Biblioteche nella storia Per volere di Maria Teresa e dei milanesi Franca Alloatti La Biblioteca Braidense, simbolo della cultura Biblioteca nazionale Braidense Milano e della storia del capoluogo lombardo [email protected]

Ripercorrere la storia della Biblio- riprese re d’Italia, alcuni prigionie- L’edificio, i poderi e le ricchezze teca Braidense significa rintrac- ri milanesi fecero voto, se fossero accumulate dagli Umiliati furono ciarne le origini medievali, anche tornati salvi in patria, di costruire in parte ereditati dai Gesuiti di se è solo nella seconda metà del una chiesa e di fondare un ordine Brera, che il Borromeo aveva con- Settecento che essa si afferma nel- al servizio dei bisognosi. vocato da Roma. Questi, dappri- la sua individualità (mantenendo Nel 1173 il luogo dove sarebbe ma stabilitisi in San Fedele, occu- tuttavia stretti legami con le altre sorto il palazzo era denominato parono nel 1572 l’ex convento de- istituzioni che formano il com- Borgo della brera1 del Guercio, in gli Umiliati e aprirono le loro plesso braidense). quanto il terreno apparteneva a scuole, come sancito da una bolla Il Palazzo di Brera, così come lo un notabile milanese, Algisio del papale di Gregorio XIII. vediamo ora, è il risultato di ri- Guercio; lì nel 1179 si stabilì il Il successo delle scuole gesuitiche strutturazioni e ampliamenti rea- monastero degli Umiliati, cui si af- è documentato da una presenza di lizzati, nell’ottica illuminista, per- fiancò nel 1229 Santa Maria, tem- allievi eccezionale per l’epoca, ol- ché diventasse il centro culturale pio romanico a tre navate, rifatto tre 2.000 iscritti; per la qualità del- della città. A questo impegno si nello stile gotico nel 1347 e poi l’insegnamento e la molteplicità dedicarono, ai tempi di Maria Te- abbattuto nella parte frontale fino delle materie insegnate furono resa d’Austria, il governo austriaco a metà corpo nel 1810; la che voleva fare di Milano la sua parte retrostante invece fu seconda capitale e ovviamente i mantenuta e incorporata milanesi, orgogliosi di arricchire nell’ampliamento del pa- culturalmente la città dotandola di lazzo. Il monastero e la un’istituzione importante, capace chiesa sorgevano nella at- di rivaleggiare con le più presti- tuale zona situata tra via giose in Europa. Da oltre duecen- Brera e via Pontaccio. to anni convivono in Brera l’Os- Gli Umiliati erano anche servatorio astronomico, la Biblio- detti “frati lanieri” perché teca nazionale, l’Accademia delle si dedicavano alla lavora- belle arti, la Pinacoteca e l’Orto zione e al commercio del- botanico: un numero minore di la lana, un’attività che su- istituzioni rispetto a quelle previ- perava i confini della Lom- ste nei piani elaborati dalla secon- bardia e che procurò loro da metà del Settecento ai primi cospicui guadagni. Ma pro- decenni dell’Ottocento, che com- prio l’eccessivo benessere prendevano il Teatro, poi costrui- fu la causa della soppres- to in piazza della Scala, il Museo sione dell’Ordine, voluta archeologico e quello della Scien- dall’arcivescovo Carlo Bor- za e della tecnica. romeo e decretata nel 1570 La storia di Brera inizia con la con la bolla di Pio V. guerra. Nell’XI secolo, durante gli scontri tra l’imperatore Enrico II di Santa Maria della Brayda in Sassonia e Arduino d’Ivrea, a più un’antica stampa

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nobbiane, del Collegio Elvetico e del Collegio dei Nobili. Nelle scuo- le di Brera insegnò anche per più di trent’anni Giuseppe Parini. I Gesuiti furono allontanati da Mi- lano nel 1773, ma le scuole fon- date dai Padri continuarono la lo- ro opera condividendo gli spazi con le accademie, come quella degli Animosi, degli Arisofi e del- la Partenia minore.

