Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 LA FEBBRE DEL SABATO DEL FEBBRE LA è tornata è 12marzo2018 numero10-anno87 SETTIMANALEDELLARAIRADIOTELEVISIONEITALIANA RADIOCORRIERETV

SERA LA RAI DA LEGGERE

RaiEriEditore @ RaiEri1 http://www.eri.rai.it/home/ Eppure la tua forza era quella di difendere. Difendere i colori delle squadre in cui hai militato. Difendere da buon capitano i tuoi compagni. Difendere la tua famiglia sempre e comunque. Ma quando l'attaccante si chiama "Destino" allora le cose si complicano. Non c'è strategia, non c'è modulo, non c'è forza che tenga. Si diventa impotenti. Vita da strada E così tu, giovane eroe, ti fermi. Il tuo cuore si ferma, il mondo del calcio si ferma. Non ci sono parole per commentare la morte di Davide Astori, atleta di stampo antico, un simbolo di un calcio pulito e romantico. Quando pensiamo a un calciatore, lo vediamo sempre giovane, forte, invincibile. Il calciatore si può piegare, ma poi riparte. Questa volta però la porta della sua stanza d'albergo non si è aperta e lui non ha raggiunto i suoi compagni che lo aspettavano. Quante volte abbiamo visto Davide correre sui prati verdi e quante volte abbiamo sperato che la sua forza e le sue capacità non emergessero nei novanta minuti in cui giocava la nostra squadra del cuore. Forte fisicamente, difensore indefesso, vero, ma sempre misurato nelle dichiarazioni e nel rapporto con i suoi tifosi. Un vero signore. È tutto così assurdo. Un'assurdità che paralizza. Si riflette, sullo strano destino di un ragazzone di oltre un metro e novanta a cui piaceva il gioco del calcio e come tutti puntava alla vittoria. Per sempre, con la maglia numero 13, Davide Astori.

Buona settimana

Fabrizio Casinelli SOMMARIO RAGAZZI N. 10 La seconda stagione della serie “” entra nel 12 MARZO 2018 palinsesto di Rai Gulp con un appuntamento IL PESCATORE quotidiano. In tutto ottanta episodi per raccontare le DI PERLE VITA DA STRADA avventure della giovane Il programmaideato e protagonista 5 condotto da Carlo Albertazzi. il sabato in seconda serata 38 su Rai Radio1, è giunto alla quinta edizione. Un modo insolito per far rivivere i personaggi e le storie del passato

30 STORIE MALEDETTE CINEMA IN TV Ha preso il via nella prima Una selezione dei film serata della domenica CINEMA MUSICA di Rai3 il nuovo ciclo del in programma programma di Franca Nelle sale c’è “Nome sulle reti Rai Omaggio alla celebre band Leosini, che incontra prima di donna”, il film di PANTHEON norvegese degli A-ha. Poi Sabrina Misseri e Cosima Marco Tullio Giordana 46 uno sguardo a “French Serrano, poi Paolo Esposito interpretato da Cristiana Tredici appuntamenti di Touch”, l’ultimo album Capotondi. La storia sabato pomeriggio su pubblicato da Carla Bruni 12 coraggiosa di Nina Rai Radio3 con Lorenzo che comprende una raccolta riaccende i riflettori sulle Pavolini per commentare, di cover in lingua inglese molestie sul posto di lavoro con personaggi di cultura, alcuni libri 42 ALMANACCO 20 rappresentativi del NEMO Sessantotto di cui Le storiche copertine ricorrono i cinquant’anni del RadiocorriereTv BALLANDO CON Valentina Petrini racconta la nuova stagione del LE STELLE 26 48 programma che conduce il Tredici nuove coppie sono venerdì sera su Rai2 con scese per la prima volta Enrico Lucci. Entrambi si in pista il 10 marzo sono rimessi in viaggio inaugurando la tredicesima anche in veste di inviati edizione del popolare show di Milly Carlucci “Ballando con le 16 stelle”, su Rai1 in prima serata CULTURA

8 Rai5 rende omaggio a Bob LIBRI Marley e Lalla Romano e inaugura il ciclo “Cinekino” Vittorio Roidi e per raccontare oltre un Lorenzo Grighi, due secolo di cinema europeo. autorevoli firme del Su Rai Storia prende il giornalismo italiano, via la nuova edizione di firmano “Giornalisti o “a.C.d.C.”. giudici” edito da Rai Eri. Un’analisi critica di come 32 viene gestita dai media la cronaca nera

RADIOCORRIERETV DIRETTORE RESPONSABILE www.radiocorrieretv.rai.it Hanno collaborato Fotografico 40 SETTIMANALE DELLA RAI FABRIZIO CASINELLI www.rai-com.com Simonetta Faverio Barbara Pellegrino www.ufficiostampa.rai.it RADIOTELEVISIONE ITALIANA Redazione - Rai Carlo Casoli Fabiola Sanesi Claudia Turconi Reg. Trib. n. 673 Via Umberto Novaro 18 HEADLINE GIORNALISTI del 16 dicembre 1997 00195 ROMA Marina Cocozza Grafica, impaginazione Numero 10 - anno 87 Tel. 0633178213 Cinzia Geromino 12 marzo 2018 Claudia Tore MILLY & CO

REGALIAMOCI UN SORRISO

8 TV RADIOCORRIERE 9 E’ tornato il sabato sera in diretta su Rai1 “Ballando con le stelle”, il popolare talent show di Milly Carlucci. Tredici coppie, ciascuna con una sua spiccata personalità, sono scese per la prima volta in pista il 10 marzo per sfidarsi sulle note della Big Band di Paolo Belli. A giudicare le esibizioni dei concorrenti e dei loro maestri la “storica” giuria presieduta da Carolyn Smith

a sfida è iniziata il 10 marzo, quando dall’Auditorium Rai del Foro italico a Roma si è alzato il sipario sulla tredicesima edizione del popolare show “Ballando con le stelle”, in diretta su Rai1 il sabato Lsera. In conduzione, come sempre, Milly Carlucci con l’ormai collaudata presenza del maestro Paolo Belli e un nuovo personaggio che guarda tutti dall’alto dei suoi tre metri, il robot Robozao, anche ballerino per una notte. In pista un cast molto agguerrito con tredici protagonisti pronti a volteggiare nei diversi stili in coppia con i loro maestri al ritmo della musica live della Big Band. La padrona di casa ha voluto fare una dedica particolare al produttore Bibi Ballandi recentemente scomparso: «Idealmente continua ad essere qui con noi, questo è uno dei programmi in cui aveva creduto di più». Milly ha poi ricordato che la filosofia dello show è quella di regalare un sorriso a tutti, sottolineando però: «Dietro le quinte il clima è spensierato e divertente, ma si suda e si lavora tantissimo. Un gruppo di non ballerini da trasformare in atleti in grado da fornire una prestazione artistica credibile non è una passeggiata». Variegata la scelta dei concorrenti che rispecchiano ciascuno un pezzo di realtà quotidiana: «Nel mondo succedono cose e in questo show portiamo l'eco del mondo che ci circonda». E infatti ciascuno ha la sua storia: Giovanni Ciacci lo stylist gay ha scelto di ballare con un uomo e per questo sarà accompagnato da Raimondo Todaro; Gessica Notaro, la modella sfregiata con l'acido dall'ex compagno, ballerà con Stefano Oradei; l'influencer Giaro Giarratana, figlio di un emigrato siciliano in Olanda, con Lucrezia Landa e il modello indiano-brasiliano Akash con Veera Kinnunen. Le altre coppie sono composte da Eleonora Giorgi e Samuel Peron, Amedeo Minghi e Samantha Togni, Stefania Rocca e Marcello Nuzio, Cesare Bocci e Alessandra Tripoli, Natalie Guetta e Simone Di Pasquale, uno dei volti della soap “Beautiful” Don Diamont balla con Hanna Karttunnen, la modella Cristina Ich con Luca Favilla, il big wave surfer Francisco Porcella con Anastasia Kuzmina e l’attore Massimiliano Morra con Sara Di Vaira. La Giuria è rimasta capitanata da Carolyn Smith, confermati gli altri membri: Guillermo Mariotto, Fabio Canino, Ivan Zazzaroni e Selvaggia Lucarelli. 

