Le Canzoni Le canzoni, da sempre, suscitano emozioni, sentimenti, raggiungono i cuori delle persone, diventano parte inte- grante della vita di qualcuno. Quanti amori sono nati culla- ti dalle note di una canzone? Quanti messaggi d’amore ci si è scambiati con le parole di una canzone, quante serenate, magari con una chitarra scordata fra le mani, quante notti intorno al fuoco a cantare tutti insieme, tutti parte del me- desimo sentire! Ecco che allora nasce l’idea di trasformare il sentire in immagine, perché anche la pittura è l’espressi- one di un sentimento ed ecco allora che Mina canta e un pittore traduce sulla tela quello che quella voce, quelle pa- role gli trasmettono. E non importa se la canzone è notissi- ma o di nicchia; quello che importa è che, in qualche modo rappresenti un’anima che si congiunge con l’anima di chi ascolta e, con un pennello in mano, trasferisca sulla tela l’emozione che ne ha ricevuto. Ecco perché musica e pittura sono qui in un indissolubile gemellaggio.

Andrea Lo Vecchio Emozioni di note a colori

Mostra di Arte contemporanea

1-7 Agosto 2017 Aurum - Pescara Da un’idea di: Marcello Specchio

Direttore Artistico: Violetta Mastrodonato

Con testi di: Andrea Lo Vecchio Marcello Specchio Duccio Trombadori Valeria Fatato Bruno Paglialonga

Elaborazione grafica e impaginazione: Germano Filippone Prefazione

Ho sempre creduto nella possibile contaminazione tra le varie forme di arte: pittura, poesia, musica, letteratura, tea- tro, danza, balletto, ecc. Il progetto “Armonie - emozioni di note a colori” è nato da un ricordo d’infanzia, quando da bambino ascoltai la canzone “Nel blu dipinto di blu”, comunemente conosciuta come “Volare”. Successivamente appresi che l’autore si ispi- rò ad un quadro di Marc Chagall. Una canzone di musica “leggera” nata da un’ emozione suscitata da un’ opera d’arte pittorica. A mio avviso, non solo una contaminazione arti- stica, ma un nuovo modo di armonizzare le emozioni, un linguaggio innovativo di progresso culturale. Non più ter- mini retorici, espressioni precostituite, sapori precotti, ma una forma libera, ariosa, con varie sfumature di surreale, d’astratto, d’informale. In altre parole la società cambiava il modo di sentire ed esprimere la realtà, i sentimenti, le passioni, la vita stessa. In questo evento avviene un percorso inverso: la pittura si ispira alla canzone, come un’ osmosi culturale. L’incontro con Andrea Lo Vecchio è stato determinante per la realiz- zazione del progetto. Con la sua professionalità ed espe- rienza, ha messo a disposizione tredici brani musicali, dei quali è autore o coautore, che sono stati portati al successo da grandi interpreti. Queste canzoni sono state interpreta- te da tredici pittori secondo la propria tecnica e il proprio stile personale. Infine un plauso particolare a Violetta che, con tenacia e forza, mi ha supportato per la realizzazione di questo pre- gevole progetto. Marcello Specchio Un bel sentire per un bel vedere

Se la musica è un movimento ritmato nel tempo, la pittu- diversa qualità, tra la vista, l’udito e la memoria interiore. ra ha l’ambizione di arrestarlo. Con gioia, con dolore, con Così, dal pulviscolo di atmosfere colorate, da cui sbucano attenzione alle cose viste, i pittori seguono i tempi di note, segni della memoria visiva, ecco una ghirlanda di armonie ritornelli, arie mandate a memoria, tuffi nell’immaginario formali risultanti dall ‘opera di Marcello Specchio e Violet- collettivo che associano passato e presente. ta Mastrodonato, solisti della pittura che formano coppia Chi non sente il richiamo vocale di Mina, la eco lontana e nella vita e nell’arte (Alessandra Machella); ecco l’ornato sempre vicina dei Dik Dik, campioni rock degli anni Set- geometrico di Rena Saluppo (Ornella Vavoni), lo smaltato tanta, chi non ricorda le scandite note dei Nuovi angeli, il materismo di Giuseppe Liberati (Mina), l’inquietudine in- ballo elastico di Raffaella Carrà, le peripezie vocali di Al formale di Gianfranco Zazzeroni (Mina), la sintesi spazio- Bano, le parole musicate di Lovecchio e Vecchioni, e anco- temporale di Nabil-al Zein (Mina), le scorribande archeo- ra le melodiche vibrazioni di e Ornella futuriste di Mario Di Donato (Mina), il realismo sociale di Vanoni, per non citare l’amalgama sincopata di musica e Gaetano Pallozzi (Gigliola Cinquetti), le anamnesi visive recitazione dei più giovani, come Alessandra Machella. E’ di Franco Secone (Al Bano), la passione segnica di Vittorio storia e costume del nostro tempo, con tutte le sue peripe- Amadio (Raffaella Carrà), il simbolismo idillico di Mas- zie che ci accomunano. simo di Febo,(I nuovi Angeli), il versatile cromatismo di Ed è una fortuna che l’Italia sia paese di cantastorie e di Enzo Angiuoni (Lovecchio), la visione tridimensionle di cantautori: menestrelli che partono alla leggerea, e poi arri- Paul Critchley (dik Dik). vano giù nel profondo a toccare le corde dell’anima. L’assortimento di musica e pittura non associa direttamente La parola e la musica girano attorno al nucleo originario l’immagine al percorso dei ritmi e delle melodie, ma vuole della poesia, come insegna il tema prediletto da Rimbaud stabilire una sorta di controcanto spontaneo, inerente alla (‘A noir, E blanc, I rouge, U vert, O bleu, voyelles…’). nobile arte di fabbricare immagini mute, immobili che par- Il passo è breve, dalla musica all’ immagine. Così, lano all’occhio di chi osserva per raggiungere i livelli pro- senza puntare alla parafrasi, i pittori hanno ‘cantato’ il fondi della coscienza e della identità emotiva. loro motivo figurando per linee e colori al modo ‘ch’ ei Diversi sono i modi della espressione, ma unico è il motivo ditta dentro’, per amore di analogia espressiva. conduttore della libera creatività e della ‘intuizione lirica’ Ci hanno provato in tredici, questa volta, ed hanno che promuove ed associa in consonanze plurime tanto i fa- bricatori di parole e suoni quanto i cristallizzatori di forme assimilato nel comporre tutti i passaggi di tono voca- trapunte di linea e di colore. E il risultato d’insieme è dav- lizzati dai cantanti come una temperata contraddanza vero quello di un bel sentire per un bel vedere. di linee e colori. Ne è venuta fuori una favola dipinta che si accosta alla paro- la e alla musica senza perdere un grammo della sua identità, Duccio Trombadori in una prova d’orchestra che armonizza i sensi e ne esalta la Critico d’arte Nella foto: Arthur Rimbaud Poeta francese nato a Charleville il 20 Ottobre 1854 - morto a Marsiglia il 10 Novembre 1891.

È considerato il poeta dell’adolescenza sia perché nelle sue opere emergono con forza tutti i tratti adolescenziali sia perché la sua produzione poetica si è esaurita dai 16 ai 19 anni.

