ACTA ORDINIS FRATRUM MINORUM VEL AD ORDINEM QUOQUO MODO PERTINENTIA

IUSSU ET AUCTORITATE Fr. ANTHONY PERRY

TOTIUS ORD. FR. MIN. MINISTRI GENERALIS

IN COMMODUM PRAESERTIM RELIGIOSORUM SIBI SUBDITORUM IN LUCEM AEDITA

Veritatem facientes in caritate (Eph. 4,15). Peculiari prorsus laude dignum putavimus, dilecte Fili, consilium quo horum Actorum collectio atque editio suscepta est.

(Ex Epist. Leonis Pp. XIII ad Min. Gen.)

ROMA CURIA GENERALIS ORDINIS CUM APPROBATIONE ECCLESIASTICA Fr. Michael A. Perry, ofm, Min. Gen.

Fr. Luigi Perugini Director

Fr. Gianpaolo Masotti Director responsabilis

Autoriz. N. 10240 del Trib. di Roma, 8-3-1965

Impaginazione e grafica fr. Magro per l’Ufficio Comunicazioni OFM – Roma

Stampato dalla Tipografia Mancini s.a.s. – Tivoli (Roma) nel mese di ottobre dell’anno 2014 E SANCTA SEDE

1. Discorso all’Udienza generale del Mer- bellezza, pertanto lodiamo Dio, ringraziamolo coledì per averci dato tanta bellezza. E quando Dio Piazza San Pietro, 21.05.2014 finì di creare l’uomo non disse «vide che era cosa buona», ma disse che era «molto buona» Dio perdona, (v. 31). Agli occhi di Dio noi siamo la cosa il creato no più bella, più grande, più buona della crea- zione: anche gli angeli sono sotto di noi, noi Cari fratelli e sorelle, buongiorno. siamo più degli angeli, come abbiamo sentito nel libro dei Salmi. Il Signore ci vuole bene! Oggi vorrei mettere in luce un altro do- Dobbiamo ringraziarlo per questo. Il dono del- no dello Spirito Santo, il dono della scienza. la scienza ci pone in profonda sintonia con il Quando si parla di scienza, il pensiero va im- Creatore e ci fa partecipare alla limpidezza del mediatamente alla capacità dell’uomo di co- suo sguardo e del suo giudizio. Ed è in questa noscere sempre meglio la realtà che lo circon- prospettiva che riusciamo a cogliere nell’uo- da e di scoprire le leggi che regolano la natura mo e nella donna il vertice della creazione, e l’universo. La scienza che viene dallo Spi- come compimento di un disegno d’amore che rito Santo, però, non si limita alla conoscen- è impresso in ognuno di noi e che ci fa ricono- za umana: è un dono speciale, che ci porta a scere come fratelli e sorelle. cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l’amore di Dio e la sua relazione profonda con 3. Tutto questo è motivo di serenità e di ogni creatura. pace e fa del cristiano un testimone gioioso di Dio, sulla scia di san Francesco d’Assisi e di 1. Quando i nostri occhi sono illuminati tanti santi che hanno saputo lodare e cantare dallo Spirito, si aprono alla contemplazione di il suo amore attraverso la contemplazione del Dio, nella bellezza della natura e nella gran- creato. Allo stesso tempo, però, il dono della diosità del cosmo, e ci portano a scoprire co- scienza ci aiuta a non cadere in alcuni atteggia- me ogni cosa ci parla di Lui e del suo amore. menti eccessivi o sbagliati. Il primo è costituito Tutto questo suscita in noi grande stupore e un dal rischio di considerarci padroni del creato. profondo senso di gratitudine! È la sensazione Il creato non è una proprietà, di cui possiamo che proviamo anche quando ammiriamo un’o- spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto pera d’arte o qualsiasi meraviglia che sia frut- meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: to dell’ingegno e della creatività dell’uomo: di il creato è un dono, è un dono meraviglioso fronte a tutto questo, lo Spirito ci porta a loda- che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e re il Signore dal profondo del nostro cuore e a lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con riconoscere, in tutto ciò che abbiamo e siamo, grande rispetto e gratitudine. Il secondo atteg- un dono inestimabile di Dio e un segno del suo giamento sbagliato è rappresentato dalla tenta- infinito amore per noi. zione di fermarci alle creature, come se queste possano offrire la risposta a tutte le nostre atte- 2. Nel primo capitolo della Genesi, pro- se. Con il dono della scienza, lo Spirito ci aiuta prio all’inizio di tutta la Bibbia, si mette in a non cadere in questo sbaglio. evidenza che Dio si compiace della sua cre- Ma vorrei ritornare sulla prima via sba- azione, sottolineando ripetutamente la bellez- gliata: spadroneggiare sul creato invece di cu- za e la bontà di ogni cosa. Al termine di ogni stodirlo. Dobbiamo custodire il creato poiché giornata, è scritto: «Dio vide che era cosa buo- è un dono che il Signore ci ha dato, è il rega- na» (1,12.18.21.25); se Dio vede che il creato lo di Dio a noi; noi siamo custodi del creato. è una cosa buona, è una cosa bella, anche noi Quando noi sfruttiamo il creato, distruggiamo dobbiamo assumere questo atteggiamento e il segno dell’amore di Dio. Distruggere il cre- vedere che il creato è cosa buona e bella. Ecco ato è dire a Dio: «non mi piace». E questo non il dono della scienza che ci fa vedere questa è buono: ecco il peccato. 178 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

La custodia del creato è proprio la cu- coglienza merita, Maestà, la stima e il soste- stodia del dono di Dio ed è dire a Dio: «gra- gno della comunità internazionale. La Chiesa zie, io sono il custode del creato ma per farlo Cattolica, secondo le sue possibilità, vuole progredire, mai per distruggere il tuo dono». impegnarsi nell’assistenza ai rifugiati e a chi Questo deve essere il nostro atteggiamento nei vive nel bisogno, soprattutto tramite Caritas confronti del creato: custodirlo perché se noi Giordania. distruggiamo il creato, il creato ci distrugge- Mentre con dolore constato la permanen- rà! Non dimenticate questo. Una volta ero in za di forti tensioni nell’area medio-orientale, campagna e ho sentito un detto da una persona ringrazio le Autorità del Regno per quello che semplice, alla quale piacevano tanto i fiori e li fanno e incoraggio a continuare ad impegnarsi custodiva. Mi ha detto: «Dobbiamo custodire nella ricerca dell’auspicata durevole pace per queste cose belle che Dio ci ha dato; il crea- tutta la Regione; a tale scopo si rende quanto to è per noi affinché ne profittiamo bene; non mai necessaria e urgente una soluzione pacifi- sfruttarlo, ma custodirlo, perché Dio perdona ca alla crisi siriana, nonché una giusta soluzio- sempre, noi uomini perdoniamo alcune volte, ne al conflitto israeliano-palestinese. ma il creato non perdona mai e se tu non lo Colgo questa opportunità per rinnovare il custodisci lui ti distruggerà». mio profondo rispetto e la mia stima per la Questo deve farci pensare e deve far- comunità Musulmana, e manifestare apprez- ci chiedere allo Spirito Santo il dono del- zamento per il ruolo di guida svolto da Sua la scienza per capire bene che il creato è il Maestà il Re nel promuovere una più adeguata più bel regalo di Dio. Egli ha fatto tante cose comprensione delle virtù proclamate dall’I- buone per la cosa più buona che è la persona slam e la serena convivenza tra i fedeli delle umana. diverse religioni. Lei è noto come un uomo di pace, e artefice della pace: grazie! Esprimo Papa Francesco riconoscenza alla Giordania per aver incorag- [L’Osservatore Romano, 22 maggio 2014] giato diverse importanti iniziative a favore del dialogo interreligioso per la promozione della 2. Pellegrinaggio in Terra Santa per il 50° comprensione tra Ebrei, Cristiani e Musulma- anniversario dell’incontro Paolo VI-Ate- ni, tra le quali quella del “Messaggio Interreli- nagora gioso di Amman” e per aver promosso in seno all’ONU la celebrazione annuale della “Setti- 1. Incontro con le Autorità giordane mana di Armonia tra le Religioni”. Amman, Giordania, 24.05.2014 Vorrei ora rivolgere un saluto carico di af- fetto alle comunità cristiane accolte da questo Maestà, Regno, comunità presenti nel Paese fin dall’e- Eccellenze, tà apostolica: esse offrono il loro contributo Cari Fratelli Vescovi, per il bene comune della società nella quale Cari Amici, sono pienamente inserite. Pur essendo oggi numericamente minoritarie, esse hanno modo Ringrazio Dio di poter visitare il Regno di svolgere una qualificata e apprezzata azio- Hascemita di Giordania, sulle orme dei miei ne in campo educativo e sanitario, mediante predecessori Paolo VI, Giovanni Paolo II e scuole ed ospedali, e possono professare con Benedetto XVI, e ringrazio Sua Maestà il Re tranquillità la loro fede, nel rispetto della li- Abdullah II per le sue cordiali parole di ben- bertà religiosa, che è un fondamentale diritto venuto, nel vivo ricordo del recente incontro umano e che auspico vivamente venga tenuto in Vaticano. Estendo il mio saluto ai membri in grande considerazione in ogni parte del Me- della Famiglia Reale, al Governo e al Popolo dio Oriente e del mondo intero. Esso «compor- della Giordania, terra ricca di storia e di grande ta sia la libertà individuale e collettiva di se- significato religioso per l’Ebraismo, il Cristia- guire la propria coscienza in materia religiosa, nesimo e l’Islam. sia la libertà di culto … la libertà di scegliere Questo Paese presta generosa accoglienza la religione che si crede essere vera e di ma- a una grande quantità di rifugiati palestinesi, nifestare pubblicamente la propria credenza» iracheni e provenienti da altre aree di crisi, in (Benedetto XVI, Esort. ap. Ecclesia in Medio particolare dalla vicina Siria, sconvolta da un Oriente, 26). I cristiani si sentono e sono cit- conflitto che dura da troppo tempo. Tale ac- tadini a pieno titolo ed intendono contribuire E SANCTA SEDE 179 alla costruzione della società insieme ai loro do: chi vende le armi a questa gente per fare concittadini musulmani, offrendo il proprio la guerra? Ecco la radice del male! L’odio e specifico apporto. la cupidigia del denaro nelle fabbriche e nelle Rivolgo infine uno speciale augurio per la vendite delle armi. Questo ci deve far pensare pace e la prosperità del Regno di Giordania e a chi è dietro, che dà a tutti coloro che sono del suo popolo, con l’auspicio che questa visi- in conflitto le armi per continuare il conflitto! ta contribuisca ad incrementare e promuovere Pensiamo, e dal nostro cuore diciamo anche buone e cordiali relazioni tra Cristiani e Mu- una parola per questa povera gente criminale, sulmani. E che il Signore Dio ci difenda tutti perché si converta. da quella paura del cambiamento alla quale Ringrazio le Autorità e il popolo giordano Sua Maestà ha fatto riferimento. per la generosa accoglienza di un numero ele- Vi ringrazio per la vostra calda accoglienza vatissimo di profughi provenienti dalla Siria e e cortesia. Dio Onnipotente e Misericordioso dall’Iraq, ed estendo il mio grazie a tutti coloro conceda alle Vostre Maestà felicità e lunga vi- che prestano la loro opera di assistenza e di ta e ricolmi la Giordania delle sue benedizioni. solidarietà verso i rifugiati. Penso anche all’o- Salam! pera di carità svolta da istituzioni della Chiesa come Caritas Giordania e altre che, assistendo Papa Francesco i bisognosi senza distinzione di fede religiosa, appartenenza etnica o ideologica, manifestano 2. Incontro con i rifugiati e con i giovani di- lo splendore del volto caritatevole di Gesù, che sabili è misericordioso. Dio Onnipotente e Clemente Bethany beyond the Jordan, Chiesa latina, 24.05.2014 benedica tutti voi e ogni vostro sforzo nell’al- leviare le sofferenze causate dalla guerra! Stimate Autorità, Eminenze, Eccellenze, Mi rivolgo alla comunità internazionale cari fratelli e sorelle, perché non lasci sola la Giordania, tanto ac- cogliente e coraggiosa, nel far fronte all’e- Nel mio pellegrinaggio ho voluto fortemen- mergenza umanitaria derivante dall’arrivo te incontrare voi che, a causa di sanguinosi sul suo territorio di un numero così elevato di conflitti, avete dovuto lasciare le vostre case profughi, ma continui e incrementi la sua azio- e la vostra Patria e avete trovato rifugio nella ne di sostegno e di aiuto. Rinnovo il mio più ospitale terra di Giordania; e al tempo stesso accorato appello per la pace in Siria. Cessino voi, cari giovani, che sperimentate il peso di le violenze e venga rispettato il diritto uma- qualche limite fisico. nitario, garantendo la necessaria assistenza Il luogo in cui ci troviamo ci ricorda il bat- alla popolazione sofferente! Si abbandoni da tesimo di Gesù. Venendo qui al Giordano a parte di tutti la pretesa di lasciare alle armi la farsi battezzare da Giovanni, Egli mostra la soluzione dei problemi e si ritorni alla via del sua umiltà e la condivisione della condizione negoziato. La soluzione, infatti, può venire umana: si abbassa fino a noi e con il suo amore unicamente dal dialogo e dalla moderazione, ci restituisce la dignità e ci dona la salvezza. dalla compassione per chi soffre, dalla ricerca Ci colpisce sempre questa umiltà di Gesù, il di una soluzione politica e dal senso di respon- suo chinarsi sulle ferite umane per risanarle. sabilità verso i fratelli. Questo chinarsi di Gesù su tutte le ferite uma- A voi giovani chiedo di unirvi alla mia pre- ne per risanarle! E a nostra volta siamo pro- ghiera per la pace. Potete farlo anche offrendo fondamente toccati dai drammi e dalle ferite a Dio le vostre fatiche quotidiane, e così la vo- del nostro tempo, in modo speciale da quelle stra preghiera diventa particolarmente prezio- provocate dai conflitti ancora aperti in Medio sa ed efficace. E vi incoraggio a collaborare, Oriente. Penso in primo luogo all’amata Siria, col vostro impegno e la vostra sensibilità, alla lacerata da una lotta fratricida che dura da or- costruzione di una società rispettosa dei più mai tre anni e ha già mietuto innumerevoli vit- deboli, dei malati, dei bambini, degli anziani. time, costringendo milioni di persone a farsi Pur nelle difficoltà della vita, siate segno di profughi ed esuli in altri Paesi. Tutti vogliamo speranza. Voi siete nel cuore di Dio, voi siete la pace! Ma guardando questo dramma della nelle mie preghiere, e vi ringrazio per la vo- guerra, guardando queste ferite, guardando stra calorosa e gioiosa e numerosa presenza. tanta gente che ha lasciato la sua patria, che è Grazie! stata costretta ad andarsene via, io mi doman- Al termine di questo incontro, rinnovo 180 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 l’auspicio che prevalgano la ragione e la mo- guire la pace con determinazione e coerenza. derazione e, con l’aiuto della comunità inter- La pace porterà con sé innumerevoli benefici nazionale, la Siria ritrovi la via della pace. Dio per i popoli di questa regione e per il mondo converta i violenti! Dio converta coloro che intero. Occorre dunque incamminarsi risoluta- hanno progetti di guerra! Dio converta coloro mente verso di essa, anche rinunciando ognu- che fabbricano e vendono le armi e rafforzi i no a qualche cosa. cuori e le menti degli operatori di pace e li ri- Auguro ai popoli palestinese e israeliano e compensi con ogni benedizione. Che il Signo- alle rispettive Autorità di intraprendere questo re benedica tutti voi! felice esodo verso la pace con quel coraggio e Papa Francesco quella fermezza necessari per ogni esodo. La pace nella sicurezza e la mutua fiducia diver- 3. Incontro con le Autorità palestinesi ranno il quadro di riferimento stabile per af- Bethlehem, 25,05.2014 frontare e risolvere gli altri problemi e offrire così un’occasione di equilibrato sviluppo, tale Signor Presidente, da diventare modello per altre aree di crisi. Cari amici, Mi è caro fare riferimento all’attiva comu- Cari fratelli, nità cristiana, che offre il suo significativo contributo al bene comune della società e che ringrazio il Presidente Signor Mahmoud partecipa alle gioie e sofferenze di tutto il po- Abbas per le sue espressioni di benvenuto e polo. I cristiani intendono continuare a svol- rivolgo il mio cordiale saluto ai rappresentan- gere questo loro ruolo come cittadini a pieno ti del Governo e a tutto il popolo palestinese. diritto, insieme con gli altri concittadini consi- Sono grato al Signore di essere oggi qui con derati come fratelli. voi nel luogo in cui è nato Gesù, il Principe Signor Presidente, Lei è noto come uomo della Pace, e vi ringrazio per la vostra calorosa di pace e artefice di pace. Il recente incontro in accoglienza. Vaticano con Lei e la mia odierna presenza in Il Medio Oriente da decenni vive le dram- Palestina attestano le buone relazioni esistenti matiche conseguenze del protrarsi di un con- tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, che flitto che ha prodotto tante ferite difficili da mi auguro possano ulteriormente incrementar- rimarginare e, anche quando fortunatamente si per il bene di tutti. A tale riguardo esprimo non divampa la violenza, l’incertezza della si- il mio apprezzamento per l’impegno volto ad tuazione e l’incomprensione tra le parti produ- elaborare un Accordo tra le Parti, riguardante cono insicurezza, diritti negati, isolamento ed diversi aspetti della vita della Comunità cat- esodo di intere comunità, divisioni, carenze e tolica del Paese, con speciale attenzione alla sofferenze di ogni tipo. libertà religiosa. Il rispetto di questo fonda- Nel manifestare la mia vicinanza a quanti mentale diritto umano è, infatti, una delle soffrono maggiormente le conseguenze di tale condizioni irrinunciabili della pace, della fra- conflitto, vorrei dire dal profondo del mio cuo- tellanza e dell’armonia; dice al mondo che è re che è ora di porre fine a questa situazione, doveroso e possibile trovare un buon accordo che diventa sempre più inaccettabile, e ciò per tra culture e religioni differenti; testimonia che il bene di tutti. Si raddoppino dunque gli sfor- le cose che abbiamo in comune sono così tan- zi e le iniziative volte a creare le condizioni te e importanti che è possibile individuare una di una pace stabile, basata sulla giustizia, sul via di convivenza serena, ordinata e pacifica, riconoscimento dei diritti di ciascuno e sulla nell’accoglienza delle differenze e nella gioia reciproca sicurezza. È giunto il momento per di essere fratelli perché figli di un unico Dio. tutti di avere il coraggio della generosità e del- Signor Presidente, cari fratelli riuniti qui la creatività al servizio del bene, il coraggio a Betlemme, Dio onnipotente vi benedica, vi della pace, che poggia sul riconoscimento da protegga e vi conceda la saggezza e la forza parte di tutti del diritto di due Stati ad esistere necessarie a portare avanti il coraggioso cam- e a godere di pace e sicurezza entro confini in- mino della pace, in modo che le spade si tra- ternazionalmente riconosciuti. sformino in aratri e questa Terra possa tornare Auspico vivamente che a tal fine si evitino a fiorire nella prosperità e nella concordia. Sa- da parte di tutti iniziative e atti che contraddi- lam! cono alla dichiarata volontà di giungere ad un Papa Francesco vero accordo e che non ci si stanchi di perse- E SANCTA SEDE 181

4. Incontro con i bambini dei Campi profughi Ministro, Signor Benjamin Netanyahu, per le Dheisheh, Bethlehem, 25.05.2014 cortesi espressioni rivoltemi, e ricordo volen- tieri gli incontri avuti con loro in Vaticano. Papa Come sapete, vengo pellegrino a 50 anni dallo Ante todo, un saludo para todos ustedes, les storico viaggio del Papa Paolo VI. Da allora deseo que estén bien de salud, que la familia sono cambiate molte cose tra la Santa Sede e lo esté bien y que ustedes estén bien. Estoy muy Stato di Israele: le relazioni diplomatiche, che contento de visitarlos y veo que ustedes en el ormai da un ventennio esistono tra noi, han- corazón tienen muchas cosas, y ojala que el no favorito l’accrescersi di rapporti buoni e buen Dios conceda todo lo que están deseando. cordiali, come testimoniano i due Accordi già Me dijeron que quieren cantar. ¿Es verdad? firmati e ratificati e quello in via di perfeziona- mento. In questo spirito rivolgo il mio saluto a Bambino tutto il popolo d’Israele ed auguro che si rea- Caro Papa Francesco, lizzino le sue aspirazioni di pace e prosperità. Siamo i figli della Palestina. Da 66 anni i Sulle orme dei miei Predecessori sono nostri genitori subiscono l’occupazione. Ab- giunto come pellegrino in Terra Santa, dove si biamo aperto i nostri occhi sotto questa occu- è dispiegata una storia plurimillenaria e sono pazione e abbiamo visto la nakba negli occhi accaduti i principali eventi legati alla nascita e dei nostri nonni, quando hanno lasciato questo allo sviluppo delle tre grandi religioni mono- mondo. Vogliamo dire al mondo: basta soffe- teiste, l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam; renze e umiliazioni! perciò essa è punto di riferimento spirituale per tanta parte dell’umanità. Auspico dunque Papa che questa Terra benedetta sia un luogo in cui Agradezco los cantos, ¡muy bellos! Cantan non vi sia alcuno spazio per chi, strumentaliz- muy bien. Y agradezco tus palabras que diji- zando ed esasperando il valore della propria ste en nombre de todos. Agradezco el regalo, appartenenza religiosa, diventa intollerante e es muy significativo. Leí lo que tenían escrito violento verso quella altrui. allí en los carteles, entendí los que estaban en Durante questo mio pellegrinaggio in Terra inglés y el padre me tradujo los que estaban Santa visiterò alcuni luoghi tra i più significa- en árabe. Comprendo lo que ustedes me están tivi di Gerusalemme, città di valore universale. diciendo, el mensaje que me están dando. No Gerusalemme significa “città della pace”. Così dejen nunca que el pasado les determine la vi- la vuole Dio e così desiderano che sia tutti gli da. Miren siempre adelante, trabajen y luchen uomini di buona volontà. Ma purtroppo questa por lograr las cosas que ustedes quieren. Pero città è ancora tormentata dalle conseguenze sepan una cosa, que la violencia no se vence di lunghi conflitti. Tutti noi sappiamo quan- con la violencia, la violencia se vence con la to sia urgente la necessità della pace, non solo paz, con la paz con el trabajo, con la digni- per Israele, ma anche per tutta la regione. Si dad de llevar la patria adelante. Muchas gra- moltiplichino perciò gli sforzi e le energie allo cias por haberme recibido. Pido a Dios que los scopo di giungere ad una composizione giusta bendiga y a ustedes les pido que recen por mi. e duratura dei conflitti che hanno causato tante Muchas gracias… sofferenze. In unione con tutti gli uomini di buona volontà, supplico quanti sono investiti Papa Francesco di responsabilità a non lasciare nulla di intenta- to per la ricerca di soluzioni eque alle comples- 5. Cerimonia di benvenuto se difficoltà, così che Israeliani e Palestinesi Aeroporto, Ben Gurion, Tel Aviv, 25.05.2014 possano vivere in pace. Bisogna intraprendere sempre con coraggio e senza stancarsi la via Signor Presidente, del dialogo, della riconciliazione e della pace. Signor Primo Ministro, Non ce n’è un’altra. Pertanto rinnovo l’appello Eminenze, Eccellenze, Signore e Signori, che da questo luogo rivolse Benedetto XVI: sia Fratelli, universalmente riconosciuto che lo Stato d’I- vi ringrazio cordialmente per l’accoglienza sraele ha il diritto di esistere e di godere pace nello Stato di Israele, che ho la gioia di visita- e sicurezza entro confini internazionalmente re in questo mio pellegrinaggio. Sono grato al riconosciuti. Sia ugualmente riconosciuto che Presidente, Signor Shimon Peres, e al Primo il Popolo palestinese ha il diritto ad una patria 182 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 sovrana, a vivere con dignità e a viaggiare li- biamo il dovere di farci strumenti e costruttori beramente. La “soluzione di due Stati” diventi di pace, prima di tutto nella preghiera. Costrui- realtà e non rimanga un sogno. re la pace è difficile, ma vivere senza pace è un Un momento particolarmente toccante del tormento. Tutti gli uomini e le donne di questa mio soggiorno nel vostro Paese sarà la visita terra e del mondo intero, ci chiedono di portare al Memoriale di Yad Vashem, a ricordo dei sei davanti a Dio l’ardente aspirazione alla pace. milioni di ebrei vittime della Shoah, tragedia Signor Presidente, Signor Primo Ministro, che rimane come simbolo di dove può arriva- Signore e Signori, vi ringrazio nuovamente re la malvagità dell’uomo quando, fomentata per la vostra accoglienza. Che la pace e la pro- da false ideologie, dimentica la dignità fonda- sperità scendano in abbondanza su Israele. Dio mentale di ogni persona, la quale merita rispet- benedica il suo popolo con la pace! Shalom! to assoluto qualunque sia il popolo a cui appar- tiene e la religione che professa. Prego Dio che Papa Francesco non accada mai più un tale crimine, di cui sono state vittime in primo luogo ebrei e anche tanti 6. Dichiarazione congiunta di Papa Frances- cristiani e altri. Sempre memori del passato, co e di Bartolomeo I promuoviamo un’educazione in cui l’esclusio- Jerusalem, Delegazione Apostolica, 25.05.2014 ne e lo scontro lascino il posto all’inclusione e all’incontro, dove non ci sia posto per l’antise- 1. Come i nostri venerati predecessori, il Pa- mitismo, in qualsiasi forma si manifesti, e per pa Paolo VI ed il Patriarca Ecumenico Athena- ogni espressione di ostilità, discriminazione o goras, si incontrarono qui a Gerusalemme cin- intolleranza verso persone e popoli. quant’anni fa, così anche noi, Papa Francesco Con cuore profondamente addolorato penso e Bartolomeo, Patriarca Ecumenico, abbiamo a quanti hanno perso la vita nell’efferato atten- voluto incontrarci nella Terra Santa, “dove il tato avvenuto ieri a Bruxelles. Nel rinnovare la nostro comune Redentore, Cristo Signore, è mia viva deplorazione per tale criminoso atto vissuto, ha insegnato, è morto, è risuscitato ed di odio antisemita, affido a Dio Misericordio- è asceso al cielo, da dove ha inviato lo Spiri- so le vittime e invoco la guarigione per i feriti. to Santo sulla Chiesa nascente” (Comunicato La brevità del viaggio limita inevitabil- congiunto di Papa Paolo VI e del Patriarca mente le possibilità di incontro. Vorrei da qui Athenagoras, pubblicato dopo l’incontro del 6 salutare tutti i cittadini israeliani ed esprimere gennaio 1964). Questo nostro incontro, un ul- loro la mia vicinanza, in particolare a chi vive teriore ritrovo dei Vescovi delle Chiese di Ro- a Nazareth e in Galilea, dove sono presenti an- ma e di Costantinopoli, fondate rispettivamen- che tante comunità cristiane. te dai due fratelli Apostoli Pietro e Andrea, Ai Vescovi e ai fedeli cristiani rivolgo il è per noi fonte di intensa gioia spirituale e ci mio saluto fraterno e cordiale. Li incoraggio offre l’opportunità di riflettere sulla profondità a proseguire con fiducia e speranza la loro se- e sull’autenticità dei legami esistenti tra noi, rena testimonianza a favore della riconcilia- frutto di un cammino pieno di grazia lungo il zione e del perdono, seguendo l’insegnamento quale il Signore ci ha guidato, a partire da quel e l’esempio del Signore Gesù, che ha dato la giorno benedetto di cinquant’anni fa. vita per la pace tra l’uomo e Dio, tra fratello e 2. Il nostro incontro fraterno di oggi è un fratello. Siate fermento di riconciliazione, por- nuovo, necessario passo sul cammino verso tatori di speranza, testimoni di carità. Sappiate l’unità alla quale soltanto lo Spirito Santo può che siete sempre nelle mie preghiere. guidarci: quella della comunione nella legit- Desidero rivolgere un invito a Lei, Signor tima diversità. Ricordiamo con viva gratitu- Presidente, e al Signor Presidente Mahmoud dine i passi che il Signore ci ha già concesso Abbas, ad elevare insieme con me un’intensa di compiere. L’abbraccio scambiato tra Papa preghiera, invocando da Dio il dono della pa- Paolo VI ed il Patriarca Athenagoras qui a Ge- ce. Offro la mia casa in Vaticano per ospitare rusalemme, dopo molti secoli di silenzio, pre- questo incontro di preghiera. Tutti desideria- parò la strada ad un gesto di straordinaria va- mo la pace; tante persone la costruiscono ogni lenza, la rimozione dalla memoria e dal mezzo giorno con piccoli gesti; molti soffrono e sop- della Chiesa delle sentenze di reciproca sco- portano pazientemente la fatica di tanti tenta- munica del 1054. Seguirono scambi di visite tivi per costruirla; e tutti, specialmente coloro nelle rispettive sedi di Roma e di Costantino- che sono posti al servizio dei propri popoli, ab- poli, frequenti contatti epistolari e, successiva- E SANCTA SEDE 183 mente, la decisone di Papa Giovanni Paolo II sull’approfondimento della verità tutta intera, e del Patriarca Dimitrios, entrambi di venerata che Cristo ha donato alla sua Chiesa e che, memoria, di avviare un dialogo teologico del- mossi dallo Spirito Santo, non cessiamo mai la verità tra Cattolici e Ortodossi. Lungo que- di comprendere meglio. Affermiamo quindi sti anni Dio, fonte di ogni pace e amore, ci ha insieme che la nostra fedeltà al Signore esi- insegnato a considerarci gli uni gli altri come ge l’incontro fraterno ed il vero dialogo. Tale membri della stessa famiglia cristiana, sotto ricerca comune non ci allontana dalla verità, un solo Signore e Salvatore, Cristo Gesù, e ad piuttosto, attraverso uno scambio di doni, ci amarci gli uni gli altri, di modo che possiamo condurrà, sotto la guida dello Spirito, a tutta la professare la nostra fede nello stesso Vangelo verità (cf Gv 16,13). di Cristo, così come è stato ricevuto dagli Apo- 5. Pur essendo ancora in cammino verso la stoli, espresso e trasmesso a noi dai Concili piena comunione, abbiamo sin d’ora il dovere ecumenici e dai Padri della Chiesa. Pienamen- di offrire una testimonianza comune all’amo- te consapevoli di non avere raggiunto l’obiet- re di Dio verso tutti, collaborando nel servizio tivo della piena comunione, oggi ribadiamo il all’umanità, specialmente per quanto riguar- nostro impegno a continuare a camminare in- da la difesa della dignità della persona umana sieme verso l’unità per la quale Cristo Signore in ogni fase della vita e della santità della fa- ha pregato il Padre, “perché tutti siano una sola miglia basata sul matrimonio, la promozione cosa” (Gv 17,21). della pace e del bene comune, la risposta alle 3. Ben consapevoli che tale unità si mani- miserie che continuano ad affliggere il nostro festa nell’amore di Dio e nell’amore del pros- mondo. Riconosciamo che devono essere co- simo, aneliamo al giorno in cui finalmente stantemente affrontati la fame, l’indigenza, parteciperemo insieme al banchetto eucari- l’analfabetismo, la non equa distribuzione dei stico. Come cristiani, ci spetta il compito di beni. È nostro dovere sforzarci di costruire in- prepararci a ricevere questo dono della comu- sieme una società giusta ed umana, nella quale nione eucaristica, secondo l’insegnamento di nessuno si senta escluso o emarginato. Sant’Ireneo di Lione, attraverso la professione 6. Siamo profondamente convinti che il dell’unica fede, la preghiera costante, la con- futuro della famiglia umana dipende anche versione interiore, il rinnovamento di vita e il da come sapremo custodire, in modo saggio dialogo fraterno (Adversus haereses, IV,18,5. ed amorevole, con giustizia ed equità, il do- PG 7,1028). Nel raggiungere questo obiettivo no della creazione affidatoci da Dio. Ricono- verso cui orientiamo le nostre speranze, ma- sciamo dunque pentiti l’ingiusto sfruttamento nifesteremo davanti al mondo l’amore di Dio del nostro pianeta, che costituisce un peccato e, in tal modo, saremo riconosciuti come veri davanti agli occhi di Dio. Ribadiamo la no- discepoli di Gesù Cristo (cf Gv 13,35). stra responsabilità e il dovere di alimentare 4. A tal fine, un contributo fondamentale un senso di umiltà e moderazione, perché tutti alla ricerca della piena comunione tra Cattoli- sentano la necessità di rispettare la creazione e ci ed Ortodossi è offerto dal dialogo teologico salvaguardarla con cura. Insieme, affermiamo condotto dalla Commissione mista interna- il nostro impegno a risvegliare le coscienze nei zionale. Durante il tempo successivo dei Pa- confronti della custodia del creato; facciamo pi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e del appello a tutti gli uomini e donne di buona vo- Patriarca Dimitrios, il progresso realizzato lontà a cercare i modi in cui vivere con minore dai nostri incontri teologici è stato sostanzia- spreco e maggiore sobrietà, manifestando mi- le. Oggi vogliamo esprimere il nostro sentito nore avidità e maggiore generosità per la pro- apprezzamento per i risultati raggiunti, così tezione del mondo di Dio e per il bene del suo come per gli sforzi che attualmente si stanno popolo. compiendo. Non si tratta di un mero esercizio 7. Esiste altresì un urgente bisogno di co- teorico, ma di un esercizio nella verità e nella operazione efficace e impegnata tra i cristia- carità, che richiede una sempre più profonda ni, al fine di salvaguardare ovunque il diritto conoscenza delle tradizioni gli uni degli altri, ad esprimere pubblicamente la propria fede e per comprenderle e per apprendere da esse. ad essere trattati con equità quando si intende Per questo, affermiamo ancora una volta che il promuovere il contributo che il Cristianesimo dialogo teologico non cerca un minimo comu- continua ad offrire alla società e alla cultura ne denominatore teologico sul quale raggiun- contemporanee. A questo proposito, esortiamo gere un compromesso, ma si basa piuttosto tutti i cristiani a promuovere un autentico dia- 184 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 logo con l’Ebraismo, con l’Islam e con le altre 7. Celebrazione ecumenica tradizioni religiose. L’indifferenza e la reci- Jerusalem, Basilica del Santo Sepolcro, 25.05.2014 proca ignoranza possono soltanto condurre al- la diffidenza e, purtroppo, persino al conflitto. Santità, 8. Da questa Città Santa di Gerusalemme, carissimi fratelli Vescovi, vogliamo esprimere la nostra comune profon- carissimi fratelli e sorelle, da preoccupazione per la situazione dei cristia- ni in Medio Oriente e per il loro diritto a rima- in questa Basilica, alla quale ogni cristiano nere cittadini a pieno titolo delle loro patrie. guarda con profonda venerazione, raggiunge Rivolgiamo fiduciosi la nostra preghiera al il suo culmine il pellegrinaggio che sto com- Dio onnipotente e misericordioso per la pace piendo insieme con il mio amato fratello in in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente. Pre- Cristo, Sua Santità Bartolomeo. Lo compiamo ghiamo specialmente per le Chiese in Egitto, sulle orme dei nostri venerati predecessori, il in Siria e in Iraq, che hanno sofferto molto du- Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora, i quali, ramente a causa di eventi recenti. Incoraggia- con coraggio e docilità allo Spirito Santo, die- mo tutte le parti, indipendentemente dalle loro dero luogo cinquant’anni fa, nella Città santa convinzioni religiose, a continuare a lavorare di Gerusalemme, allo storico incontro tra il per la riconciliazione e per il giusto riconosci- Vescovo di Roma e il Patriarca di Costantino- mento dei diritti dei popoli. Siamo profonda- poli. Saluto cordialmente tutti voi presenti. In mente convinti che non le armi, ma il dialogo, particolare, ringrazio vivamente per avere re- il perdono e la riconciliazione sono gli unici so possibile questo momento Sua Beatitudine strumenti possibili per conseguire la pace. Teofilo, che ha voluto rivolgerci gentili paro- 9. In un contesto storico segnato da vio- le di benvenuto, come pure a Sua Beatitudi- lenza, indifferenza ed egoismo, tanti uomini e ne Nourhan Manoogian e al Reverendo Padre donne si sentono oggi smarriti. È proprio con Pierbattista Pizzaballa. la testimonianza comune della lieta notizia del È una grazia straordinaria essere qui riuniti Vangelo, che potremo aiutare l’uomo del no- in preghiera. La Tomba vuota, quel sepolcro stro tempo a ritrovare la strada che lo conduce nuovo situato in un giardino, dove Giuseppe alla verità, alla giustizia e alla pace. In unio- d’Arimatea aveva devotamente deposto il cor- ne di intenti, e ricordando l’esempio offerto po di Gesù, è il luogo da cui parte l’annuncio cinquant’anni fa qui a Gerusalemme da Papa della Risurrezione: «Voi non abbiate paura! Paolo VI e dal Patriarca Athenagoras, faccia- So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. mo appello ai cristiani, ai credenti di ogni tra- È risorto, infatti, come aveva detto; venite, dizione religiosa e a tutti gli uomini di buona guardate il luogo dove era stato deposto. Pre- volontà, a riconoscere l’urgenza dell’ora pre- sto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risor- sente, che ci chiama a cercare la riconciliazio- to dai morti”» (Mt 28,5-7). Questo annuncio, ne e l’unità della famiglia umana, nel pieno confermato dalla testimonianza di coloro ai rispetto delle legittime differenze, per il bene quali apparve il Signore Risorto, è il cuore del dell’umanità intera e delle generazioni future. messaggio cristiano, trasmesso fedelmente di 10. Mentre viviamo questo comune pelle- generazione in generazione, come fin dal prin- grinaggio al luogo dove il nostro unico e mede- cipio attesta l’apostolo Paolo: «A voi infatti simo Signore Gesù Cristo è stato crocifisso, è ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho stato sepolto ed è risorto, affidiamo umilmente ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri pec- all’intercessione di Maria Santissima e Sem- cati secondo le Scritture e che fu sepolto e che pre Vergine i passi futuri del nostro cammino è risorto il terzo giorno secondo le Scritture” verso la piena unità e raccomandiamo all’amo- (1Cor 15,3-4). È il fondamento della fede che re infinito di Dio l’intera famiglia umana. ci unisce, grazie alla quale insieme professia- “Il Signore faccia risplendere per te il suo mo che Gesù Cristo, unigenito Figlio del Pa- volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te dre e nostro unico Signore, «patì sotto Ponzio il suo volto e ti conceda pace” (Nm 6,25-26). Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte» Gerusalemme, 25 maggio 2014 (Simbolo degli Apostoli). Ciascuno di noi, ogni Papa Francesco battezzato in Cristo, è spiritualmente risorto da Patriarca Bartolomeo i questo sepolcro, poiché tutti nel Battesimo sia- mo stati realmente incorporati al Primogenito E SANCTA SEDE 185 di tutta la creazione, sepolti insieme con Lui, vocazione all’unità, brilla la luce del mattino per essere con Lui risuscitati e poter cammina- di Pasqua! A tale riguardo, desidero rinnovare re in una vita nuova (cfr Rm 6,4). l’auspicio già espresso dai miei Predecessori, Accogliamo la grazia speciale di questo di mantenere un dialogo con tutti i fratelli in momento. Sostiamo in devoto raccoglimen- Cristo per trovare una forma di esercizio del to accanto al sepolcro vuoto, per riscoprire la ministero proprio del Vescovo di Roma che, in grandezza della nostra vocazione cristiana: conformità con la sua missione, si apra ad una siamo uomini e donne di risurrezione, non di situazione nuova e possa essere, nel contesto morte. Apprendiamo, da questo luogo, a vive- attuale, un servizio di amore e di comunione re la nostra vita, i travagli delle nostre Chiese e riconosciuto da tutti (cfr Giovanni Paolo II, del mondo intero nella luce del mattino di Pa- Enc. Ut unum sint, 95-96). squa. Ogni ferita, ogni sofferenza, ogni dolore, Mentre sostiamo come pellegrini in questi sono stati caricati sulle proprie spalle dal Buon santi Luoghi, il nostro ricordo orante va all’in- Pastore, che ha offerto sé stesso e con il suo sa- tera regione del Medio Oriente, purtroppo così crificio ci ha aperto il passaggio alla vita eter- spesso segnata da violenze e conflitti. E non na. Le sue piaghe aperte sono come il varco dimentichiamo, nella nostra preghiera, tanti attraverso cui si riversa sul mondo il torrente altri uomini e donne che, in diverse parti del della sua misericordia. Non lasciamoci rubare pianeta, soffrono a motivo della guerra, della il fondamento della nostra speranza, che è pro- povertà, della fame; così come i molti cristiani prio questo: Christòs anesti! Non priviamo il perseguitati per la loro fede nel Signore Risor- mondo del lieto annuncio della Risurrezione! to. Quando cristiani di diverse confessioni si E non siamo sordi al potente appello all’unità trovano a soffrire insieme, gli uni accanto agli che risuona proprio da questo luogo, nelle pa- altri, e a prestarsi gli uni gli altri aiuto con ca- role di Colui che, da Risorto, chiama tutti noi rità fraterna, si realizza un ecumenismo della “i miei fratelli” (cfr Mt 28,10; Gv 20,17). sofferenza, si realizza l’ecumenismo del san- Certo, non possiamo negare le divisioni gue, che possiede una particolare efficacia non che ancora esistono tra di noi, discepoli di Ge- solo per i contesti in cui esso ha luogo, ma, in sù: questo sacro luogo ce ne fa avvertire con virtù della comunione dei santi, anche per tutta maggiore sofferenza il dramma. Eppure, a la Chiesa. Quelli che per odio alla fede ucci- cinquant’anni dall’abbraccio di quei due ve- dono, perseguitano i cristiani, non domandano nerabili Padri, riconosciamo con gratitudine loro se sono ortodossi o se sono cattolici: sono e rinnovato stupore come sia stato possibile, cristiani. Il sangue cristiano è lo stesso. per impulso dello Spirito Santo, compiere Santità, amato Fratello, carissimi fratelli passi davvero importanti verso l’unità. Siamo tutti, mettiamo da parte le esitazioni che ab- consapevoli che resta da percorrere ancora al- biamo ereditato dal passato e apriamo il nostro tra strada per raggiungere quella pienezza di cuore all’azione dello Spirito Santo, lo Spirito comunione che possa esprimersi anche nella dell’Amore (cfr Rm 5,5) per camminare insie- condivisione della stessa Mensa eucaristica, me spediti verso il giorno benedetto della no- che ardentemente desideriamo; ma le diver- stra ritrovata piena comunione. In questo cam- genze non devono spaventarci e paralizzare il mino ci sentiamo sostenuti dalla preghiera che nostro cammino. Dobbiamo credere che, come Gesù stesso, in questa Città, alla vigilia della è stata ribaltata la pietra del sepolcro, così po- sua passione, morte e risurrezione, ha elevato tranno essere rimossi tutti gli ostacoli che an- al Padre per i suoi discepoli, e che non ci stan- cora impediscono la piena comunione tra noi. chiamo con umiltà di fare nostra: «Che siano Sarà una grazia di risurrezione, che possiamo una sola cosa … perché il mondo creda» (Gv già oggi pregustare. Ogni volta che chiediamo 17,21). E quando la disunione ci fa pessimisti, perdono gli uni agli altri per i peccati commes- poco coraggiosi, sfiduciati, andiamo tutti sot- si nei confronti di altri cristiani e ogni volta che to il manto della Santa Madre di Dio. Quando abbiamo il coraggio di concedere e di ricevere nell’anima cristiana ci sono turbolenze spiri- questo perdono, noi facciamo esperienza della tuali, soltanto sotto il manto della Santa Madre risurrezione! Ogni volta che, superati antichi di Dio troveremo pace. Che Lei ci aiuti in que- pregiudizi, abbiamo il coraggio di promuove- sto cammino. re nuovi rapporti fraterni, noi confessiamo che Cristo è davvero Risorto! Ogni volta che pen- Papa Francesco siamo il futuro della Chiesa a partire dalla sua 186 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

8. Visita al Gran Mufti di Jerusalem e delle nostre comunità. Viviamo una comu- Jerusalem, Spianata delle Moschee, 26.05.2014 nicazione e uno scambio fraterni che possono darci ristoro e offrirci nuove forze per affron- Eccellenza, tare le sfide comuni che ci si pongono innanzi. Fedeli musulmani, Non possiamo dimenticare, infatti, che il cari amici, pellegrinaggio di Abramo è stato anche una chiamata per la giustizia: Dio lo ha voluto te- sono grato di potervi incontrare in questo stimone del suo agire e suo imitatore. Anche luogo sacro. Vi ringrazio di cuore per il cortese noi vorremmo essere testimoni dell’agire di invito che avete voluto rivolgermi, e in parti- Dio nel mondo e per questo, proprio in questo colare ringrazio Lei, Eccellenza, e il Presiden- nostro incontro, sentiamo risuonare in profon- te del Consiglio Supremo musulmano. dità la chiamata ad essere operatori di pace e Ponendomi sulle orme dei miei Predecesso- di giustizia, ad invocare nella preghiera questi ri, e in particolare nella luminosa scia del viag- doni e ad apprendere dall’alto la misericordia, gio di Paolo VI di cinquant’anni fa, il primo di la grandezza d’animo, la compassione. un Papa in Terra Santa, ho desiderato tanto ve- Cari fratelli, cari amici, da questo luogo nire come pellegrino per visitare i luoghi che santo lancio un accorato appello a tutte le per- hanno visto la presenza terrena di Gesù Cristo. sone e le comunità che si riconoscono in Abra- Ma questo mio pellegrinaggio non sarebbe mo: rispettiamoci ed amiamoci gli uni gli altri completo se non contemplasse anche l’incon- come fratelli e sorelle! Impariamo a compren- tro con le persone e le comunità che vivono in dere il dolore dell’altro! Nessuno strumenta- questa Terra, e pertanto sono particolarmente lizzi per la violenza il nome di Dio! Lavoriamo lieto di ritrovarmi con voi, fedeli musulmani, insieme per la giustizia e per la pace! fratelli cari. Salam! In questo momento il mio pensiero va alla figura di Abramo, che visse come pellegrino Papa Francesco in queste terre. Musulmani, Cristiani ed Ebrei riconoscono in Abramo, seppure ciascuno in 9. Visita al Memoriale di Yad Vashem modo diverso, un padre nella fede e un gran- Jerusalem, 26.05.2104 de esempio da imitare. Egli si fece pellegrino, Davanti alla stele che commemora le vit- lasciando la propria gente, la propria casa, per time del terrorismo, il Santo Padre, dopo una intraprendere quell’avventura spirituale alla sosta di preghiera, ha pronunciato le seguenti quale Dio lo chiamava. parole: Un pellegrino è una persona che si fa po- vera, che si mette in cammino, è protesa verso “Voglio dire, con grande umiltà, che il ter- una meta grande e sospirata, vive della speran- rorismo è male! È male nella sua origine ed za di una promessa ricevuta (cfr Eb 11,8-19). è male nei suoi risultati. È male perché nasce Questa fu la condizione di Abramo, questa dall’odio, è male nei suoi risultati perché non dovrebbe essere anche il nostro atteggiamento costruisce, distrugge! Che tutte le persone ca- spirituale. Non possiamo mai ritenerci auto- piscano che il cammino del terrorismo non sufficienti, padroni della nostra vita; non pos- aiuta! Il cammino del terrorismo è fondamen- siamo limitarci a rimanere chiusi, sicuri nelle talmente criminale! Io prego per tutte queste nostre convinzioni. Davanti al mistero di Dio vittime e per tutte le vittime del terrorismo nel siamo tutti poveri, sentiamo di dover essere mondo. Per favore, non più terrorismo! È una sempre pronti ad uscire da noi stessi, docili al- strada senza uscita!”. la chiamata che Dio ci rivolge, aperti al futuro che Lui vuole costruire per noi. * * * In questo nostro pellegrinaggio terreno non siamo soli: incrociamo il cammino di altri fe- “Adamo, dove sei?” (cfr Gen 3,9). deli, a volte condividiamo con loro un tratto di Dove sei, uomo? Dove sei finito? strada, a volte viviamo insieme una sosta che In questo luogo, memoriale della Shoah, ci rinfranca. Tale è l’incontro di oggi, e lo vivo sentiamo risuonare questa domanda di Dio: con gratitudine particolare: è una gradita sosta “Adamo, dove sei?”. In questa domanda c’è comune, resa possibile dalla vostra ospitali- tutto il dolore del Padre che ha perso il figlio. Il tà, in quel pellegrinaggio che è la vita nostra Padre conosceva il rischio della libertà; sapeva E SANCTA SEDE 187 che il figlio avrebbe potuto perdersi… ma for- 10. Visita di cortesia ai due Gran Rabbini di se nemmeno il Padre poteva immaginare una Israele tale caduta, un tale abisso! Jerusalem, Centro Heichal Shlomo, 26.05.2014 Quel grido: “Dove sei?”, qui, di fronte alla tragedia incommensurabile dell’Olocausto, ri- Stimati Gran Rabbini di Israele, suona come una voce che si perde in un abisso fratelli e sorelle. senza fondo… Uomo, chi sei? Non ti riconosco più. Chi Sono particolarmente lieto di poter esse- sei, uomo? Chi sei diventato? Di quale orrore re oggi insieme con voi: vi sono grato per la sei stato capace? Che cosa ti ha fatto cadere calorosa accoglienza e per le gentili parole di così in basso? benvenuto che mi avete rivolto. Non è la polvere del suolo, da cui sei tratto. Come sapete, fin dal tempo in cui ero Ar- La polvere del suolo è cosa buona, opera delle civescovo di Buenos Aires ho potuto conta- mie mani. Non è l’alito di vita che ho soffiato re sull’amicizia di molti fratelli ebrei. Oggi nelle tue narici. Quel soffio viene da me, è co- sono qui due Rabbini amici. Insieme ad essi sa molto buona (cfr Gen 2,7). abbiamo organizzato fruttuose iniziative di No, questo abisso non può essere solo opera incontro e dialogo, e con loro ho vissuto an- tua, delle tue mani, del tuo cuore… Chi ti ha che momenti significativi di condivisione sul corrotto? Chi ti ha sfigurato? Chi ti ha conta- piano spirituale. Nei primi mesi di pontifica- giato la presunzione di impadronirti del bene e to ho potuto ricevere diverse organizzazioni del male? Chi ti ha convinto che eri dio? Non ed esponenti dell’ebraismo mondiale. Come solo hai torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li già per i miei predecessori, queste richieste hai offerti in sacrificio a te stesso, perché ti sei di incontro sono numerose. Esse si aggiun- eretto a dio. Oggi torniamo ad ascoltare qui la gono alle tante iniziative che hanno luogo su voce di Dio: “Adamo, dove sei?”. scala nazionale o locale e tutto ciò attesta il Dal suolo si leva un gemito sommesso: Pie- desiderio reciproco di meglio conoscerci, di tà di noi, Signore! A te, Signore nostro Dio, la ascoltarci, di costruire legami di autentica giustizia, a noi il disonore sul volto, la vergo- fraternità. gna (cfr Bar 1,15). Questo cammino di amicizia rappresenta Ci è venuto addosso un male quale mai uno dei frutti del Concilio Vaticano II, in par- era avvenuto sotto la volta del cielo (cfr Bar ticolare della Dichiarazione Nostra ætate, che 2,2). Ora, Signore, ascolta la nostra preghiera, tanto peso ha avuto e di cui ricorderemo nel ascolta la nostra supplica, salvaci per la tua mi- prossimo anno il 50° anniversario. In realtà, sericordia. Salvaci da questa mostruosità. sono convinto che quanto è accaduto negli ul- Signore onnipotente, un’anima nell’ango- timi decenni nelle relazioni tra ebrei e cattolici scia grida verso di te. Ascolta, Signore, abbi sia stato un autentico dono di Dio, una delle pietà! meraviglie da Lui compiute, per le quali sia- Abbiamo peccato contro di te. Tu regni per mo chiamati a benedire il suo nome: «Rendete sempre (cfr Bar 3,1-2). grazie al Signore dei Signori, / perché il suo Ricordati di noi nella tua misericordia. amore è per sempre. / Lui solo ha compiuto Dacci la grazia di vergognarci di ciò che, co- grandi meraviglie, / perché il suo amore è per me uomini, siamo stati capaci di fare, di ver- sempre» (Sal 136,3-4). gognarci di questa massima idolatria, di aver Un dono di Dio, che però non avrebbe potu- disprezzato e distrutto la nostra carne, quella to manifestarsi senza l’impegno di moltissime che tu impastasti dal fango, quella che tu vivi- persone coraggiose e generose, sia ebrei che ficasti col tuo alito di vita. cristiani. Desidero in particolare fare menzio- Mai più, Signore, mai più! ne qui dell’importanza assunta dal dialogo tra “Adamo, dove sei?”. il Gran Rabbinato d’Israele e la Commissione Eccoci, Signore, con la vergogna di ciò che della Santa Sede per i Rapporti Religiosi con l’uomo, creato a tua immagine e somiglianza, l’Ebraismo. Un dialogo che, ispirato dalla vi- è stato capace di fare. Ricordati di noi nella tua sita del santo Papa Giovanni Paolo II in Terra misericordia. Santa, prese inizio nel 2002 ed è ormai al suo dodicesimo anno di vita. Mi piace pensare, Papa Francesco con riferimento al Bar Mitzvah della tradizio- ne ebraica, che esso sia ormai prossimo all’età 188 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 adulta: sono fiducioso che possa continuare ed sagge espressioni di saluto, e sono lieto di abbia un futuro luminoso davanti a sé. poterLa nuovamente incontrare qui a Gerusa- Non si tratta solamente di stabilire, su di un lemme, città che custodisce i Luoghi Santi cari piano umano, relazioni di reciproco rispetto: alle tre grandi religioni che adorano il Dio che siamo chiamati, come Cristiani e come Ebrei, chiamò Abramo. I Luoghi Santi non sono mu- ad interrogarci in profondità sul significato sei o monumenti per turisti, ma luoghi dove le spirituale del legame che ci unisce. Si tratta comunità dei credenti vivono la loro fede, la di un legame che viene dall’alto, che sorpassa loro cultura, le loro iniziative caritative. Perciò la nostra volontà e che rimane integro, nono- vanno perpetuamente salvaguardati nella loro stante tutte le difficoltà di rapporti purtroppo sacralità, tutelando così non solo l’eredità del vissute nella storia. passato ma anche le persone che li frequentano Da parte cattolica vi è certamente l’inten- oggi e li frequenteranno in futuro. Che Gerusa- zione di considerare appieno il senso delle ra- lemme sia veramente la Città della pace! Che dici ebraiche della propria fede. Confido, con risplendano pienamente la sua identità e il suo il vostro aiuto, che anche da parte ebraica si carattere sacro, il suo universale valore religio- mantenga, e se possibile si accresca, l’interes- so e culturale, come tesoro per tutta l’umanità! se per la conoscenza del cristianesimo, anche Com’è bello quando i pellegrini e i residenti in questa terra benedetta in cui esso riconosce possono accedere liberamente ai Luoghi Santi le proprie origini e specialmente tra le giovani e partecipare alle celebrazioni! generazioni. Signor Presidente, Lei è noto come uomo di La conoscenza reciproca del nostro patrimo- pace e artefice di pace. Le esprimo la mia rico- nio spirituale, l’apprezzamento per ciò che ab- noscenza e la mia ammirazione per questo Suo biamo in comune e il rispetto in ciò che ci divi- atteggiamento. La costruzione della pace esige de, potranno fare da guida per l’ulteriore futuro anzitutto il rispetto per la libertà e la dignità sviluppo delle nostre relazioni, che affidiamo di ogni persona umana, che Ebrei, Cristiani e alle mani di Dio. Insieme potremo dare un gran- Musulmani credono ugualmente essere creata de contributo per la causa della pace; insieme da Dio e destinata alla vita eterna. A partire da potremo testimoniare, in un mondo in rapida questo punto fermo che abbiamo in comune, trasformazione, il significato perenne del piano è possibile perseguire l’impegno per una so- divino della creazione; insieme potremo contra- luzione pacifica delle controversie e dei con- stare con fermezza ogni forma di antisemitismo flitti. A questo riguardo rinnovo l’auspicio che e le diverse altre forme di discriminazione. Il si evitino da parte di tutti iniziative e atti che Signore ci aiuti a camminare con fiducia e for- contraddicono alla dichiarata volontà di giun- tezza d’animo nelle sue vie. Shalom! gere ad un vero accordo e che non ci si stanchi di perseguire la pace con determinazione e co- Papa Francesco erenza. Va respinto con fermezza tutto ciò che si 11. Visita di cortesia al Presidente di Israele oppone al perseguimento della pace e di una Jerusalem, Palazzo Presidenziale, 26.05.2014 rispettosa convivenza tra Ebrei, Cristiani e Musulmani: il ricorso alla violenza e al terro- Io ringrazio Lei, Signor Presidente, per rismo, qualsiasi genere di discriminazione per le sue parole e la sua accoglienza. E con la motivi razziali o religiosi, la pretesa di impor- mia immaginazione e fantasia vorrei inventa- re il proprio punto di vista a scapito dei diritti re una nuova beatitudine, che applico oggi a altrui, l’antisemitismo in tutte le sue possibili me in questo momento: “Beato colui che entra forme, così come la violenza o le manifesta- nella casa di un uomo saggio e buono”. Ed io zioni di intolleranza contro persone o luoghi di mi sento beato. Grazie di vero cuore. culto ebrei, cristiani e musulmani. Nello Stato d’Israele vivono e operano di- * * * verse comunità cristiane. Esse sono parte inte- Signor Presidente, grante della società e partecipano a pieno titolo Eccellenze, delle sue vicende civili, politiche e culturali. Signore e Signori, I fedeli cristiani desiderano portare, a partire dalla propria identità, il loro contributo per il Le sono grato, Signor Presidente, per l’ac- bene comune e per la costruzione della pace, coglienza riservatami e per le Sue gentili e come cittadini a pieno diritto che, rigettando E SANCTA SEDE 189 ogni estremismo, si impegnano ad essere arte- del Maestro: atteggiamenti di vicinanza, di fici di riconciliazione e di concordia. allontanamento, di incertezza. La loro presenza e il rispetto dei loro di- Farà bene a tutti noi, vescovi, sacerdoti, ritti – come del resto dei diritti di ogni altra persone consacrate, seminaristi, in questo luo- denominazione religiosa e di ogni minoranza go, domandarci: chi sono io davanti al mio Si- – sono garanzia di un sano pluralismo e prova gnore che soffre? della vitalità dei valori democratici, del loro Sono di quelli che, invitati da Gesù a ve- reale radicamento nella prassi e nella concre- gliare con Lui, si addormentano, e invece di tezza della vita dello Stato. pregare cercano di evadere chiudendo gli oc- Signor Presidente, Lei sa che io prego per chi di fronte alla realtà? lei ed io so che lei prega per me, e Le assi- O mi riconosco in quelli che sono fuggiti curo la continua preghiera per le Istituzioni e per paura, abbandonando il Maestro nell’ora per tutti i cittadini d’Israele. Assicuro in modo più tragica della sua vita terrena? particolare la mia costante supplica a Dio per C’è forse in me la doppiezza, la falsità di colui l’ottenimento della pace e con essa dei beni che lo ha venduto per trenta monete, che era stato inestimabili che le sono strettamente correla- chiamato amico, eppure ha tradito Gesù? ti, quali la sicurezza, la tranquillità di vita, la Mi riconosco in quelli che sono stati deboli prosperità, e - quello che è più bello - la fra- e lo hanno rinnegato, come Pietro? Egli poco tellanza. Rivolgo infine il mio pensiero a tutti prima aveva promesso a Gesù di seguirlo fi- coloro che soffrono per le conseguenze delle no alla morte (cfr Lc 22,33); poi, messo alle crisi ancora aperte nella regione medio-orien- strette e assalito dalla paura, giura di non co- tale, perché al più presto vengano alleviate le noscerlo. loro pene mediante l’onorevole composizione Assomiglio a quelli che ormai organizzava- dei conflitti. Pace su Israele e in tutto il Medio no la loro vita senza di Lui, come i due disce- Oriente! Shalom! poli di Emmaus, stolti e lenti di cuore a credere nelle parole dei profeti (cfr Lc 24,25)? Papa Francesco Oppure, grazie a Dio, mi ritrovo tra coloro che sono stati fedeli sino alla fine, come la Ver- 12. Incontro con i sacerdoti, religiosi, reli- gine Maria e l’apostolo Giovanni? Quando sul giose e seminaristi Golgota tutto diventa buio e ogni speranza sem- Jerusalem, chiesa del Getsemani, 26.05.2014 bra finita, solo l’amore è più forte della morte. L’amore della Madre e del discepolo predilet- «Uscì e andò … al monte degli Ulivi; anche to li spinge a rimanere ai piedi della croce, per i discepoli lo seguirono» (Lc 22,39). condividere fino in fondo il dolore di Gesù. Quando giunge l’ora segnata da Dio per Mi riconosco in quelli che hanno imitato il salvare l’umanità dalla schiavitù del peccato, loro Maestro fino al martirio, testimoniando Gesù si ritira qui, nel Getsemani, ai piedi del quanto Egli fosse tutto per loro, la forza in- monte degli Ulivi. Ci ritroviamo in questo luo- comparabile della loro missione e l’orizzonte go santo, santificato dalla preghiera di Gesù, ultimo della loro vita? dalla sua angoscia, dal suo sudore di sangue; L’amicizia di Gesù nei nostri confronti, la santificato soprattutto dal suo “sì” alla volon- sua fedeltà e la sua misericordia sono il dono tà d’amore del Padre. Abbiamo quasi timore inestimabile che ci incoraggia a proseguire con di accostarci ai sentimenti che Gesù ha speri- fiducia la nostra sequela di Lui, nonostante le mentato in quell’ora; entriamo in punta di pie- nostre cadute, i nostri errori, anche i nostri tra- di in quello spazio interiore dove si è deciso il dimenti. dramma del mondo. Ma questa bontà del Signore non ci esime In quell’ora, Gesù ha sentito la necessità di dalla vigilanza di fronte al tentatore, al pecca- pregare e di avere accanto a sé i suoi discepoli, to, al male e al tradimento che possono attra- i suoi amici, che lo avevano seguito e avevano versare anche la vita sacerdotale e religiosa. condiviso più da vicino la sua missione. Ma Tutti noi siamo esposti al peccato, al male, al qui, al Getsemani, la sequela si fa difficile e tradimento. Avvertiamo la sproporzione tra la incerta; c’è il sopravvento del dubbio, della grandezza della chiamata di Gesù e la nostra stanchezza e del terrore. Nel succedersi incal- piccolezza, tra la sublimità della missione e zante della passione di Gesù, i discepoli assu- la nostra fragilità umana. Ma il Signore, nella meranno diversi atteggiamenti nei confronti sua grande bontà e nella sua infinita misericor- 190 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 dia, ci prende sempre per mano, perché non Bartolomeo, e tanti altri. Volevamo chiederLe affoghiamo nel mare dello sgomento. Egli è se tutti questi gesti Lei li aveva pensati, volu- sempre al nostro fianco, non ci lascia mai soli. ti; perché li ha pensati e quali saranno poi, Dunque, non lasciamoci vincere dalla paura secondo Lei, le ricadute di questi gesti, oltre – e dallo sconforto, ma con coraggio e fiducia naturalmente – a quello grandissimo di avere andiamo avanti nel nostro cammino e nella no- invitato Peres e Abu Mazen in Vaticano… stra missione. R. – (Santo Padre) Voi, cari fratelli e sorelle, siete chiamati a se- I gesti, quelli che sono più autentici, sono guire il Signore con gioia in questa Terra bene- quelli che non si pensano, quelli che vengo- detta! E’ un dono e anche è una responsabilità. no, no? Io ho pensato: si potrebbe fare qualco- La vostra presenza qui è molto importante; tutta sa…; ma il gesto concreto, nessuno di questi è la Chiesa vi è grata e vi sostiene con la preghiera. stato pensato così. Alcune cose, per esempio Da questo luogo santo, desidero inoltre rivolgere l’invito ai due Presidenti alla preghiera, questo un affettuoso saluto a tutti i cristiani di Gerusa- era pensato un po’ di farlo là, ma c’erano tanti lemme: vorrei assicurare che li ricordo con affet- problemi logistici, tanti, perché loro devono to e che prego per loro, ben conoscendo la diffi- anche tenere conto del territorio, dove si fa, e coltà della loro vita nella città. Li esorto ad essere non è facile. Per questo, si pensava ad una ri- testimoni coraggiosi della passione del Signore, unione… ma alla fine è uscito questo invito, ma anche della sua Risurrezione, con gioia e nel- che spero che venga bene. Ma non sono stati la speranza. pensati e… non so, a me viene di fare qualco- Imitiamo la Vergine Maria e San Giovan- sa, però è spontaneo, è così. Almeno, per dire ni, e stiamo accanto alle tante croci dove Ge- la verità, qualcuno … “ma, lì si potrebbe fare sù è ancora crocifisso. Questa è la strada nella qualcosa”, ma il concreto non mi viene. Per quale il nostro Redentore ci chiama a seguirlo: esempio, allo Yad Vashem, niente; e poi è ve- non ce n’è un’altra, è questa! nuto. È così. «Se uno mi vuole servire, mi segua, e do- ve sono io, là sarà anche il mio servitore» (Gv (Padre Lombardi) 12,26). Bene. Allora, una seconda domanda da par- te del gruppo di lingua inglese: Papa Francesco D. – Lei ha parlato con parole molto dure 13. Conferenza stampa durante il volo di ri- contro l’abuso sessuale dei minori da parte torno del clero, dei preti. Lei ha creato una commis- Volo papale, 26.05.2014 sione speciale per affrontare meglio questo problema a livello della Chiesa universale. In (Padre Lombardi) senso pratico: sappiamo ormai che in tutte le Intanto, ringraziamo moltissimo il Papa di Chiese locali ci sono norme che impongono un essere qui: dopo un viaggio così massacran- forte obbligo morale e spesso legale a colla- te, è a disposizione per incontrarci. Quindi, gli borazione con le autorità civili locali, in un siamo molto grati. modo o nell’altro. Cosa farà Lei, qualora ci Allora, ci siamo organizzati – si sono orga- fosse un vescovo che chiaramente non abbia nizzati autonomamente, gli agenti dell’infor- onorato, non abbia osservato questi obblighi? mazione – per alcuni gruppi principali lingui- R. – (Santo Padre) stici, che presentano alcune persone che fanno In , ai privilegiati noi diciamo: le domande. Io non ho messo limiti perché so “Questo è un figlio di papà”. In questo proble- che Lei vuole lavorare a tutto campo, a meno ma non ci saranno figli di papà. In questo mo- che volesse dire Lei qualche cosa di introdu- mento, ci sono tre vescovi sotto indagine: sotto zione prima… rispondiamo alle domande. indagine, tre, e uno è già condannato e si sta Allora, la prima domanda viene fatta per il valutando la pena da comminare. Non ci sono gruppo italiano: privilegi. Questo abuso dei minorenni è un rea- D. - Santo Padre, in questi giorni Lei ha to tanto brutto, tanto… Noi sappiamo che è un compiuto dei gesti che sono rimbalzati in tutto problema grave dappertutto, ma a me interessa il mondo: la mano sul muro di Betlemme, il se- la Chiesa. Un sacerdote che fa questo, tradisce gno della croce, il bacio ai sopravvissuti, oggi il Corpo del Signore, perché questo sacerdote allo Yad Vashem, ma anche il bacio al Santo deve portare questo bambino, questa bambina, Sepolcro ieri, insieme, in contemporanea con questo ragazzo, questa ragazza alla santità; e E SANCTA SEDE 191 questo ragazzo, questa bambina si fida, e que- cosa così. Ma non hanno diritto altri privati … sto invece di portarli alla santità, abusa di loro. Le ambasciate, mentre dura l’ambasciata, e E questo è gravissimo! È proprio come… farò niente di più. Non è una cosa aperta. E questo un paragone soltanto: è come fare una Messa è un buon lavoro: chiudere i conti che non han- nera, per esempio. Tu devi portarlo alla santi- no diritto. Io vorrei dire una cosa: la domanda tà e lo porti a un problema che durerà tutta la che Lei ha fatto, ha menzionato quell’affare vita…. Prossimamente ci sarà una Messa con dei 15 milioni. È una cosa che è allo studio, alcune persone che hanno subito abusi, a Santa non è chiara quella cosa. Forse potrebbe essere Marta, e poi una riunione con loro: io e loro, vero, ma in questo momento non è definitivo, con il Cardinale O’Malley che è della com- quel problema: è sotto studio, per essere giu- missione. Ma su questo si deve andare avanti, sto. Grazie. avanti: tolleranza zero. (Padre Lombardi) (Padre Lombardi) Allora, adesso diamo la parola al gruppo di Grazie mille, Santità. E allora, adesso il lingua francese: gruppo di lingua spagnola: D. – Santo Padre, dopo il Medio Oriente, D. –. Dal primo giorno del Suo pontificato, adesso ritorniamo in Europa. Lei è preoccu- Lei ha lanciato questo messaggio forte di una pato per la crescita del populismo in Europa, Chiesa povera e per i poveri, poveri in sem- che si è manifestata ancora ieri nelle elezioni plicità, austerità. Che vuole fare perché non europee? ci siano contraddizioni a questo messaggio di R. – (Santo Padre) austerità? (La domanda ha fatto riferimento a In questi giorni, io ho avuto giusto il tempo situazioni di cui si è parlato negli ultimi tempi, di pregare il Padre Nostro…, ma non ho noti- tra cui un’operazione allo IOR di 15 milioni zie delle elezioni, davvero. Non ho i dati, chi di euro). ha vinto, chi non ha vinto. Non ho ricevuto no- R. – (Santo Padre) tizie. Il populismo in che senso, Lei mi dice? Il Signore Gesù una volta ha detto ai suoi D. – Nel senso che oggi molti europei han- discepoli – è nel Vangelo – “È inevitabile che no paura, pensano che non ci sia futuro in ci siano gli scandali”. Siamo umani, peccatori Europa. C’è molta disoccupazione e il partito tutti. E ci saranno, ci saranno. Il problema è anti-europeista ha avuto una forte crescita in evitare che ci siano in più! Nell’amministra- queste elezioni… zione economica, onestà e trasparenza. Le due R. – Questo è un argomento che ho senti- commissioni, quella che ha studiato lo IOR e to. Dell’Europa, della fiducia o della sfiducia la commissione che ha studiato tutto il Vatica- nell’Europa. Anche sull’euro, alcuni vogliono no, hanno fatto le loro conclusioni, hanno dato tornare indietro… Di queste cose, io non capisco piani e adesso, con il ministero, diciamo co- tanto. Ma Lei ha detto una parola chiave: la di- sì, con la Segreteria dell’economia diretta dal soccupazione. Questo è grave. È grave perché io Cardinale Pell, si porteranno avanti le riforme l’interpreto così, semplificando. Noi siamo in un che queste commissioni hanno consigliato. sistema economico mondiale dove al centro è il Ma ci saranno incongruenze, ancora ci saran- denaro, non è la persona umana. In un vero siste- no sempre, perché siamo umani, e la riforma ma economico, al centro devono essere l’uomo e deve essere continua. I Padri della Chiesa di- la donna, la persona umana. E oggi, al centro c’è cevano: Ecclesia semper reformanda. Dobbia- il denaro. Per mantenersi, per equilibrarsi, questo mo stare attenti per riformare ogni giorno la sistema deve andare avanti con alcune misure “di Chiesa, perché siamo peccatori, siamo deboli e scarto”. E si scartano i bambini – il livello di na- ci saranno i problemi. L’amministrazione che scita in Europa non è tanto alto! Credo che l’Italia questa Segreteria dell’economia porta avanti, abbia l’1,2 per cento; la Francia, voi avete il 2, un aiuterà tanto ad evitare gli scandali, i proble- po’ di più; la Spagna, meno dell’Italia: non so se mi… Per esempio, nello IOR credo che a que- arriva all’1… Si scartano i bambini. Si scartano sto punto sono stati chiusi più o meno 1.600 gli anziani: non servono, i vecchi; congiuntural- conti, di persone che non avevano diritto ad mente, in questo momento, vanno a trovarli per- avere un conto allo IOR. Lo IOR è per l’aiuto ché sono pensionati e hanno bisogno, ma è una alla Chiesa, hanno diritto i Vescovi delle dio- cosa congiunturale. Gli anziani si scartano, an- cesi, i dipendenti del Vaticano, le loro vedove che con situazioni di eutanasia nascosta, in tanti o i vedovi per prendere la pensione … È una Paesi. Cioè, le medicine si danno fino a un certo 192 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 punto, e così... E in questo momento, si scartano (Padre Lombardi) i giovani, e questo è gravissimo: è gravissimo. Grazie, Santità. Adesso chiediamo di veni- In Italia, credo che la disoccupazione giovanile re al rappresentante di lingua tedesca. è quasi al 40%, non sono sicuro; in Spagna, so- D. – Grazie, Santità. Lei, durante il suo no sicuro, è sul 50. E in Andalusia, nel Sud della pellegrinaggio, ha parlato a lungo e ha incon- Spagna, il 60! Questo significa che c’è tutta una trato più volte il Patriarca Bartolomeo. Noi ci generazione di “ni-ni”: né studiano, né lavorano, stiamo chiedendo se avete parlato anche dei e questo è gravissimo! Si scarta una generazione passi concreti di avvicinamento, e se c’è stata di giovani. Per me, questa cultura dello scarto è occasione anche di parlare di questo. Mi chie- gravissima. Ma questo non è soltanto in Europa, do anche se magari la Chiesa cattolica potrà è un po’ dappertutto, ma in Europa si sente for- imparare qualcosa dalle Chiese ortodosse – te. Se fa il paragone, 10 anni fa, con la cultura mi riferisco ai preti sposati, una domanda che del benessere. E questo è tragico. È un momento preme a molti cattolici, in Germania. Grazie. difficile. È un sistema economico inumano. Io R. – (Santo Padre) non ho avuto paura di scrivere nell’esortazione Ma la Chiesa cattolica ha preti sposati, no? Evangelii gaudium: questo sistema economico I cattolici greci, i cattolici copti… no? Ci sono, uccide. E lo ripeto. Non so se mi sono avvicinato nel rito orientale, ci sono preti sposati. Perché un po’ alla sua inquietudine… Grazie. il celibato non è un dogma di fede, è una regola di vita che io apprezzo tanto e credo che sia un (Padre Lombardi) dono per la Chiesa. Non essendo un dogma di Allora, adesso c’è il gruppo di lingua por- fede, sempre c’è la porta aperta: in questo mo- toghese: mento non abbiamo parlato di questo, come D. – Vorrei chiederLe, Santità, come ri- programma, almeno per questo tempo. Abbia- solvere la “questione Gerusalemme” per ot- mo cose più forti da intraprendere. Con Barto- tenere una pace stabile, come ha detto Lei, e lomeo, questo tema non si è toccato, perché è duratura? Grazie. secondario, davvero, nei rapporti con gli orto- R. – (Santo Padre) dossi. Abbiamo parlato dell’unità: ma l’unità Ci sono tante proposte sulla questione di si fa lungo la strada, l’unità è un cammino. Noi Gerusalemme. La Chiesa cattolica, il Vatica- non possiamo mai fare l’unità in un congresso no, diciamo, ha la sua posizione dal punto di di teologia. E lui mi ha detto che è vero quello vista religioso: sarà la Città della pace delle tre che io sapevo, che Atenagora ha detto a Paolo religioni. Questo dal punto di vista religioso. VI: “Noi andiamo insieme, tranquilli, e tutti i Le misure concrete per la pace devono uscire teologi li mettiamo in un’isola, che discutano dal negoziato. Si deve negoziare. Io sarò d’ac- tra loro, e noi camminiamo nella vita!”. È vero, cordo che dal negoziato forse venga questa io pensavo che fosse… No, no, è vero. Me l’ha parte: sarà capitale di uno Stato, dell’altro… detto in questi giorni Bartolomeo. Camminare Ma queste sono ipotesi. Io non dico: “deve es- insieme, pregare insieme, lavorare insieme in sere così”, no, sono ipotesi che loro devono ne- tante cose che possiamo fare insieme, aiutarci goziare. Davvero, io non mi sento competente insieme. Per esempio, con le chiese. A Roma, per dire: “si faccia questo o questo o questo”, e in tante città, tanti ortodossi usano chiese perché sarebbe una pazzia, da parte mia. Ma cattoliche al tale orario o al tal altro, come un credo che si debba entrare con onestà, fratel- aiuto per questo andare insieme. Un’altra cosa lanza, mutua fiducia sulla strada del negoziato. di cui abbiamo parlato, che forse nel Consiglio E lì si negozia tutto: tutto il territorio, anche i pan-ortodosso si faccia qualcosa, è la data del- rapporti. Serve coraggio, per fare questo, e io la Pasqua, perché è un po’ ridicolo: – Dimmi, prego tanto il Signore perché questi due Lea- il tuo Cristo quando resuscita? – La settimana ders, questi due Governi abbiano il coraggio prossima – Il mio è resuscitato la scorsa… Sì, di andare avanti. Questa è l’unica strada per la data della Pasqua è un segno di unità. E con la pace. Soltanto dico quello che la Chiesa de- Bartolomeo parliamo come fratelli. Ci voglia- ve dire e ha detto sempre: Gerusalemme, che mo bene, ci raccontiamo difficoltà del nostro sia custodita come capitale delle tre religioni, governo. E, una cosa di cui abbiamo parlato come riferimento, come una città di pace –mi abbastanza è il problema dell’ecologia: lui è veniva anche la parola “sacra”, ma non è giu- molto preoccupato, e anch’io; abbiamo parlato sta – ma di pace e religiosa. abbastanza di fare insieme un lavoro congiun- to su questo problema. Grazie. E SANCTA SEDE 193

(Padre Lombardi) ta una grande mole di impegni e lo fa anche Allora, adesso, dato che non siamo solo eu- in maniera molto serrata, come abbiamo visto ropei o americani o così via, ma anche asiatici, in questi giorni. Se un domani, diciamo in un qui, facciamo fare una domanda al rappresen- giorno molto lontano, dovesse sentire di non tante del gruppo asiatico, dato che Lei si sta avere più la forza per reggere il suo ministe- anche preparando a fare dei viaggi verso l’A- ro, pensa che farebbe la stessa scelta del suo sia. predecessore, e cioè lascerebbe il pontificato? D. – Il suo prossimo viaggio sarà nella Co- R. – (Santo Padre) rea del Sud, e quindi vorrei chiederLe a pro- Io farò quello che il Signore mi dirà di fare. posito delle regioni asiatiche. In Paesi vicini Pregare, cercare la volontà di Dio. Ma io credo alla Corea del Sud non c’è libertà di religione che Benedetto XVI non sia un caso unico. È né libertà di espressione. Cosa pensa di fare successo che non aveva le forze e onestamen- in favore delle persone che soffrono di queste te – è un uomo di fede, tanto umile – ha pre- situazioni? so questa decisione. Io credo che lui sia un’i- R. – (Santo Padre) stituzione. 70 anni fa, i vescovi emeriti non Rispetto all’Asia, ci sono in programma due esistevano, quasi. E adesso, ce ne sono tanti. viaggi: questo in Corea del Sud, per l’incontro Cosa succederà con i Papi emeriti? Io credo dei giovani asiatici, e poi, a gennaio prossimo, che dobbiamo guardare a lui come ad un’isti- un viaggio di due giorni in Sri Lanka e poi nel- tuzione. Lui ha aperto una porta, la porta dei le Filippine, nella zona che ha subito il tifone. Papi emeriti. Ce ne saranno altri, o no? Dio lo Il problema della non libertà di praticare la re- sa. Ma questa porta è aperta: io credo che un ligione non è soltanto in alcuni Paesi asiatici: Vescovo di Roma, un Papa che sente che le in alcuni, sì, ma anche in altri Paesi del mondo. sue forze vengono meno – perché adesso si vi- La libertà religiosa è una cosa che non tutti i ve tanto tempo – deve farsi le stesse domande Paesi hanno. Alcuni hanno un controllo più o che si è posto Papa Benedetto. meno leggero, tranquillo, altri adottano misure che finiscono in una vera persecuzione dei cre- (Padre Lombardi) denti. Ci sono martiri! Ci sono martiri, oggi, Adesso ritorniamo ai gruppi di lingua in- martiri cristiani. Cattolici e non cattolici, ma glese: martiri. E in alcuni luoghi non si può portare D. – Santo Padre, proprio oggi Lei ha in- il crocifisso o non puoi avere un Bibbia. Non contrato un gruppo di sopravvissuti all’Olo- puoi insegnare il catechismo ai bambini, oggi! causto. Ovviamente, Lei sa bene che una fi- E io credo – ma credo di non sbagliare – che gura che ancora suscita perplessità per il suo in questo tempo ci sono più martiri che non ruolo durante l’Olocausto è il Suo predecesso- ai primi tempi della Chiesa. Dobbiamo avvici- re, Papa Pio XII. Lei prima del Suo pontificato narci, in alcuni posti con prudenza, per andare ha scritto o ha detto che Lei stimava Pio XII, ad aiutarli; dobbiamo pregare tanto per queste ma anche avrebbe voluto vedere gli archivi Chiese che soffrono: soffrono tanto. E anche aperti prima di giungere ad una conclusione i Vescovi, anche la Santa Sede lavora con di- definitiva. Quindi, vorremmo sapere se Lei screzione per aiutare questi Paesi, i cristiani ha intenzione di andare avanti con la causa di questi Paesi. Ma non è una cosa facile. Per di Pio XII, o di aspettare qualche altra svolta esempio, ti dico una cosa. In un Paese è proi- nella procedura prima di prendere una deci- bito pregare insieme: è proibito. Ma i cristiani sione? Grazie. che sono lì vogliono celebrare l’Eucaristia! E R. – (Santo Padre) c’è un tale, che fa l’operaio, che è sacerdote. Grazie a Lei. La causa di Pio XII è aperta. E lui va lì, al tavolo, fanno finta di prendere Io mi sono informato: ancora non c’è nessun il the, e celebrano l’Eucaristia. Se vengono i miracolo, e se non ci sono miracoli non può poliziotti, nascondono subito i libri e stanno andare avanti. È ferma lì. Dobbiamo aspettare prendendo il the. Questo succede oggi. Non è la realtà, come va la realtà di quella causa, e facile. poi pensare di prendere delle decisioni. Ma la verità è questa: non c’è nessun miracolo ed è (Padre Lombardi) necessario almeno uno per la beatificazione. … Allora riprendiamo con la serie del grup- Questo è come oggi è la causa di Pio XII. E po di lingua italiana: io non posso pensare: “Lo farò beato o no?”, D. – Santità, Lei nel Suo pontificato affron- perché il processo è lento. Grazie. 194 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

(Padre Lombardi) caso per caso. Una cosa che Papa Benedetto ha Allora, adesso andiamo in Argentina, un’al- detto tre volte sui divorziati, a me aiuta tanto. tra domanda del gruppo di lingua spagnola: Una volta, in Valle d’Aosta, un’altra volta a D. Lei è diventato un leader spirituale, an- Milano e la terza nel Concistoro, l’ultimo Con- che un leader politico, e sta aprendo molte cistoro pubblico che ha fatto per la creazione aspettative tanto dentro la Chiesa come nella dei Cardinali: di studiare le procedure di nul- comunità internazionale. Dentro la Chiesa, lità matrimoniale, studiare la fede con la quale per esempio, cosa succederà con la comu- una persona va al matrimonio e chiarire che i nione ai divorziati risposati, e nella comuni- divorziati non sono scomunicati, e tante vol- tà internazionale questa mediazione con cui te sono trattati come scomunicati. E questa è ha sorpreso il mondo, per cui ci sarà questo una cosa seria. Questo sulla casistica di que- incontro in Vaticano… La domanda è se non sto problema, il Sinodo sarà sulla famiglia: le teme un fallimento, sollevando molte aspetta- ricchezze, i problemi della famiglia. Soluzio- tive: non teme possa esserci qualche fallimen- ni, nullità, tutto questo. E ci sarà anche questo to? Grazie. problema, ma nell’insieme. Adesso io vorrei R. – (Santo Padre) dirle perché un Sinodo sulla famiglia: questa Prima farò un chiarimento su questo incon- è stata un’esperienza spirituale per me molto tro in Vaticano: sarà un incontro di preghiera, forte. Nel secondo mese di pontificato è venu- non sarà per fare una mediazione o cercare so- to da me mons. Eterovic, Segretario – allora luzioni, no. Ci riuniremo a pregare, soltanto. – del Sinodo, con i tre temi che il Consiglio E poi, ognuno torna a casa. Ma io credo che post-sinodale proponeva per il prossimo Sino- la preghiera sia importante e pregare insieme do. Il primo era molto forte, buono: l’apporto senza fare discussioni di altro tipo, questo aiu- di Gesù Cristo all’uomo di oggi. Questo era ta. Forse io non mi sono spiegato bene, prima, il titolo. E in continuazione del Sinodo dell’e- su come sarebbe stato. Sarà un incontro di pre- vangelizzazione. Ho detto di sì, abbiamo par- ghiera: ci sarà un rabbino, ci sarà un islamico e lato un po’ sulla riforma della metodologia e ci sarò io. Ho chiesto al Custode di Terra Santa alla fine, ho detto: “Mettiamo qualcosa di più: di organizzare un po’ le cose pratiche. l’apporto di Gesù Cristo all’uomo di oggi e al- Secondo, e grazie per la domanda sui di- la famiglia”. Sta bene. Poi, nella prima riunio- vorziati. Il Sinodo sarà sulla famiglia, sul ne del Consiglio post-sinodale, io sono andato problema della famiglia, sulle ricchezze della e ho visto che si diceva il titolo tutto intero, famiglia, sulla situazione attuale della fami- tutto completo ma lentamente si diceva: “Sì, glia. L’esposizione preliminare che ha fatto sì, l’apporto alla famiglia”, “Cosa porta Gesù il Cardinale Kasper aveva cinque capitoli: Cristo alla famiglia”… e senza accorgersene, quattro sulla famiglia, le cose belle della fa- la commissione post-sinodale ha finito parlan- miglia, il fondamento teologico, alcune pro- do della famiglia. Io sono sicuro che sia stato blematiche familiari; e il quinto capitolo, il lo Spirito del Signore a guidarci fino alla scelta problema pastorale delle separazioni, delle di questo titolo: sono sicuro, perché oggi dav- nullità matrimoniali, i divorziati… In questo vero la famiglia ha bisogno di tanti aiuti pasto- problema rientra quello della comunione. E a rali. Grazie. me non è piaciuto che tante persone – anche di Chiesa, preti – hanno detto: “Ah, il Sinodo per (Padre Lombardi) dare la comunione ai divorziati”, e sono andati Allora, adesso abbiamo ancora il gruppo proprio lì, a quel punto. Io ho sentito come se francese: tutto si riducesse ad una casistica. No, la cosa D. – Lei ci può dire, Santità, quali sono gli è più e più ampia. Oggi, tutti lo sappiamo, la ostacoli alla Sua riforma della Curia Romana, famiglia è in crisi: è in crisi mondiale. I gio- e a quale punto siamo oggi? vani non vogliano sposarsi o non si sposano R. – (Santo Padre) o convivono, il matrimonio è in crisi, e così la Ma… il primo ostacolo sono io… [ride] famiglia. E io non vorrei che noi cadessimo in No, siamo ad un buon punto, perché credo questa casistica: si potrà, non si potrà?... Per che… non ricordo la data, ma tre mesi… o po- questo ringrazio tanto per questa domanda, co meno dopo l’elezione è stato nominato il perché mi dà l’opportunità di chiarire questo. Consiglio degli otto Cardinali… Il problema pastorale della famiglia è molto, (Padre Lombardi) molto ampio, molto ampio. E si deve studiare … un mese dopo l’elezione … E SANCTA SEDE 195

R. – (Santo Padre) 3. Discorso all’Udienza generale … un mese dopo l’elezione. Poi, i primi Piazza San Pietro, 28.05.2014 giorni di luglio ci siamo riuniti per la prima volta e da quel momento si lavora. Cosa fa, La voglia il Consiglio? Il Consiglio studia tutta la Co- di camminare insieme stituzione Pastor Bonus e la Curia Romana. Ha fatto consultazioni con tutto il mondo, con Cari fratelli e sorelle, buongiorno! tutta la Curia e incomincia a studiare alcune cose. “Questo si può fare in questo modo, que- Nei giorni scorsi, come sapete, ho sto in quell’altro modo…”. Accorpare alcuni compiuto il pellegrinaggio in Terra Santa. È dicasteri, per esempio, per alleggerire un po’ stato un grande dono per la Chiesa, e ne rendo l’organizzazione… Uno dei punti chiave è sta- grazie a Dio. Egli mi ha guidato in quella Ter- to quello economico, e quel dicastero dell’e- ra benedetta, che ha visto la presenza storica conomia aiuterà tanto. Deve lavorare insieme di Gesù e dove si sono verificati eventi fon- con la Segreteria di Stato, perché è le cose so- damentali per l’Ebraismo, il Cristianesimo e no collegate, si fa tutti insieme… Adesso ab- l’Islam. Desidero rinnovare la mia cordiale ri- biamo, a luglio, quattro giorni di lavoro con conoscenza a Sua Beatitudine il Patriarca Fou- questa commissione, e poi a settembre, credo, ad Twal, ai Vescovi dei vari Riti, ai Sacerdoti, altri quattro. Si lavora, si lavora abbastanza. E ai Francescani della Custodia di Terra Santa. i risultati ancora non si vedono tutti, ma la par- Questi Francescani sono bravi! Il loro lavoro è te economica è quella che è venuta fuori prima bellissimo, quello che loro fanno! Il mio grato perché c’erano alcuni problemi di cui la stam- pensiero va anche alle Autorità giordane, isra- pa ha parlato abbastanza, e dobbiamo vederli. eliane e palestinesi, che mi hanno accolto con Gli ostacoli sono gli ostacoli normali di tutto il tanta cortesia, direi anche con amicizia, come processo. Studiare la strada… La persuasione pure a tutti coloro che hanno cooperato per la è tanto importante. Un lavoro di persuasione, realizzazione della visita. di aiutare… Ci sono alcune persone che non ci vedono chiaro, ma ogni riforma comporta 1. Lo scopo principale di questo pellegri- queste cose. Ma io sono contento: davvero, so- naggio è stato commemorare il 50° anniversa- no contento. Si è lavorato abbastanza e questa rio dello storico incontro il Papa Paolo VI e il commissione ci aiuta tanto. Grazie. Patriarca Atenagora. Fu quella la prima volta in cui un Successore di Pietro visitò la Terra (Padre Lombardi) Santa: Paolo VI inaugurava così, durante il Santità, grazie della Sua disponibilità, scu- Concilio Vaticano II, i viaggi extra-italiani si se interrompo la Sua conversazione: Lei è dei Papi nell’epoca contemporanea. Quel ge- stato generosissimo, tanto più dopo un viaggio sto profetico del Vescovo di Roma e del Pa- straordinario che ci ha emozionati tutti, non triarca di Costantinopoli ha posto una pietra dico come Lei, ma quasi. Abbiamo seguito miliare nel cammino sofferto ma promettente molto anche i momenti dell’emozione spi- dell’unità di tutti i cristiani, che da allora ha rituale che Lei ha vissuto nei Luoghi Santi e compiuto passi rilevanti. Perciò il mio incon- L’abbiamo sentita e ci ha toccato. Le auguria- tro con Sua Santità Bartolomeo, amato fratello mo di continuare bene questo viaggio e queste in Cristo, ha rappresentato il momento culmi- altre infinite cose che mette continuamente in nante della visita. Insieme abbiamo pregato moto, anche in particolare questo incontro di presso il Sepolcro di Gesù, e con noi c’erano preghiera, che è la continuazione naturale e il il Patriarca Greco-Ortodosso di Gerusalemme completamento di questo viaggio: che possa Theophilos III e il Patriarca Armeno Aposto- avere i frutti che Lei desidera e tutti desideria- lico Nourhan, oltre ad Arcivescovi e Vescovi mo, credo, per la pace nel mondo. Grazie, di di diverse Chiese e Comunità, Autorità civili e cuore, Santità! molti fedeli. In quel luogo dove risuonò l’an- (Santo Padre) nuncio della Risurrezione, abbiamo avvertito Vi ringrazio tanto per la compagnia, per la tutta l’amarezza e la sofferenza delle divisioni benevolenza… e per favore, vi chiedo di pre- che ancora esistono tra i discepoli di Cristo; e gare per me. Ne ho bisogno, abbastanza! Gra- davvero questo fa tanto male, male al cuore. zie. Siamo divisi ancora; in quel posto dove è ri- suonato proprio l’annuncio della Risurrezione, 196 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 dove Gesù ci dà la vita, ancora noi siamo un popolo accogliente, lo benedica tanto! E noi po’ divisi. Ma soprattutto, in quella celebra- dobbiamo pregare perché il Signore benedica zione carica di reciproca fraternità, di stima questa accoglienza e chiedere a tutte le istitu- e di affetto, abbiamo sentito forte la voce del zioni internazionali di aiutare questo popolo in Buon Pastore Risorto che vuole fare di tutte questo lavoro di accoglienza che fa. Durante le sue pecore un solo gregge; abbiamo sentito il pellegrinaggio anche in altri luoghi ho in- il desiderio di sanare le ferite ancora aperte e coraggiato le Autorità interessate a proseguire proseguire con tenacia il cammino verso la pie- gli sforzi per stemperare le tensioni nell’area na comunione. Una volta in più, come hanno medio-orientale, soprattutto nella martoriata fatto i Papi precedenti, io chiedo perdono per Siria, come pure a continuare nella ricerca di quello che noi abbiamo fatto per favorire que- un’equa soluzione al conflitto israeliano-pale- sta divisione, e chiedo allo Spirito Santo che ci stinese. Per questo ho invitato il Presidente di aiuti a risanare le ferite che noi abbiamo fatto Israele e il Presidente della Palestina, ambedue agli altri fratelli. Tutti siamo fratelli in Cristo e uomini di pace e artefici di pace, a venire in col patriarca Bartolomeo siamo amici, fratelli, Vaticano a pregare insieme con me per la pace. e abbiamo condiviso la volontà di camminare E per favore, chiedo a voi di non lasciarci so- insieme, fare tutto quello che da oggi possia- li: voi pregate, pregate tanto perché il Signore mo fare: pregare insieme, lavorare insieme per ci dia la pace, ci dia la pace in quella Terra il gregge di Dio, cercare la pace, custodire il benedetta! Conto sulle vostre preghiere. Forte, creato, tante cose che abbiamo in comune. E pregate, in questo tempo, pregate tanto perché come fratelli dobbiamo andare avanti. venga la pace.

2. Un altro scopo di questo pellegrinaggio 3. Questo pellegrinaggio in Terra Santa è è stato incoraggiare in quella regione il cam- stato anche l’occasione per confermare nella mino verso la pace, che è nello stesso tempo fede le comunità cristiane, che soffrono tanto, dono di Dio e impegno degli uomini. L’ho fat- ed esprimere la gratitudine di tutta la Chiesa to in Giordania, in Palestina, in Israele. E l’ho per la presenza dei cristiani in quella zona e fatto sempre come pellegrino, nel nome di Dio in tutto il Medio Oriente. Questi nostri fratelli e dell’uomo, portando nel cuore una grande sono coraggiosi testimoni di speranza e di ca- compassione per i figli di quella Terra che da rità, “sale e luce” in quella Terra. Con la loro troppo tempo convivono con la guerra e han- vita di fede e di preghiera e con l’apprezzata no il diritto di conoscere finalmente giorni di attività educativa e assistenziale, essi operano pace! in favore della riconciliazione e del perdono, Per questo ho esortato i fedeli cristiani a contribuendo al bene comune della società. lasciarsi “ungere” con cuore aperto e docile Con questo pellegrinaggio, che è stata una dallo Spirito Santo, per essere sempre più ca- vera grazia del Signore, ho voluto portare una paci di gesti di umiltà, di fratellanza e di ri- parola di speranza, ma l’ho anche ricevuta a conciliazione. Lo Spirito permette di assumere mia volta! L’ho ricevuta da fratelli e sorel- questi atteggiamenti nella vita quotidiana, con le che sperano «contro ogni speranza» (Rm persone di diverse culture e religioni, e così di 4,18), attraverso tante sofferenze, come quelle diventare “artigiani” della pace. La pace si fa di chi è fuggito dal proprio Paese a motivo dei artigianalmente! Non ci sono industrie di pace, conflitti; come quelle di quanti, in diverse parti no. Si fa ogni giorno, artigianalmente, e anche del mondo, sono discriminati e disprezzati a col cuore aperto perché venga il dono di Dio. causa della loro fede in Cristo. Continuiamo Per questo ho esortato i fedeli cristiani a la- a stare loro vicini! Preghiamo per loro e per la sciarsi “ungere”. pace in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente. In Giordania ho ringraziato le Autorità e il La preghiera di tutta la Chiesa sostenga anche popolo per il loro impegno nell’accoglienza il cammino verso la piena unità tra i cristiani, di numerosi profughi provenienti dalle zone perché il mondo creda nell’amore di Dio che di guerra, un impegno umanitario che merita in Gesù Cristo è venuto ad abitare in mezzo a e richiede il sostegno costante della Comu- noi. nità internazionale. Sono stato colpito dalla E vi invito tutti adesso a pregare insieme, a generosità del popolo giordano nel ricevere pregare insieme la Madonna, Regina della pa- i profughi, tanti che fuggono dalla guerra, in ce, Regina dell’unità fra i cristiani, la Mamma quella zona. Che il Signore benedica questo di tutti cristiani: che lei ci dia pace, a tutto il E SANCTA SEDE 197 mondo, e che lei ci accompagni in questa stra- Alcuni dicono di lei che è un rivoluzionario da di unità. Dovremmo chiamare la grande Mina Maz- zini [in realtà Iva Zanicchi], la cantante italia- Papa Francesco na, e dirle «Prendi questa mano, zingara» e che [L’Osservatore Romano, 29 maggio mi legga il passato, chissà... [risata]. Per me la 2014] grande rivoluzione è andare alle radici, ricono- scerle e vedere quello che queste radici hanno 4. Intervista esclusiva a Papa Francesco da dire al giorno d’oggi. Non c’è contraddi- zione tra essere rivoluzionario e andare alle La grande rivoluzione radici. Non solo, credo anche che il modo per è andare alle radici compiere veri cambiamenti sia l’identità. Non si può mai fare un passo nella vita se non par- «Scartiamo un’intera generazione per man- tendo da dietro, se non so da dove vengo, che tenere un sistema economico che non regge nome ho, che nome culturale o religioso ho. più» denuncia il Papa in un’intervista esclu- siva a «La Vanguardia». Nelle sue risposte, Lei ha infranto molti protocolli di sicurezza Francesco dimostra tutto il coraggio e la sem- per avvicinarsi alla gente plicità che stanno caratterizzando il suo pon- So che mi può succedere qualcosa, ma è tificato. nelle mani di Dio. Ricordo che in Brasile mi avevano preparato una papamobile chiusa, con Ci sono Paesi dove oggi si perseguitano i i vetri, ma io non posso salutare un popolo e cristiani dirgli che gli voglio bene dentro una scatola I cristiani perseguitati sono una preoccupa- di sardine, pur se di cristallo. Per me questo è zione che mi tocca da vicino come pastore. So un muro. È vero che qualcosa può succedermi, molte cose sulla persecuzione che non mi sem- ma siamo realisti, alla mia età non ho molto da bra prudente raccontare qui per non offendere perdere. nessuno. Ma ci sono dei luoghi dove è proibi- to avere una Bibbia o insegnare catechismo o Perché è importante che la Chiesa sia povera portare una croce... C’è una cosa che voglio e umile? però mettere in chiaro: sono convinto che la La povertà e l’umiltà sono al centro del persecuzione contro i cristiani oggi sia più for- Vangelo e lo dico in un senso teologico, non te che nei primi secoli della Chiesa. Oggi ci sociologico. Non si può comprendere il Van- sono più cristiani martiri che a quell’epoca. E gelo senza la povertà, ma bisogna distinguerla non è una fantasia, lo dicono i numeri. dal pauperismo. Io credo che Gesù voglia che i vescovi non siano principi, ma servitori. La violenza in nome di Dio regna in Medio oriente Che cosa può fare la Chiesa per ridurre la cre- È una contraddizione. La violenza in nome scente disuguaglianza tra ricchi e poveri? di Dio non si confà al nostro tempo. È qualco- È dimostrato che con il cibo che avanza po- sa di antico. Con prospettiva storica va detto tremmo nutrire la gente che ha fame. Quan- che noi cristiani, a volte, l’abbiamo praticata. do lei vede fotografie di bambini denutriti in Quando penso alla guerra dei Trent’anni, quel- diverse parti del mondo si mette le mani nei la era violenza in nome di Dio. Oggi è inimma- capelli, non si capisce. Credo che ci troviamo ginabile, vero? Giungiamo a volte, attraverso in un sistema economico mondiale che non la religione, a contraddizioni molto serie, mol- è buono. Al centro di qualsiasi sistema eco- to gravi. Il fondamentalismo per esempio. Nel- nomico ci deve essere l’uomo, l’uomo e la le tre religioni abbiamo i nostri gruppi fonda- donna, e tutto il resto deve essere al servizio mentalisti, piccoli rispetto a tutto il resto. di questo uomo. Ma noi abbiamo messo il de- naro al centro, il dio denaro. Siamo caduti in Lei che pensa al riguardo? un peccato di idolatria, di idolatria del denaro. Un gruppo fondamentalista, anche se non L’economia è mossa dalla brama di avere di uccide nessuno, anche se non picchia nessuno, più e, paradossalmente, si alimenta una cultura è violento. La struttura mentale del fondamen- dello scarto. Si scartano i giovani quando si talismo è violenza in nome di Dio. limita la natalità. Si scartano anche gli anziani perché non servono più, non producono, sono 198 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 una classe passiva... Scartando i ragazzi e gli La preghiera per la pace della scorsa dome- anziani si scarta il futuro di un popolo perché nica non è stata facile da organizzare e non i ragazzi vanno con forza in avanti e perché aveva precedenti né in Medio oriente né nel gli anziani ci danno la saggezza, hanno la me- mondo. Come si è sentito? moria del popolo e devono passarla ai giova- Lei sa che non è stato facile perché ci stava ni. E ora è anche di moda scartare i giovani in mezzo e dobbiamo proprio a lei gran par- con la disoccupazione. Mi preoccupa molto te del successo. Sentivo che era qualcosa che il tasso di disoccupazione dei giovani, che in sfugge a tutti noi. Qui in Vaticano, un 99 per alcuni Paesi supera il 50 per cento. Qualcuno cento diceva che non si sarebbe fatto e dopo mi ha detto che 75 milioni di giovani europei l’1 per cento restante ha cominciato a cresce- con meno di 25 anni sono disoccupati. È una re. Sentivo che venivamo spinti a qualcosa che enormità. Ma scartiamo un’intera generazio- non era venuta in mente a noi, e che, poco a ne per mantenere un sistema economico che poco, stava prendendo corpo. Non è stato af- non regge più, un sistema che per sopravvive- fatto un atto politico – questo l’ho sentito su- re deve fare la guerra, come hanno fatto sem- bito – ma un atto religioso: aprire una finestra pre i grandi imperi. Ma, visto che non si può al mondo. fare la terza guerra mondiale, allora si fanno guerre locali. E questo cosa significa? Che si Perché ha scelto di buttarsi a capofitto in fabbricano e si vendono armi, e così facendo quell’occhio del ciclone che è attualmente il i bilanci delle economie idolatriche, le gran- Medio oriente? di economie mondiali che sacrificano l’uomo Il vero occhio del ciclone, per l’entusiasmo ai piedi dell’idolo del denaro, ovviamente si che c’era, è stata la Giornata mondiale della sanano. Questo pensiero unico ci toglie la ric- gioventù di Rio de Janeiro lo scorso anno. Ho chezza della diversità del pensiero e pertanto deciso di andare in Terra Santa perché il pre- la ricchezza di un dialogo tra persone. La glo- sidente Peres mi ha invitato. Sapevo che il suo balizzazione intesa bene è una ricchezza. Una mandato sarebbe terminato questa primave- globalizzazione intesa male è quella che an- ra, perciò mi sono visto obbligato, in un certo nulla le differenze. È come una sfera, con tutti senso, ad andare prima. Il suo invito ha fatto i punti equidistanti dal centro. Una globalizza- anticipare il viaggio. Io non avevo in mente zione che arricchisce è come un poliedro, tutti di farlo. uniti ma ognuno che conserva la sua particola- rità, la sua ricchezza, la sua identità, e questo Perché per ogni cristiano è importante visita- non accade. re Gerusalemme e la Terra Santa? Per la rivelazione. Per noi, tutto è iniziato lì. La preoccupa il conflitto tra Catalogna e Spa- È come “il cielo sulla terra”, un’anticipazione gna? di quello che ci aspetta nell’aldilà, nella Geru- Qualsiasi divisione mi preoccupa. C’è in- salemme celeste. dipendenza per emancipazione e c’è indipen- denza per secessione. Le indipendenze per Lei e il suo amico il rabbino Skorka vi siete emancipazione, per esempio, sono quelle degli abbracciati di fronte al Muro del pianto. Che Stati americani, che si emanciparono da quelli importanza ha avuto questo gesto per la ricon- europei. Le indipendenze di popoli per seces- ciliazione tra cristiani ed ebrei? sione sono uno smembramento a volte molto Ebbene, di fronte al Muro c’era anche il ovvio. Pensiamo all’ex Jugoslavia. Ovvia- mio buon amico, il professore Omar Abboud, mente ci sono popoli con culture tanto diverse presidente dell’Istituto per il dialogo interre- che non si potrebbero attaccare neppure con ligioso di Buenos Aires. Ho voluto invitarlo. la colla. Il caso iugoslavo è molto chiaro, ma È un uomo molto religioso, padre di due figli. mi domando se sia altrettanto chiaro per altri È anche amico del rabbino Skorka e voglio popoli che finora sono stati uniti. Bisogna stu- molto bene a entrambi, e ho voluto che questa diare i casi uno per uno. La Scozia, la Padania, amicizia tra noi tre si vedesse come una testi- la Catalogna. Si troveranno casi che saranno monianza. giusti e altri che non lo saranno, ma la seces- sione di una nazione senza un antecedente di Un anno fa mi ha detto che «dentro ogni cri- unità forzata va presa con le molle e bisogna stiano c’è un ebreo» analizzarne tutti gli aspetti. Forse sarebbe più corretto dire che «lei non E SANCTA SEDE 199 può vivere il suo cristianesimo, non può essere La dimensione di parroco è quella che mo- un vero cristiano, se non riconosce la sua radice stra di più la mia vocazione. Servire la gen- ebraica». Non parlo di ebreo nel senso semitico te mi viene da dentro. Spengo la luce per non di razza, ma in senso religioso. Credo che il dia- spendere troppi soldi, per esempio. Sono cose logo interreligioso debba approfondire questo che fa un parroco. Ma mi sento anche Papa. punto, la radice ebraica del cristianesimo e la Mi aiuta a fare le cose con serietà. I miei col- fioritura cristiana dell’ebraismo. Capisco che è laboratori sono molto seri e professionali. Ho una sfida, una patata bollente, ma si può fare co- aiuti per compiere il mio dovere. Non bisogna me fratelli. Io recito tutti i giorni l’ufficio divino giocare al Papa parroco. Sarebbe un immaturo. con i salmi di Davide. I 150 salmi li ripetiamo in Quando viene un capo di Stato, devo riceverlo una settimana. La mia preghiera è ebraica, e poi con la dignità e il protocollo che gli si addi- ho l’eucaristia, che è cristiana. cono. È vero che con il protocollo ho i miei problemi, ma bisogna rispettarlo. Come vede l’antisemitismo? Non saprei spiegare perché avviene, ma Lei sta cambiando molte cose. Verso quale fu- credo che sia molto legato, in generale, e sen- turo portano questi cambiamenti? za che sia una regola fissa, alle destre. L’anti- Non sono un illuminato. Non ho un pro- semitismo solitamente si annida meglio nelle getto personale che ho portato sotto il braccio, correnti politiche di destra piuttosto che di si- semplicemente perché non ho mai pensato nistra. Non crede? E continua ancora. C’è per- che mi avrebbero lasciato qui, in Vaticano. Lo sino chi nega l’olocausto. Una pazzia. sanno tutti. Ero venuto con una valigetta per tornare subito a Buenos Aires. Quello che sto Uno dei suoi progetti è quello di aprire gli ar- facendo è realizzare quello che noi cardinali chivi del Vaticano sull’olocausto abbiamo pensato nelle congregazioni generali, Porteranno molta luce. cioè nelle riunioni che, durante la sede vacan- te, abbiamo tenuto ogni giorno per discutere i La preoccupa quello che si potrebbe scoprire? problemi della Chiesa. Da lì vengono rifles- Su questo punto a preoccuparmi è la figura sioni e raccomandazioni. Una molto concreta di Pio XII, il Papa che guidò la Chiesa durante è stata che il prossimo Papa doveva poter con- la seconda guerra mondiale. Al povero Pio XII tare su un consiglio esterno, cioè un gruppo di è stato buttato addosso di tutto. Ma bisogna consiglieri che non vivesse in Vaticano. ricordare che prima era visto come il grande difensore degli ebrei. Ne nascose molti nei E lei ha creato il cosiddetto consiglio degli conventi di Roma e di altre città italiane, e an- Otto che nella residenza estiva di Castel Gandolfo. Sono otto cardinali di tutti i continenti e un Lì, nella stanza del Papa, sul suo stesso letto, coordinatore. Si riuniscono qui ogni due o tre nacquero 42 bambini, figli di ebrei e di altri mesi. Ora, il 1° luglio abbiamo quattro giorna- perseguitati rifugiatisi lì. Non voglio dire che te di riunione, e faremo i cambiamenti che gli Pio XII non abbia commesso errori – anche io stessi cardinali ci chiedono. Non è obbligato- ne commetto molti – ma il suo ruolo va letto rio farlo, ma sarebbe imprudente non ascoltare nel contesto dell’epoca. Era meglio, per esem- quelli che sanno. pio, che non parlasse perché non uccidessero più ebrei, o che lo facesse? Voglio anche dire Ha anche fatto un grande sforzo per avvici- che a volte mi viene un po’ di orticaria esi- narsi alla Chiesa ortodossa stenziale quando vedo che tutti se la prendono Mio fratello Bartolomeo è venuto a Geru- con la Chiesa e con Pio XII e si dimenticano salemme per commemorare l’incontro di cin- delle grandi potenze. Lo sa che conoscevano quant’anni fa tra Paolo VI e Atenagora. Fu un perfettamente la rete ferroviaria dei nazisti per incontro dopo oltre mille anni di separazione. portare gli ebrei ai campi di concentramento? Dal concilio Vaticano II la Chiesa cattolica si Avevano le foto. Ma non bombardarono quei sta sforzando di avvicinarsi alla Chiesa orto- binari. Perché? Sarebbe bene che parlassimo dossa. Con alcune Chiese ortodosse c’è più vi- un po’ di tutto. cinanza che con altre. Ho voluto che Bartolo- meo venisse con me a Gerusalemme e lì è nata Lei si sente ancora come un parroco o ha as- l’idea che partecipasse anche alla preghiera sunto il suo ruolo di capo della Chiesa? in Vaticano. Per lui è stato un passo rischioso 200 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 perché glielo possono rinfacciare, ma bisogna- Lei ha una stanza riservata in una casa di ri- va compiere questo gesto di umiltà, e per noi poso a Buenos Aires è necessario perché non è concepibile che noi Sì, in una casa di riposo per sacerdoti anzia- cristiani siamo divisi, è un peccato storico che ni. Dovevo lasciare l’arcivescovado entro la dobbiamo riparare. fine dello scorso anno e avevo già presentato la rinuncia a Papa Benedetto per quando avrei Dinanzi alla crescita dell’ateismo, cosa pensa compiuto 75 anni. Ho scelto una stanza e ho della gente la quale crede che la scienza e la detto: «Voglio venire a vivere qui». Lavore- religione siano escludenti? rò come prete, aiutando le parrocchie. Questo C’è stato un aumento dell’ateismo nell’e- doveva essere il mio futuro prima di diventare poca più esistenzialista, direi quella sartriana. Papa. Ma dopo c’è stato un progresso verso ricerche spirituali, di incontro con Dio, in mille modi, Non le domando per chi tifa nel Mondiale... non necessariamente quelli religiosi tradizio- I brasiliani mi hanno chiesto neutralità nali. Lo scontro tra scienza e fede ha avuto il [ride], mantengo la parola perché il Brasile e suo apogeo nell’illuminismo, ma oggi non è l’Argentina sono stati sempre rivali. più tanto di moda, grazie a Dio, perché ci sia- mo tutti resi conto della vicinanza tra le due. Come le piacerebbe che la ricordasse la sto- Papa Benedetto XVI ha un buon magistero ria? sul rapporto tra scienza e fede. In linea gene- Non ci ho pensato, ma mi piace quando uno rale, la cosa più comune è che gli scienziati ricorda qualcuno e dice: «Era bravo, ha fatto siano molto rispettosi della fede e lo scienzia- quello che ha potuto, non è stato così male». to agnostico o ateo dica: «Non oso entrare in Mi basta questo. questo campo». Henrique Cymerman [L’Osservatore Romano, 14 giugno 2014] Lei ha conosciuto molti capi di Stato Sono venuti in molti e la varietà è interes- 5. Intervista rilaciata a Il Messagero sante. Ognuno ha la sua personalità. A richia- mare la mia attenzione è stato un fatto trasver- «Il comunismo ci ha rubato sale tra i politici giovani, siano essi di centro, la bandiera» di sinistra o di destra. Forse parlano degli stes- si problemi ma con una nuova musica, e que- L’appuntamento è a Santa Marta, di pome- sto mi piace, mi da speranza perché la politica riggio. Una veloce verifica e uno svizzero mi è una delle forme più elevate dell’amore, della fa accomodare in un piccolo salottino. Sei pol- carità. Perché? Perché porta al bene comune, e troncine verdi di velluto un po’ liso, un tavoli- una persona che, potendo farlo, non s’impegna no di legno, un televisore di quelli antichi, col in politica per il bene comune, è egoista; o, se pancione. Tutto in ordine perfetto, il marmo ti- usa la politica per il proprio bene, è corrotta. rato a lucido, qualche quadro. Potrebbe essere Circa quindici anni fa i vescovi francesi hanno una sala d’aspetto parrocchiale, una di quelle scritto una lettera pastorale che è una rifles- dove si va per chiedere un consiglio, o per fare sione con il titolo Réhabiliter la politique. È i documenti matrimoniali. un bel testo, ti fa rendere conto di tutte queste Francesco entra sorridendo: «Finalmente! cose. Io la leggo e ora la conosco». Arrossisco. «Io Cosa pensa della rinuncia di Benedetto XVI? invece la conosco e ora la ascolto». Ride. Ride Papa Benedetto ha compiuto un gesto mol- di gusto, il Papa, come farà altre volte nel cor- to grande. Ha aperto una porta, ha creato un’i- so di un’ora e passa di conversazione a ruota stituzione, quella degli eventuali Papi emeri- libera. ti. Fino a settant’anni fa non c’erano vescovi Roma con i suoi mali di megalopoli, l’epo- emeriti. Oggi quanti ce ne sono? Ebbene, dato ca di cambiamenti che indeboliscono la poli- che viviamo più a lungo, giungiamo a un’età in tica; la fatica nel difendere il bene comune; la cui non possiamo continuare a occuparci del- riappropriazione da parte della Chiesa dei temi le cose. Io farò lo stesso, chiederò al Signore della povertà e della condivisione («Marx non di illuminarmi quando giungerà il momento e ha inventato nulla»), lo sgomento di fronte al che mi dica quello che devo fare, e me lo dirà degrado delle periferie dell’anima, scivoloso sicuramente. abisso morale in cui si abusa dell’infanzia, si E SANCTA SEDE 201 tollera l’accattonaggio, il lavoro minorile e, Chiesa deve saper rispondere anche a questo non ultimo, lo sfruttamento di baby prostitute fenomeno». nemmeno quindicenni. E i clienti che potrebbero essere i loro non- Perché lei, sin dall’inizio, ha voluto sottoline- ni; «pedofili»: il Papa li definisce proprio così. are tanto la funzione di Vescovo di Roma? Francesco parla, spiega, si interrompe, ritor- «Il primo servizio di Francesco è questo: na. Passione, dolcezza, ironia. Un filo di voce, fare il Vescovo di Roma. Tutti i titoli del Papa, sembra cullare le parole. Le mani accompa- Pastore universale, Vicario di Cristo eccetera, gnano il ragionamento, le intreccia, le scio- li ha proprio perché è Vescovo di Roma. È la glie, sembrano disegnare geometrie invisibili scelta primaria. La conseguenza del primato di nell’aria. È in ottima forma a dispetto delle Pietro. Se domani il Papa volesse fare il vesco- voci sulla sua salute. vo di Tivoli è chiaro che mi cacceranno via».

