foto Giuseppe Celeste/Image Sport TMW n° 24-dicembre2013 UNICO GRANDE AMORE Saranno I Giganti delCalcio I Re delMercato Intervista L’ Francesco TOTTIFrancesco DANIELE MORI STEFANO ERANIO PINO VITALE DAVIDE MOSCARDELLI Campioni ma Mensile dicriticaeapprofondimentocalcistico g azine TUTTO mercato WEB

com ® TMW L’ editoriale magazineTUTTOmercatoWEB com® 2

Editore: Pirlo, resta TC&C srl Sede Centrale, Legale ed Amministrativa Strada Setteponti Levante, 114 52028 Terranuova B.ni (AR) alla Juve! Tel. 055 9175098 | Fax 055 9170872 Redazione giornalistica di Michele Tel. 055 9172741 | Fax 055 9170872 CRISCITIELLO on è la prima volta che mi capita Sede redazione Firenze di fiancheggiare . Via da Pordenone 12, Firenze Non lo faccio per simpatia per- Tel. 055 3999336 | Fax 055 3999336 sonale, ma per punti di vista che Direttore Responsabile: mi trovo spesso e volentieri a con- Michele Criscitiello [email protected] N dividere. L’ultima battaglia, per Redazione: esempio, come fa a non vedere tutti gli appassio- Marco Conterio nati di calcio al fianco del tecnico juventino? “Dob- [email protected] Luca Bargellini biamo blindare Pirlo e Pogba”. Questa la sintesi [email protected] delle dichiarazioni di Conte, questo l’assunto da cui Chiara Biondini [email protected] deve necessariamente ripartire il nuovo corso bian- Gianluca Losco conero. A dare fiato a questa richiesta, peraltro, [email protected] sono le tangibili testimonianze che il campo offre Hanno collaborato: settimanalmente in campionato ed anche nelle oc- Simone Bernabei, Alessio Calfapietra, casioni in cui il bresciano viene chiamato a prende- Alessandro Carducci, Barbara Carere, Marco Frattino, Raimondo De Magistris, re per mano il suo reparto in Europa. Gianlugi Longari, Tommaso Loreto, An- ha spessore internazionale, si trova drea Losapio, Gaetano Mocciaro, Max a suo totale agio nelle partite di cartello e non fa Sardella, Antonio Vitiello. mai mancare un apporto di qualità e spesso an- Fotografi: che quantità assolutamente imprescindibili per la Muorad Balti, Federico De Luca, Image Sport. buona riuscita di un progetto che continua a con- segnargli un ruolo di centrale e primaria impor- tanza. Ovvio che le sirene estere siano tentatrici e Nato ad Avellino soprattutto danarose, ovvio che un futuro londinese il 30/09/1983, e ricco con la maglia del Tottenham di Baldini possa giornalista e con- essere stimolante soprattutto a 35 anni suonati, ma duttore televisivo. è altresì palese che da corso Galileo Ferraris sia Lavora a Milano, Capo-Redattore opportuno far partire un segnale di forza ed una della Redazione presa di posizione che vada a ribadire la capacità Realizzazione grafica: calcio di Sportita- bianconera di essere capace di trattenere i propri TC&C srl lia. Direttore Re- top player quando utili alla causa. Per questo non Andrea Pirlo TMWmagazine sponsabile di Tutto- abbiamo timore di prendere posizione al fianco di MercatoWeb e di festeggiato Supplemento mensile gratuito alla testa- ta giornalistica Tuttomercatoweb.com® TMWmagazine Antonio Conte e di unire alla sua voce anche la no- dai compagni stra. Marotta, ascoltaci: “Pirlo non si tocca”. dopo un goal Testata iscritta al Registro degli Opera-

foto Marco Iorio/Image Sport tori di Comunicazione, numero 18246 TMW coPERTINA/ magazineTUTTOmercatoWEB com® 3 in questo numero Francesco Totti Mensile di critica e approfondimento calcistico

TMWn° 24 - dicembre 2013 magazineTUTTOmercatoWEB com®

L’ Intervista DAVIDE MOSCARDELLI I Re del Mercato PINO VITALE I Giganti del Calcio STEFANO ERANIO Saranno Campioni DANIELE MORI Fenomeno Mondiale Dal giallorosso Francesco TOTTI foto Giuseppe Celeste/Image Sport UNICO GRANDE AMORE all’azzurro: le 3 copertina origini, le imprese Francesco Totti e qualche postilla. 11 l’intervista Davide Moscardelli di Gianluca Losco - foto Image Sport 19 editoriale juventus 20 editoriale inter luglio 2006. Nessuno spor- 21 editoriale milan tivo italiano si dimenticherà 22 editoriale napoli quella data: il caldo estivo 23 editoriale roma si mischia al calore del tifo- 24 editoriale fiorentina so ed esplode in gioia infinita 9 quando il pallone per l’ultima 25 editoriale volta si insacca alle spalle di Barthez. Quel- 26 editoriale lo è anche l’ultimo capitolo in maglia azzurra 27 editoriale estero per Francesco Totti: l’attaccante della Roma fe- 29 i Re del mercato steggia come tutti e con tutti, la sua immagine Giuseppe Vitale mentre bacia la coppa del Mondo con in testa 37 i giganti del calcio il tricolore è storia del calcio, anche se in realtà Stefano Eranio la sua finale dura 61 minuti, prima del cambio 42 saranno campioni con Iaquinta. Comunque non male, consideran- Daniele Mori do che Totti quel Mondiale rischiò seriamente 49 l’altra metà di di saltarlo a causa dell’infortunio, causato da Ciro Capuano un scontro con Richard Vanigli, che lo tenne fuori dal campo per tre mesi. “Con Francesco 50 questione di cuore abbiamo vissuto insieme questo Mondiale - rac- Diego Abatantuono conta Vincenzo Iaquinta, che in quei Mondiali 53 social soccer segnò contro il Ghana -, sappiamo tutti che ve- 54 recensioni - auguri TMW niva da un brutto infortunio. Ha fatto sicuramen- te bene anche se poteva fare di più: non aveva TMW coPERTINA/Francesco Totti magazineTUTTOmercatoWEB com® 4

“Nello spogliatoio è sempre stato spettacolare, un ragazzo splendido”. - Vincenzo Iaquinta

recuperato completamente, poi però ci ha dato ni, spinsero il capitano della Roma ad allonta- tentare dalla sua immensa qualità, che sembra nella capitale il 27 settembre 1976, Totti inizia una grossa mano. Nello spogliatoio lui è sempre narsi dalla maglia azzurra, di comune accordo migliorare con il passare degli anni e l’avan- le sue prime esperienze col pallone con Fortitu- stato spettacolare, un ragazzo splendido e che con Donadoni che nel frattempo aveva preso zare dell’età. do Luditur e Smit Trastevere, prima di passare scherza con tutti. Umile e una bravissima per- il posto di Lippi. L’ottobre prima del Mondiale alla Lodigiani. Seppur ancora giovanissimo, il sona. Episodi o dichiarazioni particolari non le sudafricano torna la disponibilità di Totti, ma IN GIALLOROSSO - Quando si pensa a Fran- talento cristallino di Totti non passa inosserva- ricordo, Francesco non parlava tanto nello spo- proprio Lippi decide di non convocarlo. La sto- cesco Totti immancabilmente lo si lega subito to; la prima pallottola che la Roma deve, per gliatoio, si faceva, diciamo, gli affari suoi”. Pro- ria finirebbe qui, se non fosse che ancora alle alla storia della Roma, che lui ha contribuito così dire, schivare è quella del Milan, come prio il rischio di nuovi infortuni, con ginocchia, soglie di un Mondiale, Brasile 2014, il nuovo non poco ad arricchire. Una storia comincia- tempo fa ha raccontato Stefano Caira, primo caviglie e schiena ancora in precarie condizio- c.t. si sia fatto nuovamente ta in maniera, fra virgolette, turbolenta. Nato procuratore storico dell’attaccante: “Francesco TMW coPERTINA/Francesco Totti magazineTUTTOmercatoWEB com® 5

aveva ancora 12 anni e un emissario del Milan si presentò dalla mamma con 150 milioni di lire in contanti. Io, che la conoscevo da molto tempo, risposi che per lui quei soldi erano pochi”. Forse la verità era un’altra: la volontà di Totti è sem- pre stata quella, se possibile, di giocare per la Roma. Arriva l’occasione, ma non fila tutto liscio come l’olio. Vice-presidente di quella Lodigiani era Rinaldo Sagramola, oggi dirigente e am- ministratore delegato della Sampdoria: “Totti andò alla Roma quando ancora non aveva ne- anche 14 anni. Noi avremmo voluto tenerlo, ma a quella età non esistono vincoli più che annuali. Lui era libero di scegliere la sua destinazione, in un certo senso fu una trattativa forzata perché lui voleva andare alla Roma. Noi ci mettemmo d’accordo con l’allora vice-presidente e respon- sabile del settore giovanile giallorosso Raffae- le Ranucci: due contropartite, Stefano Placidi e Gianni Cavezzi, più un conguaglio economico con un’intesa da rispettare al compimento dei 14 anni. Quest’ultima però non fu rispettata perché Ranucci andò via, l’intera vicenda creò dei pro- blemi, degli screzi con la Roma che durarono alcuni anni; poi ci venne a trovare Dino Viola e fu tutto risolto”.

DA RAGAZZO A LEGGENDA - Alla Roma prosegue l’addestramento di questo giovane talento. Già negli Allievi giallorossi, Totti si toglie la prima soddisfazione vincendo lo scu- detto di categoria. Arriva quindi in Primave- ra, dove ottiene la . Manca poco al grande salto, e ne è consapevole il tecnico della squadra giovanile Luciano Spinosi: “È stato bellissimo vedere questo ragazzo di 16 anni in ritiro; poi ho sentito Perinetti che mi dice- “Capii il suo talento nei primi va che doveva andare subito in prima squadra. giorni di ritiro. Mazzone fu sorpre- Non avevo mai visto un giocatore come lui, per so”. - Luciano Spinosi come si smarcava, come colpiva. Eppure c’erano TMW coPERTINA/Francesco Totti magazineTUTTOmercatoWEB com® 6

giocatori bravi. Subito dai primi giorni di ritiro nato. In realtà in qualche minuto c’era dello scudetto. Col passare degli anni tanti re- crescere, ho sempre visto la sua dote calcistica, ho capito il suo talento, un giocatore da futuro, già stato con Boskov, che lo inserì nei minuti cord vengono infranti, e il 27 febbraio 2008 l’intelligenza e l’attaccamento alla squadra. È il era il più bravo di tutti. A quei tempi c’era anche finali di una partita a Brescia. Arriva poi il pri- Totti diventa il giallorosso con più presenze numero uno di tutti i tempi, non solo per la Roma Mazzone: gli dissi di vederlo, e mi rispose che mo gol, il 4 settembre 1994 contro il Foggia, nella storia della Roma, “rubando” il record ma anche in Italia. Oggi ci sono troppi business se lo teneva in prima squadra. Pure lui è rimasto e Totti inizia a scavalcare tutti nelle gerarchie. dell’altro storico capitano : “Ru- e troppa gente intorno al calcio, viene rovinato sorpreso, a 16 anni è difficile trovare uno del Dopo una stagione con più bassi che alti, nel bare non è la parola giusta - ha raccontato l’ex un gioco bellissimo da sponsor, tv, radio...è facile suo talento”. Fu proprio Mazzone a dare gran- 1998 Aldair gli cede la fascia di capitano, sot- difensore -, se lo è meritato, è un piacere essere perdersi in queste cose qua e non si pensa più a de fiducia a Totti: con lui avviene il debutto da to la gestione di Zeman. La leggenda ha inizio, battuto da un tale giocatore. Ho sempre apprez- questo gioco meraviglioso, che è anche un inse- titolare, prima in Coppa Italia e poi in campio- e si consacra il 17 giugno 2001 con la vittoria zato Totti da quando era bambino, l’ho visto gnamento di vita, perché è un gioco di squadra, TMW coPERTINA/Francesco Totti magazineTUTTOmercatoWEB com® 7

stai con altre persone e con i compagni. Questo dovrebbe essere l’ideale, adesso è cambiato tut- to e per questo la gente non va più allo stadio”.

