<<

C:relazionedeldirigentesucontrodeduzioni DI TERLIZZI PROVINCIA DI Settore Pianificazione Terr. ed OO.PP.

Prot. N. 7337 del 26.04.1999

Oggetto: Piano Regolatore Generale .- Controdeduzioni con adeguamento alla delibera di Giunta Regionale n. 3 del 12.01.1999.

Con delibera n. 44 del 14.07.1994 la Commissione Straordinaria ai sensi dell’art. 16 della L.56/80 adottò il P.R.G.. A seguito dell’emanazione della L.R. n. 24 del 4.7.1994, integrata dalla L.R. n. 8 del 28.1.1998, è stato nominato il Comitato Urbanistico Regionale Ristretto, giusta nota assessoriale n. 2221/1 del 10.3.1998, che con relazione – parere in data 26.11.98 ha ritenuto il P.R.G. del Comune di Terlizzi meritevole di approvazione con prescrizioni e modifiche. La Regione Puglia con delibera di G.R. n. 3 del 12.1.99 ha approvato il P.R.G. del Comune di Terlizzi accogliendo in toto le prescrizioni e modifiche del C.U.R.R., ed ha trasmesso a questo Comune con nota del 28.1.99 acquisita al Protocollo di questo Comune in data 5.2.99 col n. 2305. La predetta delibera è stata pubblicata sul B.U.R. n. 29 del 16.3.1999. L’Amministrazione Comunale, nella persona del Sig. Sindaco, dell’Assessore all’Urbanistica unitamente al Dirigente U.T.C. e all’Arch. Loreto Zaccagni in rappresentanza del gruppo di progettazione, al fine di aderire nella maniera più adeguata alle prescrizioni e modifiche imposte dalla Regione Puglia, dati i tempi ristretti di giorni 60, che la L.R. 56/80 prevede per l’assunzione delle controdeduzioni, il giorno 16.02.99, presso l'Ufficio Urbanistico, ha discusso e approfondito gli aspetti di prescrizione e modifica previsti nella delibera di G.R. ed in quella sede dava mandato al professionista di procedere alla redazione di nuovi atti del P.R.G.. Successivamente, a seguito di manifesto affisso in data 23.2.99 il giorno 04.3.99 l’Amministrazione comunicava e discuteva, con i cittadini e i tecnici convenuti presso la Sala Consiliare, le indicazioni date ai tecnici progettisti per l’adeguamento alle prescrizione della G.R.. Tali indicazioni venivano ridiscusse il giorno 30.3.99 presso la stessa Sala Consiliare con una rappresentanza delle categorie professionali terlizzesi. La delibera regionale 3/99 specifica le prescrizioni e modifiche da introdurre negli atti e nei grafici del P.R.G. ai punti 5.1 – 5.2 – 5.3. Dette prescrizioni sono finalizzate a ricondurre le scelte urbanistiche comunale nell’ambito delle disposizioni legislative, normative e regolamentari vigenti in materia ed attengono i seguenti argomenti:

- VINCOLI TERRITORIALI : il P.R.G. adottato non aveva individuato tutti i vincoli ed emergenze culturali interessanti il territorio comunale con preciso riferimento alla normativa vigente sia statale che regionale per quanto attiene gli aspetti idrologici superficiali e sotterranei e archeologici. Inoltre le prescrizioni regionali riguardano anche l’imposizione di vincoli di carattere culturale ambientale storici ed usi civici, rivenienti per effetto della adozione da parte della Regione Puglia del P.U.T.T.- Piano Urbanistico Tematico Territoriale con delibera di G.R. n. 7557 del 23.12.96. Il P.U.T.T. individua sul territorio comunale ambiti territoriali estesi di valenza paesistico-ambientale e storico-culturale. Si richiede la redazione di cartografia adeguata con integrazione della localizzazione e della normativa di tutela.

- ZONIZZAZIONE E DIMENSIONAMENTO SETTORE RESIDENZIALE: le valutazioni regionali hanno definito un esubero del settore residenziale di circa vani 6.000. Pertanto la delibera prescrive la rideterminazione del fabbisogno residenziale con conseguente rideterminazione del carico residenziale e del numero dei comparti.

- RICOGNIZIONE GIURIDICA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL P.E.E.P. EX C1: il P.di F. e il R. E. approvati con D.P. n. 30369/URB50 del 30.10.1971 è stato oggetto di numerose varianti sia per quanto attiene gli aspetti urbanistici che normativi di cui il P.R.G. non prevede il recepimento.

