¿QUIÉNES FUERON LOS VOLUNTARIOS? Identità, Motivazioni, Linguaggi E Vissuto Quotidiano Dei Volontari Italiani Nella Guerra Civile Spagnola
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¿QUIÉNES FUERON LOS VOLUNTARIOS? Identità, motivazioni, linguaggi e vissuto quotidiano dei volontari italiani nella guerra civile spagnola Tesi di dottorato di Giulia Medas Diretta dal Prof. Francesco Atzeni e dal Prof. Ismael Saz Campos Università degli Studi di Cagliari, 2014 Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio XXVI ciclo del Dottorato in Storia Moderna e Contemporanea Universitat de València, 2014 Departament d’Història Contemporània Doctorat en Història Contemporània 1 La presente pubblicazione/comunicazione/tesi/articolo ecc. è stata prodotta durante la frequenza del corso di dottorato in Storia Moderna e Contemporanea dell’Università degli Studi di Cagliari, a.a. 2011/2013 - XXVI ciclo, con il supporto di una borsa di studio finanziata con le risorse del P.O.R. SARDEGNA F.S.E. 2007-2013 - Obiettivo competitività regionale e occupazione, Asse IV Capitale umano, Linea di Attività l.3.1 “Finanziamento di corsi di dottorato finalizzati alla formazione di capitale umano altamente specializzato, in particolare per i settori dell’ICT, delle nanotecnologie e delle biotecnologie, dell'energia e dello sviluppo sostenibile, dell'agroalimentare e dei materiali tradizionali”. Giulia Medas ... gratefully acknowledges Sardinia Regional Government for the financial support of her PhD scholarship (P.O.R. Sardegna F.S.E. Operational Programme of the Autonomous Region of Sardinia, European Social Fund 2007-2013 - Axis IV Human Resources, Objective l.3, Line of Activity l.3.1.)”. 2 Indice Introduzione I. La storiografia sulla guerra civile in Spagna I.1 La Spagna negli anni Trenta: l’interesse italiano, la Seconda Repubblica e la guerra civil I.2 La Repubblica “a la derrota”: la situazione politica della Spagna repubblicana I.3 L’internazionalizzazione del conflitto I.4 Le ragioni dell'intervento italiano I.5 OMS: Oltre Mare Spagna I.6 CTV: Il Corpo Truppe Volontarie I.7 Le Brigate Internazionali: il contributo italiano II. Reclutamento e arrivo degli italiani in Spagna II.1 Uno sguardo alla situazione economica italiana negli anni Trenta II. 2 Reclutamento per il Corpo Truppe Volontarie II.3 Antifascismo, esilio e polizia politica II.4 Composizione politica e sociale degli antifascisti italiani in Spagna III. Italiani su fronti opposti III.1 Fratelli contro: le battaglie degli italiani a Malaga, Guadalajara e Santander III.2 Vita al fronte dei legionari del CTV III.3 La situazione sanitaria delle truppe al fronte III.4 Vita al fronte degli antifascisti italiani III.5 La propaganda al fronte IV. Donne in guerra IV.1 Donne in guerra IV.2 Italiane e antifasciste nella guerra civil IV.3 Italiane fasciste in Spagna Bibliografia Fonti e documentazione consultata 3 4 ¿QUIÉNES FUERON LOS VOLUNTARIOS? Identità, motivazioni, linguaggi e vissuto quotidiano dei volontari italiani nella guerra civile spagnola Introduzione Il progetto di ricerca ha avuto l’obiettivo di ricostruire le motivazioni, i percorsi di costruzione identitaria e politico-ideologica, il vissuto quotidiano e le tensioni ideali, anche se all’interno di un’ottica contrapposta, dei volontari italiani impegnati nella guerra civile spagnola sia nel fronte repubblicano all’interno delle Brigate Internazionali, sia nelle truppe inviate da Mussolini in sostegno delle milizie franchiste. Prendendo spunto dai più innovativi e recenti filoni di ricerca della storiografia italiana e spagnola, si è mirato a costruire un percorso di analisi mirante a ripercorrere criticamente le vicende e le azioni dei volontari italiani di ambo i fronti, a partire dallo studio della loro soggettività. Allo stesso modo, attraverso l’incrocio delle fonti archivistiche, la stampa e la memorialistica, si è approfondito quanto il dato determinato dall’influenza del mito politico, come quello del Fronte Popolare per gli antifascisti e quello anticomunista per i volontari fascisti, sia servito come elemento di identificazione e di coesione per quei combattenti. Inoltre la ricerca ha intenso andare oltre il punto di vista di ufficiali, uomini politici e intellettuali per cercare di penetrare nel vissuto quotidiano di questi soldati - dai momenti di esaltazione per le vittorie e per l’impegno militare al doversi relazionare con le difficoltà e le brutalità del conflitto-, impegnati in una terra straniera secondo modalità e motivazioni diverse. Scontro epocale, considerata una vera e propria anticipazione della seconda guerra mondiale, la guerra civile spagnola rappresentò una cesura storica di straordinaria importanza sul piano politico e culturale, tanto da presentare 5 ancora molteplici aspetti da chiarire ulteriormente e da studiare sulla base delle nuove indicazioni della storiografia. In