Approaching and Explaining the Mafia Phenomenon Attempts of a Sociologist by Henner Hess Doi: 10.2383/35870
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Uccisi I Cugini Del Pentito Calderone
VENERDÌ 11 SETTEMBRE 1992 IN ITALIA PAGINA 13 L'UNITÀ A Bari I killer della mafia hanno ammazzato Una delle vittime era parente dei Costanzo si ristruttura i fratelli Marchese, intoccabili della cosca L'altra era il vecchio capofamiglia il teatro dei clan dominanti della costa orientale Margherita legata al superlatitante di Cosa Nostra iS3b£&rrx«mèm: Da ieri il teatro Margherita di Bari (nella foto) è avvolto Gli investigatori: è l'inizio di una guerra Altri agguati in serata: un morto da teloni che ne riproducono la facciata e ravvivano nella memoria collettiva uno degli edifici più caratteri stici della città, eretto su palafitte di cemento armato al- : l'inizio del lungomare a fare da sfondo a corso Vittorio Emanuele, la cerniera fra il centro storico e i nuovi quar tieri dell'espansione ottocentesca. L'edificio, abbando nato da più di dieci anni e pesantemente degradato, è stato affidato in concessione dallo Stato al gruppo Dio- Uccisi i cugini del pentito Calderone guardi che nei prossimi 12 mesi provvedere a proprie spese (circa 400 milioni) ad evitare l'ulteriore degrado dell'immobile e alla redazione di un progetto per il re cupero e riutilizzo del teatro al quale collaboreranno ar chitetti, urbanisti, sociologi ed esperti di restauro guidati Faida a Catania, massacrati due uomini del boss Santapaola da Renzo Piano. Assassinato a Catania Salvatore Marchese, perso cusati di traffico di droga, Pa i Calderone da Rosario Grasso, «Gli acquarelli «Gli acquarelli di Adolf Hit naggio di spicco del clan Santapaola e cugino del squale Costanzo, zio della mo «sani u'bau». -
Mafia Linguaggio Identità.Pdf
EDIZIONI MAFIA LINGUAGGIO IDENTITÁ di Salvatore Di Piazza Di Piazza, Salvatore <1977-> Mafia, linguaggio, identità / Salvatore Di Piazza – Palermo : Centro di studi ed iniziative culturali Pio La Torre, 2010. (Collana studio e ricerca) 1. Mafia - Linguaggio. 364.10609458 CDD-21 SBN Pal0224463 CIP – Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” 5 Nota editoriale di Vito Lo Monaco, Presidente Centro Pio La Torre 7 Prefazione di Alessandra Dino, sociologa 13 Introduzione Parte Prima 15 Il linguaggio dei mafiosi 15 Un linguaggio o tanti linguaggi? Problemi metodologici 17 Critica al linguaggio-strumento 18 Critica al modello del codice 19 Critica alla specificità tipologica del linguaggio dei mafiosi 19 Mafia e linguaggio 20 La riforma linguistica 21 Le regole linguistiche: omertà o verità 22 La nascita linguistica: performatività del giuramento 23 Caratteristiche del linguaggio dei mafiosi 23 Un gergo mafioso? 26 Un denominatore comune: l’“obliquità semantica” 30 Impliciti, non detti, espressioni metaforiche 36 Un problema concreto: l’esplicitazione dell’implicito Parte Seconda 41 Linguaggio e identità mafiosa 41 Sulla nozione di identità 42 Linguaggio e identità mafiosa tra forma e contenuto 43 Prove tecniche di appartenenza: così parla un mafioso 44 La comunicazione interna 45 La comunicazione esterna 49 La rappresentazione linguistica: un movimento duplice 49 Dall’interno verso l’esterno 51 Dall’esterno verso l’interno 52 Un caso emblematico: i soprannomi 54 Conclusioni 57 Bibliografia di Vito Lo Monaco Il presente lavoro di Salvatore Di Piazza fa parte delle ricerche promosse dal Centro Studi La Torre grazie alla collaborazione volontaria di autorevoli comitati scientifici e al contributo finanziario della Regione Sicilia. -
Mafia Motifs in Andrea Camilleri's Detective
