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LEISTITUZIONISTORICHE DELTERRITORIOLOMBARDO XIV-XIXsecolo

progetto CIVITA

Varese

Milanoágiugno2000

I

progettoCIVITA Leistituzionistorichedelterritoriolombardo direzione generale Roberto Grassi consulenza archivistica e revisione editoriale Mario Signori progettazione tecnica e direzione operativa Michele Giordano organizzazione Consorzio Archidata · Milano

Leistituzionidellacittàedellaprovinciadi redazione dei profili istituzionali particolari Claudia Morando, con la collaborazione di Guido Mura Saverio Almini (Consorzio Archidata · Milano)

© 2000 · Regione Lombardia Si autorizza la riproduzione della presente opera con il vincolo della completa citazione della fonte

II

SOMMARIO

SOMMARIO

Il progetto CIVITA, di Roberto Grassi ...... V Amministrazione provinciale nel Ducato di Milano (1758-1786) ...... 34 Cancelliere delegato del censo (1757-1796) .... 35 Presentazione, di Mario Signori ...... 1 Comune (1755-1796) ...... 36 Preture (1774-1796) ...... 37 Nota tecnica, di Michele Giordano...... 8 Amministrazione provinciale (1786-1791) ...... 39 Premessa ...... 8 Provincia (1786-1791) ...... 40 I profili istituzionali ...... 8 Intendenza politica (1786 – 1791) ...... 41 I riferimenti critici ...... 10 Congregazione municipale (1786-1796) ...... 44 L’indice ...... 11 Amministrazione provinciale (1791-1796) ...... 46 Amministrazione provinciale e comunale (1799-1800) ...... 47 Nota introduttiva, di Claudia Morando..... 13 Dipartimento (1797-1816) ...... 48 Amministrazione centrale dipartimentale Profili istituzionali generali ...... 17 (1797-1805) ...... 49 Prefettura (1802-1816) Stato di Milano, Lombardia austriaca: Viceprefettura (1802-1816) ...... 51 organizzazione territoriale e confini ...... 17 Distretto (1797-1816) Ducato di Milano: organizzazione territoriale Cantone (1805-1816) ...... 53 e confini (1535-1757) ...... 18 Cancelliere distrettuale (1797-1805) Territorio di Varese: Cancelliere del censo (1805-1815) ...... 54 organizzazione territoriale (sec. XIV - 1859) .. 20 Comune (1797-1802) ...... 55 Congregazione del ducato di Milano (sec. XVI - sec. XVIII) ...... 22 Comune (1802-1805) ...... 57 Comune del ducato di Milano Comune (1805-1816) ...... 58 (sec. XVI - 1757) ...... 26 Provincia (1816-1859) ...... 60 Circoscrizioni giudiziarie del ducato di Milano Delegazione provinciale (1816-1859) ...... 60 in area milanese (sec. XV - 1774) ...... 28 Congregazione provinciale (1816-1859) ...... 61 Podestà, vicari, capitani (sec. XVI - 1774) ...... 30 Distretto (1816-1859) ...... 62 Feudi imperiali (sec. XVI - sec. XVIII) ...... 31 Cancelliere del censo (1815-1819) Feudi camerali (sec. XVI - sec. XVIII) ...... 31 Commissario distrettuale (1819-1859) ...... 63 Preture feudali (sec. XVI- 1774) ...... 33 Comune (1816-1859) ...... 64

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Sommario

Le istituzioni storiche Riferimenti bibliografici ...... 283 del territorio lombardo. Varese ...... 67 Indice dei toponimi e delle istituzioni...... 285 Riferimenti generali ...... 282 Riferimenti archivistici ...... 282 Riferimenti legislativi ...... 283 Sigle e abbreviazioni ...... 313

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ILPROGETTOCIVITA

RobertoGrassi

ILPROGETTOCIVITA

Il progetto di schedatura delle istituzioni storiche Il risultato di questo lavoro di progetto e di ricerca nasce in origine come una esigenza da parte della co- è stata la pubblicazione di due volumi in edizione munità archivistica lombarda di poter disporre di uno provvisoria – relativi alle istituzioni delle provincie di strumento di supporto per una compilazione metodo- Bergamo e di Brescia – che sono stati presentati al logicamente omogenea degli inventari archivistici, in pubblico nel giugno del 1997. La benevola accoglien- particolare di quelli delle istituzioni. Tale esigenza, za riservata a queste due pubblicazioni ha incoraggia- che l’utilizzo dell’informatica nel lavoro archivistico to il completamento dell’opera che viene ora pubbli- aveva contribuito a evidenziare, venne resa esplicita cata al completo e in una veste meno provvisoria. ed affrontata all’interno di un seminario dal titolo La Presentazione e la Nota tecnica illustrano sia le Standard, vocabolari controllati, liste d’autorità che principali caratteristiche dell’impianto concettuale si tenne a Milano nel maggio del 1994 e a cui segui- del lavoro sia le modalità di esposizione delle infor- rono alcune giornate di approfondimento ed esercita- mazioni raccolte. Qui vorrei solo brevemente ricorda- zione pratica sui temi delle liste controllate. Nel corso re come l’obbiettivo del progetto non è limitato alla di quelle giornate, in seguito anche ad un dibattito produzione di una mera lista – per quanto articolata e tutt’altro che rituale, venne formulata l’idea di dare complessa – ma intende abbinare ad essa succinti pro- vita ad una iniziativa di respiro regionale volta ad ela- fili delle varie istituzioni censite. Si è ritenuto utile af- borare una sorta di lista controllata delle istituzioni fiancare agli elementi puramente identificativi una lombarde che fosse utilizzabile nella produzione dei breve nota sulle competenze, sulla organizzazione in- mezzi di corredo relativi ai complessi archivistici pro- terna e su altre informazioni ritenute interessanti se- dotti dalle istituzioni e conservati negli archivi. Si co- gnalandone le fonti archivistiche, normative e biblio- grafiche. Abbiamo cioè pensato ad uno strumento stituì pertanto una piccola task force (composta, oltre informativo utile non solo agli archivisti (per la com- che da chi scrive, da Michele Giordano, Loris Rizzi, pilazione ed il controllo degli indici inventariali) ma Maurizio Savoja e Mario Signori) che cercò di defini- anche, e soprattutto, agli utenti degli archivi: una spe- re un modello per la raccolta e l’organizzazione dei cie di mappa per orientare chi si accosta alla ricerca dati. Quel modello è stato poi adeguatamente svilup- nella complessa trama che istituzioni di vario genere pato, integrato e corretto da parte dei colleghi archivi- e natura hanno disegnato sul territorio regionale in ol- sti che hanno successivamente partecipato alla fase tre cinque secoli di storia. Per assecondare ancor me- operativa della raccolta dati. Parallelamente al model- glio questo bisogno di informazioni si è pensato an- lo è stata sviluppata altresì un'applicazione informati- che di premettere al risultato del lavoro di ricerca e ca studiata espressamente per la raccolta sistematica schedatura relativo a ciascuna delle province censite delle informazioni. un insieme di Profili istituzionali generali in grado di

V

Roberto Grassi inquadrare sistematicamente le istituzioni che nella mappa delle istituzioni lombarde che presentiamo, realtà della Lombardia hanno avuto maggiore rilievo così ricca per molti versi ma così scarna per molte al- e continuità. tre ragioni. Va detto subito che le informazioni presenti nel La provvisorietà di questo lavoro, d'altra parte, volume si riferiscono ai soli enti ed organi della am- poggia anche su altre ragioni, altrettanto valide quan- ministrazione locale e di quella periferica statale. Si to le prime. Non è ragionevole pensare, infatti, che tratta di una messe di dati molto ricca, ma occorre an- tutto il patrimonio di informazioni raccolto nello svol- che avvertire che le testimonianze spesso lacunose e gimento del progetto CIVITA possa trovare la propria la frammentarietà delle fonti consultate hanno fatto sì unica destinazione in una pubblicazione a stampa che le informazioni qui presentate si prestino a possi- come quella che presentiamo. Già quando il progetto bili arricchimenti, integrazioni e rettifiche. O almeno muoveva i suoi primi passi non era difficile intravve- questo è il nostro augurio: riteniamo infatti che, so- dere la possibilità di diffondere le informazioni che si prattutto con il progredire degli interventi di riordino incominciavano a raccogliere tramite mezzi che non e inventariazione delle fonti archivistiche locali, si fossero solo la carta stampata, ovvero l’informatica e possa ampliare e approfondire la conoscenza sulla vi- la telematica. Oggi, a cinque anni di distanza, quella cenda storica delle istituzioni lombarde. possibilità è diventata una realtà che nessuno può più Nulla è detto in questo lavoro, d'altra parte, riguar- ignorare, e soprattutto la distribuzione telematica rap- do ad altre tipologie istituzionali, in primis alle istitu- presenta un canale di diffusione delle informazioni zioni periferiche delle amministrazioni giudiziarie e del tutto complementare alla stampa, ma più econo- finanziarie dall’epoca napoleonica in poi, agli enti as- mico, più flessibile e soprattutto rinnovabile. sistenziali e a quelli religiosi. Questa è una delle ra- Probabilmente dovremo abituarci a non pensare gioni che ci hanno indotto a parlare, qualche riga so- più in termini di pubblicazione provvisoria o pubbli- pra, di una veste meno provvisoria con cui viene cazione definitiva di un’opera, come siamo stati abi- presentato il lavoro, e non certo di una veste definiti- tuati a fare finora, ma semplicemente di pubblicazio- va. Molte ricerche potrebbero – e dovranno, ci augu- ne in corso. Il progetto CIVITA non fa eccezione a riamo – essere avviate, infatti, per completare questa questa tendenza.

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PRESENTAZIONE

MarioSignori

PRESENTAZIONE

Nelle sue linee programmatiche il progetto CIVITA gono le descrizioni dei complessi documentari nei è stato finalizzato fin dalle origini al raggiungimento corredi archivistici seguendo particolari regole volte a di due obiettivi: quello di condurre un censimento si- conferire una maggior chiarezza e uniformità alle in- stematico di enti e dei loro organi che hanno esteso le formazioni. loro competenze sul territorio lombardo, e quello di Tra le opzioni significative previste da alcuni di raccogliere una serie di notizie biografiche sui sogget- tali modelli vi era quella di adottare descrizioni dei ti censiti presentandole in volumi corredati da indici complessi documentari conservati negli archivi strut- strutturati per facilitarne la consultazione. Punto foca- turate su più livelli, che doveva consentire di collocare le del progetto sono stati l’elaborazione di un traccia- in sedi diverse e autonome fra loro l’insieme delle in- to informativo e la successiva realizzazione di un ap- formazioni sul contesto della produzione documenta- plicativo che fosse utilizzabile dagli schedatori per la ria e sulla biografia degli enti produttori di archivi, e raccolta, la selezione e l’elaborazione dei dati, e che, l’insieme dalle informazioni riguardanti la struttura e al contempo, consentisse la produzione dei volumi e l’organizzazione fisica delle serie e il contenuto dei la generazione degli indici. Il progetto era nato ini- documenti che ne fanno parte. Un modello di questo zialmente intorno all’idea di costituire uno strumento genere strutturato per aree funzionali è stato recepito di lavoro utilizzabile essenzialmente in ambito archi- nello International Standard of Archival Description vistico attraverso cui fossero reperibili informazioni (ISAD-G) elaborato nell’ambito del Consiglio Inter- sulle istituzioni di antico regime in forma controllata nazionale degli Archivi1. da utilizzarsi prioritariamente come strumento di sup- porto per la realizzazione dei corredi archivistici. La necessità di rappresentare in sede autonoma le informazioni sugli enti produttori ha imposto all’at- Nella definizione progettuale di CIVITA hanno in tenzione l’esigenza di adottare degli authority file de- parte influito anche le suggestioni emerse da tempo nell’ambito archivistico internazionale in relazione 1. Si tratta di uno standard per la descrizione degli archivi ela- all’applicazione delle tecnologie informatiche agli ar- borato nell’ambito del Consiglio Internazionale degli Archivi in chivi, che hanno dato luogo, come è noto, all’elabora- cui è stata espressamente prevista una area informativa autonoma zione di vari modelli, aperti alla possibilità di applica- dedicata in modo specifico al contesto della produzione in cui zione nella creazione di sistemi informativi automa- possono essere gestite le informazioni riguardanti elementi quali la denominazione e una nota biografica dei soggetti produttori dei tizzati per la gestione dei corredi descrittivi degli complessi archivistici. La consistenza, l’articolazione interna e archivi. L’elaborazione di tali modelli, e il dibattito l’illustrazione degli elementi che compongono gli archivi vengo- che ne seguì, contribuirono ad imporre all’attenzione no invece descritti in altre aree funzionali. Su questi aspetti e sui vari modelli riferisce ampiamente il saggio di S. Vitali, Il dibattito della comunità archivistica internazionale l’esigenza internazionale sulla normalizzazione della descrizione: aspetti inderogabile di presentare gli elementi che compon- teorici e prospettive in Italia, «Archivi & Computer», n. 4, 1994.

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Mario Signori dicati che consentissero di stabilire un controllo sui Il progetto CIVITA ha inteso dare una risposta com- termini utilizzati come chiavi d’accesso per la ricerca plessiva all’esigenza di avere un quadro organico del- di informazioni sugli enti produttori di archivi le presenze istituzionali che hanno svolto funzioni nell’ambito di un sistema informativo automatizzato2. amministrative nei territori della Regione, partendo Peraltro se la gestione informatizzata delle informa- da un progetto informativo autonomo e del tutto indi- zioni poneva con forza l’esigenza di una normalizza- pendente dai fondi archivistici conservati nei vari ar- zione, la mera applicazione degli authority file – elen- chivi. Si era consapevoli che gli archivi, in particolare chi di termini controllati, già ampiamente utilizzati quelli comunali, conservassero solo una parte residua nei sistemi informativi attivati nel mondo biblioteca- dell’intera documentazione effettivamente prodotta rio per il controllo delle intestazioni dei record biblio- dai soggetti istituzionali competenti: quella soprav- grafici – risultava del tutto inadeguata in ambito archi- vissuta agli interventi più o meno organici di scarto at- vistico. Il problema non era infatti solo quello di tuati in passato, e alle dispersioni conseguenti alle stabilire un elenco controllato di termini preferiti uti- modifiche territoriali e alle dinamiche istituzionali in- lizzabili come chiavi di ricerca, quanto quello assai terne o indotte da interventi esterni nei poteri che han- più complesso di predisporre degli strumenti informa- no governato a livello locale o periferico i territori in- tivi più articolati nei quali fosse possibile far confluire clusi nell’attuale Lombardia. un’insieme di notizie correlate che illustrassero com- I censimenti condotti in passato negli archivi co- petenze, attività organizzazione e articolazione fun- munali hanno consentito di accertare la minore consi- zionale dei soggetti istituzionali produttori. stenza della documentazione di antico regime conser- La scelta di promuovere alla metà degli anni no- vata in quelli posti nei territori della Lombardia vanta un censimento sistematico delle istituzioni lom- austriaca rispetto a quella reperibile negli archivi dei barde è stata influenzata anche dalla concomitante comuni dei territori ex veneti (Bergamo, Brescia, Cre- diffusione di un ulteriore standard internazionale di ma) ed ex grigioni (Sondrio). Le dispersioni degli ar- descrizione emanato nel 1994 in edizione ancora chivi delle comunità potrebbero essere una conse- provvisoria dal Consiglio Internazionale degli Archi- guenza indotta dalla riforma comunitativa del 1757 vi, le ISAAR-CPF, espressamente finalizzato alla for- che si era estesa sistematicamente ai territori della mazione delle unità di accesso nelle liste autorizzate sola Lombardia austriaca. La conservazione degli ar- relative ad enti, persone e famiglie che hanno prodot- chivi dei comuni venne allora affidata ai cancellieri to o gestito documentazioni archivistiche. Lo stan- distrettuali, l’organo dell’amministrazione periferica dard ISAAR-CPF presenta notevoli punti di interesse preposto con funzioni di controllo sulle amministra- in quanto prevede una struttura informativa comples- zioni locali introdotto dalla stessa riforma. Sicura- sa e tale da consentire l’inserimento nella descrizione mente in precedenza si erano già avute dispersioni de- delle unità di accesso di un insieme di notizie riguar- gli archivi delle comunità, specialmente nei comuni danti tanto la storia istituzionale di enti che la biogra- presenti nelle zone dove più intensa era stata la pre- fia di persone e famiglie che hanno prodotto archivi. senza del feudo nobiliare. In questi casi le dispersioni potevano essere avvenute ad opera dello stesso feuda- Il progetto CIVITA si ricollega in parte all’esperien- tario cui la concessione feudale assicurava in molti za del progetto Archidata, un’iniziativa di ampio re- casi un pieno controllo sull’amministrazione locale e spiro promossa dalla stessa Regione Lombardia che sulla sua gestione finanziaria, consentendogli nei fatti ha consentito in passato di realizzare numerosi inter- di conservare nel proprio archivio privato anche la do- venti di inventariazione su fondi di particolare interes- cumentazione prodotta dall’esiguo apparato ammini- se conservati in vari archivi comunali delle diverse strativo locale. provincie lombarde. Il progetto ha permesso di pro- Il progetto di CIVITA si fonda sull’ipotesi suggesti- durre degli inventari in forma sia informatizzata che va di censire in modo sistematico l’insieme delle isti- cartacea per i singoli archivi o fondi corredati da indi- tuzioni che ai vari livelli – centrale, periferico e locale ci per soggetti istituzionali, per località e per nomi di – hanno esercitato le proprie funzioni sul territorio persona. Nell’ambito di tale progetto vennero anche lombardo. La sua realizzazione consentirà innanzi raccolte e riportate nei profili introduttivi alle serie tutto di individuare le istituzioni effettivamente atti- numerose informazioni su un numero considerevole vate, di segnalarne l’arco cronologico di attività, di enti e organi di livello prevalentemente locale coin- individuare eventuali vincoli di subordinazione o di volti a vario titolo nella produzione della documenta- controllo con altre istituzioni, di ricostruirne le com- zione inventariata. petenze, individuandone l’articolazione funzionale interna. 2. H. Stibbe, Applicare il concetto di fondo: Punto di accesso primario, descrizione a più livelli e controllo di autorità, «Archivi Nei volumi del progetto CIVITA sono state censite & Computer», n. 4, 1993. sistematicamente le sole istituzioni pubbliche civili

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Presentazione che svolgevano funzioni di carattere politico-ammini- rate estranee ai limiti cronologici assegnati al progetto strativo, per le quali si poteva presumere l’esistenza di stesso. una maggiore disponibilità di fonti accessibili. Sono In sede di presentazione dell’intero progetto oc- quindi presenti con descrizione autonoma a livello di corre fare alcune osservazioni di carattere generale schede sia gli enti e organi delle amministrazioni pe- sulle fonti utilizzate per ricostruire la biografia, le riferiche, che quelli dell’amministrazione locale, ope- competenze e la organizzazione interna delle istitu- ranti con competenze differenziate nelle diverse arti- zioni censite; l’esposizione più dettagliata delle fonti colazioni territoriali (“provinciali”, “distrettuali” e utilizzate in modo specifico per gli enti presenti nei comunali) interne alle varie dominazioni. Si è ritenuto territori delle diverse province viene rimandata alle opportuno censire anche le istituzioni riferibili alle premesse dei singoli volumi. amministrazioni feudali che, nel periodo considerato, si sono di fatto trovate investite di poteri e funzioni Quando si è avviato un lavoro preventivo di appro- complementari a quelli delle istituzioni pubbliche. fondimento sulla bibliografia esistente per seleziona- Per organi delle istituzioni censite di più modesto li- re quella più pertinente alle finalità del progetto, è vello, costituiti da ufficiali addetti a mansioni mera- emerso chiaramente che le opere in grado di fornire mente esecutive e con scarsa autonomia funzionale, si informazioni direttamente utilizzabili per le finalità è ritenuto sufficiente un accenno all’interno delle del progetto erano poche, e che per una larga parte schede degli enti stessi da cui dipendevano, per non delle istituzioni da censire sarebbe risultato difficolto- gravare il risultato del lavoro con informazioni che sa- so reperire notizie puntuali e circostanziate sulle com- rebbero inevitabilmente risultate ripetitive e di scarso petenze e sulla articolazione funzionale interna. interesse. Per la regione Lombardia le difficoltà di definire dei quadri sufficientemente coerenti a livello informa- Per il momento sono invece rimasti esclusi dal tivo erano accentuate anche dalla presenza su parti più censimento gli enti di massimo livello, per molti dei o meno consistenti del suo territorio di dominazioni quali già esistono ricerche monografiche o notizie ri- diverse, caratterizzate da assetti costituzionali del tut- cavabili da altre fonti che si possono in generale rite- to difformi che hanno dato luogo allo sviluppo di una nere esaurienti, mentre verrà dedicato un volume au- pluralità di enti e organi difficilmente comparabili e tonomo agli organi delle amministrazioni centrali classificabili. Un’ulteriore complicazione era data delle varie dominazioni facenti capo a Milano. dall’alternarsi di lunghi periodi di continuità con pe- Il censimento ha coperto un arco cronologico ine- riodi più convulsi, come quello napoleonico, in cui si vitabilmente non omogeneo, che almeno per una par- sono verificate incessanti modifiche a livello degli as- te delle istituzioni censite a livello centrale e periferi- setti territoriali e istituzionali. Si è presentato anche il co si avvia con la fine del XIV secolo e con la prima problema di individuare e di far emergere a livello in- metà del secolo successivo, nel periodo coincidente formativo nella loro specificità enti del tutto partico- con la prima affermazione sui territori lombardi del lari quali i corpi territoriali, che non potrebbero trova- sistema di poteri articolato negli stati regionali mag- re una collocazione nell’attuale struttura costituziona- giori (ducato di Milano, stato di Terraferma della re- le dello stato contemporaneo, ma che svolsero invece pubblica di Venezia) e nei potentati minori fra cui un ruolo sostanziale nel contesto politico degli stati di spicca il ducato di Mantova. Le schede si chiudono al antico regime, garantendo forme di rappresentanza 1859, anno che segna l’unione temporanea dei territo- relativamente funzionali al loro equilibrio interno. ri lombardi al regno di Sardegna, premessa all’immi- Nell’ambito della produzione bibliografica, più o nente unificazione italiana; le sole schede riguardanti meno recente, non mancano opere di impianto più la provincia di Mantova si chiudono invece al 1868, complessivo, che sono risultate molto utili per rico- anno in cui la provincia stessa viene ricostituita struire un quadro articolato degli apparati istituzionali nell’ambito del regno d’Italia. Per alcuni enti – ad delle varie dominazioni che hanno governato il terri- esempio i comuni che hanno avuto maggiore conti- torio lombardo. Basta limitarsi a citare, senza pretese nuità nelle proprie forme di autogoverno, testimoniata di completezza in questa sede, i classici lavori prodot- dall’esistenza di normative statutarie rimaste sostan- ti all’inizio secolo di Visconti3 e Pugliese4 per lo stato zialmente invariate anche nel passaggio attraverso di Milano, di Sandonà5, per il regno lombardo-veneto, successive dominazioni differenti – è stato possibile risalire nelle schede anche ai periodi precedenti in cui 3. A. Visconti, La pubblica amministrazione nello Stato mila- le normative stesse erano state emanate. Nella mag- nese durante il predominio straniero (1541-1796), Roma, 1913, gior parte dei casi sono state sistematicamente escluse reprint Milano, 1972. dal censimento sia le istituzioni del periodo medieva- 4. S. Pugliese, Condizioni economiche e finanziarie della Lom- bardia nella prima metà del secolo XVIII, Torino, 1924. le, per gli evidenti problemi che si ponevano nel repe- 5. A. Sandonà, Il Regno Lombardo-Veneto. 1814-1859, Mila- rimento delle fonti, che quelle post-unitarie, conside- no, 1912.

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Mario Signori o a quello di Maranini6 per la repubblica di Venezia. La ricerca si è avvalsa anche di numerose ricerche Insieme a queste opere sono stati ampiamente utiliz- più circoscritte, riferite a settori e livelli specifici degli zati anche gli studi ben noti e più aggiornati di Bo- apparati amministrativi o a particolari ambiti territo- gnetti7, Chabod8, Chittolini9, Capra, Sella10, Cuccia11, riali, per le quali si rimanda alle bibliografie dei sin- Annoni12, Mozzarelli13, Mori14, per l’area milanese e goli volumi. Da questi studi più mirati, tuttavia, non mantovana, Cozzi15, Knapton16, Rossini17, Pederza- sempre è risultato facile reperire notizie puntuali e cir- costanziate sulle competenze e sulla articolazione in- ni18 per l’area veneta, Roberti19, Zaghi20, Meriggi21, terna delle istituzioni censite. Antonielli22, per i periodi napoleonico e lombardo-ve- neto; cui vanno aggiunti anche il lavoro di Rotelli23 Un’altra fonte da ricordare per l’indubbio interes- sullo sviluppo delle amministrazioni locali nella se delle premesse da cui muoveva e per i risultati con- Lombardia preunitaria e quello di Pagano24 sul breve seguiti sotto il profilo informativo, è costituita dai vo- periodo della dominazione austro-russa. Va osservato, lumi pubblicati nella collana “Acta Italica” promossa dalla Fondazione Italiana per la Storia Amministrati- peraltro, che in prevalenza questi studi – ad eccezione va con finalità direttamente attinenti proprio alla sto- di quello di Rotelli e di pochi altri – hanno necessaria- ria della pubblica amministrazione e dei suoi apparati. mente privilegiato gli apparati centrali delle ammini- Tra i volumi di tale collana, ciascuno dei quali è dedi- strazioni statali, che, oltre ad essere in genere meglio cato ad uno degli antichi stati preunitari italiani, si documentati, apparivano inevitabilmente più funzio- sono di volta in volta utilizzati quelli riferiti alle do- nali all’esigenza di collocarne le vicende evolutive in minazioni competenti per i vari territori delle provin- una prospettiva interpretativa unitaria. cie lombarde25. Particolare interesse presenta lo sche- ma classificatorio delle diverse tipologie di soggetti 6. G. Maranini, La costituzione di Venezia, Firenze, 1927. istituzionali, che è stato in parte tenuto presente e ap- 7. G. Bognetti, Studi sull’origine del comune rurale, Milano, plicato nell’ambito del censimento per classificare le 1978. istituzioni schedate26. 8. F. Chabod, Lo Stato e la vita religiosa a Milano nell’epoca di Carlo V, Torino, 1971; Idem, Storia di Milano nell’epoca di Vanno senz’altro ricordati in questa sede anche al- Carlo V, Torino, 1961. 9. G. Chittolini, Città, comunità e feudi negli stati dell’Italia cuni lavori molto affini ai propositi del progetto, an- centro-settentrionale (XIV-XVI secolo), Milano, 1988. che per il taglio informativo prettamente archivistico 10. C. Capra, D. Sella, Il Ducato di Milano dal 1535 al 1796, che caratterizza i pregevoli profili sugli apparati delle Torino, 1984. amministrazioni centrali e periferiche che vi sono in- 11. S. L. Cuccia, La Lombardia in età teresiana e giuseppina, 27 28 Firenze, 1977; Idem, La Lombardia alla fine dell’Ancien Régime, clusi: quelli di Manaresi e di Caterina Santoro per Firenze, 1971. l’area milanese e lombarda, e quello di Da Mosto29 12. A. Annoni, Stato di Milano. Lombardia austriaca, Milano, per l’area veneta. 1966. 13. C. Mozzarelli, Mantova e i Gonzaga, Torino, 1984; Idem, Merita invece un discorso a parte la cospicua pro- Sovrano, società, e amministrazione locale nella Lombardia tere- siana (1749-1758), Bologna, 1982. duzione di opere monografiche di storia locale dedi- 14. S. Mori, Il Ducato di Mantova nell’età delle riforme (1736- cate a singole località che registra, peraltro, una con- 1784). Governo, amministrazione, finanze, Firenze, 1998. tinua espansione. Si tratta, come è già stato osservato 15. G. Cozzi, M. Knapton, Storia della Repubblica di Venezia. in varie sedi, di una produzione molto diversificata Dalla guerra di Chioggia alla riconquista della Terraferma, Tori- no, 1986. per livello di qualità, e questo dato di fatto dipende in 16. G. Cozzi, M. Knapton, G. Scarabello, La Repubblica di Ve- larga misura dalla formazione specifica degli autori nezia nell’età moderna. Dal 1517 alla fine della Repubblica, To- rino, 1992. 17. A. Rossini, Le campagne bresciane nel cinquecento. Terri- 25. Per l’area milanese risultano fondamentali: A. Annoni Stato torio, fisco, società, Milano, 1994. di Milano e Lombardia austriaca, citato; N. Raponi, Atti della 18. I. Pederzani, Venezia e lo “Stado de Terraferma”. Il gover- Commissione Giulini per l’ordinamento temporaneo della Lom- no delle comunità nel territorio bergamasco (secc. XV-XVIII), bardia (1859), Milano, 1962. Milano, 1995. 26. Per la classificazione delle diverse tipologie di enti si è te- 19. M. Roberti, Milano capitale napoleonica. La formazione di nuto conto almeno in parte dello “Schema di classificazione” pre- uno stato moderno. 1796-1814, Milano, 1947. disposto nel 1964 dalla Fondazione Italiana per la Storia Ammi- 20. C. Zaghi, L’Italia di Napoleone dalla Cisalpina al Regno, nistrativa per la pubblicazione nella serie “Acta Italica” degli atti Torino, 1989. amministrativi dei poteri pubblici operanti in Italia dal Medioevo 21. M. Meriggi, Il Regno Lombardo-Veneto, Torino 1987; alla fondazione dello Stato unitario, e di cui sono stati effettiva- Idem, Amministrazione e classi sociali nel Lombardo-Veneto, Bo- mente pubblicati nella omonima collana dell'editore Giuffrè solo logna, 1983. i cosiddetti “piani di pubblicazione”. 22. L. Antonielli, I prefetti dell'Italia napoleonica, Bologna, 27. C. Manaresi, Gli atti del Comune di Milano fino all’anno 1983. MCCXVI, Milano, 1919. 23. E. Rotelli, Gli ordinamenti locali della Lombardia preuni- 28. C. Santoro, Gli offici del comune di Milano e del dominio taria (1755-1859), in «Archivio storico lombardo», (1974). visconteo-sforzesco (1216-1515), Milano, 1968; Idem, Gli offici 24. E. Pagano, Alle origini della Lombardia contemporanea. Il del dominio visconteo sforzesco, Milano, 1968. governo delle province lombarde durante l’occupazione austro- 29. A. Da Mosto, L’Archivio di Stato di Venezia. Indice gene- russa 1799-1800, Milano, 1998. rale storico descrittivo e analitico, voll. 2, Roma, 1937-1940.

4 Presentazione nella metodologia della ricerca storica e nell’uso delle sull’opportunità di estendere la ricerca alle fonti do- fonti documentarie reperibili negli archivi. cumentarie conservate negli archivi, che per la loro Occorre peraltro sottolineare il fatto che per la ampiezza e dispersione erano state deliberatamente quasi totalità delle opere prese in esame il valore in- escluse nel progetto originario. Il ricorso a tali fonti formativo rispetto ai fini della ricerca connessa al pro- non ha potuto, per evidenti ragioni, essere condotto in getto CIVITA è apparso relativamente basso rispetto modo sistematico se non per alcune fonti particolari, alle aspettative. Sono effettivamente ancora molto po- che verranno di volta in volta segnalate nei riferimenti che le storie locali pubblicate in cui gli autori hanno archivistici segnalati nei singoli volumi. avvertito l’esigenza di affiancare le vicende narrate, o Un ambito essenziale per raccogliere informazioni di collegare la ricostruzione delle dinamiche degli as- sono risultate le iniziative promosse dai governi in setti produttivi e insediativi che spesso costituiscono particolari circostanze per conoscere l’assetto istitu- l’elemento conduttore di tali opere, ad una autonoma zionale dei territori ad essi soggetti. messa a fuoco puntuale e circostanziata della struttura Fra le fonti utilizzate per le istituzioni dei territori istituzionale dell’amministrazione locale che ne illu- lombardi dell’area veneta rivestono una particolare stri gli organi, e dia notizie attendibili sulle loro com- importanza le corpose relazioni che il provveditore e petenze e sulla rispettiva articolazione interna, rico- capitano Da Lezze ha compilato per il Senato Veneto struendone gli sviluppi in relazione alle dinamiche durante i suoi reggimenti tenuti in epoche diverse, pri- politico-istituzionali delle entità statali in cui sono in- ma per il Bergamasco, alla fine del XVI secolo, e serite. Come risultano quasi del tutto assenti riferi- quindi nel Bresciano, agli inizi del secolo successivo. menti alle circoscrizioni amministrative territoriali di Queste relazioni – che sono state entrambe pubblica- appartenenza e alle stesse giurisdizioni civili, penali o te30 – hanno consentito di ricostruire un quadro siste- militari di livello superiore a cui le comunità stesse matico molto analitico dell’assetto politico-ammini- erano soggette. Si riscontra in molte opere la tendenza strativo dei due territori, in quanto forniscono più o meno consapevole a colmare questi vuoti inse- informazioni dirette molto dettagliate sugli enti e sui rendo riferimenti più o meno ampi alle vicende poli- rispettivi apparati centrali periferici e locali operanti tiche di carattere generale in cui, peraltro, la singola alla fine cinquecento per il Bergamasco e all’inizio comunità spesso non risulta minimamente coinvolta. del seicento per il Bresciano. In misura minore sono L’indifferenza palese per il dato istituzionale che risultate utili anche alcune delle numerose Relazioni di fatto caratterizza la stragrande maggioranza delle al Senato dei Rettori Veneti di Terraferma, di cui è sta- opere di storia locale, o meglio la difficoltà evidente a ta pubblicata l’intera serie per i vari reggimenti nei cogliere l’importanza di questo piano e a darne un territori di area veneta (Brescia, Bergamo, Crema, Sa- 31 quadro compiuto e coerente, va ricondotta, almeno in lò, Asola) . Per lo stato di Milano e per il Mantovano parte, alla dispersione delle fonti d’archivio più diret- si disponeva invece di una fonte straordinaria costitu- tamente utilizzabili per tali ricerche, e al fatto che le ita dai risultati delle articolate inchieste condotte alla stesse, anche qualora si siano conservate, non sono metà del XVIII secolo in tutte le comunità dalle Regie sempre così accessibili – specie qualora siano conser- Giunte preposte nei due stati alla realizzazione del vate negli archivi comunali – né risultano facilmente censimento al fine di conoscere lo stato effettivo della individuabili per la carenza ancora sensibile di corre- gestione del complesso sistema fiscale lombardo. Si di e inventari che consentano di effettuare ricerche tratta di una fonte già nota agli studiosi, ma che finora mirate. non era mai stata utilizzata in modo sistematico. Il suo utilizzo mirato ha consentito di raccogliere un insie- Molte notizie riguardanti gli organi dell’ammini- me organico di informazioni sull’assetto istituzionale strazione locale, almeno per il periodo di antico regi- e sull’articolazione dei poteri ai livelli comunale e me, sono senz’altro presenti nei fondi notarili, che provinciale. A queste fonti principali se ne sono ag- spesso hanno dimensioni talmente ampie da scorag- giunte altre, più frammentarie, riferite alle singole co- giare i ricercatori meno esperti, anche in considera- munità che è stato possibile reperire negli archivi; per zione dell’assenza già accennata di corredi adeguati, tutte si rimanda alle presentazioni dei singoli volumi. quali potrebbero essere degli indici topografici che Ovviamente sono state utilizzate anche le informa- raggruppino i notati per sede di attività. Ma in qualche zioni presenti nei corredi archivistici editi o inediti: modo anche questa carenza può contribuire a dare una spiegazione della relativa arretratezza che gli studi sulla storia delle istituzioni del territorio lombardo an- 30. G. Da Lezze, Catastico bresciano, Brescia 1969 (edizione a cura di C. Pasero); G. Da Lezze, Descrizione di Bergamo e suo cora presentano rispetto ad altre realtà territoriali ita- territorio. 1596. (edizione a cura di V. Marchetti e L. Pagano), liane. Bergamo, 1988. 31. A. Tagliaferri (a cura di), Venezia e la Terraferma veneta at- I limiti riscontrati nella bibliografia disponibile traverso le relazioni dei Rettori. Atti del convegno, Trieste, 23-24 hanno indotto a superare le iniziali perplessità ottobre 1980”, Milano, 1981.

5 Mario Signori con l’apporto fondamentale della banca dati del pro- delle funzioni amministrative che gli enti – si trattasse getto Archidata, in cui la descrizione delle serie archi- di città, di borghi maggiori, di comunità rurali o delle vistiche censite è corredata da esaurienti introduzioni stesse comunità di valle presenti nelle zone di monta- sugli organi e sugli uffici. In linea di massima si può gna – avevano saputo mantenere in età moderna. Oc- dire che gli archivi comunali per i quali si dispone di corre tuttavia precisare che l’impiego degli statuti nel- inventari corredati da notizie sulle istituzioni utilizza- la compilazione dei profili particolari non ha potuto bili ai fini del censimento sono ancora relativamente essere sistematico in quanto tali fonti risultano molto pochi. disperse. Lo spoglio sistematico di ben noti repertori 33 Un’altra fonte largamente utilizzata per il progetto di carattere generale quali quelli del Manzoni , del 34 35 CIVITA sono le raccolte delle leggi e degli atti di go- Fontana , del Cavagna Sangiuliani , o quello della 36 verno. L’uso di tale fonte ha potuto diventare sistema- Biblioteca del Senato ha permesso di individuare tico solo a partire dal periodo napoleonico, quando la solo un numero relativamente esiguo di statuti per il struttura, le funzioni e le competenze degli enti e dei territorio lombardo, riferibili per la maggior parte alle loro organi vengono definite con delle leggi e dei re- città capoluoghi dei contadi e alle comunità maggiori. golamenti in modo uniforme per tutto lo stato, e si Questi statuti si sono rivelati particolarmente utili lad- pubblicano raccolte legislative organiche dotate di in- dove – come nel caso di quelli di Como e Bergamo – dici tematici che facilitano enormemente il ritrova- attraverso essi risultava delineata con sufficiente chia- mento delle disposizioni in materia. rezza una prima compartimentazione del territorio soggetto alla città in cui i centri rurali risultavano La stessa fonte legislativa ha consentito anche di elencati e riferiti ai quartieri urbani da cui dipendeva- ricostruire la complessa e articolata dinamica della no. Altrettanto utili si sono rivelati gli statuti delle compartimentazione dei territori lombardi nel perio- strade e delle acque esistenti per il ducato di Milano e do compreso dalla metà del XVIII secolo all’unità in per il Principato di Pavia, che elencavano le comunità cui si alternano dominazioni e assetti costituzionali e le terre minori disposte lungo le strade che si dira- diversi. Attraverso le compartimentazioni si è cercato mavano dalla città indicandone le relative distanze. di ricostruire la trama mutevole delle giurisdizioni de- Sono risultati assai utili anche i repertori di censimen- gli enti e degli organi censiti, segnalando le circoscri- ti condotti sulle fonti statutarie riferite ad ambiti terri- zioni ed elencando, dove necessario, le singole comu- toriali più circoscritti, per i quali si rimanda alle intro- nità che vi erano incluse. Si tratta di un risultato in duzioni dei singoli volumi; occorre rilevare che molte gran parte inedito, che offre un apporto di notevole ri- parti del territorio lombardo risultano ancora scoper- levanza sul piano informativo in quanto consente di te37. Dove risultavano disponibili, sono state ovvia- ricostruire con maggiori certezze lo sviluppo com- mente utilizzate nella ricerca le edizioni critiche degli plesso, e spesso contorto, dei contesti territoriali in statuti di comunità lombarde già pubblicate. cui le istituzioni e i loro organi hanno svolto ai vari li- velli le proprie funzioni amministrative, rendendone I volumi del progetto CIVITA offrono senz’altro la percezione meno evanescente di quanto poteva ri- una risposta positiva all’esigenza di rendere facilmen- sultare sulla base della stessa bibliografia consultata te disponibili informazioni sui soggetti istituzionali dove, occorre sottolinearlo, la dimensione territoriale che, come si è detto, possono trovarsi disperse all’in- risulta spesso quasi del tutto trascurata. terno di fonti bibliografiche e archivistiche di non fa- cile accesso o risultano del tutto mancanti. Come ri- Per il successivo periodo della restaurazione, è sta- sulta spiegato più in dettaglio nella Nota tecnica, ogni te a largamente utilizzata anche un’opera di diritto 32 volume risulta costituito dai seguenti elementi: una amministrativo quale quella di Lorenzoni , che forni- serie di profili generali intestati a enti o ai relativi or- sce dettagliate informazioni sugli organi e sul loro gani di particolare rilievo o presenti in più sedi o, an- funzionamento, inquadrandole nella dottrina giuri- cora, le cui attribuzioni e competenze sono state defi- sprudenziale con circostanziati riferimenti alla legi- nite da interventi di riforma di carattere generale o da slazione vigente. una normativa univoca emanata a partire dalla secon- Una ulteriore fonte del progetto CIVITA per la sua intrinseca valenza istituzionale è costituita dagli statu- 33. L. Manzoni, Bibliografia statutaria e storica italiana, se- ti. Per quanto l’importanza degli statuti come fonte in- conda parte, Bologna, 1879. formativa sulla struttura istituzionale della comunità 34. L. Fontana, Bibliografia degli statuti dei comuni dell’Italia possa variare da caso a caso, la loro presenza è co- superiore, voll. 3, Milano-Torino, 1907. 35. A. Cavagna Sangiuliani, Statuti italiani riuniti ed indicati munque una conferma diretta del peso, della capacità dal conte Antonio Cavagna Sangiuliani, Pavia, 1907. di coesione interna e della autonomia nella gestione 36. Biblioteca del Senato del Regno, Catalogo della raccolta di statuti, Roma, 1943. 37. G. Chittolini, D. Willoweit (a cura di), Statuti città territori 32. A. Lorenzoni, Istituzioni del diritto pubblico interno pel in Italia e Germania tra Medioevo ed Età Moderna, Bologna, Regno lombardo-veneto, Padova, 1835. 1991.

6 Presentazione da metà del secolo XVIII; una serie di profili partico- no volutamente ad assumere una forma espositiva lari intestati a singoli enti e ai relativi organi di parti- controllata, finalizzata ad una maggior chiarezza colare rilievo, attraverso cui viene fornita per ciascun espositiva. Le schede risultano integrate dagli oppor- soggetto istituzionale censito una nota informativa tuni riferimenti bibliografici, archivistici e normativi. sintetica destinata ad integrare le notizie già fornite Data la finalità del progetto, le informazioni contenu- nei profili generali; una lista indicizzata in cui figura- te nei profili sia particolari che generali non si propon- no sia le istituzioni per le quali cui sono stati compilati gono di fornire nuove visuali interpretative sulle dina- profili particolari, che anche tutti gli organi e uffici miche istituzionali che hanno in vario modo privi di un profilo autonomo, ma richiamati nel testo interessato il territorio lombardo. di un profilo già esistente. L’indice costituisce lo strumento fondamentale per Le schede particolari risultano avere una chiave di la consultazione e per l’accesso alle informazioni con- ordinamento primaria costituita dal toponimo del co- tenute nel volume. L’elenco degli enti e dei rispettivi mune in cui l’ente censito aveva la propria sede istitu- organi, strutturato in ordine di toponimi, consente di zionale, o a cui era riferito. Il toponimo adottato in effettuare una prima ricognizione sistematica dei sog- prevalenza è quello segnalato nelle compartimenta- getti istituzionali che sono stati investiti di funzioni in zioni conclusive rispetto all’arco cronologico asse- un determinato contesto territoriale; da esso si eviden- gnato al censimento, quella del 9 febbraio 1868 per la zia il legame contestuale con altri enti o organi che sola provincia di Mantova, e quella del 23 febbraio possono essere riferiti al medesimo toponimo o essere 1859 per tutte le altre province lombarde; solo nel accomunati dallo stesso nome identificativo che ne in- caso di enti attivati e cessati rispettivamente in prece- dividua una particolare tipologia. denza a tali date si è adottato necessariamente un to- L’indagine, che col presente lavoro si può conside- ponimo riferibile all’ultima compartimentazione vi- rare avviata, ma non certo conclusa per i territori con- gente prima della loro scomparsa, o comunque coevo siderati, ha consentito di tracciare un primo quadro alla loro fase di attività. Nel caso di soggetti istituzio- d’insieme degli apparati in esso operanti, attraverso nali aventi competenze estese ad un insieme territo- cui risulta più chiaramente individuabile la complessa riale includente di più comuni, ad esempio una deter- trama dei rapporti di controllo, coordinamento o di minata circoscrizione sopra-comunale, o una valle, subordinazione gerarchica riscontrabili tra i vari enti, l’ente è stato descritto sotto il toponimo del comune e tra i medesimi e gli organi ad essi subordinati. Il in cui aveva sede l’ufficio. quadro tracciato è ancora comunque parziale per le L’intestazione secondaria riporta il nome proprio scelte rese necessarie dall’ampiezza e dalla comples- del soggetto istituzionale censito (ente o organo) a cui sità del campo di indagine. sono immediatamente riferiti gli estremi cronologici La pubblicazione dei risultati del censimento è ar- entro cui esso ha svolto la propria attività istituzionale ticolata per volumi riferiti alle attuali province lom- senza modifiche rilevanti che ne abbiano modificato barde. Nei vari volumi risultano incluse esclusiva- le funzioni o l’organizzazione interna. Nel caso di ce- mente le istituzioni che avevano sede o che facevano sure significative che abbiano comportato modifiche capo ai comuni appartenenti alle singole provincie sostanziali nelle competenze istituzionali di un ente, nella configurazione territoriale attuale, indipendente- le informazioni che lo riguardano possono risultare mente dal fatto che gli stessi comuni appartenessero, articolate sotto intestazioni distinte, a ciascuna delle nel periodo di attività delle istituzioni censite, a con- quali sono riferiti gli estremi cronologici relativi ai di- testi politico-amministrativi diversi da quello attuale. versi periodi in cui si è ritenuto di poter dividere la sua vicenda istituzionale. In linea generale nei profili par- La descrizione offerta nelle schede presenta in al- cuni casi evidenti disomogeneità a livello di densità ticolari riguardanti gli enti a livello locale sono state informativa: si è tenuto conto della maggiore o mino- adottate delle cesure cronologiche sia per le riforme re importanza delle funzioni assolte e dal diverso peso amministrative che hanno interessato tali enti nei soli istituzionale degli stessi soggetti censiti. Ma, a questo territori della sola Lombardia austriaca, che per l’atti- proposito, occorre tenere presente che non per tutti i vazione degli ordinamenti napoleonici e di quelli del soggetti censiti c’era la stessa disponibilità di fonti. In regno lombardo-veneto per gli enti locali in tutti i ter- ogni caso si è cercato di fornire nelle schede una de- ritori lombardi. scrizione sintetica dei soggetti censiti espressa in uno In molti casi le informazioni contenute nelle sche- stile facilmente accessibile e intenzionalmente privo de particolari riferite a enti del medesimo tipo tendo- di valutazioni interpretative.

7 NOTATECNICA

MicheleGiordano

NOTATECNICA

Premessa Il lavoro risulta dunque organizzato su tre piani di- stinti, progressivamente dettagliati, a cui corrispondo- Questo volume è stato realizzato riversando il con- no altrettante parti del volume. tenuto di una base di dati in un documento diretta- mente interpretabile da un programma per il tratta- mento dei testi. Dal documento interpretato è stata I profili istituzionali successivamente ricavata la stampa che viene qui pre- Nella prima parte, infatti, compaiono i profili isti- sentata. L’intero processo si è svolto il maniera pres- tuzionali generali in grado di orientare adeguatamen- soché automatica. te la consultazione nella successiva parte, costituita dai profili istituzionali particolari, cui fa seguito la È stato possibile raggiungere questo risultato gra- parte finale costituita da un indice ricco di 4137 voci. zie alla messa a punto, concomitante al procedere del Una quarta parte di riferimenti critici (che in realtà lavoro di ricerca, di una specifica applicazione mirata precede l’indice) contiene lo scioglimento delle sigle in primo luogo a raccogliere ordinatamente le infor- di opere citate in numerosi punti del volume. mazioni necessarie alla ricerca e ad elaborarle ade- Della prima parte, ovvero dei profili generali, si guatamente e in secondo luogo a presentarle automa- dice diffusamente nella Nota introduttiva; questa ticamente con dignità di stampa1. Nota tecnica, pertanto, si occupa in maniera specifica Il volume raccoglie notizie di 1901 istituzioni civi- delle restanti parti e costituisce soprattutto la spiega- li sorte sul territorio dell’attuale provincia di Varese zione di certe soluzioni operative adottate e un ausilio dal XIV al XIX secolo. Per 1084 di esse viene presen- alla consultazione del volume. tato un profilo istituzionale specifico a cui si aggiunge Fra i problemi principali affrontati nel corso della – limitatamente a un limitato numero di soggetti isti- ricerca vi sono stati quello di inquadrare correttamen- tuzionali particolarmente significativi – un profilo ge- te l’istituzione schedata nel proprio ambito specifico nerale atto ad inquadrare l’istituzione in un ambito e quello, connesso al primo, di ideare un sistema sem- storico e giuridico più ampio. plice ma abbastanza rigoroso per etichettarla. La so- luzione proposta consiste in quattro elementi di vario 1. L’applicazione (denominata CIVITA) è stata elaborata con il tipo che, nel loro insieme, consentono di identificare sistema di sviluppo per basi di dati ACI 4th Dimension 6.0.5. ogni istituzioni in maniera univoca. Essi sono: L’applicazione genera documenti di testo in formato RTF (Rich 1. il toponimo nel quale l’istituzione ha sede; Text Format) interpretabili dalla maggior parte dei programmi per il trattamento dei testi in circolazione. Per la stampa del volume, 2. la denominazione propria dell’istituzione; il documento originale ha subito ritocchi minori per migliorarne 3. gli estremi cronologici; soprattutto il livello estetico e la qualità tipografica ed è stato rie- 4. il contesto all’interno del quale l’istituzione laborato con il programma Adobe FrameMaker 5.1.1. esplica la propria attività.

8 Nota tecnica

La determinazione del toponimo ha sollevato, come è facile immaginare, numerose incertezze; alla fine è stata fatta una scelta operativa molto precisa, Belsito privilegiando la chiarezza a scapito, qualche volta, del rigore. Si è deciso, infatti, di riferire tutte le istituzioni censite ai comuni identificati dai toponimi previsti comune di dalla legge 23 settembre 1859 sull’ordinamento co- Belsito munale e provinciale, tappa conclusiva della comples- 1201-1300 sa dinamica territoriale considerata nella ricerca. Un adeguato numero di rimandi nell’indice consente tut- tavia di conservare il necessario collegamento con i consiglio toponimi scomparsi prima di quella data, oppure con 1201-1300 quelli sorti più tardivamente.

I primi tre parametri sono indispensabili per una Figura 1 · Elementare modello di struttura istituzionale riferita corretta identificazione dell’istituzione, mentre il ad un toponimo (di pura fantasia) quarto non è sempre necessario. Quest’ultimo para- metro identificativo merita qualche parola aggiuntiva delmonte – consiglio – cancelliere). Tutta la struttura, di chiarificazione. come si può notare, assume l’aspetto di un albero ro- vesciato in cui vanno a collocarsi le varie istituzioni Per contesto, infatti, non si deve intendere quella riconducibili ad un unico e preciso toponimo. Va detto fitta e spesso intricata rete di rapporti che ogni istitu- che non esiste alcun limite (almeno rispetto alla trat- zione intrattiene a vario titolo e in varia misura col tabilità informatica) all’ampiezza e alla profondità di proprio ambiente circostante; più semplicemente, il tale albero. Tuttavia, mentre la sua estensione oriz- termine va inteso nel senso restrittivo di ambito nel zontale dipende dalla ricchezza dello sviluppo storico quale può essere ricondotta una determinata istituzio- delle istituzioni legate ad un particolare toponimo ed ne. In tal senso un cancelliere, per fare un esempio, è quindi pressoché intoccabile, la profondità è stata può essere ricondotto al contesto del consiglio del talvolta ridotta per ragioni di semplicità. Sono stati quale registra gli atti, e quest’ultimo, verosimilmente, potati, in altre parole, i rami più estremi ai quali cor- a quello del comune in cui opera, il quale – per finire rispondono, in genere, istituzioni di importanza mar- – è collocabile entro un preciso toponimo. È evidente ginale, soprattutto se commisurata all’ambizione, che la natura di ciascuno di questi rapporti contestuali propria di questo volume, di delineare il patrimonio fa caso a sé: il rapporto cancelliere-consiglio (un rap- storico-istituzionale di un’intera provincia. porto fra un ufficio e un organo) è diverso infatti da quello consiglio-comune (rapporto organo-ente), per Costruiti i vari alberi dei contesti – uno per ogni to- non dire del rapporto comune-toponimo, che non è ponimo – l’applicazione è stata in grado di generare i neppure un rapporto istituzionale. profili particolari, ordinandoli e numerandoli in ma- niera tale da restituire, per quanto possibile, lo svilup- Se non si dà peso a questi aspetti (beninteso, per il po complessivo dell’albero. La Figura 3 rappresenta particolare scopo di presentare razionalmente il risul- la trasfigurazione testuale, arricchita delle pertinenti tato della ricerca) è possibile allora costruire delle ca- tene contestuali di varia lunghezza che hanno l’ambi- zione, nell’insieme, di ricostruire la struttura istituzionale propria di un particolare toponimo il Piedelmonte quale, perciò, può essere considerato – almeno ideal- mente – come l’anello iniziale di ciascuna di queste catene. comune di comune di Piedelmonte Piedelmonte La Figura 1 mostra un caso elementare del model- 1201-1300 1301-1400 lo in base al quale è stata ricostruita la struttura istitu- zionale dei toponimi presi in esame nella ricerca. Al toponimo (di pura fantasia) è ricondotto un comune consiglio console consiglio (caso del tutto esemplare), mentre a quest’ultimo è ri- 1201-1300 1301-1400 1310-1400 condotto un consiglio. La Figura 2 mostra un esempio più articolato nel quale sono riconoscibili due distinti cancelliere gruppi di istituzioni (relativi ad altrettanti periodi sto- 1320-1400 rici) e tre catene contestuali (Piedelmonte – comune di Piedelmonte – consiglio; Piedelmonte – comune di Figura 2 · Una struttura istituzionale abbastanza articolata; sono Piedelmonte – console; Piedelmonte – comune di Pie- riconoscibili due distinti periodi storici e tre catene contestuali

9 Michele Giordano

ne puntualmente introdotta da una o più denominazio- BELSITO ni di livello più alto (ad esempio: comune di Belsito. consiglio.). Un quinto elemento (il numero progressi- comune di Belsito. 1 vo), è stato introdotto, come è facile immaginare, per 1201-1300 consentire i rimandi dall’indice. Citato per la prima volta in un atto del 1201 (AC Si sarà notata, altresì, l’assenza della figura del Belsito) fu soppresso nel 1300. Era retto da un consiglio. cancelliere. Pur essendo presente, infatti, nella strut- comune di Belsito. consiglio. 2 tura istituzionale del corrispondente toponimo, il can- 1201-1300 celliere non viene espressamente nominato nei profili Era composto da dodici membri che si riunivano alme- particolari. Si tratta di un caso abbastanza frequente2 no una volta al mese. Veniva eletto ogni anno. di quel lavoro di potatura di cui si è già parlato e che arch. AC Belsito: “Carta vendicionis”, Archivio comuna- le di Belsito, fondo antico, cart. 59. va ricollegato alla marginalità di alcune istituzioni o, più semplicemente, alla scarsità di utili informazioni di inquadramento, il che ha indotto il compilatore a PIEDELMONTE non dedicare espressamente un profilo a numerose istituzioni, come nel caso in questione. Affinché non comune di Piedelmonte. 3 ne vada totalmente sottovalutata l’importanza, tutta- 1201-1300 via, la denominazione di queste istituzioni è comun- Di un “commune di Piedelmonte” si parla a partire que presente nell’indice, come si vedrà meglio più dal 1201 (Storia 1950). Era retto da un consiglio. avanti. comune di Piedelmonte. consiglio. 4 L’ordine di presentazione dei profili particolari ha 1201-1300 posto diversi problemi. Sono stati scartati sia l’ordine Il consiglio era composto da dieci membri che doveva- alfabetico sia quello cronologico perché giudicati ri- no avere un’età non inferiore ai cinquanta anni. Restava in carica due anni. spettivamente banale e astratto, e si è adottato un si- stema più articolato, in grado di tradurre con suffi- comune di Piedelmonte. 5 ciente rispondenza l’originario schema ad albero del 1301-1400 modello. Vi sono testimonianze abbastanza certe di questo Le istituzioni direttamente collegate al toponimo comune a partire dal 1301 (Agostini 1960). Era retto sono disposte in ordine alfabetico e subordinatamente da un console e da un consiglio. cronologico; tuttavia, nel caso in cui al contesto di tali comune di Piedelmonte. consiglio. 6 istituzioni siano ricondotte altre istituzioni, tali istitu- 1310-1400 zioni sono accodate all’istituzione di contesto supe- Il consiglio era composto da venti membri che dovevano avere un’età non inferiore ai quarantacinque anni. Restava riore, nell’ordine già descritto. Il criterio appare evi- in carica un anno. Disponeva di un proprio cancelliere. dente nell’esempio di Piedelmonte dove, per esempio, tra i due comuni, è inserito il consiglio collegato isti- comune di Piedelmonte. console. 7 1301-1400 tuzionalmente al primo. Il carattere subordinato di Eletto ogni anno era controllato da un consiglio. questa istituzione è messo il rilievo anche da una pre- sentazione grafica in corpo minore e con un leggero bibl. Storia 1950: Storia di Piedelmonte, Milano, 1950. rientro.

Figura 3 · Trasfigurazione testuale, sotto forma di profili I riferimenti critici particolari, delle due strutture istituzionali illustrate nelle figure 1 e 2. Da notare anche i due riferimenti critici Tre insiemi di riferimenti critici accompagnano le notizie raccolte sulle varie istituzioni: note archivisti- notizie storiche, dei due alberi raffigurati nelle figure che, legislative e bibliografiche. Tutte e tre, inoltre, 1 e 2. In essa è contenuto, a scopo didascalico, il cen- possono essere di carattere generale o particolare. simento completo del patrimonio istituzionale di una Le note generali riguardano informazioni che si microscopica quanto improbabile provincia costituita sono rivelate utili per buona parte del lavoro, se non di due soli toponimi. addirittura per tutto il lavoro. Per questa ragione si è giudicato troppo gravoso e sostanzialmente inutile as- Ogni istituzione, come già detto sopra, è caratte- sociarle a ciascuno dei profili debitori di tali informa- rizzata (una volta per tutte) dal toponimo al quale essa si riferisce, dalla propria denominazione e dagli estre- mi cronologici. Il quarto elemento identificativo (ov- 2. Nel caso di Varese, per esempio, delle 1901 istituzioni sche- date, solo 1084 hanno un proprio profilo particolare; le restanti vero il contesto) si può desumere dal fatto che la de- 817 sono rintracciabili – come si vedrà meglio oltre – solo a par- nominazione delle istituzioni di livello più basso vie- tire dall’indice.

10 Nota tecnica zioni. Esse, perciò, sono state radunate tutte insieme in coda ai profili particolari. Per tutti gli altri riferimenti di raggio più limitato è A parsa utile, invece, una collocazione specifica in calce ai profili che fanno capo ai diversi toponimo. Nell’esempio di Figura 3 si immagina il caso di un B C D riferimento archivistico e di un riferimento bibliogra- fico. In entrambi i casi (AC Belsito e Storia 1950) il ri- ferimento è nominato con una apposita sigla nel corpo B A del profilo e successivamente sciolto in calce al grup- po di profili relativo a ciascun toponimo perché giudi- cato di esclusiva pertinenza di quel particolare toponi- C D mo. Diversa destinazione spetta invece al riferimento Belsito e Piedelmonte 1960. Quest’ultimo, infatti, è C B A stato evidentemente giudicato di importanza generale per tutto il lavoro e viene pertanto sciolto in coda ai profili particolari, insieme con gli altri riferimenti ar- D chivistici e legislativi.

L’indice D C B A L’indice di quest’opera rappresenta una novità ab- bastanza radicale, e richiede dunque di essere detta- gliatamente illustrato. Figura 4 · Diverse combinazioni di una medesima catena contestuale; si distinguono l’intestazione (in nero), il Il principio su cui esso è basato è quell’idea di con- qualificatore (in bianco) e lo specificatore (in grigio) testo proposta già come soluzione al problema dell’identificazione e dell’ordinamento delle istitu- mini, bensì rispettoso del significato che ciascun ter- zioni. Una identificazione precisa e un criterio di or- mine acquista in relazione ai termini adiacenti4. dinamento efficace, tuttavia, non sono ancora suffi- cienti per far fronte alla necessità di ritrovare in modo L’idea di base è che la stringa Belsito – comune di fecondo e tempestivo una certa istituzione inserita nel Belsito – consiglio, per restare al primo dei nostri tessuto di rapporti con altre istituzioni correlate. Vo- semplici esempi, è certamente suddivisibile in tre di- lendo indicizzare l’esempio della Figura 1, infatti, stinte sottostringhe con significato proprio, ma costi- non è sufficiente creare tre ingressi distinti nell’indice tuisce altresì una entità a se stante, con un proprio si- (Belsito, comune di Belsito, consiglio) per restituire il gnificato che gli deriva dai rapporti che ogni singola significato complessivo di quella terna di nomi. Nel parola intrattiene con le parole vicine. caso dell’esempio di Figura 2, inoltre, una voce come Essa può venire letta da sinistra a destra e vicever- cancelliere – che non è stata inserita fra i profili parti- sa. Nel primo caso ogni parola costituirà una specifi- colari per i motivi già detti – dovrebbe trovare almeno cazione di significato rispetto alla parola precedente nell’indice una propria collocazione utile a restituirla (Belsito, il comune di Belsito, il consiglio del comune al proprio contesto istituzionale. di Belsito); nel secondo caso si tratterà invece di una L’indice di questo lavoro si propone espressamen- qualificazione progressiva (il consiglio che fa parte te di consentire anzitutto il rimando ai profili partico- lari, ma intende offrire anche una sintetica ricostru- 3. Per un inquadramento generale delle varie problematiche le- zione della struttura istituzionale propria di ciascun gate all’indicizzazione si veda Rossella Caffo, Analisi e indicizza- toponimo. Non si tratta, dunque, solo di una utile ap- zione dei documenti, Milano, Editrice Bibliografica, 1988. 4. Il lavoro di cui siamo ampiamente debitori per la concezione pendice ai profili particolari, ma esso costituisce una e la realizzazione dell’indice è Derek Austin, PRECIS. A manual parte integrante dello sforzo di restituire il giusto rilie- of concept analysis and subject indexing, London, British Library vo ad ogni istituzione presa in esame. Board, 1984. Concepito allo scopo realizzare indici per soggetto particolarmente accurati e pertinenti, PRECIS (PREserved Con- A questo scopo è stato mutuato, soprattutto text Index System) tradisce in molti casi una certa macchinosità, dall’ambito della ricerca bibliografica, un sistema soprattutto perché concepito per essere solo parzialmente automa- complesso di indicizzazione il quale, perfezionando i tizzato. L’idea fondante del sistema, tuttavia, ci è parsa di straor- dinaria fecondità ed eleganza formale. Liberata da impacci inutili 3 vari sistemi di indice a permutazione perviene ad un per lo scopo in questione e totalmente automatizzata abbiamo cre- criterio non astratto e meccanico di rotazione dei ter- duto perciò di poterla utilmente innestare in ambito archivistico.

11 Michele Giordano

2. con l’intestazione comune di Belsito in grasset- BELSITO to, qualificata dal toponimo Belsito in tondo e comune di Belsito. consiglio...... 2 cancelliere. consiglio (1310-1400). specificata dall’istituzione consiglio in corsivo; comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 6 comune di Belsito. Belsito...... 1 3. con l’intestazione consiglio in grassetto, dop- consiglio...... 2 piamente qualificata in primo luogo dal comune comune di Piedelmonte (1201-1300). Piedelmonte...... 3 consiglio (1201-1300)...... 4 di Belsito in tondo e in secondo luogo dal topo- comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 5 nimo. consiglio (1310-1400). cancelliere...... 6 console...... 7 Per ogni intestazione, come si può vedere, l’indice consiglio. comune di Belsito. Belsito...... 2 consiglio (1201-1300). comune di Piedelmonte (1201-1300). non si limita ad offrire un rimando numerico al profi- Piedelmonte...... 4 lo, ma ricostruisce sinteticamente anche la struttura consiglio (1310-1400). comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 6 istituzionale nella quale è inserita la voce indicizzata. cancelliere...... 6 console. comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 7 A colpo d’occhio, pertanto, l’utente è messo subito in

PIEDELMONTE condizione di farsi un’idea abbastanza chiara di tale comune di Piedelmonte (1201-1300). consiglio (1201-1300)...... 4 struttura, prima ancora di passare ai profili istituzio- comune di Piedelmonte (1301-1400). consiglio (1310-1400). cancelliere...... 6 nali per la consultazione vera e propria. comune di Piedelmonte (1301-1400). console...... 7 Più complesso, come già messo in evidenza, il Figura 5 · Trasfigurazione testuale, sotto forma di indice, delle caso della Figura 2 (toponimo di fantasia: Piedelmon- due strutture istituzionali illustrate nelle figure 1 e 2 te). In questo caso, infatti, vi sono diverse catene con- testuali (Piedelmonte – comune di Piedelmonte – con- siglio; Piedelmonte – comune di Piedelmonte – del comune che fa parte dell’unità territoriale di Bel- consiglio – cancelliere; Piedelmonte – comune di Pie- sito). Ma una lettura utile della stringa è possibile an- delmonte – console). Per ciascuna di queste catene che a partire dal termine intermedio, in modo tale da l’indice offre gli appropriati e plurimi rimandi ai pro- suddividere la catena contestuale in due spezzoni: uno fili particolari ma anche, come già nel caso preceden- qualificativo e uno specificativo (comune di Belsito; te, una ricostruzione della struttura istituzionale. È ma anche: comune nel quale operava un consiglio). evidente che ad una struttura più complessa corri- Nel caso in cui i termini siano più di tre, possono già spondono delle voci di indice più articolate. Come si configurarsi diverse combinazioni di spezzoni di varia può notare, infatti, il toponimo Piedelmonte è dotato lunghezza ove ogni termine della stringa assume una di tre linee di specificazione perché tante sono le ra- posizione centrale rispetto allo spezzone qualificativo mificazioni dell’albero istituzionale di questo toponi- e allo spezzone specificativo. mo. Si noterà, inoltre, che le istituzioni omonime di La Figura 4 mostra astrattamente questo procedi- Piedelmonte sono discriminate in base agli estremi mento. A turno, ogni parola di una ipotetica stringa di cronologici, allo scopo di evitare ogni possibile ambi- termini contestuali A-B-C-D viene a trovarsi in una guità. Nel caso più semplice di Belsito tale discrimi- posizione di testa (in nero); per ognuna di queste po- nazione appare superflua, e pertanto è assente. sizioni gli altri termini assumono la funzione di termi- ni progressivamente qualificativi (in bianco) e specifi- Un discorso a parte, infine, merita il caso del can- cativi (in grigio). Più concretamente, la Figura 5 celliere di Piedelmonte. Assente nei profili particolari, mostra invece l’applicazione di questo principio ri- per le ragioni già più volte spiegate, esso è presente a portando l’indice delle istituzioni contenute nei due tutti gli effetti fra le voci dell’indice. Il rimando nu- esempi considerati, presentandolo in accordo ai criteri merico, come è ragionevole immaginare, è quello re- espressi. lativo all’istituzione contestualmente superiore; nel caso in questione si tratta del consiglio del comune di È utile esaminarlo più in dettaglio. La stringa Bel- Piedelmonte, quello attivo fra il 1310 e il 1400, come sito – comune di Belsito – consiglio, riflesso della appare evidente dalla Figura 2. semplice struttura istituzionale di quel toponimo, compare in tre modi diversi: 5. Può accadere che, per ragioni tipografiche, si renda necessa- 1. con l’intestazione Belsito in maiuscoletto, spe- rio spezzare la stringa di qualificazione (in tondo) oppure la strin- cificata in corsivo dall’istituzione comune di ga di specificazione (in corsivo), riportando a capo la parte di Belsito e, più in dettaglio, consiglio5; va notato stringa che eccede la larghezza della colonna; questa cesura tipo- che il rimando è all’ultimo termine della catena grafica della stringa istituzionale non va confusa, naturalmente, (consiglio); con la cesura funzionale.

12 NOTAINTRODUTTIVA

ClaudiaMorando

NOTAINTRODUTTIVA

Il presente volume raccoglie i risultati di un censi- ma di basarsi, per l’attribuzione delle schede riferite mento delle istituzioni presenti nel territorio corri- agli enti locali al volume di ciascuna provincia, sul spondente all’attuale provincia di Varese. Una provin- criterio dell’appartenenza attuale: è per questo che si cia attivata, come è noto, nel 1927, in un periodo, ritrovano distribuiti nelle pubblicazioni dedicate a dunque, relativamente recente. I precedenti storici su province contigue i profili di istituzioni locali che fe- cui fondare l’aspirazione della città di Varese a diven- cero parte in passato di contesti unitari. Il criterio ope- tare capoluogo di una circoscrizione di livello provin- rativo del progetto CIVITA è apparso il più semplice ed ciale vennero allora ritrovati nell’esperienza della efficace e anche il più valido, tenendo conto che si provincia attivata con la riforma giuseppina del 1786, aveva per ambito di ricerca l’intero territorio regiona- che aveva avuto capoluogo in un primo tempo a Gal- le, con tutte le difficoltà che questo fatto comporta. larate e quindi, dal 1787, a Varese. La provincia giu- Per quanto riguarda le tipologie istituzionali og- seppina ebbe poi una brevissima continuità nel dipar- getto di ricerca del progetto CIVITA, va ricordato che timento del Verbano, circoscrizione provinciale nella il campo di indagine è stato circoscritto essenzialmen- prima repubblica cisalpina prevista dalla costituzione te alle sole istituzioni pubbliche civili locali (comuni) del 1797, ma già abolita con la successiva riforma e alle organizzazioni territoriali sovracomunali (pievi, costituzionale del 1798 che aveva dato luogo squadre, distretti, cantoni, dipartimenti) che ebbero il all’accorpamento di molti dipartimenti. Le circoscri- loro centro nell’attuale provincia di Varese, in via ge- zioni provinciali facenti capo a Varese, peraltro, inclu- nerale dal XIV secolo al 1859. Sono stati quindi sero un territorio in larga misura coincidente con esclusi, sempre in via generale (e per accennare solo quello della provincia attuale, definito nei suoi confini ad alcuni aspetti), le istituzioni medioevali, i feudi in occidentali dal Lago Maggiore e dal corso del Ticino, epoca moderna, gli uffici giudiziari dalle riforme del e nella parte orientale dai confini con i territori sviz- governo austriaco in poi, nonché tutti gli istituti di ca- zeri (Sottoceneri e baliaggio di Lugano) segnati in rattere religioso, caritativo, assistenziale che pure eb- parte dal torrente Tresa e dal lago di Lugano, mentre bero strettissimi legami con le comunità locali. quelli con il Comasco erano in parte segnati dal tor- rente Lura. Nei periodi antecedenti e successivi a que- Nella prima parte del volume sono dunque pre- ste brevi esperienze i comuni appartenenti all’area va- senti dei profili generali che forniscono informazioni resina sono sempre stati inclusi nelle circoscrizioni di carattere introduttivo su istituzioni e organi provinciali facenti capo a Milano e a Como. dell’amministrazione periferica e locale negli ambiti territoriali di cui il Varesotto ha fatto parte dal periodo In sede di studio del progetto CIVITA è stato ducale in poi. Seguono poi i profili particolari riferiti esplicitamente scelto, per uniformità, di non tenere alle singole istituzioni presenti in sede locale nelle co- comunque conto delle antiche ripartizioni territoriali, munità della provincia.

13 Claudia Morando

La prima difficoltà, all’inizio della ricerca, è stata rico del Comune di Milano, anch’essi incompleti per quella di approntare l’elenco dei toponimi ai quali in- la mancanza della Valtravaglia. Un’altra fonte più tar- testare le singole schede dei profili particolari, re- da, che è risultata fondamentale in quanto copre inve- cuperando quelli non più esistenti e i molti ai quali, ce l’intero territorio dell’attuale provincia di Varese, è nel nostro tempo, non corrispondono più dei comuni la “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano” autonomi e nemmeno delle frazioni. Per l’intero pro- del patrizio pavese Ambrogio Oppizzone, nella ver- getto è stata scelta la forma dei toponimi codificata sione datata 1633 e stampata a Pavia nel 1634, che ri- nella tabella relativa alla Legge 23 ottobre 1859 porta gli elenchi delle comunità appartenenti alle va- sull’ordinamento comunale e provinciale, anche se in rie province che venivano impiegati per la ripartizione alcuni casi essa contrasta con quella prevalente nelle dei carichi fiscali a livello locale. compartimentazioni anteriori. Come per altri volumi del progetto CIVITA, si è La formazione di questa lista, come si può intuire, scelto di intestare le singole schede per le istituzioni non è stata frutto di una semplice somma di nomi, poi- dei comuni inclusi nella Lombardia austriaca se- ché il concetto stesso di comune ha assunto significati guendo una suddivisione in quattro partizioni tempo- diversi, a seconda delle varie epoche e delle singole rali: periodo di antico regime, periodo successivo alla zone, anche in un territorio dall’estensione relativa- riforma teresiana delle amministrazioni locali, perio- mente limitata come quello dell’attuale provincia di do cisalpino-napoleonico, regno lombardo-veneto. Varese. Questa impostazione, semplificando l’intestazione stessa, cerca di interpretare la continuità giuridica dei Dall’epoca viscontea in avanti (quindi grosso comuni, anche al di là di eventuali e non sostanziali modo dall’inizio dei limiti di ricerca imposti dal pro- mutamenti di denominazione, di territorio o dell’ordi- getto CIVITA), il possesso di estimi propri e la parte- namento interno, e al di là inoltre dei cambiamenti di cipazione diretta al riparto delle contribuzioni fiscali governo. (all’interno di una circoscrizione territoriale sovra- comunale) sono due criteri che permettono di discri- Impostate cronologicamente le varie schede e co- minare con sufficiente esattezza i comuni dalle sem- struita, in base alle fonti archivistiche e legislative ge- plici ville o dalle cassine. Tali criteri di base, natural- nerali, la loro ossatura, è seguita una seconda fase di mente, possono essere associati, al fine di definire ricerca, meno problematica ma altrettanto impe- l’esistenza di istituzioni autonome, da altri elementi, gnativa. come la presenza di rappresentanze (consoli o sinda- A seconda di quanto desunto dalle fonti bibliogra- ci), o veri e propri organi deliberativi (convocati, adu- fiche e archivistiche, ciascuna scheda è stata arricchita nanze o consigli). di tutti quegli elementi ritenuti utili per costruire un Per l’intestazione delle schede sono state pertanto repertorio di informazioni essenziali sulle istituzioni: privilegiate quelle poche fonti di carattere “globale” prime attestazioni del toponimo, dei comuni o suoi or- disponibili per il Varesotto che consentivano di rile- gani amministrativi, ambito di evoluzione iniziale vare attraverso il susseguirsi dei secoli, su un territo- dell’istituzione stessa. Questo tipo di informazioni, ri- rio il più possibile omogeneo, continuità e disconti- cavate, come si è accennato, prevalentemente dalle nuità dei singoli “comuni”. Per individuare le prime fonti bibliografiche, si è rivelato però estremamente testimonianze di comunità organizzate, sono stati uti- frammentario. Le pubblicazioni di storia locale non lizzati gli “Statuti delle strade e delle acque del conta- sono incentrate che raramente, per una serie di motivi, do di Milano” che hanno consentito di stabilire l’esi- sugli aspetti istituzionali. Non mancano studi mono- stenza di molte località e di individuarne la grafici su comunità del Varesotto, ma nella maggior collocazione territoriale nelle circoscrizioni plebane parte di queste opere lo spazio più ampio è spesso de- poste sotto il controllo milanese sin dal XIV secolo. dicato agli aspetti religioso-pastorali, piuttosto che a In particolare si è utilizzata la prima delle due sezioni quelli politico-amministrativi. Quelle che sono risul- che costituiscono tale fonte, la “Compartitione de le tate effettivamente utilizzabili per le finalità del pre- strate e fagie”, un elenco redatto ad uso fiscale dei sente lavoro sono state relativamente poche e sono ci- “burghi, lochi, cassine, molini e case de religiosi del tate nella bibliografia. contato” per i quali sono indicati gli oneri per la ma- La maggiore difficoltà è deriva dalla scarsità di nutenzione delle strade e dei ponti che collegavano la fonti sicure che attestino la presenza di veri e propri città di Milano al territorio del suo contado. La fonte ordinamenti comunali. Gli statuti comunali di cui si è copre tuttavia solo una parte del Varesotto, in quanto a conoscenza sono rari (Varese, , Mac- in essa non sono incluse alcune valli dell’area prealpi- cagno inferiore) e le indicazioni sugli apparati istitu- na. Sono stati utilizzati anche gli elenchi delle comu- zionali presenti in essi non possono essere generaliz- nità per gli estimi del XVI secolo del ducato di Milano zate. Una ricerca sistematica compiuta attraverso lo inclusi nel fondo “Località foresi” dell’Archivio sto- spoglio dei fascicoli inerenti alle comunità del Vare-

14 Nota introduttiva sotto presenti nel fondo “Comuni” dell’Archivio di indicazioni del testo dei quesiti, dare anche il no- Stato di Milano non ha dato i frutti sperati, in quanto minativo dei funzionari e dei feudatari attivi verso la non ha permesso di reperire statuti di comunità o altra metà del XVIII secolo. documentazione sulle strutture amministrative con In base a questa fonte, sono state redatte la mag- competenza territoriale. Per questi motivi, per molte gior marte delle schede relative agli organi ammini- realtà comunali, sicuramente vive e attive nel Sette- strativi locali, che permettono di ricostruire l’apparato cento e nell’Ottocento, si può solo ipotizzare l’esi- burocratico dei singoli comuni e che sono presenti stenza nei secoli immediatamente precedenti di strut- come voci di indice. ture comunitarie, spesso embrionali, che tenevano A queste schede sono stati attribuiti (forzatamente, riunioni dei “capi di casa” soprattutto per stabilire non potendosi reperire fonti diversificate nel corso del come suddividere in maniera equa tra gli abitanti il tempo) dei limiti cronologici, coincidenti con gli peso delle imposte. estremi di esistenza dell’istituzione stessa. Per la maggior parte dei comuni sono state utiliz- Le figure istituzionali segnalate per i vari comuni zate come fonte primaria le informazioni contenute sono gli organi deliberanti, quelli cioè che rappre- nelle “Risposte ai 45 quesiti”, un questionario ema- sentavano in qualche modo la comunità. Non è stata nato dalla giunta del censimento nel 1751, pochi anni intestata pertanto, se non in via eccezionale, una sche- prima che fosse attuata la riforma amministrativa te- da ai pubblici ufficiali che non avevano funzioni poli- resiana. I quesiti, inviati ai cancellieri di tutte le comu- tiche, ma meramente esecutive. Tra queste, la figura nità che a metà del Settecento erano comprese entro i dell’esattore, che era presente nella quasi totalità dei confini dello stato milanese, erano strutturati in modo comuni, dove veniva scelto tramite asta pubblica, da raccogliere il maggior numero di notizie circostan- spesso per un triennio. Solo in poche realtà la funzio- ziate relative ai carichi fiscali e alle loro modalità di ne di esazione spettava al console o al sindaco. Invece riparto ed esazione, alla gestione delle finanze comu- la figura del cancelliere è stata segnalata, in quanto nitative e all’assetto amministrativo che caratterizza- questo funzionario, oltre a svolgere mansioni di com- vano e differenziavano l’organizzazione delle singole pilazione e contabilità, era parte integrante della strut- comunità. Le informazioni relative all’assetto istitu- tura comunale e a volte (come ad es. nel comune di zionale sono qualche volta confuse, contraddittorie, Brissago) rientrava tra i componenti degli organi con- ma imprescindibili, in quanto le risposte rappresenta- siliari. no l’unica fonte diretta e pressoché completa che for- Nella definizione delle singole istituzioni, si sono nisca dati sulle istituzioni pubbliche locali del Vare- seguite in linea di massima le indicazioni fornite dal sotto. testo delle risposte, registrando ad esempio con la Di particolare interesse si sono rivelate per la ri- voce “consiglio” o “consiglio generale” l’assemblea cerca le risposte ai primi sette quesiti, con i quali si degli abitanti o dei capifamiglia, quando veniva defi- chiedeva ai cancellieri di specificare se la comunità nita in tal modo nelle risposte. Per lo stesso motivo è era autonoma o era aggregata ad altro comune e di de- stato segnalato il “consiglio particolare”, quando ve- scrivere dettagliatamente l’organizzazione istituzio- niva definito in tal modo dal cancelliere, anche se era nale di ogni comune, segnalando l’esistenza eventua- costituito da due soli ufficiali. le di un feudatario e la consistenza degli oneri feudali In una realtà quale quella del Varesotto, dove circa a cui era sottoposta la comunità, l’esistenza di organi il 90% delle comunità risultava infeudato alla metà consiliari e degli ufficiali incaricati della reale gestio- del Settecento, si è ritenuta utile un’integrazione si- ne degli affari comunitari, la presenza di agenti o pro- stematica delle notizie sulle infeudazioni presenti nel- curatori chiamati a rappresentare le comunità nella le risposte ai 45 quesiti con quelle riferite ad un arco capitale dello stato. Un ulteriore dato, cui si è prestata cronologico ben più ampio desunte dal “Dizionario regolarmente attenzione, è quello ricavabile dalla ri- feudale delle province componenti l’antico Stato di sposta al quesito n. 20, con cui s’invitava il cancelliere Milano” di Enrico Casanova. a indicare con esattezza lo stato delle anime. La Dopo la riforma comunitativa teresiana le fonti ar- consistenza del comune dal punto di vista demografi- chivistiche scelte per l’impostazione delle schede co è infatti un elemento fondamentale per la compren- sono diventate omogenee per tutto il territorio dell’at- sione anche della sua realtà istituzionale. tuale provincia di Varese. L’uso mirato delle compar- Allo scopo di fornire il maggior numero possibile timentazioni emanate dai governi succedutisi nel pe- di notizie sullo spessore delle comunità e sulla loro riodo compreso fra la seconda metà del Settecento e il amministrazione, si sono forniti anche alcuni dati 1859, data dell’aggregazione dei territori lombardi al economici presenti nelle risposte ai quesiti presi in regno di Sardegna, ha consentito di seguire i muta- esame, relativi alle retribuzioni degli ufficiali o ai gra- menti nella collocazione delle comunità all’interno vami feudali. Si è ritenuto utile, inoltre, seguendo le delle varie circoscrizioni e di ricostruire i diffusi pro-

15 Claudia Morando cessi che hanno portato all’aggregazione o disaggre- La presenza nei testi delle compartimentazioni di for- gazione dei centri minori rispetto ai maggiori. Da me in cui la denominazione del comune era costituita questo periodo l’illustrazione delle istituzioni, ormai dall’elencazione delle due o a volte più unità che lo regolate da disposizioni unitarie, è affidata ai profili componevano e la sostanziale stabilità di queste for- generali introduttivi. me, utilizzate anche nella documentazione coeva, ha Per quanto riguarda la denominazione delle sin- reso evidente la necessità di rispettare tali de- gole realtà amministrative che fanno capo ai toponimi nominazioni, che spesso sono la testimonianza di individuati, è necessario specificare che la stessa è stata ricavata tenendo conto della forma prevalente un’avvenuta e operante aggregazione, pur inserite en- nelle fonti fondamentali di natura legislativa, quali i tro un toponimo più ampio e generale che ingloba le compartimenti territoriali a stampa, in cui appaiono varie espressioni, con le quali la realtà di quelle unità spesso peraltro banali ed evidenti refusi tipografici. amministrative si presentava.

16 PROFILIISTITUZIONALI GENERALI

PROFILIISTITUZIONALI GENERALI

STATO DI MILANO, zeri si impadronirono di Bellinzona e dei vicini Ba- LOMBARDIA AUSTRIACA: liaggi, i Grigioni della Valtellina, ed il papa Giulio II ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE riuscì, durante la guerra contro i francesi, a staccarne E CONFINI le città di Parma e Piacenza coi rispettivi territori ag- La morte di Francesco II, ultimo duca Sforza, se- gregandoli allo stato della chiesa (Pugliese 1924). gnò una svolta decisiva per la storia dello stato di Mi- Nei primi decenni del secolo successivo i confini lano: in linea di diritto – secondo le norme del diritto del dominio milanese soggetto all’imperatore Carlo V feudale – l’estinzione della dinastia sforzesca com- erano così ridimensionati: a nord ancora la catena del- portò la devoluzione all’imperatore del dominio duca- le Alpi, ma solo dal gruppo del Monte Rosa sino al le, feudo imperiale; in pratica il 1535, anno della mor- passo S. Giacomo e dallo spartiacque ad oriente della te del duca, segnò la fine dell’indipendenza dello stato Val Formazza milanese fino al Lago Maggiore, sepa- milanese. L’imperatore Carlo V lo trattenne sotto il ravano lo stato dai Cantoni Svizzeri, a est lo spartiac- proprio diretto controllo e solo nel 1546 lo infeudò al que montuoso tra i territori delle valli ad oriente del figlio Filippo che presto sarebbe divenuto monarca di Lago di Como ed il Bergamasco veneto, sino a Lecco, Spagna. poi il corso dell’Adda sino a Vaprio costituivano la Lo Sforza morendo lasciava quindi al suo “erede” frontiera naturale con la repubblica di Venezia, cui ap- un fiorente dominio anche se considerevolmente ri- parteneva anche l’enclave costituita dal territorio cre- dotto in dimensione rispetto al periodo della sua mas- masco; il corso del fiume Po separava lo stato milane- sima espansione. Nel Quattrocento i possedimenti dei se dal ducato di Parma e Piacenza e quello del fiume duchi milanesi si estendevano su di un territorio deli- Sesia dai domini sabaudi (Pugliese 1924). mitato a nord dalla cerchia delle Alpi, ad occidente Lo stato di Milano così territorialmente definito si dal fiume Sesia, ad oriente dal corso superiore articolava in nove province: Milano, Pavia, Lodi, Cre- dell’Adda, poi dall’Oglio sino al suo sbocco nel Po, e mona, Como, Novara, Tortona, Alessandria, Vigeva- sulla riva destra di questo fiume, dal torrente Enza per no; tale suddivisione poneva in evidenza sia l’eredità tutta la sua lunghezza (Pugliese 1924). della passata età comunale che l’impronta del lento e Il dominio comprendeva dunque le città di Milano, tortuoso processo di formazione dello stato regionale Pavia, Lodi, Cremona, Como, Novara, Vigevano, visconteo-sforzesco. Alessandria, Tortona, Valenza, Bobbio, Parma e Pia- L’organizzazione territoriale, amministrativa, giu- cenza coi loro territori. Ma nei decenni successivi, risdizionale delle nove province conservava infatti an- sotto il governo dei suoi successori l’estensione dei cora intatti molti tratti dello “stato cittadino”, di territori venne notevolmente ridimensionata: gli Sviz- quell’ordinamento dualistico in cui le città e le oligar-

17 Profili istituzionali generali chie cittadine detenevano ampi poteri e privilegi dai ni rilevanti, nel corso del XVIII secolo, in seguito alle quali erano invece totalmente esclusi i borghi e le ter- guerre di successione spagnola, polacca ed austriaca, re del contado ed i loro abitanti. Le autorità cittadine lo stato subì invece consistenti smembramenti territo- avevano ad esempio giurisdizione in materia di viabi- riali a favore del Piemonte sabaudo. lità, commercio di generi alimentari, calmieri dei In seguito al primo dei tre conflitti di successione, prezzi, ubicazione di manifatture non soltanto entro le quello spagnolo, (1701-1715) lo stato di Milano fu mura cittadine, ma sul territorio dell’intera provincia; costretto a cedere ai domini sabaudi le città di Valenza i residenti milanesi godevano dell’ambito privilegium e di Alessandria col relativo contado, la Lomellina e civilitatis che garantiva loro il diritto di essere giudi- la Valsesia. Con questo primo smembramento Pavia, cati, ovunque si trovassero, non dai giudici presenti la città più importante dopo Milano, veniva a trovarsi nelle sedi periferiche, bensì dai soli organi giudiziari sul confine definito ora dal corso del fiume Ticino cittadini. Ma gli abitanti delle città e quelli delle terre (Pugliese 1924). del contado erano soprattutto soggetti a due diversi si- Dopo la guerra di successione polacca, l’imperato- stemi di imposizione e ripartizione fiscale – prevalen- re Carlo VI fu costretto a cedere al re Carlo Emanuele temente indiretta (sotto forma di dazi) i primi, preva- II altre due province del dominio milanese, il Novare- lentemente diretta (sotto forma di imposte quali perti- se ed il Tortonese, riconoscendogli pure la superiorità cato, tasso dei cavalli, censo del sale, imbottato) i feudale sui feudi delle Langhe ed il possesso definiti- secondi. I beni fondiari posseduti dai cittadini (le co- vo del Siccomario, un lembo di territorio della Lomel- siddette pertiche civili) – per fare solo un esempio – lina posto alla confluenza del Ticino col Po, rimasto oltre ad essere iscritti a ruolo separatamente da quelli conteso sin dall’epoca del primo smembramento. Un posseduti dai residenti nel contado (le cosiddette per- altro motivo di contrasto rimase anche negli anni suc- tiche rurali) godevano di un trattamento fiscale di fa- cessivi la sovranità sopra la Riviera d’Orta: mentre la vore. E ancora sui sudditi del contado ricadevano, nei casa Savoia pretendeva che tale territorio fosse passa- lunghi periodi di guerra che caratterizzarono i secoli to, con la cessione del Novarese, sotto il proprio do- di dominazione spagnola, gli oneri più gravosi, tra cui minio, Vienna pretendeva al contrario che la Riviera il tanto temuto ed osteggiato servizio degli alloggia- d’Orta venisse considerata come feudo imperiale in- menti forzati delle truppe dell’esercito presso le co- dipendente (Pugliese 1924). munità rurali da cui erano esenti le città. Lo stato milanese si presentava quindi come una Se gli smembramenti subiti dallo stato milanese in articolata confederazione di città e dei rispettivi con- seguito alle guerre di successione spagnola e polacca tadi subordinati all’egemonia di un unico sovrano, e ebbero prevalentemente come oggetto i territori delle su cui Milano, capoluogo della più vasta tra le nove province di Novara, Alessandria, Tortona, Pavia, province, ma soprattutto capitale dello stato, rivendi- quelli che seguirono alla guerra di successione au- cava una posizione di egemonia; l’affermazione del striaca, conclusasi con la pace di Aquisgrana del ruolo egemonico della capitale venne costantemente- 1748, riguardarono principalmente i territori della mente combattuta, nel corso dell’età moderna, dalle provincia del ducato: infatti oltre a ribadire l’acquisi- altre “città provinciali”. zione, da parte del Regno sabaudo, della città e conta- do di Vigevano, di tutto l’Oltrepò Pavese, la pace di Se entrando a far parte dei possedimenti di Carlo Aquisgrana decretò la definitiva perdita, per la Lom- V nel 1535 l’antico dominio dei duchi milanesi perse bardia austriaca, degli ampi territori dell’Ossola e del- ogni autonomia in materia di politica estera, l’indivi- le terre poste sulla riva occidentale del Lago Maggio- dualità giuridica e l’autonomia amministrativa re (Pugliese 1924). dell’antico dominio non vennero meno. Anzi Carlo V, con la promulgazione delle “Novae Constitutiones Mediolanensis Dominii” del 1541 – codice in cui si compendiavano le norme del diritto dello stato mila- DUCATO DI MILANO: nese ordinato a suo tempo da Francesco II Sforza ma ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE portato a termine per volere di Carlo V – si preoccupò E CONFINI (1535-1757) di dimostrare ai ceti dirigenti milanesi la ferma volon- tà di confermare l’assetto giuridico-amministrativo Il ducato, composto dalla città di Milano e dal suo esistente, in quanto successore degli Sforza e fedele contado, era la provincia di gran lunga più vasta dello custode di una veneranda tradizione locale (Sella stato; esso comprendeva la zona racchiusa fra il corso 1987). del Ticino e dell’Adda, dal loro sbocco dai laghi sino Se durante il periodo della dominazione spagnola ad una linea immaginaria, che passava poco sotto le i confini del dominio milanese non subirono variazio- terre di Rosate, Binasco, Melegnano, Settala e Cassa-

18 Profili istituzionali generali no d’Adda; e includeva inoltre anche una fascia di ter- scrizione stessa. Ma già dal secolo XII e sempre più ritorio denominato Gera d’Adda, posto ad oriente nel corso del secolo successivo, in piena età comuna- dell’Adda, sino ai confini Veneti, ad eccezione delle le, la pieve oltre a conservare il carattere originario di immediate vicinanze della città di Lodi. Ed ancora ap- circoscrizione ecclesiastica aveva gradualmente as- parteneva al ducato tutta la zona montuosa dello Sta- sunto anche carattere di giurisdizione civile. Quando, to, ad eccezione della riviera nord occidentale del anche in area lombarda, le città maggiori, dove più in- lago Maggiore, confinante a nord-est ed a nord-ovest tensa era stata l’affermazione delle strutture politiche con gli Svizzeri, limitata verso sud da quella parte di del comune, incominciarono ad estendere i propri po- catena alpina che dal Monte Rosa giunge sino ai pres- teri e la propria giurisdizione al di là delle mura citta- si di Omegna, e verso ponente dai rilievi che separano dine, esercitando un controllo sempre più marcato sui il Verbano dal lago d’Orta. contadi, si servirono delle preesistenti circoscrizioni Le terre del Vergante e quelle dei Visconti, che co- ecclesiastiche per organizzare le proprie funzioni di stituivano la riviera orientale del lago Maggiore tra amministrazione e di controllo politico sui territori Baveno e Dormelletto, poco sotto Arona, godevano di dei contadi gradualmente inglobati. Tali circoscrizio- certi privilegi ed esenzioni dalle imposte; ben più ni – pievi, corti, squadre – andarono sempre più costi- estesi erano tuttavia i privilegi di cui godevano le valli tuendo un valido strumento che consentiva alla città di dell’Ossola, specialmente dell’Ossola Superiore, le organizzare la ripartizione e l’esazione dei tributi e quali facevano nominalmente parte del ducato, ma in dei dazi imposti alle comunità del contado. effetti ne erano quasi totalmente indipendenti: dotati L’organizzazione per pievi, che aveva caratterizza- di governo autonomo questi territori dovevano rispon- to la struttura amministrativa del ducato nel periodo in dere a Milano solo per quanto riguardava l'ammini- cui si venne a formare lo stato regionale visconteo- strazione della giustizia. Anche la Valtravaglia, la Val- sforzesco, mantenne la propria configurazione anche solda, le terre di Limonta e di Civenna e molte altre quando, nella prima metà del XVI secolo, l’intero do- incluse nei confini del ducato, formavano delle entità minio milanese entrò a far parte della monarchia spa- territoriali quasi indipendenti, sia perché feudi anti- gnola. chissimi della chiesa ambrosiana, sia come feudi im- Il ducato di Milano continuava infatti ad essere or- periali (Pugliese 1924). ganizzato nelle seguenti pievi: Agliate di qua e Aglia- Il ducato confinava quindi ad est con il contado di te di là dal Lambro, , Appiano, , Bol- Como, che a sua volta comprendeva i due versanti del late, , Brivio, Bruzzano, Castel Seprio, Cesa- lago omonimo, cioè il versante occidentale sino a Co- no Boscone, Corbetta, Cornegliano, Dairago, Desio, lico, e quello orientale sino alla punta di Bellagio; ad , Galliano, Garlate, Gera d’Adda, Gorgonzo- ovest con il contado di Novara – rettangolo limitato la, Incino, , Locate, Mariano, Mezzate, Mis- dal Ticino e dalla Sesia, confinante a nord con le terre saglia, Nerviano, Oggiono, Olgiate , Parabiago, dei Visconti ed il Vergante a meridione con il contado Pontirolo, Rosate, San Donato, San Giuliano, Segrate, di Vigevano – a sud con il Principato di Pavia e il con- Settala, Seveso, Somma, Trenno, Vallassina, Val Sol- tado di Lodi, separate tra loro dal corso del fiume da, Val Cuvia, Val Taleggio, Val Travaglia, Valsassina, Lambro. Varese, Vimercate, oltre ai vicariati di Binasco e di Fin dall’epoca viscontea il territorio del ducato di Settimo, alle corti di Casale e di Monza, alle squadre Milano risultava articolato in circoscrizioni di varia dei Mauri e di Nibionno, alle Terre dei Visconti sopra ampiezza che potevano includere un numero variabile Ticino, al Lago Maggiore ed alla Riviera di Lecco di comunità e terre. Se nelle zone montuose incluse composta dalle pievi di Bellano, Dervio, Lecco, Man- nel ducato le circoscrizioni venivano in buona parte a dello, Porlezza, Varenna. coincidere con le valli definite dal complesso sistema Queste circoscrizioni territoriali a carattere preva- orografico prealpino e alpino, nelle zone di pianura e lentemente fiscale che nel loro insieme non sembrano di collina le circoscrizioni erano prevalentemente in- aver ereditato dal passato particolari interessi aggre- dividuate col nome di pievi – solo in alcuni casi limi- ganti o organi di autogoverno, incominciarono ad ac- tati erano connotate con nomi diversi: squadre, corti, quisire una fisionomia più distinta a partire dagli ulti- vicariati. mi decenni del Cinquecento. In epoca medioevale il termine pieve designava L’iniziativa del governo di Carlo V di procedere una circoscrizione ecclesiastica del contado facente intorno alla metà del XVI secolo ad una generale ri- capo a una chiesa battesimale – detta chiesa plebana – forma del sistema tributario dello stato di Milano e le situata generalmente in un centro abitato di una certa tensioni politiche indotte, tra le città e i rispettivi con- importanza – detto capo pieve – il cui clero era inve- tadi, dalla lunga e conflittuale gestazione dell’estimo stito della cura delle “anime” che popolavano la circo- generale, diedero un impulso decisivo all’affermazio-

19 Profili istituzionali generali ne di nuove forme di rappresentanza dei contadi por- arch. Risposte sindaci generali 1754: ASMi, Catasto, cart. tando anche le terre ed i borghi che facevano parte del 3059: Risposte de Sindaci generali del Ducato ai quesiti della Real Giunta del Censimento, 1754 ducato milanese – che si ritenevano maggiormente vessate dal peso fiscale – a costituire in difesa dei pro- legisl. Editto 10 giugno 1757: Compartimento territoriale dello Stato di Milano, 10 giugno 1757. pri interessi un nuovo organo, la Congregazione del ducato, composto dagli anziani nominati da ciascuna delle 65 pievi fra cui venivano ripartiti i tributi. Gli an- ziani, esperti conoscitori dei problemi e delle situa- zioni che caratterizzavano la realtà locale, avevano la TERRITORIO DI VARESE: ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE funzione di rappresentare nella stessa congregazione (SEC. XIV - 1859) del ducato gli interessi e le rivendicazioni delle comu- nità da cui erano stati eletti. Il borgo di Varese appartenne con la propria pieve Le valli possedevano delle strutture amministrati- al contado del Seprio da epoca risalente fino alla con- ve più articolate, dotate di ampie autonomie fiscali e quista dei Milanesi, che, dopo un lungo periodo di giurisdizionali, il cui riconoscimento costituiva per il conflitto culminato nella distruzione del centro forti- capoluogo del ducato una condizione essenziale per il ficato di Castelseprio, aveva posto fine nel 1287 mantenimento del proprio controllo su tali territori si- all’autonomia del contado. Il Seprio verrà successiva- tuati in zone di confine. mente inglobato nell’ambito delle strutture territoriali I confini della provincia del ducato, rimasti sostan- del ducato di Milano come circoscrizione giurisdizio- zialmente invariati durante il periodo della domina- nale soggetta ad un vicario. Dalla fine del XIII secolo, zione spagnola, subirono rilevanti variazioni in segui- Varese divenne il capoluogo della giurisdizione del to alla guerra di successione austriaca, conclusasi con Seprio superiore e Gallarate quello del Seprio inferio- la pace di Aquisgrana del 1748, che decretò infatti la re (Moroni 1938). definitiva perdita per il ducato del contado di Angera, Nel periodo successivo fino alla fine del XVIII se- cioè l’Ossola e le terre poste sulla riviera occidentale colo i comuni appartenenti all’attuale provincia di Va- del Lago Maggiore (Pugliese 1924). rese sono sempre stati inclusi nelle circoscrizioni pro- Gli stessi sindaci della Congregazione del ducato, vinciali facenti capo a Milano. Dalla Relatione di tutte invitati, nel 1754, a rispondere ai 45 quesiti della le terre dello Stato di Milano di A. Oppizzone (1644) giunta del censimento, ribadivano le perdite subite dal il territorio varesino si articolava nelle seguenti pievi ducato in seguito ai conflitti settecenteschi ricordando appartenenti al ducato di Milano: Angera, Appiano, che “la provincia del ducato prima della smembrazio- Arcisate, Brebbia, Castel Seprio, Dairago, Gallarate, ne del lago Maggiore era costituita da 65 pievi: al pre- Leggiuno, , Somma, Valcuvia, Valtra- sente è ridotta a pievi 61, e ciascuna pieve regolar- vaglia, Varese; alcuni comuni oggi appartenenti alla mente è composta da più comunità: vi sono però in provincia di Varese erano allora inclusi anche nelle dette 61 pievi alcune comunità che da se solo costitu- pievi di Nerviano e Parabiago. L’assetto territoriale di iscono pieve” (Risposte sindaci generali 1754). questi territori non subisce modifiche di rilievo con la nuova compartimentazione teresiana del 1757 (editto L’editto teresiano del 1757 relativo alla comparti- 10 giugno 1757). mentazione territoriale dello stato milanese ribadiva infatti che la provincia del ducato era costituita dalle Il borgo di Varese con le sue Castellanze con de- pievi di Agliate, Angera, Appiano, Arcisate, Bollate, creto datato 23 giugno 1765 venne eretto in feudo, in- Brebbia, Brivio, Bruzzano, Castel Seprio, Cesano Bo- vestito dall’imperatrice Maria Teresa a favore del scone, Corbetta, Cornegliano, Dairago, Desio, S. Do- duca estense Francesco III di Modena, con il diritto nato, Gallarate, Galliano, Garlate, Gera d'Adda, S. della suprema giurisdizione sia civile sia criminale e Giuliano, Gorgonzola, Incino, Leggiuno, Locate, Ma- con diritto di riscuotere carichi di vario genere. La riano, Mezzate, Missaglia, Nerviano, Oggiono, Ol- scelta di infeudare il grosso borgo di Varese al gover- giate Olona, Parabiago, Pontirolo, Riviera di Lecco natore della Lombardia austriaca, inutilmente contra- (pievi di Bellano, Dervio, Lecco, Mandello, Porlezza, stata dai suoi reggenti che avevano inoltrato un ricor- Varenna), Rosate, Segrate, Settala, Seveso, Somma, so all’imperatrice, era stata motivata da ragioni legate Trenno, Vall'Assina, Valsasina, Val Solda, Val Cuvia, essenzialmente ad un interesse politico contingente. Val Taleggio, Val Travaglia, Varese, Vimercate, dal vi- Alla morte del duca di Modena, avvenuta nel 1780, il cariato di Binasco, dalle corti di Casale e di Monza e feudo venne trasmesso per successione personale pre- dalle squadre dei Mauri e di Nibionno (Editto 10 giu- vista dall’investitura alla moglie contessa Castelbar- gno 1757). co, insignita del titolo di principessa di Varese.

