministeri per le politiche giovanili e per l’Istruzione. La prossima riunione del Comitato si terrà, sempre alla Farnesina, nella prima decade di ottobre.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=62982

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25 Settembre 2008

Italiani nel Mondo

AUDIZIONE DEL SOTTOSEGRETARIO MANTICA AL COMITATO DELLA CAMERA

IL PRESIDENTE ZACCHERA: TROPPI TAGLI NELLA FINANZIARIA – PRESTO L’AUDIZIONE DI TREMONTI

ROMA\ aise\ - È stato il primo confronto del Comitato per gli Italiani all’Estero della Camera con il governo quello odierno con il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Alfredo Mantica. Un confronto arrivato subito dopo la pausa estiva ed i tagli che la manovra economica aveva portato con sé. E, in attesa della Finanziaria, approvata martedì dal consiglio dei ministri, le notizie, giunte dall’ampia relazione di Mantica, non sono affatto rassicuranti, per lo meno sul fronte finanziario.

"Il sottosegretario ci ha presentato delle bozze che sono molto preoccupanti, perché prevedono tagli piuttosto forti ai capitoli di bilancio che riguardano gli italiani nel mondo", ha riferito all’Aise il presidente del Comitato, Marco Zacchera (An-PdL), per il quale è il momento di fare squadra: "bisogna cercare tutti insieme di recuperare ciò che è possibile". "I tagli sono limitati per Cgie e Comites, mentre", ha spiegato Zacchera, "sono più sensibili sull’assistenza diretta e sull’assistenza indiretta". Un capitolo, questo, "importante per gli italiani di una certa età" e in difesa del quale anche Mantica si è detto disponibile. "Queste sono le basi di partenza", ma "cercheremo di recuperare qualcosa lungo la strada", ha dichiarato il sottosegretario secondo quanto riferito da Marco Zacchera, che dal canto suo è già sul piede di guerra, certo che "maggioranza e opposizione saranno compatte". L’intenzione è quella di chiedere un’audizione al ministro dell’Economia e della Finanza, Giulio Tremonti, in modo tale che sia lui stesso a spiegare al Comitato i termini delle scelte in Finanziaria ed il perché di un taglio alle risorse degli italiani nel mondo che "va al di là del tasso medio di taglio". 39 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

Quanto alla rete consolare, Mantica ha riferito al Comitato "che non sono più previsti, nel breve periodo, altri tagli delle sedi diplomatico-consolari, ma, a fronte di ciò, ci saranno meno risorse". Il che vuol dire che dovrà esser fatto uno sforzo in più per "far funzionare meglio" la macchina consolare, nella consapevolezza dei vari ruoli che i Consolati rivestono nelle "diverse realtà" del mondo, dove ci sono "consolati d’emigrazione, ma anche consolati di immigrazione" e pure "molti altri che hanno una funzione di promozione dell’Italia all’estero". Si è parlato poi riforma del Cgie e di Comites. Un aspetto, quest’ultimo, su cui Mantica è stato chiaro. L’ipotesi, da molti ventilata, di uno slittamento delle elezioni per il rinnovo dei Comites al 2010 ci sarà solo se nel frattempo si provvederà ad una seria riforma degli stessi, altrimenti, si procederà alle elezioni "perché non c’è motivo perché non si voti". Se, al contrario, verrà avanzata una proposta di legge – e "noi", ha detto Mantica, "siamo disponibili a votarla in parlamento" – si può pensare ad aspettare qualche mese.

Quanto al Cgie, tutti i parlamentari, tanto della maggioranza quanto dell’opposizione, hanno convenuto oggi sulla necessità di metter mano alla legge costitutiva del Cgie, che va rinnovata "ad esempio inserendo nel Cgie gli eletti all’estero e diminuendo, se non eliminando del tutto, i consiglieri di nomina governativa".

L’audizione del sottosegretario Mantica è terminata con due buone notizie. Il rappresentante della Farnesina ha infatti annunciato ai membri del Comitato il "via libera alla costituzione del famoso Museo dell’Emigrazione, che con ogni probabilità avrà sede all’Altare della Patria di Roma", dove resterà in pianta stabile per due o tre anni con l’obiettivo di "richiamare" l’attenzione dell’Italia nei confronti della nuova istituzione e di ciò che intende celebrare: la nostra emigrazione. Poi è in programma una circuitazione del museo stesso in giro per il mondo, così da portarlo all’attenzione anche dei nostri connazionali all’estero. Infine, dopo la prima riunione nei giorni scorsi del Comitato organizzativo della Conferenza dei Giovani Italiani all’Estero, di cui fa parte anche Marco Zacchera, durante la riunione odierna del Comitato sono state definite le date in cui si svolgerà l’evento. 420 ragazzi saranno impegnati per quattro giorni a Roma. L’8 e il 9 dicembre si inizierà con le sessioni continentali, presso la Fao, mentre il 10 e l’11 ci sarà l’Assemblea Plenaria, che, ha svelato Zacchera, si aprirà, la mattina del 10, con la seduta inaugurale alla Camera dei Deputati, alla presenza del Capo dello Stato, del Presidente della Camera e del Presidente del Senato, per poi tornare alla Fao.

Un "segno di attenzione" e un "bell’impegno" da parte del governo e delle Istituzioni, che stanno cercando di organizzare una occasione "utile e concreta" di incontro.

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=62980

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26 Settembre 2008

CONFERENZA GIOVANI - "SODDISFAZIONE" DEL SEGRETARIO GENERALE DEL CGIE CAROZZA PER L'AVVIO DEI LAVORI DEL COMITATO ORGANIZZATORE

In continuità con l'impegno e l'attività condotta dal CGIE in questi ultimi due anni

"Soddisfazione ed apprezzamento" ha espresso il Segretario Generale Elio Carozza per l'andamento dei lavori della prima riunione del Comitato Organizzatore della Conferenza dei giovani italiani nel mondo, che ha designato i componenti del Comitato Esecutivo e di cui fanno parte, insieme al Sottosegretario agli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo, al Segretario Generale del CGIE ed al Segretario Generale della Conferenza, esponenti dei Ministeri competenti (Affari Esteri, Politiche Giovanili e Ministero Istruzione e Universita'), delle Consulte regionali dell'emigrazione e del Comune di Roma.

“In primo luogo “soddisfazione” – ha puntualizzato Elio Carozza - per il riconoscimento, da parte dello stesso Governo e del Comitato Organizzatore della Conferenza, del forte impegno del Consiglio Generale –concretizzato con la partecipazione diretta alla Conferenza di tutte e tutti i consiglieri del CGIE - nell’affrontare sul piano della concretezza l’incontro diretto con le giovani generazioni di italiani o di origine italiana all’estero in Italia come nei loro Paesi di

41 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______residenza, uscendo fuori dalle logiche di una riflessione mediata dalle siapur utilissime analisi sociologiche che hanno accompagnato i primi approcci alla questione. In secondo luogo “apprezzamento” per la condivisione e partecipazione sulle linee e le scelte segnalate dagli stessi giovani nel documento prodotto dal CGIE e dagli incontri-Paese dei giovani promossi nei 22 Paesi ad alto tasso di emigrazione.” “La stessa conferma della larga partecipazione dei giovani che hanno preso parte alle riunioni nazionali nei loro Paesi di residenza fra i 420 delegati ammessi alla Conferenza, è un dato di fatto del grado di interesse del Comitato organizzatore verso l’azione del CGIE, al di la’ di ogni logica politica.”

