ENNIO FLAIANO Il Notiziario Del Sistema Bibliotecario Urbano Di Brescia Aprile 2010
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Numero 9 ExLibris ENNIO FLAIANO Il Notiziario del Sistema Bibliotecario Urbano di Brescia aprile 2010 ENNIO FLAIANO (1910-2010) nel centenario della nascita Pagina 2 Ennio Flaiano (1910-2010), nel centenario della nascita - Rassegna audio-video-bibliografica - A cura di: Stefano Grigolato Maddalena Piotti Luigi Radassao Brescia, aprile 2010 Il Notiziario del Sistema Bibliotecario Urbano di Brescia Pagina 3 Ennio Flaiano nasce a Pescara il 5 marzo 1910. Tra i colti nel fondo Flaiano presso la Biblioteca Cantonale di vari spostamenti che caratterizzeranno la sua infanzia Lugano. Dopo essere stato colpito nel 1971 da un pri- (Camerino, Senigallia, Fermo, Chieti) una tappa verrà mo infarto, Flaiano inizia a rimettere ordine tra le sue fatta anche a Brescia, dove trascorrerà l’anno scolasti- carte: il suo intento è quello di pubblicare una raccolta co 1921/22. A Brescia tornerà nel 1939, in occasione di organica di tutti quegli appunti sparsi che rappresenta- una mostra sulla Pittura del Rinascimento. Nell’articolo no la sua instancabile vena creativa. Muore a Roma il dedica un ampio spazio ad una positiva descrizione 20 novembre 1972, colpito da un secondo infarto che della cittàe dei suoi abitanti: “ Lo svolgersi dei suoi porti- gli sarà fatale, lasciando moltissimo materiale inedito ci accoglienti, lo sfociare delle sue vie in piazze riparate che verrà pubblicato dopo la sua morte. Di lui disse e chiuse come saloni da ballo, il rispetto di un modulo Enrico Vaime: “ L'uomo più intelligente che abbia mai latino degli edifizi basterebbero forse a convincere…. incontrato. Il più spiritoso. Reagiva alla cupezza del suo del carattere unico… di questa città. Ma si aggiunga a carattere con lucidità ironica e cinica ”. tutto questo quel senso comunale di accoglienza che è propria delle città libere, l’aria cordiale dei tanti giardini rustici che fanno da sfondo agli androni dei palazzi, le pitture che qualche casa conserva ancora sulla faccia- ta, ed ecco delinearsi un’architettura intima, nata dalla Ennio Flaiano a Brescia calma. Le case nitide ma non rigide, sono suggerite da L’infanzia di Ennio Flaiano (nato nel 1910) fu caratteriz- un estro riposato come poteva essere il Settecento ve- zata da continui spostamenti in collegi e località diver- neziano portato a secco, sulla terraferma, tra gente me- se: l’anno scolastico 1921-1922 lo trascorse a Brescia, no accesa e più solida ”. All'inizio degli anni '30 Flaiano ospite della famiglia Senes. Rifacendosi a quel breve conosce Mario Pannunzio, così come altre grandi firme ma importante periodo nella sua formazione adolescen- del giornalismo italiano: inizia a collaborare per le riviste ziale, nel 1955 scrisse il soggetto, marcatamente auto- "Oggi", "Il Mondo" e "Quadrivio". A partire dalla metà biografico, Il bambino, intitolato anche L’inganno (il cui degli anni Trenta la sua firma compare su numerosi dattiloscritto è conservato nel Fondo Flaiano di Luga- quotidiani e periodici, nelle rubriche di cronaca, costu- no). Il 2 aprile 1955 Flaiano si recò appositamente a me, critica teatrale e cinematografica: dal 1933 al 1972 Brescia per visitare i luoghi della propria infanzia al fine pubblica più di mille articoli. Specializzato in elzevi- di trarne ispirazione; nel frattempo prese contatti con il ri, produsse