Bibliografia Ligure 1994 Quaderni Franzoniani, Anno IX, N. 1, Gennaio-Giugno 1996
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Bibliografia Ligure 1994 Quaderni Franzoniani, anno IX, n. 1, gennaio-giugno 1996 Il nono appuntamento con la Bibliografia Ligure presenta i materiali riguardanti il nostro territorio pubblicati nel 1994. Il volume raccoglie 1572 schede bibliografiche con un incremento prossimo al 20% sull‗anno precedente. Anche il numero dei periodici presi in esame dalla Redazione è in costante progressiva crescita. In questo fascicolo sono ben 1085 le testate, con un aumento del 10% sulla Bibliografia 1993. In questi ultimi anni sono aumentati in maniera consi-derevole anche i volumi di Atti di Convegni oggetto di verifica: per la presente Bibliografia ne sono stati passati in rassegna 476. Indice Preistoria - Storia Antica (schede nn. 1-242) >> Secoli VII-XIV (schede nn. 243-463) >> Secoli XV-XVI (schede nn. 464-751) >> Secoli XVII-XVIII (schede nn. 752-993) >> Secoli XIX-XX (schede nn. 994-1351) >> Varia (schede nn. 1352-1572) >> Indice degli autori e delle opere >> Indice tematico >> © 1996, Associazione Amici della Biblioteca Franzoniana - Genova eBook pubblicato nel mese di gennaio 2014 disponibile on line sul sito www.quadernifranzoniani.it scansione OCR, editing: Andrea Lavaggi PREISTORIA indice>> 1. Archeologia nei territori apuo-versiliese e modenese-reggiano (Atti della giornata di studi, Massa, Palazzo di S. Elisabetta, 3 ottobre 1993), Modena, Aedes Muratoriana, 1994, pp. 326. Il volume contiene il testo delle memorie presentate nella giornata di studi organizzata dalla Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie modenesi. Rientra nell‘ambito della Liguria antica la maggior parte degli interventi: D. Cocchi Genick (pp. 7-23: Testimonianze preistoriche nel territorio apuo-versiliese), sulla base delle testimonianze preistoriche venute alla luce nell‘area compresa tra Serchio e Magra, ricostruisce la successione culturale dal Paleolitico medio alla fine dell‘età dei Metalli nel territorio considerato; A.C. Ambrosi (pp. 25-43: Sulle statue-stele della Lunigiana e sul probabile culto della pietra nel territorio apuo-lunigianese) raccoglie i dati su alcune statue-stele riutilizzate e rinvenute di recente e cerca le tracce del culto della pietra diffuso probabilmente nella zona; M. G. Armanini (pp. 45-66: Storia degli insediamenti massesi) traccia la storia del territorio compreso nell'area dell‘attuale comune di Massa, con particolare attenzione verso le testimonianze protostoriche, preromane e romane; P. Gallo (pp. 67-87: Gli aegyptiaca della colonia romana di Luni) raccoglie e studia i numerosi oggetti (in parte già noti, in parte inediti) rinvenuti a Luni e testimonianti non solo la diffusione dei culti egiziani, ma anche la presenza di un grosso centro di culto isiaco nella colonia, dove forse vi era anche più di un sacello dedicato a Iside; E. Dolci (pp. 89-122: Nuovi ritrovamenti nelle cave lunensi di Carrara. Relazione preliminare) esamina una serie di grandi basi, colonne e capitelli semilavorati rinvenuti dal 1987 in poi in conseguenza dei lavori di sbancamento effettuati in cave attive della zona di Fantiscritti e di Gioia, e fornisce il catalogo delle basi e dei capitelli trasferiti a Carrara; L. Gambaro (pp. 123-159: Le ceramiche fini da mensa dallo scavo presso la Pieve di S. Stefano di Filattiera), dopo aver presentato una breve sintesi delle ceramiche da mensa in circolazione nell‘alta Lunigiana in età romana, nel tentativo di fornire un inquadramento topografico dell‘insediamento rurale presso Filattiera, ampliando il campo a tutto il bacino del Magra, analizza alcuni aspetti topografici, quali i confini amministrativi, la viabilità e il popolamento della Lunigiana tra tarda età repubblicana ed età imperiale. Alla sintesi delle metodiche applicate durante le ricerche archeologiche nel comune di Filattiera e dei maggiori risultati conseguiti, e a una prima discussione analitica di alcune classi di materiale proveniente dagli scavi presso la Pieve è dedicato, invece, il contributo di E. Giannichedda (pp. 161-168: Recenti sviluppi delle ricerche nella Lunigiana interna: il caso di Filattiera), mentre P. Notini, P.L. Raggi, G. Rossi e M. Vangi (pp. 169-188: Meschiana: un villaggio della Garfagnana abbandonato nel medioevo. Localizzazione e reperti ceramici) affrontano il tema della localizzazione del villaggio medievale di Meschiana, e ritengono che sorgesse presso la località ‗le Piane‘ nel territorio di San Romano in Garfagnana. A sua volta G. Bottazzi (pp. 189-265: Archeologia territoriale e viabilità: spunti di ricerca sulle relazioni tra l‟Emilia e il versante tirrenico dell‟età del Bronzo al pieno medioevo) si occupa dell‘età del Bronzo di cultura terramaricola tra pianura e Appennino, dell‘età del Ferro nell‘Appennino tosco-emiliano tra Etruschi e Liguri e si sofferma a lungo sulla romanizzazione e sulla rete viaria tra i due versanti dell‘Appennino, oltre che sulle consorterie nobiliari tra Tirreno ed Emilia. Gli ultimi due interventi sono dovuti, infine, a G. Bottazzi e