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La Città – La Squadra – Gli Eventi Numero 30 del 19 settembre 2020

GABRIELE GRAVINA Il calcio non può fermarsi IL PRESIDENTE DELLA FIGC PARLA DELL’IMPORTANTE FUNZIONE SOCIALE ED ECONOMICA DEL CALCIO Intervista di Giovanni Gaudiano

FRAMMENTI D’AZZURRO L’obiettivo della stagione

di Giovanni Gaudiano

he Napoli sarà? Che squadra vedremo sin dalla Rino Gattuso con alcune recenti e mirate dichiarazioni C prima giornata? si può dire che abbia cercato di fatto di smarcarsi, di- È possibile azzardare qualche previsione? remmo di defilarsi se il concetto non fosse troppo forte. Una certezza sembrava esserci sino a qualche giorno fa: Rispondendo alle domande rivoltegli, ha detto che il suo questa sarebbe stata la squadra costruita da Gattuso. lavoro sarà scandito dalle possibilità della società, dalle Anche il presidente alla fine del ritiro di Castel di Sangro, scelte che saranno fatte sul mercato ed ha indicato la qua- lanciando strali conto l’Uefa, ha dichiarato che senza la lificazione in Champions come l’obiettivo principale per sosta per le nazionali il Napoli dell’ex campione del la squadra. mondo sarebbe partito in grande spolvero sin dalla prima Se due indizi a questo punto possiamo considerarli quasi giornata, qualunque avversario il computer gli avesse op- una prova, questa dichiarazione e la manifesta volontà di posto. non impegnarsi con la firma di prolungamento del suo Il tecnico ha lavorato alacremente nel ritiro di Castel di contratto, alle condizioni dettate da De Laurentiis dopo Sangro ed è giusto ricordare come il suo impegno sia ini- l’incontro-scontro di Capri, dicono chiaramente che non ziato sin da quando è arrivato a Napoli. Ed allora perché ci si trova di fronte ad un vero nuovo ciclo, anzi è come ci permettiamo di dubitare su questa apparentemente rivedere per l’ennesima volta lo stesso film. scontata certezza? Cosa è cambiato? Certo la rosa a disposizione del tecnico rimane di buon li-

sabato 19 settembre 2020 3 vello e quindi nessun obiettivo le è precluso a priori, ma l’abilità manageriale di un dirigente come Italo Allodi, quando si richiede convinzione, determinazione, spirito di senza dimenticare il successivo periodo con Luciano sacrificio ai propri tesserati sarebbe necessario aver ben Moggi in cabina di regia. chiaro cosa si stia facendo, come si voglia procedere, con Alla luce di queste considerazioni conveniamo con Gat- chi e con quale raggiungibile obiettivo finale. tuso che l’obiettivo della stagione, che non è affatto scon- Durante il ritiro il presidente non ha fatto sconti. Le sue tato, è arrivare al quarto posto, forse con un po’ di fortuna dichiarazioni durante le diverse interviste, le conferenze al terzo per poter giocare la Champions della prossima stampa, i meeting tenuti su argomenti di interesse gene- stagione e cosa più importante portare a casa (nelle casse rale, hanno portato alla luce un panorama dal suo punto della Filmauro) i ricchi appannaggi. di vista da rivoltare come un calzino. Ma siamo sicuri che questo sia l’obiettivo più giusto per In ordine De Laurentiis ha attaccato l’Uefa, la Federa- il Napoli? Sono d’accordo fino in fondo l’allenatore, i gio- zione, la Lega, le televisioni, la radio ufficiale e come con- catori e soprattutto il pubblico? suetudine tutto il mondo dell’informazione. Non ha Non sappiamo se, come dice De Laurentiis, solo nel risparmiato ovviamente il governo, il premier, l’Europa mondo occidentale il Napoli possa contare davvero su più etc. di 83 milioni di ti- A Napoli c’è un fosi. Se così fosse, il detto, magari poco presidente po- elegante ma stori- trebbe già da oggi camente efficace: prevedere che la “Non sputare in massa degli scon- cielo che in faccia ti tenti sarebbe in- torna”. gente. Sarebbe un peccato Aurelio De Lau- se le intemperanze rentiis, è bene chia- espressive, dettate rire, ha tanti meriti, spesso dalla poca sarebbe impossibile stima che il presi- non riconoscer- dente dimostra glieli. Se è possibile verso i suoi interlo- però, se per lui è La squadra schierata da Gattuso nel triangolare di Castel di Sangro contro l’Aquila cutori, finissero per accettabile, per una incidere negativa- volta sarebbe giu- mente sul lavoro che comunque si sta portando avanti. sto parlare con estrema franchezza anche delle sue aree De Laurentiis non è ben visto dal “Palazzo”, non ha in di miglioramento nell’ambito calcistico. Chi può dirsi sostanza una stampa favorevole o meglio l’intero mondo completo, arrivato, definito o vicino alla perfezione? Nes- dell’informazione non perde occasione per punzecchiarlo, suno. non sembra poter contare su veri appoggi da parte dei Si tratta di comprendere, tollerare e discutere le ragioni suoi colleghi in Lega e non ha neanche il favore popolare. degli altri. Può contare sulla stima verbale di alcuni opinionisti, di Allora, solo allora, l’obiettivo potrà apparire chiaramente un nucleo ben individuato di professionisti napoletani che all’orizzonte e potrà diventare non solo un punto d’ar- fanno prevalere l’equilibrio al sentimento e che fanno rivo ma forse anche quello di una proficua e continua ri- sempre riferimento alle sue riconosciute capacità in am- partenza senza bisogno di procedere per cicli e bito economico-finanziario per poter giustificare nel com- rifondazioni. plesso la sua gestione sportiva. Nel frattempo in questo numero la nostra rivista, in oc- Riteniamo sia poco, sia insufficiente e non bastevole per casione della partenza della nuova stagione, dedica di- il presidente della squadra simbolo dell’intero meridione. versi servizi e approfondimenti alla figura dell’allenatore, Il Napoli è riuscito ad agguantare due scudetti e vincere alla sua funzione nel calcio moderno senza dimenticare la Coppa Uefa non soltanto perché in campo si è potuto che rivoluzione sia stata la creazione dell’allenatore-ma- permettere il lusso di schierare Maradona ma per le ri- nager che, partendo dall’Inghilterra, ha raggiunto i conosciute capacità diplomatiche di e campi da calcio di tutto il mondo.

4 sabato 19 settembre 2020 DOOA.it

IN QUESTO NUMERO

Gennaro Gattuso a Castel di Sangro con la numero 30 del 19/09/2020 conquistata nella stagione da poco conclusasi In copertina Edizione Napoli Edizione Benevento Il presidente della FIGC Gravina Pippo Inzaghi torna in intervistato da “Napoli” con il suo Benevento dei record (ph Agenzia Mosca) (ph Agenzia Mosca) IL CAmpIonAto 35 L’allenatore ideale 57 profili Copertina Serena Li Calzi e il suo racconto Artur Ionita 09 Intervista al presidente Gravina dedicato a Un jolly per Superpippo di Giovanni Gaudiano di Marina Topa di Bruno Marchionibus Storie di calcio La stagione del calcio Il campionato del Benevento 39 Herbert Chapman e il suo Sistema 61 L’aquilone giallorosso è già in volo 14 La battaglia del grano non è nuova di Giovanni Gaudiano di Gianfranco Coppola di Gigi Amati Il calendario di napoli e Benevento IL nApoLI 42 verso Benevento – Inter 65 La carica dei sanniti testimone del tempo Agorà – Dialogo ragionato sul calcio di Giovanni Gaudiano 45 Il settore tecnico federale 17 Il petisso sempre nei nostri cuori Le StorIe di Mimmo Carratelli di Giovanni Gaudiano tony Laudadio La prima di campionato 69 Lente di ingrandimento 48 parma - napoli In libreria il suo ultimo lavoro 20 L’importanza e l’evoluzione dell’allenatore di Bruno Marchionibus di Giovanni Gaudiano di Lorenzo Gaudiano GLI eventI Il confronto Il napoli di Benitez 50 Di Lorenzo vs Laurini La mostra 25 Lo spagnolo ed il calcio internazionale di Domenico Sepe 73 Gemito al museo di Capodimonte di Bruno Marchionibus di Ciro Chiaro IL Benevento Dal campo alla panchina La storia 29 Dai napoletani del 2012 agli eroi di Berlino Appunti in giallorosso 76 La pazzia di Gemito di Marco Boscia 53 Il derby - Inzaghi in attesa del campionato di Paola Parisi di Lorenzo Gaudiano L’approfondimento SCAffALe pArtenopeo 32 Allenatori - Crescono non solo gli ingaggi La rivincita Giacomo furia ma anche le responsabilità 54 Il Benevento riparte da marassi 79 L’importanza del caratterista di Francesco Marchionibus di Marco Boscia di Lorenzo Gaudiano Redazione Pubblicità, Marketing Hanno collaborato SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB Marco Boscia e Stampa a cura della a questo numero 30 del 19 settembre 2020 Bruno Marchionibus www.rivistanapoli.it Pubbli and Managment srl Via G. D’Annunzio 4 Gigi Amati Aut. Tribunale di Napoli Mimmo Carratelli n. 50 del 8/11/2018 Grafica e Impaginazione San Nicola La Strada (Ce) Mario de Filippis Ciro Chiaro Tel. 0823 330633 Gianfranco Coppola RIVISTA A DISTRIBUZIONE GRATUITA CON IL QUOTIDIANO “ROMA” Posta elettronica: Francesco Marchionibus Le foto della sezione [email protected] Paola Parisi Resta sempre Direttore Responsabile sportiva sono Domenico Sepe Giovanni Gaudiano aggiornato Dell’agenzia Mosca Marina Topa con tutti gli articoli Consulenza Amministrativa Sonia Mosca dedicati alla squadra, Coordinatore Editoriale Studio Marchionibus Rivista Napoli agli eventi ed alla città Lorenzo Gaudiano e Gianluca Mosca “Napoli” sarà nuovamente in edicola con il quotidiano “Roma” sabato 3 ottobre

COPERTINA

“HO SEMPRE PENSATO CHE IL CALCIO ITALIANO SAREBBE RIPARTITO”

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina parla di unità, di programmi, di esempi da dare senza nascondere la soddisfazione per essere ripartiti in campionato e molto bene Il presidente Gravina con il ministro per le politiche giovanili e lo sport vincenzo Spadafora con la nazionale è una famosa poesia di Ru- legge un mondo intero. «Se» (Let- di dyard Kipling, scrittore e tera al figlio), scritta dal poeta a C’ poeta britannico nato a trent’anni, rappresenta l’istruzione Servizio di Bombay nel 1865, che nonostante il per l’uso che ogni uomo dovrebbe Giovanni Gaudiano suo titolo ridotto spalanca a chi la applicare per potersi dire tale.

sabato 19 settembre 2020 9 Il presidente con Cosimo Sibilia, vice presidente vicario della fIGC e presidente della LnD

Il presidente Gabriele Gravina, che Il presidente Gravina è un figlio del «Che potevamo farlo, che eravamo in ad ottobre compirà i primi due anni sud e nel tempo ha messo a frutto le grado di dimostrare all’Italia come il del suo mandato, deve conoscerla migliori qualità che le radici di que- calcio, troppo spesso ingiustamente cri- dato che in questi difficili mesi, che ste terre forniscono; per avventura è ticato, fosse in grado di una tale prova hanno visto per la prima volta fer- nato a Castellaneta, il paese che di maturità e di responsabilità. In alcuni marsi il campionato di calcio, ha diede i natali al primo divo cinema- momenti, piuttosto, ho pensato di essere mostrato la sua capacità nell’affron- tografico della storia, Rodolfo Va- uno dei pochissimi a crederci vera- tare la situazione senza mai alzare i lentino, ma la sua attività ha sempre mente». toni, senza fare proclami, attuando avuto uno scopo pratico evitando la Il mondo del calcio spesso è trat- le migliori soluzioni possibili e fi- sovraesposizione che pure certe ca- tato con superficialità perché so- nendo per ottenere un risultato che riche finiscono per imporre. prattutto i giocatori sarebbero sembrava impossibile traguardare. La prima domanda che gli abbiamo agli occhi dei più dei privilegiati. La calma, la riflessione, la ragione- rivolto non poteva in questo mo- Sarebbe giusto invece tenere volezza sono le armi a disposizione mento che partire da quanto acca- conto dell’importanza economica dell’essere umano nelle difficoltà. duto in Italia, in Europa, nel dell’intero movimento, del suo va- Non ci fossero queste qualità, che Mondo. lore sociale e che certe posizioni per la verità oggi sono appannaggio Se ad aprile le avessero detto che di vantaggio riguardano solo una di pochi, sarebbe il caos, sarebbe il il campionato e la Coppa Italia si minima parte dei tesserati. Quale buio più nero della mezzanotte, sa- sarebbero concluse con regolarità può essere la strada per cambiare rebbe il tanto peggio tanto meglio e che poi l’attività sarebbe ripar- questa errata percezione? di cui si sentiva parlare qualche tita in pratica subito dopo, cosa «Come FIGC stiamo lavorando anno fa. avrebbe pensato? moltissimo su questo aspetto. Il calcio,

10 sabato 19 settembre 2020 Sono da sempre un sostenitore dei playoff “ma non mi sembra ci siano ancora le condizioni per un cambiamento di format roberto mancini ed il presidente Gravina consegnano a Sinisa mihajlovic la maglia della nazionale italiana nella sua multidimensionalità, ha spesso dership del sistema pensando al bene dei tecipare alle priorità dettate dal Go- rinunciato a comunicare la sua sensibi- loro Club, ma anche al coinvolgimento verno, senza forzare l’agenda: gli stadi lità nel modo corretto. Il lockdown è di tutti gli altri stakeholders, a partire riapriranno dopo che l’Italia avrà su- stata l’occasione per invertire questa dai tifosi, fino ad arrivare alle società perato con successo lo stress test del- tendenza: abbiamo messo a disposizione della base della piramide calcistica. Per- l’inizio dell’anno scolastico. La forma- della Protezione Civile fiorentina, per i ché una Lega di Serie A forte e credibile zione e il futuro dei nostri giovani sono malati di Covid, il Centro Tecnico Fe- rende più forte l’intero movimento». troppo importanti». derale di Coverciano; abbiamo condiviso L’assenza del pubblico negli stadi La fase di stallo ha sicuramente e rilanciato campagne di sensibilizza- è stato un punto nevralgico delle significato problemi all’economia zione sui comportamenti responsabili discussioni sulla ripartenza. È in generale e quindi anche alle per la non diffusione del virus e di rac- giusto pensare che lo stadio possa società di calcio. Come pensa ab- colta fondi a sostegno del personale ospe- in fondo essere un punto meno biano reagito le società di serie A daliero e della ricerca che hanno avuto critico se non addirittura a ri- e B e quale competitività interna- grande successo; tutti i club e la maggior schio bassissimo per la diffusione zionale potrà tornare ad avere il parte dei calciatori hanno partecipato del contagio soprattutto se si ria- calcio italiano sin dalla stagione attivamente a diverse iniziative di soli- priranno gli impianti con una ca- che sta iniziando? darietà. La verità è che, se si va oltre la pienza ridotta? La richiesta di «La pandemia ha generato danni patinatura di certi stereotipi, ci si ac- qualche società di riaprire sin da enormi, che la ripartenza ha soltanto at- corge che spesso il calcio non è come lo si subito il proprio stadio sarà presa tenuato. È una situazione che interessa dipinge». in considerazione? tutti i Paesi e la contrazione sugli inve- Oggi riparte la serie A. Cosa si «Il mondo del calcio ha un’impor- stimenti sarà inevitabile. Dal canto suo, sente di dire ai presidenti delle 20 tanza economica e sociale molto rile- la FIGC ha varato un piano straordi- società che animeranno il cam- vante nel nostro Paese, ma anche una nario di sostentamento dalla pionato che è tra i più importanti grande responsabilità, che ho condiviso fino ai Dilettanti, coinvolgendo anche del mondo calcistico? direttamente con il premier Conte in calciatrici, calciatori e tecnici, che non ha «Di continuare a mostrare unità al occasione della visita del presidente precedenti. Stiamo lavorando per impe- loro interno, come stanno facendo nel- della FIFA Infantino a Roma. In una dire la temuta emorragia, siamo sulla l’ultimo periodo, e di intestarsi la lea- situazione di emergenza, è giusto par- buona strada».

12 sabato 19 settembre 2020 Il recente incontro con il presidente della fIfA Gianni Infantino Gli impegni ufficiali per il calcio presto per tirare le somme ma lia esprime un bel gioco ed appassiona italiano sono ripartiti con le gare possiamo dire sia un bel buon- gli italiani. Sono questi i primi impor- della nazionale nella Nations giorno? tanti obiettivi centrati, i risultati che League. Era pensabile cancellare «Sin dal primo momento, abbiamo faremo all’Europeo passeranno anche in ambito Uefa questa manifesta- condiviso con Mancini un programma per questo sviluppo di squadra e di si- zione, molto criticata e bollata pluriennale di cambiamento radicale. stema». da più parti come inutile, per Con i giovani e la loro voglia di emer- Si parla ancora di un possibile dare maggiore spazio alla prepa- gere abbiamo raggiunto il primo cambiamento del format del cam- razione delle squadre rischiando grande obiettivo: riportare entusiasmo pionato di serie A. Lasciando da anche meno infortuni per i tesse- attorno alla maglia azzurra. Adesso parte l’eventuale necessità creata rati? puntiamo alla formazione di nuovi da fattori esterni lei pensa che «Il tema dell’eccessivo impiego dei campioni e di conseguenza ai risultati, forse è arrivato il momento di calciatori è un argomento da affrontare grazie alla loro affermazione. Come studiare un cambiamento o forse insieme a FIFA, UEFA e Club, perché peraltro è successo in Olanda dove gli la storica struttura del campio- solo insieme si possono trovare le giuste Azzurri hanno dato prova di grande nato italiano resta quella più soluzioni. Solo attraverso cambi di for- personalità e offerto uno spettacolo stra- equilibrata, la più sportiva per as- mat condivisi si possono liberare date in ordinario». segnare il titolo di campione un calendario che, a causa del Covid, è Mancini punta con decisione al- d’Italia ogni anno? diventato ancora più intasato. Dopo 10 l’Europeo. Sarebbe un bel risul- «Sono da sempre un sostenitore dei mesi di stop però, è stato molto bello ri- tato per il calcio italiano riportare playoff, una formula avvincente ed in- vedere l’azzurro in campo, lo è stato a casa dopo 53 anni la Coppa in- certa che aumenterebbe ancora di più per i tifosi e anche per i giocatori». titolata al grande dirigente fran- l’interesse per il nostro campionato, ma La Nazionale dimostra che cese Henri Delaunay, un uomo non mi sembra che ci siano ancora le quando le scelte sono fatte con che ha speso una vita per la sua condizioni per un cambiamento di for- ragionevolezza poi i risultati ar- passione per il calcio? mat. Ovviamente, se la pandemia ci do- rivano. Con Roberto Mancini si è «Mancini sta facendo bene perché vesse creare altri problemi, sarebbe una scelto un progetto di innovazione coinvolge tanti calciatori, li motiva a soluzione da dover prendere comunque e rilancio del calcio italiano. È dovere e li fa rendere al massimo, l’Ita- in considerazione».

sabato 19 settembre 2020 13 LA STAGIONE DEL CALCIO La Battaglia

a Battaglia del grano non è del grano L nuova ma stavolta sembra tutto azzeccato. Personaggi e interpreti i presidenti della serie A. Nel gruppo di famiglia in un in- non è nuova terno, ciascuno la vede a suo modo. Ed è l’anello debole del sistema. Verso la nuova serie A ormai in ma stavolta sembra campo c’è una partita fuori calenda- rio che tiene tutti col fiato sospeso. Soldi e salute. tutto azzeccato… Cominciamo dal fattore COVID, che ha falcidiato la prima parte dei di Gianfranco Coppola ritiri facendo venire il sospetto che la stagione “regolare” sia stata por- da vacanze in località a rischio da dare avanti senza spettatori in asso- tata a termine perché così doveva es- asintomatici abbiano creato il pastic- luto. Già sono saltate le campagne sere. cio. Ma non solo loro. abbonamenti che per grandi club, La Roma decimata, il Napoli con Pe- Sarà una stagione complicata. Il test dalla Juventus alla Roma passando tagnone in quarantena, il Benevento sarà l’avvio dell’anno scolastico, lad- per Milan e Inter più che il Napoli a Seefeld, Austria, con più di un caso dove distanziometro e assembra- da molte stagioni lontano dal clas- accertato e allenamenti a gruppi di menti sono pericoli. Solo dopo, cioè sico comprare a scatola chiusa, rap- 4, amichevoli tutte saltate. Sconvol- tempo una settimana, si potrà fare il presentano un mettere in cassaforte gente, per misterioso disegno calcolo tot posti tot ingressi consen- liquidità spesso necessaria per ope- astrale, la positività di Mihajlovic, titi. Il calcio paga una chiusura pe- razioni spalmate. Le neo promosse che non gode della buona salute di sante: cinema, teatri, congressi, poi sono letteralmente vittimizzate base - scongiuri d’obbligo - e quella ormai sopravvivono alla nuova peri- dalle partite a porte chiuse, conside- di Mirante. Sembra che i giovani ag- metratura. Ogni 4 sedie sbarrate una rando che da Spezia a Benevento gregati alle “rose” dei titolari reduci libera. Insomma, non è possibile an- l’entusiasmo di base e il fascino del

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14 sabato 19 settembre 2020 foto 1 – L’allenatore del Bologna Sinisa mihajlovic foto 2 – Il presidente della Lega di Serie A paolo Dal pino foto 3 – Aurelio De Laurentiis foto 4 – L’indimenticato presidente della roma Dino viola foto 5 – Gianni Infantino big match scatena corse al botte- venti squadre è una cosa che supera ghino. Senza quei soldi, rimane il di- il camminare sulle acque di Mosè. ritto alla serie A e la torta dei diritti Aurelio De Laurentiis ricorda che televisivi. “l’interesse di tanti fondi dimostra Per i presidenti delle neo promosse che la Lega di A deve essere auto- la stangata è enorme. Investire per noma e far brillare il suo valore. Go- rendere competitive le squadre rap- vernance sacra e in capo alla Lega. portandole agli obiettivi, ma non Il tutto per far crescere la cultura poter contare sugli incassi che senza d’impresa frantumando il gioco dei Covid avrebbero aiutato. Il tifoso furbi. Necessario - ribadisce nella non ci sente ma ha l’obbligo di ri- premessa del suo studio il presidente flettere su questa cosa. del Napoli - rendere più competitivi DIRITTI TV. Ed eccola la madre i club medio-piccoli al fine di pro- 3 di tutte le battaglie che vede in durre un campionato più omogeneo prima linea il presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis che ha illu- strato a tutti cosa significa autopro- durre lo show del pallone per poi rivenderlo. Tutti, dai grandi net- work ai social come Youtube o an- cora meglio Tik-Tok. L’unico discorso che non combacia con la struttura economica del pro- getto è quello della passione. Pen- sare di poter creare un pacchetto chiuso con i migliori giornalisti che animino il dopo calcio e pensare al 4 contempo che si possano così accon- tentare le aspettative dei tifosi di e interessante per tutti i tifosi fino al- sente risorse non solo ai patron ma l’ultima giornata della stagione”. anche all’economia della zona. Senza Cvc, Advent, Baine ancora Apollo, strutture non si vince, mi disse una Fortress, Blackstone: chi sono? Li volta Dino Viola. E sarà una gran abbiamo visti come fantasmi, coi cosa come per la gestione delle loro manager in giacca e cravatta, (troppe) partite bene la conferma dei presentarsi nei giorni della calura & 5 cambi. zanzare a Milano. I fondi interessati Gianni Infantino presidente della al business del pallone in tv hanno Fifa che ama e rispetta l’Italia ha in- offerto e controfferto prima della de- contrato Gravina e con lui a collo- cisione che sembra una soluzione quio prima con il Premier Conte e esperimento più che una definitiva poi in Quirinale dal presidente Mat- scelta di campo. Una private equity tarella. Il calcio resta il PIANETA al fianco della NewCompany, ve- LONTANO ma di sicuro travolto da dremo come andrà. problemi vecchi e nuovi sembra (fi- 5 Intanto, la legge sugli Stadi con- nalmente?) più umano.