È l’ora della partita Italia-Uruguay. Santo Quarant’anni fa, sotto Paolo VI, il Vicariato Padre, lei per chi tifa? promosse il convegno sui mali di Roma. Emer- «Ah io per nessuno, davvero. Ho promesso se il quadro di una città in cui chi aveva tanto al presidente del Brasile (Dilma Roussef ndr) aveva il meglio, e chi aveva poco il peggio. di restare neutrale». Oggi, a suo parere, quali sono i mali di questa città? Cominciamo da Roma? «Sono quelli delle metropoli, come Buenos «Ma lo sa che io Roma non la conosco? Aires. Chi aumenta i benefici, e chi è sempre Pensi che la Cappella Sistina l’ho vista per la più povero. Non ero a conoscenza del conve- prima volta quando ho preso parte al concla- gno sui mali di Roma. Sono questioni molto ve che elesse Benedetto XVI (2005 ndr). Non romane, e io all’epoca avevo 38 anni. Sono il sono nemmeno mai stato ai musei. Il fatto è primo Papa che non ha preso parte al Concilio che da cardinale non venivo spesso. Conosco e il primo che ha studiato la teologia nel dopo Santa Maria Maggiore perché ci andavo sem- Concilio e, in quel tempo, per noi la grande lu- pre. E poi San Lorenzo fuori le mura dove so- ce era Paolo VI. Per me la Evangelii Nuntiandi no andato per delle cresime quando c’era don resta un documento pastorale mai superato». Giacomo Tantardini. Ovviamente conosco Piazza Navona perché ho sempre alloggiato a Esiste una gerarchia di valori da rispettare via della Scrofa, là dietro». nella gestione della cosa pubblica? «Certo. Tutelare sempre il bene comune. C’è qualcosa di romano nell’argentino Ber- La vocazione per qualsiasi politico è questa. goglio? Un concetto ampio che include, per esempio, «Poco e niente. Io sono più piemontese, la custodia della vita umana, la sua dignità. Pa- sono quelle le radici della mia famiglia di olo VI usava dire che la missione della politica origine. Tuttavia sto cominciando a sentirmi resta una delle forme più alte di carità. Oggi il romano. Intendo andare a visitare il territo- problema della politica – non parlo solo dell’I- rio, le parrocchie. Sto scoprendo poco a po- talia ma di tutti i Paesi, il problema è mondiale co questa città. È una metropoli bellissima, – è che si è svalutata, rovinata dalla corruzio- unica, con i problemi delle grandi metropoli. ne, dal fenomeno delle tangenti. Mi viene in Una piccola città possiede una struttura quasi mente un documento che hanno pubblicato i univoca, una metropoli, invece, comprende vescovi francesi 15 anni fa. Era una lettera pa- sette o otto città immaginarie, sovrapposte, storale che si intitolava: Riabilitare la politica su vari livelli. Anche livelli culturali. Penso, e affrontava proprio questo argomento. Se non per esempio, alle tribù urbane dei giovani. È c’è servizio alla base, non si può nemmeno ca- così in tutte le metropoli. A novembre faremo pire l’identità della politica». a Barcellona un convegno dedicato proprio alla pastorale delle metropoli. In Argentina Lei ha detto che la corruzione odora di putre- sono stati promossi degli scambi con il Mes- fazione. Ha detto anche che la corruzione so- sico. Si scoprono tante culture incrociate, ma ciale è il frutto del cuore malato e non solo di non tanto per via delle migrazioni, ma perché condizioni esterne. Non ci sarebbe corruzione si tratta di territori culturali trasversali, fatti senza cuori corrotti. Il corrotto non ha amici di appartenenze proprie. Città nelle città. La ma utili idioti. Ce lo spiega meglio? 202 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

«Ho parlato due giorni di seguito di questo Per le strade consolari di Roma si vedono ra- argomento perché commentavo la lettura della gazzine di appena 14 anni spesso costrette a Vigna di Nabot. A me piace parlare sulle let- prostituirsi nella noncuranza generale, men- ture del giorno. Il primo giorno ho affrontato tre nella metro si assiste all’accattonaggio dei la fenomenologia della corruzione, il secondo bambini. La Chiesa è ancora lievito? Si sente giorno di come finiscono i corrotti. Il corrotto, impotente come vescovo davanti a questo de- comunque, non ha amici, ma ha solo compli- grado morale? ci». «Provo dolore. Provo enorme dolore. Lo sfruttamento dei bambini mi fa soffrire. Anche Secondo lei si parla così tanto della corruzione in Argentina è la stessa cosa. Per alcuni lavori perché i mass media insistono troppo sull’ar- manuali vengono usati i bambini perché han- gomento, o perché effettivamente si tratta di no le mani più piccole. Ma i bambini vengono un male endemico e grave? anche sfruttati sessualmente, in alberghi. Una «No, purtroppo è un fenomeno mondiale. volta mi avvertirono che su una strada di Bue- Ci sono capi di Stato in carcere proprio per nos Aires c’erano ragazzine prostitute di 12 questo. Mi sono interrogato molto, e sono ar- anni. Mi sono informato ed effettivamente era rivato alla conclusione che tanti mali crescono così. Mi ha fatto male. Ma ancora di più vede- soprattutto durante i cambi epocali. Stiamo re che si fermavano auto di grossa cilindrata vivendo non tanto un’epoca di cambiamenti, guidate da anziani. Potevano essere i loro non- ma un cambio di epoca. E quindi si tratta di un ni. Facevano salire la bambina e la pagavano cambio di cultura; proprio in questa fase emer- 15 pesos che poi servivano comprare gli scarti gono cose del genere. Il cambiamento d’epoca della droga, il “pacco”. Per me sono pedofili alimenta la decadenza morale, non solo in po- queste persone che fanno questo alle bambi- litica, ma nella vita finanziaria o sociale». ne. Succede anche a Roma. La Città eterna che dovrebbe essere un faro nel mondo è specchio Anche i cristiani sembrano non brillare per del degrado morale della società. Penso siano testimonianza... problemi che si risolvono con una buona poli- «È l’ambiente che facilita la corruzione. tica sociale». Non dico che tutti siano corrotti, ma penso sia difficile rimanere onesti in politica. Parlo dap- Che cosa può fare la politica? pertutto, non dell’Italia. Penso anche ad altri «Rispondere in modo netto. Per esempio casi. A volte vi sono persone che vorrebbero con servizi sociali che seguono le famiglie a fare le cose chiare, ma poi si trovano in diffi- capire, accompagnandole ad uscire da situa- coltà ed è come se venissero fagocitate da un zioni pesanti. Il fenomeno indica una deficien- fenomeno endemico, a più livelli, trasversale. za di servizio sociale nella società». Non perché sia la natura della politica, ma per- ché in un cambio d’epoca le spinte verso una La Chiesa però sta lavorando tantissimo... certa deriva morale si fanno più forti». «E deve continuare a farlo. Bisogna aiutare le famiglie in difficoltà, un lavoro in salita che A lei spaventa più la povertà morale o mate- impone lo sforzo comune». riale di una città? «Mi spaventano entrambe. Un affamato, A Roma sempre più giovani non vanno in chie- per esempio, posso aiutarlo affinché non abbia sa, non battezzano i figli, non sanno nemmeno più fame, ma se ha perso il lavoro e non trova farsi il segno della Croce. Che strategia serve più occupazione, ha a che fare con un’altra po- per invertire questo trend? vertà. Non ha più dignità. Magari può andare «La Chiesa deve uscire nelle strade, cercare alla Caritas e portarsi a casa un pacco viveri, la gente, andare nelle case, visitare le famiglie, ma sperimenta una povertà gravissima che ro- andare nelle periferie. Non essere una chiesa vina il cuore. Un vescovo ausiliare di Roma che riceve soltanto, ma che offre». mi ha raccontato che tante persone vanno alla mensa e di nascosto, piene di vergogna, porta- E i parroci non devono mettere i bigodini alle no a casa del cibo. La loro dignità è progres- pecore... sivamente depauperata, vivono in uno stato di (ride) «Ovviamente. Siamo in un momento prostrazione». di missione da una decina d’anni. Dobbiamo insistere». E SANCTA SEDE 203

La preoccupa la cultura della denatalità in parlano si potrebbe dire loro: ma voi siete cri- Italia? stiani» (ride). «Penso si debba lavorare di più per il bene comune dell’infanzia. Mettere su famiglia è Se mi permette una critica... un impegno, a volte non basta lo stipendio, «Certo...» non si arriva alla fine del mese. Si ha paura di perdere il lavoro o di non potere più pagare Lei forse parla poco delle donne, e quando ne l’affitto. La politica sociale non aiuta. L’Ita- parla affronta l’argomento solo dal punto di lia ha un tasso bassissimo di natalità, la Spa- vista del maternage, la donna sposa, la don- gna lo stesso. La Francia va un po’ meglio ma na madre, eccetera. Eppure le donne ormai è bassa anche lei. È come se l’Europa si fosse guidano Stati, multinazionali, eserciti. Nella stancata di fare la mamma, preferendo fare la Chiesa, secondo lei, le donne che posto occu- nonna. Molto dipende dalla crisi economica pano? e non solo da una deriva culturale impronta- «Le donne sono la cosa più bella che Dio ta all’egoismo e all’edonismo. L’altro gior- ha fatto. La Chiesa è donna. Chiesa è una pa- no leggevo una statistica sui criteri di spesa rola femminile. Non si può fare teologia senza della popolazione a livello mondiale. Dopo questa femminilità. Di questo, lei ha ragione, alimentazione, vestiti e medicine, tre voci ne- non si parla abbastanza. Sono d’accordo che cessarie, seguono la cosmetica e le spese per si debba lavorare di più sulla teologia della animali domestici». donna. L’ho detto e si sta lavorando in questo senso». Contano più gli animali che i bambini? «Si tratta di un altro fenomeno di degrado Non intravede una certa misoginia di fondo? culturale. Questo perché il rapporto affettivo «Il fatto è che la donna è stata presa da una con gli animali è più facile, maggiormente pro- costola... (ride di gusto). Scherzo, la mia è una grammabile. Un animale non è libero, mentre battuta. Sono d’accordo che si debba appro- avere un figlio è una cosa complessa». fondire di più la questione femminile, altri- menti non si può capire la Chiesa stessa». Il Vangelo parla di più ai poveri o ai ricchi per convertirli? Possiamo aspettarci da lei decisioni storiche, «La povertà è al centro del Vangelo. Non tipo una donna capo dicastero, non dico del si può capire il Vangelo senza capire la pover- clero... tà reale, tenendo conto che esiste anche una (ride) «Beh, tante volte i preti finiscono sot- povertà bellissima dello spirito: essere povero to l’autorità delle perpetue...» davanti a Dio perché Dio ti riempie. Il Vangelo si rivolge indistintamente ai poveri e ai ricchi. Ad agosto lei andrà in Corea. È la porta per la E parla sia di povertà che di ricchezza. Non Cina? Lei sta puntando sull’Asia? condanna affatto i ricchi, semmai le ricchezze «In Asia andrò due volte in sei mesi. In Co- quando diventano oggetti idolatrati. Il dio de- rea ad agosto per incontrare i giovani asiatici. naro, il vitello d’oro». A gennaio nello Sri Lanka e nelle Filippine. La Chiesa in Asia è una promessa. La Corea rap- Lei passa per essere un Papa comunista, pau- presenta tanto, ha alle spalle una storia bellis- perista, populista. L’Economist che le ha de- sima, per due secoli non ha avuto preti e il cat- dicato una copertina afferma che parla come tolicesimo è avanzato grazie ai laici. Ci sono Lenin. Si ritrova in questi panni? stati anche martiri. Quanto alla Cina si tratta «Io dico solo che i comunisti ci hanno ru- di una sfida culturale grande. Grandissima. E bato la bandiera. La bandiera dei poveri è cri- poi c’è l’esempio di Matteo Ricci che ha fatto stiana. La povertà è al centro del Vangelo. I tanto bene...» poveri sono al centro del Vangelo. Prendiamo Matteo 25, il protocollo sul quale noi saremo Dove sta andando la Chiesa di Bergoglio? giudicati: ho avuto fame, ho avuto sete, sono «Grazie a Dio non ho nessuna Chiesa, se- stato in carcere, ero malato, ignudo. Oppure guo Cristo. Non ho fondato niente. Dal punto guardiamo le Beatitudini, altra bandiera. I co- di vista dello stile non sono cambiato da come munisti dicono che tutto questo è comunista. ero a Buenos Aires. Sì, forse qual cosina, per- Sì, come no, venti secoli dopo. Allora quando ché si deve, ma cambiare alla mia età sarebbe 204 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 stato ridicolo. Sul programma, invece, seguo ciò che ci aspetta in uno sperato aldilà o del quello che i cardinali hanno chiesto durante nulla che la morte porta con sé. le congregazioni generali prima del conclave. Questi nostri incontri li ha voluti Papa Vado in quella direzione. Il Consiglio degli ot- Francesco perché, tra le tante persone di ogni to cardinali, un organismo esterno, nasce da lì. condizione sociale, di ogni fede, d’ogni età Era stato chiesto perché aiutasse a riformare la che incontra nel suo quotidiano apostolato, curia. Cosa peraltro non facile perché si fa un desiderava anche scambiare idee e sentimenti passo, ma poi emerge che bisogna fare questo con un non credente. Ed io tale sono; un non o quello, e se prima c’era un dicastero poi di- credente che ama la figura umana di Gesù, la ventano quattro. Le mie decisioni sono il frutto sua predicazione, la sua leggenda, il mito che delle riunioni pre-conclave. Nessuna cosa l’ho egli rappresenta agli occhi di chi gli riconosce fatta da solo». un’umanità di eccezionale spessore, ma nes- suna divinità. Un approccio democratico... Il Papa ritiene che un colloquio con un non «Sono state decisioni dei cardinali. Non so credente siffatto sia reciprocamente stimolan- se un approccio democratico, direi più sino- te e perciò vuole continuarlo; lo dico perché dale, anche se la parola per i cardinali non è è lui che me l’ha detto. Il fatto che io sia an- appropriata». che giornalista non lo interessa affatto, potrei essere ingegnere, maestro elementare, opera- Cosa augura ai romani per i Patroni San Pie- io. Gli interessa parlare con chi non crede ma tro e Paolo? vorrebbe che l’amore del prossimo professato «Che continuino a essere bravi. Sono tanto duemila anni fa dal figlio di Maria e di Giu- simpatici. Lo vedo nelle udienze e quando va- seppe fosse il principale contenuto della nostra do nelle parrocchie. Auguro loro di non perde- specie, mentre purtroppo ciò accade molto di re la gioia, la speranza, la fiducia nonostante le rado, soverchiato dagli egoismi, da quelle che difficoltà. Anche il romanaccio è bello». Francesco chiama “cupidigia di potere e desi- derio di possesso”. L’ha definito in una nostra Wojtyla aveva imparato a dire, volemose be- precedente conversazione “il vero peccato del ne, damose da fa’. Lei ha imparato qualche mondo del quale tutti siamo affetti” e rappre- frase in romanesco? senta l’altra forma della nostra umanità ed è la «Per ora poco. Campa e fa’ campa’». (Na- dinamica tra questi due sentimenti a costruire turalmente ride). nel bene e nel male la storia del mondo. È pre- sente in tutti e del resto, nella tradizione cri- Franca Giansoldati stiana, Lucifero era l’angelo prediletto da Dio, portatore di luce fino a quando non si ribellò [Il Messaggero, 29 giugno 2014] al suo Signore tentato di prenderne il posto e il suo Dio lo precipitò nelle tenebre e nel fuoco 6. Intervista di E. Scalfari a Papa Francesco dei dannati. Di queste cose parliamo, ma anche degli in- «Come Gesù userò il bastone terventi del Papa nelle strutture della Chiesa, contro i preti pedofili» delle avversità che incontra. Debbo dire che oltre all’estremo interesse di queste conversa- Sono le 5 del pomeriggio di giovedì 10 lu- zioni, in me è nato un sentimento di affettuosa glio ed è la terza volta che incontro Papa Fran- amicizia che non modifica in nulla il mio mo- cesco per conversare con lui. Di che cosa? Del do di pensare ma di sentire, quello sì. Non so suo pontificato, iniziato da poco più di un anno se sia ricambiato, ma la spontaneità di questo e che in così breve tempo ha già cominciato a assai strano successore di Pietro mi fa pensare rivoluzionare la Chiesa; dei rapporti tra i fedeli di sì. e il Papa che viene dall’altra parte del mondo; Ora lo sto aspettando da qualche minu- del Concilio Vaticano II concluso 50 anni fa to nella piccola stanza al pianoterra di Santa solo parzialmente attuato nelle sue conclusio- Marta dove il Papa riceve gli amici e i collabo- ni; del mondo moderno e la tradizione cristia- ratori. Lui arriva puntualissimo senza nessuno na e soprattutto della figura di Gesù di Nazaret. che l’accompagni. Sa che ho avuto nei giorni Infine della nostra vita, dei suoi affanni e delle scorsi qualche problema di salute e, infatti, mi sue gioie, delle sue sfide e del suo destino, di chiede subito notizie in proposito. Mi mette la E SANCTA SEDE 205 mano sulla testa, una sorta di benedizione, e to principale verso i figli sembra fuggito via poi mi abbraccia. Chiude la porta sistema la dalle case. Questo fenomeno è una gravissima sua sedia di fronte alla mia e cominciamo. omissione ma non siamo ancora nel male asso- Pedofilia e mafia sono i due temi sui qua- luto. Non soltanto la mancata educazione ma li Francesco è intervenuto nei giorni scorsi e la corruzione, il vizio, le pratiche turpi imposte che hanno sollevato un’ondata di sentimenti e al bambino e poi praticate e aggiornate sempre anche di polemiche fuori e dentro la Chiesa. Il più gravemente man mano che egli cresce e di- Papa è sensibilissimo sia all’uno che all’altro venta ragazzo e poi adolescente. Questa situa- argomento e ne aveva già parlato in varie oc- zione è frequente nelle famiglie, praticata da casioni, ma non li aveva ancora presi così di parenti, nonni, zii, amici di famiglia. Spesso petto soprattutto sui punti riguardanti il com- gli altri membri della famiglia ne sono consa- portamento d’una parte del clero. pevoli ma non intervengono, irretiti da interes- “La corruzione di un fanciullo” dice “è si o da altre forme di corruzione”. quanto di più terribile e immondo si possa im- maginare specialmente se, come risulta dai da- A Lei, Santità, risulta che il fenomeno sia ti che ho potuto direttamente esaminare, gran frequente e diffuso? parte di questi fatti abominevoli avvengono “Purtroppo lo è e si accompagna ad altri vi- all’interno delle famiglie o comunque d’u- zi come la diffusione delle droghe”. na comunità di antiche amicizie. La famiglia dovrebbe essere il sacrario dove il bambino e E la Chiesa? Che cosa fa in tutto questo la poi il ragazzo e l’adolescente vengono amo- Chiesa? revolmente educati al bene, incoraggiati nella “La Chiesa lotta perché il vizio sia debel- crescita stimolata a costruire la propria perso- lato e l’educazione recuperata. Ma anche noi nalità e a incontrarsi con quella degli altri suoi abbiamo questa lebbra in casa”. coetanei. Giocare insieme, studiare insieme, conoscere il mondo e la vita insieme. Questo Un fenomeno molto diffuso? con i coetanei, ma con i parenti che li hanno “Molti miei collaboratori che lottano con messi al mondo o visti entrare nel mondo il me mi rassicurano con dati attendibili che va- rapporto è come quello di coltivare un fiore, lutano la pedofilia dentro la Chiesa al livello un’aiuola di fiori, custodendola dal maltempo, del due per cento. Questo dato dovrebbe tran- disinfestandola dai parassiti, raccontandogli le quillizzarmi ma debbo dirle che non mi tran- favole della vita e, mentre il tempo passa, la quillizza affatto. Lo reputo anzi gravissimo. sua realtà. Questa è o dovrebbe essere l’educa- Il due per cento di pedofili sono sacerdoti e zione che la scuola completa e la religione col- perfino vescovi e cardinali. E altri, ancor più loca sul piano più alto del pensare e del credere numerosi, sanno ma tacciono, puniscono ma al sentimento divino che si affaccia alle nostre senza dirne il motivo. Io trovo questo stato di anime. Spesso si trasforma in fede, ma comun- cose insostenibile ed è mia intenzione affron- que lascia un seme che in qualche modo fecon- tarlo con la severità che richiede. da quell’anima e la rivolge verso il bene”. Ricordo al Papa che nel nostro precedente Mentre parla e dice queste verità il Papa mi colloquio lui mi disse che Gesù era l’esempio si avvicina ancora di più. Parla con me, ma è della dolcezza e della mitezza ma a volte pren- come riflettesse con se stesso disegnando il deva il bastone per calarlo sulle spalle dei ma- quadro della sua speranza che coincide con nigoldi che insozzavano moralmente il Tempio. quella di tutte le persone di buona volontà. “Vedo che ricorda molto bene le mie paro- Probabilmente – dico io – quella è gran parte le. Citavo dei passi dei Vangeli di Marco e di di quanto avviene. Lui mi guarda con occhi di- Matteo. Gesù amava tutti, perfino i peccatori versi, improvvisamente diventati duri e tristi. che voleva redimere dispensando il perdono e “No, purtroppo, non è così. L’educazio- la misericordia, ma quando usava il bastone lo ne come noi l’intendiamo sembra quasi aver impugnava per scacciare il demonio che si era disertato le famiglie. Ciascuno è preso dalle impadronito di quell’anima”. proprie personali incombenze, spesso per as- Le anime – anche questo lei me l’ha detto sicurare alla famiglia un tenore di vita sop- nel nostro precedente incontro – possono pen- portabile, talvolta per perseguire un proprio tirsi dopo una vita di peccati anche nell’ultimo personale successo, altre volte per amicizie e momento della loro esistenza e la misericordia amori alternativi. L’educazione come compi- sarà con loro. 206 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

“È vero, questa è la nostra dottrina e questa leggendo i tanti libri che sono stati scritti in è la via che “Cristo ci ha indicato”. proposito e le tante testimonianze. Lei è di ori- Ma può darsi il caso che qualche pentimen- gine calabrese, forse può aiutarmi a capire”. to dell’ultimo minuto di vita sia interessato. Il poco che posso dirle è questo: la mafia Magari inconsapevolmente, ma interessato a – sia calabrese sia siciliana sia la camorra na- garantirsi un possibile aldilà. In quel caso la poletana – non sono accolite sbandate di de- misericordia rischia di finire in una trappola. linquenti ma sono organizzazioni che hanno “Noi non giudichiamo ma il Signore sa e leggi proprie, propri codici di comportamento, giudica. La sua misericordia è infinita ma non propri canoni. Stati nello Stato. Non le sembri cadrà mai in trappola. Se il pentimento non è paradossale se le dico che hanno una propria autentico la misericordia non può esercitare il etica. E non le sembri abnorme se aggiungo suo ruolo di redenzione”. che hanno un proprio Dio. Esiste un Dio ma- fioso. Lei, Santo Padre, ha tuttavia ricordato più “Capisco quello che sta dicendo: è un fat- volte che Dio ci ha dotato di libero arbitrio. to che la maggior parte delle donne legate al- Sa bene che se scegliamo il male la nostra re- la mafia da vincoli di parentela, le moglie, le ligione non esercita misericordia nei nostri figlie, le sorelle, frequentano assiduamente le confronti. Ma c’è un punto che mi preme di chiese dei loro paesi dove il sindaco e altre au- sottolineare: la nostra coscienza è libera e torità locale sono spesso mafiose. Quelle don- autonoma. Può in perfetta buonafede fare del ne pensano che Dio perdoni le orribili malefat- male convinta però che da quel male nascerà te dei loro congiunti?”. un bene. Qual è, di fronte a casi del genere, che sono molto frequenti, l’atteggiamento dei Santità, gli stessi congiunti spesso frequen- cristiani? tano le chiese, le messe, le nozze, i funerali. “La coscienza è libera. Se sceglie il male Non credo si confessino ma spesso si comu- perché è sicura che da esso deriverà un bene nicano e battezzano i nuovi nati. Questo è il dall’alto dei cieli queste intenzioni e le loro fenomeno. conseguenze saranno valutate. Noi non pos- “Quello che lei dice è chiaro e del resto siamo dire di più perché non sappiamo di più. non mancano libri, inchieste, documentazioni. La legge del Signore è il Signore a stabilirla e Debbo aggiungere che alcuni sacerdoti tendo- non le creature. Noi sappiamo soltanto perché no a sorvolare sul fenomeno mafioso. Natu- è Cristo ad avercelo detto che il Padre conosce ralmente condannano i singoli delitti, onorano le creature che ha creato e nulla per lui è mi- le vittime, aiutano come possono le loro fami- sterioso. Del resto il libro di Giobbe esamina a glie, ma la denuncia pubblica e costante delle fondo questo tema. Si ricorda che ne parlam- mafie è rara. Il primo grande Papa che la fece mo? Bisognerebbe esaminare a fondo i libri proprio parlando in quelle terre fu Wojtyla. sapienzali della Bibbia e il Vangelo quando Debbo dire che il suo discorso fu applaudito parla di Giuda Iscariota. Sono temi di fondo da una folla immensa”. della nostra teologia”. E anche della cultura moderna che voi volete comprendere a fondo Lei pensa che in quella folla che applau- e con la quale volete confrontarvi. “È vero è un diva non ci fossero mafiosi? Per quanto ne so punto capitale del Vaticano II e dovremo al più ce n’erano molti. Il mafioso, lo ripeto, appli- presto affrontarlo”. ca un suo codice e una sua etica: i traditori vanno uccisi, i disobbedienti vanno puniti, a Santità, c’è ancora da parlare del tema del- volte l’esempio viene dato con l’omicidio di la mafia. Lei ha tempo? bambini o di donne. Ma questi per il mafioso “Siamo qui per questo”. non sono peccati, sono le loro leggi. Dio non “Non conosco a fondo il problema delle c’entra, i santi protettori tantomeno. Ha visto mafie, so purtroppo quello che fanno, i delitti la processione di Oppido Mamertina? che vengono commessi, gli interessi enormi “Erano migliaia gli intervenuti. Poi la sta- che le mafie amministrano. Ma mi sfugge il tua della Madonna delle Grazie si è fermata modo di pensare dei mafiosi, i capi, i gregari. davanti alla finestra del boss che è in custodia In Argentina ci sono come dovunque i delin- per ergastolo. Appunto, tutto questo sta cam- quenti, i ladri, gli assassini, ma non le mafie. biando e cambierà. La nostra denuncia della È questo aspetto che vorrei esaminare e lo farò mafia non sarà fatta una volta tanto ma sarà E SANCTA SEDE 207 costante. Pedofilia, mafia: la Chiesa, il popolo sono regolarmente sposati. Quanto crescerà di Dio, i sacerdoti, le Comunità, avranno, tra col tempo quel problema nella Chiesa di Ro- gli altri compiti, queste due principalissime ma? questioni”. “Forse lei non sa che il celibato fu stabilito È passata un’ora e mi alzo. Il Papa mi ab- nel X secolo, cioè 900 anni dopo la morte di braccia e mi augura di risanare al più presto. nostro Signore. La Chiesa cattolica orientale Ma io gli faccio ancora una domanda: ha facoltà fin d’ora che i suoi presbiteri si spo- sino. Il problema certamente esiste ma non è di Lei, Santità, sta lavorando assiduamente grande entità. Ci vuole tempo, ma le soluzioni per integrare la cattolicità con gli ortodossi, ci sono e le troverò”. con gli anglicani... Mi interrompe continuan- Ormai siamo fuori dal portone di Santa do: Marta. Ci abbracciamo di nuovo. Confesso “Con i valdesi che trovo religiosi di che mi sono commosso. Francesco mi ha ac- prim’ordine, con i Pentecostali e naturalmente carezzato la guancia e l’auto è partita. con i nostri fratelli ebrei”. [La Repubblica, 13 luglio 2014, pp. 1-3] Ebbene, molti di questi sacerdoti o pastori

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS

1. Sussidio del Definitorio generale sull’uso matiche erano già state esaminate dall’Unione delle risorse economiche dei Superiori Generali nel 2002, nel Docu- mento intitolato Economia e missione nella L’amministrazione Vita Consacrata oggi. Nel 2011 il Pontificio francescana Consiglio della Giustizia e della Pace, nella dell’economia sua riflessione sull’economia mondiale intito- lata Per una riforma del sistema finanziario e Sussidio del Definitorio generale monetario internazionale nella prospettiva di per la formazione un’autorità pubblica a competenza universa- sull’uso trasparente, solidale ed etico le, afferma che “la crisi economica e finanzia- delle nostre risorse economiche ria che sta attraversando il mondo chiama tutti, (cfr. Capitolo generale OFM 2009, persone e popoli, ad un profondo discernimen- Mandato 54) to dei principi e dei valori culturali e morali che sono alla base della convivenza sociale. Presentazione Ma non solo. La crisi impegna gli operatori privati e le autorità pubbliche competenti a li- Carissimi Fratelli, vello nazionale, regionale e internazionale ad il Signore vi doni la sua pace! una seria riflessione sulle cause e sulle solu- zioni di natura politica, economica e tecnica”. Nel Documento finale del Capitolo gene- E più recentemente Papa Francesco, nella sua rale 2009, Portatori del dono del Vangelo, i Esortazione apostolica Evangelii gaudium capitolari dichiarano che ogni documento (Novembre 2013) afferma chiaramente che emanato dal Capitolo dovrebbe essere un mes- l’etica e l’economia non possono restare se- saggio “che ispiri e animi la vita quotidiana dei parate ma devono essere e agire unite per la Frati più che un documento dottrinale” (PdV, promozione del bene comune (cf. nn. 52-60, 2). Inoltre affermano di voler situare se stessi 203-207). e tutti i frati “nel contesto della vita, delle ne- Il presente sussidio cerca di trattare tutte cessità, delle domande e delle sfide dei nostri queste preoccupazioni e in particolare è una popoli” (PdV, 4). E tutto ciò viene ribadito al risposta al Mandato 54 del Capitolo gene- n. 30 dello stesso Documento, dove si legge: rale che richiede “un piano per la formazio- “La spiritualità che alimenta la nostra vita e ne iniziale e permanente che educhi le Entità missione evangelizzatrice non è mai aliena dell’Ordine ai temi della trasparenza, della so- dalla vita dei nostri popoli e da quanto la ri- lidarietà e dell’etica per quanto concerne l’e- guarda”. Una delle più serie preoccupazioni conomia” (PdV, Mandato 54). Il Definitorio dei membri del Capitolo riguarda “l’uso etico generale vuole offrire questo sussidio sia come e solidale delle risorse finanziarie” (PdV, 30), fonte di riflessione che come sfida per tutti i un tema che è balzato al centro dell’attenzione frati, affinché possa essere usato dappertutto in seguito al collasso iniziato nel 2008 della nella formazione permanente e in quella ini- struttura economica globale e alle sue persi- ziale. stenti conseguenze negative in ogni parte del Il mio grazie speciale va all’Ufficio gene- mondo. rale di Giustizia, Pace e Integrità del Creato Le indicazioni riguardanti l’uso etico delle e all’Economo generale per il loro contribu- risorse finanziarie si trovano nei Mandati 43, to fondamentale nell’elaborazione, oltre che 54 e 55 del Documento Portatori del dono del a molti altri frati e ai membri del Definitorio Vangelo e riflettono una preoccupazione più generale, i quali hanno proposto suggerimenti ampia relativa all’attività economica e al ruolo e commenti utili. dell’etica nella promozione del bene comune, Ci auguriamo che questa riflessione possa come espressamente ripetuto dalla Chiesa nel- aiutarci a vivere più fedelmente il nostro im- la sua Dottrina Sociale. Queste stesse proble- pegno evangelico nello stile francescano attra- 210 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 verso un uso etico delle risorse in favore dei essere soggetti protagonisti e attivi nel vivere poveri. e testimoniare che il principio di gratuità e la logica del dono trovano il loro posto nell’at- Fr. Michael Anthony Perry, OFM tività economica. Il carisma fondazionale di Ministro generale ciascun Istituto è inscritto a pieno titolo in questa “logica”: nell’essere-dono, come con- Roma, 1 maggio 2014 sacrati, date il vostro vero contributo allo svi- Festa di San Giuseppe Lavoratore luppo economico, sociale e politico […] Gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita Prot. 104698 apostolica sono stati sempre voce profetica e testimonianza vivace della novità che è Cristo, Introduzione della conformazione a Colui che si è fatto po- vero arricchendoci con la sua povertà. Questa Il tema economico è molto importante per povertà amorosa è solidarietà, condivisione e la sequela di Gesù e di Francesco. Attraverso carità e si esprime nella sobrietà, nella ricerca l’economia passano scelte fondamentali del- della giustizia e nella gioia dell’essenziale, per la nostra vita che dovrebbero essere segnate mettere in guardia dagli idoli materiali che of- dal voto di povertà che abbiamo professato e fuscano il senso autentico della vita ”. da uno stile di vita sobrio, fraterno e solida- Di tutto questo, grazie a Dio, ci stiamo le. Condividiamo quanto i Superiori generali rendendo consapevoli ogni volta di più nelle hanno affermato: “Non si può intraprendere nostre Entità fino al punto che nel nostro Ca- un processo di rivitalizzazione di un Istituto pitolo generale 2009 è stato chiesto di “consi- religioso senza prestare una particolare at- derare e promuovere l’uso etico delle risorse tenzione all’uso evangelico dei beni. Anche economiche e naturali nella vita dei Frati, nel rispetto ad essi, infatti, bisogna parlare con fe- loro ministero e nella società”2, e pure che “Il deltà creativa. Senza dubbio i nostri progetti di Definitorio generale, tramite consultazione rifondazione rimarranno mere chimere se non dell’Economato generale e delle Conferenze, si rifletteranno sul nostro modo di acquistare prepari un piano per la formazione iniziale e i beni, sull’aspetto della gestione finanziaria, permanente che educhi le Entità dell’Ordine sulla quantità di beni che accumuliamo, sull’u- ai temi della trasparenza, della solidarietà e so che facciamo del nostro patrimonio e del dell’etica per quanto concerne l’economia, al- nostro denaro e sul modo in cui condividiamo la luce della nostra spiritualità francescana”3. ciò che possediamo. Riuscire ad utilizzare le È proprio a questi Mandati del Capitolo nostre risorse economiche a vantaggio della che vuole rispondere il presente sussidio, che missione e nel rispetto dei valori evangelici è pretende essere uno strumento perché nella una preoccupazione importante che riguarda formazione permanente e iniziale possiamo la nostra identità religiosa oggi e la credibilità riflettere su tre criteri fondamentali per l’uso della testimonianza che diamo”1. evangelico e francescano delle risorse econo- Il voto di povertà, però, non riguarda sol- miche: trasparenza, solidarietà ed etica, per tanto lo stile di vita, ma anche la solidarietà metterli meglio in pratica e così diventare te- con i poveri. Nel mese di marzo 2014 Papa stimoni dei valori del Regno e della possibilità Francesco lo ricordava a tutti gli Economi che senza beni, vivendo in una vita di povertà generali nel suo Messaggio ai partecipanti al e generosità si può essere felici. Una testimo- Simposio internazionale sul tema La gestio- nianza che mostri alla nostra società una di- ne dei beni ecclesiastici degli Istituti di Vita rezione alternativa, libera dal cieco individua- Consacrata e delle Società di Vita Apostoli- lismo e del tornaconto personale egoistico, e ca a servizio dell’humanum e della missione aperta alla solidarietà concreta e alla giustizia. della Chiesa: “Di fronte alla precarietà in cui E’ arrivata, dunque, l’ora di mettere in rilievo vive la maggior parte degli uomini e delle don- la valenza formativa della dimensione econo- ne del nostro tempo, come pure di fronte alle mica della nostra vita francescana. fragilità spirituali e morali di tante persone, in Il sussidio ha tre parti. Nella prima sintetiz- particolare i giovani, come comunità cristiana ziamo il fondamento evangelico-francescano ci sentiamo interpellati”. E continuava Fran- dell’uso dei beni economici. Questo ci può cesco dicendo: “Gli Istituti di vita consacrata e aiutare al discernimento che facciamo nella le Società di vita apostolica possono e devono seconda parte sui criteri per l’uso trasparente, EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 211 solidale ed etico delle nostre risorse economi- umano in se stesso come un bene di consumo, che. La terza parte contiene sei schede per la che si può usare e poi gettare”9. “La brama del riflessione personale e comunitaria delle due potere e dell’avere non conosce limiti. In que- prime parti di questo sussidio, riflessione e sto sistema, che tende a fagocitare tutto al fine condivisione che possono portare le Fraterni- di accrescere i benefici, qualunque cosa che tà a prendere delle decisioni per far sì che la sia fragile, come l’ambiente, rimane indifesa nostra vita possa essere quella “voce profeti- rispetto agli interessi del mercato, divinizzato, ca e testimonianza vivace della novità che è trasformati in regola assoluta”10. Cristo” di cui parlava Papa Francesco nel suo Là dove la brama del potere e dell’avere si messaggio agli economi. erigono come valori supremi tutto rimane sot- toposto ad essi: il criterio con cui si misurano I. FONDAMENTO EVANGELICO- gli esseri umani è la loro capacità di acquisire, FRANCESCANO non la loro propria dignità; quello che conta è Economia, etica e solidarietà il lucro e il profitto, non il bene delle persone. “Dietro questo atteggiamento si nascondono – Il denaro e i beni economici sono molto im- dice Papa Francesco - il rifiuto dell’etica e il portanti per la vita. Abbiamo bisogno di essi rifiuto di Dio […] L’etica rimanda a un Dio per vivere, per soddisfare i nostri bisogni più che attende una risposta impegnativa, che si vitali come il cibo, il vestiario, la casa, la sa- pone al di fuori delle categorie del mercato. lute, la formazione, la cura dei malati e degli Per queste, se assolutizzate, Dio è incontrolla- anziani, e anche per altri aspetti necessari della bile, non manipolabile, persino pericoloso, in vita come la cultura, le attività ludiche o gli quanto chiama l’essere umano alla sua piena strumenti di lavoro. realizzazione e all’indipendenza da qualunque Ma allo stesso tempo costatiamo che i beni tipo di schiavitù. L’etica – un’etica non ideolo- economici attirano talmente le persone che si gizzata - consente di creare un equilibrio e un possono trasformare in un desiderio incontrol- ordine sociale più umano”11. labile di avere sempre di più e di accumulare L’etica porta il denaro a servire e non a go- per assicurarsi la vita -ma è possibile?-4, per vernare, perciò il Papa esorta “alla solidarietà godere tutto quanto è possibile, per avere pote- disinteressata e ad un ritorno dell’economia e re, o per riempire chi sa quale vuoto interiore. della finanza ad un’etica in favore dell’essere Il fatto è che gli essere umani per denaro, o per umano”12. In ogni caso, noi cristiani e france- le risorse naturali che possono procurare dena- scani sappiamo che i beni della Terra Dio li ha ro (oltre al potere), sono capaci di sfruttare altri creati per tutti, senza esclusione, e per noi la esseri umani e di rimanere indifferenti davanti solidarietà con i poveri deve essere un segno alla fame e alla miseria in cui vivono tanti mi- di identità per ragioni teologiche: perché “nel lioni di persone. San Paolo, nella prima lettera cuore di Dio c’è un posto preferenziale per i a Timoteo, dice che “la radice di tutti i mali è poveri […] Questa preferenza divina ha delle la passione per il denaro”5, e Giovanni Paolo conseguenze nella vita di fede di tutti i cristia- II, in Sollecitudo rei socialis, ha scritto che le ni, chiamati ad avere ‘gli stessi sentimenti di strutture di peccato sono indotte dalla brama Gesù’ (Fil 2,5)”13. esclusiva del profitto e dalla sete del potere6. Gesù di Nazaret già aveva capito che dove Ciò è stato anche ripetuto da Papa Francesco regna il denaro e la ricchezza, regna l’inumani- che nell’Esortazione apostolica Evangelii gau- tà e l’ingiustizia. Perciò insegna che per entra- dium dice che una delle cause della economia re nel regno di Dio bisogna diventare poveri, dell’esclusione, della non equità e della glo- cioè non attaccati al denaro e ai beni materiali balizzazione dell’indifferenza “si trova nella (beati coloro che hanno scelto di vivere pove- relazione che abbiamo stabilito con il denaro, ramente perché di essi è il Regno dei cieli14). poiché accettiamo pacificamente il suo predo- Egli stesso scelse la povertà (non aveva dove minio su di noi e sulle nostre società […] L’a- posare il capo15) e inviò poveri i suoi discepoli dorazione dell’antico vitello d’oro7 ha trovato in missione16. una nuova e spietata versione nel feticismo del Gesù è molto chiaro e radicale sul tema del denaro e nella dittatura di una economia senza denaro. Con quella frase “Nessuno può servire volto e senza uno scopo veramente umano […] due padroni... Non potete servire Dio e la ric- che riduce l’essere umano ad uno solo dei suoi chezza”17, ci dice che il denaro può diventare bisogni: il consumo”8 e che “considera l’essere un dio che ci può schiavizzare e ci può rendere 212 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 insensibili, ciechi, indifferenti ai bisogni degli la stessa casa mangino e bevano quello che ci altri (cfr. parabola del ricco e del povero Laz- sarà presso di loro. Non resistano al malva- zaro: Lc 16, 19-31)), se non ingiusti e idolatri, gio; ma se uno li percuote su una guancia, gli perché ci porta ad accumulare per sentirci più offrano anche l’altra. E se uno toglie loro il sicuri, invece di confidare in Dio. Per questo mantello, non gli impediscano di prendere an- Gesù ci dice «Va’, vendi quello che hai e dallo che la tunica. Diano a chiunque chiede a loro; ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! e a chi toglie le loro cose, non le richiedano”23 Seguimi!»18. Condividere i beni con i poveri La non appropriazione va al di là dalla povertà non è soltanto una questione etica, ma cristo- materiale – ne è la sua dimensione profonda – logica (“tutto quello che avete fatto a uno solo ed è modellata sull’annientamento di Cristo e di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a sul fatto che soltanto Dio è il padrone di tutto me”: Mt 25, 40), e teologica, perché la volontà e noi mai possiamo riservare per noi stessi i di Dio è che i beni della terra siano per tutti e beni, materiali e spirituali, che appartengono non perché alcuni si approprino di essi.19 a lui; al contrario, dobbiamo restituirglieli e L’attuale sistema economico edificato riconoscere che tutti i beni sono suoi. La non sulla passione per il denaro e la ricerca del appropriazione abbraccia ogni genere di beni massimo guadagno produce delle gravi con- temporali, immobili e mobili, ma, soprattutto, seguenze: “ricchi ogni volta più ricchi alle il totale sradicamento del cuore in rapporto a spese dei poveri ogni volta più poveri” (Gio- tali beni. Sradicamento che non esclude l’uso vanni Paolo II), disprezzo dell’essere umano, moderato di quelli che sono necessari per la e distruzione della natura considerata soltan- sussistenza. Include anche la non appropria- to come merce. Questo sistema è contrario al zione dei talenti personali, delle proprie doti progetto di Dio e alla sua volontà. Con questo morali e la restituzione di essi al Signore, per- sistema non soltanto non è possibile servire ché Dio è il datore d’ogni bene e se ogni cosa Dio e il denaro, neppure è possibile servire appartiene a Dio deve essergli restituito tutto l’uomo e il denaro. quello che da lui abbiamo ricevuto24. Gesù ha proposto un modo di vivere diffe- Al senza nulla di proprio dell’inizio della rente e alternativo, fondato sui valori che Dio Regola bollata e al capitolo VI della stessa incarna e promuove e che i vangeli chiamano che impone la non appropriazione di nulla, si il Regno di Dio: il valore supremo è la persona collega strettamente il capitolo IV dove Fran- umana, la sua dignità, e non i beni materiali cesco, seguendo il mandato di Gesù nell’in- che possiede; e ciò che ci fa felici è l’amore, vio in missione ai suoi discepoli, proibisce tradotto in compassione, generosità, solidarie- di ricevere denaro: “Comando fermamente a tà e donazione. Soltanto così i rapporti umani tutti i frati che in nessun modo ricevano de- possono diventare cordiali, rispettosi, giusti e nari o pecunia, direttamente o per interposta fraterni. persona. Tuttavia, i ministri e i custodi, ed Francesco d’Assisi include questo tema del- essi soltanto, per mezzo d’amici spirituali, si le risorse economiche e del denaro nel grande prendano sollecita cura per le necessità dei tema della non appropriazione così importante malati e per vestire gli altri frati, secondo i per lui. La proposta di vita di Francesco è vive- luoghi e i tempi e i paesi freddi, così come re “senza nulla di proprio”. Tale espressione è sembrerà convenire alla necessità, salvo sem- usata da Francesco all’inizio delle due Regole. pre il principio, come è stato detto, che non Così chiama il consiglio evangelico o voto di ricevano denari o pecunia”. povertà20. Ciò esigeva la rinuncia ai beni e la La ragione principale che ha motivato que- distribuzione ai poveri quando si entrava nel- sto rigorismo di Francesco è di tipo evangelico la Fraternità21, e non appropriarsi di nulla, “né che lo porta ad attuare letteralmente una delle casa, né luogo, né alcuna altra cosa”22. Questa esigenze della sequela di Cristo. “Nel testo pa- scelta di vivere senza nulla di proprio appare rallelo della Rnb 8, 3-6, molto più ampio, il le- chiaramente nel capitolo 14 della Regola non gislatore dà varie ragioni evangeliche, come il bollata dedicato a Come i frati devono anda- guardarsi dall’avarizia e dalle preoccupazioni re per il mondo: “Quando i frati vanno per il di questo secolo, di considerare il denaro come mondo, non portino niente per via, né sacco, polvere e vanità, di non perdere a causa di esso né bisaccia, né pane, né pecunia, né bastone. il Regno dei cieli25. Ciò conferma che in Fran- E in qualunque casa entreranno dicano pri- cesco c’è, soprattutto, una motivazione teolo- ma: Pace a questa casa. E dimorando in quel- gica. La stretta proibizione del denaro è diretta EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 213 a facilitare l’instaurazione del Regno di Dio tra critica dinanzi al sistema socio-economico di gli uomini. Sopra tutte le cose, il frate minore allora; era l’opzione per gli emarginati della deve mettere la sua fiducia nell’amore paterno società, per i minori”30. di Dio, deve credere nella sua provvidenza e Vivere senza nulla di proprio non è fine a con ciò dare una testimonianza tra le persone se stesso, ma deve portare alla restituzione di con le quali convive”26. tutti i beni a Dio perché da Lui tutti proven- Ma è possibile che abbiano influito in lui gono31; una restituzione che avviene, secondo anche altri motivi. Uno di essi è che San Fran- Francesco, con la parola e con le opere32. Con cesco aveva sperimentato le divisioni e le vio- le parole: Attraverso la lode e il ringraziamen- lenze prodotte dalla sete di denaro e il peri- to e per mezzo della esortazione e la predica- colo rappresentato dalle ricchezze per la vita zione33. La restituzione in opere se realizza con cristiana. San Francesco aveva sperimentato, l’esempio della vita, lavorando senza interesse intorno a lui, la forza diabolica della pecunia, per la ricompensa, e nel rapporto col prossimo vedendo come il demonio acceca le persone e particolarmente con i poveri: Francesco re- con la fame di denaro. stituisce i beni al loro padrone, Dio, attraverso Un altro motivo è che, in quel dato momen- i suoi messaggeri e rappresentanti, che sono to storico, solo chi disponeva di denaro po- i poveri34. Per Francesco la condivisione o la teva essere un “uomo libero”, membro della solidarietà con i poveri è opera di restituzione. borghesia ed esercitare i propri diritti, incluso Perché tutti i beni appartengono a Dio che li quello della partecipazione sociale; al contra- distribuisce con generosità a tutte le persone35, rio, non disporre di denaro significava essere l’uso delle cose è determinato dalla necessità: destinati alla sottomissione ed all’emargina- le cose sono di chi ne ha bisogno. Per France- zione sociale. In un momento storico in cui il sco il dono del mantello ai poveri non è sem- denaro non era solo uno strumento di scambio, plicemente un atto assistenziale o di carità ma ma anche un mezzo di capitalizzazione, “San di restituzione, intesa come giustizia: egli si Francesco rifiuta il nuovo sistema economico sentiva un ladro se non condivideva quello che che produceva nuovi poveri, presentando, co- aveva con chi ne aveva più bisogno.36 A questo me alternativa, un modo fraterno di utilizzare bisogna aggiungere che il modo principale di i beni che non causava vittime”27. restituzione di Francesco non è solo quello di Oggi questo precetto della Regola non si aiutare i bisognosi ma piuttosto condividere la può applicare in forma letterale. Quello che condizione dei poveri, come indicano le nostre ci interessa è lo spirito del testo della Regola, Costituzioni generali all’articolo 66. cioè le motivazioni di Francesco, che voleva anzitutto salvaguardare la minorità. Oggi il II. CRITERI PER L’USO denaro è un mezzo d’intercambio anche per TRASPARENTE, SOLIDALE ED ETICO i poveri. Ciò che resta in vigore come crite- DELLE NOSTRE RISORSE rio fondamentale è che l’uso del denaro e dei ECONOMICHE mezzi di sostentamento devono esser praticati al modo degli apostoli. Gesù vuole che i suoi Dopo aver espresso quello che Gesù e Fran- discepoli non si attacchino alla ricompensa cesco pensavano sui beni materiali e sul dena- economica per non condizionare la gratui- ro, e dopo aver riportato alcuni testi di Papa tà del loro impegno evangelizzatore (quello Francesco nei quali denuncia un denaro che che hanno ricevuto gratuitamente lo devono governa invece di servire e dove esorta tutti trasmettere gratuitamente28). E’ questa l’ot- “alla solidarietà disinteressata e ad un ritorno tica di Francesco: vuole allontanare dai suoi dell’economia e della finanza ad un’etica in fratelli ogni sete d’accumulo e di capitalizza- favore dell’essere umano”37, vogliamo scen- zione affinché si abbandonino tra le braccia dere a situazioni più concrete della nostra vita della divina Provvidenza e mantengano asso- che riguardano la trasparenza, la solidarietà e luta libertà interiore nella loro missione per il l’etica nell’uso dei nostri beni, stabilendo dei mondo29. criteri che ci possano aiutare nella nostra con- Allo stesso tempo, “di fronte alla cultura versione permanente. consumistica che caratterizza l’attuale società Tratteremo i punti seguenti: da dove viene postmoderna, è bene non dimenticare che, già il nostro denaro; come l’usiamo e come usia- in quel tempo, Francesco d’Assisi fece un’op- mo i diversi beni; come condividiamo i beni zione che di per sé implicava una posizione che abbiamo; come risparmiamo il denaro. 214 AN. 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1. Da dove viene il nostro denaro trasparente, curandosi di utilizzarli per gli scopi per cui sono stati chiesti, e soddisfare Nel mondo nulla è gratis, tutto deve essere le esigenze dell’agenzia di fondi alla fine pagato: il cibo, il vestiario, i medici e i medici- del progetto. nali, la formazione, l’acqua, l’energia, le tasse, c. Per quanto riguarda le donazioni bisogna ecc. per cui abbiamo bisogno di cercare di ave- fare un discernimento attento perché alcu- re delle risorse monetarie. Ma, parlando d’uso ne sono buone e non pongono problemi, trasparente, solidale ed etico delle risorse eco- ma altre non dovrebbero essere accettate, nomiche, la prima cosa da chiedersi è qual è la nemmeno per darle poi uno scopo sociale. fonte dei nostri soldi. Di solito provengono dal Ci possono essere alcune donazioni prove- nostro lavoro, dalle pensioni, dalle sovvenzio- nienti dall’ingiustizia o da “denaro sporco”. ni, donazioni e redditi da capitale. Analizzia- La tradizione cristiana fin dai primi tempi mo ogni aspetto. ha chiesto che la Chiesa non accettasse tali a. Il lavoro – la grazia del lavoro – (e le pen- offerte40. sioni che sono una sua conseguenza) do- d. Per quanto riguarda i rendimenti del patri- vrebbe essere il modo principale di mante- monio, condividiamo la costatazione dei nimento così come possiamo vedere al cap. Superiori generali: “Ci sono province o VII della Rnb, al cap. V, 2 della Rb e nel congregazioni religiose che già poggiano Testamento 21 e nelle CCGG. 76, 1-2. In più sugli utili e sugli interessi dei loro in- entrambi i casi (lavoro, pensioni), “tuttavia, vestimenti che sulle entrate o sugli stipendi qualunque cosa acquistino con la propria che ricevono i religiosi per il loro lavoro. industria o in ragione dell’Ordine, o ciò Si tratta di un nuovo modo di produrre de- che ricevono in qualsiasi modo sotto forma naro e risorse”41. Oppure fanno molto af- di pensione, sovvenzione o assicurazione, fidamento sui contributi che genera il turi- appartiene alla fraternità”38. In questo sen- smo che visita un particolare monumento o so, si escludono conti correnti, carte di cre- sui canoni di affitto di appartamenti o altri dito, fondi di denaro o proprietà intestati a edifici, o sulla redditività delle case trasfor- singoli frati senza il permesso del Ministro mate in alberghi. Che dire di tutto questo? provinciale e del suo Definitorio, e neppure Probabilmente questi sono segni di ricchez- è etico trattenere per sé stipendi, pensioni e za dal momento che poche persone possono offerte. vivere oggi delle rendite del loro patrimo- Su questo punto conviene ricordare anche nio. Alcune di queste risorse provenienti da l’impegno che tutte le Fraternità, in tutti i investimenti, affitti, hotel potranno essere continenti, devono avere per un onesto au- accettate se si impegnano nella solidarietà, to-sostentamento, in modo da superare le e per la pastorale e le missioni. Ma non si dipendenze economiche, che generano un può certo dare tutto come valido. Questo senso d’inferiorità e atteggiamenti di pigri- ambito richiede un discernimento a parti- zia. Nel caso delle Entità povere che hanno re dal nostro voto di povertà. Per esempio, bisogno dell’aiuto economico dell’Ordi- non dovremmo prospettare, quando lascia- ne per la formazione o per certe situazioni mo un convento, la possibilità di riservarlo particolari come disastri naturali o malattie, ad una funzione sociale e non solo pensare dovremmo tutti praticare un’economia di alla scelta della redditività? solidarietà e di comunione. b. Le sovvenzioni non rappresentano di so- 2. A cosa serve il denaro e che uso ne faccia- lito un problema. Di fatto, il documento mo dell’USG dice che “dobbiamo saperci av- valere dei contributi che svariati organi- Il denaro nella Vita Religiosa serve per tre smi civili (governi nazionali, UE, ONG e cose: fondazioni, ecc.) ed ecclesiali (organismi • per il mantenimento dei religiosi e delle di Conferenze episcopali, ecc.) mettono a strutture di governo e animazione, e nell’e- disposizione, previa presentazione di pro- vangelizzazione e mantenimento delle ope- getti di indole sociale”39. Tutte le Entità che re apostoliche, ricevono sovvenzioni da qualsiasi fonte, • per la condivisione cristiana dei beni e la anche dalla Curia generalizia, devono fare solidarietà, in modo di amministrare i fondi in maniera • per risparmiarlo, come fondo di riserva. EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 215

2.1. Spendere pello profetico nei confronti di una società a. Mantenimento dei frati. È fondamentale che, in tante parti del mondo benestante, nelle nostra riflessione che ci fermiamo rischia di perdere il senso della misura e a rivedere il nostro stile di vita. Il denaro il significato stesso delle cose. Per questo, viene utilizzato principalmente per servire i oggi più che in altre epoche, il suo richia- frati nelle loro necessità di base, includendo mo trova attenzione anche tra coloro che, tra queste, naturalmente, l’assistenza agli consci della limitatezza delle risorse del anziani e agli infermi e la formazione dei pianeta, invocano il rispetto e la salvaguar- nuovi candidati. Necessità di base sono il dia del creato mediante la riduzione dei cibo, l’alloggio, il vestiario, quelle cose che consumi, la sobrietà, l’imposizione di un sono essenziali, anche se dovrebbero esse- doveroso freno ai propri desideri. Alle per- re usate come le usano i poveri per poterle sone consacrate è chiesta dunque una rin- condividere di più. Ma ci sono altri tipi di novata e vigorosa testimonianza evangelica bisogni e di beni che sono necessari, ma di abnegazione e di sobrietà, in uno stile di non essenziali come gli strumenti per fare vita fraterna ispirata a criteri di semplici- bene il proprio lavoro, la cultura, il diverti- tà e di ospitalità, anche come esempio per mento, ecc, per cui dobbiamo essere ancora quanti rimangono indifferenti di fronte alle più vigili, perché non essendo imprescindi- necessità del prossimo. Tale testimonianza bili, non abbiamo sopra di questi un dirit- si accompagnerà naturalmente all’amore to assoluto, al contrario, siamo obbligati a preferenziale per i poveri e si manifesterà temperare il loro possesso per “alleviare la in modo speciale nella condivisione delle miseria dei sofferenti, vicini o lontani, non condizioni di vita dei più diseredati”46. solo col “superfluo”, ma anche col “neces- Certo, non si può allo stesso tempo spen- sario”42. Infine, dobbiamo prendere in con- dere molto e voler condividere molto con siderazione tutti quei beni superflui che non i poveri. Per poter condividere di più bi- sono essenziali per la vita e non necessari sogna diminuire le spese. Ma diminuire le per la crescita dell’individuo. Sopra di loro spese vuol dire molte volte cambiare sti- non abbiamo alcun diritto. Secondo la tra- le di vita, organizzare la vita in modo più dizione della Chiesa, qualsiasi bene super- semplice: per esempio, invece di avere tanti fluo appartiene ai bisognosi. dipendenti, “nelle nostre Fraternità i lavori Il francescano deve vivere in modo sobrio domestici siano fatti dagli stessi frati, e da e solidale43 e rinunciare a tutti i beni super- tutti, per quanto possibile”47. flui, inclusi molti beni necessari ma non b. Provvedere fondi per le necessità e i servizi indispensabili, rinunciando in questo modo che non sono autosufficienti. Le strutture di al diritto di avere tutte le proprie necessi- governo e di animazione sono parte della tà soddisfatte quando ci sono attorno a noi vita di qualsiasi Istituto Religioso e quindi tanti poveri. Si tratta del tema francescano anche del nostro Ordine. I frati incaricati di della restituzione44. In ogni caso pensiamo questi servizi a tempo pieno contano sugli che la nostra vocazione e la situazione di altri fratelli per le loro necessità personali tanti poveri dovrebbero provocare in noi un e professionali. A livello di Entità, le fra- severo esame di coscienza su uno stile di vi- ternità coprono queste necessità; a livello ta troppo comodo, su un uso troppo liberale di Ordine, esse sono coperte dalle Entità. È dei mezzi più sofisticati, su abitudini di vita chiaro che anche in questo campo devono chiaramente “borghesi” e di consumo45. prevalere la condivisione e la solidarietà. Un’amministrazione evangelica e france- c. Mantenimento delle opere apostoliche. scana discerne le priorità delle spese, quan- I beni a disposizione di una fraternità, di do e come spendere. Evita spese superflue. un’Entità o dell’Ordine non hanno altra fi- Riflette il voto di povertà nei preventivi co- nalità, oltre al mantenimento dei fratelli e munitari, non soltanto per ciò che riguarda delle strutture di governo e d’animazione, la sobrietà e i livelli di consumo, ma anche che servire alla missione e all’evangelizza- mostrando il luogo che occupano i poveri in zione, e anche alla formazione, imprescin- quei numeri. dibile per la missione. La nostra povertà deve avere un carattere Dovremmo considerare la possibilità di non profetico. “Essa contesta con forza l’idola- essere proprietari delle opere in cui lavo- tria di mammona, proponendosi come ap- riamo, per due motivi: primo perché sareb- 216 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

be un segno di povertà, e in secondo luogo 2.2. Condividere con i poveri (restituzione) perché ciò permetterebbe una maggiore flessibilità e libertà di poter abbandonare Già abbiamo parlato del nostro stile di vita le opere quando altri compiti più urgenti povero che ci deve portare a vivere sobriamen- richiedono la nostra presenza. Non dice la te per condividere di più con coloro che non Regola bollata 6.1: “I frati non si appro- hanno lo stretto necessario. I Santi Padri e la prino di nulla, né casa, né luogo, né alcuna Scolastica dicevano che dare il superfluo ai altra cosa?” E l’art. 73 delle CCGG non poveri è un’esigenza di giustizia, e condivide- afferma: “La proprietà degli edifici e dei re con loro ciò che è necessario è un requisito beni che sono necessari per la vita e le ope- di carità. Diceva il nostro Alessandro di Hales: re dei frati rimanga realmente in dominio “I poveri possono essere aiutati in due modi: o di coloro ai quali i frati prestano servizio, o con i beni del superfluo, che è della giustizia, dei benefattori, o della Chiesa o della Santa perché il superfluo è dei poveri, e proprio della Sede”? giustizia è devolvere a ciascuno il suo; oppure Originariamente gli Ordini e gli Istituti re- possiamo soccorrerli sottraendoci quanto è ne- ligiosi si trovavano in quei luoghi che ven- cessario”50. L’elemosina, non solo superflua, gono chiamati deserti, frontiera e periferia. ma anche di ciò che è necessario, è “l’eredità e Oggi ci troviamo, invece, legati alle pro- la giustizia che è dovuta ai poveri”51. prietà e alle opere. Jon Sobrino dice: “Se Le Province e le Fraternità che godono di la vita religiosa implica, per la sua stessa maggiori risorse vengano in aiuto a chi si trova struttura una certa a-normalità, allora quel- in difficoltà. la vita entra in crisi quando tende alla nor- Inoltre, l’eventuale eccedenza che si veri- malità, quando non vive più o nel deserto o ficasse rispetto al massimale per il fondo di nella periferia o alla frontiera. Il religioso riserva di una Entità dovrebbe essere impie- sente, allora, che si trova in una struttura gato per progetti di solidarietà dell’Ordine o personale a-normale (quella dei voti) e tut- delle Entità (missioni, formazione, assistenza tavia cerca ancora di fare ciò che è norma- alle Province povere, aiuto alle famiglie di fra- le, come fanno tutti. E si chiede se non può ti che sono nella necessità, aiutare i monasteri fare lo stesso accettando anche la normale delle contemplative) o per rispondere ad altri struttura del matrimonio e la libera deci- progetti umanitari di istituzioni o gruppi che sione”48. Non sarà questa “normalità” una svolgono un’opera meritoria sociale (progetti delle principali cause dell’attuale crisi delle di riabilitazione dalla droga, cura degli esclu- vocazioni religiose? si: immigrati, senza fissa dimora, ecc), ma che Nei casi in cui l’Ordine è il proprietario di non ricevono aiuto da altre organizzazioni o un’opera conviene che vi sia una separa- dallo Stato. zione reale e contabile tra l’economia della Altra cosa da tenere presente quando si Fraternità e quella del suo lavoro apostoli- parla di condividere i beni e della solidarietà è co. Questo potrebbe richiedere alcuni mez- come deve essere fatto, perché quello che dia- zi che mai sarebbero giustificati in quella. mo non sia solo l’elemosina che tranquillizza Sia che l’Ordine o l’Entità è proprietaria le coscienze, ma lascia le cose come stanno, di un’opera, sia che non lo sia, conviene bensì che siano vere pratiche di giustizia, che non dimenticare la funzione sociale della promuovano le persone e contribuiscano al proprietà, come insegna la Dottrina Socia- cambiamento sociale. Se guardiamo al nostro le della Chiesa. Queste opere dovrebbero passato, notiamo che l’Osservanza segnò un aprire le loro porte, per quanto possibile, tempo particolarmente fecondo, perché i Frati al quartiere o al popolo. Non è giusto che i seppero coniugare la tensione del rinnovamen- locali o gli strumenti a nostra disposizione, to interno con quella del rinnovamento sociale, a volte molto abbondanti, siano sottoutiliz- dando vita alla mirabile invenzione dei Mon- zati e non resi disponibili a tutti coloro che ti di pietà, la prima forma di microcredito per ne hanno bisogno. l’umanità. In tante parti del mondo, la finanza Nelle nostre Fraternità e nelle nostre opere etica, i microcrediti, le cooperative sociali, il abbiamo lavoratori laici. In questi casi, “de- commercio equo e solidale, sono forme di so- vono osservare con giustizia le norme del- lidarietà intelligenti che, se sostenute, riescono le leggi civili”49 in termini di retribuzione, ad affrancare dalla povertà tante persone, ri- condizioni di lavoro e previdenza sociale. spettandole nella loro dignità. Non si limitano EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 217 alla semplice beneficenza, ma promuovono la vrebbero evitare investimenti finanziari a capacità organizzativa degli individui che ne rischio, attività commerciali in perdita, mu- beneficiano. tui o prestiti a lungo termine, e gli investi- In ogni caso, dice l’Apostolicam actuosita- menti superiori alle possibilità economiche tem: “l’aiuto sia regolato in modo che coloro dell’Entità, ma è anche necessario investire i quali lo ricevono vengano, a poco a poco, li- in attività coerenti con la concezione cri- berati dalla dipendenza altrui e diventino suf- stiana della vita e dei valori etici che desi- ficienti a se stessi “52. deriamo difendere. La questione morale in materia finanzia- 2.3. Risparmiare ria non è un problema nuovo. Per secoli la a. Istituzione di un fondo comune di riserva e Chiesa Cattolica ha considerato immorale il accumulazione della ricchezza. Sembra lo- prestito in cambio d’interessi. Ricordiamo gico avere un fondo di riserva che permet- la predicazione contro l’usura. Oggi, il con- ta di far fronte a costi imprevisti. Sarebbe testo economico e sociale è diverso, ma è molto conveniente che le Entità creassero necessario recuperare tale preoccupazione il “Fondo comune”, alimentato da tutte le etica per affermare che non tutte le pratiche Fraternità e a sostegno dei bisogni delle finanziarie considerate legali soddisfano i Fraternità, perché può aiutare alla traspa- criteri di equità e giustizia difesi dalla Dot- renza economica ed è una forma molto con- trina Sociale della Chiesa. creta di solidarietà tra di noi, di reciprocità In materia di gestione finanziaria molti cre- tra le Fraternità, e anche una fonte di condi- denti e Istituzioni religiose vivono un certo visione con i poveri. grado di contraddizione. Da un lato, la dot- Il fondo di riserva non dovrebbe essere il- trina sociale è molto critica con un sistema limitato. Perché la nostra vita sia un segno economico in cui gli interessi del capitale nel mondo di oggi, deve essere chiaramen- sembrano essere sopra le persone55. Il nu- te visibile che “l’insicurezza evangelica” e cleo duro di questo nuovo “ordine mondia- le previsioni per il futuro si caratterizzano le”, colpito dalle “strutture di peccato”,56 è per una grande fiducia nella Provvidenza53. costituito da un sistema finanziario interna- È legittimo l’accumulo di capitale? Le no- zionale sempre più interconnesso, sempre stre Costituzioni Generali dicono: “I frati, meno controllato dalla politica o da solide specialmente i Ministri e Guardiani, eviti- considerazioni etiche, sempre più spersona- no attentamente qualsiasi accumulazione, lizzato, sempre più orientato verso la ricer- avendo davanti agli occhi le necessità dei ca di guadagni speculativi a breve termine e poveri”54. Allora dobbiamo chiederci: que- più distante dai bisogni delle persone e dal sto fondo di riserva può essere grande fino servizio all’economia reale. a che è possibile? Non dovremmo porre un Dall’altra parte, molti credenti e non poche tetto in funzione del numero dei membri comunità cristiane condividono quest’at- dell’Entità, della loro età, del numero del- titudine critica e la esprimono con con- le persone in formazione, ecc. e dedicare il vinzione. Ma quando si tratta di gestire il resto alla condivisione cristiana dei beni? patrimonio personale o comunitario (inve- Visto che le circostanze possono variare, il stire risorse, denaro, chiedere prestiti, ecc) massimale potrebbe essere rivisto nei Capi- con troppa frequenza vengono ignorate le toli ogni tre o sei anni. considerazioni etiche per operare esclusi- b. Investimenti con il fondo di riserva. Cosa vamente secondo gli stessi criteri utilizzati facciamo o dove teniamo i soldi del fondo dalla grande ricchezza e dalle potenti isti- di riserva? È molto importante stare attenti tuzioni finanziarie, ossia: la redditività, la a non decidere su eventuali investimenti del sicurezza e liquidità a qualunque prezzo. fondo di riserva lasciandosi guidare da cri- Un’amministrazione responsabile richiede teri d’orientamento neoliberale dell’econo- attenzione a questi criteri. Ma da una pro- mia capitalistica, che facilmente s’infiltra- spettiva cristiana e da una genuina preoc- no nella Vita Religiosa, e cioè: redditività, cupazione sociale sta diventando sempre liquidità e sicurezza come valori massimi più chiaro che questo non è sufficiente. È e unici. A questi criteri, senza escluderli, è giunto il momento di includere l’interesse necessario premetterne un altro: il criterio etico e sociale come criterio quando faccia- etico e d’utilità sociale. Non solo si do- mo i nostri investimenti. Che cosa verrà fat- 218 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

to con i nostri soldi, con i nostri risparmi? ta presso l’Economato generale e incoraggiata Le banche possono investire in armamenti, in tutte le Entità come strumento chiave nello industrie inquinanti, o semplicemente nella sforzo di raggiungere la trasparenza”. ricerca del massimo profitto a scapito di un E, naturalmente, tutte le operazioni econo- deterioramento delle condizioni di lavoro miche effettuate da un’Entità devono essere per migliaia di dipendenti. Ma ci sono alter- in conformità con la legislazione nazionale e native! È possibile effettuare investimenti i principi della Dottrina Sociale della Chiesa. mirati a sostenere le iniziative economiche Per esempio, dobbiamo curare che le nostre in linea con i nostri ideali di giustizia, lotta Fraternità e le nostre opere apostoliche siano contro la povertà, di sostenibilità ambienta- a posto nel pagamento dei diversi tipi di tasse. le: fondi di investimento etico57, banca eti- Infine, è imperativo che l’Amministrazio- ca, commercio equo e solidale. ne Provinciale dia esempio e faccia da guida Il documento USG Economia e missione su queste questioni di trasparenza, di sana nella Vita Consacrata oggi, segnala questo politica d’investimenti e di risparmio, e di un criterio etico come uno dei criteri da tene- approccio centrato sul Vangelo e sulla nostra re presente negli investimenti di un Istituto spiritualità per l’uso delle nostre risorse. Religioso58. 4. Uso etico e solidale delle risorse naturali 3. Trasparenza, rigore e legalità Tutte le persone sono consumatrici di risor- Tutto, beni mobili ed immobili, appartiene se economiche e naturali. La chiamata all’uso alla Fraternità locale, provinciale e universale. etico e solidale delle risorse naturali ricorda Ai Ministri, ai guardiani e agli economi è stato che queste sono limitate, e che le decisioni su affidato il compito di amministrare e gestire come usarle dovrebbero essere basate su crite- con trasparenza i beni che appartengono a tut- ri etici e solidali. ti. Ciò significa che le informazioni devono L’utilizzo etico e solidale delle risorse na- essere accessibili a tutti e che le scelte fonda- turali, evidenzia il fatto che il nostro modello mentali per l’Entità non devono prenderle sol- di sviluppo deve essere sostenibile. Lo svilup- tanto il Definitorio ma devono essere discusse po sostenibile mira a soddisfare i bisogni del- e partecipate, e nessuno prenderà decisioni le generazioni attuali senza compromettere la importanti senza gli altri. La trasparenza è un capacità delle generazioni future di soddisfare altro aspetto dell’etica, e un bene comune che i propri bisogni. E rispetta la limitata capacità aiuta la vita fraterna. dell’ecosistema di assorbire l’impatto delle at- Per la trasparenza è necessario anche che tività umane. gli economi abbiano una formazione tecnica Quindi l’uso etico e solidale delle risorse adeguata e facciano le registrazioni contabili naturali deve promuovere un consumo respon- con rigore e precisione. sabile. L’economia solidale implica un acces- Ma non solo la preparazione tecnica; è ne- so non indiscriminato alle risorse, senso di re- cessario agire con onestà, in conformità al di- sponsabilità di fronte al futuro dell’ambiente e ritto e con un senso di giustizia. Il denaro è del pianeta. Il consumatore responsabile è una sempre fonte di tentazioni, d’appropriazione, persona che sa che dietro ogni atto di consumo di prendere decisioni in base ai propri interessi si mette in moto una complessa macchina che o agli interessi di un gruppo, interno o esterno proprio col consumare può combattere o sca- alla Fraternità. vare più in profondità alcune disuguaglianze, e Sarebbe inoltre auspicabile che, almeno proteggere o distruggere l’ambiente. Il consu- una volta nel sessennio, si realizzi nell’Entità matore responsabile è una persona che ad una un controllo esterno. Diverse Entità dell’Ordi- scelta d’acquisto particolare solleva una serie di ne già lo fanno, alcune anche annualmente. Il criteri etici e solidali che fanno inclinare la sua Mandato 51 del Capitolo generale OFM 2009 scelta. È una persona che sceglie il valore so- dice “Il Ministro generale e il suo Definitorio ciale ed ecologico di ciò che si acquista (e qui, devono continuare a promuovere una politica come si può vedere, ci colleghiamo con la que- di trasparenza economica tra loro, con la Cu- stione della cura del creato nella vita quotidiana ria generale e con tutte le Entità dell’Ordine. e con quello della giustizia ambientale59, temi La verifica esterna regolare condotta da una francescani, che rappresentano nella pratica il compagnia competente deve essere continua- “rispetto o la riverenza” per la creazione60). EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 219

5. Progetto di vita e missione il materiale e chiedere a tutti i partecipanti di leggere il capitolo del documento che verrà Sia il progetto di vita e di missione perso- discusso e di riflettere sulle domande che lo nale e d’ogni fraternità, come anche il progetto accompagnano. provinciale, l’Economato generale, dovrebbe- Suggeriamo di procedere nel seguente mo- ro tener conto dei criteri di cui sopra sullo sti- do: le di vita e le scelte a carattere economico e • Canto e/o Preghiera iniziale proposta dal finanziario, affinché noi frati possiamo essere coordinatore. fedeli alla nostra promessa di minorità, pover- • Lettura dei testi ispirazionali che stimolino tà e solidarietà. la riflessione. • Dialogo su un punto dei Criteri e sulle do- 6. Formazione mande proposte. • Preghiera finale. Il Mandato 54 del Capitolo Generale del 2009 che abbiamo citato all’inizio, chiede che I. Primo incontro si porti avanti nell’Ordine una formazione sul tema dell’economia, “con particolare attenzio- Economia, etica e solidarietà (I). ne alla trasparenza, la solidarietà e l’etica, e “Ogni giorno si umilia” (Am 1). alla luce della nostra spiritualità francescana”. È pertanto necessario includere questa proble- Alcuni giorni prima dell’incontro il coordi- matica nella Formazione Permanente e nella natore inviterà i partecipanti a leggere la prima Formazione iniziale. Certamente, i Ministri parte di questo sussidio “Fondamento evange- provinciali, gli economi provinciali e locali, lico-francescano”, e a riflettere su questa do- e i Guardiani dovrebbero ricevere una forma- manda: Che mi dice il Signore su come vivere zione specifica tanto sui principi evangelici- la povertà evangelica? francescani che devono animare il servizio • Canto e/o Preghiera (proposti dal coordi- dell’economia, quanto sulla tecnica adeguata natore). per svolgere il servizio con competenza. • Valori ispirazionali. Importante è capire se nelle Case di For- • Testo biblico: Fil 2, 5-11. mazione vi è una responsabilizzazione dei • Fonti Francescane. giovani in formazione iniziale sulle tematiche – Ecco, ogni giorno egli si umilia, come economiche, sullo stile di vita e su un uso del quando dalla sede regale discese nel denaro e delle risorse più responsabile, evan- grembo della Vergine; ogni giorno egli gelico e condiviso, e se sono preparati alla ge- stesso viene a noi in apparenza umile stione in futuro dell’economia delle Fraternità. (Am 1). – Il vescovo della città d’Assisi, al quale III. SCHEDE PER L’ANIMAZIONE l’uomo di Dio ricorreva di frequente per consigliarsi, lo accolse con benevolen- Premessa za e gli disse: «La vostra vita mi sembra dura e aspra, poiché non possedete nulla Per facilitare la riflessione personale e fra- a questo mondo». Rispose il Santo: «Si- terna che aiuti alla conversione, il presente gnore, se avessimo dei beni, per proteg- sussidio offre sei schede che possono favorire gerli avremmo bisogno di armi, perché è una fraterna condivisione nei capitoli locali, dalla proprietà che provengono questio- incontri dei guardiani o degli economi o in al- ni e liti, e così viene impedito in molte tro tipo d’incontro, sull’uso trasparente, soli- maniere tanto l’amore di Dio quanto l’a- dale ed etico delle nostre risorse economiche more del prossimo. Per questo non vo- a partire dalla responsabilità personale fino a gliamo possedere alcun bene temporale giungere a quella locale e dell’Entità. a questo mondo». Al vescovo piacque Perché il sistema proposto possa funzionare molto la risposta dell’uomo di Dio, che bene, occorrerà designare, per ogni sessione e disprezzò tutte le cose transitorie, e so- prima dell’incontro, un coordinatore (che po- pra tutto il denaro, tanto che in tutte le trà essere lo stesso per tutte e cinque le sessio- sue Regole raccomandava soprattutto la ni oppure diverso per ogni sessione). Alcuni povertà e sollecitava tutti i frati ad evita- giorni prima dell’incontro egli dovrà fornire re il denaro (3Comp 35). 220 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

• Costituzioni generali dell’Ordine della novità che è Cristo, della confor- – I frati, come seguaci di Gesù Cristo mazione a Colui che si è fatto povero “«che umiliò se stesso facendosi obbe- arricchendoci con la sua povertà. Questa diente fino alla morte», e fedeli alla pro- povertà amorosa è solidarietà, condivi- pria vocazione minoritica, “«in gioia e sione e carità e si esprime nella sobrietà, letizia», vadano per il mondo come servi nella ricerca della giustizia e nella gio- e sogetti a tutti, pacifici e umili di cuore ia dell’essenziale, per mettere in guar- (CCGG, 64). dia dagli idoli materiali che offuscano – Per seguire più da vicino l’annientamen- il senso autentico della vita. Non serve to del Salvatore e per dimostrarlo più una povertà teorica, ma la povertà che si chiaramente, i frati abbraccino la vita e impara toccando la carne di Cristo pove- la condizione sociale dei piccoli, viven- ro, negli umili, nei poveri, negli amma- do sempre tra di loro come minori; in lati, nei bambini. Siate ancora oggi, per questa posizione sociale contribuiscano la Chiesa e per il mondo, gli avamposti all’avvento del Regno di Dio (CCGG, dell’attenzione a tutti i poveri e a tutte 66 §1). le miserie, materiali, morali e spiritua- • Documenti della Chiesa li, come superamento di ogni egoismo Il nostro tempo è caratterizzato da rile- nella logica del Vangelo che insegna a vanti cambiamenti e progressi in nume- confidare nella Provvidenza di Dio (Pa- rosi campi, con conseguenze importanti pa Francesco, Messaggio al Simposio per la vita degli uomini. Tuttavia, pur Internazionale sulla gestione dei beni avendo ridotto la povertà, i traguardi ecclesiastici, PUA, 8-9 marzo 2014). raggiunti spesso hanno contribuito a co- • Per il dialogo e la condivisione struire un’economia dell’esclusione e – Dialogo e commenti sulla I parte del sus- dell’inequità: «Oggi tutto entra nel gio- sidio: “Fondamento evangelico-france- co della competitività e della legge del scano”. più forte, dove il potente mangia il più – Ciascuno condivide quello che il Signo- debole» (cfr Evangelii gaudium, 53). Di re gli dice su come vivere la povertà e il fronte alla precarietà in cui vive la mag- senza nulla di proprio. gior parte degli uomini e delle donne del – Condividere esperienze conosciute nelle nostro tempo, come pure di fronte alle quali si vede che la brama dell’avere ge- fragilità spirituali e morali di tante per- nera conflitti e divisioni. sone, in particolare i giovani, come co- – C’è qualche gesto concreto e qualche munità cristiana ci sentiamo interpellati. azione che possiamo proporre quale ri- Gli Istituti di vita consacrata e le Socie- sposta alla nostra riflessione? tà di vita apostolica possono e devono • Preghiera conclusiva (da recitare insieme) essere soggetti protagonisti e attivi nel O Dio nostro Padre, vivere e testimoniare che il principio di quando Frate Francesco si denudò davanti gratuità e la logica del dono trovano il al mondo loro posto nell’attività economica. Il ca- e dichiarò la sua primogenitura come tuo risma fondazionale di ciascun Istituto è figlio, inscritto a pieno titolo in questa “logi- tu lo avvolgesti in un mantello di gioia e ca”: nell’essere-dono, come consacrati, libertà date il vostro vero contributo allo svi- e gli comandasti di andare per il mondo co- luppo economico, sociale e politico. La me tuo araldo. fedeltà al carisma fondazionale e al con- Donaci il coraggio e la semplicità di cui ab- seguente patrimonio spirituale, insieme biamo bisogno alle finalità proprie di ciascun Istituto, per essere degni dell’eredità che egli ci ha rimangono il primo criterio di valutazio- lasciato: ne dell’amministrazione, gestione e di di aver fiducia che tu, che nutri gli uccelli tutti gli interventi compiuti negli Istituti, del cielo a qualsiasi livello [...] e vesti i fiori con uno splendore più grande Gli Istituti di vita consacrata e le Socie- di Salomone, tà di vita apostolica sono stati sempre sarai sempre per noi Padre e Provvidenza, voce profetica e testimonianza vivace in Cristo nostro Signore. Amen. EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 221

II. Secondo incontro come minori che nessuno deve temere, perché cercano di servire e non di domi- L’origine del nostro denaro (II, 1). nare. “Voglio fermamente che tutti gli altri frati – Riconoscendo che il lavoro è il nor- lavorino male e primario mezzo per procurarsi di un lavoro quale si conviene all’onestà” le cose necessarie, tutti e singoli i frati (Test. 20). servano e “lavorino con fedeltà e de- vozione”, fuggendo l’ozio “nemico Alcuni giorni prima dell’incontro il coor- dell’anima”(CCGG, 76 §§1.2). dinatore inviterà i partecipanti a leggere il 1° – I frati non si attacchino ad alcun lavo- punto dei Criteri (II.1) : “Da dove viene il no- ro, come proprio, anche se esercitato stro denaro”, e a riflettere su questa domanda: per molto tempo; siano sempre pron- “Vi siete mai chiesti da dove viene il denaro di ti a lasciare luoghi e opere intraprese e cui disponiamo?” ad affrontare nuovi impegni necessari • Canto e/o Preghiera (proposti dal coordi- (CCGG, 77 §2). natore). – Come retribuzione del lavoro i frati rice- • Valori ispirazionali. vano le cose necessarie e ciò con umiltà. • Testo biblico: Mt. 10, 7-13 o Atti 4, 32-37 Tuttavia, qualunque cosa acquistino con • Fonti Francescane la propria industria o in regione dell’Or- Fin dalla conversione, Francesco, con dine, o ciò che ricevono in qualsiasi mo- l’aiuto del Signore, fondò se stesso e la do sotto forma di pensione, sovvenzione sua casa, vale a dire l’Ordine, da sapien- o assicurazione, appartiene alla Fraterni- te architetto, sopra solida roccia, cioè so- tà (CCGG, 79 §2). pra la massima umiltà e povertà del Fi- • Per il dialogo e la condivisione glio di Dio, e lo chiamò Ordine dei frati – Dialogo e commenti sull’Introduzione minori. e sul primo punto dei Criteri: “Da dove Sopra la massima umiltà. Per questo, nei viene il nostro denaro”. primordi, quando i frati presero a molti- – Da dove viene il denaro che usiamo per plicarsi, volle che abitassero nei lazza- vivere e svolgere il nostro ministero, retti a servizio dei lebbrosi. A quel tem- nella nostra Fraternità e nella nostra Pro- po, quando nobili e popolani si presen- vincia? tavano come postulanti, fra le altre cose – Ci sono tra noi pratiche contrarie ai valo- che venivano loro annunziate, si diceva ri evangelico-francescani? ch’era necessario servire ai lebbrosi e – C’è qualche gesto concreto e qualche stabilirsi nei lazzaretti. azione che possiamo proporre quale ri- Sopra la massima povertà. Infatti, nella sposta alla nostra riflessione? Regola è fatto obbligo ai frati di vive- • Preghiera conclusiva (da recitare insieme): re nelle loro abitazioni come stranieri e O Dio e Signore di tutte le cose, Tu hai pellegrini, senza nulla voler possedere desiderato che tutti i tuoi figli, uniti nello sotto il cielo all’infuori della santa po- Spirito, possano vivere e crescere insie- vertà, grazie alla quale il Signore li nutre me accettandosi l’un l’altro in armonia e quaggiù di alimenti corporali e di virtù, in pace. I nostri cuori sono afflitti perché e in futuro otterranno l’eredità celeste. il nostro umano egoismo e la nostra avi- Costruì dunque se stesso sulle fonda- dità hanno impedito che ai nostri giorni menta di una perfetta umiltà e povertà. si realizzassero i tuoi piani. Riconoscia- Invero, pur essendo un grande prelato mo che la pace è un tuo dono. Sappiamo nella Chiesa di Dio, volle e prescelse di anche che la nostra collaborazione, in essere l’ultimo, non solo nella Chiesa quanto tuoi strumenti, richiede che noi ma anche in mezzo ai suoi fratelli (Leg- amministriamo con sapienza le risorse genda perugina, 102). della terra a favore del progresso auten- • Costituzioni Generali dell’Ordine tico di tutti i popoli. Questa sapienza ri- – Come veri poveri, guidati dallo spirito chiede rispetto e venerazione profonda e dall’esempio di san Francesco, i frati per la vita, considerazione viva per la considerino il lavoro e il servizio come dignità umana e per la sacralità della co- un dono di Dio; per cui si presentino scienza di ciascun individuo, lotta conti- 222 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

nua contro tutte le forme di discrimina- la terra dei viventi. E aderendo totalmente zione presenti nelle leggi e nella vita. Ci a questa povertà, fratelli amatissimi, non impegniamo, insieme a tutti i nostri fra- vogliate possedere niente altro in perpetuo telli e a tutte le nostre sorelle, a svilup- sotto il cielo, per il nome del Signore nostro pare una più profonda conoscenza della Gesù Cristo (Rb 6,1-6). tua presenza ed azione nella storia, una • Costituzioni Generali dell’Ordine più efficace pratica della verità e della – Pellegrini e forestieri in questo mondo, responsabilità, una continua ricerca di i frati, rifiutata ogni proprietà personale, libertà da tutte le forme di oppressione non si approprino né di casa, né di luogo, e di una fraternità ottenuta con la abo- né di alcuna altra cosa, secondo la Re- lizione di tutte le barriere, perché tutti gola; perciò impegnino se stessi a tutto possano godere della giustizia e della ciò che usano per la vita e il lavoro, in vita piena. Rendici capaci, o Signore, di povertà e umiltà, al servizio della Chiesa vivere e di crescere nella cooperazione e del mondo. reciproca, nel comune sforzo di costru- – Gli edifici che vengono costruiti per i ire una cultura senza violenza, una co- frati e tutto ciò che essi acquistano o usa- munità mondiale che non riponga la sua no, siano conformi alla povertà, secondo sicurezza nella costruzione di armi sem- le condizioni dei luoghi e dei tempi. pre più potenti e devastanti ma nella fi- – I beni che sono affidati in uso ai frati, ducia reciproca e nel lavoro diligente per secondo la legittima disposizione degli un futuro migliore per tutti i tuoi figli, Statuti particolari, siano condivisi a be- vissuto in una civiltà mondiale basata neficio dei poveri (CCGG, 72 §§1-3). sull’amore, la verità e la pace (Giovanni • Documenti della Chiesa Paolo II). “In realtà, prima ancora di essere un ser- vizio per i poveri, la povertà evangelica è III. Terzo incontro un valore in se stessa, in quanto richiama la prima delle Beatitudini nell’imitazio- Come spendere il denaro (II, 2.1) ne di Cristo povero. Il suo primo senso, “La regola e vita dei frati minori è questa, infatti, è testimoniare Dio come vera ric- cioè osservare il santo Vangelo del Signore chezza del cuore umano. Ma proprio per nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, questo essa contesta con forza l’idolatria senza nulla di proprio e in castità” (Rb, 1,1). di mammona, proponendosi come appel- lo profetico nei confronti di una società Alcuni giorni prima dell’incontro il coordi- che, in tante parti del mondo benestante, natore inviterà i partecipanti a leggere la Parte rischia di perdere il senso della misura e 2.1 dei Criteri: “Spendere”, e a riflettere su il significato stesso delle cose. Per questo, questa domanda: “Spendiamo le nostre risorse oggi più che in altre epoche, il suo richia- in modi che sono compatibili con il Vangelo?” mo trova attenzione anche tra coloro che, • Canto e/o Preghiera (proposti dal coordi- consci della limitatezza delle risorse del natore). pianeta, invocano il rispetto e la salva- • Valori ispirazionali. guardia del creato mediante la riduzione • Testo biblico: Luca 18,22. dei consumi, la sobrietà, l’imposizione di • Fonti Francescane un doveroso freno ai propri desideri. Alle I frati non si approprino di nulla, né casa, né persone consacrate è chiesta dunque una luogo, né alcuna altra cosa. E come pelle- rinnovata e vigorosa testimonianza evan- grini e forestieri in questo mondo, servendo gelica di abnegazione e di sobrietà, in al Signore in povertà e umiltà, vadano per uno stile di vita fraterna ispirata a criteri l’elemosina con fiducia, e non si devono di semplicità e di ospitalità, anche come vergognare, perché il Signore per noi si è esempio per quanti rimangono indiffe- fatto povero in questo mondo. Questa è la renti di fronte alle necessità del prossimo. sublimità di quella altissima povertà che ha Tale testimonianza si accompagnerà na- costituito voi, fratelli miei carissimi, eredi e turalmente all’amore preferenziale per i re del regno dei cieli,vi ha fatti poveri di co- poveri e si manifesterà in modo speciale se e vi ha innalzati con le virtù. Questa sia nella condivisione delle condizioni di vita la vostra parte di eredità che conduce nel- dei più diseredati. Non sono poche le co- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 223

munità che vivono e operano tra i poveri Alcuni giorni prima dell’incontro il coordi- e gli emarginati, ne abbracciano la con- natore inviterà i partecipanti a leggere la Parte dizione e ne condividono le sofferenze, i 2.2 dei Criteri: “Condividere con i poveri (re- problemi e i pericoli” (VC 90). stituzione)” e li inviterà a riflettere su questa • Per il dialogo e la condivisione domanda: “Come interpretiamo la frase ‘soli- – Dialogo e commenti sul testo del punto darietà con i poveri’?”. 2.1 dei Criteri: “Spendere”. • Canto e/o Preghiera (proposti dal coordina- – Come siamo influenzati dal consumi- tore). smo del mondo in cui viviamo? Come • Valori ispirazionali. possiamo reagirvi in quanto Francesca- • Testo biblico: Luca 10, 29-37. ni? • Fonti Francescane – Nello spirito del voto di povertà e sa- Chi potrebbe esprimere la compassione pendo che la povertà colpisce dramma- di questo uomo verso i poveri? Era cer- ticamente molti dei nostri fratelli e delle tamente di cuore buono per natura, ma nostre sorelle, prendiamo seriamente il lo divenne doppiamente per la carità che richiamo a vivere con uno stile di vita gli venne data dall’alto. Perciò l’animo sobrio e semplice? di Francesco si struggeva (Cfr Ct 5,6) – Proporre percorsi attraverso cui progre- davanti ai poveri, e quando non poteva dire con entusiasmo nella povertà evan- porgere la mano, donava almeno il suo gelica. affetto. Qualunque fosse il bisogno e • Preghiera conclusiva (da recitare insieme): qualsivoglia necessità vedeva in altri, ri- Signore, insieme alla grazia di lavorare, do- volgendo l’animo con rapida riflessione, naci li riferiva a Cristo. Così in tutti i poveri lo spirito di orazione e devozione, riconosceva il Figlio della Madonna po- per impegnarci con maggior entusiasmo vera e portava nudo nel cuore Colui, che nella tua opera creatrice; lei aveva portato nudo tra le braccia. An- la fraternità, zi, mentre aveva allontanato da sé ogni per scegliere e fare insieme i nostri lavori; invidia, non poté rimaner privo della so- la minorità e l’umiltà, la invidia della povertà. Se vedeva qual- per superare ogni forma di paura e di po- cuno più povero di lui, ne provava subito tere; un sentimento di gelosia, e cimentandosi la libertà, in una gara di povertà, temeva di essere per non appropriarci delle opere e iniziare superato a suo confronto. nuovi lavori; Una volta, mentre andava predicando, la gratuità, incontrò sulla strada un povero. Osser- per spegnere ogni desiderio di arricchire e vando la sua nudità, si rivolse addolora- accumulare; to al compagno: «La miseria di questo la solidarietà, uomo ci fa grande vergogna e rimpro- per sensibilizzarci a lavorare insieme ai po- vera sommamente la nostra povertà». « veri; Perché, fratello? » chiese il compagno. la giustizia, E il Santo con accento triste: «Ho scelto per abbandonare ogni forma di sfruttamen- per mia ricchezza e mia donna la pover- to; tà; ma ecco che rifulge maggiormente in l’onestà, costui. Non sai tu che si è sparsa per tut- per usare dei beni in maniera povera e fra- to il mondo la fama che noi siamo i più terna. poveri per amore di Cristo? Ma questo Signore, fa che, con il nostro lavoro ti resti- povero ci convince che le cose non stan- tuiamo, attraverso i poveri, no così» (2Cel 83-84). tutti i beni che da te abbiamo ricevuto. • Costituzioni Generali dell’Ordine Amen! – Per seguire più da vicino l’annientamen- to del Salvatore e per dimostrarlo più IV. Quarto incontro chiaramente, i frati abbraccino la vita e la condizione sociale dei piccoli, viven- Condividere i beni con i poveri (II, 2.2) do sempre tra di loro come minori; in “…e usai con essi misericordia” (Test. 2). questa posizione sociale contribuiscano 224 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

all’avvento del Regno di Dio (CCGG, mento alla restituzione può essere molto 66 §1). utile per interpretare i rapporti tra paesi – I beni che sono affidati in uso dei frati, del mondo. Per le nostre attività a favore secondo la legittima disposizione degli dei poveri, inoltre, si tratta di una con- Statuti particolari, siano condivisi a be- statazione che è vera anche dal punto di neficio dei poveri (CCGG, 72 §3). vista economico: noi riceviamo da molti – Tutti i frati usino il denaro in maniera benefattori i soldi per fare assistenza a conveniente ai poveri e con solidale re- chi ha bisogno e restituiamo quei soldi sponsabilità verso la Fraternità, “come nelle nostre attività. Anche in questi casi conviene ai servi di Dio e ai seguaci del- si tratta semplicemente di restituzione” la santissima povertà”. (Pellegrini e forestieri in questo mondo. – I frati, specialmente i Ministri e i Guar- Sussidio per la formazione permanente diani, evitino attentamente qualsiasi ac- sul cap. IV delle Costituzioni Generali cumulazione, avendo davanti agli occhi OFM Roma 2008, p. 88). le necessità dei poveri (CCGG, 82 §§ • Per il dialogo e la condivisione 1.3). – Dialogo sul punto 2.2 dei Criteri: Condi- • Documenti dell’Ordine videre con i poveri (restituzione). “Per Francesco la povertà è collegata al- – Il voto di povertà implica la condivisione la restituzione. A questo proposito sono dei beni nello stile della “restituzione” significativi alcuni episodi, riportati dal- di quanto la Provvidenza ci ha donato: le prime biografie, in cui emerge in mo- quale esperienza personale e comunita- do evidente che per Francesco il dono ria abbiamo? di un mantello ai poveri non è altro che – Condividiamo le nostre risorse con co- restituzione, intesa come giustizia: egli loro che sono nel bisogno? Dovremmo confessa di sentirsi un ladro se non ren- fare di più? desse quell’indumento a chi è più pove- – Condividiamo gli spazi disponibili con ro di lui. Ed anche nei suoi Scritti Fran- gruppi filantropici che ne hanno neces- cesco invita spesso a «rendere ogni bene sità? Quando chiudiamo una fraternità a Dio», e a rendere grazie al Signore: an- prendiamo in considerazione la possibi- che il rendimento di grazie e la preghiera lità di cedere la struttura a qualche valida di lode, infatti, sono una forma di resti- iniziativa sociale? tuzione. Per noi Frati, l’atteggiamento – Decidere in Fraternità modalità attuali di della restituzione è una buona chiave “restituzione”. per vivere da fratelli minori le attività di • Preghiera conclusiva (da recitare insieme). assistenza ai poveri e ai bisognosi: non si Signore, Dio della pace, ti rendiamo tratta di una beneficenza, che ci fa sen- grazie per il desiderio che il tuo spirito tire su un gradino più in alto rispetto ai di pace ha risvegliato in noi, oggi: so- nostri fratelli, ma semplicemente della stituire l’odio con l’amore, la diffidenza restituzione dei beni, che sono di Dio, ai con la comprensione, l’indifferenza con poveri, che sono i rappresentanti eletti di la solidarietà. Apri ancora di più i nostri Dio. Come abbiamo già detto a proposi- cuori ai bisogni di tutti i nostri fratelli e to del riconoscere che il bene è di Dio, di tutte le nostre sorelle in modo che pos- anche qui non si tratta di gesti virtuosi, siamo costruire una vera pace. Per tutti ma semplicemente di verità. Se il bene è i popoli, di ogni razza, di ogni lingua: di Dio, a Lui e ai fratelli va restituito, per possa venire il tuo regno, il tuo regno di giustizia, prima ancora che per carità. giustizia, di pace e di amore. Amen (Pa- Proviamo a pensare in termini di restitu- olo VI). zione anche alcune grandi proposte: ad esempio, il condono del debito interna- V. Quinto incontro zionale per i paesi del sud del mondo, di cui si è molto parlato nell’anno del giu- Risparmiare il denaro (II, 2.3). bileo del 2000. Siamo talvolta tentati di “Non volevamo avere niente di più” (Test. vederlo come una beneficenza; si tratta, 17). invece, di restituzione di beni a coloro ai quali appartenevano. Questo riferi- Alcuni giorni prima dell’incontro il coordi- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 225 natore inviterà i partecipanti a leggere la Parte do sia individuale che comune, nonché 2.3 dei Criteri: Risparmiare, e li inviterà a ri- con forme nuove (CCGG, 8 §§1.3). flettere su questa domanda: “Come utilizzia- • Documenti della Chiesa mo, a livello locale, i risparmi che facciamo? Si constano problemi o comportamen- A livello provinciale?”. ti poco opportuni in diversi luoghi e in • Canto e/o Preghiera (offerti dal coordinato- alcune Congregazioni religiose a mo- re). tivo di errori nel gestire ed investire il • Testo biblico: Luca 12, 22-31 o Mt. 6, 19-21. denaro. Alcuni di questi hanno avuto ri- • Fonti Francescane percussioni pubbliche e, senza volerlo, “Il Signore comanda nel Vangelo: At- danneggiano l’immagine delle Congre- tenzione, guardatevi da ogni malizia e gazioni più coinvolte e della Vita Con- avarizia; e guardatevi dalle sollecitudini sacrata nel suo insieme. Certamente la di questo mondo e dalle preoccupazio- gestione dei beni di un Istituto religio- ni di questa vita. Perciò, nessun frate, so richiede cautela, precisione, onestà e ovunque sia e dovunque vada, in nessun professionalità. In essa si deve evitare modo prenda o riceva o faccia ricevere ad ogni costo la speculazione. Nel nuo- pecunia o denaro, né col pretesto di ve- vo contesto dell’economia mondiale e stiti o di libri, né per compenso di alcun dell’amministrazione gestita sempre più lavoro, insomma per nessuna ragione, se tecnologicamente, c’è bisogno di mag- non per una manifesta necessità dei fra- giore informazione e di una migliore ti infermi; poiché non dobbiamo ripor- formazione di tutti i religiosi e in parti- re né attribuire alla pecunia e al denaro colar modo di coloro che devono decide- maggiore utilità che ai sassi. E il diavolo re e portare avanti l’amministrazione dei vuole accecare quelli che lo desiderano beni e nel sapere evitare i rischi che può e li stimano più dei sassi. Badiamo, dun- portare con sé l’usura o l’accumulazione que, noi che abbiamo lasciato tutto, di indiscriminata. Questa buona tradizione non perdere, per sì poca cosa, il regno deve essere mantenuta e arricchita con dei cieli. E se dovessimo trovare in qual- l’esperienza e le nuove conoscenze del- che luogo del denaro, non curiamocene, la scienza economica (Unione Superiori come della polvere che calpestiamo con Generali, 2002, Economia e Missione i piedi, poiché è vanità delle vanità e tut- nella Vita Consacrata Oggi, 2002, In- to è vanità….tutti i frati si guardino di troduzione, 7, 8). non andare in giro per il mondo a scopo • Per il dialogo e la condivisione di turpe guadagno” (Rnb 8,1-6.12). – Dialogo sul punto 2.3 dei Criteri: Ri- • Costituzioni Generali dell’Ordine sparmiare. – Con il voto di povertà i Frati Minori, se- – Come utilizziamo, a livello locale, i ri- guendo Gesù Cristo “che per noi si fece sparmi che facciamo? A livello provin- povero in questo mondo”, rinunciano al ciale? diritto di usare e di disporre dei beni ma- – Abbiamo un livello massimo per il no- teriali senza il permesso dei Ministri e stro fondo di riserva basato sul numero dei Guardiani; ed emessa la professione di frati, la loro età, il numero di persone solenne, anche al diritto di proprietà; e in formazione, o su altri criteri? come servi umili, si affidano alla prov- – Come viviamo la fiducia nella Provvi- videnza del Padre celeste. denza? – Per la vita povera dei frati non basta sot- – L’Entità, per prendere decisioni sugli tomettersi completamente ai Ministri e investimenti, utilizza i criteri etici e soli- ai Guardiani nell’uso delle cose, ma è dali? necessario che siano poveri di fatto e di – C’è qualche gesto concreto e qualche spirito, che conducano una vita laborio- azione che possiamo proporre quale ri- sa e sobria e che sull’esempio di Cristo sposta alla nostra riflessione? siano lieti “quando vivono tra persone di • Preghiera conclusiva (da recitare insieme) poco conto e disprezzate, tra i poveri e Onnipotente, eterno, giusto e misericor- i deboli, gli infermi e i lebbrosi, e tra i dioso Iddio concedi a noi miseri di fare, mendicanti lungo la strada”, e che tutto per la forza del tuo amore, ciò che sap- questo manifestino chiaramente, in mo- piamo che tu vuoi, e di volere sempre 226 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

ciò che a te piace, affinché, interiormen- famiglia umana deve trovare le risorse te purificati,­ interiormente illuminati necessarie per vivere dignitosamente, e accesi dal fuoco dello Spirito­ Santo, con l’aiuto della natura stessa, dono di possiamo seguire le orme del tuo Figlio Dio ai suoi figli, e con l’impegno del diletto,­ il Signore nostro Gesù Cristo, e, proprio lavoro e della propria inventiva. con l’aiuto della tua sola grazia, giun- Dobbiamo però avvertire come dovere gere a te, o Altissimo, che nella Trinità­ gravissimo quello di consegnare la terra perfetta e nella Unità semplice vivi e re- alle nuove generazioni in uno stato tale gni glorio­so, Dio onnipotente per tutti i che anch’esse possano degnamente abi- secoli dei secoli. Amen (San Francesco tarla e ulteriormente coltivarla. Ciò im- d’Assisi, Lettera a tutto l’Ordine). plica l’impegno di decidere insieme, « dopo aver ponderato responsabilmente VI. Sesto incontro la strada da percorrere, con l’obiettivo di rafforzare quell’alleanza tra essere La gestione francescana del denaro e dei umano e ambiente che deve essere spec- beni (II, 3.4.5.6). chio dell’amore creatore di Dio, dal qua- “Questo voglio, questo chiedo, questo bra- le proveniamo e verso il quale siamo in mo di fare con tutto il cuore!” (1Cel IX). cammino » […]. È altresì doveroso che vengano intrapresi, da parte delle auto- Alcuni giorni prima dell’incontro il coordi- rità competenti, tutti gli sforzi necessari natore inviterà i partecipanti a leggere i punti affinché i costi economici e sociali de- 3, 4, 5 e 6 dei Criteri per l’uso trasparente, rivanti dall’uso delle risorse ambientali solidale ed etico delle nostre risorse econo- comuni siano riconosciuti in maniera miche, e li inviterà a riflettere su questa do- trasparente e siano pienamente suppor- manda: “In economia, quale è la relazione tra tati da coloro che ne usufruiscono e non trasparenza ed etica?” da altre popolazioni o dalle generazioni • Canto e/o Preghiera (offerti dal coordinatore). future […]. Uno dei maggiori compiti • Valori ispirazionali. dell’economia è proprio il più efficiente • Testo biblico: Rm 8, 19-23. uso delle risorse, non l’abuso […] • Costituzioni Generali dell’Ordine Le modalità con cui l’uomo tratta l’am- – I Frati, rinnegando costantemente se biente influiscono sulle modalità con cui stessi e nella continua conversione a tratta se stesso e, viceversa. Ciò richia- Dio, offrano, con l’esempio della pro- ma la società odierna a rivedere seria- pria vita, in segno profético che denunci mente il suo stile di vita che, in molte i “falsi valori” del nostro tempo (CCGG, parti del mondo, è incline all’edonismo 67). e al consumismo, restando indifferente – Seguendo le orme di san Francesco, i ai danni che ne derivano. È necessario frati mostrino un senso di riverenza ver- un effettivo cambiamento di mentalità so la natura, oggi minacciata da ogni che ci induca ad adottare nuovi stili di parte, per renderla integralmente frater- vita, “nei quali la ricerca del vero, del na e utile a tutti gli uomini, a gloria di bello e del buono e la comunione con Dio Creatore (CCGG, 71). gli altri uomini per una crescita comu- • Documenti della Chiesa ne siano gli elementi che determinano le “Questa responsabilità è globale, perché scelte dei consumi, dei risparmi e degli non concerne solo l’energia, ma tutto il investimenti” (Benedetto XVI, Caritas creato, che non dobbiamo lasciare alle in veritate, 50-51). nuove generazioni depauperato delle sue • Documenti dell’Ordine risorse. All’uomo è lecito esercitare un – La povertà materiale senza la povertà governo responsabile sulla natura per spirituale può condurre ad un ascetismo custodirla, metterla a profitto e coltivar- che porta all’autocompiacenza (cf. Am la anche in forme nuove e con tecnologie 14); la povertà spirituale senza la po- avanzate in modo che essa possa degna- vertà materiale riduce la povertà a un mente accogliere e nutrire la popolazio- discorso vuoto (cf. Rnb 9 e Rb 6). Tra le ne che la abita. C’è spazio per tutti su due dimensioni esiste circolarità e reci- questa nostra terra: su di essa l’intera procità. EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 227

