CORTE DI ASSISE DI PALERMO Sezione Seconda S E N T E N
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CORTE DI ASSISE DI PALERMO sezione seconda Proc. nr. 25/99 R.G. Corte di Assise nr. 07/02 Reg. ins. sent. N. 2867/96 R.mod. 21 D.D.A. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO L’anno duemiladue, il giorno 22 del mese di marzo, la Corte di Assise di Palermo, sezione seconda, composta dai Signori: 1) Dott. Giuseppe Nobile Presidente 2) Dott. Roberto Murgia Giudice 3) Sig. Vito Cardinale Giudice popolare 4) Sig. Carlo Verna Giudice popolare 5) Sig. Silvana Vinciguerra Giudice popolare 6) Sig. Flavia Bonanno Giudice popolare 7) Sig. Maria Rosa Ferrara Giudice popolare 8) Sig. Rosaria Di Paola Giudice popolare Con l’intervento del Pubblico Ministero rappresentato dal Dott. Domenico Gozzo e con l’assistenza del Cancelliere Francesco Paolo Cuneo, ha pronunciato la seguente S E N T E N Z A 1 nel procedimento penale C O N T R O 1) MADONIA Antonino di Francesco e di Gelardi Emanuela, nato a Palermo 14.09.1952 ed ivi residente in via Cimbali n. 44. rappresentato e difeso di fiducia dall’avv. Giovanni Restivo del foro di Palermo. detenuto per altro – presente 2) ANZELMO Francesco Paolo, nato Palermo 26.05.1957 domiciliato a Roma presso il Servizio Centrale di Protezione rappresentato e difeso di fiducia dagli avv.ti Carlo Fabbri e Monica Genovese del foro di Palermo Arr. dom. per altro – Rinunciante 3) GANCI Calogero, nato Palermo 22.03.1960 domiciliato a Roma presso il Servizio Centrale di Protezione rappresentato e difeso di fiducia dall’avv. Lucia Falzone del foro di Caltanissetta Arr. dom. per altro – Rinunciante 4) GALATOLO Vincenzo fu Angelo e fu Caponetto Giovanna, nato Palermo 20.09.1944 ed ivi residente via Vicolo Pipitone n. 7 rappresentato e difeso di ufficio dall’avv. Giovanni Restivo del foro di Palermo. detenuto per altro – presente I M P U T A T I A) del delitto di cui agli artt. 110, 112 e 422 c.p.; perché, in concorso con tra loro e con Ganci Rafffaele, Rotolo Antonino, Salerno Pietro, Lucchese Giuseppe, Riina Salvatore, Greco Michele, Greco Salvatore, Riccobono 2 Rosario, Marchese Francesco, Vernengo Pietro , Greco Giuseppe di Nicolò, Prestifilippo Mario Giovanni, Provenzano Bernardo, Brusca Bernardo, Scaglione Salvatore, Calò Giuseppe, Geraci Antonino, Scaduto Giovanni, Santapaola Benedetto, Motisi Ignazio, Di Carlo Andrea, separatamente giudicati e con Carollo Gaetano, Greco Giuseppe, Marchese Filippo, Gambino G. Giuseppe – questi ultimi deceduti – al fine di uccidere il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, all’epoca prefetto di Palermo, compiva atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità, attraverso l’impiego di armi da guerra del tipo AK 47 (c.d. kalashnikov) nella pubblica via Isidoro Carini, derivando dal fatto la morte del gen. Carlo Alberto DALLA CHIESA, della di lui consorte, sig.ra Emanuela SETTI CARRARO e dell’agente della Polizia di Stato addetto alla tutela Domenico RUSSO; B) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 575, 577 n. 3 c.p.; per avere, in concorso con i soggetti sopra indicati, cagionato la morte del gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, della di lui consorte, sig.ra Emanuela Setti Carraro e dell’agente della Polizia di Stato addetto alla tutela Domenico Russo; avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p., attingendo con colpi d’arma da fuoco al capo ed al corpo le tre vittime. In particolare: il GALATOLO Vincenzo, per avere, svolto un ruolo organizzativo in relazione alle modalità operative del delitto e per avere poi svolto funzioni di copertura sul luogo del delitto ed in relazione a coloro i quali hanno materialmente fatto fuoco sulle vittime; il MADONIA Antonino, per avere svolto un ruolo organizzativo in relazione alle modalità operative del delitto e per avere materialmente esploso i colpi mortali da bordo della vettura condotta da Ganci Calogero, all’indirizzo del gen. DALLA CHIESA e di sua moglie, questi ultimi a bordo di un’autovettura Autobianchi A 112; il GANCI Calogero per avere condotto la vettura nella quale si trovava il Madonna Antonino, dalla quale furono esplosi 3 colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’autovettura sulla si trovavano il gen. DALLA CHIESA e la consorte; l’ANZELMO F. Paolo per avere partecipato all’azione criminale a bordo di altra vettura con anche Nino Marchese e Gambino Giuseppe Giacomo a bordo, svolgendo, armati, funzioni di copertura; In Palermo, il 3 settembre 1982; Con la recidiva specifica per Galatolo Vincenzo e Madonia Antonino PARTI CIVILI COSTITUITE 1) Antonietta Maria CARRARO ved. SETTI nata a Padova il 13.1.1920 e res. in Milano via Lusardi n. 8 e con domicilio in Milano via Quadronno n. 16; 2) Giovanni Maria SETTI CARRARO nato a Borgosesia (VC) il 25.2.1948 res. a Milano via Lusardi n. 8; 3) Paolo Giuseppe SETTI CARRARO nato a Borgosesia (VC) l’8.10.1949 e res. a Milano in Viale Filippetti n. 1 Tutti rappresentati ed difesi dall’avv. Elisa Ferrante del foro di Palermo. 