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TESTIMONE DEL TEMPO

di Mimmo Carratelli

Quest’anno avrebbe compiuto 95 anni Il petisso sempre nei nostri cuori Ricordo di un uomo leale e generoso, paladino del vecchio calcio romantico che sapeva sorridere e con cui nascevano affetti e amicizie come non succede più

accontava il calcio con bito bene perché il suo cuore era quella sua cantilena casti- buono e generoso, i suoi occhi bril- R gliana, il calcio che aveva lavano di innocente furbizia e la can- vissuto dall’Argentina a Napoli, la tilena castigliana di “napoletano città “dove non ti senti mai solo, è nato casualmente a ” ci come il quartiere della Boca a Bue- affascinava tutti. nos Aires, colori, gente, chiasso, al- Allora, tanto tempo fa, abitava al- legria, favola, ma qui c’è il mare e là l’ultimo piano di un palazzo di Piaz- c’è solo un canale, il Riachuelo”, così zetta Arenella, all’angolo con via diceva, e parlava nelle nostre notti Giacinto Gigante, l’appartamento di alunni della luna, e se il cameriere che comprò con i sei milioni di lire chiedeva: “Mister vuole un altro po’ del primo ingaggio del Napoli che di whisky?”, lui diceva: “E chi ha l’aveva preso dal Novara diventando detto un po’!”. rono al “Ragno d’oro”, in Piazza l’ala sinistra della collina perché Bruno Pesaola, il petisso, il nostro Medaglie d’Oro al Vomero, le notti giocò soprattutto al Vomero, 231 favoliere. I suoi racconti comincia- interminabili in cui gli volemmo su- partite, lui che aveva cominciato a

sabato 19 settembre 2020 17 giocare nelle giovanili del River tissimo a Napoli e al Napoli per il Plate con il grande Alfredo Di Ste- quale, da allenatore, gioì e ancora di fano, allenatore Renato Cesarini. più soffrì spargendo centinaia di cic- che tutt’attorno alla panchina, quel Il trasferimento a Fuori- suo milione di sigarette, il fumo che grotta fu uno shock. Il Vo- gli procurò tutti i danni degli ultimi mero era piccolo, col anni. Ma non cedeva mai, tornando pubblico addosso, era uno più vispo e allegro da ogni ricovero stadio familiare, conosce- vamo quasi tutti i tifosi. Il “ San Paolo era un’immen- sità. E ci toccò inaugurarlo contro la Juve di Sivori, Charles e Boniperti. Ci fa- cemmo coraggio e vin- cemmo 2-1, gol di Vitali e Vinicio Napoli, la città scelta per stabilircisi con la moglie Ornella, appena spo- sata. Era stata proprio lei a fargli preferire Napoli a Milano. Giocava nel Novara, il petisso, al fianco del grande Piola, e lo volevano il Napoli e il Milan. “Conosco Napoli, ci la- vora mio fratello” lei disse. “An- diamo a Napoli”. Era il 1952. Due pezzi di storia del napoli: pesaola e l’ing. ferlaino Pesaola aveva 27 anni. Dal viaggio in ospedale per riprendere i suoi racconta il calcio come una favola. Il di nozze in costiera amalfitana il pe- racconti. Finché non ne ha potuto calcio è cambiato, caro petisso, tutto tisso sbucò puntuale al raduno del più e il cuore ha ceduto. numeri e numeretti, corse e allena- Napoli fissato da Monzeglio all’Ho- tori che guadagnano fior di milioni tel Parker’s davanti a un Lauro Lauro veniva a giocare a facendo gli scienziati del pallone in trionfante che aveva appena ingag- scopa con noi. Mille lire a tv. Quante risate ti faresti, quella tua partita. Io e Comaschi lo bella risata aprendo la bocca “a sal- facevamo vincere, e lui era vadanaio”, come scrisse una volta contento. Una volta gli Vladimiro Caminiti, il giornalista- chiesi un prestito per aprire “ un’attività commerciale a Sanremo dove c’erano i pa- renti di mia moglie. Mi disse: vediamo. Credetti che volesse prendere A Bologna con Cesarino Cervellati tempo per non darmi nulla. giato Jeppson. Con il centravanti Invece, s’informò perché svedese, Pesaola e Giancarlo Vitali non prendessi una bido- nata e, quando ebbe le as- alle ali, il Napoli sfoderò un formi- pesaola tra Altafini e Sivori dabile tridente. sicurazioni giuste, mi diede Una vita insieme, adorabile e indi- i soldi poeta di “Tuttosport”. Quante ri- menticabile petisso, quel suo cuore Accidenti, Bruno, sono già cinque sate, Bruno, davanti ai salotti azzurro, il più azzurro di tutti, lega- anni che ci hai lasciato e nessuno più televisivi del football di oggi dove

18 sabato 19 settembre 2020 spiegano l’inspiegabile mentre ar- riva addirittura l’algoritmo a sug- gerire le giocate da fare in campo. E non so se hai mai visto gli allenatori di oggi che, mentre si gioca, pren- dono appunti. Diresti alla tua ma- niera: “Sono degli estronsi”.

Un giorno ad Eraldo Pecci che si giustificava in alle- namento dicendo: “Mister io sono estroso” lui rispose prontamente “No, lei è estro...nzo!” “I tuoi ragazzi, Juliano e Montefusco, ti ricordano sempre e a Jarbas Fau- stinho Canè spunta una lacrima se nammo in serie A, 20 giugno 1965. Coppa Europa (1966), la Coppa di parliamo di te. Parlo spesso con Ro- Vivevamo queste stupende felicità Lega italo-inglese (1976), una semi- driga, la straordinaria badante ro- da poveri ma belli, e poi ci incanta- finale di Coppa delle coppe (1977). mena che ti ha assistito negli ultimi sti col Napoli di Sivori e Altafini. I numeri, le vittorie, i gol non rac- cinque anni con la dedizione e l’af- contano tutto del petisso, persona fetto di una sorella. Lei non si perde Farli convivere fu il mio ca- straordinaria, che a Napoli e al Na- un giornale di quelli che ancora polavoro. Li invitavo poli dette tutto il suo cuore. È bene scrivono di te. spesso a cena, li coccolavo. Costretto a un paio di “esili” dalle La prima sera a casa mia vicende calcistiche, vincendo uno siamo usciti sul terrazzo scudetto a Firenze e diventando un che dominava il golfo. Ho beniamino a Bologna, di passaggio “ detto: ragazzi, questa è in Grecia al Panathinaikos, il petisso come una torta e ce n’è diceva: “Lo scudetto che ho vinto a una fetta per tutti, basta Firenze non vale le salvezze del Na- che non ci rompano le sca- Il petisso con il presidente roberto fiore poli negli anni difficili”. tole. O se preferite è una ricordarlo sempre mentre il calcio è Il nuovo campionato per la squadra vacca con tre tette, io mi cambiato, tremendamente cambiato, azzurra comincia da Parma, la città prendo la tetta più piccola, e gli affetti, le amicizie, le complicità di quell’indimenticabile cerchiamo di non litigare di un tempo non ci sono più, con- che ti mandò il cuore a mille, caro Pesaola è la storia del Napoli dei tano i soldi, si vive di diffidenze e di- petisso, diecimila tifosi napoletani tempi romantici, dopo la guerra. Il spetti, di tattica e ingaggi, l’anima nel piccolo stadio di Parma, i due Napoli lo pagò al Novara 33 milioni. bella del pallone è volata via, non è gol di Canè, il gol di Bean, e tor- Nel Napoli entrò un amico, un uomo più un gioco ma una industria di generoso, un uomo allegro. Confe- cervelloni. zionò con i suoi cross i gol di Ama- Non è più il nostro calcio, petisso, dei, Jeppson e Vinicio. 240 partite in ma abbiamo vissuto il nostro col maglia azzurra, 27 gol. Da allena- sorriso, tanto whisky e mille siga- tore azzurro, 304 partite con 136 rette. Era un mondo allegro, di fur- vittorie, 93 pareggi e 75 sconfitte bate tattiche e di amiconi. Oggi tra campionati e coppe. Lo storico avresti 95 anni e saresti sempre il secondo posto del 1968 fra i suoi più giovane di noi giovani vecchi del Alla fiorentina mentre palleggia sotto gli successi insieme a una Coppa Italia tuo club sentimentale quando rac- occhi di Amarildo, merlo, De Sisti e rizzo (1962), la Coppa delle Alpi e la contavi il calcio come una favola.

sabato 19 settembre 2020 19 LENTE DI INGRANDIMENTO

Gianni Di Marzio ci parla di una figura L’importanza che un tempo si occupava di tutto ma che oggi invece e l’evoluzione divide buona parte dei compiti con staff numerosi, della dell’allenatore mancanza di cultura sportiva in Italia per esperienze da manager in panchina, della Serie A con tanti giovani alla riscossa e della rifondazione a metà del Napoli

A cura di Lorenzo Gaudiano

e c’è una cosa davvero necessaria affinché una per iniziare continuamente nuovi cicli, e le squadre S società di calcio riesca a conseguire gli obiet- medio-piccole per ottenere la salvezza non possono tivi prefissati, quella è proprio la programma- permettersi di proporre un calcio propositivo, quindi zione. Pianificare una stagione, costruire una squadra meglio difendersi perché occorrono punti in classifica. competitiva, individuare gli uomini giusti dentro e Questa mentalità è radicata nel calcio italiano, proba- fuori dal campo non è mica semplice. Ci vuole lungi- bilmente privo di quella cultura sportiva che caratte- miranza, competenza ma soprattutto tempo. rizza ad esempio uno dei campionati più spettacolari al Gli allenatori, ad esempio, di tempo ne hanno poco, so- mondo: la Premier League. Da quelle parti si investe, prattutto in Italia, dove ogni tentativo di progettualità si programma a lungo termine, non si parte mai battuti finisce per soccombere ed essere riplasmato a causa e soprattutto si vive il calcio in un modo completa- della ricerca del risultato. Il club più titolato a livello mente diverso. nazionale ne ha fatto la propria filosofia societaria, gli Gli allenatori godono di maggiore fiducia, oltre ad oc- altri del triangolo industriale non sopportano proprio cuparsi del settore tecnico rivestono un ruolo manage- l’idea di rimanere fuori dall’Europa che conta, finendo riale che garantisce una progettualità più seria e più

20 sabato 19 settembre 2020 62. Stiamo assistendo ad un ricambio generazio- nale? «Poco alla volta sì, è giusto che sia così. La cosa impor- tante è che gli allenatori giovani mantengano la continuità con il passare degli anni. C’è De Zerbi ad esempio che sta cre- scendo di stagione in stagione, Juric che ha fatto benissimo con il Verona, Inzaghi che alla Lazio ha ottenuto risultati importanti e poi Liverani che con il Lecce è retrocesso ma fa- cendo giocare bene la sua squadra è riuscito a guadagnarsi un’altra possibilità in massima serie alla guida del Parma». Sono solo tre gli stranieri, anche se Mihajlovic e Ju- ric forse possiamo considerarli di fatto quasi ita- liani. Invece in campo la pattuglia straniera si al- larga ancora… «Ho seguito negli ultimi tempi l’Italia Under 19 e con grande dispiacere ammetto di non aver visto giocatori ita- liani che mi hanno fatto particolarmente impazzire. Nei set- tori giovanili gli allenatori, piuttosto che pensare ad inse- gnare il gioco del calcio e ad intervenire sui difetti del singolo calciatore, si preoccupano di più del risultato con l’obiettivo poi di fare carriera. Ciò ha contribuito ad una ca- Sir Alex ferguson per 27 stagioni al manchester United renza che da qualche anno costringe le società a pescare gio- vani promesse all’estero a prezzi naturalmente inferiori, re- funzionale al conseguimento dei risultati in campo, non cando un ulteriore danno al calcio italiano». soltanto alle plusvalenze societarie. Ed è proprio con questo tema che parte la conversa- zione con Gianni Di Marzio, ex allenatore, consulente di mercato ed attualmente opinionista televisivo, in altre parole il professionista più adatto con cui riflettere sulla figura del tecnico, sulla sua importanza e sulla sua evoluzione nel corso degli anni. Una curiosità: perché in Italia non si riescono a re- plicare esperienze longeve in panchina come quelle di Ferguson al Manchester United e Wenger al- l’Arsenal? «Il campionato italiano è dominato da un pensiero os- sessivo verso il risultato. È molto difficile riuscire ad avere un tecnico che possa rimanere tanti anni alla guida di una squadra, perché manca quella cultura sportiva che caratte- rizza ad esempio la Premier, dove i tecnici in diversi club ri- coprono un ruolo da manager che naturalmente richiede progettualità, tempo e fiducia». Arsene Wenger, francese, A Napoli sarà possibile un giorno assistere a qual- alla guida dei Gunners dell’Arsenal per quasi 22 anni cosa del genere? Sembra che quest’anno il Napoli voglia iniziare un «Purtroppo no. Napoli è una città passionale, fortemente nuovo ciclo. Pensi che Gattuso possa essere il tec- legata al risultato dal punto di vista umorale». nico adatto per ripartire, anche se è molto gio- Al via la nuova stagione. Venti allenatori tra cui vane? molti giovani e solo due decani: quel signore di Ra- «Se lo lasciano lavorare sì, anche se ho i miei dubbi. nieri con 69 anni e quel forsennato di Gasperini con Osimhen a parte, negli ultimi anni il Napoli ha acquistato

sabato 19 settembre 2020 21 calciatori non solo di bassa statura ma anche poco compati- Tre allenatori italiani emergenti bili con i moduli di gioco adottati. Avviare una ricostruzione è difficile, perché ci vuole un allenatore che sappia mettere in- sieme le caratteristiche dei vari giocatori e valorizzare la compatibilità. Se invece con rifondazione si intende comprare una giovane promessa senza un progetto tattico condiviso, le cose saranno senza dubbio più complicate». A questo proposito, si dice che il rinnovo contrat- tuale per Gattuso sia stato procrastinato di co- mune accordo. Ritieni che la scelta possa influen- zare la determinazione della squadra e quindi il suo rendimento? «Magari non influirà sul rendimento della squadra in questo campionato ma sulla ricostruzione generale sì, anche perché un allenatore ha bisogno di tempo e tranquillità per la- vorare. Un contratto in scadenza di certo non è il modo mi- gliore per incominciare». Il mercato del Napoli sembrava orientato verso un Ivan Juric ringiovanimento ma negli ultimi giorni si è sentito parlare di giocatori più esperti, più avanti con gli anni. Potrebbe essere stata una richiesta del tecnico che intende puntellare la rosa con giocatori d’espe- rienza? «Ritengo che sia opportuno acquistare giovani di qualità, non giocatori d’età intenzionati a chiudere le loro carriere con una nobile esperienza. Mi pongo una domanda: perché il Na- poli non ha acquistato Rakitic?» Partendo dalla tua lunga esperienza, che prepara- zione da quello che si è visto e si è letto pensi sia stata quella di quest’anno? Basterà o servirà pro- grammare qualche richiamo in più per evitare cali vistosi di rendimento? «A causa del virus e dell’interruzione del campionato che ha sfalsato un po’ tutte le date invece che puntare su una pre- parazione tradizionale molti preparatori hanno preferito fare un lavoro di richiamo, puntando sulla velocità per an- dare subito in forma. Ma a gennaio coi terreni pesanti le squadre riusciranno a correre? Sono molto perplesso, io avrei diminuito i carichi di lavoro, con cui non si intende soltanto corsa ma anche potenziamento muscolare, optando per la so- lita preparazione come se il virus non ci fosse stato. Gattuso sta lavorando molto sull’intensità, adesso bisognerà vedere se le cose andranno bene». Cosa è cambiato nel corso di questi anni per quanto riguarda la preparazione? «Un tempo l’allenatore ricopriva più ruoli. Non si occu- pava soltanto di allenare la squadra durante la settimana ma anche di curare la tattica e soprattutto la preparazione atle- tica. Adesso invece gli staff tecnici presentano un grande nu-

22 sabato 19 settembre 2020 campionato in cui le squadre si stanno abituando a giocare senza pubblico. Alla terza giornata il Napoli sfiderà la Ju- ventus all’Allianz Stadium senza i tifosi bianconeri sugli spalti. Più che una partita, sembrerà un allenamento». Il settore giovanile del Napoli sembra quasi una for- malità per la società. Pochi investimenti e scarso in- teresse. La recente retrocessione conferma che la squadra Primavera non viene considerata come il naturale serbatoio dal quale attingere per la prima squadra. Eppure ogni anno dalle nostre parti ven- gono fuori talenti. Che politica ti sembra quella del Napoli per il suo settore giovanile?

Giovanni trapattoni per tredici anni (10 anni di seguito) alla guida della Juventus mero di collaboratori che hanno assorbito gran parte delle re- sponsabilità spettanti un tempo all’allenatore. Si tratta sicu- ramente di professionisti molto competenti dal punto di vi- sta scientifico ma in alcuni casi senza alcuna esperienza in campo calcistico». Tornando al campionato, assisteremo a qualcosa di simile a quello appena concluso? «Giocare senza pubblico per i giocatori è una caramella. Gli stadi pieni a volte possono arrivare ad influenzare il ren- dimento di un calciatore, possono persino cambiare le sorti di una partita il cui finale è scontato. Adesso assisteremo ad un

con i suoi 19 anni alla guida della nazionale ita- liana è il tecnico più longevo su una panchina di una delle na- zionali maggiori europee «Una politica inadeguata. Innanzitutto la società parte- nopea non fa nulla per creare rapporti con la provincia e con le scuole calcio campane. Inoltre non ha un settore scouting in grado di prendere i migliori giovani in circolazione e di trattenere i propri talenti. In un contesto come questo è nor- male che le squadre del nord come Sampdoria, Empoli e Mi- lan vengano qui a fare selezioni, portando con sé i giovani campani più promettenti. Il Napoli non ha mai avuto un grande interesse in questo senso, non è mai riuscito ad at- trezzare strutture adeguate ed è per questo che in prima squa- Il francese Guy roux per ben 44 stagioni alla guida dell’Auxerre dra i calciatori provenienti dal vivaio sono pochi».

