Morricone: «Gli Scacchi, Che Musicalità

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Morricone: «Gli Scacchi, Che Musicalità A che gioco giochiamo ----- Stampata: 12/08/01 22.12 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 13 - 13/08/01 lunedì 13 agosto 2001 lo sport 13 DUBBI DI DOPING, LA YEGOROVA VINCE I 5000 TRA I FISCHI DEL PUBBLICO Max Di Sante EDMONTON Ha vinto un titolo mondiale tra i fischi. La chissima dopo il successo sui 1.500 e alle prese con un mezzo perché, anche se a Parigi c'è stato qualcosa di in segno di protesta, indica rivolta ai giornalisti proprio russa Olga Yegorova ricorderà a lungo questo giorno. È problema fisico accusato nel riscaldamento. «Per me la sospetto, non poteva ritenere valido un test condotto per quel pezzetto di stoffa che le pende dalla canottiera. diventata la donna più brava del pianeta nei 5.000 con vera campionessa del mondo - ha detto dopo la gara - è fuori dalle normali procedure anti-Epo previste dal Cio In mezzo a tutto ciò Olga Yegorova scivola via con un finale-sprint dopo una gara su ritmi molto lenti, ma Marta Dominguez». Ovvero la spagnola piazzatasi al e da se stessa. Alla Yegorova è stato fatto non un control- espressione impenetrabile, e ripetendo la sua litania. la sua è stata la vittoria del sospetto. Mentre una parte secondo posto. lo incrociato sangue-urine ma solo quello su quest'ulti- «Sono pulita e condanno chi prende l'Epo perché oltre- della tribuna centrale l'applaudiva, tutto il resto dello Ma Yegorova insiste nel ribadire la sua innocenza, che ma sostanza, quindi è come se il test non fosse mai stato tutto è una sostanza che fa male alla salute. Il risultato stadio di Edmonton la fischiava e le indirizzava boati di quello di Parigi è stato un errore e non si deve credere a eseguito. Le regole sono queste. del test di Parigi è frutto di un errore, piuttosto non mi disapprovazione. tutto ciò che viene detto e scritto. Il fatto che in un L'unica che non vede (o non vuole vedere) è Marion spiego perché all'epoca circolarono più nomi di atleti La russa positiva all'Epo a Parigi, prima sospesa e poi anno le sue prestazioni sui cinquemila siano migliorate Jones: richiesta di un parere sul successo della russa, positivi e poi uscì fuori solo il mio». Ma cosa ha pensato riammessa ai Mondiali per problemi di procedure di di una quarantina di secondi, cioè un'enormità, si spie- risponde: «Ad arrivare prima è stata la Yegorova? Allora quando è stata fischiata da buona parte del pubblico controllo, ha risposto non facendo il giro d'onore, a ga solo con una nuova metodologia di allenamento e le faccio i miei complimenti». Più esplicita la britannica dopo aver vinto? «I fischi non li ho sentiti perché ero differenza di tutti gli altri vincitori di titoli iridati in con «20 mesi finalmente libera da infortuni». Pavey, una che assieme alla compagna Radcliffe le cro- troppo concentrata sulla gara - risponde - comunque i Alberta. Per molti quello sui 5.000 di Edmonton potrebbe essere ciate anti-Epo le ha fatte. Al termine della finale andata fischi e gli ululati non sono un problema mio: sono Il commento più duro, e non poteva essere altrimenti, è ricordato come il successo di chi bara e poi la fa franca, a chi non doveva vincerla, ed in cui lei ha corso anche felice di aver vinto, e di sicuro non mi considero colpe- il caso stato quello di Gabriela Szabo, solo ottava perché stan- ma per lei è un titolo mondiale pulito. La Iaaf è nel stavolta con una nastrino rosso attaccato alla maglietta vole. Il giro d'onore? mi sono dimenticata di farlo». Ivan Pedroso, il «padrone» del lungo Il cubano per la quarta volta campione del mondo con 8,40. E ora vuole anche Atene Daniele Fiasconero Gola soddisfatto: il personaggio EDMONTON Il nome è Ivan Lazaro Pedroso Soler. Lazaro perché è il «Medagliere ok» santo più popolare a Cuba e si fe- steggia il 19 dicembre e lui è nato il EDMONTON Deluso dalle mara- Il polacco Korzeniowski: 17 dicembre 1972. Ha dominato il tonete, complessivamente sod- salto in lungo con 8,40. Ma questo disfatto dal comportamento conta poco. degli azzurri. Il presidente del- vince i 50 km «passeggiando» Ciò che conta è che ha vinto la federazione italiana Gianni quattro titoli mondiali consecutivi Gola rimanda alla fine delle ga- (oltre a cinque al coperto). Ed an- re (stamattina) un bilancio de- EDMONTON Una fatica terribile, disu- vato solo non ho fatto altro che con- che in Canada ha riconfermato di finitivo di Edmonton 2001, mana. Un’agonia che si protrae per trollare la tecnica. Avevo paura della essere il «padrone» assoluto della ma fa notare che «nel meda- oltre tre ore e