Lis Aganis, figure femminili mitiche che La collana editoriale «Il Gomitolo delle Agane» abitano attorno ai corsi d’acqua e nelle grotte, La Pitina, nasce dalla volontà de Lis Aganis - Ecomuseo hanno sempre mantenuto un rapporto ambiguo Regionale delle Dolomiti Friulane di scoprire, e ambivalente con gli esseri umani. Con nomi condividere, contribuire a mantenere viva la e caratteristiche diverse, popolano il mondo prodotto culturale fitta rete di persone, di luoghi e spazi, di tra- leggendario di molti paesi dell’arco alpino. dizioni e saperi che caratterizzano trasversal- Per il nostro Ecomuseo è stato scelto il rac- RICEttARIo 2 mente le comunità locali del nostro territorio. conto della tradizione orale che si narra in La ricerca e documentazione sono stati possibi- Val Colvera, nella Pedemontana Pordenonese... Origini e gusto di un prodotto tradizionale antico li grazie alla preziosa collaborazione di quanti vivono il territorio e se ne prendono cura. ...C’era una volta una povera donna con tan- reinterpretato dai ristoratori del territorio ti bambini da crescere. Un giorno incontrò L’Ecomuseo è un processo in continua evo- una salamandra sulla sponda di un ruscello luzione, un laboratorio territoriale, un nuovo e la aiutò a partorire... la salamandra era una modo di concepire il patrimonio locale, inte- agana che in segno di riconoscenza le regalò so come l’insieme delle vite, dei beni e valori un gomitolo di lana il cui filo non finiva mai. diffusi, delle tante piccole cose, ognuna unica Con quella matassa, confezionò maglie e cal- “Le Valli Pordenonesi (più precisamente Val Tramontina, Valcellina, per il suo significato e il valore che conserva zini per i propri figli e poi generosamente la Val Colvera) custodiscono orgogliosamente un piccolo tesoro della ga- e sa raccontare in quanto parte di una storia. donò ad altre donne che poterono così prov- stronomia dei tempi andati: la Pitina (chiamata anche, a seconda della vedere ai propri cari... il gomitolo passò in vallata, Peta, Petina o Petuccia). Un prodotto unico, per il quale non L’Ecomuseo è un nuovo modo di concepire quel modo di mano in mano e si narra ancora il patrimonio locale materiale e immateriale che continui ad essere generosamente donato. esistono termini di paragone. inteso non come somma di musei tradiziona- Oggi la Pitina è una squisitezza ricercata dai buongustai: consumata li, ma come sistema complesso e armonico di Il gomitolo è il patrimonio del nostro territo- cruda, affettata sottile, o cotta nel tradizionale piatto che la vede accom- connessioni, differenze e specificità. rio, risorsa da usare insieme, ognuno a modo pagnata dalla immancabile polenta.” Un patrimonio da valorizzare e di cui prender- suo, a seconda delle necessità... senza esaurir- Bepi Pucciarelli, giornalista enogastronomo si cura, per far conoscere a coloro che, attenti, la... è il filo dei ricordi, è la ricchezza dei sape- sapranno coglierne il significato e l’essenza che ri e delle tradizioni che devono essere preser- rendono unici questi luoghi. vate per tramandarle alle generazioni future. “Anche le pietanze più semplici vengono proposte con particolare atten- zione all’occhio, pure nelle valli più appartate. «Il Gomitolo delle Agane» è proprio il filo, Erbe, verdure, formaggi dell’orto del paese, entrano tra gli ingredienti di quella fitta rete di relazioni e percorsi cul- una ristorazione che riscopre e promuove le proprie radici. Idee nuove turali attraverso i luoghi e le comunità che nobilitano una base di prodotti del territorio, non solo Pitina. il gomitolo delle agane hanno ancora molte storie da raccontare... vi invitiamo a “raccogliere” questo gomitolo Ampio l’uso di formaggi, specialità locali... Erbe spontanee e non, grìsul, e perchè no, poi a passarlo ancora di mano Buon Enrico, asparago, radicchio, misticanze, cappuccio, erba cipollina, in mano! fichi, cipolla, perfino la pesca per il gelato.” Giorgio Viel, Accademia Italiana della Cucina - Delegazione di Pordenone

Lis Aganis Ecomuseo Regionale

La Pitina, prodotto culturale · Ricettario 2 delle Dolomiti Friulane 7

Il omitolo delle Agane 7 © 2015

Lis Aganis - Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane Via Maestri del Lavoro 1 · 33085 Maniago (Pn) t. 0427 764425 · 393 9494762 / 3 · fax 0427 737682 [email protected] · www.ecomuseolisaganis.it

Comunità Montana del Friuli Occidentale

Associazione Produttori Pitina

Accademia Italiana della Cucina Delegazione di Pordenone

Il volume è stato curato da Chiara Aviani, coordinatore Associazione Lis Aganis Impaginazione e progetto grafico della collana Interattiva - Spilimbergo (PN) Foto copertina e frontespizio Francesco Zanet (Archivio Provincia di Pordenone - Servizio Agricoltura Turismo e Politiche Europee) Stampa Tipografia Menini - Spilimbergo (PN) Si ringraziano per la gentile collaborazione i Ristoratori per aver concesso le ricette, Ubaldo Alzetta, Giampaolo Bidoli, Giuseppe Damiani, Bepi Pucciarelli, Giorgio Viel, per le revisioni e i preziosi suggerimenti, Filippo Bier per la foto di pag. 7, Giorgio Viel per le foto dei piatti, Chiara Aviani per le foto di pag. 8, 68 e 69.

ISBN 978-88-7562-161-2 La Pitina, prodotto culturale Ricettario 2 Origini e gusto di un prodotto tradizionale antico reinterpretato dai ristoratori del territorio il gomitolo delle agane

Lis Aganis Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane 7 Da sempre l’Amministrazione della Comunità Montana è attenta nel so- stenere le iniziative di sviluppo turistico che mettono in luce le molteplici ricchezze del nostro territorio: natura incontaminata, percorsi culturali, tradizione enogastronomica. Tra le nostre eccellenze figura certamente la Pitina, prodotto alimentare di- ventato valore culturale del territorio e simbolo nel percorso di valorizzazione degli altri prodotti de “La Via dei Saperi e dei Sapori”. Con piacere partecipiamo e sosteniamo la stampa del secondo volume di ricette a base di Pitina, che testimonia come questo prodotto tradizionale (di cui qualche decennio fa si era quasi persa la memoria) sia ora diventato di uso comune nelle migliori ricette della ristorazione locale. Questo volume deve essere diffuso come un utile e prezioso esempio di valo- rizzazione territoriale. Un particolare ringraziamento va all’Ecomuseo “Lis Aganis“, che in questi anni ha curato e promosso la raccolta delle ricette.

Andrea Carli Commissario Straordinario Comunità Montana del Friuli Occidentale

4 L’Associazione Lis Aganis dedica con grande soddisfazione una nuova pub- blicazione alla Pitina, il Secondo ricettario che nasce dal concorso tra ristora- tori, il Premio Mattia Trivelli che in questi ultimi 4 anni ha visto uscire dalle cucine ben 99 ricette a base di Pitina, coinvolgendo oltre una cinquantina di cuochi da tutta la regione! Sapori per tutti i palati, dagli Antipasti, ai Primi, dai Secondi fino ai piatti unici… e c’è chi ha anche presentato dei dolci decisamente intriganti. Pitina per tutti i gusti, in un mix di tradizione e innovazione, osando negli abbinamenti con pesce, frutta o mescolando culture enogastronomiche... ecco perché ci piace sottolineare che la Pitina è stata una scoperta e molto spesso una riscoperta di un prodotto, e sottolineiamo prodotto culturale, proprio per tutti i significati e i profondi legami che ha con questo territorio e le genti delle Dolomiti Friulane. Un grazie particolare a chi ha creduto, collaborato e sostenuto il progetto, alla Comunità Montana del Friuli Occidentale, a Montagna Leader, al Consorzio Produttori di Pitina, all’Accademia Italiana della Cucina, ai membri della giuria (Bepi Pucciarelli, Giorgio Viel e Ubaldo Alzetta). Non possiamo però assolutamente dimenticare la disponibilità dei Produttori di Pitina, i ristoratori e soprattutto la sapienza e creatività dei numerosi cuochi che continuano a stupirci con le loro squisite ricette. Il mio personale auspicio è che questa pubblicazione crei curiosità e valorizzi ulteriormente la Pitina, favorendo un turismo enogastronomico che nel no- stro territorio può pregiarsi di prodotti di nicchia davvero eccellenti.

Giampaolo Bidoli Presidente Associazione Lis Aganis Ecomuseo delle Dolomiti Friulane

5 La Val Tramontina – più precisamente, Tramonti di Sopra, e a voler essere più precisi, la frazione di Frassaneit – ne rivendica con orgoglio la paternità. Ma con nomi leggermente diversi (a seconda della vallata) è considerata “pro- dotto tipico locale” a Barcis come a Claut, a Maniago come ad Andreis... Da questi luoghi, dove è nata secoli fa (quanti è difficile dirlo) negli ultimi anni è partita per una tournée che l’ha portata a tavola, in cucina e nei menu dei ristoranti del Pordenonese prima, del Friuli Venezia Giulia poi e... un po’ dovunque. Stiamo parlando della Pitina (detta anche Peta, Petina, Petuccia): un prodotto unico, per il quale non esistono termini di paragone. Per spiegarlo, bisogna ricorrere all’esempio della classica “polpetta”, anche se di dimensioni un po’ piu grandi. La Pitina e fatta di carne magra di capra, pecora o montone (un tempo si usava anche quella di ungulati selvatici: cervo, daino, capriolo) tritata e im- pastata con una concia di sale, pepe, finocchio selvatico o altre erbe, che vie- ne pressata a forma appunto di polpetta, passata nella farina di mais (quella da polenta) e quindi fatta affumicare; un tempo nel camino di casa (il fogher o fogolar), oggi in appositi affumicatoi dove rimangono 3-4 giorni. Le «Pitine» costituivano un tempo la “riserva” di carne, un modo per far durare anche per mesi, la fortuna di un colpo di fucile ben assestato (spesso la materia prima proveniva dalla caccia di frodo) o la disgrazia di una bestia – capra o pecora – che bisognava macellare dopo che si era ferita cadendo da un dirupo. Oggi la Pitina (consumata cruda, affettata sottile, o cotta nel tradizionale piatto che la vede accompagnata dalla immancabile polenta) e una squisitez- za ricercata dai buongustai. Tanto ricercata da aver bisogno di essere pro- tetta dalle imitazioni. Per questo (senza dimenticare che dal 2000 la Pitina è presidio Slow Food, il primo in Friuli Venezia Giulia) è nata nel 2006 l’Associazione tra i produttori di Pitina, che ha avviato l’iter per ottenere dalla Comunità Europea la registrazione della Pitina come IGP (indicazione geografica protetta). Un iter che, probabilmente proprio a causa della sua unicità (non vi sono prodotti analoghi in tutto l’arco alpino e, a quanto si sa, in tutta Europa) si è rivelato più lungo e complesso del previsto, ma che sembra finalmente stia giungendo in dirittura d’arrivo.