Voielles Vocali A noir, E blanc, I rouge, U vert, O bleu : voyelles, A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali, Je dirai quelque jour vos naissances latentes : lo dirò un giorno le vostre nascite latenti: A, noir corset velu des mouches éclatantes A, nero corsetto villoso di mosche splendenti Qui bombinent autour des puanteurs cruelles, che ronzano intorno a crudeli fetori,

Golfes d’ombre ; E, candeur des vapeurs et des tentes, Gonfi d’ombra; E, candori di vapori e tende, Lances des glaciers fiers, rois blancs, frissons d’ombelles; Lance di fieri ghiacciai, bianchi re, brividi d’umbelle; I, pourpres, sang craché, rire des lèvres belles I, porpora, sangue sputato, risate di belle labbra Dans la colère ou les ivresses pénitentes ; Nella collera o nelle ubriachezze penitenti;

U, cycles, vibrements divins des mers virides, U, cicli, vibrazioni divine dei verdi mari, Paix des pâtis semés d’animaux, paix des rides Pace di pascoli seminati d’animali, pace di rughe Que l’alchimie imprime aux grands fronts studieux ; Che l’alchimia imprime nelle ampie fronti studiose;

O, suprême Clairon plein des strideurs étranges, O, suprema Tromba piena di strani stridori, Silences traversés des Mondes et des Anges : Silenzi attraversati da Angeli e Mondi: - O l’Oméga, rayon violet de Ses Yeux ! - - O l’Omega, raggio viola dei suoi Occhi! -

A. Rimbaud A. Rimbaud Rapporto sinestetico tra colore e musica

“Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza di- Già dal titolo è chiaro come Kandinskij avesse la propen- retta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, sione a utilizzare, per le denominazioni dei suoi dipinti, l’anima lo strumento dalle mille corde”. termini tratti dal lessico della musica: impressione, improv- È così che Wassilly Kandinsky, riconosciuto come fondatore visazione, composizione. Nell’ opera in esame è evidente dell’arte astratta, definì il rapporto di compenetrazione con- un grande triangolo nero in uno sfondo giallo e una serie sapevole tra colore e musica: i colori erano percepiti e armo- di forme colorate che si dispongono nel bordo inferiore: il nizzati interiormente come un “coro” da fissare sulla tela. L’ triangolo nero è il pianoforte, mentre le forme in basso a atto creativo del dipingere è, per l’artista del Der Blaue Reiter sinistra sono gli spettatori del concerto. La grande massa (Cavaliere Azzurro 1911- 1914), un’ arte molto simile alla gialla, probabilmente, è interpretabile come il suono del musica e capace di trasmettere emozioni in maniera astrat- pianoforte che investe il pubblico e lo accende di fervore: ta, senza rappresentare la realtà. I musicisti usano le note si possono individuare persone che si protendono in avanti per comporre la musica, gli artisti allo stesso modo usano per applaudire il musicista. Kandinskij, dunque, è un artista i colori e le forme. Il colore è la chiave di volino dei quadri che vive fino in fondo la necessità di rompere con la tradi- di Wassilly Kandinsky: ogni colore ha un corrispondente zione e di amalgamare frammenti e mondi propri del suo significato, mai scontato e banale. Nell’ opera “Lo spiritua- essere. le dell’arte” attribuisce ad ogni colore, descritto in base alle Questo breve excursus su vicende artistiche è un presup- sensazioni e alle emozioni che suscitano nello spettatore, posto di ciò che oggi i tredici artisti presenti nella mani- uno strumento musicale. Il giallo: dotato di una follia ricca festazione “Armonie – emozioni di note a colori” hanno di vitalità viene paragonato al suono di una tromba, di una intrapreso. Lasciandosi ispirare dalle note di canzoni del fanfara. Il rosso: è caldo, vitale, vivace, irrequieto è para- compositore Andrea Lo Vecchio, gli interpreti pittorici han- gonato al suono di una tuba. L’arancione: esprime energia, no creato opere dal sapore musicale. È un percorso interes- movimento. Paragonato al suono di una campana o di un sante, che fa riflettere sulle esistenti analogie di queste due contralto. Il verde: è mobilità in una assoluta quiete, ed è arti, simili per finalità. Arte e musica è un binomio perfetto, paragonato ai suoni di un violino. che dimostra essere necessario per rivelare le sensazioni, i Il blu: è il colore del cielo, è profondo; quando è intenso sugge- sentimenti, le passioni. In questo evento, “Armonie”, è l’ arte risce quiete, quando tende al nero è drammatico, quando tende che racconta, analizza, supporta la musica. ai toni più chiari le sue qualità sono simili a quelle dell’azzurro. Il gesto segnico di Vittorio Amadio di chiara ricono- È associato al suono del violoncello. Il bianco è dato dalla scibilità formale e contenutistica; l’astrattismo colo- somma di tutti i colori, ma una somma in cui tutti i colori ristico di Enzo Angiuoni; la surrealistica realtà tridi- scompaiono. Il nero è mancanza di luce, è un non-colore. mensionale di Paul Chritcley; la rinascenza medievale Per approfondire il rapporto sinestetico di colore-forma e di Mario Di Donato; l’idillio femmineo di Massimo Di musica consideriamo l’ opera “Impressione III: Concerto”. Febo; l’arte ceramica moderna di Giuseppe Liberati; Vassily Kandinskij - Impressione III, olio su tela, 1911, Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco. Foto dal web l’informale materico di Violetta Mastrodonato; l’espressio- dell’oltre; l’idilliaco blu per una accennata figurazione di nismo astratto di Nabil; il racconto realistico-sociale di Ga- Marcello Specchio; un marcato espressionismo astratto di etano Pallozzi; l’astrattismo geometrico di Rena Saluppo; lo Gianfranco Zazzeroni. strappo ricucito della tela di Franco Secone è la sua scoperta Valeria Fatato Storica dell’Arte Gli accordi delle arti che deliziano l ’animo

