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Numero 9

ExLibris ENNIO FLAIANO Il Notiziario del Sistema Bibliotecario Urbano di Brescia aprile 2010

ENNIO FLAIANO (1910-2010) nel centenario della nascita

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Ennio Flaiano (1910-2010),

nel centenario della nascita - Rassegna audio-video-bibliografica -

A cura di: Stefano Grigolato Maddalena Piotti Luigi Radassao

Brescia, aprile 2010 Il Notiziario del Sistema Bibliotecario Urbano di Brescia Pagina 3

Ennio Flaiano nasce a Pescara il 5 marzo 1910. Tra i colti nel fondo Flaiano presso la Biblioteca Cantonale di vari spostamenti che caratterizzeranno la sua infanzia Lugano. Dopo essere stato colpito nel 1971 da un pri- (Camerino, Senigallia, Fermo, Chieti) una tappa verrà mo infarto, Flaiano inizia a rimettere ordine tra le sue fatta anche a Brescia, dove trascorrerà l’anno scolasti- carte: il suo intento è quello di pubblicare una raccolta co 1921/22. A Brescia tornerà nel 1939, in occasione di organica di tutti quegli appunti sparsi che rappresenta- una mostra sulla Pittura del Rinascimento. Nell’articolo no la sua instancabile vena creativa. Muore a Roma il dedica un ampio spazio ad una positiva descrizione 20 novembre 1972, colpito da un secondo infarto che della cittàe dei suoi abitanti: “ Lo svolgersi dei suoi porti- gli sarà fatale, lasciando moltissimo materiale inedito ci accoglienti, lo sfociare delle sue vie in piazze riparate che verrà pubblicato dopo la sua morte. Di lui disse e chiuse come saloni da ballo, il rispetto di un modulo Enrico Vaime: “ L'uomo più intelligente che abbia mai latino degli edifizi basterebbero forse a convincere…. incontrato. Il più spiritoso. Reagiva alla cupezza del suo del carattere unico… di questa città. Ma si aggiunga a carattere con lucidità ironica e cinica ”. tutto questo quel senso comunale di accoglienza che è propria delle città libere, l’aria cordiale dei tanti giardini rustici che fanno da sfondo agli androni dei palazzi, le pitture che qualche casa conserva ancora sulla faccia- ta, ed ecco delinearsi un’architettura intima, nata dalla Ennio Flaiano a Brescia calma. Le case nitide ma non rigide, sono suggerite da L’infanzia di Ennio Flaiano (nato nel 1910) fu caratteriz- un estro riposato come poteva essere il Settecento ve- zata da continui spostamenti in collegi e località diver- neziano portato a secco, sulla terraferma, tra gente me- se: l’anno scolastico 1921-1922 lo trascorse a Brescia, no accesa e più solida ”. All'inizio degli anni '30 Flaiano ospite della famiglia Senes. Rifacendosi a quel breve conosce Mario Pannunzio, così come altre grandi firme ma importante periodo nella sua formazione adolescen- del giornalismo italiano: inizia a collaborare per le riviste ziale, nel 1955 scrisse il soggetto, marcatamente auto- "Oggi", "Il Mondo" e "Quadrivio". A partire dalla metà biografico, Il bambino, intitolato anche L’inganno (il cui degli anni Trenta la sua firma compare su numerosi dattiloscritto è conservato nel Fondo Flaiano di Luga- quotidiani e periodici, nelle rubriche di cronaca, costu- no). Il 2 aprile 1955 Flaiano si recò appositamente a me, critica teatrale e cinematografica: dal 1933 al 1972 Brescia per visitare i luoghi della propria infanzia al fine pubblica più di mille articoli. Specializzato in elzevi- di trarne ispirazione; nel frattempo prese contatti con il ri, produsse opere narrative e varie prose tutte percorse regista Luciano Emmer e Tullio Pinelli per la realizza- da un’originale vena satirica ed un vivo senso del grot- zione di un film tratto dal soggetto (trattamento e sce- tesco, attraverso cui vengono stigmatizzati gli aspetti neggiatura, dattiloscritti, sono sempre conservati nel paradossali della realtà contemporanea. Si unisce in Fondo Flaiano a Lugano). Il film, tanto voluto da Flaiano matrimonio nel 1940 con Rosetta Rota, sorella del mu- per motivi sentimentali, non verrà mai prodotto in quan- sicista Nino Rota. Due anni più tardi nasce la figlia Lelè, to lo scrittore temeva che la trasposizione cinematogra- che dopo solo pochi mesi inizia a manifestare i primi fica di Emmer potesse alterare irrimediabilmente la spi- segni di una gravissima forma di encefalopatia. La ma- rito del soggetto originario. Il testo avrebbe dovuto es- lattia comprometterà tragicamente la vita della figlia, la sere stampato in volume, col titolo Il bambino cattivo, o quale morirà nel 1992, a 40 anni: splendide pagine di anche L’anno di Brescia, nel 1969, come racconto, ma Flaiano che raccontano di questa drammatica vicenda, anche questa iniziativa editoriale non ebbe esito. Sol- si possono trovare nel suo lavoro "La Valigia delle In- tanto nel 1984 l’editore Frassinelli lo pubblicò all’interno die". Nel 1947 pubblica il suo primo romanzo, Tempo di di una raccolta di testi, Storie inedite per film mai fatti, a uccidere, appassionato resoconto della sua esperienza cura di Francesca Pino Pongolini. Il racconto è ambien- in Etiopia, con cui sarà il primo vincitore del Premio tato nel quartiere di S. Polo, allora ancora remota peri- Strega. La sua produzione narrativa è percorsa da feria cittadina immersa nella campagna, dove il prota- un'originale vena satirica ed un vivo senso del grotte- gonista Carlo, ragazzino benestante e trascurato dal sco, elementi attraverso cui stigmatizza gli aspetti para- padre vedovo, è ospite della famiglia Berutti. dossali della realtà contemporanea. Acre, diretto e tra- gico, il suo stile è soprattutto quello di un ironico morali- sta. A lui si deve l'introduzione nella lingua italiana del Bibliografia: detto " saltare sul carro del vincitore ". Il nome di Flaiano si lega a doppio filo alla città di Roma, amata ma anche E. F, Il bambino cattivo, a cura di Diana Ruesch, odiata. Lo scrittore è di fatto un testimone delle evolu- Milano, Libri Scheiwiller, 1999. zioni e degli stravolgimenti urbanistici, dei vizi e delle virtù dei cittadini romani; Flaiano saprà vivere la Capita- le in tutti i suoi aspetti, tra i suoi cantieri, i locali della "Dolce Vita" e le trafficate strade. L'esordio nel mondo del cinema avviene nel 1942, a fianco di Romolo Mar- cellini: negli anni successivi lavora a soggetti e sceneg- giature per film di registi quali Fellini, Zampa, Pagliero, Monicelli, Blasetti, Berlanga, Antonioni. In 25 anni di attività Ennio Flaiano scriverà alcune tra le più belle sceneggiature del cinema del dopoguerra. Meno nota, ma documentata da una mostra del 2003 a Cesenatico, è la produzione grafica di Flaiano: schizzi e disegni che venivano speso distribuiti agli amici, di cui 77 sono rac- Pagina 4