L’APPROCCIO AZZURRO - Nel 1998 l’Italia è pronta a rifarsi dopo la beffa ai calci di rigore del Mondiale americano. Nonostante sia già punto fermo della Roma ed abbia raggiunto la maturità calcistica, Totti non viene convocato da per il torneo in Francia. Ma il suo debutto con la Nazionale maggiore è rimandato di pochi mesi. Nel frattempo a guidare gli azzurri c’è : “È stato un debutto positivo, del resto non poteva essere altrimenti. Poi le cose migliori le ha fatte nel periodo con me; tutt’o- ra è un giocatore di classe immensa e lo sta dimostrando anche ad una certa età. Quello che ha fatto era nelle sue potenzialità, forse in campo internazionale poteva essere più deci- sivo. Decisi di convocarlo perché aveva grandi potenzialità, si vedeva che aveva una gran- de carriera davanti”. Totti in quella partita contro la Svizzera prese il posto di un altro grande numero 10 come Del Piero: “Fra lui e Del Piero chi ha fatto meglio in Nazionale non lo so - prosegue Zoff -, tutti e due hanno fatto molto ma potevano dare di più”. Euro 2000 e i Mondiali del 2002 non sono tornei molto fortunati per Totti (del resto non lo sono stati per l’Italia in generale): in Corea il Mondiale dell’attaccante finisce a causa della famosa direzione arbitrale di Byron Moreno, che lo espelle per simulazione. Ancora meno parti- te disputate due anni dopo, quando lo sputo al danese Poulsen gli costa tre giornate di squalifica. Si arriva così al 2006, quattro La trattativa con la Roma fu assist e un gol decisivo contro l’Australia: in un certo senso forzata”. una bandiera in testa ed un bacio per l’I- - Rinaldo Sagramola talia sul tetto del mondo. TMW coPERTINA/Francesco Totti magazineTUTTOmercatoWEB com® 8

“Le cose migliori in azzur- ro le ha fatte nel mio periodo”. - Dino Zoff

NEL FUTURO - Sì, no, forse. “Se il Mondiale re grandi cose e sicuramente tornerebbe molto fosse fra venti giorni, Totti sarebbe sicuramente utile soprattutto per l’esperienza; resta da vede- convocato”. E poi: “È un talento, ma il tempo re a livello fisico”. C’è insomma una grande cu- passa per tutti”. Forse le idee proprio chiare riosità al riguardo, ed oltre a questo anche la ancora non ce l’ha del tutto Cesare Prandelli. convinzione che l’Italia guadagnerebbe molto, Più di un pensiero però è stato fatto, anche se più di quanto potrebbe perdere magari per la carta di identità non gioca a favore dell’at- un discorso di continuità e tenuta. Un fenomeno taccante: “In Brasile? Dipende da come starà - mondiale o un fenomeno al Mondiale? racconta Zoff -. Prandelli ha detto che il tempo passa per tutti, per Totti per ora non sembra molto: dobbiamo vedere fra qualche mese”. Il tempo, dunque, come pro e contro contempo- raneamente. La cosa certa è che nel caso Totti si comporterebbe da vero protagonista e pro- fessionista: “È un ragazzo splendido - afferma Spinosi -, come giocatore e come persona. Lo vedo spesso, mi abbraccia. Il segreto è allenarsi e essere seri come ha fatto sempre lui, poi i risul- tati vengono fuori”. Oltre, chiaramente, all’im- menso bagaglio tecnico e all’esperienza che in un campionato del mondo non si butta mai via: “Francesco fino adesso l’abbiamo visto tutti - spiega Iaquinta -, è in splendida forma. Poi toccherà a Prandelli decidere. Lui ha fatto vede- TMW coPERTINA/Francesco Totti magazineTUTTOmercatoWEB com® 9 “Il tempo come pro e contro. La sua qualità sembra migliorare col passare degli anni”

TMW L’intervista/Davide Moscardelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 11 Davide Moscardelli Born in Belgium... Made in Dopo tanti anni di gavetta Moscardelli è arrivato in Serie A. Fenomeno “social” e protagonista in campo il bomber con la barba si racconta a TMWmagazine di Luca Bargellini - foto Federico De Luca un primo pomeriggio piut- tosto freddo nei pressi di Bologna. A Casteldebole, sede del centro sportivo del club felsineo, il cielo sembra E’ promettere da un momen- to all’altro una nevicata da ricordare. L’aria è fredda, di quelle che ti penetra nelle ossa. Dopo qualche minuto d’attesa dalla porta de- gli spogliatoi esce colui per il quale ci siamo TMW L’intervista/Davide Moscardelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 12

presi il disturbo, e probabilmente un raffred- dore: Davide Moscadelli. Giacca e pantaloni marroni, abbinati perfettamente, golf girocollo “Con Pioli in tinta, barba pettinatissima e, udite udite, un nuovo tagli di capelli. “Era una vita che avevo il rapporto vero. codino - ci spiega subito dopo le presentazioni di rito -. Ho pensato fosse arrivato il momento Siamo persone di cambiare”. Esplicate le ultime formalità pre- viste ci sediamo, finalmente al caldo, per una che si chiacchierata in tranquillità. Pronti, attenti, via. rispettano” Davide Moscardelli e il mondo del pallo- ne. Ricorda la prima volta che ha pensato di fare il calciatore? “Come tutti i bambini ho iniziato a giocare a calcio fin da piccolo e il sogno è quello di fare il calciatore. Più sono andato avanti con le mie esperienze e più in me è cresciuta la passione per quello che facevo. Dalla mia parte, poi, ho sempre avuto mio padre che mi seguiva e mi accompagnava ovunque”.

E la sensazione che questa potesse essere la sua professione quando è arrivata? “Già dall’ultimo anno in . Mi sono reso conto di quanto fosse importante per me la competizione, la sensazione di raggiungere un traguardo importante. Una volta entrato nei professionisti sono arrivati anche gli stadi seri, i tifosi sugli spalti, eccetera. Lì ho capito che ero diventato davvero un calciatore”.

Prima ha citato suo padre, ex ufficiale dell’aeronautica. Per “colpa” sua lei è nato in Belgio, a Mons… “E’ vero. Era stato mandato lì per tre anni e così decise di portarsi dietro la famiglia. Diciamo che sono nato in Belgio per caso, anche perché ci sono rimasto solo per i primi tre mesi della mia vita. Non ricordo niente della cittadina in cui TMW L’intervista/Davide Moscardelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 13

sono nato e non ci sono mai tornato. Non na- Porto Roma nel cuore, anche se ammetto che è parte, ho la possibilità di capire meglio di altri un po’ di tensione e, infatti, la gara non andò scondo, però, che appena avrò un po’ di tempo dura viverci. E’ una città caotica, ma una volta l’umore della tifoseria, anche se non nego che bene. La gara contro la Roma, invece, è stata mi piacerebbe tornarci. Sono curioso di vedere, smesso con il calcio la mia casa sarà lì”. un certo tipo di contestazioni facciano male. Di- completamente diversa perché affascinato da assieme ai miei figli, il luogo dove sono nato”. ciamo mi adopero sempre per trovare la giusta sempre da quei colori e per lo scambio di ma- Da Roma alla Roma. E la Curva Sud… via di mezzo fra le varie posizioni”. glia a fine gara con Francesco Totti”. Presto tornaste in Italia. A Roma. La sua città (ride) “Ci sono stato un paio di volte… Ma in tutto e per tutto. giusto per caso… (ride, ndr). Ero un ragazzet- A proposito di sensazioni forti, lei all’Olim- Non a caso il suo primo figlio si chiama pro- “Roma e i romani sono un po’ particolari. to quando ho vissuto la realtà della curva, con pico ha avuto anche la fortuna di giocarci… prio Francesco.. Allegria e simpatia sono le loro peculiarità tutte le belle sensazioni che si provano. Grazie “Belle emozioni davvero. La prima volta fu con- “Quello è anche il nome di mio padre. Dicia- e ogni volta che ci torno l’affetto aumenta. a quell’esperienza, adesso che sono dall’altra tro la Lazio e devo ammettere di aver patito mo che ci sono entrambe le motivazioni alla TMW L’intervista/Davide Moscardelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 14

base della scelta. E’ un nome che si è fatto to. Avrei preferito qualche qualche gol in scegliere facilmente”. meno pur di salvare la squadra”.

Nella sua carriera da calciatore ha calcato i Dovendo scegliere una persona, un collega, campi di praticamente tutte le serie, tranne la con cui rappresentare e raccontare la sua vecchia C1. Tutte avventure con squadre del carriera, viene facile pensare a Stefano Pioli. nord. Mai avuto opportunità con club del sud? Cosa c’è alla base del vostro rapporto? “Una volta, a dire il vero, sono stato molto “Siamo due persone vere, che si dicono le vicino ad una società del sud. Era il Palermo, cose in faccia e che si rispettano l’uno con nel gennaio del 2004. Io ero alla Triestina e l’altro. Il resto viene da sé. Quando abbia- i rosanero cercavano un attaccante per com- mo lavorato insieme, poi, abbiamo sempre pletare un reparto già composto da grandi raggiunto gli obiettivi prefissati. Per il resto giocatori come Luca Toni. Purtroppo, però, la bisogna chiedere al mister Pioli...” trattativa non si concretizzò, per colpa di al- tre persone, e persi un treno importante per la Tecnicamente, anche se ha il fisico da cen- Serie A. Il destino ha voluto che quello stesso travanti di sfondamento, lei è una seconda treno arrivasse qualche stagione più tardi”. punta con un’ottima tecnica. “Adoro toccare il pallone e gestire le mie Un’altra possibilità che le si presentò per un giocate. Per questo ho sempre fatto l’at- radicale cambio di carriera fu durante i suoi taccante, anche se in posizioni spesso di- due anni al Rimini quando bussò alla porta verse fra loro: da seconda punta classica il Rubin Kazan. con un trequartista alle spalle, a punta “In quel caso fui io a non spingere più di tanto unica, fino all’attaccante esterno”. per il completamento della trattativa. Il Rubin non era il club che è oggi, anche se a livello Ma il suo ruolo naturale qual è? economico sarebbe stata un’opportunità im- “Non lo so più neanche io... (ride, ndr). Quel- portante. Con il senno del poi, forse rimpiango lo che serve lo faccio. Se fai il centravanti un po’ di non aver colto quell’occasione. Visto tocchi meno palloni ma segni di più, mentre il panorama generale del calcio italiano non se stai qualche metro più indietro hai mag- sono mai stato uno di quelli che ha guadagnato giore possibilità di lavorare il pallone, pun- tanto e non ho problemi a dirlo. A quell’epoca, tando l’uomo, creando la superiorità nume- però, ha vinto la voglia di coltivare il sogno rica e aiutando così la squadra. La giocata della Serie A rispetto a tutto il resto”. bella da vedere mi piace farla, non lo nego, ma sempre al servizio del gruppo”. Meramente sul piano dei risultati, invece, qual è il rimpianto maggiore? Qualche tempo fa dei “La stagione di Cesena. Per me fu una delle suoi colpi disse: “In quanto a bellezza dei gol migliori stagioni sul piano del rendimen- che realizza, Moscardelli non ha nulla da invi- to personale, ma la squadra non riuscì ad diare a Maradona o a Messi”. Parole pesanti… evitare la retrocessione. Tutto andò stor- “C’è chi crede che sia una cosa inventata, ma TMW L’intervista/Davide Moscardelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 15

Costacurta le ha fatte davvero quelle dichia- razioni. Ovviamente con le dovute propor- “Il mio peggior zioni visti i mostri sacri che ha tirato in ballo”. difetto? Sono Sarà per questo che ha scelto di pren- dere la maglia numero 10 del Bologna come Furio, il in questa stagione. Quella che fu di un certo … personaggio di “Non c’entra niente. Più semplicemente mi sembrava strano che una squadra non aves- Verdone” se un numero dieci. Lo scorso anno lo aveva Gilardino che però se n’è andato. E’ arriva- to Bianchi, che ha voluto la nove, e a quel punto ho pensato “ok, ho capito. Mi sacri- TMW L’intervista/Davide Moscardelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 16 “Twitter e la mia linea d’abbigliamento? Tutto nato per caso”

fico io”. Avevo avuto il 10 già a Piacenza, ma com’è messo? un tonico che avrei dovuto prendere in pan- fa le cose che ogni persona della mia età mai in Serie A. E poi un 10 del genere, in una “Niente di particolare. Ho solo due riti: quello di china per sistemarmi la barba, ma quando fa quotidianamente. Abito a pochi passi dal squadra come il Bologna che ha avuto nella sua entrare in campo per ultimo e quello di mettere poi ho segnato non l’ho fatta”. centro sportivo del Bologna e con la mia fa- storia tanti campioni. Chi me l’ha fatto fare? E’ sempre il parastinco sinistro prima del destro. miglia vivo una vita normalissima in una città vero.. ma alla fine quando scendi in campo non Per il resto non ho altro”. Finora abbiamo parlato del Davide Mo- che ti aiuta molto sotto questo aspetto”. pensi al numero di maglia che indossi”. scardelli calciatore. Chi è, invece, il Davide Neanche un’esultanza particolare? Moscardelli uomo? Il suo peggior difetto? Sul piano della scaramanzia, invece, “Ne avevo preparata una, con un pettinino e “Sono un ragazzo semplice, normale, che “Dovreste chiedere a mia moglie, ma sono TMW L’intervista/Davide Moscardelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 17

ravano magliette con la mia faccia e la bar- ba, così abbiamo pensato di creare qualcosa direttamente noi. Mia moglie ha sempre avuto il desiderio di portare avanti una linea d’ab- bigliamento, ma non ci saremmo mai aspettati che nei primi venti giorni sarebbero arrivate oltre 550 richieste di spedizioni. Povera lei… Non sapeva più come fare e siamo stati anche costretti a trasformare una delle camere dei bambini in un magazzino… (ride, ndr)”.

C’è già in ponte qualche novità? “Non so se posso rispondere, dovrei chiedere a mia moglie. Diciamo che qualcosa c’è, di molto simpatico. Arriverà nelle prossime settimane”. bene cosa risponderebbe lei. Ovvero che sono come Furio, il personaggio di Carlo Verdone Chiudiamo con il sogno nel cassetto di in “Bianco Rosso e Verdone”: un po’ pesante, Davide Moscardelli. attento a tutto, pignolo. E’ vero che i dettagli “Non farmelo dire che poi non si avvera.. (ride, spesso fanno la differenza, ma portata all’e- ndr). Sinceramente il sogno fin dall’inizio è quel- stremo è una cosa che può dar fastidio”. lo di vestire la maglia della Roma. So che è dif- ficilissimo e per questo si chiama sogno, oramai In linea generale un calciatore è sempre è praticamente impossibile. Sono realista”. molto esposto ai mezzi d’informazione. Lei però attraverso i social network è diventato E dei tifosi che espongono striscioni del tipo un vero e proprio fenomeno mediatico che “Prandelli chiama Moscardelli” a molte gare su Twitter conta oltre 81mila follower. della Nazionale che ne pensa? “Ho iniziato con Facebook, ma solo a livello per- “Che si sta davvero esagerando… (ride, ndr)”. sonale. Tanto che non ho ancora un profilo uffi- ciale. Ci sto lavorando, lo seguo personalmente e presto arriveranno notizie. Su Twitter, invece, ho iniziato un po’ per caso, senza neanche sa- perlo usare bene. Nel giro di breve tempo, però, fra la barba e qualche video simpatico pubbli- cato la scorsa estate tutto si è amplificato”.

