Scarica La Copia Della Rivista in PDF
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Sommario Editoriale Paolo Bembo 3 • Sono davvero scomparsi? di Franco Maria Puddu 4 Il fianco di un canyon che si inoltra in una prateria di posi - • Chio donie (vedi articolo a pag. 31) L’isola del mastice di Giovanni Panella 12 • Anno CXXI - n. 9-10 Ricordi di Folco Quilici settembre-ottobre 2018 di Enrico Cernuschi 20 Direttore Responsabile Paolo Bembo Redazione • Bussando ai porti La voce del diportista Franco Maria Puddu di Roberto Petrucci 24 • Motori ad iniezione Direzione - Amministrazione e patenti nautiche Via Guidubaldo Del Monte, 54 di Aniello Raiola 37 00197 Roma Recensioni e segnalazioni tel. 06 809159203-fax 06 809159205 29 www.leganavale.it e-mail: [email protected] Ambiente Corso di pesca Registrazione Tribunale di Roma • Posidonia oceanica: • Se la barca... non ce l’ho n. 7727 del 24.10.1960 alga o pianta? di Riccardo Zago 38 Poste Italiane S.p.A. di Maria Sveva Sciuto Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 31 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Roma Vita della Sub Lega Navale Italiana 41 Realizzazione Grafica e Stampa • Ambienti Stilgrafica srl a per le immersioni (22 parte) A centro rivista, la quinta puntata Via Ignazio Pettinengo, 31/33 00159 Roma - tel. 06 43588200 di Alberico Barbato 34 del fumetto “Una storia della Marina” www.stilgrafica.com e-mail: [email protected] Iscrizione R.O.C. n. 9378 La rivista v iene inviata ai soci vitalizi, benemeriti, ordinari e studenti che ne fanno richiesta, è anche pubblicata sul sito NUMERI DI TELEFONO istituzionale. Manoscritti fotografie e disegni, E INDIRIZZI E-MAIL UTILI pubblicati o no, non si restituiscono. Centralino Presidenza Nazionale: 06.80915901-02-03 ISSN 0024-032X Tesseramento e sped. Rivista: 06.809159204; e-mail: [email protected] Finito di stampare nel mese di settembre 2018 Scuole e Centri Nautici: 06.809159211; e-mail: [email protected] Uff. Comunicazione: 06.809159218; e-mail: [email protected] Editoriale olti di noi, quest’estate, sono già stati al Un rapido esempio: tanti anni fa, ero in regata con mare; per altri la pausa, sempre al mare, è la mia barca al largo dell’isola del Tino, nei pressi M imminente; altri ancora stanno già pen - di La Spezia; all’improvviso una delle barche con - sando di interrompere i mesi grigi dell’autunno/in - tro cui ero in competizione, ha rotto una sartia; a verno con una puntata verso i mari tropicali che con - quel punto ha dovuto ammainare le vele ma il mo - senta loro di continuare a confrontarsi con l’oggetto tore ausiliario non è partito…; gli scogli, resi più della propria passione primaria: sempre il mare! temibili da un mare ben formato, erano abbastan - Tutto molto bello e anche logico per la maggior za vicini; la barca ha lanciato una richiesta d’aiuto parte dei soci della Lega Navale Italiana. Senza vo - sul canale 16 e tale richiesta è stata raccolta dalla lere buttare acqua sul fuoco dell’entusiasmo del so - Capitaneria di porto che però distava diverse mi - dalizio, però, è bene ricordare che il Mare, a cui, si glia…; in quell’occasione c’era poco da esitare: ero dice, è bene dare del Lei – ed è vero!- va rispettato. il più vicino alla barca in difficoltà per cui, senza Non può essere avvicinato con troppa leggerezza pensarci un attimo, ho interrotto la regata e, messo perché fra le incognite che presenta ci sono con - in moto il mio entrobordo, sono andato a prender - crete fonti di pericolo che sempre presenti, non la a rimorchio prima che si sfasciasse sulle rocce. esitano a manifestarsi, soprattutto nei confronti La vicenda si è conclusa positivamente per via di dei più sprovveduti. questo intervento. Questo è bene non dimenticarlo mai. È un concet - Ora, è pur vero che l’inconveniente si può sempre to lapalissiano ma che molti tendono a dimentica - verificare, però una cura maniacale delle nostre do - re troppo in fretta, a metterlo in cantina insieme a tazioni può limitare il numero di tali inconvenien - maschera e pinne, al termine di una stagione ca - ti: un controllo accurato dei maniglioni ( in ordine, sualmente fortunata e, allo stesso tempo, non sono puliti e con la coppiglia a posto) evita molti dei pro - pronti a rimetterlo al blemi con le sartie; un centro della propria at - controllo e una manu - tenzione alla riapertura tenzione continui del della stagione o in occa - motore potrebbe evi - sione di eventuali attivi - tare che esso ci tradi - tà inver - sca nel momento nali. meno op - Qualcuno portuno… disse che ecc. ecc.. “in mare Si potreb - non esisto - be andare no stazioni di avanti a servizio” ed è lungo nell’e - così; quando si lencare le buo - manifesta un pro - ne pratiche blema, qualsiasi tipo di ma a tale proposito