Il mio contributo di idee, in questo evento, non riguarda virtuali e dinamismi reali e spaziali. Certamente, poi, di- la trattazione delle peculiarità delle opere d’arte contem- versificano ed etichettano le opere i loro stessi contenuti o poranea riferite alla rosa dei tredici famosi brani di musica lo spirito dei loro motivi e, con particolare incidenza per le leggera del repertorio del versatile popolare, cantautore, musiche e le canzoni, i contesti socio-ambientali a cui si ri- compositore, paroliere, Andrea Lo Vecchio. volgono: musica colta classica, d’avanguardia-concettuale; Sono dell’opinione che la creatività umana necessiti della musica folclorica, polular, leggera, minimalista, sperimen- modalità di fluire nel dedalo purificatore per disvelarsi nel- tale, ed altre forme. la sua vera essenza e portata specifica. E ammetto pure che Specie in questi recenti tempi, marcati da repentini cambia- “ciò che è già stato fatto, detto, visto, percepito, non lo è menti, da eterogeneità di sensazioni e sentimenti profondi, stato ancora abbastanza”. da visioni moderniste e postmoderniste, da ibridismo talo- Il tema delle “armonie” mi intriga e m’affascina: nell’arte (in ra esasperato, si vanno facendo in ricorrenze pubbliche fre- senso estensivo), l’argomento sollecita riflessioni moltepli- quenti propizie associazioni di “Immagini e parole”, “Note e ci sui rapporti di proporzioni, disposizioni, combinazioni, parole”, “Danza e pittura”, “Musica e letteratura”, “Musica e accostamenti, accordi di parti costitutive in grado di pro- testo romanzato”: non si tratta - a mio avviso - di sostanzia- curare piacevolezza, godibilità all’occhio, all’orecchio, all’a- le “contaminazione” estesa a forme d’arte differenti, e nep- nimo; e sulla consapevolezza delle “teorie” (scientifiche o pure di “intreccio” di linguaggi, perché in tutti i casi quelle e artistiche?) che nel corso dei secoli hanno evolutivamente questi conservano integre le autonomie e i percorsi creativi, governato, nei linguaggi e negli stili, la genesi delle forme- bensì di fecondo “accostamento”, di “consonanza di intenti”. linee-colori e dei suoni. Non va, peraltro, dimenticato che gli artisti, naturalmente Nelle arti visuali, così come in quella musicale, le qualità dotati di straordinaria sensibilità, non di rado si produco- espressive sono analoghe: promanano da mezzi differenti, no in “incursioni” in altri ambiti. Mi piace citare qui e più ma da una sintassi della composizione vuoi coloristica, vuoi avanti, quali fulgidi esempi, alcune personalità del passato sonora, applicata con correttezza ed efficacia, dall’organizza- e dell’attualità. Al viennese Arnold Schönberg - che era an- zione strutturale congrua; nonché dai sistemi di scale dei va- che pittore, sebbene non eccelso - si lega la teoria dell’ar- lori, delle tonalità cromatiche, idonei a conciliare l’unità del monia “prescrittiva” (1911), impostata sull’ampliamento tutto e, ovviamente, ad evocare, a suggestionare, persino a far della tavolozza sonora del compositore mediante accordi nascere idilli, a favorire amori, incontri o percorsi condivisi. complessi ed inusuali. D’altra parte, il russo Vasilij Kan- La nozione di tempo e di movimento in musica (scritta dinskij - musicista e iniziatore dell’arte astratta - procedeva ed eseguita) non differisce da quella delle arti visuali es- durante i primi due decenni del ‘900, con “impressioni”, sendo parimenti “rappresentata” mediante segni statici, “improvvisazioni” e “composizioni”, a mantenere il legame della pittura con la musica. James Whistler, un americano adoperando certi colori e gamme evocati dall’orecchio at- vissuto alla fine dell’Ottocento tra Parigi e Londra, con i tivo, dal gradimento di brani d’ogni genere, oppure compie suoi capolavori dipinti per via di dissolvenze armoniche una pratica performativa. Assai facilitata, e altamente pro- quasi monocromatiche, catturò la luce “sonora” e realiz- babile, risulta per le forme d’arte visiva non particolarmente zò “Sinfonie” in argento, in blu, in grigio, cioè proprio se- impegnative sul piano tecnico-realizzativo la coniugazione condo il pensiero di Mallarmé, il quale teorizzò la “poesia o l’interpretazione di canzoni “leggere”, di ritornelli orec- pura” che dava valore al suono delle parole, al significato chiabili, di basi musicali scarne, là dove abbonda la melodia, “ambiguo” delle pause. Di ritmi, durata e pause argomentò la ritmica semplice, il testo di pronta comprensione, la bre- anche il poeta Eugenio Montale - che amava la musica - il vità; ancor di più se esse si riferiscono a soggetti che la col- quale nel 1922 scrisse liriche denominate “Accordi”, ognu- lettività ama o che fanno parte dell’immaginario generale. na riferita ad uno strumento musicale diverso; e ancora Toquinho, chitarrista brasiliano di origine italiana, nel “Musica silenziosa” (titolo che è un ossimoro significativo), 1983 descrisse un disegno ad acquarello con la canzone e poi “Suonatina di pianoforte”, “Musica sognata”. Un ricor- omonima: “Sopra un foglio di carta lo vedi, il sole è gial- do mi è caro: Sylvano Bussotti - che io conobbi a metà degli lo, ma se piove due segni di biro ti danno un ombrello...” anni ’70 - compositore musicale di fama mondiale, figura La simbiosi “canzoni - arte” ricorre in tanti componimen- decisamente eclettica e pittore, interprete dell’Eros come ti celebri: “Nel blu dipinto di blu” (Volare), 1958 (Modu- forza dionisiaca, artista capace di trascrivere sulla pagina gno); “Prendi una matita”, 1961 (Mina); “Vincent (Van pentagrammata un concettuale “Grafismo musicale”, un Gogh), 2000 (Vecchioni); “Come un pittore”, 2012 (Modà). tipo di disegno sonoro indeterminato. Il cantautore abruz- Di Lucio Battisti, indimenticato cantautore, desidero zese Ivan Graziani, che firmò svariati successi (“Lugano menzionare la qualità di pittore contemporaneo pro- addio”, 1977; “Monna Lisa”, 1978; “Agnese dolce Agne- fondo e dotato. Nel 2011, presso l’AuditoriumArte - Par- se”, 1979; “Firenze (canzone triste)”, 1980; “Il chitarrista”, co della Musica di Roma, si tenne l’esposizione (“Il trat- 1983), è stato un ottimo pittore, disegnatore ed incisore. to delle emozioni”) di undici suoi quadri realizzati tra Qualsiasi musica - e anche il solo rumore - può originare il 1969 e il 1972, dei quali nomino solo “Sognando e nell’ascoltatore, in condizioni normali, il sincronico richia- Risognando”(che pare condensare il gusto dell’astratto- mo reciproco di due organi di senso, l’effetto sinestetico per concreto) e i seguenti altri, dichiaratamente legati alle cui le note colte dall’udito vengono “viste” come colori, non rispettive canzoni divenute ormai “senza tempo”: “Re- sempre invariati nelle cromie (basta che chiuda gli occhi). spirando”, “Una giornata uggiosa”, “La collina dei ciliegi”. Corrispondenze di tal natura sono verificabili in caso di sti- molazioni invertite: il pittore agisce sul supporto prescelto Bruno Paglialonga Critico d’arte, storico e artista Rumore - Raffaella Carrà

Rumore, rumore non mi sento sicura, sicura, sicura mai io stasera vorrei tornare indietro con il tempo.

e ritornare al tempo che c’eri tu però perciò che non pensarci più sù ma ritornare, ritornare perché quando ho deciso che facevo da me.

cuore, batti il cuore na,na,na,na...... mi è sembrato di sentire un rumore, rumore serà la paura io da sola non mi sento sicura, sicura sicura mai, mai,mai, mai e ti giuro che stasera vorrei tornare indietro con il tempo

e ritornare al tempo che c’eri tu però perciò che non pensarci più sù ma ritornare, ritornare perché quando ho deciso che facevo da me.

cuore, batti il cuore na,na,na,na...... rumore, rumore. rumore, rumore Vittorio Amadio V. Amadio - Rumore - Acrilico su tela - 2017 misure: 75 x 75 Vittorio Amadio

Nasce nel 1934 a Castel di Lama, provincia di Ascoli Piceno. Scultore, pittore, illustratore, incisore e ceramista. Giovanissimo emigra in Venezuela dove trova lavoro nell’Industria pe- trolifera. Risalgono a quel tempo (1953) le sue prime esperienze creative. Visita gli USA, il Canada, l’Africa e l’Oriente. Torna in Italia a metà degli anni ‘60 e si dedica alla scultura (pietra e legno), e alla pittura, tenendo nel frattempo rare esposizioni, nei Paesi visitati, oltre che in Germania, in Belgio e in Francia. Rientra definitivamente in Italia alla fine degli anni ‘60. Nel 1975 apre l’a- telier nel Palazzo Malaspina dove fonda l’Associazione “La Sfinge Malaspi- na”, per promuovere attività Culturali a livello nazionale e internazionale, a tutt’oggi attiva. Per diversi annisi tiene lontano dall’attività espositiva preferendo a profondire la conoscenza delle tecniche incisorie e calcogra- fiche e, con ripetute incursioni nel campo della medaglistica, intensifica la sperimentazione pittorica e scultorea producendo una vasta quantità di opere. Nel 1994 ha inizio il suo peridio ceramista e, nello stesso anno tiene un corso di incisione, calcografia e serigrafia presso il Villaggio del Fanciullo di Ascoli Piceno, rivolto a disabili. Nel 1999 nello studio d’arte negli USA, con alcuni amici, dà inizio all’Associazione Culturale “Crea- tive Italian Art”. Nel 2001, a Castel di Lama, nell’ex tabacchificio, dopo un attento e mirato restauro, fonda e coordina “Arte on”- Museo d’Arte Contemporanea e laboratorio d’arte”, grazie al quale promuove attività Culturali sia per il territorio locale, che in ambito nazionale e interna- zionale, insieme alla gestione di corsi di formazione professionale attra- verso le tecnologie informatiche e multimediali. Innamorato dell’Oriente, Amadio dal 2010 a tutt’oggi, viaggia a Taiwan, Cina, Malaysia, Indonesia e Singapore, dove realizza performance rimaste nella storia artistica di quei paesi. La sua carriera recente è ricca di mostre personali, performance, aste pubbliche e private, riconoscimenti nazionali e internazionali. email: [email protected] V. Amadio - L’assoluto in fondo al pozzo- Acrilico su tela - 2010 misure: 75 x 75 Luci a San Siro –