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IL NAPOLI DI BENITEZ Lo spagnolo e il suo calcio internazionale

La crescita del Napoli con l’arrivo di Benitez e di tanti eccellenti giocatori ed il progetto interrotto per la difficoltà della società di attuare il programma stilato in precedenza con l’allenatore

di Bruno Marchionibus

La rivoluzione del 2013 sonalità forte quella del tecnico ca- C’è un momento spartiacque nella stigliano, che si cala immediata- storia recente del Napoli che ha mente nella realtà napoletana con fatto assurgere la società parteno- parole d’affetto per la città, e che pea da club di ottimo livello in Italia porta in dote con sé una serie di cal- a vera e propria realtà europea. È ciatori che saranno poi l’ossatura l’estate del 2013, quando gli addii di degli azzurri per molti anni. Nella Mazzarri e di Cavani pongono fine a sua idea “europea” di come costruire un ciclo che ha riportato gli azzurri una squadra, gli elementi che ap- a competere per la vetta in campio- prodano all’ombra del Vesuvio gra- nato e ad alzare la Coppa Italia del zie ai milioni della cessione di 2012. Quel Napoli ha fatto innamo- Cavani saranno le tessere di un 4-2- rare i tifosi per grinta e capacità di 3-1, modulo di gioco forse non par- non mollare mai, ma il presidente ticolarmente adatto a tutti i De Laurentiis ha un’intuizione delle economica. ADL individua l’uomo giocatori già presenti in rosa ma si- sue: bisogna compiere una vera e giusto per realizzare questo pro- curamente più propositivo e “mo- propria rivoluzione, un cambio di getto in Rafa Benitez, fresco trion- derno” rispetto al più coriaceo 3-5-2 mentalità per permettere alla squa- fatore dell’EL col Chelsea, e che a su cui il Napoli aveva fatto affida- dra di affermarsi stabilmente anche Valencia e Liverpool considerano mento sin dalla . fuori dai confini nazionali, facendo una divinità per aver vinto, rispetti- in modo che la grande Champions vamente, due volte la Liga e la disputata l’anno precedente non Coppa dei Campioni del 2005. Il tec- Progettualità, resti un episodio isolato, e di portare nico è un tipico manager all’inglese turnover e trofei a termine quel processo di interna- che non si ferma al campo da gioco Per la prima volta, infatti, il Napoli zionalizzazione che vuol dire cre- ma ha una visione a 360° della ge- fa mercato acquistando top player scita non solo sportiva ma anche stione di un’azienda calcistica. Per- già affermati. Veste l’azzurro Pepe

sabato 19 settembre 2020 25 I pensieri di Benitez su“ Napoli

Napoli per me è una città straordinaria, che soddi- sfa in pieno le mie esi- genze. Io sono un uomo di calcio, e Napoli è forse la città al mondo in cui il cal- cio si vive in maniera più intensa

Conosco la storia della città e cosa succede in Italia, come si guarda la città e come si guarda la squadra. Per tutte queste cose, farà più piacere fare le cose per bene perché tutto assumerà un valore più importante

Sarei andato via da Na- poli anche senza la chia- mata del Real Madrid. Per lavorare insieme e farlo bene bisogna essere tutti convinti, al 100 per 100. Era il momento giusto per cambiare, per me e anche per la società

Sono un amante dell’arte. E Napoli da questo punto di vista è una miniera, ci sono cose straordinarie da vedere, forse neanche i napoletani sanno quanto è bella e quanto è ricca la loro città. Mi piacerebbe dare il mio piccolo contri- buto per far conoscere al mondo la vera immagine di Napoli Reina, fedelissimo di Benitez a Li- Un addio a denti stretti che, poi, con l’eliminazione del San verpool. Arrivano dal Real Madrid Dopo due anni, tuttavia, il percorso Mames resterà un miraggio. E poi Albiol, Callejon e, per sostituire Ca- di Rafa Benitez in riva al Golfo, che ci sono le divergenze di opinioni ri- vani, Higuain, ognuno dei quali farà nelle intenzioni e nelle dichiarazioni guardo alle strutture sportive della a modo suo la storia del Napoli. E del primo anno avrebbe dovuto du- società e l’importanza del settore c’è un ragazzo belga che in quel rare ben di più, si interrompe, col giovanile, punti forti del “pro- momento sembra un acquisto di se- mister iberico che siederà sulla pan- gramma” di Rafa sin dal primo condo piano, e invece diventerà per china del Real Madrid e De Lauren- giorno a Castel Volturno, ma che sempre uno dei figli prediletti della tiis che sceglierà di intraprendere ancora oggi, a distanza di anni, sono città: Dries Mertens. Sono loro, as- una strada ben diversa scommet- lontani da ciò che il tecnico casti- sieme a Hamsik ed Insigne, a tendo sull’emergente Sarri. La deci- gliano aveva proposto. Ghoulam e Jorginho che sbarche- sione di separare il proprio Quella seconda stagione targata Be- ranno in il gennaio se- guente ed a Koulibaly che sarà acquistato invece l’anno successivo, che saranno qualche anno dopo i protagonisti del campionato dei 91 punti in cui il Napoli andrà vicino come mai prima alla conquista del suo terzo titolo. La progettualità, d’altronde, è una delle qualità principali di un mana- ger come Rafa Benitez, bravissimo a selezionare i giocatori giusti per far crescere un team che non gode delle stesse possibilità finanziarie delle rivali, ed a attrarli a Napoli grazie al suo carisma ed al fascino del suo palmarés. Con l’allenatore cammino da quello del club parte- nitez, che pure vivrà della grande spagnolo, poi, non ci sono gerarchie nopeo dello spagnolo, tuttavia, pre- soddisfazione di alzare la Super- definite a priori, Benitez ammini- scinde dalla chiamata di Perez e coppa al termine di un’incredibile stra la rosa secondo il credo del affonda le sue radici, probabilmente, serie di rigori con la Juve, risentirà turnover, e per lui non esistono ti- già dodici mesi prima di quest’ul- in parte dello strano clima che a un tolarissimi e riserve, visione que- tima. La differenza di vedute tra il certo punto si creerà attorno alla st’ultima che invece era stata uno tecnico e la presidenza, nonché le squadra, e si concluderà con la qua- dei motivi di polemica tra ADL e difficoltà di convivenza tra due per- lificazione in Champions mancata Mazzarri e che lo sarà poi tra il pre- sonalità che si stimano ma che senza per un soffio (e per un rigore) e la fi- sidente e Sarri. E grazie a questa dubbio sono entrambe forti, si pale- nale di Europa League non rag- visione, che pur non sempre porterà sano infatti già nell’estate che pre- giunta per poco e l’addio del a prestazioni e risultati entusia- cede il preliminare Champions col castigliano. I rapporti tra le parti, ad smanti, Benitez riesce in due anni a Bilbao. Benitez vorrebbe rafforzare ogni modo, resteranno sempre regalare all’albo d’oro partenopeo l’organico per arrivare pronti a buoni; se è vero che chi arriva a Na- una Coppa Italia ed una Super- quell’appuntamento, ed in partico- poli non può che piangere quando coppa, trofei mai banali per una lare chiede alla società di trattenere riparte, è anche vero che i risultati squadra che meno di dieci anni Reina, che invece andrà al Bayern e che gli azzurri raggiungeranno prima si trovava a lottare per risa- tornerà in azzurro nella stagione se- negli anni successivi poggeranno le lire dall’inferno della e che guente, mentre ADL per investire loro basi proprio sul lavoro da ma- danno ragione alla scelta di De vuole aspettare la certezza di parte- nager oltre che da allenatore di Rafa Laurentiis di affidarsi allo spagnolo. cipare alla Coppa; partecipazione Benitez.

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DAL CAMPO ALLA PANCHINA Dai napoletani del 2012 agli eroi di Berlino Dai tre allenatori partenopei in panchina in serie A nella stagione 2012-2013 alla grande occasione per tre campioni del mondo della truppa di del 2006 di mettersi di nuovo in mostra in questa stagione ma seduti in panchina

di Marco Boscia

di A, quell’anno sedevano su pan- Solo due meridionali chine importanti ( alla La nuova stagione calcistica Sampdoria, alla 2020/2021, con tutte le difficoltà e Fiorentina e al le incertezze di un’annata compli- Palermo). I tre tecnici, con gli az- cata dal virus, si appresta a comin- zurri guidati a quel tempo dal ciare. Sulle panchine delle 20 toscano Mazzarri, dovettero “ac- squadre partecipanti siederanno al- contentarsi” di stare altrove, dove lenatori diversi, ognuno prove- cercarono di impostare il proprio niente da una differente scuola credo calcistico. Soltanto Montella calcistica e di pensiero. Ben 13, ci riuscì restando l’intero anno sulla come evidenziato dallo specchietto panchina della Fiorentina ed otte- a piè di pagina, sono nati da Roma nendo con i viola il quarto posto e in su. Cinque sono gli stranieri: Si- la qualificazione in Europa League. nisa Mihajlovic, Ivan Juric, Paulo Meno fortunati invece Ferrara e Fonseca, a cui si aggiungono anche Sannino. Il primo, che aveva accet- e Marco Giam- tato la sfida di guidare la neopro- paolo, nati all’estero ma di chiare mossa Sampdoria dopo le origini italiane. Soltanto 2 i meri- dopo anno, basta pensare invece alla esperienze non brillanti alla Juven- dionali: ed Anto- presenza di tanti allenatori prove- tus ed in nazionale U21, fu esone- nio Conte, rimasto in nerazzurro nienti dal Sud Italia ai nastri di par- rato a dicembre dopo sole 5 vittorie, nonostante le sue dichiarazioni, tenza del campionato stagione 3 pareggi e 9 sconfitte. Il secondo dopo la sconfitta in finale di Europa 2012/2013. Oltre difatti ai vari Di invece, che arrivava da un’ottima League contro il Siviglia, lascias- Carlo (nato a Cassino) al Chievo, De annata in Serie A con il Siena, che sero presagire un possibile addio. Canio (nato a Matera) con il Genoa aveva anche portato in semifinale di e Conte (nato a Lecce) con la Ju- Coppa Italia, poi persa proprio con- ventus, ben tre allenatori napole- tro il Napoli, vincitore del trofeo Dai 3 figli di Napoli… tani, a differenza della stagione che quell’anno, riuscì nell’impresa di co- A testimonianza di quanto il calcio riparte oggi in cui nessun allena- minciare e terminare il campionato cambi in tutti i suoi aspetti anno tore campano guiderà una squadra sulla panchina del Palermo, presie-

sabato 19 settembre 2020 29 Gli obiettivi stagionali degli ex campioni del mondo

Gennaro Gattuso “Non sento maggiore responsabilità rispetto all’anno scorso. Non cambia nulla ora, dobbiamo fare un grande lavoro e mi- gliorare il settimo posto dello scorso campionato. Non ho paura di nulla, l’obiettivo più importante è di imprimere qual- cosa alla squadra. Penso che in questo momento siamo una squadra forte e sono contento dei giocatori che ho. Osimhen è un giocatore che sa attaccare molto bene gli spazi che può darci una grossa mano e che ci permette di avere soluzioni di- verse. Mi sono arrabbiato molto nella passata stagione, nelle 12 partite di campionato giocate dopo la conquista della Coppa Italia, abbiamo giocato senza troppa cattiveria ed abbiamo anche buttato la partita con il Barcellona in cui potevamo fare qualcosa di più. L’obiettivo del prossimo anno è quello di puntare alla Champions League perché è la casa del Napoli. Vogliamo arrivare tra i primi 4, con la consapevolezza che ci sono tante squadre che hanno migliorato la propria rosa e quindi dobbiamo riuscire ad alzare l’asticella”

Andrea Pirlo “Ho delle buone impressioni, abbiamo iniziato bene, con entusiasmo e tanta voglia di fare. Tutti i ragazzi hanno grande voglia di fare bene, di lavorare, hanno trovato una nuova metodologia di lavoro, già questo porta entusia- smo. Mi sono trovato subito a mio agio anche perché co- noscevo praticamente già tutti quelli che lavorano qui. Il percorso sarà lungo, ci vorrà tempo. Stiamo lavorando bene, spero dalla prima giornata di vedere i concetti tra- smessi e di trovare qualcosa di mio in mezzo al campo. L’aggressività e la voglia di riconquistare la palla è un qualcosa su cui stiamo lavorando parecchio. Guardando la scorsa Champions League, le squadre che sono arrivate in fondo sono quelle che recuperano la palla nel minor tempo possibile. Daremo tutto in campo, abbiamo grande voglia di dimostrare che la Juve vuole arrivare a vincere il decimo Scudetto consecutivo e possibilmente arrivare fino alla fine in Champions League. Siamo qua e vogliamo fare del nostro meglio”

Filippo Inzaghi “Conosco benissimo la Serie A, ha dei valori importanti. Ho detto alla squadra di dimenticarci di quello che abbiamo fatto. L’anno scorso se ci avessero detto che avremmo vinto con sette giornate d’anticipo non ci avremmo creduto neanche noi. Questo significa che se ci metti impegno puoi fare grandi cose. Purtroppo, chi va in Serie A retrocede di nuovo nella maggior parte dei casi. Noi non vogliamo che questo accada, quindi dovremo dare tutto affinché ciò non avvenga. Il presidente farà di tutto per accontentarmi e mi piacerebbe che in questa stagione si parlasse di un Bene- vento rompiscatole”

30 sabato 19 settembre 2020 duto da quel mangia-allenatori di cendo la finale playoff contro lo che cambiò Spezia. Gattuso, in primis, che no- ben 4 volte guida tecnica chia- nostante la giovane età si è già mando, al primo esonero di San- fatto le ossa su un bel po’ di pan- nino, prima Gasperini, poi chine prima di arrivare a sedersi su Malesani, quindi nuovamente Ga- quella partenopea, anche da allena- sperini ed infine ancora Sannino, tore ha iniziato a distinguersi per che per ovvi motivi non riuscì nel- carica agonistica, carisma e perso- l’impresa di salvare i siciliani. nalità. Il tecnico calabrese predilige il 4-3-3 ma per quest’anno sembra aver studiato anche altre soluzioni …ai 3 campioni del mondo tattiche per permettere a Victor Quest’anno sarà affascinante ve- Osimhen, neoacquisto più oneroso dere all’opera in A invece 3 allena- della storia del Napoli, di espri- tori giovani ed emergenti, da calciatori perni fondamentali dei 23 eroi di Marcello Lippi che alzarono la coppa del mondo a Berlino nel 2006, che siederanno sulle pan- tina per allenare la prima squadra in chine di Napoli, Juventus e Bene- luogo dell’esonerato Sarri, vorrà vento. Parliamo ovviamente, in sfruttare questa sua prima espe- ordine, oltre al già citato Gennaro rienza in panchina per dimostrare di Gattuso, di e Filippo saper “dettare i tempi” anche da Inzaghi. I tre, che sono stati anche bordo campo. Il neoallenatore bian- compagni di squadra in un formi- conero sarà chiamato a cercare di dabile Milan, sarebbero potuti es- conquistare il decimo scudetto sere addirittura quattro quest’anno consecutivo della Juventus e ad se Alessandro Nesta fosse riuscito intraprendere un cammino in a portare il suo Frosinone in A vin- Champions certamente più dura- turo di quello del suo predecessore. Inzaghi, infine, che ha già allenato Milan, Venezia e Bologna, con ri- sultati altalenanti, prima di sedersi mersi al meglio. Dopo aver cercato sulla panchina del Benevento lo di rinvigorire una squadra, ed es- scorso anno e dominare il campio- serci parzialmente riuscito con la nato di B, meritandosi la riconferma conquista della Coppa Italia, che anche per questa stagione, cercherà nella passata stagione non era riu- di guadagnare con i suoi una sal- scita a trovare la giusta quadratura vezza che si preannuncia compli- con il suo mentore Ancelotti, cata, sapendo però di poter contare l’obiettivo del tecnico azzurro su una società solida gestita in ma- adesso è quello di infondere nuova niera esemplare dal presidente Vi- fiducia ai propri calciatori e di lot- gorito. Non ci resta dunque che tare per posizioni di classifica più goderci lo spettacolo ed augurare ai nobili dell’ultimo settimo posto. tre eroi di Berlino, ma un po’ di più Pirlo invece, che soltanto 9 giorni ai “campani” Gattuso ed Inzaghi, di dopo aver firmato il contratto per riuscire a dimostrare il proprio va- guidare l’Under 23 bianconero è lore in panchina così come in campo stato scelto dalla dirigenza juven- qualche anno fa. La sfida comincia.

sabato 19 settembre 2020 31 L’APPROFONDIMENTO di Francesco Marchionibus ALLENATORI Crescono non solo gli ingaggi ma anche le responsabilità Il lavoro dei tecnici oramai oltre che ai risultati sportivi è sempre più rivolto a creare valore aggiunto per i club di appartenenza

egli ultimi vent’anni, con l’esasperazione delle dell’appeal del club dipende dalle esigenze e dalle pos- N tattiche di gioco, la continua evoluzione dei me- sibilità delle società, ma è fondamentale che il tecnico todi di allenamento e la crescente esposizione abbia la capacità di “arricchire” il proprio club. mediatica del calcio, l’importanza dell’allenatore è via Ovviamente la crescente importanza del ruolo degli al- via accresciuta e oramai dal lavoro del mister oltre ai ri- lenatori ha fatto progressivamente lievitare anche il sultati sportivi, che sono pure fonte di notevoli proventi loro costo. economici, ci si aspetta anche un ulteriore risultato, a In Italia certo non arriviamo alle cifre che si guada- cui spesso le società attribuiscono importanza addirit- gnano all’estero, ma pure da noi i migliori tecnici, o co- tura maggiore: creare valore per il proprio club di ap- munque quelli di maggiore prestigio, ottengono partenenza. ingaggi di tutto rispetto. Basti pensare agli 11 mln che Che il valore aggiunto assicurato dall’allenatore sia l’Inter assicura a Conte, ma anche ai compensi che rappresentato semplicemente dalla valorizzazione dei negli ultimi anni hanno ricevuto i vari Allegri (7,5 mln calciatori o anche dal miglioramento dell’immagine e dalla Juventus) Ancelotti (6 dal Napoli), Spalletti (4,5 dall’Inter) e per ultimo Sarri (5,5 dalla Juve). Oltre agli allenatori top anche gli altri mister hanno beneficiato del generale aumento degli ingaggi, tanto che nello scorso torneo di serie A solo otto tecnici su venti hanno ricevuto uno stipendio inferiore al milione di euro. Più in generale, negli ultimi dieci anni per gli allenatori della massima serie si è passati da circa 18 milioni di in- gaggio complessivo ai quasi 45 mln della passata sta- gione. E per quella oramai alle porte, nonostante la riduzione dei costi resa necessaria dall’emergenza Covid, le 20 società di Serie A pagheranno complessi- vamente ai loro tecnici circa 35 mln.

32 sabato 19 settembre 2020 In questi anni gli allenatori della massima serie che più sono riusciti a creare valore per le proprie società, rag- giungendo peraltro risultati sportivi assolutamente lu- singhieri, sono stati senza dubbio Gasperini e . L’allenatore bergamasco, che ha un ingaggio di 2,5 mln, ha valorizzato numerosissimi giocatori, spesso ce- duti con grosse plusvalenze, ed ha ottenuto risultati di prestigio (basti pensare ai recenti quarti di Champions League) consentendo all’Atalanta di accrescere il pro- prio appeal nazionale ed europeo, con evidenti ritorni economici. Simone Inzaghi (che ha un ingaggio di 2 mln) otte- stati certamente Benitez e Sarri. nendo il massimo da calciatori di buon livello e met- Lo spagnolo con la sua ampia e vincente esperienza in- tendone in vetrina alcuni di assoluta qualità, che hanno ternazionale è venuto ad allenare gli azzurri con un in- visto aumentare in maniera esponenziale il proprio va- gaggio di 3,5 mln, favorendo l’acquisto di calciatori già lore di mercato, ha portato la Lazio alla conquista di affermati e, insieme a loro, ha accresciuto il prestigio tre coppe nazionali e della massima ribalta europea con del Napoli e la sua notorietà in Europa, oltre a conqui- la qualificazione in Champions per la prossima sta- stare due trofei. gione, con importanti ritorni economici diretti e indi- Benitez, dimostrandosi un ottimo manager, ha valo- retti. rizzato soprattutto l’immagine, la credibilità di squa- Questo per le squadre di vertice, ma sono diversi i tec- dra e società ed ha rappresentato, nonostante la sua nici che con il loro lavoro e compatibilmente con gli avventura in riva al golfo sia stata tutto sommato obiettivi delle società, hanno arricchito i propri club, breve, un passaggio fondamentale nel processo di cre- da Juric a Di Francesco, da De Zerbi a Giampaolo. scita del Napoli. In questo panorama, il Napoli di De Laurentiis ha Anche , pur non vincendo titoli e nono- scelto i suoi allenatori alternando vere e proprie scom- stante sia ormai inviso alla maggioranza della tifoseria messe (che hanno portato quasi sempre ottimi risultati) partenopea per il suo “tradimento”, ha senza alcun dub- a mister di prestigio con i quali si sperava di percor- bio creato valore aggiunto per la società azzurra, fa- rere l’ultimo gradino di una scala diretta al vertice. Al cendola crescere ulteriormente anche dal punto di vista Napoli però non è riuscito il salto di qualità definitivo economico. anche se complessivamente grazie ai suoi tecnici ha Il tecnico toscano, scommessa di De Laurentiis con un percorso un cammino in continua crescita, sia tecnica ingaggio iniziale di “soli” 1,4 mln, ha ereditato una rosa che economica, che solo la scorsa stagione ha cono- che sembrava in declino rilanciando giocatori in crisi sciuto un momento, forse fisiologico, di pausa. come Higuain e Jorginho e valorizzando al massimo In particolare, i due allenatori che sino ad ora hanno atleti come Koulibaly, Ghoulam, Hysai e Mertens. prodotto di più in termini di crescita economica sono Grazie al valore di mercato acquisito dai propri gioca- tori il club azzurro ha realizzato importantissime plu- svalenze, e grazie al gioco spettacolare di Sarri ha acquisito notorietà e prestigio a prescindere dalla man- canza di risultati concreti. E dopo la parentesi di Ancelotti, ora tocca a Rino Gat- tuso. Una nuova scommessa low cost (ingaggio da 1,8 mln) del presidente, questa volta forse più calcolata, che già ha portato alla conquista di un trofeo e che sembra pro- mettere bene anche per quello che riguarda il rendi- mento ottenuto dai giocatori e dunque la loro valorizzazione.