Ennio Flaiano a “Il mondo”

Ennio Flaiano fu romanziere, poeta, sceneggiatore di film che hanno fatto la storia del cinema, autore di teatro: ma tutte le sue espressioni letterarie ed artistiche sono l’esito di una misura giornalistica, il frutto di una lunga attività consu- matasi nelle redazioni di riviste e quotidiani prestigiosi quali Oggi e domani, Il Mondo , il Corriere della sera , L’Espresso , L’Europeo , Risorgimento liberale ed altre. In particolare dalle collezioni dell’emeroteca Queriniana possiamo docu- mentare l’attività giornalistica di Flaiano dalle pagine de Il Mondo : rivista di altissimo valore culturale, espressione dell’intellettualità laica, di area liberal radicale e socialista, fu definita da Giovanni Russo “l’unico grande, vero circolo di idee e di vita politica e letteraria che ha avuto l’Italia dal dopoguerra”. Tra i collaboratori: Ernesto Rossi, Paolo Pa- volini, Guido Piovene, Giovanni Comisso, Vitaliano Branca- ti, Bendetto Croce, Alberto Moravia, Vittorio Gorresio e molti altri. Con il fondatore e Direttore de Il Mondo , Mario Pannunzio, Flaiano condivise non solo il giorno esatto di nascita (5 marzo 1910, Pannunzio era nato un’ora prima), ma parecchie idealità etiche e civili. Flaiano fu dal 1949 ai primi anni ’50 redattore capo del settimanale e autore degli articoli di critica cinematografica, la cui antologia fu raccolta successivamente nel libro Lettere d’amore al cinema ; inol- tre, grazie alle sue qualità di grafico e disegnatore, fu auto- re del “menabò”, cioè dell’impaginazione e della grafica. Con Pannunzio, Flaiano si alternava nella scelta delle foto, la cui altissima qualità estetica e documentaria divenne Bi- proverbiale (“foto da Mondo”); grande merito di questo bliografia: scrittore appassionato di arte fu aver dato dignità di giorna- E. F, Diario notturno , Milano, Adelphi, 1994. listi ai reporters , e di aver intuito l’importanza della fotogra- fia come mezzo autonomo di espressione. Fascicolo dopo fascicolo, con il suo corrosivo umorismo intriso di scettico E. F, Lettere d’amore al cinema, scelta e cura pessimismo, nei suoi articoli, scritti fino al 1961, Flaiano ha di Cristina Bragaglia, Milano, Rizzoli, 1978. raccontato la Roma artistica e cinematografica, borghese e palazzinara del dopoguerra, con una attenzione ed un ri- spetto artigiano per la parola da far dire che scriveva gli E. F, Nuove lettere d’amore al cinema, a cura articoli come Flaubert scriveva i suoi libri. Espressione di di Guido Fink, Milano, Rizzoli, 1990. una élite intellettuale schiacciata tra opposti conformismi ideologici, l’avventura giornalistica de Il Mondo si arrestò nel 1966; quando la testata riprese le pubblicazioni nel Flaiano e il tempo del “Mondo”: atti del convegno, Pe- 1969, si trattava di un mensile a carattere prevalentemente scara, 31 marzo-1 aprile 1989, a cura dell’Associazio- economico finanziario, profondamente diverso dalle proget- ne culturale Ennio Flaiano, Pescara, Fabiani, 1989. tualità editoriali originarie. L’avventura giornalistica di Flaiano continuerà prevalentemente sulle pagine del Cor- riere della sera , fino alla morte prematura nel novembre Flaiano e “Oggi e domani”, a cura di Vito Moretti, scrit- ti di Renato Minore, Pescara, Ediars 1993. 1972.

G. R, Flaiano giornalista del “Mondo” e perso- naggio della Roma letteraria, in Ennio Flaiano: l’uomo e l’opera: atti del Convegno nazionale nel decennale della morte dello scrittore, Pescara 19-20 ottobre

1982, Pescara, Oggi e domani, 1983, pp.49-56.

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Ennio Flaiano al cinema cheggiatore che stava sempre davanti a Rosati alzò la testa a guardarlo senza curiosità e salutò stracca- mente: “'A Re”». Un Marziano a Roma aveva dentro un'idea folgorante. Scrittore, critico e giornalista, dimostrò il suo interesse per il cinema poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, collaborando a qualche sceneggiatura. Nei primi anni del dopoguerra riprese tale attività, che in se- guito si sarebbe fatta più intensa, con Roma città libera , diretto nel 1946 da Marcello Pagliero, ma edito nel 1948, un film da cui trasparivano già i caratteri fantastici e grot- teschi della sua fantasia, istintivamente portata alla trasfi- gurazione satirica della realtà, con straordinari risultati espressivi. Proprio per queste caratteristiche, pur avendo collaborato a varie sceneggiature di indiscusso valore estetico, trovò la persona con cui esprimersi al meglio in : fu infatti sceneggiatore di tutti i suoi film, da Luci del varietà (1951) a Giulietta degli spiri- ti (1965). In queste opere, e in particolare nelle ultime, il sodalizio estetico tra Flajano e Fellini diviene quasi per- fetto; il regista seppe infatti interpretare, attraverso le im- magini filmiche, le invenzioni barocche dello sceneggiato- re, sospese al limite fra mistificazione e cattivo gusto, ma senza mai sconfinarvi, come appare evidente ne Le ten- tazioni del dottor Antonio , un episodio di Boccaccio '70 (1961, autori vari). Ha ricevuto importanti riconoscimenti: 1947-1948 Nastro d'Argento per il miglior soggetto ( Roma città libera ); 1952 Festival di Cannes, premio per la migliore sceneggiatura (Guardie e ladri ); 1961 Nastro d'Argento per il miglior soggetto originale ( La dolce vita ); 1964 Nastro d'Argento per il miglior soggetto originale e per la migliore sceneg- giatura ( Otto e mezzo ). Ecco come lo ricorda Sergio Do- nati: «Un disco volante atterra a Villa Borghese e ne scende l'Alieno, che è bello come Michael Rennie in Ultimatum alla Terra. Porta la saggezza e la civiltà di una razza su- periore, è pronto a diffondere scienza e filosofia infinita- mente più progredite. Il Marziano viene accolto con stu- pefatta venerazione e tutti se lo contendono, i giornali, i politici, i cenacoli intellettuali e i salotti mondani. Passano i giorni e il Marziano preso in un vortice di fatua ammira- zione s'incanaglisce, si ubriaca, tira coca, va a puttane. Tempo un paio di mesi e tutti a Roma ce n'hanno le sca- tole piene dei suoi Messaggi, scantonano per non incon- trarlo, diventa una specie di barbone evitato come certi vecchi pugili suonati del Bar Sport che continuano a rac- contare sempre dell'unica volta che vinsero per kappaò… Penso che davvero Flaiano, padre di tutti gli sceneggiatori, abbia preso l'ispirazione un po' dal film di Robert Wise, e un po' dalla vicenda di Faruk, il re egi- ziano che arrivò a Roma in esilio dorato su un magico tappeto di tesori, cortigiani e odalische suscitando curiosi- tà spasmodiche, assalti di paparazzi e autentici deliri mondani. Poi dopo un paio di mesi che lo si vedeva dap- pertutto, una mattina alle cinque passò solo solo e mezzo sbronzo per Via Veneto tra l'indifferenza dei paparazzi che fuori dall'Excelsior aspettavano di beccare assieme ad Ava Gardner. Soltanto il vecchio par

