14/15 La musica fa bene Accademia Nazionale di mensile CLASSICA novembre 2014 € 5,00 Santa Cecilia di informazione JAZZ e cultura POP anno XXX

novembre 2014 musicale WORLD numero 319

il giornale della musica BATTIATO

Orchestra del Teatro Mariinskij • DE ROSA di San Pietroburgo Festival direttore Valery Gergiev

mercoledì 10 dicembre, ore 20.30 PAPPANO Prokof’ev Sinfonie n. 1, 4, 5

Gergiev giovedì 11 dicembre, ore 20.30 • SAVALL violino Leonidas Kavakos Sinfonie n. 2, 7 Concerto per violino n. 2 I mondi venerdì 12 dicembre, ore 19.30 Sinfonie n.3, 6 di Pappano Il direttore d’orchestra inglese racconta il suo rapporto Orchestra e Coro dell’Accademia con il repertorio operistico Nazionale di Santa Cecilia e quello sinfonico, tra Royal direttore Valery Gergiev Opera House di Londra e violino Leonidas Kavakos Accademia di Santa Cecilia a Roma sabato 13 dicembre, ore 18.00

VENTICARATTERUZZI domenica 14 dicembre, ore 18.00 lunedì 15 dicembre, ore 20.30

Ouverture Russa Poste Italiane s.p.a. - sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 1, comma Torino n.46) art. - n. 10/2014 L’INCHIESTA Concerto per violino n. 1 Ivan il terribile La crisi dell’Opera, . COM le crisi dell’opera Franco Battiato FILARMONICA DELLA SCALA CIVICA SCUOLA “CLAUDIO ABBADO” HENRY COW SUNN O))) E SCOTT WALKER IL TANGO E GENOVA Auditorium Parco della Musica Roma infoline 068082058 www.santacecilia.it/abbonamenti Opera e Balletto 2015

11 / 18 Gennaio 2015 16 / 24 Maggio 2015 Un ballo in maschera Die Zauberflöte Giuseppe Verdi Wolfgang Amadeus Mozart Direttore Michele Mariotti Regia Damiano Michieletto Direttore Michele Mariotti Regia Luigi De Angelis

14 / 28 Febbraio 2015 13 / 17 Giugno 2015 Madama Butterfly Il suono giallo Giacomo Puccini $OHVVDQGUR6ROELDWL Direttore Hirofumi Yoshida Direttore Marco Angius Regia Franco Ripa Di Meana

18 / 25 Febbraio 2015 25 Giugno / 1 Luglio 2015 OPERA NEXT Don Pasquale BALLETTO Gaetano Donizetti Romeo e Giulietta Direttore Giuseppe La Malfa Regia Gianni Marras 6HUJHM6HUJHHYLĀ3URNRIҋHY Direttore $]L]6KRNKDNLPRY 7 / 11 Marzo 2015 BALLETTO 16 / 18 Luglio 2015 La sagra della primavera MUSICAL ,JRUҋ)sGRURYLĀ6WUDYLQVNLM Evita Direttore Felix Krieger Coreografia 9LUJLOLR6LHQL Andrew Lloyd Webber Direttore 6WHIDQR6TXDU]LQD Regia Gianni Marras ARENA DEL SOLE 19 / 22 Marzo 2015 Ottobre 2015 Magazzino 18 &RQYHUVD]LRQLFRQ&KRPVN\ Spettacolo di e con 6LPRQH&ULVWLFFKL (PDQXHOH&DVDOH Direttore

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna Maestro del Coro ANDREA FAIDUTTI

United Nations City of Music (GXFDWLRQDO6FLHQWL¿FDQG Member of the UNESCO Cultural Organization Creative Cities Network since 2006 Tecnici del Teatro Comunale di Bologna

www.comunalebologna.it Infoline: 051 529958 OUVERTUREnovembre 2014 1

Questo novembre ouverture

i tutto è successo, in poche settimane. All’Opera di Roma innanzitutto prima 2 L’allenatore con la bacchetta di Giorgio Cerasoli Riccardo Muti si dimette dichiarando Il direttore d’orchestra inglese Antonio Pappano racconta il suo che non è possibile lavorare in un teatro rapporto con il repertorio operistico e quello sinfonico, tra Royal con un clima a tal punto sgretolato; poi Opera House di Londra e Accademia di Santa Cecilia a Roma: ci dopoD pochi giorni il sovrintendente Fuortes dichiara parla dei suoi progetti futuri e dei dischi che tutti i coristi e tutti gli orchestrali dal primo gior- no del nuovo anno non saranno più dipendenti: mai successo! Apritevi Cieli! Corista e orchestrale dell’O- pera afflitti da Lucia Annunziata a Raitre, che auspi- attualità ca rapido mutar d’accento di ministro Franceschini, sindaco Marino e sovrintendente; Cecilia Bartoli, da 18 Un’orchestra per la città Versailles dove presenta alle televisioni di tutta Europa di Maurizio Corbella il suo nuovo disco dedicato ai compositori italiani che Ernesto Schiavi, direttore artistico della Filarmonica nel Settecento incantarono San Pietroburgo, è quasi della Scala, racconta il rapporto con Milano e come vive in lagrime al ricordo dei cari genitori coristi all’Ope- un complesso che è un ente privato autogestito in un ente pubblico ra... E poi la lunga lite al Regio di Torino tra sovrin- tendente Vergnano e direttore musicale Noseda su un 22 Missione impossibile ruolo di direttore artistico vacante, e su chi metterci: di Stefano Nardelli querelle risolta da un sindaco questa volta diplomati- A Colonia torna in scena l’opera di Detlev Glanert tratta dal romanzo Solaris di Stanislaw Lem: una allegoria co, Fassino, che ha riconciliato per ora i due sul nome dell’incapacità dell’uomo contemporaneo di dialogare con dio di Fournier-Facio. E poi altri direttori d’orchestra che hanno lasciato altri teatri d’opera... Noi abbiamo cercato di trovare il bandolo della matassa, mentre Stefano Nardelli, dalla sua panora- mica di critico d’opera che gira tutta Europa, e dal suo professioni punto di vista di italiano in Germania, ci ricorda cosa in realtà l’opera italiana sembra oggi a chi ci guarda da fuori: una favola che non incanta più. 22 La Civica “Abbado” ora è Alta di Alessandro Turba La scuola milanese ha ottenuto il riconoscimento ministeriale per rilasciare diplomi di livello accademico: 8 ecco l’intervista con il direttore Andrea Melis culture

32 Sapienza mediterranea Jordi Savall racconta i suoi viaggi nel tempo e nello spazio, tra antica e world 44 Una canzone per Lindsay di Jacopo Conti Gli Henri Cow si riuniscono per un concerto unico 50 (a Forlì), in ricordo di Lindsay Cooper in alto: la platea dell’Opera di Roma (foto C.M. Falsini@Teatro dell’Opera 50 La terapia del synth di Daniele Martino di Roma) Franco Battiato torna all’elettronica con il progetto a sinistra: Franco Battiato (foto Joe Patti’s Experimental Group: l’intervista Leandro Manuel Emede) 56 Genovesi d’Argentina di Guido Festinese e Paolo Tarsi Un disco per raccontare le origini genovesi del tango: Roberta Alloisio ha lavorato con Luis Bacalov

in copertina Antonio Pappano (foto Musacchio&Ianniello) “il giornale della musica” torna in edicola il 1° dicembre 2014 2 novembre 2014

L’allenatore con la bacchetta

Tra Londra e Roma Antonio Pappano racconta il suo repertorio sinfonico e quello operistico, i progetti futuri, i dischi di prossima uscita

GIORGIO CERASOLI FOTO MUSACCHIO&IANNIELLO

rovare Antonio Pappano a Roma e averlo tran- la musica, cosa che per me era molto bella. La situazio-uazio- quillamente disponibile per un’intervista non è ne è iniziata a cambiare quando ho avuto le mie pprimerime cosa facilissima, benché il maestro sia direttore esperienze di direzione, spinto soprattutto da certi cantantintanti musicale dell’Accademia Nazionale di Santa che mi dicevano: “Tu devi assolutamente dirigere, suonioni il Cecilia ormai dal lontano 2005. L’analogo in- pianoforte come fosse un’orchestra”. Beh, era una ssfidafida Tcarico che dal 2002 ricopre al Covent Garden di Londra, di sicuro, ma lavorare con l’orchestra, almeno agli inizi, le sempre più frequenti tournée, gli ulteriori impegni come nel modo in cui io lavoro con in cantanti – come unn ‘c‘co-o- direttore, le prove, tante prove, insomma un turbinio di ach’, un ‘allenatore’, se vogliamo – mi ha fatto intravederevedere impegni lo avvolge, ma il maestro pare trovare in questo un’altra possibilità. Anche dopo aver iniziato a dirigerere ququaa ritmo da “Allegro con fuoco” rinnovate energie per affron- e là io comunque facevo sempre il pianista. Nel frattempoempo tare tutto, per raccogliere un successo dopo l’altro. E il suo sono stato con Barenboim sei anni, ero suo assistentente in continuo viaggiare tra Roma e Londra – distanza che egli diversi luoghi, principalmente a Bayreuth ma anche a TTelel percorre come quella che i comuni cittadini fanno tra casa e Aviv e a Parigi, l’ho accompagnato in una tournée in tutto lavoro – lo pone in contatto con due mondi diversi, che egli il mondo proprio con l’Orchestre de Paris. E poi ho avutoavuto riesce a sintetizzare non solo grazie alle proprie origini ita- anche l’opportunità di vedere tanti direttori, sono entratontrato liane, ma anche grazie all’affinità che prova verso entrambe in questo mondo e ho potuto capire diverse cose, ma ddevoevo le sensibilità, quella londinese e quella romana. dire che il cerchio si è chiuso solo dopo aver preso la ddire-ire- Lo incontriamo all’interno del Parco della Musica: Pap- zione dell’Orchestra qui a Santa Cecilia, perché dopoo avaverer pano si rilassa su una poltrona prendendosi una pausa dal avuto tantissima esperienza nel mondo della lirica, ppren-ren- lavoro che stava ultimando al pianoforte e si mette tran- dere questo incarico ha arricchito enormemente laa mimiaa quillamente a raccontare. vita personale e musicale, mi ha consentito di tornareare iinn Maestro, facciamo un salto indietro nel tempo: contatto con le mie origini italiane e di mettermi in cocon-n- quali erano i progetti, i sogni, le aspirazioni all’inizio tatto con un altro mondo, se vogliamo. Devo ringraziareaziare della Sua carriera? Cosa si è avverato? anche i professori di quest’orchestra, che hanno mostra-ostra- «Da giovane avevo solo il desiderio, la grande voglia di to una voglia eccezionale, un forte desiderio di sviluppareppare suonare il pianoforte e poi, nell’ambito della mia esperien- insieme un nuovo progetto. Ancora negli anni precedentiedenti za con la musica lirica, di fare l’assistente di grandi diret- questo incarico io non me lo potevo neanche sognarere un tori. Un sogno che di fatto poi ho realizzato, ma non avevo repertorio diverso dalla lirica». alcun desiderio o ambizione nei confronti della direzione Lirica con cui Lei era entrato in contatto ben ppre-re- d’orchestra. Davvero mai pensata una cosa del genere, mi sto, vero? creda, perché proprio non mi vedevo in quel ruolo. Ero «Mio padre era cantante e professore di canto e io manman contento – come pianista – di essere ‘in contatto’ con mano che diventavo più capace al pianoforte >>

4 novembre 2014

accompagnavo i suoi allievi, dunque sono stato in contatto se rapportata a Paesi come la Francia o il Giappone. con il mondo della lirica fin dall’inizio. Per questo mi sen- Pur essendo questo spiegabile in parte con l’attuale to sempre a mio agio in quell’ambito, anche adesso dirigo crisi economica, va detto che il download incontrol- uno dei più grandi teatri del mondo (il Covent Garden) lato sta mettendo in ginocchio l’industria discografi- e lo faccio anche grazie alla specifica esperienza che ho ca, non solo nel settore della classica ma anche della acquisito per anni, per esempio a Bruxelles e a Oslo. Il mio musica pop. Come può sopravvivere il disco, secondo rapporto con la lirica era e è molto forte e concreto, man- Lei? Come si può fare per evitare il danno nei confron- cava questa dimensione nuova che si è potuta sviluppare ti di chi scrive la musica, di chi la suona o la dirige? qui a Roma. Spero in tutta sincerità che il rapporto con «Secondo me è assolutamente importante l’idea che la l’Accademia possa continuare in futuro, le cose sono così bella musica – la musica fatta bene, sia pop che classica movimentate nella musica… specialmente in Italia, anche – valga qualcosa. È importante che non si pensi che c’è se certo non solo in Italia». un diritto alla musica – stiamo Cosa si unisce in Lei, come direttore, dello spirito parlando nel settore del com- anglosassone e dello spirito italiano? Parliamo del- mercio, per il resto è chiaro che «Qui in Italia io sento una le più profonde sensazioni, naturalmente, legate alla tutti hanno diritto alla musica grande poesia, una grande Sua esperienza con Santa Cecilia. – perché la musica vale qualcosa voglia di esprimere «Qui in Italia io sento una grande poesia, una grande per i compositori e per gli ese- e di esprimersi» voglia di esprimere e di esprimersi. E lavorando in orche- cutori, per tutti quelli insomma stra dobbiamo fare in modo di esprimerci tutti insieme; che ci lavorano, che ci mettono il loro sangue dentro. È certo, si deve tener conto che l’artista italiano, come cli- fondamentale che questo venga capito dalle persone. Na- ché, è considerato un individualista, ma io qui non ho tro- turalmente un ente musicale deve seguire tutte le tracce vato questa situazione, anzi ho cercato di scavare un lato possibili della comunicazione, dal cinema al download ancora più estroverso, insomma risvegliare le capacità di in streaming, al disco. Quest’ultimo è come un biglietto essere ancor più comunicativi nel fare musica. A Londra io da visita, raramente un cd vende numeri impressionanti, sono abituato a un mondo molto professionale, perché un a parte casi isolati. Ma è anche una fotografia musicale, teatro può funzionare solo se le cose sono ben organizzate: il ricordo di un momento dello processo di crescita e di ci sono orari, tutta una serie di regole, eccetera. Un’opera sviluppo dell’orchestra. A volte poi capita di realizzare un ha molte richieste ed esigenze. Non posso quindi accettare disco che ha davvero qualcosa di speciale, fermo restando un modo di fare diverso da quello e ho cercato di portare che desideriamo che sia così ogni disco ma questo capita qui a Roma un modo di lavorare altrettanto professionale. raramente. Il compact dedicato a Puccini, al Verismo, che Con l’esperienza legata alla realizzazione non di uno ma abbiamo realizzato con l’Orchestra mi sembra particolar- di diversi dischi, adesso stiamo prendendo veramente l’a- mente indovinato, è buona l’idea, siamo in Italia, ha un bitudine di come comportarci – sapere esattamente cosa ci suo senso. Ma anche altri dischi dedicati a Verdi hanno vuole per il disco – e questa è una cosa molto interessante un senso per noi, come pure quelli, non tanti, dedicati anche per l’orchestra. Quando si mette questa esperienza al repertorio sinfonico, perché i brani che abbiamo scelto del disco accanto all’esperienza dei concerti in abbona- hanno un particolare significato per noi». mento e alle tournée – che sono sempre di più e sempre Certo siamo definitivamente lontani dal numero più prestigiose – allora il quadro diventa piuttosto interes- di dischi che vendevano artisti come Enrico Caruso… sante per cogliere e accrescere l’attenzione dei professori Ma torniamo a noi: Le chiedo cosa ci sia in cantiere, d’orchestra». cosa vorrebbe inserire nel Suo repertorio, su cosa Le Secondo Lei cosa ci vuole per un disco, rispetto a piacerebbe lavorare. un concerto? «Nel mondo dell’opera ci sono poche cose, perché ho «Sono due cose diverse perché facendo un disco in stu- fatto un repertorio abbastanza vasto, però in effetti ci sono dio si tenta sempre di creare il feeling del ‘live’, cioè del ancora dei pezzi da scoprire, anno dopo anno piano piano concerto, ma è pur vero che si cerca anche un livello tec- ci arrivo. Quest’anno dirigo I due Foscari, Andrea Chénier, nico molto alto. Questo è dovuto al fatto che il disco viene tutti titoli nuovi per me, come pure Il Re Ruggero di Ka- ascoltato e riascoltato, quindi occorre la massima pulizia. rol Szymanowski. Nell’ambito della repertorio sinfonico Il bello dello studio è che per ‘convincere il microfono’ ci il discorso si fa decisamente più ampio. Amo veramente si deve sforzare di trovare delle atmosfere, la comunicati- da morire Bruckner e voglio farne di più, ma anche tutte vità deve essere accattivante, bisogna veramente ‘sedurre’ le Sinfonie di Schumann, non solo la Seconda e la Quar- il microfono. Io questo lo capisco perché lo faccio da tanti ta che ho già diretto. Ancora: voglio portare Sibelius qui anni: la cosa che il microfono capta per prima è l’indiffe- a Roma, dal momento che non lo si esegue mai. E poi renza, l’obiettivo è allora quello di superarla. Il concerto è sempre qui sto facendo Bach, che trovo molto importan- qualcosa di vivo, non c’è modo di fermarsi o di correggere, te, poi stiamo anche cercando di dare più luce al reperto- veramente esiste una linea diretta con il pubblico che ha rio italiano del Novecento. Naturalmente dirigerò anche pagato il biglietto. C’è una responsabilità, oltre che natu- il repertorio classico, da Haydn a Beethoven, da Brahms ralmente verso il compositore della musica che si esegue, a Mahler, di questi autori si suona tempre tanta musica, anche verso il pubblico presente in sala. Cerco di non di- non così tanta di Richard Strauss, dovremmo farne di più. menticare mai questo patto con gli spettatori». Poi faccio la musica contemporanea, certo, alcune cose Restiamo ancora sull’attività discografica, am- interessantissime, però si tratta di un repertorio dove è pliando il discorso anche sulle nuove tecnologie o ini- necessario scoprire e rischiare. L’orchestra c’è le idee pure, ziative come “Pappano in web”. La situazione delle non resta che lavorarci». vendite di compact in Italia è abbastanza disastrosa Se invece di essere qui a Roma da otto anni si fos- CLASSICA ouverture 5

se trovato per esempio in Francia, pensa che il reper- questi soldi, per l’opera, per le Fondazioni. torio e i pensieri sarebbero stati differenti? «Non saprei. Qui a Santa Cecilia, mancando la strut- «Sì certo…» tura teatrale, le cose sono abbastanza diverse, siamo ab- Affrontiamo un discorso di carattere educational, bastanza compatti. Comunque ci sono, secondo me, rifor- parliamo dei giovani, dell’insegnamento. Ha modo di me da fare per – e questo l’ho detto più volte – cercare di mettere a disposizione la Sua esperienza, di trasmet- aumentare la produttività per un costo meno impossibile. terla a livello di insegnamento? Quali potrebbero es- Perché nel futuro non è possibile sere i canali? pensare di continuare con certi «Direi che ho diverse possibilità, dall’offerta su “Pap- costi enormi». «Mio papà è stato molto pano in web” al lavoro che faccio con la Juniorchestra e Torniamo ancora alla Sua importante, mi ha trasmesso con il Coro di voci bianche. Ho l’opportunità dunque di esperienza. Quali sono i Suoi l’amore per il canto, per fare attività educational, di trasmettere i miei pensieri, le più bei ricordi con musicisti, l’espressione, per il pathos» mie idee su qualcosa o di spiegare brevemente quali sono le con personalità comunque che cose essenziali di un capolavoro per esempio». hanno contato molto per Lei? Le spiegazioni sono il Suo forte, con il pubblico, «Mio papà è stato molto importante, mi ha trasmesso specie nella musica contemporanea. l’amore per il canto, per l’espressione, per il pathos. Poi «Ma con questo repertorio si deve assolutamente! Biso- la mia insegnante di pianoforte, Norma Verrilli, è stata gna aprire una porta per il pubblico per l’ascolto, è molto fondamentale per la mia formazione come musicista, mi importante». ha fatto conoscere non solo la musica classica, ma anche Quali prospettive ha oggi in Italia un giovane musi- quella del musical oppure quella antica, mi vengono in cista e quali nel mondo? mente nomi come Isaac, Salomone Rossi, Gesualdo. Poi «Da quando sono qui ho immesso in orchestra circa vorrei ricordare il mio maestro di composizione Arnold una trentina di nuovi elementi, la maggior parte sono ita- Franchetti, figlio di Alberto Franchetti, il compositore ve- liani e di questo sono molto fiero, perché la considero una rista dell’epoca di Puccini. Tutte queste persone le voglio cosa rilevantissima. Però il lavoro è sicuramente scarso ricordare, ma naturalmente per me è stato fondamentale qui in Italia. Per questo secondo me un musicista con un Daniel Barenboim, tutto il tempo che ho passato con lui è vero talento non deve aver paura di uscire da questo Paese, stato molto formativo, perché ha una grande forza menta- anche imparare altre lingue. Una buona parte della mia le e veramente il mondo della musica tedesca, Wagner in orchestra ha studiato all’estero – hanno studiato a Londra, particolare, l’ho potuto conoscere bene grazie a lui. Il pe- Vienna, Basilea – ma poi è rientrata, non trovo per nulla riodo fine anni Ottanta / inizio anni Novanta, >> sbagliato questo anzi lo ritengo veramente importante per gli italiani. Abbiamo bisogno di vedere un mondo diverso, perché qui in Italia si è troppo coccolati: il tempo è troppo bello, il cibo è troppo buono, l’arte è troppo affascinante, insomma c’è tutto, qui! Tutto tranne un vero consenso su come valorizzare e esser fieri di quello che abbiamo. Dia- mo sempre troppe cose per scontate e noi musicisti passia- mo tanto tempo giustificando il nostro diritto di esistere. Non dico che non ci sono stati problemi (specialmente nel mondo della lirica) di gestione, di management, di rappor- ti tra i sindacati e management, anche problemi artistici. Questo è tutto vero, però l’arte è molto importante, anche commercialmente, per l’Italia, mi sembra ovvio. E richiede grande impegno. Qui a Roma comunque abbiamo qual- cosa di speciale, insomma non c’è solo il Foro Romano o il Colosseo, c’è un importante Teatro dell’Opera e qui c’è un orchestra che si sta sviluppando in modo pazzesco. Ma dobbiamo mettere in evidenza anche che alla fine il grosso del riconoscimento ci viene perché abbiamo succes- so all’estero, una cosa un po’ triste. Questa è la tristezza dell’Italia». Stiamo parlando, per quanto riguarda Roma, di due sole orchestre, mentre a Londra per esempio ci sono altri numeri. «Non è facile nemmeno lì ma c’è un gran senso dell’importanza dell’arte, che arricchisce la vita dell’uomo, sto parlando del teatro, della prosa, della musica. Di tutta l’arte». Cosa dovrebbe cambiare qui da noi? «Io non sono un politico, le strutture politiche, si sa, parlano delle riforme, e si parla parla parla…». In una situazione di crisi come quella del nostro Pa- ese viene però da chiedersi se servano davvero tutti 6 novembre 2014

in cui sono stato un giovane pianista a Bayreuth, è stato della e attrice prima celebre poi sventurata; l’idioma mu- per me fantastico, poi ho bellissimi ricordi dei dieci anni sicale utilizza molto il pop e il jazz americano, una musica trascorsi a Bruxelles, dieci anni di lavoro sodo, intenso, molto intensa e vera». con molto teatro... importante è stato pure poter vedere i Questo ci riporta al discorso sulla musica contem- vari aspetti connessi con la regia di un’opera». poranea: continuiamo a usare questo temine, o quello E c’è tanto teatro in fondo anche nella musica sin- di musica moderna, ma ormai includiamo brani che fonica. hanno cento anni, dunque un periodo troppo lungo per «Naturalmente, i racconti sono racconti. Il romantici- parlare di contemporaneo. Mi pare che il linguaggio smo vive del racconto, oltre che della psicologia persona- durante lo scorso secolo abbia preso certe direzioni le». e successivamente sia come tornato indietro su sen- Ma Lei quanto tempo libero ha, ad esempio per se- tieri meno sperimentali per problemi di distacco dal guire il cinema o per leggere? Cosa Le piace fare? pubblico. Qualche compromesso è necessario? Non «Leggo il più possibile, magari prima di andare a dor- si rischia alla fine di non avere nulla di nuovo? mire, certo non resisto molto anche perché fino alle 22 di «Non dimentichiamo che anche Beethoven, che è stato solito studio e trovo questo studio molto importante per sicuramente un rivoluzionario, viene da qualche parte, ha un direttore. Cinema? Diciamo che mi piace la televisio- rapporti con la musica che lo ha preceduto, ha un legame ne, adesso la qualità della televisione negli Stati Uniti è con Haydn e Mozart (la stessa cosa si può dire di Bach pazzesca, specialmente su canali come Netflix. Seguo un rispetto ai propri predecessori) però dopo va per una sua po’ questo». strada. Oggi invece mi sembra che ci sia sempre il timore di E la televisione Le fa venire nuove idee? ricevere un etichetta: “Questo è mahleriano, oppure ber- «Ha a che fare con il mondo del reality tv il lavoro che ghiano, oppure bouleziano”. Secondo me è naturale avere ho diretto da poco a Londra: un’opera contemporanea di un legame con la musica precedente, perché è il passato a Mark-Anthony Turnage, il titolo è Anna Nicole, una mo- nutrire il futuro». Se noi pensiamo a quando era la musica di Beetho- ven, per esempio, a essere contemporanea, e ci chie- diamo quanta carica innovativa avesse, dobbiamo poi però chiederci se riusciamo ad avere la stessa portata di novità oggi. Santa Cecilia «L’orecchio dell’ascoltatore occidentale ha uno svi- è autonoma luppo decisamente più lento di quello che immaginiamo, siamo ancora attratti verso le scale maggiori e minori, verso gli accordi, verso una diatonicità. Questo è un fatto, non una mera opinione. E allora il pubblico fa fatica... Solidarietà nell’autonomia. È stato un però dando un giusto spazio alle spiegazioni, cercando di rapido susseguirsi di avvenimenti: prima è arrivato l’annuncio della rinuncia di Riccardo creare nuove abitudini, si trova una soluzione, c’è spazio Muti alla direzione dei titoli programmati per tutto. La comunicatività è una cosa molto importan- all’Opera di Roma, poi – a seguito della crisi dello te, questa musica arida non può pretendere di conquista- stesso Teatro romano – le notizie, subito smentite re facilmente». alla fine di settembre, su una possibile fusione Cosa ne pensa dell’uso dell’elettronica nella musi- tra Accademia di Santa Cecilia, Opera di Roma e ca? Come vede tutto questo mondo, grazie al quale Fondazione Musica Per Roma. Finalmente poi una esistono “Pappano in web” e lo streaming, ma anche boccata d’aria l’ha portata il decreto ministeriale, a firma del Ministro Dario Franceschini, che la tastiera elettronica che sta soppiantando il piano- individua i criteri che porteranno, da subito, al forte anche in casa dei giovani studenti di Conserva- riconoscimento dell’autonomia speciale per la torio? Scala di Milano e l’Accademia di Santa Cecilia «Innanzitutto, se ammettiamo di essere in periodo di «Un passo importante - è stato il commento del crisi, bisogna anche essere comprensivi nei confronti delle Ministro - per premiare le fondazioni più virtuose famiglie che non possono permettersi un pianoforte per i del panorama lirico sinfonico italiano». Una bella soddisfazione per Santa Cecilia, mentre ai cugini propri ragazzi. La speranza è che, procedendo negli studi, dell’Opera di Roma le cose andavano molto meno l’allievo possa aver poi a disposizione un vero pianoforte, bene, visto l’azzeramento dell’orchestra e del anche se devo dire che la qualità degli strumenti elettronici coro deciso pochi giorni dopo dalla dirigenza. Su è davvero impressionante. Comunque, il talento che spicca questa notizia, all’inizio di un concerto svoltosi nei sono convinto trovi poi la sua strada». giorni immediatamente successivi, proprio Antonio Parliamo dei Suoi progetti per il futuro. Pappano ha preso il microfono per esprimere la preoccupazione sua e dell’orchestra e del coro «Abbiamo appena fatto un disco con le Sinfonie di Ros- di Santa Cecilia per quanto stava accadendo sini – registrate in parte dal vivo – ma anche con un picco- all’Opera in quei giorni, auspicando che si trovasse lo quartetto di fiati delizioso. Rossini è un repertorio in cui «una soluzione dignitosa per i musicisti e per l’orchestra di Santa Cecilia ha una naturalezza fantastica, la continuazione della grande Opera di Roma». sono davvero contento del risultato. In febbraio registre- Queste parole sono state accolte con un uragano remo Aida, una cosa molto importante. Ci sono talmente di applausi dai musicisti sul palco e dai duemila spettatori in sala. tante situazioni di atmosfera, anche dietro la scena, suoni G.C. misteriosi che vengono da lontano, che registrarla inte- ramente dal vivo avrebbe comportato dei rischi, conside- rando anche il rumore che viene dal pubblico. Pertanto CLASSICA ouverture 7

lavoreremo prevalentemente in studio, ovvero in assenza del pubblico». Come vede Aida, un titolo di Verdi così popolare? «Molto popolare certo, ma anche un’opera molto raf- finata, difficile da realizzare, che tende a intimorire molti direttori. Si caratterizza per una scrittura piuttosto classica, certo poi c’è tutta la sfarzosità della scena trionfale, ma il resto è molto cameristico, tutto sommato strano per un Verdi così tardo». Torniamo ai progetti. «Ci sono alcuni dischi con vari solisti, per esempio con Ian Lisiecki faremo un programma dedicato interamente a Schumann, con Beatrice Rana ci sono progetti per regi- strare Čajkovskij e Prokof’ev. Poi registreremo il Requiem di Mozart... insomma, cose piuttosto diverse tra di loro». Gli interpreti, le orchestre (a cominciare da quella di Roma), i musicisti in generale stanno diventando sempre più bravi, nel senso che ci sono sempre più elementi di spicco e il livello generale si alza. Quale mondo sogna per tutti questi bravi musicisti? «Dobbiamo celebrare questa situazione, è una cosa fan- tastica! Ovviamente qui in Italia dobbiamo fare più mu- sica, non meno musica, proprio per dare spazio a tutti». Ma a livello internazionale com’è la situazione? maîtresse molto molto difficile ed esigente, chiede davvero Antonio Pappano «Diciamo che c’è una top class alla quale evidente- tanto. Non si arriva al top solo suonando tutte le note, ci con Radu Lupu mente non tutti possono arrivare. Non tutti possono fare sono tantissimi altri fattori, sia mentali che emozionali, i solisti, ovvio, ma dobbiamo anche dire che non tutti che fanno parte del successo del musicista. Certo, contano possono entrare in orchestra. Chi studia musica deve in- anche le pubbliche relazioni, ma soprattutto serve il cari- nanzitutto essere onesto con se stesso. La musica è una sma!».

Un altro cd per Rossini CORSI Alla fine di ottobre è finalmente uscito il nuovo disco di cui è protagonista l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa DI PERFEZIONAMENTO Cecilia diretta da Antonio Pappano, un cd della Warner Classics che si pone in perfetta continuità con le precedenti incisioni rossiniane dello Stabat MARCO FIORINI Mater, del Guglielmo Tell e della Petite Messe Solennelle. Questa volta sono protagoniste sette NUOVO CORSO DI PERFEZIONAMENTO ouverture tratte da opere di Rossini – i titoli sono i più celebri, da Semiramide a La Cenerentola, da DI VIOLINO Il barbiere di Siviglia al Gugliemo Tell – alle quali si aggiunge un delicato pezzo cameristico, Andante e tema con variazioni. Parlando di questo nuovo , Pappano si è espresso in modo lusinghiero: «Dal momento in cui ho cominciato a dirigere questa orchestra, sono rimasto meravigliato dalla grande empatia che sembra avere con la musica di Rossini. L’espressione, lo spirito ironico, il senso teatrale e la verve che infondono mi trasmette una tale gioia che non vedo l’ora che esca questo nuovo album, dopo una serie di uscite discografiche dedicate al Rossini serio… Un ringraziamento speciale va poi alle nostre prime parti della sezione fiati, che ci mostrano ancora un altro aspetto del genio di Rossini nel repertorio da camera». www.scuolamusicafi esole.it 8 novembre 2014

TEATRI IN CRISI Opera in ansia

È successo tutto in pochi giorni: all’Opera di Roma dopo l’addio di Muti il c.d.a. ha deciso l’esternalizzazione di Coro e Orchestra a partire dal primo gennaio 2015. Intanto il Ministro Franceschini fi rmava l’autonomia per il Teatro alla Scala e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Mentre Rustioni lasciava il Petruzzelli di Bari e Luisotti il San Carlo di Napoli, e al Regio di Torino arrivava un nuovo direttore artistico... Cosa sta succedendo nel mondo dell’opera? Ce ne occupiamo in quest’ampia inchiesta

MAURO MARIANI

sattamente un anno fa, nel novembre 2013, dell’Opera di Roma. Cosa è successo in questi dodici mesi? c’era un teatro felice. Uno dei più grandi diret- In proposito ci sono state raccontate tante cose, ma spesso tori dei nostri giorni, soprattutto grandissimo parziali, nella duplice accezione del termine: “Mosso da spi- interprete di Verdi, vi stava provando l’Ernani, rito di parte, “non equo, non obiettivo” e “non completo”, spettacolo d’inaugurazione della nuova stagio- “che si riferisce solo a una parte”. È dunque il caso di rac- Ene. Il sovrintendente annunciava il pareggio di bilancio per contare come si è giunti a questa situazione, nel modo più il quarto anno consecutivo, con il conseguente diritto del chiaro e sintetico possibile, ma non è semplice. teatro al riconoscimento dell’autonomia speciale, al pari di Alla fine dell’anno scorso l’allora sovrintendente Catello Scala e Santa Cecilia. Vi regnava una lunga pace sindacale, De Martino affermava per bocca del vicepresidente Bruno sebbene proprio in quei giorni vi fosse un po’ di maretta, ma Vespa che l’Opera avrebbe chiuso il 2013 in pareggio, ma niente di particolarmente preoccupante. questo dato veniva contestato sia all’interno che all’esterno Un anno dopo, nel novembre 2014, c’è un teatro che è del teatro, con il risultato che le speranze di rielezione di De la più disastrata tra le disastrate fondazioni liriche italiane, Martino naufragavano e al suo posto il 20 dicembre 2013 quindi è anche il più disastrato teatro d’opera al mondo. veniva nominato Carlo Fuortes. Il nuovo sovrintendente con- Ha un debito che si avvicina ai 30 milioni. Non ha più un vocava una conferenza stampa per spiegare come il pareggio coro e un’orchestra. Ha un corpo di ballo ridotto a quindici di bilancio vantato da De Martino fosse illusorio e come in danzatori. È costretto a rinunciare all’ambizioso spettacolo realtà l’Opera avesse chiuso il 2013 con un deficit di 10,4 mi- inaugurale - l’Aida con lo stesso grande direttore dell’inau- lioni (saliti dopo nuovi calcoli a 12,9), che sommato a quello gurazione precedente - e a ripiegare in fretta e furia su uno degli anni precedenti portava l’indebitamento lordo del tea- spettacolo di non grande richiamo, la Rusalka diretta da tro a 28 milioni. Tuttavia si dichiarava certo che entro l’an- Eivind Gullberg Jensen. no la situazione sarebbe stata risolta, «non perché qualcuno Non stiamo parlando di due teatri diversi, ma di un abbia la bacchetta magica, ma perché fortunatamente questo unico teatro, che si chiama - lo avete già capito - Teatro succede in un momento in cui c’è la legge Bray».