20 Profili istituzionali generali

Nel 1786 la riforma promossa dall’imperatore Tresa e dal lago di Lugano, e dai confini orientali con Giuseppe II per riorganizzare le amministrazioni pro- il Comasco, in parte segnati dal corso del torrente Lu- vinciali della Lombardia austriaca diede luogo all’at- ra. tivazione della nuova provincia di Varese, che in un Il dipartimento del Verbano ebbe vita breve: fu in- primo tempo ebbe come capoluogo Gallarate. Varese fatti abolito con la legge 15 fruttidoro anno VI (legge subentrò come capoluogo solo nel 1788, quando, in 15 fruttidoro anno VI), come previsto nella riforma seguito alla morte avvenuta nello stesso anno della se- costituzionale del 1798 che aveva dato luogo all’ac- conda moglie del duca di Modena, contessa d’Harra- corpamento di molti dipartimenti della repubblica ci- ch, venne a definirsi la controversia sui diritti alla suc- salpina riducendone il numero a undici. cessione del feudo sostenuti dalla contessa che due I distretti che avevano fatto parte del Verbano furo- anni prima aveva impedito di promuovere la città al no aggregati in parte al dipartimento dell’Olona (Gal- rango di capoluogo provinciale. Nella città di Varese larate, Busto, Somma, Cuggiono, Legnano) in parte a venne trasferita la sede dell’Intendenza politica. quello del Lario (Varese, , , Arcisate, L’istituzione della nuova provincia di Varese attuava, , , Angera, , Appiano). con alcuni anni di ritardo e con alcune varianti nella configurazione territoriale, quella già prevista in un Nella compartimentazione territoriale della repub- progetto governativo sulla ripartizione delle circoscri- blica cisalpina prevista dalla legge 13 maggio 1801 i zioni provinciali della Lombardia austriaca rimasto comuni del territorio varesino vennero a trovarsi ri- inattuato per la scomparsa nel 1780 dell’imperatrice partiti tra il distretto di Varese, posto nel dipartimento Maria Teresa (Moroni 1938). del Lario, e il distretto di Gallarate incluso nel dipar- timento d’Olona (legge 23 fiorile anno IX). La situa- La provincia comprendeva le seguenti pievi, in zione restava pressoché inalterata nella compartimen- precedenza già incluse nel ducato di Milano: Angera, tazione del regno d’Italia del 1805, dove i due distretti Appiano, Arcisate, Brebbia, Castel Seprio, Dairago, risultano articolati al loro interno in cantoni; Varese Gallarate, Leggiuno, Olgiate Olona, Somma, Valcu- distretto del dipartimento del Lario includeva i canto- via, Valtravaglia, Varese. ni di Varese (I), Tradate (II), Angera (III), L’abolizione delle provincie giuseppine disposta (IV), Cuvio (V), Viggiù (VI), Maccagno superiore nel 1791 dall’imperatore Leopoldo II riportò la situa- (VII), Luvino (VIII); il cantone di Appiano (IV) era zione del territorio varesino al periodo precedente: invece incluso nel distretto di Como; Gallarate, di- Varese, ridiventato borgo, mantenne unicamente la stretto del dipartimento d’Olona, includeva i cantoni propria funzione di capoluogo dell’omonima pieve, di Gallarate (I), (II), Cuggiono (III), Legna- perdendo il controllo sulle altre circoscrizioni plebane no (IV), Somma (V) (decreto 8 giugno 1805). Nel e sulle valli che vennero nuovamente ad essere sog- 1802 il conte Vincenzo Dandolo, insigne economista gette alla ricostituita provincia del ducato milanese. varesino segnalava al governo l’esigenza di Varese di La provincia di Varese fu poi ricostituita per un diventare sede di viceprefettura (Moroni 1938). breve periodo con la stessa configurazione territoriale nel dipartimento del Verbano, circoscrizione provin- Solo nel 1812 a Varese venne attivata una vice pre- ciale della prima repubblica cisalpina prevista dalla fettura, la cui giurisdizione si estendeva ai distretti ripartizione del suo territorio in venti dipartimenti fis- del Territorio varesino: Varese, Luino, Maccagno, Ar- sata dalla costituzione del 1797. Il dipartimento inclu- cisate, Cuvio, Besozzo, Angera, Tradate; anche Galla- se allora 4 comuni: Varese "col suo circondario ester- rate venne eretta a sede di vice prefettura con giurisdi- no", , Gallarate e Somma, e 14 distretti: zione sui distretti di Gallarate, Busto, Somma, Cug- “Giona” con capoluogo Maccagno Superiore, “Mal- giono, Legnano già uniti a Milano; il distretto di gorabbia” con capoluogo Luino e poi Arcisate, Vare- Appiano rimase unito a Como. se, Cuvio, Besozzo, Angera, Soma (Somma), Gallara- Nel periodo successivo al 1814 i comuni del terri- te, Cuggiono Maggiore, Legnano, Saronno, Appiano, torio varesino rimasero inclusi nelle circoscrizioni Tradate (legge 6 germinale anno VI). provinciali facenti capo a Milano e a Como. Nel 1816 Sia la circoscrizione provinciale giuseppina facen- Varese venne elevata al rango di Città regia (Moroni te capo a Varese, che lo stesso dipartimento del Verba- 1938). no, peraltro, inclusero un territorio in larga misura Nella compartimentazione del 1816 appartengono coincidente con quello della provincia attuale, defini- alla provincia di Milano i distretti di Saronno (IV), to nei suoi confini occidentali dal Lago Maggiore e Gallarate (XIII); Cuggiono Maggiore (XIV), Busto dal corso del Ticino, e dai confini orientali con i terri- Arsizio (XV), Somma (XVI); sono inclusi nella pro- tori del cantone svizzero del Ticino (Sottoceneri e ba- vincia di Como quelli di Angera (XV), Gavirate liaggio di Lugano) segnati in parte dal corso del fiume (XVI), Varese (XVII), Cuvio (XVIII), Arcisate (XIX),

21 Profili istituzionali generali

Maccagno (XX), Luino (XXI), Tradate (XXII), Ap- to passò, nel 1535, sotto il diretto dominio imperiale, piano (XXIII) (notificazione 12 febbraio 1816). tanto che lo stesso governo centrale giudicò opportu- Nella compartimentazione del 1844 appartengono no procedere ad una organica revisione. Nel 1543 alla provincia di Milano i distretti di Saronno (IV), Carlo V ordinò al governatore di Milano di compilare Gallarate (XIII), Cuggiono (XIV), Busto Arsizio un nuovo estimo di tutto lo stato, punto di partenza in- (XV), Somma (XVI); sono inclusi nella provincia di dispensabile per porre in atto una generale e sistema- Como quelli di Angera (XV), Gavirate (XVI), Varese tica riforma del settore tributario. L’iniziativa del go- (XVII), Cuvio (XVIII), Arcisate (XIX), Maccagno verno generò inquietudini e preoccupazioni nei ceti (XX), Luvino (XXI), Tradate (XXII), Appiano (XXI- fino ad allora privilegiati e mise in allarme soprattutto II) (notificazione 1 luglio 1844). le città, che vollero tutelare i propri interessi sia di Nella compartimentazione del 1853 appartengono fronte al governo superiore sia di fronte a Milano. alla provincia di Milano i distretti di Busto Arsizio Nello stesso anno in cui fu ordinato il nuovo esti- (X), Cuggiono Maggiore (XI), Gallarate (XII), Som- mo, le città minori dello stato nominarono alcuni rap- ma (XIII), Saronno (XIV), sono inclusi nella provin- presentanti incaricandoli di promuovere riunioni nella cia di Como quelli di Appiano (V), Varese (XVI), Ar- capitale e di far valere le proprie argomentazioni in cisate (XVII), Tradate (XVIII), Gavirate (XIX), An- merito al riparto delle imposte: fu il primo nucleo del- gera (XX), Luvino (XXI) (notificazione 23 giugno la Congregazione dello Stato. 1853). Le operazioni catastali intanto procedevano con Nella compartimentazione del 1859 appartengono estrema lentezza: gli ostacoli interposti da chi, come alla provincia di Milano i distretti Cuggiono (III) del la città di Milano, aveva interesse ad intralciare il la- circondario di Abbiategrasso, Gallarate (I), di Busto voro dei commissari regi nel tentativo di insabbiare Arsizio (II), Saronno (III), Somma (V) del circonda- l’azione del governo si moltiplicarono a tal punto che rio di Gallarate; sono inclusi nella provincia di Como soltanto nel 1549 ebbe inizio la misurazione del terri- quelli di Appiano (V) del circondario di Como, Varese torio lombardo. Nell’attesa del nuovo estimo fu quin- (I), Arcisate (II), Cuvio (III), Maccagno (IV), Gavira- di necessario procedere ad un “riparto provisionale”, te (VII), Angera (VI), Luino (V), Tradate (VIII) del assegnando quote di imposta alle diverse province e circondario di Varese (legge 23 ottobre 1859). lasciando alle amministrazioni locali il compito di fare il sottoriparto fra città e contadi, fra le varie co- bibl: Moroni 1938: G. Moroni, Dalla Contea del Seprio alla Provincia di Varese, Atti e memorie del secondo congres- munità ed i singoli contribuenti. Questa soluzione so storico lombardo, R. Deputazione di storia patria per rese più violenti i contrasti tra le maggiori parti in cau- la Lombardia, Milano, 1938. sa: le città minori protestavano contro Milano e i con- tadi erano in lotta contro le città a cui facevano capo. E fu proprio questa situazione che, negli anni ’60 del XVI secolo, portò i contadi a nominare propri sindaci CONGREGAZIONE generali, accanto agli oratori, rappresentanti degli DEL DUCATO DI MILANO (SEC. XVI- SEC. XVIII) ambienti cittadini: insieme diedero origine alla Con- gregazione dello stato. Nel 1535, quando lo stato di Milano passò sotto il Ed entro lo stato, negli stessi anni, ogni provincia dominio di Carlo V, l’ordinamento che inquadrava la si organizzò a sua volta per la ripartizione dei carichi vita economica della Lombardia era ancora quello fiscali e militari: a questo fine nella provincia di Mila- dello “stato cittadino”, fondato sulla netta distinzione no si convocò la Congregazione del Ducato. Ma, solo tra città e contado e caratterizzato dal predominio dei un trentennio più tardi, nel 1595, anno in cui il Senato cittadini, titolari di privilegi in materia giurisdiziona- decretò ufficialmente l’istituzione della Congregazio- le, tributaria ed economica, sui “rurali”. ne generale e della Congregazione dei diciotto e spe- La supremazia delle città sulle campagne, ed ancor cificò le procedure di elezione dei due sindaci genera- di più la posizione predominante di Milano nei con- li, il Ducato assumerà tuttavia il carattere di provincia fronti sia del suo contado che degli altri centri cittadi- amministrativamente organizzata, con legittimi rap- ni a capo delle province dello stato si tradussero, an- presentanti e con legittime assemblee elettive (Puglie- che in campo fiscale, in una ripartizione degli oneri se 1924). che privilegiava la capitale dello stato ed il suo ceto Intorno al 1560, anno in cui per la prima volta ven- patrizio. nero nominati i Sindaci generali, il ducato era costitu- L’irrazionalità di questo sistema fiscale che grava- ito da 65 pievi. “Ogni Pieve, secondo l’antichissima va sproporzionatamente sui ceti meno abbienti fu av- consuetudine di cui non v’è principio di memoria, ha vertita in tutta la sua gravità soprattutto quando lo sta- il suo rappresentante chiamato Anziano, e denomina-

22 Profili istituzionali generali to ancora Sindaco Provinciale, all’elezione del quale zione non s’habbia a giuntare se non in casa del me- concorrono tutte le Comunità componenti essa Pieve” desimo Presidente” (verbale 11 luglio 1637; verbale (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3059): gli stessi sindaci 19 dicembre 1679; verbale 10 settembre 1691). generali, chiamati nel 1756 a rispondere ai 45 quesiti Ma le conseguenze del progressivo recupero di po- della giunta del censimento non erano in grado di for- tere da parte del governo centrale non si avvertirono nire informazioni più precise sull’origine degli An- subito: la Congregazione venne convocata con regola- ziani delle Pievi e sulle funzioni loro attribuite, così rità anche nell’ultimo decennio del XVII secolo. come non sapevano specificare quando essi avessero Soltanto con la riforma del 1758, intesa a regolare dato vita alla Congregazione generale dei 65 anziani. l’assetto amministrativo della città di Milano e della Dopo l’autonomia puramente amministrativa, fon- sua provincia, la Congregazione del Ducato, non data sulla separazione dell’estimo cittadino da quello avendo più ragione di esistere, venne soppressa; le sue rurale, il cui riconoscimento legale fu ottenuto dai sin- funzioni furono assunte dalla Congregazione del Pa- daci generali nel 1572, compito fondamentale del trimonio. nuovo organismo che reggeva il Ducato era l’esazione La Riforma dichiarava infatti: “dovendosi secondo delle imposte: indipendentemente dalle contestazioni il sistema del nuovo censimento riunirsi questa capi- e dalle liti in atto, la Congregazione era responsabile tale con la sua Provincia sotto una sola amministra- infatti del pagamento della quota che era stata asse- zione a maggior beneficio dei censiti, si è venuto in gnata al contado milanese. Come gli altri contadi, il determinare che debba costituirsi una nuova Congre- Ducato pagava il perticato rurale e il censo del sale, gazione di Patrimonio nella Città di Milano e appog- che gravavano tanto sul reale quanto sul personale, giarsi alla medesima l’universale amministrazione tutte le contribuzioni militari, oltre alla cosiddetta tanto per la città che per la provincia” (Raccolta editti “cavallaria”, l’imposta particolare della provincia, 1760). nella quale rientravano tutte quelle partite destinate a soddisfare i bisogni particolari del Ducato, come le Congregazione generale dei 65 Anziani spese per l’amministrazione, il risanamento dei debi- Era l’assemblea più rappresentativa del Ducato ti, i ristori per le tempeste, la quota destinata alle stra- poiché vi concorrevano i 65 Anziani – 61 nel secolo de ed altre contingenti necessità. XVIII dopo lo smembramento delle terre ad occidente Durante i primi decenni di vita della Congregazio- del lago Maggiore in conseguenza delle guerre di suc- ne l’amministrazione del Ducato godette di notevole cessione settecentesche – delle pievi che lo compone- autonomia. Col passare del tempo tuttavia la tendenza vano. Non esistendo atti istitutivi o riconoscimenti accentratrice dello stato portò al progressivo smantel- formali della sua istituzione, le prime notizie precise lamento di autonomie e privilegi ed intensificò il con- si possono trarre dal decreto senatorio del 20 ottobre trollo degli organi preposti alle amministrazioni loca- 1595. li. Se infatti agli inizi del Seicento l’intervento dello Tale documento, dettando le norme relative alla stato si limitava a subordinare la convocazione della elezione del nuovo Sindaco generale, ricorda che Congregazione all’autorizzazione del governatore, l’anziano di ogni pieve era scelto dai consoli e dai sin- dal secondo decennio del XVII secolo l’ingerenza daci di tutte le comunità che componevano la pieve, dell’autorità centrale nelle attività della Congregazio- dopo aver consultato in proposito tutti i capi di casa ne e dei suoi membri si fece più pressante: i riparti (decreto senatorio 1595). Gli Anziani della Congrega- d’imposta per i “ristori” non vennero più lasciati al li- zione, così eletti, potevano venire esonerati dal loro bero arbitrio dei Sindaci generali bensì subordinati al incarico e sostituiti da altri “ubi eis non placeat stare controllo ed all’approvazione del Magistrato ordina- in iam ellectis” benché, esaminando le loro presenze rio; dal 1623 inoltre il governatore prese ad interferire nei verbali delle riunioni, si possa affermare che in li- nella nomina dei Sindaci generali che, prima scelti di- nea di massima essi rappresentavano la loro pieve per rettamente dai 65 Anziani della Congregazione, ini- molti anni, probabilmente a vita. ziarono ad essere eletti seguendo il sistema della co- La scelta degli Anziani era ristretta entro la piccola optazione. E ancora nel 1679 le autorità centrali ordi- cerchia degli amministratori delle comunità maggiori, navano ai sindaci generali di informarle su quanto della nobiltà locale e dei proprietari terrieri. Gli eletti andavano operando “non venendo ad alcuna Congre- erano per lo più individui esperti in materia fiscale per gazione né risoluzione prima d’avvisare la medesi- aver appaltato gabelle, affittato dazi, controllato bi- ma”; dodici anni più tardi un nuovo ordine del gover- lanci locali; taluni possedevano una solida prepara- natore imponeva ai Sindaci del ducato di “non giun- zione giuridica, essendo procuratori di notai; la mag- tarsi senza che prima preceda l’ordine del Presidente gioranza erano proprietari di estesi fondi ed avevano del Tribunale ordinario e che l’accennata Congrega- interessi diversi strettamente legati alla pieve di ap-

23 Profili istituzionali generali partenenza. Gli Anziani non sembra provenissero da Nonostante la Congregazione dei 18 fosse nata su ambienti tanto diversi da quelli dei Sindaci generali: istanza del Sindaco Sormani come organo di più faci- le loro famiglie, erano meno prestigiose ed occupava- le convocazione e consultazione, essa avrebbe anche no posizioni sociali inferiori, ma erano anch’esse eco- soddisfatto all’esigenza di maggior partecipazione nomicamente legate alla terra ed agli apparati ammi- degli Anziani alla conduzione degli affari del Ducato. nistrativi locali (Superti Furga 1979). E tale esigenza era ben chiara ai 65 Anziani della Con- La convocazione dei 65 Anziani nella città di Mi- gregazione generale come risulta dai verbali del 1599: lano spettava ai Sindaci generali, dopo aver richiesto in quell’anno infatti, in merito alla istituzione della l’autorizzazione al governatore e avergli garantito la Congregazione dei 18, gli Anziani discussero sulle at- presenza di un segretario regio e dei Sindaci generali tribuzioni, competenze e sull’importanza che si inten- dello stato. Le occasioni in cui tale Congregazione deva conferire alla suddetta indicata anche Congrega- venne convocata furono poche: lo stesso decreto del zione minore. Senato del 20 ottobre 1595, che la riconobbe ufficial- I rappresentanti delle 65 pievi perseguivano l’idea mente, restringeva il campo delle sue competenze in- di una stretta collaborazione fra la Congregazione dei vitando la Congregazione generale a scegliere tra i 18 ed i Sindaci che non privilegiasse nessuna delle suoi componenti 18 Anziani che la rappresentassero a due parti e si svolgesse su un piano di parità. A questo pieni poteri in una Congregazione minore, detta ap- proposito proponevano un impegno costante dei 18 punto “dei 18” (decreto senatorio 1595). nell’amministrazione del Ducato, che non si esaurisse nelle riunioni dilazionate nel tempo (verbale 5 luglio Tale decreto stabiliva poi che la conduzione degli 1599). Gli Anziani insistevano infatti sulla necessità affari del Ducato fosse prerogativa dei Sindaci gene- che Sindaci e “18” disponessero di poteri equilibrati e rali e della Congregazione dei 18, delegata appunto a paralleli: gli Anziani della Congregazione minore trattare “tutti li negozi in nome di tutte le Comunità che, a turno, si sarebbero trattenuti a Milano dovevano della Provincia”: la Congregazione generale doveva essere due come i Sindaci; poiché spettava ai Sindaci quindi rinunciare a qualsiasi intervento operativo e li- fare i mandati per il pagamento dei salari degli Anzia- mitarsi ad eleggere i Sindaci ed i 18 Anziani, membri ni, i due Anziani più vecchi avrebbero dovuto spedire della Congregazione minore. i mandati affinché il commissario regio pagasse lo sti- Tuttavia considerazioni di carattere economico in- pendio dei Sindaci e ancora, la carica dei Sindaci dussero i 65 rappresentanti delle pievi a rinunciare avrebbe dovuto essere di durata biennale, come bien- alla facoltà di eleggere i 18, delegando tale prerogati- nale era l’incarico dei “18”. va ai Sindaci (verbale 5 luglio 1599). L’elezione dei Alle suddette proposte i Sindaci reagirono non Sindaci generali rimase dunque l’unico potere effetti- solo contestandole poiché eccessivamente limitative vo attribuito alla Congregazione generale, che venne della loro autonomia, ma ottenendo dal Senato l’im- definitivamente abolita con la riforma del 10 febbraio posizione della loro superiorità. Alla Congregazione 1758 (Raccolta editti 1760). dei 18 non venne infatti riconosciuta alcuna autono- mia: essa doveva essere convocata una sola volta Congregazione dei 18 Anziani all’anno, soltanto “per informatione de negotii” e su L’atto istitutivo di questa Congregazione ristretta a preciso invito dei due Sindaci. 18 Anziani è l’ordine del Senato del 20 ottobre 1595: A sottolineare la superiorità dei Sindaci generali il provvedimento intendeva dare una soluzione al pro- sui “18” contribuì infine la rinuncia, da parte della blema indicato dal Sindaco Sormani che, sottolinean- Congregazione generale, alla prerogativa conferitale do quali gravi spese comportasse la convocazione di dal Senato di eleggere i “18” in favore dei due Sindaci 65 persone, dichiarava altresì di sentire la necessità di del Ducato: “li deciotto Anziani, quali hanno d’atten- consultarsi con gli Anziani prima di prendere decisio- dere alli negotii del Ducato conforme all’ordine del ni importanti. Il Senato convenne allora che i 65 An- Senato Eccellentissimo, s’habbino da elegere dalli ziani eleggessero 18 di loro ai quali attribuire la facol- detti Sindaci Sormano e Albano, con intervento del tà di trattare tutti gli affari a nome di tutte le comunità Signor Segretario Monti, a quali anco si dà autorità di del Ducato (decreto senatorio 1595). stabilire il salario debito ad ogn’uno di loro e questo La Congregazione dei 18, dunque, una volta eletta fra un mese prossimo” (verbale 5 luglio 1599). avrebbe sostituito la Congregazione generale nel La carica di Anziano aveva tendenzialmente dura- compito di consigliare, appoggiare ed insieme con- ta a vita benché le pievi godessero della facoltà di po- trollare i Sindaci generali: essa si sarebbe fatta tramite ter, in qualsiasi momento, destituire il loro Anziano e tra la base del contado milanese ed i due massimi rap- sostituirlo con un altro qualora lo ritenessero necessa- presentanti del Ducato. rio. Tale tendenza rispondeva allo scopo di facilitare

24 Profili istituzionali generali l’approfondimento continuo dei diversi problemi e dei due Sindaci fosse venuto a mancare: il Sindaco su- l’acquisizione di una competenza tecnica sempre mi- perstite avrebbe dovuto convocare a Milano, presso le gliore. Nei verbali della Congregazione dei 18 ricor- scuole pubbliche dell’Arengario, i 65 Anziani delle rono infatti gli stessi nomi per un lungo periodo di pievi, i quali, alla presenza di un segretario regio e con tempo e, quando interveniva una sostituzione, l’An- l’assistenza del Sindaco superstite, avrebbero dovuto ziano a volte faceva parte della stessa famiglia del pre- estrarre a sorte i nomi di quattro convenuti. Ciascuno cedente. In realtà in una pieve non dovevano esservi dei prescelti, la cui nomina era valida purché fossero molte persone adatte a ricoprire l’incarico di Anziano, stati presenti almeno i due terzi degli Anziani, dopo poiché, oltre a godere della fiducia delle varie comu- aver prestato giuramento avrebbe nominato due cau- nità che componevano la pieve medesima, essi dove- sidici: sulla lista degli otto candidati così ottenuta, tut- vano avere sufficiente esperienza di problemi tributa- ti i 65 Anziani presenti avrebbero espresso voti segreti ri, conoscere a fondo la situazione delle Terre che an- e sarebbe infine risultato eletto colui che avesse otte- davano a rappresentare e dovevano dimostrare di nuto il maggior numero di suffragi (decreto senatorio avere quei requisiti che norme dettate nel 1618 e poi 1595). L’anno seguente un ordine del governatore di ribadite e precisate dagli Ordini del 1627, indicavano Milano, Juan Fernandez de Velasco, ribadì il decreto come indispensabili. Queste disposizioni tendevano senatorio del 1595. ad indirizzare la scelta dei rurali verso persone capaci Tale procedura si mantenne invariata sino al 1623 e che non si trovassero in situazioni tali da poter trarre quando il governatore, dopo aver autorizzato secondo dalla carica vantaggi personali: “che non possa essere procedura la regolare convocazione della Congrega- eletto alcuno alla detta Congregazione dei Diciotto il zione generale, fece intervenire nell’assemblea un suo quale trovi havere debiti verso il ducato, overo lite, o fiduciario “affinché si accertasse bene non solo nella controversia con alcuna Comunità d’esso per causa de nomina de’ Procuratori ai quali si dovevano dare li carichi. Che la detta elettione facci di persone delle suffragi per l’elettione del detto Sindaco, inherendo più habili, sufficienti e prattiche in materia de carichi alla disposizione dell’Ordine dell’Eccellentissimo rurali e che tengano la sua ordinaria habitatione e fa- Contestabile, ma anco di rappresentare alla Congre- meglia nelle Pievi e in quelle sostengano carichi, né in gazione alcuni soggetti de detti Procuratori, fin al nu- modo alcuno vi si admettano Magnati o cittadini” mero di nove, de’ quali la Congregazione si potesse (Ordine Gonzalo Cordoba 1627). servire per la nomina e per l’elettione” (verbale 28 agosto 1623). Sindaci generali Il tentativo di ingerenza da parte del governo cen- Fin dalla loro istituzione i Sindaci generali – carica trale, che esercitando una preselezione, voleva assicu- nata nel Ducato come collegiale, contrariamente a rarsi che i Sindaci del Ducato fossero persone di suo quanto avveniva negli altri contadi dove il Sindaco era gradimento, suscitò le proteste della Congregazione unico – si rivelarono le figure di maggior rilievo nella generale, che tuttavia ottenne risultati solo parziali: i vita del Ducato. verbali delle Congregazioni generali che nel corso del Tale carica mantenne sin dall’inizio carattere vita- Seicento vennero convocate dimostrano infatti come lizio, nonostante le reiterate proteste delle città ed i l’iniziativa presa dal governatore nel 1623 non venne tentativi degli stessi Anziani di renderla biennale. mai meno. Nei trent’anni immediatamente seguenti il 1560, La Congregazione generale convocata il 21 giugno anno della loro prima nomina, un’ampia delega venne del 1694 riformulò la prassi da seguirsi per l’elezione fatta a favore dei due Sindaci, grazie alla quale essi dei sindaci: il Sindaco superstite avrebbe dovuto da godettero di un vasto potere decisionale e di un altret- quel momento proporre una lista di dodici causidici tanto vasta autonomia di azione: dalla documentazio- da sottoporre al giudizio del governatore, il quale, ne disponibile non sembra infatti che i due Sindaci dopo aver depennato quattro dei soggetti proposti, la chiedessero consiglio, né che il loro operato fosse sot- restituiva al Sindaco per permettere ai 65 Anziani di toposto ad approvazione o ad alcun controllo e tanto poter eleggere il secondo Sindaco: in questo modo meno vennero dettate regole circa le modalità da se- non si pregiudicava la libertà di scelta del Ducato ma guirsi per la loro elezione. Soltanto con il decreto del nello stesso tempo il governo centrale non rinunciava Senato del 20 ottobre 1595, dopo 35 anni dalla loro ad esercitare un potere di controllo. Questo sistema di istituzione, la procedura inerente la loro nomina ven- cooptazione per l’elezione dei Sindaci generali rima- ne con chiarezza precisata. Rispondendo ad una istan- se immutato nel tempo come testimoniano i Sindaci za del Sindaco Giacomo Sormani, rimasto solo in se- generali chiamati, nel 1756, a rispondere ai 45 quesiti guito alla morte del collega, il Senato decretò infatti della Giunta del censimento: “il Sindaco Generale su- per la prima volta la procedura da seguirsi qualora uno perstite ottenuto che ha con suo ricorso dal Governo

25 Profili istituzionali generali la facoltà di poter chiamare la Congregazione genera- o altri contratti” dà la misura della rilevanza da loro le ed unirla nelle Scuole Palatine di questa Città con acquisita. A ciò va aggiunto che i Sindaci avevano an- l’assistenza di un Regio Secretario specialmente De- che l’incarico di custodire i documenti e le scritture legato, e dello stesso Sindaco generale, trasmette let- del Ducato che si trovavano nella casa del Sindaco se- tere circolari a tutti gli 61 Anziani perché si ritrovino niore, archivista del ducato. nel giorno, ora, luogo espressati in dette lettere per tal L’istituzione della Congregazione dei 18 modificò elezione, e nel tempo intermedio il detto Sindaco ge- le loro responsabilità ma non riuscì a limitare il loro nerale con altro suo ricorso, presenta al Governo la potere e libertà di azione: nonostante le frequenti ri- nomina dei dodeci Procuratori del Collegio di Milano mostranze per la mancanza di autonomia da parte dei tutti capaci di tal carica, affinché il Governo resti ser- 18, costretti a riunirsi solo previo invito dei Sindaci vito di scegliere quelli che stima da ritenersi per la no- generali, per discutere un ordine del giorno dai Sinda- mina all’Officio di Sindaco generale; fattasi dal Go- ci tassativamente proposto, gli stessi diciotto riconob- verno la scelta, quale regolarmente si è di otto de sod- bero che in molte circostanze i Sindaci potevano agire detti dodeci presentati e questa rimessa al Regio con maggiore autonomia e incidenza nel perorare le Segretario Delegato, viene di poi dal medesimo pub- cause del Ducato. blicata in detta Congregazione generale, indi posti in Tuttavia, se da un lato il condizionamento eserci- un bussolo li nomi de tutti gli 61 Anziani (eccettuati li tato su di essi dalla Congregazione dei 18 fu limitato, assenti qualora ne manchi alcuno) se ne cava a sorte il maggiori furono i vincoli alle loro azioni che, nel cor- nome di quattro li quali doppo prestato il giuramento so del Seicento, oppose il governo centrale, soprattut- nanti detto Regio Signor Segretario, ciascuno de sod- to in materia fiscale. detti quattro Anziani fa la nomina ad aures del detto Quando, con la riforma del 10 febbraio 1758, la Signor Segretario di due sogetti de quelli ritenuti dal Congregazione del Ducato scomparve, alla provincia Governo; pubblicatasi poi dal Signor Segretario code- fu lasciata la rappresentanza dei due Sindaci, che en- sta nomina, e spiegatasi dal medesimo la formula, ed trarono a far parte della nuova Congregazione del Pa- importanza del giuramento, che ciascuno eligente trimonio: tuttavia morti i Sindaci eletti nel 1745 deve prestare prima di dare il suo voto, indi dato tal dall’ultima Congregazione generale di cui si hanno giuramento, si prendono i voti segreti sopra ciascuno notizie, non si procedette a nuove nomine. de nominati e quello che prevale ne voti resta eletto in Sindaco generale. Dopo fatta l’elezione si fa dalla arch. Risposte ai 45 quesiti: ASMi, Catasto, cart. 3059 e sgg.; stessa Congregazione anche l’Istromento di Procura Risposte sindaci generali 1754: ASMi, Catasto, cart. 3059: Risposte de Sindaci generali del Ducato ai quesiti nel nuovo Sindaco generale per tutti li affari della Pro- della Real Giunta del Censimento, 1754; Verbale 5 lu- vincia” (Risposte sindaci generali 1754). glio 1599: ASCMi, Dicasteri, cart. 329, verbale 5 luglio 1599; Verbale 28 agosto 1623: ASCMi, Dicasteri, cart. Si è già accennato a quanto vasti fossero i poteri at- 329, verbale 28 agosto 1623; Verbale 11 luglio 1637: tribuiti ai Sindaci generali delegati a trattare i negozi ASCMi, Dicasteri, cart. 329, verbale 11 luglio 1637; del Ducato senza condizionamenti e limitazioni di al- Verbale 19 dicembre 1679: ASCMi, Dicasteri, cart. 337, verbale 19 dicembre 1679; Verbale 10 settembre cun genere, per lo meno nei cinquant’anni successivi 1691: ASCMi, Dicasteri, cart. 338 verbale 10 settembre; alla loro istituzione. Grazie alla loro preparazione in Ordine Gonzalo Cordoba 1627: ASCMi, Dicasteri, campo giuridico ed all’esperienza che l’esercizio del- cart. 331, Ordine di Gonzalo Cordoba, 10 guigno 1627. la professione legale conferiva loro – prerogativa ne- legisl. decreto senatorio 1595: ASCMi, Dicasteri, cart. 329, decreto senatorio MDXCV die XX octobris; Raccolta cessaria per poter ricoprire la carica di Sindaco gene- editti 1760: “Raccolta degli editti, ordini, istruzioni, ri- rale era infatti essere causidico – i Sindaci riuscirono forme, e lettere circolari istruttive della Real Giunta del ad acquistare una posizione di primaria importanza Censimento Generale dello Stato di Milano riunita con Cesareo Real Dispaccio il dì 19 luglio 1749 e sciolta il 2 che li rese i veri responsabili della vita politico – am- marzo 1758; con aggiunta degli editti, ordini, istruzioni e ministrativa del Ducato: entrando in continuo e diretto lettere della Regia Provvisionale Delegazione per l’ese- contatto con gli organi del potere centrale e cittadino, cuzione del detto Censimento”, Milano, 1760. partecipando alla Congregazione dello stato, essi go- devano infatti di una completa panoramica della situa- zione politico-economico-finanziaria dello stato e po- tevano quindi cercare di perorare la causa del Ducato, COMUNE DEL DUCATO DI MILANO (SEC. XVI - 1757) favoriti anche dall’incarico a vita che permetteva loro di acquisire una profonda conoscenza delle situazioni, L’organizzazione e l’attività amministrativa delle degli uomini e delle problematiche. comunità che componevano il contado milanese può Il fatto che i Sindaci avessero la facoltà di “far im- essere ricostruita attraverso la documentazione rac- posta, torre a cambio, stabilire transazioni, alienazioni colta in occasione delle operazioni censuarie iniziate

26 Profili istituzionali generali nel secolo XVIII da Carlo VI e terminate in età tere- tanti, e come talj Consigli restino formati, e come i siana; a questo proposito particolarmente significativa detti Uffiziali si eleggano, i mutino, ed a quale Uffi- è risultata la documentazione settecentesca costituita ziale, o Uffiziali, o Sindaci o Reggenti o Deputati spe- dal questionario promosso dalla Giunta preposta ai la- cialmente resti raccomandata l’amministrazione e la vori del censimento, nota come “Risposte ai 45 quesi- conservazione del patrimonio pubblico del Comune e ti della Giunta del censimento” . la vigilanza sopra la giustizia dei pubblici Riparti” – Il profilo dell’amministrazione delle comunità de- rispondeva “non farsi alcuno consiglio”, in realtà, una sumibile dalle risposte dei cancellieri al questionario volta all’anno, venissero convocati i “capi di casa e gli – che sembra rispecchiare fedelmente l’organizzazio- uomini interessati” insieme agli ufficiali comunali per ne comunitaria del contado milanese strutturatasi nel l’approvazione dei “riparti”, cioè quando, comunicate corso dei secoli, secondo le tradizionali norme sancite le spese e rispettive taglie assegnate dal potere centra- dalle consuetudini e raccolte negli statuti locali – ap- le ad ogni comunità per le imposte annuali, provincia- pare strettamente intrecciata al sistema fiscale e trova li e statali, veniva stabilito l’ammontare dell’onere la propria ragione d’essere nella compatibilità con il imposto ad ogni contribuente. tortuoso e articolato sistema di ripartizione ed esazio- Ma per molte delle comunità che componevano il ne delle imposte. ducato era oramai affermata la prassi – facilmente ri- Caratteristica della vita locale era l’autonomia, sia scontrabile, già a partire dagli ultimi decenni del XVI territoriale che amministrativa, con separazione tra un secolo, in tutto il dominio ai diversi livelli dell’orga- comune e l’altro, tra un comune e le cascine vicine – nizzazione politica e sociale – che tendeva ad esauto- costituite spesso dalle abitazioni di fittabili e pigio- rare gli organismi di più vasta rappresentanza per af- nanti di un grande proprietario, aggregate al comune fidare ad un ristretto consiglio – denominato spesso confinante solo fiscalmente – o ancora separazione tra consiglio particolare – sia le funzioni deliberative, un cascine confinanti, le quali, costituite da poche case tempo esclusiva prerogativa delle assemblee dei capi che si definivano “comune”, si amministravano sepa- di famiglia, sia tutte le competenze di carattere esecu- ratamente e separatamente pagavano la loro quota fi- tivo. Pratica che inevitabilmente andò allontanando scale. gran parte dei capi di casa dalla partecipazione diretta Tra le istituzioni amministrative di ogni comunità, all’amministrazione, consegnandola ai gruppi più ri- l’organo apparentemente più rappresentativo era l’as- stretti dei “maggiori estimati locali”, formati per lo semblea dei capi di casa, denominata per lo più Con- più, ma non in modo esclusivo, dai proprietari terrieri. siglio generale o Convocato, riunita in via ordinaria L’attività dei consigli era quindi subordinata al con- almeno una volta all’anno, solitamente in un giorno di trollo delle persone più facoltose delle comunità, alle festa, nella pubblica piazza, dopo il suono della cam- quali, sovente attraverso i loro agenti, a volte diretta- pana, e soprattutto dopo otto giorni dall’avviso fatto mente, era riconosciuta la possibilità non solo di inter- recapitare agli interessati dal console. Sua prerogativa venire in ogni momento della vita amministrativa co- era l’approvazione dei bilanci, la ripartizione degli munale, ma soprattutto di vincolare alla loro approva- oneri, il rinnovo delle cariche comunitarie. Riunioni zione le operazioni di ripartizione dei carichi fiscali. “straordinarie” erano invece indette per discutere pro- Per l’ordinaria gestione della vita quotidiana di blemi di particolare rilevanza o per far fronte a situa- ogni singola comunità prestavano servizio i consoli: zioni inaspettate ed imprevedibili, provocate da cala- uomini incolti che, per lo più incapaci di leggere e mità naturali, dalla guerra, dall’alloggiamento di eser- scrivere, delegavano ad altri la firma di atti e dichiara- citi, o ancora quando si trattava di approvare ulteriori zioni, ma che, esperti conoscitori dei problemi locali, aggravi finanziari a carico della comunità o di prende- sapevano ben valutare gli oneri che gravano sulla co- re decisioni che incidevano sul “patrimonio pubbli- munità. Nominato generalmente “a pubblico incan- co”: secondo gli statuti milanesi, le alienazioni di beni to”, secondo il consueto criterio che affidava l’incari- comunitari o, in generale, le decisioni che incidessero co a colui che si sarebbe impegnato a svolgere tutti i sulla gestione del patrimonio della comunità, doveva- servizi previsti dalla carica al minor costo, il console no infatti essere discusse dal consiglio generale e ap- riceveva una modestissima remunerazione per svol- provate da almeno i due terzi dei contribuenti (Superti gere compiti di polizia locale quali, ad esempio, pre- Furga 1995). senziare agli arresti, alle confische di beni ed in parti- È opportuno ritenere che anche in quelle comunità colare, sporgere le denunce per i reati che venivano per le quali il cancelliere, al quinto quesito relativo commessi nei territori del suo comune. Tali denunce all’amministrazione del comune – “Se abbia il Comu- dovevano essere presentate al “maior magistratus” a ne Consiglio generale o particolare, e quanti Ufficiali, cui la comunità era giurisdizionalmente subordinata e Sindaci o Reggenti o Deputati siano li suoi rappresen- nelle cui mani il console era tenuto, ogni anno, a pre-

27 Profili istituzionali generali stare giuramento: presso la “banca criminale” del ma- tutti i contribuenti di pagare la loro parte di carico; co- gistrato competente, a cui per l’occasione la comunità loro i quali non avessero pagato la quota entro quindi- corrispondeva ogni anno una modesta somma, il con- ci giorni dall’arrivo dell’esattore, avevano l’obbligo sole prometteva di impegnarsi a svolgere le proprie di corrispondergli un interesse – detto “caposoldo” – mansioni con diligenza e scrupolosa applicazione del- di un soldo per ogni lira della quota di imposta. L’in- le norme sancite dalle Nuove Costituzioni e dalle con- teresse si sarebbe duplicato a scadenze fisse in caso di suetudini milanesi (Superti Furga 1995). ulteriori mancati pagamenti. Alla fine dell’anno suc- Molte terre e borghi del contado nominavano an- cessivo – stabilivano ancora i “capitoli di convenzio- che dei sindaci ai quali erano demandate per lo più ne” – per quelle somme che l’esattore non era riuscito funzioni di carattere esecutivo o di revisione ammini- a riscuotere, gli era concessa la facoltà di “retrodare, strativa. ossia di imporre di nuovo la prima esazione sora i pa- ganti e contribuenti” (Risposte ai 45 quesiti). Quelle del cancelliere e dell’esattore erano infine le due cariche che completavano l’apparato di ogni Terre separate comune del ducato. La natura composita delle strutture politico-ammi- Generalmente, ma non necessariamente, residente nistrative dello stato di Milano era accentuata dalla in un grosso borgo, al cancelliere spettava il compito presenza di alcune comunità che si sottraevano alla di tenere in ordine i libri dei riparti delle imposte, i li- diretta autorità degli organi centrali di governo. Si bri del bilancio comunale e tutte le “pubbliche scrittu- tratta delle cosiddette Terre separate – nel ducato di re” prodotte o relative alla comunità presso cui presta- Milano era il caso di Treviglio – che godevano di lar- va il proprio servizio. Spesso il cancelliere operava in ghissima autonomia amministrativa rispetto al capo- più comunità e riceveva da ognuna di esse uno stipen- luogo di provincia e della quasi completa immunità fi- dio proporzionato alle incombenze che doveva svol- scale rispetto al governo centrale, costituendo delle gere ed alla mole di lavoro, introito a cui si aggiunge- vere e proprie aree territoriali soggette a “giurisdizio- vano ulteriori compensi qualora egli si fosse dovuto ne speciale”. recare a Milano o presso altri comuni vicini. arch. Risposte ai 45 quesiti: ASMi, Catasto, cart. 3059 e sgg. In caso di necessità la difesa degli interessi della comunità era demandata a procuratori speciali, inve- stititi di poteri specifici, e scelti tra gli esponenti più rappresentativi della realtà locale e più a contatto con CIRCOSCRIZIONI GIUDIZIARIE il mondo milanese. DEL DUCATO DI MILANO Unica persona legalmente riconosciuta per la ri- IN AREA MILANESE (SEC. XV - 1774) scossione delle imposte era infine l’esattore, nomina- to generalmente ogni triennio. Nel momento stesso Nel corso dell’età moderna il territorio del ducato della nomina, che solitamente avveniva per asta pub- si articolava in circoscrizioni giudiziarie di varia am- blica, esattore e comunità fissavano, oralmente o per piezza, che potevano comprendere diverse pievi o li- iscritto, “i patti di convenzione” che stabilivano la mitarsi ad includere i territori di singole comunità. I scadenza dei pagamenti, l’interesse sulle somme non confini delle giurisdizioni più estese ricalcavano quel- ancora pagate entro i limiti di tempo convenuti, il suo li dei territori già inclusi negli antichi contadi rurali onorario. del Milanese: Martesana, Seprio, Bazana e Burgaria. L’esattore aveva l’obbligo di pagare, entro la data La definizione di queste giurisdizioni si collega al prefissata dalla provincia e senza possibilità di dila- lento processo avviatosi intorno agli ultimi decenni zione, le imposte camerali e provinciali alla Cassa del XII secolo che aveva portato gli antichi contadi della provincia del ducato usando del capitale pro- già esistenti nel territorio milanese a passare da uno prio; in seguito doveva provvedere alla riscossione stato di dominio fondato su vincoli vassallatici, a sulla base dei riparti che gli venivano consegnati dalla quello di una diretta dipendenza amministrativa da comunità presso cui prestava servizio. Doveva innan- Milano. La definizione di un assetto giurisdizionale zitutto esigere dai singoli contribuenti la quota corri- più stabile del territorio soggetto alla città prese forma spondente ai carichi regi e provinciali; in secondo luo- e si consolidò nel periodo signorile, quando la città di go, provvedere alla esazione dei tributi per le spese lo- Milano incominciò a controllare direttamente i conta- cali. Egli, secondo quanto stabilito nei “capitoli di di imponendo la presenza in loco di propri vicari e convenzione”, era tenuto inoltre a presentarsi nel co- sottoponendo la loro nomina all’approvazione signo- mune in alcuni giorni di festa – generalmente di fine rile. Nel corso del XIII secolo i contadi maggiori – settembre o di inizio ottobre – per dare la possibilità a quello della Martesana e quello del Seprio – erano an-

28 Profili istituzionali generali dati ampliando la loro estensione inglobando rispetti- 1994). Nel corso del XII secolo Milano riuscì ad vamente entro i propri confini altre entità territoriali in estendere la propria giurisdizione anche sui territori precedenza autonome, note come Bazzana e Burgaria. compresi in un’altra circoscrizione preesistente, se- gnalata con il nome di contado della Burgaria, che Contado della Martesana aveva in Corbetta e Rosate i centri di maggiore impor- Le fonti documentarie più antiche sulla conforma- tanza. Tale contado, verso la fine del XIII secolo, ven- zione territoriale originaria dei contadi segnalano ne a sua volta incluso entro i territori del contado del come già nel 931 il termine Martesana identificasse Seprio e rimase subordinato alla giurisdizione del suo un’area territoriale definita; ma le prime testimonian- vicario, rappresentante periferico del potere milanese. ze documentarie riguardanti la sua organizzazione come contado rurale risalgono al 1158 (Giulini 1854; Circoscrizioni delle preture regie Riboldi 1904). Durante i secoli dell’età moderna il termine Mar- Nel 1163 il territorio del contado della Martesana tesana identificava un ambito territoriale ben definito risultava delimitato dal torrente Molgora, dal fiume costituente una circoscrizione giurisdizionale del vi- Seveso, che ne segnava il confine occidentale con il cario con capoluogo a Vimercate, che includeva varie contado del Seprio, dalle zone montuose del territorio pievi e comunità (Superti Furga 1979). Da un elenco lecchese poste a nord e dal territorio della Bazzana redatto nella seconda metà del XV secolo risulta che che ne definiva il confine meridionale (Giulini 1854). le pievi subordinate a tale giurisdizione erano Agliate, Più scarse e datate sono le notizie sull’esistenza Brivio, Garlate, Gorgonzola, Mariano, Missaglia, dell’entità territoriale che si identificava con il termi- Pontirolo, Vimercate, e una parte dei comuni inclusi ne Bazzana. Le prime testimonianze risalgono al XII in quelle di Desio, Melzo, Oggiono (elenchi 1406- secolo e sono costituite da atti di cessione di rendite o 1472). di acquisto di terreni, “siti in Bazana”, che consento- Codificando le giurisdizioni esistenti nello stato di no di sostenere che il territorio della Bazzana occu- Milano, le “Novae Constitutiones”, promulgate nel passe l’area posta verso i confini meridionali e orien- 1541, confermavano l’esistenza della giurisdizione tali della campagna milanese (Riboldi 1904). Lo stes- civile e criminale della Martesana, che aveva mante- so “Liber consuetudinum” del 1216, codificando la nuta con poche variazioni la definizione dei confini diversità giuridica fra le terre entro un raggio di sei preesistente. Dalla giurisdizione della Martesana ri- miglia attorno alla città e quelle al di fuori di tale rag- sultavano esclusi il vicariato di Binasco e le pievi di gio, distingueva per la prima volta i territori della Baz- Bruzzano, Bollate, Locate, Rosate, San Donato, San zana dal resto della campagna milanese senza però Giuliano, Segrate e Settala, che circondavano la città dare a tale circoscrizione una chiara e definita delimi- di Milano e restavano incluse nella sua giurisdizione tazione territoriale. (Nuove Costituzioni 1571). Intorno alla seconda metà del XIII secolo tuttavia Nel 1753 il vicario della Martesana estendeva la sembra sia iniziato il processo di aggregazione dei ter- propria giurisdizione alle intere pievi di Vimercate, ritori della Bazzana al contado della Martesana: le Pontirolo, Gorgonzola, Mariano, Brivio, Oggiono, pievi di Cesano Boscone, nucleo primitivo del conta- Garlate, Missaglia, Agliate e ad alcune comunità della do, e quelle di Rosate, Decimo, Locate, Segrate, San pieve di Desio (elenchi 1747-1780). Donato, San Giuliano e Settala, incominciarono ad Analogamente con contado del Seprio si continua- essere gradatamente accorpate ai territori della Marte- va ad indicare, durante i secoli dell’età moderna, una sana e ad essere subordinate alla giurisdizione del suo circoscrizione giurisdizionale e amministrativa ben capitano (Riboldi 1904). definita, che includeva varie pievi e aveva come pro- prio capoluogo Gallarate. Contado del Seprio Codificando le giurisdizioni esistenti nello stato di Anche per il contado rurale del Seprio e i suoi con- Milano, le “Novae Constitutiones”, promulgate nel fini si hanno notizie antiche. Il termine Seprio secon- 1541, confermavano l’esistenza della giurisdizione do quanto risulta indicato nel trattato di Reggio stipu- civile e criminale del Seprio, che aveva mantenuta con lato da Federico I nel 1185, identificava un’area geo- poche variazioni la definizione dei confini preesisten- grafica relativamente ben definita, dislocata a ovest te. Le “Novae Constitutiones” precisavano solamente nella fascia di territorio pianeggiante e collinare posta quali fossero le terre o le intere pievi non subordinate a settentrione di Milano e compresa tra il fiume Tresa alla giurisdizione del Seprio elencando fra queste: la a nord, la sponda orientale del Lago Maggiore e del pieve di Cesano e di Trenno, le comunità di Cisliano, fiume Ticino ad ovest; il corso del fiume Seveso a est; Sedriano, San Vito, Bareggio, San Pietro a Bestazzo, ed infine Parabiago e Caronno a sud (Soldi Rondinini comprese nella pieve di Corbetta; ed infine le comu-

29 Profili istituzionali generali nità di Caronno, Cornaredo, Lucernate, , Po- della pieve di Garlate; le intere pievi di Missaglia, gliano, Pregnana, Rho, Vanzago, incluse nella pieve di Agliate e Brivio. Nerviano (Nuove Costituzioni 1571). Due erano i vicari del Seprio con aree giurisdizio- Nel 1753 la giurisdizione del Seprio includeva le nali distinte: alla giurisdizione civile e penale del vi- pievi di Gallarate, Appiano, Corbetta, Somma, Olgia- cario del Seprio inferiore, con sede a Gallarate, era su- te Olona, Parabiago, Angera, Dairago e Brebbia bordinata la circoscrizione composta dalle pievi di (elenchi 1747-1780). Gallarate, Parabiago, Appiano, Angera, Somma, Dai- Ciascuna delle due giurisdizioni della Martesana e rago, Olgiate Olona; dai comuni Castellazzo de’Bar- del Seprio, derivate senza soluzione di continuità da- zi, Corbetta, Magenta, Marcallo, Menedrago, Mese- gli antichi contadi del Milanese, era presieduta da due ro, Ossona, Santo Stefano, Vittuone della pieve di ufficiali rappresentanti in sede periferica del potere Corbetta; Nerviano e Saronno della pieve di Nervia- centrale: il vicario, con compiti giudiziari, in preva- no. Il vicario del Seprio superiore, con sede a Varese, lenza di tutela della retta applicazione della legge, ed estendeva invece la propria giurisdizione civile e pe- il capitano, al quale erano attribuiti compiti ammini- nale sulle pievi di Varese, Arcisate, Castelseprio, Leg- strativi e di polizia annonaria. giuno, sulla Valcuvia e sulla parte della Valtravaglia Ancora nel corso della seconda metà del Settecen- non inclusa nel feudo dei Marliani. to l’organizzazione e distribuzione territoriale delle Il podestà di Abbiategrasso aveva giurisdizione ci- preture regie milanesi era piuttosto irrazionale, poiché vile e penale in Abbiategrasso, pieve di Corbetta; ed si verificavano situazioni in cui certe zone erano con- infine il podestà di Treviglio e Melzo, con sede a Tre- tese da più giudici e casi in cui il podestà regio non viglio, sottoponeva alla propria giurisdizione civile e riusciva ad arrivare per l’eccessiva distanza delle Ter- penale Treviglio, terra separata dal Milanese, Melzo, re dalla sua sede. incluso nella pieve di Cornegliano, e Castel Rozzone, Nel triennio 1756-1758 in tutto il territorio dello compreso nella Gera d’Adda. stato operavano 12 preture regie – Milano, Pavia, Cre- Ma occorrerà attendere sino alla promulgazione mona, Lodi, Como, Casalmaggiore, Varese, Codo- dell’editto 6 giugno 1774, prima di assistere ad un in- gno, Gallarate, Treviglio, Abbiategrasso, Vimercate – tervento incisivo sul sistema di amministrazione della cinque delle quali concentrate nel solo territorio del giustizia di tutto lo stato. Con tale editto il governo au- ducato: Milano, Vimercate, Gallarate, Varese, Abbia- mentava infatti il numero delle preture, rendendo più tegrasso, Treviglio. equilibrata la loro distribuzione territoriale – alle 12 Nella città di Milano avevano sede vari giudici re- preture ne aggiunse altre 10 con sede a Pizzighettone, gi: il podestà, con giurisdizione civile; il giudice al Porlezza, Fontanella, Laveno, Brivio, Lecco, Maria- Segno del Gallo e il giudice al Segno del Cavallo, con no, Menaggio, Locate, Pozzo Baronzio – e soprattutto giurisdizione civile cumulativa con il podestà; il capi- regolamentava la distribuzione dei compiti tra i preto- tano di giustizia, con giurisdizione penale, e il vicario ri regi, rendendoli capaci di intervenire efficacemente di giustizia con giurisdizione penale cumulativa al ca- ovunque (Cuccia 1977). pitano; la giurisdizione di loro competenza si estende- arch. elenchi 1406-1472: ASMi, Feudi camerali p.a., cart. 16: va a tutti i territori dello stato, data la particolare situa- Provvedimenti generali. elenchi, 1406-1472; elenchi zione della città, capoluogo della provincia del ducato 1747-1780: ASMi, Feudi camerali p.a., cart. 8, Provvi- e anche, al contempo, capitale dello stato. sioni generali, 1747-1780. Le giurisdizioni degli altri tribunali regi erano ri- legisl. Nuove Costituzioni 1571: “Constitutiones Mediolanen- sis Dominii”, 1571. partite sul territorio del ducato come segue. Il vicario della Martesana, con sede a Vimercate, esercitava la propria giurisdizione civile e penale nel- la circoscrizione che includeva i seguenti territori: PODESTÀ, VICARI, CAPITANI pieve di Vimercate (eccetto le comunità di Agrate, Ca- (SEC. XVI - 1774) ponago, Concorezzo); pieve di Pontirolo (eccetto le comunità di Cassano e Cassine San Pietro); pieve di Sopra i diversi organi municipali, espressione del- Gorgonzola (eccetto le comunità di Masate, Pessano, la capacità di autogestirsi delle singole comunità, il Pozzolo, San Pedrino, Vignate); pieve di Cornegliano potere centrale, anche se rispettoso delle antiche for- (eccetto le comunità di Cavajone e Melzo); pieve di me di autonomia e di autogoverno, esercitava un’azio- Mariano (eccetto le comunità di Cabiate e Paina); le ne di controllo attraverso propri tribunali regi di prima comunità di Dolzago ed Ello della pieve di Oggiono; istanza civile e penale, dislocati sul territorio: podestà le comunità di Capiate, Consonno e Val Greghentino e vicari e capitani della Martesana e del Seprio.

30 Profili istituzionali generali

Rappresentanti dell’autorità governativa e tramite tanti attribuite al capitano, longa manus del magistra- tra questa ed il mondo periferico i podestà, residenti to ordinario da cui dipendeva gerarchicamente, si generalmente nei borghi più grossi ed importanti delle possono riassumere nel controllo della circolazione circoscrizioni pievane, si vedevano affidate una serie dei grani, delle biade, nella repressione del contrab- di importanti mansioni, che accanto a quelle stretta- bando, nell’ispezione delle zone di confine (Cuccia mente connesse all’amministrazione della giustizia, 1977). alla tutela dell’ordine pubblico, alla manutenzione delle carceri, riguardavano la pubblicazione di gride, decreti, ordini, incanti per l’assegnazione di esattorie, incanti per l’alienazione o affitto di dazi. Compito FEUDI IMPERIALI fondamentale del podestà era l’organizzazione delle (SEC. XVI - SEC. XVIII) attività amministrative imposte dal governo, quali ri- La complessa articolazione politico-amministrati- levamenti censuari, catasti; ma soprattutto, in quanto va del ducato era ulteriormente accresciuta dalla pre- garante della retta applicazione della legge, a lui era senza di feudi imperiali, di quei feudi che, anziché ri- affidata la delicata e politicamente rilevante funzione conoscere un vincolo di vassallaggio verso il duca di di sindacato: egli doveva infatti svolgere una continua Milano nel cui territorio erano collocati, riconosceva- azione di controllo sugli organi locali: assemblee e no come loro signore il Sacro Romano Imperatore. consigli, affinché fosse assicurata la legalità dei lavo- Comunità come Maccagno, sul lago Maggiore, infeu- ri, potevano adunarsi solo alla sua presenza o a quella data ai Borromeo, e Civenna e Limonta sul lago di di un suo luogotenente. Como, infeudate al monastero di Sant’Ambrogio di Cariche di origine ducale, i vicari e capitani della Milano, si ritenevano del tutto esenti dall’autorità mi- Martesana e del Seprio erano gli organi giudiziari, lanese e costituivano vere e proprie enclaves giurisdi- rappresentanti periferici del potere centrale, di più va- zionali e fiscali. In esse la volontà del feudatario era sta competenza e lunga tradizione; dislocati i primi legge e la giustizia era amministrata da un podestà di verso est ed i secondi ad ovest nella fascia pianeggian- nomina signorile – sebbene siano attestate elezioni da te e collinare a settentrione di Milano, avevano sede parte della vicinanza dei rispettivi comuni – contro le rispettivamente nei borghi di Vimercate e Gallarate cui sentenze non vi era possibilità di appello. (Superti Furga 1995). L’accesso a queste terre era tassativamente vietato Il vicario – originariamente nominato dal duca mi- a magistrati, esattori e soldati del re di Spagna; le uni- lanese poi, in età spagnola, eletto dal governatore – che imposte che venivano riscosse erano quelle dovu- era l’organo giudiziario locale di più ampia compe- te ai feudatari e, in casi eccezionali, i contributi alle tenza civile e penale. A lui venivano sporte le denunce soldatesche imperiali che si trovavano a soggiornare dai consoli delle comunità, davanti a lui si instaurava- entro i loro territori. no processi “in occasione vulneris ac percussionis”. Date le particolari condizioni “immunitarie” e for- L’esecuzione delle sue sentenze implicava multe, pi- ti dei quasi inesistenti controlli della lontana Vienna, i gnoramento dei beni e pene corporali per chi si sottra- feudi imperiali rappresentarono nel corso dei secoli, i eva ai pagamenti impostigli. rifugi ideali di fuorilegge, disertori, contrabbandieri Tra le sue competenze rientravano la tutela dell’or- (Sella 1987). dine pubblico, compiti di polizia, prevenzione, con- trollo; egli era il tutore della legalità e per questo i consoli di ogni comunità a lui giurisdizionalmente su- bordinata erano tenuti a prestare ogni anno l’ordinario FEUDI CAMERALI giuramento. Tuttavia nell’ambito del territorio a lui (SEC. XVI - SEC. XVIII) giurisdizionalmente subordinato, doveva sempre e comunque riconoscere il potere e la superiorità del ca- Se da un lato esiguo era il numero e modesta pitano di giustizia o del podestà di Milano, soprattutto l’estensione dei feudi imperiali presenti entro i confini quando i processi implicavano la pena capitale o la dello stato di Milano, dall’altro era massiccia la diffu- confisca di beni di una certa entità. sione del feudo camerale, che aveva indubbiamente Il capitano – anch’esso, come il vicario, originaria- perduto le caratteristiche tipiche del feudo medioeva- mente nominato dal duca milanese poi, in età spagno- le. la, eletto dal governatore – cumulava invece funzioni Se infatti durante l’alto medioevo erano stati attri- giudiziarie di polizia criminale e compiti amministra- buiti al feudo - che era in origine «feudo imperiale» - tivi e fiscali, quale responsabile del controllo sull’ap- la quasi totalità dei poteri di governo che passavano a provvigionamento annonario. Le mansioni più impor- chi riceveva l’investitura, fatto salvo l’obbligo

31 Profili istituzionali generali dell’omaggio e dell’aiuto all’imperatore, l’esperienza la maggioranza dei casi) l'acquisto avveniva a titolo comunale aveva visto l’affrancamento dal feudatario oneroso e il valore del feudo veniva calcolato in base di ville e borghi del contado che, affermando la pro- al numero dei fuochi e alla capacità contributiva degli pria libertà, si erano dati propri statuti e proprie strut- abitanti delle comunità. ture amministrative autonome. Tuttavia i continui Il fenomeno feudale lombardo raggiunse la sua contrasti intestini spinsero i comuni a cercare aiuto in massima intensità ed espansione nel XVII secolo, un dominus, conferendogli il controllo e la guida della proprio in concomitanza all’accentuarsi del fattore vita cittadina. E ancora l’allargarsi del dominio del si- che più ne favoriva lo sviluppo: la crescente domanda gnore con l'attribuzione della signoria anche in altre di denaro da parte della regia camera per far fronte città, sovente vicine, e il riconoscimento del suo pote- alle ingenti spese militari, sia della monarchia sia del- re da parte dell’imperatore, portarono alla trasforma- lo stesso stato di Milano. Dall’inizio del secolo alla zione della signoria in principato, quindi all’afferma- pace dei Pirenei nel 1659, la guerra fu infatti una com- zione dello stato regionale che, al di sopra delle parti- ponente costante nell’esistenza dello stato milanese. colari magistrature e degli uffici cittadini, imponeva Inoltre, verso la metà del seicento la situazione si era proprie strutture di governo e di controllo, create per fatta problematica a livello dell’intera Lombardia: le soprintendere a tutto il dominio guidato da un potere ingentissime spese per l’esercito, divenute sempre più centrale già forte e articolato (Annoni 1995). gravose con il moltiplicarsi delle tensioni che più di- Per rafforzare il proprio potere e per esercitare la rettamente interessavano il territorio milanese, asso- piena e diretta amministrazione su tutti i territori da ciate alle numerose distruzioni portate dai militari, lui dipendenti, il duca di Milano ricorse alla pratica di alla carestia, alla perdita di vite umane, provocarono separare le città dai loro contadi, mantenendo uno inevitabilmente un grave collasso finanziario del pae- stretto controllo sulle prime e dando in appalto l’eser- se. E in questo clima di difficoltà, le gravi urgenze cizio dei poteri amministrativi e della giurisdizione dell’erario spinsero la corona spagnola a ricorrere su delle campagne, connotate dalla fitta presenza di bor- larga scala alla pratica di alienazione di feudi, titoli ghi, villaggi e cascine che rendevano il governo diret- nobiliari e altre entrate camerali quali dazi, regalie, di- to troppo difficile e dispersivo, attraverso la formula ritti di caccia e di pesca, diritti di prestino e di beccaria dell’infeudazione. Tra il trecento ed il settecento nel che venivano a costituire parte integrante del feudo: in territorio lombardo si ebbe una diffusione sempre più generale tutto ciò che fosse disponibile e potesse tro- consistente di feudi, non più dipendenti dall’impera- vare acquirente veniva posto all’asta. tore bensì concessi dal principe, strettamente control- L’interesse economico dell’investitura feudale non lati dalla camera ducale, attraverso gli uffici dell’am- veniva tuttavia considerato vantaggioso solo dalla re- ministrazione finanziaria centrale (Annoni 1995). gia ducale camera: anche per gli acquirenti, alle fina- La differenza di maggiore rilievo tra le infeudazio- lità di prestigio e promozione sociale si univano mo- ni del tre-quattrocento e quelle attuate nel successivo tivazioni di natura economica. Pur con i molti ostacoli periodo della dominazione spagnola stava fondamen- e limiti, il feudo rimaneva ancora nel XVII secolo un talmente nella diversa concezione di feudalità: se in- affare appetibile: esso assicurava infatti la possibilità fatti sino ai primi decenni del quattrocento le investi- di acquisire quei redditi diretti inclusi nelle concessio- ture venivano ancora elargite come ricompense per ni: talvolta non così cospicui se considerati singolar- servigi militari, politici, amministrativi, già nel quarto mente, ma comunque consistenti nel loro insieme. I decennio del cinquecento con gli Asburgo il regime diversi diritti di riscossione dei proventi di numerose feudale cessò quasi definitivamente di essere conside- regalie alienate vennero quasi interamente riscattati rato come strumento attraverso cui assicurarsi la fe- dalla camera in seguito ad una complessa operazione deltà dell’aristocrazia e venne sempre più visto come finanziaria iniziata nel 1766 e terminata dopo più di un comodo mezzo per ricavare entrate straordinarie, un ventennio, nel 1791. con cui far fronte ai sempre crescenti bisogni dell’era- Con l'acquisto del feudo, al feudatario veniva tra- rio. Le infeudazioni del periodo spagnolo avevano smesso anche un importante settore quale l’ammini- quindi carattere apertamente venale, al punto che un strazione della giustizia, attraverso cui il feudatario si feudo vacante era oggetto di un’asta pubblica e veniva assicurava i lucrosi proventi di confische e condanne concesso al miglior offerente con la sola riserva che pecuniarie. L’investitura feudale affidava al feudatario questi fosse nobile o vivesse more nobilium. All'inve- la nomina del pretore o del podestà nei centri maggio- stitura feudale era infatti collegata, secondo precise ri, giudici in materia civile e penale, ma solo in primo norme ed un altrettanto preciso prezzo, la concessione grado, sul cui operato gli organi statali dell’ammini- del titolo nobiliare. Il contenuto anche economico strazione giudiziaria mantenevano una superiore fa- dell'investitura feudale risulta evidente quando (ed era coltà di controllo. Ai feudatari, che ricevevano il giu-

32 Profili istituzionali generali ramento e l’omaggio di tutti i capi di casa, era conces- PRETURE FEUDALI so il potere di fare applicare le leggi dello stato e fare (SEC. XVI- 1774) osservare gli statuti e le consuetudini locali, che i feu- datari stessi si impegnavano a loro volta a riconoscere Designati direttamente dal feudatario tra una rosa ed osservare. Le autorità imponevano al feudatario di candidati approvata dal Senato, i giudici feudali l’obbligo di affidare gli incarichi giurisdizionali a per- avevano durata biennale ma potevano essere riconfer- sone competenti (giudici laureati); nei centri minori si mati, “previo assenso del popolo”. accettarono anche causidici e notai. La giurisdizione Nonostante la loro giurisdizione si estendesse a civile e penale di prima istanza del feudatario era so- tutte le cause di primo grado, ai giudici feudali veni- vente limitata dal cosiddetto privilegio di «maggior vano spesso sottratte quelle che, pur essendo di primo magistrato» che esentava i proprietari terrieri del co- grado, comportassero confische di beni, giudicassero mune infeudato residenti in città ed i fittabili e coloni omicidi, o ancora tutte le cause che vedevano coinvol- alle loro dipendenze dalla giurisdizione dei tribunali ti “cittadini”. Per le sentenze emanate dai giusdicenti feudali. feudali era infine sempre prevista la possibilità di ri- Ancora nella seconda metà del Settecento, quando corso al “maggior magistrato”, tribunale di appello, furono redatte le «Risposte ai 45 quesiti della giunta rappresentante periferico del potere regio. del censimento», l’istituto feudale era assai diffuso Essendo assai diffusa la pratica – come ben emer- nei territori del ducato milanese. ge dalle risposte ai 45 quesiti – secondo cui molti giu- Delle 61 pievi che nella seconda metà del Sette- sdicenti feudali, nominati da diversi feudatari, tende- cento ancora componevano il ducato, poco più di una vano ad accumulare un rilevante numero di incarichi, decina - Brivio, Bruzzano, Cesano, Corbetta, San Do- solo pochi giusdicenti erano soliti risiedere nel luogo nato, San Giuliano, Garlate, Gorgonzola, Locate, in cui era ubicata la pretura feudale. Alcuni nomina- Mezzate, Monza, Oggiono, Trenno - risultavano po- vano un proprio luogotenente, altri si presentavano chissimo infeudate; ma se si eccettuano le pievi di alle comunità loro giurisdizionalmente subordinate in Agliate, Castel Seprio, Cornegliano, Nerviano, Mis- occasione delle riscossioni annuali. La frequenza del- saglia, infeudate in una percentuale che oscillava in- le visite era comunque proporzionale alle possibilità torno al 50 %, rimanevano una quarantina di pievi di guadagno: il ritorno economico della carica di giu- massicciamente infeudate: pressocchè totale era infat- dice feudale era solo in minima parte costituito da uno ti la soggezione della Riviera di Lecco e delle Valli stipendio fisso, corrisposto dal feudatario o dalla co- (Valtaleggio, Valtravaglia, Valsolda, Valcuvia, Valsas- munità; la maggior parte degli introiti proveniva infat- sina, Vallassina), ma anche di zone meno periferiche, ti da tasse giudiziarie e da multe, diversamente ripar- come quasi tutti i comuni delle pievi di Brebbia, Ca- tite, da comunità a comunità, tra il titolare del feudo, sale, Dairago, Desio, Gallarate, Galliano, Leggiuno, il giudice feudale ed eventuali altri dipendenti dell’uf- Settala, Vimercate e delle Squadre dei Mauri e di ficio pretorio. Nibbiono. Ben noti all’imperatrice Maria Teresa erano i limi- Delle circa 200 comunità appartenenti al territorio ti e gli inconvenienti che derivavano dal numero ec- di Varese successivamente incluso nella provincia at- cessivo delle giurisdizioni feudali. Occorrerà attende- tivata nel 1786 che risposero ai 45 quesiti della giunta re la promulgazione dell’editto 10 febbraio 1774, pri- del censimento più del 90 % risultavano infeudate alla ma di assistere, analogamente a quanto si è già metà del secolo XVIII (Risposte ai 45 quesiti). accennato per le preture regie, ad un intervento incisi- E ancora a metà del XVIII secolo ai feudatari «ca- vo sul sistema di amministrazione della giustizia feu- merali», oltre a diversi diritti di riscossione dei pro- dale. venti di numerose regalie alienate - le quali vennero Con tale editto il governo non solo imponeva l’ob- quasi interamente riscattate dalla Camera in seguito bligo di residenza ai pretori feudali e consentiva solo ad una complessa operazione finanziaria iniziata nel ai signori vicini – in un raggio di non oltre sette miglia 1766 e terminata dopo più di un ventennio, nel 1791 - – di scegliere lo stesso pretore, ma insisteva sulla pre- spettava il diritto di giurisdizione civile e penale di cisa specificazione degli obblighi connessi alla giuri- prima istanza. Tale diritto era limitato dal cosiddetto sdizione feudale: il mantenimento dei detenuti e la privilegio di «maggior magistrato» che esentava i pro- manutenzione delle carceri e di tutti i locali necessari prietari terrieri residenti in città ed i fittabili e coloni per il regolare svolgimento delle attività giudiziarie. I alle loro dipendenze dalla giurisdizione dei tribunali provvedimenti, più volte ribaditi, aumentarono gli feudali. oneri per i feudatari ed accelerarono inevitabilmente arch. Risposte ai 45 quesiti: ASMi, Catasto, cart. 3059 e sgg. il processo di decadenza dell’istituto feudale.

33 Profili istituzionali generali

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE componenti le Pievi medesime, ed in tal modo segua la Elezio- NEL DUCATO DI MILANO ne del Deputato, che dovrà intervenire nella unione de’ Depu- (1758-1786) tati Plebani da farsi per passare alla detta Nomina. Ad ovviare all’incomodo, e spesa di tale unione, non sarà I principi di uniformità e accentramento che pre- più necessario dopo la prima Elezione degli estimati, di unire siedettero alla riforma delle amministrazioni comuna- la Congregazione Plebana per i loro Successori; onde per le li furono assai meno presenti nelle successive riforme successive Elezioni la Congregazione di Patrimonio proporrà attuate a livello provinciale. Rimase la sproporzione al Consiglio Generale otto Estimati non Decurioni per le due tra il ducato di Milano, che secondo il nuovo compar- Piazze, che nel Turno verranno a vacare, ed il Consiglio gene- rale ridurrà a quattro Soggetti la Nomina da proporsi al Gover- timento territoriale comprendeva ben 896 comunità no per la Elezione de’ due Deputati (Riforma 10 febbraio su 1462 e le altre province; fu mantenuta la separazio- 1758). ne di alcune terre non soggette, per antichi privilegi, ad un unico capoluogo. Ma soprattutto l’unificazione Ma se da un lato la riforma stabiliva chiare dispo- amministrativa, resa necessaria all’interno di ciascuna sizioni relative alla durata delle cariche – mandato vi- provincia dal venir meno delle antiche distinzioni tra talizio per i sindaci e quadriennali per tutti gli altri uf- estimi civili ed estimi rurali, fu attuata in forme e ficiali – complicate erano invece le procedure che pre- modi tali da salvaguardare largamente il predominio vedeva per la loro nomina, soprattutto per quella dei della città sulla campagna e i privilegi dei vecchi ceti quattro estimati non decurioni. decurionali (Capra 1984). Infatti mentre i due dottori di Collegio, necessaria- Lunghe e difficili da conciliare si dimostrarono le mente esponenti del ceto patrizio ed i quattro decurio- riforme per la provincia del ducato: gli interessi del ni venivano eletti dal Governo tra una lista di nomi decurionato prolungarono infatti le trattative fino agli compilata dal Consiglio generale cittadino, i quattro inizi del 1758. estimati non decurioni, venivano eletti sempre dal Governo ma su nomina da farsi, la prima volta, da un Dovendosi, secondo il sistema del nuovo Censimento cor- Convocato di “vocali” delle pievi – vocali designati rispondente agli Ordini Sovrani di Sua Maestà, riunire questa non da tutti i deputati, bensì dai soli primi deputati Capitale colla sua Provincia sotto una sola amministrazione a maggior beneficio de’ Censiti, si è venuto dopo maturo esame, dell’estimo di ogni comunità – ed in seguito per coop- sentiti gl’Interessati, in determinare, che debba istituirsi una tazione da parte della Congregazione del patrimonio nuova Congregazione di Patrimonio nella Città di Milano, ed stessa, che avrebbe eletto otto individui, ridotti poi a appoggiarsi alla medesima l’universale Amministrazione tan- quattro dal Consiglio generale ed a due dal Governo. to per la Città, che per la Provincia (Riforma 10 febbraio Secondo “gli Ordini vecchj, e le altre regole della 1758). Città, ove non siano contrarie al presente Piano”, do- La nuova Congregazione del patrimonio milanese vevano essere tassativamente esclusi dalla nomina doveva essere composta tutti coloro i quali disponessero di un reddito persona- […] dal Signor Vicario di Provvisione, e dal Tenente-Re- le inferiore ai 6.000 scudi d’estimo annui, tutti coloro gio pro tempore, da due Dottori di Collegio, da quattro Decu- rioni, da quattro Estimati non Decurioni, da due Sindaci di Cit- i quali avessero debiti o liti pendenti con l’erario pub- tà e due Sindaci del Ducato. Li Sindaci sì di Città, che del Du- blico, con il Banco di Sant’Ambrogio e “nemmeno cato saranno vitalizj, ed avranno Voto consultivo nella potranno essere ammessi Parenti in primo grado di Congregazione di Patrimonio; ma li Sindaci del Ducato conti- quelli, che fossero già sedenti nella Congregazione, nueranno ad averlo anche decisivo nella Congregazione di Sta- cioè due Fratelli, Padre e Figlio, né Parenti in qualun- to, ove non dovrà farsi novità rispetto ad essi. Li due Dottori di que grado discensivo, eccettuati il Vicario di Provvi- Collegio, e li quattro Decurioni saranno eletti dal Governo so- pra nomina del Consiglio generale nella solita forma. sione e Luogo Tenente regio, li quali intervengono per Li quattro Estimati saranno parimenti eletti dal Governo ragioni di Ufficio e non per elezione personale” (Ri- sopra Nomina da farsi nel modo seguente. forma 10 febbraio 1758). Per la prima volta si farà detta Nomina de Deputati delle Numerose le competenze che la riforma attribuiva Pievi, li quali dovranno unirsi nella Sala della Città sotto il pre- alla Congregazione ed ai suoi singoli membri: sidio del Luogo Tenente regio, coll’intervento de due Sindaci attuali generali del Ducato, e nomineranno otto Estimati non Per regola apparterrà a’ Sindaci della Città l’esecuzione Decurioni, che si proporranno al Governo per la detta Elezione. delle incombenze riguardanti la città, e di tutte le altre dipen- A questo effetto ogni pieve farà un Deputato. denti dal Tribunale di Provvisione, anco in Provincia, ed a’ Questa deputazione si farà da primi Deputati dell’Estimo Sindaci del Ducato l’esecuzione delle altre non dipendenti dal di ciascheduna comunità componente la Pieve. Per facilitare Tribunale di Provvisione, salvo però alla Congregazione l’ar- l’unione de’ predetti primi Deputati non sarà necessario che bitrio di variare ne’ casi particolari. questi si portino materialmente alla Terra Capo di Pieve, ma Sarà la Congregazione Giudice in prima istanza in materia basterà che il primo Deputato dell’Estimo della Terra Capo di di Carico, e goderà anche delle altre facoltà, che ha la presente Pieve inviti in Casa propria i detti primi Deputati delle Terre Congregazione del Patrimonio.

34 Profili istituzionali generali

La Congregazione di Patrimonio eserciterà le incombenze lire annue e il diritto-dovere di controllo sul bilancio della Congregazione Militare coll’intervento del Sopra inten- annuale. dente Generale della Milizia Urbana, ed altri soliti intervenire per le occorrenze della Milizia medesima dentro la Città: ma legisl. Riforma 10 febbraio 1758: Riforma al governo della per le occorrenze Militari fuori della Città delegherà due Con- città e del ducato di Milano, 10 febbraio 1758. servatori, uno della Classe de Decurioni, l’altro per la Classe degli Estimati non Decurioni, e li due Sindaci del Ducato, qua- li Delegazione riguarderanno la mera esecuzione, restando ri- servate sempre, le Massime alla deliberazione dell’intiera CANCELLIERE DELEGATO DEL CENSO Congregazione. (1757-1796) In fine di ciascun’anno, ed alla più lunga entro il mese di Gennajo, dovrà la Congregazione aver formato il suo Bilancio Gli orientamenti da seguirsi nella riforma delle di Consunzione con le opportune giustificazioni, e quello lo amministrazioni locali, preliminare all’esecuzione passerà al Consiglio Generale, a cui carico sarà d’inoltrarlo al del censo – già chiari al Neri quando nel 1749 giunse Magistrato Regio unitamente a que’ rilievi ed avvertenze, che credesse della pubblica convenienza; ed allorquando sarà pas- alla presidenza della rinata giunta del censimento – si sato tale Bilancio sotto la cognizione del Tribunale, si riman- rafforzarono ulteriormente nel 1750 in seguito ad un derà dal Tribunale medesimo al Consiglio Generale suddetto incontro che il Neri ebbe con i cancellieri di tutte le con la opportuna approvazione in favore degli Amministratori, comunità dello stato convocati a Milano: “alcuni di e dal Consiglio dovrà passarsi alla Congregazione per saldo essi non sono capaci per mera imperizia, e altri ben- alla Amministrazione dell’anno decorso. ché fussero periti, si trovano incapaci per essere fatto- Non potrà la Congregazione di Patrimonio fare spese stra- ri, o agenti, o addetti al servizio di qualche più potente ordinarie eccedenti in tutto la somma di lire ventimila l’anno, possessore del comune, da cui sono stati creati cancel- senza l’assenso del Consiglio Generale. lieri; [quasi i due terzi non risiedevano in loco] poiché Non potrà parimenti la Congregazione di Patrimonio rice- venendo eletti a piacere dai principali estimati, questi vere anticipazioni dal Tesoriere, né da altri, ne far debiti senza gratificano con tal titolo, e col soldo che vi è annesso, il consenso del Consiglio Generale. i loro ragionati, o agenti, o altri serventi e stipendiati Apparterrà alla nuova Congregazione di Patrimonio l’ele- della loro casa, e li lasciano risiedere in Milano, o nel- zione del Commissario, o sia tesoriere della Città e Provincia per il tempo, e colle condizioni che la stessa Congregazione le altre città” (Capra 1984). crederà più convenienti all’utilità pubblica [...]. Scelti i più abili ed onesti il Neri incominciò a de- Gli Archivi della vecchia Congregazione di Patrimonio, e legare loro sistematicamente tutte le operazioni relati- del Ducato dovranno dipendere dalla nuova Congregazione, ve al censo, non solo nella comunità cui erano origi- restando la custodia dell’Archivio del Patrimonio secondo il nariamente addetti ma anche nel circondario, di modo solito, al Decurione eletto dal Consiglio Generale in Archivi- che ve ne fosse all’incirca uno per ciascuna pieve. sta, e la custodia dell’Archivio del Ducato alli due Sindaci del Ducato medesimo, sino a tanto, che dalla Congregazione di Venne così istituita la figura del cancelliere delega- Patrimonio si ritrovi un sito comodo da unirli senza confusio- to dalla Giunta – denominato più frequentemente can- ne di Scritture sotto doppia chiave, e sotto l’istessa distinta cu- celliere del censo – che inizialmente introdotto in stodia. modo informale ed occasionale, senza fissa remunera- Dovrà la Congregazione di Patrimonio unirsi almeno due zione, divenne in seguito uno dei cardini della riforma volte la settimana sopra i soliti inviti, cioè tutti i Lunedì e Gio- amministrativa teresiana. vedì; ed accadendo, che detti giorni siano occupati, dovrà unir- si il giorno successivo. La sua introduzione suscitò inevitabilmente malu- mori e proteste generali. La Congregazione dello sta- La Congregazione di Patrimonio dovrà [infine] avere le as- to, prima fra tutti, sostenne infatti che tali funzionari sistenze opportune all’adempimento delle proprie incombenze con quel numero di Subalterni, che si crederà necessario “feriscono sostanzialmente la massima e l’inveterata all’intento (Riforma 10 febbraio 1758). consuetudine del paese secondo cui le leggi, che dan- no a’ principi la facoltà d’imporre i tributi nelle circo- Competenze di natura amministrativa, militare e stanze da esse prescritte, lasciano a’ sudditi il diritto soprattutto fiscale frenate tuttavia dalla notevole in- di farne il ripartimento, come cosa spettante alla pub- fluenza esercitata ancora, nonostante la riforma, dal blica amministrazione; […] a tal fine hanno le rispet- Consiglio Generale. Esso infatti non solo forniva tive comunità i cancellieri di piena loro confidenza da quattro membri della Congregazione su quattordici e esse deputati alla custodia de’ catastri ed all’effetto ne influenzava l’elezione di altri otto, proponendo al delle intestazioni: se quelli però avessero a custodirsi, governo una lista di possibili candidati, ma conserva- e queste ad effettuarsi da’ cancellieri dalla Real Giun- va diversi poteri di controllo, soprattutto di natura fi- ta eletti, verrebbero tosto a sovvertirsi l’accennata scale-finanziaria, quali ad esempio, il diritto di censu- massima fondata nelle leggi, e canonizzata dall’im- rare le spese straordinarie che eccedessero le 20.000 memorabile osservanza” (Capra1984).

35 Profili istituzionali generali

Alle rimostranze il Neri rispose ottenendo, nel lu- legisl. Editto 18 marzo 1785: Editto governativo di riorganiz- glio 1753, la promulgazione di un editto in cui si or- zazione delle cancellerie censuarie, 18 marzo 1785; Editto 26 settembre 1786: Editto per il Compartimento dinava a tutte le comunità dello stato di non ricono- territoriale della Lombardia austriaca, 26 settembre scere altro cancelliere se non quello nominato dalla 1786. Giunta. Tuttavia i reclami e le proteste continuarono sino a quando il 3 marzo 1755 Maria Teresa respinse definitivamente gli argomenti sostenuti dalla Congre- gazione dello stato ed approvò ed ufficializzò con la COMUNE legge “Riforma al governo ed amministrazione delle (1755-1796) comunità dello stato di Milano” l’istituzione del can- Con la “Riforma al governo ed amministrazione celliere del censo. delle comunità dello Stato di Milano” del 1755, alle Nominato per la prima volta dalla Giunta del cen- molteplicità di metodi si oppose un sistema uniforme simento ed in seguito dall’assemblea dei deputati valido per tutte le comunità minori dello stato; norme dell’estimo delle comunità che componevano la dele- particolari vennero riservate alle città e ad alcuni bor- gazione, il cancelliere del censo doveva essere o dot- ghi – come Abbiategrasso, Busto Arsizio, Gallarate, tore o notaio collegiato o ingegnere collegiato o anco- Monza, San Colombano, Varese – caratterizzati da ra pubblico agrimensore, non poteva essere affittuario forti tradizioni di autogoverno. Queste “norme parti- o agente di nessun possessore sottoposto al suo di- colari”, pur consentendo ai suddetti borghi il manteni- stretto e veniva remunerato direttamente dalle comu- mento degli antichi statuti, ribadivano fermamente il nità a lui sottoposte, proporzionalmente a quanto pri- principio generale secondo cui gli “estimati”, – cioè ma le medesime pagavano al cancelliere comunale. tutti coloro che figurassero a catasto per qualsiasi ci- fra come intestatari di beni fondiari non esenti – e non Come rappresentante del potere centrale di fronte solo i decurioni, membri delle antiche famiglie locali, alle comunità e come esecutore degli ordini del tribu- potessero partecipare alla gestione della vita pubblica. nale censuario il cancelliere delegato era investito di numerosi compiti: a lui spettava presiedere e scioglie- A parte quelle piccole terre che per qualche motivo re i convocati, custodire le mappe e i registri catastali non si riteneva possibile aggregare ad altre e alla cui di ogni comunità, ricevere e trasmettere al potere cen- amministrazione avrebbe provveduto un sindaco sot- trale le eventuali denunce prodotte dalle comunità a to il diretto controllo del cancelliere delegato e dei lui sottoposte, controllare la regolarità delle elezioni sindacatori che lo affiancavano (Capra 1984), organo dei deputati e dei bilanci annuali, segnalare al potere decisionale di ogni comunità diveniva il “Convocato centrale gli eventuali abusi, provvedere all’ammini- Generale” o assemblea degli estimati. Riunito almeno strazione delle comunità che, data la loro esigua di- due volte all’anno, il Convocato approvava il bilancio mensione, non erano dotate di convocato e deputazio- preventivo e consuntivo della comunità, controllava la ne. ripartizione degli oneri, decideva sulle spese e le que- stioni di interesse comune. Nella prima adunanza In ogni delegazione – termine che poteva essere si- dell’anno, che si teneva nel mese di gennaio, il convo- nonimo di pieve o indicare il distretto di un cancellie- cato era chiamato a formare l’imposta per l’anno in re; ma assai spesso le due cose coincidevano – il can- corso, nella seconda, autunnale, era tenuto invece ad celliere era tenuto a scegliere la sede, da lui ritenuta eleggere la “Deputazione”, formata da tre deputati più idonea, per la collocazione dell’archivio e dei suoi dell’estimo, uno dei quali tassativamente scelto tra i uffici (Capra 1984). tre maggiori estimati, da un deputato rappresentante L’aggregazione del Mantovano al territorio lom- di tutti coloro “descritti nel ruolo personale” – che bardo fornì l’occasione per intraprendere una profon- cioè pagavano l’imposta personale – e da un quinto da riorganizzazione delle cancellerie del censo: con deputato scelto invece a nome dei sudditi “descritti l’editto governativo del 18 marzo 1785, emanato in nel ruolo mercimoniale”, soggetti cioè all’imposta attuazione del regio dispaccio 5 novembre 1784, il nu- mercimoniale. Organo di governo municipale, la de- mero delle delegazioni venne ridotto a 82 (compreso putazione vedeva ancora nella proprietà immobiliare il Mantovano) e fu delineato il nuovo compartimento una forza preminente: non solo i deputati nominati dai territoriale, poi ritoccato secondo quanto previsto nel proprietari terrieri erano in maggioranza, ma erano regio editto 26 settembre 1786. Nel contempo i salari anche gli unici a godere del potere decisionale; ai de- dei cancellieri vennero aumentati e trasferiti a carico putati del personale e del mercimonio restava un sem- delle casse provinciali, e non più, come in preceden- plice ruolo consultivo e la facoltà di far presenti e di- za, a carico delle singole comunità del loro distretto o fendere gli interessi dei gruppi che essi rappresentava- pieve (Editto 26 settembre 1786). no (Superti Furga 1979).

36 Profili istituzionali generali

Alla deputazione veniva inoltre demandato il com- sposta con il reale dispaccio 10 febbraio 1774, pubbli- pito di nominare un sindaco ed un console, le cui cato con editto del 6 giugno dello stesso anno. competenze non si discostavano molto dai tradiziona- Dopo aver noi con nostra Real Carta del dì 23 settembre li compiti loro affidati nei secoli precedenti. Al sinda- 1771 regolate le competenze dei Tribunali supremi della no- co era delegata la facoltà di poter agire come rappre- stra Lombardia austriaca nelle materie spettanti all’ammini- sentante della deputazione per gli affari ordinari; la strazione della giustizia, abbiamo conosciuta la necessità di si- stemare le giudicature inferiori, le quali debbono tanto più in- nuova normativa lo definiva infatti “naturale sostituto teressare le nostre materne sollecitudini, quanto che portano i dei Deputati Comunali, che per non essere sempre soccorsi della giustizia alla parte più bisognosa del nostro po- uniti, e sempre reperibili hanno bisogno di una perso- polo e troppo risentono degli originari difetti delle tanto mol- na, che abbia l’espresso incarico d’invigilare agli af- tiplicate e per lo più mal amministrate preture feudali”. Così le fari del Comune, di ricevere, ed eseguire gli ordini de autorità asburgiche si riproponevano di “dare una migliore or- Superiori, di far tutto quello che potrebbero far essi se ganizzazione alle cure pretorie, si’ in ordine al compartimento delle giurisdizioni territoriali che alla destinazione degli uffi- fossero adunati”. (Riforma 30 dicembre 1755). ciali necessari a conservare e a promuovere il buon regolamen- Al console, continuavano invece ad essere delegati to dell’interna polizia dello Stato. compiti di polizia e di amministrazione locale: pub- A tal fine venne innanzitutto accresciuto il numero blicava gli ordini emanati dal governo, indiceva le delle preture regie, le quali furono peraltro divise in adunanze pubbliche, presenziava ad atti di natura fi- tre classi: alle 12 preesistenti – Milano, Abbiategras- scale e finanziaria. Il mandato dei deputati, del sinda- so, Casalmaggiore, Codogno, Como, Cremona, Gal- co e del console era annuale. Triennale era la durata in larate, Lodi, Pavia, Treviglio, Varese, Vimercate – ne carica dell’esattore, funzionario unico per ogni dele- vennero aggiunte altre 10, con sede a Brivio, Fonta- gazione, abilitato alla riscossione delle imposte. nella, Laveno, Lecco, Locate, Mariano, Menaggio, Pizzighettone, Porlezza, Pozzo Baronzio. legisl. Riforma 30 dicembre 1755: Riforma al governo delle A ciascuna pretura furono assegnati – oltre natu- comunità dello stato di Milano, 30 dicembre 1755. ralmente il pretore o il vicario – un fiscale, un bargello e un numero di attuari e di fanti proporzionato all’im- portanza della stessa. PRETURE La nomina dei pretori regi era prerogativa del go- (1774-1796) verno e il loro incarico era triennale. I soggetti da eleggersi a questo offizio – continuava l’editto Ancora durante la seconda metà del Settecento – – dovranno essere laureati nella Università di Pavia, nativi di come si è già accennato nel profilo istituzionale gene- questo Stato o domiciliati da lungo tempo nel medesimo, non possessori di fondi stabili nel distretto della Pretura, né do- rale relativo a Podestà, vicari, capitani e in quello sul- vranno professare nella medesima l’avvocatura o il patrocinio le Preture feudali – l’organizzazione della giustizia delle cause private (art. 4). era caratterizzata da uno stato di generale disordine. Ai pretori era inoltre proibito allontanarsi dalla Continuavano infatti a sopravvivere numerosi fori pri- propria sede “senza le debite licenze”, nel qual caso vilegiati – per specifiche categorie di persone o per gli stessi sarebbero stati sostituiti dal fiscale della Cu- materie particolari – e sullo stesso territorio potevano ria. Fu allora abolita anche “qualunque giurisdizione coesistere giudici dello stesso grado e con incarichi cumulativa esercitata o pretesa per lo passato da qual- praticamente identici. La prima istanza civile e crimi- sisia altro Giudice o Tribunale Inferiore e salva sol- nale era prerogativa generalmente dei podestà o pre- tanto la Giurisdizione del Regio Capitano di Giustizia tori, ma nelle località infeudate coesistevano due or- a forma delle Nuove Costituzioni” (art. 7). Al contem- gani giudiziari, quello feudale per il minor magistrato po vennero riunite “all’Officio Pretorio tutte le Ban- e quello regio per il maggior magistrato. Ancora più che e Attuarie annesse per lo passato ai rispettivi offizi frequente era l’accavallarsi della giurisdizione tra giu- dei Referendari, Commissari del sale, Capitani del di- dici regi: le competenze dei giudici con sede in Mila- vieto e a qualunque altro offizio soppresso col piano no si estendevano infatti su tutto lo Stato, cumulando- del dì primo gennaio 1772 e aggregato in virtù del me- si così con quelle degli altri giudici di prima istanza desimo alle Regie Curie della Provincia” (art. 3). con giurisdizione su distretti periferici. La stessa di- Oltre a razionalizzare le giurisdizioni e stabilire stribuzione territoriale delle preture regie, come del obblighi e requisiti dei giudici regi, l’editto provvide resto quella delle preture feudali, era inoltre estrema- infine a disciplinare le giudicature feudali e a precisa- mente disomogenea (Cuccia 1977). re i rapporti tra gli uni e le altre. Ai podestà regi venne Una prima significativa riorganizzazione delle giu- allora concesso un rigido controllo sulle preture feu- dicature inferiori, tanto regie che feudali, venne di- dali: essi potevano intervenire d’ufficio in caso di as-

37 Profili istituzionali generali senza o inadempienza dei giudici nominati dai feuda- della vita e della proprietà, mentre delitti politici era- tari e funzionavano anche come appello nelle cause no le trasgressioni alle norme di polizia e all’ordine civili di minor rilievo. Per le altre cause l’appello av- pubblico, oltre che alle regole morali e di decoro), ai veniva nelle città, davanti ai collegi di giurisperiti. Il podestà o pretori locali – in forza delle indicazioni Tribunale supremo era, come è noto, il Senato milane- contenute in un poscritto a una lettera di Kaunitz del se. (Cuccia 1977). 30 aprile 1787 che, in attesa del mai realizzato adatta- Come già la riforma delle amministrazioni provin- mento del codice penale giuseppino alle condizioni ciali anche quella della giustizia conobbe una sensibi- locali della Lombardia austriaca, continuò rappresen- le accelerazione durante il decennio di regno di Giu- tare la norma in materia di delitti politici – venne at- seppe II. tribuita anche la “cognizione e punizione di que’ de- litti che nel nuovo codice sono denominati politici” e Una profonda ridefinizione del sistema giudiziario ciò “dipendentemente dal dicastero politico ch’è il venne delineata con il reale dispaccio 11 febbraio governo” (Cuccia 1971). 1786 di riforma dei Tribunali: ogni giurisdizione fino Quanto poi ai compiti di polizia e di pubblica sicu- ad allora esercitata a Milano e a Mantova da qualsiasi rezza, a Milano venne istituito un Ufficio Centrale di giudice regio o civico fu abolita e per tutti gli affari Polizia, mentre nelle altre città tale funzione spettò contenziosi vennero previsti tre gradi di giudizio. La agli Intendenti politici. In campagna invece anche prima istanza fu affidata alle preture, tranne a Milano questa incombenza ricadde sui pretori, nei quali con- e Mantova, dove era previsto un tribunale collegiale; vivevano dunque le qualifiche di giudice civile, pena- nelle due città avevano sede inoltre i tribunali di ap- le, politico e funzionario di polizia, con dipendenza di pello e a Milano quello supremo di revisione, dove si volta in volta dai tribunali o dall’esecutivo (Cuccia doveva adire solo in caso di difformità di giudizio tra 1971). la prima istanza e l’appello. L’11 dicembre 1788 Giuseppe II approvò il nuovo Dalla competenza dei giudici di prima istanza era- compartimento territoriale per la giurisdizione del re- no escluse le cause camerali, fiscali e feudali, che gio tribunale di prima istanza di Milano e delle regie spettavano ai due tribunali di prima istanza di Milano preture urbane e forensi dipendenti dal tribunale d’ap- e Mantova, e così pure quelle economali ed ecclesia- pello. stiche, già di competenza del soppresso Senato e della Le sedi pretorili scesero a 16: nella provincia di Giunta economale. “Saranno pure eccettuate dal foro Milano vi era la sola pretura della Martesana, con contenzioso tutte quelle vertenze e questioni che po- sede a Vimercate; nel Pavese una aveva sede nel capo- tranno emergere dall’esercizio regolativo e coattivo luogo e l’altra ad Abbiategrasso; in provincia di Cre- delle facoltà economiche, che saranno attribuite nel mona le sedi pretorili erano Cremona, Fontanella e nuovo sistema generale della pubblica amministrazio- Pizzighettone; tre erano anche le preture del Lodigia- ne, al Consiglio Governativo, alla Direzione delle Re- no: Lodi, Codogno e Treviglio; nel territorio Coma- gie Finanze ed agli Intendenti o siano capi politici del- sco, oltre a quella presente nel capoluogo, avevano le Province oppure agli Offici dipendenti rispettiva- sede le preture di Menaggio, Oggiono e di Valsasina; mente dalle ora dette superiorità” (art. 18). due erano le sedi pretorili della neoistituita provincia Nel complesso la giurisdizione dei pretori risultò di Varese: Varese e Gallarate; vi era infine la pretura sensibilmente ampliata per la soppressione di altre di Casalmaggiore. giudicature concorrenti e per l’abolizione di ogni pri- Un avviso diffuso dal tribunale di seconda istanza vilegio di elezione del foro. Per quanto riguarda in di Milano il 16 gennaio 1790 per rendere note le so- particolare i pretori forensi, la riforma giudiziaria giu- vrane determinazioni in merito alle preture urbane e seppina contribuì a rivalutarne la figura, offrendo nuo- forensi dello Stato segnalava che ve prospettive ad una carriera che fino ad allora era quasi completamente separata da quelle che portava- […] col nuovo compartimento approvato da Sua Maestà no agli uffici giudiziari più ambiti. Le loro competen- l’Imperatore con Rescritto 11 dicembre 1788, restano soppres- ze vennero allargate, il loro mandato divenne senza li- se dal numero delle regie preture dipendenti dal Regio Tribu- nale d’Appello di Milano quelle di Lecco, Locate, Piadena, miti di tempo e si eliminarono i sindacati; furono inol- Mariano e Porlezza, oltre Laveno, e si deve erigerne una nella tre incamerate le tasse giudiziarie e si diede ai Valsasina e trasferire ad Oggiono la esistente in Brivio, aggre- magistrati uno stipendio fisso, per metterli al di sopra gando alle rispettive prime istanze sussistenti nello stesso di ogni sospetto di concussione. (Cuccia 1971). compartimento le giurisdizioni delle soppresse, a forma del territorio a ciascuna aggregato, come pure la giurisdizione di Con la suddivisione dei delitti in criminali e poli- quella parte di territorio che in forza del compartimento stesso tici introdotta dal nuovo codice penale giuseppino (tra viene ad essere smembrato dalle altre Regie Preture tutt’ora i primi rientravano i delitti di lesa maestà e di lesione esistenti, cosicché dal giorno in cui sarà posto in attività il det-

38 Profili istituzionali generali to nuovo compartimento la giurisdizione di questo regio Tri- In seguito, con sovrano rescritto 27 giugno 1791, i bunale di prima istanza, del Regio Tribunale criminale e delle pretori furono nuovamente sottoposti al sindacato pe- Regie Preture di nuovo stabilite dovrà esercirsi da ciascuna riodico da parte del Collegio dei Giurisperiti di Mila- prima istanza in tutto il territorio alla medesima spettante. Le preture feudali rimangono nell’attuale loro consistenza. […] no (Cuccia 1971). Quanto poi alle giurisdizioni feudali per le quali dal feudatario Già dal febbraio di quello stesso anno, Leopoldo II è stata data la patente di aggregazione a qualche Regia Pretura, aveva nominato una giunta incaricata di predisporre il nel caso resti soppressa la Regia Pretura o, in vigore del nuovo codice penale e di riesaminare altri aspetti della rifor- compartimento, il territorio feudale resti aggregato ad altre ma giudiziaria, tra cui taluni riguardanti l’ordinamen- Regie Preture, s’intende che l’esercizio della giurisdizione per detto feudo o feudi abbia ad esercirsi da quel Regio Pretore nel to dei tribunali di prima istanza e, in particolare, la fi- cui distretto è compreso il detto territorio feudale […]. gura del pretore. Nonostante il tentativo di accelerar- ne i tempi dividendo le incombenze tra due differenti L’esercizio delle giurisdizioni […] in ogni parte giunte, i lavori non furono tuttavia portati a termine conforme al nuovo compartimento territoriale era fis- prima dell’ingresso delle armate francesi. sato per il 31 gennaio 1790 (Avviso 16 gennaio 1790). Negli anni seguenti le preture vennero sostituite Pochi giorni più tardi, in seguito alla morte di Giu- dalle giudicature di pace, dotate di minori attribuzioni seppe II, il trono imperiale asburgico passò a Leopol- e con giurisdizione ridotta a dimensioni cantonali. do II. arch. Avviso 16 gennaio 1790: AO II 15, Avviso del Regio Tri- Mentre in altri settori la revisione degli ordina- bunale d’Appello di Milano 16 gennaio 1790; Avviso 30 aprile 1791: BNB, AO II 15, Avviso del Regio Tribunale menti giuseppini fu allora pressoché totale, l’inter- d’Appello di Milano 30 aprile 1791. vento del nuovo imperatore ebbe rilievo minore in legisl. Editto 6 giugno 1774: Compartimento della giurisdizio- ambito giudiziario. ne assegnata alle regie preture secondo il reale dispaccio 10 febbraio 1774, 6 giugno 1774; Dispaccio 11 dicem- Uno dei mutamenti più significativi introdotti in bre 1788: Compartimento territoriale per la giurisdizio- questo campo fu certamente la revoca della controver- ne del regio tribunale di prima istanza di Milano e delle regie preture urbane e forensi dipendenti dal tribunale sa distinzione tra delitti criminali e politici, ambedue d’appello, 11 dicembre 1788; Dispaccio 20 gennaio attribuiti all’autorità giudiziaria. Di questa materia si 1791: Reale dispaccio di riforma della pubblica ammini- occupa in particolare l’articolo XXXVIII, allegato A, strazione delle città e province della Lombardia austria- ca, 20 gennaio 1791. del dispaccio sovrano 20 gennaio 1791, che recita:

Ha stabilito Sua Maestà fino d’ora, che sieno soppresse le Regie Intendenze Politiche Provinciali e che le incumbenze della Regia Polizia sieno riunite nella città di Milano alla sfera AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE d’attività del Regio Capitano di Giustizia, come tale, e nelle al- (1786-1791) tre Città e Giurisdizioni ai Pretori Locali, come tali, e non come delegati; fermo stante la rispettiva loro dipendenza dal Con l’ascesa di Giuseppe II al trono imperiale Governo e dal Tribunale d’Appello per le rispettive ispezioni asburgico, avvenuta nel 1780, il processo riformatore e provvidenze. La cognizione de’ delitti di qualunque genere e già intrapreso dalla madre Maria Teresa subì una forte l’inflizione delle pene, a norma delle Leggi e degli Editti ve- accelerazione. glianti, dovrà appartenere alla sola Podestà giudiziaria Crimi- nale. In conseguenza cesserà nella Città di Milano il bisogno Abbandonata la linea moderata seguita dall’impe- d’un separato Dipartimento e delle Guardie di Polizia sul pie- ratrice, Giuseppe II diede un deciso impulso anche de Militare di Giustizia. Tanto poi il detto Capitano di Giusti- alla riorganizzazione dell’amministrazione locale, nel zia, quanto i rispettivi Pretori faranno eseguire le Catture, Per- segno dell’uniformazione, dell’accentramento e della quisizioni ed altre incumbenze, che richiedono l’uso della Ma- separazione tra funzione amministrativa e giudicante, noforte col mezzo del Satellizio, che sarà loro assegnato provvedendo al contempo alla razionalizzazione delle secondo il bisogno, abolita intieramente la distinzione fra de- litti politici e criminali. circoscrizioni territoriali che le riforme teresiane ave- vano lasciato in uno stato di sostanziale disomogenei- Con il medesimo dispaccio, all’art. XIX dell’alle- tà. gato B, venne inoltre ristabilita “l’antecedente Regia Da solo il ducato di Milano continuava infatti a Pretura di Pozzo Baronzio in Piadena”, cui fu riasse- comprendere oltre il sessanta per cento delle comuni- gnata la giurisdizione “in tutte quella parte di territo- tà dello Stato e, nonostante la Giunta del Censimento rio che dalla stessa si eserciva avanti la di lei soppres- avesse progettato di creare in ogni provincia un solo sione e che in forza del nuovo compartimento territo- organo rappresentativo espressione di tutti gli estima- riale in parte fu aggregata alla regia Pretura di ti, la Congregazione generale, le istituzioni provincia- Cremona e in parte a quella di Casalmaggiore (Avviso li uscite dalle riforme teresiane furono il prodotto di 30 aprile 1791). compromessi politici con i ceti decurionali locali, ri-

39 Profili istituzionali generali sultando pertanto differenti da luogo a luogo, a secon- le loro mani furono infatti concentrate numerose e im- da della forza economica e politica che i ceti dirigenti portanti funzioni in precedenza attribuite a diversi or- cittadini avevano mantenuto (Cuccia 1977). gani allora soppressi. Un primo e importante intervento di Giuseppe II In merito a tali soppressioni, l’editto di istituzione sulle amministrazioni locali si ebbe con il regio di- delle Intendenze politiche così recitava: “Dovendosi spaccio 23 novembre 1784, che sancì la fine del mo- nel dì primo del prossimo futuro mese di novembre nopolio patrizio nelle cariche pubbliche: da allora una porre in attività il correlativo nuovo Piano nelle sud- parte – sia pure minoritaria – dei membri delle Con- dette Provincie, dovrà per tal tempo realizzarsi l’abo- gregazioni del patrimonio, organo finanziario lizione [...] del Magistrato di Sanità e delle Vice Inten- dell’amministrazione civica, dovette infatti essere denze Provinciali, della Commissaria Generale dello scelta al di fuori del ceto nobiliare, fra i “cittadini e Stato, della Congregazione generale dello Stato e de- negozianti più accreditati e facoltosi”; tale allarga- gli Uffizi dalla medesima dipendenti, come pure di mento, due anni più tardi, venne applicato anche alla ogni altro Dicastero o Mensa Civica”. In quello stesso neoistituita Congregazione municipale. anno, come è noto, erano stati soppressi anche il Se- L’aggregazione del Mantovano al territorio lom- nato e il Magistrato camerale e abrogate le Novae bardo fornì l’occasione per intraprendere una profon- Constitutiones. da riorganizzazione delle cancellerie del censo: con Tra gli organi di ambito provinciale erano soprav- l’editto governativo del 18 marzo 1785, emanato in vissute le Intendenze di finanza, che facevano capo attuazione del regio dispaccio 5 novembre 1784, il nu- all’Intendenza generale di Milano, istituita con regio mero delle delegazioni venne ridotto a 82 (compreso dispaccio 23 ottobre 1780; mentre i soli organi civici il Mantovano) e fu delineato il nuovo compartimento a non essere aboliti furono i Consigli generali, lasciati territoriale, poi ritoccato secondo quanto previsto nel in vita, ma privi ormai di ogni reale funzione se non regio dispaccio 26 settembre 1786. Al contempo i sa- quella, puramente formale, di approvare i bilanci an- lari dei cancellieri vennero aumentati e trasferiti a ca- nuali (Capra 1984). rico delle casse provinciali, e non più, come in prece- Con le riforme del 1786 il sistema di governo era denza, a quelle delle singole comunità del loro distret- stato dunque profondamente ridisegnato e le autono- to o pieve. mie locali pressoché cancellate a spese di uno Stato Le novità introdotte con l’editto del 18 marzo che assunse la totale direzione della vita del Paese. La 1785 non si limitavano comunque alle sole articola- costruzione giuseppina ebbe però vita breve. Neppure zioni periferiche del sistema censuario. Ai regi dele- cinque anni più tardi venne infatti in gran parte sman- gati, in ciascuna delle sette città lombarde, subentra- tellata dal successore Leopoldo II. rono infatti altrettanti vice-intendenti del censo, mu- niti non soltanto di più estesi poteri di controllo e di legisl. Dispaccio 23 novembre 1784: Reale dispaccio di rifor- ma delle Congregazioni del patrimonio, 23 novembre intervento sulle congregazioni patrimoniali e sui can- 1784; Editto 18 marzo 1785: Editto governativo di rior- cellieri ma anche di attribuzioni in ambiti diversi. No- ganizzazione delle cancellerie censuarie, 18 marzo 1785; nostante la subordinazione formale alle Intendenze di Editto 26 settembre 1786: Editto per il Compartimento territoriale della Lombardia austriaca, 26 settembre finanza, i nuovi funzionari prefiguravano chiaramente 1786; Editto 26 settembre 1786: Editto di istituzione i regi intendenti provinciali istituiti il 26 settembre degli Intendenti politici, 26 settembre 1786; (Editto 26 1786 (Capra 1984). settembre 1786: Editto di istituzione delle Congregazioni municipali, 26 settembre 1786. E proprio tale data segna il compimento della ri- forma giuseppina delle amministrazioni provinciali. Il 26 settembre 1786, per “dare al corso degli affari nelle Provincie della Lombardia Austriaca una forma PROVINCIA (1786-1791) regolare e coerente al Sistema politico recentemente introdotto in questa e nelle altre parti della sua Monar- Con il reale dispaccio pubblicato con editto gover- chia”, furono infatti promulgati tre diversi dispacci re- nativo 26 settembre 1786 la Lombardia austriaca ven- gi. Con essi l’imperatore provvide alla riorganizza- ne suddivisa in otto province, i cui capoluoghi erano zione territoriale delle province lombarde e a dotare le Milano, Mantova, Pavia, Cremona, Lodi, Como, Boz- stesse di nuovi organi amministrativi e di governo: le zolo e Gallarate. Ogni provincia, al suo interno, rima- Congregazioni municipali e gli Intendenti politici, neva ripartita in pievi o delegazioni, e queste in comu- funzionari, questi ultimi, “sotto l’immediata subordi- nità. nazione del Regio Imperiale Consiglio di Governo”, La nuova compartimentazione, che entrò in vigore dai quali venne in pratica a dipendere tutta la vita am- il primo novembre, sostituiva quella dello Stato di Mi- ministrativa, economica e sociale delle province. Nel- lano disposta il 10 giugno 1757 dall’imperatrice Ma-

40 Profili istituzionali generali ria Teresa. La sovrana aveva allora riproposto le ripar- Pochi giorni più tardi, con regio dispaccio 29 otto- tizioni e le circoscrizioni esistenti, tra le quali la più bre 1787, le province vennero ridotte a sei: Milano, vasta era di gran lunga il ducato di Milano, che com- Como, Mantova, Pavia Lodi e Cremona, mentre le In- prendeva ben 896 delle 1.462 comunità complessive. tendenze politiche rimasero otto, comprendendo an- Figuravano inoltre la città e il principato di Pavia, la cora anche Casalmaggiore e Varese (Valsecchi 1959; città e il contado di Cremona, la città e il contado di Visconti 1913). Lodi, la città e il territorio di Como, il suo contado e Come gran parte delle riforme giuseppine, anche la Valle Intelvi; vi erano poi la giurisdizione della Cal- l’opera di razionalizzazione delle circoscrizioni am- ciana e le cosiddette “Terre separate”, indipendenti ministrative della Lombardia austriaca sopravvisse dalle rispettive province: Treviglio nel ducato di Mi- comunque soltanto un anno alla morte del suo ideato- lano, Castelleone, Fontanella, Pizzighettone e Sonci- re. no nel Cremonese; infine la città e il territorio di Ca- Con il reale dispaccio 20 gennaio 1791 Leopoldo salmaggiore, cui era stato conferito il privilegium ci- II ripristinò infatti il vecchio compartimento teresia- vilitatis con regio dispaccio dato in Vienna il 6 no. “Si rimetteranno sotto la giurisdizione delle vec- maggio 1753 e a Milano il 2 luglio 1754. chie Provincie, anche per gli oggetti politici, tutte Il progetto di sottrarre alcuni territori al ducato per quelle comunità che in conseguenza del Comparti- aggregarli alle province confinanti era già stato pre- mento 1786 ne furono staccate ed aggregate ad altre sentato nel 1754 dalla Reale Giunta del Censimento. Provincie e delle quali fu fatta bensì, nell’anno susse- L’idea suscitò tuttavia un coro di proteste da parte dei guente, la riunione, ma per il solo Censo e per le Stra- provinciali del ducato e venne così accantonata. (Vi- de”, recitava l’articolo XIX dell’allegato B del di- sconti 1913) spaccio. Al contempo, secondo quanto previsto dall’art. XVIII, le terre di Soncino, Fontanella, Pizzi- Per vedere attuata la razionalizzazione della in- ghettone e Castelleone furono nuovamente separate congruente ripartizione amministrativa del territorio dall’estimo di Cremona. E pochi giorni più tardi, con lombardo, al quale, con regio dispaccio 5 novembre reale dispaccio pubblicato il 24 gennaio, Mantova e il 1784, era stato nel frattempo aggregato anche il Man- suo territorio tornarono ad avere un’amministrazione tovano – l’unione divenne effettiva il primo gennaio autonoma da quella della Lombardia austriaca, le cui 1785 – bisogna pertanto aspettare l’editto giuseppino province rimasero pertanto: Milano, Pavia, Cremona, del 26 settembre 1786. Lodi, Como e Casalmaggiore. L’enorme provincia milanese venne allora smem- legisl. Editto 10 giugno 1757: Compartimento territoriale dello brata a vantaggio delle province di Como (corte di Ca- Stato di Milano, 10 giugno 1757; Editto 26 settembre sale, pievi di Bellano, Dervio, Garlate, Incino, Lecco, 1786: Editto per il Compartimento territoriale della Lombardia austriaca, 26 settembre 1786; Dispaccio 20 Mandello, Oggiono, Porlezza e Varenna, Vall’Assina, gennaio 1791: Reale dispaccio di riforma della pubblica Valsassina, Val Solda, Valtaleggio, squadre de’ Mauri amministrazione delle città e province della Lombardia e di Nibionno), Pavia (vicariato di Binasco, pieve di austriaca, 20 gennaio 1791. Corbetta, pieve di Rosate e parte della pieve di San Giuliano), Lodi (comune di Cassine di S. Pietro) e della nuova provincia di Gallarate (formata da 13 pie- INTENDENZA POLITICA vi già comprese nel ducato di Milano: Angera, Appia- (1786 – 1791) no, Arcisate, Brebbia, Castelseprio, Dairago, Gallara- te, Leggiuno, Olgiate Olona, Somma, Valcuvia, Val- Con l’editto del 26 settembre 1786, Giuseppe II, travaglia, Varese); Bozzolo estendeva invece la sua volendo “dare al corso degli affari nelle provincie del- giurisdizione su Casalmaggiore e Piadena, cancellan- la Lombardia Austriaca una forma regolare e coerente do così la vecchia frontiera tra lo Stato di Milano e il al sistema politico recentemente introdotto in questa e Ducato di Mantova. Tali confini non vennero alterati nelle altre parti della sua monarchia”, divise la Lom- dalla decisione presa un anno più tardi, su proposta bardia Austriaca in otto provincie, ossia quella di Mi- del ministro plenipotenziario Wilczeck, di sostituire, lano, Mantova, Pavia, Cremona, Lodi, Como, Galla- per ragioni di convenienza geografica e logistica, Ca- rate e Bozzolo, quest’ultima trasferita a Casalmaggio- salmaggiore a Bozzolo e Varese a Gallarate come cen- re nel 1787. tri amministrativi delle rispettive province (Capra In ognuna di queste provincie veniva “fissata una 1984): con regio dispaccio 8 ottobre 1787 le Regie In- intendenza politica, la quale sotto l’immediata subor- tendenze politiche e di Finanza di Bozzolo e Gallarate dinazione del regio imperiale consiglio di governo furono infatti portate, rispettivamente, a Casalmag- dovrà soprintendere e determinare non solamente so- giore e a Varese. pra tutto ciò che riguarda le pubbliche amministrazio-

41 Profili istituzionali generali ni, ma ancora sopra tutti gli altri oggetti politici ed carta previo il parere dei regi revisori” (par. 27). Era economici della rispettiva provincia” (art. 2). tenuto ad esprimere sempre il proprio parere motivato Compito degli intendenti politici era quello di “ve- in tutti i casi richiesti (par. 45), elaborando tutte le gliare sulla quiete, buon ordine, sicurezza e vantaggio proposte “che possono produrre il bene generale” della provincia”, con la possibilità di “procedere alle (par. 41). Ogni otto giorni l’intendente politico, come provvidenze opportune, qualora siano coerenti alle le congregazioni municipali (par. 38), doveva trasmet- leggi veglianti” (art. 4) (Editto 26 settembre 1786). tere al consiglio di governo copia del “protocollo” dal L’“istruzione generale per le regie intendenze po- quale “apparisca la vera ed estrinseca qualità dell’af- litiche provinciali della Lombardia Austriaca”, pub- fare e quale sia stato il fondamento ed il motivo di cia- blicata anch’essa nel 1786 ed articolata in 48 paragra- scuna risoluzione” (par. 37). Infine ogni anno l’inten- fi, dopo avere ribadito le finalità generali, consistenti dente politico era tenuto a fare “la visita della provin- nell’“eseguire attentamente e con prontezza gli ordini cia”, facendone relazione al consiglio di governo (par. che ad esse verranno di volta in volta abbassate dal re- 39) (Istruzione generale 1786; Mozzarelli 1990). gio imperial consiglio di governo” (par. 1), nella sua All’“istruzione generale per le regie intendenze “immediata dipendenza” da questo organo (par. 2), e politiche provinciali della Lombardia Austriaca”, se- nella “vigilanza sopra l’esecuzione degli ordini in tut- guivano “istruzioni particolari sopra vari oggetti con- ta la provincia” (par. 3), specificava dettagliatamente tenuti nella istruzione generale per li regi intendenti gli ambiti di competenza delle intendenze politiche, politici provinciali”, sempre del 1786. Nell’“istruzio- precisando che “le facoltà degli intendenti nelle ri- ne per la spedizione degli affari del censo, delle pub- spettive provincie sono li seguenti. Conservazione dei bliche amministrazioni e delle fazioni militari”, dopo diritti del principato. Censo, amministrazione de’ aver ribadito che erano di competenza dell’intendente pubblici, fazioni militari. Affari ecclesiastici e delle politico “tutti gli affari i quali riguardano il censo e le pie fondazioni. Confini. Educazione pubblica, studi e pubbliche amministrazioni”, si specificava che egli scuole. Arti e commercio. Camere mercantili. Fiere e doveva curare la trasmissione al consiglio, con le op- mercati. Società patriotica ed agricoltura. Miniere. portune avvertenze, copia dei bilanci consuntivi delle Acque, navigazioni, argini, dugali e degagne. Boschi. amministrazioni comunali, delle note annuali della Allodi camerali. Polizia. Sanità. Monete. Pesi e misu- popolazione, dei ruoli personali delle comunità, re. Oggetti araldici”. Gli intendenti dovevano inoltre “esclusa la provincia mantovana, ove la collettazione occuparsi degli “affari che hanno rapporto generale personale non esiste”, e delle domande “per il titolo alle poste, esclusi quelli che riguardano l’intera dere- de XII figli”. L’intendente politico aveva la facoltà di zione e regolamenti delle medesime” (par. 4). approvare le deliberazioni delle esattorie comunali, Oltre a questi affari, sanciti nei paragrafi 5-24 della rilasciando all’esattore “l’opportuna patente”, con- stessa “istruzione”, l’intendente politico doveva occu- trollandone in seguito l’operato. Egli aveva il potere parsi anche delle materie ecclesiasticche, come “la di approvare e confermare i deputati dell’estimo e materia dell’asilo sacro” (par. 25), la concessione l’elezione di tutti gli altri uffiziali delle comunità sem- dell’“exequatur” per la pubblicazione di bolle, brevi o prechè queste siano state fatte con i metodi prescritti concessioni pontifice (par. 26), o l’“assistenza spiri- dalla riforma generale”. Aveva la facoltà di “ordinare tuale” con la vigilanza sopra i parroci (par. 29). Aveva l’unione dei convocati straordinari”, come di appro- autorità in campo militare con l’“assistenza da pre- vare spese urgenti ed utili alle comunità o aumenti sentarsi agli uffiziali di provianda per la compra dei “dei soldi ai sindaci e consoli”. Doveva controllare generi” o lo “scoprimento dei disertori ed ingaggiatori “l’elezione parimente de’ parocchi ed altri benefiziati esteri” (parr. 34-35). Doveva interessarsi delle norme ove questo appartenga alle comunità”. Doveva occu- “da usarsi per rendere migliore l’arte di fabricar le ca- parsi delle strade comunali come della costruzione dei se”, in modo da “contribuire nel tempo stesso alla co- cimiteri. Doveva controllare “la condotta de’ regi can- modità degli abitanti e particolarmente per li quartieri cellieri, acciocchè adempiano esattamente a tutti gli militari” ed “evitare i pericoli d’incendio” (par. 32), obblighi del proprio impiego”, con facoltà di sospen- contro i quali doveva insieme alle congregazioni mu- derli. Nella visita annuale della provincia dovevano nicipali provvedere all’acquisto di macchine idrauli- prestare particolare attenzione agli “affari censuari”. che e definire un “fisso regolamento in simili contin- Dovevano avere “particolare attenzione sopra l’arti- genze” (par. 31). Doveva curarsi di affari di benefi- colo delle fazioni militari”, predisponendo il necessa- cenza, regolando le “questue dei regolari” (par. 28) e rio “tanto per gli alloggi di fermo quanto per le fazioni l’attività dei monti di pietà (par. 30). Doveva attendere di transito”. alla pubblicazione degli editti, ordini ed avvisi (par. Anche “tutti gli affari che riguardano la commis- 36), con la “facoltà di ordinare la stampa di qualunque sione ecclesiastica”, dovevano “passare per mezzo”

42 Profili istituzionali generali dell’intendente politico, al cui ufficio doveva essere miche, dovendo promuovere lo sviluppo del commer- “aggiunto un amministratore che dovrà invigilare alla cio e l’impianto di manifatture. conservazione e manutenzione de’ fondi de’ vacanti, Annualmente l’intendente politico provinciale era de’ legati pii e di tutte le rendite destinate nelle rispet- tenuto alla visita della propria provincia, “avendo per tive provincie per dote della religione e della pubblica istruzione”. L’intendente politico doveva approvare i oggetto di vedere da vicino, non solo i disordini sul contratti temporanei e degli affitti da assegnare al mi- punto delle particolari amministrazioni censuarie, ma glior “oblatore”, redigendo un elenco mensile da tra- eziandio quelli che avessero rapporto alla politica ed mettere al consiglio di governo. Doveva convalidare economica ispezione”. Nella visita, oltre al controllo le riparazioni ordinarie per la manutenzione dei fondi delle amministrazioni comunali e della condotta dei e vigilare sulla conservazione e manutenzione delle cancellieri censuari, egli doveva esaminare la salubri- chiese. Doveva occuparsi della censura dei libri, sia tà dell’aria, favorendo l’impianto di fontane pubbli- per la revisione delle stampe da farsi col mezzo dei che con acqua potabile, verificare le condizioni delle regi revisori, ossia per l’introduzione dei libri fore- case rustiche, vigilare sulle frodi perpetuate da macel- stieri, e col parere dei regi revisori vi metterà l’“impri- lai, “prestini” e “postari”. Doveva informarsi sull’esi- metur” o l’“introducatur”. stenza di orfani, mendicanti invalidi o infermi e sulle loro condizioni di sussistenza. Doveva interessarsi an- L’intendente politico doveva essere “il canale per che della condotta di parroci, capellani, medici, chi- cui gli affari delle pie fondazioni dovranno passare rurghi ostetrici e maestri di scuola. Doveva considera- alla commissione” delle pie fondazioni. Egli doveva re la possibilità di impiantare nuove manifatture, veri- approvare i contratti temporanei relativi ad affitti di ficando la prosperità e o il decadimento di quelle case e beni, da assegnare al miglior offerente, redi- esistenti. Doveva infine controllare lo stato delle stra- gendo un elenco mensile da tramettere al consiglio di governo. Agli intendenti politici dovevano essere di- de e le condizioni dei fiumi e dei torrenti, per preveni- retti tutti gli ordini relativi alle pie fondazioni, “per- re eventuali inondazioni. Dopo la visita della provin- chè siano eseguiti colla maggiore precisione ed esat- cia, a cui poteva delegare l’aggiunto dell’intendenza tezza”, come ad essi era delegata l’aggregazione o la in caso di impedimento, l’intendente doveva fare un soppressione di luoghi pii, e la vigilanza del “buon re- dettagliata relazione al consiglio di governo “di tutto golamento degl’orfanatrofi, scuole normali, case ele- ciò che nella visita sarà stato osservato e che potrà mosiniere e di lavoro volontario, ospedali, ricoveri”. meritare un special riguardo e delle particolari prov- videnze”. Sempre nelle “istruzioni particolari sopra vari og- getti contenuti nella istruzione generale per li regi in- L’ufficio dell’intendenza politica provinciale era tendenti poitici provinciali”, si diponeva che annual- formata da diversi funzionari, oltre all’intendente che mente l’intendente politico, insieme al perito d’uffi- era a capo della cancelleria. Vi era un aggiunto, che zio, doveva visitare i confini statali, stabilendo che il suppliva l’intendente in caso di sua assenza o di ma- cancelliere censuario delle giurisdizioni poste ai con- lattia, un segretario che stendeva e compilava le rela- fini dello stato dovesse fare visite mensili lungo le zioni e le lettere, distribuendole ai vari “cancellisti” frontiere segnate da fiumi, soprattutto dopo le piene, per la redazione. Vi era inoltre il registratore che era provvedendo “negli oggetti di piccola entità”, ovvero tenuto alla custodia degli atti, redigendo i relativi re- ogni tre mesi lungo i confini che non fossero costituiti pertori o indici delle materie. L’ingegnere, oltre alle da fiumi, e che i sindaci delle comunità di confine vi- commissioni assegnategli dall’intendente, era addetto sitassero settimanalmente le frontiere costituite da a verificare le “usurpazioni dei fondi comunali e li fiumi, e mensilmente le altre. danni recati ai sudditi in occasione d’inondazione e L’intendente politico doveva avere particolare at- simili altre cose”; doveva redigere i disegni per le re- tenzione “alla conservazione della cattolica religio- lazioni dell’intendente, esaminare le “perizie sopra gli ne”, vigilando sul catechismo e sulle scuole, occupan- adattamenti delle strade comunali”, accompagnare dosi della censura dei libri. Aveva competenze in l’intendente o l’aggiunto nella visita annuale della campo sanitario, vigilando sulle malattie epidemiche provincia. Vi erano infine i portieri che erano tenuti ad di animali e uomini e sull’osservanza della normativa “insinuare le persone che domandano udienza”, a te- sull’inumazione dei cadaveri, controllando la vendita nere pulito la cancelleria, a recapitare le lettere del vino e altre bevande, sorvegliando ciarlatani, sal- dell’ufficio e a “servire l’uffizio dell’intendenza in timbanchi, dentisti e venditori di medicamenti, tenen- tutto ciò che verranno comandati”. In caso di necessi- do d’occhio l’igiene delle abitazioni e la pulizia delle tà, l’organico dell’ufficio poteva essere integrato da strade. Aveva facoltà di intervenire in materie econo- praticanti e da scrittori (Istruzioni particolari 1786).