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Ennio Flaiano in Biblioteca non ha via d'uscita. Anche Adriano, il protagonista dai forti tratti autobiografici della seconda storia, è un in- tellettuale in crisi. I suoi inquieti pellegrinaggi lo porta- Autobiografia del blu di Prussia , a cura di Anna Longoni. no ad incontrare l'amico regista al lavoro (Federico Milano: Adelphi, 2003. Fellini) o sulle spiagge di Fregene dove incontra i Flaiano descrive luoghi dell'Abruzzo natio in cui la desola- semplici pescatori. zione è profondamente radicata e figure che, su quei fon- dali, paiono inesorabilmente votate all'autodistruzione: co- Frasario essenziale per passare inosservati in so- me l'intellettuale romantico e decadente che sospende cietà , introduzione di Giorgio Manganelli. Milano: un'assunzione fatale di veronal solo per la momentanea Bompiani, 1986. fioritura di una rosa, o il giovane, ultimo di sei fratelli, cui la La capacità di Flaiano di affacciarsi sull’orlo del tragico famiglia non perde occasione di rinfacciare il suo status di per poi distrarsene e lambire subito dopo il ridicolo e il indesiderato, di nato "a tavola sparecchiata". risibile è quella che fa di lui uno scrittore di straordina- ria complessità. “Attento- dice Manganelli - come può Il cavastivale , a cura di Anna Longoni. Roma: Biblioteca essere attento un orafo, un miniaturista, un perfetto del vascello, 1993. amanuense, alla piccola inquietudine, a quel dolore Diario satirico di un viaggio non del tutto improbabile in una portatile che può accompagnare una vita, che non è terra fantastica con tratti speculari a quella reale. Il narrato- incompatibile col riso, con la noia, con la morte” re, novello Gulliver, ripercorre le strade di un’Italia camuffa- ta in scenari fabulosi ma drammaticamente reali. Un taccui- Il gioco e il massacro . Milano: Bompiani, 1999. no in cui la satira diventa cronaca fedele di una pagina Flaiano presenta questo libro, composto dal racconto drammatica della nostra storia. Un Flaiano surreale e sin- lungo “Oh Bombay!” e dal riuscito romanzo breve golare. “Melampus”, sostenendo che i due manoscritti si com- pletano a vicenda e si riflettono l'uno nell'altro perché Diario degli errori . Milano: Adelphi, 2002. il primo è la trasformazione di un uomo, il secondo di Disteso lungo l'arco di un ventennio (dal 1950 ai primi anni una donna. Le loro storie, spiega, sono “sempre meno Settanta) e costruito avendo negli occhi i luoghi e i volti di improbabili in una società dove la metamorfosi è una tanti viaggi, il "Diario" brulica di pensieri che sperimentano vita di ricambio, tra il gioco e il massacro” (EF). tutte le forme possibili del rapporto tra la mente e la realtà. Vi troviamo velenosi "calembour" concentrati come saggi, Un marziano a Roma e altre farse . Torino: Einaudi, aforismi e massime perforanti e definitivi, microritratti di 1971. taglio, apologhi surreali e corrosivi, sequenze in zapping, La commedia di Flaiano rende una situazione psicolo- tra incanto e sarcasmo. L'irrefrenabile tendenza all'autodi- gica diffusa, parla di sé e del suo ambiente e della struzione della specie umana pervade "Diario degli errori" noia come condizione esistenziale ed emblematica, come un malinconico Leitmotiv: ma la crudele esattezza da cui i personaggi si riscuotono solo attraverso un della tassonomia è in Flaiano venata dalla "pietas" del mo- erotismo meccanico, unico momento in cui hanno la ralista disilluso. percezione di “esserci”. Il marziano, proiezione fanta- stica di quella società, ne rispecchia le vicende . Diario notturno . Milano: Adelphi, 1994. Nessun libro come il "Diario notturno" (1956) riesce a con- Melampo . Torino: Einaudi, 1978. tenere in sé finemente distillata nella sostanza e nella for- Melampo è una trasparente favola moderna. Ne sono ma, l'intera opera di Ennio Flaiano. Vi ritroviamo infatti tutti i protagonisti Giorgio, uno scrittore italiano momenta- costituenti primari del suo modo di essere, psicologico e neamente in America per motivi di lavoro, e Liza, letterario: il pessimismo lucido e dolente; la coscienza del creatura tutta "bellezza e confusione", ex modella, ex nulla vissuta attraverso la quotidiana consunzione dei volti, dilettante di pittura, ex snob preoccupata di apparire dei luoghi, dei ricordi; la percettività del moralista di scuola sempre a suo agio, la quale, nel tentativo di rendere i francese, perso in un Paese che si preoccupa di tutt'altro. E rapporti umani più semplici e spontanei, si degrada a vi ritroviamo tutte le forme che Flaiano prediligeva: il rac- cane, si libera nella vitalità di un giovane animale, e conto ingegnoso e fulminante, l'apologo ora amaro ora diventa una presenza insostituibile nella vita dell'uo- grottesco, il taccuino di viaggio che intaglia immagini icasti- mo. La psicologia della coppia, i rapporti con l'ambien- che, il dialogo corrosivo e sarcastico, l'aforisma che non si te, la solitudine, la ricerca di nuovi equilibri: l'apologo lascia dimenticare. di Flaiano non fornisce risposte, ma le moltiplica in un gioco di specchi sempre dominato da un'intelligenza Una e una notte . Milano: Adelphi, 2006. ironica e inquieta. Due lunghi racconti in cui Flaiano rappresenta la crisi dell'individuo, sullo sfondo di una Roma sempre più desola- Le ombre bianche, a cura di Anna Longoni. Milano: ta. In "Una e una notte", Graziano, giornalista in crisi, invia- Adelphi, 2004. to sul luogo in cui è atterrato un disco volante, scoprirà Queste "ombre bianche", cioè "storie brevi, diverti- quanto sia vana l'illusione che un evento straordinario pos- menti e dialoghi; infine occasioni, satire scritte negli sa mutare la propria vita e si convincerà che il suo disagio ultimi quindici anni" che Flaiano radunò nel 1972 nella Pagina 7

