Bibliografia Unificata Degli Scritti Di Francesco Novati*
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BIBLIOGRAFIA UNIFICATA DEGLI SCRITTI DI FRANCESCO NOVATI* 1. PREMESSA na recente mostra dedicata a Francesco Novati (1859-1915), alle- U stita a Brera sotto gli aspici della Biblioteca Nazionale Braidense e della Società Storica Lombarda,1 ha rilanciato, insieme ai necessari lavori di puntualizzazione e focalizzazione biografica, anche gli studi sull’ope- ra critica del filologo cremonese, tra i quali si inserisce a pieno titolo la presente edizione – aggiornata, corretta ed emendata – della bibliografia completa dei suoi scritti. Il lavoro, che parte dagli studi preparatori alla tesi di dottorato di Leonardo Andreoli (2010-2011: XVII-LXXXIX), sistema in forma uni- taria e definitiva il mare magnum della produzione scientifica edita di No- vati (costituita da volumi, saggi, capitoli di libri, articoli in rivista, testi di conferenze e d’occasione, recensioni, necrologie, articoli di giornale, scritti letterari, lettere) che era già stata oggetto di quattro distinte bi- bliografie (Cochin 1909; Sepulcri 1917; Dervieux 1935; Gonelli 1980), ciascuna delle quali incompleta o portatrice di notizie parziali e talora imprecise o scorrette. Il riordino su base cronologica dell’ampia produzione di Novati fa- vorisce la sondabilità dei campi d’indagine nei quali lo studioso ha ope- rato e, nel contempo, permette la piena intelligenza dello stato dell’arte della produzione critica dello studioso, premessa necessaria a ogni rilet- tura della sua complessa fisionomia intellettuale. Durante la sua pur bre- ve esistenza, Novati sviluppò ricerche occupandosi di argomenti all’ap- parenza diversissimi e lontani tra loro, ma a ben vedere ricollegati e in- * Il presente lavoro, frutto di un’idea condivisa dai due autori, è cosí articolato: il § 1 è a firma congiunta, il § 2 è di Roberto Tagliani, il § 3 è di Leonardo Andreoli; il ma- teriale del § 4 è stato raccolto, trascritto, ordinato, riscontrato sugli originali e indiciz- zato da Leonardo Andreoli, con la supervisione editoriale finale di Roberto Tagliani. 1 Francesco Novati (1859-1915) protagonista dimenticato della Milano tra Otto e Novecento, Biblioteca Nazionale Braidense, Salone Teresiano, 17 marzo-28 maggio 2016, promossa dalla Biblioteca Nazionale Braidense e dalla Società Storica Lombarda, nel primo cente- nario della morte del filologo; si rinvia al catalogo, Andreoli–Lucchini–Tagliani 2016. Carte Romanze 4/1 (2016): 279-389 – ISSN 2282-7447 http://riviste.unimi.it/index.php/carteromanze/index 280 Carte Romanze 4/1 (2016) terconnessi da una lunga serie (non sempre eloquente) di piste e di sol- lecitazioni derivanti dalla sua curiositas intellettuale; ciò ha dato luogo ad una produzione critica molto abbondante, poggiata sull’infaticabile di- sposizione dello studioso allo scavo archivistico e alla ricerca dell’inedi- to o del mal conosciuto, celato nei piú vari e diversi ambiti dello scibile umanistico. Anche – e opportunamente – divulgativa, l’occasione della ricordata mostra braidense ha ribadito la pertinenza di uno strumento che ren- desse piú lineare l’accesso a una figura della complessità di Francesco Novati; nel pensare la pubblicazione di una bibliografia unitaria della sua produzione a stampa si è scelto, pertanto, un approccio il piú possi- bile informativo e, insieme, flessibile. D’altra parte, è la fisionomia stessa dell’assieme bibliografico a sug- gerirlo: anche solo per estensione. Pur con le ripetizioni costituite dalle ristampe, in varie forme, gli scritti effettivamente riconducibili allo stu- dioso cremonese qui riscontrati constano, in ultima istanza, di 721 uni- tà: pulviscolari per la maggior parte, sono tuttavia animati da un fitta re- te interna di rimandi, riprese, rilanci – come emerge a una scorsa, anche solo sommaria, delle voci qui riunite. Ciò che si è realizzato, pertanto, è anzitutto uno strumento di con- sultazione e raffronto. Come tale, la presente bibliografia è organizzata ad annum, alfabeticamente, con un numerale continuo e univoco per ogni unità bibliografica, ed è scandita, all’interno di ogni anno, secondo la tipologia del materiale pubblicato. Per ogni anno si troveranno quindi, nell’ordine: i contributi di Nova- ti in qualsivoglia forma editoriale di scritto a sé stante: volume, pubbli- cazione per nozze, foglio volante, opuscolo, scritto in miscellanea o al- tra opera collettiva; a seguire, la serie di ciò che è pubblicato in periodi- co (prima gli articoli e poi le recensioni). Dopo di queste si troverà una sezione dedicata alle prolusioni, ai discorsi e alle conferenze, purché uscite, anch’esse, all’interno di pubblicazioni periodiche; chiudono la se- rie, infine, le commemorazioni, i necrologi, e i ricordi. Tali sezioni sono tipograficamente consecutive, senza