43 Profili istituzionali generali

Le regie intendenze politiche provinciali della vo delle facoltà economiche, in modo che nei singoli Lombardia Austriaca furono abolite con l’editto del casi di contravvenzione agli attuali e successivi rego- 30 gennaio 1791 (Mozzarelli 1990). lamenti in ciascheduna delle divisate materie possano esse prendere cognizione e pronunziare una regolare arch. Editto 26 settembre 1786: Editto per il compartimento territoriale della Lombardia austriaca, in ASMn, Gridario dichiarazione [...] a norma delle leggi e dei regola- Bastia, tomo 24, f. 184; Istruzione generale 1786: Istru- menti di polizia, escluse però le materie contenziose e zione generale per le regie intendenze politiche provin- che esigano discussione giudiziaria [...]”. ciali della Lombardia Austriaca, 26 settembre 1786, in ASMi, Uffici regi, parte antica, b. 399; Istruzioni parti- Le attribuzioni delle Congregazioni erano dunque colari 1786: Istruzioni particolari sopra vari oggetti con- assai vaste, estendendosi alla finanza, all’economia, tenuti nella istruzione generale per li regi intendenti po- litici provinciali”, 26 settembre 1786, in ASMi, Uffici alla polizia e ai servizi pubblici; assai limitata invece regi, parte antica, b. 399. la loro autonomia: per qualunque spesa che non rive- bibl. Mozzarelli 1990: Cesare Mozzarelli, Le intendenze po- stisse carattere d’urgenza occorreva infatti la preven- litiche della Lombardia austriaca (1786-1791), in L’or- tiva approvazione del governo (Cuccia 1971). ganizzazione dello stato al tramonto dell’antico regime, a cura di R. De Lorenzo, Napoli 1990, pp. 61-117. E ancora riguardo il contenzioso amministrativo, il dispaccio stabiliva che, “nel caso di denegata provvi- denza o d’altro gravame contro le Congregazioni mu- nicipali, le parti potranno ricorrere alle Regie Inten- CONGREGAZIONE MUNICIPALE denze provinciali politiche”. (1786-1796) Quanto a composizione: “il capo di ciascheduna Con due dispacci reali promulgati il 26 settembre Congregazione avrà il titolo di Prefetto mentre gli al- 1786 il governo e l’amministrazione delle otto pro- tri individui si chiameranno Assessori. Nella Congre- vince della Lombardia austriaca, istituite quel mede- gazione di Milano continuerà il Prefetto ad avere il simo giorno da Giuseppe II, vennero affidati a due medesimo trattamento onorifico che fino ad ora ha nuovi organismi: le Intendenze politiche e, in luogo avuto il cessato Vicario di provvisione” (par. IV). Gli delle Congregazioni del patrimonio teresiane, le Con- assessorati più importanti erano quelli delegati alle gregazioni municipali. strade e alle vettovaglie. Queste ultime riunivano in sé le funzioni esecutive A Milano, Mantova e Cremona i membri delle di organi civici tradizionali allora soppressi, quali il Congregazioni erano complessivamente nove, “sei Tribunale di Provvisione, il Vicario di Provvisione, i de’ quali, e fra essi il prefetto, saranno del ceto de’ pa- Giudici delle strade, delle vettovaglie e della legna e trizi e tre di quello degli estimati, in conformità di di altri ancora (Grab 1976). quanto fu da Sua Maestà determinato con cesareo re- Alle Congregazioni municipali, come è indicato ale dispaccio de’ 23 novembre 1784” (par. I); a Como, nel paragrafo X dell’editto, competevano infatti Lodi, e Pavia i membri erano invece sette, cinque dei “l’ispezione e l’esecuzione di tutto ciò che riguarda quali patrizi, fra cui il prefetto, e due estimati non no- gli oggetti dell’economica amministrazione del Patri- bili (par. II); sette soggetti dovevano comporre anche monio pubblico a norma degli ordini censuari e come le Congregazioni municipali di Gallarate e Bozzolo, è stato osservato fin d’ora dalle Congregazioni Patri- ad essi era tuttavia richiesto di essere “semplicemente moniali”, ma anche “vegliare, provvedere e mantene- estimati” (par. III). re in tutta la Provincia l’esecuzione degli attuali e suc- Prefetti ed assessori dovevano dimostrare almeno cessivi regolamenti” in materia di adattamento e ma- duemila scudi d’estimo “in testa propria nelle rispet- nutenzione delle strade urbane e provinciali, tive provincie” e non avere “né liti né debiti con i ri- soprintendenza alle fabbriche pubbliche e all’ornato spettivi Pubblici” (par. VIII), duravano in carica sei esterno della città, vigilanza sui commissari e cassieri anni, “ben inteso però che passati anni tre se ne cam- della provincia, alloggiamenti e fazioni militari, so- bieranno quattro nelle Congregazioni municipali di printendenza alle vettovaglie per la salubrità e la ga- Milano, Mantova e Cremona e tre nelle altre” (par. ranzia dei pesi e delle misure, fissazione dei calmieri, VII). Il dispaccio specificava inoltre che la prima no- diverse mansioni di polizia e di sanità, vigilanza sopra mina di prefetti ed assessori sarebbe spettata diretta- gli incendi; alla Congregazione di Milano spettava mente alla “rappresentanza di Sua maestà”, mentre in inoltre la vigilanza sopra l’illuminazione della città e seguito essi sarebbero stati eletti dal Consiglio di go- facoltà particolari erano assegnate anche a quelle di verno, scelti tra terne di nomi presentati dai rispettivi Mantova e Cremona. Consigli generali (par. VIII). Per l’applicazione di tali poteri “avranno le Con- Nel successivo “Piano delle Congregazioni muni- gregazioni Municipali l’esercizio regolativo e coatti- cipali della Lombardia austriaca”, pubblicato an-

44 Profili istituzionali generali ch’esso nel 1786, veniva ribadito che le stesse non do- Significative furono allora anche le novità riguar- vevano occuparsi di quanto richiedeva “una discus- danti le Congregazioni municipali. sione giudiziaria della ragione privata e controversia Ad esse furono innazitutto “appoggiate” le incom- fra parte e parte, dovendo la loro facoltà essere unica- benze in materia di fazioni militari “che erano affidate mente ristretta nei termini di esecuzione e di provve- ai Luogo-Tenenti Locali del già Commissario Gene- dimento economico e stragiudiziale” nelle materie già rale dello Stato” (dispaccio 20 gennaio 1791, allegato indicate nel dispaccio istitutivo (par. XIII). In questo A, art. XIII). modo si sopprimeva una parte delle funzioni che in Allo stesso tempo le Congregazioni municipali, precedenza spettavano all’amministrazione e si intro- presso cui dovevano essere ripristinati i regi delegati duceva una netta distinzione fra magistrati e burocra- (art. XV), vennero “poste nell’esercizio del diritto ad ti. I primi avevano autorità esecutiva e giudiziaria, esse compartito dal Codice Censuario di giudicare in mentre i secondi detenevano solo di autorità esecutiva prima istanza in materia di Carico o d’Imposta; salvo (Grab 1976). tuttavia alla parte, che si crederà gravata dalla senten- La Congregazione municipale – sempre secondo za, il ricorso al Consiglio di Governo, qual Tribunale quanto indicato nel citato “Piano” – aveva l’obbligo di Tutorio” (art. XIX). L’articolo, che affidando alle riunirsi due volte la settimana (par. XXII) e deliberava Congregazioni il contenzioso tributario, faceva rie- “con la pluralità dei voti” (par. XXXII); ogni otto mergere quella commistione di funzioni tipica degli giorni doveva poi trasmettere copia dei rispettivi pro- organi di ancien régime combattuta da Giuseppe II tocolli all’Intendente politico provinciale (par. XIX), (Cuccia 1971), fu poi precisato in un “Istruzione rela- al quale era inoltre attribuito il compito di vigilare sul- tiva agli affari che in prima istanza devono giudicarsi la condotta degli assessori (par. XX) e la facoltà di dalle rispettive Congregazioni municipali e agli og- convocare, anche straordinariamente, la Congrega- getti sopra i quali i Pubblici devono interloquire prima zione, alle cui riunioni poteva intervenire quando vo- che sieno ultimati”, emanata dal governo il 25 giugno leva “e ciò succedendo sederà egli al luogo del Prefet- 1791 (Istruzione 1791). to” (par. XXIII). Solo in caso di denegata o ritardata provvidenza o di “manifesto pregiudizio” ai loro dirit- Secondo quanto disposto dal regio dispaccio 20 ti le Congregazioni avevano la facoltà di inoltrare ri- gennaio 1791 venne inoltre riconosciuta alle Congre- corsi direttamente al Consiglio di governo (par. gazioni Municipali “la facoltà di provvedere senza XXIX). previo assenso Governativo nei casi di loro ispezione La preminenza degli Intendenti sulle Congrega- e di decretare le spese nelle annuali ordinarie e straor- zioni municipali era del resto chiaramente evidenziata dinarie occorrenze entro i limiti delle rubbriche ri- nello stesso dispaccio istitutivo delle Intendenze, do- spettive delle somme che saranno impostate nel Bi- ve, al paragrafo quarto, si disponeva che ad esse spet- lancio preventivo purché in fine di ogni anno vengano tasse la soprintendenza su “tutti i Dipartimenti o Di- espresse nei bilanci consuntivi e giustificate dagli op- casteri provinciali, perché adempiscano esattamente i portuni ricapiti, ritenendosi per risponsali quegli Am- doveri del loro istituto, riferendo le occorrenze al ministratori che avranno abusato del pubblico denaro Consiglio nei casi che eccedano i limiti delle loro fa- in tale spesa” (art. XXXV). coltà”. Con la soppressione delle Intendenze politiche Le riforme del 1786 stabilirono dunque una rigida provinciali cessò infine per le Congregazioni “l’obbli- gerarchia tra il Consiglio di governo, che ne costituiva go di rimettere dettagliati Protocolli delle loro delibe- il vertice – sottoposto solo a Vienna – gli Intendenti razioni nel modo prescritto col nuovo Sistema del politici provinciali e le Congregazioni municipali, 1786”, bastando “ch’esse facciano tenere di mese in concepite come organi di tipo meramente ammini- mese al Consiglio di Governo un transunto degli Ap- strativo-esecutivo, privi di potere giurisdizionale. puntamenti presi in tal intervallo per la Superiore no- L’antica autonomia, con le sue particolari istituzioni, tizia” (art. XXXIX). fu completamente eliminata e l’amministrazione inte- arch. Istruzione 1791: ASMi, Uffici civici p.a., cart. 36, grata in una nuova struttura gerarchica, strettamente “Istruzione relativa agli affari che in prima istanza devo- soggetta alle autorità superiori (Grab 1976). no giudicarsi dalle rispettive Congregazioni municipali e agli oggetti sopra i quali i Pubblici devono interloquire Molte delle prerogative perdute dalle classi diri- prima che sieno ultimati”, emanata dal governo il 25 giu- genti locali durante il periodo giuseppino vennero tut- gno 1791. tavia riacquistate dopo la morte dell’imperatore e legisl. Editto 26 settembre 1786: Editto di istituzione degli In- l’ascesa al trono di Leopoldo II, che, con il dispaccio tendenti politici, 26 settembre 1786; Editto 26 settem- bre 1786: Editto di istituzione delle Congregazioni mu- 20 gennaio 1791, provvide ad un ampia revisione de- nicipali, 26 settembre 1786; Dispaccio 20 gennaio 1791: gli ordinamenti locali voluti da Giuseppe II. Reale dispaccio di riforma della pubblica amministrazio-

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ne delle città e province della Lombardia austriaca, 20 Ad essi spettava l’ispezione sugli affari riguardanti il gennaio 1791. censo e le comunità, gli oggetti politici e di governo, cioè confini, sanità, scuole, strade, affari ecclesiastici, commercio e manifatture, ad eccezione di quanto ri- maneva delegato alle mense civiche (Visconti 1913). AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE (1791-1796) Per le materie finanziarie rimasero le Intendenze provinciali di finanza, incaricate anche degli oggetti Fin dalla sua ascesa al trono imperiale asburgico, demaniali e di mera spettanza camerale, prima esple- Leopoldo II si mostrò disponibile a rivedere il sistema tati dalle abolite Intendenze politiche (Visconti 1913). di governo giuseppino; una conferma ufficiale in tal senso venne il 6 maggio 1790, allorché fu trasmesso a Quanto alle amministrazioni provinciali, Milano, Milano un dispaccio con il quale Leopoldo invitava i Como, Cremona e Casalmaggiore ottennero un ritor- consigli decurionali delle sei principali città della no alla situazione teresiana con correttivi a favore dei Lombardia austriaca a scegliere due rappresentanti decurionati, mentre i patriziati di Pavia e Lodi prefe- ciascuna, i quali, riuniti a Milano, “si facciano a deli- rirono conservare le Congregazioni municipali giu- berare in comune sopra tutti gli oggetti che crederan- seppine, dove il loro peso era superiore a quello san- no poter esigere o meritare un sovrano provvedimento cito dalle riforme promosse dall’imperatrice (Capra e specialmente sul bisogno a noi già stato esposto dal 1984). Consiglio generale della città di Milano d’una Rap- Alle Congregazioni municipali venne tra l’altro af- presentanza permanente della società generale dello fidato il compito “di giudicare in prima istanza in ma- Stato, sul modo di costruirla e sulla forma da dare alla teria di Carico o d’Imposta” (dispaccio 20 gennaio medesima”. 1791, all. A, art. XIX); mentre restarono “confermate Al termine dei suoi lavori, questa “Deputazione le prerogative, onorificenze e facoltà economiche sociale” espose le richieste riguardanti gli affari di in- competenti ai Corpi Civici rappresentanti o ammini- teresse generale in un ‘protocollo comune’, cui si ag- stranti delle singole città o province a norma del codi- giunsero quelli particolari predisposti dalle singole ce censuario, e così anche la facoltà de’ suddetti Corpi città. di eleggere e nominare i loro individui componenti la Le istanze avanzate dalla Deputazione sociale fu- Congregazione dello Stato e le Municipali, di tempo rono sostanzialmente accolte da Leopoldo II, che, con in tempo, non eccetuata ne pure la prima volta”. Inol- dispaccio datato 20 gennaio 1791, regolò in 56 artico- tre “avranno essi Corpi la primiera giurisdizione in li gli oggetti di interesse generale e con 63 quelli rela- materia di vittovaglie, strade, sanità e polizia urbana” tivi alle singole province. Ad essere maggiormente e la facoltà di rivolgersi direttamente al Governo “per presa in considerazione fu l’amministrazione locale, tutte le loro occorrenze” (dispaccio 20 gennaio 1791, l’autonomia territoriale delle città e province, a co- all. A, art. XXXIII-XL). minciare dal massimo organo di questa autonomia, la Congregazione dello Stato (Valsecchi 1959). Il sovra- Leopoldo II concesse alle comunità anche “la libe- no dispose infatti il ripristino della Congregazione, ra elezione” dei rappresentanti del governo presso le dotandola peraltro di un’autorità maggiore di quanto comunità stesse, i cancellieri del censo, il cui numero non avesse fino al 1786. Alla sua presidenza tornava, rimase allora immutato; “con che però la medesima “secondo l’antica consuetudine, il Vicario di Provvi- [elezione] debba cadere in un soggetto, che sia fornito sione per tempo della città di Milano”. Restava de’ requisiti voluti dalla riforma censuaria, e salva la “ugualmente confermata da Sua Maestà la carica di successiva approvazione del Consiglio di Governo” Regio delegato presso la Congregazione colle facoltà (dispaccio 20 gennaio 1791, all. A, art. XX). Le regole spettanti alla sua rappresentanza” (dispaccio 20 gen- per l’elezione dei cancellieri furono pubblicate co- naio 1791, all. A, art. I-XIII). munque solo con editto 24 luglio 1794 (Cuccia, 1971). Scompariva al contempo l’Ufficio di Polizia, le cui incombenze vennero affidate, a Milano, al Capitano Con il dispaccio 20 gennaio 1791 vennero inoltre di giustizia, nelle altre città e province, ai pretori (di- rimesse “sotto la giurisdizione delle vecchie Provin- spaccio 20 gennaio 1791, all. A, art. XXXVIII). E cie, anche per gli oggetti politici, tutte quelle comuni- scomparivano gli Intendenti politici provinciali, sosti- tà che in conseguenza del Compartimento 1786 ne fu- tuiti, ma con poteri minori, dai Regi delegati “repristi- rono staccate ed aggregate ad altre Provincie e delle nati appresso le rispettive Congregazioni provinciali quali fu fatta bensì, nell’anno susseguente, la riunio- [...] colla sfera d’attività determinata dal codice cen- ne, ma per il solo Censo e per le Strade” (all. B, art. suario” (dispaccio 20 gennaio 1791, all. A, art. XV). XIX).

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Le provincie erano tornate ad essere sei: Milano, ducato di Mantova al quale era stato annessa una por- Pavia, Como, Lodi, Casalmaggiore e Cremona, dal zione di territorio veronese; e inoltre la Valtellina e gli cui estimo vennero nuovamente separate le terre di ex contadi di Bormio e di Chiavenna. Dal punto di vi- Soncino, Fontanella, Pizzighettone e Castelleone (all. sta amministrativo e istituzionale l’occupazione au- B, art. XVIII). striaca ebbe esiti diversi per i territori che anterior- Mantova e il suo Stato, con la Reale Carta 24 gen- mente all’istituzione della Repubblica Cisalpina ave- naio 1791, avevano infatti riacquistato la propria au- vano fatto parte del dominio asburgico e per quelli che tonomia amministrativa dallo Stato di Milano e un invece erano stati parte della Repubblica di Venezia. “particolare ed immediato Governo locale, dipenden- Le linee politiche generali del sistema di governo te però del Governo Generale della Nostra Lombardia organizzato dagli Austriaci in Lombardia nel 1799 in Milano, rispetto a tutti gli oggetti superiori alla di- erano decise a Vienna, mentre al governo centrale del- rezione esecutiva e spettanti all’interesse e vantaggio le province lombarde stabilito a Milano, toccava un generale del Mantovano” (dispaccio 30 gennaio ruolo puramente esecutivo. Il nuovo sistema di gover- 1791). no intendeva ripristinare nelle linee generali quello In quella stessa data il sovrano aveva inoltre dispo- che aveva retto la Lombardia austriaca fino al 1796 e sto la costituzione di una Giunta per l’esecuzione del- risultò rispetto ad esso strutturalmente semplificato: le riforme accordate ai deputati lombardi, (Cuccia una sola Commissione imperiale, che aveva principal- 1971) mentre, con dispaccio 30 gennaio 1791, venne mente il compito di trasmettere e mediare le volontà decretata la riforma del Governo generale della Lom- politiche di Vienna ed era a capo di un rinnovato e raf- bardia austiaca, “per toglierne i diffetti dell’attuale forzato apparato giudiziario repressivo, sostituì la suo Sistema introdotto nel 1786, con totale cambia- Conferenza governativa, il Magistrato politico came- mento di quello ch’era stato stabilito nel 1771”; rifor- rale e la Camera dei conti. Alla Commissione spettava ma che entrò in vigore il primo aprile 1791. anche la riscossione delle imposte dirette. L’Intenden- Come già quelli voluti da Giuseppe II, anche que- za generale delle finanze, unico organismo ammini- sti ordinamenti non erano tuttavia destinati a durare a strativo ad essere riattivato in base alle funzioni e lungo: ad abbatterli questa volta fu il generale Bona- all’organizzazione che aveva nel 1796, doveva occu- parte, pochi giorni dopo il suo ingresso in Milano, il parsi della gestione delle entrate statali. Alla Direzio- 14 maggio 1796. ne generale di contabilità, direttamente dipendente dalla Commissione imperiale, erano affidate le fun- legisl. Dispaccio 20 gennaio 1791: Reale dispaccio di riforma zioni di ragioneria e controllo contabile. della pubblica amministrazione delle città e province del- la Lombardia austriaca, 20 gennaio 1791; Dispaccio 30 Ad un nuovo organismo, la Delegazione generale gennaio 1791: Cesareo reale dispaccio di riforma del go- verno generale della Lombardia austriaca, 30 gennaio delle provincie lombarde, formato da nove delegati 1791. (uno per ciascuna delle provincie lombarde, Mantova esclusa) eletti dal corpo rappresentativo della propria provincia, spettava la rappresentanza a Milano dei bi- sogni locali, anche se limitatamente alle questioni le- AMMINISTRAZIONE gate alle forniture e alle contribuzioni militari. PROVINCIALE E COMUNALE (1799-1800) Dagli organi centrali descritti, in particolare dal commissario imperiale, dipendevano le cariche e gli Nella primavera del 1799 la repubblica Cisalpina, uffici dell’amministrazione periferica e locale attivati sorta due anni prima in seguito alle vittorie militari nelle province. Ciascuna di esse era retta da una Con- francesi, crollò a causa dell’arrivo delle truppe austro- gregazione delegata, che corrispondeva alla Congre- russe partite dal territorio veneto. Brescia cadde agli gazione municipale istituita da Giuseppe II nelle pro- inizi di aprile, Bergamo il 24, Milano il 28. Il territo- vincie della ex Lombardia austriaca. La Congregazio- rio lombardo rimase austriaco dal maggio 1799 al 31 ne delegata aveva sede nella città capoluogo e maggio 1800. Si trattava di un’area molto vasta e im- amministrava la città e tutto il territorio provinciale da portante che coincideva sostanzialmente con la Lom- essa dipendente: eleggeva i componenti delle com- bardia odierna: alla ex Lombardia austriaca che com- missioni provinciali di polizia, vigilava sull’operato prendeva le sei province di Milano, Como, Pavia, Lo- dei cancellieri distrettuali del censo, che erano i rap- di, Cremona e Casalmaggiore, furono per la prima presentanti del governo di fronte alle comunità, con- volta accorpati sotto il dominio austriaco i territori ex trollava l’operato dell’amministrazione locale del veneti che avevano fatto parte della Repubblica Cisal- Fondo di religione, delle comunità locali e dei depu- pina, cioè Bergamo, Brescia e Crema, oltre all’antico tati dell’estimo.

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A livello periferico agivano anche le Intendenze Crostolo (capoluogo Reggio), Lario (capoluogo Co- politiche provinciali: quelle stabilite nei territori della mo), Montagna (capoluogo Lecco), Olona (capoluo- vecchia Lombardia austriaca dipendevano diretta- go Milano), Panaro (capoluogo Modena), Po (capo- mente dalla Direzione milanese, mentre le Intendenze luogo Cremona), Serio (capoluogo Bergamo), Ticino di Bergamo, di Brescia, di Crema e di Mantova furono (capoluogo Pavia), Verbano (capoluogo Varese). provvisoriamente sottoposte alle rispettive Congrega- La legge 25 brumale anno VI (15 novembre 1797) zioni delegate. stabiliva i confini della repubblica previsti dal trattato Nel 1799 il governo locale tornò in genere nelle di Campoformio, e sanciva l’unione definitiva alla re- mani dei gruppi di potere e dei ceti che lo avevano de- pubblica cisalpina dei territori ad essa aggregati in tenuto fino al ’96. Precisa intenzione del governo precedenza: fin dal 27 luglio 1797 erano già stati in- asburgico era stabilire o rinnovare il legame con quel- clusi quelli delle legazioni di Bologna, Ferrara e della le forze locali, sia ripristinando a livello locale l’orga- Romagna, già appartenenti allo stato pontificio, dei nizzazione istituzionale precedente all’avvento delle territori di Modena e Reggio già appartenenti al duca- armate francesi, sia richiamando in carica i vecchi to di Modena; dal 3 novembre 1797 erano stati acqui- amministratori. siti i territori di Bergamo e Brescia già appartenenti Se nelle provincie della ex Lombardia austriaca, il alla repubblica di Venezia, il territorio già incluso nel predominio della città capoluogo sul territorio provin- ducato di Mantova, e quelli dei contadi di Bormio e ciale era un fatto scontato ed accettato ormai de lungo Chiavenna e della Valtellina già soggetti alla repubbli- tempo, diverso appariva il caso delle ex provincie ve- ca delle tre leghe. La legge 13 brumale anno VI (3 no- nete. vembre 1797 stabiliva la suddivisione del territorio Il nuovo assetto istituzionale ebbe comunque vita della stessa repubblica cisalpina in venti dipartimenti: brevissima. Con il ritorno dei Francesi nel maggio del Adda (capoluoghi Lodi e Crema in alternanza per un 1800 e la successiva pace di Luneville, firmata il 16 periodo biennale), Olona (capoluogo Milano), Alpi febbraio 1801, il territorio lombardo ritornò ad essere Apuane (capoluoghi Massa e Carrara in alternanza), parte della Repubblica Cisalpina e furono completa- Alta Padusa (capoluogo Cento), Alto Po (capoluogo mente modificate le forme sia dell’amministrazione Cremona), Basso Po (capoluogo Ferrara), Benaco centrale, sia locale (Pagano 1998). (capoluogo Desenzano), Crostolo (capoluogo Reg- gio), Lamone (capoluogo Faenza), Lario (capoluogo bibl. E. Pagano 1998: Pagano, Alle origini della Lombardia contemporanea. Il governo delle province lombarde du- Como), Mella (capoluogo Brescia), Mincio (capoluo- rante l’occupazione austro-russa 1799-1800, Milano, go Mantova), Montagna (capoluogo Lecco), Panaro Franco Angeli. (capoluogo Modena), Reno (capoluogo Bologna), Rubicone (capoluogo Rimini), Serio (capoluogo Ber- gamo), Ticino (capoluogo Pavia), Adda e Oglio (ca- poluogo Sondrio, determinato successivamente), Ver- DIPARTIMENTO (1797-1816) bano (capoluogo Varese). La costituzione della repubblica cisalpina emanata In base alla legge 29 messidoro anno V (17 luglio il 20 messidoro anno V (8 luglio 1797) stabiliva la di- 1797) sulla organizzazione delle municipalità i dipar- visione del territorio in undici dipartimenti. La costi- timenti erano retti dalle amministrazioni centrali di- tuzione, redatta secondo le linee della costituzione partimentali, composte da cinque membri, che ripro- della repubblica francese promulgata il 5 fruttidoro ducevano a livello periferico la struttura funzionale del anno III (22 agosto 1795) (Saitta 1952), ne ricalcava direttorio esecutivo, l’organo preposto con poteri ese- il modello di articolazione territoriale dei corpi ammi- cutivi all’amministrazione centrale della repubblica. nistrativi. Il territorio della cisalpina era ripartito tra Contemporaneramente all’entrata in vigore della circoscrizioni più ampie, i dipartimenti, corrispon- nuova costituzione della repubblica cisalpina, impo- denti in parte alle circoscrizioni provinciali degli stati sta al corpo legislativo dall’ambasciatore del diretto- preesistenti; ciascun dipartimento risultava poi ulte- rio della repubblica francese presso la stessa cisalpina riormente diviso in circoscrizioni di minore entità, i Trouvé, e pubblicata il 15 fruttidoro anno VI (1 set- distretti, comprendenti un certo numero di comuni. tembre 1798), si ebbe la promulgazione della legge 15 Durante il periodo napoleonico i dipartimenti ven- fruttidoro anno VI (1 settembre 1798) sulla nuova di- nero sempre identificati da nomi geografici. La costi- visione della repubblica in dipartimenti. Tale legge tuzione dell’anno V della repubblica cisalpina preve- stabiliva una drastica riduzione del numero dei dipar- deva l’istituzione dei seguenti dipartimenti: Adda timenti, che vennero accorpati e ridotti al numero di (con capoluoghi Lodi e Crema in alternanza per un undici: Olona (capoluogo Milano), Alto Po (capoluo- periodo biennale); Alpi Apuane (capoluogo Massa), go Cremona), Basso Po (capoluogo Ferrara), Crostolo

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(capoluogo Reggio), Mella (capoluogo Brescia), niti nei tre dipartimenti del Metauro (capoluogo An- Mincio (capoluogo Mantova), Panaro (capoluogo cona), Musone (capoluogo Macerata), Tronto (capo- Modena), Reno (capoluogo Bologna), Rubicone (ca- luogo Fermo). La compartimentazione dei territori ex poluogo Forlì), Serio (capoluogo Bergamo), Adda e pontifici venne definita con la legge 21 aprile 1808 Oglio (capoluogo Morbegno). (Zaghi 1989; Roberti 1947). In seguito al breve periodo della invasione degli legisl. legge 9 termidoro anno V: legge 9 termidoro anno V (27 eserciti austro-russi, in base alla legge 21 vendemmia- luglio 1797) per l’inclusione nella Cisalpina dei territori le anno IX (13 ottobre 1800) si aggregarono alla re- delle legazioni di Bologna, Ferrara e della Romagna e del pubblica cisalpina i territori già soggetti al Piemonte ducato di Modena, Raccolta degli ordini, avvisi e procla- mi pubblicati in Milano nell’anno V repubblicano, Mila- sabaudo, e successivamente inclusi nella repubblica no, 1797, III, p. 93; legge 13 brumale anno VI: legge 13 francese: Lomellina con Vigevano, Novarese, e Osso- brumale anno VI (3 novembre 1797) per la suddivisione in dipartimenti del territorio della Cisalpina, Raccolta la, che vengono riuniti nel dipartimento dell’ Agogna degli ordini, avvisi e proclami pubblicati in Milano (con capoluogo Novara). Con la legge 25 fiorile anno nell’anno V repubblicano, Milano, 1797, IV, p. 4; legge IX (13 maggio 1801) venne stabilita la nuova compar- 25 brumale anno VI: legge 25 brumale anno VI (15 no- vembre 1797) per lo stabilimento dei confini della Cisal- timentazione territoriale della repubblica con la ripar- pina, Raccolta degli ordini, avvisi e proclami pubblicati tizione dei dipartimenti in distretti e in comuni. In in Milano nell’anno V repubblicano, IV, Milano, 1797, p. base alla stessa legge il territorio già incluso nel dipar- 26; legge 19 fruttidoro anno VI: legge 19 fruttidoro anno VI (5 settembre 1798) sulla divisione della repub- timento dell’Adda e Oglio risultava aggregato al di- blica in dipartimenti, Raccolta degli ordini, avvisi e pro- partimento del Lario. clami pubblicati in Milano nell’anno V repubblicano, III, Con la costituzione della repubblica italiana il nu- Milano, 1797, p. 229; legge 21 vendemmiale anno IX: legge 21 vendemmiale anno IX (13 ottobre 1800) mero dei dipartimenti rimase invariato. Le novità sull’aggregazione alla Cisalpina dei territori già soggetti maggiori furono introdotte sul piano dell’organizza- al Piemonte sabaudo, Raccolta delle leggi, ordini e avvisi pubblicati in Milano, Milano, 1800, p. 144; legge 22 di- zione amministrativa dei dipartimenti dal decreto 6 cembre 1807: legge 22 dicembre 1807 per la comparti- maggio 1802, che, in luogo delle preesistenti ammini- mentazione dei territori ex veneti, Bollettino delle leggi strazioni dipartimentali, istituiva le prefetture e le vi- del regno d’Italia, 1807, III, p. 90; legge 27 gennaio 1808: legge 27 gennaio 1808 per la compartimentazione ceprefetture. Le prefetture avevano sede nei capoluo- del dipartimento dell’Adige, Bollettino delle leggi del re- ghi dipartimentali, le viceprefetture vennero dappri- gno d’Italia, Milano, 1808, I, p. 85; legge 21 aprile ma insediate in alcuni capoluoghi distrettuali con 1808: legge 21 aprile 1808 per la compartimentazione dei territori ex pontifici, Bollettino delle leggi del regno competenze su circondari che vennero successiva- d’Italia, Milano, 1808, I, p. 413. mente fatti coincidere con i distretti. I distretti erano bibl. Saitta 1952: A. Saitta, Costituenti e costituzioni della ulteriormente suddivisi in cantoni, nel cui capoluogo Francia moderna, Torino, Einaudi 1952, in cui viene ri- aveva sede il cancelliere del censo. portato il testo integrale della costituzione della Repub- blica francese citata. In seguito alla costituzione del regno d’Italia, ven- ne pubblicata il decreto 8 giugno 1805 per la riparti- zione dei dipartimenti in distretti, in cantoni, e in co- muni. L’ordinamento amministrativo dei dipartimenti AMMINISTRAZIONE già esistenti venne in seguito gradualmente esteso ai CENTRALE DIPARTIMENTALE nuovi dipartimenti creati nei territori successivamente (1797-1805) annessi al regno stesso. Nel 1806, in applicazione del trattato di Presburgo, si ebbe l’aggregazione al regno In seguito alla emanazione della costituzione della d’Italia dei territori ex veneti posti ad oriente del fiu- repubblica cisalpina dell’anno V in data 8 luglio 1797, me Mincio, che dopo il 1796 erano stati brevemente la legge sulla organizzazione delle municipalità 29 soggetti all’Austria. Ai dodici dipartimenti già esi- messidoro anno V (17 luglio 1797) istituiva nei dipar- stenti si unirono i seguenti: Adige (capoluogo Vero- timenti l’amministrazione centrale dipartimentale na), Adriatico (capoluogo Venezia), Brenta (capoluo- composta da cinque membri che riproducevano a li- go Padova), Bacchiglione (capoluogo Vicenza), Ta- vello periferico la struttura del direttorio esecutivo, gliamento (capoluogo Treviso), Piave (capoluogo l’organo che deteneva il potere esecutivo della repub- Belluno), Passariano (capoluogo Udine), Istria (capo- blica. Le amministrazioni centrali dipartimentali era- luogo Capo d’Istria). La compartimentazione dei ter- no però organi con competenze strettamente inerenti ritori ex veneti venne definita con le leggi 22 dicem- alla gestione amministrativa, e avevano vari compiti: bre 1807, e 27 gennaio 1808 per il dipartimento fissare le circoscrizioni dei distretti e dei comuni, at- dell’Adige. Nel 1808, si ebbe l’aggregazione al regno tendere alla formazione dei comizi primari, vigilare d’Italia dei territori delle provincie ex pontificie di Ur- sulle municipalità, verificarne e pubblicarne i rendi- bino, Ancona e Macerata e Camerino che vennero riu- conti, esaminare i reclami contro gli amministratori e

49 Profili istituzionali generali reprimerne gli abusi, sovrintendere al riparto delle bri di tali amministrazioni non davano ancora garan- contribuzioni dirette tra le municipalità del diparti- zie di una piena omologazione agli indirizzi del pote- mento. re esecutivo, per l’ assenza di una struttura burocratica La legge prevedeva che i cinque membri elegges- accentrata. I termini degli interventi di controllo dei sero un presidente a rotazione che veniva rinnovato commissari sulle amministrazioni dipartimentali ri- ogni tre mesi; i cinque membri componenti le ammi- sultano meglio precisati nella legge sull’organizza- nistrazioni dipartimentali potevano durare in carica zione e sulle funzioni dei corpi e amministrativi pub- per cinque anni; un quinto dei membri decadeva per blicata il 15 fruttidoro anno VI (1 settembre 1798): sorteggio dalla propria carica ed era rinnovabile an- nella legge veniva rimarcata l’esigenza che le delibe- nualmente, la loro nomina avveniva attraverso le ele- razioni delle amministrazioni dipartimentali fossero zioni che si tenevano nelle assemblee elettorali dipar- sempre sottoposte ai commissari per essere approvate timentali costituite da cittadini dei distretti selezionati preventivamente alla loro emanazione. in base al censo. I primi membri vennero nominati Il periodo precedente all’istituzione della repub- personalmente per decreto dal generale Bonaparte. blica italiana, seguita nel gennaio 1802, presenta una In seguito alla proclamazione della nuova costitu- fase di evoluzione nella definizione degli organi pre- zione dell’anno VI (1 settembre 1798), imposta posti all’amministrazione dei dipartimenti e delle loro dall’ambasciatore del direttorio Trouvé, vennero in- competenze. Con decreto 12 brumale anno IX (3 no- trodotte alcune modifiche nell’organizzazione ammi- vembre 1800) venne disposta la soppressione della nistrativa dei dipartimenti intese a stabilire un mag- amministrazione centrale dipartimentale del Reno, gior controllo del direttorio esecutivo sulle ammini- ma in seguito provvedimenti analoghi vennero presi strazioni periferiche. L’amministrazione centrale anche per gli altri dipartimenti; alla soppressione del- dipartimentale venne portata da cinque a soli tre le ammistrazioni seguiva la contestuale nomina dei membri, rinnovabili per un terzo ogni due anni; il con- commissari straordinari, chiamati a surrogarne le fun- trollo della stessa amministrazione dipartimentale zioni, e a svolgere una funzione non più limitata al esercitato sulle amministrazioni municipali venne mero controllo, ma estesa alla gestione amministrati- reso più incisivo estendendone le competenze anche va diretta, che in qualche modo prefigura il ruolo dei alla vendita e alla gestione dei beni nazionali concessi prefetti (Antonielli 1983). in affitto, all’operato della guardia nazionale, al fun- Lo svuotamento delle funzioni in precedenza già zionamento degli istituti di assistenza e beneficenza e assegnate alle amministrazioni centrali dipartimentali delle scuole, alla gestione dell’ordine pubblico, alla previste dalla costituzione cisalpina risulta conferma- conservazione dei boschi, al mantenimento di strade, to anche dal decreto 6 maggio 1802, nel quale si rile- canali e altre opere di interesse pubblico. Le ammini- vava che l’amministrazione dipartimentale era “nota- strazioni centrali emettevano gli ordini di pagamento bilmente ineguale nei metodi e nelle competenze del- per i ricevitori dipartimentali riguardanti le spese del- le autorità che le presiedono”. Tale decreto stabiliva le amministrazioni ad esse soggette sui fondi destinati l’istituzione delle prefetture e delle viceprefetture, in- dal ministero delle finanze. Al contempo esse erano troducendo nell’ordinamento della repubblica istituti incaricate della diffusione delle normative emanate funzionali ad una gestione fortemente accentrata dei dal governo. L’amministrazione dipartimentale aveva poteri amministrativi ricalcati sul modello francese. inoltre l’obbligo di riunirsi ogni giorno. Lo stesso decreto 6 maggio 1802 assegnava ai prefetti Nella costituzione dell’anno V era espressamente e ai viceprefetti le funzioni di controllo sulle ammini- prevista la nomina da parte del direttorio di un com- strazioni municipali del dipartimento già svolte in missario presso ciascuna amministrazione diparti- precedenza dalle amministrazioni dipartimentali, e mentale con il compito esplicito di verificare e solle- stabiliva che queste dovessero limitare le proprie fun- citare la tempestiva e corretta applicazione delle leg- zioni di controllo unicamente alle amministrazioni gi. In realtà il mandato affidato al commissario municipali dei centri capoluogo in cui erano situate. nell’ambito del dipartimento dal direttorio era più va- Con la successiva legge sull’organizzazione delle sto, in quanto si estendeva anche al controllo sulle autorità amministrative 24 luglio 1802 l’amministra- amministrazioni municipali, sulla polizia e sulla guar- zione dipartimentale venne invece riattivata, ma la dia nazionale, e più in generale sullo “spirito pubbli- continuità nominativa non rispecchiava quella delle co”. Il commissario in pratica assicurava una funzione funzioni assegnate a quello che di fatto era un istituto primaria di controllo politico diretto del direttorio del tutto diverso dal precedente: alla nuova ammini- esecutivo sull’operato delle stesse amministrazioni strazione dipartimentale furono infatti attribuite le centrali dipartimentali oltre che su quelle municipali, competenze assegnate in precedenza al consiglio di in un periodo in cui le modalità di selezione dei mem- prefettura non più previsto dalla stessa legge; in essa

50 Profili istituzionali generali veniva concentrata la gestione di “tutti gli affari del PREFETTURA (1802-1816) dipartimento e della privativa amministrazione de’ VICEPREFETTURA (1802-1816) fondi e spese che la legge ha dichiarate dipartimenta- In seguito alla costituzione della repubblica italia- li” (art. 39); in base alla stessa legge le amministrazio- na nel gennaio 1802, con il successivo decreto 6 mag- ni dipartimentali estendevano la propria competenza gio 1802 vennero introdotte importanti modifiche de- anche ad altri importanti aspetti quali il riparto delle stinate a rimodellare in profondità la struttura e le fun- imposte tra i comuni, la gestione delle opere pubbli- zioni degli apparati dell’amministrazione periferica che e il controllo contabile del ricevitore dipartimen- esistenti a livelllo dipartimentale. Il decreto 6 maggio tale. L’amministrazione dipartimentale era composta 1802 disponeva l’istituzione delle prefetture e delle viceprefetture, definendo una prima regolamentazio- da sette membri nei dipartimenti maggiori (Olona e ne, ancora provvisoria, degli organi amministrativi Reno), e da cinque membri nei rimanenti; i membri presenti a livello dei dipartimenti e delle rispettive venivano scelti su una doppia lista di candidati propo- competenze. sta dai consigli generali, ma dovevano essere iscritti In base al decreto le prefetture avevano sede nel nei collegi elettorali, di cui potevano fare parte solo capoluogo di ogni dipartimento, ed erano dirette da un cittadini selezionati su base censitaria nei termini pre- prefetto, affiancato da due luogotenenti con voto con- visti dalla costituzione. Questi istituti concentravano sultivo, uno deputato agli affari amministrativi e l’al- una doppia funzione di gestione amministrativa e di tro agli affari legali e di polizia; il prefetto era inoltre rappresentanza degli interessi locali, in quanto riceve- assistito nelle proprie funzioni da un consiglio gene- vano i ricorsi inoltrati da particolari, corpi e comunità rale di prefettura composto da cinque o da sette citta- dini nei soli dipartimenti Reno e Olona, avente solo del dipartimento per trasmetterli al prefetto. A diffe- voto consultivo. Lo stesso decreto 6 maggio 1802 pre- renza della situazione vigente nella fase precedente, vedeva anche l’istituzione delle viceprefetture in al- segnata dalla costituzione della repubblica cisalpina, cuni capoluoghi distrettuali indicati in un’apposita ta- il peso delle amministrazioni dipartimentali nella bella ad esso allegata. Nel rispettivo distretto il vice- nuova situazione venutasi a creare dopo l’istituzione prefetto esercitava le medesime funzioni del prefetto: delle prefetture era contemperato dal ruolo dello stes- in questo modo venne di fatto introdotta una nuova so prefetto, il rappresentante del potere esecutivo in circoscrizione, il circondario di giurisdizione del vi- sede periferica, a cui esse restavano comunque gerar- ceprefetto, del quale però non vi era espressa menzio- chicamente subordinate. Lo stesso prefetto poteva in ne nella legge, ma la cui esistenza si poteva dedurre dalle disposizioni della legge stessa. Tale circondario casi eccezionali previsti dalla legge sciogliere le am- però non coincideva col distretto, e la soluzione di tale ministrazioni dipartimentali e sostituirle provvisoria- intricata situazione venne provvisoriamente rimessa mente, come garanzia per una corretta amministrazio- all’arbitrio del governo, che, in base a quanto stabilito ne. Certamente la reintroduzione delle amministra- nella legge sull’organizzazione delle autorità ammini- zioni dipartimentali, vista dal governo come una strative 24 luglio 1802 avrebbe determinato con pre- scelta funzionale agli equilibri politici e al consenso cisione la nuova ripartizione territoriale entro tre anni dei ceti in esse rappresentati, venne a creare una situa- (art. 27). zione di potenziale conflitto di poteri con il prefetto Le attribuzioni dei viceprefetti vennero mantenu- (Antonielli 1983). Tale situazione venne risolta defi- te, ma con carattere quasi provvisorio anche dalla nitivamente con la soppressione delle amministrazio- stessa legge 24 luglio 1802, tanto più che nello stesso decreto erano mantenuti anche i distretti con un can- ni dipartimentali disposta con il decreto sull’ammini- celliere ed un consiglio distrettuale “organi immediati strazione pubblica e sul comparto territoriale del re- del governo” (art. 148). gno 8 giugno 1805, che accentrava le funzioni e i L’incertezza normativa derivante dal fatto che i di- poteri in precedenza commessi a tali istituti attribuen- stretti non compresi nei circondari con capoluogo la doli al prefetto (Coraccini 1823; Roberti 1947; Ghi- sede di residenza dei viceprefetti dipendessero diret- salberti 1974; Zaghi 1989). tamente dalla rispettiva prefettura in base al decreto 6 maggio 1802, art. 3, venne risolta attraverso interventi legisl. decreto 12 brumale anno IX: decreto 12 brumale anno legislativi più organici attuati nei due anni seguenti. IX (3 novembre 1800) per la soppressione dell’ammini- strazione centrale dipartimentale del Reno, Collezione di L’istituzione delle viceprefetture non aveva ottenuto i proclami, avvisi, editti, ordini pubblicati dal giorno 13 risultati politico-amministrativi sperati, come confer- pratile anno VIII, Milano, 1800, III, p. 99. mava un’inchiesta interna condotta dal governo pres-

51 Profili istituzionali generali so i prefetti allo scopo di valutare l’opportunità di modo più preciso le proprie attribuzioni: gli ammini- mantenere in vita tali istituti; i risultati dell’inchiesta statori dipartimentali erano ”solidalmente incaricati avevano ovviamente evidenziato i diffusi problemi (della gestione) di tutti gli affari del dipartimento e derivanti dai conflitti di competenza con gli stessi pre- della privativa aministrazione dei fondi e spese dipar- fetti. Alla soppressione delle viceprefetture di Cento e timentali” (art. 39). Con lo stesso decreto venne inol- di Castelnuovo decretata il 16 agosto 1803, e di quella tre modificata la formazione dei consigli generali di- di Crema decretata il successivo 27 agosto 1803, fece partimentali, organi di rappresentanza i cui membri seguito il decreto 27 marzo 1804 che disponeva l’abo- vennero nominati dai singoli comuni in proporzione lizione di tutte le viceprefetture, ad eccezione di quel- al numero di abitanti (art. 53) e si rinnovavano par- le di Massa e Sondrio che proseguirono nelle proprie zialmente per sorte ogni anno e per intero ogni cin- funzioni fino alla fine del regno d’Italia. Tutti i rima- que. Avevano competenze in materia finanziaria e si nenti circondari già soggetti alle viceprefetture ven- radunavano solo due volte l’anno (aprile e ottobre) nero così riuniti alla giurisdizione del prefetto in base per i bilanci preventivi e consuntivi; i loro poteri nel allo stesso decreto. Il decreto 8 giugno 1805, sull’am- corso dell’anno erano praticamente delegati alle am- ministrazione pubblica e sul comparto territoriale ac- ministrazioni dipartimentali (art. 42). cennava alle viceprefetture, e prevedeva la nomina del Le “Istruzioni per l’organizzazione interna degli viceprefetto “delegato del prefetto per l’amministra- uffici delle prefetture” pubblicate a stampa senza data, zione del distretto” (art. 13) con evidente riferimento ma riferibili al 1802, ne definivano con precisione alle sole due viceprefetture ancora esistenti. l’articolazione interna, prevedendo che ciascuna pre- Lo stesso decreto per lo stabilimento delle prefet- fettura dovesse avere una segreteria generale e due di- ture e viceprefetture 6 maggio 1802 già citato istituiva stinte sezioni per il disbrigo degli affari con compe- anche un organo con eplicite funzioni di rappresen- tenze su materie differenziate. Alla prima sezione, a tanza degli interessi locali, il consiglio generale di- cui era preposto il luogotenente d’amministrazione, partimentale, che doveva essere così formato: “ogni risultavano assegnati i seguenti oggetti: censo e impo- amministrazione comunale nomina(va) un cittadino ste; proprietà e debito comunali; manutenzione delle fra i possidenti del dipartimento; una deputazione di strade; regolazione dei canali demaniali e delle acque notabili da destinarsi dal governo sceglie(va) fra i no- in genere, controllo sugli enti assistenziali. Alla se- minati fino al numero di ventuno. Il consiglio si rin- conda sezione, a cui era preposto il luogotenente lega- nova(va) per un terzo ogni anno” (art. 6). le, erano attribuite le seguenti competenze: gestione Le attribuzioni del prefetto erano state delineate dell’ordine pubblico, affari di polizia, impiego della dal decreto 6 maggio 1802. Con la legge 24 luglio guardia nazionale, funzionamento delle carceri e de- 1802 gli organi dell’amministrazione dipartimentale e gli ospedali, funzionamento degli uffici giudiziari le rispettive funzioni vennero precisate e meglio defi- presenti a livello periferico. I luogotenenti erano in nite: il prefetto venne confermato nel ruolo di organo pratica due collaboratori subalterni al prefetto diretta- di trasmissione del potere esecutivo immediato del mente impiegati nel disbrigo degli affari di loro com- governo nei dipartimenti (art. 7); nelle proprie funzio- petenza (Capra 1978). ni doveva essere coadiuvato da due luogotenenti e da Le mutate condizioni politiche conseguenti al un segretario generale che formavano il consiglio di cambiamento costituzionale comportato dalla forma- prefettura e che erano nominati e potevano essere ri- zione del regno d’Italia determinarono mutamenti si- mossi dal governo. In base alla legge 24 luglio 1802 gnificativi anche negli organi di governo e di rappre- al prefetto e ai luogotenenti vennero assegnate nuove sentanza presenti a livello dell’amministrazione peri- competenze fra cui quella di foro giudiziario nelle ferica in ambito dipartimentale. Il decreto 8 giugno controversie della pubblica amministrazione. Il voto 1805 sull’amministrazione pubblica stabiliva la no- del consiglio di prefettura era consultivo (art. 13), ma mina da parte dell’imperatore francese, sovrano del quello dei luogotenenti era necessario (art. 19), ed in regno d’Italia, di tutti i funzionari delle amministra- caso di difformità di opinioni tra prefetto e consiglio zioni periferiche che in precedenza venivano nomina- di prefettura la questione era sottoposta al giudizio del ti o eletti in modi diversi. consiglio legislativo (art. 14). In un primo tempo i Per quanto riguarda le prefetture, le modifiche più componenti del consiglio di prefettura non erano fun- consistenti introdotte dal decreto 8 giugno 1805 ri- zionari di carriera, ma vennero scelti fra i cittadini del guardavano il consiglio di prefettura, che subentrava dipartimento. Il consiglio di prefettura, già previsto definitivamente all’amministrazione dipartimentale dal decreto 6 maggio 1802, venne ad assumere con la assorbendone le funzioni, e diventando però un orga- legge 24 luglio 1802 la nuova denominazione di am- no collegiale, formato da un numero di funzionari di ministrazione dipartimentale, e vide definite in carriera variabile dai tre, previsti nei dipartimenti Ad-

52 Profili istituzionali generali da, Adige, Crostolo, Panaro, ai quattro previsti negli del distretto, mentre i comuni che avevano più di tre- altri dipartimenti. Le funzioni dei consigli di prefettu- mila abitanti costituivano un distretto a sé. ra vennero notevolmente allargate includendo le deci- Le modifiche introdotte nell’organizzazione am- sioni in merito a controversie per esecuzioni dei rego- ministrativa della repubblica cisalpina in seguito alla lamenti del censo, le controversie tra le pubblica am- proclamazione della nuova costituzione dell’anno VI ministrazione ed appaltatori di opere pubbliche, i (1 settembre 1798) per quanto riguarda i distretti ricorsi di privati contro gli appaltatori, i ricorsi dei pri- comportarono l’innalzamento del numero degli abi- vati per danni derivati dalla costruzione di opere pub- tanti necessari perché un singolo comune potesse co- bliche e le relative controversie derivate, e infine le ri- stituire da sé solo un distretto da tremila a diecimila chieste di autorizzazione a stare in giudizio da parte di unità. comuni, istituti pubblici di beneficenza e di istruzio- Novità significative furono introdotte dal decreto 6 ne. Il prefetto poteva sospendere o approvare le deci- maggio 1802, che istituiva le prefetture e viceprefet- sioni dei consigli comunali e distrettuali, ma non ture. La residenza dei viceprefetti venne fissata nei ca- quelle dei consigli di prefettura che avevano anche la poluoghi di alcuni distretti indicati dalla tabella alle- prerogativa di rivedere il bilancio consuntivo e fissa- gata alla stessa legge; nel “rispettivo circondario (ter- vano quello preventivo delle prefetture. mine da intendersi solo nella accezione di confine In base allo stesso decreto 8 giugno 1805 risultaro- territoriale) il viceprefetto esercitava le funzioni del no notevolmente ristrette le funzioni dei consigli ge- prefetto. I circondari di giurisdizione del viceprefetto nerali dei dipartimenti, ridotti ormai unicamente ad però non coincidevano con i distretti, per cui poco esporre al ministro degli interni le esigenze e i reclami tempo dopo in base alla legge del 24 luglio 1802, la del dipartimento (art. 10) (Roberti 1947; Ghisalberti loro armonizzazione venne provvisoriamente rimessa 1974; Antonielli 1983; Zaghi 1989). all’arbitrio del governo, che avrebbe dovuto provve- legisl. decreto 16 agosto 1803: decreto 16 agosto 1803 per dere a determinarli entro tre anni (art. 27), come di l’abolizione delle viceprefetture di Cento e Castelnuovo, fatto poi avvenne. Bollettino delle leggi della Repubblica Italiana, Milano, 1803, II, p. 179; decreto 27 agosto 1803: decreto 27 I distretti non compresi nei circondari di giurisdi- agosto 1803 per l’abolizione della viceprefettura di Cre- ma, Bollettino delle leggi della Repubblica Italiana, zione dei viceprefetti dipendevano direttamente dalla 1803, II, p. 185; decreto 27 marzo 1804: decreto 27 rispettiva prefettura, ed in ognuno di essi venne stabi- marzo 1804 per l’abolizione delle viceprefetture eccetto lito un cancelliere ed un consiglio distrettuale, il pri- quelle di Massa nel Crostolo e di Sondrio nel Lario, Bol- lettino delle leggi della Repubblica Italiana, Milano, mo con funzioni esecutive, il secondo con funzioni 1804, I, p. 187. deliberative. Tali decisioni vennero confermate e pre- bibl. Capra 1978: C. Capra, L’età rivoluzionaria e napoleo- cisate in seguito con la legge 24 luglio 1802 in cui si nica in Italia 1796-1815, Torino 1978, in cui vengono ri- stabiliva che ogni distretto fosse amministrato da un portati ampi stralci delle “Istruzioni per l’organizzazione interna degli uffici delle prefetture” citate. cancelliere e da un consiglio distrettuale al quale ogni comune mandava un proprio deputato; cancelliere e deputati del consiglio distrettuale erano organi imme- diati del governo nel rispettivo distretto (art. 148); DISTRETTO (1797-1816) come delegati del governo dovevano diramare leggi CANTONE (1805-1816) regolamenti e proclami, trovandosi per certi versi sot- tratti all’autorità dei viceprefetti, dipendenti invece La costituzione della prima repubblica cisalpina direttamente dal prefetto. dell’anno V emanata in data 20 messidoro (8 luglio 1797) divideva il territorio in undici dipartimenti, cia- Il decreto 14 novembre 1802, riguardante la prov- scun dipartimento veniva diviso in distretti e ogni di- visoria distrettuazione per la legge di coscrizione, sta- stretto in comunità le quali mantenevano la loro pre- biliva che, fino alla definitiva organizzazione dei di- cedente circoscrizione. Le circoscrizioni distrettuali stretti, già prevista dalla legge di coscrizione 13 ago- apparvero da subito poco aderenti alla realtà dei terri- sto 1802, si dovessero ritenere per distretti nei territori tori, tanto che l’articolo 193 della stessa costituzione, della Lombardia soggetti al sistema censuario l’insie- accennando ai vincoli di subordinazione e di controllo me dei comuni sottoposti ad un medesimo cancelliere delle varie circoscrizioni, non nominava i distretti. del censo; nei territori in cui non esisteva il sistema In ciascun distretto doveva esserci almeno un’am- censuario si dovevano invece ritenere per distretti le ministrazione municipale (art. 174); in caso di comu- aggregazioni di comuni che al momento avevano ni con meno di tremila abitanti, retti da un agente e da l’amministrazione complessiva di molte comunità. un aggiunto, l’unione degli ufficiali municipali dei co- Il decreto 8 giugno 1805 sull’amministrazione muni costituenti il distretto formava la municipalità pubblica e sul comparto territoriale pubblicato in se-

53 Profili istituzionali generali guito alla costituzione del regno d’Italia, stabiliva dere la competenza necessaria per gestire le funzioni l’esistenza del viceprefetto “delegato del prefetto per del cancelliere distrettuale: come già i cancellieri del l’amministrazione del distretto” (art. 13), e conferma- censo, essi erano preposti al riparto e all’esazione del- va nelle proprie funzioni il consiglio distrettuale già le imposte nei comuni, e formavano i quinternetti del- esistente, composto di undici membri (art. 12). In le esazioni fiscali. Un ulteriore riscontro di tale avvi- base alla compartimentazione territoriale dei diparti- cendamento può essere rinvenuto nel decreto menti nel regno prevista con la stessa legge, i distretti riguardante la provvisoria distrettuazione per l’esecu- risultavano ulteriormente divisi in circoscrizioni di zione della legge di coscrizione del 14 novembre minore ampiezza comprendenti più comuni chiamati 1802 dove viene precisato che, fino a quando non sia- cantoni. Nel capoluogo dei cantoni era fissata la resi- no organizzati i distretti secondo la legge del 24 luglio denza del cancelliere del censo. dell’anno, stesso si riterranno distretti quelli già esi- stenti definiti secondo il sistema censuario della Lom- La circoscrizione territoriale dei distretti e dei can- bardia sotto la direzione del cancelliere del censo. Nei toni non cessò di subire anche nel periodo successivo territori in precedenza non inclusi nella Lombardia modifiche che comportavano il passaggio dei comuni austriaca e dove il sistema censuario predetto non era da un distretto o da un cantone all’altro, e la soppres- mai stato in vigore, si definiscono come distretti le sione o lo spostamento dei cantoni in un dipartimento circoscrizioni che ora hanno un’amministrazione e diverso; tali cambiamenti avvennero attraverso inter- che comprendono un numero variabile di comunità.. venti legislativi ad hoc, non coincidenti però con le Nei commi 3 e 4 dell’art 1 si continua a fare riferi- leggi indicanti le attribuzioni amministrative di tali mento alle preesistenti cancellerie del censo o a circo- enti (Roberti 1947; Zaghi 1989). scrizioni di comuni non meglio specificate, riferibili a quelle preesistenti nei territori già appartenenti alla legisl. legge 13 agosto 1802: legge 13 agosto 1802 per la co- Repubblica di Venezia (quadre e alle valli). All’art. 2 scrizione, Bollettino delle leggi della Repubblica Italia- na, Milano, 1802, II; decreto 14 novembre 1802: decre- viene specificato che i cancellieri del censo svolge- to 14 novembre 1802 per la provvisoria distrettuazione ranno le funzioni di cancellieri distrettuali; dove que- della legge di coscrizione, Bollettino delle leggi della Re- sti non esistessero vi supplirà il prefetto del diparti- pubblica Italiana, Milano, 1802, II. mento con la nomina di delegati speciali. Con la nuova organizzazione dipartimentale e di- strettuale portata dalla repubblica italiana, con la leg- CANCELLIERE DISTRETTUALE ge del 24 luglio 1802, si definiscono in modo più pre- (1797-1805) ciso il ruolo e le funzioni del cancelliere distrettuale. CANCELLIERE DEL CENSO Questo funzionario, nominato e revocato dal governo (1805-1815) era l’organo dell’amministrazione periferica del go- verno stesso presente in ogni distretto (art. 148). Il cancelliere distrettuale, organo dell’amministra- Come delegato del governo doveva diramare le leggi, zione periferica nella repubblica cisalpina, assume nel i regolamenti, i proclami e verificarne la pubblicazio- primo periodo fisionomie diverse nei territori già ap- ne (art.149). Custodiva i libri censuari dei comuni partenenti alla Lombardia austriaca e alla Repubblica compresi nei rispettivi distretti facendo le dovute tra- veneta. L’applicazione della legge d’esecuzione scrizioni relative ai cambiamenti di proprietà dell’atto costituzionale del 9 luglio 1797 lasciava am- (art.150). In materia di censo doveva effettuare le pio spazio ai governi provvisori di continuare nelle ispezioni demandategli dal ministero dell’interno loro incombenze fino a che non si fossero definitiva- (art.151). I cancellieri, in questo nuovo ordinamento, mente organizzate le amministrazioni dei dipartimen- fungevano anche da segretari nei comuni di terza clas- ti. Nei territori già inclusi nella Lombardia austriaca, se (artt. 98, 123 e 152); conservavano il registro civico il cancelliere distrettuale presenta una maggiore con- di ciascun comune (art.152); convocavano il consiglio tinuità di funzioni e competenze con il cancelliere del distrettuale (art.153). L’acquisizione delle funzioni censo, organo dell’amministrazione periferica attiva- già espletate dai cancellieri del censo è ulteriormente to in seguito alle riforme amministrativa e censuaria sancita dalla disposizione in cui si dichiara che il go- teresiana. Nei territori già appartenenti alla Repubbli- verno “provvisoriamente determina la misura delle ca veneta, in area bergamasca e bresciana, il ruolo del indennizzazioni che i cancellieri ricevono dal tesoro cancelliere distrettuale venne inizialmente rivestito nazionale come suoi delegati pel censo; quella che dai sindaci generali delle quadre e dai tesorieri delle debbano conseguire dalle rispettive comuni come loro valli. Questi funzionari, che si uniformavano al nuovo segretari è proposta dalla municipalità ed approvata regime sulla base di disposizioni particolari emanate dal prefetto” (art.156). Le funzioni del cancelliere di- dal ministero dell’interno attraverso l’amministrazio- strettuale rispetto alle iscrizioni e alle cancellazioni ne dipartimentale, erano gli unici che potevano posse- sul registro civico sono regolate dalle disposizioni

54 Profili istituzionali generali contenute nel titolo II artt. 9-29 della legge sulla tassa questi circondari doveva essere composta da 7 mem- personale in favore delle comuni del 24 luglio 1802. bri (art. 183). Nei comuni divisi in diverse municipa- In questa fase le vice prefetture sono collocate in cir- lità era comunque previsto un “dicasterio centrale”, condari che si sovrappongono, come circoscrizione composto da tre membri, con competenze in oggetti amministrativa, a quella dei distretti (decreto 6 mag- definiti “indivisibili” dal corpo legislativo (art. 184). gio 1802). Nei comuni con popolazione compresa tra 3.000 e Con il passaggio dalla Repubblica italiana al Re- 100.000 abitanti vi era invece una sola amministrazio- gno d’Italia e con la ripartizione del territorio in dipar- ne municipale (art. 178), costituita da un diverso nu- timenti, distretti, cantoni e comuni (decreto 8 giugno mero di “uffiziali municipali” a seconda della popola- 1805, titolo I) nel capoluogo di ciascun distretto viene zione (art. 182). Nei comuni con popolazione inferio- prevista la presenza, al posto del cancelliere distret- re ai 3.000 erano invece previsti un agente municipale tuale, del vice prefetto, strettamente collegato al pre- e un aggiunto (art. 179). L’unione degli agenti muni- fetto, da assume la delega e al quale deve dare parere cipali di ciascun comune del distretto avrebbe dovuto motivato su tutti gli oggetti amministrativi, e viene formare la “municipalità del distretto” (art. 180); “vi istituito un consiglio distrettuale competente a fissare era inoltre un presidente dell’amministrazione muni- la sovrimposta distrettuale e a dare il suo parere sullo cipale, scelto in tutto il distretto” (art. 181). stato e sui bisogni e reclami del distretto (art. 14). In La stessa costituzione definiva in dettaglio le con- ogni capoluogo di cantone (titolo IV) viene prevista la presenza di un cancelliere del censo per le materie dizioni di eleggibilità dei membri della municipalità amministrative; lo stesso cancelliere “custodisce i li- (art. 176), la durata della loro carica (art. 185), le limi- bri censuari de’ comuni compresi nel cantone e vi fa tazioni per la loro rielezione (artt. 186-187) o per la le opportune annotazioni in caso di traslazione di do- loro surroga (art.188). Presso ogni amministrazione minio”. La regolamentazione dell’ufficio del cancel- municipale era previsto un “commissario”, che, nomi- liere del censo è contenuta nel decreto 5 dicembre del nato dal “direttorio esecutivo” e scelto fra cittadini 1805. domiciliati nel dipartimento, “invigila e sollecita la esecuzione delle leggi” (artt.191-192). Era inoltre sta- bilita la gerarchia fra i diversi enti territoriali, stabi- lendo un rapporto organizzativo che comporta la su- COMUNE (1797-1802) bordinazione delle amministrazioni municipali a quelle dipartimentali (artt. 189, 193-197). Si determi- La prima riorganizzazione organica delle ammini- na infine che “ogni amministrazione deve ogni anno strazioni locali seguita all’instaurazione dei governi dare conto delle sue operazioni” (art. 200), imponen- provvisori dopo la campagna d’Italia del generale Na- do che “tutti gli atti de’ Corpi Amministrativi saranno poleone Bonaparte dell’aprile-maggio del 1796 venne resi pubblici mediante il deposito del registro in cui definita nella costituzione della repubblica cisalpina sono descritti”, definendone le modalità di compila- dell’anno V emanata in data 20 messidoro (8 luglio zione (art. 201). 1797); il funzionamento e l’articolazione delle fun- La struttura e le competenze dell’amministrazione zioni delle stesse amministrazioni venne ulteriormen- comunale venivano ulteriormente definite nella legge te definito dalla successiva legge 17 luglio 1797 di or- di organizzazione delle municipalità 17 luglio 1797. ganizzazione delle municipalità. La legge stabiliva la soppressione di tutte le muni- Nel titolo I della medesima costituzione veniva cipalità allora esistenti in tutte le città e borghi della stabilita la suddivisione del territorio della repubblica repubblica (art. 1) e la loro sostituzione con una mu- in dipartimenti, distretti e comunità; gli organi nicipalità per ogni distretto il cui luogo di residenza dell’amministrazione locale venivano invece descritti sarebbe stato fissato dall’amministrazione diparti- nel titolo VII dedicato ai “corpi amministrativi e mu- mentale (art. 2). Con la legge venivano stabilite anche nicipali”. le modalità di elezione assembleare degli “ufficiali La costituzione dell’anno V stabiliva una differen- municipali” (artt. 3-4, 8-16), le condizioni per la loro ziazione delle amministrazioni municipali e dei ri- eleggibilità (artt. 5, 41), la durata della carica (art. 26), spettivi organi determinata in base al numero degli la surroga in caso di impedimento (art. 30) e il proce- abitanti. Nei comuni con popolazione superiore a dimento per entrare nell’esercizio delle funzioni (artt. 100.000 abitanti il circondario era diviso in almeno 31-32). Veniva stabilita la divisione del corpo munici- tre amministrazioni municipali, in modo che il circon- pale in due organi: il consiglio e l’ “officio”, definen- dario di ogni municipalità venisse a comprendere una do per ciascuno di essi compiti e funzioni (artt. 20- popolazione non inferiore ai 30.000 e non superiore ai 25). Erano determinate inoltre le funzioni delle muni- 50.000 abitanti. La municipalità che amministrava cipalità, distinguendo in “oggetti propri del potere

55 Profili istituzionali generali municipale” (artt. 33-34), e competenze delegate I comuni con meno di 10.000 abitanti avevano in- dall’amministrazione dipartimentale (artt. 35-36). Ve- vece “un officiale municipale ed uno o due o tre ag- niva ribadito il rapporto gerarchico che intercorreva giunti” (art. 180). L’unione degli ufficiali municipali fra amministrazioni municipali e dipartimentali (artt. dei comuni del medesimo distretto “forma la munici- 37-40, 42-43), richiamando peraltro l’obbligo della palità del distretto” (art. 181), per ognuna delle quali pubblicità dei conti delle municipalità, come previsto viene scelto “un presidente della municipalità (art. dalla costituzione. Venivano definiti anche i ruoli del 182). I membri delle amministrazioni municipali du- personale, prevedendo in ciascuna municipalità la rano in carica due anni, sono “rinnovati ogni anno per presenza di un segretario, nominato dal corpo munici- metà o per la parte più approssimante alla metà ed al- pale (art. 19), e di “quattro scrittori ed un usciere” (art. ternativamente per la frazione più grande e per la fra- 47). Veniva infine stabilito che nei distretti con popo- zione più piccola” (art. 186) e possono essere rieletti lazione superiore ai diecimila abitanti vi fosse un solo per due mandati consecutivi (artt. 187-188). In “procuratore del comune”, nominato dal corpo muni- caso di decadenza di un amministratore per “morte, cipale, che “sarà incaricato della difesa e conservazio- dimissione, destituzione o altrimenti” il direttorio no- ne degli interessi del distretto” (artt. 17-18) (Coracci- minava nuovi amministratori, che rimanevano in cari- ni 1823; Roberti 1947; Rotelli 1974; Zaghi 1989; Me- ca sino alle successive elezioni (art. 198). Presso ogni riggi 1994). amministrazione municipale veniva confermato il La proclamazione della nuova costituzione della commissario che, nominato dal direttorio, “invigila e repubblica cisalpina dell’anno VI datata 1 settembre sollecita l’esecuzione delle leggi” (art. 192). Confor- 1798, imposta al corpo legislativo dall’ambasciatore memente a quanto già previsto dalla costituzione del- del direttorio della repubblica francese presso la stes- la repubblica cisalpina dell’anno V, venivano inoltre sa Cisalpina Trouvé, comportava la riforma dell’orga- ribaditi il rapporto gerarchico fra i diversi enti territo- nizzazione delle amministrazioni locali; tale organiz- riali (art. 193), le forme di controllo cui dovevano sot- zazione sarebbe stata successivamente precisata dalla tostare le diverse amministrazioni (art. 199) e il prin- “legge sull’organizzazione e sulle funzioni de’ corpi cipio di pubblicità di tutti gli atti dei “corpi ammini- amministrativi” (legge 1 settembre 1798). strativi” (art. 200). L’impianto organizzativo e funzionale delle ammi- Confermata nel titolo I della costituzione la prece- nistrazioni locali delineato nella costituzione della re- dente divisione del territorio della repubblica in dipar- pubblica cisalpina dell’anno VI venne ulteriormente timenti, distretti e comunità, nel titolo VII venivano precisato e definito nella “legge sull’organizzazione e ridefinite le prerogative dei “corpi amministrativi e sulle funzioni de’ corpi amministrativi” (legge 1 set- municipali”. tembre 1798). La costituzione ribadiva innanzitutto la diversa or- La legge determinava la composizione delle ammi- ganizzazione tra i comuni a seconda del numero di nistrazioni municipali, che dovevano essere formate abitanti. Nei comuni con popolazione superiore ai da un numero variabile di agenti municipali, coadiu- 100.000 abitanti, si avevano almeno tre municipalità, vati da aggiunti, con funzioni di supplenza in caso di in modo che la popolazione del circondario di ognuna assenza degli agenti stessi. In essa veniva stabilito che di esse non fosse minore a 30.000 unità (art. 184). In “le comuni di diecimila fino a centomila abitanti for- questi comuni – divisi in più municipalità, composte mano da sé sole altrettanti distretti” (artt. 24-28); con da “sette ufficiali municipali contandovi il presidente” la definizione dei limiti in base alla consistenza della – vi doveva essere un “dicastero centrale”, composto popolazione per consentire ai comuni di poter formare da tre membri nominati dall’amministrazione del di- da soli un distretto veniva pertanto introdotta una mo- partimento e confermati dal direttorio, che si occupa- difica alla precedente normativa fissata dalla costitu- va degli “oggetti giudicati indivisibili dai consigli le- zione 8 luglio 1797 e dalla legge 17 luglio 1797, in cui gislativi” (art. 185). era stabilita unicamente la possibilità per ogni comune I comuni con popolazione compresa tra i 10.000 e di costituire un distretto senza fissare alcun limite. i 100.000, avevano una sola municipalità (art. 179), Nella legge erano indicate le modalità e la fre- composta da “ sette ufficiali municipali, contandovi il quenza delle convocazioni delle amministrazioni mu- loro presidente”; nel caso in cui un comune di 10.000 nicipali. Le municipalità dei comuni con popolazione o più abitanti aggreghi “qualche piccolo comune della superiore ai 10.000 abitanti si dovevano riunire alme- vicinanza” per formare il distretto, la municipalità “è no una volta ogni tre giorni, ed era stabilito comunque composta dei sette ufficiali municipali del grande co- che “nei giorni nei quali non vi è unione della muni- mune e dell’ufficiale municipale di ciascuno dei pic- cipalità, uno de’ membri rimane in servizio alla casa coli comuni” (art. 183). del comune ed accudisce agli affari di dettaglio, apre

56 Profili istituzionali generali le lettere ed invigila sopra l’ufficio”. A questo, nei casi to a residenza”, ed “è responsabile dell’andamento di straordinari, veniva demandato il compito di avvertire tutto l’ufficio” (artt. 49-50) (Coraccini 1823; Roberti il presidente della municipalità “e in sua assenza uni- 1947; Rotelli 1974; Zaghi 1989; Meriggi 1994). sce in di lui nome l’amministrazione straordinaria- mente” (art. 32). Le amministrazioni municipali di ogni distretto si convocavano in assemblea almeno tre volte al mese, su indicazione dell’amministrazione di- COMUNE (1802-1805) partimentale, con la possibilità di “riunirsi anche stra- ordinariamente, quando lo giudichi necessario al ser- La nuova organizzazione dei comuni, seguita alla vigio” il presidente dell’amministrazione municipale proclamazione della repubblica italiana venne defini- del distretto ovvero l’agente municipale nominato dal ta dalla legge sull’organizzazione delle autorità am- comune capoluogo, in caso di mancanza del presiden- ministrative 24 luglio 1802. Nel titolo I sulla “orga- te (artt. 29-31). Veniva stabilito infine che tutte le de- nizzazione generale” dello stato la legge citata stabi- terminazioni prese dalle amministrazioni municipali liva che “in ogni comune vi è una municipalità e un dovessero essere “scritte sopra un registro particolare, consiglio comunale”, quindi dedicava alla definizione nel quale si fa menzione dei membri presenti alla se- della struttura dell’amministrazione comunale il tito- duta e questi sottoscrivono le determinazioni esposte lo VI “delle municipalità” e il titolo VII “de’ consigli nel registro” (art. 33). Venivano in seguito descritte le comunali”. funzioni della municipalità “che sono loro proprie ed La stessa legge introduceva una organica suddivi- altre che sono loro delegate dall’amministrazione di- sione dei comuni in tre classi definite in base alla con- partimentale” (art. 35). sistenza della popolazione residente, stabilendo per i Fra le funzioni proprie erano contemplate l’orga- comuni di prima classe un numero di abitanti superio- nizzazione della “polizia sopra il territorio” e della re a 10.000 unità, per i comuni di seconda classe un guardia nazionale, la manutenzione dei ponti e delle numero di abitanti compreso fra 10.000 e 3.000 unità, strade comunali, l’illuminazione delle strade, il “re- per i comuni di terza classe un numero di abitanti in- golamento e il pagamento delle spese municipali”, la feriore a 3.000 unità; per i comuni appartenenti alle nomina del ricevitore municipale e degli altri salariati, diverse classi erano previste diverse modalità di com- le fazioni militari, gli alloggi, le “vittovaglie” e la sa- posizione delle municipalità e dei consigli comunali, nità (art. 36). Fra le funzioni delegate vi erano invece e criteri differenti di eleggibilità dei loro componenti, il “riparto e la percezione delle contribuzioni dirette”, (artt. 74, 77-86). la “soprintendenza all’istruzione pubblica, agli stabi- Per quanto riguarda i consigli comunali la legge 24 limenti ecclesiastici, ai travagli pubblici del rispettivo luglio 1802 stabiliva che il consiglio comunale nei co- circondario, agli ospizi, ospedali e prigioni”, “la cir- muni di prima e seconda classe si componeva rispet- colazione e l’approvvisionamento delle sussistenze” e tivamente di 40 o 30 cittadini (art. 112), metà dei quali in generale “tutti gli oggetti sopra i quali le ammini- “è necessariamente de’ possidenti” (art. 113); i mem- strazioni dipartimentali chiamano la loro attenzione” bri del consiglio si rinnovavano parzialmente di anno (art. 37). in anno entro un quinquennio (art. 116), ed erano no- Erano quindi definite le funzioni del “commissa- minati dal “Consiglio generale del Dipartimento so- rio”, che assisteva a tutte le deliberazioni delle ammi- pra una lista tripla presentata dall’istesso Consiglio nistrazioni municipali, senza “voce deliberativa”. Egli comunale” (art. 117). Il consiglio di un comune di ter- poteva “chiedere la comunicazione di tutti gli atti za classe era costituito invece da “tutti gli estimati e dell’amministrazione, di tutte le carte d’ogni corri- tutti i capi famiglia non possidenti, ma però descritti spondenza sia “attiva che passiva”, “invigila per l’ese- nel registro civico della stessa comune, che abbiano cuzione delle leggi e delle decisioni del direttorio ese- compiuta l’età di 35 anni ed abbiano uno stabilimento cutivo”, “corrisponde coi diversi ministri ed è tenuto di agricoltura, di industria e di commercio, nel di lei a fornir loro quelle informazioni e schiarimenti che circondario e vi paghino la tassa personale” (art. 120). secondo le rispettive loro attribuzioni, gli verranno ri- Il consiglio comunale, organo deliberativo del comu- chieste” (art. 46). Doveva risiedere nel luogo dove ne, veniva convocato ordinariamente due volte all’an- esercita le sue funzioni e, in caso di impedimento, po- no, nei mesi di gennaio o febbraio e in quelli di set- teva essere sostituito da un supplente, nominato tembre o ottobre, e “straordinariamente a qualunque dall’amministrazione (artt. 47-48). Infine veniva sta- invito del Prefetto, del Vice-prefetto o del Cancelliere bilito che in ogni municipalità vi fosse un segretario, distrettuale” (art. 128). Nella prima seduta esso esa- nominato dall’amministrazione, il quale “ha la custo- minava il rendiconto presentato dalla municipalità re- dia delle carte, controfirma le spedizioni ed è obbliga- lativo all’esercizio finanziario precedente, mentre nel-

57 Profili istituzionali generali la seconda concorreva alla formazione dei consigli di- In ciascun comune, infine, svolgeva la propria strettuali, nominava i componenti della municipalità, azione anche il ricevitore comunale, a cui veniva de- determinava le spese e l’ammontare delle imposte co- mandata la riscossione di “tutte le contribuzioni im- munali per l’anno in corso (artt. 129-132). I consigli poste nel circondario del comune, tanto reali che per- comunali deliberavano collegialmente a scrutinio se- sonali, e di qualunque altra specie, sia al tesoro nazio- greto (art. 135) e si tenevano sempre in luogo pubbli- nale, alla cassa dipartimentale, ovvero alla comunale co (art. 126), alla presenza, oltre che delle rispettive siano devolute”, come è specificato nell’art. 20 della municipalità, di un membro della prefettura o vice- legge sui ricevitori comunali e dipartimentali del prefettura nei comuni di prima e seconda classe, e del 1804 (legge 22 marzo 1804), in cui erano definite in cancelliere distrettuale, che ne registrava gli atti nei modo sistematico le sue competenze. comuni di terza classe (art. 123). Il consiglio comuna- Precisato ulteriormente da altri provvedimenti le eleggeva i componenti della municipalità, in un nu- normativi, l’uno relativo all’organizzazione dei con- mero variabile a seconda della classe (da sette a nove sigli comunali di terza classe (decreto 20 ottobre nei comuni di prima classe, da cinque a sette nei co- 1802), l’altro all’allargamento del numero di persone muni di seconda classe, di tre nei comuni di terza clas- che possono far parte dei consigli comunali (legge 4 se, art. 77); mentre “gli amministratori municipali nei novembre 1802), il sistema sopra delineato rappre- comuni di prima e seconda classe sono proposti per senta la struttura portante del regime amministrativo schede segrete ... e sono eletti a maggiorità assoluta di per gli enti locali del periodo napoleonico (Coraccini suffragi” (art. 78), “nelle comuni di terza classe due 1823; Roberti 1947; Rotelli 1974; Zaghi 1989; Me- amministratori municipali sono eletti fra i possidenti riggi 1994). nella comune” (uno tra i primi sei maggiori estimati), il terzo tra i non possidenti (artt. 80-81). legisl. decreto 20 ottobre 1802: decreto 20 ottobre 1802 per l’organizzazione dei consigli comunali di terza classe, Le municipalità esercitavano funzioni esecutive Bollettino delle leggi della Repubblica italiana, Milano, (artt. 87-91) e si convocano “quando il bisogno lo ri- 1802, p. 404; legge 4 novembre 1802: legge 4 novembre 1802 per l’allargamento della partecipazione ai consigli chiede e necessariamente dietro domanda” del can- comunali, Bollettino delle leggi della Repubblica italia- celliere distrettuale, del prefetto o viceprefetto (art. na, Milano, 1802; legge 22 marzo 1804: legge 22 marzo 94), dal quale “dipendono immediatamente” (art. 92). 1804 sui Ricevitori comunali e dipartimentali, Bollettino delle leggi della Repubblica italiana, Milano, 1804, I, p. L’organigramma dei funzionari delle municipalità 149. di prima e seconda classe era costituito da un segreta- rio e da un numero di impiegati “di cui abbisognano” (art. 97); nei comuni di terza classe invece le funzioni del segretario erano svolte dal cancelliere distrettuale COMUNE (1805-1816) (art. 98), mentre un agente comunale, eletto dalla mu- nicipalità, la “rappresenta come Procuratore degli af- Il passaggio dalla repubblica italiana al regno fari della Comune” (art. 99). L’agente comunale, alle d’Italia implicava una trasformazione anche degli or- dipendenze del comune dietro corresponsione di un dinamenti locali, che vennero riorganizzati con il de- emolumento, aveva la “diretta corrispondenza col creto 8 giugno 1805. Tale decreto riaffermava alcune Cancelliere distrettuale”, da cui riceveva le leggi e gli prerogative delle amministrazioni municipali e dei ordini da pubblicarsi (art. 103), e le intimazioni diret- loro organi già previste dalla precedente normativa, te al comune (art. 104); inoltre “veglia sopra tutto ciò ma, al contempo ne introduceva altre, che accentuava- che ha rapporto all’entrata e alla spesa” (art. 105), “di- no il carattere accentrato del sistema amministrativo, spone i mandati pei pagamenti liquidi e li presenta per cui ad ogni livello della gerarchia un funzionario agli amministratori acciò˜ sieno firmati” (art. 106), governativo rappresentava l’autorità, mentre un con- non poteva assentarsi dal suo ufficio senza l’assenso siglio tutelava gli interessi collettivi (Rotelli 1974). della municipalità (art. 102). Alle dipendenze di ogni Dopo aver ribadito la divisione del territorio in di- comune di terza classe, dietro corresponsione di uno partimenti, distretti, cantoni e comuni, in ognuno dei stipendio, vi era anche un cursore, che veniva nomi- quali “vi è un consiglio comunale ed una municipali- nato, confermato e rimosso dagli amministratori mu- tà” (art. 19), nel decreto veniva confermata la distin- nicipali (art. 110). Egli è “incaricato di eseguire gli or- zione dei comuni in tre classi, definendo comuni di dini della municipalità, del cancelliere e dell’agente prima classe quelli con popolazione superiore ai comunale” (art. 108), “serve alla corrispondenza fra 10.000 abitanti, comuni di seconda classe “quelli che di loro, pubblica le leggi e i proclami, fa rapporto alle oltrepassano li tremila fino ai diecimila”, comuni di autorità di tutto ciò che può interessare la loro vigilan- terza classe quelli con popolazione inferiore a 3.000 za a vantaggio dei cittadini e della comune” (art. 109). abitanti (art. 18). Risultava confermata anche la com-

58 Profili istituzionali generali posizione del consiglio comunale nei comuni di prima maggiorità assoluta di voti fra i cento maggiori estima- e seconda classe, che si componeva rispettivamente di ti ne’ comuni di prima classe e fra i cinquanta in quelli 40 e 30 membri, mentre quella del consiglio comuna- della seconda” (art. 30), si rinnovavano parzialmente le dei “comuni di terza classe sono al più di 15 mem- ogni anno, “in modo che in capo al triennio ne siano bri, fra i quali fino al numero di tre possono essere non rinnovati tutti i membri” (art. 33). Il sindaco, di nomi- possidenti, che abbiano però 35 anni compiti, uno sta- na prefettizia (art. 47), durava in carica un anno (art. bilimento di agricoltura, d’industria o di commercio 31). Gli anziani, “nominati fra i 25 più ricchi o notabili nel loro comune e che paghino la tassa personale” del comune ed eletti dal consiglio a pluralità assoluta (art. 20). di voti” (art. 32), si rinnovavano ogni anno (art. 33). Era stabilito che i consigli comunali – di nomina Integrato da pochi altri provvedimenti, relativi alla reale quelli di prima e seconda classe e prefettizia esecutorietà della nomina dei savi e alla delega, loro quelli di terza classe (artt. 46-47) – si tenessero sem- attribuita, di supplire alle funzioni del podestà (decre- pre alla presenza del prefetto o del viceprefetto o di un to 22 aprile 1806), “alla rinnovazione e completazio- loro delegato, nei comuni di prima e seconda classe; ne dei consigli distrettuali e comunali” (decreto 4 di- mentre quelli nei comuni di terza classe dovevano te- cembre 1806), al trasferimento al podestà e al sindaco nersi alla presenza del cancelliere distrettuale, che ne delle funzioni attribuite alle municipalità dal decreto registrava le deliberazioni e le trasmetteva al prefetto 8 giugno 1805 (decreto 5 giugno 1807) e alla esclu- o al viceprefetto, insieme ad eventuali ricorsi (art. 21). sione dalle votazioni di membri dei consigli comunali Convocati sempre in luogo pubblico con almeno 15 “allorchè trattasi di cause in cui sono interessate per- giorni di preavviso dalle municipalità, nei comuni di sone di aderenza reciproca” (decreto 8 luglio 1810), il prima e seconda classe, e dal cancelliere del censo in sistema amministrativo sopra delineato costituiva quelli di terza classe (art. 22), “i consigli comunali si l’ultima definizione dell’organismo comunale in epo- aduna(va)no ordinariamente due volte all’anno”, nei ca napoleonica, prima del ripristino degli istituti tere- mesi di gennaio o febbraio e in quelli di settembre o siani seguita nel 1816 (Coraccini 1823; Roberti 1947; ottobre, e “straordinariamente a qualunque invito del Rotelli 1974; Zaghi 1989; Meriggi 1994). Durante il prefetto e del vice-prefetto” (art. 23) e deliberavano regno d’Italia vennero emanate disposizioni volte a collegialmente a scrutinio segreto (art. 27). Nella pri- promuovere l’aggregazione dei comuni minori ai ma seduta esaminavano il rendiconto presentato dalla maggiori, che venne poi realizzata con provvedimenti municipalità relativo all’esercizio finanziario prece- particolari per i singoli dipartimenti. Con il decreto 14 dente, mentre nella seconda nominavano o eleggeva- luglio 1807 veniva stabilito che “la popolazione dei no i componenti della municipalità in scadenza, deter- Comuni di seconda e terza classe si approssimasse al minavano le spese e l’ammontare delle imposte co- maximum della classe rispettiva per mezzo dell’ag- munali per l’anno successivo e nominavano i revisori gregazione dei vicini Comuni, i quali formeranno un dei conti per l’anno precedente (artt. 24-25). comune solo e individuo”. Anche ai comuni murati Le municipalità dei comuni di prima e seconda veniva dilatato il circondario esterno, inglobando i co- classe erano composte da un podestà e rispettivamen- muni limitrofi con i quali dovevano formare un’unica te da sei o quattro savi, mentre quelle dei comuni di municipalità. Con il decreto 18 settembre 1808 veniva terza classe erano invece costituite da un sindaco e stabilito che i comuni aggregati “benchè formino un due anziani. Le municipalità esercitavano “tutte le solo ed individuo Comune per tutti gli oggetti ammi- ispezioni amministrative e rappresentative del loro nistrativi, dovevano conservare le rispettive attività e comune” (art. 35), predisponevano il conto consunti- passività” separate (Roberti 1947). vo dell’anno antecedente e il conto preventivo per legisl. decreto 22 aprile 1806: decreto 22 aprile 1806 che di- l’anno successivo (art. 36), proponevano ai consigli chiara in attività i savi nominati dai consigli comunali e li comunali deliberazioni su materie di particolare inte- abilita a scegliere fra di loro chi sostenga le funzioni di podestà, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, resse per la comunità ed “eseguivano le determinazio- 1806, I, p. 363; decreto 4 dicembre 1806: decreto 4 di- ni degli stessi consigli approvate dai prefetti o vice- cembre 1806 relativo alla rinnovazione e completazione prefetti” (art. 37). Ciascuna municipalità aveva un se- dei consigli distretuali e comunali, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1806, II, p. 1037; decreto 5 gretario; “quelle di prima e seconda classe avevano giugno 1807: decreto 5 giugno 1807 con cui sono con- inoltre gli impiegati di cui abbisognano”, mentre centrate nel podestà e nel sindaco le funzioni attribuite quelle di terza classe avevano un cursore (art. 38). alle Municipalità dal decreto 8 giugno 1805, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1807, I, p. 291; de- Il podestà, veniva scelto tra una terna di nomi pro- creto 14 luglio 1807: decreto 14 luglio 1807 per l’aggre- posti dal consiglio comunale e nominato dal re (art. gazione dei comuni viciniori ai comuni di seconda e terza classe per raggiungere il maximum della classe rispettiva, 46), durava in carica tre anni (art. 29). I savi, “proposti Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1807, II, ed eletti dai consigli comunali a scrutinio segreto ed a p. 372; decreto 18 settembre 1808: decreto 18 settembre

59 Profili istituzionali generali

1808 per la conservazione delle rispettive attività e passi- muni veniva pubblicato annesso alla notificazione go- vità da parte dei comuni aggregati, Bollettino delle leggi vernativa 12 febbraio 1816 (Sandonà 1912). del Regno d’Italia, Milano, 1808, II, p. 813; decreto 8 lu- glio 1810: decreto 8 luglio 1810 che determina i gradi di Con la notificazione governativa 1 luglio 1844 parentela ch’escludono i membri dei consigli comunali venne pubblicata una nuova compartimentazione dei dal votare, allorchè trattasi di cause in cui sono interessate persone di aderenza reciproca, Bollettino delle leggi del territori soggetti al governo lombardo rettificata con Regno d’Italia, Milano, 1810, II, p. 479. le variazioni seguite dopo la pubblicazione del com- partimento precedente. Un’ulteriore compartimenta- zione dei territori lombardi conforme alla nuova orga- nizzazione distrettuale prevista per il regno lombardo- PROVINCIA (1816-1859) veneto, approvata con la sovrana risoluzione 28 gen- naio 1853, venne pubblicata con la notificazione della Con la sovrana patente 7 aprile 1815, pubblicata il luogotenenza lombarda 23 giugno 1853. Nelle due successivo 20 aprile, nei territori della Lombardia e compartimentazioni generali successive a quella del del Veneto assegnati all’Austria, venne stabilita la for- 1816 e pubblicate nel 1844 e nel 1853 il territorio del- mazione di un regno sotto la denominazione di regno le nove provincie rimase inalterato nei suoi confini. lombardo-veneto; in essa erano contenute norme ge- nerali dedicate non solo all’organizzazione dell’am- ministrazione centrale dello stato, ma anche alla ripar- tizione territoriale ed amministrativa del regno. “Per DELEGAZIONE PROVINCIALE agevolare l’amministrazione il regno si divide(va) in (1816-1859) due territori governativi, separati dal fiume Mincio”, il La sovrana patente 7 aprile 1815, oltre a stabilire la governo milanese e quello veneto (§ 6); ogni governo suddivisione dei territori governativi del regno lom- veniva suddiviso in provincie, ciascuna provincia in bardo-veneto in provincie (§ 7) stabiliva contestual- distretti, ed i distretti in comuni (§ 7); “l’amministra- mente che “l’amministrazione di ciascuna provincia zione di ciascuna provincia (era) affidata ad una regia (fosse) affidata ad una regia delegazione” dipendente delegazione” dipendente dal governo (§ 9), mentre dal governo (§ 9). Le modalità di funzionamento delle come organo elettivo provinciale si stabiliva la crea- provincie vennero chiarite nella seconda parte del de- zione di una “congregazione provinciale con sede nel creto 24 aprile 1815 (§§ 37-56). Definite come le au- capoluogo di residenza delle regie delegazioni” (§ torità superiori politico-amministrative nell’estensio- 13). A conclusione delle trattative intercorse al riguar- ne del territorio loro affidato, le delegazioni, che ave- do nel congresso di Vienna, l’aggregazione definitiva vano sostituito le prefetture del periodo napoleonico alla Lombardia austriaca dei territori della Valtellina (Fontana, I, 5), costituivano l’articolazione a livello ed ex contadi di Bormio e Chiavenna venne stabilita provinciale del potere esecutivo. Alla loro testa era po- con proclama 15 aprile 1815 del luogotenente del vi- sto il regio delegato, che era sempre il presidente della cerè Enrico conte di Bellegarde. In esecuzione della congregazione provinciale (§ 37); quale rappresentan- regia patente 7 aprile 1815, la notificazione governati- te diretto del governo doveva vigliare sulle disposizio- va 24 aprile 1815 stabiliva la divisione del territorio ni date dalle congregazioni provinciali ai cancellieri del governo di Milano nelle nove provincie di Milano, del censo ed alle municipalità, e controllare che non Mantova, Brescia, Cremona, Bergamo, Como, Pavia, eccedessero i limiti delle loro attribuzioni (§ 52). Lodi e Crema, Valtellina con capoluogo Sondrio; in In esecuzione della sovrana patente 7 aprile 1815, ciascuno dei capoluoghi provinciali veniva costituita la notificazione governativa 24 gennaio 1816 stabiliva una regia delegazione. La stessa notificazione gover- che le regie delegazioni dovessero entrare in vigore al nativa stabiliva che in attesa della prossima pubblica- primo febbraio 1816, giorno da cui le già esistenti zione di un nuovo compartimento territoriale del re- prefetture e viceprefetture avrebbero cessata la pro- gno, venisse per il momento conservato il confine dei pria attività. Si stabiliva anche che le regie delegazioni dipartimenti già esistente anche per le regie delegazio- dovessero dipendere dal governo e che, fino a nuove ni; ad eccezione di quelli di Milano, da cui veniva disposizioni, avessero corrispondenza con i podestà, staccato il territorio di Pavia, e di Cremona, da cui ve- con i sindaci e colle altre autorità della rispettiva pro- niva staccato il territorio di Lodi. Alla regia delegazio- vincia nel modo già praticato dalle prefetture e dalle ne di Pavia veniva assegnato lo stesso territorio della viceprefetture. La stessa notificazione governativa 24 provicia esistente prima della costituzione della re- gennaio 1816 stabiliva la divisione del territorio del pubblica cisalpina. Il compartimento territoriale con governo di Milano nelle nove provincie di Milano, la divisione del territorio in provincie, distretti e co- Mantova, Brescia, Cremona, Bergamo, Como, Son-

60 Profili istituzionali generali drio, Pavia e Lodi; in ciascuno dei capoluoghi provin- La sovrana patente 24 aprile 1815 definiva in det- ciali venne costituita una regia delegazione. La stessa taglio nella prima parte (§§ 1-36) la struttura, le fun- notificazione governativa stabiliva che in attesa della zioni e le competenze delle congregazioni centrali, prossima pubblicazione di un nuovo compartimento istituite in ciascuna delle due capitali governative, territoriale del regno, venisse per il momento conser- Milano e Venezia, e, nella seconda parte (§§ 37-56), vato il confine dei dipartimenti già esistente anche per quelle delle congregazioni provinciali istituite in le regie delegazioni; ad eccezione di quelli di Milano, ciascuno dei capoluoghi provinciali e residenti presso da cui veniva staccato il territorio di Pavia, e di Cre- la sede delle regie delegazioni provinciali. Il presiden- mona, da cui veniva staccato il territorio di Lodi. Alla te della congregazione provinciale era sempre il regio regia delegazione di Pavia era assegnato lo stesso ter- delegato (§ 37), il numero dei membri delle congrega- ritorio della provincia esistente prima della costitu- zioni doveva essere proporzionato all’estensione delle zione della repubblica cisalpina (Sandonà 1912). provincie; le stesse provincie sotto questo aspetto era- In base alla notificazione 12 aprile 1816 contenen- no divise in tre classi: quelle di prima classe (Milano te le istruzioni per l’attivazione del nuovo metodo e Brescia) erano composte da otto membri, quelle di d’amministrazione comunale il regio delegato co- seconda classe (Mantova, Cremona, Bergamo, Como, mandava direttamente i cancellieri del censo, i quali Lodi e Crema) da sei membri, e quelle di terza classe dovevano segnalargli “tutto ciò che (potesse) interes- (Sondrio) da quattro membri, non calcolati i rappre- sare le viste del governo” (artt. 150-153). Il regio de- sentanti delle città (§ 39). I membri di ogni congrega- legato esercitava dunque poteri di controllo molto zione, che avevano il titolo di deputati della congrega- ampi sia sulle rappresentanze attraverso la presidenza zione, erano scelti per metà tra gli estimati nobili, e delle congregazioni provinciali, che sulle amministra- per metà tra quelli non nobili, mentre ogni città regia zioni locali, direttamente nelle maggiori città, o indi- appartenente al territorio aveva il diritto di inviare un rettamente, attraverso i cancellieri del censo da lui di- suo rappresentante nella stessa congregazione provin- pendenti, nei comuni. In seguito alle vicende politiche ciale scelto fra i cittadini stabilmente residenti in essa del 1848 i poteri di controllo dei delegati, si ampliaro- (§ 38); la prima nomina dei deputati delle congrega- no ulteriormente usurpando diritti e competenze delle zioni provinciali era fatta dal governo su liste di nomi rappresentanze provinciali e delle amministrazioni proposti dai consigli comunali; per le sostituzioni suc- comunali, e nel reclutamento dei funzionari elevati a cessive il deputato provinciale sarebbe stato scelto tale carica prevalsero le ragioni politiche, tanto che al- dalla stessa congregazione centrale, che, in assenza di cuni di essi vennero scelti tra il personale tedesco eccezioni, avrebbe confermato il primo di una terna di (Rotelli 1974; Ghisalberti 1974; Meriggi 1987). candidati proposta dalla congregazione provinciale, La delegazione provinciale era composta, oltre che sulla base delle indicazioni ricevute dai comuni (§§ dal regio delegato, da un vicedelegato, da alcuni ag- 45-46). L’eleggibilità dei deputati sia nobili che non giunti, da un segretario e da altro personale subalter- nobili si basava essenzialmente sul censo: i deputati no; nell’ambito della stessa delegazione operavano un stessi dovevano avere la cittadinanza del regno lom- commissario di polizia, un censore e revisore delle bardo-veneto, la residenza nella provincia ed essere stampe e dei libri, un protomedico col titolo di “medi- proprietari di beni immobili situati nella provincia co provinciale” per gli affari sanitari, un ingegnere in stessa censiti per almeno 2000 scudi; per i nobili era capo coadiuvato da alcuni ingegneri ordinari e aspi- richiesto il riconoscimento della nobiltà (§§ 40-41). ranti ingegneri per gli affari delle acque e strade (San- Le congregazioni provinciali avevano le seguenti at- donà 1912). tribuzioni nell’ambito del territorio provinciale: so- vrintendere al riparto dei tributi e degli oneri militari tra gli enti locali, controllare l’andamento dell’ammi- nistrazione economica delle città e dei comuni di cui CONGREGAZIONE PROVINCIALE dovevano esaminare ed approvare i bilanci preventivi (1816-1859) e consuntivi, stabilire interventi sulle arginature e di- sporre altri lavori riguardanti le acque e le strade, sor- Nella sovrana patente 7 aprile 1815 l’ordinamento vegliare gli istituti assistenziali, gli ospedali e gli or- amministrativo delle congregazioni provinciali era fanotrofi (§ 50). La facoltà concessa alle congregazio- stato solo prefigurato, laddove si prevedeva la crea- ni provinciali di “accompagnare alla congregazione zione di “collegi permanenti composti di varie classi centrale qualunque rappresentanza, voto ed istanza d’individui nazionali” con il compito di fare “cono- sopra qualunque oggetto di pubblica amministrazio- scere con esattezza i desideri ed i bisogni degli abitan- ne” (§ 51), unita alla possibilità di “provvedere entro ti del regno” (§§ 12-13). i limiti delle loro facoltà, ad ogni ramo della pubblica