Alla luce di queste considerazioni – ha proseguito il Segretario Generale del CGIE - le pre- conferenze continentali e Paese dei giovani si terranno a Roma 8 e 9 dicembre, per dare un’ulteriore continuità all’intervento del Consiglio e meglio definire e permettere un immediato approfondimento da parte della stessa Conferenza alla quale spetterà il compito di individuare le linee portanti di un’azione innovatrice nel collegamento con le comunita’ di giovani italiani o di origine italiana all’estero di oggi.”

“Il Segretario Generale ha sottolineato la volontà del CGIE a proseguire l’impegno finora portato avanti a fianco ed insieme ai giovani all’estero, che hanno a cuore il collegamento con la terra d’origine, ed auspica una larga partecipazione fra i delegati alla Conferenza dei giovani che hanno preso parte alle riunioni-Paese ed l’apertura dell’iniziativa del Comitato Organizzatore e del Comitato Esecutivo anche ad una rappresentanza di giovani cittadini italiani di origine straniera residenti in Italia. Sposando l’attualità di questa linea – ha concluso il Segretario Generale Carozza - la Conferenza fara’ proprie le richieste dei nostri giovani all’estero nei confronti di un dialogo pluriculturale, che rappresenta il dato saliente della realta’ contemporanea”

Fonte : http://www.cgie.it/news_top_dett.asp?id_news_top=461

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42 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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26 Settembre 2008

Italiani nel Mondo

SPUNTI DI RIFLESSIONE PER UNA BUONA POLITICA MIGRATORIA: L'ON. NARDUCCI APRE A PALAZZO MARINI IL CONVEGNO DELL'UNAIE

ROMA\ aise\ - Offrire spunti di riflessione e tutta l'esperienza dell'associazionismo italiano all'estero perché l'Italia riesca a mettere in atto buone politiche migratorie. Questo l'obiettivo del convegno promosso dall'Unaie su "Cittadinanza, integrazione e politiche migratorie" aperto questa mattina a Palazzo Marini da Franco Narducci, deputato del Pd eletto in Europa, che dell'Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati è il presidente. Una sala gremita di rappresentanti delle Istituzioni, ambasciatori di Paesi esteri in Italia, membri dell'associazionismo italiano all'estero, deputati e senatori, tra cui Fabio Porta e Laura Garavini, hanno seguito gli interventi introduttivi del convegno che proseguirà fino ad oggi pomeriggio. Molti i messaggi giunti agli organizzatori del convegno, tra cui quello del presidente della Camera Fini, letti questa mattina da Gennaro Maria Amoruso, segretario nazionale dell'Unaie, che ha quindi dato la parola prima a Narducci e poi a Rocco Buttiglione, vice presidente della Camera. Dopo aver indirizzato un pensiero particolare a Dino De Poli, presidente della Fondazione Cassamarca, assente ai lavori, lodandone la lungimiranza e l'impegno, Narducci ha esordito spiegando che "questa giornata è stata promossa per cercare di dare indicazioni preziose agli "addetti ai lavori", a quelle persone, cioè, che si occupano di politiche migratorie in Italia. Lavoro, asilo e accoglienza sono i temi centrali di un dibattito quanto mai attuale" che deve in qualche modo orientare le scelte politiche in tema migratorio che, ha sottolineato Narducci,

43 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______devono avere come punto di riferimento i valori della "democrazia, della legalità e del rispetto della dignità umana". L'immigrazione è "materia delicata" che, per essere governata, ha bisogno di "scelte che prescindano da politiche di parte", di "strumenti adatti" che presuppongono competenze, magari maturate sul terreno. Per questo, ha sottolineato ancora Narducci, l'apporto delle associazioni può essere determinante. Dopo aver citato Tocqueville che già a metà dell'Ottocento sosteneva che "l'associazionismo è prerequisito dell'affermazione della democrazia", Narducci ha sottolineato che "per gli immigrati le associazioni sono importanti per accedere ai cosiddetti diritti politici secondari" a quei diritti, cioè, che lastricano la via verso "l'integrazione e la cittadinanza attiva". E qui entrano in gioco le istituzioni nazionali e amministrative, ma anche e soprattutto l'Unione Europea che "deve gestire la libera circolazione sia in ambito comunitario che extracomunitario, fornendo risposte urgenti", raccogliendo le esperienze maturate sul campo da quei Paesi che nel vecchio continente sono storicamente di immigrazione. "Per questo - ha spiegato Narducci - abbiamo invitato qui, oggi, rappresentanti di Germania, Svizzera e Gran Bretagna, paesi di immigrazione molto prima dell'Italia", perché dalle esperienze si può imparare molto, sempre nella consapevolezza che "sulla politica migratoria nessuno ha la bacchetta magica", ma tutti devono avere la voglia di "promuovere politiche attive per l'integrazione". L'esperienza da cui attingere, però, non è solo quella degli paesi d'accoglienza: c'è anche quella, "dolorosa", degli italiani all'estero che al nostro Paese può insegnare molto e che ha comunque evidenziato, negli anni, temi e nodi fondamentali da sciogliere che Narducci ha individuato nella scuola, nella dignità abitativa, nella formazione professionale, come anche nelle rimesse dirette, nel turismo di ritorno, nel sistema previdenziale e, infine, nella rappresentanza attiva, cioè il voto. E proprio dagli italiani all'estero è partito Rocco Buttiglione, secondo cui "dobbiamo ricordarci del passato", di quello che hanno patito i nostri connazionali, "neanche troppi anni fa", anche per "rispondere a quella indifferenza con cui oggi leggiamo notizie sull'ennesima carretta del mare affondata con centinaia di immigrati in viaggio verso l'Italia". E allora diventa fondamentale il "richiamo all'Europa" per trovare soluzioni efficaci per regolare i flussi migratori, così come è necessaria la Conferenza del Mediterraneo per far dialogare i Paesi di partenza dei migranti e quelli di approdo. Quanto all'Italia, per Buttiglione la "Bossi-Fini" ha "favorito l'immigrazione clandestina" perché "gestisce male la politica dei flussi", quindi, posto che la maggior parte dei migranti lascia la sua terra per cercare lavoro, il nostro Paese deve, quanto meno, "semplificare le procedure" sia per gli immigrati che per i datori di lavoro. "Ci sono tante immigrazioni - ha aggiunto Buttiglione - e non dimentichiamo che oggi c'è una cittadinanza europea: lavorare fuori dai confini del proprio Paese è ormai normale", per questo "semplificare le procedure a livello europeo aiuterebbe una buona politica di immigrazione". Centrale, poi, diventa il tema delle