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L’ALLENATORE IDEALE Serena Li Calzi Marco Baroni dal gol scudetto alla panchina Dalla dicotomia allenatore - manager o allenatore motivatore alla storia a sfondo familiare di “Interrompo al San Paolo” ispirata al gol-scudetto del difensore azzurro. Serena costruisce l’allenatore ideale unendo le qualità di Baroni, Sarri e Gattuso

di Marina Topa

Serena Li Calzi, giornalista, occhi di una bimba di 4 anni, quindi S è una delle tifose napoletane con semplicità e tenerezza, mostra provenienti da diversi am- al lettore il differente approccio tra biti professionali, ma con in comune l’universo maschile e quello femmi- l’amore per la squadra azzurra, che nile alle varie circostanze della vita ha accolto l’invito di Pietro Nar- e, implicitamente, sottolinea come, diello a scrivere uno dei 20 racconti dove regna l’amore, il rispetto reci- che compongono “Interrompo dal proco prevale sempre, anche nei San Paolo” (Giammarino Edizioni). momenti di rabbia. Il suo “L’inconsapevole tifosa” è un Serena, nel tuo racconto si av- bel racconto che induce a una ri- verte un coinvolgimento emotivo flessione: alcuni momenti di inti- che fa pensare ci siano dei riferi- mità familiare, irripetibili, sono un menti autobiografici... dono che se non colto al volo si per- «Si, direi che l’80% del racconto è dono per sempre! Rappresentano autobiografico. In realtà per me è un un nutrimento affettivo, valoriale e omaggio che ho voluto fare a mio fra- culturale indispensabile per l’equi- tello (Francesco nel racconto) che pur- librio della persona. troppo ci ha lasciati troppo presto... per L’autrice descrive come la dome- me interessarmi al calcio, da tifosa così Serena a radio marte con Gianni Simioli nica, vissuta nella condivisione dei come faceva lui, è stato un modo per suoi rituali calcistici, anche scara- strumento concreto per radicare il sentirlo ancora vicino». mantici, per tanti anni è stata un valore della famiglia. Attraverso gli Marco Baroni, che con il suo gol

sabato 19 settembre 2020 35 è divenuto “l’eroe dello scudetto tore per Napoli, ha fatto grandi cose e Napoli dopo Ancelotti e dopo la “deva- del ‘90”, dopo la carriera di cal- poi ha una storia personale “unica”. stazione” che c’era stata nello spoglia- ciatore, è diventato allenatore. Proprio per questo la delusione che ho toio avevamo bisogno di un “capitano”, Soffermiamoci proprio sul ruolo provato quando è andato via è stata ed io credo che lui per i giocatori rap- dell’allenatore: a tuo parere molto forte». presenti un punto di riferimento forte. quanto incide l’intervento di que- Facciamo un gioco: immagina di Sicuramente il suo arrivo ha fatto bene sta figura sul rendimento di una costruire un allenatore perfetto alla squadra e il giudizio sui suoi primi squadra? facendo un collage con le qualità mesi in azzurro è positivo. L’unico «Credo che esistono società che migliori di alcuni allenatori reali, dubbio che ho è legato a quanto Gattuso hanno bisogno di allenatori-manager, come procederesti? sia maturato come tecnico. La certezza all’inglese, e squadre che invece necessi- «Di Baroni prenderei la raziona- tuttavia è che parliamo di un uomo di tano di mister motivatori, come Gattuso lità, la freddezza e la pacatezza rassi- grandi valori e questo fa la differenza, a Napoli. Ho avuto modo di intervi- curante. Sarri è un leader e ti fa inna- anche più dei risultati sportivi». stare Baroni quando allenava il Bene- morare di ciò che fa. Gattuso senza “Interrompo dal San Paolo” dà vento in Serie B; il tecnico quell’anno dubbio va apprezzato per la grinta ed una visione femminile del mondo fece un ottimo lavoro, cre- del calcio, finalmente dendo fino in fondo ad una il calcio al femminile promozione che probabil- oggi è una realtà. La mente nessuno si aspettava. squadra italiana ai L’anno seguente mister Ba- Mondiali del 2019 è roni è stato sfortunato, ed ha arrivata ai quarti di fi- pagato probabilmente il fatto nale, quanto merito che la squadra non fosse dai all’allenatrice Mi- pronta ad affrontare la Serie lena Bertolini? A. In generale oggi è difficile «Non seguo molto il essere allenatori perché è di- calcio femminile ma di si- ventato tutto troppo tattico, e curo di lei ammiro la so- le responsabilità ricadono brietà, il fatto che non si tutte sui tecnici. Il calcio mo- lamenta mai, e come sia derno ha subito tanti cam- costruttiva. Le nazionali biamenti, a cominciare dal- femminili stanno miglio- l’avvento delle pay tv. A rando in tutto il mondo. proposito di innovazioni, io Ci sono ragazze che lavo- sarei assolutamente a favore rano bene, con professio- dell’introduzione dei playoff, nalità, e sento che ci stiamo che ho vissuto da inviata in Con Alessia Bartiromo e Daniela volpecina avvicinando ad una alla presentazione del libro Serie C. Danno ai campio- grande svolta nella storia nati il giusto pepe anche in massima se- il carattere; è su questo che il mister delle donne e spero siano un esempio per rie, perciò ne sono una fautrice con- deve fondare la sua carriera. D’altra le nuove generazioni di bambine ma le vinta». parte il calabrese ha una grande base mamme devono dare una mano; de- Chi è l’allenatore dell’era De Lau- come calciatore ed i fatti ci faranno ve- vono lasciarle libere di giocare a calcio rentiis che ammiri di più e per- dere come maturerà come allenatore; io e fare quello che amano. Le calciatrici ché? ho fiducia». hanno le carte in regola per andare più «Sarri. Per lui c’è stato un amore Cosa pensi di Gattuso, dei suoi avanti, lo stavano facendo poi si sono immenso e poi odio. Però io credo che valori, del suo senso agonistico e fermate... Lo stimolo per affermarti una personalità come la sua sia difficile cosa ti aspetti dal suo Napoli? deve nascere dentro di te e se ci credi da trovare. Gattuso gli si avvicina, ma «Come ho detto, può avvicinarsi a davvero lo manifesti e a quel punto nes- Sarri ha avuto al momento qualcosa in Sarri. Ho seguito il mister quando al- suno può evitare di vederlo. Invito tutte più; il toscano è stato un vero motiva- lenava il Pisa e lì ha fatto miracoli. A ad alzare l’asticella».

36 sabato 19 settembre 2020

STORIE DI CALCIO Tattiche, opinioni e tecnologia Chapman e il suo Sistema

Considerazioni sulla figura dell’allenatore nel calcio attuale e breve storia di Herbert Chapman, l’inventore del Sistema, grande innovatore nella storia del calcio in cui il suo Arsenal occupa una posizione di grande rilievo Servizio di Giovanni Gaudiano

attiche, lavagne, statistiche, analytics, appunti T destinati a riempire taccuini e chi più ne ha più ne metta. Il calcio è diventato una scienza, un argomento sul quale si affrontano allenatori, opinionisti, giornalisti, professori universitari, imprenditori, uomini di spetta- colo e artisti. Insomma tutti. Nessuno manca all’ap- pello anche perché se discuti o meglio litighi con qualcuno in televisione, alla radio la notizia rimbalza. La grancassa dei social l’amplifica ed il gioco è fatto e poi in Italia l’attività ludica più diffusa è quella dell’al- lenatore fatto in casa. Eppure se si tornasse un momento con i piedi per terra si potrebbe riscoprire la vera essenza e bellezza di que- sto gioco che anima le masse, che crea passione ed a volte anche pericolose dipendenze, che alimenta un’in- dustria importante oramai in tutto il mondo dove gli zeri non si contano e che non può fermarsi. Abbiamo dedicato diversi servizi da diverse angola- zioni alla figura dell’allenatore. Il tecnico, il mister come i ragazzini chiamano il loro allenatore sin dalla prima volta che calzando le scarpette scendono in campo per il primo allenamento, resta una figura an- golare per questo sport. Le discussioni sulla sua importanza si susseguono Lo schema previsto dal Chapman System

38 sabato 19 settembre 2020 L’allenatore e il suo Huddersfield senza soluzione di continuità. I partiti che sostengono le varie tesi rimangono e nel frattempo c’è chi vince e viene portato in trionfo, quasi come capitava ad un ge- nerale romano al ritorno di una vittoriosa campagna di guerra e di conquista, e c’è chi invece viene gettato nella polvere alla prima occasione perché i risultati non arrivano, il pubblico rumoreggia e i presidenti difen- dono i loro investimenti. Esiste però l’altra faccia del calcio, come esistono tutte le altre facce di qualunque medaglia. Si tratta della casa dove regna l’equilibrio, la program- mazione, la discussione, la tolleranza, la capacità di fare gruppo e soprattutto dove ancora resiste il senso del- l’agonismo che non ha necessariamente come fine ul- La classica foto dell’intera rosa dell’Arsenal di Chapman timo la vittoria a tutti i costi. Per parlare di calcio, quello che non tramonta mai, da questo numero si andrà alla ricerca di quei personaggi, capaci di apportare modifiche e novità contribuendo allo sviluppo del calcio e lasciando una traccia del loro passaggio. Non sarà necessariamente un cammino cronologico, se- guirà anche gli approfondimenti che in ogni numero cerchiamo di proporre. Si parte come detto dall’allena- tore ed allora senza andare agli albori del calcio il primo personaggio che merita un ricordo è certamente

L’Arsenal di Chapman conquista la Coppa d’Inghilterra Herbert Chapman. nella stagione 1929-30 È un inglese e di sicuro non poteva essere altrimenti

sabato 19 settembre 2020 39 sentendo un’attrazione per la figura dell’allenatore sin dai primi momenti. Con naturalezza quindi si verifi- cherà il suo passaggio dal campo alla panchina dove ebbe modo di mettere in evidenza le sue qualità sin da subito. I primi riconoscimenti li coglierà con l’Huddersfield Town ma poi gli si presenterà la grande occasione. Fu chiamato nel 1925 dall’Arsenal che gli offrì un con- tratto vantaggioso ed un progetto. Lui senza battere ciglio promise che in cinque anni avrebbe portato quella squadra, praticamente sconosciuta in quegli Il busto di bronzo dedicato al tecnico anni, al vertice del calcio inglese. esposto all’emitares Stadium Herbert Chapman mantenne la promessa e nel 1930 perché, nonostante ci sia chi storce il naso a sentirlo, è quelli che resteranno per sempre i “gunners” con l’in- fuor di ogni dubbio che il calcio deve tutto alla volontà gegnere minerario alla guida si aggiudicarono il primo degli inglesi di creare un gioco con regole precise, una trofeo della loro storia: la FA Cup. passione che arrivasse a tutte le classi sociali, un’occa- In quegli anni l’allenatore inglese costruì la squadra sione di confronto dove prevalessero il gruppo, l’ago- partendo da zero. Si trattava di un uomo proiettato nel nismo ed anche il tanto attualmente decantato fair play. futuro, capace di portare nel mondo del calcio nuove idee, nuove tattiche e tante novità a cui nessuno aveva Herbert Chapman pensato sino ad allora. Herbert Chapman era uno degli undici figli di un mi- natore di Kiveton Park, una cittadina mineraria vicino Il “Chapman System” Sheffield. Sin da ragazzo si rese conto che se non avesse Prima che arrivasse alla panchina londinese dell’Arse- fatto funzionare l’ingegno sarebbe finito a lavorare in nal, la Federazione aveva deciso di modificare la regola miniera come il padre. Sarebbe stato fatica e soprat- del fuorigioco limitando alla presenza di soli due gio- tutto niente luce, poca aria e problemi di sicuro ai catori difendenti la validità e la regolarità della polmoni. posizione dell’avanti avversario. In pratica, men- La famiglia Chapman nonostante la non agiata tre in precedenza per essere in gioco l’attac- condizione sociale amava lo sport ed in parti- cante doveva avere all’atto di ricevere il colar modo il calcio. Ma uno solo dei quat- passaggio almeno due giocatori più il por- tro fratelli che giocheranno raggiungerà tiere tra sé e la porta, con la modifica sa- una certa notorietà. Sarà il fratello minore rebbe bastata la presenza di un solo di Herbert, Harry, che giocando con lo giocatore più il portiere. Sheffield Wednesday riuscì a vincere due La IFAB decise di modificare tale regola campionati ed una FA Cup. perché la spettacolarità delle partite Herbert giocherà, lo farà da dilettante in stava scemando. Troppi 0 a 0. Poche reti quelle squadre delle cittadine minerarie e diminuzione dell’interesse da parte del dove poteva lavorare come ingegnere e nel pubblico, cose inammissibili per un cam- contempo sviluppare le sue competenze in pionato di calcio inglese. campo calcistico. Sarà schierato come mez- Herbert Chapman comprese subito che zala e anche da attaccante ma la sua sagoma questa innovazione avrebbe creato seri fisica, bassa e tracagnotta, non lo aiuterà a problemi alle difese se fosse rimasto in vi- sfondare. gore il classico schieramento (la piramide) Le tante squadre nelle quali giocherà, però, che in quegli anni prevedeva due difensori, ed i tanti allenatori che conoscerà e seguirà tre centrocampisti e cinque attaccanti. saranno alla base della sua conoscenza del cal- Ritenne di poter riequilibrare la propria cio che il giovane studierà profondamente, squadra apportando le seguenti modifi-

40 sabato 19 settembre 2020 Un’immagine meravigliosa: la statua di Herbert Chapman che guarda il nuovo stadio del suo Arsenal che: i due difensori si sarebbero allargati per marcare le venzione del Sistema. ali avversarie, il centromediano sarebbe arretrato in Chapman introdusse un programma di lavoro che pre- linea con i due difensori per marcare il centravanti av- vedeva un certo tipo di preparazione atletica con im- versario e per dare peso al gioco di centrocampo le due portanti carichi in allenamento. A tale scopo volle classiche mezzali sarebbero arretrate per sostenere i anche che nello staff fossero presenti dei fisioterapisti. due mediani in mezzo al campo. Immaginò la possibilità di giocare in notturna grazie Era nato lo schieramento 3-2-2-3, chiamato WM o nel all’uso dei riflettori, disegnò il pallone a spicchi bianchi linguaggio sportivo “sistema”. e neri che sarebbe stato più visibile con qualunque si- L’Arsenal di Chapman segnò un punto fermo nel cal- tuazione meteorologica. Pensò che sarebbe stato giu- cio inglese, vincendo con questo sistema di gioco cin- sto esibire sulla maglia il numero che per molti anni que campionati in sette anni di cui due dopo la significherà anche il ruolo occupato dal giocatore in prematura morte del tecnico. campo. Per quanto riguarda l’Arsenal decise di modifi- Si trattò di una rivoluzione ma soprattutto della presa care la divisa che era tutta rossa inserendo calzoncini di coscienza che l’allenatore avesse una sua importanza e maniche bianche. La nuova divisa fu utilizzata il 4 nello sviluppo del gioco. In Inghilterra peraltro la fi- marzo del 1933 in una partita contro il Liverpool ed è gura rappresentata da Chapman, quella dell’allenatore- ancora oggi la divisa ufficiale casalinga della squadra manager, segnò un punto fermo. Ancora oggi gli londinese. inventori del calcio ricercano nella scelta degli allena- Nel loro senso di riconoscenza e nel rispetto delle pro- tori uomini che possano coprire i due ruoli. prie tradizioni la dirigenza ed i tifosi dell’Arsenal gli hanno dedicato un busto di bronzo già esposto al mitico stadio di Highbury e trasferito nel 2006 all’ingresso di Le idee di Chapman rappresentanza del nuovo Emirates Stadium. È l’unico Il tecnico scomparve prematuramente a 56 anni. Con- allenatore nella storia della squadra londinese ad aver trasse la polmonite per seguire, nonostante il consiglio ricevuto questo riconoscimento. Inoltre una statua di avverso dei medici, alcune partite e visionare dei gio- Chapman si trova sul viale d’accesso allo stadio con il catori mentre era già ammalato. volto dell’allenatore rivolto verso il tempio dei “gun- La sua eredità al mondo del calcio non si limita all’in- ners”.

sabato 19 settembre 2020 41 IL CALENDARIO

Tre squadre meridionali Tante sfide di campanile Il campionato Un assalto alla Juventus Prima giornata Venti squadre nell’abituale format della serie A da sta- 20 settembre 31 gennaio sera giocheranno per raggiungere i vari obiettivi in una BENEVENTO – INTER stagione anomala ma che ha anche il gran compito e FIORENTINA – TORINO GENOA – CROTONE merito insieme di proporre un diversivo, un momento di JUVENTUS – SAMPDORIA LAZIO – ATALANTA svago in un panorama certamente impensabile solo MILAN – BOLOGNA pochi mesi fa. PARMA – NAPOLI SASSUOLO – CAGLIARI Sono tre le squadre in rappresentanza del meridione, UDINESE – SPEZIA Napoli, Benevento e Crotone, le stesse che erano pre- HELLAS VERONA – ROMA senti nella stagione 2017-2018. Sarebbe bello ritrovarle nel prossimo campionato, magari raggiunte da qualche altra formazione in rappresentanza del sud d’Italia. Seconda giornata Terza giornata 27 settembre 7 febbraio 4 ottobre 14 febbraio Come quasi nella norma 4 le stracittadine legate a Mi- BOLOGNA – PARMA ATALANTA – CAGLIARI lano, Torino, Genova e Roma ma si sa che alcune tradi- CAGLIARI – LAZIO BENEVENTO – BOLOGNA CROTONE – MILAN FIORENTINA – SAMPDORIA zionali sfide finiscono per assumere l’appellativo di INTER – FIORENTINA GENOA – TORINO origine inglese derby per l’attesa e per il campanilismo NAPOLI – GENOA JUVENTUS – NAPOLI ROMA – JUVENTUS LAZIO – INTER che le alimenta. È il caso del cosiddetto derby d’Italia SAMPDORIA – BENEVENTO MILAN – SPEZIA SPEZIA – SASSUOLO PARMA – HELLAS VERONA tra Juventus ed Inter, del derby del sud o del sole tra TORINO – ATALANTA SASSUOLO – CROTONE Napoli e Roma. C’è poi il triangolo emiliano con Bolo- HELLAS VERONA – UDINESE UDINESE-ROMA gna, Parma e Sassuolo che di sicuro si affronteranno con l’obiettivo di prevalere in ambito regionale e scalare la classifica in cerca dell’Europa. Ci sarà la riproposizione Ottava giornata Nona giornata 22 novembre 14 marzo 29 novembre 21 marzo della sfida tra partenopei e sanniti in un derby campano CROTONE – LAZIO ATALANTA – HELLAS VERONA che tanto Napoli quanto Benevento attendono con cu- FIORENTINA – BENEVENTO BENEVENTO – JUVENTUS riosità per la presenza sulle panchine di due ex compa- INTER – TORINO BOLOGNA – CROTONE JUVENTUS – CAGLIARI CAGLIARI – SPEZIA gni rossoneri e campioni del mondo a Berlino. Ci sarà NAPOLI – MILAN GENOA – PARMA ROMA – PARMA LAZIO – UDINESE anche la novità rappresentata in Liguria dallo Spezia di SAMPDORIA – BOLOGNA MILAN – FIORENTINA Italiano, reduce da tre promozioni consecutive, che af- SPEZIA – ATALANTA NAPOLI – ROMA UDINESE – GENOA SASSUOLO – INTER fronterà Genoa e Sampdoria in quattro sfide che si pre- HELLAS VERONA – SASSUOLO TORINO – SAMPDORIA annunziano molto combattute. Il campionato che inizia stasera terminerà secondo il programma il 23 maggio per dare il tempo alla nazio- Quattordicesima giornata Quindicesima giornata 23 dicembre 25 aprile 3 gennaio 2 maggio nale di Mancini di prepararsi per l’Europeo rinviato BOLOGNA – ATALANTA ATALANTA – SASSUOLO quest’anno. CROTONE – PARMA BENEVENTO – MILAN Ci saranno sei turni infrasettimanali e le abituali soste JUVENTUS – FIORENTINA CAGLIARI – NAPOLI MILAN – LAZIO FIORENTINA – BOLOGNA previste per consentire alla nazionale di giocare le pro- NAPOLI – TORINO GENOA – LAZIO ROMA – CAGLIARI INTER – CROTONE prie gare che quest’anno saranno in Nations League. SAMPDORIA – SASSUOLO JUVENTUS – UDINESE L’assalto dunque alla Juventus, dell’esordiente Pirlo in SPEZIA – GENOA PARMA – TORINO UDINESE – BENEVENTO ROMA – SAMPDORIA panchina, partirà da oggi con l’obiettivo di impedirle di HELLAS VERONA – INTER SPEZIA – HELLAS VERONA vincere il decimo scudetto consecutivo.

