A cura di Franco Fanelli Questo mese (Arte contemporanea e Gallerie) 101 mostre Anna Maria Farinato (Arte antica) in 50 città Laura Giuliani (Archeologia) Walter Guadagnini (Fotografia) di 14 Paesi «IL GIORNALE DELL’ARTE» | FEBBRAIO 2020 IL GIORNALE DELLE MOSTRE Italia Milano Roma Mondo Berlino Londra New York Parigi SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 405 FEBBRAIO 2020 / SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI N. 405 FEBBRAIO 2020 / SOCIETÀ SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» «C, Ü, I, T, H, E, A, K, O, G, N, B, D, F, R, M, P, L, II» (2019), una delle installazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio al Palais de Tokyo di Parigi. Foto di Andrés Lejona, Casino Luxembourg. Cortesia di Andrés Lejona, dell'artista Foto di Parigi. e di Art:Concept, Parigi de Tokyo una delle installazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio Palais II» (2019), L, P, M, R, F, D, B, N, G, O, K, A, E, H, T, I, Ü, «C, BERGAMO FIRENZE FORLÌ IL GIORNALE DELLE MOSTRE ITALIA Bergamo Forlì «Il mio nome Alunno di Tiziano, è nessuno» maestro di Caravaggio Presso i Musei San Domenico Simone Peterzano all’Accademia Carrara il mito di Ulisse lungo i secoli

Bergamo. Sempre confinato nel ruolo di «maestro di Caravaggio», Forlì. Omero, Troia, Ulisse. Dopo i grandi appuntamenti del Louvre Simone Peterzano (1535 ca- 1599) fu in realtà, a sua volta, un di Lens e del British Museum dedicati rispettivamente al cantore di ottimo pittore. Bergamasco di nascita (Bergamo apparteneva Smirne e alla città anatolica conquistata dai greci, lo scorso anno, allora alla Serenissima), Peterzano si formò a Venezia nella bot- apre il 15 febbraio ai Musei San Domenico di Forlì una nuova tega di Tiziano, e di tale alunnato fu sempre orgogliosissimo, mostra internazionale che si sofferma sull’influenza dell’Iliade e tanto da firmarsi più d’una volta (anche nell’unico autoritratto dell’Odissea sull’arte e la cultura del mondo occidentale, dall’anti- conosciuto) «Titiani alumnus». A Venezia sarebbe rimasto fino chità ai giorni nostri. A differenza delle due che l’hanno preceduta ai primi anni ’70 del ’500, per trasferirsi poi nella ben più cupa nel 2019, dal taglio ampio (la storia culturale, l’archeologia) e con Milano della Controriforma, portando con sé la luminosità e il l’uso pregevole di strumenti multimediali, «Ulisse. L’arte e il mi- colore della pittura veneta: una novità apprezzata, nella nuova to», in programma fino al 21 giugno, si sofferma su di un solo città, che gli guadagnò sin dall’inizio numerose commissioni e personaggio, quantunque il più rappresentativo e conosciuto, e ha gli permise di avviare un’attiva bottega, in cui, intorno al 1584, un’impostazione più tradizionale. «Non solo un viaggio nell’arte ma un a nemmeno 13 anni sarebbe entrato Caravaggio (nell’Archivio viaggio dell’arte», l’ha definita il suo ideatore e organizzatore Gian- di Stato di Milano resta il contratto di apprendistato). Pochis- franco Brunelli. La mostra di Forlì esplora come Ulisse è stato simo si sa dell’attività del giovane Caravaggio nella bottega di rappresentato, interpretato, reinventato dalle varie tradizioni let- Peterzano, ma i suoi primi dipinti romani conservano tracce terarie e artistiche emerse nel corso di due millenni e mezzo: dai evidenti dei modelli del maestro. Il quale, nel frattempo, si era vasi attici alla videoarte di Bill Viola, da Omero a Joyce passando conformato al linguaggio espressivo allora dominante a Mila- per la Commedia di Dante. Una mostra esclusivamente d’immagi- no, tanto molte sue opere milanesi, fino agli studi di Roberto ni. Ulisse è di volta in volta personaggio dell’epica, mito e ispirato- Longhi e di Mina Gregori, sarebbero state lungamente confuse re di miti, personaggio archetipico dell’immaginario occidentale. con quelle di autori coevi lombardi. Insomma, è una storia com- Sempre citando Brunelli è «l’eroe dell’esperienza umana, della soppor- plessa e ancora in molta parte misteriosa quella affrontata da tazione, dell’intelligenza, della parola, della conoscenza, della sopravvivenza Simone Facchinetti, Francesco Frangi, Paolo Plebani e Ma- e dell’inganno, della consapevolezza di sé». La mostra ha un approccio ria Cristina Rodeschini nella mostra «Tiziano e Caravaggio prevalentemente cronologico, presenta circa 200 opere (in larga in Peterzano», visibile nell’Accademia Carrara dal 6 febbra- parte dipinti, ma anche sculture e manoscritti) provenienti da enti io al 17 maggio (catalogo Skira). museali e collezioni private, in Italia e in Europa. Il percorso espo- Cinque le opere di Tiziano in mostra, due quelle di Caravag- sitivo nell’ex complesso monastico si snoda attraverso 13 sezioni, il gio, insieme a numerosi dipinti (e disegni) sacri e profani dello cui sviluppo è stato affidato a un nutrito gruppo di esperti (tutti ita- stesso Peterzano, di maestri veneti come Tintoretto, Veronese, liani). La prima sezione, introduttiva, è dedicata al «concilio degli Paris Bordon, Bernardino Licinio e dei lombardi Antonio Cam- dèi»: ospita l’omonima e imponente tela di Rubens (dal castello di pi, G.A. Figino, Giovanni da Monte, oltre all’edizione del 1568 Praga) e statue degli dèi greci e romani, tra cui il Marte in marmo Foto: Musées de Strasbourg, M. Bertola Musées de Strasbourg, Foto: dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (cui l’artista dedicò più «Deposizione di Cristo dalla croce» di Simone Peterzano, Strasburgo, nero degli Uffizi. Poi c’è Omero e il suo busto dei Musei Capitolini: q d’un omaggio) e alle Rime, 1587, di G.P. Lomazzo. Ada Masoero © Riproduzione riservata Musée des Beaux-Arts il primo ad aver elaborato il mito, letterariamente. Il «viaggio dell’arte» prende rapidamente il sopravvento, a partire dall’antichità: coppe e vasi greci tra cui la splendida xylix a figure rosse del pittore di Oltos che rappresenta Ulisse nascosto sotto un Firenze capro in fuga dall’antro di Polifemo, frammenti di sarcofagi con sirene e di statue con Circe, persino frammenti di affresco con Ulisse nel paese dei Lestrigoni (dai Musei Vaticani). Dall’età arcaica a quella classica aumentano gli episodi: Nausicaa, Benvenuti nell’Aerocene la tela di Penelope, la strage dei Proci, l’abbraccio tra Ulisse e Laerte. A Palazzo Strozzi le sperimentazioni di Tomás Saraceno per la sostenibilità ambientale «L’arte antica non è interessata a mettere in scena il poema epico, quanto un uomo che attraverso le sue molteplici e dolorose esperienze ha imparato a co- noscere la natura umana», suggerisce Brunelli. Al canto XXVI della Di- Firenze. La Fondazione Palazzo Strozzi prosegue il programma di alternanza tra le mostre dedicate a protagonisti dell’arte vina Commedia del «folle volo» di Ulisse, derivato dalla tradizione contemporanea, e quelle ai grandi maestri della tradizione. Non poteva così mancare nell’ambito della diffusa preoccupa- latina, sono riservate due sezioni di assoluta centralità. L’influsso zione per la sopravvivenza del nostro pianeta, l’argentino Tomás Saraceno (nato nel 1973), la cui ricerca vede coniugarsi di Dante, il «superamento del mondo antico» e poi «l’eredità dante- l’arte con le scienze naturali e sociali, nell’esplorazione di nuovi e sostenibili modi di abitare e percepire l’ambiente. Fin dal sca», viene illustrato con codici e miniature, ma anche con capitelli cortile, dov’è il progetto site specific di tre grandi sfere specchianti sospese (nate dalla sperimentazione con mongolfiere e sarcofagi, con i dipinti e cassoni quattrocenteschi («La partenza capaci di volare grazie alla sola energia solare), le opere invadono gli spazi di Palazzo Strozzi, a sancire il passaggio dall’era di Ulisse» di Guidoccio Cozzarelli). Seguono il ritorno a Omero e dell’Antropocene a quella dell’Aerocene, nome della comunità artistica interdisciplinare creata da Saraceno per un mondo l’ideale morale del Rinascimento, le passioni umane e la natura libero dall’uso dei combustibili fossili e senza confini. ideale del Seicento, l’eroe romantico e le inquietudini simboliste, Dal 22 febbraio al 19 luglio la mostra «Aria», come nota il il «Novecento senza Itaca»; una sezione tematica e particolarmente curatore Arturo Galansino, direttore di Palazzo Strozzi, rap- suggestiva è dedicata alle sirene, un’altra alla grafica con illustra- presenta anche una sfida «simbolica», essendo il palazzo una zioni di Mimmo Palladino per l’Ulysses di Joyce. Rendono manifesta delle espressioni architettoniche del pensiero rinascimentale, la grande varietà di temi, di suggestioni, di stili pittorici legata alla fondato sulla concezione dell’uomo al centro dell’universo. Con rappresentazione di Ulisse Saraceno ci troviamo confrontati a una diversa visione del mon- nel corso dei secoli: come do, tradotta in toni poetici ma dai risvolti anche politici, che ha «Ulisse e Calipso» di Luca come fulcro l’indagine dell’affascinante e «istruttivo» universo Giordano (dall’Accademia dei ragni, le cui straordinarie «architetture», le ragnatele, sono dei Concordi di Rovigo), la studiate e scansionate, ricostruite e reimmaginate dalla squadra «Circe invidiosa» di John Arachnophilia nello studio di Saraceno. Il ragno infatti, tramite Waterhouse (da Adelaide), la tela, comunica e si orienta nel mondo ma questa, analoga- l’«Ulisse. Autoritratto come mente alla mappa neuronale del nostro cervello, è anche la base Odisseo» di Giorgio de Chi- della sua consapevolezza. Calati in una relazione immersiva con rico (da collezione privata). elementi non umani quali insetti, piante, polveri, siamo così q Giuseppe Mancini © Riproduzione riservata indotti a superare le nostre tradizionali strutture gerarchiche, alla ricerca di una nuova armonia. Si va dalla serie delle «Arach- nomancy Cards», veri e propri tarocchi, all’installazione «Con- «Penelope» (1519) nectome», che prende il nome dalla mappa delle connessioni di Domenico Beccafumi, neurali del cervello, agli ambienti dedicati alla «Sounding the Venezia, Pinacoteca Manfrediniana del Seminario Air» e a «Webs of At-tent(s)ion» («Reti di at-ten(s)ione»), o «How Patriarcale; in alto, to Entangle the Universe in a Spider Web?» («Come impigliare «Ulisse fugge dalla l’universo in una ragnatela?»). Senza dimenticare le «Particular grotta di Polifemo», Cortesia di Aerocene Foundation e CCK Agency. Foto di Studio Tomás Saraceno, 2017. Licensed under CC BY-SA 4.0 by Aerocene Foundation 2017. Licensed under CC BY-SA 4.0 by Saraceno, di Studio Tomás Foto Cortesia e CCK Agency. di Aerocene Foundation fine VI secolo a.C., oinochoe. Matter(s) Jam Session» oppure le aerografie, l’immaginario ter- Lancio dell'Aerocene Explorer a Salinas Grandes, Jujuy, Argentina, Museo di Pontecagnano, modinamico e il «Giardino volante». q Laura Lombardi © Riproduzione riservata il 7 agosto 2017 Polo Museale della Campania

2 | IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 FIRENZE PIACENZA

IL GIORNALE DELLE MOSTRE ITALIA Piacenza Modena Collezionisti rivoluzionari Modena 18 raccolte d’arte pubbliche e private tengono antiquaria a battesimo il nuovo spazio espositivo XNL punta in alto

Piacenza. Al fianco della Galleria Ric- Spalletti, Wolfgang Laib, Fabio Mauri, La XXXIV edizione ci Oddi, dove nei prossimi mesi sarà Gregor Schneider, Pietro Roccasalva della fiera guarda esposto di nuovo il ritratto di Klimt esposti presso il vicino museo ideato ritrovato di recente (cfr. n. 404, gen. dall’imprenditore-collezionista Giu- all’Europa Uno scorcio di una passata edizione di Modenantiquaria ’20, p. 12), la Fondazione di Piacenza seppe Ricci Oddi. I pezzi provengo- e Vigevano dà vita al nuovo spazio no da 18 collezioni d’arte pubbliche Modena. Taglia il traguardo della pronti, Salamon & C, Botteganti- pittura e scultura a farla da padrone. espositivo XNL Piacenza Contem- e private tra cui Agiverona, De Iorio, XXXIV edizione, in programma ca di Enzo Savoia, Paolo Antonacci, La Salamon di Milano espone una poranea. Ospitato in un edificio in- Giuliani, Gori-Celle, Mattioli Rossi, Re dall’8 al 16 febbraio nei padiglioni Berardi Galleria d’Arte e Mirco tempera a fondo oro di Antonio da dustriale restaurato dei primi ’900, Rebaudengo e De Angelis Testa. Ne dell’Expo, Modenantiquaria, la sto- Cattai. L’incremento di pubblico è Viterbo il Vecchio (terzo quarto del apre i battenti l’1 febbraio con la emerge una sorta di «collezione delle rica manifestazione curata da Mode- stato costante negli anni e oggi su- XV secolo) raffigurante «I quattro mostra «La rivoluzione siamo noi. collezioni» che permette di riflettere naFiere in collaborazione con l’A- pera i 35mila visitatori paganti che dottori della Chiesa», già in collezio- Collezionismo italiano contempo- su ciò che significa oggi «raccogliere» ai-Associazione Antiquari d’Italia accedono all’area espositiva di circa ne Del Drago a , Cantore di raneo» (fino al 24 maggio; il titolo arte, operazione resa ancor più chia- (che organizza un proprio stand con 15mila mq. Nel corso della sua storia Modena un raro autoritratto del se- deriva da un’installazione di Cattelan ra da videointerviste e talk. 14 presenze: Bacarelli, Botticelli, Modenantiquaria ha vissuto numero- condo ’500 di Bartolomeo Passerotti

che a sua volta cita una produzione q Stefano Luppi © Riproduzione riservata Enrico Frascione, Carlo Orsi, Mo- si cambiamenti, tra cui, nel 2015, la (1529-92), mentre Arcuti di Roma del 1972 di Joseph Beuys), nell’ambi- retti, Piva&C, Maurizio Nobile, cessione del marchio e dell’organiz- propone una «Natura morta con va- to di Piacenza 2020. Sono esposte 150 Carlo Virgilio, Orsini, Romano, zazione da parte di Studio Lobo di so in marmo scolpito, fiori e pappa- opere, dipinti, sculture, fotografie, Velona, Bruschi, Walter Padovani Correggio a ModenaFiere. La crescita gallo» di David de Coninck (1636-87). video e installazioni di numerosi au- e Robilant+Voena). Quest’anno tra di Modenantiquaria (che quest’anno Contemporaneo di quest’ultimo è tori tra cui Piero Manzoni, Maurizio i 110 espositori spiccano le «prime vede la sezione «Excelsior» dedicata Pieter Boel (Anversa 1622-Parigi 1674) Cattelan, Marina Abramović, Tomás volte» di Alessandra Di Castro di alla pittura del XIX secolo «assorbita» di cui la romana Miriam Di Penta Saraceno, Andy Warhol, Bill Viola, Roma, neopresidente dell’Aai, di Al- dal salone principale; «Petra», inve- Fine Arts propone il dinamico olio Dan Flavin, Giuseppe Penone (che berto Di Castro (che negli anni ’90 ce, riservata alle antichità per parchi su tela «Phoenicopterus roseus», in propone un intervento site specific), curò la vendita alle Gallerie Estensi e giardini, giunge alla XXVII edizione cui il grande uccello dal roseo piu- Giorgio Morandi, Alberto Burri, Lu- del cembalo seicentesco in marmo con una settantina di espositori) è in- maggio è colto con ali e becco aper- cio Fontana, Fausto Melotti, Robert appartenuto al duca Francesco II dubbia e costante: nel 1987 a esporre ti. Tra le proposte di Fondantico di Morris, Robert Rauschenberg, Mario d’Este), di Gallo Fine Art e di Duc- erano una trentina e i metri quadrati Tiziana Sassoli spicca il «San Giro- Merz, Keith Haring, Gerhard Richter, cio Pallesi di Montecarlo. A loro si 1.500. E per il 2020 il direttore di Mo- lamo in preghiera» del 1570 dipinto Daniel Buren, William Kentridge, Mi- affiancano alcuni dei maggiori gal- denaFiere Marco Momoli prevede dal bolognese Lorenzo Sabatini det- chelangelo Pistoletto, Roberto Cuo- leristi italiani, da Altomani & Sons un’ulteriore crescita, alla conquista to Lorenzino (1530 ca-1576). Infine il ghi, Urs Fischer, Tobias Rehberger, a Galleria Cantore, da Longari a del mercato europeo. Insieme a dise- monegasco Pallesi punta sul «Gio- materiali ordinati lungo un percor- «Bear sculpture» (1992) di Paul McCarthy, Fondantico e ancora Tornabuoni gni, stampe, gioielli, mobili, tappeti vane nuotatore» (1932-33) in bronzo Bergamo, Collezione Alt so che si amplia con lavori di Ettore Arte, Robertaebasta e Cesare Lam- e oggetti di pregio d’alta epoca, sono di Francesco Messina (1900-95). q S.L. © Riproduzione riservata

Firenze Si parte quindi dagli «Schermi» alla fine degli anni ’50, in cui lo scher- mo (luogo in cui poter disegnare e soprattutto proiettare immagini o Al servizio imprimere testi o frasi) è spazio di negazione e di possibilità sempre della parola differita dell’arte, per proseguire in quella dialettica ideologica negati- scritta va, che è tratto peculiare e distin- Fabio Mauri al Museo tivo della sua esperienza artistica. La concezione di disegno si estende Novecento anche a tecniche miste e alla perfor- mance: «Per me la performance è una logica evoluzione del quadro. È un colla- Firenze. Al Museo Novecento la mo- ge con oggetti viventi, uomini o animali, stra «Solo-Fabio Mauri» (fino al per esempio il cane, in “Dramophone” 30 aprile) è dedicata a un aspetto (1976)»: una serie quest’ultima in peculiare dell’attività di Mauri, in- cui i chiari accenti politici che la stancabile sperimentatore, il cui animano rivelano sempre una con- pensiero, in linea con le grandi cezione artistica e non sociologica. ideologie europee, lo porta, dagli Lo stesso per la grande linea di oriz- esordi con i giovani artisti di piaz- zonte allestitiva in cui si presenta za del Popolo agli anni duemila, a «Linguaggio è guerra» del 1975.

operare sempre, nelle installazioni q Laura Lombardi © Riproduzione riservata e nelle celebri performance, ponen- dosi «al servizio della parola scritta per la sua diffusione o transumanza nell’ar- te», come affermerà nel 2009, anno della sua scomparsa, nella ferma convinzione che «cambiando il lin- guaggio si migliora il mondo». Per que- sto il disegno per Mauri va essen- zialmente inteso come progetto, in un’accezione che, notano i curatori Giovanni Iovane e Sergio Risali- ti, ha molto a che vedere con quel «primato del disegno» teorizzato da Vasari del Rinascimento fiorentino, laddove il disegno è appunto la tra- duzione dell’idea, cui Mauri coniu- ga l’attitudine contemporanea del trasformare in atto (quindi nell’a- Cortesia Mauri e Hauser & Wirth the Estate of Fabio zione, in opera e in performance) «Linguaggio è guerra» (1974) di Fabio Mauri l’idea stessa.

IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 3 ERCOLANO FERMO PALERMO PARMA VENEZIA IL GIORNALE DELLE MOSTRE ITALIA Parma Palermo Dorati anni Un sogno italo-giapponese Venti Nella Sicilia di fine Ottocento O’Tama Kiyohara e Vincenzo Ragusa Mercanteinfiera diedero vita a un progetto che univa si unisce al programma Studio di ventagli con fiori e farfalla bianca visione orientale e occidentale (Camellia japonica / Alternanthera), Palermo, della Capitale Italiana Museo Vincenzo Ragusa e O'Tama Kiyohara della Cultura Palermo. «O’Tama, migrazione di Stili», allestita fi- questa mostra a Palazzo Reale, dove in un elegante no al 6 aprile nelle sale neoclassiche degli Appar- allestimento rivive il sogno dei due artisti. tamenti reali di Palazzo Reale presenta una minu- Esposte 101 opere, tra acquerelli ikebana e botanici fir- Parma. Edizione speciale, la numero ziosa ricostruzione storico artistica della temperie mati dalla stessa O’Tama, 6 cartoni kinkawa-gami, ma 26, di Mercanteinfiera Primavera, culturale della Palermo di fine ’800, tra fascino per anche ceramiche come vasi e coppe, vasi in bronzo, ven- storica esposizione di antiquariato e l’Oriente e progresso industriale. La storia al cen- tagli, una graziosa testa in terracotta e una collezione di modernariato nei 45mila metri qua- tro della mostra è quelle della coppia formata dalla preziosi tessuti giapponesi, tra cui spicca il kosode, un Curiosità a Mercanteinfiera: vasi trapanesi drati dell’Expo di Parma. La mani- del 1850 giapponese O’Tama Kiyohara e dal marito siciliano kimono in seta policroma e filo d’oro nello stile della cor- festazione, curata dalla brand ma- Vincenzo Ragusa; lui scultore e lei pittrice si incon- te imperiale concesso in prestito dal Museo delle Civil- nager Ilaria Dazzi, per l’edizione laterale illustra in particolare la so- trarono durante un soggiorno di Ragusa in Giappone tà- Museo preistorico etnografico Luigi Pigorini di Roma. che si svolge dal 29 febbraio all’8 cietà dell’epoca, intrisa di ottimismo che nel 1882 portò O’Tama a vivere a Palermo. Qui Il pregio della mostra è anche quello di avere permesso marzo, rientra infatti nel corposis- e fiducia nelle nuove tecnologie, Eleonora Ragusa, come venne ribattezzata, avviò il restauro della collezione Ragusa Kiyohara simo calendario di Parma Capita- spiegando come le donne di quel un vivace cenacolo artistico, esplorando gli stilemi (grazie ai tecnici del Centro Regionale del le Italiana della Cultura 2020. tempo corsero in massa in direzione dell’arte europea che fuse con quelli giapponesi e Restauro) conservata nel Liceo artistico a E propone lungo il consueto ricco di un trucco più marcato, l’abbando- condividendo con il marito il progetto, davvero in- loro intitolato che ha collaborato alla rea- percorso numerose curiosità tra no degli abiti vittoriani (gli storici novativo per l’epoca, di fondare una scuola-museo lizzazione della mostra organizzata dalla cui monetieri in avorio e tartaruga, della moda ricordano che nel 1927, dedicata alle arti, tra decorative e maggiori, che unis- Fondazione Federico II con il patrocinio specchiere antiche, una Deposizio- per le prima volte, le signore vesto- sero la visione occidentale con quella orientale. La dell’Ambasciata del Giappone in Italia.

ne trapanese del XVI secolo in alaba- no con gonne al ginocchio, (dunque straordinaria collezione dei Ragusa è ora visibile in © Riproduzione riservata q Giusi Diana stro rosa, 39 statue in Capodimonte «scoprendolo») e acconciano i capelli raffiguranti l’esercito di Napoleone, alla «garçonne». Un mondo elegante una collana villanoviana del IX se- e raffinato che vede come protago- colo a.C. e pezzi iconici di designer nista la flapper girl, creatura che si Venezia Venezia. «Migrating Objects» so- attraverso 35 oggetti come Albini, Iosa Ghini e Fornasetti ritocca il trucco in pubblico, fuma la no quelli che Peggy Guggenheim esposti per la prima oltre ad abiti di Valentino e Chanel. sigaretta con il bocchino e sventola cominciò a collezionare tra gli an- volta indaga un aspet- Ai consueti numeri, oltre un miglia- il suo ventaglio piumato. ni ’50 e ’60. Del primo piccolo nu- to ancora poco cono- io di espositori italiani e stranieri La seconda collaterale, «Brillanti Peggy e l’arte cleo acquistato dal mercante d’arte sciuto dell’appassio- che propongono decine di migliaia Illusioni: omaggio a Kenneth Jay newyorkese Julius Carlebach nel nata collezionista non di pezzi d’antiquariato, modernaria- Lane. Il Re dei falsi», analizza la migrante 1959 (poi ampliato) Peggy stessa senza creare un dialo- to, vintage e design dal ’500 al XX figura del gioielliere americano Ken- Per la prima volta parla con entusiasmo nell’autobio- go con esempi delle secolo, si aggiungono due rassegne neth Jay Lane (1932-2017). Curata da grafia Una vita per l’arte: «Mi ritrovai avanguardie europee in collaterali che contribuiscono ad Maria Teresa Cannizzaro e Fiorel- in mostra la collezione orgogliosa proprietaria di dodici fanta- collezione che, com’è aumentare l’alfabeto estetico e cul- la Operto, espone un centinaio dei non occidentale stici oggetti [...] si trattava di maschere noto, subirono il fasci- turale dell’appuntamento commer- bijoux da lui creati e diffusi. e sculture della Nuova Guinea, del Con- no dell’arte primitiva q ciale. «The Golden Twenties. Vita © Riproduzione riservata Stefano Luppi della Guggenheim go belga, del Sudan francese, del Perù, traendone ispirazione. e moda del decennio de Les An- del Brasile, del Messico e della Nuova Tra gli oggetti presen- nées Folles», a cura di Paolo Aqui- Irlanda. Mi ricordai dei giorni in cui tati in mostra, sculture lini direttore del Museo della Seta Plinio doppiato da Greenaway Max [Ernst] e io ci stavamo separando… lignee provenienti da Africa, Ocea- di Como e Clara Cappelletti con e [lui] staccava dalle pareti tutti i suoi nia, Americhe, come una figura ma- la collaborazione della Fondazione Ercolano (Na). Fino tesori, uno dopo l’altro: ora tornavano schile seduta, probabilmente della Setificio, Associazione Ex Allievi del al 30 aprile presso tutti da me». prima metà del XX secolo (Mali), una Setificio, attraverso sessanta tra abi- il MAV-Museo Dal 15 febbraio al 14 giugno con il figura di reliquiario (mbulu ngulu), ti, accessori, tessuti, racconta il de- Archeologico Virtuale sottotitolo «Arte dall’Africa, dall’O- probabilmente fine XIX secolo-ini- cennio 1919-29 tra l’Europa, Parigi di Ercolano, è ceania e dalle Americhe nella zio XX secolo (Gabon), la maschera in primis, e l’America. La rassegna, possibile immergersi Collezione Peggy Guggenheim» di corteccia, prima metà del XX seco- infatti, si conclude proprio con il nell’installazione una mostra presso la fondazione ve- lo (Amazzonia settentrionale) e una crollo di Wall Street che nell’ottobre «Happy death» creata neziana (a cura di Christa Clarke, R. figura di antenato, 1900-60 (Papua del 1929 causò la prima crisi epocale da Peter Greenaway e Tripp Evans, Ellen McBreen, Fan- Nuova Guinea, nella foto). q da cui poi discese il sangue della se- Saskia Boddeke (nella ny Wonu Veys e con Vivien Greene) © Riproduzione riservata Veronica Rodenigo conda guerra mondiale. foto un’istantanea) L’appuntamento permette di focaliz- e ispirata alla zare, appunto, l’attenzione soprat- storia romana e alla tutto sulla Ville Lumière negli anni catastrofe del Vesuvio Il nomade ’20, celebrata nel 2011 anche dal del 79 d.C. Due film «Midnight in Paris» di Woody stanze accolgono il visitatore: nella prima i manichini privi di identità, i Body si ferma Allen, ma allargando poi il racconto Parts del regista gallese, sospesi su una vasca piena di liquido rosso, sono i a Fermo attraverso oggetti a star quali Joan diciotto membri della gens giulio-claudia la cui identità viene narrata da Plinio il Crawford, Norma Shearer, Margaret Vecchio, con la voce di Greenaway; nella seconda lo storico romano introduce il Fermo. Da un pub a d’Inghilterra, Audrey Hepburn e Liz mito di Plutone e Cerere e il suo desiderio di indagare l’evento che fa tremare Belfast nel 1968 a un Taylor, ai balli sfrenati di charleston, la baia di Napoli e che di lì a poco lo porterà alla morte. L’esperienza dal padre con il neonato a fox-trot e jazz, a intellettuali del ca- forte impatto visivo si serve delle proiezioni multimediali, dei disegni e delle Dakar nel 1970 fino ai libro di Louis Armstrong, F.S. Fitzge- immagini che irrompono sul volto narrante; si associano all’ambiente cangiante ragazzini a piedi verso rald, Joséphine Baker, Pablo Picasso, parole e suoni, tutti elementi che rivelano un’analisi non solo storica ma anche la scuola nella Pianura

André Gide, Marcel Proust, Vionnet, esistenziale sulla caducità umana. q Graziella Melania Geraci Mario Dondero Foto: Padana nel 1964, Patou, Lanvin e Coco Chanel. La col- si desumono empatia e partecipazione umana negli scatti raccolti in «Mario Dondero. Le foto ritrovate. Inediti dall’archivio della vita». La rassegna è in uno spazio espositivo ricavato nella stazione dei pullman che il Comune ha voluto Le mostre del mondo hanno il loro giornale. Su carta e online chiamare Terminal Mario Dondero poiché il fotoreporter nomade, nato nel 1928 a Milano, si trasferì nella città marchigiana nel 1998 ed è morto nel vicino borgo A cura di Franco Fanelli uesto mese (Arte contemporanea e Gallerie) mostre Anna Maria Farinato (Arte antica) in citt Laura Giuliani (Archeologia) Walter Guadagnini (Fotogra a) di Paesi «IL GIORNALE DELL’ARTE» | FEBBRAIO 2020 A cura di Franco Fanelli uesto mese (Arte contemporanea e Gallerie) mostre Anna Maria Farinato (Arte antica) Laura Giuliani (Archeologia) di Petritoli nel 2015. La mostra, aperta fino al 1° marzo, organizzata dal Comune in citt IL GIRNLE DELLE MSRE Walter Guadagnini (Fotogra a) di Paesi «IL GIORNALE DELL’ARTE» | FEBBRAIO 2020 Italia Milano Il più esteso rapporto internazionale sulle mostre Roma Mondo Berlino Londra con più enti e da Sistema Museo, comprende un’ottantina di foto: le hanno IL GIRNLE DELLE MSRE New York Italia Parigi Milano Roma pubblicato nel mondo. Mondo

Berlino EDITRICE ALLEMANDI N. 405 FEBBRAIO 2020 / SOCIETÀ SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» selezionate Laura Strappa, Pacifico D’Ercoli, Fernando Felicetti, Andrea Del Londra New York Parigi Questo mese: Zozzo, Diego Pizi, responsabili della Fototeca Provinciale di Fermo che custodisce SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 405 FEBBRAIO 2020 / SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI N. 405 FEBBRAIO 2020 / SOCIETÀ SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» 101 mostre in 47 città di 14 paesi l’archivio Dondero. Da questa miniera con centinaia di migliaia di immagini i selezionatori hanno estratto sette filoni tematici: Africa, Artisti, Borse valori, Cuba (nella foto, «Graffiti. L'Avana», 1992), Irlanda, Scuola e Teatro. Così l’archiviazione www.ilgiornaledellemostre.com iniziata con Dondero in vita prende gradualmente forma. q Stefano Miliani «C, Ü, I, T, H, E, A, K, O, G, N, B, D, F, R, M, P, L, II» (2019), una delle intsllazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio al Palais de Tokyo di Parigi. Foto di Andrés Lejona, Casino Luxembourg. Cortesia di Andrés Lejona, dell'artista Foto di Parigi. e di ArtParigi Concept, de Tokyo una delle intsllazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio Palais II» (2019), L, P, M, R, F, D, B, N, G, O, K, A, E, H, T, I, Ü, «C,

4 | IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 «C, Ü, I, T, H, E, A, K, O, G, N, B, D, F, R, M, P, L, II» (2019), una delle intsllazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio al Palais de Tokyo di Parigi. Foto di Andrés Lejona, Casino Luxembourg. Cortesia di Andrés Lejona, dell'artista Foto di Parigi. e di ArtParigi Concept, de Tokyo una delle intsllazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio Palais II» (2019), L, P, M, R, F, D, B, N, G, O, K, A, E, H, T, I, Ü, «C, ASCOLI PICENO BOLOGNA PADOVA RIVOLI VENEZIA IL GIORNALE DELLE MOSTRE ITALIA Padova Terrecotte esemplari Le botteghe venete da Donatello al Riccio