Il Teatro dell’Opera di Roma (foto Lelli e Masotti) CLASSICA inchiestaattualità_inchiesta 9

Questa legge eroga ai teatri in crisi un prestito per ri- pianare i debiti ma, per evitare che le crisi si ripetano pe- riodicamente, lo condiziona alla presentazione di un piano Era il Paese industriale che preveda il pareggio di bilancio, l’aumento della produttività e, se necessario, la riduzione fino al 50% dell’Opera del personale amministrativo e tecnico. Il tutto deve essere discusso e approvato dai sindacati maggiormente rappre- di Stefano Nardelli sentativi. L’8 luglio Cisl e Uil, che hanno la maggioranza tra i lavoratori dell’Opera, firmano il piano presentato da Fuortes e questo permette all’Opera di accedere ai benefici ’era una volta un Paese che in- della legge Bray. «Era un buon accordo - secondo France- ventò l’opera. L’invenzione ebbe sco Melis, baritono nel coro dell’Opera e delegato sindacale un successo così grande che ispirò della Uilcom Uil - perché nessuno veniva licenziato e non menti di paesi lontani. E ci fu chi si toglieva un euro agli stipendi, purché venisse garantita la usò per aumentare il prestigio di una maggiore produttività». Invece la Cgil e gli autonomi di Cmonarchi o di governanti, chi per manipolare le Fials - minoritari in teatro ma maggioritari tra i componenti masse, ma ci furono anche quelli che cercarono dell’orchestra - ritenevano che il piano industriale fosse la- di rendere migliori i propri concittadini. Ma un cunoso e non presentasse reali garanzie, quindi proclamava- giorno l’opera finì e accadde proprio in quel pa- Stefano Nardelli no gli ormai famosi scioperi in corrispondenza di tre recite ese che la vide nascere molti secoli prima. E in vive in Germania, della Bohème alle Terme di Caracalla, di cui le prime due pochi piansero la sua fine. dove si occupa sono andate egualmente in scena, con un pianoforte che Una favola? Forse. Eppure i segnali che un tale di comunicazione e finanza. Collabora rimpiazzava l’orchestra. epilogo possa essere imminente ci sono tutti. Le con “il giornale della «Abbiamo cessato lo sciopero - ci dice Loris Grossi, trom- tormentate vicende di numerosi teatri lirici ita- musica” e con altre bone nell’orchestra del teatro e delegato aziendale della Cgil liani, tutte di segno negativo, che hanno riem- testate musicali, - quando la terza recita della Bohème è stata annullata, per- pito le cronache delle ultime settimane danno e occasionalmente ché quel che volevamo era che si prendesse atto che senza soprattutto il senso di una crisi di sistema che firma programmi l’orchestra non si può fare uno spettacolo. Era già successo, riguarda i tre vertici sui quali si regge il sistema per registrazioni discografiche subito dopo l’arrivo di Fuortes, che in una recita del Lago dei opera: masse artistiche, organismi di gestione e cigni il teatro sostituisse l’orchestra con un nastro registrato programmazione e pubblico. È evidente che certi e per questo è stato condannato dal tribunale per compor- eccessi di matrice sindacale di sapore corporativo tamento antisindacale». non si giustificano e aprono la strada a soluzioni di stampo autoritario modello Opera di Roma. Dopo gli scioperi L’economia nazionale attraversa una fase molto Scioperare in un momento di grave crisi del teatro è stata critica ed è impensabile riuscire a continuare con però una mossa sbagliata, perché ha dato modo ai vertici prebende e privilegi fuori dal tempo (peraltro ge- dell’Opera di far passare gli scioperanti per dei sabotatori, nerosamente concesse da gestioni troppo conni- che hanno fatto perdere al teatro 700.000 euro di incas- venti con coperture dei politici di turno). si e inferto un brutto colpo alla sua reputazione. Questo, D’altra parte, è altrettanto impensabile che amplificato dai mezzi d’informazione, ha indispettito gran si riesca a raggiungere livelli di eccellenza arti- parte dell’opinione pubblica, con il risultato che persone stica affidandosi a compagini esterne, per natu- che non si sono mai sognate di andare a sentire un’opera ra estranee a qualsiasi progetto di rilancio che hanno reagito come se fossero state private di un servizio non può prescindere dal senso e dall’orgoglio di essenziale, neanche si trattasse di uno dei numerosi scioperi appartenenza. «L’arte ha bisogno di sicurezza» che paralizzano i trasporti, gli ospedali e perfino i tribunali. recita il comunicato congiunto dei tre maggio- Una reazione inattesa, ma questa società stremata dalla crisi ri teatri lirici berlinesi a solidarietà dei colleghi ha cambiato atteggiamento verso lo sciopero. Niente di si- romani, «il suono inconfondibile di ogni grande mile si era verificato in occasione di altri scioperi, che non coro e orchestra è il risultato di un lungo lavoro troppi anni fa erano purtroppo frequenti e che hanno avuto di sviluppo che può essere fatto solo in ambien- un revival un po’ in tutti i teatri in questo periodo in cui te sociale sicuro». Che si evochi la dimensione sono sul tavolo argomenti molto scottanti dal punto di vista sociale non sorprende, ma inevitabilmente ci si sindacale: per esempio, anche alla Scala neppure un mese deve anche interrogare su quale ruolo abbiano prima era saltata una recita di Così fan tutte. istituzioni così costose nell’organizzazione so- Passati gli scioperi, la stagione estiva si concludeva tran- ciale, che li finanzia in maniera decisiva. Una quillamente e il 19 settembre, al ritorno dalle ferie, un refe- produttività spaventosamente bassa (con po- rendum approvava l’accordo dell’8 luglio, con i voti a favore chissime eccezioni), una generale indifferenza a di Cisl e Uil, mentre la Cgil non partecipava al voto, ma operare per allargare la base di pubblico oltre le ne accettava democraticamente il risultato, e la Fials si dis- obsolescenti platee di abbonati e il pensare po- sociava nettamente. La situazione era relativamente calma, chissimo al pubblico di domani sono elementi quando il 20 settembre arrivavano quelle che sono passa- fondamentali da rivedere se si vuole riacquista- te alla cronaca come le “dimissioni” di Riccardo Muti: più re il senso di un ruolo sociale che i nostri tea- esattamente si trattava della sua rinuncia a dirigere l’Aida tri hanno smarrito da tempo. E soprattutto se si e Le nozze di Figaro nella stagione 2014/2015, perché non vuole ancora sperare che quella bella favola che ravvisava «le condizioni in Teatro per poter >> ci incanta da 400 anni continui a farci sognare. 10 novembre 2014

garantire quella serenità per me necessaria al buon esito Passano pochi giorni dalla rinuncia di Muti e il 2 ottobre delle rappresentazioni». Di chi la responsabilità di questa il c.d.a. dell’Opera decide il licenziamento collettivo di orche- decisione di Muti? Sindaco e sovrintendente hanno subi- stra e coro, 182 persone in tutto. Una bomba! Fuortes ci ha to rilasciato dichiarazioni con cui la scaricavano su coro personalmente spiegato questa decisione, con grandissima e e orchestra: «Non esiste un problema - dice Marino - tra spiazzante serenità: «Per il 2015 si profila un deficit e, poiché Muti e il Comune di Roma, lo si evince anche dalle parole io e il c.d.a non abbiamo intenzione di andare avanti con del maestro. Coloro che con il disordine degli ultimi mesi bilanci in deficit, abbiamo tagliato gli sprechi, i contratti pro- hanno creato una conflittualità dovrebbero fare un esame fessionali e varie forme di contratti precari e abbiamo pure di coscienza»; una scelta - dicono Marino e Fuortes a una risparmiato sugli allestimenti scenici. Ma c’è ancora una voce - senza dubbio influenzata dall’instabilità in cui versa differenza di 4,2 milioni, perché senza Muti le entrate di bi- l’Opera a causa delle continue proteste, della conflittualità glietteria e le sponsorizzazioni non cresceranno nella misura interna e degli scioperi durati mesi e che hanno portato alla prevista. Dobbiamo quindi risparmiare sulle voci di costo più cancellazione di diverse rappresentazioni, con gravi disagi importanti, l’orchestra e il coro. Una volta licenziati, dovreb- per il pubblico internazionale e nazionale che aveva acqui- bero riorganizzarsi in una cooperativa, con cui l’Opera stipu- stato i biglietti. lerebbe un contratto di servizio. Calcolo che, aumentando la Ma le cose stanno veramente così? Solo Muti potrebbe produttività, i loro stipendi non diminuirebbero, mentre il chiarirlo, ma dopo quella sua lettera di poche righe si è ri- teatro risparmierebbe 3,4 milioni». fiutato di rilasciare dichiarazioni. Nel suo discorso a un ri- Tutto sembrerebbe molto semplice. Ma ci sono alcuni cevimento ufficiale durante la tournée in Giappone (è stata ma... Non è detto che, dopo essere stati licenziati, orchestra quella l’ultima volta che ha diretto l’orchestra dell’Opera) ci e coro si adeguino a quel che il teatro si aspetta da loro. Si furono però elogi calorosi ai complessi dell’Opera e un pre- verificherebbe poi lo strano caso che, poiché il licenziamento ciso richiamo alle loro responsabilità per il sindaco Marino e scatterebbe durante le repliche dello Schiaccianoci, alla prima per il Ministro dei beni e delle attività culturali Franceschini: ci sarebbe in buca l’orchestra dell’Opera e alle repliche la co- «Voglio ringraziare tutti del teatro, e non lo dico perché l’oc- operativa. E chissà come la prenderanno Jesus Lopez Cobos casione lo richiede. È stata una prestazione di grande qualità e Willy Decker, quando sapranno che dovranno preparare il artistica... In Italia si cerca di privilegiare alcune istituzioni a Werther per il 18 gennaio con un coro e un’orchestra che non scapito di altre. Io, che non ho più vent’anni, posso presu- offrono garanzie. Pinzillacchere, direbbe Totò. mere di avere l’autorità per dire che l’Opera di Roma è uno La vera questione è se l’Opera sopravviverebbe come teatro dei migliori teatri al mondo per rappresentare l’identità della di produzione. Secondo Dominique Meyer, sovrintendente cultura italiana... Il mio messaggio deve arrivare non soltanto della Staatsoper di Vienna, un teatro lirico importante, se fa al sindaco di Roma ma anche al Ministro Franceschini, per- più di cento recite all’anno, deve avere una propria orchestra, ché devono capire che nell’Opera di Roma hanno un tesoro altrimenti non è possibile mantenere la qualità artistica ne- che va potenziato: non dico aiutato, ma potenziato». E con- cessaria. cludeva, rivolgendosi proprio a orchestra e coro: «Mi compli- Ma la posta in gioco è più alta ancora ed è tutta l’orga- mento con tutti e vi dico di andare avanti a questo modo». nizzazione dell’opera in Italia. Non è un segreto che dentro

La Scala autonoma secondo Pereira: «Un’opportunità per tutto il teatro»

Il sovrintendente Alexander i migliori teatri del mondo. Compreso un Lo Stato, parlo di Stato come insieme Pereira non ha dubbi: l’autonomia sistema lavorativo che sia al passo coi degli interventi pubblici, non può di punto risconosciuta alla Scala rappresenta tempi. La Scala dovrà essere degna di in bianco dire che abbassa il suo sostegno un’importantissima occasione. questo rinnovamento». alla Scala, perché la Scala è riuscita ad «Sono convinto che sia una chance perché Cambierà la ripartizione delle entrate nel avere più soldi dai privati. Se si riesce ad offre l’opportunità a tutti, sindacati, bilancio? aumentare il numero degli sponsor, questo direzione, consiglio d’amministrazione, «Il bilancio della Scala è un esempio di deve stimolare l’adesione di nuovi privati che di pensare come dovrà essere la Scala equilibrio per tutti. Come in altri campi, abbiano fiducia nella gestione. Siccome la nel prossimo futuro. - ci racconta nel suo penso all’Università, all’arte o allo sport, Scala fa bene il suo lavoro, viene seguita nei nuovo ufficio alla Scala - La legge dice che anche nel teatro va trovata una forma di suoi progetti: la filosofia dovrebbe essere entro un anno il teatro debba aver messo collaborazione fra lo Stato, la Città, la questa». a punto i suoi contratti. Per prima cosa Regione, le imprese, i privati, e naturalmente Pochi giorni fa anche al Piccolo Teatro di quindi è necessario analizzare in dettaglio quanti pagano il biglietto. Il pubblico Milano è stata riconosciuta l’autonomia. la situazione attuale e vedere quanto c’è di contribuisce per un terzo alle entrate della Queste due importanti realtà cittadine positivo e quanto di negativo da aggiustare. Scala, l’altro terzo è rappresentato dai avranno maggiori possibilità di In modo da organizzare in modo moderno i contributi pubblici e l’ultimo dagli sponsor. In collaborazione? futuri rapporti». questo senso la Scala rappresenta davvero «Un’ottima cosa. Ma anche con la Con i dipendenti? una struttura al passo coi tempi, perché vecchia struttura era possibile, dipende «Con ogni settore del teatro, in modo da permette una visione moderna della funzione solo dalla disponibilità delle rispettive avere la possibilità di muoverci in modo del teatro nella società. Va resa però più d i r e z i o n i . C o n t e r à m o l t o i l l a v o r o f a t t o più agevole, di organizzare meglio le cose efficiente. Bisogna che ciascuna parte del giorno dopo giorno, altrimenti si rischierà all’interno e mettere la Scala alla pari con sistema contribuisca rispettando gli impegni. solo di fare mille annunci». Stefano Jacini CLASSICA attualità_inchiesta 11

e fuori il Ministero c’è chi vorrebbe che orchestra e coro dei sembrano poche, ma se sbagliano di qualche millimetro a teatri italiani fossero tutti esternalizzati e spera che Roma posizionare un dito o se lo fanno con un decimo di secondo diventi un modello per gli altri teatri lirici italiani, innanzi- di ritardo, tutto il pubblico se ne accorge, quindi l’impegno tutto quelli in crisi, poi anche gli altri, ad eccezione di Scala mentale e anche fisico non può essere equiparato a quello di e Santa Cecilia, gli unici cui sono state riconosciute per de- un impiegato che lavora 40 ore. creto un’eccellenza e un’autonomia che li mettono su un La loro favolosa retribuzione è (era?) di 28.000 euro net- altro piano. Non è un caso che molti sovrintendenti si siano ti all’anno, circa 2.300 al mese. Le prime parti (che suo- allarmati. Cristiano Chiarot della Fenice ci diceva la sera nano in metà delle produzioni, come in tutte le orchestre stessa del licenziamento: «È un fatto che ci stupisce e ci im- del mondo: la spalla dell’Opera per questo motivo è stata barazza». Più decisamente Walter Vergnano, sovrintendente dileggiata su tutti i giornali, imbeccati dal teatro che ha del Regio di Torino ha dichiarato: «Quello di Roma non è fornito dei dati fintamente obiettivi) guadagnano circa il un modello esportabile, non è la soluzione ai problemi dei 50% in più. Molto meno di quel che prenderebbero non teatri, nel mondo tutti i grandi teatri hanno un’orchestra solo alla Scala e a Santa Cecilia ma anche al Maggio Fioren- stabile». Anche quelli, aggiungiamo noi, che alcuni han- tino e al San Carlo di Napoli, per non parlare di quel che si no portato come esempi di teatri senza una loro orchestra, guadagna all’estero: per riprendere un esempio già fatto da come il Real di Madrid, che invece ha a propria disposizione Muti, un giovane strumentista appena entrato alla Chica- l’Orquesta Sinfonica de la Municipalidad de Madrid, cioè go Symphony guadagna 145.000 dollari all’anno. Poi c’è il un’orchestra stabile pagata con denaro pubblico. capitolo delle indennità, che fa tanto ridere e/o indignare giornalisti e lettori di quotidiani. L’indennità per suonare «Una macchina senza motore» all’aperto (percepita anche dagli amministrativi, che non «Vogliono fare con le orchestre quel che hanno fatto con suoneranno mai né all’aperto né al chiuso e che, buon per i corpi di ballo - ci dice Silvano Conti, coordinatore nazio- loro, non sono stati licenziati né dileggiati) sembra suscitare nale Slc Cgil - ma togliere un’orchestra a un teatro d’ope- particolare ilarità, soprattutto in chi ignora che all’umidità ra è come togliere il motore a una macchina. Così i teatri il legno s’incurva e può anche creparsi, le colle si scollano, diventeranno dei contenitori vuoti che ospiterebbero spo- i feltrini delle chiavi dei fiati si ammollano e che quindi i radicamente spettacoli prodotti altrove. Ma prima che i li- circa 500 euro d’indennità per un’intera stagione a Caracal- cenziamenti diventino effettivi, la legge prevede un periodo la se ne vanno tutti per la manutenzione dello strumento. di settantacinque giorni, duranti i quali si devono svolgere E si potrebbe proseguire per giustificare altre “scandalose” delle trattative tra azienda e sindacati. Ho qualche speran- indennità. Mentre è vero che si dovrebbero razionalizzare i za, perché qualcosa si sta muovendo a nostro favore sia nel contratti per favorire la produttività. consiglio comunale sia a livello nazionale. Ma se c’è dietro In tutto questo Roma, una città di tre milioni di abitanti, un disegno preciso contro i teatri, allora temo che non ci sia rischia di restare la sola importante capitale europea con nulla da fare. In tal caso arriveranno al Teatro dell’Opera una sola orchestra, dopo la chiusura dell’Orchestra di Roma 182 ricorsi contro i licenziamenti». del Lazio alcuni anni fa e dell’Orchestra Sinfonica di Roma Intanto l’orchestra e il coro dell’Opera hanno avuto la della Fondazione Roma in questo stesso 2014, annus horri- solidarietà dei loro colleghi italiani, a cominciare da quel- bilis per la musica a Roma. li della Scala e di Santa Cecilia. Musicisti come Accardo e Morricone hanno scritto personalmente delle belle lettere. Cecilia Bartoli è scesa in campo senza mezzi termini: «È il teatro della capitale e va trovata una soluzione, che non può essere il mandare a casa coro e orchestra. Dovevano tratte- nere il maestro Muti. Si deve ripartire con gente in gamba, non con politici alla direzione». Gli iscritti alla pagina Face- La solidarietà dei Berliner book del teatro si sono moltiplicati. Una petizione su inter- net sta raccogliendo decine di migliaia di adesioni. Ma è all’estero che questi licenziamenti hanno suscitato maggior clamore e scandalo: non solo per l’Opera ma per «I Berliner Philarmoniker sono sgomenti per la musica italiana e quindi per l’Italia intera quel che sta il licenziamento pianificato dei componenti avvenendo a Roma è una grave perdita di prestigio, altro dell’Orchestra e del Coro del Teatro dell’Opera di Roma. I musicisti della nostra Orchestra hanno un contratto di lavoro che i tre giorni di sciopero a Caracalla! Ne hanno parlato stabile a tempo indeterminato con la Fondazione Berliner gli organi di stampa più importanti, da “The Guardian” al Philarmoniker, finanziata dalla Città di Berlino. Solo con un “New York Times e alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. contratto a tempo indeterminato i nostri componenti possono Sono arrivate lettere di solidarietà delle orchestre di tutto il garantire nel tempo un alto livello del rendimento artistico. globo, dai Berliner Philharmoniker all’Australian Opera. Le Questo licenziamento all’Opera di Roma è una vergogna per tre federazioni internazionali che rappresentano i lavoratori la nobile tradizione musicale italiana! I Berliner Philarmoniker sostengono senza riserve le colleghe e i colleghi del Teatro dello spettacolo dal vivo hanno chiesto alle autorità italiane dell’Opera di Roma nella lotta per il mantenimento dei loro di ritirare i licenziamenti. contratti di lavoro». A parte queste soddisfazioni morali, ai professori d’or- chestra e agli artisti del coro dell’Opera restano il danno Peter Riegelbauer del licenziamento e la beffa di essere presentati come dei RAPPRESENTANTE DEI BERLINER PHILHARMONIKER privilegiati, perché hanno un orario di lavoro di 28 ore set- timanali, senza contare le indispensabili ore di studio a casa: 12 novembre 2014

TEATRI IN CRISI Valzer di direttori

BOLOGNA NOMINA MICHELE MARIOTTI E PALERMO GABRIELE FERRO. MA A BARI RUSTIONI LASCIA E A NAPOLI LUISOTTI SI DIMETTE. A TORINO SI RICOMPONE LA QUERELLE NOSEDA-VERGNANO CON LA NOMINA DI FOURNIER-FACIO COME DIRETTORE ARTISTICO, MENTRE A FIRENZE È FINITO IL TEMPO DI MEHTA?

a scacchiera dei direttori musicali 3 milioni di euro di spesa e con il conseguente dei teatri lirici italiani è rapida- taglio di due opere: Il Trittico in programma a mente mutata. A Bologna Michele ottobre (produzione del Theater an der Wien Mariotti è stato nominato diretto- e del Royal Danish Theatre con la regia di Da- re musicale del Teatro Comunale: miano Michieletto e la direzione di Daniele L«Vivo questo incarico con una gioia enorme e Rustioni) e Lucia di Lammermoor (produzione sono felice di avere una nuova grande respon- del Maggio Musicale Fiorentino e Théâtre de sabilità nei confronti di un Teatro che ha cre- Genève con la regia di Graham Vick e Roberto duto in me fin da quando ero ragazzo. Il Teatro Abbado sul podio) in programma a novembre. Comunale è oggi una realtà sana, nonostante Per delibera del c.d.a., i due spettacoli venivano le difficoltà a cui sono soggette le realtà arti- sostituiti da una doppia produzione mattutina stiche dell’intero Paese. Il Teatro ha senz’altro per gli studenti della scuole elementari e me- uno dei suoi punti di forza nella grande qua- die, un adattamento del Barbiere di Siviglia ap- lità artistica dell’Orchestra e del Coro, che di- pena concluso, curato da Francesco Esposito, e mostrano costantemente di essere al pari con Il giovane Artù, commissionato al compositore le grandi istituzioni musicali europee e anche barese Nicola Scardicchio con la regia di Ma- nella serietà e dedizione di tutti i lavoratori del rinella Anaclerio e la drammaturgia di Teresa teatro che, particolarmente in questo periodo Petruzzelli (quest’ultimo in programma dal 15 difficile, dimostrano senso di attaccamento al al 27 novembre). lavoro e rispetto per la città. Sento di fare parte Il cambio non è piaciuto affatto a Rustioni di una squadra forte della quale sono felice e che a fine settembre (cioè cinque giorni dopo le orgoglioso che deve avere una forte coscien- dimissioni di Muti), ha fatto sapere al sovrin- za di sé e del proprio valore. È grazie al lavoro tendente Biscardi e al Sindaco di Bari, a mezzo di tutti, anche di coloro che sono lontani dal lettera spedita da Venezia, di non voler in al- palcoscenico e dai riflettori, se io potrò realiz- cun modo rinnovare il suo contratto biennale zare al meglio il mio». Al Teatro Massimo di in scadenza a fine gennaio: «Lascio con grande Palermo, dopo Francesco Giambrone come senso di disillusione un Teatro e una città che sovrintendente si insediano Oscar Pizzo (diret- amo moltissimo: in queste condizioni non c’è tore artistico) e Gabriele Ferro come direttore nulla che un giovane direttore come me, arma- musicale, il cui ruolo entrerà a pieno regime to solo del suo entusiasmo e del suo talento, nel 2016, e che ha dichiarato: «Sulla direzione possa fare», ha scritto Rustioni. Se la cancel- musicale del Massimo ho detto no molte volte lazione della produzione pucciniana, comuni- in passato, ma oggi credo che invece ci siano le catagli a decisione ormai assunta, ha un peso condizioni per accettare questo incarico in un fondamentale nella revoca dell’impegno da di- teatro al quale sono legatissimo, affettivamente rettore musicale, nella lettera si lamenta altresì e musicalmente». «il disinteresse della politica». Inoltre il diret- Nel resto d’Italia, intanto... tore si scaglia contro la «strategia del risparmio che sta per essere applicata alla stagione 2015» Bari nella quale sono previsti solo cinque titoli, di Il concerto sinfonico del 24 ottobre 2014 al Pe- cui tre popolari, e con sole 26 alzate di sipario. truzzelli è stato l’ultimo da direttore musicale Immediata e pacata la replica di Biscardi Dall’alto: Daniele Rustioni (foto Marco Borrelli), Nicola Luisotti, Gianandrea Noseda (foto dell’ente lirico barese per il giovane Daniele che, prendendo atto della decisione di Rustioni Christodoulou), Zubin Mehta Rustioni. Le dimissioni di Muti a Roma sono di lasciare il Petruzzelli, precisa che i tagli erano echeggiate anche nella Puglia a lui così tanto necessari per sanare un bilancio che nel 2013 cara? Sembrerebbe di sì. A fine luglio il c.d.a. si era chiuso con un deficit di 2 milioni di euro. del Petruzzelli, presieduto dal nuovo sindaco di Dal suo punto di vista, inoltre, il sovrintenden- centrosinistra Antonio Decaro, aveva rimodu- te non ha registrato segnali di disinteresse della lato il bilancio del 2014, con una riduzione di politica, piuttosto ha rilevato il contrario, visto CLASSICA attualità_inchiesta 13

lo stanziamento di 2 milioni di euro al Petruz- ormai solo catalogati come allarmi legati alla forte che, ricco dell’esperienza e della professio- zelli da parte del nuovo Sindaco. «Quanto alla produzione, alla ricchezza degli enti stessi e nalità di Walter Vergnano e Gianandrea Nose- qualità delle scelte artistiche – ha aggiunto Bi- alla scarsa capacità amministrativa. Non sarà da, potrà ora avvalersi della vasta competenza scardi – essa la si vedrà nei fatti, al momento un caso il commissariamento, anch’esso in internazionale del maestro Gastón Fournier. opportuno; personalmente credo che ce la fare- scadenza, di Michele Lignola, che sta dando Desidero ringraziare tutti coloro che si sono mo viste le collaborazioni prestigiose delle quali il via ad un piano industriale che garantisca adoperati per superare un passaggio delicato il Petruzzelli si avvarrà nei mesi prossimi». maggiori livelli di produttività e autofinanzia- nella vita del Teatro, facendo prevalere l’inte- Si diceva dell’effetto Muti. Sono in molti a mento e che sopperisca ai problemi di liquidità resse del Regio e della Città. Ci sono adesso le giurare che il celebre direttore, che si dichiara della Fondazione. Se a tutto questo si aggiun- condizioni per affrontare con rinnovato slan- nato anagraficamente a Napoli ma musical- ge che il sindaco De Magistris ha cessato di cio la stagione e proiettare il Teatro in orizzonti mente al Petruzzelli (trascorse infatti l’infan- svolgere le sue funzioni all’interno del c.d.a. internazionali sempre più ampi». zia nella vicina città di Molfetta e al Petruzzelli del teatro in seguito alla sospensione del suo Susanna Franchi ascoltò le prime opere), voglia venire in aiuto al incarico di Sindaco per vicende giudiziarie per- teatro barese. Annunciando la notizia recente sonali, allora neanche più la politica salverà Firenze del concerto che Muti terrà al Petruzzelli il 13 concretamente i teatri lirici. Potrebbe arrivare «I sindacati hanno mostrato senso di respon- dicembre con l’Orchestra Cherubini, Biscardi Daniele Rustioni che nel 2015 dirigerà qui Lu- sabilità, perché hanno patteggiato in tempo ha aggiunto che quest’arrivo potrebbe essere isa Miller (ha appena lasciato Bari, ma da giu- utile per evitarci la fine dell’Opera di Roma»: solo «l’inizio di una intensa collaborazione». Il gno è direttore principale dell’Orchestra della è questa la sintesi delle recenti dichiarazioni concerto al Petruzzelli conclude un mini-tour Toscana)? Sarebbe in grado di dar quel tempo di Francesco Bianchi, sovrintendente del Te- pugliese che toccherà Foggia e Altamura, dove e quelle energie che Luisotti auspica dal suo atro del Maggio Musicale Fiorentino. Ciò ha Muti inaugurerà il Teatro Mercadante, dopo i successore? Oppure Stefan Anton Reck, che permesso di presentare a inizio 2014 il piano lavori di restauro. Fiorella Sassanelli all’ultimo concerto della scorsa stagione è sta- industriale triennale che ha dato l’accesso to applauditissimo da un’orchestra che invia ai fondi del decreto Valore Cultura (“Legge Napoli segni di gradimento? Bray”) che, dichiara Bianchi, serviranno so- Nicola Luisotti, direttore musicale del Teatro Salvatore Morra stanzialmente a ripianare i circa trenta milioni di San Carlo di Napoli dal febbraio 2012, diri- di debiti e oneri vari, per poi ripartire. E qui gerà un’ultima volta con questa carica l’opera Torino la novità è costituita dall’aperta dichiarazione Il trovatore, che inaugura il 12 dicembre 2014 Un ex-diplomatico per risolvere una delicata di Bianchi circa un sostanziale ridimensio- la stagione lirica del Massimo napoletano. È questione diplomatica: Gastón Fournier-Facio namento del ruolo di Zubin Mehta, direttore proprio così che l’eccellente direttore spezza (ex-consultente artistico dell’era Lissner alla principale fin dagli anni Ottanta, nel futuro una linea di continuità con il teatro, ma lascia Scala) è il nuovo direttore artistico del Teatro della fondazione, perché «un progetto arti- uno spiraglio: «Offro la mia disponibilità al Regio di Torino e la sua nomina mette fine stico di rilancio del Maggio non potrà avere San Carlo come ospite per future collaborazio- alla querelle scoppiata tra il direttore musicale lui come unico protagonista». Più che di un ni». Ritorni fugaci, interpretiamo, dopo questa Gianadrea Noseda e il sovrintendente Walter direttore principale il teatro è ora in cerca di partenza verso luoghi, forse, più prestigiosi - Vergnano. A maggio Noseda dichiarava le sue un vero e proprio direttore musicale capace nonostante l’ottimo lavoro svolto per Napoli; preoccupazioni per un «teatro che deve volare e di condividere il progetto artistico con il so- c’è poi chi legge altro in quest’addio, parafra- invece se ci tagliano le ali...», e così si innesca- vrintendente e di garantire una presenza più sando una più drammatica fuga: «Mancano le vano le accuse a Vergnano di badare troppo al continuativa; ma il sindaco di Firenze nonché condizioni per poter garantire quella serenità pareggio di bilancio e di essere troppo prudente presidente della Fondazione Dario Nardella per me necessaria» (queste sono le parole di sulle scelte internazionali del teatro. Noseda ha fatto seguire a questa presa di posizione di Riccardo Muti). Luisotti a Napoli, forse come propone al sindaco un nuovo sovrintendente, Bianchi l’assicurazione che «Mehta resterà fin Muti a Roma, non sarebbe mai stato piena- Bruno Hamard, direttore generale dell’Orche- quando vorrà», e restano fissati i suoi impegni mente convinto della direzione del teatro stre de Paris. Ma per il sindaco Piero Fassino il dei prossimi anni, come il Fidelio del prossi- napoletano e prima di essere additato per la motto è “squadra che vince non si cambia” e mo Maggio. A Mehta è arrivata anche la so- poca assiduità, dovuta ad importanti impe- parte una lunghissima mediazione. Si decide di lidarietà dell’Orchestra che in una lettera alla gni esteri, ha preferito lasciare. In tal senso, il cercare un direttore artistico ma non passano “Nazione” dichiara: «Lei è fondamentale a far Teatro di San Carlo subisce da tempo episodi né il candidato di Noseda (Carmelo Di Genna- sì che questa magia continui a concretizzarsi». che compromettono la sua stabilità, avvertiti ro) né quello di Vergnano (il regista Francesco Intanto una forte crisi di pubblico è un ormai anche in città: cast e direttori cambia- Micheli), bruciati anche altri nomi come Bru- dato che ormai non si può più ignorare. ti all’ultimo momento, servizio biglietti last- no Kerres, Cristina Rocca, Cesare Mazzonis... A Quanto al nuovo teatro, che in tempi pre-crisi minute cancellato, cachet in ritardo di paga- luglio scadono sovrintendente e c.d.a., ad ago- doveva costituire la garanzia delle magnifiche mento, screzi con i propri abbonati, anche con sto Noseda dichiara che non sarà più direttore sorti e progressive della fondazione fiorenti- gli Amici del San Carlo. Tanti cambiamenti musicale. Intanto l’attività del Regio prosegue na, è fonte di ulteriori grane e contenziosi col in corso di stagione che deludono un pubbli- a Edimburgo, Parigi, Stresa, prima dell’inaugu- pubblico. A quasi tre anni dall’inaugurazione co che continua a frequentarlo con passione. razione della stagione si insedia il nuovo con- della sala principale e per ora unica, quella de- Inoltre si aggiungono altre turbative interne, siglio di indirizzo e Vergnano viene nominato stinata alla lirica, ci si è accorti (!) che quando seppur ordinarie, relative alla scadenza di di- sovrintendente per il prossimo quinquennio e è montata la camera acustica per il sinfonico versi contratti: il responsabile stampa (Laura afferma che «proporrà la riconferma del ma- l’orchestra resta invisibile a buona parte della Valente) - ruolo già ricoperto come consulente estro Gianandrea Noseda quale direttore mu- galleria, così bisognerà aspettare la costruzio- esterno da Andrea Fasano, il direttore del coro sicale e, d’intesa con Noseda stesso, la nomina ne della seconda sala, l’auditorium per i con- (Salvatore Caputo), la direttrice della compa- quale direttore artistico di Gastón Fournier-Fa- certi. Quando? gnia di danza (Alessandra Panzavolta). Questi cio». Per il sindaco Fassino la polemica finisce Elisabetta Torselli problemi delle Fondazioni liriche sembrano qui: «Con queste scelte si dà al Regio un assetto Hanno collaborato Andrea Ravagnan e Alberto Bonanno 14 novembre 2014

TEATRI IN CRISI Anche l’America soff re

NEW YORK: A SETTEMBRE IL METROPOLITAN HA LICENZIATO 22 PERSONE, SU UN TOTALE DI 254. IL TEATRO NON RIEMPIE LA SALA, I DIPENDENTI PROTESTANO PER LE ECCESSIVE SPESE PER GLI ALLESTIMENTI E GLI INVESTITORI PRIVATI CALANO PAUROSAMENTE. UNA CRISI SENZA RITORNO?