MAFIA MOTIFS IN ANDREA CAMILLERI’S DETECTIVE MONTALBANO NOVELS: FROM THE CULTURE AND BREAKDOWN OF OMERTÀ TO MAFIA AS A SCAPEGOAT FOR THE FAILURE OF STATE Adriana Nicole Cerami A dissertation submitted to the faculty at the University of North Carolina at Chapel Hill in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in the Department of Romance Languages and Literatures (Italian). Chapel Hill 2015 Approved by: Dino S. Cervigni Amy Chambless Roberto Dainotto Federico Luisetti Ennio I. Rao © 2015 Adriana Nicole Cerami ALL RIGHTS RESERVED ii ABSTRACT Adriana Nicole Cerami: Mafia Motifs in Andrea Camilleri’s Detective Montalbano Novels: From the Culture and Breakdown of Omertà to Mafia as a Scapegoat for the Failure of State (Under the direction of Ennio I. Rao) Twenty out of twenty-six of Andrea Camilleri’s detective Montalbano novels feature three motifs related to the mafia. First, although the mafia is not necessarily the main subject of the narratives, mafioso behavior and communication are present in all novels through both mafia and non-mafia-affiliated characters and dialogue. Second, within the narratives there is a distinction between the old and the new generations of the mafia, and a preference for the old mafia ways. Last, the mafia is illustrated as the usual suspect in everyday crime, consequentially diverting attention and accountability away from government authorities. Few critics have focused on Camilleri’s representations of the mafia and their literary significance in mafia and detective fiction. The purpose of the present study is to cast light on these three motifs through a close reading and analysis of the detective Montalbano novels, lending a new twist to the genre of detective fiction. -
1 8Lf1mfl\Ffjg2 025?2
025?2 l TRIBUNALE DI PALERMO ! SEZIONE I DELLA CORTE DI ASSISE • TRASCRIZIONE DELLA BOBINA N. 04 DEL 12/05/1992 CORTE DI ASSISE DI 1 8lf1Mfl\ffJg2 Depositato in Cancelleria oggi '.....• _______________ IL COLLABORATORE 01 CANCELLERIA Il Perito Quattrocchi Marilena r ~~-~"-A9 e:eL- 025?3 ,~, P.M. Poi lei, sempre ~n questo interrogatorio, dice: "Anche la vicenda di Galati mi e stata riferita da Angelo Izzo il quale mi disse che un poliziotto si era recato ~n Inghilterra • per indurre la vedova Mattarella a riconoscere, quali autori dell'omicidio del marito, tale Prestifilippo e il Galati. Di quest'ultimo io sapevo solo quello che è pubblicato sui giornali e cioè che si trattava di un uomo che aveva fatto arrestare Michele Greco", qual'è la verità? Lo sapeva lei o gliel'aveva detto Angelo • Izzo? GIUSEPPE PELLEGRITI Ma guardi, Izzo non poteva mai dirmi una cosa del genere. lo ho detto" questo perchè, appunto, avevo sentito il fatto che Izzo aveva avuto dei contatti con questo Lopuzzo e di conseguenza 1 02544 • mi sono afferrato a quelle cianfelle ed ho scaricato tutto su Izzo. P.M. Cioè ha incolpato Izzo perchè aveva sentito da una conversazione fatta dai Giudici che lo interrogavano che Izzo aveva imbeccato • Lopuzzo. Quindi lei ha ritenuto a questo punto di potere scaricare su Izzo tutte le cose che aveva detto lei, sia quelle vere, sia quelle false. GIUSEPPE PELLEGRITI • Perfettamente. P.M. Poi lei dice anche, sempre in questo interrogatorio, spontaneamente J;'erchè evidentemente non le fu chiesto dai Giudici presenti: ••Angelo Izzo mi ha detto che dopo il mio interrogatorio da parte del dottor 2 02545 Mancuso, egli era stato chiamato da quest'ultimo (cioè dal P.M. -
Franciscan Saints, Blesseds, and Feasts (To Navigate to a Page, Press Ctrl+Shift+N and Then Type Page Number)
Franciscan Saints, Blesseds, and Feasts (to navigate to a page, press Ctrl+Shift+N and then type page number) Saints St. Francis de Sales, January 29 ................................................ 3 St. Agnes of Assisi, November 19 ..........................................29 St. Francis Mary of Camporosso, September 20 ................24 St. Agnes of Prague, March 2 ...................................................6 St. Francis of Paola, April 2 ........................................................9 St. Albert Chmielowski, June 17 ............................................. 16 St. Francisco Solano, July 14 .....................................................19 St. Alphonsa of the Immaculate Conception, July 28........20 St. Giles Mary of St. Joseph, February 7 ................................4 St. Amato Ronconi, May 8 .......................................................12 St. Giovanni of Triora, February 7 ............................................4 St. Angela Merici, January 27 ................................................... 3 St. Gregory Grassi, July 8 ........................................................ 18 St. Angela of Foligno, January 7 ................................................1 St. Hermine Grivot, July 8 ....................................................... 18 St. Angelo of Acri, October 30 .............................................. 27 St. Humilis of Bisignano, November 25 .................................30 St. Anthony of Padua, June 13 ................................................ 16 St. -