opere narrative e varie prose tutte percorse regista Luciano Emmer e Tullio Pinelli per la realizza- da un’originale vena satirica ed un vivo senso del grot- zione di un film tratto dal soggetto (trattamento e sce- tesco, attraverso cui vengono stigmatizzati gli aspetti neggiatura, dattiloscritti, sono sempre conservati nel paradossali della realtà contemporanea. Si unisce in Fondo Flaiano a Lugano). Il film, tanto voluto da Flaiano matrimonio nel 1940 con Rosetta Rota, sorella del mu- per motivi sentimentali, non verrà mai prodotto in quan- sicista Nino Rota. Due anni più tardi nasce la figlia Lelè, to lo scrittore temeva che la trasposizione cinematogra- che dopo solo pochi mesi inizia a manifestare i primi fica di Emmer potesse alterare irrimediabilmente la spi- segni di una gravissima forma di encefalopatia. La ma- rito del soggetto originario. Il testo avrebbe dovuto es- lattia comprometterà tragicamente la vita della figlia, la sere stampato in volume, col titolo Il bambino cattivo, o quale morirà nel 1992, a 40 anni: splendide pagine di anche L’anno di Brescia, nel 1969, come racconto, ma Flaiano che raccontano di questa drammatica vicenda, anche questa iniziativa editoriale non ebbe esito. Sol- si possono trovare nel suo lavoro "La Valigia delle In- tanto nel 1984 l’editore Frassinelli lo pubblicò all’interno die". Nel 1947 pubblica il suo primo romanzo, Tempo di di una raccolta di testi, Storie inedite per film mai fatti, a uccidere, appassionato resoconto della sua esperienza cura di Francesca Pino Pongolini. Il racconto è ambien- in Etiopia, con cui sarà il primo vincitore del Premio tato nel quartiere di S. Polo, allora ancora remota peri- Strega. La sua produzione narrativa è percorsa da feria cittadina immersa nella campagna, dove il prota- un'originale vena satirica ed un vivo senso del grotte- gonista Carlo, ragazzino benestante e trascurato dal sco, elementi attraverso cui stigmatizza gli aspetti para- padre vedovo, è ospite della famiglia Berutti. dossali della realtà contemporanea. Acre, diretto e tra- gico, il suo stile è soprattutto quello di un ironico morali- sta. A lui si deve l'introduzione nella lingua italiana del Bibliografia: detto " saltare sul carro del vincitore ". Il nome di Flaiano si lega a doppio filo alla città di Roma, amata ma anche E. F, Il bambino cattivo, a cura di Diana Ruesch, odiata. Lo scrittore è di fatto un testimone delle evolu- Milano, Libri Scheiwiller, 1999. zioni e degli stravolgimenti urbanistici, dei vizi e delle virtù dei cittadini romani; Flaiano saprà vivere la Capita- le in tutti i suoi aspetti, tra i suoi cantieri, i locali della "Dolce Vita" e le trafficate strade. L'esordio nel mondo del cinema avviene nel 1942, a fianco di Romolo Mar- cellini: negli anni successivi lavora a soggetti e sceneg- giature per film di registi quali Fellini, Zampa, Pagliero, Monicelli, Blasetti, Berlanga, Antonioni. In 25 anni di attività Ennio Flaiano scriverà alcune tra le più belle sceneggiature del cinema del dopoguerra. Meno nota, ma documentata da una mostra del 2003 a Cesenatico, è la produzione grafica di Flaiano: schizzi e disegni che venivano speso distribuiti agli amici, di cui 77 sono rac- Pagina 4 Ennio Flaiano a “Il mondo” Ennio Flaiano fu romanziere, poeta, sceneggiatore di film che hanno fatto la storia del cinema, autore di teatro: ma tutte le sue espressioni letterarie ed artistiche sono l’esito di una misura