SILVANA PORCU

i primi di ottobre il “Wall impone una riflessione sulla gestione econo- to a metà settembre 22 persone (su un totale Street Journal” ha annun- mica delle arti. di 254) che lavoravano in vari ambiti dell’am- ciato che l’agenzia di rating Ma che cos’è successo al Met Opera? Par- ministrazione: dal campo artistico al marke- Moody’s stava valutando un tendo dalla fine, la stagione si è aperta il 26 ting, fino ai reparti tecnici. L’obiettivo era un abbassamento del livello del settembre con Le nozze di Figaro di Mozart, taglio di oltre 11 milioni di dollari, una sorta Acredito per il Metropolitan Opera di New come da cartellone. Il vero dramma si è svolto di contrappeso alle rinunce accettate dai sin- York. Musica classica e alta finanza non sono nei mesi precedenti, a sipario chiuso, in un’e- dacati degli artisti. In questa par condicio del un’accoppiata di cui si sentiva parlare spes- state in cui i conti si facevano sempre più dif- sacrificio («equality of sacrifice», come l’han- so, fino a qualche tempo fa. Ma negli ultimi ficili e il silenzio di un teatro vuoto sembrava no definita gli stessi ideatori), i sindacati di tempi gli Stati Uniti hanno visto traballare al- sempre più probabile. Come riporta Michael orchestra e coro hanno accettato una sforbi- cuni colossi della cultura. E – per guardare in Cooper sul “New York Times”, dopo mesi di ciata che non si vedeva da decenni: il 3,5% del casa nostra – la vicenda dell’Opera di Roma è trattative il Metropolitan Opera – che ha un compenso in busta paga a effetto immediato e l’ennesimo tassello di uno stallo globale che budget da 327 milioni di dollari – ha licenzia- un altro taglio, sempre del 3,5%, tra sei mesi. Una cifra inferiore a quella sperata nei piani alti del Met, che tuttavia ha permesso di trova- re un accordo e salvare la stagione. Il prossimo aumento per coristi e orchestrali non arriverà Il modello tedesco prima di quattro anni e sarà del 3%. A vigila- re sulle spese ci sarà Eugene Keilin, analista finanziario indipendente che ha aiutato il ne- In Germania le orchestre liriche “datori di lavoro” (per i teatri lirici è il generalmente offrono contratti Bühnenverein, cioè l’Associazione dei goziato. Il suo stipendio sarà pagato in parti fissi fino alla pensione. Una volta Teatri) e il sindacato dei musicisti (DOV), uguali dai sindacati dei musicisti e dal Met. superato l’anno di prova un musicista e soprattutto in regioni economicamente Non è chiaro, spiega ancora Cooper, quale non è più licenziabile se non per eventi svantaggiate – come piccoli centri dell’est voce della paga sarà toccata. Perché, se da noi imprevisti (ad esempio chiusura del ma anche alcune zone nel distretto si discute delle indennità di umidità, anche teatro o comportamenti molto gravi da della Ruhr – i musicisti devono talvolta quando si parla del Met Opera l’indignazio- parte del musicista). In generale tutte le accettare condizioni meno favorevoli ne facile è dietro l’angolo. Lo sottolinea bene cosiddette “orchestre culturali” hanno pur di mantenere il posto di lavoro. Va un contratto collettivo regolato dal detto comunque che anche in Germania Anne Midgette sul “Washington Post” quando Tarifvertrag Kulturorchester (TVK), che numerose orchestre sono state chiuse racconta i commenti che circolavano in quei si applica non solo a quelle impiegate nei negli ultimi 20-25 anni, ma fortunatamente giorni: «L’orchestra prende 16 settimane di teatri d’opera ma anche alle altre. Fanno nel paese ne esistono ancora in ferie pagate! La compagnia ha speso 169.000 eccezione gli organismi radiotelevisivi, abbondanza (sono oltre un centinaio le dollari per creare un campo di papaveri in regolati da contratti collettivi diversi orchestre professionali attualmente in un’unica scena del Prince Igor di Borodin!» ma non meno protetti. E spesso i attività). Come altri colleghi che lavorano contratti collettivi, conformi al TVK, da oltre 10 anni alla Frankfurter Opern- und In effetti, spiega Midgette, «uno dei motivi vengono integrati da contratti “locali”, Museumorchester ho un contratto con per cui l’orchestra ha così tante settimane di i cosiddetti Haustarifverträge; questo il Comune di Francoforte, finanziatore vacanza è che il Met ha cancellato la stagio- spiega le differenze (spesso rilevanti) dell’Oper Frankfurt. Nel 2004 l’Oper ne concertistica estiva nei parchi» e «il costo nelle condizioni fra orchestra e orchestra Frankfurt è stata però trasformata in GmbH della scenografia, in alcune produzioni, non e a livello salariale. Inoltre, nell’ambito (cioè, società a responsabilità limitata), è tanto un problema, perché molti nuovi set dello stesso TVK sono ammessi diversi formalmente privata benché ancora di livelli retributivi e le condizioni di lavoro proprietà della città. I nuovi colleghi sono troppo grandi per esser tenuti negli spazi possono differire anche per una stessa vengono quindi ufficialmente assunti da del Met durante la stagione». Quasi nessuno, parte in orchestra. Normalmente tutti i questa società, mentre chi ha mantenuto aggiunge, cita un impegno lavorativo che in posti in orchestra sono fissi. Contratti i vecchi contratti risulta in prestito alcuni periodi tocca le 80 ore a settimana. a tempo determinato esistono ma sono all’orchestra. Le condizioni contrattuali Così come da noi è difficile, spesso, capire limitati a sostituzioni di colleghi in sono comunque le stesse. E speriamo che quali siano i numeri su cui ragionare, anche congedo di maternità o paternità, o assenti tali rimangano. New York non fa eccezione: secondo quanto per malattia o altre cause previste dal contratto di lavoro. Ciò non toglie che Jens Bischof affermato dai sindacati dell’orchestra, precisa la situazione è oggetto di trattativa. E (PRIMO CLARINETTO DELLA FRANKFURTER OPERN- UND la giornalista del “Post”, i costi di trasporto MUSEUMORCHESTER) anche in Germania ci sono stati confronti, e di deposito sono lievitati del 100 per cento talvolta duri, fra i rappresentanti dei dall’arrivo di Peter Gelb (ovvero dal 2006). CLASSICA attualità_inchiesta 15

Ma il Met sostiene che l’aumento sia stato bastano più. L’idea, ora, è avviare una campa- di «trattative per un nuovo accordo sui con- solo dell’1%. Tornando alla busta paga di cori- gna per raddoppiare le sovvenzioni nei prossi- tratti collettivi tra il management della ASO sti e orchestrali (che in media ammonterebbe mi cinque anni. e l’Atlanta Symphony Orchestra Players’ As- a circa 200 mila dollari all’anno, pari a più di Il Met Opera è l’istituzione che fa notizia sociation. Se si raggiungerà un accordo con i 150 mila euro), oltre al salario base e al com- (negli ultimi mesi la polemica è montata an- musicisti prima dell’8 novembre, la stagione penso per le prove c’è anche la distribuzione che per altri motivi– stavolta più politici che classica partirà appena possibile». dei profitti per la trasmissione dei concerti, economici o artistici, visto anche l’agitarsi Lo spettro delle stagioni annullate resta. La che includono quelle proiezioni in diretta e in dell’ex-sindaco di New York, Giuliani – con la Minnesota Orchestra ha incrociato le braccia HD arrivate nei cinema statunitensi prima e contestazione di The Death of Klinghoffer, l’o- per sedici mesi prima di trovare un accordo, a nel resto del mondo poi. Una delle trovate più pera di John Adams sul dirottamento dell’A- febbraio. Il New York City Opera, invece, è già ammirate (e imitate) degli ultimi anni: sarà chille Lauro, accusata da alcune associazioni un ricordo. Era l’istituzione vicina alla gente, questa la strada dorata per uscire dalla crisi? ortodosse ebraiche di avere contenuti antise- quella che doveva garantire l’accesso a prezzi Non proprio: le proiezioni in duemila cinema miti). Ma non è certo l’unica ad affrontare popolari. Ma ha chiuso nel 2013, per banca- di tutto il globo hanno generato un introito una crisi in territorio americano, anzi. Come rotta, a settanta anni dalla sua creazione. non superiore ai 17 milioni di dollari. Lo stes- ricorda il giornalista Howard Pousner sul web Lo scorso gennaio il venerato critico so Gelb, in un’intervista al “Guardian”, so- magazine di Atlanta “AJC”, la Atlanta Sym- del “New York Times” Anthony Tommasi- stiene che l’opera sul grande schermo puntava phony Orchestra è alla seconda serrata in ni ha ripercorso un anno drammatico per i sì ad allargare il pubblico, ma con un occhio di tre anni, questa volta con otto mesi di trat- teatri:«Abbiamo imparato qualcosa? – si chie- riguardo agli anziani: negli Stati Uniti gli over tative. Nel 2012 i musicisti avevano accettato de – Un vero modello di business per la musi- 65 sono il 75% del totale degli spettatori del un taglio di 14 mila dollari; gli orchestrali a ca classica non esiste. Ma l’eccellenza artistica cinema, e tra di loro molti trovano più agevole tempo pieno erano stati ridotti da 96 a 88 e non basta. È più importante che mai che tutte andare al cinema che a teatro. la stagione era stata ristretta a 42 settimane. le istituzioni abbiano un piano economico». La vera sfida è questa: non solo contenere i Quest’anno le richieste riguardavano un au- È anche una questione di priorità percepite: costi, ma combattere il calo di vendite dei bi- mento di paga del 14% (praticamente la stessa come lui stesso riporta, mentre la Minnesota glietti. Il Met ha sperimentato prezzi più bassi, cifra a cui avevano rinunciato) da ottenere in Orchestra arrancava per un buco di 6 milioni ma neanche la scorsa stagione si è riusciti a cinque anni. Il vecchio contratto è scaduto il di dollari, lo Stato del Minnesota ha approvato riempire le 3.800 poltroncine in velluto rosso: 6 settembre. La prima data della stagione era un investimento da 500 milioni di dollari per solo il 79% dei posti è stato occupato. Inoltre prevista per il 22 settembre ma, mentre scri- un nuovo stadio. i grandi benefattori – che nel sistema ameri- viamo, sul sito dell’orchestra campeggia an- cano sovvenzionano apertamente, e spesso cora la parola «postponed» (rimandata). Le generosamente, le istituzioni culturali – non motivazioni, riportare sul sito stesso, parlano

Il modello francese: crollano le sovvenzioni, teatri e orchestre a rischio

Anche in Francia, la cultura fa i conti pure la regia: l’orchestra municipale sarebbe rinnovare la sovvenzione di 4 milioni. Lo con la crisi. E se la riduzione delle dovuta scendere in buca, salvo dare forfait annunciava sempre “Le Figaro” qualche sovvenzioni pubbliche è ormai diventata qualche mese prima, costringendo la direzione settimana fa. Didier Deschamps, presidente prassi, da qualche mese in qua le minacce dell’Opéra a chiamare un’altra falange (la dell’associazione che gestisce il teatro e sono ben altre: le serrande potrebbero Richard Wagner European Orchestra) con l’orchestra, non ci ha messo molto per tirare le scendere per sempre su alcuni teatri. Ha l’inevitabile lievitazione dei costi. Furioso il conseguenze: «Senza il contributo regionale, cominciato la scorsa estate l’Orchestre Dijon municipio per questo abbandono che invece non potremo pagare gli stipendi di novembre». Bourgogne e ora ci si è messa pure l’Opéra i musicisti dell’orchestra attribuiscono al Che quello della Regione sia solo un bluff per di Montpellier. Nessuna delle due istituzioni buon senso, perché puntano il dito contro costringere ad una riforma invocata da anni, ha per il momento chiuso. Ma il pericolo è un progetto che pure “Le Figaro” giudica «ai ma che nessuno si prende la responsabilità veramente scongiurato? limiti del dilettantismo». Insomma, difficile di attuare? Con un budget di 22 milioni e La notizia è arrivata il 23 luglio scorso. capire chi abbia ragione. E per il momento,la 242 stipendiati, l’Opera di Montpellier pare La Città di Digione chiudeva i rubinetti Città ha fatto marcia indietro: le sovvenzioni costretta a ridurre costi e dunque personale. all’orchestra della città. Si interrompeva così arriveranno, pur ridotte (180.000 euro). Intanto Anche perché un dato è sbandierato: la una collaborazione che andava avanti dal 2009. l’orchestra ha perso non solo soldi, ma anche struttura è capace di avere introiti solo per Sotto accusa: una gestione in deficit. Nessuno concerti: se prima assicurava la totalità delle un 5% del budget, mentre la media nazionale contesta i debiti. È la lettura che cambia: per produzioni liriche del teatro, nel futuro sarà in è intorno al 16%. Con stipendi che volavano il sindaco sono da imputare ad una gestione cartellone solo per il 20%, lasciando le altre fino alla scorsa gestione fino a 35 mila euro al definita “imprudente”, per gli orchestrali recite ad orchestre invitate. Cronaca di una mese, i tagli sono oggi inevitabili. Ma arrivano alla riduzione del 20% della sovvenzione (650 morte annunciata? Sembrerebbe proprio di sì. troppo tardi? Già sottomessi a cure dimagranti mila euro nel 2014). E poi ci si è pure messo Dalla ricca Borgogna terra di vini al sud, drastiche, i teatri francesi sono oggi inquieti il faraonico progetto di montare il Ring in un la realtà non cambia molto. Il teatro per la sopravvivenza pura e semplice. solo week-end deciso dal direttore dell’Opéra d’opera di Montpellier ha un debito di Alessandro Di Profio di Digione Laurent Joyeux che ne firmava 716.000 euro. La Regione non vuole più 16 novembre 2014

CONCERTI In breve Le Atmosfere di Parma LA FILARMONICA ARTURO TOSCANINI PROTAGONISTA Reggio Emilia all’opera DI UNA RASSEGNA DAL 22 NOVEMBRE/ ALESSANDRO RIGOLLI A novembre si avvia a Reggio Emilia il cartellone lirico della Fondazione I Teatri, proponendo tra il 28 di questo mese e il 6 marzo 2015 titoli quali Madama Butterfly nell’allestimento della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste e la regia di Giulio Ciabatti, un nuovo allestimento di Don Giovanni affidato a Graham Vick e diretto dal venezuelano Josè Luis Gomez Rios (primo premio 2010 all’International Sir Georg Solti Conductor’s Competition di Francoforte), il nuovo allestimento “emiliano” di Les contes d’Hoffmann di Offenbach, con Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretti da Cristopher Franklin, e il Falstaff verdiano prodotto da Ravenna festival e ideato da Cristina Mazzavillani Muti. A.R.

Bolzano contemporanea La storia delle stagioni operistiche a Bolzano si scrive attraverso le commissioni di opere contemporanee, che per la quattordicesima edizione vedranno nuovamente un lavoro in prima assoluta di Matteo Franceschini (www.fondazioneteatro.bolzano. it). Il giovane compositore trentino, ormai francese d’adozione, si ripresenta per la seconda volta nel teatro bolzanino con un nuovo lavoro dal titolo Forèst, una “food-opera” dai contenuti inaspettati che verrà realizzata grazie ad un coproduzione internazionale. A questo lavoro si ricollega il progetto didattico Francesco Lanzillotta è il nuovo direttore principale della Filarmonica Arturo Toscanini per le scuole Oper@4u, realizzato dalla Fondazione Teatro e Auditorium di Bolzano, che si ricollega a temi dell’Expo 2015 milanese come l’alimentazione, la La Fondazione “Toscanini” Tornando alla staffetta dei tutela delle risorse naturali e la scoperta di tradizioni rinnova l’offerta concertistica direttori principali, ad inaugurare e culture di altri Paesi. L’opera di Franceschini, in rappresentata dalla rassegna il cartellone il 22 troviamo calendario ad aprile 2015, chiuderà un cartellone di “Nuove Atmosfere”, che vede proprio Kazushi Ono con un tre titoli che rientrano nella tradizione come proposta, impegnata la Filarmonica Arturo programma dedicato a Richard ma che vengono comunque presentati in nuovi Toscanini dal 22 novembre al Strauss, mentre Lanzillotta sarà allestimenti. Si comincia questo mese, il 22 novembre, 31 maggio 2015 con ventidue impegnato il 20 dicembre – con con Don Giovanni, per la regia dell’inglese Graham appuntamenti sinfonici tra concerti Paolo Marzocchi al pianoforte e Vick, rappresentazione che ha già creato scalpore di primo e secondo turno, che Igor Sklyarov all’arpa a bicchieri a Jesi lo scorso ottobre. Si prosegue il 21 gennaio vedranno sfilare sul palcoscenico –, nei tre concerti della parte del 2015 con il Faust diretto dal giovane regista olandese dell’Auditorium Paganini di Parma programma denominata “Tutti Michiel Dijkema. Sul podio l’Orchestra Haydn di Trento alcuni solisti come Isabelle Faust, per uno” – con protagonisti i e Bolzano. M.C. Sergej Krylov e Mario Brunello, solisti della Filarmonica – e Rachel Barton Pine, Saleem nel concerto di fine stagione, Abboud Ashkar, mentre sul podio il 30 e 31 maggio 2015, con Torino: Cleopatra al museo si alterneranno bacchette quali l’ouverture Romeo e Giulietta Philipp von Steinaecker, Asher di Čajkovskij e con il quadro Cleopatra al museo: debutta il 20 novembre Fisch, Lawrence Foster. Ci saranno sinfonico Shéhérazade di Rimskij- al Teatro Regio di Torino l’applauditissimo Giulio naturalmente anche Kazushi Ono Korsakov. Lo stesso Lanzillotta Cesare di Haendel (in prima esecuzione a Torino) che, con la fine del 2014, conclude il ci descrive così le prospettive del con la regia di Laurent Pelly che ha debuttato nel suo incarico di direttore principale suo impegno con la Toscanini: 2011 all’Opéra di Parigi. Cesare Tolomeo e Cleopatra ospite, e Francesco Lanzillotta, «Questa nuova stagione sarà prendono vita in un contemporaneo museo egiziano recentemente nominato direttore l’inizio di un percorso che ci tra statue e teche e inservienti in abiti moderni. principale per il prossimo triennio: porterà ad avere un’identità Sul podio di Orchestra e Coro del Teatro Regio c’è «Quest’anno abbiamo dedicato molto sempre più riconoscibile. La Alessandro De Marchi, cantano Sonia Prina (Giulio spazio alla musica del Novecento – riscoperta di autori italiani Cesare), Jessica Pratt (Cleopatra), Sara Mingardo spiega la direttrice artistica Rosetta strumentali di fine Ottocento (Cornelia), Maité Beaumont (Sesto), Jud Perry Cucchi – sia agli autori italiani come inizio Novecento, la proposta di (Tolomeo), Guido Loconsolo (Achilla), Riccardo Ottorino Respighi, che a quelli grandi classici e l’esplorazione Angelo Strano (Nireno), Antonio Abete (Curio). Le dell’est come Smetana e Martinu. Ma di un repertorio particolare e scene sono di Chantal Thomas, repliche fino al 29 non mancheranno i grandi classici del stimolante saranno alla base del novembre. repertorio romantico, molto amati dal mio lavoro». pubblico e anche dall’orchestra». CLASSICA attualità_Italia 17

FESTIVAL Soave era il Settecento NAPOLI: LA FONDAZIONE PIETÀ DEI TURCHINI FESTEGGIA IL SETTECENTO ITALIANO E EUROPEO E RICORDA JOMMELLI/ SALVATORE MORRA

a Fondazione Pietà de’ Turchini Yeregui, Anna Carbonera e la partecipazione con sessioni sulla produzione strumentale, le di Napoli celebra, da novembre a della giovane mezzosoprano Teresa Jervolino. cantate, le edizioni critiche, la corrispondenza febbraio, i trionfi e le conquiste Nell’ambito delle celebrazione dei trecento con Metastasio, le opere per Roma, Napoli e musicali del diciottesimo secolo anni dalla nascita di Niccolò Jommelli il festi- Stoccarda. E ancora, il nuovo anno si inaugura napoletano ed europeo. Il diret- val dà il suo contributo con due appuntamenti con un concerto a Palazzo Zevallos (3 genna- Ltore Federica Castaldo, citando il terzetto di musicali ad Aversa e Napoli: “I Duetti Profa- io) dal divertente titolo “L’Amoroso napoleta- Mozart/Da Ponte, titola così – quasi un buon ni e Sacri”, con l’ensemble Dolce&Tempesta, no”, così sottotitolato: “Una storia d’amore, auspicio per il festival: “Soave sia il vento. Na- diretto da Stefano Demicheli (5 dicembre) di speranza, di gioie ma anche di sdegno, di poli negli itinerari musicali europei tra Sei e - annesso ad un convegno in collaborazione tradimenti, di abbandono”, con brani di Cac- Settecento”. Un’iniziativa dunque concepita con la Seconda Università di Napoli dal titolo cini, Falconieri ed altri - ideato ed interpre- come viaggio musicale da Napoli verso nord “Stagioni Italiane di Jommelli” - e una Messa tato dall’ensemble di giovani musicisti, nella in compagnia, tra gli altri, di Cimarosa, Gri- da Requiem (27 novembre), diretta da Ema- cui promozione la fondazione si impegna co- maldi, Jommelli, da gustare proprio dove spira nuele Cardi, con il coro della Pietà de’ Turchi- stantemente, Cappella FastiDiametro, con la il vento in città, nella bellissima zona di Chia- ni (direttore Davide Troìa) ed i solisti Giacin- partecipazione del tenore Giacomo Schiavo. ia (chiesa di Santa Caterina da Siena, chiesa ta Nicotera, Leopoldo Punziano, Daniela My, di San Rocco e Villa Pignatelli Cortes), e nel Martin Briody. Una celebrazione nella celebra- quartiere S. Ferdinando (Palazzo Zevallos). Si zione questa Missa pro defunctis (1756), com- inaugura il 22 novembre con “La Jole”, sere- posta dal musicista aversano durante i suoi nata a tre voci di Nicola Porpora - composta obblighi di Ober-Kapellmeister a Stoccarda, in gioventù dal maestro di cappella del princi- per il funerale della duchessa di Württemberg. pe Filippo di Hesse-Darmstadt - interpretata Il convegno prevede cinque interventi al te- da “Concerto de’ Cavalieri”, ensemble impe- atro Cimarosa che contestualizzano Jommelli gnato in progetti sull’opera italiana del Sette- nella drammaturgia e nell’arte del Settecen- cento, diretta da Marcello Di Lisa e con Yosu to, proseguendo alla sede della fondazione 18 novembre 2014

MILANO Un’orchestra per la città

Ernesto Schiavi, direttore artistico della Filarmonica della Scala, racconta il rapporto con la città e come vive un complesso che è un ente privato autogestito all’interno di un ente pubblico

MAURIZIO CORBELLA

l 10 novembre la Filarmonica della Sca- la apre i battenti di una nuova stagione dal sapore particolare poiché è la prima dalla scomparsa di Claudio Abbado, che fondò l’Orchestra nel 1982. Da qui le Iragioni di una dedica, riposta nella bacchetta di Daniel Barenboim che dirigerà Čajkovskij (Concerto per violino, con Lisa Batiashvili, e Patetica), prima dell’ideale passaggio di te- stimone a Riccardo Chailly, che a maggio in pieno fermento Expo condurrà il grande con- certo in Piazza Duomo ed entrerà nel cuore della mini-stagione speciale “Discovery” sulla quale abbiamo raccolto alcune anticipazioni in esclusiva. Con Ernesto Schiavi, direttore arti- stico della Filarmonica, abbiamo chiacchierato a lungo anche della filosofia dell’Orchestra e dei problemi che affliggono istituzioni come La Filarmonica della Scala con Riccardo Chailly (foto Silvia Lelli) l’Opera di Roma. Spesso Lei sottolinea quanto ami im- postare percorsi a lungo termine con i di- mentalismo, ma dotata di grande forza espres- mare che Muti se n’è andato dalla Scala come rettori con cui collabora: lo sta facendo siva. Ecco perché gli ho chiesto immediata- se n’è andato da Roma, perché le due cose non con Harding per le Sinfonie di Mahler, con mente di dirigere anche la Patetica. Abbiamo hanno nulla in comune: Muti se ne è andato Chung per il romanticismo tedesco, con la fortuna di avere costruito negli anni rappor- dalla Scala per ragioni istituzionali, non musi- Eschenbach per Brahms, con lo stesso Ba- ti di fiducia con molti direttori, che spesso si cali, dopo diciannove anni di permanenza. Le renboim per Čajkovskij. fidano delle idee che propongo loro. È il caso sue recenti critiche sulle orchestre italiane? Eb- «Già, anche se il pubblico difficilmente di Harding, di Gergiev, di Chung ma lo stesso bene, il Maestro Muti ha fatto con l’Orchestra percepisce queste linee di continuità. Ma a vale per Gatti e Chailly». della Scala qualcosa come 350 concerti, quindi me piace pensare che almeno a due persone La Filarmonica è un’istituzione privata, ciò che è successo in seguito non cancella il su quattromila interessi notare questi percorsi, che in questi anni ha consolidato diversi fatto che, per un certo tempo, le cose avranno anche perché certe cose si fanno per il piace- legami con la città di Milano e l’ammini- pure dovuto funzionare. Altrimenti si fa pas- re di farle. Per esempio è sfuggito a tanti che strazione comunale. In che senso il vostro sare il concetto che la Scala ‘brucia’ i direttori, tra il 2004 e il 2008 abbiamo eseguito tutte le è un modello che funziona e qual è la Sua ma Abbado e Muti sono i due direttori che, nel Sinfonie di Bruckner, o che con Gergiev abbia- opinione rispetto a quanto sta accadendo mondo, hanno il record di permanenza nello mo impostato un lungo discorso su Čajkovskij all’Opera di Roma? stesso posto, e quel posto è la Scala. In secondo che è terminato con la Sinfonia n. 1, che non «Non sono preparato sui dettagli di quan- luogo, si scrive che in Europa esistono modelli avevamo mai eseguito prima. Abbiamo scelto to succede a Roma, ma conosco quella realtà, di orchestre che funzionano come cooperative. di aprire questa stagione con Čajkovskij perché che è complicata, non possiamo negarlo. Però Io vorrei che mi si dicesse quali sono, perché secondo me lo scorso anno Daniel Barenboim molto di ciò che si legge di questi tempi sui non mi risulta che in Germania o in Francia è riuscito a dare della Sinfonia n. 5 una lettura giornali deriva da presunzione, ignoranza e ce ne sia una. In Svizzera c’è qualcosa del ge- totalmente nuova, ripulita da qualsiasi senti- qualunquismo. Per esempio non si può affer- nere. Ma prendiamo la Germania: funziona CLASSICA attualità_Italia 19

benissimo e si basa su forme di contributo statale. Altro è invece riconoscere che, in un regime come quello tedesco, vi siano tipologie diverse di teatri, per i quali sono previste for- me contrattuali differenti a seconda della cate- goria e diverse forme di pagamento per chi vi lavora. In Italia si tratterebbe di fare una bella pulizia e capire cosa serve per far funzionare le cose. Ma da qui a buttare via ‘il bambino con l’acqua sporca’ ce ne passa: anche perché mi si dovrebbe spiegare come mai si parla di eli- minare Orchestra e Coro facendole diventare cooperative mentre l’apparato amministrativo rimane intangibile. Non si possono attribuire tutti i problemi alla parte artistico-musicale: capirei di più se l’Opera di Roma chiudesse del tutto e rivedesse tutta la sua situazione. Detto questo, secondo me la soluzione non è ‘ester- nalizzare’ Coro e Orchestra, perché l’Europa, contrariamente a quello che si legge, non sta facendo questo. Per quanto riguarda la Filar- monica, la cosa curiosa è che noi nasciamo nel Un concerto per bambini del progetto “Sound, Music!” (foto Luca Del Pia) 1982 come ‘corpo estraneo’ all’interno della Scala. Pensi che l’allora Partito Comunista ve- deva questa idea di Abbado (che guarda caso Music!” per le scuole. Discovery offrirà uno appuntamento dedicato alla Filarmonica e era comunista) con molta diffidenza, perché sguardo dell’Orchestra verso varie parti del il cinema, in cui presenteremo Metropolis era la nascita di un ente privato autogestito mondo: il primo appuntamento, che antici- con musica dal vivo e vorremmo farlo in in un ente pubblico, un organismo spurio e perà Expo, sarà dedicato all’Europa e diretto collaborazione con Milano Film Festival. burocraticamente complicato. Ma quell’idea da Chung a marzo; a maggio Chailly compi- Infine concluderemo con un concerto di ha dimostrato di funzionare: oggi abbiamo rà un vero e proprio viaggio di scoperta sulla Gatti rivolto all’America». una convenzione con la Scala che funziona da Russia, in cui chiacchiereremo con il pubbli- Una piccola anticipazione sul grande vent’anni; 120 strumentisti e un costo del per- co e presenteremo vari aspetti di Šostakovič, concerto in piazza del Duomo del pros- sonale dipendente di appena il 2,5%; un rap- dalla Sinfonia n. 5 a Lady Macbeth, alla Jazz simo maggio? porto con la città che ci siamo creati attraverso Suite. In giugno sarà la volta di Tan Dun, in «Non posso dire niente, se non che di- il sociale e l’apertura a un nuovo pubblico; in un concerto dedicato alla Cina: proporremo rigerà Chailly (come già annunciato) e che sostanza riusciamo a svolgere un servizio pub- parte della sua opera Marco Polo e The Map, questa volta, in onore di Expo, ci sarà tanta blico con proventi solo privati. Che poi questo il suo lavoro multimediale che prende spunto Italia in programma». sia un modello praticabile nel resto d’Italia da antichi canti cinesi. A settembre seguirà un non è dato saperlo, perché ogni realtà locale ha mentalità e sistemi culturali molto diversi». Non dev’essere sempre facile costruire un dialogo con le istituzioni: la sensazione è che le iniziative che riguardano Expo si- ano frutto di una programmazione un po’ Cartellone alla russa sfilacciata e tardiva. Ha anticipazioni in merito al vostro coinvolgimento? Importante è la presenza Eötvös. Daniele Rustioni debutta con «Ha ragione a notare che non c’è una con- russa nella nuova stagione la Filarmonica il 23 febbraio, dirigendo nessione generale della città su Expo, ma cre- della Filarmonica: dopo il Čajkovskij la prima assoluta dell’annuale do sia ormai di dominio pubblico che il Co- di Barenboim e Batiashvili (10 commissione dell’Orchestra, The Food mune fa “Expo in città”, mentre i padiglioni novembre), sarà la volta di Skrjabin of Love di Carlo Galante. Nel concerto sono una cosa a parte, e tutto questo non può (Poema dell’estasi) diretto da Gergiev, di chiusura (27 settembre), Harding non creare una certa discrasia. Per quel che nel centenario della scomparsa dirigerà The Unanswered Question di (30 marzo) e di Šostakovič diretto Ives accostata suggestivamente alla ne so io, non esiste una vera programmazione da Chailly (18 maggio). Joshua Sinfonia n. 5 di Mahler. complessiva. La Scala farà la sua ricca attività, Bell aprirà la seconda serata della Tra i progetti “Open Filarmonica” mentre per quanto riguarda noi, presentere- stagione (12 gennaio) nel Concerto dedicati alla città, anche quest’anno mo presto una mini-stagione che avrà luogo per violino di Brahms diretto da Fabio si ripropongono le seguitissime Prove al Teatro degli Arcimboldi, chiamata “Disco- Luisi, in un programma che vedrà Aperte (4 appuntamenti da gennaio very”. Tutto questo è frutto del nostro dialo- anche l’interessante accostamento a maggio con Luisi, Chung, Chailly tra Varèse e Ligeti. A distanza di e Albrecht) e il progetto “Sound, go con la Città, con cui ci siamo rapportati pochi giorni, il 2 febbraio, Ligeti Music!” dedicato alle scuole e affidato armonicamente per realizzare tutte le nostre (Melodien) aprirà anche il programma a Francesco Micheli, con un filo iniziative che vanno sotto il nome di “Open del concerto dell’orchestra ospite di conduttore dedicato all’acqua. Filarmonica”, dai grandi concerti in Piazza del quest’anno, l’Accademia Nazionale M.C. Duomo, alle prove aperte, al progetto “Sound, di Santa Cecilia diretta da Peter 20 novembre 2014

OPERA Il silenzio del mare IL REGISTA ANDREA DE ROSA RACCONTA IL SIMON BOCCANEGRA CHE IL 22 NOVEMBRE APRE LA STAGIONE DELLA FENICE DI VENEZIA

ENRICO BETTINELLO

empo di prime più o meno ver- agli inizi di quest’anno mi sono trovato a inau- diane per il regista Andrea De gurare la stagione del Teatro Municipal di San Rosa: dopo il debutto del Falstaff Paolo in Brasile proprio con Il trovatore e le due di Shakespeare a Torino (e qui opere hanno in comune sia la matrice lettera- Andrea De Rosa (foto Marco Spada) siamo nell’ambito del teatro di ria, essendo entrambe tratte da lavori di García prosa)T è ora il turno di Simon Boccanegra alla Gutiérrez, che la complicatezza della trama. Fenice, opera che proprio nel teatro veneziano Devo dire che è stato proprio Baldini a aprirmi passato che ritorna. In questo senso è centrale ha avuto la sua prima nel 1857 e che apre la la strada per la drammaturgia di entrambe le il personaggio di Maria, l’amante segregata, che stagione del Teatro veneziano il 22 novembre opere, suggerendo l’idea che la difficoltà possa non si vede mai, è morta ma è sempre presente: (la bacchetta sarà quella di Myung-Whun essere una risorsa: Verdi è attratto, più o meno lavorerò su questo, sulla continua presenza del Chung, sei le repliche fino al 6 dicembre). consapevolmente, dalla complessità della tra- suo fantasma/ricordo. Quando affronto un’o- Opera considerata da sempre difficile – la pri- ma e la forte divisione temporale tra il prologo pera cerco di farlo inizialmente come se non ma versione fu poi ampiamente rivista da Verdi e il corpo dell’opera, questo salto temporale, ha ne sapessi niente e mi ha colpito l’esperienza e Arrigo Boito nel 1881 – ma, considerati ele- in sé l’energia per assecondare la trama come umana terrificante che si racconta nel prologo, menti come la cupezza, la crisi di un sistema di se fosse un romanzo, una cosa cui il composi- questa storia d’amore da cui nasce una bimba, potere, gli intrichi familiari, ancora piuttosto tore lavorerà molto nelle sue opere degli ultimi l’allontanamento di entrambe, la morte della attuale. Abbiamo chiesto a De Rosa che idea si anni». donna cui è stata affidata la piccola… una vi- è fatto di questo lavoro dalla storia così com- Essendo Lei un regista che ha molta cenda dolorosissima che non può non fare di plicata. attenzione per l’aspetto filosofico e che Simone il grande personaggio, l’uomo di pote- «Non c’è dubbio che Simon Boccanegra sia in questi anni si è spesso confrontato con re, che diventerà». un’opera difficile, la cui tortuosità della tra- personaggi tragici, come inquadrerà Si- Cosa vedremo dunque sul palcoscenico ma di certo non aiuta. Come diceva Gabriele mon Boccanegra? della Fenice? Baldini a proposito del Trovatore, quando ne «I personaggi hanno, durante lo svolgimen- «In questo allestimento firmo anche le sce- racconti la trama alla fine ti accorgi di avere to dell’opera, un’evoluzione forte, c’è un rap- ne, perché avevo bisogno di tradurre dramma- dimenticato sempre qualche passaggio o pun- porto molto intenso con il tempo e con il pas- turgicamente queste idee dal punto di vista to importante. Per una singolare coincidenza, sato – accade così anche con Il trovatore – un visivo. Ci sarà una facciata di palazzo unica, che si trasformerà via via nei vari ambienti. All’inizio buia come una tomba, poi progressi- vamente svuotata per diventare alla fine vuota, lasciando come scena solo un filmato – presen- te dall’inizio – in cui si vede il mare. È infatti Traviata versione Expo un altro tema centrale, quella della presenza e Nel cartellone della Fenice con regia di Carsen nostalgia del mare, una nostalgia del passato, dell’orizzonte aperto da cui Simone viene. Per un uomo di mare come lui è importante avere Dopo il Simon Boccanegra la stagione del sempre un orizzonte visibile, ma il dolore e i Teatro la Fenice (forte degli ottimi risultati palazzi del potere gli precludono la vista di que- gestionali) offrirà al pubblico nuove produzioni sto orizzonte». Norma Flauto magico ( e ), le riprese di lavori Al Teatro Regio di Torino tornerà in gen- Elisir d’amore Don Pasquale Otello Tosca come , , , e naio realizzerà il dittico Goyescas e Suor Madama Butterfly , nonché della ormai consolidata Angelica, mentre Venezia ospiterà poi a Traviata di Carsen, riveduta in occasione dell’Expo. ottobre 2015 un Suo ritorno al contempora- Juditha Spazio anche al barocco con la vivaldiana neo con Il medico dei pazzi di Battistelli. triumphans e l’Alceste di Gluck, al contemporaneo «Per Goyescas lavorerò sui quadri di Goya, è con Il medico dei pazzi di Battistelli e alla danza, con per me un privilegio poter spendere del tempo a il ritorno a Venezia, nella cornice di Palazzo Ducale, studiare i suoi dipinti, mentre per Suor Angelica del balletto Terza sinfonia di Gustav Mahler di John vorrei raccontare un mondo di segregazione, di Neumeier, a quarant’anni dalla prima italiana clausura, che ben conosco dalla mia infanzia avvenuta proprio in Piazza San Marco. E.B in Campania. Per quanto riguarda Battistelli, sono felicissimo di tornare a occuparmi di ope- -www.teatrolafenice.it. re nuove. Mi era già accaduto con Azio Corghi ed è bellissimo potere dialogare del suo lavoro con un compositore».