- INDIVIDUAZIONE ZONA A2: le valutazioni del C.U.R.R. ineriscono la necessità, ove ne esista il presupposto, di individuare un’area di tutela ambientale intorno al Centro Storico, ed analogamente per la zona Murattiana.

- SUDDIVISIONE COMPARTI C1A – C1B – C1C IN SUBCOMPARTI: la delibera regionale impone la riduzione dell’estensione dei comparti, mediante la previsione di subcomparti, inoltre impone la individuazione per gli stessi rispetto al P.RE.G. adottato, di un unico indice di fabbricabilità territoriale. Tutto ciò contribuisce a rendere il P.R.G. più attuativo per i seguenti ordini di considerazione: possibilità di operare su aree meno estese e quindi di più facile attuazione, omogeneizzazione delle aree a diversa destinazione C (residenziale) ed F (attrezzature) previste dal P.R.G., inserite nei comparti.

- SETTORE PRODUTTIVO: il fabbisogno di aree destinate alle attività produttive è apparso sovradimensionato e pertanto si prescrive lo stralcio dell’area industriale localizzata dal P.R.G. lungo la S.S. 98.

- NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE E REGOLAMENTO EDILIZIO: si prescrive la modifica ed integrazione di norme. Inoltre la delibera regionale, per quanto attiene gli aspetti geologici in concomitanza anche con la problematica sismica del territorio di Terlizzi, impone l’adeguamento del Piano alle prescrizioni del Genio Civile formulate nel parere n. 17009 del 26.10.94. Infine in merito alle osservazioni dei cittadini e delle Associazioni con la delibera regionale si condividono le valutazioni assunte dall’Amministrazione con delibera di C.S. n. 44/94 fatta eccezione delle osservazioni n. 1 – 7 – 12 – 13 – 16 – 19 – 20 – 21- 25- 27 – 34 – 38 – 43 – 56 – 65 - 66 – 68 – 69 – 86, di cui necessita un ulteriore approfondimento da parte dell’Amministrazione. In data 25.4.99 con nota in data 22.4.99 assunta al protocollo del Comune di Terlizzi in data 26.4.99 al n. 7340, i tecnici progettisti del P.R.G., Arch. Loreto Zaccagni e Arch. Mauro Simone hanno rimesso le controdeduzioni alle prescrizioni della delibera della G.R. con planimetria di Piano (scala 1:5000) modificata in base a quanto prescritto e controdedotto anche in relazione alle indicazioni fornite da questa Amministrazione. Il Piano con le controdeduzioni ed integrazioni che di seguito vengono riportate anche da parte dell’U.T., risulta adeguato alle prescrizioni regionali. Si passa pertanto all’esame delle variazioni e controdeduzioni apportate.

CONTRODEDUZIONI E SUGGERIMENTI DI PARTE COMUNALE

- VINCOLI TERRITORIALI In ossequio alle prescrizioni regionali, l’Ufficio tecnico ha provveduto ad acquisire i pareri dagli Enti preposti. Con nota in data 25.3.99 protocollo n. 554/99 assunta al protocollo del Comune di Terlizzi in data 16.4.99 n. 6963, la Regione Puglia – Ispettorato Dipartimentale delle Foreste di Bari ha comunicato che il territorio del Comune di Terlizzi non è soggetto a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. 3267/1923. Con nota in data 13.4.99 prot n. 7268 assunta al protocollo del Comune di Terlizzi in data 20.4.99 n. 7142 la Soprintendenza Archeologica del Comune di Taranto, ha trasmesso l’ elenco dei siti del territorio del Comune di Terlizzi, di interesse archeologico, attestati da ritrovamenti e segnalazioni ovvero da interventi di scavo condotti dalla stessa Sopraintendenza di cui alla seguente tabella:

ELENCO SITI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO N Oggetto Via/Contrada 1 Menhir Del Vico Fg. 52 e 59 Vincolo art. 4 L. 1089/39 2 Strada Consolare Via Appia Traiana 3 Sovereto Sovereto 4 Insediamento preclassico Monteverde Fg.n. 50 e 51 5 Insediamento preclassico Tre Fontane Fg. 47, 48, 53 6 Insediamento preclassico Lo Specchione Fg.n. 51 7 Insediamento di età classica Contr. Torre del Conte - Appia Traiana Fg.n. 38 8 Insediamento romano - imperiale e Contr. Casal Tamburri (Aia del Putarro via Givinazzo) medioevale 9 Necropoli tardoantica Ciurcitano Fg.n. 7 pp. 104,106