6 Oltre a seguire con determinazione l’iter dell’IGP, l’Associazione è impegna- ta a promuovere la conoscenza e la diffusione del prodotto Pitina, in occasio- ne di eventi e manifestazioni a carattere enogastronomico. Un impegno che ha visto l’Associazione al fianco dell’Associazione Lis Aganis - Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane nell’organizzazione del Premio “Mattia Trivelli”, l’iniziativa (grazie alla quale sono state raccolte le ricette inserite in questo volume) che ha provato una volta di più (se ce ne fosse stato bisogno) che la Pitina è un prodotto davvero “unico e irripetibile”. Provare per credere...

Ubaldo Alzetta Presidente Associazione Produttori Pitina

7 Le ceramiche di Nicola Rigo de “La Fornacina” ricordano Mattia Trivelli, il macellaio di Tramonti di Sopra che negli anni ’80 con spirito imprenditoriale scommise sulla Pitina e la portò sul mercato, facendola conoscere a un ampio pubblico.

8 ricettario LA PITINA PRODOTTO CULTURALE antipasti

Desideri nascosti della Valcellina

INGREDIENTI per 2 persone

1 Pitina • 100 gr di trota salmonata • 80 gr di formaggio salato 120 gr di Formai tal Cìt • 50 gr di Cren • 150 gr di ricotta fresca 50 gr di composta di Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo e Mele Antiche 100 gr di pane tostato • sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE Preparare una salsa mescolando assieme la ricotta fresca, il Cren, il sale e il pepe. Impiattare disponendo le fettine di Pitina e di trota affumicata. Servendosi di un cucchiaio formare due palline con il Formai tal Cìt e sistemarle sul piatto, accompagnando il tutto con la composta di Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo e Mele Antiche e la salsa al Cren.

10 Frant, Cit, Peta pro memoria dal Cellina non c’è solo la Pitina

11 antipasti

… e tra i cuori la Pitina

INGREDIENTI per 4 persone

200 gr di Pitina • 4 carciofi • 4 grissini • 40 gr di succo di melograno 120 gr di radicchio tardivo di Treviso • 30 gr di formaggio stravecchio olio, sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE Mondare e pulire i carciofi e il radicchio. Spremere il melograno e schiacciare con le mani i grissini. Tagliare i carciofi in quattro parti e cuocerli in padella con olio, sale e pepe. Preparare un’emulsione con il succo di melograno, sale, pepe e olio. Scaldare la Pitina su un burro chiarificato caldo. Prendere un piatto e comporre il tutto a strati con la Pitina, il radicchio condito con l’emulsione, i grissini, i carciofi spadellati e le scaglie di stravecchio. Sopra il composto versare qualche goccia di emulsione.

12 Petali rosa pe’l fiore, un po’ di amaro nel cuore

13 antipasti

La Pitina del Furletto

INGREDIENTI per 2 persone

1 Pitina fresca • 10 acini di uva bianca • 2 cucchiai di succo d’uva 1 spruzzata di vino bianco • 1 pizzico di finocchietto 500 gr di Polenta della Val Cosa • 1 noce di burro di Pradis

PREPARAZIONE Pulire gli acini e passarli per 5 minuti, tagliare a fettine la Pi- tina e rosolarla nella padella con del burro e finocchietto, aggiungere l’uva, sfumare con del vino bianco e succo d’ uva. Servire con polenta calda della Val Cosa ottenuta dalla miscelazione di grano antico rosso, arancio e bianco.

14 Con il succo di verdura la Pitina s’avventura è vichinga questa cura

15 antipasti

Quiche alla Pitina della Valcellina e radicchio rosso di Treviso

INGREDIENTI per 4/6 persone

Per la brisè: 250 gr di farina • 120 gr di burro 50 gr di acqua fredda • 2 tuorli • sale q.b. Per la farcitura: 250 gr di Pitina della Valcellina 200 gr di radicchio rosso di Treviso • 200 gr di panna 100 gr di Parmigiano • 2 uova sale, pepe e olio extravergine di oliva q.b.

PREPARAZIONE Preparare la pasta brisè e con un tagliapasta ricavare dei cerchi di dimensioni dello stampo che utilizzerete. Tagliare la Pitina e il radicchio a listarelle sottili e metterli a rosolare nella padella con un goccio d’olio d’oliva per qualche minuto. Lasciare raffreddare. In una terrina mescolare la Pitina e il radicchio con le uova, la panna, il Parmigiano, il sale e il pepe. Aggiungere all’intero di ogni stampo il composto e cuocere le quiche in forno caldo a 180º per 15 minuti.

16 Pitina e radicchio. Giglio di scudo ambrato figlio

17 PRIMI PIATTI

Blecs con Pitina e cappucci

INGREDIENTI per 4/6 persone Per i blecs: 150 gr di farina di grano saraceno 150 gr di farina di semola • 160 gr di acqua tiepida • 1 pizzico di sale Per la zuppa: 1 cipolla • 500 gr di cappucci bianchi • 200 gr di patate 100 gr di carote • 1 Pitina • brodo di carne, burro, olio extravergine di oliva, semi di kümmel e sale q.b

PREPARAZIONE Preparare l’impasto dei blecs lavorando assieme la farina di grano sara- ceno, la farina di semola, l’acqua tiepida e un pizzico di sale. Lasciarlo riposare per mezz’oretta. A parte soffriggere la cipolla con l’olio extravergine di oliva. Ag- giungere il brodo di carne, i cappucci bianchi a fette e a pezzettoni le carote e le patate. Far cuocere aggiustando di sale e aggiungendo i semi di kümmel. A parte sfrigolare con del burro e olio della Pitina tagliata a listarelle. Infine aggiungere i blecs nella zuppa e cuocerli per un paio di minuti. Servire in un piatto fondo aggiungendovi la Pitina croccante.

18 I blecs affiorano nel brodo affondano cavoli occhieggiano

19 PRIMI PIATTI

Bocons

INGREDIENTI per 4 persone

8 uova • 200 gr di farina • 2 Mele Antiche di media misura 2 patate • 150 gr di Petuccia di pecora • melograno, spinacine, Montasio stravecchio, castagne, burro, olio, sale, pepe e aromatiche q.b.

PREPARAZIONE Pelare le castagne e metterle in ammollo per 7 giorni con il vino bianco e le erbe aromatiche. Fare una pasta fresca con la farina, 8 tuorli e 2 albumi. Per il ripieno schiacciare le patate precedentemente lessate, aggiun- gere una dadolata di mele, ripassate prima in pentola con del burro. Aggiungere la Petuccia e del formaggio Montasio stravecchio. Stendere la pasta e creare dei con l’impasto di mele e Petuccia. Ripassare le spinacine in pentola con dell’olio, frullare il tutto fino a ottenere una crema liscia. Impiattare mettendo la salsa sul fondo, adagiare i ravioli e guarnire con il melograno e lamelle di castagne.

20 Moderni merletti per vecchi pranzetti scherzetti

21 PRIMI PIATTI

Canederli di Petuccia ai funghi porcini su specchio di crema alla zucca, burro fuso e salvia croccante

INGREDIENTI per 6 persone

Per i canederli: 500 gr di pane raffermo • 400 ml di latte • 200 gr di Petuccia ai porcini • 2 uova • 80 gr di farina “00” • 50 gr di burro 1 cucchiaio di prezzemolo • pan grattato, Grana Padano, sale e pepe q.b. Per la crema di zucca: 200 gr di zucca già cotta e pulita 100 gr di latte • 50 gr di ricotta fresca • sale e pepe q.b. Per il condimento: burro, salvia e formaggio grattugiato q.b.

PREPARAZIONE Mettere a bagno la sera precedente il pane raffermo con il latte fino a completa copertura. Scolarlo e strizzarlo bene, impastare con le uova, la farina, il pane grattato, formaggio, prezzemolo, sale, pepe. Aggiun- gere la Petuccia precedentemente tagliata a cubettini e rosolata con il burro. L’impasto deve risultare morbido, a ogni modo regolarsi con l’aggiunta di farina e pan grattato. Lasciare in frigo per un’oretta poi formare con le mani delle palline. Cuocere i canederli nell’acqua in semi bollitura per evitare che si spacchino. Frullare la zucca con tutti gli ingredienti fino a ottenere una crema vellutata. Scaldarla in una padella e versarla nel piatto come base per i canederli, spolverare con Grana Padano e versare sopra il burro fuso con la salvia croccante. Decorare con delle roselline di Petuccia e servire.

22 Premio Mattia Trivelli 2014 - Ricetta di Valentina Di Bon Pan e funghi e Petuza sul lago dorato burro con salvia sposato

23 PRIMI PIATTI

Canederli friulani ai sapori d’autunno

INGREDIENTI per 4 persone Per i canederli: 300 gr di pane bianco raffermo 150 gr di Pitina tagliata a pezzi piccoli • 50 gr di farina “00” 100 gr di cipolla tritata e stufata • 3 uova • ¼ l di latte 200 gr di Montasio fresco a cubi da 2 cm per lato pane grattugiato, ricotta affumicata grattugiata, sale, pepe, semi di finocchio tritati q.b. Per la crema di zucca: 500 gr di zucca violina • latte, burro, cannella, noce moscata, peperoncino in polvere, buccia di limone grattugiata q.b.