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VOCALE I fantastici quattro DOPO QUARANT’ANNI L’HILLIARD ENSEMBLE SI FERMA. PARLA DAVID JAMES, UNICO COMPONENTE DEL GRUPPO ORIGINARIO ANCORA ATTIVO

DINKO FABRIS

i chiuderà nelle prossime setti- bula rasa per ECM Paul fu così impressionato «Abbiamo eseguito Gesualdo per oltre mane, con un intenso tour che che chiese di eseguire suoi brani vocali per una vent’anni e il nostro entusiasmo per questo comprende anche tre tappe ita- trasmissione radio della BBC e Arvo si presen- eccezionale compositore non è mai diminui- liane la meravigliosa avventura tò all’esecuzione, producendo in noi una pro- to. La sua armonia è così unica... ma direi che durata quarant’anni dell’Hilliard fonda emozione. A lui piacque molto la nostra madrigali e responsorii condividono quella SEnsemble, il più famoso quartetto vocale del esecuzione e nacque allora il progetto del primo attitudine drammatica-teatrale che caratte- nostro tempo specializzato in musica rinasci- cd insieme, Passio seguito poi da Litany, inizi rizza il suo contemporaneo Monteverdi, no- mentale e contemporanea. Il gruppo fu fondato di una fantastica collaborazione, che produce nostante l’opera sia cosa ben diversa. La rela- nel 1974 dal baritono Paul Hillier ma il nome, tuttora tanta gioia. Questa musica sembra così zione testo-musica è semplicemente perfetta, contrariamente a quel che si pensa, non si ri- semplice, eppure si tratta di equilibri perfetti da sia l’italiano dei madrigali che il latino delle ferisce a lui bensì a Nicholas Hilliard, pittore trovare con grande concentrazione per produr- composizioni sacre. La cosa più sorprendente miniaturista inglese dell’epoca elisabettiana re pura emozione, come per i grandi di tutti i è che dopo aver eseguito Gesualdo in decine (come spiega Bernard Sherman nelle sue In- tempi da Monteverdi a Bach». di concerti in tutto il mondo il pubblico rie- terviste sulla musica antica, EDT 2002, p.122). Hilliard è divenuto una pietra miliare sce a comprendere bene la grandezza di questo Dall’apparizione nel 1988 del primo disco che nella storia dell’Early Music Revival, in Napoletano e condividono la meraviglia de- conteneva la Passio di Arvo Pärt fino alle fortu- particolare per l’esecuzione “a cappella”, gli esecutori: sembra musica d’oggi ed è stata nate collaborazioni con il sassofonista norvege- come si dice oggi “storicamente infor- scritta oltre quattrocento anni fa». se Jan Garbarek, che hanno aperto al comples- mata”, ma senza mai disdegnare conta- Nel vostro sito web l’impressionante so la vasta platea dell’ECM sound, l’Hilliard ha minazioni con altri repertori. Lei è il solo lista di concerti degli ultimi mesi dell’an- sempre coniugato la ricerca filologica sull’in- rimasto del gruppo originale fin dalla fon- no si conclude con il “final concert” che terpretazione “a cappella” del repertorio tra dazione. Ci sono stati dei forti cambia- si terrà a Londra il 20 dicembre, già tutto medioevo e rinascimento con la musica d’oggi. menti in tutto questo tempo? esaurito. Per il 2015 appare soltanto una In occasione del concerto di addio che l’Hil- «È vero, ho cantato fin dal primo concerto fotografia di voi quattro in silenzio intor- liard terrà a Roma il 29 novembre per la Istitu- del gruppo e devo dire che cantare “a cappella” no a un tavolo con la laconica frase: “Who zione Universitaria dei Concerti (dopo Ferrara è sempre stato un piacere indescrivibile. Que- knows?”. Pensate che quel “chissà?” pos- e prima di un’ultima tappa italiana a Firenze sto spirito non è mai cambiato in quarant’an- sa far sperare ai vostri ammiratori e a tutti il 14 dicembre), abbiamo avuto una piacevole ni. Ogni volta è una scoperta. Credo che sareb- gli appassionati di musica antica e con- conversazione con il controtenore David James, be stato diverso se avessimo deciso di eseguire temporanea che potreste essere ancora unico sopravvissuto della formazione origina- solo musiche del Quattrocento o Cinquecento insieme in futuro? le dagli anni Settanta, che si esibirà insieme ai come specialisti: la combinazione di program- «Sì, è un’immagine divertente. Non signi- colleghi Rogers Covey-Crump, Steven Harrold mi con il contemporaneo, le contaminazioni fica certamente che ritorneremo ancora sulle e Gordon Jones. sono state fondamentali per trovare il nostro scene come è stato finora, quarant’anni sono Per il vostro ultimo tour avete scelto “sound”. Ricordo perfettamente il nostro pri- davvero un limite che non si può superare. Ma la formula del “ritorno al futuro”, inclu- mo concerto: già nel 1974 il programma ac- è vero che la relazione di amicizia ed artistica dendo accanto ai meravigliosi mottetti a costava antica e nuova musica, l’elisabettiano che lega ciascuno di noi agli altri è così forte, cappella di Johann Sebastian Bach metà William Byrd e il contemporaneo Benjamin che non si può escludere che ci siano nuove del programma dedicato al “vostro” Arvo Britten, allora vivente. Sono felice che la for- e forse diverse forme di incontro, nessun pro- Pärt, compositore contemporaneo con mula non sia mai cambiata». getto stabile, ma qualcosa di simile a una festa cui avete iniziato la collaborazione circa Vorrei parlare adesso di Gesualdo: ero musicale tra amici, perché no?». trent’anni fa. tra il pubblico del vostro ultimo magico «Pärt ci è sempre stato molto vicino e lo concerto nel Duomo di Milano, nel dicem- L’Hilliard Ensemble (foto Reinhold) abbiamo sempre inserito quando possibile nei bre 2013, che ha chiuso le celebrazioni del nostri programmi. Eseguiremo alla fine del quarto centenario della morte del principe concerto di Roma un piccolo brano cui sia- di Venosa Carlo Gesualdo. Nella vostra mo particolarmente legati, Most Holy Mother vasta discografia si stagliano le incisioni of God, scritto per noi nel 2003 quando Arvo dell’integrale dei Responsorii nel 1991 e accettò il dottorato honoris causa a Durham più di recente del Quinto libro dei Madri- e che noi eseguimmo in quell’occasione. È gali e ancora uno dei programmi di questo meraviglioso nella sua semplicità e perfezio- tour europeo comprendeva a settembre i ne. Conoscemmo Arvo Pärt a metà degli anni Responsorii per le Tenebre di Gesualdo a Ottanta grazie a Paul Hilliard, che aveva allora Londra. Qual è il vostro rapporto con Ge- una moglie estone ed era molto interessato ai sualdo dopo tanti anni? Pensate che sia contatti con l’Estonia. Dopo l’ascolto del cd Ta- cambiata la reazione del pubblico oggi? 22 novembre 2014

OPERA Missione impossibile A COLONIA TORNA IN SCENA L’OPERA DI DETLEV GLANERT TRATTA DAL ROMANZO SOLARIS DI STANISLAW LEM: UNA ALLEGORIA DELL’INCAPACITÀ DELL’UOMO CONTEMPORANEO DI DIALOGARE CON DIO

STEFANO NARDELLI

ultima opera di Detlev Glanert il debutto tedesco di Solaris, che Glanert rac- è tratta da Solaris, il romanzo conta ai lettori del gdm in questa intervista più noto del polacco Stanisław esclusiva. Lem, arrivato al grande pub- Com’è nata l’idea di comporre un’ope- blico soprattutto grazie alla ra tratta da Solaris? Ti sei ispirato più al versioneL’ cinematografica che ne trasse il romanzo di Stanisław Lem o piuttosto al russo Andrej Tarkovskij nel 1972, più anco- celebre film di Andrej Tarkovskij? ra che per il remake hollywoodiano del 2002 «Quando ho visto il film di Tarkovskij a firmato da Steven Soderberg con George Clo- inizio anni Ottanta sono rimasto affascinato oney protagonista. Amburghese di nascita e da questo capolavoro. Poco dopo ho letto il berlinese per scelta, Glanert è un composi- romanzo di Lem e ho dimenticato comple- tore prolifico soprattutto nell’opera, gene- tamente il film. Cioè qualcosa mi è rimasto di comunicazione, Lem dice che è un elemento re per il quale nutre una vera passione che ma l’impressione che mi ha fatto il romanzo centrale della nostra vita ed è presente anche ha perfezionato alla scuola di Hans-Werner è stata ancora più forte. È interessante che nel romanzo anche se in maniera un po’ im- Henze, suo maestro e mentore, grazie al quale lo stesso Lem fosse molto critico sul film di plicita. La vera missione degli scienziati della approda nel 1989 al Cantiere Internazionale Tarkovskij. Pare che Lem, dopo aver visto il stazione spaziale è di stabilire un contatto con d’Arte di Montepulciano per una collabora- film, abbia detto che Tarkovskij volesse piut- Solaris, comunicare con l’intelligenza del pia- zione che, in diverse forme, è continuata da tosto realizzare una storia di Dostoevskij e ci è neta senza riuscirci. Nel romanzo, questo tema allora (ne è stato anche direttore artistico fra riuscito! Direi che la mia opera è più vicina al diventa il simbolo dell’impossibilità degli uo- il 2009 e il 2011). «Non sono un composi- romanzo che al film». mini di parlare a Dio. Forse perché Dio non è tore che distrugge il passato per creare il suo Lem ha scritto: «L’uomo è partito più in grado di parlare a noi. Questo è un tema mondo», ha detto di sé. Un mondo che or- all’esplorazione di altri mondi senza aver che personalmente trovo assolutamente inte- ganizzatori musicali e pubblico mostrano di esplorato il proprio labirinto di passaggi ressante. Aver concentrato il racconto in un apprezzare. Mentre continua il suo impegno oscuri e stanze segrete». Forse più che posto chiuso (la stazione spaziale), il legame decennale di compositore residente all’olan- fantascienza Solaris è un’analisi della con l’incognito, ma anche il ritorno dei nostri dese Royal Concertgebouw Orchestra iniziato personalità umana. È questo che ti ha con- morti, sono elementi perfetti per un’opera». nel 2011, soltanto in questa stagione, dopo la vinto a farne un’opera ? Nonostante i personaggi siano pochi, ripresa dell’opera per bambini Die Drei Rätsel «È vero che la fantascienza c’entra poco con tu hai composto una partitura che preve- (I tre indovinelli) a cura della Young Opera il testo di Lem, che è piuttosto un romanzo fi- de un grande organico. Non rischi di tradi- Company di Friburgo lo scorso ottobre, sono losofico che parla dell’animo umano. Il futuro re lo spirito del romanzo? in programma una nuova produzione di Cali- è la cornice che rende verosimile l’esperimento «Se non sbaglio, è l’orchestra più grande gula a Hannover e la prima versione francese di far riemergere i ricordi sotto forma di esse- che ho mai impiegato rispetto a tutti i miei del Diario di Nijinsky a Bordeaux a gennaio, e ri umani. Com’è evidente dalle ultime pagine altri lavori per il teatro. Nell’opera il punto un nuovo allestimento di Joseph Süß a Müster del romanzo, il vero tema è l’esistenza di Dio e di vista è quello del pianeta Solaris. Il pianeta il mese successivo. E il 2 novembre a Colonia come si possa comunicare con lui. A proposito è immenso e immerso nel plasma: la dimen- sione dell’organico è un modo per esprimere l’idea dell’essere umano perso nell’infinito. Solaris a Bregenz nel 2012 (foto Karl Foster); in alto a destra Detlev Glanert (foto Iko Freese) È anche un modo per accentuare il contra- sto fra la dimensione intimistica e il mare di suoni dell’orchestra. Già nel romanzo questo contrasto è fortissimo ed è un aspetto che vo- levo mantenere nell’opera». A Colonia ci sarà una nuova produzio- ne, la seconda dopo Bregenz. Hai collabo- rato con il regista? «Normalmente collaboro con la regia solo per la prima assoluta. Fra me e Kinmonth c’è stato solo qualche scambio tecnico. Non co- nosco esattamente il suo progetto per Colo- nia, tranne che l’acqua sarà presente». Rispetto a Bregenz hai modificato la partitura? CLASSICA attualità_estero 23

«Solo marginalmente per tener conto del- le diverse condizioni acustiche dell’Oper am Dom». Da Joseph Süss passando per Caligu- la e Diario di Nijinskij fino a Solaris, per le tue opere scegli soggetti che quasi mai hanno un aggancio immediato con l’attua- lità … «Io direi piuttosto che è vero il contrario: i temi che mi interessano hanno sempre a che fare con il nostro mondo di oggi. Il teatro ha la tendenza molto interessante di usare il passato come metafora. Pensa a Verdi e alle sue vicissitudini con la censura, nonostante quasi tutte le sue opere raccontino storie del passato. Da secoli il teatro preferisce le sto- rie vecchie ma queste storie ci riguardano da vicino. Magari il legame con il presente non è immediatamente visibile nelle mie opere. Il mio Caligula, per esempio, è vicinissimo alla tragedia cambogiana o alla dittature di Stalin o di Hitler ma anche alle violenze dell’Isis nel Medio Oriente d’oggi».

Pianeta Colonia

SOLARIS AVRÀ LA REGIA DI PATRICK KINMONTH, CHE LA VEDE COME «UNA MODERNA STORIA DI FANTASMI»

Dopo il debutto al Festival di Bregenz nell’estate del 2012 in una produzione firmata da Moshe Leiser e Patrice Caurier e con la direzione musicale di Markus Stenz, l’opera di Detlev Glanert su libretto di Reinhard Palm avrà il suo battesimo tedesco il prossimo 2 novembre grazie all’Opera di Colonia. Il nuovo allestimento alla Opera am Dom, la tensostruttura che ospita alcune delle produzioni del teatro durante i lavori di restauro della sede di Offenbachplatz, sarà firmato dal regista Patrick Kinmonth e avrà le scene di Darko Petrovic, i costumi di Annina von Pfuel e le luci di Andreas Grüter. «Con i suoi elementi neo-gotici, la trama ha qualcosa che mi affascina e ispira la mia immaginazione» dice Kinmonth, che la considera «una moderna storia di fantasmi». Già scenografo di alcuni dei più memorabili spettacoli di Robert Carsen (fra tutti, Kat’a Kabanová), sul suo nuovo spettacolo il regista anticipa: «La presenza dell’acqua sul palcoscenico è sempre stato uno dei leitmotiv del mio lavoro operistico e non potrebbe essere più adatta in Solaris. Il mondo sonoro di Glanert riflette brillantemente i diversi livelli di lettura del film di Tarkovskij. Il flusso narrativo del libretto di Reinhard Palm, molto vicino al romanzo di Lem, con la musica attira il pubblico nell’incantesimo. La musica è accessibile, il libretto comprensibile. Il mio spettacolo deve esaltare e integrare questi aspetti». Sul podio della Gürzenich-Orchester ci sarà Lothar Zagrosek. Nel cast Nikolay Borchev (Kris Kelvin), Aoife Miskelly (Harey), Martin Koch (Snaut) e Bjarni Thor Kristinsson (Sartorius) fra gli altri. Quattro le repliche in programma fino al 16 novembre. S.N. 24 novembre 2014

ANNIVERSARI In breve Il Muro non c’è più! VENTICINQUE ANNI FA CADEVA IL SIMBOLO DELLA GUERRA FREDDA: L’Orchestra Rai va in Europa A BERLINO CONCERTI CON RATTLE, BARENBOIM, PETER GABRIEL Dal 15 al 21 novembre l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai è in tournée in Germania e in Svizzera sotto la guida del direttore principale Juraj A venticinque anni dalla cadu- von Karajan sul podio dei Berliner un Valčuha. Prima tappa la Philharmonie di Monaco di ta del Muro, Berlino celebra la mese prima, a dicembre aprì una prova Baviera con Arcadi Volodos al pianoforte (Respighi, ricorrenza con mostre fotografiche, generale ai nuovi concittadini. Fontane di Roma e Pini di Roma, Čajkovskij Concerto dibattiti, spettacoli teatrali, feste per i Sotto la bacchetta di Barenboim, per pianoforte e orchestra n.1, Bolero di Ravel), il 16 alla Kölner Philharmonie il solista è il violista Antoine cittadini e visite guidate lungo l’allora direttore musicale della Staatsoper, la Tamestit (oltre a Respighi, Voci per viola e orchestra di tracciato della frontiera tra Est e Ovest. Staatskapelle di Berlino il prossimo 9 Berio e Ballata per otto archi di Francesco Antonioni). Sul calendario anche appuntamenti mu- novembre suonerà il movimento finale Due i debutti in Svizzera: il 17 alla Tonhalle di Zurigo sicali tra i quali spiccano due concerti dei della Nona di Beethoven alla Porta di e il 18 alla Konzerthaus Stadtcasino di Basilea. Il 19 Berliner Philharmoniker il 6 e 9 novem- Brandeburgo, nell’ambito di una festa ritorno in Germania per il concerto alla Tonhalle di bre, con lo Stabat Mater del compositore popolare lungo il percorso del Muro, Düsseldorf. Il tour si chiude in Italia il 21 novembre al Nona Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena. polacco Karol Szymanowski e la illuminato da una installazione di luci. Sinfonia di Ludwig van Beethoven. I so- L’evento sarà trasmesso in tempo reale listi saranno il soprano Sally Matthews, dalla televisione tedesca. Peter Gabriel il mezzosoprano Bernarda Fink, il teno- interpreterà la canzone “Heroes”, scritta Cambridge per Birtwistle re Christian Elsner e il baritono Hanno da David Bowie nel 1977 mentre viveva Tre giorni dedicati alla musica di Harrison Müller-Brachmann, dirige Simon Rat- a Berlino. Sarà presente anche l’Orche- Birtwistle, per festeggiare i suoi 80 anni. tle. La Philharmonie di Berlino, ideata stra dell’Unione Europea, di cui fanno Così al King’s College di Cambridge, la rassegna dall’architetto Hans Scharoun, fu inau- parte musicisti provenienti dai 28 Stati “Secret Theatres” (dal 6 all’8 novembre), ideata gurata il 15 ottobre 1963 in prossimità membri dell’UE. La formazione nata nel dal compositore Richard Causton, chiama a del Muro eretto due anni prima. Con 1976 e guidata per tanti anni da Abbado raccolta alcuni big della musica contemporanea per la scelta del luogo le autorità di Berlino nella veste di direttore musicale, si esibi- ripercorrere la parabola creativa del compositore inglese, attraverso alcuni concerti, conferenze, Ovest vollero anche lanciare un segnale rà l’8 novembre con brani di musica da workshop di composizione, una proiezione dell’opera politico, non abbandonando mai la pro- camera lungo la “Lichtgrenze”, l’ex trac- The Minotaur. Il Quartetto Arditti eseguirà quartetti spettiva di una riunificazione delle due ciato del Muro illuminato. Il 9 novem- di Beethoven, Berg e Stravinskij, insieme a una Germanie. Dal momento della caduta bre l’orchestra suonerà in occasione del prima mondiale di Joy Lisney e a Tree of Strings del Muro il 9 novembre 1989 l’edificio si “Discorso per l’Europa”, tenuto dal pre- (2004) lavoro nel quale Birtwistle rievoca il tempo in trova nel centro della città riunita. L’11 sidente del Parlamento Europeo, Mar- cui viveva sull’isola di Raasay, al largo della costa occidentale della Scozia. Il Cambridge University novembre Mstislav Rostropovič arrivò tin Schulz, alla “Haus der Kulturen der New Music Ensemble e The King’s Men eseguiranno a Checkpoint Charlie, l’ex valico tra il Welt”nonché in altri luoghi della città. degli arrangiamenti fatti da Birtwistle di polifonie di settore sovietico e quello americano, a Altri concerti si terranno nella Chiesa di Machaut e Ockeghem, insieme a due prime di Alex suonare la Sarabanda della Seconda Suite Santa Maria all’Alexanderplatz (Prome- Tay (On Skipton Moor) e David Roche (Chapters), e al di Bach per violoncello solo. Un giorno theus Ensemble e Coro del Junges En- celebre Secret Theatre (1984) di Birtwistle, pezzo per dopo Daniel Barenboim alla Philharmo- semble Berlin, Brahms Requiem Tedesco; ensemble strumentale ma concepito come una scena Im Anfang war das Wort operistica virtuale, anche con alcune cadenze di tipo nie diresse un concerto per i cittadini Aaron Dan in vocale. Il violoncellista Anssi Karttunen e il pianista della DDR che ebbero accesso gratuito prima esecuzione mondiale) e nella Cat- Nicolas Hodges eseguiranno prime di Causton (De mostrando i loro passaporti. Claudio Ab- tedrale di Sant’Edvige (Kammersympho- Profundis) e Jae-Moon Lee (Ta n g r a m ), e la Sonata bado, eletto come successore di Herbert nie Berlin, Mendelssohn Lobgesang). op.102 di Beethoven, intercalate con i tre movimenti di C.K. Bogenstrich per violoncello e pianoforte, composti da Birtwistle tra il 2006 e il 2009. Altri tre capolavori per ensemble del compositore inglese (insieme a pezzi di Brennan, Goehr e Causton) anche nel concerto finale, 100 Cellos a Torino del Birmingham Contemporary Music Group: Silbury Air (1977) ispirata al preistorico, misterioso tumulo di I venticinque anni dalla caduta del Muro Silbury Hill; Carmen Arcadiae Mechanicae Perpetuum di Berlino vengono ricordati anche dalla Città (1978), ancora costruito come un pezzo di teatro, come di Torino, che “incontra Berlino” nel 2014. “Nove un conflitto tra pattern ritmici e tra registri; Fantasia Novembre” vede in calendario vari avvenimenti, upon all the notes (2011) che reinterpreta in chiave tra i quali il concerto-evento “Il suono dei muri che cromatica e dissonante la Fantasia upon one note di cadono”, ospitato dal Teatro Regio e interpretato Purcell. dall’ensemble dei 100 Cellos di Giovanni Sollima e Gianluigi Mattietti Enrico Melozzi: la serata sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai5, e i brani saranno intercalati dalla lettura di Michela Cescon di pagine scelte da Andrea Bajani. Si tratta di un omaggio al memorabile gesto di Mstislav Rostropovič, che l’11 novembre 1989 suonò davanti al Muro “caduto” due giorni prima la Sarabanda della Seconda Suite di Bach. CLASSICA attualità_estero 25

PREMI L’arte interroga AL COMPOSITORE VALERIO SANNICANDRO IL “PREMIO ABBADO” DEI BERLINER/ CORINA KOLBE

Valerio Sannicandro, compo- sitore e direttore d’orchestra pugliese, il prossimo 9 novem- bre sarà conferito il Premio di Composizione “Claudio Abba- Ado”, istituito dall’Accademia Orchestrale dei Berliner Philharmoniker. Alla Kammermu- siksaal della Philharmonie sarà eseguito per la prima volta in assoluto il suo nuovo brano AQUAE, commissionato dalla stessa Acca- demia. Allievo dei compositori York Höller e Hans Zender, Sannicandro si è formato so- prattutto in Germania, studiando in seguito direzione d’orchestra con Péter Eötvös. Come Master di I e II livello spiega il contrabbassista Peter Riegelbauer, MASTER DI I LIVELLO IN CONTRABBASSO Indirizzo di formazione ai concorsi orchestrali rappresentante eletto dell’orchestra e ideatore Docenti: Giuseppe Ettorre, Francesco Siragusa, Eustasio Cosmo, Piermario Murelli del premio, Abbado aveva donato all’Accade- In collaborazione con Filarmonica della Scala mia, fondata nel 1972 dal suo predecessore Scadenza presentazione domande di ammissione: 28 novembre 2014 Herbert von Karajan, un’ingente somma di MASTER DI I LIVELLO IN FISARMONICA DIGITALE denaro dopo aver ricevuto nel 1994 il presti- Docenti: Marco Cinaglia, Guido Facchini, Massimo Pitzianti, Sergio Scappini gioso “Premio Internazionale di Musica Ernst Scadenza presentazione domande di ammissione: 19 dicembre 2014 von Siemens”. Abbiamo sentito Sannicandro. MASTER DI I LIVELLO IN FLAUTO E OTTAVINO Come caratterizzerebbe il suo brano Indirizzo solistico/orchestrale Docenti di flauto: Marco Zoni (I flauto delle Orchestre della Scala e Filarmonica che ascolteremo il 9 novembre, in un con- della Scala), Janos Bálint (docente di flauto alla Musikhochschule certo dedicato alla memoria di Claudio di Detmold in Germania) Abbado? Docenti di ottavino: Nicola Mazzanti (ottavino dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino); Giovanni Paciello (ottavino delle Orchestre della Scala «È un pezzo abbastanza contemplativo. e Filarmonica della Scala) Non lavoro tanto con le melodie, ma piuttosto Scadenza presentazione domande di ammissione: 12 novembre 2014 con un’idée fixe, declinando una sequenza me- MASTER DI I LIVELLO IN TROMBA lodica in vari timbri che sono associati a un’i- Indirizzo lirico/sinfonico orchestrale dea di distanza. Ho voluto esplorare i rapporti Docente: Giuliano Sommerhalder Scadenza presentazione domande di ammissione: 14 novembre 2014 tra suono e spazio nel contesto di un brano di musica da camera. In questo caso mi sono im- MASTER DI II LIVELLO IN CLARINETTO maginato di essere completamente circondato Indirizzo alta virtuosità Docente: Fabrizio Meloni (I clarinetto dell’Orchestra della Scala) dall’acqua. L’idea mi è venuta in Giappone». Scadenza presentazione domande di ammissione: 28 novembre 2014 Per poter apprezzare la musica d’oggi MASTER DI II LIVELLO IN CLARINETTO BASSO bisogna essere in grado di ascoltare senza Indirizzo alta virtuosità preconcetti. Lei spera di trovare ovunque Docenti: Stefano Cardo (Clarinetto basso solo dell’Orchestra della Scala), un pubblico così aperto? Alberto Serrapiglio Scadenza presentazione domande di ammissione: 28 novembre 2014 «Non credo che la musica debba a tutti i costi arrivare al maggior numero possibile di MASTER DI II LIVELLO IN FLAUTO Indirizzo solistico/orchestrale persone, se così rischia di perdere le sue ca- Docente: Marco Zoni (I flauto delle Orchestre della Scala e Filarmonica della Scala) ratteristiche. L’arte contemporanea ha il com- Scadenza presentazione domande di ammissione: 12 novembre 2014 pito di chiamare le coscienze degli ascoltatori MASTER DI II LIVELLO IN PIANOFORTE a qualcosa che li scuote perché non ci hanno Alto virtuosismo: l’universo pianistico di Franz Liszt riflettuto prima. Andare a una mostra o a un Docenti: Giovanni Bellucci, Alfred Brendel, Michel Campanella, Quirino Principe, concerto presuppone la volontà di ricercarsi e Piero Rattalino, Guido Salvetti, Alan Walker, Nicolas Dufetel Scadenza presentazione domande di ammissione: 19 dicembre 2014 mettersi in discussione. Credo che ogni atto creativo sia politico perché proiettato verso MASTER DI II LIVELLO IN TROMBA Indirizzo alta virtuosità una idea – a volte utopica – dell’ascoltatore o Docente: Giuliano Sommerhalder dello spettatore che l’artista ha in mente men- Scadenza presentazione domande di ammissione: 14 novembre 2014 tre crea». Per maggiori informazioni www.consmilano.it [email protected]

CLASSICA professioni 27

FORMAZIONE scritto nella presentazione del ddl, «il presente disegno di legge vuole anche essere un tribu- to all’impegno che il grande Maestro Claudio Abbado ha inteso lasciarci quale irrinunciabi- Un cittadino le eredità culturale. Per tale ragione il disegno di legge trae ispirazione dall’insegnamento valido per tutto il campo artistico, quello che musicale? deriva dal saper interrogare il passato e il pre- sente attraverso lo sviluppo dei linguaggi arti- stici per poter guardare tanto al futuro della MUSICA A SCUOLA: GLI ESPERTI DEL COMITATO BERLINGUER PRESENTANO LA LORO PROPOSTA AL MINISTRO GIANNINI. SARÀ L’ENNESIMA FALSA PARTENZA? musica, quanto alla musica del futuro senza perdere di vista il suo rapporto con la società e l’impegno civile». FABRIZIO EMER I punti qualificanti del ddl sono: garan- tire a ogni livello d’età occasioni formative unedì 6 ottobre nella sala della co- che saranno integrati secondo la logica di nel campo delle arti performative; favorire municazione del Ministero dell’I- “organico funzionale”, una delle chimere più l’implementazione e il potenziamento dell’e- struzione, dell’Università e della illustri dei convegni sulla organizzazione sco- ducazione musicale e artistica nelle sue varie Ricerca (Miur) si è svolto il con- lastica. forme in ogni ordine e grado di scuola con vegno di presentazione del “Piano Altra risorsa utilizzabile prevista dal Piano modifiche degli ordinamenti didattici, preve- Lnazionale triennale Musica nella scuola e nel- saranno le collaborazioni con esperti. Ma non dendo anche interventi per la formazione dei la formazione del cittadino”. Un evento pub- si vede la novità della collaborazione di perso- docenti, sostenere proficui raccordi tra scuola blico per condividere, con la partecipazione di nale “esterno” all’organico di istituto nell’ar- e associazioni del territorio negli ambiti musi- esperti del settore della formazione musica- ricchimento aggiuntivo (sic!) di attività colle- cale, coreutico e teatrale; prevedere detrazioni le, le linee guida del progetto predisposte dal gate al curricolo (è finora l’unica possibilità fiscali per la frequenza a corsi di formazione Comitato per l’apprendimento pratico della che da tempo le scuole utilizzano mediante in campo artistico; coordinare le politiche di musica presieduto da Luigi Berlinguer. Una contratti di collaborazione con esperti esterni) offerta culturale a livello territoriale; promuo- occasione ghiotta anche per fare il punto sul- mentre l’anacronistico riferimento alla quota vere interventi a favore dell’edilizia scolastica le iniziative messe in campo dal Governo ri- di flessibilità, regolamentata per la scuola se- di qualità per le arti performative. guardo al tema dell’istruzione musicale, vista condaria da un cospicuo numero di norme, A distanza di un trentennio quell’Anno la presenza, oltre quella istituzionale del Mi- il DPR 87/10 art. 5 e 8, la Direttiva 65/10 Europeo della Musica forse rinasce, almeno nistro Giannini, di rappresentanti di associa- punto 1.2.1., la Direttiva 5/12 punto 2.3.1, il come proposta, ma non come attuazione. zioni, musicisti, esperti di didattica musicale e DPR 275/99, la CM 10/13 si impantana nel Purtroppo, troppi errori nelle scelte di politica docenti. Il Ministro, nel presentare l’iniziativa, ginepraio normativo e non chiarisce come scolastica hanno compromesso in questi ulti- ne ha sottolineato la contiguità con il recente proseguire l’insegnamento musicale dopo il mi anni il quadro della formazione musicale, documento del Governo “La Buona Scuola” primo biennio. Giustappunto, gli studenti a cominciare dalla eliminazione nella scuola aperto in questi giorni alla consultazione per degli istituti tecnici e professionali, vista la secondaria delle discipline musicali e dalla arricchire le fonti normative con un dibatti- loro propensione alla “manualità”, potranno scarsa attenzione per le competenze didattiche to diffuso di tutte le componenti del mondo dedicarsi agli «aspetti relativi al settore della musicali necessarie nei percorsi formativi dei dell’istruzione. Nel suo saluto ha stigmatizza- costruzione di strumenti musicali». docenti della scuola primaria. Determinati to il pesante debito della scuola verso la Mu- Obiettivi delle linee guida espressi dal Pia- aspetti problematici, di complessa soluzione, sica e il forte credito con il futuro: «Imparare no Musica sono: concreta curricularizzazione restano. Alcuni di questi, seppur auspicando subito la familiarità con uno strumento, fare degli studi musicali, verticalizzazione a partire una positiva collaborazione al Piano, sono musica, non solo studiare musica, è una delle dalle scuole dell’infanzia, promozione della sottolineati da Paolo Troncon, presidente della priorità della “Buona Scuola”» ha aggiunto il costante qualificazione degli insegnanti e delle Conferenza Nazionale dei Direttori di Conser- Ministro. Nel documento del Governo si ipo- metodologie didattiche, estensione e qualifi- vatorio: profili dei docenti, relazioni tra Alta tizza l’introduzione di due ore settimanali di cazione della cultura musicale del Paese, coin- Formazione Musicale (Afam) e percorsi for- educazione musicale nelle classi IV e V della volgimento del mondo della grande musica mativi, modo con il quale le esperienze pre- scuola primaria attraverso l’assunzione di do- per “contagiare” la scuola tutta. In realtà, già gresse possono contribuire a dare senso a una centi di musica a 24 ore settimanali attingen- dal 1985, Anno Europeo della Musica, le stes- ipotesi di “curricolo verticale” musicale, vuo- do agli iscritti (5.402) nelle GAE (graduatorie se istanze erano già state espresse con chiarez- to legislativo sulle classi di concorso dei Licei ad esaurimento) inerenti l’educazione musi- za, ma senza concrete conseguenze... musicali, distribuzione dei Licei musicali così cale. In tal modo circa 53.000 classi potrebbe- Nel suo intervento al convegno Checco male assortiti sul territorio. ro essere coperte da 4.800 docenti. Galtieri, a nome del Forum Nazionale per l’e- L’appello finale del documento resta il con- A prima vista sembrerebbe l’uovo di Co- ducazione musicale, ha espresso il convinci- trappunto migliore al tema: chiamare a rac- lombo. Ma in realtà quei docenti poco hanno mento di trovarsi, per quanto riguarda il desti- colta forze sociali, culturali ed economiche del a che fare con la scuola primaria, non sono no della formazione musicale nel nostro Paese, Paese (sembra che finora non abbiano dato i abilitati per l’insegnamento nelle scuole pri- sull’ultimo treno, sollecitando l’attenzione dei frutti auspicati). L’Italia ha bisogno della sua marie e non è chiara nemmeno la loro posi- presenti sul Disegno di legge “Disposizioni in musica per crescere armoniosamente! zione giuridica. Sono iscritti nelle GAE delle materia di valorizzazione dell’espressione mu- varie classi di concorso, A077, A031, A032 che sicale e artistica nel sistema dell’istruzione” riguardano la scuola secondaria. Berlinguer (atto Senato 1365) su iniziativa della senatri- nel suo Piano ne prevede addirittura 10.000, ce Elena Ferrara (Partito Democratico). Come 28 novembre 2014

FORMAZIONE La Civica “Abbado” ora è Alta

LA SCUOLA MILANESE HA OTTENUTO IL RICONOSCIMENTO MINISTERIALE PER RILASCIARE DIPLOMI DI LIVELLO ACCADEMICO: ECCO L’INTERVISTA CON IL DIRETTORE ANDREA MELIS

ALESSANDRO TURBA

mponente, ma resa leggiadra da uno lano Civica Scuola di Musica, gli ensembles i titoli di I livello di Alta Formazione Artistica snello triplo ordine di logge che ne ri- di musica antica e le jazz-band formate dagli e Musicale (Afam), la Civica ha scoperto le veste la facciata, Villa Simonetta è un allievi della Civica e dai loro stessi insegnanti, insegne con la sua nuova titolazione: “Clau- tipico palazzo “fuori porta” del Cin- non solo costituiscono dei mezzi di diffusio- dio Abbado”. Il miglior viatico per questo nuo- quecento, sede, dal 1973, della Civica ne e di decentramento musicale trainanti nel vo inizio sono state le parole pronunciate in IScuola di Musica di Milano, nel cuore di quel- tessuto cittadino, ma sono di casa anche nelle quell’occasione dal figlio del Maestro, Daniele la vasta Zona 8 nel nord-ovest della città al- chiese e nei palazzi storici del centro storico, Abbado, che ha voluto rammentare agli astan- trimenti sfornita di luoghi deputati, non solo Castello Sforzesco compreso. ti l’invito di suo padre a «coltivare le utopie». all’apprendimento, ma anche alla fruizione Il primo giorno di quest’ultima estate – Parole che, a pochi giorni dall’inizio del nuovo della musica. Ogni estate nel parco di Villa Si- quel 21 giugno in cui in tutta Europa si celebra anno accademico, risuonano come un motto monetta ha luogo una vera e propria kermesse la Festa della Musica – per la Civica Scuola di nelle aule di via Stilicone 36, ma anche come musicale: gli appassionati che la frequenta- Musica di Milano è stata una giornata davvero monito; specie in Direzione, dove ci accoglie no li chiamano confidenzialmente “saggi”, memorabile. A coronamento dell’anniversario Andrea Melis, direttore della Civica al suo se- ma questi concerti, grazie alla professionalità dei suoi 150 anni, compiuti nel 2012, e a un condo mandato e già docente, qui, di Analisi raggiunta dagli studenti ai loro ultimi anni di anno di distanza dall’emanazione del decreto Musicale e di Filosofia della musica. corso e alla ricercatezza della programmazio- ministeriale 18 giugno 2013 n. 550 con il qua- Professor Melis, la recente autorizza- ne, costituiscono un forte richiamo in città, le il Ministero dell’Istruzione, dell’Università zione del Miur ha trovato la Civica Scuola anche perché I Civici Cori, l’Orchestra di Mi- e della Ricerca (Miur) l’autorizza a rilasciare di Musica preparata a una riconfigurazio- ne dei propri piani di studio? «Sì. Per quanto riguarda gli insegnamen- ti complementari, la Civica si era portata a La Civica antica regime già da anni, riconfigurando anticipa- tamente la propria offerta formativa in vista PARLA ANTONIO FRIGÉ, DOCENTE DELL’ISTITUTO dell’autorizzazione. In questo senso, l’auto- DI MUSICA ANTICA DELLA CIVICA SCUOLA DI MUSICA DI MILANO rizzazione ha anche riconosciuto alla Civica Scuola di Musica la capacità di essere riuscita a strutturare dei corsi di musica antica e di L’Istituto di Musica Antica della Civica Scuola di Musica conta tra musica jazz ben prima di altri Conservatori i propri docenti musicisti di fama internazionale: come Antonio italiani». Frigé, clavicembalista e organista che, presso l’Istituto, insegna Basso Oltre a quelle che ha appena citato, continuo e Musica d’insieme. Frigé ci ha fatto gli onori di casa, illustrandoci un’altra punta di diamante della Civica è alcune delle attività didattiche e concertistiche svolte dall’Istituto da lui l’IRMus, l’Istituto di Ricerca Musicale. coordinato. Quando è nato l’Istituto di Musica Antica? «Nel 1979, con la costituzione di un Centro di Studi e Ricerche sulla Musica Antica che, da «Sin dai tempi della sua fondazione, l’IR- subito, si è proposto come luogo di specializzazione e di perfezionamento Mus è stato all’avanguardia per l’attenzio- per lo studio degli strumenti rinascimentali, barocchi e classici: strutturato ne rivolta alle nuove tecnologie. Ai corsi di come le più importanti scuole di musica antica europee, unico in Italia, attrae Composizione tout-court e di Composizione studenti da tutto il mondo». elettronica se ne sono di recente aggiunti altri Quali altre opportunità formative e performative offre l’Istituto ai propri due: uno di Musica per l’immagine, in tutte le studenti? «Potendo contare sui migliori musicisti del panorama musicale, la “Abbado” propone masterclass e seminari aperti anche agli studenti esterni sue declinazioni (installazioni, sound design, alla Scuola, organizzati con i nostri docenti. L’Istituto offre ai propri allievi, video art e quant’altro), e uno di Musica per inoltre, molteplici occasioni di pratica in ensemble e nell’Orchestra Barocca Film, tenuto da Franco Piersanti per la parte Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”: un’intensa attività che si traduce compositiva, e da Sergio Miceli per quella sto- nella partecipazione a svariate iniziative concertistiche». rica, estetica e analitica. Quest’ultimo corso, Ce ne vuole presentare qualcuna? «Proseguono anche quest’anno, al attivo dall’anno scorso e altamente professio- Castello Sforzesco, i concerti nella cornice dei “Venerdì del fortepiano” (primo appuntamento, venerdì 21 novembre, ore 16.00; ndc), mentre, a partire nalizzante, è, direi, pionieristico in Italia e si dal 31 gennaio 2015, riprenderanno, sempre alla Sala della Balla, i concerti avvale della collaborazione dell’Orchestra dei degli “Incontri musicali con l’Orchestra Barocca”, giunti alla loro undicesima Pomeriggi Musicali per le esecuzioni dal vivo, edizione». A.T. in pubblici concerti diretti dai nostri studenti del corso di Direzione d’orchestra, delle sono- CLASSICA professioni 29

migliore il proprio mestiere è un’idea suicida. In questo senso, la storia e la realtà dei Paesi europei che hanno una tradizione didattico- musicale più radicata della nostra ci indicano che la via da seguire è questa. Grazie ai pro- pri docenti, la Civica può e intende perseguire questo tipo di progettualità sul territorio di Milano». Ora che è diventata il “secondo Conser- vatorio’”della città in ordine di fondazione la “Abbado” intende gettare le basi di una virtuosa collaborazione con il Conserva- torio “Verdi”? «Spero di sì e penso che sia, questa, un’otti- ca condivisa anche dal direttore del Conserva- torio milanese, Alessandro Melchiorre, che tra l’altro è stato una delle anime dell’IRMus. Del resto, non ci si può sottrarre da questo tipo di responsabilità civile e amministrativa: la Ci- vica Scuola e il Conservatorio sono istituzio- ni entrambe finanziate con denaro pubblico, quindi, laddove possibile, dobbiamo lavorare con un comune spirito di sussidiarietà e cer- care di unire le forze per concorrere, per esem- pio, alla creazione di un unico polo didatti- co che si proponga in Europa valorizzando le specificità dei due Istituti nella loro reciproca rizzazioni prodotte dagli allievi durante questo Allieve della Civica Scuola complementarietà, piuttosto che farci concor- master. Tutti i corsi dell’IRMus saranno pas- di Milano (foto Masiar Pasquali) renza spicciola». sibili di ulteriori indirizzi caratterizzanti con la prossima attivazione dei corsi biennali di II livello Afam, attesa per l’anno accademico