Le origini della Biblioteca

Il conte Carlo Pertusati (1674-1755), presidente del Senato di Milano, fu un uomo di vasta cultura, come manifesta la sua biblioteca, ricca chiamate “universita”. Dal succes- ziati delle rendite delle Scuole Ca- di oltre 24.000 volumi. so delle scuole derivò la necessità nobbiane. Recenti studi hanno messo in luce di risanare e ingrandire l’edificio. Il Richini aveva compiuto una come nelle grandi raccolte private Nel 1583, dietro approvazione del scelta di tipo stilistico tale da evi- settecentesche siano confluite par- papa, i Gesuiti incaricarono l’ar- denziare la continuità della tradi- ti di altre collezioni: nella bibliote- chitetto Francesco Maria Richini di zione milanese, come dimostra il ca Pertusati sono stati riconosciu- trasformare Brera da un convento cortile centrale in cui progettò un ti, per le particolari legature in in un palazzo. Il Richini elaborò i alzato di due ordini di logge scan- marocchino rosso e stemma dorato, piani per ristrutturare e ampliare dito da serliane. i libri appartenuti a Jean Baptiste tutto l’impianto architettonico, ri- Il volto della città risulta modifi- Colbert, l’uomo più potente di vedendo i progetti precedenti di cato rispetto alla pianta prospetti- Francia ai tempi di Luigi XIV, am- Martino Bassi. Testimonianza dei ca “de la Gran Città di Milano” ministratore del regno e possesso- primi lavori sono, nel 1627, le au- eseguita nel 1629 da Marco Anto- re di una biblioteca più imponen- le sul lato di via Fiori, oltre al pro- nio Barattieri, la prima considera- te di quella del re.2 getto del cortile, la cucina, il refet- ta precisa e dettagliata soprattutto Alla morte del conte Pertusati, la torio, le stalle e il fienile. Paralle- per quanto riguarda gli edifici re- sua maestosa raccolta fu messa in lamente si disegnava la facciata ligiosi. vendita e venne acquistata dalla del Collegio Elvetico. Alla morte dell’architetto, avvenu- Congregazione dello Stato di Mila- La mancanza di fondi causata dal- ta nel 1658, i lavori continuarono no per essere donata a Ferdinan- la Guerra dei trent’anni e dalle nu- sotto la direzione del figlio Gian do, figlio dell’imperatrice Maria merose scorribande di eserciti al Domenico, ma anche di Gerolamo Teresa e futuro governatore della soldo dell’una o dell’altra potenza Quadrio e Giorgio Rossore, tutti Lombardia; ma l’imperatrice, so- che si contendevano il possesso architetti molto affermati che lavo- vrana illuminata e sensibile alle della Lombardia (la grande peste rarono anche per la fabbrica del esigenze della città, stabilì diversa- del 1629 e un terremoto che cau- Duomo. mente come si legge nel rescritto sò il crollo di molti edifici storici, La presenza dei Gesuiti a Milano imperiale dell’8 ottobre 1770: oltre all’avidità dei governatori segnò per oltre un secolo ancora spagnoli, furono altri tristi avveni- un periodo importante per la città, … abbiamo rivolto la Nostra atten- menti che funestarono la prima con una impronta culturale ben zione alla mancanza che ha code- metà del secolo) rallentò i lavori, definita. La conseguente ristruttu- sta città capitale di una biblioteca che solo nel 1651, nonostante la razione e l’ampliamento del palaz- aperta di uso comune di chi desi- guerra tra Francia e Spagna coin- zo fecero sì che le scuole avesse- dera maggiormente coltivare il volgesse la regione ancora per ol- ro una degna sede, vista la grande proprio ingegno. tre un decennio dopo la pace di stima di cui godevano al pari del- Wesfalia, poterono ripartire finan- le Scuole Palatine, Arcimbolde, Ca- A Milano non mancava certamente

48 Biblioteche oggi – gennaio-febbraio 2005 Biblioteche nella storia una biblioteca importante: c’era, e me viene manifestato nelle lettere compilazione di un catalogo ge- tra le più illustri, ricca di mano- inviate al bibliotecario della Brai- nerale che, in trenta volumi ma- scritti e di libri antichi, l’Ambrosia- dense dal conte Firmian, ministro noscritti organizzati per autore e na, la prima aperta al pubblico a plenipotenziario della Lombardia. per materia, sarebbe stato termi- Milano e in Italia (nel 1610), per Le discussioni tra Milano e Vienna nato solo il 30 giugno 1778. concessione del cardinale Federico furono molte e complesse e si pro- A questo punto è evidente che il Borromeo, ma la preziosa raccolta trassero oltre il 1774, riguardando complesso di Brera inteso come è non poteva soddisfare le esigenze non solo la disposizione del cata- oggi nasce dalla volontà, dalla te- di un pubblico che desiderava co- logo, ma anche la