Lo stesso destino di “FlyBeard”, la sua linea d’abbigliamento. “Anche in questo caso è stato tutto casuale. Assieme a mia moglie ci accorgemmo che gi- intervista di Luca Bargellini TMW L’intervista/Davide Moscardelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 18 “Roma è la mia città. Un giorno ci tornerò a vivere” TMW editoriale juventus magazineTUTTOmercatoWEB com® 19

alla pari, via via tutte le altre - ma la retroguar- Juan Cuadrado dia a tre rischia di non tenere contro avversari di calibro superiore. Così il 4-3-3 potrebbe diventare Il mercato ti presto realtà, e inserire un altro giocatore di quali- tà in questa intelaiatura (magari lasciando perdere Claudio Marchisio dietro le punte, meglio da mez- mette le ali zala) darebbe davvero una marcia in più. di Andrea In Italia la squadra di Conte Servirebbe un Robben, un Ribery, forse pure un LOSAPIO è la più forte e completa. Thomas Muller che per versatilità, e sacrificio, potrebbe ricoprire quel ruolo in maniera deter- Per battagliare in Europa minante. Nomi e giocatori che sono quasi impos- servirebbe, invece, un sibili da raggiungere, mentre quello di Nani - esterno per il 4-3-3. candidato obiettivamente più che papabile per er analizzare il prossimo mercato il mercato di gennaio - non potrà essere schie- della Juventus, bisogna partire da rato nelle prossime partite di Champions, essen- un assunto. La squadra, in Italia, do sceso in campo con la maglia del Manche- è di gran lunga la più completa. ster United nel match contro il Bayer Leverkusen I singoli sono più forti, ma anche (dove ha pure timbrato il cartellino). P nell’organico è quella che può Le candidature, a dir la verità, ci sono, ma non contare su alternative di livello. E poi, sebbene la sono di livello superiore rispetto ai calciatori retroguardia spesso determini le classifiche, è il attualmente in rosa. Jonathan Biabiany a Par- centrocampo a essere il punto nevralgico di una ma fa il bello e il cattivo tempo, ma qualche squadra. Dopo i quindici minuti di pandemonio con volta stacca la spina e non riesce a dare il suo la Fiorentina, la squadra di Antonio Conte non ha contributo atletico. Tecnicamente, invece, non più preso gol in Serie A, determinando di fatto la è ancora da grande squadra, sebbene possa rimonta con la Roma. Questo perché il pacchetto dare strappi fondamentali contro qualsiasi av- difensivo, oltre a potere contare su titolari di li- versario. Giacomo Bonaventura, altro cavallo vello e alternative altrettanto importanti, è ben che potrebbe essere sellato, ha valori da big, protetto da due guardiani come Arturo Vidal e ma dovrebbe pagare lo scotto di un apprendi- Paul Pogba, che spesso non fanno arrivare spif- stato comunque duraturo, prima di potere cam- feri verso Andrea Pirlo, vero e proprio cervello biare le carte in tavola in una gara europea. a schermo - seppur parziale, perché il compito è Obiettivamente l’identikit perfetto è quello di quello di costruire più che di rompere il gioco al- Juan Cuadrado, ala della Fiorentina e in com- Nato a Bergamo il trui - del cuore della difesa. Appurato che diffi- proprietà con l’Udinese. I rapporti con i friulani 23 giugno 1984, cilmente lo Scudetto può andare perso, a gennaio sono ottimi e la vera difficoltà sarebbe quel- lavora in testa- la mossa può essere una sola. Quello di acquistare la di convincere la dirigenza viola a perdere te locali prima di uno dei suoi giocatori chiave prima della fine approdare come un esterno di assoluto livello che possa, magari collaboratore a Tut- con Carlos Tevez e Fernando Llorente, formare “L’identikit perfetto è quello del campionato. Dopo il mezzo sgarbo Jove- toMercatoWeb nel un tridente e dare quella dimensione europea che di Cuadrado, ma con la tic - il montenegrino era uscito con un’intervista 2008, Collabora al momento manca. La mediana è forse una del- dove diceva di volere solo la Juve per calcare con il Corriere della Fiorentina i rapporti sono tesi” la mano e mettere pressione - e quello Berba- Sera e Odeon TV. le migliori d’Europa - Barcellona e Bayern Monaco sono sopra, Real Madrid e il sorprendente Arsenal tov, i rapporti continuano a essere parecchio tesi. TMW editoriale inter magazineTUTTOmercatoWEB com® 20 acerbo per farsi valere ed un Alvaro Pereira che Pablo Daniel Osvaldo continua a non convincere nelle chances che il de- stino e gli infortuni continuano ad offrirgli. Mercato Sulla destra continua a piacere Sime Vrsaljko, in attesa che Zanetti recuperi uno stato di forma ac- cettabile e di conseguenza compatibile con la voglia fra sogni interista di puntare nuovamente in alto. di Gianluigi A centrocampo il presidente Erick Thohir ha LONGARI smascherato a più riprese Radja Nainggolan e realtà come il principale e probabilmente unico obiet- tivo, anche in vista di scelte che non si limitano Costruita una base solida prettamente al rettangolo verde. sotto la guida di Walter L’attacco è allora il reparto sotto accusa, e non Mazzarri adesso il club certo per un rendimento che lo attesta come il più efficace della massima serie, quanto piuttosto per nerazzurro sta pianificando carenze strutturali che eleggono Rodrigo Palacio gli interventi di mercato. ad unico elemento imprescindibile ed insostituibile. Il nome che più affascina è quello di Edin Dzeko, ilancio positivo, nulla da dire. In at- in rottura aperta ed insanabile con tutto l’ambien- tesa di comprendere quelle potreb- te del City e pronto a tentare l’avventura italiana. bero essere le possibili scelte alla Centravanti di razza, segna e fa segnare al netto base della rifondazione nerazzurra, di un periodo di ambientamento che è comunque è inevitabile osservare con un certo scotto inevitabile per chi arriva nel nostro calcio. B ottimismo quanto costruito sino ad Altro nome su cui tenere accesi i riflettori è poi quel- ora: fondamenta solide, nonostante le apparenze lo di Pablo Daniel Osvaldo. L’ex romanista è da di qualche mese fa, armate dal paziente lavoro di sempre un pallino per Walter Mazzarri: il tecnico è Walter Mazzarri e di conseguenza propedeutiche a convinto che messo in mano sua potrebbe diventare quanto dovrà riservare la rivoluzione indonesiana. quel bomber implacabile che ha sempre promesso Nato a Milano il Osservando la lista delle esigenze interiste, non pos- di diventare in carriera. L’avvicinamento solo ac- 18 agosto 1986, siamo che partire dalle corsie esterne, valutando le vive e lavora nella cennato in estate potrebbe assumere contorni ben modalità con cui il nuovo “deus ex machina” interista sua cittá dal 2010 più concreti con il supporto dei milioni di Erik Thohir. ama avere a che fare. Pochi salti nel vuoto, meno per la redazione Da monitorare il profilo di Konstantinos Mi- di Sportitalia e dal nomi esotici, e più certezze che il tecnico conosce troglou, uno che segna sempre quando gli 2006 per quella di bene o comunque sta dimostrando di apprezzare. 007 interisti lo hanno visionato, mentre ap- Tuttomercatoweb. Più Danilo D’Ambrosio che Emiliano Insua tanto per Esperto di mercato, paiono poco più che boutade i nomi di gente capirsi, soprattutto in considerazione del fatto che si- partecipa quotidia- come Salomon Rondon il cui adattamento al ano le alternative a mancare nel ruolo più dei titolari namente alle tra- nostro calcio ed agli schemi del tecnico di San smissioni calcistiche che Mazzarri ha reperito nei bassifondi della stessa Vincenzo è tutto da verificare. Calcio€Mercato e rosa che a fine giugno sembrava da buttare via. “Pochi salti nel vuoto, meno “Adesso conosco i giocatori e posso dire me- Speciale Calciomer- Confermatissimi Jonathan e Yuto Nagatomo, nomi esotici, e più certezze cato in onda sull’e- glio la mia”. La considerazione di Mazzar- dunque, con delle riserve invece nei confronti di mittente televisiva che il tecnico conosce bene” ri dice tutto, il futuro dell’Inter sta per gran nazionale uno Wallace che appare oggettivamente troppo

foto Matteo Gribaudi/Image Sport parte nella bontà delle scelte che effettuerà. TMW editoriale milan magazineTUTTOmercatoWEB com® 21 E’ infatti l’inizio peggiore dell’era Berlusconi, un Adil Rami avvio aberrante che nel giro di poche giornate ha già tagliato fuori la squadra dagli obiettivi prin- C’era una cipali. Ecco perché il mercato di gennaio potrebbe essere uno snodo importante per il Milan, soprat- tutto in vista della prossima stagione. Anticipare volta il qualche acquisto per giugno potrebbe essere una di Antonio soluzione da non sottovalutare visto che l’attuale VITIELLO torneo non ha quasi più nulla da dire per i colori Milan rossoneri. Al Milan bisognerebbe fare un po’ di pulizia in attacco. Mario Balotelli e Stephan El Peggiore inizio degli ultimi Shaarawy sono i giovani del futuro, Giampaolo 30 anni, i rossoneri Pazzini è l’uomo d’esperienza e la punta che to- ricorreranno al mercato glie le castagne dal fuoco, discorso diverso per Matri, Robinho e Niang. L’ex Juve è stato un inve- invernale per riparare agli stimento sbagliato, sotto tutti i fronti, il brasiliano errori di quello estivo. è troppo discontinuo e poco decisivo sotto rete. Il francese invece non è un attaccante da Milan, sisteva una squadra, nemmeno potrebbe essere mandato in prestito. Serve quindi troppi anni fa, capace di intimo- un rinforzo adeguato al blasone della società. An- rire gli avversari in Italia e in Eu- che a centrocampo la differenza tra i titolari e le ropa anche prima di scendere in riserve si sente troppo. Oltre Montolivo, Poli e De campo, una corazzata che stravin- Jong, i rossoneri offrono un parco di giocatori E ceva in qualsiasi stadio, ovunque. poco affidabili e discontinui. Un innesto di quali- Il Milan zeppo di campioni e leggende è diventato tà non sarebbe male. In difesa sono tanti i difen- oggi una squadra di media classifica, cattiva co- sori centrali ma alla fine pochi quelli in grado pia di quel club capace di arrivare con sorpren- di subire le pressioni di San Siro. Meglio fare dente frequenza diverse volte sul tetto del mondo. piazza pulita e tenere solo giocatori di spesso- L’attuale è un Milan totalmente da rifondare, da re. Sulle fasce spazio a De Sciglio e Abate, ma cambiare in quasi tutti i reparti. Sono pochi gli anche qui servono rincalzi mirati, e non giocatori Nato il 6 maggio uomini che riescono a salvarsi, per impegno e in- adattati come Emanuelson e Constant. Per finire Ricardo Kakà 1986, vive e la- tensità soprattutto. è uno di questi, c’è la questione portiere. Abbiati ha fatto il suo vora a Milano. vero leader di una formazione decadente, l’altro tempo, Amelia potrebbe andare via e Gabriel è Direttore edi- Nigel de Jong è , volto di una squadra operaia ancora troppo giovane. Un uomo affidabile tra toriale di Mi- ma senza grossi doti tecniche, con voglia ma con- lanNews.it e i pali darebbe anche più sicurezza al reparto redattore di Tut- fusione e priva di idee. E se per il mercato di gen- arretrato. Insomma è un Milan da rifondare. D’al- tomercatoweb. naio la dirigenza vuole correre ai riparti, deve tronde se la squadra fa collezione di record ne- com. Collabora puntellare più di un reparto. Le mosse anticipa- “Acquisti in ogni reparto gativi è naturale pensare di cambiare filosofia. con Sportitalia, Adil Rami Keisuke Honda te sono quelle di e , Uno dei peggiori Milan della storia recente, co- INFRONT e Radio un trequartista e un difensore centrale, due buoni per migliorare una rosa Radio. Opinioni- carente e di bassa qualità” struito male e condotto altrettanto male, potreb- sta su Odeon TV elementi che possono servire al tecnico per rad- be ricorrere al mercato di gennaio per riuscire e Milan Channel. drizzare una stagione nata sotto la cattiva stella. foto Daniele Buffa / Image Sport foto Daniele Buffa quantomeno a salvare la faccia a fine stagione. TMW editoriale napoli magazineTUTTOmercatoWEB com® 22 RIVOLUZIONE Luca Antonelli Nicolas N’koulou IN CORSO di Raimondo Servirà anche il mercato di DE MAGISTRIS gennaio per costruire il Napoli foto Matteo Gribaudi/Image Sport perfetto per le idee di Benitez. tata sempre più critica settimana dopo settimana. Tre i ruoli sotto osservazione. Il campo, inoltre, ha suggerito che la sola “guardia sviz- olpi mancati e colpa degli infortuni, zera” non può bastare per costruire un reparto all’al- quelli che non hanno risparmiato Rafa tezza delle linee mediane più accreditate della Serie Benitez nei primi mesi di questa sta- A. L’arma in più fino a questo momento è stato Valon gione e hanno messo a nudo punti de- Behrami, onnipresente soprattutto in fase difensiva. boli che erano già noti in estate. Col- Manca, però, un costruttore di gioco, un centrocampista C pa di una rosa troppo corta e colpi che possa fare la differenza anche sulle verticalizzazio- necessari, quelli che sugli esterni e a centrocampo servi- ni per gli esterni. Sia Gokhan Inler che Blerim Dzemai- ranno al manager di Madrid per effettuare un turnover li finora hanno dimostrato buone qualità sul passaggio con riserve all’altezza dei titolari. Il Napoli arriverà al corto, ma serve qualcosa di diverso e per questo motivo mercato di gennaio con il preciso compito di proseguire il pressing su Maxime Gonalons va avanti da questa quella rivoluzione copernicana che ha portato da Maz- estate. E’ il capitano del Lione l’obiettivo numero due zarri e Cavani a un’anima tutta spagnola, ma che an- per rinforzare il centrocampo, alle spalle di quel Javier cora deve essere completata. Tre mesi non sono bastati Mascherano che è il sogno proibito di Benitez fin dal per voltare del tutto pagina, ne servirà sicuramente un suo sbarco alle pendici del Vesuvio, ma che difficilmen- altro a gennaio, con la versione definitiva e collaudata te lascerà Barcellona prima della fine della stagione. del Napoli di Benitez che, probabilmente, entrerà in Infine la difesa, con Federico Fernandez che anche scena solo dalla prossima stagione. a causa dell’infortunio di Miguel Angel Britos s’è ri- Le tante e sistematiche sconfitte contro le big fanno ri- trovato titolare al fianco di Raul Albiol con risultati flettere e suggeriscono, ad esempio, che il soloAntho - alterni. Posto che Paolo Cannavaro con tutta proba- ny Reveillere non può bastare per risolvere il proble- bilità sarà capitano ancora per poco (Mazzarri lo ma degli esterni di difesa. Christian Maggio e Pablo vuole all’Inter), serve anche numericamente un nuovo Nato a Napoli il Armero hanno dimostrato di soffrire in fase difensiva, centrale per evitare emergenze come se ne sono viste 10/03/88, colla- di non essere gli interpreti ideali per una difesa a in questi mesi sulle fasce. Tanti nomi e poche trattati- boratore di Tutto- quattro, come certificato anche dalle ultime stagioni in ve ancora in corso, la pedina perfetta sarebbe quel mercatoweb.com Nicolas N’Koulou dal 2008. Esperto cui sono stati impiegati come esterni di centrocampo. già cercato con insistenza in estate di calciomercato Juan Camilo Zuniga dovrebbe rientrare al 100% “Occorrerà muoversi con che ora l’Olimpyque Marsiglia potrebbe cedere vista per Radio Incontro con l’inizio del 2014, Giandomenico Mesto si rivedrà decisione. Solo così i colpi l’uscita di scena da tutte le competizioni europee. e Radio Sportiva, solo in Primavera e Luca Antonelli, terzino del Genoa avranno la meglio sulle colpe” Dai sondaggi ai fatti: gennaio si avvicina e ades- collabora con Tutto- e della Nazionale, dovrebbe essere il primo rinforzo so servirà muoversi in fretta e con decisione. Ser- napoli.net.