Con nota in data 1.4.99 protocollo n. 314 assunto al protocollo del Comune di Terlizzi il 7.4.1999 - n. 6324, la Regione Puglia – Assessorato Agricoltura e Foreste – Ufficio Usi Civici ha trasmesso documentazione che certifica l’avvenuta quotizzazione dei demani del Comune di Terlizzi. Con nota del 16.10.95 protocollo 16369 assunta al protocollo del Comune di Terlizzi in data 19.10.95 protocollo n. 21580 la Sovraintendenza dei Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici ha trasmesso il seguente elenco degli immobili sottoposti a tutela ai sensi della L. 1089/39:

Via dati catastali dati del vincolo 1) Arco Pani Marinella e De Cristoforis Mappa 2212/1-2; 2214/2 D.M. 16.04.1951 2) Arco Madonna del Riposo Via Madonna del Riposo Notifica 17.06.1910 n. 4-6 3) Chiesa Monte di Pietà Notifica 03.04.1940 4) Chiesa del Rosario Notifica 17.06.1910 5) Chiesa S. Maria di Cesano Fg. 12 P.lle A-42 Decl. 24.05.1978 6) Chiesa S. Maria del Fg. 22/M P.lla L Decl. 20.10.1984 Riposo 7) Edificio (Zona di rispetto Piazza Cavour nn. 4-6-8 e P.lla 957/1-2-3-4 D.M. 19.11.1964 Art. Chiesa S. Gioacchino) Via Mazzini 21 8) Edificio (Zona di rispetto Piazza Cavour nn. 14-22 P.lla 955/1-2 D.M. 19.11.1964 Art. 21 Chiesa S. Gioacchino) 9) Edificio Via Albimonte n. 12 Mappa 1971 D.M. 16.04.1951 10) Edificio Via Arco Tauro Mappa 1997/4-1c-2 D.M. 16.04.1951 11) Edificio Via Arimondi n. 22 Mappa 2209/2 D.M. 16.04.1951 12) Edificio (ora Via Via Carnicelli n. 2 Notifica 17.06.1910 13) Edificio Corso Dante n. 29, Via Fg. 22 P.lla 1527 D.M. 16.04.1951 Arco Paù 14) Edificio Via De Cristoforis n. 37 Mappa 2189-2205-2204- D.M. 16.04.1951 2404-2405-2191 15) Edificio Via De Cristoforis n. 59 Mappa 2200-1 D.M. 16.04.1951 16) Edificio Via F.lli Bandiera n. 26 Mappa 2305/1-2 D.M. 16.04.1951 17) Edificio Via Ospedale n. 6 Mappa 2414 D.M. 16.04.1951 18) Edificio Via Ospedale n. 25 Mappa 2056/2-3 D.M. 16.04.1951 19) Edificio Via Ospedale n. 27 Mappa 2056/1; 2047/2 D.M. 16.04.1951 20) Edificio Via Pendio n. 45 Mappa 1877/2; 1878/4 D.M. 16.04.1951 21) Edificio Via Pendio n. 67 Mappa 1871/2 D.M. 16.04.1951 22) Edificio Largo Plebiscito nn. 2-4 Mappa 2416 D.M. 16.04.1951 23) Edificio Largo S. Maria n. 23 Mappa 2309/1-2 D.M. 16.04.1951 24) Edificio Largo S. Maria nn. 27-29 Mappa 2035-2 D.M. 16.04.1951 25) Edificio Via Toselli nn. 22-25 Notifica 17.06.1910 26) Edificio C.so Umberto I n. 8 Mappa 2238-2239 D.M. 16.04.1951 27) Edificio C.so Vitt. Emanuele n. 45 Fg. 22 P.lla 278 D.M. 16.04.1951 28) Edificio (Palazzo De Paù) Via Marconi Fg. 22/C P.lla 37 Decl. 08.02.1985 D.M. 24.09.1985 29) Edificio (Palazzo Lioj) Via Mazzini Notifica 26.04.1934 30) Oratorio di S. Francesco Fg. 22/E P.lla B Decl. 20.05.1985 31) Portale Loc. S. Maria di Fg. 42 P.lla 45 (parte) D.M. 08.03.1982 Cesano 32) Torre del Musico Fg. 133 P.lla 296/1-2-4-5 D.M. 06.02.1970 e 6 32) Complesso S. Maria di Fg. 36 P.lle 57-58-51-50- D.M. 02.04.1986 Sovereto 52-A-64-65-66-68-69-72- 53-54-227-55-63-67 33) Torrione Circolare Loc.tà Sovereto rett. Fg. 36 P.lla 143 D.M. 29.03.1991 (parte) D.M. 20.07.1991 N.B. dal n. 1) al n. 30) già individuati nel vigente Piano Particolareggiato Centro Storico dal n. 31) al n. 34) riportati nella Tav. ………