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Dopo l’ingresso della Civica nell’Afam, ha riscontrato un incremento delle richie- Alfredo Casella ste d’iscrizione ai corsi? «Con nostra sorpresa dall’anno scorso ab- La musica al tempo biamo registrato un numero di richieste, sia d’iscrizione sia di trasferimento, più alto che dell’aereo e della radio negli anni precedenti e tale da superare ogni Cronache musicali 1925-46 aspettativa. E non solo nella fascia accademi- ca, ma anche in quella pre-accademica: segno che gli studenti guardano alla possibilità d’i- niziare e, anche, di completare i propri per- corsi formativi all’interno della Civica Scuola di Musica». Grazie anche, immagino, all’indotto creato dal Centro di Educazione Musicale OttantaOtt articoli, un saggio (Cem), che a Milano sta contribuendo ad e uun reportage sulla vita allargare l’apprendimento pratico della musicalemu americana scritti musica. da un grande musicista «Con il Cem stiamo cercando di tener fede cheche fu attento testimone e a una tradizione che è la vera e propria voca- protagonistapro del suo tempo. zione della Civica, ossia quella di avvicinare, e non di distanziare, la dimensione amatoriale e quella professionale del fare musica. La nostra CollanaColl EDT/Cidim, pp 480, € 25,00 scommessa si fonda sulla convinzione che il comparto musicale debba crescere in maniera organica: pensare di formare degli eccellenti interpreti senza provvedere, simultaneamente, a creare quel pubblico che, un domani, con- edt.it sentirà a questi musicisti di svolgere nel modo 30 novembre 2014

PREMIATI Regista per concorso STEFANO SIMONE PINTOR RACCONTA LE OCCASIONI NATE DOPO AVER PARTECIPATO AL CONCORSO EUROPEO DI REGIA LIRICA DI WIESBADEN

STEFANO NARDELLI

l giovane regista milanese Stefano Si- Montepulciano, apprezzato da pubblico e cri- mone Pintor, che con il suo team nel tica. Un consiglio per chi voglia provarci? 2011 si è piazzato secondo alla sesta «Direi due. Il primo è di pensare al teatro edizione del Concorso europeo di regia che accoglierà lo spettacolo, cioè informarsi lirica (EOP), organizzato dall’associa- sulla programmazione e sul gusto del proprio zioneI tedesca Camerata Nuova a Wiesbaden pubblico: è un aspetto che spesso i registi o gli in collaborazione con Opera Europa, racconta: artisti dimenticano, poiché tendono a proporre «Mentre i concorsi per cantanti d’opera sono la propria poetica senza pensare più di tanto al moltissimi, praticamente non ne esistono per target. Le due cose invece posso convivere per- registi che vogliano dedicare il loro talento fettamente. Il secondo consiglio è di cercare di all’opera. Che esista questo concorso è già un essere originali: le giurie dell’EOP si aspettano fatto speciale. È notevole che dei melomani, di vedere una regia un po’ diversa, a volte pro- dei semplici spettatori, cioè Armin e Maria vocatoria, comunque innovativa. A ogni modo, Kretschmar, i fondatori di Camerata Nuova, si è importante costruire sempre il proprio pro- dedichino a offrire ai giovani questa opportu- getto su un pensiero, un’idea fondata». nità. Per chi partecipa all’EOP e ha la fortuna Stefano Simone Pintor di vincere è un po’ come entrare in una nuova famiglia, che ti segue anche nei tuoi sviluppi professionali successivi al concorso». Prima della laurea (col massimo dei voti al Dams dell’Università di Torino) e del diploma in regia teatrale alla Scuola d’Arte Drammati- Il bando di Wiesbaden ca “Paolo Grassi” di Milano, Pintor nel 2005 Le iscrizioni scadono il 30 novembre inizia il suo percorso professionale nel campo della prosa e nel 2008 si lancia nella lirica, la- vorando come assistente al fianco di firme ita- Il titolo scelto per l’ottava edizione del liane come Ronconi, Lavia e Michieletto, ma biennale Concorso europeo di regia lirica anche internazionali come Kentridge, Carsen, (EOP) è Die weiße Rose (La rosa bianca), l’opera Pelly, Tcherniakov e McVicar fra gli altri. Non da camera di Udo Zimmermann del 1986 ispirata fa fatica a riconoscere che il salto è arrivato alla vita di Sophie Scholl e del fratello Hans, i due proprio grazie all’EOP: «Anche se sono arriva- studenti ventenni condannati a morte dai nazisti nel to secondo, l’EOP opportunità me ne ha date 1943 per l’attività di propaganda contro il regime. In palio un premio di 15.000 per la realizzazione del eccome. Le giurie che Camerata Nuova riesce progetto di allestimento scenico presso l’Opera di a formare sono sempre di altissimo livello e Colonia nel corso della stagione 2016/’17. Il concorso già il fatto di misurarti con queste personalità prevede premi in denaro anche al secondo e terzo ti offre l’opportunità di essere notato. Per as- classificato. Per partecipare al concorso, aperto segnare il primo premio la giuria vota e non a registi e collaboratori di età inferiore ai 35 anni, è detto che tutti abbiano votato il vincitore. occorre iscriversi entro il prossimo 30 novembre nel sito dell’associazione Camerata Nuova (www. Grazie alla presenza di Barbara Minghetti camerata-nuova.com). C’è tempo invece fino al 31 in giuria è cominciata la mia collaborazione dicembre per inviare i progetti con una descrizione con l’As.Li.Co. per i progetti educativi per far dettagliata del progetto di allestimento corredato di conoscere l’opera ai più giovani e creare un materiale tecnico, che deve tenere in considerazione i pubblico per il futuro. Con l’As.Li.Co. ho fatto requisiti tecnici dell’Opera di Colonia. Sulla base dei Il flauto magico e Aida (circa 120/130 recite progetti presentati una giuria internazionale formata a stagione). Quasi certamente Il flauto magi- da manager di teatri lirici europei selezionerà i team che passeranno alla fase semifinale, che prevede co sarà ospite dell’Opera Reale di Muscat in una prova pratica di regia. Il team vincitore verrà Oman nell’aprile del 2015». proclamato nel mese di maggio. E la scorsa estate ha curato la regia di Orfeo S.N. ed Euridice al Cantiere Internazionale d’Arte di CLASSICA professioni 31

PREMIATI musica contemporanea, come abbiamo fatto durante il nostro tour per l’Australia con la musica di Ross Edwards. Vorremmo commis- sionare un brano a Peter Eötvös, ma sappiamo Nel nome che ha tante cose tra le mani. Abbiamo pure scoperto la musica di Raymond Murray Schaf- fer, un compositore canadese, ascoltando il St. di Borciani Lawrence String Quartet. Tra i nostri progetti futuri c’è l’incisione del Sesto quartetto d’archi TOUR EUROPEO PER IL QUARTETTO KELEMEN, di Bartók, il nostro debutto ufficiale al Wigmo- CHE HA VINTO IL CONCORSO DI REGGIO EMILIA re Hall a Londra e ovviamente il nostro grande tour per l’Europa (Budapest, Ascona, Ambur- MONIQUE CIOLA go, Londra, Ginevra, Belgio e Amsterdam) che è reso possibile dal Premio Borciani». rovengono tutti dall’Ungheria Come avete scelto il programma per i quattro archi del Kelemen e la tournée italiana che comincerà questo cominciano in questo mese di mese (Torino il 16, Milano il 18, Macerata novembre una lunga tournée il 19) e terminerà a Trieste nel marzo 2015? italiana che li vedrà attraversare «A volte gli organizzatori di concerti hanno ilP nostro Paese da nord a sud con il titolo tra i particolari richieste sul programma. Noi pre- In breve più prestigiosi per il mondo del quartetto, os- feriamo suonare brani che sono stati compo- sia gli ultimi vincitori del Premio Borciani. I sti nello stesso periodo e hanno lo stesso stile violinisti Barnabás Kelemen e Katalin Kokas, e cerchiamo sempre di incorporare brani dei Strauss a Bologna entrambi classe 1978, insegnano già da dieci compositori ungheresi come Kodály, Bartók e L’Accademia Filarmonica di anni presso l’Accademia “Liszt” di Budapest e Ligeti». Bologna dedica un approfondimento a Riccardo Strauss. Sì, “Riccardo”, perché Oskar Varga è una new entry rispetto assieme al violista Oskar Varga e alla violon- Piero Mioli – che cura la giornata di studi cellista Dora Kokas, formatisi presso la stes- alla formazione originaria. Per quale moti- di sabato 8 novembre – si concentrerà sa istituzione, porteranno nelle sale italiane vo c’è stata questa sostituzione? proprio sullo Strauss “in Italia e in un programma con pagine di Haydn, Bartók, «Oskar Varga ha cominciato a suonare nel italiano”. Con Mioli, un’ampia schiera di Mendelssohn, Brahms e Čajkovskij. Kelemen Quartet quando Gábor Homoki ha critici e studiosi: Angelo Foletto, Cesare Parliamo della vittoria al Premio Bor- deciso di cominciare la strada della musica Orselli, Luca Baccolini, Claudio Santori, Alessandro Zignani, Alberto Batisti, ciani: come vi siete preparati? pop come cantante. Un anno fa Gábor, mio Gherardo Ghirardini, Matteo Marazzi, Luigi «In pratica ci siamo preparati partecipando allievo in Conservatorio, ha deciso di lasciare Verdi, Raffaele Deluca. Come ricorda Piero ad altri concorsi internazionali – spiega Bar- il quartetto e così il Concorso Borciani sareb- Mioli «Strauss attraversò ripetutamente nabás Kelemen - come l’International Cham- be stato il suo ultimo impegno con noi, sin le Alpi, dalla Germania o dall’Austria ber Music Competition di Melbourne e l’In- dall’inizio è stata una sua decisione. Abbiamo che fosse, e assistette al Falstaff di Verdi, ternational Music Competition a Pekino nel conosciuto bene Oskar in occasione del Kapo- visitò diverse città e vi risedette, decise di comporre il poema sinfonico , 2011 e ancora l’International Sándor Végh svar Festival, dove abbiamo suonato insieme. Aus Italien fece rappresentare Der Rosenkavalier come String Quartet Competition a Budapest nel Ci conosce bene perché è stato nostro allievo indiscutibile Cavaliere della rosa, insomma 2012. Avevamo già suonato alcuni brani pre- per tanto tempo. Oskar suona sia il violino l’Italia la conobbe e l’amò sul serio». sentati a Reggio Emilia e siamo arrivati quindi sia la viola che a me piace tantissimo. Penso preparatissimi. Nelle quattro fasi del concorso che un bravo violinista debba essere in grado abbiamo suonato Beethoven, il Dissonanzen- di suonare entrambi gli strumenti. Mozart e Lang Lang a Torino quartett di Mozart, quartetti per archi di Schu- Bach erano appassionati della voce della vio- Inizia a Torino il “Viaggio in mann, Haydn e naturalmente Bartók, ossia il la e suonare la parte di questo strumento fa Italia” del pianista Lang Lang. Il nostro repertorio standard. Mentre il quartet- piacere anche a me. Abbiamo l’abitudine di progetto, realizzato con la Rai, prevede la trasmissione su Radio3 e Rai5 e sui to di Thomas Adés, il brano di musica contem- cambiare ruoli nel quartetto». siti Rai del concerti che il pianista cinese poranea scelto dalla maggioranza dei concor- Quali sono i vostri progetti futuri? terrà il 4 novembre a Torino (concerto renti, lo abbiamo preparato appositamente per «Ci piacerebbe imparare nuovi brani di fuori abbonamento nella stagione il concorso. Sono stati giorni impegnativi». dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Il Quartetto Kelemen ( foto Zsolt Lafferton) della Rai all’Auditorium Rai Toscanini, in programma Bach, Čajkovskij, Chopin), a Roma (Parco della Musica, 21/11), Firenze (4/5/2015) , Milano e Lampedusa (date da destinarsi). Il 5 novembre dalle 14 alle 15.30 al Conservatorio “Verdi” di Torino terrà una masterclass alla quale parteciperanno tre studenti del conservatorio torinese: Giovanni Martinotti Carraria (della classe di Anna Maria Cigoli), Chiara Biagioli (docente Claudio Voghera), Davide Cava (docente Luigi Dominici), in programma pagine di Chopin, Rachmaminov, Saint- Saëns, Prokof’ev, Liszt: l’ingresso è libero. 32 novembre 2014

Jordi Savall (foto David Ignaszewski) CLASSICA culture 33 Sapienza mediterranea Jordi Savall è violista e direttore d’orchestra: ha fondato ensemble che sono oggi tra i migliori interpreti di musica antica. Da anni ha avviato con la sua etichetta e casa editrice Alia Vox una serie di progetti su varie aree della cultura e della musica intorno al Mare Nostrum, attraversando nel tempo e nello spazio il repertorio immortale delle gioie e dei dolori dei popoli

DANIELE MARTINO

l catalano Jordi Savall ha fondato i complessi musi- ai nostri giorni, grazie alla loro partecipazione essenziale cali Hespèrion XXI (1974), La Capella Reial de Ca- alla vita quotidiana delle persone e delle famiglie, e anche talunya (1987) e Le Concert des Nations (1989). È grazie alla loro funzione nelle cerimonie e nelle feste cele- diventato noto al grande pubblico con la sua parte- brative dei cicli naturali della vita dell’uomo e della natura; cipazione di violista al film di Alain Corneau Tous musiche sopravvissute che hanno aiutato a sopravvivere». Iles matins du monde dedicato alle figura secentesche di E a proposito di sopravvissuti, e di memoria storica da Marin Marais alla corte di Louis XIV, e del suo maestro, affermare, il progetto armeno di Savall è stato uno dei più il Monsieur de Sainte Colombe (e a Marin Marais è da densi e pensanti delle ultime stagioni concertistiche: dalla non molto tornato con una incisione AliaVox delle Suites fine degli anni Novanta, Jordi Savall si è regalato la libertà des Airs à jouër dall’Alcione, con Le Concert des Nations). di fare ciò che vuole. In qualsiasi progetto-Savall siamo di Nel 1998 Savall ha aperto con la sua compagna d’arte e di fronte a una “Savall-langue”, un idioma ormai inconfondi- vita Montserrat Figueras (scomparsa nel 2011) il cantiere bile fatto di delicatezza, dolcezza, sublime, malinconia, cal- editoriale e discografico dell’etichetta Alia Vox: qui con il ma. Quando nel concerto armeno Aram Movsiyan si alzava succedersi di progetti sempre più vasti, dedicati a geografie e con il suo aspetto da pastorello urbanizzato di Arcadia culturali e musicali del Mediterraneo e oltre, ha lavorato a armena intonava quei canti che anche l’armena Cathy Ber- un intreccio profondo tra musica antica e musica world, berian interpretò nelle Folk Songs di Berio, ci commuoveva mescolando i due pubblici, e portando nell’esclusivo stile e consolava come bimbi, tra dolori di tragedie di popoli, filologico della antica europea (da lui appreso alla Schola e stermini, e guerre civili, e distruzioni, ed eterna nostal- Cantorum Basiliensis), gli incontri con la tradizione stru- gia di casa, di mamme e di amate: “Con l’ardore della mia mentale e spirituale delle musiche del mondo, in collabo- giovinezza ho scavalcato montagne / ma non ho trovato razione con musicisti arabi, israeliani, turchi, greci, armeni, rimedio per il mio cuore addolorato / anima mia, è l’amore afghani. Nel 2008 Jordi Savall è stato nominato Ambascia- per te». tore dell’Unione Europea per il dialogo interculturale e “Ar- Abbiamo incontrato Savall a Torino prima di un suo tista per la Pace” nel programma “Ambasciatori di buona concerto all’Unione Musicale, e abbiamo parlato a lungo volontà” dell’Unesco: «Senza memoria e senza spirito – ha con lui, che ci rispondeva nel suo italiano quasi impeccabi- scritto Savall - non ci sono né giustizia né civiltà. La musica le, reso melodioso dal suo accento spagnolo. è la più spirituale fra tutte le arti, è l’arte della memoria per Maestro Savall, cominciamo dalla sua Spagna, eccellenza: esiste soltanto nel momento in cui un cantante dalla sua Catalunya, e dal Suo straordinario proget- o uno strumentista la fa vivere. È allora, nei momenti in to dedicato alla pullulante musica nel Don Quixote di cui i nostri sensi sono toccati dall’emozione e dalla bellezza Miguel de Cervantes: in quel romanzo cavalleresco e di un canto o dalla vitalità sorprendente di una danza, che, ironico del 1601 c’è già un primo capolavoro di incrocio grazie alla memoria, li fissiamo nel nostro spirito. Momen- di mondi e culture: quella europea e quella araba, quel- ti insieme intensi e fugaci, che porteranno nel nostro cuore le dei poemi cavallereschi dei cavalieri di Carlo Magno la pace e la gioia o la dolcezza e la nostalgia, e che custodi- a Roncisvalle, la Reconquista, la musica dei Trouba- remo gelosamente nel più profondo della nostra memoria. dours, l’amore e la follia, l’incanto del canto, il dolore Nel mondo d’oggi tutto si comunica all’istante, e l’influen- e la poesia, tutto! za dominante della globalizzazione è una delle cause prin- «Quel progetto di disco-libro è arrivato come mia con- cipali della perdita quotidiana dei ricordi ancestrali; siamo suetudine dopo tanti anni di concerti dedicati a quel tempo. subissati da una valanga d’informazioni, di spettacoli, di Prima studio, poi ci sono i concerti e infine la testimonian- offerte ludiche, che favorisce la rapida sparizione delle an- za editoriale. Il Don Quixote è intessuto di una colonna tiche culture autoctone di tradizione orale. Spesso sono tra- sonora muta, che chi ascoltava la lettura orale del poema dizioni musicali uniche, trasmesse nel corso di secoli, da sentiva eseguita dal vivo. Oggi noi leggiamo il romanzo e genitori a figli o da maestri ad allievi, e conservate vive fino non sentiamo più quella musica. Noi abbiamo >> 34 novembre 2014

ricostruito il tessuto musicale, a volta con difficoltà. Abbia- La prima indipendenza nazionale è quella greca del 1850. mo trovato le musiche che facevano da “standard” a infini- Quando l’Impero Ottomano ha cominciato invece a reclu- te variazioni poetiche del tempo. Come per i troubadours: tare i giovani per il proprio esercito è cominciata la ribel- abbiamo un repertorio di duemila testi, e solo cinquecento lione che poi ha portato dopo la Prima Guerra Mondiale musiche. Una esperienza bellissima. Come diceva Cervan- alla dissoluzione dell’Impero Ottomano e alla nascita della tes, in quel tempo tutta la gente del popolo sapeva cantare, Repubblica Turca» perché solo la corte di Madrid poteva permettersi di pagare Oggi Slovenia, Bulgaria, Romania, Croazia sono strumentisti. Anche la musica religiosa di Cristóbal de Mo- nell’Unione Europea. Nei Balcani di musica ce n’è di rales o da Victoria si ispirava a quel repertorio popolare». ogni tipo: come ha fatto a tenere tutto insieme in tre Antica, tradizioni: sbaglio o l’amaro miele che lega soli dischi di un cofanetto? ci ha provato con l’idea tutti i suoi lavori è una dolce, spirituale, avventurosa delle quattro stagioni della vita naturale e contadina… malinconia? È questo l’ essenza di noi del Mare No- «Sono i cicli della vita. Era una idea di Montserrat Fi- strum? Lo scrittore e viaggiatore italiano Paolo Ru- gueras: stava lavorando a questo nell’ultimo anno della miz ha scritto un bel pezzo, per il suo cd-libro Bal-Kan; sua vita. Primavera come giovinezza, estate come maturi- scrive: «In quel mondo trionfa la condivisione teatrale tà, autunno come vecchiaia, inverno come morte… Io ho di gioia e malinconia… di note bastarde, voci e frequen- cercato musiche che avessero una loro interna coerenza. ze che bucano in confini, ignorando i visti, i passaporti Ninne nanne, canti d’amore, di rimpianto, di lutto. Vocale, e le lingue, per andare dritti al cuore dell’uomo». strumentale. Siamo arrivati a quattro ore di musica. E due «Nella lingua turca dell’Impero Ottomano, che occupa- sono rimaste fuori dalla registrazione!» va dal Quattrocento l’area balcanica, abitata da diversi po- Sarajevo, Srebrenica, città martiri dei massacri poli di tenace resistenza militare e culturale, “bal” signifi- balcanici anni Novanta: ci siete stati in concerto con cava “miele” (la ricchezza naturale di quella terra) e “kan” Bal-Kan? significava “sangue” (la feroce e sanguinaria resistenza). «Il problema fondamentale è che ogni progetto di questo Ecco il nome “Balcani”. Questo intrecciarsi di amore e ma- tipo coinvolge venti-trenta musicisti delle più svariate pro- linconica è tipica del Mediterraneo e dei Balcani. Le carat- venienze: costa caro; e in questo momento ci sono pochi teristiche culturali di ogni gruppo sono rimaste molto pure, soldi, là in particolare. Abbiamo fatto alcuni concerti per al di là della mescolanza storica: quando c’è tanta diversità commemorare la tragedia di Sarajevo». e precarietà, si insiste nel preservare la propria identità. Ma Lei cita Voltaire, che fece viaggiare in mezzo mon- anche gli Ottomani, una volta conquistata una regione, la- do il suo Candide tra mille religioni e crudeltà prima di sciavano una grande libertà ai popoli annessi: prendevano farlo riposare in una fattoria vicino a Istanbul con la in dorato ostaggio alla corte di Costantinopoli i notabili sua danneggiata Cunegonde: «Senza i sensi non c’è della comunità sottomessa e tolleravano le identità locali. memoria, e senza memoria non c’è spirito». I fatti di Questo creava pluralismo. In Europa invece l’Inquisizione bruciava i pensatori, i protestanti, le donne eccentriche chiamandole streghe. C’erano ebrei, ortodossi, cristiani, Jordi Savall nel suo concerto armeno con Aram Movsiyan musulmani, svariate lingue, e questo sino all’Ottocento! (Unione Musicale di Torino) CLASSICA culture 35

questi mesi prima in Crimea e ora in Ucraina ci hanno riportato a tematiche simili: come pensa che andrà a finire? Il compositore e pianista turco Fazil Say è sta- to condannato in Turchia per avere ironizzato sul Cora- Le voci dell’Armenia Venezia: il progetto dell’Ensemble Bîrûn no in alcuni suo tweet? Lei ha incarichi di diplomazia culturale da Unione Europea e Unesco: che ne pensa? «La Seconda Guerra Mondiale è cominciata con l’inva- sione dei tedeschi nazisti della regione dei Sudeti (tra Ger- Per esaltare il cosmopolitismo della mania, Polonia e Repubblica Ceca attuali), con la scusa che tradizione ottomana Kudsi Erguner, direttore del Seminario di alta formazione che da tre anni lì vivevano molti tedeschi: i russi stanno usando le stesse si svolge presso la Fondazione Cini di Venezia, ha argomentazioni in quell’area. Sono molto preoccupato. La scelto di mettere in risalto il fondamentale apporto memoria è fatta per non ripetere gli stessi errori! La con- della comunità armena alla storia della musica d’arte danna di Fazil Say dimostra che il regime turco è molto della Sublime Porta. L’Ensemble Bîrûn è costituito poco ottomano! Dobbiamo accettare la libertà di espressio- da un gruppo di musicisti, selezionato fra numerosi ne! Dobbiamo rispettare gli altri ma non possiamo perse- aspiranti borsisti, che studiando e provando per una guitare e punire chi non la pensa come noi». settimana, realizzano il concerto pubblico che viene poi pubblicato in cd con accurate note introduttive. Il La musica e la diaspora ebraica attraversano prati- programma è articolato sul modello delle suite modali camente tutti i secoli e tutte le tragedie e tutte le resi- della tradizione ottomana, che prevedono l’alternanza stenze e tutte le rinascite intorno al Mediterraneo: Lei fra brani vocali e strumentali e brevi improvvisazioni, ha un rapporto particolare con la tradizione sefardita. e presenta tre diversi fasıl su altrettanti makamlar: Moni Ovadia, uomo di teatro e musicista ebreo di ori- Hicaz, Nihavend e Kurdili Hicazkâr. Oltre al più gini bulgare è stato eletto al Parlamento Europeo, nel- noto e prestigioso compositore di origine armena, Hampartzum Limonciyan (1768-1839), al quale si deve la Lista Tsipras, il giovane e appassionato leader delle un sistema di notazione mutuato dai neumi della sinistra greca: qual è la Sua posizione politica? musica liturgica armena attraverso il quale è stata «Siamo in un punto davvero basso della civiltà europea: trasmessa una parte del repertorio della musica d’arte abbiamo perso il senso etico costruito nei secoli da pensa- ottomana, sono presenti musiche delle generazioni tori come Petrarca, Dante, Erasmo, Shakespeare, Voltaire, seguenti a cavallo tra Ottocento e Novecento. Fra Montaigne, Goethe. Dobbiamo tornare alla vera sapienza queste risaltano le figure di Tayos Enkserciyan Efendi (1858-1913), Artiki Candan Terziyan (1885-1948) e Bimen dell’essere umano: già Tommaso Moro aveva scritto nella Sen “Gazaryan” (1873-1947), con la prevalente forma Utopia sua che in un mondo tutto governato dal denaro vocale dello šarkı, canzone basata su pochi e incisivi non ci sarebbe stata giustizia, e avrebbero governato i ban- versi che rappresenta il cuore di questa raffinata arte diti: la democrazia che abbiamo non è reale, perché tutte musicale. le leggi sono fatte da una minoranza vicina ai potentati fi- Paolo Scarnecchia nanziari. Siamo in un momento tragico. Nell’Ottocento gli Stati non si occupavano della sicurezza sociale, la vita dei Compositori armeni lavoratori era molto dura, ma almeno i borghesi avevano nella musica classica pietà e senso morale, costruivano ospedali, teatri d’opera, ottomana e soccorrevano i poveri con opere di carità. Oggi i ricchi Ensemble Bîrûn pensano soltanto a rifugiare i loro soldi al sicuro nei para- NOTA disi fiscali, nella più totale irresponsabilità sociale. Siamo come al tramonto dell’Impero Romano: stiamo andando verso una catastrofe immane; Spagna, Grecia, Italia, in che condizioni sono? Ma i politici continuano ad obbedire al potere finanziario. Non stiamo affatto creando un’Europa dell’arte, della cultura e del pensiero, che rispetti la dignità di chi ha meno mezzi economici». 36 novembre 2014 compositori Casella amico del jazz NEI SUOI ARTICOLI, RACCOLTI DA FRANCESCO LOMBARDI PER EDT, LE INTUIZIONI E LE SCOPERTE DEL COMPOSITORE

VALENTINA ESTER CROSETTO

Alfredo Casella l 17 dicembre 1932, di ritorno da una ora tradotti e raccolti integralmente in questo La musica al tempo dell’aereo tournée di concerti nel nord Europa, Al- volume (con versione originale inglese) a cura e della radio. fredo Casella apprese con stupore e indi- di Francesco Lombardi, sembrano assecondare Cronache musicali 1925-’46 gnazione di esser stato messo alla gogna la naturale sintonia d’intenti che intercorse a cura di Francesco Lombardi da un manifesto censorio e tendenzioso fra l’attivismo ordinato di Casella e la politica TORINO, EDT/CIDIM 2014, Iapparso sulle colonne del “Corriere della Sera” d’irreggimentazione cui le istituzioni teatrali, 480 PP. € 25,00 e della “Stampa”: avvenirismo, cerebralità, an- cameristiche e sinfoniche italiane furono sot- tiromanticismo, oggettività, emulazione inter- toposte dal governo fascista a sostegno della ri- nazionale le accuse che un manipolo di conser- nascita di una scuola nazionale. La creazione di vatori fascisti o fascistizzati – fra cui i colleghi corporazioni e sindacati, la fioritura di orche- Pizzetti e Respighi- scagliarono ai danni dei stre, associazioni concertistiche e festival aperti “modernisti” Casella e Malipiero in nome di alle novità straniere, la fondazione dell’Opera una concezione più soggettiva, romantica e Reale di Roma, la riorganizzazione della Scala nazionalista della musica italiana. L’ammoni- e del San Carlo, la promozione di spettacoli mento ufficiale, inteso a suscitare un impegno operistici all’aperto, furono per Casella ragioni più deciso verso il rinnovamento dell’eredità sufficienti di sottomissione alle brusche invo- melodrammatica verista e la riscoperta della luzioni ideologiche imposte dalla direzione del civiltà strumentale del Sei-Settecento (Fresco- MinCulPop. Il regime, a suo dire, aveva restitu- baldi, Monteverdi, Vivaldi, Scarlatti) che resti- ito l’«arte agli artisti». tuisse lustro all’italianità rifondata dal regime, In realtà, tralasciando le folgorazioni giova- adombrò all’istante la direzione che Casella e nili del Sacre e dell’atonalismo espressionista l’ala avanguardista della Generazione dell’Ot- (prontamente rigettate), i ripensamenti este- tanta avevano tracciato già da un decennio nel tici che scandirono la multiforme attività di tentativo di avvicinare la musica italiana alle Casella lungo la parabola del Ventennio, dalla più giovani correnti europee. Ma se il credo riscoperta neoclassica della musica barocca al modernista fu sacrificato da Mussolini alla recupero del lirismo melodrammatico di Verdi causa autarchica e populista di scialbi inter- e Rossini, erano il riflesso di una connivenza preti come Mulé e Lualdi con la stessa fredda imputabile non solo a Casella, ma a tutta la noncuranza con cui l’aveva inizialmente soste- sua generazione, che dal regime si aspettava fa- nuto, resta difficile comprendere le ragioni che vori in cambio del silenzio. Non è impossibile, prolungarono l’incondizionata fede fascista di quindi, scorgere tra le righe dei suoi resoconti Casella, almeno fino alle leggi razziali del 1938. precise manifestazioni di dissenso, per esem- In effetti, gli articoli redatti dal compositore pio, nella condanna del protezionismo musi- torinese fra il 1925 e il 1946 per il quotidiano cale, nell’adozione del mecenatismo privato Alfredo Casella di Boston “The Christian Science Monitor”, come soluzione all’autonomia dei teatri o nella difesa a oltranza di Toscanini, emigrato a New York proprio per ostilità dichiarata al nazifasci- smo. In anticipo sui tempi, Casella individuò persino la minaccia che l’inarrestabile ascesa dei nuovi intrattenimenti di massa (il music- hall, il circo, il cinema, la radio) avrebbe rappre- sentato per la sopravvivenza di un teatro già in crisi. Anche se il suo contributo più originale e sovversivo fu l’ammirazione assoluta per la ric- chezza ritmica e strumentale del modernissimo jazz, che anima le pagine finali del Reportage sul- la vita musicale americana: una «creazione negra sviluppata e condotta a perfezione da un’altra razza parimenti esule e senza patria: la israeli- ta», divenuta simbolo della riscossa dei popoli oppressi dai totalitarismi europei.

38 novembre 2014 personaggi

La vera, incantevole Dama delle camelie

SUSANNA FRANCHI

Julie Kavanagh lphonsine Plessis prima di di- Dame aux camélias di Romain Vienne, che La ragazza delle camelie. ventare Marguerite Gautier sui biglietti da visita si definiva “Amico del- Vita e leggenda e Violetta Valery: La ragazza la Signora delle camelie”): il padre sul quale di Marie Duplessis delle camelie, vita e leggenda aleggia un sospetto di incesto che la “vende” TORINO, EINAUDI 2104, 234 PP., € 19,50 di Marie Duplessis di Julie Ka- a un vecchio amante, la mamma che scappa vanaghA è una documentatissima analisi della stufa di violenze… Alphonsine, che poi sceglie- vera vita di Alphonsine Plessis nata a Nonant rà di chiamarsi Marie Duplessis, capisce pre- il 15 gennaio 1824 ed è allo stesso tempo un sto come affrancarsi da quella dura vita: ecco ricchissimo saggio storico che si legge come Parigi, ecco l’escalation da lorette a grisette a un romanzo sulla vita della cortigiana più fa- mantenuta, ecco il Mabille (sì proprio quello mosa di Parigi. Così, abituati ai velluti e allo che frequenta il Benoit della Bohème pucci- champagne di Dumas e Verdi scopriamo in- niana). Nessuno resiste al fascino di Marie: vece una vita sordida (il padre Marin Plessis «Labbra appena dischiuse, capelli dalle sfuma- era figlio di un prete e una prostituta), povera, ture spagnole e dalla grazia francese, per un difficile prima del successo, prima di diven- effetto finale così affascinante e poetico che tare l’amante di uomini ricchi e famosi (vedi chiunque vedesse Marie Duplessis – monaco, Alexander Dumas figlio, vedi Franz Liszt), pri- centenario o studente che fosse – cadeva inna- ma di morire a 23 anni e entrare nel mito. morato all’istante» (scriveva Charles Matha- Tutto quello che è accaduto prima che si alzi rel de Fiennes). il sipario su “Dell’invito trascorsa è già l’ora” Certo nel suo romanzo Dumas fis (aman- ci viene raccontato attingendo a fonti docu- te non troppo geloso, comunque) non ne fa mentatissime (a partire da La vérite sur la parola, ma fa un certo effetto pensare alla lia-

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edt.it CLASSICA culture_libri 39

son con Liszt (pensate se fosse entrato come poi le parole Davide Orecchio personaggio nella Traviata!): Marie e Franz si conoscono a teatro (lei aveva già ascolta- to un suo concerto) e invece di assistere a Les trois Mousquetaires di Dumas padre, passano la serata a parlare nel foyer. Il giorno dopo il Quando volavo compositore era già ospite nel salotto di Ma- rie: «Non vi ho mai detto – scriverà il compo- su “Little Wing” sitore a Marie d’Agoult – del particolarissimo affetto che ho maturato per questa creatura JIMI HENDRIX, STING, GIL EVANS, STEVIE RAY VAUGHAN: incantevole durante la mia ultima visita a Pa- MEMORIE MUSICALI DI UNO SCRITTORE rigi. Aveva un carattere veramente delizioso, grazie al quale le abitudini di vita ritenute in na canzone, grazie ai suoi inter- genere (e forse a ragione) degradanti hanno preti (e alla fortuna di averli ascol- lasciato intatta la sua anima». Quando Liszt tati), mi offrì universi di musica. viene nominato direttore della musica di corte Al di là dei generi. Oltre i recinti a Weimar Marie lo supplica di portarla con lui dell’età. Prendete un ragazzino e («Non vi darò noia. Dormo tutto il giorno. dategliU in mano (all’epoca su una cassetta a na- La sera potrete mandarmi a teatro, e la notte stro TDK) la registrazione di un concerto che è L’ultimo romanzo di farete di me ciò che vorrete»). Ma Liszt sa be- Storia: Umbria Jazz 1987, quando Sting salì sul Davide Orecchio nissimo che nella piccola Weimar il passato di palco assieme alla Gil Evans Orchestra. Il re del è Stati di grazia (il Marie sarebbe stato molto imbarazzante per la pop incontra il lord del jazz, e il ragazzino – cioè Saggiatore, 2014). Ha corte, e lui non aveva nessuna intenzione di io – scopre nel suo walkman più di un mondo in esordito con Città sposarla; la convince così che avrebbe trovato una sola canzone: la straordinaria “Little Wing” distrutte. Sei biografie Weimar troppo noiosa. Marie allora diventerà lo trasporta nella galassia rock blues di Jimi Hen- infedeli (Gaffi, 2012), premio Mondello contessa: il 21 febbraio 1846 sposa a Londra drix e poi nel pianeta del jazz orchestrale; tutta e SuperMondello, Edoaurd de Perreagux: lo scopo è solo quello di una cultura di musica novecentesca si offre gra- premio Volponi e essere più rispettabile e al marito, che dopo la zie a due maestri del crossover, della fusion tra i finalista al premio cerimonia non vedrà più, chiarisce per scritto: generi: Sting e Gil Evans, appunto. Soprattutto il Napoli. «Sei libero di fare qualsiasi cosa ti sembri il Pungiglione biondo ebbe il merito, con quest’ini- È redattore del blog caso». ziativa di meticciato tipica dei suoi anni Bring on nazioneindiana.com Il suo sito è Poi la malattia (straziante l’ultima volta a the Night, di offrire a centinaia di migliaia di fan davideorecchio.it teatro, sorretta da due uomini), la solitudi- adolescenti e più o meno ignoranti la possibilità ne l’abbandono degli amici; rimane la fede- di crescere. Una folgorazione. Lui canta sui toni le Clotilde (l’Annina di Piave), rimangono le alti di Roxanne. Tastiere elettriche, sax e trombe prescrizione dei medici (latte d’asina, tisane, gli trasportano la voce in un sogno che sembra, sciroppo di Karabé, vapori di infuso di papave- a tratti, un coro indisciplinato, sgrammaticato, ro…) . La morte arriva il 3 febbraio 1847, e la vicino a perdersi; e invece non si smarrisce mai. fama postuma è immediata: «Da diversi gior- L’orchestra di Gil Evans: dopo quel giorno ne ni i quotidiani hanno lasciato perdere tutte le comprerò e ascolterò ogni disco, e poi gli album questioni politiche, artistiche ed economiche di Evans con Miles Davis, e poi tutto il jazz che – scriveva Charles Dickens da Parigi –. Ogni potrò. cosa impallidisce al cospetto di un incidente Da quel tempo di entusiasmo e scoperte, “Little assai più importante: la morte romantica di Wing” non mi abbandona più. La suono al modo una gloria del demi-monde, la bella e famosa di Sting sulla mia chitarra acustica a dodici cor- Marie Duplessis». Diventa mito con il dram- de. Finché un giorno ne scopro un’altra, e forse ma di Dumas figlio: «Fu la prima volta che superiore, versione. Stevie Ray Vaughan è morto sentii parlare della necessità di fornirsi di faz- da poco. Esce un suo album postumo, The Sky is zoletti da tasca per un dramma» scrisse Henry Crying. La traccia numero 4 è “Little Wing”. Bas- James. Chiuso il libro non resta che ascolta- so, batteria e chitarra elettrica. Niente altro. Una re Verdi leggendo Proust: «È un’opera che va cover strumentale. La Stratocaster di SRV oscilla dritta al cuore, Verdi ha dato alla Signora delle tra melodie e assolo dolci e a bassa intensità e camelie lo stile che le mancava. Non lo dico urla appassionate, distorte, drammatizzate da un perché il dramma di Alexandre Dumas figlio lieve wah-wah di scuola hendrixiana. Sullo sfon- sia privo di meriti, ma perché se un’opera do percepisco persino il ronzio dell’amplificatore drammatica vuole toccare il sentire popolare, valvolare. Riparte il viaggio sulle piccole ali. l’aggiunta di musica è essenziale». 40 novembre 2014