42 sabato 19 settembre 2020 del Napoli e del

Serie A Tim 2020/2021

Quarta giornata Quinta giornata Sesta giornata Settima giornata 18 ottobre 21 febbraio 25 ottobre 28 febbraio 1°novembre 3 marzo 8 novembre 7 marzo

BOLOGNA – SASSUOLO ATALANTA – SAMPDORIA BOLOGNA – CAGLIARI ATALANTA – INTER CROTONE – JUVENTUS BENEVENTO NAPOLI CROTONE – ATALANTA BENEVENTO – SPEZIA INTER – MILAN CAGLIARI – CROTONE INTER – PARMA BOLOGNA – NAPOLI NAPOLI – ATALANTA FIORENTINA – UDINESE NAPOLI – SASSUOLO CAGLIARI – SAMPDORIA ROMA – BENEVENTO GENOA – INTER ROMA – FIORENTINA GENOA – ROMA SAMPDORIA – LAZIO JUVENTUS – HELLAS VERONA SAMPDORIA – GENOA LAZIO – JUVENTUS SPEZIA – FIORENTINA LAZIO – BOLOGNA SPEZIA – JUVENTUS MILAN – HELLAS VERONA TORINO – CAGLIARI MILAN – ROMA TORINO – LAZIO PARMA – FIORENTINA UDINESE – PARMA PARMA – SPEZIA UDINESE – MILAN SASSUOLO – UDINESE HELLAS VERONA – GENOA SASSUOLO – TORINO HELLAS VERONA – BENEVENTO TORINO – CROTONE

Decima giornata Undicesima giornata Dodicesima giornata Tredicesima giornata 6 dicembre 4 aprile 13 dicembre 11 aprile 16 dicembre 18 aprile 20 dicembre 21 aprile

CROTONE – NAPOLI ATALANTA – FIORENTINA BENEVENTO – LAZIO ATALANTA – ROMA FIORENTINA – GENOA BOLOGNA – ROMA FIORENTINA – SASSUOLO BENEVENTO – GENOA INTER – BOLOGNA CAGLIARI – INTER GENOA – MILAN CAGLIARI – UDINESE JUVENTUS – TORINO CROTONE – SPEZIA INTER – NAPOLI FIORENTINA – HELLAS VERONA PARMA – BENEVENTO GENOA – JUVENTUS JUVENTUS – ATALANTA INTER – SPEZIA ROMA – SASSUOLO LAZIO – HELLAS VERONA PARMA – CAGLIARI LAZIO – NAPOLI SAMPDORIA – MILAN MILAN – PARMA ROMA – TORINO PARMA – JUVENTUS SPEZIA – LAZIO NAPOLI – SAMPDORIA SPEZIA – BOLOGNA SAMPDORIA – CROTONE UDINESE – ATALANTA SASSUOLO – BENEVENTO UDINESE – CROTONE SASSUOLO – MILAN HELLAS VERONA – CAGLIARI TORINO – UDINESE HELLAS VERONA – SAMPDORIA TORINO – BOLOGNA

Sedicesima giornata Diciasettesima giornata Diciottesima giornata Diciannovesima giornata 6 gennaio 9 maggio 10 gennaio 12 maggio 17 gennaio 16 maggio 24 gennaio 23 maggio

ATALANTA – PARMA BENEVENTO – ATALANTA ATALANTA – GENOA BENEVENTO – TORINO BOLOGNA – UDINESE FIORENTINA – CAGLIARI BOLOGNA – HELLAS VERONA FIORENTINA – CROTONE CAGLIARI – BENEVENTO GENOA – BOLOGNA CAGLIARI – MILAN GENOA – CAGLIARI CROTONE – ROMA JUVENTUS – SASSUOLO CROTONE – BENEVENTO JUVENTUS – BOLOGNA LAZIO – FIORENTINA MILAN – TORINO INTER – JUVENTUS LAZIO – SASSUOLO MILAN – JUVENTUS PARMA – LAZIO LAZIO – ROMA MILAN – ATALANTA NAPOLI – SPEZIA ROMA – INTER NAPOLI – FIORENTINA PARMA – SAMPDORIA SAMPDORIA – INTER SPEZIA – SAMPDORIA SAMPDORIA – UDINESE ROMA – SPEZIA SASSUOLO – GENOA UDINESE – NAPOLI SASSUOLO – PARMA UDINESE – INTER TORINO – HELLAS VERONA HELLAS VERONA – CROTONE TORINO – SPEZIA HELLAS VERONA – NAPOLI

sabato 19 settembre 2020 43

AGORÀ – DIALOGO RAGIONATO SUL CALCIO Paolo Piani “Volevo giocare e fare l’allenatore”

Il Segretario Generale del Settore Tecnico della FIGC descrive il lavoro svolto a Coverciano, i risultati ottenuti e i programmi per il futuro senza dimenticare uno sguardo al passato

Servizio di Giovanni Gaudiano

Il marchese fiorentino Luigi ridolfi che costruì il Centro tecnico federale di Coverciano una storia lunga quella del Centro Tecnico Fede- 6 novembre del 1958 ed è intitolato a Luigi Ridolfi, il mar- rale di Coverciano della FIGC. Ed è anche una sto- chese fiorentino Vice Presidente della FIGC che ne rese È ria che andrebbe ripercorsa molto approfondita- possibile la costruzione. mente per ricordare tutti quelli che hanno partecipato Il CTF ospita oggi al suo interno: il Museo del Calcio; gli negli anni alla costruzione ed allo sviluppo delle attività uffici del Settore Tecnico; la sede dell’A.I.A.C. (Associa- che in esso si svolgono. zione Italiana Allenatori Calcio); la sede del Comitato Re- Per ora ci limiteremo a dire che il centro fu inaugurato il gionale della Lega Nazionale Dilettanti; la sede del C.R.A.

sabato 19 settembre 2020 45 Si può dire che in campo internazionale il Settore Tecnico rappresenti un’ italiana in ambito calcistico dal punto di vista dell’organizzazione, delle professionalità che produce e del suo continuo ag- giornamento? «Sì assolutamente. Credo che la nostra scuola allenatori sia all’avanguardia proprio perché rispetto ad altre nazioni che hanno un solo modello non sia così caratterizzata, perché noi diamo continua apertura a tutte le evoluzioni. L’allenatore ita- liano è per riconoscibilità colui che improvvisa, cambia perché ha nel suo background tutta una serie di informazioni derivanti da una formazione che sviluppa tutti i sistemi di gioco e dispensa tutte le informazioni agli allenatori che partecipano ai corsi. A que- sto proposito credo di poter dire che la nostra formazione sia al- l’avanguardia». Si diceva che nel corso degli anni l’offerta formativa Italo Allodi della scuola allenatori ha ampliato la sua offerta, ai (Comitato Regionale Arbitri); la sede della sezione A.I.A. corsi per allenatori di calcio si sono via via aggiunti: (Associazione Italiana Arbitri) di Firenze. Le due principali funzioni, però, che hanno garantito negli anni al Centro una riconoscibilità internazionale sono legate all’attività delle Nazionali italiane che lo utilizzano per i ritiri e gli al- lenamenti e poi alla presenza della sede del Settore Tecnico della FIGC. Partiamo proprio dal Settore Tecnico, che fu istituito nel 1959 parlandone con l’attuale Segretario Generale dr. Paolo Piani che ne rappresenta il punto di riferi- mento per l’intero mondo calcistico italiano. Proviamo a tratteggiare brevemente la storia del Settore Tec- nico, la sua evoluzione… «Il lavoro specifico del Settore Tecnico come ente formativo della Federazione di fatto è iniziato con i primi corsi per alle- natori negli anni ‘70, poi all’inizio degli anni ‘80 la prima grande innovazione avvenne con l’allora Direttore Generale Italo Allodi che s’inventò i cosiddetti supercorsi, sia quello riser- vato agli allenatori che quello per i manager che era un’emana- corsi per gli allenatori dei portieri, per i preparatori zione di quello riservato ai direttori sportivi. Poi in quegli anni atletici, per gli allenatori di calcio a 5, per i direttori si svilupparono i corsi di allenatori su tre livelli, quelli divisi in sportivi, per i collaboratori della gestione sportiva e prima, seconda e . A seguire negli anni ‘90 furono addirittura per gli osservatori calcistici e poi il corso istituiti i corsi per preparatori atletici, questa nuova figura che fu per responsabili del settore giovanile. È un ventaglio introdotta nel sistema formativo a livello federale. Successivamente importante, quale realizzazione tra le novità le ha nel 1998 con le modifiche apportate dall’Uefa la didattica per gli dato maggiore soddisfazione? allenatori fu completamente aggiornata con l’introduzione dei tre «Credo che il corso da responsabile dei settori giovanili sia tra corsi denominati Uefa Pro, Uefa A e Uefa B. Arriviamo così agli le novità quella più caratterizzante del nostro lavoro. Negli ul- ultimi anni durante i quali sono nati corsi riservati ai match ana- timi anni questa figura è stata un po’ sottovalutata, sono state lyst, agli osservatori e quelli per i responsabili dei settori giova- scelte persone che non avevano una specializzazione adeguata. nili. In sostanza si può dire che la ricerca della specializzazione Credo che nelle esigenze organizzative del calcio moderno que- sia stata recepita dal Settore Tecnico, che si è adeguato alle no- sta figura possa essere quella più interessante da sviluppare nei vità imposte dai tempi». prossimi anni. Anche il corso riservato al match analyst, comun-

46 sabato 19 settembre 2020 giornamento già previsti per il mantenimento del patentino». La panchina d’oro è un premio prestigioso. Ci sono nomi che si ripetono perché la valutazione viene fatta anno per anno sui risultati agonistici del tecnico e della sua squadra. Non sarebbe giusto prescindere dai ri- sultati in senso stretto e premiare chi ha contribuito ad elevare la figura dell’allenatore nel suo complesso? «Noi facciamo votare gli stessi allenatori che quindi scelgono tra i loro colleghi con una votazione che viene effettuata al mat- tino della proclamazione. Quest’anno è stata assegnata a Ga- sperini, che non ha vinto il campionato come è capitato qualche anno fa per Guidolin e Sarri. Noi abbiamo preferito che fossero gli allenatori ad eleggere il più meritevole, è evidente che con una giuria composta diversamente le scelte potrebbero essere diverse. que, ha la sua importanza visto che oggi la figura è presente in La Federazione prevede però anche dei riconoscimenti che ven- tutti gli staff degli allenatori di serie A e B». gono dati per premiare una carriera e il lavoro fatto nel corso de- Veniamo agli allenatori. I corsi sono aperti a tutti ma gli anni da parte di quegli allenatori che magari non hanno gui- c’è chi dice che se non si è stati giocatori di un certo dato squadre di vertice vincendo il campionato». livello potrebbe essere inutile parteciparvi. È questa la realtà? «È evidente che il calciatore abbia un percorso, anche in ter- mini di punteggio, privilegiato e più veloce che non significa au- tomaticamente arrivare al successo. Al contrario il percorso è più lento ma ci sono esempi che dimostrano come si possa arrivare a sfondare pur non avendo alle spalle una carriera da calciatore». Che consiglio a questo proposito darebbe ad un gio- vane che avesse passione e volesse tentare di diventare allenatore di calcio? «Bisogna che i giovani inizino al allenare per fare esperienza ed acquisire punteggi. Oggi noi prevediamo un certo numero di posti nei corsi riservati a quegli allenatori che hanno ottenuto ri- sultati nel lavoro svolto. Questo significa che chi non ha un pas- sato da calciatore può impiegare più tempo ma la strada non è pre- clusa a nessuno. Ripeto, un giovane che ha davvero passione deve iniziare ad allenare partendo magari proprio dal settore gio- vanile e se dimostra di essere bravo sul campo può far carriera». Sul sito del Settore Tecnico si possono leggere le tesi presidente dell’Associazione Italiana Allenatori di laurea di molti allenatori. Pensate di alimentare In conclusione lei ha dichiarato che il mondo del cal- questo canale informativo che permette in molti casi cio è stato per lei una passione che poi è diventata la- di conoscere meglio i tecnici e che rappresenta non voro. Le chiedo a questo punto: le sarebbe piaciuto fare solo per un giovane ma anche per gli addetti ai lavori, l’allenatore? intendo anche il mondo dell’informazione, un impor- «Senza dubbio sì, anzi in primis mi sarebbe piaciuto fare il tante approfondimento? calciatore come nei sogni di ogni ragazzino. Poi l’allenatore sa- «Sì, vogliamo implementarlo. Devo dire che esiste una sezione rebbe venuto per conseguenza. Ho avuto però la fortuna di po- che non è visibile a tutti attraverso la quale da qualche anno ab- termi dedicare alla formazione degli allenatori per cui la passione biamo creato una pagina personale per ogni allenatore dove che avevo sono riuscito in qualche modo a focalizzarla. Devo dire oggi trova notizie relative agli annuali adempimenti burocratici che in Italia alla fine ci sentiamo tutti un po’ allenatori, ci piace e prevediamo di fornire ad ognuno di loro approfondimenti ed ag- dare il nostro giudizio tecnico al termine di una partita e non è giornamenti didattici che andranno ad affiancarsi ai corsi di ag- un luogo comune».

sabato 19 settembre 2020 47 LA PRIMA DI CAMPIONATO -Napoli A pranzo spaghetti non tortelli! Il Napoli di Gattuso fa il suo esordio in campionato al Tardini di Parma, dove nel primo anticipo domenicale della stagione affronta la squadra affidata a Liverani dopo l’addio di D’Aversa

di Bruno Marchionibus

febbraio ha dato un dispiacere al napoletani, pur non disdegnando il Per gli azzurri Napoli, superandolo per 3 a 2 a possesso palla e delle piacevoli una doppia rivincita Fuorigrotta in un altro incontro ca- trame d’attacco. Già dall’incontro Riparte la Serie A e il Napoli di Gat- ratterizzato da decisioni arbitrali del Tardini, ad ogni modo, ci sarà tuso inizia il suo cammino dal dubbie. Per Gattuso e i suoi ragazzi, modo di capire se il Napoli prose- campo di quella che, nella scorsa dunque, la sfida in Emilia offrirà su- guirà sulla strada del 4-3-3 o virerà stagione, si è rivelata la bestia nera bito una doppia chance di rivalsa, su un più europeo 4-2-3-1, provato dei colori azzurri: il Parma. La squa- che potrà metaforicamente dimo- in quel di Castel di Sangro. dra dell’allora tecnico D’Aversa, strare pronti via quanto il Napoli sostituito quest’estate da Liverani, sia maturato rispetto all’altalenante nell’ultimo campionato infatti ha annata da poco conclusa. Un nigeriano avuto la meglio sui partenopei sia e un Inglese a confronto all’andata, 2 a 1 al San Paolo alla Sarà il Parma degli ex quello che af- prima con Gattuso in panchina, sia Gattuso e Liverani: fronterà gli azzurri nel primo lunch al ritorno, identico punteggio al gemelli diversi match della stagione. Sepe, che in Tardini in un match condizionato Gattuso da una parte e Liverani Emilia è riuscito a mostrare il suo dall’altra, dunque. Due tecnici gio- valore dopo un biennio da riserva di vani, ex centrocampisti, mai banali Reina, Grassi, transitato per qual- avanti ai microfoni, con due idee di- che mese in Campania, e soprat- verse di calcio. Il neo mister ducale tutto Inglese, che con la maglia è stato protagonista della doppia partenopea non ha mai giocato ma scalata del Lecce dalla C alla A gra- che avrà certamente voglia di ini- zie alla sua mentalità offensiva ed al ziare al meglio il torneo contro la suo 4-3-3 (o all’occorrenza 4-3-1-2), squadra che deteneva il suo cartel- con la quale i salentini hanno sfio- lino, accreditandosi come poten- rato la salvezza e che senza dubbio ziale arma in più dei suoi nel match l’allenatore romano proverà a ri- del Tardini. proporre anche nella sua nuova av- Per quanto riguarda i partenopei c’è ventura. Gattuso, dal canto suo, grande attesa per Osimhen, portato anche da due rigori generosi con- punta maggiormente alla concre- in riva al Golfo da ADL a suon di cessi ai gialloblù. Lo stesso Live- tezza ed alla solidità, mostrata dagli milioni e che i tifosi sperano possa rani, inoltre, col suo Lecce lo scorso azzurri a tratti nei suoi primi mesi partire anche in Serie A, come già

48 sabato 19 settembre 2020 fatto nel precampionato, premendo si è parlato nel corso degli anni. CdA nel novembre del 2018. Piz- il piede sull’acceleratore. Aspetta- Rapporti recuperati che, come zarotti, che ha Parma e il Parma tive alte anche su Insigne, che con detto, hanno portato in tempi re- nel cuore, conosce molto bene la la Nazionale ha dimostrato di at- centi anche a tante operazioni di realtà d’impresa, dal momento che traversare un buon momento di mercato effettuate tra campani ed la sua famiglia è proprietaria del- forma e che è chiamato a confer- emiliani firmate da Giuntoli e dal- l’omonima azienda, tra le prime in mare se oltre la fascia di capitano ha l’ex ds parmigiano Daniele Fag- Italia nel settore delle costruzioni, acquisito definitivamente i tratti del giano, il cui addio al club del che oltre ad avere negli anni por- leader. presidente Pizzarotti è stato all’in- tato a termine opere pubbliche ed segna dei ringraziamenti reciproci infrastrutturali ha in epoca recente tra le parti e che, questo è l’augurio, ampliato il suo raggio d’azione a Napoli e Parma non comprometterà l’asse Parma- vari settori tra i quali possono an- Amici-nemici... Napoli nel prossimo futuro. noverarsi energia e ambiente, in- e poi ancora amici gegneria idraulica, aeroporti ed Una partita, quella delle 12.30, tra immobili. due società che nelle ultime sta- Pizzarotti: gioni hanno avuto modo di recupe- Parma nel cuore rare gli ottimi rapporti che già L’uomo che, insieme a Faggiano, Hernan Crespo avevano caratterizzato gli anni ‘90, nel recente passato ha permesso al La seconda vita ma che poi si erano sgretolati al- Parma di tornare stabilmente ad del Valdanito l’inizio del nuovo millennio dopo la essere una delle principali realtà Ed a proposito di uomini che lavo- contestata retrocessione degli az- della Serie A è Pietro Pizzarotti, rano per rifare grande l’immagine zurri nel 2001, complice una sfida azionista di maggioranza della so- del club ducale, non può non essere tra gialloblù e Verona di cui tanto cietà e nominato presidente dal citato anche Hernan Crespo. Il Val- danito, attaccante simbolo del Parma 4-3-3 ALLENATORE Parma degli anni ‘90, ricopre per la PEZZELLA GENNARO società emiliana il ruolo di amba- SEPE DARMIAN GATTUSO sciatore in Italia e nel mondo, col GRASSI compito di sviluppare e rafforzare il BRUNO ALVES SILIGARDI BRUGMAN brand Parma Calcio soprattutto a Parma –LAURINI Stadio Tardini – domenica 20 settembreINGLESE 2020 ore 12.30 MERTENS livello internazionale. Un ruolo im- HERNANI OSIMHEN portante, dunque, che ha regalato DEMME DI LORENZO GERVINHO ZIELINSKI all’ex bomber argentino una se- MANOLAS FABIAN RUIZ conda vita nel calcio. Una figura INSIGNE quella di Crespo che potrebbe ispi- KOULIBALY MERET ALLENATORE rare anche De Laurentiis a nomi- MARIO RUI FABIO nare come ambasciatore azzurro LIVERANI qualcuno dei grandi ex giocatori che hanno segnato la storia del Na- Napoli 4-2-3-1 poli.

sabato 19 settembre 2020 49 IL CONFRONTO di Domenico Sepe Di Lorenzo vs Laurini Una battaglia per la fascia destra Due terzini, esplosi entrambi ad Empoli ma con due storie diverse, saranno di fronte alla prima di campionato, dopo che la carriera li ha divisi, nella sfida tra Napoli e Parma ue calciatori cresciuti in Italia, l’uno francese, ma e D con radici italiche e l’altro lucchese, ma cre- sciuto calcisticamente al Sud. Tutti e due occu- parlano di Giovanni Di Lorenzo pano la fascia destra e tutti e due hanno nel destro il piede preferito, entrambi sono passati per Empoli, vera “Non ci ho messo molto tempo per capire che Di Lorenzo aveva fucina di talenti di questo decennio, ma non sono mai grandi prospettive e margini di crescita. Pur giocando da difen- stati compagni di squadra. Sono della stessa scuola, ma sore centrale mi accorsi sin da subito che tendeva ad avanzare sono di una pasta completamente differente. spesso in avanti uscendo spesso palla al piede. Ho capito che dovevo intervenire in qualche modo per favorire la sua ma- turazione calcistica. Sono arrivato quindi alla conclusione che Di Lorenzo dovesse giocare sulla fascia, perché un gio- Da Lucca a Napoli, catore con le sue qualità è sprecato al centro della difesa. passando per Reggio Calabria A quanto pare ci vidi giusto, ma c’era un piccolo particolare che andava corretto. Di Lorenzo Giovanni Di Lorenzo, classe 1993, originario di Ghi- avanzava sulla fascia con assoluta padro- vizzano, in provincia di Lucca, è l’attuale terzino de- nanza ma doveva migliorare la qualità dei cross. Per via della velocità con la quale stro del Napoli e della Nazionale. Inizia alla Luc- arrivava sul fondo, tendeva a sbilan- chese, dove era chiamato “Batigol” poiché ciarsi o perdeva la sensibilità al piede giocava come attaccante, siglando tante reti. nel momento del cross. A questo punto il giocatore cominciò a sostenere una se- Il suo ruolo naturale però è un altro. Nel- rie di allenamenti per correggere il difetto. Si l’estate del 2009 passa alle giovanili allenava anche molte ore al giorno riuscendo della Reggina, di cui diventa il ca- ad ottenere risultati rilevanti. Mi impressio- nava la sua accelerazione dirompente, l’abilità pitano e dove il 29 maggio 2011 nel difendere palla e nel saper usare il corpo, esordisce in Serie B a 17 anni con la maglia della squa- doti che ha sicuramente migliorato nel corso dra calabrese. Dopo un prestito al Cuneo, dove viene del tempo” Pasquale Padalino impiegato nel ruolo di mediano, ritorna alla Reggina suo allenatore al Matera dove diventa titolare fisso in Serie B. Dopo la re- trocessione disputa tutte le partite di Lega Pro tro- “Di solito in possesso palla, soprattutto con- tro squadre con i due attaccanti, utilizziamo vando finalmente la sua dimensione come terzino i tre difensori. Alziamo Ghoulam a sinistra destro. Dopo il fallimento della Reggina la sua car- per dare ampiezza, è una nostra situazione riera sembrava finita, da svincolato passa al Matera offensiva. Di Lorenzo è una grande sor- presa, un giocatore molto affidabile in dove gioca due ottime stagioni. Poi, nel 2017, arriva la qualsiasi ruolo. È uno dei pochi giocatori chiamata dell’Empoli di Vivarini e l’esplosione prima in a cui non devi tanto spiegare le cose” Serie B e poi in Serie A. Viene acquistato dal Napoli il Carlo Ancelotti 7 giugno 2019 per 8 milioni di euro e, con l’impegno e