44 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______espulsioni di quello che Buttiglione ha chiamato "asilo economico". In entrambi i casi è fondamentale la "collaborazione dei Paesi d'origine degli immigrati" che gli Stati europei devono favorire "proponendo canali attuabili" per troncare il flusso di immigrati, "missione" che può avere una qualche speranza di riuscita solo se "attraverso la cooperazione si aiutano i loro Paesi a migliorare le condizioni di vita così da ridurre, all'origine, il numero di quelli che partono". Parlare di immigrazione e integrazione, per Buttiglione, non può prescindere dalla scuola e dal bilinguismo: "questo tema - ha detto - è stato importante per gli italiani all'estero e lo è oggi per gli immigrati in Italia. L'apprendimento di due lingue per un bambino è possibile, ma è un procedimento lungo. Ci sarà un punto, in questo cammino, in cui le sue competenze linguistiche saranno inferiori a quelle dei coetanei italiani. è qui che serve il sostegno, se no rimane indietro, come è successo e continua a succedere ai nostri giovani connazionali in Germania. Non aiutare questi ragazzi tenere il passo, non è solo una mancata opportunità per loro, ma anche per il Paese che li accoglie che si priva delle loro potenziali competenze". Infine, Buttiglione ha parlato di Islam e dell'immigrazione dei musulmani, con cui "l'integrazione è meno facile". Posto che ci sono "culture più vicine alla nostra e altre meno", per il vice presidente della Camera "non è discriminatorio favorire l'immigrazione di persone che sono culturalmente più vicine a noi e quindi più facilmente integrabili". Ciò posto, "nessuno nega la libertà di religione, così come l'importanza di conoscere culture diverse", ma l'Italia "deve quanto meno controllare chi predica nelle moschee e chi le finanzia". Concludendo, Buttiglione ha ribadito l'importanza di "recuperare il rispetto della dignità del singolo e della santità di ogni vita. Ricordare cosa hanno patito i nostri connazionali emigrati deve farci provare vergogna di fronte alla morte di persone che muoiono nel tentativo di raggiungere l'Italia".

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=62993

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45 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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INFORM - N. 186 - 26 settembre 2008

LINGUA E CULTURA ITALIANA

Il 17 ottobre inizierà l’VIII edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo.

La Dante Alighieri di Maracay dove l’italiano è una missione

Molteplici i corsi, le attività culturali e artistiche organizzate dalla scuola di lingue

MARACAY – Corsi di lingua italiana, esposizioni, concerti e tante altre attività culturali sono organizzate dalla società Dante Alighieri a Maracay. “ La nostra – proclama il manifesto della scuola internazionale di italiano – non è una società letteraria né politica, ma qualcosa di più nobile e di più alto, una Società Nazionale, sorta col proposito non di aggredire qualcuno, ma di difendere ciò che è il nostro patrimonio e la nostra speranza: la lingua e la letteratura italiana”.

La Dante Alighieri, fondata nel 1886 a Roma e considerata una delle più prestigiose scuole di lingua al mondo, dispone di ben 500 sedi sparse nei cinque continenti. Quella di Maracay è l’unica scuola in Venezuela delle 400 presenti all’estero. Nel 1953 vi era stato un tentativo di costituzione di una scuola a Caracas poi non andato in porto, così solo agli inizi del 1996 si è fondato un comitato direttivo a Maracay. “Il 18 luglio scorso – spiega il presidente della scuola di Maracay, Mariano Palazzo – si sono diplomati 115 alunni dei quattro livelli in cui si compone il corso di italiano per adulti”. “Ovviamente – puntualizza Palazzo – offriamo anche un corso per bambini dai 6 ai 9 anni e un altro dai 10 ai 13 anni. Abbiamo concluso degli accordi con quattro associazioni italiane in Venezuela: la campana, la molisana, l’abruzzese e la pugliese; e offriamo così dei corsi esclusivi di italiano ai membri di queste organizzazioni. Inoltre abbiamo anche un corso di conversazione, in cui il numero massimo di alunni è di 10 persone, quando invece per i quattro livelli inferiori si arriva a un massimo di 27 persone per aula”. I corsi d’italiano vengono seguiti in diverse sedi: la Casa d’Italia di Maracay, la Camera di commercio italo-venezuelana di Aragua e l’Università bicentenaria di Aragua visto che nella sede

46 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______amministrativa non vi è un numero sufficiente di aule. Oltre ai corsi la scuola promuove diverse attività culturali, spaziando dalle arti sceniche a quelle visive, offrendo i suoi spazi per mostre, incontri, concorsi d’arte.

Il 17 ottobre inizierà l’VIII edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo, un evento promosso dal governo per diffondere l’arte, la letteratura e la cultura italiana in tutti i paesi del mondo. La Settimana, organizzata in cooperazione con il consolato generale di Caracas e l’Istituto italiano di cultura, si aprirà con la presentazione di “Commedia dimenticata” di Camillo Vittici presso la Casa d’Italia. Domenica 19 inizierà il concorso di dipinti all’aria aperta per artisti emergenti sulle piazze italiane e, nel salone internazionale di arte postale della Casa d’Italia, lunedì sarà inaugurata l’esposizione di cartoline sul tema “Le piazze italiane: musei all’aria libera e incontri di vita”. Martedì 1 saranno inaugurati i nuovi locali della Biblioteca italiana gestita dalla Società Dante Alighieri e venerdì sarà aperta al pubblico la mostra “Le parole della piazza, la piazza delle parole” e si presenteranno in concerto vari cori regionali ce interpretano dei pezzi famosi di musica italiana.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n18633.htm

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INFORM - N. 186 - 26 settembre 2008

ASSOCIAZIONI

I giovani Abruzzesi del Venezuela riuniti a Caracas

CARACAS - Giovani provenienti dalle Associazioni Abruzzesi di Maracaibo, Maracay, Merida, Guanare, San Cristóbal, Valera e Punto Fijo, accompagnati dai presidenti e rappresentanti delle Associazioni, si sono dati appuntamento sabato 20 settembre a Caracas per incontrare i loro coetanei abruzzesi e di altre Associazioni a carattere regionale, nella sede dell'associazione Abruzzesi in Venezuela, situato in un uno splendido ambiente montano. Una sede che si trova ancora in costruzione, ma che conta con una bellissima chiesa intitolata a San Gabriele dell'Addolorata, patrono d'Abruzzo e protettore dei giovani.

All'interessantissimo Incontro, promosso dalla Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Venezuela, ed organizzato dall'Associazione Abruzzesi in Venezuela di Caracas, sono stati invitati il Consigliere CGIE Dr. Ugo Di Martino, il Presidente del Comites di Caracas Michele Buscemi, il Cancelliere del consolato di Caracas Rossini, oltre alla Vice-Console di Los Teques Dott.ssa Mascitti.