di gennaio per porre rimedio a un’emergenza diven- Sport foto Daniele Buffa/Image ve che i colpi abbiano la meglio sulle colpe. TMW editoriale roma magazineTUTTOmercatoWEB com® 23 Due innesti Mattia Destro Per lo di Alessandro CARDUCCI Image Sport foto Daniele Buffa/ scudetto Il punto debole potrebbe invece essere rappresentato dalla panchina: numericamente, i capitolini non neces- A gennaio nessun grande sitano di nulla perché quasi tutti i ruoli sono coperti da colpo ma è necessario almeno due giocatori. Quasi, dicevamo, perché in real- qualche innesto per far tà proprio Pjanic non ha nessuno in grado di farlo rifia- rifiatare i titolari. tare. Vero è che anche Kevin Strootman è bravo a cre- are gioco e lo stesso De Rossi è perfettamente in grado embra difficile poter migliorare una di impostare ma la qualità e la classe di Pjanic sono corazzata capace di inanellare, nel- difficilmente sostituibili. Considerando inoltre che Mar- le prime dieci giornate di campio- quinho non sembra godere della completa fiducia del nato, ben dieci vittorie proponendosi tecnico, allora potrebbe essere proprio il centrocampo come migliore sorpresa della serie A. il reparto da rinforzare con alcuni giocatori in grado S Soprattutto considerando che, solita- di sostituire il trio delle meraviglie, formato da Pjanic, mente, a gennaio i grandi giocatori non si muovono. De Rossi e Strootman. Oltre a Marquinho, gli altri due Walter Sabatini è comunque al lavoro per cercare di sostituiti sono Michael Bradley (che gode della stima completare il capolavoro compiuto questa estate, mo- di Garcia) e Rodrigo Taddei, con Alessandro Florenzi nitorando il mercato per vedere come migliorare la ormai spostato in pianta stabile in avanti. Servirebbe Roma. Dopo tanto tempo, i giallorossi hanno trovato quindi qualche innesto di qualità e ben disposto a lavo- un equilibrio e una compattezza che stanno consenten- rare e ad aspettare la propria occasione per mettersi do agli uomini di Garcia di cavalcare il campionato in mostra. In attacco, i giallorossi difficilmente interver- con una forza inaudita, facendo nuovamente sognare ranno anche perché, con il rientro di Mattia Destro, tutti i suoi tifosi dopo mesi di cocenti delusioni. Rudi Garcia i ruoli sono coperti. In difesa, si è parlato dell’arrivo di non ha solamente dato un’identità alla squadra ma ha un centrale che possa essere all’altezza della coppia Nato a Roma il 25 cementato il gruppo e ridato convinzione a giocato- gennaio 1986, Castan-Benatia. Nelle poche occasioni avute a dispo- giornalista pub- ri del calibro di e Miralem Pjanic, sizione, Nicolas Burdisso non ha convinto mentre Tin blicista all’età di completamente trasformati rispetto allo scorso anno. Se Jedvaj e Alessio Romagnoli sono due giovanissimi e vent’anni, inizia a del bosniaco si conoscevano le sue qualità in fase di vanno inseriti gradualmente. Qualora si riuscisse a tro- collaborare con il costruzione, sorprende la ferocia con la quale rincorre vare una sistemazione al centrale argentino, a Trigoria Corriere Laziale. gli avversari e recupera il pallone, a testimonianza del- Ospite per il cal- potrebbe quindi arrivare un difensore di esperienza ciomercato a Radio la voglia di riscatto e l’assoluta convinzione nelle idee e del livello dei due titolari. Nessun colpo, nessun fuo- Sportiva, è collabo- dell’allenatore. La Roma, negli undici titolari, è fortissi- “Il punto debole potrebbe co d’artificio, quindi, per una Roma che sembra aver ratore di Vocegial- ma e ben amalgamata e non è certamente con il mer- essere la panchina” trovato finalmente l’alchimia giusta. D’altronde, squa- lorossa.it dal 2010. cato di riparazione che si può migliorare la squadra. dra che vince non si cambia. Almeno fino a giugno. foto Giuseppe Celeste/ Image Sport TMW editoriale fiorentina magazineTUTTOmercatoWEB com® 24 Gennaio Francesco Lodi Jorginho dietro di Tommaso

LORETO foto Zangirolami/Image Sport l’angolo che col passare del tempo il futuro di Ilicic nella Fioren- Oltre un mese al via del tina si è fatto sempre più incerto, tanto da dare vita a mercato invernale ma idee nuove voci, come quella che vorrebbe lo sloveno ceduto e prospettive non mancano. in prestito a gennaio. I viola, per il momento, ci pensano, Da Lodi a Onazi, passando così come pensano ai tasselli che potrebbero rinforzare la squadra a disposizione di Montella. Francesco Lodi per Jorginho, Musacchio resta tra i nomi più gettonati, anche in ottica di uno e Heitinga. scambio con lo stesso Ilicic (ai rossoblu piacerebbe Mati primi a sostenere che gli acquisti di Fernandez, ma sul cileno Montella vuol continuare a gennaio siano già arrivati, sono pro- investire) e le non poche difficoltà vissute a Genova, prio i dirigenti viola. E, almeno nel anche e soprattutto dopo l’avvento di Gasperini, po- caso di Mario Gomez, c’è di che dar trebbero favorire un affare ancora tutto da discutere. loro ragione. Perché complici i tem- Molto più complicato arrivare a un vecchio pallino esti- I pi necessari per tornare in campo, il vo come il brasiliano Jorginho che il Verona si tiene bomber tedesco, nonché super acquisto dell’estate, è ri- stretto esattamente come la Lazio che non ha intenzio- masto fuori praticamente per tutta la prima parte della ne di privarsi di Ogenyi Onazi sul quale di recente stagione, ed è lecito augurarsi che il suo rientro possa sarebbe spuntata una presunta prelazione viola. Ma dare nuova linfa alla Fiorentina. D’altronde se è vero è soprattutto in prospettiva futura che Daniele Pradè che Rossi è riuscito ad andare oltre qualsiasi aspetta- ed Eduardo Macia vogliono anticipare la concorrenza. tiva, è indubbio che un centravanti come Gomez può Si spiegherebbe così la lente d’ingrandimento costan- tranquillamente cambiare volto alla squadra di Montel- temente piazzata su due difensori considerati obiettivi la. Aiutandola soprattutto in quelle manovre offensive per il prossimo mercato estivo. L’argentino del Villare- Nato nel 1976, che oggi vedono in Rossi l’unico riferimento. Nell’altro al (guarda caso) Mateo Musacchio e l’olandese John direttore di Firenze- Heitinga (entrambi a scadenza) sono nomi da tempo viola.it. Collabora- caso, invece, il discorso è andato via via complicandosi. tore del quotidiano Perché anche su Josip Ilicic i dirigenti viola sono stati segnati sull’agenda del direttore tecnico Macia, men- La Nazione, è una i primi a garantire, ma almeno fino ad oggi il campo tre anche sul fronte dei giovani presto sarà tempo di delle voci di punta non sembra aver dato le risposte sperate. Colpa di un decisioni. Babacar (Modena) e Federico Bernardeschi dell’emittente tosca- inserimento difficile nel gioco di (e “Lodi resta tra i nomi più (Crotone) stanno stupendo a suon di gol e considerate le na Radio Blu di cui difficoltà attuali di qualche giovane in rosa,Rafal Wolski è esperto di calcio- anche di un ruolo non ben definito) o di qualche acciac- gettonati, anche in ottica di mercato e voce su co di troppo come quello rimediato dopo gli impegni uno scambio con Ilicic” su tutti e probabilmente in partenza già a gennaio, non Firenze per Radio con la nazionale slovena è interrogativo ancora oggi è da escludere che il loro ritorno a casa possa rap- Sportiva. presentare una delle prossime mosse sul mercato viola.

complicato da chiarire. Sarà per questi motivi, perciò, Sport foto Daniele Buffa/Image TMW editoriale verona magazineTUTTOmercatoWEB com® 25 A VERONA C’E’ Juan Iturbe Andrea Mandorlini UN TESORO di Simone Tanti gli attori protagonisti: BERNABEI da Toni a Romulo e Jorginho fino ad arrivare alla “Pulguita” Iturbe.

lzi la mano chi ad inizio stagione avrebbe immaginato il Verona al se-

sto posto in classifica, subito a ridos- / Image Sport foto Daniele Buffa so delle prime posizioni, quelle delle cui Iturbe è ovviamente grande fan. Dribbling, grande coppe europee. Ma i pronostici, si sa, tiro e tanta fantasia al servizio dei compagni lo hanno A sono fatti per essere smentiti e così a reso una delle più belle sorprese di inizio stagione, poco più di un terzo di campionato ecco il Verona fare ma è proprio adesso che viene il difficile. Per il Vero- capolino nella parte nobile della classifica. Tanti i mo- na, non ce ne vogliano i suoi tifosi, arriveranno anche tivi dell’exploit scaligero. Programmazione, continuità momenti difficili in cui la squadra potrà gioco forza del progetto e soprattutto un mercato oculato, fun- avere dei cali, fisici e di risultati: e proprio qui, Iturbe, zionale al campionato e alle esigenze proprie di una da buon “aspirante Messi” dovrà emergere dal grup- neopromossa. Toni, arrivato da svincolato, ha portato po e trascinare i compagni nei momenti più complicati. Nato a Firenze con sé chili, centimetri e tanta tanta esperienza. Ro- Se riuscirà a confermarsi su certi livelli anche nel giro- il 5 dicembre del mulo la grinta e l’agonismo di chi vuol giocarsi al me- ne di ritorno, probabilmente il Verona manterrà fino 1987, muove i pri- glio la prima vera occasione da protagonista dopo gli al termine della stagione l’etichetta di sorpresa e la mi passi nel mondo anni di panchina a Firenze. Jorginho, Hallfredsson e relativa ottima classifica. Giocatori con le sue caratte- del giornalismo Juanito Gomez rappresentano la continuità col pas- ristiche i primi mesi in Italia riescono spesso a far bene come collaborato- re per l’emittente sato necessaria per instillare nei nuovi il giusto senso (ricordate il primo Zarate?), ma il fattore sorpresa radiofonica Lady di appartenenza alla blasonata maglia dei Butei. E senza la giusta forza mentale dura poco e per mante- Radio. Dopo l’e- poi Iturbe, il vero colpo dell’estate gialloblù: arrivato nere alti gli standard la strada è solo una: quella del sperienza come re- in prestito dal Porto con un diritto di riscatto troppo lavoro. Mandorlini, in tal senso, è comunque già una dattore per Quo- alto per le casse societarie veronesi, il paraguayano garanzia. Poi, fra qualche mese e magari fra altri gol, tidiano Viola, nel 2011 approda sul naturalizzato argentino sta piano piano attirando su ci sarà tempo per pensare al mercato: il riscatto fis- web come collabo- di sé sciami di osservatori, italiani ed esteri. “El Messi sato a 15 milioni è oggettivamente molto alto per una ratore di Firenze- guaranì”, “la Pulguita” o “Iturbessi” sono solo alcuni “La squadra di società con pochi introiti come il Verona (parliamo dei viola.it. Dal 2012 dei tanti soprannomi che si è guadagnato l’ex Porto e Mandorlini è la vera ricavi dalle Coppe Europee e dai diritti tv), ma se le fa parte della re- River Plate nel corso della sua ancor breve carriera. aspettative non saranno disattese siamo certi che So- dazione di Tutto- sorpresa di inizio stagione” MercatoWeb.com. Soprannomi importanti che richiamano ad un para- gliano e Setti troveranno dei validi partner per por-