PREPARAZIONE Per i canederli: ammollare il pane raffermo nel latte. Una volta pron- to, strizzarlo e impastarlo con tutti gli altri ingredienti. Ricavare 18 canederli e farcirli ognuno con un cubetto di Montasio. Lessarli in abbondate acqua salata. Per la crema: lessare la zucca in acqua salata. Una volta cotta, scolarla e frullarla con il latte, il burro, le spezie correggendo di sale. Si deve ottenere una consistenza cremosa ma non troppo liquida. Versare un po’ di crema nel centro del piatto, disporvi i canederli in fila e condire con un filo di olio extravergine di oliva. Guarnire a piacere.

24 Formaggio che fila dal cuore di pane

25 PRIMI PIATTI

Cestino di frico ripieno di caserecci, Petuccia e Montasio

INGREDIENTI per 4 persone

800 gr di gnocchi • 1 cespo di radicchio rosso • Prezzemolo q.b. Per il cestino: 1 cucchiaio di prezzemolo tritato • 1 cucchiaino di paprika dolce • Parmigiano grattugiato q.b. Per la crema di Montasio: 50 gr di Montasio mezzano • 50 gr di Montasio di 120 giorni • 50 cl di latte intero 20 cl di panna. Per la salsa: 70 gr di Petuccia di capra o pecora ½ bicchiere di vino bianco • 1 noce di burro • 50 cl di brodo vegetale • sale q.b.

PREPARAZIONE Per la crema: prendere i due formaggi Montasio e tagliarli a listarelle, scioglierli a bagnomaria con il latte e la panna. Mescolare e coprire con la pellicola. Per il cestino: amalgamare prezzemolo e paprika e divi- derli in quattro parti. Porre un pentolino sul fuoco vivace, cospargere di Parmigiano e unire una delle parti amalgamate precedentemente. Una volta cotto un lato girare delicatamente per ultimare la cottura. Pronta la cialda adagiarla sul bicchiere girato e far prendere la forma di cestino. Ripetere l’operazione per altre tre volte. Per la salsa: rosolare nel burro la Petuccia a listarelle e sfumare con il vino. Unire il brodo vegetale, il sale e lasciare che il tutto si ammorbidisca. Togliere la pel- licola dalla crema, scaldare e mescolare il composto. Preparare quattro

26 piatti piani, tagliare finemente del radicchio rosso e cospargeteli. Al centro adagiare il cestino. Cuocere gli gnocchi, unirli alla Petuccia e saltarli assieme agli aromi per 30-40 secondi. Riempire delicatamente i cestini con gli gnocchi, cospargerli con 2 cucchiai di crema di Mon- tasio. Distribuire la crema sul radicchio sottostante, senza esagerare. Decorare con un rametto di prezzemolo e servire.

Così era in osteria due gnocchetti un tai e via

27 PRIMI PIATTI

Cjalsons. Ravioli di Grano saraceno con Pitina della Valcellina e mele al burro e salvia con scaglie di ricotta affumicata di malga

INGREDIENTI per 2 persone

Per la pasta: 100 gr di grano saraceno • 50 gr di semola di grano duro 50 gr di rimacinata di grano duro • 10 cl di acqua • 1 cucchiaio di aceto di mele • 1 pizzico di sale. Per il ripieno: 50 gr di Pitina della Valcellina 1 mela Royal Gala • ½ limone • 10 gr di aglio porro • 1 noce di burro 1 pizzico di noce moscata • una spruzzata di vino bianco secco • 1 tuorlo 1 cucchiaio di pane grattugiato • sale e pepe q.b. Per il condimento: burro, salvia, ricotta affumicata q.b.

PREPARAZIONE Mescolare le farine, intridere con l’aceto e l’acqua e ottenere un im- pasto liscio. Coprire e lasciar riposare in frigo per mezz’ora - un’ora. Sbucciare la mela, cubettare, macerare in una ciotola con il succo di mezzo limone. Tagliare la Pitina a cubetti. Tritare il porro e stufarlo con la noce di burro, aggiungere la mela, condire con la noce moscata, sale e pepe. Quando la mela sarà un po’ ammorbidita, ma ancora croc- cante, aggiungere la Pitina e mescolare. Intiepidire e mescolare con il tuorlo e il pane grattugiato. Stendere la pasta e tirarla non troppo fine, formare dei quadrati di circa 10 cm, riempirli, piegarli e saldare bene i bordi. Tuffarli in acqua bollente e cucinare per 3-4 minuti. Saltarli con il burro, la salvia e condire con la ricotta affumicata di malga.

28 Ordinati i ravioloni come l’albero pei doni

29 PRIMI PIATTI

Cossutis, Pitina e Frant nel letto di porri e veletta di Montasio

INGREDIENTI per 4 persone

Per la pasta: 250 gr di semola di grano duro • 250 gr di farina di grano tenero • 4 uova • 2 tuorli • 6 gr di sale. Per il ripieno: 500 gr di patata cruda • 1 cipolla • 50 gr di Pitina • 1 uovo • 100 gr di Formai Frant 1 porro • timo, noce moscata, olio extravergine d’oliva, brodo, sale, pepe q.b. Per guarnire: ciccioli di Pitina rosolati, sfoglie di frico croccante, burro alle erbe, semi di papavero q.b.

PREPARAZIONE Mescolare le due farine, aggiungere le uova e lavorare la pasta finché diventa liscia. Coprirla con un panno umido e far riposare. Per il ripieno, far appassire la cipolla con un filo d’olio. Aggiungere le pa- tate affettate facendole leggermente “attaccare”, 2 mestoli di brodo, aggiustare di sale e pepe. A parte tritare a coltello la Pitina, rosolarla, profumare con timo e tenere al caldo. Nel frattempo cucinare il porro, tritarlo e ridurlo in crema. Terminata la cottura delle patate, incorpo- rare la Pitina, il Frant e l’uovo. Mescolare e far raffreddare. Stendere la pasta sottile e con un coppa pasta tondo di 6 cm, formare dei dischi, adagiare una generosa quantità di ripieno e chiuderli bene. Cucinare in acqua salata per 3-4 minuti. Comporre il piatto versando la crema

30 di porro, adagiando le cossutis una accanto all’altra, i ciccioli di Piti- na e una veletta di frico croccante. Suggellare il piatto con un filo di burro fuso alle erbe e semi di papavero.

Cossutis sotto il biscotto cosette in fagotto

31 PRIMI PIATTI

La mignestra del contadin. Minestra di risi e porri con Pitina e pan veciu tostà

INGREDIENTI per 2 persone

3 porri • 2 patate • 50 gr di riso Vialone Nano • 1/2 Pitina 2 noci di burro • pane, olio di oliva, sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE Lavare i porri e tagliarli a rondelle. Mettere un cucchiaio d’olio nella pentola e rosolare i porri. Versare un mestolo d’acqua, tagliare le patate a dadini e metterle in pentola insieme ai porri. Aggiungere il riso Vialone Nano e lasciar cuocere. Nel frattempo ta- gliare la Pitina a dadini e rosolarla con una noce di burro. Tagliare il pane a fette e metterlo sulla piastra a tostare con un filo d’olio d’oliva. Impiattare la minestra, la dadolata di Pitina e due o tre fette di pane tostato.

32 Porro riso di pane una crosta da venirci apposta

33 PRIMI PIATTI

Orzotto mantecato con zucca, Pitina e polvere di caffè

INGREDIENTI per 10 persone

800 gr di base per orzotto • 1000 gr di zucca • 500 gr di Pitina fresca 200 gr di Grana Padano grattugiato • 50 gr di sale fino 50 gr di caffè in polvere • brodo q.b.

PREPARAZIONE Pelare la zucca e tagliarla a cubetti, cucinarla a vapore e frullarla ot- tenendo così una crema. Tagliare la Pitina a cubetti. Scaldare la base d’ con il brodo e aggiungere la crema di zucca, risottare e mantecare con burro e formaggio. Tostare la polvere di caffè in pentola antiaderente per farne sprigio- nare il profumo. Su un piatto grande stendere l’orzotto a specchio, sistemare sopra i cu- betti di Pitina spargendoli a mosaico e spolverare di polvere di caffè.

34 Premio Speciale “Suggestione” 2014 - Ricetta di Marco Talamini Di un quadro famoso memoria, di un bacio, color oro e rosso

35 PRIMI PIATTI

Ravioloni alla Pitina conditi all’ont

INGREDIENTI per 2 persone 100 gr di pasta fresca Per il ripieno: • ½ Pitina • 50 gr di ricotta • cannella, sale e pepe q.b. Per il sugo: • ½ Pitina • burro e tartufo nero sott’olio q.b.

PREPARAZIONE Preparare il ripieno mescolando in una ciotola la Pitina con la ricotta, aggiungendo la cannella e aggiustando di sale e pepe. Tagliare in 6 quadrati la pasta fresca e distribuire una noce di ripieno. Chiudere la pasta saldando bene i bordi dei ravioloni. Lessare i ravioloni in acqua salata. Nel frattempo cuocere la dadolata di Pitina nel burro e poi far saltare i ravioloni precedentemente scolati. Impiattare e guarnire con delle sottilissime fette di tartufo nero sott’olio.

36 Di Patria riassumo l’antico profumo

37 PRIMI PIATTI

Tagliatelle al pestum di cime di rapa con Pitina croccante

INGREDIENTI per 2 persone

250 gr di fresche fatte in casa • 60 gr di burro 100 gr di Pitina a fette • 100 gr cima di rapa • sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE Far bollire le cime di rapa in acqua salata, appena cotte toglierle con un mestolo e far bollire le tagliatelle nella stessa acqua. Saltare in padella con del burro le cime di rapa frullate per 3 minuti, aggiungere le tagliatelle appena cotte, sistemare di sale e burro. In una padella antiaderente sistemare le fettine di Pitina e farle cuci- nare qualche minuto fino che diventano croccanti. Sistemare le tagliatelle nel piatto, adagiare sopra la Pitina croccante e un ciuffo di cima di rapa.