L'iniziativa aveva lo scopo di gettare sul tappeto le problematiche dei giovani nell'associazionismo in Venezuela ed aprire un dibattito sereno e costruttivo con gli adulti.

Apriva i lavori con i saluti di benvenuto la presidente dell'Associazione Abruzzese di Caracas, la giovane e dinamica Gabriella Marcacci, che ha saputo organizzare una giornata di grande rilievo, con cordialità e simpatia, coadiuvata dal Comitato Dame che ha offerto un pranzo genuino e squisito.

Seguiva l'intervento del Presidente della Federazione Giovanni Margiotta, il quale ha ricordato l'importanza del coinvolgimento dei giovani nelle Associazioni per assicurare il ricambio generazionale, per dare continuità ad un arduo lavoro iniziato tanti anni fa e

48 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______portato avanti con tanti sacrifici dai pionieri dell'emigrazione. Ha rilevato che la Federazione ha voluto questo incontro a Caracas, sede di una delle prime Associazioni Abruzzesi in Venezuela, e quindi di gran importanza, che accoglie un gran numero di associati, in particolare giovani, ricordando che questo tipo di incontri fa parte dei programmi della nuova Giunta Direttiva della Federazione, che pone al centro sei suoi interessi appunto il coinvolgimento da parte delle Associazioni abruzzesi, di costituire Comitati giovanili affidando loro il compito di creare attività sociali, culturali, sportive e filantropiche, accordi con i loro interessi. Ragazzi molto preparati, ma che negli anni, sentendosi trascurati, si sono allontanati dalle Associazioni e dalla nostra stessa comunità. Bisogna dunque cercare di riavvicinarli, di dare loro spazio assecondando le loro iniziative, appoggiandoli e guidandoli. "Siamo noi, adulti, che abbiamo il compito di dare l'esempio" ha detto Margiotta. "Le Associazioni abruzzesi ci troviamo in un momento di grande espansione e ciò che ci fa avere delle ottime speranze é il grande entusiasmo trovato tra i nostri corregionali per creare attività di aggregazione".

Seguiva l'intervento dell'invitato speciale Johnny Margiotta, Coordinatore nazionale dei giovani abruzzesi in Venezuela e giovane "esperto" di fronte al CGIE. Margiotta jr. ha esposto nuovamente il suo lavoro in questi anni, attraverso le molteplici riunioni con i coetanei di tutto il Venezuela, in preparazione della Conferenza Mondiale dei Giovani che si terrá a Roma in dicembre e la sua proposta di un'Associazione Nazionale di Giovani Italiani e Discendenti in Venezuela. Ha rimarcato la necessità da parte dei giovani di combattere l'apatia e di interessarsi di più al mondo dell'associazionismo, in quanto attraverso questo si possono ottenere validi risultati in diversi settori, non soltanto in quello universitario od occupazionale, bensì anche imprenditoriale con la nostra patria d'origine. Il giovane Margiotta ha detto inoltre che l'Italia attraversa un momento economico critico e gli italiani all'estero non devono più pensare soltanto all'assistenzialismo. Devono invece organizzarsi a livello locale. Le Associazioni non possono più essere le "Associazioni del Ricordo" (che non va accantonato) ma si devono convertire in "Associazioni di Servizio". Ma l'emersione dei giovani non significa mettere da parte gli adulti storici dell'emigrazione italiana, al contrario, questi hanno la responsabilità di guidare ed istruire i giovani con la loro esperienza. "Dobbiamo camminare insieme!". Infine ha ricalcato che l'Associazione dei Giovani non ha tendenze politiche. Il suo vero obiettivo è il bene comune.

Sono seguiti altri interventi, come quello di Doan Merola, ex membro del Comitato Giovanile dei Campani di Caracas, il quale ha ricordato i vari tentativi di creare un'Associazione giovanile a livello nazionale, ma che non sempre hanno trovato l'appoggio decisivo per continuare, in particolare quello economico. Oggi, però, abbiamo i mezzi e le capacità di organizzarci nelle varie attività che ci consentono di ottenere i fondi necessari per un funzionamento ottimale. Ci vuole l'impegno, una grande forza di volontà e

49 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______raggiungere dei compromessi, per mantenersi uniti e non disperdere queste belle intenzioni. Giancarlo Colasante, presidente dei giovani abruzzesi di Caracas, ha offerto tutto l'appoggio necessario per portare avanti iniziative che possano coinvolgere i giovani, auspicando che questi si trascinino dietro anche i genitori.

Molto significativi gli interventi del Dr. Di Martino e Michele Buscemi. Il CGIE ha ricordato che i pionieri italiani, ovunque, sono stati grandi nel mantenere viva l'italianità, diffondendo nel mondo il loro bagaglio culturale con tutta la loro creatività. Il Presidente del Comites ha ricordato le sue difficoltà ad entrare nel mondo degli adulti, ed ha offerto tutto il suo appoggio alle iniziative dei giovani, augurando loro un grande successo.

Il presidente della Federazione si é detto ampiamente soddisfatto dell'evento. Prossimo appuntamento, sabato 27 settembre nella città di Punto Fijo, per la costituzione della nuova Associazione Abruzzese dello Stato Falcón.

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/08n18612.htm

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50 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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26 SETTEMBRE 2008

MARCHIGIANI EMIGRATI, LE INIZIATIVE IN REGIONE

Lunedi` 29 ottobre partono gli eventi collegati al Consiglio dei marchigiani all'estero: il “Corso Made in Marche” e, dal 2 ottobre, “l'Educational tour nelle Marche” .

I marchigiani che vivono oltre i confini nazionali si ritrovano a Fabriano, venerdi` 3 e sabato 4 ottobre, per il Consiglio dei Marchigiani all'estero. Un'occasione importante di incontro che vedra` la partecipazione di oltre sessanta consiglieri provenienti da diverse parti del mondo accolti dalle autorita` regionali. Un evento organizzato dalla Regione come momento di condivisione di esperienze tra le associazioni, di rafforzamento dell'identita` regionale e di valorizzazione della cultura marchigiana. Perche` 'siamo parte della stessa comunita` ' dichiara l'assessore all'Emigrazione, Sandro Donati - di cui un pezzo importante vive all'estero coltivando valori, tradizioni, impegno e progetti che ci accomunano e ci rendono orgogliosi di essere marchigiani'. 'La Regione ' aggiunge Donati - rivolge particolare attenzione ai giovani discendenti, ragazze e ragazzi che conoscono le Marche attraverso i racconti dei loro genitori o dei loro nonni. Ora le Marche sono cresciute, sono presenti nello scenario globale e investono sulle nuove generazioni. Vogliamo coinvolgerli appieno nella vita associativa, dare loro ampie prospettive, farli sentire sempre piu` parte della stessa comunita` attiva. Cosi` da rendere vivo il ricordo della loro storia familiare che e` la storia di tutti noi'. Da lunedi` 29 settembre prendono il via una serie di eventi collegati all'appuntamento di Fabriano e che permetteranno ai giovani di essere presenti anche ai lavori del Consiglio. A Treia (Scuola regionale di Formazione) inizia il 'Corso Made in Marche', un corso di formazione manageriale rivolto ai discendenti dei marchigiani, di prima, seconda e terza generazione. Organizzato dalla Regione, prevede 161 ore nell'arco di un mese tra lezioni teoriche e giornate di testimonianze e approfondimenti con imprenditori di aziende del territorio. Si propone di fornire ai sette giovani laureati che vi partecipano una buona conoscenza delle eccellenze della regione attraverso la