Le ombre bianche , a cura di Anna Longoni. Milano: Milano: Bompiani, 1996. Adelphi, 2004. 251 recensioni teatrali di Flaiano dal 1939 al 1967, Queste "ombre bianche", cioè "storie brevi, divertimenti e apparse su Oggi, Italia, Risorgimento liberale, Città dialoghi; infine occasioni, satire scritte negli ultimi quindici libera, Secolo XX, L'Europeo, in cui l'autore ci rac- anni" che Flaiano radunò nel 1972 nella certezza che la conta gli spettacoli teatrali, gli autori, i registi, gli at- realtà avesse ormai superato la satira, raccontano di «un tori. Pagine intrise di umorismo, sarcasmi, irriveren- "io" che detesta l'inesattezza ed è stato sopraffatto dalla ze. Le recensioni di Flaiano sono a tutto campo: menzogna». Vi ritroviamo dunque il Flaiano più risentito, spaziano dalla commedia al dramma, dalla tragedia impassibile e feroce, capace come pochi di mostrarci le al varietà. In questi scritti passa tutta a società italia- allucinazioni di cui siamo vittime: e mentre legge e sorride na ed i grandi temi della letteratura s’innestano con è come se uno spiffero gelido investisse d'improvviso il le tensioni e gli ideali politici, le scelte di campo degli lettore, perché nei mostri messi in scena riconosce, non ultimi trent'anni. solo la realtà che lo circonda, ma a tratti, e con raccapric- cio, un po' di se stesso. Tempo di uccidere , prefazione di Maria Bellonci. Torino: UTET, 2006. Ombre fatte a macchina . Milano: Bompiani, 1997. In un'Africa spogliata di ogni esotismo e folclore, un Sono le migliori recensioni cinematografiche, quasi 300, tenente dell'esercito italiano vaga alla ricerca di un dal 1939 al 1967, apparse su "Oggi", "Bis", "Cine illustra- medico, guidato dal mal di denti. Si allontana dal to", "il Mondo" e altre pubblicazioni, una cavalcata lungo campo, rimane solo, si perde. È così, per caso, che la storia sociale italiana dal tempo di guerra, al dopoguer- cominciano le avventure del protagonista di "Tempo ra, al boom economico. Sfilano in queste pagine attori, di uccidere", indubbiamente il capolavoro di Ennio registi, produttori più o meno noti: Totò, Walter Chiari, Flaiano. Un susseguirsi di casi fortuiti e banali crea Gino Cervi, Marlene Dietrich, André Cayatte, Carlo Ponti, le condizioni per le avventure del protagonista, un Carl Dreyer, Vittorio Gassman, Carmine Gallone, ma an- antieroe solitario che del caso diventa prigioniero e che gli spettatori hanno una parte non piccola, e la recen- schiavo, tanto da arrivare a credere che la propria sione sembra quasi una scusa per parlare dei grandi fatti storia non sia nient'altro che il compiersi di un desti- della letteratura, della politica, del costume. no prescritto. Il romanzo, l’unico scritto da Flaiano, ottenne la prima edizione del Premio Strega. Opere , introduzione di Maria Corti. Milano: Bompiani, 1990. L'opera completa di Paolo Uccello , presentazione di Ennio Flaiano, apparati critici e filologici di Lucia I due volumi riportano, oltre a tutte le opere e i testi delle Tongiorgi Tomasi. Milano: Rizzoli, 1971. interviste rilasciate, anche la cronologia della vita di Flaia- no e un’analitica bibliografia dei suoi scritti e di quello che su di lui è stato scritto. Scritti su Flaiano: La solitudine del satiro . Milano: Rizzoli, 1973. Ennio Flaiano e la critica: ricognizioni bibliografiche: "Flaneur" come Baudelaire per le vie di Parigi, illuminista 1946-1992, a cura di Lida Buccella. Pescara: Ediars, paradossale e lieve, Flaiano passeggia per Roma, e la 1993. guarda corrompersi stupidamente: luoghi comuni, acca- demismi, velleità, mode e vezzi di una cultura che, sul La critica e Flaiano , a cura di Lucilla Sergiacomo. finire degli anni Sessanta, si parla e sparla addosso sono Pescara Ediars, 1992. l'oggetto e il bersaglio di questo libro postumo. Miscella- Ennio Flaiano: l' uomo e l' opera: atti del convegno nea di racconti, aneddoti, ricordi, graffianti definizioni e nazionale nel decennale della morte dello scrittore, struggenti o disilluse passioni. Pescara, 19-20 ottobre 1982. - 2. ed. - Pescara : Tipolitografia Fabiani, 1989. Soltanto le parole : lettere di e a Ennio Flaiano: 1933- Flaiano e il tempo del mondo : atti del convegno, 1972. Milano: Bompiani, 1995. Pescara, 31 marzo-1 aprile 1989 / Associazione culturale Ennio Flaiano, 1989 Nell’arco di 40 anni Flaiano ha affidato alle lettere una parte considerevole del suo pensiero, della sua lucida e Flaiano vent' anni dopo: atti del convegno, Pescara, disincantata visione del mondo. Non è difficile riconosce- 9-10 ottobre 1992 . Pescara: Ediars, 1993. re in quei dialoghi alcune tematiche care al narratore: Flaiano e "Oggi e domani", a cura di Vito Moretti. l’indignazione di fronte al reale, il conforto della noia, la Pescara: Ediars, 1993. solitudine di chi ha scelto di stare sempre “dalla parte sbagliata”, il rapporto con Roma. Il volume raccoglie un’ampia scelta dei carteggi conservati presso la bibliote- ca Cantonale di Lugano.