sistemazione nacia e dalla capacità di questi tre noscere ed essere aggiornato, per- planimetrica di Brera, che a sua personaggi, sebbene il principe di ché priva di libri moderni. volta rifletteva una diversa valuta- Kaunitz, il conte Firmian e l’archi- Pertanto la biblioteca Pertusati fu zione dei programmi di istruzione tetto Piermarini non ne condivi- donata alla città con la precisa di- pubblica nelle due capitali; in par- dessero sempre uniformemente il sposizione che fosse aperta a tutti ticolare Milano cercava di realiz- piano. In particolare Kaunitz, che e “collocata in un sito opportuno zare un’istituzione il più possibile mirava ad aumentare la prosperi- e per quanto sarà possibile vicino polivalente. tà e il prestigio della capitale lom- al centro della città”. Parallelamente alla acquisizione barda, si impegnò, tra tutti gli sta- Va inoltre considerato che vi era dei fondi librari procedevano i la- bilimenti del poliedrico organi- in Maria Teresa una forte consa- vori per collocarli in una degna smo, a privilegiare la biblioteca pevolezza della necessità di una sede, che l’imperatrice voleva bel- che desiderava ampia e magnifica responsabile gestione statale del- la e accogliente. al pari di quella imperiale di l’istruzione, che l’aveva spinta già L’architetto Giuseppe Piermarini Vienna. dal 1765 a rivendicare a sé la di- soddisfò tale esigenza nella pro- Anche la prima sistemazione stata- rezione degli unici due istituti pre- gettazione del grande salone tere- le e laica delle scuole braidensi fu stigiosi lombardi di educazione, le siano, con il soffitto a volta, con- il frutto di lunghe contrattazioni e Scuole Palatine e l’Università di tornato dalle eleganti scaffalature scambi di vedute tra le due can- Pavia, entrambi però carenti quan- in radica disegnate dallo stesso ar- cellerie. to ad aggiornamento e ad ampiez- chitetto, disposte su due ordini. Dal punto di vista architettonico il za di insegnamento per riuscire a Nato a Foligno nel 1734, allievo rinnovamento del complesso de- competere con gli istituti religiosi di Vanvitelli con il quale fu a cretò, come già accennato, la futu- e, soprattutto sul versante scienti- Roma e a Napoli e nel 1769 a ra parziale demolizione della Chie- fico, con le scuole di livello uni- Milano, divenne una figura im- sa di Santa Maria, abbattimento versitario dei Gesuiti di Brera. portantissima per l’architettura peraltro approvato dal Firmian che La bolla pontificia di Clemente lombarda dell’epoca, fino ad es- ne criticava “la cattiva architettura XIV del 21 luglio 1773 aveva abo- sere nominato nel 1779 Imperial gotica” e l’ampiezza sproporziona- lito la corporazione religiosa dei Regio Architetto. La sua opera, se ta rispetto al bisogno. La facciata a Gesuiti e il Palazzo di Brera era si fa eccezione per il Palazzo strisce di marmo bianche e nere fu stato dichiarato regio. Ducale che risente ancora dell’in- smontata, portata in Brianza e do- La fondazione della Braidense è fluenza di Vanvitelli, si esprime a po alcuni anni se ne persero le quindi subordinata alle operazioni Milano, a Mantova e a Monza con tracce, mentre parte dell’interno, di acquisizione, inventariazione, la chiarezza delle linee e l’essen- inglobato dall’Accademia, è tuttora catalogazione e collocazione del zialità delle strutture. visibile negli spazi contrassegnati fondo Pertusati, che si aggiungeva Parallelamente alla costruzione come aule 36 e 37. ad un’altra consistente libreria, dell’edificio si avviava la sistema- Da quanto risulta dai documenti – quella lasciata a Brera dai Gesuiti, zione dei fondi librari. La compi- lettere, disegni, progetti, conser- che già aveva inglobato i fondi dei lazione del catalogo si dimostrò vati a Milano, a Vienna e a Foli- conventi di San Fedele e di San cosa piuttosto complessa: nel gen- gno – si evidenzia il fatto che le Gerolamo, di consistenza pari a naio 1776 il conte Firmian scrive- proposte di Kaunitz furono co- quella del conte e strettamente di va a Giambattista Castiglione, di- munque vincolanti per l’architetto argomento teologico. rettore della biblioteca dal 1770 al Piermarini. La ristrutturazione del- Le operazioni di sistemazione du- 1782, che il principe di Kaunitz, l’ala riservata alla biblioteca iniziò rarono per oltre un decennio, irri- cancelliere imperiale dal 1753, in nel 1775 e richiese tempi più lun- tando non poco la corte di Vienna qualità di soprintendente generale ghi di quelli necessari a una nuo- per il ritardo sui tempi stabiliti, co- dei lavori di Brera sollecitava la va costruzione.