10 TV RADIOCORRIERE 11 FRANCA LEOSINI CON ME NELL'INFERNO DEL LORO PASSATO

Nelle prime due puntate del nuovo ciclo di "Storie maledette", la domenica in prima serata su Rai3, Franca Leosini incontra Sabrina Misseri e Cosima Serrano, nella terza Paolo Esposito, condannato all'ergastolo per il delitto di Gradoli. «Studio gli atti processuali nei minimi particolari. Capire, dubitare e raccontare sono tre verbi per me imprescindibili», dice la giornalista

12 TV RADIOCORRIERE 13 attesa è finita per i sempre più numerosi fan di Franca sarebbe troppo difficile. La padronanza degli atti nei minimi Leosini, i "Leosiners". Con il suo inconfondibile stile particolari mi permetterà poi di poter intervenire anche sui L' rigoroso e austero, la giornalista ha infatti inaugurato minimi cavilli e riportare la conversazione nella direzione la sedicesima edizione di "Storie maledette" domenica giusta. Ho l'obbligo di ricordare quello che il verbale riporta 11 marzo in prima serata su Rai3. Il programma è una sua qualora discordi dall'affermazione di si sta parlando. creatura: «Sono autore unico, scrivo anche i testi degli spot, uso il mio linguaggio». Dietro ogni puntata c'è un lungo e Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano sono protagoniste capillare lavoro di ricerca perché Franca è abituata a non delle prime due puntate. Come mai hai scelto di aprire con il lasciare nulla all'improvvisazione, studia dettagliatamente giallo di Avetrana? tutte le carte processuali per essere informata sui minimi Perché è una storia che ha diviso l'opinione pubblica nella particolari: «Il senso di una storia si può nascondere proprio passione del giudizio e ha fatto storia. La vittima era quasi una nei dettagli e mi capita di trovare dei risvolti importanti nelle bambina, una creatura esile, aveva solo quindici anni. Il titolo pieghe di un verbale». che ho scelto è emblematico: "Quei venti minuti per morire". In realtà si sono dette tante cose su questa vicenda, ma non si Il pubblico apprezza la tua sobrietà. è detto tutto. Il dramma si è consumato in quei venti minuti, È mio dovere etico prepararmi approfonditamente perché Sabrina e Cosima sono state condannate all'ergastolo e ripercorrere una vicenda di "Storie maledette" significa portare scontano la loro pena nel carcere di Taranto. Le ho intervistate i protagonisti a scendere con me nell'inferno del loro passato. separatamente in due giorni diversi, però le faccio interagire Uno psicodramma, un processo doloroso sia che si tratti di grazie a una sceneggiatura ad hoc che ho creato. L'una non colpevoli che di innocenti. Personalmente ho un grande ha saputo quello che aveva detto l'altra perché la direzione rispetto per la magistratura, ma anche i giudici possono essere del penitenziario mi ha fatto la cortesia di separarle in quelle fallibili in quanto esseri umani. ore. Prima di incontrarle ho studiato ben diecimila pagine di Ci sono diversi contenitori che parlano di cronaca nera generan- processo, era difficile condensare tutto in una sola puntata. do morbosità. Che ne pensi? Ma io non faccio cronaca, la cronaca è un prodotto di Chi sono queste due donne? consumo. La mia non è una trasmissione di intrattenimento. Sabrina aveva ventidue anni all'epoca dei fatti, oggi ne ha Rispetto tutti quelli che lavorano in questi programmi, ma è ventinove ed è ancora molto giovane. La madre si è spezzata evidente che il male attira più del bene che invece accarezza la schiena tutta la vita. Prima ha lavorato a lungo in Germania l'anima. In ogni caso sono felice di escludere la morbosità dal col marito e poi sono tornati nella loro terra e si sono costruiti mio racconto che porto avanti con grande rigore e rispetto quella villetta bel curata che ormai tutti conosciamo. Ci sono umano, senza pregiudizi. I protagonisti che incontro non sono tanti ingredienti che sul piano umano rendono questa storia professionisti del crimine e hanno l'opportunità di ripercorrere molto particolare… l'orrore del loro gesto maledetto. Ci possono far capire perché Chi incontrerai nella terza puntata del 25 marzo che chiude quel coltello è scappato di mano, perché quel grilletto è stato questo ciclo? premuto. Tutti hanno la possibilità di dare la loro spiegazione, Paolo Esposito, condannato all'ergastolo per il delitto di la loro versione dei fatti, ricordando sempre che c'è una verità Gradoli. È accusato di aver ucciso la sua compagna Tatiana processuale imprescindibile a cui faccio continuo riferimento. di trentasei anni e la figlia di lei, Elena, appena tredicenne. I tuoi interlocutori sono a conoscenza di come si svilupperà l'in- Entrambe sono ancora nella terra degli scomparsi perché i tervista? loro corpi non sono stati ritrovati. Il titolo che ho dato a questa Assolutamente no. Una prerogativa per me inderogabile è puntata è "Scomparire all'improvviso in un giorno di maggio". quella di non anticipare mai le domande. In questa serie è saltata una puntata a cui avevo lavorato tanto proprio perché Qual è l'asse portante di "Storie maledette"? la persona che avrei dovuto incontrare pretendeva di sapere Capire, dubitare e raccontare: tre verbi per me imprescindibili. cosa gli avrei chiesto. Ho preferito perdere mesi di lavoro Cerco di capire, con tutti i miei limiti, cosa è accaduto. Provo a per rispettare i miei principi etici. Chi si rapporta con me dubitare di tutto, delle parole dei miei interlocutori e talvolta può spiegare la sua versione dei fatti ma non deve sapere in persino della verità processuale. Infine raccontare con il mio che direzione andrà l'intervista. Non prendo mai accordi di stile, perché tengo a dire con un pizzico di orgoglio che "Storie nessun tipo. Vado a incontrare i protagonisti una sola volta maledette" non è solo un'intervista complessa, ma si avvale di per conoscerli prima di portarli davanti alle telecamere, una struttura narrativa vera e propria.  perché affrontare la fatica del ricordo senza conoscerci

14 15 VALENTINA PETRINI

n modo insolito di trattare l'attualità e di gestire l'informazione, la ricerca di nuovi linguaggi, il coinvolgimento del pubblico da casa e sui social. “Nemo”, il programma ideato da Alessandro I NOSTRI OCCHI USortino, è tornato in prima serata su Rai2 con il nuovo appuntamento di venerdì. Nel duplice ruolo di conduttori- inviati abbiamo ritrovato la coppia composta da Enrico Lucci e Valentina Petrini. Con lei abbiamo provato a fare PER RACCONTARE “il punto”. Valentina, qual è l’identikit di questa stagione? Siamo ripartiti dal format con il quale abbiamo salutato il pubblico a dicembre. I nostri super-ospiti seduti in poltrona, due a settimana, sono gli occhi degli spettatori, «In campagna elettorale ho sentito ci piace cogliere le reazioni in chi ci guarda. Viaggiamo, parlare spesso di "modello europeo" e osserviamo e raccontiamo storie con un piede in Italia e un altro all’estero: siamo stati in Polonia, ma anche in Africa per capire cosa fosse sono andata in e negli Stati Uniti. Approfondiremo alcuni temi sociali di Polonia, che ha un governo nazionalista. cui si è parlato poco o per niente in campagna elettorale. Vi porteremo anche in Africa e negli Enrico Lucci sarà in tutti i luoghi del potere e ci informerà Stati Uniti. Approfondiremo alcuni temi con il suo modo imprevedibile di narrare. sociali, mentre Enrico si farà trovare in Ti dividi tra la conduzione e le tue inchieste. Come vivi que- tutti i luoghi del potere». Valentina Petrini sta dicotomia? è tornata a condurre con Enrico Lucci Il trucco e l’abbigliamento mi aiutano ad essere meno “Nemo”, il venerdì in prima serata su Rai2 informale di quanto realmente sono, ma stare sul palco insieme ad Enrico significa soprattutto lanciare i nostri pezzi da inviati. Essere sul campo in mezzo alla gente per portare le nostre esperienze in studio rappresenta uno degli obiettivi di questo progetto. Fin dall’inizio la volontà è stata quella di provare a mettersi in gioco per creare qualcosa di diverso. Amo il mio lavoro di inviata, mi permette di capire un sacco di cose, mi aiuta ad assimilare i punti di vista più differenti e avere una visione ampia di quello che succede nel mondo. Mi dà l’opportunità di riferire al pubblico ciò che ho visto con i miei occhi. S’instaura una sorta di dialogo: “Questo è il mio racconto, voi cosa ne pensate?”.

Come è nata la tua passione di andare a cercare le notizie direttamente sul posto? Premetto che non faccio nulla di diverso rispetto a quello che fanno tanti altri colleghi, comunque la scelta di andare fuori dall’Italia per me è stata una sfida degli ultimi tre anni. Mi sono sempre occupata di emigrazione e avevo il desiderio di capire l’origine di una serie di problematiche. Dall’Italia siamo abituati a vedere solo l’ultimo atto, ovvero

16 TV RADIOCORRIERE 17 il barcone carico di naufraghi che arriva sulle nostre coste, perciò sono voluta andare sui luoghi di frontiera, in Africa, in Libia, in Niger e anche in Iraq, nei posti dove tutto ha inizio. Però non mi considero un’inviata di guerra e conservo il massimo rispetto per quei colleghi che di tutto questo si occupano ogni giorno. Personalmente sento la responsabilità di andare alla radice di quei fenomeni, come i flussi migratori, le guerre e la povertà, che per forza di cose attraversano la nostra società.