esi - problema, esso va affrontato e ste una vasta letteratu - risolto con le risorse disponibili: risor - ra che invito a fare se materiali ma anche risorse di conoscenze. propria. E poi – e su que - Se ci troviamo a guidare un auto lungo una strada di sto mai le raccomandazioni saranno sufficienti – campagna e abbiamo un problema tecnico che ci la - investiamo su noi stessi, imparando quanto più scia in panne , di solito si tratta solo di una seccatu - possibile su come fare fronte alle situazioni più va - ra, non di un problema insormontabile; basterà te - rie: non sarà tempo buttato e a volte farà la diffe - lefonare al soccorso stradale ed attendere paziente - renza tra una bella vacanza ed una mezza tragedia. mente l’intervento di chi o ci rimetterà su strada o Per non parlare delle volte in cui potremo mettere a trainerà l’auto alla più vicina officina che si occupe - disposizione degli altri questo nostro sapere. rà della riparazione. In mare, la situazione è diversa; Ora che la stagione volge al termine per molti di non è detto che i soccorsi siano facilmente raggiun - noi, facciamo mente locale su questi concetti. A gibili, né disponibili, né, soprattutto, che possano bocce ferme è il momento più idoneo per farlo. intervenire con la necessaria tempestività. E allora? Pensiamo, studiamo, prepariamoci…. La prossima In questi casi dobbiamo fare affidamento immedia - volta che usciremo in barca saremo sicuramente to su noi stessi, sulle attrezzature che abbiamo con più “fortunati”…. noi e sulle esperienze che abbiamo maturato. Paolo Bembo Sono davvero scomparsi? di Franco Maria Puddu uomo, si sa, na - dell’antico principio se - viga da che la Non parliamo condo il quale prendere L’ memoria esiste: con la forza è più facile il fatto che sia stata “in - dei delinquenti che oggi che ottenere lavorando, ventata” la piroga mo - prima o poi i mari furo - nossile (un tronco di le - pirateggiano nel Mar no più o meno infestati gno scavato e governa - da questa genia; si pensi bile) prima della ruota Rosso e nell’Oceano che per i greci, turrh noi ne è una prova. Da (turrenoi) era, si, il no - quella primitiva barca, Indiano, ma di quelle me di coloro che abita - nacque la nave, si svi - vano sul Tirreno, ma era lupparono i primi spo - affascinanti anche un sinonimo per stamenti per mare, i pri - dire “pirati”. mi commerci, i primi e controverse figure Non erano tutti dei rapporti tra popoli tan - “quaquaraquà”, per to distanti tra loro che che hanno scritto dirla con il Leonardo mantenerli via terra sa - Sciascia del “Giorno rebbe stato quanto me - pagine grandi e terribili della Civetta”: c’erano, no problematico. è vero, i miseri che raz - Naturalmente, con que - della marineria ziavano quello che ca - sti commerci nacquero pitava, anche il frutto anche le prime guerre sul mare e, collateralmente a della giornata di un pescatore, ma esistevano an - queste, venne alla ribalta tutta una serie di perso - che quelli che andavano a caccia di prede più re - naggi, e, ancora, di seguaci di questi, le cui gesta munerative, per non parlare dei più esigenti, che hanno costituito una parte sostanziosa della storia fermavano le navi per controllare se fra i traspor - del mare: pirati, corsari, bucanieri e altro ancora. tati, cosa frequente, vi fossero persone di censo, I primi, neanche a dirlo, furono i pirati: sulla base per rapirle e poi rilasciarle dietro lauto riscatto, come accadde a Giulio Cesare. “Subito da una nave dai bei fianchi, velocemente appar - vero pirati sul mare di colore scuro: erano Tirreni. Li gui - dava un cattivo destino …” dice così l’“Inno a Dioni - so”, attribuito ad Omero; l’immagine della nave etrusca è tratta da un vaso 4 settembre-ottobre 2018 I pirati vano liberamente sciogliersi, e alle volte avvenne. Con l’andare dei secoli, poi, i pirati si evolsero, diven - Tutto sommato non ci dispiace ricordarlo. nero più capaci, forti, in grado di effettuare delle vere Oggi, gli ultimi eredi dei pirati si trovano tra le po - e proprie operazioni navali o di fondare piccole colo - polazioni del Corno d’Africa o dell’Oceano India - nie, ma rimasero sempre quello che erano stati sin dal no, miserabili straccioni che sequestrano navi, principio: dei banditi, la schiuma del mare, con buo - trafficano droga e armi, tentando ogni tanto di da - na pace di quanti, come Emilio Salgari, tenteranno di re ai loro atti, ma senza mai riuscirci, motivazioni dare una certa epicità alla figura di alcuni di loro. politiche o religiose. Erano strani personaggi che davano vita a utopisti - che società con spunti di democrazia e di anarchia, I corsari comunque certamente più vivibili di quelli che re - Per questi fortunati pendagli da forca del passato, golavano la vita sulle navi militari e mercantili.