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Intanto nel 1776 si apriva l’Acca- Biblioteca nazionale Braidense: il ri- demia di belle arti; nello stesso tratto dell’imperatrice Maria Teresa anno iniziarono i lavori, che si d’Asburgo (Agostino Comerio, 1834), appeso all’ingresso della sala che concluderanno nel 1784, per il porta il suo nome completamento della facciata su via Brera e verso la piazzetta. Pier- marini decise di aprire il portale sulla via affiancato da losanghe bugnate. dopo la morte del fratello nel L’anno successivo Maria Teresa 1790, si dimostrò riformatore e me- assegnò al fondo della Pubblica no drastico del fratello nel ridurre amministrazione tutte le sostanze le spese destinate alla Lombardia. appartenute ai Gesuiti, una parte Gli succederà Francesco II. delle quali fu usata per procedere Sul riammodernamento dell’Os- alla costruzione del lato mancante servatorio astronomico progettato del cortile di Brera. L’acquisto nel da padre Boscovich non ci furono 1778 di Casa Trecate, che occupa- contrasti, trovandosi le due can- va l’angolo del cortile, facilitò i la- cellerie d’accordo nel dotarlo di vori di completamento. Intanto al- una strumentazione moderna, la Biblioteca pervennero i libri del scelta che si rese obbligatoria quan- Monastero di Santa Cristina, sop- do pervenne da Londra un setto- presso e poi demolito, che si tro- re equatoriale nuovo da colloca- vava poco distante da Brera nel- nei secoli dal grande ritratto di- re, un telescopio Herschel; inoltre l’attuale corso Garibaldi. pinto post mortem da Agostino si approvò la dotazione di una Kaunitz, sempre sollecito nei con- Comerio (1784-1834) collocato nel serra riscaldata per l’Orto botani- fronti della Biblioteca, che avreb- salone che da lei prende nome. co, il cosiddetto tepidario.3 be voluto affidare a un direttore L’imperatore e duca di Milano Con la scomparsa nel 1794 a Vien- di grande prestigio culturale, si Giuseppe II, già correggente, in na di Wenzel Anton von Kaunitz, propose di incamerare un’altra il- visita ufficiale a Milano per la pri- abilissimo uomo di stato, grande lustre raccolta, quella del medico ma volta nel 1782, decise la ridu- diplomatico e arbitro della politica ginevrino Albrecht von Haller. Ne zione delle spese per la Lombar- estera austriaca, si chiude un’epo- caldeggiò così l’acquisto, tanto dia: furono così tagliati drastica- ca di riforme illuminate. più che era costituita di mano- mente i finanziamenti per le Scuole scritti e libri a stampa di medici- Palatine e svanì il sogno di un’u- na, chirurgia, botanica e storia na- niversità milanese. Tra austriaci e francesi turale, materie di cui al momento Alla morte del conte Firmian, nel- Brera era priva. Questa singolare lo stesso anno, i suoi beni venne- Il 1796 vede l’ingresso in Milano raccolta per lo più in lingua tede- ro messi all’asta dagli eredi con di Napoleone: tra spoliazioni, sop- sca, stampata talvolta con caratte- vendite a più riprese dal 1782 al pressioni e demolizioni, il gover- ri gotici, la provenienza dalla bi- 1785. Si salvarono solo i suoi libri, no è di fatto nelle mani di un’a- blioteca di Vienna di un esempla- ricchi di opere scientifiche e di genzia militare. La Cisalpina priva re dei libri doppi che arricchirono “scienza militare”, che come aveva di organismi politici rappresentati- le collezioni già esistenti, la sua disposto il loro possessore rimase- vi è in balia degli ambasciatori stessa origine austriaca, fanno del- ro in parte legati a Brera. francesi che si alternano al potere. la Braidense la biblioteca più ger- I lavori del palazzo ripresero nel Sebbene non fosse precisa inten- manica d’Italia. 1784, con la collocazione delle zione dei nuovi conquistatori ope- L’Imperial Regia Bibliotheca Me- aule dell’Accademia nella nuova rare grandi sconvolgimenti all’in- diolanensis aprì al pubblico il 2 ala della piazzetta di Brera. L’in- terno delle istituzioni culturali mi- novembre 1786: ne danno l’an- ventario della biblioteca, oltre che lanesi, l’anno successivo il Cano- nuncio ufficiale “Il Corriere di Ga- documentare la consistenza del nica sostituì Piermarini a Brera binetto” e “La Gazzetta di Milano”, patrimonio librario, offre un elen- nella carica di architetto di stato e il 16 ottobre. co preciso degli spazi in cui essa Pollack nel 1798 alla cattedra di Maria Teresa morì nel 1780: il ri- si articolava. architettura. Perduti gli incarichi cordo dell’imperatrice è assicurato Leopoldo d’Asburgo, imperatore ufficiali a Milano, Piemarini si riti-