38 Cima di rapa abbondante Pitina croccante la pasta è invitante

39 PRIMI PIATTI

Tagliolini di grano saraceno con crema di broccoli e Pitina

INGREDIENTI per 4 persone Per la pasta: 250 gr di farina “00” 250 gr di farina di grano saraceno • 4 uova Per il condimento: 200 gr di Pitina non stagionata 400 gr di cimette di broccoli • 1 spicchio di Aglio di Resia 1 noce di burro • olio extravergine di oliva, bicarbonato q.b.

PREPARAZIONE Preparare la pasta con il metodo classico. Farla riposare per una mezz’ora. Tirarla e ricavare dei . Lavare i broccoli e farli lessare leggermente con un pizzico di bicarbonato. Scolarli e lasciarli da parte a intiepidire, quindi metterli nel mixer con l’Aglio di Resia, avviare e aggiungere l’olio a filo fino a ottenere una crema liscia. In una padella che possa contenere anche la pasta, sciogliere una noce di burro e far rosolare leggermente la Pitina sbriciolata. To- glierne un po’ per guarnire. Cucinare la pasta, saltarla nella Pitina con un po’ di acqua di cottura. Aggiungere la crema di broccoli e amalga- mare. Dividere nei piatti caldi e guarnite con la Pitina messa da parte.

40 Verde il broccolo nel cono una salsa di smeraldo la Pitina tiene in caldo

41 PRIMI PIATTI

Tagliolino Al Vecje For

INGREDIENTI per 4 persone

400 gr di tagliolini • 80 g di porro tagliato alla Julienne 200 g di dadolata di Peta • 4 cucchiai di panna formaggio salato di Andreis, olio extravergine di oliva e sale q.b.

PREPARAZIONE Cuocere la pasta in abbondante acque salata. Scaldare in una padella l’olio extravergine di oliva, soffriggere il porro e la Peta e sfumare successivamente con un po’ d’acqua di cottura della pasta. Aggiungere la panna e aspettare che si addensi. Saltare la pasta in padella, impiattare e sopra grattugiare a scaglie il formaggio salato di Andreis.

42 Banderillas manca il toro questa volta dal Salât la Peta è accolta

43 PRIMI PIATTI

Waktie su velluto rosa. ripieni di Pitina e verdure su vellutata di Cipolla Rosa di Castelnovo

INGREDIENTI per 4 persone

Per la pasta dei waktie: 250 gr di farina • acqua q.b. Per il ripieno: 400 gr di carne di maiale macinata • 100 gr di Pitina • 100 gr di radicchio rosso di Treviso • 1 cucchiaino da caffè di olio di sesamo • sale e pepe q.b. Per la vellutata: 2 Cipolle Rosa di Castelnovo • 2 cucchiai di olio di oliva 1 pizzico di sale, pepe e zenzero • 1 cucchiaio di aceto bianco

PREPARAZIONE Preparare il ripieno amalgamando la carne macinata, la Pitina a dadini e il radicchio battuto in precedenza con un coltello, assieme al sale, il pepe e l’olio di sesamo. Preparare la pasta, tirarla sottile e tagliarla a forma circolare di circa 8 cm, inserire al centro una noce di ripieno e chiudere a mano formando il classico agnolotto. Rosolare la Cipolla Rosa di Castelnovo, aggiungere sale, pepe, zucchero, zenzero e bagnare con aceto facendolo evaporare. Una volta raffreddata, la salsa va ridot- ta a vellutata con un mixer. Disporre i waktie su un cestello di bambu e cucinare a vapore per qualche minuto. Disporre su una padella con poco olio e friggere leggermente. Servirli su un piatto accompagnati dalla vellutata di Cipolla Rosa di Castelnovo, decorati a piacere.

44 Watkie in rosa e Pitina la Cina è vicina

45 PRIMI PIATTI

Zuppa di castagne con fregole di Pitina e zucca

INGREDIENTI per 4 persone

200 gr di castagne sgusciate e sbollentate • 1 patata grande o due piccole ¼ di zucca delica • ½ Pitina • 1 rametto di rosmarino olio d’oliva, sale q.b.

PREPARAZIONE Far rosolare le castagne con 2 cucchiai di olio d’oliva, la patata, rico- prire con brodo vegetale, aggiungere il rametto di rosmarino e il sale. Far cuocere e a cottura ultimata frullare il tutto. Nel frattempo cuocere la zucca in forno, togliere la buccia, amalga- mare la polpa con un po’ di sale e poi formare delle piccole quenelle con un cucchiaio. A parte in una pentola far rosolare la Pitina tagliata a cubetti piccoli, preparare quattro fondine dove riporre la zuppa di castagne, al centro mettere la quenelle e attorno i ciccioli di Pitina.

46 Soave passata dai ricci levata

47 PRIMI PIATTI

Zup-Peta tortellata

INGREDIENTI per 6 persone Per la zuppa di fagioli: 300 gr di fagioli bianchi secchi della Valcellina 1 cipolla bianca • 1 costa di sedano • 1 cotica di pancetta affumicata 1 rametto di rosmarino • 2 l di acqua fredda • 100 cc di olio extravergine di oliva bio “Olio dei Dogi” di Caneva • sale e pepe q.b. Per la pasta: 200 gr di farina “00” • 2 uova intere • 12 gr di olio extravergine di oliva bio “Olio dei Dogi” di Caneva • 3 gr di lievito istantaneo (baking) 5 gr di zucchero • 20 gr di latte. Per il ripieno: 250-280 gr di Peta di pecora • 1-2 patate lessate • erba cipollina tritata q.b.

PREPARAZIONE Per la zuppa: ammollare i fagioli per 24 ore. Metterli in una casseruo- la, aggiungere l’acqua e unire la cipolla, il sedano, il mazzetto guarnito (rosmarino e cotica), sale, pepe e l’olio. Cuocere per 1 ora e mezza, poi togliere il mazzetto guarnito e schiacciare al passaverdure la metà dei fagioli, la cipolla e il sedano in modo da ottenere una crema che verrà unita ai rimanenti fagioli interi. Sistemare di gusto e far bollire per alcuni minuti per avere una zuppa legata. Lasciar riposare almeno un giorno. Per la pasta: formare una fontana con la farina e il resto degli ingredienti; impastare il tutto con le uova e lavorare fino a ottenere

48 un impasto liscio. Coprire e far riposare l’impasto per 30 minuti circa. Per il ripieno: tagliare la Peta a dadolini, unire la patata lessata anco- ra calda schiacciandola e l’erba cipollina. Stendere la pasta, tagliarla a quadrati di 3,5 cm di lato, posizionare il ripieno e chiuderli dando la forma di tortello. Friggere i per 2-3 minuti in olio bollente a 160º. Scaldare la zuppa di fagioli, met- terla in un piatto fondo, adagiarvi sopra tre tortelli e cospargere con erba cipollina tritata e un filo di olio.

Non è cibo per la truppa il tortello nella zuppa di fagioli bianchi bianchi

49 SECONDI PIATTI

Delizia d’inverno

INGREDIENTI per 8 persone

2 fette di polenta • 4-5 fette di Pitina • 30 gr di burro chiarificato 50 gr di crema di Formadi Frant • funghi pioppini • grappa bianca spezzata q.b.

PREPARAZIONE Rosolare la polenta sul burro chiarificato e poi metterla da parte. Cuocere i funghi pioppini e su un’altra padella rosolare la Pitina e sfumarla con un goccio di grappa. Preparare a parte la crema di For- madi Frant. Impiattare adagiando le fette di Pitina sopra la polenta e cospargere leggermente con la crema di Formadi Frant.

50 Coi pioppini e la Pitina di formaggio una salsina ci sta ben la polentina

51 SECONDI PIATTI

Faraona farcita con Pitina in crosta di pasta sfoglia e Brovada

INGREDIENTI per 6 persone

1 faraona da 1,5 kg circa • 500 gr di patate • 1 Pitina di muflone 100 gr di Montasio • 1 foglio di pasta sfoglia • 1 uovo intero 200 gr di guanciale o lardo • 1 bicchiere di vino bianco Brovada, vino bianco, semi di sesamo, sale, pepe, farina q.b.

PREPARAZIONE Prendere la faraona, bruciarla con il cannello per togliere le ultime , poi disossare. Usare le ossa rimaste per fare il brodo. Nel frattempo cucinare le patate. Aprire la faraona per bene e se serve batterla con il batticarne, farcire con il guanciale, le patate cotte al forno, il Montasio e la Pitina tagliati a cubetti. Legare con lo spago da cucina, rosolare nella padella con una noce di burro, sfumandola con un po’ di vino bianco. Dopo di che prendere la faraona e avvolgerla nella pasta sfoglia, spen- nellare con l’uovo sbattuto, semi di sesamo e infornare a 175º per 35 minuti. A fine cottura tagliare a fette, versare in un piatto fondo la salsa ridotta del suo brodo, sbriciolare la Brovada e appoggiare la fetta di faraona.

52 Certo ché ognun c’invidia questo pollo di Numidia

53 SECONDI PIATTI

Pitina brasata, spuma di patata viola con Pistum, aria di Formai tal Cìt e chips di polenta

INGREDIENTI per 2 persone

1 Pitina • 350 gr di patata viola • 100 gr di Formai tal Cìt 50 gr di burro • 150 gr di latte sedano, carota, cipolla, olio extravergine, vino rosso, chips di polenta, sale, pepe, noce moscata e lecitina di soia q.b.

PREPARAZIONE Soffriggere sedano, carote e cipolla con l’olio extravergine, aggiungere la Pitina intera e sfumare con il vino rosso. Far cuocere per diversi minuti a fuoco lento. A parte, cuocere le patate viola, appena cotte passarle al setaccio, aggiungere il latte e il burro e versarli in un sifone. In una pentola mettere il Formai tal Cìt con l’acqua, salare e pepare. Far cuocere, passare il composto al setaccio e con il rimanente aggiun- gere la lecitina di soia e montare a neve. Comporre il piatto a piacimento.

54 Pistum, Pitina brasata sul Cit un’aria accennata appassionata

55 SECONDI PIATTI

Pitina su gnocco di mais ripieno di formaggio Asìno

INGREDIENTI per 2/4 persone

400 gr di polenta • 1 Pitina • 400 gr di formaggio Asìno burro, salvia, sale e aceto di vino bianco q.b.