La delibera regionale n. 3/99 impone la integrazione e approfondimento sia per quanto attiene la individuazione di ulteriori beni assoggettabili a vincoli di tipo culturale e ambientale e storico oltre che di integrazione normativa. Pertanto, l’Ufficio Tecnico a seguito di ricognizione puntuale del territorio in base ad atti cartacei e a quanto è stato possibile reperire a memoria storica, al fine di un recupero e conservazione dei valori storici architettonici e ambientali del territorio, ha redatto gli elenchi di seguito riportati di quei manufatti quali cisterne comunali, masserie, torri, casine, jazzi, chiese – cappelle, ecc. presenti sul territorio con conseguente integrazione della norma riportata nella N.T.E del P.R.G.:

Denominazione Via/Contrada Fg. ** Cisterne Comunali 1 Piscina Marina Pisciniello (nel tratto chiuso dalla ferrovia già aia per la trebbiatura) 29/A 335 2 Piscina dello Russo Mariotto (nei pressi delle proprietà Perilli e Calò) 34 100 3 Pisciniello Portoni (nei pressi dell’arco omonimo) 33 7 4 Pozzo delle Vigne Montane/Monserino (prima della Via Traiana) 41 260 5 Piscina della Corte Cesano (dopo il Cimitero) 33 131 6 Pozzo Misuriello o Misuriello (nei pressi della prop. Di Grumo) 23 57 Magnone 7 Piscina Giacchetta (nei pressi della proprietà Soc. Eurosa) 24 134 8 Piscina Rossa (attigua alla strada omonima ed a cabina di trasformazione e.e.) 4 36 9 Piscina Fratta Piscina Fratta 2 170 10 Pozzo Lioy Pozzo Lioy 1 348 11 Pozzo Soldato Pozzo Soldato 11 236 12 Fontana Belvedere o Belvedere 52 244 d’Oronzo 13 Fontana del Cavallo Belvedere 59 335 14 Fontana don Achille Belvedere 59 177 15 Fontana dello Belvedere 59 198 scultore 16 Piscina Zingari Piscina degli Zingari 17 36 17 Piscina Cappella di Vecchia Sovereto (all’incrocio con la strada omonima) 26 89 mezzo 18 Piscina S. Giorgio o Spineto (all’incrocio con la strada Sant’Andrea) 44 1 Liborio 19 Pozzo Sognatore Sulla stradina omonima che si diparte dalla strada Villafranca 18 36 20 Fontane (più cisterne) Fontane 53 268 21 Pozzo dell’Omero Creta (nei pressi dell’incrocio con la Via Traiana) 50 2 22 Fondo Rotondo Fondo Rotondo 1 119 23 Pozzo delle Ralle Strada Pezza di Manzo che si diparte dalla strada Monserino) 67 15 24 Pozzo Mangariello Spineto (oltre la SS 98) 44 112 25 Ghiascione Ghiascione 48 90 26 Pozzo Dormo Vigne Montane/Monserino (prima della SS 98) 32 130 27 Padula (più cisterne) Padula 51 110 28 Pozzo Ferro Pozzo Ferro Cimaldo 10 102 29 Corigliano Traversa Fontane (nei pressi della prop. Volpe Giuseppe) 61 74 30 Piscina Via Cimitero Via Cimitero (nei pressi del pozzo dell’Ente Irrigazione) 33 24 31 Piscina Scalera Vecchia Sovereto 26 167 32 Ilderis o del Conte Via Traiana (in parte distrutta ) 38 232 Immobili vari 33 Edificio ex Capo Stazione Bari Barletta Diaz/Pacecco 34 Villa Angarano Diaz 35 Cappella Chicoli Cappella Chicoli 36 Cappella Forlazzo Prov.le per Giovinazzo/Passatella 37 Cappella Maria Volpe Prov.le per Sovereto 38 Cappella di Mezzo Vecchia di Sovereto 39 Casino Colajanni Prov.le per Giovinazzo 40 Casino Lamparelli Sovereto 41 Ruderi chiesa di S. Antonio Sant’Antonio 42 Portone del Parco Portoni/Traversa Parco 43 Portone del Parco Portoni/Traiana 44 Villa De Lucia Traiana 45 La Cappella Traiana/Prov.le per Mariotto 46 Villa de Crescenzo Traiana 47 Torre Turquale o dei Briganti Favale Turquale 48 Villa de Gemmis Prov.le per Mariotto (nei pressi IPSAG) 49 Casina Corigliano Traversa Fontane 50 Casina e Chiesa S. Giorgio Trav. Fontane/Creta 51 Casina Guastamacchia Prov.le per Mariotto 52 Casina De Napoli Prov.le per Palombaio 53 Casina e Chiesa Velardi Specchione/Monteleone 54 Masseria Cipriani Marinelli Omonima 55 Chiesa Torre Carelli Carelli 56 Crocifisso (missioni.1905) Via Pro.le per Ruvo 57 Crocifisso (missioni ) Estr. Nuova/Cimitero