Padova. «Nostro obiettivo non è incre- Cortesia della Sigg Collection «Madonna con il Bambino» (particolare)di mentare il flusso turistico, ma rendere Giovanni de Fondulis, Padova, Chiesa consapevoli le persone del valore e della di San Nicolò necessità di corretta conservazione del patrimonio locale, motivando attraverso pali botteghe, come quelle di Giovanni de la conoscenza quell’affezione che ne ga- Fondulis e Andrea Riccio. Qui i capolavori rantisce la salvaguardia». Così Andrea dei maestri diventavano modelli per im- Nante, curatore con Carlo Caval- magini destinate alla devozione pubblica li della mostra allestita al Museo e privata, non solo in terracotta, prose- «Temporary Actor A» (2015) di Liu Ding Diocesano dal 15 febbraio al 2 gue Nante. La mostra presenta inoltre giugno, introduce «A nostra im- alcuni restauri nati all’interno del proget- alcuni incarichi. Ed è anche, so- dagli artisti, di cui frequenta abi- magine. Scultura in terracotta to “Mi sta a cuore”, condiviso dal museo Rivoli prattutto, il più grande collezioni- tualmente gli studi, poi sono su- del Rinascimento da Donatello a con l’ufficio diocesano beni culturali. Gra- sta occidentale di arte contempora- bentrati i musei e le gallerie. Riccio», promossa dalla Diocesi con zie alla sensibilizzazione dei cittadini, il nea cinese. Una passione sbocciata Del 2012 la decisione di donare la collaborazione della Soprinten- crowdfunding ha permesso il restauro nel CollezionCina dopo anni di consuetudine e studio 1.500 opere al nascente M+ Mu- denza Archeologia, Belle Arti e Pae- 2013 di opere di scultura lignea, nel 2014 della cultura cinese, coltivati nel seum di Hong Kong, la cui apertu- saggio di Venezia, Belluno, Padova e di dipinti su tavola e ora di focalizzare la di 2.300 opere Paese che per ragioni professionali ra è prevista nel 2020-21. Nella mo- Treviso e del Ciba, centro di restau- scultura in terracotta quattrocentesca. frequenta dal 1977. stra rivolese, curata da Marcella ro dei beni culturali dell’Università In mostra ne presentiamo i risultati. Si Uli Sigg, il più grande Oggi la sua collezione, a cui il Ca- Beccaria, figurano nomi afferma- di Padova. «Alla suddivisione in sezioni tratta di una Madonna con il Bambino collezionista di arte stello di Rivoli dedica una mostra ti a livello mondiale come Zhang abbiamo preferito quella cronologica, di Giovanni de Fondulis conservata a Poz- dal 25 febbraio al 21 giugno, Xiaogang, che con un’opera della esponendo 22 opere afferenti a tre temi zonuovo, di due opere del cosiddetto Pla- contemporanea cinese comprende più di 2.300 opere di ol- «Bloodline Series - Big Family» (di fondamentali: Madonna con Bambino, sticatore padovano (Deposizione di Cristo tre 350 artisti. Una raccolta enciclo- cui è esposto un esemplare) ha rag- Santi e Pietà/Compianti. Partendo dalla nel sepolcro e Madonna con il Bambino) Rivoli (To). Svizzero, classe 1946, pedica avviata negli anni Novanta giunto il record personale di 12,1 centralità della bottega padovana di Do- e di un’altra straordinaria Madonna con diplomatico, uomo d’affari, col- insieme al Chinese Contemporary milioni di dollari (Sotheby’s, Hong natello (di cui esponiamo una Madonna Bambino, ancora del de Fondulis, prove- lezionista. Uli Sigg, ambasciatore Art Award (CCAA), il premio da lui Kong, 2014). con Bambino proveniente dal Louvre in niente dalla chiesa padovana di San Ni- svizzero in Cina, Corea del Nord istituito nel 1997. Tra i colleghi in mostra Fang Lijun, realtà precedente all’arrivo del maestro colò». Itinerari tematici completano e Mongolia nel 1995-98, con un Le opere spaziano dagli anni Set- Liu Wei, Liu Ding, Shao Fan, oltre a in città), dopo una attenta e capillare il progetto espositivo, che si avvale passato manageriale nel Gruppo tanta a oggi, documentando la una sezione d’archivio con i ritratti mappatura del territorio veneto, di cui anche di opere mai prima esposte e Schindler, è vicepresidente del Rin- nascita e lo sviluppo dell’arte con- del collezionista che documentano reca testimonianza l’atlante contenuto di prestiti provenienti dal Bargello di gier Media Group e membro del temporanea cinese e il suo gradua- le tantissime relazioni con gli arti- nel catalogo (Scripta Edizioni), abbiamo Firenze e collezioni private. Comitato di consulenza di China le strutturarsi in sistema. I primi sti e il ruolo di committente.

cercato di ricostruire l’opera delle princi- © Riproduzione riservata q Elena Franzoia Development Bank, solo per citare lavori Sigg li compra direttamente q Jenny Dogliani © Riproduzione riservata

Ascoli Piceno con il sostegno di Stefano Papetti, la La luna naviga Uniformi e divise fra apparire ed essere mostra «Il tempo, lo sbaglio, lo spa- tra Calder e Melotti zio: Gino De Dominicis» al Forte Bologna. Ovunque nel mondo ciò che indossiamo La terza via di Malatesta ascolano dal 22 febbraio identifica ciò che siamo, o in misura ancora al 7 giugno. L’elenco delle circa 50 maggiore, ciò che vorremo far sapere di De Dominicis opere (numerose su carta), provenien- essere. Più o meno regolari o standardizzate, ti da collezioni private italiane indica le uniformi mostrano l’appartenenza a un L’artista e i suoi una decina di pezzi di De Dominicis, gruppo, a una categoria o a un ordinamento, poi di altri 25 autori tra cui Vincenzo distinguendo chi le porta dal resto della società. «compagni di strada» Agnetti, Marisa Merz, Alighiero Boetti, Basti pensare a quanto i termini «uniforme» e Francesco Clemente, Pino Pascali, Pao- «divisa», rivelino una doppia natura di inclusione Ascoli Piceno. «Gino De Dominicis rispetto la Pivi ed Emilio Prini. «Il titolo riprende ed esclusione. Attorno a questa suggestione all’arte concettuale e alla Transavanguar- una sua opera del 1969. Provo a tracciare si raccolgono gli oltre 600 scatti realizzati dia? Cercò una terza via con un’arte che il lavoro di “compagni di strada” anche da 44 fotografi internazionali, protagonisti risponde a una iconofilia, a un amore verso virtuali, perché si è sempre visto De Domi- Venezia. Lune o gondole in di «Uniform. Into the work/out of the work» l’immagine come icona, come portatrice di nicis come un isolato mentre tanti elementi navigazione nello spazio? Oppure © Condé Nast ospitati nella PhotoGallery del Mast fino al mistero, in qualche modo legata a un enig- compongono la sua figura, attinge a vari ele- culle o amache mosse da un 3 maggio. Un tema attraverso cui ragionare sull’abbigliamento come forma ma. Questa sua componente neometafisica è menti della ricerca degli anni ’60 e ’70, e sal- impercettibile alito di vento? d’identificazione sociale e lavorativa all’interno di contesti storici e geografici fondamentale e la mostra ad Ascoli Piceno go fino ad autori delle Marche relativamente Mezzelune o giostrine giocattolo, differenti. Un’apparenza che diventa espressione di appartenenza che ritroviamo vuole riflettere anche sull’elemento citazioni- giovani, ricorda Bruciati. Vorrei ribadire virgole che proiettano luci e ombre nell’epocale ricerca di August Sander, nelle tute sporche degli scaricatori di carbone stico, sul suo accostarsi liberamente alla pit- la sua profonda tensione quasi romantica, il in un ritmo di ninna nanna? di Walter Evans, nei grembiuli dei pescivendoli e dei macellai ritratti da Irving Penn tura con un rimando forte alle avanguardie rifarsi a una dimensione senza tempo». La Sono le nuove opere di (nella foto, «Les garçons bouchers», 1950). Fra i contemporanei spiccano i sette degli anni ’60 e ancora prima, a partire dal- rassegna inserita nel «Premio Marche» Luciana Cicogna che dal nostro imponenti ritratti a Oliver, soldato americano ritratto da Rineke Dijkstra a distanza la Metafisica di de Chirico». Chi risponde è affiancata da una mostra al Forte di più prossimo satellite, di alcuni anni; i ritratti di Angela Merkel realizzati da Herlinde Koelbl nel suo «Traces sull’artista nato ad Ancona nel 1947 e autori odierni sul poeta, medico, filo- da sempre associato all’iconografia of Power», progetto pluriennale costituito dai ritratti dei maggiori leader politici morto a Roma nel 1998 è Andrea Bru- sofo e astrologo Cecco d’Ascoli (1269- di purissime divinità femminili, tedeschi; gli addetti alla sicurezza in uniforme di servizio, che svettano nei video di ciati: il critico d’arte e direttore di Vil- 1327). Catalogo Silvana Editoriale. ha fatto il simbolo e la forma Marianne Müller. Progressivamente la moda assume un ruolo sempre più centrale, la Adriana e Villa d’Este a Tivoli cura, © Riproduzione riservata q Stefano Miliani ricorrente della sua ricerca. anche l’uniforme smette di essere semplicemente funzionale al lavoro che si Nella Galleria Arché, sino al 29 svolge, ma si modifica sulla base delle tendenze dettate dalle grosse multinazionali febbraio, se ne vedono esiti del fashion, come emerge nella serie «Beauty lies within» di Barbara Davatz che recenti in un insieme nel quale fotografa alcuni commessi di H&M fuori dal proprio contesto lavorativo. Questo vale la preziosità del trattamento anche per la ricerca del fotografo americano Walead Beshty, a cui, nello stesso pittorico di queste «Lune periodo, l’istituzione bolognese dedica una grande personale. Intitolata «Ritratti alchemiche» è unita a un’apertura industriali» la mostra raccoglie più di 350 immagini realizzate immortalando artisti, scultorea e installativa (nella foto, collezionisti, curatori, galleristi, tecnici, direttori e operatori culturali con cui l’autore «Lune sospese», 2019, in foglia è entrato in contatto negli ultimi anni all’interno delle principali istituzioni artistiche d'oro e d'argento). Chi le vede internazionali. Il mondo della cultura viene così trattato come se fosse una società pensa inevitabilmente ai «mobiles» a sé stante, con divisioni e regole non scritte che determinano il comportamento di Alexander Calder, ma nel cielo e l’aspetto di ogni suo elemento. L’ambiente artistico, ritenuto erroneamente dell’artista veneziana non sembra più immune da queste rigidità, si rivela in realtà un palcoscenico dove convivono incongrua l’apparizione di Fausto diversi attori, tutti intenti a seguire un preciso copione per portare avanti l’industria «Arpa» (1970) di Marisa Merz, Collezione Marinoni Melotti. q F.F. culturale. Entrambe le mostre sono curate da Urs Stahel. q Monica Poggi

IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 5 BERGAMO NAPOLI PARMA SENIGALLIA TORINO VERONA IL GIORNALE DELLE MOSTRE ITALIA La gaia scienza di Che suono fa il becco del picchio Ho sognato Oumuamua

Armando Marrocco Bergamo. Anticipata da una mostra presso il Dipartimento di Architettura del Bologna. L’interesse di Franco Paesaggio della Harvard Graduate School of Design, dal 13 febbraio al 18 Vaccari (Modena, 1936) per il maggio la GAMeC ospita la ricerca vincitrice della quinta edizione dell’Italian sogno inizia a manifestarsi alla Council: «Il suono del becco del picchio» di Antonio Rovaldi. Promosso grazie metà degli anni Settanta, e da alla collaborazione con il Kunstmuseum di San Gallo e Magazzino Italian Art di quel momento si confermerà Cold Spring (NY), oltre che con l’università citata, il progetto si compone di diversi uno dei nuclei centrali della sua elementi attraverso cui l’autore cerca di raccontare New York, luogo talmente poetica, divenendo oggetto di ben iconico da rendere difficile ogni tipo di approccio che voglia uscire dai cliché più cinque esposizioni in tempo reale, ricorrenti. Rovaldi, tuttavia, ci prova utilizzando una pratica che ritorna spesso nel originale pratica di costruzione suo lavoro, vale a dire lo spostarsi fisicamente da un punto all’altro dello spazio di processi estetici, attraverso eventi nei quali l’artista agisce come «innesco» di da indagare, seguendo però il percorso più esterno, ai margini del perimetro azioni di cui il pubblico è attore. L’attenzione si trasforma quando, all’inizio degli della città. Nel tragitto, svolto camminando, ha attraversato i cinque quartieri che anni Ottanta, l’artista inizia ad annotare minuziosamente i propri sogni e le proprie compongono la Grande Mela (nella foto, «April 15, 2017. 41st Rd and 10th St, visioni su quaderni che, nel tempo, costruiranno l’ampio resoconto di un vissuto dal Queens»), documentandone le prerogative e utilizzando il linguaggio fotografico senso sospeso, in cui la dimensione della realtà e quella del sogno si travasano, per raccontare una realtà sconosciuta, fatta di zone incolte a cui è difficile migrando una nell’altra. La personale «Migrazione del reale» alla Galleria P420 accedere, aree lagunari, l’oceano che interrompe il verde della natura e svincoli fino al 21 marzo affonda, dunque, in un lungo percorso di riflessione sul tema, autostradali che tratteggiano confini ben definiti. Un ulteriore livello di lettura è che si è evoluto nelle modalità espressive senza perdere centralità e coerenza dato dalle mappe disegnate dall’architetto con l’approccio concettuale dell’artista, che si dichiara lontano da declinazioni paesaggista Francesca Benedetto, e da surrealiste e interessato, piuttosto, a rendere riconoscibile lo status paritario e un’installazione sonora. In quest’occasione interscambiabile delle due dimensioni. Se, come ricorda Vaccari, «il sogno agisce Torino. L’«antidoto» al pathos il progetto si aprirà a nuove azioni che, come attivatore di realtà, cioè da pretesto per dirottare verso esiti imprevisti, verso della pittura informale ed a partire dall’esperienza newyorkese, si il reale inaspettato una situazione apparentemente definita», anche la realtà in espressionista astratta, concentrano sulla città di Bergamo: una molti casi travalica le aspettative consuete, attivando in noi reazioni psichiche negli anni Sessanta, venne serie di laboratori, escursioni, esplorazioni, inaspettate. Inutile, allora, cercare un confine, tanto più quando possiamo esplorare sperimentato dagli artisti in incontri e conferenze che diventano lo situazioni estreme e affascinanti, come è, appunto, quella messa in scena in varie formule. Una di esse fu stimolo per ripensare il margine come mostra da una suggestiva installazione video dedicata a Oumuamua (nella foto), il ritorno all’oggetto e al ready elemento propulsore di idee e sguardi. l’asteroide interstellare il cui viaggio sta incrociando i piani orbitali dei pianeti made; un’altra si basò sul La mostra è a cura di Lorenzo Giusti, del sistema solare. Questo oggetto reale e misterioso, incombente in uno spazio ritorno al progetto (l’antitesi direttore della GAMeC assieme alla stessa siderale che non vediamo direttamente ma sappiamo essere contiguo al nostro, è dell’improvvisazione più o meno Francesca Benedetto e a Steven Handel, la visione di un messaggero che arriva per primo da lontano (questa è la possibile felice) come prefigurazione entrambi dell'Università di Harvard. traduzione del suo nome), segno premonitore e annuncio di un reale tanto possibile del funzionamento dell’opera q Monica Poggi da apparire totalmente onirico. q Valeria Tassinari d’arte. E gli artisti riaprirono il dialogo con la scienza; trattandosi di arte visiva, la Tris d’assi Che tempo che fa teoria della percezione, ma Orizzonti perduti anche la capacità dell’occhio di Parma. Massimo Bartolini (Cecina, conferire movimento e azione Verona. «Scorci abbandonati, architetture so- 1962), Luca Vitone (Genova, 1964), all’immobilità dell’immagine spese, linee tracciate alla cieca, un clima dove Eva Marisaldi (Bologna, 1966). (in questo caso aniconica) non c’è più nulla di risolto o definito, dove si Un «tris d’assi artistici» riuniti nel spalancavano nuovi campi passa solo attraverso idee di transito, di stu- progetto «Through time: integrità d’indagine. Si trattava di pore, di perdizione. È come essere di fronte a e trasformazione dell’opera» che una «gaia scienza» capace paesaggi che si trasformano sotto gli occhi e rilegge la collezione da 12 milioni di sollecitare la visione e che diventano sempre più indecifrabili». Con di pezzi dello Csac - Centro Studi la visionarietà progettuale. queste parole Luigi Meneghelli racconta la e Archivio della Comunicazione Entrarono in gioco anche nuovi mostra «Non c’è più orizzonte» da lui cura- dell’Università di Parma (Abbazia materiali, quali il plexiglas, ta alla galleria Giarina Arte Contemporanea di Valserena) attraverso mostre e l’acciaio inox, i magneti, (dall’1 febbraio al 2 maggio). Un percorso residenze d’artista. Il programma l’acciaio plastificato, la stessa fatto di «opere, continua il critico veronese, prende avvio il 16 febbraio ed è energia elettrica. Armando che non contengono concetti prestabiliti, sicu- pensato in concomitanza con Parma Marrocco (1939) fu un rezze di fondo, ma piuttosto la stessa idea di insicurezza che caratterizza il mondo di 2020 Capitale Italiana della Cultura protagonista assoluto di quella oggi: la frantumazione di ogni progetto, l’esplosione di ogni forma, il più radicale oc- (cfr. lo scorso numero, p. 18): si parte stagione, una fase in cui l’arte casionalismo». Il filo conduttore viene dalle scene di «Roads» del regista iraniano con Massimo Bartolini che, fino al programmata diede il nome a Abbas Kiarostami: «Tutto un inseguire strade di cui non si conosce la provenienza 22 marzo, sarà protagonista di «On una ben definita tendenza, non né la meta». Alle tele del vicentino Andrea Bianconi, ricoperte di frecce che vanno Identikit». In particolare per questa lontana parente della Optical in tutte le direzioni, sono accostati gli «esserini» fatti di spago di Alex Pinna, ap- mostra Bartolini ha preso in esame i art. Torino, al Palazzo delle pena abbozzati e già presi in una frenesia che sembra evocare riti di lontananza lavori di Luigi Ghirri e Luciano Fabro Napoli. Dall’11 febbraio al 13 marzo Esposizioni, a cura di e di segretezza. Per arrivare, in fondo, a quel viaggio nel nulla, nel tempo, (forse) conservati al Csac: ha analizzato tutti alla Galleria Umberto Di Marino l’artista Tommaso Trini, accolse in se stessi che è il deserto «costruito» da Ehsan Shayegh, iraniano trapiantato a i dischi in vinile fotografati da Ghirri portoghese Ana Manso (Lisbona, 1984) nel 1968 uno degli sviluppi Verona: una geografia sterminata, un luogo impossibile da nominare (nella foto). nel 1979 per la serie «Identikit» e, resi declina attraverso dipinti (uno nella ambientali della ricerca di Quattro artisti che praticano quattro linguaggi diversi, conclude Meneghelli, ma «fisici», li ha ascoltati in compagnia foto), opere scultoree e installazioni Marrocco (non vanno dimenticati per arrivare tutti a dare testimonianza di un precario equilibrio, lì dove prende va- dell’opera «Lo Spirato» di Fabro ambientali uno dei temi più attraversati i suoi giovanili rapporti con lore anche lo strappo, lo squarcio del quotidiano; il luogo dove assume una forma (1972), allestita lungo il percorso dalla sua ricerca pittorica: il tempo Lucio Fontana), il «Giardino anche la perdita, lo smarrimento, il lutto. q Camilla Bertoni dello Csac. Dal 4 aprile al 30 maggio meteorologico, tra i più dibattuti della Ludens». Ne scrive in catalogo nella sede museale sarà la volta nostra epoca. L’attualità del tema Toti Carpentieri, curatore con di Luca Vitone con «Il Canone» in è evidente, così come il dubbio che Silvano Costanzo della mostra Giacomelli vent’anni dopo cui figura il furgone utilizzato fino ai l’artista intende sottoporre al visitatore «Postindustraie-Permanente», primi anni Duemila dallo Csac per il e che fa riferimento ai limiti di ogni dedicata a quel periodo di lavoro Senigallia (An). Raccoglie interpretazioni di vita quotidiana, drammi e luoghi «Sguardi trasporto delle opere e degli archivi capacità previsionale che possa affidarsi dell’artista pugliese (nella foto di Novecento. Giacomelli e il suo tempo» al Palazzo del Duca dal 20 febbraio al ricevuti in dono. Insieme all’oggetto alla mera lettura razionale dei dati. In una delle opere esposte) e 5 luglio: la mostra comprende venti foto di Mario Giacomelli e una novantina di ci saranno lavori di Ugo Mulas, «Tomorrow’s weather» la Manso invita a aperta dal 7 febbraio al 6 marzo altri maestri quali Robert Doisneau, Gianni Berengo Gardin, Brassaï, Henri Cartier- Alighiero Boetti, Lucio Fontana, Mario concentrarsi sul presente perché l’uomo nella galleria Spaziobianco. I Bresson, Kikuji Kawada (nella foto, «Japanese National Flag», 1959-65), Jacques Schifano, Giosetta Fioroni, Andrea si possa innanzitutto riconnettere a ciò fenomeni percettivi e luminosi, Henri Lartigue, Herbert List, Nino Migliori... Organizzato dal Comune per i vent’anni Branzi e altri insieme a un monocromo che lo circonda, per poi abbandonare la moltiplicazione dello spazio dalla morte del fotografo nella sua Senigallia, l’appuntamento espositivo è curato realizzato dallo stesso artista. Il anche la preoccupazione del presente attraverso l’utilizzo di superfici da Ono Arte Contemporanea di Bologna che, con la voce di Vittoria Mainoldi, trio di appuntamenti si chiude dal e coltivare la propria spiritualità. Questa specchianti, animano opere spiega: «La ricognizione parte da una fondamentale mostra al MoMA di New York del 5 settembre al 17 ottobre con Eva indicazione di metodo viene dichiarata come «Sequenza circolare 1964: il curatore John Szarkowski scrisse che i 200 fotografi lì esposti in comune non Marisaldi. q Stefano Luppi sin dalla scelta di realizzare wall drawing luminosa» (1965), «Pompa avevano una scuola o teorie ma la fotografia al di sopra dell’orizzonte dello sguardo, di alimentazione continua» stessa. Si sperimentava molto e qui si vedrà obbligando il visitatore a elevarlo. Le (1967, con uso di acciaio e come Giacomelli fosse in dialogo con tanti forme curvilinee dell’opera rimandano a liquido), «Molla» (1967). Su colleghi anche quando non si conoscevano». simboli astrali: un invito a scrutare e a tutto domina, come scriveva in Le immagini vengono dagli archivi degli autori interpretare la natura, affidandosi a una quegli anni il critico Bruno Alfieri, stessi. Nelle stesse date a Palazzo Baviera visione più fatalistica, ai presagi delle il «lessico secolare della pulizia una rassegna a cura degli eredi Giacomelli stelle, che riportano l’uomo a un fare geometrica». q F.F. documenta il lavoro del Gruppo Misa di cui il più sereno e contemplativo. fotografo fece parte. q Stefano Miliani q Olga Scotto di Vettimo

6 | IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 BARD PESARO SALERNO

IL GIORNALE DELLE MOSTRE ITALIA Scorpioni in testa Mentale e manuale

Pesaro. Pratica Salerno. La Fondazione Filiberto e l’astrattismo, Bianca Menna ospita fino al 25 scantonando febbraio negli ambienti dell’Archivio anche verso la dell’Architettura Contemporanea la figurazione,Gianni mostra «Antonio Passa 1969-2019». Politi che fino al Il curatore Antonello Tolve ricostruisce 15 marzo tiene un itinerario antologico della ricerca la personale del maestro campano (1939), che va «Benvenuto (anima del pittore da a ricomporre un percorso di ricerca giovane)» al Centro Arti Visive oggetto di recenti approfondimenti Pescheria di Pesaro. Organizzata dal espositivi romani. Partendo da alcuni Comune con la Regione Marche e curata lavori storici, che precedono la svolta da Marcello Smarrelli, la mostra è una analitica compiuta da Passa dal 1970, «mise en scène» delle diverse pratiche al tempo del suo trasferimento a Roma, dell’artista nato a Roma nel 1986. è possibile osservare come il dato Dodici tele nel Loggiato costituiscono naturalistico venga abbandonato a variazioni, in corso dal 2012, sul ritratto favore di «un discorso di azzeramento e del padre seguendo come modello prosciugamento che mostra dapprima lo «Studio per un uomo con la barba» l’articolarsi della pittura mediante i (1770) del bolognese Gaetano Gandolfi suoi strumenti primari, e poi via via Natura, fotogiornalismo e impressionisti nel Forte (1734-1802). «Con atteggiamento l’assunzione di materiali (intesi anche Bard (Ao). Tre le mostre che si aprono in febbraio al Forte di Bard. Dal 1° febbraio al 2 giugno, si tiene l’anteprima italiana della un po’ demistificatorio, quel quadro come continua e mai paga ricerca) 55ma edizione del Wildlife Photographer of the Year, massimo riconoscimento per la fotografia naturalistica. La manifestazio- - anziché attenderlo, nasconderlo, quali il marmo, il sale e il neon, la ne, promossa dal Natural History Museum di Londra, esibisce oltre cento scatti selezionati tra i 48mila giunti da cento Paesi svolgerlo a piccoli passi nel segreto dello terracotta, il metallo», come chiarisce il del mondo. Vincitore 2019 è il cinese Yongqing Bao, con lo scatto «The Moment», in cui coglie lo scontro tra una volpe e una studio come Frenhofer nel Capolavoro curatore. La ricerca di Passa, riferibile marmotta appena uscita dalla tana dopo il letargo, in Tibet. «Young Wildlife Photographer of the Year 2019» è il quattordicenne sconosciuto (racconto di Balzac, Ndr) all’ambito della Nuova Pittura, «mira neozelandese Cruz Erdmann. Due gli italiani tra i vincitori, Riccardo Marchegiani (categoria 15-17 anni) e l’altoatesino Manuel –, Politi lo realizza compulsivamente, lo a coniugare materiale manuale e Plaickner (categoria Behaviour: Amphibians and Reptiles). Dall’8 febbraio al 7 giugno, è la volta di «PhotoAnsa 2019»: anche qui esibisce, lo sfinisce, ma non può esserci mentale per intraprendere un viaggio sono oltre cento gli scatti in mostra, tratti dal volume fotografico omonimo che raccoglie le immagini di attualità più significative un approdo finale, definitivo», rileva il metalinguistico». In mostra anche dell’anno, realizzate in Italia e nel mondo dai fotografi dell’agenzia: dall’onnipresente Greta Thunberg, paladina del clima, a Ur- critico Davide Ferri. Gli scorpioni che materiali fotografici e cataloghi, che sula von der Leyen, alla guida della Commissione della Ue, dalla tragedia del Ponte Morandi a Genova ai Gilet gialli a Parigi, fino appaiono nel bassorilievo in bronzo consentono di definire l’impegno all’assegnazione del Giochi olimpici invernali a Milano-Cortina e a molto altro, in queste immagini scorre l’intero anno appena di oltre due metri, «Questa è la mia dell’artista nell’ambito del dibattito chiuso. Il 14 febbraio va in scena la mostra «Dagli Impressionisti a Picasso. Capolavori dalla Johannesburg Art Gallery» (fino al mente», evocano una frase di Macbeth: culturale che lo hanno visto, tra gli altri, 2 giugno, catalogo Skira), a cura di Simona Bartolena, che ha riunito 64 opere dalle raccolte del museo sudafricano (fondato nel «La mia mente è piena di scorpioni», accanto a Giulio Carlo Argan, Filiberto 1910 da Lady Florence Phillips), da Gustave Courbet agli impressionisti Monet, Sisley, Degas, Guillaumin, ai pointilliste (Signac, mentre nell’adiacente Chiesa del e Bianca Menna, Lucien Pissarro, Le Sidaner). Il passaggio al nuovo secolo è marcato dai disegni di due grandi scultori, Auguste Rodin e Aristide Suffragio sono raccolte cinque tele Italo Mussa. Maillol, seguiti da un nucleo di opere entrate con donazioni e acquisizioni successive e perciò meno omogenee di quelle raccolte astratte eseguite per l’occasione con Nella foto, uno dalla fondatrice, che vedono, uno accanto all’altro, lavori di Ossip Zadkine, André Derain, Modigliani, Picasso, Matisse (loro con frammenti di altri quadri. Nella foto, dei dipinti in grafiche o opere su carta), un ritratto maschile di Francis Bacon e un carboncino di Henry Moore, oltre a due importanti opere di «Una canzone ancora non scritta per me mostra. Roy Lichtenstein e Andy Warhol. Il percorso si chiude con l’arte sudafricana contemporanea, con William Kentridge e altri artisti (Piero, Enzo, Giuseppe)», 2019. q Olga Scotto che rappresentano invece una primizia. q Ada Masoero q Stefano Miliani di Vettimo

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Museo di Castelvecchio sala Boggian, Verona tel. ���������� museodicastelvecchio.comune.verona.it

con il contributo di

IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 7 A cura di Ada Masoero, autrice di tutti gli articoli salvo diversa indicazione IL GIORNALE DELLE MOSTRE MILANO Palazzo Reale Triennale Effetto notte I trabocchetti Il raro e misterioso La Tour in 15 dipinti dell’architetto Ironia e levità nei lavori

Una mostra sul certo Georges Dumesnil de La Tour il di Corrado Levi lorenese Georges dipinto «Il neonato» del Musée des Be- de La Tour (1593- aux-Arts di Rennes e altre due opere 1652) è quasi una del museo di Nantes. Quello che l’o- Corrado Levi, architetto di profes- sfida, specie in scurò fu un oblio totale, che condusse sione (laureato con Carlo Mollino, as- Italia dove, come molti dei suoi dipinti nei cataloghi di sistente di Franco Albini), e anche ar- lamentava Ro- altri pittori, da Velázquez ai fratelli tista dal ricco curriculum espositivo, berto Longhi nel Le Nain, ad anonimi olandesi o fiam- fine intellettuale, scrittore, agitatore 1935, «non abbiamo minghi. Insomma, un vero enigma, culturale, docente, critico, curatore nulla di suo». An- che Francesca Cappelletti, studiosa «I giocatori di dadi» (1650-51) di Georges de La Tour, Preston Park Museum and Grounds e collezionista (cfr. l’intervista come che fuori, però, di Caravaggio e del Caravaggismo, ha Stockton-on-Tees UK. A sinistra, Francesca Cappelletti «Eretico» in «Vernissage»), «coloniz- l’impresa è temibile: sono circa 40 voluto affrontare, per la prima vol- za» fino al 23 febbraio la Trienna- le opere autografe che oggi gli sono ta in Italia, nella mostra «Georges Honthorst, esponente della generazione lo abbia compiuto, altri (come la cu- le con una personale diffusa, curata riconosciute, a fronte di un gran nu- de La Tour. L’Europa della luce», di artisti stranieri che a Roma, a partire ratrice e Dimitri Salmon) ne dubi- da Joseph Grima e Damiano Gullì. mero di repliche, copie, derivazioni prodotta da Milano-Cultura, Palaz- dal secondo decennio e fino agli anni ’30 tano. Ma un altro quesito stimolante Nato a Torino, già docente al Politec- (La Tour, che in vita godette di un’otti- zo Reale e Mondo-Mostre Skira, dal del ’600, si era stordita su Caravaggio, è offerto dalla duplice «natura» dei nico di Milano, la città dove vive e ma fama, poteva contare su un’attiva 7 febbraio al 7 giugno in Palazzo concentrandosi sul notturno. La Tour però suoi dipinti: quelli diurni, con scene lavora, ma sempre in viaggio (tra bottega), e sulla sua attività d’artista Reale (catalogo Skira), che riunisce continuò a praticarlo fino agli anni ’50: di taverna e figure di mendicanti «da New York e Marrakech soprattutto), non resta alcun documento, mentre 15 sue opere, oltre a dipinti di Gerrit perché? Un pittore di tale potenza espres- modello» («sempre con una certa cautela Corrado Levi è presente in Triennale sono numerosi quelli sulla vita pri- van Honthorst, Paulus Bor, Trophime siva, può essere considerato un epigono di dovremmo parlare di realismo o naturali- con numerosi lavori realizzati tra il vata (sappiamo che ebbe 11 figli e che Bigot e altri, giunte a Milano da tre Caravaggio, così tanti anni dopo? E perché smo, termini ambigui per il ’600», precisa 1982 e il 2019 (installazioni site spe- comprò e vendette varie proprietà ma continenti, e a incisioni cui dovette continuò anche dopo il soggiorno a Parigi, la Cappelletti), le cui fisionomie sono cific, interventi ambientali, sculture, nulla che concerna l’attività d’artista). guardare. «Ho voluto riflettere sul contesto dove conobbe l’opera di Poussin e di Vouet? scandagliate brutalmente, e i nottur- oggetti di design, opere pittoriche, Solo il breve periodo, tra il 1639 e il in cui La Tour lavorò, spiega a “Il Gior- Credo che il suo concentrarsi su pochi sog- ni, «in cui La Tour lavora per sottrazione: progetti architettonici), che i curato- 1641, trascorso a Parigi con la carica nale dell’Arte” Francesca Cappelletti. getti, ripetendoli, poi, anche a distanza di spariscono prima gli oggetti, poi la defini- ri hanno voluto disseminare in tutti di «peintre du Roi» (Luigi XIII), è docu- Non volevo rassegnarmi a considerarlo “un molti anni, sia la prova del suo continuo zione dei volti e restano i soli volumi (del gli spazi dell’istituzione, ponendo- mentato, mentre dell’eventuale viag- meteorite”, come viene a volte definito. Ero riflettere sulla pittura. Purtroppo però il “San Giovanni” di Vic-sur-Seilles è stato li in dialogo, o in contrasto, con la gio in Italia, che chiarirebbe molti interessata soprattutto all’elaborazione problema della formazione e dei contatti detto che “sta sui bordi del nulla”). Un’am- sua architettura. Hanno così evocato punti della sua arte, nulla si sa. Non del tema notturno nell’Europa del ’600, del successivi rimane insoluto». Come senza bivalenza questa che, come rammenta la pratica e la poetica di Levi, fluide solo, ma dopo la sua morte persino il “quadro a lume di notte”, che appartiene risposta resta la domanda sul possi- Pierre Rosenberg, nella mostra all’Orange- e interstiziali entrambe, ricche di suo nome fu dimenticato, fino al 1915, però non a Caravaggio, bensì alla cultura bile viaggio in Italia: alcuni studiosi rie di Parigi del 1972 sconcertò i visitatori, cangianze e di transiti tra discipline quando Hermann Voss, grazie a docu- postcaravaggesca. A inventare la scena (come Jean-Pierre Cuzin e Gianni che sospettarono si trattasse di due pittori diverse, tra linguaggi artistici ed ex- q menti scoperti nell’800, attribuì a un notturna a lume di candela fu, infatti, van Papi, in catalogo) sono convinti che diversi». Ada Masoero © Riproduzione riservata tra artistici, tra astrazione e figura- zione, e sempre attraversate da una salutare vena d’ironia e di levità. Come nell’intervento «Baci Urbani», Poggiali della riflessione sulla L’illustre illustratore civiltà del web in cui tutti siamo immersi, Il personaggio eccentrico, bizzarro, Una barca travolti da stimoli che, fuori da ogni convenzione di Salvador rielaborati e «predige- Dalí e la sua vita sopra le righe hanno nel bosco riti» da entità senza alimentato mille leggende. Andrea volto, vengono serviti Kerbaker, nella sua Kasa dei Libri, Prima personale nella nuova forma a noi pur senza trascurarne gli aspetti pop utenti digitali. Già nella (come nel titolo della mostra, «Me ne italiana dello svizzero sua mostra d’esordio a faccio un baffo», fino al 29 febbraio), Olaf Breuning New York del novem- ha voluto però insistere sulla sua bre 2001, poco dopo l’11 caratura d’artista, appuntando la settembre, aveva riflet- sua attenzione sul mondo dei libri: «You Can’t Teaach Old Dogs New Tricks» (2018) di Olaf Breuning Olaf Breuning ha esposto un po’ ovun- tuto sulla cultura della volumi introvabili di e su Dalí, fra i Stockton-on-Tees UK. A sinistra, Francesca Cappelletti «Gioielli guaritori per Cinzia Ruggeri» que nel mondo, da Parigi a Brisbane, spettacolarizzazione e quali figurano anche inediti. Ecco (1986). Fotografie Ilvio Gallo e i suoi lavori sono stati presentati in è la prima sua personale in Italia. In sulla solitudine del singolo nella fol- dunque il Dalí illustratore, con i biennali internazionali ma la mostra quest’occasione l’artista, nato in Sviz- la. Da allora non ha smesso d’inter- suoi amati Don Chisciotte, e con le megapiercing applicato nel 1996 a curata da Lorenzo Bruni «We Are All zera nel 1970 e attivo a New York, ha rogarsi su questi temi, spesso esorciz- 100 tavole originali per la Divina un palazzo torinese, realizzato allo- In the Same Boat», che la Galleria riunito opere diverse per data e per i zandone però con l’ironia il portato Commedia ma anche un meno noto ra con il collettivo Cliostraat e ora Poggiali presenta fino al 28 marzo, media utilizzati, legate però dal filo ansiogeno, come nella grande scul- Padre nostro degli anni ’60, e una riproposto in una nuova versione, tura esposta al centro dello spazio decina di tavole litografiche originali o in «Motosauro», 1991, animale fan- milanese, dove la sagoma di acciaio per la Bibbia. E poi il rarissimo Notes tastico formato da un assemblaggio Voce ai metalli riflettente di un profilo stilizzato esi- sur la poésie di Breton ed Eluard, di caschi da motocicletta, mentre il bisce un cuore in luogo del cervello. con una sua illustrazione: uno dei tono si fa più severo, a dispetto del È il Museo della Scienza e della Intorno, le altre opere: dall’instal- numerosi, introvabili volumi della colore pastello, in «Panchina rosa», Tecnologia Leonardo da Vinci a lazione di disegni a china dal tratto stagione surrealista (fra gli altri, monumento dedicato alle vittime presentare, fino all’8 marzo, «La voce dei infantile, in cui accadono fatti impro- Métamorphosis of Narcissus, 1937) omosessuali dei nazifascisti. Installa- metalli» di Roberto Ciaccio (1951-2014), babili, a quella di fotografie, fra le o libri e pamphlet (come Les cocus zioni («Desiderando gli amici», 1992, una mostra curata dall’Archivio Roberto quali figura «We Are All In the Same de l’art moderne-I cornuti dell’arte o «Uomini di Corrado Levi», 1985), Ciaccio con la collaborazione di Kurt W. Boat», dove un gruppo di persone di moderna) del dopoguerra, esposti in grandi dipinti (come «Figura in mo-