PREPARAZIONE Preparare una consistente polenta gialla e farla intiepidire. Aggiun- gere della Pitina tagliata molto fine. Con l’aiuto di un cucchiaio da the, farcire la polenta già appallottolata della misura di una pallina da golf con l’Asìno morbido. Rosolare su burro e salvia. Sfumare delle sottili fettine di Pitina con l’aceto di vino bianco e adagiarle su di un piatto per il servizio. Sopra quest’ultime posare lo gnocco di mais ben rosolato e decorare a piacere.

56 Premio Speciale “Memoria” 2014 - Ricetta di Stefano Menegon Una sfera di polenta quattro cubi di Pitina geometrîa in cucina

57 SECONDI PIATTI

Ravicja e feda sot la napa nasciun a ie la peta

INGREDIENTI per 4 persone

1 Pitina • foglie di rapa, aglio, burro farina di polenta, sale q.b.

PREPARAZIONE La Pitina nel brodo di polenta e Pistum sono un piatto povero ma ricco di tradizione e memoria che le donne tramontine preparavano ai “Menaus”, i boscaioli che, anche dopo 15 giorni, tornavano a casa dall’alta Val Meduna. Si aspettava la prima brina per levare le foglie della rapa (la foglia della rapa è detta “raviscja”). Si lavavano e si scottavano per pochi minuti in acqua bollente. Si scolavano e si strizzavano con le mani. Si tritavano con il coltello aggiungendo l’aglio e il burro. Poi sul “larin” o “fogolar” si faceva il brodo di polenta che veniva mescolato insieme ottenendo il Pistum. La Pitina tagliata a fette, la si faceva cucinare in un’altra pentola sempre nel brodo di polenta, ottenendo un abbina- mento gustoso e molto sostanzioso. Come si capisce, non esiste una ricetta scritta ma è un sapere che si tramanda da generazioni.

58 Coppia di cibi rustici sapori autentici per certo unici

59 SECONDI PIATTI

Sfornato di Tocchetti Palù con Pitina della Valcellina, con sedano rapa

INGREDIENTI per 8 persone

1 Pitina della Valcellina • 1 sedano rapa cotto e tagliato a cubetti 1 Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo • formaggio salato, olio extravergine d’oliva e pane grattugiato q.b. Per la vellutata: 400 ml di brodo vegetale 40 gr di farina “00” • 40 gr di burro • sale e pepe q.b. Per i Tocchetti Palù: 500 gr di farina di farro 500 gr di farina di riso • 6 uova intere

PREPARAZIONE Per i Tocchetti Palù: unire le farine e mescolarle. Unire le uova e impastare, salare e se necessario aggiungere dell’acqua. Formare dei filoncini e tagliare a pezzetti. Immergere i Tocchetti Palù nell’acqua bollente salata e cuocere per 20 minuti. Preparare la vellutata con il brodo. Appassire il sedano rapa con la Cipolla Rossa di Cavasso in poco olio extravergine d’oliva. Aggiun- gere la Pitina della Valcellina a cubetti e continuare la cottura per 5 minuti, se necessario aggiungere del brodo. Unire la vellutata alla dadolata di Pitina e sedano rapa. In una pirofila adagiare i Tocchetti Palù e coprirli con la vellutata arricchita di Pitina e sedano rapa. Cospargere sopra di formaggio salato e pane tostato. Passare in forno a 180º per 30 minuti.

60 Spuntan fuori dal cartoccio quasi come un fior in boccio

61 SECONDI PIATTI

Tortino di Pitina con porro aromatizzato alla menta

INGREDIENTI per 2 persone

250 gr di Pitina • 4 uova • 3 dl di latte 3 cucchiai di formaggio Grana grattugiato olio d’oliva, porro, menta, sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE Sbattere bene con una frusta le uova, il latte, il formaggio Grana, sale e pepe. Aggiungere la Pitina tagliata finemente e amalgamare. Ungere una teglia rotonda o delle formine individuali, spolverizzare con pan grattato e versare il composto. Cuocere nel forno preriscal- dato a 180º per 25 minuti. Capovolgere e servire su un letto di porro precedentemente cotto a fuoco lento con olio di oliva sale, pepe e due foglioline di menta fresca. Servire caldo.

62 Premio Speciale “Interpretazione” 2014 - Ricetta di Michela Redivo Bocconcino quel tortino grazie al porro a lui vicino

63 DOLCI

Nuvola di Pitina

INGREDIENTI per 6/8 persone

Per la mousse di Pitina: 250 gr di panna • 50 gr di Pitina 200 gr di cwioccolato guanaja 70% • sale e pepe q.b. Per la trasparenza di Pitina: 100 gr di burro 100 gr di sciroppo di glucosio • 100 gr di acqua • 10 gr di pectina nh 30 gr di noci • 100 gr di Pitina • sale e pepe q.b. Per la decorazione: Mele Antiche essiccate q.b.

PREPARAZIONE Per la mousse di Pitina: far bollire la panna con la Pitina, lasciare in infusione per 15 minuti, mixare bene poi filtrare. Versare la panna sul cioccolato e creare una emulsione. Quando la ganache risulterà ela- stica e brillante, verificare che la temperatura sia di 35-40º e versare in uno stampo alto 1 cm. Far cristallizzare 48 ore prima di tagliare. Per la trasparenza di Pitina: in una casseruola scaldare il burro, il glucosio e l’acqua. Mescolando aggiungere la pitina, il sale, il pepe e la Pitina precedentemente seccata al forno a 100º e polverizzata con il mixer. Portare tutto a ebollizione. Stendere uno strato sottile sul salpat e cuocere in forno a 180° fino a ottenere un bel colore dorato. Coppare con un coppa pasta rotondo. Per il montaggio del piatto, disporre cinque rettangoli di mousse di 1x3 cm, inserire tre dischi di trasparenza, infine decorare il piatto con cubetti di mele antiche essiccate.

64 Premio Speciale “Innovazione” 2014 - Ricetta di Stefano Venier Dolce salato grato al palato nube nera nube bianca la Pitina mai non stanca.

65 Indice ricettario Pitina

ANTIPASTI

Desideri nascosti della Valcellina...... » 10 Al Castelu - la dimora del gusto · Via Zenari 2 · Montereale Valcellina PN · t. 0427 79536 …e tra i cuori la Pitina...... » 12 Da Ivana e Secondo · Località Manazzons 62 · Pinzano al Tagliamento PN · t. 0432 950003 La Pitina del Furletto...... » 14 La Pitina del Furletto · Località Pradis Grotte · Clauzetto PN · t. 0427 80167 / 333 5079898 Quiche alla Pitina della Valcellina e radicchio rosso di Treviso...... » 16 Osteria Ponte Antoi · Località Ponte Antoi 2 · Barcis PN · t. 0427 76224

PRIMI PIATTI

Blecs con Pitina e cappucci ...... » 18 Osteria Da Afro · Via Umberto I 14 · Spilimbergo PN · t. 0427 2264 Bocons...... » 20 Rifugio Vallata · Via Lungolago 12 - Barcis PN · t. 349 7053300 Canederli di Petuccia ai funghi porcini su specchio di crema alla zucca, burro fuso e salvia croccante...... » 22 Osteria Pian Pinedo · Località Pinedo · Cimolais PN · t. 0427 87054 Canederli friulani ai sapori d’autunno...... » 24 Pian Dei Tass · Via Pentina 25 · Barcis PN · t. 0427 76282 / 338 3868606 Cestino di Frico ripieno di gnocchi caserecci, Petuccia e Montasio...... » 26 Osteria Vecchia Anima · Via Castello 10 · Maniago PN · t. 0427 730583 Cjalsons. Ravioli di Grano saraceno con Pitina della Valcellina e mele al burro e salvia con scaglie di ricotta affumicata di malga...... » 28 Il Rifugio · Via San Tomè 85 · Budoia PN · t. 0434 654915 Cossutis, Pitina e Frant nel letto di porri e veletta di Montasio...... » 30 Gelindo dei Magredi · Via Roma 14 - Vivaro PN · t. 0427 97037 La mignestra del contadin. Minestra di risi e porri con Pitina e pan veciu tostà...... » 32 Albergo Ristorante Borghese · Via Maniana 1 · Montereale Valcellina PN · t. 0427 79371 Orzotto mantecato con zucca, Pitina e polvere di caffè...... » 34 Ristorante La Torre · Piazza Castello 8 · Spilimbergo PN · t. 0427 50555 Ravioloni alla Pitina conditi all’ont...... » 36 Trattoria Al Forno · Piazza del Municipio 3 · Sequals PN · t. 0427 93204 Tagliatelle al pestum di cime di rapa con Pitina croccante...... » 38 Titti Bar - Osteria con cucina · Via Costa 6 · Castelnovo del Friuli PN · t. 366 3688316

66 Tagliolini di grano saraceno con crema di broccoli e Pitina...... » 40 Bar Albergo Ristorante Al Palazat · Piazza Plebiscito 5 · Cavasso Nuovo PN · t. 0427 77009 Tagliolino Al Vecje For...... » 42 Al Vecje For · Via Centrale 43 · Andreis PN · t. 0427 764437 Waktie su velluto rosa. Agnolotti ripieni di Pitina e verdure su vellutata di Cipolla Rosa di Castelnovo...... » 44 Borgo Titol Agriturismo · Località Titol 1 · Tramonti di Sopra PN · t. 0427 869061 / 335 8222876 Zuppa di castagne con fregole di Pitina e zucca...... » 46 Ristorante Albergo Belvedere · Via Odorico 54 · Sequals PN · t. 0427 93016 Zup-Peta tortellata...... » 48 Le Masiere · Via Pedemontana Occidentale 18 · Aviano PN · t. 0434 661418