In questa nuova stagione di “Nemo” dove ci porti? Ho sentito l’esigenza di andare nell’Europa dell’Est. Riparto dalla Polonia, quel modello europeo che rappresenta una parte politica che alle nostre recenti elezioni ha avuto successo. Nei suoi comizi elettorali Salvini e non solo hanno fatto riferimento al “modello europeo”. Volevo capire cosa fosse realmente e così ho deciso di dirigermi in Polonia, che ha scelto un governo nazionalista ed è stata messa sotto osservazione dalla Ue per una serie di norme che l’Europa considera non conformi ai principi democratici dei trattati europei.

E cosa hai trovato? Un Paese molto attaccato al suo governo. Mi limito ad osservare: il popolo sceglie chi votare e la democrazia è anche questo.

Uno dei momenti più coinvolgenti di “Nemo” è la testimo- nianza. Insieme ai reportage e alle nostre storie questa è la parte del format che ci identifica di più. E’ una delle idee di Alessandro Sortino: il testimone si viene a raccontare senza alcuna mediazione. Un modo per avvicinarci al pubblico. E’ come tendere la mano, allungarla fino a toccare lo spettatore dall’altra parte. 

18 TV RADIOCORRIERE 19 CINEMA

Da un lato l'omertà e la compiacenza, dall'altro il coraggio di una donna che sfida tutto questo. È la storia di Nina, interpretata da Cristiana Capotondi, la protagonista del film di Marco Tullio Giordana "Nome di donna". «Mi ha sempre impressionato – dice il regista - la mancanza di solidarietà anche di donne verso altre donne, il fastidio che provoca negli altri dover prendere posizione»

20 TV RADIOCORRIERE 21 a scelta di uscire nelle sale proprio l'8 marzo ha avuto un valore simbolico. "Nome di donna", il film di Marco Tullio Giordana prodotto con Rai Cinema, è una storia tutta al femminile nata dalla penna di Cristiana Mainardi, che firma con Giordana la sceneggiatura. Racconta una delle tantissime vicende Ldi molestie subite dalle donne sul luogo di lavoro, che un recente rapporto Istat quantifica con la rilevante cifra di un milione e mezzo. Il contesto è quello di una lussuosa residenza per anziani a conduzione privata e religiosa. La protagonista è Nina, interpretata da Cristiana Capotondi, una ragazza che desidera lavorare per mantenere se stessa e la propria figlia e non vuole accettare compromessi. Nel cast ci sono Stefano Scandaletti nel ruolo del compagno della giovane e Michela Cescon, l'avvocata che la difenderà, mentre Valerio Binasco veste i panni del direttore della struttura, il molestatore, e Bebo Storti quelli del sacerdote complice. «L'altissimo numero di donne che hanno subito molestie sul posto di lavoro deve far pensare e reagire. L'omertà è una parola intraducibile in altre lingue, ma sono convinto che presto cadrà», afferma il regista.

È un film di denuncia? Parliamo delle molestie sul luogo di lavoro, tema balzato di recente agli onori della cronaca, ma nascosto per anni sotto il tappeto. Non è un film di "denuncia", non m'interessa fare il moralista. Il film indaga più che sul "fatto", sul sasso lanciato nello stagno, sulle conseguenze che ne derivano, sui cerchi che si allargano fino a lambire sponde anche molto lontane. Una di queste è l'ostilità che immediatamente avvolge la vittima, l'insinuazione che "se la sia cercata", la solitudine in cui si trova chi non intende sottostare. Un film che racconta l'omertà, la compiacenza, il disonore generale e il coraggio invece di una donna che sfida tutto questo e si ribella dimostrandosi più forte del luogo comune.

Cristiana Mainardi ha scritto il soggetto e insieme firmate la sceneggiatura. Avete creduto subito in questa storia? Quando Cristiana cominciò a scrivere, e per tutto il periodo delle riprese, ho pensato che non sarebbe stato facile ottenere attenzione. Un po' perché si scatenano automatismi e fazioni, un po' perché si rischia l'ipocrisia del "politicamente corretto". Non che il "politicamente scorretto" sia meno stucchevole perché si è visto anche in tempi recenti l'untuosità di quanti sono andati subito a sbucciare le vittime dei soprusi anziché difenderle o esprimere loro solidarietà. E il predatore gode, evidentemente non solo in Italia, di una sorta d'impunità "culturale".

In che senso? Nel senso che le sue avances sembrano goliardia o goffaggine, non passa per la testa che siano invece aggressioni. Comportamenti tanto più detestabili quando consumati sui luoghi di lavoro, approfittando della gerarchia per mettersi in franchigia. Mi ha sempre impressionato la solitudine che colpisce chi osa ribellarsi, la mancanza di solidarietà anche di donne verso altre donne, il fastidio che provoca negli altri dover prendere posizione.

E la giustizia come funziona in questi casi? Quando si accusano le parti lese di non essersi rivoltate, di non aver denunciato per tempo, addirittura di aver "provocato" la situazione, ci si rende conto che il senso comune, la morale corrente sostiene il seduttore, fa il tifo per lui. Eppure il legislatore italiano è stato tra i primi a riconoscere la violenza come reato contro la persona e non contro la morale, com'è stato per secoli. C'è una bella differenza fra violenza e molestia, non bisogna dimenticarlo. Ma sempre di ingiuria contro la persona si tratta.

22 23 Cosa fa scattare la molla nel "predatore"? È un meccanismo che tocca la disuguaglianza, il potere che qualcuno esercita su qualcun altro. Ha molto più a che fare con la lotta di classe che con la prevaricazione sessuale. Le obiezioni sono banali: Allora non si può più fare la corte? Ci vuole la liberatoria prima di azzardare una carezza? Io rispondo che è inutile nascondersi dietro un dito perché ognuno, uomo o donna che sia, sa benissimo cosa sta succedendo, conosce qual è il limite e chi lo oltrepassa si rende conto che sta violando un confine.

Per la location ha scelto la Lombardia. Come mai? Ho girato a Milano i miei primi film, poi sono sempre stato in giro non solo per l'Italia, ma ho fatto set anche in Gran Bretagna, Angola, Norvegia, Grecia, Afghanistan… Mi sono trovato a casa dappertutto senza soffrire di nostalgia, ma tornare sui luoghi dell'infanzia, la bassa lombarda, le anse del Ticino, i canali di Genivolta presso Cremona, villa Mazzuchelli a Brescia e finalmente nella Milano così diversa da quella che ho lasciato quarant'anni fa è stato come riandare indietro nel tempo. Mi sono accorto di quanto sia fotogenica la mia terra e suggestivi la sua luce e il cielo così abilmente fotografati da Vincenzo Carpineta.

Regia di Marco Tullio Giordana Parliamo degli attori... Sceneggiatura di Cristiana Mainardi con Marco Tullio Il loro contributo è stato molto importante: le loro invenzioni, il Giordana modo in cui ognuno ha cercato di esprimere sensazioni proprie. Cast Artistico: Cristiana Capotondi, Valerio Binasco, Stefano Cristiana Capotondi si è tuffata nel personaggio di Nina volendo Scandaletti, Michela Cescon, Bebo Storti, Laura Marinon. esprimere, anziché fragilità, la determinazione di chi rifiuta di Con Anita Kravos, Stefania Monaco, Renato Sarti, Patrizia farsi schiacciare. Valerio Binasco non ha avuto paura di calarsi Punzo E Patrizia Piccinin. Con La Partecipazione Di Vanessa nei panni dello sgradevole disturbato molestatore, credo che il Scalera, Linda Caridi E Adriana Asti suo fosse il ruolo più difficile. Bravissimi tutti, da Michela Cescon Una produzione Lumière & Co. Con Rai Cinema a Bebo Storti, Stefano Scandaletti, Laura Marinoni, Renato Sarti, Distribuzione Videa Anita Kravos, Patrizia Punzo, Gabriella Riva, Patrizia Piccinini e l'esordiente Stefania Monaco, fino alle amichevoli fulminanti TRAMA apparizioni di Vanessa Scalera e Linda Caridi.