C. Scalise [pp. 267-297: Una ricerca campione sul popolamento romano nell‟alto Appennino emiliano: Sasso di Neviano Arduini (Parma) e a M.P. Branchi [pp. Bibliografia Ligure 1994 Quaderni Franzoniani, anno IX, n. 1, gennaio-giugno 1996 299-322: Le vie di pellegrinaggio tra la Pianura Padana e la Toscana (esempi di archeologia muraria su edifici medievali)]. E.S. 2. Contributi allo studio dell‟archeologia e dell‟arte rupestre in Valcamonica e nell‟arco alpino, in «Notizie archeologiche bergomensi», II (1994) [1995], pp. 9-297. Il volume riunisce alcuni contributi di due convegni tenutisi in Valcamonica tra il 1991 e il 1992, e precisamente Sulle tracce del sacro. Dal linguaggio simbolico dell‟arte preistorica alle tradizioni popolari e religiose in Vallecamonica e nella regione alpina (Giornata di studio di archeologia rupestre, Breno, 21 dicembre 1991) e Archeologia e arte rupestre in Vallecamonica e nell‟arco alpino (Convegno archeologico, Breno, 26-28 giugno 1992). Fra i molti interventi riportati, si segnalano in questa sede quelli di F.M. Gambari (pp. 129-142: L‟arte rupestre in Piemonte: cenni di analisi stilistica e cronologica), D. Seglie, P. Ricchiardi, G. Dellerba e D. Candellero (pp. 167- 176: Fragility and precariousness of survival fior rock art. Petrogliphs tridimensional recording methods), A. Arcà (pp. 261-267: Significati culturali e attribuzioni cronologiche dei petroglifi non figurativi dell‟area alpina) e G. Forni (pp. 269-279: Il contributo delle raffigurazioni rupestri alla rettifica di erronee concezioni nella storia della tecnologia e della cultura). E.S. 3. Enciclopedia dell‟arte antica classica e orientale. Secondo supplemento 1971-1994, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1994, I (A-CARR); II (CARS-G), pp. 910; 898. Nel primo volume de Il Supplemento, relativo all‘attività di esplorazione e di studio dal 1971 al 1994, sono state prese in considerazione, fra l‘altro, Albingaunum, Alba Docilia, Ameglia e Hasta. Le relative voci sono state curate da G. Spadea Noviero (pp. 150-152: Albenga), F. Bulgarelli (pp. 155-156: Albisola Superiore), A. Durante (pp. 186-187: Ameglia), E. Zanda (pp. 491-492: Asti). Nel secondo volume si segnalano invece le voci Cemenelum (pp. 97-98), Chiavari (pp. 119-120) e Genova (pp. 735-736), redatte rispettivamente da C. Vismara, la prima, e da P. Melli, le altre due. 4. Fiorenzuola, una città e la sua storia, Piacenza, Tip. Le.Co., 1993, pp. 168. Nel volume, dove è pubblicata la raccolta degli argomenti trattati nel Corso 1992 tenuto presso la Libera Università della Terza Età di Fiorenzuola d‘Arda, sono di particolare interesse in questa sede soprattutto i contributi di M. Bernabò Brea (pp. 7-14: La preistoria nel Piacentino), M. Marini Calvani (pp. 15-20: Valdarda romana), D. Ponzini (pp. 21-29: Origini del cristianesimo in Valdarda), V. Fumagalli (pp. 31-41: Il monachesimo nella Valdarda) e D. Rabitti (pp. 93-104: Lapidi ed epigrafi a Fiorenzuola). E.S. 5. Guida alle antiche strade romane, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1994, pp. 320. Dopo una breve introduzione in cui si accenna alle caratteristiche tecniche delle strade romane, ai luoghi di sosta, ai militari, ai veicoli che transitavano su tali arterie e agli itinerari utili per la ricostruzione del sistema viario, si prendono in considerazione, una per una, le più importanti vie romane dell‘Italia, fra cui anche quelle che interessano l‘ambito ligure, cioè la via Amelia e la via Aemilia Scauri, la via Postumia, la via Iulia Augusta e le vie del Piemonte tra il Po e il Tanaro. Il volume è completato da una carta storica dell‘Italia romana. E.S. 6. L‟Italie d‟Auguste à Dioclétien (Actes du colloque international, Rome 25-28 mars 1992), Rome, École Française de Rome, 1994, pp. 450. Bibliografia Ligure 1994 Quaderni Franzoniani, anno IX, n. 1, gennaio-giugno 1996 Si segnala il contributo di A. Giardina, L‟identità incompiuta dell‟Italia romana (pp. 1-89) dove, analizzando il genusitalico descritto dagli autori antichi, si evidenziano le diversità di carattere delle varie compagini etniche. A questo proposito si ricordano i passi di Virgilio e Cicerone in cui i Liguri vengono descritti come una popolazione di indole guerriera ma dedita all‘agricoltura, e l‘epiteto (mendaces) attribuito loro da Catone, forse per il sostegno dato alla spedizione del cartaginese Magone nel 205 a.C. Accenni all‘estensione della cittadinanza romana alle comunità della Transpadana sono presenti nell‘articolo di E. Lo Cascio, La dinamica della popolazione in Italia da Augusto al III secolo (pp. 91-125), mentre il ruolo dei collegia (in particolare quelli dei fabri, centonarii e dendrofori) nella vita pubblica delle principali città della Gallia Cisalpina è preso in esame da J.R. Patterson, The collegia and the transformation of the towns of Italy in the second century AD, pp. 227-238. Anche nel contributo di D. Vera (L‟Italia agraria nell‟età imperiale: fra crisi e trasformazione, pp. 239-248) si considerano i problemi legati all‘economia agraria della Cisalpina durante il III-IV secolo d.C. Seguono le pagine di P.