gone importante, quello con “la Pulga” Leo Messi, di / Image Sport foto Daniele Buffa tare avanti la trattativa con i cari gioiellieri del Porto. TMW editoriale serie b magazineTUTTOmercatoWEB com® 26 Ma facciamo un passo indietro, tornando agli albori Pasquale Foti dell’era Foti. La storia del patron e della società cala- bra si intersecarono nel 1986, quando rilevò - con un La fine di gruppo di imprenditori - quel che restava della Asso- ciazione Sportiva Reggina avviata verso il fallimento. A capo della cordata c’era Pino Benedetto, primo presidente della società, poi lui, amministratore dele- Cunambiano’era i vertici societari in di Marco gato della neonata Reggina Calcio S.p.A. Nel 1991, FRATTINO casa Reggina: Lillo Foti, l’uomo quando Benedetto fece un passo indietro, Foti divenne che ha portato il grande il presidente che portò la Reggina nell’Olimpo del cal- cio. Il ‘98/99 è l’anno della prima storica calcio al Granillo, lascia la in Serie A, categoria nella quale gli amaranto fanno presidenza dopo 22 anni. subito festa: l’esordio al Delle Alpi contro la Juve non mise paura all’undici di Colomba, che strapparono a fine di un’era in riva allo Stretto. l’1-1 contro i bianconeri. Segue la retrocessione nel Non ci sono tante altre parole per 2001 e l’immediato ritorno nella massima catego- descrivere lo storico cambio al ver- ria, fino al 2006 quando lo scandalo Calciopoli e la tice dirigenziale della Reggina, club conseguente penalizzazione sembrarono gravare in al quale Pasquale Foti ha dedicato modo determinante sul campionato reggino. Tuttavia L ben 27 anni della sua vita. Negli ulti- il -11 in classifica non fece paura al rampante Walter mi 22 da presidente, Lillo è riuscito nell’impresa di re- Mazzarri, abile a guidare una Reggina in formato eu- galare emozioni mai provate prima allo stadio Oreste ropeo: a fine stagione la squadra calabrese conquistò Granillo, impianto che ha conosciuto il grande calcio 40 punti (51 considerando la penalizzazione), rag- grazie alle storiche promozioni in Serie A e alle sfide giungendo la salvezza. In rosa vi era la coppia d’at- destinate a restare nella storia del calcio calabrese tacco più prolifica del campionato, formata daNicola contro i top club della massima divisione italiana. Ma Amoruso (17 gol) e Rolando Bianchi (18 reti). Nel per il vulcanico imprenditore di Reggio Calabria non 2009 arrivò la seconda retrocessione in Serie B della si tratta di un addio al club della sua città, visto che gestione Foti, i successivi tornei cadetti non sono stati lo stesso Foti mantiene il pacchetto di maggioranza all’altezza delle aspettative fino a quest’oggi che la della società amaranto nonostante la nomina di Giu- Reggina annaspa nei bassifondi della classifica. Nato a Napoli seppe Ranieri nel ruolo di Amministratore Unico. A il 27 novembre Proprio il difficile avvio di campionato, nella stagione spiegarlo è stato lo stesso ex numero uno reggino: ”Il 1988. Redattore che porterà gli amaranto a festeggiare il centenario, mio non è un abbandono, la Reggina mi ha dato tanto di Tuttomercato- sembra aver assestato la mazzata finale al morale e io ho dato tanto a questa società. Per me parlano i web.com da aprile di Foti. Il patron senza giri di parole aveva ammesso 2012 dopo aver fatti dato che sono una persona di poche parole. Non di voler riportare l’undici calabrese in Serie A, palco- iniziato a colla- mollo, anzi. Ho progetti importanti per la Reggina. Il mio borare due anni scenico che il pubblico del Granillo ha dimostrato di sogno è lo stadio: un teatro da 15mila posti, costo 15 prima per Tutto- meritare durante gli anni trascorsi a sfidare le super- milioni. Sono in contatto con due imprenditori del Nordest napoli.net, portale “Quello di Foti non è un vero potenze del nord come Inter, Milan e Juve, formazioni interessati a entrare nel club per un progetto non solo legato alle tema- e proprio addio. Rimarrà che la Reggina e i 27mila dell’impianto amaranto spe- tiche del club par- calcistico, legato allo stadio. Io manterrò la maggioran- rano di poter riaffrontare a breve. Magari dal 2015, tenopeo al quale za, ma non voglio che la mia presenza sia un ostacolo. azionista di maggioranza” lavora quotidiana- magari con Foti nuovamente nelle vesti di presidente. mente. Sono pronto a far crescere la società insieme ad altri”. foto Federico De Luca TMW editoriale estero magazineTUTTOmercatoWEB com® 27

Samir Handanovic, un altro che non pre- Zlatan Ibrahimovic dica nel deserto ma che comunque è ben UN DIVANO più che leader di una nazionale gregaria e discreta. Stelle e stelline. In difesa centrali da Premier: Daniel Agger è affondato con la sua Danimarca, scalciato via dal sogno MONDIALE Rio anche prima dei play-off. Con lui Bra- di Marco Ibrahimovic, Bale, Hamsik, nislav Ivanovic: la Serbia un tempo incute- CONTERIO Lewandowski e gli altri: va timore reverenziale, per grinta, muscoli tutti i grandi esclusi e cuore. Ora, fila via nel silenzio, giornate prima dei verdetti finali. David Alaba, in- dal Mondiale 2014. vece, ha vinto lo scibile umano con il Bayern soli diciannove anni, Jade Jo- Monaco: talento imberbe fino a pochi lu- nes ha vinto nel 2012 il titolo stri fa, la luce del suo talento brilla forte di sportivo dell’anno in Gal- in Baviera ma non ce la fa a scintillare in les. Una donna, regina del un’Austria buona più tra i paletti da sci che taekwondo. L’unico calciatore, tra i pali da calcio. La difesa si completa A nella lista dei dieci candida- con Lukasz Piszczek, fludificante destro dei ti, era Gareth Bale. Povero Uomo da Cen- vicecampioni d’Europa del Dortmund e della to Milioni di Euro. Prima di lui Ryan Giggs, Polonia. Non abbastanza, per vedere il Pan profeti nel buio di una patria dove la palla di Zucchero con la maglia della nazionale è ovale e dove il calcio è appendice di- indosso. lettantistica a flanker e terze linee. Dal Con Bale interno mancino ad honorem di Tottenham al Real Madrid, l’esterno ed il un 4-3-3 fantasioso e bizzarro, la trazione calciatore più costoso del globo sarà co- della mediana non può che essere anteriore. stretto a vedere Rio dal divano. Seduto e L’avversario, in fondo, è solo la nostalgia di sconsolato, come l’autoproclamatosi Dio del un Mondiale vissuto sul divano e per questo football, Zlatan Ibrahimovic. Povero Ibra- val bene mettere in campo estro e genialità. cadabra. Ci ha provato, con sudore, tocchi Quella di Marek Hamsik, per esempio, le- Nato a Firenze il di fino e colpi di classe a stendere Cristiano ader del centrocampo del Napoli, capitano 5 maggio 1985, Ronaldo. Dice che “senza di me il Mondiale di una Slovacchia con poca lode, tanto che collabora con Tut- non ha senso, non vale la pena vederlo” tomercatoweb.com . Ci ha pure battezzato l’esordio internaziona- dal 2011. Inizia accontenteremo di Leo Messi, Franck Ribery le di Gibilterra in amichevole con uno 0-0. con Firenzeviola. e di CR7, giustappunto. Fiocchi di Danimarca: con Agger, dentro an- it, per poi colla- La lista degli esclusi nobili è lunga. Co- che Christian Eriksen del Tottenham, sinto- borare con Radio struirci un undici è pratica elementare ma mo di una Nazionale di qualità ma non ab- Blu, Lady Radio e La Nazione. Ora gustosa. Ballottaggio tra i pali: c’è chi vo- bastanza per staccare il biglietto verdeoro. firma de Il Mes- terebbe per Petr Cech, numero uno di una “Il Mondiale senza di me Si gioca il posto con Gylfi Sigurdsson, an- saggero e Leggo, Repubblica Ceca sempre più allo sbaraglio. che lui compagno Spurs, anche lui col sogno è stato speaker e C’era una volta Nedved, oggi la furia è mi- non ha senso” brasiliano rimasto strozzato in gola. L’Islan- conduttore per Ra- nuscola e smarrita. Altri invece voterebbero da Davide non ha steso la Croazia Golia, il dio Sportiva. foto Matteo Gribaudi/Image Sport TMW

foto Inside Foto/Image Sport con la maglia del Borussia Dortmund,con lamaglia delBorussia fromboliere diChampions ediBundes cieli. Inprimis, Lewandowski Robert : Zlatan, pernonscomodar troppo i vic; allasinistra ealladestra dello per trovare diIbrahimo- duepartner Davanti bastapescarenelmucchio, è destinatoarimanereinesploso. vulcano d’ideedellaterra dei geyser Marek Hamsik ma g azine TUTTO mercato WEB

com ® zioni. Iltalento basta quando ce n’è nell’oblio del ranking edelleambi- oasi tra levette caucasiche,disperse tori. Per questo dicalcia- piùche di pesiemartelli, Terraarmena. d’atleti e lanciatori loneri, puòesserspuntata lacasella gial- nei restare Per ‘80. anni degli la Polonia èperòlontanadaifasti Henri Mkhitharyan è de davanti Yilmaz , nonlascia Burak per mai ilcrollo dellaTurchia, che to nellafaseagironi. Stupisce sem- se ilsognoèstatoa lungo coltiva- ra e avara dialtriprospetti, anche sta. Il Montenegro è però terra ama- Jovetic eMirkoVucinic èopera- giu native deluxe, metterdentro Stevan tra lealter abbastanza, poi,perché Robert Lewandowski - - Fifa. Maqui, nessunosistupisce. zionali delmondo secondoilranking di SanMarino, letrepeggioriNa- Gyeltshen delBhutaneAndy Selva delle Isole Turks e Caicos, Dawa le daldivano. ComePhilipShearer dozo speranze delparaguaianoCar Oscar basiti invece l’addioalBrasile delle . sivedrà ilMondia- Uno che editoriale estero -

foto Daniele Buffa/Image Sport 28 i Re del mercato / Giuseppe Vitale TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 29 Giuseppe Vitale L’UNIVERSITA’ DELLA STRADA Pino Vitale racconta il suo mercato. Anche quello della carne e del pesce di Firenze.

di Marco Conterio - foto Federico De Luca

asta alzare gli occhi per ca- pire che la vita di Giuseppe Vitale è fatta di paradossi. Firenze, il cielo è azzurro ma il freddo pungente. Di quel- B lo da prime sciarpe dell’an- no, di quello che ti si gelano le mani e la stretta calda di chi esce da un ufficio è quasi una carezza. ‘The End’. No, non è la fine.E ’ il brand di abbigliamento del direttore sporti- vo fiorentino, nato negli anni ‘80. Pare quasi un paradosso aprire un’attività e chiamarla ‘The End’. “Sono andato ad Ibiza, mi è pia- ciuto questo nome con la N rovesciata ed ho deciso di adottarlo”. Semplice, lineare. Pa- radossi, dicevamo, però. Perché Pino Vitale è fiorentino, attaccato ed aggrappato alla sua terra d’origine. Però non ha mai lavorato nella Fiorentina e, nell’ultima splendida pa- rentesi di carriera, con la Fiorentina. i Re del mercato / Giuseppe Vitale TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 30 “Mio padre vendeva ‘i cocci’. Poi abbiamo fatto fortuna nell’abbigliamento”

Ci fa accomodare al primo piano del- macellaio. Vengo dall’Università della strada, di dirigente, ho iniziato anche io e devo dire la Prima Divisione. Nel frattempo, come dicevo, la palazzina, dove il gelo è un ricordo, sono uno che ha imparato a vivere vivendo. che ho anche fatto un po’ di fortuna”. lavoravo. Ero una discreta mezz’ala, segnavo dove alle mura sono affissi quadri e scat- Mio padre aveva un banco, vendeva ‘i cocci’”. molto. Pistoiese, Quarrata, Camaiore, Rondinel- ti della sua città. Si alza, ne indica uno. Indica i quadri e negli occhi scorre la me- la. Sempre in Toscana, sempre vicino a casa”. E’ il Mercato Centrale. I cocci? moria. Firenze. Le scale di Palazzo Vecchio. “Io nasco lì, nella Firenze che non c’è più. Quel- “Sì, li chiamiamo così. Soprammobili, vet- Ponte Vecchio. Poi i trionfi dell’Empoli, un ca- Però la carriera si interrompe presto. la dei rioni, dei banchi del mercato. Sono il se- tovaglie, cose del genere. Poi si è dato ai pitolo che verrà. Perché tutto nasce a pochi “Alla Rondinella, negli ultimi cinque anni da condo di nove fratelli, ed in vita mia ho fatto banchi d’abbigliamento e, parallelamente passi da casa, alla Rondinella. calciatore, affiancavo il tecnico Renzo Melani anche lavori semplici, umili. Il pescivendolo, il alla mia carriera prima di calciatore e poi “Ero un buon giocatore di , che ora vale nelle scelte. Facevamo la squadra. Smisi pri- i Re del mercato / Giuseppe Vitale TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 31

ma, anche su input del presidente Vannacci”. gioca... Mette tristezza. Però il mondo cambia”. avuto di che discutere per questo”. Lucchese. “Sono stato lì quattordici anni anni, con un Per chi non lo sapesse: la Rondinella è la se- All’epoca, però, faceva affari con la Fiorentina. Una curiosità: lei è sempre rimasto in To- maestro come il presidente Egiziano Mae- conda squadra di Firenze. “Diciamo che davamo fastidio ai dirigen- scana, diceva. strelli. Abbiamo vinto la C2, poi la C1, poi “Ai tempi lo era davvero: ho passato lì otto anni, ti dell’epoca Pontello, visto che chiedevamo “Una scelta di vita. Avevo una famiglia alle la B. Ed abbiamo sfiorato pure la A, per- portavamo allo stadio delle Due Strade anche continuamente giovani. Mancini, Pellicanò, spalle ed un lavoro extra rispetto al calcio: dendo però il campionato con quel 2-0 con- cinquemila persone. Dalla D alla C2, dalla C1 era una Rondine con tanti ragazzi dal settore sono rimasto qui, vicino a casa, rifiutando tro il Brescia. A Lucca resto fino al 1999, abbiamo anche rischiato di andare in B. Era l’ap- giovanile viola. Poi in futuro, non ne ho più anche buone proposte”. in annate anche ricche per il mercato. Pensi puntamento del sabato per i fiorentini e vedere fatti, specialmente con la Fiorentina di Cor- che in una stagione faccio 30 miliardi con quell’impianto oggi con il Porta Romana che ci vino, un mio grande amico con cui ho però Disse però sì al ruolo di uomo mercato della le cessioni: Wome, Vannucchi, Marco Rossi, i Re del mercato / Giuseppe Vitale TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 32

Innocenti e non solo. Non male, no?”

