ARCHIVIO STORICO BERGAMASCO Rassegna Semestrale Di Storia E Cultura
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
N. 12 ARCHIVIO STORICO BERGAMASCO Rassegna semestrale di storia e cultura 12 N. 1, Anno VII, 1987 Rivista del Centro Studi e Ricerche Archivio Bergamasco Versione per Internet PIERLUIGI LUBRINA EDITORE Bergamo 1987 SOMMARIO Saggi e Testi ANDREA ZONCA, Polizze d'estimo del comune di Colognola in Val Cavallina. Anno 1476 pp. 11-19; Appendice: 14 polizze d'estimo pp. 20-27 GIOVANNI SILINI, Note sul reclutamento e le condizioni di lavoro della manodopera nel lanificio loverese nei secoli XV e XVI pp. 29-59; Appendice statistica: pp. 60-75. GIORGIO APPOLONIA, Giovanni Simone Mayr e le lezioni caritatevoli di musica pp. 77-86 GIOVANNI LANDINI, Domenico Donzelli: osservazioni sopra un tenore bergamasco pp. 87-104; Appendice pp. 105-109 GABRIELE LATERZA, Bergamo cattolica e la guerra di Spagna pp. 111-122. Fonti e Strumenti GIANFRANCO ALESSANDRETTI, Il fondo degli Istituti educativi nell'Archivio di Stato di Bergamo pp. 125-132 + Inventario sommario pp. 132-135; Archivio Piazzoni pp. 135-156. Rassegna GIORGIO POLITI, Storia 'locale' e 'grande' storia. Il terreno dello storico locale pp. 159-170. PIER MARIA SOGLIAN, Un corso '150 ore' sulla storia locale pp. 171-177. Recensioni Ordinamento e conservazione degli Archivi Storici: il caso degli Archivi Comunali, Lovere, auditorium di Villa Milesi, novembre 1986 - febbraio 1987 Sergio Del Bello pp. 167-168. EZELINDA ALTIERI MAGLIOZZI, L'Archivio del Comune di Pistoia conservato nell'Archivio di Stato, Firenze, Giunta Regionale Toscana - La Nuova Italia, 1983, pp. XV-315 con tavv. fuori testo (Inventari e cataloghi toscani, 16), L. 49.000 di ANTONIO PREVITALI pp. 182-184 La necropoli longobarda di Trezzo sull'Adda, a cura di ELISABETTA ROFFIA, Firenze, All'Insegna del Giglio, 1986 (Ricerche di archeologia altomedioevale medievale, 12/13), pp. 286, numerosi disegni e fotografie b/n, L. 70.000 di A. Z. pp. 184-185. CHIARA FRUGONI, Una pagina di storia della Clusone quattrocentesca attraverso i suoi affreschi, Clusone, Edizioni Cesare Ferrari, 1985, pp. 63, ill. s.i.p., di Giosué Bonetti, p. 186. Ex filtia. Quaderni della sezione 'Archivi storici' della Biblioteca Civica A. Mai di Bergamo, n. 1 (supplemento a Bergomum 1, 1987), Bergamo 1987, pp.135, s.i.p., pp. 187-188. MARINO PAGANINI, La fornace. Uomini e famiglie nella storia di Osio Sotto, a cura dell'Amministrazione comunale di Osio Sotto, Osio Sotto, 1985, pp. 207, s.i.p. di Sergio Del Bello pp. 188-189. M. ANESA, Vedevamo la fame, i monti e le stelle. Due donne parlano della loro cultura, Bergamo, Il filo di Arianna, 1987, pp. 54, L. 12.000; B. BIANCHI- M. SORELLI, La mitraglia sul campanile, Cornalba 1944, Bergamo, Il filo di Arianna, 1987, pp. 73, L. 12.000 pp. 189-190. A.A.V.V., La Valcamonica romana. Ricerche e studi, a cura di F. Rossi, Brescia, Edizioni del Moretto, 1987, pp. 221 (catalogo della mostra omonima, Milano 30 Aprile - 31 Maggio 1987), p. 190. Lo statuto di Bergamo del 1333, a cura di C. STORTI STORCHI, Milano, Giuffré Editore, 1986, pp. 280, L. 35.000, p. 191. ARCHIVIO DI STATO DI BERGAMO, Quando non c'era l'atrazina: aspetti dell'economia agricola nella bassa bergamasca tra '700 e '800, Catalogo della Mostra Documentaria, 14-21 marzo 1987, pp. 45, p. 191. A.A.V.V., Una città nella storia dell'Italia unita. Classe politica e ideologie in Cremona nel cinquantennio 1875-1925, a cura di