Quali sensazioni ha voluto che trasmettesse ciascun personaggio i racconta la storia di Nina (Cristiana Capotondi), una al pubblico? giovane madre single che all'inizio dell'estate decide di S Ciascuno di loro nel film è in costante evoluzione perché deve lasciare Milano e di trasferirsi con la figlia in un paesino prendere atto di una crisi, di una totale precarietà. Questo della bassa Lombardia. Qui trova impiego in una prestigiosa riguarda non solo le colleghe di Nina, pronte a isolarla nel timore clinica privata per anziani, dove ha modo di relazionarsi di veder franare tutto l'ecosistema a cui si sono drammaticamente le altre donne che lavorano lì, alcune italiane e molte adeguate, ma anche i personaggi maschili, anche gli antagonisti, straniere. Questo luogo elegante e quasi fiabesco nasconde dapprima sfrontati poi sempre più fragili, sempre meno convinti però uno scomodo segreto legato al torbido sistema di e invulnerabili. Questo ha richiesto da parte di tutti gli interpreti favori messo in piedi dal manager della struttura Marco Maria Torri (Valerio Binasco). Quando Nina scoprirà questo un continuo lavoro sulla propria ambiguità. Hanno dovuto usare deprecabile comportamento verrà inizialmente isolata dalle le parole del testo non per comunicare ma, al contrario, per colleghe, preoccupate di perdere il posto di lavoro. Ma ben nascondersi. Anche Nina subisce continui andirivieni fra momenti presto troveranno tutte la forza di affrontare il direttore e in cui è convinta e altri in cui dubita di sé, ha paura di non farcela. lanciarsi in un'avvincente battaglia per i loro diritti e la loro Non è un'eroina né una fanatica, né tantomeno l'attivista di una dignità di donne.  buona causa, ma solo una persona che vede minacciate le sue sicurezze e soprattutto la sua integrità. 

24 TV RADIOCORRIERE 25 LORENZO PAVOLINI

UN FENOMENO TUTTO DA LEGGERE

ino al 26 maggio, ogni sabato alle 18.00, il programma di Rai Radio3 “Pantheon” avrà come titolo “Il Sessantotto in 13 libri”. «A cinquant’anni dai giorni che segnarono l'apice di un movimento che seppe aggregare spontaneamente masse di giovani di mezzo mondo uniti nella Tredici appuntamenti di Fcontestazione contro i pregiudizi sociali e politici dell'epoca, esploriamo le sabato pomeriggio per letture che lo resero possibile e che ne documentano ancora lo spirito duraturo». commentare, con personaggi A parlare è Lorenzo Pavolini, scrittore e giornalista, ma anche voce nota di di cultura, altrettanti libri Rai Radio3: «E’ una radio speciale che si basa sulla divulgazione della cultura. che rappresentano un Ci collaboro da vent’anni». Gli ascoltatori si sono infatti abituati a seguirlo in periodo storico che ha programmi come “Ad Alta Voce”, “Zazà”, “Wikiradio” e più recentemente, ogni sabato alle 18.00, in “Pantheon” di cui è curatore e conduttore. lasciato il segno. Radio3 celebra il cinquantesimo Qual è l’obiettivo di questo programma? anniversario del Sessantotto Partiamo sempre da una ricorrenza, facciamo come una sorta di “manutenzione ordinaria” di alcuni monumenti culturali del passato. Abbiamo celebrato Gramsci con “Pantheon”, condotto da a ottant’anni morte e ricordato Primo Levi a trenta dal suicidio, solo per fare Lorenzo Pavolini che spiega: qualche esempio. Adesso, dopo mezzo secolo, è la volta del Sessantotto. Ci «Alcuni testi hanno saputo è sembrato giusto ricordare questo straordinario momento storico attraverso creare modelli su cui si alcuni libri. Sono tredici quelli che prenderemo in considerazione, ma in realtà basarono i giovani di allora ne esistono molti di più e tutti conservano intatto il loro fascino. per aderire a un movimento Hai scelto tu i libri? senza precedenti» Abbiamo provato a fare il punto con il nostro direttore, Marino Sinibaldi, e con la redazione sulle letture di quegli anni. Ma sono i nostri ospiti che decidono cosa vogliono commentare nel corso della puntata. Alcuni testi hanno saputo creare modelli culturali su cui si basarono i giovani di allora per aderire a un movimento che ha rappresentato l’apice, il culmine di un processo virtuoso che era già cominciato molto tempo prima. Parliamo di libri anche se siamo consapevoli che il Sessantotto fu un fenomeno ampio di costume, di fermenti artistici di rilievo a trecentosessanta gradi che contribuì alla trasformazione della società.

Chi sono stati i protagonisti dei primi appuntamenti? In ogni puntata c’è un testimone diverso, persone che ci interessava sollecitare

26 TV RADIOCORRIERE 27 sul tema. Nella puntata di esordio abbiamo avuto Goffredo Fofi, un intellettuale che all’epoca dirigeva i “Quaderni piacentini”, una rivista di successo del movimento studentesco. Ha scelto di parlare con noi de “Il Mondo salvato dai ragazzini” di Elsa Morante, un poema dove la canzone dei “Felici pochi Infelici molti”, incita alla rivolta. A rileggerlo oggi, ci restituisce l’entusiasmo che si respirava IL SESSANTOTTO allora quando si pensava che il mondo potesse cambiare davvero. SU RADIO3

Chi altri hai intervistato? Oltre all’omaggio di “Pantheon” con tredici libri in altrettante Dacia Maraini, che negli anni Settanta è stata protagonista puntate, Rai Radio3 dedica ai cinquant’anni del Sessantotto del movimento femminista. Ha scelto il libro “Dalla parte un’intera settimana di programmazione, dal 12 al 18 marzo. delle bambine” di Elena Giannini Belotti, dove viene Verrà raccontata la cultura di un’epoca che lasciò il segno raccontato come i condizionamenti di genere siano molto anche nella scienza, nella musica, nell’arte e nel teatro. presenti nei primi anni di vita e comportino il successivo Saranno coinvolte tutte le trasmissioni, da “A3” a “Prima radicamento di stereotipi. Maraini ci fa capire quando e Pagina”, passando per “Pagina3”, dove verranno lette le come viene messa in discussione l’autorità del maschio riviste di quegli anni come Linus, Le Scienze o l’Europeo. Il nella famiglia, mentre le donne prendevano coscienza di sé. 9 marzo “Fahrenheit” affronterà il tema durante la diretta Con lo storico Alessandro Portelli abbiamo invece analizzato da Milano per la Fiera Tempo di Libri. “Radio3 Mondo” l’Autobiografia di Malcom X nella scorsa puntata. racconterà il Sessantotto nel mondo e “Idealista” dedicherà l’intera settimana ai cinque gruppi che si sono formati Quali libri proporrai nei prossimi appuntamenti? nel Sessantotto in Europa, alle cinque migliori copertine Il 24 marzo, con lo scrittore e critico letterario Marco firmate Hypgnosis, a alle canzoni, a cinque musicisti che Belpoliti, parleremo de “Il Contesto” di Leonardo Sciascia, poi hanno esordito in quell’anno e a cinque santuari della sarà la volta de “L’idiota della famiglia” di Jean Paul Sartre musica di allora. “Battiti” dedicherà la notte tra sabato 17 insieme al filologo Massimo Raffaeli. L’ultima puntata andrà e domenica 18 a quest’anno spartiacque, così come “La invece in onda live da Cesena durante la Festa di Radio3 con grande radio” del 18 marzo, giorno in cui “La lingua batte” Franco Lorenzoni che commenterà il libro di Don Lorenzo in diretta dall'Auditorium Parco della Musica di Roma per Milani “L’obbedienza non è più una virtù”. lo Speciale "Libri Come" presenterà insieme a Ennio Peres i sessantotto anagrammi di "C'era una volta il Sessantotto". Cosa ti affascina del Sessantotto? Anche “Hollywood Party” avrà una programmazione ad hoc Il fatto che per la prima volta i giovani di una generazione del Cinema alla radio da fine febbraio a maggio hanno potuto mettere in discussione alcuni principi “Tutta l’Umanità ne parla” dedica invece la puntata del 10 dell’organizzazione sociale che erano rimasti immutati da marzo al tema, mentre il 17 marzo inizia “Album 1968”, un svariati anni. ciclo sulle rassegne stampa dei settimanali del 1968 letti da David Riondino come fossero appena stampati, cogliendone Pensi che ci sarà un altro Sessantotto? gli aspetti politici e di attualità .  Me lo augurerei per quelle culture che hanno potuto vivere meno certe libertà, ma obiettivamente credo che un altro Sessantotto non ci sarà.  CARLO ALBERTAZZI Il sabato alle 23.35, su Rai Radio1 c'è "Il pescatore di perle", il programma ideato e condotto da Carlo Albertazzi giunto alla quinta edizione. Nenni e Mussolini, Aldo Moro, e Togliatti, ma anche il commissario Maigret interpretato da Gino Cervi e la Dolce vita saranno al centro delle prossime puntate. «Il resto lo fanno i nostri ospiti e i preziosi materiali delle Teche Rai», dice il giornalista