51 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______lettura dei modelli operativi e manageriali propri del sistema Marche, con particolare riferimento agli aspetti economico produttivi, ma anche territoriali, storici e culturali. In particolare, si fara` il punto sui settori produttivi e le imprese che intrattengono relazioni commerciali stabili con i Paesi del sud America o che in essi abbiano operato attivita` di decentramento produttivo, sulla specializzazione settoriale, l'innovazione e le scelte strategiche. Il corso e` gratuito per i partecipanti. Ripristinato poi l'Educational tour nelle Marche, visita del territorio nelle citta` e localita` piu` suggestive e caratteristiche. Dal 2 al 9 ottobre i giovani figli o discendenti di emigrati, di eta` compresa tra i 18 e 35 anni, avranno l'opportunita` di conoscere la terra d'origine in un percorso che comprende Ancona, Fabriano (con tappa al Consiglio mentre e` in corso), Grotte di Frasassi, Jesi, riviera del Conero, Urbino, Civitanova Marche, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo. Parteciperanno trenta ragazzi provenienti da diverse parti del mondo tra cui Argentina, Brasile, Venezuela, , Australia, Canada, Lussemburgo, Belgio. .

Fonte : http://www.regione.marche.it/Home/Settori/Comunicazione/ComunicatiStampa/Comunicato/ta bid/229/Default.aspx?IdNews=15650

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52 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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26 Settembre 2008

Il segretario generale alla vigilia della Giornata europea "en mouvent”

Italiani nel mondo: Carozza (Cgie), da Parigi a Roma la nuova stagione della rappresentanza

'Il Consiglio Generale degli Italiani all'estero - ha detto Carozza - ha prontamente aderito e sostenuto l’iniziativa francese, che offre l’opportunità di aprire un’ampia riflessione a livello europeo, attraverso il confronto con altre realtà istituzionali omologhe al Cgie'

Parigi - La Giornata europea "en mouvent” rappresenta “un appuntamento significativo per gli organismi di rappresentanza dei cittadini dei 27 Stati Membri dell'Unione che vivono fuori dai confini del proprio Paese d’origine”: ne è convinto Elio Carozza, segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (nella foto), intervenuto alla vigilia dell’iniziativa promossa dal governo francese nell'ambito dei lavori del “semestre” di Presidenza dell’Unione, che si terrà a Parigi il 30 settembre.

“Il Consiglio Generale degli Italiani all'estero ha prontamente aderito e sostenuto l’iniziativa francese, che offre l’opportunità di aprire un’ampia riflessione a livello europeo, attraverso il confronto con altre realtà istituzionali omologhe al Cgie. Si tratta - ha aggiunto Carozza - di un primo passo che auspichiamo possa preludere alla nascita di un organismo europeo in grado di sollecitare l'attenzione delle Istituzioni dell'Unione sia nei confronti di milioni di cittadini europei

53 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______che vivono in uno Stato Membro diverso da quello d'origine che di quei cittadini che vivono fuori dai confini dell'Unione”.

“E’ importante che proprio dai migranti – ha sottolineato – scaturisca la consapevolezza di una acquisita dimensione europea del vecchio continente, per fare fronte comune sulle questioni che pongono i cittadini europei nel quadro della mobilità interna ed esterna all'Unione. L’appuntamento di Parigi può essere considerato il punto di partenza di un movimento europeo forte e forse anche di un organismo rappresentativo di milioni di persone, presso l’Unione Europea, con la facoltà di interpellare direttamente le stesse istituzioni europee su questioni di grande rilievo sul piano dei diritti, su quello economico e sociale nonchè politico".

“L’Italia ha vissuto - ha ricordato Carozza - la drammaticità della condizione di migranti nel mondo, quando le condizioni di vita e di lavoro, ma anche di comunicazione e trasporti lontani dalla patria d’origine rappresentavano un tragico distacco dalla propria cultura. L’associazionismo e il volontariato hanno valorizzato un’immensa comunità di cittadini italiani che vivono nel mondo che rappresenta oggi una risorsa per il Paese. Spetta, adesso, all'Italia delle istituzioni cogliere questa opportunità.”

Fonte : http://www.adnkronos.com/Prontoitalia/Notiziario/?id=1.0.2516472373

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54 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 189 Anno XV,

26 Settembre 2008

Intervista a Piero Badaloni Rai International secondo Badaloni: all'insegna della qualità dei programmi e del pluralismo dell'informazione

Il direttore di Rai International ha parlato del ruolo del Cgie, del rischio di tagli ai fondi destinati alla struttura e delle polemiche degli ultimi giorni

Roma - "Quando il Cgie fa le riunioni della commissione Informazione per parlare di Rai International dovrebbe come norma basilare di correttezza istituzionale, per non chiamarla educazione, convocare il direttore per una riunione, come si fa nelle commissioni di Camera e Senato, prima di sparare giudizi. Dato che l'ultima volta questo non è avvenuto, mentre io ho sempre dato la mia disponibilità, trovo un po' singolare che, nell'ultima occasione io non sia stato auscultato preventivamente. Anche considerando alcune delle critiche emerse che, onestamente, lasciano il tempo che trovano".

Queste le dichiarazioni rilasciate da Piero Badaloni al termine di una lunga intervista con News ITALIA PRESS in cui il direttore di Rai International ha parlato dei rapporti con il Cgie e del ruolo che il Consiglio degli Italiani all'estero dovrebbe giocare nel miglioramento della televisione dedicata agli italiani all'estero. Badaloni ha fatto luce su alcune vicende 55 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______avvenute nei giorni scorsi nei corridoi di Rai International e che poi "qualcuno ha tentato di strumentalizzare", dando loro "una valenza politica". "Evidentemente - ha dichiarato Badaloni - c'è questa insofferenza tutte le volte che si cerca di innovare, si cerca di migliorare, è l'insofferenza che nasce dal tentativo di difendere ognuno la propria parte, dei microprivilegi, delle certezze".