questo senso, il progetto di ricerca non si è limitato allo studio delle motivazioni ideologiche più generali che spinsero tanti italiani a confrontarsi su due fronti opposti, ma ha indagato su quella moltitudine di uomini che combatterono secondo logiche che non sempre potevano dirsi totalmente corrispondenti alle ragioni dello scontro tra le forze in campo. Si è mirato a dare attenzione specifica ai parametri fondamentali per ricostruire la fisionomia di questi volontari - di cui peraltro non è stata ancora determinata la cifra totale e definitiva riguardo alla partecipazione dei volontari italiani schierati sui due fronti- come la classe sociale d’appartenenza e l’origine familiare, il grado d’istruzione, la provenienza geografica, la professione e l’eventuale impegno politico negli anni precedenti. Tutti questi elementi sono necessari per cercare di comprendere nel modo più approfondito possibile le ragioni dell’impegno di questi italiani che valicarono i Pirenei o giunsero nella sponda più occidentale del Mar Mediterraneo per combattere, su un fronte o sull'altro, una guerra che ben poco aveva a che fare con le sorti nazionali italiane, perlomeno per quanto riguardava la vita quotidiana del cittadino medio. Per quanto riguarda i combattenti antifascisti, si ha avuto modo di approfondire attraverso la memorialistica e l’analisi documentaria quali relazioni ci fossero tra i tanti che partirono ispirandosi alle motivazioni ideologiche espresse nella maniera più chiara dal celebre motto di Carlo Rosselli, “Oggi in Spagna domani in Italia!”, e coloro i quali, meno preparati sul piano culturale e politico, parteciparono nelle file repubblicane portandosi dietro un retroterra di esperienze personali destinato a condizionare il proprio impegno militare e ad entrare in contatto con la realtà della guerra dove assunsero un peso rilevante le lacerazioni di tipo ideologico. Per quanto riguarda le migliaia di italiani arruolatisi come volontari nell'esercito regolare italiano, nella Milizia o nel Tercio Extranjero, per la difesa dalla “minaccia comunista” nel Mediterraneo, si ha avuto modo di comprendere quanto invece abbiano influito le spinte più legate a logiche 6 materiali o di ricerca di un’esperienza che potesse offrire un’alternativa rispetto alle difficili condizioni di vita, anche sul piano della sussistenza quotidiana, presenti in Italia. Il sostegno documentale che ha sostenuto la ricerca si è basato sull’analisi comparata della letteratura storiografica, delle fonti a stampa ed orali, e soprattutto dei documenti d’archivio. «¿Quiénes fueron los italianos voluntarios en la Guerra Civil española?». Chi furono quegli uomini che decisero di andare a combattere una guerra contro un governo legalmente eletto, in un paese straniero, solo per preservare, secondo le parole usate dalle fonti ufficiali del periodo, “la latinità contro il nemico comunista nel Mediterraneo”? Quanti italiani, e perché, si recarono in Spagna per combattere al fianco della Repubblica eletta, nel tentativo di “innescare” una rivolta antifascista che dalla Spagna avrebbe dovuto contagiare l’Europa, segnata dal fascismo e dal nazismo? La storiografia tradizionale ha presentato i volontari italiani del Comando Truppe Volontarie come uomini convinti di combattere per la causa fascista, convinti di andare ad abbattere la “cortina rossa” che velocemente stava calando sull'Europa Occidentale. Il numero dei legionari italiani non è mai stato determinato in maniera definitiva: per alcuni studiosi essi furono 120.000, per altri, non più di 50.000 e mai impegnati nello stesso momento. La difficoltà nel determinare le cifre esatte sono attribuibili alla grande segretezza con cui l'operazione, denominata “Oltre Mare Spagna” (OMS), venne condotta proprio a partire dal reclutamento dei volontari; è inoltre da segnalare che solo gli uomini provenienti direttamente dall'esercito fossero siano stati schedati in maniera puntuale, mentre quelli provenienti dalla Milizia, e ancor più le reclute del Tercio Extranjero, erano stati iscritti prima di tutto in liste che rimasero conservate nei loro paesi di provenienza, che sono andate disperse in tutta la penisola e risultano ad oggi di difficile reperibilità. 7 Ancora, molti di questi soldati videro successivamente cancellate le proprie identità in quanto appartenenti alla Legione Straniera. La memorialistica, a sua volta, riporta tesi contrastanti: da una parte abbiamo la testimonianza di uomini come Davide Lajolo, che nel suo libro Il Voltagabbana1 descrive la miseria e la povertà da cui proveniva gran parte dei soldati che partirono alla volta della Spagna; dall'altra invece ci sono personaggi come Alberto Lodoli o Silvano de Bernardis, i quali nelle proprie memorie raccontano la grandezza e l'onore che avvertirono nel partecipare a tale impresa, e poco si soffermano sulla grande massa di gente che andava