a cultura può essere declinata in tanti modi, alcune più umani. Un'altra puntata sarà dedicata alla morte di volte anche piacevolmente sorprendenti, come Palmiro Togliatti, assassinato davanti alla Camera dei Laccade per "Il pescatore di perle", il programma di deputati da uno studente che apparentemente non aveva Rai Radio1 ideato e condotto dal vicedirettore di Radio alcun motivo per compiere quel gesto. È uno dei misteri Parlamento Carlo Albertazzi. Ogni sabato, in poco meno della storia che proveremo a ricostruire. di mezz'ora, dalle 23.35 a mezzanotte, vengono proposti personaggi e storie di cui abitualmente si parla poco. «A In qualche occasione hai fatto riferimento ad alcuni pro- livello strutturale, in questa quinta stagione, non ci sono grammi televisivi per parlare di costume, come è accaduto differenze sostanziali – spiega il giornalista - perché con "Carosello" e per i sessant'anni dello "Zecchino d'oro". Suc- continuiamo a ripercorrere, con i nostri ospiti e grazie ai cederà ancora? preziosi materiali delle Teche Rai, storie apparentemente In questa stagione dedicheremo una puntata speciale cadute nell'oblio». alle Inchieste del Commissario Maigret, la popolare serie televisiva resa indimenticabile dall'interpretazione Come vengono scelti i protagonisti di ogni puntata? di Gino Cervi. Esamineremo delle analogie tra la serie Non esiste un criterio particolare. Spesso lo spunto arriva ispirata ai gialli di Georges Simenon e quella che oggi da una ricorrenza, da un articolo di giornale, ma anche da vede protagonista "Il commissario Montalbano" tratta un discorso sentito in autobus o al bar. Ci piace andare dai romanzi di Andrea Camilleri. Perché? Forse perché a rivedere quelle cose che nascondono delle chicche all'epoca, parliamo della seconda metà degli anni sconosciute ai più. Nelle prossime settimane, ad esempio, Sessanta, Camilleri lavorava in Rai e fu delegato proprio parleremo di un'amicizia poco nota, quella fra Pietro Nenni e Benito Mussolini. Entrambi romagnoli, si ritroveranno alla produzione della serie interpretata da Cervi. Qualcuno distanti politicamente ma sempre vicini umanamente, ci vede delle affinità e noi ne parleremo con i nostri ospiti. amici-nemici per tutta la vita insomma. Ma, ironia della Che altro hai in cantiere? sorte, i due si ritroveranno insieme al confino sull'isola di Tante storie. Sicuramente ripercorreremo il periodo Ponza dopo la caduta del duce del 1943. Nenni era stato della Dolce vita che, dal 1958 ai primi anni Sessanta, confinato per volere di Mussolini non in quanto oppositore fece scalpore in una Roma cinematografica e godereccia del regime fascista, ma perché il duce volle salvarlo dalla travolta dal boom economico. Poi, come sempre accade, deportazione tedesca dopo l'arresto in Francia. Una storia volteremo pagina e dedicheremo una puntata a un triste affascinante e ricca di sfaccettature. anniversario, quello sull'infamia delle leggi razziali che Storia e politica rappresentano il binomio da cui prendi risalgono al luglio del 1938. spunto più spesso. Cosa ascolteremo prossimamente? A cosa ti sei ispirato per realizzare "Il pescatore di perle"? Torneremo sulla tragedia che vide protagonista Aldo Alla mia esperienza giornalistica quotidiana. Sono Moro perché quest'anno ricorrono i quarant'anni da convinto che ci sono tanti modi di raccontare i fatti, quella brutta pagina di storia. Vogliamo ricordare la vicenda complessa del rapimento dello statista ma ci uno è quello di ripercorrere il passato per capire come soffermeremo soprattutto sui cinque agenti della scorta siamo oggi. Un processo che riesce a interessare anche IL PASSATO che persero la vita trucidati, sulle loro famiglie sconvolte. le persone più giovani. Abbiamo un pubblico attento e Proprio in questi giorni è stata esposta a Roma la vettura la soddisfazione più grande l'ho avuta di recente da un su cui viaggiava Moro, una Fiat 130 blu, e noi abbiamo ascoltatore che mi ha contattato per dirmi che l'avevamo raccolto la testimonianza del figlio di Domenico Ricci, accompagnato con il nostro programma fin sotto casa, ma PER CAPIRE IL PRESENTE autista e caposcorta del leader della Dc, che racconta come lui ha preferito rimanere ancora un po' in macchina con il padre avesse fatto di quella macchina la sua seconda la radio accesa perché era particolarmente attratto da casa. Del sequestro Moro ci addentreremo negli aspetti quanto stavamo raccontando. 

30 TV RADIOCORRIERE 31 CULTURA 120 ANNI DI UN PRINCIPE CINEMA EUROPEO DISOBBEDIENTE L'amore proibito tra l'erede al trono La diversità e la ricchezza del cinema del vecchio continente attraverso Edoardo VIII, figlio di Giorgio V, e la registi celebri, grandi attori e film di culto di dieci Paesi europei. È quello che sua Wallis, l'ereditiera americana già propone la nuova serie "Cinekino", il martedì in prima visione dal 13 marzo in sposata con l'industriale inglese Ernst seconda serata su Rai5 Simpson. A "Passato e Presente", il 13 marzo su Rai3 e Rai Storia, il racconto di Paolo Mieli con il professor Francesco Perfetti entoventi anni di cinema europeo raccontati attraverso le testimonianze dei suoi protagonisti Ce le scene significative di alcuni tra i più bei a storia d'amore, piena di conseguenze film di dieci Paesi europei. È la nuova serie "Cinekino", politiche, tra il principe di Galles che Rai Cultura propone il martedì in prima visione LEdoardo VIII e l'ereditiera americana dal 13 marzo alle 23.00 su Rai5. Ogni documentario Wallis Simpson a "Passato e Presente" del 13 della serie, composta da dieci appuntamenti, parte marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai dalla cinematografia di uno specifico Paese per arrivare Storia, Paolo Mieli la rievoca con il professor a descrivere la diversità e la ricchezza dell'intero Francesco Perfetti. cinema europeo. Attraverso registi celebri, grandi Edoardo, figlio di Giorgio V, è nato nel 1894 e attori, momenti chiave e film di culto, la serie esplora fin dall'infanzia è stato educato per diventare le culture cinematografiche di dieci Paesi europei: re. Bello, elegante e atletico, a diciotto anni Germania, Francia, Italia, Belgio, Gran Bretagna, Spagna, è già un principe da fiaba. Nel 1931 incontra Svizzera, Polonia, Austria, Slovacchia e Repubblica la donna della sua vita: Wallis Simpson, una Ceca. Protagonista del primo appuntamento è il cinema giovane americana che proviene da una tedesco. Dai film muti dei primi del Novecento al recente famiglia borghese di Baltimora ed è sposata successo "Toni Erdmann" (Vi presento Toni Erdmann, con l'industriale inglese Ernst Simpson. ndr), l'episodio spiega la diversità del cinema tedesco. Alla morte del padre Giorgio V, avvenuta il 20 Mentre i registi Tom Tykwer e Christian Petzold tornano gennaio 1936, Edoardo annuncia che salirà sui classici: "Der letzte Mann" (L'ultima risata) del 1924, al trono accompagnato proprio da Wallis, "Unter den Brücken" (Sotto i ponti) del 1944 e "In nonostante lei sia ancora sposata. Si apre jenen Tagen" (In quei giorni) del 1947, Andreas Dresen così una crisi politica e istituzionale senza rievoca la 'fiaba' antifascista di "Jakob der Lügner" precedenti, conclusa con l'abdicazione del (Jakob il Bugiardo) del 1974, unico film prodotto nella principe a favore del fratello minore Alberto Repubblica Democratica Tedesca ad essere nominato duca di York, che diventa re Giorgio VI. all'Oscar, che affronta una delle pagine più cupe Dopo l'abdicazione, Edoardo diventa duca della storia della Germania: l'esilio di più di duemila di Windsor e il 3 giugno 1937 sposa la sua rappresentanti dell'industria cinematografica durante amata nel Castello di Candé a Monts, in il periodo nazista. Seguirà la rinascita, a partire dagli Francia con una cerimonia privata che viene anni Sessanta, con la generazione del Manifesto di disertata dall'intera famiglia reale.  Oberhausen. 