50 Biblioteche oggi – gennaio-febbraio 2005 Biblioteche nella storia rò a Foligno, sua città natale, do- mia di Brera che viene ribattezza- Collegio Elvetico di San Carlo, ve morì nel 1808. ta nazionale. Nel 1806 Eugenio verrà invece collocato nel cortile In generale si può affermare che Beauharnais è viceré d’Italia e una d’onore a Brera, dopo una lunga gli architetti che si avvicendarono commissione approva la trasfor- permanenza nei magazzini, fino al nel ruolo di collaboratori con la mazione di Santa Maria di Brera: 1836, quando ormai l’astro di corte si distinsero, oltre che per il si bandisce un concorso il cui te- Napoleone era definitivamente loro originale operato, per un at- ma è il progetto di un nuovo pa- tramontato. Nel frattempo le scuo- taccamento alla tradizione artistica lazzo in cui si ridistribuiscano gli le superiori di Brera si trasferisco- milanese e lombarda, come Giu- istituti riuniti in Brera, la bibliote- no nel Collegio di Sant’Alessan- seppe Bossi e lo stesso Piermarini, ca ne è esclusa. Nel 1808 la chie- dro, già sede delle Arcimbolde. sensibile al mantenimento dell’an- sa è dichiarata chiusa al culto e di- Il primo ventennio dell’Ottocento tico o, al contrario, Leopoldo Pol- venta sede del Museo delle anti- vede alternarsi nella fabbrica di lack, innovatore che voleva per chità. Brera l’architetto Pietro Gilardoni Milano un assetto di architettura Il 1809 vede l’inaugurazione della (sostituito nel 1830 da Carlo Cai- civile a imitazione di quello vien- Pinacoteca e la definizione della mi) e gli architetti della commis- nese e per la cui realizzazione facciata braidense, ed Eugenio sione braidense. non esitò a programmare la di- Beauharnais, per celebrare la Dopo la capitolazione di Napo- struzione di molti monumenti an- grandezza dell’imperatore, acqui- leone, gli austriaci rientrano a Mi- tichi. sta la statua di Napoleone in bron- lano, la Lombardia è annessa al- Le esigenze militari caratterizzano zo, fusa a Roma su modello pre- l’impero; tuttavia il nuovo gover- invece tutto il periodo francese: si disposto per il marmo di Canova, no è orientato verso una politica impone in questi anni la rimozio- che oggi si trova nella casa del di autonomia e riconsegna i pote- ne del piombo dalle coperture Duca di Wellington. Ma l’impo- ri all’antico patriziato lombardo. degli edifici religiosi; ne restano nente monumento stenta a trovare L’organizzazione di Brera confer- privi San Fedele, Sant’Ambrogio – una collocazione: giunto a Milano ma la perfetta integrazione tra la trasformato in ospedale militare –, nel 1813 e destinato ad adornare il struttura e il nuovo regime. An- San Lorenzo… e San Celso diven- cortile del Palazzo del Senato, l’ex cora una volta non si operano so- ta magazzino per il stituzioni tra gli inca- foraggio. Nel 1798 ricati. Brera accoglie gli orfa- Nel 1821 proseguo- ni sloggiati da San no i lavori: la ex sar- Pietro in Gessate, an- toria dei Gesuiti vie- ch’esso destinato a ne assorbita dalla bi- ospedale militare. blioteca che guada- Dalla soppressione dei gna nuovi spazi. La Cistercensi di Sant’Am- Sala del Globo, così brogio del 1799, Bre- chiamata per la pre- ra ne eredita la biblio- senza del grande teca, anche se spesso mappamondo dise- con i fogli dei codici gnato da Ubaldo Vil- si puliscono le canne la, la cui parte mec- dei fucili. canica è opera di Nello stesso anno i Carlo Grindel, è de- francesi lasciano Mila- corata sul soffitto da no e gli austriaci, o Gaetano Vaccani, che meglio gli austro-rus- due anni più tardi si, rientrano in città: il sarà autore delle pit- loro governo dura un- ture del salone tere- dici mesi. siano. Tre anni dopo il trion- Intanto la biblioteca, fale rientro di Napo- stabilizzata negli spa- leone imperatore si zi, già allora conside- colloca la riapertura rati insufficienti ri- ufficiale dell’Accade- spetto alla crescita