STRUTTURE Cosa Nostra E 'Ndrangheta a Confronto
STRUTTURE Cosa Nostra e ‘ndrangheta a confronto Francesco Gaetano Moiraghi Andrea Zolea WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie www.wikimafia.it Strutture: Cosa Nostra e ‘ndrangheta a confronto, di Francesco Gaetano Moiraghi e Andrea Zolea La mafia dura da decenni: un motivo ci deve essere. Non si può andare contro i missili con arco e frecce: in queste vicende certe intemperanze si pagano duramente. Con il terrorismo, con il consenso sociale, potevi permettertele: con la mafia non è così. Nella società c’è un consenso distorto. Altro che bubbone in un tessuto sociale sano. Il tessuto non è affatto sano. Noi estirperemo Michele Greco, poi arriverà il secondo, poi il terzo, poi il quarto. Giovanni Falcone 1 www.wikimafia.it Strutture: Cosa Nostra e ‘ndrangheta a confronto, di Francesco Gaetano Moiraghi e Andrea Zolea PREMESSA Questo lavoro ha lo scopo di offrire uno sguardo d’insieme sulle articolazioni strutturali delle organizzazioni mafiose denominate Cosa nostra e ‘ndrangheta . La prima sezione, curata da Francesco Gaetano Moiraghi, si concentra sull’analisi di Cosa nostra. La seconda sezione, che sposta il focus sulla ‘ndrangheta, è curata da Andrea Zolea. Come si potrà notare, le due sezioni non sono state realizzate secondo uno stesso modello, ma analizzano le due organizzazioni con un approccio differente. Ad esempio, la parte su Cosa nostra avrà un orientamento maggiormente diacronico, diversamente da quella sulla ‘ndrangheta, basata su un approccio sincronico. Il presente testo ha infatti l’obiettivo di offrire due proposte di analisi differenti che riescano a mettere in luce le analogie e le differenze delle strutture delle due organizzazioni mafiose. -
Cinquant'anni Fa La Sfida Di Danilo Dolci
40 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 29 GENNAIO 2006 Era la mattina del 2 febbraio 1956, ed erano in mille - contadini, pescatori, disoccupati - sulla vecchia trazzera demaniale che da Partinico scende al mare. Volevano rimetterla in sesto loro, quella strada abbandonata, dimostrare che ci si poteva prendere il lavoro e fare insieme qualcosa per il bene di tutti. Fu l’azione che fece arrestare, condannare e diventare famoso l’uomo che guidava la rivolta: un utopista triestino sceso nell’isola per dar vita a una straordinaria avventura politica e umana ATTILIO BOLZONI PARTINICO ancora senza nome questa strada che dal paese scende fi- no al mare. Ripida nel primo Ètratto, poi va giù dolcemente con le sue curve che sfiorano alberi di pe- sco e di albicocco, passa sotto due ponti, scavalca la ferrovia. L’hanno asfaltata appena una decina di anni fa, prima era un sentiero, una delle tante regie trazze- re borboniche che attraversano la cam- pagna siciliana. È lunga otto chilometri, un giorno forse la chiameranno via dello Sciopero alla Rovescia. Siamo sul ciglio di questa strada di Partinico mezzo se- colo dopo quel 2 febbraio del ‘56, la stia- mo percorrendo sulle tracce di un uomo che sapeva inventare il futuro. Era un ir- regolare Danilo Dolci, uno di confine. Quella mattina erano quasi in mille qui sul sentiero e in mezzo al fango, inverno freddo, era caduta anche la neve sullo spuntone tagliente dello Jato. I pescatori venivano da Trappeto e i contadini dalle valli intorno, c’erano sindacalisti, alleva- tori, tanti disoccupati. E in fondo quegli altri, gli «sbirri» mandati da Palermo, pronti a caricare e a portarseli via quelli lì. -
The Territorial Expansion of Mafia-Type Organized Crime