Poi l’Empoli: e lì inizia una lunghissima sto- ria d’amore. “Otto anni di B, cinque di A, una qualifica- zione in Coppa Uefa, tanti giocatori con- vocati in azzurro. E’ stata una cavalcata lunga, bellissima. Anche perché, tra tutte le squadre toscane, l’Empoli è l’unica a non es- ser mai fallita”.

Un Empoli che vive di giovani e stelle work in progress. Come Totò Di Natale. “Lo dovevo portare a Lucca, avevo già trovato l’accordo. Poi non se ne fece di niente, lo trovai ad Empoli. Decidemmo di confermarlo l’anno successivo anche grazie a D’Amato che riuscì a convincerlo a restare. Era lui il talent scout che “Ho venduto Marchionni a trenta miliardi “Ha un libro intero?” scoprì Antonio e Montella; Totò voleva tornare a e ‘beffato’ il Milan per Maccarone” casa, ma fummo bravi a convincerlo che Empoli In che senso? poteva essere la sua seconda casa”. “La lista è infinita. Bresciano, Grella, Marchion- ni, Maccarone, Tavano, Almiron, Coda, Cribari, Di Natale, ma non solo. Giovinco, Marchisio. Butto lì solo qualche nome ma questa è storia. Questi sono giocatori diven- tati calciatori veri, importanti. E questo grazie ai dirigenti ma soprattutto al presidente Corsi”.

Un nome nel mucchio: Almiron. “E’ stato il colpo forse più bello, più sudato. La sua busta fu una vera e propria fatica, grazie alla mia bravura siamo riusciti a fare soldi importantissimi con la futura cessione. I rapporti con l’Udinese della famiglia Pozzo sono sempre stati belli ma per lui non trovam- mo l’accordo. Era in comproprietà, vincemmo le buste a 1,5 milioni di euro, l’ho ceduto poi alla Juventus per 10 milioni”.

“Ho preteso Marchisio dalla Juve. Gli dissi: E prese anche Giovinco e Marchisio. ‘diventerai forte come De Rossi’” “Sebastian l’avevo visto ad un Viareggio, era i Re del mercato / Giuseppe Vitale TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 33

bravissimo. Poi Marchisio: doveva andare al Siena, dove era finito De Ceglie, ma prati- camente l’ho preteso. Gliel’ho sempre detto, anche all’inizio: ‘diventerai come De Rossi’. L’occhio ce l’ho sempre avuto”.

Gli aneddoti incuriosiscono, come quello su Maccarone. “Prenderlo dal Prato per trecento milioni per la metà non è stato facile: c’erano an- che tanti altri club su di lui. Era a metà col Milan che lo rivoleva; dopo lunghe discus- sioni con Galliani, siamo andati alle buste. Il Milan mise 5,1 miliardi di lire”.

E l’avete perso. “Perso? Scherza? Misi 6,1 miliardi, non se lo sarebbe mai aspettato nessuno. Successivamente dissi no a 16 miliardi dal Venezia di Zamparini, l’abbiamo venduto a 27 al Middlesborough”.

Avanti coi nomi. “Marchionni, per esempio. Ci abbiamo fatto 30 miliardi, 12 più 18 dal Parma. Ma l’Em- poli non è solo cessioni, ricordo che nell’anno dell’offerta per Maccarone prendemmo an- che Rocchi per 2,5 miliardi dal Como”.

Mica li avrà beccati tutti. “Macchè. Amauri, per esempio, l’ho dato via pensando che non fosse buono...”.

Chiusa l’avventura Empoli, va allo Spezia. “E qui ho visto subito una sostanziale differenza. Ad Empoli, al Castellani, ci sono le foto dei gio- vani poi andati in Nazionale a rappresentare la storia. Lì, qualche poster del triplete in Lega Pro e pensano di averla già fatta. Stimo tanto, tan- tissimo la proprietà, sono grandi imprenditori”. i Re del mercato / Giuseppe Vitale TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 34

Ma...? “Ma il calcio è un’altra cosa. Volpi è una per- sona squisita ma far pallone è altro. Mi ave- vano cercato già prima di Natale, poi quando sono arrivato lì non c’era già più Serena, il tecnico di questo celebre triplete...”.

A proposito di allenatori: ne ha scelti molti. E, soprattutto, con dei caratterini niente male. “Si riferisce a Scoglio, Fascetti, Orrico, Baldini, Bolchi e Somma? Sì, in effetti... Però se devo dire quello a cui sono più le- gato è Renzo Melani della Rondinella. Rap- presenta lui la mia vera storia”.

Una storia che, come dicevamo prima, ha vi- sto anche la parentesi europea con l’Empoli. “Purtroppo di quell’anno ho ricordi terribili. Persi mia moglie, è stata la cosa che ha influito di più sulla mia vita. Quaranta anni insieme, ci erava- mo conosciuti a diciannove anni nella nostra Fi- renze... Mi è mancata, lì, la forza di ripartire. Ed ora ho sessantasei anni e sento di essere uno dei migliori sulla piazza. Però il mondo che cambia”.

Cambia. Va avanti, ora è il turno del figlio Lo- renzo, “che fa il direttore sportivo nei dilettanti, allo Scandicci”. Cambia e va avanti, appunto. Però, quando ci saluta, Vitale fa un nuovo ri- passo delle istantanee della sua Firenze ag- grappate alle mura del suo ufficio. Dove il ta- volo, le luci ed il divano sono moderni, pure di design. Ma dove il passato non si scorda, stam- pato nella memoria e nel muro. “Sto anche pro- vando a riprendermi la casa dove sono nato, in centro, ma senza successo”. Il primo amore non si scorda mai. E poi il primo freddo d’inverno, fuori, a taccuini chiusi. The End. Una scritta ag- grappata al cielo. Ancora presto per scriverlo, nonostante la carta d’identità. intervista di Marco Conterio i Re del mercato / Giuseppe Vitale TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 35 “A sessantasei anni sono sempre uno dei migliori. Ma il mondo va avanti”

i giganti del calcio / Stefano Eranio TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 37 Stefano Eranio Gente di Genova Nato calcisticamente in una scuola calcio del capoluogo Ligure, Stefano Eranio si è imposto ad alti livelli con la maglia del Grifone prima di spiccare il volo verso il grande Milan di Capello di Gaetano Mocciaro - foto Mourad Balti

l’uomo delle prime volte: pri- mo genoano del dopoguer- ra a vestire la maglia della Nazionale , il primo giocato- re ad aver segnato al Pride E’ Park di Derby. Ha lasciato il segno nel derby della Lanterna e vinto tutto col grande Milan. Stefano Eranio ora è un tecnico pronto a mettere a disposizione la sua espe- rienza per i più giovani, con lo scopo di ridare dignità al gesto tecnico in un contesto storico i giganti del calcio / Stefano Eranio TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 38

dove sembra contare di più la fisicità. In esclu- le fosse il problema di notte mi si aprì la milza e siva per il nostro magazine si racconta: alla fine, dopo essere finito sotto i ferri, videro che c’era il rene schiacciato. Intervennero e dopo Come è nato lo Stefano Eranio calciatore? 7 mesi e mezzo incominciai di nuovo la mia car- “Ho iniziato la mia attività da giocatore da un riera di calciatore, anche se nessuno si voleva settore giovanile che era il Molassana, il quar- prendere la briga di darmi l’idoneità”. tiere dove vivevo. A 10 anni poi mi ha preso il Genoa. Per me fu all’inizio uno shock, perché Fortuna che c’era Perotti. non volevo lasciare i miei amici. Giocavo ini- “Mi conosceva dai tempi delle giovanili e zialmente da libero e in una partita feci 3 gol stavolta guidava la prima squadra: mi mise da libero, così mi presero e mi spostarono a subito fra i titolari. Certo, l’accoglienza non centravanti arretrato e così andai avanti fino fu delle migliori dato che al primo intervento alla Primavera. Lì mi feci notare da Tarcisio subìto parte della mia tifoseria mi cantava: Burgnich che era l’allenatore della Prima squa- “devi morire”. Solo dopo si accorsero di avere dra e mi porto con sé. Mi disse: quella posizio- in casa un valore aggiunto senza però darmi ne è di grande responsabilità, io voglio farti soddisfazione. Essendo genovese tutto quel- giocare e ti provo sulla fascia destra”. lo che facevo era dovuto, mentre quando le cose andavano male ero il capro espiatorio. A Come fu l’approccio con la Prima squadra? Genova funziona così, forse anche per il mio “All’inizio mi trovai talmente male che pre- modo di giocare diverso alla loro concezione: si tanti fischi. I tifosi mi devastavano. Vedevo loro sono più legati ai giocatori di grande de- giocatori magari tecnicamente non validi ma terminazione mentre io ero più tecnico“. osannati dal pubblico e questo mi fece pensare. Mi fermai e mi dissi: com’è possibile che certa Con Scoglio l’exploit. gente venga osannata e io fischiato? E allora “Disse alla stampa che mi vedeva terzino flu- ho iniziato a fermarmi in allenamento un’ora idificante. E così iniziai a giocare in un ruolo in più a cercare di migliorare dove avevo dei nuovo, ma col quale ho persino raggiunto la difetti. Sono cresciuto, ho fatto progressi ed è Nazionale. Per me fu la grande soddisfazio- nata la mia carriera come ala destra”. ne perché nessun genoano prima di me riuscì nell’impresa: era il 1990, mi chiamò Vicini”. Nel 1986, a soli 19 anni, un grave infortunio che ha messo a repentaglio la tua carriera. Da Scoglio a Bagnoli: due tecnici molto diversi. “Eravamo a Cesena e su una palla lunga che “Personalmente Scoglio mi ha dato tanto, ha rimbalzò davanti a me, al momento di calciare trovato forse la giusta collocazione in campo. E Leoni mi fece un fallo di ostruzione, spintonan- poi era bravo nella gestione dei tifosi, ha saputo domi. Persi l’equilibrio, finii chiuso a sandwich da rapportarsi con la gradinata nord, con i tifosi Pancheri e caddi col fianco sinistro sul ginocchio più caldi e questo ci permetteva di lavorare con piantato a terra. Non auguro a nessuno quello tranquillità. Devo dire che era una persona che si che ho passato io in quel momento. Dopo 24 ore “Devo a Burgnich il mio ruolo da sapeva vendere e sapeva difendere la squadra. di osservazione dove i medici non capirono qua- ala. Prima giocavo libero” Bagnoli invece era un silenzioso, ma un tecni- i giganti del calcio / Stefano Eranio TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 39

co strepitoso. Ricordo che dopo un ko contro la posto Capello senza dirmi niente dalla gara suc- Roma e a fine gara il pubblico urlò: “se il derby cessiva mise Gullit al posto mio. Il calcio è strano, non vinciamo il culo vi rompiamo” e Bagnoli in sei legato a delle situazioni che non dipendono sala stampa disse: “ecco perché a Genova non da te. Ero il giocatore più in forma del momento si vince niente. Di tifosi così non ne abbiamo bi- e mi ritrovai a fare la staffetta”. sogno, se ne stiano a casa”. Apriti cielo! Però quello fu il crocevia della nostra stagione e in L’ombra degli infortuni ritorna e arriva nel quel derby io, da capitano, feci l’1-0. Poi pareg- momento peggiore possibile. giò la Samp e infine il 2-1 di Branco. Da quel “Il mio rammarico è non aver fatto parte della momento non ci fermò nessuno, arrivammo fino fase finale dei Mondiali del 1994, visto che ero al quarto posto e conquistammo l’accesso alla in pianta stabile in Nazionale. Mi si staccò il ten- Coppa Uefa, evento storico per il Genoa”. dine d’Achille cinque giorni prima della finale di Champions League contro il Barcellona, per cui Nel 1992 arriva il Milan. Come la presero a in un colpo solo persi due eventi importantissimi. Genova? Al mio posto ai Mondiali andò Nicola Berti. Ri- “Mi hanno insultato parecchio tempo prima. Io guardo la Champions ricordo che dovevo essere tra l’altro sarei rimasto a vita al Genoa e Spi- titolare in finale, Capello una settimana prima mi nelli mi chiese: Stefano, ti faccio un contratto a disse: Stefano, studia. Il Milan vinse alla grande, vita. Invece era una bufala. Io, nonostante fossi 4-0. E mi portarono la coppa a casa”. nazionale e l’uomo più importante in quel mo- mento prendevo meno di altri e siccome avevo Nel 1997 arriva il trasferimento in Inghilterra. il Milan dietro, oltre la Lazio e l’Inter feci una “Iniziammo la stagione con Tabarez dove scelta. Mi voleva all’Inter ma cambiò un po’ il modo di pensiero del Milan sapeva che ormai si erano mossi troppo tardi. e devastò tutto quello che era la filosofia della E poi c’era già Baresi che in Nazionale mi di- squadra negli ultimi 5 anni. A metà anno arrivò ceva: Stefano, mi raccomando, vieni da noi!”. Sacchi. Ricordo che in un momento della sta- gione disse che la squadra non aveva un terzi- È il Milan degli Invincibili di . no destro fluidificante. Io, leggendo sui giornali “Ricordo in ritiro che mi disse: la cosa, gli dissi: “mister, ma io sono venuto Stefano, tu sei qua perché sarai il nuovo Tassotti. al Milan proprio per fare il terzino fluidifican- Ma visto che Tassotti continuava nel frattempo a te!”. Lui storse il naso, ma in una gara a Udi- giocare ad alti livelli mi trovarono un’altra collo- ne, quando non c’era proprio nessuno in quella cazione, ossia esterno destro di centrocampo. Il zona mise me. Feci un partitone e ironia del de- limite consentito per gli stranieri in campo era di stino c’erano gli osservatori del Derby County 3 e per noi italiani c’era più spazio. Le prime 12 che mi offrirono subito un contratto. Ricordo partite le feci da titolare, poi ricordo una parti- che Sacchi venne da me e si scusò, chiedendomi ta a Napoli dove vincemmo 5-1 con gol mio e di restare anche per la stagione successiva. Lo quattro di van Basten, che subito dopo decise di stesso Galliani, letto dell’accordo col Derby, mi operarsi. E siccome all’epoca si giocava con 3 “Il mio rimpianto più grande? Aver chiamò e mi propose rinnovo e adeguamento di stranieri in campo e senza di lui si liberava un saltato il Mondiale 1994 per infortunio” contratto, ma ormai i giochi erano fatti”. i giganti del calcio / Stefano Eranio TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 40