Il direttore Badaloni ha poi parlato della ristrutturazione della programmazione del canale Rai Italia, ma anche dei temuti tagli ai fondi del governo destinati alla struttura. Si parla di "una riduzione che oscilla intorno al 30 per cento", ha spiegato Badaloni, ma ancora non c'è nulla di certo. Solo una cosa è certa: "una grossa azienda di servizio pubblico come la Rai - ha affermato Badaloni - non può non considerare un canale internazionale come Rai Italia una punta di diamante, un investimento".

Il 15 e 16 settembre scorsi, l'Assemblea di Redazione di Rai International ha votato la sfiducia al direttore. Alle votazioni hanno partecipato 52 redattori su 59 aventi diritto al voto, con il seguente esito: 27 favorevoli alla sfiducia, 20 contrari e 5 astenuti. Da cosa è stata determinata la sfiducia?

Ci sono stati 27 redattori su 59, non la maggioranza, ma un numero importante di persone, che hanno dato un segnale di contrarietà a una riorganizzazione del lavoro che purtroppo è inevitabile e legata alle difficoltà di portare avanti e mantenere la fascia informativa radiofonica che io considero importante, quella della notte, che viene portata avanti da noi in esclusiva in Italia e in Europa sulle onde medie e che mi dispiace perdere. Nessuno dall'interno della redazione di Rai International era disponibile a fare dei turni di notte; le uniche persone disponibili erano due colleghi, uno di Rai News 24 e uno del Tg2. Di fronte alla indisponibilità degli interni alla redazione di Rai International a lavorare di notte, mi è sembrata l'unica strada da seguire per salvaguardare la fascia informativa notturna. Dopodiché ho trovato abbastanza singolare che, nonostante l'indisponibilità del personale della redazione Rai International a lavorare di notte, ci si volesse opporre anche all'arrivo di due colleghi che venivano dall'esterno, ma comunque da struttura Rai, e che consentivano di portare avanti la programmazione. Allora si vede che il vero obiettivo era chiudere l'informazione notturna, cosa che io non condivido affatto. C'è qualcuno che ha tentato di strumentalizzare la cosa, di darle una valenza politica, ma qui siamo sul fronte del furore ideologico che non mi appartiene. So come vanno le cose e vado avanti tranquillo per la mia strada, cosa che tra l'altro viene condivisa da tutti, perché stanno tutti lavorando tranquillamente, ognuno nel proprio campo. Evidentemente c'è questa insofferenza tutte le volte che si cerca di innovare, di migliorare, è l'insofferenza che nasce dal tentativo di difendere ognuno la propria parte, dei microprivilegi, delle certezze. Fa parte del mondo.

Tutte queste vicende quanto pesano sulla sua attività?

Non pesano affatto. La riorganizzazione è partita, come era ovvio che fosse, e prevede una serie di programmi giornalistici già partiti: Italia chiama Italia con la rubrica di servizio di Sportello Italia, Italia News , il nostro telegiornale di punta in onda alle 13, partito molto bene. Per noi le ore di punta sono ore che magari, guardati in chiave italiana, possono sembrare un po' strani, perché sono le 13 e le 24: se li guardiamo in una prospettiva di fusi orari invece sono le ore più importanti. Per le 24 puntiamo sul GR1 che è tradizionale, anche sul fronte radiofonico, perché le risorse che l'azienda mette a disposizione non sono enormi. Sulle 13 abbiamo puntato sul nostro telegiornale. Ora partirà anche lo spazio dedicato agli approfondimenti che si chiamerà Italia Focus e il programma Italia World, condotto da me. Va avanti tutto in modo tranquillo e regolare senza nessun problema.

C'è rischio reale di tagli sui fondi su Rai International?

Questo è un vero problema. Lo verificheremo, ovviamente. Non c'è un "taglio", ma un "preavviso di difficoltà" nel rispettare il budget di finanziamento, concordato per il 2008, da

56 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri a sostegno della convenzione e degli impegni che vengono chiesti alla Rai nella convenzione: una riduzione notevole di questo budget predeterminato che oscilla intorno al 30 per cento. Ovviamente la Direzione della Rai ha chiesto un incontro urgente per un chiarimento, per capire meglio in cosa consiste questa difficoltà e per ricordare che il 2008 lo abbiamo già di fatto impostato e concluso sulla base di quel budget e questo creerebbe una difficoltà che poi rimbalzerebbe addosso agli italiani all'estero a cui sarebbe opportuno dare un'informazione corretta di come stanno le cose. Mi auguro comunque che si tratti di una difficoltà superabile.

Nel 2009 cosa accadrà?

Quello che riguarda il 2009 lo sapremo con la prossima Finanziaria, ma per ora non ci sono allarmismi. Non ci sono stati lanciati dei segnali in questo senso, ma presumo che se ci sono delle difficoltà per il 2008, queste difficoltà ci potranno essere anche per il 2009. Se queste difficoltà saranno superabili per il 2008, mi auguro che lo saranno anche per il 2009. Se non saranno superabili per il 2009, renderemo conto e si deciderà insieme all'azienda quale futuro dare a questo canale, anche perché va avanti per metà con i soldi che arrivano dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per gli impegni che ci vengono chiesti dalla convenzione, ma per l'altra metà con i fondi dell'azienda. Io sono convinto, a prescindere dalla mia persona, che una grossa azienda di servizio pubblico come la Rai non può non considerare un canale internazionale come Rai Intalia una punta di diamante, un investimento. E poi questo canale internazionale deve puntare di più, ed è quello che stiamo cercando di fare, sulla promozione del sistema Italia nel mondo, sulle valorizzazioni delle eccellenze italiane e questo lo dico pur sapendo che c'è una parte del nostro pubblico, una parte minoritaria, che invece si aspetterebbe un tipo di attenzione diversa che sicuramente gli va data, ma che va data nella misura che non può superare il 10-15 per cento della programmazione, perché tale è la percentuale di questo pubblico. Il pubblico sta cambiando, ci sono le seconde, le terze generazioni, ci sono i giovani, ci sono quelli che vanno temporaneamente all'estero, insomma loro ci chiedono più programmi di informazione, cultura, più qualità in generale.

Che senso oggi trasmettere in Italia la programmazione Rai International visto che di fatto tale programmazione di informazione di ritorno ne contiene ben poca?

Per quanto riguarda l'informazione di ritorno c'è un grande equivoco, non tutti hanno capito. L'informazione di ritorno ha senso se ritorna in Italia, se ha una presenza su un canale tipo Rai Tre che è un canale territoriale, un canale regionale. Perché l'informazione di ritorno che interessa questo tipo di comunità è un'informazione più legata alle comunità regionali e locali. Ecco perché ha una valenza territoriale. Noi uno spazio glielo diamo, ma non possiamo offrirne molto, perché dobbiamo occuparci di tanti altri aspetti che sono quelli a cui ho accennato prima. Per questo abbiamo una trasmissione settimanale di mezz'ora che si chiama Sestante e una striscia quotidiana di un quarto d'ora che è Sportello Italia - Italia chiama Italia.