AperTO - Archivio Istituzionale Open Access dell'Università di Torino The territorial expansion of mafia-type organized crime. The case of the Italian mafia in Germany This is the author's manuscript Original Citation: Availability: This version is available http://hdl.handle.net/2318/141667 since 2016-07-29T11:49:52Z Published version: DOI:10.1007/s10611-013-9473-7 Terms of use: Open Access Anyone can freely access the full text of works made available as "Open Access". Works made available under a Creative Commons license can be used according to the terms and conditions of said license. Use of all other works requires consent of the right holder (author or publisher) if not exempted from copyright protection by the applicable law. (Article begins on next page) 05 October 2021 This is the author's final version of the contribution published as: Rocco Sciarrone and Luca Storti, The territorial expansion of mafia-type organized crime. The case of the Italian mafia in Germany; Crime, Law and Social Change; 2014, vol. 61, issue 1, pp. 37-60, doi:10.1007/s10611-013-9473-7 The publisher's version is available at: http://link.springer.com/article/10.1007/s10611-013-9473-7 When citing, please refer to the published version. Link to this full text: http://hdl.handle.net/2318/141667 This full text was downloaded from iris-Aperto: https://iris.unito.it/ 1 The territorial expansion of mafia-type organized crime. The case of the Italian mafia in Germany Rocco Sciarrone and Luca Storti Abstract The present paper deals with the territorial movements of the mafia groups. -
Liturgical Calendar 2017-2018
LITURGICAL CALENDAR 2017-2018 Sunday Lectionary: Year B Weekday Lectionary: Cycle II APOSTOLIC VICARIATE OF SOUTHERN ARABIA (United Arab Emirates, Oman, Yemen) www.avosa.org PARISHES, INSTITUTES AND SOCIETIES Abu Dhabi St. Joseph, Abu MSP Mission Society of -SJ Dhabi the Philippines Al Ain St. Mary, Al Ain Ma’ala Immaculate CSJ Sisters of St. Joseph Conception, Aden of Chambery Musaffah St. Paul, Abu Dhabi CSST Carmelite Sisters of RAK St. Anthony of St. Teresa Padua, Ras Al Cap Order of Friars Khaimah Minor Capuchin Rosary Dominican Sisters CMS Comboni of the Rosary Missionary Sisters Ruwi Ss. Peter and Paul, Crater Holy Family, Aden Muscat Dubai-SM St. Mary, Dubai SPC Sisters of St. Paul of FMCK Franciscan Chartres Missionaries of Salalah St. Francis Xavier, Christ the King Salalah Fujairah Our Lady of SDB Salesians of Don Perpetual Help, Bosco Fujairah Sana’a Mary, Help of Ghala Holy Spirit, Muscat Christians, Sana’a Hodeidah Sacred Heart, Sharjah St. Michael, Sharjah Hodeidah Sohar St. Anthony, Sohar Jebel Ali St. Francis of Assisi, Taiz St. Therese of Child Dubai Jesus, Taiz MC Missionaries of Tawahi St. Francis of Assisi, Charity Aden ABBREVIATIONS B.V. Mary Blessed Virgin Mary OT Ordinary Time comm commemoration sol solemnity fst feast Ss./St. Saints/Saint Fil Filipino wkdy weekday mem obligatory memorial 2 NOTES 1. This Calendar provides a quick reference to the celebration of the day and should be consulted regarding celebrations proper to the Vicariate, especially on weekends. Fuller information can be found in the online Vicariate Ordo (avosa.org/ordo). 2. For the Vicariate Proper Calendar, and the readings for the celebrations on it, see pp. -
Società E Cultura 65
Società e Cultura Collana promossa dalla Fondazione di studi storici “Filippo Turati” diretta da Maurizio Degl’Innocenti 65 1 Manica.indd 1 19-11-2010 12:16:48 2 Manica.indd 2 19-11-2010 12:16:48 Giustina Manica 3 Manica.indd 3 19-11-2010 12:16:53 Questo volume è stato pubblicato grazie al contributo di fondi di ricerca del Dipartimento di studi sullo stato dell’Università de- gli Studi di Firenze. © Piero Lacaita Editore - Manduria-Bari-Roma - 2010 Sede legale: Manduria - Vico degli Albanesi, 4 - Tel.-Fax 099/9711124 www.lacaita.com - [email protected] 4 Manica.indd 4 19-11-2010 12:16:54 La mafia non è affatto invincibile; è un fatto uma- no e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fe- nomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze mi- gliori delle istituzioni. Giovanni Falcone La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un mo- vimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità… Paolo Borsellino 5 Manica.indd 5 19-11-2010 12:16:54 6 Manica.indd 6 19-11-2010 12:16:54 Alla mia famiglia 7 Manica.indd 7 19-11-2010 12:16:54 Leggenda Archivio centrale dello stato: Acs Archivio di stato di Palermo: Asp Public record office, Foreign office: Pro, Fo Gabinetto prefettura: Gab. -