© Foto Claudio Ciaccio © Foto Forster, di Silvia Mascheroni e del poeta diverse culture fissa l’obiettivo da questa mostra colma di prelibatezze. vimento», 1982), interventi ambien- Tomaso Kemeny. Il percorso espositivo, che si appunta sulle opere su metallo, è una barca immersa non nell’acqua Insieme, i cataloghi delle sue tali («Pittura su muro e porta», 1985) stato pensato per far entrare in risonanza le sue grandi, evocative lastre incise (di ma in un bosco: un evidente invito mostre nel mondo, i poster e rare sono accompagnati da oggetti di de- ferro, rame, ottone, zinco, capaci di aprire soglie illusorie nello spazio in cui vivono) a cambiare il nostro angolo visuale. monografie. Nella foto, Salvador Dalí sign, dalla lampada «Edipo», 2003, da con i metalli delle macchine esposte in questo vero tempio della tecnologia. Partendo Mentre la sua indagine sul concetto in un portfolio Pirelli. «Attacapanni», 2017, omaggio al cele- dal salone dove trova posto la colossale centrale termoelettrica Regina Margherita, di colore nella società globalizzata è bre «Sciangai», 1973, dei DDL (espo- 1895 (di acciaio, ferro e ghisa neri), l’esposizione si dipana lungo il binario del espressa in «Happy painters», un’im- sto nel Museo del Design Italiano padiglione ferroviario, esibendo lavori realizzati tra il 1971 e il 2013, anno della magine in cui un gruppo di pennelli in Triennale), mentre a Carol Rama sua ultima grande monografica a Genova, poco prima della prematura scomparsa. imbevuti di colore diventa una picco- Levi rende omaggio con «Chiodo di A chiuderla è una serie di fotografie in cui Claudio Ciaccio rende omaggio al padre la comunità antropomorfa grazie alle Corrado», opera dell’artista torinese reinterpretandone con sensibilità il lavoro. Artista di profonda cultura, innamorato gambette, agli occhi e alle labbra che esposta nella mostra della Biennale dell’incisione, di cui è stato un maestro, Roberto Ciaccio ha dialogato per l’intera vita Breuning ha applicato ai loro steli, veneziana del 1993 da lui curata. Una con personalità di grande caratura, come Remo Bodei, il filosofo da poco scomparso assegnando loro uno statuto di entità mappa guida i visitatori attraverso i che curò tante sue esposizioni, e a cui la mostra è dedicata. autosufficienti. © Riproduzione riservata felici «trabocchetti» della mostra. © Riproduzione riservata

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qui, e la mostra lo prova con chiarezza. eye, the eye and the ear», a cura di Il day after del Gange Pietas femminile La Bourke White, infatti, documenta Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, Oltre 2.500 miglia separano la con straordinaria efficacia le titaniche dal 20 febbraio al 19 luglio), la Baga sorgente del Gange, nel ghiacciaio macchine industriali di Cleveland, presenta cinque installazioni video, del Gangotri, nel cuore della catena traducendole quasi in forme astratte, di cui una prodotta appositamente dell’Himalaya, dalla sua foce nel Golfo non meno dei nuovissimi skyline per Hangar (nella foto, un'immagine del Bengala, in Bangladesh. Giulio Di delle metropoli americane colte da di scena) accanto a una serie di Sturco (Roccasecca, Frosinone, 1979; punti d’osservazione spericolati, ma ceramiche e dipinti. I suoi complessi La tv vista da dietro vive e lavora tra Londra e Parigi) li ha è anche il primo fotografo occidentale e caotici paesaggi filmici (paesaggi in Nei 32 scatti in bianco e nero che percorsi tutti, sviluppando il suo progetto a fotografare le fabbriche dell’Urss quanto la superficie bidimensionale del compongono il progetto inedito documentario pluriennale «Ganga Università di Parma © CSAC, negli anni ’30, la prima a entrare video si espande nello spazio grazie «Televisiva», Stefano De Luigi, Ma», concepito come testimonianza Il Centro Culturale di Milano-CMC nel campo di concentramento di alla tecnologia 3D e a un’elaborata fotografo quattro volte vincitore del del disastro ecologico che già si è presenta, fino al 15 marzo, una Buchenwald appena liberato, ed è lei architettura di oggetti di scena) World Press Photo, ha tracciato una compiuto lungo il grande fiume e che mostra che mette a confronto il lavoro a ritrarre più volte Gandhi. La Lange, riflettono con ironia sulle contraddizioni sorta di compendio della televisione procede con velocità crescente: nel di Dorothea Lange (1895-1965) e di negli anni ’30, scatta per la Farm della cultura di massa, sugli effetti italiana degli anni ’90, documentando documentare i danni dell’inquinamento, Margareth Bourke White (1904-71), Security Administration (tra le altre) della globalizzazione e sui concetti di alcuni set televisivi e ritraendo molti dell’industrializzazione e dei cambiamenti due delle più importanti fotografe del un’icona della fotografia come «Migrant genere e identità, sempre più fluidi e di coloro che su quei set lavoravano: climatici, Di Sturco evidenzia anche i XX secolo. Ideata da Camillo Fornasieri, Mother», e nei ’40 documenta l’esodo frammentati in un’epoca, la nostra, seri professionisti o figure effimere, segni di ciò che, a breve, ci attende. direttore di CMC, e curata da Angela dei 120mila giapponesi stanziati in dominata da internet e dai dispositivi protagonisti o comprimari di Nulla di buono ovviamente ma, anzi, Madesani, la rassegna «Ricevere California, deportati da Roosevelt in digitali. Basti pensare a due installazioni trasmissioni come «Domenica in», «Non uno scenario l’avvenimento. Dorothea Lange e campi di prigionia dopo l’attacco di presenti in mostra: «Madonna y El Niño» è la Rai», «I Cervelloni», «Macao», che da day after, in Margaret Bourke White. Donne nei Pearl Harbour, descrivendone con (2010-20), in cui la figura dell’artista tra il 1994 (anno del primo Governo cui il disastro tornanti della storia» presenta 75 delicatezza la terribile sorte. Nella foto, si confonde con quella della celebre Berlusconi) e il 2000 (anno d’esordio ecologico immagini in bianco e nero, original «Uomo che cammina Bum blockade. popstar in un set da sitcom americana, del «Grande fratello», inizio della deriva diventa la print e vintage print, delle due fotografe All heading north. South of King City, oppure a «Mollusca & The Pelvic voyeuristica tuttora in corso) hanno premessa di una americane, che seppero farsi largo in California 1936» di Dorohea Lange. Floor» (2018), una narrazione sci-fi segnato l’universo televisivo italiano. crisi umanitaria. una realtà professionale maschilista e hollywoodiana in cui Alexa, il software Le immagini di De Luigi diventano la Il Gange, che spietatamente competitiva, a dispetto di intelligenza artificiale sviluppato da metafora della società di allora ma offre sostentamento a oltre un terzo anche delle loro malattie (la Lange, Una fiction con Alexa Amazon, fa da protagonista. All’ingresso anche lo specchio di quella di oggi, della popolazione indiana, diventa qui bambina, fu colpita dalla poliomielite; Proiezioni 3D, oggetti ready made e della mostra una raccolta di oltre trenta poiché i loro modelli di comportamento la metafora della collisione sempre più la Bourke White, in età adulta, da sculture somiglianti a fossili di un’età ceramiche accoglie i visitatori, i quali continuano a contrassegnare anche le violenta tra l’ambiente e l’uomo che, una precoce forma di Parkinson). contemporanea popolano le surreali sono a invitati a indossare occhiali condotte del nostro tempo, non solo riversando nel fiume enormi quantità di A unirle non fu tanto l’essere state installazioni di Trisha Baga, artista 3D durante il percorso espositivo: nell’intrattenimento ma anche nella vita rifiuti tossici, ne sta distruggendo la vita. allieve dello stesso maestro, Clarence americana di origini filippine nata in prodotte negli ultimi cinque anni, le politica e nei rapporti interpersonali del Per raccontarlo, Di Sturco da un lato rivela H. White, uno dei fondatori della Florida 35 anni fa. Per la sua nuova piccole sculture raffigurano dispositivi cosiddetto «paese reale», dove la fatuità la maestosa bellezza del fiume, dall’altro Foto Secessione, quanto piuttosto personale presso HangarBicocca («The elettronici, molti dei quali obsoleti spesso sguaiata di quel microcosmo è ne evidenzia la tossicità, e accentua la il comune atteggiamento di rispetto (proiettori per diapositive ormai dilagata. Con «Televisiva», curata seduzione delle immagini scattando le verso le persone, la profonda «pietas», o telefoni retrò), e da Giusi Affronti, si apre (dal 6 febbraio fotografie nelle morbide luci dell’aurora e non compassionevole ma colma di contemporanee icone pop, al 10 aprile) la programmazione 2020 stampandole su una carta la cui texture umana condivisione, che le guidava nel come la drag queen RuPaul, di Other Size Gallery, ideata dalla nuova regala loro una sorta di tridimensionalità, fotografare gli ultimi, oltre all’autonomia tutte esposte su plinti, direzione artistica (Nora comunicazione, mentre le tonalità sabbiose potenziano espressiva che ognuna dimostrava. a mo’ di preziosi reperti in partnership tecnica con il laboratorio la sensazione di aridità della terra. Le Attente entrambe ai fenomeni sociali antropologici. Completano Linke di Milano), che sarà interamente immagini di «Ganga Ma» sono al centro di quegli anni durissimi (la Grande l’esposizione sei lavori dedicata alla fotografia d’autore dell’omonima mostra curata da Eimear depressione, la guerra), entrambe della serie «Seed Paintings» e si svilupperà in quattro mostre Martin per Fondazione Stelline, dal 6 erano conferivano grande importanza (2017), composti da semi monografiche. Nella foto, Irene Pivetti febbraio al 22 marzo. Nella foto, «Kolkata, alla dimensione formale e compositiva di sesamo su superfici di e Platinette durante il programma q India» (2010). dei loro scatti. Le affinità si arrestano Milano con Coproduzione Pirelli HangarBicocca, Milano e lapartecipazione aggiuntiva di Giò Marconi, Berlino. CortesiaSOCIÉTÉ, dell’artista. Oto Gillen Foto: legno. Federico Florian »Bisturi» (2004).

Una mostra in compagnia di Alessandro Morandotti Un mago contro la muffa A prima vista la Wunderkammer di Wes Anderson alla Fondazione Prada è seducente. Ma poi ci si chiede: perché il Kunsthistorisches di Vienna si è prestato a prendere la scorciatoia dello spettacolo?

Al primo sguardo si resta incantati, poi, come spesso succede, gli effetti dei giochi di prestigio ci ha sedotti grazie a una serie di mostre con opere anti- svaniscono e ci si pone delle domande, se non si è proprio prigionieri della malia. Questo è av- che e moderne e curiosità da Wunderkammer, esposte venuto, almeno a me, alla mostra della Fondazione Prada di Milano, «Il sarcofago di Spitzmaus in un dialogo sempre molto efficace in palazzi storici e e altri tesori» (chiusa il 13 gennaio; cfr. n. 400. set. ’19, p. 19), curata dal regista Wes Anderson musei (il Museo Fortuny a Venezia, l’Ecole des Beaux Arts e dalla moglie illustratrice e designer Juman Malouf. I due artisti avevano a disposizione 538 di Parigi). Ma Vervoordt dispiegava il suo gusto allestitivo tra opere d’arte, manufatti, spesso curiosi e stravaganti, reperti naturalistici ed etnografici e la sua fantasia creativa usando opere della sua raccolta provenienti dal Kunsthistorisches Museum e dal Naturhistorisches Museum di Vienna, «i mu- privata o dei suoi amici collezionisti: non usava le opere

sei gemelli che hanno ereditato e integrato le collezioni imperiali degli Asburgo», come si legge nella di due grandi musei del mondo, che si sono svestiti della Jeremias Morandell Foto: presentazione della mostra. Li hanno disposti in vetrine espositive molto eleganti, alternate propria autorità affidando ad abili giocolieri il pur effime- «Un filosofo dell'antichità» (1520-30 ca) di Giovanni Girolamo Savoldo, Vienna, a pareti dove quadri e acquarelli sono incastonati a misura in spazi incavi che li accolgono ro riallestimento delle proprie raccolte. Spossessate della Kunsthistorisches Museum come gusci protettivi. L’effetto è quello di una personalissima Wunderkammer, un’iperbole di loro storia, le opere in mostra diventano il pretesto per una camera delle meraviglie rinascimentale dove i signori delle corti imparavano a conoscere una caccia al tesoro, perché tale, in assenza di cartellini alle pareti, è la ricerca affannosa di i misteri del mondo, sempre più grande in seguito alle scoperte geografiche, raccogliendo informazioni sulla natura delle opere esposte. Le si incontra solo all’interno di un libricino di- quanto di raro e prezioso era prodotto dalla natura e dall’intelligenza applicata dell’uomo. stribuito gratuitamente con il biglietto d’ingresso, dove lo schema grafico delle pareti e delle Quelle raccolte apparentemente casuali e disordinate erano una finestra aperta sull’universo vetrine con il loro contenuto numerato progressivamente trova finalmente riscontro in brevi noto, una specie di alfabeto visivo da ricomporre, una biblioteca non ordinata. Ma servivano didascalie. L’avventura della scoperta è prevista fin dal titolo della mostra (il disvelamento di a imparare. Qui invece appare chiaro che conta soprattutto l’accostamento imprevedibile e tesori «dimenticati») e mi pare evidente che il modello (insuperato in questo caso) è l’inventiva fantasioso, l’accordo dei colori, l’assonanza delle forme e si fatica a imparare, pur catturati operazione di Damien Hirst e della sua favolosa spedizione «archeologica» subacquea messa dall’effetto spettacolare dell’allestimento. Quando, a titolo d’esempio, si cammina nel corri- in scena a Venezia nel 2017). doio del «tutto verde» si rimane un po’ esterrefatti dal manierismo dell’operazione: sfilano Dispiace che grandi musei come quelli di Vienna si arrendano a questa scorciatoia dello spetta- giade e pietre dure naturali e lavorate, accanto a oggetti di piume extraeuropei (con il verde colo, come se ormai ci fosse bisogno di un «mago» per rivitalizzare un’istituzione «muffa», per dominante), da vedere accanto a una Salomé di Bernardino Luini e un Apostolo di Giovanni sostituire curatori «muffi». Apparentemente si tratta di una sconfitta del museo come istituzione Gerolamo Savoldo, lì schierati perché indossano un abito di scena verde. Non credo che Ro- educativa erede dell’illuminismo e al contempo del mondo degli studi. Ma forse è solo una sfi- dolfo II o Ferdinando del Tirolo, per parlare di due Asburgo che di Wunderkammern se ne da che va accettata, perché il museo e gli studi sono organismi vivi, e messi alla prova devono intendevano e di cui Anderson e Malouf si sentono eredi, avrebbero mai adottato questa idea provare a rispondere alle esigenze della cultura del nostro tempo, senza però tradire la propria cromatica nel montare le loro collezioni. Piuttosto, quello che viene in mente nelle sale della identità o negare la storia. Fondazione Prada, è l’intelligenza registica di un interior decorator come Axel Vervoordt che q Alessandro Morandotti

IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 9 IL GIORNALE DELLE MOSTRE MaXXI Mercati di Traiano ROMA Real show Una grandezza L’Italian Council compra: da Andreotta Calò alla civile Favaretto, da Ancarani a Tuttofuoco 58 plastici in gesso di edifici e spazi pubblici della Roma antica

Il titolo della mostra «Civis Civitas Ci- Plastico del Foro di Augusto vilitas» ospitata presso i Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali arco trionfale) fossero replicate nelle atro Flavio o nel Teatro di Marcello, fino al 6 settembre, evoca tre concetti province dell’Impero, sia nell’aspetto venivano specularmente ripetuti nel fondativi del mondo romano: cittadi- architettonico, sia nelle funzioni so- grandioso teatro di Sabratha in Libia nanza, comunità e civiltà. Su questi ciali. Gli spettacoli, ad esempio, che o nell’anfiteatro di Nîmes in Francia.

tre pilastri interdipendenti nasce e a Roma avevano luogo nell’Anfite- q Arianna Antoniutti © Riproduzione riservata si sviluppa la città di Roma, modello ideale, architettonico e civile, replica- to attraverso i secoli nelle numerose colonie dell’Impero. In esposizione, L’apostolo Rembrandt con la cura di Claudio Parisi Presic- La storia della collezione ce e Claudia Cecamore, 58 plastici in Corsini e le travagliate gesso, provenienti dal Museo della Ci- vicende della sua dispersione, viltà Romana, che illustrano le princi- sono, in filigrana, i temi pali tipologie di edifici e spazi pubblici alla base dell’esposizione della Civitas. I plastici, conservati nel «Rembrandt alla Galleria Museo dell’Eur attualmente chiuso Corsini: l’autoritratto come a causa dei lavori di riqualificazione san Paolo», dal 20 febbraio dell’edificio, furono in gran parte rea- al 15 giugno ospitata presso lizzati da Italo Gismondi nel 1937 per il Museo di via della Lungara. la «Mostra Augustea della Romanità». In mostra, con la cura di Tra di essi figura il grande plastico del Alessandro Cosma, l’olio su Foro di Augusto, con al centro il Tem- tela, firmato e datato 1661, pio di Marte Ultore. Il valore storico, in cui il pittore olandese si didattico e scientifico dei modelli in raffigura come l’apostolo delle gesso è rilevante: essi infatti consen- genti (nella foto). L’opera, «Anastasis», 2017, di Giorgio Andreotta Calò, presso la Oude Kerk di Amsterdam tono di ricostruire l’aspetto dei singoli acquistata tra il 1737 e monumenti, ma anche di visualizzare il 1739 dal cardinal Neri Il MaXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, celebra il suo decennale interi edifici andati distrutti in seguito Maria Corsini per il palazzo (fu inaugurato nel maggio 2010 con una antologica su Gino De Dominicis) con agli eventi bellici. Sette le sezioni della di famiglia, è attualmente conservata presso il Rijksmuseum di Amsterdam, la presentazione parziale dei risultati del progetto più importante dedicato mostra, dedicate a specifici aspetti del e torna ora, per la prima volta dal 1799, nel palazzo nobiliare. Documenti all’arte contemporanea italiana dal Mibact, l’Italian Council. Promosso dal- tessuto urbano: gli spazi pubblici, l’ac- d’archivio recentemente rinvenuti hanno chiarito il modo in cui la tela lasciò la Direzione Generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane qua, lo spettacolo, il trionfo, il com- Roma. Nel 1799, durante l’occupazione francese, la famiglia Corsini, come del Ministero, consta di un bando per il finanziamento di un’opera d’arte di mercio, la memoria e infine le infra- tutte le casate romane, fu costretta dal governo francese a forti tributi in artista italiano, da esporre in uno spazio pubblico in patria e, di seguito, all’e- strutture. Le opere evidenziano anche denaro. In assenza del principe Tommaso, rifugiatosi a Vienna, il «maestro stero. Il bando, pubblicato per la prima volta nel 2017, è giunto a fine 2019 come le differenti tipologie edilizie di casa» Ludovico Radice vendette venticinque dipinti della collezione al

al suo settimo appuntamento, oscillando, nell’entità complessiva dell’offerta, dell’Urbe (Capitolium, foro, mercato, © Riproduzione riservata mercante d’arte Luigi Mirri. Caduta la Repubblica Romana, il principe cercò da circa un milione a due milioni di euro per ciascuna tornata. La mostra di fermare l’esportazione delle opere, riuscendo però a recuperarne solo «Real_Italy», al MaXXI dal 7 febbraio al 26 aprile, presenta ora gli esiti alcune, tra cui la «Madonna del latte» di Murillo. Grazie a lettere, stime e atti materiali delle prime due edizioni, ovvero le opere, esattamente quattordici, La voce di Dine processuali, qui in mostra, che ci restituiscono l’immagine della collezione a firma, tra gli altri, di Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Lara Favaretto, L’85enne Jim Dine riceve dall’11 feb- nel Settecento, l’opera di Rembrandt sarà allestita secondo la disposizione al Flavio Favelli, Margherita Moscardini e Patrick Tuttofuoco. Reduci da una serie braio al 2 giugno l'omaggio di Palazzo tempo voluta dal cardinal Neri Maria. In esposizione, inoltre, una selezione di di esposizioni all’estero, queste opere sono entrate a far parte del patrimonio delle Esposizioni, con un’antologica a incisioni di Rembrandt, all’epoca esposte nella biblioteca e oggi conservate dello Stato italiano, che le assume a manifesto della vitalità dell’arte contem- cura di Daniela Lancioni. Collezioni e all’Istituto centrale per la grafica. q Ar.An. poranea nazionale. Non a caso, nel dicembre scorso, il ministro Franceschini, musei americani ed europei hanno pre- annunciando l’ottava edizione del bando, per un ammontare di 1,3 milioni di stato 60 opere dal 1959 al 2016, gli euro, ha dichiarato: «Investire sulla creatività contemporanea è uno degli obiettivi del happening sono raccontati dalla voce mio secondo mandato. Se molto finora è stato fatto per conservare e valorizzare l’eredità registrata dell’artista. Un ampio servizio Coraggio, Terra! del passato, è giunto il momento di dedicare maggiori risorse alla produzione artistica del con intervista alla curatrice è pubblicato nostro tempo. In quest’ottica Italian Council si conferma come iniziativa vincente per la nel «Vernissage» di questo giornale. Lo scorso dicembre la rivista

promozione della creatività artistica dei talenti del Paese». q Guglielmo Gigliotti © Riproduzione riservata «Time» ha nominato persona dell’anno Greta Thunberg. La sedicenne svedese attivista per il clima, diventando la più giovane Una settimana personalità scelta dal magazine, ha dimostrato ancora una volta con gli arazzi di Raffaello quanto la questione ambientale sia ormai cruciale nel dibattito globale. Un tema, quello dell’ecologia, che ha preso Città del Vaticano. Dal 17 al 23 febbraio la Cappella sempre più piede anche in ambito artistico. Non a caso, dal 6 febbraio al 9 aprile, Sistina ospiterà eccezionalmente i dieci arazzi con la Fondazione Pastificio Cerere in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma storie di san Pietro e san Paolo, eseguiti su disegno ospita una mostra di Diana Lelonek (Katowice, 1988) dal titolo «Buona Fortuna», di Raffaello, che papa Leone X commissionò all’artista un augurio ironico e amaro rivolto al genere umano che, nel prossimo futuro, nel 1515 per decorare le pareti della Cappella dovrà vedersela con il global warming e i disastri ambientali. La Lelonek, infatti, papale, al di sotto degli affreschi quattrocenteschi. I con il suo lavoro solleva la questione dell’impatto umano sulla natura riflettendo preziosi manufatti, abitualmente conservati presso la sul concetto di Antropocene, mixando studi botanici e biologici con l’ecoattivismo Pinacoteca Vaticana, saranno esposti in un’ipotetica e restituendo le sue riflessioni attraverso fotografie, installazioni e oggetti ricostruzione della posizione originaria, appesi ai loro abbandonati di uso quotidiano. Il percorso espositivo, articolato tra lo spazio ganci cinquecenteschi. Gli arazzi, tessuti a Bruxelles, superiore del silos e quello sotterraneo dello Spazio Molini (il nuovo ambiente giunsero in Vaticano tra il 1519 e il 1521, per venire espositivo del Pastificio Cerere, da poco inaugurato), presenta i risultati della esposti nella cappella Magna in occasione di solenni ricerca condotta dall’artista in due luoghi lontani uno dall’altro e apparentemente cerimonie pontificie. Solamente altre due volte sono stati riportati in Sistina: nel 1983, in occasione dei cinquecento anni non correlati: l’Alta Slesia, una regione industriale polacca, e i ghiacciai alpini della nascita di Raffaello, e nel 2010 (nella foto), quattro di essi e per una sola sera, prima della loro partenza per la mostra del Rodano, dell’Aletsch, del Monteratsch che diventano protagonisti di una al V&A Museum di Londra. Ora, per una settimana, i visitatori dei Musei Vaticani avranno la rara possibilità di ammirarli, installazione sonora ambientale. La mostra è a cura di Jakub Gawkowski, giovane stavolta nel cinquecentenario della morte del pittore, nel luogo per il quale vennero disegnati e tessuti. q Ar.An. curatore attento ai temi dell’attivismo politico (nella foto «Senza Titolo», dalla serie «Yesterday I met a really wild man», 2015). q Silvano Manganaro

10 | IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 IL GIORNALE DELLE MOSTRE ROMA Gianluca Berardi Il Messia è un giardiniere All’ultimo secondo

Dopo la mostra di Leonardo Petrucci, La crème di Crema la galleria Gilda Lavia continua il suo programma all’insegna di una vocazione La riscoperta di un pittore passato quasi mistica o, ad ogni modo, legata a una dimensione spirituale riletta in chiave dagli ambienti alla moda della moderna. Con la mostra «I cannot swim Capitale alla tragedia della guerra without sky» (dal 17 febbraio) Gabriella Ciancimino (Palermo, 1978) parte dal paesaggio come elemento di riflessione Gianluca Berardi, con la cura di Manuel Carrera, propone e di salvaguardia della memoria storica Dal 3 febbraio al 13 aprile, le mostre di Gregorio Botta ed Elisabetta la riscoperta di Giovanni Battista Crema (1883-1964), tra- e culturale, attraverso disegni e l’uso Novello alla Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea scurato dagli studiosi dell’arte a Roma nella prima metà del di carta vetrata, acquerelli e interventi trovano il baricentro nella poesia di Emily Dickinson e nella levità di secolo, in una mostra dal 27 febbraio al 4 aprile in cui sa- site specific. Cuore di questo lavoro è la ricostruzione paesaggistica materiali evanescenti. «Each second is the last» è il verso della poetessa ranno esposti un centinaio di opere, tra dipinti e disegni. Una delle terre intorno al Mar Morto che risale fino ai tempi di Gesù, con americana che fa da titolo ispiratore alla mostra della Novello, che selezione di questi sarà presentata a Modenantiquaria, aperta un ritratto di quest’ultimo e della Maddalena immersi nella natura. allestisce opere, ambienti, scritte e percorsi, manipolando cenere, a Modena dall’8 al 16 febbraio (cfr. p. 3). Nato a da una Un’iconografia che potremmo definire «botanica» riproduce erbe polvere, carbone, oppure disponendo foglie, piume, piccole carte: famiglia facoltosa, Crema è dotato di un talento artistico pre- spontanee, semi, cereali e alberi da frutto presenti in Palestina già tracce e testimonianze che alludono allo scorrimento ininterrotto del coce, che perfeziona all’Accademia di Napoli con Domenico ai tempi di Cristo, trasformando così l’intera galleria in una sorta tempo e alla circolarità della vita. «Just measuring uncosciousness» è Morelli. Nel 1903 si stabilisce a Roma: «La scelta della capitale di «Giardino della Resurrezione» all’interno del quale il Messia, invece il titolo del percorso di «misurazione dell’inconscio» e del mistero con sembianze da giardiniere, appare a Maria Maddalena. Questa connesso articolato da Gregorio Botta (nella foto «Senza titolo», 2013). giungla fatta di segni pittorici assume un valore simbolico, da un lato Vetro, acqua in flebili rivoli, rifrazioni luminose a parete, in sculture riproducendo un paesaggio arcaico già allora carico di conflitti sociali, mobili e diafane installazioni, compongono stazioni di una progressiva politici e culturali, dall’altro utilizzando come fonte proprio quel rarefazione delle presenze, anche quando queste hanno la natura Vangelo di Maria Maddalena che, intriso di gnosticismo, continua a della cera o dell’alabastro o della carta, nell’allestimento murale «Abbi parlare alla contemporaneità della salvezza dell’anima e del rapporto cura di te». Fino al 22 marzo è visitabile anche la mostra «Evergreen. tra genere maschile e femminile. Nella foto «Les fleurs des rues_3» Storia di Attilio», con 80 tra disegni, studi, libri e modellini del principale (2020). q Silvano Manganaro illustratore italiano per bambini, Attilio Cassinelli, oggi 96enne. q G.G. «L’eterna vicenda» (1926, trittico) di Giovanni Battista Crema segna la ricerca e il successo di Crema, spiega Berardi. Frequentan- do il cenacolo gravitante attorno a Giacomo Balla scopre la pittura Un moderno monumento all’antico Lo stendino diventa fenice divisionista e i suoi soggetti a carattere sociale. Nel 1905 alla Società La seconda mostra personale di Il titolo della sesta mostra personale di degli Amatori e Cultori presenta l’impegnativo trittico “L’istoria dei Giovanni Copelli (, 1989) Alessandro Scarabello da The Gallery ciechi dolorosa”, che colpisce la critica. Nel 1907 ha una personale da Operativa Arte Contemporanea, dopo Apart (fino al 28 febbraio) ha il valore presso la stessa società, ma questa volta con paesaggi, nudi sensuali, quella dell’ottobre 2017, è «Monumenti di manifesto e ricorda, per certi versi, scene simboliche; tornerà a esporvi nel 1914, quando organizza la po- Equestri e Altre Pitture», e fa riferimento ai quello di un dipinto di Mimmo Paladino lemica “Sala dei Giovani Romani”. In mostra si potranno ammirare soggetti dei quadri esposti che rispondono del 1977 che recitava «Silenzioso mi ritiro una prima versione (1915 circa) della monumentale tela “Danzatrici” all’immaginario di Copelli, sempre attratto a dipingere un quadro». Con «I Still Paint dei Musei Civici di Ferrara e il capolavoro “L’eterna vicenda” (1926), sia dai miti del mondo classico sia dalla (Recent Works 2017-2019)» Scarabello ci trittico allegorico della vita, dal ricordo secessionista mitteleuropeo». pittura e dalle tematiche rinascimentali. ricorda di essere sempre stato un pittore L’esperienza dolorosa della Grande Guerra si riversa nella sua Con questa mostra (visitabile dal 28 coerente e di continuare a fare quello che pittura. Si distacca dagli ambienti alla moda, ma partecipa febbraio al 4 aprile) l’artista, con un linguaggio contemporaneo, ha sempre fatto. La sua è una figurazione alle tre Biennali Romane (1921-25) che cercano di scuotere la senza formalismi o eclettismi (nella foto una sua opera), torna a quel che procede per progressive cessioni di sovranità, spostando vita artistica della capitale. «Continuerà a dipingere ritratti, pae- mondo rinascimentale che sapeva guardare all’antico reinventandolo e l’attenzione dal corpo umano a semplici oggetti che l’artista ritrae saggi evocativi, scene simboliche caratterizzati da un’inesauribile crea- attualizzandolo. Come afferma lo stesso Copelli «i quadri presentati in con sguardo visionario fino al punto di trasfigurarli in qualcosa d’altro. tività e da sapienza tecnica, conclude Berardi, Memorabili i dipinti mostra, a partire dai due grandi monumenti equestri, descrivono il mio Così Scarabello, romano di nascita e residente ormai a Bruxelles da commissionati nel 1940 dal Ministero della Marina per documentare tentativo di destrutturare il procedimento rinascimentale e reinnestarlo diversi anni, riesce a trasfigurare uno stendino in una forma alata che

la vita a bordo delle navi da guerra». q Francesca Romana Morelli © Riproduzione riservata in una pratica pittorica contemporanea». q Si.M. richiama la Fenice, con la solita, rara, maestria tecnica. q Si.M.