Hanno ragione, hanno ragione Scrivi vecchioni, scrivi canzoni mi han detto:”E’ vecchio tutto quello che lei fa, che più ne scrivi più sei bravo e fai danè parli di donne da buon costume, tanto che importa a chi le ascolta di questo han voglia se non l’ha capito già” se lei c’è stata o non c’è stata e lei chi è? E che gli dico: Fatti pagare, fatti valere ”Guardi non posso, io quando ho amato più abbassi il capo più ti dicono di si ho amato dentro gli occhi suoi, e se hai le mani sporche che importa magari anche fra le sue braccia ma ho sempre pianto per la sua felicità” tienile chiuse e nessuno lo saprà Luci a San Siro di quella sera che c’è di strano siamo stati tutti là, Milano mia portami via, fa tanto freddo, ricordi il gioco dentro la nebbia? ho schifo e non ne posso più, Tu ti nascondi e se ti trovo ti amo là. facciamo un cambio prenditi pure Ma stai barando, tu stai gridando, quel po’ di quel po’ di celebrità così non vale, è troppo facile così ma dammi indietro la mia seicento, trovarti amarti giocare il tempo i miei vent’anni e una ragazza che tu sai sull’erba morta con il freddo che fa qui Milano scusa stavo scherzando, luci a San Siro non ne accenderanno più. Ma il tempo emigra mi han messo in mezzo non son capace più di dire un solo no Ti vedo e a volte ti vorrei dire ma questa gente intorno a noi che cosa fa? Fa la mia vita, fa la tua vita tanto doveva prima o poi finire lì ridevi e forse avevi un fiore non ti ho capita, non mi hai capito mai Enzo Angiuoni E. Angiuoni - Luci a San Siro - Acrilico su tela - 2017 misure: 50 x 50 Enzo Angiuoni

Nato a Contrada (AV ) è stato tra i fondatori dell’Associazione Cul- turale Arteuropa. Da sempre impegnato nel sociale, negli ultimi trent’anni si è dedicato intensamente alla pittura, ceramica e design. Diverse mostre dedicate alla sua attività sono state allestite in Italia e all’estero, tra queste la Biennale di Venezia, la Triennale Arte sacra di Lecce, La Biennale della ceramica città di Cerreto Sannita, Ar- gilla sculture della terra di Faenza, Arte sacra e contemporanea in ceramica città di Vicenza, Internazionale di Arte Sacra Comune di Sesto al Reghena, Museo Città creativa di Salerno, Internazionale di ceramica Ascoli Piceno, Rassegna di ceramica Cosenza e di note- vole rilievo l’istallazione c/o L’expo 2015 Milano “ Totò benvenuto all’Expo 2015“ e Simposio Internazionale d’Arte Baia Mare in Ro- mania. L’ampia bibliografia sul lavoro di Enzo Angiuoni annovera importanti firme tra cui: T. Carpentieri, G. Taddeo, C. M. Feruglio, L. Strozzieri, A. Lippo, V. Pinto, N. Scontrino, F. Spena, e D. De Vin- centis. Per tanti anni insegnante di Ceramica in vari Istituti Statali d’ Arte di: Firenze, Napoli, Salerno, Avellino, Formando generazioni di ragazzi, che ora sono Artisti rinomati, e Professionisti apprezzati in Italia e all’estero, scorgeva nei loro occhi lo sguardo della spensie- ratezza della gioventù, uno sguardo profondo, pulito, serio e indaga- tore. Ma quello che lo colpiva di più era la luce che emanava dai loro occhi, illuminando i suoi: la luce dell’arte. tel. 333 2589539 email: [email protected] E. Angiuoni - Luci a San Siro - Acrilico su tela - 2017 misure: 100 x 100 Help Me – Dik Dik

È partito il 18 Settembre ed a Huston c’è un sacco di gente, «PRIMO UOMO CHE ARRIVA SU GIOVE» un boato di applausi: si muove. C’è sua moglie in sala controllo tra due mesi avrà il primo figlio; sono tutti sicuri ed allegri solo lei sembra proprio che preghi. D’improvviso si vede una luce dallo spazio arriva una voce, ma si sente lontana lontana, sembra proprio Mc Kenzie che chiama: «Help me, help me, help me, yeah» poi silenzio, non si sente niente più solo help me, help me, help me, yeah poi silenzio e niente più. Hanno detto: «c’è un guasto banale, ma Mc Kenzie può ancora arrivare» ed intanto si è perso il contatto; c’è chi dice c’è stato un impatto. Son passati tre anni a Settembre, di Mc Kenzie non resta più niente. Solo un nastro che ha registrato una voce di uomo impaurito: «Help me, help me, help me, yeah» . . . “Help me, help me, help me, yeah”» «Non hai mai conosciuto tuo padre, era un uomo importante, tesoro è quell’uomo vestito d’argento. Paul Chritcley Paul P. Chritcley - The message within - Olio su MDF e tela 2005 - misure: 90 x 120 Paul Critchley

Nato: Rainford, England 1960 1978-9 Foundation in Art and Design, St. Helens College of Art & Design, St. Helens, UK 1979–82 B.A. (Hons) Fine Arts, Coventry Polytechnic, Coven- try, UK Mostre individuali: 2016 Artist of the Day, Selected by Patrick Hughes, Flowers Gal- lery, Cork Street, Londra. A Sense of Place Installation at Art Karlsruhe, Germania. 2013 A Sense of Place Installation at SCOPE, Basilea, Svizzera 2012 Verbeelde Ruimte Installation at Panorama Mesdag Mu- seum, L’Aya, Olanda 2003 Broadway Windows, New York, USA, Kunstlicht in de Kunst Museum, Eindhoven, Olanda. Collective: 2017 Personal Structures (57° Biennale di Venezia). Europe- an Cultural Centre, Palazzo Mora 2013 - 2016 Art.Fair Köln, Colonia, Germania 2015 XLII Premio Sulmona, 2013 De Twee Pauwen Galerie, L’Aya, Olanda 2011 Respective Perspectives with Patrick Hughes, The Drumcroon Gallery, Wigan, UK 2011 Alanica, National Centre for Contemporary Art,Vladikavkaz, North Ossetia-Alania sito internet: www.paulcritchley.art email: [email protected] P. Chritcley - Lonely Soul - Olio su MDF e tela 2005 - misure: 90 x 120 Mario Di Donato Io loamo, piano Fate Mi stan scavando cuore il leparole e piano,Piano, piano Fate Meno mifarà. male Poco apoco Vi ascolto verità, qual éla oraChe dite ame, Io queste odio frasi mezze Ma che prova c’è, E poi perché, Ma che amici siete voi. È tutta invidia Su dinoi, scherzareOra basta Ma che dite mai. Non vive con un’altra donna lui nonCerto è diteChe mai Fate piano -Mina Vi prego fate piano. Non sapete quanto l’amo, Io loamo, Perché ioloamo Vi prego fate piano. Vi prego fate piano. Sì ioloamo. Sì, sìche l’amo Io loamo piano, Fate Mi stan scavando cuore il leparole e piano Piano, piano Fate Mai nessuno losaprà. soffro Quanto Ma con molta dignità Perdo sì aiSono uguali suoi diquel occhi E gli bimbo ditemi io. Adesso favore per basta ne basta rispondo l’amo che Sì M. Di Donato - Fate piano - Olio su tela 1996 - misure: 60 x 80 Mario Di Donato detto “The Black”

nasce a Pescosanson- esco (Pe) e risiede a Pescara. Diplomato al Liceo Arti- stico di Pescara inizia nel 1970 una intensa attività espositiva parteci- pando a più di settecento mostre in tutto il mondo. ln Italia si ricordano i vari Premio Michetti, Premio Sulmona, Palazzo Braschi a Roma, castello Svevo a Bari ecc. Le sue opere si to- vano presso Musei e Pinacoteche tra cui il MuMi a Francavilla al Mare, Museo civico di Sulmona, Museo di Arte Con- tempo- ranea di Temoli, Museo dantesco di Torre de’ Passeri ecc. Un artista che è soprattutto musicista Rock e compositore ed è considerato uno dei più gandi chitarristi Rock heavy Metal al mondo. Ha inciso oltre 20 lavori disco- gra ci e fatto parte di decine di compilations internazionali e partecipazioni sotto il nome di “The Black”. Nel 2010 riceve il premio internazionale Dante Alighieri come musicista rocker abruzzese. Nel 2012 i “The Black” sono stati presenti ad un importante festival nell’Isola di Malta. Nel luglio del 2O13 presenti al Metal Magic in Danimarca. Nel maggio 2014 è uscita la biogra a di Mario Di Donato, a cura della CRAC edizioni di Falconara Marittima. Le operesonoin collezioneprivateePubblicliein ltalia, Germania,Canada, Svizzera, Francia, U.S.A., Spagna, Polonia, Giappone, Inghilterra, Svizzera, Africa, Russia, Cina etc. Notizie riguardanti I’attività pittorica sono custodite nell’Archivio Italiano del 900 a Firenze, presso il “Kunsthistriches Istitut in Florence”, e a Busto Arsizio (Varese) presso il Museo delle Arti - Servizio Archivio Storico. facebook: the back of cial email: [email protected] casa discografica: [email protected] manegement: [email protected] sito internet: www.mariotheblack.com M. Di Donato - Il noce stregato (particolare) - Olio su tela 1989 - misure: 80 x 80 Donna felicità – I nuovi angeli

Donna Felicità Donna Felicità non ha l’amore. non ha l’amore. Donna Felicità Donna Felicità lo vuol trovare. non può soffrire. Glielo troveremo noi La divertiremo noi col gioco chi vuole coltivare la sua rosa. delle noci, intorno al fuoco.