32 TV RADIOCORRIERE 33 IL NAPOLEONE DEL REGGAE

Il regista Kevin MacDonald ripercorre PERCHÈ SI SONO ESTINTI la vita e la musica di Bob Marley in un documentario trasmesso su Rai5 il 14 marzo arricchito dalle testimonianze di parenti e amici dell'artista

ob Marley, il Napoleone del Reggae, I NEANDERTHAL simbolo di libertà che vive eternamente Bgrazie all'amore e all'ammirazione sconfinata dei fan di tutto il mondo che, dalla Giamaica all'Africa passando per l'America e Con una formula rinnovata, dal 15 marzo in prima serata su Rai Storia, l'Europa, ne mantengono viva la leggenda. va in onda la nuova edizione di "a.C.d.C." on il professor Alessandro Il regista Kevin MacDonald ripercorre la vita Barbero che apre un filo diretto con i telespettatori che potranno e la musica del "Re del reggae" nel film- inviargli domande e curiosità documentario "Marley", in onda il 14 marzo alle 22.40 su Rai5. Il filmato raccoglie le testimonianze dei familiari di Marley e dei suoi amici d'infanzia, e ricostruisce la principale al big bang al Novecento, un viaggio nel tempo in compagnia del professor produzione di dischi dell'artista, con alcuni Alessandro Barbero. È la nuova edizione di "a.C.d.C.", in onda dal 15 marzo significativi dietro le quinte e aneddoti. Primo alle 21.10 su Rai Storia con una formula rinnovata. Infatti Barbero, oltre documentario autorizzato dalla famiglia D a introdurre ogni settimana un documentario dedicato a un tema, un conflitto o Marley è stato presentato al Festival di Berlino un personaggio del passato, apre un filo diretto con i telespettatori che potranno 2012. "Stand up for your rights!" inneggiava inviargli domande e curiosità Bob Marley in Get Up, Stand Up. Un messaggio Nel primo appuntamento sono di scena i Neanderthal, i nostri parenti più prossimi di preghiera e speranza che non ha perso di che quarantamila anni fa popolavano le steppe eurasiatiche. Le scoperte più significato a più di trent'anni di distanza. recenti degli scienziati hanno rilevato che ossero molto più simili a noi di quello Perché mai come oggi abbiamo bisogno di che fino ad oggi si era immaginato. Perché dunque si estinsero? Il documentario "Redemption".  approfondisce alcuni aspetti della loro struttura corporea e delle loro tecniche di caccia, per cercare di comprendere se alcune caratteristiche abbiano giocato un ruolo fondamentale nella loro scomparsa. 

34 TV RADIOCORRIERE 35 ARTISTA DI PENNA E PENNELLO

Culturalmente allevata nella Torino antifascista degli anni Trenta, la scrittrice e pittrice Lalla Romano è protagonista de "L'altro ‘900", in prima serata su Rai5 il 19 marzo. Nel SOTTO IL VULCANO corso della puntata verranno mostrati i suoi dattiloscritti, manoscritti, appunti, schizzi e scarabocchi Dal 19 al 22 marzo in seconda serata su Rai Storia, un reportage in quattro puntate alla Romano è la scrittrice protagonista del secondo appuntamento con "L'altro ‘900", il nuovo di Raffaele Siniscalchi, giornalista, autore e curatore di importanti inchieste, programma di Rai Cultura in onda in prima visione il 19 marzo in prima serata su Rai5. La puntata recentemente scomparso. La protagonista è Napoli, tra bellezza e degrado è stata registrata nella natìa Demonte, nel Cuneese, e a Milano, sia nella casa della scrittrice oggi sede di un'associazione culturale che porta il suo nome, sia nell'attigua biblioteca Braidense che alla LRomano ha dedicato una sala. Verranno proposte interviste a Giulio Ferroni, storico e critico della letteratura, allo scrittore Paolo Di Paolo e al curatore delle opere e compagno di un lungo tratto di vita Antonio Ria. I apoli, una città in bilico tra bellezza e degrado. La racconta il reportage "Sotto brani scelti dalla sua vasta produzione sono affidati all'interpretazione di Daria Deflorian e registrati nella il vulcano. Viaggio nel disagio metropolitano": quattro puntate, in onda su cornice delle Olearie papali presso le Terme di Diocleziano in Roma. «Lalla Romano – racconta Ferroni - è stata Rai Storia da lunedì 19 a giovedì 22 marzo alle 23.00, firmate da Raffaele anche pittrice e poetessa, allevata culturalmente nella Torino antifascista degli anni Trenta in un intreccio di Siniscalchi, con le quali Rai Cultura rende omaggio al giornalista, autore e intelligenze straordinarie, da Franco Antonicelli, Natalia e Leone Ginzburg, Mario Soldati a Carlo Dionisotti e Ncuratore di importanti inchieste, recentemente scomparso. Realizzato nel 1995, e ancora Cesare Pavese. Una Torino nella quale si respirava l'impronta di Gobetti e di Gramsci». Lo scrittore Paolo di di grande attualità, "Sotto il Vulcano" è una delle più importanti inchieste di Siniscalchi Paolo aggiunge: «Il suo è stato un continuo corpo a corpo con la parola, un lavoro a togliere e a cercare, ad che osserva in ciascuna puntata alcuni aspetti peculiari della città partenopea: dall'arte allontanarsi da rischi di autobiografismo e di sdolcinature e mettendo al centro del suo progetto di scrittura di arrangiarsi al lavoro nero, dal disagio sociale ai minori a rischio. la memoria». Viaggiatrice curiosa, ritrattista introspettiva crebbe alla scuola di Casorati. «Aveva il dono della Raffaele Siniscalchi negli anni Settanta è tra gli autori di "Cronaca", che racconta un'Italia seconda vista - racconta Antonio Ria a cui oggi è affidato l'intero corpus dei lasciti intellettuali della scrittrice in piena trasformazione, dando voce ai protagonisti della vita sociale. Tra gli anni Ottanta –. Anche nell'ultimo periodo della sua lunga vita, quando ormai la cecità la stava aggredendo, ha continuato a e Novanta firma inchieste sugli sviluppi tecnologici del settore televisivo, sulla situazione scrivere e a disegnare in una rarefazione assoluta e sublime che è la cifra più alta della sua opera». Accanto ai della sanità in Italia. Con "Passaggio a Occidente" del 1993 il suo approfondimento molti titoli, ai quadri, alle foto e ai brani di Lalla Romano, la puntata propone alcune preziose rarità custodite giornalistico riguarda le repubbliche satellite dell'ex impero sovietico: Bulgaria, Romania, presso la Sala Lalla Romano della Biblioteca Braidense: i dattiloscritti e i manoscritti con le varianti, appunti Ungheria. In "Mediamente" lo sguardo è invece rivolto alle nuove realtà virtuali, mentre le visivi, schizzi e scarabocchi che sempre accompagnavano la sua quotidianità come se il testo e l'immagine varie serie de "Il grillo", discussioni tra studenti e intellettuali, avvicinano i liceali di ogni fossero parte di un unico linguaggio. E infine gli estratti di due preziose interviste che Lalla concesse, circa parte del Paese ai grandi temi etici, politici, storici, sociali.  venticinque anni fa, alle telecamere della Rai.

36 TV RADIOCORRIERE 37 RAGAZZI

Segreti e sorprese nella seconda stagione della serie "Soy Luna", su Rai Gulp con un appuntamento quotidiano. In tutto ottanta episodi per raccontare la vita della protagonista interpretata dalla diciottenne , che si definisce "una guerriera". Al suo fianco, nel ruolo del fidanzato Matteo, l'attore italiano

opo aver conquistato il pubblico con la sua travolgente simpatia, Karol Sevilla torna al fianco di Ruggero Pasquarelli nella seconda stagione di "Soy Luna", in onda tutti i giorni alle 20.05 Dsu Rai Gulp. La serie, composta da ottanta episodi di quarantacinque minuti ciascuno, grazie al suo incredibile mix di musica, storie avvincenti e passioni, trasporterà ancora una volta il giovane pubblico nel frizzante e coloratissimo mondo di Luna, in cui nuove e appassionanti sfide attendono i giovani protagonisti. In questa seconda stagione la ragazza tenterà di scoprire il segreto che tanto preoccupa Matteo e incontrerà il padre della sua matrigna Sharon con il quale sente fin da subito uno strano legame. Matteo dovrà scegliere se rimanere fedele al padre o alla sua passione, una decisione per niente facile che lo metterà a dura prova. Inoltre un evento imprevisto metterà in crisi la squadra di pattinaggio del Jam&Roller che dovrà unire le forze per risolvere la situazione e Luna scoprirà finalmente un grande segreto che cambierà la sua vita per sempre. Nella nuova stagione, oltre a ritrovare i protagonisti della serie, ci saranno un sacco di nuovi personaggi. , che interpreta Ambar afferma: «Ci sono tanti nuovi protagonisti nello show ed è stato davvero bello condividere il set con nuove persone, soprattutto è stato un grande onore lavorare con l'attore argentino Roberto Carnaghi che interpreta il padre di Sharon». Il cast di Soy Luna è venuto di recente in Italia per il tour musicale organizzato dopo il grande successo dello show. A diciotto anni Karol Sevilla è un'adolescente con il piglio di "una guerriera". Come ha spiegato nel corso della sua recente visita nel nostro Paese, «La parola paura non è nel mio vocabolario». La serie, che ha preso il via nel 2016, ha presto superato i confini sudamericani come è capitato per "Violetta" e attualmente viene trasmessa in ben centocinquanta Paesi. Un successo che ha confermato lo status di pop idol (quasi 12,5 milioni di followers tra Instagram, Facebook e twitter) per il ventiquattrenne abruzzese Ruggero Pasquarelli che, dopo la partecipazione nel 2010 a "X factor" su Rai 2 e aver condotto in Rai programmi come "Social King" e "Cartoon Magic", è approdato prima nel cast di "Violetta" e poi di "Soy Luna", dove interpreta l'innamorato della protagonista, Matteo. «Andremo avanti con il tour fino a dicembre, poi non so cosa accadrà - ha detto -. Io però ho tanta voglia di tornare in Italia, voglio ricominciare a parlare bene la mia lingua e dedicarmi al mio disco, come ho promesso ai fan. Voglio far conoscere a tutti la mia musica». Per il resto ci sono anche UNA progetti con la fidanzata Candelaria Molfese, l'attrice conosciuta sul set di "Violetta", con la quale vorrebbe mettere su famiglia. Nella serie Luna è un'estroversa adolescente, grande talento del pattinaggio, che si trasferisce con la famiglia adottiva dal Messico a , dove incontra l'amore e scopre la verità sulle sue origini. Come era capitato a Martina Stoessel per Violetta, anche Karol Sevilla è diventata un modello per tanti bambini e giovani teenager. «È un ruolo che non mi pesa – commenta lei -. Ne sento la responsabilità, ma per me è un sogno realizzato avere questa possibilità». Mentre su Rai Gulp è in onda la seconda GUERRIERA stagione, già si sta lavorando alla terza dove non mancheranno i colpi di scena. 