Augusto, figli e nipoti Trilogia a ritroso Piero Golia è nato a Napoli nel 1974 e vive a Los Angeles. Lo Spazio Espositivo Tritone, sede di eventi culturali della Fondazione La sua mostra aperta fino 31 marzo presso La Fondazione, Sorgente Group, ospita fino al 29 febbraio la mostra «Germanico e la intende non tanto riflettere sullo spazio (10mila chilometri discendenza di Augusto». In esposizione un ritratto di Germanico (nella foto), tra l’Italia e la metropoli americana), ma sul tempo, vissuto opera in marmo pario databile al I secolo d.C., accompagnato da un filmato a ritroso. Essa costituisce infatti la terza e conclusiva e dalle copie dei ritratti imperiali posseduti dalla Fondazione. Sorgente tappa di un percorso avviato a Villa Medici nel 2002, e Group possiede e valorizza infatti una preziosa collezione archeologica di proseguito, nella stessa sede dell’Accademia di Francia, epoca greca e romana, assieme a una raccolta di dipinti, di scuola bolognese nel 2016. Ora l’esposizione di oggetti, installazioni, video ed emiliana del Seicento in particolare. Germanico, figlio di Druso Maggiore, e nuove performance (nella foto) completa il «viaggio», per volere di Augusto venne adottato da Tiberio e designato alla successione portando a compimento, secondo le parole del curatore Pier Paolo Pancotto, una «trilogia romana». In imperiale, ma morì prematuramente ad Antiochia nel 19 d.C., probabile data di questa terza e ultima mostra l’artista conclude la sua indagine e messa in discussione dei confini tra realizzazione del celebrativo ritratto esposto. q Arianna Antoniutti realtà e finzione, oggettività e soggettività, essere e apparire. q Guglielmo Gigliotti OTTONE ROSAI Pittura territorio di rivolta

A CURA DI LUIGI CAVALLO COLLABORAZIONE DI ORETTA NICOLINI MANTOVA CASA DEL MANTEGNA ORGANIZZAZIONE DI AUGUSTO AGOSTA TOTA PRESIDENTE FONDAZIONE ARCHIVIO ANTONIO LIGABUE DI PARMA 18 GENNAIO | 10 MAGGIO 2020

PROMOSSA DA CON IL PATROCINIO DI

CASA DEL MANTEGNA AUGUSTO AGOSTA TOTA PRESIDENTE IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 11 GAND MADRID PECHINO SAN PAOLO IL GIORNALE DELLE MOSTRE Gand MONDO Modestamente, un rivoluzionario Un’irripetibile mostra di Jan Van Eyck al Museo di Belle Arti

nali. È la prima volta che un numero così cospicuo di opere di Van Eyck, fragili e pertanto solo di rado conces- se dalle sedi che le custodiscono, può essere ammirato in un unico luogo. L’effetto sarà «strabiliante» assicura Till-Holger Borchert, direttore del- lo Stedelijke Musea Brugge che ha collaborato alla mostra (e che con Jan Un’immagine della scorsa edizione della fiera di Madrid Dumolyn e Maximiliaan Martens, entrambi dell’Università di Gand, fa Madrid mento delle richieste di partecipa- parte del comitato scientifico del pro- zione che hanno generato una lunga getto guidato da Johan De Smet e lista d’attesa e molti rifiuti. Alla fine coordinato da Frederica Van Dam e sono state accettate 210 gallerie di 30 Matthias Depoorter). I prestiti giun- Questione Paesi, delle quali 171 fanno parte del gono dai Musei Vaticani e dalla Galle- programma generale, in cui si conta- ria Doria Pamphilj di Roma, dal Pra- di tempo no 9 gallerie italiane: Francesca Mi- do e dal Museo Thyssen-Bornemisza La prima nini di Milano, Giorgio Persano di L’«Annunciazione» (1433-35 ca) di Jan van Eyck, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid («Dittico dell’Annunciazio- Torino, Massimo Minini di Brescia, ne», 1433-35 ca), dalla Gemäldegalerie ARCOmadrid diretta Monitor di Roma, P420 di Bologna, Gand (Belgio). Le fonti storiche sulla gna Filippo il Buono (1396-1467) e al di Berlino (il superbo «Ritratto di Bal- da Maribel López Studio Trisorio di Napoli e SpazioA sua vita sono scarse. Probabilmente servizio dei ricchi abitanti di Bruges e dovino di Lannoy», 1435 ca, fresco di di Pistoia che partecipa per la prima nacque intorno al 1390 vicino a Maa- Gand, firmava e datava le sue opere, restauro); la National Gallery di Wa- volta. Presenti anche due veterane stricht, negli odierni Paesi Bassi. Poco cosa rara per un pittore dell’epoca, shington presta l’«Annunciazione» Madrid. Sono 11, due in meno che ne- della fiera spagnola: Continua di San si sa della sua formazione, quasi cer- apponendo ai suoi lavori un motto (1434-36 ca), della Mellon Collection, gli ultimi anni, le gallerie italiane Gimignano con un solo show del cu- tamente nell’ambito della minitaura, in antico fiammingo, «Als Ich Can», mentre il Philadelphia Museum of presenti alla 39ma edizione di ARCO- bano Alejandro Campins e Prometeo e di lui non rimangono che una ven- traducibile con un modesto «Meglio Art manda a Gand il «San Francesco madrid, la principale fiera di arte con- Gallery di Ida Pisani, che l’anno scorso tina di opere. Ma sono le opere di un che posso». Della ventina di opere at- riceve le stimmate» (1430-32 ca). Dal temporanea di Spagna che si tiene dal grazie al fantoccio del re Filippo VI di fuoriclasse, un virtuoso della pittura tribuite con certezza a Jan van Eyck, rumeno Muzeul National Brukenthal 26 febbraio all’1 marzo. La prima Santiago Sierra ed Eugenio Merino è ad olio (già utilizzata dai Romani e la metà sarà riunita al Msk-Museo di Sibiu giunge il «Ritratto d’uomo edizione diretta da Maribel López, stata la protagonista di tutte le foto e appena riscoperta nelle Fiandre, la di Belle Arti di Gand dall’1 febbra- con copricapo azzurro» (1428-30 ca). che raccoglie il testimone lasciato da di tutti i dibattiti. La presenza italiana pittura ad olio prfezionata da Van io al 30 aprile in una mostra unica La National Gallery di Londra si sepa- Carlos Urroz dopo otto anni, non avrà si completa con Gallleria Più di Bo- Eyck ebbe presto una straordinaria che celebra «La rivoluzione ottica» ra (per la prima volta dalla sua acqui- il consueto Paese invitato, ma si artico- logna, che presenta opere dell’artista diffusione in tutta Europa). Le co- del maestro fiammingo, vissuto fino sizione nel 1857) dal «Ritratto d’uomo lerà intorno a un concetto «It’s Just a svizzero Yves Scherer e del collettivo noscenze scientifiche, la capacità di al 1441. A queste si affiancheranno (Léal Souvenir)» e lascia per tre mesi Matter of Time» (È solo una questio- rumeno Apparatus 22 nella sezione osservazione, le doti analitiche e la nove opere uscite dal suo atelier, il torinese Palazzo Madama il codice ne di tempo). L’insolita proposta pren- Opening, insieme a 20 gallerie che tecnica hanno fatto del pittore fiam- eseguite con l’apporto diretto di Van delle Très Belles Heures de Notre Dame de de forma in una sezione di 11 gallerie rappresentano l’avanguardia del galle- mingo un «rivoluzionario» dell’arte Eyck, o quando il maestro era anco- Jean de Berry con miniature di Jan Van che presentano mostre monografiche rismo giovane internazionale. La ten- della prima metà del Quattrocento. ra in vita o poco dopo la sua morte Eyck. «La mostra, anticipa Holger-Bor- di artisti legati in qualche modo all’o- denza promossa dal precedente diret- Richiestissimo, era capace di eseguire da pittori che lavoravano nella sua chert, si sviluppa in una serie di gallerie, pera di Félix González-Torres, come tore di approfondire l’opera di pochi ieratici ritratti e pale d’altare di rara bottega, copie di dipinti scomparsi pertanto le opere di Van Eyck non saranno Jac Leirner che espone nello stand del artisti si è ormai consolidata e più del potenza, qualità formale e attenzio- e un centinaio di dipinti, miniature, tutte allestite in un’unica sala. Apprezzan- torinese Franco Noero. 35% degli stand presentano uno o due ne ai contrasti di luce e al dettaglio sculture e disegni dei suoi contempo- dole ad una ad una, cambieremo idea sul Il cambio di direzione senza traumi e creatori, come Mandragoa di Lisbona più minuto, uniti a colori smaglianti. ranei e seguaci più illustri in prestito significato di “Primitivo fiammingo”». la buona salute di ARCO si riflettono che dedica il suo spazio a Enzo Cucchi

Artista della corte del duca di Borgo- dalle maggiori collezioni internazio- nell’interesse delle gallerie e nell’au- e Adrián Balseca. q Roberta Bosco © Riproduzione riservata Mai così da vicino A rendere, se possibile, ancora più eccezionale l’appuntamento è poi San Paolo la possibilità di vedere per la prima Pechino volta ben otto pannelli laterali del Polittico dell’Agnello Mistico, o Alta- È buio, ma canto re di Gand, capolavoro di Jan e e del La Triennale delle Accademie fratello Hubert, a conclusione di un La 34ma Biennale si apre laborioso restauro avviato nel 2012 Al via la prima rassegna su arte e tecnologia che ha svelato sorprendenti dettagli al mondo e alla sua angoscia dell’opera, conservata nella Catte- drale di San Bavone: il poterli os- Pechino. Dodici anni fa il Cafa Art Museum, la galleria dell’Accademia di San Paolo (Brasile). In un mondo lacerato da tensio- servare a una distanza ravvicinata Belle Arti di Pechino, subì una radicale trasformazione. Da spazio espositivo © Cortesia dell’artista ni e divisioni su scala globale, la 34ma Biennale «Kingdom Come» (2015) di è un’occasione probabilmente irri- di una scuola d’arte, nel 2008 si trasformò in un ambizioso museo internazio- di San Paolo esplora il concetto di «relazione» Deana Lawson petibile, dal momento che dopo la nale. Su progetto dell’architetto giapponese Arata Isozaki, il nuovo museo come principio di coesione sociale. E così, il cura- mostra torneranno nella Cattedrale d’arte moderna e contemporanea (quasi 15mila metri quadrati) rappresenta il tore Jacopo Crivelli Visconti, napoletano di stanza a San Paolo, ha ideato un (dove nel frattempo sono visibili le fiore all’occhiello delle istituzioni d’arte nazionali in Cina. Quest’anno il Cafa modello espositivo che espande, sia in termini di spazio che di tempo, la strut- restanti parti del polittico) per non lancia una nuova rassegna triennale, dedicata al rapporto tra arte e tecnolo- tura tradizionale della rassegna, instaurando una rete di relazioni con altre 20 uscirne più. Qui a ottobre aprirà an- gia. «Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia, l’arte e la cultura si trovano a un punto istituzioni cittadine e partnership con spazi e musei internazionali (fra questi, che un nuovo Centro per i visitato- di intersezione, il che ha portato a radicali mutamenti nella creazione e nell’espressione la Biennale di Liverpool e la Kunsthalle Basel). Il progetto, concepito da Visconti ri, che con l’ausilio di avanzate tec- artistica così come nelle sue interpretazioni teoretiche», affermaZhang Ga, curatore insieme a Paulo Miyada e a un gruppo di curatori associati (Carla Zaccagnini, niche racconterà la storia dell’opera. della Cafam Techne Triennale e direttore del Centro d’arte e tecnologia Francesco Stocchi e Ruth Estévez), prende il via questo mese, con la perso- L’omaggio a Van Eyck chiude la tri- dell’Accademia. Visitabile dal 20 febbraio al 29marzo, la triennale mette in nale della peruviana Ximena Garrido-Lecca presso il Bienal Pavilion dall’8 logia dedicata ai «Maestri fiammin- scena 120 opere da parte di febbraio al 15 marzo. A seguire le personali di Clara Ianni (aprile) e Deana ghi», che ha visto susseguirsi Ru- 130 artisti e collettivi, prove- Lawson (luglio), prima del grand opening della collettiva a settembre. Nella fase bens (2018) e Brueghel (2019). Fino a nienti da 28 Paesi. Completa finale della rassegna vengono poi coinvolti spazi e istituzioni culturali cittadini, dicembre Gand sarà animata dal fe- la rassegna la mostra «Art in tra cui il Museu de Arte Moderna. «Il Brasile e l’America Latina sono ben rappresentati, stival «OMG! Van Eyck was here», Motion: Masterpieces with sia in termini di nazionalità degli artisti che di temi, dichiara Crivelli Visconti, e un posto appuntamento di arte visiva, teatro, and through Media» (or- speciale è riservato alla produzione artistica nell’ambito della diaspora africana».Evocati- musica, design, moda e altro, ma ganizzata dallo ZKM di Karl- vo il titolo della rassegna, «Faz escuro mas eu canto» [È buio, ma io canto], anche Bruges, Lovanio, Mechelen e sruhe) che illustra cent’anni

tratto da un verso dello scrittore Thiago de Mello, originario dell’Amazzonia. Bruxelles si uniscono alle celebrazio- di «media art». q F.Flo. © Riproduzione riservata «Un titolo, aggiunge Crivelli Visconti, con cui la Biennale riconosce lo stato di angoscia ni dell’«anno Van Eyck» (per infor- del mondo contemporaneo, e sottolinea la potenzialità dell’arte come gesto di resistenza, mazioni: vaneyck2020.be). q q speranza e comunicazione». Federico Florian © Riproduzione riservata Anna Maria Farinato © Riproduzione riservata «Quarterly» (2015) di Wang Yuyang

12 | IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 ABU DHABI BRUXELLES SCUTARI VIENNA ZURIGO IL GIORNALE DELLE MOSTRE MONDO Le modalità di Linke Il Vietnam di Thao e il rifiuto di Wolfgang

Scutari (Albania). Le fotografie di Armin Linke sono letture della realtà sempre in rapporto con la scienza, la tecnologia, la politica, l’economia, e con le strutture di potere. Fotografo, filmaker e performer, nato a Milano nel 1966 e residente a Berlino da una decina d’anni, fin dagli esordi mette al centro della sua indagine l’ambiente e i cambiamenti che subisce per opera dell’uomo. Temi che mette poi in scena come partiture a più voci, dove la varietà di dispositivi di rappresentazione assicura l’interazione tra autore e spettatori, e la libertà del pubblico

di scegliere un proprio percorso. «A Card or Maybe Two-Modalities © Thao Nguyen Phan of Photography», è la mostra presentata dal Museo di Fotografia Bruxelles. Il centro d’arte WIELS inaugura l’anno con due personali d’eccezione: Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo e dal Museo di Fotografia © Cortesia Maureen Paley, della Galerie Buchholz Berlino/Colonia, Parigi Galerie Chantal Crousel, York, New Zwirner, David Londra, una è dedicata all’artista vietnamita Thao Nguyen Phan (1987), l’altra è la prima di Marubi, che fino al 16 marzoospita la rassegna nella propria sede monografica belga del fotografo tedesco Wolfgang Tillmans (1968). «Monsoon a Scutari. La proposta è parte del più ampio «Immagini e testi. Notazioni visive», progetto promosso dal Museo di Cinisello (che Melody» (dall’1 febbraio al 26 aprile) è la più vasta mostra mai organizzata sul poi acquisirà le nuove opere prodotte) con Armin Linke, e sostenuto dall’Italian Council. L’esposizione è il risultato di un processo lavoro di Thao Nguyen Phan: insieme a 3 installazioni video, l’esposizione presenta di indagine e sistematizzazione dell’archivio dell’artista, con le sue oltre 500mila immagini. «L’installazione intende giocare con tale dei dipinti realizzati su vari supporti tra cui seta, lacca e carta stampata. La massa critica di immagini e recuperare una dimensione fisica, gestuale, emotiva dell’atto stesso della selezione». Si procede lungo due complessa storia del Vietnam è al centro del lavoro della Phan, che nelle sue opere strade complementari, una fatta di visioni e l’altra di parole: queste sono affidate a Maria Nadotti che, nel componimento «Strati di ricostruisce il punto di vista storico ufficiale e non. I binomi film/opere su carta navigazione. Appunti sul lavoro fotografico di Armin Linke», combina la biografia dell’artista con le proprie considerazioni. Nella foto sono un esempio del suo approccio critico e disincantato: ogni film è accompagnato «IQOQI, Institute for Quantum Optics and Quantum Information», Innsbruck, Austria (2015). q Chiara Coronelli da una serie di acquarelli in cui la violenza si fonde a un universo fiabesco. La mostra affronta il tema della responsabilità ecologica e alimentare, che l’artista esplora osservando il contesto politico e sociale della campagna vietnamita. Giacometti sorella Le tragedie coloniali e belliche, inscindibili dalla storia del Paese, pervadono l’insieme delle opere esposte (nella foto in alto a destra «Mute Grain», 2019). Zurigo (Svizzera). La meno nota dei fratelli Giacometti è Ottilia (1904-37), morta di Organizzata su due piani, «Today is the first Day» (l’altra personale in mostra al parto a 33 anni. A rimetterne in luce la figura ci pensa il Kunsthaus di Zurigo, che WIELS dall’1 febbraio al 24 maggio) presenta una selezione di opere di Tillmans dal 7 febbraio al 3 maggio presenta oltre 60 opere dedicate alla giovane donna. degli ultimi 30 anni, incluse le sue recenti sperimentazioni sonore. L’esposizione, Dipinti, sculture e disegni di Alberto e Giovanni Giacometti permettono di ricostruire appositamente concepita da Tillmans per le sale del WIELS, raggruppa proiezioni il suo ricordo, dalla gioventù all’età adulta. L’ultima sezione della mostra è dedicata video e nuove opere fotografiche, fedeli ai toni delicati tipici dell’artista. Formatosi ai ritratti che Alberto dedicò al nipote Silvio, figlio di Ottilia, a cui era molto legato. a Londra, Tillmans attira l’attenzione internazionale negli anni ’80 con immagini che Particolarmente toccante il dipinto «La madre» nel quale Giovanni Giacometti ritrae la mostrano la scena elettronica emergente. Rifiutandosi di vendere le proprie opere figlia Ottilia mentre abbraccia il figlio neonato. L’esposizione, curata da Casimiro Di al mercante Charles Saatchi, Tillmans dà prova di una coscienza politica che coltiva Crescenzo, include anche una serie di fotografie e documenti inediti che mostrano il tutt’oggi attraverso il suo attivismo prodemocratico ed europeista, e con scatti non forte legame che contraddistingueva i Giacometti, svelando anche qualche istante della concettuali che catturano lo spirito della generazione non-conformista. In alto a loro quotidianità familiare. Nella foto «Ottilia» (1913) di Giovanni Giacometti. q B.B. sinistra «Philharmonie Bloch I», 2017. q Bianca Bozzeda

Senza filtri Cavalieri arabi L’alba dell’incisione Vienna. Attivo nella seconda metà Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti). Vienna. Già attorno al 1500 si conoscevano diversi procedimenti per produrre inci- dell’Ottocento, Wilhelm Leibl La farusiyya è l’arte della sioni. I fondamenti di questa tecnica erano stati sviluppati nelle officine militari e (1844-1900) è stato uno dei cavalleria medievale dei Paesi affondavano le loro radici in tempi antichi, ma solo negli anni ’90 del Quattrocento massimi esponenti del Realismo islamici, nata nell’VIII-XI secolo l’incisore e grafico tedesco Daniel Hopfer, partendo da lastre di metallo iniziò a pro- in Europa. Dalla fine degli anni © Bibliothèque nationale de France e fiorita soprattutto nell’Egitto mamelucco del XIV secolo. durre stampe su carta e aprì le porte a una nuova era artistica: «Dapprima praticata ’60 dell’Ottocento fu in contatto La mostra «Farusiyya. L’arte della cavalleria tra Oriente e su ferro e quindi anche su lastre di rame, questo tipo di incisione permetteva una mag- con Gustave Courbet, del quale Occidente», in programma al Louvre di Abu Dhabi dal 19

giore accuratezza nei dettagli e non richiedeva un addestramento particolare dell’ar- Zürich © Kunsthaus lo colpì lo sguardo distaccato febbraio al 30 maggio, la mette per l’appunto a confronto, tista. Inoltre, le stampe su carta avevano costi modesti, cosicché un’arte esclusiva si su persone e oggetti e l’attenzione ai dettagli. A Parigi l’anno per suggerire similarità, ma anche divergenze, con il mondo trasformò in un’espressione artistica aperta a un potenziale vasto pubblico», spiegano successivo conobbe anche Manet, da cui trasse ulteriori dei cavalieri e delle corti nell’Europa cristiana. Organizzata in Nadine M. Orenstein e Ad Stijnman, cocurato- spunti. Di ritorno in Germania, raccolse attorno a sé a Monaco collaborazione col Musée National du Moyen Age (Musée de ri della mostra «L’alba dell’incisione. Da Dürer una cerchia di artisti che condividevano il suo interesse per la Cluny) di Parigi, ospita oggetti da musei e biblioteche francesi: a Brueghel», dedicata ai primi sette decenni realtà, raffigurata senza il filtro di emozioni. Ritratti di persone 130 opere, originarie sia del Medio Oriente sia di Francia e di sviluppo dell’incisione in Europa. Realizzata di ogni estrazione e scene di genere in interni ed esterni Germania, tra armi, armature, accessori per cavalli, manoscritti congiuntamente dal Met di New York, dove ha caratterizzano la sua produzione. Grazie a prestiti da numerosi miniati. L’esposizione si articola in sezioni che illustrano le chiuso i battenti il 20 gennaio e dall’Albertina, musei, con 40 dipinti e 60 disegni, la mostra curata da origini antiche della cavalleria, la tecnica del combattimento, la dove è aperta dal 12 febbraio al 10 maggio, la Bernhard von Waldkirch e Marianne von Manstei e realizzata cultura della cavalleria. Nella prima, spicca il cameo persiano in mostra propone una scelta di 125 incisioni e in collaborazione con la Kunsthaus di Zurigo, è la prima onice del III secolo che raffigura la lotta tra l’imperatore romano una serie di disegni, lastre e libri illustrati. Fra esaustiva sulla ritrattistica di Leibl: «Un percorso espositivo Valeriano e il re sasanide Sapur (nella foto): lo scontro cruento e i pionieri figurano Dürer, Parmigianino o Pieter alla scoperta di una personalità artistica di primo piano del infinito tra Occidente e Oriente. Nella seconda, possono essere Brueghel il Vecchio, ma il percorso espositivo XIX secolo. Molti dei disegni di Leibl devono essere annoverati ammirati fianco a fianco manoscritti illustrati arabi e francesi, propone anche altri artisti tedeschi, fiamminghi, fra i capolavori di questo genere», chiosano Christoph Becker e nell’ultima, manoscritti e oggetti raffinati raccontano la italiani e francesi. Nella foto «Piramide di uomi- e Klaus Albrecht Schröder, direttori della Kunsthaus Zürich e falconeria, l’equitazione, gli scacchi, i valori comuni dei cavalieri ni» di Juste de Juste. q F.Fo. dell’Albertina, sull’iniziativa proposta all’Albertina fino al 10 (occidentali e orientali, cristiani e islamici) come il coraggio, la

© Albertina, Vienna© Albertina, maggio. Nella foto «Autoritratto», 1931. q Flavia Foradini fede, la lealtà, l’onore. q Giuseppe Mancini

IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 13 BARCELLONA HUMLEBÆK MADRID SALISBURGO VIENNA IL GIORNALE DELLE MOSTRE MONDO Parole come opere Il visitatore La carta è femminile

Barcellona (Spagna). Creata dalla giovane ereditiera italo-norvegese Vanessa Salvi, nella boccia di neve la Blueproject Foundation ha aperto le porte nel quartiere del Born, a due passi Salisburgo (Austria). È un universo dal Museo Picasso, nel 2013. In questi anni è riuscita non solo a ritagliarsi uno distopico, fatto di lande sommerse spazio nel competitivo panorama barcellonese, ma anche a consolidarlo con un da neve e ghiaccio, alberi scheletrici, programma intelligente che alterna giovani emergenti con nomi di grande richiamo acque dai colori velenosi, case come Pistoletto, Elmgreen & Dragset o Ignasi Aballí (Barcellona, 1958; nella ribaltate o ermeticamente chiuse, foto). Quest’ultimo ha creato espressamente per la fondazione «Sin imagen», quello proposto dalla coppia Walter un’installazione di carattere concettuale che invita il pubblico a riflettere sul Martin (1953, Usa) e Paloma Muñoz rapporto tra immagine e parola. Aperta fino al 12 aprile, la mostra è formata, (1965, Madrid): spesso racchiusi come sottolinea lo stesso artista, «da muri grigi con parole stampate che occupano nel kitsch volutamente nostalgico il posto delle opere e spiegano che non ci sono, proprio perché sono impercettibili, di bocce di vetro con la neve, questi abbandonate, cancellate o inimmaginabili». Aballí lavora da sempre nell’intersezione microcosmi fanno presagire sviluppi tra parole e immagini e in «Sin imagen» torna alle liste di parole che l’hanno catastrofici e straniano l’osservatore: reso famoso. L’installazione si compone di un «Spesso tuttavia queste opere non

intervento architettonico che altera la percezione mancano di umorismo nero e danno at of the Arts© The Nancy Spero and Leon Golub Foundation VAGA Licensed by Courtesy Galerie Lelong & Co. NY , Artists Rights Society (ARS), della sala da parte del pubblico e di un percorso l’impressione che vi sia spazio per una Humlebæk (Danimarca). Nancy Spero labirintico punteggiato di parole. «Absent», risata, ancorché amara», spiegano (1926-2009) è stata una delle Effetto Cindy «ephemeral», «hidden», «secret» e «unknown», i curatori Tina Teufel e Thorsten prime donne a contestare il dominio sono alcuni dei 18 termini, tutti in inglese, che Sadowsky. Altre serie di opere maschile nel settore artistico. In un Vienna. La mostra del Kunstforum ha scelto. Ma, conclude l’artista, «la mia parola tematizzano la privacy perduta del tempo in cui gli Stati Uniti diventavano della Bank Austria, aperta fino al 21 preferita è Invisible». q Roberta Bosco terzo millennio: «Con altri lavori Martin la patria dell’Action painting e giugno, si concentra sul tema identità e e Muñoz spalancano spazi privati, dell’Espressionismo astratto, negli trasformazione nell’arte contemporanea, annullano l’intimità e indicano la forte anni ’50 la pittura della Spero si una riflessione utile e necessaria in Fare un nodo allo spazio compromissione della privacy indotta anima di figure umane caratterizzate considerazione dell’uso sempre più dai social media e dagli assistenti da note scure: sono i famosi «Black massiccio di nuove tecnologie, di Barcellona (Spagna). S’intitola «Annodare lo spazio» la mostra dedicata a Aurèlia digitali, proseguono Teufel e Sadowsky, Paintings», abitati da corpi evanescenti manipolazione genetica e di processi Muñoz (Barcellona 1926-2011), presentata fino alla fine di aprile al Museu immersi in ambienti tetri. Dopo cinque di clonazione. Un’artista che fa della Nacional d’Art de Catalunya-Mnac. Il progetto, curato da Alex Mitrani, si basa anni a Parigi, la Spero torna negli Stati ricerca su essenza, modalità e confini sulla donazione della famiglia della Muñoz che ha ceduto al museo catalano Uniti a metà degli anni ’60, in piena dell’identità, sui rapporti tra pervasività 9 opere tessili e 18 disegni (nella foto, un lavoro senza titolo del 1970). La guerra del Vietnam: inorridita, l’artista del mondo dell’immagine e narcisismo mostra ripercorre tutte le fasi della carriera di un’artista che ha sperimentato realizza la «War Series» (1966-70), via media o social un proprio fulcro una costante evoluzione: dai patchwork ai ricami e il macramè rivendicato come composta da 150 opere in cui il corpo fondante è la statunitense Cindy un’arte d’avanguardia fino alle vele, da lei chiamate «enti». È il caso di «Ente si fonde con immagini di guerra (nelal Sherman (1954). Con «L’effetto Cindy sociale» del 1976, una sorta di scultura sospesa, in sisal e iuta, più piccola ma foto, «Male Bomb», 1967). Convinta Sherman. Identità e trasformazione simile a «Aquila beige» del ’77, una delle tre opere del suo impegno nelle questioni di nell’arte contemporanea», la curatrice della Muñoz che il MoMA di New York ha inserito nella genere, già in giovane età l’artista Bettina M. Busse giustappone e collezione permanente. Sono opere sorprendenti, non senza poi creare un contrappunto decide di abbandonare la pittura a contrappone opere della Sherman a che interagiscono con lo spazio come se fossero per esempio con la serie del 2012 olio, considerandola connotata come lavori di artisti che dagli anni ’60 e grazie architetture, dimostrando la volontà dell’artista di “Blind House“, composta da una serie mezzo d’espressione maschile e anche ai movimenti di liberazione della dialogare con il passato come «Sfera e piombo» di case prive di porte e finestre, che sostituendola con la carta, più delicata donna si sono interessati al tema della del ’69, un omaggio a Gaudí. Negli ultimi anni la non consentono quindi né accesso né e maneggevole. Formatasi presso l’Art decostruzione di stereotipi culturali, di Muñoz era tornata al disegno su carta che fabbricava occhiate verso il loro interno». Institute di Chicago, Nancy Spero si è genere e sessuali: «In questo senso personalmente e con cui ha creato libri e figure Nella sua prima monografica in dedicata alla rappresentazione della i lavori della Sherman sono tuttavia d’ispirazione giapponese. «Non voleva che le sue opere Austria, con «A Mind of Winter» il duo figura femminile attraverso i secoli, meno legati a una esplorazione di fossero considerate decorative», sottolinea la figlia Silvia artistico offre fino al 26 aprileuno dando vita a una nuova prospettiva processi psicologici, quanto piuttosto di Ventós che per questo motivo le ha donate al Mnac e spaccato della propria produzione: della Storia (dell’arte) nella quale la proiezioni e stereotipi radicati nel nostro non al Museo del Design, di cui è conservatrice. q R.B. 16 bocce con la neve e 50 fotografie donna è protagonista. Frutto di una © Eredi di Aurelia Muñoz odierno immaginario collettivo», spiega di grande formato, oltre ad alcune precisa presa di posizione politica e la curatrice.Gli anni ’60 e ’70 restano installazione site specific, fra cui la sociale, questa ricerca si è tradotta paradigmatici di profondi rivolgimenti grande videoinstallazione «Spheres», in una progressiva censura della socio-culturali che hanno investito anche Joan marinaia oceanica che nell’atrio del Rupertinum si figura maschile, prima bandita e poi categorie tradizionali quali appunto Madrid. Dopo una presentazione durante sviluppa a cascata dall’ultimo dei direttamente ignorata. L’esposizione l’identità maschile o femminile, «ma l’ultima Biennale, nel nuovo Ocean Space tre piani della mostra verso il piano presso il Louisiana Museum contraramente ad altri, la Sherman non che la TBA21, la fondazione di Francesca terra, o anche «Utopia Work Station»: (fino al 16 aprile) è realizzata si affacciò sulla scena artistica facendo Thyssen, ha aperto a Venezia nella Chiesa una boccia con la neve, dentro cui il in collaborazione con il Museo del proprio corpo un medium o una di San Lorenzo, una nuova e più ampia visitatore può entrare e esprimere i Folkwang di Essen, in Germania, e superifice di proiezione della sua arte». versione di «Joan Jonas: Moving Off the Land propri pensieri su una macchina per sostenuta dalla Terra Foundation for Dalla fine degli anni ’70, con lavori II» arriva al Museo Thyssen di Madrid grazie scrivere. q Flavia Foradini American Art. q Bianca Bozzeda di rilievo quali la serie «Untitled Film all’accordo di collaborazione firmato dalle due istituzioni (cfr. n. 396, apr. ’19, Stills» (1977-80), e la sua attenzione ai p. 6). Il progetto, che chiude tre anni di ricerche in acquari di mezzo mondo e rapporti tra schietta rappresentazione nelle acque della Giamaica, analizza il ruolo dell’oceano nell’evoluzione delle Arthur ed Hedy: purché siano francesi del sé e messa in scena, la Sherman civiltà attraverso sculture, disegni, opere sonore e nuove produzioni video. è avanzata velocemente a essere una Inoltre, per la presentazione madrilena (dal 24 febbraio al 18 maggio) l’artista Vienna. È una delle più importanti collezioni private delle artiste iconiche del nostro tempo e newyorkese ha preparato una performance che si terrà il 26 febbraio al Prado, di arte moderna francese. Raccolta tra il 1908 ha indicato anche ad artisti più giovani in cui accompagna lo spettatore in un magico viaggio sottomarino, attraverso e il 1936 da Arthur e Hedy Hahnloser, entrambi percorsi di smascheramento di cliché disegni realizzati in diretta e altri elementi che contribuiscono a materializzare discendenti da grandi imprenditori tessili svizzeri, e di messa in discussione di istanze una moltitudine di creature acquatiche. L’universo creativo e la simbologia della la collezione si sviluppò senza un vero e proprio artistiche, sociali e politiche. Fra i 21 Jonas prendono forma nelle installazioni sonore che diffondono nello spazio i disegno curatoriale, vivendo invece soprattutto del artisti esposti assieme alla Sherman, canti delle balene e nelle proiezioni in cui combina frammenti di scrittori come contatto diretto con gli artisti del tempo, fra cui Pierre mostrando posizioni assai diversificate Emily Dickinson ed Herman Melville e di scienziati come Rachel Carson e Sy Bonnard, Giovanni Giacometti, Ferdinand Hodler, rispetto al tema della mostra, anche Montgomery, con immagini filmate in diversi acquari e in Giamaica, dove la Henri Matisse e Féliz Vallotton, e delle predilezioni Monica Bonvicini, Candice Breitz, Markus proliferazione delle alghe e la pesca abusiva rappresentano una grave minaccia personali della coppia. Col tempo numerosi lavori di Schinwald, Sophie Calle, Wu Tsang, per l’ambiente. Una delle principali linee d’azione della TBA21 è la salvaguardia altri artisti francesi come Cézanne, Renoir, Toulouse- Douglas Gordon, Elke Silvia Krystufek, degli oceani con programmi interdisciplinari sempre di taglio artistico. q R.B. Lautrec, Manet, Van Gogh, Gauguin, accrebbero la collezione a 500 opere. Villa Pipilotti Rist. q Flavia Foradini Flora a Winterthur, residenza degli Hahnloser, si trasformò in una sorta di museo e ancor più in un circolo di parenti, amici e conoscenti votati al collezionismo, ma anche al mecenatismo: assai generose furono attorno al periodo della Grande Le mostre del mondo hanno il loro giornale. Su carta e online Guerra le donazioni a musei elvetici, primo fra tutti quello di Winterthur, che già nel 1916 poteva vantare un rilevante corpus di opere di arte moderna francese. A cura di Franco Fanelli uesto mese (Arte contemporanea e Gallerie) mostre Anna Maria Farinato (Arte antica) in citt Laura Giuliani (Archeologia) Walter Guadagnini (Fotogra a) di Paesi «IL GIORNALE DELL’ARTE» | FEBBRAIO 2020 A cura di Franco Fanelli uesto mese (Arte contemporanea e Gallerie) mostre Anna Maria Farinato (Arte antica) Laura Giuliani (Archeologia) Dopo la morte della coppia, oggi sono gli eredi e la fondazione Hahnloser Jaeggli in citt IL GIORNALE DELLE MOSTRE Walter Guadagnini (Fotogra a) di Paesi «IL GIORNALE DELL’ARTE» | FEBBRAIO 2020 Italia Milano Il più esteso rapporto internazionale sulle mostre Roma Mondo Berlino Londra a occuparsi dell’ingente collezione, che include anche artisti svizzeri. L’Albertina IL GIORNALE DELLE MOSTRE New York Italia Parigi Milano Roma pubblicato nel mondo. Mondo