SECONDI PIATTI

Delizia d’inverno ...... » 50 Il Bosco di Arichis · Via Richinvelda 1 · San Martino al Tagliamento PN · t. 0434 889798 Faraona farcita con Pitina in crosta di pasta sfoglia e brovada...... » 52 Ristorante Da Regina · Via Pedemontana 59 · Polcenigo PN · t. 0434 74586 Pitina brasata, spuma di patata viola con Pistum, aria di Formai tal Cìt e chips di polenta...... » 54 Antica Corte · Piazza Santa Croce 5 · Tramonti di Sotto PN · t. 346 8102090 Pitina su gnocco di mais ripieno di formaggio Asìno...... » 56 Edelweiss Ristorante Pizzeria · Via Barcis 10 · Piancavallo Aviano PN · t. 0434 655613 Ravicja e feda sot la napa nasciun a ie la peta...... » 58 Locanda Al Lago · Via Redona 1 · Tramonti di Sopra PN · t. 0427 86145 Sfornato di Tocchetti Palù con Pitina della Valcellina, con sedano rapa...... » 60 Taverna Al Frico · Via Maggiore 25 · Coltura di Polcenigo PN · t. 0434 74562 Tortino di Pitina con porro aromatizzato alla menta...... » 62 La Santissima · Via Santissima 3 · Polcenigo PN · t. 0434 74185

DOLCI

Nuvola di Pitina ...... » 64 Venier L’arte dolce · Viale Barbacane 21 · Spilimbergo PN · t. 0427 926366

67 Produttori di Pitina:

Borgo Titol Loc. Titol 1 · Tramonti di Sopra PN · t. 0427 869061 / 335 8222876 La Butega da la Pitina Via Regina Elena 5 · Tramonti di Sopra PN · t. 0427 869092 Macelleria Bier s.n.c. Via Roma 1 · Meduno PN · t. 0427 86189 Macelleria Antonini Noè & C. s.n.c. Via Piave 86 · Maniago PN · t. 0427 71032 Macelleria Mazzoli Via Roma 14 · Maniago PN · t. 0427 71132 Macelleria Polesel & C. s.n.c. Via Umberto I · Maniago PN · t. 0427 71470 Macelleria Valcellina Carni s.n.c. Via Battistella 7 · Montereale Valcellina PN · t. 0427 79433 Al Chiastrin prodotti tipici della Valcellina Piazzetta Umberto I 1 · Barcis PN · t. 338 5030093 Macelleria Giordani di Giordani e C. s.a.s Via Enrico Toti 15 · Claut PN · t. 0427 878012 Lebon s.r.l. Zona Industriale · Erto e Casso PN · t. 0427 879249

68 Le Cantine del nostro territorio scelte dai ristoratori Azienda agricola Alessandro Vicentini Orgnani Via Sottoplovia 4a, Valeriano · Pinzano al Tagliamento PN · t. e fax 0432 950107 Azienda agricola Florutis di Urban Orietta Via Generale Cantore 13, Valeriano · Pinzano al Tagliamento PN · t. e fax 0432 950655 Azienda agricola La Concha di Marescutti Alfredo e Pascuttini Maria Elena s.s.a. Borgo Mizzari 4, Valeriano · Pinzano al Tagliamento PN · t. 0432 950520 I vini di Emilio Bulfon s.s. Via Roma 4, Valeriano · Pinzano al Tagliamento PN · t. 0432 950061 · fax 0432 950921 Tenuta Fernanda Cappello Strada di Sequals 15 · Sequals PN · t. e fax 0427 93291 Azienda agricola Albino Armani Strada di Sequals 17 · Sequals PN · t. 0427 93266 Società Agricola Le Favole di Evio & Angelo Cadorin Dietro Castello 7, Loc. Terra Rossa · Caneva PN · t. 335 383 483 Società Agricola Rive Col de Fer s.s. Via Col de Fer 14 · Caneva PN · t. e fax 0434 799467 Società Agricola Ronco Margherita s.r.l. Via XX Settembre 106 · Pinzano al Tagliamento PN · t. 0432 950845 · fax 0432 950943

69 Accademia Italiana della Cucina

L’Accademia Italiana della Cucina, la cui attività istituzionale, auto- finanziata, si svolge senza scopi di lucro, con assoluta indipendenza di giudizio e su basi volontaristiche, è nata nel 1953. Obiettivo fondamentale dell’Accademia è “salvaguardare i valori della cucina italiana - quella familiare, quella nata dalla storia di ogni piccolo comune dove, con i prodotti propri del territorio ognuno ha interpretato a suo modo gli ingredienti di cui disponeva, contribuendo tuttavia a co- struire una tessera di quel più vasto mosaico che è la cultura gastronomica di un popolo.

La cucina è infatti una delle espressioni più profonde della cultura di un Paese: è il frutto della storia e della vita dei suoi abitanti, diversa da regio- ne a regione, da città a città, da villaggio a villaggio. La cucina racconta chi siamo, riscopre le nostre radici, si evolve con noi, ci rappresenta al di là dei confini. La cultura della cucina è anche una delle forme espressive dell’ambiente che ci circonda, insieme al paesaggio, all’arte, a tutto ciò che crea partecipazione della persona in un contesto. È cultura attiva, frutto della tradizione e dell’innovazione e, per questo, da salvaguardare e da tramandare. Preservare questo patrimonio è giusto e importante quan- to preservare un’opera d’arte, un monumento, un documento storico”.

Nel 2003, il Ministero per le Attività e i Beni culturali ha riconosciuto i meriti culturali, ampiamente documentati, dell’Accademia, conferendo- le il titolo di Istituzione culturale, ponendola, quindi, tra le più grandi e importanti realtà culturali italiane, portatrici di esperienza e di saggezza in molti campi della cultura.

L’Accademia, per Statuto, studia i problemi della gastronomia e della tavola italiana; sostiene iniziative che possono contribuire a valorizzare la cucina nazionale; promuove e favorisce la conoscenza presso la pub- blica opinione di quegli esercizi, che offrono rispetto e osservanza della tradizionale e caratteristica cucina nazionale, regionale e locale; istituisce e conferisce riconoscimenti a chi opera per il raggiungimento degli scopi istituzionali.

70 La Pitina è patrimonio culturale. Per questo l’Accademia ha attribuito a uno dei produttori, nel 2009, il Premio Dino Villani, che viene assegnato a un prodotto artigianale tra- dizionale da tutelare. Per questo condivide le motivazioni che sono alla base del Premio Tri- velli e partecipa, fin dalla prima edizione, all’organizzazione della mani- festazione.

“Civiltà della tavola vuol dire prima di tutto civiltà e cioè l’insieme di usi e costumi, di stili di vita, di consuetudini e di tradizioni degli uomini che li condividono. E civiltà del gusto, di quel senso preposto al piacere della tavola - quel gusto capace di affinarsi, di perfezionarsi, di riscoprire sapori perduti e di tentare il palato anche con il nuovo - vuol dire l’insieme dei valori che anche attraverso la tavola un popolo si tramanda, rinno- vandoli continuamente, e che ne costituiscono l’identità culturale. Sal- vaguardare il gusto, quindi, diventa un elemento essenziale per la difesa non solo della civiltà della tavola, ma dell’identità stessa di un popolo”. La Pitina è gusto.

Informazioni: www.accademiaitalianacucina.it

71 Dolomiti Friulane Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco Piancavallo, Valli Pordenonesi, Magredi

Le Dolomiti Friulane, con Piancavallo, le Valli Pordenonesi, i Ma- gredi: un territorio unico, di intatta suggestione, dove saperi e sapori autentici segnano il paesaggio naturale e culturale in ogni sua sfumatura. Dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, si trovano in provincia di Pordenone, nel Friuli Occidentale. Selvagge per natura, con un grado di wilderness (selvatichezza) difficilmente riscontrabile in altre zone dell’arco alpino, hanno paesaggi incontaminati di rara bellez- za. Montagna vera, natura intatta, come vere e intatte sono le antiche tradizioni, il senso dell’ospitalità, i cibi rustici e genuini, le austere archi- tetture in pietra con ballatoi in legno che le sue genti hanno preservato con ostinazione e passione.

Una terra facile da raggiungere, con ottimi collegamenti, da assaporare nelle sue mille sfaccettature da parte di chi cerca una ritemprante vacan- za dove vivere le proprie passioni lontano dalla folla, dai luoghi battuti dal turismo di massa, dal conformismo.

Dalle vette delle Dolomiti a Piancavallo, dalle Valli solcate dallo scor- rere impetuoso di fiumi e torrenti da cui prendono il nome, alle aspre e “magre” terre pianeggianti dei Magredi solcate dal Tagliamento: diverse, e profondamente autentiche, sono le anime di questo mondo unico e intatto, abbracciato dalle Alpi e aperto sul mare Adriatico, ideale per chi ama la natura e la vita attiva, i ritmi lenti del viver bene e il passo spedito dello sport, i piaceri di gusti, gesti e tradizioni che vengono da lontano.

Terre da scoprire dove riscopri la tua natura

Il Parco Regionale delle Dolomiti Friulane, il più esteso del Friuli-Ve- nezia Giulia, 36.950 ettari di natura intatta e selvaggia, il cui simbolo è la guglia di 300 m del Campanile di Val Montanaia; Piancavallo, nota e attrezzata località di sport sia invernali che estivi, principale polo sciistico della montagna pordenonese; il Parco del Prescudin, oasi naturalistica ricchissima di specie rare di e arbusti, dove si arriva dopo aver risa- lito la Valcellina, con il suo spettacolare orrido e le pareti di roccia che

72 attirano i climbers di tutto il mondo; Poffabro e Frisanco, con le loro case di pietra “Borghi più belli d’Italia”; Erto (paese dello scultore- scrittore Mauro Corona, cantore dei boschi) e Casso, sul tragico sfondo della diga del Vajont di cui nel 2013 è ricorso il 50º anniversario della tragedia; Claut campo base per lunghi trekking e spettacolari arrampicate e, d’in- verno, di traversate sci alpinistiche e arrampicate su cascate di ghiaccio; Andreis con il Nordic Life Park da cui prendono il via percorsi anche di più giorni per gli appassionati di Nordic Walking e il Centro recupero ra- paci dove vengono curati (e poi rimessi in libertà) rapaci feriti; Cimolais, sede del Parco Dolomiti Friulane, con il Recinto faunistico di Pianpinedo (35 ettari di montagna, dove vivono in libertà caprioli, cervi, stambec- chi) e il Sentiero botanico; la Val Tramontina con boschi fittissimi e alpeggi. E ancora forre e grotte (le più spettacolari sono quelle di Pradis a Clauzetto); laghi incantevoli come quelli, azzurrissimi, di Barcis e Tra- monti, e torrenti, paradiso del kayak, canyoning e del rafting: a dimensio- ne d’uomo, non meccanizzate o violate, le Dolomiti Friulane (le Dolomiti più nascoste, le meno mondane, le più autentiche ) sono l’ideale scenario per una vacanza tutta natura, sport e relax.