61 Profili istituzionali generali amministrazione” le rendeva un luogo importante del DISTRETTO (1816-1859) dibattito politico istituzionale; i regi delegati erano in- caricati di vigilare affinché tali limiti non fossero ol- Nella sovrana patente 7 aprile 1815 in cui venne trepassati (§ 52). Oltre a questi compiti spettava altre- stabilita l’aggregazione della Lombardia e del Veneto sì alla congregazione provinciale formare dai proto- all’impero absburgico, e la formazione di un regno colli dei consigli comunali della provincia le tabelle comprendente i due territori sotto la denominazione di con l’indicazione dei candidati alla carica di rappre- regno lombardo-veneto, erano contenute alcune nor- sentanti presso la congregazione centrale, sia per la me generali per la definizione della ripartizione terri- prima nomina sia per il rimpiazzo dei posti divenuti toriale ed amministrativa del regno stesso: la patente vacanti (§§ 11-12). Per l’esecuzione di tali importanti stabiliva infatti che il regno si divide(sse) in due terri- compiti di raccordo politico-istituzionale tra i diffe- tori governativi, separati dal fiume Mincio”, il gover- renti livelli gerarchici, venne accordato ad ogni con- no milanese e quello veneto (§ 6); che ogni governo gregazione provinciale un “relatore, un cassiere, un venisse diviso in provincie, e ciascuna provincia in di- controllore, ed un ragioniere” mentre il protocollo, la stretti (§ 7); che in ogni distretto venisse stabilita la registratura e la spedizione del carteggio erano comu- sede di un “cancelliere del censo sotto le dipendenze ni con quelli della regia delegazione (§ 53-56). Nella della rispettiva regia delegazione” con i compiti di loro attività politico amministrativa le congregazioni ispezione sui comuni di seconda e terza classe, e di erano sottoposte all’ispezione e controllo della con- sorveglianza per l’adempimento delle leggi politiche gregazione centrale e dovevano eseguire puntualmen- (§ 10). Il compartimento territoriale annesso alla noti- te le disposizioni da questa emanate. In realtà l’istitu- ficazione 12 febbraio 1816, che ne prevedeva l’entrata zione delle congregazioni aveva suscitato fin dall’ini- in vigore entro il successivo 1 maggio 1816, veniva a zio una viva ostilità del governo, e nel novembre del surrogare quello ancora vigente fissato dalla legisla- 1815, a distanza già di alcuni mesi all’emanazione zione del regno d’Italia napoleonico, riportando la si- della sovrana patente 24 aprile che ne aveva stabilito tuazione al periodo immediatamente precedente alla l’attivazione, una commissione governativa presiedu- dominazione napoleonica durante la quale si era avuta ta voluta e scelta dal governatore Saurau, e presieduta una notevole riduzione del numero dei comuni a causa dal referente di governo Paolo de Capitani, si era delle aggregazioni e delle concentrazioni stabilite dal espressa contro tale ipotesi, trovando eco favorevole decreto 14 luglio 1807. Il territorio soggetto al gover- presso la stessa commissione centrale aulica di Vien- no di Milano venne ripartito in nove provincie: Mila- na. Nel gennaio 1816 l’imperatore aveva però solleci- no (sedici distretti), Mantova (diciassette distretti), tato il governo di Milano ad avviare le procedure per Brescia (diciassette distretti), Cremona (nove distretti, le elezioni dei membri delle congregazioni lombarde, Bergamo (diciotto distretti), Como (ventisei distretti), anche in considerazione del fatto che quelle delle pro- Sondrio (sette distretti), Pavia (otto distretti) e Lodi e vincie venete questi istituti erano già stati attivati Crema (nove distretti). Negli anni successivi all’entra- (Sandonà 1912; Meriggi 1987). ta in vigore del nuovo compartimento territoriale eb- Nel 1840 il governo dispose con la notificazione bero luogo aggregazioni di comuni e spostamenti dei 14 agosto 1840 delle nuove istruzioni sui criteri di no- comuni stessi da un distretto ad un altro per armoniz- mina dei deputati delle congregazioni volte a stabilire zare le nuove situazioni venutesi a creare, che non era- un maggior controllo sulle nomine stesse. In esse si no state accettate di buon grado dai comuni interessa- stabiliva che le proposte dei consigli e dei convocati ti. Si pervenne così alla promulgazione di una nuova per le nomine dei posti di deputati divenuti vacanti si compartimentazione con la notificazione governativa dovessero formulare in pubbliche adunanze disposte in data 1 luglio 1844, che risultava aggiornata con le dalle regie delegazioni, con assenso preventivo del modifiche avvenute dal 1816 in poi. La nuova com- governo necessario per quelle dei consigli (Sandonà partimentazione lasciava quasi del tutto invariato il 1912). Alle stesse congregazioni veniva data la facoltà numero dei distretti; non si ebbero modifiche sostan- di rappresentare al governo l’idoneità e le qualifiche ziali alla loro ripartizione interna, all’infuori di alcune delle persone proposte dai comuni. Dopo il 1848 le limitate variazioni dei centri scelti per assolvere alla congregazioni cessarono di fatto la propria attività ri- funzione di capoluoghi distrettuali e sede delle com- prendendola solo dal 1856. La storiografia anche re- missarie distrettuali. Le ulteriori variazioni seguite al cente ha sollevato parecchi dubbi sulla reale incidenza 1844 vennero ridefinite nella nuova organizzazione di questi istituti che, nei propositi iniziali del governo distrettuale approvata dall’imperatore con sovrana ri- austriaco, avrebbero dovuto svolgere una funzione di soluzione del 28 gennaio 1853 e dal relativo compar- rappresentanza politica dei ceti (Sandonà 1912; Me- timento territoriale pubblicato con la notificazione del riggi 1987). 23 giugno 1853. Le variazioni nella ripartizione inter-

62 Profili istituzionali generali na dei distretti politici prevista dalla nuova comparti- Nell’ufficio distrettuale il cancelliere era coadiu- mentazione per le varie provincie fu in questo caso più vato da un aggiunto nominato dal governo, in grado di consistente, con una tendenza generale a costituire supplirlo nelle sue funzioni; e da un inserviente di no- circoscrizioni distrettuali più ampie, più popolose e mina regia. Ai comuni compresi nel distretto era fatto comprendenti un maggior numero di comuni: Milano obbligo di partecipare proporzionalmente alle spese (da sedici a quattordici distretti), Mantova (da dicias- di mantenimento dell’ufficio stesso (artt. 254-256). sette a undici distretti), Brescia (da diciassette a quat- Il nome dell’ufficio del cancelliere del censo, che tordici distretti), Cremona (da nove a otto distretti, era stato mantenuto inizialmente inalterato rispetto al Bergamo (diciotto a diciassette distretti), Como (da periodo napoleonico, venne modificato nel 1819; la ventisei a ventuno distretti), Sondrio (da sette a cinque circolare 24 luglio 1819 n. 17327-1182 stabiliva la so- distretti), Pavia (da otto a sei distretti) e Lodi e Crema stituzione della denominazione “cancelliere del cen- (da nove a sette distretti) (Sandonà 1912). so” con quella di “commissario distrettuale”, con ri- chiamo esplicito alla stessa circoscrizione ammini- strativa ad esso soggetta. Tutte le norme relative all’attività dei cancellieri stabilite dalle istruzioni del CANCELLIERE DEL CENSO 1816 sono da considerarsi valide senza alcuna modi- (1815-1819) fica anche per il commissario distrettuale, le cui fun- COMMISSARIO DISTRETTUALE zioni rimasero in vigore nelle provincie lombarde fino (1819-1859) all’annessione al regno di Sardegna nel 1859. Ai sensi delle istruzioni per l’attivazione del nuovo Con la sovrana patente 7 aprile 1815 venne stabi- regolamento per l’amministrazione comunale colle lita l’aggregazione della Lombardia col Veneto e la attribuzioni delle rispettive autorità, emanate in data formazione di un regno sotto la denominazione di re- 12 aprile 1816 i cancellieri del censo erano “nel ri- gno lombardo-veneto; in essa erano contenute norme spettivo distretto sotto gli ordini immediati della regia generali dedicate non solo all’organizzazione delegazione della provincia” (art. 150) ed avevano il dell’amministrazione centrale dello stato, ma anche compito primario di dare “esecuzione a qualunque de- alla ripartizione territoriale ed amministrativa del re- terminazione venisse loro comunicata, sia dal regio gno, articolato in provincie, distretti e comuni. La delegato sia dalla pubblica congregazione provincia- stessa legge prevedeva per ogni distretto un cancellie- le, in ogni ramo del pubblico servizio” (art. 151); do- re del censo, il quale sotto la dipendenza della rispet- vevano provvedere a riferire “tutto ciò che nel loro di- tiva regia delegazione avrebbe esercitato la “superiore stretto potesse interessare le viste del governo”, a vi- ispezione sopra i comuni di seconda e terza classe, gilare affinché fossero “osservate le leggi ed i tutta l’ingerenza negli affari censuari e la sorveglianza regolamenti di pubblica amministrazione” e ad eser- generale sui comuni delle suddette classi per l’adem- citare “una superiore vigilanza per l’adempimento pimento delle leggi politiche”. delle leggi politiche” (art. 152-154). Incombeva loro L’ordinamento amministrativo del regno impostato la “diramazione di leggi, regolamenti e notificazioni delle autorità superiori a tutti i comuni del loro distret- con l’atto costitutivo venne completato dalla patente to” ed una volta seguita la pubblicazione dovevano 24 aprile 1815, dalla risoluzione imperiale 12 febbraio “ritirare i corrispondenti attestati, che (erano) in dove- 1816 e dalla successiva notificazione 12 aprile 1816. re di custodire negli atti” (art. 156). Avevano inoltre il La definizione delle attribuzioni specifiche dei delicato compito di sovrintendere e vigilare alla rego- cancellieri del censo venne inserita nelle istruzioni 12 lare tenuta dei registri d’estimo, compresi i trasporti aprile 1816, il cui capitolo VI è espressamente ed in- d’estimo (artt. 160-189), alla formazione dei quinter- teramente dedicato alle loro funzioni (artt. 150-256), netti di esazione delle imposte prediali e dei ruoli per e nelle successive istruzioni particolari ai regi cancel- il pagamento della tassa personale, che provvedevano lieri del censo datate 23 aprile dello stesso anno. Già poi a consegnare agli esattori comunali per la riscos- durante il periodo napoleonico la tendenza ad un sem- sione, sulla quale similmente vigilavano (artt.191- pre maggiore accentramento delle funzioni ammini- 205). Il cancelliere partecipava ai lavori dei convocati strative aveva comportato un ampliamento delle pre- o dei consigli “nella qualità di assistenti del governo” rogative del cancelliere, che, da ufficio preposto alla (art. 206) non aveva però “alcun voto deliberativo” né conservazione del catasto, era diventato un rappresen- doveva “immischiarsi nel determinare l’opinione dei tante del governo in sede locale, con funzioni di sor- votanti”, dovendo al contrario “soltanto vegliare al veglianza sulla corretta amministrazione delle finanze buon ordine, e far presenti le leggi ed i regolamenti, comunitative. oltre a stendere il protocollo delle sedute” (art. 16);

63 Profili istituzionali generali nella corrente amministrazione costituiva il tramite COMUNE (1816-1859) tra i comuni e le superiori istanze politiche, esercitan- La sovrana patente 7 aprile 1815, vero e proprio do funzioni di controllo politico-amministrativo prati- atto costitutivo del regno lombardo-veneto, stabiliva camente su ogni aspetto della vita comunale, dalle che l’organizzazione amministrativa dei comuni do- aste per locazioni, vendite o appalti di lavori, alle no- vesse rimanere per il momento conservata nelle forme mine di impiegati, medici e parroci; dal controllo sul- vigenti, mantenendo la suddivisione in tre classi già le spese esercitato sia in fase di formazione dei bilanci presente nell’ordinamento del regno d’Italia (§ 11); i preventivi e che nella approvazione dei consuntivi, nomi ed i confini di distretti e provincie “come pure all’intervento nelle eventuali dispute tra comuni ap- l’indicazione dei comuni rispettivamente attenenti alle partenenti al medesimo distretto ed anche a distretti une o agli altri” sarebbero stati pubblicati successiva- limitrofi (artt. 206-239). Era incaricato pertanto della mente (§ 7); l’amministrazione delle provincie sareb- mera assistenza tecnico-giuridica ed era carente quin- be stata affidata ad una “regia delegazione” dipenden- di di vero e proprio potere politico; le ampie compe- te dal governo (§ 9). Altri accenni all’organizzazione tenze assegnategli nella conservazione del censo, nel- territoriale presenti nella citata patente riguardavano la riscossione dell’imposta prediale, nella leva e nella le città regie, nelle quali era fissata la residenza di una regia delegazione e i comuni di prima classe: questi stessa amministrazione dei comuni facevano tuttavia enti locali sarebbero direttamente dipesi “dalle regie del commissario una figura di primo piano nella am- delegazioni e non dai cancellieri del censo” (§11). ministrazione periferica del regno lombardo-veneto (Rotelli 1974). Per una nuova regolamentazione degli enti locali bisognò attendere la patente 12 febbraio 1816 perfe- Dal momento che i cancellieri partecipavano in zionata e resa pienamente operativa dalle “istruzioni modo così incisivo alla vita dei comuni, non stupisce per l’attivazione del nuovo metodo d’amministrazio- il fatto che essi esercitassero anche il controllo sugli ne comunale colle attribuzioni delle rispettive autori- archivi di queste istituzioni: “l’ufficio e l’archivio dei tà” contenute nella successiva notificazione del 12 comuni immediatamente assistiti dal cancelliere” aprile 1816, in cui viene fornito un quadro articolato (quelli cioè privi di segretario e di ufficio proprio) era- dell’organizzazione e del funzionamento degli organi no tenuti “presso il cancelliere medesimo”, “ad ecce- preposti all’amministrazione dei comuni. L’insieme di queste disposizioni, che costituivano una normativa zione delle leggi dei regolamenti e delle altre notifica- generale da applicarsi indistintamente a tutti i comuni zioni a stampa” conservate dall’agente “ad uso e per del regno lombardo-veneto, manteneva una distinzio- direzione degli abitanti dopo la seguita pubblicazio- ne fra i comuni, pur superando l’impianto classifica- ne”; formalità precise per la tenuta dell’archivio del torio del periodo precedente. Una prima distinzione si commissario erano altresì indicate nelle istruzioni aveva riguardo all’organo deliberativo di rappresen- medesime (artt. 240-256). Ulteriori ed interessanti tanza: nelle città regie, nei capoluoghi di provincia e precisazioni riguardanti soprattutto l’insediamento nei comuni maggiori, elencati in numero di quaran- effettivo del cancelliere e l’impianto dell’ufficio della taquattro per tutto il regno nella tabella annessa alla cancelleria e dell’archivio distrettuale furono emanate citata notificazione 12 aprile 1816, “ove per la quan- con le “Istruzioni particolari ai regi cancellieri del tità degli Estimati il Convocato generale fosse per riu- censo per l’esecuzione degli articoli 241 e 252 del re- scire troppo numeroso ed incomodo alle regolari deli- golamento generale”, emanate con circolare 23 aprile berazioni” le funzioni deliberative erano svolte dal consiglio, mentre tutti gli altri comuni, non inclusi 1816 n. 20526-2394 (Sandonà 1912; Rotelli 1974; nella tabella, avevano il convocato degli estimati. Meriggi 1987). Un’ulteriore distinzione si aveva riguardo all’organo legisl. circolare 23 aprile 1816: circolare 23 aprile 1816 che collegiale incaricato dell’amministrazione del patri- notifica le “Istruzioni particolari ai regi cancellieri del monio, che, nelle città regie e nei capoluoghi di pro- censo per l’esecuzione degli articoli 241 e 252 del rego- vincia era costituito dalla congregazione municipale lamento generale portato alla notificazione dell’imperia- con a capo un podestà, mentre nei comuni fungeva a le regio governo del 12 aprile 1816”, Atti del governo questo scopo una deputazione comunale. lombardo, 1816, I, Circolari, parte II, p. 52; circolare 24 luglio 1819: circolare 24 luglio 1819 che notifica la so- In base al regolamento del 1816 in Lombardia si vrana risoluzione dell’8 giugno 1819 per la quale i curso- avevano dunque il consiglio e la congregazione muni- ri esistenti presso i cancellieri del censo siano tramutati cipale nelle tredici città regie (Crema, Casalmaggiore, in scrittori e la denominazione di cancelliere del censo sia sostituita con quella di commissario distrettuale, Atti del Monza e Varese, oltre agli stessi capoluoghi di provin- governo lombardo, 1819, II, Circolari, parte II, p. 324. cia), il convocato e la deputazione nella maggior parte

64 Profili istituzionali generali dei comuni, e il consiglio e la deputazione solo in sentanza del governo e senza diritto di voto, il regio quelli elencati nella tabella annessa al regolamento delegato nelle città regie o capoluoghi di provincia, stesso. oppure il cancelliere del censo o un suo sostituto negli Con la circolare 19 marzo 1821 fu notificata l’atti- altri comuni (artt. 43-58). Sia il convocato sia il con- vazione, stabilita con decreto del vicerè del 5 marzo siglio erano di norma radunati due volte l’anno in ses- 1821, dei consigli comunali in luogo del convocato per sione ordinaria e straordinariamente “a qualunque in- tutti i comuni in cui fossero presenti più di trecento vito del delegato provinciale e del cancelliere del cen- estimati, costituiti in applicazione della sovrana risolu- so (solo per i comuni posti direttamente sotto la sua zione 20 giugno 1819, notificata con dispaccio circo- direzione)”: nella prima sessione (gennaio o febbraio) lare datato 15 luglio 1819 (il decreto del vicerè, la so- si esaminavano i conti dell’anno precedente e veniva vrana risoluzione e il dispaccio sono citati nella circo- approvato il bilancio consuntivo, nella seconda (set- lare del 19 marzo 1821). La circolare del 1821 forniva tembre o ottobre) si approntavano i bilanci di previ- l’elenco dei comuni del regno ai quali era stato accor- sione, si nominavano i revisori dei conti e si eleggeva- dato il consiglio comunale. Un’ulteriore estensione no i nuovi membri delle congregazioni municipali e dei comuni con consiglio si ebbe in seguito all’appli- delle deputazioni. cazione della circolare governativa 8 maggio 1835 Se nel consiglio e nel convocato risiedeva la facol- che, nell’intento di favorire la concentrazione dei co- tà di disporre e di deliberare sugli affari riguardanti muni unendo i minori ai maggiori, stabiliva la possibi- l’amministrazione del comune, era alla deputazione lità di sostituire il convocato col consiglio “anche lad- comunale in quanto “autorità pubblica permanente” dove il numero degli estimati fosse al di sotto di tre- che spettava dare “esecuzione alle deliberazioni del cento, sempreché sussistano delle circostanze che consiglio o del convocato”, gestire l’amministrazione facciano considerare necessario un tale mutamento a ordinaria del patrimonio del comune ed invigilare per ragione d’inconvenienti verificatesi in una data comu- l’osservanza delle leggi e degli ordini del governo” ne per la sussistenza di un convocato, oppure allor- (art. 71). Nei comuni con convocato la deputazione quando le Comuni ne spieghino di proprio impulso il “composta da tre individui possessori nel territorio desiderio”. del comune”, scelti dal convocato stesso, era assistita In base al regolamento annesso alla citata notifica- immediatamente dal cancelliere del censo; in quelli zione 12 aprile 1816 il convocato generale degli esti- con consiglio essa aveva invece un ufficio proprio ed mati presente nei comuni minori era costituito dalla era assistita da un segretario (art. 94). La già citata cir- totalità dei possessori “aventi estimo in testa propria colare 19 marzo 1821 modificò parzialmente tale si- nei registri del censo” (art. 1); in esso era dunque tuazione in quanto, avendo abilitata l’istituzione del “consolidata la facoltà di deliberare e disporre degli consiglio in un numero di comuni maggiore di quello affari riguardanti l’amministrazione del comune nelle in cui già esistevano, diede facoltà ai governi di Mila- forme prescritte dalle leggi e sotto l’approvazione del no e Venezia di stabilire quali comuni potessero esse- governo” (art. 2); modalità di convocazione, impedi- re dotati di un ufficio proprio in base anche a criteri di menti e incompatibilità dei partecipanti e modalità di disponibilità di mezzi e locali. Dei tre deputati previ- deliberazione del convocato erano diffusamente trat- sti per i comuni, il primo era scelto tra i tre primi esti- tate negli articoli 3-28 del regolamento. mati, gli altri “dal corpo indistintamente dei possesso- Funzioni analoghe, nei centri dove era previsto in ri (art. 60) mentre colui che aveva riportato il maggior luogo del convocato, aveva il consiglio comunale, che numero di voti tra i tre primi estimati era eletto primo poteva essere formato da 60 membri nelle due sedi deputato (art. 62). Oltre alla partecipazione dei depu- governative di Milano e Venezia, da 40 membri nelle tati a quasi tutti gli atti ufficiali del comune (artt. 72- città regie e nei capoluoghi di provincia, o da 30 mem- 81) ad essi spettava anche il compito di “liquidare i bri negli altri comuni; almeno due terzi dei membri conti coll’esattore e con l’agente municipale, presenti del consiglio dovevano essere possidenti scelti tra i i nuovi deputati che devono entrare in esercizio primi cento estimati (art. 31). I consiglieri, dopo la nell’anno successivo” e di predisporre sulla base di prima nomina fatta dai rispettivi governi, venivano so- tali conti “il conto preventivo delle entrate e spese per stituiti ogni triennio in quote uguali, secondo l’anzia- l’anno successivo da proporsi al consiglio o convoca- nità di nomina “sopra duple dei consigli da parte delle to” e di sottoscrivere almeno in due gli ordini di paga- congregazioni provinciali” (artt. 33-35); i consigli mento, unitamente al cancelliere (artt. 82-87). erano radunati di norma due volte l’anno ed ogni qual Considerando il personale burocratico previsto per volta ritenuto necessario (artt. 41-42); rigide norme i comuni, in quelli aventi un consiglio la deputazione regolavano convocazione e svolgimento delle sedute, era assistita “da un segretario e ove occorra da altri cui partecipavano, con funzioni di controllo in rappre- impiegati, secondo il ruolo approvato dal governo”

65 Profili istituzionali generali

(art. 94), mentre quelli aventi convocato dovevano quattro “individui col titolo di Assessore”, che diven- “necessariamente avere un agente” (art. 95) come tavano sei per Milano e Venezia; la maggior parte di “rappresentante i deputati amministratori (...) per ri- questi assessori (quattro a Milano e Venezia o tre nelle cevere ed eseguire gli ordini dei superiori (art. 96); altre città) dovevano essere proprietari fondiari e i ri- l’agente veniva eletto alla fine di ogni anno “tra i più manenti potevano essere scelti tra i commercianti; la probi e capaci abitanti del comune” (art. 97). Fra le loro nomina spettava al consiglio, mentre il podestà sue prerogative più importanti era considerata la “di- veniva eletto dall’imperatore su una lista tripla forma- retta corrispondenza col cancelliere del distretto. Da ta dallo stesso consiglio (Sandonà, 1912; Rotelli lui riceve(va) le leggi e gli ordini da pubblicarsi nel 1974; Meriggi 1987). comune, e gli trasmette(va) l’attestato della loro pub- Dal compartimento territoriale annesso alla notifi- blicazione” (art. 102); immediata conseguenza di ciò era l’incombenza di “custodire gli esemplari delle cazione della luogotenenza lombarda 23 giugno 1853, leggi e dei regolamenti, non meno che le scritture co- risulta che su 2109 comuni soggetti al governo lom- munali che a lui vengono rilasciate dal cancelliere per bardo 1587 avessero il convocato generale, 445 il con- le giornaliere occorrenze” (art. 107), così come quella siglio comunale senza ufficio proprio, 64 il consiglio di “tenere un registro delle rendite provenienti dai comunale con ufficio proprio e solo le 13 città regie fondi o dai diritti comunali e delle relative spese” di avessero invece la congregazione municipale. cui rendeva conto a fine anno (art. 110). Oltre legisl. circolare 14 luglio 1819: circolare 14 luglio 1819 per all’agente doveva esserci in ogni comune un cursore l’istituzione del consiglio in luogo del convocato per i co- sottoposto all’agente per il disbrigo degli ordini di tut- muni con più di trecento estimati, Atti del governo lom- ti i superiori (artt. 115-118); altri “stipendiati” poteva- bardo, Milano, 1819, II; circolare 19 marzo 1821: cir- colare 19 marzo 1821 che comunica l’elenco dei comuni no essere nominati da consiglio o convocato, con ap- del regno ai quali è stato accordato il consiglio comunale provazione del governo, mentre risultava obbligatoria perchè aventi un numero di estimati superiore a trecento, l’elezione di due revisori dei conti di durata annuale Atti del governo lombardo, 1821, I, Circolari, parte II, p .32; circolare 8 maggio 1835: circolare 8 maggio 1835 (artt. 119-123). che notifica le determinazioni emesse con sovrana risolu- Nelle città regie e nei capoluoghi di provincia le zione del 6 aprile 1835 “dirette a meglio regolare e con- solidare il sistema d’amministrazione comunale in alcu- medesime funzioni esecutive erano svolte dalla con- ne sue parti”, Atti del governo lombardo, Milano, 1835, gregazione municipale composta da un podestà e da I, Circolari, parte II, p. 56.

66 LEISTITUZIONISTORICHE DELTERRITORIOLOMBARDO VARESE

LEISTITUZIONISTORICHE DELTERRITORIOLOMBARDOáVARESE

ABBIATE GUAZZONE e non collettabili erano nel comune circa 870 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, vol. D XXII, Como, pieve di Castel- comune di Abbiate Guazzone. 1 seprio, fasc. 1). sec. XIII - 1757 comune di Abbiate Guazzone. 2 Abbiate Guazzone è citato nel Liber notitiae Sanctorum 1757 - 1797 Mediolani, del XIII secolo, come una delle località della pieve di Castelseprio. Abbiate Guazzone, in base al compartimento territoriale La località appare nella forma “Abià Guazono” negli sta- dello stato di Milano del 1757, risultava tra le comunità del- tuti delle strade e delle acque del contado di Milano e face- la pieve di Castelseprio (editto 10 giugno 1757). Nel 1786 va sempre parte della pieve di Castelseprio. Era tra le co- era una delle 18 comunità della stessa pieve che entrarono munità che contribuivano alla manutenzione della strada di a far parte della provincia di Gallarate (editto 26 settembre Bollate (Compartizione delle fagie 1346). 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Castelseprio ven- nero compresi nel distretto censuario XXXII della provin- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e cia di Milano (compartimento 1791). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Abbiate Guazzone risultava ancora compreso nella medesima pieve comune di Abbiate Guazzone. 3 (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11). 1798 - 1815 Sempre nella pieve di Castelseprio venne collocato anche nella relatione Oppizzone, pubblicata nel 1634 (Oppizzone Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipar- 1634). timento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il co- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta mune di Abbiate Guazzone venne inserito nel distretto 18 del censimento, il comune non risultava infeudato, essen- di Tradate. dosi redento. La giurisdizione spettava pertanto al giudice Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- regio di Varese, all’epoca Massimiliano Pusterla, cui la co- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di munità pagava 12 lire all’anno. Il console prestava giura- ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, mento alla banca criminale dell’ufficio regio. Il comune Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Abbiate non disponeva comunque di procuratore né agente a Mila- Guazzone fu trasportato nel dipartimento d’Olona, distretto no. XIX di Tradate. Il congresso degli estimati eleggeva un deputato civile, Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- che era uno dei primi estimati; venivano scelti inoltre me- tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- diante ballottaggio, da un gruppo di 12 estimati ritenuti più rile anno IX), venne poi incluso nel distretto IV del dipar- abili, due sindaci, che si interessavano degli affari pubblici timento d’Olona, con capoluogo Gallarate. sotto la guida del deputato, cui era demandata in particolare Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- la determinazione dei riparti fiscali. L’assemblea eleggeva gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Abbiate Guazzone, anche un console. Il cancelliere, la cui retribuzione ordina- comune di III classe che contava 887 abitanti, entrò a far ria era di 60 lire all’anno, risiedeva in Tradate e si occupava parte del cantone II di Tradate del distretto II di Varese. delle scritture pubbliche. L’archivio era conservato in una A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento stanza presa in affitto dalla comunità. Le anime collettabili del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con

67 Agra il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- comune di Agra con Colmegna ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), e Cassina Casneda. 6 il comune denominativo di Abbiate Guazzone figurava 1757 - 1797 compreso, con 858 abitanti, nel cantone VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu confermato, comune di Nel 1757, i comuni di Agra e Colmegna risultano aggre- III classe, con il successivo compartimento territoriale del gati: la denominazione del comune riportata nel comparti- dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). mento territoriale dello stato di Milano è quella di “Agra con Colmegna e Cassina Casneda” (editto 10 giugno 1757). La tavola censuaria (ASVa, Catasto teresiano, Tavo- comune di Abbiate Guazzone. 4 le censuarie) e le volture riportano solo l’indicazione di 1816 - 1859 Agra. Nelle volture catastali del 1774-75 appare per la pri- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in ma volta la forma “Agra con Colmegna”, come correzione base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- a penna (ASVa, Volture). do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Nel 1771 Agra contava 5815 abitanti (Statistica delle ani- Abbiate Guazzone fu inserito nel distretto XXII di Tradate. me 1771). Abbiate Guazzone, comune con consiglio, fu confermato Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di nel distretto XXII di Tradate in forza del successivo com- Gallarate, con le altre località della Valtravaglia, a seguito partimento territoriale delle province lombarde (notifica- del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, zione 1 luglio 1844). che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Abbiate Guaz- settembre 1786). Nel 1787 le terre della Valtravaglia diven- zone, comune con consiglio comunale senza ufficio proprio nero parte della provincia di Varese e poi di quella di Mila- e con una popolazione di 1352 abitanti, fu inserito nel di- no (compartimento 1791). stretto XVIII di Tradate. comune di Agra con Colmegna e Cassina Casneda. 7 1798 - 1815 AGRA Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipar- timento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il co- comune di Agra. 5 mune di Agra con Colmegna e Cassina Casneda venne in- 1438 - 1757 serito nel distretto del Giona, che aveva come capoluogo La terra di Agra fece parte del feudo delle Quattro Valli, Maccagno Superiore. a sua volta compreso nel feudo della Valtravaglia. Quest’ul- Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- timo era stato concesso, con diploma dell’11 luglio 1438, ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di al conte Franchino Rusca. Nel 1570, avvenne la devoluzio- ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, ne del feudo, per la morte del conte Ercole Rusca senza figli Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), il comune legittimi. Il 2 dicembre 1583 Filippo II di Spagna donò il fu trasportato nel dipartimento d’Olona, distretto XVI di feudo delle Quattro Valli al patrizio milanese Giovanni Luino. Marliani. Nel 1773 il feudo fu venduto al conte Antonio Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- Crivelli (Casanova 1930, pp. 56-57, 77, 105). tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- Il territorio di Agra venne misurato nel 1722 nel corso rile anno IX), venne poi incluso nel distretto II del diparti- delle operazioni censuarie e fu rappresentato in una mappa mento d’Olona, con capoluogo Varese. distinta rispetto a quella di Colmegna (ASVa, Catasto tere- Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- siano). Peraltro, nel compartimento territoriale del 1757, i gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Agra con Colmegna e due comuni risultavano uniti con la formula “Agra, con Cassina Casneda rimase nel distretto II di Varese, inserita Colmegna, e Cassina Casneda” (editto 10 giugno 1757). nel cantone VII di Maccagno Superiore: comune di III clas- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta se, contava 549 abitanti. del censimento, Agra, per cui era già stata disposta l’aggre- gazione del comune di Colmegna, era un paese della Val- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento travaglia di 440 anime, infeudato al conte Giovanni Ema- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con nuele Marliani, cui si pagavano annualmente per censo il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- comitale 173 lire e 15 soldi. ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), il comune denominativo di Agra, con i comuni aggregati di Il giudice feudale Antonio Maria Bossi risiedeva in Lui- Agra ed uniti e Cossano, e con 709 abitanti complessivi, fi- no e riceveva un salario di 9 lire e 3 soldi. Il console non era gurava nel cantone IV di Maccagno del distretto II di Vare- solito prestare giuramento ad alcuna banca criminale. se, e come tale, comune di III classe, fu confermato con il Il consiglio si faceva ogni principio d’anno e quando era successivo compartimento territoriale del dipartimento del necessario mediante il suono della campana e avviso ai fo- Lario (decreto 30 luglio 1812). colari da parte del camparo. All’inizio si eleggevano il sin- daco e console. Al sindaco erano affidati libri e scritture comune di Agra. 8 della comunità, in quanto esercitava anche la carica di can- celliere. Lo stesso sindaco formava i reparti e percepiva 1816 - 1859 come salario annuale 50 lire. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Agra non disponeva in Milano di procuratore, né agente, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- ma si serviva del sindaco provinciale per la pieve di Valtra- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di vaglia (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Agra con Colmegna e Cassina Casneda fu inserito nel di- Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 1). stretto XX di Maccagno.

68 Albusciago

Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu 1797, per breve tempo, Varese subentrò a Gallarate come autorizzata la sostituzione, nel comune di Agra, del consi- capoluogo della provincia, che venne però inglobata nella glio comunale al convocato generale (variazioni al compar- provincia di Milano. Nel 1791 i comuni della pieve di Gal- timento di Como, 1816-1835). larate risultavano inseriti nel distretto XXXIII della provin- Agra con Colmegna e Cassina Casneda, comune con cia di Milano (compartimento 1791). consiglio, fu confermato nel distretto XX di Maccagno in forza del successivo compartimento territoriale delle pro- comune di . 11 vince lombarde (notificazione 1 luglio 1844). 1798 - 1815 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Agra con le Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipar- frazioni Colmegna e Cassina Casneda, comune con consi- timento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il co- glio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione mune di Albizzate venne inserito nel distretto di Gallarate. di 626 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Albizzate ALBIZZATE rimase nel distretto di Gallarate, che era il distretto XIII del dipartimento dell’Olona. comune di Albizzate. 9 Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- sec. XIV - 1757 tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- La comunità di Albizzate, citata come Albizà negli statuti rile anno IX), venne poi incluso nel distretto IV del dipar- delle strade e delle acque del contado di Milano del 1346 e timento d’Olona, con capoluogo Gallarate. facente parte della pieve di Gallarate, contribuiva alla ma- Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- nutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Albizzate rimase nel 1346). distretto IV di Gallarate, inserito nel cantone I di Gallarate: Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di III classe, contava 403 abitanti. nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Albizzate ri- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Carlo V, cartt. 18-19). no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Il comune di Albizzate venne inserito tra i luoghi della successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- pieve di Somma che nel XVII secolo pagavano la loro quo- mune denominativo di Albizzate, comprendente i comuni ta di sale (Oppizzone 1634). concentrati di Albizzate e Solbiate sull’Arno, figurava Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta compreso, con 1182 abitanti complessivi, nel cantone I di del censimento, Albizzate, paese di circa 650 anime, appar- Gallarate del distretto IV di Gallarate; con la successiva tenente alla pieve di Gallarate, costituiva una signoria anti- concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- chissima, soggetta a quattro differenti casati: il conte Filip- na (decreto 8 novembre 1811), Albizzate, comune di III po Archinto, il marchese Lonati Visconti, Carlo e conte classe con 2033 abitanti complessivi, comprendeva gli ag- Gasparo Biglia e conte Giulio Visconti. gregati di Albizzate, Albusciago, Caidate, Montonate, Su- Il podestà era eletto dai feudatari e non percepiva salario mirago, sempre nel cantone I di Gallarate del distretto IV dalla comunità. I consoli giuravano tanto nell’ufficio di Ca- di Gallarate. stel Seprio in Gallarate, come in quello del podestà, che abitava in Viggiù, distante circa otto miglia. comune di Albizzate. 12 Albizzate non aveva altri comuni sotto di sé e non preten- 1816 - 1859 deva di separarsi dalla sua provincia. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Due sindaci assistevano e vigilavano a tutte le occorrenze in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- della comunità e venivano pagati ogni anno 12 lire per cia- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune scuno; inoltre erano esenti dal carico personale. Vi erano di Albizzate fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. anche due consoli, che si eleggevano a rotazione mensile di Albizzate, comune con convocato, fu confermato nel di- casa in casa e non percepivano alcun salario. stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- Il cancelliere abitava in paese e aveva come salario 36 lire mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 ogni anno; non teneva archivio nella sua casa, ma i libri dei luglio 1844). riparti e le scritture erano conservate dai sindaci. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Albizzate, co- La comunità non disponeva di procuratore né di agente a mune con convocato generale e con una popolazione di Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Mi- 1074 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. lano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 1). comune di Albizzate. 10 1757 - 1797 ALBUSCIAGO In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- no del 1757, Albizzate risultava tra le comunità della pieve comune di Albusciago. 13 di Gallarate (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- sec. XIV - 1757 calità della stessa pieve, a seguito del compartimento terri- La località di Albusciago, citata come Albizago negli sta- toriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio tuti delle strade e delle acque del contado di Milano del lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1346 e facente parte della pieve di Somma, contribuiva alla

69 Angera manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fa- gregati di Albizzate, nel cantone I di Gallarate del distretto gie 1346). IV di Gallarate. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo comune di Albusciago. 16 Albusciago risultava compreso nella pieve di Somma (Esti- 1816 - 1859 mo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- del censimento, il territorio non era infeudato, era sottopo- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune sto al giudice regio di Gallarate e il console prestava giura- di Albusciago fu inserito nel distretto XVI di Somma. mento alla banca criminale di quell’ufficio. Albusciago, comune con convocato, fu confermato nel Le attività pubbliche erano svolte da un console, che si distretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- eleggeva a rotazione di mese in mese, e da un solo delegato mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 che assisteva e vigilava in tutte le occorrenze della comuni- luglio 1844). tà. Il cancelliere abitava in Albizzate e aveva una retribuzio- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Albusciago, ne di 12 lire all’anno, mentre l’archivio delle scritture era comune con convocato generale e con una popolazione di conservato presso il primo estimato del comune. 317 abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. Lo stato delle anime era di circa 150 abitanti (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Som- ma, fasc. 1). ANGERA comune di Albusciago. 14 1757 - 1797 cantone III di Angera. 17 In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- 1805 - 1815 no del 1757, Albusciago risultava tra le comunità della pie- Il cantone III di Angera faceva parte del distretto II di Va- ve di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel rese del dipartimento del Lario e comprendeva nel 1805 18 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- comuni: calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento Angera, Barzola, Capronno, Cheglio, con Cassina territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- d’Inquassi, Lentate, Lisanza, , Oriano con Oneda, rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Ranco con Uppone, Taino, Barza con Monteggia, Cadrez- Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- zate, , , Ternate con S. Sepolcro, Varano, seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- con Coquo. Il totale degli abitanti del canto- lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- ne era di 7294 (decreto 8 giugno 1805). partimento 1791). comune di Angera. 18 comune di Albusciago. 15 sec. XIV - 1757 1798 - 1809 La località di Angera, capo di pieve, venne citata negli Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipar- statuti delle strade e delle acque del contado di Milano. Era timento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il co- tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della mune di Albusciago venne inserito nel distretto di Somma. strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- Nel 1397 Gian Galeazzo Visconti assunse il titolo di con- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di te di Angera. Nel 1449 Milano effettuò la vendita di Ange- ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, ra, con la sua rocca, i poteri giurisdizionali e una serie di Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Albuscia- entrate fiscali, a Vitaliano Borromeo. Francesco Sforza go fu trasportato nel dipartimento d’Olona, distretto XIII di confermò a Filippo Borromeo i diritti su Angera. Gallarate. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Angera risul- tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- tava ancora capo di pieve (Estimo di Carlo V, cart. 2). rile anno IX), venne poi incluso nel distretto IV del dipar- timento d’Olona, con capoluogo Gallarate. Nel 1577 Angera ritornò sotto l’amministrazione delle Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- magistrature centrali dello stato di Milano. gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Albusciago rimase nel Nel XVI secolo il consiglio generale della comunità, distretto IV di Gallarate del dipartimento d’Olona, inserito convocato all’inizio dell’anno, eleggeva 8 consiglieri che si però nel cantone V di Somma. Il comune, che era di III occupavano del disbrigo degli affari quotidiani. A seguito classe, contava 280 abitanti. di una petizione dei sindaci della comunità al senato, il ma- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento gistrato ordinario istituì il consiglio dei ventiquattro, un d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- consiglio di 24 cittadini, da cui venivano estratti 6 consi- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio glieri reggenti. successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Al- Nel 1530 Angera aveva 91 famiglie, con 368 persone; nel busciago figurava, con 178 abitanti, comune aggregato al 1626 si parlava di 200 fuochi, che si ridussero a 120-140 comune denominativo di Caidate, nel cantone V di Somma nel 1690 (Superti Furga, 1995). del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentra- Nel 1750-51 il comune risultava infeudato al conte Rena- zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- to Borromeo Arese, senza corresponsione di denaro per ra- to 8 novembre 1811), Albusciago era compreso tra gli ag- gione feudale. Vi risiedeva un giudice, Pietro Borroni, retri-

70 Angera buito dalla comunità. Il console del comune prestava il suo ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, giuramento alla banca criminale del vicario del Seprio. Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Angera ri- Il comune aveva un consiglio particolare composto da 14 mase capoluogo di distretto nel dipartimento d’Olona. consiglieri, due dei quali erano i sindaci, che cambiavano Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- ogni due anni, ed uno per anno, ai quali spettava il compito tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- di reggere la comunità ed amministrarne le sostanze. Alle rile anno IX), venne poi incluso nel distretto II di Varese del riunioni consiliari intervenivano i maggiori estimati, cioè dipartimento del Lario. gli agenti del conte Borromeo feudatario, e dei conti Gale- Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- azzo e Fratelli Serbelloni, il cancelliere e il podestà. Le riu- gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Angera divenne capo- nioni erano precedute dal suono di campana per pubblico luogo del cantone III di Angera del distretto II di Varese, avviso. Secondo l’occorrenza, negli affari più gravi si face- nell’ambito del dipartimento del Lario. Il comune, che era vano anche dei convocati generali. di III classe, contava 1265 abitanti. Il cancelliere era residente nello stesso borgo d’Angera, Il 21 dicembre 1807 Angera e le terre circonvicine avan- e custodiva in un ” vestaro” nella propria abitazione le scrit- zarono una petizione per essere aggregate al dipartimento ture della comunità; il suo salario era di 100 lire. d’Olona (petizione di Angera 1807). La comunità non aveva alcun procuratore o agente in Mi- lano e occorrendo qualche urgenza si avvaleva del sindaco A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento provinciale della pieve, Filippo Marinone. del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Lo stato delle anime collettabili era di 404, le anime non ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), collettabili erano 472 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, il comune denominativo di Angera, con i comuni aggregati vol. D XV, Como, pieve di Angera, fasc. 1). di Angera, Barzola, Capronno, Ranco ed uniti, e con 1722 comune di Angera. consiglio dei ventiquattro. 19 abitanti complessivi, figurava nel cantone II di Gavirate del sec. XVI - sec. XVII distretto II di Varese, e come tale, comune di III classe, fu Nel XVI secolo, a seguito di una petizione dei sindaci della confermato con il successivo compartimento territoriale comunità al senato, il magistrato ordinario istituì il consiglio del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). dei ventiquattro, un consiglio di 24 cittadini, da cui sarebbero stati estratti 6 consiglieri reggenti. I membri del consiglio dei comune di Angera. 23 24 erano scelti in maniera paritetica tra possidenti e vicini. Nel 1603, il senato inviò nuove norme al podestà: destituiti i reg- 1816 - 1859 genti in carica, accusati di abusi, si affiancarono ai sei nuovi membri eletti altri sei membri supplenti, con il compito di con- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in trofirmarne le delibere (Superti Furga, 1995). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Angera fu in- comune di Angera. consiglio dei ventiquattro. serito nel distretto XV come comune capoluogo. reggenti. 20 Angera, comune con convocato, fu confermato capoluo- sec. XVI - sec. XVII go del distretto XV in forza del successivo compartimento I reggenti di Angera erano sei, secondo la riforma emanata territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio dal magistrato ordinario nella seconda metà del Cinquecento, e facevano parte del consiglio dei ventiquattro. I reggenti rimane- 1844). vano in carica per un semestre. Per evitare che il loro potere di- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Angera, comu- venisse assoluto e che venisse esercitato in maniera arbitraria, ne con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una l’assemblea generale della comunità delegò due sindaci procu- popolazione di 2260 abitanti, fu posto a capo del distretto ratori con il compito di richiedere un nuovo intervento dell’au- XX. torità centrale. Vennero emanate pertanto nuove disposizioni, trasmesse al podestà nel 1603, che prevedevano l’obbligo della controfirma delle delibere dei reggenti da parte di altri sei con- distretto d’Angera. 24 siglieri, eletti come supplenti (Superti Furga, 1995). 1798 - 1800 comune di Angera. 21 Per effetto della legge 6 germinale anno VI bis, che sta- 1757 - 1797 bilì la ripartizione del dipartimento del Verbano, venne isti- tuito il distretto d’Angera, contrassegnato col numero 11. Il Angera risultava capo di pieve nel compartimento terri- distretto comprendeva 12 comuni: Angera, Barsola (Barzo- toriale dello stato di Milano del 1757 (editto 10 giugno la), Caprono, Cheglio, Ispra con Cassina d’Inquassi, Lenta- 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia te, Lissanza, Mercallo, Oriano con Oneda, Ranco con Up- di Gallarate, con le altre località della pieve, a seguito del pone, Sesto Calende con Coquo, Taino. compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge tembre 1786). Nel 1791 Angera risultava far parte del di- 15 fruttidoro anno VI), il distretto d’Angera divenne il XIV stretto censuario XXXV della provincia di Milano (com- del dipartimento d’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII) partimento 1791). e fu composto da 28 comuni: infatti alle località già presen- ti nel distretto si aggiunsero i comuni di , Olgina- sio, Barza con Nonteggia (Monteggia), Cadrezzate, Osma- comune di Angera. 22 te, Comabbio, Ternate con S. Sepolcro, Varano, Corgeno, 1798 - 1815 Monate, Travedona, , , Brebbia, Bo- Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipar- gno. La popolazione complessiva raggiunse in questo timento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il co- modo le 10.300 unità. Il distretto fu soppresso con il com- mune di Angera divenne capoluogo del distretto omonimo. partimento territoriale del 1801 (legge 23 fiorile anno IX) e Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- i comuni che ne facevano parte furono inseriti nel distretto ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di II di Varese del dipartimento del Lario.

71 Arbizzo distretto XV di Angera. 25 suo territorio venne rappresentato nel 1722 in una mappa 1816 - 1853 distinta del catasto c. d. teresiano (ASVa, Catasto teresia- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in no). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giun- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- ta del censimento, Arbizzo era infeudato al conte Giovanni do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituivano il Emanuele Marliani, milanese, al quale per ragione di censo distretto XV di Angera i comuni di Angera con Monteggia feudale pagava annualmente in due termini 13 lire e 14 sol- (capoluogo), Barza, Barzola, Cadrezzate, Capronno, Che- di. glio, Comabbio, Ispra con Cassina d’Inquassi, Lentate, Li- Il giudice ordinario era il podestà feudale, residente a sanza, Mercallo, Osmate, Ranco con Uppone, Taino, Ter- Luino, pieve di Valtravaglia, luogo in cui il console presta- nate con San Sepolcro, Varano. va il giuramento; il salario pagato al podestà ogni anno dal- Con dispaccio governativo 1822 luglio 13 n. 20843/2303 la comunità era di 1 lira e 8 soldi. il comune di Cheglio fu aggregato a quello di Taino; con il Il comune, che comprendeva 117 abitanti, consisteva in governativo dispaccio 1841 gennaio 15 n. 43742/7158 il un corpo solo, perché non aveva altri comuni aggregati. comune di Osmate fu aggregato a quello di Lentate. Arbizzo non aveva deputati né consiglieri e nelle occor- I comuni con convocato di Angera con Monteggia (capo- renze il consiglio era formato dai capi di casa, che con le luogo), Barza, Barzola, Cadrezzate, Capronno, Cheglio, debite premesse si riunivano in luogo pubblico per trattare Comabbio, Ispra con Cassina d’Inquassi, Lentate, Lisanza, e concludere sopra le emergenze. Il principale rappresen- Mercallo, Osmate, Ranco con Uppone, Taino, Ternate con tante era il sindaco, che si faceva a rotazione annuale tra i San Sepolcro, Varano furono confermati nel distretto XV di maggiori estimati e suppliva altresì la carica di cancelliere Angera in forza del successivo compartimento territoriale (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). n. 1, Valtravaglia, fasc. 2). comune di Arbizzo. sindaco. 29 distretto XX di Angera. 26 1633 - 1757 1853 - 1859 Il sindaco era il principale rappresentante del comune: la fun- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto XX zione era rivestita a rotazione dai maggiori estimati, di anno in di Angera nella provincia di Como era formato da Angera anno. Il sindaco svolgeva anche il lavoro del cancelliere; tra i (capoluogo), comune con consiglio comunale senza ufficio suoi compiti vi erano l’imposizione, la ripartizione e l’esazione proprio, e dai comuni con convocato di Barza, Barzola, Ca- di tutti i carichi, i trasporti dei beni e il catalogo delle persone censibili. Per queste attività percepiva una mercede annua di 24 drezzate, Capronno, Comabbio, Ispra, Lentate, Lissanza, lire. Lo stesso sindaco conservava le scritture concernenti il co- Mercallo, Ranco, Taino, Ternate, Varano, con una popola- mune (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, fasc. 2). zione complessiva di 9348 abitanti. comune di Arbizzo. 30 pieve di Angera. 27 1757 - 1797 sec. XIV - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Arbizzo risulta- La pieve di Angera appare citata negli statuti delle acque va sempre far parte, nella forma Arbizio, della pieve di Val- e delle strade del ducato di Milano, redatti nel 1346 (Com- travaglia (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 partizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del du- a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località cato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del della Valtravaglia, a seguito del compartimento territoriale XVII secolo oltre ad Angera, capo di pieve, risultavano far della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo parte della pieve le località seguenti: Barzola, Bruschera, in otto province (editto 26 settembre 1786). L’anno dopo la Cocquo, Ispra, Lentate, Lisanza, Mercallo, Oneda, Oriano, Valtravaglia venne inserita nella provincia di Varese, che fu Quassa, Ranco, San Martino, Sesto Calende, Taino, Uppo- subito dopo inglobata dalla provincia di Milano (comparti- ne (Estimo di Carlo V, cart. 2, parte I). La pieve, nel 1757, mento 1791). comprendeva i comuni di Angera, Barzola, Capronno, Che- glio, Ispra con Cassina d’Inquassi, Lentate, Lisanza, Mer- comune di Arbizzo. 31 callo, Oriano con Oneda, Ranco con Uppone, Sesto Calen- 1798 - 1809 de con Coquo, Taino (editto 10 giugno 1757). La situazione non ebbe mutamenti all’epoca del compartimento della Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipar- provincia di Gallarate (editto 26 settembre 1786). timento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il co- mune di Arbizzo venne inserito nel distretto della Malgo- bibl. Superti Furga, 1995: Isabella Superti Furga, L’ammini- rabbia. strazione locale in Società Storica Varesina - Ammini- Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- strazione comunale di Angera, La città di Angera feudo dei Borromeo, sec. XV-XVIII, Gavirate, Nicolini, 1995. ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Arbizzo entrò a far parte del distretto di Luino, che era il distretto XVI del dipartimento dell’Olona. ARBIZZO Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- comune di Arbizzo. 28 rile anno IX), venne poi incluso nel distretto II, Varese, del 1633 - 1757 dipartimento del Lario. La comunità di Arbizzo (Arbitio) venne citata nella rela- Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- zione Oppizzone del 1633 tra le terre della pieve di Valtra- gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Arbizzo fu compreso vaglia che pagavano il censo del sale (Oppizzone 1634). Il nel distretto II di Varese, cantone VIII di Luino: comune di comune faceva parte della squadra di Val e il III classe, contava 161 abitanti.

72 Arcisate

A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comitali antichi, il Dr. Portabò. Il console comunque non del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con prestava giuramento né all’uno né all’altro podestà. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Arcisate disponeva di un “consiglio particolare”, compo- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), sto da due sindaci, eletti mediante estrazione fatta nella Arbizzo figurava, con 150 abitanti, comune aggregato al pubblica piazza ogni volta che si faceva l’esazione; ai sin- comune denominativo di Marchirolo, nel cantone V di Lu- daci erano affidate l’amministrazione e la conservazione vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato del pubblico patrimonio e la vigilanza sopra la giustizia dei con il successivo compartimento territoriale del diparti- pubblici riparti. mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Il cancelliere risiedeva nel luogo e percepiva 40 lire all’anno. Le scritture pubbliche si conservavano in una cas- comune di Arbizzo. 32 sa presso i sindaci. Nel 1751 Arcisate aveva circa 714 ani- 1816 - 1859 me (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in pieve di Arcisate, fasc. 1). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di comune di Arcisate. 34 Arbizio (Arbizzo) fu inserito nel distretto XXI di Luvino. 1757 - 1797 Arbizio, comune con convocato, fu confermato nel di- Secondo il compartimento territoriale del 1757, Arcisate stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- risultava capo della pieve omonima (editto 10 giugno to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- 1757). Nel 1771 Arcisate contava 9441 abitanti (Statistica glio 1844). delle anime 1771). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Arbizzo, co- mune con convocato generale e con una popolazione di 269 Il comune, con le altre località della sua pieve, entrò nel abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. 1786 a far parte della provincia di Gallarate, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che Nel 1854 fu chiuso un fascicolo concernente la contermi- divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- nazione territoriale tra i comuni di Arbizzo e Laveno (de- tembre 1786). Alla fine del 1787 la provincia di Gallarate terminazione confini: Arbizzo-Laveno, 1854). divenne provincia di Varese ma venne subito dopo ingloba- arch. determinazione confini: Arbizzo-Laveno, 1854: Con- ta nella provincia di Milano, facendo parte del distretto terminazione territoriale fra i comuni di Laveno e Arbiz- XXXIX (compartimento 1791) zo, Como, 1854, ASMi, Catasto, cart. 759. comune di Arcisate. 35 1798 - 1809 Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipar- ARCISATE timento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il co- mune di Arcisate divenne capoluogo dell’omonimo distret- comune di Arcisate. 33 to. sec. XIV - 1757 Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- La località di Arcisate, capo di pieve, citata nella forma ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di “Arsigià” negli statuti delle strade e delle acque del contado ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manu- Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Arcisate tenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie rimase capoluogo del proprio distretto, che divenne il XVII 1346). del dipartimento dell’Olona. Nel 1484 Arcisate e le altre comunità della pieve vennero Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- infeudate da Gian Galeazzo Maria Sforza al suo consigliere tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- Guido Antonio Arcimboldi. Gli Arcimboldi tennero il feu- rile anno IX), venne poi incluso nel distretto II, Varese, del do, in cui ebbero compartecipazione i Visconti e poi i Vi- dipartimento del Lario. sconti Borromeo, fino al 1727. Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- Arcisate aveva 30 focolari nel 1537, che diventarono 113, gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Arcisate fu compreso con 478 abitanti, nel 1574 (Arcisate, visita 1574); salirono nel distretto II di Varese, cantone VI di Viggiù: comune di a 794 nel 1687 (Arcisate, visita 1687). III classe, contava 1007 abitanti. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Arcisate ri- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sultava sempre capo di pieve (Estimo di Carlo V, cart. 4). il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), del censimento, il territorio era infeudato a Giulio Visconti Arcisate figurava, con 972 abitanti, comune aggregato al Borromeo Arese, cui la comunità versava ogni anno 50 lire comune denominativo di Induno, nel cantone III di Viggiù per il dazio dell’imbottato. All’amministrazione della giu- del distretto II di Varese. stizia provvedeva il podestà, Giuseppe Viano Beltramini, Il 22 marzo 1810 il comune di Arcisate avanzò una sup- che aveva l’obbligo di risiedere nel comune e percepiva 17 plica per essere posto a capo del comune denominativo, ag- lire e 10 soldi di salario all’anno. Le denunce relative al gregando Brenno e Induno (supplica di Arcisate 1810). Gli feudo si portavano al podestà; quelle relative al maggior estimati di Arcisate e Brenno chiesero, il 4 marzo 1811, che magistrato si portavano invece al regio ufficio di Varese. In il loro comune fosse staccato da quello di Induno ed eretto Arcisate era presente anche un altro podestà, detto dei vice- in comune denominativo (petizione di Arcisate 1811).

73 Arcisate comune di Arcisate. 36 ritoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1812 - 1815 1844). Nel progetto di rettificazione e concentrazione dei comu- ni del dipartimento del Lario approntato nel 1812, venne ri- distretto XVII di Arcisate. 40 proposta la formazione del comune denominativo di Arci- 1853 - 1859 sate, unito a , e a questo preferito come centro del Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto comune per ragioni topografiche e per “la sua qualità di XVII di Arcisate nella provincia di Como era formato da capo di pieve” (rettificazioni del dipartimento del Lario , Bisuschio, Cazzone, , Induno, 1812): a seguito del secondo provvedimento per la concen- , Viggiù, comuni con consiglio comunale senza trazione e unione di comuni nel dipartimento del Lario, Ar- ufficio proprio, e dai comuni con convocato di Arcisate (ca- cisate era compreso tra i comuni denominativi del cantone poluogo), Ardena, Brenno, , , Lavena, III di Viggiù del distretto II di Varese, con gli aggregati di , Porto, , con una popolazione complessiva di Arcisate, Brenno, Bisuschio (decreto 30 luglio 1812). 16.674 abitanti. comune di Arcisate. 37 pieve di Arcisate. 41 1816 - 1859 sec. XI - 1797 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in La pieve di Arcisate faceva parte del comitato del Seprio base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- e comprendeva, oltre al centro capo di pieve, Brenno, Indu- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Arcisate fu in- no con Frascarolo, Bisuschio, Viggiù, Saltrio, Clivio, Caz- serito nel distretto XIX come comune capoluogo. zone con Ligurno e Velmaio, Cuasso con Borgnana e Cava- Arcisate, comune con convocato, fu confermato capoluo- gnano, Besano e Porto. Fino al 1095 fu compresa nella go del distretto XIX in forza del successivo compartimento pieve anche Ganna. Il territorio della pieve venne ceduto territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio nel 1149 dal re Enrico (figlio di Corrado III di Svevia) al ca- 1844). pitolo della Chiesa milanese con esclusione totale di Besa- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Arcisate, co- no ed esclusione parziale di Brenno e di alcune famiglie mune con convocato generale e con una popolazione di della stessa località di Arcisate, che si trovavano sotto la 1468 abitanti, fu posto a capo del distretto XVII. giurisdizione diretta dei Visconti. Il 26 giugno 1484 Guido Antonio Arcimboldi ottenne da distretto d’Arcisate. 38 Gian Galeazzo Sforza l’investitura del feudo di Arcisate per 1798 - 1800 sé e per i propri discendenti maschi. Rimanevano escluse le La legge 6 germinale anno VI bis, che stabilì la ripartizio- porzioni del feudo rimaste ai Visconti e passate ai Visconti ne del dipartimento del Verbano, istituì il distretto d’Arci- Borromeo. Nel 1647 il feudo venne affidato a un discen- sate, contrassegnato col numero 7. Il distretto comprendeva dente degli Arcimboldi, Maurizio. Il 22 novembre 1727 il 12 comuni: Arcisate, Besano, Bisuschio, Brenno, Cazzone feudo venne ripreso dalla regia camera e concesso, il 31 di- con Ligurno, Clivio, Cuasso al Monte ed al Piano, Induno cembre 1727, al conte Giulio Visconti Borromeo Arese, che con Frascarolo, Porto detto Morcò, Saltrio, Viggiù, Valga- già possedeva le altre terre della pieve. In questo modo, la na. pieve veniva ad essere nuovamente unificata. Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge Nelle pievi si tenevano congregazioni generali, convoca- 15 fruttidoro anno VI), il distretto d’Arcisate divenne il te dall’anziano della pieve, con la partecipazione dei rap- XVII del dipartimento d’Olona (legge 5 vendemmiale anno presentanti di tutte le comunità, in occasione di avvenimen- VII) e fu composto da 14 comuni: infatti alle località già ti di rilevante interesse per il territorio, quali elezioni di presenti nel distretto si aggiunsero i comuni di Brusimpia- procuratori, ripartizione degli oneri tributari o per la presa no e Marzio. La popolazione complessiva raggiunse così le di possesso da parte di pubblici ufficiali. 10.100 unità. Il distretto fu soppresso con il compartimento Nel 1485, a seguito dell’avvenuta infeudazione, Arcisate territoriale del 1801 (legge 23 fiorile anno IX) e i comuni divenne sede di un podestà, alla cui giurisdizione era sotto- che ne facevano parte furono inseriti nel distretto II di Va- posta tutta la pieve. Tra le sue prerogative, oltre all’ammi- rese del dipartimento del Lario. nistrazione della giustizia, vi era la nomina di un suo sosti- tuto, incaricato anche di convocare i consoli delle distretto XIX di Arcisate. 39 comunità, compito che di fatto rimase prerogativa dell’an- 1816 - 1853 ziano della pieve. Nel 1537 un censimento (Arcisate 1537) attribuiva 249 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in focolari all’intera pieve. base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Con l’editto 18 marzo 1785, che istituiva le province e i do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituivano il distretti, la pieve di Arcisate divenne il 37˚ distretto della distretto XIX di Arcisate i comuni di Arcisate (capoluogo), provincia di Milano. Ardena, Besano, Bisuschio, Brenno, Brusimpiano, Cazzo- ne con Ligurno, Clivio, Cuasso al Monte ed al Piano, Indu- arch. Arcisate 1537: Descrittione focolarium della Plebe de no con Frascarolo, Lavena, Marzio, Porto, Saltrio, Valgana, Arcisate fatta da Giovanni Maria del Conte, 1537, agosto Viggiù. 19.a, AS MI, censo p. a., cart. 13 A; Arcisate, visita I comuni con consiglio di Besano, Bisuschio, Cuasso al 1574: Visita pastorale dell’Arcivescovo Carlo Borromeo ad Arcisate, Archivio Spirituale della Curia di Milano, Monte ed al Piano, Induno con Frascarolo, Valgana, Viggiù Sezione X, Visite pastorali, Pieve di Arcisate; Arcisate, e i comuni con convocato di Arcisate (capoluogo), Ardena, visita 1687: Visita pastorale del card. Federico Visconti, Brenno, Brusimpiano, Cazzone con Ligurno, Clivio, Lave- Arcisate, Archivio Spirituale della Curia di Milano, Mi- na, Marzio, Porto, Saltrio furono confermati nel distretto scellanea Pievi Diverse; petizione di Arcisate 1811: XIX di Arcisate in forza del successivo compartimento ter- “Gli estimati di Arcisate e Breno chiedono che il loro co-

74 Ardena

mune sia staccato da quello di Induno ed eretto in comu- tica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcu- ne denominativo”, 4 marzo 1811, ASMi, Censo p.m., via fu inserita nel distretto censuario XXXVIII della cart. 754; supplica di Arcisate 1810: Supplica del comu- provincia di Milano (compartimento 1791). ne di Arcisate contro l’aggregazione a Induno, 22 marzo 1810, ASMi, Censo p.m., cart. 754. comune di Arcumeggia. 44 1798 - 1809 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione ARCUMEGGIA del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Arcumeggia venne inserito nel distretto di Cuvio. comune di Arcumeggia. 42 Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- sec. XIV - 1757 ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di La località di Arcumeggia, citata negli statuti delle strade ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, e delle acque del contado di Milano e facente parte della Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Arcumeg- pieve di Cuvio, contribuiva alla manutenzione della strada gia entrò a far parte del distretto di Laveno, che era il di- di Rho (Compartizione delle fagie 1346). stretto XV del dipartimento dell’Olona. Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere rile anno IX), venne poi incluso nel distretto II, Varese, del Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- dipartimento del Lario. sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Arcumeggia fu com- dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). preso nel distretto II di Varese, cantone V di Cuvio: era un Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di III classe, che contava 195 abitanti. nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Arcumeggia Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- risultava tra le comunità censite nella medesima pieve mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Arcumeggia (Estimo di Carlo V, cart. 49). al comune denominativo di nel cantone III di Nelle risposte ai 45 quesiti della giunta del gensimento, Cuvio del distretto II di Varese (progetto di concentrazione il comune risultava infeudato al conte Giulio Visconti Bor- 1807, Lario); dopo la soppressione del cantone di Cuvio, romeo Arese, al quale si pagavano per censo feudale ed an- decisa nel biennio seguente, Arcumeggia venne unito al co- nua ricognizione 5 lire e 8 soldi. mune di Vergobbio, nel cantone V di Luvino del distretto II Il giudice feudale, Francesco Antonio Buzzi, al quale si di Varese (decreto 4 novembre 1809, Lario). Con il succes- pagava annualmente di salario una lira e 10 soldi, non risie- sivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario, deva nella terra di Arcumeggia, ma a Cuvio, capo di pieve, Arcumeggia era tra gli aggregati del comune di Cuvio, nel dove si trovava la banca criminale. Arcumeggia, come tutta cantone II di Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 la pieve, era soggetta per il maggior magistrato all’ufficio luglio 1812). regio di Varese. La comunità era regolata dal sindaco e dal console, i qua- comune di Arcumeggia. 45 li venivano eletti ogni anno al principio di gennaio. Il sin- 1816 - 1859 daco doveva essere un uomo benestante e capace, apparte- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in nente ai maggiori estimati e, quand’era necessario, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- convocava tutta la comunità. Le decisioni erano prese “col do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di parere universale” dei convocati. Arcumeggia fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. Arcumeggia non disponeva di cancelliere. Pertanto i ri- Arcumeggia, comune con convocato, fu confermato nel parti generali e particolari si facevano sopra dei bastoni, distretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- poiché gli abitanti erano analfabeti. Questo lavoro era com- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 pito del sindaco, che veniva retribuito con 30 lire all’anno luglio 1844). e conservava il libro dell’estimo, non esistendo archivio. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Arcumeggia, Le anime erano in tutto 168, le collettabili 141. Le rispo- comune con convocato generale e con una popolazione di ste vennero compilate da Stefano Liberale Jemoli, a nome 271 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. del sindaco Pietro Cerrino, in quanto quest’ultimo non sa- peva scrivere (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 1). comune di Arcumeggia. 43 ARDENA 1757 - 1797 comune di Ardena. 46 Arcumeggia risultava tra le comunità della Valcuvia nel sec. XV - 1757 compartimento territoriale del 1757 (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia Ardena fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- di Gallarate, con le altre località della Valcuvia, a seguito cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla Val Marchirolo (Casanova 1930). guida della provincia, ma venne subito inglobata nella pro- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta vincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza poli- del censimento, il piccolo comune di Ardena, di 139 anime,

75 Armio facente parte della pieve di Valtravaglia, era infeudato al comune di Ardena. 49 conte Giovanni Emanuele Marliani, milanese, cui pagava 1816 - 1859 per censo feudale sette lire e 17 soldi. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in La giustizia era amministrata dal podestà feudale, con base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- sede in Luino, alla cui banca criminale il console prestava do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di giuramento. Il comune pagava al podestà 12 soldi e mezzo Ardena fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. all’anno. Siccome tutti gli uomini del comune stavano assenti qua- Ardena, comune con convocato, fu confermato nel di- si tutto l’anno, rimpatriando solo d’invervo, restavano nel stretto XIX di Arcisate in forza del successivo comparti- paese solo le donne e qualche vecchio o malato. Non vi era mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 quindi la possibilità di far funzionare un consiglio o di ave- luglio 1844). re dei deputati. I capifamiglia svolgevano peraltro a turno, Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Ardena, comu- per il periodo di un anno, le funzioni di sindaco. Durante la ne con convocato generale e con una popolazione di 107 loro assenza, gli uomini lasciavano la cura degli affari co- abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate. muni alle donne, che si regolavano a norma delle disposi- zioni lasciate dagli uomini e svolgevano i loro compiti con l’assistenza del parroco. Il sindaco in carica svolgeva anche le funzioni di cancelliere e conservava presso di sé le scrit- ARMIO ture e i libri pubblici (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 3). comune di Armio. 50 comune di Ardena. 47 sec. XV - 1757 1757 - 1797 Armio fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu conces- Nel compartimento territoriale del 1757 Ardena risultava so al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Vi- sempre far parte della pieve di Valtravaglia (editto 10 giu- sconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, per- gno 1757). Il comune di Ardena entrò nel 1786 a far parte ché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre loca- Valvedasca (Casanova 1930). lità della pieve di Valtravaglia, a seguito del compartimento Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- del censimento, il comune, che era compreso nella pieve di rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Valtravaglia, era infeudato al conte Giovanni Emanuele La provincia di Varese fu presto inglobata in quella di Mi- Marliani, con pagamento di censo feudale. lano (compartimento 1791). Ad Armio non risiedeva il giudice, ma la competenza in materia giudiziaria apparteneva al giudice Antonio Maria comune di Ardena. 48 Bossi, che aveva la sua residenza in Luvino. Il console non 1798 - 1809 prestava l’ordinario giuramento alla banca criminale di quell’ufficio, ma il sindaco era obbligato a denunziare i de- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione litti. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Ardena venne inserito nel distretto della L’amministrazione della comunità era assicurata da un Malgorabbia, che aveva come capoluogo Luvino, cioè l’at- console, nominato a rotazione tra i focolari, che svolgeva tuale Luino. anche le funzioni di esattore, di campanaro e di custode nella chiesa parrocchiale. Altro ufficiale era il sindaco, che Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- era anch’egli nominato a rotazione e che si occupava di de- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di finire le imposte. Sia il sindaco che il console venivano ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, cambiati ogni anno. La comunità non disponeva di un can- Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Ardena celliere, ma il riparto dei carichi reali o sia annuo tributo entrò a far parte del distretto di Luino, che era il distretto che si pagava alla regia camera nella squadra di Valvedasca XVI del dipartimento dell’Olona. era effettuato dal notaio collegiato di Milano Carlo Paolo Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- Maurignone, residente in Garabiolo, che percepiva 24 lire tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- annue dal comune. rile anno IX), venne poi incluso nel distretto II, Varese, del Le anime collettabili e non collettabili erano circa 480, dipartimento del Lario. sia maschi che femmine (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 4). gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Ardena fu compreso nel distretto II di Varese, cantone VI di Viggiù del diparti- comune di Armio. 51 mento del Lario: comune di III classe, contava 84 abitanti. 1757 - 1797 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Nel compartimento territoriale del 1757 Armio risultava il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- compreso nella pieve di Valtravaglia (editto 10 giugno ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), 1757). Il comune di Armio entrò nel 1786 a far parte della Ardena figurava, con 83 abitanti, comune aggregato al co- provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località mune denominativo di Brusimpiano, nel cantone III di Vig- della pieve di Valtravaglia, a seguito del compartimento ter- giù del distretto II di Varese. Con il successivo comparti- ritoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio mento territoriale del dipartimento del Lario, Ardena era tra lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Ma gli aggregati del comune di Brusimpiano, nel cantone III di la provincia di Varese fu presto inglobata dalla provincia di Viggiù del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). Milano (compartimento 1791).

76 Arnate comune di Armio. 52 Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco 1798 - 1809 Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione re Visconti (Casanova 1930). del dipartimento del Verbano, Armio venne inserito nel La giunta del censimento stabilì nel settembre del 1730 nuovo dipartimento, nel distretto del Giona. Soppresso il di aggregare ad Arnate Cassina Verghera. Le due comunità dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), erano unite già nel 1722 nella stessa mappa catastale. Una con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione nota apposta alla mappa copia conservata presso l’archivio territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- di stato di Varese afferma: “La Cassina Verghera è stata cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Armio entrò a far par- leuata da questo Comune di Arnate p(er) lasciarla da sé so- te del distretto XVI di Luino del dipartimento dell’Olona. la, in uigore di Decreto della R(ea)l Giunta del g(ior)no 9 Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu col- febbraro 1757” (Area virtuale, MUT 70.2). Già nell’ottobre locato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario del 1730 però l’unione venne annullata e nella comparti- (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo comparti- mentazione del 1757 i comuni apparivano separati (editto mento territoriale inserì Armio nel cantone VII di Macca- 10 giugno 1757). gno Superiore del distretto II, Varese, del dipartimento del Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Lario. Il comune, di III classe, aveva 424 abitanti (decreto del censimento, il comune di Arnate era infeudato con il 8 giugno 1805). feudo del borgo di Gallarate, versando al feudatario del A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento borgo conte di Castelbarco per censo annuo e imbottato 8 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con lire, non essendosi mai redento. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Non vi risiedevano giudici, ma il comune era sottoposto ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), al regio vicario del Seprio, residente nel borgo di Gallarate, Armio figurava, con 394 abitanti, comune aggregato al co- Giuseppe Fortunato Bonacina. Alla banca criminale del vi- mune denominativo di Graglio, nel cantone IV di Macca- cario del Seprio il console prestava l’ordinario giuramento. gno del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con Sempre a Gallarate vi era anche la sede del giudice feudale. il successivo compartimento territoriale del dipartimento Arnate non disponeva di alcun consiglio particolare, ma del Lario (decreto 30 luglio 1812). del consiglio generale, che veniva formato con il suono del- la campana, assistenza del giudice, intervento del popolo, comune di Armio. 53 di due sindaci eletti per via di voti dei comunali; mentre il 1816 - 1859 console veniva scelto con pubblico incanto. I sindaci veni- vano eletti e permutati da biennio in biennio; ai medesimi Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in erano affidate la pubblica amministrazione, la conservazio- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- ne delle pubbliche sostanze e la vigilanza sull’equità dei ri- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di parti. Armio fu inserito nel distretto XX di Maccagno. Il cancelliere abitava nel borgo di Gallarate e si incarica- Armio, comune con convocato, fu confermato nel distret- va della custodia delle pubbliche scritture, dietro pagamen- to XX di Maccagno in forza del successivo compartimento to per le sue attività di 50 lire all’anno. Non vi erano procu- territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio ratori o agenti, se non in caso di necessità (Risposte ai 45 1844). quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Armio, comu- n. 19, fasc. 2). ne con convocato generale e con una popolazione di 436 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. comune di Arnate. 55 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Arnate risultava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). ARNATE Nel compartimento territoriale della Lombardia austriaca del 1786, il comune di Arnate, come le altre località della comune di Arnate. 54 pieve di Gallarate, venne inserito amministrativamente nel- sec. XIV - 1757 la provincia di Gallarate (editto 26 settembre 1786), da cui Località citata come Arnà negli statuti delle strade e delle l’intendenza politica fu spostata a Varese nell’ottobre del acque del contado di Milano e facente parte della pieve di 1787 (Giampaolo, Cartografia). Nel 1791 i comuni della Gallarate. pieve di Gallarate risultavano inseriti nel distretto XXXIII Arnate era una delle comunità del feudo di Gallarate, do- della provincia di Milano (compartimento 1791). nato nel 1530 dal duca Francesco II Sforza a Marino Carac- ciolo, poi cardinale. comune di Arnate. 56 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1798 - 1809 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Arnate risul- A seguito della legge 26 marzo 1798 sull’organizzazione tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di amministrativa del territorio (legge 6 germinale anno VI Carlo V, cartt. 18-19). bis) il comune di Arnate venne inserito nel distretto di Gal- Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feudo di Atri- larate del dipartimento del Verbano. palda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Pallavicino Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza eredi capa- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono assegnati da ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altemps nel Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Arnate en- 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo e Ga- trò a far parte del distretto XIII di Gallarate del dipartimen- leazzo Visconti di . to dell’Olona.

77 Arolo

Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- Il giudice feudale risiedeva a Laveno ed era nel biennio tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- interessato Antonio Bossi di S. Andrea, col salario di 9 lire rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento d’Olona, e 4 soldi. Nel detto ufficio si esaminavano gli atti criminali distretto IV, di Gallarate. e civili e si amministrava la giustizia. Arolo non aveva co- Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- muni aggregati e non chiedeva di essere aggregato ad altro gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Arnate fu compreso comune. nel distretto I di Gallarate, cantone I sempre di Gallarate I consigli generali e particolari o per la vigilanza sulla del dipartimento d’Olona; comune di III classe, contava giustizia dei riparti si facevano mediante convocazione dei 375 abitanti. “capi di casa” da parte del console del mese al tocco della A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento campana, davanti al cancelliere e ad uno degli estimati. Le d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- deliberazioni si adottavano coi tre quarti dei voti dei “capi no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio di casa”. Se necessario si costituiva un procuratore specia- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Ar- le. nate figurava, con 383 abitanti, comune aggregato al comu- Il cancelliere risiedeva a Cellina ed era pagato 8 lire ne denominativo di Cardano, nel cantone I di Gallarate del all’anno; lo stesso cancelliere curava le poche scritture esi- distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione stenti, non essendovi archivio né stanza pubblica per la e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- conservazione delle scritture. vembre 1811), Arnate era compreso tra gli aggregati di Il comune non aveva procuratori né agenti a Milano. Le Gallarate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gal- anime collettabili e non collettabili erano 110 (Risposte ai larate. 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XVI, Como, pieve di Leggiu- no, fasc. 1). comune di Arnate. 57 1816 - 1859 comune di Arolo. 59 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, 1757 - 1797 in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- Nel compartimento territoriale del 1757 Arolo risultava bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune compreso nella pieve di Leggiuno (editto 10 giugno 1757). di Arnate fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. Il comune di Arolo entrò nel 1786 a far parte della provin- Arnate, comune con convocato, fu confermato nel di- cia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pie- stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- ve di Leggiuno, a seguito del compartimento territoriale mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo luglio 1844). in otto province (editto 26 settembre 1786). Inserita nella Nel 1851 fu chiuso un fascicolo riguardante il trasporto provincia di Milano sin dalla fine del 1787, la pieve di Leg- del termine indicante i confini tra i comuni di Arnate e giuno faceva parte nel 1791 del distretto XXXVII, con sede Crenna (determinazione confini: Arnate-Crenna, 1851). della cancelleria del censo a Gavirate (compartimento Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Arnate, comu- 1791). ne con convocato generale e con una popolazione di 723 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. comune di Arolo. 60 arch. determinazione confini: Arnate-Crenna, 1851: Tra- 1798 - 1809 sporto del termine indicante il confine tra i comuni di Ar- A seguito della legge 26 marzo 1798 sull’organizzazione nate e Crenna, Milano, 15 novembre 1851, ASMi, Cata- sto, cart. 762. amministrativa del territorio (legge 6 germinale anno VI bis), il comune di Arolo venne inserito nel distretto di Cu- vio del dipartimento del Verbano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di AROLO ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Arolo en- comune di Arolo. 58 trò a far parte del distretto XV di Laveno del dipartimento sec. XIV - 1757 dell’Olona. La località di Arolo, della pieve di Leggiuno, citata negli Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento del Lario, strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). distretto II, di Varese. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Arolo fu compreso nel Arolo risultava ancora compreso nella medesima pieve distretto II di Varese, cantone IV di Gavirate, del diparti- (Estimo di Carlo V, cart. 26). mento del Lario; comune di III classe, contava 194 abitanti. La giunta del censimento nel settembre del 1730 dispose A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento l’unione di Arolo e Cellina, ma nel compartimento territo- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con riale del 1757 i due comuni risultavano ancora separati. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 il comune ri- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), sultava infeudato per tre quarti al conte Renato Borromeo Arolo figurava, con 180 abitanti, comune aggregato al co- Arese e per un quarto al conte Giulio Visconti e pagava cir- mune denominativo di Leggiuno, nel cantone II di Gavirate ca 21 lire di censo ogni anno, per 3 bienni al conte Borro- del distretto II di Varese; con il successivo compartimento meo e per 1 biennio al Visconti. territoriale del dipartimento del Lario, Arolo compariva tra

78 Arsago gli aggregati di Leggiuno, sempre nel cantone II di Gavirate comune di Arsago. 63 del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Arsago risultava comune di Arolo. 61 compreso nella pieve di Somma (editto 10 giugno 1757). Il 1816 - 1859 comune di Arsago entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in di Somma, a seguito del compartimento territoriale della base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- Arolo fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. ni della pieve di Somma facevano parte del distretto Arolo, comune con convocato, fu confermato nel distret- XXXIV della provincia di Milano (compartimento 1791). to XVI di Gavirate in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio comune di Arsago. 64 1844). 1798 - 1811 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Arolo, comune con convocato generale e con una popolazione di 260 abi- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione tanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Arsago venne inserito nel distretto di Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ARSAGO ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Arsago comune di Arsago. 62 entrò a far parte del distretto XIII di Gallarate del diparti- mento dell’Olona. sec. XIV - 1757 Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- Arsago, località della pieve di Somma citata negli statuti tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- delle strade e delle acque del contado di Milano, era tra le rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento d’Olona, comunità che contribuivano alla manutenzione della strada distretto IV, di Gallarate. di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Arsago fu compreso nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Ar- nel distretto IV di Gallarate, cantone V di Somma del dipar- sago risultava compreso nella medesina pieve (Estimo di timento d’Olona; comune di III classe, contava 653 abitan- Carlo V, cartt. 45-46, parte I). ti. La comunità, secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento della II giunta del censimento, era infeudata e i confeuda- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- tari erano il conte di Castelbarco Visconti, il marchese Er- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio mes Visconti, il marchese Modroni, il conte Gian Battista successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- Visconti e il marchese Gerolamo Cusani, ai quali non si ef- mune denominativo di Arsago, comprendente i comuni fettuavano pagamenti. concentrati di Arsago, Casorate e Mezzana figurava com- Non risiedeva nel paese alcun giudice, né regio, né feu- preso, con 1617 abitanti complessivi, nel cantone V di dale, ma la comunità era sottoposta al podestà di Somma e Somma del distretto IV di Gallarate; con la successiva con- al giudice regio, il vicario del Seprio residente in Gallarate, centrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona al cui ufficio o banca criminale il console prestava il giura- (decreto 8 novembre 1811), Arsago compariva tra gli ag- mento ordinario, pagando all’attuario 2 lire e 5 soldi; men- gregati di Somma, nel cantone IV di Somma del distretto tre non veniva versato alcun onorario ai due giudici, regio IV di Gallarate. e feudale. Però si pagavano 7 lire al podestà o al suo luogo- tenente per la sua assistenza durante il riparto e sei lire comune di Arsago. 65 all’attuario per il ricevimento delle denunce. 1816 - 1859 Il comune non aveva consiglio generale. Peraltro, per sta- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, bilire il riparto dei carichi o per qualche evento straordina- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- rio, si teneva un consiglio nella pubblica piazza, introdotto bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune dal suono della campana, con l’intervento del popolo, l’as- di Arzago (Arsago) fu inserito nel distretto XVI di Somma. sistenza del giudice e la partecipazione di tre consoli e di Con dispaccio governativo 1829 agosto 22 n. 20527/ un soprintendente. Sia i consoli che il soprintendente erano 3025 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Arsago, eletti e rinnovati dai confeudatari, gestivano l’amministra- del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al zione del comune e del patrimonio pubblico e vigilavano compartimento di Milano, 1816-1835). sui pubblici riparti. Arzago, comune con consiglio, fu confermato nel distret- Il cancelliere del comune risiedeva a Gallarate e percepi- to XVI di Somma in forza del successivo compartimento va 100 lire all’anno. A lui erano affidate le pubbliche scrit- territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio ture, in mancanza di un archivio. 1844). I residenti nel comune erano circa 600 (Risposte ai 45 Nel 1846 fu chiuso un fascicolo riguardante la determi- quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Somma, nazione dei confini tra i comuni di Arzago, , Cajello fasc. 2). e Premezzo (determinazione confini 1846).

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Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Arzago, comu- divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- ne con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una tembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Varese popolazione di 1022 abitanti, fu inserito nel distretto XIII si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della di Somma. provincia di Milano (compartimento 1791) arch. determinazione confini 1846: determinazione dei con- fini tra i comuni di Arzago, Besnate, Cajello, Premezzo, comune di Azzate. 68 Milano, 26 marzo 1846, ASMi, Catasto, cart. 762. 1798 - 1815 A seguito della legge 26 marzo 1798 (legge 6 germinale anno VI bis), il comune di Azzate venne inserito nel distret- to di Varese del dipartimento del Verbano. AZZATE Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di comune di Azzate. 66 ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, sec. XIV - 1757 Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Azzate en- trò a far parte del distretto XVIII di Varese del dipartimento La località di Azzate, citata negli statuti delle strade e dell’Olona. delle acque del contado di Milano e appartenente alla pieve Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- di Varese, era tra le comunità che contribuivano alla manu- tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- tenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento del Lario, 1346). distretto II, di Varese. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Az- gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Azzate fu compreso zate risultava tra le comunità censite nella medesima pieve nel distretto II di Varese, cantone I di Varese del diparti- (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). mento del Lario; comune di III classe, contava 831 abitanti. Il territorio di Azzate “tanto nel corporale quanto nello A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento spirituale” risultava infeudato all’Ospedale Maggiore di del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Milano. Vi risiedeva il luogotenente del podestà, che aveva il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- sede a Milano, al quale si corrispondevano da parte del co- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), mune 16 lire annue. Il console prestava il suo giuramento il comune denominativo di Azzate, con i comuni aggregati nell’ufficio di Ganna. di Azzate e Brunello, e con 1060 abitanti complessivi, figu- Il comune si riuniva in consiglio in occasione di qualche rava nel cantone I di Varese del distretto II di Varese, e suo interesse nella sala del luogotenente di proprietà come tale, comune di III classe, fu confermato con il suc- dell’Ospedale. Nell’assemblea chiunque poteva esprimere cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- il suo parere, specialmente sulle imposte locali voluttuarie, rio (decreto 30 luglio 1812). poiché la comunità era esente dalle imposte reali, in quanto fondo ecclesiastico antico. comune di Azzate. 69 Azzate aveva come rappresentanti un sindaco e dieci de- 1816 - 1859 putati, i quali con il console e con l’agente dell’Ospedale Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Maggiore curavano gratis, senza emolumento alcuno, gli base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- interessi della comunità. In particolare al sindaco e ai depu- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di tati erano affidate la vigilanza sopra gli interessi di detto co- Azzate fu inserito nel distretto XVII di Varese. mune e i riparti dei carichi locali. L’elezione del sindaco si teneva ogni anno e veniva scelta la persona, tra quelle rite- Azzate, comune con convocato, fu confermato nel di- nute capaci dal comune convocato, che faceva la “miglior stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- oblazione”. I deputati venivano invece eletti tramite una vo- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 tazione e potevano essere confermati nella carica. luglio 1844). Sempre mediante votazione da parte della comunità ve- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Azzate, comu- niva scelto il cancelliere, tra gli abitanti del luogo che aves- ne con convocato generale e con una popolazione di 1529 sero qualche pratica di conti. Al cancelliere, che era pagato abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. sei lire all’anno, spettava curare la conservazione delle po- che scritture comunali e costituire i riparti fiscali. Il comune, in cui vivevano 498 anime, “tanto maschi come femmine d’ogni età”, non si serviva di un procuratore o di un agente in Milano, ma, in caso di necessità chiedeva assistenza all’Ospedale Maggiore (Risposte ai 45 quesiti, comune di Azzio. 70 cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [1], fasc. sec. XIV - 1757 1). Azzio, località della pieve di Cuvio citata come “Azo” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- comune di Azzate. 67 no, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzio- 1757 - 1797 ne della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). Nel compartimento territoriale del 1757 Azzate risultava Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). Il Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Galla- so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere rate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito del Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto

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Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, La- dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). rio); dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e biennio seguente, Azzio venne unito al comune di Gemo- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Azzio risul- nio, nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese (de- tava tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo creto 4 novembre 1809, Lario); con il successivo comparti- di Carlo V, cart. 49). mento territoriale del dipartimento del Lario, Azzio era tra Il comune nel 1751 era infeudato al fu conte Giulio Vi- gli aggregati del comune di Cuvio, sempre nel cantone II di sconti Borromeo Arese, cui si corrispondevano, per ragione Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). feudale, ossia dazio d’imbottato, 104 lire, secondo anti- chissima osservanza. La giustizia era amministrata dal po- comune di Azzio. 73 destà di Cuvio, al quale si pagavano annualmente nove lire. 1816 - 1859 Il console della comunità non prestava giuramento ad alcu- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in na banca criminale, ma portava le denunce al regio ufficio base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- di Varese o all’ufficio feudale di Cuvio. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Il comune non aveva consiglio generale né particolare; Azzio fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. disponeva di un sindaco e di un console, che convocava in Azzio, comune con consiglio, fu confermato nel distretto caso di necessità i capifamiglia con preventivo avviso nella XVIII di Cuvio in forza del successivo compartimento ter- pubblica piazza in un giorno festivo. Il solo patrimonio ritoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio pubblico era un terreno di 590 pertiche adibito a pascolo 1844). per i bovini, da cui non si ricavava un reddito. Il cancelliere Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Azzio, comune era residente a “Cocho”, distante un miglio da Azzio, e ve- con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una po- niva retribuito con 20 lire all’anno. Il “libro cattastre” era polazione di 403 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di depositato presso uno dei primi estimati della comunità. La Gavirate. documentazione relativa ai tributi e al loro pagamento si trovava presso il sindaco, riposto in una cassetta che funge- va da archivio. Non vi era procuratore a Milano. Le anime erano in tutto circa 260, di cui 207 collettabili e 53 non collettabili (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. BALLARATE D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 2 ). comune di Ballarate. 74 comune di Azzio. 71 sec. XIV - sec. XVII 1757 - 1797 Ballarate, località della pieve di Leggiuno citata come Nel compartimento territoriale del 1757 Azzio risultava Ballarà negli statuti delle strade e delle acque del contado compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manu- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- tenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie larate, poi di Varese, con le altre località della Valcuvia, a 1346). seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e striaca, che divise il territorio lombardo in otto province nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Ballarate ri- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della Valcu- sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di via erano inseriti nel distretto censuario XXXVIII della Carlo V, cart. 26). provincia di Milano (compartimento 1791). Nella relazione di Ambrosio Oppizzone sulle terre dello stato di Milano, nella pieve di Leggiuno appare la comunità comune di Azzio. 72 di “Balerano con Ghirà” che si può riportare alla forma 1798 - 1809 Ballarate con Chirate (Oppizzone 1634). La mappa copia, conservata presso l’archivio di stato di A seguito della legge 26 marzo 1798 (legge 6 germinale Varese, del Catasto c. d. teresiano del 1722 è così intestata: anno VI bis), il comune di Azzio venne inserito nel distretto “Mappa di Chirate con Ballarate Pieve di Lezzuno di Cuvio del dipartimento del Verbano. Duc(at)o di Milano”; la mappa d’insieme è intestata “Bo- Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- sco con Marzano, Chirate, e Balarate Pieve di Legiuno” ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di (Area virtuale, MUT 119.2, MUT 119.1). Nel 1757, il com- ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, partimento territoriale dello stato di Milano considera la Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Azzio en- comunità di Ballarate aggregata a Bosco, insieme a Marza- trò a far parte del distretto XV di Laveno del dipartimento no e Chirate (editto 10 giugno 1757) e la situazione resterà dell’Olona. immutata nel passaggio dei territori al distretto di Laveno Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- nel 1798. tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento del Lario, distretto II, di Varese. Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- BARASSO gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Azzio fu compreso nel distretto II di Varese, cantone V di Cuvio del dipartimento del Lario; comune di III classe, contava 328 abitanti. comune di Barasso. 75 Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- sec. XIV - 1757 mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Azzio al co- La località di Barasso, appartenente alla pieve di Varese, mune denominativo di Cuvio nel cantone III di Cuvio del venne citata negli statuti delle strade e delle acque del con-

81 Barasso tado di Milano. Barasso era tra le comunità che contribui- comune di Barasso. 76 vano alla manutenzione della strada di Bollate (Comparti- 1757 - 1797 zione delle fagie 1346). Nel 1538 Carlo V decise di vendere una serie di diritti, Nel compartimento territoriale del 1757 la comunità di dando vita a quello che fu definito feudo della Fraccia Su- Barasso risultava compreso nella pieve di Varese (editto 10 periore di Varese, che comprendeva anche Barasso, e che fu giugno 1757). Nel 1786, a seguito del Compartimento ter- acquistato da Francesco Girami. ritoriale della Lombardia Austriaca (editto 26 settembre 1786), che introdusse un ordinamento per province, Baras- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e so entrò a far parte della provincia di Gallarate. Nel 1791 i nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo comuni della pieve di Varese vennero inseriti nel distretto Barasso risultava tra le comunità censite nella medesima XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791). pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). Nel 1611 il feudo della Fraccia Superiore risultava in comune di Barasso. 77 possesso di Lavinia Visconti e del marito Alessandro Vista- rini. Da Lavinia Visconti, nel 1647, passò per donazione al 1798 - 1812 conte Fabio Visconti Borromeo (Gianazza 1993). A seguito della legge 26 marzo 1798 (legge 6 germinale Barasso nel 1634 era compreso tra le terre dello stato di anno VI bis), il comune di Barasso venne inserito nel di- Milano che pagavano il censo del sale (Oppizzone 1634). stretto di Varese del dipartimento del Verbano. Dalle risposte ai 45 quesiti della real giunta del censi- Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- mento emerge che il comune era infeudato al conte Giulio ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di Visconti Borromeo Arese, cui non effettuava però paga- ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, menti a titolo feudale. Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Barasso A Barasso non risiedeva alcun giudice, né regio né feu- entrò a far parte del distretto XVIII di Varese del diparti- dale. Il giudice regio, all’epoca Massimiliano Pusterla, ri- mento dell’Olona. siedeva in Varese e non percepiva emolumenti. Il giudice Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- feudale, Carlo Bartolomeo Porta, risiedeva in Gavirate e tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- percepiva 7 lire annue di salario. Il console prestava il suo rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento del Lario, ordinario giuramento alla banca del giudice feudale. distretto II, di Varese. Il comune aveva sotto di sé un altro comunetto intitolato “de Guarneri Castiglioni in Molina”, che era aggregato al Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- comune dominante di , al quale pagava tutti i ca- gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Barasso fu compreso richi di diaria, cavalleria ecc., contribuendo alle spese di nel distretto II di Varese, cantone I di Varese del diparti- Barasso solo per il puro perticato rurale e per le spese di mento del Lario; comune di III classe, contava 457 abitanti. chiesa. Concorreva alla sua porzione delle messe del cap- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento pellano, alla “fonzione a S. Nicò”, al fitto della casa del del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con cappellano e ad altre spese del genere. Questo comunetto il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- risultava disegnato nella mappa del comune maggiore, ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), senz’alcuna separazione dei beni, che erano frammischiati il comune denominativo di Barasso, con i comuni aggregati con quelli del comune grande. Barasso chiedeva pertanto di Barasso e , e con 659 abitanti complessivi, figu- che venisse aggregato quel piccolo comune. rava nel cantone I di Varese del distretto II di Varese); con Il consiglio era formato da un sindaco, due deputati e un il successivo compartimento territoriale del dipartimento console con la maggior parte dei capi di casa, che si riuni- del Lario, Barasso era tra gli aggregati del comune di Luvi- vano nella pubblica piazza per ogni evento, premesso il nate, nel cantone I di Varese del distretto II di Varese (de- suono della campana. Durante le riunioni si eleggevano e si creto 30 luglio 1812). sostituivano il sindaco e i deputati, ma non il console, poi- ché nella comunità questo ufficio si esercitava per la durata comune di Barasso. 78 di un mese da ogni uomo che avesse compiuto i diciotto an- ni, concorrendo al consolato anche gli uomini di Molina 1816 - 1859 con regolare successione. Al sindaco e ai deputati erano af- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in fidate la vigilanza sulla giustizia dei pubblici riparti e la base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- conservazione del patrimonio della comunità. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Barasso disponeva di un cancelliere, che abitava in Vare- Barasso fu inserito nel distretto XVII di Varese. se e veniva pagato 43 lire solamente per il lavoro ordinario, essendo pagato a parte per gli straordinari. Lo stesso can- Barasso, comune con convocato, fu confermato nel di- celliere aveva cura delle poche scritture della comunità. stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Il comune non aveva alcun procuratore in Milano né al- luglio 1844). trove. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Barasso, co- Le anime nel comune dominante consistevano in circa mune con convocato generale e con una popolazione di 606 300 nell’anno 1750, cui aggiungendosi 90 anime del comu- abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. netto di Molina, che nel foro ecclesiastico risultava unito al dominante, facevano in tutto circa 390 anime (Risposte ai bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, zada Schianno, , Comune di Gazzada [1], fasc. 2). Schianno, 1993.

82 Barza

BARDELLO rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento del Lario, distretto II, di Varese. comune di Bardello. 79 Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- sec. XIV - 1757 gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Bardello fu compreso nel distretto II di Varese, cantone IV di Gavirate del dipar- La località di Bardello, appartenente alla pieve di Breb- timento del Lario; comune di III classe, contava 391 abitan- bia, venne citata negli statuti delle strade e delle acque del ti. contado di Milano tra tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fa- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento gie 1346). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bardello ri- il comune denominativo di Bardello, con i comuni aggrega- sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di ti di Bardello, Biandronno, Brebbia, Bregano, , Carlo V, cartt. 7-8). Olginasio, e con 2346 abitanti complessivi, figurava nel Nel 1751 il comune era infeudato al conte Giulio Viscon- cantone II di Gavirate del distretto II di Varese, e come tale, ti Borromeo Arese, cui si corrispondevano per censo feuda- comune di III classe, fu confermato con il successivo com- le 44 lire annue. partimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto Il giudice competente era il podestà feudale Carlo Barto- 30 luglio 1812). lomeo Porta, che risiedeva a Gavirate e percepiva di salario annuo 8 lire e 8 soldi. Il comune non disponeva di un con- comune di Bardello. 82 siglio generale né particolare, non essendovi altro ufficiale 1816 - 1859 che un reggente, il cancelliere ed il console, che prestava giuramento alla banca criminale del vicariato del Seprio di Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Gallarate. In occasione di pagamenti o di affari di partico- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- lare importanza, il console dava avviso preventivo ai capi- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di famiglia e li convocava, con gli estimati, nella pubblica Bardello fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. piazza, per determinare quanto si credeva di maggior van- Bardello, comune con convocato, fu confermato nel di- taggio per la comunità. Anche i riparti si leggevano in piaz- stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- za, ad ogni richiesta degli interessati. Il cancelliere abitava mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 a Coquo, a tre miglia di distanza da Bardello, e veniva pa- luglio 1844). gato 36 lire all’anno. Il cancelliere conservava il libro del Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bardello, co- catasto del perticato, i riparti annui dei carichi e i conti fatti mune con convocato generale e con una popolazione di 637 all’esattore, mentre il reggente teneva presso di sé le rice- abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. vute dei pagamenti fatti dall’esattore. Le anime collettabili erano 217 e le non collettabili erano circa 60, per un totale di circa 277 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. BARZA 1). comune di Barza con Monteggia. 83 comune di Bardello. 80 sec. XIV - 1757 1757 - 1797 La località di Barza, appartenente alla pieve di Brebbia, Nel compartimento territoriale del 1757 Bardello risulta- venne citata negli statuti delle strade e delle acque del con- va compreso nella pieve di Brebbia (editto 10 giugno tado di Milano tra le comunità che contribuivano alla ma- 1757). Nel 1786, a seguito del Compartimento territoriale nutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie della Lombardia Austriaca (editto 26 settembre 1786), che 1346). introdusse un ordinamento per province, Bardello entrò a far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese per bre- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ve tempo. Il territorio venne successivamente inserito nella nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Barza risul- provincia di Milano e nel 1791, abolite le intendenze poli- tava ancora compresa nella medesima pieve (Estimo di tiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a trovarsi com- Carlo V, cartt. 7-8). prese nella provincia di Milano (compartimento 1791). Il comune era infeudato nel 1751 al conte Giulio Viscon- ti, cui pagava poco più di 13 lire “a titolo d’oggi”. Il giudice comune di Bardello. 81 competente per il territorio comunale era il giudice regio del vicariato del Seprio a Gallarate per maggior magistrato, 1798 - 1815 cui non si pagavano emolumenti. Il console del comune A seguito della legge 26 marzo 1798 (legge 6 germinale prestava giuramento alla banca criminale del Seprio, pa- anno VI bis), il comune di Bardello venne inserito nel di- gando una lira e 26 soldi al notaio. Come minore magistra- stretto di Besozzo del dipartimento del Verbano. to si faceva riferimento al podestà di Gavirate da parte di Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- tutta la pieve di Brebbia, pagando una lira, 12 soldi e 6 de- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di nari. Si versava anche un contributo di 6 lire annue al sin- ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, daco provinciale per la manutenzione delle strade di Mila- Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Bardello no sino a Rho. entrò a far parte del distretto XIV di Angera del dipartimen- Non vi era consiglio generale ma particolare. Il console to dell’Olona. sceglieva due deputati, che restavano in carica per tre anni Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- e godevano dell’esenzione dalle tasse personali, oltre che tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- del rimborso delle spese di viaggio. Sin dal 1746 svolse le

83 Barzola funzioni di cancelliere Giovanni Battista Cotta, abitante in compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Travedona, al quale erano affidate le scritture pubbliche, cazione 1 luglio 1844). che venivano conservate in una cassa. La retribuzione del Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Barza con la cancelliere era di 10 lire e 10 soldi all’anno. Le anime, col- frazione Monteggia, comune con convocato generale e con lettabili e non collettabili, erano nel 1751 circa 102 (Rispo- una popolazione di 176 abitanti, fu inserito nel distretto XX ste ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Angera. di Brebbia, fasc. 2). comune di Barza con Monteggia. 84 1757 - 1797 BARZOLA Nel compartimento territoriale del 1757 Barza con Mon- teggia risultava far parte della pieve di Brebbia (editto 10 comune di Barzola. 87 giugno 1757). Nel 1786, a seguito del Compartimento ter- sec. XIV - 1757 ritoriale della Lombardia Austriaca (editto 26 settembre La località di Barzola, facente parte della pieve di Ange- 1786), che introdusse un ordinamento per province, Barza ra, venne citata negli statuti delle strade e delle acque del entrò a far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese. contado di Milano tra le comunità che contribuivano alla Il territorio venne successivamente inserito nella provincia manutenzione della strada di Rho (compartizione delle fa- di Milano e nel 1791, abolite le intendenze politiche, le ter- gie 1346). re della pieve di Brebbia vennero a trovarsi comprese nella Angera col suo territorio erano antico feudo degli arcive- provincia di Milano (compartimento 1791). scovi di Milano. Nel 1350 il pontefice Clemente VI investì del feudo Caterina di Bernabò Visconti; nel 1397 Angera comune di Barza con Monteggia. 85 divenne contado, a favore di Gian Galeazzo Visconti, duca 1798 - 1815 di Milano. Nel 1404 il feudo di Angera passò ad Alberto Vi- A seguito della legge del 26 marzo 1798 (legge 6 germi- sconti di Castelletto. nale anno VI bis), Barza e Monteggia entrarono a far parte Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano del dipartimento del Verbano, nel distretto di Besozzo. effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di Vitaliano Borromeo per lire 12.800 (Casanova 1930). ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Barza en- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Barzola ri- trò a far parte del distretto XIV di Angera del dipartimento sultava ancora compresa nella medesima pieve (Estimo di dell’Olona. Carlo V, cart. 2). Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- Nel 1751 il comune, in cui erano presenti 62 anime col- tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- lettabili e 22 non collettabili, era infeudato al conte Renato rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento del Lario, Borromeo, ma non pagava alcuna ricognizione feudale. distretto II, di Varese. Il giudice, alla cui giurisdizione era sottoposto il comune, era il podestà Borroni, che risiedeva nel Borgo d’Angera e Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- aveva come salario due lire e 8 soldi all’ anno, oltre a un gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Barza con Monteggia carro di legna del prezzo di 4 lire. Il console del comune fu compreso nel distretto II di Varese, cantone III di Angera non prestava alcun giuramento a banche criminali. del dipartimento del Lario; comune di III classe, contava 83 abitanti. Non vi era consiglio di alcun tipo. I soli amministratori erano il cancelliere e il console, che era sostituito ogni tre Il 21 dicembre 1807 Barza e le terre circonvicine avanza- mesi. Occorrendo dover proporre qualcosa d’importante si rono una petizione per essere aggregate al dipartimento riunivano gli abitanti dando segno con la campana dopo la d’Olona (petizione di Angera 1807). messa, previo avviso del console. La riunione avveniva nel A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento piazzale della chiesa e qui si proponeva l’affare e si stabili- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con va ciò che era di maggior vantaggio per il comune. Si dava il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- successivamente avviso al cancelliere di quanto determina- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), to. I riparti venivano eseguiti dal cancelliere alla presenza Barza ed uniti figurava, con 101 abitanti, comune aggregato degli uomini interessati, riconoscendo tutte le partite prima al comune denominativo di Ispra, nel cantone II di Gavirate di fare il riparto. del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il Il cancelliere abitava in Angera e conservava in casa le successivo compartimento territoriale del dipartimento del scritture comunali, con il libro dei riparti e le ricevute dei Lario (decreto 30 luglio 1812). pagamenti. Il comune non aveva procuratore né agente in Milano e comune di Barza. 86 in caso di necessità ci si avvaleva del causidico Carlo Filip- 1816 - 1859 po Marinoni, sindaco provinciale della pieve d’Angera (Ri- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in sposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV, Como, pieve di base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Angera, fasc. 2). do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Barza con Monteggia fu inserito nel distretto XV di Ange- comune di Barzola. 88 ra. 1757 - 1797 Barza con Monteggia, comune con convocato, fu confer- Nel compartimento territoriale del 1757 Barzola risulta- mato nel distretto XV di Angera in forza del successivo va compreso nella pieve di Angera (editto 10 giugno 1757).

