Fascicolo 23

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Fascicolo 23 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte CORRISPONDENZA DAI MUSEI FIRENZE, MUSEO DEL BARGELLO gruppo di persone consapevoli dell'importanza e del fa ­ scino che il Museo Nazionale del Bargello ha presso la comunità artistica, ha dato vita all'associazione Amici del Bargello. L'iniziativa, nuova nel panorama dei musei IL RESTAURO DELLA CROCE italiani, ma consueta all'estero, è sorta per l'esigenza di DEL POLLAIOLO E DI TRE PACI mettere a disposizione della direzione del Museo uno strumento di intervento, tale da rendere più feconda la vita dell'Istituto, anche in quei settori che sono meno 2 atti vi ". ) el 1865 il Palazzo del Bargello, smantellate le num~­ Una delle prime prove di fattiva collaborazione da parte N rose prigioni che avevano occupato fin dal 1576. m dell'associazione nel campo restauri, è giunta entro breve più piani tutto l'edificio, si preparava, comp~etam~Il:te nn­ tempo. La bellissima Croce del Pollaiolo (figg. 1 e 2) e tre novato da Francesco Mazzei e Gaetano Btancht m uno Paci niellate e smaltate del Quattrocento, patrimonio del spirito decorativo di gusto neogotico, ad accogliere nei Bargello fin dal loro ingresso dalla chiesa di San Gaggio, piani inferiori parte delle. celebrazioni d~ntesc~e . dalla Galleria e dalla collezione Carrand, presentavano im­ Contemporaneamente li piano supenore dtvemva la provvisamente segni eyi~enti ~i corrosione attiva del ra ~ sede del nuovo Museo Nazionale del Bargello, il quale, me, corrosione che s1 mtenstficava col trascorrere det oltre alla parte espositiva " fissa " di provenienza gran­ giorni. Avuta risposta negativa dall'Opificio delle Pietre ducale (sculture, armi, avori, ambre, maioliche), offriva Dure che non poteva, per impegni già precedentemente una sezione " mobile" che, sull'esempio del South assunti, accollarsi a metà anno il restauro di questi quat­ Kensington Museum, era destinata ad ospitare opere di tro preziosissimi esemplari di oreficeria sacra quattro­ collezionisti privati. Gli amateurs, i grossi e pic~oli .col.le­ centes ~ a, mi sono rivolta all'associazione e questa ha po­ zionisti potevano esporre così le op~re ~'ar~e. ptù stgmfi­ tuto far fronte all'onere finanziario, grazie al tempestivo cative delle loro raccolte, colmando mevttablit lacune sto­ contributo della Banca Mercantile di Firenze. Mu~eo, rico-artistiche e legandosi nello stesso tempo al I pezzi sono stati restaurati da , Giov~nni Mori~i, se ­ al quale in un secondo momento avrebbero potuto h~e­ guito nel suo paziente lavoro ~ali Uffic~o Re~taun ~eli~ ramente fare doni. Tale attività si svolgeva sotto la gt11da Soprintendenza e dalla so~toscntta .. I ns.ult.a~l raggJUr:ttt di un comitato, di cui inizialmente fecero parte William sono stati presentati alla c1ttà e agh stud1os1 ~n una pic­ Blundell Spence, Alessandro Foresi, il barone Ettore cola mostra didattica nella sala della Cortaccia del Bar­ Garriod e lo stesso Bettino Ricasoli : '' A rendere questa gello (dall'8 settembre all'8 ottobre del 1983), c~rata nel­ Mostra più magnifica concorse.ro yolentie~i i p~in~ipali la parte storico-artistica da Marco Collareta e m quella cittadini di Firenze, portandovt gh oggettl prez10s1 pe~ conservativa da Giovanni Morigi. arte o per materia di loro privata proprietà, e collocandoh È questo dunque u':l p~imo esempio di ~ttiva collabo­ accanto a quelli dello Stato. La qual cosa, com~ l'un pen­ razione tra Stato e pnvatl per conservare li comune pa­ siero si genera dall'altro, suggerì di porre quas1 su quella trimonio artistico. Mostra temporanea le fondamenta di un Museo stabile, a guisa di quelli di Cluny e di Kensington; dove .stanno GIOVANNA GAETA BERTELÀ insieme gli oggetti di pubblica e di privata pertmenza, e nei quali le famiglie più colte e doviziose si tengoi_t~ o~­ bligate ed onorate di deposita~e : sott? ~erte cond~ztom, I) I.B. SuPINO, Guida del Museo Nazionale del Bargello, Firenze la miglior parte delle loro dov1z1~ artlstlche e stonche a I8g8, pp. I3 e I4. sussidio delle scienze e delle art1 ed a decoro del loro 2) Statuto dell'a;sociazione Amici del Bargello , Firenze I982, p. 2. paese ". I) . Tutto ciò ha dato inevitabilmente, col trascorrere degh anni, i suoi frutti. Dal 1888, infatti, ebbero inizio nume­ rose donazioni di intere collezioni. Carrand, Ressmann, Franchetti, Planischig dettero il via ad u~ .flusso che .an­ cora oggi continua da parte dei fiorentmt ; non ultima IL RESTAURO la donazione di Giovanni Bruzzichelli lasciata al Bargello in segno di " stima verso il Museo e ~i affetto. a!la cit~à LA CROCE DEL POLLAIOLO di Firenze". Un museo dunque, che 1 fiorentm1 consi­ derano come proprio e di cui seguono con attenzione la vi ta e gli avvenimenti. Stato di conservazione Benvenuta a questo punto l'idea di uno strumento di La superficie della lamina in rame dora~o c~: costit~i­ appoggio alla direzione de! ~useo; u~o strumen~o che sce il corpo della Croce era interessa~a