INTEGRAZIONI NORMATIVA:

Per quanto attiene le Norme di Salvaguardia, l’Art.2.20 delle N.T.E. viene così integrato: per le aree già individuate dal P.R.G. la Norma vale nella sua interezza. Invece, per quanto attiene le aree di nuova individuazione, riportate negli elaborati specifici del P.R.G., ogni intervento edilizio dovrà essere subordinato al preventivo parere degli Organi Competenti. I pagliai e i muretti a secco non ricompresi nella mappatura dei beni ambientali, ancorchè non tutelati da specifiche Leggi, sono sottoposti ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di tipo conservativo e/o a risanamenti o restauri sempre di tipo conservativo che non alterino comunque i caratteri specifici del manufatto. Crolli e/o dissesti di qualsiasi tipo vanno recuperati con interventi di ripristino. Per opere di questo tipo è richiesta apposita autorizzazione comunale. A completo soddisfacimento delle disposizioni regionali sono state predisposte le seguenti planimetrie Tav. 1 e Tav. 2 riportanti la mappatura di tutti i beni soggetti a vincolo ivi compreso i vincoli subentrati per effetto della adozione da parte della Regione Puglia del P.U.T.T. Piano Urbanistico Territoriale Tematico, mediante la individuazione di ambiti territoriali estesi.

DIMENSIONAMENTO SETTORE RESIDENZIALE:

I tecnici con la relazione inoltrata a cui si rinvia, hanno controdedotto con approfondimenti e deduzioni finalizzati alla eliminazione di imprecisioni riportate nella relazione originaria, rideterminando il calcolo del fabbisogno edilizio residenziale. Ciò ha consentito di riportare il fabbisogno complessivo di stanze a n. 10.000 stanze al 2008 e quindi a valori compatibili con le previsioni originarie rispetto alle prescrizioni regionali. Pertanto, ciò ha consentito di conservare integralmente le previsioni di Piano con riduzione di circa il 20% della cubatura insediabile.

RICOGNIZIONI GIURIDICHE:

Per i riferimenti giuridici circa le note regionali in merito agli strumenti urbanistici generali attuativi vigenti si evidenzia che le diverse varianti intervenute dopo l’approvazione del Programma di Fabbricazione risultano assunte nello stesso P.di F. giusta delibera di variante al P.di F di C.C. n. 221 del 27.10.1978 approvata con delibera di G.R. n. 7343 del 26.9.1979 e pertanto risultano assunte dal Piano in esame. La variante al P.di F. del Centro Storico adottata con delibera di C.C. n. 1425/84 e n. 237/87 approvato con delibera di G.R. n. 725/91 e 556/92 è stata recepita dal P.R.G.. Per quanto attiene il Piano di Zona 167 adottato con delibera di C.C. n. 228 del 29.8.77 e approvato con delibera di P.G.R. n. 371 del 12.3.79 la variante è stata recepita dal Piano in esame e comunque il Piano di Zona è in fase di esaurimento.

ZONE DI INTERESSE STORICO:

I tecnici non hanno previsto la fascia di rispetto A2 richiesta dalle prescrizioni regionali come da relazione cui si rinvia in quanto già inserita nella zonizzazione del P.P.C.S. in considerazione che nelle zone adiacenti il tessuto murattiano non presenta elementi architettonici compatibili con il Centro Storico.