trenta. Sotto il sole, giuria. Nella gara delle donne era specialità. gliere siamo davanti a nazioni con temperature in continuo au- stata molto severa, squalificando chi Lui è un ragazzo cubano che da come Gran Bretagna e Fran- mento. I muscoli che pian piano non marciava bene». E marciare be- anni vive con un’idea fissa stampata cia». non rispondono agli impulsi del cer- ne significa non perdere mai il con- in testa. Battere il record del mondo L'Italia nel medagliere è in vello. La fame che contrae lo stoma- tatto con il suolo (quando un piede del salto in lungo. Andare oltre una nona posizione, con un oro, co. Il corpo perde liquidi, si disidra- si stacca, l’altro deve essere appoggia- barriera storica, i nove metri. un argento e due bronzi. Nella ta. Si continua grazie alla forza di to) e bloccare il ginocchio al mo- Un record che in passato è ap- classifica a punti, che tiene con- volontà. Signori, ecco la 50 chilome- mento del contatto del piede con la partenuto a personaggi davvero leg- to anche dei piazzamenti al di tri di marcia, la più massacrante e strada. Tutto facile, dunque. Non è gendari. Due su tutti: Jesse Owens e fuori del podio, è ottava alla lunga gara che prevede il program- proprio così. Provate a chiederlo a Bob Beamon. Anche chi non si inte- pari con la Gran Bretagna. ma atletico. Questa appena descritta Marco Giungi, l’azzurro che si è ressa abitualmente di sport conosce L'Italia ha avuto conferma era l’odissea che affrontavano i pio- piazzato all’ottavo posto. «Gli ulti- questi nomi e queste cifre: 8,31 e che i suoi due elementi di pun- nieri dagli albori del secolo sino agli mi 5 km sono stati peggio dell’infer- 8,90. Due salti che sono entrati nel- ta, sono ancora Fiona May e anni sessanta: Fernando Altimani, no. Un calvario». E Marco è un ra- la storia. Fabrizio Mori. Tutti e due so- Ugo Frigerio, Armando Valente, gazzo giudizioso, che si è preparato Sì, perché entrambi spostarono no in grado di rimanere com- Giuseppe Kressevich, Pino Dordo- tutto l’anno per questa prova. Uno i confini umani oltre l’ignoto. petitivi fino ad Atene 2004. ni, Abdon Pamich, tanto per citare i specialista che grazie a questo piazza- Owens, il nero americano che Nella maratona maschile gli più noti. Oggi, per fortuna, non è mento si è guadagnato un posto nel- umiliò l’orgoglio di Adolf Hitler ai italiani riescono a contenere lo più così. Almeno non dovrebbe es- l’élite dei marciatori. Ma Robert è di Giochi di Berlino del ‘36 vincendo strapotere africano. A mettersi serlo. un altro pianeta. È l’uomo che in quattro ori, firmò un record (8,13) in evidenza è stato il campione Grazie all’evoluzione dei siste- questi ultimi anni ha fatto grande la che resistette venticinque anni; Bea- europeo Stefano Baldini. Tie- mi di allenamento, alle maggiori co- marcia e grazie ad essa è diventato mon, nell’aria rarefatta di Città del ne anche il settore delle marcia- noscenze acquisite dalla medicina ricco e famoso. L’avventura del po- Messico, saltò a 8,90. E per ventitré trici: bene la Perrone che ha sportiva e dalla fisiologia, quasi tutti lacco è iniziata alle Olimpiadi di Bar- anni tutto finì lì. Neanche il «figlio ottenuto il bronzo. In ripresa gli atleti riescono a portare a termi- cellona ‘92. Al comando, venne del vento», in arte Carl Lewis, riuscì il settore velocità grazie al no- ne l’impegno in condizioni fisiche squalificato all’ingresso dello stadio, nell’impresa. no posto di Torrieri nei 200 più che buone. Certo, qualcuno può dopo oltre 49 km di fatica. Da allora Quel limite venne superato, fi- con il secondo tempo italiano incappare nel classico colpo di sole, ha collezionato una serie impressio- nalmente, da Mike Powell, in una di sempre. Le due vere delusio- può saltare un rifornimento e finire nante di successi: tre titoli olimpici serata magica ai campionati mon- ni si chiamano Paolo Camossi steso sull’asfalto.Qualcun altro, inve- (Atlanta ‘96 nella 50, Siviglia 2000 diali di Tokyo del ‘91, quando otten- (triplo) protagonista di una fi- ce è talmente preparato da poter di nei 20 e nella 50), due mondiali (Ate- ne 8,95. Jesse Owens è scomparso, nale disastrosa, e Paolo Dal So- vincere sorridendo, e con tanta ener- ne ‘97 e Edmonton 2001) un euro- Bob Beamon, Carl Lewis e Mike glio (peso) escluso dalla finale. gia ancora in corpo da permettersi il peo (Budapest ‘98). È polacco di na- Il salto vincente di Ivan Pedroso. Dopo l’oro di Sydney, il cubano ha vinto il suo quarto titolo mondiale Powell hanno abbandonato da tem- lusso di compiere il giro d’onore. scita, ma vive in Francia. Parla 5 po la scena.
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