m p~u punt~ e potesse incrementare donaz10m anche ptccole, favo~tre re­ con varia intensità da un fenomeno dt corrosione att1va stauri urgenti, suggerire temi di mostre legate, agh av':e­ con prodotti finali di aspetto verde-azz~rro . nimenti cittadini. Il 9 luglio 1982 nasceva cos1 l'associa­ Il fenomeno risultava particol~rmente l?tenso nelle zo­ zione " Amici del Bargello " nello Statuto della guale, ne di sovrapposizione delle partl decorative e nella con­ alla Premessa, si legge : '' Il 9 luglio 1982 un ptccolo nessione tra le formelle in argento smaltato e la struttura 8g ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte I -FIRENZE, MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO 2 - FIRENZE, MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO ANTONIO DEL POLLAIOLO ANTONIO DEL POLLAIOLO E ORAFO DELLA PRIMA META DEL CINQUECENTO! E ORAFO DELLA PRIMA META DEL CINQUECENTO: CROCE RELIQUIARIO (recto) CROCE RELIQUIARIO (verso) in rame dorato i l'argento delle formelle era indenne da corrisposta un'uguale dilatazione dello smalto, con grave fenomeni di corrosione attiva (TAv. IV, I-3). rischio di distacco e di caduta di quest'ultimo. Questo è un fenomeno di corrosione noto •l ed è do­ Vecchie puliture eseguite con abrasivi grossolani han­ vuto ad un attacco elettrochimico generato dalla coppia no inoltre segnato profondamente la superficie d 'argen­ rame-oro in cui l'oro funge da catodo e il rame da anodo. to (TAv. IV, I). In presenza di un elettrolita, di umidità di condensa e Su tutta la croce era stata applicata una vernice traspa­ dell'ossigeno dell'aria si verifica un attacco al rame con rente che dava un aspetto caramelloso e che con l'effetto formazione di ossicloruri e solfati di rame a causa della di " bagnato " celava un diffuso strato di sporcizia. presenza di ioni CI- e so;= . La presenza di questi ioni, rilevata dalle analisi dei prodotti di corrosione, è dovuta certamente a sostanze impiegate in precedenti interventi di pulitura e non completamente eliminate dopo l' ope­ Intervento di restauro razione. Tra i prodotti di corrosione analizzati sono state rintracciate particelle d'oro i ciò era prevedi bile in quan­ I) Estrazione dei boccioli in rame argentato con calice to, come è noto, questo processo corrosivo avviene nel­ in rame dorato: in un precedente intervento di restauro l' interfaccia tra rame ed oro: in questa zona si formano erano stati fissati con collante acetovinilico 4 perni co­ i prodotti di corrosione che separano i metalli e portano nici erano stati sostituiti con moderne viti da legno in quindi alla caduta della pellicola d'oro. ottone. Oltre all'attacco chimico, durante precedenti inter­ 2) Estrazione dei chiodi moderni in ottone ribattuti venti di restauro, erano stati impiegati metodi pericolosi posti ad assemblare i margini delle due valve della Croce: e mezzi non facilmente reversibili. Le formelle in argento con piccola fresa è stata asportata la ribattitura e sfilati smaltato e tutte le parti decorative mobili erano state i chiodi. fissate al corpo della croce con chiodini moderni in ot­ Separate le due valve si è estratta l'anima della croce tone ripiegati all'interno e saldati con lega Sn-Pb alla in legno di noce, ancora in buono stato di conservazione. faccia interna della struttura che era stata profondamente In corrispondenza dei fori di assemblaggio delle formelle avvivata con abrasioni (TAv. IV, 7) . L'operazione di salda­ e delle lastrine decorative erano visibili sul legno i fori tura ha portato ad un riscaldamento di oltre 200° C e di lasciati dai chiodi che in origine fermavano le parti mo­ conseguenza ad una dilatazione dell'argento cui non è bili al corpo della Croce. go TAv. IV ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte 3 FIRENZE, MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO - CROCE RELIQUARIO: I -SAN GIOVANNI (PARTICOLARE) Prodotti di corrosione verde-azzurri in prossimitd della formella. Sulle mani profonde abrasioni provocate da vecchie pulizie 2 - SANTO VESCOVO Prodotti di corrosione intorno alla formella. Le impronte della de­ corazione soprasmalto sono appena visibili 3- EVANGELISTA MATTEO Diffusi prodotti di corrosione. Lo strato di vernice trasparente rende " caramellosa " la superficie. Si vedono le teste dei chiodi di fissag­ gio della formella e di quelli che assemblano le due valvt della Croce 6 4- SAN GIOVANNI, DOPO IL RESTAURO 5 - SANTO VESCOVO, DOPO IL RESTAURO Sono chiaramente visibili le impronte della decorazione soprasmalto (probabilmente dorature) 6- EVANGELISTA MATTE01 DOPO IL RESTAURO 7 -INTERNO DELLA VALVA ANTERIORE, PARTE CENTRALE L'apertura della Croce ha consentito di esaminare la tecnica co­ struttiva: i quattro bracci, dopo essere stati fissati con perni ribattuti alla parte centrale, sono stati saldati con lega di rame basscr-fondente come le comici decorate. Si notano inoltre sbavature della doratura ad amalgama che riveste la superficie esterna.
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