38 S U I PAT T I N I TV RADIOCORRIERE 39 LIBRI esoconti giornalistici che assomigliano talvolta a sentenze definitive, che inducono il lettore e il telespettatore a "individuare" un colpevole anche anni prima che la giustizia abbia completato il proprio corso. In "Giornalisti o giudici", edito da Rai Eri, due firme eccellenti del giornalismo italiano come Vittorio Roidi e Lorenzo Grighi esaminano le modalità con le quali la cronaca nera tratta i suoi Rprotagonisti. Una critica severa, che muove da un'analisi circostanziata dell'attività di giornali e televisioni nel racconto degli omicidi di Chiara Poggi e di Meredith Kercher. TROPPA Cosa vi ha spinto a scrivere un libro che critica una certa tendenza giornalistica di trovare la verità prima che lo faccia la giustizia? ROIDI Mi occupo di questo tema da diversi anni. Con Lorenzo Grighi abbiamo messo a raffronto i casi di Alberto Stasi e di Raffaele Sollecito, le storie di due giovani brillanti, bravi sul piano scolastico, coinvolti in omicidi che hanno suscitato grande interesse tra la gente. Uno è stato condannato, l'altro assolto, ma il comportamento dei mass media nei loro confronti è stato identico. La nostra idea è stata quella di documentare, di andare a vedere passo dopo passo, per capire come noi osservatori raccontiamo le storie. E abbiamo visto che c'è qualcosa che non va. Sono serviti anni per arrivare alle sentenze definitive, ma milioni di persone hanno MORBOSITÀ considerato gli imputati da subito colpevoli. Il nostro è un processo penale che dovrebbe essere paritario. Chi fa cronaca spesso non si limita a raccontare i fatti, ma prende per verità le informazioni che vengono dall'accusa. Questo fa sì che anche l'imputato che risulterà innocente, continuerà ad essere visto come colui che forse ha ammazzato. Con questo libro ci domandiamo se non si possa fare diversamente, invitiamo i NEI MEDIA colleghi ad una riflessione. Che cosa è accaduto all'informazione in questi anni? GRIGHI Abbiamo drogato il lettore e lo spettatore in particolare, dovendo fornire ogni giorno un elemento «La cronaca nera è diventata oggi il pezzo forte di contenitori televisivi in cui nuovo per stupire, interessare, per tenere il pubblico attaccato allo schermo. La cronaca nera, un tempo si mischia la figura del giornalista con quella dell'intrattenitore, abituando il trattata solo da giornali e telegiornali, è diventata oggi il pezzo forte di super contenitori televisivi, nei quali pubblico allo scandalo e alla continua attesa di svolte nelle indagini». Questa si mischia la figura del giornalista con quella dell'intrattenitore. Abbiamo dato l'abitudine alla sorpresa, allo critica viene da due autorevoli firme del giornalismo italiano come Vittorio Roidi e scandalo, al morboso: chi è davanti alla tv attende continue svolte nelle indagini. Se tutte quelle annunciate Lorenzo Grighi, che insieme firmano il libro "Giornalisti o giudici" edito da Rai Eri dai media fossero tali, i casi sarebbero risolti dopo tre giorni. Dovremmo attenerci invece agli atti processuali, quando non c'è niente di nuovo da dire evitare di parlarne, di grattare il fondo.

In quale direzione cambiare? ROIDI Non dobbiamo fare meno cronaca, ma farla in modo diverso, usando il linguaggio con più attenzione, riflettendo sulle parole che utilizziamo, sulle foto e sulle immagini che mostriamo. È anche doveroso chiedersi se sia giusto proporre al pubblico documenti che escono dalle procure ma che non sono ancora stati valutati dai giudici. Guardando certi contenitori ho l'impressione che si considerino i fatti di cronaca come dei canovacci da usare tutti i giorni e sui quali intervenire con una certa morbosità, come se si trattasse di spettacolo. GRIGHI Basterebbe seguire le regole deontologiche che i giornalisti si sono dati. Facciamo fare la nera a chi si occupa di nera e l'intrattenimento a chi fa l'intrattenimento. Quando parliamo sulla pelle delle persone abbiamo una grande responsabilità e non possiamo dimenticarlo. È necessario prestare attenzione anche all'utilizzo degli opinionisti. Uno psicologo e un criminologo, che intervengono su un caso che non hanno seguito direttamente ma lo conoscono solo per averlo letto sui giornali o visto in tv, potrebbero non essere particolarmente attendibili.

C'è il rischio che un'informazione poco corretta influenzi le indagini stesse? ROIDI Non c'è dubbio, lo dice la Cassazione in molte sentenze. Lo dicono anche le Camere Penali italiane, che documentano come la difesa si trovi spesso in difficoltà perché l'opinione pubblica è influenzata e probabilmente ad essere influenzato è anche chi deve giudicare. 

40 TV RADIOCORRIERE 41 MUSICA UNA LUNGA STORIA

il tardo pomeriggio di un freddo venerdì di febbraio li ha visti in scena nel corso dell’inverno, ne è stata la prova quando scendo dalla scaletta dell’aereo della tangibile. Accedo all’Oslo Spektrum quando sono da poco compagnia low cost che mi ha portato da Roma passate le 18.30, insieme a me altri dieci mila fedelissimi, un d'AMORE sino ad Oslo. L’I-Phone, appena riacceso, segna popolo di mezza età, i teen degli Ottanta. Il concerto apre con menoÈ quattro gradi. Attorno a me alti cumuli di neve e i colori la spirituale “This is our home”, insieme a “Break in the clouds”, Viaggio a Oslo per un imperdibile concerto degli A-ha, il mitico gruppo norvegese grigiastri del tramonto invernale scandinavo, in me il desiderio uno dei due inediti contenuti nell’album unplugged “Summer composto da Morten Harket, Paul Waaktaar-Savoy e Mags Furuholmen. Capace di trovare al più presto calore, riparo. Ha appena avuto inizio solstice”. Poche parole, rigorosamente in norvegese, e tanta di emozionare a distanza di oltre trent’anni, la band ha proposto tutti i suoi più il mio breve, brevissimo soggiorno norvegese. Pochi minuti musica. Al più loquace Mags il compito di salutare il pubblico prima dell’atterraggio una giovane studentessa americana mi grandi successi chiudendo con una straordinaria rilettura di “Take on me” prima che Morten dia voce ai grandi successi della band, aveva chiesto cosa stessi andando a fare così a nord, in un disseminati in tanti anni di carriera. Si susseguono “Lifelines”, momento dell’anno tanto ostico. Sorridendo le avevo risposto “I’ve been losing you”, “The sun always shines on Tv”, “Stay on che a spingermi lassù non erano né l’aurora boreale né l’urlo these roads”, ballate e uptempo che avvolgono di suoni l’arena. di Munch, né tantomeno la carne di balena, stavo andando Tra archi, chitarre acustiche e pianoforte ascoltiamo la dark in Norvegia per una questione di cuore. Una storia lunga “Memorial beach”, quindi hit indimenticate quali “Scoundrel oltre trent’anni, iniziata nel 1985 con una canzone, una hit days”, “Manhattan skyline” e “The living daylights”. A fare che aveva fatto ballare il mondo. Il brano era “Take on me”, spettacolo sono sonorità di rara bellezza, la compostezza e l’oggetto della mia passione? Gli A-ha e la loro musica. naturalezza di Mags, Paul e Morten sul palco sono disarmanti. Oslo mi appare da subito bella ed elegante, composta e Nessun divismo, come se gli oltre cento milioni di dischi al tempo stesso divertente. A sorprendermi sono il mare venduti nel mondo non fossero opera loro. Il concerto chiude completamente ghiacciato nel porto e una notte resa meno con un’intima rilettura di “Take on me” e l’apoteosi del pubblico. buia da un’incessante nevicata. La capitale norvegese si Lascio l’arena soddisfatto, con la certezza di averci visto giusto prepara ad ospitare il concerto dei suoi figli più famosi, la oltre trent’anni fa, quando ragazzo mi lasciai rapire da un band che ha portato (e porta) nel mondo le sonorità di una pop a tratti nostalgico e raramente scontato, ma anche con terra di confine. A trentacinque anni dal loro debutto, con un pizzico di amarezza, perché il mio Paese di questi A-ha, di diciassette album all’attivo, gli A-ha godono di ottima salute questi grandi musicisti, conosce poco o nulla. La domenica e popolarità. A parlare sono i numeri: oltre cinquanta concerti riparto per l’Italia pensando che nonostante il freddo e il nell’ultimo anno e mezzo, quasi tutti sold out, nelle arene più cambio euro-corona non proprio favorevole, tornerò presto in grandi arene dell’Europa e del Sud America. La vena artistica Norvegia. Salgo sul volo delle 18.00 per Roma, posto 14 F. di Morten Harket, Paul Waaktaar-Savoy e Mags Furuholmen Mentre l’aereo si muove lungo la pista innevata accendo la non si è mai esaurita e la loro capacità di innovare ed musica… Morten Harket canta “Living at the end of the world”. emozionare è cresciuta nel tempo: l’Mtv Unplugged Tour, che Quanta Norvegia in una sola canzone. 