Che effetto fa passare da una metropoli alla aveva sbagliato in precedenza dal dischetto campagna inglese? Baiano. Io e Ciccio eravamo portati sul palmo “Se lo sono chiesti anche a Derby. Intanto c’era di una mano. Il calcio che portammo non lo un contratto importante e poi avevo la possibi- capivano neanche, andavamo a un’altra velo- lità di imparare l’inglese, anche per i miei figli. cità. Poi però apprezzarono”. Abbiamo lasciato lì un pezzo di cuore, viveva- mo in una casetta dove c’erano volpi e scoiat- Il tuo presente adesso è in panchina, dove ti toli. Io mi sono trovato benissimo, sembrava di stai dedicando ai più giovani. Quali sono le essere tornato bambino, giocavo per il pubbli- tue prospettive? co, senza le pressioni del calcio italiano”. “A livello giovanile ho visto lacune spavento- se, mancano le basi. Per questo vorrei tirar su È vero che è usanza in Inghilterra andare a una scuola di tecnica proprio per insegnare il farsi una pinta a fine partita? gesto tecnico. Vedo giocatori che sono fermi “Confermo, anche se noi eravamo forse l’uni- sullo schema senza conoscere i fondamentali. ca squadra astemia. Per fare un nome, ricordo Adesso è una costruzione basata sul fisico, Craig Burley, che nonostante fosse scozzese solo che poi arrivi alla Primavera che questi non sapeva tenere un bicchiere di birra!”. ragazzi non sanno stoppare un pallone. D’al- tronde se nei campionati provinciali metti il Perché hai lasciato l’Inghilterra? sistema della retrocessione è inutile, parti su- “L’ultimo anno mia figlia ha preso un calcio bito da ragazzino con l’assillo del risultato: in faccia da un cavallo. Lì si è risolto tutto come fai a insegnare calcio così?” con un bel segno, ma la cosa mi ha cambiato. Vissi un momento difficile e sentivo il bisogno di affetti, della famiglia e decisi di tornare a casa. Peccato, perché in Inghilterra stavo bene in tutti i sensi”.

A Derby hai avuto modo di entrare nella storia “Io sono il primo ad aver segnato nello stadio nuovo del Derby. Affrontavamo il Wimbledon: segna Ashley Ward su mio assist, poi faccio il 2-0. A un certo punto vanno via le luci, passa mezz’ora e l’arbitro fischia la sospensione del- la partita. Ironia del destino immediatamente dopo si riaccendono le luci ma l’arbitro non ne volle sapere: ormai aveva fischiato, pazzesco. Si dovette rigiocare da capo qualche settima- na dopo, così ci fu un nuovo esordio al nuo- vo Pride Park contro il Barnsley e segnai io il “Baresi mi ha convinto a scegliere il gol della vittoria su calcio di rigore, dopo che Milan. Mi volevano anche Inter e Lazio” intervista di Gaetano Mocciaro i giganti del calcio / Stefano Eranio TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 41 “In Inghilterra ho vissuto un periodo bellissimo. Sono tornato per la famiglia” SARANNO CAMPIONI /Daniele Mori TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 42 Daniele Mori SOGNANDO NESTA “Sono milanista come tutta la mia famiglia. Il mio obiettivo è quello di ripercorrere le sue orme”.

di Antonio Vitiello foto Mourad Balti

a semplicità fatta persona. Daniele Mori ci ha accol- to con grande entusiasmo nel suo mondo, aprendoci le porte del passato tra gioie e L sofferenze, come il brutto in- fortunio al ginocchio o le emozioni vissute ad Empoli. Il difensore del Novara, che sogna di giocare in futuro nel Milan, si è raccontato al centro sportivo “Villaggio Azzurro”.

Sei nato a Livorno ma sei cresciuto calcisti- camente nel settore giovanile dell’Empoli, che ricordi hai di quei primi passi? “Inizialmente arrivando da una squadra di dilettanti del mio paese era un mondo un po’ strano. Non sapevo come poterla prendere all’inizio, poi pian piano ho trovato professio- SARANNO CAMPIONI / Daniele Mori TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 43

nisti fin da quando avevo dieci anni e mi hanno messo a mio agio. Subito ho legato tantissimo con Tonelli che oggi gioca ad Empoli in prima squadra, abbiamo fatto 12 anni insieme”.

L’Empoli da sempre sforna grandi talenti: secondo te qual è il merito della società toscana? “Rispetto a tante altre società quando un ragaz- zo riesce ad arrivare in primavera e riesce a fare un buon campionato gli danno la possibilità di iniziare il ritiro con la prima squadra. Se uno merita non ci pensano due volte a buttarlo subito dentro facendolo giocare: è una filosofia che sa- rebbe utile usare ovunque. In Italia c’è molta più difficoltà nel far giocare un giocatore rispetto ai campionati esteri ed Empoli è un esempio che tanti club possono seguire”.

Come ti sei sentito quando hai saputo che un club di serie A come l’Udinese ti aveva comprato? “Quell’anno lì non ho avuto infortuni, stavo veramente bene. Ho fatto un bel campionato e la chiamata di un club di serie A è stata una grande soddisfazione. Ho avuto diverse richieste nella massima serie, poi col procu- ratore abbiamo deciso di andare a Udine e sono stato contento della scelta”.

Tra l’altro c’era l’interesse anche di altre squadre come il Milan o la Juventus… “Si, fino all’ultimo giorno di mercato dovevo andare al Napoli. Poi c’erano la Juve, Milan e altre squadre poi è saltata fuori l’Udinese e con il mio procuratore abbiamo deciso di accettare la società friulana. Come piazza, se uno merita ed è giovane, ti da possibili- tà di farti notare, l’abbiamo visto con Bruno Fernandes. Invece Napoli, Juve e Milan sono SARANNO CAMPIONI /Daniele Mori TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 44 “Dovevo andare a Napoli ma ho scelto Udine: è perfetta per un giovane”

piazze più difficili per poter giocare”. mi rispecchio come caratteristiche, un vero stato dodici anni a Empoli, con lui quattro, ma “Appena ho visto il centro sportivo ho detto: idolo. Poster in stanza non li ho però è il siamo sempre stati ottimi amici, anche con i ‘Ma è una squadra di Champions League?’. Tutti Tu sei particolarmente legato al club rosso- mio mito in assoluto, per lo stile che aveva familiari. Mi sento spesso con Riccardo, quan- hanno visto che abbiamo una struttura bellissi- nero, il tuo idolo era Nesta vero? mi sono sempre rivisto in lui”. do ha giocato contro il Barcellona ha fatto i ma, credo che in serie B non ce l’abbia nessuno “Sono sempre stato milanista, così come la biglietti per me e la mia ragazza per andare e in serie A in pochi club. Per quanto riguarda mia ragazza e la mia famiglia. Un domani Hai un amico al Milan, Riccardo Sapo- a vedere la partita, siamo sempre in contatto”. tutti coloro che ci lavorano, a partire da mister è un sogno che vorrei realizzare anche se è nara: un giorno magari potresti raggiun- Aglietti che c’era prima, a Calori oggi, si vede difficile, però non si sa mai nella vita. Il mio gerlo a Milanello… Invece quando sei arrivato a Novara come è che è una società di veri professionisti. Mi hanno idolo è sempre stato Nesta, in proporzione “Un grandissimo amico. Se con Tonelli sono stato l’impatto? fatto sentire sempre a mio agio”. SARANNO CAMPIONI / Daniele Mori TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 45

Quando è arrivata la chiamata del Novara “Novarello è un hai subito accettato. “Assolutamente si. Poi c’era mister Aglietti che centro sportivo conoscevo già dai tempi di Empoli. Avevo di- verse richieste in B però il Novara è una piazza da Champions importante e ho deciso di accettare”.

League” In Nazionale hai fatto tutta la trafila, dall’Under 16 all’Under 21, quanto aiuta l’esperienza azzurra nel processo di cresci- ta di un giocatore? “La Nazionale a livello giovanile aiuta tantissi- mo, perché in Italia i giovani non riescono a fare esperienza, in prima squadra non li fanno gio- care. Mentre in Nazionale abbiamo affrontato ragazzi che hanno giocato in prima squadra in Spagna o Germania e sotto tanti aspetti sono più avanti di noi. In azzurro affrontiamo gente più matura di noi rispetto a quando sei nel club. Andare in Nazionale è una grande soddisfazio- ne perché onorare la maglia dell’Italia è bellissi- mo, poi ti aiuta anche sotto tanti punti di vista”.

Hai passato anche dei brutti momenti come i mesi dell’infortunio al ginocchio, in quei momenti ti sei buttato giù o sei un tipo che non si abbatte? “Sono onesto, quando ho saputo della gravità dell’infortunio mi sono subito spaventato. Sono andato vicino a smettere di giocare. Poi l’Udi- nese mi ha mandato dal chirurgo del Barcellona che mi ha tranquillizzato, mi ha detto che potevo tornare. Lui è uno dei primi al mondo nel suo ramo, così pian piano sono tornato sul campo. Però ho avuto tantissima paura di smettere”.

Ti è stata vicino la famiglia in quel momento… “Mi ha aiutato tantissimo, sin da quando avevo 10 anni. Penso inoltre che la ragaz- SARANNO CAMPIONI / Daniele Mori TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 46 “Creste e orecchini? Non me ne frega niente”

za accanto ad un giocatore sia una cosa Stare fermo 8 mesi ti ha dato molto tempo il ginocchio che mi faceva male. Un po’ di A Novara città come ti trovi? importante, e da quando sono con la mia per riflettere, in quei giorni di riabilitazione pensieri è normale che ti vengono in testa…”. “Mi trovo bene, è molto simile a Udine. Città attuale donna ho trovato equilibrio. Anzi, qual era la tua paura più grande? piccolina ma dove non manca nulla. La chiamo penso che l’equilibrio che un giocatore “Fermo 8 mesi senza poter proprio giocare, Hai altri interessi oltre al calcio? l’ombelico del mondo perché è in mezzo a tutto. trova fuori dal campo sia più importante poi per rientrare in campo ho impiegato un “Particolarmente no. Mi piacciono tennis Torino e Milano vicino, così come Lugano. Riesci di quello durante gli allenamenti, perché ti annetto in totale. In quei momenti non mi ero e basket quando ho un po’ di tempo libe- a girare tanti posti”. permette di essere sereno. Grazie ai miei abbattuto però vedere tutti i miei compagni ro. Vado sempre a fare shopping con la genitori e alla mia ragazza sono riuscito che andavano a duemila e nei contrasti non ragazza o con i miei amici quando torno Chi è il difensore italiano più forte in attività? a ritrovarmi come persona”. avevano paura, io invece tornavo a casa con a Livorno”. “Secondo me , in Italia”. SARANNO CAMPIONI / Daniele Mori TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 47

Se ti faccio un nome: Totò Di Natale, tu importa, non vengo esaltato da certe situazio- cosa rispondi. ni. Vivo il calcio come passione e come lavoro, “Con Totò ho avuto un bellissimo rapporto quando non gioco a calcio penso alla famiglia”. per il poco tempo che sono stato con lui a Udine, forse perché mi conosceva dai tempi Ci lasciamo con un auspicio per il futuro: di Empoli. Ho bellissimi ricordi, è un profes- dove ti vedi tra qualche anno? sionista sotto tutti i punti di vista. Ti fa capi- “Innanzitutto di star bene dopo il brutto in- re che per arrivare dove è lui ora, bisogna fortunio che ho avuto. Poi spero di far bene lavorare sempre al massimo e con serietà”. a Novara, penso sia la squadra ideale per rilanciarmi. E poi di vestire prima possibile Oltre Tonelli con chi hai stretto più di tutti? la maglia di una squadra di serie A. Credo “In assoluto Bardi, era qui a Novara ed ora è a sia l’auspicio di ogni ragazzo”. Livorno. Abitiamo vicino e ci sentiamo sempre, ci chiamiamo “fratello” in ogni sms, ha tutte le car- te in regola per diventare un grande campione”.