84 Bedero ()

Il comune di Barzola entrò nel 1786 a far parte della pro- tribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Com- vincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della partizione delle fagie 1346). pieve di Angera, a seguito del compartimento territoriale Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i co- so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere muni della pieve di Angera vennero inseriti nel distretto Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- censuario XXXV della provincia di Milano (compartimen- sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto to 1791). Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). comune di Barzola. 89 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1798 - 1809 nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bedero risul- A seguito della legge del 26 marzo 1798 (legge 6 germi- tava tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo nale anno VI bis), Barzola entrò a far parte del dipartimento di Carlo V, cart. 49). del Verbano, nel distretto di Angera. Nel 1751 il comune risultava infeudato al conte Giulio Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- Visconti, cui si corrispondevano 23 lire e 10 soldi all’anno, ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ed era sottoposto al giudice feudale, Antonio Francesco ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Buzzi, residente in Cuvio, cui non si pagava alcuna cifra, in Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Barzola quanto il territorio era di pertinenza dell’Ospedale Maggio- entrò a far parte del distretto XIV di Angera del dipartimen- re di Milano. to dell’Olona. Il comune non aveva consiglio. I reggenti erano il sinda- Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- co e il console: quest’ultimo spettava a turno di trimestre in tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- trimestre a ciascun comunista. Il sindaco era invece carica rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento del Lario, elettiva. Non vi erano procuratori né agenti a Milano. Le distretto II, di Varese. anime erano in tutto 323 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 3). gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Barzola fu compreso nel distretto II di Varese, cantone III di Angera del diparti- comune di Bedero. 92 mento del Lario; comune di III classe, contava 117 abitanti. 1757 - 1797 Il 21 dicembre 1807 Barzola e le terre circonvicine avan- zarono una petizione per essere aggregate al dipartimento Nel compartimento territoriale del 1757 Bedero risultava d’Olona (petizione di Angera 1807). compreso nella pieve di Cuvio (editto 10 giugno 1757). Il A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Galla- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con rate, poi di Varese, con le altre località della Valcuvia, a se- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- guito del compartimento territoriale della Lombardia au- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), striaca, che divise il territorio lombardo in otto province Barzola figurava, con 98 abitanti, comune aggregato al co- (editto 26 settembre 1786). Nel 1991 i comuni della Valcu- mune denominativo di Angera, nel cantone II di Gavirate via vennero inseriti nel distretto censuario XXXVIII della del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il provincia di Milano (compartimento 1791). successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). comune di Bedero. 93 1798 - 1809 comune di Barzola. 90 1816 - 1859 A seguito della legge del 26 marzo 1798 (legge 6 germi- nale anno VI bis), Bedero entrò a far parte del dipartimento Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in del Verbano, nel distretto di Cuvio. base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di Barzola fu inserito nel distretto XV di Angera. ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Barzola, comune con convocato, fu confermato nel di- Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Bedero stretto XV di Angera in forza del successivo compartimen- entrò a far parte del distretto XVI di Luino del dipartimento to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- dell’Olona. glio 1844). Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Barzola, comu- tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- ne con convocato generale e con una popolazione di 166 rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento del Lario, abitanti, fu inserito nel distretto XX di Angera. distretto II, di Varese. Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Bedero fu compreso nel distretto II di Varese, cantone V di Cuvio del diparti- BEDERO (BEDERO VALCUVIA) mento del Lario; comune di III classe, contava 380 abitanti. Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- comune di Bedero. 91 mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Bedero al co- sec. XIV - 1757 mune denominativo di Rancio nel cantone III di Cuvio del La località di Bedero, appartenente alla pieve di Cuvio, distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, La- venne citata come “Bediri” negli statuti delle strade e delle rio); dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel acque del contado di Milano. Era tra le comunità che con- biennio seguente, Bedero venne unito al comune di Cuvio,

85 Bedero (Bedero Valtravaglia) nel cantone I di Varese del distretto II di Varese (decreto 4 comune di Bedero con Brezzo. 96 novembre 1809, Lario). 1757 - 1797 In data 10 novembre 1810 il prefetto del dipartimento del Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del Lario espresse un parere favorevole al reclamo presentato 1757 (editto 10 giugno 1757) al comune di Bedero risultava dalle comunità di Rancio, Cassano, Ferrera, Masciago, Be- aggregato il comune di Brezzo. La denominazione di Bede- dero, , perché Rancio fosse eretto in comune deno- ro con Brezzo rimase anche nel compartimento territoriale minativo (reclamo di Rancio 1810). del 1786, con il quale la Lombardia austriaca veniva divisa Con il successivo compartimento territoriale del diparti- in otto province. Bedero venne a far parte della provincia di mento del Lario, Bedero compariva tra gli aggregati del co- Gallarate, pieve di Valtravaglia (editto 26 settembre 1786), mune di Rancio, nel cantone V di Luvino del distretto II di che divenne provincia di Varese nel 1787 e che venne suc- Varese (decreto 30 luglio 1812). cessivamente inglobata nella provincia di Milano (compar- timento 1791). comune di Bedero. 94 1816 - 1859 comune di Bedero con Brezzo. 97 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 1798 - 1815 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di del dipartimento del Verbano, Bedero con Brezzo venne in- Bedero fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. serito nel nuovo dipartimento, come comune del distretto 6 Bedero, comune con convocato, fu confermato nel di- della Malgorabbia, con capoluogo Luino. Soppresso il di- stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- partimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione terri- luglio 1844). toriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bedero, comu- (legge 5 vendemmiale anno VII), Bedero entrò a far parte ne con convocato generale e con una popolazione di 527 del distretto XVI di Luino del dipartimento dell’Olona. Nel abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Bedero con Brezzo nel cantone VIII di Luvino (Luino) del distretto BEDERO (BEDERO VALTRAVAGLIA) II, Varese del dipartimento del Lario. Il comune aveva 576 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune di Bedero. 95 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sec. XIII - 1757 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Nel XIII secolo Bedero faceva parte della di ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Valtravaglia, dominio dell’arcivescovo di Milano, e aveva il comune denominativo di Bedero, con i comuni aggregati 15 fuochi nel 1283 (Beretta 1917, p. III). di Bedero ed uniti e Muceno ed uniti, e con 849 abitanti Secondo le risposte ai 45 quesiti della II giunta del cen- complessivi, figurava nel cantone V di Luvino del distretto simento, del 1751, Bedero, che faceva parte della pieve di II di Varese, e come tale, comune di III classe, fu conferma- Valtravaglia, era infeudato al marchese Cosmo Cesare Mo- to con il successivo compartimento territoriale del diparti- rigia (Moriggia) e pagava annualmente al feudatario 80 lire mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). e 12 soldi. Il giudice feudale, Carlo Luino, non risiedeva in paese e comune di Bedero. 98 percepiva ogni anno una lira e 10 soldi. Il console della co- 1816 - 1859 munità non prestava alcun giuramento. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Bedero, in cui vivevano 386 anime, tra collettabili e non base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- collettabili, non aveva altri comuni sotto di sé, né era sog- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di getto ad alcun altro comune; inoltre non pretendeva di es- Bedero con Brezzo fu inserito nel distretto XXI di Luvino. sere indipendente dalla provincia nella quale restava natu- Bedero con Brezzo, comune con convocato, fu confer- ralmente collocato. mato nel distretto XXI di Luvino in forza del successivo Non si trovava nel comune alcun consiglio generale, ma compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- un consiglio particolare, composto da otto deputati scelti da cazione 1 luglio 1844). un numero di 32, di cui 16 ricavati dai primi estimati e 16 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bedero Brez- dai minori estimati. Dai suddetti otto deputati estratti a sor- zo, comune con convocato generale e con una popolazione te si estraeva ugualmente a sorte un sindaco, che aveva il di 726 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. particolare compito di vigilare sopra l’amministrazione de- gli affari pubblici. Al sindaco e al cancelliere spettava fare la suddivisione dei carichi fiscali. Il cancelliere risiedeva in paese e teneva presso di sé le BERGORO scritture in una cassetta provvista di due chiavi diverse, una delle quali si trovava presso il sindaco e l’altra presso lo stesso cancelliere, il cui emolumento consisteva in 14 lire comune di Bergoro. 99 annue. sec. XIV - 1667 Bedero non disponeva di un procuratore o agente in Mi- Attualmente frazione di . lano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Co- La località della pieve di Olgiate Olona citata come Ber- mo, n. 1, Valtravaglia, fasc. 5). garo negli statuti delle strade e delle acque del contado di

86 Besano

Milano era tra le comunità che contribuivano alla manuten- comune di Besano. 101 zione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). 1757 - 1797 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Nel compartimento territoriale del 1757 Besano risultava nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bergoro ri- compreso nella pieve di Arcisate (editto 10 giugno 1757). sultava ancora tra le comunità censite nella medesima pieve Con il compartimento territoriale della Lombardia austria- (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). ca del 1786 (editto 26 settembre 1786), Besano, che faceva Nel secolo XVII la comunità pagava separatamente la sempre parte della pieve di Arcisate, venne inserito nella sua porzione di sale, ammontante a 24 staia (Oppizzone provincia di Gallarate, che divenne poi provincia di Varese 1634). per un breve periodo nel 1787 e fu successivamente inglo- Nel 1668 per sentenza magistrale fu stabilita l’aggrega- bata nella provincia di Milano. Nel 1991 la pieve di Arcisa- zione di Bergoro al comune di Fagnano, confermata suc- te risultava compresa nel distretto XXXIX della provincia cessivamente dal senato di Milano. Da quel tempo in avanti di Milano (compartimento 1791). Fagnano con Bergoro vennero considerati come una comu- nità sola (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, fasc. 6). Nel comune di Besano. 102 Catasto detto teresiano la mappa di I stazione di Fagnano, 1798 - 1809 misurata dal geometra Andrea Tentorio dal 15 dicembre A seguito della legge del 26 marzo 1798 (legge 6 germi- 1721 al 23 marzo 1722, considerò Bergoro ormai aggregato nale anno VI bis), Besano entrò a far parte del dipartimento a Fagnano (Area virtuale, MUT 58). del Verbano, nel distretto di Arcisate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, BESANO Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Besano entrò a far parte del distretto XVII di Arcisate del diparti- comune di Besano. 100 mento dell’Olona. sec. XIV - 1757 Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripar- La località di Besano è citata nella forma “locho da Be- tizione territoriale della repubblica Cisalpina (legge 23 fio- sanono con il porto” negli statuti delle strade e delle acque rile anno IX), venne poi incluso nel dipartimento del Lario, del contado di Milano e faceva parte della pieve di Arcisate. distretto II, di Varese. Era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Besano fu compreso Nel 1484 Arcisate e le altre comunità della pieve vennero nel distretto II di Varese, cantone VI di Viggiù del diparti- infeudate da Gian Galeazzo Maria Sforza al suo consigliere mento del Lario; comune di III classe, contava 518 abitanti. Guido Antonio Arcimboldi. Gli Arcimboldi tennero il feu- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento do, in cui ebbero compartecipazione i Visconti e poi i Vi- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sconti Borromeo, fino al 1727. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Nel 1537, secondo un censimento della pieve, aveva 15 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), focolari. Besano figurava, con 508 abitanti, comune aggregato al co- mune denominativo di Bisuschio, nel cantone III di Viggiù Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del distretto II di Varese); con il successivo compartimento nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Besano risul- territoriale del dipartimento del Lario, Besano era tra gli ta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo aggregati del comune di Porto, nel cantone III di Viggiù del V, cart. 4). distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). La documentazione della visita pastorale del 1606 segna- lava 35 focolari con 219 abitanti, che salirono a 473 nel comune di Besano. 103 1687 (Besano, visita 1687). Nel 1751, secondo le risposte 1816 - 1859 ai 45 quesiti della II giunta del censimento, gli abitanti era- no diventati 492. In quel periodo il comune era infeudato al Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in conte Giulio Visconti Borromeo Arese, cui corrispondeva base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- ogni anno 30 lire a titolo di regalia. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Il podestà era Giambattista Portabò, residente in Varese, Besano fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. che però teneva il suo ufficio in Arcisate. A quest’ufficio il Con dispaccio governativo 1831 gennaio 20 n. 38409/ console della comunità portava le denunce, senza paga- 4112 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Besano, mento di salario né giuramento. del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al Il comune aveva un consiglio particolare, composto da compartimento di Como, 1816-1835). un sindaco e da un deputato. Ai fini dell’elezione, si com- Besano, comune con consiglio, fu confermato nel distret- poneva una lista e da quella si eleggevano nel congresso di to XIX di Arcisate in forza del successivo compartimento tutta la comunità le persone che erano ritenute più abili e territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio capaci. Il sindaco e il deputato curavano l’amministrazione 1844). e la conservazione del patrimonio pubblico e vigilavano Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Besano, comu- sull’equità dei riparti, che si facevano nella piazza del pae- ne con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una se, alla presenza di tutti gli abitanti. popolazione di 945 abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Il cancelliere risiedeva nel luogo e guadagnava all’anno Arcisate. 35 lire. Le scritture pubbliche si conservavano in un arma- arch. Besano, visita 1687: Visita pastorale del card. Federico dio, presso il deputato e cancelliere (Risposte ai 45 quesiti, Visconti, Besano, Archivio Spirituale della Curia di Mi- cart. 3037, vol. D XIX, Como, pieve di Arcisate, fasc. 2). lano, Miscellanea Pievi Diverse.

87 Besnate

BESNATE comune di Besnate. 106 1798 - 1815 comune di Besnate. 104 A seguito della legge del 26 marzo 1798 (legge 6 germi- nale anno VI bis), Besnate entrò a far parte del dipartimento sec. XIV - 1757 del Verbano, nel distretto di Gallarate. La località di Besnate, citata come Besnà negli statuti Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttido- delle strade e delle acque del contado di Milano del 1346 e ro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di facente parte della pieve di Gallarate, era tra le comunità ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Besnate (Compartizione delle fagie 1346). entrò a far parte del distretto XIII di Gallarate del diparti- mento dell’Olona. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Besnate ri- Con l’attivazione del compartimento territoriale del re- sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di gno d’Italia (decreto 8 giugno 1805) Besnate fu compreso Carlo V, cartt. 18-19). nel distretto IV di Gallarate cantone I di Gallarate del dipar- timento dell’Olona; comune di III classe, contava 635 abi- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta tanti. del censimento, il territorio non era infeudato. La giustizia A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento era amministrata dal giudice regio, il vicario del Seprio, d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Giuseppe Fortunato Bonacina, al cui regio ufficio, o banca no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio criminale, i consoli prestavano l’ordinario giuramento, successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- Il comune era sottoposto anche al giudice feudale, Stefa- mune denominativo di Besnate figurava compreso, con 653 no Omazino, che risiedeva in Milano, pagandogli come sa- abitanti, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Galla- lario 24 lire ogni anno, oltre a 7 lire per l’assistenza che il rate. Con la successiva concentrazione e unione di comuni medesimo o il suo luogotenente prestavano al riparto del nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Be- sale. snate, comune di III classe con 1855 abitanti complessivi, comprendeva gli aggregati di Besnate, Cajello, Jerago, Besnate era formato da due comuni, cioè dal comune do- Orago con Cavaria, Premezzo, sempre nel cantone I di Gal- minante e dal comunetto chiamato il comune del conte di larate del distretto IV di Gallarate. Castel Barcho (Castelbarco), che erano disgregati da molto tempo. comune di Besnate. 107 Teneva il consiglio generale solamente in occasione di 1816 - 1859 necessità straordinarie o nel tempo dei rispettivi riparti. Il Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, consiglio era convocato nella pubblica piazza con il suono in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- della campana, vi assistevano il giudice, il console e due bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune sindaci. Il console veniva scelto mediante pubblico incanto; di Besnate fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. i sindaci venivano nominati uno dal conte di Castelbarco Visconti e l’altro dagli eredi della Sig.ra Ortensia Maderna, Besnate, comune con convocato, fu confermato nel di- o dai suoi affittuarii. Era compito dei sindaci vigilare sopra stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- i riparti e la conservazione del patrimonio pubblico del co- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 mune. Il comune minore aveva anch’esso consiglio genera- luglio 1844). le nei tempi e modi suddetti, senza l’assistenza del giudice, Nel 1846 fu chiuso un fascicolo riguardante la determi- ma solamente con l’assistenza del sindaco e console eletti nazione dei confini tra i comuni di Arsago, Besnate, Cajello dal feudatario e cambiati a suo arbitrio. e Premezzo (determinazione confini 1846). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Besnate, co- I due comuni non avevano il cancelliere residente nel ter- mune con convocato generale e con una popolazione di 937 ritorio, ma bensì nel borgo di Gallarate, restando al mede- abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. simo affidata la cura delle pubbliche scritture, non esisten- do alcuna stanza pubblica o archivio per conservarle. arch. determinazione confini 1846: determinazione dei con- fini tra i comuni di Arzago, Besnate, Cajello, Premezzo, Le anime collettabili o non collettabili nel comune mag- Milano, 26 marzo 1846, ASMi, Catasto, cart. 762. giore erano circa 256; nel comune minore circa n. 200 (Ri- sposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 3). BESOZZO comune di Besnate. 105 1757 - 1797 comune di Besozzo. 108 sec. XIV - 1757 Nel compartimento territoriale del 1757 Besnate risulta- va far parte della pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). La località di Besozzo venne citata negli statuti delle Nel compartimento territoriale della Lombardia austriaca strade e delle acque del contado di Milano del 1346 come del 1786, il comune di Besnate, come le altre località della facente parte della pieve di Brebbia. Era divisa tra la comu- pieve di Gallarate, venne inserito amministrativamente nel- nità di “Besozo per li nobili” e “Besozo per li vicini”; en- la provincia di Gallarate (editto 26 settembre 1786), poi di- trambe le comunità contribuivano alla manutenzione della venuta provincia di Varese. Nel 1791 i comuni della pieve strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). di Gallarate risultavano inseriti nel distretto XXXIII della Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e provincia di Milano (compartimento 1791). nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Besozzo ri-

88 Biandronno sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di comune di Besozzo. 111 Carlo V, cartt. 7-8). 1816 - 1859 Dalle risposte ai 45 quesiti del 1751 risulta che Besozzo Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in era infeudato al marchese Gabrio Viani, cui si corrisponde- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- vano 54 lire per diritti feudali . do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Il podestà risiedeva a Besozzo ed era retribuito con 27 Besozzo fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. lire e 15 soldi all’anno. La comunità pagava anche 2 lire e Besozzo, comune con convocato, fu confermato nel di- 6 soldi all’ufficio del Seprio per il giuramento dei consoli. stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- A Besozzo si era sempre mantenuta la distinzione tra co- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 mune dei nobili e comune dei vicini. Vi erano anche i due luglio 1844). piccoli comuni subordinati della Cassina Beverina e della Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Besozzo, co- Cassina Mierina. mune con convocato generale e con una popolazione di Sia il comune dei nobili che il comune dei vicini avevano 1658 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. i loro “sindaci ossia reggenti”, i cancellieri e il console, che duravano in carica circa tre anni. In caso di necessità, i cit- distretto di Besozzo. 112 tadini si riunivano nella pubblica piazza, dopo il suono del- 1798 la campana. Le scritture pubbliche e il libro del catasto si La legge 6 germinale anno VI bis, che stabilì la ripartizio- trovavano presso i cancellieri. ne del Dipartimento del Verbano, istituì il distretto di Be- Le anime collettabili dei diversi comuni erano in tutto sozzo, contrassegnato col numero 10. circa 525 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV- Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 3). 15 fruttidoro anno VI), il distretto di Besozzo cessò di esi- stere. I comuni del distretto vennero integrati nel diparti- comune di Besozzo. 109 mento d’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII) e furono 1757 - 1797 distribuiti tra vari distretti. Il distretto comprendeva 24 co- muni: Bardello, Barza con Monteggia, Besozzo, Biandrone Nel compartimento territoriale del 1757 Besozzo risulta- (Biandronno), Bogno, Brebbia, Bregano, Cadrezzate, Car- va compreso nella pieve di Brebbia (editto 10 giugno dano, Cazzago, Comabbio, , Coquio con S. An- 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia drea, Gavirate con Fignano, Malgesso, Monate, di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve con Turro, Olginasio, Osmate, Ternate con S. Sepolcro, di Brebbia, a seguito del compartimento territoriale della Travedona, Trevisago, Varano, Voltore (Voltorre). Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne successivamente inserito nella provincia di Milano e nel 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a trovarsi comprese nella provincia di Mi- BEVERINA lano (compartimento 1791). comune di Beverina. 113 comune di Besozzo. 110 sec. XIV - sec. XVII 1798 - 1815 La località di Beverina, citata negli statuti delle strade e Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione delle acque del contado di Milano, del 1346, e facente parte del dipartimento del Verbano, Besozzo venne inserito nel della pieve di Brebbia, era tra le comunità che contribuiva- nuovo dipartimento, come capoluogo del distretto omoni- no alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione mo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- delle fagie 1346). doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Beverina ri- Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Be- sultava ancora compresa nella medesima pieve (Estimo di sozzo entrò a far parte del distretto XV di Laveno del dipar- Carlo V, cartt. 7-8). timento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Besozzo nel BIANDRONNO cantone IV di Gavirate del distretto II, Varese del diparti- mento del Lario. Il comune aveva 944 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Biandronno. 114 sec. XIV - 1757 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con La località di Biandronno, facente parte della pieve di il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Brebbia, venne citata negli statuti delle strade e delle acque ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), del contado di Milano tra le comunità che contribuivano il comune denominativo di Besozzo, con i comuni aggrega- alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle ti di Besozzo, Bogno, Cardana, e con 1517 abitanti com- fagie 1346). plessivi, figurava nel cantone II di Gavirate del distretto II Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e di Varese, e come tale, comune di III classe, fu confermato nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Biandronno con il successivo compartimento territoriale del diparti- risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Carlo V, cartt. 7-8).

89 Biegno

Nel 1751 il comune risultava infeudato “alla felice me- Biandronno figurava, con 331 abitanti, comune aggregato moria del conte” Giulio Visconti, cui si corrispondevano al comune denominativo di Bardello, nel cantone II di Ga- per censo feudale 80 lire e 2 soldi all’anno. virate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato La giustizia era amministrata dal podestà residente in con il successivo compartimento territoriale del diparti- Gavirate, cui si pagavano annualmente 17 lire e 11 soldi . Il mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). console della comunità prestava giuramento alla banca cri- minale di Gallarate col pagamento di 22 soldi e mezzo comune di Biandronno. 117 all’ufficio regio competente quale maggior magistrato. 1816 - 1859 Il comune non aveva consiglio generale né particolare, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in non essendovi altri ufficiali che il cancelliere, i sindaci e il base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- console, scelti annualmente. Per prendere le decisioni più do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di importanti i capifamiglia, preventivamente avvisati dal Biandrono (Biandronno) fu inserito nel distretto XVI di console, si riunivano in una giornata festiva nella pubblica Gavirate. piazza, dopo la messa. Il comune possedeva solamente del- la boscaglia e del terreno da pascolo da cui si ricavavano Biandrono, comune con convocato, fu confermato nel di- circa 25 lire annue, che servivano per pagare il salario del stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- podestà e per altre spese. Il cancelliere risiedeva a Coquo mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 ed era retribuito con 38 lire all’anno. Le scritture della co- luglio 1844). munità erano conservate in parte presso il cancelliere, in Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Biandronno, parte presso il sindaco, in una cassetta che fungeva da ar- comune con convocato generale e con una popolazione di chivio. Il comune non aveva procuratori né agenti a Milano; 981 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. in caso di urgenza si faceva riferimento al sindaco provin- ciale Giovanni Frapoli, pagando quanto necessario. All’incirca, le anime collettabili erano 363, le non collet- tabili 49, per un totale di 412 circa (Risposte ai 45 quesiti, BIEGNO cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 4). comune di Biegno. 118 comune di Biandronno. 115 sec. XV - 1757 1757 - 1797 Biegno fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Nel compartimento territoriale del 1757 Biandronno ri- Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, sultava compreso nella pieve di Brebbia (editto 10 giugno perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia Valvedasca (Casanova 1930). di Gallarate, che ebbe poi come capoluogo Varese, con le altre località della pieve di Brebbia, a seguito del comparti- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta mento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il del censimento, Biegno, comune di 353 anime, collettabili territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre e non collettabili, appartenente alla pieve di Valtravaglia, 1786). Il territorio venne successivamente inserito nella era infeudato al conte Giovanni Emanuele Marliani, al qua- provincia di Milano e nel 1791, abolite le intendenze poli- le pagava annualmente per censo feudale 51 lire e 3 soldi. tiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a trovarsi com- Il giudice cui era sottoposta la comunità era Antonio Maria prese nella provincia di Milano (compartimento 1791). Bossi, residente in Luino, che percepiva un salario di sei lire annue. Però il console del comune non prestava giura- mento a quella banca criminale, ma era obbligato solo a de- comune di Biandronno. 116 nunziare i delitti. 1798 - 1809 Biegno non aveva altro comune sotto di sé e non preten- Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione deva di formare comunità separata e indipendente dalla del dipartimento del Verbano, Biandronno venne inserito provincia. nel nuovo dipartimento, nel distretto di Besozzo. Soppresso Il comune aveva un consiglio particolare, formato dal il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), console e da due sindaci. Le cariche si rinnovavano ogni con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione anno a rotazione per focolare. I sindaci determinavano le territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- imposte; mentre il console aveva anche la funzione di esat- cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Biandronno entrò a tore, inoltre suonava le campane e svolgeva anche le fun- far parte del distretto XIV di Angera del dipartimento zioni di custode della chiesa parrocchiale. dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- Non vi era cancelliere, ma si teneva il registro dei carichi mune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento reali, cioè del tributo annuo, che si pagava alla regia camera del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo nella squadra di Valvedasca (Risposte ai 45 quesiti, cart. compartimento territoriale inserì Biandronno nel cantone 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 7). IV di Gavirate del distretto II, Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 548 abitanti (decreto comune di Biegno. consiglio particolare. 8 giugno 1805). console. 119 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sec. XVIII - 1757 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Il console era membro del consiglio particolare e aveva anche il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- le funzioni di esattore, campanaro e custode della chiesa par- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), rocchiale.

90 Bisuschio comune di Biegno. 120 munità che contribuivano alla manutenzione della strada di 1757 - 1797 Bollate (Compartizione delle fagie 1346). Nel compartimento territoriale del 1757 Biegno risultava Nel 1484 Arcisate e le altre comunità della pieve vennero compreso nella pieve di Valtravaglia (editto 10 giugno infeudate da Gian Galeazzo Maria Sforza al suo consigliere 1757). Il comune di Biegno entrò a far parte della provincia Guido Antonio Arcimboldi. Gli Arcimboldi tennero il feu- di Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve di Val- do, in cui ebbero compartecipazione i Visconti e poi i Vi- travaglia, a seguito del compartimento territoriale della sconti Borromeo, fino al 1727. Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Nel 1537, secondo un censimento della pieve, Bisuschio otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese era composta da 14 focolari; nel 1574 ne aveva 33, con 172 divenne capoluogo della provincia e sede d’intendenza po- abitanti, che salirono a 598 nel 1687 (Bisuschio, visita litica, ma la provincia stessa fu subito dopo inglobata in 1687). quella di Milano (compartimento 1791). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bisuschio ri- comune di Biegno. 121 sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di 1798 - 1815 Carlo V, cart. 4). Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del dipartimento del Verbano, Biegno venne inserito nel del censimento, il comune, che aveva in tutto 870 abitanti, nuovo dipartimento, nel distretto del Giona. Soppresso il era infeudato al conte Giulio Visconti Borromeo Arese, cui dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), corrispondeva ogni anno 60 lire. Il giudice feudale, Giusep- con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione pe Viano Beltramini, risiedeva ad Arcisate e percepiva dalla territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- comunità 18 lire e 8 soldi ogni anno. A lui il console porta- cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Biegno entrò a far va le denunce relative al feudo. Le denunce per cui era parte del distretto XVI di Luino del dipartimento dell’Olo- competente il giudice regio venivano portate al regio ufficio na. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu di Varese. Non vi era comunque la consuetudine di prestare collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del La- giuramento né all’uno né all’altro ufficio. Bisuschio dispo- rio (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compar- neva di un consiglio particolare composto da due sindaci e timento territoriale inserì Biegno nel cantone VII di Macca- due procuratori, che venivano eletti per votazione ogni tre gno Superiore del distretto II, Varese, del dipartimento del anni, nello stesso tempo in cui si tenevano le elezioni per Lario. Il comune, di III classe, aveva 400 abitanti (decreto l’esattore. Ai membri del consiglio erano affidate l’ammi- 8 giugno 1805). nistrazione del patrimonio comunale e la vigilanza sull’equità dei pubblici riparti. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Il cancelliere, retribuito con 42 lire all’anno, abitava a il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Cuasso al Monte e conservava in una cassa le pubbliche ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), scritture. il comune denominativo di Biegno, con i comuni aggregati Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- di Biegno e Lozzo, e con 554 abitanti complessivi, figurava lano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, nel cantone IV di Maccagno del distretto II di Varese, e pieve di Arcisate, fasc. 3). come tale, comune di III classe, fu confermato con il suc- cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- comune di Bisuschio. 124 rio (decreto 30 luglio 1812). 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Bisuschio risul- comune di Biegno. 122 tava compreso nella pieve di Arcisate (editto 10 giugno 1816 - 1859 1757). Il comune di Bisuschio entrò a far parte della pro- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in vincia di Gallarate nel 1786, poi Varese, con le altre località base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- della pieve di Arcisate, a seguito del compartimento territo- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di riale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lom- Biegno fu inserito nel distretto XX di Maccagno. bardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 Biegno, comune con convocato, fu confermato nel di- i comuni della pieve di Arcisate facevano parte del distretto stretto XX di Maccagno in forza del successivo comparti- censuario XXXIX della provincia di Milano (comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 mento 1791). luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Biegno, comu- comune di Bisuschio. 125 ne con convocato generale e con una popolazione di 382 1798 - 1812 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione del dipartimento del Verbano, Bisuschio venne inserito nel nuovo dipartimento, nel distretto di Arcisate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), BISUSCHIO con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Bisuschio entrò a far comune di Bisuschio. 123 parte del distretto XVII di Arcisate del dipartimento sec. XIV - 1757 dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- La località di Bisuschio venne citata nella forma “Besu- mune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento gio” negli statuti delle strade e delle acque del contado di del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo Milano e faceva parte della pieve di Arcisate; era tra le co- compartimento territoriale inserì Bisuschio nel cantone VI

91 Biumo Inferiore di Viggiù del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. BIUMO SUPERIORE Il comune, di III classe, aveva 1087 abitanti (decreto 8 giu- gno 1805). comune di Biumo Superiore. 128 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sec. XIV - sec. XVII del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Biumo Superiore appare nella forma “Bimmio de Supra” il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- in un documento attribuibile al IX secolo conservato nel ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Regesto di S. Maria di Monte Velate (Manaresi 1937, p. 5). il comune denominativo di Bisuschio, con i comuni aggre- Il paese, citato come “Biumo de Sopra” negli statuti delle gati di Besano e Bisuschio, e con 1611 abitanti complessi- strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, e ap- vi, figurava nel cantone III di Viggiù del distretto II di Va- partenente alla pieve di Varese, era tra le comunità che con- rese); con il successivo compartimento territoriale del tribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Com- partizione delle fagie 1346). dipartimento del Lario, Bisuschio era tra gli aggregati del comune di Arcisate, nel cantone III di Viggiù del distretto Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo risultava an- II di Varese (decreto 30 luglio 1812). cora la comunità di Biumo, distinta da quella di Varese (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). comune di Bisuschio. 126 1816 - 1859

Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in BIZZOZERO base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di comune di Bizzozero. 129 Bisuschio fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. sec. XIV - 1757 Con dispaccio governativo 1831 gennaio 29 n. 38105/ La località di Bizzozero, citata negli statuti delle strade e 6074 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Bisu- delle acque del contado di Milano, del 1346, e appartenente schio, del consiglio comunale al convocato generale (varia- alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribuivano zioni al compartimento di Como, 1816-1835). alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). Bisuschio, comune con consiglio, fu confermato nel di- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e stretto XIX di Arcisate in forza del successivo comparti- nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Biz- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 zozero risultava tra le comunità censite nella medesima luglio 1844). pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). Bizzozero pagava separatamente per staia 38 e 3 quartari Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bisuschio, co- di sale nel 1633 (Oppizzone 1634). mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione di 1544 abitanti, fu inserito nel distretto Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune di Bizzozero era infeudato agli XVII di Arcisate. eredi del conte Giulio Visconti, cui non si corrispondeva al- cuna ricognizione. arch. Bisuschio, visita 1687: Visita pastorale del card. Federi- co Visconti, Archivio Spirituale della Curia di Milano, Le funzioni giurisdizionali venivano esercitate dal giudi- Miscellanea Pievi Diverse. ce feudale, all’epoca Carlo Bartolomeo Porta, che risiedeva in Gavirate, pieve di Brebbia, per l’ufficio, e percepiva an- nualmente d’onorario 8 lire. Il console di Bizzozero però non era solito prestare giuramento ad alcuna banca crimi- nale. BIUMO INFERIORE Il comune teneva il suo “consiglio generale” nella pub- blica piazza, premesso il suono della campana. Gli ufficiali erano un sindaco e due dei primi estimati per delegati civili. comune di Biumo Inferiore. 127 Gli ufficiali si eleggevano durante il consiglio, si sostituiva- sec. XIV - sec. XVII no o si confermavano ordinariamente ogni tre anni, “restan- do specialmente raccomandata l’amministrazione e la vigi- Biumo Inferiore appare nella forma “Bimmio Subto” in lanza sopra i pubblici riparti ai delegati civili”. un documento attribuibile al IX secolo conservato nel Re- Il cancelliere risiedeva in Varese, non essendovi persona gesto di S. Maria di Monte Velate (Manaresi 1937, p. 5). Il capace nel comune, e aveva la custodia dei libri dei riparti paese,citato come “Biumo de Sotto” negli statuti delle stra- e del perticato, mentre le scritture si tenevano collocate in de e delle acque del contado di Milano, del 1346 e apparte- una cassetta chiusa con due chiavi, una delle quali restava nente alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribu- presso il sindaco e l’altra presso uno dei delegati civili, non ivano alla manutenzione della strada di Bollate essendovi archivio formale. Il salario del cancelliere consi- steva in 28 lire all’anno. (Compartizione delle fagie 1346). Il comune non aveva procuratore né agente in Milano e Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e contava tra maschi e femmine, “da bambini in su”, circa nei successivi aggiornamenti del XVII secolo risultava an- 380 anime collettabili e non collettabili. cora la comunità di Biumo, distinta da quella di Varese Bizzozero aveva sotto di sé un “comunetto” distinto, che (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). concorreva al pagamento dei carichi separatamente, ese-

92 Bobbiate guiva i suoi riparti e aveva un proprio esattore e un proprio comune di Bizzozero. 132 cancelliere. 1816 - 1859 Il comunetto non disponeva di un consiglio generale, ma Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in particolare, composto da un deputato rurale e dagli estima- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- ti. Quando si doveva trattare di qualche interesse si convo- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di cavano gli uomini di detto comunetto e si discuteva e deli- Bizzozero fu inserito nel distretto XVII di Varese. berava. Il deputato veniva sostituito “ai suoi tempi” e Bizzozero, comune con convocato, fu confermato nel di- curava l’amministrazione unitamente agli estimati. stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Il cancelliere abitava in Vedano e conservava le scritture, luglio 1844). perché non esisteva un archivio specifico (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [1], Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bizzozero, co- fasc. 3). mune con convocato generale e con una popolazione di 853 abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. comune di Bizzozero. 130 1757 - 1797 BOBBIATE Nel compartimento territoriale del 1757 Bizzozero risul- tava compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno comune di Bobbiate. 133 1757). Il comune di Bizzozero entrò a far parte della pro- sec. XIV - 1757 vincia di Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve di Varese, a seguito del compartimento territoriale della La località di Bobbiate, citata negli statuti delle strade e Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in delle acque del contado di Milano, del 1346, e appartenente otto province (editto 26 settembre 1786). Varese divenne alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribuivano capoluogo della provincia nel 1787 per breve tempo, poi i alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione territori della pieve furono inglobati nella provincia di Mi- delle fagie 1346). lano, distretto censuario XXXVI, anche se Varese rimase Nel 1538 Carlo V decise di vendere una serie di diritti, sede di intendenza politica fino all’abolizione dell’istitu- dando vita a quello che fu definito feudo della Fraccia Su- zione (compartimento 1791). periore di Varese, che comprendeva anche Bobbiate, e che fu acquistato da Francesco Girami. comune di Bizzozero. 131 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti Bobbiate risultava tra le co- 1798 - 1815 munità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione Nel 1611 il feudo della Fraccia Superiore risultava in del dipartimento del Verbano, Bizzozero venne inserito nel possesso di Lavinia Visconti e del marito Alessandro Vista- nuovo dipartimento, nel distretto di Varese. Soppresso il di- rini. Da Lavinia Visconti, nel 1647, passò per donazione al partimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con conte Fabio Visconti Borromeo (Gianazza 1993). la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione terri- toriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio La comunità di Bobbiate nel 1633 era compresa tra le ter- (legge 5 vendemmiale anno VII), Bizzozero entrò a far par- re dello stato di Milano che pagavano il censo del sale (Op- te del distretto XVIII di Varese del dipartimento dell’Olo- pizzone 1634). na. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del La- del censimento, il comune, che contava circa 130 anime in rio (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compar- tutto, era infeudato a Giulio Visconti Borromeo Arese, a cui timento territoriale inserì Bisuschio nel cantone I di Varese non corrispondeva nulla per censo feudale. del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comu- A Bobbiate non risiedeva alcun giudice. Il giudice regio, ne, di III classe, aveva 692 abitanti (decreto 8 giugno 1805). all’epoca Massimiliano Pusterla, aveva sede in Varese e non veniva retribuito. Il giudice feudale, Carlo Bartolomeo A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Porta, risiedeva in Gavirate e percepiva “a titolo di manu- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con tenzione” 8 lire annue. Il giuramento veniva prestato alla il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- banca del giudice feudale. ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Il consiglio era “generale, essendo formato da due sinda- il comune denominativo di Bizzozero, con i comuni aggre- ci e un console, con tutta o la maggior parte dei capi di ca- gati di Bizzozero, Gurone, Schianno, e con 1575 abitanti sa”, che intervenivano nella pubblica piazza per ogni even- complessivi, figurava nel cantone I di Varese del distretto II to, mediante il preventivo suono della campana. Nel di Varese. consiglio si eleggevano e sostituivano i sindaci, mentre il Nel successivo progetto di rettificazione e concentrazio- console era nominato a rotazione “per ogni casa facendosi ne dei comuni del dipartimento del Lario, venne proposta questo ufficio quindici giorni per ciascun uomo dell’età di l’aggregazione a Bizzozero del comune di Gazzada (rettifi- anni 14 sino agli 70”. Sindaci e console vigilavano “sopra cazioni del dipartimento del Lario 1812): con il successivo la giustizia dei pubblici riparti, sempre però con l’intelli- compartimento territoriale del dipartimento del Lario, Biz- genza dei signori estimati e per essi il loro delegato depu- zozero compariva tra i comuni denominativi del cantone I tato ”. di Varese del distretto II di Varese, con gli aggregati di Biz- Il comune aveva un cancelliere che abitava in Varese. A zozero, Gurone, Schianno, , Gazzada (decreto lui erano affidate le poche scritture, che consistevano in due 30 luglio 1812). libri di riparti originali. L’emolumento del cancelliere era

93 Bodio di 18 lire annue, solo però per l’attività ordinaria (Risposte BODIO ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Vare- se, [1], fasc. 4). comune di Bodio. 137 sec. XIV - 1757 comune di Bobbiate. 134 La prima documentazione relativa al nome di un paese 1757 - 1797 denominato prima Boco o Bocio, poi Bodio o Bozio risale ai secoli XI- XIII (Rota, Origine, pp. 45-46). La località di Nel compartimento territoriale del 1757 Bobbiate risulta- Bodio, citata ancora come Bozio negli statuti delle strade e va compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). delle acque del contado di Milano, del 1346, e appartenente Il comune di Bobbiate entrò a far parte della provincia di alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribuivano Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve di Vare- alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle se, a seguito del compartimento territoriale della Lombar- fagie 1346). dia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto pro- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e vince (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bodio risul- della pieve di Varese si trovavano inseriti nel distretto cen- tava tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo suario XXXVI della provincia di Milano (compartimento di Carlo V, cartt. 50-51). 1791) Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune di Bodio, di circa 278 anime, era comune di Bobbiate. 135 sottoposto a due feudatari, il marchese Bossi e il conte Giu- 1798 - 1809 lio Visconti Borromeo Arese, al quale la comunità versava 100 lire all’anno. Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione Nel comune non risiedeva alcun giudice, essendo il tribu- del dipartimento del Verbano, Bobbiate venne inserito nel nale civile e criminale feudale nella terra di Albizzate e il nuovo dipartimento, nel distretto di Varese. Soppresso il di- regio nel borgo di Varese. partimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con Bodio disponeva di un consiglio particolare “con l’inter- la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione terri- vento dei primi estimati e compossessori”, dai quali veni- toriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio vano eletti due deputati “ai quali veniva specialmente rac- (legge 5 vendemmiale anno VII), Bobbiate entrò a far parte comandata l’amministrazione e conservazione degli affari del distretto XVIII di Varese del dipartimento dell’Olona. del pubblico, mutandosi i medesimi ai suoi tempi cioè ogni Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu col- triennio con l’intervento e approvazione dei detti primi esti- locato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario mati e compossessori”. (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo comparti- Il cancelliere di Bodio risiedeva nel territorio comunale. mento territoriale inserì Bobbiate nel cantone I di Varese Al cancelliere, che aveva per onorario 35 lire, i primi esti- del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comu- mati affidavano le scritture appartenenti alla comunità, non ne, di III classe, aveva 243 abitanti (decreto 8 giugno 1805). essendosi riscontrata la necessità di tenere una stanza da A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento adibire ad archivio. Allo stesso modo, non pareva necessa- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con ria la spesa di mantenimento di un procuratore in Milano il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pie- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), ve di Varese, [1], fasc. 5). Bobbiate figurava, con 212 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Varese, nel cantone I di Varese del comune di Bodio. 138 distretto II di Varese); con il successivo compartimento ter- 1757 - 1797 ritoriale del dipartimento del Lario, Bobbiate era tra gli ag- Nel compartimento territoriale del 1757 Bodio risultava gregati del comune di Varese, nel cantone I di Varese del di- compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). Il stretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). comune di Bodio entrò a far parte della provincia di Galla- rate nel 1786, con le altre località della pieve di Varese, a comune di Bobbiate. 136 seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- 1816 - 1859 striaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Varese divenne capoluogo della Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in provincia per breve tempo nel 1787. base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Varese si trovavano do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di inseriti nel distretto censuario XXXVI della provincia di Bobbiate fu inserito nel distretto XVII di Varese. Milano (compartimento 1791). Bobbiate, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- comune di Bodio. 139 mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 1798 - 1812 luglio 1844). Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bobbiate, co- del dipartimento del Verbano, Bodio venne inserito nel mune con convocato generale e con una popolazione di 363 nuovo dipartimento, nel distretto di Varese. Soppresso il di- abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. partimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione terri- bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- toriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio zada Schianno, Gazzada Schianno, Comune di Gazzada (legge 5 vendemmiale anno VII), Bodio entrò a far parte del Schianno, 1993. distretto XVIII di Varese del dipartimento dell’Olona. Nel

94 Bogno compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato cambiavano ogni anno. Quando si dovevano prendere deci- nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge sioni rilevanti per la comunità, il console dava avviso ai ca- 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento ter- pifamiglia e li convocava nella pubblica piazza, in un gior- ritoriale inserì Bodio nel cantone I di Varese del distretto II, no feriale. Il cancelliere risiedeva in Besozzo, a un quarto Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, di miglio di distanza da Bogno. Le scritture comunali si ri- aveva 243 abitanti (decreto 8 giugno 1805). ducevano al libro del catasto, ai riparti annui dei carichi e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento alle ricevute di pagamento. Gli abitanti di Bogno erano 284 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- pieve di Brebbia, fasc. 5). ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), il comune denominativo di Bodio, con i comuni aggregati comune di Bogno. 142 di Bodio e Lomnago, e con 620 abitanti complessivi, figu- 1757 - 1797 rava nel cantone I di Varese del distretto II di Varese). Nel successivo progetto di rettificazione e concentrazio- Nel compartimento territoriale del 1757 Bogno risultava ne dei comuni del dipartimento del Lario, venne proposta far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giugno 1757). Il l’aggregazione di Bodio, comune di scarso peso demogra- comune di Bogno entrò a far parte della provincia di Galla- fico e di “tenue estimo” nel comune di (rettifica- rate nel 1786, con le altre località della pieve di Brebbia, a zioni del dipartimento del Lario 1812): con il successivo seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- compartimento territoriale del dipartimento del Lario, Bo- striaca, che divise il territorio lombardo in otto province dio compariva tra gli aggregati del comune di Daverio, nel (editto 26 settembre 1786). Nel 1991 i comuni della pieve cantone I di Varese del distretto II di Varese (decreto 30 lu- di Brebbia si trovavano inseriti nei distretti censuari XXXV glio 1812). e XXXVII della provincia di Milano (compartimento 1791). comune di Bodio. 140 1816 - 1859 comune di Bogno. 143 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 1798 - 1809 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di del dipartimento del Verbano, Bogno venne inserito nel Bodio fu inserito nel distretto XVII di Varese. nuovo dipartimento, nel distretto di Besozzo. Soppresso il Bodio, comune con convocato, fu confermato nel distret- dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), to XVII di Varese in forza del successivo compartimento con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- 1844). cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Bogno entrò a far par- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bodio, comune te del distretto XIV di Angera del dipartimento dell’Olona. con convocato generale e con una popolazione di 621 abi- Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu col- tanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. locato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo comparti- bibl. Rota, Origine: Carlo Massimo Rota, Origine e signifi- mento territoriale inserì Bogno nel cantone IV di Gavirate cato del nome Varese e dintorni, Varese, Tip. arciv. del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comu- dell’Addolorata, s. d. ne, di III classe, aveva 347 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- BOGNO ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Bogno figurava, con 321 abitanti, comune aggregato al co- comune di Bogno. 141 mune denominativo di Besozzo, nel cantone II di Gavirate sec. XIV - 1757 del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il La località di Bogno, della pieve di Brebbia, citata come successivo compartimento territoriale del dipartimento del “Bugnio” negli statuti delle strade e delle acque del contado Lario (decreto 30 luglio 1812). di Milano, del 1346, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle comune di Bogno. 144 fagie 1346). 1816 - 1859 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bogno risul- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Carlo V, cartt. 7-8). do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Bogno fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. Nel 1751 il comune era infeudato al conte Giulio Viscon- ti, cui si corrispondevano 35 lire all’anno per ragione feu- Bogno, comune con convocato, fu confermato nel di- dale. Non vi risiedevano giudici. I giudizi si tenevano pres- stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- so il podestà di Gavirate, cui si dava un contributo annuale mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 di 7 lire, 6 soldi e 6 denari, e non si prestava giuramento a luglio 1844). banche criminali. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bogno, comu- Il comune non aveva consiglio generale né particolare. ne con convocato generale e con una popolazione di 472 Gli ufficiali erano il cancelliere, il console e i sindaci, che abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate.

95 Bolladello

BOLLADELLO comune di Bolladello. 147 1798 - 1811 comune di Bolladello. 145 Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione sec. XIV - 1757 del dipartimento del Verbano, Bolladello venne inserito nel La località di Bolladello venne citata negli statuti delle nuovo dipartimento, nel distretto di Gallarate. Soppresso il strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, come dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), facente parte della pieve di Gallarate: era tra le comunità con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- (Compartizione delle fagie 1346). cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Bolladello entrò a far Bolladello era una delle comunità comprese nel feudo di parte del distretto XIII di Gallarate del dipartimento Gallarate, donato nel 1530 dal duca Francesco II Sforza a dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- Marino Caracciolo, poi cardinale. mune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del diparti- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e mento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Bolladello nuovo compartimento territoriale inserì Bogno nel cantone risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di I di Gallarate del distretto IV, Gallarate, del dipartimento Carlo V, cartt. 18-19). dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 443 abitanti (de- creto 8 giugno 1805). Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feudo di Atri- palda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Pallavicino A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza eredi capa- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- ci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono assegnati da no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altemps nel successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo e Ga- mune denominativo di Bolladello figurava, con 622 abitanti leazzo Visconti di Cislago. complessivi, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione e unione di co- Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco muni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- Bolladello era compreso tra gli aggregati di Cassano Ma- re Visconti (Casanova 1930). gnago, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Galla- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta rate. del censimento, il comune pagava al feudatario ogni anno 40 lire, 6 soldi e 6 denari per il dazio d’imbottato e censo. comune di Bolladello. 148 Il giudice più vicino a cui era sottoposto il comune era il 1816 - 1859 vicario del Seprio, residente in Gallarate, capo di pieve, e non gli si pagava alcun salario. Il console prestava il suo or- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, dinario giuramento alla banca dell’attuario del giudice, pa- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- gando per il giuramento e per la banca criminale 2 lire, due bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune soldi e 6 denari ogni anno. di Bolladello fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. Bolladello non chiedeva di fare comunità separata, ma Bolladello, comune con convocato, fu confermato nel di- aveva sotto di sé un altro comune aggregato, chiamato il co- stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- munetto. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Non vi erano consigli generali, ma solo due sindaci, ai luglio 1844). quali restavano affidate l’amministrazione del patrimonio Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bolladello, co- pubblico del comune e la vigilanza sopra la giustizia dei mune con convocato generale e con una popolazione di 668 pubblici riparti. I sindaci si eleggevano ogni due anni e ve- abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. nivano scelti dai sindaci del biennio scaduto tra le persone abili a sostenere la carica. Il cancelliere non abitava nel comune e gli emolumenti che gli pagava la comunità erano 40 lire di salario annuo. BORSANO Non vi erano archivio né stanza pubblica per la conserva- zione delle scritture. comune di Borsano. 149 Il comune, che aveva circa 388 anime, non disponeva di procuratore né agente a Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. sec. XIV - 1757 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. La località di Borsano venne citata negli statuti delle stra- 4). de e delle acque del contado di Milano come facente parte della pieve di Dairago. Era tra le comunità che contribuiva- comune di Bolladello. 146 no alla manutenzione della strada di S. Pietro all’Olmo 1757 - 1797 (Compartizione delle fagie 1346). Nel compartimento territoriale del 1757 Bolladello risul- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e tava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo 1757). Il comune di Bolladello entrò a far parte della pro- Borsano risultava ancora compreso nella medesima pieve vincia di Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 14-15). di Gallarate, a seguito del compartimento territoriale della La stessa località appare anche nella relazione Oppizzo- Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in ne del 1633 tra le terre dello stato di Milano che pagavano otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- una quota di sale (Oppizzone 1634). ni della pieve di Gallarate risultavano inseriti nel distretto Il comune censuario di Borsano venne rappresentato da XXXIII della provincia di Milano (compartimento 1791). solo nella mappa del 1722 del Catasto detto teresiano. Nel

96 Bosco

1757 appariva tra i comuni della pieve di Dairago nel com- nuovo dipartimento, nel distretto di Cuggiono. Soppresso il partimento territoriale dello stato di Milano. dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), Secondo le risposte ai 45 quesiti della II giunta del cen- con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione simento dello stato di Milano del 1751, il comune risultava territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- infeudato al principe Marco Antonio Rasino, cui si pagava- cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Borsano entrò a far no ogni anno 70 lire “per l’avena feudale”. parte del distretto X di Busto Arsizio del dipartimento La giustizia era amministrata dal podestà feudale, che ri- dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- siedeva a Milano, ma era rappresentato in sede locale da un mune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del diparti- suo luogotenente. Il console prestava giuramento alla ban- mento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un ca del Seprio. nuovo compartimento territoriale inserì Borsano nel canto- ne III di Cuggiono del Distretto IV, Gallarate, del diparti- La comunità era stata distinta in tre comuni, e precisa- mento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 696 abi- mente il comune dominante, Custode e Rasino, ma solo per tanti (decreto 8 giugno 1805). dividere le spese. La divisione delle pubbliche spese era stata concordata tenendo conto della quota del sale asse- gnata a ciascuno. I comuni separati non appaiono ancora comune di Borsano. 153 però nella relazione Oppizzone. 1816 - 1859 Il comune disponeva di un consiglio costituito da dieci membri, esponenti dei maggiori estimati. Il comune domi- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, nante era rappresentato da sei deputati e da un console, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- mentre gli altri due comuni partecipavano al consiglio con bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune due deputati e un console. Le spese comunali venivano so- di Borsano fu inserito nel distretto XIV di Cuggiono. stenute, a rotazione, dagli esponenti del comune dominan- Borsano, comune con convocato, fu confermato nel di- te, che al termine di ogni anno presentavano i conti alla co- stretto XIV di Cuggiono in forza del successivo comparti- munità. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Il cancelliere risiedeva in paese e conservava parte della luglio 1844). documentazione nella propria abitazione, mentre un’altra parte era riposta in casa del primo estimato; la sua retribu- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Borsano, co- zione era di 120 lire per il lavoro relativo a tutti e tre i co- mune con convocato generale e con una popolazione di muni, oltre a 16 lire per il materiale scrittorio e agli even- 1093 abitanti, fu inserito nel distretto XI di Cuggiono. tuali straordinari. Il comune contava, all’epoca della compilazione dei que- siti, circa 602 anime, collettabili e non collettabili (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3072, fasc. 3). BOSCO comune di Borsano. consiglio. 150 sec. XVIII - 1757 comune di Bosco con Marzano, Il comune di Borsano, distinto ai fini fiscali in tre comuni, e Chirate e Ballarate. 154 precisamente il comune dominante, Custode e Rasino, dispone- sec. XIV - 1757 va di un consiglio costituito da dieci membri, cioè otto deputati e due consoli. La carica di deputato veniva ricoperta, a rotazio- Località della pieve di Leggiuno citata come Buscho ne- ne, dai maggiori estimati. Il comune dominante era rappresen- gli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, tato nel consiglio da sei deputati e da un console, mentre gli al- tri due comuni partecipavano con due deputati e un console. Bosco era tra le comunità che contribuivano alla manuten- Terminata la rotazione, cambiava la composizione del consiglio zione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). e si eleggevano altri rappresentanti (Risposte ai 45 quesiti, cart. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 3072, fasc. 3). nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo Bosco risultava ancora compreso nella medesima pieve comune di Borsano. 151 (Estimo di Carlo V, cart. 26). 1757 - 1797 Nel 1722 la mappa di I stazione del Catasto detto teresia- Nel compartimento territoriale del 1757 Borsano risulta- no venne intestata: “Mappa di Bosco con Marzano Pieve di va compreso nella pieve di Dairago (editto 10 giugno Lezzuno Ducato di Milano”. La mappa d’insieme fu inte- 1757). Il comune di Borsano entrò a far parte della provin- stata “Bosco con Marzano, Chirate, e Balarate Pieve di Le- cia di Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve di giuno” (Area virtuale, MUT 119.3, MUT 119.1). Dairago, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Nel 1751 la comunità era infeudata al conte Pietro Be- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- sozzi, cui si corrispondevano 16 lire e 13 soldi, compresi gli ni della pieve di Dairago si trovavano inseriti nel distretto agi, in ragione feudale. Il podestà non risiedeva nel comu- censuario XXIX della provincia di Milano. L’abitazione ne, ma bensì in Mombello, e veniva pagato 2 lire all’anno. del cancelliere del distretto si trovava a Cuggiono (compar- Il comune aveva il suo console; le adunanze si facevano timento 1791). nella pubblica piazza al suono della campana. La comunità non aveva rendite. Il cancelliere abitava a Besozzo; tra i comune di Borsano. 152 suoi compiti vi era la conservazione dei riparti e del catasto. Il comune, dove erano presenti 152 anime collettabili e non 1798 - 1815 collettabili, non aveva procuratori né agenti a Milano (Ri- Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione sposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XVI, Como, pieve di del dipartimento del Verbano, Borsano venne inserito nel Leggiuno, fasc. 2).

97 Bosco (Bosco Valtravaglia) comune di Bosco con Marzano, BOSCO (BOSCO VALTRAVAGLIA) Chirate e Ballarate. 155 1757 - 1797 comune di Bosco. 158 sec. XV - 1757 Nel 1757 la denominazione che appariva nel comparti- Bosco (attualmente Bosco Valtravaglia, frazione di Mon- mento territoriale era ” Bosco con Marzano, Chirate e Bal- tegrino Valtravaglia) fece parte del feudo di Valtravaglia, larate”; il comune era inserito nella pieve di Leggiuno che fu concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Fi- (editto 10 giugno 1757). Bosco entrò a far parte della pro- lippo Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato vincia di Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve Marliani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, di Leggiuno, a seguito del compartimento territoriale della squadra di Mezzo (Casanova 1930). Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta ni della pieve di Leggiuno si trovavano inseriti nel distretto del censimento, il comune, che faceva parte della pieve di censuario XXXVII della provincia di Milano (comparti- Valtravaglia, era infeudato al conte Giulio Visconti, al qua- mento 1791). le pagava annualmente 3 lire. Il giudice competente, Buzzio, podestà delle terre vice- comitale, risiedeva a Cuvio, distante da Bosco circa cinque comune di Bosco con Marzano, miglia; a lui non si pagava alcun salario. Il console non pre- Chirate e Ballarate. 156 stava giuramento all’ufficiale feudale. 1798 - 1809 Bosco, in cui erano presenti 495 anime collettabili, non aveva altro comune aggregato sotto di sé e faceva comune Nel 1798, in base alla legge 6 germinale anno VI bis, il a sé; però pagava il censo reale alla comunità di . comune entrò a far parte del dipartimento del Verbano, di- Il comune non pretendeva di formare altra comunità se- stretto di Cuvio, mantenendo la stessa denominazione. A parata indipendente dalla provincia, nella quale era collo- seguito della legge 26 settembre 1798 di ripartizione terri- cata. toriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio Non vi era consiglio generale e la comunità aveva per (legge 5 vendemmiale anno VII), Bosco entrò a far parte suoi rappresentanti un sindaco e un console, che abitavano del distretto XV di Laveno del dipartimento dell’Olona. in paese. Il sindaco veniva eletto, mentre “il console si fa- Nel 1801 divenne uno dei comuni del dipartimento del La- ceva un anno per fuoco” e il suddetto sindaco alle volte re- rio, distretto II di Varese, con il nome di Bosco, con Marza- stava confermato per più anni secondo la personale abilità no e Chirate (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune che gli veniva riconosciuta. A questi funzionari erano affi- fu inserito, col nome tradizionale di Bosco con Marzano, date la cura dei pubblici riparti e l’amministrazione del co- Chirate e Ballarate, nel cantone IV di Gavirate del distretto mune. Alla fine dell’anno si rendeva conto dell’attività II di Varese del dipartimento del Lario: contava allora 183 svolta. Il sindaco, in mancanza di un cancelliere, curava an- abitanti (decreto 8 giugno 1805). che la gestione e la conservazione delle pubbliche scritture. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il comune non disponeva di procuratore né agente a Milano del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- n. 1, Valtravaglia, fasc. 8). ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Bosco ed uniti figurava, con 166 abitanti, comune aggrega- comune di Bosco. 159 to al comune denominativo di Leggiuno, nel cantone II di 1757 - 1797 Gavirate del distretto II di Varese; con il successivo com- partimento territoriale del dipartimento del Lario, Bosco Nel compartimento territoriale del 1757 Bosco risultava compariva tra gli aggregati di Leggiuno, sempre nel canto- compreso nella pieve di Valtravaglia (editto 10 giugno ne II di Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Galla- 1812). rate nel 1786, con le altre località della pieve di Valtrava- glia, a seguito del compartimento territoriale della Lombar- dia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto comune di Bosco. 157 province (editto 26 settembre 1786). La provincia di Galla- rate divenne poi provincia di Varese, ma venne immediata- 1816 - 1859 mente dopo inserita nella provincia di Milano (comparti- mento 1791). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di comune di Bosco. 160 Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate fu inserito nel di- 1798 - 1809 stretto XVI di Gavirate. Nel 1798, in base alla legge 6 germinale anno VI bis, il Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate, comune con comune entrò a far parte del dipartimento del Verbano, di- convocato, fu confermato nel distretto XVI di Gavirate in stretto della Malgorabbia. A seguito della legge 26 settem- forza del successivo compartimento territoriale delle pro- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- vince lombarde (notificazione 1 luglio 1844). na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Bosco entrò a far parte del distretto XVI di Luino del Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bosco con le dipartimento dell’Olona. Nel 1801 divenne uno dei comuni frazioni Marzano, Chirate e Ballarate, comune con convo- del dipartimento del Lario, distretto II di Varese (legge 23 cato generale e con una popolazione di 233 abitanti, fu in- fiorile anno IX). Nel 1805 il comune fu inserito nel cantone serito nel distretto XIX di Gavirate. VIII di Luino del distretto II di Varese del dipartimento del

98 Brebbia

Lario; comune di III classe, contava allora 447 abitanti (de- La comunità era sottoposta alla giurisdizione del podestà creto 8 giugno 1805). feudale di Gavirate; il console prestava giuramento al vica- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento riato del Seprio di Gallarate. del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Il comune aveva i suoi deputati e consoli. In caso di ne- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- cessità la comunità, avvisata dal suono della campana, si ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), radunava nella pubblica piazza. Il patrimonio comunale Bosco figurava, con 474 abitanti, comune aggregato al co- comprendeva una brughiera da cui si ricavavano 4 lire e 5 mune denominativo di Montegrino, nel cantone V di Luvi- soldi di rendita all’anno. no del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con Il cancelliere, retribuito con 28 lire annue, abitava a Be- il successivo compartimento territoriale del dipartimento sozzo e conservava presso di sé i riparti catastali. del Lario (decreto 30 luglio 1812). Le anime collettabili e non collettabili erano circa 400 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, comune di Bosco. 161 pieve di Brebbia, fasc. 6). 1816 - 1859 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in comune di Brebbia. 164 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1757 - 1797 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Bosco fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Nel compartimento territoriale del 1757 Brebbia risulta- va capo della pieve omonima (editto 10 giugno 1757). Nel Bosco, comune con consiglio, fu confermato nel distretto 1771 Brebbia contava 9893 abitanti (Statistica delle anime XXI di Luvino in forza del successivo compartimento ter- 1771). ritoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). Il comune entrò a far parte della provincia di Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del com- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bosco, comune partimento territoriale della Lombardia austriaca, che divi- con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una po- se il territorio lombardo in otto province (editto 26 settem- polazione di 416 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di bre 1786). Il territorio venne successivamente inserito nella Luvino. provincia di Milano e nel 1791, abolite le intendenze poli- tiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a trovarsi com- prese nella provincia di Milano (compartimento 1791).

BOSTO comune di Brebbia. 165 1798 - 1809 comune di Bosto. 162 Nel 1798, in base alla legge 6 germinale anno VI bis, il sec. XIV - sec. XVII comune entrò a far parte del dipartimento del Verbano, di- Bosto, località della pieve di Varese citata come “Bosti stretto di Besozzo. A seguito della legge 26 settembre 1798 con Zobiano” negli statuti delle strade e delle acque del di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto contado di Milano, era tra le comunità che contribuivano Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Breb- alla manutenzione della strada di Bollate (compartizione bia entrò a far parte del distretto XIV di Angera del dipar- delle fagie 1346). timento dell’Olona. Nel 1801 divenne uno dei comuni del dipartimento del Lario, distretto II di Varese (legge 23 fio- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e rile anno IX). Nel 1805 il comune fu inserito nel cantone IV nei successivi aggiornamenti del XVII secolo risultava an- di Gavirate del distretto II di Varese del dipartimento del cora una comunità di Bosto, distinta da quella di Varese Lario, contava allora 665 abitanti (decreto 8 giugno 1805). (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), BREBBIA Brebbia figurava, con 555 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Bardello, nel cantone II di Gavi- comune di Brebbia. 163 rate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con sec. XIV - 1757 il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Brebbia era la località capo di pieve citata come “locho di Brebbia con Gazarina” negli statuti delle strade e delle comune di Brebbia. 166 acque del contado di Milano, del 1346. Era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho 1816 - 1859 (Compartizione delle fagie 1346). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Brebbia ri- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di sultava ancora capo di pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 7-8). Brebbia fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Brebbia, comune con convocato, fu confermato nel di- del censimento, il comune era infeudato a Giulio Visconti stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- Borromeo Arese, cui corrispondeva ogni anno complessi- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 vamente 56 lire e 16 soldi. luglio 1844).

99 Bregano

Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Brebbia, co- del catasto, i riparti annui dei carichi, i conti e gli attestati mune con convocato generale e con una popolazione di dei pagamenti effettuati venivano conservati dal cancellie- 1102 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. re; mentre il sindaco conservava altre scritture attinenti agli interessi della comunità. pieve di Brebbia. 167 Non si disponeva di procuratori né agenti a Milano, ma sec. XIV - 1797 in caso di necessità ci si rivolgeva al sindaco provinciale. Le anime collettabili e non collettabili erano circa 191, di La pieve di Brebbia appare citata negli statuti delle strade cui 143 collettabili e 48 non collettabili (Risposte ai 45 que- e delle acque del ducato di Milano, redatti nel 1346 (Com- siti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, partizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del du- fasc. 7). cato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo oltre a Brebbia, capo di pieve, risultavano far parte della pieve le località seguenti: Bardello, Barza, Be- comune di Bregano. 169 sozzo, “Beverina”, Biandronno, Bogno, Bregano, Caderez- 1757 - 1797 za (Cadrezzate), Cardana, Cazzago, Comabbio, Comerio, Nel compartimento territoriale del 1757 Bregano risulta- Cocho (Cocquio), Gavirate, Malgesso, Monate, Monteg- va compreso nella pieve di Brebbia (editto 10 giugno gia, Monvalle, Olginasio, Osmate, Ternate, S. Sepolcro, 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia Travedona, Trivisaglio (Trevisago), Turro, Varano, Voltorre di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 7-8). La pieve, nel 1757, com- di Brebbia, a seguito del compartimento territoriale della prendeva i comuni di Bardello, Barza con Monteggia, Be- Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in sozzo, Biandrone, Bogno, Bregano, Cadrezzate, Cardana, otto province (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne Cazzago, Comabbio, Comerio, Coquio con S. Andrea, Ga- successivamente inserito nella provincia di Milano e nel virate con Fignano, Malgesso, Monate, Monvalle con Tur- 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di ro, Olginasio, Osmate, Ternate con S. Sepolcro, Travedona, Brebbia vennero a trovarsi comprese nella provincia di Mi- Trevissago, Varano, Voltorre (editto 10 giugno 1757). La si- lano (compartimento 1791). tuazione non ebbe mutamenti all’epoca del compartimento della provincia di Gallarate (editto 26 settembre 1786). comune di Bregano. 170 1798 - 1809 Nel 1798, in base alla legge 6 germinale anno VI bis, il BREGANO comune entrò a far parte del dipartimento del Verbano, di- stretto di Besozzo. A seguito della legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto comune di Bregano. 168 Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Bre- sec. XIV - 1757 gano entrò a far parte del distretto XIV di Angera del dipar- timento dell’Olona. Nel 1801 divenne uno dei comuni del Bregano, località della pieve di Brebbia citata come dipartimento del Lario, distretto II di Varese (legge 23 fio- “Bergano” negli statuti delle strade e delle acque del conta- rile anno IX). Nel 1805 il comune fu inserito nel cantone IV do di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla ma- di Gavirate del distretto II di Varese del dipartimento del nutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie Lario, contava allora 223 abitanti (decreto 8 giugno 1805). 1346). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bregano ri- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Carlo V, cartt. 7-8). Bregano figurava, con 198 abitanti, comune aggregato al Il comune era infeudato nel 1571 al conte Giulio Visconti comune denominativo di Bardello, nel cantone II di Gavi- Borromeo Arese, cui si versavano annualmente 40 lire e 19 rate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con soldi, a titolo di censo feudale e dazio d’imbottato. il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Il giudice competente era il podestà feudale di Gavirate, al quale la comunità pagava sei lire e 18 soldi all’anno. Per le cause di maggior magistrato, la competenza era dell’uf- comune di Bregano. 171 ficio regio del vicariato del Seprio in Gallarate, alla cui ban- 1816 - 1859 ca criminale il console prestava giuramento, col pagamen- to, ritenuto ingiusto, di una lira 2 soldi e 6 denari. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Il comune non aveva consiglio generale né particolare. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Gli ufficiali erano il cancelliere, il sindaco, ossia deputato, Bregano fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. e il console. Una volta all’anno, dopo la messa, in giorno festivo, o quando ve ne fosse necessità, il console convoca- Bregano, comune con convocato, fu confermato nel di- va con preavviso nella pubblica piazza i capifamiglia, alla stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- presenza dello stesso console e dei maggiori estimati. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 L’unico patrimonio del comune consisteva nel diritto di pa- luglio 1844). scolo in un terreno boschivo e prativo di proprietà del mar- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Bregano, co- chese Giovanni Battista Daverio. Il cancelliere abitava nel mune con convocato generale e con una popolazione di 282 comune di Coquio e veniva pagato 30 lire all’anno. Il libro abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate.

100 Brenta

BRENNO del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, comune di Brenno. 172 un nuovo compartimento territoriale inserì Brenno nel can- sec. XIV - 1757 tone VI di Viggiù del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 313 abitanti (de- La località di Brenno è citata nella forma “Breno” negli creto 8 giugno 1805). statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e fa- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento ceva parte della pieve di Arcisate: era tra le comunità che del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- (Compartizione delle fagie 1346). Nel 1484 le comunità ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), della pieve di Arcisate vennero infeudate da Gian Galeazzo Brenno figurava, con 802 abitanti, comune aggregato al co- Maria Sforza al suo consigliere Guido Antonio Arcimboldi. mune denominativo di Induno, nel cantone III di Viggiù del Gli Arcimboldi tennero il feudo, in cui ebbero comparteci- distretto II di Varese; con il successivo compartimento ter- pazione i Visconti e poi i Visconti Borromeo, fino al 1727. ritoriale del dipartimento del Lario, Brenno era tra gli ag- Nel 1537, secondo un censimento della pieve, Brenno ave- gregati del comune di Arcisate, nel cantone III di Viggiù del va 8 focolari (Arcisate 1537), che divennero 17 nel 1574, distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). con 99 abitanti. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Brenno. 175 nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Brenno risul- 1816 - 1859 tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cart. 4). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- del censimento, il comune, di 191 anime, era infeudato al do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di conte Giulio Visconti Borromeo Arese, cui si pagavano 24 Brenno fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. lire all’anno per il dazio dell’imbottato. Brenno, comune con convocato, fu confermato nel di- Il giudice feudale risiedeva ad Arcisate e riceveva 9 lire stretto XIX di Arcisate in forza del successivo comparti- all’anno dalla comunità. Il console mandava all’ufficio di mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Arcisate le denunce relative al feudo; quelle di maggior luglio 1844). magistrato venivano portate invece al regio ufficio di Vare- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Brenno, comu- se. ne con convocato generale e con una popolazione di 563 Il consiglio particolare era costituito da due sindaci, che abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate. venivano eletti nella pubblica piazza il giorno in cui si sce- arch. Arcisate 1537: Descrittione focolarium della Plebe de glieva l’esattore. Ai sindaci erano affidate l’amministrazio- Arcisate fatta da Giovanni Maria del Conte, 1537, agosto ne del patrimonio pubblico e la vigilanza sopra l’equità dei 19.a, AS MI, censo p. a., cart. 13 A. pubblici riparti. Il cancelliere abitava in Arcisate e percepiva 20 lire an- nue. Le scritture pubbliche si conservavano in una cassetta presso il maggior estimato. BRENTA Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- lano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, comune di Brenta. 176 pieve di Arcisate, fasc. 4). sec. XIV - 1757 comune di Brenno. 173 Brenta, località citata negli statuti delle strade e delle ac- que del contado di Milano e appartenente alla pieve di Cu- 1757 - 1797 vio, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzio- Nel compartimento territoriale del 1757 Brenno risultava ne della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). compreso nella pieve di Arcisate (editto 10 giugno 1757). Il paese passò nel 1450 dai Visconti ai Cotta, che lo ten- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- nero fino al 1728. larate, con le altre località della pieve di Arcisate, a seguito Infatti, nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, notaio Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 concesso in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo con- settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Arcisate sigliere Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giu- facevano parte del distretto censuario XXXIX della provin- lio Visconti Borromeo, con diritto del venditore, il giure- cia di Milano (compartimento 1791). consulto Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo dell’imbottato, vita natural durante (Casanova comune di Brenno. 174 1930). 1798 - 1809 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Brenta risultava tra le comunità censite nella medesima bis) il comune di Brenno venne inserito nel distretto di Ar- pieve (Estimo di Carlo V, cart. 49). cisate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Nel 1751 la località risultava infeudata al conte Giulio fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Visconti Borromeo Arese, cui si pagavano 99 lire e 5 soldi 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, all’anno. La giustizia era amministrata dal podestà residen- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), te in Cuvio, dietro pagamento di 9 lire e 15 soldi all’anno; Brenno entrò a far parte del distretto XVII di Arcisate del ma il console, che non prestava giuramento a banche crimi- dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale nali, portava le denunce anche all’ufficio regio di Varese. Il

101 comune non aveva consiglio generale. Vi erano un sindaco, do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di un console e quattro deputati, eletti dalla comunità con atto Brenta fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. pubblico del 3 febbraio 1750, cui veniva data piena facoltà Brenta, comune con convocato, fu confermato nel di- di nominare il sindaco e il cancelliere e di assumere deci- stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- sioni in materia ordinaria e straordinaria senza necessità di mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 convocazioni e assemblee. Il cancelliere e sindaco, Giovan- luglio 1844). ni Antonio Zoppi, aveva una retribuzione di 50 lire all’anno Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Brenta, comu- e godeva dell’esenzione dal carico personale. Il libro del ne con convocato generale e con una popolazione di 773 catasto, quello dei riparti e le ricevute di pagamento dei tri- abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. buti erano custoditi dal cancelliere. Le anime collettabili e non collettabili erano circa 600 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 4). BREZZO DI BEDERO comune di Brenta. 177 1757 - 1797 comune di Brezzo. 180 sec. XIII - 1751 Nel compartimento territoriale del 1757 Brenta risultava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). Nel XIII secolo Brezzo o Bradizio faceva parte della ca- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- stellanza di Valtravaglia, dominio dell’arcivescovo di Mila- larate, con le altre località della Valcuvia, a seguito del no, e aveva 14 fuochi nel 1283. compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- del censimento, Brezzo, comune della pieve di Valtrava- tembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla guida glia, era infeudato a Cosimo Cesare Moriggia, cui pagava della provincia, ma venne subito inglobata nella provincia annualmente 27 lire, 15 soldi e 6 denari. di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza politica. Il giudice competente, Carlo Luvino, aveva sede a Porto, Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcuvia fu ma abitava a Luino. La banca criminale e il cancelliere si inserita nel distretto censuario XXXVIII della provincia di trovavano a Porto, ma non vi era l’uso del giuramento da Milano (compartimento 1791). parte del console. Il comune era distinto da quello di Bedero, benché appa- comune di Brenta. 178 risse unito a Bedero nella mappa e nel sommarione. 1798 - 1815 Brezzo aveva “Consiglio a voce dei comunisti”. Ogni A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione anno si eleggevano due sindaci, ai quali si affidavano l’am- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI ministrazione della comunità e la vigilanza dei pubblici ri- bis) il comune di Brenta venne inserito nel distretto di Cu- parti. Il salario dei sindaci ammontava a 7 lire per ciascuno. vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- Al console venivano pagate altre 7 lire. doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 Vi era il cancelliere, in comune con Ticinallo, località di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto dove abitava. Il cancelliere veniva pagato 4 lire, si occupava Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Brenta dei riparti delle imposte e conservava gli avvisi dei detti ri- entrò a far parte del distretto XV di Laveno del dipartimen- parti. Le altre scritture e le ricevute dei pagamenti all’esat- to dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il tore erano conservate dagli stessi sindaci. comune fu collocato nel distretto II di Varese del diparti- Lo stato delle anime era di circa 171 (Risposte ai 45 que- mento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un siti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, nuovo compartimento territoriale inserì Brenta nel cantone fasc. 6). V di Cuvio del distretto II, Varese, del dipartimento del La- Nel 1757 la località appariva come comune aggregato a rio. Il comune, di III classe, aveva 604 abitanti (decreto 8 Bedero. giugno 1805). Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Brenta al co- mune denominativo di Casalzuigno nel cantone III di Cu- vio del distretto II di Varese (progetto di concentrazione BRINZIO 1807, Lario); dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel biennio seguente, il comune denominativo di comune di Brinzio. 181 Brenta venne inserito nel cantone II di Gavirate del distret- sec. XIV - 1757 to II di Varese, con i comuni aggregati di Brenta, Casalzui- Brinzio, località della pieve di Cuvio citata come “Brin- gno, , Vararo (decreto 4 novembre 1809, Lario); cio” negli statuti delle strade e delle acque del contado di con il successivo compartimento territoriale del diparti- Milano, del 1346, era tra le comunità che contribuivano alla mento del Lario, il comune denominativo di Brenta, con gli manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle aggregati di Brenta, Casalzuigno, Cittiglio, era sempre fagie 1346). compreso nel cantone II di Gavirate del distretto II di Vare- Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio se (decreto 30 luglio 1812). Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere comune di Brenta. 179 Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- 1816 - 1859 sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930).

102 Brissago

Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con il successivo compartimento territoriale del diparti- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Brinzio risul- mento del Lario, Brinzio era tra gli aggregati del comune di tava tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo Rancio, nel cantone V di Luvino del distretto II di Varese di Carlo V, cart. 49). (decreto 30 luglio 1812). Nel 1751 il comune risultava infeudato alla casa Litta, erede del conte Giulio Visconti, col censo feudale di 18 lire comune di Brinzio. 184 e 3 soldi, ed era sottoposto all’ufficio feudale della Valcu- 1816 - 1859 via, col pagamento al podestà di tre lire all’anno. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Non vi era consiglio generale, ma un sindaco, ossia can- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- celliere, che veniva eletto dalla comunità nella pubblica do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di piazza, con l’assistenza del console, e che eseguiva i riparti. Brinzio fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. Il cancelliere risiedeva in paese e custodiva le scritture, che si trovavano nella chiesa di S. Pietro. Brinzio, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- Le anime collettabili e non collettabili erano circa 262 mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, luglio 1844). Valcuvia, fasc. 5). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Brinzio, comu- ne con convocato generale e con una popolazione di 515 comune di Brinzio. 182 abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Brinzio risultava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- BRISSAGO larate, con le altre località della Valcuvia, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che comune di Brissago. 185 divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- sec. XV - 1757 tembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata nella provincia Brissago fece parte del feudo della Valtravaglia, infeuda- di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza politica. to ai Rusca dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcuvia fu possesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, inserita nel distretto censuario XXXVIII della provincia di eccetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che le Milano (compartimento 1791). tennero fino al 1783 (Casanova 1930). Nel 1751, secondo le risposte ai 45 quesiti della II giunta comune di Brinzio. 183 del censimento, il comune era infeudato al marchese Co- 1798 - 1809 smo Cesare Moriggia, al quale si corrispondevano annual- mente 54 lire e 12 soldi. A Porto risiedeva il giudice feuda- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione le, all’epoca Carlo Francesco Luvini, al quale si pagavano del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI come salario ogni anno 4 lire e 12 soldi. Alla banca crimi- bis) il comune di Brinzio venne inserito nel distretto di Cu- nale del giudice feudale il console non era solito prestare vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- alcun giuramento. doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 Brissago non aveva sotto di sé altri comuni ad esso aggre- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto gati, né era aggregato ad altro comune più grande. Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Brin- zio entrò a far parte del distretto XVIII di Varese del dipar- Il comune aveva un consiglio particolare; due sindaci, un timento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del console e un cancelliere erano i rappresentanti. I consigli 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- erano costituiti con l’intervento dei suddetti sindaci, conso- partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, le, cancelliere, dei maggiori estimati e di altri interessati. un nuovo compartimento territoriale inserì Brinzio nel can- Le riunioni si facevano nella pubblica piazza. I sindaci si tone V di Cuvio del distretto II, Varese, del dipartimento del eleggevano nel mese di gennaio ogni anno mediante Lario. Il comune, di III classe, aveva 341 abitanti (decreto l’estrazione a sorte dei maggiori estimati (Risposte ai 45 8 giugno 1805). quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 9). Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Brinzio al co- mune denominativo di Cabiaglio nel cantone III di Cuvio comune di Brissago. 186 del distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, 1757 - 1797 Lario); dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa Nel compartimento territoriale del 1757 Brissago risulta- nel biennio seguente, Brinzio venne unito al comune di Cu- va compreso nella pieve di Valtravaglia (editto 10 giugno vio, nel cantone I di Varese del distretto II di Varese (decre- 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia to 4 novembre 1809, Lario). di Gallarate, con le altre località della Valtravaglia, a segui- In data 10 novembre 1810 il prefetto del dipartimento del to del compartimento territoriale della Lombardia austria- Lario espresse un parere favorevole al reclamo presentato ca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto dalle comunità di Rancio, Cassano, Ferrera, Masciago, Be- 26 settembre 1786). Nel 1791 le località della Valtravaglia dero, Brinzio, perché Rancio fosse eretto in comune deno- risultavano inserite nella provincia di Milano (comparti- minativo (reclamo di Rancio 1810). mento 1791).

103 Brunello comune di Brissago. 187 La comunità era sottoposta a due giudici che risiedevano 1798 - 1809 in Varese, tanto il regio quanto il feudale. A quest’ultimo si pagavano di salario ogni anno 14 lire, e quando occorresse- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione ro dei casi criminali si notificavano tanto all’uno quanto del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI all’altro; ma non vi era la consuetudine di prestare alcun bis) il comune di Brissago venne inserito nel distretto della giuramento. Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- Brunello non aveva sotto di sé altri comuni e non preten- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- deva di separarsi dalla sua provincia. Nella comunità di na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno Brunello era sempre presente un console, che durava in ca- VII), Brissago entrò a far parte del distretto XVI di Luino rica un mese. L’ufficio era esercitato a rotazione da tutti gli del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- uomini maggiori di 18 anni. Inoltre vi erano due sindaci, le del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese che si eleggevano a voce da parte degli uomini della stessa del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel comunità. Duravano ora un biennio ora un triennio e aveva- 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Brissago no l’incarico di presiedere alla suddivisione dei carichi e di nel cantone VIII di Luvino del distretto II, Varese, del di- occuparsi delle necessità del comune. Le riunioni erano partimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 281 precedute dal suono della campana. Il cancelliere era resi- abitanti (decreto 8 giugno 1805). dente in paese e teneva in casa i libri e le scritture apparte- nenti alla comunità, con il solo salario annuo di 10 lire (Ri- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con di Varese, [1], fasc. 6). il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), comune di Brunello. 190 Brissago figurava, con 260 abitanti, comune aggregato al 1757 - 1797 comune denominativo di , nel cantone V di Lu- vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato Nel compartimento territoriale del 1757 Brunello risulta- con il successivo compartimento territoriale del diparti- va compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- larate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito comune di Brisciago. 188 del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, 1816 - 1859 che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Varese divenne nel 1788 capoluogo della Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in provincia. base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di comune di Brunello. 191 Brisciago (Brissago) fu inserito nel distretto XXI di Luvi- 1798 - 1809 no. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Brisciago, comune con convocato, fu confermato nel di- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- bis) il comune di Brunello venne inserito nel distretto di to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 glio 1844). fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Brisciago, co- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, mune con convocato generale e con una popolazione di 401 Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Brunello entrò a far parte del distretto XVIII di Varese del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, BRUNELLO un nuovo compartimento territoriale inserì Brunello nel cantone I di Varese del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 274 abitanti (de- comune di Brunello. 189 creto 8 giugno 1805). sec. XIV - 1757 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento La località di Brunello venne citata nella forma Bruna- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con dello negli statuti delle strade e delle acque del contado di il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Milano, come appartenente alla pieve di Varese. Era tra le ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), comunità che contribuivano alla manutenzione della strada Brunello figurava, con 258 abitanti, comune aggregato al di Rho (Compartizione delle fagie 1346). comune denominativo di Azzate, nel cantone I di Varese del Nel 1538 Brunello venne infeudato a Egidio Bossi (Ca- distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il suc- sanova 1930, p.103). cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e rio (decreto 30 luglio 1812). nei successivi aggiornamenti Brunello risultava tra le co- munità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, comune di Brunello. 192 cartt. 50-51). 1816 - 1859 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in del censimento, il territorio di Brunello era infeudato al base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- marchese Galeazzo Bossi, al quale la comunità non pagava do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di alcun emolumento. Brunello fu inserito nel distretto XVII di Varese.

104 Buguggiate

Brunello, comune con convocato, fu confermato nel di- comune di Brusimpiano. 195 stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- 1798 - 1815 mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione luglio 1844). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Brunello, co- bis) il comune di Brusimpiano venne inserito nel distretto mune con convocato generale e con una popolazione di 387 della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Brusimpiano entrò a far parte del distretto XVII di Arcisate del dipartimento dell’Olona. Nel compartimen- BRUSIMPIANO to territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile comune di Brusimpiano. 193 anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Brusimpiano nel cantone VI di Viggiù del distretto II, sec. XIV - 1757 Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, La località di Brusimpiano venne citata nella forma aveva 455 abitanti (decreto 8 giugno 1805). “Brosino Piano” negli statuti delle strade e delle acque del A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento contado di Milano del 1346 e faceva parte della pieve am- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con ministrativa della Valtravaglia e di quella ecclesiastica di il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Arcisate. Era tra le comunità che contribuivano alla manu- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), tenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie il comune denominativo di Brusimpiano, con i comuni ag- 1346). gregati di Ardena, Brusimpiano, Marzio, e con 677 abitanti La documentazione della visita pastorale di san Carlo complessivi, figurava nel cantone III di Viggiù del distretto Borromeo del 1574 segnalava 31 focolari con 192 abitanti. II di Varese; con il successivo compartimento territoriale Da questi si passò a 560 nel 1687 (Brusimpiano, visita del dipartimento del Lario, Brusimpiano era compreso tra i 1687). comuni denominativi del cantone III di Viggiù del distretto II di Varese, con gli aggregati di Brusimpiano, Ardena, Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Marzio, Lavena (decreto 30 luglio 1812). nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Brusimpiano risultava compreso nella pieve di Arcisate (Estimo di Carlo comune di Brusimpiano. 196 V, cart. 4). 1816 - 1859 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in del censimento, Brusimpiano era infeudato al conte Giulio base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Visconti, cui pagava ogni anno 18 lire di censo feudale. La do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di giustizia era amministrata dal podestà dei vicecomitali del- Brusimpiano fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. la pieve di Arcisate, che aveva il suo banco o tribunale in Brusimpiano, comune con convocato, fu confermato nel Arcisate, distinto dal banco del podestà feudale della pieve. distretto XIX di Arcisate in forza del successivo comparti- Il comune, che contava allora 410 anime, non aveva comuni mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 minori aggregati. luglio 1844). L’unico consiglio era “quello formato dagli uomini capi Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Brusimpiano, di casa” in luogo pubblico per trattare dei pubblici affari. comune con convocato generale e con una popolazione di Le deliberazioni venivano prese a maggioranza. L’ammini- 680 abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate. strazione del comune era affidata al sindaco e a un deputa- to, che venivano eletti dagli uomini della comunità e dura- vano in carica anche per più anni. Questi rappresentanti pubblicavano le imposte e curavano l’elezione di un esatto- re. Oltre al sindaco e al deputato, la comunità eleggeva an- BUGUGGIATE che un cancelliere, abitante nel paese, che veniva pagato 14 lire all’anno e conservava presso di sé i libri e le scritture comune di Buguggiate. 197 del comune (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. XX - sec. XIV - 1757 XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 10). Il termine Buguggiate appare già in una pergamena dell’850. In un documento del 1126 viene citata Capolago comune di Brusimpiano. 194 come località del territorio di Buguggiate (Rota, Origine, pp. 48, 50). La località, citata come Bugizate negli statuti 1757 - 1797 delle strade e delle acque del contado di Milano, appartene- Nel compartimento territoriale del 1757 Brusimpiano ri- va alla pieve di Varese. Era tra le comunità che contribuiva- sultava compreso nella pieve di Valtravaglia (editto 10 giu- no alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione gno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della pro- delle fagie 1346). vincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Il 3 ottobre 1538 il territorio venne in possesso di Egidio Valtravaglia, a seguito del compartimento territoriale della Bossi. Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Buguggiate lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di risultava tra le comunità censite nella medesima pieve Milano (compartimento 1791). (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51).

105 Busto Arsizio

Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comune di Buguggiate. 200 del censimento, il comune era infeudato al marchese Beni- 1816 - 1859 gno Bossi, a cui non si corrispondevano però emolumenti. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Il giudice feudale, all’epoca Nicolao De Cristoforis, ri- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- siedeva in Varese e percepiva come onorario ogni anno do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di lire16 e 10 soldi. Il console non era solito prestar giuramen- Buguggiate fu inserito nel distretto XVII di Varese. to ad alcuna banca criminale. Buguggiate, comune con convocato, fu confermato nel Buguggiate aveva sotto di sé due piccoli comuni ad esso distretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- aggregati, avendo determinato la divisione dei gravami mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 pubblici. luglio 1844). Il comune aveva un consiglio generale che si teneva nella Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Buguggiate, pubblica piazza, premesso il suono della campana. Gli uf- comune con convocato generale e con una popolazione di ficiali erano due: il sindaco e un delegato civile, che si eleg- 462 abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. gevano ogni tre anni. L’amministrazione e la vigilanza so- bibl. Rota, Origine: Carlo Massimo Rota, Origine e signifi- pra i pubblici riparti erano affidate specialmente al delegato cato del nome Varese e dintorni, Varese, Tip. arciv. civile. dell’Addolorata, s. d. Il cancelliere del comune risiedeva in Varese e teneva la custodia del libro dei riparti, non avendo archivio, né altro per conservazione delle scritture. L’emolumento del can- celliere era di 28 lire annue. BUSTO ARSIZIO Buguggiate non aveva in Milano procuratore né agente. Lo stato totale delle anime collettabili e non collettabili comune di Busto Arsizio. 201 dalla nascita in su abitanti nel comune era di circa 366 tra sec. XIV - 1757 maschi e femmine (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. La località di Busto Arsizio, citata negli statuti delle stra- D XVII, Como, pieve di Varese, [1], fasc. 7). de e delle acque del contado di Milano come appartenente alla pieve di Olgiate Olona, era tra le comunità che contri- comune di Buguggiate. 198 buivano alla manutenzione della strada di Rho (Comparti- 1757 - 1797 zione delle fagie 1346). Nel compartimento territoriale del 1757 Buguggiate ri- Nel Quattrocento Busto dipendeva dal duca di Milano. sultava compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno Nel 1408 il vicario del Seprio, Benedetto da Marano, uni- 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia tamente al comune e agli abitanti di Busto Arsizio, chiese di Gallarate, con le altre località della pieve di Varese, a se- aiuto al duca di Milano perché minacciato da Facino Cane, guito del compartimento territoriale della Lombardia au- che mirava a impossessarsi del Seprio. striaca, che divise il territorio lombardo in otto province Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e (editto 26 settembre 1786). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Busto Arsi- zio risultava compreso nella pieve di Dairago (Estimo di Carlo V, cartt. 14-15). comune di Buguggiate. 199 In un registro catastale del ducato di Milano del 1573 e 1798 - 1809 nei successivi aggiornamenti Busto (Busto Grande) risulta A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione compreso nella pieve di Dairago (Estimo di Carlo V, cartt. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI 14-15). Nel Seicento, la relazione di Ambrosio Oppizzone bis) il comune di Buguggiate venne inserito nel distretto di segnala Busto Arsizio tra le comunità della pieve di Galla- Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 rate che pagavano il censo del sale. La quota di Busto era fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre di 450 staia (Oppizzone 1634). 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), del censimento, il comune era infeudato ai conti Carlo e Buguggiate entrò a far parte del distretto XVIII di Varese Camillo Marliani, cui pagava ogni anno 100 lire imperiali. del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- La giustizia era amministrata dal podestà feudale, Carlo le del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese Luvino, che aveva l’obbligo di risiedere nel territorio co- del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel munale e percepiva 300 lire, se provvisto di titolo accade- 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Brusim- mico, altrimenti la paga era di 250 lire. I consoli del comu- piano nel cantone I di Varese del distretto II, Varese, del di- ne prestavano giuramento tanto al podestà quanto al vicario partimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 362 del Seprio. ognuno dei quali aveva i suoi ufficiali e consigli abitanti (decreto 8 giugno 1805). separati. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento La comunità del borgo di Busto era registrata in tre pro- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con vince, cioè in quella di Gallarate rispetto alla diaria e came- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ra, in quella di Gallarate rispetto al censo della comunità e ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), in quella di Dairago rispetto al perticato; da tutte queste Buguggiate figurava, con 269 abitanti, comune aggregato “restava totalmente disgregata e formava pieve da sé sola” al comune denominativo di Gazzada, nel cantone I di Vare- e aveva il suo sindaco provinciale separato. se del distretto II di Varese. Con il successivo comparti- Busto Arsizio era diviso in cinque comuni, ciascuno dei mento territoriale del dipartimento del Lario, Buguggiate quali aveva i suoi ufficiali e teneva con quelli i consigli se- era tra gli aggregati del comune di Bizzozero, nel cantone I parati e in proporzione del sale assegnato, ogni comune di Varese del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). procedeva all’elezione degli ufficiali. Cioè, il comune mag-

106 Busto Arsizio giore eleggeva due provveditori e dieci consiglieri e in cia- seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- scun capo d’anno si mutavano i provveditori e due consi- striaca, che divise il territorio lombardo in otto province glieri. Degli altri quattro comuni, due di essi avevano due (editto 26 settembre 1786). deputati e quattro consiglieri e li eleggevano in occasione Dalla fine del 1787 Varese sostituì Gallarate come sede della determinazione delle imposte. Gli altri due comuni dell’intendenza politica. Nel 1791 i comuni della pieve di minori avevano due deputati e due consiglieri per ciascuno, Gallarate risultavano inseriti nel distretto XXXIII della che venivano eletti ogni anno. provincia di Milano (compartimento 1791). Dovendosi trattare di argomenti generali, si formava il consiglio generale, in cui erano presenti tutti i suddetti comune di Busto Arsizio. 203 provveditori, deputati e consiglieri. I provveditori del co- 1798 - 1815 mune maggiore erano i rappresentanti di tutto il generale. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Il cancelliere risiedeva nel borgo e aveva cura delle pub- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bliche scritture. I documenti antichi si trovavano nell’archi- bis) il comune di Busto Arsizio divenne la seconda riparti- vio posto in una stanza della comunità; il salario che corri- zione del dipartimento. Soppresso il dipartimento del Ver- spondevano i cinque comuni al cancelliere era di 715 lire e bano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 5 soldi. 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei diparti- Busto non aveva in Milano un procuratore, ma si serviva menti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendem- nelle sue occorrenze dell’agente che preferiva. miale anno VII), Busto Arsizio divenne capoluogo del X di- I quesiti non riportano l’indicazione dello stato delle ani- stretto del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento me (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, pieve di Gallarate, territoriale del 1801 il comune fu collocato nel dipartimen- fasc. 5). to dell’Olona, IV distretto, con capoluogo Gallarate (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento ter- comune di Busto Arsizio. 202 ritoriale inserì Busto Arsizio nel cantone I di Gallarate del 1757 - 1797 distretto IV, Gallarate, del dipartimento dell’Olona. Il co- mune, di II classe, aveva 6600 abitanti (decreto 8 giugno Nel compartimento territoriale del 1757 Busto Arsizio ri- 1805). sultava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). Il 23 giugno dello stesso anno, l’imperatrice Maria A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Teresa emanò un regolamento sull’amministrazione della d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- comunità di Busto. In base alle nuove disposizioni, il con- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio vocato generale degli estimati doveva eleggere il consiglio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- generale della città, composto da 32 estimati. Il convocato mune denominativo di Busto Arsizio figurava compreso, aveva facoltà sia di eleggere nuovi membri del consiglio, con 6887 abitanti, nel cantone I di Gallarate del distretto IV sia di confermare i membri del consiglio esistente. Poiché di Gallarate; con la successiva concentrazione e unione di “le adunanze di tutti i possessori del territorio di Busto per comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre la moltitudine di essi sono troppo difficili a eseguirsi, ed a 1811), Busto Arsizio, comune di II classe con 8002 abitanti regolarsi, così in avvenire resterà trasferita nel detto consi- complessivi, comprendeva gli aggregati di Busto Arsizio glio generale tutta l’autorità, e rappresentanza del comune, Sacconago ed uniti, sempre nel cantone I di Gallarate del con tutte le facoltà accordate dalla Riforma suddetta del dì distretto IV di Gallarate. 30 Dicembre 1755 al convocato generale dei possessori, e con tutte le facoltà, di cui in oltre è solito godere il presente comune di Busto Arsizio. 204 Consiglio generale non repugnanti al presente regolamen- 1816 - 1859 to”. Il consiglio rappresentava l’intero comune: venivano Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, pertanto soppresse tutte le divisioni precedenti, cioè i co- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- muni denominati Arconati, Mizzaferro, Pasquali, Pozzo e bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Busto Arsi- Visconti, e si vietava qualsiasi divisione futura, cosicché zio fu inserito nel distretto XV come comune capoluogo. Busto avesse un solo governo, una sola cassa e un unico Busto Arsizio, comune con consiglio, fu confermato ca- estimo. Era compito del consiglio generale eleggere ogni poluogo del distretto XV in forza del successivo comparti- anno i deputati dell’estimo, secondo la riforma del 30 di- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 cembre 1755, cap. 3. I deputati presiedevano il consiglio, luglio 1844). convocavano e regolavano le riunioni con l’assistenza del Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Busto Arsizio, cancelliere delegato. La carica di consigliere aveva la dura- comune con consiglio comunale con ufficio proprio e con ta di quattro anni; ogni anno, nell’adunanza per le elezione una popolazione di 11.566 abitanti, fu posto a capo del di- dei nuovi ufficiali, si dovevano nominare otto nuovi consi- stretto X. glieri, che sostituivano otto dei precedenti consiglieri. Nel consiglio non potevano entrare soggetti che fossero legati da parentela “fino al secondo grado civile”. Il deputato del- distretto X di Busto Arsizio. 205 la tassa personale e quello della tassa mercimoniale parte- 1798 - 1800 cipavano al consiglio “per rappresentare in caso di bisogno Dopo la soppressione del dipartimento del Verbano (leg- le occorrenze dei loro corpi”. Gli estimati potevano avere ge 15 fruttidoro anno VI), per effetto della successiva legge accesso con facoltà di parlare all’adunanza annuale “per lo 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei diparti- scrutinio delle spese per la nuova imposta”. Infine, la co- menti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio, venne istituito il munità aveva facoltà di eleggere, come per il passato, due distretto X di Busto Arsizio, che faceva parte del diparti- sindaci e due consoli (Riforma Busto 1757). mento d’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII). Il distretto Il comune nel 1786 fu compreso nella provincia di Gal- comprendeva, oltre al capoluogo Busto Arsizio, i comuni di larate, con le altre località della stessa pieve di Gallarate, a Fagnano con Bergoro, , Prospiano, Gorla

107 Cabiaglio

Minore, , Nizzolino (Nizzolina), Borsano, , CABIAGLIO Castegnate, Castellanza, Olgiate Olona, Sacconago con Cassina di Borgoforte, ora appartenenti alla provincia di comune di Cabiaglio. 208 Varese. A questi si aggiungevano i comuni del Milanese: sec. XIV - 1757 Legnano con Legnarello, Rescalda, Rescaldina con Ravel- Cabiaglio, località della pieve di Cuvio citata come “Ca- lo, Canegrate, Cerro con Cantaluppo, S. Giorgio, S. Vittore. biallio” negli statuti delle strade e delle acque del contado La popolazione complessiva del distretto era di 21.600 uni- di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manu- tà. tenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). Il distretto fu soppresso con il compartimento territoriale del 1801 (legge 23 fiorile anno IX) e i comuni del Varesotto Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- che ne facevano parte furono inseriti nel distretto IV di Gal- so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere larate del dipartimento dell’Olona. Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto distretto XV di Busto Arsizio. 206 Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). Nei 1816 - 1853 registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei suc- cessivi aggiornamenti del XVII secolo Cabiaglio risultava Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo di in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- Carlo V, cart. 49). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituiva- Nei 45 quesiti del 1751 la località risultava infeudata al no il distretto XV di Busto Arsizio i comuni di Busto Arsi- conte Giulio Visconti Borromeo Arese, cui pagava per l’im- zio (capoluogo), Cairate, Cassina Massina, Castegnate, bottato 54 lire e 9 soldi all’anno. Castellanza, Cislago, Fagnano con Bergoro, Gorla Mag- Non vigeva l’uso del giuramento alla banca criminale da giore, , Legnano con Legnarello, Marnate, parte del console, mentre l’amministrazione della giustizia Nizzolina, Olgiate Olona, Prospiano, Rescalda, Rescaldina spettava al giudice del capo di pieve. con Ravello, Sacconago con Cassina Borghetto, Solbiate Fino alla fine del 1750 l’amministrazione comunale era Olona. retta dal sindaco. Dall’inizio del 1751, in virtù della facoltà concessa dal magistrato ordinario, vennero eletti dalla co- Con il governativo dispaccio 1841 luglio 24 n. 23868/ munità sei reggenti per un biennio, trascorso il quale sareb- 3867 il comune di Cassina Massina fu aggregato a quello bero stati eletti altri tre reggenti, che avrebbero affiancato di Cislago. tre dei precedenti, che avrebbero avuto la funzione di “illu- I comuni con consiglio di Busto Arsizio (capoluogo) e minare nel ruolo” i nuovi incaricati. Tra le funzioni di que- Legnano con Legnarello e i comuni con convocato di Cai- sta magistratura vi erano l’amministrazione e la conserva- zione del patrimonio e la vigilanza sui riparti, che dovevano rate, Castegnate, Castellanza, Cislago, Fagnano con Bergo- però essere letti in pubblica vicinanza. ro, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Nizzolina, Ol- A Cabiaglio risiedeva il cancelliere, cui veniva racco- giate Olona, Prospiano, Rescalda, Rescaldina con Ravello, mandata la cura delle pubbliche scritture, che provvedeva a Sacconago con Cassina Borghetto, furono conservare, e percepiva di stipendio 29 lire annue. confermati nel distretto XV di Busto Arsizio in forza del La comunità non disponeva di procuratore né agente a successivo compartimento territoriale delle province lom- Milano. barde (notificazione 1 luglio 1844). Le anime esistenti erano 278, mentre le collettabili si ri- ducevano a 239 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D distretto X di Busto Arsizio. 207 XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 6).

1853 - 1859 comune di Cabiaglio. 209 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto X di 1757 - 1797 Busto Arsizio nella provincia di Milano era formato da Bu- Nel compartimento territoriale del 1757 Cabiaglio risul- sto Arsizio, comune con consiglio comunale con ufficio tava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno proprio (capoluogo), da Fagnano e Legnano, comuni con 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia consiglio comunale senza ufficio proprio, e dai comuni con di Gallarate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a convocato di Cairate, Castegnate, Castellanza, Cislago, seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- striaca, che divise il territorio lombardo in otto province Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Nizzolina, Olgia- (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Galla- te Olona, Prospiano, Rescalda, Rescaldina, Sacconago, rate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata Solbiate Olona, con una popolazione complessiva di nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’inten- 34.127 abitanti. denza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario XXXVIII del- legisl. Riforma Busto 1757: Riforma al governo della comuni- la provincia di Milano (compartimento 1791). tà di Busto Arsizio (23/06/1757), Raccolta degli editti, ordini, istruzioni e lettere circolari pubblicati dalla Real comune di Cabiaglio. 210 Giunta del Censimento generale dello Stato di Milano, 1798 - 1809 nuova ed. Parte seconda contenente le riforme, Milano, Majnardi, 1802, pp. 131-132; ASVa, Biblioteca, A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione 3.2.2.UB3. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI

108 Cadrezzate bis) il comune di Cabiaglio venne inserito nel distretto di Graglio e dal capo di squadra Campagnano, desiderando Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 per l’avvenire formare una comunità distinta. fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Il consiglio particolare si faceva secondo le occorrenze 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, nella piazza pubblica di Cadero, radunandosi gli uomini al Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), suono della campana. Si costituivano poi al principio di cia- Cabiaglio entrò a far parte del distretto XV di Laveno del scun anno due sindaci e un console non per elezione, ma a dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale turno per focolare. Il console fungeva da esattore di tutti i del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del carichi e gabelle che succedevano in detta annata; i due sin- dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, daci avevano la cura del patrimonio pubblico e la vigilanza un nuovo compartimento territoriale inserì Cabiaglio nel dei riparti fatti dal reggente della Valvedasca. cantone V di Cuvio del distretto II, Varese, del dipartimento Non vi era cancelliere positivo residente, ma le sue fun- del Lario. Il comune, di III classe, aveva 368 abitanti (de- zioni erano svolte dai due sindaci, a cui era affidata la cura creto 8 giugno 1805). delle pubbliche scritture, che erano conservate in una cassa, Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- di cui ognuno di essi teneva una chiave. La retribuzione dei mento del Lario prevedeva l’inclusione del comune deno- sindaci era di tre lire a testa. minativo di Cabiaglio, con i comuni aggregati di Cabiaglio Cadero non aveva in Milano procuratore né agente, ma e Brinzio, nel cantone III di Cuvio del distretto II di Varese occorrendo qualche cosa per la pieve, ci si serviva del sin- (progetto di concentrazione 1807, Lario); dopo la soppres- daco provinciale Galeazzo Luvino (Risposte ai 45 quesiti, sione del cantone di Cuvio, decisa nel biennio seguente, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. Cabiaglio venne unito al comune di Cuvio, nel cantone II 21). di Gavirate del distretto II di Varese (decreto 4 novembre 1809, Lario); con il successivo compartimento territoriale comune di Cadero. 213 del dipartimento del Lario, Cabiaglio era tra gli aggregati 1757 - 1797 del comune di Cuvio, sempre nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). Nel 1757, il compartimento territoriale dello stato di Mi- lano riportava la forma Cadero con Graglio; le località fa- cevano parte della pieve di Valtravaglia. Nel 1786 appare comune di Cabiaglio. 211 invece la forma Graglio con Cadero. In quell’anno Cadero 1816 - 1859 e Graglio vennero inseriti nella nuova provincia di Gallara- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in te (editto 26 settembre 1786), che divenne dal 1788 provin- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- cia di Varese. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Cabiaglio fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. Cabiaglio, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- CADREZZATE mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). comune di Cadrezzate. 214 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cabiaglio, co- sec. XIV - 1757 mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con Cadrezzate, località della pieve di Brebbia citata come una popolazione di 460 abitanti, fu inserito nel distretto “Cadrezà” negli statuti delle strade e delle acque del conta- XXI di Luvino. do di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla ma- nutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e CADERO nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cadrezzate risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di comune di Cadero. 212 Carlo V, cartt. 7-8). sec. XV - 1757 Nel 1751 il comune era infeudato al conte Giulio Viscon- ti Borromeo Arese, cui si corrispondevano ogni anno in tut- Cadero fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- to 65 lire e 2 soldi. cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Nel comune non vi era giudice regio né feudale, ma il Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, maggior magistrato era il vicario del Seprio, che risiedeva perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di nel borgo di Gallarate e non percepiva alcun compenso. Valvedasca (Casanova 1930). Alla banca del Seprio il console prestava il suo ordinario Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II Giunta giuramento annuale, per cui si pagavano al notaio una lira, del Censimento, Cadero Valtravaglia, paese di 290 anime, due soldi e sei denari. Come ufficio minore era competente era infeudato al conte Emanuele Marliani, a cui si pagavano l’ufficio di Gavirate per tutta la pieve di Brebbia e per que- 41 lire e tre soldi all’anno per censo feudale. sto la comunità pagava di salario ogni anno al podestà 12 Il giudice feudale, Antonio Maria Bossi, risiedeva nel lire, sei soldi e sei denari. Inoltre si forniva un contributo di borgo di Luvino e percepiva 3 lire e 13 soldi all’anno. 6 lire all’anno al sindaco provinciale per la manutenzione Il comune era aggregato sotto il comune di Graglio, ma delle strade della città di Milano sino al borgo di Rho. il suo territorio era distinto nell’unica mappa e sommario- La comunità non aveva altri comuni aggregati. ne. I riparti erano separati e Cadero pagava annualmente la Il comune non disponeva di un consiglio generale, ma sua porzione dei carichi. Cadero non pretendeva separarsi particolare: due erano i sindaci o deputati, che venivano dalla provincia, ma desiderava separarsi dal comune di eletti previo avviso del console. L’assemblea si riuniva in

109 Caidate giorno festivo nella piazza al suono della campana ed eleg- Cadrezzate, comune con convocato, fu confermato nel geva 12 capifamiglia, due dei quali venivano estratti a sorte distretto XV di Angera in forza del successivo comparti- dal console e restavano in carica per due anni. Ai sindaci mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 venivano affidate la gestione degli affari pubblici e la vigi- luglio 1844). lanza sulla giustizia dei pubblici riparti. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cadrezzate, La comunità aveva eletto quale cancelliere sin dall’anno comune con convocato generale e con una popolazione di 1736 Giovanni Battista Cotta, abitante in Travedona, cui 627 abitanti, fu inserito nel distretto XX di Angera. erano affidate la cura delle pubbliche scritture e la cassa dove si archiviavano dette scritture, col salario di 30 lire. Il comune non aveva procuratori né agenti a Milano. Nel 1751 le anime collettabili o non collettabili erano cir- CAIDATE ca 305 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 8). comune di Caidate. 218 comune di Cadrezzate. 215 sec. XIV - 1757 1757 - 1797 Caidate, località della pieve di Somma citata come “lo- Nel compartimento territoriale del 1757 Cadrezzate ri- cho da Caydà” negli statuti delle strade e delle acque del sultava compreso nella pieve di Brebbia (editto 10 giugno contado di Milano, era tra le comunità che contribuivano 1757). A seguito del compartimento territoriale della Lom- alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle bardia austriaca del 1786, Cadrezzate, sempre compreso fagie 1346). nella pieve di Brebbia, entrò a far parte della provincia di Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Gallarate (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo successivamente inserito nella provincia di Milano e nel Caidate risultava tra le comunità censite nella medesima 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). Brebbia vennero a trovarsi comprese nella provincia di Mi- lano (compartimento 1791). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, Caidate era infeudato al conte Gaspero Bi- glia, cui non si corrispondeva alcun diritto. comune di Cadrezzate. 216 1798 - 1809 Il podestà feudale, Buzzi, risiedeva a Viggiù e aveva per suo luogotenente in Varese Giambattista Portabo, che risie- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione deva in Varese e l’attuario, Gianbattista Biandrono, sempre del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI in Varese. Il console prestava il suo giuramento al vicario di bis) il comune di Cadrezzate venne inserito nel distretto di Gallarate. Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 La comunità risultava censita da sola e non chiedeva la fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre separazione dalla provincia. 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Il comune era amministrato da due sindaci, che assisteva- Cadrezzate entrò a far parte del distretto XIV di Angera del no ai riparti dei pesi fiscali e procuravano che tutti pagasse- dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale ro ciò che spettava con giustizia. Le spese straordinarie si del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del rendevano pubbliche in piazza col suono di campana. I de- dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, putati erano eletti dalla comunità e si rinnovavano secondo un nuovo compartimento territoriale inserì Cadrezzate nel la volontà della medesima comunità. Caidate si serviva del cantone III di Angera del distretto II, Varese, del diparti- cancelliere di Brunello, pagando 12 lire annue, e le scritture mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 448 abitanti e i registri si conservavano nel Castello di Caidate in una (decreto 8 giugno 1805). stanza apposita dal conte Biglia. Il 21 dicembre 1807 Cadrezzate e le terre circonvicine Il comune, in cui abitavano circa 450 anime, non aveva avanzarono una petizione per essere aggregate al diparti- procuratore né agente (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, mento d’Olona (petizione di Angera 1807). vol. D XVI, Milano, pieve di Somma, fasc. 3). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con comune di Caidate. 219 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- 1757 - 1797 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Cadrezzate figurava, con 435 abitanti, comune aggregato al Nel compartimento territoriale del 1757 Caidate risultava comune denominativo di Ispra, nel cantone II di Gavirate far parte della pieve di Somma (editto 10 giugno 1757). A del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- successivo compartimento territoriale del dipartimento del striaca del 1786, Caidate, sempre compreso nella pieve di Lario (decreto 30 luglio 1812). Somma, entrò a far parte della provincia di Gallarate (editto 26 settembre 1786). Nel 1790 il comune, secondo quanto comune di Cadrezzate. 217 risulta dal titolo di una mappa del catasto teresiano, copia eseguita nel mese di gennaio di quell’anno, si trovava com- 1816 - 1859 preso nel distretto VI di quella che allora veniva ancora in- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in dicata come provincia di Varese (Area virtuale). Nel 1791 i base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comuni della pieve di Somma entrarono a far parte del di- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di stretto censuario XXXIV della provincia di Milano (com- Cadrezzate fu inserito nel distretto XV di Angera. partimento 1791).

110 Cairate comune di Caidate. 220 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1798 - 1811 del censimento, il territorio era infeudato al conte Turconi, A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione senza corresponsione di diritti feudali. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Cairate era soggetto al giudice feudale, ma rispetto al bis) il comune di Caidate venne inserito nel distretto di maggior magistrato era sotto la giurisdizione del vicario del Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Seprio, con sede in Gallarate. Il console prestava il giura- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre mento alla banca criminale del podestà e pagava annual- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, mente 2 lire, 2 soldi e 6 denari. Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cairate non aveva sotto di sé alcun comune e non era ag- Caidate entrò a far parte del distretto XIII di Gallarate del gregato ad altri comuni, solo che trovandosi nel comune il dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale Monastero delle R.R. Madri di Santa Maria Assunta, pos- del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del sessore di buona quantità dei fondi esenti per essere eccle- dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, siastici di antico possesso, quest’ultimo per ricorso fatto al un nuovo compartimento territoriale inserì Caidate nel can- magistrato aveva ottenuto la sua fissazione di quota di sale tone V di Somma del distretto IV, Gallarate, del diparti- a misura dei suoi fondi e per il tributo personale si pagava, mento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 494 abi- tra i possessi del monastero e il comune dominante, in pro- tanti (decreto 8 giugno 1805). porzione della quota di sale che restava fissata per ciascun A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune. La comunità non aveva consiglio generale né par- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- ticolare; disponeva invece di quattro sindaci che venivano no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio eletti ogni anno in occasione della pubblicazione del riparto successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- generale “per via di balotazione” dalla nomina di 24 capi di mune denominativo di Caidate, comprendente i comuni casa, dodici per comune, stimati più abili a regolare gli in- concentrati di Caidate, Albusciago, e Montonate, teressi pubblici. In qualche misura però i sindaci dipende- figurava compreso, con 1381 abitanti complessivi, nel can- vano dai principali estimati che sovrintendevano agli inte- tone V di Somma del distretto IV di Gallarate; con la suc- ressi del comune. Compiti principali dei sindaci erano la cessiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimen- conservazione del patrimonio pubblico, la vigilanza sopra to d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Caidate era l’equità dei riparti e la firma dei mandati che si dovevano compreso tra gli aggregati di Albizzate, nel cantone I di spedire all’esattore. Gallarate del distretto IV di Gallarate. La comunità disponeva di un cancelliere, residente a Tra- date, che curava le poche scritture esistenti, che si conser- comune di Caidate. 221 vavano in una stanza del medesimo comune per cui si pa- 1816 - 1859 gava un affitto. Lo stato totale delle anime era di circa 609 (Risposte ai Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di Olgiate in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- Olona, fasc. 1). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Caidate fu inserito nel distretto XVI di Somma. comune di Cairate. 223 Caidate, comune con convocato, fu confermato nel di- 1757 - 1797 stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Secondo il compartimento territoriale del 1757 Cairate luglio 1844). risultava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Caidate, comu- giugno 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella pro- ne con convocato generale e con una popolazione di 620 vincia di Gallarate, con le altre località della pieve, a segui- abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. to del compartimento territoriale della Lombardia austria- ca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Ol- giate Olona risultavano inseriti nel distretto XXX della pro- vincia di Milano (compartimento 1791). CAIRATE comune di Cairate. 224 comune di Cairate. 222 1798 - 1811 sec. XIV - 1757 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Cairate, località citata come Cayrà negli satuti delle stra- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI de e delle acque del contado di Milano e appartenente alla bis) il comune di Cairate venne inserito nel distretto di Le- pieve di Olgiate Olona, era tra le comunità che contribuiva- gnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 no alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre delle fagie 1346). 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cairate risul- Cairate entrò a far parte del distretto X di Busto Arsizio del tava ancora tra le comunità censite nella medesima pieve dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate Nel 1654 Giacomo Legnani acquistò il feudo di Cairate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel al prezzo di 42 lire per fuoco. Ritornato il feudo alla regia 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Cairate camera per devoluzione, fu nuovamente venduto a Ippolito nel cantone IV di Legnano del distretto IV, Gallarate, del Turconi da Como con la facoltà di appoggiarvi il titolo di dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 809 conte (Casanova 1930). abitanti (decreto 8 giugno 1805).