– Ogni Frate e candidato, pertanto, sia Note aiutato a comprendere il valore sommo della sobrietà e austerità nel vivere, co- 1 60° Assemblea dell’USG (2002), Economia e mis- me profonda adesione a Gesù Cristo e sione nella vita consacrata oggi, Introduzione, 1. allo stile di vita «suo e della Madre sua 2 Capitolo generale OFM 2009, Portatori del dono poverella», come annuncio escatologico del Vangelo, Mandato 43 del Regno che viene (cf. 1Cor 7,30-31), 3 PdV, Mandato 54. come ricerca di ciò che è essenziale nel 4 «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidi- cammino di fede, come libertà nei con- gia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua fronti degli idoli di ogni tempo, come vita non dipende da ciò che egli possiede» (Lc 12, solidarietà con coloro che non hanno il 15). 5 1Tim 6, 10. necessario (Ratio Formationis France- 6 Cfr Giovanni Paolo ii, Sollicitudo rei socialis, 37. scanae, 80). 7 Cfr Es 32, 1-35. • Per il dialogo e la condivisione 8 Papa Francesco, Evangelii gaudium, 55. – Dialogare sui punti 3, 4, 5 e 6 dei Crite- 9 Idem, 53. ri per l’uso trasparente, solidale ed etico 10 Idem, 56. delle nostre risorse economiche. 11 Idem, 57. – Nelle questioni economiche della nostra 12 Idem, 58. fraternità, c’è trasparenza? E in quelle 13 Idem 197-198. della nostra Entità? 14 Cfr. Mt 5, 3. – La nostra fraternità ha preso in seria 15 Cfr Lc, 9, 58. considerazione la necessità di riflettere 16 Cfr Mt 10, 9-10. sull’uso etico delle risorse naturali nel 17 Mt 6, 24; Lc 16,13. contesto della crisi ambientale che stia- 18 Mc. 10,21. mo sperimentando e di prendere decisio- 19 Cfr Es 9,29; Lv 25, 23; Sal 24, 1. ni per custodire il creato? 20 Cfr Rb 1,1. 21 Cfr Rb 2, 5-8. – C’è qualche gesto concreto e qualche 22 Rb 6, 1. azione che possiamo proporre quale ri- 23 Rnb 14, 1-6. sposta alla nostra discussione? 24 Cfr Rnb 17,17. • Preghiera conclusiva (da recitare insieme) 25 Cfr Rnb 8, 1-2.5-6. O San Francesco, stigmatizzato de La 26 F. URIBE, La Regola di San Francesco. Lettera e Verna, il mondo ha nostalgia di te qua- spirito, EDB, Bologna 2011, p. 156. le icona di Gesù Crocifisso. Ha bisogno 27 J. Micó, Vivir el Evangelio. La Espiritualidad de del tuo cuore aperto verso Dio e verso San Francisco de Asís, Ed. EL PROPAGADOR l’uomo,dei tuoi piedi scalzi e feriti, delle TAM., Valencia, 1998, p. 254 tue mani trafitte e imploranti. Ha nostal- 28 Cfr Mt 10, 8 gia della tua debole voce, ma forte della 29 Cfr F. Uribe, La Regola di San Francesco, pp. potenza del Vangelo. Aiuta, Francesco, 160-162 gli uomini d’oggi a riconoscere il male 30 F. Uribe, o.c., 162-163. del peccato a cercarne la purificazione 31 Cfr Am 18,2. nella penitenza. Aiutali a liberarsi dalle 32 Cfr Am 6,3; Am 7,4 Am 21, 2; 1Lf 5-10. 33 Cfr C. Vaiani, La via di Francesco, Edizioni Bi- stesse strutture di peccato, che opprimo- blioteca Francescana, Milano 2008, pp. 75-87. no l’odierna società. Ravviva nella co- 34 Cfr 2Cel 85. scienza dei governanti l’urgenza della 35 Cfr 2Cel 77. pace nelle Nazioni e tra i Popoli. Tra- 36 Cfr 2Cel 87; 92. sfondi nei giovani la tua freschezza di 37 Papa Francesco, Evangelii gaudium, 58. vita, capace di contrastare le insidie del- 38 CCGG 79, 2. le molteplici culture di morte. Agli offe- 39 60° Assemblea dell’USG (2002), Economia e mis- si da ogni genere di cattiveria comunica, sione nella vita consacrata oggi, Parte 6, Criteri di Francesco, la gioia di saper perdonare. investimento, 2. A tutti i crocifissi dalla sofferenza, dalla 40 Sant’Agostino, Discorsi, Omelia 178, in Opera fame e dalla guerra riapri le porte del- Omnia, IV. III/2 Roma, Città Nuova 1990; Gio- la speranza. Amen (Giovanni Paolo II, vanni Crisostomo, Omelie sul Vangelo di Matteo/3 Preghiera a San Francesco alla Verna). Roma, Città Nuova 2003; (in francese) Giovanni Crisostomo, Le Costituzioni Apostoliche, IV,6,1- 228 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

5 in Metzger Marcel, Les Constitutions Aposto- Los Laicos y la Orden liques, t. 2, Cerf (Coll. “Sources Chrétiennes” n° de los Hermanos Menores: 329), Paris 1986, pp. 178-181. de la colaboración al condiscipulado 41 60° Assemblea dell’USG (2002), Economia e mis- sione nella vita consacrata oggi, Parte 3, § 19. 42 Giovanni Paolo ii, Sollicitudo rei socialis, 31. 1Cor 12,4-11 43 Cfr. CCGG 66,2, 67, 72. Queridos hermanos, 44 Si veda, ad esempio, l’art. 72 delle CCGG che commenta quello che dice la Rb 6,1 e Test 24. ¡el Señor os dé su paz! 45 Cfr CCGG 67. 46 Giovanni Paolo ii, Vita consecrata, 90; cfr VC, 82. En la tradición franciscana, cada vez que 47 CCGG 80 §1. queremos dar paz, también nos compromete- 48 J. Sobrino, Resurrección de la verdadera Iglesia, mos a abrazar una vida de penitencia y con- Sal Terrae, Santander, 1981, p. 336. versión por el bien de todo el mundo. Es decir, 49 CCGG 80, 2. nos comprometemos con toda nuestra volun- 50 A. Di Hales, Liber Sententiarum 3, fig. 33. tad para ayudar a crear las condiciones que 51 Cfr Rnb 9.9; Test 22. ayuden a cada persona y a todas las personas 52 Apostolicam Actuositatem, n.8. a vivir con la dignidad que les corresponde de 53 Cfr Mt 6, 25-34. hijos amados de Dios, unidos entre sí por la- 54 CCGG 82, 3. zos de solidaridad, con una vocación común, 55 Giovanni Paolo ii, Laborem Exercens, 12. compartida con toda la humanidad y arraiga- 56 Vedere, per esempio, l’uso che il Pontificio Con- da en la visión que Dios tiene del mundo. Así, siglio “Cor Unum” fa di questo termine introdotto cuando damos la paz, contemporáneamente da Giovanni Paolo II nell’enciclica Sollicitudo rei socialis: “Ignorare il bene comune si accompagna nos obligamos a vivir la penitencia y a buscar ad una ricerca esclusiva e a volte esasperata di beni la justicia y la verdad de Dios para el mundo, y particolari quali il denaro, il potere, la reputazione, ponemos a disposición todas nuestras energías perseguiti per se stessi come un assoluto: essi si para trabajar juntos con toda la humanidad, en convertono così in idoli. E in tal modo che nascono cooperación mutua, para la única misión de le « strutture di peccato »” (La fame nel mondo – Dios. De esta manera, la llamada de Dios a la Una sfida per tutti, nº 25). unidad, la unidad de la humanidad, está en la 57 Fondi di investimento etico sono fondi comuni raíz de cualquier debate sobre la colaboración socialmente responsabili, che possiedono titoli di entre hermanos y laicos, entre los hermanos y aziende che aderiscono a principi sociali, morali, todas las personas de buena voluntad. Si no de- religiosi o ecologici. Per essere sicuri che i tito- scubrimos y hasta que no descubramos, con- li scelti siano in linea con i principi del fondo, le solidemos y promovamos la vocación especial aziende vengono vagliate molto scrupolosamente. que compartimos con todos los miembros del Un fondo mutuo socialmente responsabile possie- cuerpo de Cristo, y de manera especial con los derà solo titoli di compagnie che aderiscono agli laicos que son condiscípulos y co-misioneros standard più alti del “buon cittadino”. Il loro obiet- tivo è promuovere migliori condizioni di vita nella comprometidos en la única misión de Dios pa- società e uno sviluppo sostenibile del pianeta. ra el bien del mundo (Jn 3,16-17), continua- 58 60° Assemblea dell’USG (2002), Economia e mis- remos encontrando muchas dificultades y no sione nella vita consacrata oggi, Criteri di investi- lograremos poner en práctica todo el potencial mento, §4. de nuestra vocación común y la gracia que de- 59 Sulla cura del creato nella vita quotidiana e riva del “encontrarnos en el camino juntos” sulla Giustizia ambientale l’Ufficio generale di con los laicos. GPIC ha pubblicato due sussidi che si possono trovare nel sito web dell’Ordine: http://www.ofm. Los laicos y la colaboración en los Docu- org/01docum/jpic/EcologiaVitaQuotidiana_ITA. mentos franciscanos pdf http://www.ofm.org/01docum/jpic/Giusti- ziaAmbientale_ITA.pdf Para prepararme a este Capítulo de las Es- 60 Cfr CCGG 71. teras y al tema del laicado y de la vocación de colaboración con los hermanos, he dado un vistazo a los documentos de la Orden res- 2. Capítulo de las Esteras pecto a este argumento. Y he encontrado algo Madrid, España, 01.05.2014 sorprendente. Los documentos oficiales de la Orden no dicen gran cosa sobre la llamada a la EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 229 colaboración y la vocación del laicado. Con- para nosotros Hermanos Menores de abrir y sultando nuestras Constituciones generales y recorrer nuevos caminos para el desarrollo de Estatutos generales, me he quedado sorpren- todas las formas de vocaciones dentro de la dido de encontrar solamente dos referencias Iglesia, en nuestras actividades pastorales, en al papel del laicado en la vida y en la misión el trabajo inter gentes y en nuestras activida- evangelizadora de la Iglesia, precisamente en des misioneras ad gentes. el capítulo V de los Estatutos generales, donde Es importante reconocer que las Consti- se desarrolla el tema del espíritu misionero y tuciones generales y los Estatutos generales la vocación de la Orden. El artículo 60 reza de fueron escritos para la vida de la Orden de los la siguiente manera: “Promuévase oportuna- Hermanos Menores en el período posterior al mente el apostolado de la educación de la ju- Concilio Vaticano II, en un tiempo de deba- ventud, también en las escuelas, de modo que te teológico sobre el significado del término se forme adecuadamente a los laicos para el “ministerio” en el ámbito eclesial y sobre la servicio de la Iglesia y de la sociedad humana peculiar identidad carismática y eclesial del y se fomenten las vocaciones eclesiásticas y laicado. Por ello, las Constituciones generales religiosas”. y los Estatutos generales presentan una visión Una segunda referencia, siempre en el de la Iglesia y de su misión muy bien fundada Capítulo V, se encuentra en el artículo 68, sobre la teología del Concilio. Sin embargo, parágrafos 1 y 2, en relación a la preparación la discusión sobre la colaboración se limita a y al envío de los laicos a realizar el trabajo de la dimensión interna de la Orden (colabora- evangelización misionera: ción inter-provincial y entre las Entidades). • 68 §1: “Los Ministros, con el consentimien- Además, se promueve la colaboración entre to de sus Definitorios, pueden, a tenor del la Orden y la Familia franciscana. En ambas derecho (cf. CIC, art. 784 y 785), aceptar y formas de colaboración franciscana reconoce- enviar a laicos que se ofrezcan libremente mos que se han dado numerosos e importantes para la labor de la evangelización misio- pasos, a pesar de que aún quedan por afrontar nal”. algunos desafíos. Lo que falta en nuestros do- cumentos es una integración de la teología del • 68 §2: “Los derechos y obligaciones de los laicado desarrollada en los documentos de la laicos admitidos a la obra de la evangeliza- Iglesia a partir del Concilio Vaticano II. Tal ción misional han de establecerse mediante vez también tenemos necesidad de desarrollar contrato válido, a ser posible, incluso en el una teología de la vida religiosa y francisca- fuero civil”. na que promueva la identidad, la dignidad y En la primera referencia, al art. 60, los her- el rol de los laicos que forman la mayor parte manos, a través de sus instituciones educati- del cuerpo de Cristo, la Iglesia peregrina, que vas, deben formar a los laicos en el servicio de se encuentra unida en el camino de la fe, de la la Iglesia y la sociedad humana (y aquí se hace esperanza, de la justicia y del amor, dirigida referencia a la Lumen Gentium y a la Gaudium hacia el Reino de Dios. et Spes), con la esperanza de promover las vo- caciones a la vida religiosa franciscana. Un vistazo rápido a la enseñanza de la Igle- En el art. 68, la implicación de los laicos sia sobre los laicos y su rol en la misión en la misión evangelizadora franciscana se ha- ce para promover la misión de la Iglesia. No El tema de la identidad y misión de los lai- hay ninguna mención del tipo de relación que cos ha recibido un impulso y una nueva incen- deba existir entre los frailes y los misioneros tivo en las discusiones entre los obispos du- laicos que pueden ser elegidos para la tarea de rante el Concilio Vaticano II. En el documento la evangelización misionera. Apostolicam Actuositatem. Decreto sobre el En base a mi experiencia personal en el apostolado de los laicos (Roma, 18 de novi- campo de las misiones ad gentes, siempre ha embre de 1965, cap. I, párrs. 2 y 3), se lee: sido extremadamente difícil convencer a los 1. En la Iglesia hay variedad de ministerios, frailes, jóvenes y menos jóvenes, de la digni- pero unidad de misión. A los Apóstoles y dad y de la importancia de promover, aceptar a sus sucesores Cristo les confirió el encar- e integrar a los laicos en nuestras actividades go de enseñar, de santificar y de regir en su misioneras. Muchos hermanos no advierten la mismo nombre y autoridad. Pero también necesidad ni la importancia de la posibilidad los laicos, siendo partícipes del ministerio 230 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

sacerdotal, profético y real de Cristo, cum- rentes “estados” de cada uno, y también deben plen su cometido en la misión de todo el de llevar adelante la misión de la Iglesia en el pueblo de Dios en la Iglesia y en el mundo. mundo, para ser “sal de la tierra”, e influir en 2. En realidad, ejercen el apostolado con su la sociedad, en la política, en la economía y en trabajo a favor de la evangelización y santi- la cultura. ficación de los hombres, y mediante el des- San Juan Pablo II se refiere a los documen- empeño de los asuntos temporales llevado tos del Concilio Vaticano II cuando habla de la a cabo con espíritu evangélico de forma que naturaleza y del papel de los laicos en la Igle- su laboriosidad en este aspecto sea un claro sia, en la Exhortación apostólica Christifideles testimonio de Cristo y sirva para la salva- laici (1988), en donde clarifica la comprensión ción de los hombres. Pero siendo propio del que la Iglesia tiene de términos como “mini- estado de los laicos el vivir en medio del sterio” y “ministerios” dentro del Cuerpo de mundo y de los asuntos temporales, ellos Cristo, es decir, de la Iglesia. En el n. 2, co- son llamados por Dios para que, fervientes mentando la parábola de la viña (cf. Mt 20,1- en el espíritu cristiano, ejerzan su apostola- 16), Juan Pablo II escribe: do en el mundo a manera de fermento. • “El llamamiento del Señor Jesús «Id tam- 3. Los seglares obtienen el derecho y la obli- bién vosotros a mi viña» no cesa de resonar gación del apostolado de su unión con Cris- en el curso de la historia desde aquel lejano to Cabeza. Ya que insertos, por el bautismo, día: se dirige a cada hombre que viene a es- en el Cuerpo Místico de Cristo, robusteci- te mundo. En nuestro tiempo, en la renova- dos por la Confirmación con la fortaleza del da efusión del Espíritu de Pentecostés que Espíritu Santo, son destinados al apostolado tuvo lugar con el Concilio Vaticano II, la por el mismo Señor. Son consagrados como Iglesia ha madurado una conciencia más vi- sacerdocio real y pueblo santo (cf. 1P, 2,4- va de su naturaleza misionera y ha escucha- 10) para ser hostias espirituales mediante do de nuevo la voz de su Señor que la envía sus obras, y para dar testimonio de Cristo. al mundo como «sacramento universal de Incluso en el documento conciliar sobre la salvación». esencia de la Iglesia (Lumen gentium) se ha- • Id también vosotros. La llamada no se diri- bla del papel de los laicos. Aquí resulta claro ge sólo a los pastores, a los sacerdotes, a los que el Concilio interpreta la vocación laical y religiosos y religiosas, sino que se extiende la clerical como ordenadas la una a la otra, o a todos: también los fieles laicos son llama- sea la razón de ser de una sólo puede ser com- dos personalmente por el Señor, de quien prendida en relación a la otra. (párr. 10, “El reciben una misión en favor de la Iglesia y sacerdocio común de los fieles y el sacerdo- del mundo” (ChL, 2). cio ministerial o jerárquico, aunque diferentes Más adelante en el mismo documento, en el esencialmente y no sólo de grado, están orde- n. 61, san Juan Pablo II habla de la cuestión de nados el uno al otro; porque el uno y el otro, la colaboración entre los diferentes miembros cada uno a su manera, participan del único sa- de la Iglesia: “Así es como los fieles laicos son cerdocio de Cristo”. formados por la Iglesia y en la Iglesia, en una El Concilio ha pensado que los laicos y los recíproca comunión y colaboración de todos clérigos pueden vivir su vocación en colabo- sus miembros: sacerdotes, religiosos y fieles ración mutua. Sólo de esta manera se hace laicos. presente el sacerdocio de Cristo en y para la Así la entera comunidad eclesial, en sus vida del mundo, y hace a la Iglesia capaz de diversos miembros, recibe la fecundidad del ser lo que ella es “en Cristo”, es decir, “co- Espíritu y coopera con ella activamente”. mo un sacramento o signo e instrumento de la Es importante considerar que entre noso- unión íntima con Dios y de la unidad de todo tros, Hermanos Menores, hay hermanos - lai- el género humano”1 (Lumen gentium, 1). Lu- cos - que a veces han sido excluidos, directa o men Gentium, 33 sugiere que, trabajando en indirectamente, del compromiso de la evange- colaboración con todos los miembros de la lización misionera en cuanto “no ordenados”. Iglesia (es decir, obispos, clero, religiosos), En muchos casos, en la Orden, el fracaso de los laicos están llamados a involucrarse plena una sana teología de la vocación laical ha de- y activamente en la vida de la Iglesia, com- sanimado a nuestros hermanos laicos del de- partiendo la misma misión salvadora de todos sarrollar su vocación evangélica y misionera los otros miembros, en el respeto de los dife- con la energía y la convicción teológica que EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 231 en cambio han tenido los que han recibido la sería deshonesto pensar y actuar como si la co- formación al ministerio ordenado en la Igle- laboración en la evangelización misionera con sia. Es obvio, pues, que en el pasado, y tal vez las hermanas y los hermanos laicos no fuera aún hoy en día, una gran cantidad de trabajo esencial para nuestra vocación de fraternidad misionero y de evangelización de la Iglesia evangélica. En otras palabras, no sería nada no siempre reconoce la plena dignidad de los más que la manifestación del clericalismo re- laicos como con-discípulos y evangelizadores petidamente condenado por el Santo Padre, co-misioneros en el trabajo pastoral y misio- en la Evangelii Gaudium - y este pensamiento nero de la Iglesia. Este tema ha sido abordado merece ser citado totalmente: “Los laicos son de manera bien estructurada y alentadora tanto simplemente la inmensa mayoría del Pueblo en el documento de Aparecida de la Iglesia de de Dios. A su servicio está la minoría de los América Latina (2007), como en la exhorta- ministros ordenados. Ha crecido la concien- ción apostólica Evangelii Gaudium del Papa cia de la identidad y la misión del laico en la Francisco (2013). Iglesia. Se cuenta con un numeroso laicado, aunque no suficiente, con arraigado sentido de El pensamiento del Papa Francisco sobre el comunidad y una gran fidelidad en el compro- discipulado misionero y la colaboración con miso de la caridad, la catequesis, la celebra- los laicos ción de la fe. Pero la toma de conciencia de esta responsabilidad laical que nace del Bau- El n. 24 de la Evangelii Gaudium (= EG) tismo y de la Confirmación no se manifiesta habla explícitamente de la cuestión de la iden- de la misma manera en todas partes. En algu- tidad de la Iglesia en el mundo de hoy: “La nos casos porque no se formaron para asumir Iglesia “en salida” es la comunidad de discípu- responsabilidades importantes, en otros por los misioneros que primerean, que se invo- no encontrar espacio en sus Iglesias particu- lucran, que acompañan, que fructifican y fe- lares para poder expresarse y actuar, a raíz de stejan”. Todo surge de aquí. un excesivo clericalismo que los mantiene al Y lo que fortalece y revitaliza la Iglesia para margen de las decisiones. Si bien se percibe la misión es el Espíritu que se nos ha dado en el una mayor participación de muchos en los mi- bautismo. Así Papa Francisco puede decir - y nisterios laicales, este compromiso no se re- este pensamiento vale la pena citarlo en su to- fleja en la penetración de los valores cristianos talidad: “En virtud del Bautismo recibido, cada en el mundo social, político y económico. Se miembro del Pueblo de Dios se ha convertido limita muchas veces a las tareas intraeclesiales en discípulo misionero (cf. Mt 28,19). Cada uno sin un compromiso real por la aplicación del de los bautizados, cualquiera que sea su función Evangelio a la transformación de la sociedad. en la Iglesia y el grado de ilustración de su fe, La formación de laicos y la evangelización de es un agente evangelizador, y sería inadecuado los grupos profesionales e intelectuales con- pensar en un esquema de evangelización lle- stituyen un desafío pastoral importante” (EG, vado adelante por actores calificados donde el 102). resto del pueblo fiel sea sólo receptivo de sus Somos una comunidad de hermanos cuya acciones. La nueva evangelización debe im- regla y vida es nada menos que el Evangelio plicar un nuevo protagonismo de cada uno de de Nuestro Señor Jesucristo (cf. Rb 1). Nos he- los bautizados. Esta convicción se convierte en mos comprometido con el Evangelio también un llamado dirigido a cada cristiano, para que a través de la profesión de los votos, es decir, nadie postergue su compromiso con la evange- hemos dicho “Amén” a su llamado a “seguirlo lización, pues si uno de verdad ha hecho una ex- más de cerca”, como menores, aprovechando periencia del amor de Dios que lo salva, no ne- la gracia que nos ha sido dada en el Bautismo. cesita mucho tiempo de preparación para salir a ¿Qué es lo que nos impide vivir una conver- anunciarlo, no puede esperar que le den muchos sión eclesial que nos lleve sobre todo a tomar cursos o largas instrucciones. Todo cristiano es en serio la vocación y el papel de los laicos misionero en la medida en que se ha encontrado en la Iglesia, y que nos lleve a dar vida a nue- con el amor de Dios en Cristo Jesús; ya no de- stro carisma de Hermanos Menores, a saber, cimos que somos «discípulos» y «misioneros»” a la necesidad intrínseca de modelar nuestra (EG, 120). vida y misión viviendo como discípulos y co- A la luz de las enseñanzas del Concilio y de misioneros en profunda unidad y colaboración la exhortación apostólica del Papa Francisco, con los laicos?2. 232 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Los laicos y la colaboración en la misión 4. La necesidad de realizar el modelo de co- evangelizadora de la Orden munión y participación de parroquia, con la implicación, la coordinación y la integra- Si por un lado, un gran número de documen- ción de todas las expresiones presentes en la tos de la Orden no se detiene mucho en la idea parroquia, en donde incluso los laicos pue- de colaboración con los laicos, como valor ecle- dan desempeñar el propio servicio en bene- sial y franciscano, en el documento Enviados ficio de todos, siempre con la intención de para evangelizar en fraternidad y minoridad promover una profunda comunión eclesial, en la Parroquia (del Secretariado general para de conducirse con espíritu de transparencia la Evangelización, Roma 2009, en adelante (= y de valorización de nuestra común voca- EEPar) el tema de la identidad y el compromi- ción al discipulado y a la actividad de evan- so misionero de los laicos viene afrontado en gelización misionera (cf. EEPar, p. 18). relación a la actividad evangelizadora de los El documento sobre las parroquias francis- hermanos. En el primer capítulo, sección 2.2, canas describe bien como éstas pueden y de- encontramos una discusión sobre los desafíos ben trabajar para realizar plenamente la misión eclesiales que impiden un mayor desarrollo de de la Iglesia, siempre respetando las necesida- una teología “eclesialmente responsable” res- des específicas que se derivan de nuestra iden- pecto la identidad y el papel de los laicos en la tidad de Hermanos Menores, comprometidos misión evangelizadora de la Iglesia (la activi- en un trabajo concebido fundamentalmente dad misionera “ordinaria” y “ad gentes”). Allí como “una tarea de evangelización: no admi- se afirma que subsisten varias tensiones y desa- nistrativo ni de ningún otro tipo, sino como fíos que no permiten mayor desarrollo teológi- ministerio” (EEPar, p. 28). Los hermanos que co, como ya se ha mencionado; estas tensiones trabajan en una parroquia deben hacer emerger tienen su origen en la visión eclesiológica de los valores de la minoridad y de la fraternidad, la naturaleza y misión de la Iglesia, tanto en su deben crear fraternidades de evangelización, interior como en relación a su presencia en el al servicio de todos, como lo subrayan nuestras mundo de hoy. El documento continúa mencio- CCGG y nuestros EEGG (cf. EEPar, pp. 29- nando, entre otros, tres retos específicos en rela- 30; cf. también CCGG art. 54 §1). El mismo ción con la cooperación y el pleno compromiso documento nos invita a fortalecer nuestra rela- de los laicos en la misión de Dios y en la vida de ción con los laicos, y a promover la comunión la comunidad cristiana evangelizadora. Y ellos fraterna no sólo entre los hermanos, sino tam- son los siguientes: bién en la vida pastoral de la parroquia donde 1. La tensión entre eclesiologías diversas los hermanos están comprometidos. Leamos (Iglesia del “resto” o abierta de par en par en EEPar: “El vínculo entre la Palabra de a todos los pecadores; Iglesia replegada so- Dios y el hombre contemporáneo recuerda la bre sí misma o abierta al externo; Iglesia necesidad de realizar una doble fidelidad: al fundada sobre clérigos o sobre laicos (cf. mensaje evangélico y a los hombres de nuestro EEPar, p. 16). tiempo. Para realizar este complejo compro- 2. El crecimiento de movimientos eclesiales y miso, los hermanos deben apoyarse de manera de nuevas comunidades (aparición del pa- particular en la colaboración de los laicos. Por pel esencial de los laicos en la vida de la este motivo, en las parroquias franciscanas se Iglesia). Es perceptible el crecimiento del debe invertir mucho en la formación de los protagonismo de los laicos, aunque sea to- fieles cristianos, con la finalidad de que estén davía en general fuerte el clericalismo. No en grado de dar razón de su esperanza y de su es raro, en efecto, que los laicos estén ad fe, de dialogar con la cultura actual, con las usum del clero y les sea difícil entender su religiones y con el pluralismo presentes en la rol en la evangelización (cf. EEPar p.16). sociedad” (p. 39). 3. La petición de parte de los laicos de una Más adelante, en el documento se subraya Iglesia que les confíe compromisos impor- con fuerza la necesidad de crear y mantener en tantes, según su propia dignidad bautismal: los hermanos y entre los frailes y los laicos un La exigencia de muchos fieles de tener una mayor sentido de corresponsabilidad, “respon- Iglesia más ministerial, con mayor par- sabilizando a los fieles laicos; promoviendo la ticipación de los laicos, con una valiente diversidad de los dones, de los carismas perso- apertura al diálogo, a la solidaridad con nales, de los ministerios; valorizando la rela- los pobres (cf. EEPar, p. 17). ción con los movimientos eclesiales; dándoles EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 233 la justa importancia a los diversos Consejos de la Iglesia reconoce en la común condición parroquiales” (p. 51). bautismal el fundamento de los diversos caris- Una vez más, el documento afirma que la mas y ministerios. Por estos motivos nosotros, fraternidad evangelizadora de los hermanos Hermanos Menores, nos sentimos llamados está llamada a “compartir con la comunidad a impulsar la evangelización compartida con eclesial su conciencia, su espiritualidad y su los laicos como un acto de auténtica restitu- dinamismo con el fin de trasmitirles a los cris- ción del Evangelio, don de Dios para toda su tianos la conciencia de su vocación misione- Iglesia. […] El laico es evangelizador por de- ra, para suscitar y promover vocaciones para recho propio, no por una graciosa concesión ni la misión ad extra” (p. 62). En una parroquia mucho menos a título de suplencia para acudir franciscanamente orientada, cada laico “puede en socorro de nuestras carencias de personal. encontrar un adecuado espacio a su vocación De ahí que debamos entrar en una “conversión y a la concreta posibilidad de poner a disposi- eclesiológica” que nos haga superar la menta- ción de los demás los propios dones, los cuales lidad clerical que aún prevalece entre algunos son manifestaciones de la presencia del único hermanos” (PdE, 25, pp. 17-18). Espíritu” de manera que pueda “la evangeliza- Y ahora vamos a echar un breve vistazo a ción implicar a todos los miembros del Pueblo los muchos ejemplos en los que los hermanos de Dios,… a través de la transmisión de la fe han tratado de traducir estas ideas en práctica en maneras distintas” (p. 63). de evangelización misionera. Lo que destaca de este documente es la concepción de una fraternidad franciscana Ejemplos de colaboración entre hermanos y fundada en la minoridad, empeñada en la mi- laicos en la evangelización misionera sión evangelizadora para la promoción de la identidad bautismal y carismática de los lai- Los franciscanos, a través de sus institucio- cos, que también son llamados al compromiso nes y las Entidades/Provincias, se han com- ministerial y misionero activo. En la medida prometido a integrar a los laicos en su interior en que nosotros, los Hermanos Menores nos y en los esfuerzos misioneros, especialmente esforzamos por llegar a ser y seguir siendo una en Europa, en Norteamérica y Sudamérica, fraternidad evangelizada y evangelizadora, en Asia y en África. El nacimiento de algu- entonces se verificará en nosotros una con- nos centros teológicos dentro de la Orden ha versión eclesiológica que nos hará abrir los coincidido con el florecimiento del pensa- ojos, el corazón, nuestra fraternidad, nuestra miento teológico, que ha llevado a la creación reflexión teológica y nuestra praxis pastoral a de facultades teológicas en donde los herma- la colaboración con los laicos. Si dejamos que nos y los laicos colaboran juntos para ofrecer esta conversión eclesiológica eche raíces en una formación teológica, pastoral y humana nuestras vidas y en nuestras fraternidades, no de calidad a los futuros ministros de la Igle- concebiremos más a los laicos como “agentes sia – sean sacerdotes, hermanos y hermanas secundarios” en la promoción del Evangelio, consagrados o laicos. En el elenco de estos sino como con-discípulos y co-misioneros en centros encontramos al Instituto teológico de el mismo camino, que participan en la cons- Murcia, aquí en España; la Washington Theo- trucción del Reino de Dios, el Reino de la jus- logical Union, en Washington, DC; la Catholic ticia, de la paz y de las bienaventuranzas. Theological Union, de Chicago; la Franciscan En el documento del Capítulo general School of Theology, en Berkeley/San Diego, 2009, Portadores del don del Evangelio (= las tres en los Estados Unidos; el Centro de PdE) encontramos una plena incorporación de Estudios “San Buenaventura” en Lusaka, en la teología de la Iglesia propuesta por el Con- África; Petrópolis, en Brasil, sólo por mencio- cilio Vaticano II y de san Juan Pablo II y una nar algunos. anticipación de cuanto el Papa Francisco dice También han surgido otros centros de espi- en la Evangelii Gaudium. ritualidad donde se reflexiona sobre estos mis- “La misión evangelizadora pertenece a to- mos valores de la dignidad y la vocación de da la Iglesia, no sólo a los ministros ordena- los laicos y su plena participación en la labor dos. En la diversidad de ministerios, todos los de la evangelización misionera (por ejemplo, el cristianos son llamados a responder a la Pala- Franciscan Institute, en los Estados Unidos, el bra del Señor que envía a anunciar la Buena Canterbury Study Centre de Canterbury, en In- Nueva del Reino. Una correcta concepción glaterra). Además, también se crearon progra- 234 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 mas de formación para los laicos para su partici- En algunas partes del mundo franciscano, pación en la actividad misionera de la Iglesia y donde todavía hay un gran número de “cléri- de la Orden (en el Franciscan Mission Service, gos”, la participación y la promoción de los en Washington, en Petrópolis, Brasil, etc.). laicos en el campo pastoral sigue tropezando Mi reciente y breve visita a la Provincia de con algunas resistencias, poniendo así en peli- Valencia, aquí en España, me hizo descubrir el gro el desarrollo de la vocación laical y la co- enorme esfuerzo que los hermanos están ha- laboración con los hermanos. ciendo para promover la específica vocación de los laicos en la Iglesia y también para pro- Un intento de conclusión fundizar su estima y su compromiso hacia una forma típicamente franciscana de conducir la Si nuestra teología de la Iglesia y de los formación humana y espiritual de los jóvenes “ministerios” no es capaz de reflejar la ver- que estudian en nuestras instituciones francis- dadera identidad de los laicos y la necesidad canas. Me parece que lo mismo está sucedien- fundamental de que podamos colaborar entre do en nuestro Centro Teológico de Murcia, nosotros – frailes y laicos- corremos el riesgo donde los laicos participen plenamente como de perpetuar modelos de Iglesia y de ministe- profesores, administradores y estudiantes, en rios ya anticuados, que no harán sino fortale- estrecha colaboración con los hermanos. cer el clericalismo, conducir a una parálisis y En los Estados Unidos se han hecho esfuer- reducir cada vez más a los laicos a receptores zos para incorporar agentes pastorales laicos pasivos de los sacramentos, sin la más mínima en todas las esferas de la vida de la Iglesia, a posibilidad de que puedan aportar su contribu- excepción de las áreas estrictamente sacra- ción específica, tanto dentro como fuera de la mentales y reservadas a los ministros orde- Iglesia. nados. Hay muchos otros ejemplos en los que Todavía más, si me permiten un comentario los ministros laicos, las religiosas y los con- adicional la investigación reciente ha revelado sagrados laicos actúan como administradores un resurgimiento del clericalismo en la Iglesia parroquiales, y también ejercen aquella auto- como resultado de una amplia gama de desa- ridad normalmente reservada a los ministros fíos que tienen sus raíces en fuentes teológi- ordenados. cas, sociológicas e incluso psicológicas. Esta En Brasil, muchos hermanos están com- es también una de las principales preocupacio- prometidos de hace tiempo y con fuerza en la nes de Papa Francisco, que ha denunciado en formación de laicos cualificados que puedan repetidas ocasiones cualquier forma de cleri- comprometerse como agentes pastorales en el calismo3. campo de la evangelización eclesial y francis- Como recientemente escribió un estudio- cana. En algunas regiones de Asia, catequistas so franciscano americano: “la clericalización, y líderes laicos son formados por los hermanos en nuestro contexto actual, lleva consigo una para realizar servicios pastorales ordinarios de connotación aún más intensa de control insti- la Iglesia local y para garantizar una presen- tucional de los laicos por parte del clero”4. cia continua de la Iglesia institucional. En la C. Colt Anderson, en un artículo titulado República Democrática del Congo, donde viví “Clérigos, laicos y predicación del Evange- durante diez años como misionero, en algu- lio” propone la siguiente sugerencia: “Recu- nas Diócesis los laicos eran nombrados como perar el primitivo cuidado franciscano de la administradores parroquiales, con la plena predicación penitencial y de la manera en que autoridad del cargo. Esto requería un enorme los primeros hermanos y hermanas trabaja- esfuerzo de conversión espiritual y social, por- ban con el clero diocesano requiere esfuerzos que en las parroquias, tanto los sacerdotes co- de colaboración. Una propuesta típicamente mo los laicos no estaban acostumbrados a tra- franciscana para la reforma eclesial se basa bajar en el mismo plano. No todos los laicos, en un lenguaje y en categorías que los obispos ni todos los clérigos, y tampoco todos los her- pueden escuchar. Es por eso que la historia y manos han aceptado este cambio en la praxis la tradición franciscanas son tan importantes pastoral y la visión teológica a ella subyacente. para llevar a la Iglesia a adoptar nuevos ser- Sin embargo, ha ayudado a crear una Iglesia vicios pastorales y a fortalecer el apostolado dinámica y comprometida, en donde los laicos de los laicos”5. sienten que juegan un papel central en la mi- Ha llegado el momento en el que la Orden sión evangelizadora de la Iglesia. debe comprometerse a la conversión eclesio- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 235 lógica de la que se habla en el documento final huellas de Nuestro Señor Jesucristo” supone que no- del Capítulo general 2009, Portadores del don sotros ya lo estamos siguiendo, con la gracia que nos del Evangelio. De una manera o de otra, se nos ha sido conferida en el Bautismo, que se profundi- pedirá dar ulteriores y más valientes pasos y zará y se concentrará a través de la vivencia de los providencias para superar los efectos de la cle- consejos evangélicos. El Concilio ha afirmado esta ricalización que persisten todavía en la Igle- conexión entre la gracia del Bautismo y la vida re- sia y en la Orden. La Exhortación Apostólica ligiosa en el decreto Prefectae caritatis: “los miem- bros de cada Instituto que por la profesión de los Evangelii Gaudium del Papa Francisco podrá consejos evangélicos… han dedicado su vida entera ser un instrumento muy útil para guiar todas al divino servicio, lo que constituye una realidad, nuestras futuras reflexiones y análisis sobre el una especial consagración, que radica íntimamente pensamiento y la práctica actual en la Orden. en el bautismo y la realiza más plenamente” (PC 5). Será especialmente útil para aprovechar la 3 Papa Francisco, Homilía del 16.12.2013 en S. Mar- insistencia del Papa Francisco en la dignidad tha, en donde concluye orando así: “Señor, libera a bautismal, transmitida a cada discípulo cris- tu pueblo del espíritu del clericalismo y ayúdalo con tiano que está llamado a ser un co-misionero el espíritu de profecía”. activo al servicio de la propia Iglesia y de toda 4 Joseph P. Chinnici, OFM, “Impact of Clericaliza- la sociedad humana, por medio de la Iglesia. tion on Franciscan Evangelization,” en E. Saggau, Para esto, el reto que tenemos que afron- OSF, Ed., 2008, Evangelizzazione francescana. Lo tar los Hermanos Menores es el de abrirnos sforzo di predicare il Vangelo, CFIT/ESC-OFM, completamente a la obra del Espíritu de Dios No. 7, Istituto francescano, St. Univer- y volver a comenzar una vez más como Her- sity, p. 91. manos y Menores (tema del Capítulo general 5 cf. C. Colt Anderson, Chierici, laici e la predica- zione del Vangelo, in E. Saggau, OSF, Ed., 2008, 2015) junto a los laicos, nuestros condiscípu- Evangelizzazione francescana. Lo sforzo di predi- los y co-misioneros, con todos los instrumen- care il Vangelo, CFIT/ESC-OFM, No. 7, Istituto tos necesarios, para trabajar juntos, mientras francescano, St. Bonaventure University, pp. 33-54. nos comprometemos en acompañar al mundo en su búsqueda de verdad, justicia, reconcilia- ción, amor y paz.

Fr. Michael Perry, OFM 3. Report on the Meeting of the Presidents, Ministro general Custos of Holy Land and the General Definitorium , 05-08.05.2014 Note My dear brother Presidents and representa- 1 Cf. Lumen Gentium, párr. 33: “Los laicos, congre- tives of the Conference, my dear brother Vice- gados en el Pueblo de Dios y formando el único Custos of the Holy Land, my dear brothers of Cuerpo de Cristo bajo la única Cabeza, están lla- the Definitorium, may the Lord give you His mados todos, como miembros vivos, a contribuir al peace! crecimiento y santificación incesante en la Iglesia In his Apostolic Exhortation Evangelii con todas sus fuerzas, recibidas a favor del Creador gaudium (EG 84, hereafter), Francis re- y gracias del Redentor. minds us of the deepest truth of our identity, Ahora bien, el apostolado de los laicos es una par- namely, With eyes of faith, we can see the light ticipación en la misma misión salvadora misma de which the Holy Spirit always radiates in the la Iglesia. Todos están destinados a este apostolado midst of darkness, never forgetting that ‘where por el Señor mismo a través del bautismo y de la sin increased, grace has abounded all the confirmación…Los laicos tienen como vocación es- pecial el hacer presente y operante a la Iglesia en los more’ (Rom 5, 20). lugares y circunstancias donde ella no puede llegar There are three elements contained in the a ser sal de la tierra sino a través de ellos. Así, todo words of that speak directly to laico, en virtud de los dones que le han sido otorga- the task at hand. First, it is with eyes of faith dos, se convierte en testigo y simultáneamente en that we can carry out the task set before us vivo instrumento de la misión de la misma Iglesia en these days, namely, to focus our attention la medida del don de Cristo (cf. Ef 4,7)”. exclusively on the different stages of prepa- 2 Cf. La Fórmula de Profesión, CCGG 5, §2. Esta ration for the General Chapter in 2015. This llamada “de seguir más de cerca el Evangelio y las will demand that we select the correct tools to 236 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 ensure the proper animation of the entire Or- Holy Spirit in their (our) lives. However, fol- der, calling for the total commitment of each lowing any number of personal or collective and every brother to this sacred duty. We must difficulties, the disciples, much like us today, seek always to cultivate a spirit of prayer and progressively took their eyes off of and discernment, helping all members of the Order began to seek other means for satisfying their to develop a vision of the Order and its future spiritual and human/relational desires. For viewed with eyes of faith. It should be clear these reasons, the appearance narratives deriv- to all of us that this is a lifelong process but ing from the four became a source of with the coming of the 2015 General Chapter, inspiration and spiritual renewal in the minds it becomes critical that we create a climate of and hearts of each of the disciples and follow- faith and prayer in every fraternity of the Or- ers of Jesus. It was in and through the appear- der, as a faithful expression of our identity as ance narratives that the identity of the disciples children blessed with the image of and and followers was re-imagined, re-structured, sharing the same baptismal call to “become re-energized so that they could once again af- holy even as God is holy” (cf. Lev. 11, 44). By firm to who they belonged and in towards what so doing, we not only will be better prepared future they were being directed. With ‘burn- for the actions of the Holy Spirit at our General ing hearts’ (Luc 24, 32), they re-discovered the Chapter but we will also be responding to the One who gave purpose and meaning to their request of the brothers of the Order who, in lives. With identities clarified and fortified, their answers to the interdisciplinary question- they were able to once again reach out to one naire, expressed a deep hunger and thirst for a another in fraternity and to reach out more authentic experience of prayer and spiri- to all peoples everywhere with a sense of the tual sharing among the brothers wherever they universal brotherhood that binds all things to- may be found. gether in and for the Christ. A second element that emerges in the Pope’s Grounded deeply in their sense of identity exhortation is nothing short of revolutionary, as beloved sons and daughters of God; recom- namely, that we are to be a fraternity radiating mitted to the binding of their lives one to an- the hope that God’s has for the world He cre- other in the one Gospel brotherhood of God; ated. God never gives up on anyone or anth- the disciples and followers of Jesus were then ing that has been created by Him. There is no able to go out into the entire world proclaim- amount of darkness that can permanently ex- ing peace, forgiveness, mercy, justice, truth, tinguish the light of the Resurrected Lord Jesus and baptizing in the name of God’s beloved in our lives, our fraternities and in the witness Son, Jesus the Christ. Thus, the third element we give to evangelizing mission. Hope is the that emerges from this short text is related to watchword for the Church and in an even more the consequences of the renewal of the hearts radical way for us who call ourselves ‘broth- and minds of each of Jesus’ disciples and fol- ers of the Gospel life’. During our Easter sea- lowers, and also what happens in our lives as son, we are re-reading carefully the texts of the men of the Gospel. Grounded in our Gospel, appearance of Jesus following his death and living out the conviction that we are brothers absence from the brothers and sisters of the and members of the Order and also of the uni- community of disciples. In each of these texts, versal brotherhood of God, we discover that we hear of the serious disappointment of the we are able to go out from the smallness of disciples who had placed all of their hope in our individualism and provincialism, go out Jesus, the promised Messiah. With his horri- together with other brothers, and with brothers ble death, rushed burial and missing body (the and sisters who share a similar vision of God, ‘mission tomb’), the Apostles and all disciples to place ourselves in service to the world and – men and women – were completely demor- the Church as co-disciples and co-missionar- alized. Much like us Friars Minor, following ies. Our going out as brothers in fraternity and an intense personal encounter with the Lord mission enables us to participate fully in the Jesus, they had decided to sell all their good, action of God’s ‘going out’ in love. God’s sav- distribute the proceeds to the poor and follow ing activity, God’s grace-filled revitalization the Master wherever he went. It is clear that of the human person and of all of humanity they like most of us Friars Minor, the disciples and all of creation is realized in and through us and followers of Jesus began with hearts and when we allow God to bring about a holy new- souls completly open to the operations of the ness in our lives, and in the life of the world EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 237 through our life-embracing fraternities. Thus, and our engagement in the life of the world the experience of missionary evangelization and of all of creation. We live in very chal- in the life of the brothers of the Order flows lenging, even dangerous times. The assault to from a deep and abiding experience of the the dignity of the human person; the threats to closeness of the person of Jesus and the love local, regional and international peace and se- of God poured out over and over again in order curity; the economic abuses wrought by a sys- that the world ‘might be saved’ (Jn 3,16). It tem no longer at the service of humanity; the is shaped by the conviction that because Jesus anthropological crisis of identity; the threats of is alive and present among His people, alive individualism and/or ‘provincialism’/nation- in the world, our lives and our engagement in alism to the development of a greater sense of the Church’s missionary activitgy are rooted universal fraternity/brotherhood; etc. These in and find their fulfillment through an escha- form that part of nostrae aetate that must be tological hope that cannot be shaken and that taken seriously and seriously analyzed by us does not fail, nor does it deceive. This hope Friars Minor in preparation for, and also dur- is rooted in the person of Jesus, our Lord and ing the time of, the General Chapter. We must Savior, who returns in search of his beloved create bridges between our lives and the lives friends precisely in order that they, that we, of all of our brothers and sisters living in this might ‘taste and see the goodness of the Lord,’ fragile environment we call mother earth so and thereby be drawn even more deeply into that together we might listen to the voice of God’s heart and God’s grace. the Resurrected Lord Jesus, listen to the voice of one another and also that of creation and A Path towards the Future, the General then make a conscious and uncompromising Chapter 2015 commitment to live renewed Gospel lives, lives open to engagement with the world and Once again, I turn to Pope Francis for inspi- open also to ongoing conversion. As you are ration for the process which we are now begin- all aware, the draft of the Lineamenta explores ning in earnest in preparation for the General all of these various crises facing the brothers, Chapter in 2015: Whenever we make the ef- the Order, the Church and the world, calling us fort to return to the source and to recover the to engage with renewed enthusiasm, joy, hope original freshness of the Gospel, writes Pope and commitment to the living out of our Gos- Francis, new paths of creativity open up, with pel lives in these challenging times. Echoing different forms of expression, more eloquent the words of Pope Francis, Let us not allow signs and words with new meaning for today’s ourselves to be robbed of missionary enthusi- world (EG 11). asm! (80). Let us not be robbed of the joy of As we turn our attention to the 2015 Gen- evangelization! (83) Let us not allow ourselves eral Chapter, I would invite all of us to take to be robbed of hope! (86) Let us not allow seriously the call of Pope Francis, which is ourselves of community! (92) Let us not allow nothing other than the call of St. Francis to ourselves to be robbed of the Gospel! (97) Let his brothers, namely, to root our lives in the us not allow ourselves to be robbed of frater- source of our faith, our hope and our love, nal love! (101) Let us not allow ourselves to be the person of the Risen Lord Jesus. By under- robbed of missionary vigour! (109) taking this singular action, we discover ‘new paths of creativity, different forms of express- Several Modest Proposal for the General sion, and more eloquent signs and words with Chapter of 2015 new meaning for today’s world’. The General Chapter should be a time dur- I would like to share with you the results of ing which the entire Order enters into a major personal reflection in preparation for the 2015 process of self-evaluation: a review of the qual- General Chapter as I assume my responsibil- ity of our prayer and devotion; of our commit- ity as a member of the universal fraternity of ment to fraternity, our living out of the values the Order. These proposals have not been dis- of poverty and simplicity, in solidarity with all cussed, nor are they endorsed by the General of the world’s poor and alienated; our engage- Definitorium. They are the musings of some- ment in the missionary evangelization of the one who shares similar aspirations and hope Order and the Church; our commitment to a that you and so many of our brothers in the process of ongoing formation and conversion; Order nurture in your hearts, the longing for 238 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 a renewal of our lives and a transformation of der, the missionary direction we should take in our world. the coming six years, should receive full and uninterrupted attention. In previous chapters, Proposal I: this process has been ‘interrupted’ by the elec- In preparation for the General Chapter, and tion of the Minister General, Vicar General in addition to the study of the Lineamenta and and General Definitorium. As a result, the ac- the Instrumentum Laboris, I would invite the tual means for addressing critical issues and entire order to undertake a process of healing proposing strategies is oftentimes pushed to and reconciliation (cf. Our Franciscan Iden- the end of Chapter, often leading to the adop- tity, 2012, part 6, “To Live as Lesser Broth- tion of numerous mandates that do not form ers”) through prayer and rituals of forgive- part of a coherent vision for the future of the ness at the level of local fraternities, and also Order. I propose that we re-structure the agen- at the level of the Provinces, Custodies and da of the Chapter, allowing for greater time at Foundations. From my visits to the provinces the beginning and the middle for the develop- and in reading the reports of the Visitators, it ment of a fraternal and missionary vision and is becoming clearer to me that many brothers plan for the Order. Once we have agreed on carry the scars and open wounds of violence a vision or direction for the Order, a plan, we that we have done to one another, intention- would then proceed to elect Friars who would ally and unintentionally. If we are to proceed be capable of carrying forward this plan. By to the chapter with open and free spirits, we so doing, we place the fraternal and mission must seek the grace of God’s Spirit so as to vision and plan of the Order, its needs, at the taste and see God’s goodness in our lives and center of the chapter deliberations. It is at this the lives of our brothers. point that we could move to the selection of leadership that responds to the vision and mis- Proposal II: Video Spots of the Life and Mis- sion direction of the Order. sion of Brothers from the Entities of the Order Proposal IV: Post-Chapter Strategic Plan- In an effort to open the Chapter to the lives ning Process of all the brothers of the Order, I propose that The work of the Minister General, the Vic- we encourage the entities of the Order to pre- ar General and the General Definitorium, its pare a short video – no more than 4 minutes capacity to carry forward the vision and mis- in length – presenting something of the life of sionary plan of the Chapter, depends largely the entity to the members gathered at Chapter. on the quality of collaboration with the Secre- The friars also could raise questions or discuss taries and Staff Officers working in the Curia challenges and opportunities they are facing, and also the quality of collaboration with the challenges that weaken our spiritual, fraternal Presidents of the Conferences who could plan and/or missionary commitment. These video a major role in the development of a ‘strate- spots would be projected at different moments gic plan’ to carry forward the vision and mis- during the course of the Chapter as a means sionary plan/proposals of the Chapter. In light of creating a sense of greater participation of of this, it might be worthwhile considering in the Order in the Chapter deliberations. It also the course of the Chapter to propose that the is a means of keeping the person of the friars Presidents be directly involved with the Gen- and the people they serve as the center of our eral Definitorium and the Secretariats and Of- deliberations. fice of the General Curia in the preparation of a “strategic plan” for the implementation of Proposal III: Define the Mission and Direc- the Chapter vision and missionary plan/pro- tion of the Order, and then Elect Friars posals. The idea would be for the Presidents Capable of Carrying these Forward to meet with the General Definitorium and the A major challenge of the Chapter is to un- Secretariats and Staff Offices by October 2015 dertake a serious analysis (“see”) of the op- to develop a well-focused and realizable plan portunities and challenges facing the Order, that would engage the entire Order. which must be urgently addressed in the com- ing six-year period, and to propose strategies Proposal IV: Globalizing Our Franciscan for effectively addressing these challenges. Identity Thus, the identification of the needs of the Or- In light of the third part of the 2015 General EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 239

Chapter theme, Brothers and Minors in Our of the friars, provide them a cause for greater times I would propose that we invite outside hope and joy, open the structures of the Order speakers to the Chapter for the four following to any and all necessary revisions, and release themes/areas: the energies of the brothers for missionary 1. The State of the World in 2015: What are the evangelization. In these ways, we will faith- major challenges facing the world in 2015, fully respond to Pope Francis’ invitation to which the Order must seek to understand we seek new paths of creativity, allowing for and then propose strategies for addressing different forms of expression, more eloquent the needs of the people of our times. (We signs and words with new meaning for today’s might consider asking someone who is rec- world, by engaging the full creativity spiri- ognized in this area and who could present tual energy of the brothers of the Order. Our something that is not theoretical but rather brothers have expressed their desire to deepen that would encouage us to explore practical their spiritual lives, and to create fraternities ways to address these challenges, in light of more human and more Gospel-inspired. They the dynamics of missionary evangelization also have expressed their desire to embrace a proposed in Evangelii gaudium, chapter IV more radical simplicity of life, and to renew or (and chapter II). create closer bonds of presence and solidarity 2. The State of the Church in 2015: What with the poor, the marginalized, the migrants, are the major challenges confronting the and all who are living in ‘peripheral’ situa- Church, and how is the Church addressing tions. The brothers believe our Gospel life of- these challenges. One of the 7 Cardinals of fers a message of hope and new possibilities the Pope’s Special Commission could pos- to the world, a world that is not to be avoided sibly be invited (e.g. Cardinal Oscar An- but rather to be loved and accompanied. The dres Rodriguez Maradiaga )Tegucigalpa), General Chapter has as its biggest challenge to Cardinal Oswald Gracias (Mumbai), or break free of the bonds that appear to be hold- Cardinal Reinhard Marx (Munich). ing us back and to allow for God’s Spirit to 3. Pope Francis: The Pope would be free to renew the face of the Order. This will require speak to us about a variety of subjects, with much sacrifice but, with God’s grace, we hold special focus on our Gospel charism of out much hope for the dawning of a new Pen- poverty and mercy, and on Religious Life tecost on our Order! in light of the Year of Consecrated Life May all of us have the courage to embrace (2015). the call of the Gospel to holy newness! 4. A Major Cultural Figure of our Times who Questions for Discussion: could (a) challenge us in our service to the 1. How might we best prepare the friars of our poor, the marginalized, migrants, and also Conferences, of the Custody, to enter into could (b) bring visibility to the Order of the logic of the Chapter, its theme, and to Friars Minor, to our mission and our wit- open our lives to the action of the Spirit of ness. (e.g. Bono of the world-renowned God, to embracing new paths, new forms of Irish musical group U2, who is engaged expression to our Gospel life in the world in projects providing direct assistance and today? also advocacy on behalf of the poor, those 2. What obstacles to living our Franciscan locked in situations of violence, those liv- lives more fully and freely, in fraternity and ing with HIV/AIDS -- Bono was received mission, confront the friars of our Confer- on two occasions by John Paul II, and ences, of the Custody, and could hinder us on one occasion by retired Pope Benedict from embracing fully what God might be XVI). asking of us as we engage in preparations for the 2015 General Chapter? Conclusion Fr. Michael Perry, OFM One of the major reasons why you, the Pres- Minister General idents and Custos, are gathered together with the General Definitorium is so that we might 4. Omelia all’Eucaristia di conclusione listen to one another, and that we might elab- Roma, Curia generale, 08.05.2014 orate a strategy and program for the General Chapter 2015 that will ignite the imaginations Negli ultimi tempi il tema della mediazione 240 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 risulta essere di importanza fondamentale sia Gesù è il primo e unico Mediatore tra Dio e nel mondo umano che in quello religioso. La l’uomo (“Nessuno può andare al Padre se non mediazione è un processo nel quale due o più per mezzo di lui”). E la Lumen Gentium (al soggetti in conflitto tra o con difficoltà relazio- numero 62) afferma: “L’unica mediazione del nali vengono fatti incontrare per poter arrivare Redentore non esclude, ma suscita nelle cre- ad una risoluzione, per colmare le differenze ature una varia cooperazione partecipata da di posizione, per ripristinare relazioni interrot- un’unica fonte. La Chiesa non dubita di rico- te e per aprire un varco che porti ad un futuro noscere questa funzione subordinata di Maria, colmo di nuove possibilità. Il processo di me- non cessa di farne l’esperienza e di raccoman- diazione richiede molto tempo. Esige anche darla al cuore dei fedeli, perché, sostenuti da un impegno e un sacrificio totalizzanti da par- questa materna protezione, aderiscano più in- te di tutti i soggetti coinvolti. E si pone come timamente al Mediatore e Salvatore”. obiettivo la creazione di un nuovo spazio e di Dio non agisce da solo nella sua opera di una nuova visione della natura e della qualità salvezza del mondo. Dio opera attraverso la delle relazioni che dovrebbero sussistere tra libertà e la cooperazione delle sue creature. gli esseri umani. In fin dei conti la mediazione Sant’Agostino, in un pensiero ripreso anche cerca di ripristinare la grazia originaria di tutte da San Tommaso, dice: “Qui creavit te sine le persone e di tutte le cose; insomma, cerca di te, non redemit te sine te”, che Schillebeeckx creare le condizioni autentiche per ciò che la ha tradotto: “Creati senza il nostro interven- scrittura definisce shalom. E per questo, la me- to, non possiamo essere personalmente salvati diazione è un atto del divino. Non può essere senza la nostra cooperazione”. portata avanti senza la grazia di Dio. I testi biblici non parlano direttamente della Probabilmente vi state chiedendo cosa c’en- cooperazione di Maria nella redenzione. Quat- tri questa discussione sulla mediazione socia- tro brani, però, accennano al ruolo di coope- le e sulla risoluzione dei conflitti con la festa razione svolto da Maria nella missione storica di Santa Maria Mediatrice di ogni Grazia, che della Redenzione di Gesù: l’annunciazione stiamo celebrando oggi, e con il nostro impe- (Lc 1,26-38), le nozze di Cana, che abbiamo gno di Provinciali, Presidenti di Conferenza, appena ascoltato (Gv 2,1-11), la profezia di fratelli al servizio della Fraternità universale, Simeone (Lc 2,35-36) e la “Donna” che sta ai suore e laici che prestano servizio alla Chie- piedi della croce e alla quale Gesù si rivolge sa e al mondo. La festa che celebriamo oggi (Gv 19,25-27). Queste pericopi ci dicono che è centrata sulla persona di Gesù Cristo, sulla Maria è stata preparata e chiamata in maniera mediazione umana e spirituale da lui esercitata singolare da Dio ad essere la Madre di Dio e attraverso la sua vita, la sua passione, la sua dell’umanità grazie alla sua fede, alla sua ob- morte e la sua risurrezione, e sulla coopera- bedienza e alla sua sofferenza. La “coopera- zione e partecipazione di sua Madre in que- zione” di Maria nel singolare atto della reden- sta specifica missione di Dio cha come fine la zione realizzata da Gesù Cristo è sia materna salvezza del mondo. Perciò la questione della che salvifica. Dio ha scelto Maria, attraverso mediazione, in tutte le sue dimensioni, sta al la quale Egli ha mediato l’invio del suo ulti- centro, al cuore della festa che celebriamo, e mo dono d’amore, il suo Figlio Unigenito. In sta pure al centro e al cuore del nostro impegno questo senso, il carisma materno di Maria vie- di discepoli e missionari in un mondo che ha ne manifestato nell’unico progetto che Dio ha bisogno di mediazione, di guarigione, di esse- per la salvezza del mondo. Come ci narra il re risanato. Vangelo secondo Luca, Maria ha trovato “gra- Nei documenti del Concilio Vaticano II zia” presso Dio, è stata singolarmente scelta e la mediazione costituisce il nucleo centrale ricolmata di grazia e di amore abbondanti al dell’incarnazione di Cristo, della sua venuta fine di compiere la missione di Dio nella sua “tra noi”. È Cristo che essenzialmente svolge vita, per il bene di suo Figlio e per il bene del questo ruolo di mediazione della “volontà del mondo. Padre”. Maria, sua e nostra Madre, è coinvolta Mediazione non significa solamente esse- direttamente in questa azione di mediazione re “utilizzati” come strumento passivo, senza divina, in un ruolo che ella continua a svol- coinvolgimento personale e senza soffrire al- gere oggi nella vita della Chiesa e del mondo. cuna conseguenza. Maria si è profondamente e Le Sacre Scritture, e specialmente il Vange- personalmente impegnata nell’opera salvifica lo secondo Giovanni (14,6), chiariscono che che Dio ha condotto nella sua vita. “Adombra- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 241 ta dalla potenza dell’Altissimo” (cfr. Lc 1,35), di Cristo sulla croce, con Maria Mediatrice di Maria ha deciso in prima persona di accoglie- Grazia, cosicché in modo misterioso ogni for- re l’invito di Dio e di cooperare con Lui nel- ma di sofferenza possa diventare redentrice, lo storico atto della redenzione, che ha avuto possa partecipare alle azioni salvifiche di Dio, inizio proprio grazie alla sua singolare rispo- al desiderio che Dio ha di liberare e riportare sta al messaggero angelico: “Eccomi, sono la alla pienezza tutta l’umanità e tutto il creato. serva del Signore, avvenga per me secondo la Buona festa a tutti voi! tua parola” (Lc 1,38). Maria, quindi, ha esteso questa sua personale cooperazione all’atto di Fr. Michael Perry, OFM redenzione donandoci il Redentore, accompa- Ministro generale gnandolo per tutta la sua vita e restando fedele fino alla fine, persino condividendo con lui la 5. International Congress of Mission and passione e la morte. Il consenso dato da Maria Evangelization Homily all’angelo, all’annunciazione, viene consuma- Sassone, 19.05.2014 to nella persona del Salvatore crocifisso. Ed è proprio nel momento massimo della sua pas- Spirit-filled evangelizers means evangeliz- sione che Gesù chiede a Maria di continuare la ers fearlessly open to the working of the Holy sua opera di mediazione, di diventare Madre Spirit. At Pentecost, the Spirit made the apos- di tutta l’umanità, dando così compimento alla tles go forth from themselves and turned them sua missione salvifica. into heralds of God’s wonderous deeds, ca- Come Papa Francesco ci dice in Evangelii pable of speaking to each person in his or her gaudium (285, 286): “Gesù ci lasciava sua ma- own language. The Holy Spirit also grants the dre come madre nostra… Ai piedi della croce, courage to proclaim the newness of the Gospel nell’ora suprema della nuova creazione, Cristo with boldness in every time and place, even ci conduce a Maria. Ci conduce a Lei perché when it meets with opposition. non vuole che camminiamo senza una madre, (Evangelii gaudium, 259) e il popolo legge in quell’immagine materna tutti i misteri del Vangelo… Come una vera My dear Brothers and Sisters, madre, cammina con noi, combatte con noi, ed May the Lord give you His gift of peace! effonde incessantemente la vicinanza dell’a- more di Dio”. A Christian writer once said that the essen- Maria continua a svolgere dal cielo la sua tial nature of the Church, its ‘inside’/ad intra, funzione materna come cooperatrice nell’at- is not discovered by focussing on the Church to di redenzione permanente, attraverso la but on the Church’s Mission, its ‘outside’/ad sua mediazione, che rende capace l’umanità extra (Cf. S. Bevans, “God Inside Out,” http:// di sperimentare la grazia e l’amore redentori sedosmission.org/old/eng/Bevans.html). Pope di Cristo. E la mediazione di Dio, espressa in Francis takes up this same idea where he talks maniera così potente nella vita di Maria, non è about the people of God, the Church, who limitata solamente a lei e alle sue azioni. An- must ‘go out’ of themselves, must leave the che noi siamo invitati a seguire il suo esempio, comfort of their buildings and convents and ad aprire la nostra vita alla chiamata di Dio e a homes and go to the ‘existential peripheries’ rispondere liberamente e totalmente come Ma- in our neighborhoods, our cities, our countries ria, in modo che anche noi possiamo diventare and our world. We are called to go out with mediatori e trasmettitori della grazia salvifica the courage of the Spirit, filled with love, hope di Dio, della sua pace e della sua speranza per and joy. It is in this way that we participate in il bene del mondo. Così, insieme a Maria, par- the one mission of God. tecipiamo alla missione permanente di salvez- In the reading from the Acts of the Apostles, za operata da Dio. we witness just this movement, the movement Cari fratelli e sorelle, anche noi siamo of the apostles and disciples who are on a con- chiamati ad aprire la nostra vita al mistero di tinuous journey of faith and discovery. In the Dio, che viene rivelato in e attraverso l’opera beginning of Acts, the apostles and disciples permanente dell’amore redentore e della sof- are focused on what it means to be the new peo- ferenza redentrice di Dio. Anche noi siamo ple of God, marked by the blood of the cross, chiamati a unire la nostra vita, la nostra soffe- and sealed by the Holy Spirit. They focused renza e quella del mondo e del creato a quella on cultivating the gifts of love, mercy, peace, 242 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 hope and joy within the communities of Jesus. God to Lystra where they once again began to But they did not stop there! Some of these ear- share their personal experience of Jesus’ life, liest communities were also and simultane- mission, death and resurrection. They certain- ously sending missionaries two by two or in ly spoke of the presence of the Spirit in their small groups to share with the world what they communities and of power of grace and hope were experiencing themselves – Jesus alive, that comes to those who place absolute trust in love shared between one another, care for the Jesus, the Messiah of God. The first and most poor and marginalized, promotion of peace important aspect of Christian mission is that and truth in their societies. At the same time, disciples must share what they themselves are these same communities of Jewish-Christians ‘seeing and believing’. There can be no proc- were becoming much more diverse, accepting lamation unless we ourselves have first expe- Gentiles into their fold. Thus, almost from the rienced the overwhelming love and mercy of very beginning, they were multi-religious and God in our lives and allow this truth to trans- multi-cultural. This obviously led to some se- form our minds and hearts, taking on the mind rious tensions between them but they managed and heart of Jesus (Cf. Phil 2, 5)! to remain together despite these internal prob- In Lystra, they speak openly about God’s lems. Above and beyond all differences, they saving activity, which began with Israel and were convinced that the Spirit of God was with the Jews but that now extends to the Gentiles. them, drawing them together in unity of mind Their words were accompanied by powerful and heart, preparing them to go out and share deeds as we see in the healing of the man who the Good News with those around them with- was crippled from birth and who was now run- out fear or trembling and with much creativity. ning wildly through the crowds, giving wit- As we have heard in the opening text from ness to the miracle of God that had taken place Evangelii gaudium, the Holy Spirit is the driv- in his life. As happened initially with the early ing force for mission; the Spirit dwells within followers of Jesus in the gospels, the Gentile each believer turning them – turning us – into listeners did not know what to do with the Spirit-filled evangelizers: fearless, open, never message they were receiving and the miracle satisfied simply to sit back and be passive con- they had witnessed, and so they did what they sumers of faith received but, rather, propelled always did: they turned back to their and by the Spirit to go forth and to give witness practices, seeking to offer sacrifice and, as by our love and care for one another and for was the practice in some of these groups, dei- others of the love and care God extends to all fied and Paul, re-naming them Zeus people and to all of creation. Pope Paul VI in and Hermes. I cannot help must smile when I Evangelii nuntiandi, par. 41 declared that “for picture in my mind Barnabas and Paul tearing the Church, the first means of evangelization open part of their tunics, exposing their body is the witness of an authentic Christian life… in order to get the full attention of the crowd. Modern man listens more willilngly to wit- The reaction of the Gentiles in Lystra should nesses than to teachers, and if he does listen not be interpreted only in a negative manner. to teachers, it is because they are witnesses.” The Gentiles demonstrated their capacity to This was true for the early Church that lived recognize that a spiritual event had taken place and proclaimed the Gospel by an authentic in the healing of the lame man. “And so, what- witness of the life. ever good is found to be sown in the hearts and In the reading from the Acts of the Apos- minds of men, or in the rites and cultures pecu- tles, Barnabas and Paul experienced much op- liar to various peoples, not only is not lost, but position in their witness to and preaching of is healed, uplifted, and perfected for the glory the Gospel of Jesus during their first mission- of God, the shame of the demon, and the bliss ary journey in Iconium. Despite success in at- of men,” we read in Ad Gentes, par. 9. The tracting a number of both Jews and Greeks to seed of God’s presence sown by the Spirit of faith in the Lord Jesus, the mission ultimately God is active in the lives of people well before ended in failure with Paul and Barnabas run- any Christian missionary arives. We should ning away from the city for fear of their lives. never underestimate the power of the Spirit Not all missionary activity ends in immediate and the impact of the authentic witness to a life success! of faith on the people among whom we live As we follow the story we see that two and to whom we give witness. Barnabas, Paul, apostles were then directed by the Spirit of you and I are sowers, not reapers. We bear the EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 243 gift of faith, entrusting the transformation of amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» hearts and minds to the Spirit of God. (Gv 15, 9-12). I am reminded of the words of a prayer from Ci siamo radunati qui, oggi, in questa chie- Archbishop Oscar Romero entitled A Future sa delle Suore Francescane Missionarie di not our Own” where he writes: This is what Maria, ben conosciuta da Giacomo, da suo we are about. We plant the seeds that one day fratello Carlo, da tutta la sua famiglia e anche will grow. We water the seeds already planted da parecchi frati. Siamo qui come popolo di knowing that they hold future promise. We lay Dio per celebrare la vita, la fede e la rinascita foundations that will need further develop- del nostro fratello e amico Fra Giacomo Bi- ment. We provide yeast that produces effects ni. Giacomo ha cercato per tutta la sua vita di far beyond our capabilities. We are workers, rimanere nell’amore e nella misericordia di not master builders, ministers, not messiahs. Dio, di osservare il comandamento dell’amore We are prophets of a future not our own. e di gustare la gioia e la libertà che provengo- As we begin our journey of faith and mis- no solo dall’essere radicati in Dio. Nella sua sion together here in Sassone, let us take to relazione al Capitolo generale 2003 Giacomo heart the words from the Gospel of John where parlava di “Utopia francescana”, motivata dal- Jesus encourages his disciples to look at the la speranza. E continuava dicendo che un frate events unfolding in their lives and the world – e credo che intendesse comprendere anche not with human vision but with a vision trans- ogni discepolo di Gesù Cristo – deve nutrire formed “the Holy Spirit whom the Father will una profonda passione per Cristo, cercando di send in my name – (who) will teach you every- mettere Dio al centro di tutta la sua vita. Se thing and remind you of all that I told you” (Jn centriamo la nostra vita in Dio, ci ritroviamo 14, 26). May the Spirit of God bless our time su un cammino di fede e di scoperta che offre together here and may our hearts be set on fire possibilità sempre nuove e inedite per la nostra for God’s mission! vita, per la vita dei fratelli e delle sorelle e per la vita del mondo. Fr. Michael Perry, OFM Per Giacomo il contesto specifico in cui noi Minister General Frati Minori possiamo scoprire la volontà e la strada che Dio ha pensato per la nostra esisten- 6. Omelia per il Funerale di Fr. Giacomo za è proprio l’esperienza intensa della frater- Bini, OFM nità. «La fraternità è la condizione e il dovere Grottaferrata (Roma), chiesa delle Suore FMM, fondamentale che definisce la nostra identità e 12.05.2014 la nostra missione». E per promuovere la co- munione fraterna, una comunione che è radica- «Un antico proverbio cinese dice: ‘Quando il sag- ta nella relazione con Dio, siamo chiamati a di- gio indica la luna, lo stolto guarda il dito’. Il nostro ventare esperti delle nuove forme di relazione compito sarebbe quello di indicare la luna, di indicare evangelica e interpersonale con tutti. L’espe- la direzione; al centro sta la luna, non il nostro dito. rienza profonda e continua che godiamo con Non siamo in grado di ribaltare il mondo subito, qui e Dio diventa la sorgente della speranza e delle ora; ma nonostante l’apparente lentezza la nostra vita possibilità inedite per la nostra vita in frater- parla. Siamo seminatori instancabili di semi d’eternità, nità come Fratelli del Vangelo, una fraternità di amore, di carità: se abbiamo questa passione, sap- che si apre verso l’esterno e si rivolge al mon- piamo che l’essenziale è seminare... è la nostra vita che do e a tutto il creato. Se coltiviamo e facciamo deve essere significativa». crescere la nostra consapevolezza e il nostro (Giacomo Bini, Ritorno alla intuizione evangelica impegno rispetto a relazioni evangelicamente francescana, Milano, 2010, p. 36) fondate, scopriremo in noi una passione per il popolo di Dio, per l’umanità in crisi e biso- Oggi, nel Vangelo abbiamo sentito il Si- gnosa dell’amore e della misericordia di Dio gnore che ci ha ricordato: «Rimanete nel mio che tutti abbraccia. Giacomo era convinto che amore. Se osserverete i miei comandamenti, l’«itineranza, la volontà e il senso di minorità rimarrete nel mio amore, come io ho osservato che sgorgano da una passione per l’umanità ci i comandamenti del Padre mio e rimango nel aprono all’altro, chiunque esso sia». Era anche suo amore. Vi ho detto queste cose perché la convinto che il nostro impegno alla conver- mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia pie- sione permanente, ossia la conformazione al na. Questo è il mio comandamento: che vi cammino di Gesù Cristo, ci offre gli strumenti 244 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 per approfondire la nostra fede, la nostra voca- della speranza per il futuro del mondo. Crede- zione e la nostra passione per impegnarci nella va possibile vivere in libertà, una libertà che missione di Dio per il bene del mondo. ci permette di andare per il mondo a due a due «Rimanete nel mio amore». L’invito che come fratelli, condividendo tra noi l’amore e Gesù nel Vangelo secondo Giovanni rivolge la libertà che vengono da Dio, condividendo ai suoi discepoli riflette l’esperienza che Gesù con tutte le persone che si incontrano lungo il stesso ha sperimentato e goduto con il Suo e cammino questa stessa verità. Ancora, come nostro Padre. Tutto il Vangelo secondo Gio- abbiamo sentito da Fr. Paul, Giacomo credeva vanni ci mostra che Gesù è costantemente in possibile vivere la radicalità del Vangelo, fare contatto col Padre Suo. In nessuna azione, in esperienza della grazia radicale di Dio che è nessun incontro di Gesù, narrati da Giovanni, all’opera nella fraternità, una fraternità infiam- Dio Padre è assente. Gesù gode di una ininter- mata dall’amore di Dio, sperimentato attraver- rotta comunione di mente, di cuore e di spirito so semplici atti di gentilezza e di premurosa col Padre. Attraverso questa intensa relazione attenzione. Giacomo credeva che il Vangelo ci Gesù si fa mediatore della misericordia di Dio, rende liberi da ogni sentimento di possessività rendendola disponibile ad ogni persona. «Mi- e di ossessione nei confronti delle strutture e sericordia io voglio, non sacrificio. Infatti non del possesso delle cose materiali, e ci rende ca- sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccato- paci di intraprendere il viaggio che ci conduce ri», sentiamo anche nel Vangelo secondo Mat- all’autentica libertà evangelica. Giacomo cre- teo (Mt 9,13). E nel capitolo terzo di Giovanni deva! Si fidava e confidava in Dio e nella bon- Gesù afferma: «Dio infatti ha tanto amato il tà insita in ogni persona, a cominciare dai frati mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché della sua fraternità. E siccome osava credere in chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la modo semplice ma totale, era capace di muo- vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel versi con assoluta libertà, cercando di trovare mondo per giudicare il mondo, ma perché il e di coltivare un autentico incontro con Dio e mondo si salvi per mezzo di lui» (Gv 3,16-17). un autentico incontro con i fratelli e le sorelle, Dio, attraverso Gesù, cerca di attirare nuova- che sono figli amati di un Dio tenero e mise- mente il mondo a sé, affinché il mondo e tutti ricordioso. Come Giacomo stesso ha scritto: coloro che vi abitano sperimentino il suo per- «La vita francescana è vita evangelica quando dono, la sua misericordia, il suo amore e la sua nella nostra vita quotidiana siamo in grado di vicinanza. incarnare lo stile di vita di Cristo: vita in fra- In tutta la sua vita Giacomo ha testimonia- ternità, annuncio al mondo, minorità, servizio, to l’amore e la misericordia di Dio, all’opera dono di sé» (G. Bini, Ritorno alla intuizione nella sua vita e nel suo cammino di risposta evangelica francescana, Milano, 2010, p. 39). vocazionale. Come ci ha detto fra Paul sabato Poche ore prima del suo ritorno alla casa sera, Giacomo non si stancava mai di aprire il del Padre, alcuni frati di Palestrina, alcuni suo cuore per ricevere, benedire e ascoltare un parenti di Giacomo e alcuni di noi frati della fratello o una sorella che a lui si rivolgevano in Curia abbiamo avuto la grazia di trascorrere cerca di qualcuno che ascoltasse attentamente, alcuni brevi momenti con lui. Anche nell’ora in cerca di una parola saggia di conforto, in della morte Giacomo annunciava la vita! Ci ha cerca di un abbraccio amorevole. Ma in Gia- parlato della misericordia di Dio e del suo per- como c’era anche qualcosa in più, qualcosa sonale e intenso desiderio di dissetarsi ancora di contagioso, che riusciva a toccare il cuore di più alla sorgente di questa misericordia, per e l’anima di ogni persona che lo incontrava. la sua vita, per la sua famiglia, per la fraternità Giacomo era un autentico credente. Credeva francescana universale e per tutta l’umanità. fermamente che Dio credeva in lui e in tutta Nonostante la stretta della morte, Giacomo l’umanità. Proprio per questo, cioè credendo proclamava la bontà di Dio, rendendo grazie che la sua persona aveva la sua origine solo per tutto quello che Dio aveva compiuto nella nell’amore e nella misericordia di Dio, Gia- sua vita e per tutto quello che Dio continuava a como è stato in grado di credere con tutto il fare nella e per la vita dei fratelli dell’Ordine. suo cuore nella possibilità di vivere la vita Parlava con tenera gratitudine del dono della evangelica proposta da Francesco d’Assisi, sua famiglia, che egli amava e curava con pro- un’autentica utopia. Credeva possibile vivere fondo affetto. Parlava della sua gratitudine per dipendendo solamente da Dio, la sorgente di aver potuto sperimentare l’energia e la passio- tutto ciò che esiste, la sorgente dell’amore e ne per il Vangelo tra i fratelli e le sorelle in EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 245