COMPARTI: Con il ridimensionamento del fabbisogno abitativo a 10.000 vani, il Piano è stato adeguato alle prescrizioni regionali con conseguente ridefinizione dell’indice edificatorio dei comparti che è stato ricondotto ad un unico parametro territoriale. Nel contempo i progettisti hanno provveduto ala individuazione dei subcomparti. Pertanto il comparto C1 risulta suddiviso nei subcomparti C1A1 – C1A2 – C1A3 e area P.E.E.P. che risulta completamente stralciata. Il comparto C2 risulta rideterminato nella sua interezza con la nuova indicazione C2A e area P.E.E.P., che risulta completamente stralciata. Il comparto C3 risulta suddiviso nei subcomparti C3A – C3B1 – C3B2. Il comparto C4 resta nella sua interezza originaria con invio alla redazione di un Piano Particolareggiato la suddivisione in subcomparti. Il comparto C5 è stato suddiviso nei subcomparti C5A1 – C5A2 – C5A3 – C5B1 – C5B2 – C5C. La loro estensione è stata ampliata a seguito della inclusione nella loro perimetrazione della viabilità esterna. Il Piano prevede all’interno dei comparti il reperimento delle aree di uso pubblico (urbanizzazioni primarie e secondarie) a scala della residenza secondo il D.M. 1444/68. Inoltre dà un indirizzo della loro localizzazione rispetto alle aree destinate alla residenza mentre per alcuni, quali i subcomparti C5 gli standards sono fusi con gli interventi residenziali. Il comparto C4 prevede il reperimento delle aree di uso pubblico di interesse generale ai sensi del punto 5 dell’art. 4 del D.M. 1444/68 con individuazione delle aree di loro insediamento. In definitiva il Piano a fronte di una volumetria realizzabile di mc. 999.513 reperisce nelle nuove aree di espansione le seguenti aree di uso pubblico a scala della residenza: di tipo G1 – attrezzature prescolari e scuola dell’obbligo - mq. di tipo G2 – attrezzature di interesse comune - mq. di tipo G3 – parchi pubblici mq. di tipo G4 – verde pubblico attrezzato - mq. e quelle di interesse generale a scala urbana e territoriale: di tipo F1 - attrezzature per la scuola superiore – mq. di tipo F2 - attrezzature sanitarie ed ospedaliere – mq. di tipo F3 – attrezzature sportive, parco urbano e territoriale - mq. di tipo F4 – attrezzature commerciali ed annonarie – mq. di tipo F5 – attrezzature tecnologiche – mq. di tipo F6 – aree cimiteriali – mq.

ZONE PRODUTTIVE:

Le prescrizioni impongono lo stralcio della nuova previsione della zona industriale lungo la Strada Statale 98. Si ritiene non doversi condividere appieno le prescrizioni regionali per i seguenti ordini di motivazione: 1) Nella nuova previsione lungo la S.S. 98 risultano già insediate attività produttive di cui alcune quale la Ferramenta Pugliese di rilevante importanza economico-commerciale. 2) A seguito di una indagine conoscitiva espletata dall’Ufficio Tecnico sono pervenute al Comune di Terlizzi, entro il termine del 28.2.1999, circa 150 schede di operatori nei vari settori produttivi, finalizzate alla valutazione di fabbisogno immediato di lotti per insediamenti di tipo artigianale e industriale in area industriale. In base alle summenzionate schede risulta un fabbisogno di area industriale di mq. …………. Considerato che per informazioni assunte presso l’ufficio licenze del Comune risultano insediati nel centro abitato e quindi non idonei circa n. 350 impianti produttivi, il fabbisogno calcolato và integrato di altri mq. ….. e pertanto il fabbisogno complessivo assomma a mq. ……… In considerazione che le aree industriali residue del P.di F. e l’ampliamento previsto del P.R.G. con l’esclusione della fascia in discussione lungo la S.S. 98 assommano a circa mq. ……….. , per il soddisfacimento dell’ulteriore fabbisogno di superficie a destinazione industriale necessita il reperimento di mq. ………….. di superficie. Pertanto in parziale accoglimento delle prescrizioni regionali il Piano riconferma le nuove aree a tipizzazione industriale lungo la S.S. 98 comprese tra la strada Cesano ad Ovest e la previsione dello svincolo stradale ad Est, così come riportata negli elaborati di Piano.

NORME TECNICHE DI ESECUZIONE:

Il Piano è stato adeguato alle prescrizioni impartite dalla delibera regionale 3/99 con l’inserimento delle variazioni indicate dalla stessa delibera, con esclusione di quelle riportate relativamente agli articoli 2.13 - 2.14 – 2.18 delle N.T.E. . Controdeduzioni alle prescrizioni di cui al punto 5.2 delle N.T.E per l’art. 2.13: L’Art. 2.13 della Norme del P.R.G. prevede che “nelle zone agricole le nuove costruzioni sia produttive che abitative vanno ammesse prevalentemente per soddisfare le necessità della produzione agricola.: omissis ……” In considerazione che ai sensi dell’art. 2 del D.M. 2.4.1968 le aree del territorio comunale tipizzate E dal P.R.G. sono destinate ad usi agricoli, si ritiene doversi condividere la prescrizione della Regione e pertanto la norma innanzi citata và così riscritta che “nelle zone agricole le nuove costruzioni sia produttive che abitative vanno ammesse esclusivamente per soddisfare le necessità della produzione agricola.: omissis ….. Controdeduzioni alle prescrizioni di cui al punto 5.2 delle N.T.E per art. l’ 2.14: Le prescrizioni regionali prevedono l’aggiunta alla norma dell’art. 2.14 delle N.T.E. del parametro - L m = lotto minimo pari a 10.000 mq. ed R c = 1,5 %. Da un punto di vista urbanistico si ritiene pienamente condivisibile la prescrizione del lotto minimo nelle zone E. Tuttavia si ritiene opportuno eccepire tale prescrizione imposta in base alle seguenti considerazioni: 1) Situazioni di carattere socioeconomico hanno comportato l’estremo frazionamento della proprietà privata in entità poderali di limitata estensione. In base ad una analisi effettuata sulla estensione delle particelle del territorio agricolo terlizzese con riferimento all’unità di misura agraria di uso locale (la vigna corrispondente a mq. 4.000) è stato possibile accertare a fronte di n. 20.389 particelle catastali afferenti all’intero territorio agrario terlizzese: n. 10.912 particelle catastali, hanno estensione inferiore a 2.000 mq.; n. 4.985 particelle catastali hanno estensione compresa fra i 2.000 e i 4.000 mq.; n. 2.052 particelle catastali hanno estensione comprese fra 4.000 e i 6.000 mq., n. 1.466 particelle catastali hanno estensioni fra 6.000 e 9.999 mq.; n. 974 particelle catastali con superficie superiore a 10.000 mq.. 2) Le capacità imprenditoriali degli operatori agricoli terlizzesi, negli ultimi quindici anni hanno consentito di modificare la vocazione agricola del territorio terlizzese mediante la trasformazione delle coltivazioni dal tipo orticolo in colture specializzate di tipo intensivo, con prevalenza di tipo floricolo contribuendo in maniera rilevante alla economia generale del paese. Ciò ha consententito al settore floricolo di assumere una posizione preminente nell’ambito dei diversi settori produttivi. Pertanto la realtà economica agricola è caratterizzata da piccoli appezzamenti coltivati a serra. In forza di tali considerazioni si richiama il D.P.R. n. 139 del 23.3.98, finalizzato al riconoscimento della ruralità di fabbricati in zona E e quindi allo sgravio fiscale, il quale all’art. 2 lett. C testualmente cita: “ Il terreno cui il fabbricato è asservito deve avere una superficie non inferiore a 10.000 mq. ed essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario. Qualora sul terreno siano praticate colture specializzate in serra o la funghicoltura o altra coltura intensiva ovvero ……. Omissis…, il suddetto limite viene ridotto a 3.000 mq.” 3) La legge regionale n. 19 dell’11.9.86 nel disciplinare la normativa per la costruzione delle serre prescrive all’art. 4.1 che l’area disponibile minima di intervento non sia inferiore a mq. 4.000 con indice di copertura del 75%. Orbene è di facile considerazione che su un’area di mq. 4.000 è possibile, in base all’indice di copertura previsto, ottenere una superficie utile a serre di mq. 3.000. La legge regionale, quindi, individua nel lotto di mq. 4.000 utilizzato a serre l’entità minima produttiva in analogia al D.P.R. innanzi citato. Pertanto, implicitamente può ritenersi che la legge regionale individui nella estensione di mq. 4.000. la superficie del lotto minimo. Pertanto, alla luce di quanto innanzi esposto, al fine di non penalizzare lo sviluppo di un settore trainante quale quello della floricoltura, che investe la quasi totalità del settore agricolo, si propone di accogliere la prescrizione regionale del lotto minimo nei limiti di mq. 5.0000 fermo restando il rapporto di copertura fissato al 1,5%. La prescrizione quindi và così modificata: - L m = lotto minimo pari a 5.000 mq. ed R c = 1,5 %. Controdeduzioni alle prescrizioni di cui al punto 5.2 per art. 2.18 delle N.T.E: La prescrizione regionale impone all’art. 2.18 delle N.T.E avente titolo Zone E – attività agrituristiche, impone la seguente aggiunta: - L m 0 lotto minimo pari a 10.000 mq. In considerazione della specificità dell’intervento in dette zone, si tiene doversi condividere la prescrizione imposta.

