Le Matrici Della Galleria Estense. Alla Riscoperta Di Un Patrimonio Nascosto

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Le Matrici Della Galleria Estense. Alla Riscoperta Di Un Patrimonio Nascosto STUDI DI MEMOFONTE Rivista on-line semestrale Numero speciale 2017 FONDAZIONE MEMOFONTE Studio per l’elaborazione informatica delle fonti storico-artistiche www.memofonte.it COMITATO REDAZIONALE Proprietario Fondazione Memofonte onlus Fondatrice Paola Barocchi Direzione scientifica Donata Levi Comitato scientifico Francesco Caglioti, Flavio Fergonzi, Donata Levi, Nicoletta Maraschio, Carmelo Occhipinti Cura scientifica Marco Mozzo Cura redazionale Elena Miraglio, Martina Nastasi Segreteria di redazione Fondazione Memofonte onlus, Lungarno Guicciardini 9r, 50125 Firenze [email protected] ISSN 2038-0488 LE MATRICI DELLA GALLERIA ESTENSE. ALLA RISCOPERTA DI UN PATRIMONIO NASCOSTO Responsabili scientifici Maria Goldoni Donata Levi Marco Mozzo Comitato scientifico Giorgio Bacci, Francesco Caglioti, Maria Antonella Fusco, Maria Goldoni, David Landau, Alberto Milano, Manuela Rossi Comitato organizzativo Martina Bagnoli, Donata Levi, Marco Mozzo, Martina Nastasi Schedatura e ricerca Maria Ludovica Piazzi Chiara Travisonni Assistenza tecnica Adalgisa Geremia Restauri Martina Freschi per le xilografie Giovanni e Lorenzo Morigi restauratori per i clichés di metallo Sabrina Borsetti snc per gli involucri di carta Campagna fotografica Cecilia Araldi, Chiara Lupo, Enrico Moretti Sviluppo informatico del sito Chiara Mannari Database Intersezione srl Il progetto è consultabile sul sito http://xilografiemodenesi.beniculturali.it/ Con la pubblicazione di questo volume si completa un progetto scientifico durato tre anni frutto di una felice e proficua collaborazione tra la Fondazione Memofonte e il museo autonomo Gallerie Estensi. Il progetto ha consentito di catalogare, informatizzare e restaurare la ricca collezione di matrici della Galleria Estense, portando a termine un lavoro avviato ancora più di trent’anni fa dalla ex Soprintendenza per i beni storici e artistici di Modena e Reggio Emilia, ma mai completato. Adesso siamo finalmente in grado di avere una più chiara fisionomia della sua poliedrica consistenza che consta di oltre 6000 matrici in legno e metallo, giunte al museo in due nuclei principali. Il primo appartiene alla produzione dell’Antica Stamperia Soliani, attiva a Modena tra Seicento e Ottocento, confluita nelle raccolte estensi nel 1887, grazie all’intermediazione di un celebre storico dell’arte modenese Adolfo Venturi. Il secondo, di oltre 3000 esemplari, acquistato dallo Stato nel 1993, proviene dalla tipografia Mucchi che subentrò a quella dei Soliani e ne proseguì l'attività fino ai primi decenni del Novecento. Seppure strettamente radicata nella città di Modena, la collezione vanta un repertorio considerevole di matrici lignee pregiate di provenienza non solo locale, ma anche bolognese, veneziana e tedesca. Per questi motivi la collezione della Galleria Estense è una finestra importante per studiare la storia della stampa, quella della conservazione, della circolazione delle immagini, del collezionismo pubblico e privato, dell’editoria popolare e delle tecniche artistiche. I saggi di questo volume affrontano questi argomenti in maniera nuova e originale, gettando luce su aspetti fino ad oggi poco conosciuti e aprendo il campo a nuovi percorsi di studio. Gli autori, direttamente coinvolti a più livelli nel progetto, sono sia studiosi affermati che giovani emergenti. I loro contributi dimostrano come il lungo progetto di restauro e di catalogazione sia stato una ‘palestra’, un vero e proprio laboratorio di apprendimento e formazione per una nuova generazione di studiosi, un esempio virtuoso di cosa significhi fare ricerca in un museo d’arte. Celebriamo dunque questo volume anche come auspicio di nuovi e numerosi progetti futuri. Martina Bagnoli Direttrice delle Gallerie Estensi INDICE Le matrici della Galleria Estense. Alla riscoperta di un patrimonio nascosto M. GOLDONI, D. LEVI, M. MOZZO, Editoriale p. 1 M. GOLDONI, Commiato da Alberto Milano p. 5 N. SERIO, Bibliografia degli scritti di Alberto Milano p. 17 M. MOZZO, La raccolta di matrici della Galleria Estense di Modena: p. 28 un progetto di riordino e valorizzazione M. GOLDONI, ‘Legni Soliani’ o ‘legni Cassiani’? p. 55 C. TRAVISONNI, Tra stampa a larga diffusione e accademia. p. 90 La xilografia emilana tra Seicento e Settecento nelle raccolte di matrici lignee della Galleria Estense M.L. PIAZZI, Manipolazioni e falsificazioni nelle matrici xilografiche p. 134 Soliani-Barelli e Mucchi C. ARALDI, La Società Tipografica Modenese. Artisti tra Otto e Novecento p. 162 nella raccolta Mucchi G. BACCI, «Il Risorgimento Grafico»: un «gran periodico tecnico» tra 1902 e p. 200 1941 M. MOZZO, Luci e ombre di una collezione. Vicende conservative e p. 222 museografiche da Adolfo Venturi a Giulio