Berlino EDITRICE ALLEMANDI N. 405 FEBBRAIO 2020 / SOCIETÀ SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» espone per la prima volta in Austria dal 22 febbraio al 24 maggio col titolo Londra New York Parigi Questo mese: «Van Gogh, Cézanne, Matisse, Hodler» una scelta di 120 capolavori tra dipinti, SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 405 FEBBRAIO 2020 / SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI N. 405 FEBBRAIO 2020 / SOCIETÀ SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» 101 mostre in 47 città di 14 paesi disegni e grafica, e li integra con opere fra l’altro dal Kunstmuseum di Berna e dal Kunstmuseum di Winterthur. Fra i lavori esposti, pure alcuni che per motivi conservativi lasciano raramente la Svizzera, come il guazzo di Van Gogh «Il caffè www.ilgiornaledellemostre.com di notte» del 1888, non più prestato dal 1984. q F.Fo. «C, Ü, I, T, H, E, A, K, O, G, N, B, D, F, R, M, P, L, II» (2019), una delle intsllazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio al Palais de Tokyo di Parigi. Foto di Andrés Lejona, Casino Luxembourg. Cortesia di Andrés Lejona, dell'artista Foto di Parigi. e di ArtParigi Concept, de Tokyo una delle intsllazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio Palais II» (2019), L, P, M, R, F, D, B, N, G, O, K, A, E, H, T, I, Ü, «C,

14 | IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 «C, Ü, I, T, H, E, A, K, O, G, N, B, D, F, R, M, P, L, II» (2019), una delle intsllazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio al Palais de Tokyo di Parigi. Foto di Andrés Lejona, Casino Luxembourg. Cortesia di Andrés Lejona, dell'artista Foto di Parigi. e di ArtParigi Concept, de Tokyo una delle intsllazioni di Ulla von Brandenburg visibili dal 21 febbraio al 17 maggio Palais II» (2019), L, P, M, R, F, D, B, N, G, O, K, A, E, H, T, I, Ü, «C, E GERMANIA A cura di Francesca Petretto, autrice di tutti gli articoli salvo diversa indicazione IL GIORNALE DELLE MOSTRE BERLINO Monaco di Baviera Classico come Klinger Nel centenario della morte una celebrazione del «Michelangelo tedesco» attraverso le sue incisioni

Monaco di Baviera. La mostra della Pi- nakothek der Moderne curata da Andreas Strobl e Nino Nanobash- © VG Bild-Kunst, Bonn 2019 Bild-Kunst, © VG «Autoritratto nell’Auberge du Cheval d’Aube» (1937-38) di Leonora Carrington, New York, vili vuole essere un assai esclusivo The Metropolitan Museum of Art omaggio a uno dei nomi immortali dell’arte made in Germania, quel Francoforte Max Klinger (1857-1920) chiamato dai suoi contemporanei nientemeno che il «Michelangelo tedesco», in oc- casione del centenario della morte. Vulcaniche In effetti, a tutti pare di conoscerlo anche se non si è subito capaci di ri- «Adamo» (1880) di Max Klinger, incisione e acquatinta da «Opus II. Eva e il futuro», Monaco cordarne un’opera in particolare e/o di Baviera, Staatliche Graphische Sammlung surrealiste di riconoscerne subito il marchio di fabbrica non appena si ha occasione lo mettono alla pari col grande vate gono discusse le diverse strutture Per la prima volta una mostra affronta di vederne un lavoro. dell’arte in Germania, un Albrecht narrative e tecniche utilizzate per Max Klinger è stato vera icona per Dürer a cui nulla ha da invidiare. altrettante possibilità espressive; il ruolo delle artiste nel movimento più di una generazione di artisti A questo universo in particolare è nella terza è illustrata l’evoluzione tedeschi, punto di riferimento di dedicata allora dal 13 febbraio al tecnica di Klinger incisore al passo molti grandi del XX secolo, come 10 maggio la mostra «Max Klin- coi tempi moderni dell’era del cine- Francoforte sul Meno. Una mostra an- me Bourgeois, Kahlo e Oppenheim, Käthe Kollwitz, Max Ernst e Max ger. Zelt e altri cicli», divisa in ma e dei comic e infine viene espo- nunciata già come spettacolare nei sono ospitate altrettanto vulcaniche Beckmann che soprattutto alla sua tre parti: nelle prime due si entra sto il ciclo «Zelt», punto culminante media internazionali è la prima del artiste forse meno note al grande produzione da incisore si sono ispi- in contatto con le molte sfaccetta- del suo lavoro, summa di narrazio- 2020 di Schirn Kunsthalle, «Don- pubblico ma non per questo meno rati. Le sue innovazioni e neocrea- ture dei suoi cicli di incisioni (fra ni fantastiche, bellezza, erotismo e © Riproduzione riservata ne incredibili: Mondi surreali da sorprendenti. q Francesca Petretto © Riproduzione riservata zioni in questa disciplina artistica cui «Ein Glove» e «Drama») e ven- orientalismi. Meret Oppenheim a Frida Kahlo», ricca di oltre 260 opere d’arte prove- nienti da tutto il mondo, dal MoMA alla Tate di Londra, dalla National Storie mai raccontate Lindbergh: untold stories» che il Settentrionale, viaggerà in altre sedi Gallery di Edimburgo ai parigini Cen- Kunstpalast di Düsseldorf ospita tra internazionali, dal Museum für Kunst tre Pompidou e Musée d’art moderne, Düsseldorf. È scomparso il 3 settembre il 5 febbraio e l’1 giugno. Questa und Gewerbe di Amburgo, passando dai Kunstmuseum di Berna e Basilea scorso in quella Parigi che dal 1978 singolarità la rende ancora più per l’Hessisches Landesmuseum fino al Moderna Museet di Stoccolma, era diventata la sua dimora Peter preziosa, giacché artista e curatore di Darmstadt, fino al Museo Madre al viennese mumok, al Museo di Arte Lindbergh, nativo della Lissa un tempo si fondono in un’unica persona, e a Napoli. Due anni ha impiegato il Moderna di Città del Messico: tutti tedesca, facendo appena in tempo le donano nuance e significati più celebre fotografo per lavorare a una hanno voluto dare il proprio con- a curare per la prima (e ultima) volta intimi rispetto a qualsiasi altra. presentazione che raccoglie 140 lavori tributo a questa prima mondiale, la una sua personale: è questa «Peter Perciò, chiusa la parentesi in Renania compiuti a partire dai primi anni ’80 prima celebrazione in assoluto del genio di 34 artiste surrealiste, donne incredibili riunite dal 13 febbraio al 24 maggio a Francoforte. Amburgo Fino ad oggi, in circa 100 anni di sto- ria del movimento riunitosi attorno alla figura del suo fondatore André Forme di addio Breton, nessun museo al mondo aveva mai pensato al ruolo svoltovi Trenta artisti alle prese attivamente dalle artiste. Non che le con la rappresentazione Parigi Lindbergh. Cortesia Lindbergh, © Peter di Peter donne fossero assenti: la quasi totali- ad oggi, permettendo di entrare in tà dei dipinti dei colleghi ha ritratto del lutto contatto per la prima volta con alcune ossessivamente il loro corpo, di dee, storie mai raccontate in precedenza diavoli, bambole, bambine e creatu- Amburgo. Che sia la perdita di una per- e di gettare così uno sguardo più re da sogno; moltissime sono le arti- sona cara che è venuta a mancare o profondo sulla sua vasta opera. Forse ste che hanno aderito praticamente che ci ha detto addio o che si tratti Lindbergh sentiva l’approssimarsi o idealmente al gruppo surrealista, di irrecuperabili altre separazioni da della fine e scelse perciò di tirare fuori non solo, come ha voluto falsamen- casa, paese di appartenenza, dalla dal cilindro delle serie sconosciute te tramandare una certa tradizione famiglia o da un ideale, ciascuno di che voleva a tutti i costi raccontare e di studi storici, in qualità di amanti, noi sperimenta nel corso della sua spiegare anziché lasciare ad altri la

compagne o figlie di tali padri. Il lo- vita dolore, delusione, fallimento. Bonn 2019 Bild-Kunst, /VG © Maria Lassnig Foundation loro arbitraria interpretazione? Se ne ro è un universo di infinite posizio- Ma anche se queste esperienze ci «La trave nell’occhio / Mani in lutto» (1964) di Maria Lassnig evince, accostate ad alcune altre già ni, caratterizzate da un’inversione di segnano individualmente, il modo famose uscite per «Vogue», «Harper’s prospettiva rispetto a quella dei col- in cui le trattiamo, la loro possibile, media: scultura, video, fotografia, ne definisce limiti, liceità, importan- Bazaar», «Interview», «Rolling Stone», leghi più celebrati: sono alla ricerca difficile rappresentazione dipendo- installazioni miste, pittura e opere za: la curatela cita un celebre saggio «W Magazine» e «Wall Street Journal», di un reale modello di identità fem- no dall’ambiente culturale, sociale e audiovisuali. In un percorso che si della filosofa americana Judith But- la volontà di mettere in primo piano minile, non il riflesso di una fantasia politico in cui viviamo o ai cui valori snoda attraverso 6 capitoli il tema ler, A chi spetta una buona vita? (in Italia sempre l’individuo ritratto anziché il non loro, non subordinato, ma auto- siamo stati educati. La mostra collet- della perdita viene affrontato ora edito da nottetempo, Ndr), muoven- marchio di moda, la sua personale determinato e autonomo. Un’altra tiva «Lutto. Di perdita e cambia- come racconto personale, ora come do una critica alla società biancocen- storia catturata con immediatezza ed differenza fondamentale è, gioco- mento» che Kunsthalle Amburgo suggestione globale. Ne consegue un trica che utilizza due pesi-due misure efficacia da un solo scatto. In questo forza, la loro attenzione ai temi del allestisce per il periodo 7 febbra- meraviglioso multilinguismo, quan- come parametri per la valutazione, senso «untold stories» è un’eredità sociale, della salute, della politica di io-14 giugno ospita le differenti in- te sono le sensibilità di ciascun indi- delimitazione e distribuzione esclu- preziosa, un testamento artistico, un sistema di valori che ha sempre terpretazioni del tema che 30 artisti viduo al mondo, che si esprime tutta- siva del lutto pubblico. Molti i nomi la vera dichiarazione in extremis di posto la donna in una condizione di di fama internazionale hanno prova- via, nella mostra come nella società, importanti, su tutti Maria Lassnig, Lindbergh sulla sua opera. Nella foto,

inferiorità. Accanto alle famosissi- to a dare utilizzando tutti i possibili in seno a un programma politico che Anne Collier, Andy Warhol. © Riproduzione riservata «Karen Elson, Los Angeles», 1997.

IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 15 IL GIORNALE DELLE MOSTRE BERLINO E GERMANIA Vita e amori delle immagini Alternativi e collettivi Gae italiana mondiale Mannheim, Ludwigshafen Weil am Rhein. Fra le diverse mostre che il Vitra Museum ospita in contem- e Heidelberg. Una poranea c’è per il pubblico italiano di appassionati la doppiamente imper- biennale di fotografia dibile «Gae Aulenti. Un universo creativo», dal 29 febbraio al 28 giugno. che si svolge nello Gaetana «Gae» Aulenti (1927-2012), è stata una delle pochissime archi- stesso periodo in tette-designer italiane a diventare famosa nel secondo dopoguerra ed è tre città, Mannheim, proprio grazie ad alcuni suoi celebri progetti, come la serie «Locus Solus» Ludwigshafen e (1964) e la lampada «Pipistrello» (1965) per lo showroom Olivetti a Parigi, Heidelberg, e in sei che l’Italia è diventata la regina del design internazionale dagli anni Ses- spazi espositivi, è forse Berlino. «Instant Theory. La serie M al santa in poi. Per non parlare poi dei suoi più noti lavori di architettura, su il più importante evento Merve Verlag» è la mostra fotografica tutti il progetto della consacrazione (1980-86) con la conversione dell’ex dedicato alla fotografia ospitata dal 22 febbraio al 9 aprile stazione ferroviaria Gare d’Orsay nel Museo dell’Impressionismo a Parigi, contemporanea di nella nGbK-neue Gesellschaft für quello per l’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo (2005) e l’ultimo di restauro questo inizio d’anno in Germania. Patrocinata dalla ministra alla Cultura del bildende Kunst, spazio espositivo e trasformazione in polo culturale polifunzionale del Palazzo Branciforte a Bund, Monika Grütters, la kermesse intitolata quest’anno «The Lives and attivo dal 1992 grazie al lavoro dello Palermo (2012). Veramente poliedrica, come avrebbe detto Ernesto Nathan Loves of Images» avrà luogo tra il 29 febbraio e il 26 aprile. Il suo curatore, storico Kunstverein fondato nel 1969 Rogers capace di progettare «dal cucchiaio alla città», allestendo mostre, l’artista e autore inglese David Campany, ha voluto dedicare questa edizione da un manipolo di artisti della scena scenografie teatrali, ideando alcune perle di design d’interni, dedicandosi, ai sentimenti estremi che la società contemporanea è capace di provare e alternativa berlinese. Il loro scopo era soprattutto negli anni ’50, al restauro e all’insegnamento a livello accade- capovolgere dopo pochi istanti e dunque al suo atteggiamento volubile nei di proporre un modello altro rispetto mico, Gae Aulenti è stata raffinata rappresentante di successo del marchio confronti di qualsiasi accadimento la attraversi, compresa la fotografia che lo alle istituzioni tradizionali del mondo made in Italy nel mondo. Nella foto, Gae Aulenti fotografata nel 1989 da racconta: dall’affetto appassionato al forte scetticismo fino al totale rifiuto. dell’arte, una sorta di plenaria in Hans Visser. q Francesca Petretto Saranno esposti scatti storici accanto a nuove opere di circa 70 artisti cui ogni decisione riguardante le internazionali. Ci saranno alcune new entry rispetto alle precedenti edizioni: attività della stessa veniva presa anzitutto una serie di incontri che vedranno partecipare accanto ad artiste collettivamente dall’assemblea dei e artisti della fotografia anche studiosi della materia, chiamati a discutere membri. Come tutte le altre mostre sul rapporto fotografia-scienza; poi la «Lunga notte della fotografia» insieme che vi hanno luogo, anche questa è un al programma Off // Foto; la possibilità di visitare le mostre accompagnati omaggio al collettivo, nella fattispecie dai curatori delle singole sezioni tematiche; gli incontri con gli artisti, un del periodo più fiorente della campus per studenti, diversi workshop e molte altre offerte per i visitatori. controcultura in città, quegli anni ’80 Come nel 2017 ogni visitatore potrà decidere il costo del proprio biglietto in cui artisti, scrittori, attori, musicisti di ingresso in base al principio del «Pay What You Want». Quanto alle sei si riunivano nei locali della casa mostre tematiche, intitolate rispettivamente «Reconsidering Icons», «When editrice Merve (nella foto) per trovare Images collide», «Between Art and Commerce», «Yesterday’s News Today», possibili risposte al loro presente. Nel «All Art is Photography», «Walker Evans Revisited», si cimenteranno tutte, nostro oggi improntato a individualismi eccetto l’ultima monografica, con le problematiche del contemporaneo che estremi e monologhi autoreferenziali, la fotografia del nostro tempo deve necessariamente affrontare. Nella foto, l’arte dello scambio trasversale d’idee «Martin Luther King Day Parade. Los Angeles, California, 18.1.2016», dalla non viene più praticata. Una mostra

serie «Americans Parade», di George Georgiou. che fa riflettere su quanto s’è perso. © Archivio Gae Aulenti

Gironzolando leggero fotografo anime disperse Colpo grosso al museo Visti da vicinissimo

Berlino. Un anglo- Düsseldorf. L’annuncio ufficiale risale al 12 dicembre Düsseldorf. Martin Schoeller (1968) nigeriano trapiantato a 2018: in tale data il Kunstpalast aveva appena non è solo l’autore di celebri foto di Berlino racconta con la concluso l’acquisto di 3.039 fotografie costituenti personaggi del mondo dello spettacolo camera analogica mondi l’intero fondo della Collezione Kicken, appartenenti e della politica, ma ha anche di anime disperse nelle ai proprietari dell’omonima galleria di Annette e immortalato drag queen, culturiste, grandi città del pianeta: Rudolf Kicken. La stampa stimava un esborso di 12 senzatetto e altre figure ai margini è Akinbode Akinbiyi, milioni di euro da parte del primo museo cittadino, della società. Dal 28 febbraio al 17 nato a Oxford (1946), venendo poi a scoprire che 1.216 foto gli erano maggio il NRW-Forum gli dedica la cittadino del mondo per state in realtà regalate da Annette Kicken che con più completa personale mai realizzata le infinite peregrinazioni la vendita delle restanti 1.823 aveva incassato in in Germania, con gli scatti delle serie

tra Lagos, Ibadan, 2019 Bonn, Bild-Kunst, © VG totale circa 8 milioni di euro. Grande fu la sorpresa «Close Up» e «Female Bodybuilders» Lancaster, Heidelberg, perché mai fino ad allora un’istituzione tedesca aveva speso tanto per opere affiancati dalle ancora inedite «Drag Kinshasa, Il Cairo, Dakar, fotografiche e si parlò più che di un colpo da maestro, di una dichiarazione di Queens» (nella foto, «Acid Betty», Johannesburg e infine intenti da parte del museo, che vantava un’altra importante, fresca acquisizione, 2019) e da una raccolta di ritratti di Berlino, che ha scelto quella del nuovo direttore Felix Krämer. Nel 2019 si sono visti i benefici della sua detenuti nel braccio della morte poi come patria adottiva. conduzione: un vento fresco d’innovazione e una nuova visione hanno portato la assolti. I suoi primi piani estremi di La capitale tedesca ne capitale del Land Nordreno-Vestfalia ai primi posti della classifica delle città d’arte celebrità o di individui sconosciuti ricambia ora l’affetto tedesche e probabilmente al primo in assoluto per quanto concerne il patrimonio sono carichi del medesimo pathos: allestendo la mostra «Sei canzoni, turbinando con grazia nell’aria tesa», al fotografico. Il nuovo fondo fotografico di Kunstpalast viene in parte messo in per Schoeller è quella ravvicinata Martin Gropius Bau dal 7 febbraio al 17 maggio. «Grazia» è davvero la parola mostra, dal 19 febbraio al 17 maggio, nella ricca «Visibilità. La nuova collezione la forma più pura di ritratto, che gli chiave del suo modus operandi: «Mi sono mosso lentamente, delicatamente per 40 di fotografia» con la curatela di Linda Conze, una mostra in 7 capitoli tematici permette di catturare il momento in cui anni; mai provando a penetrare lo spazio intimo di altre persone per fare loro delle (Curiosità, L’essere umano, La luce, Le cose, Vita quotidiana, Testimonianze, il soggetto rivela qualcosa di se stesso foto, piuttosto compiendo una sorta di danza, gironzolando leggero tra le loro varie Ordine) all’interno dei quali è possibile confrontare opere di epoche diverse, senza saperlo. La prossimità quasi stanze», racconta Akinbiyi stesso. In mostra l’acclamata serie «Lagos: All Roads» mostrare linee di comunanza e differenze fra lavori su tema affine ma compiuti in millimetrica e l’esposizione alla piena, e la nuova, berlinese «African Quarter - Photographs» ancora in fieri e per un tuffo periodi lontanissimi fra loro. Il fine è quello di riflettere sul significato del mezzo implacabile luce al neon sono i tratti necessario nel poco noto passato colonialista tedesco, narrando la diaspora fotografico, capace al contempo di documentare la realtà in maniera sia neutrale caratteristici di uno stile che vuole africana e le comunità afrotedesche in città, in particolare nel quartiere di che artistica, mostrando, ricordando, migliorando, congelando, pubblicizzando eludere l’acme generato dall’attesa Wedding; il tutto in bianco e nero. Nella foto, «Bar Beach, Victoria Island, Lagos» o facendosi strumento politico; in breve, a seconda del contesto, cambiando dello scatto, concentrandosi sul (dalla serie «Sea Never Dry Photograph», 2006). sempre forma e funzione. Nella foto, «Uwe, 13.6.1967» di Heinrich Riebesehl. momento della vulnerabilità.

Candice la guerriera

Bonn. Candice Breitz (1972) è una pluripremiata artista sudafricana di base a Berlino la cui produzione video-fotografica è principalmente improntata al racconto dei soprusi e dei diritti negati alle minoranze del suo Paese d’origine. La monografica «Candice Breitz. Labour» che il Kunstmuseum le dedica dal 20 febbraio al 3 maggio, si concentra sui suoi 25 anni di attività, cominciando con la prima serie «Ghost» (1994) dedicata alla trasformazione politica del Sudafrica e agli abusi di potere durante e dopo la fine dell’apartheid, dove le donne africane continuano a essere invisibili «fantasmi», fino ai lavori più recenti come «TLDR» (2017), una videoinstallazione a 13 canali nata dalla collaborazione con una comunità di prostitute che lotta per il riconoscimento dei diritti fondamentali delle lavoratrici. Il lavoro che dà poi nome alla mostra, «Labour», e l’ultimo in cui l’artista

Cortesia del Kunstmuseum, Bonn Cortesia del Kunstmuseum, è attualmente impegnata, la vede filmare, accompagnandolo, il parto di molte donne prestatesi all’esperimento. La Breitz legge nell’esperienza generatrice esclusivamente femminile, l’unica fondamentale al perpetrarsi della vita nelle comunità umane, il senso massimo della forza della donna che tuttavia proprio per questa viene ovunque penalizzata e discriminata. Da qui si passa alla critica ai sistemi familiari, agli schemi

societari manipolati dalle religioni e dall’antico nemico oppressore: il patriarcato. Nella foto, un fermoimmagine dall’installazione «Treatment» (2013). © Martin Schoeller

16 | IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 A cura di Federico Florian, autore di tutti gli articoli salvo diversa indicazione IL GIORNALE DELLE MOSTRE

Tate Modern LONDRAdormiente» (Mu- National Gallery seum of Fine Arts, Boston) una donna Fotografo svuota le tasche di In volo sulla libertà un mercante addor- beffardo mentato sempre La prima antologica di Steve McQueen, guardando lo spet- in autunno a Milano dell’Età d’Oro tatore in cerca di complicità. E se in Nicolaes Maes, allievo questi dipinti Maes «Ha a che fare con il passato e, in un certo estremamente attuale in un momen- lascia sotteso un in- senso, con la morte», dichiara Steve Mc- to storico in cui gli ideali di giustizia di Rembrandt e acuto tento moraleggian- Queen, il celeberrimo regista e artista e libertà, simboleggiati dalla scultura, osservatore della società te, è sempre tut- britannico di stanza a Londra e Am- sembrerebbero incrinarsi su scala glo- tavia subordinato sterdam, a proposito della sua ampia bale. Fra gli altri lavori, il primissimo alla sua tipica «vis retrospettiva alla Tate Modern, dal film in Super8 «Exodus» (1992-97), È alla National Gallery dal 22 feb- ironica». 13 febbraio all’11 maggio. Si trat- riflessione su migrazione e multicul- braio al 31 maggio la mostra de- Nel 1673, col rien- ta della prima antologica dedicata turalismo nella città natale dell’arti- dicata (in collaborazione con Mau- tro ad Amsterdam, al suo lavoro, dai primi video degli sta, Londra, ed «End Credits» (2012-in ritshuis dell’Aia) a Nicolaes Maes Maes avvia la fase anni Novanta, quando la vittoria del corso), un omaggio al cantante, attore (1634-93), maestro olandese dell’Età più prolifica della Turner Prize nel 1999 lo consacrò al e attivista afro-americano Paul Robe- dell’Oro che, allievo di maggior ta- sua carriera che lo successo internazionale, sino ai lavo- son, esposto qui per la prima volta lento di Rembrandt, si affermò come vede trasformarsi ri più recenti: una carriera, quella di in Gran Bretagna. In mostra anche «fotografo» di quella fastosa società in ritrattista «à la McQueen, acclamata tanto dalla scena una scultura del 2016 («Weight»), che borghese aprendo la strada ai futuri mode», realizzando © Rijksmuseum Amsterdam dell’arte quanto dal patinato mondo raffigura una zanzariera placcata in successi di Vermeer. In mostra 48 fra «Ritratto di Simon van Alphen» (1677 ca) di Nicolaes Maes, circa 900 ritratti e di Hollywood, che nel 2014 gli assegnò oro, originariamente realizzata per un dipinti e disegni, provenienti da col- Amsterdam, Rijksmuseum nella sezione finale un Oscar per il lungometraggio «12 an- letto di Reading Gaol, la prigione in lezioni private e pubbliche interna- emerge la sua im- ni schiavo». La mostra, a cura di Clara cui fu confinato Oscar Wilde. In con- zionali, divisi in tre sezioni dedicate della National Gallery, «Maes, acuto mediata, connivente percezione per Kim e organizzata in collaborazione comitanza alla retrospettiva alla Tate alle tre epoche pittoriche di Maes: osservatore della società borghese dell’Età lussi e vanità dell’opulenta società con HangarBicocca (che la ospiterà il Modern, la Tate Britain presenta fino dalle iniziali scene bibliche (in cui è dell’Oro, sprigiona un beffardo e persona- mercantile delle Province Unite alla prossimo autunno), si apre con «Sta- al 3 maggio l’ultimo epico progetto evidente l’influenza di Rembrandt) lissimo umorismo “upstairs, downstairs”». fine del XVII secolo, per la quale crea tic» (2009) in cui l’artista, da un elicot- di McQueen, dal titolo «Year 3»: un ri- presto tralasciate per la pittura di ge- Tornato da Amsterdam alla città nata- uno stile più decorativo e luminoso tero in moto circolare, riprende la Sta- tratto collettivo di una generazione, nere, a fissare la vita quotidiana nelle le Dordrecht, Maes si concentrò sulle e scenografie ricercate a coronare le tua della Libertà nell’anno della sua composto da fotografie di decine di ricche case borghesi, fino agli ultimi scene di vita quotidiana e in mostra pose vanagloriose dei suoi soggetti. riapertura al pubblico dopo l’11 set- migliaia di scolari di terza elementare decenni che lo videro fra i ritrattisti compaiono tre esempi del suo tema Molti ritratti di Maes sono pervenu- tembre: intima e poetica rappresen- da tutte le scuole di Londra. più ricercati dell’Olanda del XVII se- più famoso: la servente o la padrona ti nelle loro cornici originali, spesso

tazione del monumento newyorkese, q Federico Florian © Riproduzione riservata colo. di casa che origlia alla porta. In que- con allusioni decorative al modello Nella prima, l’imponente «Gesù be- sti dipinti il personaggio centrale del- a dimostrare come fossero integran- nedice i fanciulli» (1652-53, National la scena «rompe la quarta parete» e ti e funzionali al ritratto e all’appa- Gallery, Londra), riprende la sofisti- guarda direttamente allo spettatore, renza desiderata dalla committenza. cata luminosità di Rembrandt ma il dito alzato alle labbra, richiedendo Esemplari i quattro ritratti di fami- l’egida del maestro cede via via spa- segretezza, mentre, fra prospettiva glia in mostra: «Simon van Alphen» zio all’inventiva di Maes in altre sto- e disposizione dello spazio interno, (Rijksmuseum), «Beatrix van Alphen» rie bibliche come «L’Adorazione dei Maes consente anche a chi osserva (Collezione privata, Principato di Mo- Pastori» (The J. Paul Getty Museum, di spiare la scena. Nella versione di naco), «Dirk van Alphen» e «Maria Los Angeles) e soprattutto «Il Sacrifi- Apsley House (1656, Collezione del Magdalena van Alphen» (entrambi cio d’Isacco» (Agnes Etherington Art Duca di Wellington-National Herita- Galerie Neuse, Brema). Dipinti intor- Center, Queen’s University, Kingston, ge, Londra) la padrona di casa coglie no al 1677, mostrano chiaramente Canada), rielaborazione dello stesso in flagrante la balia che trascura i (sintonici a quello che Simon Schama soggetto di Rembrandt di cui Maes suoi doveri per flirtare con l’amante clamorosamente ha definito «Il Disa- esalta la drammaticità. alla finestra ma nella «Serva curiosa» gio dell’Abbondanza») l’ambivalente La seconda sezione si dedica alle della Guildhall Art Gallery (1655), è la vanità delle classi abbienti dell’Olan- composizioni più celebri di Maes: i domestica che, nascosta dietro la sca- da seicentesca e come Maes ritrattista suoi dipinti di «genere», in cui, come la, spia la padrona. A volte, la scena ne cogliesse appieno le aspettative. © Riproduzione riservata © Steve McQueen. Cortesia© Steve dell’artista, di Thomas Dane Gallery e di Marian Goodman Gallery r esprime Gabriele Finaldi, direttore si sposta per strada: nel «Derubato q Giovanni Pellinghelli del Monticello Una still del video «Caribs’ Leap» (2002) di Steve McQueen

Tate Britain Il Barocco del monarca allegro Per la prima volta una mostra sull’arte britannica tra il 1660 e il 1714

Dal 5 febbraio al 19 aprile, la Tate Britain ospita la prima mostra istituzionale sul Barocco britan- nico, un capitolo dell’arte europea spesso trascurato dai manuali di storia dell’arte. «Barocco britan- nico: potere e illusione», a cura di Tabitha Barber e David Taylor, esamina le diverse espressioni della ricchissima cultura figurativa sviluppatasi in Gran Bretagna tra il 1660, l’anno dell’entrata trion- fale a Londra di Carlo II dopo il crollo del Governo di Richard Cromwell, e il 1714, che coincide con la morte della regina Anna. Un periodo in cui arte e assolutismo monarchico si intrecciano inestrica- bilmente e in cui lo splendore artistico, dalla pittura all’architettura, diviene diretta manifestazione dello status e dell’influenza politica dei committenti. Primo fra tutti Carlo II, il «Merrie Monarch» (mo- narca allegro), protettore di Christopher Wren, il celeberrimo architetto della cattedrale di St Paul, e del ritrattista Peter Lely, pittore ufficiale di corte (così come lo fu Van Dyck sotto Carlo I). Fra i ritratti di Lily in mostra, tutte immagini idealizzate di una monarchia da poco restaurata e sus- seguitasi ai disordini dell’epoca repubblicana, figura quello di Barbara Villiers con figlio, duchessa di Cleveland e una delle innumerevoli amanti del sovrano, qui rappresentati come la Vergine e il bam- bino (1664). Oltre a ritratti ufficiali di corte, sono presenti pale d’altare, i disegni di James Thornhill per la cupola dipinta di St Paul, nature morte e trompe-l’œil (come l’iperrealistico violino di Jan van der Vaart dipinto per una porta di Chatsworth House), progetti e modellini di edifici realizzati dai tre maggiori architetti dell’epoca (Nicholas Hawksmoor e John Vanbrugh, insieme a Wren), così come frammenti di illusionistici interni barocchi di ville e palazzi reali. Una mostra rivelatrice, in cui prestiti da magioni signorili per cui le opere furono originariamente

© Riproduzione riservata commissionate si accompagnano a nuove scoperte e lavori mai mostrati prima al pubblico. q F.Flo.

«Trionfo marino di Carlo II» (1674) di Antonio Verrio, Londra, The Royal Collection Trust

IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 17 IL GIORNALE DELLE MOSTRE LONDRA Viaggi nel corpo Assurdo? Inglese!