111 Cajello

A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento La comunità non disponeva di procuratore né agente a d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Milano, né in altro luogo (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 6). successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- mune denominativo di Cairate figurava compreso, con 857 comune di Cajello. 227 abitanti, nel cantone IV di Legnano del distretto IV di Gal- 1757 - 1797 larate; con la successiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Cai- Nel compartimento territoriale del 1757 Cajello risultava rate era compreso tra gli aggregati di Fagnano, nel cantone compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). I di Gallarate del distretto IV di Gallarate. Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- larate, con le altre località della pieve, a seguito del com- comune di Cairate. 225 partimento territoriale della Lombardia austriaca, che divi- 1816 - 1859 se il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallara- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, te risultavano inseriti nel distretto XXXIII della provincia in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- di Milano (compartimento 1791). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Cairate fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio. comune di Cajello. 228 Cairate, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo compar- 1798 - 1811 timento territoriale delle province lombarde (notificazione A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione 1 luglio 1844). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cairate, comu- bis) il comune di Cajello venne inserito nel distretto di Gal- ne con convocato generale e con una popolazione di 1285 larate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio. fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cajello entrò a far parte, sempre nel distretto XIII di Galla- CAJELLO rate, del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento terri- toriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile comune di Cajello. 226 anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale sec. XIV - 1757 inserì Cajello nel cantone I di Gallarate del distretto IV, La località citata come Cayello negli statuti delle strade Gallarate, del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III e delle acque del contado di Milano, del 1346, e facente classe, aveva 231 abitanti (decreto 8 giugno 1805). parte della pieve di Gallarate era tra le comunità che contri- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento buivano alla manutenzione della strada di Rho (Comparti- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- zione delle fagie 1346). no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo mune denominativo di Cajello, comprendente i comuni Cajello risultava ancora compreso nella medesima pieve concentrati di Cajello e Premezzo, figurava compreso, con (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). 398 abitanti complessivi, nel cantone I di Gallarate del di- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta stretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione e del censimento, Cajello aveva per feudatario Antonio Vi- unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- sconti, al quale la comunità non corrispondeva cosa alcuna vembre 1811), Cajello era compreso tra gli aggregati di Be- per qualunque titolo. snate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallara- te. Nel comune, che assommava a circa 238 anime in tutto, collettabili e non collettabili, non vi era giudice feudale né regio. Il giudice feudale era il causidico Ambrogio Gattone comune di Cajello. 229 di Gallarate, al quale la comunità pagava di onorario ogni 1816 - 1859 anno 3 lire e 10 soldi. Mentre nel borgo di Gallarate si tro- vava il giudice regio, cioè il vicario del Seprio, al di cui re- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, gio ufficio o banca criminale la comunità prestava il suo or- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- dinario giuramento, pagando all’attuario ogni anno 18 soldi bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune e 3 denari. di Cajello fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. Caiello non aveva altri comuni sotto di sé, né intendeva Cajello, comune con convocato, fu confermato nel di- separarsi dalla sua provincia. stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- L’amministrazione era curata da tre sindaci, che assiste- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 vano e vigilavano a tutte le occorrenze della comunità. Vi luglio 1844). era inoltre un console che veniva nominato a turno, ogni Nel 1846 fu chiuso un fascicolo riguardante la determi- mese, tra gli uomini dai 18 ai 70 anni come uso antico senza nazione dei confini tra i comuni di Arzago, Besnate, Cajello alcun salario. e Premezzo (determinazione confini 1846). Il cancelliere, che abitava in paese e aveva per salario Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cajello, comu- ogni anno 30 lire, curava la conservazione delle pubbliche ne con convocato generale e con una popolazione di 409 scritture, non essendovi un archivio. abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate.

112 Campagnano

arch. determinazione confini 1846: determinazione dei con- alcun luogo (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, fini tra i comuni di Arzago, Besnate, Cajello, Premezzo, Como, pieve di Varese, [2], fasc. 22). Milano, 26 marzo 1846, ASMi, Catasto, cart. 762. Nel 1757, il compartimento territoriale dello stato di Mi- lano considerò Calcinate comune aggregato a Morosolo (editto 10 giugno 1757). bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- CALCINATE DEL PESCE zada Schianno, Gazzada Schianno, Comune di Gazzada Schianno, 1993. comune di Calcinate del Pesce. 230 sec. XIV - 1757 Calcinate del Pesce, località citata come “Calzinà” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e ap- CAMPAGNANO partenente alla pieve di Varese, era tra le comunità che con- tribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Com- comune di Campagnano. 231 partizione delle fagie 1346). sec. XV - 1757 Nel 1538 Carlo V decise di vendere una serie di diritti, dando vita a quello che fu definito feudo della Fraccia Su- Campagnano fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu periore di Varese, che comprendeva anche Calcinate del Pe- concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo sce e che fu acquistato da Francesco Girami. Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Mar- liani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, a capo Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e della squadra di Valveddasca (Casanova 1930). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Calcinate del Pesce risultava tra le comunità censite nella medesima Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). del censimento, il comune, di 450 anime, era infeudato al conte Emanuele Marliani, a cui corrispondeva per censo Nel 1611 il feudo della Fraccia Superiore risultava in feudale la somma annuale di 126 lire e 14 soldi imperiali. possesso di Lavinia Visconti e del marito Alessandro Vista- Il giudice feudale, all’epoca Antonio Maria Bossi, risie- rini. Da Lavinia Visconti, nel 1647, passò per donazione al deva nel borgo di Luvino, e percepiva quale salario ogni conte Fabio Visconti Borromeo (Gianazza 1993). anno la somma di 11 lire; anche ai fanti si pagavavano an- La comunità di Calcinate nel 1634 era compresa tra le nualmente 16 lire e mezza. terre dello stato di Milano che pagavano il censo del sale Campagnano era considerato capo di squadra di Valved- (Oppizzone 1634). dasca, consistendo la suddetta squadra in altre sette terre, Nel 1722, le operazioni catastali diedero origine a una cioè Garabiolo, Musignano, Cadero, Graglio, Armio, Loz- mappa in 4 fogli, misurata dal geometra Francesco Germa- za e Biegno, le quali, benchè avessero distinto il loro rispet- ni, separata da quella di altri comuni. Alla misurazione in- tivo territorio, erano unite nei libri del ducato e camerali. tervennero come assistenti il console Cristoforo Gottardi e Riguardo ai carichi pubblici il reggente della squadra stabi- il sindaco del comune Giovanni Battista Triacca (Area vir- liva il riparto per ogni terra, attribuendo a ciascuna di esse tuale, MUT 40.5). la sua tangente, quantunque in molti casi straordinari Cam- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta pagnano per essere capo di squadra venisse chiamato a ri- del censimento, il feudatario era il conte Giulio Visconti spondere dei pagamenti delle altre terre. Borromeo Arese, ossia i suoi eredi, cui per tale feudo non Il comune non intendeva separarsi dalla provincia, ma si corrispondevano diritti. bensì dalla squadra di Valveddasca, desiderando che venis- A Calcinate non risiedevano giudici. Il giudice regio, sero fatte le opportune annotazioni nei libri della sua pro- all’epoca Massimiliano Pusterla, risiedeva in Varese. Il giu- vincia della totale separazione dell’estimo particolare e sta- dice feudale, Carlo Bartolomeo Porta, cui si pagavano 3 lire ia di sale, spettanti allo stesso comune, dalle altre terre della annue per titolo di manutenzione, risiedeva in Gavirate. squadra, così per il perticato e censo, che per la cavalleria e Alla sua banca si prestava dal console l’ordinario giura- la diaria contribuzione. mento. Non vi era altro consiglio se non i raduni al suono della Calcinate, in cui erano presenti circa 110 anime, non ave- campana nella piazza pubblica. Ogni anno si nominavano va sotto di sé, né era sottoposto ad alcun comune circa il per ufficiali del comune due sindaci e un console, non già corporale; circa lo spirituale era sottoposto alla cura di Mo- per elezione, ma a rotazione, per essere in uso del paese at- rosolo, nella cui mappa era disegnato. Il comune non chie- tribuire tale carica per focolare. I sindaci dovendo avere la deva di separarsi dalla provincia, ma di rimanere sempre cura del patrimonio pubblico, sul fine dell’anno si recavano separato da ogni altro comune. dal reggente della Valle, a cui esponevano tutte le gabelle Il consiglio era generale, formato da due sindaci e un della comunità e dal quale si definivano i pubblici riparti. Il console con tutta o la maggior parte dei capi di casa, che ad reggente, Carlo Paolo Martignone, abitante in Garabiolo, ogni evento concorrevano nella pubblica piazza del luogo, fu eletto a vita a Luvino sino dall’anno 1729; ma Campa- previo il suono della campana. I sindaci si eleggevano e so- gnano dichiarava di non volerlo per l’avvenire, desiderando stituivano sempre con l’intervento delle suddette persone. fare da sé gli opportuni riparti. Il consolato si esercitava “quindici giorni per uomo dai 15 Il comune non aveva il cancelliere, le cui funzioni veni- anni all’ultimo di vita”. Ai sindaci era raccomandata la vi- vano svolte dai due sindaci, che conservavano le scritture gilanza sui pubblici riparti, però con l’intelligenza degli del pubblico e il catasto, non avendo alcun archivio, né estimati del comune e per essi dei loro deputati civili. stanza precisa, destinata per tale conservazione. La docu- Il cancelliere abitava in Varese e percepiva 18 lire annue mentazione veniva consegnata alla fine dell’anno ai sindaci per il lavoro ordinario. Presso di lui si trovavano le poche entranti. La paga dei sindaci era di 19 lire annue, quella del scritture del comune, che non aveva procuratore o agente in console di 9 lire. Campagnano non disponeva di procurato-

113 Capolago re né agente a Milano e in caso di necessità si faceva ricorso CAPOLAGO al sindaco provinciale Galeazzo Luvino (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, comune di Capo di Lago. 236 fasc. 11). sec. XVI - 1757 comune di Campagnano. sindaci. 232 In un documento del 1126 viene citata Capolago come sec. XVIII - 1757 località del territorio di Buguggiate (Rota, Origine, p. 50). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei I sindaci svolgevano anche le funzioni di cancelliere e con- successivi aggiornamenti Capolago risultava tra le comuni- servavano la documentazione comunale. tà censite nella pieve di Varese (Estimo di Carlo V, cartt. 50- 51). comune di Campagnano. 233 Capolago appare nella forma Codelago tra le comunità 1757 - 1797 censite che pagavano la loro quota di sale nel 1633. La Nel compartimento territoriale del 1757 Campagnano ri- quantità attribuita a Codelago era di 9 staia (Oppizzone sultava compreso nella pieve di Valtravaglia (editto 10 giu- 1634). Il territorio di Capo di Lago venne misurato separa- gno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della pro- tamente nel 1722 dal geometra Francesco Germani in occa- vincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della sione delle operazioni censuarie del catasto c. d. teresiano pieve, a seguito del compartimento territoriale della Lom- (Area virtuale, MUT 15.2). bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto Nel 1751 il comune non aveva feudatari. Non vi risiedeva province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le località alcun giudice, ma la giustizia era amministrata dal giudice della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Mi- regio, che risiedeva in Varese e non percepiva compenso da lano (compartimento 1791). parte della comunità. Il console prestava giuramento alla banca criminale del giudice regio. comune di Campagnano. 234 Da Capo di Lago dipendeva il piccolo comune di Novel- 1798 - 1815 lina, che appariva disegnato nella stessa mappa, al quale il comune dominante assegnava le sue porzioni dei carichi. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Il consiglio era generale essendo formato da un sindaco del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI e console con tutta o la maggior parte dei capifamiglia del bis) il comune di Campagnano venne inserito nel distretto paese, che intervenivano per qualunque evento nella pub- del Giona. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 blica piazza, dopo il suono della campana. I sindaci e il fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre console non si eleggevano né si sostituivano nel congresso, 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, poiché queste funzioni pubbliche erano esercitate per 15 Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), giorni a rotazione da ogni uomo censito. Ai medesimi era Campagnano entrò a far parte del distretto XVI di Luino affidata la vigilanza sopra la giustizia dei pubblici riparti e del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- sopra ogni altra necessità. le del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese Il comune disponeva di un cancelliere che abitava in Va- del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel rese e curava le poche scritture, che consistevano in un solo 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Campa- libro dei riparti originali. L’emolumento era di 13 lire an- gnano nel cantone VII di Maccagno Superiore del distretto nue per le attività ordinarie. II, Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III clas- se, aveva 687 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Le anime collettabili e non collettabili erano circa 185 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pie- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento ve di Varese, [1], fasc. 8). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- comune di Capo di Lago. 237 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), 1757 - 1797 il comune denominativo di Campagnano, con i comuni ag- gregati di Campagnano, Garabiolo, Musignano, e con 692 Nel compartimento territoriale del 1757 Capo di Lago ri- abitanti complessivi, figurava nel cantone IV di Maccagno sultava compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno del distretto II di Varese, e come tale, comune di III classe, 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia fu confermato con il successivo compartimento territoriale di Gallarate, con le altre località della pieve di Varese, a se- del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). guito del compartimento territoriale della Lombardia au- striaca, che divise il territorio lombardo in otto province comune di Campagnano. 235 (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Varese risultavano inseriti nel distretto censuario 1816 - 1859 XXXVI (compartimento 1791). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comune di Capo di Lago. 238 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di 1798 - 1809 Campagnano fu inserito nel distretto XX di Maccagno. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Campagnano, comune con convocato, fu confermato nel del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI distretto XX di Maccagno in forza del successivo compar- bis) il comune di Capo di Lago (Capolago) venne inserito timento territoriale delle province lombarde (notificazione nel distretto di Varese. Soppresso il dipartimento del Verba- 1 luglio 1844). no (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Campagnano, settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti comune con convocato generale e con una popolazione di d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale 252 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. anno VII), Capo di Lago entrò a far parte del distretto XVI-

114 Capronno

II di Varese del dipartimento dell’Olona. Nel compartimen- della comunità di Capronno non prestava giuramento a to territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto banche criminali. II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile Non esisteva consiglio generale né particolare. Le fun- anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale zioni pubbliche erano svolte dal cancelliere e dal console, inserì Capo di Lago nel cantone I di Varese del distretto II, che cambiava ogni tre mesi. Dovendo proporre e conclude- Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, re alcun affare il console avvisava i capi famiglia, che si riu- aveva 226 abitanti (decreto 8 giugno 1805). nivano in giorno di festa nella pubblica piazza. Il comune A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento non aveva pubblico patrimonio se non circa 200 pertiche di del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con pascolo paludoso, con un po’ di bosco di legna dolce, in il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- parte utilizzate per pastura delle bestie. Una parte della le- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), gna si vendeva e il ricavato andava a beneficio delle spese Capolago figurava, con 208 abitanti, comune aggregato al locali. comune denominativo di Varese, nel cantone I di Varese del Il cancelliere risiedeva ad Angera e conservava il libro distretto II di Varese; con il successivo compartimento ter- dei riparti annui dei carichi con le ricevute del pagamento. ritoriale del dipartimento del Lario, Capolago era tra gli ag- gregati del comune di Varese, nel cantone I di Varese del di- Il comune non aveva procuratore a Milano, ma si serviva stretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). del causidico Carlo Filippo Marinone, sindaco provinciale della pieve d’Angera. comune di Capolago. 239 Le anime collettabili erano 85, le non collettabili 10 circa (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV, Como, pieve 1816 - 1859 di Angera, fasc. 3). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comune di Capronno. 241 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di 1757 - 1797 Capolago fu inserito nel distretto XVII di Varese. Capolago, comune con convocato, fu confermato nel di- Nel compartimento territoriale del 1757 Capronno risul- stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- tava compreso nella pieve di Angera (editto 10 giugno mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia luglio 1844). di Gallarate, con le altre località della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Capolago, co- divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- mune con convocato generale e con una popolazione di 338 tembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Angera ri- abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. sultavano inseriti nel distretto XXXV (compartimento bibl. Rota, Origine: Carlo Massimo Rota, Origine e signifi- 1791). cato del nome Varese e dintorni, Varese, Tip. arciv. dell’Addolorata, s. d. comune di Capronno. 242 1798 - 1809 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione CAPRONNO del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Capronno venne inserito nel distretto di Angera. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 comune di Capronno. 240 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre sec. XIV - 1757 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), La località di Capronno, facente parte della pieve di An- Capronno entrò a far parte del distretto XIV di Angera del gera, venne citata negli statuti delle strade e delle acque del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale contado di Milano; era tra le comunità che contribuivano del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, fagie 1346). un nuovo compartimento territoriale inserì Capronno nel Angera col suo territorio erano antico feudo degli arcive- cantone III di Angera del distretto II, Varese, del diparti- scovi di Milano. Nel 1350 il pontefice Clemente VI investì mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 145 abitanti del feudo Caterina di Bernabò Visconti; nel 1397 Angera (decreto 8 giugno 1805). divenne contado, a favore di Gian Galeazzo Visconti, duca Il 21 dicembre 1807 Capronno e le terre circonvicine di Milano. Nel 1404 il feudo di Angera passò ad Alberto Vi- avanzarono una petizione per essere aggregate al diparti- sconti di Castelletto. mento d’Olona (petizione di Angera 1807). Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Vitaliano Borromeo per 12.800 lire (Casanova 1930). ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Capronno figurava, con 116 abitanti, comune aggregato al del censimento, il comune era infeudato al conte Renato comune denominativo di Angera, nel cantone II di Gavirate Borromeo Arese, senza pagamento di censo feudale, e ca- del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il deva sotto la giurisdizione del podestà di Angera, cui si pa- successivo compartimento territoriale del dipartimento del gavano circa 8 lire in legna e denaro. Comunque il console Lario (decreto 30 luglio 1812).

115 comune di Capronno. 243 me, ma furono rappresentate in due mappe distinte di I sta- 1816 - 1859 zione (Area virtuale, MUT 134.2, MUT 134.5). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comune di Caravate con Ronco. 245 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di 1757 - 1797 Capronno fu inserito nel distretto XV di Angera. A partire dal compartimento territoriale del 1757, la de- Capronno, comune con convocato consiglio, fu confer- nominazione del comune è quella di Caravate con Ronco mato nel distretto XV di Angera in forza del successivo (editto 10 giugno 1757). compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di cazione 1 luglio 1844). Gallarate, con le altre località della Valcuvia, a seguito del Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Capronno, co- compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che mune con convocato generale e con una popolazione di 196 divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- abitanti, fu inserito nel distretto XX di Angera. tembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario XXXVIII della provincia di CARAVATE Milano (compartimento 1791). comune di Caravate. 244 comune di Caravate con Ronco. 246 sec. XIV - 1757 1798 - 1809 La località di Caravate, nella pieve di Cuvio, citata negli A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione statuti delle strade e delle acque del contado di Milano del del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI 1346 come Caravà, era tra le comunità che nel XIV secolo bis) il comune di Caravate con Ronco venne inserito nel di- contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Com- stretto di Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano partizione delle fagie 1346). (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere anno VII), Caravate con Ronco entrò a far parte del distret- Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- to XV di Laveno del dipartimento dell’Olona. Nel compar- sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto timento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento terri- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e toriale inserì Caravate con Ronco nel cantone V di Cuvio nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comu- Caravate risultava tra le comunità censite nella medesima ne, di III classe, aveva 657 abitanti (decreto 8 giugno 1805). pieve (Estimo di Carlo V, cart. 49). Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Caravate al del censimento, Caravate era infeudato agli eredi del conte comune denominativo di Cittiglio nel cantone III di Cuvio Giulio Visconti, col pagamento di 83 lire annue per censo del distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, feudale. Le anime collettabili erano circa 336 e le non col- Lario); dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa lettabili 115, per un totale di circa 351. nel biennio seguente, Caravate ed uniti venne unito al co- La giustizia era amministrata dal podestà feudale, che si mune di , nel cantone II di Gavirate del distretto II trovava a Cuvio, capo di pieve, ed era retribuito 14 lire di Varese (decreto 4 novembre 1809, Lario); con il succes- all’anno. Il console della comunità non prestava giuramen- sivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario, to a banche criminali, ma portava solamente le denunce sia Caravate era ancora tra gli aggregati del comune di Gemo- all’ufficio regio di Varese che all’ufficio feudale della pie- nio, sempre nel cantone II di Gavirate del distretto II di Va- ve. Per ogni denuncia si pagavano 10 soldi, il che era con- rese (decreto 30 luglio 1812). siderato ingiusto dalla comunità. Non vi era consiglio generale né particolare, ma sola- comune di Caravate. 247 mente il sindaco, il console e il cancelliere, con incarico an- 1816 - 1859 nuale. Per le decisioni collettive, il console convocava, con Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in preventivo avviso, i capifamiglia e i primi estimati nella base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- pubblica piazza, di solito in giorno festivo dopo la messa. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Il cancelliere risiedeva nel comune di Coquio e veniva re- Caravate con Ronco fu inserito nel distretto XVIII di Cu- tribuito 34 lire all’anno. Presso il cancelliere si trovavano il vio. libro del catasto, i riparti annui dei carichi, i conti e le rice- Caravate con Ronco, comune con convocato, fu confer- vute dei pagamenti; mentre altra documentazione relativa mato nel distretto XVIII di Cuvio in forza del successivo alla comunità era conservata dai nobili fratelli Beolchi, ap- compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- partenenti ai primi estimati (Risposte ai 45 quesiti, cart. cazione 1 luglio 1844). 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 7). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Caravate con la Nei 45 quesiti le comunità di Caravate e Ronco furono frazione Ronco, comune con convocato generale e con una oggetto di separate rilevazioni. Nel catasto c. d. teresiano, popolazione di 1015 abitanti, fu inserito nel distretto XIX le due località vennero descritte in un’unica mappa d’insie- di Gavirate.

116 Cardano

CARDANA 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, comune di Cardana. 248 un nuovo compartimento territoriale inserì Cardana nel sec. XIV - 1757 cantone IV di Gavirate del distretto II, Varese, del diparti- mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 358 abitanti La località di Cardana, della pieve di Brebbia, citata negli (decreto 8 giugno 1805). statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cardana ri- Cardana figurava, con 337 abitanti, comune aggregato al sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di comune denominativo di Besozzo, nel cantone II di Gavi- Carlo V, cartt. 7-8). rate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con Secondo le risposte del 29 dicembre 1750 ai quesiti della il successivo compartimento territoriale del dipartimento giunta del censimento, Il comune era infeudato al conte del Lario (decreto 30 luglio 1812). Giulio Visconti, cui si pagavano annualmente per censo 36 lire. comune di Cardana. 251 Non vi risiedevano giudici; il podestà feudale, alla cui 1816 - 1859 giurisdizione era sottoposta la comunità, risiedeva a Gavi- rate. Al podestà si pagavano ogni anno 6 lire e 8 soldi. Il Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in console del comune prestava giuramento al vicariato del base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Seprio in Gallarate, col pagamento annuale di 22 soldi e 6 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di denari. Cardana fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. Non esistevano un consiglio generale né un consiglio Cardana, comune con convocato, fu confermato nel di- particolare, non essendovi altri ufficiali che il cancelliere, il stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- deputato ed il console, che cambiava ogni mese. Per trattare mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 gli affari comuni, il deputato convocava i capifamiglia, alla luglio 1844). presenza anche del console e del cancelliere. Questi si riu- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cardana, co- nivano in giorno festivo dopo la messa nella pubblica piaz- mune con convocato generale e con una popolazione di 518 za. abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. Il comune non aveva patrimonio di alcun genere. L’equi- tà dei riparti pubblici si verificava su richiesta degli interes- sati. Il cancelliere, Domenico Fumagallo, risiedeva nel comu- CARDANO ne e curava la conservazione del libro del catasto, dei riparti annui e delle ricevute dei relativi pagamenti, che erano le sole scritture esistenti. comune di Cardano. 252 Le anime collettabili erano 214 e le non collettabili 60 sec. XIV - 1757 circa (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, La località di Cardano, citata negli statuti delle strade e Como, pieve di Brebbia, fasc. 9). delle acque del contado di Milano del 1346 e facente parte della pieve di Gallarate, era tra le comunità che contribui- comune di Cardana. 249 vano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione 1757 - 1797 delle fagie 1346). Nel compartimento territoriale del 1757 Cardana risulta- Cardano fece parte del feudo di Gallarate, donato nel va far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giugno 1757). 1530 dal duca Francesco II Sforza a Marino Caracciolo, poi A seguito del compartimento territoriale della Lombardia cardinale. austriaca del 1786, Cardana, sempre compreso nella pieve Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e di Brebbia, entrò a far parte della provincia di Gallarate nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Cardano ri- (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne successiva- sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di mente inserito nella provincia di Milano e nel 1791, abolite Carlo V, cartt. 18-19). le intendenze politiche, le terre della pieve di Brebbia ven- Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feudo di Atri- nero a trovarsi comprese nella provincia di Milano (com- palda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Pallavicino partimento 1791). Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza eredi capa- ci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono assegnati da comune di Cardana. 250 Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altemps nel 1798 - 1809 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo e Ga- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione leazzo Visconti di Cislago. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco bis) il comune di Cardana venne inserito nel distretto di Be- Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- sozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 re Visconti (Casanova 1930). fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, del censimento, il comune, che allora aveva circa 1000 ani- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), me collettabili e non collettabili, era infeudato al conte di Cardana entrò a far parte del distretto XV di Laveno del di- Castelbarco, al quale annualmente pagava di censo 8 lire, 2 partimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del soldi e 6 denari.

117

Il giudice sia regio che feudale a cui il comune era sotto- del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel posto, alle di cui rispettive banche criminali il console pre- 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Cardano stava il giuramento, risiedevano l’uno e l’altro in Gallarate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV, Gallarate del di- capo di pieve. Ad essi il comune non versava nessun sala- partimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 1244 rio, se non per l’onorario che la comunità corrispondeva al abitanti (decreto 8 giugno 1805). podestà in occasione di atti pubblici, che era di 7 lire per A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento ogni volta. d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Per gli interessi ordinari il comune non disponeva di un no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio consiglio generale, ma di un consiglio particolare, compo- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- sto dal console e dai quattro sindaci che d’ordinario veni- mune denominativo di Cardano, comprendente i comuni vano sostituiti ogni due anni. concentrati di Cardano e Arnate, figurava compreso, con Il cancelliere risiedeva nel paese e aveva la cura delle 1499 abitanti complessivi, nel cantone I di Gallarate del di- pubbliche scritture, poste in una stanza di ragione del pub- stretto IV di Gallarate. Con la successiva concentrazione e blico, destinata altresì per riunire il popolo in occasione de- unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- gli atti pubblici. Al cancelliere si corrispondevano 140 lire vembre 1811), Cardano era compreso tra gli aggregati di come emolumento annuale. Gallarate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gal- Il comune non aveva in Milano né agente, né procuratore larate. (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pie- ve di Gallarate, n. 19, fasc. 7). comune di Cardano. 256 1816 - 1859 comune di Cardano. consiglio particolare. 253 sec. XVIII - 1757 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- Cardano, per la gestione degli interessi ordinari non aveva consiglio generale, ma un consiglio particolare, composto dal bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune console e dai quattro sindaci che d’ordinario venivano sostituiti di Cardano fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. ogni due anni. La nuova elezione si faceva nella forma seguen- Con dispaccio governativo 1833 ottobre 11 n. 23338/ te: otto giorni prima dell’elezione, il console dava avviso al po- 3797 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Cardano, polo che in un determinato giorno si sarebbe tenuta la nuova del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al elezione dei sindaci, per il qual tempo veniva invitato il podestà, con un notaio per rogarne la procura. Nel giorno stabilito, dopo compartimento di Milano, 1816-1835). il suono della campana, da quattro sindaci attuali si faceva la Cardano, comune con consiglio, fu confermato nel di- proposta di due soggetti per ciascuno, otto in tutto, dei quali stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- quattro dovevano essere abitanti della parte di sopra e gli altri mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 quattro dovevano essere abitanti della parte di sotto e da questi luglio 1844). venivano dai quattro principali estimati del suddetto luogo scel- ti l’ordinario numero di quattro con l’uso che, se il principale Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cardano, co- estimato eleggeva un soggetto della parte di sopra, il secondo mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con estimato doveva eleggere successivamente un candidato della una popolazione di 1993 abitanti, fu inserito nel distretto parte di sotto e così via. I sindaci poi dovevano operare sempre XII di Gallarate. col consenso e partecipazione dei detti quattro estimati, ai quali unitamente restavano affidate l’amministrazione dei pubblici interessi e la gestione dei riparti (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 7). CARNAGO comune di Cardano. 254 1757 - 1797 comune di Carnago. 257 Nel compartimento territoriale del 1757 Cardano risulta- sec. XIV - 1757 va compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno La località di Carnago, appartenente alla pieve di Castel- 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Galla- seprio, venne citata negli statuti delle strade e delle acque rate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del del contado di Milano, del 1346, tra le comunità che contri- compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che buivano alla manutenzione della strada di Rho (Comparti- divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- zione delle fagie 1346). tembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII della pro- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Carnago ri- vincia di Milano (compartimento 1791). sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11). comune di Cardano. 255 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1798 - 1811 del censimento, il comune, che contava circa 700 anime, A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione censibili e non censibili, non risultava infeudato, ma reden- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI to. La giurisdizione spettava al giudice regio di Varese, che bis) il comune di Cardano venne inserito nel distretto di percepiva dalla comunità 25 lire e 4 soldi. Il console presta- Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 va giuramento alla stessa banca criminale. L’amministra- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre zione e la conservazione del patrimonio pubblico erano af- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, fidate a due deputati, scelti fra i principali estimati, a due Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), sindaci rurali e ad un console. I deputati restavano in carica Cardano entrò a far parte del distretto XIII di Gallarate del fino alle eventuali dimissioni; i sindaci venivano rinnovati dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale ogni tre anni tramite “balotazione”. Il cancelliere, residente del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate in Tradate, percepiva per il lavoro ordinario 84 lire all’anno

118 Caronno e curava le poche scritture del comune, che venivano con- CARONNO servate in un armadietto in casa di uno dei deputati (Rispo- ste ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 2). comune di Caronno. 261 sec. XIV - 1757 comune di Carnago. 258 Caronno, località della pieve di Nerviano citata come 1757 - 1797 “Carono d’i Banfi” negli statuti delle strade e delle acque Nella compartimentazione teresiana del 1757 Carnago del contado di Milano, era tra le comunità che contribuiva- faceva parte della pieve di Castelseprio (editto 10 giugno no alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizio- 1757). Il comune di Carnago entrò nel 1786 a far parte della ne delle fagie 1346). provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale della nei successivi aggiornamenti Caronno risultava ancora tra Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in le comunità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- V, cart. 31). ni della pieve di Castelseprio facevano parte del distretto Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta XXXII della provincia di Milano (compartimento 1791). del censimento, il territorio di Caronno, in cui abitavano 969 anime, contando anche i neonati, era infeudato al conte comune di Carnago. 259 Giorgio Rainoldi, cui non si effettuavano però pagamenti di 1798 - 1815 alcun genere. La giustizia era amministrata dal podestà, all’epoca Gio- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione vanni Andrea Baldoni, residente a Milano. Il console del del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI comune prestava il suo giuramento alla banca criminale di bis) il comune di Carnago venne inserito nel distretto di Milano. Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Il comune sceglieva il console all’incanto e il sindaco se- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre condo la volontà della comunità. I due ufficiali si occupa- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, vano del “buon regolamento della comunità” assieme ai Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), primi estimati. Carnago rimase nel distretto di Tradate, che però faceva ora Caronno retribuiva un cancelliere col salario di 63 lire e parte del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento ter- 10 soldi per aver cura dei riparti. Il cancelliere, Luigi Ron- ritoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di zio, abitava a Saronno (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile vol. D IV, Milano, pieve di Nerviano, fasc. 4). anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale spostò Carnago nel cantone II di Tradate del distretto II di Varese, dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, comune di Caronno. 262 aveva 984 abitanti (decreto 8 giugno 1805). 1757 - 1797 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Nel compartimento territoriale del 1757 Caronno risulta- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con va far parte della pieve di Nerviano (editto 10 giugno il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provincia di ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Milano, con le altre località della pieve di Nerviano, a se- il comune denominativo di Carnago, con 1818 abitanti guito del compartimento territoriale della Lombardia au- complessivi, e comprendente i comuni aggregati di Carna- striaca, che divise il territorio lombardo in otto province go, Castel Seprio e uniti, Gornate Inferiore, Rovate, Torba, (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve di Nerviano, figurava nel cantone VII di Tradate del distretto I di Como, unitamente a quella di Parabiago, risultava compresa nel e come tale fu confermato, comune di III classe, con il suc- distretto censuario XXVIII della provincia di Milano. Il cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- cancelliere del distretto risiedeva a Saronno (compartimen- rio (decreto 30 luglio 1812). to 1791). comune di Carnago. 260 comune di Caronno. 263 1816 - 1859 1798 - 1809 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di bis) il comune di Caronno venne inserito nel distretto di Sa- Carnago fu inserito nel distretto XXII di Tradate. ronno. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Con dispaccio governativo 1825 agosto 27 n. 24365/ 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, 3507 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Carnago, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al Carnago venne spostato nel distretto di Rho, che faceva compartimento di Como, 1816-1835). parte del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento ter- Carnago, comune con consiglio, fu confermato nel di- ritoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di stretto XXII di Tradate in forza del successivo comparti- Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale luglio 1844). spostò Carnago nel cantone II di Saronno del distretto IV di Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Carnago, co- Gallarate dipartimento dell’Olona (decreto 8 giugno 1805). mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento una popolazione di 1354 abitanti, fu inserito nel distretto d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- XVIII di Tradate. no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio

119 Caronno Corbellaro successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Ca- 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Castelseprio face- ronno, con 999 abitanti, risultò aggregato al comune di vano parte del distretto XXXII della provincia di Milano Origgio nel cantone II di Saronno del distretto IV di Galla- (compartimento 1791). rate. comune di Caronno Corbellaro. 268 comune di Caronno. 264 1798 - 1809 1811 - 1815 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione A seguito del successivo provvedimento per la concen- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI trazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (de- bis) il comune di Caronno Corbellaro venne inserito nel di- creto 8 novembre 1811) Caronno costituiva un comune de- stretto di Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano nominativo di III classe, con gli aggregati di Caronno e (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 Cassina Pertusella, nel cantone II di Saronno del distretto settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti IV di Gallarate. d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Caronno Corbellaro rimase nel distretto di Tra- comune di Caronno. 265 date, che ormai faceva parte del dipartimento dell’Olona. 1816 - 1859 Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu col- locato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo comparti- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- mento territoriale inserì Caronno Corbellaro nel cantone II bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Tradate del distretto II, Varese, del dipartimento del La- di Caronno fu inserito nel distretto IV di Saronno. rio. Il comune, di III classe, aveva 111 abitanti (decreto 8 Caronno, comune con convocato, fu confermato nel di- giugno 1805). stretto IV di Saronno in forza del successivo compartimen- to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento glio 1844). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Caronno, co- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), mune con convocato generale e con una popolazione di Caronno Corbellaro figurava, con 98 abitanti, comune ag- 1840 abitanti, fu inserito nel distretto XIV di Saronno. gregato al comune denominativo di Castiglione, nel canto- ne VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu confermato con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). CARONNO CORBELLARO comune di Caronno Corbellaro. 269 comune di Caronno Corbellaro. 266 1816 - 1859 sec. XIV - 1757 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in La località di Caronno Corbellaro, citata come “Carono base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Corbellé” negli statuti delle strade e delle acque del conta- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di do di Milano, appartenente alla pieve di Castelseprio, era Caronno Corbellaro fu inserito nel distretto XXII di Trada- tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della te. strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Caronno Corbellaro, comune con convocato, fu confer- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e mato nel distretto XXII di Tradate in forza del successivo nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Caronno compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Corbellaro risultava ancora compreso nella medesima pie- cazione 1 luglio 1844). ve (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Caronno Cor- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta bellaro, comune con convocato generale e con una popola- del censimento, il comune, che contava solo 80 abitanti cir- zione di 107 abitanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tra- ca, era infeudato a Girolamo Castiglioni. Il giudice compe- date. tente sul territorio era il podestà feudale di Gallarate. I pub- blici ufficiali erano un sindaco rurale e un console, che venivano eletti dal popolo e si occupavano degli affari co- munali e della vigilanza sui riparti fiscali. Il cancelliere, che percepiva 14 lire e 10 soldi, abitava in Vedano e curava le CARONNO GHIRINGHELLO scritture pubbliche (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 3). comune di Caronno Ghiringhello. 270 sec. XIV - 1757 comune di Caronno Corbellaro. 267 La località di Caronno Ghiringhello, citata come “Caro- 1757 - 1797 no d’i Ghiringheli” negli statuti delle strade e delle acque Nella compartimentazione teresiana del 1757 Caronno del contado di Milano, appartenente alla pieve di Castelse- Corbellaro faceva parte della pieve di Castelseprio (editto prio, era tra le comunità che contribuivano alla manuten- 10 giugno 1757). Il comune di Caronno Corbellaro entrò zione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e località della pieve di Castelseprio, a seguito del comparti- nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Ca- mento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il ronno Ghiringhello risultava ancora compreso nella mede- territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre sima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11).

120 Casale

Il comune, secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 del- comune di Caronno Ghiringhello. 273 la II giunta del censimento, era infeudato a tre feudatari, e 1816 - 1859 precisamente il conte Filippo Archinto, il conte Gaspero Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Bilia (Bigli?) e Antonio Visconti, tutti residenti a Milano. base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- All’Archinto si pagavano 36 lire e sette soldi all’anno per do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di censo feudale; nulla spettava al conte Biglia, mentre il Vi- Caronno Ghiringhello fu inserito nel distretto XXII di Tra- sconti percepiva da ognuno dei focolari sottoposti al suo date. feudo una gallina ogni anno. Con dispaccio governativo 1825 agosto 27 n. 24365/ Nel comune non vi erano giudici, né si prestava giura- 3507 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Caronno mento da parte del console a banche criminali. Il cancellie- Ghiringhello, del consiglio comunale al convocato genera- re, che percepiva 37 lire all’anno, risiedeva nel comune e le (variazioni al compartimento di Como, 1816-1835). conservava le scritture pubbliche. Caronno Ghiringhello, comune con consiglio, fu confer- Il comune, in cui abitavano circa 900 persone, aveva un mato nel distretto XXII di Tradate in forza del successivo consiglio composto dai sindaci o deputati, cui talvolta si compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- univano gli agenti dei feudatari. Nel Riparto generale della cazione 1 luglio 1844). comunità per il 1749 è citato, oltre a quattro sindaci, anche Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Caronno Ghi- un console, che percepì in quell’ anno 19 lire. ringhello, comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione di 1600 abitanti, fu inserito (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 4). nel distretto XVIII di Tradate. comune di Caronno Ghiringhello. 271 1757 - 1797 CASALE Nella compartimentazione teresiana del 1757 Caronno Ghiringhello faceva parte della pieve di Castelseprio (editto comune di Casale con Bernate, 10 giugno 1757). Il comune di Caronno Ghiringhello entrò e Tordera. 274 nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre sec. XIV - 1757 località della pieve di Castelseprio, a seguito del comparti- La località di Casale, citata come “Casate con Dordera” mento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre no del 1346 e facente parte della pieve di Somma, era tra le 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Castelseprio face- comunità che contribuivano alla manutenzione della strada vano parte del distretto XXXII della provincia di Milano di Rho (Compartizione delle fagie 1346). (compartimento 1791). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo comune di Caronno Ghiringhello. 272 Casale risultava compreso nella medesima pieve (Estimo di 1798 - 1815 Carlo V, cartt. 45-46, parte I). Da una nota delle aggregazioni del 1730 (aggregazioni A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione 1730, cart. 277 bis) risulta che l’aggregazione di Casale, del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Bernate, Inarzo e Tordera venne approvata con decreto del bis) il comune di Caronno Ghiringhello venne inserito nel 26 novembre 1730. Le quattro località risultano descritte in distretto di Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano un’unica mappa del catasto c. d. teresiano già nel 1722, (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 come viene rilevato nella stessa nota. Casale, Bernate e settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Inarzo risultavano al 1714 infeudate a Giulio Visconti Bor- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale romeo, nell’elenco dei feudatari del Benaglio (Benaglio, anno VII), Caronno Ghiringhello rimase nel distretto di Elenchus, pp. 67-68), mentre Tordera non risultava descrit- Tradate, che ormai faceva parte del dipartimento dell’Olo- ta nel libro. Il comune aveva a quella data 534 anime. Nel na. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu 1751, secondo le risposte ai 45 quesiti della II giunta del spostato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento censimento, il territorio aveva più feudatari, cioè la casa dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo Litta, il conte Biglia, il conte Archinto e il sig. Pusterla, ai compartimento territoriale inserì Caronno Ghiringhello nel quali si pagavano trecento lire circa. cantone II di Tradate del distretto II, Varese, del diparti- Il giudice, che non veniva retribuito, aveva sede in Vare- mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 1094 abi- se. Una parte delle cascine della comunità era sottoposta di- tanti (decreto 8 giugno 1805). rettamente al vicario del Seprio, dove tutte concorrevano A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento per la prestazione del giuramento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Casale faceva comune a sé insieme alle sue cascine e non il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- intendeva mutare il proprio stato. ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Non vi erano né sindaco né reggente, ma solo il console il comune denominativo di Caronno Ghiringhello, con e il cancelliere. Il console veniva sostituito ogni mese e in 2325 abitanti complessivi, e comprendente i comuni aggre- occasione degli ordini che venivano alla comunità per fare gati di Caronno Ghiringhello, , , figu- adunanza, il che avveniva nella pubblica piazza, premesso rava nel cantone VII di Tradate del distretto I di Como, e il suono della campana. come tale fu confermato, comune di III classe, con il suc- Il console e il cancelliere si occupavano delle scritture e cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- dei riparti dei carichi fiscali; le scritture rimanevano presso rio (decreto 30 luglio 1812). il cancelliere che risiedeva in Cuirone.

121 Casalzuigno

Il totale delle anime del comune con le sue cascine era di generale e con una popolazione di 1251 abitanti, fu inserito 565 circa (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, nel distretto XIII di Somma. Milano, pieve di Somma, fasc. 4). comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera. 275 CASALZUIGNO 1757 - 1797 Nella compartimentazione teresiana del 1757 Casale, comune di Casalzuigno. 278 Inarzo, Bernate e Tordera apparivano sempre uniti (editto sec. XIV - 1757 10 giugno 1757). La località di Zuigno, citata come Ciuignio negli statuti Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di delle strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, Gallarate, con le altre località della pieve di Somma, a se- era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione guito del compartimento territoriale della Lombardia au- della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). striaca, che divise il territorio lombardo in otto province Casalzuigno apparteneva alla pieve di Valcuvia. (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio di Somma facevano parte del distretto XXXIV della pro- Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- vincia di Milano (compartimento 1791). so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- comune di Casale con Bernate, sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto Inarzo e Tordera. 276 Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo 1798 - 1815 dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Casalzuigno del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI risultava tra le comunità censite nella medesima pieve bis) il comune di Casale venne inserito nel distretto di Som- (Estimo di Carlo V, cart. 49). ma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto del censimento, il comune era infeudato a Giulio Visconti, Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Ca- con pagamento di censo feudale, ed era sotto la giurisdizio- ronno fu inserito nel distretto di Gallarate del dipartimento ne del giudice feudale di Cuvio, alla cui banca criminale si dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il prestava giuramento. Restavano escluse le cause penali, per comune fu spostato nel dipartimento del Lario, distretto II cui era competente il regio ufficio di Varese. di Varese (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo Non vi era consiglio generale né particolare; l’ammini- compartimento territoriale inserì Caronno Ghiringhello nel strazione e la vigilanza sui riparti erano affidate al sindaco cantone V di Somma del distretto IV, Gallarate, del diparti- del comune, mentre il console provvedeva a convocare gli mento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 310 abi- abitanti per le assemblee da tenersi nella pubblica piazza. tanti (decreto 8 giugno 1805). Le anime collettabili e non collettabili erano nel 1751 circa A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento 450 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Co- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- mo, Valcuvia, fasc. 9). no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio comune di Casalzuigno. sindaco. 279 successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- sec. XVIII - 1757 mune denominativo di Casale, comprendente i comuni Il sindaco di Casalzuigno aveva compiti di amministrazione concentrati di Casale ed uniti e , figurava compre- ed esercitava la vigilanza sui riparti, ma svolgeva anche le veci so, con 1198 abitanti complessivi, nel cantone V di Somma di cancelliere e custodiva le scritture pubbliche. del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentra- zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- comune di Casalzuigno. 280 to 8 novembre 1811), Casale, comune di III classe con 1757 - 1797 1622 abitanti complessivi, comprendeva gli aggregati di Casale ed uniti, Mornago, San Pancrazio, Villa Dosia, nel Nel compartimento territoriale del 1757 Casalzuigno ri- cantone IV di Somma del distretto IV di Gallarate. sultava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a comune di Casale. 277 seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- 1816 - 1859 striaca, che divise il territorio lombardo in otto province Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Galla- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- rate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’inten- di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera fu inserito nel di- denza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, stretto XVI di Somma. la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario XXXVIII del- Casale con Bernate, Inarzo e Tordera, comune con con- la provincia di Milano (compartimento 1791). vocato, fu confermato nel distretto XVI di Somma in forza del successivo compartimento territoriale delle province comune di Casalzuigno. 281 lombarde (notificazione 1 luglio 1844). 1798 - 1809 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Casale con le A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione frazioni Bernate, Inarzo e Tordera, comune con convocato del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI

122 Casciago bis) il comune di Casalzuigno venne inserito nel distretto di CASCIAGO Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre comune di Casciago. 284 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, sec. XIV - 1757 Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Casalzuigno entrò a far parte del distretto XV di Laveno del La località di Casciago, citata negli statuti delle strade e dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale delle acque del contado di Milano, del 1346, e appartenente del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribuivano dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione un nuovo compartimento territoriale inserì Casalzuigno nel delle fagie 1346). cantone V di Cuvio del distretto II, Varese, del dipartimento Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del Lario. Il comune, di III classe, aveva 782 abitanti (de- nei successivi aggiornamenti Casciago risultava tra le co- creto 8 giugno 1805). munità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- mento del Lario prevedeva l’inserimento di Casalzuigno Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta nel cantone III di Cuvio del distretto II di Varese, come co- del censimento, il comune risultava infeudato al Conte Giu- mune denominativo con gli aggregati di Brenta, Casalzui- lio Borromeo Arese, cui non si corrispondeva censo feuda- gno, Arcumeggia (progetto di concentrazione 1807, Lario). le. Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel bi- Non vi era alcun giudice né regio né feudale. Il giudice ennio seguente, Casalzuigno venne unito al comune di regio, Massimilano Pusterla, risiedeva in Varese e non per- Brenta, nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese cepiva emolumenti. Il giudice feudale, Carlo Bartolomeo (decreto 4 novembre 1809, Lario); con il successivo com- Porta, risiedeva a Gavirate e percepiva a titolo di salario 16 partimento territoriale del dipartimento del Lario, Casal- lire annue. Alla sua banca il console prestava l’ordinario zuigno era tra gli aggregati del comune di Cuvio, sempre giuramento. nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese (decreto Casciago “teneva sotto di sé tre altri comunetti”, uno det- 30 luglio 1812). to di Campiglio, disegnato nella mappa di Masnago, l’altro detto d’Avvigno, disegnato in quella di Velate e il terzo, detto dei Guarnieri Castiglioni in Molina e Barasso, dise- comune di Casalzuigno. 282 gnato nella mappa di Barasso stesso. I tre piccoli comuni 1816 - 1859 concorrevano al carico annuale di diaria e cavalleria, sala- rio dei sindaci e del cancelliere unitamente al comune do- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in minante. Diaria, cavalleria e salari venivano pagati dai co- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- muni minori allo stesso esattore del comune dominante, il do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di quale pagava tutto in complesso alla camera senz’alcuna Casalzuigno fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. divisione. Nel comune di Casciago si trovavano pure altri Con dispaccio governativo 1831 gennaio 28 n. 38329/ cinque comunetti disegnati nella mappa del comune domi- 6100 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Casal- nante, tre dei quali erano posseduti dagli Eredi del fu don zuigno, del consiglio comunale al convocato generale (va- Antonio Brerri, ed erano intitolati uno Eredi di Girolamo riazioni al compartimento di Como, 1816-1835). Castiglione, l’altro Eredi di Ludovico Castiglione e l’altro Casalzuigno, comune con consiglio, fu confermato nel ancora Eredi di Gregorio Castiglione. Gli Eredi Brerri pa- distretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- gavano il carico di diaria e cavalleria direttamente in came- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 ra. Gli altri due comunetti, che erano della stessa natura dei luglio 1844). suddetti tre, erano posseduti dagli Eredi del fu Antonio Or- rigone ed erano intitolati uno Pietro Antonio Castiglione e Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Casalzuigno, l’altro Gianfermo Castiglione in Rampegana. Anche gli comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con Eredi Orrigoni pagavano il carico di diaria e cavalleria di- una popolazione di 866 abitanti, fu inserito nel distretto rettamente in camera. I due comunetti degli Eredi Orrigoni XIX di Gavirate. erano disegnati nella mappa del medesimo comune domi- nante e situati nella Cascina detta di Rampegana dove abi- tavano due massari e un affittuario con numerosa famiglia. Rispetto al perticato rurale, per i primi tre comunetti, Cam- CASBENO piglio pagava nel comune di Masnago, Avvigno nel comu- ne di Velate e Molina in quello di Barasso. Gli altri cinque comunetti pagavano nel comune di Casciago. In che modo comune di Casbeno. 283 si fossero formati i comunetti non lo si sapeva, “per essere sec. XIV - sec. XVII cosa molto antica, non essendovi in detto comune alcuno scritto che fornisse spiegazioni; e per la loro sussistenza, si Località citata come “Castobeno” negli statuti delle stra- seguiva l’antico solito regolamento”. de e delle acque del contado di Milano, del 1346, e appar- Il comune non era separato, né desiderava separarsi dalla tenente alla pieve di Varese. Era tra le comunità che contri- provincia. buivano alla manutenzione della strada di Bollate Il consiglio del comune di Casciago era generale ed era (Compartizione delle fagie 1346). costituito da due sindaci e un console con la maggior parte Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei capifamiglia. Le riunioni avvenivano nella solita piazza nei successivi aggiornamenti del XVII secolo risultava an- pubblica, previo suono di campana. I sindaci venivano elet- cora la comunità di Casbeno, distinta da quella di Varese ti in assemblea; mentre il console non veniva eletto, poiché (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). era uso del comune che ogni uomo dai 18 anni in su assu-

123 Casorate messe per 15 giorni l’incarico a rotazione. I sindaci dove- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 vano vigilare sull’equità dei publici riparti. luglio 1844). Il comune si serviva di un cancelliere che abitava in Va- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Casciago, co- rese e percepiva 45 lire all’anno di salario per la compila- mune con convocato generale e con una popolazione di 613 zione dei riparti ordinari, stesura delle denunzie, mandati abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. ecc. Tutto ciò che era considerato lavoro straordinario ve- niva pagato a parte dalla comunità. Per le pubbliche scrittu- re la comunità disponeva di una cassa, la cui chiave era te- nuta da uno dei sindaci; non disponeva invece di CASORATE procuratore né agente a Milano né altrove. Lo stato totale delle anime del comune dominante era di comune di Casorate. 288 300, comprese 19 della Cassina di Rampegana unita al co- sec. XIV - 1757 mune (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Co- mo, pieve di Varese, [1], fasc. 9). Casorate, località della pieve di Somma citata nella for- ma “loco da Cosorà” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era tra le comunità che contribuiva- comune di Casciago. 285 no alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione 1757 - 1797 delle fagie 1346). Nel compartimento territoriale del 1757 Casciago risul- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e tava compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Ca- 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia sorate risultava tra le comunità censite nella medesima pie- di Gallarate, con le altre località della pieve di Varese, a se- ve (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). guito del compartimento territoriale della Lombardia au- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta striaca, che divise il territorio lombardo in otto province del censimento, il comune era infeudato: ne erano confeu- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pie- datari il conte di Castelbarco, il marchese Ermes Visconti, ve di Varese si trovavano inseriti nel distretto censuario il marchese Modrone e il conte Gian Battista Visconti, ai XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791). quali non si effettuava alcun pagamento. Non vi risiedeva alcun giudice, ma la comunità era sotto- comune di Casciago. 286 posta al giudice regio, cioè al vicario del Seprio, all’epoca 1798 - 1809 Giuseppe Fortunato Bonacina, residente nel borgo di Gal- larate, al cui regio ufficio o banca criminale il console pre- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione stava il suo giuramento, versando all’attuario due lire e 15 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI soldi. Il giudice feudale competente era il podestà del borgo bis) il comune di Casciago venne inserito nel distretto di di Somma, Stefano Ommazino, abitante in Milano. Non si Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 pagava nessuno dei giudici; però nel periodo del riparto an- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre nuo si pagavano sette lire al podestà o suo luogotenente per 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, l’assistenza e al suo attuario, per ricevere le denunzie altre Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), 6 lire. Casciago entrò a far parte del distretto XVIII di Varese del Casorate, che contava 415 anime, non aveva altri comuni dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale aggregati. del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, Non vi era alcun consiglio ordinario, ma si teneva, nel un nuovo compartimento territoriale inserì Casciago nel tempo dello stabilimento dei carichi annuali e in ogni oc- cantone I di Varese del distretto II, Varese, del dipartimento correnza straordinaria, un consiglio generale, al quale par- del Lario. Il comune, di III classe, aveva 407 abitanti (de- tecipavano due sindaci, che annualmente venivano eletti e creto 8 giugno 1805). mutati a piacere dal marchese Ermes Visconti e dal conte Giovanni Battista Visconti, entrambi confeudatari, il con- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sole, che veniva eletto al pubblico incanto, e tutti i “capi di del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con casa” o la maggior parte di essi. Interveniva anche il giudi- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ce nella pubblica piazza. I sindaci erano incaricati della ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), pubblica amministrazione e della vigilanza sull’equità dei Casciago figurava, con 290 abitanti, comune aggregato al pubblici riparti. comune denominativo di Masnago, nel cantone I di Varese Il cancelliere risiedeva nel borgo di Gallarate e curava la del distretto II di Varese; con il successivo compartimento conservazione delle pubbliche scritture, non essendovi ar- territoriale del dipartimento del Lario, Casciago era tra gli chivio, o stanza pubblica per tenerle protette; la sua paga aggregati del comune di Luvinate, nel cantone I di Varese era di settantacinque lire ogni anno. del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- lano né altrove (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D comune di Casciago. 287 XVI, Milano, pieve di Somma, fasc. 5). 1816 - 1859 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in comune di Casorate. 289 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1757 - 1797 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Nella compartimentazione teresiana del 1757 Casorate Casciago fu inserito nel distretto XVII di Varese. faceva parte della pieve di Somma (editto 10 giugno 1757). Casciago, comune con convocato, fu confermato nel di- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- larate, con le altre località della pieve di Somma, a seguito

124 Cassano del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Somma dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). facevano parte del distretto XXXIV della provincia di Mi- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e lano (compartimento 1791). nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cassano ri- sultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Esti- comune di Casorate. 290 mo di Carlo V, cart. 49). 1798 - 1809 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del censimento, il comune, che comprendeva 286 anime, del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI pagava 17 lire di censo feudale al conte Giulio Visconti. Fa- bis) il comune di Casorate venne inserito nel distretto di cevano eccezione tre famiglie, che pagavano separatamente Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 allo stesso feudatario 8 lire e 6 soldi all’anno. Il comune pa- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre gava inoltre un censo annuo agli eredi di Francesco Rossi 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, di Luino e ne chiese la redenzione. Il giudice ordinario era Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), il podestà delle terre vicecomitali, con sede in Cuvio, di- Casorate entrò a far parte del distretto di Gallarate del di- stinto dal podestà feudale della valle, residente ugualmente partimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del a Cuvio. La comunità e le tre famiglie di cui sopra pagava- 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del no unitamente 6 lire annue al podestà vicecomitale e al suo dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel attuario, mentre le sole tre famiglie versavano annualmente 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Casorate 19 soldi al podestà feudale. nel cantone VI di Somma del distretto IV, Gallarate del di- L’unico consiglio del comune era quello che “nelle oc- partimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 446 correnze” si costituiva “dalli uomini capi di casa convocati abitanti (decreto 8 giugno 1805). e congregati nella pubblica piazza”. L’amministrazione co- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento munale era compito del sindaco, che svolgeva anche le fun- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- zioni di cancelliere e veniva scelto “in pubblica adunanza”. no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Il sindaco durava in carica più anni, vigilava sui riparti dei successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Ca- carichi e conservava la documentazione pubblica presso di sorate figurava, con 509 abitanti, comune aggregato al co- sé (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, mune denominativo di Arsago, nel cantone V di Somma del Valcuvia, fasc. 10). distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione comune di Cassano. sindaco. 293 e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- sec. XVIII - 1757 vembre 1811), Casorate compariva tra gli aggregati di Somma, nel cantone IV di Somma del distretto IV di Gal- Il sindaco si occupava dell’amministrazione del comune, svolgeva anche le funzioni di cancelliere e percepiva 40 lire larate. all’anno per entrambe le attività. Il sindaco, che veniva scelto “in pubblica adunanza”, durava in carica più anni, anche se era comune di Casorate. 291 facoltà del comune cambiarlo annualmente, vigilava sui riparti 1816 - 1859 dei carichi e conservava la documentazione pubblica presso di sé (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, fasc. 10). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- comune di Cassano. 294 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune 1757 - 1797 di Casorate fu inserito nel distretto XVI di Somma. Casorate, comune con convocato, fu confermato nel di- Nel compartimento territoriale del 1757 Cassano risulta- stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- va compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia luglio 1844). di Gallarate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Casorate, co- seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- mune con convocato generale e con una popolazione di 857 striaca, che divise il territorio lombardo in otto province abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Galla- rate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’inten- denza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario XXXVIII del- CASSANO la provincia di Milano (compartimento 1791). comune di Cassano. 292 comune di Cassano. 295 sec. XIV - 1757 1798 - 1809 La località di Cassano, citata negli statuti delle strade e A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione delle acque del contado di Milano e facente parte della pie- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI ve di Cuvio, era tra le comunità che contribuivano alla ma- bis) il comune di Cassano venne inserito nel distretto di Cu- nutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- 1346). doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cas- so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere sano entrò a far parte del distretto XVI di Luino del dipar- Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- timento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del

125

1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- luogotenente nel borgo di Gallarate. Il console prestava il partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, giuramento tanto al podestà, quanto al vicario del Seprio. un nuovo compartimento territoriale inserì Cassano nel Cassano aveva sotto di sé la terra di Nossate e la Bettola cantone V di Cuvio del distretto II, Varese, del dipartimento di Turbigo. Nossate pagava separatamente per il sale, cioè del Lario. Il comune, di III classe, aveva 343 abitanti (de- 5.1 staia, nonché il carico diario e camerale; la Bettola di creto 8 giugno 1805). Turbigo pagava unitamente con il comune di Cassano a Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- proporzione del sale che rilevava, cioè staia 1 e tre quarti. mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Cassano al Il comune non aveva consiglio, ma solo tre reggenti, i comune denominativo di Rancio nel cantone III di Cuvio quali si sostituivano ogni due anni a Capodanno e che di- del distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, sponevano quanto occorreva nel tempo della loro ammini- Lario); dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa strazione. nel biennio seguente, Cassano venne unito al comune di Vergobbio, nel cantone V di Luvino del distretto II di Vare- Il cancelliere risiedeva a Cassano Magnago, dove si tra- se (decreto 4 novembre 1809, Lario). sferiva due volte al mese, e aveva il suo archivio in una stanza pubblica della comunità. In data 10 novembre 1810 il prefetto del dipartimento del Lario espresse un parere favorevole al reclamo presentato Non vi era un procuratore fisso salariato. dalle comunità di Rancio, Cassano, Ferrera, Masciago, Be- Le bocche collettate nell’ultimo triennio erano 3270 e le dero, Brinzio, perché Rancio fosse eretto in comune deno- teste 1150, che per ciascun anno corrispondevano a bocche minativo (reclamo di Rancio 1810). 1090 e teste 383 e mezzo (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, Con il successivo compartimento territoriale del diparti- vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 8). mento del Lario, Cassano era tra gli aggregati del comune di Rancio, nel cantone V di Luvino del distretto II di Varese comune di Cassano Magnago. 298 (decreto 30 luglio 1812). 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Cassano Magna- comune di Cassano. 296 go risultava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 1816 - 1859 giugno 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve, a segui- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- to del compartimento territoriale della Lombardia austria- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di ca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto Cassano fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gal- larate si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII Cassano, comune con convocato, fu confermato nel di- della provincia di Milano (compartimento 1791). stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). comune di Cassano Magnago. 299 1798 - 1815 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cassano, co- mune con convocato generale e con una popolazione di 455 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Cassano Magnago venne inserito nel di- stretto di Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 CASSANO MAGNAGO settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cassano Magnago entrò a far parte del distretto comune di Cassano Magnago. 297 XIII di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Nel compar- sec. XIV - 1757 timento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- stretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge Cassano Magnago, località citata negli statuti delle stra- 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento ter- de e delle acque del contado di Milano, facente parte della ritoriale inserì Cassano Magnago nel cantone I di Gallarate pieve di Gallarate, era tra le comunità che contribuivano del distretto IV, Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle comune, di III classe, aveva 1733 abitanti (decreto 8 giugno fagie 1346). 1805). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Cassano d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Magnago risultava ancora compreso nella medesima pieve no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta mune denominativo di Cassano, comprendente i comuni del censimento, Cassano Magnago era infeudato a Giusep- concentrati di Cassano Magnago e Cedrate figurava inseri- pe, Alessandro, Giovanni Visconti e agli eredi del conte to, con 2194 abitanti complessivi, nel cantone I di Gallarate Giulio Visconti, ai quali il comune non effettuava paga- del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentra- menti. zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- Il comune veniva provvisto ogni biennio di un podestà to 8 novembre 1811), Cassano Magnago, comune di III feudale, eletto a vicenda dai suddetti signori Visconti con- classe con 2105 abitanti complessivi, comprendeva gli ag- feudatari. Il podestà era retribuito ogni anno 69 lire, e per gregati di Cassano Magnago, Bolladello sempre nel canto- lo più risiedeva in Gallarate o abitando altrove eleggeva un ne I di Gallarate del distretto IV di Gallarate.

126 Cassina Ferrara comune di Cassano Magnago. 300 riparti fatti da lui stesso e percepiva un salario di 30 lire, ol- 1816 - 1859 tre a qualche straordinario. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Il comune, che contava in tutto 329 anime, non aveva in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- agente né procuratore in Milano (Risposte ai 45 quesiti, bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune cart. 3062, fasc. 6). di Cassano Magnago fu inserito nel distretto XIII di Galla- rate. comune di Cassina Ferrara. 302 Con dispaccio governativo 1819 luglio 15 n. 16875/228 1757 - 1797 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Cassano Ma- gnago, del consiglio comunale al convocato generale (va- Nel compartimento territoriale del 1757 Cassina Ferrara riazioni al compartimento di Milano, 1816-1835); da altra risultava compreso nella pieve di Appiano (editto 10 giu- fonte la sostituzione risulta essere stata effettuata a tenore gno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della pro- del governativo dispaccio 1821 marzo 19 n. 5620/702 (va- vincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della riazioni al compartimento di Milano). pieve di Appiano, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo Tra il 1843 e il 1844 il commissario distrettuale di Galla- in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i co- rate stilò un rapporto sulla necessità di porre indicazioni muni della pieve di Appiano risultavano inseriti nel distret- confinarie tra i comuni del distretto, in particolare Cedrate, to censuario XXXI della provincia di Milano (comparti- Gallarate, Cassano Magnago (determinazione confini mento 1791). 1843-1844). Cassano Magnago, comune con consiglio, fu confermato comune di Cassina Ferrara. 303 nel distretto XIII di Gallarate in forza del successivo com- partimento territoriale delle province lombarde (notifica- 1798 - 1812 zione 1 luglio 1844). A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cassano Ma- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI gnago, comune con consiglio comunale senza ufficio pro- bis) il comune di Cassina Ferrara venne inserito nel distret- prio e con una popolazione di 2865 abitanti, fu inserito nel to di Saronno. Soppresso il dipartimento del Verbano (leg- distretto XII di Gallarate. ge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 set- tembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti arch. determinazione confini 1843-1844: Rapporto del com- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale missario distrettuale di Gallarate sulla necessità di porre indicazioni confinarie interessanti i comuni di Cedrate, anno VII), Cassina Ferrara entrò a far parte del distretto XII Gallarate, Cassano Magnago, Milano 1843-1844, ASMi, di Rho del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento Catasto, cart. 762. territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale spostò Cassina Ferrara nel cantone VI di Appiano del di- stretto I di Como del dipartimento del Lario. Il comune, di CASSINA FERRARA III classe, aveva 373 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune di Cassina Ferrara. 301 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sec. XIV - 1757 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mi- Cassina Ferrara figurava, con 364 abitanti, comune deno- lano è segnalata una cascina della pieve di Appiano deno- minativo nel cantone VI di Appiano del distretto I di Como. minata “Le cassine d’i Faré” (Compartizione delle fagie Con il successivo compartimento territoriale del diparti- 1346). Al territorio di Cassina Ferrara risulta intestata una mento del Lario, Cassina Ferrara era tra gli aggregati del mappa del catasto c. d. teresiano disegnata nel 1722 (Area comune di Rovello, nel cantone VI di Appiano del distretto virtuale). I di Como (decreto 30 luglio 1812). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune, che faceva parte della pieve di comune di Cassina Ferrara. 304 Appiano, era feudo del prevosto Gaspare e fratelli Reina Visconti, cui non si pagavano diritti feudali. 1816 - 1859 Il podestà Giovanni Battista Pintori risiedeva in Milano e Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, non percepiva emolumenti. in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- Il comune non aveva alcun comune aggregato ma beni in- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune corporati e non chiedeva di mutare la propria condizione di Cassina Ferrara fu inserito nel distretto IV di Saronno. amministrativa. Cassina Ferrara, comune con convocato, fu confermato L’amministrazione era retta da un console, che veniva nel distretto IV di Saronno in forza del successivo compar- eletto nella pubblica piazza con l’approvazione di tutta la timento territoriale delle province lombarde (notificazione comunità. Si sceglieva tramite incanto, aggiudicando la ca- 1 luglio 1844). rica a chi faceva la migliore offerta. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cassina Ferra- La comunità era assistita da un cancelliere, Luigi Ronzio, ra, comune con convocato generale e con una popolazione che abitava nel borgo di Saronno, il quale aveva la cura dei di 542 abitanti, fu inserito nel distretto XIV di Saronno.

127 Cassina Massina

CASSINA MASSINA tra gli aggregati di Cislago, nel cantone II di Saronno del distretto IV di Gallarate. comune di Cassina Massina. 305 sec. XVI - 1757 comune di Cassina Massina. 308 1816 - 1841 La località di Massina, attualmente frazione di Cislago, appare nei registri dell’estimo del ducato di Milano del Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo, tra i in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- comuni della pieve di Olgiate Olona (Estimo di Carlo V, bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune cartt. 35-36). di Cassina Massina fu inserito nel distretto XV di Busto Ar- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta sizio. del censimento, il comune, che aveva ormai la denomina- Con il governativo dispaccio 1841 luglio 24 n. 23868/ zione di Cassina Massina, risultava infeudato al conte Igna- 3867 il comune di Cassina Massina fu aggregato a quello zio Caimo, al quale però non si effettuavano pagamenti. di Cislago (aggregazione di comuni della provincia di Mi- Nel territorio non risiedevano giudici, cosicché, in caso lano). di necessità si faceva ricorso al giudice della comunità di Turate, Prospero Sirone, abitante in Milano. Il console pre- stava giuramento all’ufficio di Gallarate. La comunità, che comprendeva 110 anime, non dispone- CASSINA MENTASTI va di un consiglio e all’occorrenza ricorreva al suo padrone, il conte Ignazio Caimo, che possedeva l’intero territorio co- comune di Cassina Mentasti. 309 munale. Il cancelliere era lo stesso che serviva la comunità sec. XIV - 1757 di Turate, ma non percepiva salario e non conservava le scritture (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Mi- Cassina Mentasti, località della pieve di Varese citata lano, pieve di Olgiate Olona, fasc. 2) come “Mentastro” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era tra le comunità che contribuiva- no alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizio- comune di Cassina Massina. 306 ne delle fagie 1346). 1757 - 1797 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Nel compartimento territoriale del 1757 Cassina Massina del censimento, il comune non era infeudato, ma era sotto- risultava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 posto al regio podestà di Varese, essendo membro segrega- giugno 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella pro- to dal comune di Biumo di Sotto, castellanza di Varese. Al vincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Olgia- medesimo podestà non si pagavano emolumenti. te Olona, a seguito del compartimento territoriale della Il giudice regio, all’epoca Massimiliano Pusterla, risie- Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in deva in Varese e non percepiva alcun salario, né onorario. Il otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve console non soleva prestare giuramento ad alcuna banca di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto censuario criminale. XXX della provincia di Milano (compartimento 1791). Il comune non aveva sotto di sé altri comuni, né era ag- gregato ad alcuna comunità. Non aveva consiglio generale comune di Cassina Massina. 307 né particolare, per essere un comune piccolo, in cui tutti gli 1798 - 1809 uomini svolgevano le funzioni di sindaco e console nelle A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione occorrenze, senza che vi fossero elezioni. La vigilanza so- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI pra tutti gli affari del comune era affidata al maggior esti- bis) il comune di Cassina Massina venne inserito nel di- mato. stretto di Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano Il cancelliere risiedeva in Varese, non essendovi persona (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 capace in paese. Le poche scritture e documenti del comu- settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti ne si conservavano presso il maggior estimato, non avendo d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale archivio dove custodirli. L’emolumento del cancelliere era anno VII), Cassina Massina entrò a far parte del distretto di 10 lire annue. XIX di Tradate del dipartimento dell’Olona. Nel comparti- Il paese, di circa 40 anime dalla nascita in su, non dispo- mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- neva di procuratore né agente a Milano (Risposte ai 45 que- stretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge siti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento ter- fasc. 28). ritoriale inserì Cassina Massina nel cantone IV di Legnano Nel 1757, nel compartimento territoriale dello stato di del distretto IV, di Gallarate, del dipartimento dell’Olona. Milano, il comune risultava aggregato al comune di Varese Il comune, di III classe, aveva solo 80 abitanti (decreto 8 (editto 10 giugno 1757). giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio CASSINA VERGHERA successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Cas- sina Massina figurava, con 80 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Cislago, nel cantone IV di Le- comune di Cassina Verghera. 310 gnano del distretto IV di Gallarate; con la successiva con- sec. XIV - 1757 centrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona La località venne citata come “Le cassine da Verghera” (decreto 8 novembre 1811), Cassina Massina era compreso negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila-

128 Castegnate no del 1346 e faceva parte della pieve di Gallarate. Era tra trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII della pro- le comunità che contribuivano alla manutenzione della vincia di Milano (compartimento 1791). strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Cassina Verghera fece parte del feudo di Gallarate, dona- comune di Cassina Verghera. 312 to nel 1530 dal duca Francesco II Sforza a Marino Carac- 1798 - 1809 ciolo, poi cardinale. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo bis) il comune di Cassina Verghera venne inserito nel di- Cassina Verghera risultava ancora compreso nella medesi- stretto di Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano ma pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feudo di Atri- settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti palda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Pallavicino d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza eredi capa- anno VII), Cassina Verghera entrò a far parte del distretto di ci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono assegnati da Gallarate del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altemps nel territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo e Ga- di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile leazzo Visconti di Cislago. anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco inserì Cassina Verghera nel cantone I di Gallarate del di- Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- stretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il co- re Visconti (Casanova 1930). mune, di III classe, aveva 335 abitanti (decreto 8 giugno Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1805). del censimento, il comune, di circa 377 anime, pagava per A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento annuo censo e imbottato 99 lire, 19 soldi e 6 denari al feu- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- datario, il conte di Castelbarco Visconti. no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Il comune era sottoposto sia al giudice regio che al giudi- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Cas- ce feudale, entrambi residenti nel borgo di Gallarate. Il giu- sina Verghera figurava, con 349 abitanti, comune aggregato dice regio era il vicario del Seprio, Giuseppe Fortunato Bo- al comune denominativo di , nel cantone I di Gal- nacina, al cui ufficio il console prestava il giuramento, larate del distretto IV di Gallarate, e come tale fu conferma- corrispondendo all’attuario una lira, 2 soldi e 6 denari. Il to con la successiva concentrazione e unione di comuni nel giudice feudale era il dottor Rossoneo De Vitali. Nessuno dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811). dei due veniva retribuito. Il comune non aveva sotto di sé alcun altro comune né era comune di Cassina Verghera. 313 sottoposto ad altro comune maggiore e non chiedeva di for- 1816 - 1859 mare comunità separata e indipendente dalla provincia. Non vi era alcun consiglio particolare ma il consiglio ge- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, nerale. Due sindaci e due deputati erano i rappresentanti del in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- comune. Il consiglio veniva formato dai suddetti due sinda- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune ci e deputati, dal console, da tutto il popolo, o dalla maggior di Cassina Verghera fu inserito nel distretto XIII di Galla- parte di esso, congregati al suono della campana nella pub- rate. blica piazza. I sindaci, ai quali venivano affidate la pubblica Cassina Verghera, comune con consiglio, fu confermato amministrazione e la vigilanza sulla giustizia dei pubblici nel distretto XIII di Gallarate in forza del successivo com- riparti, venivano da sé annualmente eletti per graduazione partimento territoriale delle province lombarde (notifica- e i deputati, che avevano il compito di vigilare sopra le de- zione 1 luglio 1844). terminazioni dei sindaci, erano eletti e permutati a piacere Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cassina Ver- del popolo per mezzo di votazioni. ghera, comune con convocato generale e con una popola- Cassina Verghera non aveva il cancelliere residente nel zione di 610 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Galla- suo territorio, ma nel borgo di Gallarate. Al cancelliere, che rate. percepiva 50 lire ogni anno, comprendenti anche la retribu- zione dei lavori straordinari, era affidata la cura delle pub- bliche scritture, benché vi fosse un archivio in una stanza pubblica per la conservazione dei documenti. CASTEGNATE Il comune non aveva in Milano agente o procuratore, ser- vendosi, quando necessario, di persone scelte per l’occa- sione (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Mila- comune di Castegnate. 314 no, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 9). sec. XIV - 1757 La località di Castegnate, citata come ” Castegnà, Sonza- comune di Cassina Verghera. 311 no e Cogorezio” negli statuti delle strade e delle acque del 1757 - 1797 contado di Milano del 1346 e facente parte della pieve di Nel compartimento territoriale del 1757 Cassina Verghe- Olgiate Olona, era tra le comunità che contribuivano alla ra risultava far parte della pieve di Gallarate (editto 10 giu- manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fa- gno 1757). Il comune fu inserito nella provincia di Gallara- gie 1346). te nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Castegnate divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- risultava ancora tra le comunità censite nella medesima tembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36).

129 Castellanza

Nel 1691 il territorio fu concesso in feudo, con istrumen- mune denominativo di Castegnate, comprendente i comuni to del 20 febbraio, a Simone Daverio per L. 48 per fuoco. concentrati di Castegnate, Castellanza e Nizzolina figurava La comunità comprendeva 42 fuochi. Nel 1715 Carlo VI at- compreso, con 970 abitanti complessivi, nel cantone IV di tribuì il titolo di marchese di Castegnate e Nizzolina a Legnano del distretto IV di Gallarate; con la successiva Giambattista Daverio. Nel 1754 si verificò la devoluzione concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- del feudo e l’anno successivo ne venne investito Francesco na (decreto 8 novembre 1811), Castegnate era compreso tra Guaita, per 72 lire per ogni fuoco (Casanova 1930). gli aggregati di Castellanza, nel cantone I di Gallarate del Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta distretto IV di Gallarate. del censimento, il territorio aveva per feudatario Giovanni Battista Daverio, cui non si effettuavano pagamenti. comune di Castegnate. 317 Quanto all’amministrazione della giustizia, nella comu- 1816 - 1859 nità risiedeva il luogotenente Paolo Antonio Rossi, al quale Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, non si pagavano emolumenti. Il console prestava il giura- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- mento alla banca criminale di Gallarate. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune Il territorio di Castegnate era composto da 6 comuni sotto di Castegnate fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio. i nomi di Comune Fagnano, di Don Antonio Cottica, dei Castegnate, comune con convocato, fu confermato nel fratelli Cottica, Daverio, Bossi e comune Separato. Gli abi- distretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo com- tanti non chiedevano di effettuare innovazioni all’organiz- partimento territoriale delle province lombarde (notifica- zazione amministrativa. zione 1 luglio 1844). Non vi era consiglio generale né particolare, ma la comu- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Castegnate, co- nità veniva regolata dal console. Si tenevano riunioni nella mune con convocato generale e con una popolazione di 653 piazza pubblica, con la partecipazione dei maggiori estima- abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio. ti. Il cancelliere abitava in Lugano, poco distante dalla co- munità. I libri dei riparti con altre piccole scritture rimane- vano presso il cancelliere, restando al medesimo assegnate 50 lire annue, comprendendo la carta e i libri. CASTELLANZA Il comune, in cui abitavano 338 anime, compresi i fan- ciulli, gli inabili e i vecchi, non aveva in Milano né procu- comune di Castellanza. 318 ratore né agente (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D sec. XVI - 1757 XV, Milano, pieve di Olgiate Olona, fasc. 3). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Castellanza comune di Castegnate. 315 risultava tra le comunità censite nella pieve di Olgiate Olo- 1757 - 1797 na (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). Nel compartimento territoriale del 1757 Castegnate ri- Dalla relazione di Ambrosio Oppizzone del 1633, stam- sultava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 giu- pata a Pavia nel 1634, emerge che la comunità di Castellan- gno 1757). Il comune entrò nel 1786 nella provincia di Gal- za era tassata, assieme ai massari dei Visconti, per staia larate, con le altre località della pieve di Olgiate Olona, a 45.2.3 di sale (Oppizzone 1634). Il territorio, insieme alla seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- Cassina Buon Gesù, fu concesso in feudo al giureconsulto striaca, che divise il territorio lombardo in otto province collegiato Giovanni Crivelli con istrumento del 16 febbraio (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve di Olgiate 1691. I fuochi erano 59, il prezzo totale pagato fu di 2832 Olona risultava compresa nel distretto XXX della provincia lire. Nel 1748 fu investito del feudo il marchese Carlo Cor- di Milano (compartimento 1791). naggia (Casanova 1930). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comune di Castegnate. 316 del censimento, la comunità di Castellanza, che faceva 1798 - 1811 sempre parte della pieve di Olgiate Olona, era divisa in 8 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione comuni, con i nomi di comune Brambilla, Crivelli, Cottica, del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Meraviglia, Custodi, Bonsignore, Fagnano e Caimi, che bis) il comune di Castegnate venne inserito nel distretto di avevano diviso fra loro il sale in ragione del perticato. La Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 terra era infeudata al marchese Carlo Cornaggia, al quale fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre non si corrispondeva nulla per diritti feudali. Vi risiedeva il 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, luogotenente del podestà feudale, che amministrava la giu- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), stizia. Il console prestava giuramento alla banca criminale Castegnate entrò a far parte del distretto di Busto Arsizio di Gallarate, ma la comunità non effettuava pagamenti al nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- suddetto luogotenente. le del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Galla- Non vi era consiglio e il comune era regolato dal console, rate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). che si eleggeva nella piazza pubblica, con la partecipazione Nel 1805 il comune di Castegnate venne inserito nel canto- però dei maggiori estimati nelle sue determinazioni. ne IV, Legnano, del distretto IV di Gallarate, nel diparti- Il cancelliere risiedeva in Legnano, poco distante, e aveva mento d’Olona. Il comune, di III classe, aveva 528 abitanti un salario di 100 lire, dalle quali venivano tolte 23 lire e 16 (decreto 8 giugno 1805). soldi per il comune Caimi, che aveva un cancelliere a parte. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il comune non aveva in Milano né procuratore, né agente. d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Le anime erano 359, oltre il comune Caimi, che veniva no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio trattato separatamente (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- vol. D XV, Milano, pieve di Olgiate Olona, fasc. 4).

130 Castello comune di Caimo. 319 no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio 1751 - 1757 successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Ca- stellanza figurava, con 566 abitanti, comune aggregato al Caimo era uno dei piccoli comuni aggregati al comune comune denominativo di Castegnate, nel cantone IV di Le- maggiore di Castellanza. Poiché aveva strutture ammini- gnano del distretto IV di Gallarate strative autonome rispetto a Castellanza le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento furono ela- borate separatamente dai due comuni. Secondo il modulo comune di Castellanza. 322 di risposta, il comune, che rientrava nel territorio della pie- 1811 - 1815 ve di Olgiate Olona, era infeudato all’epoca al marchese A seguito del secondo provvedimento di concentrazione Carlo Cornaggia, cui non corrispondeva alcuno stipendio. e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- Nel territorio non risiedeva alcun giudice, né regio, né vembre 1811), il comune denominativo di Castellanza, con feudale, ma per il suo possesso il feudatario aveva un pode- 1743 abitanti complessivi e comprendente gli aggregati di stà, che abitava in Gallarate, “un tale Sig. Machi” (Mac- Castellanza, Castegnate, Olgiate Olona, era compreso nel chi?), al quale la comunità non pagava stipendio. Il comune cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate. Il prefet- era sottoposto alla banca criminale di Gallarate, ove anche to notava che si era dichiarato comune denominativo Ca- il console prestava il giuramento. stellanza piuttosto che Castegnate “per maggiore popola- Il comune separato non aveva altro comune sotto di sé e zione, e perché entrambi formano una sola parrocchia, sono non era aggregato a nessun altro comune. fra di loro continuativi, essendo posti l’uno alla destra, l’al- Caimo non aveva consiglio generale, né particolare, né tro alla sinistra del fiume Olona e il ponte che gli unisce, e ufficiali, né sindaci, né reggenti, né deputati, né rappresen- perché Castellanza resta sulla strada postale del Sempione” tanti, ma solamente un console, di cui non si conoscevano (osservazioni del prefetto d’Olona 1811). le modalità di elezione. L’amministrazione e la conserva- zione e vigilanza sopra la giustizia dei pubblici riparti spet- comune di Castellanza. 323 tavano al primo estimato del comune. 1816 - 1859 La comunità aveva un cancelliere che risiedeva in Legna- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, no e teneva presso di sé una parte dei libri dei riparti del co- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- mune. Non vi era archivio, né stanza pubblica destinata per bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune conservare le scritture. Gli emolumenti del cancelliere am- di Castellanza fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio. montavano a 23 lire e 16 soldi all’anno. Castellanza, comune con convocato, fu confermato nel Le anime collettabili e non collettabili erano 83 (Risposte distretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo com- ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, Pieve di Olgia- partimento territoriale delle province lombarde (notifica- te Olona, fasc. 4). zione 1 luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Castellanza, comune di Castellanza. 320 comune con convocato generale e con una popolazione di 1757 - 1797 989 abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio. Nel compartimento territoriale del 1757 Castellanza ri- sultava compreso nella pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di CASTELLO Olgiate Olona, a seguito del compartimento territoriale del- la Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve comune di Castello. 324 di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto XXX del- sec. XV - 1757 la provincia di Milano (compartimento 1791). Castello fece parte del feudo della Valtravaglia, infeudato ai Rusca dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne pos- comune di Castellanza. 321 sesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, ec- 1798 - 1809 cetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che lo ten- nero fino al 1783 (Casanova 1930). A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI La comunità, come numerose altre della Valtravaglia, pa- bis) il comune di Castellanza venne inserito nel distretto di gava nel 1633 i due terzi del prezzo del sale che pagavano Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 gli altri comuni del ducato di Milano (Oppizzone 1634). fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, del censimento, la terra, in cui abitavano 454 anime collet- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), tabili e 150 non collettabili, era infeudata al marchese Co- Castellanza entrò a far parte del distretto di Busto Arsizio smo Cesare Morigia, al quale si pagavano annualmente 49 nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- lire e soldi 15. Inoltre, la comunità gli pagava annualmente le del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Galla- 7 lire più un paio di capretti per regalie. rate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Il giudice risiedeva in Porto, distante circa un quarto di Nel 1805 il comune di Castellanza venne inserito nel can- miglia, e percepiva annualmente dalla comunità 4 lire, 12 tone IV, Legnano, del distretto IV di Gallarate, nel diparti- soldi, 6 denari. Il console non usava prestare giuramento mento d’Olona. Il comune, di III classe, aveva 571 abitanti all’ufficio e al giudice feudale. (decreto 8 giugno 1805). Castello non aveva altro comune aggregato sotto di sé e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento non chiedeva di formare altra comunità indipendente dalla d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- provincia.

131 Castelnovate

Quando la comunità doveva tenere consiglio, si usava comune di Castello. 327 che il console andasse il giorno avanti casa per casa avvi- 1816 - 1859 sando tutti che per il giorno seguente era indetta l’assem- blea. Questa si teneva nella piazza pubblica, alla presenza Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in dei due sindaci, del console, del cancelliere e degli uomini base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- della comunità. I sindaci si estraevano a sorte il primo gior- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di no dell’anno; mentre il console e il cancelliere si sceglieva- Castello con Caldè fu inserito nel distretto XXI di Luvino. no nella piazza pubblica col sistema dell’asta e si sostitui- Castello con Caldè, comune con convocato, fu conferma- vano tutti ogni anno. I sindaci erano i rappresentanti della to nel distretto XXI di Luvino in forza del successivo com- comunità: a loro erano affidate la cura e l’amministrazione partimento territoriale delle province lombarde (notifica- dei pubblici riparti e della giustizia. Alla fine dell’anno ren- zione 1 luglio 1844). devano conto della loro amministrazione ai nuovi sindaci, Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Castello con la al console, al cancelliere e agli uomini del comune. frazione Caldè, comune con convocato generale e con una popolazione di 742 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Il cancelliere, la cui retribuzione ammontava a 24 lire, era Luvino. residente nel territorio comunale e curava le pubbliche scritture, non avendo peraltro alcun archivio, né una stanza pubblica destinata alla loro conservazione. Il comune non disponeva di alcun procuratore, né agente CASTELNOVATE in Milano né altrove (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 12). comune di Castelnovate. 328 sec. XIV - 1757 comune di Castello con Caldè. 325 La località di Castelnovate è citata negli statuti delle stra- 1757 - 1797 de e delle acque del contado di Milano e faceva parte della pieve di Somma. Era tra le comunità che contribuivano alla Nel 1757, nel compartimento territoriale dello stato di manutenzione della strada di San Pietro all’Olmo (Com- Milano, appare unita al comune di Castello anche la locali- partizione delle fagie 1346). tà di Caldè (editto 10 giugno 1757). Il comune di Castello Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e con Caldè entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Ca- larate, con le altre località della Valtravaglia, a seguito del stelnovate risultava tra le comunità censite nella medesima compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- tembre 1786). Nel 1791 le località della Valtravaglia risul- Nel 1633 la comunità risultava tra le terre censite del du- tavano inserite nella provincia di Milano (compartimento cato di Milano che pagavano il censo del sale (Oppizzone 1791). 1634). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune non era infeudato, non si era re- comune di Castello con Caldè. 326 dento dal feudo e non pagava alcuna somma a titolo feuda- 1798 - 1809 le. Non vi era nessun giudice né regio né feudale, ma la co- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione munità era sottoposta al vicario del Seprio di Gallarate, alla del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI cui banca criminale il console prestava il suo giuramento. bis) il comune di Castello con Caldè venne inserito nel di- Non aveva aggregati sotto di sé altri comuni, né in tutto stretto della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del né in parte, né viceversa era aggregato sotto altro comune Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva più grande. legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei di- partimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 ven- Il comune, che contava soltanto 94 anime, collettabili e demmiale anno VII), Castello con Caldè entrò a far parte non collettabili, non disponeva di un consiglio generale, né del distretto XVI di Luino del dipartimento dell’Olona. Nel di un consiglio particolare. Era presente soltanto un conso- compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato le, il cui incarico veniva attribuito a rotazione e spettava per nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge due mesi ad ogni massaro e per un solo mese ad ogni pigio- 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento ter- nante. “Tutti i particolari unitamente” attendevano alla con- ritoriale inserì Castello con Caldè nel cantone VIII di Luvi- servazione del patrimonio pubblico del comune “e alla vi- no del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il co- gilanza dei riparti pubblici”. mune, di III classe, aveva 568 abitanti (decreto 8 giugno Castelnovate non aveva cancellieri né archivio. La cura 1805). della documentazione comunale era affidata a uno degli abitanti, che conservava le carte nella sua casa (Risposte ai A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Som- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con ma, fasc. 6). il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), comune di Castelnovate. 329 Castello ed uniti figurava, con 575 abitanti, comune aggre- 1757 - 1797 gato al comune denominativo di Porto, nel cantone V di Lu- vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato Nella compartimentazione teresiana del 1757 Castelno- con il successivo compartimento territoriale del diparti- vate faceva parte della pieve di Somma (editto 10 giugno mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). 1757).

132 Castelseprio

Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Gallarate, con le altre località della pieve di Somma, a se- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Castelseprio guito del compartimento territoriale della Lombardia au- risultava ancora capo di pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 10- striaca, che divise il territorio lombardo in otto province 11). (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve Il comune, nelle risposte ai 45 quesiti del 1751 della II di Somma facevano parte del distretto XXXIV della pro- giunta del censimento non appare con la sua denominazio- vincia di Milano (compartimento 1791). ne: appare invece Vicoseprio, cui risultavano aggregati sia il comune di Castelseprio, sia il piccolo comune dei Casti- comune di Castelnovate. 330 glioni. Il territorio non risultava infeudato e le comunità 1798 - 1809 non avevano pagamenti in corso per affrancamento da vin- coli feudali. La giurisdizione spettava al giudice regio resi- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione dente a Varese, che percepiva dalla comunità 9 lire e quin- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI dici soldi all’anno. L’amministrazione era affidata a un bis) il comune di Castelnovate venne inserito nel distretto sindaco e a un console, eletti dalla comunità, nonché ai pri- di Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 mi estimati. Il sindaco e il console, se riconosciuti abili, po- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre tevano essere riconfermati per più anni. Il cancelliere, che 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, non abitava nel territorio comunale, percepiva 32 lire Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), all’anno e conservava presso di sé le scritture pubbliche. Il Castelnovate entrò a far parte del distretto di Gallarate nel comune contava nel 1751 circa 301 abitanti (Risposte ai 45 dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale quesiti, cart. 3039, fasc. 5). del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Castelnovate venne inserito nel cantone comune di Castelseprio con Vicoseprio. 333 V, Somma del Distretto IV di Gallarate, nel Dipartimento 1757 - 1797 d’Olona. Il comune, di III classe, aveva 95 abitanti (decreto Il compartimento territoriale dello stato di Milano del 8 giugno 1805). 1757 riporta la forma di Castel-Seprio con Vico Seprio A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento (editto 10 giugno 1757). d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Nel 1771 Castelseprio contava 11.425 abitanti (Statistica no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio delle anime 1771). successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Ca- Il comune di Castelseprio con Vicoseprio entrò nel 1786 stel Novate figurava, con 105 abitanti, comune aggregato al a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località comune denominativo di Vizzola, nel cantone V di Somma della pieve di Castelseprio, a seguito del compartimento del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentra- territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). to 8 novembre 1811), Castel Novate compariva tra gli ag- Nel 1991 i comuni della pieve di Castelseprio risultavano gregati di Somma, nel cantone IV di Somma del distretto inseriti nel distretto censuario XXXII della provincia di IV di Gallarate Milano (compartimento 1791). comune di Castelnovate. 331 comune di Castelseprio con Vicoseprio. 334 1816 - 1859 1798 - 1809 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI di Castel Novate fu inserito nel distretto XVI di Somma. bis) il comune di Castel Seprio con Vico Seprio venne in- serito nel distretto di Tradate. Soppresso il dipartimento del Castel Novate, comune con convocato, fu confermato nel Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva distretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei di- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 partimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 ven- luglio 1844). demmiale anno VII), Castel Seprio con Vico Seprio restò Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Castel Novate, nel distretto di Tradate, che però entrò a far parte del dipar- comune con convocato generale e con una popolazione di timento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 187 abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Castel Seprio con Vico Seprio venne inserito nel cantone II, Tradate, del distretto II di Varese nel diparti- CASTELSEPRIO mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 364 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Castelseprio. 332 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sec. XIV - 1757 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- La località di Castel Sevro, capo di pieve, venne citata ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- Castel Seprio ed uniti figurava, con 319 abitanti, comune no. Era tra le comunità che contribuivano alla manutenzio- aggregato al comune denominativo di Carnago, nel cantone ne della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu con- Già nel XII secolo è attestata la presenza di consoli del Se- fermato con il successivo compartimento territoriale del di- prio. partimento del Lario (decreto 30 luglio 1812).

133 Castiglione comune di Castelseprio. 335 feudale di Gallarate, ma il console prestava giuramento alla 1816 - 1859 banca criminale di Varese. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Il comune aveva un consiglio particolare composto da base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- due deputati rurali, dal console e dal sindaco civile, che si do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di occupavano dell’amministrazione pubblica. Le elezioni dei Castel Seprio con Vico Seprio fu inserito nel distretto XXII membri del consiglio si tenevano nella pubblica piazza. Il di Tradate. cancelliere risiedeva a Vedano e conservava presso di sé gli originali dei riparti pubblici, mentre le altre scritture si tro- Castel Seprio con Vico Seprio, comune con convocato, fu vavano presso il sindaco civile (Risposte ai 45 quesiti, cart. confermato nel distretto XXII di Tradate in forza del suc- 3039, fasc. 6). cessivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). comune di Castiglione. 338 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Castel Seprio 1757 - 1797 con la frazione Vico Seprio, comune con convocato gene- rale e con una popolazione di 466 abitanti, fu inserito nel Nella compartimentazione teresiana del 1757 Castiglio- distretto XVIII di Tradate. ne faceva parte della pieve di Castelseprio (editto 10 giugno 1757). Il comune di Castiglione entrò nel 1786 a far parte pieve di Castelseprio. 336 della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale sec. XIV - 1797 della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo La pieve di Castelseprio appare citata negli statuti delle in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i co- acque e delle strade del ducato di Milano, redatti nel 1346 muni della pieve di Castelseprio facevano parte del distret- (Compartizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo to XXXII della provincia di Milano (compartimento 1791). del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiorna- menti del XVII secolo, oltre a Castel Seprio, capo di pieve, comune di Castiglione. 339 risultavano far parte della pieve le località seguenti: Abbia- 1798 - 1815 te Guazzone, Carnago, Caronno Corbellaro, Caronno Ghi- ringhello, Castione (), Castronno, Gor- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nate Inferiore, Gornate Superiore, , Lozza, del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Morazzone, Rovate, “San Giovanni”, Torba, Tradate, Veda- bis) il comune di Castiglione venne inserito nel distretto di no, , , Vico Seprio Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 (Estimo di Carlo V, cartt. 10, parte II-11). La pieve, nel fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre compartimento territoriale dello stato di Milano del 1757, 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, comprendeva i comuni di Abbiate Guazzone, Carnago, Ca- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), ronno Corbellaro, Caronno Ghiringhello, Castel-Seprio Castiglione restò nel distretto di Tradate, che però entrò a con Vicoseprio, Castiglione, Castronno, Gornate Inferiore, far parte del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento Gornate Superiore, Lonate Ceppino, Lozza, Morazzone, territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II Rovate, “San Giovanni”, Torba, Tradate, Vedano, Venego- di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno no Inferiore, Venegono Superiore (editto 10 giugno 1757). IX). Nel 1805 il comune di Castiglione venne inserito nel La situazione non ebbe mutamenti all’epoca del comparti- cantone II, Tradate, del distretto II di Varese nel diparti- mento della provincia di Gallarate (editto 26 settembre mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 900 abitanti 1786). Nel 1991 i comuni della pieve di Castelseprio risul- (decreto 8 giugno 1805). tavano inseriti nel distretto censuario XXXII della provin- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento cia di Milano (compartimento 1791). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), il comune denominativo di Castiglione, con 1394 abitanti complessivi, e comprendente i comuni aggregati di Caron- CASTIGLIONE no Corbellaro, Castiglione, Gornate Superiore, Lozza, fi- gurava nel cantone VII di Tradate del distretto I di Como, e comune di Castiglione. 337 come tale fu confermato, comune di III classe, con il suc- sec. XIV - 1757 cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- rio (decreto 30 luglio 1812). La località di Castiglione è citata nella forma “El locho de Castelliono per li nobili e vicini” negli statuti delle stra- de e delle acque del contado di Milano e faceva parte della comune di Castiglione. 340 pieve di Castelseprio. Era tra le comunità che contribuivano 1816 - 1859 alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in delle fagie 1346). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Castiglione Castiglione fu inserito nel distretto XXII di Tradate. risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Castiglione, comune con consiglio, fu confermato nel di- Carlo V, cartt. 10-11). stretto XXII di Tradate in forza del successivo comparti- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 del censimento, il comune era infeudato al marchese Giro- luglio 1844). lamo Castiglioni, al quale però non corrispondeva alcuna Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Castiglione, ricognizione. Il giudice ordinario competente era il podestà comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con

134 Cavaria una popolazione di 1314 abitanti, fu inserito nel distretto il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- XVIII di Tradate. ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Castronno figurava, con 399 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Caronno Ghiringhello, nel canto- ne VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu CASTRONNO confermato con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). comune di Castronno. 341 comune di Castronno. 344 sec. XIII - 1757 1816 - 1859 Castronno è citato nel Liber notitiae Sanctorum Medio- lani, del XIII secolo, come una delle località della pieve di Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Castelseprio. La località è anche ricordata negli statuti del- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- le strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di come appartenente alla pieve di Castelseprio. Era tra le co- Castronno fu inserito nel distretto XXII di Tradate. munità che contribuivano alla manutenzione della strada di Castronno, comune con consiglio, fu confermato nel di- Rho (Compartizione delle fagie 1346). stretto XXII di Tradate in forza del successivo comparti- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Castronno luglio 1844). risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Castronno, co- Carlo V, cartt. 10-11). mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con Il comune, secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 del- una popolazione di 681 abitanti, fu inserito nel distretto la II giunta del censimento, era infeudato nel 1751 alla casa XVIII di Tradate. Archinto. Il feudatario risiedeva a Milano e il console pre- stava giuramento all’ufficio di Varese. L’amministrazione della comunità, che contava circa 410 anime, era curata da un console, che percepiva ogni anno 20 lire, e da tre sinda- CAVARIA ci, che non avevano una retribuzione fissa, ma bensì l’esen- zione dai gravami personali, oltre a 30 soldi per ogni gior- nata di lavoro. Il cancelliere, che percepiva poco più di 10 comune di Cavaria. 345 lire all’anno, abitava ad Albizzate, mentre le scritture resta- sec. XVI - 1757 vano affidate ad una persona delegata dalla comunità (Ri- Il comune di Cavaria faceva parte della pieve di Gallara- sposte ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 7). te. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Castronno. 342 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Cavaria ri- 1757 - 1797 sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Nella compartimentazione teresiana del 1757 Castronno Carlo V, cartt. 18-19). faceva parte della pieve di Castelseprio (editto 10 giugno Nel 1722 il territorio di Cavaria fu disegnato separata- 1757). Il comune di Castronno entrò nel 1786 a far parte mente in una mappa di I stazione in quattro fogli (Area vir- della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve tuale). Nel 1730 Orago venne unito in ufficio a Cavaria, ma di Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale l’aggregazione venne poi segnalata fra quelle “da disfarsi”, della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in quanto i comuni erano distinti in mappa (aggregazioni in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i co- 1730, Nota delle aggregazioni da emendarsi, cart. 277 bis, muni della pieve di Castelseprio facevano parte del distret- fasc. 4). to XXXII della provincia di Milano (compartimento 1791). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, Cavaria faceva ancora comune a sé. Il ter- comune di Castronno. 343 ritorio era infeudato al duca d’Alvito, senza pagamento di 1798 - 1809 diritti. Riguardo alla giustizia, la competenza era del giudi- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione ce feudale, Bariletti, che non percepiva onorario dal comu- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI ne. Il giuramento del console avveniva presso la banca del bis) il comune di Castronno venne inserito nel distretto di vicario del Seprio, col pagamento di 18 soldi. Il comune Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 non chiedeva di mutare la sua condizione amministrativa, fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre ma solo di avere una diminuzione dei carichi fiscali. 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Il consiglio, cioè l’assemblea degli abitanti, si teneva nel- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), la pubblica piazza in occasione dei riparti o per altri impor- Castronno restò nel distretto di Tradate, che però entrò a far tanti motivi. L’unico ufficiale era il console, carica che ve- parte del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento ter- niva ricoperta a turno dagli abitanti, mese per mese. La ritoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di comunità desiderava però eleggere anche due sindaci per il Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno maggior governo. IX). Nel 1805 il comune di Castronno venne inserito nel Il cancelliere, che veniva retribuito con 14 lire all’anno, cantone II, Tradate, del distretto II di Varese nel diparti- veniva da Gallarate in caso di necessità e disponeva di una mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 463 abitanti stanza apposita per la conservazione delle scritture pubbli- (decreto 8 giugno 1805). che. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Le anime collettabili e non collettabili erano circa 251 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, fasc. 18).

