Giovanni Spadolini
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Dipartimento di Scienze Politiche Cattedra di Teoria e storia dei movimenti e dei partiti politici Una rilettura dei governi Spadolini nel quadro della crisi del sistema politico italiano Matricola 086852 Prof.ssa Vera Capperucci Mattia Gatti RELATORE CANDIDATO Anno Accademico 2018/2019 1 INDICE Introduzione .………………………………………………………………………………. 4 Capitolo 1: La crisi del sistema politico italiano: la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta ………………………………………………………………………............. 7 1.1 La fine della solidarietà nazionale: il logoramento delle coalizioni e le difficoltà di rinnovamento ………………………………………………………………………………. 7 1.2 L’incarico a Giovanni Spadolini: le prerogative del presidente del Consiglio come collante della coalizione …………………………………………………………………… 12 1.3 Un contesto di crisi economica e sociale ………………………………………. 15 Capitolo 2: La figura di Giovanni Spadolini e il primo governo: un ritorno alla Costituzione ………………………………………………………………………………. 21 2.1 Una vita napoleonica: dal giornalismo alla politica …………………………… 21 2.2 “Il segretario fiorentino”: continuità e novità rispetto al progetto lamalfiano …. 25 2.3 A Palazzo Chigi: la mozione motivata e il rafforzamento della presidenza del Consiglio …………………………………………………………………………………... 28 Capitolo 3: Le “quattro emergenze” …………………………………………………….. 38 3.1 Moralizzazione della vita pubblica: lo scioglimento della P2 e la lotta alla corruzione …………………………………………………………………………………. 38 3.2 La programmazione economica e la ricerca del patto sociale ………………….. 43 3.3 Lotta alle BR e al fenomeno mafioso: le basi per la sconfitta del terrorismo ….. 49 3.4 L’emergenza internazionale: la vicenda delle Falkland/Malvinas ………………52 Capitolo 4: Il secondo governo Spadolini: la crisi dell’agosto ‘82 e il rilancio del tema istituzionale ……………………………………………………………………………….. 56 4.1 La fine dell’“imbarazzo silenzioso” e la figura di Sandro Pertini ……………... 56 4.2 Il “decalogo”: un’agenda istituzionale per gli anni a venire …………………… 60 Capitolo 5: Giovanni Spadolini: la popolarità e il “partito della democrazia” ……….. 69 2 Conclusione ……………………………………………………………………………….. 82 Bibliografia………………………………………………………………………………… 84 Sitografia ………………………………………………………………………………...... 86 Summary ………………………………………………………………………………….. 87 3 INTRODUZIONE «Giornalista, storico e uomo delle istituzioni»1, Giovanni Spadolini ha ricoperto un ruolo fondamentale nella storia della “prima Repubblica”, distinguendosi per la sua caratura morale e il suo spessore politico e culturale. Senatore, ministro per i Beni Culturali e Ambientali, ministro della Difesa, presidente del Senato, Giovanni Spadolini ha raggiunto il culmine della sua militanza politica tra il giugno 1981 e il novembre 1982, divenendo il primo presidente del Consiglio laico della storia repubblicana in un periodo critico per lo Stato italiano. Per quanto la storiografia abbia spesso sottolineato i tratti caratteristici della personalità e dell’opera del fiorentino, poco è stato scritto, e poco viene ricordato, di quest’ultima esperienza. Una presidenza che, aldilà della mera constatazione dell’avvio della logica dell’alternanza sulla scranna di Palazzo Chigi, nasconde aspetti non trascurabili che segneranno il prosieguo delle vicende del sistema politico italiano. Il presente elaborato si propone, dunque, di mettere in evidenza il portato di questa esperienza governativa, facendo luce e cercando nello stesso tempo di rivalutare oggettivamente, attraverso un metodo analitico-cronologico ricusante il semplice esercizio di cronaca, gli aspetti più innovativi e caratterizzanti dei diciotto mesi di Spadolini alla presidenza del Consiglio. Il primo capitolo svolge la funzione di contestualizzare, e nello stesso tempo introdurre, l’oggetto di studio dell’elaborato, mettendo in evidenza lo stato di “emergenza” in cui versava il sistema politico, economico e sociale italiano dalla conclusione della “solidarietà nazionale” fino alle esperienze Cossiga e Forlani alla guida del governo. Evidenziate, inoltre, sono state anche le cause dell’incarico governativo a Giovanni Spadolini. Il capitolo è suddiviso in tre paragrafi: il primo si concentra sull’aspetto politico-istituzionale, analizzando brevemente le cause della fine del consociativismo e soprattutto le conseguenze 1 C. Ceccuti, Giovanni Spadolini: Giornalista, storico e uomo delle istituzioni, Mauro Pagliai Editore, Firenze, 2014. 