Lo spettatore addormentato , a cura di Simona Costa. Pagina 8

Ennio Flaiano in Mediateca bracca la sua decima vittima. Tolto il debole finale, imposto dal produttore Carlo Ponti, Petri ha vinto la rischiosa scommessa, grazie anche all'apporto di Un amore a Roma / regia di . - Roma : Gruppo Ennio Flaiano in sceneggiatura, con un curioso e editoriale L'espresso, 2008. - 1 DVD video (105 min.) affascinante film dove la SF si mescola al western, al cinema di spionaggio, alla commedia romanesca. Interpreti princ. Claudio Gora, , Elsa Mar- tinelli, Jacques Sernas, Mylène Demongeot, Peter Bald- win, Enrico Glori, Gilberto Mazzi, Umberto Orsini, Maria La dolce vita / regia Federico Fellini. - Segrate : Perschy, Renato Montalbano Mondadori video, 1993. - 1 videocassetta (165 Tempestoso amore tra giovane scrittore di una nobile min.). famiglia decaduta e un'attricetta pigramente amorale. Interpreti princ. Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Litigi, rappacificazioni, ma la gelosia lo rode. Finalmente Yvonne Fourneaux la scaccia di casa. Triste solitudine. Cinico maestro della Marcello, scrittore mancato che lavora per un gior- commedia italiana che fa un cinema declinato al maschi- nale scandalistico con la scorta di un paparazzo le, Risi non era il regista più adatto per questo dramma (fotoreporter), fa incontri ed esperienze nella Roma psicologico, derivato da un romanzo (1956) di Ercole Pat- mondana, cinematografara e intellettuale di via Ve- ti. neto e dintorni. Viaggio attraverso il disgusto, cine- giornale e affresco di una Roma raccontata come una Babilonia precristiana, affascinante e turpe. Una Il bidone / regia Federico Fellini. - Segrate : Mondadori materia da giornale in rotocalco trasfigurata in epica. video, 1993. - 1 videocassetta (92 min.). Uno spartiacque nel cinema italiano, un film-cerniera Interpreti princ. , Broderick Crawford, nell'itinerario felliniano con la sua costruzione ad Franco Fabrizi affresco, a blocchi narrativi e retrospettivamente un A Roma Augusto, anziano bidonista che sente la miseria film storico che interpreta con acutezza un momento e l'abiezione del suo mestiere truffaldino, cerca di bidona- nella storia d'Italia. Dopo lo scandalo ecclesiastico e re i suoi nuovi compari che, dopo averlo pestato, lo ab- politico, un successo mondiale. Lanciò, anche a li- bandonano moribondo su una scarpata. Dopo I vitello- vello internazionale, il termine “paparazzo”. Palma ni e La strada , Fellini ne riprende molti motivi tematici d'oro a Cannes e Oscar ai costumi di Piero Gherar- (solitudine, bisogno di comunicazione e di amore, deside- di. 3 Nastri d'argento 1961 al soggetto originale, M. rio di salvazione, la Grazia) e stilistici (passeggiate nottur- Mastroianni e P. Gherardi (scene). ne, giostre di periferia, paesaggi dell'Appennino) che si ritrovano anche nel successivo Le notti di Cabiria . Fantasmi a Roma / un film di Antonio Pietrangeli. -

Dolmen home video, 2008. - 1 DVD video (97 min.). Boccaccio '70 / regia Vittorio De Sica, Federico Fellini, Interpreti princ.: Eduardo De Filippo, Vittorio Gass- , . - Segrate : Mondadori man, , Marcello Mastroianni, Belinda video, 1993. - 1 videocassetta (200 min.). Lee. Interpreti princ. Sophia Loren, Peppino De Filippo, Anita Cinque fantasmi, già proprietari di un nobile palazzo Ekberg, Marisa Solinas, Romy Schneider, Tomas Millian, patrizio, si alleano con un pittore-fantasma del Cin- Romolo Valli, Paolo Stoppa quecento per impedire la speculazione edilizia pro- Scherzo in 4 atti, ideato da C. Zavattini e prodotto da C. gettata dall'ultimo discendente. Traducendo in film Ponti, che ha come filo conduttore la satira del moralismo una sceneggiatura brillante e spiritosa A. Pietrangeli e del puritanesimo. Il più vicino al tema è lo scatenato ha saputo narrare la sua favola surrealistica con un Fellini con “Le tentazioni del dottor Antonio”; con “Il lavo- distacco e un'eleganza inconsueti alla commedia ro” Visconti tira fuori un sarcasmo impietoso per lui insoli- italiana. T. Buazzelli è doppiato da Giuseppe Rinaldi to, mentre De Sica (“La riffa”) è il più divertente. Quando e L. Brignone da Lidia Simoneschi. 3 premi interna- il produttore tolse l'episodio di Monicelli “Renzo e Lucia- zionali. Incompreso in Italia. na” (sceneggiato da G. Arpino e I. Calvino dal suo rac- conto L'avventura di due sposi ) dall'edizione per l'estero, gli altri 3 decisero di non recarsi al Festival di Cannes per La fortuna di essere donna / regia di Alessandro solidarietà. Blasetti. - Milano : RCS, 2002. - 1 videocassetta (101 min.).

Interpreti princ.: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, La decima vittima / regia Elio Petri. - Roma : DNC, Charles Boyer, Titina De Filippo 2006. - 1 DVD video (90 min.). Interpreti princ.: Marcello Mastroianni, Ursula Andress, Per farsi lanciare nel mondo del cinema, Antonietta Elsa Martinelli, Salvo Randone va a letto con un fotografo. Sostenuto da una sce- neggiatura sapiente e spiritosa (Suso Cecchi D'Ami- Dal racconto La settima vittima (1954) di Robert Shec- co, Ennio Flaiano e Sandro Continenza), è una delle kley: nel Duemila s'è costituito su scala mondiale un club migliori commedie degli anni '50 con una squadra di privato i cui iscritti, accoppiati da un computer, si impe- ottimi interpreti. gnano in una caccia mortale, alternativamente come cac- ciatori o vittime. A Roma una maliarda superorganizzata Pagina 9

Guardie e ladri / regia Mario Monicelli, Steno. - Milano : nato esame di coscienza in un'atmosfera da limbo RCS, 2008. - 1 DVD video (101 min.). (F. Fellini). La masturbazione di un genio (D. Buzza- Interpreti princ. Totò, , , Rossana ti). Una tappa avanzata nella storia della forma ro- Podestà, Tino Scotti, Carlo Delle Piane, Aldo Giuffré, Er- manzesca (A. Arbasino). Una costruzione in abisso nesto Almirante, a tre stadi (C. Metz). Un Ben Hur del cinema d'avan- guardia. Il tentativo di un autoritratto in forma fanta- Totò è un ladruncolo napoletano che una bonaria guardia stica. Il diario di bordo di un autore. Il rapporto su un romana (A. Fabrizi) deve catturare, pena la perdita del ingorgo esistenziale. Un film sulla confusione e sul posto. Dopo inseguimenti vari, i due fanno amicizia, sco- disordine della vita, uno dei massimi contributi a prendo di avere molti problemi in comune. Uno dei rari quel rinnovamento dei modi espressivi e alla rottura film di Totò che fu elogiato quasi all'unanimità dalla critica della drammaturgia tradizionale che ebbero luogo dell'epoca (Nastro d'argento a Totò e a Cannes premio nel cinema a cavallo tra gli anni '50 e i '60. “L'enfer alla sceneggiatura di V. Brancati, A. Fabrizi, E. Flaiano, c'est les autres”, aveva detto Sartre. Fellini ribalta R. Maccari, Steno e Piero Tellini) anche perché s'innesta- l'affermazione: la vita – e il cinema – sono gli altri, i va nel filone neorealistico. “Ho favorito il passaggio di vivi e i morti, gli esseri reali e le creature della fanta- Totò al neorealismo, limitando le sue caratteristiche di sia. Bisogna accettarli tutti con amore, gratitudine, comicità surreale che lo aveva caratterizzato in preceden- solidarietà. 2 Oscar: costumi (Pietro Gherardi), mi- za. Sarà poi Pasolini a orientarlo più sul misterioso o sul glior film straniero. 7 Nastri d'argento: film, produtto- magico, forse lo ha capito meglio di me” (M. Monicelli). re, soggetto, sceneggiatura, S. Milo, musiche (N. Ebbe noie dalla censura. Rota), fotografia (G. Di Venanzo).