Dal 7 febbraio al 2 maggio, la sede londinese di Hauser & Wirth ospita una doppia personale di due artiste, entrambe scultrici, ma appartenenti a generazioni diverse: Alina Szapocznikow (1926-73), ebrea polacca sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti e trasferitasi a Parigi nel dopoguerra, e Isa Genzken, nata in Germania nel ’48 e vincitrice del Nasher Prize 2019. Della prima sono esposti lavori prodotti nell’ultimo decennio di vita, durante la cui breve ma esplosiva carriera (solo recentemente rivalutata dalla critica) ha esplorato il corpo in tutte le sue più varie accezioni, dalla carnalità associata al desiderio alle implicazioni organiche della malattia. Tanto che nel ’72, un anno prima della morte per cancro, la Szapocznikow dichiara: «Il mio gesto si rivolge al corpo umano, “quella completa zona erogena”, alle sue sensazioni più vaghe ed effimere». In mostra un calco in gesso della gamba destra dell’artista («Noga», 1962), effigie del corpo e dell’identità della stessa; alcune delle celebri lampade antropomorfe; e gli esperimenti scultorei con materiali industriali, quali resina poliestere e poliuretano espanso. Fra le opere tarde esposte a Londra vi è un esemplare del 1970 della scultura «Tumors», composta da concrezioni di materia concepite dall’artista in seguito alla diagnosi della malattia. © Manchester Art Gallery / Bridgeman Images «Isa Genzken: Window» presenta un nuovo corpus di lavori sul tema del viaggio. «Se credi che il Surrealismo sia nato

© Collection T. Dworzak/Magnum Photos © Collection T. Porzioni di un aeroplano (finestre e sedute; nella foto) sono dislocate nello spazio solo in Francia, ripensaci!, dichiara «Taliban portrait. Kandahar, Afghanistan» (2002) di Thomas Dworzak della galleria, evocando così l’ubiquità della società contemporanea, in perpetuo Jennifer Scott, Sackler Director della movimento. In mostra anche modellini di opere pubbliche della Genzken in cui Dulwich Picture Gallery. C’è spesso sculinities: Liberation through ricorre il motivo della finestra. Tra queste, «Camera» (1990), una cornice-finestra un elemento assurdo e immaginifico Barbican Photography» presenta oltre 300 collocata sulla terrazza di un appartamento privato di Bruxelles, che «immortala» la in quella che è la creatività britannica, opere sia di artisti riconosciuti inter- vista sulla città come farebbe l’obiettivo di una macchina fotografica. q F.Flo. da Shakespeare a Lewis Carroll a nazionalmente (fra cui Richard Ave- Henry Moore. I visitatori di questa Ciao maschio don, Robert Mapplethorpe, Annette mostra intraprenderanno un’avventura Messager e Catherine Opie) sia di au- nell’illogico grazie a importanti prestiti e L’idea di «mascolino» tori più giovani, meno noti al grande un allestimento fantasioso». Organizzata dagli anni ’70 a pubblico, alcuni dei quali mai espo- per il centenario del Surrealismo, se sti in Gran Bretagna (fra questi, Ge- se ne colloca la nascita nel 1920, oggi indagata da 50 orge Dureau, Elle Pérez e Paul Mpagi anno in cui André Breton cominciò a filmmaker e fotografi Sepuya). dedicarsi alla scrittura automatica, Un’esposizione ambiziosa, le cui va- «British Surrealism: 1783-1952» dal 26 rie sezioni affrontano tematiche spe- febbraio al 17 maggio esplora le origini In un momento storico in cui nozio- cifiche quali identità queer e black, e le conquiste dell’arte surrealista nel ni quali «gender-fluid» e «non-binary» potere e patriarchia, stereotipi etero- Regno Unito, attraverso dipinti, sculture, stanno rivoluzionando il dibattito normativi, famiglia e paternità. Fra fotografie, stampe e acqueforti realizzati su questioni di identità e genere, il gli highlight, la serie «Deep Springs» tra gli anni ’80 del Settecento, epoca concetto tradizionale di mascolini- (2018) dell’americana Sam Contis, in cui, secondo il curatore David Boyd tà è finalmente messo a dura prova. che ha passato quattro anni in un Haycock, andrebbero fatti risalire i Per il suo primo progetto espositi- college maschile del North Dakota, primi esperimenti protosurrealisti, come vo del 2020 (dal 20 febbraio al 17 documentando la violenza e l’intimi- quelli di William Blake e Henri Fuseli maggio), la Barbican Art Gallery tà del luogo e traendo spunto dal mi- La sperimentazione arriva da Est (nome con cui è noto in Gran Bretagna di Londra mette in scena i lavori di to del cowboy e dell’American West. lo svizzero Johann Heinrich Füssli, 50 fotografi e filmmaker da tutto il «Taliban» di Thomas Dworzak, in- Dopo averne ospitato la prima personale Ndr), sino alla metà degli anni ’50 del mondo che indagano le diverse e con- vece, complica l’immagine comune inglese nel 1982, The Photographer’s Gallery Novecento. Oltre 40 gli artisti in mostra, traddittorie rappresentazioni di «ma- del combattente attraverso ritratti di ritorna sul fotografo ceco Jan Svoboda con tra cui Leonora Carrington, Francis scolino», dagli anni Sessanta a oggi. talebani ritrovati in alcuni studi fo- una esposizione visibile dal 21 febbraio al 7 Bacon, Lucian Freud e Paul Nash, e «Sulla scia del #MeToo e della rinascita tografici di Kandahar, in cui i soldati giugno. «Jan Svoboda: Against the Light» si figure meno familiari ma non per questo dell’attivismo femminista e del movimento posano mano nella mano con pistole compone di più di 50 pezzi vintage esposti meno originali, come Marion Adnams per i diritti degli uomini, le nozioni con- e fiori come arredi scenici. nei formati e nelle cornici originali (nella (nella foto, «L’infante égarée», 1944), venzionali di mascolinità sono divenute Accompagna la mostra un program- foto, «Three pairs», 1985, Praga, Collezione Conroy Maddox e Grace Pailthorpe. Un

oggetto di accesa discussione», dichiara ma di film sullo stesso tema realizza- Estate © Artist’s di Miroslav Velfl), in grado di rivelare la progetto espositivo che prende quasi Jane Alison, a capo del Dipartimen- ti da registe (fra le altre, Edith Carl- volontà dell’artista di trattare l’immagine come elemento quasi scultoreo. Comune alla lettera il Manifesto Surrealista to di Arti Visive del Barbican. Ragioni mar, Kinuyo Tanaka, Larisa Shepitko all’intera mostra è la sperimentazione che ha caratterizzato la sua intera produzione, del 1924, in cui Breton nominava 25 per cui oggi «questa mostra non potreb- e Shahrbanoo Sadat), dal 26 febbraio interrotta nel 1972 con la decisione di abbandonare la fotografia. Ad essa si avvicina poeti, scrittori e drammaturghi fra Sei e be essere più rilevante». al 10 marzo presso i Barbican Cine- alla fine degli anni ’50 per documentare il proprio lavoro di scenografo, eleggendola Ottocento che ispirarono il movimento

Sponsorizzata da Calvin Klein, «Ma- mas. q Federico Florian © Riproduzione riservata presto a linguaggio espressivo privilegiato. Nel primo periodo Svoboda racconta le d’avanguardia: alla Dulwich Gallery, periferie di Praga, nella serie «View of the Gasworks», e realizza still life metafisici pertanto, si ritrovano alcuni di tali ispirati al connazionale Josef Sudek. Progressivamente si allontana dal simbolismo «antenati surrealisti», fra cui Lewis Nuove possibilità per la figurazione e dal romanticismo della tradizione per approdare a un approccio concettuale. Nel Carroll e Samuel Taylor Coleridge, di 1963 è l’unico fotografo di Máj, uno dei pochi gruppi d’artisti d’avanguardia della cui è esposto un taccuino con la bozza La Whitechapel Gallery di Londra apre la Cecoslovacchia comunista. Nei suoi lavori indaga i confini dell’immagine in quanto della Ballata del vecchio marinaio del stagione espositiva con una collettiva dedicata tale, come in «The Other Side of a Photograph» del 1969, in cui espone i retro delle 1806. Fra le opere imperdibili, un alla pittura figurativa contemporanea. «Radical stampe, o in «Picture That Will Not Return», del 1972, dove lo scatto inquadra alcune paesaggio «daliniano» di John Armstrong Figures: Painting in the New Millennium», dal fotografie stracciate e ammassate sul pavimento dello studio. La mostra è realizzata («Heaviness of Sleep», 1938) e gli 6 febbraio al 10 maggio, raccoglie le opere di in collaborazione con The Moravian Gallery di Brno e curata da Pavel Vancát con Clare scheletri danzanti di Edward Burra dieci artisti internazionali, tutti nati tra gli anni Grafik. q Monica Poggi («Dancing Skeletons», 1934). Sessanta e Ottanta, la cui pittura indaga questioni di identità, genere, razza e politica attraverso la rappresentazione del corpo: un corpo alterato e frammentato, reso attraverso un neoespressionismo Da Ingres all’iPad, via Polaroid postmoderno. «La mostra traccia il ritorno di una modalità espressiva nella figurazione, ponendo Dal 27 febbraio al 28 giugno, la National Portrait Gallery ospita la mostra «David Hock- interrogativi aperti sullo stato dell’arte e della società odierne, dichiara la ney: Drawing from Life», a cura di Sarah Howgate, la prima negli ultimi vent’anni dedicata curatrice Lydia Yee. Gli artisti esposti espandono e destabilizzano idee di identità ai disegni dell’artista britannico. «La sua costante e continua ingegnosità nel disegnare precostituite mediante la rappresentazione di figure indeterminate e corpi dipinti ritratti cita tanto la tradizione quanto l’innovazione tecnologica: da Ingres all’iPad», afferma solo parzialmente». Fra questi, la londinese Cecily Brown, i cui paesaggi di il direttore Nicholas Cullinan. In mostra circa 150 lavori da collezioni internazionali che corpi intrecciati si ispirano tanto alla storia dell’arte quanto alla pornografia; e il tracciano l’evoluzione del disegno di Hockney nell’arco di cinque decenni; tutti quanti keniota Michael Armitage, le cui tele «alla Gauguin» raccontano le sanguinose ritratti, i cui soggetti sono l’artista stesso e un intimo gruppo di amici e familiari: la madre, lotte politiche dell’Africa orientale (nella foto, «Kampala Suburb», collezione la musa Celia Birtwell (nella foto, «Celia, Carennac, August 1971»), il curatore Gregory privata, Londra). E ancora Nicole Eisenman, Sanya Kantarovsky, Tala Madani, Evans e lo stampatore Maurice Payne. Le opere presentano tecniche disparate: matita, Ryan Mosley, Christina Quarles, Daniel Richter, Dana Schutz e Tschabalala pastello, inchiostro, penna, acquarello e applicazioni digitali; notevoli i ritratti degli anni Self, quest’ultima la più giovane del gruppo, nata ad Harlem trent’anni fa. ’80 eseguiti con mosaici di Polaroid, strategia che consentì all’artista di «disegnare con «Impiegando tecniche digitali, traendo i propri soggetti da fonti online, o servendosi la macchina fotografica», creando così composizioni di ispirazione cubista che rendono di una prospettiva appiattita che ricorda la superficie di uno schermo, questi omaggio a Picasso. Esposti anche nuovi ritratti e alcuni fra i primi disegni di Hockney, mai artisti, continua la Yee, creano nuove possibilità per la figurazione in un’epoca in mostrati prima, come i taccuini dei giorni di scuola a Bradford, la citta natia, negli anni ’50.

cui la tecnologia sta trasformando corpi e relazioni». q F.Flo. Foundation Hockney Richard Schmidt Collection The David Foto: Hockney. © David

18 | IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 E STATI UNITI

IL GIORNALE DELLE MOSTRE

NEWberg e Le Corbusier con cui Nivola YORK Dorothea, parole e immagini Cooper Unit condivise per un periodo lo studio) e diventarono parte dell’élite cultu- New York. «Tutte le fotografie, non solo quelle rale. Una mattina, fuori dalla loro cosiddette “documentarie”, e in realtà tutte le NYvola City casa di East Hampton, a Long Island, fotografie sono documentarie e appartengono Quarant’anni di progetti newyorkesi NY, trovarono una bicicletta rossa a qualche luogo, hanno un posto nella storia, lasciata in regalo per il loro piccolo possono essere rafforzate dalle parole». Questa dell’artista sardo Pietro, con su un biglietto che diceva affermazione, fatta da Dorothea Lange in «Per Pietro da Jackson»: «Jackson» era un’intervista del 1960, anticipa una serie Pollock che abitava a pochi minuti di di riflessioni teoriche che da lì a pochi anni distanza con la moglie Lee Krasner nasceranno attorno alla fotografia all’interno e che regolarmente frequentava la della corrente concettuale, mettendone loro casa. A New York Nivola creò la fortemente in discussione proprio la maggior parte delle sue celebri scul- presunzione di documentare il reale. Nonostante ture ma anche 21 importanti proget- il lavoro della Lange si inserisca ancora in un periodo di grande fiducia nei ti di arte pubblica (tra cui la decora- confronti delle capacità descrittive di questo linguaggio, e nonostante i zione per lo showroom di Olivetti suoi siano alcuni degli scatti più iconici del ’900, il testo è spesso usato a della Fifth Avenue) in collaborazione integrazione dell’immagine. Lo si nota dalla cura riposta nelle sue didascalie, con architetti e urbanisti, distribuiti ma anche dai saggi fotografici pubblicati su «LIFE Magazine» e dal libro An tra i cinque quartieri cittadini e di American Exodus (1939), dove le parole delle persone ritratte diventano la cui 17 si trovano ancora nella loro de- lente attraverso cui leggere la crisi economica degli anni ’30. Da subito la stinazione originale. Ora la Arthur Lange usa la fotografia per denunciare la situazione in cui versava la parte più A. Houghton Jr. Gallery dell’Uni- povera della popolazione americana, e sfrutta la parola come amplificatore di versità Cooper Union, a cura di questo messaggio. Un appassionato interesse per l’umanità che riesce ad Steven Hillyer, direttore della Irwin assecondare anche attraverso la partecipazione alla più grande campagna S. Chanin School of Architecture Ar- di documentazione fotografica delle zone rurali degli Stati Uniti, indetta nel chive at The Cooper Union e dell’ar- 1932 dalla Farm Security Administration per conto del governo americano. chitetto Roger Broome, presenta la È in quest’occasione che realizza «Migrant Mother» (nelal foto), il suo scatto mostra «Nivola in New York: Figu- più celebre, esposto nella prima grande mostra che il MoMA le dedica a più Foto di Norman OberferstFoto il rilievo «Gruppo di inquilini» (1955) per la lobby della casa di Raymond Loewy re in the Field» che, attraverso ma- di cinquant’anni dalla grande retrospettiva realizzata a un anno dalla morte, sulla Fifth Avenue quette, sculture, disegni originali, fo- avvenuta nel 1965. Intitolata «Dorothea Lange: Words & Pictures» e visibile tografie e altri oggetti, racconta, per dal 9 febbraio al 9 maggio, l’esposizione raccoglie circa cento scatti della New York. A New York, dove fuggiro- contatto con il movimento di Giu- la prima volta, la storia di questi pro- collezione del museo, realizzati in tutto l’arco della sua carriera. Le parole a no e si stabilirono nel 1938, Ruth e stizia e Libertà dei fratelli Rosselli), getti che Nivola realizzò, nell’arco cui si riferisce il titolo, tuttavia, non sono solo quelle che la Lange ha speso a Costantino Nivola trovarono la liber- trovarono una casa per sempre, una di quarant’anni, per New York. Una sostegno della propria causa, ma anche quelle delle lettere, delle pubblicazioni tà dalle leggi razziali e dalla perse- comunità di amici tra i più impor- guida tascabile gratuita ideata per la storiche e dei tanti altri materiali d’archivio esposti, a cui si aggiungono i punti cuzione politica (Ruth era ebrea e tanti intellettuali e artisti della loro mostra aiuterà i visitatori a vedere i di vista contemporanei degli artisti, studiosi, critici e scrittori. q Monica Poggi

Costantino antifascista e in stretto generazione (da Calder a Saul Stein- lavori in situ. q Viviana Bucarelli © Riproduzione riservata Messico e Usa: nessun muro tra i muralisti

New York. Frutto di un decennio di ricerca Ketchup su carta Frieze hollywoodiana accademica e di importanti prestiti internazionali, la mostra «Vida Americana: Mexican Muralists Los Angeles. Los Angeles. Dopo l’appuntamento Remake American Art, 1925-1945», dal 17 febbraio Famigerato londinese di ottobre, dal 14 al 16 al 17 maggio al Whitney Museum, intende riscrivere per i video, le febbraio Frieze torna a Los Angeles per un capitolo della storia dell’arte statunitense, sculture e le la seconda edizione della fiera nella Le prime americane quello che va dalla metà degli anni Venti alla fine performance megalopoli californiana. Medesime la del secondo conflitto mondiale, riconoscendo la che sfidano location, i Paramount Pictures Studios Washington. Dopo Minneapolis e profonda influenza di una generazione di artisti i limiti del di Hollywood, e la direzione artistica, Nashville, «Hearts of Our People: messicani sui pittori americani dell’epoca. «Esclusa «buon gusto», sotto la supervisione di Bettina Korek. Native Women Artists», la prima dalle canoniche narrazioni dell’arte moderna negli il 75enne Paul Circa 70 le gallerie partecipanti (meno grande collettiva dedicata all’arte Stati Uniti, l’eredità dei muralisti messicani dà forma a una visione più ampia del

Cortesia dell’artista e Hauser & Wirth McCarthy della metà rispetto a Frieze London); fra delle donne indigene nordamericane, modernismo», spiega Barbara Haskell, curatrice della mostra insieme a Marcela è fra i più noti e controversi artisti le new entry, Gavin Brown’s enterprise sbarca a Washington, presso la Guerrero, Sarah Humphreville e Alana Hernandez. Con 200 lavori tra dipinti, americani. «Mi interessano le caricature, (New York/Roma), Gladstone (New Renwick Gallery dello Smithsonian affreschi staccati, film, sculture, stampe, fotografie e disegni, realizzati da oltre da Miss Piggy a Braccio di Ferro, in York/Bruxelles), Goodman (Londra/ American Art Museum. Un importante 60 artisti americani e messicani, l’esposizione occupa l’intero quinto piano del quanto costruzioni culturali», dichiara Johannesburg/Città del Capo), progetto espositivo (dal 21 febbraio museo newyorkese. Imperdibili le opere dei «los tres grandes», i muralisti Diego l’artista, per il quale cultura alta e Skarstedt (New York/Londra) e Xavier al 17 maggio, a cura di Jill Ahlberg Rivera, José Clemente Orozco e David Alfaro Siqueiros: il primo autore dell’epico bassa non hanno distinzioni, essendo Hufkens (Bruxelles). Tre, invece, le Yohe e Teri Greeves), che si propone murale per il Detroit Institute of Arts (1932), documentato in mostra attraverso entrambe simboliche rappresentazioni italiane: le milanesi Kaufmann Repetto di reinserire la produzione artistica fotografie panoramiche e touchscreen, e degli affreschi (distrutti) per il Rockefeller di un’America consumistica e e Massimo De Carlo, e la torinese nativa nella narrazione storico Center, di cui in mostra si possono ammirare due studi originali; l’ultimo, ipercapitalista. Ed è contro i valori della Franco Noero. Novità del 2020 è Focus artistica ufficiale. 82 i lavori in Siqueiros, il più radicale dei tre, e fondatore dell’Experimental Workshop vicino società americana, pervasa da una LA, piattaforma che raccoglie gli stand di mostra, dall’antichità ai giorni nostri, a Union Square nel 1936, che influenzò persino Pollock nell’elaborazione del violenza latente e da un moralismo 13 gallerie locali emergenti, fra cui as-is. creati attraverso media disparati (da dripping. Fra gli artisti americani in mostra, Thomas Hart Benton, Philip Guston, repressivo, che McCarthy sguaina la la, Charlie James Gallery e Various Small tessuti a sculture, ceramiche, film Charles White e Harold Lehman, per i quali i muralisti messicani fornirono un sua pungente ironia. Dal 2 febbraio al Fires; mentre Deutsche Bank, sponsor e fotografie), e giunti nella capitale modello per rappresentare scene di ispirazione socio-politica. q F.Flo. 10 maggio l’Hammer Museum dedica principale della fiera, lancia il Frieze Los statunitense grazie a prestiti concessi una mostra ai disegni e lavori su carta Angeles Film Award, la cui mission è da oltre trenta istituzioni e collezioni dell’artista, forse uno degli aspetti supportare giovani filmmaker losangelini. private. Suddivisa in tre sezioni Ubuesco e patafisico meno noti della sua produzione. «Paul Frieze Projects, la sezione più innovativa, tematiche, l’esposizione offre una New York. Il genio irriverente di Alfred Jarry, padre dello «sgorbio irritante» Ubu McCarthy: Head Space, Drawings, mette in scena i progetti di 16 artisti, panoramica della variegata arte di roi (celeberrimo l’incipit: «Merdre») e della Patafisica, «la scienza delle soluzioni 1963-2019», a cura di Aram Moshayedi tra installazioni site specific, video e queste comunità, sottolineando il ruolo immaginarie», ha spianato la strada a Dada, Surrealismo, Futurismo, Teatro e Connie Butler, propone 600 lavori, performance. «Per questa seconda creativo e di trasmissione culturale dell’Assurdo e Modernismo. Una vita tanto scoppiettante quanto breve, la sua, tratti dall’archivio personale di McCarthy: edizione di Frieze Projects volevamo ricoperto dalle donne all’interno segnata dagli eccessi (morì a 34 anni, nel 1907). Al drammaturgo, filosofo, una pratica, quella del disegno, di rendere più globale la selezione degli delle società indigene. Tutti i pezzi critico, artista, romanziere (nonché burattinaio e ciclista) francese, The Morgan cui l’artista si serve come strategia artisti, riflettendo nello specifico sulla esposti sono accompagnati da testi Library & Museum dedica fino al 10 maggio la mostra «Alfred Jarry: The concettuale, per elaborare e sviluppare relazione tra Los Angeles e le Americhe», e didascalie in inglese e in idioma Carnival of Being», a cura di Sheelagh Bevan, nata della recente donazione opere e idee. I temi e soggetti di spiegano le curatrici Rita González e locale, nel tentativo di presentare i al museo di circa 300 libri e manoscritti della tali lavori su carta sono i medesimi Pilar Tompkins-Rivas. Fra i lavori esposti, lavori attraverso il linguaggio specifico collezione patafisica di Robert J. e Linda Klieger delle sue performance e installazioni: un video di Jonathas de Andrade, di ciascun’artista. Dopo Washington, Stillman. A questi si affiancano dipinti e stampe di violenza, sessualità e morte, il tutto che offre un ritratto della popolazione la mostra viaggerà a Tulsa, ospitata artisti che di Jarry furono amici, come Rousseau, infarcito di riferimenti politici e icone brasiliana al di là di suddivisioni di dal Philbrook Museum of Art da giugno Bonnard e Toulouse-Lautrec, o che del suo estro pop, tratte da Hollywood, cartoni animati, genere, classe e razza, e i a settembre. hanno subito il fascino, come Duchamp, Miró, favole e soap opera. Molteplici le banner di Gabriella Sánchez, Nella foto, Ernst e Kentridge. Non mancano illustrazioni e tecniche artistiche: carboncino, grafite, intrisi di riferimenti culturali «Fringe» (2008) collage dello stesso Jarry (nella foto, »Répertoire inchiostro, collage e persino sostanze chicani. Nella foto, un di Rebecca des Pantins: La chanson du décervelage», 1898, organiche, quali ketchup e burro intervento di Barbara Kruger Belmore. con Claude Terasse) e le sue sperimentazioni d’arachidi. Nella foto, «Self-Portrait» nell’edizione 2019 di Frieze q Federico tipografiche. q A.M.F.

q q Cortesia di Mark Blower, Foto: Mark Blower/Frieze (1963). F.Flo. Los Angeles. F.Flo. Florian Chiu. Cortesia di Janny York Foto New Morgan Library & Museum,

IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 19 E FRANCIA A cura di Luana De Micco, autrice di tutti gli articoli salvo diversa indicazione

IL GIORNALE DELLE MOSTRE Palais de Tokyo PARIGI Labirinti tessili Ulla von Brandenburg tra tende e sipari

Parigi. L’universo del teatro, le sue convenzioni e il suo immaginario, hanno ispirato Ulla von Brandenburg per la monografica che il Palais de Tokyo le dedica dal 21 febbraio al 17 maggio. La sua installazione è un’opera totale, che si sviluppa lungo un percorso

di video, performance e sculture, e immersiva, in cui Casino Luxembourg. Cortesia Andrés Lejona, dell’artistaFoto Parigi e di Art:Concept, lo spettatore è invitato a «penetrare». L’artista tedesca Un «labirinto di tessuto» di Ulla von Brandenburg (Karlsruhe, 1974) vive e lavora ormai in modo stabile dal 2005 a Parigi (dove è rappresentata dalla galleria Art:Concept). I suoi temi di predilezione sono il movi- mento, il colore, la musica, il tessuto, la scena. Ulla von Hervé e l’architetto Brandenburg invita il visitatore del museo parigino a entrare subito nell’installazione, facendogli attraversa- Roissy. Fino al 23 febbraio la Villa Savoye ospita la mostra «Lucien Hervé. re una serie di tende colorate, blu, rosse, gialle, nere, Geometrie sotto la luce», organizzata dal Jeu de Paume di Parigi, in collaborazione nelle quali ha ritagliato dei cerchi. Una sorta di prima con il Centre des Monuments nationaux. La mostra ricorda i 70 anni dall’incontro immersione nel colore. Seguono poi cinque ambienti, tra il fotografo francese, morto a 96 anni nel 2007, e Le Corbusier (1887-1965), anch’essi fatti di tessuti colorati, delle «capanne a geome- che progettò la residenza nella periferia di Parigi in puro stile razionalista tra © Archivio Mario Sironi di Romana «Ritratto del fratello Ettore» (1910 ca) di Mario Sironi tria incerta, secondo il curatore della mostra, il critico il 1928 e il 1931. Dopo aver visto il reportage realizzato da Hervé all’Unità d’arte Yoann Gourmel, ognuna delle quali presenta una d’abitazione di Marsiglia, Le Musée Marmottan Monet funzione o una temporalità: azione, figura, rituale, notte, habi- Corbusier chiese al fotografo tat». Tra questi ambienti, una volta alla settimana e per di lavorare per lui e nacque tutta la durata della mostra, si esibiscono dei ballerini così una lunga collaborazione. Sognava l’Italia del Théâtre du Peuple di Bussang. Il percorso si chiude La mostra, con una selezione L’amore, ricambiato, di Cézanne su una nota onirica con un «labirinto di tessuto» di un limitata di scatti in bianco e intenso blu dove perdersi e dove il dentro e il fuori si nero, nasce da un importante per il nostro Paese (che non visitò mai) confondono. «Il tessuto, spiegava Ulla von Brandenburg lavoro di ricerca negli archivi in un’intervista del 2018, mi permette di camuffare, di na- del fotografo, realizzato dalla scondere, di vestire il cubo bianco del museo e in questo modo curatrice Imola Gebauer per di modificare il sistema di valori e le strutture del pensiero. Uso riaprire il dialogo tra i due. Parigi. Cézanne non viaggiò mai in Italia ma si ispirò ai gran- i tessuti per creare spazi nei quali si può immaginare di trovar- Nella foto, «Observatoire», © Riproduzione riservata di maestri italiani del ’500 e ’600 che scoprì e studiò nelle si altrove, di cadere, per così dire, in altri mondi». © Lucien Hervé Delhi, India, 1955. numerose visite al Louvre e ai musei di Aix-en-Provence, la sua città. Il Musée Marmottan Monet si sofferma per la prima volta su questa influenza con la mostra «Cézanne e i maestri. Sogno d’Italia», dal 27 febbraio al 5 luglio, re- Centre Pompidou Parigi. L’inaugurazione del nuovo dedicata alla ricerca artistica sul- sa possibile grazie ai prestiti di una quarantina di musei di Centre Pompidou-Shanghai, lo scor- le neuroscienze. Ospite del Centre tutto il mondo. Considerato il precursore del Postimpressio- so novembre, ha aperto le porte del Pompidou questa volta è Jeremy nismo e del Cubismo, Cézanne (1839-1906) si nutrì innanzi- museo parigino alla scena artistica Shaw, artista canadese di base a tutto di pittura veneziana. Con Bassano (di cui reinterpretò In trance cinese contemporanea. La prima ar- Berlino, affascinato dai meccanismi il «Ritratto di Antonio da Ponte», conservato al Louvre) con- Dalla tradizione cinese all’AI tista cinese a essere presentata a Pa- della percezione, alla sua prima mo- divise lo stesso approccio al colore, e da Tintoretto riprese rigi è Yuan Jai (Chongqing, Sichuan, stra francese. Shaw presenta il suo la stessa drammaticità. «Le Meurtre» («L’Omicidio»), infatti, 1941) figura centrale della scena di nuovo progetto immersivo «Phase che Cézanne realizzò intorno al 1870, in arrivo da Liverpool, Taiwan, città dove vive e lavora. Nel- Shifting Index» (galleria 3), una serie dialoga con il «Compianto sul Cristo morto» di Tintoretto, la sala Focus dal 5 febbraio al 27 di fotografie caledoscopiche con sce- del 1580 circa, conservato al Musée des Beaux-Arts de Nancy. aprile una mostra allestisce i suoi ne di trance religiose e una grande Cézanne risentì anche dell’influenza della scuola napoleta- quadri di grande formato popolati installazione video-sonora con sette na e della sua ricerca sul chiaroscuro (è allestito un «Pro- da bestiari fantastici e paesaggi lus- monitor e immagini di ballerini che feta» del Maestro dell’annuncio ai pastori, artista anonimo sureggianti. L’artista, che mescola si muovono al ritmo di rituali ca- del Barocco italiano) e della scuola romana, in particolare tradizione e modernità, lavora a in- tartici. Allo stesso tempo, la mostra di uno dei suoi allievi francesi più celebri, Nicolas Poussin. chiostro su seta e porta avanti un’in- «Neuroni. Le intelligenze simu- Se tutta la prima sezione della mostra è dedicata alle in- teressante ricerca sul colore, molto late» (galleria 4) espone, tra l’altro, fluenze del passato, la seconda parte analizza le influenze vivo, a partire da pigmenti natura- le opere psichedeliche di Richard che l’opera di Cézanne avrà a sua volta sui maestri italiani li. Dal 26 febbraio al 20 aprile il Aldcroft, il casco Mind Expander del del ’900. Sono allestite opere di Boccioni, Morandi, Carrà e Musée National d’art moderne ospi- gruppo di Vienna Haus-Rucker-Co, lo splendido «Ritratto del fratello Ettore» di Sironi (1910 ca). ta anche la rassegna «Mutations/ i lavori del musicista Alvin Lucier e © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata q Luana De Micco Un fotogramma di «Phase Shifting Index» (2020) di Jeremy Shaw Berlino GALERIE, © KÖNIG Créations», alla quarta edizione, della videoasta cinese Lu Yang.