42 TV RADIOCORRIERE 43 MUSICA FRENCH TOUCH

È uscito il quinto album di Carla Bruni. Si tratta di una raccolta di cover in lingua inglese prodotte dallo straordinario musicista David Foster in cui figura una particolare versione del successo dei Depeche Mode "Enjoy the silence"

ex premiere dame di Francia Carla Bruni ha pubblicato il suo ultimo disco "French Touch". È il quinto album in studio della cantautrice, una raccolta di cover in lingua inglese L' prodotte dal leggendario compositore e musicista David Foster. All'interno il primo singolo "Enjoy the silence", una versione intima e nuda del successo del 1990 dei Depeche Mode. Qualcosa con cui la maggior parte dei musicisti non si confronterebbe, la nuova versione ha riportato il brano alla sua essenza unendo chitarra, piano e la voce raffinata di Carla. Oltre a "Enjoy the silence", il disco contiene anche la cover del brano dei Rolling Stones "Miss you" e "A perfect day" di Lou Reed. Tutte le cover raccolte in questo album sono state rivisitate con quel French Touch impossibile da non riconoscere, con un perfetto equilibrio tra una nuova sensualità e l'appeal del brano originale. Carla Bruni ha iniziato a scrivere e suonare nel 1997. Il suo primo album "Quelqu'un m'a dit" è stato pubblicato nel 2002 e l'omonimo singolo estratto dall'album ha avuto un grande successo. Ha poi pubblicato altri tre dischi acclamati dalla critica, che hanno venduto oltre tre milioni di copie nel mondo: "No Promises" del 2007, che conteneva adattamenti di poesie di grandi autori inglesi, "Comme si de rien n'était" nel 2008 e "Little French Songs" nel 2013. 

44 TV RADIOCORRIERE 45 CINEMA IN TV NELLA CINA DI MAO Il kolossal “L’ultimo lupo” si rifà all’omonimo libro di Jiang Rong considerato un cult della letteratura cinese, mentre al centro di “Two Lovers” c’è una scelta sentimentale molto difficile. Polanski firma la regia del thriller “L’uomo nell’ombra” tratto dal romanzo “Il ghostwriter” di Robert Harris. Storia di sport e amicizia per “Momenti di gloria” premiato con quattro Oscar

Quattro Oscar, tra cui quello come miglior film, e altri nume- Leonard è un uomo attraente, ma dal carattere complica- rosi premi per questo lavoro diretto da Hugh Hudson la cui to. Dopo un tentativo di suicidio, torna a vivere a casa dei colonna sonora è diventata una hit e spesso utilizzata come genitori che sono affettuosi e accoglienti, ma faticano a inno per le grandi imprese sportive. Due studenti e atleti comprenderlo. Nel giro di poco tempo conosce due donne. britannici si preparano per le Olimpiadi di Parigi del 1924. La prima è Michelle, una vicina di casa bella e misteriosa, Il primo, Harold Abrahams, è ebreo e studia a Cambridge. Il la seconda è Sandra, figlia di amici di famiglia. Leonard, secondo, fervente cristiano figlio di un missionario, studia a folgorato da Michelle, inizia però una relazione con San- Oxford. Per il primo gareggiare alle Olimpiadi è l’occasione dra, subito benedetta dai genitori di entrambi. Il giovane per battere i pregiudizi della società protestante dell’epoca, per il secondo è l’occasione per rendere gloria a Dio. La gara uomo, timido e impacciato, non riesce però a togliersi dalla clou è quella dei 100 metri, ma Liddell rifiuta di correre le testa la vicina di casa che gli chiede aiuto per risolvere eliminatorie la domenica, giorno dedicato al Signore, e lascia il difficile rapporto che la lega a un altro ragazzo. Inizia via libera ad Abrahams che vince l’oro. In compenso, nella così un periodo difficile durante il quale Leonard non sa gara dei 400 metri, darà all’Inghilterra la seconda medaglia se seguire il proprio destino e sposare Sandra o ribellarsi e d’oro. Il film è l’adattamento romanzato della vera storia dei ascoltare il suo cuore e scegliere Michelle, di cui nel frat- due atleti universitari e, oltre ad essere incentrato sui valori tempo si è perdutamente innamorato. Mentre la lotta fra dell’amicizia e dell’epica sportiva, offre una riflessione sulla ragione e sentimento rischia di riprecipitarlo nello stato società inglese di inizio ‘900. d’animo che lo aveva portato al tentativo di suicidio, sarà qualcun altro a decidere per lui. Nel cast Gwyneth Paltrow e Joaquin Phoenix.

LUNEDÌ 12 MARZO ORE 21.10 - ANNO 2015 MERCOLEDÌ 14 MARZO ORE 21.10 - ANNO 2010 REGIA DI JEAN-JACQUES ANNAUD REGIA DI ROMAN POLANSKI

Roman Polanski guarda ad Alfred Hitchcock in questo film Dopo “Il nome della rosa”, “Sette anni in Tibet” e “L’orso”, Jean- pluripremiato adattamento del romanzo “Il ghostwriter” di Jacques Annaud ci regala un altro capolavoro. Il film, adatta- Robert Harris. L’ex Primo Ministro britannico Adam Lang mento del romanzo di Jiang Rong “Il totem del lupo”, è girato (Pierce Brosnan ndr) deve completare la stesura della sua nella steppa della Mongolia e si avvale della presenza di lupi autobiografia dopo la tragica e misteriosa morte del suo veri, lungamente addestrati dal canadese Andrew Simpson. collaboratore che lo aiutava. Decide così di assoldare un In piena rivoluzione culturale, il giovane studente di Pechino ghostwriter che possa terminare la stesura del libro per lui. Chen Zhen viene mandato nelle zone interne della Mongolia Un giovane scrittore inglese (Ewan Mc.Gregor ndr), soddi- per insegnare a una tribù di pastori nomadi. Tuttavia, a contat- sfatto per il compenso e per la relativa facilità del lavoro, to con una realtà profondamente diversa dalla sua, si accorge accetta l’incarico e si trasferisce su un’isola dove nel frat- che è lui ad avere molto da imparare: sulla comunità, sul senso tempo vive Adam Lang con la famiglia e i più stretti colla- di responsabilità, sulla libertà e, soprattutto, sui lupi. Sedotto boratori. Proprio qui giunge improvvisa la notizia che l’ex dal profondo e quasi mistico legame che unisce i pastori al Primo Ministro è accusato dalla Corte dell’Aia di avere, nel lupo e affascinato dall’astuzia della creatura più riverita della corso del suo mandato, consentito la tortura di prigionieri DOMENICA 18 MARZO ORE 21.10 - ANNO 1981 steppa, Chen un giorno trova un cucciolo di lupo e decide di MARTEDÌ 13 MARZO ORE 21.15 - ANNO 2008 sospettati di terrorismo e di avere segreti legami con la addomesticarlo. Ma, come recita la locandina del film, “non si REGIA DI HUGH HUDSON REGIA DI JAMES GRAY Cia. Il ghostwriter capisce di essersi accollato un’impresa cattura un Dio per farne uno schiavo”. Meravigliose le sequen- scottante e comincia a sospettare che il suo predecessore ze naturalistiche girate in paesaggi di una straordinaria e sel- avesse scoperto qualcosa di terribile. La sua stessa vita ora vaggia bellezza. è in pericolo.

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TORINO MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO 12 -14 Aprile 2018

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