REGOLAMENTO EDILIZIO: Le prescrizioni relative al regolamento edilizio sono state in toto recepite. Si riscontra che una delle prescrizioni regionali del regolamento edilizio riguarda l’art. 55 ultimo comma in base al quale l’altezza dei piani terreni adibiti ad autorimessa, laboratori, luoghi di riunione di uso pubblico viene riportato a m. 3 rispetto alla previsione di Piano di m. 3,50. Poiché l’art. 48 del Regolamento edilizio, al paragrafo A coma 2 prevede per i locali di attività lavorativa e sociali una altezza minima non inferiore a m. 3,50 si ritiene di dover riportare questa altezza a m. 3,00 in analogia all’art. 55 così come modificato, atteso che il predetto articolo riguarda anche locali a piano terra.

ADEGUAMENTO SISMICO: In forza del parere del Genio Civile n. 17009 del 26.10.94 il Piano è stato adeguato con la individuazione delle linee di faglia e dell’asse sinclinale. Si rinvia alla redazione di Piani Particolareggiati l’utilizzo di aree critiche con previsione a verde senza edifici di notevole impegno ed altezza.

OSSERVAZIONI, RICORSI E MODIFICHE PROPOSTE AL P.R.G. : Osservazioni n. 1 e n. 7 formulate dalla Coldiretti e dalla Confederazione Agricoltori- Le prescrizioni regionali rinviano al Comune per maggiori approfondimenti e considerazioni al fine di definire indici e parametri relativamente agli interventi a serre in zona agricola. Circa la prescrizione regionale si ritiene doversi accogliere la prescrizione che impone all’art. 2.17 delle N.T.E l’aggiunta “per la realizzazione delle serre si applica quanto disposto dalla legge regionale n. 19/86 - Disciplina urbanistica per la costruzione delle serre”. Tuttavia in considerazione della realtà produttiva del settore agricolo ormai con specifica e peculiare vocazione floricola si ritiene che i parametri assunti nelle N.T.E. risultano penalizzanti all’attività imprenditoriale ed alla redditività dei suoli. Infatti in via preliminare si ritiene da un punto di vista produttivo non vi sia differenza tra serra stagionale e serra con copertura permanente. Pertanto si ritiene necessario riportare il parametro rapporto di copertura R c previsto all’art. 2.17 delle N.T.E. nei termini della Legge Regionale 19/86. Inoltre in ossequio alla delibera di G.R. n. 6320 del 13.11.89 – Tutela ed uso del Territorio – art. 51 ultimo comma – Approvazione criteri per la formazione degli strumenti urbanistici e per il calcolo del fabbisogno residenziale e produttivo - che giustamente al punto 2.20 classifica le serre in quanto tali non costruzioni, si ritiene di modificare la norma D c – distanza delle serre dai confini minima – riportata all’art. 2.17 delle N.T.E a mt. 3,00 nei termini quindi dell’art. 873 del codice civile e il parametro D s – distanza dalle strade minima a mt. 5. Pertanto si recepisce la L.R. n. 19/86 ed i parametri edilizi relativi alla realizzazione delle serre riportati all’art. 3.17 delle N.T.E., con integrazione delle norme della legge regionale 19/86 vanno così riscritte: -R c – Rapporto di copertura per le serre di tipo permanente – 75% per le serre di tipo stagionale – 75% -D c – Distanza dai confini minima – 3 m. -D s – Distanza dalle strade minima – 5 m. -D f – Distanza tra i fabbricati – H + H1 somma delle altezze dei fabbricati prospicienti. Osservazione n. 66 formulata dal Sig. Antonelli Gaetano- Valgono le stesse considerazioni soprariportate per le osservazioni 1 e 7. Osservazioni n. 12 – 16 – 19 – 20 – 21 – 25 – 27 – 34 – 43 – 65 – 13 – 38 – 56 – 68 – 86: Le stesse risultano recepite negli atti redatti dai tecnici progettisti. Osservazione n. 69 formulata dal Sig. Antonelli Gaetano- In riferimento alla predetta osservazione si evidenzia che al momento non esistono esigenze in tal senso, in quanto con contratto Rep. n. 1623 del 28.03.97 il Mattatoio Comunale è stato riattato ed affidato alla gestione di privati. In definitiva si ritiene poter esprimere parere favorevole al P.R.G. così come integrato con le prescrizioni regionali e gli approfondimenti e suggerimenti inseriti dai tecnici progettisti negli elaborati cartografici e normativi unitamente agli approfondimenti di questo ufficio.

L’Ing. Capo Dirigente l’U.T.C. Ing. Michele Caldarola