Biblioteche oggi – gennaio-febbraio 2005 51 Biblioteche nella storia delle collezioni, doveva fare i con- ti anche con il suo catalogo a libri, grossi volumi rilegati in cuoio, con limitate possibilità di inseri- mento dei nuovi titoli che perve- nivano, oltre che per acquisto e dono, per diritto di stampa. Il deposito legale è un’istituzione di cui la Braidense gode stabil- mente dal 1788, quando un avviso della Regia Intendenza politica di Milano decretò che ogni tipografo che stampava nei confini della Lombardia consegnasse alla bi- blioteca una copia dell’opera usci- ta dai suoi torchi: un canale che tutt’oggi alimenta costantemente il patrimonio della biblioteca, anche se risulta più limitato (non come numero di stampati, ma rispetto Biblioteca Braidense, Sala di Maria Teresa all’estensione territoriale di allora) in quanto dal 1910 è circoscritto la sua biblioteca di oltre 200.000 ne di un’emeroteca, non solo brai- alla sola provincia di Milano. volumi (ora sono circa 500.000); dense, ma lombarda, in cui po- con l’occasione si aprì un porta di trebbero confluire le raccolte di comunicazione con l’antica sede, periodici, giornali e riviste che at- Brera agli italiani abbellita da un portale barocco tualmente la Braidense invia nei proveniente da Santa Maria delle depositi di Lacchiarella e Vigeva- Anche la città cambia: tra il 1860 e Grazie. no, integrate dalle raccolte di altre il 1865 viene demolita la Pusterla Se escludiamo l’Orto botanico e biblioteche anche su supporto al- del Guercio, l’antica porta all’incro- l’Osservatorio, le istituzioni che ternativo. cio tra le attuali via Brera e via Pon- ancora convivono nell’antico pa- taccio, detta anche Porta Beatrice, lazzo soffrono tutte di una grave dal nome della duchessa Beatrice mancanza di spazio che ha forte- I fondi più importanti d’Este che l’aveva restaurata. mente penalizzato il loro svilup- Si inaugura nel 1867 il Museo pa- po. Nel 1987 sono stati collegati al I volumi, per molto tempo, furono trio di archeologia che trova sede nucleo centrale della biblioteca gli descritti su cataloghi a libroni, nel Palazzo di Brera da cui verrà spazi occupati dalla Soprintenden- modalità che già alla fine dell’Ot- spostato nel 1900 per trovare una za bibliografica che aveva la sede tocento rivelava tutta l’inadegua- nuova sede nel ; in Brera e i locali destinati all’ap- tezza di una compilazione che im- per facilitare l’accesso alle nume- partamento del direttore: si tratta poneva “taglia e incolla” continui; rose istituzioni che si trovano nel dell’unica acquisizione stabile al- pertanto già a partire dal 1890 si complesso viene disposta una l’interno del palazzo. introdusse il “Catalogo Fumagalli”, apertura sulla piazzetta. Successivamente, il continuo au- dal nome del direttore che lo Il Palazzo di Brera fu gravemente mento di materiale librario ha spin- adottò, costituito da schedoni mo- colpito dal bombardamento dell’8 to la Braidense a ricorrere a depo- bili che formarono il catalogo dal agosto del 1943: nell’immediato siti decentrati per la collocazione di 1890 al 1926; da quella data si or- dopoguerra si programmò la co- quelle sue raccolte che non posso- ganizzò definitivamente la catalo- struzione di un grande deposito li- no più essere mantenute nella sede gazione su schede mobili riunite brario, la torre, cui se ne aggiunse storica, con grave danno – a causa nel sistema di rilegatura a vite un altro in tempi più recenti nel della distanza e della continua mo- “Staderini”, che furono sostituite settore periodici. Nel 1959 fu tra- vimentazione dei libri – per la lo- negli anni Sessanta del Novecento sferito da Brera all’adiacente Pa- ro conservazione. dalle schede internazionali collo- lazzo Landriani l’Istituto lombardo L’acquisizione di nuovi spazi a cate in cassetti e dal 1994 dal ca- Accademia di scienze e lettere, con Milano permetterebbe la creazio- talogo informatizzato aggiornato

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La Braidense nei libri e nelle riviste: breve bibliografia (a cura di Giuseppe Baretta)

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Biblioteche oggi – gennaio-febbraio 2005 53 Biblioteche nella storia

1861, e da una chiusura limitata niana di manoscritti, libri e ogget- documenti che nei secoli ha ac- alle sole festività sancite dal calen- ti appartenuti ad Alessandro Man- quisito e acquisirà risiede il suo dario religioso e civile, da cui era- zoni, collocata stabilmente dal principale compito. no escluse le domeniche. 1951 nella sala a lui intitolata do- Una grande, stratificata raccolta li- Allora come oggi, la carenza degli ve viene garantito anche un conti- braria non è solo un insieme di te- spazi impose la ricerca di deposi- nuo aggiornamento bibliografico. sti: i libri della Braidense raccon- ti decentrati: già all’alba del XX I fondi sono 55.4 Con il materiale tano anche la storia di oggetti, fat- secolo parte dei libri fu sistemata acquistato correntemente e quello ti di materiali diversi, la carta e la in locali del Convento di Santa acquisito attraverso il diritto di pergamena, il legno, il cuoio, gli Maria delle Grazie, per poi torna- stampa l’intero patrimonio della inchiostri, tecniche