50 sabato 19 settembre 2020 le ottime prestazioni, diventa il terzino preferito prima berto Mancini, il quale è rimasto favorevolmente colpito di Ancelotti, di cui è uno dei pochi giocatori a salvarsi dalle grandi doti tecniche del terzino partenopeo, come dal tracollo di metà stagione, e infine di Gattuso. Ha affermato più volte. esordito in Nazionale nel 2019, sotto la guida di Ro- Un francese con radici umbre Vincent Laurini Vincent Laurini, francese, classe 1989, ha mosso i primi racconta Sarri e il suo Parma passi nelle giovanili del Metz e del Sedan senza mai gio- care in prima squadra. Il ragazzo cresce in Francia ma con un occhio rivolto sempre al calcio italiano. Come lui Su Maurizio Sarri “È l’allenatore che mi volle ad Empoli. Non appena arrivato mi stesso ha dichiarato cresce col mito di Cannavaro, pure chiamò per fare due chiacchiere nel suo spogliatoio: era stato lui lui “piccoletto”, e di Nesta. È quindi naturale per Vin- a fare il mio nome al direttore Carli. Mi ha dato tantissimo. È una cent venire in Italia per fare un provino proprio nel persona molto puntigliosa, uno di quelli che non lascia niente al caso. Non mi ha sorpreso vedere la carriera Gubbio, città da cui proviene la sua famiglia. Gioca, lo che ha fatto. In campo è un martello, uno di quelli vedono ma alla fine si accorda con il Fossombrone con che non fa passare niente. Quello che non funziona cui vince il Campionato di Eccellenza e disputa un’ot- si prova e si riprova fino a quando i meccanismi non sono rodati. In Europa, io fin qui non ho visto nessuna tima stagione di . Viene poi acquistato dal Carpi squadra ben organizzata come il suo Napoli” che gli garantisce una maglia da titolare nel suo ruolo naturale di terzino destro nel campionato Sul Parma “Sono partito da lontano, dall’Eccellenza, e di Lega Pro. Anche per lui la svolta della sono arrivato in Serie A. Oggi sono felice di sua carriera è rappresentata dall’Empoli, essere a Parma. È una grande società con fucina di tanti buoni giocatori, dove in- una storia incredibile dietro. Spero di fare bene e dare sempre il massimo. Fare le cate- contra Maurizio Sarri. Arriva in toscana gorie ti forgia, devi dare qualcosa in più. Se nel 2012 e mostra da subito grinta e co- siamo arrivati in Serie A significa che ab- raggio, lottando per la promozione nel biamo lavorato tanto ma bisogna continuare così. Ho sempre trovato gruppi e squadre 2013-14 e poi per la permanenza della vincenti, quando vinci c’è entusiasmo e c’è squadra in Serie A dove esordisce pro- qualcosa in più. Sono stato bene ovunque sia con prio in quella stagione. Dopo la retro- i compagni sia in città. A Parma sono passati tanti cal- ciatori francesi, tanti campioni che hanno vinto molto. cessione dell’Empoli passa, nell’agosto Hanno fatto la storia di questa squadra e io spero di 2017, alla Fiorentina dove contribuisce alla per- fare quello che hanno fatto loro” manenza della squadra viola in Serie A. Firenze

Sul ruolo è stata, per lui, una seconda patria che lascia a “Io ci provo a fare bene entrambe le fasi, poi non devo malincuore per aggregarsi al Parma nel 2019. giudicare io le mie prestazioni. Un terzino per prima Disputa 15 gare con i ducali anche per qualche cosa deve pensare a difendere, giocare dietro e quindi l’obiettivo principale è non far prendere gol alla squadra. Poi incidente che non gli permette di allenarsi al se si riesce a dare qualcosa di positivo in fase offensiva è an- meglio. Vincent comunque è riuscito a coro- cora meglio” nare come desiderava il sogno di diventare un calciatore proprio in Italia.

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APPUNTI IN GIALLOROSSO Il derby Inzaghi prima del campionato Ritorno in A per il Benevento rimandato di una settimana. La prima sarà a Marassi contro la Samp. Al posto della sfida con l’Inter di Conte prevista dal calendario al Vigorito oggi una amichevole in famiglia con la Lazio all’Olimpico di Lorenzo Gaudiano ronti, partenza, via. Tra elezioni regionali, un cal- anche le prime valutazioni sui nuovi arrivati per capire so- ciomercato che mai ha avuto così tante difficoltà prattutto se il Benevento si è rinforzato nella maniera ade- P a decollare e un nemico invisibile che continua a guata. condizionare la vita di tutta la popolazione mondiale la Sulla carta la dirigenza sannita ha fatto quello che doveva, Serie A oggi riparte. Non per il Benevento purtroppo. Ai e poteva, fare. Ha rinforzato la difesa con un giocatore di sanniti sarebbe toccata subito la sfida impegnativa, per ottimo livello, l’esperienza e la grinta del polacco Glik non certi versi anche proibitiva, ma suggestiva contro l’Inter di si discutono. È stato anche ingaggiato un giovane interes- , chiamata ad impedire che la Juventus sol- sante come Foulon, mentre a centrocampo con la fisicità di levi al termine del stagione il decimo scudetto consecutivo. Dabo e la resistenza di Ionita la società ha messo a dispo- La richiesta, accolta, dei nerazzurri di posticipare la prima sizione di Inzaghi due uomini di sicuro rendimento. Per fi- giornata dopo le fatiche in Europa League di qualche set- nire in attacco la velocità di Caprari e i gol di Lapadula, timana fa, ha rimandato coppia prolifica al Pe- quindi l’esordio in A scara qualche anno fa in delle streghe. Un B pronta ad accendere grande dispiacere sicu- nuovamente i motori ramente, ma nello stesso per questa nuova entu- tempo un bel regalo siasmante sfida. concesso dalla Dea Ben- Sabato prossimo invece data per preparare con sarà partita vera. In più calma la sfida al Fer- palio i primi punti per la raris con la Sampdoria, classifica, con la spe- avversario sicuramente ranza che l’obiettivo più alla portata. stagionale per i sanniti È vero che le altre squadre scenderanno in campo per la possa essere raggiunto e che si possano porre le basi per prima giornata ma quella di Inzaghi non starà di certo a una presenza costante nel massimo campionato. guardare. Una telefonata in famiglia ed ecco organizzata Lo merita la società per lo splendido lavoro fatto in questi un’amichevole all’Olimpico contro la Lazio, che non esor- anni, perché nulla si costruisce in un giorno, e sicuramente dirà contro l’Atalanta per l’impegno in Champions a Li- lo merita la tifoseria che non ha fatto mai mancare il suo so- sbona. Sarà una prova generale del doppio derby familiare stegno alla squadra e che purtroppo non potrà per un po’ tra Pippo e Simone in campionato ed anche un’occasione di tempo aiutarla con la sua presenza sugli spalti, anche se per dare la possibilità alla rosa di accumulare minuti nelle il suo calore da lontano non mancherà di certo. gambe con una partita non ufficiale ma interessante. Il tec- Del resto, a Benevento sono tutti abbastanza abituati a fare nico potrà trarre indicazioni per il lavoro svolto fin qui e magie!

sabato 19 settembre 2020 53 LA RIVINCITA Il Benevento ripAA rte da Marassi Sabato 26 contro la Samp di Ranieri il debutto a Genova del neopromosso Benevento di Inzaghi che stavolta vuole riuscire ad ottenere la permanenza in A. La longevità di Quagliarella, la differente capacità gestionale dei due presidenti ed un gran lavoro di entrambi i direttori sportivi di Marco Boscia

per 3 a 2. Il Benevento stavolta sogna gione pur apportando spesso varianti La rivincita un debutto diverso e, dopo l’incontra- tattiche che hanno portato i sanniti ad Come tre anni fa, strano caso del de- stato dominio in B, offendere con più uomini in fase d’at- stino. Dopo il rinvio del match contro farà di tutto per imbrigliare gli uomini tacco. Difatti, con l’avanzamento di l’Inter, il Benevento debutterà difatti di e cercare stavolta Insigne al fianco di Sau a supporto sabato 26 settembre alle 18.00 di di partire col piede giusto. della punta centrale, trasformandolo nuovo a Genova contro la Samp. Il 20 a tutti gli effetti in un 4-3-2-1, il tec- agosto 2017, prima gara assoluta in A nico ha saputo cambiare pelle al suo Ranieri vs Inzaghi Benevento varie volte. Cosa che è so- 22 anni in più. Quelli di Claudio Ra- lito fare anche Ranieri che, da quando nieri rispetto a Filippo Inzaghi. Più è arrivato a Genova lo scorso ottobre, esperienza quindi e molte più stagioni ha spesso avanzato Ramirez per aiu- a combattere su un rettangolo verde, tare Gabbiadini e Quagliarella. prima da calciatore e poi dalla pan- Adesso il tecnico romano, comin- china. Differenza d’età che sembra ciando dall’inizio la stagione sulla però non incidere sull’idea di calcio, si- panchina blucerchiata, ed apportando magari nuove modifiche all’assetto La prima formazione del Benevento tattico della squadra, cercherà di te- in serie A nel 2017-2018 nere lontana la Samp dalla zona sal- dei campani, finì 2 a 1 per i padroni di vezza, ottenuta soltanto con 4 gare casa che, dopo il vantaggio giallorosso d’anticipo lo scorso anno. di Ciciretti, seppero ribaltare il risul- tato con la doppietta di Quagliarella. Al ritorno la storia stava per ripetersi, Gli uomini in più ma il Benevento dell’allora coach De Per portare a casa i 3 punti contro i Zerbi seppe imporsi sugli uomini di campani Ranieri sembra orientato a Giampaolo ribaltando il vantaggio mile, dei due tecnici. Entrambi amanti puntare sulla fantasia e sul senso del doriano di Caprari, arrivato ora alla del 4-4-2, modulo che Inzaghi ha uti- gol del solito Quagliarella. Attenzione corte di Inzaghi, vincendo poi il match lizzato quasi sempre nella scorsa sta- anche alla carta Bonazzoli, il giovane

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rendere ad alti livelli, puntualmente il la società blucerchiata, che molti ad- capitano doriano smentisce chi, erro- dirittura ipotizzano non essere solo neamente, lo ritiene un giocatore fi- sua, non ha mai fatto breccia nel cuore nito. Lo stabiese, senza porsi limiti, è dei tifosi doriani, il secondo, invece, pronto quindi a far sognare ancora i amatissimo dai sostenitori campani, propri tifosi trascinando la Samp a ha badato, investendo fin dall’inizio in suon di gol. infrastrutture e nel settore giovanile, a costruire una società con un’identità L’allenatore marco Baroni che ottenne precisa destinata a durare nel tempo. la prima promozione Le società nella massima serie dei sanniti Due gestioni societarie differenti dei ventitreenne autore di un finale di sta- due presidenti di Sampdoria e Bene- I direttori sportivi gione esaltante e proprio del gol sal- vento. Da un lato Massimo Ferrero, Carlo Osti, 62 anni, ex calciatore e di- vezza contro il Parma, che Ranieri proprietario della Samp dal 2014, dal- rettore sportivo della Sampdoria dal potrebbe preferire a Gabbiadini dal 2012, con un lavoro silenzioso da “die- primo minuto. Inzaghi invece do- tro le quinte” e con poche risorse eco- vrebbe puntare soprattutto sui volti nomiche messe a disposizione da una nuovi, che vanno ad aggiungere altra società che non sembra mai porsi dei esperienza a calciatori come Maggio, reali obiettivi sportivi ad inizio sta- Letizia, Sau ed Hetemaj che cono- gione, anno dopo anno è riuscito ad scono già benissimo la categoria. Se in allestire quasi sempre una squadra ab- difesa infatti Glik dovrebbe garantire bastanza competitiva con l’acquisi- una maggiore solidità, a centrocampo zione di giovani promettenti che, di ed in attacco il tecnico piacentino Amato Ciciretti, autore del primo gol volta in volta, hanno rinnovato un or- spera in un ottimo esordio di Ionita e del Benevento in serie A Lapadula, con Caprari pronto a su- l’altro Oreste Vigorito, che ha rilevato bentrare. il Benevento assieme al fratello Ciro nel 2006 portandolo in 10 anni di pre- sidenza per ben due volte in massima L’eterno Quagliarella serie. Se il primo, che in passato s’è in- Anche se a Genova ogni anno ci si do- teressato all’acquisizione anche di altri manda per quante stagioni ancora club e che già da un paio d’anni sem- l’attaccante, quasi trentottenne, possa brerebbe intenzionato a voler vendere Caprari da avversario con la Sampdoria

Sampdoria 4-4-2 ALLENATORE ganico d’esperienza. 25 anni in meno AUGELLO FILIPPO per Pasquale Foggia, giovane talen- AUDERO TONELLI JANKTO INZAGHI tuoso in campo e dietro la scrivania ri- tiratosi a soli 30 anni dal calcio YOSHIDA EKDAL GABBIADINI giocato, ed abilitatosi al ruolo di di- BERESZYNSKI THORSBY Genova – Stadio Marassi – sabato 26 settembre 2020 ore 18SAU R. INSIGNE rettore sportivo nel 2016. Un anno RAMIREZ QUAGLIARELLA più tardi lo è diventato del Benevento, IONITA MAGGIO oltre ad aver avuto la carica di re- LAPADULA GLIK SCHIATTARELLA sponsabile del settore giovanile dal presidente Vigorito, di cui ha sposato HETEMAJ CALDIROLA MONTIPO’ ALLENATORE fin dall’inizio idee e progetto creando, LETIZIA CLAUDIO anche con Filippo Inzaghi in pan- RANIERI china, un ambiente di lavoro ideale che ha reso possibile il ritorno in Serie Benevento 4-4-2 A delle streghe.

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PROFILI

ArturArtur IonitaIonita UnUn jollyjolly perper SuperpippoSuperpippo

Dal fondamentale rapporto col padre alla passione per le lingue, dagli esordi in Moldavia fino alla consacrazione in Italia. Numeri, statistiche e curiosità sul nuovo centrocampista giallorosso

di Bruno Marchionibus ono tante le componenti che qualche mese più tardi, a certificare concorrono a determinare il la dissoluzione dell’URSS e la fine S valore di un giocatore. Co- di quel mondo diviso in blocchi. raggio, altruismo e fantasia, certo, Non è facile, in quegli anni, la vita come cantava Francesco De Gregori per chi in quei paesi facenti fino a nella sua Leva calcistica, ma anche poco prima capo a Mosca si trova a carattere, grinta ed abnegazione. vivere un cambiamento così epo- Qualità, queste, che insieme ad una cale. Non fa differenza Artur, la cui buona tecnica e ad una notevole dut- infanzia è tutt’altro che agiata e la tilità tattica sono tutte frecce pre- Un’infanzia difficile cui storia personale è inevitabil- senti nell’arco di Artur Ionita, vero e Ionita nasce a Chisinau il 17 agosto mente segnata da quella del suo proprio jolly che la società del presi- del 1990, quando la Moldavia è an- Paese. Il piccolo Artur, però, ha la dente Vigorito ha prelevato dal Ca- cora una delle Repubbliche Sovieti- fortuna di avere al suo fianco un gliari per 1 milione di euro e che che; lo resterà per poco, con grande punto di riferimento: il papà senza dubbio sarà nel corso della l’indipendenza proclamata esatta- Gheorghe, che insegna al figlio a stagione una pedina fondamentale mente un anno dopo, il 27 agosto lottare con tutte le sue forze per nello scacchiere di Pippo Inzaghi. del 1991, ed il crollo del Muro, raggiungere i propri obiettivi e che

sabato 19 settembre 2020 57 descrive Artur Ionita

“È un centrocampista ‘moderno’, come si usa definire adesso: quantità e qualità. Ha una buona tecnica, è bravo di testa, ottima corsa e resistenza. Nel nostro 4-3-3 giocava come mezzala e si è distinto anche per l’abilità negli inseri- menti. Non a caso in due stagioni ha fatto sei gol. Cosa si potrebbe chiedere di più a un centrocampista?”

“È un ragazzo d’oro, una bella persona. Mai una polemica. È entrato in squadra in punta di piedi, senza alzare la voce, e ha convinto tutti. Mi ha sempre colpito la sua grande umiltà. Sapeva che io ero l’allenatore in seconda e veniva a chiedermi consigli tattici, il posizionamento migliore. Il mio primo suggerimento, viste le sue caratteristiche, è stato di inserirsi in area avversaria quando possibile”

nelle qualità del suo ragazzo crede nau, tra le cui file gioca prima nella 2009 contro il Portogallo, fino al ciecamente. Il rapporto tra padre e seconda squadra e in seguito, il 6 2012. Dal 2013 il centrocampista è figlio sarà sempre così stretto che, agosto 2007, fa il suo esordio nella titolare fisso della Nazionale mag- tanto nell’esperienza svizzera con andando in giore moldava, con cui, il 15 otto- l’Aarau che in quella italiana con rete appena 17 minuti dopo il suo bre dello stesso anno, realizza il l’Hellas Verona, Artur dedicherà i ingresso in campo. Nella sessione primo gol nel successo esterno per suoi primi gol al genitore, e lo invernale di calciomercato si trasfe- 5 a 2 a Podgorica, in casa del Mon- omaggerà con le maglie indossate risce poi all’Iskra-Stal, giovane so- tenegro. in quelle giornate. E quando il neo cietà moldava con la cui maglia, in centrocampista giallorosso, nel un anno e mezzo, giocherà 39 par- 2017, sarà votato nuovamente dagli tite con 10 reti all’attivo, gettando Artur il leader poliglotta appassionati come calciatore mol- le basi di una carriera che lo por- Nell’estate del 2009, intanto, Ionita davo dell’anno (riconoscimento ri- terà, in Patria, ad essere uno dei compie un altro passo importante cevuto una prima volta nel 2014), giocatori più amati di sempre. Non per la sua carriera, varcando i con- sarà proprio il papà a ritirare per lui a caso, come succede solo ai prede- fini del suo Paese ed accettando l’of- il prestigioso premio. stinati, Artur fa il suo esordio con ferta dell’Aarau, compagine della la Nazionale maggiore giovanis- massima serie svizzera. Nonostante simo, a soli 18 anni, quando il 28 la retrocessione in cadetteria subita Il sostegno paterno marzo 2009 la Moldavia gioca con- al primo anno in terra elvetica, Grazie all’incoraggiamento pa- tro la Svizzera un match valido per Artur diventa uno dei punti fermi terno, dunque, Ionita decide di per- le Qualificazioni a Sudafrica 2010, e della squadra, tanto che nell’annata seguire il suo sogno di diventare veste i gradi di capitano dell’Under 2012/13 con 5 reti e 35 presenze a calciatore ed entra, da ragazzino, 21 dalla sua prima volta con la se- referto è uno dei protagonisti del ri- nelle giovanili dello Zimbru Chisi- lezione giovanile, il 1 settembre torno dei suoi in .

58 sabato 19 settembre 2020 È proprio in Svizzera, tra l’altro, da esterno fino a trequartista, una che il giocatore moldavo, grazie alla vera manna per qualsiasi allenatore frequentazione con alcuni amici di in un calcio tattico come quello ita- origini italiane, inizia ad appren- liano, ed è uno di quei giocatori che dere la nostra lingua, conoscenza caratterizza ogni sua azione con il che poi perfezionerà a Verona. carattere e lo spirito indomito del Certo, il fatto di avere una lingua guerriero che combatte dal primo al madre, il moldavo, che essendo as- novantesimo senza darsi mai per similato al romeno ha tratti neola- vinto. Dal punto di vista umano, in- tini può aver aiutato il giovane vece, Ionita dimostra che ha ben del presidente Giulini che, per af- calciatore, ma la passione e la pre- imparato le lezioni che la vita gli ha fermarsi in massima serie, punta tra disposizione naturale del ragazzo fornito fin dall’infanzia a Chisinau. gli altri sul moldavo, aggiudicando- per le lingue è testimoniata dal fatto Il centrocampista, infatti, fa subito selo per 4,5 milioni. La garra e l’im- che Artur parla anche russo, inglese vedere a tutti che ha piena consape- pegno costante che mostra dal e tedesco. Un vero poliglotta, in- volezza che i risultati, nello sport primo allenamento in terra sarda somma; qualità che, negli spoglia- come nell’esistenza, si ottengono fanno guadagnare da subito al ra- toi in cui è entrato negli anni, gli ha solo mediante pazienza, sacri- gazzo l’apprezzamento di compagni fatto spesso ricoprire anche i fici e duro lavoro, e già dalle e tifosi, ma il destino pronti via panni dell’interprete, come prime dichiarazioni rila- mette Ionita alla prova; l’11 set- quando, al suo approdo all’Hel- sciate nella città di Giu- tembre, sul campo del Bologna, il las, faceva da traduttore per lietta e Romeo mette in centrocampista si procura la frat- Mandorlini con gli altri nuovi chiaro che ha tanta vo- tura del perone e subisce un inevi- acquisti stranieri. glia di imparare e di tabile stop dai campi. Anche in lasciare il segno questo caso, tuttavia, il carattere anche in Italia. combattivo e la tenacia che Artur L’arrivo Cosa, questa, che ad ha visto crescere in sé da bambino in Italia onor del vero gli rie- aiutano il giocatore a bruciare le Nel 2014, per l’appunto, Ionita sce praticamente sin tappe del recupero, tanto che a ini- compie il grande passo verso la da subito quando, il zio febbraio è di nuovo in campo ed Serie A italiana, quando non 21 settembre 2014, il 2 aprile, a Palermo, realizza la sua rinnova il proprio contratto realizza un gol deci- prima doppietta italiana nonché i con il club svizzero e si sivo nella vittoria primi gol con i rossoblù. In Sarde- trasferisce a parametro degli scaligeri sul gna Ionita vivrà quattro stagioni di zero al Verona di campo del Toro buon livello, ritagliandosi spazio , squadra dive- prima con Rastelli, poi con Lopez, che scommette nendo ed infine con Maran e Zenga, e anche su di lui per il primo raggiungerà il traguardo di confermare l’ottima giocatore 125 presenze con la maglia stagione prece- moldavo a segno nella storia cagliaritana. dente. Agli della Serie A. È questo il bagaglio di espe- ordini di rienza e storia personale che Mandorlini, Artur Ionita porta con sé a Bene- Artur si mo- Dall’anfiteatro romano vento, piazza verso la quale ha mo- stra subito per alla Sardegna Arena strato subito gradimento e con la quello che è sia dentro che fuori Dopo due stagioni a Verona, poi, quale pare aver trovato immediata- dal campo. Nel rettangolo di gioco nel 2016 il percorso di Artur vira in mente empatia; c’è da scommettere, il classe ‘90 è un giocatore in grado direzione della Sardegna. Con la re- insomma, che il moldavo avrà un di ricoprire molteplici posizioni, da trocessione dei gialloblù, infatti, è il ruolo da protagonista nella lotta mezzala a centrale di centrocampo, neopromosso ed ambizioso Cagliari per la salvezza delle Streghe.