Ai loro piedi, l’aspra terra dei Magredi (delicato ecosistema che ha di simile solo la steppa russa); Polcenigo con la profondissima e limpida sorgente del Gorgazzo dalla acque gelide e cristalline; la terra di confine tra Polcenigo e Caneva con il sito preistorico di Palù alle sorgenti del Livenza, tra i più importanti villaggi palafitticoli dell’Italia settentrionale dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità; Maniago (dal Medio Evo capitale italiana delle lame e dei coltelli), Sequals patria di terrazzai e mosaicisti, con la casa natale del campione di boxe Primo Carnera, “il gigante buono”; Spilimbergo, fra le più affascinanti cittadine del Friuli Venezia Giulia, col castello medievale dalla facciata dipinta, il duomo con affreschi trecenteschi e il borgo antico, città nota per la sua Scuola Mosaicisti, unica al mondo.

Informazioni Dolomiti Friulane: tel. 0427 71775 - www.dolomitifriulane.com - [email protected]

73 La Via che porta a un territorio tutto da scoprire

La Via dei Saperi e dei Sapori è una realtà che raggruppa una cinquanti- na di piccole aziende dell’agroalimentare e dell’artigianato operanti in un territorio affascinante, quello delle Dolomiti Friulane. Siamo in provincia di Pordenone, nel Friuli Occidentale, in un territorio unico, di intatta suggestione, dove saperi e sapori autentici segnano il pa- esaggio naturale e culturale in ogni sua sfumatura. Un comprensorio che dalle Dolomiti Friulane, dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, si estende all’altopiano di Piancavallo, alle Valli Porde- nonesi, ai Magredi. Montagne, valli e alta pianura che hanno in comune paesaggi incontaminati di rara bellezza, antiche tradizioni, senso dell’o- spitalità, cibi rustici e genuini, architetture spontanee in pietra.

Da provare, da gustare, da portare a casa

La Via dei Saperi e dei Sapori nasce all’interno del territorio delle Do- lomiti Friulane. Un territorio vasto e diversificato: nel paesaggio che va dalle cime dolo- mitiche alle aride distese di sassi dei Magredi passando per le dolci colline dove si coltiva la vite e l’ulivo; nel linguaggio, con un mix di veneto e friulano diverso da vallata a vallata, da borgata a borgata; e nelle tradizio- ni gastronomiche. Un ideale “paniere” raccoglie formaggi di malga e di piccoli caseifici familiari, di latte vaccino, di capra o di pecora, formaggi introvabili altrove, come l’Asìno (formaggio salato) o il Formai tal Cìt. Anche tra i salumi, insieme a quelli tradizionali - prosciutto crudo, speck, salami e pancette - vi sono alcune chicche, come la Pitina (vera icona del territorio), le Pindulis, il Filon. Tra i prodotti della terra, un posto speciale va alle mele, di cui qui si col- tivano anche antiche varietà; fiori all’occhiello il Figomoro di Caneva, la Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo e quella Rosa della Val Cosa. Tutti prodotti che si possono portare a casa, al naturale - in stagione - o trasformati: succhi di mela, conserve, confetture di piccoli frutti, sotta- ceti... Senza dimenticare i mieli, i vini (si producono solo qui quelli da uve autoctone come lo Sciaglin, il Forgiarin, il Piculit Neri, l’Ucelùt) le birre e l’olio d’oliva extravergine. Con i “sapori” dell’agroalimentare, la

74 Via propone anche i “saperi” dell’artigianato, prodotti tessili per la casa, artigianato artistico in legno, pitture e decori su tela, legno, vetro. È appena nata, ma vuole farsi sentire, conoscere, apprezzare.

La “Via dei Saperi e dei Sapori delle Dolomiti Friulane” è una delle più significative iniziative di marketing territoriale promossa dalla Comuni- tà Montana del Friuli Occidentale e Gal Montagna Leader. Pensata con obiettivo di restituire il giusto valore a quelle piccole realtà particolar- mente attive sul territorio e che stanno svolgendo un ruolo insostituibile di sostegno e rilancio dell’agricoltura sostenibile, della preservazione delle tradizioni storico culturali e di quell’ambiente unico e insostituibile che caratterizza il comprensorio delle Dolomiti Friulane.

A questa iniziativa hanno già aderito una cinquantina di aziende da ogni parte del territorio, unite dallo scopo comune di far conoscere la ricchez- za enogastronomica, artigianale, culturale e tradizionale di una parte del Friuli ancora ricca di tesori da rivelare.

Arba

» Laboratorio Artistico Centro Studi e Ricerche Artistiche Tecniche antiche di pittura e decorazione Via G. Pascoli 20 · t. 0427 93571 / 349 3552267 · www.enniart.it

Aviano

» Lab. Artigianale Dorth 1931 Salumi tradizionali e prosciutti crudi Negozio e laboratorio: via Padre Marco, 13 - t. 0434 651117 Degustazione: via Pordenone 4 · t. 0434 677211 » Az. Agricola Apicoltura Avianese Miele e tutti i prodotti delle api Via A. De Gasperi 22 · t. 0434 651834 / 335 6926789 · www.apicoltura.altervista.org » Soc. Agricola Le Volte Produzione vino Via dell’Uguaglianza 67 · t. 0434 660742 · www.societaagricolalevolte.it

75 » Az. Agricola San Gregorio Formaggi caprini, yogurt e latte di capra Via 4 Novembre 25, Loc. Castel d’Aviano · t. 338 1951729 · www.massimocipolat.it

Barcis

» Az. Agricola La Mantova Formaggi, ricotta affumicata e caciotta Via Montesanto 3 · t. 340 8171177 » Az. Agricola Pian dei Tass Mele fresche da agricoltura biologica e prodotti trasformati Via Pentina · t. 338 3868606 · www.agripiandeitass.it

BUDOIA

» Az. Agricola Antonio Busetti Ortofrutta, succo di mela, insaccati e vino rosso Via dei Gelsi 4, Santa Lucia · t. 0434 653065 / 333 9661574 / 339 8861529 www.aziendaagricolabusetti.altervista.org » Az. Agricola Roberto Andreazza Fattoria didattica e sociale Ortogoloso Ortaggi e prodotti biologici Via Pordenone 62 · t. 333 7125434 / 335 6468650 · www.ortogoloso.it » Az. Agricola Le Grave Salumi e latte d’asina Via Pordenone 55 · t. 370 1149739 » Lab. Artigianale Antonella Mazzariol Prodotti tessili pronti e su misura per la casa Via Brait 10 · Dardago · t. 0434 654409 » Lab. di Artigianato artistico Art-Legno di Del Maschio Mario Restauro legno e doratura cornici Via Panizzut 32 · t. 0434 654822 CANEVA

» Apicoltura Pizzol Marcello Miele, derivati dell’alveare, farine di mais, marmellate Via Cavarzenari 4 · t. 334 7662739 · [email protected]

76 » Az. Agricola Bruno Casagrande Olio dei Dogi Produzione olio extravergine di oliva e vini da agricoltura biologica Via Pasubio 19 · t. 0434 779066 / 393 9163455 / 393 9158910 · www.oliodeidogi.it » Az. Agricola Ai Giardini Produzione vino Via Piero Gobetti 7 · t. 348 3226976 · www.viniaigiardini.com » Consorzio per la tutela e la valorizzazione del Figomoro da Caneva Frutta e suoi trasformati Via Meschio 11 · t. 333 2399111 · www.figomoro.it » Società Agricola Le Favole Produzione vini Via Dietro Castello 7, Loc. Terra Rossa · t. 0434 735604 · www.lefavole-wines.com » Soc. Agricola Rive Col de Fer Produzione vino Via Col de Fer 14 · t. 0434 799467 · www.rivecoldefer.it » Trota Blu Allevamento Trote e Trattoria Via Santissima 2 · t. 0434 77027 · [email protected]

CAVASSO NUOVO

» Az. Agricola Sandra Carusone Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo, ortaggi e trasformati Loc. Mas 5 · t. 348 9204878 / 392 8498800 · www.aziendaagricolacarusone.com » Az. Agricola Luigi Mariutto Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo Via Spilimbergo 17, Orgnese · t. 338 8423518 » Az. Agricola Gianni Carpenedo Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo, ortaggi e trasformati Via Aldo Moro 3 · t. 0427 777878 / 339 2394852 » Az. Agricola Nives Francescon Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo (prodotto stagionale) Via A. Diaz 40 · t. 0427 77448 / 347 0672250

77 » Az. Agricola Vincenzo Dinon Cipolla Rossa, ortaggi, frutta e trasformati Via Vittorio Veneto 15/a · t. 0427/778230 » Az. Agricola Maria Zambon Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo, ortaggi e trasformati Via Borgo Zamboni 6 · t. 339 8856976 » Birrificio Artigianale La Birra di Meni Produzione birra naturale rifermentata Via Sirivella 4/a · t. 0427 77028 / 338 2296957 · www.birraartigianaledimeni.it

CLAUZETTO » Latteria Pradis di Sopra Formaggi e derivati del latte Spaccio: via Pradis di Sopra 79 · t. 333 9314785 / 366 3932045 / 377 1887366

FRISANCO » Ass. Culturale Scarpeti Oggetti di artigianato della tradizione Via A. Villanova 14 · Poffabro · t. 0427 730388

MANIAGO » Macelleria salumificio Polesel & C. Salumi Via Umberto I 1 · t. 0427 71470 · www.pitina.it » Az. agricola Antonietta Candriella Salumi, formaggi, agrigelato, degustazione e vendita prodotti tipici Via Pola 17 · t. 0427 72124 » Montenegro Salumi, formaggi e dolci del territorio Piazza Italia 48 · t. 327 0573933 · www.albergomontenegro.it

78 » Macelleria e salumificio Antonini Noè Salumi tradizionali Via Piave 84 · t. 0427 71032 / 393 9081831 · www.noeantonini.it