Donna Felicità Quì ragazzi, tutti quì, non ha l’amore. vediamo chi la sposa. Donna Felicità Sposa. si sente sola. Scommettiamo che lo so L’accompagneremo noi ragazzi a chi darà la rosa. a cercare funghi e viole. Rosa.

Quì ragazzi, tutti quì, Donna Felicità vediamo chi la sposa. non ha l’amore. Sposa. Donna Felicità Scommettiamo che lo so non può soffrire. a chi darà la rosa. La divertiremo noi col gioco Rosa. delle noci, intorno al fuoco.

Donna Felicità Pa ra pa pa pa pa... non ha l’amore. Donna Felicità non trova viole. Gliele porteremo noi, nei cesti, nei capelli e nelle mani. Massimo Di Febo M. Di Febo - Donna felicità - Olio su tela - 2017 misure: 70 x 70 Massimo Di Febo

è un artista operante nell’ambito della figurazione che ha coltivato da sempre la passione per la pittura, imitando inizialmente i grandi ma- estri dell’Impressionismo francese per poi raggiungere una sua ecce- zionale maturità non solo sul piano della pittura, ma anche in campo grafico. Tema dominante delle sue opere è sempre stato quello della donna, vista sempre come creatura dotata di bellezza e di sensibilità materna. Fanno da contorno alle sue splendide fanciulle scenari pieni di luce e di calore cromatico con accenti materici riconducibili alla poetica informale. L’artista ha al suo attivo numerose personali e par- tecipazioni a rassegne di prestigio quali il premio Sulmona (diverse edizioni), l’Expo Arte di Bari, l’Arte Fiera di Bologna, Padova Fiera, Ancona Arte. Merita una citazione l’antologica tenuta al Palazzetto dei Nobili dell’Aquila nel 2002. L’opera “Donna felicità” esposta in questa mostra è emblematica del- la sua concezione artistica riguardante la figura femminile in quanto nobilitata da un alto concetto etico: lei è portatrice di vita e quindi di felicità. In tal senso il suo pensiero è contrario alla mercificazione che i mass media fanno oggi del corpo femminile spogliandolo di quella dignità che le è propria. sito internet: www.massimodifebo.com email: [email protected] M. Di Febo - Incontri di silenzi - Olio su tela - 2014 misure: 70 x 70 Mina – E poi

Ricominciare e poi Ero forse troppo avanti Che senso ha? Quando sei tornato in mente Fare l’amore e poi? Io e lui Io con te mi sento in colpa Eravamo già amanti Solo un po’ Dare un taglio a tutto il resto Ma per me è già abbastanza Tu lo sai Non riesco più a guardarti Mi è costato più che mai E perchè no? Ricominciare e poi Non è stato in questa stanza Che senso ha? Mi lasciavi sempre sola Tornare insieme e poi Dio lo sa Che senso ha? Quante volte ho detto no Fare l’amore e poi Tornare insieme e poi? Che senso ha? Che senso ha? No Ricominciare e poi Le tue promesse Che senso ha? No Fare l’amore e poi Sempre le stesse Che senso ha? No No E poi non posso adesso Le tue promesse Adesso, adesso non potrei No Sempre le stesse No E poi non posso adesso Adesso, adesso non potrei Ho sentito il cuore in gola Ma però Giuseppe Liberati G. Liberati - E poi 1 - Argilla, gress, smalti e ossidi colorati su acciaio corten - 2017 misure: 80 x 80 Giuseppe Liberati

Nato a Villamagna nel 1958, ha iniziato la sua attività di ceramista nel 1980 dopo essersi diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Chieti. Per Liberati la ricerca ha un ruolo fondamentale, le tecniche usate per la realizzazione delle sue opere spaziano dal raku ai riflessi, dalle iridescenze alle metalliz- zazioni a terzo fuoco, usa argille e smalti speciali, ossidi metallici e cristalli a grosso spessore. Ha partecipato a diversi simposi e collettive d’Arte sia in Italia sia all’estero, le sue opere sono state esposte in numerose mostre nazionali e internazionali (Ortona, Guardiagrele, L’Aquila, Chieti, Pesca- ra, Milano, Torino, Roma, Firenze, Napoli, Bologna, Bari, Francia, Spagna, Portogallo, Romania, Belgio, Germania, Malta, Stati Uniti, Canada, Sud Africa.) E’ stato invitato a partecipare al XXLIII Premio Sulmona “Rassegna Inter- nazionale d’arte contemporanea” – Sulmona – Italia 2016 Mostre recenti: Fermo 2016, Tolentino 2016, Gubbio 2016, Ascoli Piceno 2016 Radici - L’uomo appartiene alla Terra collettiva d’arte - Avezzano 2016 “Variatio delectat” collettiva d’arte - Urbino 2016 Italian Traditional Day – Casa Loma – Toronto – Canada – 2016 “Art for Peace” -collettiva internazionale d’arte contemporanea - Ortona 2016 “ L’Immaginario” collettiva d’arte contemporanea - Museo V. Colon- na Pescara 2016 Mostra personale di ceramica contemporanea “L’Essen- za Materica – Giuseppe Liberati” – Istituzione Palazzo Farnese – Ortona – Italia 2017; Mostra collettiva d’arte “Quattro Maestri nelle Arti Visive” – Museo Michetti Mu.Mi. – Francavilla al Mare – Italia 2017; Mostra in- ternazionale “Misericordiae Vultus” – Sesto al Reghena – Italia 2016/2017; Mostra internazionale d’arte contemporanea “Che dici Totò?” – Castel dell’Ovo – Napoli – Italia – 2017.

Via Val di Foro, 101 - 66010 Villamagha (CH) tel: 0871.300750 email: [email protected] sito internet: www.liberati.net G. Liberati - E poi 2 - Argilla, gress, smalti e ossidi colorati su acciaio corten - 2017 misure: 80 x 80 Violetta Mastrodonato Invisibile -Machella Voglio stupirmi ancora paura ela diventa invisibile Correre insiemeperdere fino a fiato,il guardarci e sorridere Voglio stupirmi ancora, essere Peter evolare con te Fare l’amore saperlo senza fare Sarebbe abbracciarsi, bello non complicare E non avere rimpianto Sarebbe trovare bello queglio perduti risveglio occhi al nel tempo nell’armadioSe teletrasporto ho il paura la diventa invisibile Vado arubare l’estate, cifacciounbignè con coperta la Correre insiemeperdere fino a fiato,il guardarci e sorridere Voglio stupirmi ancora, essere Peter evolare con te piange te enon per se per vorrei essere ancora bambina la che ci perdiamo silenzi inostri leoccasioni per migliori indossiamo una maschera condita digioielli cercareper approvazione cifacciamo tutti belli come quella smania dicondividere… dolore il Invece tutto ora erazionale èfreddo Poterle tenere ancora posto del al portafoglio intasca Pensa aquanto sarebbe ancora scambiarci bello lefigurine Correre insiemeperdere fino a fiato,il guardarci e sorridere Voglio stupirmi ancora, essere Peter evolare con te In c’è cucina torre la diconcrollo, capitano… non c’è più aria affogo… Una come sedia trono Volare sopra letto al tutto tempo il fretta senza Diventare esploratori nella nostra cameretta Un giro luna al prendere park per l’astronave Per d’artificio unfuoco una cioccolata buona, coriandoli carnevale a Adesso che abbiamo 20anni diangoscie facciamo fatica astupirci quantoSo sarebbe stato conoscerci bello bambini da V. Mastrodonato - Amore invisibile - Tecnica mista su tela - 2017 misure: 80 x 80 Violetta Mastrodonato