135 Cavona

Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- 1757 il comune di Cavaria risultava già aggregato a quello doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di Orago nel comune di Orago con Cavaria (editto 10 giu- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto gno 1757). Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cavo- na entrò a far parte del distretto XV di Laveno del diparti- mento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del diparti- CAVONA mento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Cavona nel canto- ne V di Cuvio del distretto II, Varese, del dipartimento del comune di Cavona. 346 Lario. Il comune, di III classe, aveva 376 abitanti (decreto sec. XIV - 1757 8 giugno 1805). Cavona, località della pieve di Cuvio citata come “Cao- Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- no” negli statuti delle strade e delle acque del contado di mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Cavona al co- Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manu- mune denominativo di Cuvio nel cantone III di Cuvio del tenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, La- 1346). rio). Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio biennio seguente, Cavona venne unito al comune di Cuvio, Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- nel cantone I di Varese del distretto II di Varese (decreto 4 so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere novembre 1809, Lario). Con il successivo compartimento Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- territoriale del dipartimento del Lario, Cavona era tra gli sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto aggregati del comune di Rancio, nel cantone V di Luvino Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Cavona. 349 nei successivi aggiornamenti fino al XVIII secolo Cavona 1816 - 1859 risultava tra le comunità censite nella medesima pieve Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in (Estimo di Carlo V, cart. 49). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Nel 1751, secondo le risposte ai 45 quesiti della II giunta do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di del censimento, il comune, in cui le anime collettabili e non Cavona fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. collettabili erano circa 318, era infeudato al conte Giulio Cavona, comune con convocato, fu confermato nel di- Visconti Borromeo Arese, a cui pagava 57 lire e 8 soldi stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- all’anno, ed era sottoposto al giudice della valle, con sede mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 in Cuvio, con eccezione delle persone sottoposte al mag- luglio 1844). gior magistrato nelle cause criminali, che dipendevano dal giudice regio di Varese. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cavona, comu- ne con convocato generale e con una popolazione di 405 Il sindaco e il console erano i rappresentanti del comune, abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. che non aveva un consiglio. La funzione di console veniva esercitata a turno da tutti, mentre il sindaco era carica elet- tiva, svolta a tempo indeterminato. Il sindaco amministrava la comunità e vigilava sulla distribuzione dei carichi, svol- geva inoltre le funzioni del cancelliere e conservava le CAZZAGO scritture pubbliche (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 11). comune di Cazzago. 350 sec. XIV - 1757 comune di Cavona. 347 La località della pieve di Brebbia citata come “Cazago” 1757 - 1797 negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- Nel compartimento territoriale del 1757 Cavona risultava no era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione far parte della pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). Il della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Galla- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e rate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a seguito nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cazzago ri- del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 Carlo V, cartt. 7-8). settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla Secondo le risposte del cancelliere Giovanni Battista Si- guida della provincia, ma venne subito inglobata nella pro- monetta ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimen- vincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza poli- to, il comune era infeudato al conte Giulio Visconti Borro- tica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcu- meo Arese, cui si versavano 27 lire all’anno. via fu inserita nel distretto censuario XXXVIII della Nella terra non risiedeva alcun giudice, essendo il tribu- provincia di Milano (compartimento 1791). nale civile e criminale feudale a Gavirate e il tribunale regio a Gallarate. Al podestà di Gallarate si pagavano come ono- comune di Cavona. 348 rario 4 lire e 10 soldi all’anno. 1798 - 1809 Il comune aveva il suo consiglio particolare, cui interve- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nivano i primi estimati e compossessori, dai quali venivano del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI eletti un sindaco e due deputati, che si rinnovavano ogni tri- bis) il comune di Cavona venne inserito nel distretto di Cu- ennio con l’intervento e l’approvazione degli elettori mem-

136 Cazzone bri del consiglio degli estimati. Ai rappresentanti eletti ve- CAZZONE niva affidata l’amministrazione degli affari pubblici. Il cancelliere della comunità, retribuito con 21 lire all’an- comune di Cazzone con Ligurno. 354 no, non risiedeva nel territorio, ma poco distante. A lui ve- sec. XV - 1757 nivano affidate le scritture pubbliche. Il toponimo appare nella forma Ligurno con Cazono e Non vi era procuratore a Milano. Detemerario negli statuti delle strade del contado di Milano Le “teste vive” erano circa 231 (Risposte ai 45 quesiti, (Compartizione delle fagie 1346, p. 29), nella forma Cazo- cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. no con Ligurno, Vedemario, Gazio et Gazolo in un atto no- 10). tarile del 1452 (ASMi 795) e come Cazzone con Ligurno nella mappa di I stazione del Catasto teresiano, eseguita nel comune di Cazzago. 351 1722. Quest’ultima fu inizialmente intestata a Ligurno con 1757 - 1797 Cazzone, ma l’intestazione fu corretta a seguito di un ricor- so del 1751 del sindaco di Cazzone (ricorso di Cazzone Nel compartimento territoriale del 1757 Cazzago risulta- 1751). La mappa di seconda stazione presenta comunque il va far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giugno 1757). seguente titolo: “Ligurno, e Cazzone Pieue d’Arcisate. Co- A seguito del compartimento territoriale della Lombardia mune di Velmè Pieue di Arcisate per la seconda stazione” austriaca del 1786, Cazzago, sempre compreso nella pieve (Area virtuale, MUT 14.2). Nel 1537, secondo un censi- di Brebbia, entrò a far parte della provincia di Gallarate mento della pieve, le comunità avevano, assieme a Gaggio- (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne successiva- lo, 23 focolari. La documentazione della visita pastorale di mente inserito nella provincia di Milano e nel 1791, abolite san Carlo Borromeo del 1574 segnalava 43 focolari con le intendenze politiche, le terre della pieve di Brebbia ven- 304 abitanti per Ligurno; mentre Cazzone aveva 59 focolari nero a trovarsi comprese nella provincia di Milano (com- e 317 abitanti (Cazzone, visita 1574). Gli abitanti divenne- partimento 1791). ro 978 nel 1687 (Cazzone, visita 1687). Nel 1722 si aveva- no in totale, compreso anche Velmaio, 972 persone (ASMi, comune di Cazzago. 352 Catasto, cart. 3372), che diventarono 999, cioè 838 per 1798 - 1809 Cazzone, Ligurno e Gaggiolo, e 161 a Velmaio nel 1750. Questi ultimi dati si ricavano dalle risposte ai 45 quesiti A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, pieve del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI di Arcisate, fasc. 5), che forniscono numerosi dati sull’as- bis) il comune di Cazzago venne inserito nel distretto di setto istituzionale del comune. Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Dalle risposte apprendiamo che il comune faceva parte fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre del feudo dei Visconti Borromeo, cui peraltro non corri- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, spondeva censo feudale; rientrava nella giurisdizione del Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), giudice regio di Varese e del giudice feudale della pieve di Cazzago entrò a far parte del distretto di Varese del diparti- Arcisate. Al comune maggiore era aggregato il comune di mento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 Velmé, che pagava separatamente il censo del sale. Il co- il comune fu collocato nel distretto II di Varese del diparti- mune di Cazzone aveva un consiglio formato da due sinda- mento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un ul- ci e tre deputati, che venivano eletti nella pubblica piazza teriore compartimento territoriale inserì Cazzago nel can- dai capifamiglia. Il cancelliere risiedeva a Varese e percepi- tone IV di Gavirate del distretto II, Varese, del dipartimento va 43 lire per gli adempimenti ordinari. I sindaci custodiva- del Lario. Il comune, di III classe, aveva 239 abitanti (de- no le pubbliche scritture, che erano conservate in una stan- creto 8 giugno 1805). za presa in affitto, dove si teneva l’archivio. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con comune di Velmè. 355 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- 1642 - 1757 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Cazzago figurava, con 334 abitanti, comune aggregato al Secondo le risposte ai 45 quesiti della II giunta del cen- comune denominativo di Travedona, nel cantone II di Ga- simento, del 1751, il comune di Velmè (detto anche Velma- virate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato io), era stato separato in data 11 agosto 1642 dal comune con il successivo compartimento territoriale del diparti- principale di Cazzone e pagava pertanto separatamente per mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). il censo del sale. Il comune, in cui abitavano 151 anime nel 1750, teneva il suo consiglio nella pubblica piazza e dispo- neva di un sindaco e di un console, nominati a turno per un comune di Cazzago. 353 mese fra tutti i fuochi. I due ufficiali intervenivano alle riu- 1816 - 1859 nioni tenute in piazza e amministravano il ridottissimo pa- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in trimonio pubblico. Velmè si serviva dello stesso cancelliere base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- del comune principale, versandogli una retribuzione di 4 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di lire annue per l’attività ordinaria. Il comune non aveva Cazzago fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. scritture, tranne un libro dei riparti, che veniva conservato Cazzago, comune con convocato, fu confermato nel di- dal sindaco (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- Como, pieve di Arcisate, fasc. 5 [bis]) mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). comune di Cazzone con Ligurno. 356 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cazzago, co- 1757 - 1797 mune con convocato generale e con una popolazione di 643 Nella compartimentazione teresiana del 1757 Cazzone abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. con Ligurno faceva parte della pieve di Arcisate (editto 10

137 Cedrate giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della CEDRATE provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Arcisate, a seguito del compartimento territoriale della comune di Cedrate. 359 Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in sec. XIII - 1757 otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- ni della pieve di Arcisate facevano parte del distretto Abitata sin dall’epoca romana e probabilmente anche in XXXIX della provincia di Milano (compartimento 1791). epoca precedente, Cedrate entrò a far parte della contea del Seprio e ne seguì le sorti, fino alla distruzione di Castelse- prio nel 1287 e all’integrazione della contea nei domini dei comune di Cazzone con Ligurno. 357 Visconti e poi degli Sforza. Nel XIV secolo Cedrate era una 1798 - 1809 località della pieve di Gallarate citata come Cedrà negli sta- tuti delle strade e delle acque del contado di Milano, del A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione 1346, e contribuiva alla manutenzione della strada di Rho del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI (Compartizione delle fagie 1346). bis) il comune di Cazzone venne inserito nel distretto di Ar- Nel 1495 fu concesso da Lodovico il Moro il feudo di cisate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Gallarate, che comprendeva anche Cedrate, a Giovanni II fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Bentivoglio, signore di Bologna. Dai Bentivoglio il feudo 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, passò ad un ramo della famiglia Visconti, poi all’Abate de Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Hazara e, dal 1530, a Martino Caracciolo, col titolo di con- Cazzone entrò a far parte del distretto di Arcisate del dipar- te. Nel 1564 i Caracciolo scambiarono il feudo con quello timento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del di Atripalda, cedendolo quindi al feudatario Giacomo Pal- 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- lavicino Basadonna. Essendo morto quest’ultimo senza partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, eredi nel 1573, il feudo passò alla corona. Il re lo concesse un ulteriore compartimento territoriale inserì Cazzone nel nel 1578 agli Altemps, del Tirolo, che lo tennero fino al cantone VI di Viggiù del distretto II, Varese, del diparti- 1656. In quella data il feudo passò ai marchesi Teobaldo e mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 1318 abi- Galeazzo Visconti di Cislago. tanti (decreto 8 giugno 1805). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Cedrate ri- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Carlo V, cartt. 18-19). ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco Cazzone con Ligurno figurava, con 1198 abitanti, tra i co- Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- muni denominativi nel cantone III di Viggiù del distretto II re Visconti (Casanova 1930). di Varese, nel quale fu confermato con il successivo com- Nel primo stato delle anime esistente, del 1574, appaiono partimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto registrati 217 abitanti, suddivisi in 45 fuochi (Guenzani, 30 luglio 1812). Cedrate, p. 31). Dalle risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimento comune di Cazzone. 358 emerge che il comune di Cedrate, che allora contava circa 1816 - 1859 n. 262 anime, collettabili e non collettabili, era infeudato al conte di Castelbarco Visconti, al quale corrispondeva an- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in nualmente a titolo di censo e imbottato 16 lire, 3 soldi e 6 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- denari. Nel paese non risiedevano i giudici regio e feudale, do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di ai quali la comunità era sottoposta, ma ai quali non versava Cazzone con Ligurno fu inserito nel distretto XIX di Arci- emolumenti. Il giudice regio era il vicario del Seprio, resi- sate. dente nel borgo di Gallarate, all’epoca Giuseppe Fortunato Bonacina, al cui regio ufficio, o banca criminale, il console Cazzone con Ligurno, comune con convocato, fu confer- prestava il giuramento. Il giudice feudale, Rossoneo De Vi- mato nel distretto XIX di Arcisate in forza del successivo tali, aveva ugualmente sede in Gallarate. compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Il comune disponeva di un consiglio generale, il quale ve- cazione 1 luglio 1844). niva formato nei tempi dei “rispettivi annuali riparti” o in Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cazzone con la qualche occasione straordinaria mediante la rappresentan- frazione Ligurno, comune con consiglio comunale senza za di due sindaci, o reggenti, che venivano eletti uno an- ufficio proprio e con una popolazione di 1806 abitanti, fu nualmente e l’altro ogni biennio per via di voti del popolo, inserito nel distretto XVII di Arcisate. dal console “eletto al pubblico incanto di tutti i capi di casa, o maggior parte di essi”. Il consiglio si teneva nella pubbli- arch. ASMi 3298: Ricorso del sindaco di Cazzone, 1751, ca piazza, con l’assistenza del giudice o del suo luogote- ASMi, Catasto, cart. 3298; ASMi 795: ASMi, Fondo no- nente. La pubblica amministrazione e la vigilanza tarile, filza 795, ASMi, Fondo notarile, filza 795; Cazzo- sull’equità dei pubblici riparti erano le principali attribu- ne, visita 1574: Visita pastorale dell’Arcivescovo Carlo zioni dei due reggenti in egual misura, i quali venivano Borromeo a Cazzone e Ligurno, Archivio Spirituale della semplicemente esentati “del loro rispettivo personale”. Curia di Milano, Sezione X, Visite pastorali, Pieve di Ar- cisate, vol. VIII; Cazzone, visita 1687: Visita pastorale Il cancelliere non abitava nel territorio, ma nel borgo di del card. Federico Visconti, Cazzone, Archivio Spirituale Gallarate. A lui era affidata la cura delle pubbliche scritture, della Curia di Milano, Miscellanea Pievi Diverse; ricor- non essendovi alcun archivio o stanza pubblica destinata so di Cazzone 1751: Ricorso del sindaco di Cazzone, alla conservazione dei documenti. La paga del cancelliere ASMi, Catasto, cart. 3298. era di 50 lire ogni anno, comprese le fatiche straordinarie

138 Celina

(Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pie- Gallarate, Cassano Magnago, Milano 1843-1844, ASMi, ve di Gallarate, n. 19, fasc. 10). Catasto, cart. 762. bibl. Guenzani, Cedrate: Alberto P. Guenzani, Il comune di comune di Cedrate. 360 Cedrate: territorio, popolazione, istituzioni, s. l., s. n., 1757 - 1797 stampa 1992. Nel compartimento territoriale del 1757 Cedrate risulta- va compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Galla- rate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del CELINA compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- comune di Celina. 363 tembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si sec. XIV - 1757 trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII della pro- Celina, località della pieve di Leggiuno citata negli statu- vincia di Milano (compartimento 1791). ti delle strade e delle acque del contado di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della comune di Cedrate. 361 strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). 1798 - 1809 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Celina risul- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di bis) il comune di Cedrate venne inserito nel distretto di Carlo V, cart. 26). Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Nel 1751 il comune risultava infeudato al conte Renato fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Borromeo e pagava di censo ogni anno 17 lire e 17 soldi. Il 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, giudice feudale, all’epoca Antonio Bosso di S. Andrea, ri- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), siedeva in Laveno e percepiva un salario annuo di 9 lire e 4 Cedrate rimase nel distretto di Gallarate, che era stato col- soldi: al suo ufficio si portavano gli atti penali e civili. locato nel dipartimento dell’Olona. Con il compartimento Il console era nominato ogni mese: era suo compito con- territoriale del 1801 il comune non mutò distretto né dipar- vocare i “capi di casa” col suono della campana davanti al timento (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di cancelliere. L’assemblea assumeva le decisioni con la mag- Cedrate venne a trovarsi nel cantone I, Gallarate, del di- gioranza dei 2/3. In occasione delle assemblee, se necessa- stretto IV di Gallarate, nel dipartimento d’Olona. Il comu- rio, si nominava un procuratore che si occupasse di partico- ne, di III classe, aveva 428 abitanti (decreto 8 giugno 1805). lari affari. Il cancelliere, retribuito con 8 lire annue, A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento risiedeva a Celina e a lui erano affidate le poche scritture, d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- in quanto non esisteva archivio. La comunità non aveva no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio procuratori né agenti a Milano. Le anime collettabili e non successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Ce- collettabili erano in tutto 125 (Risposte ai 45 quesiti, cart. drate figurava, con 473 abitanti, comune aggregato al co- 3035, vol. D XVI, Como, pieve di Leggiuno, fasc. 3). mune denominativo di Cassano, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentra- comune di Celina. 364 zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- 1757 - 1797 to 8 novembre 1811), Cedrate era compreso tra gli aggre- gati di Gallarate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV Nel compartimento territoriale del 1757 Celina risultava di Gallarate. compreso nella pieve di Leggiuno (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- larate, poi di Varese, con le altre località della pieve di Leg- comune di Cedrate. 362 giuno, a seguito del compartimento territoriale della Lom- 1816 - 1859 bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, province (editto 26 settembre 1786). Inserita nella provin- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- cia di Milano sin dalla fine del 1787, la pieve di Leggiuno, bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune unita a una porzione della pieve di Brebbia, faceva parte nel di Cedrate fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. 1791 del distretto XXXVII, con sede della cancelleria del Tra il 1843 e il 1844 il commissario distrettuale di Galla- censo a Gavirate (compartimento 1791). rate stilò un rapporto sulla necessità di porre indicazioni confinarie tra i comuni del distretto, in particolare Cedrate, comune di Celina. 365 Gallarate, Cassano Magnago (determinazione confini 1798 - 1809 1843-1844). A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Cedrate, comune con convocato, fu confermato nel di- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- bis) il comune di Celina venne inserito nel distretto di Cu- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- luglio 1844). doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cedrate, comu- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto ne con convocato generale e con una popolazione di 690 Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Celina abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. entrò a far parte del distretto di Laveno del dipartimento arch. determinazione confini 1843-1844: Rapporto del com- dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- missario distrettuale di Gallarate sulla necessità di porre mune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento indicazioni confinarie interessanti i comuni di Cedrate, del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un ulteriore

139 Cerro compartimento territoriale inserì Celina nel cantone IV di resse del 5%, verso don Gaetano Tinelli di Laveno, al paga- Gavirate del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. mento del quale non vi fu il concorso della comunità di Il comune, di III classe, aveva 194 abitanti (decreto 8 giu- Cerro, essendo sorta una controversia col conte Guillizzo- gno 1805). ni, per appianarla, si determinò la riunione dei carichi. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento La comunità aveva un consiglio che si chiamava convo- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con cato o vicinanza, che si teneva alla presenza del giudice o il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- del suo luogotenente per decidere sulla stipula di contratti ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), o convenzioni o per gravi interessi comuni. L’avviso Celina figurava, con 188 abitanti, comune aggregato al co- dell’assemblea era dato dal console, che vi partecipava, as- mune denominativo di Leggiuno, nel cantone II di Gavirate sieme ai due consiglieri. Il console e i consiglieri venivano del distretto II di Varese; con il successivo compartimento cambiati solo con decisione del convocato; i loro compiti territoriale del dipartimento del Lario, Celina compariva tra consistevano nell’amministrare e difendere gli interessi gli aggregati di Leggiuno, sempre nel cantone II di Gavirate della comunità. del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). Il comune disponeva di un cancelliere residente nel terri- torio; non si serviva invece di procuratori né di agenti a Mi- comune di Celina. 366 lano. Gli interessi collettivi erano curati da due possidenti, 1816 - 1859 Francesco Stampa e il fratello segretario, che se necessario chiedevano l’assistenza di avvocati del foro. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Il totale delle anime era di 160, comprendendo Cerro, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Ceresolo e il piccolo comune separato del conte Guillizzo- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di ne; le anime collettabili erano circa 87 (Risposte ai 45 que- Celina fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. siti, cart. 3035, vol. D XVI, Como, pieve di Leggiuno, fasc. Celina, comune con convocato, fu confermato nel distret- 4). to XVI di Gavirate in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio comune di Cerro. cancelliere. 368 1844). sec. XVIII - 1757 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Celina, comu- Il cancelliere del comune di Cerro aveva un salario di 40 lire, ne con convocato generale e con una popolazione di 284 risiedeva nel territorio del comune ed esercitava anche le fun- abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. zioni di sindaco; a lui erano affidate le scritture della comunità, che erano custodite nella sua abitazione.

comune di Cerro con Ceresolo. 369 1757 - 1797 CERRO Nel compartimento territoriale del 1757 Cerro con Cere- solo risultava compreso nella pieve di Leggiuno (editto 10 comune di Cerro. 367 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della sec. XIV - 1757 provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località Cerro, località della pieve di Leggiuno citata negli statuti della pieve di Leggiuno, a seguito del compartimento terri- delle strade e delle acque del contado di Milano, era tra le toriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio comunità che contribuivano alla manutenzione della strada lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Inse- di Rho. Tra le località è citata separatamente anche Cereso- rita nella provincia di Milano sin dalla fine del 1787, la pie- lo, nella forma “Ciresello” (Compartizione delle fagie ve di Leggiuno, unita a una porzione della pieve di Brebbia, 1346). faceva parte nel 1791 del distretto XXXVII, con sede della Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e cancelleria del censo a Gavirate (compartimento 1791). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Cerro risul- tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di comune di Cerro con Ceresolo. 370 Carlo V, cart. 26). 1798 - 1809 Dalle risposte ai 45 quesiti del 1751 risulta che Cerro fa- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione ceva sempre parte della pieve di Leggiuno e che la comuni- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI tà era infeudata promiscuamente al conte Giulio Visconti e bis) il comune di Cerro con Ceresolo venne inserito nel di- al conte Renato Borromeo e pagava di censo feudale 52 lire stretto di Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano e 10 soldi all’anno. Le funzioni giurisdizionali erano eser- (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 citate dal giudice feudale, all’epoca Bossi di S. Andrea, che settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti risiedeva nello stesso feudo, a Laveno. In sua assenza su- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale bentrava il luogotenente Giovanni Antonio Tinelli di Lave- anno VII), Cerro entrò a far parte del distretto di Laveno del no. La paga annua del giudice era di 34 lire e 19 soldi. An- dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale che l’attuario del giudice risiedeva a Laveno. Il console del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del prestava giuramento alla banca del giudice feudale, e rice- dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, veva le denunce civili e penali. un ulteriore compartimento territoriale inserì Cerro nel La comunità era divisa in due comuni. Al comune domi- cantone IV di Gavirate del distretto II, Varese, del diparti- nante, che comprendeva Cerro e Ceresolo, si univa il comu- mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 236 abitanti ne separato dei beni del conte Giuseppe Guillizzone. Nella (decreto 8 giugno 1805). distribuzione di alcuni carichi tra le comunità di Cerro e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Ceresolo si verificarono alcune differenze, per cui Cerro ri- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con levava solo l’ottava parte dei carichi. Poiché la comunità di il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Ceresolo aveva contratto un debito di 450 lire, con l’inte- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario),

140 Chirate

Cerro ed uniti figurava, con 228 abitanti, comune aggregato comune di Cheglio. 373 al comune denominativo di Laveno, nel cantone II di Gavi- 1757 - 1797 rate del distretto II di Varese; con il successivo comparti- Nel compartimento territoriale del 1757 Cheglio risulta- mento territoriale del dipartimento del Lario, Cerro compa- va compreso nella pieve di Angera (editto 10 giugno 1757). riva tra gli aggregati di Leggiuno, sempre nel cantone II di Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). larate, con le altre località della pieve, a seguito del com- partimento territoriale della Lombardia austriaca, che divi- comune di Cerro. 371 se il territorio lombardo in otto province (editto 26 1816 - 1859 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Angera Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in risultavano inseriti nel distretto XXXV (compartimento base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1791). do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Cerro con Ceresolo fu inserito nel distretto XVI di Gavira- comune di Cheglio. 374 te. 1798 - 1809 Cerro con Ceresolo, comune con convocato fu conferma- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione to nel distretto XVI di Gavirate in forza del successivo del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- bis) il comune di Cheglio venne inserito nel distretto di An- cazione 1 luglio 1844). gera. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cerro con la tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 frazione Ceresolo, comune con convocato generale e con di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto una popolazione di 304 abitanti, fu inserito nel distretto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Che- XIX di Gavirate. glio rimase nel distretto di Angera, che fu però inglobato dal dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- le del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un ulteriore compartimento territoriale inserì Che- CHEGLIO glio nel cantone III di Angera del distretto II, Varese, del di- partimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 129 comune di Cheglio. 372 abitanti (decreto 8 giugno 1805). sec. XIV - 1757 Il 21 dicembre 1807 Cheglio e le terre circonvicine avan- zarono una petizione per essere aggregate al dipartimento La località di Cheglio, facente parte della pieve di Ange- d’Olona (petizione di Angera 1807). ra, venne citata come Caellio negli statuti delle strade e del- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento le acque del contado di Milano; era tra le comunità che con- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con tribuivano alla manutenzione della strada di Rho il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- (Compartizione delle fagie 1346). Il territorio di Angera era ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), antico feudo degli arcivescovi di Milano. Nel 1350 il pon- Cheglio figurava, con 145 abitanti, comune aggregato al tefice Clemente VI investì del feudo Caterina di Bernabò comune denominativo di Taino, nel cantone II di Gavirate Visconti; nel 1397 Angera divenne contado, a favore di del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano. Nel 1404 il feudo successivo compartimento territoriale del dipartimento del di Angera passò ad Alberto Visconti di Castelletto. Lario (decreto 30 luglio 1812). Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i comune di Cheglio. 375 poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte 1816 - 1822 Vitaliano Borromeo per lire 12.800 (Casanova 1930). Da quanto emerge dalle risposte ai quesiti del 1751, il pa- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in ese risultava infeudato al conte Renato Borromeo ed era base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- sottoposto alla giurisdizione di Angera, dove risiedeva il do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di podestà Borrone, cui si versava un salario di 4 lire all’anno Cheglio fu inserito nel distretto XV di Angera. e un carro di legna del prezzo di 3 lire. Il console di Cheglio Con dispaccio governativo 1822 luglio 13 n. 20843/2303 non prestava giuramento a banche criminali. il comune di Cheglio fu aggregato a quello di Taino, con “l’amalgamazione delle rispettive attività e passività”, a de- Non esisteva consiglio generale né particolare; unici uf- correre dal 1823 (variazioni al compartimento di Como, ficiali erano il cancelliere e il console, che veniva sostituito 1816-1835). ogni tre mesi. Le decisioni erano prese nell’assemblea, convocata dal console nella pubblica piazza dopo la messa. Il cancelliere risiedeva ad Angera. Le scritture consiste- vano solo nel libro del catasto e nei riparti con le ricevute dei pagamenti fatti dall’esattore alla cassa del ducato. La CHIRATE paga del cancelliere era di 18 lire annue. Non vi erano procuratori o agenti a Milano. In caso di comune di Chirate. 376 emergenza ci si rivolgeva al sindaco provinciale della pieve sec. XIV - 1797 Carlo Filippo Marinone, al quale non si pagavano emolu- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e menti. Le anime collettabili erano 85, le non collettabili 35 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Chirate ri- (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV, Como, pieve sultava tra le comunità censite nella pieve di Leggiuno di Angera, fasc. 4). (Estimo di Carlo V, cart. 26).

141 Cimbro

La mappa del Catasto detto teresiano del 1722 è così in- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve testata: “Mappa di Chirate con Ballarate Pieve di Lezzuno di Somma facevano parte del distretto XXXIV della pro- Duc(at)o di Milano”; la mappa d’insieme è intestata “Bo- vincia di Milano (compartimento 1791). sco con Marzano, Chirate, e Balarate Pieve di Legiuno” (Area virtuale). comune di Cimbro. 379 1798 - 1809 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI CIMBRO bis) il comune di Cimbro venne inserito nel distretto di Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 comune di Cimbro. 377 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre sec. XIV - 1757 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), La località di Cimbro, citata come “Zimbri con Coviro- Cimbro entrò a far parte del distretto di Gallarate, inserito no” negli statuti delle strade e delle acque del contado di nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- Milano del 1346 e facente parte della pieve di Somma, era le del 1801 il comune rimase nel distretto IV di Gallarate tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). 1805, un ulteriore compartimento territoriale inserì Cimbro Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nel cantone V di Somma del distretto IV, Gallarate, del di- nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Cim- partimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 192 bro risultava tra le comunità censite nella medesima pieve abitanti (decreto 8 giugno 1805). (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46 parte I). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Nella relazione Oppizzone del 1633 la località venne ci- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- tata come “La Cimbra” (Oppizzone 1634). no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Il territorio fu infeudato nel 1648, assieme a Quinzano, successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Cim- Montonate, Vizzola, San Pancrazio, Cuvirone e in parte bro figurava, con 213 abitanti, comune aggregato al comu- Villa Dosia, a Cesare Visconti, marchese di Cislago. Il feu- ne denominativo di Cuvirone, nel cantone V di Somma del do non comportava dazi né entrate feudali, ma solo una ri- distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione cognizione feudale annua di 15 galline e mezzo per l’intero e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- feudo. vembre 1811), Cimbro fu compreso tra gli aggregati di Ver- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta giate, nel cantone IV di Somma del distretto IV di Gallara- del censimento, il comune aveva per feudatario a quella te. data il conte Castelbarco Visconti, al quale peraltro il co- mune non corrispondeva emolumenti. comune di Cimbro. 380 Non vi risiedeva alcun giudice. Il podestà feudale era 1816 - 1859 all’epoca Carlo Giuseppe Macchi, abitante in Milano, al quale non si pagava alcun salario; mentre il giudice regio Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, era il vicario del Seprio, Giuseppe Fortunato Bonacina, al in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- cui ufficio si prestava il dovuto giuramento. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Cimbro fu inserito nel distretto XVI di Somma. Il comune, in cui abitavano circa 155 anime, tanto collet- tabili che non collettabili, era distinto da ogni altro e non Cimbro, comune con convocato, fu confermato nel di- chiedeva di formare alcun comune separato. stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Non vi era consiglio generale né particolare. La comunità luglio 1844). veniva regolata da un console eletto ogni quindici giorni a rotazione tra tutti gli abitanti di sesso maschile che avessero Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cimbro, comu- compiuto gli anni 18. La ripartizione dei carichi reali avve- ne con convocato generale e con una popolazione di 298 niva nella pubblica piazza, alla presenza dei capi di casa. abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. Non aveva il cancelliere residente nel suo territorio, ma in Vinago; a lui restava affidata la cura delle pubbliche scritture, non esistendo archivio né alcuna stanza pubblica per la conservazione delle medesime. Il cancelliere perce- CISLAGO piva 14 lire di salario. Il comune non disponeva di un procuratore né di un agen- comune di Cislago. 381 te (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, sec. XIV - 1757 pieve di Somma, fasc. 7). La località di Cislago, citata nella forma “Cislà” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, fa- comune di Cimbro. 378 ceva parte della pieve di Olgiate Olona. Era tra le comunità 1757 - 1797 che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate Nella compartimentazione teresiana del 1757 Cimbro ri- (Compartizione delle fagie 1346). sultava inserito nella pieve di Somma (editto 10 giugno Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1757). nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cislago ri- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di sultava ancora tra le comunità censite nella medesima pieve Gallarate, con le altre località della pieve di Somma, a se- (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). guito del compartimento territoriale della Lombardia au- Dalle risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del striaca, che divise il territorio lombardo in otto province censimento emerge che il comune, che allora contava 1150

142 Cittiglio anime, era infeudato al conte di Castelbarco Visconti, al comune di Cislago. 384 quale però non si pagavano emolumenti per diritti di natura 1816 - 1859 feudale. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Le funzioni giurisdizionali erano esercitate da un giudice in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- residente in Milano, che all’epoca era Carlo Giuseppe Ma- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune chio, cui si pagavano 57 lire annue. Il console prestava il di Cislago fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio. giuramento alla banca criminale in Gallarate. Con il governativo dispaccio 1841 luglio 24 n. 23868/ Il comune non aveva consiglio ed era amministrato da 3867 il comune di Cassina Massina fu aggregato a quello due sindaci rurali e un console con la partecipazione dei di Cislago (aggregazione di comuni della provincia di Mi- primi estimati. lano). Il cancelliere risiedeva nel luogo di Cerro, nella pieve di Cislago con Cassina Massina, comune con convocato, fu Parabiago, e riceveva 80 lire come emolumento. Non vi era confermato nel distretto XV di Busto Arsizio in forza del archivio, né stanza pubblica, e le scritture dopo il rendi- successivo compartimento territoriale delle province lom- mento dei conti dell’esattore venivano conservate in casa barde (notificazione 1 luglio 1844). del primo estimato (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cislago con la D XV, Milano, pieve di Olgiate Olona, fasc. 5). frazione Cassina Massina, comune con convocato generale e con una popolazione di 2180 abitanti, fu inserito nel di- comune di Cislago. 382 stretto X di Busto Arsizio. 1757 - 1797

Nel compartimento territoriale del 1757 Cislago risultava compreso nella pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno CITTIGLIO 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Olgiate Olona, comune di Cittiglio. 385 a seguito del compartimento territoriale della Lombardia sec. XIV - 1757 austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve di Olgiate Gli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- Olona risultava compresa nel distretto censuario XXX del- no segnalano “El locho de Citilio” tra le località della pieve la provincia di Milano. Il cancelliere del distretto risiedeva di Cuvio che contribuivano alla manutenzione della strada a Legnano (compartimento 1791). di Rho (Compartizione delle fagie 1346, p. 21). Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio Giacomo Pe- comune di Cislago. 383 rego, il territorio della Valcuvia, comprendente Cittiglio, venne concesso in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo 1798 - 1815 consigliere Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Visconti Borromeo, con diritto del venditore, il giu- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione reconsulto Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI del censo dell’imbottato, vita natural durante (Casanova bis) il comune di Cislago venne inserito nel distretto di Le- 1930). gnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Cit- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, tiglio risultava tra le comunità censite nella pieve di Somma Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), (Estimo di Carlo V, cart. 49). Cislago entrò nel distretto di Tradate, che era stato colloca- to nel dipartimento dell’Olona. Con il compartimento terri- Con decreto del 13 novembre 1730 il delegato Bottigella toriale del 1801 il comune fu spostato nel distretto IV di stabilì l’aggregazione di Vararo a Cittiglio, ma nel 1751, se- Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile condo le risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimen- anno IX). Nel 1805 il comune di Cislago venne inserito nel to, Cittiglio non risultava avere altri comuni aggregati, an- cantone IV, di Legnano del distretto IV di Gallarate nel di- che se Vararo era descritto nella sua stessa mappa catastale. partimento d’Olona. Il comune, di III classe, aveva 1258 Il comune era infeudato al conte Giulio Visconti Borromeo abitanti (decreto 8 giugno 1805). Arese, cui pagava di censo feudale 184 lire e 15 soldi. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento La comunità, che comprendeva circa 350 anime colletta- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- bili e non collettabili, era sotto la giurisdizione del podestà no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio feudale di Cuvio, al quale pagava 18 lire e 18 soldi ogni an- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- no. Il console portava però le denunce anche al regio ufficio mune denominativo di Cislago, comprendente i comuni di Varese, cui non prestava peraltro giuramento. concentrati di Cislago e Cassina Massina figurava compre- Non vi era un consiglio generale, ma il sindaco, il conso- so, con 1278 abitanti complessivi, nel cantone IV di Legna- le e il cancelliere con sei deputati si riunivano assieme ai no del distretto IV di Gallarate; con la successiva concen- capi famiglia, previamente avvisati, nella piazza comunale trazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona per trattare degli affari della comunità. Tutte le cariche ave- (decreto 8 novembre 1811), Cislago, comune di III classe vano durata annuale. Il cancelliere, residente nel comune, con 2441 abitanti complessivi, comprendeva gli aggregati percepiva un salario di 55 lire, oltre all’esenzione dai cari- di Cislago, Cascina Massina e , nel cantone II di chi personali, e custodiva le scritture (Risposte ai 45 quesi- Saronno del distretto IV di Gallarate. ti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 12).

143 Clivio comune di Cittiglio. 386 CLIVIO 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Cittiglio risulta- comune di Clivio. 389 va far parte della pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). sec. XIV - 1757 Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- Clivio, località citata nella forma “Civio” negli statuti larate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a seguito delle strade e delle acque del contado di Milano, faceva par- del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, te della pieve di Arcisate. Era tra le comunità che contribu- che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 ivano alla manutenzione della strada di Bollate (comparti- settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla zione delle fagie 1346). guida della provincia, ma venne subito inglobata nella pro- Nel 1537, secondo un censimento della pieve, aveva 11 vincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza poli- focolari. La documentazione della visita pastorale di san tica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcu- Carlo Borromeo del 1574 segnalava 33 focolari con 176 via fu inserita nel distretto censuario XXXVIII della abitanti, che divennero 385 nel 1687 (Clivio, visita 1687). provincia di Milano (compartimento 1791). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Clivio risul- comune di Cittiglio. 387 tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di 1798 - 1809 Carlo V, cart. 4). Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI del censimento, il comune era infeudato al conte Giulio Vi- bis) il comune di Cittiglio venne inserito nel distretto di Cu- sconti, cui corrispondeva 190 lire all’anno. La comunità era vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- sottoposta al giudice feudale di Arcisate, al quale pagava 12 doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 lire annue. Il console pertava le denunce all’ufficio di Arci- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto sate e a quello di Varese, ma non prestava giuramento agli Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Citti- stessi uffici. glio entrò a far parte del distretto di Laveno, inserito nel di- L’adunanza della comunità si teneva nella pubblica piaz- partimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del za, dopo convocazione del popolo da parte del console col 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- suono della campana. Gli ufficiali pubblici erano il console partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, e due sindaci, che si eleggevano mediante pubblico incanto un ulteriore compartimento territoriale inserì Cittiglio nel e cambiavano ogni anno. Il cancelliere, residente nel comu- cantone V di Cuvio del distretto II, di Varese, del diparti- ne, percepiva 15 lire all’anno. Il comune non disponeva di mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 796 abitanti procuratori o agenti a Milano, ma bensì nella stessa comu- (decreto 8 giugno 1805). nità. Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- Le anime collettabili e non collettabili nel 1750 erano cir- mento del Lario prevedeva l’inclusione di Cittiglio nel can- ca 367, compresi gli abitanti temporanei, cioè i lavoratori tone III di Cuvio del distretto II di Varese, come comune stagionali (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, denominativo con i comuni aggregati di Caravate ed uniti, Como, pieve di Arcisate, fasc. 6). Cittiglio, Gemonio, Vararo (progetto di concentrazione 1807, Lario). Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, comune di Clivio. 390 decisa nel biennio seguente, Cittiglio venne unito al comu- 1757 - 1797 ne di Brenta, nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese (decreto 4 novembre 1809, Lario). Con il successivo Nella compartimentazione teresiana del 1757 Clivio era compartimento territoriale del dipartimento del Lario, Cit- compreso nella pieve di Arcisate (editto 10 giugno 1757). tiglio era ancora tra gli aggregati del comune di Brenta, Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- sempre nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese larate, con le altre località della pieve di Arcisate a seguito (decreto 30 luglio 1812). del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Arcisate comune di Cittiglio. 388 facevano parte del distretto XXXIX della provincia di Mi- 1816 - 1859 lano (compartimento 1791). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comune di Clivio. 391 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di 1798 - 1809 Cittiglio fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Con dispaccio governativo 1827 gennaio 15 n. 40/9 fu del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI autorizzata la sostituzione, nel comune di Cittiglio, del con- bis) il comune di Clivio venne inserito nel distretto di Arci- siglio comunale al convocato generale (variazioni al com- sate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- partimento di Como, 1816-1835). tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 Cittiglio, comune con consiglio, fu confermato nel di- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Clivio mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 rimase nel distretto di Arcisate, che era stato collocato nel luglio 1844). dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cittiglio, co- del 1801 il comune fu spostato nel distretto II di Varese del mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 una popolazione di 1110 abitanti, fu inserito nel distretto il comune di Clivio venne inserito nel cantone VI, di Vig- XIX di Gavirate. giù, del distretto II di Varese nel dipartimento del Lario. Il

144 Cocquio comune, di III classe, aveva 538 abitanti (decreto 8 giugno nante, per evitare disordini e liti. Non esisteva consiglio ge- 1805). nerale né particolare, ma solamente tre deputati, il console A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento e il cancelliere. Questi rappresentanti della comunità cam- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con biavano circa ogni tre anni. Le riunioni, per decidere i vari il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- affari, venivano predisposte dal console con preventivo av- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), viso ai capifamiglia e si svolgevano nella pubblica piazza Clivio figurava, con 484 abitanti, comune aggregato al co- in giorno festivo dopo la messa. Il comune possedeva solo mune denominativo di Viggiù, nel cantone III di Viggiù del una “boschina” comunale, per la maggior parte zerbo e ce- distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il suc- spugli bassi, e un pascolo per i bovini, utilizzato dagli abi- cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- tanti. I riparti che si predisponevano si leggevano nella pub- rio (decreto 30 luglio 1812). blica piazza ad ogni richiesta degli interessati. Il cancelliere risiedeva nel comune ed era retribuito con comune di Clivio. 392 49 lire annue; conservava la documentazione relativa ai pa- 1816 - 1859 gamenti fatti annualmente alla cassa del ducato. Altre scrit- ture erano in possesso di due dei primi estimati. Il comune Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in non aveva procuratori né agenti a Milano. In caso di neces- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- sità ci si rivolgeva al sindaco provinciale, senza pagamento do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di di emolumenti. Le anime erano 653 circa, 538 collettabili, Clivio fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. 115 non collettabili (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. Clivio, comune con convocato, fu confermato nel distret- D XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 13). to XIX di Arcisate in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio comune di Coquio con Sant’Andrea. 394 1844). 1757 - 1797 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Clivio, comune con convocato generale e con una popolazione di 738 abi- Nel compartimento territoriale del 1757 Cocquio o Co- tanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate. quio risultava far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giu- gno 1757). A seguito del compartimento territoriale della arch. Clivio, visita 1687: Visita pastorale del card. Federico Lombardia austriaca del 1786, Cocquio, sempre compreso Visconti, Archivio Spirituale della Curia di Milano, Mi- nella pieve di Brebbia, entrò a far parte della provincia di scellanea Pievi Diverse. Gallarate (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne successivamente inserito nella provincia di Milano e nel 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a trovarsi comprese nella provincia di Mi- COCQUIO lano (compartimento 1791). comune di Cocquio con Sant’Andrea. 393 comune di Cocquio con Sant’Andrea. 395 sec. XIV - 1757 1798 - 1809 La località di Cocquio, citata come “Chocho per li nobili Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione e vicini” negli statuti delle strade e delle acque del contado del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI di Milano e facente parte della pieve di Brebbia, era tra le bis) il comune di Cocquio venne inserito nel distretto di Be- comunità che contribuivano alla manutenzione della strada sozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 di Rho (Compartizione delle fagie 1346). fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cocquio ri- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Cocquio entrò a far parte del distretto di Laveno, inserito Carlo V, cartt. 7-8). nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- Nelle mappe di I stazione, d’insieme e di II stazione del le del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese catasto detto teresiano, assieme al territorio di Cocquio vie- del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel ne disegnato il territorio di Sant’Andrea, e il comune assu- 1805, un ulteriore compartimento territoriale inserì Coc- me sempre la denominazione di Cocquio (o Coquo) e quio nel cantone IV di Gavirate del distretto II, di Varese, Sant’Andrea (Area virtuale). del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1011 abitanti (decreto 8 giugno 1805). del censimento, il comune risultava infeudato al conte Giu- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento lio Visconti, col pagamento di lire 129 annue per dazio del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con d’imbottato e censo feudale. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Non vi risiedeva alcun giudice, ma si faceva riferimento ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), al podestà feudale Carlo Bartolomeo Porta, con ufficio in Cocquio ed uniti figurava, con 966 abitanti, comune aggre- Gavirate. La retribuzione del giudice feudale era di 29 lire gato al comune denominativo di Gavirate, nel cantone II di all’anno. Il console di Cocquio prestava giuramento tutti gli Gavirate del distretto II di Varese, e come tale fu conferma- anni alla banca criminale del vicariato del Seprio di Galla- to con il successivo compartimento territoriale del diparti- rate, col pagamento di 22 soldi e 6 denari, che si reputava mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). ingiusto. Cocquio aveva sempre fatto comune a sé; vi era inoltre comune di Cocquio. 396 un piccolo recinto, chiamato comunetto di Cochino, antica- 1816 - 1859 mente dei Castiglioni, soggetto al comune dominante. La Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in comunità desiderava che restasse unito al comune domi- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar-

145 Cocquo do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di e Cassina Casneda (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, fasc. Cocquio con Sant’Andrea fu inserito nel distretto XVI di 1). Gavirate. Con dispaccio governativo 1824 dicembre 11 n. 34259/ comune di Colmegna con Casneda. 399 4237 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Cocquio, 1722 - 1757 del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al Il comune di Colmegna, che faceva parte della pieve di compartimento di Como, 1816-1835). Valtravaglia, venne misurato nel 1722 nel corso delle ope- Cocquio con Sant’Andrea, elencato ancora tra i comuni razioni censuarie e fu rappresentato in una mappa distinta con convocato, fu confermato nel distretto XVI di Gavirate rispetto a quella di Agra (ASVa, Catasto teresiano). Succes- in forza del successivo compartimento territoriale delle sivamente venne disposta l’unione con Agra e Colmegna ri- province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). sultò aggregato al comune maggiore nel compartimento Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cocquio con la territoriale del 1757. frazione Sant’Andrea, comune con consiglio comunale A Colmegna era aggregato il piccolo comune di Casne- senza ufficio proprio e con una popolazione di 1649 abitan- da, che pagava separatamente la sua parte di gravami, per ti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. un importo di 31 lire, 17 soldi e 3 denari. Inoltre pagava “di bolino di vino, fieno e pelle verde” ogni anno 16 lire. Il podestà, ossia giudice feudale, era Antonio Maria Bos- si, residente a Luino, cui Colmegna pagava per onorario COCQUO ogni anno 2 lire e un soldo. Il comune non prestava comun- que alcun giuramento. comune di Cocquo. 397 Colmegna non pretendeva di essere separato dalla pro- sec. XIV - 1750 vincia, ma siccome dopo l’anno 1708 era sempre stato di- stinto dal comunetto di Casneda, avendo sempre pagato gli La località di Cocquo o Coquo, facente parte della pieve aggravi in modo disgiunto, pretendeva anche in avvenire di di Angera, venne citata negli statuti delle strade e delle ac- rimanere separato e descritto a parte. que del contado di Milano fatti nel 1346; era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho Il consiglio o vicinanza si teneva nella piazza pubblica e (Compartizione delle fagie 1346). vi si trovavano un solo sindaco e un console e solo per quest’ultimo era previsto un rinnovo annuale per focolare. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Gli ufficiali avevano l’incarico di vigilare su tutto ciò che nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Cocquo ri- avveniva nel comune. sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cart. 2). Il sindaco svolgeva anche le funzioni di cancelliere e le scritture e i libri si tenevano in una cassa presso il medesi- Nel catasto detto teresiano il territorio di Cocquo venne mo. misurato dal geometra Lorenz’Antonio Baldi dal 16 al 23 gennaio 1722 e rappresentato in una mappa separata di I Il comune non aveva procuratore in Milano, ma si serviva stazione in quattro fogli (Area virtuale). Una proposta di del sindaco provinciale della Valtravaglia Galeazzo Maria aggregazione di Coquo e Lisanza venne bocciata, in quanto Luvino, al quale si commettevano le incombenze che oc- le due comunità avevano mappe e sommarioni separati correvano. (Aggregazioni 1732-1733). In Colmegna le anime abitanti erano 58 e le collettabili Nelle risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del 23 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, fasc. 1). censimento, il comune di Coquo risulta invece aggregato a quello di Sesto Calende (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, fasc. 12). COMABBIO

comune di Comabbio. 400 COLMEGNA sec. XII - 1757 Nel 1187, in una sentenza dei consoli di Milano, vengono comune di Casneda. 398 citati due consoli “de loco Comabio”, e precisamente G. de 1708 - 1757 Curte, console “curtisiorum” e Ossimasco, console “rusti- Sin dall’anno 1708 i fratelli Casnedi, abitanti a Casneda, corum”, che intervenivano in giudizio in una lite con gli fecero ricorso al magistrato, come alla commissaria gene- abitanti di San Sepolcro (Bognetti 1978, pp. 230-231). La rale per disgregare i loro beni e uomini dalla comunità di località di Comabbio, della pieve di Brebbia, citata negli Colmegna, avendo pagato, oltre a quanto di loro spettanza, statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era ulteriori 1264 lire, 15 soldi e 9 denari lire per altri abitanti tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della di Colmegna, debitori della regia camera. La separazione strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). fu poi ordinata e decretata dal magistrato come dalla com- Il comune nel 1751 risultava infeudato al conte Giulio missaria generale. Dal 1708 i carichi furono pagati separa- Visconti, mentre il libro delle entrate camerali riporta il tamente. Anzi, nel 1740, il comune di Colmegna fece un nome di Lodovico Visconti. nuovo libro d’estimo, in cui venivano disgregati i beni spet- Al comune risultava aggregata nella mappa la comunità tanti al comunetto di Casneda. Nel 1751 le anime del co- di S. Sepolcro, di 30 anime, per cui era prevista una succes- munetto di Casneda erano 12 e le collettabili 6. Nel 1757, siva aggregazione a Ternate. In realtà però le due comunità nel compartimento territoriale dello stato di Milano, Ca- erano separate, anche per quanto riguardava i carichi fisca- sneda appare compresa nel comune di Agra con Colmegna li.

146 Comerio

Le due comunità utilizzavano congiuntamente la palude comune di Comabbio. 403 Brabbia, pagando 6 lire all’anno. 1816 - 1859 Il giudice competente era il podestà di Gavirate. Il conso- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in le prestava il proprio giuramento alla banca criminale base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- dell’ufficio di Gallarate, competente per le cause di mag- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di gior magistrato. Comabbio fu inserito nel distretto XV di Angera. Non vi era consiglio e l’amministrazione era regolata da Comabbio, comune con convocato, fu confermato nel di- due sindaci eletti dalla comunità, previo il suono della cam- stretto XV di Angera in forza del successivo compartimen- pana. I sindaci, che rimanevano in carica per due o tre anni, to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- secondo l’accordo, curavano i pubblici affari e vigilavano glio 1844). sull’esattezza dei riparti. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Comabbio, co- Il cancelliere, cui si pagavano d’onorario 30 lire ogni an- mune con convocato generale e con una popolazione di 553 no, più l’esenzione del carico personale annuo, era residen- abitanti, fu inserito nel distretto XX di Angera. te in Comabbio e conservava le scritture in una cassa nella propria abitazione. Il comune non aveva procuratori né agenti (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di COMERIO Brebbia, fasc. 11). comune di Comerio. 404 sec. XIV - 1757 comune di Comabbio. 401 1757 - 1797 La località di Comerio, citata come “Gomero” negli sta- tuti delle strade e delle acque del contado di Milano, del Nel compartimento territoriale del 1757 Comabbio risul- 1346, e facente parte della pieve di Brebbia, era tra le co- tava far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giugno munità che contribuivano alla manutenzione della strada di 1757). A seguito del compartimento territoriale della Lom- Rho (compartizione delle fagie 1346). bardia austriaca del 1786, Comabbio, sempre compreso Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nella pieve di Brebbia, entrò a far parte della provincia di nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Comerio ri- Gallarate (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di successivamente inserito nella provincia di Milano e nel Carlo V, cartt. 7-8). 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Brebbia vennero a trovarsi comprese nella provincia di Mi- del censimento, il comune risultava infeudato al conte Giu- lano (compartimento 1791) lio Visconti, col pagamento di 157 lire e 10 soldi per dazio, censo e macina, comprese 3 lire e 4 soldi per agio. Non vi comune di Comabbio. 402 risiedeva giudice regio, né feudale; Il giudice regio di com- 1798 - 1815 petenza era il vicario del Seprio, Bonacina, che aveva il suo ufficio a Gallarate, mentre il giudice feudale era il podestà Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione della pieve, che aveva l’ufficio in Gavirate e l’abitazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI “in loco Terre”. Al podestà Della Porta si pagavano 8 lire e bis) il comune di Comabbio venne inserito nel distretto di 1 soldo all’anno. Il console prestava giuramento ogni anno Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 a Gallarate. fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Non esisteva consiglio, ma la comunità eleggeva due de- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, putati, che restavano in carica per due anni. L’elezione av- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), veniva per convocato generale nella pubblica piazza, previo Comabbio entrò a far parte del distretto di Angera inserito avviso mediante il suono della campana. I deputati si occu- nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- pavano di tutti gli affari comunali. le del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese Il cancelliere risiedeva a Varese ed era retribuito con 10 del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel lire di salario. Le scritture erano affidate ai deputati. Le per- 1805, un ulteriore compartimento territoriale inserì Co- sone collettabili erano 304, le non collettabili, cioè esenti mabbio nel cantone III di Angera del distretto II, di Varese, per convenzione o per privilegio, 6, le ecclesiastiche 3: in del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva tutto erano 313 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D 331 abitanti (decreto 8 giugno 1805). XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 12). Il 21 dicembre 1807 Comabbio e le terre circonvicine avanzarono una petizione per essere aggregate al diparti- comune di Comerio. 405 mento d’Olona (petizione di Angera 1807). 1757 - 1797 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Nel compartimento territoriale del 1757 Comerio risulta- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con va far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giugno 1757). il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- A seguito del compartimento territoriale della Lombardia ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), austriaca del 1786, Comerio, sempre compreso nella pieve il comune denominativo di Comabbio, con i comuni aggre- di Brebbia, entrò a far parte della provincia di Gallarate gati di Comabbio, Mercallo, Osmate, e con 896 abitanti (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne successiva- complessivi, figurava nel cantone II di Gavirate del distret- mente inserito nella provincia di Milano e nel 1791, abolite to II di Varese, e come tale, comune di III classe, fu confer- le intendenze politiche, le terre della pieve di Brebbia ven- mato con il successivo compartimento territoriale del di- nero a trovarsi comprese nella provincia di Milano (com- partimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). partimento 1791).

147 Corgeno comune di Comerio. 406 le non si effettuavano pagamenti. Il giuramento del console 1798 - 1809 avveniva presso l’ufficio del Seprio in Gallarate. Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione La comunità non disponeva di un consiglio generale né del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI particolare ed eleggeva un console ogni mese a turno. bis) il comune di Comerio venne inserito nel distretto di Il cancelliere, all’epoca Carl’Antonio Casale, abitava in Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Somma e percepiva di salario 28 lire annue (Risposte ai 45 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Somma, 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, fasc. 8). Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Comerio entrò a far parte del distretto di Varese, inserito nel comune di Corgeno. 409 dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale 1757 - 1797 del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, Nella compartimentazione teresiana del 1757 Corgeno un ulteriore compartimento territoriale inserì Comerio nel appariva nella pieve di Somma (editto 10 giugno 1757). cantone IV di Gavirate del distretto II, di Varese, del dipar- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di timento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 426 abi- Gallarate, con le altre località della pieve di Somma, a se- tanti (decreto 8 giugno 1805). guito del compartimento territoriale della Lombardia au- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento striaca, che divise il territorio lombardo in otto province del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- di Somma facevano parte del distretto XXXIV della pro- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), vincia di Milano (compartimento 1791). Comerio figurava, con 342 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Gavirate, nel cantone II di Gavi- comune di Corgeno. 410 rate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con 1798 - 1809 il successivo compartimento territoriale del dipartimento Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del Lario (decreto 30 luglio 1812). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Corgeno venne inserito nel distretto di comune di Comerio. 407 Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 1816 - 1859 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Corgeno entrò a far parte del distretto di Angera inserito nel Comerio fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale Comerio, comune con convocato, fu confermato nel di- del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 un ulteriore compartimento territoriale spostò Corgeno nel luglio 1844). cantone V di Somma del distretto IV, di Gallarate del dipar- timento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 343 abi- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Comerio, co- tanti (decreto 8 giugno 1805). mune con convocato generale e con una popolazione di 638 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Cor- geno figurava, con 347 abitanti, comune aggregato al co- CORGENO mune denominativo di Cuvirone, nel cantone V di Somma del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentra- comune di Corgeno. 408 zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- sec. XIV - 1757 to 8 novembre 1811), Corgeno era compreso tra gli aggre- gati di , nel cantone IV di Somma del distretto IV La località di Corgeno, citata negli statuti delle strade e di Gallarate delle acque del contado di Milano come appartenente alla pieve di Somma, era tra le comunità che contribuivano alla comune di Corgeno. 411 manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fa- gie 1346). 1816 - 1859 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- Corgeno risultava tra le comunità censite nella medesima bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46 parte I). di Corgeno fu inserito nel distretto XVI di Somma. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Corgeno, comune con convocato, fu confermato nel di- del censimento, il comune era sottoposto al feudo dei conti stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- Alessandro Modrone, Carlo e Filippo fratelli Visconti, ma mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 senza che vi fosse pagamento di diritti feudali. luglio 1844). A Corgeno, centro in cui abitavano 262 anime, non risie- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Corgeno, co- deva il giudice ed essendo morto il podestà vi era solo il fi- mune con convocato generale e con una popolazione di 485 scale, fisico Bonifazio Forreana, abitante in Somma, al qua- abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma.

148

COSSANO comune di Cossano. 414 1798 - 1809 comune di Cossano. 412 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sec. XV - 1757 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Cossano, località del feudo della Valtravaglia, concesso bis) il comune di Cossano venne inserito nel distretto del nel 1438 al conte Franchino Rusca dal duca Filippo Maria Giona (appare però nel testo della legge nella forma Cersa- Visconti e devoluto per morte del conte Ettore Rusca senza no). Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- figli legittimi, entrò a far parte della squadra del consiglio tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 maggiore del feudo delle Quattro Valli, concesso dal re Fi- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto lippo II al patrizio milanese Giovanni Marliani nel 1583 Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cos- (Casanova 1930). sano entrò a far parte del distretto di Luino inserito nel di- partimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- del censimento, il comune di Cossano, della pieve di Val- partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, travaglia, era infeudato conte Emanuele Marliani, nobile un ulteriore compartimento territoriale spostò Cossano nel della città di Milano, al quale la comunità annualmente cor- cantone VII di Maccagno Superiore del distretto II, di Va- rispondeva per il censo comitale in due termini 70 lire, 13 rese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, soldi e 6 denari, oltre 13 lire ogni anno per il “bolino e da- aveva 222 abitanti (decreto 8 giugno 1805). zio feudale”, che si pagava in unica soluzione. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal giudice del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con feudale, o podestà, che risiedeva nel borgo di Luino e per- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- cepiva ogni anno 6 lire di salario, mentre si pagavano ogni ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), anno ai fanti 10 lire. Il podestà aveva competenza in mate- Cossano figurava, con 210 abitanti, comune aggregato al ria civile e penale. comune denominativo di Agra, nel cantone IV di Macca- Il consiglio era sempre generale. Per ogni occorrenza si gno del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con nominava un sindaco ogni anno al pubblico incanto, sce- il successivo compartimento territoriale del dipartimento gliendo chi presentava “la minor oblazione” e che fosse ri- del Lario (decreto 30 luglio 1812). conosciuto abile all’esercizio della funzione. Veniva nomi- nato anche un console a rotazione tra i focolari per le comune di Cossano. 415 denunzie e per ogni altra occorrenza giuridica. Il sindaco 1816 - 1859 elaborava anche i riparti all’esattore dei carichi reali e loca- li secondo le tasse e i bisogni della comunità e per qualun- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in que altra occorrenza. Il sindaco era obbligato a dare avviso base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- agli uomini che al suono della campana dovevano tutti re- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di carsi in piazza per le riunioni del consiglio; inoltre ogni an- Cossano fu inserito nel distretto XX di Maccagno. no, alla fine del suo mandato, era tenuto a presentare i conti Cossano, comune con convocato, fu confermato nel di- in pubblico tanto della sua amministrazione, quanto delle stretto XX di Maccagno in forza del successivo comparti- imposte versate all’esattore. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Il sindaco svolgeva anche le funzioni di cancelliere, con luglio 1844). obbligo di residenza nella comunità; doveva avere cura par- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cossano, co- ticolare delle pubbliche scritture, che si tenevano in una mune con convocato generale e con una popolazione di 301 cassa conservata nell’oratorio con due chiavi, depositate abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. presso il suddetto sindaco e cancelliere. La paga per l’atti- vità di cancelliere era di 19 lire, cui si aggiungevano emo- lumenti ulteriori per le eventuali giornate di lavoro a Mila- no o a Luino. CREMENAGA Per le controversie da tempo sostenute davanti al senato con la comunità di Agra, il comune era stato assistito da comune di Cremenaga. 416 vari legali (dottor Stefano Luino e, dopo la sua morte, il 1757 - 1797 dottor Ippolito Porta e successivamente il dottore Camillo Del Frate e il “solicitadore” Giovanni Antonio Casatti). Cremenaga, località di frontiera della Valtravaglia, collo- Le anime presenti nel comune erano circa 172 (Risposte cata lungo il confine svizzero, fece parte della pieve eccle- ai 45 quesiti, cart. 3038, fasc. 13). siastica di Agno e rientrava nell’ambito della parrocchia di Sessa. Una relazione del luglio del 1754 afferma che gli abitanti di Cremenaga si erano opposti ai delegati del cen- comune di Cossano. 413 simento “sostenendo d’essere di dominio svizzero” (Cre- 1757 - 1797 menaga, Relazione). Probabilmente a causa di questa situa- Secondo il compartimento territoriale del 1757 Cossano zione di poco chiara collocazione amministrativa, dovuta risultava far parte della pieve di Valtravaglia (editto 10 giu- all’inserimento della comunità in una circoscrizione eccle- gno 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provin- siastica svizzera, Cremenaga non appare nella documenta- cia di Gallarate, con le altre località della pieve, a seguito zione precedente e non si sono reperite nella cartella relati- del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, va alla Valtravaglia le risposte di Cremenaga ai 45 quesiti che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 della II giunta del censimento. Nel compartimento territo- settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Valtra- riale dello stato di Milano del 1757 il comune di Cremena- vaglia risultavano inseriti nella provincia di Milano (com- ga fu invece compreso tra le comunità che facevano parte partimento 1791). della Valtravaglia (editto 10 giugno 1757).

149 Crenna

Il comune fu inserito nel 1786 nella nuova provincia di Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Gallarate, con le altre località della pieve di Valtravaglia, a del censimento, la comunità, in cui abitavano 1011 anime, seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- era suddivisa in quattro quartieri, due infeudati e due privi striaca, che divise il territorio lombardo in otto province di feudatario. I quartieri infeudati erano sottoposti al giudi- (editto 26 settembre 1786). ce feudale o podestà, che risiedeva in Milano e aveva il suo Nel 1791 i comuni della pieve di Valtravaglia risultavano luogotenente a Somma, distante quattro miglia da Crenna. inseriti nella provincia di Milano (compartimento 1791). Gli altri due quartieri si trovavano sotto la giurisdizione del giudice regio, cioè del vicario del Seprio, che abitava nel comune di Cremenaga. 417 borgo di Gallarate. Il giuramento del console veniva presta- 1798 - 1809 to alla banca criminale del vicario del Seprio, al quale la co- munità pagava annualmente 2 lire e 5 soldi. Ai giudici la Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione comunità non versava emolumenti di nessun tipo. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Cremenaga venne inserito nel distretto Crenna non aveva sotto di sé altri comuni separati l’uno della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano dall’altro, perché in relazione all’imposta della diaria con- (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 tribuzione, il censo camerale e le spese locali tutti e quattro settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti i quartieri erano uniti e pagavano egualmente, eccetto l’im- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale posta del sale camerale, perché in questo caso l’intero im- anno VII), Cremenaga entrò a far parte del distretto di Lui- porto era pagato dai due quartieri dei Visconti, chiamati “i no inserito nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimen- quartieri del sale grosso”; mentre gli altri due quartieri, to territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto esenti dal carico, erano chiamati “i quartieri del sale picco- II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile lo”. anno IX). Nel 1805, un ulteriore compartimento territoriale Il comune non chiedeva di essere separato, ma chiedeva spostò Cremenaga nel cantone VIII di Luvino del distretto che tutto il territorio comunale pagasse le imposte a Cren- II di Varese del dipartimento del Lario . Il comune, di III na. Invece, più di un terzo del territorio pagava per la diaria classe, aveva 101 abitanti (decreto 8 giugno 1805). e per il sale camerale nel comune di Gallarate. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Crenna non disponeva di consiglio generale, né di consi- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con glio particolare; ma, quando era necessario decidere su il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- qualche argomento riguardante la comunità, si suonava la ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), campana e si riunivano gli abitanti nella piazza pubblica e Cremenaga figurava, con 131 abitanti, comune aggregato al là si determinava tutto quello che era necessario in favore comune denominativo di Marchirolo, nel cantone V di Lu- della comunità. vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato Il comune aveva quattro sindaci, in rappresentanza dei con il successivo compartimento territoriale del diparti- quattro quartieri, che non venivano eletti, perché nominati mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). dai “compadroni”, in quanto ogni signore sceglieva il suo sindaco. Per consuetudine i sindaci venivano sostituiti ogni comune di Cremenaga. 418 tre anni o come pareva opportuno ai detti “compadroni”. 1816 - 1859 Il comune disponeva di un cancelliere che non risiedeva nel luogo, ma nel borgo di Gallarate, poco distante. Al can- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in celliere, che riceveva 30 lire all’anno come emolumento, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- era affidata la cura delle pubbliche scritture e dei libri, che do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di erano collocati, in assenza di un archivio, nella stanza pub- Cremenaga fu inserito nel distretto XXI di Luvino. blica destinata alla sua attività (Risposte ai 45 quesiti, cart. Cremenaga, comune con convocato, fu confermato nel 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. distretto XXI di Luvino in forza del successivo comparti- 11). mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). comune di Crenna. 420 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cremenaga, 1757 - 1797 comune con convocato generale e con una popolazione di 209 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino; nel Nel compartimento territoriale del 1757 Crenna risultava 1858 la popolazione era di soli 195 abitanti (Amati, Dizio- compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). nario, v. 3, pp. 299-300. Il comune entrò a far parte della provincia di Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del compar- arch. Cremenaga, Relazione: Relazione del luglio 1754, timento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il ASMi, Censo, Confini p. a., cart. 166 bis. territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si trova- vano inseriti nel distretto censuario XXXIII della provincia di Milano (compartimento 1791). CRENNA comune di Crenna. 421 comune di Crenna. 419 1798 - 1811 sec. XIV - 1757 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione La località di Crenna, citata negli statuti delle strade e del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI delle acque del contado di Milano come facente parte della bis) il comune di Crenna venne inserito nel distretto di Gal- pieve di Gallarate, era tra le comunità che contribuivano larate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre fagie 1346). 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona,

150 Crosio

Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Crenna fece parte sempre del distretto di Gallarate, inserito del censimento, il territorio, che contava circa 142 anime, nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- era sempre infeudato al marchese Bossi, cui non si pagava- le del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Galla- no emolumenti per ragione feudale. rate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal podestà Nel 1805, un ulteriore compartimento territoriale inserì feudale Nicola de Cristofori di Varese, che percepiva ogni Crenna nel cantone I di Gallarate del distretto IV, di Galla- anno sette lire imperiali come salario. La terra capitale del- rate del dipartimento dell’Olona . Il comune, di III classe, la Val Bossa era la Gazzada; il console però prestava il suo aveva 1045 abitanti (decreto 8 giugno 1805). ordinario giuramento alla banca criminale del borgo di Va- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento rese. d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Il comune non aveva consiglio generale ed era rappresen- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- tato da un deputato e da un console, che venivano eletti e mune denominativo di Crenna figurava compreso, con sostituiti dagli uomini del comune a loro piacimento e cu- 1017 abitanti, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di ravano gli interessi dello stesso comune. Gallarate. Con la successiva concentrazione e unione di co- Il cancelliere risiedeva in Bosto, castellanza di Varese. muni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Non essendovi archivio né stanza pubblica, le poche scrit- Crenna era compreso tra gli aggregati di Gallarate, nel can- ture esistenti erano custodite dai fratelli Masnaghi di Varese tone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate. in qualità di primi estimati del comune (Risposte ai 45 que- siti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [1], comune di Crenna. 422 fasc. 10). 1816 - 1859 comune di . 424 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- 1757 - 1797 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune Nel compartimento territoriale del 1757 Crosio della Val- di Crenna fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. le risultava compreso nella pieve di Varese (editto 10 giu- Crenna, comune con convocato, fu confermato nel di- gno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della pro- stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- vincia di Gallarate, con le altre località della pieve di mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Varese, a seguito del compartimento territoriale della Lom- luglio 1844). bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto Nel 1851 fu chiuso un fascicolo riguardante il trasporto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni del termine indicante i confini tra i comuni di Arnate e della pieve di Varese si trovavano inseriti nel distretto cen- Crenna (determinazione confini: Arnate-Crenna, 1851). suario XXXVI della provincia di Milano (compartimento Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Crenna, comu- 1791). ne con convocato generale e con una popolazione di 1517 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. comune di Crosio della Valle. 425 arch. determinazione confini: Arnate-Crenna, 1851: Tra- 1798 - 1809 sporto del termine indicante il confine tra i comuni di Ar- nate e Crenna, Milano, 15 novembre 1851, ASMi, Cata- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sto, cart. 762. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Crosio venne inserito nel distretto di Va- rese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto CROSIO Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cro- sio, che in tutte le fonti legislative dell’epoca appare nella comune di Crosio. 423 forma “Crosio della Valle”, entrò a far parte sempre del di- sec. XIV - 1757 stretto di Varese, inserito nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato La località di Crosio, appartenente alla pieve di Varese e nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge citata negli statuti delle strade e delle acque del contado di 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un ulteriore compartimento Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manu- territoriale portò Crosio nel cantone I di Varese del distretto tenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie II, di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III 1346). classe, aveva 188 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Nel 1538 il territorio, che faceva parte della Val Bodia, A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento venne infeudato a Egidio Bossi. del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- nei successivi aggiornamenti Crosio risultava tra le comu- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), nità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. Crosio figurava, con 177 abitanti, comune aggregato al co- 50-51). mune denominativo di Daverio, nel cantone I di Varese del Nel 1717, il 28 settembre, un decreto del governatore distretto II di Varese; con il successivo compartimento ter- concedeva al marchese Fabrizio Benigno Bossi che la valle ritoriale del dipartimento del Lario, Crosio era tra gli aggre- assumesse la denominazione di Val Bossa (Casanova gati del comune di Daverio, nel cantone I di Varese del di- 1930). stretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812).

151 Crugnola comune di Crosio. 426 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- 1816 - 1859 calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- Crosio fu inserito nel distretto XVII di Varese. seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- Crosio, comune con convocato, fu confermato nel di- partimento 1791). stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). comune di Crugnola. 429 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Crosio, comu- 1798 - 1811 ne con convocato generale e con una popolazione di 233 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Crugnola venne inserito nel distretto di Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre CRUGNOLA 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Crugnola entrò a far parte del distretto di Gallarate, inserito comune di Crugnola. 427 nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- sec. XIV - 1757 le del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Galla- La località di Crugnola, della pieve di Somma, citata rate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). come “locho da Corognola” negli statuti delle strade e delle Nel 1805, un ulteriore compartimento territoriale portò acque del contado di Milano, era tra le comunità che con- Crugnola nel cantone V di Somma del distretto IV, di Gal- tribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compar- larate, del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, tizione delle fagie 1346). aveva 218 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Cru- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- gnola risultava tra le comunità censite nella medesima pie- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio ve (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46 parte I). successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta mune denominativo di Crugnola, comprendente i comuni del censimento, il comune di Crugnola era infeudato ai si- concentrati di Crugnola e Vinago, figurava compreso, con gnori di Somma, cioè all’epoca il marchese Ermes e fratelli 386 abitanti complessivi, nel cantone V di Somma del di- Visconti, il marchese Girolamo Cusani, il conte Castelbar- stretto IV di Gallarate. Con la successiva concentrazione e co Visconti, i conti Giovanni e fratelli Visconti e il conte unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- Giovanni Battista Visconti, ai quali peraltro non si effettua- vembre 1811), Crugnola era compreso tra gli aggregati di vano pagamenti. Menzago, nel cantone IV di Somma del distretto IV di Gal- Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal podestà larate. feudale, “il Dottore Ganzoli di Trivilio”, e dal giudice più vicino, il procuratore Antonio Landone, abitante in Som- comune di Crugnola. 430 ma, fiscale e luogotenente dell’ufficio pretorio di Somma. 1816 - 1859 Per le cause di maggior magistrato era competente il vica- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, rio del Seprio, a cui si prestava il dovuto giuramento. in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- Le riunioni della comunità si tenevano nella pubblica bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune piazza, preannunciate dal suono della campana. Il rappre- di Crugnola fu inserito nel distretto XVI di Somma. sentante del comune era il console, la cui funzione veniva Crugnola, comune con convocato, fu confermato nel di- esercitata per un mese a turno tra le case dagli uomini di età stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- superiore ai tredici anni. Il console curava l’amministrazio- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 ne e la conservazione del patrimonio pubblico del comune luglio 1844). e la vigilanza sull’equità dei pubblici riparti, che si faceva- no alla presenza dei capi di casa. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Crugnola, co- mune con convocato generale e con una popolazione di 334 Il comune disponeva di un cancelliere, che non risiedeva abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. nel territorio comunale, ma a Vinago; il funzionario curava le pubbliche scritture, non essendovi archivio né stanza pubblica per la loro conservazione, e percepiva un salario di 15 lire. Le anime collettabili e non collettabili erano circa 151 se- CUASSO AL MONTE condo la tradizione comune (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Somma, fasc. 9). comune di Cuasso al Monte. 431 sec. XIV - 1757 comune di Crugnola. 428 La località di Cuasso, citata nella forma “Cuvasio” negli 1757 - 1797 statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e fa- In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- cente parte della pieve di Arcisate, era tra le comunità che no del 1757, Crugnola risultava tra le comunità della pieve contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel (Compartizione delle fagie 1346).

152 Cuasso al Piano

Nel 1537, secondo un censimento della pieve, aveva 12 comune di Cuasso al Monte ed al Piano. 433 focolari. 1798 - 1812 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cuasso al del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Monte risultava ancora compreso nella medesima pieve bis) il comune di Cuasso al Monte ed al Piano venne inse- (Estimo di Carlo V, cart. 4). rito nel distretto di Arcisate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva La documentazione della visita pastorale di san Carlo legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei di- Borromeo del 1574 segnalava 33 focolari con 176 abitanti partimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 ven- per Cuasso al Piano, 30 focolari e 167 abitanti per Cuasso demmiale anno VII), Cuasso al Monte rimase nel distretto al Monte. Gli abitanti divennero rispettivamente 416 e 622 di Arcisate, inserito nel dipartimento dell’Olona. Nel com- nel 1687 (Cuasso, visita 1687). partimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 del censimento, le località di Cuasso al Monte e di Cuasso fiorile anno IX). Nel 1805, un ulteriore compartimento ter- al Piano risultavano avere, a quella data, strutture ammini- ritoriale spostò Cuasso al Monte nel cantone VI di Viggiù strative separate, per cui vennero compilati due questionari del distretto II, di Varese del dipartimento del Lario . Il co- distinti dalle due comunità. Il territorio era infeudato al mune, di III classe, aveva 1219 abitanti (decreto 8 giugno conte Giulio Visconti Borromeo Arese e pagava annual- 1805). mente per il dazio dell’imbottato alla casa Cicogna 28 lire A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento e 4 soldi. del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Cuasso al Monte, che contava allora 622 anime, era sotto ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), la giurisdizione del podestà, che doveva risiedere in Arci- il comune denominativo di Cuasso, con i comuni aggregati sate, capo di pieve, dove aveva sede l’ufficio, e che perce- di Cuasso al Monte ed al Piano e Porto, e con 1542 abitanti piva un salario di 17 lire all’anno. Il console portava le de- complessivi, figurava nel cantone III di Viggiù del distretto nunzie di competenza del giudice feudale all’ufficio di II di Varese. Con il successivo compartimento territoriale Arcisate, mentre quelle su cui aveva competenza il maggior del dipartimento del Lario, Cuasso era tra gli aggregati del magistrato venivano portate al regio ufficio di Varese, ma comune di Porto, nel cantone III di Viggiù del distretto II di non era solito prestare giuramento a nessuno dei due uffici. Varese (decreto 30 luglio 1812). La comunità di Cuasso al Monte era già stata aggregata alla comunità di Cuasso al Piano, ma l’aggregazione era comune di Cuasso al Monte. 434 stata cancellata. 1816 - 1859 Il comune disponeva di un consiglio particolare, compo- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in sto da tre sindaci. Ai fini dell’elezione, si costituiva una li- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- sta delle persone abili per rivestire la carica; poi, imbusso- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di lati tutti i nomi, si estraevano a sorte tre soli sindaci, ai quali Cuasso al Monte ed al Piano fu inserito nel distretto XIX di erano affidate l’amministrazione e conservazione del pub- Arcisate. blico patrimonio e la vigilanza sopra la giustizia dei pubbli- Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu ci riparti. Quest’ultima attività veniva svolta con la parteci- autorizzata la sostituzione, nel comune di Cuasso, del con- pazione di tutti i maggiori estimati. siglio comunale al convocato generale (variazioni al com- partimento di Como, 1816-1835). Cuasso disponeva anche di un cancelliere residente nel Cuasso al Monte ed al Piano, comune con consiglio, fu paese, che percepiva 35 lire quale emolumento. Le scritture confermato nel distretto XIX di Arcisate in forza del suc- pubbliche si conservavano in una cassetta presso il cancel- cessivo compartimento territoriale delle province lombarde liere e i sindaci. Il comune non aveva procuratore o agente (notificazione 1 luglio 1844). in Milano, bensì affidava “ogni sua occorrenza” al patroci- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cuasso al nio del conte Gasparo Cicogna, uno dei maggiori estimati Monte con la frazione Cuasso al Piano, comune con consi- (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, pieve glio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione di Arcisate, fasc. 7). di 1499 abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate. arch. Cuasso, visita 1687: Visita pastorale del card. Federico comune di Cuasso al Monte ed al Piano. 432 Visconti, Cuasso, Archivio Spirituale della Curia di Mi- 1757 - 1797 lano, Miscellanea Pievi Diverse. Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del 1757 la denominazione del comune è di Cuasso al Monte ed al Piano; pertanto i due comuni vennero nuovamente CUASSO AL PIANO riuniti (editto 10 giugno 1757). Il comune mantenne la stes- sa denominazione nel 1786 nell’entrare a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di comune di Cuasso al Piano. 435 Arcisate, a seguito del compartimento territoriale della sec. XIV - 1757 Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in La località di Cuasso, citata nella forma “Cuvasio” negli otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le co- statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e fa- munità della pieve di Arcisate si trovarono riunite nel di- cente parte della pieve di Arcisate, era tra le comunità che stretto censuario XXXIX di Arcisate della provincia di Mi- contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate lano (compartimento 1791). (Compartizione delle fagie 1346).

153 Cugliate

La documentazione della visita pastorale di san Carlo del console, e in giorno festivo, per consentire la partecipa- Borromeo del 1574 segnalava 33 focolari con 176 abitanti zione della maggior parte degli uomini. Le decisioni veni- per Cuasso al Piano, 30 focolari e 167 abitanti per Cuasso vano prese a maggioranza. La carica di sindaco, attribuita al Monte. Gli abitanti divennero rispettivamente 416 e 622 un tempo tramite incanto, era stata resa elettiva. Al sindaco, nel 1687 (Cuasso, visita 1687). che fungeva anche da cancelliere e percepiva 34 lire ogni La comunità di Cuasso al Piano, appartenente come quel- anno, spettava occuparsi dell’amministrazione e conserva- la di Cuasso al Monte alla pieve di Arcisate, secondo le ri- zione del patrimonio e delle scritture e riparti (Risposte ai sposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtrava- era infeudata al conte Giulio Visconti Borromeo Arese, e glia, fasc. 14). pagava per il dazio dell’imbottato 66 lire annue. La giurisdizione apparteneva al podestà feudale, che si comune di Cugliate. 437 trovava ad Arcisate, percepiva dalla comunità 8 lire e 10 1757 - 1797 soldi all’anno e riceveva dal console le denunzie relative al feudo. Rispetto al maggior magistrato le denunce erano Nel compartimento territoriale del 1757 Cugliate risulta- portate al regio ufficio di Varese; ma il console non prestava va compreso nella pieve di Valtravaglia (editto 10 giugno giuramento né all’uno né all’altro ufficio. 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve, Cuasso al Piano aveva il suo consiglio particolare, com- a seguito del compartimento territoriale della Lombardia posto da due “sindaci e deputati”. Per le elezioni, che si austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province svolgevano nella piazza pubblica ogni tre anni, insieme a (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le località della Val- quelle per l’esattore, si stendeva la lista delle persone abili travaglia risultavano inserite nella provincia di Milano per tale carica e si imbussolavano tutti i nomi, estraendo poi (compartimento 1791). a sorte due soli sindaci, ai quali venivano affidate l’ammi- nistrazione e conservazione del pubblico patrimonio e la vigilanza sopra la giustizia dei pubblici riparti. Al controllo comune di Cugliate. 438 sui riparti collaboravano anche i maggiori estimati. 1798 - 1809 Il cancelliere abitava nel luogo di Cuasso al Monte e at- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione tesa la sua età avanzata era sostituito da un vicecancelliere. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Le pubbliche scritture si conservavano in una cassetta pres- bis) il comune di Cugliate venne inserito nel distretto della so il cancelliere e i sindaci. La paga del cancelliere era di Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 45 lire. 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- Il comune, di 445 anime, non disponeva di procuratore e bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- agente in Milano, ma affidava i suoi affari al conte Gasparo na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno Cicogna, uno dei maggiori estimati della comunità (Rispo- VII), Cugliate entrò a far parte del distretto di Luino inseri- ste ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, pieve di Ar- to nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territo- cisate, fasc. 7[bis]). riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Va- rese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un ulteriore compartimento territoriale spostò Cugliate nel cantone VIII di Luvino del distretto II, di Va- rese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, CUGLIATE aveva 425 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune di Cugliate. 436 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sec. XIV - 1757 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Cugliate fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- Cugliate figurava, con 427 abitanti, comune aggregato al cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria comune denominativo di Marchirolo, nel cantone V di Lu- Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di con il successivo compartimento territoriale del diparti- Val Marchirolo (Casanova 1930). mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il territorio era infeudato al conte Giovanni comune di Cugliate. 439 Marliani, cui si pagavano per il censo 51 lire e 15 soldi ogni anno. Era stato redento invece il pagamento di 16 lire “per 1816 - 1859 il bolino e dazio delle pelli verdi”. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Cugliate era sottoposta alla giurisdizione del giudice feu- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- dale, all’epoca Pietro Maria Bossi, cui si pagavano di sala- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di rio ogni anno 3 lire e che risiedeva in Luino, località dove Cugliate fu inserito nel distretto XXI di Luvino. il console prestava il suo ordinario giuramento. Cugliate, comune con convocato, fu confermato nel di- Il comune di Ghirla, che era aggregato a Cugliate, venne stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- poi unito a Ganna, giurisdizione del venerando Ospitale di to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- Milano; i pesi fiscali però rimasero alla comunità di Cuglia- glio 1844). te. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cugliate, co- Il principale ufficiale era il sindaco. I consigli si tenevano mune con convocato generale e con una popolazione di 706 nella piazza pubblica, dopo preavviso ai focolari da parte abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino.

154 Curiglia

CUNARDO stò nel cantone VIII di Luvino del distretto II, di Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, comune di Cunardo. 440 aveva 670 abitanti (decreto 8 giugno 1805). sec. XV - 1757 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Cunardo fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, Cunardo figurava, con 655 abitanti, comune aggregato al perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di comune denominativo di Marchirolo, nel cantone V di Lu- Val Marchirolo (Casanova 1930). vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta con il successivo compartimento territoriale del diparti- del censimento il territorio era infeudato al conte milanese mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Giovanni Emanuele Marliani, a cui per censo feudale ogni anno si pagavano in due termini 118 lire e 3 soldi. comune di Cunardo. 443 La comunità riconosceva come suo giudice il podestà 1816 - 1859 feudale, che risiedeva nel borgo di Luvino, alla cui banca criminale il console prestava giuramento. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Cunardo non aveva membri aggregati e sottoposti, né era base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- membro di altro comune maggiore. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Cunardo fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Essendo comune di pochi interessi, non disponeva perciò di un consiglio fisso e nel formare consiglio si riunivano Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu tutti gli uomini capi di casa, radunati nella piazza pubblica, autorizzata la sostituzione, nel comune di Cunardo, del con il precedente avviso del console e col suono della cam- consiglio comunale al convocato generale (variazioni al pana. L’amministrazione era curata dal solo sindaco, che compartimento di Como, 1816-1835). veniva eletto con i voti della comunità. Il sindaco durava in Cunardo, comune con consiglio, fu confermato nel di- carica più anni e aveva facoltà di disporre da solo per le ma- stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- terie ordinarie. Nelle occorrenze straordinarie operava se- to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- condo la deliberazione del consiglio costituito per l’occa- glio 1844). sione. Annualmente si pagava al sindaco lo stipendio di 41 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cunardo, co- lire. mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con Il sindaco suppliva senza ulteriore retribuzione anche alla una popolazione di 1046 abitanti, fu inserito nel distretto carica di cancelliere, perché faceva l’imposta dei carichi, i XXI di Luvino. loro riparti e ne procurava l’esazione. Per mancanza di ar- chivio il medesimo sindaco conservava presso di sé le pub- bliche scritture. Il comune, di 443 anime, non disponeva di procuratore né CURIGLIA agente a Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 15). comune di Curiglia. 444 sec. XV - 1757 comune di Cunardo. 441 1757 - 1797 Curiglia, località del feudo della Valtravaglia, concesso nel 1438 al conte Franchino Rusca dal duca Filippo Maria Nel compartimento territoriale del 1757 Cunardo risulta- Visconti e devoluto per morte del conte Ettore Rusca senza va compreso nella pieve di Valtravaglia (editto 10 giugno figli legittimi, entrò a far parte della squadra del consiglio 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia maggiore del feudo delle Quattro Valli, concesso dal re Fi- di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve, lippo II al patrizio milanese Giovanni Marliani nel 1583 a seguito del compartimento territoriale della Lombardia (Casanova 1930). austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province Dalle risposte ai 45 quesiti della real giunta del censi- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le località della Val- mento emerge che il territorio di Curiglia alla metà del travaglia risultavano inserite nella provincia di Milano XVIII secolo era infeudato al conte Giovanni Emanuele (compartimento 1791). Marliani, al quale si pagavano annualmente per censo feu- dale 51 lire e 5 soldi. comune di Cunardo. 442 Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal giudice 1798 - 1809 feudale, che risiedeva in Luvino e veniva retribuito dalla Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione comunità. Il console del comune non usava prestare giura- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI mento a nessuna banca criminale. bis) il comune di Cunardo venne inserito nel distretto della La comunità, che all’epoca contava 287 anime, si riuniva Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge a consiglio una volta all’anno o più, se era necessario, pre- 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- vio avviso da parte del console, focolare per focolare. Il co- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- mune nominava all’inizio dell’anno un sindaco e un conso- na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno le, che ricoprivano la carica a turno per focolari. Compito VII), Cunardo entrò a far parte del distretto di Luino, inse- principale di tali ufficiali era occuparsi dei riparti fiscali, rito nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento terri- cioè della loro definizione, distribuzione e riscossione. toriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Inoltre, sindaco e console erano consegnatari dei libri e del- Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno le scritture del comune (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, IX). Nel 1805, un ulteriore compartimento territoriale spo- vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 16).

155 comune di Curiglia. 445 nutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1757 - 1797 1346). Secondo il compartimento territoriale del 1757 Curiglia Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- della pieve, a seguito del compartimento territoriale della sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Milano (compartimento 1791). nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Cuveglio ri- sultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Esti- mo di Carlo V, cart. 49). comune di Curiglia. 446 Nel 1730 venne disposta l’unione con il comune di Duno, 1798 - 1815 che però non ebbe seguito. In quello stesso anno Cuveglio Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione contava 110 anime, che divennero 259 nel 1751. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Sempre nel 1751, la comunità risultava infeudata al conte bis) il comune di Curiglia venne inserito nel distretto del Giulio Visconti, cui pagava 82 lire di censo feudale. Giona. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 La giurisdizione spettava al podestà di Cuvio, col paga- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre mento di 7 lire e 16 soldi. 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Gli unici ufficiali erano il sindaco e il console, eletti nelle Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), vicinanze che si tenevano nella pubblica piazza. Il sindaco Curiglia entrò a far parte del distretto di Luino, inserito nel si occupava della distribuzione dei carichi fiscali e poteva dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale durare in carica per più anni. Lo stesso sindaco esercitava del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del anche le funzioni del cancelliere e percepiva 45 lire annue. dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, Non esisteva un archivio, ma le scritture che non erano usa- un ulteriore compartimento territoriale spostò Curiglia nel te dal sindaco per la propria attività rimanevano “per rego- cantone VII di Maccagno Superiore del distretto II, di Va- lamento” presso il primo estimato (Risposte ai 45 quesiti, rese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 13). aveva 309 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune di Cuveglio. 449 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con 1757 - 1797 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Nel compartimento territoriale del 1757 Cuveglio risul- il comune denominativo di Curiglia, con i comuni aggrega- tava far parte della pieve di Valcuvia (editto 10 giugno ti di Curiglia e Monteviasco, e con 717 abitanti complessi- 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia vi, figurava nel cantone IV di Maccagno del distretto II di di Gallarate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a Varese, e come tale, comune di III classe, fu confermato seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- con il successivo compartimento territoriale del diparti- striaca, che divise il territorio lombardo in otto province mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Galla- rate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’inten- comune di Curiglia. 447 denza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, 1816 - 1859 la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario XXXVIII del- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in la provincia di Milano (compartimento 1791). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di comune di Cuveglio. 450 Curiglia fu inserito nel distretto XX di Maccagno. 1798 - 1809 Curiglia, comune con convocato, fu confermato nel di- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione stretto XX di Maccagno in forza del successivo comparti- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 bis) il comune di Cuveglio venne inserito nel distretto di luglio 1844). Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Curiglia, co- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre mune con convocato generale e con una popolazione di 489 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Cuveglio entrò a far parte del distretto di Laveno, inserito nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- le del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese CUVEGLIO del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un ulteriore compartimento territoriale spostò Cuve- glio nel cantone V di Cuvio del distretto II, di Varese, del comune di Cuveglio. 448 dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 644 sec. XIV - 1757 abitanti (decreto 8 giugno 1805). La località di Cuveglio, citata negli statuti delle strade e Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- delle acque del contado di Milano e facente parte della pie- mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Cuveglio al ve di Cuvio, era tra le comunità che contribuivano alla ma- comune denominativo di Cuvio nel cantone III di Cuvio del

156 Cuvio distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, La- del fiume si uniscono al cantone di Varese, i comuni infe- rio); dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel riori, posti alla sinistra, si uniscono al cantone di Luvino, ed biennio seguente, Cuveglio venne unito al comune di Ver- i comuni di mezzo posti parte a destra parte a sinistra e par- gobbio, nel cantone V di Luvino del distretto II di Varese te nel corso stesso del fiume si uniscono al cantone di Ga- (decreto 4 novembre 1809, Lario). Con il successivo com- virate”. partimento territoriale del dipartimento del Lario, Cuveglio A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento era tra gli aggregati del comune di Cuvio, nel cantone II di del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), il cantone di Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). Cuvio venne smembrato tra il cantone I di Varese, il II di Gavirate e il V di Luvino. comune di Cuveglio. 451 Il 20 dicembre 1809 le amministrazioni municipali dei 1816 - 1859 comuni già componenti il cantone di Cuvio inviarono una Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in supplica perché venisse “conservata al comune di Cuvio la base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- cancelleria censuaria” (supplica di Cuvio 1809). In data 12 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di dicembre 1810 il prefetto del dipartimento espresse un pa- Cuveglio fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. rere favorevole al reclamo “dei comunisti del già cantone di Cuvio relativo alla repristinazione del cantone stesso”. Cuveglio, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 comune di Cuvio. 454 luglio 1844). sec. XIV - 1757 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cuveglio, co- La località di Cuvio, capo di pieve, citata negli statuti del- mune con convocato generale e con una popolazione di 567 le strade e delle acque del contado di Milano, era tra le co- abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. munità che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- CUVIO so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto cantone V di Cuvio. 452 Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo 1805 - 1815 dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). Nel 1805, il decreto emanato da Napoleone I per il nuovo Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e compartimento territoriale del regno d’Italia, che prevede- nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Cu- va la suddivisione del territorio in dipartimenti, distretti e vio risultava ancora capo di pieve (Estimo di Carlo V, cart. cantoni, portò all’istituzione del cantone V, di Cuvio, 49). nell’ambito del II distretto, di Varese, nel dipartimento del Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Lario. Il cantone aveva un totale di 9104 abitanti e com- del censimento, Cuvio, in cui abitavano circa 462 anime prendeva i seguenti 21 comuni, tutti di terza classe: collettabili e non collettabili, era infeudato a Giulio Viscon- Cuvio con Comacchio, Arcumeggia, Azzio, Bedero, ti Borromeo Arese, cui corrispondeva complessivamente Brenta, Brinzio, Cabiaglio, Caravate con Ronco, Casal Zui- ogni anno, nelle calende di agosto e gennaio, 104 lire e 5 gno, Cassano, Cavona, Cittiglio, Cuveglio, Orino, Duno, soldi di censo feudale. La giurisdizione, su Cuvio e sull’in- Ferrera, Gemonio, Masciago, Rancio con Cantevra, Vararo, tera valle, spettava al giudice feudale; ma le cause penali Vergobbio (decreto 8 giugno 1805). per le persone di maggior magistrato erano devolute al giu- dice del regio ufficio di Varese. cantone III di Cuvio. 453 Il comune non aveva consiglio, né generale né particola- 1809 re. Il sindaco e il console erano i rappresentanti e reggenti e venivano eletti, per almeno un triennio, dagli uomini della Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- comunità, riuniti nella pubblica piazza con preavviso dato mento del Lario prevedeva l’inserimento nel cantone III di dal console. Il sindaco amministrava il comune e vigilava Cuvio del distretto II di Varese dei comuni denominativi di sopra la distribuzione dei carichi fiscali. Lo stesso sindaco Cuvio, Cabiaglio, Casalzuigno, Cittiglio, Rancio, con un esercitava anche le funzioni di cancelliere e si occupava totale di 8557 abitanti (progetto di concentrazione 1807, della conservazione della documentazione pubblica (Ri- Lario). Nel biennio successivo, il progetto per la concentra- sposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Val- zione dei comuni proseguì con la redazione di ulteriori ta- cuvia, fasc. 14). belle; il cantone di Angera venne soppresso; un’analoga prospettiva fu proposta per quello di Cuvio. La ventilata soppressione, sostenuta dal consiglio legislativo anche per comune di Cuvio con Comaccio. 455 “le viste di economia nel potere giudiziario” (rapporto del 1757 - 1797 consiglio legislativo 1809), suscitò qualche perplessità nel Nel compartimento territoriale del 1757 Cuvio con Co- prefetto del Lario (deduzioni del prefetto 1809), “sia per la maccio o Comacchio risultava capo della pieve di Valcuvia troppa estensione che verrebbe a ricevere il triplicato can- (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far par- tone di Gavirate, sia per la specialità di alcune località. te della provincia di Gallarate, con le altre località della pie- L’attuale cantone di Cuvio - scriveva il prefetto - è attraver- ve di Valcuvia, a seguito del compartimento territoriale del- sato longitudinalmente dal fiume Margorabbia, che non di la Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in rado s’ingrossa, ed o impedisce il passaggio, od obbliga al- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese meno a lunghi giri per acquistarlo. Ciò mi suggerisce il pro- sostituì Gallarate alla guida della provincia, ma venne subi- getto (…) con il quale i comuni superiori posti alla destra to inglobata nella provincia di Milano, pur rimanendo sede

157 Cuvirone dell’intendenza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cuvio con la politiche, la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario frazione Comaccio, comune con consiglio comunale senza XXXVIII della provincia di Milano (compartimento 1791). ufficio proprio e con una popolazione di 929 abitanti, fu in- serito nel distretto XIX di Gavirate. comune di Cuvio con Comacchio. 456 1798 - 1815 distretto di Cuvio. 458 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione 1798 - 1800 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI La legge 6 germinale anno VI bis, che stabilì la ripartizio- bis) il comune di Cuvio con Comacchio divenne capo del ne del dipartimento del Verbano, istituì il distretto di Cuvio, distretto di Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano contrassegnato col numero 9. Il distretto comprendeva 29 (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 comuni: Arcumeggia, Azzio, Bedero, Brenta, Brinzio, Ca- settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti biaglio, Caravate con Ronco, Casal Zuigno, Cassano, Ca- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale vona, Cittiglio, Cueglio, Cuvio con Comacchio, Duno, Fer- anno VII), Cuvio con Comacchio entrò a far parte del di- rera, Gemonio, Masciago, Orino, Rancio con Cantevra, stretto di Laveno, inserito nel dipartimento dell’Olona. Nel Vararo, Vergobbio, Arolo, Bosco con Marzano Chirate e compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato Ballarate, Celna (Celina), Cerro con Ceresolo, Laveno, nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge Leggiuno, Mombello, S. Giano. 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un ulteriore compartimento Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge territoriale spostò Cuvio con Comacchio nel cantone V di 15 fruttidoro anno VI), il distretto di Cuvio fu soppresso e Cuvio del distretto II di Varese del dipartimento del Lario . i comuni che lo componevano vennero inseriti in diversi al- Il comune, di III classe, aveva 402 abitanti (decreto 8 giu- tri distretti del dipartimento d’Olona (legge 5 vendemmiale gno 1805). anno VII). Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- mento del Lario prevedeva l’inclusione del comune deno- distretto XVIII di Cuvio. 459 minativo di Cuvio nel cantone III di Cuvio del distretto II 1816 - 1853 di Varese, come comune capoluogo, con i comuni aggregati Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in di Cuvio ed uniti, Azzio, Cavona, Cuveglio, Duno, Orino, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Vergobbio (progetto di concentrazione 1807, Lario). Dopo do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituivano il la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel biennio se- distretto XVIII di Cuvio i comuni di Arcumeggia, Azzio, guente, il comune denominativo di Cuvio, con i comuni ag- Bedero, Brenta, Brinzio, Cabiaglio, Caravate con Ronco, gregati di Cuvio, Cabiaglio, Bedero, Brinzio, Cavona, Fer- Casal Zuigno, Cassano, Cavona, Cittiglio, Cuvio con Co- rera, Masciago, Rancio, figurava nel cantone I di Varese del maccio (capoluogo), Duno, Ferrera, Gemonio, Masciago, distretto II di Varese (decreto 4 novembre 1809, Lario). Orino, Rancio con Cantevra, Vararo, Vergobbio. Nel successivo progetto di rettificazione e concentrazio- I comuni con consiglio di Azzio, Casalzuigno, Cittiglio, ne dei comuni del dipartimento del Lario venne proposta Cuvio con Comaccio (capoluogo), Gemonio, Orino e i co- l’aggregazione a Cuvio di comuni concentrati, provenienti muni con convocato di Arcumeggia, Bedero, Brenta, Brin- in parte dal cantone di Varese, in parte da quello di Luvino, zio, Cabiaglio, Caravate con Ronco, Cassano, Cavona, Du- da riunirsi sotto un unico comune denominativo nel canto- no, Ferrera, Masciago, Rancio con Cantevra, Vararo, ne di Gavirate, con motivazioni “consigliate più di tutto da Vergobbio furono confermati nel distretto XVIII di Cuvio convenienze topografiche”. Bedero, Brinzio, Cavona, Fer- in forza del successivo compartimento territoriale delle rera erano sottratti a Cuvio a riuniti con Rancio a formare province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). un comune nel cantone di Luvino. La nuova unione propo- sta era coerente con la giurisdizione parrocchiale (rettifica- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto di zioni del dipartimento del Lario 1812). Con il successivo Cuvio venne smembrato tra i distretti XIX di Gavirate (Az- compartimento territoriale del dipartimento del Lario, il co- zio, Casalzuigno, Cittiglio, Cuvio, Gemonio, Orino, Arcu- mune denominativo di Cuvio con i comuni aggregati di Cu- meggia, Brenta, Caravate, Cavona, Duno, Vararo, Vergob- vio, Cabiaglio, Vergobbio, Arcumeggia, Cuveglio, Duno, bio), XVI di Varese (Brinzio), XXI di Luino (Bedero, Azzio, Orino venne compreso nel cantone II di Gavirate del Cabiaglio, Cassano, Ferrera, Masciago, Rancio). distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). comune di Cuvio con Comaccio. 457 1816 - 1859 CUVIRONE Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comune di Cuvirone. 460 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Cuvio con Co- sec. XIV - 1757 maccio fu inserito nel distretto XVIII come comune capo- La località di Covirono, della pieve di Somma, appare ci- luogo. tata come luogo unito a Zimbri (Cimbro) negli statuti delle Con dispaccio governativo 1828 gennaio 18 n. 3640/511 strade e delle acque del contado di Milano (Compartizione fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Cuvio, del delle fagie 1346). Nella relazione del 1633 di Ambrogio consiglio comunale al convocato generale (variazioni al Oppizzone, tra le località della pieve di Somma che paga- compartimento di Como, 1816-1835). vano per una quota di sale, si trova “Curono”, identificabile Cuvio con Comaccio, comune con consiglio, fu confer- con Cuvirone (Oppizzone 1634). mato capoluogo del distretto XVIII in forza del successivo Il territorio fu infeudato nel 1648, assieme a Quinzano, compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Montonate, Vizzola, San Pancrazio, Cimbro e in parte Villa cazione 1 luglio 1844). Dosia, a Cesare Visconti, marchese di Cislago. Il feudo non

158 Daverio comportava dazi, né entrate feudali, ma solo una ricogni- comune di Cuvirone. 463 zione feudale annua di 15 galline e mezzo per l’intero feu- 1816 - 1859 do. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- del censimento, il comune, che contava a quel tempo circa bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune 230 anime collettabili, risultava infeudato al conte di Ca- di Cuvirone fu inserito nel distretto XVI di Somma. stelbarco, a cui corrispondeva una gallina per ogni focolare. Cuvirone, comune con convocato, fu confermato nel di- Nel paese non risiedevano giudici, ma si faceva riferi- stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- mento al luogotenente, che aveva sede in Somma e al quale mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 non si pagava salario. luglio 1844). Cuvirone non aveva sotto di sé altro comune; non aveva Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Cuvirone, co- sindaco né reggente, ma solo un console cancelliere, che mune con convocato generale e con una popolazione di 486 veniva sostituito ogni mese. In occasione di ordini che abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. giungevano al comune per fare adunanza, si facevano le riunioni nella pubblica piazza, premesso il suono della campana. Il comune aveva una rendita di circa 90 lire deri- vante dalle brughiere date a livello. DAVERIO Il console cancelliere si occupava anche delle pubbliche scritture. Il comune non disponeva di procuratore né agente comune di Daverio. 464 a Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, sec. XIV - 1757 Milano, pieve di Somma, fasc. 10). La località di Daverio, citata negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, appartenente alla pieve comune di Cuvirone. 461 di Varese, era tra le comunità che contribuivano alla manu- 1757 - 1797 tenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- Nel 1538 il territorio di Daverio venne infeudato a Egidio no del 1757, Cuvirone risultava tra le comunità della pieve Bossi. di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento nei successivi aggiornamenti Daverio risultava tra le comu- territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- nità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). 50-51). Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- del censimento, il comune, che allora contava circa 372 lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- anime, risultava infeudato al marchese Bossi, senza paga- partimento 1791). mento di emolumenti. Nel comune non risiedeva giudice regio né feudale. Il po- destà del feudo risiedeva in Varese e veniva retribuito dalla comune di Cuvirone. 462 comunità. Le denunce venivano portate sia al podestà regio 1798 - 1811 di Varese, sia al podestà feudale. Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Al comune di Daverio era sottoposto un piccolo comune, del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI chiamato “il comunetto del fu Dr Fixicho Ecthor Sessa”, bis) il comune di Cuvirone venne inserito nel distretto di confuso con il comune dominante. Non si conosceva peral- Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 tro il motivo della separazione, se non la volontà del sud- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre detto Sessa. Il comune dominante chiedeva comunque la 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, riunificazione con il piccolo comune subordinato. Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), La struttura amministrativa prevedeva l’esistenza del Cuvirone entrò a far parte del distretto di Gallarate, inserito console, del sindaco e di due reggenti, di cui uno era “rusti- nel dipartimento dell’Olona. co” e l’altro “compadrone”. Le elezioni dei rappresentanti Nel 1805, un ulteriore compartimento territoriale spostò avveniva nella piazza del paese ed era compito principale Cuvirone nel cantone V di Somma del distretto IV di Gal- degli eletti la “vigilanza sopra la giustizia de publici riparti” larate del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, e la conservazione del patrimonio pubblico del comune. aveva 302 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Il cancelliere non risiedeva nel comune bensì in Gagliate (Galliate), terra vicina. La sua paga era di 40 lire per il co- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento mune dominante e 14 lire per il comune subordinato. In d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- mancanza di una stanza adibita ad archivio, le scritture no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio pubbliche erano tenute dal cancelliere (Risposte ai 45 que- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- siti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [1], mune denominativo di Cuvirone, comprendente i comuni fasc. 11). concentrati di Cuvirone, Cimbro e Corgeno, figurava com- preso, con 905 abitanti complessivi, nel cantone V di Som- ma del distretto IV di Gallarate; con la successiva concen- comune di Daverio con Dobbiate. 465 trazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona 1757 - 1797 (decreto 8 novembre 1811), Cuvirone era compreso tra gli Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del aggregati di Vergiate, nel cantone IV di Somma del distret- 1757 il comune di Daverio appare unito al comune di Dob- to IV di Gallarate. biate (editto 10 giugno 1757).

159 Dobbiate

Nel compartimento territoriale della Lombardia austria- DOBBIATE ca del 1786, il comune di Daverio con Dobbiate, come le altre località della pieve di Varese, venne inserito ammini- comune di Dobbiate. 468 strativamente nella provincia di Gallarate (editto 26 settem- sec. XIV - 1757 bre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Varese si La località di Dobbiate, citata come Dobià negli statuti trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della pro- delle strade e delle acque del contado di Milano, apparte- vincia di Milano (compartimento 1791). nente alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribu- ivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizio- comune di Daverio con Dobbiate. 466 ne delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1798 - 1815 nei successivi aggiornamenti Dobbiate risultava tra le co- munità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione cartt. 50-51). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta bis) il comune di Daverio venne inserito nel distretto di Va- del censimento, il comune era infeudato a Gian Paolo Moli, rese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- cui non pagava alcun onorario. Il territorio era sotto la giu- tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 risdizione del giudice feudale di Varese, che però non rice- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto veva emolumenti; inoltre, il console del comune non pre- Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Dave- stava giuramento ad alcuna banca criminale. rio entrò a far parte del distretto XVIII di Varese del dipar- Il consiglio era costituito dall’assemblea dei capi di casa, timento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del che si teneva nella pubblica piazza; mentre gli ufficiali era- 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- no il console, rinnovato mensilmente, il sindaco, che dura- partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, va in carica due anni, ed un reggente civile “compadrone” un nuovo compartimento territoriale inserì Daverio nel del luogo. All’amministrazione del pubblico bene e ai ri- cantone I di Varese del distretto II, Varese, del dipartimento parti dei tributi provvedeva il reggente con l’intervento de- del Lario. Il comune, di III classe, aveva 627 abitanti (de- gli altri ufficiali e del consiglio. creto 8 giugno 1805). Il cancelliere, non residente nel comune, percepiva dieci A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento lire ogni anno e la cura delle pubbliche scritture era affidata del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con ad un compadrone abitante nel comune, non essendovi ar- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- chivio o stanza pubblica precisamente destinata per la con- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), servazione dei documenti. il comune denominativo di Daverio, con i comuni aggregati Le anime collettabili e non collettabili erano circa 49 (Ri- di Crosio, Daverio ed uniti, Galliate, e con 1010 abitanti sposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve complessivi, figurava nel cantone I di Varese del distretto II di Varese, [1], fasc. 12). di Varese. Nel successivo progetto di rettificazione e concentrazio- ne dei comuni del dipartimento del Lario, venne proposta DOMO l’aggregazione a Daverio del comune di Bodio, di scarsi popolazione ed estimo (rettificazioni del dipartimento del corte di Domo. 469 Lario 1812). Con il successivo compartimento territoriale sec. XIII del dipartimento del Lario, Daverio era tra i comuni deno- minativi del cantone I di Varese del distretto II di Varese, Domo era una località della Valtravaglia distinta dalla ca- con gli aggregati di Daverio, Crosio, Gagliate (Galliate), stellanza di Valtravaglia. Il territorio era feudo dell’arcive- Bodio, Lomnago (decreto 30 luglio 1812). scovo di Milano (Beretta 1917). La località, già sede fino al 1165 della plebania, poi trasportata a Bedero (Amati, Di- zionario, v. 3, p. 455), perse successivamente importanza. comune di Daverio. 467 Nel Compartimento territoriale specificante le cassine, del 1751, appare solamente un cassinaggio denominato “Do- 1816 - 1859 mo”, unito al comune di Musadino con Ligurno ( Compar- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in timento 1751). Attualmente Domo è frazione di Porto Val- travaglia. base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Daverio con Dobbiate fu inserito nel distretto XVII di Va- rese. daverio con Dobbiate, comune con convocato, fu confer- mato nel distretto XVII di Varese in forza del successivo comune di Dumenza. 470 compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- sec. XV - 1757 cazione 1 luglio 1844). Dumenza, comunità appartenente al feudo della Valtra- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Daverio con la vaglia, concesso al conte Franchino Rusca con diploma di frazione Dobbiate, comune con convocato generale e con Filippo Maria Visconti dell’11 luglio 1438, entrò a far parte una popolazione di 852 abitanti, fu inserito nel distretto nel 1583 del feudo delle Quattro Valli, nella squadra del XVI di Varese. consiglio maggiore (Casanova 1930, pp. 77, 105). Secondo

160 Duno le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censi- numero sedici, del dipartimento dell’Olona. Con il compar- mento, la località di Dumenza, sempre appartenente alla timento territoriale del 1801 il comune fu spostato nel di- squadra del consiglio maggiore della pieve di Valtravaglia, partimento del Lario, distretto II di Varese (legge 23 fiorile ducato di Milano, era infeudata a Giovanni Emanuele Mar- anno IX). Nel 1805 il comune di Dumenza venne inserito liani del borgo di Luvino e pagava al medesimo annual- nel cantone VII di Maccagno Superiore, distretto II di Va- mente di censo comitale la somma di 223 lire e 6 soldi, oltre rese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, a 40 lire per il dazio “del bolino d’osteria ” e 8 lire e mezza aveva 1027 abitanti (decreto 8 giugno 1805). per il dazio della pelle verde. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento L’amministrazione della giustizia era assicurata dall’uffi- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con cio di Luvino, dove risiedeva il giudice feudale, all’epoca il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Antonio Maria Bossio, che veniva retribuito dal comune, ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), unitamente ai fanti. La comunità era sottoposta alla banca il comune denominativo di Dumenza, con i comuni aggre- del giudice feudale, sia in materia civile che penale. gati di Dumenza e Runo ed uniti, e con 783 abitanti com- La comunità aveva sotto di sé in parte la comunità di Ru- plessivi, figurava nel cantone IV di Maccagno del distretto no, per vari appezzamenti di terreno registrati nel catasto di II di Varese, e come tale, comune di III classe, fu conferma- Dumenza. Runo pagava pertanto “gli aggravii reali e locali to con il successivo compartimento territoriale del diparti- in ragione dei riparti”, che si facevano annualmente nella mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). comunità “sopra agli stara di sale e fiorini di estimo”. Il comune, che contava 456 anime, disponeva di un con- comune di Dumenza. 473 siglio generale, che si teneva nella piazza pubblica. Vi era- 1816 - 1859 no poi due consoli per ciascun anno, che restavano in carica Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in sei mesi per ciascuno ed erano nominati a rotazione tra i fo- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- colari, e due campari, nominati ugualmente a rotazione tra do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di i focolari per ogni anno, che avevano competenza ciascuno Dumenza fu inserito nel distretto XX di Maccagno. su metà del territorio. I consoli erano incaricati di portare le Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu denunce all’ufficio di Luvino, mentre i campari servivano autorizzata la sostituzione, nel comune di Dumenza, del “per comendare” il consiglio generale. Viene citato anche consiglio comunale al convocato generale (variazioni al il sindaco, che si sceglieva all’incanto nel consiglio nella compartimento di Como, 1816-1835). piazza pubblica, attribuendo l’ufficio per un anno a chi fa- ceva minor oblazione per la comunità. Dumenza, comune con consiglio, fu confermato nel di- stretto XX di Maccagno, in forza del successivo comparti- Il cancelliere veniva scelto “a voce” nel consiglio gene- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 rale. Si nominava la persona più abile, che restava in carica luglio 1844). a tempo indeterminato. Il comune versava al cancelliere, che risiedeva nel paese, 60 lire all’anno. Tra i compiti del Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Dumenza, co- cancelliere vi era la cura delle pubbliche scritture, che ve- mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con nivano conservate in una stanza dello stesso cancelliere, una popolazione di 619 abitanti, fu inserito nel distretto dentro una cassa. XXI di Luvino. Il comune aveva in Milano un reggente, Francesco Botta, di Luvino, che aveva la sua abitazione a Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtra- vaglia, fasc. 17). DUNO comune di Dumenza. 471 comune di Duno. 474 1757 - 1797 sec. XIV - 1757 Secondo il compartimento territoriale del 1757 Dumenza Località citata negli statuti delle strade e delle acque del era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 contado di Milano, faceva parte della pieve di Cuvio. Era giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- Milano (compartimento 1791). sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo comune di Dumenza. 472 dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). 1798 - 1815 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Duno risulta- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI va tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo di bis) il comune di Dumenza venne inserito nel distretto del Carlo V, cart. 49). Giona, che aveva come capoluogo Maccagno Superiore. Nel 1730 venne disposta l’unione con il comune di Cu- Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro veglio, che però non ebbe seguito. In quello stesso anno anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ri- Duno contava 95 anime (Aggregazioni 1730). partizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Dumenza del censimento, il comune era infeudato al conte Giulio Vi- entrò a far parte del distretto di Luino, contrassegnato col sconti Borromeo Arese.