4) Fernando DALLA CHIESA nato a Firenze il 3.11.1949 e residente a Milano via Cesare Balbo n. 27 ed elettivamente domiciliato in Palermo via Pacini n. 67 presso lo studio dell’avv. Alfredo Galasso che lo rappresenta e difende e dall’avv. Fabiana Li Puma, quale sostituto processuale dell’anzidetto avvocato; 5) Maria Simona DALLA CHIESA nata a Firenze il 23.10.1952 residente a Catanzaro via Schipani n. 48 rappresentata e difesa dall’avv. Alfredo Galasso del foro di Palermo e dall’avv. Fabiana Li Puma, quale sostituto processuale dell’anzidetto avvocato; 4 6) PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO, in persona del Presidente pro-tempore, rappresentata e difesa dall’avv. Concetta Pillitteri dell’ufficio legale della provincia regionale di Palermo con sede in Palermo, via Maqueda 100. 7) COMUNE DI PALERMO, in persona del sindaco pro-tempore rappresentato e difeso dall’avv. Salvatore Modica con studio in via Maqueda n. 182 Palermo 8) PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E MINISTERO DELL’INTERNO entrambi rappresentati dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato con sede legale in Palermo, via Alcide De Gasperi e difesi dall’ avv. Giuseppe Dell’Aira e dall’avv. Libertino Arnone. CONCLUSIONI DEL PUBBLICO MINISTERO formulate all’udienza del 25.2.2002 e depositate con memoria scritta all’udienza del 19.3.2002 : “in applicazione dei principi previsti dall’art. 133 c.p. e specificando che le richieste stesse sono fatte dovendosi ancora applicare la diminuente per il rito abbreviato il P.M. chiede affermarsi la penale responsabilità di tutti gli imputati in ordine a tutti i reati loro ascritti, unificati dal vincolo sotto il più grave delitto di strage e per l’effetto si chiede: per Madonia Antonino e per Galatolo Vincenzo , la condanna alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno di 18 mesi e le pene accessorie per ciascuno. per Anzelmo Francesco Paolo e per Ganci Calogero applicata la diminuente di cui art. 8 L. 203/91 dichiarata prevalente sulle aggravanti contestate chiede applicarsi la pena complessiva di anni 15 di reclusione, così determinata: anni 13 e mesi 8 di reclusione per il delitto di strage e anni 1 e mesi 4 di reclusione ciascuno per effetto della continuazione con gli altri delitti contestati e la condanna alle pene accessorie conseguenti per legge. 5 All’udienza del 19.3.2002 il P.M. in ordine alle richieste di pena a carico degli imputati precisava che la richiesta dell’ergastolo per gli imputati Madonia Antonio e Galatolo Vincenzo non comportava l’isolamento diurno; ed ancora, che alla pena di 15 anni di reclusione richiesta per gli imputati collaboranti Anzelmo Francesco Paolo e Ganci Calogero doveva operarsi la riduzione prevista dal rito del presente giudizio.” CONCLUSIONI DELLE PARTI CIVILI COSTITUITE: 1. L’avv. Elisa Ferrante difensore delle parti civili Maria Antonietta Carraro, Giovanni Maria Setti Carraro e Paolo Giuseppe Setti Carraro, chiedono che gli imputati vengano condannati alle pene previste dalla legge per i reati di cui in rubrica, al risarcimento del danno patrimoniale subito da quantificarsi in separata sede civile, nonché al risarcimento del danno morale e biologico patito in conseguenza del reato da quantificarsi in Euro 1.550.000,00 per la Sig.ra Maria Antonietta Carraro e in Euro 800.000,00, cadauno, per Giovanni Maria Setti Carraro e Paolo Giuseppe Setti Carraro, assegnando a ciascuna delle predette parti civili la somma di Euro 250.000,00 a titolo di provvisionale con la clausola di provvisoria esecuzione. Chiede altresì che gli imputati vengano condannati al pagamento delle spese processuali pari ad Euro 16.042,00 oltre I.V.A. e C.P.A. come per legge. 2. L’avv. Fabiana Li Puma quale sostituto processuale dell’avv. Alfredo Galasso nell’interesse delle parti civili Fernando e Maria Simona Dalla Chiesa si associa alle richieste di condanna formulate dal P.M. e chiede la condanna al risarcimento dei danni morali e materiali a carico degli imputati come da comparsa conclusionale, che viene depositata, redatta dall’avv. Alfredo Galasso con la quale si chiede la condanna degli odierni imputati, in solido e per l’intero, al risarcimento dei danni biologici 6 e morali subiti dalle parti civili stimati in lire 2.000.000.000 (duemiliardi) pari ad Euro 1.032.913,80 oltre ad interessi e rivalutazione sino al soddisfo ovvero nella diversa somma maggiore o minore ritenuta maggiormente conforme ad equità. Chiede, altresì, la condanna degli odierni imputati al risarcimento dei danni patrimoniali subiti, nella misura disposta in via equitativa del giudice. Chiede, inoltre, la condanna degli imputati al pagamento di una provvisionale ex art. 539 comma 2° c.p.p. di Lit. 500.000.000 (cinquecentomilioni) pari a Euro 258.228,45 immediatamente esecutiva. Chiede, infine, la condanna degli imputati al pagamento delle spese processuali pari ad Euro 16.167,65 oltre C.P.A.