Africa, dove è stato come missionario. Parlava e di volere sempre ciò che a te piace, di altri religiosi, in particolare delle Clarisse, affinché, interiormente purificati, delle Suore Francescane di Maria e di altre interiormente illuminati, congregazioni femminili francescane. E par- e accesi dal fuoco dello Spirito santo, lava del futuro, della speranza che Dio nutre possiamo seguire le orme del tuo per il mondo, tendendo in alto il suo braccio Figlio diletto, destro, verso il soffitto, verso il paradiso, e ri- il Signore nostro Gesù Cristo, petendo: «La vita continua!». e con l’aiuto della tua sola grazia, Non posso farmi interprete del significato di giungere a te, o Altissimo, queste parole, «La vita continua!», a nome del che nella Trinità perfetta e fratello Carlo o degli gli altri membri della sua nella Unità semplice famiglia, o dei Frati di Palestrina. Ripensando, vivi e regni e sei glorificato, però, a queste parole, che Giacomo ripeteva ad Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. ogni persona che entrava nella sua stanza, per Amen. godere ancora di qualche momento benedetto (LOrd 50-52) con lui, mi si è chiarito il messaggio che Gia- como stava dicendo a me, Michael, e che stava Fr. Michael A. Perry, OFM dicendo anche ad ognuno di quelli che hanno Ministro generale potuto incontrarlo in quel momento. Giacomo mi e ci stava dicendo che lui aveva fatto tutto 7. Relazione al Convegno Internazionale il possibile per rispondere con libertà e gioia a sulla Missione ed Evangelizzazione quello che spettava a lui fare. E questo messag- Sassone, 19.05.2014 gio è come quello detto dal serafico padre san Francesco ai suoi fratelli quando si preparava L’evangelizzazione missionaria ad accogliere sorella morte. Sono convinto che francescana: Giacomo stesse dicendo a ciascuno, a tutti noi un’esperienza di trasversalità e presenti qui oggi, ai suoi amati parenti, a tutti integrazione Frati dell’Ordine dei Frati Minori, dei Con- ventuali, dei Cappuccini, a tutte le Clarisse, a Ogni volta che cerchiamo di tornare alla tutti le Suore francescane, ai tutti i fratelli e le fonte e recuperare la freschezza originale del Sorelle dell’Ordine Francescano Secolare e ad Vangelo spuntano nuove strade, metodi crea- ogni discepolo del Signore Gesù: «Ecco ora il tivi, altre forme di espressione, segni più elo- momento favorevole, ecco ora il giorno della quenti, parole cariche di rinnovato significato salvezza!» (2Cor 6,2). Questo è il momento in per il mondo attuale (Evangelii gaudium, 11, cui ciascuno di noi deve accogliere il Vangelo EG). senza condizioni, in libertà e gioia. Questo è il momento in cui noi come Giacomo dobbiamo Carissimi Frati, altri religiosi, laici, amare «il Signore nostro Dio con tutto il no- e tutti voi che siete condiscepoli e stro cuore, con tutta la nostra mente e con tutte co-missionari in Cristo: le nostre forze» (Dt 6,5). il Signore vi doni la sua pace! Voglio concludere con le parole della pre- ghiera di san Francesco d’Assisi, con la qua- La narrazione come metodo per la missione: le conclude la Lettera all’Ordine, parole che due racconti missionari personali colgono ed esprimono il cuore e l’anima della nostra vocazione evangelica, che ci invitano a Ho avuto la grazia di svolgere il mio ser- riporre ancora più radicalmente la nostra fidu- vizio in diversi contesti missionari – ad gen- cia in Dio e ad abbracciare la nostra vocazione tes, inter gentes e intra gentes – e quanto ho evangelica con tutte le sue esigenze di radica- imparato nelle mie esperienze missionarie lità. Attraverso queste parole possiamo com- continuo ad applicarlo anche per svolgere prendere meglio le parole di Giacomo: «La l’incarico attualmente affidatomi. Faccio una vita continua!». Le preghiamo assieme: breve premessa: nel mio discorso potrei dare Onnipotente, eterno, giusto e l’impressione di limitare la discussione sull’e- misericordioso Iddio, vangelizzazione missionaria francescana solo concedi a noi miseri di fare, per tuo amore, all’ambito ad gentes. Ma quello che vi dirò ciò che sappiamo che tu vuoi, vale per tutti i contesti di evangelizzazione 246 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 missionaria, che, ripeto, sono ad gentes, inter che si trovava nel centro di Nairobi, vicino ad gentes e intra gentes. Ci sono un paio di av- hotel affollati e vicino pure al quartiere a luci venimenti che vorrei condividere con voi. Il rosse (ossia il quartiere dove le prostitute eser- primo è accaduto in Kenya, mentre il secondo citano il loro mestiere). Io ho ordinato i piatti nella Repubblica Democratica del Congo, do- in perfetto Ki-Swahili, sforzandomi di pronun- ve sono stato per più di dieci anni, svolgendo ciare ogni parola chiaramente e con forza. Al- servizi e incarichi diversi. Il primo episodio è la fine della cena e dopo aver ordinato tutto il legato alla preparazione missionaria, una con- cibo avvalendomi della lingua locale, volevo dizione sine qua non per impegnarsi nella mis- ordinare anche una tazza di tè. “Baba, minata- sione ad gentes, come in qualsiasi altra forma ka chai moto katika bikira moto”. Il cameriere di missione. E questa è la ragione per cui il dapprima ha abbozzato un sorriso, poi ha guar- Definitorio generale vuole che ogni frate che dato un suo collega e poi mi ha chiesto molto si prepara alla missione partecipi al corso di cortesemente in Swahili che cosa desiderassi formazione missionaria che si svolge attual- precisamente: “Nini ni unataka, Mheshimi- mente a Notre Dame des Nations a Bruxelles. wa?” Con esuberanza io ho ripetuto: “Napen- So che ci sono altri programmi di preparazione da chai moto katika birika moto”. Il cameriere alla missione in Brasile, nelle Filippine e negli mi ha risposto che non me lo poteva portare al Stati Uniti (programma per missionari laici), ristorante, ma che avrei dovuto uscire per stra- che forniscono strumenti per assumere l’im- da e chiederlo. Io mi stavo innervosendo. Ho pegno del servizio missionario francescano. E, ripetuto ad alta voce la mia richiesta, ossia che a nome di tutto l’Ordine dei Frati Minori, vo- mi portasse immediatamente al tavolo dell’ac- glio esprimere un ringraziamento pubblico per qua calda in un thermos e delle bustine di tè. questi corsi. La seconda esperienza si collega Altri clienti avevano thermos di acqua calda e alla rilettura del testo evangelico di Giovanni bustine di tè sul loro tavolo. Perché avrei do- 10, che ho dovuto fare grazie ai commenti di vuto uscire dal ristorante per avere del tè? Ho un allora giovane studente congolese di legge notato che molti altri camerieri e clienti, che che adesso esercita la professione di giudice avevano capito meglio di me il contenuto della nel suo paese. mia richiesta, hanno cominciato a contorcersi e a ridere. Alla fine, il cameriere mi ha chiesto A. Bikira o Birika? La missione è un’espe- in perfetto inglese: “Cosa desidera, signore?” rienza di umiltà Mi sono arreso e sono passato dal Ki-swahili Nel 1981, io e un altro frate della Provincia all’inglese anch’io e con una certa frustrazione del Sacro Cuore a St. Louis negli Stati Uniti, gli ho detto: “Vorrei del tè in un thermos”. A allora studenti di teologia, insieme abbiamo quel punto, però, ho deciso di chiedere a dei chiesto alla Provincia il permesso di interrom- clienti kenioti, seduti al tavolo vicino al mio, pere gli studi per andare nello Zaire, Africa perché agli altri tavoli avevano portato il ther- (l’attuale Repubblica Democratica del Con- mos del tè mentre io avrei dovuto uscire in go), per fare un’esperienza di missione france- strada per averlo. I signori, uno dei quali ho scana. Avevamo ideato un programma model- poi scoperto che era un giudice, mi ha detto: lato su quello della Congregazione dei Missio- “Mi pare che lei abbia confuso due termini che nari del Verbo Divino e avevamo apportato i in Swahili sono molto simili per forma e suo- necessari cambiamenti per adattarlo alla vita e no ma che hanno due significati molto diver- ai valori francescani. Siamo partiti per Parigi, si: Birika e Bikira. Per tagliar corto, io avevo dove, per imparare la lingua, abbiamo fatto un chiesto che mi portasse una “vergine calda”, corso di dieci settimane. Dopo questo corso, ci ossia una prostituta. E quel tipo di servizio ve- siamo recati a Nairobi, in Kenya, dove abbia- niva offerto solo fuori dal ristorante, nel quar- mo cominciato a studiare Ki-Swahili, una lin- tiere a luci rosse! gua parlata da più di 100.000.000 di persone in Ci sono molte morali per questa storia di- Africa. Durante il soggiorno a Nairobi non ab- vertente. biamo solo studiato la lingua, ma ci siamo an- La prima. La missione cristiana e france- che coinvolti in un programma a servizio dei scana ha a che fare con la nostra umanità, il bambini di strada, la Ndugu Society. Alla fine commettere errori, di cui ridere da soli e con del corso di lingua di sei settimane, abbiamo gli altri. L’evangelizzazione missionaria fran- deciso di festeggiare i nostri trionfi linguistici cescana mette in gioco il nostro desiderio di con una cena in un ristorante gestito da italiani entrare in un processo che dura tutta la vita e EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 247 si basa sull’imparare umilmente, sull’ascolto de in lui la vita e la vita in abbondanza. Non e sulla conversione. Non dobbiamo mai per- ricordo più cosa dissi nella predica, ma ricor- dere il senso della nostra minorità evangeli- do bene la domanda provocatoria che uno dei ca, il senso del metterci a servizio degli altri, giovani studenti universitari mi ha presentato diventando “soggetti ad ogni creatura umana alla fine della Messa, dicendomi in francese: per amore di Dio” (Rnb 16), soggetti perfi- “Padre, ci ha parlato del messaggio di Gesù no ai musulmani! (cfr. Costituzioni generali sulla vita e sull’abbondanza della vita; io credo dell’Ordine dei Frati Minori, Roma 2010, Art. in Dio, credo in Gesù, come pure tutta la mia 95,1-2, da qui CC.GG.; Pellegrini e forestieri famiglia. Ma noi non vediamo tutta quest’ab- in questo mondo. Risorse per la Formazione bondanza promessa. Perché?” In altri dialoghi Permanente dal capitolo IV delle Costituzio- successivi con Roger, che è diventato e resta ni generali, Roma 2008, pp 20-21 e seguenti; un buon amico, lui continua a parlare delle sfi- Portatori del dono del Vangelo, Documento de che incontra nella sua vita come padre, co- finale del Capitolo generale 2009, pp. 12-13 e me giudice, cristiano e congolese, che vive in seguenti, da qui PdV). una situazione che in qualche modo potrebbe La seconda morale della storiella diver- essere descritta come un “inferno in terra”. Lui tente è qualcosa che ho scoperto solo più tardi continua a cercare il significato delle parole di nella mia esperienza di evangelizzazione mis- Gesù, ad applicarle alla sua vita, alla vita del- sionaria francescana. Predicare il Vangelo ha la sua famiglia e del popolo della Repubblica a che fare con la liberazione umana; si tratta Democratica del Congo. Questa gente vive in di “portare ai poveri il lieto annuncio, procla- uno stato permanente di insicurezza e ingiusti- mare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi zia, e tuttavia è disposta ad accogliere la Buo- la vista […] e proclamare l’anno di grazia del na Notizia, cerca di vivere la propria identità Signore” (cfr. Lc 4,16-20), ossia la promessa cristiana come popolo di credenti, di condi- della piena realizzazione della shalom biblica, scepoli e co-missionari. Come Papa France- del Regno di Dio sulla terra. L’acqua calda e sco ci ricorda nella sua esortazione apostolica il quartiere a luci rosse di Nairobi hanno fatto Evangelii gaudium (Par. 16), la missione cri- nascere molte riflessioni su quella che Papa stiana non è in grado di offrire risposte a tutti i Francesco definisce “la dimensione sociale diversi e complessi problemi che sorgono nel dell’evangelizzazione”, presentata nel capi- mondo d’oggi. Ventun anni dopo, io e Roger tolo IV di Evangelii gaudium. Ma di questo continuiamo il nostro dialogo riguardo al pie- parlerò più ampiamente tra poco, narrandovi no significato del testo evangelico di Gv 10. la mia seconda esperienza missionaria. Lui continua a provocare la mia comprensione della fede, dei sistemi sociali, della giustizia B. “Sono venuto perché abbiano la vita e e della pace quali dimensioni costitutive della l’abbiano in abbondanza” predicazione del Vangelo (cfr. La giustizia nel Negli anni 1993-95 sono andato nella re- mondo, 19711; cfr. CC.GG. artt. 67-69;962). gione del Basso Congo, a circa 150 kilometri Non mi sono mai permesso di dare una rispo- dalla capitale Kinshasa, in una città di 63.000 sta semplicistica o pietista a questa domanda, abitanti chiamata Mbanza-Ngungu. Per di- perché riconosco che le sue domande nascono verse ragioni questa piccola città è piena di dal profondo dell’umanità; sono domande che scuole primarie e secondarie gestite da pri- tutti gli esseri umani dappertutto portano nel vati (dalla Chiesa, da altre Chiese cristiane e loro cuore, soprattutto i poveri e gli emargi- da imprenditori privati) e ha anche due centri nati, i migranti e i profughi e tutti coloro che universitari. Lì ho cominciato a imparare la vivono in condizioni disumane e ingiuste. L’e- lingua locale, Ki-Ndibu, una forma specifica vangelizzazione missionaria francescana esige di Ki-Kongo parlato da più di 4.000.000 di che noi entriamo nel mistero pasquale di Gesù, persone in Zaire e Angola. Sono stato ospite un mistero che continua ad essere vissuto nei per più di due anni in casa di una famiglia del drammi e nelle crisi dell’umanità. In queste circondario. Durante il fine settimana andavo situazioni la riposta più immediata è abbrac- nella missione/parrocchia dei Redentoristi, ciare il crocifisso come ha fatto Francesco e in centro città, dove mi immergevo nella vita lasciare che lo spirito ci conduca nel deserto, della comunità e dove predicavo ad una delle in un luogo di contemplazione e di preghiera. Messe. Una domenica il testo evangelico era Non siamo chiamati a “risolvere” i problemi quello di Gv 10 in cui Gesù promette a chi cre- del mondo. Siamo chiamati a portarli nel cuore 248 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 e nelle mani, portarli davanti all’altare di Dio missionari cristiani e francescani hanno porta- altissimo, ponendoli nelle mani colme di tene- to avanti da solitari i loro progetti e le loro atti- rezza e di misericordia di Dio. Facendo così vità in mezzo ad una determinata popolazione e impegnandoci con tutte le nostre forze nella senza sottoporli alla saggezza collettiva della cura del popolo di Dio e del creato, potremo a fraternità. E, oltre ad agire indipendentemente poco a poco vedere che si realizza il progetto dalla fraternità, molti di questi missionari soli- di Dio: riportare tutto e tutti alla shalom origi- tari si sono impegnati in un tipo di attività mis- naria. sionaria che tratta le persone come se fossero Evangelizzazione missionaria francescana moralmente, spiritualmente, intellettualmente, non significa semplicemente trovare risposta culturalmente e metteteci tutti i “-mente” che ai problemi e alle difficoltà dell’umanità nel volete, inadeguati o infermi. Quante volte i suo midollo. Piuttosto significa rendersi dispo- missionari francescani, religiosi e laici, han- nibili, non solo restando ”in Gesù”, innestati no corrotto e deviato l’esperienza liberante alla Vigna (cfr. Gv 15,1ss), ma anche rimanere dell’autentica evangelizzazione missionaria inseriti nel popolo di Dio, rifiutando di scap- francescana, riducendo la gente ad uno stato di pare dalle situazioni di violenza, ingiustizia, soggetti passivi e ricettivi che non sono tutta- disperazione, dolore e da ogni forma di con- via capaci o in grado di fare ciò che spetta lo- fusione. Come ci ricordano le nostre CC.GG.: ro: essere attivi condiscepoli e co-missionari, “Per seguire più da vicino l’annientamento del portando con loro, all’interno delle comunità, Salvatore e per dimostrarlo più chiaramente, i la gioia incontenibile ed esplosiva del Vange- frati abbraccino la vita e la condizione sociale lo. L’intero progetto missionario cristiano e dei piccoli, vivendo sempre tra di loro come in maniera persino più intenso lo sforzo mis- minori […]. Con il loro stile di vita, i frati, co- sionario francescano non consiste nel fare le me Fraternità e come individui, si comportino cose da soli. Consiste invece nello scoprire la in modo che nessuno venga da loro allonta- forza e la gioia dell’andare insieme, due, tre nato, specialmente coloro che sono di soli- o più, per condividere con gli altri quanto noi to socialmente e spiritualmente emarginati” stessi sperimentiamo: dapprima dobbiamo (Art. 66). E come afferma Gaudium et spes, la fare un’esperienza intensa dell’amore e della Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mon- misericordia di Dio all’interno della fraternità, do contemporaneo: “Le gioie e le speranze, le della comunità e della famiglia e dopo, solo tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei dopo, possiamo uscire e osare dire agli altri poveri soprattutto e di tutti coloro che soffro- quanto noi stiamo ricevendo e condividendo no, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze reciprocamente. Come Papa Francesco ci ri- e le angosce dei discepoli di Cristo” (Par. 1). corda nella Evangeli gaudium, al paragrafo La mia esperienza con quell’uomo che 24: “La Chiesa “in uscita” è la comunità di adesso chiamo “Giovanni 10,10” rivela ancora discepoli missionari che prendono l’iniziati- un’altra dimensione dell’evangelizzazione cri- va, che si coinvolgono, che accompagnano, stiana e francescana. Contrariamente alle con- che fruttificano e festeggiano”. Per la Chiesa cezioni e alle pratiche passate e presenti della è la comunità Cristiana ad essere missionaria. missione cristiana e francescana, il mandato di Per noi francescani è la fraternità ad essere il Gesù di predicare la Buona Notizia non consi- nucleo da cui nasce ogni attività missionaria; ste nell’inviare dei missionari solitari, isolati attraverso la fraternità essa viene attivamente da tutti gli altri, che in alcuni casi, se non ad- svolta e dalla fraternità essa è verificata e con- dirittura in molti, cominciano a costruire non tinuamente riprogettata, affinché i nostri sforzi il Regno di Dio ma il proprio regno. Una delle missionari possano essere continuamente rin- sfide maggiori per la missione ed evangeliz- novati nella “freschezza originale del Vange- zazione francescana è ancora rappresentata da lo”, offrendo “nuove strade, metodi creativi, quei frati che, da soli o in fraternità poco im- altre forme di espressione, segni più eloquenti, porta, affrontano il compito dell’evangelizza- parole cariche di rinnovato significato per il zione come se loro fossero le sole persone che mondo attuale (EG 11). contano. La missione non consiste nell’andare in territori lontani e nel costruire castelli d’oro Evangelizzazione missionaria: davanti ai quali ci si aspetta che la popolazione un cantiere permanente locale si prostri con gratitudine e in adorazio- ne. In troppi casi, nel passato e nel presente, L’evangelizzazione è sempre stata il cuore EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 249 dell’identità della Chiesa fin dalle sue origini. Washington (USA) propone a missionari laici Si sono sviluppati, sono stati applicati e poi programmi di studio centrati sul carisma fran- anche scartati diversi modelli ed esperienze cescano, come pure in altri luoghi. di evangelizzazione missionaria al fine di fa- Quanto ho delineato riguardo alla sto- re spazio in ogni generazione alla creazione di ria della missione cristiana nella Chiesa vale nuove forme di comprensione, di integrazio- ugualmente per la storia dell’evangelizzazio- ne e di comunicazione della Buona Notizia di ne missionaria all’interno dell’Ordine. Il mo- Gesù, invitando la gente a diventare membra vimento francescano e, in particolare, l’Ordine vive del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Al dei Frati Minori hanno preso sul serio il man- contempo, gli sforzi evangelizzatori e missio- dato missionario della Chiesa fin dai tempi di nari della Chiesa hanno dovuto prendere in Francesco d’Assisi e dei suoi primi compa- esame contesti in continuo cambiamento, sia gni. Comunque, i primi frati svilupparono una mentre la Chiesa diffondeva la sua presenza comprensione e una pratica specifiche dell’e- in luoghi nuovi, non familiari a livello cultu- vangelizzazione missionaria, che continuano a rale, geografico, religioso/spirituale e filoso- provocarci e a dare forma all’ortoprassi fran- fico – divenendo così una Chiesa globale o cescana contemporanea. Secondo alcuni studi universale3 – sia mentre la Chiesa tentava di recenti, il modello di predicazione adottato da rispondere ai cambiamenti che avvenivano in Francesco e dai suoi primi fratelli insisteva sul quelle regioni nella cui cultura la cristianità era primato della testimonianza di un’autentica già ampiamente radicata. In quest’ultimo ca- vita umana e cristiana quale punto di parten- so dobbiamo esaminare la recente esperienza za per qualsiasi attività di evangelizzazione della globalizzazione, della secolarizzazione e missionaria. Nel cap. 14 della Regula non delle società multi-culturali e multi-religiose bullata troviamo una descrizione della “fra- (cfr. R. Schreiter, La nuova evangelizzazione ternità che incontrava e coinvolgeva la gente come strada per una rinnovata cattolicità, nel corso del suo cammino ‘per le strade del CMSM, Nashville, TN, 8 agosto 2013) e le mondo’, incarnando la pace nelle relazioni sfide e opportunità che queste provocatoria- che instaurava, e attraverso l’esempio della mente offrono alla Chiesa. Apro una piccola vita e delle opere questi fratelli evidenziavano parentesi: torno a insistere sul fatto che gli am- la vicinanza del Regno di Dio senza esercitare biti di evangelizzazione missionaria ad gentes, alcun potere di autorità” (M. Blastic, La predi- inter gentes e intra gentes non possono più es- cazione nel movimento francescano primitivo, sere considerati come ambiti separati, anche a in: Timothy Johnson, a cura di, I francescani causa della globalizzazione e dei consistenti e la predicazione, Brill, 2012, pp. 18ss; cfr. flussi migratori di gran parte della popolazio- Portatori del dono del Vangelo, 2009, p. 94). ne mondiale. Ecco perché la missione che Dio Perciò, un secondo tema o messaggio-chiave continua ad affidare alla Chiesa oggi è torna- nella pratica dell’evangelizzazione missiona- ta ad essere come era sin dall’inizio: unica. ria francescana non è niente meno che l’offrire In ognuno di questi “momenti” missionari o la pace procurata dal Regno di Dio a coloro contesti mutevoli la Chiesa ha anche benefi- che accolgono seriamente il messaggio del ciato delle esperienze nate dalle sue attività Vangelo (cfr. Jan Hoeberichts, La concezione di evangelizzazione missionaria, che l’hanno di missione di Francesco: vivere il Vangelo, aiutata ad approfondire la sua comprensione andare per il mondo e portare la pace, in Ri- di Dio, di Gesù e dello Spirito, all’opera nella vista di missiologia e scienza delle religioni, Chiesa e nel mondo, e ad abbracciare nuove 92, 2008, p. 287). Francesco ha inserito nel forme ed espressioni capaci di trasmettere il suo propositum vitae la benedizione di pace di messaggio fondamentale del Vangelo e della Dio, shalom – “Il Signore vi dia pace!” – che Chiesa in contesti nuovi. Lo studio, la ricer- fa parte del mandato missionario dei settanta- ca e la formazione permanente sono strumenti due discepoli inviati a due a due a proclamare essenziali del mandato relativo all’evange- quanto essi stessi avevano ricevuto e ad offri- lizzazione missionaria all’interno della Chie- re la pace a tutti gli abitanti del mondo (cfr. sa e anche all’interno del movimento/Ordine Rnb 14; Testamento). Il messaggio e la pratica francescano. Oggi questo si rende evidente nei dell’evangelizzazione missionaria per France- centri di studio dell’Ordine e specialmente nei sco erano fondati nell’esperienza personale e centri di formazione missionaria a Bruxelles, nella relazione che tutti i fratelli avevano con a Petropolis, a Manila e anche nel centro che a il Signore Gesù, che condividevano tra loro in 250 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 fraternità e che portavano al mondo come mes- penitenza, ossia “promettere di vivere rispet- saggio di pienezza, di benedizione e di pace. tando l’integrità della fraternità universale di La predicazione della pace non era un “supple- tutte le creature, a partire dal proprio vicino mento” o un “elemento non essenziale” della fino ad arrivare ad abbracciare il mondo più vita e della predicazione evangelica dei primi ampio, cristiani e non cristiani allo stesso mo- frati; era il cuore del messaggio (cfr. CC.GG. do, e virtualmente tutto il cosmo (M. Cusato, 685; 85; 96; 98)! Vivendo in pace e riconciliati op. cit., p. 67). Quindi, il fare penitenza ha per- tra loro, Francesco e primi i fratelli, e perfi- messo ai frati di intraprendere un modo asso- no i primi laici francescani, uomini e donne lutamente nuovo di vivere tra loro in fraternità. coinvolti nella promozione del messaggio di In senso lato, fare penitenza all’interno della pace offerto a tutte le creature, cercavano di fraternità ha generato nei fratelli il desiderio rendere a Dio, letteralmente di restituire a Dio, di condividere questa esperienza di fraternità tutto quanto compivano, rendendo così testi- evangelizzatrice con gli altri, di portarla fino monianza all’infinito amore di Dio e alla sua ai confini della terra. Il carisma dei primi frati, presenza infinitamente fedele in mezzo al suo ossia fare penitenza come esperienza continua popolo (cfr. PdV, 2009, p. 8). Oggi più che mai di conversione personale, di formazione per- è urgente la nostra testimonianza francescana manente alla vita evangelica; l’intensificarsi di pace e riconciliazione nella nostra preghie- dei legami d’amore e di cura all’interno della ra, nelle nostre fraternità e in ogni nostra atti- fraternità; e il desiderio di restituire al Signo- vità di evangelizzazione missionaria. La gente re ogni lode e ringraziamento per tutta la sua continua a credere che i francescani sono stru- bontà attraverso l’impegno nei confronti del- menti di pace e riconciliazione per il mondo. E la vita della gente, specialmente dei poveri e noi, ci crediamo? degli emarginati, partecipando alle loro “gioie I metodi di evangelizzazione e la predica- e speranze, alle loro tristezze e angosce” (GS zione di Francesco e dei primi frati erano fon- 1), questo è quello che definiva la primitiva dati sul “fare penitenza”. Secondo Michael evangelizzazione missionaria francescana ed è Cusato, OFM, Francesco concepiva la peni- quello che ispira e imprime una direzione agli tenza come un’azione: ossia un verbo, non un sforzi attuali che l’Ordine compie per rispon- sostantivo. Per lui la penitenza doveva esse- dere al suo mandato missionario6. re vista come il processo di conversione dal peccato personale al momento sacramentale L’evangelizzazione missionaria francescana e poi, oltre, nello scorrere della vita quotidia- come esperienza di trasversalità e di inte- na… [La penitenza] doveva essere il cammino grazione che uno percorreva per tutta la sua vita. La pe- nitenza era ed è la vita di ciascuno in Cristo” Una delle maggiori spinte alla nascita del- (cfr. M. Cusato, Fare penitenza. Facere poe- la mia vocazione missionaria nell’Ordine dei nitentiam, in Il movimento francescano primi- Frati Minori è stata l’esperienza di una visione tivo (1205-1239), 2009, Spoleto, Fondazione integrata dell’evangelizzazione missionaria Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, francescana trasmessami durante il noviziato e p. 53-54). Nella vita di Francesco, fare peni- i programmi di formazione teologica del post- tenza ha assunto un’espressione concreta nella noviziato. Ed ero già venuto a contatto con la rinuncia all’uso del denaro, alle posizioni di missione durante l’università. I nostri forma- potere e autorità, al possesso di terre e di beni, tori, alcuni dei quali erano stati missionari in al ricorrere alla violenza, all’abuso del creato e Cina, Singapore e Brasile, condividevano con al rifiuto di qualsiasi categoria che esprimesse noi le loro storie personali di fede e le sfide che l’idea di esclusione – i lebbrosi, i vagabondi, avevano dovuto affrontare nelle missioni rette i ladri, i chierici infedeli, gli ecclesiastici e i dalla nostra Provincia. Se i frati che erano stati potenti affamati di potere, i Saraceni (musul- in missione nella regione amazzonica del Bra- mani in Terra Santa), e tutte le altre categorie sile avessero parlato meno di anaconde, ragni che vengono erroneamente applicate, impe- giganti ed altre creature esotiche e più della dendo così di onorare l’immagine divina che gente in mezzo alla quale erano stati mandati ciascuna creatura porta in sé. Perciò, un altro a vivere e prestare servizio, forse avrei chiesto tema-chiave nella pratica dell’evangelizzazio- di andare i Brasile per realizzare il desiderio ne missionaria nella vita di Francesco e nello di vocazione missionaria specificamente fran- slancio contemporaneo dell’Ordine è il fare cescana che stava nascendo in me. Durante il EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 251 noviziato abbiamo studiato la regola, le Costi- dicazione del Vangelo, l’impegno per la for- tuzioni e gli Statuti generali e la storia dell’Or- mazione e conversione permanente al Vangelo dine e della Provincia. Il maestro di novizia- e la dimensione sociale del lavoro evangelico to aveva giocato un ruolo determinante nel funzionino indipendentemente l’uno dall’al- promuovere la missione e l’evangelizzazione tro. Questa modalità di animazione nella vita ad gentes, sebbene lui non fosse mai riusci- dell’Ordine, del movimento francescano e del- to a realizzare il suo desiderio di partire per la Chiesa non è più concepibile né sostenibile. l’Africa. Anche un altro frate, Damien Isabell, Papa Paolo VI al paragrafo 31 della sua Enci- professore di spiritualità francescana, era in- clica innovativa Evangelii nuntiandi del 1975 fiammato dal desiderio di fare un’esperienza sfida il nostro modo tradizionale di pensare di evangelizzazione missionaria ad gentes, e la quando chiede: “Come infatti proclamare il realizzò insieme a me nel 1982. Oltre a questi comandamento nuovo senza promuovere nella frati che sono stati testimoni-chiave per la mia giustizia e nella pace la vera, l’autentica cre- vocazione all’evangelizzazione missionaria, scita dell’uomo? Noi abbiamo voluto sottoli- anche la formazione che ho ricevuto al centro neare questo ricordando che è impossibile ac- teologico di Chicago, la Catholic Theological cettare che «nell’evangelizzazione si possa o Union, non è stata da meno in quanto a ispi- si debba trascurare l’importanza dei problemi, razione e folgorazione. Ero venuto a contatto oggi così dibattuti, che riguardano la giustizia, coi i più recenti sviluppi in ambito di studi di la liberazione, lo sviluppo e la pace nel mon- missiologia. La scuola si era decisamente in- do. Sarebbe dimenticare la lezione che ci viene dirizzata a favorire la dimensione missionaria dal Vangelo sull’amore del prossimo sofferen- dell’identità della Chiesa, inserendo questa te e bisognoso»”. Nell’Instrumentum laboris dimensione in ogni elemento del curriculum del Sinodo sulla nuova evangelizzazione del di studi. I corsi di morale fondamentale e di 2012, al paragrafo 130 leggiamo: “La testimo- etica sociale si occupavano e presentavano le nianza della carità di Cristo attraverso opere di dimensioni internazionali della vita morale giustizia, pace e sviluppo fa parte della evan- e le grandi sfide che si proponevano al mon- gelizzazione, perché a Gesù Cristo, che ci ama, do, con un’enfasi speciale su una concezione sta a cuore tutto l’uomo”. Recentemente Papa etica capace di impegnarsi nei confronti delle Francesco ha riportato nuovamente l’attenzio- questioni scottanti collegate alla pace e alla ne della Chiesa sulla relazione inscindibile che sicurezza, alla povertà, alla migrazione, alle sussiste tra i due comandamenti più grandi: ingiustizie sociali, allo sviluppo umano inte- l’amore di Dio e l’amore del prossimo. “L’e- grale, alla globalizzazione, alla secolarizza- vangelizzazione cerca di cooperare anche con zione, alla bioetica e ad un ampia gamma di tale azione liberatrice dello Spirito. Lo stesso altri temi. Come studente sono stato stimolato mistero della Trinità ci ricorda che siamo sta- a approfondire questi argomenti dal punto di ti creati a immagine della comunione divina, vista biblico, ecclesiale, missiologico e delle per cui non possiamo realizzarci né salvarci scienze sociali, cercando di capire il tutto e di da soli. Dal cuore del Vangelo riconosciamo convogliarlo in una visione comprensiva ben l’intima connessione tra evangelizzazione e integrata. E così la mia formazione teologica promozione umana, che deve necessariamente ha contribuito in maniera molto chiara e prati- esprimersi e svilupparsi in tutta l’azione evan- ca all’approfondimento dei valori francescani, gelizzatrice” (EG 178). E parlando della crisi che mettono in rilievo l’intuizione originale di ambientale che mette in pericolo il mondo e Francesco e dei suoi primi compagni e anche tutti i suoi abitanti, Papa Francesco afferma: la rinnovata comprensione in ambito france- “La terra è la nostra casa comune e tutti siamo scano dell’unica missione di Dio, integrante fratelli. Sebbene «il giusto ordine della socie- e integrata, esprimibile in maniera tripartita tà e dello Stato sia il compito principale della negli ambiti di missioni e evangelizzazione, politica», la Chiesa «non può né deve rimane- formazione e giustizia e pace. Molti dei no- re ai margini della lotta per la giustizia»” (EG stri sforzi francescani nelle aree dell’evan- 183; cfr. anche: Bendetto XVI, Deus caritas gelizzazione missionaria, della formazione est, 28). permanente e iniziale e di giustizia, pace e integrità del creato vengono sviluppati isola- I Mandati del Capitolo generale 2009 tamente, senza alcuno scambio tra questi tre ambiti, quasi a dare l’impressione che la pre- Tutto quello che posso dire riguardo al 252 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 ruolo fondamentale che l’evangelizzazione rie del Segretariato Generale per le Missioni e francescana missionaria può e deve giocare l’Evangelizzazione e ai progetti missionari di nell’integrazione della nostra identità, frater- interscambio che vedono coinvolti anche For- nità e missione francescane, la relazione in- mazione e Studi e Giustizia, Pace e Integrità trinseca che essa condivide con la Formazione del Creato. Grazie anche per il vostro sostegno e Studi e con Giustizia, Pace e Integrità del a quelle Entità missionarie (Custodie, Fon- Creato trova piena espressione nel Mandato dazioni, Progetti) che dipendono direttamen- 137 del Capitolo generale 2009, il primo dei te dal Ministro e dal Definitorio generale. E mandati relativi all’“animazione della missio- voglio in particolare e soprattutto ringraziare ne evangelizzatrice” (PdV, p. 29). Il ruolo spe- pubblicamente i fratelli del Segretariato Ge- ciale attribuito alla Formazione e Studi, ossia nerale per le Missioni e l’Evangelizzazione: quello di preparare un frate ad impegnarsi nel- Fr. Massimo Tedoldi, Fr. Arturo Rios Lara e la “missione evangelizzatrice” è chiaramente Fr. Adriano Busatto: grazie per il vostro im- articolata nel Mandato 17, dove leggiamo: pegno quotidiano nel lavoro di animazione e “Le Entità e le Conferenze promuovano nella sostegno degli sforzi di evangelizzazione mis- formazione iniziale e permanente il tema della sionaria dell’Ordine. So che il vostro lavoro è evangelizzazione ordinaria, della nuova evan- complesso e che le vostre responsabilità sono gelizzazione e della missione ad gentes” (PdV, parecchie e molto esigenti. A voi, a tutti i Frati Mandato 17, p. 31). E nel Mandato 43 le prio- Minori, ai membri della Famiglia Francescana rità per l’Ufficio di Giustizia, Pace e Integrità e della Chiesa rivolgo questa supplica: Non la- del Creato comprendono la promozione “nella sciate che le sfide che ci vengono poste all’in- formazione iniziale e permanente i valori della terno dell’Ordine, del movimento francescano nostra spiritualità francescana sottolineati da e della Chiesa e quelle che ci vengono poste GPIC” (Pdv, Mandato 43, p. 38). Perciò, Mis- dal mondo estinguano la fiamma della grazia sione ed evangelizzazione, Formazione e Stu- di Dio e della gioia del Vangelo che portate in di e Giustizia, Pace e Integrità del Creato, pur voi! Ricordiamoci a vicenda la promessa che avendo i propri mandati e compiti specifici, Gesù ha fatto ai suoi discepoli, ai suoi missio- devono compiere tutti gli sforzi possibili per nari, una promessa che Gesù rinnova oggi a tendere all’integrazione e alla “trasversalità” questo Congresso missionario: “Ed ecco, io che esprimano l’unica, complessa ma unificata sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del missione di Dio a cui esse tutte partecipano8. mondo!” (Mt 28,20).

Una speciale parola di gratitudine Fr. Michael Perry, OFM Ministro generale Voglio approfittare dell’occasione all’ini- zio di questo primissimo Congresso Interna- zionale per le Missioni e l’Evangelizzazione Note nella storia dell’Ordine dei Frati Minori per ringraziare ciascuno di voi partecipanti per la 1 La giustizia nel mondo, Sinodo dei Vescovi, 1971, vostra presenza e il vostro impegno nella pro- par. 6: “L’agire per la giustizia ed il partecipare alla mozione dell’identità e degli sforzi missionari trasformazione del mondo ci appaiono chiaramente ed evangelizzatori della Chiesa e dell’Ordine, come dimensione costitutiva della predicazione del che sono sia integranti che trasversali. Cia- Vangelo, cioè della missione della Chiesa per la re- scuno di voi, miei cari frati, miei cari fratelli e denzione del genere umano e la liberazione da ogni sorelle laici, siete profondamente impegnati in stato di cose oppressivo”. attività che faranno la storia, precisamente at- 2 CC.GG., Art. 68, §1: “I Frati vivano in questo mon- traverso l’impegno nei confronti dell’identità do come fautori della giustizia, araldi e operatori di pace, vincendo il male e operando il bene”. Art. missionaria della Chiesa e lo specifico contri- 69, §1: “Nel difendere i diritti degli oppressi, i frati, buto francescano alla missione evangelizzatri- rinunciando ad ogni azione violenta, ricorrano ai ce integrale della Chiesa, che sarà affrontata mezzi che d’altra parte sono a disposizione anche man mano nel corso di questo congresso. Gra- dei più deboli”. zie per questo vostro impegno personale, per 3 Karl Rahner, SJ, Verso un’interpretazione di teolo- tutti i modi in cui sostenete il lavoro delle vo- gia fondamentale del Vaticano II in: Studi teologi- stre rispettive Entità, per il sostegno alle Entità ci, 40, no. 4 (1979): pp. 716-727 (traduzione libera più povere dell’Ordine, alle attività missiona- dall’inglese, n.d.r.). In questo innovativo articolo EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 253

Rahner discuteva quelli che lui credeva sarebbero • sia fatta in fraternità e con la testimonianza della stati gli effetti duraturi del Concilio Vaticano II e vita fraterna; la nascita di quella che lui chiamava una “Chiesa • abbia il carattere di inter gentes, di itineranza, di veramente del mondo”. Rahner divideva la storia presenza in zone sconosciute, difficili, rischiose e di della Chiesa in tre periodi: 1) il breve periodo dei vicinanza ai più poveri, sofferenti, esclusi; giudeo-cristiani (30-49 d.C.), quando il cristiane- • si apra alla partecipazione attiva dei laici e della simo agiva all’interno di un’unica cultura, quella Famiglia Francescana; giudaica appunto; 2) l’annuncio del Vangelo che • si crei, laddove è possibile, una Fraternità che ri- è durato per secoli e si è svolto non solo nel con- sponda alle esigenze della nuova evangelizzazione, testo della cultura ebraica ma anche in quello del- in comunione con la Chiesa”. la cultura romano-ellenistica dell’Europa, per poi 8 Cfr. San Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, diffondersi in Oriente (Asia), in America Latina, par. 41: “«L’attività missionaria non è né più né nell’America del Nord e in Africa, attraverso l’e- meno che la manifestazione, o epifania, e la realiz- spansione in tutto il mondo dell’egemonia politica zazione del disegno di Dio nel mondo e nella sto- ed economica dell’Europa occidentale; 3) il nascere ria, nella quale Dio, proprio mediante la missione. di una “Chiesa veramente del mondo”, che emerge attua all’evidenza la storia della salvezza». Quali al tempo della convocazione del Concilio Vaticano vie segue la chiesa per giungere a questo risultato? II, una Chiesa attivamente impegnata nella sfida di La missione è una realtà unitaria, ma complessa. e formulare e incarnare il Vangelo all’interno di tradi- si esplica in vari modi, tra cui alcuni sono di parti- zioni, costumi e visioni del mondo molto diversi tra colare importanza nella presente condizione della loro. Rahner esprimeva anche una profonda preoc- chiesa e del mondo”. cupazione: se la Chiesa non avesse accolto e portato a compimento i cambiamenti proposti dal Concilio, 8. Omelia nel Capitolo delle Suore France- avrebbe rischiato di ritornare ad essere una Chiesa scane Missionarie del CIM europea. Roma, 13.07.2014 4 PdV, 2009, p. 9, “Va ugualmente segnalata la fan- tasia evangelica con cui Francesco e i suoi sanno “Come la pioggia e la neve scendono dal annunciare il Vangelo di pace: basti pensare al mo- do in cui egli riesce a rappacificare il vescovo e il cielo e non vi ritornano senza aver irrigato podestà di Assisi, in lotta tra loro. Francesco […] la terra, senza averla fecondata e fatta ger- semplicemente li invita ad ascoltare il Cantico, cioè mogliare, …così sarà della mia parola uscita una canzone di cui egli aveva composto parole e dalla mia bocca: non ritornerà senza effetto, musica. senza aver operato ciò che desidero e senza 5 CC.GG., 68, Art. 68, §1: “I Frati vivano in questo aver compiuto ciò per l’ho mandata.” mondo come fautori della giustizia, araldi e opera- tori di pace, vincendo il male e operando il bene”; Queste parole del Profeta Isaia ci ricordano §2: “Mentre annunciano la pace con la bocca, i frati che Dio è la sorgente di tutta la vita. Lui è la la mantengano nell’intimo del cuore, cosicché nes- Parola che crea e ricrea tutte le cose. È lui che suno sia provocato all’ira e allo scandalo, ma tutti, condivide la sua vita con noi e con il mondo e per mezzo di loro, siano richiamati alla pace, alla ci invita ad instaurare una relazione profonda e mitezza e alla benevolenza”. duratura con lui, con Gesù e con lo Spirito. Co- 6 PdV, p. 9: “Come Francesco e molti fratelli della munque, per poter accogliere l’offerta d’amo- nostra storia, che seppero porre i propri doni parti- re e di misericordia di Dio, dobbiamo innan- colari al servizio della buona novella, anche noi ci sentiamo chiamati ad accogliere il dono del Van- zitutto diventare discepoli capaci di ascoltare gelo e a restituirlo creativamente con la vita, con e di comprendere, come il brano evangelico gesti concreti, mediante l’esercizio dei nostri doni di Matteo ci ricorda. Solo così Dio potrà far specifici. Vogliamo imparare ad ascoltare la parola agire in noi e attraverso di noi la sua grazia di Gesù e a restituirla agli uomini e alle donne di salvifica per il mondo. “Quello seminato sul oggi, nello spirito del Vangelo, camminando per le terreno buono è colui che ascolta la Parola e strade del mondo come Frati Minori evangelizzatori la comprende. Il suo frutto sarà moltiplicato con il cuore rivolto al Signore”. “per cento, sessanta, e trenta per uno”. 7 PdV, Mandato13, p. 29: “Il Capitolo generale 2009 Ci sono tre domande-chiave che il Vangelo chiede al Ministro generale con il suo Definitorio ed cerca di sollevare all’interno della comunità ai Ministri provinciali con i loro Definitori di pro- di Gesù e in noi, che oggi ascoltiamo queste muovere una missione evangelizzatrice chiaramen- stesse parole di Gesù. Dobbiamo ricordare in- te francescana, sottolineando in particolare che: nanzitutto e soprattutto che, nella mente di san • sia sostenuta da una forte esperienza di Dio; Matteo, tutti i discepoli sono chiamati a rico- 254 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 noscere nella propria vita – nella NOSTRA vi- tante – è perciò anche molto difficile – passo ta – e nella comunità di fede – nelle NOSTRE è quello di arrivare alla presenza di Gesù, con comunità RELIGIOSE – la vocazione origina- tutta la nostra vita e tutti i nostri progetti, por- ria di discepoli ed evangelizzatori missionari tando anche la vita delle nostre comunità, della del Signore Gesù Risorto. Congregazione o dell’Ordine alla presenza del La prima domanda ha a che fare con la per- Verbo di Dio, ponendo la nostra volontà e il sona del “seminatore” della Parola di Dio. La nostro ego davanti a Gesù, Signore della Vita. seconda si riferisce al modo in cui il semina- Il primo passo della missione evangelizza- tore della Parola di Dio deve comportarsi. La trice, dell’annuncio della Parola di Dio e della terza domanda richiama direttamente il conte- presenza salvifica di Dio, consiste innanzitutto nuto del “seme”, di ciò che viene piantato dal nel fare un passo indietro e nell’ascoltare pro- seminatore, e alla sua capacità di trasformare fondamente la Parola di Dio, e poi compiere la faccia dell’umanità e del mondo. individualmente e collettivamente dei passi Per l’estensore del Vangelo, la domanda per metterla in pratica; quindi, lasciare che lo sull’identità del seminatore della Parola di Dio Spirito ci conduca fuori dalle nostre comunità è direttamente legata alla comprensione che i chiuse, nel mondo, a portare il seme del Dio discepoli hanno della persona di Gesù, il quale, vivente in noi e nelle nostre comunità e nella secondo Matteo, è il primo evangelizzatore, il congregazione. primo seminatore della Parola. È Gesù stesso Carissime Sorelle, senza conoscere tutti i che esce e annuncia con la sua vita, attraverso dettagli della discussione che state portando le sue parole e per mezzo della sua morte che avanti in questi giorni in cui combattete per il Regno di Dio è presente nella storia dell’uo- ASCOLTARE, e quindi riflettere e trovare mo. In Gesù il Regno viene inaugurato. nuove vie per permettere alla Parola di Dio di Gesù viene presentato come il modello di dare forma e di trasformare la vostra vita e le cosa significhi ascoltare la Parola di Dio e qua- vostre relazioni interne e esterne alla Congre- li siano le conseguenze dell’ascoltare e com- gazione, sono sicuro che siano emerse alcu- prendere la voce di Dio, le intenzioni che Dio ne sfide e alcune questioni gravi. Lo Spirito ha per il bene del mondo. Dobbiamo guarda- di Dio è presente e parla a ciascuna di voi e re alla persona di Gesù per trovare un’auten- ai membri della Congregazione in una varie- tica espressione del significato dell’ascolto, tà infinita di modi. La chiamata che Gesù ha dell’obbedienza e, perciò, del coinvolgimento rivolto a ciascuna di voi, radunate qui a Capi- e della responsabilità dell’uscire, dell’andare a tolo, è la stessa chiamata che agli inizi Gesù condividere quanto noi stessi abbiamo ricevu- ha fatto ai suoi discepoli, alle donne che erano to. Come Gesù apre totalmente la sua vita alla ai piedi della sua croce e che sono state le pri- voce di Colui che l’ha mandato e che lo ama, me testimoni della sua risurrezione. Tutti noi, così anche noi dobbiamo imparare ad ascoltare discepoli e co-missionari di Gesù Cristo, sia- quella stessa voce, aiutandoci l’un l’altro, nel- mo chiamati, come Papa Francesco continua- la comunità dei discepoli di Gesù, ad ascoltare mente ci ricorda, ad uscire e a intraprendere un la Parola di Dio, lasciando che essa ridia forma duplice movimento verso Dio. Il primo movi- alla nostra vita e alle nostre comunità. mento ci richiede necessariamente di prendere Forse vale la pena tener conto che ciò che in esame il nostro cuore, la qualità della nostra fa da sfondo all’invito evangelico di Gesù è il vita religiosa e il nostro impegno alla vita e testo dello Shema Israel, tratto dal Libro del ai voti evangelici. Questo movimento ci aiuta Deuteronomio, capitolo 6: “Ascolta, Israele: Il ad approfondire la nostra capacità di ascoltare Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. e di comprendere, se accogliamo onestamente Tu amerai il Signore, con tutte il cuore, con l’invito. E il secondo movimento, strettamente tutta l’anima, con tutte le forze”. Il tema cen- legato al primo, è l’essere chiamati ad ascol- trale che corre lungo tutto il Vangelo secondo tare profondamente il grido dell’umanità e ad Matteo è come diventare autentici discepoli abbracciare i nostri fratelli e sorelle poveri ed del Signore Gesù Risorto. E il modo è quello emarginati, coloro che soffrono per qualsiasi di diventare ascoltatori, gente che discerne la forma di violenza e povertà e sono privati della Parola di Dio e poi la mette in pratica. E questo loro dignità di esseri umani. Così facendo, te- risulta molto chiaro fin dal testo delle Beatitu- stimonieremo la liberazione che il Vangelo di dini, il manifesto programmatico del discepo- Dio dona, il Vangelo della vita, della libertà e lato missionario. Perciò, il primo e più impor- dello spirito. La nostra vita deve essere una te- EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 255 stimonianza vivente della presenza dello Spi- e abbracciare la Parola di Dio, di renderla il rito di Dio, che è amore, misericordia, pace e centro di ogni riferimento, e poi, con lo Spirito riconciliazione. di Dio, di muovervi verso nuove strade, nuove Come Papa Paolo VI ha scritto nell’Esor- espressioni! tazione apostolica Evanglii nuntiandi (nel 1975): “Per la Chiesa, la testimonianza di una Fr. Michael Perry. OFM vita autenticamente cristiana, abbandonata Ministro generale in Dio in una comunione che nulla deve inter- rompere, ma ugualmente donata al prossimo 9. Lettera per la festa di santa Chiara con uno zelo senza limiti, è il primo mezzo di evangelizzazione” (par. 41). «“In uscita” con la preghiera, Paolo VI continua, poi, affermando che con il cuore aperto al mondo, “L’uomo contemporaneo ascolta più volen- agli orizzonti di Dio» tieri i testimoni che i maestri, …o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni” (67). Sorelle carissime, “È dunque mediante la sua condotta, me- il Signore vi dia pace! diante la sua vita, che la Chiesa – e voi le mie sorelle nel Cristo e S. Francesco – evangeliz- «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la zerete innanzitutto il mondo, vale a dire me- vita intera di coloro che si incontrano con Ge- diante la vostra testimonianza vissuta di fedel- sù» (EG 1). tà al Signore Gesù, di povertà e di distacco, di Le parole con cui si apre l’esortazione apo- libertà di fronte ai poteri di questo mondo, in stolica Evangelii gaudium di Papa Francesco una parola, di santità”. ci immettono da subito nella realtà di una gioia Questa chiamata alla santità non vale solo che riempie la vita. È la gioia stessa del Cristo, per santificazione personale o per l’auto-indul- ed è una gioia diffusiva, che desidera comuni- genza nella vita religiosa, vivendo in comuni- carsi. tà chiuse, protette dal “pericoloso mondo” che La Chiesa nasce in uscita: “Andate!” (cf. c’è attorno a noi. Papa Francesco, Omelia nella S. Messa al Ce- L’invito di Gesù, nel Vangelo secondo nacolo, 26.5.2014). Le porte del Cenacolo non Matteo, è proprio l’opposto! Siamo chiamati possono rimanere chiuse: Gesù le attraversa – e, ripeto, Papa Francesco continua a ricor- perché la gioia dell’incontro con Lui vivente darcelo – ad andare e uscire verso il mondo, rinsaldi i discepoli nell’unità e faccia corre- dove il popolo di Dio vive nelle “periferie esi- re i loro piedi nell’annuncio fino agli estremi stenziali”, e lì seminare semi di dignità umana, confini della terra. «La gioia del Vangelo che di amore e di misericordia, di gioia e di pa- riempie la vita della comunità dei discepoli è ce, di perdono e di speranza. In questo modo, una gioia missionaria. […] L’intimità della cioè da missionari autenticamente umanizzati Chiesa con Gesù è un’intimità itinerante, e la ed evangelizzati, saremo allora capaci di testi- comunione si configura essenzialmente co- moniare il dono che Dio ci ha fatto in Gesù, me comunione missionaria» (EG 21.23): Dio offertosi liberamente per tutta l’umanità e tutto vuole provocare nei credenti un “dinamismo il creato. di uscita” (cf. EG 20-23). Il Signore benedica la vostra assemblea ca- La parola chiara di Papa Francesco invita pitolare e vi doni la chiara determinazione a la Chiesa ad avanzare sulla via dell’evange- vivere i valori del Vangelo, diventando ascol- lizzazione. È una parola che interpella ogni tatrici della Parola di Dio che potrà in ogni discepolo, e che provoca anche noi, fratelli e nuova modalità. Voglio terminare con le pa- sorelle. role che Papa Francesco ha scritto al paragrafo Ascoltando con voi questo invito, vi rag- 11 dell’Esortazione apostolica Evangelii gau- giungo con la presente lettera in occasione dium: “Ogni volta che cerchiamo di tornare della festa della madre santa Chiara, cercando alla fonte e recuperare la freschezza originale di cogliere la specificità di questa esortazione del Vangelo spuntano nuove strade, metodi per voi, che avete abbracciato e che vivete la creativi, altre forme di espressione, segni più forma di vita delle Sorelle Povere. eloquenti, parole cariche di rinnovato signifi- Come il mandato missionario può essere cato per il mondo attuale”. letto dentro la vita di Chiara? Cosa ha da dire a Vi auguro di avere il coraggio di accogliere voi e alle vostre comunità, oggi? 256 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Nel rimanere insieme alle sue sorelle tra le chiusa nella propria sussistenza e autonomia, mura di San Damiano, Chiara ha saputo far- ma pellegrina e forestiera (cf. RsC VIII,2) in si evangelizzatrice vivendo con semplicità e cammino verso il santuario dell’Altro e la terra pienezza il Vangelo e annunciando con la vita promessa dell’incontro con l’altro. È possibi- la buona notizia. Portando ogni giorno il suo le quindi essere “in uscita”, essere missionari, sguardo nello “specchio” che è il Figlio di Dio, raggiungere le periferie, anche rimanendo in ella ha saputo lasciarsi abitare dai suoi senti- monastero. Ma come lo si può tradurre nella menti, fino a trasformare la sua esistenza nella concretezza della concreta vita quotidiana? somiglianza piena dell’immagine di Lui (cf. Una prima modalità è stata ricordata dal- 3LAg 12-13). La vita che abbraccia diventa te- lo stesso Papa Francesco: «Ma le comunità di stimonianza: rimanendo nella contemplazione clausura? Sì, anche quelle, perché sono sem- del Figlio da sempre volto verso il seno del Pa- pre “in uscita” con la preghiera, con il cuore dre, Chiara segue il suo movimento “in uscita” aperto al mondo, agli orizzonti di Dio» (Re- per amore, il suo discendere facendosi simile gina caeli, 1.6.2014). Se pregare è rimanere agli uomini (cf. Fil 2,6-11), raggiungendoli nella preghiera di Gesù, da lì non si può che nella concretezza della vita. L’incarnazione di uscire nell’esodo dell’amore che si spinge ad Gesù è incontro con la fragilità, è assunzione abbracciare il mondo e ogni volto. Il Figlio è della povertà, è consegna nell’umiltà, è ingres- colui che dimora nel Padre e insieme si fa ac- so nella periferia. Dio entra nella storia abitan- canto ad ogni uomo, all’ultimo. do gli spazi della marginalità, lì dove la pol- Ci sono altre dimensioni della missionarie- vere delle strade della Galilea sporca i piedi, tà che ciascuna di voi e delle vostre comunità dove le mani sono segnate da ferite e da calli, può vivere. dove la vita si gioca nelle relazioni quotidiane, La vostra vita, connotata dalla stabilità, vi nelle situazioni feriali, nelle circostanze ordi- fa radicare in un luogo preciso, intessere lega- narie. mi con un territorio. Stabilità non è staticità e La vita di Chiara non desidera essere altro chiusura, bensì radicamento e relazione vitale. che sequela del Figlio di Dio che per noi si è Ha in sé, quindi, una valenza dinamica. Il mo- fatto via (TestsC 5), mettendo le proprie orme nastero può alimentare una relazione “osmoti- in quelle che Egli ha lasciato (cf. 3LAg 4.25). ca” con il territorio in cui è inserito, lasciando Il suo rispondere alla chiamata del Padre, co- penetrare il respiro affannoso o affaticato di nosciuta e incontrata attraverso il padre san tanti fratelli e sorelle e restituendo il soffio po- Francesco, ha significato concretamente abi- tente e lieve dello Spirito di vita. Dentro realtà tare con le sue sorelle nel monastero di San tante volte chiuse alla speranza, la comunità Damiano restando aperta alla vita di Assisi, può essere testimonianza degli orizzonti più sentendosi parte della sua storia e della sua larghi della presenza di Dio: con semplicità, gente, “permeabile” alla realtà concreta del- mostrando senza troppi filtri o barriere una la vita dei fratelli. Chiara va ad abitare in un umanità autentica, una fraternità possibile nel- luogo povero, marginale, prossimo, e questa la ricerca l’una del bene dell’altra, e insieme scelta crea per la sua comunità la possibilità del bene comune. Nessuna struttura può e deve di una prossimità con i marginali e i poveri. trattenere il dono della misericordia ricevuta: Questa vicinanza le permette di sentire il fiato «Il Signore stesso infatti ci collocò come for- della città, di conoscere le ferite, le paure, le ma, in esempio e specchio…» (TestsC 19 ss.). attese, i bisogni della gente. Vi risponde con Siete chiamate, in quanto Sorelle povere, un ascolto ospitale, come grembo che acco- a vivere un movimento di “decentramento”, a glie e che si fa cassa di risonanza del grido dei ri-cercare il centro vero e vitale, il principio di poveri al Padre delle misericordie (cf. TestsC unità che vi fa convergere. «Per capire dav- 2). Chiara vive così la sua missione: a partire vero la realtà, ci dobbiamo “scollocare”, ve- dall’andare incontro alla sorella più prossima, dere la realtà da più punti di vista differenti» rimanendo aperta verso i frati e verso la gente, (Papa Francesco, Incontro con l’USG). C’è un spingendosi fino a desiderare di raggiungere possibile e necessario movimento di decentra- il Marocco per ottenere il martirio. Chiara, mento da compiere, a partire da sé e a partire dentro i confini di San Damiano, tenendo lo dalla propria comunità. Il mondo non nasce sguardo fisso su Gesù, lasciandosi abitare dai e non finisce dentro i confini delle mura del suoi sentimenti, può “lasciar entrare” i fratel- monastero. È fondamentale non assolutizzare li e può “vivere in uscita” verso di loro, non la propria realtà, ma avere lo sguardo sapiente EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 257 di chi sa cogliere la complessità. Per questo il de una formazione ad un uso intelligente dei punto di osservazione migliore si può trovare media e alla conoscenza di linguaggi e forme nella periferia. Porsi lì, a fianco dei più debo- di espressione nuove, per comunicare la fede li, di tanti volti anonimi, aiuta a comprendere soprattutto ai più giovani. meglio dove batte il cuore del mondo e a chi Infine, ricorda il Papa che «la Chiesa “in anela. Lì, nelle esistenze più segnate da falli- uscita” è una Chiesa con le porte aperte» (EG menti e sconfitte, potete lasciare cadere il se- 46). Il monastero non sia un luogo chiuso ed me buono di una Parola di vita. escludente, ma una casa aperta che offra a chi È ancora una volta il Maestro ad indicar- è in ricerca o a chi si è smarrito, a chi desidera ci lo stile, così come lo vediamo fare con la sostare o a chi è solo di passaggio, il ristoro di Samaritana. Gesù siede al pozzo. Partecipa una preghiera condivisa e di una liturgia cu- della stanchezza e della sete dell’umanità e lì rata, l’acqua viva della Parola, il calore di un si lascia incontrare dalla donna, attendendola abbraccio che comprende, il volto semplice e nel luogo della sua quotidiana fatica di attin- vero di una vita bella e di una fraternità au- gere l’acqua. Nel dialogo con lei, mettendosi tentica. La clausura sia a servizio di una rela- in ascolto della sua sete, Gesù la conduce in zione profonda, libera, intensa con il Signore; un cammino di verità e di libertà fino a farle la solida appartenenza a lui, contemplato ed riconoscere la sete più profonda, accompa- amato, vi porti ad amare con cuore libero ogni gnandola con misericordia: la donna così può fratello per il quale Egli ha dato la vita. Non ripartire, diventando ella stessa “missionaria”. siate chiuse nelle vostre strutture: rimanendo Come Gesù, siate “accessibili”, pronte ad nella contemplazione, siete chiamate ad essere accogliere chi si avvicina a voi. Siate specchio un segno per gli uomini e le donne del nostro della sua misericordia, perché l’incontro con tempo partecipando alla loro vita, manifestan- la Verità possa liberare. «La comunità evan- do con gioia e speranza, attraverso la vostra gelizzatrice vive un desiderio inesauribile di umanità, la presenza del Risorto. offrire misericordia», si mette «nella vita quo- Sorelle carissime, ho cercato di raccogliere tidiana degli altri, accorcia le distanze», «si con voi qualche provocazione a partire dall’in- dispone ad accompagnare» con pazienza (EG vito di Papa Francesco. 24), contemplando il senso religioso di chi nel- Lo Spirito santo con la sua santa operazione la vita di ogni giorno lotta per sopravvivere, (cf. RsC X,9; Rb X,8) tenga sempre il vostro per «ottenere un dialogo come quello che il Si- cuore, come quello della madre santa Chiara, gnore realizzò con la samaritana» (EG 72), “da aperto ad accogliere e pronto a partire. Egli vi persona a persona”, imparando “l’arte dell’ac- doni di avere una grande umanità, di «essere compagnamento” (cf. EG 127-129). persone che sanno capire i problemi umani, C’è un’altra modalità di vivere il mandato che sanno perdonare, che sanno chiedere al Si- missionario che credo possa riguardare la vo- gnore per le persone» (Papa Francesco, Incon- stra specifica missione nella Chiesa, e cioè il tro con le Clarisse, Protomonastero-Assisi, vostro essere luogo accogliente per noi fratel- 4.10.2013). La preghiera di intercessione vi li e per tanti missionari che sono esposti nel- motivi a cercare il bene degli altri e si trasfor- le prime linee della missio ad gentes. Essere mi in un ringraziamento a Dio per loro (cf. EG grembo per i loro ritorni, essere per loro come 281-283). una locanda in cui trovare l’olio per medicare Alla vostra preghiera affido il cammino di qualche ferita ricevuta e il vino per ristorarsi e preparazione all’ormai prossimo Capitolo ge- per rinnovare le energie nel contatto con Colui nerale. che è il vino della gioia: è un servizio bello che Il Signore ci doni di vivere in pienezza la potere offrire. Si può essere chiamati ad an- nostra vocazione di fratelli e di sorelle, nella nunciare il Vangelo con attività o gesti diversi, gioia di una vita che si fa annuncio! Auguri! ma tutti siamo chiamati a vivere la carità con la medesima passione e premura. Roma, 15 luglio 2014 È possibile esercitare oggi il mandato mis- Festa di san Bonaventura, sionario attraverso i mezzi di comunicazione, Dottore della Chiesa utilizzandoli con sapienza e creatività, «cer- cando di esprimere le verità di sempre in un Fr. Michael Anthony Perry, ofm linguaggio che consenta di riconoscere la sua Ministro generale permanente novità» (EG 41). Questo richie- Prot. 104917 258 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

10. Carta en el día de S.ta Beatriz de Silva (cf. Is 62,5), si lo hacéis así, “nadie podrá qui- a las Hermanas de la Inmaculada Con- taros vuestro gozo” (Jn 16, 22). Que vuestra cepción preocupación resida en “haceros cada vez más gratas a Cristo Esposo” mediante la vivencia “Sed testigos de la de la pobreza, “abrazada gustosamente” (R gozosa experiencia de Dios” 19), en la escucha obediente (R 16), desean- (CCGG 51) do ser vistas únicamente por Él (R 29) con esa mirada única que nace del amor de elección. Paz y bien, “Cristo es el Evangelio eterno, pero su riqueza queridas hermanas Concepcionistas. y su hermosura son inagotables. Él es siempre joven y fuente de eterna novedad” (EG 11). La fiesta de santa Beatriz es ya una tradicio- nal y gozosa ocasión para llegar hasta vosotras, Imitadoras de la alegría expresándoos visiblemente, mi cordial cercanía de la Llena de Gracia de hermano, tal y como viene haciendo la Or- den de Hermanos Menores, acompañando pri- Como el ángel saludó a María invitándola a mero a Santa Beatriz, en su valiente empresa alegrarse, me atrevo a dirigirme a cada una de fundacional, y a sus hijas después, a través de vosotras con esta misma exhortación: ¡Alégra- los diversos avatares por los que ha atravesado te, hermana concepcionista!, y recuerda que la vuestra Orden a lo largo de la historia. alegría de María reside en su plenitud de gra- Este año, el Papa Francisco ha dirigido a la cia y en la presencia de Dios en ella: ¡El Señor Iglesia, y dentro de ella también a los consa- está contigo! grados, una preciosa exhortación apostólica a Como la Llena de Gracia, “responded al partir de la que quiero reflexionar con vosotras amor infinito de Dios con vuestro fiat” (CCGG a la luz de vuestra identidad concepcionista. Os 10), eco del fiat de María, “acoged con gene- invito, por tanto, a releer la exhortación Evan- rosidad las iniciativas del Padre” (CCGG 11), gelii Gaudium, con la mente de Santa Beatriz, abrid vuestros corazones a la presencia de en el corazón de María Inmaculada, donde ella Dios, que “habla en su Palabra, en las llamadas guardaba y meditaba todas las cosas, y desde del Espíritu en lo íntimo de vuestra conciencia, la responsabilidad de “mantener viva la lám- en la Iglesia, en la fraternidad, en los aconteci- para que el Espíritu encendió en santa Beatriz” mientos” (CCGG 40). (CCGG 7), atentas a los signos de los tiempos, Contemplad la alegría de María que canta para anunciar también vosotras, hoy, la alegría las obras grandes que el Poderoso ha hecho en del Evangelio, desde la vivencia fiel y gene- ella después de haber mirado la pequeñez de rosa de vuestro carisma concepcionista, con su esclava; la alegría de esta Madre que ofre- toda la vitalidad y el impulso de Buena Nueva ce su Hijo en Belén para ser adorado, que lo que éste encierra y es capaz de comunicar a los encuentra en Jerusalén después de una ardien- hombres y mujeres de hoy, convirtiéndoos así, te búsqueda; la alegría de haber adelantado la a imitación de María, en “prolongación activa “hora” y ver alegres a los novios en Caná; la de la acción divina en la historia de Salvación alegría de su encuentro con el Hijo resucitado, y en la Iglesia” (CCGG 11). o el gozo de su Asunción junto al Padre. Guardad en vuestro corazón y meditad in- Alegres en la alegría cansablemente en el silencio de vuestra vida de Cristo Esposo contemplativa, la alegría de María Inmacula- da. Llevadla en vuestro pensamiento, refle- La alegría nace del encuentro con Cristo jadla en vuestro rostro, expresadla en vuestras (EG 1.3) ya que Él mismo es la Buena Nueva palabras, dejad que ella mueva vuestras accio- que se nos anuncia. Vosotras expresáis y vivís nes; que la alegría de María, humilde y pobre, este encuentro como “desposorio con Cristo determine vuestro estilo de vivir como con- Redentor” (R 1). El día de vuestra profesión cepcionistas (cf. R 44). No en vano la alegría religiosa iniciasteis vuestra andadura a través forma parte de vuestro programa de formación de un “divino camino” (R 2) impulsadas por el (cf. CCGG 125). deseo de haceros “un solo espíritu con Cristo Considerada desde María, que es el úni- Esposo” (R 30). Que vuestra alegría nazca de co modo como se puede entender a una hija la alegría que Él tiene por cada una de vosotras de santa Beatriz, la hermana concepcionista, EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 259 es, necesariamente, una mujer nueva que ha da fruto abundante. La estrella que brilló en entendido su existencia desde el “reconoci- su frente y la luz de su rostro en el momento miento humilde de las obras que Dios hace en de su tránsito, nos enseñan que oblación, luz y ella y vive en la alegre confianza de quienes alegría van siempre de la mano. lo esperan todo de Dios” (CCGG 45). De es- Anteriormente, la pérdida y el hallazgo de la te modo, “haciéndose esclava del Señor, co- bula fundacional nos recuerdan además que las mo María, proclama la soberanía absoluta de pruebas, vividas en oración y esperanza, van se- Dios” (CCGG 15). ¡Contemplad y compartid guidas de grandes alegrías. Finalmente, el gozo la alegría de María, y con ella participad de su con el que Santa Beatriz acogió la noticia de su misión evangelizadora en la Iglesia, perseve- paso a la eternidad y la prontitud con el que se rando en la oración (CCGG 73)! dispuso para ello, es una invitación a vivir con la mirada puesta en las realidades eternas. Partícipes de la alegría de Santa Beatriz Creciendo juntas en la verdadera alegría Os invito también a compartir la alegría de santa Beatriz. Bien podemos afirmar de vues- Del mismo modo que María está presente tra fundadora que “en medio de las pruebas de manera determinante a lo largo de vuestras creció su alegría” (2 Cor 8,2). La joven Bea- Constituciones, también éstas están impreg- triz había disfrutado de la devoción a la Inma- nadas de alegría. Todo cuanto constituye el culada ya desde su tierna infancia, en Campo desarrollo de vuestra vida concepcionista es Mayor. Ésta arraigada devoción brotó en su motivo de gozo, y así es abrazado y vivido por oración durante su prisión en Tordesillas, lle- vosotras: el hecho de haber sido “seducidas nándola de consuelo. Es ahí donde tuvo la di- por el amor eterno de Dios” (CCGG 4.70), de cha de contemplar a María, vestida de blanco haber hecho “experiencia de un amor gratuito y azul, y experimentar su mediación materna. que libera, unifica y transforma” (CCGG 49), “Abandonando la vanidad del siglo” (R 1), de “seguir a Cristo” (CCGG 1.13.69.25), como vivió su “desposorio con Cristo Redentor” (R “bien supremo” (CCGG 72), y seguirlo “hon- 1), abriendo así la brecha a las hermanas con- rando a la Inmaculada” (R 1; CCGG 13.69), cepcionistas que siguieran este mismo camino. participar en su “humildad y pobreza habién- Tras el velo blanco que cubría su rostro, santa dolo abandonado todo con alegría” (R 7-8; Beatriz había abrazado a Cristo y su rostro se CCGG 41.43), “vivir el trabajo como gracia” iba configurando día a día con el de su Esposo. (CCGG 177), poder “hacer de la propia exis- Los treinta años de espera en Santo Do- tencia respuesta de amor que sirve, ama, hon- mingo, no fueron solamente años de prueba ra y adora con limpio corazón y mente pura” y oscuridad para santa Beatriz, sino más bien (CCGG 55), vivir “guardando fielmente en el de crecimiento hacia la unión con Dios, y por corazón la Palabra, a imitación de la Madre de tanto, un tiempo de alegría. Esa alegría que no Jesús” (CCGG 77), “crecer en el conocimiento nace del ruido y que, por silenciosa, es más ín- cada vez más íntimo y verdadero del Señor” tima y auténtica. Esa alegría que se vive sere- (CCGG 80), poder “participar en la perfecta namente y se transmite delicadamente. Santo alegría por la aceptación gustosa y paciente de Domingo fue para santa Beatriz tiempo de “fe, los padecimientos de esta vida” (CCGG 94), de oración constante, en disponibilidad al plan vivir acogiendo “a cada hermana como don del de Dios, en ocultamiento silencioso”, como se Señor” y ser al mismo tiempo don para la fra- pide hoy a sus hijas (CCGG 4). Tiempo en el ternidad (CCGG 100). Todo ello os convierte, que santa Beatriz iba realizando su “oblación como a santa Beatriz, en “ejemplo de la gozosa personal a Nuestro Redentor y a su Madre glo- experiencia de Dios en la limpia transparencia riosa, entregándose a Él como hostia viva” (R del Espíritu” (CCGG 51), os hace “mensaje de 2). Una vida así demuestra que vuestra vida amor, paz y alegría que Dios ofrece al mundo” de clausura no transcurre en la oscuridad o la (CCGG 59). frustración, sino que es portadora de fecundi- dad. La entrega de santa Beatriz dio al final de Encendiendo el mundo su vida como fruto fecundo, el nacimiento de con vuestra alegría la Orden de la Inmaculada Concepción. Es la alegría del grano de trigo que caído en tierra Vuestra alegría no es solo vuestra, tiene su 260 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 origen en Cristo y debe ser anunciada a todos vís desde vuestra clausura: la participación en los hombres y mujeres de hoy, en un mundo el misterio Pascual de Cristo (cf CCGG 58). que necesita más que nunca que se alcen voces Queridas hermanas, el Papa no ignora que de esperanza y alegría. Por eso os animo a vivir vivimos tiempos difíciles y así lo recuerda en intensamente la “contemplación ya que ella es su exhortación, pero nos dice que no por ello vuestro apostolado”, cargado de “misteriosa fe- debemos renunciar a nuestra alegría. Vuestras cundidad apostólica, por el que hacéis presen- comunidades se enfrentan a numerosas difi- tes el cielo nuevo y la tierra nueva donde María cultades -avanzada edad de algunas hermanas, está en cuerpo y alma” (CCGG 15). reducción de monasterios, escasez de vocacio- Vuestra vida fraterna, “inspirada en el mis- nes, una sociedad laicista que quiere ignorar a terio de María, es también modelo singular en Dios, etc…-. Con el Papa Francisco os exhor- la nueva familia del Reino” (CCGG 98). Vivid to a no dejaros robar la alegría evangelizadora el gozo de ser y tener hermanas, la alegría de (EG 83). Hay factores negativos en el mundo la entrega en todas las dimensiones de vuestra que no dependen directamente de nosotros, vida comunitaria, de estar “cerca de la hermana pero recordad que “vuestro estilo de vida será con dificultades acompañándola con solicitud tanto más convocador cuanto mejor viva ca- amorosa”, “de compartir responsabilidades”…, da una su propia vocación contemplativa en en definitiva, vivid la alegría del servicio y la amor, fidelidad y alegría” (CCGG 138). comunión fraterna (cf CCGG 99-103). “Vi- ¡Alégrate, hermana Concepcionista, tú que viendo con fidelidad vuestra vocación ayudáis vives sirviendo, contemplando y celebrando el a los hombres a cumplir los deberes de su pro- misterio de María en su Concepción Inmacu- pio estado y seréis para ellos manifestación de lada! (cf CCGG 9). los bienes celestiales presentes ya en este mun- ¡Feliz fiesta de Santa Beatriz! do” (CCGG 116). Roma, 15 de julio de 2014 Conclusión: Fiesta de San Buenaventura, ¡No os dejéis arrebatar vuestra alegría! Doctor de la Iglesia

“Nuestra tristeza infinita sólo se cura con Fr. Michael A. Perry, ofm un infinito amor, y es precisamente ante Jesús Ministro general OFM crucificado donde reconocemos todo su amor” (EG 265.268), esto es esencialmente lo que vi- Prot. 104918 E SECRETARIA GENERALI

1. Capitulum Prov. Ss. Cyrilli et Methodii During the Provincial Chapter of our Prov- in Croatia ince of St. Leopold, in Austria and , reg- ularly celebrated according to the norms of Nel Capitolo provinciale della Provincia Canon Law in the Bildungshaus Puchberg, dei Ss. Cirillo e Metodio, in Croazia, regolar- on the 5th-9th May 2014, presided over by the mente celebrato secondo le disposizioni del Minister Provincial, Ruggenthaler Br. Oli- Diritto, nella Casa “Tabor”, in Samobor, sotto ver, the following were elected: la presidenza del Visitatore generale, Sesar for the office of Vicar Provincial, Fr. Ivan, il giorno 23 aprile 2014 sono statti Stadler Br. Volker eletti: for the office of Provincial Definitors, per l’ Ufficio di Ministro Provinciale, Holl Br. Andreas Vrdoljak Fr. Ilija lackner Br. Thomas per l’ufficio di Vicario Provinciale, maier Br. Matthias Matić Fr. Ivan toczydlowski Br. Irenäus per l’Uffico di Definitori della Provincia, wenigwieser Br. Fritz. Bedeničić Fr. Dragutin The General Definitory, during its session Crišto Fr. Milan of the 16th May 2014, carefully examined and cvekan Fr. Petar ratified the election. koren Fr. Josip Prot. 104770/S163-14 milić Fr. Slavko radišić Fr. Ratko. 4. Electio extra Capitulum Prov. Ss. Re- Queste elezioni sono state ratificate dal De- demptoris in Croatia finitorio generale il 14 maggio 2014. Prot. 104720/S146-14 Il Congresso definitoriale della Provincia del Ss.mo Redentore, in Croazia, regolarmente 2. Capitulum Prov. Magnæ Dominæ Hun- celebrato secondo le disposizioni del Diritto, garorum in Hungaria presso il Convento di Spalato, presieduto dal Ministro provinciale, Kodžoman Fr Joško, il 1 Nel Capitolo provinciale della Provincia di aprile 2014, ha eletto extra-capitolo: Nostra Signora degli Ungheresi, in Ungheria, per l’Ufficio di Definitore Provinciale, regolarmente celebrato secondo le disposizio- Prlić Fr. Vinko ni del Diritto, nella Casa Kékestető, sotto la Ufficio vacante per la morte del predecessore. presidenza del Visitatore generale, Páll Fr. Questa elezione è stata ratificata dal Defini- Leó, il giorno 25 aprile 2014 sono statti eletti: torio generale il 15 maggio 2014. per l’ Ufficio di Ministro provinciale, Prot. 104761/S158-14 Dobszay Fr. Benedek per l’Ufficio di Vicario provinciale, 5. Capitulum Prov. Seraphicæ S. Francisci Várnai Fr. Jakab Assisiensis in Italia per l’Ufficio di Definitori della Provincia, Bécser Fr. Róbert Nel Capitolo provinciale della Provincia Berhidai Fr. Piusz Serafica di san Francesco d’Assisi, in Italia, Komáromi Fr. Előd regolarmente celebrato secondo le disposizio- orosz Fr. Lóránt. ni del diritto, presso il Convento di Montesan- Queste elezioni sono state ratificate dal De- to, a Todi, sotto la presidenza del Visitatore finitorio generale il 14 maggio 2014. generale, Soracchi Fr. Gilberto, il 9 maggio Prot. 104726/S148-14 2014, sono statti eletti: per l’Ufficio di Ministro provinciale, 3. Capitulum Intermedium Prov. S. Lepoldi durighetto Fr. Claudio in Austria/Italia/Helvetia per l’Ufficio di Vicario provinciale, 262 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Piloni Fr. Francesco 8. Capitulum S. Venceslai in Rep. Ceca per l’Ufficio di Definitori della Provincia, Bergomi Fr. Francesco Nel Capitolo provinciale della nostra Pro- Bucaioni Fr. Alfredo vincia di San Venceslao di Boemia e Moravia, Petrillo Fr. Giovanni nella Repubblica Ceca, regolarmente celebrato renda Fr. Giuseppe secondo le disposizioni del Diritto, nella Casa tremolada Fr. Danilo della Beata Vergine Maria ad Nives, in Pra- vianelli Fr. Marco. ga, sotto la presidenza del Visitatore generale, Queste elezioni sono state ratificate dal De- Olbert Fr. František Xaversky, il giorno 21 finitorio generale il 16 maggio 2014. maggio 2014 sono statti eletti: Prot. 104778/S168-14 per l’ Ufficio di Ministro Provinciale, Jurka Fr. Jeroným František 6. Capitulum Intermedium Ss. Francisci et per l’Ufficio di Vicario Provinciale, Iacobi in Mexico Dohnal Fr. Jan Maria Vianney per l’Uffico di Definitori della Provincia, El Capítulo Provincial ordinario de la Černý Fr. Bartoloměj Pavel Provincia de los Santos Francisco y San- Klučka Fr. Didak Robert tiago, en México, presidido por el Ministro rathouský Fr. Filip Jan provincial, Ceja Jiménez Fr. Ignacio, cele- Sadílek Fr. Jakub František. brado conforme a Derecho en la Casa del Queste elezioni sono state ratificate dal De- Señor dela Misericordia, en Tlaquepaque finitorio Generale il 14 giugno 2014. (Jal), el día 22 de mayo de 2014 eligió: Prot. 104798/S178-14 para el oficio de Definidores provinciales: De Lira Martínez Fr. Fidel 9. Capitulum Prov. Nostræ Dominæ de González Arguelles Fr. Rubén Guadalupe in USA Gudiño Reyes Fr. Marco Antonio Gutiérrez Martínez Fr. Ángel In the Provincial Chapter of the Province of Gabino Our Lady of Guadalupe, regularly celebrated luna Villalobos Fr. Jorge Arturo according to the norms of Canon Law, in the olayo Guillen Fr. Pedro. House of the Holy Cross Retreat Center, in El Definitorio general, en la sesión del 14 Mesilla Park (New Mexico), under the presi- de junio de 2014, examinó las Actas auténticas dency of the Visitator General, Luczak Br. y aprobó estas elecciones. Thomas, the following were elected on the 4th Prot. 104825/S191-14 day of June 2014: for the office of Minister Provincial, 7. Capitulum Intermedium Prov. Immacu- Robinson Br. Jack Clark latæ BMV in Polonia for the office of Vicar Provincial, Martinez Br. Charlie Nel Capitolo Provinciale 2014 della Provin- for the office of Provincial Definitors, cia dell’Immacolata Concezione della BVM, Espinoza Br. Eduardo in Polonia, regolarmente celebrato secondo le Jamison Br. Dale disposizioni del Diritto, presso il Convento di olivas Br. Abél Kalwaria Zebrzydowska, sotto la presidenza rodríguez Br. José. del Ministro provinciale, Kania Fr. Jarolsław, The General Definitory, during its session il giorno 13 maggio 2014 sono statti eletti: of the 14th June 2014, carefully examined and per l’ufficio di Definitori provinciali, ratified the elections. Kachel Fr. Jósef Prot. 104834/S200-14 kowalski Fr. Kajetan kurpiel Fr. Marek 10. Capitulum Prov. S. Ioannis Baptistæ in Łopata Fr. Szymon USA maciejowski Fr. Antoni. Queste elezioni sono state ratificate dal De- In the Provincial Chapter of the Province finitorio generale il 14 giugno 2014. of St. , regularly celebrated Prot. 104803/S181-14 according to the norms of Canon Law, in St. Meinrad Archabbey, in St Meinrad (Indiana), E SECRETARIA GENERALI 263 under the presidency of the Visitator General, Grassi Fr. Massimo Ó Conaire Br. Gearóid Francisco, the follow- martelli Fr. Federico. ing were elected on the 22nd day of May 2014: Queste elezioni sono state ratificate dal De- for the office of Minister Provincial, finitorio generale il 9 luglio 2014. Scheeler Br. Jeffrey Prot. 104891/S220-14 for the office of Vicar Provincial, Jasper Br. Frank 13. Capitulum Prov. S. Pauli Apostoli in Me- for the office of Provincial Definitors, lita Delorenzo Br. Vincent Kratz Br. Alexander Nel Capitolo Provinciale della Provincia Polk Br. Page di S. Paolo Apostolo, in Malta, regolarmente soehner Br. Mark. celebrato secondo le disposizioni del diritto, The General Definitory, during its session presso la Casa di Ritiri “Porziuncola”, sotto of the 14th June 2014, carefully examined and la presidenza del Visitatore generale, Ferro ratified the elections. Fr. Salvatore, il giorno 16 maggio 2014 sono Prot. 104807/S184-14 statti eletti: per l’Ufficio di Ministro provinciale, 11. Electiones extra Capitulum Prov. S. An- Grech Fr. Richard Stanley tonii in Bolivia per l’Ufficio di Vicario provinciale, Micallef Fr. Marcellino Teniendo en cuenta que el anterior Ministro per l’Ufficio di Definitori della Provincia, Provincial de la Provincia Misionera de San Chircop Fr. Twanny Antonio, en Bolivia, Pesoa Ribera Fr. Aure- Coleiro Fr. Martin lio, fue elegido Obispo, el Definitorio provin- Farrugia Fr. Anton cial, reunido en el Convento San Antonio de Sciberras Fr. Stephen. la ciudad de Santa Cruz, el día 31 de marzo de Queste elezioni sono state ratificate dal De- 2014, eligió fuera del Capítulo: finitorio generale il 9 luglio 2014. para el Oficio de Ministro provincial, Prot. 104919/S233-14 Brumberger Fr. Reinaldo para el Oficio de Vicario provincial, 14. Capitulum Prov. Ss. Nominis Iesu in Vargas Fr. René USA para el Oficio de Definidor provincial, Paz Fr. Benjamín. In the Provincial Chapter of the Province of El Definitorio General, en la Sesión del día the Most Holy Name of Jesus, regularly cel- 14 de junio de 2014, examinó las Actas autén- ebrated according to the norms of Canon Law, ticas de estas elecciones y las aprobó. in the House of St. Bernardine of Siena, in Prot. 104792/S174-14 Loudonville, New York, under the presidency of the Visitator General, Jurisich Br. Melvin 12. Capitulum Prov. Tusciæ S. Francisci A., the following were elected on the 4th and 5th Stigmatizati in Italia days of June 2014: for the office of Minister Provincial, Nel Capitolo Provinciale della Provincia Mullen Br. Kevin J. di S. Francesco Stimmatizzato, in Italia, rego- for the office of Vicar Provincial, larmente celebrato secondo le disposizioni del Hayes Br. Lawrence diritto, presso il Santuario de la Verna, sotto for the office of Provincial Definitors, la presidenza del Visitatore generale, Recchia Beaudin Br. William Fr. Luigi, nei giorni 18-20 giugno 2014 sono Belanger Br. Brian statti eletti: convertino Br. per l’Ufficio di Ministro provinciale, dilger Br. Frederick Fineschi Fr. Guido Frazzetta Br. Robert per l’Ufficio di Vicario provinciale, nangle Br. Joseph. crisci Fr. Livio The General Definitory, during its session per l’Ufficio di Definitori della Provincia, of the 9th July 2014, carefully examined and Bellato Fr. Roberto ratified the elections. Frosali Fr. Simone di Gesù Prot. 104876/S214-14 264 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

15. Electio extra Capitulum Prov. Calabriæ of the 16th July 2014, carefully examined and Ss. Septem Martyrum in Italia ratified the election. Prot. 104936/S239-14 Il Congresso Definitoriale della Provincia dei Santi VII Martiri di Calabria, in Italia, re- 18. Capitulum Prov. S. Evangelii in Mexico golarmente celebrato secondo le disposizioni del Diritto, presso il Convento S. Antonio, in El Capítulo Provincial de la Provincia del Catanzaro, presieduto dal Ministro provincia- Santo Evangelio de México, celebrado legíti- le, Occhiuto Fr. Fabio, il 16 giugno 2014, ha mamente conforme a Derecho, en la Casa de eletto extra-capitolo: Nuestra Señora de Guadalupe, Santa Úrsula per l’Ufficio di Vicario Provinciale, Coapa, en México, D.F., y presidido por el Vi- Maiolo Fr. Giuseppe. sitador General, De la Serna Fr. Ramiro, en el L’Ufficio si era reso vacante per le dimissioni día 1 de julio de 2014 eligió: del predecessore. para el Oficio de Ministro provincial, Prot. 104912/S229-14 Medina Palma Fr. Juan para el Oficio de Vicario provincial, 16. Electio extra Capitulum Prov. S. Fran- Núñez Santiago Fr. Pascual cisci Assisiensis in Kenia para el Oficio de Definidores provinciales, Bobadilla Cruz Fr. Marcos David The General Definitory, during its session cosme Torres Fr. of the 9th July 2014, examined and approved Fernández García Fr. Anselmo the Acts of the extra-capitular elections by the Hernández Romero Fr. Juan Antonio Definitory of the Province of St. Francis in Af- vázquez Soto Fr. Armando. rica, Madagascar and Mauritius, held during El Definitorio General, en la Sesión del día an ordinary session in Butimba, Tanzania, on 16 de julio de 2014, examinó las Actas autén- the 10th June 2014, under the presidency of Gi- ticas de estas elecciones y las aprobó. annone Br. Carmelo, Minister Provincial of Prot. 104933/S237-14 the said Province, and ratified, in accordance with the prescriptions of art. 198 of the Gen- 19. Capitulum Intermedium Prov. S. Mariæ eral Statutes of the Order the election of to the Angelorum in Polonia office of Definitor Provincial of the Province: Rugugana Br. Florent. Nel Capitolo Provinciale 2014 della Pro- Given in Rome, at the General Curia of the vincia di Santa Maria degli Angeli, in Polonia, Order of Friars Minor, on the 10th day of July regolarmente celebrato secondo le disposizio- 2014. ni del Diritto, presso la Casa delle Stimmate Prot. 104892/M054-14 di S. Francesco d’Assisi, in Cracovia, sotto la presidenza del Ministro provinciale, Maryjka 17. Capitulum Intermedium Prov. Ss. Cor- Fr. Rufin, il giorno 14 maggio 2014 sono statti dis Iesu in USA eletti: per l’ufficio di Definitori provinciali, During the Provincial Chapter of our Prov- Bobak Fr. Krzysztof ince of the Sacred Heart, USA, regularly cel- duk Fr. Andrzej ebrated according to the norms of Canon Law knapczyk Fr. Teodor in the Frontenac Hilton Hotel, in St Louis, koman Fr. Jacek Missouri, on the 13th June 2014, presided over warot Fr. Alojzy. by the Minister Provincial, Spencer Br. Wil- Queste elezioni sono state ratificate dal De- liam, the following were elected: finitorio generale il 14 giugno 2014. for the office of Provincial Definitors, Prot. 104842/S204-14 Bleem Br. Gerald coens Br. Frank 20. Capitulum Intermedium Prov. Assump- dombrowski Br. John tionis BMV in USA eaton Br. John merz Br. Albert During the Provincial Chapter of our Prov- Parthie Br. Ralph. ince of the Assumption of the Blessed The General Definitory, during its session Mary, USA, regularly celebrated according to E SECRETARIA GENERALI 265 the norms of Canon Law in the Techny Tow- cañas Gil Fr. Antonio Ricuarte ers Conference and Retreat Center, Techny, Il- Clixto Durán Fr. José linois, on the 13th June 2014, presided over by mendieta Niampira Fr. Marco Vinicio the Minister Provincial, Puodziunas Br. John, toro Valencia Fr. Luis Alberto. the following were elected: El Definitorio General, en la Sesión del día for the office of Provincial Definitors, 16 de julio de 2014, examinó las Actas autén- Brophy Br. Andrew ticas de estas elecciones y las aprobó. reczek Br. Paul Prot. 104946/S244-14 studwell Br. Joachim tlucek Br. Edward. 23. Visitatores Generales The General Definitory, during its session of the 17th July 2014, carefully examined and – Montoya Restrepo Fr. Oscar Armando, ratified the election. Prov. S. Pauli Apostoli, in Columbia, pro Prot. 104981/S244-14 Prov. S. Antonii, in Bolivia: 14.06.2014; prot. 104792. 21. Capitulum Prov. S. Ioseph Sponsi BMV – Ramos Fr. Valmir, Cust. Aut. Ss. Cordis Ie- in Canada su, in Brasilia, pro Prov. Immaculatæ Con- ceptionis BMV, in Brasilia: 11.07.2014; In the Provincial Chapter of the Province of prot. 104765/S8161-14. St. Joseph, regularly celebrated according to the norms of Canon Law, in the Retreat House of 24. Domus suppressæ Holy Cross, in Moltréal, under the presidency of the Visitator General, Nguyen Van Si Br. – “La Carcova”, José León Suár, Argentina: Ambroise, the following were elected on the 07.05.2014; prot. 104697/S130-14. 30th day of April and on the 1st day of May 2014: – Franziskanerkloster, Obermarkt 8, Reutte, for the office of Minister Provincial, Austria: 15.05.2014; prot. 104712/S139- Le Goanvec Br. Marc 14. for the office of Vicar Provincial, – Franzislanerkloster, Maria Schmolln, Aus- Charland Br. Pierre tria: 15.05.2014; prot. 104712/S139-14. for the office of Provincial Definitors, – “Santa Maria della Pietà, Lucera (FG), Ita- Éthier Br. Henri lia: 10.07.1014; prot. 104897/S222-14. Gallant Br. Laurent – “San Francisco”, Montalbán, Spagna: Prince Br. Guylain 22.07.2014: prot. 104935/S238-14. van Thông Br. Aimé Dô. The General Definitory, during its session 25. Notitiæ particulares of the 14th June 2014, carefully examined and ratified the elections. 1. Delegati generali Prot. 104838/S200-14 – Breis Pereira Fr. Carlos Alberto, della 22. Capitulum Prov. S. Fidei in Columbia Prov. di sant’Antonio di Padova, Brasile, è stato nominato da Fr. Michael A. Perry El Capítulo Provincial de la Provincia de Delegato generale per accompagnare i la Santa Fe, en Colombia, celebrado legítima- Frati della Fondazione “Nossa Senhora das mente conforme a Derecho, en la Casa San Graças”, dipendente dalla Prov. S. Maria Bernardino de Siena, Bogotá, y presidido por delle Grazie”, Italia, durante il processo di el Visitador general, Toro Puerta Fr. Mario integrazione con la Prov. “Nossa Senhora Rafael, en el día 4 de julio de 2014 eligió: da Assunção” in Brasile: 18.07.2014; prot. para el Oficio de Ministro provincial, 103830. Lugo García Fr. Héctor Eduardo – De Cássia dos Santos Fr. José Francisco, para el Oficio de Vicario provincial, della Prov. dell’Immacolata Concezione carvajal Sepúlveday Fr. Rodrigo della BMV, Brasile, è stato nominato da Fr. de Jesús Michael A. Perry Delegato generale per para el oficio de Definidores provinciales, accompagnare il processo di fusione della Camero Buitrago Fr. Marco Alexán- Fond. “Nossa Senhora de Fátima, dipen- der dente dalla Prov. Salernitano-Lucana di Sa- 266 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

lerno, Italia, con la Cust. del “Sagrado Co- 3. Passaggio ad altro Istituto ração de Jesus”: 20.07.2014; prot. 104957/ M073-14. – A Saliba Fr. Antonio, della Cust. di Te- rra Santa, è stato concesso il permesso di 2. Fondazione “B. Egidio” passare all’Ordine Libanese Maronita: 22.07.2014; prot. 104947/M066-14. – Iorio Fr. Paul è stato nominato dal Minis- tro generale Presidente della Fondazione “B. Egidio”. Sono stati anche nominati i Consiglieri: Tierrablanca Fr. Rubén (Is- tanbul), Pozzerle Fr. Jacopo (Palestrina): 22.07.2014; prot. 104948/M067-14. E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 1. Avvenimenti zione, manifesta la sua gratitudine a Fr. Martín Carbajo Núñez, OFM, per il servizio svolto 1. Nominatio Rectoris Pontificiæ Universita- negli ultimi mesi in qualità di Rettore Magnifi- tis Antonianum in Urbe co facente funzione ed esprime le sue più vive Congregatio congratulazioni a Sr. Mary, condividendo con de Institutione Catholica convinzione la fiducia espressa dalla stessa (de Studiorum Institutis) Congregazione attraverso questa scelta, nella certezza che la novità audace di questa nomi- Prot. 483/2014 na aprirà nuovi orizzonti per la vita e l’attività accademica dell’Istituto francescano di studio Congregatio de Institutione Catholi- e ricerca. ca (de Studiorum Institutis), attentis litteris commendatitiis Rev.mi Magni Cancellarii Fr. Michael Anthony Perry, OFM Pontificiae Universitatis Antonianum in Urbe Ministro generale e legitime praesentantis; perpensis titulis do- Gran Cancelliere tibusque quibus candidata quæ probe præsit apta demonstratur; cum compererit eandem 3. Emeriti Professoris nomitatio legitime electam esse; ad normam peculia- rium Statutorum necnon art. 18 Constitutionis Fr. Manuel Blanco Rodríguez, OFM, Apostolicæ: “Sapientia christiana” anno MCMXXXIX natus, nostræ Provinciæ Rev.dam Sr. Mariam Melone Sancti Gregorii Magni in Hispania alumnus, Sacra Theologiæ Doctorem Philosophiæ in Pontificio Athenaeo «Antonia- Rectorem Pontificiæ Universitatis num» Doctor, ab anno MCMXCIII ad annum Antonianum MMXI philosophiam, in qua specialiter versa- pro munere hoc Decreto ad triennium nomi- tus est, docuit. nat atque renuntiat, omnibus ipsi agnitis iu- Licentiam in philosophia et in educationis ribus officiisque huiusmodi muneri de more scientiis apud studiorum Universitatem Com- inhærentibus; ceteris servatis de iure servan- plutensem Matriti anno MCMLXXXIII est dis; contrariis quibuslibet minime obstantibus. consecutus. Datum Romæ, ex ædibus eiusdem Congre- Quamplures articulos et libros de philoso- gationis, die XIV mensis Iunii, a. D. MMXIV. phia egregie concinnavit. Professor etiam phi- losophiae exstitit. Zenon Card. Grocholewski Eius opera, praesertim investigationes de Præfectus re philosophica et institutionis, publici iuris + A. Vincenzo Zani facta, valde æstimantur. a Secretis Qua de re, consensu Senatus Academici Pontificiæ Universitatis «Antonianum» de 2. Comunicazione della nomina del nuovo Urbe in sessione diei 16 mensis Maii A.D. Rettore PUA MMXIII obtento, præfatæ Universitatis Rec- toris munere fungente suis litteris die III Iunii La Congregazione per l’Educazione Catto- eiusdem anni proponente, vi praesentis decre- lica ha recentemente emesso il Decreto con cui ti, ad normam art. 25 §2 Statutorum Universi- nomina come nuovo Rettore della Pontificia tatis «Antonianum», Università Antonianum in Urbe, per il prossi- Fr. Manuel Blanco Rodríguez, OFM mo triennio 2014-2017, la Rev.da Suor Mary omni qua par est reverentia Melone, S.F.A., finora Decano della Facoltà di Professorem Emeritum Teologia della medesima Università. nomino atque declaro Il Gran Cancelliere della PUA, Fr. Michael eumque in Confratrum æstimationem maxime Anthony Perry, OFM, ringrazia sentitamente commendo. il suddetto Dicastero pontificio per la designa- Datum Romæ, ex Ædibus Curiæ genera- 268 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 lis Ordinis, die XVII mensis Februarii A.D. Fr. Vitalis Rodríguez López OFM MMXIV. Secretarius Generalis pro Formatione et Studiis Fr. Michaël Antonius Perry OFM Minister Generalis et Magnus Cancellarius Prot. 104816 (091/14)

Fr. Vitalis Rodríguez López OFM 2. Notiziæ particulares Secretarius Generalis pro Formatione et Studiis 1. Pontificia Università Antonianum

Prot. 103905(089/13) – Prot. 103905(089/13). Il Ministro ge- nerale e Gran Cancelliere ha nominato 4. Emeriti Professoris nominatio (17.02.2014) il Professor Blanco Rodríguez Fr. Manuel, ofm, professore emerito della Fr. Marco Nobile, OFM, anno 1943 natus, Pontificia Università Antonianum, su ri- nostræ Provinciæ Venetae «S. Antonii Patavi- chiesta del Vice Rettore (03.06.2013). ni» alumnus, studiorum curricula perfecit in domibus OFM Victoriæ Venetorum, Veronæ, – Prot. 104392(208/2013). Il Ministro ge- Vicetiæ necnon apud Facultatem Catholicam nerale e Gran Cancelliere (17.12.2013) Theologiæ Studiorum Universitatis Caroli ha nominato il Professore Said Hanna Fr. Eberhard Tubingæ (in Germania), Maher Sehhata, ofm, professore aggiunto Sacrarum Scripturarum Doctor apud Pon- alla Cattedra di Teologia Naturale della Fa- tificium Institutum Biblicum Romæ (1982); coltà de Filosofia della Pontificia Universi- Alter a Rectore P.A.A. (1993-1996), Rector tà Antonianum su richiesta del Vice Rettore P.A.A. (1999-2005); (27.11.2013). Director commentarii periodici “Antonia- num” (1987-1997); – Prot. 104393(209/2013). Il Ministro ge- docuit apud Pontificiam Universitatem Ur- nerale e Gran Cancelliere (17.12.2013) ha banianam in Urbe et etiam apud Facultatem nominato il Professore Márquez Gutiérrez Scientiarum Biblicarum et Archaeologiæ (Stu- Fr. Nicolás, ofm, professore aggiunto della dium Biblicum Franciscanum) Hierosolymis. Cattedra di Storia della Filosofia nella Fa- Membrum constitutum Commissionis di- coltà di Filosofia della Pontificia Università sciplinæ ad triennium 2011-2014. Antonianum, su richiesta del Vice Rettore Eminuit plurimis libris aliisque scriptis val- (27.11.2013). de aestimatis. Quae cum ita sint, consensu Senatus Acade- – Prot. 104384(210/2013). Il Vice Retore mici Pontificiæ Universitatis «Antonianum» della Pontificia Università Antonianum, de Urbe in sessione diei XVII mensis­ Maii presenta la richieste delle borse di studio A.D. MMXIV obtento, præfatæ Universitatis per studenti non ofm per l’anno accademi- Rectore suis litteris diei XXIII Maii eiusdem co 2013-14, sottoscritta dei rispettivi Deca- anni proponente, vi praesentis decre­ ­ti, ad nor- ni e Presidi (14.11.2013). mam art. 25 §2 Statutorum Universitatis «An- tonianum», – Prot. 104413(213/2013). Il Ministro gene- Fr. Marco Nobile, OFM, rale e Gran Cancelliere (dec. 17.12.2013) omni qua par est reverentia, ha nominato il Professore Guida Fr. Mar- Professorem Emeritum co, ofm, professore aggiunto nella Cattedra nomino atque declaro, di Biografie e Leggende di san Francesco eumque in confratrum æstimationem maxime e santa Chiara d’Assisi presso la Facol- commendo. tà di Teologia della Pontificia Università Datum Romæ, ex Ædibus Curiæ generalis Antonianum, su richiesta del Vice Rettore Ordinis, die X mensis Iulii A.D. MMXIV. (04.12.2013).

Fr. Michaël Antonius Perry OFM – Prot. 104424(215/213). Il Prefetto della Minister Generalis et Magnus Cancellarius Congregazione per l’Educazione Cattoli- ca (03.02.2014) ha approvato delle modi- E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 269

fiche degli Statuti Particolari dell’Istituto nerale e Gran Cancelliere ha nominato Superiore di Scienze Religiose Redemptor (14.03.204) la Professoressa Paolini Si- Hominis della Pontificia Università Anto- mona, sfmgb, professoressa aggiunta della nianum, su richiesta del Ministro generale Cattedra di Istituti di Vita Consacrata e le e Gran Cancelliere (17.01.2014). Società di Vita Apostolica nella Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Universi- – Prot. 104445(003/2014). Il Ministro gene- tà Antonianum, su richiesta del Vice Retto- rale e Gran Cancelliere (27.01.2014) nomi- re (07.03.2014). na Visitatore generale Coulot Fr. Claude, ofm, e D’Angelo Fr. Giacinto, ofm, Visita- – Prot. 104628(040/2014). Il Ministro ge- tore Assistente della Pontificia Università nerale ha dato obbedienza (24.03.2014) a Antonianum secondo gli Statuti Particolari, Fayle Fr. Vaughn ofm, della Provincia del su richiesta del Vice Rettore (20.12.2013). Sacro Cuore in USA (St. Louis), per risie- dere nel Collegio Internazionale S. Antonio – Prot. 104541(021(2014). Il Ministro gene- di Roma e così collaborare con la Facoltà di rale e Gran Cancelliere ha dato obbedienza Filosofia della Pontificia Università Anto- (18.03.2014) a Cavicchia Fr. Alessandro, nianum, su richiesta del Vice Rettore (lett. ofm, della Provincia SS. Pietro e Paolo di 10.03.2014) e il consenso del proprio Mini- Roma, perché possa risiedere nel Convento stro (14.03.2014). della Flagellazione come professore dello Studium Biblicum Franciscanum nella Fa- – Prot. 104679(051/2014). Il Ministro ge- coltà di Scienze Bibliche e Archeologia a nerale e Gran Cancelliere ha nominato Gerusalemme, Custodia della Terra Santa, (20.05.2014) il Professore Volgger Fr. Da- della Pontificia Università Antonianum, su vid, ofm, professore ordinario della Cat- richiesta del Decano (06.02.2014) ed otte- tedra dell’Antico Testamento nella Facol- nuto il consenso del proprio Ministro. tà di Teologia della Pontificia Università Antonianum, su richiesta del Vice Rettore – Prot. 104544(022/2014). Il Prefetto della (27.03.2014). Congregazione per l’Educazione Cattoli- ca (04.04.2014) ha rinnovato l’affiliazione – Prot. 104757(075/2014). Il Visitatore Ge- per cinque anni dello Scolasticat Bx. Jean nerale, Coulot Fr. Claude ofm, consegna al XXIII di Kolwezi, nella Repubblica Demo- Ministro generale la relazione della Visita cratica del Congo, alla Pontificia Univer- canonica alla Pontificia Università Anto- sità Antonianum, su richiesta del Ministro nianum (27 febbraio-9 aprile 2014). generale e Gran Cancelliere (14.02.2014). – Prot. 104775(079/2014). Viene firmata una – Prot. 104544(022/2014). Il Prefetto della Convenzione (01.04.2014) di collaborazio- Congregazione per l’Educazione Cattoli- ne fra la Pontificia Università Antonianum ca (04.04.2014) ha rinnovato l’affiliazione e la Commissione Scotistica Internaziona- per cinque anni dello Scolasticat Bx. Jean le. XXIII di Kolwezi, nella Repubblica Demo- cratica del Congo, alla Pontificia Universi- – Prot. 104820(092/2014). Il Ministro ge- tà Antonianum, dietro richiesta del Ministro nerale ha dato obbedienza (04.07.2014) a Generale e Gran Cancelliere (14.02.2014). Regordán Barbero Fr. Francisco José, ofm, della Provincia di N. S. de Regla (Cádiz) – Prot. 104587(029/2014). Il Ministro ge- in Spagna per risiedere nel Collegio Inter- nerale e Gran Cancelliere ha nominato nazionale S. Antonio a Roma e così colla- (10.03.2014) il Professore Calpe Melen- borare con la Facoltà di Diritto Canonico dres Fr. Xavier, ofm, professore aggiunto della Pontificia Università Antonianum, su alla Cattedra di Filosofia della Conoscenza richiesta del Vice Rettore (07.05.2014) ed nella Facoltà di Filosofia nella Pontificia ottenuto il consenso del proprio Ministro Università Antonianum, dietro richiesta del (30.05.2014). Vice Rettore (25.02.2014). – Prot. 104877(095/2014). Il Ministro gene- – Prot. 104616(038/2014). Il Ministro ge- rale ha dato obbedienza (04.07.2014) a Sal- 270 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

to Solá Fr. Carlos, ofm, perché possa segui- ziato della Fondazione “Notre Dame d’A- re dei corsi di Teologia Medievale (agosto frique” nella Fraternità Rivotorto di Djiri 2014 - agosto 2015) presso il Boston Colle- (Congo-Brazaville), su richiesta dal Presi- ge negli USA. dente (25.02.2014).