Nata a Capodistria, vive e opera a Montesilvano. E’ presente da oltre qua- ranta anni sulla scena artistica. Partendo da una visione e da un linguag- gio gurativo, elabora negli anni varie esprerienze che la fanno approdare a cicli pittorici con tematiche e tecniche legate all’informale, all’as- tratto e al concettuale. Recentemente, la sua ricerca include l’impiego di materiali vari, di recu- pero e riciclo, in funzione espressiva e la modalità delle installazioni am- bien- tali. Promotrice di eventi culturali. Ultime mostre e presenze 2011 - Triennale “Logos e Bidone “, Castel dell’Ovo, Napoli, con catalogo; Mostra personale Fondazione Pescarabruzzo “Nascere di Nuovo“, opera in perma- nenza; 2012 - Mostra personale Mediamuseum Pescara “Gocce... Come scorre l’acqua; Mostra personale Mu- seo delle Genti d’Abruzzo, Pescara; XL Premio Sulmona, Rassegna internazionale d’Arte Contempo- ranea (Premi- ato con Targa d’Argento), con catalogo; Museo della lettera di Torrevecchia Teatina, opera in permanenza; 2014 - “Transumart” Mu- seo Patini, Castel di Sangro / Ex Scuderie Palazzo Ducale, Atri / Ex Mani- fattura Tabacchi, Città Sant’Angelo / Palazzo Farnese, Ortona / Palazzet- to dell’Arte, Foggia; Collettiva Fortezza di Civitella del Tron- to; Palazzo Ducale Pratola Peligna; Castello Semivicoli; Cantine Bosco Nocciano; Premio Sulmona 2014; Mostra al Museo Aligi Sassu, Atessa (CH), opera in permanen- za; Mostra personale Aurum Pescara, con catalogo. 2015 - “Anima in cornice”, Museo V. Colonna Pescara; Pre- mio Sulmona 2015 premiata con Targa d’Argento; 2016 - Ciclo Radici -“L’uomo appartiene alla terra” , Castello Orsini Colonna, Avezzano (AQ); “Memorie d’acqua”, Aurum Pescara, “Aria: La forma dell’invisibile”, Circolo Aternino, Pescara con cataloghi a cura di Valeria Fatato. Collettiva L’immaginario, Museo V. Colonna. Mostra personale 1+1=3, Aurum Pescara. 2017 Armonie, Au- rum Pescara. tel: 333.5838621 email: [email protected] V. Mastrodonato - Riflessi di nuvole - Tecnica mista su tela - 2017 misure: 100 x 70 Nabil ormai. più non nonse cisei perché,ecco appartiene,ti vita mia e la vene nelle entratosei ormai ne morirei, che dicomai non tornerai, pensare che dentro letto, al trovarmi sola che strano effetto Amore mio, Ormai -Mina ormai. più vivo non nonse cisei perchéecco appartiene,ti vita mia e la vene, nelle entratosei ormai dite,senza ma non son io che cos’è, un giorno solo questa stanza, mi rende odiosa lontananzala Amore mio, Nabil A. Z. - Ormai - Acrilico su tela - 2017 misure: 80 x 80 Nabil AL-ZEIN (in arte Nabil)

Abbraccia l’arte a 360° nelle sue varie espressioni: pittura, scultura, instal- lazione, fotografia e video-art. Ama definirsi “artista libero”: un percorso iniziato col figurativo per arrivare all’astratto attraverso il concettuale e il collage e per approdare infine in uno spazialismo tutto suo, non più prigio- niero della tridimensione che col tempo si è trasformata in un abbraccio a dir poco soffocante, una veste troppo stretta e non più attuale. Il grande maestro Fontana con la sua tridimensionalità aveva tracciato la via maestra che doveva per forza condurre oggi alla quarta, quinta dimensione ed oltre, in quanto spazio-tempo sono anime indivisibili e strettamente connesse con l’emozione. Così l’artista fotografa il moto in funzione del tempo come segno di vita che lascia le sue tracce indelebili nella poetica dello “Spazio Vi t a l e”. L’artista vanta numerosi premi tra i quali spiccano le Medaglie del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Mostre personali e collettive in Italia, Francia, Inghilterra, Slovacchia. Pre- sente in tutte le fiere d’arte contemporanea in Italia. I suoi lavori sono pre- senti in diverse collezioni pubbliche e private tra le quali: Museo delle Arti di Nocciano (PE); Pinacoteca Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Sulmona (AQ); Galleria d’Arte “Soligo” di Roma; archivio FLEXUS del Gruppo Sinestetico di Torreglia (PD); Collezione Fiorenzo Barindelli di Cesano Maderno (MI). L’ 8 marzo 2014 al Palazzo Sangallo di Tolentino (MC) ha presentato il suo “Manifesto Temporalista” condiviso da altri 50 artisti internazionali firmatari. sito internet: www. nabil-art.it emai: [email protected] Nabil A. Z. - Senza titolo - Tecnica mista su tela - 2017 misure: 50 x 70 Sera – Gigliola Cinquetti

Sera Stendi le mani Sul nostro amore Non mi svegliare piu. Sera Fammi sognare Fammi sentire Che sono qui con lui. Per una vita che ci da luce nella sera Quando il cielo si oscura Cosa ci importa se un giorno e passato E lo abbiamo vissuto per gli altri? Sera Stendi le mani Su questo amore E non finire mai. Per una vita che ci da luce nella sera Quando il cielo si oscura Cosa ci importa se un giorno e passato E lo abbiamo vissuto per gli altri? Sera Stendi le mani Su questo amore E non finire mai Gaetano Pallozzi G. Pallozzi - Sala d’attesa - Olio su tela - 2000 misure: 60 x 80 (esposto alla Biennale di Venezia) Gaetano Pallozzi

Artista tra i più prestigiosi dell’arte italiana contemporanea, nato a Sul- mona nel 1925, anche operatore culturale noto in Italia. Sessant’anni di ininterrotta attività si inserisce nella pittura gurativa abruzzese. Si forma presso la Scuola d’Arte “G. Mazzara” di Sulmona, manifestando la sua passione per il disegno e per la pittura. La piena matu- rità arti- stica si registra intorno agli anni ’70, dopo una fase di incessante ricer- ca pittorica, caratterizzata da un cromatismo robusto con cui affronta tematiche paesaggistiche e sociali, dalle quali non si distaccherà mai. Riscuote consensi dalla più autorevole critica italiana e vanno ricordate le numerosissime mostre personali dell’artista sulmonese in spazi na- zionali e in- ternazionali di indiscussa fama e notorietà. Presente a bene quattro edizioni della Quadriennale di Roma, alla Biennale di Venezia. All’attività di pittore, Pallozzi, unisce quella di opera- tore culturale, tra i più professionali della Regione Abruzzo. In qualita di Segretario Gene- rale, è l’animatore della Rassegna Internazionale di Arte Contempora- nea “Premio Sulmona”, gi- unto alla XLII edizione, ritenuto uno dei più prestigiosi premi nel panorama italiano. Hanno scritto di lui:Bellonzi, Solmi, Sgarbi, Trombadori, Zeri, Pontiggia, Tallarico, De Micheli. Il cri- tico Di Genova ha inserito Pallozzi nelle collezioni del Mu- seo Bargel- lini di Pieve di Cento, annoverandolo tra gli artisti storicizzati. G. Pallozzi - Siesta - Olio su tela - 1996 misure: 80 x 60 La leggenda di Olaf