Io ho fatto una battaglia per portare il segnale di Rai International anche in Italia: ci siamo riusciti, siamo sul canale 804, con una programmazione che va in onda dalle 13 alle 21, per cui l'obiettivo di un segnale di ritorno in Italia lo abbiamo in un certo senso raggiunto, però non è certo la stessa cosa.Il problema va posto alla Direzione generale, a chi cura la strategia generale dei palinsesti e se qualcuno mi chiederà un appuntamento per parlare di questa cosa mi troverà seduto a fianco, non di fronte.

Lei dice che c'è gente che non ha capito: il Cgie sta tra coloro che hanno capito o tra colorto che non hanno capito?

Ho l'impressione che ci siano ancora un po' di idee confuse. Tutti sono liberi di esprimere opinioni, ma credo che il compito del Cgie venga letto in maniera distorta. Dovrebbero chiedere più spazio per l'informazione di ritorno e più fondi per sostenere il canale internazionale della Rai piuttosto che chiedere la sostituzione di alcuni programmi

57 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______del palinsesto. Anche perché il pubblico di Rai International è molto variegato, con gusti molto diversi. Perciò è ovvio che bisogna tenere conto di istanze diverse e trovare un punto di equilibrio e di compromesso, senza calpestare e penalizzare nessuno, ma che comunque deve essere il frutto di una valutazione complessiva di aspettative e di esigenze diverse. Monopolizzare ed egemonizzare e porsi come mediatore unico di un pubblico che pensa in maniera diversa da paese a paese è una modalità che non accetto. Secondo quanto si legge nella legge istitutiva, il Cgie dovrebbe "esprimere parere obbligatorio sugli orientamenti del governo concernenti i programmi radiotelevisivi per le comunità all'estero". I pareri del governo sono quelli espressi nella Convenzione. Allora confrontiamoci sulla Convenzione. Se la Convenzione, firmata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiede di inserire nel palinsesto più programmi di approfondimento giornalistico per rispettare il pluralismo, e io lo faccio, i consiglieri non possono prendersela con me, ma devono rivolgersi al governo e contestare la Convenzione. Oppure fare un confronto su quali sono gli impegni che la Convenzione chiede alla Rai e fare una verifica per vedere se questi impegni vengono rispettati e come. Non si possono sostituire al direttore. Quando Mauro Montanari sarà direttore di Rai International allora potrà fare quello che vuole (vedasi articolo NIP del 19 settembre 2008, "Badaloni? La sfiducia dei residenti all'estero è rivolta a tutta Rai International"). Apparteniamo alla stessa categoria. Se i direttori, per essere tali, devono "saper leccare" e non fare il mestiere di giornalista, allora vuol dire che anche lui evidentemente è bravo a leccare e gli chiederò qualche consiglio su come e dove farlo. Se lui presume che io sia diventato direttore per le mie virtù politiche e non per i miei meriti professionali allora sono libero di pensare che anche lui lo sia diventato per lo stesso motivo. Dopodiché gli spedirò un curriculum e faremo un confronto dei curricula.

C'è la sensazione che Rai International non sia mai riuscita a costruire un rapporto fiduciario con il proprio pubblico. E' così?

Una parte sicuramente sì, ma per partito preso, perché non è mai contenta di quello che gli viene proposto. Chi odia la Clerici mi scrive contro perché vuole che io tolga la Clerici. Se tolgo la Clerici, mi scrive contro chi ama la Clerici... Questo è fisiologico e succede sempre e a tutti i direttori.

Per il resto gli italiani all'estero qualcosa da dire ce l'hanno e noi nei limiti del possibile li coinvolgiamo. Coinvolgiamo le comunità consolidate come i direttori dei quotidiani italiani all'estero e le agenzie di stampa. Anche su questo ci sarebbe qualcosa da dire: lo dicono gli stessi rappresentanti del Cgie e gli stessi parlamentari si pongono dei dubbi su come vengono sovvenzionati alcuni organi di stampa italiana all'estero, senza alcun controllo, alcuna verifica. Occorrono dei parametri che vanno rispettati. Allora, quando dobbiamo coinvolgere delle persone per avere delle opinioni scegliamo degli editorialisti dei quotidiani che hanno una loro storia e un bagaglio di serietà. Gli italiani all'estero hanno sicuramente qualcosa da dire e noi cerchiamo di offrire loro il nostro spazio per questo esiste in particolare Italia World, però è anche vero che dobbiamo avere un parametro, uno soltanto, ufficiale, che ogni anno esprime un giudizio sulla programmazione di Rai International, non possiamo ignorarlo o tirarlo fuori quando ci fa comodo. Questo parametro è la relazione annuale del Ministero degli Esteri fatto attraverso un monitoraggio a sua volta realizzato dalle 54 Ambasciate presenti dove si trovano le comunità italiane che a loro volta coinvolgono i Consolati, i quali a loro volta coinvolgono i Comites. Quindi sulla base di un questionario che ogni anno viene raccolto attraverso questa rete e nel quale vengono chiesti pareri sulla programmazione ai teleutenti a campionario, questo va tenuto in conto. C'è qualcuno che dice che questo rapporto non ha alcuna credibilità. E' strano perché questo rapporto viene tenuto in base a quanto deciso dalla Convenzione dalla Commissione di monitoraggio del Dipartimento dell'Editoria come un parametro valido. Ed è strano che questa contestazione sia partita soltanto quest'anno quando è uscita la relazione del 2008 - che si riferisce al 2007 - in cui per la prima volta è emerso un giudizio complessivamente positivo, dopo cinque anni di giudizi drasticamente negativi. E' su quello che mi baso. Credo che sia molto più affidabile un parametro come quello del Ministero degli Esteri che non le mail degli arrabbiati, difficilmente percentualizzabili. Vanno sicuramente 58 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______tenute in conto, ma hanno bisogno di un riscontro in termini più ampi. Non dimentichiamoci che solo in America Latina sono 10 milioni gli abbonati al bouquet che offre Rai Italia: chiediamo l'opinione a tutti i 10 milioni? Ci affidiamo magari a un giornaletto politicizzato, pagato da un partito e che ne rappresenta 100? Non ci sto.

Appena assunta la direzione di Rai International è partita anche l'idea di interfacciarsi con il pubblico nel mondo per chiedere la loro opinione su Rai International. Nel corso di questi anni quale è stata la risposta del pubblico?