ulteriori speci- ficazioni delle diverse sedi di pubblicazione dei materiali censiti. Ogni voce è identificata da un numero, cosí da provvedere ad un rimando, ogniqualvolta lo stesso numero viene ad essere ripubblicato: alla sua lo- calizzazione infra, si è creduto opportuno aggiungere il rimando alla po- sizione supra, al fine di garantire la massima percorribilità dell’insieme. L. Andreoli, R. Tagliani – Bibliografia unificata degli scritti di Novati 281 L’adozione di questi criteri è stata suggerita, peculiarmente, dalla fi- sionomia delle precedenti bibliografie novatiane, ricca, ma non sempre funzionale. Le suddette bibliografie, distanti diversi anni l’una dall’altra, inevitabilmente collegate malgrado l’assenza di criteri uniformi, hanno reso opportuna una verifica di tutte le voci, sistematica al possibile, di- rettamente sugli originali a stampa, che fosse aperta all’inclusione di eventuali registrazioni aggiuntive (pure emerse, e che sono state siste- matizzate a quelle già note) cosí come alle notizie bibliografiche costi- tuite dall’ormai vasto corpus di carteggi editi dello studioso cremonese, comparsi in varie sedi a partire dall’ultimo quarto del Novecento. Il funzionamento di questa complessa macchina bibliografica viene meglio specificato piú avanti (cf. infra, § 3); valga qui ribadire che, per efficienza informativa, si sono registrate anche alcune voci non stretta- mente scientifiche di Novati, talora note agli studi ma per piú ragioni – il piú delle volte meramente cronologiche – assenti dalle bibliografie precedenti. A chi avrà modo, e pazienza, di verificarle, il beneficio – forse il piacere – di coglierne l’uguale pertinenza ai filoni, noti e meno noti, degli interessi novatiani. Da menzionare, infine, la possibilità di una migliore fruizione, a par- tire dalla presente bibliografia, del ricchissimo Nachlass manoscritto la- sciato da Novati, costituito dal fondo dei carteggi, conservati presso la Biblioteca Nazionale Braidense e dalle carte personali del Nostro, pres- so la Società Storica Lombarda. Nel recupero delle notizie relative, ad esempio, alle recensioni, in Novati sempre saldamente ancorabili a pre- cise relazioni personali, si è cercato di tenere conto di questi ingenti in- siemi documentari: del progresso che è ancora possibile fare nella loro conoscenza, e del loro stesso potenziale, ben oltre la figura del singolo Novati. 2. NOVATI E LA FILOLOGIA. GLI STUDI STORICO-ERUDITI, FILOLOGICI E LETTERARI Nato a Cremona il 10 gennaio 1859, Novati frequentò il liceo della sua città natale, per proseguire gli studi all’Università di Pisa (1876-1880) e alla Scuola Superiore Normale di Pisa (1877-1880) sotto la guida di Alessandro D’Ancona, maestro d’elezione per il quale il filologo cre- 282 Carte Romanze 4/1 (2016) monese ebbe una filiale devozione per tutta la vita.2 Come la maggior parte dei filologi italiani del suo tempo, Novati apprese i rudimenti filo- logici nell’ambito degli studi classici, dalle lezioni di Enea Piccolomini, giovane professore di letteratura greca nell’ateneo pisano formatosi alla scuola positivista berlinese di Adolf Kirchhoff e Theodor Mommsen. Dopo l’iniziale interesse agli studi classici, su impulso di Pio Rajna fu chiamato, giovanissimo, all’Accademia Scientifico-Letteraria di Mila- no, dapprima come professore incaricato (1883-1886), poi come straor- dinario (1890-1892) e quindi ordinario di Storia comparata delle lettera- ture neolatine, insegnamento che professò fino alla morte (sopraggiunta improvvisamente a Sanremo il 27 dicembre 1915).3 La critica ha discusso se Novati possa o meno essere considerato pienamente un filologo, e un filologo romanzo; si è spesso preferita la defini- zione di erudito, impiegata piú per segnalare alcune carenze metodologi- che dei suoi studi che per valorizzare l’ opera di scavo e ricerca in archi- vi e biblioteche che contraddistinse l’esistenza dello studioso.4 L’ampio (e a tutt’oggi insuperato) studio sull’opera critica di Novati, che dobbiamo a Giovanni Orlandi (2001: 465-600), ripercorre con grande attenzione gli studi sul Medioevo, osservati seguendo il fil rouge della letteratura e cultura mediolatina; ma non va dimenticato che No- vati, pur con i molti limiti che si possono riscontrare in un filologo non pienamente formato sul versante linguistico, si dedicò con passione alla romanistica, intesa come una particolare declinazione della medievistica. Negli anni in cui la filologia romanza in Italia svolge il proprio ap- prendistato e matura progressivamente un autonomo approccio episte- mologico, influenzato tanto dal rigore glottologico tedesco quanto dall’impianto piú storicista della scuola francese, il giovane Novati si mostra interessato a un approccio tradizionalmente erudito, distante e 2 La deferenza di Novati verso D’Ancona è ben testimoniata dal fitto carteggio tra