Carlo Argan SCHEDE TECNICHE M. FRESCHI, Le matrici lignee della collezione estense: riordino, p. 258 manutenzione e restauro L. MORIGI, Intervento conservativo di alcune matrici metalliche del fondo p. 275 Mucchi S. BORSETTI, Il restauro degli involucri del fondo calcografico Mucchi p. 283 M.A. LABELLARTE, C. ROSSI, Il catalogo storico delle matrici xilografiche p. 292 Bartolomeo Soliani (1864). Il restauro al servizio della fruizione In ricordo di Alberto Milano Marco Mozzo _______________________________________________________________________________ LUCI E OMBRE DI UNA COLLEZIONE. VICENDE CONSERVATIVE E MUSEOGRAFICHE DA ADOLFO VENTURI A GIULIO CARLO ARGAN I vecchi legni Soliani potranno avere più onorato riposo nella loro sede? Perché non creerebbe alla pinacoteca Estense una sala speciale in loro onore? Non s’è fatto altrettanto altrove per congeneri cimeli? Non v’è una “sala dei legni” nel museo Plantiniano d’Anversa? Anche se il merito artistico delle vecchie silografie italiane si giudicasse inferiore a quello delle fiamminghe, esse non resterebbero per questo meno eloquenti testimoni della vita e della cultura popolare dell’Italia nostra ne’ secoli XVI, XVII, XVIII1. Nel 1909 il celebre studioso Achille Bertarelli chiudeva con questo auspicio il suo saggio dal titolo Di alcune falsificazioni moderne eseguite cogli antichi legni della tipografia Soliani di Modena, apparso sulla rivista «Il Libro e la Stampa», in cui rivelava come alcune matrici appartenenti alla raccolta dell’antica tipografia Soliani fossero state falsificate con sigle di celebri stampatori o xilografi. La truffa era da addebitarsi al «cartolaio» milanese Pietro Barelli, soprannominato da Bertarelli il «falsificatore», che era riuscito a entrare in possesso dell’importante collezione messa in vendita dagli eredi dello stabilimento tipografico modenese dopo il 18642. L’attività di Barelli, com’è noto, si interruppe nel 1887, quando un giovane ispettore della Galleria Estense, Adolfo Venturi3, venendo a conoscenza della sua esistenza a Milano, riuscì ad acquistarla per conto dello Stato «a buon mercato». La collezione corredata anche dalle matrici non Soliani di diversa provenienza, recuperate da Barelli in giro per l’Europa, venne restituita a Modena, arricchendo il patrimonio delle raccolte estensi, come ricorderà lo studioso molti anni più tardi4. L’idea di Bertarelli di esporre la collezione era tutt’altro che peregrina e riprendeva già quanto ipotizzato fin dalla fine dell’Ottocento dal direttore del museo, Adeodato Malatesta. In una comunicazione indirizzata alla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, il 29 settembre 1887, allegata alla relazione di Venturi compilata in occasione del rientro dal suo primo sopralluogo milanese dove aveva avuto occasione di vedere quella «carrettata di vecchie matrici»5, il direttore perorava con forza l’acquisto, sottolineando l’interesse museografico «essendo la raccolta d’alta importanza per la storia della xilografia e in vendita per il tenuissimo prezzo di lire mille. Per la prima volta si vedrebbe in un museo una ricca serie ordinata di legni incisi dai primordi dell’incisione al secol nostro»6. Le testimonianze archivistiche dell’epoca riferiscono soltanto di alcuni interventi conservativi compiuti al momento dell’arrivo a Modena dietro la supervisione scientifica di Venturi e Malatesta. Dopo un trattamento antitarlo per eliminare la presenza di insetti xilofagi 1 BERTARELLI 1909, p. 76. 2 Su questa vicenda cfr. I LEGNI INCISI 1986; GOLDONI 1986, pp. 11-14; GOLDONI 1994, pp. 151-152. 3 Nel 1878 aveva assunto la nomina di ispettore alla Galleria dell’Istituto di Belle Arti di Modena. Per un profilo biografico di Venturi sul periodo modenese cfr. i contributi apparsi negli atti del convegno di studi GLI ANNI MODENESI 1994; AGOSTI 1996, pp. 35-60. 4 In particolare, nelle sue memorie autobiografiche: «Per la xilografia ebbi occasione di arricchire il Museo estense di una carrettata di vecchie matrici, cedute dalla tipografia camerale Soliani a un venditore ambulante di stampe. Questi aveva impresso su vecchia carta a mano parecchie di quelle matrici e, per dare color d’antico alla incisioni, l’aveva lavata con acqua tinta da caffé; per dar importanza alle incisioni, aveva innestato nelle matrici qualche sigla o monogramma o nome d’autore», in VENTURI 1991, p. 48. 5 VENTURI 1991, p. 48. 6 Lettera di Adeodato Malatesta al Ministero dell’Istruzione Pubblica, Modena, 29 settembre 1887, in Archivio Centrale dello Stato, Direzione Generale Antichità e Belle Arti (d’ora in poi ACS, AA.BB.AA.), I Versamento (1860-1890), b. 241, fasc. 110a-33. 222 Studi di Memofonte numero speciale 2017 Luci e ombre di una collezione. Vicende conservative e museografiche da Adolfo Venturi a Carlo Giulio Argan _______________________________________________________________________________
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