F. INVERNICI, Annali della Biblioteca Statale e Libreria Civica di Cremona, XXXVI/2-1985, Cremona 1986, pp. 414, s.i.p., pp. 191-192. ______________________________________ Pubblicazione del Centro Studi ARCHIVIO BERGAMASCO via A. Locatelli 62 - 24100 Bergamo Direttore: Giulio Orazio Bravi. Comitato di Redazione: Paolo Berlanda, Sergio del Bello, Gabriele Laterza, Giorgio Mangini, Gianluca Piccinini, Paolo Pesenti, Susanna Pesenti, Giuseppe Tognon, Andrea Zonca. Amministrazione: Pierluigi Lubrica Editore s.r.l., viale Vittorio Emanuele 19 - 24100 Bergamo. Abbonamenti: L. 18.000; per l' Estero $ 25; Sostenitore L. 50.000. L'abbonamento può essere sottoscritto negli Uffici della Pierluigi Lubrina Editore, o con l'invio di bollettino di conto corrente postale n. 12664249 intestato all'Editore (Prezzo del fascicolo singolo L. 18.000). La rivista è semestrale. Indici nel secondo numero. Autorizzazione del Tribunale di Bergamo n. 3 del 30-3-1981. Direttore responsabile: Susanna Pesenti. Composizione e impaginazione: NOVATYPE - Bergamo Stampa: GRAFITAL - Torre Bordone (Bg) Bergamo - Luglio 1987 Andrea Zonca POLIZZE D'ESTIMO DEL COMUNE DI COLOGNOLA IN VAL CAVALLINA. ANNO 1476 La rilevazione estimale delle famiglie del comune di Colognola, conservataci nell'Archivio Storico del comune di Bergamo, è una testimonianza notevole delle condizioni sociali e materiali di un piccolo villaggio della collina bergamasca. Preceduto da una nota archivistica e da alcune considerazioni storiografiche, l'Autore pubblica l'intero documento, che può servire, pur nella sua specificità, alla storia della campagna bergamasca sul finire del Medioevo. 1. L'Archivio Storico del Comune di Bergamo conserva una ricca serie di documenti estimali - polizze e registri - pressoché ininterrotta per tutto l'arco della dominazione veneta; conservata oggi, come tutto. quell'Archivio, nella Biblioteca Civica `A. Maj' (salvo i materiali relativi al Seicento, conservati presso il locale Archivio di Stato), essa è stata recentemente riordinata (d'ora in avanti: BCB Estimi, seguito da numero d'ordine) e dotata di un adeguato indice corografico. Si tratta di fonti di grande interesse per la ricostruzione della storia economica e sociale di quei secoli, soprattutto della Città, ma anche di alcuni centri rurali. Le polizze, denunce compiute direttamente dai contribuenti, contengono la descrizione e il valore in denaro di beni mobili e immobili, debiti e crediti di ciascun fuoco, accanto a informazioni sulla consistenza del nucleo familiare, sulla età, lo stato di salute e l'occupazione dei suoi membri: una struttura già completamente definita nelle polizze del 1476 - le più antiche conservateci -e soggetta in seguito a variazioni assai limitate. In questi documenti è la proprietà terriera a balzare in primo piano, in quanto elemento costitutivo fondamentale della condizione economica e sociale in età preindustriale, mentre gli altri dati rimangono generalmente sullo sfondo, forniti in modo incompleto o poco dettagliato. Una certa familiarità con questo tipo di fonti rende immediatamente accorti della particolarità dell'esempio che si pubblica qui: le polizze degli abitanti del comune di Colognola in Val Cavallina. Le maggiori e più interessanti informazioni riguardano proprio quegli aspetti generalmente `trascurati', mentre la proprietà terriera vi occupa una posizione affatto marginale: soltanto due dei 14 estimati dichiarano di possedere della terra, ma solo un