TELEVISIONE Vedere la classica LA NUOVA STAGIONE DELLA MUSICA DA GUARDARE: ECCO CHE FARANNO CLASSICA HD E RAI5

MAURO MARIANI

ue sono, in buona sostanza, presentata una faccia diversa di Lang Lang, per le arti e la musica classica di Francesco Maria le possibilità del telespettato- coinvolgere un pubblico nuovo e avvicinarlo Colombo, il venerdì sera Nicola Campogran- re italiano per vedere concerti, alla musica classica. All’inizio di novembre le de in Contrappunti incontra personaggi della opere e balletti: sintonizzarsi su opere che Rai5 trasmette tutte le domeniche musica, mentre in La classica domanda Anton Rai5 o abbonarsi a Sky per ve- saranno dedicate a un ricordo di Eduardo De Giulio Onofri incontra personaggi della cul- dereD Classica HD. Filippo nei trent’anni dalla morte: il 2 andrà tura che raccontano il loro rapporto con la È solo da un anno che non si può più dire infatti in onda Napoli milionaria di Rota e il 9 musica». che “la Rai trasmette la classica rarissimamen- La pietra di paragone di Rossini, di cui Eduardo A differenza di Rai5, che alla musica te e solo a notte fonda” perché ora a Rai5 la fece rispettivamente il libretto e la regia. A di- dedica solo una parte delle proprie tra- musica ha spazio e dignità, non è più buttata cembre ci sarà l’inaugurazione della Scala, poi smissioni, Classica HD trasmette musica lì come un obbligo da assolvere senza atten- dal 24 saranno trasmesse il mercoledì quattro 24 ore al giorno: dove vi approvvigionate zione. Di questo nuovo corso della Rai parlia- lezioni di Riccardo Muti su altrettante opere dell’enorme quantità di musica che vi ser- mo con Michele dall’Ongaro, compositore, verdiane, registrate all’Opera e nell’aula ma- ve? sovrintendente dell’Orchestra Nazionale della gna della Sapienza». «Arriviamo a fare trenta live all’anno, che Rai, dirigente Rai e consigliere musicale molto Anche Classica HD da circa un anno è ci permettono di distinguerci e di emergere, ascoltato a Rai5. cambiata, come ci dice il direttore Piero Ma- come le inaugurazioni del Festival di Salisbur- Quella appena iniziata è solo la secon- ranghi: go e dell’Arena di Verona. Inoltre abbiamo in da stagione della musica a Rai5 e ci sono, «Nell’ottobre 2013 Classica ha cambiato dote il ricco catalogo di video di musica clas- com’è naturale, degli sviluppi... pelle, perché ha abbandonato il suo splendido sica della Unitel, che è mia socia in Classica «C’è un nuovo format, le otto puntate di isolamento ed è ora visibile a tutti gli abbo- HD. Poi produciamo noi quello che non si Inventare il tempo di Sandro Cappelletto, tra- nati di Sky che abbiano l’opzione HD. Siamo trova nei cataloghi, in particolare la musica smesse il mercoledì sera fino al 5 novembre, entrati anche noi nel mondo dello zapping contemporanea: abbiamo realizzato una qua- con replica la domenica mattina, che si af- e chiunque può inciampare casualmente sul rantina di ritratti di compositori. Quello che fiancano a Petruška, che va in onda il giove- canale 138 e scoprire un concerto, un’opera, facciamo meglio e che ci piace fare è l’appro- dì sera e il sabato mattina. Inventare il tempo un balletto. Non per questo abbiamo rinun- fondimento: rubriche come Confronti dove lo racconta la musica, il compositore, il suo am- ciato alle nostre caratteristiche, perché hanno stesso brano viene montato alternando due biente, mentre Petruška entra nella musica, conservato il loro spazio anche i generi meno esecuzioni molto diverse di grandi interpreti». smontando e analizzando un brano». popolari come la contemporanea, il quartet- Nei prossimi mesi cosa segnalerebbe in to, la musica sacra. In prime time vanno in particolare nella programmazione di Rai5? onda anche programmi nuovi, rubriche piut- «C’è un nuovo importante progetto con tosto brevi che hanno la funzione di attrarre in basso a sinistra: Lang Lang, che inizia il 4 novembre: concerti, un pubblico che potrebbe essere inibito da una Piero Maranghi di Classica HD abbraccia una masterclass, un incontro con un famoso sinfonia di Bruckner». Antonio Albanese, regista di un Don Pasquale personaggio della musica leggera, un grande Ci può fare qualche esempio? in basso a destra: evento finale a Lampedusa. Ogni volta sarà «Il sabato sera Papillons, dissertazioni sul- Michele dall’Ongaro in Petruska CLASSICA culture_dischi e media 41 strumentale

Conoscete questo Beethoven?

ELISABETTA FAVA

el 1790, quando morì Giusep- corno, sospeso tra mondo della caccia e mon- Ludwig van Beethoven pe II, Beethoven, che non aveva do degli elfi, si intrecciano in un caleidoscopio Cantata per la morte nemmeno vent’anni, ricevet- irresistibile. dell‘Imperatore Giuseppe II te l’incarico di comporre una Più aspro e sottile il suono del complesso Sinfonia n. 2 cantata commemorativa dal Armonia Atenea, formato da strumenti origi- San Francisco Symphony Nsuo datore di lavoro, Maximilian Franz, eletto- nali: sotto la direzione di George Petrou viene direttore Michael Tilson Thomas re di Colonia e fratello dell’imperatore. Era un eseguito il balletto Le creature di Prometeo, e an- SFS MEDIA incarico importante e Beethoven ci si mise con che questo brano che non si sente abbastanza; tutto l’impegno; anzi, si impegnò persino trop- oltretutto i singoli brani, pur con una profonda po: alla data pattuita il lavoro non era anco- unità di fondo, sono brevi, accessibili anche a ra pronto e si dovette rimandare l’esecuzione; chi non sia abituato all’ascolto della musica l’anno successivo tutto andò di nuovo a monte classica, che spesso richiede tempi di attenzio- perché il brano era più difficile del previsto. ne lunghi. Qualche nervosismo misurato giova Morale, la prima esecuzione ebbe luogo a Vien- a mettere un po’ di pepe nell’interpretazione e na soltanto nel 1884, per la gioia di Brahms, rende l’idea degli esserini creati dal demiurgo e che commosso vi riconobbe idee poi riprese nel ancora instabili, con gesti irregolari e spigolosi. Le Creature di Prometeo Fidelio. Se già nell’aria del basso si sentono stri- La sequenza della coreografia originaria è persa, balletto op. 43 sciare figure mostruose che qui evocano la fe- ma questo aiuta a reinventarla ogni volta nella Armonia Atenea rocia del fanatismo e dell’intolleranza, e che si fantasia; e le ottime note di copertina sono un direttore George Petrou inaspriranno per ritrarre la protervia di Pizarro, buon punto di partenza. DECCA l’attacco dell’aria seguente si basa sullo stupen- do tema dell’oboe che accompagna il momen- to in cui Leonora toglie le catene a Florestano. Avendo nel cassetto, inascoltata, questa mera- viglia Beethoven ne ricuperò alcune idee: un Programma Attuativo Regionale Fondo per lo Sviluppo e la Coesione fenomeno raro nella sua carriera, mentre era Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica stato tanto frequente nella storia musicale dei ex art.10 legge n.125/2013 Regione Umbria decenni precedenti. Quando in Beethoven si CORSO PER trovano ricorrenze di idee analoghe, si tratta

TEATRO LIRICO SPERIMENTALE DI SPOLETO CANTANTE DEL REPERTORIO OPERISTICO solitamente di un pensiero che va sviluppando- ”A. BELLI” si, di cui l’autore non è soddisfatto, su cui la- BAROCCO, MOZARTIANO E ROSSINIANO PAR FSC 2007-2013 - Asse I “Capitale umano e inclusione sociale” - Obiettivo operativo I.2: “Sostenere i percorsi di alta formazione” vora come uno scultore plasmerebbe il marmo - Azione I.2.1.b “Sostegno alla formazione d’eccellenza-alta formazione” Intervento n. 3 per estrarne una figura quanto più possibile so- Direzione Didattico-Artistica: Michelangelo Zurletti migliante all’idea che ha in mente. Qui il caso è Scadenza indicativa per la presentazione delle domande: Dicembre 2014 diverso e quasi unico: non una crescita, ma una Si selezionano: 3 soprani, 2 mezzosoprani, 2 tenori, 2 bassi/baritoni, 1 contralto. ripresa, che porta ancor meglio allo scoperto i REQUISITI Fidelio • Essere in possesso di uno dei seguenti Titoli di Studio: valori libertari e illuministici del . Diploma in Canto, rilasciato da Conservatorio o Istituto Musicale Pareggiato, analoghi e assimilati; L‘esecuzione di Tilson Thomas è un vero Diploma Accademico Triennale di I Livello in Canto rilasciato da Conservatorio o Istituto Musicale Pareggiato, gioiello: trasparenza delle parti, rotondità del analoghi e assimilati; Diploma Accademico Biennale di II Livello in Canto rilasciato da Conservatorio o Istituto Musicale suono, intesa perfetta fra orchestra e solisti; Pareggiato, analoghi e assimilati. e in particolare una resa magistrale del coro, • Essere in possesso di un’età uguale o inferiore ai 34 anni per soprani e tenori. • Essere in possesso di un’età uguale o inferiore ai 35 anni per i mezzosoprani, bassi/baritoni e contralti. sempre così difficile da fissare su disco e qui • Nel caso di cittadini/e extracomunitari/e essere in regola con le norme vigenti in materia di soggiorno in Italia. percepibile in ogni nervatura; tempi maestosi, DURATA DEL CORSO 320 ore di Attività formativa teorico/pratica – 120 ore di Stage (1 mese). ma non monumentali, e capacità di mettere Sede di svolgimento: Spoleto (PG). Periodo di svolgimento: Gennaio 2015 – Aprile 2015. in evidenza gli sgorghi lirici, specie nella parte IL CORSO È GRATUITO del soprano. Per l’attività teorico/pratica verrà garantito alloggio gratuito e il pasto. È prevista una borsa lavoro nel periodo di stage. Il superamento dell’esame finale dà diritto al rilascio di un attestato di qualifica professionale legalmente riconosciuto. Il brano è registrato in dittico con un brano La partecipazione al corso non preclude la possibilità agli allievi ammessi di partecipare al Concorso “Co- munità Europea” per Giovani Cantanti Lirici organizzato dal Teatro Lirico Sperimentale che si terrà nel primo fra i più luminosi di tutto Beethoven, ossia la trimestre 2015. Seconda Sinfonia: ottima idea, perché dopo il La Direzione si riserva il diritto di apportare eventuali modifiche alle date indicate. lutto della Cantata la freschezza della Sinfonia INFO: Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” si gode ancor di più; particolarmente gustosi sede legale Piazza G. Bovio, 1 - sede operativa Piazza Garibaldi (Ex Caserma Minervio) gli interventi dei fiati, che trovano un amalga- 06049 SPOLETO (PG) - Tel. 0743.220440 / 0743.221645 - Fax 0743.222930 ma in cui la malinconia campestre dell’oboe, E-mail: [email protected] www.tls-belli.it la scherzosità danzante del flauto, i moniti del 42 novembre 2014

sinfonica

Anton Bruckner Symphony No. 9 in D minor Lucerne Festival Orchestra direttore Claudio Abbado Recorded live at the Concert Hall of the Lucerne KKL 21–26 August 2013 DEUTSCHE GRAMMOPHON/ACCENTUS MUSIC

ACADÉMIE DE Rimarrà indimenticato l’ultimo concerto di Claudio L’OPÉRA NATIONAL Abbado del 26 agosto 2013 a Lucerna. Al pubblico presente in sala sembrava che la sua intensa lettura dell’incompiuta DE PARIS Nona Sinfonia di Anton Bruckner spalancasse le porte a un altro mondo. Alla fine dell’Adagio, quando il suono dei corni e dei violini della Lucerne Festival Orchestra lentamente svaniva nel nulla, la musica era diventata ATELIER LYRIQUE espressione di spiritualità pura. Tuttavia il cd con l’ultimo capolavoro di Bruckner, uscito STAGIONE 2015-2016 per Deutsche Grammophon e Accentus Music, non si dovrebbe considerare come un testamento di Abbado ma piuttosto come parte di una ricerca dell’essenza della musica, da lui portata avanti fino alla sua morte, avvenuta lo scorso gennaio. Con la sua “orchestra di amici” che si riuniva ogni anno a Lucerna, Abbado anche questa volta AUDIZIONI PER CANTANTI LIRICI è partito per un viaggio introspettivo, creando un suono DAL 5 AL 10 GENNAIO 2015 trasparente e fluido. Dirige con ampi gesti, lasciando ai musicisti la libertà di esprimersi al di là delle note scritte. Nel primo movimento (Solenne, misterioso) si percepisce > Limite d’età il suono caldo degli archi e la forza degli ottoni, privi 30 anni entro il 1 ottobre 2015 di ogni pesantezza. Invece di spingere, Abbado lascia scorrere la musica, che si rivela in una miriade di sfumature. Con una durata di quasi ventisette minuti il > Richiesta di domanda d’iscrizione primo tempo è uno dei movimenti più lunghi mai composti Telefono (33) 1 40 01 17 52 per un’opera sinfonica. Nello Scherzo, ricco di contrasti, Internet www.operadeparis.fr il pizzicato dei violini si alterna con ritmi martellanti e accordi dissonanti dei fiati. La sinfonia culmina nel Email [email protected] solenne Adagio, l’ultimo movimento compiuto da Bruckner prima della sua morte nel 1896, con un’audacia armonica che può essere considerata un’anticipazione delle nuove > Le domande d’iscrizione devono idee musicali sviluppate poi nel Novecento. essere inviate all’Atelier Lyrique Abbado tralascia le ricostruzioni del frammento del quarto Entro il 15 dicembre 2014 movimento finale, basate su schizzi di Bruckner. E con l’Adagio che porta nell’aldilà la sinfonia che Bruckner ha voluto dedicare al «buon Dio», trova una conclusione convincente. Corina Kolbe

ATELIER LYRIQUE DE L’OPÉRA NATIONAL DE PARIS 120, rue de Lyon – 75012 Paris – Francia CLASSICA culture_dischi e media 43 contemporanea indimenticabile Viola Rusche & Hauke Harder No Ideas But In Things: di Emanuele Arciuli the composer Alvin Lucier WERGO (1 DVD) L’ascoltatore Cavaglieri

n questo giornale, com’è giusto che sia, si rac- conta la musica attraverso i suoi protagonisti, musicisti conosciuti e amati dal grande pub- Dovrebbero farlo conoscere nelle scuole, il lavoro di blico, o da un pubblico più selezionato e at- Alvin Lucier. Prima ancora di imparare l’armonia e tento. Ma accanto ai grandi esecutori ci sono il contrappunto. Essenziale, personalissima eppure Ianche i grandi ascoltatori, quelli per cui vale davvero così scevra di ego (cosa rara assai), la sua opera di la pena di affannarsi su un fraseggio, chiedersi come compositore è una imprescindibile ricerca sul suono, sulla percezione, una ricerca che non parte da un’idea realizzare un respiro o una legatura. A loro le crona- e poi cerca un processo di realizzazione pratica, ma che non possono dedicare attenzione, e così mi piace che proprio dalla stessa essenza e natura del suono si ricordare un amico, recentemente scomparso, che di sviluppa e porta a esiti tanto semplici quanto sorprendenti. questo pubblico è un esempio perfetto. Al compositore americano hanno dedicato un bellissimo Giorgio Cavaglieri faceva l’operaio all’Italsider documentario due autrici tedesche, Viola Rusche e Hauke di Taranto, ma con la musica aveva un rapporto di Harder, che hanno seguito a lungo Lucier nella sua casa struggente passione, e totalmente, totalmente disin- e in due sortite europee. Il film racconta Lucier con le sue parole – e la sua morbida voce, intaccata in qualche teressato. La amava e ne amava i protagonisti, spesso parola dall’inconfondibile balbuzie – e include diversi con una generosità e un trasporto che essi stessi non lavori, a partire dal fondamentale I Am Sitting In A Room meritano. A partire dagli anni Settanta, trasferitosi che, nel suo progressivo smarrire la leggibilità delle parole a Bari, ha registrato una quantità impressionante di (una delle tessiture soniche più potenti del Novecento) concerti, creando una sorta di memoria storica della scandisce i vari capitoli. vita musicale pugliese; sino a pochi mesi fa, quando Da gesti minimali come quelli di Opera With Objects (che nasce dal ticchettio di due matite che si muovono su la malattia gli ha impedito di proseguire. La sua col- superfici differenti) alle artigianali antenne all’aperto di lezione raccoglie le esecuzioni dei più grandi musici- Sferics, passando per Music In A Long Thin Wire e una sti come dei ragazzini, cui Giorgio rivolgeva la mede- deliziosa Nothing Is Real, in cui alcuni frammenti della sima attenzione e cura; ma essa non è nulla rispetto melodia di “Strawberry Fields Forever” vengono suonati alla disponibilità, alla curiosità, alla fiducia che egli al pianoforte e registrati per essere riprodotti poi da ha manifestato sempre a tutti noi. Oggi che anche un piccolo altoparlante dentro una teiera. Con grande semplicità e inserendo qualche materiale di repertorio la musica è veloce, e ci si trova postati su YouTube – come il classico ritratto di Lucier che Robert Ashley senza preavviso, fa specie pensare alla delicatezza con aveva inserito nel suo indimenticabile Music With Roots cui Giorgio ci chiedeva sempre il permesso di regi- In The Aether – le due autrici restituiscono il senso della strare, per poi donarci il cd e ringraziarci come se, a pulizia del pensiero e della musica del compositore, la ricevere il regalo, fosse stato lui. Inoltre era del tutto sua capacità, geniale, di andare alle radici del fenomeno privo di quelle esasperazioni insopportabili di talu- sonoro per farne sgorgare idee sempre stimolanti e ni appassionati che pensano di sapere tutto, quelli imprescindibili. Enrico Bettinello del «sì, però le ottave di Sokolov sono più veloci» e via dicendo, quasi che la severità del giudizio e il sopracciglio perennemente sollevato siano sinonimo di competenza. Speriamo che la sua collezione di registrazioni, e ancor più la carica di positività, dolcezza e ottimi- smo che Giorgio ci ha donato negli anni non vadano perdute. 44 novembre 2014

REUNION Una canzone per Lindsay

GLI HENRI COW TORNANO INSIEME IN OMAGGIO A LINDSAY COOPER, PER TRE SOLE DATE (DI CUI UNA IN ITALIA, A FORLÌ). CHRIS CUTLER RACCONTA L’EVENTO, E RIPERCORRE LA STORIA E LE IDEE DI UNO DEI COLLETTIVI PIÙ CREATIVI DELL’AVANGUARDIA “POP”

JACOPO CONTI

ono trentasei anni che gli Henry Cow non in sua memoria. Per noi non riguarda le band, ma Lin- salgono su un palco insieme. Certo, non dsay. Suoneremo i brani che facevamo con lei – che aveva sono mancate le occasioni in cui i membri scritto per noi – più o meno con le formazioni per cui li della band si sono incontrati per altri pro- aveva composti. Michel Berckmans, amico di lunga data, getti (Art Bears, Cassiber, News from Babel, suonerà le parti di fagotto e di oboe, Alfred Harth quelle di DuckS and Cover…), ma il nome Henry Cow non compa- sax soprano, mentre quelle di pianoforte se le divideran- re su una locandina da quel lontano 1978 – l’anno del no Fred [Frith], John [Greaves] e Zeena [Parkins]; anche loro ultimo disco, Western Culture, in cui Lindsay Cooper, se siamo quattro gruppi, quindi, siamo allo stesso tempo oboista e fagottista entrata nel gruppo nel ’73, cominciò a un’unica band che può prendere molte forme». comporre. Da lì in poi, la Cooper fu sempre al centro della Come definiresti il ruolo di Lindsay Cooper negli creazione in progetti importanti, come News from Babel, Henry Cow in quanto musicista? L’oboe e il fagotto il Feminist Improvising Group, o il ciclo di canzoni, uscito non sono strumenti comuni nel rock o nel jazz, e in più a suo nome, Oh, Moscow. Tutte queste attività furono por- lei aveva una solida formazione classica alle spalle: tate avanti durante la sua battaglia con la sclerosi multipla, come avete gestito la cosa? diagnosticata a fine anni Settanta, ma che non le impedì di «Ha fatto tutto Lindsay. Quando Geoff [Leigh] lasciò suonare in pubblico per altri vent’anni. il gruppo, capimmo che non avremmo dovuto rimpiazzar- Lindsay Cooper è morta lo scorso anno. Il ritorno sul lo, ma sfruttare l’opportunità per cercare nuove sonorità palco della sua musica avverrà per due date inglesi e una per espandere la nostra tavolozza timbrica. Prendemmo in sola sul continente, in Italia, al Teatro Diego Fabbri di Forlì, considerazione arpe, tromboni e altri strumenti insoliti – il 23 novembre, per la (meritoria) organizzazione di Area ma, cosa più importante, cercavamo qualcuno che potesse Sismica. Henri Cow & Others play music of Lindsay Cooper suonare musica scritta complessa ma anche improvvisare, rimetterà insieme i membri originali del gruppo, a partire cosa che, per gli Henry Cow, aveva un ruolo cruciale: il dai fondatori Fred Frith e Tim Hodgkinson: Chris Cutler, 30% di ogni concerto era improvvisato, e prendevamo Dagmar Krause, John Greaves saranno della partita, e con molto seriamente questo aspetto. Lindsay, incredibilmen- loro Alfred Harth, Anne-Marie Roelofs, Michel Berckmans, te, possedeva proprio tutte queste capacità e – cosa più Phil Minton, Sally Potter, Veryan Weston e Zeena Parkins, a importante, come abbiamo scoperto più avanti – era la vario titolo parte dei molti progetti “figli” degli Henri Cow. persona giusta. Da lì in avanti si è trattato solo di lavorare Tra i tanti impegni – ci hanno messo un anno a trova- per adattare, ripensare e trovare la nostra voce collettiva». re un momento libero per tutti – Chris Cutler, batterista E per quanto riguarda Lindsay Cooper in quanto (oltre che autori di testi) del gruppo e di moltissimi altri compositrice? Com’era il suo approccio alla scrittura progetti, ha risposto a qualche domanda. rispetto a quello di Frith e di Hodgkinson? I fan e i critici aspettavano questa “reunion” – pos- «Lindsay ha cominciato a scrivere per noi solo durante siamo chiamarla così? – da molto tempo. Cosa si deve l’ultimo anno di vita del gruppo, ma da lì in poi compose aspettare il pubblico da questo concerto? molto velocemente. Metà dell’ultimo album, Western Cul- «Siamo tornati insieme per suonare la musica di Lin- ture, è sua. Fred creava strutture elastiche, grandi melodie dsay perché è qualcosa che solamente noi potevamo fare e opportunità per l’interpretazione, per l’improvvisazione JAZZ culture 45

e per fare assoli. Tim, invece, scriveva lentamente ma con grande precisione: non ci sono assoli, e la musica – mol- to complessa – deve essere suonata esattamente come è scritta. Lindsay si avvicinava a Tim, ma con una sensibilità melodica e pop più vicina a quella di Fred». Cambiò qualcosa dai pezzi che scrisse per Western Culture a quelli per i News From Babel? «Lindsay compose il materiale di Western Culture per gli Henry Cow, sfruttandone i punti di forza. News from Babel era un progetto completamente diverso: era un grup- po incentrato sulle canzoni, con l’arpa [suonata da Zeena Parkins] tra i protagonisti, per cui scrisse specificamente per tale situazione. Più che esprimere noi stessi, eravamo attori: ci chiedevamo di cosa avesse bisogno la musica e cosa potevamo fare con il materiale a nostra disposizione, anziché fare più di quanto già facessimo. Quindi sì, è una scrittura molto diversa, anche se sempre immediatamente riconoscibile». Oh, Moscow e News from Babel sono stati conce- piti negli Ottanta, ed erano ispirati dalla situazione politica di allora, durante gli ultimi dieci anni di Guer- ra Fredda. In che modo quella musica può adattarsi al mondo di oggi? «In quanto autori dei testi, sia io che Sally Potter scri- viamo poeticamente, cioè su più di una cosa alla volta. Quindi un testo che all’apparenza tocca un argomento può essere facilmente interpretato come riguardante qual- cos’altro. I contesti immediati sono specifici ma presi in senso lato, e i modelli che guidano le suggestioni e le asso- ciazioni sono flessibili, consentono agli ascoltatori di col- legare le parti in modi che abbiano senso per loro. In altre parole, questi sono testi che si possono prendere personal- mente. Aristofane è ancora ricco di significati, anche se il senso locale e il contesto sono perduti, perché è una scrit- tura che è stata progettata per funzionare così. E perché, anche se le sovrastrutture cambiano, l’architettura di base non cambia. Leggiamo storicamente mettendo però allo stesso tempo il contesto originale in un nuovo contesto. La lettura è una cosa complicata. La musica di Lindsay è tal- mente personale e originale che ovviamente non è legata a un tempo, per cui è libera da vincoli, oggi come all’epoca in cui è stata scritta». “Progressive rock”, “avant-rock”, “avant-prog”, “art rock” e chissà quanti altri nomi sono stati usati per catalogare la vostra musica… Pensi che queste etichette descrivano quello che facevate con gli Hen- ry Cow, gli Art Bears, i Cassiber, i News from Babel? Allora pensavate a quello che facevate in questi ter- mini? «Non proprio. Le persone ci collocano in quelle cate- gorie, ma credo che sia soprattutto per pigrizia. Abbiamo fatto di tutto per fare una musica fuori dalle categorie – o, piuttosto, tra le categorie; prendevamo dalla contempora- nea, dal jazz, dall’elettronica, dal rock e dal pop, ma poi ricombinavamo tutto in modi inconsueti e non conven- zionali. E mentre la maggior parte del “prog”, per esem- pio, guardava al XIX secolo, noi guardavamo soprattutto al XX. Non mi viene in mente nessuno che suonasse come gli Henry Cow, o come gli Art Bears, o come i Cassiber – e questo perché lavoravamo molto diligentemente per forgiare un linguaggio che potessimo considerare nostro; volevamo assemblare i nostri nuovi vocabolari perché… nuovo linguaggio: nuovo significato. In più, >> 46 novembre 2014

abbiamo reagito molto al nostro tempo, alle sue esperienze La fi nestra sul mondo e ai suoi problemi, altro motivo per cui erano band così diverse; in quei vent’anni è successo molto alle speranze di Aperitivo in Concerto e alle opinioni della gente. I generi appartengono sempre al passato». Negli anni Ottanta ha scritto riguardo l’importanza dello studio di registrazione per lo sviluppo di “unità Dopo il concerto di apertura con il Cello Samba creative”, concetto opposto a quello del compositore Trio di Jaques Morelenbaum, Aperitivo in singolo. Qual è il ruolo dei concerti in questo mecca- Concerto, la stagione musicale del Teatro Manzoni di Milano (giunta al suo trentesimo compleanno) entra in novembre nel nismo? vivo della propria programmazione con quattro concerti che «I concerti, soprattutto quelli in cui c’è tanta improvvi- si preannunciano tra i più interessanti dell’autunno. Come sazione, sono un metodo molto veloce per ottenere un’e- è nella “tradizione” della rassegna milanese – i cui concerti voluzione tecnica ed estetica; sono anche dei modi per si volgono alle 11 del mattino della domenica – la linea mettere alla prova la flessibilità mentale e l’espressività di artistica è quella eclettica e curiosa di Gianni Morelenbaum un ensemble. Un gruppo ha una vita e una coscienza pro- Gualberto, che sa accostare i più differenti esiti delle Gestalt musiche afroamericane, dal jazz alla musica brasiliana, dalla prie; è una , non la somma delle sue parti. Ogni rilettura della tradizione musicale ebraica a quella africana, contribuente ha le sue capacità, il suo vocabolario e le sue in una sorta di “finestra sul mondo” che non ha paura di abitudini, ma questi vengono temperati nelle situazioni ridiscutere continuamente i propri confini. collettive perché le negoziazioni devono essere più veloci Il programma novembrino apre domenica 9 con un nome del pensiero. Se hai il tempo di pensare a una reazione, sei “storico” del jazz come quello del sassofonista Charles troppo lento; devi imparare a fidarti degli altri e lasciare Lloyd (nella foto), il cui nuovo quartetto (con Gerald Clayton che le cose succedano. Se si cerca di proteggere il proprio al pianoforte, Joe Sanders al contrabbasso e Gerald Cleaver alla batteria) interagirà con il musicista greco Socratis ego, il gruppo non troverà mai il suo carattere – e il carat- Sinopoulos (lyra e laouto) nella prima esecuzione italiana tere di una band è sempre più creativo e distintivo di quello della Wild Man Dance Suite. di ciascuno dei suoi membri, come dimostrato ampiamen- Decisamente da non perdere – specie se si vuole tastare te da Zappa, Captain Beefheart e molti altri». un po’ il polso alle tendenze del pianismo jazz più legato La collaborazione creativa ha sempre avuto un si- alla scena black – è il concerto di domenica 16, che porrà gnificato politico nel suo lavoro, oltre che musicale. di fronte l’uno all’altro, in prima italiana, Robert Glasper e Jason Moran. Aperti entrambi alle influenze più intriganti, Come descriveresti la differenza tra il lavoro in un dall’hip hop alla tradizione stride piano, avventurosi e in ensemble più ampio (come gli Henry Cow) e quello in grado di rileggere in modo innovativo la lezione di Andrew uno più piccolo (come gli Art Bears)? Hill, di Thelonious Monk o di Ornette Coleman, i due artisti «In quel caso particolare, la differenza era immensa. E il promettono scintille a ottantotto + ottantotto tasti! carattere di un ensemble è stato il prodotto diretto dell’al- Il 23 novembre segnerà la prima apparizione italiana dei tro. Gli Henry Cow erano un collettivo: facevamo riunioni Barbatuques, gruppo brasiliano (amatissimo da Bobby McFerrin) composto da voci e percussioni che con l’uso e discussioni senza fine, avevamo la regola che non si po- completamente innovativo e creativo della body percussion teva decidere niente a maggioranza, che dovevamo lavorare trasforma il concerto in uno spettacolo di coinvolgente sulle cose finché tutti erano d’accordo – cosa che spes- teatralità. Sarà invece l’incontro tra il Delta Saxophone so dava buoni risultati, ma era doloroso. Come reazione Quartet (fra i più versatili quartetti di di sassofoni al mondo, diretta, gli Art Bears cominciarono con la regola di non sia in ambito accademico che improvvisato) con il pianista discutere. Se qualcuno aveva un’idea, prima si provava, e gallese Gwilym Simcock a caratterizzare il concerto del 30 a quel punto avremmo saputo se funzionava oppure no. novembre. Il gruppo reinterpreterà creativamente alcune composizioni scritte da Robert Fripp per i suoi King Crimson, Quindi, mentre il processo negli Henry Cow era profondo, temi che per la loro varietà armonica, ritmica e melodica, era anche lento; negli Art Bears, d’altra parte, era più em- nonché per le tante suggestioni stilistiche che veicolano, pirico, ma molto, molto veloce». sono un terreno decisamente stimolante. E. B. Oggi i musicisti devono trovare la propria strada fuori dall’industria musicale per poter vivere della loro musica. L’esperienza di Rock in Opposition e quella della Sua etichetta Recommended Records possono diventare un modello per questa nuova generazione di musicisti? «Noi dovemmo combattere per staccarci dalla tirannia delle etichette e dei critici, perché controllavano il gioco praticamente a ogni livello. Oggi lo controllano solo al li- vello delle superstar, tutti gli altri sono già fuori dal giro, che piaccia o no. Abbiamo cercato di affrontare i nostri problemi, ma RIO e ReR sono modelli che vengono dal passato; i problemi di oggi si sono spostati oltre le nostre soluzioni, tra cui solo la più ampia è ancora valida: l’azione indipendente e la mutua solidarietà. Per cui, se c’è una lezione da imparare, non è che bisogna adottare le nostre soluzioni, che rispondono al problema sbagliato, ma rico- noscere la necessità di trovare le proprie soluzioni che si adattino alla nuova situazione» . crescendo.JAZZ culture_dischi 47

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codice fiscale Per presa visione dell’informativa (indicare anche se uguale alla P.IVA) (fi rma) 48 novembre 2014 strumentisti Good vibes!