Fu allora che madonna gli disse:” Hai gli occhi poi, come tutti, si risvegliò belli sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno vorrei che accarezzassi ‘sta notte i miei capelli” poi, come tutti, si risvegliò Fu allora che rispose: “Grazie madonna no! Capì d’aver ucciso per essere qualcuno Io sono un cavaliere e il re non tradirò” capì d’aver amato il giorno di nessuno E a lei non valse niente comprare la memoria La strada all’improvviso, la strada si accorciò di sentinelle e servi mandati a far baldoria e sotto un sicomoro la gola s’impiccò e a lui negli occhi grigi l’amore ritornò Sentì tagliar la corda, gli tesero una mano l’attesa di una vita per dover dire no ma dentro c’era l’oro, l’oro del suo sovrano “Che fai sotto le stelle? chi vuoi dimenticare?” il re ti paga e chiede di non parlare ma monta Socchiuse gli occhi e volle andarsene, sparire a cavallo e fila più lontano che vai sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno “Che fai sotto le stelle? chi vuoi dimenticare?” poi, come tutti, si risvegliò Socchiuse gli occhi e volle andarsene, sparire sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno poi, come tutti, si risvegliò ma quella volta non si svegliò Tornò di lì a tre giorni il re dalla gran caccia sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno e lei gli corse incontro graffiandosi la faccia ma quella volta non si svegliò l’ira le fece dire: “Puniscilo perchè sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno lui non portò rispetto alla moglie del re” ma quella volta non si svegliò E a lui non valse a niente il sangue sui castelli sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno or sua la spada e il sole sul viso dei duelli ma quella volta… quando sentì di dire di dover dire sì con un cavallo e l’acqua fu cacciato di lì “Che fai sotto le stelle? chi vuoi dimenticare?” Socchiuse gli occhi e volle andarsene, sparire sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno, sogno Rena Saluppo R. Saluppo - La leggenda di Olaf - olio su tela - 2017 misure: 80 x 80 Rena Saluppo

Rena Saluppo nasce il 2 ottobre 1967 a Pescara, dove si diploma presso il Liceo Artistico Statale e si laurea in Architettura. Nel corso degli anni, pur nell’esercizio della professione e dell’attività di insegnante, non abbandona la sua passione per l’arte, che tanto deve ad Alfredo Del Greco, suo maestro e professore di Figura Disegnata. Le prime personali hanno luogo a L’Aquila nel 1995 e 2004. Il suo percorso, iniziato con un linguaggio tradizionalmen- te figurativo avente per soggetto volti, nature morte e paesaggi, è giunto al nuovo con opere astratte, che emerge nella personale “Le girandole del senti- mento”, curata da Duccio Trombadori (2013) a Sulmona. In Percorsi specu- lari di più recente generazione, con cui Rena Saluppo partecipa alla rassegna di arte contemporanea, “Generazioni a confronto” del 2017 a Grottaferrata, RM, a cura di Giorgio Di Genova, si ravvisa una ricerca stilistica improntata su itinerari astratto-surreali riflessi su una superficie pittorica costantemente eccitata. Tra le rassegne e mostre d’arte a cui ha partecipato si ricordano: XLI, XLII, XLIII edizioni del Premio Sulmona, presiedute da Vittorio Sgarbi, 2014-2015-2016, Sulmona; Il segno dei Peligni – Collettiva d’Arte dei Pittori Peligni, nell’Ex Pinacoteca ad Assisi, 2015; “Nel segno di Ovidio, Mediamu- seum di Pescara, 2016; “Metamorphosis – Beyond the shape 2017” Sulmona e altre sedi, dal 2016; “Periscopio sull’arte in Italia” 2016, a cura di Giorgio Di Genova Enzo Le Pera, Castello Ducale di Corigliano Calabro (Segnalazione artistica); “Arte e fede” Aurum a Pescara, 2016; “OpenArt 2017” Bibliote- ca Angelica, Roma, 2017 (primo premio e targa per la sezione pittura); “La libertà nelle arti visive” Museo Michetti a Francavilla al Mare (CH), 2017; Bipersonale di Rena Saluppo ed Arturo Faiella “Coincidenze cromatiche”, 2017, Sulmona. tel: 338.5061490 email: [email protected] R. Saluppo - Percorsi speculari 2 - olio su tela - 2017 misure: 100 x 100 Albano Carisi - Il nostro concerto

Il mio concerto per te Ecco la donna che vuoi stupendo e immenso sarà sarà il respiro che fai. tra cielo e terra per noi Ecco l’azzurro che avrai poi volerà, ti prenderà. sarà il tuo sempre, il tuo mai.

Resta con me Il mio concerto per te nell’emozione che c’è vola più in alto che può che va al di là della ragione sul giorno giusto che poi in balia di una passione non dura mai quanto vorrei. che fa male sempre più di più. Fermati qui questo è il momento del sì Occhi al cielo che va al di là della ragione c’è qualcuno in balia di una passione che non sia che fa male sempre più un gabbiano di più. che mi dia un segnale Occhi al cielo dove andare c’è qualcuno e così sia. che non sia un gabbiano Felicità che mi dia soltanto un suono tu sei un segnale se resti chiusa tra le risa dove andare di una pagina infantile e così sia. che da grande poi non trovi più. Franco Secone Franco F. Secone - Io per te - Acrilico su tela di iuta - 2017 misure: 80 x 60 Franco Secone

Nasce il 12 gennaio del 1959 a Città Sant’Angelo (PE) dove vive e lavora. Nel suo studio-galleria ha raccolto le sue opere di pittura e scultura realizzate nel corso degli ultimi trent’anni circa. Inizialmen- te la sua scelta è stata controcorrente nei confronti del mercato. Suc- cessivamente realizza alcune mostre tra cui una personale a Città Sant’Angelo, suo comune di origine, in occasione della manifesta- zione “Dall’Etna al Gran Sasso”. Partecipa nel 2009 al Premio Nazio- nale di poesia e disegno de l’Aquila “I sentieri dell’anima”, quell’anno organizzato a Montesilvano per l’infausto evento del sisma. Un’altra personale è organizzata a Santo Stefano di Sessanio (Aq) al Palazzo del Capitano, viene intervistato dalla giornalista Denia Di Giacomo per il mensile “Buono e bello”, partecipa alle collettive “Arte a scuola - In Cartis” di Latina, a quella organizzata dal Lions Club di Ascoli Piceno presso il Museo d’Arte Contemporanea di Castel di Lama e a quella organizzata dalla provincia di Pescara nella sala consiliare del Comune di Abbateggio denominata “AbbArte”. Tutte queste mostre hanno riscosso notevoli successi e menzioni sui quotidiani locali. In tutti questi anni, e in contemporanea all’organizzazione di questi nu- merosi eventi, l’artista decide di aprire le porte del suo studio al pub- blico e ai galleristi instaurando con quest’ultimi importanti rapporti di collaborazione. Dopo molte sperimentazioni alla ricerca del suo percorso personale, approda alla pittura e alla scultura concettuale, stile grazie al quale esprime al meglio la sua visione della realtà. tel: 347.9826532 email: [email protected] F. Secone - Oltre la rete - Acrilico su tela - 2017 misure: 60 x 50 IF - Machella

Se penso ad ogni notte che ho passato da sola Se tu puoi vieni qui, coprimi di brividi Se penso ad ogni storia che è finita in malora Se tu puoi resta qua, ogni notte è splendida Se penso ad ogni istante perso senza te Se tu puoi vieni qui, coprimi di brividi Se penso al tempo andato a cercare me Se tu puoi resta qua, ogni notte è splendida Se tu sai aspettare hai il segreto per volare Se penso ad ogni notte che ho passato cantando Se tu vuoi amare hai Se penso ad ogni giorno che muore sfumando Se penso che il mondo ancora sta camminando E qualcosa resta ancora tra le pagine di noi Mi chiedo se… Se i tuoi passi lascian tracce che son scie tra i miei nei Come inchiostro sulla pelle graffi il corpo e il cuore Se tu puoi vieni qui, coprimi di brividi Che incarti e tagli in mille segni carne cielo e anima Se tu puoi resta qua, ogni notte è splendida Se tu puoi vieni qui, coprimi di brividi Se tu puoi vieni qui, coprimi di brividi Se tu puoi resta qua, ogni notte è splendida Se tu puoi resta qua, ogni notte è splendida Se tu puoi vieni qui, coprimi di brividi Se scrivi sulla pelle la tua voglia di amare Se tu puoi resta qua, ogni notte è splendida Se cerchi il tuo equilibrio per non farti cadere Splendida splendida… Splendida… Splendida Ma lasci segni immobili che fanno rumore su di te… Che credi che alle cose tu puoi dare colore Che un segno sulla pelle senza fare rumore Traccia macchie stabili che marcano il cuore sopra te… Marcello Specchio Marcello M. Specchio - Se scrivi sulla pelle - Acrilico su tela - 2017 misure: 80 x 80 Marcello Specchio