2. Collegio Internazionale S. Antonio a Roma – Prot. 104607(035/2014). Il Ministro Ge- nerale (20.03.2014) ha dispensato dall’art. – Prot. 104567(026/2014). Il Ministro gene- 267 degli SSGG Rivera Arévalo Fr. Boris rale ha nominato la Commissione (Nguyen Arturo, ofm, della Provincia di Santiago de Fr. Van Si Ambrogio, Frattini Fr. France- Compostela in Spagna perché possa essere sco, Horta Espinoza Fr. Jorge, Clemenza riammesso all’Ordine senza ripetere il no- Fr. Antonino) per la revisione degli Statuti viziato, su richiesta del Ministro provincia- Particolari del Collegio Internazionale S. le (07.03.2014). Antonio a Roma, su richiesta del Guardiano (12.03.2014). – Prot. 104759(077/2014). Il Ministro ge- nerale (15.05.2014) ha dispensato dall’art. 3. Segretaria Generale per la Formazione e 267 degli SSGG Vázquez Fr. Jesús Simón, gli Studi OFM ofm, della Provincia di Santiago de Com- postela in Spagna perché possa essere ri- – Prot. 104420(214/13). Il Ministro gene- ammesso all’Ordine senza ripetere il novi- rale invia una lettera ai Ministri e Custodi ziato, su richiesta del Ministro provinciale dell’Ordine con il resoconto economico (15.05.2015). del 2013 del Segretariato generale per la Formazione e gli Studi, riferendo dei ri- – Prot. 104769(078/2014). Il Ministro ge- spettivi contributi e delle principali spesse nerale ha dispensato (14.06.2014) dall’art. nelle borse di studi e le loro distribuzioni 97 §1 degli SSGG perché la Provincia di (16.12.2013). S. Leopoldo in Austria (Salzburg) perché possa iniziare l’anno canonico del novizia- – Prot. 104802(086/2014). Il Segretario ge- to con solo due candidati, su richiesta del nerale per la Formazione e gli Studi invia Ministro provinciale (12.05.2014). al Ministro generale il materiale presentato nella Custodia Francescana dei Protomarti- – Prot. 104890(125/2014). Il Ministro gene- ri del Marocco per l’animazione della For- rale (10.07.2014) ha dispensato dall’art. 96 mazione Permanente della Custodia (12-15 §3 degli SSGG la Provincia di Transilvania maggio 2014). di S. Stefano Re (Cluj- Napoca) in Roma- nia, perché i due prossimi novizi possano 4. Noviziato fare in noviziato fuori della casa del Novi- ziato, su richiesta del Ministro provinciale – Prot. 104517(011/2014). Il Ministro gene- (20.06.2014). rale ha approvato (05.02.2014) il trasferi- mento temporaneo della sede della Casa di – Prot. 104435(218/2013). Il Ministro ge- Noviziato Interprovinciale della COMPI nerale (20.12.2013) ha dispensato dall’art. SUD da Piedimonte Matese a S. Marco in 267 degli SSGG Di Pietro Fr. Luca, ofm, Lamis, su richiesta del Moderatore di tur- della Provincia di S. Antonio di Padova no dei Collegio dei Ministri della COMPI in Italia (Venezia) perché possa essere ri- SUD (28.01.2014). ammesso all’Ordine senza ripetere il novi- ziato, su richiesta del Ministro provinciale – Prot. 104586(028/2014). Il Ministro gene- (13.11.2013). rale ha eretto (20.03.2014) la Casa di Novi- E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 1. Primo Congresso Internazionale sulle tità, alcune indicazioni e proposte per una più Missioni e l’Evangelizzazione efficace trasmissione del Vangelo. Sassone (Roma), 18-28.05.2014 Fr. Massimo Tedoldi, Segretario generale ME, nell’introdurre i lavori, fa riferimento alla 1. Cronaca forza propulsiva ed innovativa del primo Man- dato capitolare di Portatori del dono del Van- Convocato dal Ministro generale Fr. Mi- gelo: leggere le cinque priorità della nostra vi- chael A. Perry e organizzato dalla Segreteria ta in chiave di missione evangelizzatrice, cioè generale per le Missioni e l’Evangelizzazione, attraverso la dinamica dell’uscita, sapendo che il Primo Congresso internazionale, svoltosi a il punto di riferimento non sta in noi, ma fuori Sassone (Roma) dal 18 al 28 maggio 2014, ha di noi. Mette in guardia sui grandi pericoli che avuto per tema: “Vade, repara domum me- investono la nostra vita e missione, rischiando am”. Identità e Novità nella missione evange- di rendere la nostra testimonianza priva di pro- lizzatrice dell’Ordine. fetismo e di attrattiva, e togliendo voce all’an- Da molto tempo si era pensato ad un incon- nuncio. Tali rischi vanno esaminati con umile tro, dove far ritrovare per la prima volta tut- discernimento e con coraggio, se intendiamo ti gli Animatori provinciali delle Missioni e migliorare la nostra missione evangelizzatrice. dell’Evangelizzazione, che sono stati i primi Ecco, perché, all’inizio del Congresso, è op- invitati al Congresso, oltre al Definitorio gene- portuno tenerli presenti, pena la vanificazione rale e ai vari officiali della Curia, ai Presidenti dell’incontro. Il primo pericolo è il relativismo delle Conferenze e ad alcune consacrate e a delle urgenze, che sbriciola il cuore della no- qualche laico impegnato. La risposta all’invito stra vocazione e blocca ogni entusiasmo evan- è stata più che soddisfacente, con oltre cento gelizzatore. Tale pericolo tocca direttamente Entità dell’Ordine rappresentate, da circa 50 il problema della fede, che viene minata alle Paesi. radici. Il secondo pericolo è la vita consumisti- Gli scopi del Congresso erano i seguenti: ca, una vita non solo nel mondo, come dev’es- – celebrare l’incontro dei frati animatori di sere, ma anche del mondo, come non deve tutto il mondo, per condividere le ricchezze essere, secondo l’esplicito comando di Gesù. di tante differenti culture e forme di evan- Tale pericolo rende insulsa la nostra vita, ci gelizzazione; assimila ai maiores del mondo, non svolge più – approfondire l’identità e la novità della alcun richiamo profetico. È una vita centrata missione evangelizzatrice dell’Ordine, in sulle proprie comodità, che non ha più nulla questo tempo dove è percepibile una certa del pellegrinaggio francescano, lontana dalla confusione e un sensibile calo dell’interes- minorità e dai minores che ci stanno vicino e se missionario; che non riusciamo neanche più a vedere. È una – individuare mezzi e modalità per rinnovare grande “malattia respiratoria”: al posto di fare la missione evangelizzatrice nelle Entità; i “grandi respiri” dei missionari che volava- – offrire al Capitolo generale 2015 (e alle En- no come aquile dalla propria terra al luogo di tità) alcune proposte concrete per rilanciare missione, facciamo “voli di gallina”, con gli il dinamismo missionario dell’Ordine rav- pseudo desideri che durano un giorno! Il ter- vivandone l’entusiasmo. zo pericolo è la teologia di carta, con la quale L’organizzazione del Congresso ha con- assai spesso facciamo il miracolo contrario a sentito l’ottenimento dei quattro obiettivi, quello di Gesù: Lui, il Verbo, si è fatto carne, tanto con la grande partecipazione degli Ani- mentre noi abbiamo l’ardire di trasformare la matori provinciali che hanno condiviso tra lo- carne in carta. Tutti conosciamo questo rischio ro le speranze e le sfide attuali della missione “cartaceo” della nostra vita: troppa teoria, che evangelizzatrice dell’Ordine, quanto nell’ap- non vogliamo poi toccare nemmeno con un profondimento del nostro “proprium” france- dito. Tale rischio può trasformare la nostra scano, in modo da offrire all’Ordine e alle En- vita di consacrati in cicisbei inutili e in per- 272 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 sone formali e senza cuore. Infine, un ultimo ogni apostolato abbia la sua radice nel quoti- grande pericolo è l’autoreferenzialità che rap- diano discepolato, stando in umile ascolto e presenta una grave malattia oculistica, quella in appassionato dialogo con Dio. di non riuscire a mettere a fuoco il centro che 2. San Francesco evangelizzatore e l’evan- non sta dentro di noi ma fuori di noi: il dina- gelizzazione francescana nella storia (20 mismo missionario non sopporta le continue maggio). Fr. Cesare Vaiani, analizzando soste per farci maquillage coi quali mostrarci con maestria gli Scritti e le biografie, ha agli altri truccati per sembrare belli e bravi. Il presentato san Francesco quale evangeliz- dinamismo di uscita ci chiama a partire conti- zatore e missionario, il cui esempio ha im- nuamente, pensando all’annuncio da portare, messo nel corpo dell’Ordine il medesimo non a conservare una vita che, in tal modo, si anelito di annunciare ovunque il Vangelo di perderà. La crisi vocazionale odierna è il frut- Cristo, in tutte le parti della terra, con fanta- to di questa autoreferenzialità che è chiusura sia e creatività, aspetto storico acutamente sul proprio ombelico, sterilità e insignificanza. sintetizzato da Fr. Johannes Freyer. Allora, occorre tenere presenti queste catene 3. L’Evangelii gaudium e il Papa Francesco, dalle quali liberarci, se vogliamo rinnovare la nuovo evangelizzatore (21 maggio). Una nostra vita e missione. Troppo spesso non te- profonda lettura dell’Esortazione aposto- niamo conto di queste prigionie, e così le no- lica ci è stata offerta da Fr. Enzo Biemmi stre riunioni non riescono a farci fare neppure fsf, con luminose indicazioni per ripensare un passo in avanti! il nostro apostolato secondo le feconde in- Il Segretario generale, inoltre, nella sua tuizioni del Papa. Subito dopo, il cardinal introduzione, metteva in luce il motivo prin- Oscar Maradiaga, sdb (e, come ama ag- cipale del Congresso: «dare carne alla nostra giungere lui stesso, ofm) ci ha presentato identità, risuscitare in noi quello slancio mis- la gioiosa testimonianza del nostro Papa sionario ed evangelizzatore al quale siamo nuovo evangelizzatore, capace di scrivere stati chiamati. Questo non è prima di tutto un nuove encicliche attraverso l’efficacia dei Congresso per accrescere le nostre conoscenze suoi gesti, che vanno diritti al cuore delle sul tema (che pure avranno modo di crescere), persone. Nel pomeriggio, si è svolta una ma per ripartire con la ferma decisione di met- stimolante tavola rotonda sul tema «Cosa tere in pratica ciò che abbiamo capito. Come desiderano la Chiesa e il mondo dai frati?». sarebbe bello rientrare nelle proprie Entità, Moderata da Fr. Adriano Appollonio, la di- facendo nostro quel che Papa Francesco con- scussione è stata animata dal salesiano Don tinua a ripetere (a noi francescani, prima e più Renato Mion, che ultimamente ha conclu- che agli altri): predicate il Vangelo e, se fos- so un’indagine dettagliata sulla situazione se necessario, anche con le parole. Predicare dell’Ordine; dal Dr. Rodrigo Guerra López, con la vita: la testimonianza!». che ha sintetizzato dal punto di vista della I temi del Congresso sono stati notevol- gente chi debbano essere oggi i Frati Mi- mente arricchiti dai contributi di validi relato- nori; da Fr. Vidal Rodriguez, SGFS, che ri, e hanno ritmato lo svolgimento quotidiano ha proiettato stringenti considerazioni sul del Congresso: nesso formazione-missione evangelizzatri- 1. Identità e Novità della missione evangeliz- ce dell’Ordine; dal sacerdote paolino don zatrice dell’Ordine (19 maggio). La prima Alberto Fusi, parroco per oltre 20 anni a relazione su questo tema doveva essere tenu- Roma, che ha confidato il desiderio della ta da Fr. Giacomo Bini, chiamato da sorella compagine ecclesiale sul tipo di presenza morte qualche giorno prima. La sua relazio- dei francescani. Dopo le domande dei par- ne, pubblicata in tre lingue e distribuita ai tecipanti, Fr. Julio Bunader, Vicario gene- partecipanti, è stata letta come il testamento rale, ha offerto una succosa sintesi sull’i- di Fr. Giacomo che ha dedicato la sua vita dentità e la missione dei Frati Minori oggi. ad animare i fratelli nello spirito del manda- 4. Le Nuove Forme di vita e missione e i nuovi to missionario affidato dal Crocifisso a san mezzi di comunicazione (22 maggio). Con- Francesco. Lo stesso giorno, Enzo Bianchi, siderando il cammino dell’Ordine in que- Priore di Bose, ha concentrato la sua medi- sti ultimi decenni, con l’apparire di nuove tazione sul cuore di ogni evangelizzazione, forme di vita e missione, il Congresso ha sviluppando il tema: «Parlare con Dio per voluto dedicare un’intera giornata a questo parlare di Dio», chiarendo con vigore come tema. In mattinata hanno presentato la loro E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 273

testimonianza Fr. Paul Iorio di Palestrina, generale OFS, Benedetto Lino, ha sottoli- Fr. Luca Pozzi e Fr. Gabriele Onofri della neato quanto sia essenziale condurre insie- Provincia di Genova (Varazze e Voltri), Fr. me – frati del primo Ordine, sorelle fran- Adriano Appollonio di Cortona. Tre nuove cescane e laici dell’Ordine francescano se- forme, differenti nelle espressioni ma salda- colare – la missione evangelizzatrice oggi, mente unite da quel fondamento costituito rimarcando le ricchezze di tale comunione dagli ormai fissati “sette punti” essenziali e il beneficio della testimonianza per coloro per la costituzione di una nuova Fraterni- che ci vedono e ascoltano; Fr. Prospero Rivi tà. La consegna del Sussidio Ite, nuntiate OFMCap, segretario del Movimento fran- (preparato per l’occasione dalla Segreteria cescano italiano, ha mostrato alcuni frutti di generale per le Missioni e l’Evangelizza- tale collaborazione, soprattutto attraverso zione) ha in qualche modo siglato l’efficace alcune pubblicazioni di interesse comune, testimonianza di questi fratelli ed ha inoltre e allestendo insieme giornate di animazio- invitato i presenti a ripensare in modo nuo- ne in alcune città italiane; Suor Denisch vo la perenne attualità del nostro carisma, Rachel Kambire FMM (Francescana Mis- da liberare dalle strutture imprigionanti e da sionaria di Maria) ha parlato delle attività incarnare secondo linguaggi più compren- svolte a favore degli ultimi in Congo e dei sibili al nostro mondo. Nel pomeriggio, Fr. migranti in Siracusa, aggiungendo la nota Gustavo Medella ha parlato dei Nuovi mez- della comunione di lavoro con i fratelli del zi di comunicazione, illustrandone le enor- primo Ordine. Una toccante testimonianza, mi ed ancora inesplorate potenzialità, ma poi, è stata offerta da Marco Fabian e Lilia- avvertendo ad un tempo dei rischi connessi. na Maribel, coppia missionaria dell’Ecua- 5. Evangelizzazione e dialogo (23 maggio). dor, ispirati al motto “Famiglia missionaria, Ad animare il tema del dialogo, dimen- con Francesco e Chiara, annuncia Gesù al sione ampiamente acquisita nella Chiesa mondo”, proiettando alcuni video della loro post-conciliare ed anche nell’Ordine, e a famiglia che vive e lavora in varie posta- noi particolarmente vicina data la presen- zioni missionarie, col costante desiderio di za di tanti frati in paesi musulmani e di al- essere missionari in unione con la famiglia tre religioni, si sono avvicendati Fr. Roger francescana; infine Kim Smolik e Higgin Marchal, Definitore generale e Presidente Botahn, del Franciscan Mission Service, del Servizio per il Dialogo, che ha sintetiz- USA, hanno illustrato il loro lavoro di ani- zato l’intensa attività dell’Ordine su questo mazione e di collegamento a beneficio di fronte; il dottor Simone Morandini che ha molte missioni, con la mirata preparazione offerto una propositiva perlustrazione sul dei missionari. La presenza del confratello tema del Dialogo con l’ateismo, in grado di Fr. Jose Antonio Cruz, Assistente genera- condurci a rivedere il nostro abituale atteg- le dell’OFS (che ha poi presieduto l’Euca- giamento nei confronti dei cosiddetti lonta- ristia) ha in qualche modo reso tangibile ni; Fr. Ruben Tierrablanca, guardiano della l’impegno di tutta la Famiglia Francescana Fraternità di Istanbul e Assistente generale verso la comunione affettiva ed effettiva. per l’Islam, che ha parlato con entusiasmo Infine, durante la preghiera dei Vespri, la della vita e del lavoro svolto dai frati nella sorella clarissa suor Cristina, abbadessa del capitale turca ed anche delle attività forma- monastero di Cortona, ha testimoniato la tive a beneficio di molti fratelli dell’Ordi- comunione delle sorelle clarisse con i fra- ne; infine, a due voci, sul tema Islamismo ti minori, che esse sostengono attraverso il e cristianesimo, hanno preso la parola due loro sacrificio gioioso e fecondo. pakistani, il confratello Pascal Robert e il 7. La Minorità nell’evangelizzazione (26 musulmano Mulana Abdul Kabir Asad, di- maggio). Questa giornata è iniziata con mostrando come sia possibile e bello il dia- la relazione di Fr. Joe Rozansky, direttore logo tra religioni diverse. dell’Ufficio di Giustizia e pace, sul tema: 6. Evangelizzare come Famiglia Francescana Evangelizzazione, Economia, Giustizia e (24 maggio). Un’intera giornata è stata de- Pace e Salvaguardia del Creato, soffer- dicata alla necessità della comunione della mandosi sull’urgenza di ricuperare questa Famiglia Francescana per una evangelizza- dimensione fondamentale ponendola nel zione da effettuare insieme, nella ricchezza cuore stesso dell’Ordine, specialmente per della complementarietà. Il vice-ministro il nostro tempo; sono poi seguite alcune te- 274 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

stimonianze di vita tra i minores di oggi: proposte concrete. Fr. Jarek Wysoczański OFM Conv., Segre- Inoltre sono stati presentati da Fr. Massi- tario delle Missioni dei Frati Conventuali, mo Tedoldi I Progetti missionari dell’Ordine, ha presentato la sua esperienza missionaria come erano stati decisi dall’ultimo Capitolo in Perù con l’uccisione dei suoi fratelli da generale e come si sono sviluppati in que- parte di “Sendero luminoso”, esperienza sti anni. Dalla proiezione delle immagini sui che lo ha segnato profondamente, così co- progetti, escono luci ed ombre, che mostrano me ha inciso sulla vita della popolazione i punti di forza e di debolezza dell’Ordine sul dove la Fraternità viveva ed annunciava il fronte missionario. All’attenzione dei presen- Vangelo; Fr. Agostino Esposito, Ministro ti sono stati anche proposti gli ultimi Sussidi provinciale di Napoli, ha illustrato la sua preparati dalla Segreteria generale negli ultimi attività di medico a favore di coloro che so- anni: oltre al già citato Ite, nuntiate, sulle Nuo- no portati con urgenza al Pronto Soccorso, ve Forme di vita e missione (presentato da Fr. ciò che gli dà modo di incontrare numerose Arturo Rios Lara, Animatore generale dell’E- persone in necessità, offrendo ad esse non vangelizzazione), figuravano il Sussidio sulla solo le sue competenze di medico, ma an- pastorale educativa Andate e insegnate (di cui che i doni del suo essere frate e sacerdote; ha dato ampia sintesi l’Assistente generale Fr. Fr. Gianfranco Gottardi, della Provincia Antonio Herrera) e quello sulla pastorale par- di Venezia, da molti anni missionario in rocchiale Inviati ad evangelizzare nelle par- Guinea Bissau, ha proiettato alcune imma- rocchie (sintetizzato da Fr. Massimo Tedoldi). gini della prossimità dei frati ai malati di Il Congresso ha riservato molto spazio ai lebbra, proseguendo in questo modo quel Laboratori per consentire ai frati, divisi secon- filone di coinvolgimento coi lebbrosi, che do le lingue, di approfondire alcuni argomenti ha avuto inizio col Poverello di Assisi; Fr. di interesse generale, stimolati dalle relazioni Francisco Castro Miramontes, Guardiano del mattino. I Laboratori erano i seguenti sei: del Convento di Santiago di Compostela 1. La nuova evangelizzazione; 2. Missione in Spagna, ha tratteggiato il lavoro della condivisa con i laici, Fratelli Laici e Famiglia Fraternità locale a favore dei “Pellegrini francescana; 3. Evangelizzazione ordinaria: del Centro di spiritualità Giovanni XXIII”, Parrocchie, Santuari, e Scuole; 4. Evangeliz- richiamando i presenti a quella salutare zazione e Dialogo: Ecumenico, Interreligioso inquietudine verso i milioni di migranti e e Interculturale; 5. Evangelizzazione missio- rifugiati che si spostano da una parte all’al- naria; 6 . Pastorale Giovanile. tra del mondo. E proprio sui Migranti si è Le proposte, frutto degli incontri, sono state concentrato l’ultima testimonianza, quella presentate all’Assemblea, per essere indirizza- del messicano Fr. Tomas Gonzales Castil- te ai destinatari corrispondenti (Governo ge- lo, che ha presentato la sua Fraternità im- nerale, Segreteria Missioni-Evangelizzazione, pegnata nella grande opera di accoglienza, Conferenze, Entità, Animatori provinciali). di conforto, di ascolto per le decine di mi- Tali suggerimenti si possono così riassumere: gliaia di persone che, in situazioni spesso – verificare i Progetti missionari dell’Ordi- drammatiche e dolorose, spinte dalla ne- ne; migliore preparazione dei frati missio- cessità, lasciano terra e famiglia, per tenta- nari, con maggiore accompagnamento da re la fortuna altrove, e che proprio nei Frati parte della Segreteria generale, soprattutto Minori trovano serenità e consiglio. nell’offrire momenti efficaci di formazio- 8. Giorno della sintesi (27 maggio). Ad aprire ne; necessità di proporre esperienze previe l’ultima giornata del Congresso è stata la nei luoghi di missione; scrupolosa atten- testimonianza di Fr. Valerio Berloffa, della zione alla trasparenza economica, a livello Provincia di Trento, che ha parlato all’As- all’Ordine informando regolarmente circa semblea, durante la preghiera delle Lodi, la distribuzione degli aiuti, a livello delle del suo stile di vita, a metà tra l’eremo e Province e Conferenze con un organizza- la missione, vivendo il primo secondo la to coordinamento degli interventi a favore Regola prevista da san Francesco, andan- delle Entità più bisognose. do poi alla missione in semplicità, gratui- – Sulle Nuove Forme, il Congresso chiede tamente e in spirito di gioiosa fraternità. La all’Ordine di dedicare riflessione ed ener- giornata poi è stata quasi del tutto vissuta gie operative al mondo dei Migranti, col nei Laboratori al fine di preparare alcune coinvolgimento di tutta la Famiglia Fran- E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 275

cescana. Propone di allargare lo spazio del sa attenzione da parte di molte Entità. Te- sito web dell’Ordine, al fine di una maggio- nuto conto del naturale interesse dei giova- re condivisione con la vita e la missione di ni verso il mondo missionario, un adeguato tutti i frati del mondo. Infine, suggerisce di programma formativo, all’interno delle studiare e mettere in pratica il nuovo Sussi- Conferenze ed Entità, potrà prevedere espe- dio “Ite, nuntiate”, così da favorire la costi- rienze missionarie ad gentes, coi migranti, tuzione di altre Fraternità nuove. in luoghi e situazioni particolari, secondo la – I Partecipanti al Congresso hanno coral- caratterizzazione francescana e l’accompa- mente rimarcato la centralità per noi oggi gnamento personalizzato dei giovani. dell’Esortazione Apostolica Evangelii gau- Il Direttore dell’Ufficio Comunicazioni, dium di Papa Francesco, e la necessità di Fr. Joseph Magro, che durante l’incontro ha incarnarla nelle situazioni ordinarie dell’e- preparato fotografie, video e testi per comu- vangelizzazione: nelle parrocchie, nei san- nicare in tempo reale lo svolgimento dei la- tuari, nella pastorale educativa, infermieri- vori, ha messo sul sito web dell’Ordine tutte stica e carceraria, coi giovani, nella sempli- le relazioni svolte nei giorni del Congresso, ce vita di tutti i giorni a contatto con la gen- insieme ad altro materiale utile concernente la te. Inoltre, richiama i frati alle indicazioni missione evangelizzatrice dell’Ordine, inclu- che l’Ordine ha offerto in questi anni, so- so il “Sonetto missionario per un congresso di prattutto in riferimento alla pastorale nelle evangelizzazione” preparato da Fr. Vidal Ro- parrocchie e nelle istituzioni educative (con driguez, SGFS, acclamato come il Poeta del i rispettivi sussidi “Inviati ad evangelizzare Congresso. in fraternità e minorità nella parrocchia” e Nel ringraziare tutti i partecipanti, comin- “Andate ed insegnate”). ciando dal Ministro e dal Definitorio generale, – Lamentando poi lo scarso coinvolgimento e tutti i fratelli che hanno svolto un servizio dei laici nel lavoro pastorale, particolar- in seno al Congresso, Fr. Massimo Tedoldi ha mente dei fratelli e sorelle dell’OFS, il Con- voluto esprimere la sua più grande riconoscen- gresso chiede con insistenza che si operi za a Fr. Arturo Rios Lara, Animatore generale con coraggio questo passaggio da una per- per l’Evangelizzazione, per il grande lavoro di sistente tendenziale chiusura clericale ad puntuale e fedele contatto con le Entità e i fra- una vera comunione con il laicato, convin- ti, e a Fr. Adriano Busatto, Assistente generale cendoci che tale collaborazione è in grado del Segretariato, per l’impegnativa organiz- di capovolgere la nostra opera evangeliz- zazione logistica e la quotidiana fatica per il zatrice. Per questo sono necessari momenti sereno svolgimento delle giornate. formativi ben programmati insieme ai laici, «Il Congresso inizia oggi – ha concluso Fr. anche in vista della missione ad gentes. Arturo Rios Lara, moderatore dell’ultima gior- – Il Congresso invita tutti i frati ad una mag- nata – con la celebrazione eucaristica di rin- giore apertura al dialogo, da ritenere come graziamento al Signore: Andate e annunciate! un valore basilare della nostra vita e mis- Portiamo i frutti del Congresso ai fratelli e alle sione, ed anche esemplare per un mondo nostre Fraternità!». diviso e frantumato. Per questo propone di Il Ministro generale Fr. Michael Perry ha studiare i sussidi preparati dall’Ordine su chiuso i dieci giorni di incontro con la celebra- questo tema e di dare importanza alle espe- zione eucaristica, raccomandandola come cen- rienze concrete di evangelizzazione, per tro da cui partire ogni giorno per una rinnovata coltivare nei frati il rispetto, la compren- missionarietà, per portare il Cristo vivente, ci- sione e l’apprezzamento di tutte le culture, bo per ogni fame. Solo partendo dalla mensa lingue e tradizioni. L’ideale è di iniziare eucaristica e dalla mensa della fraternità, ogni a vivere un profondo e rispettoso dialogo nostra parola e ogni gesto evangelizzatore po- all’interno delle Fraternità, trasformandole trà parlare al cuore dei fratelli e sorelle, che il in luoghi di accoglienza, come dei santuari Signore ci dona di incontrare quotidianamen- aperti al dialogo, in spirito di profondo e re- te. Sì, andate, annunciate e riparate la casa ligioso rispetto verso tutti. del Signore. Questa è la nostra vocazione di – Il Congresso, infine, ha proposto all’Ordi- Frati Minori, la nostra vera identità e novità! ne di occuparsi in maniera più strutturata dell’animazione del mondo giovanile, che Fr. Massimo Tedoldi negli ultimi decenni ha sofferto di una scar- 276 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

2. Messaggio del Congresso fratello Giacomo Bini, chiamato recentemen- te da sorella morte a godere di quella buona Va’, ripara la mia casa! notizia che egli ha testimoniato e predicato con passione. La sua relazione, che egli aveva Cari fratelli e sorelle, preparato per noi, ci è stata distribuita come pace e bene! suo testamento di animazione della vita e del- la missione della nostra intera Fraternità. La L’invito del Crocifisso rivolto a san Fran- sua presenza nella Comunione dei Santi ci ha cesco nella piccola chiesa di san Damiano, donato il sapore della tenerezza e della vivace Va’, ripara la mia casa!, è continuamente ri- ispirazione con cui ha arricchito i nostri incon- suonato nei nostri orecchi, durante questo Pri- tri. La sua memoria sia in grande benedizione mo Congresso internazionale per le Missioni e nella vita che continua… l’Evangelizzazione dell’Ordine dei Frati Mi- Il Congresso si è svolto nella vivace dina- nori. Ed è proprio questo Va’! che noi, parteci- mica di molte relazioni sui differenti aspetti panti all’incontro, desideriamo ardentemente della missione evangelizzatrice, di laboratori far nostro, in quest’ora particolare della storia, tematici, di tavole rotonde, di testimonianze, e condividerlo con voi, cari fratelli e sorelle di momenti quotidiani di preghiera, celebra- della grande Famiglia Francescana. zioni e tempi per la fraternità. Il binomio iden- Ci siamo incontrati al Carmelo di Sassone, tità-novità della nostra missione evangelizza- Roma, dal 18 al 28 maggio 2014, per accoglie- trice ci ha continuamente stimolati a cercare re le sfide attuali, approfondire e riflettere sul- quell’identità in via, propria del nostro cari- la missione evangelizzatrice per i nostri tempi, sma, che consiste nel vivere la perenne validità al fine di rilanciarla secondo la nostra identità del Vangelo in ogni luogo e nelle mutevoli e e la novità che lo Spirito santo anima in noi. differenti situazioni della storia. Nella preghiera e nelle celebrazioni abbiamo rafforzato la nostra fraternità e condiviso mol- Va’… te esperienze gioendo anche della presenza del Ministro generale e dei fratelli del Definitorio. Va’! Eravamo circa 150 partecipanti, Frati Mi- Il pressante invito di Gesù, una volta indi- nori, alcune Suore Francescane ed alcuni laici, rizzato a san Francesco, ora è rivolto a ciascu- provenienti da circa 100 Entità dell’Ordine e no di noi. Nell’oggi della nostra storia e nel da oltre 50 Paesi diversi dei cinque continenti, qui, dove il Signore ci ha posti, questa dina- convocati dal Ministro generale Fr. Michael mica di uscita da noi stessi è l’obbedienza che Perry ed accolti dai fratelli del Segretariato vogliamo prestare con rinnovato entusiasmo al generale per le Missioni e l’Evangelizzazione, Signore. Il nostro impegno è di superare quelle che hanno organizzato il Congresso. tentazioni che ci impediscono di tenere vivo in Abbiamo voluto iniziare l’incontro alla pre- noi un cuore che ascolta, e di andare verso gli senza del Cristo eucaristico per adorarlo, per orizzonti indicatici dal Signore. ringraziarlo del dono della nostra vocazione e Vogliamo essere un orecchio di ascolto, un per chiedergli la sua presenza misericordiosa cuore che ascolta quotidianamente il Signore tra di noi. Siamo stati orientati dal tema “iden- che ci parla. Solo ascoltandolo, potremo a no- tità e novità” della nostra missione nella Chiesa stra volta parlare. Solo stando con lui, potremo e nell’Ordine, e invitati a far risuscitare in noi poi partire. E di partire con la gioia del Van- quello slancio evangelizzatore al quale siamo gelo! stati chiamati con la nostra vocazione. Siamo consapevoli che noi oggi siamo il Francesco Vieni! che il mondo aspetta, quello stesso Francesco Alla parola del Signore, che ci chiede di an- che il Crocifisso vuole inviare a riparare la do- dare, i nostri orecchi sentono continuamente mus degli uomini e donne di oggi, ritornando l’invito della gente che dice a ciascuno di noi: alla sorgente per ricuperare la freschezza del Vieni! Per san Francesco fu il lebbroso, furono Vangelo, l’unica capace di renderci creativi, i poveri, coloro che stavano lontano da Dio o di ispirarci nuove forme di espressione, segni che ancora non lo conoscevano. Oggi il mondo eloquenti e parole adatte al nostro mondo. ci chiede, implora la nostra presenza semplice Durante i giorni del Congresso ci ha sem- e pacifica, perché ritorniamo sulle strade dove pre accompagnato l’esempio del nostro con- la gente cammina, nelle periferie abbandonate, E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 277 negli areopaghi dove le folle, anche senza sa- Ripara… perlo, hanno fame di Dio. Vogliamo obbedire a questo grido, sapendo che è ancora il Signo- Dentro di te re a chiamarci, dalla sua misteriosa presenza Nei giorni del Congresso, ci siamo resi con- nei poveri del nostro tempo. Ci impegniamo to che la prima riparazione comincia dall’in- a vincere quell’autoreferenzialità che ci rende terno della nostra vita personale e comunita- totalmente sordi al grido del Signore che chia- ria. Del resto, lo sappiamo bene che dobbiamo ma nel povero. essere evangelizzati per poter evangelizzare, In un mondo dove il prossimo sembra mor- ed è per questo che la nostra vocazione è di to, vogliamo ricuperare quella cultura della essere sempre dei discepoli-missionari. Siamo prossimità che significa stare in mezzo alla convinti che prima di ogni parola su Dio, dob- gente, per apprenderne il linguaggio, le ango- biamo parlare con Dio: è lui che ci forma con sce e le aspirazioni profonde. Vogliamo tor- la sua parola, illuminandoci dal di dentro, ed è nare ad essere inter gentes, frati del popolo e lui che ci converte attraverso gli avvenimenti imparare dai nostri maestri che sono i poveri. salvifici che incontriamo ogni giorno. Avver- tiamo forte la necessità di una buona forma- Andate! zione intellettuale, al fine di dare ragione della Il nostro Papa, grande evangelizzatore e nostra speranza di fronte alle sfide, sempre più missionario, con appassionata forza ci spin- complesse, di questo tempo. Più ripariamo il ge ad andare, superando le comodità che im- nostro cuore, più potremo essere dei riparatori prigionano i piedi dell’annuncio. Ci sprona a del nostro mondo, impegnandoci per la giusti- quella conversione pastorale che vuole met- zia e la pace, per la salvaguardia del creato, per tere l’andare al posto dello stare e dell’aspet- tutto ciò che è uscito come cosa buona dalle tare. Come un nuovo san Francesco, egli per mani di Dio e che la superbia e la cupidigia del primo ci dà l’esempio, non solo attraverso la mondo tende a rovinare. parola, ma soprattutto con gesti evangelici che Lo vogliamo dire con forza: la nuova evan- sanno parlare al cuore degli uomini e donne di gelizzazione sarà possibile solo se noi saremo oggi. Gesti che sono encicliche da tutti lette e nuovi evangelizzatori, dal cuore aperto a quel- comprese! Quanto entusiasmo suscita in tutto la formazione permanente che è la conversio- il mondo la persona del Papa! Quando parla ne quotidiana capace di renderci nuovi. Solo della Chiesa in uscita, noi ci sentiamo chia- così potremo osservare il santo Vangelo di no- mati ad essere un Ordine in uscita, itinerante, stro Signore Gesù Cristo, per donarlo a nostra per camminare sulle strade del mondo come volta, come e con san Francesco. fratelli e minori, col cuore rivolto al Signore, aperti e accoglienti verso tutti, in particolare Dentro di voi verso coloro che la globalizzazione dell’indif- La riparazione riguarda anche la Famiglia ferenza getta ai margini della vita. Il nostro an- Francescana nel suo insieme. Una Fraternità dare nella semplicità, affidati alla Provviden- che vive bene la sua vocazione è il primo gran- za, è già un evangelizzare, anche senza parole: de annuncio evangelico. La nostra missione Andate ad evangelizzare e, se sarà necessario, evangelizzatrice ha il suo cuore nella nostra anche con le parole! Non dovremo avere pau- vita fraterna, fatta di intense e vere relazioni, ra, perché siamo Fraternità di fratelli e sorelle, resa efficace dal mistero pasquale che conti- di religiosi e religiose e di laici: l’appartenere nuamente ci fa nuovi nella Fraternità. Non alla stessa grande Famiglia ci dà forza e corag- siamo una federazione di io, siamo dei vocati- gio, ci fa vivere la ricchezza della pluralità e convocati. Quando viviamo la nostra vita da complementarietà dei doni, ci fa ammirare con fratelli e da sorelle, attorno a noi si sprigiona stupore la bellezza di un carisma che è peren- una luce di fraternità, capace di illuminare e nemente nuovo, quando è vissuto insieme con di attrarre. È una luce che parla, che va dritta passione. al cuore della nostra gente. Riparare, allora, la Il nostro andare insieme, come famiglia, nostra Fraternità, significa impegnarci innan- potrà far crescere lo spirito della Fraternità zitutto in casa nostra, riconoscendo umilmen- universale in mezzo agli uomini e donne del te le nostre colpe e chiedendone perdono ai nostro tempo. L’annuncio fatto in Fraternità e fratelli e sorelle. Questo stesso atteggiamento come Fraternità è una forte calamita, capace di vuole anche indirizzarsi a tutti quei popoli che, attrarre al Signore tutti i suoi figli. lungo la storia, abbiamo in qualche modo of- 278 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 feso o trascurato. Dovremo sempre tenere pre- ni disarmate e povere, ma ricche del dono di sente che la prima uscita missionaria è quella Dio, siamo chiamati a costruire quella civiltà dell’apertura di un fratello all’altro, di una so- dell’amore, dove tutti i popoli prendono parte rella con l’altra. Senza questa riparazione ad e dove la presenza di Dio diventa garanzia di intra, non saremo in grado di compiere nessu- bene per ciascuno. In tal modo imploreremo, na riparazione ad extra, non potremo sanare le con la Chiesa, casa e scuola di comunione, divisioni, le sperequazioni, gli odi e le guerre l’avvento del Regno di Dio. che sono nel mondo. Ma c’è anche un’altra ri- Vogliamo portare al mondo il Vangelo sine parazione, alla quale il nostro Ordine da molti glossa, annunciando Cristo, e questi crocifisso anni sta dedicando un’attenzione particolare: e risorto, che ha voluto morire per amore no- è la riparazione che riguarda le strutture, sia stro e che ora ci accompagna nel pellegrinag- mentali che materiali, anche queste da conver- gio terreno. Con l’esempio di san Francesco tire ogni giorno. Oggi più che mai le strutture davanti agli occhi, ci proponiamo di essere in- parlano, sono eloquenti e indicative; proprio stancabili seminatori del Vangelo di Gesù, an- per questo, esse necessitano di essere converti- nunciatori di una penitenza che diviene mise- te alla pura trasparenza del Vangelo. Non pos- ricordia e di un augurio che si fa saluto di pace. siamo predicare una parola che viene smentita Intendiamo così suscitare una fraterna cultura da strutture che dicono diversamente. Il ripara- dell’incontro, all’interno della multiculturalità re l’eccedenza di strutture che parlano contro dei nostri tempi, e promuovere il dialogo con la minorità, che offuscano la semplicità evan- tutti: come forma cortese di evangelizzazione, gelica o che appesantiscono l’andare spedito dove il rispetto e la speranza verso l’altro, il dell’annuncio, diventa necessario per noi, se riconoscimento in lui della presenza di Dio, la vogliamo essere credibili. Una scelta corag- fiducia nelle possibilità umane e nel dono di giosa di povertà aprirà meglio la nostra mente Dio, la ricerca serena della verità, tutto costitu- e il cuore all’obbedienza a Dio e ai fratelli e isca una vera evangelizzazione reciproca. sorelle, ci aiuterà a percorrere cammini inediti più consoni all’attuale temperie culturale, ci La mia casa donerà occhi di simpatia verso tutti, ci aiuterà, quale potenziale critico, a discernimenti più Casa di simpatia profondi ed efficaci. Il nostro sguardo verso il mondo, come Dovremo continuare in quell’opera di abla- francescani, è uno sguardo di simpatia. Siamo tio (togliere via), indicata da Benedetto XVI, convinti che Dio è presente nei suoi figli, an- che consiste nella continua ripulitura di tutto che quando il loro volto è segnato dai limiti e ciò che impedisce a Dio di parlare e di mo- dal peccato. La nostra simpatia è il frutto della strarsi; di tutto ciò che nasconde la forza del consapevolezza che il Signore risorto vive e Crocifisso! Non vogliamo illuderci: ogni ope- opera sulle strade del mondo, accompagnando ra di potatura costa sacrifici e sofferenze; ma ciascuno di noi con la sua presenza vittoriosa non dobbiamo neanche affliggerci, perché la e rassicurante. È la simpatia che sa riconosce- potatura porta sempre nuova vitalità e germo- re tutta la creazione come un ostensorio al cui gli di risurrezione. Scendere con Cristo verso centro sta la bellezza e la bontà di Dio; che la sua kenosi, significa ritrovarsi uniti a lui nel- sa vedere la madre terra come un immenso la sua risurrezione. sacramento della potenza creatrice che opera meraviglie attorno a noi. In questa casa che è Dentro il mondo il mondo intero, desideriamo essere canto di Il mandato di riparare, affidato dal Croci- restituzione al Signore per tutti i beni conces- fisso a san Francesco, si allarga alla casa del si, invitando tutti alla lode e al rendimento di mondo, di tutto il mondo, senza confini e di- grazie verso il Signore unico bene. stinzioni di popoli, razze, lingue e religioni. Esortiamo tutti i frati a riscoprire la via pul- Il nostro mondo frantumato invoca da noi la critudinis come efficace mezzo di evangeliz- nostra opera di ricostruttori: dove c’è odio che zazione: tutta la nostra storia è una meraviglio- io porti la pace! Ci richiede la capacità di esse- sa sinfonia di genialità artistiche poste al servi- re dei costruttori di ponti, dei pontefici: dove zio del Vangelo per il bene dei fratelli e sorelle c’è divisione che io porti l’unità! Ci chiama a incontrati nei luoghi più disparati del mondo. ungere col balsamo della riconciliazione: do- Chi con la musica, chi con il canto, la poesia ve c’è offesa che io porti il perdono! Con ma- e il teatro, chi con la scultura e l’architettura, E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 279 chi con la fantasiosa creatività pastorale delle te del nostro mondo, dovremo superare quel forme popolari di devozione, intere generazio- cristianesimo sociologico che è venuto meno ni di frati hanno esortato il popolo di Dio e la quasi dappertutto, dovremo abituarci a una gente di ogni cultura alla lode della bellezza di Chiesa senza una particolare visibilità e senza Dio. Anche noi vogliamo ripetere ciò che san preminenza, dovremo superare quel senso di Francesco ha cantato sul monte della Verna: potenza e arroganza del ruolo, che una certa Tu, o Dio, sei bellezza! cultura religiosa aveva fatto crescere e svilup- pare. Dovremo allontanare da noi ogni rigur- Casa di misericordia gito di mondanità spirituale, da considerare La simpatia francescana si dirige partico- come vero paganesimo e subdola idolatria. larmente all’uomo e alla donna, riconoscen- Non potremo voltarci indietro, non vogliamo doli immagini di Dio, sempre, anche quando diventare statue di sale! Piuttosto, vogliamo tale immagine viene deturpata dal male. San ascoltare il forte richiamo del nostro Papa che Francesco ci ricorda che il facere paenitentiam ci desidera consacrati-profeti, così da risve- è facere misericordiam, aiutandoci a vedere il gliare il mondo dal sonno degli idoli, pronti mistero di Dio racchiuso in ogni essere viven- ad incarnare la categoria evangelica del lievito te. Oggi, soprattutto, nel nostro mondo così e del sale. Dovremo sempre più considerar- incline al giudizio facile, all’emarginazione e ci come l’umile anima cristiana che vive nel alla condanna, vogliamo portare misericordia corpo del mondo, e riscoprire i valori umani nelle coscienze ferite, nelle famiglie divise, della tenerezza e dell’amicizia, quali porte di nelle società frantumate, nei disastri economi- ingresso per tutti. Come Fraternità universa- ci, nei dissesti ecologici, nei Paesi in guerra. le, abituata a parlare molte lingue, desideria- Dovremo sempre ricordare che ogni nostra mo saper dialogare con ogni popolo e cultu- evangelizzazione è frutto della sequela Chri- ra, apprendendo con rispetto il linguaggio del sti: sono i nostri passi sulle orme di Cristo a nostro mondo, così da abitarlo con il vangelo renderlo presente, a permetterci di parlare di che abbiamo ricevuto. Accanto ai nostri fratel- Lui, è nella conformità al Signore che potremo li e sorelle che vivono spesso il dramma di una aiutare i fratelli e le sorelle a formarsi al suo secolarizzazione disumana e di un’esclusione Vangelo. istituzionalizzata, vogliamo vivere la speranza Desideriamo rendere le nostre case aperte cristiana attraverso forme di solidarietà e di ca- all’accoglienza, su misura dell’abbraccio del rità fantasiosa e creativa, denunciando l’eco- Crocifisso: nelle parrocchie, nelle scuole, nei nomia iniqua, che mette in ginocchio il mondo santuari, nell’accoglienza dei poveri e dei di- ed emargina interi paesi, costringendo milioni sperati, nel mondo giovanile. Spinti da Fran- di persone a migrare da una parte all’altra del cesco, alter Christus, tutti vogliamo predicare pianeta. Dovremo essere voce di Dio in mezzo umilmente con le opere, prima che con le pa- al mondo, parlando la sua parola, gridandola role! con la testimonianza della vita e la forza del- la fraternità: una voce che si dirige verso ogni Casa di profezia tipo di ingiustizia, di potere iniquo, di mali so- Il Signore ci invia al mondo intero per dare ciali che deturpano la dignità di ogni persona e testimonianza alla sua voce, per dire, con la attaccano la vita del pianeta. Alla casa di Dio, vita e le parole, che non c’è nessun altro Si- che è il nostro mondo così meraviglioso eppur gnore che non lui solo, vivo e risorto in mezzo complesso e contradditorio, intendiamo offri- a noi, fino alla fine dei giorni. Potremo aiutare re la grazia dello Spirito che è in noi, la gioia il mondo a trasformarsi nella casa di Dio, solo che a nostra volta abbiamo ricevuto, insieme attraverso la pratica dell’amore. Solo l’amore, all’esemplarità di una vita sobria e gioiosa, infatti, rende presente Dio in mezzo a noi. Per distaccata dall’idolatria del denaro. È questa questo invochiamo lo Spirito del Signore per- gratuità infusa in noi e da noi celebrata, che ché ci conceda sempre la sua santa operazione. desideriamo regalare a questa casa. A poco servirebbero le nostre strategie pasto- Vogliamo dire a ciascuno: Gesù Cristo ti rali, le molteplici attività apostoliche e tutte le ama, ha dato la sua vita per salvarti, ora è vi- varie forme di predicazione, senza lo Spirito vo e cammina accanto a te per sostenerti, illu- che ci fa tabernacoli di amore, dove Dio stesso minarti e guidarti! Tale annuncio, intendiamo vive e opera, chiama e converte, ci riempie di farlo insieme, come Famiglia Francescana e se stesso. Per poter entrare in mezzo alla gen- con tutti coloro che hanno ricevuto la grazia di 280 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 essere cristiani; intendiamo, in particolare, av- di Kaga-Bandoro nella Repubblica Centrafri- valerci della preziosa e complementare colla- cana. L’arcivescovo di Bangui, Mons. Dieu- borazione dei laici e impegnarci a valorizzare donné Nzapalainga, che ha presieduto l’Euca- quel genio femminile spesso lasciato in ombra ristia, nell’omelia ha scongiurato i politici, le nel passato. Insieme potremo presentare quel parti in lotta e tutti i fedeli a interrompere la Cristo totale che ha voluto essere riconosciuto catena di odio e di vendette che sta distruggen- proprio nella comunione dell’amore. do il Paese, presentando il nuovo Vescovo co- me uomo di pace. In effetti, nello stemma epi- Conclusione scopale di Fr. Tadeusz è proprio scritto siriri, pace. E tutta la liturgia è stata ritmata con canti Cari fratelli e sorelle, al termine del nostro e danze come una grande supplica alla pace, Congresso abbiamo scoperto che l’identità è mentre la città era presidiata da molte posta- esattamente la novità della nostra missione zioni militari accorse qui da tutto il mondo per evangelizzatrice. La nostra identità più pro- impedire altri massacri tra la popolazione. fonda è la vera novità che il mondo aspetta, e La Diocesi di Kaga-Bandoro, di cui Fr. Ta- le novità che faremo fiorire stanno nell’iden- deusz è stato nominato coadiutore, ha una su- tità del nostro carisma, continuamente da ri- perficie di 95.000 chilometri quadrati, con una suscitare attraverso la conversione personale e popolazione di 251.000 di cui 91.961cattolici fraterna, la celebrazione gioiosa del Signore e (20 sacerdoti e 20 religiosi). Il neo-Vescovo è la testimonianza verso tutti. nato nel 1951 a Cieszyn (Polonia), ed è stato I nuovi santi papi Giovanni XXIII e Gio- ordinato sacerdote nel 1974. Cinque anni dopo vanni Paolo II, grandi evangelizzatori del no- è partito missionario nella Repubblica Demo- stro tempo, ci tracciano un sicuro cammino cratica del Congo e dopo dieci anni, ha preso per la nostra vita e missione e ci suggeriscono: parte alla fondazione missionaria nella Repub- guardate al mondo con amicizia e annunciate blica Centrafricana, dove ha svolto il servizio con coraggio a tutti che aprano le porte di casa parrocchiale, il lavoro formativo come mae- loro al Cristo, vera ricchezza e senso ultimo di stro ed anche altri uffici diocesani. ogni esistenza. Nella celebrazione eucaristica dell’Assun- Papa Francesco, il cui esempio illuminante ta, con l’Arcivescovo hanno concelebrato otto è sempre stato presente nel nostro Congresso, Vescovi, tra i quali i due con-consacranti, il ci spinge con forza: Andate, lasciatevi attrarre Vescovo Stanislas Lukumwena, OFM (che fu dai minori: chi altrimenti si prenderà cura di Ministro provinciale di Fr. Tadeusz) e il Ve- loro? Voi siete i Frati Minori per i minores del scovo della diocesi della quale il neo-eletto nostro tempo! Con la forza del Vangelo dite sarà coadiutore, il salesiano settantaquatrenne loro che agli occhi di Dio sono tanto importan- Albert Vanbuel; i sacerdoti erano circa ottanta ti e preziosi! e i religiosi e religiose oltre duecento. San Francesco, divenuto tutto lingua di Alla festa erano presenti i Frati della Fon- evangelizzazione perché tutto in lui parlava dazione Centrafricana con i tre postulanti, del Signore, che aveva fisso nel suo cuore, ci dei quali Fr. Tadeusz era stato maestro fino esorta: Custodiamo la sua presenza come di- al giorno della nomina, il 31 maggio scorso. mora permanente in noi. Solo se al centro di Dalla Provincia di San Benedetto l’Africano casa nostra c’è lui, allora sarà una casa dal re- (Repubblica democratica del Congo), da cui la spiro missionario, aperta a tutti! Fondazione dipende, erano presenti il Vicario Cari fratelli e sorelle della grande Famiglia provinciale Fr. André Murhabale e il Visita- Francescana: Andiamo insieme a riparare la tore generale Fr. Richard Dzierzenga. Dalla casa del Signore! Polonia, paese del nuovo vescovo, sono giunti il Ministro provinciale Antonin Brzakalik e il 2. Ordinazione episcopale di Fr. Tadeusz Vicario Dymitr Zeglin, il Ministro precedente Kusy OFM ed altri due confratelli. A festeggiare Fr. Ta- Bangui, Repubblica Centrafricana, 15.08.2014 deusz erano presenti anche le due sorelle e una cugina religiosa francescana. Da Roma, in rap- Nella festa dell’Assunzione, il 15 agosto presentanza del Ministro generale, era giunto 2014, in una cattedrale gremita di fedeli, Fr. Fr. Massimo Tedoldi, Segretario generale per Tadeusz Kusy, missionario da 35 anni, è sta- le Missioni e l’Evangelizzazione. to ordinato Vescovo coadiutore della diocesi In un Paese distrutto dalle guerre fratricide E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 281 e dai meschini interessi economici di altre po- anni con ardore apostolico, come missionario tenze internazionali, l’augurio di tutti i presen- francescano. ti è che il nuovo Vescovo Tadeusz possa por- tare quella pace francescana seminata da molti Fr. Massimo Tedoldi

E POSTULATIONE GENERALI

1. Ritus Canonizationis Beati Ioannis XXIII fissata alla domenica 27 aprile in concomitan- za con quella del beato Giovanni Paolo II. a. Cronaca della Canonizzazione Mentre nel corso dell’ “anno della fede” abbiamo ammirato il disporsi provvidenziale Il compiersi straordinario di questo evento di grazia, si è resa più viva e dell’iter della Causa grata la memoria dei benemeriti postulatori di papa Giovanni: Fr. Antonio Cairoli, ofm, della II Domenica di Pasqua o della “Divina Mi- Provincia Serafica di Assisi, Fr. Juan Folguera sericordia”, 27 aprile 2014: è il giorno fissa- Trepat, della Provincia Catalana di San Salva- to da Dio per la glorificazione dei due gran- tore da Horta, Fr. Luca M. De Rosa, della Pro- di pontefici del ventesimo secolo, Giovanni vincia Napoletana del Sacro Cuore. Ciascuno XXIII e Giovanni Paolo II. Evento storico per di essi, con solerzia, competenza e abnegazio- la Chiesa, festa della fede e della speranza, al- ne si adoperò per guidare le impegnative fasi largata ai popoli e alle culture. dell’avvio dei processi, della redazione della Nel suo imperscrutabile e provvidenzia- super virtutibus, dello studio del mi- le disegno il Signore ha disposto in maniera racolo e della preparazione del rito di beatifi- del tutto singolare che la canonizzazione dei cazione. due beati si celebrasse congiuntamente. Per espressa volontà di papa Francesco infatti, e Il rito in piazza San Pietro in risposta ad una devota “supplica” inoltrata- (per questa parte della cronaca, gli dalla Postulazione generale dell’Ordine dei cfr. OR, 28-29 aprile 2014, p.7) Frati Minori a nome degli innumerevoli devoti di papa Giovanni XXIII, in occasione del cin- Fin dalle prime ore del mattino, una molti- quantesimo anno della sua morte e dell’inizio tudine di fedeli, stimata intorno alle 800 mila del Concilio Ecumenico Vaticano II (1963- persone, si è radunata in Piazza San Pietro, in 2013), la Congregazione delle Cause dei San- via della Conciliazione, nelle zone adiacenti ti è stata autorizzata ad attuare una procedura fin oltre Castel S. Angelo per la Messa di Ca- canonica straordinaria a favore della Causa di nonizzazione. papa Roncalli, dispensando dallo studio di un “Tra le delegazioni ufficiali, oltre quel- ulteriore miracolo attribuito all’intercessione le dell’Italia, guidata dal presidente Giorgio del beato, e ciò a motivo della indiscussa e co- Napolitano, e della Polonia, guidata dal presi- stante fama di santità, della diffusione del cul- dente Bronisław Komorowski, erano presenti to liturgico nelle Chiese locali, della continua quelle di altri 22 paesi, guidate da reali e capi attestazione di grazie e miracoli, dell’attualità di Stato; numerose altre nazioni hanno inviato del suo messaggio e della sua spiritualità. capi di Governo, vice primi ministri, ministri Pertanto la Postulazione ha consegnato alla degli Esteri e altri diplomatici. In un reparto Congregazione delle Cause dei Santi, in data 7 riservato avevano preso posto i rappresentanti giugno 2013, Solennità del Sacratissimo Cuo- di altre religioni, Chiese e confessioni cristia- re di Gesù, la speciale Positio super Canoniza- ne. Presenti anche presidenti di alcune orga- tione Beati Ioannis XXIII, che illustra i motivi nizzazioni internazionali e i membri del corpo che hanno fatto maturare la speranza dell’au- diplomatico accreditato presso la Santa Sede. spicata canonizzazione in questo particolare Al loro arrivo sul sagrato le diverse persona- momento della vita della Chiesa. Accogliendo lita sono state accolte dal Prefetto della Casa il parere favorevole degli Eminentissimi Padri Pontificia, arcivescovo Georg Ganswein. Han- Cardinali e gli Eccellentissimi Vescovi espres- no preso posto accanto agli arcivescovi Ange- so nella Sessione Ordinaria del 2 luglio 2013, lo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, il Santo Padre ha disposto nel corso del Con- Dominique Mamberti, segretario per i Rap- cistoro ordinario pubblico del 30 settembre porti con gli Stati, con l’assessore Peter Bryan 2013, che la data della canonizzazione fosse Wells, il sottosegretario per i Rapporti con gli 284 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Stati, Antoine Camilleri, e il capo del Proto- Vangelo in latino e in greco hanno segnato la collo, Jose Avelino Bettencourt. Tra i cento- ripresa della celebrazione della messa. Al mo- cinquanta cardinali, il decano Angelo Sodano, mento della comunione settecento tra sacerdo- il segretario di Stato Pietro Parolin, e l’arcive- ti e diaconi hanno distribuito la comunione tra scovo di Cracovia, Stanisław Dziwisz, a lungo i fedeli. Circa trecento i membri dei cori, i cui segretario particolare di Papa Wojtyła; sette- canti hanno sottolineato le diverse fasi della cento arcivescovi e vescovi, tra i quali monsi- celebrazione insieme alla Cappella Sistina. Ai gnor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo giovani del seminario di Bergamo l’incarico […]. Benedetto XVI era giunto poco prima sul del servizio all’altare […]. sagrato. Appena i maxischermi – collocati nei Dopo la recita del Regina coeli e il salu- punti strategici di piazza San Pietro e in altri to delle delegazioni ufficiali al Santo Padre, luoghi della città – ne hanno rilanciato l’imma- ai piedi del sagrato il sindaco di Roma Dott. gine, vestito dei paramenti sacri per la celebra- Ignazio Marino ha salutato il Papa. Francesco zione, si è levato un fragoroso e prolungato ap- poi ha voluto idealmente abbracciare tutti i plauso. Si è seduto al primo dei posti riservati presenti facendo prolungare il tragitto sino a ai cardinali concelebranti, sulla destra, ai piedi ponte Sant’Angelo. Erano circa le 13 quando, dell’altare. In tanti si sono avvicinati per salu- nel cuore di una folla letteralmente in delirio, tarlo. Anche il presidente Napolitano, appena Papa Francesco, alla fine di via della Conci- arrivato, si è recato a rendergli omaggio, in- liazione, è sceso dalla jeep ed è salito sulla sieme alla signora Clio. Lo stesso hanno fatto macchina coperta, a bordo della quale ha ra- poi i concelebranti quando, a uno a uno, hanno pidamente raggiunto la porta del Perugino per raggiunto i loro posti. E cosi ha fatto infine Pa- rientrare in Vaticano. Sono passate poi alcune pa Francesco, dopo aver baciato e benedetto ore prima che la gente lasciasse le postazioni l’altare. Papa Francesco ha usato per l’occa- conquistate nelle prime ore della notte. Ed e sione il pastorale che Lello Scorzelli scolpì per iniziato il lungo sfilare dei fedeli dinanzi al- Papa Montini, evocando così in qualche modo le tombe dei nuovi santi, nella basilica di San anche la sua santa figura […]. Dopo i riti ini- Pietro […]. ziali S. Em.za il Card. , Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, è Messa di ringraziamento avanzato verso la cattedra e, con accanto i po- stulatori padre Giovangiuseppe Califano, ofm, Una Messa in onore di San Giovanni XXIII e monsignor Sławomir Oder, ha chiesto a Papa è stata celebrata lunedì 28 aprile nella chiesa Francesco, nelle forme rituali, di proclamare la romana dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, santità di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. dove Angelo Giuseppe Roncalli fu ordinato La pronuncia della formula di canonizzazione vescovo nel 1925. A presiederla il cardinale da parte del Pontefice è stata accolta come il Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di segnale liberatorio per lo sfogo del grande en- Milano. Hanno concelebrato l’arcivescovo tusiasmo che ha portato a Roma diverse cen- Gabriele Caccia, nunzio apostolico in Libano, tinaia di migliaia di fedeli da tutto il mondo, e Francesco Beschi, vescovo di Bergamo. Mo- anche a costo di dover affrontare lunghe ore mento centrale della celebrazione, la lettura da di viaggio e notti insonni. Entusiasmo che si parte di monsignor Beschi della lettera scritta è poi ricomposto e trasformato in preghiera a Papa Francesco in segno di riconoscenza per corale per accompagnare la processione con la decisione di proclamare santi il Pontefice le reliquie dei due santi: un lembo di pelle di bergamasco e quello polacco. «Benediciamo Papa Roncalli e alcune gocce di sangue di Pa- il Signore – ha detto il presule – per il dono pa Wojtyła. Il reliquiario del primo era portato della santità di Papa Giovanni XXIII e di Papa dai pronipoti Letizia, Beltramino, Maria e Fla- Giovanni Paolo II. La proclamazione di questo viano, da don Ezio Bolis e Eugenio Bolognini; dono davanti alla Chiesa e al mondo alimenta quello del secondo dalla miracolata Floribeth la speranza che scaturisce dal Vangelo e da co- Mora Diaz, accompagnata dal marito Edwin, loro che lo testimoniano in modo luminoso». da Julia Lupinska, Andrea Maria Moubarak, Allo stesso tempo, ha aggiunto, «ci sprona a Giuseppe Tetto, Veronica de Andreis e da Ju- ricercare, appassionatamente e con intima gio- lia Desilets. Papa Francesco ha baciato le re- ia, di raccogliere la seminagione del Vange- liquie, successivamente poste dinanzi all’alta- lo che avviene attraverso i suoi testimoni e di re. Il canto del Gloria e la proclamazione del coltivare quanto è stato seminato nella vita di E POSTULATIONE GENERALI 285 ciascuno di noi, nella sua specifica vocazione vergogna della carne del fratello (cfr Is 58,7), e missione e nella vita di tutte le nostre comu- perché in ogni persona sofferente vedevano nità». Il vescovo ha poi sottolineato come Pa- Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, pieni pa Francesco, con le sue parole e i suoi gesti, della parresia dello Spirito Santo, e hanno da- abbia fatto «brillare ai nostri occhi in modo to testimonianza alla Chiesa e al mondo della ancor più luminoso il grande esempio e la pre- bontà di Dio, della sua misericordia. ziosa eredità del Papa, nato, cresciuto, vissuto Sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX nella nostra terra e nella nostra Chiesa diocesa- secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma na che ha tanto amato». Ricordando la lettera non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, scritta dal Pontefice ai fedeli bergamaschi in era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo occasione della canonizzazione, il presule ne Redentore dell’uomo e Signore della storia; ha riproposto le tre raccomandazioni centrali: più forte in loro era la misericordia di Dio che «custodire la memoria del terreno» nel quale è si manifesta in queste cinque piaghe; più forte germinata la santità di Roncalli, «accogliere il era la vicinanza materna di Maria. cambiamento e le provocazioni che comporta In questi due uomini contemplativi delle per chi vuol essere fedele al Vangelo» e «con- piaghe di Cristo e testimoni della sua miseri- tinuare a camminare con convinzione lungo la cordia dimorava «una speranza viva», insie- strada tracciata dal Concilio».” me con una «gioia indicibile e gloriosa» (1Pt 1,3.8). La speranza e la gioia che Cristo risorto b. Omelia del Santo Padre dà ai suoi discepoli, e delle quali nulla e nes- suno può privarli. La speranza e la gioia pa- Al centro di questa domenica che conclu- squali, passate attraverso il crogiolo della spo- de l’Ottava di Pasqua, e che Giovanni Paolo gliazione, dello svuotamento, della vicinanza II ha voluto intitolare alla Divina Misericor- ai peccatori fino all’estremo, fino alla nausea dia, ci sono le piaghe gloriose di Gesù risorto. per l’amarezza di quel calice. Queste sono la Egli le mostrò già la prima volta in cui apparve speranza e la gioia che i due santi Papi hanno agli Apostoli, le sera stessa del giorno dopo il ricevuto in dono dal Signore risorto e a loro sabato, il giorno della Risurrezione. Ma quel- volta hanno donato in abbondanza al Popolo di la sera non c’era Tommaso; e quando gli altri Dio, ricevendone eterna riconoscenza. gli dissero che avevano visto il Signore, lui ri- Questa speranza e questa gioia si respi- spose che se non avesse visto e toccato quelle ravano nella prima comunità dei credenti, a ferite, non avrebbe creduto. Otto giorni dopo, Gerusalemme, di cui ci parlano gli Atti degli Gesù apparve di nuovo nel cenacolo, in mezzo Apostoli (cfr 2,42-47). E’ una comunità in cui ai discepoli, e c’era anche Tommaso; si rivolse si vive l’essenziale del Vangelo, vale a dire a lui e lo invitò a toccare le sue piaghe. E allo- l’amore, la misericordia, in semplicità e fra- ra quell’uomo sincero, quell’uomo abituato a ternità. E questa è l’immagine di Chiesa che verificare di persona, si inginocchiò davanti a il Concilio Vaticano II ha tenuto davanti a sé. Gesù e disse: «Mio Signore e mio Dio!» (Gv San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II 20,28). hanno collaborato con lo Spirito Santo per ri- Le piaghe di Gesù sono scandalo per la fe- pristinare e aggiornare la Chiesa secondo la de, ma sono anche la verifica della fede. Per sua fisionomia originaria, la fisionomia che le questo nel corpo di Cristo risorto le piaghe non hanno dato i santi nel corso dei secoli. Non di- scompaiono, rimangono, perché quelle piaghe mentichiamo che sono proprio i santi che man- sono il segno permanente dell’amore di Dio dano avanti e fanno crescere la Chiesa. Nella per noi, e sono indispensabili per credere in convocazione del Concilio Giovanni XXIII ha Dio. Non per credere che Dio esiste, ma per dimostrato una delicata docilità allo Spirito credere che Dio è amore, misericordia, fedeltà. Santo, si è lasciato condurre ed è stato per la San Pietro, riprendendo Isaia, scrive ai cristia- Chiesa un pastore, una guida-guidata. Questo ni: «Dalle sue piaghe siete stati guariti» (1Pt è stato il suo grande servizio alla Chiesa; è sta- 2,24; cfr Is 53,5). Giovanni XXIII e Giovanni to il Papa della docilità allo Spirito. In questo Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le servizio al Popolo di Dio, Giovanni Paolo II ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e è stato il Papa della famiglia. Così lui stesso, il suo costato trafitto. Non hanno avuto vergo- una volta, disse che avrebbe voluto essere ri- gna della carne di Cristo, non si sono scanda- cordato, come il Papa della famiglia. Mi piace lizzati di Lui, della sua croce; non hanno avuto sottolinearlo mentre stiamo vivendo un cam- 286 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 mino sinodale sulla famiglia e con le famiglie, d. Le virtù francescane sul soglio di Pietro un cammino che sicuramente dal Cielo lui accompagna e sostiene. Che entrambi questi In occasione della canonizzazione del Bea- nuovi santi Pastori del Popolo di Dio interce- to Giovanni XXIII L’Osservatore Romano, in dano per la Chiesa affinché, durante questi due data 27 aprile 2014, ha riportato il seguente anni di cammino sinodale, sia docile allo Spi- articolo: rito Santo nel servizio pastorale alla famiglia. Che entrambi ci insegnino a non scandalizzar- Nel 1964 Luigi Santucci così scriveva: «Mi ci delle piaghe di Cristo, ad addentrarci nel pare che il più grande discepolo di san France- mistero della misericordia divina che sempre sco, da un secolo in qua, sia stato proprio un spera, sempre perdona, perché sempre ama. papa: Papa Roncalli». Lo scrittore si espresse in tal modo, non perché Papa Giovanni XXIII c. Regina coeli fu definito il Papa buono, ma perché fu dav- vero un “francescano”. Infatti, nel discorso Al termine della celebrazione, prima della del 16 aprile 1959 a San Giovanni in Latera- recita del Regina coeli, il Santo Padre ha ri- no, in occasione del settecentocinquantesimo volto ai fedeli le seguenti parole: dell’approvazione della Regola di san Fran- cesco, così si presentò ai membri dell’ordine Cari fratelli e sorelle, francescano secolare: «Ego sum Ioseph, frater prima di concludere questa festa della fede, vester. Con tenerezza amiamo dirlo. Lo siamo desidero salutare e ringraziare tutti voi! da quando giovanetto quattordicenne appena, Ringrazio i fratelli Cardinali e i numero- il 1° marzo 1896, vi fummo ascritti regolar- sissimi Vescovi e sacerdoti di ogni parte del mente... ed amiamo benedire il Signore per mondo. questa grazia che Ci accordò». In più passi La mia riconoscenza va alle Delegazio- de Il Giornale dell’Anima, delle lettere, dei ni ufficiali di tanti Paesi, venute per rendere discorsi ha rivendicato tale appartenenza, af- omaggio a due Pontefici che hanno contribuito fermando che ciò gli aveva procurato «grandi in maniera indelebile alla causa dello sviluppo vantaggi spirituali», specialmente, gli aveva dei popoli e della pace. Uno speciale ringrazia- permesso di passare dal «Vangelo alla vita e mento va alle Autorità italiane per la preziosa dalla vita al Vangelo». Questo emerge in molti collaborazione. tratti della sua vita, del suo modo di parlare, di Con grande affetto saluto i pellegrini delle ricordare, di relazionarsi agli altri, In una pa- Diocesi di Bergamo e di Cracovia! Carissimi, rola, ciò affiora dalle sue virtù “francescane”. onorate la memoria dei due santi Papi seguen- Fedele seguace di san Francesco di Assisi, do fedelmente i loro insegnamenti. «una figura che c’incanta sempre», lo imitò Sono grato a tutti coloro che con grande ge- nella povertà, di cui tesse gli elogi in vari di- nerosità hanno preparato queste giornate me- scorsi. Più che altro, la visse anche quando fu morabili: la Diocesi di Roma con il Cardinale chiamato a ricoprire cariche prestigiose. «Nato Vallini, il Comune di Roma con il Sindaco povero, ma di onorata ed umile gente – scrisse Ignazio Marino, le forze dell’ordine e le varie nel suo testamento – sono particolarmente lie- Organizzazioni, le Associazioni e i numerosi to di morire povero. Ringrazio Dio di questa volontari. Grazie a tutti! grazia di povertà che mi sorresse a non chie- Il mio saluto va a tutti i pellegrini – qui in dere mai nulla, né posti, né denari, né favori; Piazza San Pietro, nelle strade adiacenti e in mai, né per me, né per i miei parenti o amici». altri luoghi di Roma –; come pure a quanti so- La povertà, annotò ne Il Giornale dell’Anima, no uniti a noi mediante la radio e la televisione; «mi fa rassomigliare a Gesù povero e a san e grazie ai dirigenti e agli operatori dei media, Francesco». che hanno dato a tante persone la possibilità Alla povertà Giovanni XXIII ha unito una di partecipare. Ai malati e agli anziani, verso i grande umiltà. «Se voi sapeste – confidava – quali i nuovi Santi erano particolarmente vici- quale rossore io provo a sentirmi chiamare: ni, giunga uno speciale saluto. Santo Padre. Davanti a Dio siamo tutti suoi Ed ora ci rivolgiamo in preghiera alla Ver- piccoli figli. Io mi considero un sacco vuoto gine Maria, che San Giovanni XXIII e San che si lascia riempire dallo Spirito». Non è un Giovanni Paolo II hanno amato come suoi veri caso, tra i primi santi francescani canonizza- figli. ti da Giovanni XXIII ci fu un «modestissimo E POSTULATIONE GENERALI 287 fratello laico dei frati minori», san Carlo da plicemente secondo il santo Vangelo di nostro Sezze. Signore Gesù Cristo, riuscì a rivoluzionare la Possedeva Papa Roncalli un’altra virtù tipi- Chiesa. camente francescana, l’obbedienza: lo rende- va disponibile a ogni incarico che gli venisse José Rodríguez Carballo affidato («il Santo Padre disponga pure della Arcivescovo Segretario mia umile persona in perfetta libertà di spiri- della Congregazione per to...»); specialmente sottolinea la dimensione gli Istituti di vita consacrata e ecclesiale della sua obbedienza. Di fatti, sem- le Società di vita apostolica pre nel discorso del 1959, Papa Giovanni lega- va l’obbedienza al fatto che Francesco andò da e. San Giovanni XXIII ai Frati Minori Papa Innocenzo per farsi approvare lo stile di vita suggeritogli dal Signore: vivere secondo Quando ancora era Patriarca di Venezia il il Vangelo, «sempre sudditi e soggetti ai piedi Card Angelo Giuseppe Roncalli così si rivolse della Chiesa, stabili nella fede cattolica» (Re- ai membri dell’Ordine Francescano Secolare gola, 12, 4). Cioè, per il francescano il voto di il 26 gennaio 1955: obbedienza è anzitutto obbedienza «al Papa e alla Chiesa – annotava nel Giornale dell’Ani- «Amo san Francesco e i suoi figli dalla ma – poi a frate Francesco in tutti i suoi suc- mia fanciullezza. Sono terziario francescano cessori». dai quattordici anni, quando ricevetti la sacra Francesco, povero ed umile, per Roncalli è tonsura. Presi la via del clero secolare, ma san anche araldo della pace. Ciò risulta dalla sua Francesco fu il più familiare dei miei Santi, e predilezione per il motto francescano: pax et lo ebbi in buona compagnia con altri Santi che bonum; dalle molteplici riflessioni, contenute furono amici suoi. Oh! Che consolazione per il in particolare nel Giornale dell’Anima, su ciò mio spirito quando, nella mia esplorazione di che dice Francesco a proposito della pace; dal mezzo mondo, dappertutto incontrai san Fran- suo “modo operandi”: la bontà che regnava cesco nelle case dei suoi figli. Così in Europa nel cuore del Papa buono, si traduceva in un e in terra d’Asia e di Africa. Mi piacciono i amore incondizionato verso tutti. Tale bontà ricordi del suo passaggio e le chiese e gli al- non proveniva dal suo carattere bonario, ma tari edificati in suo onore; ma soprattutto mi scaturiva da una provata virtù. piacciono i suoi figli, umili, bravi, lavoratori, Infine, che cosa dire dell’«attributo carat- pacifici e lieti, intenti nelle opere della pace e teristico e fondamentale di ogni fratello in san del bene, cooperatori validi della mia ansiosa Francesco? Lo spirito di cattolicità e di apo- attività pastorale». stolato – disse Papa Giovanni XXIII nel di- scorso del 16 aprile 1959 – quale Francesco Angelo Giuseppe Roncalli lo presentò ai suoi contemporanei, lo lasciò in eredità ai suoi frati, dopo averlo sancito come 2. Litterae Decretales quibus beato Ioanni un precetto nella santa regola». XXIII Sanctorum honores decernuntur Tale dimensione di cattolicità e di missio- narietà di Papa Roncalli si evince in tutte le Franciscus Episcopus vie da lui percorse in Oriente e Occidente. Servus Servorum Dei Soprattutto nella sua volontà di porre il con- ad perpetuam rei memoriam. cilio Vaticano II, che stava per aprirsi, sotto la protezione di san Francesco, che molti secoli “Gaudet Mater Ecclesia quod, singulari Di- prima era riuscito a promuovere un profondo vinae Providentiae munere, optatissimus iam rinnovamento della Chiesa. Nell’occasione dies illuxit”. del pellegrinaggio ad Assisi, siamo al 4 mag- Gaudium magnum, nuntiatum Ioanne gio 1962, tra l’altro disse: «O città santa di XXIII ad Petri cathedram electo, ab ipso inde Assisi, tu sei rinomata in tutto il mondo per il affirmatum novis vocibus dum Concilium Oe- solo fatto di aver dato i natali al Poverello, al cumenicum Vaticanum II convocaretur, hodie santo tutto serafico in ardore». Queste parole iterum in Ecclesia resonat propter honorem lasciano trasparire la grande venerazione che canonizationis ipsi tributum. Eius temporis Giovanni XXIII nutriva per il serafico padre hominibus sanctus hic Pontifex visus est “ho- san Francesco che, con il suo voler vivere sem- mo missus a Deo, cui nomen erat Ioannes” (Io 288 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

1,6). In eo Dei gratia Ecclesiae et mundo no- mensis Octobris anno MCMLVIII Papa elec- vum iter aperuit, ipse plane docilis fuit Spiritui tus est. Nomen sibi imposuit Ioannem XXIII, Sancto, humus bona in qua germinarent con- in mente habens binos Ioannes, Baptistam et cordia, spes, unitas et pax, pro totius humani Evangelistam, “qui propinquiores fuerunt, generis bono. Ioannes XXIII in fide erga Chri- et sunt, Christo Domino, universi mundi Re- stum atque adhaesione Ecclesiae, quae mater demptori divino et Ecclesiae Fundatori”. A et magistra est, fecundi testimonii christiani in primis quidem allocutionibus gestibusque mundo pignus indicavit. Acribus in contentio- manifestavit se velle “pastorem totius gregis” nibus sui temporis ipse fuit vir et pastor paci- esse ad “imaginem boni lesu”. Effecit hoc ficus, qui in Oriente et in Occidente inopina- dum potestatis pontificiae episcopale munus tos aperire valuit prospectus fraternitatis inter exercuit uti Episcopus Romanus, Synodum christianos necnon dialogi cum omnibus. indicens, paroecias Urbis visitans aliaque loca Angelus Iosephus Roncalli in loco Sotto il humani doloris plena, valetudinaria et carce- Monte (Bergomensis) natus est die XXV men- res. A fidelibus agnita est in eo “imago ipsa sis Novembris anno MDCCCLXXXI, quar- bonitatis”, Christi Vicarius hominum amicus, tus filius Ioannis Baptistae et Mariae Annae plenus compassione, affabilitate, hortatione, Mazzola. Crevit in familia patriarchali, quae venia, solamine, regeneratione, salute, sicut in modesta erat opibus, sed dives solida fide chri- Evangelio nobis Iesus apparet. Beatus studiose stiana. Alumnus ab anno MDCCCXCII Semi- suscepit inceptum oecumenicum et inter reli- narii Bergomensis et ab anno MCM Pontificii giones, relationes cum Athenagora, Patriarcha Seminarii Romani, die X mensis Augusti anno orthodoxo Constantinopolitano, iniit, Secreta- MCMIV Romae in ecclesia Sanctae Mariae in riatum ad unitatem christianorum fovendam Monte Sancto presbyter ordinatus est. Bergo- constituit, fratres Hebraeos cum benevolentia mum regressus uti Episcopi secretarius, anno conspexit. Ipse providit consecrationi Episco- MCMXII nomen dedit Congregationi dioece- porum Ecclesiarum autochthonarum novasque sanae sacerdotum Sacri Cordis. Tempore pri- inibi instituit dioeceses. Peculiarem in modum mi belli mundialis servitium militare explevit ita dicto tertio mundo prospexit, quod con- tamquam subofficialis in sanitate ac deinde firmatum est auctoritate doctrinali in Litteris tamquam cappellanus. Post bellum fuit mode- Encyclicis “Mater et Magistra”. Pax deside- rator spiritus Seminarii Bergomiensis. Anno rium eius cordis erat, argumentum eius Magi- MCMXXI factus est Praeses Consilii Romani sterii, a primis quidem Litteris Encyclicis “Ad Piae Operis de Propaganda Fide. A Benedicto Petri cathedram” usque ad ultimas “Pacem in XV nominatus Visitator Apostolicus in Bulga- terris”, non solum populo Dei, sed etiam “uni- ria, Episcopus consecratus est die XVII mensis versis bonae voluntatis hominibus” dicatas. Martii anno MCMXXV, episcopalem senten- Pacem fovit in gravissimis internationalibus tiam eligens “Oboedientia et Pax”. A Pio XI contentionibus inter magnas Orientis et Occi- Delegatus Apostolicus in Turcarum Regione dentis potestates. Fundatio Balzan ipsi tribu- et Archiepiscopus titulo Mesembrianus con- it praemium pro pace. Motui Spiritus Sancti stitutus, pervenit Constantinopolim mense parens, Concilium Oecumenicum Vaticanum Ianuario anni MCMXXXV, tempore gravium II convocare decrevit, quod die XXV mensis contentionum inter regimen laicum omnesque Ianuarii anno MCMLIX in Basilica Sancti communitates re1igiosas. Pluries Graeciam Pauli de Urbe publice annuntiavit. Intuitio invisit, ad quam etiam pertinebat eius Dele- fuit authentice prophetica, quae ex intrépida, gati munus. Post bellum initum sua prudenti aperta, sapiente, provida fide senioris Summi a diligentiaque operam dedit ut multi Hebraei Pontificis manavit, qui Ecclesiam ad Evange- in Balcana regione a morte servarentur. Men- lium mundo huius temporis renovato animo se Decembri anno MCMXLIV designatus nuntiandum induxit, ut attenta esset ad “signa est Nuntius Apostolicus in Francogallia, ubi temporum”, ut magis magisque se ostende- viros illustres in re politica et cultura congre- ret “Ecclesia omnium, et praecipue Ecclesia diebatur, cunctis convenire cupiens cum ama- pauperum”. Graviter debilitatus ob tumorem, bilitate, indulgentia, affabilitate et patientia. beatus Ioannes XXIII in pervigilio Concilii In consistorio die XII mensis Ianuarii anno peregrinationem apostolicam aggressus est, MCMLIII Cardinalis S.R.E. creatus, destina- symbolicis doctrinalibusque nuntiis plenam, tus est ad Sedem Patriarchalem Venetiarum. ad Lauretanum sanctuarium et ad sepulcrum Post obitum Pii XII in conclavi die XXVIII sancti Francisci Assisiensis. Die XI mensis E POSTULATIONE GENERALI 289

Octobris anno MCMLXII, adstantibus circi- Nos Ipsi die V eiusdem mensis ratum habui- ter duobus milibus Episcoporum, sessionem mus eorum votum, ac in Consistorio die XXX conciliarem magni ponderis sermone “Gaudet mensis Septembris eiusdem anni decrevimus Mater Ecclesia” apertam proclamavit. beati Ioannis XXIII, simul ac beati Ioannis In fine memorabilis huius diei, ad turmam Pauli II, canonizationem die XXVII mensis in Platea Sancti Petri congregatam se vertens, Aprilis anno MMXIV, in Dominica Divinae allocutionem pronuntiavit ad “filios Roma- Misericordiae sollemniter celebrandam esse. nos”, quae orbem attigit affabilitate verborum Hodie igitur in Foro Petriano inter sacra ac luminosa animi simplicitate. Insequentibus hanc pronuntiavimus formulam: Ad honorem mensibus cito Beati valetitudinis condiciones sanctae et individuae Trinitatis, ad exaltatio- graviter in peius verterunt, dum credentium et nem fidei catholicae et vitae christianae incre- non credentium agmina sponte suum magnum mentum, auctoritate Domini nostri Iesu Chri- affectum in aegrotantem Summum Pontifi- sti, beatorum Apostolorum Petri et Pauli ac cem testabantur. Ultimis terrestris suae vitae Nostra, matura deliberatione praehabita et di- momentis ipse Ecclesiae suum reliquit testa- vina ope saepius implorata, ac de plurimorum mentum: “Quod magis valet in vita est Iesus Fratrum Nostrorum consilio, Beatos Ioannem Christus benedictus, sancta eius Ecclesia, eius XXIII et Ioannem Paulum II Sanctos esse de- Evangelium, veritas et bonitas”. Mortuus est cernimus et definimus, ac Sanctorum Catalogo die III mensis Iunii anno MCMLXIII, in sol- adscribimus, statuentes eos in universa Eccle- lemnitate Pentecostes. sia inter Sanctos pia devotione recoli debere. Fama sanctitatis Papae Ioannis XXIII tam In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. lata et solida fuit ut spem daret fore ut eius ca- Quae autem his Litteris decrevimus, nunc nonizatio evenire posset in contextu eiusdem et in posterum rata et firma esse volumus, con- Concilii Oecumenici Vaticani II. Veneratus trariis quibuslibet rebus non obstantibus. Decessor Noster Servus Dei Paulus VI die Datum Romae, apud Sanctum Petrum, die XVIII mensis Novembris anno MCMLXV in- vicesimo septimo mensis Aprilis, in Dominica cohavit Causam secundum normas iure statu- Divinae Misericordiae, anno Domini bismil- tas. Inquisitio dioecesana de vita et virtutibus lesimo quarto decimo, Pontificatus Nostri se- effecta est apud Vicariatum Romanae dioece- cundo. sis annis MCMLXVII-MCMLXXIV. Perfecto consueto itinere canonico, Summus Pontifex Franciscus Ioannes Paulus II die III mensis Septembris Catholicae Ecclesiae Episcopus Anni Sancti MM in Foro Sancti Petri sollemni praesedit ritui eius beatificationis. Occurrente quinquagesima anniversaria 3. Approbatio texti liturgici Beatae Mariae memoria incohati Concilii Oecumenici Vati- Caelinae a Presentatione cani II atque obitus beati Ioannis XXIII, Po- stulatio generalis Ordinis Fratrum Minorum, Congregatio de Cultu Divino cui concredita erat haec Causa, quoniam ille et Disciplina Sacramentorum nomen dederat Tertio Ordini Sancti Francisci, humilem devotamque Nobis praebuit suppli- Prot. N.691/07/L cationem ut de auspicata eius decerneremus canonizatione dispensantes a studio cuiusdam Instante Reverendo Patre Ioanne Iosepho confirmati miraculi, propter extraordinariam Califano, Ordinis Fratrum Minorum Postula- et continuatam famam signorum, amplitudi- tore Generali, litteris die 3 mensis Aprilis anno nem cultus liturgici in Ecclesiis Particulari- 2012 datis, vigore facultatum huic Congrega- bus, validitatem eius spiritualis nuntii eiusque tioni a Summo Pontifice Francisco tributarum, Magisterii. Ad hanc supplicationem congrue textum latinum, anglicum, gallicum, hispa- robarandam, a memorata Postulatione die VII nicum et italicum orationis collectae atque mensis Iunii anno MMXIII, in sollemnitate Sa- textum anglicum, gallicum, hispanicum et cratissimi Cordis Iesu, tradita est Congregatio- italicum lectionis alterius pro Officio lectionis nis de Causis Sanctorum Positio super Cano- Liturgiae Horarum in honorem Beatae Ma- nizatione, quam Patres Cardinales et Episcopi riae Caelinæ a Presentatione, virginis, prout huius Congregationis probaverunt in Sessione in adiecto exstat exemplari, libenter probamus Ordinaria die II mensis Iulii anno MMXIII. seu confirmamus. 290 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

In texto imprimendo mentio fiat approba- cupatam, condidit. Pro certo habens «Africam tionis ab Apostolica Sede concessa. Eiusdem ab Africa convertendam esse», Neapoli Afros insuper texti impressi duo exemplaria ad hanc adulescentes, quos in immensa eorum Conti- Congregationem trasmittantur. nenti apostolos Christi faceret, formavit. Die 30 Contrariis quibuslibet minime obstantibus. mensis Martii anno 1885 in urbe Neapoli, apud Ex aedibus Congregationis de Cultu Divino Hospitium Marinum, obiit. A Ioanne Paulo II, et Disciplina Sacramentorum, die 24 mensis Summo Pontifice, inter Beatos caelites, die 18 Iunii anno 2014. mensis Aprilis anno 1993, est adnumeratus. Canonizationis respectu, Causae Postulatio Antonius Card. Cañizares Llovera huius iudicio Congregationis de Causis San- Praefectus ctorum aestimatam miram modo cuiusdam + Arturus Roche natae gravi genus dexteri ingenita deformitate Archiepiscopus a Secretis affectae sanationem, die 12 mensis Iunii anno 1994 in oppido vulgo Durazzano, Beneven- 4. Decretum super miro Beati Ludovici a tanae provinciae, occursam, subiecit. Parvula Casaurea nascens, die 1 mensis Iunii anno 1994, dextrum genu adeo incurvatum habebat, ut pes vultum Congregazione aequaret. Peritus orthopedicus, qui infantem delle Cause dei Santi die 6 mensis Iunii anno 1994 inspexit, corri- gentem therapiam, gypso inducto, praescripsit Neapolitana. Canonizationis Beati Ludovici necnon ad deformitatem sanandam sectionis a Casaurea (in saec. Archangeli Palmentie- chirurgicae etiam necessitatem ostendit. Priu- ri) Sacerdotis Professi Ordinis Fratrum Mi- squam curatio quaelibet sit adhibita, parvulae norum Fundatoris Congregationis Sororum avia, soror Franciscalis a Sancta Elisabeth «Bi- Franciscalium a Sancta Elisabetha v.d. “Bi- gia», illius parentibus, ut pro sanationis gratia, gie” (1814-1885) communi oratione, obtinenda beatum Ludovi- cum a Casaurea invocarent, suasit. Apposita A modestis sed lectissimis parentibus chri- cum fide dextro recentis natae genui reliquia e stianis Casaureae, inter Neapolitanae provin- Beati ossibus, circa horam decimam quartam ciae fines, die 11 mensis Martii anno 1814 cum dimidio diei Dominicae invocationem ortus, Archangelus Palmentieri in Fratrum subsequentis, die 12 mensis Iunii anno 1994, Minorum Ordinem, religioso nomine sumpto artum iustam conformationem anatomicam Ludovico a Casaurea, die 17 mensis Iunii an- sponte ac definitive assumpsisse est expertum. no 1832 est receptus. Die 4 mensis Iunii anno Puellulae crescenti, quae posthac vitam omni- 1837 presbyter est ordinatus. Anno 1847 ille, no ordinariam agit, artus numquam condoluit. a Domini Spiritu ductus, philosophiam docere De mira asserta sanatione a die 18 men- ac disciplinas mathematicas desivit, ut pauperi- sis Septembris anno 2004 ad diem 12 mensis bus aegrisque operam plene navaret. Socialibus Martii anno 2007 apud Curiam Cerretanam- temporis sui necessitatibus attentus, plurimas Thelesinam-Sanctae Agathe Gothorum cele- caritatis doctrinaeque operas ad omnem dere- brata est Inquisitio canonica, cuius validitas a lictionis et paupertatis formam sublevandam Congregatione de Causis Sanctorum decreto instituit: valetudinaria, gerontocomia, ephebea, diei 30 mensis Novembris anno 2007 est agni- scholas, brephotrophia, officinas typographi- ta. Dicasterii Collegium Medicorum in dua- cas, musicorum globos, montes pietatis. Anno bus subsequentibus sessionibus, altera die 10 1871 pro surdis mutisque et caecis Asisii ho- mensis Maii anno 2012, altera die 16 mensis spitium condidit. Anno 1877 ecclesiam in ho- Ianuarii anno 2014 habita, est congregatum norem SS. Cordis Jesu, quo sub titulo primam atque sanationem ex scientia inexplicabilem in Italia, Florentiae erexit. Eiusdem homines fuisse declaravit. Die 6 mensis martii anno aetatis «S. Franciscum saeculi XIX» eum voca- 2014, Congressus Peculiaris Consultorum runt. Ipse vero, pauperibus caritatis ministerium Theologorum factus est ac, die 15 mensis amplius atque validius effecturus, duas Tertii aprilis eiusdem anni, Sessio Ordinaria Patrum Franciscalis Ordinum sodalium Congregatio- Cardinalium et Episcoporum, cui egomet ipse nes, alteram Fratres a Caritate vel vulgo «Bigi», Angelus Cardinalis Amato praefui. Et in utro- qui procedente tempore exstincti sunt, alteram que coetu sive Consultorum sive Cardinalium Sorores a Sancta Elisabeth vel «Bigie» - et Episcoporum, posito dubio an de miraculo E POSTULATIONE GENERALI 291 divinitus patrato constaret, responsum affir- tam Soriae in Sororum Claralium monasterio mativum prolatum est. egit. Ex Eucharistia consilium hausit et vim ad Facta demum de hisce omnibus rebus spiritualem communitatis suae renovationem. Summo Pontifici Francisco per subscriptum Pro illa voti paupertatis iuxta primigenium Cardinalem Praefectum accurata relatione, sanctae Asisinatis charisma plane profitendi Sanctitas Sua vota Congregationis de Causis privilegium obtinuit. Sanctorum excipiens rataque habens, hodier- Serva Dei die 14 mensis Februarii anno no die declaravit: Constare de miraculo a Deo 1902 in Hispanico oppidulo vulgo Torre de patrato per intercessionem Beati Ludovici a Cameros prope urbem Lucronium, intra dio- Casaurea (in saec.: Archangeli Palmetieri), ecesis Calaguritanae-Calceatensis fines, est Sacerdotis Professi Ordinis Fratrum Mino- nata. Biduo post eidem, Baptismatis aqua rum, Fundatoris Congregationis Sororum ablutae, nomen Iohanna a Conceptione est im- Franciscalium a Sancta Elisabetha v.d. “Bi- positum. gie”, videlicet de celeri, perfecta ac constanti A parentibus penitus christianis humani- sanatione cuiusdam puellulae a“displasia di tatis ac spirititualitatis rudimentis est institu- 2° grado del ginocchio destro, con prognosi ta. Cum anno 1904 in vicum vulgo Rebollar, riservata quoad valetudinem, in terapia total- provinciae Sorianae, familia comite demigra- mente assente”. visset, illa, duodeviginti annos nata, Soriae ad Hoc autem decretum publici iuris fieri et magisterii studia se contulit. Ibi, die 25 mensis in acta Congregationis de Causis Sanctorum Octobris anno 1920, sacramentum Confirma- Summus Pontifex referri mandavit. tionis recepit atque locale sanctimonialium Datum Romae, die 15 mensis aprilis anno Claralium coenobium frequentare coepit. Die Domini 2014. 15 mensis Augusti anno 1922, familiaribus victis recusationibus, illuc est ingressa. No- Angelus Card. Amato, S.D.B. va illius vita, rebus corporeis aversa ac Deo Praefectus plene dicata, sic iniit. Die 18 mensis Februarii + Marcellus Bartolucci anno 1923 religiosam vestem induit et nomen Archiepiscopus tit. Mevaniensis Claram a Conceptione sumpsit. Die 24 mensis a Secretis Februarii sequenti anno vota temporanea nun- cupavit. Die 24 mensis Februarii anno 1927 5. Decretum super virtutibus Servae Dei sollemnem emisit professionem. Clarae a Conceptione Paenitentiae animo ac sacrificii, dum pe- culiarem Franciscanam laetitiam retinet, ad se Congregazione in Christum funditus abeundam est aggressa. delle Cause dei Santi Serva Dei, spiritum orationis et devotionis non exstinguens, humilia, modesta ac solitudini si- Oxomensis-Soriana. Beatificationis et Cano- lentioque consentanea opera maxime dilige- nizationis Servae Dei Clarae a Conceptione bat. Die 31 mensis Iulii anno 1941 abbatissa (In Saeculo: Juana de la Concepción Sánchez est electa atque amorem matris, stabilitatem García) Monialis Professae Ordinis S. Clarae doctrinae, acumen ingenii protenus praebuit. (1902-1973) Benevolentia, patientia, indulgentia, simplici- tas ac magna bene excipiendi facultas illius ra- «Iesu mi in Sacramento! Da mihi sum- tionem erga sorores, inter quas senes, aegras et mam humilitatem, certissimam fidem, firmam infimas potissimum habebat caras, denotarunt. spem, ardentem caritatem, plenam mei ipsius Serva Dei cum scientia prudentiaque mona- oblivionem atque omnino fidentem Tibi, san- sterium spiritualiter rexit atque orationi deser- ctae ac sempiternae paci, voluntatem. Semper viit necnon curae vocationum, quae illis annis Tecum, pro Patre et animabus, maximum sim valde creverunt. Candidus, humilis, sincerus divini nutus delectamentum». Matris Clarae animus ad Franciscale charisma Sicut Clara Assisiensis in Iesu schola Eu- perspiciendum valuit eandemque cum Sponso charistici, quem sponsali amore adoravit, Ser- suo Crucifixo se aequare impulit. Ea mona- va Dei Clara a Conceptione cotidianam Regu- chas vivida fide hortabatur, unicuique dicens: lae observantiam ad plenam et magnanimam «Christus tibi, tu Christo, tota Illi, sola Illi». sui consecrationem viam effecit. Quinquagin- Noviciis saepe repetebat: «Regulam et Evan- ta per annos oratione, silentio ac paupertate vi- gelium bene vivite». 292 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Cor et centrum Servae Dei spiritualitatis fu- Ordinaria diei 18 mensis Februarii anno 2014, it «Triumphus Iesu Sacramentati in ostensorio cui egomet ipse Angelus Cardinalis Amato expositi». Illa, ut Iesus in media sororum et ho- praefui, professi sunt Servam Dei virtutes the- minum vita esset, nimirum cupiebat. Quam ob ologales, cardinales iisque adnexas in modum rem Adorationis perpetuae privilegium, aliis heroum exercuisse. monasteriis dein impertitum, enixe rogavit et, Facta demum de hisce omnibus rebus anno 1942, obtinuit. Paupertatis amans, Serva Summo Pontifici Francisco per infrascriptum Dei fautrix quoque exstitit ad pristinae Sanctae Cardinalem Praefectum accurata relatione, Clarae regulae observantiam recursus, qui an- Sanctitas Sua vota Congregationis de Causis no 1953, saeculari septimo a divae Assisiensis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno transitu, est ipsi concessum. Hunc eventum die declaravit: Constare de virtutibus theolo- Serva Dei tamquam «inter communitatem ac galibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum Divinam Providentiam, quae umquam deficit, in proximum, necnon de cardinalibus Pruden- nunptias» salutavit. Nova austerae vitae forma tia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine iisque suscepta servile monacharum opus, actum ve- adnexis in gradu heroico Servae Dei Clarae luti communicationis cum Iesu operario e Na- a Conceptione (in saeculo:Juana de la Con- zareth et orbis pauperibus gratiam, ordinandi cepcíon Sánchez García), monialis professae necessitatem effecit. Magnam propter dilec- Ordinis S.Clarae, in casu et ad effectum de tionem erga Virginem Mariam, prout conse- quo agitur. crationis exemplum sumptam, Serva Dei, inde Hoc autem decretum publici iuris fieri et a iuventute, «Servitutis Marialis» votum, po- in acta Congregationis de Causis Sanctorum sterius renovatum et nomine «perpetua in Im- Summus Pontifex referri mandavit. maculato Mariae Corde clausura» designatum, Datum Romae, die mensis Februarii A.D. susceperat. Qua de re anno 1945 illa, Virginis 2014. Immaculatae, Ordinis Franciscalis Patronae, amore flagrans, SS. Deiparam «Antistitam Angelus Card. Amatus, S.D.B. communitatis perpetuam», ulteriore religiosae Praefectus monasterii Soriani vitae renovationis causa, sane elegit. + Marcellus Bartolucci Post septemdecim annos Serva Dei munere Archiepiscopus tit. di Mevaniensis Abbatissae sese abdicavit ac vicariae, magi- a Secretis strae novitiarum et oeconomae officia susce- pit. Die 22 mensis Ianuarii anno 1973 soror 6. Facultas exuvias Ven. Servae Dei M. mors in monasterii claustrum Matri Clarae, Franciscae a Vulneribus transferendi septuaginta annos natae, paulo postquam ea- dem Communionem Eucharisticam receperat, Congregazione obviam suaviter, sine morbo, ivit. Obitus fuit delle Cause dei Santi scienter exspectatus, immo cupitum. In libello suo privato Serva Dei recenter scripserat: «Ve- Prot. N. 1513-9/99 ni, soror mors, veni: te cum ardore exspecto». Magna sanctitatis fama, qua Serva Dei in Quitensis. Beatificationis et Canonizationis vita et post mortem floruit, effecit ut a die 31 Venerabilis Servae Dei Mariae Franciscae a mensis Maii anno 1992 ad diem 23 mensis Vulneribus (in saeculo: Rosae Helenae Cor- Septembris anno 1993 apud Curiam Episco- nejo) Fundatricis Congregationis Sororum palem Sorianam instrueretur Inquisitio dioe- Missionariarum Franciscalium ab Immacu- cesana super vita et virtutibus, cuius validitas lata iuridica decreto die 24 mensis Iunii anno 1994 a Congregatione de Causis Sanctorum agno- Exc.mus ac Rev.mus Dominus D. Faustus sceretur. Trávez Trávez, O.F.M. Archiepisco- Positione confecta, disceptatum est, iuxta pus Quitensis, ab hac Congregatione de Causis consuetudinem, an Serva Dei more heroum Sanctorum petit ut exuviae Venerabilis Ser- virtutes christianas exercuisset. Die 20 mensis vae Dei Mariae Franciscae a Vulneribus (in aprilis 2012 habitus est Congressus Peculiaris saeculo: Rosae Helenae Cornejo), Fundatri- Consultorum Theologorum prospero cum exi- cis Congregationis Sororum Missionariarum tu. Patres Cardinales et Episcopi in Sessione Francscalium ab Immaculata, asservatae in E POSTULATIONE GENERALI 293 coemeterio preafatarum Sororum prope Eccle- + Marcellus Bartolucci siam Sancto Didaco dicatam urbis Quiti, reco- Archiepiscopus tit. Mevanien. gnosci et, peracta quidem eadem recognitione a Secretis canonica, in Sacellum Eucharisticum pagi v.d. Cunuyacu transferri possint. 8. Validitas iuridica in Causa Beatæ Mar- Haec Congregatio, attentis peculiaribus in garitae Colonna declaratur supplici libello expositis, pro gratia iuxta pre- ces benigne annuit, ea tamen lege ut omnia si- Congregazione gna cultus publici eidem Servae Dei vitentur: delle Cause dei Santi servata tamen peculiari huius Congregationis Instructione. Contrariis non obstantibus qui- Prot. N. 2752-4/13 buslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Con- Romana seu Praenestina. Canonizationis Be- gregationis, die 2 mensis Maii A.D. 2014. atae Margaritae Colonna Monialis professae Ordinis Sanctae Clarae Angelus Card. Amato, S.D.B. Praefectus In Ordinario Congressu, die 2 mensis + Marcellus Bartolucci Maii huius anni 2014 celebrato, haec Congre- Archiepiscopus tit. mevaniem. gatio de Causis Sanctorum sequens dubium di- a Secretis sceptavit, nimirum: “An constet de validitate Inquisitionis Dioecesanae, apud Curiam eccle- 7. Facultas Transumptum Inquisitionis siasticam Praenestinam peractae, super vita et Dioecesanae in Causa Henrici Medi ape- virtutibus necnon continuatione famae sancti- riendi tatis et signorum Beatae Margaritae Colonna, Monialis professae Ordinis Sanctae Clarae, Congregazione obtenta: testes sint rite recteque examinati et delle Cause dei Santi iura producta legitime compulsata in casu et ad effectum de quo agitur”. Prot. N. 2039-4/14 Haec Congregatio, attento voto ex officio redacto reque diligenter perpensa, rescripsit: Senogalliensis. Beatificationis et Canonizatio- Affirmative, seu constare de validitate Inqui- nis Servi Dei Henrici Medi Christifldelis Laici sitionis Dioecesanae in casu et ad effectum de et Patrisfamilias quo agitur, sanatis de iure sanandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. Rev.mus P. Ioannes Iosephus Califano, Datum Romae, ex aedibus eiusdem Con- O.F.M., Postulator legitime constitutus in gregationis, die 2 mensis Maii A.D. 2014. Causa Beatificationis et Canonizationis Servi Dei Henrici Medi, Christifldelis Laici et Pa- Angelus Card. Amato, S.D.B. trisfamilias, ab hac Congregatione de Causis Praefectus Sanctorum petit ut Transumptum Inquisitionis + Marcellus Bartolucci Dioecesanae, apud Curiam ecclesiasticam Se- Archiepiscopus tit. Mevanien. nogalliensem peractae, super vita et virtutibus a Secretis necnon fama sanctitatis et signorum eiusdem Servi Dei, clausum sigillisque munitum in ac- 9. Facultas adhibendi novum lemma in tis eiusdem Congregationis, aperiri possit. Causa Ven. Servi Dei Antonii Pagani Haec Congregatio, attentis expositis, pro gratia iuxta preces benigne annuit: servatis de Congregazione cetero omnibus de iure servandis. Contrariis delle Cause dei Santi non obstantibus quibuslibet. Datum Romae, ex aedibus eiusdem Con- Prot. N. 504-6/14 gregationis, die 8 mensis Aprilis A.D.2014. Vicentina. Beatificationis et Canonizationis Angelus Card. Amato, S.D.B. Venerabilis Servi Dei Antonii Pagani Sacer- Praefectus dotis professi Ordinis Fratrum Minorum Fun- datoris Societatis Mulierum Dimissarum nunc 294 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Sororum Dimissarum Mariae Immaculatae 2. Consulta medica Filiarum Il 22 maggio 2014 i periti medici della Con- Ad preces Rev.mi P. Ioannis Iosephi Cali- gregazione riuniti in Consulta hanno preso in fano, Postulatoris Generalis Ordinis Fratrum esame la presunta guarigione miracolosa attri- Minorum, haec Congregatio de Causis San- buita all’intercessione della Venerabile Serva ctorum, attentis peculiaribus in supplici libello di Dio Maria Teresa Casini, fondatrice delle expositis adiunctis, benigne indulget ut titulus Suore Oblate del Sacro Cuore, e ne hanno rico- Causae Venerabilis Servi Dei Antonii Pagani, nosciuto all’unanimità l’inspiegabilità scienti- Sacerdotis professi eiusdem Ordinis Fratrum fica. Minorum, uti supra in lemmate in posterum Un’altra seduta della Consulta Medica, re- sit: servatis de cetero omnibus aliis de iure ser- lativa ad una presunta guarigione miracolosa vandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet. attribuita alla Beata Maria Francesca Scher- Datum Romae, ex aedibus eiusdem Con- vier, Fondatrice delle Suore Francescane dei gregationis, die 15 mensis Maii A.D. 2014. Poveri si è tenuta il giorno 27 giugno 2014.