ENRICO BETTINELLO

ono praticamente coetanei, il vibrafono e il do anche con musicisti davvero differenti tra loro come il jazz. Entrambi nati negli Stati Uniti, entram- furente sassofonista tedesco Peter Brötzmann o il “nostro” bi “cresciuti” negli anni Venti (lo strumento inesauribile Stefano Bollani, che l’ha coinvolto nel suo viene messo sul mercato nel 1921, ma solo progetto su Frank Zappa. nel 1927, con il più efficace modello pro- Le eccezionali doti musicali del vibrafonista si posso- dottoS dalla Deagan, è in grado rapidamente di imporsi sul no apprezzare con la massima chiarezza, data l’essenzia- “cugino” xilofono, troppo delicato per il volume comples- lità dell’organico, nel trio Sun Rooms, che ha fondato nel sivo di un gruppo jazz), entrambi portatori di un suono 2008 insieme al batterista Mike Reed e al bassista Nate nuovo. Non è quindi un caso che, accanto all’utilizzo in McBride, oggi sostituito dal norvegese Ingebrigt Häker Fla- pagine storiche della musica del Novecento (dalla Lulu ten. Dopo il successo dei primi due dischi – in particola- di Berg a Le marteau sans maître di Boulez), il suono del re del secondo, Spacer – il trio pubblica ora, sempre per vibrafono si associ prima di tutto a un fraseggio e a un la Delmark, il suo lavoro più maturo, From The Region. sapore timbrico afroamericano. Ecco quindi i mallets che Per capirne al meglio l’idea e l’essenza, è lo stesso Ada- si muovono davanti al sorriso di un Lionel Hampton o alla siewicz, al termine delle note di copertina, a fornirci una elegante sobrietà di un Milt Jackson, la frammentazione chiave di lettura illuminante: «In questo gruppo siamo modernista di un Bobby Hutcherson o i bagliori elettrici tutti batteristi e vogliamo tutti swingare». Al di là dell’e- di un Gary Burton. vidente natura percussiva del vibrafono (e del fatto che Fino a giungere a Jason Adasiewicz, nome di spicco della lo stesso musicista è anche valente batterista), la musica sempre vivacissima scena di Chicago. Un volto inconfon- di Sun Rooms è un fantastico congegno ritmico/melodico dibile, incorniciato da baffi, barba e spessi occhiali dalla in grado di generare un flusso sonoro sempre cangiante, montatura nera, che diremmo da hipster se da sotto le len- a volte particolarmente spigoloso e materico, a volte più ti non trapelasse uno sguardo di intensa ironia. lirico e astratto, sempre emozionante nel suo muoversi tra Nella windy city, Adasiewicz è molto attivo: si è fatto elementi lessicali più tradizionali (lo stesso swing ad esem- notare negli ultimi anni in formazioni come il trio Star- pio) e una ricerca quasi visionaria. licker di Rob Mazurek, i Loose Assembly di Mike Reed, i È una musica di grande originalità, che guarda cer- gruppi di Josh Berman e di James Falzone, ma collaboran- tamente alla lezione degli anni Sessanta (quella di Bob-

Cinque vibrafonisti nella storia

Lionel Hampton Bobby Hutcherson Il “papà” di tutti i vibrafonisti, attivo sin dagli Se in un disco Blue Note degli anni Sessanta anni Trenta, indimenticabile protagonista (di Herbie Hancock o di Hanck Mobley, di Jackie dell’orchestra di Benny Goodman e lui stesso McLean o Joe Henderson) sentite il suono di band leader di grande valore (dalla sua big-band un vibrafono potete andare a occhi chiusi: è usciranno Dexter Gordon e Charles Mingus, tra Bobby Hutcherson. Con lui lo strumento compie i tanti). Raggiunge il successo con Flying Home, un’ulteriore evoluzione, diventando elemento che potete apprezzare qui in un filmato del 1957: trasversale tra ricerca e tradizione. Happenings youtu.be/R_rTICMVXQQ è uno dei suoi dischi più belli del periodo: youtu.be/BKH5aGvoQl8 Milt Jackson Ha suonato con Dizzy Gillespie e Charlie Gary Burton Parker, con Miles Davis e John Coltrane, ma Si fa conoscere nei gruppi di George Shearing è soprattutto con il Modern Jazz Quartet che e Stan Getz, ma il grande successo arriva con Milt Jackson, detto “bags” per le inconfondibili il quartetto guidato insieme al chitarrista Larry borse sotto gli occhi, ha segnato quasi un Coryell. Siamo alla fine degli anni Sessanta, quarantennio di jazz, con il suo stile fluido e il jazz e il rock iniziano una relazione molto quasi pianistico. Da vedere e ascoltare qui in discussa, ma di certo eccitante e Gary Burton The Golden Striker : è uno dei protagonisti di quella stagione di youtu.be/Q7cKndRShrk commistioni. Con Keith Jarrett e Pat Metheny, JAZZ culture_dischi 49

incontri

Tony Bennett / Medeski / Scofi eld / Lady Gaga Martin & Wood Chek to Cheek Juice COLUMBIA OKEH/SONY

Tony Bennett e Lady Gaga hanno qualcosa in comune: primo, Quella tra Medeski Martin & sono italo-americani; secondo, Wood e la chitarra di John lui è l’ultima icona tra i vecchi Scofield (li potete ascoltare Jason Adasiewicz’ Sun Rooms crooner da standard jazzy per questo mese ai festival di tardoni e tardone ai tavolini con From The Region Bologna e Padova) è una champagne a Las Vegas, lei è DELMARK collaborazione che dura già da una delle nuove icone del pop qualche anno e che è sempre più colorato, glamour, sessuale e suonata piuttosto naturale. plastificato. Lui è nato nel 1926, Piacevolmente “schiavi” by Hutcherson con Eric Dolphy per intendersi), ma che lei sessanta anni dopo. Cheek del groove e di sonorità che a volte si incanta su piccole ipnosi quasi minimaliste o to Cheek vede il vecchietto, nell’alternanza tra elettrico e con una voce e uno stile ancora percorre con ostinazione frammenti melodici di monkiana acustico disegnano un percorso dominatori, che ingloba di scomodità. Dalle scorribande dell’iniziale “Leeza” si passa piuttosto coinvolgente, i quattro brutto la irriverente giovanotta all’elegante eloquio di “Classic Route” o “Mae Flowers”, esaltano qui il lato afro-latino Germanotta e la trasforma in della loro anima ritmica, una alle impunture di “Two Comes One” e allo sgocciolio quasi una spalla-pecorella dalla voce sorta di profumo boogaloo apollineo di “Cubane”. Ma tutto il disco è attraversato da bellissima e adattatissima a che già si avverte pungente e un senso dello swing e da una grazia collettiva che non questa infilata di evergreen del speziato nell’iniziale “Sham Great American Songbook. A Cole può non colpire anche chi è magari solitamente lontano Time”, tema del sassofonista Porter i due sarebbero piaciuti, da questi linguaggi. Quello di Jason Adasiewicz è ormai un Eddie Harris (lo rintracciate nel per capirci. Bennett solo talvolta nome che non può mancare nella grande storia del vibra- classico, vibrante The Electrifying ha la voce un po’ sgretolata fono jazz. Eddie Harris). La propensione dal tempo, e i live sono certo alla jam, ideale dal vivo, trova più inclementi dello studio di in studio una sua più composta registrazione di New York dove le sintesi, ma rimane nel giocoso sessioni sono andate avanti per rincorrersi dei riff e degli assoli. un anno. Per gli impegni dei due Si va così dalla frizzante vamp e del loro quartetto (Mike Renzi, di “Louis the Shoplifter” agli Gray Sargent, Harold Jones, echi aciduli di una “Louie Louie” Marshall Wood) e del pianista trasformata per l’occasione nella Tom Lanier, ma - immaginiamo contagiosa “Juicy Lucy”, dalla - anche per trovare la quadra. sorniona “I Know You” (la mano Steve Swallow e Astor Piazzolla. O con Chick Lady Gaga ha detto che «era di Scofield su queste ballatone Corea, come in questo duetto: importante per Tony che questo è una garanzia) al trittico di youtu.be/iTdQA_NUZt4 fosse un disco jazz. Ho cantato cover posto nell’ultimo terzo del musica jazz sin da quando ero disco, con le riletture di “Light My Cal Tjader bambina e volevo dimostrare Fire”, “Sunshine Of Your Love” Il suono del vibrafono è ovviamente un classico questo mio lato. Abbiamo fatto (fascinosamente dub) e “The anche delle sonorità del latin jazz. Qui il nome un album di standard jazz ma Times They Are A-Changin”. di riferimento è certamente quello di Cal Tjader, con un twist moderno». Mah. A ricordarci – se ce ne fosse cresciuto accanto a George Shearing, ma La Lady jazzeggia con il suo bisogno – che il forte legame affascinato dalle orchestre afrocubane di Chico versatile talento in “I Can’t Give di questi musicisti con il rock e O’Farrill e Tito Puente. Tra exotica e cool jazz, You Anything But Love”, in le sue prassi racconta in modo un inconfondibile (e campionatissimo dai djs di “Ev’ry Time We Say Goodbye”, immediato la felice trasversalità mezzo mondo) protagonista della soulness dello “Firefly”… Bennett nella sua di quelle stagioni del nostro strumento: lunga vita ha duettato con tante, recente passato. Contagiosi! youtu.be/Bjek8Rod9O4 non ultima Amy Winehouse, ma E.B. neanche questa volta c’è “twist moderno”: c’è una magnifica diva sexy del pop che canta bene con un’adorabile colonna del passato. nella foto: Jason Adasiewicz Daniele Martino 50 novembre 2014

La terapia del synth Franco Battiato è tornato all’elettronica con un lavoro che rimanda ai suoi anni Settanta: Joe Patti’s Experimental Group è il nome del progetto, in collaborazione con Pino “Pinaxa” Pischetola: si potrà ascoltare dal vivo anche a Club to Club, a Torino, il prossimo 7 novembre POP culture 51

DANIELE MARTINO FOTO LEANDRO M. EMEDE

el libro Tecnica mista su tappeto disco di musica elettronica, importando dei Questo disco ha meno parole del soli- (EDT 1992), Franco Battiato samples. Abbiamo lavorato nel suo studio». to: recita, o canta di “pareti del cervello” conversava con Franco Pulci- Questo disco si intitola Joe Patti’s Ex- da aprire a mondi più vasti, di silenziosi ni ripercorrendo tutto il suo perimental Group. Perché uno pseudoni- crepuscoli. Un brano si intitola “Le voci si percorso creativo. A pagina 19 mo per questo progetto? Finisce qui? Per fanno presenze”: il lavoro di pacificazione raccontaN i suoi anni Settanta, “Milano e gli la prima volta il Battiato elettronico e il della mente e di apertura della coscienza anni della musica elettronica”: «Il sintetizza- Battiato delle canzoni meditative qui si sembra ora più affidato a musiche vaste, tore è stato, nella mia esperienza, uno stru- fondono e confondono, in modo davvero da ascoltare a occhi chiusi. mento terapeutico. Sono andato al di là dello sorprendente. «Come ho detto sopra, improvvisavo. Ab- strumento. Ho fatto dei viaggi misteriosi e «Il titolo è un omaggio a mio zio che partì biamo scelto i samples più riusciti, come “Le fantastici a cavallo del suono. Fu un periodo per la Florida, a Pensacola, all’età di vent’an- pareti del cervello”. “Le voci si fanno presen- molto interessante, lo ricordo benissimo! Non ni. Non programmo mai dei progetti, se non ze” e un’altra strofa in tedesco sono di Fleur sperimentavo sulla musica in sé, quanto su me arriva qualcosa di interessante. Certo meglio Jaeggy». stesso. La ricerca sonora fine a se stessa non mi sarebbe un’ispirazione». Un pezzo è dedicato a Giordano Bru- ha mai interessato. Per me lo strumento elet- TG2 Dossier è una delle più longeve ru- no, e a un certo punto echeggia lontano la tronico era una specie di macchina del tempo, briche di approfondimento giornalistico voce di un soprano. Nel 2011 Lei ha scritto tramite la quale sondavo la mia psiche percet- della Rai: qualcuno, credo negli Ottanta, la sua opera più recente, il Te l e s i o . tiva». Ora quella macchina del tempo ha ripre- scelse per la sigla “Propiedad prohibi- «Abbiamo dovuto aspettare parecchi secoli so a viaggiare, e ci presenta il nuovo progetto da”: le immagini erano molto psichedeli- prima che arrivasse Einstein a sostenere l’idea sperimentale Joe Patti’s Experimental Group, che. “Propiedad prohibida” viene ripreso di Giordano Bruno sugli Universi paralleli». appena pubblicato come disco (lo abbiamo nell’ultima traccia di questo nuovo disco… recensito nello scorso numero del “giornale «Non erano gli anni Ottanta, ma gli anni della musica”), ed eseguito live in queste set- Settanta, esattamente il 1974. Quel genio di timane da Battiato stesso in varie date: molto Ezio Zefferi che inventò TG2 Dossier mi con- attesa è quella di Torino del 7 novembre 2014, vinse a dargli “Propiedad prohibida”. Non ri- Club to Club 2014 che vedrà il compositore-cantautore calato nel uscì però a farmela suonare dal vivo nel suo padiglione-discoteca del festival Club To Club a programma. Devo dire che ero un pessimo DAL TEATRO ALLA FABBRICA Lingotto Fiere (altre date in novembre: Milano individuo, che voleva stare lontano dalla tele- il 3, Livorno il 4, Trento il 9, Verona il 10, Roma visione». l’11, Udine il 13). Spesso ha avuto modo di ricordare gli Un festival sempre Che quegli anni Settanta siano un mito incredibili anni della Sua esperienza elet- più diffuso, Club to fondante per molti lo dimostra anche il recen- tronica: come capita per molte nicchie Club: da tempo riconosciuto te omaggio del pianista-compositore e con- di musica sperimentale, Lei fu immedia- internazionalmente come l’evento duttore di Radio3 Arturo Stàlteri, In sete altere tamente celebre a livello internazionale, di punta in Italia per la musica (Felmay), in cui appare “Propiedad Prohibi- meno a livello nazionale; sono molto buffi elettronica, con endorsement di da”, capolavoro dell’album Clic del 1974; i Suoi ricordi delle “torture” che infliggeva lusso raccolti negli ultimi anni (anche molto bello anche riascoltare dal pianoforte di al pubblico rock di festival come quello, grazie ad una accorta politica di anteprime e collaborazioni all’estero), L’Egitto prima delle sabbie storico, al Parco Lambro… Cosa è cambia- Stàlteri , un quarto la creatura di Xplosiva si insedierà d’ora quasi “alla Cage” dall’album omonimo to nel linguaggio della musica elettronica nelle sue molte case torinesi a partire del 1978. Ecco la nostra conversazione con negli ultimi quarant’anni? Non ha nostal- dal 5 novembre. Anche per il 2014 Franco Battiato. gia per la purezza sperimentale dei Ses- si conferma la sempre fortunata Il nuovo disco è di Franco Battiato e Pino santa/Settanta? occupazione del Teatro Carignano “Pinaxa” Pischetola. Pischetola è uno dei «Non ho mai sofferto di nostalgia. Io sono, (prevista per il 6) – che quest’anno ospiterà il decimo compleanno di più stimati sound engineer del pop italiano qui, adesso. Mi dispiace deluderLa, ma la pu- Hyperdub, etichetta simbolo della (Celentano, Nannini, Jovanotti…). Quando rezza sperimentale credo che si trovi nel mio nuova elettronica europea – con il uscì Clic, lui aveva dieci anni: ventiseienne, repertorio mistico». fondatore Kode9 (ormai più che un nel 1990, lavorò con i Depeche Mode a Viola- Quali sono i più interessanti composi- affezionato del festival) e Laurel Halo. tor; dalla fine degli anni Settanta, Battiato tori elettronici del terzo millennio? Non si La stessa sera, imperdibile il live di aveva lasciato l’elettronica sperimentale... trovano forse più nella dance compositiva Ben Frost a Hiroshima Mon Amour: Come hanno lavorato insieme Battiato e Pi- colta che nella classica contemporanea? il suo A U R O R A è uno dei dischi dell’anno. Confermate, naturalmente, schetola nel 2014? «Sono d’accordo con Lei». anche le due serate del venerdì e del «Anni fa due ragazzi mi hanno regalato Nel 1975 fece da spalla a Stomu Ya- sabato (7 e 8) al Lingotto – e sarà due cd, bootleg, con su scritto Leoncavallo/ mashta per il Buddha Theatre, suonò a interessante vedere Franco Battiato Verona, e il mio nome. Probabilmente il pa- Londra a un festival con i Magma, i Tan- in un contesto altro. Oltre al suo Joe dre di uno di loro l’aveva registrato dal vivo, gerine Dream, eccetera: come maturò la Patti, la grande fabbrica ospiterà fra i dal momento che le date erano 1973/’74. In svolta pop di fine Settanta? molti Caribou, fresco di nuovo album, Pantha Du Prince, Talabotman, Ben quel periodo mi esibivo da solo, e sempre im- «Dopo parecchi anni di musica sperimen- UFO, Fatima Al Qadiri, SBTRKT, provvisando. Fu una vera sorpresa, soprattut- tale, mi sono divertito a fare il cantautore. Poi, Apparat, Marcel Dettmann… La to per la qualità del suono. Un giorno li feci per grazia ricevuta, il Destino mi spinse ad al- lineup completa e le location su http:// ascoltare a Pino, cui venne l’idea di fare un zare il tiro. E così fu!» clubtoclub.it 52 novembre 2014 incontri Cuori di tenebra

ALBERTO CAMPO a notizia era in sé clamorosa: Scott Walker dato – alla maniera dei Beach Boys – sulle armonie vocali. aveva realizzato un disco insieme ai Sunn Il ruolo da idolo per adolescenti non faceva però al O))). Già il fatto che un genio proverbial- caso suo: oppresso dal successo e vittima di alcuni episodi mente misantropo avesse accettato di mesco- di “panico da palco”, nel 1967 Scott Walker abbandonò larsi artisticamente con altri destava sorpresa, il gruppo e avviò la carriera da solista, pubblicando nel Lma se a ciò si aggiunge la compatibilità sulla carta impro- giro di tre anni un poker di album ordinati nei titoli in babile fra il suo operismo avveniristico e il metal “men- sequenza numerica, oltre a un quinto – poi ripudiato da tale” di Stephen O’Malley e Greg Anderson, si capisce lui stesso – derivato da una serie televisiva che lo aveva perché questa partnership fosse davvero ai limiti dell’im- visto protagonista sulla BBC. La distanza fra la sua ispi- maginabile. Le cose sono andate così: «Il primo contat- razione e gli standard del mainstream cresceva di giorno to risale al 2009, quando mi proposero di cantare in un in giorno: una passione conclamata per Jacques Brel (di pezzo del loro album Monoliths + Dimensions: io però non cui reinterpretò numerosi brani) e l’influenza del cinema potevo, non perché non volessi, avevo già altri impegni. d’autore europeo (Bergman, Fellini, Dreyer) lo stavano Comunque mi spedirono i loro dischi e alla fine li ho portando altrove, verso mete niente affatto pop (come ascoltati quasi tutti, semplicemente perché mi piaceva- il monastero sull’isola di Wight, dove si recò nel 1968 a no: così mi sono reso conto dell’esistenza dei Sunn O))), studiare canto gregoriano). Tra manie di perfezionismo e immaginando che il loro suono potesse essere comple- debolezze motivazionali, era diventato un divo riluttan- mentare alla mia voce». Ed ecco allora Soused, uscito ad te: come un Sinatra fuori posto, con quell’inconfondibile appena due anni di distanza da Bish Bosch: intonazione da baritono incline al melodramma. Tempo un intervallo di tempo davvero breve per dopo avrebbe raccontato: «La voce è stata la disgrazia del- le consuetudini del personaggio, rientrato la mia vita, un’arma a doppio taglio: a un certo punto Genio misantropo in scena – dopo essersi appartato per oltre erano tutti convinti che io potessi diventare una star, e e nascosto, Scott Walker un decennio – nel 1995 con Tilt, al quale ovviamente sarebbe accaduto se avessi scritto canzoni ac- ha - incredibilmente era seguito nel 2006 The Drift. Si tratta di comodanti, ma non ce l’ho fatta…». - collaborato con i un sodalizio destinato a occupare il centro E così Scott Walker è diventato altro: una figura di Sunn O))), paladini del della scena nelle cronache musicali di fine culto riveritissima, come dimostrano – fra i tanti – David “metal” più cupo anno, tanto più se vale quanto dichiara- Bowie e i Radiohead, che gli hanno reso omaggio nel do- e concettuale to da Walker – che non sale fisicamente cumentario biografico 30 Century Man. Non è stato un su un palco dal 1978 – a proposito della cammino facile: dopo le difficoltà affrontate negli anni possibilità di proporlo dal vivo: «Vedremo che reazioni Settanta, che lo spinsero a una dubbia rimpatriata dei susciterà: dovessero essere abbastanza consistenti, pren- Walker Brothers, nel decennio seguente piombò nell’o- deremo in considerazione quell’eventualità». blio, interrotto nel 1984 da un disco – Climate of Hunter Per comprendere l’entità di ciò che sta accadendo, è – che anticipava in qualche modo la successiva metamor- utile ripercorrere per sommi capi la vicenda di Noel Scott fosi. «Stavo seduto nei pub a guardare la gente giocare a Engel, oggi settantunenne. Originario di Hamilton, Ohio, freccette», rievoca di quel periodo d’isolamento da cui dopo il divorzio dei genitori si trasferì con la madre a Los riemerse a metà anni Novanta, portando con sé musiche Angeles nei tardi anni Cinquanta. La musica era entrata inaudite, frutto di audaci sperimentazioni: «Sono l’Or- già nella sua vita, frattanto: reclutato da ragazzino nel son Welles dell’industria discografica», annunciò pro- cast del musical di Rodgers e Hammerstein Pipe Dream, vocatoriamente in quei giorni. Anche se adesso sostiene: aveva partecipato in seguito al varietà televisivo del croo- «Non sono così assimilabile alle prescrizioni dell’agen- ner Eddie Fisher, pubblicando alcuni 45 giri firmati Scotty da dell’avanguardia: alla fine non so a quale categoria Engel, senza tuttavia appassionarsi all’idea di fare il can- appartengo, ma ho smesso di preoccuparmene». Sta in tante. Cambiò idea dopo aver suonato per qualche tempo un territorio tutto suo, fiero ed enigmatico outsider, che il basso come turnista nello studio di registrazione del ha ricominciato se non altro a frequentare il mondo cir- produttore Jack Nitzsche: fu determinante l’incontro con costante, lavorando per il cinema (la colonna sonora di il batterista Gary Leeds e il chitarrista e cantante John Pola X di Leos Carax, nel 1999) e accettando incarichi di Maus, insieme ai quali – mutuando il nome d’arte del se- vario genere (è stato direttore artistico del festival lon- condo – diede vita ai Walker Brothers. I “fratelli” tentaro- dinese Meltdown, nel 2000), fino a condividere – come no la fortuna oltreoceano, sbarcando a Londra nel 1965, accade in Soused – la propria musica con altri. e fecero il botto, arrivando a rivaleggiare addirittura coi Beatles grazie a canzoni quali “Make It Easy on Yourself” e “The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore”, nitidi esempi dell’aggraziato e malinconico easy listening del trio, fon- POP culture_dischi 53

ex-Radiohead

Thom Yorke Steve Reich Il disco Tomorrow’s Modern Boxes Radio Rewrite AUTOPRODUZIONE direttore Alan Pierson; Ensemble Alarm Will Sound, Jonny Greenwood, Vicky Chow NONESUCH

La grande intuizione – che è Nella sua più recente intervista, artistica, prima di tutto – dei rilasciata in occasione del Radiohead degli ultimi anni è Leone d’Oro alla carriera la riflessione sulla diffusione conferitogli dalla Biennale della musica. Se la musica Musica (rileggetela sul “giornale è comunicazione, non può della musica” di settembre), essere separata dai mezzi per Steve Reich ha ripercorso con comunicarla. Nel 2007 l’uscita di molta onestà il suo straordinario In Rainbows, senza preavviso e percorso compositivo. La cosa in download “up to you”, aveva più spiazzante è stata il suo scosso l’industria discografica. dichiararsi non rivoluzionario, ma Oggi, qualche sperimentazione restauratore: restauratore non dopo, l’inatteso secondo disco di stili o modalità del passato, in solo a nome Thom Yorke (terzo ma della curiosità dell’ascolto; se contiamo Amok, del suo oggi c’è un pubblico che sta in “supergruppo” Atoms for Peace attesa di un nuovo pezzo di certi uscito l’anno scorso – quasi compositori contemporanei, e che un lavoro solista mascherato) non teme di doverlo ascoltare per Scott Walker + Sunn O))) esce attraverso una innovativa forza. Il progetto di Reich con il Soused distribuzione, a pagamento, Radiohead Jonny Greenwood si 4AD via torrent (e naturalmente in attendeva da tempo. Greenwood, vinile deluxe). Un sistema più che ha una formazione di “democratico” di quello dei compositore, e ha già collaborato L’affermazione potrebbe suonare grandi store digitali - ricordiamo l’anno scorso con un altro pezzo paradossale, considerate le forze in gioco, anche l’attacco frontale di grosso della contemporanea, ossia il metal concettuale dei Sunn O))) e quella Yorke a Spotify, qualche tempo Krzysztof Penderecki, partecipa sorta di melodramma futuristico che informa da fa - e reso ancor più d’attualità come esecutore al mitico un ventennio la musica di Scott Walker, eppure dalle fresche (e giustificate) “Electric Counterpoint”, uno Soused è senz’altro l’album più accessibile polemiche sul nuovo lavoro degli dei tre pezzi di questo disco realizzato da quest’ultimo da almeno trent’anni in U2, distribuito in maniera coatta registrato dall’ensemble Alarm qua. “Accessibile” per modo di dire, ovviamente: attraverso iTunes. I discorsi Will Sound diretto da Alan il clima è cupo e claustrofobico, essendone sul medium finiscono spesso Pierson per la Nonesuch; ma fattore costitutivo la vibrazione minacciosa delle per celare il contenuto, e cioè soprattutto è il ghost writer di chitarre elettriche di O’Malley e Anderson, cui si la musica: Tomorrow’s Modern “Radio Rewrite”, il nuovo pezzo sommano le vampate elettroniche dei sintetizzatori Boxes prosegue su quella strada in cinque movimenti (Fast Slow e scosse ritmiche non sempre ortodosse, tipo lo di algida stilizzazione del sound Fast Slow Fast) che il vecchio scudisciar di frusta in “Brando”. A quell’episodio e scarnificazione della forma- lupo solitario del minimalismo iniziale, aperto da un folgorante duetto fra il canzone che sembra essere americano ha dedicato a timbro operistico di Walker e un dolente riff da l’obiettivo di Yorke oggi. Quasi rielaborazioni strumentali di manualistica dell’hard rock, ne segue un altro – completamente elettronico, più canzoni dei Radiohead. Nervoso riferito anch’esso a un ingombrante archetipo freddo di Amok – che in filigrana come i suoi storici contrappunti, narrativo, biblico anziché cinematografico: manteneva una attitudine ma più meditativo, “Radio “Herod 2014” – di magnitudo non inferiore, a sua più groovy, da band - il disco Rewrite” mette Reich alla prova volta imperniato sul rocambolesco equilibrio fra contiene qualche momento con la melodia, che non l’ha mai elegia vocale e thrilling rumoristico, con un sax interessante (il pianoforte di fatta da padrona nel suo lavoro. letteralmente imbizzarrito. E i tre brani restanti, “Guess Again!” sembra preso da Il brano non ci fa esplodere “Bull”, “Fetish” e “Lullaby”, s’immergono – per una session di Amnesiac), ma in all’ascolto, ma soddisfa bene la usare il verbo che dà titolo al disco – ancora di più generale lascia indifferenti. Che curiosità e non delude l’attesa. in un cuore di tenebra dove la luce sembra non la nuova avanguardia musicale Reich ha restaurato roba recente, filtrare mai. Esperienza impressionante, in ogni non sia più nella musica? i Radiohead, e li ha inscritti nella senso. A.C. Jacopo Tomatis sua personale storia. Daniele Martino 54 novembre 2014

canzone d’autore concept divi alternativi

Paolo Conte Paolo Benvegnù Einstürzende Neubauten Perfume Genius Snob Earth Hotel Lament Too Bright UNIVERSAL WOODWORM MUSIC BMG MATADOR

Commissionato dalla città belga di Diksmuide per il centenario La provincia, i tipi di provincia. della Grande Guerra, Lament non Incluso nel raffinato programma E poi l’Argentina, il profumo di La canzone d’autore di oggi è da ritenersi – nelle parole di dell’ultima edizione di MITO caffè, il colore bluette, i vocalizzi sembra spesso divisa fra chi Blixa Bargeld – il nuovo album SettembreMusica, Mike Hadreas borbottati, il piano sornione, e gioca ironicamente al ribasso degli Einstürzende Neubaten, in arte Perfume Genius è zum zum zum ballerina, rataplan, con il suo personaggio, o con ma la documentazione di una diventato un nome da tenere poromporompom. La rima le parole, e chi al contrario performance (dopo la prima d’occhio grazie a pezzi introversi, “Gerovital / tropical”! Siamo – prende se stesso (e le proprie nelle Fiandre, lo spettacolo minimali e autobiografici, ispirati senza dubbio – in un disco di personali miserie) troppo sul sarà anche in Italia per tre date spesso alla sua tormentata Paolo Conte. E non potremo serio. In ogni caso, la tendenza a Bologna, Torino e Roma il 28, identità sessuale e agli effetti del essere da nessun’altra parte, è quella di abbassare il livello 29 e 30 novembre). Si tratta, morbo di Crohn di cui è affetto. altrimenti ci sentiremmo in dell’italiano per la canzone: non comunque lo si voglia intendere, Dopo due album acclamati, imbarazzo: sarà l’abitudine, sarà (o non più) una lingua poetica, di un lavoro enorme, che riesce Learning (2010) e Put Your Back la classe, sarà lo stile, ma certe ma quotidiana, parlata. Paolo ad affrontare un tema riportato N 2 It (2012), e lo “scandalo” del licenze, nella canzone italiana Benvegnù, da un paio di dischi di moda dalla meccanica logica video del brano “Hood” con la d’autore, ce le ha solo Conte. a questa parte, sta tracciando degli anniversari da punti di vista pornostar gay Arpad Miklos, E bene che sia così. Snob, che una via a sé: «Le parole sono (e di ascolto) nuovi e disturbanti. la sua terza fatica vede la celebra i quarant’anni di attività pietre ambiziose / vizio di La prima associazione fra produzione di Adrian Utley dei discografica dell’astigiano forma innaturale», canta nella Einstürzende Neubaten e guerra Portishead (presente anche al (l’esordio data ormai 1974), è iniziale “Nello spazio profondo”. è quasi ovvia, e sta in quella basso e ai synth) e la batteria di precisamente un album di Paolo I testi – così come il “tono” poetica del rumore che è la John Parish (PJ Harvey, etc.). Conte, più nel bene – bisogna dell’interpretazione - sono alti, cifra del gruppo. Ma non è solo Il risultato è un approccio più ammettere – che nel male. Più spesso letterari, al limite della una forma di sinestesia, visti i estroverso, a partire dai testi, ispirato dell’ultimo lavoro di retorica, ma senza mai passare collegamenti esplicitati a più più aggressivi e meno intimisti, studio (Nelson, datato 2010), il limite. Gli arrangiamenti riprese fra il lavoro dei tedeschi arrangiamenti più complessi Snob mette in scena canzoni sono vari, veramente suonati e (e di Bargeld in particolare) (senza abbandonare il pianoforte, e suoni rodatissimi (anche la con una cura “da band” (altra e il futurismo, il dadaismo, protagonista assoluto dei band è sempre quella). È un eccezione sulla scena). Se con e le avanguardie degli anni primi due album) e sonorità più disco confortante e confortevole il suo scorso disco, Hermann, Dieci del Novecento. In parte eterogenee (dal glam di Queen a partire dalla copertina, con datato 2011, Benvegnù aveva costruito intorno agli strumenti- agli echi dei Suicide in “Grid”, il faccione di Conte che ci mostrato la solidità e la coerenza leviatano di N.U. Unruh, Lament dal synth pop di “Longpig” alle fissa, ma che contiene almeno di una cifra poetica già delineata è esso stesso un leviatano che atmosfere inquietanti di “I’m tre o quattro brani degni del nei tre precedenti lavori a suo incorpora elementi diversissimi, a Mother”). Il risultato è ricco, repertorio migliore: l’iniziale “Si nome (successivi ad altrettanti registrazioni d’epoca e canti intenso, teatrale, con la voce sposa l’Africa”, una rêverie fra con gli Scisma), le dodici di guerra (quello degli Harlem in falsetto di Hadreas che dà il la savana e Wimbledon intorno “stanze” di Earth Hotel sono, al Hellfighters, battaglione di meglio in pezzi come “No Good, all’arrivo inaspettato di una momento, il suo capolavoro. E afroamericani sotto comando Too Bright” e “All Along”, che pallina da tennis durante un il disco – insieme con il lavoro francese), documenti (“The strapperanno gli applausi anche matrimonio africano (!); “Donna dei Virginiana Miller, sotto Willy-Nicky Telegrams” è una a chi già ama Antony, Sufjan dal profumo di caffè”, una tipica molti aspetti simile, anche per il canzone costruita sui telegrammi Stevens e/o Rufus Wainwright. ballad contiana; “Manuale di background da cui provengono fra il Kaiser Guglielmo e lo Paolo Bogo conversazione”: un surreale tanto Benvegnù quanto la band Zar Nicola di Russia), mottetti dialogo fra un camionista di Lenzi – si candida ad essere del Cinquecento, testi nuovi e peruviano e la sua misteriosa uno dei migliori titoli italiani d’autore (due canzoni usano passeggera; e – infine – la title dell’anno. Si fanno ricordare la scritti di Paul van den Broeck, track, ironico ritratto di un citata “Nello spazio profondo”, scrittore belga legato al cascamorto di provincia, oltre che “Avenida silencio”, e le futurismo), e persino una cover dichiarazione di poetica? “Noi altisonanti – quasi messianiche di “Where Have All The Flowers di provincia siamo così / le cose -“Nuovosonettomaoista” e “Feed Gone”. che mangiamo / son sostanziose The Distraction”. J.T. come le cose / che tra di noi J.T. diciamo…” J.T. POP culture_dischi e media 55 rumore americano dischi sonatine Shellac Thurston Moore di Stefano Zenni Dude Incredible The Best Day TOUCH AND GO MATADOR

Pasolini: poesia in musica Sono passati 28 anni dall’uscita di Atomizer, il brutale e scabro Impossibile non considerare debutto dei : in bilico é biografia né agiografia: il film Pa- tra noise e post-hardcore, era una i Sonic Youth degli influenti solini di Abel Ferrara è una sorta di miscela di chitarre lancinanti, innovatori della musica testi aggressivi e una sezione contemporanea. Il loro mix tra volo poetico che racconta le ultime ritmica sconquassante che ci rumore, avanguardia, punk e art ventiquattro ore di vita dello scritto- fece conoscere il suo leader, rock ha raggiunto livelli talmente re. Questa sintesi di rigore documen- . Se la band chiuse alti che giustamente la Library Ntario e libertà poetica è alla base anche delle scelte of Congress ha scelto l’album i battenti poco dopo, Albini è musicali, essenziali alla riuscita del film. Daydream Nation (1988) per il diventato il produttore celebrato La collezione di dischi di Pasolini non era molto di innumerevoli album in cui ha National Recording Registry, lasciato il suo abrasivo marchio che raccoglie le registrazioni nutrita: l’ha catalogata Roberto Calabretto nel suo di fabbrica, collaborando con che hanno lasciato un segno fondamentale Pasolini e la musica. Ma aveva il pre- artisti conosciuti (Pixies, nella cultura statunitense. Una gio di essere eclettica: musica classica, un certo nu- PJ Harvey, Breeders), storia conclusasi con il divorzio mero di album di etnica e qualche disco pop. In una nel 2011 dei due pilastri della conosciutissimi (i Nirvana di In scena Laura Betti, reduce dal set jugoslavo di Miklós band, la bassista Kim Gordon Utero, Robert Plant & Jimmy Jancsó, porta in regalo al poeta un disco di danze Page) ma anche con piccoli e l’iconico chitarrista Thurston popolari croate. L’album viene messo sul piatto per gruppi emergenti a lui graditi. Moore. Se la prima ha creato i Dopo i Big Black, ha fondato Body/Head, il secondo sembra ballare nel tinello di casa; e la musica continua sulla gli effimeri e infine preso da una vera frenesia gioiosa partita di calcetto. (con il bassista e produttiva: una nuova band, i Il repertorio è tratto dai film pasoliniani, ma ri- il batterista ) gli Chelsea Light Moving, e molte collocato in nuovi contesti, con esiti di grande sug- collaborazioni all’insegna della Shellac, che giungono ora al gestione e ricchezza semantica (un po’ tutto il film quinto meditato album dopo sperimentazione radicale (il gioca su questi “spostamenti”). Qualche esempio: una pausa di sette anni. Geloso gruppo metal Twilight, John Zorn, della sua indipendenza e della il sassofonista Mats Gustafsson). per musicare Porno Teo Kolossal (il film che avrebbe sua tempistica decisamente non Eccolo ora anche con un nuovo dovuto seguire Salò), Ferrara sceglie la Missa Luba, frenetica, il trio conferma la sua album solista, attorniato anche che aleggiava nel Vangelo secondo Matteo (ma nella estetica minimale e urticante da un ex Sonic Youth (il batterista sequenza dell’orgia si affida ai ritmi percussivi del Steve Shelley) e un’ex My Bloody con nove pezzi (di cui due grande Michele Rabbia). E sulle immagini di una Valentine (la bassista Debbie strumentali) particolarmente tesi Roma notturna ecco l’amato Bach: il coro d’apertura e ben riusciti che ci riconducono Googe). Il risultato sembra quasi Passione secondo Matteo nel mondo malsano e pessimista un’ennesima registrazione della della , da cui proviene anche di Albini. I nostri preferiti: “Gary”, Gioventù Sonica, dove la voce l’aria “Erbame dich”. Il silenzioso viaggio in macchi- “Surveyor” e soprattutto il brano e l’inimitabile chitarra di Moore na verso Ostia con Pino Pelosi è scandito da quel d’apertura che dà anche il titolo propongono otto brani efficaci ma “Canto delle lavandaie del Vomero”, qui con la voce decisamente troppo prevedibili. all’album. Bentornati. di Roberto Murolo, che si ascoltava nel Decameron. Come se il (bel) tempo (che fu) P.B. Medea non fosse mai passato. E la voce di Maria Callas, che in non cantava, P.B. ora volteggia nello straziante finale con il rossiniano, soave “Una voce poco fa”. Le singolari eccezioni soul non sono meno signi- ficative: le peregrinazioni notturne scorrono al ritmo di “I’ll Take You There” delle Staple Singers e di “Polk Salad Annie” di Tony Joe White, che pulsano della vitalità desiderante dell’uomo. In ogni caso è sempre la musica a sciogliere i residui di “ricostruzione” sto- rica in pura, malinconica poesia. 56 novembre 2014

La città ligure e i suoi emigranti hanno contribuito a inventare il tango: la cantante Roberta Alloisio, insieme a due compagni di viaggio d’eccezione - Luis Bacalov e Walter Ríos - ne insegue le radici in un disco Genovesi d’Argentina