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Una partenza ritardata, l’esordio a Genova sponda Samp e poi l’Inter nel recupero e subito dopo il Bologna con Inzaghi ad affrontare il suo recente passato e Siniša che lo sostituì sulla panchina dei rossoblù il 28 gennaio del 2019

di Gigi Amati

i parte, ma senza partire; si comincia eppure “Vigorito” la sera di mercoledì 30 settembre alle ore S non si comincia; pronti via però si resta fermi: 18, quando il calendario prevede ci sia il recupero della sa di metafisico il ritorno del Benevento in partita con l’Inter che sarà poi seguita domenica 4 ot- Serie A, una serie di ossimori e apparenti contraddi- tobre dalla gara ancora in casa con il Bologna. zioni verbali che hanno un unico approdo: la prima dei giallorossi sarà in realtà la seconda e per l’esordio ca- salingo in linea con la giornata di campionato saremo Le big al Vigorito all’andata alla terza e con ottobre già in cammino. Districhiamo Metafisico ma anche materiale, terribilmente materiale il gomitolo anche per evitare il mal di testa. L’esordio l’inizio del Benevento, anzi tutto il girone d’andata a stagionale nella massima serie – come veniva chiamata pensarci bene. L’avvio a scoppio ritardato non è infatti un tempo – era fissato da calendario per il fine setti- l’unico neo della stagione giallorossa oramai alle porte. mana del 19-20 settembre con l’arrivo al “Vigorito” Guardando il calendario, alla Strega toccheranno le dell’Inter, partenza subito con il botto per Inzaghi e i sfide con le grandi tutte in casa all’andata, con un du- suoi ragazzi. Ma i nerazzurri hanno chiesto e ottenuto plice, prevedibile svantaggio. Tecnico: le trasferte al ri- di posticipare l’esordio in campionato avendo finito torno sui campi delle big, dunque nelle fasi decisive del tardi la precedente stagione con la finale di Europa campionato, aggiungeranno difficoltà ulteriori al cam- League giocata praticamente allo spirare di agosto. mino giallorosso. Economico: il perdurare dell’assenza Ecco dunque che Benevento-Inter è slittata a fine set- dei tifosi negli stadi impedirà alla società di monetiz- tembre. E così per i giallorossi la vera prima sarà la se- zare all’andata le sfide con le grandi. Proprio a una neo conda, Sampdoria-Benevento, mentre la A ritornerà al promossa vogliosa di cancellare la precedente espe-

sabato 19 settembre 2020 61 Gli allenatori che Inzaghi con il suo Benevento affronterà in nove giorni: Claudio ranieri, Antonio Conte e Sinisa mihajlovic rienza di Serie A doveva capitare un inizio senza ini- un pungolo per crescere, un costante memento a voler ziare? Ma sarà probabilmente uno stimolo in più per i cancellare l’unica macchia finora nella sua vita da pro- giallorossi, sarà tutta energia positiva e carica esplo- fessionista del calcio. E giacché, come la vita, il calcio siva da mettere rapidamente in campo per fare bene da toglie e il calcio dà, ecco che dal cilindro della Serie A subito. cosa salta fuori per Inzaghi come prima sfida casalinga alla terza giornata? Il Bologna. E allenato da chi? Ma da Sinisa Mihajlovic, naturalmente. Un eterno ritorno, Inzaghi sfida il suo passato un ciclo che si chiude, un “corsi e ricorsi” che insapori- Metafisico, materiale, di nuovo metafisico, quasi oni- sce la pietanza sannita. Aggiungendo che la nuova rico. È il capitolo che riguarda Inzaghi, che alle sfide Serie A offrirà al tecnico giallorosso anche la sfida con organizzative che attendono la società affianca la sua, di il fratello Simone, allora è davvero una stagione da vi- sfida, la sfida di uno che la Serie A l’ha dominata e do- vere tutta d’un fiato. mata e conquistata da calciatore, ma ne è stato respinto da allenatore, come un innamorato inutilmente sotto il balcone dell’amata, un menestrello che suona invano Finalino per la sua bella, un impomatato e sfortunato corteg- È vero, si parte senza partire, ma l’aquilone giallorosso giatore d’altri tempi. Quella parentesi negativa con il in fondo è già lassù in alto, potente e pronto a ogni Bologna – una ventina di gare culminata con l’esonero acrobazia, accompagnato dai nasi all’insù e dagli occhi e l’arrivo di Mihajlovic – lui super Pippo ce l’ha sempre lucidi di tutti i beneventani che a quell’aquilone hanno ben presente, come uno stimolo a fare sempre meglio, appeso il loro cuore di tifosi.

62 sabato 19 settembre 2020

VERSO BENEVENTO-INTER - La carica dei sanniti La prima di campionato da calendario diventa la seconda partita ufficiale della stagione. Si giocherà mercoledì 30 settembre di pomeriggio alle 18.00 in un Vigorito senza pubblico ma con tutta la città pronta a scattare se dal campo, dalla radio e dalla televisione si saprà che gli “stregoni” sono riusciti ad intorpidire i nerazzurri

appuntamento al Ciro Vi- L’ gorito per la prima del ri- torno in serie A del Benevento sarà mercoledì 30 set- tembre alle ore 18.00. Il computer aveva lavorato bene as- segnando all’esordio uno squadrone per la squadra record di Inzaghi ma la gara è stata posticipata su richie- sta dell’Inter. Si terrà quasi certa- mente ancora a porte chiuse ma il fascino della sfida resterà. Certo la squadra di casa con il pub- blico avrebbe fatto il pienone rag- giungendo due importanti risultati: D’Alessandro mette a segno la rete del 2 a 1 l’appoggio caloroso e sportivo dei propri beniamini e una bella gior- Le due società Ed invece non è e non sarà così. nata per il cassiere con un incasso La gara, partendo dai valori di mer- L’Inter di Conte, Zhang, Marotta, che sarebbe potuto anche essere il cato delle rose delle due società, Ausilio, Zanetti per questa stagione record per lo stadio sannita. sembrerebbe orientata a favore dei conta di puntare al titolo ma tro- L’augurio è che venga consentito nerazzurri. verà sulla sua strada molte forma- quanto prima il ritorno allo stadio dei Solo per amore della cronaca il va- zioni che venderanno cara la pelle. tifosi, tenuto conto che lore, considerato da un sito specia- Tra queste di sicuro il Benevento di il Benevento del presi- lizzato, assegna all’Inter un Filippo Inzaghi, dente Vigorito af- complessivo di 721 milioni di euro Vigorito e Fog- fronterà in casa mentre quello del Bene- gia. all’andata tutte le vento supera di poco i In campo il con- squadre consi- 42 milioni. fronto sarà tra derate le più Davide e Golia o me- undici gio- forti del glio Golia e Davide: la catori per campio- partita è chiusa e non se ne parte che nato. parla più. di sicuro

65 al fischio iniziale dimenticheranno Il calabrese molto legato alla Reg- qualunque statistica, qualunque va- gina si è però infortunato in Austria lore assegnato dal mercato. durante il ritiro. È stato operato e non dovrebbe essere disponibile prima di fine ottobre. Il precedente La ricostruzione dettata dal presi- Il primo di ottobre del 2017 al Vi- dente Vigorito e messa in pratica in gorito le due squadre si sono af- questi anni dal ds. Pasquale Foggia frontate per la prima volta ed in propone oggi una squadra costruita quell’occasione l’Inter portò a casa in maniera funzionale. Anche la una vittoria non del tutto meritata. campagna di rafforzamento neces- Il mattatore della gara fu Brozovic saria per l’arrivo in massima serie con una doppietta realizzata con un ha seguito il criterio dell’uomo giu- gol di testa ed uno su punizione, ma sto al posto giusto. Esperienza e il Benevento colpì due clamorosi gioventù nello scacchiere di Inzaghi marcelo Brozovic autore della doppietta pali con Memushaj e D’Alessandro che cercherà di raccogliere più nella gara dell’ottobre 2017 che realizzò il gol del 2 a 1 finale. punti possibili sin dall’inizio. Era la squadra di Baroni che mise l’intervento del presidente Zhang in mostra un gioco con buone ha deciso di restare al suo posto per trame e con un contropiede sempre tentare di riportare lo scudetto a pericoloso. I nerazzurri nonostante Milano. la grande squadra mandata in È un tecnico indiscutibilmente ca- campo da Spalletti apparvero in dif- pace Conte ma in campo è troppo ficoltà per tutta la gara. teatrale, ai microfoni non accetta Il Benevento che era a caccia del mai le critiche e sicuramente in so- primo punto in campionato rimase cietà sarà un bel piantagrane. a bocca asciutta. Il ritorno del guerriero Cosa è cambiato in serie A nel Benevento? Il finale è dedicato a Christian Mag- Tutto. Dei giocatori che scesero in gio. Il vicentino a febbraio compirà L’unico superstite sceso in campo nella campo quel giorno il solo Viola fa sfida del 2017: nicolas viola che oggi 39 anni. Due anni fa ha accettato la ancora parte della rosa dei sanniti. non è a disposizione di Inzaghi perché sfida di ripartire a 36 anni dalla infortunato serie B. Ha lasciato Napoli dopo 233 partite con 20 reti realizzate e Cosa è cambiato nell’Inter? neanche la soddisfazione di entrare La rosa è stata ulteriormente rin- per cinque minuti nell’ultima in forzata ma il cambiamento più im- casa, negatagli da un Sarri miope e portante è stato fatto con la scelta poco attento. dell’allenatore. Il salentino, Antonio Il suo ritorno in serie A sarà pre- Conte, ha subito portato i neraz- miato da Inzaghi che lo ha visto al- zurri al secondo posto in campio- lenarsi in Austria come i più nato ed in finale di Europa League. giovani presenti nella sua rosa. Ha fatto per tutto l’anno polemiche Maggio è un leader silenzioso, un aperte e sotto traccia con la società, giocatore di qualità e utile ed è si- rea a suo dire di non averlo accon- curamente un uomo su cui poter Christian maggio in allenamento a Seefeld, un leader silenzioso tentato sino in fondo. Ha minac- puntare sempre. in campo e fuori ciato di andar via ma poi dopo G.G.

66 sabato 19 settembre 2020 PUNTI VENDITA DELLA CAMPANIA: C.C. I SANNITI – BENEVENTO C.C. CAMPPPAANIA – MARCIANISE C.C. LE COTONIERE - FRAATTTE C.C.CC AUCH UCHAN GUGGIUGLIANO O– GIUGLIANNO C.CC.C. LE GINESTRE G S – VOLLA C.C. LA CAARTIERA – POMPEI C.C. PEGASO – PAGANI C.C. VULCCANO BUONO – NOLA C.C. IL CARRO – PASSO DI MIRRABELLA C.C. AUCHHAN MUGNANO – MUGNANO VIA GIUDICI N.74 - ANGRI (SA) C.C. LA BIRRERIA - NAPOLI CORSO ITTAALIA N.149 - PIANO DI SORRENTO C.C. NEAPPOLIS – NAPOLI VIA TESTTAA 13/15 - AAVVELLINO C.C. QUARRTO NUOVO – QUARTO VIALE LEONARO DA VINCI N.25/27. – PORTICI C.C. MAXIMALL – PONTECAGNANO FAIANO VIA EPOMEO N.205 – NAPOLI C.C. LE POORTE DI NAPOLI – AFRAGOLA VIA ROMA 66/68 - AAVVERSA C.C. JAMBBO – TRENTOLA DUCENTTAA VIA DOMITIANA - MONDRAGONE

LE STORIE Tony Laudadio Il blu delle rose “Scrivere per porsi delle domande” In libreria da luglio l’ultimo romanzo dell’attore, scrittore e musicista edito dalla NNE, un testo interessante dove Laudadio riprende i temi a lui cari attualizzandoli e riflettendo sul valore di porsi delle domande per attivare personali e svariate considerazioni piuttosto che dare delle risposte

di Giovanni Gaudiano

a appena finito di girare il si sa quando si riuscirà a venirne film di Edoardo De Angelis fuori. H “Natale in casa Cupiello” È un’atmosfera rarefatta quella che dove sarà zio Pasqualino, il parente avvolge tutti noi e nell’ultimo libro preso di mira da Tommasino, che di Tony Laudadio sono presenti nell’originale di Eduardo veniva in- delle similitudini ma l’attore-scrit- terpretato da Gino Maringola nel- tore il libro lo aveva terminato l’edizione televisiva del ‘77. In attesa prima che il contagio arrivasse a di sapere le date esatte in cui la pel- modificare il nostro stile di vita, licola sarà visibile Tony Laudadio è anche se qualche aggiunta, qualche già nuovamente in azione. C’è da variazione prima di mandarlo in presentare il suo ultimo libro “Il blu stampa è stata dettata dal fatto che delle rose” edito da NNEditore. vi agiscono degli scienziati. I classici appuntamenti in libreria Ed allora la chiacchierata con Tony vanno a rilento. È consigliata an- parte un po’ da lontano per poi rag- cora la prudenza e questo significa giungere questo suo ultimo inte- poche occasioni con poche presenze ressante lavoro. e la sensazione che si va consoli- Nella tua autobiografia dici che dando che da questa situazione non la passione per la scrittura è nata

sabato 19 settembre 2020 69 prima o forse insieme a quella per il teatro. Oggi che sei arrivato al quinto libro pubblicato si è modificato questo rapporto di forza? Vorresti dedicarti più alla scrittura o al teatro? «È una bella domanda, perché tocca un punto sul quale io continuo a riflet- tere. È una condizione mobile, non ho mai dato una risposta definitiva a me stesso su questo fronte. Continuo a se- guire il principio del piacere e fino a quando sarà così continuerò a scrivere, fare teatro e musica considerando in quel momento quello che mi andrà di fare. È ovvio che la proposta di un pro- getto teatrale che mi affascina possa prendere in quel momento il soprav- ironicamente concreti, dramma- vento, però debbo dire che l’attività di ticamente plausibili”. Dove scrittura per me è una costante. Non ci quelle storie diventano momen- sono giorni in cui non scrivo perché lo taneamente autobiografiche? faccio per il piacere che provo. Diciamo «Nelle tre pieces teatrali raccolte in che è una disciplina assolutamente gra- quel libro una riguarda proprio i miei dita». pensieri dell’infanzia e mi riguarda da vicino perché sono espressione della mia vita familiare alla fine degli anni set- tanta. Poi anche nelle altre due ci sono storie che rimandano alla mia attività. In una c’è uno scrittore teatrale che ha dei riferimenti. Come ovvio, tutti i ri- chiami sono travisati un po’ per difen- dermi e poi per inventare in maniera più concreta una fantasia che altrimenti sarebbe troppo astratta». Scrivi ancora di tanto in tanto te- sti teatrali? Quale è la differenza con lo scrivere un romanzo? Nel 2013 viene fuori il tuo primo «Io parto sempre dai personaggi, romanzo “Esco”, pubblicato da per me sono loro il faro che illumina la Bompiani. È una storia ingarbu- narrativa sia nel caso dei romanzi che gliata tendente al noir ma che di del teatro. In fondo partendo in questo fatto sembra svolgersi su un pal- modo inizialmente la questione non si coscenico con personaggi che en- pone, la decisione arriva quando capi- trano ed escono… Giulio Baffi nella prefazione a sco che il personaggio ha delle caratte- «“Esco” è il primo romanzo che ho “Teatro fuorilegge” descrive così ristiche precise che non si possono tra- pubblicato ed è quello che risente di più i tre atti unici con i quali hai ini- durre se non in quel determinato modo. degli altri della scrittura teatrale. Avevo ziato le tue pubblicazioni: “Per- A quel punto decido di destinarlo ad un immaginato personaggi che parlano e corsi vagamente fantastici, mo- romanzo o ad un testo teatrale ma è ca- con questo mio lavoro ho realizzato in mentaneamente autobiografici, pitato anche che mi sia sbagliato». pratica un tramite tra il mio lavoro

70 sabato 19 settembre 2020 teatrale ed il passaggio alla narra- del racconto. C’è anche una riflessione tiva». sulla capacità di chiedere aiuto supe- Poi arriva “Come un chiodo nel rando l’orgoglio e l’eccesso di fierezza. muro”. Il secondo romanzo La lettura è stata d’aiuto per molte per- edito ancora da Bompiani che sone che me ne hanno parlato e la cosa sembra incentrato sulla presa di mi ha emozionato perché quando i ro- coscienza del protagonista ri- manzi iniziano a toccare la vita delle spetto alla sua vita di tutti i persone è sempre una cosa bellissima». giorni, cosa che finisce per pro- curargli un ritorno alle origini…

abbia scritto. È dedicato ad un mio caro amico che ci ha lasciato poco prima che io iniziassi a lavorare a questo te- sto. Effettivamente può essere interpre- tato come un libro di formazione alla malattia ed alla morte. In qualche modo rappresenta la strada per espiare il do- lore ma alla fine la morte non arriverà «Si tratta di un lavoro già più con- mai perché nel racconto c’è una nega- sapevole. È un noir abbastanza di ge- zione nei confronti della malattia stessa Siamo arrivati a “Il blu delle nere anche se resta nel mio stile. Io amo e del dolore che ne deriva. Il romanzo è rose”. Fantascienza, variazioni una certa modalità che prevede da parte un noir del tutto particolare perché, pur climatiche, tecnologia sfrenata. del personaggio una raggiunta consa- parlando di morte, alla fine non morirà Alla fine tutto ritorna alla vera pevolezza delle cose. Ritengo che il ro- nessuno ed a me piaceva capovolgere il essenza dell’essere umano che manzo sia vivo se il personaggio du- concetto attraverso la storia raccon- non può essere selezionato, in- rante le pagine della narrazione cambi tata». gabbiato, costruito alla ricerca davanti ai nostri occhi e si vada a for- Con “Preludio ad un bacio” sem- della mancanza di difetti. Nei di- mare». bra ritornare il principio dell’im- fetti insiti in ognuno di noi in Dopo arriva “L’uomo che non riu- previsto che determina la vita di fondo c’è il sale della vita… sciva a morire”. Sembra un libro ognuno di noi. Un imprevisto che «Questo romanzo non dà risposte. con le istruzioni per l’uso rispetto può rivelarsi positivo al punto da Mi premeva, scrivendolo, di porre delle ad una malattia con il quale tenti generare una persona diversa… domande. In fondo già porsi delle do- di ribaltare il concetto temporale «Ecco il personaggio cresce, prende mande porta a riflettere e la riflessione e limitato del presente a favore consapevolezza di sé durante lo svolgi- può essere sufficiente anche se non del futuro incerto, nebuloso ma mento della storia raccontata dal ro- uguale per tutti e può non essere con- da cercare di vivere… manzo. L’indagine sulla memoria, sulle vincente per tutti. L’essere umano è «Il romanzo è legato ad una vi- scelte fatte nel tempo, lo spreco del talento quello che il mondo contemporaneo e la cenda che mi è realmente accaduta, di- e la possibilità di salvarsi grazie al- tecnologia finiscono per influenzare, per rei che forse è il più autobiografico che l’aiuto di qualcuno sono i temi alla base condizionare».