MONTEREALE VALCELLINA

» Macelleria Valcellina Carni Pitina e carne secca Via Battistella 7 · t. 0427 79433 » Al Castelu La dimora del gusto Degustazione prodotti tipici Via Zenari 2 · t. 0427 79536

PINZANO AL TAGLIAMENTO

» Az. Agricola La Concha Produzione vino Via Borgo Mizzari 4 · t. 0432 950520 » Az. Agricola GioBatta Fabris Produzione miele Loc. Campeis 21 · t. 0432 950342 » Az. Vitivinicola I Vini di Emilio Bulfon Vini da vitigni autoctoni friulani della pedemontana pordenonese Via Roma 4, Valeriano · t. 0432 950061 · www.bulfon.it » Az. Agricola Florutis Vini autoctoni e miele tipici del territorio Via General Cantore 13, Valeriano · t. 0432 950655 / 338 8321238 · www.florutis.it » Az. Agricola Borgo delle Mele Succo di Mele Antiche, frutta disidratata, confetture, Cipolla di Cavasso e della Val Cosa (presidio Slow Food) Loc. Costabeorchia 19/a · t. 339 4299867 · www.borgodellemele.it

POLCENIGO

» Az. Agricola Pradarin Salumi, ortofrutta di stagione, confetture Loc. Pradarin · t. 345 1428741 / 333 8760495 · www.pradarin.it

79 » Apicoltura Polese Diego Produzione miele Via Santissima 7 · t. 393 8123814 · [email protected]

MEDUNO

» Macelleria e salumificio Filippo Bier Pitina e salumi tipici Via Roma 1 · t. 0427 86189 / 334 6992779 » Az. Agricola Onelia Pin Miele, frutti di bosco, Mele Antiche autoctone, confetture Borgo del Bianco 10 · t. 0427 845175

TRAMONTI DI SOPRA

» Az. Agricola Borgo Titol Formaggi, salumi e Pitina Loc. Titol 1 · t. 0427 869061 / 335 8222876 · www.borgotitol.it

TRAMONTI DI SOTTO

» Fattoria sociale e didattica Sottosopra Formaggi, yogurt e ricotta, panificio artigianale Loc. Comesta 2/a · t. 333 4068390 · www.sottosoprafvg.it » For Sociâl Val Tramontina Pane e dolci Via Pradileva 2 · t. 338 8291938 / 333 7545404

SEQUALS

» Az. Agricola Tenuta Fernanda Cappello Produzione vino Via Strada di Sequals 15 · t. 0427 93291 · www.fernandacappello.it » Az. Agricola Sasso d’Oro Ortofrutta, vino, trasformati di frutta e verdura, succo di mele e uva Via Del Capitel 4, Solimbergo · t. 0427 93587 / 333 2660977 · www.sassodoro.pn.it

80 » Az. Agricola A Fil di Tiere Cipolla Rosa della Val Cosa, coniglio, confetture e sottaceti Sede legale: via delle Primule 2 · Lestans Spaccio: vicolo della latteria 8 · t. 320 0135391

VITO D’ASIO

» Az. Agricola Mevania Marchi Lavanda Via Pelesan 18, Anduins · t. 328 6544505 · www.mevaniamarchi.it

VIVARO

» Az. Agricola Gelindo dei Magredi Conserve, farine, salumi, succhi e vini Via Roma 16 · t. 0427 97037 / 335 7170806 · www.fattoriagelindo.it

Comunità Montana del Friuli Occidentale t. 0427 76038 · fax 0427 76301 · [email protected] www.cmfriulioccidentale.it

Dolomiti Friulane Viale Venezia 1/b · 33085 Maniago · t. 0427 71775 · fax 0427 71754 [email protected] · www.dolomitifriulane.info

81 pantone DE 66-1C C30M90Y100K30

Lis Aganis Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane

L’Associazione Lis Aganis - Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane nata su impulso dell’Iniziativa Comunitaria Leader + nell’agosto 2004, conta 55 soci (la Provincia di Pordenone, 22 Comuni, la Comunità Mon- tana del Friuli Occidentale, il Bacino Imbrifero Montano del Livenza, 2 Consorzi Pro Loco, 4 Istituti Comprensivi e 24 Associazioni Culturali) e una trentina di Cellule Ecomuseali inserite nei percorsi tematici acqua, sassi e mestieri. Le Cellule Ecomuseali sono luoghi in cui ognuno può vivere esperienze ed emozioni, fare laboratori, acquisire conoscenze e saperi, sentirsi prota- gonista del territorio per conservare e mantenere vivo il patrimonio della Comunità locale. Gli obiettivi principali dell’Ecomuseo sono la promozione culturale, sociale e civile; il recupero e la valorizzazione dei patrimoni locali; la pro- mozione di una migliore qualità della vita nelle aree rurali e il sostegno a forme di sviluppo sostenibile per il territorio.

Cosa facciamo • Laboratori con esperti locali, per scuole e famiglie. • Percorsi didattici per la valorizzazione del nostri siti, pensati per la Scuola...ma non solo. • Attività di ricerca e documentazione, pubblicazioni e documentari per recuperare la memoria e le emozioni del passato. • Materiali didattici, divulgativi e informativi per farci conoscere e soprattutto per accogliervi a braccia aperte. • Visite di studio nei luoghi dell’Ecomuseo alla scoperta di tutto ciò che ci rende unici. • Mostre, incontri, eventi e giornate dedicati a temi specifici: archeologia, mosaico, vecchi mestieri, mulini e farine, antiche fornaci e sapori della nostra terra...

L’Ecomuseo Lis Aganis con L. R. 10/2006 è stato riconosciuto Ecomuseo di interesse Regionale.

Lis Aganis • Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane Via Maestri del Lavoro 1 · 33085 Maniago (PN) · t. 0427 764425 · 393 9494762/3 · fax 0427 737682 [email protected] · www.ecomuseolisaganis.it

82

Lis Aganis, figure femminili mitiche che La collana editoriale «Il Gomitolo delle Agane» abitano attorno ai corsi d’acqua e nelle grotte, La Pitina, nasce dalla volontà de Lis Aganis - Ecomuseo hanno sempre mantenuto un rapporto ambiguo Regionale delle Dolomiti Friulane di scoprire, e ambivalente con gli esseri umani. Con nomi condividere, contribuire a mantenere viva la e caratteristiche diverse, popolano il mondo prodotto culturale fitta rete di persone, di luoghi e spazi, di tra- leggendario di molti paesi dell’arco alpino. dizioni e saperi che caratterizzano trasversal- Per il nostro Ecomuseo è stato scelto il rac- RICEttARIo 2 mente le comunità locali del nostro territorio. conto della tradizione orale che si narra in La ricerca e documentazione sono stati possibi- Val Colvera, nella Pedemontana Pordenonese... Origini e gusto di un prodotto tradizionale antico li grazie alla preziosa collaborazione di quanti vivono il territorio e se ne prendono cura. ...C’era una volta una povera donna con tan- reinterpretato dai ristoratori del territorio ti bambini da crescere. Un giorno incontrò L’Ecomuseo è un processo in continua evo- una salamandra sulla sponda di un ruscello luzione, un laboratorio territoriale, un nuovo e la aiutò a partorire... la salamandra era una modo di concepire il patrimonio locale, inte- agana che in segno di riconoscenza le regalò so come l’insieme delle vite, dei beni e valori un gomitolo di lana il cui filo non finiva mai. diffusi, delle tante piccole cose, ognuna unica Con quella matassa, confezionò maglie e cal- “Le Valli Pordenonesi (più precisamente Val Tramontina, Valcellina, per il suo significato e il valore che conserva zini per i propri figli e poi generosamente la Val Colvera) custodiscono orgogliosamente un piccolo tesoro della ga- e sa raccontare in quanto parte di una storia. donò ad altre donne che poterono così prov- stronomia dei tempi andati: la Pitina (chiamata anche, a seconda della vedere ai propri cari... il gomitolo passò in vallata, Peta, Petina o Petuccia). Un prodotto unico, per il quale non L’Ecomuseo è un nuovo modo di concepire quel modo di mano in mano e si narra ancora il patrimonio locale materiale e immateriale che continui ad essere generosamente donato. esistono termini di paragone. inteso non come somma di musei tradiziona- Oggi la Pitina è una squisitezza ricercata dai buongustai: consumata li, ma come sistema complesso e armonico di Il gomitolo è il patrimonio del nostro territo- cruda, affettata sottile, o cotta nel tradizionale piatto che la vede accom- connessioni, differenze e specificità. rio, risorsa da usare insieme, ognuno a modo pagnata dalla immancabile polenta.” Un patrimonio da valorizzare e di cui prender- suo, a seconda delle necessità... senza esaurir- Bepi Pucciarelli, giornalista enogastronomo si cura, per far conoscere a coloro che, attenti, la... è il filo dei ricordi, è la ricchezza dei sape- sapranno coglierne il significato e l’essenza che ri e delle tradizioni che devono essere preser- rendono unici questi luoghi. vate per tramandarle alle generazioni future. “Anche le pietanze più semplici vengono proposte con particolare atten- zione all’occhio, pure nelle valli più appartate. «Il Gomitolo delle Agane» è proprio il filo, Erbe, verdure, formaggi dell’orto del paese, entrano tra gli ingredienti di quella fitta rete di relazioni e percorsi cul- una ristorazione che riscopre e promuove le proprie radici. Idee nuove turali attraverso i luoghi e le comunità che nobilitano una base di prodotti del territorio, non solo Pitina. il gomitolo delle agane hanno ancora molte storie da raccontare... vi invitiamo a “raccogliere” questo gomitolo Ampio l’uso di formaggi, specialità locali... Erbe spontanee e non, grìsul, e perchè no, poi a passarlo ancora di mano Buon Enrico, asparago, radicchio, misticanze, cappuccio, erba cipollina, in mano! fichi, cipolla, perfino la pesca per il gelato.” Giorgio Viel, Accademia Italiana della Cucina - Delegazione di Pordenone

Lis Aganis Ecomuseo Regionale

La Pitina, prodotto culturale · Ricettario 2 delle Dolomiti Friulane 7