Nel calcio attuale dove le “creste” e gli orecchini la fanno da padrona, un ragazzo semplice come te cosa ne pensa? “Non sono un tipo a cui piacciono queste cose, nemmeno apparire e mettermi in evidenza. Non me ne frega niente, vivo il calcio nelle due ore di allenamento o la partita al sabato poi per il resto sto con la mia ragazza. Dei vip non mi intervista di Antonio Vitiello SARANNO CAMPIONI / Daniele Mori TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 48 “Ho un grande rapporto con Di Natale: è un campione e un vero professionista” l’altra metà di /Ciro Capuano TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 49 matrimonio? “Vivere giorno dopo giorno la Fede. In ogni cosa UN VULCANO che c’è nella quotidianità”. Il vostro segreto? “Cerchiamo di alimentare il nostro rapporto in D’AMORE ogni aspetto della vita. Dai piccoli momento in- di Barbara sieme, alle uscite con gli amici, agli istanti di Insieme da una vita hanno preghiera”. CARERE scelto il matrimonio per coronare il loro amore. Dopo essersi scambiati le promesse Ciro è cambiato nella vostra vita? Lisa Cardelli racconta la “Devo ammettere che è un vero marito model- vita insieme a Ciro Capuano lo. Aiuta spesso in casa e non posso certo la- mentarmi. Sono una donna fortunata”. ieci anni di relazione e quest’estate per Ciro Capuano e Lisa Cardelli Sposare un calciatore ha dei vantaggi? Barbara Carere hanno coronato la loro relazione con “A questa domanda rispondo cosi: io non ho sposa- nata a Napoli il 27 Aprile 1974, Gior- il matrimonio: “Convivevamo da otto to un calciatore... ma ho sposato Ciro”. nalista e Speaker anni, ma dopo un percorso un po’ in- Radiofonico, nel D stabile la Fede è entrata nella nostra Esistono, invece, gli 2001 inizia la sua vita e tutto è cambiato. Il matrimonio per noi è stato aspetti negativi? carriera come gior- dare un significato sacro alla nostra vita. Ogni giorno “Il pregiudizio e nalista sportiva per Cronache di Napoli, scelgo di amare mio marito, cercando di dare il me- l’invidia di quelle Napoli+ e il Gior- glio per il proprio compagno anche quando le cose persone che cre- nale di Caserta. Nel non vanno bene”. dono che tu viva 2002 fino al 2008 chissà quale esi- co-conduce un pro- Qual è il ricordo più del vostro matrimonio? stenza. Noi inve- gramma sportivo a Radio Marte, dove “L’emozione di Ciro, quella che gli ho letto negli oc- ce siamo persone inizia a curare la ru- chi quando mi ha visto arrivare all’altare assieme comuni”. brica dedicata alle alla nostra piccola Matilde. Il nostro è stato un ma- mogli dei calciatori. trimonio gioioso, divertente e pieno d’amore. C’era- Cosa auguri a Nel 2008 da’ vita no anche alcuni compagni del Catania come Nicola tuo marito nel- alla rubrica L’ altra Metà su TuttoMer- Legrottaglie, Alessandro Potenza e Fabio Sciacca”. la sua profes- catoWeb. Attual- sione? mente collabora per Nel mondo di oggi vale ancora sposarsi? “Tutto. E che www.noesolofutbol. “Il matrimonio è alla base della famiglia e Dio lo benedi- com e cura una ru- chiunque crede in questa ha il desiderio di spo- ca sempre”. brica sulle frequen- sarsi. Solo una volta nella vita. Come recita il ze di Radio Crc e Lisa Cardelli con Ciro Capuano Capri Event. Autrice Vangelo”. E come uomo? del Ebookwww l’al- “Di avere un meraviglioso maschietto ol- tra metà’. Esiste una ricetta perfetta per far durare un tre alla nostra splendida bambina”. questioni di cuorE / Diego Abatantuono TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 50 Diego Abatantuono UN TIFOSO ECCEZZZIUNALE Decano del cinema italiano deve al mondo del pallone i suoi primi successi sul grande schermo. Diego Abatantuono racconta il suo essere tifoso del Milan. di Alessio Calfapietra - foto Image Sport

gni volta che la violenza fu- nesta gli eventi sportivi, pro- viamo un sincero fastidio che si mischia ad una sensazione di schifo crescente. Eppure O Diego Abatantuono è riuscito a dare della violenza una versione così paro- distica ed esilarante che lo stereotipo dell’ul- tras manesco, volgare, così falso e così reale, continua a mietere risate ancora oggi e a suo modo ci fa rimpiangere un tempo dove la qua- lità del calcio, e forse anche del cinema, era superiore. Il Milan sta affrontando un perio- do terribile, con la peggior partenza in cam- pionato da oltre trent’anni, assetti societari in subbuglio ed Allegri perennemente appeso ad questioni di cuorE / Diego Abatantuono TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 51 “Allegri è troppo aziendalista” un filo. Serve l’ironia e la competenza di Die- go per fotografare al meglio lo sconfortante momento rossonero. La presentazione del libro autobiografico“Ladri di cotolette”, una gustosa raccolta di aneddoti cinematografici e ricette da leccarsi i baffi scritta insieme a Giorgio Ter- ruzzi, ne è l’occasione.

Il capo ultras milanista lo conosciamo tutti, nella realtà che tipo di tifoso è Abatantuono? “Bella domanda, sono un tifoso pacato, attento e ragionante, che capisce di calcio al contrario Pio e l’altra di Rivera, allora ho chiesto di molti che fanno i tifosi perché gli piace farlo al nonno chi fosse quel signore e lui mi ma che di pallone non se ne intendono”. ha risposto: “Un uomo che fa miracoli” e l’altro? “Un popolare frate pugliese”...da Come è diventato un fan del Milan? quel momento ho scelto i colori rossoneri”. “Quando ero piccolo, mio nonno ha per- so il portafoglio in casa, io l’ho raccolto e Qual è il ricordo migliore che conserva da all’interno c’erano due foto, una di Padre tifoso? “Ce ne sono talmente tanti, ma se proprio dovessi scegliere direi la finale a Barcello- na contro lo Steaua Bucarest”.

Veniamo all’attualità. Forse questa estate Al- “Mai stato un estimatore di Balotelli. Mi ha rotto le scatole” questioni di cuorE / Diego Abatantuono TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 52

legri non andava confermato? “Se me lo avessero chiesto allora avrei rispo- sto, farlo adesso sembrerebbe una cosa poco simpatica verso l’allenatore. Resta il fatto che Allegri avrebbe dovuto spiegare come mai sen- za colpo ferire ha lasciato partire Pirlo, come mai faceva scaldare Inzaghi fino al novanta- duesimo senza poi schierarlo, come mai non ha detto niente per la partenza di Ibrahimovic (che mi è dispiaciuta parecchio), Thiago Silva, Seedorf e di molti altri giocatori, alcuni ceduti Balotelli ci vuole molto, fino ad adesso non mi per gli introiti elevati, altri invece senza una ha mai divertito, a differenza di El Shaarawy”. spiegazione. Faccio l’esempio di Seedorf che per una squadra come la nostra sarebbe sta- Il “Piccolo Faraone” va recuperato. to grasso che cola, a questo punto non posso “Qualcuno sa cosa gli è preso? Credo nes- essere estimatore di una persona che non mi suno..in ogni caso preferisco lui che so quel- spiega certe scelte, mi sembra sia un azienda- lo che può fare, rispetto ad uno che ancora lista e siccome sono in disaccordo con le scelte non mi ha ancora dato tutto, se dipendesse dell’azienda di questo periodo, fai un po’ tu...”. da me però li terrei entrambi”.

Nella diatriba tra Barbara Berlusconi e Gal- Dall’altra parte del Naviglio c’è l’Inter che ha liani come si schiera? appena cambiato gestione. “Non conosco Barbara Berlusconi, conosco “Dall’altra parte del Naviglio c’è una polpette- poco Galliani, conosco abbastanza quello che ria, “The Meatball Family” (locale appena aper- ha fatto, le cose giuste si sanno, quelle sbaglia- to da Abatantuono e soci, ndr) dove vendono il te anche, uno può sbagliare come azzeccare, mio libro “Ladri di cotolette”, questo mi interessa certo il Milan era il fiore all’occhiello di tutto davvero, di Balotelli non me ne può fregar di l’ambaradan, ora forse non lo è più, devo dire meno, mi ha veramente rotto le scatole, si parla che comunque abbiamo passato molti anni di- solo di lui, perché bisogna parlare così tanto di vertendoci parecchio, e di questo siamo grati”. uno che ha segnato sei goal in due anni? Secon- do me si è stancato pure lui di tutto questo”. Balotelli le ha fatto perdere la pazienza? “No, non mi ha fatto perdere niente, io non “Tifoso del Milan Cosa pensa dell’Inter passata agli indonesiani? sono mai stato un grande ammiratore di Ba- “Mi sembra una bella idea, ma soprattutto lotelli, parlo del giocatore e non del gossip, grazie a mio l’Inter ha un bravo allenatore che sta di- secondo me un grande calciatore deve rende- mostrando sul campo di essere uno capace re a tempo pieno, e non fare una partita ogni nonno, Rivera e e infatti il gioco sta migliorando. Del lato tanto. Ho visto giocare il mio idolo Rivera, economico non so cosa dire, non essendo un Rosato, Gullit, Van Basten, Rijkaard, Baresi commercialista, ma adesso i nerazzurri han- ed Ancelotti, quindi prima di emozionarmi con Padre Pio” no un bravo tecnico ed è quello che conta”. the social soccer TMW Commenta l’articolo sul blog di Max: www.maxsardella.it magazineTUTTOmercatoWEB com® 53

il web incorona CR7: Ronaldo, il Pallone d’oro del Calcio & Web a cura di Max Sardella web

n esercito di fan. Truppe di dischetto un altro gol sul web: il suo sito uf- follower e trincee di segua- ficiale - www.cristianoronaldoofficial.com - ci. Il comandante Cristiano sta per nascere. Intanto è già on line viva- Ronaldo – ribattezzato così ronaldo.com, la prima community dedicata per l’imitazione di Blatter all’asso del Portogallo e del Real Madrid. U all’Oxford Union Society L’app sulla piattaforma di Apple è già di- – dopo aver conquistato i suoi tifosi, vuole sponibile, in tanti l’hanno già scaricata. La conquistare anche la rete. Sul campo quat- possibilità di scambiare informazioni con tro gol alla Svezia sono bastati per portare Cristiano Ronaldo, di partecipare live alle a casa la qualificazione al Mondiale e far sue partite e rispondere ai vari giochi e tri- riaprire le votazioni per il Pallone d’Oro. via per vincere un viaggio a Madrid e as- Ronaldo non poteva chiedere di più. E se in sistere alle partite del Real Madrid. Pronti campo, tra un voto e l’altro, può diventare a scattare una foto ricordo da condividere il giocatore più forte del mondo, fuori dal con l’idolo di una vita. Vivaronaldo.com è rettangolo di gioco Ronaldo il pallone d’o- un nuovo modo di intendere il calcio, Cri- ro l’ha già vinto. Sul web, infatti, nessuno è stiano Ronaldo come sempre scarta tutti e come lui. Su Facebook, Twitter, Instagram, deposita in rete. Un nuovo modo di rac- Youtube. Interazioni continue,e oltre 100 contare il calcio, di viverlo insieme ai ti- milioni di persone al seguito online. Insu- fosi. In attesa di conoscere il vincitore del perabile, nel calcio come nei social network. Pallone d’Oro sul campo, l’esercito della E tra una foto e l’altra, tra un commento e rete ha eletto il suo comandante: Cristia-

un tweet, Ronaldo è pronto a segnare dal no Ronaldo è il Pallone d’Oro del web! fonte:www.vivaronaldo.com Vuoi leggere la recensione del tuo libro su TMWMagazine? recensioni TMW Scrivi a [email protected] magazineTUTTOmercatoWEB com® 54

LA RECENSIONE le emozioni in più, a compenetrarsi con le descrizioni TMW AUGURI di Chiara Biondini e i racconti di quel quinquennio incredibile, in cui la di Luca Bargellini Juve dell’avvocato Umberto , vinse 1 Coppa Gli anni del re. Intercontinentale, 1 Coppa dei Campioni,1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 2 scudetti. In (Palermo, 1 dicembre 1964) La Juve di questa squadra, dal 1982 al 1987, Platini stupisce Autori: Stefano Discreti ed emoziona per le sue incredibili giocate, in quella er chi ha vissuto le “Notti Magiche” Editore: Ultra (collana Ultra sport) che era una super formazione, composta da Zoff- di Italia ‘90 la faccia di Salvatore Data di Pubblicazione: novembre 2013 Gentile-Cabrini-Furino-Brio-Scirea-Tardelli-Bettega, Schillaci è il simbolo della cavalcata li anni del Re” è il titolo del romanzo guidata dalla grinta di Trapattoni. In queste pagine azzurra nel Mondiale di casa sotto la dedicato a quel giocatore della Juven- non si legge solo la classe, la tecnica e l’eleganza guida di Azelio Vicini. Nato a Paler- tus, che nei cinque anni invase e tra- P mo il 1° dicembre 1964 l’attaccante di questo giocatore in relazione alle grandi vittorie volse non solo il mondo bianconero, ma raggiunte dalla squadra in quel periodo, ma si sonda ha mosso i primi passi come calciatore nelle giovanili quello del calcio in generale: Michel anche il rapporto che lui aveva con Agnelli e Boni- dell’AMAT Palermo prima di passare nel 1982 al Mes- “G Platini. Scritto dal giornalista Stefano perti, l’amicizia e la rivalità con Boniek, le gioie e le sina. Con la maglia della formazione giallorossa Totò Discreti, roma- delusioni, fino ad arrivare alla tragedia dell’Heysel, disputa sette campionati fra Serie B e colle- no di innegabile il 29 maggio 1985. Un evento che segnò tutti i bian- zionando oltre 200 presenze e facendosi notare da- fede juventina, coneri, lascian- gli uomini mercato non è solo un do qualcosa di della Juventus che, racconto delle profondo nel nel 1989, deci- avventure di Le cuore del cam- de di acquistarlo Roi, ma è una pione. In un’in- per sei miliardi

raccolta di testi- tervista esclusi- di lire. A Torino foto Archivio TC&C monianze diret- va Sergio Brio, Schillaci vive una te e indirette di che ha condi- prima stagione in scrittori, condut- viso emozioni bianconero assolu- tori tv e radiofo- e dolori con Le tamente positiva: nici, giornalisti, Roi ha racconta- titolare indiscusso, avvocati, attori to ai microfoni quindici reti in 30 e sceneggiatori, di Discreti, qua- partite di SerieA uniti tutti nella le fosse il se- e un apporto de- passione bian- greto di quella terminante nei successi in Coppa Italia e Coppa UEFA. conera. Come Juve: “Eravamo Dopo il Mondiale, però, qualcosa cambia e il rapporto sottolineato nel- un grande grup- va, via via, a deteriorarsi fino all’estate 1992 con il suo la prefazione po di amici, con una eccezionale forza di carattere. trasferimento all’Inter dove però non riuscì mai ad im- dall’ex giurato Non va mai dimenticato che ci trovammo a confron- porsi in maniera totale nonostante un ottimo rapporto italiano per il Pallone d’oro, Francesco Beccantini, tarci contro le squadre di calcio più forti di sempre: con il presidente Pellegrini. Nel 1994 la svolta. Prima l’originalità di questo scritto, risiede nella compo- Dirceu, Maradona, Falcao, Rummenigge, Zico, Edinho, del termine della stagione decise di accettare la ricca nente grafica che fa da cornice alla prosa permeata Junior, Passerella, Socrates....ogni domenica ci con- proposta contrattuale del Jubilo Iwata, formazione del dalla passione dello scrittore. Sono gli scatti del foto- frontavamo contro campionissimi...un ciclo irripetibi- campionato giapponese, diventando il primo calciato- grafo Salvatore Giglio a trasmettere al lettore quel- le. Abbiamo sbagliato una sola gara, Atene...”. re italiano a militare nel campionato del Sol Levante.