Angelus Card. Amato, S.D.B. 3. Congresso peculiare dei Teologi Praefectus + Marcellus Bartolucci Martedi 10 giugno 2014, si è celebrato con Archiepiscopus tit. Mevanien. esito pienamente favorevole il Congresso pe- a Secretis culiare sulla vita e le virtù del Servo di Dio Ignazio Beschin, sacerdote professo dell’Ordi- 10. Notitiae particulares ne dei Frati Minori, nato a S. Giovanni Ilario- ne, Verona (Italia) il 26 agosto 1880 e morto a 1. Concistoro per la canozzazione del beato Chiampo, Vicenza (Italia), il 29 ottobre 1952] Ludovico da Casoria 4. Varie Nella mattina di giovedì 12 giugno 2014, nella Sala del Concistoro del Palazzo Aposto- – Domenica 13 luglio 2014, alle ore 18.00 lico Vaticano, durante le celebrazione dell’O- nella chiesa conventuale della Ss.ma An- ra Terza, il Santo Padre Francesco ha tenuto nunziata dei Frati Minori in Vitulano (BV), il Concistoro Ordinario Pubblico per la Ca- Italia, S. Ecc.za Rev.ma Mons. Andrea Mu- nonizzazione del Beato Ludovico da Casoria gione, Arcivescovo di Benevento, ha pre- (Arcangelo Palmentieri), (Italia), sacerdote sieduto la Prima Sessione pubblica della In- professo dell’Ordine dei Frati Minori, fonda- chiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama tore della Congregazione delle Suore Fran- di santità e di segni del servo di Dio Isaia cescane Elisabettine, dette “Bigie” e di altri Columbro, sacerdote professo dell’Ordine cinque Beati. Essi sono: Giovanni Antonio dei Frati Minori, nato a a Foglianise (Bn) Farina, Vescovo di Vicenza (Italia), fondato- l’11 febbraio 1908 e morto a Vitulano il 13 re delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie luglio 2004. dei Sacri Cuori; Kuriakose Elias Chavara del- la Sacra Famiglia (India), sacerdote, fondatore – Il 16 luglio 2014, nella chiesa del monaste- della Congregazione dei Carmelitani di Maria ro La Latina delle Concezioniste di Madrid, Immacolata; Nicola da Longobardi (Italia), ha avuto luogo la traslazione dei resti mor- oblato professo dell’Ordine dei Minimi; Eu- tali della Serva di Dio Maria Ana Alberdi, frasia Eluvathingal del Sacro Cuore (India), monaca professa dell’Ordine delle Con- della Congregazione delle Suore della Madre cezioniste, già abbadessa del monastero La del Carmelo; Amato Ronconi, del Terzo Ordi- Latina, di cui è in corso la Causa di beatifi- ne di San Francesco, fondatore dell’Ospedale cazione e canonizzazione in fase romana. dei Poveri Pellegrini in Saludecio, ora “Casa di Riposo Opera Pia Beato Amato Ronconi”. – Nel mese di giugno 2014 sono state con- Nel corso del Concistoro, il Papa ha decre- segnate al protocollo della Congregazione tato che i Beati siano iscritti nell’Albo dei San- delle Cause dei Santi la Positio super mar- ti domenica 23 novembre 2014, Festa di Cristo tyrio dei Servi di Dio Tullio Maruzzo, sa- Re dell’Universo. cerdote ofm, e Luis Obdulio Arroyo, laico E POSTULATIONE GENERALI 295

ofs, uccisi come si ritiene in odium fidei nel Gil Cano, Fondatrice delle Suore Frances- Vicariato Apostolico di Izabal (Guatemala) cane “de la Purissima” di Murcia, Spagna. il 1 luglio 1981, e la Positio super vita et virtutibus della Serva di Dio Paula di Gesù Fr. Giovangiuseppe Califano

EX OFFICIO PRO “IUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI”

1. Documento dell’Ufficio JPIC sull’ecolo- denti hanno citato Francesco quale loro ispira- gia tore. Perché Francesco ha il potere di attrarre una così vasta platea? Francescani per l’ecologia In primo luogo possiamo indicare l’amore appassionato e sensoriale di Francesco per tut- In occasione del 35° anniversario ta la Creazione, vista come opera di Dio. Il suo della proclamazione di profondo apprezzamento per la bellezza e la san Francesco d’Assisi patrono bontà del Creato lo riempiva di un amore e di dell’ecologia una gratitudine ancora più profondi per Dio, (29 novembre 1979) sorgente di tale abbondante benedizione e pie- nezza. Le tematiche ambientali sono diventate In secondo luogo, Francesco ha fatto espe- sempre più motivo di grande impegno e pre- rienza della presenza di Dio nel Creato. Fran- occupazione per la famiglia umana. Questa cesco ha intuito che il “naturale” indica e par- preoccupazione è particolarmente importante tecipa al “sovrannaturale”. Egli ha percepito per i seguaci del Poverello da quando Papa che il Dio che è divenuto carne in Gesù Cristo è Giovanni Paolo II ha proclamato, nel 1979, ancora, e lo sarà sempre, incarnato nel mondo. san Francesco di Assisi “Patrono celeste dei In altre parole, la visione del Creato di France- cultori dell’Ecologia”. Questa riflessione vie- sco era sia sacramentale che “incarnazionale”. ne proposta allo scopo di aiutare ad approfon- Francesco ci offre quindi un’affermazione del dire la nostra comprensione su cosa significhi Creato alternativa a quella che enfatizza “la chiamare Francesco patrono dell’ecologia macchia del peccato originale”. Egli ci ricorda e aiutare ad esplorare la responsabilità, che l’intrinseca e duratura bontà della creazione, condividiamo con tutti i nostri fratelli e sorel- che è sia flusso che dimora dell’amore gene- le, di farci carico della cura del Creato come rante di Dio. A questa consapevolezza di Fran- suoi amministratori. La riflessione si conclu- cesco ha fatto eco Giovanni Paolo II nella sua de proponendo alcuni esempi di francescani Enciclica Il Vangelo della Vita (n.83), nella che tentano di vivere le implicazioni di questa quale egli loda “lo sguardo contemplativo” di responsabilità nel contesto del mondo contem- “chi non pretende d’impossessarsi della real- poraneo. tà, ma la accoglie come un dono, scoprendo Uno speciale ringraziamento va a Keith in ogni cosa il riflesso del Creatore e in ogni Warner OFM. Il suo articolo “Retrieving persona la sua immagine vivente”. Saint Francis: Tradition and Innovation for È il Cantico delle Creature l’opera che me- our Ecological Vocation” (in Tobias Wright, glio descrive l’espressione di Francesco nel ed., 2011, Green Discipleship: Catholic Theo- suo rapporto con il Creato. Forse la peculiarità logical Ethics and the Environment, Winona, che più lo distingue è il rivolgersi ad elementi Minnesota: Anselm Academic, pp. 114-127, del Creato chiamandoli “fratello” e “sorella”, http://webpages.scu.edu/ftp/kwarner/Fran- rivelando quanto profonda sia la connessione WarnerRetrieving.pdf), oltre che ad esserci che Francesco percepisce con il mondo creato. stato di estrema utilità per preparare questa Ha giocato nel sole, ha fissato lo sguardo nelle riflessione, ce ne ha facilitato il compito. stelle, ha danzato con l’aria, ha dialogato con il fuoco, ha provato meraviglia per l’acqua e Francesco e l’ecologia ha accarezzato la terra. Il Cantico è una cele- brazione dell’amore di Dio in tutto il Creato, San Francesco di Assisi è considerato da che è, a sua volta, riflesso nelle lodi del Creato. molti un esempio eccezionale della cura cri- Esso svela il riconoscimento da parte di Fran- stiana del Creato. In questi tempi di crisi eco- cesco del Creato come espressione dell’amore logica, scienziati, leader religiosi di altre fedi, generoso di Dio. Tutte le cose create sono se- studiosi, normali credenti ed anche non cre- gno e rivelazione (sacramento) del Creatore, 298 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 che lascia un segno divino dappertutto. E per spostando la discussione a come i cattolici do- questa ragione il Creato ha un valore intrinse- vessero esprimere la loro cura per il Creato. co. Esso ha un’interiorità non per il suo valore Mentre molti degli ambientalisti più conven- materiale o strumentale per gli uomini ma per zionali indicano nella crescita industriale sfre- il fatto di essere stato creato da Dio. Questa è nata e nelle decisioni errate della politica gli vera saggezza ecologica. Ancor di più, il Can- agenti delle nostre crisi ecologiche, Giovanni tico non può essere compreso a pieno se stac- Paolo II ha sfidato tutti i popoli a riconoscere cato dall’amore di Francesco per Gesù Cristo cause ancora più profonde a queste malattie: e dalla sua devozione per l’Incarnazione e la il nostro peccato, il nostro egoismo e la man- Passione. L’umiltà di Dio, che lo ha portato ad canza di rispetto per la vita. Egli ha insistito entrare nel Creato, ha, per questo fatto, nobili- sul fatto che molte delle nostre crisi ecologi- tato il Creato in modo infinito. che sono originate dalla nostra comprensione In terzo luogo, Francesco ha tracciato la disordinata di ciò che significa essere esseri via per un’azione contemplativa. Il suo modo umani, in relazione con Dio, con gli altri esseri devoto di condividere le pene degli emargina- umani e con il creato. ti, quali ad esempio i lebbrosi, lo spingeva ad Giovanni Paolo II ha anche sollecitato una agire con compassione. Egli pertanto mediava maggior apertura ai valori del Vangelo quale e incarnava l’amore permanente di Dio verso mezzo per operare scelte ecologicamente sag- il sempre presente Cristo risorto, ancora “na- ge ed ha sottolineato i doveri etici degli indi- scosto” nei disprezzati e nei reietti. vidui e delle istituzioni ad ogni livello: per le L’impegno di Francesco a vivere la Buona nazioni del mondo sono quelli di cooperare a Novella di Gesù Cristo, unito al suo appassio- livello internazionale nella gestione dei beni nato amore per il Creato, ha dato origine ad della terra; per le singole nazioni quelli di aver una convincente consapevolezza religiosa e cura dei propri cittadini; per i singoli quelli di ecologica che ha legato la giustizia sociale con intraprendere un cammino di formazione sul- quella ecologica. Francesco non si è battuto la responsabilità ecologica verso se stessi, gli solo per giuste relazioni tra gli esseri umani, altri e la terra. Da ultimo, Giovanni Paolo II ri- ma si è battuto per giuste relazioni anche con cordava ai cattolici il “loro importante obbligo le altre creature e con la stessa terra – fino al a prendersi cura di tutto il creato” esprimendo punto di riconoscere di “obbedire… ad ogni “la speranza che l’ispirazione di San France- bestia e ad ogni animale selvaggio” (Saluto al- sco ci aiuti a conservare sempre vivo il senso le Virtù, 14). della “fraternità” con tutte le cose, da Dio on- La visione e la vita di Francesco continuano nipotente create buone e belle”. a testimoniare una saggezza ecologica peren- Negli ultimi anni della sua vita, Giovanni ne, e cioè che gli esseri umani, individualmen- Paolo II ha collegato in modo ancora più espli- te e collettivamente, possono vivere una vita cito la preoccupazione ecologica con i princi- buona in relazione fraterna con gli altri esseri pi della Dottrina Sociale della Chiesa, affer- umani e con la terra. Se intesa in modo cor- mando che la prosperità umana è di altrettanto retto, la sua testimonianza spirituale ed eco- vitale importanza della prosperità fisica del logica può unire tutti gli uomini e le donne di Creato. Il “grido della terra” non può essere buona volontà perché insieme partecipino ad separato dal “grido dei poveri”. La sua con- uno sforzo più vasto teso a creare una società tinua affermazione dell’importanza del prin- (e a rispondere quindi al “grido dei poveri”) cipio di “solidarietà”, con il riconoscimento ed un’ecosfera (e a rispondere quindi al “grido dell’ineluttabile interdipendenza umana, si della terra”) più sostenibili. sono dimostrate compatibili sia con la visione di Francesco che con quella di una più vasta Risposte cattoliche recenti all’ecologia consapevolezza ecologica. L’attenzione all’ecologia umana è stato La preoccupazione dei cattolici per l’am- uno dei temi centrali dell’insegnamento di biente è stata consolidata dal Messaggio di Benedetto XVI. Egli ha scritto: “La Chiesa ha Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale una responsabilità per il creato e deve far va- della Pace del 1990. L’impatto di questo do- lere questa responsabilità anche in pubblico. cumento è stato tanto grande che esso ha de- E facendolo deve difendere non solo la terra, finitivamente chiuso il dibattito se i cattolici l’acqua e l’aria come doni della creazione ap- dovessero essere preoccupati dell’ambiente, partenenti a tutti. Deve proteggere soprattutto EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 299 l’uomo contro la distruzione di se stesso” (Ca- spetto alle altre creature o il presunto bisogno ritas in Veritate n.51). Egli ha anche sottoline- di respingere il mondo come in qualche modo ato che: “Accanto all’ecologia della natura c’è inferiore o come impedimento alla comunione dunque un’ecologia che potremmo dire “uma- con il divino. na”, la quale a sua volta richiede un’“ecologia Le tradizioni, piuttosto che tesori statici sociale”. E ciò comporta che l’umanità, se da difendere, sono memorie viventi, valori e ha a cuore la pace, debba tenere sempre più modi di essere che devono essere condivisi presenti le connessioni esistenti tra l’ecologia da una generazione con quella che la segue e naturale, ossia il rispetto della natura, e l’eco- ulteriormente sviluppati in contesti nuovi. Ri- logia umana. L’esperienza dimostra che ogni presentare la tradizione diviene particolarmen- atteggiamento irrispettoso verso l’ambiente te impegnativo quando questa viene messa a reca danni alla convivenza umana, e vicever- confronto con problemi nuovi. In particolare sa. Sempre più chiaramente emerge un nesso “recuperare” la tradizione per l’etica ambien- inscindibile tra la pace con il creato e la pace tale religiosa contemporanea richiede passaggi tra gli uomini” (Messaggio per la Giornata multipli: Mondiale della Pace del 2007, n.8). • Dei molteplici elementi presenti in una tra- La preoccupazione dei cattolici per la cura dizione religiosa che copre millenni, quali del Creato è continuata con Papa Francesco sono quelli che devono essere selezionati che ha notato come essa non sia “solo qualche per essere “recuperati”? Questo processo cosa di cui Dio ha parlato all’alba della storia” richiede grande discrezione, dato che alcu- ma piuttosto qualche cosa che Dio “affida a ni elementi di una tradizione devono esse- ciascuno di noi quale parte del suo disegno”. re lasciati al passato mentre altri possono Papa Francesco ha anche affermato di trova- essere ancora di grande aiuto per ispirare re, nel suo omonimo, una continua ispirazio- l’azione odierna. ne ecologica: “Mi aiuta a pensare, del nome • Alla luce della nostra crisi ambientale, come di Francesco, che egli ci insegna un profondo dobbiamo reinterpretare questi elementi, rispetto per l’intero Creato e la necessità di spigandone il significato per un’età di crisi protezione per l’ambiente che troppo spesso, ambientale? Francesco amava il Creato ma invece di essere utilizzato per il bene comune, non era un “ambientalista” nel senso mo- viene sfruttato a fondo a detrimento degli al- derno del termine. Pertanto, papa Giovanni tri”. Chiaramente Papa Francesco, come anche Paolo II ha dovuto reinterpretare la vita di i suoi predecessori Giovanni Paolo II e Bene- Francesco in quanto persona medioevale in detto XVI, rileva un fallimento morale al cuore un modo che gli permettesse di diventare della crisi ambientale e ci mette in guardia sul un modello che oggi ci aiuta a promuovere fatto che se una tale cecità morale non venisse una più grande coscienza ecologica. corretta essa ci costerà cara: “Ogni volta che • Come questi processi possono rinnovare non avremo cura del Creato, dei nostri fratelli l’identità religiosa in modo più generale? e delle nostre sorelle, lasceremo aperta la via Questo richiede di ripensare criticamente alla distruzione ed i nostri cuori si induriran- i valori dai quali vogliamo essere animati no.” oggi e di identificare esempi del passato che continuano ad aiutarci nel cammino Ecologia e recupero delle tradizioni religio- verso il futuro. Richiede, ancora, di lasciar- se si coinvolgere in un dialogo con quanto svi- luppato più di recente, per esempio le sco- Molte delle dottrine ambientali delle mag- perte della scienza. La conoscenza ecologi- giori religioni del mondo si sono plasmate ca scientifica è una componente essenziale molto prima che gli uomini avessero avuto per ogni etica ambientale moderna. Quindi la capacità di causare i problemi ambientali il rinnovamento è necessariamente inno- odierni – in altre parole prima che si rendes- vativo: comporta il dovere di operare una se necessaria l’etica ambientale moderna. Ed sintesi tra passato e conoscenza odierna per è essenziale ammettere che tra le risorse etiche creare soluzioni nuove ai nostri problemi. che le religioni preservano tramite le loro tradi- Tessere insieme le risposte a queste doman- zioni, alcune sono problematiche se esaminate de è niente meno che una vocazione che si ri- da una prospettiva ambientale, ad esempio la volge ai bisogni pressanti del mondo di oggi. I credenza nella totale superiorità dell’uomo ri- problemi ecologici non saranno risolti solo dai 300 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 singoli o dall’azione dei singoli. Serve piutto- basata sulla convinzione che la gente, motivata sto una revisione collettiva della nostra uma- dalla Spirito di Dio, risponderà in numero suffi- nità. La visione di Francesco, accuratamente ciente ad iniziare l’opera di guarigione del pia- recuperata, testimonia ancora con potenza neta. La più grande speranza di cambiamento come la tradizione cattolica e cristiana possa non è basata sulla consapevolezza del rischio contribuire ad una visione rinnovata dell’u- di un disastro ambientale ma sul messaggio del manità in rapporto alla natura. Ogni tradizione Vangelo che afferma che ci sono alternative religiosa deve intraprendere questo tipo di la- alla cecità, all’avidità e alla competitività che voro di recupero per dare il proprio contributo provocano così grandi disastri. Concludiamo ad affrontare la nostra attuale crisi ambientale. questa riflessione con alcune considerazioni Ma quando tutto è stato detto... allora bisogna pratiche che possano essere di incoraggiamento anche agire e fare! La risposta autentica a que- nel nostro impegno ed alcuni esempi concreti e ste domande non consisterà semplicemente contemporanei di francescani che, oggi, cerca- nel fornire dei dati o nel manifestare buone in- no di tradurre la consapevolezza ecologica del tenzioni, ma piuttosto nel praticare e vivere la nostro fondatore in azioni che si rivolgono alla propria vita spirituale con un impegno verso crisi ecologica che oggi ci troviamo ad affron- l’integrità ecologica. tare. Possano servire di ispirazione all’intera Papa Giovanni Paolo II ha sollecitato l’u- Famiglia Francescana e non solo! manità a realizzare la sua “vocazione ecologi- ca”, prendendosi cura della terra. Nel fare ciò, Considerazioni pratiche egli ha fuso un termine classico attinto dalla Lo sforzo per affrontare le crisi ambientali spiritualità cattolica (vocazione) con qualche deve essere ancorato ad una saggezza pratica cosa di abbastanza nuovo (ecologia). Perciò, che possa convincere la gente della necessità collegando la tradizione con l’innovazione, di agire adesso e fornire suggerimenti e princi- egli ci invita a integrare risorse di saggezza pi per il lavoro da intraprendere. Le tre consi- attinte dalla nostra tradizione cattolica con derazioni pratiche e basilari che devono essere strumenti scientifici contemporanei, per com- parte del nostro approccio francescano al pro- prendere le conseguenze ecologiche del nostro blema sono: insensato e irresponsabile modo di trattare la • Realtà dei limiti. Alla luce della crisi am- terra. bientale odierna e della crescente consa- L’esempio, preso dalla tradizione cattolica, pevolezza dei limiti della terra, come può di san Francesco di Assisi può ispirarci a ri- guidarci l’amore di Francesco per Madon- spondere con amore, compassione e genero- na Povertà? Una “conversione ecologica” sità al grido della terra. Mentre non dobbiamo autentica non può ignorare l’evidente di- cercare di imitare un uomo del medioevo nel seguaglianza tra il nord ed il sud, o la di- nostro contesto moderno, così diverso da quel- struzione di habitat locali, che privano parti lo di Francesco, tuttavia possiamo guardare del creato delle condizioni di vita essenziali al suo esempio mentre formuliamo le nostre e/o dello spazio. È necessaria una duplice risposte vocazionali alla crisi ambientale del risposta: uno stile di vita più frugale e l’at- nostro tempo. Una risposta vocazionale con- tuazione di una legislazione nazionale ed temporanea può ancora attingere all’esempio internazionale che protegga la vita in tutte di consapevolezza ecologica di Francesco, ma le sue forme. avremo bisogno di sviluppare una visione mo- • Società sostenibili. Dato che la vita frater- rale nuova, operando una sintesi che saggia- na era essenziale per Francesco, è probabi- mente combini la sua ispirazione religiosa con le che oggi egli favorirebbe l’idea di “una le migliori informazioni scientifiche in una vi- comunità di comunità”. Le nostre società sione morale nuova. In questo modo noi “recu- devono diventare meno centralizzate – in pereremo” e trasmetteremo con generosità la controtendenza alla sempre più crescen- nostra tradizione ad un’età di crisi ecologica. te economia globalizzata odierna. C’è la necessità di focalizzarsi sulle bio-regioni: Alcuni esempi di iniziative ecologiche fran- potenziare le comunità locali affinché as- cescane sumano la responsabilità di provvedere ai loro bisogni di base. Questo comporta la Francesco, in quanto uomo pieno di spe- creazione di comunità che siano in grado ranza, ci ispira ad avere una speranza realistica di auto-sostenersi e che facciano meno affi- EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 301

damento sui beni (soprattutto alimenti) che • Affrontare il tema dell’industria minera- arrivano dall’estero. E questo può compor- ria e del suo impatto sull’ambiente. Que- tare l’adozione di politiche quali l’abolizio- sto tema è stato proposto da francescani ne di restrizioni sul commercio, l’aumento di diverse parti del mondo e richiede la delle tariffe doganali sui beni di importa- collaborazione con i promotori di GPIC zione e il sostegno dell’agricoltura locale. in Roma, per preparare e gestire un’in- • Liturgia. Quale fonte e culmine di tutta la dagine su tale impatto, a cui faranno se- vita cristiana (LG 11) e ormai unico contat- guito azioni che combattano le proble- to che la gran parte dei cattolici praticanti matiche scoperte con l’inchiesta. hanno con la Chiesa, l’Eucaristia domeni- • Partecipare alla campagna “Dire NO alla cale è un momento privilegiato per far sa- Green Economy”, che lavora per mettere pere ai cristiani che la giustizia ecologica è a nudo le tattiche delle multinazionali e un “segno dei tempi” e una questione di vita i progetti che pretendono di promuovere o di morte. una green economy. (La relazione finale relativa alla partecipa- Esempi concreti di risposte francescane zione dei francescani a Rio è riportata nell’ap- Da anni, in tutto il mondo, la Famiglia pendice a questa riflessione; in essa si trovano Francescana ha cercato di rafforzare e rendere alcune strategie pratiche ed utili al lavoro in più evidente il suo impegno per l’ecologia e questi campi). la giustizia ambientale. Gli undici esempi che 2. Follow-up a Rio + 20. Perché le politiche seguono sono un campionario di ciò che si sta per uno sviluppo globale siano efficaci, es- facendo. se devono tenere in considerazione i biso- 1. Partecipazione alla Conferenza delle Na- gni specifici e gli interessi delle popolazioni zioni Unite Rio + 20. Nel giugno 2012 ses- emarginate e vulnerabili, ed in particolare santa (60) francescani, rappresentanti tutte di quelle che vivono in povertà, e che sono le componenti della Famiglia, sono conve- presenti sia nei paesi del mondo sviluppato, nuti a Rio de Janeiro, in Brasile, per par- sia in quelli in via di sviluppo, come pure in tecipare alla conferenza sull’ambiente Rio quelli sottosviluppati. Mentre lo sviluppo + 20 organizzata dalle Nazioni Unite. La sostenibile è generalmente visto come giu- delegazione era organizzata da Romans VI sto e responsabile, esso è un concetto che dà (il gruppo che riunisce i direttori di GPIC luogo ad un ampio dibattito ed è molto più della Famiglia Francescana). Un piccolo complesso di quanto appaia a prima vista. gruppo, guidato da Franciscans Internatio- Analizzando in modo olistico le politiche nal (l’ONG francescana alle Nazioni Uni- di sviluppo, nascono spontanee le seguenti te) ha partecipato al congresso ufficiale. La domande: Quali sono le realtà concrete che maggior parte dei componenti della delega- stanno dietro il cosiddetto sviluppo? Chi zione francescana ha invece partecipato al realmente gode dei benefici dei progetti di Vertice dei Popoli, un evento parallelo che sviluppo? E quali sono i suoi costi reali per trattava degli stessi argomenti dibattuti al l’ambiente e per le comunità locali? Senza congresso ufficiale, ma che era aperto alla perdersi in una terminologia da addetti ai società civile. I delegati francescani hanno lavori, Franciscans International ha pubbli- partecipato a molti dei programmi proposti cato un piccolo manuale che aiuta a capire sia al Congresso che al Vertice, cercando cosa significa sviluppo sostenibile. In esso di stabilire contatti con altri partecipanti vengono date le chiavi per decifrare il di- che condividevano valori e preoccupazioni battito in corso (ivi compresa la Conferenza simili alle loro. Negli ultimi due giorni di Rio + 20 ed il suo follow up) che porterà ad permanenza a Rio, i delegati si sono incon- importanti decisioni a livello globale e poi a trati tra loro per mettere a punto una stra- cambiamenti pratici nelle comunità locali. tegia per intraprendere azioni comuni futu- Per il testo completo del nuovo manuale di re. Quale risultato di questo incontro essi FI sul follow up a Rio+20 e alle tematiche hanno accettato tre proposte che ora sono ambientali si veda: in fase di applicazione: http://franciscansinternational.org/filead- • Riconoscere l’impatto del nostro stile di min/docs/Environment/FI_20booklet_De- vita sull’ambiente e cercare modalità per velopment-Sustainable_20for_20whom_ attuare i cambiamenti necessari. Nov_202013_final-EN.pdf 302 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

3. Diritto all’acqua. Franciscans International della dichiarazione rimandiamo a: http:// è impegnata nell’affrontare il tema del di- franciscansinternational.org/fileadmin/ ritto all’acqua per tutti e in particolar mo- docs/Water_manual_/The_20Vaal_20Wa do per coloro che sono emarginati. Questo ter_20and_20Sanitation_20Declaration-2. lavoro comporta svariate attività. Una di pdf ). queste è stata la pubblicazione di una guida 4. Sunshine House in Indonesia. Questa ini- pratica al diritto all’acqua. Per il testo com- ziativa, capeggiata da fr. Onton pleto si veda: Sidin, OFMCap (vincitore del Kalpataru http://franciscansinternational.org/filead- Award, il massimo riconoscimento ambien- min/docs/Water_manual/FI_WL_The_ tale in Indonesia), sta promuovendo pro- Right_to_Water_and_Sanitation_-_a_ grammi di reforestazione e conservazione practical_guide.pdf. Un’altra attività è una ad alto livello, soprattutto nella provincia di serie di laboratori che si sono tenuti a Gine- Kabu Raya, dove sono stati piantati alberi vra e a Nairobi, cui è seguito, nel Novembre di alto fusto e sono state introdotte attività 2013, un laboratorio con un corso avanzato definite “go green”. È stato aperto Sunshine a Vanderbijlk in Sud Africa. A questo la- Home, un centro di preghiera per i cattoli- boratorio hanno partecipato francescani ci del luogo, dove si stanno promuovendo provenienti da Etiopia, Kenya, Uganda, iniziative a protezione dell’ambiente, of- Tanzania, Malawi, Zimbabwe, Zambia e frendo nel contempo ai cristiani momenti Sud Africa. Il gruppo ha discusso tema- celebrativi e di spiritualità francescana. Nel tiche-chiave quali la responsabilità degli 2000 è stata reforestata una zona del monte Stati per la protezione del diritto all’acqua, Tunggal, nella catena dei Monti Benuah, e con particolare riguardo ai più vulnerabili, la reforestazione ha interessato una superfi- quali ad esempio le popolazioni che vivono cie di 90 ettari. L’area era stata devastata da in povertà sia nelle zone rurali che in quelle un incendio che si sospetta fosse di origine urbane. Durante il laboratorio, i rappresen- dolosa. Nell’operazione di rimboschimento tanti dell’Ufficio Cattolico di Collegamen- sono stati piantati rari alberi indigeni in via to Parlamentare e di GPIC della Confe- di estinzione ed è stata creata una zona di renza dei Vescovi ci del Sud Africa hanno sosta per gli uccelli. parlato del loro lavoro di advocacy con i 5. Franciscan Earth Corps (USA). Lanciata politici. Un delegato de “L’iniziativa di Pa- nel Settembre del 2013 da Franciscan Ac- ce Damietta” ha condiviso il suo punto di tion Network (FAN), questa iniziativa è vista sul legame esistente tra pace e acces- costituita da una rete di giovani adulti (di so all’acqua. Il team di FI di Ginevra vi ha età compresa tra i 18 e i 35 anni) che so- partecipato per sottolineare l’utilizzo degli no impegnati in progetti di salvaguardia importanti meccanismi delle Nazioni Unite del Creato di Dio e nel lavoro per la giu- nei riguardi dei Diritti Umani nell’ottica di stizia. Il programma integra l’azione con la contribuire a realizzare il diritto all’acqua. contemplazione, fornisce una formazione Il documento finale prodotto dal laborato- spirituale nella tradizione francescana (en- rio è la Dichiarazione Vaal sull’acqua e i fatizzando la giustizia sociale ed ambienta- servizi igienici, che stabilisce il giusto ap- le, la spiritualità francescana, la fraternità e proccio ai temi dell’acqua, con particola- la semplicità di vita), avvia progetti locali re riguardo ai bisogni dei più vulnerabili. di vita sostenibile ed organizza la base per Pur riconoscendo il fatto che alcuni stati lavorare contro i cambiamenti climatici. africani sono in stati in grado di garantire Questo programma è pensato per poter es- questo diritto fondamentale, la dichiarazio- sere utilizzato nelle parrocchie, nelle scuole ne chiede che alle comunità locali vengano e dagli ordini religiosi. concessi ulteriori poteri e che esse vengano 6. Terzo incontro continentale di GPIC del- maggiormente coinvolte nella gestione dei le Americhe, Quito, Ecuador, Novembre servizi legati all’acqua e nella protezione 2011. Settantanove (79) tra frati, suore e dalla commercializzazione di questi servi- francescani secolari si sono riuniti per ap- zi. La dichiarazione contiene anche un ap- profondire il tema “Giustizia ambientale e pello rivolto alle comunità religiose perché sfide dall’Amazzonia”. Sono state condi- si uniscano e sostengano quelli che sono vise esperienze di inserimenti in Amazzo- privati dei loro diritti (per il testo completo nia. Durante l’incontro si sono svolte anche EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 303

conferenze scientifiche e teologiche. L’as- 9. La Parrocchia di S. Teresa ad Arakonam si semblea ha poi definito cinque (5) priorità trova nel Sud dell’India, vicino a Chennai. centrali, necessarie per rispondere alle sfide La città conta 200.000 abitanti di cui solo dell’Amazzonia: 10.000 sono Cristiani. Si è agito in colla- • incarnazione tramite inserzione mirata borazione con gruppi di secolari ed è stata ad una conversione personale e fraterna, un’esperienza gratificante. In questi tem- • spiritualità profetica che sia liberante e pi in cui tutti sperimentiamo gli effetti del che promuova la giustizia ambientale, riscaldamento globale, i membri di quella • presenza e testimonianza fraterna in parrocchia si sono uniti per prendersi cu- missione, ra della terra, utilizzando alcuni model- • collaborazione e lavoro in rete, li innovativi che li mettessero in grado di • formazione. rispondere alla crisi ecologica. Sono stati Partendo da queste cinque priorità, si sono individuati sei modelli che sono stati chia- poi sviluppate raccomandazioni specifiche per mati “Modelli di Spiritualità domestica”. la missione dell’Amazzonia. Essi possono essere messi in pratica con 7. La Gioventù Francescana di Bosnia ha or- facilità sia da comunità religiose che da co- ganizzato una “Giornata per l’Ecologia,” munità di secolari e sviluppano le seguenti un programma annuale che si svolge in una proposte: utilizzare cibi locali, acquistare giornata e che è mirato ad educare i gio- prodotti locali, sposarsi localmente, prega- vani francescani sull’importanza di tenere re localmente, abitare localmente e seguire l’ambiente pulito. San Francesco è presen- una dieta vegetariana. Questi modelli sono tato come una persona che ammirava e si già applicati con fedeltà e responsabilità prendeva cura di ogni cosa creata. Questa dai membri della comunità religiosa e del- attività si svolge ogni anno in una diversa la parrocchia e si stanno già raccogliendo città della regione e i membri della Gifra i primi frutti. Questo esempio mostra con puliscono la città e piantano nuovi alberi. successo cosa una comunità religiosa può In Croazia, i francescani hanno avuto un fare quando si unisce a una comunità se- grande peso nell’influenzare la decisione colare per creare condizioni di vita futura della Compagnia Adria di non costruire un migliori per le generazioni che verranno. oleodotto che avrebbe attraversato tutto il 10. Franciscans International fa un lavoro paese. OFS e Gifra, uniti all’organizzazio- di advocacy all’ONU, in partnership con ne “Green Ones,” hanno avuto successo i francescani che sono nel mondo, per af- nel bloccare questa iniziativa, malgrado la frontare casi di ingiustizia ambientale o per compagnia ed alcuni politici spingessero migliorare le politiche nazionali in modo da per la sua realizzazione. proteggere le popolazioni e il pianeta. FI è 8. A partire dal 2010, grazie all’iniziativa di stata anche molto attiva nel processo di fol- Jean Bosco Noel Nkodia OFS e ad un’e- low up a Rio+20 che è in corso attualmen- quipe di biologhe del Reseau des Femmes te all’ONU. Uno dei più importanti punti Africaines pour le developpement durable uscito da Rio+20 è che tutte le 193 nazioni (REFADD), la fraternità regionale OFS sono state d’accordo nel lanciare un proces- di Boma, nella Repubblica Democratica so intergovernativo per definire un nuovo del Congo, ha sviluppato un progetto con- gruppo di “Obiettivi di Sviluppo sostenibi- giunto, il cui scopo è quello di garantire la le” globali. La definizione di questi obietti- salvaguardia dell’ambiente e la lotta alla vi è ancora in fase di dibattito e ci si aspetta povertà. Il progetto è mirato a proteggere il che essi possano essere adottati nel 2015 e Parco Marino delle Mangrovie, che si trova saranno tali da influire e configurare le po- sul litorale atlantico della RDC, alla foce litiche ambientali, sociali ed economiche del fiume Congo. Il progetto intende, inol- per gli anni a venire. Tramite questo mini- tre, proteggere i lamantini dalla caccia indi- stero congiunto all’ONU, la Famiglia Fran- scriminata da parte delle popolazioni loca- cescana globale ha un’importante voce per li. Questi scopi sono stati raggiunti creando sollecitare la cura del creato, la promozione una serie di stagni che garantiscono loro del bene comune e la solidarietà con comu- pesce e legname a sufficienza, eliminando nità che sono state maggiormente colpite così la necessità del taglio delle Mangrovie da politiche ingiuste e da abusi ambientali e l’uccisione dei lamantini. di fronte a chi prende decisioni politiche ad 304 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

altissimo livello. FI incontra con regolarità celebrati a Rio de Janeiro in Brasile, dal 15 al rappresentanti governativi e agenzie delle 23 giugno 2012, hanno partecipato 56 membri NU e con continuità parla al Consiglio dei della Famiglia Francescana da tutte le parti del Diritti Umani di Ginevra e all’Assemblea mondo. I partecipanti hanno anche organizza- Generale per gli Obiettivi di Sviluppo So- to incontri tra loro per preparare e sottoporre stenibile in New York. Tutti i francescani alla Famiglia Francescana proposte comuni possono unirsi agli sforzi di FI e chiedere e modalità concrete per attuare tali proposte. ai propri rappresentanti di giocare la loro Il risultato di questi incontri è il documento parte nel progettare un’agenda globale ba- seguente, che aiuta a far conoscere le attività sata sui valori francescani: un’agenda che svolte durante Rio+ 20 e a incoraggiare la Fa- rispetti la dignità di ogni persona, che pro- miglia Francescana a esporsi sempre più nel muova una equa condivisione delle risorse rispondere alle crisi attuali che ci troviamo ad e che protegga e sostenga l’ambiente. affrontare oggi nel mondo. 11. La Fraternità Nazionale dell’Uruguay, a Secondo il parere di molti ci troviamo in un seguito di una crisi avvenuta a Montevideo momento critico nella storia della Terra. La nel 2013, quando i residenti sono rimasti crisi sociale, ambientale ed economica richie- scioccati nel vedere che dai rubinetti di ca- de una valutazione della situazione attuale, al- sa usciva acqua marrone dal sapore acre e la ricerca di modi efficaci per promuovere una dall’odore pungente, ha avviato un’azione responsabilità condivisa per il benessere di di partenariato con Franciscans Internatio- tutta la famiglia umana, della grande comunità nal e con altre organizzazioni nazionali per della vita, delle generazioni future e del no- difendere sorella acqua. La crisi era stata stro pianeta. Come seguaci di san Francesco, causata dalla contaminazione del bacino patrono dell’ecologia, siamo chiamati a com- del fiume Santa Lucia che è la sorgente prendere pienamente il mondo in cui viviamo principale di acqua per il 50% degli urugua- e ad accogliere la vita in tutta la pienezza della iani. L’incidente ha messo in luce problemi creazione divina. sistemici nella gestione governativa delle La Famiglia Francescana ha recentemente risorse di acqua dolce e nei servizi di di- deciso di sottolineare con forza la questione stribuzione di quella potabile. La Fraternità della giustizia ambientale. Quale parte della Nazionale OFS si è associata a Franciscans nostra comune iniziativa, un gruppo di circa International per studiare il problema e per sessanta (60) francescani si sono riuniti a Rio definire una serie di raccomandazioni per i de Janeiro durante il Vertice dei Popoli (Pe- politici, affinché si possano salvaguardare ople’s Summit) e la Conferenza delle Nazio- meglio le risorse di acqua dolce e affinché ni Unite sullo sviluppo sostenibile (UNCSD nel suo utilizzo sia anteposta la salute del- Rio+20). Della nostra delegazione hanno fatto le persone rispetto agli usi industriali. Per parte coloro che hanno partecipato agli even- svolgere questo lavoro, i francescani hanno ti ufficiali delle Nazioni Unite, guidati da un riunito diversi gruppi di organizzazioni del- team del Franciscans International, e coloro la società civile. Nel mese di giugno 2013 che hanno preso parte parallelamente al Ver- la coalizione francescana ha presentato una tice dei Popoli. Insieme abbiamo studiato e relazione dettagliata all’ONU, ed ha pre- riflettuto su alcune importanti tematiche, tra sentato le raccomandazioni ai diplomatici cui la sostenibilità, i diritti umani e ambien- stranieri di Montevideo e, tramite FI, ha tali, la spiritualità, la povertà, le popolazioni potuto inviare a Ginevra un rappresentante indigene, la green economy e altro. Abbiamo della Fraternità che ha difeso queste racco- lavorato per condividere i nostri valori e la mandazioni negli incontri preparatori alla nostra visione per un mondo migliore con gli Revisione Periodica dei Diritti Umani cui altri che si sono raccolti a Rio per i suddetti sarà a breve sottoposto l’Uruguay. meeting. Come francescani siamo accomuna- ti dallo stesso punto di vista sull’uomo, sulla Appendice società e sulla natura. La nostra eredità fran- cescana ci permette di condividere l’interesse Documento finale della delegazione france- sotto il profilo etico verso relazioni sane con scana alla Conferenza di Rio+20 tutta la creazione, con particolare attenzione Alla Conferenza delle Nazioni Unite Rio+ agli emarginati. 20 ed al contemporaneo Vertice dei popoli, Abbiamo riflettuto sulle diverse esigenze EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 305 che caratterizzano le singole realtà di appar- Sheila Kinsey FCJM e Fr. Joe Rozansky OFM tenenza; nel corso delle nostre discussioni è sono responsabili per il progetto sul settore emerso come i problemi a livello locale siano minerario; Sinfrajupe, l’organizzazione GPIC intimamente legati ad una realtà globale. Di della Famiglia Francescana in Brasile, per la conseguenza abbiamo deciso, come membri proposta sulla Green Economy. della Famiglia Francescana internazionale, di preparare una serie di proposte che potremmo Roma, 26 marzo 2014 attuare insieme. I gruppi locali e regionali con- tinueranno a lavorare ciascuno su specifiche 2. Service for Justice, Peace and the Integ- problematiche, ma i partecipanti hanno scelto rity of Creation celebrates three inter- e si sono impegnati per le seguenti proposte, national Council meetings during the da attuare da parte della Famiglia Francescana period 2009-20014 mondiale: 1. Promuovere l’autenticità dello stile di vita. During the six-year period 2009-2014, the 2. Partecipare al progetto minerario dei pro- Office of JPIC in Rome organized three regu- motori di GPIC di Roma. larly scheduled meetings of the International 3. Continuare la campagna No alla green eco- Council for JPIC (ICJPIC). The first was held nomy, denunciando i problemi emersi con in Tarata, Bolivia, in February 2010. The sec- la green economy e ricercando paradigmi ond was held in Nairobi, Kenya, in February alternativi per la società. 2012. The third was held in Jakarta, Indonesia, Tutte e tre le proposte dovrebbero cercare in June, 2014. di: The ICJPIC is composed of the thirteen • Preparare materiale (comprese le nozio- Conference coordinators for JPIC, the Inter- ni di base) ed offrire opportunità di for- national Animation Committee, the two friars mazione, per i nostri fratelli e sorelle e who serve in the Rome office and the General per coloro con i quali lavoriamo. Definitor who serves as link between the Of- • Creare una serie di punti di discussione fice and the Definitorium. su un nuovo paradigma per la società a Delegates were asked to evaluate the JPIC partire da un punto di vista. work of the previous two years, and create a • Approfondire la coscienza della nostra plan of action for JPIC work in the Office, in spiritualità francescana, che include un the Conferences and in the Entities. At each of interesse per la creazione. Preparare e/o the three meetings the mandates of the 2009 condividere preghiere/celebrazioni su General Chapter served as a basic orientation queste tematiche. for reflection, and were a very important ele- • Lavorare con esperti dei settori che si ment for our JPIC work, especially in regard to vogliono affrontare. the themes chosen for the annual JPIC course. • Denunciare la violenza perpetrata contro The final document of each of these three gli emarginati. ICJPICs follows: • Creare e/o rafforzare il network interno alla Famiglia Francescana e con altre or- 1. International Council Meeting for JPIC ganizzazioni e movimenti della società Tarata, Cochabamba, Bolivia, 21-27.02.2010 civile. Introduction • Incoraggiare la Famiglia Francescana di tutto il mondo a partecipare alle attività The International Council for Justice, Peace di sensibilizzazione per le politiche pub- and the Integrity of Creation celebrated its bi- bliche. annual meeting at the Center for Franciscan • Collaborare con gruppi già esistenti. Spirituality in Tarata, Cochabamba, Bolivia, • Sforzarsi per portare avanti un lavoro 21-27 February, 2010. Participants included: dalla base. JPIC coordinators from 12 of the 13 OFM con- Infine, i partecipanti hanno affidato lo svi- ferences; the Animation Committee for JPIC; luppo delle suddette proposte concrete a di- the director of the Rome Office; the General verse persone/gruppi, in particolare: Fr. Bernd Definitor who is liaison between JPIC and the Beerman OFM Cap e la Famiglia Francescana General Definitorium; the General Secretary della Germania sono responsabili per la pro- for Formation/Studies; and the General Ani- posta sull’Autenticità dello Stile di Vita; Sr. mator for Evangelization. Also participating 306 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 were the Minister Provincial and the JPIC ani- b. Promotion, in Initial and Ongoing For- mator for the Missionary Province of San An- mation, of the values of our Franciscan tonio in Bolivia. spirituality highlighted in JPIC, with The principal objectives of the meeting special attention to the Ratio Formatio- were to evaluate the work of the JPIC Office in nis (by Br. Vidal Rodriguez, General Rome and the work of JPIC animators around Secretary of the Order for Formation/ the world, to study the mandates of General Studies). Chapter 2009, to discuss ways to implement c. Examine the impact of our style of life these same mandates, and to promote collab- on creation, especially regarding climate oration with the Secretariats for Formation/ change (Chapter Mandate 43.2). Studies and Missions/Evangelization. d. Promote active non-violence in our During the meeting participants also decid- lives, with particular emphasis on the ed to send a letter to Haiti. It expressed their resolution of conflicts (Mandate 43.3). support and solidarity for the friars and the e. Consider and promote the ethical use of people affected by the massive earthquake that economic and natural resources in the struck their country on January 12 of this year. life of the friars, in their ministry and in The methodology of the meeting involved society (Mandate 43.5). three elements: a look at reality; a series of f. Suggestions for JPIC animation in the presentations, small groups and syntheses of Entities and the Conferences. the various topics; and preparation of a final 2. Each of the presentations was followed by document that will be disseminated through- small group discussion (three groups ac- out the Order to help with implementation of cording to language). Participants were in- the Chapter Mandates. vited to find concrete ways to implement A. Our look at reality included three aspects. each mandate. The group secretary was 1. A questionnaire was sent to all conference asked to prepare a summary of the most im- coordinators before the meeting; results portant points from each session. were shared with participants and provid- 3. The reports of the secretaries of the three ed an idea of what is going on in regard to groups were combined to create a synthesis JPIC around the world. on each of the topics. These syntheses were 2. Presentations were given on the socio-po- translated into the three languages used litical and ecclesial reality of Bolivia. The during the meeting (Italian, Spanish, Eng- former was given by Juan Carlos Velázquez lish) and they were distributed to the par- Silvestre, executive secretary for the Epis- ticipants; the syntheses were then read in copal commission for social/pastoral ac- plenary session and suggestions were made tivities and Caritas/Bolivia; the latter was for changes and corrections. The resulting given by Br. Manuel Eguiguren, Bishop material was handed over to the Animation Emeritus of Beni, Bolivia, and current JPIC Committee. animator for the Bolivian province. 4. Presentations were also given on the fol- 3. The local friars organized a series of vis- lowing four topics, followed by a plenary its that allowed participants to experience session. There were no group reports nor firsthand the reality of the people, and to syntheses for these topics. become acquainted with various organi- a. Promote environmental justice in order zations that promote the well-being of the to highlight the relationship between people, with special emphasis on alterna- social and ecological themes (Mandate tive approaches to investment and human 43.2). development. b. Pay special attention to the excluded of B. The work of the meeting was conducted our society, according to the reality of through a series of presentations, small group each Entity, with a particular commit- discussions, and preparation of syntheses on ment to the defense and promotion of these topics. human rights (Mandate 43.4). 1. Presentations included: c. Consideration of the Amazon project a. Promotion of the values of JPIC in Evan- (Mandate 24). gelization (by Br. Arturo Rios, General d. Consideration of the celebration of the Animator of the Order for Evangeliza- Spirit of Assisi (Mandate 29). tion). C. The Animation Committee was given EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 307 the task of reviewing the syntheses and of pre- 2. Our mission, which includes work for the paring this final document of the International values of Justice, Peace and the Care of Council meeting, which includes the same Creation, presumes an “empathy toward syntheses. It will be disseminated throughout the world and is the consequence and ex- the Order and has two objectives: tension of the mystery of the Incarnation” 1. To encourage all friars, especially JPIC ani- (BGG 13). mators, to become acquainted with and to 3. Both JPIC and Evangelization must pro- study the mandates of the General Chapter; mote a passionate experience of Jesus and 2. To provide some concrete ideas about how his Kingdom, and the following of the the mandates might be implemented in the poor and crucified Christ, who is present life and ministry of the friars. (Every ani- in the poor, the excluded and the crucified mator and every Entity is invited to use the of our world. A characteristic of Fran- material provided according to their own ciscan evangelization, therefore, will be needs and reality). “closeness to the poorest, to those who The JPIC Office in Rome and the Anima- suffer and to the excluded” (BGG, man- tion Committee will continue to provide time- date 13). ly materials to help fulfill these objectives. But 4. Both JPIC and Evangelization must pro- the responsibility to implement the Chapter mote a spirituality that is attentive to the mandates belongs to all Entities and to all of life of our peoples and to that which af- us, since JPIC is part of the DNA of our Fran- fects them. Evangelization, done in the ciscan lives. We hope that this document will perspective of Minority, takes on a spiri- help us in the task of building God’s Kingdom tuality that is attentive to the values of Jus- of Justice, Peace, Truth and Love. tice, Peace and the Integrity of Creation. It The International Council meeting was calls us to build bridges of dialogue, of en- held in a very fraternal atmosphere. Our li- counter, of reconciliation, and in this way turgical and social celebrations added to this to be more prophetic (cf. BGG 30). spirit. Participants are especially thankful to 5. Both our work for JPIC as well as our the Missionary Province of San Antonio of evangelizing task begin with the witness Bolivia. The hospitality of all the friars, par- of our life in which the various dimen- ticularly that of the Provincial Minister, Br. sions of our charism (cf. GGCC 1.2) are Martin Sappl, made our time in Bolivia a true present, and among which there is a circu- joy. The setting at the newly renovated Center lar dynamic of feedback (cf. BGG 28). for Franciscan Spirituality in Tarata was warm 6. Both JPIC and Evangelization need to and welcoming, and the staff helped to make promote a sympathy toward the world (cf. our stay very enjoyable and fruitful. May the BGG 7, 15) and a sensitivity to society spirit that we experienced here in Bolivia be an (BGG 29). They can collaborate to help inspiration to us and to all the friars as we go the friars do a faith-filled analysis of real- about our life and work in the footsteps of our ity, which is indispensable for a concrete brother Francis. evangelization, because it helps us to hear Syntheses of Discussion Topics: the voices that are raised by the Spirit and which require our response [“intercul- I. JPIC in Evangelization turality; claiming and defending human rights; the emergence and growing vis- The General Animator for Evangelization, ibility of minorities of every type; the cri- Brother Arturo Rios, gave a presentation en- sis of the neo-liberal economic model…, titled ¨How to promote the values of JPIC in ruthless eco-cide, the phenomena of mi- Evangelization, based on the final document gration” (BGG 14)]. Theological-spiritual and mandates of the 2009 General Chapter.¨ resources can be prepared to help with this Small groups were formed to discuss the topic, task. and a synthesis of their reflections follows: 7. Both JPIC and Evangelization should 1. The values of JPIC, which are part of our animate the friars and help them to “cross Franciscan DNA, will become a reality frontiers,” frontiers which are economic, in our life if we live minority and if we social, cultural and religious (cf. BGG 22- seek an integral evangelization (cf. GGCC 24). chapters IV and V). 8. Both JPIC and Evangelization should pro- 308 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

mote a “shared mission” with the laity. We entitled “How the Ratio Formationis Francis- must share our spirituality with them, and canae incorporates the values of JPIC in Initial discern with them the responses we need and Ongoing Formation.” Small groups were to give to the challenges of society, in or- formed to discuss the question: “From the der to create a better dialogue between the point of view of JPIC animation, what should Church and the world (cf. BGG 25). Formation do to provide an education about 9. A contribution that JPIC can give to Evan- minority?” A synthesis of responses follows: gelization is the same that Paul VI recom- 1. Promote a better encounter with the peo- mended when he instituted the Pontifical ple, standing among them in a simple and Commission for JPIC: help the Church humble way, listening to them and wel- to have its eyes open to the reality of the coming them. Deepen the experience of world, a sensitive heart and hands ready to encountering Christ in listening to the make real God’s project for creation. people, meeting with them and listen- 10. In order that JPIC values become part of ing to the poor. We should be converted our mission, we need to overcome the by and “evangelized” by the poor (cf. distance between pastoral plans and the CC.GG. 66.1, 96.2, 97.1; RFF 25). For- reality of the people. We cannot allow his- mation, says the Ratio, “is based in the torical changes to provoke a response of fraternity and in the real world” (RFF 43). withdrawal and fear. 2. Return to the methodology of the Road 11. When the Entities prepare Evangelization to Emmaus. Take from life’s experienc- projects they should be sure not to forget es – it is not one application of the Word the spirituality of Incarnation and the so- but instead a place where the Word is re- cial dimension (cf. GGCC 93-98), so that vealed – (cf. The Lord Speaks to Us on the projects will respond to poverty, injus- the Way, n. 10 and 11) and share our faith tice, exclusion, conflict and violence in from the experience of the friars. their own territory, and to the causes that 3. Recover experience as a formation crite- provoke these problems as well. ria. Formation has to be incarnated, expe- 12. Evangelization and JPIC come together rienced (cf. RFF 47 and 56), practiced (cf. in dealing pastorally with social issues. It RFF 48) and inculturated (cf. RFF 49). would be opportune for them to work to- This requires a better presence among the gether in the Entities and Conferences to excluded (cf. RFF 133). We should there- promote a greater knowledge of Catholic fore promote inserted fraternities. Social Teaching (cf. GGCC 96). 4. Do formation in the spirit of the bible, in- 13. Both JPIC and Evangelization should in- carnated and liberating, which will help vite the friars to evaluate their ministries contemplate the presence of Christ in the and help them to discern if the spirit of Mi- poor (cf. RFF 68) and the action of God nority (chapter IV of the GGCC) is pres- in these events, in history (cf. RFF 32 and ent, which in turn would mean the pres- 111). Just as we practice of Lectio Divina, ence of JPIC values. we should also practice listening to God 14. JPIC should make very concrete sugges- in the reality of history. tions to parishes, schools, sanctuaries and 5. Do formation with a balanced critical other ministries of the Entities about how view of events (cf. RFF 32) and with a to promote in our life and ministry the val- critical view of the media. Provide appro- ues of justice, defense of human rights, priate information about current problems peace, and care for creation (cf. GGSS and struggles. Educate with a faith-filled 39.1). reading of social, economic and political reality, analyzing the causes of problems. II. Forming minority – Forming JPIC values Use the method: See, Judge, Act, Evalu- ate and Celebrate. Educate to discern the The General Secretary for Formation/Stud- signs of the times and, if necessary, use ies, Brother Vidal Rodriguez, gave a presen- specialists to help in this task. It would be tation on Chapter mandate 43.1, which calls very helpful in this regard to strengthen for promotion, in Initial and Ongoing Forma- formation in Catholic Social Teaching. tion, of the values of our Franciscan spiritual- 6. Since formation comes from the frater- ity highlighted in JPIC. The presentation was nity, it is very important to develop com- EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 309

munication skills, the ability to listen to 3. Offer ongoing formation opportunities on one another and to resolve conflicts in this theme, and include it in initial forma- nonviolent and constructive ways. tion programs. 7. Formation ought to help us free up our 4. Discuss this theme in local house chap- fraternal, ecclesial, and social relation- ters. The community can analyze its own ships from domination and the abuse of “ecological footprint,” and use this infor- power. mation to decide on concrete actions it 8. Promote listening to lay people about might take to change certain behaviors. how they experience us in our fraternities 5. Discuss this theme at meetings of Guard- and in the neighborhoods where we live . ians and Treasurers. 9. Since the handbook “Pilgrims and 6. Take advantage of the celebration of cer- Strangers in this World” is a resource ma- tain religious or social “days,” both na- terial for Ongoing Formation concerning tional and international (like Earth Day, Chapter IV of the General Constitutions, or Environment Day, or others, according we think that the General Secretary for to the custom of each country). The cele- Formation and Studies should support its brations should include three dimensions: translation into other languages and pro- prayer, cultural awareness and concrete mote its study in all the Entities of the Or- commitments. der. 7. Raise awareness of the friars who work 10. We think it is important that in the for- in parishes and schools in regard to this mation of formators, the dimension of theme. Encourage them to include this minority and the values JPIC values theme in their pastoral and educational should have the same relevance as the activities. JPIC animators can help by other dimensions of our form of life. This sending suggestions and resource materi- same importance should be present in the als. “Masters” program for formators that is 8. Each Conference should promote forma- offered at the Antonianum in Rome. tion opportunities on these values for fri- 11. Franciscan Theological Studies should ars and laity. include the content provided in RFF 227. 9. Organize retreats on this theme in order to enter more deeply into its theological and III. Examine the Impact of our Style of Life on spiritual richness. Creation 10. Use available audio visual material to promote this issue. Brother Vicente Felipe gave a presentation 11. Encourage personal commitment and po- on Chapter mandate 43.2: “examine the im- litical action. Both are necessary to work pact of our style of life on creation, especially effectively against the causes of pollution regarding climate change.” Small groups were and climate change. formed to discuss the topic, and a synthesis of their reflections follows: B. Observations on the resource material prepared by the JPIC Office in Rome, Care for A. What can we do in the Entities and Con- Creation in our Daily Life. ferences to help implement this Chapter man- 1. This material can be very useful to raise date? awareness and to review our life, because it Presupposition: In our fraternities we need links global problems with local action. to promote an increased awareness of the grav- 2. Each theme is independent and can be treat- ity of the problem and of our own responsibil- ed separately. ity. Ways to promote this awareness and re- 3. The themes are short but profound. sponsibility: 4. The themes need to be adapted to different 1. Create or strengthen in the Entities and/or parts of the world. Conferences a team of animators, (friars 5. Other useful themes might be included, like and laity) who will seek to bring together reforestation. in their pastoral work concern for the en- 6. Treatment of these themes can be strength- vironment and a faith perspective. ened by including concrete experiences. 2. Make people aware of the teaching of the 7. To promote use of this material, JPIC ani- Magisterium on these themes. mators can: speak to the local Definitory; 310 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

visit the local fraternities; suggest to the communally if we know how to deal with it Guardians that it be used in local house adequately. chapters; present the material to directors 2. Present JPIC as a spirituality of the Beati- of ongoing and initial formation; present it tudes and of non-violence, which can help to those who work in schools, parishes and us to face personal, communal and societal other ministries. conflict in a positive way. 3. Promote training in conflict resolution to IV. Promote active non-violence in our lives, help deal with conflictive relationships in with particular emphasis on the resolution of our local and provincial fraternities: conflicts a. Speak to the provincial administration and the moderator for Ongoing Forma- Brother Gianfrancesco Sisto gave a presen- tion to propose the organization of work- tation on Chapter mandate 43.3: ¨promote ac- shops on the constructive management tive non- violence in our lives, with particular of conflict. These workshops would be emphasis on the resolution of conflicts.¨ Small open to all friars but especially to those groups were formed to discuss the topic, and a involved in animation of the life of the synthesis of their reflections follows: Entities. What can we do to help ourselves and our b. Fraternities should take advantage of fellow friars face conflict in a non-violent, their local meetings to evaluate fraternal constructive way, both in our life and in our dynamics (listening to one another, level ministries? What suggestions might we offer? of communication, power relationships, possible conflicts…) in order to enhance A. Initial Considerations the quality of life and encourage authen- To help our brothers understand the need to tic relationships. develop this theme, we can consider two as- c. Speak to those responsible for initial pects: formation to find ways to include this 1. Our spirituality and the GGCC 64, 68, 69.2 theme in the formation program. and 98.2 ask that we be peaceful and agents 4. Employ mediators or facilitators (including of peace. those from outside) to help fraternities with 2. Conflict is part of our daily life in commu- the resolution of conflicts. nity, in ministry and in society. We must 5. On the societal level not misunderstand it, ignore it, or cover it a. Raise awareness of different types of over. We rather need to learn to work with conflict: socio-economic, cultural, po- it constructively, which will help us grow litical and ecclesial, and learn how to personally and communally. analyze them. 3. If we look at the roots of violence in our- b. Train ourselves so as to help with con- selves and in our communities (which hin- flict resolution. Collaborate in the train- der dialogue and the ability to confront con- ing of community mediators. flict) we find the following: c. Look for opportunities to intervene in a. Fear; concern that we might hurt others the defense of human rights working or ourselves together with lay people and Human b. A desire for harmony at all costs Rights Organizations, especially Fran- c. Cultural and ideological differences ciscans International. d. Different histories and personal back- grounds V. Ethical use of resources e. Particular ideas concerning “hierarchy” and “obedience”. The concept of author- Introduction. Brother Ignacio Harding gave ity and the way to exercise power. a presentation on chapter mandate 43.5: ¨con- f. An attitude that we only need to pray in sider and promote the ethical use of economic order to overcome difficulties. and natural resources in the life of the friars, in their ministry and in society.¨ Small groups B. Tools were formed to discuss the topic, and a synthe- 1. Encourage the attitude that conflict in not sis of their reflections follows: simply an evil but that it is part of life, and [This mandate is related to Mandate 51 that it can help us grow personally and (concerning the transparency of our finances) EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 311 and with Mandate 54 (about formation in the 3. In meetings with friars: area of finances “with particular attention to a. Use the related texts from the General transparency, solidarity and ethics, and in light Constitutions and the mandates of the of our Franciscan spirituality”).] General Chapter. b. Show the spiritual and Franciscan di- A. Empty buildings and unutilized space mension of finances. Some unused friaries have been rented 4. Talk with the administration and the trea- out, others have been handed over for money- surer of each entity. making purposes, others are not being used for 5. Promote a meeting of the treasurers of each their original purpose, and others are empty. conference on this theme (some have al- In this regard, when we leave a building, we ready done this) should keep in mind (as well as the financial D. Promote Transparency necessities of the entity) the idea of gift and 1. Promote the distribution of frequent in- restitution, thinking of the possibility of us- formation to the fraternities. This process ing the building for a purpose that benefits the should also be practiced in provincial and community. Some Entities are already reno- custodial chapters. vating empty spaces for social purposes. 2. Promote external audits, or another appro- priate means of evaluation, in all the En- B. Use and ethical investment of money tities. (Some Entities already use similar There are notable differences between Con- practices.) ferences in regard to this issue: 3. Promote the just treatment of our employ- 1. In some Entities, little or no information is ees (cf. CCGG 80.2). Provide this informa- given to the friars about the financial situa- tion to the friars of the entity. tion, while in other Entities there is greater transparency. VI. Animation of the Conferences 2. Some Entities already practice ethical in- vestment and/or investment with a social Brother Vicente Felipe gave a presenta- purpose. That is to say, they consider not tion on animation of JPIC in the Conferences. only the financial return and the risk of their Small groups were formed to discuss the topic, investments, but also consider the social and a synthesis of their reflections follows: purpose of their money. However, many 1. The most positive aspects of the experience of Entities are not yet aware of these practices. the Coordinators of JPIC in the Conferences: 3. One task of the JPIC commissions of the a. Participation in the yearly JPIC meet- conferences is to present information to ings prepared by the Conference, one of all the Entities on authentically ethical in- which is with the Franciscan Family or vestment opportunities. This information other religious. should help clarify the difference between b. Participation in continental and interna- ethical investment and community invest- tional meetings of JPIC, even though all ment. the Animators are not always present. 4. All of the Order should prioritize socially c. The annual workshops on JPIC themes responsible investment (of course, after for the Franciscan Family of the Confer- getting adequate information). JPIC should ence. assist in this process. d. The annual experience of welcoming and forming new Animators. C. Tools for ethical investment: e. Attendance at Conference meetings of 1. Basic materials prepared with the help of Provincials and Custodes. experts: f. Attendance at joint meetings of Provin- a. A general reflection about money and cials/Custodes and JPIC Animators. spirituality g. Relationship with the Franciscan Family b. Fundamental principles of Catholic So- and the laity. cial Teaching applied to finances h. The interest of many lay people in our c. Basic information about socially respon- JPIC work. sible investment. i. Visits of the JPIC coordinator to the En- 2. This material can be a used in initial and tities (to Animators, Provincials/Custo- ongoing formation (cf. Mandate 54) des, friars). 312 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

j. Contact with the friars to ask what the e. Visits of the coordinator of the Confer- JPIC Animator can do to help them. ence to the Provinces and Custodies. k. The elaboration of JPIC materials to ani- 4. How to assure that JPIC values are part of mate the different ministries. the life and mission of the friars? l. Participation in the JPIC course in a. Begin by showing that JPIC values come Rome. from Biblical sources, Catholic Social m. Having an animation plan in the Confer- Teaching, our Franciscan spirituality ence. and the Documents of the Order. n. Integration between JPIC, Formation b. JPIC Animators need to show how the and Evangelization; participating in dimension of minority and JPIC values each other´s meetings. should be taken into account in the elab- o. The existence of JPIC Statutes in the oration of the project of life and mission Conference. of the local fraternities and of the Entity. p. Center for the Culture of Peace, in Split, They should offer concrete proposals. (Croatia). c. The JPIC Animators should work to- q. JPIC Office in Nairobi for Africa. gether with the Formators: 1. So that the values of JPIC, which are very 2. Aspects to be given more attention as Con- present in the Ratio Formationis in a trans- ference Coordinators. verse way, are included in all stages of for- a. Improve and to strengthen communica- mation. tion with the Animators. 2. To accomplish this, formation should be in- b. Promote the creation of an animation carnational, experiential, and integral (offer plan in the Conferences and each Entity; proposals for each stage of formation). evaluate them. 3. To promote translation and use of the hand- c. Ask Provincials and Custodes to name book on Chap. IV of the GGCC Pilgrims suitable, stable Animators, with time to and Strangers in this World. do their work. 4. To promote the relationship between JPIC d. Strengthen formation opportunities for and Evangelization. Animators in all the Entities. Encourage 5. How should we present and animate JPIC them to participate in the JPIC course at so that there is no resistance and that the fri- the Antonianum. ars do not perceive it as something “extra” e. Involve the Provincials and Custodes: or optional? do not simply inform them about what is a. Start with our Franciscan spirituality, going on, but ask for suggestions about the General Constitutions (especially the JPIC animation program. Chaps. IV and V) and the Document f. Improve collaboration with the Secre- of General Chapter 2009 Bearers of the tariat for Formation/Studies and with the Gift of the Gospel. Secretariat for Missions/Evangelization. b. Be balanced in our JPIC work; beware 3. Suggestions to improve the proposal of the of partial or erroneous readings of reali- Office of JPIC on how to create a program ty (for example, excessive identification of animation for the Conference. with partisan politics). a. Present the animation plan to Provin- c. Promote the dimension of minority in cials and Custodes; it should include a our lives and our actions, and include budget and an annual process of evalua- JPIC directly within this dimension. tion. b. When doing an animation plan for VII.Challenges an Entity, the socioeconomic context should be taken into account. a. Obtain the participation of all Anima- c. Each Conference should propose some tors in the meetings of the JPIC Com- significant dates for JPIC which can be missions of the Conferences. celebrated in the local fraternities. b. Transmit the spirituality of JPIC to the d. Recognize in each Entity the diverse ex- friars so that the Friars Minor can con- periences of the friars in order to give tinue being relevant in today´s society. visibility to the commitment of those c. Communication with certain Entities who are living the spirit of JPIC values. due to difference of language. EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 313

d. The formation of Animators. animators from around the world respond- e. That Animators be given sufficient time ed. During the ICJPIC, each mandate was for their work. studied using the same process: an hour- f. Continuity in JPIC animation work. long presentation on the theme, followed g. When there is a change of personnel, by a short time for clarification of the is- the outgoing Animator should orient the sues; one hour in language groups to dis- new one regarding the work. cuss the issues and begin to formulate pro- h. Obtain the support and collaboration of posals for implementation of the mandates Provincials, Custodes, and Formators. at the general, conference and entity levels; i. Communication between members of a plenary session to present the work of the the JPIC Commission of the Confer- language groups; a synthesis of the work ence. of the groups; presentation of the synthe- j. Conference Coordinators should not be sis to participants two days later; language eternal, so that JPIC is not identified on- groups to finalize suggested proposals; a ly with them. final plenary session to hear the proposals from each group and to comment on them. 2. International Council Meeting for JPIC The Tarata document from the ICJPIC Nairobi, Kenya 20-26.02.2012 meeting of 2010 was a point of reference Introduction for the work in Nairobi, and it was made very clear that the document of Tarata 1. The International Council for Justice, Peace should continue as an important element and the Integrity of Creation (ICJPIC) cel- for ongoing JPIC work. ebrated its biennial meeting at the Portiun- 4. Members of the ICJPIC gave the task of re- cula Franciscan Center in Nairobi, Kenya, viewing the results of the meeting and pre- 20-26 February, 2012. Participants in- paring this final document to the Animation cluded JPIC coordinators from all 13 OFM Committee. The first draft of the document conferences; the Animation Committee for was sent to those who participated in the JPIC; the two friars who serve in the Rome Nairobi meeting for comment and correc- JPIC Office; and the General Definitor who tion. It includes the final synthesis for each is liaison between JPIC and the General of the three mandates, along with sugges- Definitorium. Council members were in- tions to all animators for implementation vited to the Africa Continental meeting for of the same. The ICJPIC insisted that the JPIC, which was held immediately prior to Rome office and all Conference JPIC co- the ICJPIC. Ten members were present for ordinators make animators aware of this at least part of the Africa meeting as a sign document, and encourage them to use it for of support and solidarity. implementation of the Chapter mandates. 2. The principal objectives of this meeting Animators are not being asked to imple- were to evaluate the work of JPIC at all lev- ment ALL of the suggestions found in this els (Rome office, Conference and Entity); document, but are requested to choose at to deepen our reflection on three mandates least SOME of them, to create a concrete of the 2009 General Chapter (Ecology in plan for their implementation, and then to our Daily Life/Environmental Justice, man- share the plan with the administration of date 43.2; Peace-building and Reconcilia- their Entity so as to make it a commitment tion, mandate 43.3; Collaboration, mandate of the entity. The plan should then be shared 30); and to design a plan for implementa- with all of the friars, and with the people tion of these three mandates. The meeting with whom we work in our ministries. began with individual presentations of the 5. The JPIC Office in Rome will continue to participants, followed by a report on the re- provide materials to help promote the pro- ality and the JPIC work in each of the thir- cess of implementation of these mandates. teen Conferences of the Order. Responsibility for implementation, howev- 3. Participants then turned to consideration er, belongs to all Conferences and Entities, of the three mandates. Prior to the ICJPIC, since the commitment to JPIC is part of the a questionnaire was sent to all animators DNA of our Franciscan lives (see report of requesting information about work being Minister General to 2009 General Chapter, done on the three mandates. Fifty eight (58) no. 171). We hope that this document will 314 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

help us in the task of building God’s king- transformed into a system whose logic was dom of justice, peace, truth and love. no longer consistent with the idea of cre- 6. ICJPIC participants also considered the fol- ation as the dwelling for humanity but, on lowing issues: the contrary, came to be seen as a source of • Timing of Continental meetings. profit and, therefore, of exploitation. • Possibility of a future International Con- 9. This exploitation of nature and natural gress, perhaps in 2016; need to present resources caused by personal and group request to next General Chapter. interests, by national interests and big • Possibility of organizing visits/experi- business, by sectarian colonialisms and ences of animators from one or more economic imperialisms, has produced and conferences to another conference. continues to produce concomitantly the • Collaboration and support for the Africa deterioration of the environment, the pov- JPIC Office in Nairobi. erty of more than half of humanity, and • Proposal from Venice province to create armed conflicts in many countries. traveling photo exhibition on the poor. 10. It is the absolutely desacralized vision of • Topics for future Rome JPIC courses. nature and the capitalist economic system • Participation at Rio + 20 conference in that are producing the North-South divide Brazil in June 2012. and the exploitation of nature. This situ- • Communication. ation of excessive wealth in some coun- 7. The ICJPIC was a very fraternal experi- tries and misery in much of the world is ence, and the welcome provided by the generating the current grave environ- friars of Saint Francis Province and by the mental deterioration. Rich countries are staff at the Portiuncula Center added to the characterized by a consumerist lifestyle atmosphere. We thank the local provin- that depletes resources and produces an cial, Br. Sebastian Unsner, who presided at enormous amount of waste that the envi- the opening Eucharist for both the Africa ronment cannot absorb. Poor countries, Continental meeting and for the ICJPIC. seeking to survive and rise out of misery, We offer a special thanks to Br. Joe Ma- indiscriminately exploit their resources. sumbuko and the staff of the Africa JPIC 11. This reality challenges us as Franciscans Office, who organized logistics and helped because respect and care for creation is a with the content of our meeting. May God question of Fraternity and Minority. It is, bless the work of all of us as we struggle to therefore, at the heart of our spirituality bring about God’s kingdom in our world. and our Franciscan charism. We all know that in the writings of Saint Francis the Environmental Justice/Impact of our Lives Canticle of the Creatures holds an impor- tant place; it shows his love for God and “To examine the impact of our style of all creatures which is highlighted in the life on creation, especially regarding climate first biographies (cf. 1Cel 77, 80-81; 2Cel change, and promote environmental justice in 165; Assisi Compilation 88). Francis, in order to highlight the relationship between so- his way of being in the world, neither pos- cial and ecological themes” (General Chapter sesses nor dominates creation, but stands 2009, mandate 43.2). alongside her and treats her as a sister, be- cause all creation comes from the hands Motivation of the same Father God. But if Francis is 8. When analyzing the causes of the environ- able to reverence, respect, be brother and mental crisis, both natural and social, it is see the love of the Creator in all creatures, generally agreed that the causes are not it is because he lives in radical poverty and only economic and political, but also cul- non-appropriation. Poverty frees love of tural, ethical and religious. With the arrival all desire for possession and brings about of modernity nature was desacralized and fraternity. became a “thing” for the exclusive use of 12. All of this, which is part of our tradition humanity. People were no longer together and our spirituality, is found in the Gen- with the other creatures, but above them. eral Constitutions (cf. CCGG 1.2) and With capitalism and industrialization (and other documents of the Order. The chal- also with real socialism), the economy was lenge for us is how to live our spirituality EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 315

today immersed in such a great ecologi- should choose a common date for obser- cal crisis. How do we translate spirituality vance of an ecological celebration (Earth into ethics, into a humanizing and restor- Day; World Environment Day; the Day ative lifestyle, and into political action so when the Church remembers the Environ- as to tackle the underlying causes of en- ment) and prepare materials for study, cel- vironmental deterioration? How do Fran- ebration and commitment. These can be ciscans, in a practical and concrete way, used in all Entities, and should be distrib- have “a reverent attitude towards nature, uted to fraternities and ministries. threatened from all sides today, in such a 17. Each Conference will offer opportunities way that they may restore it completely to for formation of friars and laity in ecologi- its condition of brother and to its role of cal values, in collaboration with the Secre- usefulness to all humankind for the glory tariats for Formation and Evangelization, of God the Creator” (GGCC 71). and with our centers of higher education. 13. To live fraternally with all creatures and in 18. Regularly search the WEB for audiovisual a spirit of non-appropriation, it calls us to resources that exist on these issues; pass a personal and communal lifestyle that is this information on to the animators and not consumerist, but rather simple, ecolog- encourage them to make use of it. ical and in solidarity with our brothers and 19. Consult with the Entities about what has sisters and with all of creation. We must already been done in this area and share be critical of all forms of exploitation and the information widely; promote practical production that do not respect nature, but and specific actions that can give quick re- impoverish her irreversibly. We are called sults in order to encourage participation in to promote education and environmen- future activities. tal awareness in our pastoral work. We are called to foster a commitment to en- Entities: vironmental justice, which highlights the 20. Animators and members of JPIC com- profound relationship that exists between missions should give witness in the small ecological issues and those of social jus- things: recycling, saving energy, making tice, peace and the defense of the rights of compost, walking, using a bicycle, using persons and peoples. For example, envi- public transportation and buying products ronmental degradation generates poverty, in fair trade shops. loss of the means for survival, migration 21. Study in the fraternities the text: “Care of and displacement, especially among in- Creation in the Everyday Life of the Friars digenous peoples. The global attack on the Minor”; based on this study, decide what environment has become, in fact, an attack concrete actions might be taken. on the poor. 22. The animator should consult with the fri- 14. On the basis of these reflections, what can ars of the Entity (perhaps by means of a we do in the Order to encourage the prac- questionnaire) regarding the work already tice of Mandate 43.2 of General Chapter done in this field and publish the results; 2009? then promote practical and concrete ac- tions with quick results as a way to en- Proposals to promote implementation of this courage future activity. mandate: 23. Create and/or strengthen a JPIC team, Ad intra composed of friars and lay people, which can create an Eco-Pastoral plan that deals Rome Office: with ecological problems from a faith per- 15. The Rome Office, together with the oth- spective. er participants in the Peoples’ Summit 24. Study the possibility of celebrating certain Río+20, should send a brief and practical liturgical feasts, for example Christmas, synthesis of what is treated there to the co- in an ecological way. ordinators of the Conferences and to the 25. Make use of special national and inter- animators of the Entities, with proposals national dates, both ecclesial and civil, for action. (Earth Day, Environment Day, or other Conferences: local dates) to organize celebrations in 16. The JPIC Commission of the Conference the triple dimension of prayer; awareness- 316 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

raising and cultural study; and promotion Peacebuilding/active non-violence of concrete commitments. 26. To deepen our theological and spiritual Promote active non-violence in our lives, awareness, organize days of recollection with particular emphasis on the resolution of and retreats on care of creation and envi- conflicts (General Chapter 2009, Mandate 43.3) ronmental justice issues. 27. To promote use of our resource materi- Motivation als (Pilgrims and Strangers; The Care of 36. Being peaceful people and instruments Creation in Everyday Life; and Environ- of peace and reconciliation is part of the mental Justice), JPIC animators should: spirituality of the Beatitudes (cf. Mt 5: dialogue with the Definitory of the Entity; 1-12) and DNA of our Franciscan Spiri- visit the fraternities; suggest to guardians tuality (cf. Rule 3, 10-11; Testament 23; that these resources be used in local chap- the document The Lord Give You Peace, ters; provide copies to those responsible n 13; and the presentation of the Minis- for Initial and Ongoing Formation. ter General at the European Continental 28. Raise awareness of friars who work in meeting of JPIC in Poland, 2010). For this parishes, schools and other ministries reason, peace and reconciliation are very about these issues; motivate them to in- present in our Constitutions (cf. GGCC, clude these issues in their work by giving 64, 68, 69.1-2, 98.2). suggestions and sending them appropriate 37. On the other hand there is much individ- materials. ualism in our daily lives and in our fra- 29. Address the issues of caring for creation ternities, and we have difficulty working at meetings of guardian and/or treasurers, in teams. There is lack of communica- since many ecological or anti-ecological tion because we do not know how to ac- behaviors depend on their decisions. cept one another. Nor do we know how 30. Use audiovisual resources that already ex- to manage our different needs, or our gen- ist on WEB, regularly informing the friars erational, cultural, ideological or political about news related to these topics. differences. We are strongly influenced by 31. Join personal commitment to local po- our prejudices, which create division and litical action so as to work effectively to other problems. All of this leads us to be- eliminate the causes of pollution and cli- come increasingly isolated and, in the best mate change. of cases, to accept the attitude of “live and 32. Provide information about the teaching of let live.” There are cases of brothers who the Magisterium on these issues; pay spe- barely speak to each other. These situa- cial attention to the chapter on ecology in tions are also found in our work and min- the Compendium of Catholic Social Doc- istries (parishes, schools, etc.), and in our trine. towns and neighborhoods. 38. Conflicts are normal, and they are pres- Ad Extra ent whenever two or more people come together. What we need to do is learn how All levels to deal constructively with conflict so that 33. Collaborate with the local Church, other we can grow and mature personally, com- Christian communities, and other religious munally and socially. and cultural traditions with whom we share 39. We also find much conflict in society and similar goals, in the promotion of the care in the world, in the struggle for justice, in of creation and environmental justice. our work for human rights and in defense 34. Collect and share information on the nega- of the poor. We friars are called to know tive impact of transnational corporations and better understand the reality of con- and mega-projects on the environment. flict and violence in all its dimensions, 35. The Conferences, in collaboration with the learning to recognize and analyze it. As Rome Office, will focus attention over the Franciscans we have an important role as next two years on the problem of mining. builders of peace and agents of reconcili- We will promote three centers: Indonesia, ation. We are called to use active non-vi- Nairobi, and Latin America, and network olence in facing all types of conflict: cul- with other Church and civil organizations. tural, religious, social or political. EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 317

Proposals to promote implementation of this Formation to find ways to include this mandate: theme in the formation program, offering as a resource the workshop prepared by Ad intra the Rome Office.

Rome Office: Ad extra 40. Prepare a workshop on “Peace-building and Reconciliation” for JPIC animators Entities: and other interested friars. 46. Work in defense of human rights, collabo- rating with the laity, with organizations Conferences: dealing with human rights, and especially 41. Organize a workshop on constructive with Franciscans International. conflict management for JPIC animators, 47. Organize meetings with people of other other friars, and other interested people, to religions, and work with them to promote help improve fraternal relationships on the the common good. provincial and local levels. Collaboration Entities: 42. Continue to promote the Spirit of Assisi The General Chapter proposes that in the with prayers and celebrations in our Fra- next six-year period collaboration and interac- ternities, but above all by adopting a life- tive processes between Secretariats, Offices style based on dialogue and reconciliation. and Commissions be deepened or initiated. 43. Promote training in constructive conflict This collaboration should be coordinated by management in order to improve fraternal the Definitory on the general or provincial relationships on the provincial and local level, and is meant to assist our life and our levels. evangelizing mission (Mandate, 32) a. Propose to the government of the Entity and to the Moderator of Ongoing Forma- Motivation tion a workshop on constructive conflict 48. Collaboration between the services of management for all the friars, but espe- Animation is indispensable because the cially for those responsible for animation different dimensions of our charism are activities. transverse, that is, they are intimately re- b. Propose to guardians that local communi- lated, are interdependent, and demand the ties use a house meeting to evaluate frater- presence of one another. For this reason nal dynamics; this should include listen- the GGSS 42 state that for the values of ing skills and the level of communication JPIC, “which are evangelical values” in the fraternity. Pay special attention to (BGG 30) and form part of our Franciscan power relations and to possible conflicts, identity (cf. GGCC 1.2), to become part in order to improve the quality of life and of the life and mission of the Order, it is the authenticity of relationships. necessary that JPIC work in collabora- c. Make use of materials that already exist tion with Formation and Evangelization. to promote peace and reconciliation; make While it is true that JPIC cannot disregard use of mediators or facilitators, including Formation and Evangelization, the op- those from outside the community, who posite is equally true. Formation cannot can help our fraternities resolve conflicts. disregard JPIC values since formation is d. Help friars become aware of the various meant to promote a comprehensive living types of conflict: socio-economic, cultur- of the charism, and JPIC values are an es- al, political and ecclesial, and learn how to sential part of the charism, as is evident analyze them. in the Ratio Formationis Franciscanae 44. Promote an in-depth study of the theme (RFF). Likewise Evangelization cannot of peace-building from the perspective of disregard JPIC values because the first our Franciscan spirituality, and in a more way to evangelize is by an authentically academic and scientific way in our study Gospel witness (cf. GGCC 89.1), which centers. includes solidarity with the poor and work 45. Consult with those responsible for Initial for justice, peace and the integrity of cre- 318 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

ation. Furthermore, if we do not want to 55. Prepare within Conferences that speak the be reductionist in our approach to pastoral same language specific materials on JPIC work, we must recall that evangelization themes (including minority) for parishes, “is not only the explicit announcement of schools, and sanctuaries; share these ma- the Christian Message, but also the au- terials as widely as possible. thentic promotion of people, the struggle 56. For Ongoing Formation, provide informa- for human rights, the commitment to jus- tion to the friars about JPIC-related pro- tice and peace” (General Secretariat for grams offered by the Franciscan Family Formation and Studies, Our Franciscan and by the dioceses. Identity: For the Reading and Study of the 57. Share concrete experiences with other GGCC, Rome 1993, p. 89; cf. Evangelii animators regarding different areas of our nuntiandi, chapters II and III). JPIC work, e.g., interreligious dialogue. 49. While collaboration is taking place both 58. Prepare materials or provide already ex- ad intra and ad extra, our experience ad isting materials to the Entities on mandate intra is proving more challenging. At each 43 of the 2009 General Chapter, and share level, JPIC needs to take the initiative to them more specifically with the Secretari- begin/continue a process of collaboration. ats for Formation/Studies and Missions/ We need to be patient since attitudes take Evangelization. time to change. We might suggest to the Provincial administration that collabora- Entities: tion is important and needs to happen. We 59. Promote in each entity the cross participa- might also make suggestions about col- tion of members of the commissions for laboration to those responsible for Forma- Formation/Studies, Missions/Evangeliza- tion/Studies and Missions/Evangelization. tion and JPIC; the participation of mem- Collaboration is essential for our life and bers from different commissions, even ministry; it has much to do with minority, if on a limited basis, will promote better accepting differences and the capacity for communication and collaboration. learning from others. 60. Promote JPIC values at all levels of Initial Formation, including vocation promotion, Proposals to promote implementation of this so that those in our formation programs mandate: can understand from the very beginning that these values are not optional but form Ad Intra part of our DNA. 61. Encourage provincials, secretaries for All levels (Rome Office, Conferences and Missions/Evangelization and those re- Entities): sponsible for Initial and Ongoing Forma- tion to study and promote use of Pilgrims 50. Take the initiative to collaborate with the and Strangers. Secretariats for Formation/Studies and 62. Prepare specific materials about JPIC Missions/Evangelization. and Minority for use in parishes, schools, 51. Encourage the friars to incorporate the sanctuaries, etc. social dimension into their Fraternal Proj- 63. Organize meetings between the Provincial ects for life and mission (BGG 29). administration, the Secretariats for For- 52. Promote the translation of Pilgrims and mation/Studies and Missions/Evangeliza- Strangers into other languages. tion and the JPIC Animator on Mandate Rome Office: 13 (General Chapter, 2009). 53. Make our JPIC documents more visible in 64. Prepare within Conferences that speak the the official publications of the Order, like same language specific materials on JPIC Fraternitas and Acta Ordinis. themes (including minority) for parishes, schools, and sanctuaries; share these ma- Conferences: terials as widely as possible. 54. Promote joint meetings with the Secretar- 65. Share with the friars concrete experiences iats for Formation/Studies and Missions/ in different areas of our JPIC work. Evangelization at the Conference and En- 66. Organize study sessions on the meaning tity levels at least once a year. of collaboration; consider inviting outside EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 319

specialists to lead some of these sessions. friars who work in the Rome JPIC Office. ICJPIC delegates were invited to participate Ad Extra in the last day of the Asia/Oceania continental meeting; the day consisted in a series of pre- All Levels: sentations on the reality of Asia and Indonesia, 67. Collaborate with the Franciscan Family and a dialogue with representatives of Francis- and Franciscans International (cf. GGSS cans International. 44, 2). The work of the ICJPIC began with a series 68. Collaborate with Secular Franciscans of presentations on the reality of each Confer- (OFS) and with the Franciscan Youth ence, highlighting the JPIC issues of the re- (Youfra). gions, including an evaluation of JPIC work in the Conferences since 2009. These were Rome Office: followed by a report from the Rome Office 69. Continue to collaborate with Romans VI. on the accomplishments of the last two years. Formation sessions for the delegates dealt with Entities: the role of the conference coordinator and col- 70. Collaborate with the local Church. laboration at all levels, and with a study of the 71. Study the Tarata document from the Inter- Lineamenta for the General Chapter of 2015. national Council meeting of 2010, paying Formation sessions continued with overviews special attention to the sections on Forma- on three new documents for our work: Fran- tion and Evangelization. ciscan Management of Financial Resources, 72. Promote experiences with the excluded at the Franciscan Toolkit for Peacebuilding and all levels of Initial and Ongoing Forma- Reconciliation, and the European Document tion. on Immigration. Sessions were then held on 73. Together with the Secretariat for Mis- each of the three topics chosen for in-depth sions/Evangelization, promote a greater study at this ICJPIC: lifestyle, mining and knowledge of Catholic Social Teaching eradication of hunger. Delegates heard a pre- (cf. GGCC 96; Tarata 1:12), making it an sentation on each issue, and participated in a important part of our pastoral work. series of small groups and plenary sessions. 74. Promote a “shared mission” with the la- The goal for each topic was to prepare a short ity; share our spirituality and discern with introduction for our JPIC work over the next them how to respond to the challenges of two years, along with proposals for practical society, in order to create a better dialogue application of each topic. between the church and the world (Tarata The first task of the ICJPIC was to evalu- 1.8; BGG 25). ate the work of the previous years. It was ac- 75. Seek to incorporate laity into JPIC Com- knowledged that work has been done to imple- missions and teams. ment the mandates of the last General Chap- 76. Promote Social Movements and Civil So- ter for JPIC, as specified in the documents of ciety Organizations that share our JPIC Tarata and Nairobi, but much remains to be values. done. Delegates made it clear that we should 77. Encourage our Entities, Fraternities and continue to work on the mandates that came ministries to support and participate in so- from the last General Chapter. New propos- cial movements and NGOs that share our als are a continuation of the work that we are JPIC values. already doing. During the meeting it also became obvi- 3. International Council Meeting for JPIC ous that the topics raised in the Lineamenta Jakarta, Indonesia, 19-26.06.2014 for the General Chapter are intimately related Introduction to the topics chosen for our ICJPIC. Based on the call of Francis to a life of minority and in The fifteenth meeting of the JPIC Interna- the spirit of the Lineamenta, ICJPIC delegates tional Council (ICJPIC) was held in Jakarta, made it clear that it is time to move beyond Indonesia, 19-26 June, 2014. Delegates in- merely EVALUATING our lifestyle and com- cluded one representative from each of the mitment to JPIC, to actually CHANGING our thirteen OFM conferences, the JPIC Inter- lifestyle and choosing very concrete issues national Animation Committee, and the two for our work. From many parts of our OFM 320 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 world friars are saying that we need to talk less reality in sight at all times. Delegates were and do more; delegates to the ICJPIC chose to aware that our JPIC documents are culturally highlight this idea. limited. Everyone faces this challenge. The The call for a change of lifestyle is related ICJPIC invites all who will use this document, to issues concerning ecology, economics and and any other JPIC material as well, to keep political commitment. On a personal level we this issue in mind, and to adapt the materials to are called to a lifestyle that is sober and sus- use in your own regions and cultures. tainable. But personal change is not sufficient. Delegates to the ICJPIC were unanimous in Together, as a community that is present in to- their thanks for the hospitality and care pro- day’s world, we must analyze the situation in vided by the host province, Indonesia. As one which we live and make wise choices that will friar put it, “from the moment I stepped off the confront the “structures of sin” that abuse the plane...” our Indonesian brothers were there to dignity and human rights of so many of our help us. In the course of our meetings, Adria- brothers and sisters, and degrade our Sister nus Sunarko, the provincial, and Paskalis Syu- Mother Earth. kur, bishop of Bogor, took time to celebrate For this reason, when considering the topic Mass with us. The JPIC Office of the province of lifestyle, the ICJPIC delegates also studied made all logistical arrangements. The sisters the issues of mining and eradication of hun- at the retreat house where we met were also ger. Both of these issues deeply affect the lives extremely welcoming. The “reality visits” that of the people with whom we work throughout our brothers prepared helped us to understand the world, and demand of us a commitment to better some of the challenges of work in Indo- seek structural solutions to the problems that nesia. Finally, the friars of Indonesia showed have arisen in the context of the current eco- us how JPIC can truly become a transverse el- nomic model. These two issues also remind ement of our life and ministry. We thank them us that the choices we make in our daily lives for their example and for all of their hard work. have consequences in the lives of millions of people around the world. For example, pro- Lifestyle duction of cell phones and computers is based on exploitative practices in various parts of the To change our manner of living is more world. Each of these three topics is developed than simply a matter of bettering our own per- further in the following three sections of this sonal lifestyle and living a life of greater per- document. sonal sanctity. Our call to be men who live by The ICJPIC delegates found one very prac- principles of peace, justice and the integrity of tical way to contribute to the discussion and creation, means developing a consciousness proposals regarding a change in lifestyle. JPIC that there are consequences to the choices we offers to the Entities of the Order the recently make regarding lifestyle that affect our fellow prepared Franciscan Toolkit on Peacebuild- men and women, the communities of which ing and Reconciliation to promote better in- we are part, and the very earth and its environ- terpersonal communication among the friars. ment. JPIC animators and other interested friars can Pope John Paul II prophetically called us be trained in use of this material and use it to to engage in a threefold conversion in our address the relational problems raised in the manner of life; a conversion that is spiritual, survey that was sent to friars throughout the a conversion that is human and a conversion world. that is ecological. More recently, the message The ICJPIC also considered the propos- of Pope Francis has challenged us to embrace als that might be sent to the General Chapter. such conversions in our manner of living so Since the proposals must be included in the that we move: report to be sent by the Rome Office to the – From: Self-Absorption, that perceives the Minister General, delegates prepared a list of personal needs of each individual friar as suggestions, and left the final choice of the paramount; proposals in the hands of those in the Rome To: Minority, a humility and openness of Office. spirit that makes one sensitive to the cries Among the topics discussed throughout the for peace and justice; ICJPIC was that of cultural diversity, and our – From:Social Indifference, that is heedless brothers from Asia/Oceania helped keep this of the social struggles in which so many EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 321

men and women in the world are engaged; b. Altering our consumerist habits and re- To: Preferential Option for the Poor, that ducing our purchases generally. identifies with the ‘widow, the orphan and 4. Working towards a more just and ethical the stranger’ and struggles with them in administration of our resources. This would solidarity; include: – From: Selfishness, that considers the goods a. Adopting the principles set forth in the entrusted to us to be ours alone, solely for document Franciscan Management of our own enjoyment; Financial Resources. To: Ethical Use of Resources, that uses the b. Sharing the resources which have been gifts received for the common good in the given to us, even our own houses. spirit of the Poverello; 5. Embracing a lifestyle of active non-vio- – From: Close Mindedness, that creates de- lence. This can be promoted through: tachment from individuals and communi- a. Making use of the Franciscan Toolkit ties around us. for Peacebuilding and Reconciliation. To: Dialogue, that opens us open to engage- b. Adopting practices of reconciliation and ment, relationship and genuine compassion peace at all levels of our lives. with the ‘other’. 6. At the Entity level, creating fraternities that These are all issues explored and put be- embody in their lifestyle the principles of fore us in the Lineamenta of the 2015 Gen- JPIC through strengthening a spirit of mi- eral Chapter. We commend these issues for nority, by manual work, by friary garden- consideration, a consideration sensitive to the ing, etc. principles of Franciscan life that underlie our work in justice, peace and the integrity of cre- Mining ation. It gives us a helpful model for changing our lifestyle as Franciscans. Environmental Justice was a mandate of In particular, the International Council of the General Chapters in both 2003 and 2009. JPIC suggests these possible concrete actions Building on this mandate, the JPIC Office in relation to matters of our lifestyle, to be in Rome, together with the JPIC Animation adapted according to circumstances: Committee of the Order, has become increas- 1. Developing a consciousness of the conse- ingly involved in the consequences of mining. quences of our lifestyle choices. In particu- The decision to make mining a priority for lar: JPIC work arises from visits made to OFM en- a. Reviewing our manner of living when it tities throughout the world. fuels the adverse consequences of min- The current socio-economic model has ing around the world. yielded consequences around the world which b. Reflecting on how what we eat and what are destructive to the human person, to social we throw away contributes to the experi- relationships and to the environment. It is ences of hunger. based on unlimited growth and has led to an 2. Embracing the principles that have been increasing gap between the rich and the poor, proposed in the document ‘Care of Cre- to over-exploitation of natural resources and ation in the Daily Life of the Friar Minor’. to rampant consumerism. Recent pontiffs have Some instances would be: spoken out against this reality, which they a. Assessing the environmental footprint have described as “structural sin.” of each household and exploring means This reality is intimately tied to the ques- to reduce it. tion of lifestyle. Consumerism has given birth b. Adopting the use of the Three R’s: Re- to patterns of extraction which create manifold duce, Reuse and Recycle. problems in many sites where the friars are c. Reflecting on our use of resources, such present. Almost without exception, JPIC ani- as transport, energy, food and issues of mators have spoken about difficulties in their waste disposal. regions regarding mining; some entities, like 3. Becoming aware of our own habits of con- the provinces of Central America, Indonesia, sumption and their consequences. This can and the Brazilian Conference, are extremely be done by: active in this area. The problems created go a. Purchasing products that are local, or- beyond the simple extraction of minerals. ganic and of ‘fair trade’. They encompass environmental damage done 322 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 by slag and open cut mining, the threat to food the Family); security through loss of arable land and the – Franciscans International, especially in spread of toxins, the abuse of human rights as regard to the UPR (Universal Periodic people are dispossessed of land and unjustly Review); deprived of the proceeds of mining, and the – JPIC promoters of other religious con- economic exploitation of poorer nations by gregations; developed countries and multinational corpo- – the Holy See, particularly the Pontifical rations. Friars at the grassroots have reported Council for Justice and Peace; firsthand on human rights abuses, violence, – local Churches; corruption and the environmental degradation – other Christian churches: they have witnessed. – social movements. Our decision to make mining a priority was reinforced at the recent Asia/Oceania conti- Eradication of hunger nental meeting and at our International Coun- cil meeting. Report after report spoke about Moved by the work of the International the consequences of mining. Religious Congregations at the Food and Ag- Delegates at the ICJPIC affirmed our previ- riculture Organization of the United Nations ous efforts regarding mining and agreed that (ICR at FAO), the ICJPIC delegates in Jakarta the issue should remain a priority for our work. reflected on Eradication of Hunger. ICR at They also suggested that mining be treated in FAO is a group of about 20 congregations that relation to the other two major topics of this in collaboration with Civil Society, is dedicat- ICJPIC: Lifestyle and Eradication of Hunger. ed to advocacy at FAO. The major issues they In their deliberations they offered the follow- deal with are food sovereignty, better food and ing proposals for our work in the area of min- agriculture policies, land grabbing, malnutri- ing: tion, eradication of hunger and reduction of 1. Accompany persons and peoples negative- poverty. ly affected by extractive industries and the , a prophet of his times, social movements that support and defend advocated strongly in favor of the poor. He those so affected, by means of: adopted a lifestyle of simplicity and poverty – promoting networks of solidarity; and, by living among the poor, helped to create – building bridges between the grassroots the possibility of a better life for them. Thad- and international institutions working on dée Matura in his text Poverty and the Poor advocacy. in the Message and Life of Francis of Assisi 2. Raise awareness among friars and others said, “When considering what Francis says with whom we are associated regarding the about it in his writings, one is struck by a para- consequences of our consumption/lifestyle dox. According to him, poverty is at the same and the realities of the extractive industry, time both a good, an ideal that he embraces by means of: by following Christ, and an evil that he wants – deepening our reflection on this issue to address by seeking to relieve those who are from the biblical and theological per- affected by it.” spective, and from that of our Franciscan Franciscans around the world have done spirituality; wonderful work by answering the call to help – promoting twinning relationships be- the poor and many have worked to alleviate tween provinces, parishes and schools; hunger by creating soup kitchens and helping – promoting the three R’s (reduce, reuse, the poor in their immediate needs. However, recycle) as a way to decrease the envi- as the problem of poverty and hunger in the ronmental impact of the use of minerals world is becoming more and more complex, and as a way to encourage a change of our answer to it needs to address not only the lifestyle; necessities of life but also the causes of pov- – developing prayer services on this erty and hunger at a structural level. theme. Having reflected on how JPIC animators 3. Increase collaboration on issues of mining should address this issue and on what approach with: or methodology should be used to work on the – the Franciscan Family, especially with matter of eradication of hunger, the ICJPIC Romans VI (group of JPIC directors of came up with the following proposals: EX OFFICIO PRO JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI 323

1. The Office in Rome should provide anima- policy could include the purchase of local tors with basic information on these issues; food and products, giving special consid- 2. At all levels we need to integrate the issue eration to organic products and goods ob- of the eradication of hunger into the topic of tained through “fair trade”, the wastage of our lifestyle, especially in relation to con- food and packaging. sumerism; 6. Animators should help develop a richer un- 3. The Conferences should continue collabor- derstanding of the fasts set forth in the Rule ative activities with FI and FAO as well as by encouraging among friars and fraterni- with other religious and social movements; ties practices of solidarity where money 4. The animators should raise awareness saved can be used to combat hunger. among the friars and our associates about 7. JPIC should model changes in our con- eradication of hunger and poverty both in sumerist lifestyle by adopting responsible rural and urban areas; choices in our JPIC meetings: by using al- 5. Animators should encourage better poli- ternative means of communication, not us- cies of consumption through discussion ing plastic, imported products, etc. with guardians, bursars and shoppers. This

AD CHRONICAM ORDINIS

1. De itineribus Ministri Generalis chas mediaciones para que el proceso granase en frutos, ya que dificultades y obstáculos han 1.1. Capítulo de las Esteras de las Provincias hecho también acto de presencia. Las media- de España en proceso de unión ciones han afectado a muchas áreas: Capítulos El Escorial (Madrid), 01-03.05.2014 Provinciales, sobre todo el de 2013 que todas las Provincias lo tuvieron en la primavera con En El Escorial, a unos 40 kilómetros de una temática común; encuentros (con el Defi- Madrid, en la casa de Ejercicios de los Reli- nitorio general, con los Definitorios provincia- giosos de los Sagrados Corazones, nos hemos les, encuentro de guardianes); reuniones con reunido en torno a 120 entre hermanos y lai- todos los Secretariados y Comisiones; labor de cos franciscanos, con la presencia también de los Ministros Provinciales: reuniones periódi- nuestro hermano Ministro General y del Defi- cas, circulares para todos los hermanos de las nidor general, para gozarnos y vivir en familia Provincias en proceso de unión; hojas de ruta el don de nuestra vocación. que han ido marcando todo el iter del proceso; El lema del Encuentro ha sido “Familia en nombramiento de comisiones específicas para misión: juntos, alegres, solidarios”. Hemos cometidos concretos como la elaboración de reflexionado sobre la misión compartida con temas de FP; nombramiento del grupo dinami- los laicos. De ahí la presencia de un número zador para asesorar a los Provinciales en todas significativo de laicos franciscanos, unos 30, las iniciativas a llevar a cabo al mismo tiempo de la OFS, de grupos franciscanos juveniles y que prepararlas y organizarlas. Todo acompa- adultos y de laicos colaboradores con nuestras ñado por una serie de publicaciones y medios actividades y misión. informáticos para tener al día a todos los her- El II Capítulo de las Esteras es uno de los manos sobre la marcha del proceso: Boletines, últimos actos o iniciativas del largo proceso de página Web, Comunicados, sms, etc. unión que venimos recorriendo los franciscanos El arduo trabajo de todos, principalmente de la Península Ibérica desde hace ya casi 10 de las Secretarías de Formación y de Evange- años. Algunas Provincias (Santiago, Arántzazu lización, fue recogido en un Documento im- y Portugal) en un cierto momento del proceso y portante: el “Proyecto Porciúncula, proyecto por razones diversas vieron mejor no enrolarse, de vida y misión” de la nueva Entidad, que fue por ahora, en el mismo. El resto de Provincias, objeto de estudio en los Capítulos Provinciales Bética, Cartagena, Castilla, Cataluña, Granada, de todas las entidades en proceso de unión en Valencia y la Custodia de San Francisco Sola- la primavera de 2013. no, estamos involucrados en el proceso cuyo Un momento importante ha sido el nom- término es inminente. El 1 de enero de 2015 es bramiento por parte del Definitorio General, a la fecha de constitución de la nueva Provincia, finales de 2013, del Delegado del proceso, el la Provincia de la Inmaculada. hermano Juan Telesforo Zuriarraín, de la pro- vincia de Arántzazu, que ha sido acogido por Un poco de historia todos con contento. Con esto, el proceso ha en- Han sido casi diez años intensos de prepa- trado de verdad en su etapa final. Al no haber rativos. Porque el problema no es sólo cambiar podido participar el Delegado en este Capítulo estructuras, con lo complejo que esto pueda de las Esteras por razones de compromisos de resultar, sino el hacernos a una mentalidad y agenda, nos conectamos con él por vídeocon- sensibilidad nuevas que nos aboque a una ver- ferencia en la que nos comunicó su mensaje de dadera revitalización de nuestra vida y misión. ánimo y estímulo para que todos los trabajos Cambiar mente y corazón para que nuestra del encuentro resultasen fructíferos y del agra- vida franciscana sea de calidad, significativa, do del Espíritu. sea una palabra que abra a la esperanza y al futuro para tantos hombres rotos de hoy. Capítulo de las Esteras, paso a paso Durante estos años se han empleado mu- Por lo que respecta al II Capítulo de las Es- 326 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 teras, quedó claro por parte de los organiza- las hermosas iniciativas que están en curso en dores la finalidad del mismo: “Celebraremos nuestras Provincias. Hubo tres experiencias de juntos el don precioso de nuestra vocación laicos franciscanos y seis de franciscanos co- desde la alegría y la fraternidad; serán días rrespondientes a cada una de las Provincias: ex- para compartir nuestra vida, para crecer en periencias de grupos de jóvenes franciscanos, conocimiento mutuo y fortalecer los vínculos fraternidad de inserción, experiencias de misión fraternos vitales para afrontar la nueva reali- ad gentes, fraternidad internacional en Roma, dad que ya está en marcha, y todo vivido desde etc. Disfrutamos al ver la riqueza y variedad de la misión compartida con nuestros laicos fran- experiencias de nuestro carisma franciscano. ciscanos, y en comunión con la Iglesia, con la Un apartado importante fueron las celebra- Orden y con el mundo”. Efectivamente, estos ciones litúrgicas. Preparadas todas ellas con objetivos se han cumplido con creces. Se han verdadero esmero, bien por el Grupo de jóve- vivido momentos inolvidables en los que co- nes de Granada o de la OFS, bien por la comi- mo una única familia franciscana hemos senti- sión litúrgica. Han sido momentos de celebra- do correr la misma sangre por nuestras venas. ción y de gracia en los que hemos celebrado La presencia de nuestro Ministro General, con intensidad la fe y vivido con gratitud la Fr. Anthony Michael Perry, y de nuestro De- vocación franciscana. finidor General, Fr. Vicente Felipe, han dado Parte lúdica y recreativa: han sido mo- peso al encuentro y sobre todo han respaldado mentos distendidos y alegres: el concierto del todo el camino recorrido en el proceso a punto joven cantautor Juanma que nos deleitó con de concluir. su repertorio tan juvenil y franciscano; hubo A la hora de subrayar algunos aspectos del también otros momentos de recreación en los encuentro, reseñaría los siguientes: que cada uno trató de poner al servicio de los Las Ponencias: ha habido tres: la del Minis- demás lo mejor de sí para hacer reír y pasar un tro General, que nos presentó una panorámica rato agradable de nuestra Orden y de nuestras Provincias en Hay que decir además que ha funcionado el tema del don de la vocación y de la misión muy bien una oficina de información que co- compartida con acentos muy esperanzadores municaba por internet a tiempo real todo el de cara al futuro; su tono cercano, sencillo, pa- desarrollo del encuentro con crónicas y foto- recido al del Papa Francisco, nos hizo disfrutar grafías. y agradecer el don de nuestra vocación como En general, el clima y ambiente del encuen- familia franciscana. La otra ponencia corres- tro ha sido muy familiar. La presencia de los pondió al Ministro de Zona de la OFS de Anda- laicos en la primera jornada, en su mayoría lucía, Manuel Sánchez Barranco, que expuso jóvenes, le dio un aire más juvenil y alegre. el tema de “Los laicos y el carisma francisca- Por otra parte el sentido de familia, con sus mil no: misión compartida”. Con un estilo directo, detalles, ha sido uno de los signos que mues- con pasión y convicción, y partiendo siempre tran que el proceso está ya en su fase de madu- de la experiencia y de hechos reales, nos im- ración y que, por consiguiente, será saludada plicó en el tema de los laicos franciscanos y de con parabienes y bien recibida la fecha de la su compromiso de vivir el Evangelio al estilo constitución de la nueva Provincia de la Inma- de Francisco. La tercera ponencia corrió a car- culada, el día 1 de enero de 2015. go del Definidor General, Fr. Vicente Felipe, y En alabanza de Cristo y de su siervo Fran- desarrolló el tema de la “Administración fran- cisco. Amén. ciscana de la economía”, mostrando el con- tenido del Subsidio preparado por una comi- El Cronista sión de expertos y aprobado por el Definitorio general, en donde aparece la fundamentación evangélica y franciscana del uso transparente, 1.2. Incontro con i Presidenti delle solidario y ético de nuestros bienes, señalando Conferenze los criterios franciscanos para este uso. Tuvo Roma, Curia generale, 05-08.05.2014 la exposición un carácter muy práctico de cara a tema tan actual. Dal 5 all’8 maggio 2014 si è tenuto, presso Los paneles de experiencias. Este aspecto la Curia generale OFM, il consueto incontro que afecta directamente a la vida se vio muy del Ministro e Definitorio generale con i Presi- necesario porque nos hizo tomar conciencia de denti delle Conferenze dei Frati Minori. AD CHRONICAM ORDINIS 327

Partecipanti minorità nella sua Entità ed indicare due sfide riguardanti queste due nostre caratteristiche. – Ministro e Definitorio generale Nel pomeriggio si è proceduto ai lavori nei Fr. Michael Anthony Perry (Min. gen.), Fr. gruppi linguistici e in Assemblea sulla Rela- Julio César Bunader (Vic. gen.), Fr. Vincen- zione del Ministro generale e su quanto detto zo Brocanelli (Def. gen.), Fr. Vicente-Emilio dai Presidenti. Felipe Tapia (Def. gen.), Fr. Nestor Inácio Il secondo giorno, 6 maggio, nella mattina- Schwerz (Def. gen.), Fr. Francis William Wal- ta si sono tenute le Relazioni di Fr. Vincenzo ter (Def. gen.), Fr. Roger Marchal (Def. gen.), Brocanelli («Dal CPO 2013 al Capitolo gene- Fr. Ernest Karol Siekierka (Def. gen.), Fr. Vin- rale 2015»), della Commissione («Presenta- cent Mduduzi Zungu (Def. gen.), Fr. Gabriel zione dei Lineamenta in vista dell’Instrumen- Mathias (Def. gen.), Fr. Nicodeme Kibuzeho- tum laboris») e di Fr. William Short, Segreta- se (Def. gen.), Fr. Aidan McGrath (Seg. gen.). rio del Capitolo generale («Preparazione del Capitolo generale 2015»); nel pomeriggio ci – Presidenti sono stati i lavori nei gruppi e in Assemblea. Fr. Rufin Maryjka, Slavica Settentrionale; Anche il 7 maggio si sono tenute, nella Fr. Lovro Gavran, Slavica Meridionale; Fr. mattinata, tre Relazioni dell’Economo gene- Jorge Concha, Cono Sur; Fr. Sabino Ianuzzi, rale, del Rettore Magnifico F.F. della PUA e Italica; Fr. John Puodziunas, Anglofona; Fr. del Definitore generale, Fr. Nestor Schwerz; Mario Wilson Ramos Novoa, Bolivariana; Fr. nel pomeriggio si sono avuti i lavori nei gruppi Bernardo Brandao Neto, Brasiliana; Fr. Jesús linguistici e in Assemblea. Hernández Martín (Vice-Presidente), Hispa- L’8 maggio, festa di Santa Maria Mediatri- no-Lusitana; Fr. Dobromir Jasztal (Vicario ce, l’incontro dei Presidenti delle Conferenze della Custodia), Custodia di Terra Santa; Fr. con il Ministro e il Definitorio generale, ha Szabolcs Orbán (Vice-presidente), COTAF; avuto un andamento particolare. Intanto è sta- Fr. Carmelo Giannone, Africa; Fr. Ignacio ta la mattinata conclusiva. Poi, dopo le ultime Ceja Jiménez, Messico/America Centrale e informazioni sul Capitolo generale 2015 e la Caraibi; Fr. Babu Jose Pamplany, Asia Meri- valutazione dell’incontro, il tutto è terminato dionale, Australia e Oceania; Fr. Lino Grego- con la solenne Concelebrazione eucaristica, rio Redoblado, Asia orientale. presieduta dal Ministro generale.