Nato a Pescara, vive e la- vora a Montesilvano. Dopo il conseguimento del diploma di geometra ha frequentato la facoltà di Scienza Politiche presso l’università di Teramo, ma i suoi interessi sono sempre stati rivolti ver- so la pittura e alla creatività. Ha tenuto mostre personali in Italia e nel mon- do. Le sue opere si trovano in musei e collezioni private. Ha parte- cipato alle mostre più prestigiose del panorama italiano. Partendo da una pittura di tipo gurativo, egli ne ha reso l’espressione sempre più misterio- sa. Va- rie le tecniche usate: olio, acrilico e tempere. 1985 - Palazzo Farnese, Ortona (CH); Olympia, Londra; Arte era Bolo- gna; Expo Arte, Bari; 1987 - Arte era Bologna; 1988 - Expo Arte, Bari; 1989 - Expo Arte, Bari; 2001 - Museo della Maddalena, Castel di Sangro (AQ); Museo permanente “Pinacoteca inter- nazionale Francescana delle Marche”, con catalogo, Falconara Marittima; XVI Edizione Artepadova, Fiera in- ternazionale di Arte Moderna e Contemporanea; XXVI Expo Arte, Bari, Fiera internazionale di Arte contempo- ranea; Mostra Perso- nale Casa della Cultura, Spoltore (PE); “Arte sul Naviglio“, mostra perso- nale, Milano; Col- lettiva Castel Dell’Ovo Napoli “Esasperatismo e Logos “, con catalogo; Collettiva Biennale internazionale di Arte Gra ca, No- vosibirsk (Russia), con catalogo; “Casoli Pinta”, Atri, opere con catalogo; Simposio d’Arte, Pali- nuro (SA); Museo “C. Gizzi“ Opera in permanenza, Guglionesi, a cura di L. Strozzieri, con catalogo; Fondazione Pescarabruz- zo, Pescara; 2011 - Triennale “Logos e Bidone “, Castel dell’Ovo, Napoli, con catalogo; Mostra personale Fondazione Pes- carabruzzo “Nascere di Nuovo“, opera in permanenza; XL Premio Sulmona, Rassegna internazio- nale d’Arte Contemporanea (Premiato con Targa d’Argento), con catalo- go; Premio Sulmona 2014; “Anima in cornice”, Palazzo Br1, Montesilvano Colle; Mostra personale Aurum Pescara, con catalogo. 2015 - “Anima in cornice”, Museo V. Colonna Pescara; Premio Sulmona 2015 premiata con Targa d’Argento; 2016 - Ciclo Radici -“L’uomo appartiene alla terra” , Ca- stello Orsini Colonna, Avezzano (AQ); “Memorie d’acqua”, Aurum Pesca- ra, “Aria: La forma dell’invisibile”, Circolo Aternino, Pescara con cataloghi a cura di Valeria Fatato. Aurum, 1+1=3, mostra personale. 2017 Castel dell’Ovo, Omaggio a Totò - Aurum Pescara, Armonie. tel: 368.3150764 email: [email protected] M. Specchio - Ogni notte è splendida - Acrilico su tela - 2017 misure: 80 x 80 Mina – Magica follia

Magica follia sono magica follia, nelle mani, nelle mani tue. io sentirmi tua. Magica follia, Il tuo corpo nero e i suoi richiami e non andrai più via. sentirti urlare che mi ami Guarda è quasi l’alba mi alzo e che mi ami a dispetto delle convenzioni faccio solo due spaghetti al dente perchè la carne è carne e vive solo e da qua tu non ti muovi d’emozioni. e su questo punto sono intransigente E sono nelle mani Magica follia sono nelle mani sono nelle mani tue nelle mani tue. io sentirmi tua Sono nelle mani sono nelle mani tue. sono Il tuo corpo nero e i suoi richiami nelle mani, nelle mani tue. e sentirti urlare che mi ami Magica follia, che mi ami a dispetto delle convenzioni io sentirmi tua perchè la carne è carne e vive solo e seguir le ombre sul soffitto d’emozioni. dei due E sono nelle mani corpi uniti sopra al letto sono nelle mani sopra al letto che diventa quasi un nido nelle mani tue. quando insieme si finisce con lo Sono nelle mani steso grido. sono E sono nelle mani nelle mani, nelle mani tue. sono nelle mani Magica follia, nelle mani tue. sono nelle mani tue Sono nelle mani Gianfranco Zazzeroni Gianfranco G. Zazzeroni - Desideri nascosti - Tecnica mista su tela - 2009 misure: 100 x 70 Gianfranco Zazzeroni

La notevole preparazione culturale che l’artista ha sviluppato in un am- biente sensibile alle suggestioni estetiche quale è quello della Città di Ur- bino e dell’Istituto Statale di Belle Arti – Scuola del Libro, da lui frequen- tato, lo ha introdotto all’insegnamento del Disegno e della Progettazione per la grafica editoriale presso l’Istituto Statale d’Arte di Ascoli Piceno e di Pescara. Una passione per l’arte, la sua, che l’ha accompagnato costante- mente e guidato nella ricerca estetica, come testimoniano la sua sconfina- ta produzione artistica, gli innumerevoli riconoscimenti ottenuti (tra cui il Primo premio Firenze 2009 Sezione Grafica, Palazzo Vecchio), le molte mostre personali e collettive alle quali ha partecipato (vedasi L’espressio- ne dinamica dell’anima, a cura di Johanna Aufreiter, Palazzo Sternberg, Vienna 2010). Dagli esordi figurativi dei primi anni Sessanta, allorché dà vita a incantevoli ritratti, usando olio, acquerello (Françoise, 1970) e matita (L’Attesa, 1968), l’artista sperimenta, in parallelo con le tecniche incisorie, nuove espressioni che evolvono nella astrazione. La sua ricerca mostra, con coerenza e negli anni, un percorso evolutivo di quel mondo recondito e attraente che si delinea con precisione del segno nelle sue ac- queforti struggenti (Oltre la realtà, 2008) e nelle incisioni a puntasecca (Lo specchio dell’anima, 2008). Luce e tenebra, pieno e vuoto, bianco e nero si fronteggiano sulla carta (Presenze, 1970; Incontro, 2006), così come sulla tela (Desideri nascosti, 2010; Vie di Fuga, 2010), descrivendo, con tecniche miste e spesso inusita- te come la spatola su carta o i colori acrilici, dolci atmosfere dalle tonalità preminenti dell’arancio e del nero. Come dei caldiabbracci, che rinviano ai desideri di un adulto così come ai sogni intramontabili di un bambino, le opere dell’artista non restano indifferenti allo sguardo, coinvolgendo lo spettatore sotto l’aspetto patemico prima - grazie al forte connotato empatico delle sue forme non figurative ma mai eccessivamente astratte - e cognitivamente poi, trascinando la mente in un turbinio poetico di pensieri ed emozioni.

Vive ed opera a Montesilvano (PE) in Contrada Barco, 6 tel: 368 3524859 - email: [email protected] G. Zazzeroni - L’antro del ciclope - Punta secca - 2009 misure: 70 x 50 Catalogo d’Arte “Armonie” ___ Elaborato di divulgazione artistica Finito di stampare a Luglio 2017

Emozioni di note a colori - Aurum Pescara - Aurum a colori di note Emozioni Armonie 2017

Emozioni di note a colori