Ho ritenuto essenziale per il rispetto del pubblico fare un giro del mondo appena arrivato per ascoltare, raccogliere suggerimenti e indicazioni per costruire poi il palinsesto e la programmazione tenendo conto, nei limiti del possibile, delle aspettative di questo pubblico. Singolare il fatto che, facendo questo viaggio, mi sono accorto che in alcune parti del mondo, nonostante Rai International esista da 12 anni, non c'era mai stato alcun direttore. Comunque, a parte questo, mi sembrava fosse la cosa più logica per chi si assume una responsabilità di questo tipo. Sono emerse una serie di indicazioni, a parte la spinta fortissima a dare al canale il nome di Rai Italia che è stato una sorta di referendum popolare travolgente, una valanga che è partita dal primo incontro con la comunità in Kenya all'ultimo che ho avuto a Rosario, in Argentina, mettendoci in mezzo tutto il giro del mondo. Il fatto di cambiare nome al canale è dato dall'orgoglio dell'italianità che è molto più forte tra gli italiani all'estero che nel nostro paese. Mi è sembrato quindi giusto accogliere questo suggerimento, perché è legato anche a una identità a cui gli italiani all'estero tengono molto e anche a un'immagine del paese che quando passa in termini negativi, e purtroppo a volte succede, crea negli italiani all'estero un'insofferenza che a volte mi commuove e che condivido, perché loro vorrebbero che l'Italia apparisse sempre nella sua immagine all'estero con gli aspetti propositivi e positivi. Perché ci sono: ci sono le eccellenze italiane e il sistema paese deve essere valorizzato di più e questo e purtroppo non sempre i programmi delle reti generaliste lo fanno. Ora noi costruiamo il palinsesto nella misura dell'80 per cento basandoci sui programmi delle reti generaliste, il 20 per cento su quello che io chiamo il valore aggiunto, cioè la nostra programmazione, la nostra autoproduzione. E tutta la nostra autoproduzione è mirata a coprire questo gap, a recuperare questo aspetto che manca spesso nelle trasmissioni giornalistiche e non giornalistiche di Rai Uno, Rai Due e Rai Tre. Spesso in queste trasmissioni o prevale un'immagine negativa oppure si denunciano solo le bad news, senza lasciare mai spazio alle good news. Anche nei programmi di intrattenimento che spesso sono dedicati prevalentemente al gossip siamo spesso di fronte a un livello qualitativo che è molto basso, mentre invece la maggior parte degli italiani all'estero chiede un livello qualitativo più alto della programmazione e da questo punto di vista io sono d'accordo. Questo è un segnale di maturità del nostro pubblico, una maturità, secondo me, mediamente più alta rispetto a quella di un pubblico italiano che evidentemente si è abituato a questo livello basso di produzione e di valori proposti attraverso la televisione. Quindi un livello di qualità più alto, un'attenzione maggiore alla parte propositiva del sistema paese; il tutto, però, tenendo conto del fatto che noi possiamo incidere nel palinsesto solo nella misura del 20 per cento. Per l'80 per cento dobbiamo scegliere e selezionare tutto quello che viene prodotto dai canali generalisti. E qui devo dire che è stato fatto uno sforzo maggiore di investimento, sia su uno che sull'altro fronte, a partire anche dalla costruzione del palinsesto sulla base dei fusi orari di riferimento dei canali cosa che prima non avveniva: tutto veniva costruito sulla base del fuso orario di Roma. Noi il canale americano l'abbiamo costruito sulla base del fuso orario di riferimento di New York, quello Australiano sul fuso orario di Sydney, quello asiatico sul fuso orario di Pechino che però per adesso deve condividere con quello di Johannesburg, perché per il momento il canale africano e asiatico è lo stesso. Stiamo aspettando che ci regalino tre tecnici, li ho chiesti da sette mesi per poter sdoppiare il segnale tra il palinsesto africano e quello asiatico, perché ci sono sei ore di differenza e non è facile far condividere esigenze diverse. E quindi da questo punto di vista sicuramente un palinsesto costruito sui fusi orari di riferimento con una selezione più ampia dei programmi presi non soltanto da Rai Uno, ma anche da Rai Due, da Rai Tre e da Rai Educational, che spesso propone dei bei programmi, ed è quello che noi abbiamo fatto. Trovavo sconcertante che non ci fosse nessun programma di Rai Tre nella programmazione. Non vedo perché non si debba tener

59 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero ______conto di programmi che si possono condividere o non condividere, ma che sono di alta qualità come ad esempio "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. Avere inserito questo programma mi è costato una decina di mail di insulti personali al limite della querela, ma di cui vado fiero, perché l'importante è che ci si renda conto che lo sforzo che noi facciamo va proprio nel senso di alzare il livello di qualità, aumentare il livello di pluralismo dell'informazione, perché è lo stesso lavoro che abbiamo fatto ad esempio sui programmi di approfondimento. Prima c'era soltanto Porta a Porta, noi abbiamo introdotto anche Anno Zero e Ballarò, proprio perché la convenzione firmata dalla Rai con la Presidenza del Consiglio dei Ministri ci chiedeva esattamente questo: più qualità dei programmi, più pluralismo nell'informazione. E' un invito che ho colto molto volentieri, ma che viene da una convenzione: se c'è qualcuno che grida allo scandalo, perché oltre a Porta a Porta noi proponiamo anche Anno Zero e Ballarò, questo tipo di critica mi fa solo onore.

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=5_145522

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26 Settembre 2008

Oltre 50 miliardi di euro di investimenti previsti nello Stato per le infrastrutture India: Mumbai, grandi opportunità per le imprese italiane

Il Sistema Camerale italiano svolge un fondamentale ruolo di supporto grazie allo stretto legame tra la propria rete di strutture sul territorio italiano e la Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, attiva in India da oltre 40 anni

Mumbai, 26 set. - In occasione della visita in Italia della delegazione istituzionale dello Stato del Maharashtra guidata dal governatore Vilasrao Deshmukh e dal ministro per le Industrie Rana Jagjitsinh Patil, Unioncamere e la Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry organizzano il seminario “Opportunità di investimento nello Stato del Maharashtra”, per promuovere presso le imprese italiane le numerose opportunità di investimento nello Stato del Maharashtra, con riferimento sia ai tradizionali settori industriali, che a quelle derivanti dai piani di sviluppo infrastrutturale del subcontinente. Lo Stato del Maharashtra, la cui capitale Mumbai è l’indiscusso centro finanziario e commerciale dell'intero paese, è considerato la locomotiva industriale ed economica dell’India, nel quale si concentra circa il 20% degli investimenti industriali locali e verso cui si indirizza il

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17% del totale degli investimenti esteri. Qui è previsto un ricco piano di sviluppo infrastrutturale per oltre 50 miliardi di Euro, di cui circa 35 miliardi nella sola città di Mumbai: in particolare nelle aree delle infrastrutture urbane, dei trasporti (strade, ferrovie, aeroporti), dei porti, dell’energia e delle telecomunicazioni.

Le possibilità per le imprese italiane dunque sono enormi. In questo contesto il Sistema Camerale italiano nel suo complesso svolge un fondamentale ruolo di supporto grazie allo stretto e consolidato legame tra la propria rete di strutture presenti sul territorio italiano e la Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, attiva in India da oltre 40 anni con una rete di uffici presenti in tutte le principali aree economiche del Paese.

Fonte : http://www.adnkronos.com/Prontoitalia/Notiziario/?id=1.0.2516472195

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