– Altri partecipanti Fr. Luigi Perugini Segreteria generale: Fr. Aidan McGrath, 1.3. Incontro con i Frati di Professione tem- Fr. Akjmed E. Carbonell; traduttori/interpreti: poranea in Messico Fr. Edwin Paniagua, Fr. Oscar G. Villalobos San Juan de los Lagos, Casa “Juan Pablo II”, Messico, Avendaño, Fr. Giovanni Rinaldi, Fr. Ernesto 03-05.06.2014 Dezza; verbalista:Fr. Stefano Lovato; liturgia: Fr. Gianni Califano, Fr. Donato Sardella, Fr. Dal 3 al 5 giugno 2014, presso la Casa Dio- Roger Marchal, Fr. Michele Di Fronzo; logi- cesana “Juan Pablo II” a San Juan de los La- stica: Fr. Azariasz Hess; accoglienza: Fr. Théo- gos (Jalisco, Messico), si è tenuto un incontro dore Essoh, Fr. Lorenzo Ryguła; necessità: Fr. del Ministro generale, Fr. Michael A. Perry, Angel Flores, Fr. Juan Pablo Aguilar, Fr. Elias OFM, con i Frati Professi temporanei della Dalla Rosa; computer/internet: Fr. Joseph Ma- Conferenza del Messico e America Centrale. gro. Hanno accompagnato il Ministro generale Fr. Julio Bunader, OFM, Vicario generale, Fr. Vi- Agenda dal Rodríguez Lòpez, OFM, Segretario gene- rale per la Formazione e gli Studi e il Vice-se- Dopo la celebrazione delle Lodi e dell’Eu- gretario Fr. Sergiusz Bałdyga, OFM. Insieme caristia, presieduta dal Vicario generale, l’in- ai giovani Frati hanno partecipato all’incontro contro è iniziato il 5 maggio 2014 nell’Aula i Formatori e i Ministri provinciali della Con- “Duns Scoto” con la presentazione dei parteci- ferenza. Il numero dei partecipanti è stato di panti e la Relazione del Ministro generale, Fr. circa 170 Frati. Michael Perry. A ciò è seguito l’intervento di Nell’incontro, di carattere fraterno e forma- ciascun Presidente, il quale doveva illustrare tivo, è stata presentata la situazione della for- tre esigenze per vivere bene la fraternità e la mazione in seno alla Conferenza relativamen- 328 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 te alle tappe della formazione, specialmente San Juan de los Lagos, dove Fr. Julio Bunader quelle riguardanti i Professi temporanei. Du- ha presieduto l’Eucaristia di chiusura. Nell’o- rante l’incontro sono stati affrontati anche altre melia il Vicario generale ha indicato l’esem- tematiche. Il Ministro generale nel suo inter- pio di Maria, soprattutto la sua disponibilità e vento – «Frati e Minori nei nostri tempi, gioie prontezza nel rispondere alla chiamata di Dio e sfide nella formazione francescana» – ha sot- e a compiere con gioia la volontà dell’Onnipo- tolineato l’aspetto della gioia nella vocazione tente. I Frati hanno affidato la loro vocazione e francescana e ha invitato i giovani Frati a con- il loro futuro nell’Ordine alla protezione della dividere le loro preoccupazioni e a indicare le SS. Vergine Maria. sfide per il futuro. Il Segretario generale per la In questi giorni si è vissuto un profondo cli- Formazione e Studi, Fr. Vidal, ha offerto una ma di cordialità, franchezza e responsabilità. I riflessione dal titolo: «L’importanza dell’ac- diversi momenti liturgici sono stati tutti molto compagnamento personale e della formazione ben curati e, inoltre, i partecipanti hanno potu- permanente». In essa ha, soprattutto, segnalato to godere di un cospicuo tempo per la ricrea- i quattro nuclei di azione da considerare nel zione in tipico “mexican style”. Tutto quanto cammino dei Professi temporanei: a. l’accom- si è vissuto e sperimentato in quei giorni ha di pagnamento: strumento per personalizzare una certo contribuito ad arricchire e a intensificare decisione vocazionale matura; b. la liturgia: in tutti lo spirito di fraternità. celebrazione vitale della Parola di Dio; c. la Fraternità: spazio naturale e irrinunciabile per Fr. Sergiusz Bałdiga lo sviluppo della forma di vita francescana; d. gli studi: cammino per raggiungere la sapien- 1.4. Visita ad alcune Entità in Africa za del Vangelo nell’ambito della nostra vita e Nairobi-Bukavu-Port Elizabeth, 16-29.06.2014 missione. Infine, Fr. Vidal ha ringraziato i For- matori e le Province per l’impegno profuso in Dal 16 al 29 giugno 2014 il Ministro gene- campo formativo. rale, Fr. Michael Perry, accompagnato dal De- Durante l’incontro il Ministro generale finitore generale, Fr. Nicodème Kibuzehose, si è messo a disposizione offrendo un ampio si è recato in Africa in visita fraterna alla Pro- spazio di dialogo, dapprima con i Ministri e i vincia san Francesco di Nairobi (alcuni paesi Formatori, e poi con i Frati di Professione tem- della Provincia), Bukavu (parte della Provin- poranea. Questo duplice momento di dialogo cia San Benedetto l’Africano in R.D. Congo) è stato il punto forte del raduno, apprezzato e e alla Provincia Nostra Signora della Pace del sfruttato in particolar modo dai giovani fran- Sudafrica. Per tutto il tragitto è stato presente cescani. il Ministro provinciale di Nairobi, Fr. Carmelo La giornata del 3 giugno si è conclusa con Giannone. lo spettacolo “Forza venite gente” preparato Come Servitori dell’Ordine il Ministro e il dai Postulanti della Provincia dei santi Fran- definitore dovevano condividere con i Frati il cesco e Giacomo (Jalisco). Questi, con canti Messaggio evangelico dell’unità e della comu- in italiano e spagnolo, hanno fatto sfoggio dei nione fraterna, della Pace e della Riconciliazio- loro talenti in maniera straordinaria. ne. Infatti, questi valori devono essere la nostra Nel corso dell’incontro alcuni Frati hanno caratteristica di vita francescana e missionaria. rinnovato la propria Professione religiosa nel Inoltre, il Ministro generale ha approfitta- Santuario di Cubilete (Monumento di Cristo to della circostanza, per presentare ai Frati il Re). Si è trattato di una celebrazione molto tema del prossimo Capitolo generale: «Essere suggestiva e bella che ci ha uniti ancora di più Frati e Minori nel mondo di oggi». attraverso la Professione della stessa Regola e Il tema era un modo per far fronte all’attua- dello stesso carisma. le crisi religiosa, rivitalizzando l’Ordine nella Dopo la celebrazione i partecipanti sono linea della fedeltà, della perseveranza e della stati accolti presso l’Instituto Leonés, León, missione oggi. Il Ministro si è soffermato in Messico, dove, prima del pasto, il Ministro ge- particolare su: l’essere coscienti dei valori e nerale ha benedetto il campo sportivo dell’Isti- anti-valori nella nostra spiritualità e vita fran- tuto. Questo atto solenne è stato preparato con cescana; il vivere nella Comunità e la missione grande cura da parte della Provincia di SS. Pie- evangelica con la virtù di speranza; il mante- tro e Paolo. La conclusione dell’incontro fra- nere sempre i motivi della nostra scelta di vi- terno si è svolta presso il Santuario mariano di ta religiosa francescana; l’essere strumenti di AD CHRONICAM ORDINIS 329

Pace e di Riconciliazione dove siamo e dove gio hanno visitato il Villaggio san Francesco lavoriamo: non dobbiamo avere dei nemici, dove i Frati accolgono Orfani, Bambini andi- ogni persona è nostro fratello e nostra sorella cappati, Anziani, Lebbrosi e salutato le Suore perché siamo tutti creati ad immagine di Dio Francescane. che è amore e misericordia. Il 23 giugno, dopo la Messa concelebrata in Questi sono stati i motivi conduttori della Parrocchia, si sono “incamminati” per Bujum- visita fraterna in alcune Entità dell’Ordine in bura, fermandoci a salutare il Vescovo, Mons. Africa. Blaise Nzeyimana della Diocesi dove lavora- La prima sosta è stata in Tanzania, della no i nostri Frati. Arrivati a Bujumbura, hanno Provincia S. Francesco, Nairobi, Kenya. Qui si dormito dai Padri Missionari Xaveriani. Il 24 sono avuti vari incontri: con il Definitorio pro- sono partiti, in aereo, per Nairobi, dove hanno vinciale; subito dopo, a Dar-Es-Salaam, con la soggiornato, dal 25 al 26 luglio, nella Curia Comunità parrocchiale ed alcuni membri del provinciale. Consiglio parrocchiale. Poi, il Ministro e il Il 25 c’è stato l’incontro con i Frati, a cui Definitore si sono spostati a Mwanza, facendo hanno partecipato: il Ministro provinciale dei visita all’Arcivescovo, Mons. Juda Taddeus; Cappuccini, il Custode dei Conventuali e, na- quindi a Butimba, dove sono stati accolti dai turalmente, il Ministro provinciale dei Frati Frati con i giovani dell’OFS. Successivamente Minori (Fr. Carmelo). Il motivo dell’incontro hanno visitato il Postulandato di Ilemela, dove è stato quello di consolidare la nostra identità si è celebrata l’Eucaristia ed incontrato i Frati. francescana comune, la nostra collaborazione Il Ministro generale, approfittando della circo- nella formazione (filosofia a Lusaka, Zambia, stanza, ha ringraziato il Ministro provinciale, i e teologia a Nairobi, Kenya ) e la possibilità Formatori, soprattutto per aver accolto i Can- nel futuro di creare una Comunità interobbe- didati del Sud Sudan. denziale. Nel pomeriggio del 18 giugno ci si è trasfe- Il 27 giugno il Ministro e il Definitore gene- riti in Rwanda. Andando verso Kivumu, si so- rale sono partiti per Port Elizabeth, Sudafrica. no fermati presso il Monastero delle Clarisse Appena arrivati c’è stato l’incontro con il De- di Kamonyi, stando con loro per oltre un’ora. finitorio provinciale. Il motivo principale, pe- Proseguendo, hanno raggiunto la Comuni- rò, dell’andare nella terra della Provincia “No- tà parrocchiale di Kivumu, dove è avvenuto stra Signora Regina della Pace” è stato quello l’incontro con i Frati del Rwanda, Burundi ed di partecipare il 28 giugno all’ordinazione Uganda, compresi i Novizi. episcopale di Mons. Vincent Zungu, ofm, ed Il 20 giugno, nella mattinata, sono parti- anche alla messa di insediamento del nuovo ti per Bukavu (R.D. del Congo) per la visita Vescovo nella sua Cattedrale. All’ordinazio- ai Frati e alla Famiglia Francescana. Infatti, ne erano presenti oltre 20 Vescovi, Sacerdoti, a Nyantende, hanno incontrato i nostri Frati, Frati del Sudafrica, Zimbabwe, ecc… che vivono e lavorano in condizioni difficili a motivo della guerra e della violenza, i Membri Fr. Nicodème Kibuzehose, ofm della Famiglia Francescana ed alcuni parroc- Definitore generale chiani. Il 20 sera sono tornati in Rwanda, pre- cisamente a Mbazi. 1.5. Accoglienza della XXXIV Marcia Fran- Il 21 giugno, al mattino presto, si sono mes- cescana si in viaggio per Gitega (Burundi). In prossi- mità di Gitega hanno avuto un grave incidente: Il seminatore uscì a seminare... (Mt 13,3). l’autista, Fr. Joseph Ntahompagaze, si è addor- Con la parabola del seminatore e le successive mentato e la macchina è andata fuori strada, Gesù spiega ai suoi discepoli il mistero del- rovesciandosi. Ma sono usciti dalla macchina la sua vita e del Regno di Dio: c’è una logica con le proprie gambe! La festa, però, prepara- nuova alla quale il Signore ci invita a riflettere, ta in Parrocchia è saldata. Si sono rifatti alla per porre sotto una luce inattesa la nostra vita sera, cenando con la Famiglia Francescana, il e le nostre scelte, per modellarle alle esigenze Consiglio Parrocchiale al suono dei tamburi e del Regno dei cieli, una logica controcorren- alla festosità delle danze. Il 22 giugno, solen- te, una sapienza nascosta che, se dissotterrata nità del Corpo del Signore, dopo una adeguata come il tesoro nel campo (Mt 13,44), offre la Concelebrazione eucaristica, sono partiti per possibilità al terreno buono delle nostre esi- Kayongozi, a 100 km da Gitega. Nel pomerig- stenze, fecondato dal seme della Parola di Dio 330 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

(Mt 13,8), di “portare frutto”. Le parabole del celebrazione sul piazzale davanti alla Basilica Regno tratte dal Vangelo secondo Matteo e è stato affidato a tutti i gruppi di marciatori il l’esperienza di san Francesco d’Assisi hanno mandato e l’invio a portare nelle loro rispetti- accompagnato il cammino dei Marciatori a ve regioni di provenienza la gioia del Perdono piedi verso la Porziuncola, luogo del Perdono ricevuto: Andate perché in questo è glorificato e della riconciliazione con Dio Padre. il Padre mio, che portiate molto frutto e diven- I Marciatori hanno iniziato il loro cammino tiate miei discepoli (cf. Gv 15,8). con gli zaini in spalla il 25 luglio dalle loro rispettive regioni di provenienza per darsi ap- Fr. Juri Leoni, OFM puntamento a Santa Maria degli Angeli. Segretario Coordinamento Sabato 2 agosto, Festa di Santa Maria degli degli Animatori Vocazionali d’Italia Angeli e del Perdono di Assisi, alle ore 15.30 sono giunti i seguenti gruppi: dalla Sicilia, 2. 2015 año dedicado a la vida consagrada 160 marciatori; dalla Calabria, 90 marciato- ri; da Salerno-Basilicata, 80 marciatori; dalla Anunciado por el Papa Francisco en el en- Puglia-Salento, 50 marciatori; dalla Puglia- cuentro con 82a Asamblea General de la Unión Molise, 46 marciatori; da Sannio-Iripinia, 57 General de Superiores, el pasado 29 de no- marciatori; dalla Campania (Napoli), 50 mar- viembre 2013, el próximo año 2015 será un ciatori; dal Lazio Abruzzo, 192 marciatori; año dedicado a la Vida Consagrada. dall’Umbria, 280 marciatori; dalle Marche, El viernes 31 de enero de 2014, en el Aula 110 marciatori; dalla Toscana, 120 marciatori; Juan Pablo II de la Sala de Prensa de la Santa dal Nord Italia, 104 marciatori; dalla Croazia, Sede, se ha celebrado una rueda de prensa en la 72 marciatori; dalla Bosnia-Erzegovina, 50 que ha sido presentado el calendario general, marciatori; dall’Austria, Svizzera, Sud-Tirol objetivos y principales iniciativas a desarrollar e Germania, 44 marciatori; dall’Ungheria, 40 durante dicho año, por parte del Cardenal J. marciatori; per un totale di 1545 marciatori Braz de Aviz, Prefecto de la Congregación pa- i quali dopo un momento di accoglienza sul ra los Institutos de Vida Consagrada y las So- piazzale antistante la basilica, curato e orga- ciedades de Vida Apostólica (CIVCSVA) y de nizzato dal gruppo dei marciatori e dai frati Mons. J. Rodríguez Carballo ofm, Arzobispo e suore dell’Umbria, sono entrati in clima di Secretario de dicha Congregación. preghiera e raccoglimento in Porziuncola. Alle El Cardenal Prefecto Braz de Aviz ha expli- ore 16.30 circa sono state recitate le preghiere cado como dicho año de la Vida Consagrada necessarie per ottenere l’indulgenza plenaria, ha sido convocado en el contexto de las ce- guidate da Fr. Simone Saggiorato, Coordina- lebraciones que recuerdan el 50º aniversario tore degli Animatori Vocazionali d’Italia, e il del Concilio Vaticano II, particularmente del Ministro generale Fr. Michael Perry ha infine Decreto Perfectae caritatis sobre la renova- salutato e accolto tutti i marciatori con un fra- ción de la Vida Consagrada, el 21 noviembre terno e caloroso saluto. Poi ha avuto inizio la 1965-2015. festa insieme con canti e balli. Ogni gruppo ha Señaló también los tres objetivos generales: fatto rientro nei propri alloggi. La Basilica di primero, hacer memoria agradecida del tiempo Santa Maria degli Angeli è rimasta aperta fino trascurrido desde el Concilio Vaticano II hasta alle ore 23.30 per la preghiera personale dei nuestros días. Segundo: acoger el futuro con pellegrini. esperanza. Tercero: vivir el presente con pa- Domenica 3 agosto la giornata è stata auto- sión. gestita da ogni gruppo. Alle ore 20.30 i gruppi El Cardenal afirmó: “El año de la Vida di marciatori si sono dati appuntamento nella Consagrada será un momento importante para Basilica di Santa Maria degli Angeli per una evangelizar la propia vocación y testimoniar la veglia di preghiera, curata dai marciatori della hermosura de la “sequela Christi” en las múl- Puglia-Molise con una meditazione tenuta da tiples formas en la que se traduce nuestra vida. Fr. Alessandro Ciamei. Los consagrados recogen el testimonio dejado Lunedì 4 agosto alle ore 8.00 è stata cele- por los respectivos formadores y formadoras. brata la S. Messa conclusiva nella Basilica di Movidos también por el Papa Francisco, en S. Maria degli Angeli presieduta da Fr. France- este año quieren despertar al mundo con su sco Baldini, Vice-coordinatore degli Anima- testimonio profético, particularmente con su tori Vocazionali d’Italia. A conclusione della presencia en las periferias existenciales de la AD CHRONICAM ORDINIS 331 pobreza y el pensamiento, como el Papa ha pe- carta circular cuatrimestralmente sobre temas dido a los Superiores Generales”. de la Vida Consagrada. La primera de esta se- Manifestó que se este año dedicado a la Vi- rie será publicada con fecha del 2 de febrero da Consagrada se celebrar en estrecha colabo- 2014, bajo el título “Alegraos”, y será dedi- ración con la Unión de Superiores Generales cada al magisterio del Papa Francisco sobre la (USG) y la Unión Internacional de Superioras Vida Consagrada. Generales (UISG). Mons. Carballo ha informado sobre algu- El Arzobispo Secretario, Mons. J. Rodrí- nos documentos que están en fase de prepara- guez Carballo ofm, ha informado que este ción en la CIVCSVA, por mandato del Santo “año de gracia” se quiere proponer al Papa Padre: Francisco, pueda abrirse en octubre próximo, – Revisión del documento Mutuae relationis, recordando la promulgación de la Constitu- sobre la relación de los Obispos y los Reli- ción Lumen gentium y se concluya el 21 de giosos en la Iglesia, en estrecha colabora- noviembre de 2015, celebrando la promulga- ción con la Congregación de los Obispos. ción del Decreto Perfectae caritatis. – Actualización de la instrucción Verbi Spon- Seguidamente ha presentado también las sa, sobre la autonomía, clausura y forma- principales iniciativas: ción de las contemplativas. – Apertura el 21 de noviembre 2014, Jornada – Elaboración sobre la vida y misión de los Mundial pro orantibus, en la Basílica de religiosos hermanos, de los Institutos laica- S. Pedro, con una solemne concelebración, les de Religiosos. presidida por el Papa Francisco. – Orientaciones sobre la gestión de los bienes – Asamblea plenaria de la CIVCSVA, en no- para los Institutos de Vida Consagrada. viembre de 2014, bajo el título: “El novum – Nueva Constitución Apostólica sobre la vi- en la Vida Consagrada desde el Vaticano da contemplativa, en el lugar de la Sponsa II”. Christi, promulgada por Pío XII en 1950. – Clausura el 21 de noviembre de 2015, en la Concluyendo su intervención, ha exhortado Basílica de S. Pedro, con una solemne con- a las Conferencias de Religiosos y la Unión celebración, presidida por el Papa. de Superiores Mayores a programar bien es- Además ha señalado los principales encuen- te año, así como a proponer sugerencias que tros internacionales a celebrar en Roma: puedan ayudar a planificar y vivir esta año de – Encuentro para religiosos y religiosas jóve- la Vida Consagrada como un auténtico “año nes: novicios, profesos temporales y pro- de gracia”. fesos perpetuos con menos de 10 años de profesión. 3. Nella lettera alle clarisse il Ministro gene- – Encuentro de formadores y formadoras. rale richiama il significato della clausura – Congreso Internacional de Teología de la Vida Consagrada organizado de la CIVCS- Missionarie VA con la USG y la UISG; y con la cola- restando in monastero boración de las Universidades Pontificias, sobre el tema: “Renovación de la Vida Con- «È possibile “essere “in uscita”, essere sagrada a la luz del Concilio y perspectivas missionari, raggiungere le periferie, anche de futuro”. rimanendo in monastero». Perché il voto di – Muestra internacional: “La Vida Consagra- clausura non significa «staticità e chiusura›› e da en la historia humana”. «dentro realtà tante volte chiuse alla speran- – Simposium sobre la gestión de los bienes za, la comunità può essere testimonianza de- económicos y patrimoniales por parte de gli orizzonti più larghi della presenza di Dio: los religiosos, (8-9 de marzo de 2014, en el con semplicità, mostrando senza troppi filtri o Antonianum de Roma). barriere una umanità autentica, una fraternità – Cadena mundial de oración en entre los possibile nella ricerca l’una del bene dell’altra, monasterios de contemplativas. e insieme del bene comune. Nessuna struttura Todos estos encuentros se organizarán en può e deve trattenere il dono della misericor- estrecha colaboración con la USG y la UISG, dia ricevuta». Nella consueta Lettera indiriz- e intentarán que concluyan con audiencias con zata alle clarisse di tutto il mondo in vista della el Papa. solennità di Santa Chiara il ministro generale El Dicasterio se compromete a publicar una dei frati minori, padre Michael Anthony Perry, 332 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 ricorda con franchezza che «l’incarnazione di iniziale. Mi piacerebbe farlo con voi veloce- Gesù è incontro con la fragilità, è assunzione mente, perché si tratta di cose che già sapete. della povertà, è consegna nell’umiltà, è ingres- Se ripenso ad alcune conferenze, mi accorgo so nella periferia. Dio entra nella storia abitan- che molte volte mi sono fermato a commentare do gli spazi della marginalità». Quindi invita le soltanto la frase di san Francesco – «Signore, Sorelle povere a essere come la loro fondatrice concedici di fare quello che sappiamo che tu «“permeabili” alla realtà concreta della vita vuoi»2 –, insita nella preghiera finale della Let- dei fratelli». Infatti «il punto di osservazione tera a tutto l’Ordine. migliore si può trovare nella periferia. Porsi lì, Credo che, per far questo, sia necessario a fianco dei più deboli, di tanti volti anonimi, chiedere una grazia, più che una grande illumi- aiuta a comprendere meglio dove batte il cuore nazione: come vedrete non vi dirò cose inedite del mondo e a chi anela. Lì, nelle esistenze più o speciali! segnate da fallimenti e sconfitte, potete lascia- La prima cosa che vorrei dire nella premes- re cadere il seme buono di una Parola di vita». sa è questa: non pensate che la sofferenza o il Il monastero clariano, auspica padre Perry, tempo di crisi che state sperimentando, capiti dovrebbe essere «casa aperta che offra a chi è solo a voi. Vi chiedo di fermare la vostra at- in ricerca o a chi si è smarrito, a chi desidera tenzione sulla parola crisi, sul suo senso eti- sostare o a chi è solo di passaggio, il ristoro di mologico, quello di discernimento, per poter una preghiera condivisa e di una liturgia cu- ricominciare. L’altro giorno leggevo una frase rata, l’acqua viva della Parola, il calore di un molto bella di Albert Einstein, che affermava: abbraccio che comprende, il volto semplice e «È follia fare sempre le stesse cose e preten- vero di una vita bella e di una fraternità auten- dere risultati diversi»3. Se tale affermazione è tica». Per madre Diana Papa – abbadessa del vera anche per noi, ora è l’occasione per ri- monastero “San Nicolò” di Otranto – «questa cominciare e basta: è inutile che ci piangiamo stupenda lettera sfata il luogo comune di cla- addosso, perderemmo solo tempo! Questa è la risse donne angelicate, per rilevare la bellezza prima cosa. dell’incarnazione». La seconda: se noi non ci nutriamo di spe- ranza e di fede, direi di tutte e due, se non ci Laura Badaracchi nutriamo di speranza e di fede, ripeto, non ce la facciamo a sbloccarci! [Avvenire, 10 Agosto 2014, p. 14] Terzo: guardandovi anche qui – ormai ci conosciamo un po’ tutti – guardandovi qui e pensando ad altre Province... dico: questa è 4. Ultime “testimonianze” di Fr. Giacomo una Provincia che è nella pienezza della vi- Bini ta, perché voi frati siete sui quaranta - cin- quant’anni. In molte Province, anche a motivo 1. «Fraternità contemplativa in missione» dell’età avanzata, è molto difficile infondere speranza, ma per voi non è così, per cui io vi (, 7 maggio 2014: dico: non c’è niente da recriminare, c’è soltan- Incontro con i Frati della Provincia romana, to da ricominciare! riuniti in Assemblea pre-capitolare) Ed infine, ma non per consolarvi, sappiate che il problema delle relazioni fraterne è il mo- Buongiorno a tutti! tivo della crisi di tutta la vita religiosa. Certa- mente la crisi non tocca solo voi, solo che nel- Quando mi hanno chiesto di animare questo la vostra Provincia ha assunto forse dei colori incontro in un primo momento ho avuto una particolari; ma la crisi delle relazioni è di tutto reazione negativa, dicendo: «Che cosa vado a il mondo – Papa Francesco insiste su questo dire … Cose che già sanno?!...». – e io stesso come Ministro generale lo avevo Poi si è aggiunto il fatto che non sto tanto accennato più volte e ora direi di nuovo che la bene: non ho potuto concludere infatti la pre- parola profetica del carisma oggi, più che la parazione come avrei voluto... Vi chiedo, per- povertà, addirittura più che la castità, più che ciò, scusa: cercherò di fare del mio meglio. la preghiera... è quella delle relazioni fraterne! Oggi vorrei riflettere con voi sul tema della Se ricordate, nel Consiglio Plenario del Mes- fraternità, già indicato da Alberto1, argomen- sico 2001 ci eravamo definiti come Fraternità to che abbiamo anche toccato nella preghiera contemplativa in missione. Io metterei in evi- AD CHRONICAM ORDINIS 333 denza sempre il termine “fraternità”, perché un si. C’è poco da aggiungere e per questo vorrei frate può pregare anche dieci ore al giorno, ma proseguire con una certa velocità. se non cura la relazione di fraternità, quando va a pregare con gli altri, la preghiera non funzio- L’espropriazione per diventare frati in relazio- na. Nella fraternità contemplativa in missione ne ritroviamo il cuore della nostra vita. La prima cosa che voglio leggere ed esami- Essere frati in relazione nare con voi, in parte già letto da Fr. Alberto, è il capitolo sesto, il cardine e il cuore della Rileggo una frase, che potrebbe esservi nostra Regola, collocato a metà che contiene sfuggita e che a me piace tanto, soprattutto og- un po’ tutta la Regola, testo in cui troviamo gi che non si fa altro che parlare di strutture: espresso anche l’impegno della nostra Profes- c’è la preghiera che diventa struttura, ci sono sione religiosa. È vero che oggi siamo tenta- i conventi che sono strutture e non sappiamo ti un po’ tutti di costruirci la vita religiosa a come gestirli, ci sono le strutture relazionali, nostro uso e consumo. Basta ricordare quella autorità e sudditi... Nel Consiglio Plenario del frase di un teologo francese, per capire che co- 2001 in Messico, al n. 2 troviamo: «La strut- sa succede: «Iddio ci ha creato a propria im- tura base dell’Ordine è il singolo frate». At- magine e somiglianza e noi abbiamo imparato tenzione, la struttura base non è il convento e molto bene a crearLo continuamente a nostra neppure i miracoli che facciamo... La struttura immagine e somiglianza!». base dell’Ordine è il singolo frate mosso dallo Spero che diveniamo coscienti del fatto che Spirito, come afferma la Regola non bollata, ci accomodiamo la vita religiosa … onesta- che è la Sorgente del progetto evangelico e mente così non funziona! Se non arrivo a di- spinge il frate a divenire frate in relazione. È re questo non ricomincio; se non arrivo a dire qui che tocchiamo il cuore... questo non riesco a dialogare con te, se non Ripeto: la struttura base è il frate in rela- riesco a vedere un po’ i miei limiti, sarà diffici- zione. Significativo è ciò che dice Papa Fran- le parlare ancora di dialogo e di altro ancora... cesco a proposito: se la struttura conventuale Allora, vediamo il capitolo sesto della Re- non diventa veicolo di carità c’è da cambiarla! gola: «I frati non si approprino di nulla, né ca- Anche il Ministro generale, Fr. Michael Perry, sa, né luogo, né altra cosa. E come pellegrini e dice che deve – ripeto – deve scoppiare la cri- forestieri in questo mondo, servendo il Signo- si. Se io vivo il Vangelo, sono come un adole- re in povertà e umiltà, vadano per l’elemosina scente che cresce e che necessariamente deve con fiducia». cambiare vestito. Io direi che qui c’è tutto il Io amo l’espressione “con fiducia”, termi- lavoro da compiere, che non si esaurisce nel ne ripetuto dopo... – Penso, per associazione, lasso di tempo che vi separa dal Capitolo, ma a Fr. Alberto che prima mi parlava della te- che dovrà continuare anche dopo. nerezza della madre...–. Continua la Regola: Però il discorso fondamentale resta quello «Né devono vergognarsi, perché il Signore si delle relazioni fraterne, elemento che non è ac- è fatto povero per noi in questo mondo. Que- cessorio o secondario: è da questo, dice Gesù, sta è la sublimità dell’altissima povertà che ha che «vi riconosceranno come miei discepoli: costituito voi, fratelli miei carissimi, eredi e re se vi amate gli uni gli altri» (Gv l3,35): l’amo- del regno dei cieli, vi ha fatto poveri di cose e re è da Dio. Anche se siamo altamente contem- vi ha innalzati con le virtù. Questa sia la vostra plativi – ci dice san Giovanni e ce lo dice an- parte di eredità, quella che conduce fino nella che san Giacomo – l’amore di Dio lo vediamo terra dei viventi». La Regola ci esorta a con- da come amiamo il fratello: come potete dire centrare la nostra attenzione su questa “terra di amare Dio, che non vedete, se non amate i dei viventi” e sull’aspetto teocentrico. fratelli che sono in mezzo a voi? Continua: «E, aderendo totalmente a questa Ciò che affermo nell’introduzione, viene povertà, fratelli amatissimi, non vogliate pos- detto anche da tutte le Famiglie religiose, in sedere niente altro in perpetuo sotto il cielo per fondo è ciò che ci dice la Chiesa. Durante la il nome del Signore nostro Gesù Cristo». relazione leggerò i testi del Papa contenuti sia Se noi riprendiamo il Piccolo Testamento nella Evangelii Gaudium sia nel dialogo molto di san Francesco, con il quale abbiamo pregato chiaro e molto semplice che il Papa ha avuto questa mattina, ritroviamo esattamente le tre con i Superiori generali degli Ordini religio- cose: «Siccome per la mia debolezza e per la 334 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 sofferenza della malattia non posso parlare, in cupazione la prima struttura dell’Ordine, che tre parole mostrerò brevemente la mia volon- non è un convento, ma il frate minore e il frate tà... cioè: in ossequio alla mia memoria, alla minore in relazione. benedizione e al testamento, sempre si amino tra loro come io li ho amati e li amo» e im- Far fiorire il fratello mediatamente dopo: «sempre amino e osser- vino la nostra Signora, la santa Povertà». Per Più volte ho fatto esperienza, anche in Africa e Francesco le difficoltà nelle nostre relazioni non solo, come si gioisce quando si riesce a far avvengono perché non siamo sufficientemen- fiorire il fratello! te espropriati. Chi esercita il servizio dell’autorità, do- Attenzione, quando dico espropriati non vrebbe essere animato solo da questo deside- pensate agli euro, ma piuttosto al potere, rio! Se, per esempio, c’è il bisogno che tutto all’orgoglio, all’invidia, alla gelosia... Vi in- sia in ordine... all’Ordine ciò non serve! Ciò vito a rileggere il libretto di Cesare Vaiani, per che è necessario è, invece, far fiorire l’altro, riflettere sull’appropriazione. Se noi non ci farlo crescere, aiutarlo a tirar fuori tutte le sue spogliamo – mettetevi pure il cuore in pace – capacità che sono nascoste, perché c’è il ri- noi non costruiamo fraternità! Se noi non sia- schio che ci chiudiamo sempre di più in noi mo liberi e poveri, non riusciamo a costruire stessi e non veniamo fuori. La preoccupazione le relazioni! assoluta e primaria del Guardiano e poi anche Quando io trovo difficoltà a vivere con i miei del Ministro provinciale in una comunità do- fratelli, io devo ritornare a questo humus, che vrebbe essere solo questa: far fiorire il fratello! è l’humus della nostra vita, dove cresce la ca- Tale affermazione non è solo mia, fa par- stità, la fraternità e tutto il resto. Per Francesco te della nostra spiritualità, della nostra vita. Io l’espropriazione è il mettersi davanti a Dio così stesso ho sperimentato quanto vi ho detto: lo come si è, accogliere l’altro così come è e non vedrete voi stessi come gioirete, quando vi ac- come lo voglio io. Quando mi metto davanti corgerete che l’altro vi fiorisce tra le mani... all’altro e non lo amo così come egli è, ma come Allora vedrete lo Spirito in opera nel fratel- lo voglio io, mi sto appropriando del fratello... lo. Dopo potrete anche morire tranquilli, per- e questo lo facciamo mille volte: suvvia siamo ché avrete fatto fiorire un fratello, portandolo schietti! Spesso, infatti, attribuiamo alla man- là dove lo Spirito lo desiderava. canza di disponibilità, di umiltà, di povertà del Ecco, ora senza dilungarmi troppo, vi leg- fratello la causa dei problemi gravi. go il passo, secondo me, bellissimo della pa- La povertà è il luogo dove tu incontri Dio rafrasi sul Padre Nostro, commentato da san e incontri l’altro. Se ti avvicini all’altro con Francesco: «Sia fatta la tua volontà, come in il potere, non funziona! Se tu vuoi che l’altro cielo così in terra»4. E poi continua «affinché faccia come vuoi tu, se il tuo progetto di vita Ti amiamo con tutto il cuore». Attenzione a è il migliore al mondo e non vuoi confrontarlo questa centralità: «Ti amiamo con tutto il cuo- con l’altro, questo è appropriazione! Non puoi re sempre pensando a Te, con tutta l’anima dirmi che il tuo progetto non si può mettere in sempre desiderando Te, con tutta la mente in- discussione! dirizzando a Te tutte le nostre intenzioni, e in È questo, questo lavoro che noi dobbiamo ogni cosa cercando il Tuo onore, e con tutte le in qualche modo vedere e riprendere, perché nostre forze spendendo tutte le nostre energie altrimenti, vi ripeto, noi non ce la faremo. In- e i sensi dell’anima e del corpo in offerta di fatti, dopo che san Francesco ha detto «che i lode al Tuo amore e non per altro e affinché frati non possiedano assolutamente niente sot- amiamo» – ecco, questo è il pezzo che mi in- to il cielo per il nome del Signore», dice quello teressa – «e affinché amiamo i nostri prossimi che ha ricordato prima Fr. Alberto: «i frati si come noi stessi attirando tutti». Io ho usato mostrino tra loro familiari», una famiglia... La l’espressione “ far fiorire” «secondo le nostre famiglia richiama la tenerezza, la capacità di forze al Tuo amore»; e poi richiamo la vo- custodire. stra attenzione sul verbo “godere”, che vorrei E io direi anche alle autorità, al Ministro si imprimesse in voi, ma credo che l’abbiate provinciale, al Guardiano, ecc. che non può sperimentato: «godendo dei beni altrui come essere un buon superiore – parola che Fran- fossero nostri»... Sottolineo: godendo dei beni cesco non usa mai – quindi un buon Ministro altrui come fossero nostri. colui che non mette all’apice della sua preoc- Non potete fare questa esperienza, se non AD CHRONICAM ORDINIS 335 vi espropriate. Se io metto davanti ai fratelli i Ricordate la parabola del tesoro?5 È soltanto miei diritti è chiaro che questo non funzionerà. quando tu trovi il tesoro, con gioia vai, vendi e «Godendo dei beni altrui come fossero no- ti liberi. Per cui è inutile che voi mi diciate: Ma stri»: questo significa mettersi a servizio degli io sono povero, io non tocco i soldi... Il discor- altri, lavare i piedi agli altri. Però dovete ar- so da fare è piuttosto: a chi appartengo? E que- rivare al punto di godere, allora diventa bella sta sarà la domanda che vi lascio, che va bene la vita religiosa, e allora gioite quando vedete anche per i gruppi: appartengo al mio lavoro? fiorire ogni fratello. A questo punto capisco Appartengo al mio progetto? Appartengo al che diventa problematico e difficile mettere mio convento? Appartengo...? Potete fare la insieme i diversi doni dei fratelli – l’ho speri- lista di cinquanta cose! La misura della vostra mentato come Guardiano, Ministro provincia- vita dipende dalla risposta a questa domanda: le etc. –, perché, dopo aver fatto fiorire uno, a chi appartengo? Leggendo un po’ questi te- due, tre fratelli si tratta poi di metterli insieme, sti, si vede bene come per Francesco sia molto, favorire la riconciliazione. Il Papa dice che molto chiaro tutto ciò. bisogna riconciliare la diversità in armonia, Guardando, quindi, un po’ questi testi – pos- per svilupparla. A questo siamo chiamati tutti. siamo leggere le Ammonizioni con il libretto di Credo che sia Levinas ad affermare: «per esse- Cesare Vaiani – si ritorna sempre sul discorso re integro, per essere me stesso io ho bisogno dell’appropriazione e dell’espropriazione. È dell’altro». Integro: se non c’è l’altro mi man- l’humus dove cresce la nostra vita spirituale. ca qualche cosa, proprio come quando Dio E su questo Papa Francesco adesso sta ri- crea l’uomo maschio e femmina, così accade chiamando a destra e sinistra, cardinali, vesco- nella nostra Fraternità: credo che noi, che io vi e tutti noi. L’ultima volta che ha nominato non posso essere me stesso in pienezza senza i nuovi cardinali subito ha mandato loro una l’aiuto dell’altro. Ciò è fondamentale. Questa lettera, scrivendo: «Non fate celebrazioni so- parola, “integro”, mi aveva proprio colpito. lenni... non divenite un posto di potere». Il di- Parlando dell’espropriazione/itineranza scorso è sempre su questo livello di semplicità, vorrei richiamare la vostra attenzione: non di umiltà, che è nostra! Domenica [4 maggio associate l’itineranza subito ai piedi, al cam- 2014] leggevo un articolo sul Corriere della minare... la prima itineranza è nella testa. Il Sera, in cui si diceva che Francesco è un Papa problema è, come vi dicevo prima, quello di che ha la semplicità francescana. Anche Ra- saperci espropriare. Devo verificare ancora niero Cantalamessa, OFMCapp, credo che ab- una volta, se io mi sono terribilmente appro- bia detto la stessa cosa ad un gesuita: «il Papa priato del mio concetto di vita religiosa, del è gesuita, ma la spiritualità che testimonia è mio concetto di fede, del mio progetto che non francescana». Si vede che è sereno, che è li- son capace di condividere con l’altro. Se la bero: il Papa non è un uomo che annuncia o vita fraterna è così, non funzionerà! La prima che predica, è un uomo che vive il Vangelo. itineranza è la fede! Quello che dice viene fuori da sé, ecco perché le parole e i gesti hanno un forte impatto sul- Incominciamo fratelli la persone. È quello che dice Hölderlin, poeta tedesco: «Quello che sei grida molto più forte Francesco ha cominciato la prima itineran- di quello che dici»6. Ed è questo che scuote la za proprio quando è stato toccato dal lebbro- gente e scuote tutti. Quindi il punto forte, direi, so e dal Crocifisso di S. Damiano; la sua vita è proprio l’espropriazione reale, espropriazio- poi è stata continuamente un cammino, fino ne come senso di appartenenza che guida la alla fine. Non ha detto: «Adesso sono arriva- mia espropriazione. Non è una penitenza per to», ma: «Incominciamo, fratelli». La vita e il me vivere anche con il mio confratello un po’ progetto sono stati il camminare, ecco perché strano; prendetelo com’è: strano; il Signore gli insiste spesso su questo. Ma io non cammino, vuole bene così, strano come è! Cominciamo a se non sono espropriato. Vedete che ritorno vivere, cominciamo a parlare, a dialogare e al- sempre su questo. Adesso aggiungo un altro lora ce la facciamo. Io vivo da quarant’anni in aspetto che vi aiuta e ci aiuta: la misura dell’e- Fraternità internazionali e vi dico che ciò non è spropriazione non consiste nella quantità delle impossibile. Quello che san Francesco ci dice cose che io lascio – eravamo abituati a grandi non è utopia, è qualcosa di vitale, anzi oggi è ascesi, ricordo il tempo della mia giovinezza… una parola profetica di una forza incredibile! – ma dalla qualità di appartenenza al Signore. Questo ve lo assicuro... ve lo assicuro! 336 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Credete, ancora, ve l’assicuro, che le crisi Il lavoro principale è questo! più grandi che troviamo nella vita religiosa Vi porto sempre qualche esempio tratto dalla non vengono dalla castità, ma dalla relazione. mia esperienza, se può darvi un po’ di luce: la Le nostre Costituzioni Generali dicono che la prima volta che mi è capitato di fare il Guardia- castità si conserva in una Fraternità dove si vi- no in un convento avevo solo trent’anni e sosti- ve la serenità, la pace e la gioia7. Quindi, è su tuivo un frate di settantacinque anni che era ri- questo punto che noi assolutamente dobbiamo masto nello stesso convento. Allora mi son det- in qualche modo ricominciare. to: Ehi, Giacomo, per un anno stai calmo! Non Luciano Manicardi, monaco di Bose, affer- fare niente e costruisci fiducia. Ha funzionato! ma che la vita religiosa è in crisi perché manca Vi dico che in seguito siamo diventati amici la carità, cioè il problema nasce a questo livel- e il secondo e il terzo anno insieme abbiamo lo. Un’altra frase che credo sia sua dice: «Da cambiato tutto. Se l’avessi fatto subito, ci sa- soli si cammina più veloci, insieme si va più rebbe stata la guerra. Quindi, costruire fidu- lontano». L’ho fatta anch’io questa esperien- cia! Anche qui, tra voi, è il luogo per costruire za! Da soli: le nostre opere grandiose e i nostri qualche cosa di bello e di serio. Non è una per- miracoli portano la nostra firma protagonisti- dita di tempo, se per un anno costruite fiducia! ca, invece quando facciamo insieme, la firma Io penso a Fr. Luciano De Giusti, che ha diventa quella dello Spirito Santo. partecipato agli inizi della fraternità di Pale- C’è da soffrire, però! Mi ricordo che quan- strina dove ha visto tanti tipi abbastanza strani do ero Ministro generale, parlando di diversi e curiosi. Lui rideva, veniva da me e diceva: frati che realizzavano opere importanti, il De- «Ma come fai?». Io ho aspettato! finitorio generale mi diceva: «Ma possibile Oggi abbiamo questo grande peccato, quel- che per fare qualcosa di bene uno deve fare da lo di non saper aspettare, vogliamo tutto e su- solo?». Allora poniamoci l’interrogativo: ma bito. Se sai aspettare, pian piano il Signore ti possibile che non ci siamo formati un po’ di dà la luce e pian piano la accogli. Non entri più sulla relazione fraterna? subito, perché non sai. A Palestrina avevo due fratelli della Lituania e uno della Spagna: per- Fiducia e rispetto delle diversità sone completamente diverse. In questi anni che ho vissuto lì, di queste cose ne succede- Non molto tempo fa, parlando a un fra- vano tantissime. Un giorno ci hanno mandato te, dicevo che l’importanza della relazione è un frate iraniano, era un cappuccino che ora è stata riscoperta dopo il Vaticano II. Ormai è partito e ha lasciato l’Ordine. È arrivato con da cinquant’anni che non facciamo altro che dieci catene sopra la tonaca da cappuccino! parlare di questo. Andando in giro per le Pro- Era proprio strapotente! Nonostante tutti i miei vince dell’Ordine, avevo paura di parlare di giri in tutti i continenti, non avevo ancora mai Fraternità, temendo che i frati mi dicessero: trovato un tipo così e mi meravigliavo che gli “ Basta! Abbiamo capito!”. Io dico, però, che avessero fatto fare la professione solenne, per- abbiamo capito l’importanza della relazione. ché – poverino – si vedeva che non ci stava .. ma non l’abbiamo vissuta! Il discorso è un proprio dentro sta tonaca: stava più dentro le altro, si tratta di un cammino da intraprendere. catene. Non si è fermato molto con noi. Credo Per questo motivo, io vorrei per la nuova tappa che bisogna aspettare per poter comprende- del cammino della vostra Provincia che si met- re… Oh, il Signore aspetta tanti anni con noi! tessero insieme le parole “fiducia” e “rispetto È necessario aspettare, dimostrare che gli vuoi della diversità”. Dopo si vedrà il come, il dove bene così com’è, perché il Signore gli vuole e con chi, ecc... bene così com’è, con le catene, con tutto quel- Aggiungo però che, a volte, anch’io ho fat- lo che ha; man mano capirai come puoi costru- to “fiasco’ come superiore... ire. Il cappuccino poi è partito molto sereno, Ricordiamoci che la vita nasce dal diver- tranquillo: è stato lui a scegliere di lasciare so, da un uomo e da una donna, non da due l’Ordine. Anche la gente di Palestrina lo ve- uomini né da due donne. La vita nasce dalla deva e rideva, anche se da noi era abituata a diversità. Certo, la diversità vi fa soffrire, però vedere un po’ tutti i tipi, ma questo era proprio è creativa. Per cui io metterei come obiettivo curioso... A me piace un po’ questa diversità e innanzitutto la fiducia, per imparare ad avere mi piace anche avere molta pazienza: sarebbe fiducia gli uni degli altri, perché siamo pieni di stato inutile cominciare subito con un tipo co- pregiudizi e troppo sicuri di noi stessi. sì... bisognava aspettare! AD CHRONICAM ORDINIS 337

Allora, io direi a chi ha il servizio dell’auto- fuggire in un eremo. Certo, il Signore mi sal- rità, al prossimo Ministro provinciale, al pros- va anche nell’eremo e io rispetto anche chi va simo Definitorio: custodite e costruite la fidu- nell’eremo, però la mia vocazione, in base alla cia, ma con pazienza, per favore! Non pensate Professione che ho fatto, è quella della Frater- di cambiare la Provincia in un anno; ve lo dico nità: «Mi affido con tutto il cuore a questa fra- subito, sarà un fallimento, un fallimento... Non ternità». E qui non sfuggiamo. la cambierete! Una volta, in un dialogo con i frati in Sud Cambiate tra di voi il rapporto, cambiate Africa, mi è capitato che non sono riuscito a la relazione e vedrete come sarà più semplice convincere nessuno su questo argomento: c’e- costruire progressivamente la fiducia. Lasciate rano venti missionari che da quaranta o cin- stare i soldi, lasciate stare i conventi: per me quant’anni stavano lì e vivevano da soli e mi qualsiasi altra cosa è secondaria. dicevano: «Io lavoro tanto, se sapessi quante cose ho fatto!». E io dicevo: «Va bene, fratel- Assumere e superare i conflitti lo, io sono d’accordo, avrai fatto anche i mira- coli, però io non ti posso dispensare né dalla Se volete costruire qualcosa, cominciate Regola né dalle Costituzioni che tu hai profes- dalla fiducia e dal rispetto della diversità. Io sato!». Per cui ho detto: «Vuoi continuare da so che voi rispettate la diversità, anche qui in solo? Vai tranquillo, ma non portare i giovani Provincia. Conoscendo un po’ la maggior par- con te!». Almeno sarebbe finita con lui la cate- te di voi, io vi dico che sarei pronto a vivere na dell’individualismo! con ciascuno senza paura! Ricordo che quando ero Ministro genera- Per me è importante, oltre al rispetto, ac- le, nell’Ordine vivevano da soli duemila frati! compagnare anche i conflitti. Papa Francesco Questo individualismo lo respiriamo fuori e lo ne parla... dopo lo leggeremo... portiamo dentro l’Ordine. Si è convinti che si Vedete, questo è il ruolo dell’autorità: far stia meglio da soli! Un frate in Africa mi di- fiorire il fratello e accompagnare i conflitti. ceva: «Giacomo, se sapessi quanto è bella la Vi leggo che cosa ha detto il Papa durante Fraternità quando si sta da soli!». Ecco, allora l’incontro con i Superiori generali dei Religio- il problema è l’individualismo... si8 (è stato molto simpatico; avrei dovuto fare Continuo a leggere l’intervento del Papa: anch’io così con voi): «Non voglio discorsi e egli cita una frase di san Giovanni Berchmans, non vi faccio discorsi, ma parliamo». I supe- un gesuita, per il quale la penitenza maggiore riori hanno posto delle domande e tra queste era proprio la vita comunitaria! Il Papa conti- c’era chiaramente anche quella sulla fraternità. nua: «A volte è difficile vivere la fraternità» – Il Papa, a questo proposito, ha detto: «La attenzione le parole ora sono molto forti – «ma tentazione contro la fraternità è ciò che più se non la si vive non si è fecondi». Vedete? impedisce un cammino nella vita consacrata». Se non si vive la fraternità non si è fecondi. È Questo è il cuore del problema, non c’è niente ciò che vi dicevo prima: la vita nasce dalla di- da fare! Non mi dite: io faccio i miracoli da versità. Anche se facciamo miracoli non siamo solo! Io dico che non funziona, che oggi fun- fecondi... Poi il Signore sicuramente accoglie ziona la santità fraterna più che la santità per- tutti, per carità! Per me il discorso è un altro: sonale. Vi è oggi una tendenza individualisti- «Se una persona» – attenzione qui per chi è ca: sono almeno trent’anni che se ne parla. Su formatore – «se una persona non riesce a vive- questo tema hanno riflettuto i Superiori gene- re la fraternità, non può vivere la vita religio- rali che mi hanno preceduto, io ho continuato sa». Poi il Papa continua e parla dei conflitti: e poi altri lo hanno fatto dopo di me... stiamo «La fraternità religiosa, pur con tutte le diffe- distruggendo l’Ordine per questa tendenza in- renze possibili, è un’esperienza di amore». Sì, dividualistica! è un’esperienza d’amore! Ancora una volta lo Il testo del Ministro generale che avete ripeto: è il cuore del cristianesimo e il cuore letto, nella preghiera iniziale, ritorna ancora della nostra vita e non possiamo dispensarci su questo: la tensione tra il frate e la comu- da questo! nità, la comunità e la Provincia, la Provincia Io direi: rimbocchiamoci le maniche, but- e l’Ordine... Fr. Michael dice che la tendenza tiamo via tutto e ricominciamo dall’amore! È individualistica è in fondo un modo per non da qui che noi possiamo ripartire, è da queste soffrire la Fraternità... Eh sì! A volte anch’io relazioni fraterne: non mi dite che è un’utopia, andrei nell’eremo … ho visto già qualche frate perché vi posso portare mille esempi. Si può 338 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 costruire qualcosa di bello insieme. È un’espe- anche a Palestrina, ho incontrato dei fratelli – rienza d’amore che va oltre i conflitti. alcuni li mandano da noi per fare un’esperien- I conflitti comunitari sono inevitabili: non za – ripiegati su se stessi, che non comunica- vi meravigliate se c’è un conflitto. Non man- vano quello che avevano dentro e io dicevo: date all’inferno il fratello che non vi capisce. «È una bomba a scoppio ritardato: domani può Abbiamo pazienza! La pazienza, io credo che sconvolgere mezzo mondo! È meglio farla sia un elemento che ci manca oggi. Abbiate scoppiare subito». pazienza e costanza! Ripenso alle mie diffi- Mi ricordo quando in Ruanda ricevetti i coltà: il Signore me le ha risolte quando non primi postulanti, i quali avevano molta diffi- ce la facevo più, anche quando ero Ministro coltà a parlare, sia per la cultura e sia perché generale. Dunque i conflitti comunitari sono io ero un “bianco”. Dopo due-tre mesi, nono- inevitabili e in un certo senso devono esistere. stante gli sforzi per farli parlare, un giorno ho Se la comunità vive davvero rapporti sinceri e detto loro: «Fratelli, se parlate rischiate che leali, devono esistere. io vi dica che non avete la vocazione, ma se Vedete allora? È brutto quando – come mi non parlate fra una settimana andate a casa, è capitato anche in Africa da Ministro provin- perché senza dialogo non si costruisce frater- ciale – tu vai in una casa e ti dicono che va nità». Così hanno capito e si sono aperti, tan- tutto bene... Allora ho paura, perché non può to che i frati che venivano da noi dicevano: andare tutto bene. A volte i frati comunicava- «ma dove avete trovato questi giovani così no i problemi ordinari, ma non quelli straordi- aperti?». nari. Solo problemi ordinari. Se io sono since- Incontrare delle difficoltà è normale, però ro con te, ci ritroviamo e accogliamo due modi bisogna aiutare le persone ad aprirsi al dialo- diversi di vivere la povertà, la preghiera, ecc... go. Ecco, ancora una volta, il ruolo del Guar- L’uno non elimina l’altro, ma al contrario, at- diano e del Ministro provinciale. Nella mia traverso il dialogo, i due elementi di diversità esperienza di formatore le cose un po’ hanno diventano anello di partenza che permette di funzionato, ma anch’io ho fatto degli sbagli... ripartire insieme. nella formazione si cerca sempre il meglio... Io vi invito perciò a questo: «Che sia vera- Vorrei che restasse scritta in voi questa fra- mente per voi un momento di ripartenza. Ri- se importante: l’unità è superiore al conflitto. vedere le relazioni per ripartire, per prendere il Ma per questo serve un po’ di pazienza... l’u- volo». Questa è la vita, con i suoi conflitti: non nità è superiore al conflitto! Nella Evangelii ha senso pensare ad una comunità senza fratel- Gaudium (nn. 226-229) il Papa parla ancora li con le loro difficoltà. Rileggo ciò che dice il del conflitto. Di fronte al conflitto, spesso Papa: «Pensare ad una comunità di fratelli che reagiamo in modo diverso: alcuni – io penso vivono senza difficoltà non ha senso». la maggioranza dei frati – semplicemente lo Nella mia esperienza ho trovato qualcuno guardano e vanno avanti come se nulla fosse, che era veramente strano, ma io gli ho voluto cioè vanno avanti per la loro strada, evitando bene così com’era; d’altra parte, non perché il fastidio e creandosi il proprio spazio per re- uno è strano, gli devo fare la guerra. alizzarsi. Così però non si costruisce, questo Capite qual è il discorso? La realtà dice che non è costruire amore, costruire comunione, in tutte le famiglie, in tutti i gruppi umani c’è non rispecchia la Professione che ho fatto, conflitto... ripeto, in tutte le famiglie, in tutti siamo sinceri! Quindi il Papa dice che alcuni i gruppi umani c’è conflitto. E il conflitto va semplicemente guardano il conflitto e vanno assunto, mentre noi siamo abituati a fuggirlo, a avanti come se nulla fosse, se ne lavano le ma- trovare luoghi di rifugio e lasciare che gli altri ni, per poter continuare con la loro vita. È co- si arrangino. me se dicessero: io mi difendo, prendo i miei Eh no! Così ci manca la carità! Invece il spazi. Questo è fuggire il conflitto. conflitto va assunto, non deve essere ignora- La seconda reazione evidenziata dal Papa: to. Quindi si dovrà lavorare per individuare «Altri entrano nel conflitto in modo tale che ne le radici dei conflitti che hanno fatto soffrire rimangono prigionieri», cioè entrano nel con- qualcuno. flitto e cominciano la guerra! In parole sem- Se il conflitto viene coperto, si accumula plici: “perdono l’orizzonte”. Stiamo attenti, pressione: la persona prima o poi esplode. Ma perché, entrando nel conflitto, vanno custodite una vita senza conflitti non è vita. sempre la carità, la comunione. Quelli che per- Io quando ho lavorato nella formazione, ma dono l’orizzonte proiettano poi i conflitti sulle AD CHRONICAM ORDINIS 339 istituzioni: prendersela con la Provincia, con il se sarei contento se le domande nascessero un Ministro... è tanto semplice! po’ anche dai gruppi, per l’esperienza che voi Io mi sono accorto che nei conventi quan- avete vissuto in questi anni. do ero un frate “semplice” le relazioni aveva- Ecco una domanda: da dove ricominciare no un colore, mentre quando sono diventato a costruire fiducia e appartenenza? Non so se Guardiano le cose cambiavano. Ma c’è anche ci siamo capiti. Da dove ricominciare? Ma al questo, che quando me ne sono accorto mi so- Capitolo provinciale dovete andarci, almeno, no messo a ridere! con un pizzico di fiducia, altrimenti ridiventa Bisogna essere coscienti di tutto quello che una guerra. Dunque, da dove ricominciare per gioca nelle nostre relazioni, senza proiettare costruire fiducia e appartenenza? sulle istituzioni le proprie confusioni e insod- Io metterei l’appartenenza proprio al primo disfazioni e questo capita spesso! Il Papa dice posto: a chi appartengo? A chi apparteniamo? che se la persona non è interiormente purifi- Attenzione perché il provincialismo vi può cata non costruirà pace, ma susciterà conflitti, giocare un brutto scherzo. Io sono stato salva- non sarà uno che risolve conflitti. Molte volte to sempre dal senso di appartenenza all’Ordine i conflitti nascono dalle persone che dentro – ve lo dico – soprattutto quando mi rendevo hanno i loro conflitti non risolti, ma questo lo conto che la situazione nella mia Provincia o sapete meglio di me! in altri posti non andava molto bene. Mi sono Il Papa dice che l’unità vissuta così è im- detto: ma io sono un frate dell’Ordine, credo possibile da realizzare, anzi si comincia a fare alla mia vocazione, nessuno me la toglie! Mi la guerra. Vi è, però, un terzo modo, il più ade- metto in gioco fino alla fine. guato, di porsi di fronte al conflitto. È quello di Quindi: a chi appartengo? accettare, di sopportare il conflitto. Io parlavo E con questa domanda verifichiamo anche di pazienza, di quella pazienza che è legata a quanto tempo dedichiamo al dialogo fraterno. quanto già vi ho ripetuto più volte: «Ma se il Nelle mie visite all’Ordine ho notato, valutan- Signore gli vuole bene così e non come do- do la gerarchia dei valori, che un po’ di pre- vrebbe essere, e se il Signore vuol bene a me ghiera si trova in tutti i conventi, anche se a così come sono e non come dovrei essere (sa- volte è diventata struttura che non nutre la fede rebbe un disastro!), allora dovrò avere anch’io e la vita... ma un po’ di preghiera la trovate, questa pazienza, questa indulgenza!». Per me almeno Lodi e Vespri. Vi è qualche atto comu- ciò è così importante … mi ha dato sempre for- ne, anche se rischia di scomparire; pure i pasti za ripetere quella frase. si consumano insieme, ma il dialogo fraterno Se non ci rimettiamo a questa misericordia non lo trovate! I capitoli locali: l’altro giorno – il Papa parla di misericordia – non ce la fac- un cappuccino mi diceva: «Sono tre anni che ciamo! Siamo chiamati ad accettare di soppor- sto in una comunità e non abbiamo fatto un tare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un Capitolo». Dico che era un cappuccino, forse anello di collegamento di un nuovo processo. non era dei nostri... così state tranquilli, però il È quello che forse dovreste fare voi, che cioè discorso vale anche per noi! la crisi, il conflitto, i conflitti devono diventare l’anello di un nuovo processo di vita. Allora A mo’ di conclusione ringrazierete il Signore, perché vi ha fatto pas- sare attraverso questa crisi e per essa la Pro- Credo che dobbiamo giocarci tutto sulla ca- vincia può benissimo rinnovarsi. Voi avete pacità di metterci seduti: ricordate la parabola tutte le carte in regola per rinnovarvi. Per me di colui che costruisce la torre9 e vede che non non ci sono problemi! funziona, che non può andare avanti, allora si Il Papa ripete ancora quello che vi ho detto siede... così, cominciamo a parlare, comincia- prima, che l’unità è superiore al conflitto. Chi mo a vedere. Noi non abbiamo un altro siste- ama non si separa. Ripeto: chi ama non si se- ma per costruire la fiducia oltre al dialogo. C’è para! Pensate alla mamma e alla famiglia. Chi la preghiera, la lectio divina, d’accordo, però ama tiene duro e va avanti e cerca tutti i mezzi dobbiamo arrivare a dirci anche quello che ab- per costruire comunione. biamo dentro. Ce lo dice il Papa con chiarezza: se ci diciamo quello che abbiamo dentro, ven- Alcune domande per riflettere gono fuori anche i conflitti. Una domanda che può aiutarvi anche nel Ora vi posso lasciare qualche domanda, anche Capitolo provinciale è questa: come concepi- 340 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 sco io il servizio dell’autorità nella Provincia 3 «Non possiamo pretendere che le cose cambino, e nell’Ordine? Quand’ero Ministro generale, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la alcuni Definitori mi dicevano: «Non ti fare il- più grande benedizione per le persone e le nazioni, lusioni, nel nostro Ordine la persona del Mi- perché la crisi porta progressi. La creatività nasce nistro generale è soltanto una persona più o dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscu- meno carismatica, ma tutto finisce lì, non ha ra. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le nessuna influenza sull’Ordine». grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere “superato’. Chi attribuisce alla crisi i Andando a visitare qualche Provincia – non suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso ta- vi dico dove – parlavo, dialogavo un po’ e poi lento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. tornavo a casa, ma sapevo già, indirettamente, La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inco- il commento dei frati: «Ma questa è roba di nveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia Roma, a noi non interessa». Se non hai il senso nel cercare soluzioni e vie d’uscita. Senza la crisi di appartenenza all’Ordine, a una famiglia più non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, grande... una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella Mi ricordo che una volta ho telefonato a un crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza Ministro provinciale per chiedergli una cosa crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di cri- e mi ha detto subito di no; allora io con tutta si significa incrementarla e tacere nella crisi è esal- schiettezza gli ho detto: «E tu adesso con che tare il conformismo, invece, lavoriamo duro. Finia- diritto vai a chiedere l’obbedienza ai frati?». mola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, A un certo momento la comunità è comu- che è la tragedia di non voler lottare per superarla» nità: o ci crediamo o non ci crediamo. Ciò è (cfr. Albert Einstein, Il mondo come io lo vedo, Mein importante per voi che vi preparate a celebrare Glaubensbekenntnis, Newton Compton 2008). 4 Pater 5. il Capitolo provinciale e ad eleggere il nuovo 5 Mt 13,44-46: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro Ministro. In America – sapete come son fatti nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo tro- gli Americani – in qualche Provincia, prima vato, nasconde; e, per la gioia che ne ha, va e vende di eleggere il Ministro provinciale e il Defi- tutto quello che ha, e compra quel campo». nitorio, i frati dicono quali sono i punti deboli 6 Espressione citata anche da Don Oreste Benzi e i punti forti della Provincia e in un secondo (1925-2007), presbitero italiano, fondatore della momento si chiedono se hanno una persona Comunità Papa Giovanni XXIII: «Per donare la luce che può aiutare sia a curare i punti deboli sia a agli uomini devi vivere ciò che dici di essere, perché sviluppare i punti forti. ciò che sei grida molto più forte di quello che dici». In parole semplici, se nella Provincia man- 7 CCGG 9 §3: «I Ministri, i Guardiani e tutti i frati ca per esempio lo spirito di preghiera, non po- si ricordino che la castità è custodita con maggior tete scegliere un Ministro che non conosca la sicurezza quando nella vita comune è in vigore la porta della chiesa... carità; perciò vigilino che nella Fraternità sia pro- Grazie, non so se il mio intervento è stato mosso l’amore fraterno». un po’ confuso ma, ad ogni modo, ho fatto del 8 Sveliate il mondo! Colloquio di Papa Francesco con i Superiori Generali. mio meglio! 9 Lc l4,28: «Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i me- Fr. Giacomo Bini ofm zzi per portarla a compimento?».

Note 2. L’identità e la novità della missione evan- 1 Fr. Alberto Tosini, Delegato generale per il Capitolo gelizzatrice dell’Ordine oggi provinciale della Provincia romana. 2 LOrd 50-52: «Onnipotente, eterno, giusto e mise- (Testo preparato per ricordioso Iddio concedi a noi miseri di fare, per la il Primo Congresso Internazionale forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, per le missioni e l’evangelizzazione e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, inte- dell’Ordine dei Frati Minori, riormente purificati, interiormente illuminati e acce- Sassone-Roma, 19 maggio 2014) si dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù 1. L’evangelizzazione di Francesco e delle Cristo, e, con l’aiuto della tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nell’Unità prime generazioni francescane semplice vivi e regni glorioso, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen». «Per questo (il Signore) vi mandò per il AD CHRONICAM ORDINIS 341 mondo intero, affinché rendiate testimonianza alla voce di lui con la parola e con le opere e «Lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo facciate conoscere a tutti che non c’è nessuno vivere secondo la forma del santo Vangelo» Onnipotente eccetto Lui» (LOrd 9). (Test 14). La vita di Francesco è una vita di totale e radicale obbedienza al Vangelo. Nella Parlando di identità occorre fare alcune pre- sua Regola propone un’ideale di vita religiosa messe che dovrebbero essere date per scontate e cristiana modellata sul Vangelo, «sul modo e che ci introducono al tema. di essere e di agire di Gesù di fronte al Padre Una identità deve avere la caratteristica e di fronte ai fratelli» (VC 22), sull’esempio di di “estatica” più che “statica”. La staticità Gesù. Il Vangelo resta l’unica regola di vita, è succube del passato immobile, incapace di l’idea madre che lega e percorre tutti i 12 capi- cambiare e rinnovarsi, come lo richiederebbe toli della Regola: questa inizia con l’appellarsi la legge della vita. Ha come punto di ferimento al Vangelo e termina raccomandando di essere il passato più che il futuro. Mentre la dimen- fedeli al Vangelo. È il punto di partenza, di ar- sione “estatica” rimanda a un centro fuori di rivo e di continuo confronto. sé che la anima e la aggiorna. Non rifiuta il L’incontro con la Parola, con il Cristo di S. passato, ma gli dà un vero significato apren- Damiano, con i lebbrosi, hanno “destabilizza- dolo al futuro. Ecco perché la vera identità è to” Francesco; lo hanno messo in cammino per sempre memoria e profezia: memoria vivente una itineranza iniziata con il Vangelo, accom- del Vangelo e profezia del “traguardo escato- pagnata dal Vangelo, terminata con il Vange- logico” che ci attende. lo: dal Crocifisso di S. Damiano alla Verna, Oggi parlando di identità si parla sempre dalla spoliazione in piazza ad Assisi di fronte di “identità in via”, cioè sempre in via di ri- al vescovo, alla spoliazione finale prima della strutturazione come è la persona e come lo è di morte. ogni struttura. È la condizione per rimanere vi- Una spiritualità itinerante, modellata sul vente ed eloquente. È un’esigenza richiesta dal Vangelo, sull’esempio di Gesù di Nazareth Vangelo stesso e dai cambiamenti storici. È la che “non ha dove posare il capo”; una spiritua- condizione per non rimanere fuori dalla sto- lità libera e liberante, nella ricerca costante del ria. Una identità aperta, cioè attenta ai segni volto di Dio e della sua volontà. Si tratta di una dei tempi, al nostro mondo. Aperta nel senso identità evangelica “in via”, che si costruisce di appartenenza alla Chiesa, all’Ordine prima camminando. Una spiritualità in cui ogni tipo che a una Entità determinata. Il Signore ci ha di struttura dovrà essere in funzione di questo chiamato per il suo Regno non per vivere chiu- cammino ben orientato e guidato dalla Parola: si in una casa, o per “salvare” una Provincia! una Parola che sorprende, che “destabilizza” Inoltre la vera identità evangelica si fon- e definisce periodicamente la nostra identità da sul dare la vita, sul “perderla”, piuttosto evangelica con le debite strutture che facilite- che conservarla. I martiri algerini ci ricordano ranno questo esodo cristiano. L’ancora che dà che: «Una comunità religiosa non è fatta per stabilità e sicurezza è il Vangelo. darsi una sopravvivenza, ma per dare la vita». È la logica di cui parla il Vangelo. Vita evangelica e missionaria come esodo, Entrando direttamente nel nostro carisma, come incontro dobbiamo dire che l’identità francescana si caratterizza e si fonda sulla vita evangelica L’andare “per il mondo intero” è parte e non su una diaconia particolare. Ogni vol- integrante della vocazione evangelica france- ta che vogliamo rivedere o crescere nella no- scana sin dall’inizio. stra identità, abbiamo bisogno innanzitutto di Il missionario francescano, come ogni mis- rimettere al centro il cuore della regola: «La sionario, non porta la salvezza ma la rivela. vita e la regola dei Frati Minori è questa, os- Il suo servizio si colloca nell’ordine della “ri- servare il santo Vangelo...» (Rb 1); quindi è velazione” e della “memoria”: rivelare l’amo- indispensabile risituare, in sintonia con questo re di Dio per l’uomo che si è manifestato in dato fondamentale, tutti i nostri servizi e le no- Cristo Gesù (cfr RM 2). Quindi il cuore della stre strutture. missione è la trasparenza, più che l’efficienza. Ciò comporta sempre questi due elementi: una Vivere il Vangelo per poter evangelizzare in trasformazione interiore del messaggero, ope- verità rata da questo incontro, e un rinvio alla Buona 342 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Novella, al Regno. E infine anche una visibilità Regno di Dio operante in mezzo a noi. Svela e “eloquente” e viva che favorisce l’incontro tra manifesta la riconciliazione che Dio ha opera- il Vangelo e l’uomo di oggi. Siamo chiamati to in noi in Cristo Gesù. I veri discepoli di Cri- quindi a intuire e creare luoghi di incontro, co- sto si riconosceranno proprio da questo amore me ha fatto Gesù con la Samaritana, con Mat- reciproco. «Da questo tutti sapranno che siete teo, con Zaccheo, con i discepoli di Emmaus. miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli Di Francesco è stato scritto che era un “uo- altri» (Gv 13,35). La vita fraterna è dunque la mo fatto preghiera”, cioè un uomo trasformato prima “trasparenza” che rinvia direttamente al interiormente che si è lasciato incontrare; e Regno già presente. contemporaneamente un “uomo fatto missio- Durante gli ultimi 50 anni della storia della ne”. «Di tutto il suo corpo aveva fatto una lin- Famiglia Francescana, dopo il Concilio Vati- gua» (1Cel 97). Un missionario instancabile, cano II, sono stati chiaramente segnati dalla che ha saputo inventare luoghi, segni e metodi coscienza sempre più forte e indiscutibile, che diversi per la sua evangelizzazione, per poter siamo una fraternità: “una fraternità contem- incontrare ogni uomo, ma sempre a partire dal- plativa in missione”, nella minorità, come qua- la sua vita “evangelizzata”. I lebbrosi di Assi- lifica del nostro carisma. Questa dimensione si hanno segnato una tappa decisiva nella sua fraterna, struttura fondamentale, elemento es- esistenza, ma non si è fermato ad Assisi, si è senziale e costituzionale della nostra vocazio- spinto verso tutti i “lebbrosi” del mondo, fino ne e missione, la troviamo in tutti i documenti. al sultano d’Egitto. E così hanno fatto le prime Si tratta di una spiritualità “fraterna” come se- generazioni di frati. gno del Regno già iniziato con i suoi frutti di Nelle sue origini come nel suo svilup- riconciliazione; una spiritualità che annuncia po lungo i secoli, la spiritualità francescana innanzitutto con la testimonianza di una vita è stata dunque una spiritualità evangelica e liberata e riconciliata, la passione evangelica missionaria, una spiritualità dell’incontro, dell’amore, di una vita donata sull’esempio di centrifuga come quella del Nuovo Testamen- Cristo e testimoniata dal vivere insieme. to: sempre in cammino, per rendersi presente Sappiamo anche molto bene, almeno teori- all’altro nel suo “terreno”, nella sua situazio- camente, che la prima missione, la prima for- ne, nei suoi “luoghi”, nel suo “habitat”, prima ma di evangelizzazione di un francescano, al ancora di diventare ospitalità e accoglienza. di là di ogni altra attività, è proprio la testimo- Una spiritualità legata all’uomo più che a una nianza di una vita fraterna serena e rispettosa terra determinata, per quanto santa o peccatri- (cfr CCGG 87). ce essa fosse. La stessa Fraternità provinciale dei primi Le prime generazioni francescane non si anni, è una Fraternità dinamica, itinerante, lasciano circoscrivere o imprigionare da nes- agile, pronta a mettersi su ogni strada, verso suna struttura che potrebbe limitarne i movi- oriente e occidente, capace di adattarsi ad ogni menti, né da nessuna area geografica. Non si situazione, cambiando metodo secondo le ca- sente limitata da strutture, o ancorata a luoghi tegorie delle persone che si incontrano. fissi come monasteri, case, comunità stabili. Il La relazione fraterna è diventata sicura- mondo è il suo “chiostro” e ogni uomo è suo mente questa parola profetica che il mondo fratello! Le stesse strutture relazionali, istitu- attende. Oggi, oltre a una vita evangelica, oc- zionali e ambientali dovranno favorire l’in- corre una vita fraterna evangelizzatrice; oltre a contro con i più emarginati, i più poveri, i più una santità personale occorre una santità nella lontani. Questa è stata la prassi dell’evangeliz- fraternità, una santità “fraterna”. Ai superiori zazione francescana lungo i secoli. generali religiosi papa Francesco ha detto: “Se non si vive la vita fraterna non si è fecondi”; e La testimonianza della vita fraterna come aggiunge: “Se una persona non riesce a vivere vocazione evangelica e prima forma di evan- la fraternità non può vivere la vita religiosa”. gelizzazione Che tipo di vita fraterna e familiare stiamo costruendo nelle nostre case, nelle nostre Pro- Nella spiritualità francescana la relazione vince, nel nostro Ordine? Come ritrovare la fraterna vera e profonda è il luogo privilegia- nostra identità e novità evangelizzatrice senza to dell’incontro con Dio in Cristo (cfr CCGG questo elemento “costituzionale”, carismati- 40). La sua testimonianza ha sempre una di- co? mensione “epifanica”, in quanto rivelatrice del AD CHRONICAM ORDINIS 343

2. Novità dell’evangelizzazione francescana, evangelizzata e evangelizzante. Così si spiega intrinseca al Vangelo stesso il grido di gioia di Francesco dopo la Parola dell’invio. La storia di Francesco è centrata su due in- L’amore di cui si fa esperienza è sempre vii: il primo è il messaggio ascoltato dal Cro- nuovo: quindi anche l’evangelizzazione sarà cifisso di S. Damiano: «Francesco va, ripara sempre nuova: nuovo è il modo come Dio con- la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina» tinua a comunicarsi all’uomo, nuovo anche il (2Cel 10). Il secondo, che collega nel Pove- modo in cui è recepita e vissuta in profondità rello vocazione e missione, è l’ascolto dell’in- da chi l’accoglie; nuova sarà necessariamente vio in missione dei dodici (cfr. Mt 10, 5-15). anche la risposta da dare. Paolo VI ci ricordava Francesco «subito, esultante di Spirito Santo, che: «Ad ogni stagione il Signore ci chiede una esclamò: questo voglio, questo chiedo, questo risposta nuova». La nuova evangelizzazione è bramo di fare con tutto il cuore» (1Cel 22). dunque innanzitutto questo mistero che risiede Dopo il primo incontro con il Crocifisso di in Dio stesso, nella sua Parola viva che risuo- S. Damiano, Francesco si mette all’opera sen- na in ciascuno di noi e per tutta l’umanità; è za aver ancora ben chiaro il messaggio ricevu- un’esperienza pneumatica che nasce dall’in- to e senza sapere dove approderà; suo sostegno terno dell’uomo, raggiunto da questo amore sarà unicamente la fiducia nel Padre e la guida che chiede di incarnarsi ancora una volta e della sua Parola. comunicarsi agli altri. Per Francesco, questa Il secondo messaggio di invio, colto da “nuova” evangelizzazione è dunque intrinse- Francesco nel Vangelo, è ugualmente percepi- ca al Vangelo stesso e intrinseca all’uomo in to nella sua globalità e accolto con prontezza cammino, che lo testimonia e lo annunzia. tipicamente apostolica. Senza indugi, il Pove- Allora la “nuova evangelizzazione” non è rello si libera di ogni peso e da ogni impedi- anzitutto una rievangelizzazione con maggior mento, e “senza sapere dove andava”, si mette passione; una nuova inculturazione del Van- in cammino. Con l’arrivo dei primi compagni, gelo nel mondo di oggi perché riteniamo che la missione evangelica diventa ancora più in un mondo scristianizzato, secolarizzato, oc- evidente: andare due a due, completamente corre riprendere la catechesi...; non è esclusi- espropriati di tutto (potere, avere…), predi- vamente perché il Vangelo si trova di fronte a cando pace e riconciliazione. Fedele al Van- realtà nuove, problemi nuovi; oppure perché gelo, Francesco intuisce che il vero discepolo oggi l’annunzio è sbiadito, annoiato, abituato, diventa immediatamente apostolo, poiché la allora bisogna ridirlo in parole nuove; o “nuo- chiamata è già, fin dall’inizio, vocazione mis- va” perché molta gente non l’ha mai sentita. sionaria. La chiamata è unica: non ci si forma Tutto questo è vero; ma è nuova soprattutto “al chiuso” per poi andare “all’aperto”. perché è una notizia che rinnova e stupisce Papa Francesco non ha dubbi: «La missio- ogni volta che viene udita e vissuta, come per ne è qualcosa che non posso sradicare dal mio Francesco; è intrinseca al Vangelo e all’an- essere se non voglio distruggermi. Io sono una nunziatore; poi diventa esigenza di comunica- missione su questa terra, e per questo mi trovo zione e di amore. in questo mondo» (EG 273). Paolo VI scrive: «Solo una Chiesa evange- Nuove modalità, nuove mediazioni e strutture lizzata potrà essere una Chiesa evangelizzan- per comunicare il Vangelo oggi te» (EN 15). La nuova evangelizzazione può concepirsi come nuovo modo per lasciarsi La nuova evangelizzazione non esclude na- ancora toccare e sorprendere dalla Buona turalmente nuove modalità, nuove mediazioni, Novella, dal Vangelo di Gesù Cristo, come è nuove tecniche per annunziare eloquentemen- successo per Francesco. In tal caso l’evange- te questo messaggio, anche se successivamen- lizzazione diventa nuova se, nuovamente oggi, te e in relazione a quanto abbiamo detto sopra; realizza questo incontro con la trasformazione si tratta dell’incontro concreto tra il Vangelo e della propria vita. La Buona Novella che è Ge- l’uomo di oggi, di una determinata cultura e di sù stesso, è la celebrazione di questo incontro un determinato tempo. Si pone così il proble- che riempie ancora l’esistenza di una persona, ma delle varie mediazioni e forme, che nasco- che risponde al desiderio vero di felicità piena no sempre da una vita evangelica, per un dia- di cui l’uomo è assetato e per cui la vita diventa logo costruttivo con l’uomo del nostro tempo. bella, buona, piena, illuminata e illuminante, C’è un rapporto diretto tra vita evangelica e 344 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 vita evangelizzatrice; ma la matrice, la ragione sione per poter dialogare con il mondo. Oc- fondamentale è la prima. La difficoltà a trova- corrono strutture e mediazioni radicali evan- re nuove forme di evangelizzazione dipende gelicamente, in modo da sorprendere; strutture spesso non dalla mancanza di fantasia ma dalla provvisorie, soprattutto oggi che si parla di una fragilità della fede , come diceva San Giovan- “identità in via” e di un mondo che cambia con ni Paolo II; dalla poca trasparenza evangelica una velocità impressionante. Nessuna struttura e poca fedeltà del messaggero. Il santo papa è eterna; quindi è importante non vivere per la vedeva bene che ogni vocazione comporta una loro sopravvivenza o auto-preservazione ma missione: senza di questa ne va di mezzo la per i valori che esse custodiscono. propria identità. La stessa enciclica Redempto- Si dovrà avere il coraggio di adattarle e tra- ris missio ci diceva che la missione, in tutte sformarle costantemente, verificarle con intel- le sue forme, «rinnova la Chiesa, rinvigorisce ligenza affinché siano sempre portatrici di vita la fede e l’identità cristiana, dà nuovo entusia- e non di morte. Siamo viatores con gli occhi smo e nuove motivazioni... La missione è un fissi su Dio che viene. problema di fede, è l’indice esatto della nostra È indispensabile aprirsi sempre più a forme fede in Cristo e del suo amore per noi» (RM 2 e mediazioni aperte: inter-provinciali, inter- e 11). religiose e in collaborazione con i laici. È importante affermare che chi vuole evan- In conclusione chiediamoci: come vivere e gelizzare in verità dovrà farlo con tutto il suo annunziare il Vangelo oggi? essere: con quello che è, con la sua vita, con Perché tanta difficoltà a rinnovare o creare quello che fa e con quello che dice. Ciò com- nuove metodologie evangelizzatrici più vive? porta anche l’impegno e il rischio di trovare e inventare nuovi luoghi di incontro e nuove Profeti di “nuove risposte per i nuovi proble- forme di dialogo. Diversamente le varie me- mi del mondo di oggi” (VC 73) diazioni o risorse tecniche risultano vuote o possono addirittura deformare l’annuncio. La priorità assoluta, la peculiarità della vita Papa Francesco ci invita caldamente e ur- religiosa è per papa Francesco la profezia. Sia gentemente a questa revisione delle strutture ai superiori generali religiosi come nell’inter- in senso generale: «Invito tutti ad essere auda- vista al direttore della Civiltà Cattolica A. Spa- ci e creativi in questo compito di ripensare gli daro, il papa è molto chiaro e sicuro, quando obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evan- gli viene chiesto qual è la priorità della vita gelizzatori delle proprie comunità (…) Non religiosa oggi: «I religiosi sono profeti... Nella rimaniamo ancorati alla nostalgia di strutture e Chiesa i religiosi sono chiamati in particolare abitudini che non sono più portatrici di vita nel ad essere profeti che testimoniano come Gesù mondo attuale» (EG 33;108). è vissuto su questa terra, e che annunciano co- «Sogno una scelta missionaria, capace di me il Regno di Dio sarà nella sua perfezione. trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, Mai un religioso deve rinunciare alla profe- gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttu- zia... La profezia annuncia lo spirito del Van- ra ecclesiale diventino un canale adeguato per gelo... I religiosi e le religiose sono uomini e l’evangelizzazione del mondo attuale, più che donne che illuminano il futuro... Essere profe- per l’auto-preservazione .... Fare in modo che ti a volte può significare fare rumore, chiasso, le strutture diventino tutte più missionarie» “casino”...; ma in realtà il suo carisma è quello (EG 27). di essere lievito”. Sono questi i significati che Papa Francesco “sogna una Chiesa missio- vengono dati al termine profeta: testimoniare naria”, una “Chiesa in uscita”, incamminata lo spirito del Vangelo, illuminare il futuro; sia- verso le “periferie”, i “luoghi di frattura”. In- mo chiamati a “nutrire la storia di eternità » siste continuamente sull’“uscire”, sulla “cul- (O. Clément), a essere lievito. La vita religiosa tura dell’incontro”, sulla cultura missionaria, o è profetica in questo senso o non esiste! in opposizione alla staticità istituzionale, al “sempre fatto”, alla cultura dell’isolamento, 3. Conclusione: “Non lasciamoci rubare l’en- del ripiegamento su se stessi. tusiasmo missionario”(EG 80) Di conseguenza tutte le mediazioni e strut- ture, per essere vitali, dovranno continuamen- Francesco con i suoi primi compagni ha te confrontarsi con il Vangelo e armonizzarsi osato intraprendere un cammino “nuovo” che con i valori vivi della nostra vocazione e mis- consisteva nel vivere il Vangelo alla lettera, AD CHRONICAM ORDINIS 345

“sine glossa”, senza paura, restando salda- 91.961; sacerdoti: 20; religiosi: 20), Repubbli- mente ancorato alla Chiesa. Seguendo il Cristo ca Centroafricana. povero e umile, Francesco, mosso dallo Spiri- (L’Osservatore Romano, 2-3 giugno 2014) to, ha voluto che i suoi Fratelli si chiamasse- ro “minori”, cioè sempre pronti a servire e a Breve nota biografica condividere la propria vita con gli ultimi. Que- sto modo di vivere è apparso subito “nuovo”, Fr. Tadeusz Kusy è nato nel 1951 a Cieszyn “profetico” e attraente. (Polonia), ha vestito l’abito francescano il 31 Forse oggi anche per noi non si tratta tanto agosto 1969 (nella Prov. dell’Assunzione del- di indagare ancora sulla nostra identità, quanto la BMV, Katowice), ha emesso la Professione sulla nostra vitalità; sul riconfermare la nostra temporanea il 30 agosto 1970 e quella solenne fede e la nostra fiducia e fedeltà al Vangelo di il 28 agosto 1970, è stato ordinato sacerdote il nostro Signore. Francesco ci fa pregare: «Si- 15 aprile 1974. gnore, concedici a noi miseri di fare, per tuo Ha svolto i seguenti incarichi: amore, ciò che sappiamo che tu vuoi...» (LOrd • dal 1976 al 1979, Vice Parroco a Katowice; 50). E papa Francesco, incontrando il nostro Cappellano degli studenti; Ministro generale con il suo Definitorio, ha • dal 1979 al 1980, Vice Parroco a Kinkondja detto: «La vostra identità è chiara!». Ora tocca (Diocesi di Kamina), Repubblica Democra- noi riviverla e testimoniarla con entusiasmo in tica del Congo; mezzo alla nostra gente, “inter gentes”, come • dal 1980 al 1987, Maestro dei Novizi a ha voluto Francesco. Mbujimayi (Diocesi di Mbujimayi) e Luka- Se osassimo, come Francesco, lasciarci an- fu (Diocesi di Kilwa-Kasenga), Repubblica cora una volta conquistare e “riscaldare” dalla Democratica del Congo; Parola, sicuramente sapremo ritrovare forme • dal 1989 al 2000, Parroco a Obo (Diocesi di e entusiasmo nuovi per vivere e annunziare il Bangassou), Repubblica Centroafricana; Vangelo senza paura; sapremo intraprendere • nel 2001, Parroco a Rafai (Diocesi di Ban- cammini inediti che portano verso le “perife- gassou), Repubblica Centroafricana; Maes- rie” per incontrare i “lebbrosi” del nostro tem- tro dei Postulanti ed Incaricato della forma- po e lasciarci evangelizzare da loro; allora il zione a Bangui (Repubblica Centroafrica- mondo ridiventerà il nostro “chiostro”. Perché na); non ritornare a una fede viva? «Se la fede non • dal 2003 al 2007, Responsabile della Com- trasforma la mia vita, questa fede è morta» (R. missione diocesana per la Vita Consacrata, Panikkar)! Perché non ricominciare da questa a Bangui; itineranza fraterna, evangelica ed evangelizza- • dal 2004 al 2007, Membro del Consiglio trice per rendere ancora “nuova” e “profetica” dei Consultori dell’Arcidiocesi di Bangui; la nostra “identità oggi”? «Per questo vi man- • dal 2009, Membro del Consiglio dei Con- dò per il mondo intero»! Superando cioè i con- sultori dell’Arcidiocesi di Bangui. fini della propria casa, della propria Provincia, della propria nazione. Questa è la nostra vo- – Fr. Joseph Ha Chi-shing, OFM, da Pa- cazione e missione, la nostra identità e novità pa Francesco è stato nominato Vescovo Ausi- evangelizzatrice nel nostro tempo. liare della Diocesi di Hong-Kong (Cina), asse- Dice ancora papa Francesco: «Non lascia- gnandogli la Sede titolare vescovile di Simittu. moci rubare l’entusiasmo missionario» (EG (L’Osservatore Romano, 12 luglio 2014) 80). «La missione è un problema di fede, è l’indice esatto della nostra fede in Cristo e del Breve nota biografica suo amore per noi» (RM 11). Fr. Joseph Ha Chi-shing è nato a Hong Kong Fr. Giacomo Bini ofm il 4 marzo 1959. Dopo gli studi secondari in una scuola cattolica, è entrato in Noviziato dei 5. Notitiæ particolares Frati Minori il 15 agosto 1984, ha emesso la Professione temporanea il 1° settembre 1985, – Fr. Tadeusz Kusy, OFM, è stato no- quella solenne il 27 agosto 1988. Ha seguito i minato da Papa Francesco Vescovo Coadiu- corsi di filosofia e teologia presso il seminario tore della Diocesi di Kaga-Bandoro (superfi- di Hong Kong, al termine dei quali è stato or- cie: 95.000; popolazione: 251.000; cattolici: dinato sacerdote il 9 settembre 1990. Poi fino 346 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 al 1993 è stato inviato a Roma per la licenza in sica, è entrata a far parte della Congregazione teologia spirituale e cultura francescana presso delle Suore Francescane Angeline, dove ha l’Antonianum. Dal 1993 al 1997 ha proseguito emesso la professione temporanea nel 1986 e gli studi di pedagogia della religione alla Lo- quella perpetua nel 1991. Nel 1992 si è lau- yola University di Chicago, negli USA. reata in pedagogia, indirizzo filosofico, alla Principali incarichi: Libera Università Maria Ss.ma Assunta, con • dal 1997 al 2004 ha svolto il ministero nella una tesi su “Corporeità ed intersoggettività in parrocchia di San Francesco di Hong Kong; Gabriel Marcel”. • dal 2004 al 2007 è stato Parroco di S. Bona- Si è dedicata, poi, allo studio della teologia ventura in Kowloon; all’Antonianum, dove aveva già studiato dal • dal 2007 al 2013 è stato Parroco di Nostra 1983 al 1987, e ha conseguito prima la laurea, Signora degli Angeli in Kowloon; nel 1996, e poi il dottorato, con una tesi su «Lo • dal 1999 al 2007 ha insegnato Teologia Spirito santo nel “De Trinitate”» di Riccardo Spirituale nel Seminario di Hong Kong; di San Vittore”, pubblicata nel 2001 dalle Edi- – dal 2008 al 2010 è stato Consultore della zioni Antonianum e nella collana Studia anto- Commissione per la Chiesa in Cina e Mem- niana. Professore straordinario nella facoltà di bro del Consiglio presbiterale della Diocesi Teologia per la cattedra di teologia trinitaria e di Hong Kong; pneumatologia, dal 2002 al 2008 è stata presi- • dal 2010 al 2013 ha svolto l’Ufficio di Su- de dell’Istituto superiore di Scienze religiose periore regionale OFM di Hong Kong; “Redemptor Hominis”. Nel 2011 è stata eletta • è stato anche Definitore provinciale per tre decano di Teologia. volte; Oltre ad articoli e saggi comparsi su miscel- – è stato Promotore delle vocazioni e respon- lanee e riviste – Antonianum, Doctor Seraphi- sabile dei postulanti e dei novizi (per 8 anni cus, Freiburger Zeitschrift für Philosophie und Maestro dei novizi); Theologie, Italia francescana, Quaderni di • è stato Supervisore di alcune scuole; spiritualità francescana, Ricerche teologiche, • dal 2013 era Vice Parroco della chiesa di S. Studi francescani, – ha curato per Bonaventura in Hong Kong. le Edizioni Paoline i volumi di Riccardo di San – Sr. Mary Melone, SFA, Rettore del- Vittore (La preparazione dell’anima alla con- la PUA, è stata nominata da Papa Francesco, templazione: Beniamino minore) e sant’Anto- per un quinquennio, Consultrice della Congre- nio di Padova (Camminare nella luce: sermoni gazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le scelti per l’anno liturgico). È attualmente an- Società di Vita Apostolica. che Presidente della Società Italiana per la Ri- (L’Osservatore Romano, 17 luglio 2014) cerca Teologica (S.I.R.T.).

Breve nota biografica

Sr. Mary Melone è nata a La Spezia il 16 agosto 1964. Dopo aver preso la maturità clas- BIBLIOGRAPHIA

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1. Fr. Giacomo Bini dalla tragedia della seconda guerra mondiale Ostra Vetere, Italia, 23.08.1938 e dalla povertà che essa produsse anche in Ita- Roma, Italia, 07.05.2014 lia. Per questo la Famiglia Bini, con l’intento di trovare un lavoro e una vita migliore, nel Un Frate Minore 1950 emigrò da Ostra Vetere per andare alla che ha osato periferia di Roma, in cerca di una sistemazione più conveniente. Il piccolo Giacomo, ancora Spontanei e numerosi sono stati i messaggi dodicenne, rimase invece nelle Marche e nel che, da ogni parte del mondo, sono giunti per settembre 1950 entrò nel Collegio serafico a la dipartita quasi improvvisa di Fr. Giacomo Potenza Picena per divenire Frate Minore nel- Bini verso la casa del Padre, il 9 maggio 2014. la Provincia Picena S. Giacomo della Marca. La Chiesa delle Suore Francescane Missiona- Seguì la formazione culturale e spirituale che rie di Maria a Grottaferrata (Roma), per la ce- si offriva in quel periodo: scuola media 1° lebrazione del suo commiato il 12 maggio, non anno a San Severino (1951-52) e poi a Sas- riusciva a contenere i tanti confratelli venuti soferrato prosieguo delle Medie e Ginnasio da varie parti dell’Ordine (circa 200!), le Cla- (1952-56), Noviziato a Treia (1956-57) e pri- risse, le tantissime Suore francescane di vari ma professione religiosa il 19 settembre 1957; Istituti e amici vari, insieme con la gente di Pa- filosofia a Matelica (1957-60) e teologia a Jesi lestrina, ultima sua dimora terrestre. Sincere e (1960-64). Emise la professione solenne il 17 commoventi sono state le testimonianze di chi settembre 1963 e venne ordinato sacerdote il ha avuto il dono d’incontrare e conoscere Fr. 14 marzo 1964 a Jesi. Giacomo. Tutte queste voci hanno concorde- Allora il Concilio Vaticano II era appena mente messo in evidenza, anche se in maniera iniziato (11 ottobre 1962), però i discorsi dei diversa, alcuni aspetti della figura di Fr. Gia- Padri conciliari stavano già indicando l’inizio como: persona profondamente umana, Frate di una nuova primavera nella Chiesa. Il 4 di- minore che “ha osato” vivere radicalmente cembre 1963 fu approvato ed emanato il primo il Vangelo, vero uomo di Dio, padre e guida documento conciliare con la Costituzione su per tante persone religiose e laiche, missiona- “La Sacra Liturgia”, che riscosse ampi con- rio generoso, voce “profetica” per la Famiglia sensi e suscitò un grande entusiasmo: final- Francescana. Con la sua testimonianza e con mente il popolo dei fedeli poteva comprendere la sua parola, Fr. Giacomo ci ha lasciato si- la celebrazione dei misteri divini e partecipar- curamente un dono prezioso che ora spetta a vi attivamente! ciascuno di noi custodire e coltivare. Per rac- Il giovane Fr. Giacomo si lasciò “conta- cogliere e trasmettere questa eredità, oltre che giare” da questo nuovo spirito conciliare ed per un’esigenza di riconoscenza e come segno ebbe la possibilità di compiere gli studi supe- di un’amicizia fraterna che non ha sofferto il riori proprio nel campo liturgico. Conseguì la logorio del tempo, viene ricostruito il ritratto Licenza in teologia al Pontificio Ateneo An- “missionario e spirituale” di Fr. Giacomo, con toniano a Roma (1964-65) e poi fece la spe- il contributo di tanti testimoni che hanno con- cializzazione a l’Institut Catholique a Parigi diviso con lui una parte della loro vita. (1965-67). Trascorse l’estate 1965 in Corsica per imparare il francese, e qui fece le prime Nella Provincia Picena S. Giacomo della conoscenze con le Clarisse, a Bastia, con al- Marca cune delle quali coltiverà una bella relazione fraterna. Il periodo della formazione In questo periodo, ogni studente di teologia Nato in un piccolo villaggio delle Marche, si sentiva coinvolto dai lavori conciliari, attra- a Ostra Vetere (Ancona-Italia), il 23 agosto verso i discorsi dei Padri, e i documenti che 1938, Giacomo era uno dei sei figli di Amalio venivano emanati, specialmente quelli sulla e Tanfani Teresa. La sua infanzia fu marcata Chiesa, sulla divina Rivelazione e sul rappor- 350 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 to della Chiesa con il mondo contemporaneo. la testimonianza di suor Angela, Clarissa in La “pentecoste conciliare” è stata una grande Urbino, «alcune nostre Fraternità hanno con- esperienza di vita, di aperture teologiche ed diviso con Fr. Giacomo un cammino fraterno ecclesiali, che ha marcato profondamente la che inizia dall’immediato post-Concilio... e generazione di quel periodo. quindi il tempo della giovinezza vocazionale Tornato in Provincia, insegnò liturgia agli e della primavera della Chiesa. Lui per primo studenti di teologia a Jesi (1967-68) e poi ri- ci ha introdotte con l’entusiasmo suo proprio, partì per la Francia, dove ottenne il dottorato al rinnovamento liturgico e insieme abbiamo in Scienze Religiose a Strasburgo, con la tesi cercato di capire le nuove provocazioni dei do- “Peccato e Penitenza in san Basilio di Cesa- cumenti conciliari riguardanti la Vita religiosa rea” (1971). Contemporaneamente svolse in e il suo rapporto con il mondo». Provincia anche la funzione di Definitore pro- Fr. Giacomo manifestava già una grande vinciale (1969-72) sotto il provincialato di Fr. attenzione ai “segni dei tempi” e una sana in- Leonardo Tasselli. Venne incaricato della for- quietudine interiore, che lo portava a cercare mazione dei professi temporanei, prima a Ma- sempre e di nuovo qualcosa di più profondo, rotta (1970-71) e poi nel convento di S. Maria di più autentico, di più fedele al carisma fran- Apparve in Ostra (1971-72), mentre dava cor- cescano. E questa è una caratteristica che lo si di liturgia anche nel Seminario regionale di accompagnerà durante tutta la vita. E arriverà Fano. a teorizzare e a proporre la nostra identità fran- cescana come un’identità “in via”, in cammi- Nella Fraternità di Urbino (1972-1982) no, in costruzione, come risposta ad una con- Anche Fr. Giacomo aveva respirato l’aria tinua ricerca di autenticità evangelica. Ancora nuova portata dal Concilio, aveva avuto la nell’ultimo testo da lui scritto e non pronun- possibilità di conoscere alcune delle “piccole ciato per il Congresso sulle missioni (Sassone- fraternità” che stavano nascendo in quel perio- Roma, 19-28 maggio 2014), affermava: «Oggi do e si diffondevano in Francia,1 portava con parlando di identità si parla sempre di “identi- sé il nuovo spirito liturgico e il desiderio di tà in via”, cioè sempre in via di ristrutturazio- un rinnovamento anche nella vita francesca- ne come è la persona e come lo è di ogni strut- na. E così rinunciò ad essere formatore e nel tura. È la condizione per rimanere vivente ed 1971 animò a Marotta un’esperienza estiva di eloquente. È un’esigenza richiesta dal Vange- quattro Frati che volevano provare a vivere un lo stesso e dai cambiamenti storici. È la condi- inserimento più vicino alla gente, lavorando zione per non rimanere fuori dalla storia. Una con le proprie mani, offrendo servizi gratui- identità aperta, cioè attenta ai segni dei tempi, ti ad alcuni studenti e rendendosi disponibili al nostro mondo. Aperta nel senso di apparte- per incontri e celebrazioni negli Alberghi e nei nenza alla Chiesa, all’Ordine prima che a una Camping. Entità determinata. Il Signore ci ha chiamato Terminata questa esperienza, Fr. Giacomo per il suo Regno non per vivere chiusi in una venne inviato nel convento di san Bernardino casa, o per “salvare” una Provincia!».2 in Urbino, dove rimase fino alla sua parten- Nel Capitolo provinciale del 1981, Fr. Gia- za per la missione in Africa. Qui egli, come como venne eletto Vicario provinciale, accan- Guardiano, volle sviluppare uno stile di vita e to al Ministro provinciale, Fr. Valentino Nata- di attività in Fraternità, aprì la Fraternità fran- lini. Nel frattempo l’Ordine stava elaborando cescana alle famiglie della piccola Parrocchia una nuova missione “ad gentes” secondo lo e nello stesso tempo fece aprire le porte delle spirito e l’ecclesiologia del Concilio Vaticano case per instaurare uno scambio di incontri e II, in occasione della celebrazione dell’VIII di servizi tra le famiglie e i Frati. Aprì anche il centenario della nascita di san Francesco convento alla collaborazione con l’Università (1981/1982). Nel giugno 1981 il Definitorio di Urbino, dove altri Frati insegnavano, e al generale elaborò un “Progetto Africa”, ven- nuovo Istituto Superiore di Scienze Religiose, ne presentato al Consiglio internazionale per che ebbe la sua prima segreteria proprio in san le missioni che l’accolse “con entusiasmo” e Bernardino. Nel frattempo dava corsi di litur- il 16 gennaio 1982, memoria dei protomartiri gia al Seminario regionale di Fano e a varie co- francescani, il Ministro generale Fr. John Vau- munità religiose. Si rendeva disponibile spe- ghn inviò una lettera a tutti i Frati dal titolo: cialmente in alcuni monasteri di clarisse della «L’Africa ci chiama: una nuova presenza del Federazione Marche-Abruzzo. Qui, secondo nostro Ordine in Africa».3 NECROLOGIA 351