di miniatura e re in sede dove si erano ricupera- Braidense risulta essere costituito di legatura, di stampa antica e mo- ti degli spazi sfruttando gli am- di circa 2.000.000 tra libri, opu- derna; testimonianza del lavoro di mezzati. scoli e giornali, lettere e docu- botteghe artigiane e dell’industria, La seconda guerra mondiale causò menti autografi. Oltre a questi la storia di scrittori, stampatori, edi- lo sgombero delle raccolte più biblioteca ospita dal 2003 tori e possessori di libri. preziose e il loro trasferimento in l’Archivio storico della Casa musi- locali di fortuna nel milanese e nel cale Ricordi e il 15 marzo 2004 è Note bolognese, da dove furono ben stato stipulato un accordo per la presto allontanati perché il clima futura acquisizione del fondo 1 L’origine della parola è incerta: se- umido e la costituzione degli am- “speciale” appartenente a Carlo condo alcuni si tratta di un vocabolo bienti rischiava di danneggiarli Carotti – studioso di cinema oltre che nella lingua del longobardi signi- gravemente. che ex direttore della Braidense – ficava terreno coltivato, secondo altri La fine dell’Ottocento e il nuovo che attualmente ammonta a circa deriva da praedium, ossia campo lon- secolo vedono l’acquisizione di al- 5.500 volumi “sui mezzi di comu- tano dall’abitato: “Campus vel ager tri importanti fondi librari: la rac- nicazione di massa (cinema, radio, suburbanus ubi Breda vulgo appel- colta Bodoniana, la raccolta Mor- televisione)… come corredo car- lantur…”. Si trattava di un vasto terre- bio, Drammatica, Ebraica, quella taceo alla Mediateca sita in Santa no in prossimità delle mura vicino ad dell’Ottocento milanese… Fra le Teresa” . una delle posterle – le porte – deno- minata Posterla di Guercio de Algisio, tante non si può tacere il vanto La Braidense è una biblioteca na- che divenne poi la Porta di Beatrice dei milanesi: la raccolta manzo- zionale: nella conservazione dei d’Este. 2 JEAN-ETUDES GIROT, Les livres de la Bibliotheca à la Biblioteca Braidense di Milano, in Arte della legatura a Brera: storia di libri e biblioteche, Cremona, Linograf, 2002, p. 22-37. 3 Il più importante osservatorio astro- nomico italiano nel Settecento era quello di Milano, fondato nel 1765 nel Collegio dei Gesuiti di Brera dal grande fisico e astronomo Ruggero Boscovich. Gli strumenti che lo arric- chivano provenivano dai migliori la- boratori ottici di Parigi e Londra. Vedi G. TAGLIAFERRO, L’Osservatorio di Brera tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, atti del Convegno di studi “Fisica e filosofia naturale nel- l’età della rivoluzione”, a cura dell’Accademia nazionale di scienze, lettere ed arti di Modena, Modena 1991, p. 69-83. 4 Per chi volesse conoscere la storia dei fondi della Braidense ricordiamo il volume di GIUSEPPE BARETTA, Tra i fondi della Braidense, Milano, Sciar- Biblioteca Braidense, Sala Teologica delli,1993.

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Rimpiangendo gli illuministi Ho inviato questa nota a “Biblioteche della città, luogo di cultura frequen- duce l’obbligo di consegnare le copie oggi” dopo aver già consegnato l’arti- tato da tanti personaggi illustri come a carico dell’editore, ma non fa la ne- colo qui pubblicato sulla prestigiosa Giuseppe Parini e Alessandro Man- cessaria chiarezza sul futuro destina- vicenda della Biblioteca nazionale zoni – i primi due nomi che mi ven- tario del terzo esemplare), ci si rende Braidense. Mi hanno spinto a scriver- gono in mente – tutto sembra can- conto dell’ingestibilità della conserva- la alcuni eventi successivi che hanno cellato in un attimo. zione di tutta la produzione naziona- riguardato Brera (anche se non la bi- Di fronte alle timide perplessità ma- le delegata alle sole biblioteche na- blioteca che pure del complesso fa nifestate dai bibliotecari presenti a zionali centrali. Solo una conservazio- parte) e alla luce dei quali penso che un incontro con i ministri Urbani e ne su più livelli può facilitare il com- il titolo più appropriato per lo stesso Moratti che illustravano il progetto pito di prolungare anche la vita mate- contributo sarebbe stato: La Braidense, “grande Brera”, si è delineata per la riale dei documenti, la loro visibilità, storia di una biblioteca dimenticata. biblioteca una soluzione che tende- la gestione delle raccolte a livello am- I fatti o le dichiarazioni – termine, il rebbe ad alleggerire il bagaglio di ministrativo (pensiamo alla varietà del secondo, meno perentorio che sug- carta che ogni anno riempie i suoi materiale