appezzamento ciascuno, mentre tutti si dichiarano solidalmente affittuari dipendenti da un unico grande proprietario cittadino: Antonio fu Alberto Suardi. Una condizione che non dovette essere esclusiva di questa comunità, ma che tale ci appare nella estrema scarsità di documenti analoghi - cioè estimi relativi a comuni rurali -a nostra disposizione. Questo stato della documentazione è altresì connesso alle modalità della sua produzione ed alle successive vicende archivistiche: su tali punti conviene dunque soffermarsi prima di affrontare più da vicino la nostra fonte. 2. È noto che l'imposizione fiscale nello Stato Veneto avveniva fis sando a priori il contingente a carico di ciascuna città e del relativo territorio e, nel caso bergamasco, suddividendo l'onere tra la Città, il Piano e le Valli, che godevano di una particolare condizione giuridica nei confronti della Dominante. La quota fissata per ciascun distretto del territorio era quindi suddivisa tra i singoli comuni che ne facevano parte, e all'ínterno di questi tra i vari fuochi, proporzionalmente alla capacità contributiva di ognuno. La stima di tale capacità si basava sulle denunce presentate direttamente dai contribuenti (le polizze d'esti mo), successivamente verificate ed elaborate da estimatori eletti nel l'àmbito di ciascun comune. Questi stabilivano la cifra d'estimo per cia scun contribuente, che non costituiva l'ammontare dell'ímposta, bensì il capitale sulla base del quale tale ammontare era calcolato in occasione di ogni nuova imposizione. La presenza di dati scarsamente quantifi cabili, quali quelli relativi ai componenti il nucleo familiare, volta a documentare nel modo più esaustivo possibile le condizioni di vita - e quindi la capacità contributiva - degli estimati, comportava una serie di valutazioni soggettive che rendevano la cifra d'estimo qualcosa di più che la semplice somma algebrica dei valori in denaro. Il rischio di abusi, a cui d'altra parte questo sistema esponeva maggiormente i contribuenti, era affrontato col ricorso alla media tra le cifre d'estímo proposte da due o più èstimatori. 3. Da quanto detto sinora appare chiaro che l'unità amministrativa fondamentale di questo sistema è il comune: all'interno di questo si or ganizzava la rilevazione e l'elaborazione dei dati da parte degli estimatori, ed esso aveva competenza in merito alla definizione dei contribuenti a sé soggetti - competenza di cui è traccia anche nella fonte che qui si pubblica (cfr. [14] ove si accenna al concordio tra i comuni di Entratico e Colognola). Inoltre il comune era responsabile di fronte alla autorità superiore della eventuale insolvenza di suoi vicini. Anche i registri d'estimo, ove venivano annotate le cifre d'estimo calcolate in base alle polizze, organizzavano i dati per comune, e solo subordinatamente a questo indicavano le cifre dei cives e dei valleriani che vi avevano proprietà. Sede naturale della conservazione delle polizze d'estimo dovevano pertanto essere gli archivi comunali. Solo il comune di Bergamo tuttavia conserva nel suo archivio questa documentazione, mentre la generale distruzione delle parti più antiche degli archivi dei comuni del territorio (con la notevole eccezione di alcuni centri maggiori, presso i cui archivi si trovano ancora, infatti, anche delle polizze d'estimo) ha comportato la quasi totale scomparsa di questo materiale relativamente ai centri rurali. Qualche altro estimo del territorio, completo o parziale (ad es.