Capitolo II. La Mafia Agricola
Senato della Repubblica — 133 — Camera dei Deputali LEGISLATURA VI — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI CAPITOLO SECONDO LA MAFIA AGRICOLA SEZIONE PRIMA dell'intimidazione e della violenza, e quello di neutralizzare il potere formale e di pie- LA MAFIA NELLA SOCIETÀ AGRARIA garlo, nei limiti del possibile, ad assecon- dare i suoi privilegi. In effetti, se la mafia si caratterizza come un potere informale, so- 1. Le tre fasi della mafia. no proprio i 'suoi rapporti col potere pub- blico e, in termini concreti, con i suoi tito- L'indagine storica tentata nelle pagine lari a costituirne l'aspetto più rdlleyaiite e al precedenti dovrebbe aver messo in tutta tempo stesso più inquietante. Ciò è tanto evidenza come la mafia sia nata e si sia af- vero che l'opinione pubblica, con l'istintiva fermata, infiltrandosi in quelle zone del tes- sensibilità che la guida nella valutandone di suto sociale, in cui il potere centrale dello quei fenomeni sociali che possono mettere Stato non era riuscito, nemmeno dopo l'av- in pericolo la sicurezza e la tranquilla con- vento del regime democratico, a fare accet- vivenza della collettività, avverte chiaramen- tare la propria presenza dalle comunità lo- te come il nodo da sciogliere, per avviare cali e a realizzare un'opportuna coincidenza a soluzione un problema angoscioso come tra la sua morale e quella popolare. In que- è quello della mafia, si trovi appunto negli ste zone di franchigia delle istituzioni, in atteggiamenti che la mafia ha assunto, nel cui lo Stato ha saputo soltanto sovrapporre corso del tempo, di fronte ai pubblici poteri LI proprio sistema a quello suboultarale vi- e più in particolarie nell'intreccio di [relazio- gente, senza iperò riuscire a fonderli in un ni e di legami che essa ha stabilito (o ha cer- rapporto di stimolante unità, le azioni della cato di stabilire) con gli uomini della poli- mafia hanno sempre avuto lo scopo — co- tica e dell'apparato pubblico, a livello na- me già dovrebbe risultare da quanto fin qui zionale e locale. -
CASAMENTO Filippo
CASAMENTO Filippo CASAMENTO Filippo, palermitano di 82 anni, già “sottocapo” della “famiglia” mafiosa palermitana di Boccadifalco, è storicamente ritenuto “vicino” ai membri della famiglia INZERILLO, “scappato” in America durante la guerra di mafia degli anni ‘80, scoppiata tra la fazione capeggiata dai boss palermitani Salvatore INZERILLO e Stefano BONTADE e quella dei “corleonesi” di Salvatore RIINA. Negli anni ‘80, fu coinvolto nella nota operazione di polizia denominata “Pizza Connection”, avviata nei confronti di un sodalizio mafioso dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America. Nel 2002, dopo aver espiato un lungo periodo di detenzione negli U.S.A., è stato espulso in Italia. Nel 2004, è rientrato clandestinamente, sotto falso nome, in territorio statunitense, dove ha mantenuto i contatti con diversi esponenti delle “famiglie” mafiose palermitane, tra i quali Giovanni INZERILLO, figlio del boss Salvatore, considerato suo “figlioccio” e suo “referente” in Palermo. Le congiunte investigazioni del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile di Palermo e del F.B.I. hanno evidenziato un ruolo “attivo” del CASAMENTO nella questione del “rientro” a Palermo degli INZERILLO “americani” ed hanno consentito di accertare, tra altro, il suo coinvolgimento nell’omicidio di Pietro INZERILLO, il cui cadavere fu rinvenuto il 15 gennaio 1982, nel New Jersey, all’interno del portabagagli di un’autovettura di pertinenza del mafioso Erasmo GAMBINO, cognato dei noti esponenti di “Cosa nostra” americana John, Joseph e Rosario GAMBINO. Nell’operazione “Old Bridge”, il predetto è destinatario di duplice provvedimento restrittivo emesso dalle Autorità italiane e statunitensi per diversi reati, tra i quali l’appartenenza ad una organizzazione di tipo mafioso e il concorso in omicidio volontario.