Giulietta degli spiriti / regia Federico Fellini. - Segrate : Peccato che sia una canaglia / regia Alessandro Mondadori video, 1993. - 1 videocassetta (132 min.). Blasetti. - Milano : Fabbri, 2004. - 1 videocassetta Interpreti princ. Giulietta Masina, Mario Pisu, Sandra Milo, (94 min.). , Sylva Koscina Interpreti princ.: Sohpia Loren, Marcello Mastroianni, Una signora cattolica della borghesia romana, in vacanza Vittorio De Sica a Fregene, partecipa a una seduta spiritica, sospetta che Tassista romano s'innamora di una bella ladra, figlia il marito la tradisca, entra in crisi d'identità finché è invita- di un imbroglione e amica di balordi e, superando ta a peccare in casa di un'amica di liberi costumi. Dall'a- parecchie traversie e correndo il rischio di rovinarsi, nalisi di sé stesso in 8½ Fellini passa a quella del mondo finisce per sposarla. Commedia di caratteri più che della moglie, ma il transfert non gli riesce bene. Viaggio di di situazione, veicolo divistico per la coppia Loren- Alice nel Paese delle Meraviglie (o di una Becassine che Mastroianni con lieta fine programmatica, è sostenu- si smarrisce nei fumetti di Playboy ) questo album da sfo- ta da un'ammirevole scioltezza narrativa e da un gliare risulta, nonostante le sorprendenti invenzioni e l'e- ritmo agilissimo. Dal racconto Il fanatico (in Racconti stro figurativo, non poco confuso, languido, sforzato, per- romani , 1954) di Alberto Moravia, sceneggiato an- sino goffo come ritratto di donna e storia di una crisi ma- che da E. Flaiano, S. Cecchi D'Amico, S. Continen- trimoniale. 4 Nastri d'argento: S. Milo, fotografia a colori za. 1° film di S. Loren come protagonista. (G. Di Venanzo alla memoria), scene e costumi (Piero Gherardi). David di Donatello a G. Masina. Lo sceicco bianco / regia Federico Fellini. - Segra- te : Mondadori video, 1993. - 1 videocassetta (83 Io, io, io... e gli altri / un film di . - min.). Medusa home video, 2004. - 1 DVD video (116 min.). Interpreti princ. Alberto Sordi, Brunella Bovo, Leo- Interpreti princ.: Nino Manfredi, Vittorio De Sica, Walter poldo Trieste, Giulietta Masina, Ernesto Almirante Chiari, Gina Lollobrigida, Marcello Mastroianni Due sposini meridionali vanno in viaggio di nozze a Alle prese con un'inchiesta sull'egoismo dell'essere uma- Roma dove lei, accanita consumatrice di fotoroman- no, noto giornalista-scrittore comincia a capire, dopo aver zi, va a far visita all'eroe dei suoi sogni. 1° film di F. fatto un po' di autocoscienza, che anche lui deve cambia- Fellini dopo la regia a mezzadria di Luci del varietà re. Preoccupazioni morali (evidenti fin dal sottotito- (1951). Irridente parata dei mediocri all'insegna di lo Conferenza con proiezioni ) e struttura narrativa fram- una vena caricaturale che qua e là diventa graffiante mentata caratterizzano quest'inchiesta sull'egoismo che è satira di costume. Un A. Sordi memorabile e una un po', nel bene e nel male, il testamento di A. Blasetti Roma ancora realistica, ma già deformata da un (1900-87). talento visionario. Da un'idea di M. Antonioni. Scritto da Fellini con T. Pinelli e E. Flaiano. 1° incontro Fel- lini - Nino Rota. Giulietta Masina nella particina di Otto e mezzo / diretto da Federico Fellini. - Roma : L'Uni- una prostituta: Cabiria. tà, 1997. - 1 videocassetta (133 min.). Interpreti princ. Marcello Mastroianni, , Anouk Aimée, Sandra Milo Il segno di Venere / regia Dino Risi. - Segrate : In crisi esistenziale e creativa, alle prese con un film da Mondadori video, 1995. - 1 videocassetta (101 fare, un regista fa una sorta di mobilitazione generale di min.). emozioni, affetti, ricordi, sogni, complessi, bugie. Un mi- Interpreti princ. Sophia Loren, Franca Valeri, Vittorio sto tra una sgangherata seduta psicanalitica e un disordi- De Sica, Alberto Sordi, Peppino De Filippo, Raf Val- Pagina 10 lone, Tina Pica Vivi o, preferibilmente, morti / regia Duccio Tessa- L'intreccio fa perno su due cugine, una meridionale gio- ri. - Bresso : Hobby & Work, 2007. - 1 DVD video vane e bella, l'altra settentrionale non più giovane e non (101 min.). bella. La seconda cerca in ogni modo di trovare marito Interpreti princ. Giuliano Gemma, Nino Benvenuti, ma inevitabilmente gli scapoli che trova le sono “soffiati” Sydne , Julio Pena, Antonio Casas dall'altra. Raccontato con garbo, recitato con discrezione, Costretti a vivere insieme almeno per sei mesi per forbito di situazioni divertenti e di un dialogo spiritoso con riscuotere la pingue eredità del nonno, il gaudente un pizzico di farsa. Un'ottima F. Valeri a confronto con Monty e il rozzo Ted cercano di adattarsi. Si metto- l'aggressività erotica di S. Loren. Scritto da E. Anton, E. no, anzi, in società in imprese sempre più balzane. Il Flaiano, F. Valeri, D. Risi e C. Zavattini. “La regia era di soggetto di questo western allegramente umoristico Risi, ma c'era proprio un occhio di De Sica” (F. Valeri). è di Ennio Flaiano. Tessari conduce il gioco con brio e non senza efficacia nelle scene più spettacolari. La strada / regia di Federico Fellini. - Roma : Filmauro Gemma e Benvenuti lo assecondano animosamen- home video, 2002. - 1 videocassetta (105 min.). te. Interpreti princ.: Anthony Queen, Giulietta Masina, Ri- chard Basehart L'ingenua e infantile Gelsomina è venduta a Zampanò, rozzo girovago che si esibisce nei paesini con giochi di forza e che la usa e ne abusa. Quando incontrano il Mat- to, equilibrista filosofo, Zampanò lo uccide. Gelsomina lo abbandona. È il film che diede rinomanza internazionale a F. Fellini: Leone d'argento a Venezia, 2 Nastri d'argento (produzione e regia), Oscar 1956 per il film straniero, da- to quell'anno per la 1ª volta. La voce di Zampanò è di Arnoldo Foà. Parabola cristiana sul peccato, apologo sul- la condizione umana in generale e della donna in partico- lare, è anche una picaresca escursione attraverso i pae- saggi dell'Appennino centrale.

Vacanze romane [Videoregistrazione] / regia di Wil- liam Wyler. - Paramount Home video, 2005. - 1 DVD vi- deo (113 min.). Interpreti princ. Audrey Hepburn, Gregory Peck Una principessa in visita ufficiale a Roma si sottrae alla sorveglianza dei dignitari e se ne va in incognito per la città in compagnia di un giornalista che fiuta il grande colpo. È il film che fece di A. Hepburn una star-grissino, premiata con l'Oscar insieme a Ian McLellan Hunter, au- tore del soggetto (e, con John Deighton, anche della sce- neggiatura che fu poi riscritta da Ennio Flaiano e Suso Cecchi D'Amico), e a Edith Head per i costumi. È un Accadde una notte in chiave monarchica.