Parigi. Il titolo della nuova mostra che il Jeu de Paume miliardi di immagini. Nella sezione «Stock», Andreas Gur- Jeu de Paume presenta dall’11 febbraio al 7 giugno è provocatorio: «Il sky si interroga sull’egemonia dei giganti del web e sulla supermercato delle immagini». Il museo parigino in- commercializzazione della cultura con la foto monumen- tende così confrontarsi con il problema dell’«onnipresenza» tale di uno dei giganteschi depositi di Amazon (2016). Evan Prigionieri dell’iconomia e della «sovrapproduzione» dell’immagine nelle nostre vite. Roth tappezza le pareti del museo con le immagini del Il supermercato delle immagini Un mondo, con tre milioni di foto e video che circolano web memorizzate nel suo computer dal giorno della na- e si condividono ogni giorno sui social network, che si scita di sua figlia («Since you were born», 2019-2020). Nella avvicina sempre più allo «spazio al cento per cento in mano sezione «Lavoro», è allestita una recente edizione dei «Tele- all’immagine» predetto un secolo fa Walter Benjamin. La phone Pictures» di László Maholy-Nagy che nel 1923 aveva mostra presenta circa 60 opere di una cinquantina di arti- immaginato i primi quadri realizzati a distanza. Di Martin sti, storici, affermati o emergenti, da Sophie Calle a Mau- Le Chevallier è «Clicworkers» (2017), un video che raccoglie rizio Cattelan, da Sergei Eisenstein a Kazimir Malevic, da le testimonianze degli «operai del digitale» che producono Richard Serra a Li Hao e Evan Roth, in cinque sezioni, dove like. La dimensione del denaro è presente nel breve film disegni, video, installazioni multimediali si affiancano a del 1928 di Hans Richter sull’inflazione e nelle recenti in- lavori fotografici. È stata curata dal filosofo Peter Szendy, stallazioni murali di Máximo González con banconote fuo- autore di Le supermarché du visible. Essai d’iconomie (pubblica- ri corso («Degradación», 2010). C’è poi la questione degli to da Éditions de Minuit nel 2017), che elabora la nozione scambi e della circolazione delle immagini. Trevor Paglen di «iconomia», intesa come la «dimensione economica del- si è immerso nell’Oceano Pacifico per fotografare la rete di la vita delle immagini», interrogandosi su questioni che cavi ad alta velocità che trasporta i dati di tutto il mondo © Andreas Gursky / Cortesia© Andreas Gursky dell’artista e 2019 Sprüth Magers / ADAGP,

«Amazon» (2016) di Andreas Gursky vanno dalla gestione al trasporto allo stoccaggio di questi («NSA-Tapped Undersea Cables», 2016). © Riproduzione riservata

20 | IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 IL GIORNALE DELLE MOSTRE PARIGI E FRANCIA Mamamea! Commedie di Eduardo Basta nero, avanti pop La vita in una bolla Nel ventre della piovra Parigi. Marian Parigi. «La pittura è in qualche modo Parigi. Chantal Crousel presenta fino Goodman letteraria. È in questo senso che lavoro al 29 febbraio la collettiva «Seen in a presenta fino sui miei temi. C’è un’inizio, una fine, crystal ball». Il titolo s’ispira al «Giardino al 20 marzo dei personaggi, l’ambiguità tipica dei delle delizie» di Hieronymus Bosch «The Earth, romanzi», aveva spiegato Eduardo conservato al Prado di Madrid: chiuso, the Temple Arroyo nel 2017. L’artista spagnolo, il trittico mostra la nascita del nostro and The figlio della guerra, esponente di spicco pianeta raffigurato come una bolla Gods», una del movimento della Figurazione che galleggia nel vuoto. Nel pannello monografica di narrativa ma anche scrittore, aveva centrale, tra i tanti personaggi e le figure James Welling cominciato alcuni anni prima, nel 2014, fantastiche, c’è anche una coppia, un che allestisce a lavorare sul tema della memoria e uomo e una donna nudi, che fluttuano in

© Cortesia Parigi dell’artista e Marian Goodman Gallery, alcune serie a costruire una sorta di autobiografia un globo trasparente. Attraverso opere

di fotografie recenti, realizzate tra il a partire da un testo che conosceva di Abraham Cruzvillegas, Mona Hatoum, © Giacomo Cosua 2018 e il 2019. Sono soprattutto foto molto bene e che lo ispirava: la Jean-Luc Molène o Wolfgang Tillmans, Tolosa. La videoinstallazione «Deep di antichità scattate al Metropolitan di Comédie humaine, complessa opera la galleria parigina offre al visitatore see blue surrounding you» di New York e nei siti archeologici greci. letteraria composta da oltre 140 Makinson at Prudence Cuming Associates Ltd. di Antony © Foto Cortesia dell’artista e Galerie Nathalie Obadia Parigi/Bruxelles. spunti per «trascendere l’universo». Laure Prouvost (nella foto), scelta L’artista statunitense (Hartford, 1951), testi, tra romanzi, novelle e saggi, Parigi. Fiona Rae espone fino al David Douard e Liliane Lijn invitano per rappresentare la Francia alla esplora le molteplici possibilità offerte che Honoré de Balzac compose come 7 marzo i suoi ultimi lavori alla a superare ciò che è familiare per Biennale di Venezia del 2019, è dalle tecnologie e porta avanti ricerche un tutto tra il 1830 e il 1856. Arroyo galleria Nathalie Obadia. La mostra esplorare meglio il reale. Del messicano in mostra al museo Les Abattoirs radicali sul colore e sulla luce. «Ho aveva così realizzato una serie di «Abstracts» allestisce una serie inedita Cruzvillegas si ricorda «Empty Lot», fino al 31 maggio. È una sorta fotografato per la prima volta le antichità ritratti, dei personaggi dei romanzi di tele e opere su carta «più intime», monumentale installazione del 2016 alla di viaggio iniziatico, tra realtà greche e romane al Metropolitan ma anche di Balzac (uno nella foto), studi preliminari alle sue pitture Tate Modern di Londra: qui è esposto e finzione, che partendo dalla Museum nel 2018, ha raccontato. Lo in parte presentati per la prima realizzati a gouache o acquerello, «Empty Lot (5)» (2015), una «lampada» in periferia di Parigi attraversa tutta scatto più suggestivo di quel giorno volta nel 2015 a Madrid. La serie è raramente presentati al pubblico. materiali di riciclo. Le opere di Anri Sala la Francia, passando per Roubaix, rappresentava il busto sfigurato di Giulia incompiuta: l’artista è morto a 81 L’artista britannica, nata a Hong Kong e Willem de Rooij superano i limiti fisici al Nord, e giù verso Marsiglia, fino Mamamea, nobildonna siriana madre anni il 14 ottobre 2018 nella sua nel 1963, vive e lavora a Londra, dove della materia, così come «Pli» (2012), alla laguna veneziana. Un’opera dell’imperatore Alessandro Severo. Il Madrid. Quei lavori sono ora esposti si è diplomata al Goldsmith College e in cristallo rosso di La Granja, opera di d’arte totale, immersiva, in cui suo viso era molto rovinato ma gli occhi («La Commedia umana di Eduardo ha fatto parte dei Young British Artists. José María Sicilia, artista spagnolo che si mescolano lingue diverse (i brillavano e sembravano guardare Arroyo», dal 6 febbraio al 10 maggio) Nel Regno Unito, dove è molto attiva, si interroga sullo spazio immateriale tra dialoghi sono in francese, arabo, dritto dentro ai miei». Una selezione alla Maison de Balzac, la casa parigina le sue opere sono state esposte nel arte e vita. Di Tillmans sono allestite le italiano, inglese, olandese) e di quegli scatti della statua è ora dove lo scrittore visse tra il 1840 e 2017 sia alla Royal Academy of Art enigmatiche foto («Verschalung», 2012), riflette sulle nozioni di generazione allestita nella galleria di rue du Temple. il 1847 e lavorò senza sosta al suo che al Birmingham Museum and Art mentre del britannico Hassan Khan è e di identità. Sullo sfondo c’è Welling li ha lavorati reinventando la capolavoro. Il progetto di Arroyo, ha Gallery. L’universo pittorico di Rae «The Knot» (2012), una «corda annodata» il concetto di «società liquida», tecnica ottocentesca della calotipia, spiegato il museo (di recente al centro rientra in uno stile pop-astratto che di vetro. Come le sculture di Mona formulato dal sociologo Zygmunt facendo assumere, tramite procedure di ampi lavori di ristrutturazione), era si alimenta di molteplici riferimenti, Hatoum essa evoca «la cristallizzazione Bauman per definire il nostro digitali, colori innaturali al soggetto. La di preparare un’edizione illustrata della dalla cultura popolare al digitale, dell’istante». Gli artisti mettono in scena mondo postmoderno, dominato stessa tecnica è stata poi applicata Comédie dalle visioni surrealistiche di Yves dimensioni parallele, come il globo di e indebolito da uno sfrenato ad altre statue. Dopo la visita al humaine: Tanguy agli elementi figurativi ludici di cristallo di Melik Ohanian («Futuring individualismo e dall’immediatezza. Metropolitan, Welling è partito per la sarebbe stato Takashi Murakami ispirati ai manga. (cosmos)», 2011). Di Tomoko Sauvage è La piovra per la Prouvost diventa Grecia e ad Atene ha scattato migliaia «il primo Dal 2014 le sue tele sono coreografie «In Curved Water» (2010), un’esperienza «la metafora delle origini del nostro di immagini di siti archeologici. Gli tentativo al limite del figurativo con arabeschi sonora contemplativa composta da un pianeta e del nostro sistema scatti dell’Acropoli in bianco e nero di illustrare pittorici raffinati come calligrafie, in blocco di ghiaccio sospeso su una coppa nervoso. Il mio progetto, ha «mi ricordano, ha detto, gli album delle l’opera da linea con la sua idea di pittura intesa di porcellana (nella foto). spiegato, propone un’immersione prime spedizioni archeologiche». Nella parte di come «magia romantica». In un primo nel ventre di un animale tentacolare foto «Sculpture of a Man», 2019 un grande tempo ha privilegiato i toni del grigio, poco conosciuto per ritrovare noi

q Luana De Micco © Eduardo Arroyo artista». eliminando poi il nero a favore del stessi». Laure Prouvost è nata a colore, soprattutto i toni pastello. Croix-Lille (Francia del Nord), nel Ne emergono immagini ovattate e 1978. Vive tra Anversa e Londra surreali. «Ritengo che questi quadri e nel 2013 ha ottenuto il Turner siano i discendenti contemporanei Prize. Nel 2016 i suoi lavori sono La sindrome di Stendhal dei pionieri modernisti dell’astrazione, stati esposti all’HangarBicocca a cura di Giovanna Poletti Spadafora come Kandinskij, passando più per di Milano, nel 2018 il Palais de la Pop art che per l’Espressionismo, Tokyo di Parigi le ha dedicato dice. Le mie tele sono iperastratte (…). una personale. Dopo Annette Il vino è molto meglio! Una pittura astratta è per definizione Messager (2005) e Sophie Calle «Enea reso immortale da Venere» 1685 di Luca Giordano. “una descrizione così viva o grafica da (2007), è stata la terza artista Visto nella mostra «Luca Giordano, le triomphe de la peinture napolitaine», al suggerire un’immagine mentale”. Al donna a rappresentare la Francia Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la ville de Paris fino al 23 febbraio. contempo essa allontana lo spettatore a Venezia. Dopo Tolosa, la mostra #Stendhalsyn dalla sua contemplazione d’immagini sarà allestita la prossima estate mentali vive, poiché insiste sulla sua al Lam-Musée d’art moderne di presenza immediata nel mondo». Nella Villeneuve-d’Ascq.

foto «Abstract 5», 2019. Cortesia Photo Jens Ziehe Parigi. dell’artista e Galerie Chantal Crousel,

Pantaloni autostiranti

Parigi. David Salle espone fino al 29 febbraio le sue ultime opere, una serie di dodici quadri, alla galleria Thaddaeus Ropac (Marais, rue Debelleyme) in una mostra dal titolo ironico «Self-ironing Pants and other Paintings». Si ritrova lo stile dell’artista postmodernista che gioca su piani diversi, giustapponendo immagini tratte da ambiti molteplici (dalla moda al cinema all’arte classica), creando un universo frammentario che rinvia alla Pop art e al Surrealismo. Originario dell’Oklahoma, Salle, 68 anni, che vive e lavora a Brooklyn dagli anni ’70, questa volta ha ripreso delle caricature degli anni ’50 tratte dalle pagine del «New Yorker» inserendo elementi di oggetti quotidiani zoomati in modo innaturale. L’artista rimette in discussione il concet- to stesso di narrazione intepretando con humour quel flus- so costante, irregolare, simultaneo di pensieri e immagini che caratterizza la nostra società. La galleria spiega così: «Combinando immagini solo in apparenza senza rapporto l’una rispetto all’altra – auto, cibi, sigarette, tazze di caffè – Salle gioca con l’attesa estetica dello spettatore. Attira il suo sguardo simultaneamente su più elementi che creano effet- ti stilistici contrastanti, traducendo talvolta una dinamica di accelerazione o di rallentamento, tra realismo e astrazione». David Salle ha studiato al California Institute of the Art sotto la direzione di John Baldessari, il maestro dell’arte concettuale scomparso a gennaio. La sua prima mostra importante in un museo risale al 1983, al Boijmans van

Beuningen di Rotterdam. Nella foto «Homothetic». © Galleria Thaddaeus Ropac

IL GIORNALE DELL’ARTE NUMERO 405 FEBBRAIO 2020 | 21 22 IL GIORNALE DELL’ARTE Numero 405, febbraio 2020

Calendario ITALIA Da vedere a febbraio Il calendario aggiornato quotidianamente dei principali eventi in Italia e nel mondo è consultabile sul sito web di «Il Giornale dell’Arte» all’indirizzo www.ilgiornaledellarte.com/vederenelmondo

ANCONA Pino Musi ➤ 31 marzo Palazzo Medici Riccardi La fotografia di ricerca Looking for Monna Lisa ➤ 29 mar. Perugino 6 febbraio ➤ 30 aprile La Regina Madre dell’Occidente nel Mole Vanvitelliana-Mus. Tattile Omero CARRARA Picasso. Foto di E. Quinn ➤ 1 mar. 26 febbraio ➤ 22 marzo PESARO Musei Vaticani-Braccio di C. Magno giardino degli immortali ➤ 22 mar. Maria Montessori Bruno Munari. CARMI - Villa Fabbricotti Palazzo Pitti Palazzo Reale Biblioteca Oliveriana La grafica del Novecento nella MEF - Museo Ettore Fico Toccare la bellezza ➤ 8 marzo Canova a Carrara ➤ 10 giugno Le calzature antiche e la loro La coll. Thannhauser ➤ 8 marzo Guardando Dürer ➤ 16 febbraio Collezione dei Musei ➤ 29 feb. Brasil! ➤ 16 febbraio fortuna nel Novecento ➤ 19 aprile Van Cleef & Arpels ➤ 23 febbraio Mus. Bilotti-Aranciera Villa Borghese Massimo Vitali 26 feb. ➤ 5 lug. AOSTA CASALECCHIO SUL RENO Centro Arti Visive Pescheria Palazzo Strozzi Georges de la Tour 7 feb. ➤ 7 giu. Gianni Politi ➤ 15 marzo Childhood ➤ 16 febbraio Musei Reali - Sale Chiablese MAR - Museo Arch. Regionale Casa delle Culture ➤ ➤ Fornara e il Divisionismo ➤ 15 mar. Tomas Saraceno 21 feb. 19 lug. Pirelli Hangar Bicocca Museo dell’Ara Pacis Konrad Magi 8 marzo Via libera per volare 21 feb. ➤ 1 mar. Palazzo Vecchio Cerith Wyn Evans ➤ 23 febbraio PIACENZA Sergio Leone ➤ 3 maggio Museo Accorsi - Ometto Centro Saint-Bénin ➤ ➤ Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi Olivo Barbieri ➤ 19 aprile CASALMAGGIORE Gli arazzi di Cosimo I 29 ago. 2021 Trisha Baga 19 febbraio 19 luglio Museo delle mura Vittorio Corcos ➤ 16 febbraio Museo Diotti Nel palazzo di Cosimo ➤ 15 marzo Triennale di Milano La rivoluzione siamo noi. Ra-ta-ta-bang si gioca ➤ 1 marzo Museo Nazionale del Cinema ASCOLI PICENO Leonardo da Vinci nella casa di Villa Bardini Koo Jeong A ➤ 16 febbraio Collezionismo italiano Museo di Roma Da Cinecittà a Hollywood i costumi Forte Malatesta Giuseppe Diotti ➤ 13 aprile Enigma Pinocchio. Da Giacometti a Giancarlo De Carlo ➤ 29 marzo contemporaneo ➤ 24 maggio Canova. Eterna bellezza ➤ 15 mar. di Annamode 14 feb. ➤ 15 giu. Gino De Dominicis 22 feb. ➤ 7 giu. ➤ ➤ XNL Piacenza Contemporanea CATANIA LaChapelle 22 marzo Francesca Torzo 29 marzo Museo di Roma in Trastevere Museo Naz. del Risorgimento Italiano Palazzo dei Capitani del Popolo Corrado Levi ➤ 23 febbraio La rivoluzione siamo noi. Taccuini romani ➤ 23 febbraio Fotografie. Tiziana e Gianni T. Pericoli (1970-2018) ➤ 3 mag. Fondazione Brodbeck FONTANELLATO Collezionismo italiano ➤ Labirinto della Masone Acquario civico Mus. Villa Torlonia-Casina d. Civette Baldizzone ➤ 30 agosto Ryan Mendoza 1 marzo Maria Cristiana Fioretti ➤ 8 marzo contemporaneo ➤ 24 maggio Garth Speight ➤ 22 marzo ASTI Palazzo della cultura Wendingen 1918-31 ➤ 15 marzo Museo Naz. della Montagna Palazzo Mazzetti ➤ MODENA PISTOIA Mus. Villa Torlonia-Casino dei Principi Tree Time ➤ 23 febbraio Cina arte in movimento 31 mag. FORLÌ Carlo Levi ➤ 22 marzo Monet e gli impressionisti ➤ 16 feb. Gauguin a Noa Noa ➤ 31 maggio Gall. Civ. - Palazzo Santa Margherita Palazzo De’ Rossi OGR - Officine Grandi Riparazioni Musei San Domenico Pistoia 1900-1945 ➤ 19 aprile Museo Napoleonico Dancing is what we make of falling BARD Ulisse 15 feb. ➤ 21 giu. Yael Bartana ➤ 13 aprile CATANZARO Mata - Manifattura Tabacchi Modena Aspettando l’Imperatore ➤ 31 mag. 2 21 febbraio ➤ 15 marzo Forte di Bard Casa della Memoria Mimmo Rotella PONTEDERA ➤ GENOVA Kenro Izu ➤ 13 aprile Museo Naz. Etrusco di Villa Giulia Palazzo Barolo S. Unterthiner 2 giugno Mimmo Rotella ➤ 30 agosto PALP - Palazzo Pretorio di Pontedera Angela Palmarelli ➤ 23 febbraio Wildlife Photog. of the Year ➤ 2 giu. Castello d’Albertis Musei Civici - Palazzo dei Musei Paesaggi italiani in arte, fotografia, Il ritratto fotografico ottocentesco MARCA - Mus. delle Arti di Catanzaro Douglas Beasley ➤ 23 febbraio ➤ Terme di Diocleziano 1 febbraio ➤ 5 aprile PhotoAnsa 2019 8 feb. ➤ 7 giu. ➤ La raccolta Giorgio Giusti 16 feb. video e installazioni ➤ 26 aprile Massimiliano Pelletti 30 apr. Mus. d’Arte Orientale E. Chiossone Museo della Figurina Treasures of Saudi Arabia ➤ 1 mar. Palazzo Madama-Mus. Civ. Arte Antica Capolavori della Johannesburg Art ➤ PRATO Musja ➤ Gallery 15 febbraio ➤ 2 giugno CENTO Fabio Accorrà 16 febbraio Bici davvero! Velocipedi, figurine e Andrea Mantegna 4 maggio Pinacoteca San Lorenzo e Rocca Museo di Villa Croce altre storie ➤ 13 aprile Centro per l’arte cont. Luigi Pecci Chi ha paura del buio? ➤ 1 marzo PAV - Parco d’Arte Vivente BARI Il Guercino a Cento ➤ 15 febbraio Mauro Ghiglione ➤ 16 febbraio Visioni e revisioni dei «tempi Palazzo Bonaparte Navjot Altaf ➤ 16 febbraio Palazzo Ateneo Palazzo Ducale MONDOVÌ sovietici» ➤ 3 maggio Impressionisti segreti ➤ 8 marzo Pinac. Giovanni e Marella Agnelli Arte nel Pal. degli Studi di Bari CERNOBBIO Anni venti in Italia ➤ 1 marzo Museo della Ceramica Luca Vitone. Romanistan ➤ 15 mar. I Love Lego ➤ 19 aprile Hokusai Hiroshige Hasui ➤ 16 feb. (1875-1928) 28 feb. ➤ 24 apr. Villa Bernasconi Alfred Hitchcock ➤ 8 marzo Le trame di Raffaello ➤ 15 marzo Mario Rizzi. Bayt – Casa ➤ 15 mar. Palazzo delle Esposizioni Polo del ‘900 M. Dudovich (1878-1962) ➤ 16 feb. Antonio Marras ➤ 15 marzo BARLETTA Banksy ➤ 29 marzo Museo del Tessuto Katy Couprie. Dizionario folle del “Biblioteca” di Mario Lattes Pinacoteca Giuseppe De Nittis CINISELLO BALSAMO Spazio-Lab. d’Arte Sal. S. Francesco MONFALCONE Pinocchio. I costumi di Massimo corpo ➤ 16 febbraio 14 febbraio ➤ 8 marzo Capolavori dal Museo Boldini di Museo di Fotografia Contemporanea Selim ➤ 8 marzo Galleria Com. d’Arte Contemporanea Cantini Parrini ➤ 22 marzo Gabriele Basilico ➤ 13 aprile Claudio Beorchia ➤ 1 marzo Museo di Palazzo Pretorio Jim Dine 11 febbraio ➤ 2 giugno TRENTO Ferrara ➤ 3 maggio GIOIA DEL COLLE Lucio Fontana e i mondi oltre la Museo Diocesano Tridentino CITTÀ DELLA PIEVE tela. Tra Oggetto e Pittura ➤ 2 mar. Il ’600 napoletano nelle coll. di Gagosian Gallery ➤ BASSANO DEL GRAPPA Palazzo San Domenico Palazzo Pretorio e Fondazione De Y.Z. Kami Simonino da Trento 13 aprile Museo Civico Photo Città della Pieve Miró ➤ 26 aprile MONZA ➤ ➤ Palazzo delle Albere Francesco Cito ➤ 13 giugno Vito 13 aprile 21 marzo ➤ Fabiano Ventura ➤ 17 febbraio GRADARA Arengario Galleria Open Art Tullio Garbari 23 febbraio Steve McCurry ➤ 13 aprile ROVERETO BERGAMO CITTÀ DI CASTELLO Palazzo Rubini Vesin Guido Pinzani ➤ 7 marzo TREVISO Pinacoteca Comunale Villa Reale Casa d’Arte Futurista Depero Accademia Carrara Dürer e gli incisori tedeschi del RAVENNA Tuuumultum! ➤ 29 marzo Museo di Santa Caterina Nuvolo For Kids ➤ 3 aprile ’500 ➤ 16 febbraio Argenterie Reali Cont. ➤ 27 marzo Tiziano e Caravaggio in Peterzano ➤ Complesso di San Nicolò MART Capolavori dal Kunsthistorisches ➤ Royal Dalì 7 dicembre 2021 Museum di Vienna ➤ 31 maggio 6 febbraio 17 maggio JESI Giappone ➤ 2 giugno Museo TAMO ➤ 31 dicembre Ex voto di Yves Klein dedicato a GAMeC - Gall. d’Arte Mod. e Cont. Pinacoteca Comunale Carlo Servolini Fond. Cassa di Risparmio di Jesi Santa Rita da Cascia ➤ 8 marzo Museo Nazionale Collezione Salce Antonio Rovaldi 13 feb. ➤ 18 mag. Charles Doudelet ➤ 12 marzo Da Francesco da Rimini a Lucio MURANO REGGIO EMILIA Grafica, pubblicità, manifesto Collezione Maramotti Isadora Duncan e le arti figurative ➤ Fontana ➤ 29 febbraio Museo del Vetro in Italia ➤ 1 marzo 19 aprile BOLLATE CONCOREZZO Livio Seguso ➤ 12 aprile Mona Osman ➤ 16 febbraio Villa Arconati Giovanardi Spa L’AQUILA Helen Cammock ➤ 16 febbraio La coll. di P. Della Grazia ➤ 22 apr. Leonardo a Villa Arconati ➤ 5 dic. 10 x 100 fabbrica d’arte MunDA - Museo Nazionale d’Abruzzo NAPOLI Palazzo Da Mosto ROVIGO Porto Vecchio - Magazzino 26 contemporanea ➤ 29 febbraio Il ritorno a L’Aquila di opere dai Bas. Pietrasanta - Lapis Museum Zavattini oltre i confini ➤ 1 marzo Palazzo Roncale Lloyd, Deposito a vista ➤ 31 dic. BOLOGNA Andy Warhol ➤ 23 febbraio depositi ➤ 5 marzo Sedi varie Doré, Rauschenberg, Brand Magazzino delle Idee Casa Morandi COPERTINO Castel Nuovo - Maschio Angioino ➤ Francesca Ferreri ➤ 23 febbraio Ritratto di giovane donna del 28 febbraio ➤ 28 giugno Fellini 1 marzo Castello di Copertino LA SPEZIA Piero Pizzi Cannella ➤ 28 febbraio Salone degli Incanti Centro Arti e Scienze Golinelli Baldo Diodato a Copertino ➤ 21 mar. CAMeC - Centro arte mod. e cont. Correggio dall’Ermitage ➤ 8 marzo SALERNO ➤ Fondazione Morra Greco Escher ➤ 7 giugno U.MANO. Arte e scienza 9 aprile CORNUDA 10 anni di Factory ➤ 16 febbraio Di Bernardo-Dodge ➤ 22 febbraio Sedi varie Fondazione Filiberto Menna Complesso di Santa Maria della Vita Capolavori del CAM ➤ 20 set. La lunga storia dell’Ornamento tra Antonio Passa ➤ 25 febbraio UDINE Tipoteca Italiana fondazione Gall. d’Italia-Palazzo Zevallos ➤ Women 15 febbraio ➤ 17 maggio ➤ La stanza delle meraviglie ➤ 30 giu. ➤ arte e natura 8 marzo Palazzo Fruscione Castello di Udine Colore come illusione 19 aprile David e Caravaggio 19 aprile ➤ Fond. Card. Giacomo Lercaro Michelangelo Penso ➤ 22 marzo MADRE - Museo Donnaregina RIVA DEL GARDA Bowie by Sukita ➤ 27 febbraio Dalle mani del ceramista 31 mag. Ettore Frani ➤ 26 aprile ERCOLANO ➤ MAG - Museo Alto Garda MAV Museo Archeologico Virtuale LISSONE Marcello Rumma’65-’70 13 apr. SAN GIMIGNANO URBINO Fond. Monte di Bologna e Ravenna Mann - Museo Arch. Nazionale Il Sacro e il Quotidiano ➤ 1 nov. Galleria Nazionale delle Marche 3 Body Configurations ➤ 18 aprile Boddeke-Greenaway ➤ 30 aprile Museo d’arte contemporanea Museo Archeologico Premio Lissone Design ➤ 15 marzo Cambiamento climatico ➤ 31 mag. RIVOLI L’Offerente e i reperti rituali Raphael Ware ➤ 13 aprile MAMbo - Mus. d’Arte Moderna FAENZA In fuga dal Museo ➤ 24 febbraio La Gall. de’ Foscherari ➤ 1 marzo Castello di Rivoli-Museo d’Arte Cont. etruschi e romani ➤ 31 maggio VASTO MIC - Museo Int. delle Ceramiche Thalassa. Meraviglie sommerse dal ➤ AGAINandAGAINandAGAIN ➤ 3 mag. Picasso ➤ 13 aprile Museo della Città CRRI/The Dena Archives 23 feb. SAN SECONDO DI PINEROLO Palazzo d’Avalos Mediterraneo ➤ 9 marzo James Richards ➤ 23 febbraio Pittori Vastesi tra ’800 e ’900 Museo Civico Archeologico Modigliani ➤ 16 febbraio ➤ Fond. Cosso - Castello di Miradolo ➤ FELTRE Riccardo Dalisi 27 febbraio Claudia Comte ➤ 23 febbraio ➤ 31 marzo Etruschi 24 maggio Guastalla Centro Arte Lascaux 3.0 ➤ 31 maggio Oliviero Toscani ➤ 3 maggio Museo Civico Medievale Galleria d’Arte Moderna C. Rizzarda Omaggio a Modigliani ➤ 16 feb. Pedro Neves Marques ➤ 23 feb. Dianora Marandino ➤ 26 aprile Etruschi e MANN 13 feb. ➤ 31 ott. SANSEPOLCRO VENEZIA Imago splendida ➤ 8 marzo MANTOVA ROMA Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale di ➤ Museo Duca di Martina Museo Civico Traces 22 marzo FERMO Palazzo Te Keramikos ➤ 15 mar. Accad. Francia a Roma-Villa Medici Leonardo da Vinci ➤ 24 febbraio Arte Moderna Museo di Palazzo Poggi Terminal Maxi Parcheggio Centrale Giulio Romano Experience ➤ 30 giu. Museo e Real Bosco di Capodimonte Un’Antichità Moderna ➤ 1 marzo London Art Now ➤ 1 marzo Nicola Toffolini ➤ 30 marzo Mario Dondero ➤ 29 febbraio Accademia Tedesca - Villa Massimo SAVONA Umberto Moggioli ➤ 1 marzo Casa del Mantegna Santiago Calatrava ➤ 10 maggio Fortezza del Priamar Museo Ebraico FERRARA Nerone. Orlando Furioso ➤ 10 mag. Famed. 13 febbraio ➤ 16 marzo Casa dei Tre Oci ➤ Napoli di lava, porcellana e musica Rino Valido 28 feb. ➤ 22 mar. Luca Freschi 8 marzo Castello Estense Ottone Rosai ➤ 10 maggio ➤ 21 giugno Fonti d’ispirazione 28 feb. ➤ 20 set. Ferdinando Scianna ➤ 16 febbraio Museo intern. e Bibl. della musica Gaetano Previati ➤ 7 giugno Palazzo Reale Chiostro del Bramante SOLIERA J. H. Lartigue 29 feb. ➤ 14 giu. Donatella Lombardo ➤ 23 febbraio MATERA Bacon, Freud. La Scuola di Londra. Castello Campori Collezione Peggy Guggenheim Meis-Mus. Naz. Ebraismo It. e Shoah Museo di Palazzo Lanfranchi Nagasawa ➤ 10 marzo Padiglione de l’Esprit Nouveau Stelle senza un cielo ➤ 1 marzo PAN - Palazzo delle Arti Napoli Opere dalla Tate ➤ 23 febbraio Un paese ci vuole ➤ 8 marzo Migrant Objects 15 feb. ➤ 14 giu. Mika Taanila ➤ 30 marzo Maria Lai, Antonio Marras ➤ 8 mar. PAC - Palazzo Massari Banksy ➤ 16 febbraio Colosseo SPOLETO Fondaco dei Tedeschi Palazzo Albergati Arte e Avanguardia a Ferrara 1963- MESTRE Joan Miró ➤ 23 febbraio Carthago ➤ 29 marzo Bvlgari. Serpenti. ➤ 1 marzo Chagall. Sogno e magia ➤ 1 marzo Palazzo Collicola 1993 ➤ 15 marzo Centro Culturale Candiani Piazza Municipio Fondazione Alda Fendi - Esperimenti Notargiacomo e la coll. Galleria Fondazione Querini Stampalia Palazzo Belloni Padiglione d’Arte Contemporanea Modellini Ninni-Marella ➤ 19 apr. Liu Ruowang ➤ 31 marzo . Pietro e Paolo ➤ 15 mar ➤ Venezia 1860 - 2019. Fotografie Non erano solo canzonette ➤ 12 apr. d’arte moderna 8 marzo La Coll. Franco Farina ➤ 15 marzo MILANO Villa Pignatelli-Casa della Fotografia Fond. Memmo Arte Contemporanea Pietro Raspi Collage ➤ 8 marzo dall’Archivio Arici ➤ 1 marzo Palazzo Bentivoglio Museo Dioc. Carlo Maria Martini 100 anni dell’Ass. Scarlatti ➤ 3 mag. Corinna Gosmaro, Philippe Rahm, L’Angelo degli Artisti ➤ 1 marzo Sissi. Vestimenti ➤ 19 aprile ➤ Rolf Sachs ➤ 22 marzo TERNI Museo Correr Giuseppe De Nittis 13 aprile Arte francese dei Musei Vaticani NOVARA Palazzo d’Accursio ➤ Fond. Sorgente Group-Spazio Tritone Palazzo Montani Leoni Francesco Morosini ➤ 3 maggio ➤ FIRENZE 21 febbraio 17 maggio Castello Visconteo di Novara Immaginaria ➤ 1 marzo Da Bertelli a Guidi 16 febbraio Fondazione Adolfo Pini Germanico e la discendenza di Palazzo Ducale Dalla a 4 mani 28 feb. ➤ 19 mar. Biblioteca Medicea Laurenziana Divisionismo ➤ 5 aprile Augusto ➤ 29 febbraio ➤ Le mappe di Cosimo III de’ Medici Giovanni De Lazzari ➤ 6 marzo TORINO Da Tiziano a Rubens 1 marzo Palazzo de’ Toschi Banca di Bologna ➤ NOVATE MILANESE Galleria Borghese Accademia Albertina di Belle Arti Gli Anni Venti In Italia ➤ 1 marzo ➤ ➤ 29 maggio Bongiovanni Radice 27 marzo Le realtà ordinarie 23 febbraio Fondazione Corrente Casa Testori Valadier ➤ 23 febbraio Opere pittoriche dell’Accademia Palazzo Franchetti Palazzo Fava - Genus Bononiae Biblioteca Nazionale Centrale ➤ ➤ Corrente e l’Europa 1938-1945 Libere tutte 16 febbraio Galleria d’Arte Moderna di Roma Glazunov di Mosca ➤ 22 marzo Il ’900 a Palazzo Franchetti ➤ 16 feb. Il fregio dei Carracci ➤ 16 febbraio Leonardo di carta in carta 15 mar. Sandor Valy ➤ 15 marzo Casa Buonarroti ➤ 19 marzo NUORO Biblioteca Nazionale Universitaria Palazzo Grimani Pal. Re Enzo-Capp. S.M. dei Carcerati Fondazione Mudima László Moholy-Nagy ➤ 15 marzo Leonardo e i suoi saperi ➤ 29 feb. Domus Grimani ➤ 30 maggio 2021 Ann Veronica Janssens ➤ 20 marzo Michelangelo e i Medici ➤ 9 mar. MAN - Museo d’Arte Prov. di Nuoro Simonetta Ferrante ➤ 14 febbraio Anna Marongiu ➤ 1 marzo Gall. Naz. d’Arte Moderna e Cont. Biblioteca Reale Galleria Arkè Palazzo Vizzani Collezione Casamonti ➤ ➤ Fondazione Prada Kiluanji Kia Henda ➤ 1 marzo Robert Morris 1 marzo Leonardo 1452-1519 ➤ 8 marzo Luciana Cicogna. Lune alchemiche Arienti, Campanini, Mercuri ➤ 7 mar. Anni ’60-XXI secolo 26 maggio Gregorio Botta ➤ 13 aprile ➤ Fond. CR Firenze - Spazio mostre Jean-Luc Godard ➤ 30 marzo Camera - Centro It. per la Fotografia 1 febbraio 29 febbraio Pinacoteca Nazionale di Bologna ➤ ORANI Storia di Attilio ➤ 22 marzo Capolavori dalla Collezione Bertero ➤ Ottavio Leoni ➤ 16 febbraio Liu Ye. Storytelling 28 settembre Museo Nivola VERONA Luciano De Vita 23 febbraio The Porcelain Room ➤ 28 set. M.E. Novello ➤ 13 aprile 20 febbraio ➤ 10 maggio Sedi varie Galleria degli Uffizi Peter Fend. Africa-Arctic Flyway ➤ Museo di Castelvecchio ➤ Fondazione Prada - Osservatorio Notturno con figura 13 aprile Fondazione Giorgio Amendola Carlo Scarpa. Vetri e Disegni. Ghezzi-Mainolfi ➤ 1 marzo Pietro Aretino 1 marzo ➤ 25 febbraio Istituto Naz. per la Grafica - Museo ➤ Soffitti lignei a Firenze e a Roma Crawford-Paglen ➤ 24 febbraio Nicola Galante 15 marzo 1925-1931 ➤ 29 marzo Sedi varie Valeria Cherchi. Anatomia del Fumetti nei Musei ➤ 16 febbraio Fond. Sandretto Re Rebaudengo ➤ nel Rinascimento ➤ 8 marzo Fondazione Stelline silenzio 2 febbraio ➤ 8 marzo Palazzo della Gran Guardia Inventario Pozzati 3 marzo Giulio Di Sturco ➤ 22 marzo La Fondazione Berlinde de Bruyckere ➤ 15 marzo Villa delle Rose - Mambo Il mito ritrovato ➤ 15 marzo ➤ Capolavori dalla Fondazione Fond. studio museo Vico Magistretti PADOVA Piero Golia 21 marzo GAM - Gall. Civ. d’Arte Mod. e Cont. Maeght ➤ 5 aprile Antoni Muntadas ➤ 22 marzo Museo de’ Medici MaXXI-Mus. Naz. arti del XXI secolo Cosimo I ➤ 24 marzo Abitare con Magistretti ➤ 20 feb. Museo Diocesano di Padova Opere italiane dalla collezione tra Adiacenze Gallerie d’Italia - Piazza Scala Scultura in terracotta del At Home/A casa ➤ 17 marzo anni ’60 e ’80 ➤ 4 ottobre VICENZA Bn + Brinanovara ➤ 7 marzo Museo della Fond. Scienza e Tecnica ➤ Basilica Palladiana ➤ Canova e Thorvaldsen ➤ 15 marzo Rinascimento 15 feb. ➤ 2 giu. Gio Ponti 13 aprile Gino De Dominicis ➤ 8 marzo Cubo - Centro Unipol Bologna Cacao tra Cielo e Terra 13 aprile Mercati di Traiano ➤ Ritratto di donna ➤ 13 aprile Museo di Casa Martelli I doc. della persecuzione Palazzo Zabarella Primo Levi. Figure 23 febbraio Alessandro Lupi ➤ 28 marzo The Mellon Collection ➤ 1 marzo Giancarlo Sciannella ➤ 16 feb. La Fiera di Saluzzo (sec. XVII) di Fondazione Coppola Direzione generale Banca di Bologna Camilla Martelli Medici ➤ 25 feb. antisemita nell’Arch. Intesa Sanpaolo Milano ➤ 23 febbraio Centro Cult. San Gaetano - Altinate Civis Civitas Civilitas ➤ 6 set. Carlo Pittara ➤ 13 aprile Le nuove frontiere del Margherita Moscardini ➤ 21 feb. Museo di Palazzo Davanzati ➤ ➤ contemporaneo ➤ 31 marzo Moda e arredo del '600 ➤ 13 apr. Umberto Mariani ➤ 1 marzo L’Egitto di Belzoni 28 giugno Musei Vaticani Helmut Newton 3 maggio BOLZANO Mimmo Paladino per l’arma dei Collezioni in dialogo ➤ 15 maggio MAO - Museo d’Arte Orientale Gall. d’Italia - Pal. Leoni Montanari Museo Novecento PALERMO ➤ Paul Gauguin ➤ 8 marzo Fondazione Antonio Dalle Nogare ➤ carabinieri ➤ 23 febbraio Palazzo Reale-Palazzo dei Normanni Mater Amazonia 26 aprile Dipinti nella Galleria della Regione Rebecca Moccia 13 febbraio ➤ ➤ Palladio Museum Peter Wachtler ➤ 9 maggio Ra di Martino ➤ 13 febbraio Gam - Galleria d’Arte Moderna O’TAMA. Migrazione di stili ➤ 6 apr. I Sarcofagi di Bethesda 29 mar. himalayana 5 aprile Museion - Mus. d’arte mod. e cont. ➤ La Pala dei Decemviri di Pietro Guerriere dal Sol Levante ➤ 1 mar. Alessandro Papafava ➤ 13 set. Bice Lazzari ➤ 13 febbraio Canova. I volti ideali 15 marzo PARMA La coll. Paolo Della Grazia ➤ 7 giu. Mirko Basaldella ➤ 13 febbraio ICA Milano - Istituto Cont. per le Arti Charles Atlas 29 feb. ➤ 19 apr. Fond. Cariparma-Pal. Bossi Bocchi BRESCIA Sustainable Thinking ➤ 13 feb. La Certosa di Parma. Carlo Mattioli Musei di Santa Giulia Michele De Lucchi ➤ 30 aprile Istituto Svizzero ➤ Marc Bauer 14 feb. ➤ 21 mar. 22 febbraio 31 maggio Zehra Dogan ➤ 1 marzo Sergio Limonta ➤ 30 aprile Museo d’Arte Cinese ed Etnografico Le fiere di febbraio Palazzo Martinengo Fabio Mauri ➤ 30 aprile MUDEC - Museo delle Culture ➤ ➤ La moda nel mondo 31 dic. 8-16 feb. Modena Modenantiquaria Donne nell’arte da Tiziano a Elena Mazzi ➤ 30 aprile Elliott Erwitt. Family 15 marzo Palazzo del Governatore Boldini ➤ 7 giugno Emanuele Becheri ➤ 30 aprile Museo del Novecento ➤ 13-16 feb. Karlsruhe art KARLSRUHE ➤ Time Machine 3 maggio CAGLIARI Museo Ferragamo - Pal. Spini Feroni De Pisis 1 marzo 14-16 feb. Los Angeles Frieze Sustainable Thinking ➤ 8 marzo L’intelligenza non ha sesso ➤ 8 mar. PAVIA Exma Castello Visconteo 14-17 feb Genova ArteGenova ➤ Palazzo Corsini Suarez Mus. Naz. Scienza e Tecn. da Vinci Haring-Buggiani 22 marzo ➤ Antonello da Messina ➤ 29 marzo 26 feb.-1 mar. Madrid ARCOmadrid Fondazione di Sardegna Vieusseux. Libri e lettori tra Otto e Roberto Ciaccio 8 marzo Novecento. 1820-1923 ➤ 30 giu. Palazzo Pirelli Sedi varie 29 feb.-8 mar. Parma Mercanteinfiera IL GIORNALE DELL’ARTE Numero 405, febbraio 2020 23