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LA MOSTRA

L’artista napoletano protagonista della GEMITO mostra “Gemito. Dalla scultura al a Capodimonte disegno” fortemente voluta dal direttore apoli ha sempre voluto Gemito realizzo ̀nei suoi del Museo collinare N bene a Vincenzo Gemito ultimi anni una serie di non solo per la sua caratura opere sorprendenti, un Sylvain Bellenger. La di artista ma soprattutto perché era nuovo ritorno all’antico rassegna che mette un vero figlio di questa città, un ma stranamente attraver- in mostra oltre 150 emblema della sua grandiosità, sato dalla modernità della sua miseria e della sua follia. “ Sylvain Bellenger opere è curata da Nato a Napoli nel 1852, vi morì nel 1929: abbandonato dalla madre fu al grande artista napoletano la mo- Jean-Loup lasciato nella ruota dell’Annunziata stra Gemito. Dalla scultura al disegno, Champion, Maria e poi adottato da una famiglia po- a cura di Jean-Loup Champion, vera che lo crescerà per strada as- Maria Tamajo Contarini e Carmine Tamajo Contarini e sieme a quegli scugnizzi che Romano che ci propone oltre 150 Carmine Romano diventeranno uno dei suoi soggetti opere tra sculture, dipinti e disegni preferiti. suddivisi in nove sezioni tematiche Servizi di Il Museo di Capodimonte, grazie in cui le opere sono esposte crono- Ciro Chiaro all’impegno diretto del suo diret- logicamente e associate a quelle di tore, Sylvain Bellenger, dedicherà artisti suoi contemporanei.

sabato 19 settembre 2020 73 assiduo legame con il coetaneo An- Una vita tonio Mancini, detto Totonno, anche nelle precoci esperienze ar- tistiche. Frequentò gli studi di due tormentata scultori: fu ragazzo di bottega di Emanuele Caggiano e, a dodici per un talento anni, di Stanislao Lista, promotore dello studio del vero nella scultura. Nel 1864 fu ammesso a seguire i immenso corsi del Regio Istituto di belle arti, ma cercò piuttosto ispirazione on ebbe una esistenza facile nei vicoli del centro antico. Risale L’evento di Capodimonte, previsto NVincenzo Gemito anche se al 1868 il suo esordio alla mostra dal 10 settembre al 15 novembre raggiunse, grazie alla sua arte, una della Società promotrice di belle 2020, fa seguito a quello del Petit notevole fama durante la sua vita arti di Napoli dove espose il Gioca- Palais di Parigi, dove si è svolta la sia in Italia che all’estero, a Parigi tore. prima esposizione dal titolo Gemito. in particolare, dove visse per di- Sin dalle prime opere si notava l’in- Le sculpteur de l’âme napolitaine (dal versi anni. tolleranza verso la codificazione 15 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020). L’artista nato a Napoli nel 1852 fu accademica dell’arte scultorea, che Quella di Parigi e ̀stata la prima mo- abbandonato dalla madre che lo si muoveva allora fra le incertezze stra dedicata a Gemito fuori dall’Ita- depose nella famosa ruota dell’An- del romanticismo e gli ultimi esiti lia dopo la morte dell’artista, il che nunziata e dopo pochi giorni affi- delle correnti canoviane. Insieme puo ̀apparire sorprendente trattan- dato a Giuseppina Baratta, che con altri artisti ribelli all’arte uffi- dosi di un uomo che aveva trovato la rimasta poi vedova sposò nel 1863 ciale, tra i quali ovviamente Man- gloria proprio a Parigi, durante Francesco Jadicicco, “Mastro Cic- cini, prese in affitto uno studio l’Esposizione universale del 1878, e cio” tante volte raffigurato nelle nell’ex convento di S. Andrea delle che aveva stretto amicizia con i sue opere. Dame e qui presero forma le prime grandi artisti del tempo: Meisson- Di indole irrequieta e prepotente, opere. Della creta amava la possi- nier ma anche Rodin. Ha riscosso Gemito trascorse un’adolescenza bilità di rendere con veridicità comunque grande successo resti- povera e turbolenta, stringendo un l’espressività della vita, senza ri- tuendo fama internazionale al grande artista di fine dell’Ottocento e alla sua incomparabile abilita ̀nel captare le anime, una delle maggiori sfide del ritratto, che va ben al di la ̀ della somiglianza. La mostra di Napoli si presenta però con qualcosa in più, infatti si con- centrerà anche sui due grandi amori della sua vita che sono stati anche le sue muse: la francese Mathilde Duf- faud e la napoletana Anna Cutolo. Si preannuncia particolarmente in- teressante, tra le opere in esposi- zione, la parte dedicata alla produzione dell’artista nell’ultima fase della sua vita, vissuta in un to- tale isolamento a causa di patologie Sylvain Bellenger fisiche e psichiche.

74 sabato 19 settembre 2020 fanciullo del popolo quale costante iconografica della sua produzione grafica e plastica sin dal Giocatore e il corpo di adolescente nudo al sole quale banco di prova di un’ap- passionata costruzione plastica e volumetrica, negli anni più con- Nannina, la modella di Domenico trollata ma pur sempre dinamica e Morelli; e nel 1885 nacque la figlia vitale. Giuseppina: moglie e figlia saranno Per gli studi sulle diverse versioni entrambe ispiratrici di sue opere del tema del pescatore, si sa che come il Ritratto di Anna Gemito, Gemito obbligava gli scugnizzi, pa- del 1886. Si manifestarono allora i gati, a lunghe ore di posa: rima- sintomi di un disagio psichico (cau- nere, per esempio, in equilibrio su sato dalle vicende personali, dal- un grosso sasso insaponato allo l’insoddisfazione dei risultati scopo di studiare le fasce muscolari raggiunti, dall’ossessiva ansia di in un momento di sforzo. superare se stesso) che lo portò al Tale interesse, a prescindere dal- ricovero. Fuggito nel 1887 dalla l’aneddotica, non si spiega certa- casa di cura si segregò nell’abita- mente con la popolarità romantica zione di via Tasso per trascorrervi, degli scugnizzi, né con la sugge- tra deliri, digiuni e allucinazioni, cercatezze formali gratuite. Del stione dell’arte dei “pastorari” na- circa un ventennio, nel corso del bronzo amò la superficie da trat- poletani e con la lezione quale si dedicò prevalentemente tare con gusto pittorico su in- seicentesca di matrice caravagge- alla grafica, alternando momenti fluenza del professore d’arte sca. Di sicuro la tempra istintiva, la lucidamente creativi a periodi di Domenico Morelli, che lo aiutò e gioventù parimenti diseredata e la solitaria alienazione. incoraggiò molto nella sua attività. formazione verista contribuirono Riprese la vita pubblica nel 1909 e Nel 1873 conobbe Matilde Duf- (se non a un’identificazione con i negli ultimi anni prima della sua faud, che divenne sua convivente soggetti) al calore sensuale morte, avvenuta nel 1929, si dedicò nonché modella nel nuovo stu- e sentimentale nel nar- quasi esclusivamente al disegno. dio sulla collina del Mojarello, rare l’esperienza della Non sono più solo studi prepara- a Capodimonte. In questi realtà. tori per le sue realizzazioni sculto- anni realizzò una delle sue Tornò definitivamente a ree. L’artista tormentato opere più importanti: il Pesca- Napoli all’inizio del 1880 e dall’esigenza di raggiungere la pie- tore napoletano, presentato lavorò senza tregua per più nezza dell’espressione, trova nel di- anche all’Esposizione di un anno all’Ac- segno il personale appagamento universale parigina quaiolo e la rilet- creativo, dimostrando non solo la del 1878, dove Ge- tura del Fauno padronanza della forma, ma anche mito consolidò con danzante di Pom- la comprensione del fenomeno lu- una medaglia la no- pei, riprodotta minoso, la sapienza del gioco dei torietà presso i fran- poi in innumerevoli toni perseguita con le tecniche più cesi. L’opera rappresenta esemplari. Morta pre- varie (matita, penna, acquerello, pa- un ragazzo che appare in cocemente Matilde per stello). Stupiscono la molteplice bilico su uno scoglio nel- tisi nell’aprile del 1881, varietà di intenti e di attuazione e l’atto di trattenere sul l’artista si ritirò per al- la grande conoscenza delle risorse petto dei pesciolini guizzanti e mo- cuni mesi a Capri dedicandosi più più efficaci a esaltare il movimento, stra un’energia sul punto di pro- che altro al disegno. L’anno se- l’energia e il senso della materia e rompere. L’artista scelse un guente sposò Anna Cutolo, detta dell’epidermide.

sabato 19 settembre 2020 75 La follia di Vincenzo Gemito

di Paola Parisi

i chiamo Gemito... cambiò inconsapevolmente M Vincenzo Gemito il destino, chissà! Abbando- inteso come do- nato in fasce nella “Ruota lore... Con una fierezza degli Esposti”, non rimase adoperata anni e anni dopo a lungo in quel posto deso- da un personaggio leggen- lato, fu subito adottato, e dario della celluloide (il fin dai primi anni di vita si mio nome è Bond...James intravedevano forti segnali Bond!). L’altisonanza può di irrequietezza, del suo es- risuonare analoga ma solo sere ingestibile fino a toc- quella, poiché il nostro care punte di irascibilità, “scultore pazzo” non era un tutte canalizzate nella sua eroe ma un genio la cui arte passione per l’arte. Egli era fu incredibilmente causa e compulsivamente alla ri- cura della sua malattia, pri- cerca della bellezza, ma gione, fuga, vita e morte. non quelle dei lussuosi sa- Visse il suo dolore in tutte lotti... eh no! Non amava le sue sfaccettature. Di- vincere facile e sfondare strutto, provato e dilaniato porte aperte non era nel- da questi stati d’animo l’indole del nostro Vin- estremi che lo hanno por- cenzo. La bellezza a cui egli tato letteralmente e patolo- anelava era quella che ve- gicamente alla follia. Ma, niva dal popolo, unica au- attenzione, follia produt- tentica bellezza fatta di tiva tanto è vero che a lui mare, terra e polvere... La sono state dedicate strade e Grande Bellezza (nata vota svariate mostre, non certo a noi che siamo pazzi e ‘a celluloide!). E la cercava vagando negli angusti vi- basta, sancendo a destra e manca una sorta di vivere coli di Napoli, lasciando che la sua mente fotografasse normale come una verità di fede assolutistica. Ge- stralci di vita quotidiana. Oggi lo definiremmo “ran- mito…un nome una garanzia. Già dalla sua nascita, il dom” tanto per capirci. E così ritraeva con un realismo suo cognome passò da Genito a Gemito per via di una estremo quei personaggi che lui definiva eroi: una “penna scostumata” sita nell’anagrafe dell’epoca che ne donna spettinata, un saggio anziano, scugnizzi sorri- denti e pescatori intenti nel loro lavoro. E proprio que- sta sua fame di perfezione che lo condusse alla pazzia al punto tale che fu tradotto in un manicomio dal quale egli evase per poi essere catturato nuovamente ed in quel momento ebbe un vero colpo di genio. Chiese ed ottenne una reclusione volontaria presso il proprio do- micilio nel quale ci restò per circa vent’anni. Ora la do- manda sorge prepotente: scultore pazzo o genio dell’abbandono? Una cosa è sicura e cioè che genio e sregolatezza sono un binomio inscindibile fin dalla notte dei tempi e così sempre sarà!

76 sabato 19 settembre 2020

SCAFFALE PARTENOPEO

Giacomo Furia L’importanza del caratterista

Francesca Crisci con il suo libro edito da Graus Edizioni, con prefazione del critico cinematografico Alberto Castellano e postfazione di Filippo Furia, racconta uno dei personaggi più importanti del cinema e teatro napoletano dal punto di vista professionale e privato

Servizi di Lorenzo Gaudiano

on si può consegnare al- l’oblio un personaggio come N Giacomo Furia. Nella sua carriera tra mondo teatrale e cine- matografico è vero che il ruolo di protagonista gli sia toccato poche volte, ma il suo protagonismo in re- altà si è sempre fondato sulle sue grandi capacità da attore caratteri- sta. Un ruolo apparentemente se- condario che richiede qualità innate, una forza interpretativa non comune che nel corso degli anni l’attore ori- ginario di Arienzo ha saputo sempre rivestire in maniera eccellente e che purtroppo non gli ha donato la giu- sta fama.

sabato 19 settembre 2020 79 stessa oppure c’era qualcosa di di- verso? Filippo Furia «Non credo sia mai esistito un Gia- como Furia pubblico in contrapposizione ad uno privato. In ogni ambito lui si ma- nifestava sempre per come era, una per- ricorda suo padre sona semplice e normale, al limite timido e schivo, ma sempre fermo e tenacemente arlare esclusivamente della ancorato ai valori che gli erano stati tra- carriera di Giacomo Furia e smessi da una educazione familiare tra- Pdella sua importanza a livello dizionale, da una mamma matriarca e da cinematografico e teatrale potrebbe un padre idealista e, lui sì, attore in pec- essere riduttivo, per certi versi banale, tore. Ma il dato che a mio giudizio me- poco interessante. Non c’è cosa più glio caratterizza mio padre è il suo essere bella di scoprire come un personag- sempre estremamente rigoroso fino a di- gio sia al di fuori del palcoscenico, per ventare in alcuni casi quasi rigido, e qui raccontarne gli aneddoti, le storie più è proprio il figlio che parla, che però non curiose e conoscerne qualche lato ina- sentirmi coinvolto appieno, di quel mondo sconfinava mai nella prevaricazione». spettato. Chi meglio di Filippo Furia, brillante per i più io stavo cominciando a Come viveva lei dall’esterno il rap- figlio di Giacomo, che ha curato la po- conoscere la faccia nascosta che emergeva porto professionale che Giacomo stfazione del libro di Francesca Cri- con forza al di là delle chiacchiere. Ed era Furia aveva con personaggi illustri sci, può aiutare in questa splendida un mondo che facevo fatica ad accettare come Eduardo, Peppino e Totò? avventura. per le sue difficoltà, per i sacrifici che «Consideravo queste persone attori fa- Suo padre è stato un personaggio sembrava richiedere, in fondo per la sua mosi certo ma li sentivo e li vivevo mag- importante a livello teatrale e ci- normalità. Oggi riesaminando le mie giormente come persone. Non ho memo- nematografico. Anche lei ha colti- scelte, mi chiedo se alla fine pure il serioso ria di episodi particolari legati alla mia vato questa sua passione oppure si o serissimo mondo del credito, dove ho crescita derivante dalla frequentazione di è dedicato ad altro? operato per tutta la mia vita lavorativa, questa gente famosa se non forse uno che «No, il sacro fuoco non ardeva dentro non possa o non debba essere considerato è rimasto inciso dentro di me e credo che di me anche se tutta la mia infanzia e alla stregua di un grande palcoscenico sia facilmente comprensibile il perché. Du- gran parte dell’adolescenza è stata vissuta sulle cui tavole ogni attore alla fine cerca rante la lavorazione de “L’oro di Napoli” ascoltando storie di teatro, di persone e solo una cosa: l’applauso del suo pub- alla Mostra d’Oltremare papà mi portò personaggi, di progetti riferiti alla pros- blico». sul set e con un bacio feci la conoscenza sima stagione. Da giovanissimo cercavo Tra pubblico e privato la figura di di... Sophia Loren». di seguire con curiosità ma senza mai suo padre rimaneva sempre la Che emozione ha provato quando ha avuto tra le mani il libro dedi- cato a suo padre? «Inutile negare che sia stato un mo- mento di grossa emozione. Subito mi ba- lenò una domanda: cosa avrebbe pensato lui! Certamente sarebbe arrossito, certa- mente avrebbe pronunciato centinaia di volte la parola grazie, avrebbe forse anche ceduto a qualche lacrimuccia perché il suo pensiero sarebbe andato alla moglie, alla sua compagna di vita cui forse avrebbe sussurrato: “Ci sei anche tu in queste pa- gine, ci sono i nostri sacrifici in qualche

80 sabato 19 settembre 2020 modo oggi ripagati”. Ritrovato anche io l’equilibrio, ho pensato che quello forse era il modo più bello per dare significato e va- lore alla sua carriera, quasi a compensare la mancanza nel suo palmarès di qualsiasi titolo o premio, vuoto cui faceva ora da supplenza l’affetto prima di Napoli e poi della sua città natale che si stringevano nel suo ricordo tributandogli l’onore più grande con il ricordo e la memoria». È gratificante vedere una giovane studentessa che ha scelto a suo tempo di elaborare una tesi di lau- rea sulla figura di suo padre ed in- Non c’è modo migliore per mante- teressarsi a qualcosa che oggi pra- nere vivo il ricordo di un perso- Con il suo libro “Giacomo Furia. ticamente non esiste più? naggio che dedicargli un museo… Vita e carriera di un attore caratteri- «Francesca merita grande affetto, «Qui è più che dovuto il grazie alla sta”, edito da Graus Edizioni, la gior- quell’affetto che è riuscito a trasfondere città di Arienzo, alla sua gente, alle sue nalista Francesca Crisci ha voluto nelle sue pagine nei confronti di mio pa- istituzioni, al sindaco Guida che tanto si ricostruire dal punto di vista pub- dre, nei confronti della sua martoriata è adoperato per la realizzazione di quella blico e privato il percorso di un arti- terra nel tentativo di creare un ideale pas- che sembrava un’utopia. L’augurio che sta che merita di essere ricordato in saggio di testimone tra generazioni uti- mi sento di formulare è che tale iniziativa maniera indelebile insieme a tanti protagonisti del mondo cinemato- grafico e teatrale napoletano. Alla base del tuo interesse per Giacomo Furia ci sono stati solo motivi didattici oppure altro? «Durante il mio percorso di studi triennale all’università sostenni un esame di Storia del cinema che naturalmente non prevedeva in programma Giacomo Furia. Nonostante questo al mio relatore proposi come argomento per la tesi di laurea un approfondimento su questo personaggio per il quale avevo un forte lizzando come strumento quello che ai rimanga sempre viva e attiva, che adem- interesse personale. Quando ero piccola più appare solo come un momento ludico. pia al suo mandato di trasmettere chi era- abitavo a San Felice a Cancello, paese li- Ho sempre pensato che tra un frizzo e un vamo coinvolgendo sempre e soprattutto i mitrofo a quello di Arienzo dove è nato lazzo in quei film si scrivesse un pezzetto giovani, ampliando l’offerta formativa, l’attore caratterista. Mio padre me ne della nostra storia, una raccolta di foto- coinvolgendoli nell’approfondimento cu- parlava in continuazione guardando i grammi sul come eravamo o forse meglio rioso del loro mondo. Tutto è iniziato con suoi film. A distanza di anni ho sentito sul come erano i nostri padri. Io credo che il piede giusto e ancora da parte mia un la necessità di approfondire le mie cono- Francesca sia stata mossa da una grande ringraziamento all’istituto d’arte di scenze in merito, realizzare un lavoro che curiosità, da un orgoglioso senso di ap- Maddaloni, che si è a suo tempo inserito naturalmente riconoscesse a Furia quella partenenza e nelle pagine che scorrono splendidamente nel progetto dedicando rilevanza che non sempre gli è stata ri- veloci ciascuno può ritrovare un fram- una mostra a papà autoprodotta dagli servata nella maniera più opportuna». mento di vita con la leggerezza di un studenti. A loro Cardone avrebbe Da tesi di laurea a libro, quando sorriso». detto…». hai maturato l’idea di questa tra- sformazione?

sabato 19 settembre 2020 81 «Nel 2019 ad Arienzo è stato inau- gurato il museo-cineteca a lui dedicato. Pensai che potesse essere un’occasione pro- pizia per riprendere in mano quella ri- cerca avviata all’università ed integrarla con ulteriori contributi. Ne è venuto fuori un libro che offre una visione completa su questo personaggio dal punto di vista sia professionale che privato». Parlando di Furia, viene naturale chiedere quanto sia importante il ruolo dell’attore caratterista nella dinamica di uno spettacolo tea- trale o di un film. «È di fondamentale importanza. pretato da Salvatore Misticone, ndr) in- Secondo te quali sono state le sue Senza i personaggi secondari non esiste- dividuabile come attore caratterista per i migliori interpretazioni? rebbero azioni, sketch teatrali. Al cinema tratti somatici, il modo di parlare e di ge- «I film dove ha ricoperto il ruolo di come a teatro ci sono sicuramente delle sticolare». protagonista, quindi “La banda degli gerarchie ma naturalmente la rilevanza Si può paragonare l’importanza del onesti” e “L’oro di Napoli”. Nella sua del primo attore oltre a venire fuori per caratterista con quella ricono- interpretazione ha comunque mantenuto le sue qualità artistiche beneficia anche sciuta oggi agli attori non prota- i tratti del caratterista, naturalmente il della collaborazione degli attori secon- suo marchio di fabbrica». dari. Se non fosse così, ci si troverebbe di Chiudiamo con una considera- fronte ad un monologo, ad una tipologia zione sul museo che Arienzo gli di rappresentazione completamente di- ha dedicato. versa». «Era inevitabile omaggiare un Carlo Verdone qualche anno fa ha grande attore come Furia. Tra l’altro dichiarato che oggi è difficile molti non lo conoscevano e non mi rife- creare quei prodotti cinematogra- risco soltanto ai più giovani ma anche ad fici di un tempo dove impiegare i esempio a tanti quarantenni e cinquan- caratteristi, considerati in via tenni. Aver allestito un museo nel paese in d’estinzione. Come spieghi questo cui è nato, anche se per fenomeno? casualità visto che è sem- «Verdone ha espresso un suo pensiero gonisti nel cinema? pre vissuto tra Napoli e riguardante il cinema italiano in gene- «Assolutamente sì. Roma, è stata anche una rale. Essendo partenopei, a teatro come al Nel mio libro scrivo ad opportunità per Arienzo di cinema il caratterista è sempre esistito e un certo punto che è rivendicarne l’apparte- continuerà ad esserlo. L’esempio più effi- proprio dalla figura del nenza, considerato il suo cace per chiarire questo concetto si può ri- caratterista nel mondo grande prestigio ed il suo cavare dal film “Benvenuti al Sud”. Tra teatrale e nella com- attaccamento al paese na- i personaggi c’è il signor Scapece (inter- media cinematogra- tale. L’iniziativa che fa parte fica che in un certo del progetto “Terra’nnaMu- senso sarebbero scatu- rata”, voluta dall’ammini- riti i premi riconosciuti strazione comunale capita- nel cinema attuale agli attori non prota- nata dal sindaco Davide Guida, mi ha gonisti. Parliamo sicuramente di un rag- offerto anche l’opportunità di guidare gio più ampio ma ciò conferma come in per quattro giorni le visite al museo in cui un film tutti i personaggi abbiano la loro spiegavo ai visitatori i cimeli, le foto e gli importanza». oggetti esposti donati dal figlio Filippo».

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PUNTI VENDITA DELLA CAMPANIA: C.C. I SANNITI – BENEVENTO C.C. CAMPPPAANIA – MARCIANISE C.C. LE COTONIERE - FRAATTTE C.C.CC AUCH UCHAN GUGGIUGLIANO O– GIUGLIANNO CCC..C. LE GGINESTRE S – VOLLA C.C. LA CAARTIERA – POMPEI C.C. PEGASO – PAGANI C.C. VULCCANO BUONO – NOLA C.C. IL CARRO – PASSO DI MIRRABELLA C.C. AUCHHAN MUGNANO – MUGNANO VIA GIUDICI N.74 - ANGRI (SA) C.C. LA BIRRERIA - NAPOLI CORSO ITTAALIA N.149 - PIANO DI SORRENTO C.C. NEAPPOLIS – NAPOLI VIA TESTTAA 13/15 - AAVVELLINO C.C. QUARRTO NUOVO – QUARTO VIALE LEONARO DA VINCI N.25/27. – PORTICI C.C. MAXIMALL – PONTECAGNANO FAIANO VIA EPOMEO N.205 – NAPOLI C.C. LE POORTE DI NAPOLI – AFRAGOLA VIA ROMA 66/68 - AAVVERSA C.C. JAMBBO – TRENTOLA DUCENTTAA VIA DOMITIANA - MONDRAGONE