I vitelloni / regia Federico Fellini. - Roma : L'unità, 1996. - 1 videocassetta (104 min.). Interpreti princ. Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste, Riccardo Fellini, Leonora Ruffo, Achille Majeroni, Paola Borboni, Carlo Romano Sono cinque, in una cittadina romagnola dell'Adriatico, i giovanotti non ancora occupati, né ricchi né poveri, irre- sponsabili e velleitari figli di mamma. Che fanno? Piccoli divertimenti, piccole miserie, piccoli squallori, noia gran- de. Soltanto Moraldo va in città. Tra loro campeggia Al- berto (A. Sordi), punto di fusione di violenza satirica, grot- tesco, patetismo. F. Fellini fa col suo 2° film e mezzo uno scanzonato omaggio, distaccato ma non troppo, alla Ri- mini della sua adolescenza, reinventata sul litorale tirreni- co, vicino a Ostia. Leone d'argento a Venezia, 3 Nastri d'argento (regia, produzione e Sordi).

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Bibliografie delle opere di Flaiano

TEATRO 1946 La guerra spiegata ai poveri 1957 La donna nell’armadio 1960 Il caso Papaleo 1960 Un marziano a Roma. Einaudi 1972 La conversazione continuamente interrotta

NARRATIVA 1947 Tempo di uccidere, ed. Longanesi 1956 Diario notturno, ed. Bompiani 1959 Una e una notte, ed. Bompiani 1970 Il gioco e il massacro, ed. Rizzoli 1971 Un marziano a Roma e altre farse, ed. Rizzoli 1971 presentazione a L'opera completa di Paolo Uccello, ed. Rizzoli 1972 Le ombre bianche, ed. Rizzoli

OPERE POSTUME 1973 La solitudine del satiro ed. Rizzoli 1974 Autobiografia del blu di Prussica, scelta e cura di Cesare Garboli, ed. Rizzoli 1974 Melampus, con introduzione di Enzo Siciliano, ed. Rizzoli 1977 Diario degli errori, scelta e cura di Emma Giammattei, ed. Rizzoli 1978 Lettere d'amore al cinema,scelta e cura di Cristina Bragaglia, ed. Rizzoli 1979 Un bel giorno di libertà: cronache degli anni quaranta, ed. Rizzoli 1980 Un giorno a Bombay e altre note di viaggio, a cura di Rossana Dedola, ed. Rizzoli 1982 Il messia, a cura di Emma Giammattei, ed. All'insegna del pesce d'oro (Scheiwiller) 1983 Lo spettatore addormentato, raccolta di scritti teatrali, ed. Rizzoli 1984 Storie inedita per film mai fatti, a cura di Francesca Pino Pongolini, ed. Frassinelli 1986 Frasario essenziale per passare inosservati in società, ed. Bompiani 1986 Lettere a Lilli e altri segni, prefazione di Giuliano Briganti, ed. Archinto 1987 traduzione di Jules Laforgue, Amleto, ovvero Le conseguenze della pietà filiale, ed. Scheiwiller 1988 Un film alla settimana: 55 critiche da «Cine illustrato» (1939-1940), ed. Bulzoni 1989 Progetto Proust: una sceneggiatura per «La recherche du temps perdu», ed. Bompiani 1990 L'uovo di Marx: epigrammi, satire, occasioni, ed. Scheiwiller 1990 Nuove lettere d'amore al cinema, a cura di Guido Fink, ed. Rizzoli 1993 Il cavastivale, a cura di Anna Longoni, ed. Biblioteca del Vascello 1995 Soltanto le parole: lettere di e a Ennio Flaiano, 1933-72, ed. Bompiani 1995 L' occhiale indiscreto, a cura di Anna Longoni, ed. Bompiani 1996 La valigia delle Indie, ed. Bompiani 1996 Opere: scritti postumi, introduzione di Maria Corti, ed. «Classici» Bompiani 1996 Opere 1947-72, introduzione di Maria Corti, ed. «Classici» Bompiani 1997 Ombre fatte a macchina, a cura di Cristina Bragaglia, ed. Bompiani 2001 La notte porta consiglio e altri racconti cinematografici, ed. Bompiani 2002 Il bambino cattivo, a cura di Diana Ruesch, ed. Scheiwiller 2002 Satira e vita: i disegni del fondo Flaiano della Biblioteca di Lugano, ed. Pendragon 2002 Cristo torna sulla terra, postfazione di Carla Gallo Barbisio, ed. Quaderni di Cartevive Pagina 12

2004 Scena all'aperto: sceneggiatura inedita da una novella di Marino Moretti, ed. Clueb 2008 Lettere a Giuseppe Rosato: 1967-72, con scritti su Flaiano e l'Abruzzo, ed. Rocco Carabba

CINEMA 1942 Pastor Angelicus di Romolo Marcellini (sceneggiatura e assistente alla regia) 1943 La danza del fuoco di Giorgio Simonelli (sceneggiatura) 1943 La primadonna di Ivo Perilli (sceneggiatura) 1943 Inviati speciali di Romolo Marcellini (sceneggiatura e assistente alla regia) 1945 L'abito nero della sposa di Luigi Zampa (sceneggiatura) 1945 Vivere ancora di Nino Giannini e Leo Longanesi (sceneggiatura) 1945 La freccia nel fianco di (sceneggiatura) 1946 Mio figlio professore di Renato Castellani (attore) 1947 Il vento mi ha cantato una canzone di (collaborazione ai dialoghi) 1948 Roma città libera di Marcello Pagliero (soggetto e sceneggiatura) 1949 Fuga in Francia di (sceneggiatura) 1949 Cintura di castità di Camillo Mastrocinque (soggetto e sceneggiatura) 1950 Luci del varietà di Alberto Lattuada e Federico Fellini (sceneggiatura) 1951 Parigi è sempre Parigi di Luciano Emmer (sceneggiatura) 1951 Guardie e ladri di Mario Monicelli e Steno (sceneggiatura) 1952 Lo sceicco bianco di Federico Fellini (sceneggiatura) 1952 Fanciulle di lusso di Bernard Vorhaus (sceneggiatura) 1952 I vitelloni di Federico Fellini (soggetto e sceneggiatura) 1952 Il mondo la condanna di Gianni Franciolini (sceneggiatura) 1953 Destini di donne di Pagliero, Jaque e Delannoy (soggetto, sceneggiatura) 1953 Dov'è la libertà? di Roberto Rossellini (sceneggiatura) 1953 Vacanze romane di William Wyler (sceneggiatura non accreditata) 1953 Riscatto di Marino Girolami (sceneggiatura) 1953 Canzoni, canzoni, canzoni di Domenico Paolella (sceneggiatura) 1954 Villa borghese (1954) di Gianni Franciolini (soggetto e sceneggiatura) 1954 Vestire gli ignudi di Marcello Pagliero (sceneggiatura) 1954 La romana di Luigi Zampa (sceneggiatura) 1954 Camilla di Luciano Emmer (soggetto e sceneggiatura) 1954 Vergine moderna di Marcello Pagliero (sceneggiatura) 1954 Tempi nostri, episodio: Scena all'aperto di Alessandro Blasetti (sceneggiatura) 1954 La strada di Federico Fellini (collaborazione alla sceneggiatura) 1954 La donna del fiume di Mario Soldati (da un'idea di Flaiano) 1955 Calabuig di Luis Berlanga (soggetto e sceneggiatura) 1955 Continente perduto (1955) di gras, Moses e Bonzi (soggetto, sceneggiatura) 1955 L'ultimo paradiso di Folco Quilici (sceneggiatura) 1955 Il bidone di Federico Fellini (sceneggiatura) Pagina 13