Fr. Giacomo considerò la proposta e l’in- la lingua dei nostri antenati, si nutrivano con vito a dare la propria disponibilità come una le stesse patate e apprezzavano la stessa be- risposta al desiderio che lo stava animando, e vanda locale forse più di noi. “Si contentavano ripose positivamente e con entusiasmo. Rinun- di poco e aiutavano tutti” dicono ancora oggi. ciò al servizio di Vicario provinciale, e – con Grazie per questa solidarietà concreta con noi, il consenso del Ministro e Definitorio provin- con il nostro popolo, per trasmettere meglio il ciale – dal dicembre 1982 fino al gennaio 1983 Vangelo di Gesù Cristo». si recò a Roma per la prima preparazione dei Un’altra ragazza originaria della parrocchia nuovi missionari. Il 21 febbraio 1983 arrivava vicina a Kivumu, e anch’essa divenuta suora in Rwanda, sua prima destinazione nel “pro- Clarissa, ha scritto: «Mi ricordo bene quando getto Africa”. venivi a Cyeza, la parrocchia vicina a Kivumu, per celebrare la Messa la domenica, venivi a Nel “Progetto Africa” piedi pur essendo abbastanza lontano. Che co- sa mi ha affascinato? La tua gioia, semplicità, Il “Progetto Africa” cominciò con 5 Frater- povertà, dono di sé. Quando ti vedevo con gli nità, in Malawi, Uganda, Rwanda, Tanzania e altri Frati andare nelle nostre campagne con la Kenya, che vennero organizzate sotto la forma zappa sulle spalle per aiutare i poveri, questo giuridica di “Vicaria di san Francesco in Afri- mi toccava molto… e con molti altri ragazzi, ca” (9 marzo 1983). Fr. Giacomo fu nominato noi eravamo contenti di salutarvi e sapevamo Definitore della Vicaria e responsabile della che voi conoscevate ciascuno di noi con il pro- missione a Kivumu, in Rwanda. Nel mese di prio nome, sull’esempio del Buon Pastore per agosto 1983 lo raggiunse il giovanissimo Fr. eccellenza». Vjeko Curic, bosniaco, che vi resterà fino al Facendo memoria del passaggio di Fr. Gia- martirio (31 gennaio 1998). Nel febbraio 1984 como attraverso le foto, un’altra Clarissa ha Giacomo fu inviato nella Custodia di Costa scritto: «Vedendoti nelle foto della Cronaca, d’Avorio e Togo (Africa occidentale) per pre- vestito come un uomo semplice, la zappa sulle sentare lo spirito del “Progetto Africa” e ve- spalle, la tanica d’acqua sulla testa, circonda- rificare le condizioni di alcuni Frati affinché to dai ragazzi, stringendo i poveri handicap- potessero entrare nella nuova Vicaria di S. pati, giocando con i fratelli aspiranti, lavando Francesco in Africa, ma senza successo. i legumi e facendo la cucina per i Frati, ecc. Esclamiamo: sì, ecco il vero figlio di san Fran- La missione in Rwanda (1983-1989) cesco presso di noi! Grazie per averci abbe- Fr. Giacomo, sempre animato dal desiderio verato all’acqua viva e condiviso il pane della di vivere radicalmente il Vangelo, scelse uno vita, l’eredità di Francesco e Chiara! Grazie stile missionario molto vicino alla gente loca- per averci offerto il meglio di te stesso, il tuo le, di cui aveva adottato la maniera di vivere: fervente dinamismo e il tuo entusiasmo di lavorare nei campi, camminare con i piedi giovane Frate ancora in pieno vigore fisico e scalzi, cibarsi esclusivamente dei prodotti lo- spirituale, tu ci hai offerto il tuo cuore, la tua cali, vestirsi con la divisa di colore ‘beige’ che vita». avevano gli scolari per indicare che era andato Questo stile di vita evangelico cominciò per imparare anzitutto, per ascoltare e condivi- ben presto ad attirare alcuni giovani rwandesi dere l’umanità e il dono della fede. che si avvicinarono alla Fraternità di Kivumu Una giovanissima ragazza di Kivumu, dive- per chiedere di divenire anch’essi francesca- nuta poi suora Clarissa nel vicino monastero di ni e vivere come loro. Fr. Giacomo si incaricò Kamonyi, così ricorda i primi tempi della mis- delle vocazioni e della prima formazione dei sione di Fr. Giacomo: «A Kivumu, il tuo pas- candidati, mentre Fr. Vjeko animava la par- saggio è segnato profondamente dal ricordo rocchia che prese il titolo di Santa Maria degli indelebile di una vita francescana vicina alla Angeli. Nei primi tre anni, arrivarono a Kivu- gente, ricca di minorità, di semplicità, e di tutte mu più di cento domande di giovani che chie- le virtù francescane. Tra gli anziani della colli- devano di abbracciare la vita francescana, ma na, chi non conserva nel cuore come un tesoro solo nel settembre 1985 venne accolto il primo il ricordo commovente di questi «abazungu- gruppo di postulanti: erano soltanto cinque! Il ruandesi» [= stranieri-ruandesi] che erano così discernimento era molto severo e la formazio- vicini, così simili, così fraterni!? Essi avevano ne molto esigente. abolito tutte le distanze, parlavano come noi Fr. Giacomo si fece promotore di una se- 352 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 conda Fraternità nel nord del Rwanda, ed es- uno straordinario esempio per la mia vita di sa venne aperta nel 1986 a Nyina w’Imana [= preghiera e una testimonianza della nostra vita Madre di Dio], in una casa di terra, costruita evangelica francescana. In seguito ho compre- con l’aiuto dei candidati e degli abitanti del so che questo incontro al mattino presto con luogo, dove furono portati i postulanti. A Ki- Gesù e la sua Parola era la sorgente della cal- vumu fu aperto il noviziato, anch’esso in al- ma e della gioia che Giacomo viveva lungo cune case di terra costruite dai Frati e dalla tutto il corso della giornata. gente, accanto alla chiesa parrocchiale. Qui Fr. 2. Vero Fratello. All’inizio della mia espe- Giacomo accompagnò la formazione dei primi rienza missionaria ho avuto qualche difficol- Frati rwandesi. tà di digestione per via del fatto che si man- Fr. Nicodemo Kibuzehose, burundese, col- giavano fagioli cotti sia a pranzo che a cena. laboratore con Giacomo e poi anche suo Vica- Giacomo lo aveva intuito e spesso mi chiedeva rio provinciale, ricorda come «con i candidati come stessi. Era un ascoltatore davvero attento africani egli cercava come tradurre nella cul- e ogni volta spontaneamente trovava qualcosa tura locale la minorità: nel modo di mangiare, da aggiungere al nostro menu africano: un pez- camminando a piedi per visitare le famiglie zo di formaggio, degli spaghetti, un pezzo di particolarmente i malati, nei rapporti fraterni pizza… La sua cura fraterna era incoraggiante con i poveri e i piccoli, zappare per le famiglie e mi ha davvero aiutato a superare le prime sfi- povere e con loro. Con i giovani in formazio- de e difficoltà nell’adattarmi alla nuova vita. ne, gli piaceva molto la ricreazione: un’occa- 3. Frate Minore fedele. Mi ero recato in sione di fraternità, ma anche un’opportunità Africa con il grande desiderio di servire i leb- per dare ai giovani un’ammonizione in un brosi. L’entusiasmo mi era venuto da una let- clima fraterno e meno pesante sulle esigenze tera scritta dai nostri Frati del Marocco. Chiesi della vocazione, della preghiera, della vita fra- al nostro Ministro generale di potermi recare terna e della vicinanza ai piccoli e dei poveri. in Marocco, ma lui mi mandò in Rwanda. Lì Non era soltanto un’ammonizione ma anche non trovai lebbrosi, ma c’era molta gente po- uno invito a vivere questi valori cercando egli vera, malata e abbandonata. Il mio progetto era stesso di metterli in pratica. L’intimità con Dio di stare con loro per aiutarli. Giacomo trovò lo portava all’intimità con i Frati , con i gio- il tempo di ascoltarmi e con gentilezza e pa- vani in formazione e con i bisognosi. Non ha zienza mise alla prova i miei progetti, spiegan- scelto di impegnarsi nelle opere di carità e di domi chiaramente gli obiettivi del “Progetto sviluppo sociale (le Scuole, i Centri di cura per Africa”, messo in piedi dall’Ordine. Eravamo la salute…) che sono molto stimate dalla gen- stati chiamati e mandati nell’Africa orientale te povera e dalla Chiesa locale. Invece, il suo per l’implantatio dell’Ordine dei Frati Mino- carisma era di incontrare tutti, particolarmente ri. Con speranza mi ripeteva in continuazione i piccoli e i poveri, parlando la loro lingua, ri- l’invito del nostro Ministro provinciale a la- spettando la dignità di ciascuno di loro e, poi, sciarmi coinvolgere nella formazione iniziale. condividendo con loro ciò che si trovava nella Condivisi con Giacomo le mie frustrazioni e Comunità per le famiglie dei poveri». il mio rifiuto per la formazione a causa delle Nel 1987 arrivò a Kivumu il nuovo mis- ferite infertemi dal mio formatore. Egli non sionario Fr. Pero Vrebac, originario della Bo- smise mai di incoraggiarmi a riconciliarmi e snia Erzegovina. Fra le varie attività pastorali, ad abbracciare le mie ferite, ripetendo che se egli collaborò anche nella formazione dei no- avessi saputo accogliere quella sfida, forse sa- vizi e ricorda così la figura di fra Giacomo: rei riuscito a guarire proprio nella formazione, «Agli inizi della mia esperienza missionaria dove ero stato ferito. Per parecchi mesi oppo- in Rwanda ho avuto l’onore di vivere con Fr. si resistenza, ma più tardi cedetti. Accettai di Giacomo a Kivumu (1987-1989). Era maestro servire in ambito formativo e sperimentai che di cinque novizi. Com’era Fr. Giacomo? Per Giacomo aveva ragione: dopo alcuni anni mi me era un uomo di Vangelo, un vero Fratello, sono sentito guarito. un Frate Minore fedele e un umile e coraggio- 4. Umile e coraggioso evangelizzatore. Co- so evangelizzatore. me maestro dei novizi, Giacomo aveva stabi- 1. Uomo di Vangelo. Ogni mattina, almeno lito un programma di formazione equilibrato, un’ora prima delle Lodi, Giacomo si recava in dando priorità alla vita di preghiera, alla vita cappella, si inginocchiava davanti al Santissi- fraterna, ai servizi fraterni e ai lavori manuali mo e meditava la Parola di Dio. Era per me in giardino. Un giorno la settimana, prendeva NECROLOGIA 353 una zappa e con i novizi si recava a coltivare caro Padre, la tua partenza ravviva nella nostra il terreno di alcune famiglie povere, per aiutar- memoria la grazia immensa che fu l’arrivo dei le a ottenere il raccolto necessario al proprio Frati a Kivumu, la loro presenza. […] Grazie sostentamento. Ho avuto l’onore di accompa- d’aver attraversato il nostro cielo come una gnarli e di toccare quasi con mano la grande stella luminosa, facendo del bene sul tuo pas- gioia e la gratitudine di queste povere fami- saggio, tu hai lavorato con le tue proprie mani, glie. Questo era il suo modo di evangelizzare: hai costruito per i nostri poveri e attinto l’ac- un’occasione per parlare, per scambiare e per qua per le nostre anziane. Grazie per il bene condividere la sua vera vita con loro, arrivando compiuto e per la testimonianza donata. Gra- a conoscere la popolazione locale e permetten- zie di essere stato una luce sul nostro cammino do loro di conoscerci e di creare la necessaria alla sequela di Francesco e di Chiara, un rife- confidenza reciproca». rimento sicuro, e un testimone credibile […] Lo scopo della missione era di gettare ge- Grazie padre, il tuo nome suscita entusiasmo e nerosamente il seme del Vangelo e del cari- gioia, la decisione di essere testimone gioioso, sma francescano, attraverso la testimonianza il gusto per un’esistenza radicale, la gioia di di fede, la vita semplice, la solidarietà con la essere francescano». gente, e specialmente con i giovani. In que- Nel capitolo della Vicaria del 1986 Fr. sta opera missionaria, Fr. Giacomo fu certa- Giacomo venne eletto Pro-Vicario. L’anno mente il pioniere e il trascinatore. Poco dopo seguente, in seguito alla pubblicazione delle l’arrivo in Rwanda, si formarono due gruppi nuove Costituzioni generali, la Vicaria diven- di laici francescani, chiamati “Compagni di ne «Vice-Provincia di san Francesco in Afri- san Francesco”, poi divenuti parte dell’Ordine ca e Madagascar». Nel Capitolo del 1989, Fr. Francescano Secolare. Alcune giovani ragazze Giacomo fu eletto Vicario Provinciale, e fu che desideravano vivere il Vangelo alla ma- deciso di riunire le varie case di formazione niera francescana senza entrare in un conven- disperse nei vari Paesi della Vice-Provincia. to, furono orientate e formate da Fr. Giacomo In seguito alla nuova organizzazione della for- nell’Istituto secolare delle missionarie della mazione, Fr. Giacomo lasciò il Rwanda e andò Regalità di Cristo, fondate da Fr. Agostino Ge- in Tanzania. melli. E soprattutto Fr. Giacomo fu vicino alla comunità di Clarisse che appena l’anno prima La missione in Tanzania (1989-1992) (1982) aveva iniziato la sua presenza a Kamo- Nel 1989 Fr. Giacomo si spostò a Kemondo nyi, come fondazione del Protomonastero di Bay, un villaggio molto povero sul lago Vit- Assisi. Qui Fr. Giacomo andava spesso per la toria, accanto ad una chiesa succursale, nella formazione e così lo ricordano oggi alcune di diocesi di Bukoba (Tanzania) per iniziare la quelle sorelle di santa Chiara: «Ciò che posso formazione dei «Giovani Amici di Francesco» dire a proposito di Fr. Giacomo Bini, partendo (= Virafra) che desideravano diventare france- dalle cronache del nostro Monastero agli inizi, scani. Qui fu aperto il Postulandato della Vice- è che egli fu un uomo di Dio, semplice nella Provincia, di cui Fr. Giacomo era il formatore, sua maniera di vivere, di avvicinarsi al nostro insieme con altri due Frati. La casa in cui abi- popolo e di lasciarsi avvicinare. Nei suoi in- tavano e lo stile di vita erano ancora più austeri contri con la nostra comunità, ascoltarlo era un e semplici di quelli di Kivumu. L’incontro e grande piacere, e noi eravamo molto interessa- la condivisione con la gente vennero vissuti te poiché da lui uscivano espressioni di una vi- con molta semplicità e immediatezza. In fon- ta che voleva essere in coerenza con il Vange- do, quello stile di semplicità, di prossimità, di lo, preoccupato di dare testimonianza dell’au- condivisione e soprattutto di vita interiore, che tenticità del carisma francescano-clariano». Giacomo aveva iniziato a Urbino, lo ha svilup- Tutta la comunità di Kamonyi attesta che Fr. pato a Kivumu e lo ha reso ancora più radicale Giacomo era il Padre e la Guida: «con la tua a Kemondo. Qui si viveva la totale espropria- parola profetica, il tuo esempio di vita e la tua zione e anche la totale libertà del cuore. testimonianza coerente, o nostro padre Giaco- Nella missione in Tanzania viveva anche Fr. mo, ci hai abbeverato alla fonte francescana, Valerio Berloffa, trentino, che veniva dalla sua non dimenticheremo mai la tua semplicità, la prima missione in Burundi. Egli ha condiviso tua serenità, la tua dedizione e il tuo lavoro». la missione con Fr. Giacomo in quegli anni, e Un’altra Clarissa ha voluto esprimere un lo ricorda così:«Sorvolando i dettagli di tutta la grande GRAZIE con queste parole : «Grazie vicenda, vorrei solo qui ricordare l’apporto pre- 354 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 zioso che con le sue straordinarie qualità umane ciale, Fr. Giacomo prese in mano una Provin- e spirituali Giacomo mi ha dato nell’acquistare cia che aveva bisogno di un nuovo progetto un po’ del suo spirito, insieme forte e mite, radi- di vita e missione e di ricostituirsi attorno ad cale e conciliante, determinato e paziente, sem- alcune scelte importanti, sullo stile di vita e pre gentile con tutti, anche con coloro che non sulla formazione iniziale, che fossero condi- avevano la stessa lungimirante visione e chia- vise dai Frati e nei diversi Paesi che compon- rezza di cosa andava fatto e di come bisognava gono la Provincia. Fr. Tomo Andic, bosniaco, procedere sulla via dell’«implantatio Ordinis» che ha vissuto nella Provincia di Nairobi per in Africa, uno dei fini del Progetto dell’Ordine. 15 anni ed è anche stato Definitore con Giaco- […] Fr. Giacomo, con il suo esempio e, talvolta, mo Ministro provinciale, ricorda che vi erano anche con la sua parola ferma ed il suo rimpro- diversi orientamenti sullo stile di vita france- vero dolce ma allo stesso tempo chiaro e sicuro, scana e sulla formazione in quel periodo, e co- di quei tre anni di convivenza con lui, è stato me «Giacomo non ebbe timore di dare spazio per me una scuola di vita, facendomi scoprire la all’interno del Governo a gente di fazioni di- dolcezza dell’autentico amore fraterno che de- verse. Così facendo, in breve riuscì a dare uni- ve avere sempre la meglio su tutto il resto nella tà alla Provincia. Sebbene vivesse in maniera condivisione di vita in comunità. Alla sua scuo- molto ascetica, non la pretese mai dagli altri. la ho così potuto imparare che il Vangelo non è Quando arrivavano degli ospiti, era il primo a fatto di durezze e di partiti presi da imporre agli tirar fuori una buona bottiglia e subito andava altri, ma è prima di tutto amore ai diversi, amore in cucina a preparare un bel piatto di pasta. La ai “nemici”, facendomi ricordare che “è meglio fraternità veniva prima dell’ascesi». soffrire facendo il bene, piuttosto che facendo il Sin dall’inizio del suo servizio, ricorda Fr. male”, e che “se uno ti importuna per un miglio, Nicodemo Kibuzehose, «Giacomo Bini ha tu fanne volentieri un secondo con lui”». unificato le Case di formazione: una sola Ca- Il senso della missione di Fr. Giacomo in sa del Postulandato in Tanzania e un’altra sola Rwanda e in Tanzania è stato espresso con ef- casa di Noviziato in Uganda. Questa era una ficacia dalle Clarisse di Windhoek (Namibia): visione stupenda per l’unità dell’Entità che è «È stato un dono speciale per l’Africa grazie passata da Vice Provincia a Provincia». al “Progetto Africa”. Custodiremo come un Nello stesso anno 1992 venne redatta e pub- tesoro prezioso il suo essere vera “immagine blicata dal nuovo Ministro provinciale la “Ra- di Francesco” in questo continente che è l’A- tio Formationis” della Provincia, sulla trac- frica, dove è venuto per impiantare e vivere cia della “Ratio Formationis Franciscanae” lo spirito della povertà, semplicità e fraterni- dell’Ordine pubblicata nel 1991. Quel testo fu tà francescane e africane! Ha saputo cogliere il frutto del primo decennio di esperienza for- ed era in sintonia con lo spirito dell’Africa ed mativa in Africa e Madagascar e rappresentò è stato capace di trasformarlo con il carisma la prima eredità che il “progetto Africa” lascia- francescano, da lui con zelo e fedeltà sempre va ai giovani Frati africani e malgasci. promosso e custodito! Non potremo mai di- Un giovane Frate del Kenya, Fr. Cosmas menticare il suo lavoro di implantatio Ordinis Muiruri Kagwe, che si è formato al tempo di in Rwanda e Tanzania, dove ha fatto le sue Fr. Giacomo, ha ammirato in lui la coerenza di esperienze alla “Porzioncula”. Le opere posso- vita, la «buona integrazione tra le sue convin- no essersi arrestate per una ragione o un’altra, zioni spirituali sulla vita cristiana in generale ma l’ideale che egli ha seminato è stato visto e e sulla vita francescana in particolare», l’unità accolto, e sicuramente non morirà!». tra teoria e pratica nella sua vita, la sua insi- stenza nel vivere una vita semplice insieme Ministro Provinciale a Nairobi (1992-1997) con il popolo, ed ha ammirato in Fr. Giacomo Nel gennaio 1992 fu celebrato il Capitolo la sua fedeltà alle proprie convinzioni anche a Nairobi, e venne eletto come Ministro pro- durante il generalato e nella Fraternità a Pale- vinciale Fr. Giacomo Bini. Poiché il Capitolo strina. generale del 1991 aveva equiparato le Vice- Nei giorni 4-8 agosto 1993 venne celebrato Province alle Province, nel triennio successivo a Nairobi il Capitolo delle stuoie per comme- la Vice-Provincia divenne ufficialmente “Pro- morare il X anniversario del “Progetto Africa” vincia di san Francesco in Africa e Madaga- (1983-1993). In quella circostanza fu fatta la scar”, a cui si aggiunse l’isola Maurizio. verifica dei primi dieci anni di vita france- A Nairobi (Kenya), sede della curia provin- scana, di formazione, di evangelizzazione, di NECROLOGIA 355 condivisione e d’impegno con i poveri. Fr. fatto venne offerta con sorpresa dall’Arcive- Giacomo, Ministro provinciale, presentò la scovo nel quartiere di Butimba, insieme alla sua visione di Provincia francescana in Afri- parrocchia. Di Fr. Giacomo come Ministro ca e Madagascar. Dalla sua relazione, ecco provinciale, Fr. Mario ha lasciato questa testi- alcuni passaggi significativi: «Dopo aver esa- monianza: «Era un uomo di fede e davvero si minato un certo numero di problemi centrali, fidava della provvidenza di Dio e governava siamo chiamati come Frati Minori a dare del- fidandosi delle capacità decisionali dei suoi le risposte. L’esperienza ci ha insegnato che fratelli. Non era naif né disinformato, ma nem- dobbiamo divenire noi stessi “Buona Notizia meno uno che si perdeva a decidere riguardo di Salvezza”. Dobbiamo essere evangelizza- alle questioni di minor importanza. Credeva ti restando uomini di preghiera, di profonda nell’altro; nel mio caso, ha creduto in me quan- contemplazione, vivendo in intima unione con do io dubitavo della mia capacità di formatore Dio: […] In tutte le tappe, il fine della forma- in una nuova cultura. Con i suoi modi gentili zione è di costituire o di ricostruire nella vita di ma fermi è riuscito, alla fine, a farmi fare cose ogni Frate una solida unità dentro la maturità che io non avrei mai immaginato di poter fare. umana, una vita religiosa radicata in Dio, e una Ricorderò sempre quello che era solito dirmi: profonda conoscenza teorica e pratica (cuore “Non perdere mai la tua serenità!”. Porterò e intelligenza) delle esigenze della nostra vo- sempre con me queste parole. Ne farò sempre cazione. La nostra formazione ci deve rendere tesoro, anche se non sempre riuscirò a metterle capaci di leggere i segni dei tempi alla luce del in pratica. Mi richiamano le parole di Gesù: Vangelo, invece di utilizzare comodamente “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede strutture non inculturate o “ciò che abbiamo in Dio e abbiate fede anche in me” (Gv 14,1)». fatto abitualmente altrove”. […] La nostra vita Conoscendo il desiderio di Fr. Giacomo per fraterna rivela il nostro carisma più di quanto una vita francescana evangelicamente radica- non faccia tutto il lavoro o il ministero parti- le, lo stesso Fr. Mario ci offre la descrizione colare, poiché queste attività devono assorbire di un episodio semplice ma significativo: «Mi energia dal modo in cui noi viviamo il Van- ricordo di essere arrivato alla Casa provincia- gelo». Affermava, poi, che «la povertà evan- le di Nairobi tutto contento dopo aver visitato gelica non trasforma soltanto colui che l’ha una nuova comunità francescana a Morogoro, scelta, ma spinge a lavorare per la giustizia, la in Tanzania. Questo gruppo viveva una vita ra- pace e la riconciliazione tra i popoli», sapendo dicale, molto più radicale di quel che io possa bene quanti conflitti tribali esistono in Africa. sopportare, ma ammirevole per tanti motivi. Fr. Giacomo era anche molto sensibile alla di- Ho detto a Giacomo: “Giacomo, non potresti mensione dell’inculturazione: «Queste culture far sì che alcuni Frati fondino una comunità possono aiutarci a vivere e ad approfondire la così?”. (Ne aveva già sentito parlare e forse nostra vita con Dio. Spetta alle nostre Fraterni- l’aveva anche già visitata). Mi ha semplice- tà locali inculturare la loro preghiera comune mente guardato e poi mi ha detto: “Mario, secondo i costumi del luogo. […] Così evitere- Mario… Ai Frati non puoi far fare nulla, puoi mo di rendere i nostri giovani stranieri nei loro solo persuaderli a fare qualcosa!”». E poi il propri paesi». L’insistenza maggiore era sulla suo commento: «Ancora, un altro aspetto della fraternità, sulla minorità, sulla vicinanza ai po- saggezza delicata di Giacomo Bini, che secon- veri, sull’incarnazione del carisma francesca- do me ha sempre cercato di guidare e governa- no nelle culture locali. «Per il futuro – conclu- re con l’esempio personale e la persuasione e deva – dobbiamo cominciare a inculturare il mai prese posizione autoritarie». nostro carisma e a lavorare per una integrazio- Anche Fr. Tomo Andic testimonia dell’ac- ne culturale per mezzo delle nostre Fraternità coglienza attenta e fraterna di Fr. Giacomo per internazionali. Ci dobbiamo ascoltare sempre ogni nuovo missionario che arrivava, della fi- di più e, ciò che è maggiormente importante, ducia che riponeva nei Frati infondendo loro dobbiamo ascoltare Dio che ci parla nei paesi serenità ed energia per svolgere i servizi che d’Africa e di Madagascar».4 venivano loro richiesti, come accadde allo Fr. Mario Debattista, missionario austra- stesso Fr. Tomo: «Non mi ero mai immagina- liano arrivato nella Vice-Provincia nell’aprile to di diventare Maestro dei Professi tempora- 1992, ricorda come venne guidato dalla serena nei. Avevo paura. Da Giacomo emanava una saggezza di Fr. Giacomo nella ricerca di una sorta di forza che non si poteva non sentire e nuova casa per i Postulanti a Mwanza, che di accogliere. Non era la forza dell’autorità che 356 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 comanda, ma la forza che dice: “Lo faremo as- che gli era stato chiesto e nel Diario scrisse co- sieme”. Non so come sono riuscito a svolgere sì le “qualità del Ministro” che voleva essere: quel servizio. Ma so che nemmeno per un atti- «1. Consegnare se stesso e il gregge a Dio. 2. mo non sono mai stato lasciato solo. Infatti, ho Consegnarsi ai fratelli. 3. Senza favoritismi. 4. sempre creduto e sentito che eravamo insieme, Nella povertà, ossia nel distacco e nella liber- che lui mi sosteneva». tà interiore. 5. Nella semplicità». Alcuni mesi Dopo pochi mesi scoppiava la guerra inter- dopo, annotava: «Fare della mia vita un dono etnica in Rwanda (7 aprile 1994), dove an- per l’Ordine». che i nostri Frati furono dispersi. Il 18 aprile In realtà, egli ha saputo portare in Curia ge- successivo, Fr. Giorgio Gashugi, primo Frate nerale il medesimo spirito che lo aveva ani- rwandese che si stava preparando ad emettere mato e guidato fino allora. Così, già nella pri- la professione solenne, venne barbaramente ma lettera a tutti i Frati (4 ottobre 1997) egli ucciso in un posto di blocco vicino alla città di presentava all’Ordine un “sogno”, annuncia- Gikongoro. Di lui ha scritto il “Racconto della va che il nuovo Definitorio generale avrebbe sua passione” Fr. François-Régis Fine, che ha vissuto come la prima Fraternità dell’Ordine, assistito al suo martirio. Un ulteriore impegno “una Fraternità in cammino”, e proponeva le del Ministro provinciale, Fr. Giacomo, fu così “Priorità” dell’Ordine come traccia e guida di provvedere ai Frati che erano riusciti a fug- per la formazione permanente, e fu una felice gire dalla guerra e poi alla ricostituzione della intuizione che ha accompagnato le Fraternità presenza francescana in Rwanda. Il genocidio per i successivi decenni5. Pochi mesi dopo, fu ruandese provocò un’ondata quasi inarrestabi- richiamato in Rwanda per rendere omaggio e le di rifugiati nei vari Paesi africani che erano presiedere il funerale del suo primo compagno parte della Provincia. Questi eventi destabiliz- di missione, Fr. Vjeko Curić, morto martire zarono molti Frati africani, diverse Fraternità, della carità il 31 gennaio 1998. e chiesero un impegno particolare per guarire L’azione di animazione di Fr. Giacomo le ferite interiori delle persone e lavorare per la come Ministro generale è nella memoria del- riconciliazione e la pace. la maggior parte dei Frati ed è ben documen- Su questo periodo, preziosa è anche la testi- tata nel II e nel III volume dell’Enchiridion monianza di Fr. John Vaughn, Ministro gene- dell’Ordine. Si possono ricordare alcune ini- rale dal 1979 al 1991: «Tra i miei primi ricordi ziative particolari, come l’avvio di un nuovo di Giacomo c’è un incontro con lui in Africa: servizio per il dialogo (1998), l’inizio delle aveva portato i Novizi dell’allora nuova Pro- sessioni di formazione per i nuovi Visitatori vincia di Nairobi a incontrarmi e salutarmi. generali e per i nuovi Ministri provinciali, il ri- Ero rimasto toccato dal suo gesto così gene- lancio della missione francescana in Marocco roso, perché quella visita aveva sicuramente (1999), e soprattutto l’apertura della Fraternità significato un viaggio lungo e faticoso. L’ho internazionale a Bruxelles per la preparazio- poi incontrato quando era Ministro provinciale ne dei nuovi missionari (ottobre 2000), che a Nairobi. Saggiamente e gentilmente mi disse ha visto poi un buon sviluppo e l’apertura alla che non ero adatto alla vita in quelle condizio- collaborazione con i Frati Minori Conventuali ni e mi ha riaccompagnato all’aeroporto per il e Cappuccini. Nel 2002 dovette seguire e in- mio rientro in California». coraggiare i Frati che erano rimasti prigionie- ri nel convento durante l’assedio dei militari Il servizio di Ministro generale (1997-2003) attorno alla Basilica e convento di Betlemme. Dopo la liberazione ed essere tornato a Roma, Il Capitolo generale del 1997 – tra la scriveva nel suo Diario: «L’andare a Gerusa- sorpresa di molti e soprattutto dell’interessato lemme nel momento dell’assedio è stata una – elesse come Ministro generale dell’Ordine decisione presa senza ripensamenti e interpre- dei Frati Minori Fr. Giacomo Bini, che aveva tata interiormente come momento di speran- vissuto tanti anni in Africa, in un certo senso za». alla periferia dell’Ordine solidamente costitu- La peculiarità del servizio di Fr. Giacomo ito, e non si vedeva nei panni dell’autorità co- come Ministro generale si riconosce special- stituita. Subito dopo il Capitolo, si raccolse per mente nel suo stile, sempre caratterizzato dalla alcuni giorni nel convento di ritiro di Bellegra semplicità e da un rapporto molto fraterno, e (Roma), chiamato il “nido dei Santi”. Qui cer- nella sua parola, sempre così coinvolgente, ef- cò di assumere interiormente il nuovo servizio ficace, perché sgorgava dalla sua vita interiore. NECROLOGIA 357

Il suo Vicario generale, Fr. Stefano Ottenbreit, Giacomo, il fratello minore, appassionato del ricorda che al primo abbraccio subito dopo la Vangelo, vicino alla gente e fraterno nel suo loro elezione, Fr. Giacomo gli disse: “insie- essere e nell’agire, è senza dubbio uno in più me!”, e questa parola rimase profondamente che Francesco aggiungerebbe per descrivere custodita nel suo cuore e nella sua mente, per- il Frate perfetto… E oggi posso dire: la noti- ché sarebbe stata infatti la parola che li avreb- zia triste della sua partenza da questo mondo be guidati in una collaborazione molto frater- e dalla nostra comunione già non mi causa più na e molto stretta. E in seguito alla scomparsa quella tristezza del primo momento della noti- di Fr. Giacomo, Fr. Stefano lo descrive così zia, ma è motivo di ringraziamento a Dio per nel suo ministero di animazione dell’Ordine: la sua vita e per la sua vocazione francescana. «Giacomo segnò profondamente la mia vita e Con il nostro padre Francesco canto: Lodato vocazione francescana, come sicuramente ha sia Dio per il fratello Giacomo, appassionato, segnato la vita e la vocazione di tanti altri fra- vicino e fraterno che ha restituito la sua vita a telli dell’Ordine. Ricordando la sua persona, Dio che lo creò e ci lasciò per un tempo finché mi vengono in mente tre immagini: 1. Gia- possiamo sperimentare quanto Egli è buono e como, un uomo appassionato per il Vangelo. misericordioso con noi!». Senza aver esplicitamente parlato, tutti i suoi Anche uno dei suoi Definitori, Fr. Gerard atteggiamenti, le sue espressioni, i suoi gesti Moore, ha lasciato la seguente testimonianza: sono stati di una tale semplicità e trasparenza «Giacomo era il vero Frate Minore che ha rap- naturali che immediatamente uno percepiva presentato per me e per tutto l’Ordine i valori dove egli cercava le forze per la sua vita e per più profondi della nostra forma di vita. Egli il suo servizio. Certo, egli fu un uomo di studio visse questi valori con gioia e semplicità e co- che leggeva molto, però tutto indicava che il me Ministro generale ha incoraggiato molti grande libro della sua vita fu il Vangelo. Sono Frati e Province ad impegnarsi in un grande sicuro che fosse lì che quotidianamente cerca- rinnovamento secondo le Priorità dell’Ordi- va e trovava l’ispirazione per le sue parole pro- ne». E quando visitava le Province, i Frati sen- fetiche di animazione dei Frati. 2. Giacomo, un tivano «la radicalità della sua testimonianza di uomo da “toccare”. Sembra che sia compito, vita, la profezia della sua parola, la semplicità anzi persino un privilegio, del Vicario genera- dei suoi gesti, la prossimità e fraternità del suo le fare il ringraziamento al Ministro generale sguardo». alla fine del suo servizio sessennale. Toccò a Tuttavia, alla voce di alcuni Frati che espri- me fare i ringraziamenti nel Capitolo genera- mevano il loro apprezzamento dicendo: “Sei le 2003. Mi ricordo che ho scelto esattamente quello che dici e dici quello che sei!”, egli questa immagine: Giacomo, un uomo da toc- reagiva interiormente, e nel Diario scriveva: care, nel senso di essere una persona non lon- “[Questa frase] Non la sottoscrivo: dico (piut- tana o superiore, riservata, intangibile, ma una tosto) quello che vorrei essere, questo è vero persona vicina, allo stesso livello, tangibile, da in questi ultimi dieci anni». essere “toccato” appunto. Con quanta naturali- Possiamo affermare che Fr. Giacomo non tà si avvicinava a tutti! Mai ha fatto del suo in- si è lasciato condizionare dal ruolo che gli era carico un privilegio. Ha voluto essere fratello stato affidato, ma seppe sempre rimanere se tra fratelli. 3. Giacomo, un uomo fraterno. La stesso, attaccato al Vangelo e al Signore Gesù, sua grande preoccupazione era la Fraternità. geloso della fraternità e della minorità propri Faceva tutto il possibile perché il Definitorio del nostro carisma, uomo sempre in cammino generale stesso, così diversificato a causa del- e alla ricerca del meglio per sé e per gli altri. le origini dei Definitori, fosse il primo a dare Nel suo servizio all’Ordine, egli registrava esempio a tutto l’Ordine. Approfittava di tutti gioie, sorprese, solitudine, desideri. Al Signo- i momenti per realizzare tale proposito. Con- re chiedeva soprattutto tre doni: «la pace inte- vocava i Definitori per la condivisione della riore perché possa dare il meglio di me stesso Parola, per le celebrazioni frequenti di perdo- agli altri; la sapienza della mente e del cuore no e riconciliazione, per uscire e mangiare una perché possa discernere la tua volontà, guidare pizza insieme. Lo stesso spirito caratterizzava e animare i fratelli secondo la tua volontà e per il suo modo di lavorare. Da primo ed ultimo il loro meglio; la speranza perché non venga responsabile, presiedeva il Definitorio in at- mai meno la forza di camminare verso Te, tutti teggiamento umile, fraterno, attento all’opi- insieme e a partire del Definitorio» (Diario). nione degli altri, democratico e comprensibile. Risuonarono forti e provocatorie alle orec- 358 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 chie dei Frati quelle due parole che egli scris- a tutti: la Curia generale è una casa di acco- se nella lettera di Pentecoste dell’anno 2000: glienza e ogni Frate che vi entra deve sentirsi «Se osassimo…! […] Se osassimo fidarci to- a casa sua. In questa sua raccomandazione ci talmente di Lui, come ha fatto Francesco!» E faceva capire non solo un suo desiderio ma an- il Ministro continua a declinare il verbo del- che il servizio prioritario che ciascuno di noi la parresìa, dell’audacia, invitando appunto i era chiamato ad offrire e ciò che il Ministro Frati ad avere il coraggio di ritrovare l’unità generale attendeva da ogni Fraternità in tutto nella diversità, a riappropriarsi dei voti e della l’Ordine. La semplicità è stata una virtù pro- loro forza liberatrice, a ridare autenticità, cre- verbiale nel nostro carissimo fratello Giacomo dibilità e visibilità al nostro progetto di vita. e così voleva che vivessimo il nostro servizio Quante volte ha ripetuto negli anni seguenti all’Ordine nella Curia generale. E quando questo desiderio forte del suo animo che si tra- qualcuno doveva partire, diceva: “hai finito di sformava quasi in una sfida per tutta la Fami- lavare i piedi ai tuoi fratelli”». glia Francescana: “se osassimo…!”. Le due esperienze di Fr. Giacomo come Nel suo servizio di animazione, un posto Ministro provinciale a Nairobi (1992-1997) particolare avevano le sorelle Clarisse che ha e come Ministro generale (1997-2003) hanno visitato e incontrato in tanti Monasteri sparsi molto influito sulla sua personalità e sulla sua nel mondo. Suor Angela Emmanuela Scan- crescita spirituale. In una valutazione com- della, osc, coordinatrice delle Federazioni dei plessiva da lui stesso elaborata nel novembre Monasteri delle Clarisse d’Italia, testimonia: 2003, egli riconosce come in quei 12 anni si «Lo ricordiamo, in particolare negli anni del sia arricchito dei doni della fiducia, libertà e suo prezioso servizio all’Ordine come Mi- semplicità, come abbia sviluppato “il miraco- nistro generale, sempre affabile e fraterno, lo della relazione” e una “maggiore apertura, semplice e “vero”, forte e appassionato. In senza paure”; e riconosce altresì che il servizio lui i tratti del “Frate Minore”. E ricordiamo in lo ha condotto ad una forte esperienza di fede particolare la sua dedizione e la sapiente atten- e di esodo, insieme a momenti di solitudine, zione in ambito formativo anche a vantaggio incomprensioni, “sofferenza nell’impotenza” dei monasteri. Quanti e quante hanno potuto di fronte a situazioni senza apparente soluzio- beneficiare della sua parola sempre incisiva, ne. E poi, al termine di tutto, ha potuto scri- perché partiva dalla vita e arrivava a toccare la vere nel suo Diario: «Oggi sono sinceramente vita!». La sua lettera dal titolo “Chiara d’Assi- contento di aver accettato dal Signore questi si, un inno di lode” del 20026 «resta un tesoro, compiti. Sono contento, tanto contento anche un testamento per noi sue sorelle Clarisse». di aver terminato! Ripensandoci a distanza è Pur essendo il Ministro di tutti i Frati del come rivivere in sogno qualcosa che non mi mondo, nella Fraternità della Curia generale si appartiene più… mi sento più leggero. […] comportava come il Frate più normale. Duran- Sono contento per come ho concluso le due te tutto il sessennio era Guardiano Fr. Rubén esperienze con i risultati e l’atmosfera dei Ca- Tierrablanca, il quale ama ricordare tre episo- pitoli. Sono contento perché mi sento pronto di o aspetti significativi: «Fiducia nei fratelli: ad ascoltare ancora la Parola del Signore per chi ha conosciuto Fr. Giacomo sa quale era il ripartire senza complessi o condizionamenti. suo rapporto fraterno sia in Fraternità che con Fondamentalmente mi sento libero, tutto “re- ogni persona che trovava. Ogni volta che tor- stituisco” al Signore sena rimpiangere, senza nava dalle visite ai fratelli nel mondo, me lo complessi di colpevolezza e senza gloriarmi faceva sapere ed quando poteva veniva perso- di nulla, in quanto non so se si potrà misurare nalmente e s’intratteneva per raccontare le sue ciò che lo Spirito ha operato attraverso la mia avventure e con me anche condivideva le sue presenza in questi anni». fatiche, delusioni e sofferenze quando non riu- sciva a farsi capire e mi diceva: “tutti abbiamo Animatore della Famiglia Francescana bisogno di confidarci ed io lo faccio con il mio (2003-2007) guardiano”. Per me la sua fiducia era un invi- to all’ascolto e a far tesoro del suo affetto fra- Il 5 giugno 2003 venne eletto nuovo Mi- terno. Persona d’accoglienza: una delle prime nistro generale Fr. José Rodríguez Carballo, raccomandazioni che Fr. Giacomo mi ha fatto poiché Fr. Giacomo aveva fatto sapere a tut- quando sono arrivato alla Curia generale (15 ti che non avrebbe accettato di essere eletto settembre 1997) e la ripeteva frequentemente per un secondo sessennio. Certamente i Frati NECROLOGIA 359 lo avrebbero voluto animatore della Frater- altri a seguire più da vicino il Signore Gesù, nità universale ancora per un sessennio, poi- povero e crocifisso; maestro e profeta che ha ché – come testimonia Fr. John Vaughn che aperto orizzonti di missione e di annuncio del era presente in quel Capitolo – Fr. Giacomo Vangelo. Fratello, poiché abbiamo camminato «era davvero amato e rispettato da tutti. La sua insieme nel governo generale, lui come Mini- intensa vita di preghiera e il suo desiderio di stro ed io, in quel momento, come Definitore; incoraggiarci a crescere nella nostra vita con e, in seguito, quando svolgevo l’ufficio di Mi- Dio sono certamente tra le cose più importanti nistro, sempre disponibile per qualunque cosa che ci ha lasciato come nostro Ministro». lo consultassi, sempre vicino con i suoi consi- Alcuni giorni dopo andò a fare colazione gli, sempre disposto a dare una mano perché dalle Suore Francescane Missionarie di Maria, l’Ordine camminasse con sempre maggiore fe- che si trovano dietro la Basilica di santa Maria deltà a quanto tutti abbiamo professato. Ami- degli Angeli, e suor Angela FMM testimonia co, perché il suo affetto di grande importanza che ha notato «la sua gioia per la libertà ritro- e significato nasceva dal medesimo interesse vata: sembrava un’altra persona, era trasfigu- comune: il Vangelo e la nostra forma di vita». rato». Certamente non gli fu facile passare da La testimonianza di Fr. Giacomo era diffu- una vita stracolma d’impegni ad una esistenza sa in tutto l’Ordine, e anche oltre i suoi confini, totalmente libera e “vuota” di cose da fare. e non poteva essere dimenticata né cadere nel Già pochi mesi prima del Capitolo gene- nulla. Libero da impegni particolari, accolto rale (gennaio 2003), scriveva nel Diario: «E per un breve periodo dalla Fraternità di Fra- dopo… forse si presenteranno due possibilità: scati, Fr. Giacomo cominciò ad essere invitato 1) considerarsi “un Ministro generale a ripo- sempre più frequentemente e da varie parti del so”, in “pensione”, con più impegni di prima mondo per un servizio di animazione ai Frati e (conferenze, ritiri, incontri…), vivendo un po’ ai diversi Istituti di Suore francescane, in pri- di esperienze fatte, di nostalgia, di ricordi… 2) mo luogo le Clarisse. Oppure, dopo tanto trambusto, viaggi, discor- Oggi alcune sorelle Clarisse che hanno si, formalità, chiasso attorno ad una povera conosciuto Fr. Giacomo più da vicino, lo ri- persona, potrebbe risultare urgente ri-situare cordano così: «Sempre in ascolto del fratello la propria esistenza cristiana e francescana ri- e della sorella, è stato capace di costituire e facendo una nuova unità attorno alla Parola: vivere intensi e fecondi legami di prossimità ricominciare con il silenzio per ridare voce e e di vera fraternità. Il suo richiamarci all’es- spazio a Lui (Parola ed Eucaristia), ritornare a senzialità della nostra vocazione contemplati- “servire i lebbrosi”, consegnarsi all’obbedien- va, trovava nella sua persona e nel suo stile di za». Ed è ciò che ha fatto, prendendo un anno vita una espressione che non aveva bisogno di sabbatico. Nei primi mesi si ritirò nel Monaste- essere spiegata e interpretata. La sua insisten- ro delle Clarisse di Paganica (L’Aquila) dove za formativa con noi nell’andare al cuore della trascorse un buon tempo di preghiera, letture, vita mettendo al centro Dio e le relazioni fra- passeggiate sui prati del Gran Sasso, condivi- terne senza lasciare che le strutture soffochino sione con le sorelle e visite di amici e confra- il nuovo di Dio, è diventato anche il suo testa- telli, «per ricominciare», come scrisse ancora mento, le sue ultime parole consegnate ai suoi nel Diario. Dopo un altro periodo trascorso a fratelli: “la struttura impedisce la relazione Parigi per lo studio personale e in qualche altro con Dio e la relazione con i fratelli… La strut- Monastero di Clarisse, nell’agosto 2004 volle tura base dell’Ordine è il singolo Frate mosso tornare in missione e andò a Madagascar, che dallo Spirito che diventa sorgente del processo fa parte della Provincia di Nairobi, e vi restò evangelico e spinge il frate a diventare frate in fino al gennaio 2005. relazione”» (Suor Chiara Angela, Presidente Ma il nuovo Ministro generale, Fr. José R. della Federazione Marche-Abruzzo). Carballo, lo richiamò in Italia perché lo vole- Le Clarisse che sono arrivate, anche dal va accanto a sé come sostegno e saggio con- Rwanda, nel Monastero della B. Mattia a Ma- sigliere. Egli infatti si confrontava spesso con telica per rivitalizzare quella comunità, tra l’al- lui sulle cose dell’Ordine, e nella sua testimo- tro testimoniano: «È stato il suo volto pieno di nianza afferma: «Fr. Giacomo è stato per me serenità, la sua persona piena di autorevolezza un maestro, un fratello e un amico. Maestro, e la sua parola densa di sapienza evangelica, di in quanto mi ha insegnato, con la lezione ma- esperienza umana e francescana, di parresìa gistrale della sua vita, a vivere ed animare gli profetica ad averci fatto da “porta”, durante la 360 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 nostra prima convivenza come gruppo di so- abbiamo testimonianza in alcune pubblicazio- relle in aiuto. Con lui abbiamo avviato la no- ni che altri hanno voluto realizzare. La prima stra riflessione e condivisione fraterna prima contiene alcuni discorsi e omelie che Fr. Gia- di approdare tra le sorelle di Matelica per ini- como ha rivolto ai vari monasteri di Clarisse ziare questo progetto di rifondazione. E ricor- d’Italia o a qualche Provincia dei Frati Mi- diamo bene con quanto entusiasmo ci ha guar- nori.7 In questi testi, che hanno conservato la dato, parlato, ammaestrato, con quale sguardo spontaneità della conservazione, Fr. Giacomo profetico ci ha additato il valore che per lui parla della formazione, della contemplazione, aveva questa nuova Fraternità che andavamo a dell’itineranza, dei voti, delle strutture, della costituire in una modalità di aiuto che egli non complementarietà tra il 1° e il 2° Ordine, dei aveva esitato a chiamare “segno profetico” an- rapporti intergenerazionali, di Maria e della che per altre Fraternità di clarisse, con le sue missione nella Chiesa e nel mondo. caratteristiche di interculturalità e interetnicità Un’altra pubblicazione contiene la trascri- che – se accolte con fiducia, pazienza, corag- zione di un corso di esercizi spirituali per i Fra- gio e docilità – l’avrebbero resa significativa ti del Centro di spiritualità “Asís Topagunea” anche all’interno del mondo religioso». di Arantzazu (Spagna) e un’altra conferenza E ancora, un’altra Clarissa che è stata ac- sullo spirito di Assisi.8 Da queste pagine tra- compagnata in modo particolare da Fr. Giaco- spare il grande desiderio di ritrovare l’intuizio- mo, insieme alla sua comunità, afferma: «P. ne evangelica delle origini e di poter fecondare Giacomo è stato sempre il fratello per tutte e la vita francescana con il Vangelo del Signore per ciascuna sul quale in ogni momento sapevi Gesù. di poter contare. Lui era lì con la sua presenza Recentemente, Fr. Paolo Canali, che fu il serena, pacificata ed esigente, dell’esigenza Segretario personale di Fr. Giacomo durante il bella del vangelo che allargava i tuoi orizzonti suo generalato, ha voluto raccogliere e pubbli- sempre “oltre”, al regno di Dio. […] Sì, quanti care alcuni testi inediti risalenti al periodo del incontri comunitari e personali vissuti, quanti suo servizio all’Ordine.9 Il curatore, nella Pre- gesti e parole, quante condivisioni a ruota li- fazione offre anche la sua testimonianza perso- bera hanno segnato la nostra fraternità e hanno nale, e tra l’altro dice: «Il desiderio di fraternità assunto tutta la loro “trasparenza” nel momen- è stato la prima caratteristica che mi ha colpito to alto della sua consegna definitiva di sé al sin dall’inizio della nostra collaborazione: un Padre. Una frase in lui ricorrente era: “la vita rapporto “di lavoro” che, nelle sue intenzioni, parli più delle parole”. Davvero la sua vita ha doveva essere anzitutto un rapporto fraterno parlato e continua a parlare più delle sue paro- vero, e quindi anche un po’ “materno”, come le!» (Suor Chiara Monica). quello che san Francesco desidera per i suoi Tanti altri Istituti di Suore Francescane Frati. […] La ricerca costante della fraternità, hanno potuto usufruire dell’animazione e della sempre e con tutti, unita ad una libertà davvero testimonianza di Fr. Giacomo. Per tutte, valga evangelica, costituiscono la modalità di vivere quanto le Suore Francescane Missionarie del la vocazione francescana propria di Fr. Giaco- Sacro Cuore hanno messo nel sito Web del lo- mo, una modalità che è facile ritrovare e quasi ro Istituto: «[Fr. Giacomo] un silenzioso, pa- ascoltare in viva voce nei diversi interventi che ziente, innovatore francescano, innamorato di compongono questo libro».10 Dio e dell’uomo. Un umile annunciatore del In questo periodo di viaggi continui Fr. Gia- Vangelo. Un coerente testimone di vita evan- como era abitato dal sentimento di non avere gelica: povera, semplice e fraterna». una casa, di non trovare un «chez soi», come Il Guardiano della Fraternità di Frascati, egli scriveva nel Diario, e si chiedeva: «Do- Fr. Aldo La Neve, ricorda come ogni volta che ve e come vivrò il mio futuro? Oppure (anche tornava da un servizio di conferenze o di eser- meglio) come investire il mio presente? Come cizi spirituali, per prima cosa consegnava tutte farlo fruttificare restando in un’entità, come le offerte che riceveva nelle sue mani, volendo membro vivo, senza separarmi da nessuno? essere totalmente libero e leggero spiritual- Oppure continuare la mia itineranza, seminan- mente. Spesso veniva chiamato anche dai con- do dove posso – come faccio ora – pensandomi fratelli Cappuccini e Conventuali, come per proteso verso il Regno (ho 66 anni) e lasciando dare un pungolo e una iniezione di entusiasmo allo Spirito le sorprese che Lui solo sa operare, carismatico anche ai loro Frati. nel domani». Di questo prezioso servizio di animazione NECROLOGIA 361

Nella Fraternità di Palestrina e Fondazione “libera” perché radicata nella fiducia in Dio, B. Egidio (2007-2014) posseduta dallo Spirito che attende sempre una risposta nuova, e così diventa anche una fra- Nel marzo 2006 si svolse in Assisi il primo ternità “liberante” e pacificante per coloro che seminario sulle “Nuove forme di evangeliz- l’avvicinano. Una fraternità mobile, in stato zazione in Europa”, che produsse un piccolo permanente di missione, in condizione costan- documento di orientamento: “Dalla Porziun- te di esodo, che vive una spiritualità dell’in- cola all’Europa. Nuovi cammini francescani”. contro più che dell’attesa. Una fraternità che Nel mese successivo di maggio l’allora Mini- si è aperta all’accoglienza e che ha accompa- stro generale Fr. José R. Carballo affidò a Fr. gnato molti Frati, anche di altri Ordini fran- Giacomo il compito di presentare un progetto cescani, religiose e laici. Ma una fraternità di di vita e missione per la futura nuova Frater- accoglienza anche perché ha la possibilità di nità che poi iniziò nel marzo 2007, con sede accogliere nuove vocazioni. nel convento san Francesco di Palestrina (Ro- Davanti ai Superiori e Superiore generali, ma) messo gratuitamente a disposizione dalla Fr. Giacomo si chiedeva: dov’è la novità di Provincia dei SS. Pietro e Paolo del Lazio. La questa esperienza? E rispondeva: la novità si nuova Fraternità era dipendente direttamente può trovare nel fatto che non ha nulla di nuovo dal Ministro generale, all’inizio era composta riguardo ai contenuti (Regola e Costituzioni) da sei Frati di diverse nazionalità e Fr. Giaco- ma che tenta di vivere la coerenza, l’unità tra mo ne era il guardiano: ricorreva il 50° anni- la “ortodossia” e la “ortoprassi”; nel tentativo versario della sua prima professione religiosa di mettere al primo posto la singola persona (1957-2007), che celebrò nell’intimità con il e non le strutture; nella interprovincialità e suo Signore. internazionalità della composizione, e nella Nel 2010 a Palestrina venne unita la Frater- leggerezza delle strutture, che permette una nità già esistente e impegnata nel dialogo, resi- importante mobilità e la possibilità di aprire dente a Istanbul, facendo in questo modo delle cammini nuovi di vita evangelica e di missio- due una nuova Fondazione B. Egidio d’Assi- ne francescana. si per il dialogo e la missione, anche questa Il volto che i Frati di Palestrina mostrano e dipendente dal Ministro generale. In questo trasmettono è soprattutto quello di essere e di passaggio, Fr. Giacomo venne nominato “pre- vivere una Fraternità francescana radicata nel- sidente” della neonata Fondazione. la preghiera, semplice nelle cose e nei servizi, Fin dall’inizio Fr. Giacomo è stato l’ani- aperta e accogliente. I Frati ricordano Giaco- matore, l’ispiratore e anche la garanzia agli mo «semplicemente come fratello» e testimo- occhi dell’Ordine di questa nuova realtà in cui niano il suo grande amore per la Fraternità: egli vedeva realizzarsi il suo sogno di Fraterni- «Compagno di cammino aperto e disponibile, tà contemplativa in missione e in minorità. In forte e rassicurante, credeva profondamente una sua presentazione ai Superiori e Superiore nella fraternità come valore essenziale della generali, affermava che la Fraternità tentava nostra vita francescana. Di fraternità parlava e di vivere la Regola e le Costituzioni generali soprattutto di fraternità viveva quotidianamen- nella sua interezza e in semplicità, cercando te, con le gioie e i chiaroscuri di ogni giorno, di essere più trasparente che efficiente, più si- in relazione aperta e sincera con ciascuno di gnificativa per l’uomo e la donna di oggi. Nel noi. Ma per lui la fraternità si allargava ben al progetto di vita si sottolinea la vita fraterna, di fuori delle mura del convento, comprende- interna ed esterna, fondata sul Vangelo, nel va la nostra gente, i tanti Frati e Suore con cui dialogo e nella collaborazione a tutto campo; veniva a contatto, ogni nuovo fratello o sorella una comunione di vita con strutture semplici, che incontrava… Relazioni sobrie, essenziali, comprensibili e accessibili a tutti. «La costru- ma sempre autentiche, profonde, affettuose». zione della fraternità – affermava – di una fra- Ciò che colpiva in Giacomo era la sua sem- ternità aperta, accogliente e missionaria, è una plice e naturale “normalità”, lui che era stato priorità irrinunciabile e fondamentale. Questa responsabile di tutto l’Ordine. «E da Mini- priorità data alle persone più che alle struttu- stro generale dell’Ordine», continua la testi- re, alla convivenza più che alla efficienza, va monianza dei Frati di Palestrina, «con la sua riconciliata costantemente con le esigenze del inesauribile e disarmante versatilità, eccolo cammino fraterno e delle aspirazioni spirituali diventare con perfetta naturalezza “ministro del nostro mondo». Si tratta di una fraternità dell’agricoltura” – come ci dilettavamo a chia- 362 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 marlo, non senza suo compiacimento – a Pale- posizione, accettava con serenità. Flessibile, strina! Perennemente alle prese con orto, viti e pronto a rivedere le proprie posizioni, e per ulivi, fiero assertore dell’insuperabile qualità questo meravigliosamente capace di mediare, del nostro vino (bontà sua!), vero amico e fra- di trovare nuovi equilibri e nuove armonie in tello per tanti contadini della zona… Impreve- Fraternità. Il sine proprio secondo noi è stato dibile versatilità, continua capacità di adattarsi come una chiave per capire anche i suoli ultimi e riadattarsi alle sempre nuove situazioni della giorni…». vita. Inarrestabile creatività, che ti coinvolge e Il 14 marzo 2014 ricorreva il 50° anniver- carismaticamente ti seduce, e senza che tu te ne sario della sua ordinazione sacerdotale. Non sia reso conto ti ha già cambiato i programmi, volle nessuna festa o celebrazione solenne ti ha già messo in moto. Poco importa, forse, pubblica. I grandi tesori di Dio si custodisco- capire verso dove… Imprevedibile versatilità, no nel proprio cuore! Accettò solo una piccola inarrestabile creatività, disarmante normalità. memoria in fraternità e in famiglia. A tutti noi, in Fraternità, piaceva molto questa A Palestrina Fr. Giacomo aveva trovato la sua normalità. Non abbiamo mai trovato in lui Fraternità che desiderava, anche se il suo spiri- alcuna sorta di ideologia, né alcuna ricerca di to era sempre alla ricerca del meglio e del più, eroismo o di appariscente “santità”. “Io non attento a non lasciarsi condizionare o devia- sono un mistico!”, insisteva; e l’unica straor- re da desideri non evangelici. A partire dalla dinarietà che amava era quella dell’ordinario, buona vita fraterna, nella quale portava il suo la santità in fraternità nel quotidiano». contributo e dalla quale riceveva ricchezza e Chi ha avuto l’opportunità di conoscerlo conforto, partiva poi per una nuova missione anche nel “foro interno” può testimoniare che evangelizzatrice a tutto campo. Ancora testi- Fr. Giacomo – sulle orme di san Francesco – si moniano così i suoi confratelli: «Si impegnava sentiva sempre molto piccolo e fragile davanti tanto nella pastorale locale, sia con la gente al Signore altissimo e misericordioso. Più di che frequenta il nostro convento, sia nei vari una volta confessava che, di fronte ad alcune servizi a livello diocesano affidatigli dal no- persone che andavano da lui per il sacramento stro vescovo di Palestrina». E durante la ce- della Riconciliazione, si sentiva lui stesso pic- lebrazione in sua memoria nella Cattedrale di colo e peccatore, fino ad affermare: “Quanto Palestrina, Mons. Sigalini riassumeva così co- sono migliori di me! Ho ancora tanto da impa- sa aveva significato Fr. Giacomo per la Dioce- rare e da migliorare!”. si: «Perdiamo un consolatore qui in terra, per- La sua normalità di vita, il suo amore per diamo una guida spirituale serena. Non posso la fraternità, la presenza interiore del Signore più dire a qualche anima di prete, di suora, di che lo colmava di pace, di gioia e di passione papà e mamma di famiglia, a qualche giova- insieme, lo portava a comunicare con facilità e ne in cerca di chiarezza per la sua vocazione: grande spontaneità. Ancora i suoi Frati di Pa- vai da padre Giacomo Bini, vai su dai Frati e lestrina: «Amava comunicare, e sapeva farlo cerca di lui. Se c’è e ha tempo, ti aiuterà, ti molto bene. Ogni contesto, ogni occasione era darà serenità, ti accoglierà e ti fascerà le feri- buona per comunicare, semplicemente, con te dell’anima. Per noi non era il Ministro ge- tutti. Dall’omelia alla tavola, dal lavoro nel nerale, non era il responsabile del personale, campo alla catechesi, dalla confessione alla che è un lavoro delicato, impegnativo e molto condivisione fraterna. Comunicava, e conta- esigente, come tocca essere ad ogni autorità giava vita. Certamente era un po’ profeta il no- ecclesiale; per noi prenestini era una presen- stro Giacomo, era carismatico e testimoniava za e una compagnia, il volto della tenerezza di Qualcuno che aveva conosciuto… Era anche Dio. Quando papa Francesco ci entusiasmava sobrio, distaccato dalle cose che usava, un uo- e ci toccava il cuore parlando della tenerezza mo libero dalle cose e dagli schemi. Andava di Dio, io pensavo a lui che ne era il volto più all’essenziale. Viveva profondamente senza vicino; quando ci parlava di uscire, sapevamo nulla di proprio. Non si appropriava neppu- di incontrare nei progetti e nelle scelte di padre re del proprio punto di vista. Quando eravamo Giacomo la concretezza di una missione nelle tra di noi, per esempio nelle discussioni all’in- periferie esistenziali». terno dei Capitoli, abbiamo notato come lui E i Frati della sua comunità continuano: non fosse attaccato alle proprie idee: Giaco- «Aveva un’attenzione particolare per i re- mo proponeva il suo parere, parlava, ma se gli ligiosi e le religiose, che in gran numero, da altri membri della Fraternità avevano un’altra vicino e da lontano, venivano a incontrarlo e NECROLOGIA 363 a consigliarsi con lui. E spesso lo invitavano ne dell’orientamento escatologico di tutta ad animare Capitoli, momenti di formazione, un’esistenza.“Noi siamo futuro!”, così spesso verifiche fraterne; e lui partiva, col suo zainet- ci ricordava… to e i suoi settanta e passa anni sulle spalle… Una vita e una morte che il nostro caro Credeva davvero nel senso della vita religiosa, Giacomo lascia in eredità a tutti noi, fratelli per il nostro oggi e per il futuro che ci attende: dell’intero Ordine: un’eredità che ci dà un lu- purché sappia osare… E spesso ripeteva (tan- minoso orientamento per vivere con concre- to che l’abbiamo imparato anche noi!): “La tezza e realismo il nostro carisma oggi». vita religiosa è spargere semi di eternità”… Nonostante il decorso fulminante del- Soprattutto si impegnava e si prodigava, per la malattia, Fr. Giacomo restò fedele ai suoi quanto poteva, per il rifiorire della nostra vita impegni fino all’ultimo. Già qualche giorno francescana: nelle varie Province e nell’Ordi- prima aveva scritto la relazione su “L’identi- ne, nell’interscambio coi fratelli Conventuali e tà e la novità della missione evangelizzatrice Cappuccini, con le sorelle Clarisse, con le Suo- dell’Ordine dei Frati Minori oggi” che avrebbe re e con tutta la Famiglia Francescana. “An- dovuto pronunciare il 19 maggio al Congresso date!...” , ci pare di sentirlo ancora, ripetere dell’Ordine su le missioni e l’evangelizzazio- quel ritornello missionario che evidentemente ne. Il suo testo venne stampato, fu letto in as- non smetteva di bruciargli dentro. Dai quindi- semblea plenaria e molti congressisti vi hanno ci anni in Africa, all’animazione dell’Ordine, fatto spesso riferimento. E la mattina prima del alla nuova evangelizzazione dell’Europa… E ricovero, il mercoledì 7 maggio, volle comun- prendeva contatti, intesseva relazioni, organiz- que animare i Frati della Provincia romana zava missioni; con agilità partiva – o ci faceva parlando loro della Fraternità, ponendo al cen- partire! – per poi tornare e ancora ripartire…». tro della vita francescana quella relazione tra fratelli che è diretta espressione della relazio- Il compimento ne con Dio. E ancora una volta insisteva su una visione a lui molto cara: «Le strutture – inten- Gli ultimissimi giorni della sua vita furono dendo sia quelle di mura, sia quelle legate alle così intensi, imprevedibili, rapidi, che hanno istituzioni, sia quelle nella mente – rischiano svelato il senso e la ricchezza di tutta una vita. di soffocare le strutture fondamentali, che so- Ma ascoltiamo anzitutto la descrizione che ci no la relazione con Dio e con i Fratelli». Fu hanno lasciato i suoi confratelli di Palestrina: l’ultimo suo discorso-testimonianza (poiché il «Il martedì prima di morire, Giacomo è torna- suo parlare era arricchito da tante esperienze to in convento con la prima diagnosi (leuce- di vita), un po’ come il suo “testamento” sul- mia, ma ancora si credeva si trattasse di una la Fraternità. La conferenza è stata stampata forma cronica); il mercoledì sera ha saputo e tenuta come messaggio forte per il Capitolo che si trattava di leucemia acuta e il giovedì provinciale della Provincia romana. pomeriggio che mancavano solo poche ore Nell’ultimo suo pomeriggio su questa ter- all’incontro con il Signore (il venerdì mattino ra (che fu l’unico in ospedale!) alcuni di noi è morto). Ad ogni notizia è come se lui avesse andammo a fargli visita con l’intenzione di detto: “va bene, la situazione è questa e allo- dargli conforto, di incoraggiarlo. Ciascuno, ra viviamo questo momento così come è…”. invece, ha piuttosto ricevuto da lui parole di Non era neppure attaccato alla vita! Ha addi- consolazione e di speranza. Mons. José R. rittura scherzato sul fatto che, se moriva, non Carballo, suo grande fratello, ricevette la con- poteva portare a termine alcuni impegni che solazione del ricordo delle loro conversazioni aveva in agenda. Ha pregato dicendo: “Signo- e il messaggio di custodire la nuova Fondazio- re abbi misericordia di me, mostrati come un ne B. Egidio. Suor Angela, FMM, ha raccolto Dio di misericordia; Signore accoglici tutti nel il suo sguardo orientato in alto e il saluto alle tuo Regno”. Ci ha incoraggiati dicendo: “la vi- sue sorelle. I Frati di Palestrina hanno raccolto ta continua!”. Ha pensato al suo funerale, chie- la sua ferma convinzione che “la fraternità è dendo solo che fosse semplice, che esprimesse possibile”, e le ultime sue espressioni in cui richiesta di perdono per lui e rendimento di parlava del futuro, della speranza che Dio nu- grazie al Signore per tutta la sua vita. tre per il mondo, e – testimoniano Fr. Jacopo Ci sembra che il modo in cui ha vissuto e Fr. Paul – «lo faceva tendendo in alto il suo la sua morte sia come la firma posta a con- braccio destro, verso il soffitto, verso il paradi- ferma di tutta la sua vita, anzi la rivelazio- so, e ripetendo: “la vita continua!”». 364 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Proprio negli ultimi momenti della sua vita, mente contro-corrente…)! Un anno a Ostra, Fr. Giacomo ha mostrato una fede forte, inde- impegnato con i contadini, relazioni belle, fettibile e profondamente serena. Così, infatti, contro-corrente, sacrificandomi… poi VIA! lo ha ricordato il Ministro generale Fr. Micha- Dieci anni a Urbino con tanti impegni, sempre el A. Perry nell’omelia per la celebrazione del considerando il Vangelo, il nostro carisma, la commiato: «Giacomo era un autentico creden- Fraternità…. poi in Africa! Scelta, desiderio di te. Credeva fermamente che Dio avesse fiducia radicalità, di purificazione da possibili attac- in lui e in tutta l’umanità. Proprio per questo, camenti… Quindi anni di tanti sacrifici, impe- cioè credendo che la sua persona aveva la sua gni seri, altruistici, ancora contro-corrente… origine solo nell’amore e nella misericordia di Una vita donata gratuitamente, soprattutto nei Dio, Giacomo è stato in grado di credere con sei anni di provincialato, iniziato con le lacri- tutto il suo cuore nella possibilità di vivere la me… Anni spesi senza risparmiarmi fino alla vita evangelica proposta da Francesco d’Assi- elezione a Ministro generale,.. ancora una vita si, un’autentica utopia. Credeva possibile vi- donata gratuitamente per gli altri. Ho trala- vere dipendendo solamente da Dio, la sorgente sciato anche le amicizie e ho vissuto questi sei di tutto ciò che esiste, la sorgente dell’amore e anni solo, senza casa, senza un amico con cui della speranza per il futuro del mondo. Crede- sfogarmi, se non piangendo davanti al Signore. va possibile vivere in libertà, una libertà che Poi ho lasciato, senza rimpianti, superando la ci permette di andare per il mondo a due a due tentazione di orgoglio poiché la maggior parte come fratelli, condividendo tra noi l’amore e mi chiedeva di continuare, soprattutto durante la libertà che vengono da Dio, condividendo il Capitolo generale del 2003! Anche in questo con tutte le persone che si incontrano lungo il non c’è stata la ricerca di me stesso… Ero ri- cammino questa stessa verità. Ancora, come partito per Madagascar, ma il Ministro genera- abbiamo sentito da Fr. Paul, Giacomo credeva le mi chiedeva a Roma per aiutarlo ad animare possibile vivere la radicalità del Vangelo, fare l’Ordine. Sono ritornato, ospite a Frascati: due esperienza della grazia radicale di Dio che è anni molto belli, senza responsabilità! Dopo all’opera nella fraternità, una fraternità infiam- tanti anni. Anche questo l’ho fatto con impe- mata dall’amore di Dio, sperimentato attraver- gno. Ora a Palestrina… ricomincia la respon- so semplici atti di gentilezza e di premurosa sabilità! Cinquant’anni animati da una PAS- attenzione. Giacomo credeva che il Vangelo ci SIONE predominante, senza rimpianti… ma rende liberi da ogni sentimento di possessivi- non senza “frange”, non senza deviazioni. MA tà e di ossessione nei confronti delle strutture senza MAI perdere di vista il VERO AMORE, e del possesso delle cose materiali, e ci rende senza mai sacrificarlo a causa delle fragilità, capaci di intraprendere il viaggio che ci con- senza rinnegarlo anche se occasionalmente me duce all’autentica libertà evangelica. Giacomo ne son allontanato. Proprio questo orientamen- credeva! Si fidava e confidava in Dio e nella to predominante e quasi sempre appassionato bontà insita in ogni persona, a cominciare dai ha nutrito in me una certa giovinezza, una ca- Frati della sua Fraternità. E siccome osava cre- pacità sempre fresca per ricominciare, relazio- dere in modo semplice ma totale, era capace ni vere, profonde e gratuite con tutti». di muoversi con assoluta libertà, cercando di trovare e di coltivare un autentico incontro con Fr. Vincenzo Brocanelli, ofm Dio e un autentico incontro con i fratelli e le sorelle, che sono figli amati di un Dio tenero e misericordioso». Note È possibile un bilancio o una sintesi della personalità e dell’avventura evangelica di Fr. 1 Sul fenomeno delle “piccole fraternità” in Francia Giacomo? Egli stesso, con il sano realismo che negli anni 1960-1970, cf. G. Buffon, San France- gli era congeniale, ne ha tratteggiato alcune li- sco d’Assisi. Fonti Francescane e rinnovamento nee nel giorno del 50° anniversario della sua conciliare, Padova 2011, p. 28-36. prima professione. Leggiamo nel suo Diario: 2 G. Bini, La vita continua… L’identità e la novità «Mi sono impegnato seriamente sempre e ho della missione evangelizzatrice dell’Ordine dei guardato sempre “in alto”, a una vita evange- Frati minori oggi, Roma 2014, p. 11 (Relazione preparata per il 1° Congresso internazionale per le lica seria, anche quando mi è costato: vita “so- missioni e l’evangelizzazione dell’Ordine dei Frati litaria” in Francia… un anno maestro al post- minori, Sassone, Roma 19-28 maggio 2014). noviziato, poi VIA (e mi ero impegnato seria- NECROLOGIA 365

3 Cf. V. Brocanelli, Il “Progetto Africa” dell’Ordine Da giovane aveva partecipato a campagne dei Frati Minori. Dalle intuizioni degli inizi all’e- di scavo in Giordania e a Cafarnao. Lo scorso voluzione storica e istituzionale, in “Frate France- 14 marzo il Custode di Terra Santa lo aveva sco”, a. 71 (2005), n. 2, pp. 433-469. nominato Direttore responsabile dei lavori di 4 Questa relazione è contenuta nella pubblicazione ristrutturazione del Parco archeologico di Ca- commemorativa: La Vice-Provincia di san France- farnao. Ha pubblicato diverse monografie a ca- sco in Africa e Madagascar, 1983-1993: Passato- rattere biblico, storico e archeologico, e nume- Presente-Futuro, Potenza Picena (MC) 1994, p. 41-49. Qui si trovano anche molte foto e testimo- rosi articoli scientifici e di alta divulgazione. nianze. Era collaboratore stabile delle riviste di Terra 5 Cf. Enchiridion dell’Ordine dei Frati Minori. Do- Santa edite dalla Custodia. Fr. Pietro aveva cumenti 1990-2002,2003-2007, voll. II e III, Vi- ricevuto dalla natura un carattere schietto che cenza 2008, p. 747-753. talvolta lo portava a impennarsi o irrigidirsi. 6 Cfr. Enchiridion, II..., 1155-1186. A volte ci scherzava sopra dicendosi un «ses- 7 G. Bini, Audite, sorelle. Un itinerario per rifondare santottino», ma alla fine riusciva a superarsi e la vita consacrata, a cura di Diana Papa, Padova, a lasciarsi coinvolgere in progetti e imprese di Ed. Messaggero, 2005. collaborazione. 8 G, Bini, Ritorno alla intuizione evangelica france- Recentemente si era impegnato come coor- scana, Milano, Ed. Biblioteca francescana, 2010. dinatore di diversi progetti che coinvolgevano 9 G. Bini, Un’esistenza unificata e pacificata in Dio. enti e istituzioni della Provincia di Trento e Sentieri di vita francescana oggi. Discorsi e rifles- la Custodia di Terra Santa. Con Fr. Kaswal- sioni 1997-2003, Milano, Ed. Biblioteca francesca- der scompare un discepolo di una generazione na, 2011. di archeologi e docenti che hanno segnato la 10 Ivi, p. 5.8. storia dello Studium Biblicum Franciscanum. Della precedente generazione aveva ereditato l’amore per la Terra Santa e la dedizione per 2. Fr. Pietro Kaswalder la riscoperta e la conservazione delle memorie Rovere della Luna, Italia, 22.06.1952 bibliche e dei santuari. Teneva i suoi corsi di Gerusalemme, Israele, 18.06.2014 Escursioni con entusiasmo, suscitando negli Studenti un vivo interesse per i siti archeolo- Nelle prime ore di mercoledì 18 giugno e gici e per la Sacra Scrittura. Lascia anche lui tornato alla casa del Fr. Pietro Alberto Kaswal- una schiera di studenti sparsi in varie parti del der. Sorella morte e venuta a prenderlo nel mondo. sonno quasi alla vigilia del suo sessantaduesi- «La sua memoria è in benedizione» (Pr mo compleanno. Era nato il 22 giugno 1952 a 10,7). Rovere della Luna (Trento, Italia) e dal 28 set- tembre 1968 era membro della Provincia dei Fr. Sergio Galdi, ofm Frati Minori di San Vigilio in Trentino. Fu or- dinato presbitero il 26 giugno 1977. Dopo due 3. Anno 2013 mortui sunt anni di ministero pastorale a Gorizia i Supe- riori lo inviarono a studiare presso lo Studium * 27 novembre 2013: Dal Sasso Fr. Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Nel Maurilio, Aldo, nato ad Asiago il 25 gennaio 1981 aveva conseguito la Licenza e nel 1988 1929, della Prov. Tusciæ S. Francisci Stigma- la Laurea in Teologia con specializzazione bi- tizati, Italia. È morto presso l’Ospedale di Ca- blica. Cooptato dallo SBF nel 1984, dopo la reggi, FI, all’età di anni 84, di vita francescana Laurea iniziò l’insegnamento nella stessa Fa- 63 e di sacerdozio 57. coltà; è stato professore ordinario di introdu- zione e esegesi dell’Antico Testamento e sti- 4. Anno 2014 mortui sunt mata guida delle escursioni bibliche e archeo- logiche. Per alcuni anni aveva insegnato pres- * 3 maggio 2014: Shahuano Murrieta so lo Studium Theologicum Jerosolymitanum Fr. , nato a Requena il 3 giugno 1954, e, come invitato, in altre istituzioni teologiche della Prov. S. Francisci Solano, Perù. Dopo (Zambia, Italia). Dall’anno 2000 era organiz- i primi anni di sacerdozio trascorsi nella cit- zatore e responsabile del corso di archeologia tà di Ayacucho, si è specializzato in Pastora- e geografia biblica che ogni anno il Pontificio le Urbana a Guadalajara. Ha esercitato il suo Istituto Biblico (Roma) tiene in Terra Santa. ministero in vari luoghi facendosi molto ap- 366 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 prezzare. È stato anche Maestro dei Postulanti. re lode a Dio, con un linguaggio semplice ed Nel 2012 ha ricevuto il Premio Nazionale dei immediato. La sua scultura infatti è moderna Diritti Umani (CNDDHH) “por su encomiable ma allo stesso tempo rispetta i canoni dell’arte labor al servicio de la causa ecologista caja- classica delle grandi tradizioni di prospettiva marquina”. È morto nel Convento di San An- e di disegno. È morto a Sabbincello di Merate tonio in Cajamarca all’età di anni 59, di vita all’età di anni 78, di vita francescana 58 e di francescana 34 e di sacerdozio 29. sacerdozio 52.

* 4 maggio 2014: Panzeri Fr. Nazare- * 5 maggio 2014: Kokott Fr. Linus, no, Fernando Vittorio, nato il 26 agosto 1935 Karl, nato a Gräflich Carmerau, Austria, il 23 a Cornate d’Adda, della Prov. Mediolanensis gennaio 1933, della Prov. S. Elisabeth. Ger- S. Caroli Borromæi, Italia. Da sempre cultore mania. Dal 1956 al 1961 è stato Cappellano del bello, si avvicina al mondo dell’arte come e Catechista a Neisse e Ratibor. Dal 1961 al espressione dei valori della spiritualità cristia- 1969 ha lavorato a Leobschütz, a St. Anneberg, na e francescana. Frequenta l’Accademia di Hannover e a Obernkirchen. Nel 1070 è stato Belle Arti di Brera a Milano, dove nel 1968 Amministratore parrocchiale a Sachsenhagen. si diploma in scultura come allievo del gran- Dal 1973 è stato Parroco in vari luoghi. Nel de maestro Luciano Minguzzi. Per quasi cin- 1999 è diventato Cappellano dell’Ospedale e quant’anni si dedica a tempo pieno all’attività Parroco a Bad Kissingen. Nel 2007 a motivo artistica, realizzando un gran numero di opere dell’età e della salute si è ritirato a Paderborn, di arte sacra. Riconosciuto da tutti come un dove vi è morto all’età di anni 81, di vita fran- grande esponente della scuola d’arte france- cescana 63 e di sacerdozio 58. scana contemporanea, si è dedicato prevalen- temente alla scultura e alle vetrate policrome, * 7 maggio 2014: Bini Fr. Giacomo, nato senza peraltro tralasciare differenti espressio- ad Ostra Vetere il 23 agosto 1938, della Fund. ni artistiche finalizzate agli arredi liturgici di “B. Aegidii”, Italia/Turchia. È morto presso molte chiese. Tra queste vanno ricordate le il Policlinico “Tor Vergata”, Roma, all’età di porte in bronzo per le chiese di S. Maria degli anni 78, di vita francescana 57 e di sacerdozio Angeli a Saiano (1997), S. Maria a Castegnato 50. (1988), S. Giovanni Bosco a Rovato (2005), S. Giovanni ad Acri in Terra Santa (2005), S. – “Cronaca”: Maria degli Angeli a Ghassanieh in Siria. Per il Duomo di Milano ha eseguito la statua mar- Il saluto a frate Giacomo Bini morea del Beato Samuele Marzorati (1985) e per la chiesa dei Servi di Maria a Firenze la Multe lacrime et gemitus ibi fuerunt: statua dei Sette Santi Fondatori (1988). Sem- hanc enim gratiam ei concesserit Dominus, pre a tema ritrattistico-agiografico sono le due quod quicumque eum videbant, statue bronzee di S. Maria Crocifissa per Bre- ipsius amore incontinenti capiebantur ex scia (2001) e Roma (2002). Molte sue scul- corde. ture a soggetto francescano adornano piazze, (Dalla “Cronaca” del 2° Concilio di Lione, chiostri e conventi in tutto il mondo, come il al giorno 15 luglio 1274, data della morte “San Francesco e il Cantico delle Creature” di di san Bonaventura Vienna (2002), di Galbem in Romania (2002) cardinale e già Ministro generale) e della Curia generale dei Frati Minori. In que- sto filone si inseriscono le sue inconfondibili Una volta superati il dolore e la sorpresa “pietà francescane”, come anche le magnifi- provocati dalla notizia che frate Giacomo era che composizioni per la “Via Crucis sculto- partito, questa volta in modo definitivo e sen- rea” di Chiampo (1989). Vanno inoltre ricor- za lasciare molto preavviso, mi è sembrato di dati i numerosi progetti di ristrutturazione di sentire che in qualche modo per me si trattava chiese e di cappelle per adeguarle allo spirito di una convocazione. Fra Giovanni Rinaldi mi liturgico del Concilio Vaticano II, degna di no- ha assicurato la possibilità di essere accolto in ta anche la realizzazione ex-novo della Chiesa Curia generale, così nel pomeriggio di sabato parrocchiale di S. Angela Merici in Brescia, 10 maggio sono partito per Roma; masticavo nel quartiere di S. Polo. Ha sempre pensato tra me una sensazione amara, il presentimento all’arte scultorea come un mezzo per rende- che mi aspettava una lotta feroce, la stessa sen- NECROLOGIA 367 sazione di quando, bambino, sognavo di dover no presenti i fratelli di Palestrina, il Ministro combattere contro un drago spaventoso. generale e altri frati provenienti soprattutto da Giacomo, il nostro fratello e ministro, era conventi della Provincia romana. morto la mattina di venerdì 9: mercoledì matti- Tornati in convento, abbiamo condiviso na (7 maggio) aveva un’ultima volta condiviso una cena un po’ improvvisata, mentre la chie- la sua esperienza e i suoi sogni con i frati (que- sa rimaneva aperta per consentire a chi voleva sta volta erano quelli della Provincia romana di dare un saluto tranquillo a Giacomo. Abbia- riuniti per un incontro il preparazione al Capi- mo sperimentato la generosità degli abitanti di tolo provinciale); in serata era stato ricoverato Palestrina; secondo la tradizione nelle case se- al Policlinico Tor Vergata; giovedì 8 gli era gnate dal lutto non ci si deve preoccupare per stata diagnosticata una forma di leucemia par- le faccende quotidiane, come cucinare: così in ticolarmente aggressiva che alle prime luci del tanti si sono presentati al convento portando da venerdì l’ha riportato al Signore. mangiare in quantità... Abbiamo poi scoperto Per tutti la notizia della morte è stata un che proprio quel giorno era anche il complean- fulmine a ciel sereno: per i suoi fratelli di Pa- no di frate Jacopo, il guardiano della fraternità. lestrina, che aveva salutato normalmente mer- Ho potuto respirare, quasi incredulo, un clima coledì mattina, e per le tante persone che gli di serenità, di gioia del ritrovarsi insieme, di volevano bene in tutto il mondo (praticamente sofferenza reale ma resa sopportabile dalla tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incon- consapevolezza che è condivisa, che non pesa trarlo e conoscerlo di persona). Ritrovarsi per solo sulle tue spalle. È stata una serata che mi condividere l’incredulità e il ricordo è sembra- ha davvero fatto bene: quasi un invito a lasciar to a tanti un buon modo per non lasciare al do- da parte il mio star male e a tenere gli occhi lore l’ultima parola. aperti sul tanto bene fiorito intorno a Giacomo, Già sabato sera la piccola chiesa di Palestri- bene che niente e nessuno può cancellare, anzi, na si è riempita di gente per salutare il corpo di che rimane come base solida su cui provare a fra Giacomo, racchiuso nella bara appoggiata costruire una vita degna lì dove il Signore ci sul pavimento ai piedi dell’altare, sovrastata ha messi. da un’imponente icona della resurrezione e Dopo la compieta, celebrata insieme alla affiancata da una bella immagine di Giacomo gente, che composta e silenziosa continuava sorridente. C’è stata tanta gente, si è pianto ad affollare la chiesa, ho passato una notte molto e si è pregato altrettanto, in modo sem- tranquilla, come se vedere quel luogo, quella plice e spontaneo come sono abituati da quelle fraternità e quella comunità cristiana così unite parti: tanti hanno preso la parola per ricordare e solidali mi avesse aperto il cuore ad una spe- gli incontri con Giacomo significativi per la ranza, come se si trattasse di un invito a non loro vita e per ringraziare il Signore. Un frate pretendere di capire tutto subito, ad aspettare, che ho incontrato in Curia la mattina seguente ad avere fiducia nel Signore che, in modo mi- mi confidava di essere rimasto stupito: per il sterioso, anche attraverso quel dolore si stava clima certamente segnato dalla sofferenza, ma facendo presente... insieme anche pieno di grande fede e di sere- Il lunedì siamo partiti dopo aver celebra- nità che si poteva respirare. to le lodi in chiesa insieme a Giacomo, per Per tutta la domenica è continuata la pro- l’ultima volta tra la sua gente. Siamo arrivati cessione di persone provenienti da tante par- a Grottaferrata, nella casa delle Suore FMM, ti del mondo per dare un ultimo saluto a fra immersa in un grande parco, con la possibilità Giacomo. Alle 18.30 il vescovo di Palestrina di accogliere le numerose persone aspettate. E ha voluto che la celebrazione domenicale d’o- davvero sono stati tanti a voler dare un ulti- rario in cattedrale assumesse anche il carattere mo saluto al nostro fratello: i frati, anzitutto, di ricordo e di ringraziamento per il bene svol- venuti non solo dell’Italia; una rappresentanza to dal nostro fratello nei sette anni della sua significativa di sorelle Clarisse di diversi mo- presenza in quella comunità cristiana. Tra le nasteri, a ricordare un legame speciale con il altre cose mons. Sigalini ha detto con sempli- Ministro generale che nel 2002 aveva scritto cità quanto era stata importante la presenza di la lettera «Chiara d’Assisi un inno di lode» e questo frate disponibile e sereno a cui aveva con il fratello che da sempre ha vissuto la con- indirizzato molte persone sfiduciate o in ricer- vinzione del legame inscindibile tra vocazione ca. Anche in cattedrale tanta gente, tante lacri- francescana e dimensione clariana; i familiari, me, tanta fede e riconoscenza. Alla messa era- sorella, fratelli, e nipoti che hanno testimonia- 368 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 to la cura discreta ma fedele di Giacomo per le di incontri e di sorprese. Sicuramente mi ri- relazioni di famiglia; e tante donne e uomini, marranno impressi alcuni momenti particolari, anziani e giovani, riconoscenti e addolorati per tanti volti, qualche parola fra le tante… Ma la questo lutto che sembrava toccare ciascuno in cosa più preziosa che mi sono portato a casa, modo particolare. che certamente mi farà compagnia a lungo, è Anche durante la messa, inevitabilmente la sensazione di aver capito qualcosa in più del lunga (quasi due ore), l’impressione è stata “segreto” di Giacomo. quella di trovarsi in una cerchia familiare, no- Ci sono persone che sembrano quasi os- nostante il numero imponente delle presenze. sessionate dal male, il male che vedono in sé Il Ministro generale presiedendo la celebra- (raramente), negli altri (più spesso), in tutto zione ha tratteggiato la figura del suo prede- quello che succede nel mondo… Giacomo è cessore facendosi aiutare da parole prese dagli stato uno che ha creduto nel bene, ne ha fat- scritti di Giacomo, oltre che dalla parola di Dio to esperienza e l’ha annunciato a tutti: il bene proclamata. Ci sono stati momenti di emozio- sommo che Dio è e ha nei confronti di ciascu- ne profonda soprattutto nei minuti seguenti na delle sue creature; il bene che è ogni perso- la comunione, quando sr. Anna, delle Suore na, bene magari limitato, ma reale, garantito Operaie di Botticino, ha cercato di dar corpo, dallo stesso creatore («Dio ha un’immensa fi- attraverso la danza, ai sentimenti di tutti: il do- ducia in noi», gli piaceva ripetere); bene umile lore di un distacco troppo rapido, il desiderio e nascosto compiuto da tanti anonimi sorelle e di trattenere con sé fra Giacomo, la certezza fratelli senza far rumore, che per essere visto dell’abbraccio misericordioso del Signore, la ha bisogno di uno sguardo attento, paziente, voglia di continuare a camminare sulla strada non superficiale... di una relazione autentica con Dio e i fratelli. Ricordo alcune sue parole, quando ancora Il tutto in tre minuti, segnati da un silenzio im- stavo imparando a conoscerlo, che mi aveva- pressionante e da un’attenzione spasmodica, no colpito: «Non ci vuole grande intelligenza mentre la commozione rigava di lacrime i volti o fantasia per vedere le cose negative; non è di tante persone... necessario essere dei geni per dire quello che Poi hanno preso la parola fra Jacopo e frate non va, per evidenziare i problemi. Ma è più Paul, che sono stati accanto a Giacomo nelle impegnativo cercare il modo per risolverli, i ultime ore, condividendo con tutti i presenti problemi; è più utile mettersi a lavorare perché la sofferenza bruciante di quei momenti per le cose vadano per il verso giusto; è certamen- l’evolversi incalzante del male, ma anche lo te più produttivo non perdere di vista il bene da stupore e l’ammirazione per l’atteggiamento raggiungere». sereno, disponibile, da vero credente di Gia- A me sembra che in questo atteggiamento como, che nell’ultima sera ha coscientemente positivo, costruttivo, ostinatamente concentra- partecipato alla celebrazione dell’unzione, ar- to sul bene possibile stia la caratteristica più ricchendo il rito con le sue riflessioni e le sue bella di quel meraviglioso fratello che è stato preghiere a Dio, oltre che con le esortazioni ai Giacomo Bini. E in questo sta anche il “segre- fratelli (“La vita continua...” e “Per la messa, to” della simpatia che riusciva a suscitare in facciamo una cosa tra noi...”). ogni persona che incontrava, frati, suore, laici, Al termine dell’eucaristia si è formato un credenti o no, giovani o anziani, professori o corteo che ha accompagnato il corpo di frate contadini, cardinali, ambasciatori, povere vec- Giacomo al luogo della sepoltura, a Marino, chiette e papi: la sua fiducia profonda nel po- dove già si trovano i genitori. Infine tutti siamo sitivo presente in chi gli stava di fronte, la sua tornati a Grottaferrata, dalle suore, che aveva- capacità di vedere il bene possibile, invece di no messo a disposizione un grande salone per fermarsi alla constatazione del male inevita- condividere quello che la gente di Palestrina, bile. su invito dei frati, aveva portato da mangiare. L’impressione più forte di quei giorni è che Così il funerale si è naturalmente trasformato Giacomo è stato un “catalizzatore di bene”: in un momento intenso di comunione e di fra- per me è stato evidente guardando la commo- ternità, come fosse l’ultimo regalo che il buon zione e l’affetto con cui è stato accompagnato frate Giacomo avesse voluto lasciare a quanti in quei momenti. Dio solo conosce la molti- gli erano stati vicini sino alla fine. tudine di legami, amicizie, rapporti cresciuti Sono stati giorni difficili, densi di dolore attorno a quest’uomo; ma una cosa è apparsa e di speranza, di commozione e di memoria, evidente nel saluto finale, e cioè che la rela- NECROLOGIA 369 zione con Giacomo è stata per tutti quelli che dias, un canto de acción de gracias por la vida l’hanno conosciuto l’occasione per tirare fuori y el trabajo de este hermano nuestro. Quiero il meglio di sé, una chiamata a prendere sul estar cercano a vosotros y expresaros mi más serio il bene possibile a cui ciascuno è chiama- sentido pésame por esta pérdida tan importan- to nel suo stato di vita e nelle sue condizioni te para nuestra querida Orden. concrete. Con el fallecimiento del padre Giacomo Per questo, alla fine, il sentimento più forte nuestra Fraternidad no solo ha perdido un non può che essere la gratitudine per il dono hombre bueno, sino que toda la Orden ha per- grande della sua presenza semplice e fraterna, dido un hombre carismático, profeta y testigo del suo modo di essere, prima ancora che delle de vida evangélica y franciscana, que ha sabido sue parole e del suo insegnamento. unir sapiencialmente, sentido y conocimiento, Riposa in pace, fratello Giacomo: la terra ti animación y gobierno, servicio y consejo. sia lieve come tu sei stato capace di calpestarla Fr. Giacomo ha sido para mí un maestro, un con leggerezza, seguendo il “codice del pelle- hermano y un amigo. Maestro que me ha ense- grino” (cf. FF 1120); san Francesco ti accolga ñado, con la lección magistral de su vida, a vi- tra i suoi fratelli, accompagnandoti a gustare la vir y a animar a los otros a seguir más de cerca bellezza e la dolcezza che ci hai indicato con al Señor Jesús, pobre y crucificado; maestro y la tua vita. Non dimenticarti delle tue sorelle profeta que ha abierto horizontes de misión y e dei tuoi fratelli che rimangono: continua a anuncio evangelizador. Hermano, pues hemos sostenerci con il tuo sguardo attento, rassere- hecho camino juntos en el gobierno general, nante e pacificante. él como Ministro y yo como Definidor en ese Il Signore ti benedica, Giacomo. E tu non momento; y posteriormente cuando yo des- smettere di benedire noi. Amen! empeñaba el oficio de Ministro, siempre dis- ponible a cuantas consulta le hacía, siempre Fr. Paolo Canali, ofm cercano con sus consejos, siempre dispuesto a [«Notiziario» dei Frati Minori della Lom- dar la mano para que la Orden caminase más y bardia, 244 (Maggio 2014) 11-14] más en mejor fidelidad a cuanto todos hemos profesado. Amigo, pues su afecto de gran im- – Lettera di Mons. Carballo: portancia y trascendencia, nacía de la misma inquietud común, el Evangelio y nuestra for- Ciudad del Vaticano, 9 de mayo de 2014. ma de vida. La tarde antes de su partida a la casa del Pa- Muy estimado Ministro General, Fr. Mi- dre nos hemos encontrado por última vez, aquí chael A. Perry, ofm, en la tierra. Lo encontré sereno, sabedor de su y queridos Hermanos de la Orden de los tránsito, pacificado interiormente: “sé que me Frailes Menores, espera el Señor en el paraíso, voy confiado”, ¡El Señor os dé la paz! fueron sus palabras. Y su inquietud, que ahora os transmito, era de impulso porque vivamos Con profunda tristeza y dolor he conocido, con fidelidad la forma de vida profesada; a la esta misma mañana, la lamentable noticia de vez que se preocupaba por la Fundación del la muerte y tránsito de nuestro muy querido Beato Egidio. Encontré al amigo, al hermano Hermano Giacomo Bini, ofm, estimable hijo y al maestro, que me enseñaba, aún una vez del Seráfico Padre san Francisco y su sucesor más, el valor de la vida, lo esencial de ella, la en la historia de nuestra muy querida Orden, belleza de nuestra profesión religiosa. Le pe- como Ministro general (1997-2003). Sien- dí que me bendijese y posteriormente le dí yo to, de corazón no poder estar presente en es- también mi bendición. tos momentos con vosotros, por encontrarme Ha fallecido un amigo, un hermano, un fuera de Italia, con otros servicios acordados maestro,... un santo apasionado por el Evange- con mucha antelación. Por eso quiero unirme lio de la misión y por la Orden de los Herma- a vosotros en estos momentos de desgarro in- nos Menores. Pasión que se acogía enseguida terior y acompañaros con mi oración fraterna en su modo de hablar, pero sobretodo se toca- y mis súplicas, como también hacer comunión ba en el compartir la vida ordinaria con él. Un con vosotros en la esperanza de la Vida que no Hermano Menor, y no solamente de profesión conoce ocaso. Quiero unirme a vosotros en la sino de vida. oración para alzar, al Padre de las Misericor- Querido Fr. Michael, mi Ministro general, 370 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2 y mis queridos Hermanos de toda la Orden, Prov. S. Ioannis Baptistæ, USA. Per 39 anni que esta visita de la hermana muerte corporal, è stato missionario nelle Filippine. Ottenuto nos ayude a vivir el desapropio profesados por il diploma in contabilità, esercitò tale Ufficio nosotros religiosos franciscanos, y sobre todo per 13 anni presso nel Seminario “S. Maria de- a descubrir la figura del Altísimo que nos in- gli Angeli” in Quezon City. Frate gentile, fu vita a cantar “Loado seas mi Señor por nuestra sempre disponibile per gli altri. È morto presso hermana muerte corporal...”. l’Ospedale di Cincinnati all’età di anni 82 e di Con nuestra fraterna oración y sincera gra- vita francescana 35. titud acompañamos hoy al muy querido padre Giacomo al encuentro con el Señor, invocando * 8 maggio 2014: Peretó Olmos Fr. Car- para él los premios prometidos a los siervos los, nato ad Ausonia, della Prov. Valentiæ et fieles del Evangelio. Que nuestros hermanos Aragoniæ S. Ioseph, Spagna. Mendicò di porta Santos que moran en el Cielo, y especialmente in porta, stando nei Conventi di Benissa, Pego e nuestro bienaventurado padre san Francisco, Cocentana. Nel 1988 fu destinato a Cullera, do- lo presente al Señor. Que la Virgen hecha Igle- ve subì l’imputazione di una gamba. Nel 2003 è sia, lo pueda guiar al banquete que para él ha stato trasferito nel Convento Santo Espírito del estado preparado desde la eternidad. Monte. È morto ad Ontinyent all’età di anni 88 A ti, mi Ministro, a todos los Hermanos e di vita francescana 65. de la Orden, a la Provincia Franciscana de las Marcas de la que era originario nuestro queri- * 10 maggio 2014: Palmarozza Fr. Giu- do Hermano, a su Fraternidad de Palestrina, a lio, Tommaso, nato il 6 febbraio 1938 a Flume- la Fundación Beato Egidio, y a toda su familia, ri, della Prov. S. Mariæ Gratiarum di Beneven- mi cercanía y mi confortadora bendición. to, Italia. Per 38 anni è stato Parroco in diverse Querido Giacomo, maestro, amigo y her- comunità: Castel Baronia (AV) “Sant’Euplio” mano santo: ¡Nos vemos en el cielo! (1969-1980); Faicchio (BN) “Ave Gratia Ple- En el Señor, fiat, fiat, amén, amén. na” (1983-1995); Zungoli (AV) “Santa Maria Assunta” (1995-2004); Atripalda (AV) “San- + José Rodríguez Carballo, OFM ta Maria del Carmine” (2004-2007); Taurano Arzobispo Secretario (AV) “San Michele Arcangelo” (2007-2010). Nel triennio 2007-2010 è stato Definitore pro- Rvdmo. Fr. Michael A. Perry, ofm vinciale e per un ventennio si è dedicato all’in- MINISTRO GENERALE segnamento della Religione in diversi Istituti. Via Santa Maria Mediatrice, 25 Il suo apostolato si è caratterizzato soprattutto 00165 Roma per la semplicità e la gioia, e per questo ovun- que è ricordato con affetto. Colpito da ictus * 7 maggio 2014: Duffy Fr. Fintan, Ja- ischemico nel febbraio del 2010, fu assegnato mes Kevin, nato a Culdoff, della Pr. Ss. No- alla Fraternità “Le Grazie” di Benevento, ove minis Iesu, USA. Ha servito varie Fraternità, si è dedicato esclusivamente al ministero della occupandosi delle riparazioni materiali, delle riconciliazione nella Basilica della Madonna aziende, delle proprietà e come cuoco. È mor- delle Grazie, diventando punto di riferimento to a Ringwood, NJ, all’età di anni 92 e di vita per tanti sacerdoti e fedeli. È morto nel Con- francescana 53. vento “S. Maria delle Grazie”, Benevento, all’età di anni 76, di vita francescana 56 e di * 7 maggio 2014: Geurts Fr. Ulbert, sacerdozio 48. Nicolaas, nato a Zichen-Zussen-Bolder, Bel- gio, della Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, * 13 maggio 2014: Luzi Fr. Pietro, Nel- Olanda. Ha insegnato religione per 40 anni. Co- lo, nato a Barbara, della Prov. Picenæ S. Iaco- me “tuttofare” ha messo le sue capacità a ser- bi de Marchia. Italia. Uomo di grande cultura vizio dei poveri e delle Sorelle Clarisse, per le e genialità, ha vissuto il carisma francescano quali ha celebrato l’Eucarestia per molto tempo. e il ministero sacerdotale in vari campi: nella È morto ad Antwerpen, Belgio, all’età di anni formazione dei giovani Frati, nell’assidua ca- 84, di vita francescana 64 e di sacerdozio 57. techesi biblica alle Sorelle Clarisse delle Mar- che e dell’Italia e a numerosi altri Istituti e a * 7 maggio 2014: Riederer Fr. Cletus, gruppi di laici. Fecondo scrittore di tematiche Richard Wolfgang, nato a Springfield, della francescane, religiose e bibliche. La sua me- NECROLOGIA 371 moria è in benedizione È morto nell’Inferme- in Wood-Ridge. Si è in seguito occupato della ria provinciale di Grottammare all’età di anni pastorale parrocchiale in vari posti. È morto a 89, di vita francescana 73 e di sacerdozio 64. Ringwood, NJ, all’età di anni 85, di vita fran- cescana 63 e di sacerdozio 58. * 26 maggio 2014: Devlin Fr. Vianney, Francis Edward, nato a New Haven, della * 5 giugno 2014: Steenkamer Fr. Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Frequentato Wilhelmus, Mathias, nato a Gouda, della per un anno la Fordham University di Bronx, Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olan- ha insegnato latino ed inglese presso il Siena da. È stato Professore di Storia, Parroco, Ar- College di Loudonville dal 1956 al 1961. Ot- chivista e Guardiano. È morto ad Amsterdam tenuto un Master in inglese presso l’University all’età di anni 85, di vita francescana 61 e di of Notre Dame in Indiana, dal 1959 al 1961 sacerdozio 58. ha insegnato nel Seminario di Callicoon. Do- po essersi specializzato in inglese, 1961-1966, * 6 giugno 2014: Bottega Fr. Isidoro, nell’Università di Londra, è stato Professore nato a Garibaldi il 29 aprile 1914, della Prov. associato di inglese presso il Siena College S. Francisci Assisiensis, Brasile. È stato Parro- di Loudonville. Dopo aver ha frequentato la co e Vice Parroco a Minas Gerais e Rio Gran- Scuola Francescana di Teologia di Berkeley de, ha lavorato nel campo della formazione. Si (1982-1983), si è unito al gruppo del St Fran- è distinto per la gioia e la semplicità. È morto cis Retreat Center. Dal 1987 al 1992 è stato nel Convento São Boventura, Daltro Filho, Cappellano delle Suore di S. Francesco in Phi- all’età di anni 100, di vita francescana 79 e di ladelphia. Ha lavorato anche nella pastorale sacerdozio 74. parrocchiale. È morto a Ringwood, NJ, all’età di anni 84, di vita francescana 63 e di sacerdo- * 9 giugno 2014: Hütter Fr. Leonhard, zio 58. Alois, nato ad Uttendorf, della Prov. S. Le- opoldi, Austria/Italia/Svizzera. Conseguita * 28 maggio 2014: Tamburrano Fr. l’abilitazione all’insegnamento, è stato per Salvatore, nato a Francavilla Fontana il 25 diversi anni Educatore nel Leopoldinum in novembre 1949, della Prov. Lyciensis As- Hall e per oltre 25 anni Professore presso il sumptionis BMV, Italia. È morto a Trepuzzi Ginnasio Francescano di Haller. Il suo libro all’età di anni 65, di vita francescana 47 e di di testo “Vasser und Wasseranalyse” ha avuto sacerdozio 39. 5 edizioni. Grazie alla sua attività di ricerca e scientifica ha ricevuto diversi riconoscimenti * 2 giugno 2014: Furlanetto Fr. Se- e premi, tra cui “Verdientkreuz” della Regione rafino, Giuseppe-Giannino, nato a Cessalto, del Tirolo. Oltre all’insegnamento si è dedi- della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini, Italia. cato ai giovani, alla musica classica, alla rior- Trascorse gran parte della sua vita religiosa ganizzazione (cessato l’insegnamento) della nel convento di S. Michele in Isola, facendosi Biblioteca del Convento di Haller. È morto ad apprezzare da tutti per la sua devozione, mo- Hall in Tirol all’età di anni 82, di vita france- destia, semplicità e partecipazione alle soffe- scana 57 e di sacerdozio 53. renze di chi era nel lutto e nel dolore per la per- dita dei propri cari. Visse nella minorità, nella * 4 giugno 2014: Bodson Fr. Salvator, semplicità e nella fedele risposta ai compiti e Marcel, nato a Hasselt, Belgio, della Prov. Ss. servizi a favore della Fraternità e dei fedeli. È Martyrum Gorcomiensium, Olanda. Dopo gli morto presso l’Ospedale S. Antonio di Padova studi teologici a Louvain, è stato Professore all’età di anni 76 e di vita francescana 16. nei nostri chiericati; successivamente è stato Maestro dei Frati studenti. Inoltre, è stato De- * 2 giugno 2014: McNally Fr. Theo- finitore provinciale, Visitatore generale nella dore Anthony, Eugene, nato a Philadelphia, Provincia della Francia dell’Ovest e di quella della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Dopo l’or- di Colonia. Infine, è stato Supervisore pasto- dinazione è stato nella Parrocchia Sacred He- rale degli Istituti di formazione pastorale e di art in Rochelle Park. Poi, per 11 anni è stato formazione permante, Moderatore di Capitoli nella Parrocchia St. Francis of Assisi in New in varie Congregazioni. È morto ad Antwer- York, dedicandosi soprattutto alle Confessio- pen, Belgio, all’età di anni 83, di vita france- ni. Nel 1968 è stato Parroco dell’Assumption scana 64 e di sacerdozio 58. 372 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

* 16 giugno 2014: Flynn Fr. Brian Vi- * 26 giugno 2014: Cruciani Fr. Mode- anney, William Joseph, nato a Brooklyn, della sto, Giovanni, nato il 12 maggio 1919 a Va- Prv. S. Barbaræ, USA. È morto a Ringwood, lentano, della Prov. Romanæ Ss. Petri et Pauli. New Jersey, all’età di anni 82, di vita france- È morto nell’Infermeria Provinciale “Regina scana 60 e di sacerdozio 54. Apostolorum”, Roma, all’età di anni 95, di vi- ta francescana 80 e di sacerdozio 72. * 16 giugno 2014: Bianchin Fr. Augu- sto, Arturo, nato a Sologna, della Prov. Ve- * 27 giugno 2014: Diana Fr. Germano, netæ S. Antonii Patavini, Italia. Nell’immedia- Mario, nato ad Aiello del Friuli, della Prov. to dopoguerra a Marghera fu il fondatore della Venetæ S. Antonii Patavini, Italia. La sua pri- “Casa del Fanciullo”, per ospitare ragazzi che ma attività pastorale si svolse nella parrocchia vivevano nella miseria, soli e abbandonati, di S. Antonio nella città di Pola, dove svolse il divenuta luogo di incontro per tutti i piccoli. servizio di Vice Parroco dal 1938 al 1947. Ben Primo parroco di S. Giacomo in Monselice, presto, però, prese il sopravvento l’appassio- dove dimorò dal 1966 al 1978 e poi ritornò nato spirito missionario che sempre arse in lui. dal 1991 al 2001, per diversi anni operò anche Infatti, nel 1948 si recò in Centro America col nella pastorale sanitaria, in modo particolare secondo gruppo di Frati veneti. Qui trascor- all’Ospedale di Vicenza, compiendo il prezio- se 50 anni durante i quali realizzò numerose so servizio di vicinanza al mondo della soffe- opere nel campo dell’evangelizzazione, della renza e del dolore fisico e morale. È morto nel promozione umana e anche nella costruzione Convento “Sacro Cuore” di Saccolongo all’età di edifici a servizio del culto e della catechesi, di anni 93, di vita francescana 77 e di sacerdo- ma più ancora offrì con entusiasmo la sua vi- zio 70. ta, il suo servizio missionario e il suo ministe- ro sacerdotale. È morto nel Convento “Sacro * 17 giugno 2014: Čuić Fr. Jozo, na- Cuore” di Saccolongo all’età di anni 101, di to il 27 giugno 1947 a Bukovica, della Prov. vita francescana 85 e di sacerdozio 75. Assumptionis BMV, Bosnia/Erzegovina. Ha svolto, in particolare, attività parrocchiale. È * 27 giugno 2014: Zucchini Fr. Egidio, stato anche Consigliere della Custodia. È mor- Angelo, nato a Montecosaro, della Prov. Pi- to a London, Canada, all’età di anni 67, di vita cenæ S. Iacobi de Marchia, Italia. Un fratel- francescana 46 e di sacerdozio 41. lo laborioso, semplice, generoso: ha dato una bella testimonianza di religioso nei vari servizi * 18 giugno 2014: Kaswalder Fr. Pie- domestici, specialmente nella questua; inoltre tro, nato a Rovere della Luna, Italia, il 22 giu- ha trascorso un periodo in Argentina dedican- gno 1952, della Prov. Tridentinæ S. Vigilii, dosi alla cura dei bambini nell’Hogar de Varo- Italia. È morto a Gerusalemme all’età di anni nes. La sua memoria è in benedizione! È morto 61, di vita francescana 44, di sacerdozio 36 e presso l’Ospedale Civile di S. Benedetto del di servizio 34. Tronto all’età di anni 85 e di vita francescana 66. * 22 giugno 2014: Tschiderer Fr. Chri- stian, Hermann Otto, nato a Lienz, della * 3 luglio 2014: Hart Fr. Brian, Joseph, Prov. S. Leopoldi, Austria/Italia/Svizzera. nato a Jersey City, NJ, della Prov. Ss. Nominis Dopo l’Ordinazione ha conseguito il Dottora- Iesu, USA. Praticamente visse a servizio dei to in Filosofia presso l’Università di Innsbuck, malati, prima nell’Infermeria St Bonaventure dedicandosi, poi, all’insegnamento, Contem- University di Allegany, poi nell’Ospedale di poraneamente è stato Responsabile di alcu- St. Clare, New York, e in quello di St. Antho- ne Parrocchie. In sintesi il suo “curriculum”: ny a St. Petersburg. Dopo una parentesi nella nella cura pastorale è stato molto apprezzato, Casa di preghiera di Warwick, NY, è torna- soprattutto per il suo modo diretto; nell’inse- to a servire gli ammalati presso gli Ospedali. gnamento si è distinto per la conoscenza ricca È morto presso il View Care Center, Wayne, e dettagliata della materia; nella vita conven- all’età di anni 69 e di vita francescana 39. tuale è stato per tutti un fratello e sempre ser- vizievole. È morto a Schwaz all’età di anni 68, * 4 luglio 2014: Smaniotto Fr. Lency di vita francescana 59 e di sacerdozio 44. Frederico, nato ad Erechim, della Prov. Imma- culatæ Conceptionis BMV, Brasile. Fu di facile NECROLOGIA 373 convivenza, aperto, affabile, cordiale, compas- * 18 luglio 2014: Girona Manzanet Fr. sionevole, sognatore, facile al perdono, gioioso. Pasqual, nato il 19 marzo 1940 a Vila Real, In particolare si è preoccupato per la situazione della Prov. Catalauniæ S. Salvatoris ab Hor- dei poveri, avendo un forte senso della giusti- ta, Spagna. Laureatosi in Belle Arti, diresse a zia. È morto a Rio de Janeiro all’età di anni 76, Barcellona l’Istituto Francescano di Apostola- di vita francescana 52 e di sacerdozio 47. to e Cultura, dipinse murale nei Collegi e nelle chiese e innumerevoli quadri, scrisse diver- * 9 luglio 2014: Petrilli Fr. Raffaele, si articoli per la Rivista San Pascual di Villa Giuseppe, nato a Pofi il 1° ottobre 1914, della Real, riuscendo sempre a coniugare le attività Prov. Romanæ Ss. Petri et Pauli, Italia. Laure- culturali con l’apostolato sia nel Santuario S. atosi in Lettere presso l’Università degli Studi Antonio di Barcellona che nella Parrocchia S. di Roma, è morto nell’Infermeria provinciale Francesco di Vila Real. È morto nel Convento “Regina Apostolorum”, Roma, all’età di anni di Dant Blai i Sta Bàrbara de Vila Real all’età 100, di vita francescana 83 e di sacerdozio 73. di anni 74, di vita francescana 58 e di sacerdo- zio 50. * 12 luglio 2014: Cardone Fr. Vincen- zo, Pio Nazareno, nato a Pietralcina il 4 aprile * 21 luglio 2014: Uribe Saldías Fr. 1926, della Prov. S. Mariæ Gratiarum di Be- Héctor René, nato a Concepción il 3 novem- nevento, Italia. Ha vissuto i primi anni di vita bre 1937, della Prov. Ss. Trinitatis, Cile. Si è sacerdotale ricoprendo soprattutto il ruolo di distinto soprattutto per il suo lavoro pastorale formatore in diversi Conventi (Benevento “Le come Parroco in varie Parrocchie della Pro- Grazie”, Paduli, Arpaia, Vitulano, San Mar- vincia, seguendo particolarmente i giovani e tino Valle Caudina). Insieme ad altri quattro le coppie. È morto nel porto di San Antonio confratelli fu pioniere della Fondazione Mis- all’età di anni 76, di vita francescana 57 e di sionaria “N. S. das Graças” del Piauì, in Bra- sacerdozio 41. sile, dove giunse il 19 aprile 1968. A questa comunità ha dedicato ininterrottamente 46 an- * 23 luglio 2014: Scocchia Fr. Pio, To- ni della sua vita. Si è prodigato in tantissime nino, nato a Colledara, della Prov. Aprutiorum attività pastorali, ad iniziare dall’animazione S. Bernardini Senensis, Italia. Nei molteplici della Parrocchia “N.S. das Graças”, costituita uffici da lui ricoperti: Guardiano, Definito- giuridicamente l’11 agosto 1968, di cui fu Par- re, Assistente OFS, Insegnante di Religione, roco fino all’autunno del 1995. Si è occupato Parroco a Ortona, Pescara, Celano, San Sisto, non solo delle tante opere parrocchiali, ma an- Animatore Vocazionale, Santuarista si è sem- che della promozione delle vocazioni autocto- pre contraddistinto per un grande entusiasmo e ne e di tantissime attività sociali. Nel 1994, per passione apostolica, animato sempre dalla cu- la diffusione del Vangelo, realizzò l’emitten- ra della salus animarum. Il suo ricordo è parti- te radiofonica “Radio Santa Clara”. È morto colarmente legato al Santuario della Madonna presso l’Ospedale UNIMED in Teresina, Bra- delle Grazie in Teramo dove, fino all’ultimo, sile, all’età di anni 88, di vita francesacana 72 ha profuso instancabilmente le sue energie. e di sacerdozio 65. Proprio alla Diocesi di Teramo aveva dedicato i suoi studi per la tesi di laurea in teologia, che * 15 luglio 2014: Capitani Fr. Costan- da poco aveva rivisto e pubblicato. È morto tino, Zeno, nato a Cingoli, della Prov. Picenæ ad Olbia, Sardegna, all’età di anni 73, di vita S. Iacobi de Marchia. Italia. Ha testimoniato francescana 56 e di sacerdozio 48. con semplicità e con giovialità la vocazione francescana e il ministero sacerdotale in vari * 26 luglio 2014: Pfisterer Fr. Robert conventi della Provincia, dedito soprattutto Bellarmine, William, nato a Burbank, della al ministero della riconciliazione e alla dire- Prov. S. Barbaræ, USA. È morto ad Oakland zione spirituale tramite la scuola di preghie- all’età di anni 89, di vita francescana 70 e di ra per corrispondenza, aiutando tante persone sacerdozio 63. nel cammino di fede e di amore al Signore. La sua memoria è in benedizione! È morto presso * 27 luglio 2014: Zwick Fr. Hermann, l’Ospedale Civile di S. Benedetto del Tronto Johann, nato a Schlanders, della Prov. S. Le- all’età di anni 82, di vita francescana 64 e di opoldi, Austria/Italia/Svizzera. Laureatosi in sacerdozio 56. Teologia presso l’Università Lateranense in 374 AN. CXXXIII – MAII-AUGUSTI 2014 – N. 2

Roma, ha servito gli abitanti dell’Alto Adige na. Ha lavorato in Parrocchia, è stato Guar- in vari modi. Ha svolto diversi Uffici: Defi- diano, Definitore ed Economo provinciale. È nitore, Guardiano, Procuratore delle Missioni, morto a Mostar all’età di annin 70, di vita fran- Commissario di Terra Santa, esprimendo in cescana 52 e di sacerdozio 45. tale servizio il suo amore per la Terra Santa, ricevendo donazioni ed organizzando pellegri- * 10 agosto 2014: Aubree Fr. Albéric, naggi. È stato missionario in Bolivia e in Bra- Louis, nato a La Suze il 6 gennaio 1912, della sile. Si è distinto per la sua generosità, allegria, Prov. B. Ioannis Duns Scoti, Francia/Belgio. socialità. È morto a Girlan all’età di anni 80, di È morto a Nantes all’età di anni 102, di vita vita francescana 65 e di sacerdozio 57. francescana 68 e di sacerdozio 63.

* 4 agosto 2014: Bianconi Fr. Euse- * 18 agosto 2014: De Santis Fr. Luigi, bio, Alfredo, nato a Carpineto Romano il 13 nato a Sava il 2 dicembre 1934, della Prov. marzo 1919, della Prov. Romanæ Ss. Petri Lyciensis Assumptionis BMV, Italia. È morto et Pauli, Italia. Ha insegnato per circa 20 an- nell’Infermeria provinciale di Leverano all’età ni Matematica e Lettere nei vari Collegi del- di anni 80, di vita francescana 63 e di sacerdo- la Provincia. Esperto floricultore e vivaista, zio 56. amante della musica è stato Direttore di una Corale polifonica nella Parrocchia di Latina. * 20 agosto 2014: De Beer Fr. Regis, È morto nell’Infermeria provinciale “Regina Eloi, nato a Roubaix il 14 settembre 1923, Apostolorum”, in Roma, all’età di anni 95, di della Prov. B. Ionannis Duns Scoti, Francia/ vita francescana 78 e di sacerdozio 69. Belgio. È morto a Boulogne-sur-Mer all’età di anni 91, di vita francescana 71 e di sacerdozio * 6 agosto 2014: Bescond Fr. Yves-Ma- 64. rie, Yves, nato a Brest il 18 giugno 1916, della Prov. B. Ioannis Duns Scoti, Francia/Belgio. * 23 agosto 2014: Izzo Fr. Ianuarius M., È morto A Quimper all’età di anni 98, di vita Frank, nato il 23 aprile 1934 a Brooklyn, della francescana 80 e di sacerdozio 71. Prov. Immaculatæ Conceptionis BMV, USA. È morto all’età di anni 80, di vita francescana * 7 agosto 2014: Cano Beltrán Fr. Do- 60 e di sacerdozio 52. mingo Anelmo, nato a San Rosendo il 4 ago- sto 1930, della Prov. Ss. Trinitatis, Cile. Si è * 26 agosto 2014: Bernhardt Fr. Gary, distinto per il suo grande ardore missionario, nato a Quincy il 16 giugno 1958, della Prov. nelle parrocchie o nelle comunità della cordil- Ss. Cordis Iesu, USA. È morto all’età di anni liera di Nahuelbuta. Si è anche molto impe- 56, di vita francescana 28 e di sacerdozio 15. gnato come Assistente sopirituale dell’OFS. È morto a Santiago all’età di anni 84, di vita * 31 agosto 2014: Dumas Fr. Hubert, francescana 64 e di sacerdozio 58. François, della Prov. B. Ioannis Duns Scoti, Francia/Belgio. È morto ad Avignon all’età di * 8 agosto 2014: Karačić Zdenko, Mar- anni 88, di vita francescana 66 e di sacerdozio ko, nato a Gornji Crnač il 19 marzo 1945, della 61. Prov. Assumptionis BMV, Bosnia/Erzegovi-