Calendario MONDODa vedere a febbraio Il calendario aggiornato quotidianamente dei principali eventi in Italia e nel mondo è consultabile sul sito web di «Il Giornale dell’Arte» all’indirizzo www.ilgiornaledellarte.com/vederenelmondo

AUSTRIA Musée des Confluences Augustin Cárdenas ➤ 25 aprile GERMANIA MONACO DI BAVIERA The National Gallery Ceija Stojka ➤ 23 marzo La moda in testa ➤ 15 giugno MEP - Maison Europ. de la Photo. Alte Pinakothek David Bomberg ➤ 1 marzo Museo Nacional del Prado VIENNA Traces du vivant 7 feb. ➤ 6 dic. U. Schulz-Dornburg ➤ 16 feb. BERLINO Feeling ➤ 4 ottobre Castelli ➤ 7 marzo 2021 Goya ➤ 16 febbraio Albertina Musée du Tissu Sammlung Scharf-Gerstenberg Haus der Kunst Nicolaes Maes 22 feb. ➤ 31 mag. Palacio de Gaviria L’alba dell’incisione Musée Bourdelle ➤ Yves Saint Laurent ➤ 8 marzo Niels Hansen Jacobsen ➤ 31 mag. Horst Janssen 3 maggio Theaster Gates ➤ 3 maggio V&A Victoria and Albert Museum Brueghel ➤ 12 aprile 12 febbraio ➤ 10 maggio Alte Nationalgalerie MARSIGLIA Musée d’art et d’hist. du Judaïsme Kapsel 11: Sung Tieu ➤ 21 giugno Mary Quant ➤ 16 febbraio Van Gogh, Cézanne, Matisse, ➤ Artiste della Nationalg. ➤ 8 marzo Brainwashed ➤ 28 giugno ➤ Hodler. Collezione Hahnloser Centre de la Vielle Charité Jules Adler 23 febbraio Cars 19 aprile STATI UNITI ➤ Mus. d’Art mod. de la Ville de Paris Berlinische Galerie Monira Al Qadiri ➤ 21 giugno Kimono 29 febbraio ➤ 21 giugno 22 febbraio ➤ 24 maggio Par hasard 23 febbraio ➤ LOS ANGELES Chateau Borely Hans Hartung ➤ 1 marzo Bettina Pouttschi 6 aprile Kunsthalle Bank Austria Kunstforum Umbo ’26-’56 21 feb. ➤ 25 mag. ➤ The Getty Center Los Angeles ➤ Man Ray e la moda ➤ 8 marzo Collection Lafayette ➤ 16 febbraio Arazzi 8 marzo PAESI BASSI Cindy Sherman 21 giugno Bode-Museum Lenbachhaus The Galle Chandelier ➤ 19 aprile Mucem Musée d’Orsay ➤ Jüdisches Museum ➤ Perle e perle di vetro ➤ 19 aprile Jawlensky/Werefkin AMSTERDAM Assiria 5 settembre 2022 Gli Ephrussi. Una storia ➤ 8 marzo Giono ➤ 17 febbraio Joris-Karl Huysmans 1 marzo ➤ ➤ C/O Berlin ➤ 16 febbraio Huis Marseille Mus. for Photography Baldassarre 16 febbraio Afghanistan 1 marzo Musée de la Libération ➤ Viaggi, viaggi ➤ 4 maggio L’exode de 1940 27 feb. ➤ 30 ago. C/O Berlin Talent Award ➤ 29 feb. Radio-Attività Outside Fashion 8 marzo NEW YORK BELGIO Christopher Williams ➤ 8 marzo 18 feb. ➤ 23 ago. Van Gogh Museum Guggenheim Museum Musée Cantini Musée du Louvre ➤ BRUXELLES Man Ray ➤ 8 mar. Jean-Michel Othoniel ➤ 24 feb. Deutsches Historisches Museum Museum Brandhorst Nell’immagine 21 feb. 24 mag. Brancusi ➤ 19 aprile ➤ ➤ ➤ BOZAR Palais des Beaux-Arts METZ Figure d’artista ➤ 29 giugno Alex. e Wilh. von Humboldt 19 apr. Forever Young 24 aprile Marking Time 2 agosto Keith Haring ➤ 19 aprile Leonardo da Vinci ➤ 24 febbraio Gedenkstätte deutscher Widerstand Pinakothek der Moderne PORTOGALLO Pittura anni Sessanta ➤ 2 agosto Centre Pompidou-Metz ➤ Bibliothèque Royale ➤ Pierre Soulages ➤ 9 marzo Geboren in Auschwitz ➤ 22 marzo Ceramiche afric. 29 marzo LISBONA Germania 1914–1924 ➤ 29 marzo Eisenstein 24 febbraio Arte ed emozione ➤ 8 ottobre Brueghel ➤ 15 febbraio Giuseppe Penone 28 feb. ➤ 2 nov. Musée du Luxembourg Gemäldegalerie Museu Nacional de Arte Antiga MET - The Metropolitan Mus. of Art WIELS Da Reynolds a Turner ➤ 16 feb. Gerard ter Borchs ➤ 28 febbraio Max Klinger 13 feb. ➤ 10 mag. Lippo d’Andrea ➤ 15 mar. Scienza e corti d’Europa ➤ 1 mar. W. Tillmans 1 feb. ➤ 24 mag. PARIGI Musée du Quai Branly - Jacques Raffaello a Berlino ➤ 26 aprile S. Schreier Collection ➤ 17 mag. Centre Georges Pompidou Anthony Caro ➤ 12 luglio GRAN BRETAGNA PORTO Sahel ➤ 10 maggio GAND ➤ Chirac Serralves Museum Bruno Serralongue 4 febbraio Somuk ➤ 1 marzo J. Riepenhausen ➤ 26 aprile MoMA - Museum of Modern Art Msk Christian Boltanski ➤ 16 marzo LONDRA Pedro Cabrita Reis ➤ 22 marzo Jan van Eyck 1 feb. ➤ 30 apr. Musée Guimet Il Divino Raffaello ➤ 26 aprile British Museum Journeys of Abstraction ➤ 20 mar. Soulages ➤ 9 marzo Morgan Library and Museum ➤ India ➤ 17 febbraio Hamb. Bahnhof - Mus. für Gegenwart La spazzatura e noi ➤ 23 febbraio Chine-Afrique 5 feb. 25 mag. ➤ Cevdet Erek ➤ 8 marzo RUSSIA Alfred Jarry ➤ 10 maggio CINA Yuan Jai 5 feb. ➤ 27 apr. Min Jung-yeon 17 febbraio Troia. Mito e realtà ➤ 8 marzo Lee Young-hee ➤ 9 marzo Collez. Marx e Nationalg. ➤ 15 giu. Camden Arts Centre MOSCA The Met Breuer SHANGHAI Jeremy Shaw 26 feb. ➤ 20 apr. Home Is a Foreign Place ➤ 9 giu. Neurones 26 feb. ➤ 20 apr. Musée Marmottan Helmut Newton Foundation Vivian Suter ➤ 5 aprile Manege Central Exhibition Hall Centre Pompidou x West Bund Cézanne 27 febbraio ➤ 5 luglio Body Performance ➤ 10 maggio Courtauld Gallery Salvador Dalí ➤ 25 marzo The shape of time Cité de l’arch. et du patrimonie Tesori dell’Albertina ➤ 16 marzo Musée Picasso Kunstgewerbemuseum Impress. di vita moderne SAN PIETROBURGO SVIZZERA ➤ 30 mag. 2021 ➤ ➤ Otto Wagner ➤ 16 marzo Picasso. Dipinti magici 23 feb. Times if Waste 22 marzo ➤ 3 apr. Museo dell’Ermitage BASILEA Power Station of Art Musée Rodin Kupferstichkabinett Design Museum Jean Nouvel ➤ 1 marzo Cité de la Musique Botticelli ➤ 16 febbraio Antikenmuseum Pierre et Gilles ➤ 23 febbraio Barbara Hepworth ➤ 22 marzo Raffaello 28 feb. ➤ 1 giu. Moving to Mars ➤ 23 febbraio Gladiatore ➤ 22 marzo Fondation Cartier Musée Zadkine Martin-Gropius-Bau Berlin Estorick Collect. of Modern Italian Art SPAGNA Fondation Beyeler DANIMARCA Sarah Sze ➤ 25 maggio Il sognatore della foresta ➤ 16 feb. Akinbode Akinbiyi 7 feb. ➤ 17 mag. Charlotte Salomon ➤ 1 marzo Edward Hopper ➤ 17 maggio COPENAGHEN Palais de la Porte doree Tullio Crali ➤ 11 aprile BARCELLONA Claudia Andujar ➤ 10 maggio Collectors Room Berlin-Stift. Olbricht GINEVRA Ny Carlsberg Glyptotek Fondation Custodia C. Louboutin 25 feb. ➤ 28 lug. 10 years 2 Royal Academy of Arts MACBA - Mus. d’Art Cont. Barcelona ➤ London Original Print Fair ➤ 3 mag. Takis ➤ 19 aprile Centre d’Art Contemporain Tacita Dean 23 febbraio Disegni d’Italia 15 feb. ➤ 10 mag. Palais de Tokyo 2 febbraio ➤ 17 maggio ➤ SMK Statens Museum for Kunst ➤ Von Brandenburg 21 feb. ➤ 17 mag. Angelica Kauffman ➤ 20 set. Scrivere Disegnando 3 maggio Anna Metz 15 feb. 10 mag. Museum für Fotografie BILBAO Espace Muraille Anna Ancher Fondation Louis Vuitton Frammentare il mondo Ludwig Windstosser ➤ 23 febbraio Eco-Visionaries ➤ 23 febbraio ➤ Guggenheim Museum Bilbao Arik Levy ➤ 9 maggio 8 febbraio ➤ 24 maggio Charlotte Perriand ➤ 24 febbraio 21 feb. ➤ 17 mag. Neues Museum Minnie Jane Hardman 17 mag. Capolavori da Brema ➤ 16 feb. Jeu de Paume Petit Palais ➤ Picasso e la carta ➤ 13 aprile MAMCO HUMLEBÆK Il grande scavo di Berlino 19 apr. Olivier Mosset 25 feb. ➤ 21 giu. Supermerc. delle immagini ➤ 7 giu. Luca Giordano ➤ 23 febbraio NGBK Grayson Perry ➤ 28 giugno MADRID Louisiana Museum of Modern Art Fond. M. Cristina Masaveu Peterson ➤ MAD - Les arts décoratifs Instant Theory 22 feb. ➤ 9 apr. Léon Spilliaert ZURIGO Ann Veronica Janssens 17 mag. SAINT-PAUL-DE-VENCE La Collezione Masaveu Storia della calzatura ➤ 23 feb. Pergamonmuseum 23 feb. ➤ 25 mar. Kunsthaus Zürich ➤ Fondation Maeght Tate Britain ➤ 31 dic. ➤ Marq. Arconati Visconti 15 mar. Ra’anan Levy ➤ 8 marzo Dawud al-Hossaini 7 feb. ➤ 3 mag. Olafur Eliasson 22 marzo FRANCIA Harper’s Bazaar 28 feb. ➤ 5 lug. Steve McQueen ➤ 3 maggio Museo Nacional Reina Sofía Grandi maestri italiani ➤ 26 aprile LIONE Maison de Balzac VERSAILLES KASSEL Tate Modern Delphine Seyrig ➤ 23 marzo Ottilia Giacometti ➤ 3 maggio Musée des Beaux-Arts Eduardo Arroyo ➤ 31 maggio Château de Versailles Neue galerie Kara Walker ➤ 5 aprile Mario Merz ➤ 29 marzo Museum Rietberg Da Leonardo a Cattelan ➤ 8 marzo Maison de l’Amérique Latine Versailles 1867-1937 ➤ 15 marzo about: documenta ➤ 22 aprile Dora Maar ➤ 15 marzo Jorg Immendorff ➤ 12 aprile Fiction Congo ➤ 15 marzo Nessuno sa di arte tutto quello che sanno i lettori di «Il Giornale dell’Arte» «Il Giornale dell’Arte» ■ Abbonamenti 2020 Vanessa Beecroft Ogni anno: 11 numeri, oltre 1000 pagine. 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Si rimanda all’informativa completa sul link http://privacy.sofiasrl.com VIA INTERNET VIA MAIL VIA POSTA VIA TELEFONO VIA FAX  Come ordinare www.allemandi.com info@sofi asrl.com S.O.F.I.A. via Bugatti 15, 20142 Milano 02 84402242 02 84402207 Libri Allemandi. Da conoscitori per conoscitori Il primato della danza La nuova edizione dell’unica monografi a Due protagonisti venezianissimi Il tesoro del Bagutta nell’Unione Sovietica dedicata al marmo dell’Ottocento Le liste di Bagutta Nicoletta Misler più nobile della storia dell’arte Beppe Ciardi A cura di Elena Pontiggia The russian art of movement Porphyry Catalogo generale delle opere 128 pp., 23 x 28 cm, 85 ill., 45 1920-1930 Red Imperial Porphyry. di Antonio Parronchi isbn 978-88-422-2493-8 472 pp., 24 x 33,5 cm, 523 ill., 120 Power and Religion Collaborazione scientifica di Stefano Zampieri Edizione inglese isbn 978-88-422-2387-0 di Dario Del Bufalo 356 pp., 24 x 33,5 cm, 1.402 ill., 100 The Rise and Fall of King Paintin’ Edizione italiana isbn 978-88-422-2450-1 336 pp., 24 x 33,5 cm, 1.013 ill.,  130 isbn 978-88-422-2461-7 Portrait of King Paintin’ Emma Ciardi di Gennaro Castellano Seconda edizione aggiornata e ampliata, Il più lirico oltre 150 nuove schede Il giardino dell’amore: la vita e le opere di 188 pp., 12 x 19,5 cm, 18 dei grandi astrattisti italiani Edizione in inglese con testo italiano in appendice una pittrice veneziana (1879-1933) Edizione inglese Santomaso isbn 978-88-422-2428-0 di Myriam Zerbi isbn 978-88-422-2502-7 Catalogo ragionato 216 pp., 21 x 30,5 cm, 40 A cura di Nico Stringa L’estetica classica (ma dirompente) isbn 978-88-422-1515-8 Nessun artista aveva avuto fi nora due volumi in cofanetto, 24 x 33,5 cm di un grande fotografo un catalogo così approfondito 680 pp., 1.386 ill. bn, 152 ill. col, 300 Robert Mapplethorpe Il favoloso collezionista, protagonista Catalogo ragionato dell’opera di isbn 978-88-422-2352-8 L’obiettivo sensibile della storia e dell’economia italiana Giorgio de Chirico a cura di Flaminia Gennari Santori del Novecento a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos Un artista geniale, 120 pp., 18 x 24 cm, 24 I mondi di Riccardo Gualino Volume I fascicolo 1 perennemente inventivo, Edizione italiana e inglese Collezionista e imprenditore L’opera tardo romantica turbinoso come i suoi dervisci isbn 978-88-422-2504-1 A cura di Annamaria Bava e Giorgina Bertolino e la prima metafi sica Aldo Mondino 492 pp. , 21 x 30,5 cm, 490 ill., 45 Ottobre 1908 | febbraio 1912 Catalogo generale - Vol. I Nelle fotografi e di Massimo Listri isbn 978-88-422-2497-6 194 pp., 24 x 30 cm, 70 a cura di Antonio Mondino la magnifi cenza del palazzo Edizione italiana isbn 978-88-422-2479-2 600 pp., 25 x 29 cm, 1.600 ill., 300 dei Colonna La maiolica italiana. Edizione inglese isbn 978-88-422-2480-8 isbn 978-88-422-2416-7 Palazzo Colonna Specchio del mondo rinascimentale Volume I fascicolo 2 A cura di Daria Borghese L’Italia del Rinascimento Il Mistero italiano, Torino, L’età d’oro della Fotografie di Massimo Listri Lo splendore della maiolica Arianna e gli Enigmi sabaudi Maiolica del Ducato d’Urbino 292 pp., 24 x 33,5 cm, 239 ill., € 60 A cura di Timothy Wilson e Cristina Maritano Marzo 1912 | ottobre 1913 Raphael Ware Nuova edizione in italiano e in inglese 288 pp., 24 x 30 cm, 150 ill., 60 218 pp., 24 x 30 cm, 70 I colori del Rinascimento isbn 978-88-422-2471-6 isbn 978-88-422-2487-7 Edizione italiana isbn 978-88-422-2498-3 A cura di Timothy Wilson e Claudio Paolinelli Edizione inglese isbn 978-88-422-2499-0 288 pp., 24 x 30 cm, 150 ill., € 60 Una splendida dimora nobiliare romana isbn Edizione per il 90mo anniversario 978-88-422-2500-3 PORPHYRY This monograph looks at the stone material par excellence dei Patti Lateranensi of the Roman Empire, the most expensive in the Edict of Diocletian: Red Egyptian Porphyry. PORPHYRY Un’opera capitale Palazzo Borromeo Dario Red Imperial The fortunate circumstances of research, travel and association with Del Bufalo Porphyry Professor Raniero Gnoli, who wrote the presentation to this book, Power della letteratura artistica moderna L’Ambasciata d’Italia have allowed the author to put together a quantity of information and Religion and documents that make this work unique. Starting from the study of this marble, he traces the history, art, Umberto Boccioni presso la Santa Sede Rosso Imperiale Dario Del Bufalo was born in , where he graduated architecture and historiography that over the course of two millennia in Architecture (1987). He has made many archaeological research and survey missions with Professor Raniero Gnoli (Marmora Romana, Potere 1972) to study coloured marbles and ancient quarries in all countries have recounted the political, artistic, religious and symbolic values facing onto the Mediterranean. He has taught ancient techniques and materials for a decade in the Cultural Studies Department at Lecce of Porphyry. e Religione University. For more than twenty years he has been interested in Roman Catalogo generale delle opere A cura di Daria Borghese Art and Architecture and particularly the marbles that made Rome eternal. Noteworthy among his latest publications on the subject are: The colour of porphyry represented royalty in the time of the Lagids, Murrina Vasa (2016), Porphyry (2012), Marmorari Magistri Romani (2010), Revised and expanded Studi di glittica (2009), L’Università dei marmorari di Roma (2007), the authority of the Roman Empire and the power of the Catholic Marbres de couleur (2004), Marmi colorati. Le pietre e l’architettura dall’Antico second edition al Barocco (2003). di Maurizio Calvesi e Alberto Dambruoso 160 pp., 24 x 28 cm, 121 ill., sip Church; it was a fundamental colour in the Cosmati middle ages, The author beside the bust of Diocletian. Cairo, Egyptian Museum. highly sought after by the grand dukes of and the richest Edito in collaborazione con isbn 978-88-422-2486-0 element of opulence and the neoclassical . The only monographic study on the subject of Imperial Porphyry is the rare book Antike Porphyrwerke by Richard Delbrueck, la Fondazione Terzo Pilastro published in 1932. The might of this study, in addition to its historical and photographic 576 pp., 24 x 33,5 cm, 1.301 ill., 300 Il senso depravato della bellezza components, lies in the corpus of more than 1,000 profiles on porphyry objects, more than half of which are previously unpublished. isbn nella scultura nazista A study of this kind is of great interest to art historians, archaeologists, 978-88-422-2409-9 antiquarians and collectors. Scultura programmatica Allemandi

Cover: Quindici meravigliosi palazzi, regge, nel terzo Reich e 120,00 Allemandi Group of tetrarchs, detail of a sword hilt. Venice, Piazzetta San Marco. castelli, ville e certose di Klaus Wolbert Le Residenze Sabaude Traduzione di M.A. Massimello e G. Schiavoni A cura di Costanza Roggero, Mario Turetta 408 pp., 24 x 33,5 cm, 271 ill., 150 BOCCIONI Catalogo generale Nel 1963 incontrai Mario Davico nella scuola di Pittura dell’Accademia di Torino. Collaboratore di Mario Davico (1920-2010) fu pittore apprezzato nel panorama artistico italiano (mostre Per Davico «il luogo buono» è lo studio, dove l’artista esercita la gioia elaborante e Alberto Vanelli isbn 978-88-422-2462-4 Enrico Paulucci, in piena autonomia Davico centrava la sua didattica sulla correttezza dei procedi- dell’Art Club, Biennali veneziane, Quadriennali romane, Premi…), e anche internazionale della riflessione e del fare, nella cui atmosfera concentrata e confidente l’opera nasce menti, per chi sapesse intendere sulla intelligenza, la responsabilità, l’etica del fare. Il mio rapporto (espose in Francia e altri paesi europei, in America, Giappone, Australia) dalla fine degli e ha senso che esista. Mentre l’esperienza dell’esporre ha sempre in lui un tratto traumatico, con il maestro proseguì negli anni Settanta, quando, dopo aver concluso l’Università, tornai da inse- anni Quaranta alla metà dei Sessanta. La scelta di ritirarsi, pur continuando a sviluppare di violazione e sofferenza della natura autentica dell’opera e della privatezza intellettuale: gnante nella scuola che mi aveva formato. Cominciai allora a frequentare la sua casa-studio, dove sino alla scelta radicale dell’ultima stagione. Davico d’altronde non si pensa mai veramente ebbi modo di conoscere un lavoro che prima mi era noto solo attraverso le opere alla Galleria d’Arte la sua ricerca in dialogo con alcune forme della pittura «riflessiva» contemporanea, «d’avanguardia», soprattutto per quanto attiene agli aspetti comportamentali, mondani 360 pp., 24 x 33,5 cm, 280 ill. Moderna di Torino e Roma, rare apparizioni pubbliche e smilzi cataloghi. Come artista, Davico si era ha determinato una graduale sparizione del suo nome. Dopo l’Antologica alla Accademia del lavoro. Il suo vivere informatissimo, sempre ben presente, nel milieu artistico, vale ritirato da alcuni anni in una solitudine che poteva apparire sdegnosa o incapace di confronto con Albertina di Torino, che lui stesso curò meticolosamente, mostra e catalogo, questo in quanto offre materia indispensabile al suo ragionare interrogativo sulla pittura, l’intorno, del resto profondamente mutato. Riuscii con difficoltà a organizzare qualche presenza in è il primo studio sistematico, dedicato da specialisti alla sua opera, indipendente al suo vaglio ferocemente critico e autocritico che si riconosce nel fare, cioè nella zona gallerie torinesi. Nel 1994, come docente di Critica, fui fra i promotori dell’Antologica che l’Accademia dalle discutibili selezioni dell’artista. franca intellettuale ed esistenziale dello studio, dove la pittura sola conta, oltre ogni Brossura 30 (nelle Residenze 20) Maiolica rinascimentale: la raccolta più Albertina gli dedicò. L’obiettivo di questa monografia è di avviare un discorso oggettivo sul pittore, circostanza, ogni nominalismo possibile, ogni accidente mondano. sulla sua presenza e assenza, comunque importante, nella storia artistica del Dopoguerra. Dal saggio di Flaminio Gualdoni isbn 978-88-422-2455-6 pregiata, un libro capolavoro PINO MANTOVANI Cartonato 50 The Golden Age isbn 978-88-422-2477-8 of Italian Maiolica-Painting

The Savoy Residences Catalogue of a Private Collection BEPPE Edizione inglese A cura di Timothy Wilson

CIARDI ANTONIO PARRONCHI BEPPE Brossura 30 (nelle Residenze 20) 464 pp., 24 x 28 cm, 420 ill., 120 Allemandi isbn 978-88-422-2474-7 Edizione in inglese isbn 978-88-422-2472-3 Allemandi CIARDI Catalogo generale delle opere Allemandi Lo splendore Un artista molto privato,

del Settecento romano dedito alla ricerca del Dopoguerra Catalogo generale delle opere nota per stampatore: dorso da adattare The Art of the Valadiers Mario Davico The astonishing adventures, rise and fall of King Paintin’, a visual artist who combines Art with Ethics, at a time when such mix leaves people cold. This all happens behind the scenes of the Italian A cura di Teresa Leonor M. Vale A cura di Pino Mantovaniart system, a microcosm, an aristocratic circle in SCULTURA PROGRAMMATICA which one can find all one needs: social status, THE RUSSIAN 1920 | 1930 success, love and money. This story provides a quick sketch, deliberately restricted, through SANTOMASO NEL TERZO REICH 384 pp., 24 x 33,5 cm, 180 Testi di Flaminio Gualdoni,anecdotes based on Cristinapersonal experiences, in which Valota, some significant actors are highlighted, providing ART OF MOVEMENT a gallery of portraits through both writing and KLAUS WOLBERT painting. BY NICOLETTA MISLER Edizione inglese Franco Fanelli, RiccardoIn theCavallo attempt to explain why, in recent decades, the Italian art system has not been competitive at

the international level, people have given the most Castellano Gennaro disparate answers. Leaving aside for a while the isbn 978-88-422-2414-3 144 pp., 21 x 25 cm, nature and30 production of contemporary art itself, PARRONCHI and staying away from the content, we observe that most of the relationships between artists and dealers are not protected by any form of contract, isbn 978-88-422-2491-4but generally based on a verbal agreement. As we all know, artists without a contract are not taken into consideration by auctions, but if they Allemandi La straordinaria collezione di una delle aren’t at auction, they simply don’t exist. Let’s put it this way: Art and the art system is a love-hate relationship! This book provides some critical tips, and makes

coppie piu eleganti del XX secolo for highly recommended reading.

of of

Portrait

XX € King Paintin’ The Collection of the Basil & Elise King Paintin’

inserire

prezzo BAGUTTA 1927-1967 Goulandris Foundation ElEna Pontiggia

ISBN XXX-987-123-342 A cura di Marie Koutsomallis Moreau inserire BAGUTTA 1927-1967 isbn corretto GUALINO Le Liste di Vellani Marchi e dei pittori baguttiani uesto libro presenta un’antologia delle Liste della trattoria 560 pp., 24 x 28 cm, 384 ill., 70 Bagutta, l’osteria toscana nell’omonima via di Milano,

Allemandi Gennaro Qscoperta nel 1926 da Riccardo Bacchelli e sede per decenni del più Castellano a short but truthful journey antico premio letterario italiano. Edizione inglese Elena Pontiggia into the Italian Le Liste sono i fogli, quasi sempre di Vellani Marchi, disegnati art scene in recent decades per le serate d’onore che si tenevano in trattoria, con la caricatura Allemandi del festeggiato e le firme degli intervenuti. Sono un allegro intreccio isbn 978-88-422-2507-2 art and the art Allemandi Allemandi system: a love-hate fra un album delle presenze e un diario della vita culturale relationship Gennaro Castellano From studying architecture to becoming dell’epoca: un gioco sospeso tra ironia e memoria, che spesso supera an artist was a short step. i confini del foglio d’occasione e si colloca tra le caricature più felici Since the mid-1980s, has been involved in contemporary art, working for important di quegli anni. Ha scritto Dino Buzzati: Tutte le volte che si dava un private galleries and public institutions, and his works of art are included in well-known premio, o qualche celebre personaggio cenava al tavolo d’onore della trattoria, Il palazzo emblema di Napoli collections (www.gennarocastellano.it).

He has been a visiting professor in academies o si fermava uno scrittore o un artista [...] l’ospitalità dei baguttiani trovava un of fine art and in universities. elegante e lusinghiero suggello in un disegno a colori di Vellani Marchi, firmato In the mid-1990s, he became interested e Posillipo in public art (www.reportingsystem-arte.net) da tutti i presenti. Con inesauribile fantasia questo bravissimo artista riusciva and is the author of projects and publications on the topic. For a long time, ogni volta a «cucinare» il festeggiato in una salsa davvero nuova e sorprendente. he has devoted himself to literature: La somiglianza dei personaggi, il garbo della caricatura, lo spirito con cui la loro a scholar on loan to the world of art, an artist Palazzo Donn’Anna who came to literature. specifica attività e le opere venivano evocate in simboli, il gusto dei colori fanno

di questi quadretti occasionali delle graziosissime opere d’arte.

Storia, arte e natura Lo splendore della maiolica L’ITALIA DEL RINASCIMENTO L’ITALIA DEL RINASCIMENTO Allemandi A cura di Pietro Belli Lo splendore della maiolica In copertina € A cura di € 45,00 Allemandi Mario Vellani Marchi, Lista per Curzio Malaparte, 31 gennaio 1928 (particolare) 320 pp., 24 x 33,5 cm, 200 ill., 90 orem ipsum dolor sit amet, TimoThy Wilson e CrisTina mariTano Lconsectetur adipiscing elit. Quisque in sodales lacus. Ut ut DEALER COLLECTOReros sit amet neque faucibus sodales isbn 978-88-422-2425-9 FROM 350 BC TO LAST WEEK vel eu est. Pellentesque vehicula mattis sodales. Fusce dapibus id eros vel vehicula. Donec quis consequat odio. Mauris ut quam ac nulla porttitor rhoncus. Nunc quis libero metus. Etiam La collezione privata di uno dei nec hendrerit nisi, vel accumsan enim. In a arcu feugiat, congue L’opera tardo romantica ante vehicula, posuere lectus. Cras auctor viverra nisi, quis Clockwise: e la prima metafisica 1908-1912 interdum risus suscipit quis. Maecenas porttitor mi purus. buSt of a Young Man galleristi più importanti del secolo Aenean a felis tincidunt neque efficitur interdum non eu erat. Rome, 1st-2nd century AD

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Marzo 1912 | ottobre 1913 arrigo Minerbi 740 pp., 24 x 30 cm, 600 ill., 200 (Ferrara 1881 - Padova 1960) Volume I Fascicolo Mask of Napoleon as Medusa, c. 1910 2 Wax, 51 x 35 cm Allemandi Allemandi Julian Schnabel Copertina: PiaTTo, Il rapImento dI elena (New York 1951) not Vital niCola da Urbino, Urbino, C. 1525-1530 Edizione in inglese (Sent, Engandin, 1948) Collezione PrivaTa. Versions of Chuck 13, 2003 Oil, wax, rabbit-skin glue on tarp, 1/2 Man 1/2 Animal, 1996 Quarta di copertina: PiaTTo, alloCCo 180 x 180 cm Marble, 340.4 x 22.9 x 34.3 cm UMBERTO ALLEMANDI ProbabilmenTe GUbbio, C. 1500-1510 € 200 isbn 978-88-422-2464-8 € 00,00 Allemandi Collezione PrivaTa.

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