1955 Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti (sceneggiatura) 1955 Il segno di Venere di Dino Risi (sceneggiatura) 1955 La fortuna di essere donna di Alessandro Blasetti (sceneggiatura) 1955 Totò e Carolina di Mario Monicelli (soggetto e sceneggiatura) 1955 L'arte di arrangiarsi di Luigi Zampa (revisione della sceneggiatura) 1957 Terrore sulla città di Anton Giulio Majano (sceneggiatura) 1957 Le notti di Cabiria di Federico Fellini (sceneggiatura) 1958 Racconti d'estate di Gianni Franciolini (sceneggiatura) 1958 Fortunella di Eduardo De Filippo (soggetto e sceneggiatura) 1959 Un ettaro di cielo di Aglauco Casodio (soggetto e sceneggiatura) 1960 Un amore a Roma di Dino Risi (sceneggiatura) 1960 La dolce vita di Federico Fellini (soggetto e sceneggiatura) 1961 La notte di (sceneggiatura) 1961 La ragazza in vetrina di Luciano Emmer (sceneggiatura) 1961 Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli (soggetto e sceneggiatura) 1962 Boccaccio 70, episodio: Le tentazioni del dott. Antonio di Federico Fellini (sceneggiatura) 1963 Hong Kong, un addio di Gian Luigi Polidoro (sceneggiatura) 1963 8 e ½ di Federico Fellini (soggetto e sceneggiatura) 1964 La ballata del boia di Luis Berlanga (sceneggiatura) 1964 Tonio Kröger di Rolf Thiele (sceneggiatura) 1964 Una moglie americana di Gian Luigi Polidoro (sceneggiatura) 1965 Giulietta degli spiriti di Federico Fellini (sceneggiatura) 1965 Signore & signori di (sceneggiatura non accreditata) 1965 La decima vittima di Elio Petri (sceneggiatura) 1965 Wälsungenblut di Rolf Thiele (collaborazione alla sceneggiatura) 1965 Rapture di John Guillermin (collaborazione alla sceneggiatura non accreditata) 1966 Io, io, io... e gli altri di Alessandro Blasetti (collaborazione alla sceneggiatura) 1967 L'amore attraverso i secoli, episodi: Notti romane di Mauro Bolognini e L'età della pietra di Franco Indovi- na (soggetto e sceneggiatura) 1968 I protagonisti di Marcello Fondato (soggetto e sceneggiatura) 1969 Vivi o preferibilmente morti di Duccio Tessari (soggetto) 1969 Red di Gilles Carle (soggetto e sceneggiatura) 1969 Sweet Charity di Bob Fosse (tratto da Le notti di Cabiria) 1970 Colpo rovente di Pietro Zuffi (sceneggiatura) 1972 La cagna di (tratto da Melampus) 1983 Un marziano a Roma di Bruno Rasia e Antonio Salines (tratto dal romanzo omonimo) 1986 L'inchiesta di Damiano Damiani (tratto da un’idea di riscrittura del testo Anatole France) 1989 Tempo di uccidere di Giuliano Montaldo (tratto dal romanzo omonimo) 2006 L'inchiesta di Giulio Base (tratto da un’idea di riscrittura del testo di Anatole France) 2009 Nine di Rob Marshall (tratto da 8 e ½)

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1986 L'inchiesta di Damiano Damiani (tratto da un’idea di riscrittura del testo Anatole France) 1989 Tempo di uccidere di Giuliano Montaldo (tratto dal romanzo omonimo) 2006 L'inchiesta di Giulio Base (tratto da un’idea di riscrittura del testo di Anatole France) 2009 Nine di Rob Marshall (tratto da 8 e ½)

PROSA RADIOFONICA 1963 Il caso Papaleo, con Gianrico Tedeschi, Andreina Pagnani, Jone Morino, Roberto Pastore, regia di Luciano Mondolfo, trasmessa lunedì 18 febbraio 1963, sul terzo programma Rai, ore 22,45 Pagina 16

Aforismi “L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti ”.

“Da giovane mi piaceva perdere tempo, andare a spas- so. Adesso mi piace scrivere. Quanto durerà? Mi accor- “La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la go che riuscivo meglio come passeggiatore ”. mia ”.

“Una volta credevo che il contrario della verità fosse “Oggi il cretino è pieno di idee ". l’errore e dell’errore la verità:ora mi accorgo che il con- trario di una verità può essere un’altra verità e dell’erro- “Certi vizi sono più noiosi della stessa virtù. Soltanto per re un altro errore ”. questo la virtù spesso trionfa ”.

“Il peggio che può capitare ad un uomo di genio è di “Oggi ho lasciato la mia famiglia perché ero stanco di essere compreso ”. sentirmi solo ”.

LA PAROLA E LA LETTURA “Coraggio, il meglio è passato ”. “Un libro sogna. Il libro è l'unico oggetto inanimato che possa avere sogni ”. “Vivere è diventato un esercizio burocratico ”.

“Leggere è niente, il difficile è dimenticare ciò che si è letto. E ormai non sono più gli autori ad allontanarsi dai “Il traffico ha reso impossibile l'adulterio nelle ore di pun- loro libri, ma i lettori ”. ta ”.

“Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la pa- “Una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede”. rola convince, la parola placa. Questo, per me, è il sen- so dello scrivere ”.

ITALIA E ITALIANI “La situazione politica in Italia è grave ma non è seria ”.

“Fra 30 anni l'Italia sarà non come l'avranno fatta i go- verni, ma come l'avrà fatta la televisione ”.

“L'italiano, nella sua qualità di personaggio comico, è un tentativo della natura di smitizzare se stessa. Pren- dete il Polo Nord: è abbastanza serio preso in sé. Un italiano al Polo Nord vi aggiunge subito qualcosa di co- mico, che prima non ci aveva colpito ”.

L’ESSENZA DELL’UOMO “I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cin- que o sei in tutto. Gli altri fanno volume ”.

“In questi tempi l’unico modo di mostrarsi uomo di spiri- to è di essere seri ”.

“Noi viviamo, grazie a Dio, in un'epoca senza fede ”.

“Ho poche idee, ma confuse ”.