Nella foto: Roberta Alloisio e Luis Bacalov WORLD culture 57

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ra i pochissimi demeriti che una persona nata Lucy Moore all’ombra della città della Lanterna - un tempo lontano detta “la Superba”- può trovare nell’o- pera di Jorge Luis Borges, titano della lettera- Vaslav Nijinsky tura e di tutto quanto ruota attorno all’amore UN SALTO NEL BUIO perF i libri, c’è l’affermazione che il presunto “imbarbari- mento” delle radici più fiere ed autoctone del tango sa- rebbe colpa dei genovesi. Roba da far drizzare i peli – re- trospettivamente - ad ogni ligure, pur conscio del detto “mainà, mai ninte”, ovvero, “marinaio, non avrai mai nul- la di quanto ti dovrebbe spettare”. È con un tarlo mentale come questo che un giorno Roberta Alloisio, cantrice libe- ra ed efficace di tante cose che ruotano attorno a una Ge- nova città del mondo, s’è svegliata, e ha fatto il punto con LaLa vita drammatica se stessa su quanto aveva osato scrivere il Gran Signore dei e avavventurosa e la carriera Libri. Il risultato dell’indignazione creativa di Roberta Al- ffolgoranteolg di Vaslav Nijinsky, loisio è un disco di tango che più di tango così non si può. il ppiùi grande ballerino di tutti Xena Tango/ Le strade del tango da Genova a Buenos Aires. i tetempi,m “l’uomo con le ali Del bizzarro titolo diciamo dopo. Intanto raccontiamo che ai ppiedi”. c’è tanto di libro accluso, a cura di Giampiero Vigorito, per spiegare meglio ragioni e controragioni partendo da lonta- no, ed arrivando all’oggi. Perché le storie partono sempre Novità CollanaColla Vite straordinarie, pp. 368, € 25,00 da lontano, e anche da territori liminari al tango. Prendete, ad esempio, una manciata di dischi del pri- missimo jazz argentino, musica sorella del tango e del cho- ro, rami diversi della stessa gran pianta afroamericana: ad esempio nell’Orquesta di Roberto Firpo (cognome genove- edt.it se) trovate al violino David Roccatagliata (cognome geno- vese). Un salto di qualche anno? Nel 1927 potreste trovare una tubista, Rossana Repetto, e nel 1946 un bassista, Ga- spar Bacigalupo. Tutti cognomi genovesi. Immaginate nel Programma Attuativo Regionale Fondo per lo Sviluppo e la Coesione tango, checché ne pensasse l’Omero cieco di Buenos Aires Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica custode delle biblioteche. ex art.10 legge n.125/2013 Regione Umbria Il tango non ha mai avuto bisogno di essere “imbarbari- CORSO PER to” dagli emigranti: è nato barbaro e bastardo, come tutte TEATRO LIRICO SPERIMENTALE PIANISTA MAESTRO COLLABORATORE DI SPOLETO le musiche dell’afroamerica. Come il jazz di New Orleans, ”A. BELLI” è sangue impuro costruito con stille francesi, inglesi, tede- SOSTITUTO DEL TEATRO MUSICALE PAR FSC 2007-2013 - Asse I “Capitale umano e inclusione sociale” - Obiettivo operativo I.2: “Sostenere i percorsi di alta formazione” sche, ebree, italiane, guineane, centrafricane, spagnole, e - Azione I.2.1.b “Sostegno alla formazione d’eccellenza-alta formazione” Intervento n. 3 via citando. Perché nella Boca, il quartiere dei genovesi di Direzione Didattico-Artistica: Michelangelo Zurletti Buenos Aires dove arrivarono a ondate i cercatori di fortu- Scadenza indicativa per la presentazione delle domande: Dicembre 2014 na con quella nostalgia pronta a scattare come una molla Si selezionano: 10 allievi. alla sera, quando finiva un’altra giornata di fatica, si par- REQUISITI lava il genovese e si costruiva il tango, pezzo dopo pezzo. • Essere in possesso di uno dei seguenti Titoli di Studio: Tant’è che il lunfardo, il gergo che identifica tanti snodi Diploma in Pianoforte, rilasciato da Conservatorio o Istituto Musicale Pareggiato, analoghi e assimilati; Diploma Accademico Triennale di I Livello in Pianoforte rilasciato da Conservatorio o Istituto Musicale Pa- esistenziali nel tango, altro non è che un misto di termini reggiato, analoghi e assimilati; della dura lingua dei liguri e di spagnolo. Oggi continuano Diploma Accademico Biennale di II Livello in Pianoforte rilasciato da Conservatorio o Istituto Musicale Pa- a chiamarsi zeneizi gli abitanti della Boca, e zeneizi sono i reggiato, analoghi e assimilati. • Nel caso di cittadini/e extracomunitari/e essere in regola con le norme vigenti in materia di soggiorno in Italia. tifosi del Boca Junior. DURATA DEL CORSO 350 ore di Attività formativa teorico/pratica – 120 ore di stage (1 mese). Roberta Alloisio a Genova ed alla sua storia convulsa Sede di svolgimento: Spoleto (PG). e labirintica aveva già dedicato due dischi, notevoli esem- Periodo di svolgimento: Gennaio 2015 – Aprile 2015. pi di una world music tutt’altro che decorativa: Lengua IL CORSO È GRATUITO serpentina, del 2007, e Janua, del 2011. Quest’ultimo era intitolato con l’antico nome di Genova, così come il mi- Per l’attività teorico/pratica verrà garantito alloggio gratuito e il pasto. È prevista una borsa lavoro nel periodo di stage. sterioso Xena del nuovo titolo altro non è che il tentativo Il superamento dell’esame finale dà diritto al rilascio di un attestato di qualifica professionale legalmente riconosciuto. di trascrivere foneticamente come i genovesi e quelli della La Direzione si riserva il diritto di apportare eventuali modifiche alle date indicate. Boca chiamano la città ligure. Racconta con ironia Roberta INFO: Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” Alloisio: «Stavo cercando da tempo una risposta plausibi- sede legale Piazza G. Bovio, 1 - sede operativa Piazza Garibaldi (Ex Caserma Minervio) le alla provocazione di Borges nell’Evaristo Carriego. Mi 06049 SPOLETO (PG) - Tel. 0743.220440 / 0743.221645 - Fax 0743.222930 piaceva l’idea che, non paghi di aver rovinato il tango, i E-mail: [email protected] www.tls-belli.it miei concittadini tornassero sul luogo del de- >> 58 novembre 2014

litto con una serie di prove. In un disco sul primissimo jazz argentino, mostratomi da un amico, ho visto le or- chestre piene di nomi genovesi. Ho quindi cercato libri in tema, incaricando un’amica, Lee Colbert cantante di Moni Ovadia, in partenza per Buenos Aires, di trovare qualcosa sull’argomento. Ha trovato un libro che parlava in gene- rale dei musicisti italiani nel tango, ma nulla sui genovesi in particolare. Ho quindi capito che c’era ancora spazio per dire qualcosa. Da lì è partito il mio solito delirio, come un’indagine che si riempie di indizi: tormento amici, pa- renti e sconosciuti, tutti quelli che - per mestiere o destino - mi pare possano saperne qualcosa. Raccolgo regolarmen- te molto più materiale di quello che uso, materiale che poi rimane lì - nella mia testa? - e a volte figlia nuovamente, diventando spunto per nuovi progetti». «Questa cosa del chiedere – continua la Alloisio - è una mia caratteristica, mi mette in relazione con un sac- co di persone e inevitabilmente muove molte energie. È una strategia faticosa, ma in tutta questa confusione io ho sempre chiara una visione “testarda” che mi fa arri- vare dove voglio andare, seguendo l’onda che si crea. Pa- olo Dossena (di CNI) ha appoggiato da subito il progetto strappando un sì a Luis Bacalov. Nel frattempo io avevo coinvolto diversi autori della scuola genovese sensibili a questo tema. Nottetempo è arrivato poi Pablo Banchero, che mi scriveva da Buenos Aires: allertato da un’amica, mi ha mandato una canzone sulla storia del suo bisnonno partito da Pareto, in Valbrevenna. Quando Pablo è arriva- to in Italia, durante un viaggio in macchina verso Pareto abbiamo ascoltato i provini dei nuovi e vecchi tanghi e lui mi ha detto: Walter Ríos. E così è stato: mesi di Skype, mail e Facebook notte o giorno per organizzare il lavoro, e sono partita. A Buenos Aires ho registrato otto pezzi con Walter Ríos e il suo quintetto. A Roma ne ho registrati tre con Luis Bacalov e orchestra, e a Genova uno con il grande Armando Corsi». Xena Tango, oltre l’assoluta specificità del tema, può essere visto come la chiusura di una ideale “trilo- gia” su Genova iniziata con Lengua Serpentina, pro- seguita con Janua, e ora proiettata oltreoceano? «Sì, in qualche modo Xena Tango era già in embrione. Anche perché lavorando sulla tradizione e sugli echi della genovesità nel mondo il tango era tappa d’obbligo. Con Lengua Serpentina avevo indagato un linguaggio arcaico, dal dialetto aspro dell’Anonimo Genovese ai canti delle Crociate, il tutto immerso in un mondo sonoro legato al Mediterraneo. In Janua si era manifestata una Genova più “popolare” con i canti della tradizione e quelli delle cam- pagne, fino alla lirica di Caproni. Era quindi il momento di affrontare una scommessa più contemporanea, di un genere che certamente abbiamo contribuito a creare. Del resto per me è quasi un’ossessione. E più raccolgo materia- le, più immagino nuovi capitoli. Mi accorgo che, di questo passo, vado costruendo una specie di ragnatela. Continuo a “sentire” che c’è stato un tempo in cui Genova è stata Superba… e a me questa idea continua ad affascinare, so- prattutto in relazione a certe lamentele su una presunta immobilità e povertà culturale». Qual è la scoperta più particolare nel percorso che ti ha portato alla realizzazione del lavoro? «C’è una sete di appartenenza nelle persone, c’è una grande voglia di indagare le proprie radici, di comprendere e guarire la propria storia. Questa emozione attraversa il WORLD culture 59

mondo e le anime e lo rende più piccolo, più praticabile, Roberta Alloisio più facile da attraversare. Un progetto così anni fa mi sa- Luis Bacalov rebbe parso irrealizzabile». Walter Ríos Un racconto sulla collaborazione con Vittorio De Xena Tango/ Le Scalzi, anima dei New Trolls? strade del tango da «Sono felice di aver riunito Bacalov e De Scalzi, come ai Genova a Buenos tempi del Concerto grosso! Vittorio aveva scritto “Barbon” Aires qualche tempo fa, e l’aveva usata per aprire uno spettacolo CNI MUSIC teatrale con la regia di mio fratello Giampiero. Ero rimasta colpita, e ho chiesto di poterla cantare. È stata la prima canzone che Bacalov ha scelto di arrangiare. Evidentemen- te certi incontri artistici funzionano a lungo…» C’è anche nel cd un inedito affondo “Genova - Cor- sica – Argentina”, nella canzone “Angelo custode”. «È quello che dicevo prima, a forza di seguire fili con Genova si va dappertutto. Stephane Casalta ha una voce bellissima e io mi innamoro di voci e di parole. Quando ho conosciuto il suo lavoro è stato facile trovarsi, stiamo già lavorando ad un progetto comune. Del resto si racconta che nei primi anni del Novecento in Corsica i pastori re- citassero ancora a memoria frammenti della Divina Com- media… siamo parenti!» Il disco è accreditato a te, Bacalov e Ríos. In pra- tica un 33% di maternità e paternità di ognuno, più quell’1% che manca al conto… «I progetti artistici lievitano in direzioni imprevedi- bili, almeno in produzioni come queste. E ognuno porta un pezzo fondamentale. Sono assolutamente d’accordo su questa appartenenza equamente divisa. Ai miei occhi i miei nonni in continuazione, sarebbe stato normale. I Bacalov in questo disco ci ha regalato un tango quasi “su- vecchi nei bar mi parlavano in italiano e mi regalavano blimato”, risultato di tutta una vita e una carriera. Dalle caramelle. Ho avuto anche l’onore di partecipare a una no- sue origini argentine ai suoi lunghi anni di arrangiatore che de peña, una roba da cospiratori anarchici: chiusi in e grande autore per il cinema. È un onore ospitare quello un vecchio bar a fare arte, in maniera molto democratica, che lui ha elaborato in tutto questo tempo, prezioso ave- tutti si possono esprimere e nessuno deride, si va avanti re traccia di quello che lui ora pensa possa essere tango… così bevendo, cantando, recitando, ballando fino a notte anche perché, all’inizio, quando aveva sentito i miei pro- fonda… Poi certo vedi cartoni e materassi con la gente che vini mi aveva detto “esto no es tango!”. Walter Ríos invece dorme per strada e alla Boca, a parte le vie da cartolina ora ha portato Buenos Aires tutta intera, com’è ora. Laddove ci sono gli indios, i nuovi migranti, i nuovi “genovesi”... è Bacalov ha portato cinema, Ríos ha portato qualche affon- un discorso lungo». do sorprendente nel mondo del musical. Insomma, grazie Torniamo sulla scelta di includere “Italiani d’Ar- a questi due grandi maestri argentini abbiamo un disco gentina”… dove il tango ha nuova vita, e ancora una volta la colpa è «L’avevo messa nel dossier presentato a CNI sul perché di una genovese! L’uno per cento è tutta la mia vita. Per volessi fare questo disco, l’avevo indicata perché è diventa- me ovviamente sono stati mesi, anni molto intensi, ci ho ta l’inno dei liguri nel mondo dopo “Ma se ghe penso”. La messo davvero tutta mia la vita, loro credo e spero proprio trovavo però molto difficile da cantare, dopo la versione di di no…» Fossati intendo. Dossena ha insistito, e ha avuto ragione. Un racconto sulle sedute d’incisione argentine, e Era necessario però proporla già nei provini in una direzio- sull’aria respirata a Buenos Aires? ne più vicina al “tango”, la mia paura era che altrimenti «Io sono rimasta colpita dall’accoglienza, loro dal fatto Walter Ríos avrebbe faticato a capirla. Prima ho tentato che cantassi senza problemi sui loro tempi in levare, sui una cosa un po’ teatrale, una specie di “Don’t cry for me loro accenti: non è facile, è una visione musicale molto Argentina”, ma non era quella la strada. Da lì mi sono differente. Onorata, divertita, incuriosita da come Walter avvicinata al genere milonga, ed è stato più facile com- Ríos e i musicisti commentavano le varie scritture della prendere che sì, ce la potevamo fare! Walter Ríos è stato nostra “scuola genovese”. Felice di aver restituito un tango grande, l’ha trattata con molta attenzione, maneggiata con che Mario Cappello aveva preso in prestito da Gardel (in- molto amore, il suo solo finale - dedicato a sua madre che fatti “Canson da Cheullia” è nel ritornello identica a “Che era piemontese - strappa il cuore, e riassume per me tut- papusa oí”!). Ma soprattutto commossa dall’aver portato to il progetto. Tutto quello che abbiamo ascoltato, tutto il con me “Italiani d’Argentina” di Fossati. L’ho tradotta e tango, le risate, le passioni, gli amori, le vite di tutti i nostri spiegata a tutti loro, anche perché sostanzialmente credo italiani... Grazie al suo bandoneón sento la notte, il silen- siano quasi tutti “italiani d’Argentina”… credo che Pablo zio, e mi pare di vedere la scia bianca del mare, ahi quanto Banchero abbia scritto anche una risposta musicale a Fos- mar…». sati. Buenos Aires in certi quartieri è ancora Italia, Italia dei primi del Novecento. Mi pareva di poter incontrare 60 novembre 2014

Luis Bacalov si racconta (da Piazzolla a Fellini, e a Pasolini)

Maestro Bacalov, come nasce il Suo «Stravinskij era un musicista eclettico e Bardotti, mi raccomandò un gruppo perfetto interesse per la musica popolare e in credo di esserlo anche io. Per questo ho un per fare questa cosa: i New Trolls. Abbiamo che modo si è riversata nel suo lavoro? atteggiamento verso la musica etnica e la lavorato male e con poco tempo, il risultato «Io sono nato a Buenos Aires, dove la presenza musica urbana assolutamente non di disprezzo, non è un granché e se si ascoltano le musiche della tradizione del tango è molto forte, anzi la considero a tutti gli effetti arte popolare attentamente ci si rende conto che si poteva d’altra parte ci sono dei compositori in tutta urbana, arte contadina. Schoenberg, pur far meglio. Dopo tre settimane dall’uscita del l’America Latina che si sono ispirati al folclore, non avendo niente a che vedere con queste film, mi chiamano i New Trolls per dirmi che a e la musica popolare è molto presente nella espressioni musicali, affermava: “la musica loro piacerebbe farne un disco. A me sembrava vita musicale di questi Paesi, dal Messico etnica è perfetta”. Perfetta! Capiva bene che lì tempo perso, pensando al lato commerciale. all’Argentina. Una delle caratteristiche dei c’erano dei valori importanti. L’unico posto dove Al mio rifiuto seguì la telefonata del direttore musicisti latinoamericani è di essere molto ciò non accade è il teatro lirico. Lì la tradizione artistico della Fonit Cetra, il dottor Zanoletti, curiosi, non tanto verso la musica della loro europea continua ad essere massimalista, e che mi chiese come mai non volessi fare questa terra o della loro città, quanto piuttosto della fondamentalmente si continua a pensare che cosa. Alla fine sono stato a Milano e in dieci musica popolare in generale. Non hanno l’unica musica giusta e vera sia quella di Verdi, giorni abbiamo realizzato questo lavoro. Il barriere così nette come può essere ad Puccini, Donizetti, Rossini, Wagner, Musorgskij, disco che uscì, contrariamente a quanto avevo esempio il concetto di “musica popolare” o di Bizet... Questo è il mondo chiuso, con cui io non previsto, andò bene anche fuori dall’Italia». “musica colta” fra i tedeschi o gli austriaci, un ho avuto niente a che fare». A questo punto vorrei che ci raccontasse po’ perché la musica popolare di queste due Piazzolla ha cambiato radicalmente qualcosa a proposito della Sua nazioni è molto povera - una noia terrificante! la visione del tango. In che modo si è collaborazione con Pasolini per Il Vangelo - e dunque è normale che per superare questa rapportato con questa musica di cui è anche secondo Matteo, ricordando anche La città povertà i musicisti tedeschi, così come gli interprete, e quale è stata la Sua indagine delle donne di Federico Fellini, con cui austriaci, si ingegnassero a scrivere musiche su questo tipo di espressione musicale? aveva iniziato a collaborare in seguito alla molto complesse, molto forti dal punto di vista «Quello che ho fatto con il tango è esattamente scomparsa di Rota. intellettuale. Diciamo che si tratta di musiche ciò che ha fatto Piazzolla, anche se con uno «Per quanto riguarda la Passione, direi che il meno complesse e di musiche più complesse, stile e degli approcci diversi, come possono mio apporto musicale è stato estremamente più “colte” si dice. A me questa parola rompe, essere diversi Ravel e Stravinskij, o Mahler circoscritto a pochi episodi, perché le musiche perché vuol dire che l’altra è incolta, e questo da Strauss. Avendo vissuto la maggior parte del Vangelo sono state scelte da Pasolini con è un nonsenso. Certamente una sinfonia di della mia vita fuori dall’Argentina, ho avuto quelle che io chiamo i suoi due angeli tutelari, Mahler è più complessa di un tango del 1910, una visione diversa da quella che si viveva e si Elsa Morante e Laura Betti. Il mio apporto è questo è indubbio». vive lì. In Argentina il tango, fra i compositori estremamente piccolo rispetto alle musiche del Una musica, il tango, che germoglia nei cosiddetti “colti”, non direi che è mal visto, però film, e penso che tutto sommato Pasolini abbia locali più malfamati e che con Piazzolla è ignorato, in quanto si tratta di una musica che fatto benissimo a fare quell’operazione perché arriva fino alle sale da concerto… viene dai bassifondi, tra gente con il coltello, la storia permetteva un grande eclettismo. «Sì, ma anche prima di Piazzolla, e penso a puttane e immigranti con valigie di cartone. La sua è stata una scelta un po’ sulla scia di musicisti come Juan José Castro, autore di Quando mi chiedono qual è il mio rapporto con Kubrick. Per quanto riguarda Fellini, è stata pezzi molto belli come la raccolta di cinque il tango, rispondo quindi che, a differenza di altri un’esperienza molto interessante perché per tanghi, una suite che in Argentina è stata musicisti, ho riempito dei buchi storici dal punto mesi ho visto lavorare da vicino un uomo di studiata anche da pianisti cosiddetti “classici”. di vista del rapporto stilistico, perché ho scritto grande talento, osservando con quale intensità, Anche Stravinskij ha composto dei tanghi, si pezzi tonali, modali, politonali e atonali. L’unico passione e determinazione vivesse il suo veda il celebre esempio dell’Histoire du soldat». che lo ha fatto, effettivamente e in un modo lavoro. E dopo ho dovuto accettare che ero La visione di una musica aperta al continuativo, è stato Piazzolla; ci sono anche stato chiamato per scrivere delle musiche molteplice, come quella del compositore alcune cose sporadiche come questi tanghi di alla maniera di Rota, il quale ha composto per russo, richiama l’abilità e la versatilità José Castro, ma in verità non mi vengono in Fellini la musica che Fellini voleva. Quando Rota necessaria nel Suo lavoro di compositore mente molti altri esempi». scriveva altre musiche, non c’entravano niente per il cinema, che richiede l’assimilazione e Come si era avvicinato, invece, al con quello che scriveva per Fellini, perché il l’apprendimento di vari stili musicali per poi progressive rock, ad esempio per Concerto regista gli dava degli input molto precisi su metterli in pratica al momento opportuno... Grosso con i New Trolls? quello che voleva. Non si trattava dunque «Nel 1971 il regista Maurizio Lucidi, con il quale dello stile di Rota, ma dello stile di Fellini o, avevo già lavorato, mi aveva chiesto di scrivere più giustamente, del risultato del connubio la musica per il film La vittima designata, la Fellini-Rota. E dunque mi ci è voluto un po’ storia di un nobile veneziano, un aristocratico per capire questo, perché io volevo scrivere hippy con un palazzo sul Canal Grande. Ho un po’ più liberamente. Volevo abbandonare la avuto questa idea di mischiare – “fusionare” – il partita, anche se mi dispiaceva perché lavorare barocco veneziano di Vivaldi con il mondo del con Fellini era un grande onore. Poi ho iniziato rock non perché avessi pensato a qualcosa che a “roteggiare”… certo, non è che ho copiato era già stato fatto da qualcun altro in Inghilterra Rota, diciamo che mi sono ispirato a lui e a o negli Stati Uniti. Tutto nasceva dall’aver visto questo punto tutto è andato liscio, e Fellini era il film. Non avevo mai lavorato con un gruppo contento. Non me l’ha mai detto brutalmente, rock, anche se tra gli anni Sessanta e Settanta però mi ha portato poco a poco a capire che o avevo fatto degli arrangiamenti e scritto canzoni “roteggiavo”, o la porta era aperta e ne trovava per due case discografiche, la Rca e la Fonit un altro che “roteggiava” al posto mio…». Cetra. Un amico che lavorava alla Rca, Sergio Paolo Tarsi

nella foto: Luis Bacalov La formazione attuale di Re Niliu (foto Alberto Bianchi) WORLD culture 61 © iStock, scanrail

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Acconsenti che i tuoi dati siano comunicati a partner commerciali di EDT srl e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO 62 novembre 2014 inghilterra Il terzo revival

CIRO DE ROSA

n terzo revival folk albionico incrocia il sic Magazine”, raccontava: «Volevamo una band che fos- nuovo millennio, in un contesto britannico se un po’ Benjamin Britten, un po’ Kool and the Gang, di devolution politico-amministrativa, che un po’ world e un po’ Brass Monkey». Sono passati dieci si traduce nel rinnovato senso della nozione anni dalla loro nascita, e la big band di undici elementi di Englishness, centrale nella promozione è salita ai vertici del nu-folk inglese mandando in “rot- dell’“Uheritage” e dell’interesse verso i patrimoni culturali ta di commistione” ottoni e legni, organetti e concertine, immateriali. È un senso di identità musicale, sgombrata plettri, archi e percussioni, continuando ad accentuare il dei tratti sciovinistici del passato e da quella percezione tasso di innovazione, facendo reagire ballate tradizionali d’inferiorità rispetto ai repertori scoto-irlandesi, che s’in- folk, pop e rock, psichedelia, funky, lounge-jazz e stilemi scrive nel flusso delle musiche del mondo. Il folk è diven- classici. Revival, nuovo album dell’orchestra (pubblicato tato perfino cool, non più in opposizione anche in lp e in edizione de luxe a tiratura limitata con un con l’industria del pop, tra nuove genera- secondo cd contenente tre brani in studio e alcune regi- zioni di strumentisti e cantanti e trouba- strazioni dal vivo), li vede scritturati nientemeno che dalla In Inghilterra un nuovo dour, consacrazioni di artisti e storici cam- Island, etichetta progressive, che negli anni Settanta aveva folk revival rinnova pioni, ancora “alive and kicking”, questi sotto contratto Nick Drake, Fairport Convention e John un’idea di Englishness, ultimi punti di riferimento, diventati essi Martyn, tanto per intenderci. Affidato alle cure del pro- senza sciovinismo né stessi la tradizione. Era il 2006, i Bellowhe- duttore Rupert Christie (U2, Coldplay), l’ensemble non complessi di inferiorità ad avevano appena esordito con Burlesque, cambia la sua formula, anzi la rende più appetibile, ripren- verso le altre tradizioni quando Jon Boden, organettista e vocalist, dendo canti tradizionali inglesi: pensiamo all’accoppiata delle isole britanniche in un’intervista raccolta per “World Mu- di shanties che apre l’album (“Let Her Run” e “Roll Alaba- ma”), riformulandoli totalmente con felici scorribande di fiati, organetti e violini, arrangiamenti potenti, energetici, provocatori, sempre sorprendenti. Si procede a vele spie- gate tra “drinking song”, “broadside”, rime infantili, un vibrante set di hornpipe, tragiche ballate, e la rilettura del classico di Richard e Linda Thompson “I Want To See The Bright Lights”. A proposito del guitar hero e songwriter, che ha aperto nuove strade al folk elettrificato con Fairport Convention ed Albion Country Band, incidendo album che sono rima- sti scolpiti della storia della seconda fase del folk revival britannico: Thompson è di nuovo in scena, ma questa vol- ta in chiave unplugged, con Acoustic Classics, florilegio di quattordici capolavori che attraversano la sua straordina- ria carriera. «Volevo davvero qualcosa che riflettesse i miei show acustici», dichiara Richard alla stampa britannica. A presentarsi in acustico ci aveva già provato trent’anni fa con il live Small Town Romance, ma questa è tutta un’al- tra storia, non soltanto per i progressi della tecnologia di registrazione in studio, ma soprattutto perché Thompson riesce in solo a riproporre con la sei corde il senso musicale più profondo del suo repertorio. In tema di essenzialità, imperdibile la coppia Martin ed Eliza Carthy – inutile presentare queste autorità del folk isolano – il “patriarca” padre e la figlia, già da tempo cor- teggiata star, con il pedigree che si ritrova e l’estrosità stru- mentale e compositiva. Canto, chitarra e violino: passione e maestria strumentale e vocale sono la cifra di The Moral of the Elephant, il primo disco in duo. Inevitabilmente il pensiero corre ai lavori imperdibili che hanno visto Carthy padre affiancato dall’archetto mirabile di Dave Swarbrick. Come sempre si attraversa la tradizione delle ballate popo- lari, tra cui ritroviamo “The Queen of Hearts”, incisa da WORLD culture_dischi_libri 63

Puglia Bellowhead Revival ISLAND Riccardo Cucciolla e Matteo Salvatore Richard Thompson A Sud. Il racconto Acoustic Classics del lungo silenzio BEESWING RECORDS A cura di Giovanni Rinaldi SQUI[LIBRI] (LIBRO + CD) Martin & Eliza Carthy Il 14 gennaio 1978, alla biblioteca The Moral of the Elephant De Gemmis di Bari, Matteo TOPIC Salvatore si esibisce di fronte ad un pubblico raccolto e eterogeneo. Il cantore popolare è accompagnato dall’attore Riccardo Cucciolla, che a quel recital fornisce un filo conduttore, con letture da Rocco Scotellaro, Ernesto De Martino, Tommaso Fiore, Bernardo Miccioli… Salvatore è a suo agio: la biblioteca – spiega Giovanni del revival “storico” (nel 1978, Rinaldi, che a quella serata era ormai agli sgoccioli), nei modi presente con un registratore – era di organizzare la performance, uno dei suoi sogni: «Vorrei che di “pensare” la stessa musica qualcuno scrivesse un libro sulla popolare come parte di mia vita per conservare il mio una cultura “altra”, oltre la Martin nel disco d’esordio, quasi cinque decadi fa. Tocca- ricordo nelle Biblioteche di tutta dimensione dell’intrattenimento l’Italia e anche all’estero» aveva no le corde dell’emozione soprattutto l’incastro chitarra- e della riscoperta delle proprie detto in un’intervista. All’epoca violino e il limpido incrocio di voci in “Blackwell Merry radici. In un momento di Salvatore ha cinquantadue anni, Night” e nella conclusiva “Died for Love”. Non meno si- “revival del revival” (redivivo una lunga carriera fra l’industria come non mai in una regione gnificative le canzoni contemporanee inserite nel cd, quali discografica e la riscoperta “da come la Puglia), una lezione “Monkey Hair” di Michael Marra e “Happiness”, toccante sinistra” da parte del movimento di consapevolezza politica che interpretazione della violinista, composta da Molly, madre revivalistico, ed è da poco molti nuovi esperti di tradizione uscito da una fase buia della di Nick Drake. dovrebbero ripassare. sua esistenza – l’incarcerazione Jacopo Tomatis per l’omicidio presunto della sua compagna Adriana Doriani, per cui sarà poi assolto grazie anche al supporto di amici e Il violino ritrovato colleghi. Intrattiene il pubblico, raccontando e cantando, spiegando i pezzi del suo Una storia affascinante: sei anni repertorio. fa il violinista dei Bellowhead Sam Questo A Sud, che raccoglie – Sweeney compra un violino in un negozio di compresi salti del nastro e fruscii strumenti di Oxford. Dentro, un’etichetta con – le registrazioni di quella sera, un nome - Richard S. Howard - e la data 1915. le trascrizioni dei testi e un breve Sweeney si incuriosisce e scopre la storia dello saggio introduttivo di Giovanni strumento, cominciato ma mai finito da Howard, Rinaldi, è un lavoro di grande liutaio e musicista di Leeds morto soldato nelle valore emotivo e documentario. Fiandre durante la prima guerra mondiale. I Emotivo, perché restituisce pezzi del violino, rimasti chiusi in una busta per la voce e lo stile di un grande oltre novant’anni, erano poi stati comprati ad un interprete della cultura popolare mercatino e assemblati dal liutaio di Oxford da pugliese (e del sud tutto) in un cui Sweeney l’aveva comprato. Intorno a questa contesto dal vivo, diverso dalle storia, il violinista ha costruito uno spettacolo, incisioni “ufficiali”. La scaletta con lo storyteller Hugh Lupton, l’oboe di Paul spazia fra brani noti e meno noti, Sartin e la concertina di Robert Harbron. Lo popolari e non, in un filo unico spettacolo - Made in the Great War - ha girato e ispirato dal momento e dal il Regno Unito lo scorso particolare contesto. settembre – grazie Documentario perché, al netto al supporto dell’Arts dell’importanza e del peso Council e sull’onda delle della figura di Salvatore, la commemorazioni della scelta di includere l’intero Grande Guerra – ed è spettacolo, letture comprese, stato raccolto su cd, con dà modo di valutare la distanza lo stesso titolo. che ci separa dalla stagione J.T. 64 novembre 2014 parola di Nicola Campogrande

Se volete comporre il giornale della musica www.giornaledellamusica.it «UNA CONVERSAZIONE AL TERMINE DELLA PRIMA ESECUZIONE [email protected] DI UN MIO PEZZO NEGLI STATI UNITI MI HA SPINTO A PRECISARE QUATTRO CONCETTI AD USO DEI COLLEGHI PIÙ GIOVANI» “il giornale della musica” è su Facebook e Twitter. Il numero in edicola è anche disponibile in versione digitale per tablet ra appena finito un incontro nel quale nelle edicole Apple e Ultima Kiosk avevo presentato il mio Urban Gardens al pubblico, in Minnesota. Avevo parlato del- la mia idea di musica, di come affronto il mio lavoro, di come fosse stato fecondo direttore responsabile: ilE rapporto con la Saint Paul Chamber Orchestra, con Enzo Peruccio Roberto Abbado e con Emanuele Arciuli che avremmo condirettore: ascoltato di lì a poco. Un signore mi si è avvicinato e mi Daniele Martino ha chiesto: «Lei insegna, vero?». Io, un po’ imbarazzato, (tel. 0115591803) ho dovuto negare. «Beh, dovrebbe farlo!». Non credo che lo farò: insegnare composizione è caporedattrice: Susanna Franchi un cosa seria, e non la si improvvisa. Ma forse potrei (tel. 0115591804) provare a precisare quattro concetti, ad uso dei colleghi più giovani, se non altro perché sapere queste cose, a redazione jazz, pop, world: vent’anni, a me avrebbe fatto bene. Jacopo Tomatis (tel. 0115591842; [email protected]) Uno: l’esistenza dei compositori è una risorsa, non una seccatura. Se abbiamo la fantasia di inventarci mu- collaboratori della redazione web: sica che renda felici noi stessi, gli interpreti ed il pub- Gabriella Zecchinato (cartellone) blico, abbiamo lavorato bene. Se le nostre creazioni non Stefano Cena (audizioni, concorsi, corsi) interessano a nessuno, le suonano perché obbligati e le editor: Nicola ascoltano per cortesia, dobbiamo porci qualche doman- Campogrande, Enrico Bettinello (jazz) oltre ai molti lavori da. La storia del genio incompreso va lasciata alla storio- Alberto Campo (pop) destinati al teatro grafia romantica. Punto. Marcello Lorrai (world) musicale, compone Due: il mestiere di compositore è più duro di quanto grafica e prepress: Enzo Ciliberti prevalentemente sembri. Impone di gestire la solitudine, di avere una fer- progetto grafico: elyron musica cameristica e rea autodisciplina e di sapere che, quando qualcosa non web e IT: Marco Verlengia sinfonica. Collabora va, nessuno toglie le castagne dal fuoco al posto nostro. con il “Corriere Va scelto soltanto se non se ne può fare a meno. pubblicità: Antonietta Sortino della Sera”. È tra (tel. 0115591828; [email protected]) i conduttori di Tre: i committenti sono fondamentali. Non solo Radio3Suite. Per la tv perché ci danno da vivere, ma perché è insieme a loro diffusione, abbonamenti e vendite: conduce Contrappunti che nasce una partitura. Renderli partecipi del proces- Elisabetta Maffeo sul canale Classica so creativo, aprire il proprio cuore, essere generosi nel (tel. 0115591831; [email protected]) HD (Sky). È condividere ansie ed entusiasmi aiuta moltissimo. Com- direttore artistico produzione: Alberto Capano mittenti intelligenti e sensibili sono uno stimolo insu- dell’Orchestra amministrazione: Silvia Venezia Filarmonica di Torino perabile. Va detto che è difficile trovarne. Quattro: gli interpreti non sono esecutori delle no- stampa: GrafArt, Venaria (TO) stre volontà. Sono musicisti che fanno vivere le nostre partiture. Se abbiamo scritto pensando anche a loro, se distribuzione in edicola: Sodip s.p.a. - Società di Diffusione ne accorgeranno e si divertiranno. Se si troveranno da- Periodici “Angelo Patuzzi”, vanti linee musicali aride e disegni ritmici insensati, fa- Cinisello Balsamo (MI)‚ tel. 02660301 ranno bene ad odiarci. Vanno pensati come alleati, non come nemici. registrazione del Tribunale di Torino n. 3591 del 2/12/85

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Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna Maestro del Coro ANDREA FAIDUTTI

United Nations City of Music (GXFDWLRQDO6FLHQWL¿FDQG Member of the UNESCO Cultural Organization Creative Cities Network since 2006 Tecnici del Teatro Comunale di Bologna

www.comunalebologna.it Infoline: 051 529958 14/15 La musica fa bene Accademia Nazionale di mensile CLASSICA novembre 2014 € 5,00 Santa Cecilia di informazione JAZZ e cultura POP anno XXX

novembre 2014 musicale WORLD numero 319

il giornale della musica BATTIATO

Orchestra del Teatro Mariinskij • DE ROSA di San Pietroburgo Festival direttore Valery Gergiev

mercoledì 10 dicembre, ore 20.30 PAPPANO Prokof’ev Sinfonie n. 1, 4, 5

Gergiev giovedì 11 dicembre, ore 20.30 • SAVALL violino Leonidas Kavakos Sinfonie n. 2, 7 Concerto per violino n. 2 I mondi venerdì 12 dicembre, ore 19.30 Sinfonie n.3, 6 di Pappano Il direttore d’orchestra inglese racconta il suo rapporto Orchestra e Coro dell’Accademia con il repertorio operistico Nazionale di Santa Cecilia e quello sinfonico, tra Royal direttore Valery Gergiev Opera House di Londra e violino Leonidas Kavakos Accademia di Santa Cecilia a Roma sabato 13 dicembre, ore 18.00

VENTICARATTERUZZI domenica 14 dicembre, ore 18.00 lunedì 15 dicembre, ore 20.30

Ouverture Russa Poste Italiane s.p.a. - sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 1, comma Torino n.46) art. - n. 10/2014 L’INCHIESTA Concerto per violino n. 1 Ivan il terribile La crisi dell’Opera, . COM le crisi dell’opera Franco Battiato FILARMONICA DELLA SCALA CIVICA SCUOLA “CLAUDIO ABBADO” HENRY COW SUNN O))) E SCOTT WALKER IL TANGO E GENOVA Auditorium Parco della Musica Roma infoline 068082058 www.santacecilia.it/abbonamenti