periodico, alle differenze gerisce la possibilità di ritagliare qual- scaffali, ossia destinare ad altra istitu- rappresentate in un’unica testata dalle che margine di trattativa – sono stati zione quel deposito legale che le varie edizioni locali che altrimenti an- riportati in un articolo pubblicato sul perviene stabilmente dal 1788 e gra- drebbero perdute). Destinando altro- “Corriere della Sera” del 21 luglio zie al quale è la più importante bi- ve il diritto di stampa si interrompe- 2004: Pinacoteca e Accademia: nasce blioteca milanese e lombarda, e una rebbe la continuità delle raccolte, co- il sistema Brera. L’Accademia delle delle più ricche d’Italia. sa già accaduta in Lombardia, quan- belle arti, istituzione di storica fama e Questa possibilità, che rende ancora do, all’inizio del Novecento, per sette memoria, lascia dopo oltre due secoli più dolorosa la situazione di una bi- anni la Biblioteca universitaria di Pa- la sua sede di via Brera e si trasferisce blioteca che soffoca e che soffre per via divenne la sede del deposito le- nel quartiere della Bovisa. il poco impegno dimostrato nel re- gale lombardo, causando quelle gravi Nell’antico palazzo restano quattro i- perimento degli spazi idonei alla lacune nel patrimonio braidense che stituzioni: l’Osservatorio e museo a- conservazione e all’uso dei docu- non furono mai più colmate. stronomico, l’Istituto lombardo, la Pi- menti, è un’ulteriore prova della La creazione di un’emeroteca regio- nacoteca, la Biblioteca nazionale Brai- scarsa considerazione in cui è tenuto nale realizzata in spazi adeguati, con dense. Il futuro di queste ultime di- un patrimonio di libri, periodici, ma- la presenza di originali cartacei man- pende dall’acquisizione di spazi. Ma, nifesti, opuscoli e in tempi più re- tenuti in vita, quando necessario, con stando alle dichiarazioni del ministro, centi oggetti non più di carta, che restauri razionalmente organizzati e il le superfici che si renderanno dispo- nell’insieme rappresentano l’aspetto recupero e la diffusione di testi rea- nibili con il trasferimento dell’Ac- più tipico e originale delle produzio- lizzati con tutto ciò che le nuove tec- cademia non saranno spartite equa- ne regionale, a livello testuale e ico- nologie offrono, deve essere un mente, perché i 4.000 metri quadri nografico, ma cui non si può negare obiettivo da perseguire che consenti- verranno assegnati tutti alla Pinacote- un valore di testimonianza di una rebbe inoltre di recuperare all’interno ca che per le carenze di spazio che la cultura materiale, anche nella seriali- delle sedi storiche gli spazi occupati affliggono è costretta a limitare la visi- tà della produzione più recente. dai quotidiani, i giornali, le riviste. bilità e la fruizione dei suoi tesori. Tra i compiti di una biblioteca di con- Il futuro della Braidense non è quello Si escludono ampliamenti per la servazione rientra il mantenimento di rinunciare all’espansione del pro- Braidense che dovrebbe svolgere in della cultura locale, inteso anche co- prio patrimonio ma di ampliarsi nella primo luogo un ruolo di biblioteca di me conservazione delle caratteristiche città in sintonia con le nuove acquisi- conservazione e poi di pubblica let- dei libri moderni come le copertine, zioni, creando sedi di lettura che favo- tura e che, ormai satura, trova un po’ le sovraccoperte e, per quanto fragili, riscano sia le esigenze dell’utenza sia di sollievo alla sua espansione collo- le legature originali, tutti elementi che la conservazione dei materiali librari. cando parte delle collezioni in depo- spesso scompaiono in operazioni di Ho seguito le recenti polemiche sul siti decentrati, lontani dalla città, non legatoria che per rendere i libri fruibi- prestito: personalmente ritengo che organizzati come sedi di lettura, non li ne cancellano le particolarità. le biblioteche di conservazione deb- adatti alla conservazione. Sempre di più, anche alla luce della bano individuare tra le loro collezio- Tutto l’impegno del governo austria- nuova legge n. 106 del 15 aprile 2004, ni i beni culturali e che un bene cul- co e milanese per aprire nella se- Norme relative al deposito legale dei turale non debba essere fatto uscire conda metà del Settecento una bi- documenti di interesse culturale desti- dai confini dell’istituto che lo deve blioteca bella e ricca, la seconda per nati all’uso pubblico (che regola l’ac- tutelare. importanza dell’impero, orgoglio quisizione del deposito legale, intro- (f.a.)

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