4 che, con l’accentuazione della crisi democristiana e la mancanza di alternative politiche, l’avvento della strategia craxiana comportò in termini di stabilità governativa; il secondo paragrafo entra, invece, in medias res, approfondendo le ragioni, sia di carattere politico- istituzionale che “personali”, che portarono Sandro Pertini a conferire l’incarico governativo al leader repubblicano nel giugno 1981; il terzo paragrafo, infine svolge un’analisi attenta sulle criticità economiche, civili e morali che attanagliavano il Paese fin dalla fine degli anni Sessanta, e che si riproporranno con maggior forza all’inizio degli anni Ottanta. Il secondo capitolo, suddiviso anch’esso in tre paragrafi, presenta, per quanto concerne i primi due, un’impronta biografia. Essi, infatti, svolgono la funzione di mettere in evidenza i momenti più significativi della vita dell’intellettuale “prestato” alla politica, come anche gli aspetti caratteristici della sua personalità e della sua carriera politica. Questi due paragrafi, che presentano il percorso di Spadolini dal giornalismo fino all’incarico governativo, hanno altresì la finalità di introdurre motivi che si ritroveranno nel terzo e ultimo paragrafo. Quest’ultimo, anch’esso in medias res, analizza l’innovativa strategia costituzionale e istituzionale adottata dal primo governo Spadolini una volta divenuto presidente del Consiglio. Vengono approfonditi, infine, attraverso l’analisi dei discorsi parlamentari del presidente, gli strumenti legislativi e non, volti a raggiungere l’obiettivo di una maggiore stabilità politica e governativa, come anche i risultati raggiunti in merito. Il terzo capitolo analizza in modo sistematico come, durante il primo governo, Spadolini abbia utilizzato gli strumenti forniti dalla sua strategia costituzionale ai fini della risoluzione di quelle “quattro emergenze” che investivano l’Italia: emergenza morale, emergenza economica, emergenza civile ed emergenza internazionale. I quattro paragrafi in cui è organizzato il capitolo vengono analizzati basandosi su fonti cronachistiche e di cognizione, approfondendo cronologicamente, per ogni emergenza, gli atti normativi varati dal governo e i risultati raggiunti dallo stesso. Il quarto capitolo si struttura in due paragrafi, organizzati anch’essi cronologicamente: il primo paragrafo si concentra sull’“atmosfera” politica che aveva caratterizzato il primo governo Spadolini. E quindi sul comportamento dei partiti dell’arco costituzionale nei confronti della “novità” spadoliniana fino ad arrivare allo scoppio della crisi dell’agosto ’82, che segnerà la caduta del primo governo Spadolini. Nel primo paragrafo, inoltre, viene colta l’occasione per mettere in evidenza il rapporto istituzionale tra il presidente del Consiglio e il capo dello Stato Sandro Pertini, figura fondamentale per la tenuta della coalizione 5 governativa. Il secondo paragrafo, prendendo le mosse da un’analisi più approfondita della caduta del primo governo, analizza la risposta spadoliniana nel secondo esecutivo. In particolare, viene analizzato il documento programmatico in dieci punti prodotto dal leader repubblicano, sottolineando non solo l’importanza strategica ai fini della continuazione dell’esperienza governativa, bensì la portata che il “decalogo istituzionale” avrà per il futuro del sistema politico italiano. Il paragrafo si conclude con la cronaca degli ultimi giorni del governo, che cadde nel novembre 1982. Il quinto capitolo, infine, presenta un’impronta differente rispetto ai precedenti. Conclusa l’analisi prettamente “politico-istituzionale” dei diciotto mesi di governo, esso mette in evidenza gli aspetti innovativi dell’esperienza spadoliniana in termini di comunicazione e messaggio politico. Ciò al fine di fare luce sui perché, cosa spesso sottovalutata, la presidenza del Consiglio abbia al tempo suscitato tanta popolarità e tanto consenso nei cittadini italiani. Il capitolo prova altresì ad attuare una trasposizione e insieme attualizzazione di quella esperienza nel quadro post-tangentopoli, allo scopo di individuare un filo comune tra la carica innovativa della sua presidenza e le risposte della non-politica alla politica tradizionale dal 1994 in poi. Su questo tema il presente lavoro si è potuto arricchire delle importanti testimonianze di Andrea Manzella, ex senatore e segretario generale della presidenza del Consiglio dei Ministri nei due governi Spadolini, Luciana Sbarbati, fondatrice del Movimento Repubblicani Europei, ex senatrice ed ex deputata repubblicana e collaboratrice di Giovanni Spadolini, e Iperide Ippoliti, presidente del Consiglio Nazionale UIL Università/Ricerca/Afam e collaboratore nell’Ufficio Stampa del presidente del Consiglio Spadolini durante il suo mandato. 6 CAPITOLO PRIMO LA CRISI DEL SISTEMA POLITICO ITALIANO: LA FINE DEGLI ANNI SETTANTA E L’INIZIO DEGLI ANNI OTTANTA 1.1 La fine della solidarietà nazionale: il logoramento delle coalizioni e le difficoltà di rinnovamento Come mette in luce Agostino Giovagnoli, «con la fine della solidarietà nazionale, è iniziata una crisi dei partiti che questi non sono stati più in grado di fermare»2. La stagione della solidarietà nazionale,