giornalistica, il frutto di una lunga attività consu- matasi nelle redazioni di riviste e quotidiani prestigiosi quali Oggi e domani, Il Mondo , il Corriere della sera , L’Espresso , L’Europeo , Risorgimento liberale ed altre. In particolare dalle collezioni dell’emeroteca Queriniana possiamo docu- mentare l’attività giornalistica di Flaiano dalle pagine de Il Mondo : rivista di altissimo valore culturale, espressione dell’intellettualità laica, di area liberal radicale e socialista, fu definita da Giovanni Russo “l’unico grande, vero circolo di idee e di vita politica e letteraria che ha avuto l’Italia dal dopoguerra”. Tra i collaboratori: Ernesto Rossi, Paolo Pa- volini, Guido Piovene, Giovanni Comisso, Vitaliano Branca- ti, Bendetto Croce, Alberto Moravia, Vittorio Gorresio e molti altri. Con il fondatore e Direttore de Il Mondo , Mario Pannunzio, Flaiano condivise non solo il giorno esatto di nascita (5 marzo 1910, Pannunzio era nato un’ora prima), ma parecchie idealità etiche e civili. Flaiano fu dal 1949 ai primi anni ’50 redattore capo del settimanale e autore degli articoli di critica cinematografica, la cui antologia fu raccolta successivamente nel libro Lettere d’amore al cinema ; inol- tre, grazie alle sue qualità di grafico e disegnatore, fu auto- re del “menabò”, cioè dell’impaginazione e della grafica. Con Pannunzio, Flaiano si alternava nella scelta delle foto, la cui altissima qualità estetica e documentaria divenne Bi- prover iale ("foto da Mondo$); grande merito di questo bliografia: scrittore appassionato di arte fu aver dato dignità di giorna- E. F, Diario notturno , Milano, Adelphi, 1994. listi ai reporters , e di aver intuito l’importanza della fotogra- fia come mezzo autonomo di espressione. Fascicolo dopo fascicolo, con il suo corrosivo umorismo intriso di scettico E. F, Lettere d’amore al cinema, scelta e cura pessimismo, nei suoi articoli, scritti fino al 1961, Flaiano ha di Cristina Bragaglia, Milano, Rizzoli, 1978. raccontato la Roma artistica e cinematografica, borghese e palazzinara del dopoguerra, con una attenzione ed un ri- spetto artigiano per la parola da far dire che scriveva gli E. F, Nuove lettere d’amore al cinema, a cura articoli come Flaubert scriveva i suoi libri. Espressione di di Guido Fink, Milano, Rizzoli, 1990. una élite intellettuale schiacciata tra opposti conformismi ideologici, l’avventura giornalistica de Il Mondo si arrestò nel 1966; quando la testata riprese le pu licazioni nel Flaiano e il tempo del “Mondo”: atti del convegno, Pe- 1969, si trattava di un mensile a carattere prevalentemente scara, 31 marzo-1 aprile 1989, a cura dell’Associazio- economico finanziario, profondamente diverso dalle proget- ne culturale Ennio Flaiano, Pescara, Fabiani, 1989. tualità editoriali originarie. L’avventura giornalistica di Flaiano continuerà prevalentemente sulle pagine del Cor- riere della sera , fino alla morte prematura nel novembre Flaiano e “Oggi e domani”, a cura di Vito Moretti, scrit- ti di Renato Minore, Pescara, Ediars 1993. 1972. ,. R.//, Flaiano giornalista del “Mondo” e perso- naggio della Roma letteraria, in Ennio Flaiano: l’uomo e l’opera: atti del Convegno nazionale nel decennale della morte dello scrittore, Pescara 19-20 ottobre 1982, Pescara, Oggi e domani, 1983, pp.49-56. Pagina 5 Ennio Flaiano al cinema cheggiatore che stava sempre davanti a Rosati alzò la testa a guardarlo senza curiosità e salutò stracca- mente: “'A Re”».