161 Fabiasco

La funzione giurisdizionale era esercitata dal giudice bio, nel cantone V di Luvino del distretto II di Varese (de- feudale residente a Cuvio. Per le persone soggette al mag- creto 4 novembre 1809, Lario). Con il successivo compar- gior magistrato nei procedimenti penali era competente il timento territoriale del dipartimento del Lario, Duno era tra giudice regio residente a Varese. gli aggregati del comune di Cuvio, nel cantone II di Gavi- Il comune non aveva consiglio generale né particolare. rate del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). Rappresentavano la comunità un sindaco e un console. La carica di console non era elettiva, ma si esercitava a rotazio- comune di Duno. 478 ne ogni anno tra tutti i focolari. Il sindaco veniva eletto da- 1816 - 1859 gli abitanti del comune e rimaneva in carica a tempo inde- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in terminato; provvedeva agli affari comunali ordinari. base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- La comunità non aveva un cancelliere e pertanto il sinda- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di co ne doveva svolgere il lavoro, nonché custodire le pubbli- Duno fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. che scritture, in mancanza di una stanza apposita. Alla ri- Duno, comune con convocato, fu confermato nel distret- scossione delle imposte provvedeva un esattore con to XVIII di Cuvio, in forza del successivo compartimento incarico di durata annuale. territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio Le persone residenti, sia collettabili che non collettabili, 1844). erano 173 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Duno, comune Como, Valcuvia, fasc. 14). con convocato generale e con una popolazione di 265 abi- tanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. comune di Duno. sindaco. 475 sec. XVIII - 1757 Il sindaco veniva eletto nella pubblica piazza da tutti gli abi- tanti del comune e rimaneva in carica fino a che gli elettori o lo stesso eletto non decidessero diversamente. Il sindaco provve- FABIASCO deva agli affari comunali ordinari e svolgeva anche le funzioni di cancelliere, occupandosi della conservazione dei documenti comunali (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. DVIII, Como, comune di Fabiasco. 479 Valcuvia, fasc. 14). sec. XV - 1757 Fabiasco fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- comune di Duno. 476 cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria 1757 - 1797 Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, Nel compartimento territoriale del 1757 Duno risultava perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). Val Marchirolo (Casanova 1930, pp. 77, 105). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- Nel 1633, la comunità era registrata tra le terre della pie- larate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a seguito ve di Valtravaglia cui era stata attribuita una quota di sale del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, (Oppizzone 1634). che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla del censimento, la località era infeudata al conte Giovanni guida della provincia, ma venne subito inglobata nella pro- Emanuele Marliani, a cui si pagavano 37 lire e 13 soldi an- vincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza poli- nualmente e non era redenta. tica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcu- Il giudice feudale, cui il paese era sottoposto, non risie- via fu inserita nel distretto censuario XXXVIII della deva nel comune, ma in Luvino. provincia di Milano (compartimento 1791). Il comune aveva un consiglio generale, composto dagli abitanti, e come ufficiali un sindaco e un console. La carica comune di Duno. 477 di sindaco veniva messa all’incanto ogni anno ed era attri- 1798 - 1809 buita a chi s’impegnava ad esercitare l’ufficio per il minor stipendio. Al sindaco erano affidate l’amministrazione e la A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione conservazione dei beni e dei riparti. L’ufficio del console si del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI esercitava a turno. bis) il comune di Duno venne inserito nel distretto di Cu- vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- L’istituzione del cancelliere, che risiedeva in Marchirolo, doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 era recentissima e la cura delle pubbliche scritture era affi- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto data al sindaco, in quanto non esisteva un archivio, né una Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Duno stanza destinata alla conservazione dei documenti. entrò nel distretto di Laveno che era stato collocato nel di- Le anime erano 130 in tutto, di cui 122 collettabili e 8 partimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale non collettabili (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX del 1801 il comune fu spostato nel distretto II di Varese del - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 18). dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Duno venne inserito nel cantone V di Cuvio, comune di Fabiasco. 480 distretto II di Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, 1757 - 1797 di III classe, aveva 229 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Secondo il compartimento territoriale del 1757 Fabiasco Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Duno al co- giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della mune denominativo di Cuvio nel cantone III di Cuvio del provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, La- della pieve, a seguito del compartimento territoriale della rio). Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in biennio seguente, Duno venne unito al comune di Vergob- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca-

162 Fagnano lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di comune di Fagnano con Bergoro. 484 Milano (compartimento 1791). 1668 - 1757 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comune di Fabiasco. 481 del censimento, il territorio aveva tre feudatari, cioè il conte 1798 - 1809 Giovanni Prospero Visconti, il conte Giovanni Antonio Vi- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sconti Borromeo e Antonio Visconti, ai quali la comunità del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI non effettuava pagamenti. bis) il comune di Fabiasco venne inserito nel distretto della La giustizia era amministrata dal podestà feudale, Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge all’epoca Ambrogio Gattone, a cui la comunità non pagava 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- alcun salario. Il console prestava il giuramento sia alla ban- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- ca del vicario del Seprio che a quella del podestà feudale. na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno Fagnano aveva sotto di sé anche il comune di Bergoro, VII), Fabiasco entrò nel distretto di Luino che era stato col- secondo l’aggregazione stabilita per sentenza magistrale locato nel dipartimento dell’Olona. Con il compartimento del 1668 e confermata successivamente dal senato di Mila- territoriale del 1801 il comune fu spostato nel distretto II di no. Da quel momento Fagnano e Bergoro erano stati consi- Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno derati una sola comunità, che all’epoca contava 1400 anime IX). Nel 1805 il comune di Fabiasco venne inserito nel can- collettabili e non collettabili, e la divisione dei carichi fisca- tone VIII di Luvino, distretto II di Varese del dipartimento li veniva effettuata senza alcuna separazione. L’aggregazio- del Lario. Il comune, di III classe, aveva 110 abitanti (de- ne di Bergoro a Fagnano fu affermata anche nel 1730 dalla creto 8 giugno 1805). giunta del censimento (aggregazioni 1730). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il comune era amministrato da tre sindaci rurali, che si del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con chiamavano anche reggenti o deputati e rappresentavano la il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- comunità. Quando era necessario, ad istanza dei sindaci, si ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), indicevano i convocati del popolo nella piazza pubblica, Fabiasco figurava, con 106 abitanti, comune aggregato al alla presenza del console, preannunciati dal suono della comune denominativo di Marchirolo, nel cantone V di Lu- campana. Tali ufficiali, ai quali erano affidate l’amministra- vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato zione e la conservazione dello scarno patrimonio comuna- con il successivo compartimento territoriale del diparti- le, si eleggevano e si sostituivano o si confermavano a pia- mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). cere della comunità nel pubblico convocato del popolo, cui dovevano intervenire il podestà feudale, o il suo luogote- comune di Fabiasco. 482 nente, e il cancelliere. L’attività di gestione del comune si svolgeva comunque in accordo con i primi estimati. 1816 - 1859 La comunità disponeva di un cancelliere residente nel Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in territorio, che si occupava delle pubbliche scritture, le quali base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- erano conservate in una stanza pubblica, situata in Fagna- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di no, che era stata presa in affitto dalla comunità (Risposte ai Fabbiasco (Fabiasco) fu inserito nel distretto XXI di Luvi- 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di Olgiate no. Olona, fasc. 6). Fabbiasco, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- comune di Fagnano con Bergoro. 485 to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- 1757 - 1797 glio 1844). Nel compartimento territoriale del 1757 Fagnano con Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Fabbiasco, co- Bergoro risultava far parte della pieve di Olgiate Olona mune con convocato generale e con una popolazione di 176 (editto 10 giugno 1757). Il comune venne inserito nel 1786 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. nella provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Olgiate Olona, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la FAGNANO pieve di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto cen- suario XXX della provincia di Milano. Il cancelliere del di- stretto risiedeva a Legnano (compartimento 1791). comune di Fagnano. 483 sec. XIV - 1667 comune di Fagnano con Bergoro. 486 Fagnano era una località della pieve di Olgiate Olona ci- 1798 - 1815 tata negli statuti delle strade e delle acque del contado di A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Milano. Era tra le comunità che contribuivano alla manu- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI tenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie bis) il comune di Fagnano con Bergoro venne inserito nel 1346). distretto di Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano Nel sec. XVI si ritrova Fagnano tra le località censite del- (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 la pieve di Olgiate Olona (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Milano”, d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale di Ambrosio Oppizzone, Fagnano risultava elencata, sepa- anno VII), Fagnano entrò nel distretto di Busto Arsizio, che ratamente da Bergoro, tra le terre tenute al pagamento del era stato collocato nel dipartimento dell’Olona. Con il censo del sale (Oppizzone 1634). compartimento territoriale del 1801 il comune fu spostato

163 nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona anime, di cui circa 830 collettabili, era infeudato al conte di (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Fagnano Castelbarco. venne inserito nel cantone IV, di Legnano del distretto IV Il giudice feudale, all’epoca Giovanni Battista Sormani, di Gallarate nel dipartimento d’Olona. Il comune era di III risiedeva in Gallarate e veniva retribuito ogni anno in due classe (decreto 8 giugno 1805). occasioni, cioè al principio dell’anno, “nell’occasione detta A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nova regenza nel creare gli uomini che formano il consiglio d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- ordinario”; l’altra nel tempo in cui si calcolavano le impo- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio ste. successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- Il comune di Ferno aveva un consiglio particolare, che mune denominativo di Fagnano, comprendente i comuni era formato da un console e da quattro sindaci. Alla fine di concentrati di Fagnano ed unito e Gorla Maggiore figurava ogni anno, presente o no il podestà, si tenevano le elezioni compreso, con 2353 abitanti complessivi, nel cantone IV di dei nuovi ufficiali con le seguenti modalità: il conte Trotti, Legnano del distretto IV di Gallarate. Con la successiva maggiore estimato, o il suo agente che risiedeva in Ferno, concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- eleggeva un console e un sindaco. Il luogo pio di S. Corona na (decreto 8 novembre 1811), Fagnano, comune di III di Milano, altro estimato, e per esso il suo agente, eleggeva classe con 2926 abitanti complessivi, comprendeva gli ag- un anno il console e un altro anno un sindaco. Per parte del- gregati di Fagnano, Cairate, Solbiate Olona, nel cantone I la comunità i due sindaci uscenti facevano tre biglietti per di Gallarate del distretto IV di Gallarate. ciascuno e li mettevano in un cappello. Si passava poi all’estrazione a sorte, così che restava formato il consiglio comune di Fagnano. 487 ordinario. Quando era necessario riunire il consiglio gene- 1816 - 1859 rale, si facevano avvisare gli interessati con i quali si deter- minavano le cose proposte. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- Il comune disponeva di un cancelliere che risiedeva in bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune Lonate, poco distante, e veniva pagato 150 lire all’anno, ol- di Fagnano con Bergoro fu inserito nel distretto XV di Bu- tre al lavoro straordinario. La documentazione pubblica era sto Arsizio. conservata in una stanza di proprietà della comunità, desti- nata per tale conservazione. Fagnano con Bergoro, comune con convocato, fu confer- mato nel distretto XV di Busto Arsizio in forza del succes- Non veniva incaricato né procuratore né agente in Mila- sivo compartimento territoriale delle province lombarde no; ma degli eventuali problemi o adempimenti si occupava (notificazione 1 luglio 1844). il maggiore estimato (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, n. 19, fasc. 12). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Fagnano con la frazione Bergoro, comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione di 2978 abitanti, fu comune di Ferno. 489 inserito nel distretto X di Busto Arsizio. 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Ferno risultava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Gallarate nel FERNO 1786, con le altre località della pieve, a seguito del compar- timento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre comune di Ferno. 488 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si trova- sec. XIV - 1757 vano inseriti nel distretto censuario XXXIII della provincia La località di Ferno, citata negli statuti delle strade e del- di Milano (compartimento 1791). le acque del contado di Milano e facente parte della pieve di Gallarate, era tra le comunità che contribuivano alla ma- comune di Ferno. 490 nutenzione della strada di San Pietro all’Olmo (comparti- 1798 - 1815 zione delle fagie 1346). A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Ferno fece parte del feudo di Gallarate, donato nel 1530 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI dal duca Francesco II Sforza a Marino Caracciolo, poi car- bis) il comune di Ferno venne inserito nel distretto di Gal- dinale. Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feudo di larate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Atripalda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Pallavi- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre cino Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza eredi 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, capaci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono assegnati Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), da Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altemps nel Ferno rimase nel distretto di Gallarate, che era stato collo- 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo e Ga- cato nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento terri- leazzo Visconti di Cislago. toriale del 1801 il comune si trovava ancora nel distretto di Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Ferno risul- anno IX). Nel 1805 Ferno venne inserito nel cantone I, di tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Gallarate del distretto IV di Gallarate nel dipartimento Carlo V, cartt. 18-19). d’Olona. Il comune, di III classe, aveva 1137 abitanti (de- Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco creto 8 giugno 1805). Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento re Visconti (Casanova 1930). d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio del censimento, il territorio, in cui abitavano in tutto 984 successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co-

164 Gallarate mune denominativo di Ferno figurava compreso, con 1118 tica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcu- abitanti, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Galla- via fu inserita nel distretto censuario XXXVIII della rate e come tale fu confermato, comune di III classe, con la provincia di Milano (compartimento 1791). successiva concentrazione e unione di comuni nel diparti- mento d’Olona (decreto 8 novembre 1811). comune di Ferrera. 494 1798 - 1809 comune di Ferno. 491 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione 1816 - 1859 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, bis) il comune di Ferrera venne inserito nel distretto di Cu- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di Ferno fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Ferno, comune con convocato, fu confermato nel distret- Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Ferre- to XIII di Gallarate, in forza del successivo compartimento ra entrò nel distretto di Luino che era stato collocato nel di- territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio partimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale 1844). del 1801 il comune fu spostato nel distretto II di Varese del Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Ferno, comune dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 con convocato generale e con una popolazione di 1690 abi- il comune di Ferrera venne inserito nel cantone V di Cuvio, tanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. distretto II di Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 179 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Ferrera al co- FERRERA mune denominativo di Rancio nel cantone III di Cuvio del distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, La- rio). Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel comune di Ferrera. 492 biennio seguente, Ferrera venne unito al comune di Cuvio, sec. XIV - 1757 nel cantone I di Varese del distretto II di Varese (decreto 4 Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio novembre 1809, Lario). Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia, di cui Ferrera In data 10 novembre 1810 il prefetto del dipartimento del faceva parte, venne concesso in feudo dal duca Francesco I Lario espresse un parere favorevole al reclamo presentato Sforza al suo consigliere Pietro Cotta. Il feudo passò nel dalle comunità di Rancio, Cassano, Ferrera, Masciago, Be- 1727 al conte Giulio Visconti Borromeo, con diritto del dero, Brinzio, perché Rancio fosse eretto in comune deno- venditore, il giureconsulto Pietro Cotta, all’esazione dei di- minativo (reclamo di Rancio 1810). ritti feudali, cioè del censo dell’imbottato, vita natural du- Con il successivo compartimento territoriale del diparti- rante (Casanova 1930). mento del Lario, Ferrera era tra gli aggregati del comune di Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Rancio, nel cantone V di Luvino del distretto II di Varese nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Ferrera risul- (decreto 30 luglio 1812). tava tra le comunità censite nella pieve di Somma (Estimo di Carlo V, cart. 49). comune di Ferrera. 495 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1816 - 1859 del censimento, il comune, che riuniva circa 209 anime col- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in lettabili e non collettabili, era infeudato a Giulio Visconti base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Borromeo Arese, cui corrispondeva ogni anno complessi- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di vamente 41 lire e 10 soldi per regalia. La giurisdizione ap- Ferrera fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. parteneva al giudice feudale di Cuvio, che percepiva sei lire Ferrera, comune con convocato, fu confermato nel di- di salario all’anno. stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- Il sindaco veniva sorteggiato annualmente nella pubblica mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 piazza e fungeva anche da cancelliere. Al sindaco spettava luglio 1844). vigilare sui riparti dei carichi fiscali e custodire le scritture Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Ferrera, comu- pubbliche; in quanto cancelliere, percepiva 32 lire all’anno ne con convocato generale e con una popolazione di 388 dalla comunità e altre 8 lire dal luogo pio di Santa Pelagia, abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. che era uno dei primi estimati (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 15). comune di Ferrera. 493 1757 - 1797 GALLARATE Nel compartimento territoriale del 1757 Ferrera risultava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). cantone I di Gallarate. 496 Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- 1805 - 1815 larate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a seguito Istituito con decreto di Napoleone I del 1805, il cantone del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, I di Gallarate faceva parte del distretto II di Varese del di- che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 partimento del Lario e comprendeva i comuni di Albizzate, settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla Arnate, Cajello, Cedrate, Bolladello, Jerago, Oggionno guida della provincia, ma venne subito inglobato nella pro- (Oggiono) con S. Stefano, Cardano, Cassano Magnago, vincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza poli- Cassina Verghera, Busto Arsizio, Gallarate (capoluogo),

165 Gallarate

Crenna, Ferno, Besnate, Orago con Cavaria, Peveranza, comune di Gallarate. consiglio generale. 498 Premezzo, Samarate con Costa, Solbiate, tutti di III classe, sec. XVIII - 1757 tranne Gallarate e Busto Arsizio, di II classe. Il cantone Il consiglio generale era costituito dagli otto reggenti, o dai aveva in totale 22.263 abitanti (decreto 8 giugno 1805). due terzi di essi, cui si aggiungevano 24 maggiori estimati abi- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento tanti nel borgo e tre non abitanti, citati dal giudice feudale con avviso scritto recapitato da un pubblico servitore. Il consiglio d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- era preannunciato dal suono della campana; vi partecipava il no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio giudice o il suo luogotenente e si teneva in occasione della com- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il pilazione dei pubblici riparti o per qualunque altro motivo stra- cantone I di Gallarate nel distretto IV di Gallarate com- ordinario (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, fasc. 13). prendeva i comuni denominativi di Samarate, Albizzate, Cajello, Bolladello, Oggiona, Cardano, Cassano, Busto Ar- comune di Gallarate. consiglio particolare. 499 sec. XVIII - 1757 sizio, Gallarate (capoluogo), Crenna, Ferno, Besnate, con 22.349 abitanti complessivi. A seguito del secondo provve- Nel comune di Gallarate “il consiglio particolare era formato da otto reggenti, sei in carica per un biennio e due per un qua- dimento per la concentrazione e unione di comuni nel di- driennio. spettando ai sei alla fine del loro biennio, per il suc- partimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), il cantone cessivo, nominarne tre soggetti. Ognuno dei quali nominati, se I di Gallarate nel distretto IV di Gallarate risultava costitu- ne eleggono poi per il suddetto tempo dal conte di Castelbarco ito dai comuni denominativi di II classe di Gallarate (capo- altri sei e dagli scadenti sempre altri due che si dicono ’de ve- luogo) e Busto Arsizio e dai comuni denominativi di III chi’, che restano in carica per un quadriennio”. (risposte ai 45 classe di Albizzate, Besnate, Cassano Magnago, Castellan- quesiti, D. XIII, Milano, pieve di Gallarate, cart. 3071, fasc. za, Fagnano, Ferno, Gorla Minore, Legnano, Oggiono, Sa- 13). Ai reggenti erano affidate l’amministrazione e la conserva- marate, con 34.740 abitanti complessivi. zione del patrimonio pubblico, nonché la vigilanza sull’equità delle ripartizioni fiscali. Nel consiglio particolare potevano riu- comune di Gallarate. 497 nirsi tutti e otto i reggenti oppure i due terzi di essi, previo av- sec. XIV - 1757 viso dei consoli, che venivano eletti dagli stessi reggenti. La località di Gallarate, capo di pieve, venne citata come comune di Gallarate. consoli. 500 “borgho de Galarà” negli statuti delle strade e delle acque sec. XVIII - 1757 del contado di Milano; era tra le comunità che contribuiva- Gallarate aveva tra i propri ufficiali, nel secolo XVIII, due no alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione consoli, eletti dai reggenti, che componevano il consiglio parti- delle fagie 1346). colare del comune. Tra i loro compiti vi era quello di dare pre- avviso delle riunioni consiliari ai reggenti. I consoli non presta- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e vano giuramento ad alcuna banca criminale. nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Gallarate ri- sultava ancora capo di pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 18- comune di Gallarate. 501 19). 1757 - 1797 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Nel 1757 subentrò il Piano per la nuova amministrazione del censimento, Gallarate era infeudato al conte Cesare Er- del borgo di Gallarate per decreto della real giunta, che pre- cole di Castelbarco Visconti, al quale corrispondeva per an- vedeva che il reggimento della comunità dovesse essere nuo censo e imbottato 920 lire e 15 soldi. composto da sei deputati degli estimati, da eleggersi uno Vi risiedeva, quale giudice regio, il vicario del Seprio, in per contrada, più il deputato del personale e quello del mer- quegli anni Giuseppe Fortunato Bonacina, che non perce- cimonio. Gli otto deputati dell’estimo erano nominati dal piva emolumenti dalla comunità, con l’eccezione di 14 lire convocato generale, costituendo una terna di candidati per tutte le volte che doveva firmare e approvare i riparti delle ogni deputato, da presentare al feudatario di Gallarate, che terre del Seprio e del vicariato. Risiedeva a Gallarate anche operava la scelta (Piano Gallarate 1757). il giudice feudale Rossoni de Vitali, cui la comunità pagava Nel 1771 Gallarate contava 21.637 abitanti (Statistica all’anno 192 lire, oltre agli arredi e finimenti di casa, eccet- delle anime 1771). to la biancheria. I due consoli del comune, peraltro, non Nel compartimento territoriale della Lombardia austria- prestavano giuramento né all’uno né all’altro ufficio. ca del 1786, il comune di Gallarate divenne capoluogo Gallarate aveva aggregata a sé, come da decreto del sena- dell’omonima provincia (editto 26 settembre 1786). Nel to, una parte dei beni del territorio di Crenna, denominati in 1787 capoluogo della provincia divenne Varese, subito in- Rona, per cui si pagavano i carichi, escluso il perticato ru- tegrato nella provincia di Milano, pur rimanendo sede rale, insieme a quelli della comunità di Gallarate. dell’intendenza politica. Nel 1791 il comune di Gallarate si Il comune disponeva di un consiglio particolare e gene- trovava inserito nel distretto censuario XXXIII della pro- rale. vincia di Milano (compartimento 1791). Gallarate aveva anche un cancelliere residente nel borgo, il quale curava le pubbliche scritture e teneva l’archivio, in comune di Gallarate. 502 una stanza destinata sia alla conservazione delle carte che 1798 - 1815 alle riunioni dei consigli generali e particolari. Per le sue A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione mansioni e per le spese inerenti alla sua attività il cancellie- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI re percepiva 550 lire all’anno. bis) il comune di Gallarate compariva nello stesso tempo La comunità aveva quale “sollecidadore”, agente a Mila- come terza ripartizione del dipartimento e come capoluogo no, il notaio Felice Marini, per la vigilanza dei suoi atti e del distretto di Gallarate, contrassegnato con il numero 13. dei suoi interessi, e si serviva anche di procuratori. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro Le anime collettabili e non collettabili erano circa 2600 anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ri- (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pie- partizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, ve di Gallarate, n. 19, fasc. 13). Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Gallarate

166 Gallarate rimase capoluogo del distretto 13, che era stato spostato nel Con il compartimento territoriale del 1801 (legge 23 fio- dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale rile anno IX) il distretto XIII di Gallarate venne trasformato del 1801 Gallarate divenne capoluogo del distretto IV del nel nuovo e più ampio distretto IV di Gallarate del diparti- dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel mento dell’Olona. 1805 il comune divenne nel contempo capoluogo del I can- tone e del IV distretto del dipartimento dell’Olona. Il co- distretto IV di Gallarate. 505 mune, di II classe, aveva 3345 abitanti (decreto 8 giugno 1801 - 1815 1805). Con il compartimento territoriale del 1801 (legge 23 fio- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento rile anno IX) vari distretti vennero concentrati nel distretto d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona, che venne a no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio riunire una popolazione complessiva di 111.120 abitanti. A successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- seguito dell’attivazione del compartimento territoriale del mune denominativo di Gallarate era capoluogo, con 3311 regno d’Italia (decreto 8 giugno 1805), il distretto fu suddi- abitanti, del cantone I del distretto IV di Gallarate. Con la viso in cinque cantoni, e precisamente I di Gallarate, II di successiva concentrazione e unione di comuni nel diparti- Saronno, III di Cuggiono, IV di Legnano, V di Somma, con mento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Gallarate, co- un totale di 85.710 abitanti. mune di II classe con 6300 abitanti complessivi, compren- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento deva gli aggregati di Gallarate, Arnate, Cardano, Cedrate, d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Crenna, ed era sempre a capo del cantone I del distretto IV no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio di Gallarate. successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il di- stretto IV di Gallarate comprendeva gli stessi cinque canto- comune di Gallarate. 503 ni, con 88.687 abitanti complessivi. A seguito del secondo 1816 - 1859 provvedimento per la concentrazione e unione di comuni Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), il di- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- stretto IV di Gallarate risultava costituito solamente dai bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Gallarate fu cantoni I di Gallarate, II di Saronno, III di Cuggiono, IV di inserito nel distretto XIII come comune capoluogo. Somma, con 88.558 abitanti complessivi. Il cantone di Le- Tra il 1843 e il 1844 il commissario distrettuale di Galla- gnano, così come altri, era stato soppresso per ragioni di rate stilò un rapporto sulla necessità di porre indicazioni “convenienza”, comprendenti i rapporti tra comuni, e le re- confinarie tra i comuni del distretto, in particolare Cedrate, lazioni tra di essi occorrenti “nei principali oggetti”, quali Gallarate, Cassano Magnago (determinazione confini “la circoscrizione militare, il censo, l’amministrazione del- 1843-1844). la giustizia” (proposizioni del direttore dei comuni 1811). Gallarate, comune con consiglio, fu confermato capoluo- go del distretto XIII in forza del successivo compartimento distretto XIII di Gallarate. 506 territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1816 - 1853 1844). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gallarate, co- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- mune con consiglio comunale con ufficio proprio e con una bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituiva- popolazione di 5540 abitanti, fu posto a capo del distretto no il distretto XIII di Gallarate i comuni di Albizzate, Ar- XII. nate, Besnate, Bolladello, Cajello, Cardano, Cassano Magnago, Cassina Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, Gal- distretto di Gallarate. 504 larate (capoluogo), Jerago, Oggiona con Santo Stefano, 1798 - 1800 Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Samarate con Costa, Solbiate. La legge 6 germinale anno VI bis, che stabilì la ripartizio- I comuni con consiglio di Cassano Magnago e Gallarate ne del dipartimento del Verbano, istituì il distretto di Galla- (capoluogo) e i comuni con convocato di Albizzate, Arnate, rate, contrassegnato col numero 13. Il distretto comprende- Besnate, Bolladello, Cajello, Cardano, Cassina Verghera, va i seguenti 18 comuni: Albizzate, Arnate, Besnate, Cedrate, Crenna, Ferno, Jerago, Oggiona con Santo Stefa- Bolladello, Cajello, Cardano, Cassano Magnago, Cassina no, Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Samarate Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, Senago, Oggiona con S. con Costa, Solbiate furono confermati nel distretto XIII di Stefano, Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Sama- Gallarate, in forza del successivo compartimento territoria- rate con Costa, Solbiate. Con la soppressione del diparti- le delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). mento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), il distretto di Gallarate divenne il XIII del dipartimento d’Olona (leg- ge 5 vendemmiale anno VII) e fu composto dai seguenti 43 distretto XII di Gallarate. 507 comuni: Gallarate, Albizzate, Arnate, Besnate, Bolladello, 1853 - 1859 Cajello, Cardano, Cassano Magnago, Cassina Verghera, Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto XII Cedrate, Crenna, Ferno, Jerago, Oggiona con S. Stefano, di Gallarate nella provincia di Milano era formato da Gal- Orago con Cavaria, Peveranza, Premezzo, Lonate Pozzolo, larate, comune con consiglio comunale con ufficio proprio Samarate con Costa, Solbiate, Albusciago, Arsago, Caida- (capoluogo), da Cardano, Cassano Magnago, Samarate, te, Casale con Bernate Inarzo e Tordera, Casorate, Castel- comuni con consiglio comunale senza ufficio proprio, e dai novate, Cimbro, Crugnola, Cuvirone, Gola Secca, Menza- comuni con convocato di Albizzate, Arnate, Besnate, Bol- go, Mezzana, Montonate, Mornago, Quinzano, S. ladello, Cajello, Cassina Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, Pancrazio, Sesona, Sumirago, Vergiate, Villa Dosia, Vina- Jerago, Oggionna (Oggiona), Orago, Peveranza, Premezzo, go, Vizzola, Somma con Cassina Coarezza. La popolazione Solbiate sull’Arno, con una popolazione complessiva di complessiva raggiungeva le 24.000 unità. 24.698 abitanti.

167 Galliate pieve di Gallarate. 508 che veniva sostituito ogni mese, e avevano il compito di vi- sec. XIV - 1797 gilare sulla giustizia dei pubblici riparti. Il cancelliere risiedeva nel territorio e conservava in casa La pieve di Gallarate appare citata negli statuti delle stra- le poche scritture esistenti. Lo stato delle anime abitanti nel de e delle acque del ducato di Milano, redatti nel 1346 paese era di 240 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D (Compartizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo XVII, Como, pieve di Varese, [1], fasc. 13). del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiorna- menti del XVII secolo oltre a Gallarate, capo di pieve, ri- sultavano far parte della pieve le località seguenti: Albizza- comune di Galliate. 510 te, Albuzago (Albusciago), Arnate, Besnate, Bolladello, 1757 - 1797 Caiello, Cardano, Cassina Verghera, Cassano Magnago, Nel compartimento territoriale del 1757 Galliate risulta- Cavaria, Cedrate, Creva (Crenna?), Jerago, Oggiona, Ora- va compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). go, Ferno, Peveranza, Premezzo, Samarate, Santo Stefano, Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). La pieve, larate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito nel 1757, comprendeva i comuni di Albizzate, Arnate, Be- del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, snate, Bolladello, Busto Arsizio, Cajello, Cardano, Cassa- che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 no Magnago, Cassina Verghera, Cedrate, Crenna, Ferno, settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Vare- Gallarate, Jerago, Oggiona con S. Stefano, Orago con Ca- se si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della varia, Peveranza, Premezzo, Samarate con Costa, Solbiate provincia di Milano (compartimento 1791). (editto 10 giugno 1757). La situazione non subì mutamenti all’epoca del compartimento della provincia di Gallarate comune di Galliate. 511 (editto 26 settembre 1786). 1798 - 1809 arch. determinazione confini 1843-1844: Rapporto del com- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione missario distrettuale di Gallarate sulla necessità di porre indicazioni confinarie interessanti i comuni di Cedrate, del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Gallarate, Cassano Magnago, Milano 1843-1844, ASMi, bis) il comune di Galliate venne inserito nel distretto di Va- Catasto, cart. 762. rese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 legisl. Piano Gallarate 1757: Piano per la nuova amministra- zione del borgo di Gallarate per decreto della Real Giun- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto ta (14 dicembre 1757), Raccolta degli editti, ordini, istru- Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Gal- zioni e lettere circolari pubblicati dalla Real Giunta del liate rimase nel distretto di Varese che era stato collocato Censimento generale dello Stato di Milano, nuova ed., nel dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- Parte seconda contenente le riforme, Milano, Majnardi, riale del 1801 il comune fu spostato nel dipartimento del 1802, p. 147; ASVa, Biblioteca, 3.2.2.UB3. Lario, distretto II di Varese (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Galliate venne inserito nel cantone I di Varese, distretto II di Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 179 abitanti (decreto 8 giugno GALLIATE 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con comune di Galliate. 509 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- 1199 - 1757 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Galliate disponeva già di consoli nel 1199. Infatti un do- Galliate figurava, con 308 abitanti, comune aggregato al cumento di quell’anno cita Giacomo Visconti, di , comune denominativo di Daverio, nel cantone I di Varese quale “consul de loco Galliate” (Rota, Origine). La località del distretto II di Varese. Con il successivo compartimento di Galliate, citata come “Gayà cum Galiono” negli statuti territoriale del dipartimento del Lario, Galliate era tra gli delle strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, aggregati del comune di Daverio, nel cantone I di Varese come appartenente alla pieve di Varese, era tra le comunità del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). comune di Galliate. 512 Nel 1538 Galliate venne infeudata a Egidio Bossi. 1816 - 1859 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in nei successivi aggiornamenti Galliate risultava tra le comu- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- nità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di 50-51). Gagliate (Galliate) fu inserito nel distretto XVII di Varese. Dalle risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimento Gagliate, comune con convocato, fu confermato nel di- dello stato di Milano emerge che Galliate era comune in- stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- feudato al marchese Bossi, al quale però non pagava diritti mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 feudali. luglio 1844). La giustizia era amministrata dal giudice regio, residente Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gagliate, co- a Varese, e dal giudice feudale, all’epoca Nicolao de Cristo- mune con convocato generale e con una popolazione di 387 foris. Il console presentava il suo ordinario giuramento alla abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. banca criminale di Varese e una copia al podestà feudale. bibl. Rota, Origine: Carlo Massimo Rota, Origine e signifi- Gli ufficiali erano due reggenti eletti a voce, come risulta cato del nome Varese e dintorni, Varese, Tip. arciv. dalla scrittura fatta dal dottor De Cristoforis, e un console dell’Addolorata, s. d.

168 Gavirate

GARABIOLO Maccagno del distretto II di Varese, e come tale fu confer- mato con il successivo compartimento territoriale del di- comune di Garabiolo. 513 partimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). sec. XV - 1757 comune di Garabiolo. 516 Garabiolo fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu 1816 - 1859 concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Mar- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in liani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squa- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- dra di Valvedasca (Casanova 1930, pp. 77, 105). do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Garabiolo fu inserito nel distretto XX di Maccagno. del censimento, il territorio era infeudato al conte Giovanni Garabiolo, comune con convocato, fu confermato nel di- Emanuele Marliani, al quale il comune pagava annualmen- stretto XX di Maccagno in forza del successivo comparti- te per censo feudale 54 lire e 14 soldi. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Il giudice non abitava in paese, ma aveva la sua residenza luglio 1844). in Luino. Il console non prestava l’ordinario giuramento Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Garabiolo, co- alla banca criminale di quell’ufficio, ma era obbligato sola- mune con convocato generale e con una popolazione di 221 mente a denunziare i delitti. abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Il consiglio era particolare, costituito da due consoli, scelti a rotazione per focolare, che svolgevano anche le fun- zioni di esattori. Le imposte invece erano determinate dai due sindaci, che esercitavano ugualmente l’ufficio a rota- GAVIRATE zione. Ogni anno tanto i due consoli come i due sindaci ve- nivano sostituiti. cantone IV di Gavirate. 517 Il comune, che non aveva in Milano procuratore né agen- 1805 - 1808 te, era abitato da 225 anime collettabili e non collettabili, Nel 1805, il decreto emanato da Napoleone I per il nuovo tanto maschi come femmine (Risposte ai 45 quesiti, cart. compartimento territoriale del regno d’Italia, che prevede- 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 19). va la suddivisione del territorio in dipartimenti, distretti e cantoni, portò all’istituzione del cantone IV, di Gavirate, comune di Garabiolo. 514 nell’ambito del II distretto, di Varese, nel dipartimento del 1757 - 1797 Lario. Il cantone aveva un totale di 11.901 abitanti e com- Secondo il compartimento territoriale del 1757 Garabio- prendeva i seguenti 26 comuni, tutti di terza classe: lo era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto Arolo, Bosco con Marzano Chirate e Ballarate, Celina, 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della Cerro con Ceresolo, Laveno, Leggiuno, Mombello, San provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località Giano, Bardello, Besozzo, Biandronno, Bogno, Brebbia, della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Bregano, Cardana, Cazzago, Comerio, Coquio con Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Sant’Andrea, Gavirate con Fignano, Malgesso, Monate, otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- Monvalle con Turro, Olginasio, Travedona, Trevisago, Vol- lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di torre (decreto 8 giugno 1805). Milano (compartimento 1791). cantone II di Gavirate. 518 comune di Garabiolo. 515 1809 - 1815 1798 - 1809 Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione mento del Lario prevedeva l’inserimento nel cantone II di del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Gavirate del distretto II di Varese dei comuni denominativi bis) il comune di Garabiolo venne inserito nel distretto del di Gavirate, Angera, Bardello, Besozzo, Comabbio, Ispra, Giona, che aveva come capoluogo Maccagno Superiore. Laveno, Leggiuno, Taino, Ternate, Travedona, con un tota- Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro le di 16.429 abitanti (progetto di concentrazione 1807, La- anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ri- rio). A seguito dell’aggregazione dei comuni del diparti- partizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, mento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Garabiolo costituivano il cantone II di Gavirate i comuni denominati- entrò a far parte del distretto di Luino, contrassegnato col vi di Gavirate, Angera, Bardello, Besozzo, Comabbio, numero sedici, del dipartimento dell’Olona. Con il compar- Ispra, Laveno, Leggiuno, Taino, Ternate, Travedona, Ge- timento territoriale del 1801 il comune fu spostato nel di- monio, Brenta con 20.608 abitanti complessivi. Con il suc- partimento del Lario, distretto II di Varese (legge 23 fiorile cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- anno IX). Nel 1805 il comune di Garabiolo venne inserito rio, il cantone II di Gavirate del distretto II di Varese era nel cantone VII di Maccagno Superiore, distretto II di Va- formato dai comuni denominativi di Cuvio, Brenta, Gavi- rese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, rate, Bardello, Angera, Besozzo, Comabbio, Ispra, Laveno, aveva 194 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Leggiuno, Taino, Ternate, Travedona, Gemonio (decreto 30 luglio 1812). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- comune di Gavirate. 519 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), sec. XIV - 1757 Garabiolo figurava, con 208 abitanti, comune aggregato al La località di Gavirate, citata come “Gavirà” negli statuti comune denominativo di Campagnano, nel cantone IV di delle strade e delle acque del contado di Milano e facente

169 Gavirate parte della pieve di Brebbia, era tra le comunità che contri- comune di Gavirate con Fignano. 521 buivano alla manutenzione della strada di Rho (Comparti- 1798 - 1815 zione delle fagie 1346). A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Gavirate ri- bis) il comune di Gavirate venne inserito nel distretto di sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Carlo V, cartt. 7-8). fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Nel XVII secolo emerge che la comunità di Gavirate era 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, nella pieve di Brebbia, dopo Besozzo e Coquo, quella che Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), pagava la quota più consistente di sale. Con ordinazione Gavirate con Fignano entrò a far parte del distretto XVIII magistrale del 23 novembre 1605 erano state tolte a Gavi- di Varese del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento rate 1.2 staia di sale, che erano state attribuite a Voltorre, territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II come tassa spettante alla Cassina della Noce (Oppizzone di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno 1634). IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale rese Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Gavirate capoluogo del cantone IV del distretto II, Varese, del censimento, il comune risultava infeudato al conte Giu- del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva lio Visconti, col pagamento annuo di 128 lire e 10 soldi per 1044 abitanti (decreto 8 giugno 1805). censo e dazio. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Nel comune risiedeva il podestà, all’epoca Carlo Barto- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con lomeo Porta, che percepiva 18 lire, 7 soldi e 6 denari all’an- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- no. Il console prestava giuramento alla banca criminale del ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), vicariato del Seprio di Gallarate. Il comune non disponeva il comune denominativo di Gavirate, con i comuni aggrega- di un consiglio generale né particolare, non essendovi altro ti di Gavirate ed uniti, Cocquio ed uniti, Comerio, Trevisa- ufficiale che tre reggenti, il console e il cancelliere. Il con- go, Voltorre, e con 2764 abitanti complessivi, era capoluo- sole convocava i capifamiglia e gli estimati nella pubblica go del cantone II del distretto II di Varese, e come tale, piazza in un giorno festivo dopo la messa per le decisioni comune di III classe, fu confermato con il successivo com- da prendere. L’incarico degli ufficiali era annuale, ma pote- partimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto va essere revocato su richiesta degli estimati. Unico patri- 30 luglio 1812). monio comunale era una boscaglia con zerbo e pascolo di montagna, che non forniva alcuna rendita. comune di Gavirate. 522 Il cancelliere risiedeva nel comune di Coquo (Cocquio), 1816 - 1859 distante circa un miglio, e veniva pagato 48 lire all’anno. Le scritture pubbliche erano due libri catastali, oltre ai ri- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in parti annui e alle ricevute del pagamento dei tributi. Il ma- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- teriale era conservato da uno dei reggenti, in un armadio do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Gavirate con utilizzato per l’archivio. Fignano fu inserito nel distretto XVI come comune capo- Il comune non aveva procuratori né agenti a Milano; in luogo. caso di necessità ci si rivolgeva al sindaco provinciale, sen- Con dispaccio governativo 1824 dicembre 11 n. 34259/ za pagamento. Le anime presenti nel paese erano circa 770, 4237 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Gavirate, di cui 614 collettabili e 156 non collettabili (Risposte ai 45 del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Breb- compartimento di Como, 1816-1835). bia, fasc. 14). Gavirate con Fignano, elencato ancora tra i comuni con Nel Compartimento territoriale specificante le cassine convocato, fu confermato capoluogo del distretto XVI in del 1751, al comune di Gavirate con Pozzolo ed Armino ri- forza del successivo compartimento territoriale delle pro- sultava aggregata la località di Fignano (Compartimento vince lombarde (notificazione 1 luglio 1844). 1751). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gavirate con la frazione Fignano, comune con consiglio comunale senza comune di Gavirate con Fignano. 520 ufficio proprio e con una popolazione di 1753 abitanti, fu 1757 - 1797 posto a capo del distretto XIX. Sin dal compartimento territoriale specificante le cassine del 1751, al comune di Gavirate con Pozzolo ed Armino ri- distretto XVI di Gavirate. 523 sultava aggregata la località di Fignano (Compartimento 1816 - 1853 1751). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1757 il comune aveva la denominazione di Gavirate con Fi- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituivano il gnano (editto 10 giugno 1757). distretto XVI di Gavirate i comuni di Arolo, Bardello, Be- Nel compartimento territoriale della Lombardia austria- sozzo, Biandronno, Bogno, Bosco con Marzano, Chirate e ca del 1786, il comune di Gavirate con Fignano, come le al- Ballarate, Brebbia, Bregano, Cardana, Cazzago, Celina, tre località della pieve di Brebbia, venne inserito ammini- Cerro con Ceresolo, Cocquio con Sant’Andrea, Comerio, strativamente nella provincia di Gallarate (editto 26 Gavirate con Fignano (capoluogo), Laveno, Leggiuno, settembre 1786). Il territorio venne successivamente inseri- Malgesso, Mombello, Monate, Monvalle con Tura, Olgina- to nella provincia di Milano e nel 1791, abolite le intenden- sio, San Giano, Travedona, Trevisago, Voltorre. ze politiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a tro- I comuni con consiglio di Mombello e Monvalle con varsi comprese nella provincia di Milano (compartimento Tura e i comuni con convocato Arolo, Bardello, Besozzo, 1791). Biandronno, Bogno, Bosco con Marzano, Chirate e Balla-

170 Gemonio rate, Brebbia, Bregano, Cardana, Cazzago, Celina, Cerro del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, con Ceresolo, Cocquio con Sant’Andrea, Comerio, Gavira- che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 te con Fignano (capoluogo), Laveno, Leggiuno, Malgesso, settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Vare- Monate, Olginasio, San Giano, Travedona, Trevisago, Vol- se si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della torre furono confermati nel distretto XVI di Gavirate in for- provincia di Milano (compartimento 1791). za del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). comune di Gazzada. 527 1798 - 1812 distretto XIX di Gavirate. 524 1853 - 1859 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto XIX bis) il comune di Gazzada venne inserito nel distretto di Va- di Gavirate nella provincia di Como era formato da Azzio, rese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- Casalzuigno, Cittiglio, Cocquio, Cuvio, Gavirate (capoluo- tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 go), Gemonio, Monvalle, Mombello, Orino, comuni con di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto consiglio comunale senza ufficio proprio, e dai comuni con Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Gaz- convocato di Arcumeggia, Arolo, Bardello, Besozzo, Bian- zada rimase nel distretto di Varese, che allora faceva parte dronno, Bogno, Bosco, Brebbia, Bregano, Brenta, Carava- del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- te, Cardana, Cavona, Cazzago, Celina, Cerro, Comerio, riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Va- Cuveglio, Duno, Laveno, Leggiuno, Malgesso, Monate, rese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Olginasio, , Travedona, Trevisago, Vararo, Ver- Nel 1805 il comune di Gazzada venne inserito nel cantone gobbio, Valtore (Voltorre), con una popolazione complessi- I di Varese del distretto II di Varese del dipartimento del La- va di 26.864 abitanti. rio. Il comune, di III classe, aveva 431 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con GAZZADA il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), comune di Gazzada. 525 il comune denominativo di Gazzada, con i comuni aggrega- sec. XIV - 1757 ti di Buguggiate e Gazzada, e con 680 abitanti complessivi, figurava nel cantone I di Varese del distretto II di Varese. Nel 1538 Gazzada, facente parte della pieve di Varese, Nel successivo progetto di rettificazione e concentrazio- venne infeudata a Egidio Bossi. La comunità risulta citata ne dei comuni del dipartimento del Lario, venne proposta nei registri catastali del 1558 e del secolo successivo (Esti- l’aggregazione di Gazzada al comune di Bizzozero, perché mo di Carlo V, cartt. 50 - 51). La stessa appariva anche nelle “la tenuità del suo estimo rendeva in esso gravose le impo- località della pieve di Varese soggette nel XVII secolo al ste annuali” (rettificazioni del dipartimento del Lario pagamento della tassa del sale (Oppizzone 1634). 1812): con il successivo compartimento territoriale del di- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta partimento del Lario, Gazzada era tra gli aggregati del co- del censimento, il comune era infeudato al marchese Gale- mune di Bizzozero, nel cantone I di Varese del distretto II azzo Bossi, ma non effettuava pagamenti al feudatario. di Varese (decreto 30 luglio 1812). Nel comune, in cui abitavano circa 350 anime, non risie- deva né giudice regio né feudale. Infatti, il giudice regio comune di Gazzada. 528 competente era Massimiliano Pusterla, podestà di Varese. Il 1816 - 1859 giudice feudale, Cristofori, risiedeva anche lui in Varese. Il console non prestava giuramento ad alcuna banca, ma tut- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in tavia portava le denunce sia all’ufficio regio che a quello base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- feudale. Non vi era un consiglio, ma il comune era ammi- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di nistrato da due deputati e dal console. I due deputati si eleg- Gazzada fu inserito nel distretto XVII di Varese. gevano in piazza pubblica tramite votazione, premesse le Gazzada, comune con convocato, fu confermato nel di- formalità. I rappresentanti venivano sostituiti ogni tre o stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- quattro anni secondo le circostanze e bisogni. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 L’incarico di console era svolto a rotazione di casa in ca- luglio 1844). sa, mensilmente. Le attività di amministrazione e vigilanza Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gazzada, co- erano svolte con la partecipazione e con il consiglio dei pri- mune con convocato generale e con una popolazione di 668 mi estimati. Anche il cancelliere risiedeva a Varese ed era abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. pagato 18 lire all’anno. La cura delle scritture, in mancanza di archivio, era affidata ai deputati (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [1], fasc. 14). GEMONIO comune di Gazzada. 526 1757 - 1797 comune di Gemonio. 529 sec. XIV - 1757 Nel compartimento territoriale del 1757 Gazzada risulta- va compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). La località di Gemonio, della pieve di Cuvio, citata come Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- “Zemono” negli statuti delle strade e delle acque del conta- larate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito do di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla ma-

171 Gerenzano nutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fa- mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 643 abitanti gie 1346). (decreto 8 giugno 1805). Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Gemonio al so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere comune denominativo di Cittiglio nel cantone III di Cuvio Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- del distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto Lario). Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo nel biennio seguente, Gemonio venne collocato nel cantone dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). II di Gavirate del distretto II di Varese, come comune deno- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e minativo con i comuni aggregati di Gemonio, Caravate, nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Ge- Azzio, Orino (decreto 4 novembre 1809); con il successivo monio risultava tra le comunità censite nella medesima pie- compartimento territoriale del dipartimento del Lario, Ge- ve (Estimo di Carlo V, cart. 49). monio era tra i comuni denominativi del cantone II di Ga- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta virate del distretto II di Varese, con gli aggregati di Gemo- del censimento, il comune era infeudato alla felice memo- nio e Caravate (decreto 30 luglio 1812). ria del conte Giulio Visconti Borromeo Arese, cui corri- spondeva ogni anno complessivamente 208 lire e 10 soldi comune di Gemonio. 532 per censo feudale. 1816 - 1859 Gemonio era sottoposto alla giurisdizione del podestà Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in feudale di Cuvio, che percepiva annualmente 28 lire. Le de- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- nunce venivano portate dal console sia all’ufficio feudale di do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Cuvio che all’ufficio regio di Varese. Il comune non aveva Gemonio fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. consiglio generale né particolare; gli ufficiali pubblici era- Con dispaccio governativo 1832 febbraio 10 n. 103/5 fu no il cancelliere, il sindaco, due deputati e il console. autorizzata la sostituzione, nel comune di Gemonio, del Quest’ultimo convocava, in caso di necessità, i capifami- consiglio comunale al convocato generale (variazioni al glia nella pubblica piazza, per lo più in giorno festivo dopo compartimento di Como, 1816-1835). la messa. Unico patrimonio della comunità, composta da Gemonio, comune con consiglio, fu confermato nel di- circa 543 anime, di cui 343 collettabili e 200 non colletta- stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- bili, era un pezzo di terra a pascolo e bosco, da cui si rica- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 vavano 20 lire all’anno. Il cancelliere, residente a Cocquio, luglio 1844). percepiva 24 lire all’anno. Le scritture della comunità era- no conservate dal sindaco in un vestaro che fungeva da ar- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gemonio, co- chivio (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Co- mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con mo, Valcuvia, fasc. 16). una popolazione di 975 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. comune di Gemonio. 530 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Gemonio risul- GERENZANO tava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a comune di Gerenzano. 533 seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- sec. XIV - 1757 striaca, che divise il territorio lombardo in otto province Una località definita “El locho da Gerenzano per li nobili (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Galla- e vicini” risulta citato negli statuti delle strade e delle acque rate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata del contado di Milano, del 1346 (Compartizione delle fagie nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’inten- 1346, p. 28). La comunità di Gerenzano appare, con le altre denza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, località della pieve di Appiano, in un perticato rurale, civile la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario XXXVIII del- ed ecclesiastico del 1552 e nella successiva documentazio- la provincia di Milano (compartimento 1791). ne catastale fino al XVII secolo (Estimo di Carlo V, cartt. 2- 3). comune di Gemonio. 531 Nel 1651 Gerenzano venne infeudato a Giambattista Fa- 1798 - 1815 gnani. Il comune faceva sempre parte della pieve di Appia- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione no (Casanova 1930). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta bis) il comune di Gemonio venne inserito nel distretto di del censimento, Gerenzano era infeudato al marchese Gia- Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 como Fagnani, cui però non corrispondeva emolumenti. Il fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre giudice competente era il podestà feudale, Francesco Ma- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, chio (Macchi?), residente in Milano, cui si pagavano Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), d’onorario 50 lire all’anno. Il console del comune prestava Gemonio divenne parte del distretto XV di Laveno, che era giuramento alla banca criminale di Gallarate. stato collocato nel dipartimento dell’Olona. Con il compar- Il comune, i cui abitanti, tra anime collettabili e non col- timento territoriale del 1801 il comune fu spostato nel di- lettabili, erano circa 830, aveva un console e due sindaci, ai partimento del Lario, distretto II di Varese (legge 23 fiorile quali era affidata l’equità dei pubblici riparti. Non vi era un anno IX). Nel 1805 il comune di Gemonio venne inserito consiglio generale, ma quando si doveva decidere su affari nel cantone V di Cuvio, distretto II di Varese, del diparti- pubblici o eleggere sindaci e console si riuniva il popolo col

172 suono della campana. Il cancelliere risiedeva a , nel- arch. supplica di Gerenzano 1809: “L’amministrazione della la pieve di Parabiago e le scritture comunali erano custodite comune di Gerenzano supplica per evitare la concentra- nella casa del marchese Fagnani, in quanto primo estimato zione con Turate”, 29 dicembre 1809, ASMi, Censo p.m., (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3062, fasc. 10). cart. 754. comune di Gerenzano. 534 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Gerenzano risul- GERMIGNAGA tava compreso nella pieve di Appiano (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia comune di Germignaga. 537 di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve sec. XV - 1757 di Appiano, a seguito del compartimento territoriale della Il comune di Germignaga, che faceva parte della pieve di Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Valtravaglia, era compreso nel feudo delle Quattro Valli do- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- nato a Giovanni Marliani nel 1583. Germignaga era una ni della pieve di Appiano risultavano inseriti nel distretto delle terre della squadra di mezzo (Casanova 1930, pp. 77, censuario XXXI della provincia di Milano (compartimento 105). La comunità fu registrata anche tra le località della 1791). pieve di Valtravaglia soggette nel XVII secolo al pagamen- to della tassa del sale (Oppizzone 1634). comune di Gerenzano. 535 Il territorio nel 1751 risultava infeudato al conte Giovan- 1798 - 1809 ni Emanuele Marliani, cui pagava 64 lire all’anno di censo A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione comitale. Il giudice che aveva competenza sul territorio era del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI all’epoca Antonio Maria Bossi. bis) il comune di Gerenzano venne inserito nel distretto di Il comune teneva consiglio nella pubblica piazza, dopo Appiano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 l’avviso da parte del console e il suono della campana; ave- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre va un sindaco e un console, che venivano rinnovati al prin- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, cipio di ogni anno. Il sindaco, il cancelliere e i deputati vi- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), gilavano sull’equità dei riparti fiscali. Il cancelliere, Gerenzano fu spostato nel distretto XIX di Tradate, che fa- abitante nello stesso comune, aveva in consegna una cassa ceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- contenente le carte della comunità e percepiva annualmente mento territoriale del 1801 il comune venne collocato nel 24 lire. dipartimento del Lario, distretto II di Varese (legge 23 fio- Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- rile anno IX). Nel 1805 il comune di Gerenzano venne in- lano. serito nel cantone VI di Appiano, distretto I di Como del di- partimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 1163 Le anime collettabili e non collettabili erano circa 425 abitanti (decreto 8 giugno 1805). (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2 , Valtravaglia, fasc. 22). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- comune di Germignaga. 538 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), 1757 - 1797 Gerenzano figurava, con 1082 abitanti, comune aggregato Secondo il compartimento territoriale del 1757 Germi- al comune denominativo di Turate, nel cantone VI di Ap- gnaga era una delle comunità della pieve di Valtravaglia piano del distretto I di Como. (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far par- Il 29 dicembre 1809 l’amministrazione del comune di te della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre lo- Gerenzano avanzò una supplica per evitare la concentrazio- calità della pieve, a seguito del compartimento territoriale ne con Turate (supplica di Gerenzano 1809). della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo A seguito del secondo provvedimento per la concentra- in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le lo- zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- calità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia to 8 novembre 1811), Gerenzano era compreso tra gli ag- di Milano (compartimento 1791). gregati di Cislago, nel cantone II di Saronno del distretto IV di Gallarate. comune di Germignaga. 539 1798 - 1809 comune di Gerenzano. 536 1816 - 1859 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, bis) il comune di Germignaga venne inserito nel distretto in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 di Gerenzano fu inserito nel distretto IV di Saronno. settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Gerenzano, comune con convocato, fu confermato nel di- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale stretto IV di Saronno in forza del successivo compartimen- anno VII), Germignaga entrò nel distretto XVI di Luino, to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- che allora faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il glio 1844). compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gerenzano, co- nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge mune con convocato generale e con una popolazione di 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Germignaga 1751 abitanti, fu inserito nel distretto XIV di Saronno. venne inserito nel cantone VIII di Luvino (Luino) del di-

173 Giona stretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta III classe, aveva 615 abitanti (decreto 8 giugno 1805). del censimento, il comune di , di circa 1200 ani- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento me, aveva come feudatari il conte Cesare Ercole di Castel- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con barco Visconti per la metà, il marchese Ermes e fratelli Vi- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- sconti per la quarta parte e il conte Giovanni Battista ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Visconti marchese Della Motta per l’altra quarta parte e si Germignaga figurava, con 614 abitanti, comune aggregato pagavano ogni anno per ricognizione feudale al conte di al comune denominativo di Luvino, nel cantone V di Luvi- Castelbarco Visconti 157 lire e 10 soldi e al marchese Er- no del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con mes e fratelli Visconti 52 lire e 10 soldi. il successivo compartimento territoriale del dipartimento Il giudice feudale era “Carlo Machio”, notaio causidico del Lario (decreto 30 luglio 1812). di Milano, che non aveva obbligo di residenza. Gli si paga- vano ogni due anni 7 lire di onorario e altre 3 lire e 10 soldi comune di Germignaga. 540 al di lui luogotenente fiscale, Pietro Antonio Landone, che 1816 - 1859 abitava in Somma. Si corrispondevano pure all’attuario Carlo Trombino l4 lire e 10 soldi ogni anno per la consegna Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in delle denunzie, mentre i consoli prestavano il loro giura- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- mento nell’ufficio del vicario del Seprio in Gallarate pa- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di gando una lira, 2 soldi e 6 denari ogni anno. Germignaga fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Al comune di Golasecca una volta era aggregato quello Germignaga, comune con consiglio, fu confermato nel di Fontané, assai più vasto del primo; ma per controversie distretto XXI di Luvino in forza del successivo comparti- insorte Fontané si era separato, senza rilevare la sua tangen- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 te dei carichi regi, pagati successivamente dalla comunità luglio 1844). di Golasecca, che continuava a portarne tutto il peso e per- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Germignaga, tanto chiedeva di essere sollevata dai carichi spettanti alla comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con comunità di Fontané. una popolazione di 950 abitanti, fu inserito nel distretto I consigli si facevano nella piazza pubblica, premesso il XXI di Luvino. suono della campana, con due consoli, quattro sindaci e tut- ti i capi di casa. Il primo giorno dell’anno si sostituivano i due consoli. Cioè venivano preparati dal cancelliere quattro biglietti, due segnati e due in bianco e i consoli che scade- GIONA vano nominavano due persone per uno da sorteggiare. Quelli ai quali toccavano i biglietti segnati diventavano i nuovi consoli ed eleggevano un sindaco per uno; un altro ne distretto del Giona. 541 eleggevano i rispettivi agenti della casa Castelbarco Vi- 1798 sconti e un altro ancora i marchesi Ermes e fratelli Visconti. La legge 6 germinale anno VI bis, che stabilì la ripartizio- Il cancelliere abitava nello stesso luogo e percepiva 120 ne del Dipartimento del Verbano, istituì un distretto del lire di retribuzione. Nella comunità non vi era archivio né Giona, con capoluogo Maccagno Superiore. stanza, ma la documentazione rimaneva in custodia del Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge cancelliere (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, 15 fruttidoro anno VI), il distretto del Giona cessò di esiste- Milano, pieve di Somma, fasc. 11). re. I comuni del distretto vennero integrati nel dipartimento d’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII) e furono inseriti- comune di Gola Secca. 543 iti nel distretto di Luino. Il distretto del Giona comprendeva 1757 - 1797 17 comuni: In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- Agra con Colmegna e Cassina Casneda, Armio, Biegno, no del 1757, Gola Secca risultava tra le comunità della pie- Campagnano, Cersano (Cossano?), Curiglia, Dumenza, ve di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel Garabiolo, Graglio con Cadero, Lozzo, Maccagno Superio- 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- re, Maccagno Inferiore, Monte Viasco, Musignano, Pino, calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento Runo con Stivigliano, Tronzano con Bassano. territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- GOLA SECCA lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- partimento 1791). comune di Gola Secca. 542 comune di Golasecca. 544 sec. XIV - 1757 1798 - 1811 La località di Gola Secca, pieve di Somma, citata negli A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della bis) il comune di Gola Secca venne inserito nel distretto 12 strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). di Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Gola Secca risultava tra le comunità censite nella medesi- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), ma pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). Gola Secca entrò nel distretto XIII di Gallarate, che faceva

174 Gorla Maggiore parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento rifiutarono il pagamento del censo, ritenendo che la comu- territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV nità fosse tornata sotto la dipendenza della regia camera, di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile per la mancanza di eredi maschi dei Visconti Borromeo. anno IX). Nel 1805 il comune di Golasecca venne inserito Nel 1602 la comunità, dopo una lunga vertenza, dovette nel cantone V di Somma del distretto IV di Gallarate del di- sottoscrivere una convenzione, impegnandosi a pagare 780 partimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 1287 lire imperiali. Dalla contribuzione furono esentati i membri abitanti (decreto 8 giugno 1805). della famiglia Moneta, perché costituivano una comunità di A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nobili, esente dalle contribuzioni. Però nel 1603 il popolo, d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- radunatosi in convocato, diede mandato al console e al vice no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio console di notificare alla regia camera il ricorso contro le successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- pretese dei feudatari. mune denominativo di Gola Secca figurava compreso, con Nel 1650 il feudo fu concesso comunque a Carlo Giovan- 1317 abitanti, nel cantone V di Somma del distretto IV di ni Giacomo Terzaghi. Gallarate. Con la successiva concentrazione e unione di co- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta muni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), del censimento, il comune era infeudato al marchese Ales- Gola Secca era compreso tra gli aggregati di Sesto Calende, sandro Terzaghi, al quale non pagava alcun onorario. nel cantone IV di Somma del distretto IV di Gallarate. La giustizia era amministrata dal podestà feudale che ri- siedeva nel borgo di Gallarate e si chiamava Alessandro comune di Gola Secca. 545 Bariletta. A lui la comunità pagava come onorario 7 lire an- 1816 - 1859 nue. Il console del comune prestava giuramento sia alla Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, banca del vicario del Seprio sia al podestà feudale. in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- Il comune era amministrato da tre sindaci rurali, che si bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune chiamavano anche reggenti o deputati e rappresentavano la di Gola Secca fu inserito nel distretto XVI di Somma. comunità. Tali ufficiali si eleggevano, si mutavano e si con- Con dispaccio governativo 1819 luglio 15 n. 16875/228 fermavano a piacere della comunità. Ad essi erano racco- fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Golasecca, del mandate l’amministrazione e la conservazione del povero consiglio comunale al convocato generale (variazioni al patrimonio, sotto il controllo dei primi estimati. compartimento di Milano, 1816-1835). Da altra fonte la so- Il cancelliere del comune, che risiedeva in Sulbiello, cu- stituzione risulta essere stata effettuata a tenore del gover- rava le pubbliche scritture, che conservava in un archivio in nativo dispaccio 1821 marzo 19 n. 5620/702 (variazioni al casa, e percepiva come salario 55 lire annue. compartimento di Milano). Il comune, di circa 660 anime, collettabili e non colletta- Gola Secca, comune con consiglio, fu confermato nel di- bili, non disponeva di procuratore né agente a Milano (Ri- stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- sposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Olgiate Olona, fasc. 7). luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gola Secca, comune di Gorla Maggiore. 547 comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con 1757 - 1797 una popolazione di 1604 abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. Nel compartimento territoriale del 1757 Gorla Maggiore risultava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella pro- vincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Olgia- te Olona, a seguito del compartimento territoriale della GORLA MAGGIORE Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve comune di Gorla Maggiore. 546 di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto censuario sec. XI - 1757 XXX della provincia di Milano. Il cancelliere del distretto L’esistenza della località è attestata da un documento del risiedeva a Legnano (compartimento 1791). 1046, in cui è citata assieme a Gorla Minore. Il paese, citato negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- comune di Gorla Maggiore. 548 no, del 1346, faceva parte della pieve di Olgiate Olona ed 1798 - 1809 era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e bis) il comune di Gorla Maggiore venne inserito nel distret- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Gorla Mag- to di Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (leg- giore risultava ancora tra le comunità censite nella medesi- ge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 set- ma pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). tembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Nel 1574 Gorla Maggiore aveva circa 531 abitanti (Sta- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale tus animarum, 1574, pieve di Busto, cart. XI), che divenne- anno VII), Gorla Maggiore entrò nel distretto X di Busto ro circa 700 nel 1604. Accanto alla comunità di Gorla esi- Arsizio, che faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con steva una comunità dei nobili Moneta, che pagava il compartimento territoriale del 1801 il comune fu colloca- separatamente i tributi. Nel 1536 Gorla risultava possedi- to nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona mento del conte Vitaliano Visconti Borromeo, che percepi- (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Gorla va un censo feudale di 80 lire all’anno, che la comunità Maggiore venne inserito nel cantone IV di Legnano del di- pagò fino al 1599. Da quella data, i capifamiglia del paese stretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il co-

175 Gorla Minore mune, di III classe, aveva 626 abitanti (decreto 8 giugno sposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di 1805). Olgiate Olona, fasc. 8). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- comune di Gorla Minore. 551 no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio 1757 - 1797 successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Gor- la Maggiore figurava, con 664 abitanti, comune aggregato Nel compartimento territoriale del 1757 Gorla Minore ri- al comune denominativo di Fagnano, nel cantone IV di Le- sultava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 giu- gnano del distretto IV di Gallarate; con la successiva con- gno 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provin- centrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona cia di Gallarate, con le altre località della pieve di Olgiate (decreto 8 novembre 1811), Gorla Maggiore era compreso Olona, a seguito del compartimento territoriale della Lom- tra gli aggregati di Gorla Minore, nel cantone I di Gallarate bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto del distretto IV di Gallarate. province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto censuario XXX della provincia di Milano. Il cancelliere del distretto comune di Gorla Maggiore. 549 risiedeva a Legnano (compartimento 1791). 1816 - 1859 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, comune di Gorla Minore. 552 in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- 1798 - 1815 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Gorla Maggiore fu inserito nel distretto XV di Busto Ar- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sizio. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Gorla Minore venne inserito nel distretto Gorla Maggiore, comune con convocato, fu confermato di Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge nel distretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- cazione 1 luglio 1844). na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gorla Maggio- VII), Gorla Minore entrò nel distretto X di Busto Arsizio, re, comune con convocato generale e con una popolazione che faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il com- di 1258 abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio. partimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge bibl. Carnelli, Gorla: Luigi Carnelli, Giampaolo Cisotto, 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Gorla Minore Alessandro Deiana, Gorla Maggiore, biografia di una venne inserito nel cantone IV di Legnano del distretto IV di comunità, Gorla Maggiore, Amministrazione Comunale Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III di Gorla Maggiore, 1990. classe, aveva 712 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio GORLA MINORE successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- mune denominativo di Gorla, comprendente i comuni con- comune di Gorla Minore. 550 centrati di Gorla Minore e Solbiate Olona figurava compre- so, con 1058 abitanti complessivi, nel cantone IV di sec. XIV - 1757 Legnano del distretto IV di Gallarate. Con la successiva Località della pieve di Olgiate Olona citata negli statuti concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- delle strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, na (decreto 8 novembre 1811), Gorla Minore, comune di III Gorla Minore era tra le comunità che contribuivano alla classe con 2330 abitanti complessivi, comprendeva gli ag- manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fa- gregati di Gorla Minore, Gorla Maggiore, Marnate, Nizzo- gie 1346). lina, Prospiano, Rescalda, nel cantone I di Gallarate del di- stretto IV di Gallarate. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il paese, di circa 660 anime, era infeudato al marchese Carlo Ettore Maria Terzaghi, al quale non si ef- comune di Gorla Minore. 553 fettuavano pagamenti. 1816 - 1859 Il giudice era il dottor Ambrogio Gattone, che risiedeva Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in Gallarate e percepiva 7 lire annue per la ricognizione dei in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- riparti. Il console prestava il giuramento all’ufficio di Gal- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune larate. di Gorla Minore fu inserito nel distretto XV di Busto Arsi- Gorla Minore non aveva consiglio e la comunità era am- zio. ministrata dal console, con la partecipazione dei primi esti- Gorla Minore, comune con convocato, fu confermato nel mati. distretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo com- Il cancelliere risiedeva in Cerro, pieve di Parabiago, e partimento territoriale delle province lombarde (notifica- percepiva 50 lire annue. Non vi era archivio, né stanza pub- zione 1 luglio 1844). blica e le scritture si conservavano in casa del primo esti- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gorla Minore, mato, dopo il rendimento dei conti da parte dell’esattore. comune con convocato generale e con una popolazione di La comunità non disponeva di procuratore né agente (Ri- 1152 abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio.

176 Gornate Superiore

GORNATE INFERIORE A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con comune di Gornate Inferiore. 554 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- sec. XIV - 1757 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Gornate Inferiore figurava, con 398 abitanti, comune ag- La località di Gornate Inferiore venne citata negli statuti gregato al comune denominativo di Carnago, nel cantone delle strade e delle acque del contado di Milano, come ap- VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu con- partenente alla pieve di Castelseprio. Gornate era tra le co- fermato con il successivo compartimento territoriale del di- munità che contribuivano alla manutenzione della strada di partimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Rho. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Gornate Inferiore. 557 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Gornate In- 1816 - 1859 feriore risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del cen- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di simento ci fanno sapere che il comune era infeudato al con- Gornate Inferiore fu inserito nel distretto XXII di Tradate. te Terzago, che però non percepiva censo feudale. Quanto ai giudici, il giudice feudale competente abitava a Milano e Gornate Inferiore, comune con convocato, fu confermato percepiva 9 lire annue. Il luogotenente del giudice si trova- nel distretto XXII di Tradate in forza del successivo com- va a Morazzone e l’attuario a Varese. Il giudice regio stava partimento territoriale delle province lombarde (notifica- anch’egli a Varese, mentre il console prestava giuramento zione 1 luglio 1844). alla banca criminale di Milano. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gornate Infe- Al comune era aggregato un piccolo comune detto La riore, comune con convocato generale e con una popolazio- Cassina Bicicera e San Pancrazio. ne di 574 abitanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tradate. Il comune aveva un sindaco e due deputati, ma la vigilan- za sull’esattezza dei riparti pubbllici era di competenza de- gli estimati. Il cancelliere, residente in Varese, percepiva 14 lire GORNATE SUPERIORE all’anno. L’archivio, ben ordinato, era tenuto dal primo de- gli estimati. Gli abitanti erano in tutto 390, di cui 190 ma- comune di Gornate Superiore. 558 schi dai sette anni in su, 150 femmine superiori a sette anni sec. XIV - 1757 e 50 bambini sotto i sette anni (Risposte ai 45 quesiti, cart. Località citata negli statuti delle strade e delle acque del 3039. fasc. 9). contado di Milano, come appartenente alla pieve di Castel- seprio. Era tra le comunità che contribuivano alla manuten- comune di Gornate Inferiore. 555 zione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). 1757 - 1797 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Nella compartimentazione teresiana del 1757 Gornate nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Gornate Su- Inferiore faceva parte della pieve di Castelseprio (editto 10 periore risultava ancora compreso nella medesima pieve giugno 1757). Il comune di Gornate Inferiore entrò nel (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11). 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta calità della pieve di Castelseprio, a seguito del comparti- del censimento, la comunità, che contava circa 160 perso- mento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il ne, era infeudata a Gerolamo Castiglione, cui non si corri- territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre spondeva alcuna somma. La giurisdizione era del giudice 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Castelseprio face- feudale di Gallarate, che percepiva sei lire all’anno. Il con- vano parte del distretto XXXII della provincia di Milano siglio era costituito dall’assemblea degli abitanti, convocati (compartimento 1791). tramite il suono della campana, unitamente a due sindaci e a un console. I sindaci venivano eletti e sostituiti da questa comune di Gornate Inferiore. 556 assemblea; mentre la carica di console veniva ricoperta se- 1798 - 1809 condo una rotazione mensile. I sindaci vigilavano in parti- colare sui riparti pubblici. Il cancelliere, che percepiva 17 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione lire all’anno, abitava a Varese e curava la conservazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI delle scritture pubbliche (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, bis) il comune di Gornate Inferiore venne inserito nel di- fasc. 8). stretto di Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 comune di Gornate Superiore. 559 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti 1757 - 1797 d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Gornate Inferiore entrò nel distretto XIX di Tra- Nella compartimentazione teresiana del 1757 Gornate date, che faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il Superiore faceva parte della pieve di Castelseprio (editto 10 compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato giugno 1757). Il comune di Gornate Superiore entrò nel nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Gornate Inferio- calità della pieve di Castelseprio, a seguito del comparti- re venne inserito nel cantone II di Tradate del distretto II di mento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre aveva 474 abitanti (decreto 8 giugno 1805). 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Castelseprio face-

177 Graglio vano parte del distretto XXXII della provincia di Milano Non vi era un consiglio stabile, ma in caso di bisogno si (compartimento 1791). radunavano tutti gli uomini del comune e si creavano due sindaci e un console, che non venivano eletti, ma esercita- comune di Gornate Superiore. 560 vano la funzione a turno per focolare, rimanendo in carica 1798 - 1809 un anno. I sindaci e il console curavano l’amministrazione del comune e vigilavano sopra i pubblici riparti. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Non vi era un cancelliere, ma bensì nel comune vi era una bis) il comune di Gornate Superiore venne inserito nel di- cassa con tre chiavi, che veniva custodita dal console e dai stretto di Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano sindaci. Ognuno degli ufficiali teneva una delle chiavi della (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 cassa, nella quale venivano riunite tutte le scritture della co- settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti munità. Il console era retribuito mediante 6 quartine di se- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale gale per ciascun fuoco. Il comune non disponeva di procu- anno VII), Gornate Superiore entrò nel distretto XIX di ratore né di agente, ma come tutta la pieve di Valtravaglia Tradate che faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con aveva il suo sindaco provinciale, Galeazzo Maria Luvino, il compartimento territoriale del 1801 il comune fu colloca- che per le necessità della pieve si recava a Milano (Risposte to nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (leg- ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 1 Valtra- ge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Gornate Su- vaglia, fasc. 20). periore venne inserito nel cantone II di Tradate del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III comune di Graglio. 563 classe, aveva 187 abitanti (decreto 8 giugno 1805). 1757 - 1797 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Nel 1757, il compartimento territoriale dello stato di Mi- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con lano riporta, tra le comunità della Valtravaglia, il comune di il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Graglio con la denominazione di “Cadero con Graglio” ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), (editto 10 giugno 1757). Gornate Superiore figurava, con 183 abitanti, comune ag- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di gregato al comune denominativo di Castiglione, nel canto- Gallarate, con le altre località della Valtravaglia, a seguito ne VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu del compartimento territoriale della Lombardia austriaca confermato con il successivo compartimento territoriale (editto 26 settembre 1786). La denominazione che appare del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). nell’editto è “Graglio con Cadero”. Nel 1791 il territorio apparteneva alla provincia di Milano (compartimento comune di Gornate Superiore. 561 1791). 1816 - 1859 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in comune di Graglio con Cadero. 564 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1798 - 1815 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Gornate Superiore fu inserito nel distretto XXII di Tradate. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Gornate superiore, comune con convocato, fu conferma- bis) il comune di Graglio venne inserito nel distretto del to nel distretto XXII di Tradate in forza del successivo com- Giona. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 partimento territoriale delle province lombarde (notifica- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre zione 1 luglio 1844). 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gornate Supe- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), riore, comune con convocato generale e con una popolazio- Graglio entrò nel distretto XVI di Luino, che allora faceva ne di 292 abitanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tradate. parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Graglio venne inserito nel can- GRAGLIO tone VII di Maccagno Superiore del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva comune di Graglio. 562 582 abitanti (decreto 8 giugno 1805). sec. XV - 1757 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Graglio fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di il comune denominativo di Graglio, con i comuni aggregati Valvedasca (Casanova 1930, pp. 77, 105). di Armio e Graglio ed uniti, e con 934 abitanti complessivi, figurava nel cantone IV di Maccagno del distretto II di Va- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta rese, e come tale, comune di III classe, fu confermato con del censimento, il comune, che contava 290 anime colletta- il successivo compartimento territoriale del dipartimento bili e non collettabili, era infeudato al conte Emanuele Mar- del Lario (decreto 30 luglio 1812). liani, cui si corrispondevano annualmente 76 lire 5 soldi e 6 denari per censo feudale. Il giudice risiedeva nel borgo di Luvino e percepiva come comune di Graglio. 565 salario ogni anno 6 lire e inoltre, per il salario dei fanti, 6 1816 - 1859 lire e 18 soldi. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Il comune desiderava essere separato dalla sua squadra. base alla compartimentazione territoriale del regno lombar-

178 Gurone do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Graglio con Cadero fu inserito nel distretto XX di Macca- Milano (compartimento 1791). gno. Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu comune di Grantola. 568 autorizzata la sostituzione, nel comune di Graglio, del con- 1798 - 1809 siglio comunale al convocato generale (variazioni al com- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione partimento di Como, 1816-1835). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Graglio con Cadero, comune con consiglio, fu conferma- bis) il comune di Grantola venne inserito nel distretto della to nel distretto XX di Maccagno in forza del successivo Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- cazione 1 luglio 1844). bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Graglio con la na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno frazione Cadero, comune con consiglio comunale senza uf- VII), Grantola entrò nel distretto XVI di Luino, che allora ficio proprio e con una popolazione di 574 abitanti, fu inse- faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- rito nel distretto XXI di Luvino. mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fio- rile anno IX). Nel 1805 il comune di Grantola venne inserito nel cantone VIII di Luvino (Luino) del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III clas- GRANTOLA se, aveva 192 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune di Grantola. 566 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sec. XIV - 1757 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Grantola fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Grantola figurava, con 208 abitanti, comune aggregato al Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, comune denominativo di Mesenzana, nel cantone V di Lu- perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato Mezzo (Casanova 1930). con il successivo compartimento territoriale del diparti- mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, la terra, che contava 186 anime collettabili e non collettabili, era infeudata al conte Giulio Visconti, al comune di Grantola. 569 quale si pagavano annualmente 24 lire. 1816 - 1859 Aveva un giudice feudale, detto giudice vicecomitale, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in che risiedeva nella Terra di Ancio e non era retribuito dalla base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comunità. Il console non era solito prestare giuramento a do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di nessuna banca criminale. Grantola fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Nel 1751 il comune non risultava aggregato a nessun al- Grantola, comune con convocato, fu confermato nel di- tro, ma nel 1652 con atto pubblico Grantola si era divisa stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- dalla comunità di Bosco. Non essendo stata assegnata la to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- quota del censo del sale a Bosco, Grantola dovette pagare glio 1844). per moltissimi anni anche per il comune di Bosco. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Grantola, co- Il consiglio si riuniva una volta all’anno e oltre, se neces- mune con convocato generale e con una popolazione di 440 sario. Mediante il suono della campana si radunavano tutti abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. gli uomini nella piazza e in tale adunanza si eleggeva il sin- daco e il medesimo vigilava e formava i riparti pubblici. Il console non era eletto dal consiglio, ma la carica era asse- gnata per focolari e senza emolumenti. GURONE Non vi era un cancelliere per il fatto che il comune era piccolo e povero. Il lavoro del cancelliere restava affidato al comune di Gurone. 570 sindaco, al quale la comunità pagava annualmente 16 lire di sec. XVI - 1757 salario. Il comune non disponeva di una stanza per archivio Nel 1538 Carlo V decise di vendere una serie di diritti, e non aveva in Milano procuratore né agente (Risposte ai dando vita a quello che fu definito feudo della Fraccia Su- 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtrava- periore di Varese, che comprendeva anche Gurone, e che fu glia, fasc. 23). acquistato da Francesco Girami. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Grantola. 567 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Gurone ri- 1757 - 1797 sultava tra le comunità censite nella pieve di Varese (Estimo Secondo il compartimento territoriale del 1757 Grantola di Carlo V, cartt. 50-51). era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 Nel 1611 il feudo della Fraccia Superiore risultava in giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della possesso di Lavinia Visconti e del marito Alessandro Vista- provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località rini. Da Lavinia Visconti, nel 1647, passò per donazione al della pieve, a seguito del compartimento territoriale della conte Fabio Visconti Borromeo (Gianazza 1993). Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Nella mappa, copiata nel 1723, del fondo Catasto c. d. te- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- resiano, conservato presso l’archivio di stato di Varese, Gu-

179 Inarzo rone risulta comune autonomo (Area virtuale, MUT 31.2); A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nel 1730 ne fu proposta l’aggregazione con il comune di del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Bizzozero e con Molinate. Nelle risposte ai 45 quesiti del il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- 1751 Gurone risultava ancora autonomo, non aveva sotto di ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), sé altri comuni e non pretendeva alcuna separazione. Gurone figurava, con 354 abitanti, comune aggregato al co- Il comune faceva parte della pieve di Varese e aveva come mune denominativo di Bizzozero, nel cantone I di Varese feudatari gli eredi del conte Giulio Visconti, cui non corri- del distretto II di Varese. Con il successivo compartimento spondeva alcuna ricognizione. territoriale del dipartimento del Lario, Gurone era tra gli aggregati del comune di Bizzozero, nel cantone I di Varese Non vi risiedeva giudice regio né feudale, né vi era pre- del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). torio; il podestà feudale Porta abitava in Gavirate e gli si corrispondevano di salario ogni anno 5 lire. Il console pre- stava il suo ordinario giuramento alla banca criminale di comune di Gurone. 573 Varese. 1816 - 1859 Non esisteva un consiglio generale; era attivo invece un Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in consiglio particolare, composto da un deputato rurale e dal base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- console e in occasione del consiglio si formavano i riparti. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di I consigli si tenevano nella pubblica piazza nel luogo solito. Gurone fu inserito nel distretto XVII di Varese. Il deputato, che veniva eletto in pubblico, non poteva pren- Gurone, comune con convocato, fu confermato nel di- dere decisioni senza l’assenso con la firma dei primi esti- stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- mati. L’amministrazione del comune era affidata al deputa- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 to e agli estimati. luglio 1844). Il comune aveva il suo cancelliere, che abitava in Vedano Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Gurone, comu- e conservava presso di sé gli originali dei riparti; mentre il ne con convocato generale e con una popolazione di 568 restante delle scritture si trovava nell’archivio del comune, abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. in una stanza precisamente destinata a tale scopo. Gli emo- lumenti del cancelliere amontavano a 21 lire all’anno. bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- zada Schianno, Gazzada Schianno, Comune di Gazzada Il comune non aveva procuratore né agente in Milano. Schianno, 1993. Le persone collettabili e non collettabili, sia maschi che femmine, erano 291 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. 15). Nel Compartimento territoriale specificante le cassine INARZO del 1751 Gurone appare comune autonomo; al comune è unito il “Molino di Bizozzero” (Compartimento 1751). comune di Inarzo. 574 sec. XIV - 1730 comune di Gurone. 571 1757 - 1797 La località della pieve di Brebbia citata come “Ynarzio” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- Nel compartimento territoriale del 1757 Gurone risultava no, del 1346, era tra le comunità che contribuivano alla ma- compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). Il nutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Galla- 1346). rate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito del Il territorio faceva parte di un antico feudo della famiglia compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che Visconti. Nel 1793, alla morte del cardinale Federico Vi- divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- sconti, Inarzo contava 52 fuochi (Casanova 1930). tembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Varese Da una nota delle aggregazioni del 1730 (Aggregazioni si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della 1730, cart. 277 bis) risulta che l’aggregazione venne appro- provincia di Milano (compartimento 1791). vata con decreto del 26 novembre dello stesso anno. Le quattro località risultano descritte in un’unica mappa del comune di Gurone. 572 Catasto c. d. teresiano già nel 1722, come veniva rilevato 1798 - 1809 nella stessa nota. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Gurone venne inserito nel distretto di Va- rese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- INDUNO tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto comune di Induno. 575 Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Guro- sec. XIV - 1757 ne entrò nel distretto XVIII di Varese, che allora faceva par- te del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento terri- La località di Induno è citata negli statuti delle strade e toriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di delle acque del contado di Milano, del 1346, e faceva parte Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno della pieve di Arcisate. Era tra le comunità che contribuiva- IX). Nel 1805 il comune di Gurone venne inserito nel can- no alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizio- tone I di Varese del distretto II di Varese del dipartimento ne delle fagie 1346). del Lario. Il comune, di III classe, aveva 340 abitanti (de- Dal censimento dei focolari della pieve di Arcisate, Indu- creto 8 giugno 1805). no risultava avere 22 fuochi nel 1537.

180 Induno

Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Induno con Frascarolo. 577 nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Induno risul- tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di 1798 - 1812 Carlo V, cart. 4). A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione La documentazione della visita pastorale di san Carlo del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Borromeo del 1574 segnalava 120 focolari con 620 abitan- bis) il comune di Induno venne inserito nel distretto di Ar- ti: nel numero erano compresi anche Bregazzana, San Cas- cisate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 siano e San Pedro. Nel 1655 i focolari risultavano 118 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre (Feudi, cart. 29), mentre gli abitanti divennero 1134 nel 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, 1687 (Induno, visita 1687). Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Induno entrò nel distretto 17 di Arcisate, che allora faceva Nel 1751 il territorio, in cui abitavano 1286 anime circa, parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento risultava infeudato agli eredi del conte Giulio Visconti Bor- territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II romeo Arese, che percepiva dal comune 300 lire imperiali di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno all’anno. IX). Nel 1805 il comune di Induno con Frascarolo venne La giurisdizione apparteneva al giudice feudale, Giusep- inserito nel cantone VI di Viggiù del distretto II di Varese pe Viani Beltramino, abitante nel borgo di Varese, che ve- del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva niva pagato 21 lire e 10 soldi imperiali. La residenza era in 1464 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Arcisate, dove si trovava la banca criminale, a cui il console prestava il suo ordinario giuramento. Nelle proprie considerazioni conclusive al progetto di concentrazione dei comuni del dipartimento del Lario, ini- Induno non aveva sotto di sé altri piccoli comuni aggre- ziato nel 1807 (progetto di concentrazione 1807, Lario), i gati oltre a un cassinaggio chiamato Breghezzana, che pa- componenti del consiglio legislativo della repubblica pro- gava il perticato separatamente da quello del comune e ave- ponevano di porre “piuttosto comune denominativo Induno va il registro separato, mentre concorreva assieme al che Arcisate”, nella ventilata unione tra i due comuni. Con- comune al pagamento degli altri gravami. sigliavano tale proposizione “il minor numero di popola- Il comune aveva un solo sindaco, il quale quando si do- zione, la posizione meno centrale, e la minor forza d’esti- vevano trattare affari concernenti la comunità aveva l’ob- mo” (rapporto del consiglio legislativo 1809). bligo, premesso il suono della campana, di avvisare gli abi- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento tanti perché si riunissero in un giorno stabilito nella piazza del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), il comune de- del comune. Qui si deliberava con l’assenso della maggior nominativo di Induno, con i comuni aggregati di Arcisate, parte degli uomini, capi di casa, sugli affari comuni e sulla Brenno, Induno ed uniti, e con 2653 abitanti complessivi, nomina del sindaco, al quale erano affidate l’amministra- figurava nel cantone III di Viggiù del distretto II di Varese; zione e conservazione del patrimonio pubblico del comune con il successivo compartimento territoriale del diparti- e la vigilanza sulla giustizia dei pubblici riparti. mento del Lario, Induno figurava tra gli aggregati del co- Il comune aveva un cancelliere residente nel suo territo- mune di Varese, nel cantone I di Varese del distretto II di rio a cui era affidata la cura delle pubbliche scritture, con- Varese (decreto 30 luglio 1812). servate in una cassa data dalla comunità. Il cancelliere era pagato 70 lire all’anno (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, pieve di Arcisate, fasc. 8). comune di Induno. 578 1816 - 1859 Sempre nel 1751, il Compartimento territoriale specifi- cante le cassine considerava ancora separatamente Induno Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in e Frascarolo (Compartimento 1751), la cui aggregazione base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- era stata già approvata da tempo (Aggregazioni 1732- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di 1733). Induno con Frascarolo fu inserito nel distretto XIX di Arci- sate. comune di Induno con Frascarolo. 576 Con dispaccio governativo 1827 febbraio 18 n. 128/91 fu 1757 - 1797 autorizzata la sostituzione, nel comune di Induno, del con- siglio comunale al convocato generale (variazioni al com- Nella compartimentazione teresiana del 1757 Induno partimento di Como, 1816-1835). venne descritto con la denominazione di Induno con Fra- scarolo tra i comuni della pieve di Arcisate (editto 10 giu- Induno con Frascarolo, comune con consiglio, fu confer- gno 1757). L’aggregazione di Frascarolo fu contestata dagli mato nel distretto XIX di Arcisate in forza del successivo stessi abitanti del paese aggregato, ma restò in vigore per compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- decisione della giunta del censimento (Buzzi 1999, pp. cazione 1 luglio 1844). 122-123). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Induno con la Nel compartimento territoriale della Lombardia austria- frazione Frascarolo, comune con consiglio comunale senza ca del 1786, il comune di Induno con Frascarolo, come le ufficio proprio e con una popolazione di 1961 abitanti, fu altre località della pieve di Arcisate, venne inserito ammi- inserito nel distretto XVII di Arcisate. nistrativamente nella provincia di Gallarate (editto 26 set- tembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Arcisate fa- arch. Induno, visita 1687: Visita pastorale del card. Federico cevano parte del distretto XXXIX della provincia di Milano Visconti, Induno, Archivio Spirituale della Curia di Mi- (compartimento 1791). lano, Miscellanea Pievi Diverse.

181 Ispra

ISPRA dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del comune di Ispra. 579 dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 sec. XIV - 1730 il comune di Ispra venne inserito nel cantone III di Angera del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il co- La località di Ispra, compresa nella pieve di Brebbia, era mune, di III classe, aveva 634 abitanti (decreto 8 giugno citata negli statuti delle strade e delle acque del contado di 1805). Milano, del 1346. Ispra era una delle comunità che contri- buivano alla manutenzione della strada di Rho (Comparti- Il 21 dicembre 1807 Ispra e le terre circonvicine avanza- zione delle fagie 1346). rono una petizione per essere aggregate al dipartimento d’Olona (petizione di Angera 1807). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Ispra risul- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento tava ancora compresa nella pieve di Angera (Estimo di Car- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con lo V, cart. 2). il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), il comune denominativo di Ispra, con i comuni aggregati di comune di Ispra con Cassina d’Inquassi. 580 Barza ed uniti, Cadrezzate, Ispra ed uniti, e con 1070 abi- 1730 - 1757 tanti complessivi, figurava nel cantone II di Gavirate del di- L’aggregazione a Ispra di Cassina d’Inquassi fu stabilita stretto II di Varese, e come tale, comune di III classe, fu nel 1730 dalla giunta del censimento. confermato con il successivo compartimento territoriale Dalle risposte ai quesiti del 1751 apprendiamo che il co- del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). mune era infeudato al conte Renato Borromeo, cui si paga- vano annualmente 80 lire. Il giudice feudale era il causidico comune di Ispra. 583 Antonio Maria Bosso, abitante in Luino, a cui si versavano 1816 - 1859 per salario annuale 50 lire e 8 soldi. La comunità disponeva Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in di un console, che prestava il suo ordinario giuramento alla base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- banca criminale del vicario del Seprio in Gallarate. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Non vi era consiglio particolare nè generale, ma un pub- Ispra con Cassina d’Inquassi fu inserito nel distretto XV di blico parlamento, i capi del quale erano due deputati, che Angera. venivano eletti dagli abitanti di tre in tre anni con la nomina Ispra con Cassina d’Inquassi, comune con convocato, fu di 12 soggetti dai quali venivano estratte due persone, che confermato nel distretto XV di Angera in forza del succes- gestivano l’amministrazione del patrimonio comunale e sivo compartimento territoriale delle province lombarde controllavano l’esattezza del riparto dei carichi. L’incarico (notificazione 1 luglio 1844). di console era attribuito con rotazione mensile per ogni uo- mo, e consisteva soltanto nel portare le denunce criminali. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Ispra con la Il cancelliere era residente in loco e conservava nella pro- frazione Cassina d’Inquassi, comune con convocato gene- pria abitazione i libri e le pubbliche scritture. Al cancelliere rale e con una popolazione di 1102 abitanti, fu inserito nel erano assegnate annualmente 45 lire. distretto XX di Angera. La comunità non aveva in Milano procuratore né agente. Le anime collettabili e non collettabili erano 412 (Rispo- ste ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV, Como, fasc. 5). JERAGO comune di Ispra con Cassina d’Inquassi. 581 1757 - 1797 comune di Jerago. 584 sec. XIV - 1757 Nel compartimento territoriale del 1757 Ispra risultava compreso nella pieve di Angera (editto 10 giugno 1757). Il La località di Jerago, citata come Aliarago negli statuti comune di Ispra entrò nel 1786 a far parte della provincia delle strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve facente parte della pieve di Gallarate, era tra le comunità di Angera, a seguito del compartimento territoriale della che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in (Compartizione delle fagie 1346). otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ni della pieve di Angera vennero inseriti nel distretto cen- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Jerago risul- suario XXXV della provincia di Milano (compartimento tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di 1791). Carlo V, cartt. 18-19). Nel 1730 Orago era unito a Cavaria. comune di Ispra con Cassina d’Inquassi. 582 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1798 - 1815 del censimento, il comune era infeudato ad Antonio Vi- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sconti, al quale non si pagava nulla di censo feudale. Il po- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI destà feudale, residente in Gallarate, veniva invece retribu- bis) il comune di Ispra con Cassina d’Inquassi venne inse- ito con sette lire all’anno, mentre il console del comune rito nel distretto di Angera, contrassegnato col numero 11. pagava 18 soldi alla banca criminale del Seprio per il suo Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro giuramento. anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ri- Il comune, in cui vivevano circa 330 anime, non aveva al- partizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, tri comuni sotto di sé. Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Ispra en- Non vi era un consiglio, ma solo il console, le cui funzio- trò nel distretto XIV di Angera, che allora faceva parte del ni erano esercitate a rotazione, casa per casa, con scadenza

182 Lavena mensile, e due sindaci, che godevano dell’esenzione dai ca- LAVENA richi personali. Questi ufficiali si occupavano delle occor- renze della comunità. Il cancelliere abitava in Albizzate e comune di Lavena. 588 veniva retribuito con 15 lire all’anno. Non essendovi archi- sec. XV - 1757 vio, le scritture pubbliche si trovavano presso una persona delegata dalla comunità. L’esattore veniva scelto mediante Lavena fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- pubblico incanto nella piazza del paese, alla presenza del cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria console, dei sindaci e della maggior parte del popolo (Ri- Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, sposte ai 45 quesiti, cart. 3071, fasc. 14). perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di Val Marchirolo (Casanova 1930, pp. 77, 105). Il territorio di Lavena, secondo le risposte ai 45 quesiti comune di Jerago. 585 del 1751 della II giunta del censimento, era infeudato a 1757 - 1797 Giovanni Emanuele Marliani, cui pagava per censo comita- le 25 lire e 5 soldi. La giustizia era amministrata dal giudice Nel compartimento territoriale del 1757 Jerago risultava feudale residente a Luino, che veniva retribuito con quattro compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno 1757). lire e mezzo di salario. La banca criminale e civile risiedeva Il comune entrò a far parte della provincia di Gallarate nel ugualmente a Luino. 1786, con le altre località della pieve, a seguito del compar- Sempre secondo le risposte, il comune, di circa 400 ani- timento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il me, aveva sotto di sé il piccolo comune di Marzio e prende- territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre va il nome di Lavena con Marzio. Il territorio era conside- 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si trova- rato unico da lungo tempo, come dimostrava un documento vano inseriti nel distretto censuario XXXIII della provincia del 1535. Nel titolo della mappa d’insieme del catasto c. d. di Milano (compartimento 1791). teresiano, conservata presso l’archivio di stato di Varese ri- sultava scritto: “Lavena con Murzio [sic] Valtravaglia”, ma successivamente dal titolo venne depennato il riferimento a comune di Jerago. 586 Marzio. Però sia le mappe di I che di II stazione riportavano nel titolo soltanto il nome di Lavena (Area virtuale). 1798 - 1809 Il comune aveva un console che convocava tutti i capi fa- Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge miglia, quando occorreva trattare degli affari della comuni- 15 fruttidoro anno VI) e con la successiva legge 26 settem- tà. Alla riunione dovevano intervenire almeno i due terzi bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- dei convocati, nonché i primi estimati. na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno L’amministrazione e la suddivisione dei tributi erano af- VII), Jerago entrò nel distretto XIII di Gallarate, che faceva fidati a un sindaco, che svolgeva anche le funzioni di can- parte del dipartimento dell’Olona. Nel 1805 il comune di celliere ed era residente nel luogo. Il sindaco custodiva an- Jerago venne inserito nel cantone I di Gallarate del distretto che le scritture e veniva pagato 30 lire. VI di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il comune, di Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- III classe, aveva 400 abitanti (decreto 8 giugno 1805). lano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Co- mo, n. 2, Valtravaglia, fasc. 24). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- comune di Lavena. 589 no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio 1757 - 1797 successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Jera- go figurava, con 368 abitanti, comune aggregato al comune Secondo il compartimento territoriale del 1757 Lavena denominativo di Oggiona, nel cantone I di Gallarate del di- era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 stretto IV di Gallarate. Con la successiva concentrazione e giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località vembre 1811), Jerago era compreso tra gli aggregati di Be- della pieve, a seguito del compartimento territoriale della snate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallara- Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in te. otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Milano (compartimento 1791). comune di Jerago. 587 1816 - 1859 comune di Lavena. 590 1798 - 1812 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune bis) il comune di Lavena venne inserito nel distretto della di Jerago fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge Jerago, comune con convocato, fu confermato nel distret- 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- to XIII di Gallarate in forza del successivo compartimento bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno 1844). VII), Lavena entrò nel distretto XVI di Luino, che allora fa- ceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Jerago, comu- mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- ne con convocato generale e con una popolazione di 528 stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Lavena venne inse-

183 Laveno rito nel cantone VI di Viggiù del distretto II di Varese del di- comune di Laveno. consiglio particolare. partimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 384 sindaco. 593 abitanti (decreto 8 giugno 1805). sec. XVIII - 1757 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il sindaco svolgeva anche le funzioni di cancelliere e conser- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con vava la documentazione del comune. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), comune di Laveno. 594 Lavena figurava, con 339 abitanti, tra i comuni denomina- 1757 - 1797 tivi del cantone III di Viggiù del distretto II di Varese. Con Nel compartimento territoriale del 1757 Laveno risultava il successivo compartimento territoriale del dipartimento compreso nella pieve di Leggiuno (editto 10 giugno 1757). del Lario, Lavena era tra gli aggregati del comune di Bru- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- simpiano, nel cantone III di Viggiù del distretto II di Varese larate, poi di Varese, con le altre località della pieve di Leg- (decreto 30 luglio 1812). giuno, a seguito del compartimento territoriale della Lom- bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto comune di Lavena. 591 province (editto 26 settembre 1786). Inserita nella provin- 1816 - 1859 cia di Milano sin dalla fine del 1787, la pieve di Leggiuno, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in unita a una porzione della pieve di Brebbia, faceva parte nel base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1791 del distretto XXXVII, con sede della cancelleria del do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di censo a Gavirate (compartimento 1791). Lavena fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. Lavena, comune con consiglio, fu confermato nel distret- comune di Laveno. 595 to XIX di Arcisate in forza del successivo compartimento 1798 - 1815 territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio Per effetto della legge 26 marzo 1798 per l’organizzazio- 1844). ne del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Lavena, comu- VI bis) il comune di Laveno venne inserito nel distretto di ne con convocato generale e con una popolazione di 657 Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate. fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Laveno divenne capoluogo del distretto XV, che allora fa- LAVENO ceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 comune di Laveno. 592 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Laveno venne inse- sec. XIV - 1757 rito nel cantone IV di Gavirate del distretto II di Varese del Laveno, località della pieve di Leggiuno citata negli sta- dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 786 tuti delle strade e delle acque del contado di Milano, del abitanti (decreto 8 giugno 1805). 1346, era tra le comunità che contribuivano alla manuten- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento zione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Laveno ri- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), sultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Esti- il comune denominativo di Laveno, con i comuni aggregati mo di Carlo V, cart. 26). di Cerro ed uniti, Laveno, Mombello, e con 1718 abitanti complessivi, figurava nel cantone II di Gavirate del distret- Nel 1751, secondo quanto risulta dalle risposte ai 45 que- to II di Varese. siti della II giunta del censimento, Laveno risultava infeu- dato congiuntamente alla casa Borromeo e a Giulio Viscon- Nel successivo progetto di rettificazione e concentrazio- ti. Il censo feudale, equivalente a 46 lire e 4 soldi, ne dei comuni del dipartimento del Lario, venne proposta comprendendo il guadagno del collettore, veniva versato la disaggregazione di Mombello e Cerro da Laveno, i cui per due bienni alla casa Borromeo e per il successivo bien- abitanti avevano opposto vari reclami a tale unione “per in- nio alla casa Visconti. teressi economici troppo diversi” (rettificazioni del diparti- mento del Lario 1812). Con il successivo compartimento Laveno era sede del giudice feudale, alla cui banca crimi- territoriale del dipartimento del Lario, Laveno era tra i co- nale prestava giuramento il console del comune. muni denominativi del cantone II di Gavirate del distretto Il consiglio particolare era formato da tre deputati, dal II di Varese, con gli aggregati di Laveno e Vararo (decreto giudice e dal sindaco. I membri del consiglio venivano elet- 30 luglio 1812). ti dalla comunità e rimanevano in carica a tempo indetermi- nato, fino a diversa determinazione degli elettori o a rinun- comune di Laveno. 596 cia da parte degli eletti. Il sindaco s’incaricava dell’amministrazione del comune e della vigilanza sulla di- 1816 - 1859 stribuzione dei riparti. Lo stesso sindaco faceva le veci del Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in cancelliere e curava la conservazione degli atti, che si tene- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- vano nella stanza del consiglio. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Le anime collettabili e non collettabili erano in tutto circa Laveno fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. 550 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XVI, Como, Laveno, comune con convocato, fu confermato nel di- pieve di Leggiuno, fasc. 5). stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti-

184 Leggiuno mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Gli abitanti, sia collettabili che non collettabili, risultava- luglio 1844). no essere circa 400 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Laveno, comu- D XVI, Como, pieve di Leggiuno, fasc. 6). ne con convocato generale e con una popolazione di 1241 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. comune di Leggiuno. 599 Nel 1854 fu chiuso un fascicolo concernente la contermi- 1757 - 1797 nazione territoriale tra i comuni di Arbizzo e Laveno (de- Nel compartimento territoriale del 1757 Leggiuno risul- terminazione confini: Arbizzo-Laveno, 1854). tava capo di pieve (editto 10 giugno 1757); nel 1771 conta- va 2926 abitanti (Statistica delle anime 1771). Il comune distretto XV di Laveno. 597 entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, poi 1798 - 1800 di Varese, con le altre località della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che Dopo la soppressione del dipartimento del Verbano (leg- divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- ge 15 fruttidoro anno VI), per effetto della successiva legge tembre 1786). Inserita nella provincia di Milano sin dalla 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei diparti- fine del 1787, la pieve di Leggiuno, unita a una porzione menti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio, venne istituito il della pieve di Brebbia, faceva parte nel 1791 del distretto distretto XV di Laveno, che oltre al capoluogo comprende- XXXVII, con sede della cancelleria del censo a Gavirate va Arolo, Bosco con Marzano Chirate e Ballarate, Celina, (compartimento 1791). Cerro con Ceresolo, Leggiuno, Mombello, S. Giano, Be- sozzo, Cardana, Coquio con S. Andrea, Monvalle con Tur- comune di Leggiuno. 600 ro, Trevisago, Gemonio, Azzio, Orino, Brenta, Cittiglio, 1798 - 1815 Vararo, Arcumeggia, Cabiaglio, Caravate con Ronco, Casal Zuigno, Cavona, Cueglio, Cuvio con Comacchio, Duno, A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Vergobbio. La popolazione era di circa 13.300 abitanti del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI (legge 5 vendemmiale anno VII). Il distretto fu soppresso bis) il comune di Leggiuno venne inserito nel distretto di con il compartimento territoriale del 1801 (legge 23 fiorile Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 anno IX) e i comuni del Varesotto che ne facevano parte fu- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre rono inseriti nel distretto II di Varese del dipartimento del 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Lario. Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Leggiuno entrò nel distretto XV di Laveno, che allora face- va parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno LEGGIUNO IX). Nel 1805 il comune di Leggiuno venne inserito nel cantone IV di Gavirate del distretto II di Varese del diparti- comune di Leggiuno. 598 mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 375 abitanti sec. XIV - 1757 (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Leggiuno, località capo di pieve, citata come Lezeduno del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- no, del 1346, era tra le comunità che contribuivano alla ma- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), nutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie il comune denominativo di Leggiuno, con i comuni aggre- 1346). gati di Arolo, Bosco ed uniti, Celina, Leggiuno, Monvalle Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ed uniti, San Giano, e con 1598 abitanti complessivi, figu- nei successivi aggiornamenti dei secoli XVII e XVIII Leg- rava nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese. giuno risultava ancora capo di pieve (Estimo di Carlo V, Con il successivo compartimento territoriale del diparti- cart. 26). mento del Lario, Leggiuno compariva tra i comuni denomi- Leggiuno risultava infeudata nel 1751 al conte Pietro Be- nativi del cantone II di Gavirate del distretto II di Varese, sozzi, cui si versavano 126 lire, compresa la paga del col- con gli aggregati di Leggiuno, Arolo, Bosco, Celina, Mon- lettore. valle, San Giano, Cerro, Mombello (decreto 30 luglio 1812). Il giudice feudale risiedeva nel luogo. All’epoca era Car- lo Perabò, alla cui banca criminale il console prestava il giuramento, pagando 5 lire all’anno. Le cause criminali comune di Leggiuno. 601 delle persone sottoposte al maggior magistrato erano di 1816 - 1859 competenza del giudice regio, con sede a Varese. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Il comune era rappresentato da tre reggenti, cioè due con- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- siglieri e un sindaco, che venivano scelti dagli elettori riu- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di niti nella pubblica piazza e rimanevano in carica a tempo Leggiuno fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. indeterminato, fino a diversa determinazione degli elettori Leggiuno, comune con convocato, fu confermato nel di- o a rinuncia da parte degli eletti. I reggenti, che erano esen- stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- tati dal pagamento del tributo personale, s’incaricavano mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 dell’amministrazione del comune e della vigilanza sulla di- luglio 1844). stribuzione dei riparti. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Leggiuno, co- Il cancelliere, retribuito con 13 lire di salario, risiedeva mune con convocato generale e con una popolazione di 580 nel territorio e conservava le scritture della comunità. abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate.

185 Legnano pieve di Leggiuno. 602 LENTATE sec. XIV - 1797 comune di Lentate. 605 La pieve di Lezeduno (Leggiuno) appare citata negli sta- sec. XIV - 1757 tuti delle strade e delle acque del ducato di Milano, redatti La località di Lentate, facente parte della pieve di Ange- nel 1346 (Compartizione delle fagie 1346). Nei registri ra, venne citata, come “Lantà”, negli statuti delle strade e dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi delle acque del contado di Milano; era tra le comunità che aggiornamenti dei secoli XVII e XVIII, oltre a Leggiuno contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Com- capo di pieve, risultavano far parte della pieve le località se- partizione delle fagie 1346). guenti: Arolo, Balarà (Ballarate), Bosco, Celina, Ceresolo, Angera col suo territorio era antico feudo degli arcive- Cerro, Cobiono, Gira (Ghirate), Laveno, Marzara, Mom- scovi di Milano. Nel 1350 il pontefice Clemente VI investì bello, San Clemente, San Giano (Estimo di Carlo V, cart. del feudo Caterina di Bernabò Visconti; nel 1397 Angera 26). La pieve, nel 1757, comprendeva i comuni di Arolo, divenne contado, a favore di Gian Galeazzo Visconti, duca Bosco con Marzano Chirate e Ballarate, Celina, Cerro con di Milano. Nel 1404 il feudo di Angera passò ad Alberto Vi- Ceresolo, Laveno, Leggiuno, Mombello, S. Giano (editto sconti di Castelletto. 10 giugno 1757). La situazione non subì mutamenti Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano all’epoca del compartimento della provincia di Gallarate effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte risultavano inseriti nel distretto censuario XXXVII della Vitaliano Borromeo per lire 12.800 (Casanova 1930). provincia di Milano, unitamente a una porzione della pieve Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e di Brebbia. La residenza del cancelliere si trovava a Gavi- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Lentate ri- rate (compartimento 1791). sultava ancora compresa nella pieve di Angera (Estimo di Carlo V, cart. 2). Comune autonomo fino al 1927, oggi Lentate Verbano è frazione di Sesto Calende. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta LEGNANO del censimento, la comunità di Lentate non aveva feudatari ed era sottoposta al podestà di Angera, cui corrispondeva 4 lire all’anno. cantone IV di Legnano. 603 Il comune non disponeva di un consiglio e non aveva uf- 1805 - 1815 ficiali, tranne il console, che svolgeva il suo incarico per un mese, senza salario. Le funzioni di console erano svolte a Istituito con decreto di Napoleone I del 1805, il cantone turno, casa per casa. Le anime erano in totale 204 (Risposte IV di Legnano faceva parte del distretto IV di Gallarate del ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV, Como, pieve di Angera, dipartimento dell’Olona e comprendeva i comuni di Caira- fasc. 6). te, Cassina Mentasti, Castegnate, Castellanza, Cislago, Fa- gnano con Bergoro, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Le- comune di Lentate. 606 gnano con Legnarello, Marnate, Nizzolina, Olgiate Olona, 1757 - 1797 Prospiano, Rescalda, Rescaldina con Ravello, Sacconago Nel compartimento territoriale del 1757 Lentate risultava con Cassina di Borghetto, Sulbiate Olona, con 12.727 abi- compreso nella pieve di Angera (editto 10 giugno 1757). Il tanti complessivi. Di tali comuni, solamente Legnano, ca- comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Galla- poluogo, e le comunità di Rescalda e Rescaldina non fanno rate, poi di Varese, con le altre località della pieve di Ange- attualmente parte della provincia di Varese, ma di quella di ra, a seguito del compartimento territoriale della Lombar- Milano. dia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Angera vennero inseriti nel distretto censua- distretto di Legnano. 604 rio XXXV della provincia di Milano (compartimento 1798 1791).

Per effetto della legge 6 germinale anno VI bis, che sta- comune di Lentate. 607 bilì la ripartizione del dipartimento del Verbano, venne isti- 1798 - 1809 tuito il distretto di Legnano, contrassegnato col numero 15. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Il distretto comprendeva 25 comuni: Cairate, Cassina Mas- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI sina, Castegnate, Castellanza, Cislago, Fagnano con Ber- bis) il comune di Lentate venne inserito nel distretto di An- goro, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Legnano con Legna- gera. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- rello, Marnate, Nizzolina, Olgiate Olona, Prospiano, tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 Rescalda, Rescaldina con Ravello, Sacconago con Cassina di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto di Borghetto, Solbiate Olona, Arluno, Canegrate, Casorez- Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Len- zo, Cerro con Cantaluppo, Parabiago, S, Giorgio, S, Vitto- tate entrò nel distretto XIV di Angera, che allora faceva par- re, Uboldo (legge 6 germinale anno VI bis). Di questi, 10 te del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento terri- non fanno attualmente parte della provincia di Varese. Si toriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di tratta di Legnano con Legnarello, Rescalda, Rescaldina con Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno Ravello, Arluno, Canegrate, Casorezzo, Cerro con Canta- IX). Nel 1805 il comune di Lentate venne inserito nel can- luppo, Parabiago, S. Giorgio, S. Vittore. tone III di Angera del distretto II di Varese del dipartimento

186 Lisanza del Lario. Il comune, di III classe, aveva 211 abitanti (de- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e creto 8 giugno 1805). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Lisanza ri- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sultava ancora compresa nella medesima pieve (Estimo di del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Carlo V, cart. 2). il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), del censimento, il comune risultava infeudato al marchese Lentate figurava, con 195 abitanti, comune aggregato al co- Alberto Visconti d’Aragona, a cui per ragione del feudo mune denominativo di Taino, nel cantone II di Gavirate del non si corrispondevano emolumenti. Il giudice feudale era distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il suc- Pietro Della Porta, che risiedeva a Sesto Calende e non per- cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- cepiva salario. Il comune era sottoposto al vicario del Se- rio (decreto 30 luglio 1812). prio, alla cui banca criminale prestava ordinario giuramen- to; non aveva consiglio generale né particolare, né sindaci comune di Lentate. 608 né deputati, ma soltanto un console, il quale si eleggeva per 1816 - 1859 turno ogni tre mesi, trattandosi di un comune assai ristretto. Il comune aveva un cancelliere che risiedeva a Sesto Calen- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in de, con salario annuo di 20 lire e 10 soldi, e aveva l’obbligo base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- di formare i repertori comunali. Le uniche scritture del co- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di mune erano i riparti che rimanevano registrati in un libro Lentate fu inserito nel distretto XV di Angera. esistente presso uno degli abitanti. Di conseguenza non oc- Con il governativo dispaccio 1841 gennaio 15 n. 43742/ correva archivio per la conservazione della documentazio- 7158 il comune di Osmate fu aggregato a quello di Lentate ne. (variazioni al compartimento di Como). Il comune non aveva procuratore né agente a Milano. Lentate con Osmate, comune con convocato, fu confer- Le anime collettabili e non collettabili, secondo la rela- mato nel distretto XV di Angera in forza del successivo zione del parroco, erano circa 176, cioè 143 dagli anni sette compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- inclusi in avanti e 33 fino a sette anni, esclusi i servi (Rispo- cazione 1 luglio 1844). ste ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV, Como, pieve di An- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Lentate con la gera, fasc. 7). Un’aggregazione di Lisanza al comune di frazione Osmate, comune con convocato generale e con Coquo non ebbe seguito. una popolazione di 516 abitanti, fu inserito nel distretto XX di Angera. comune di Lisanza. 612 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Lisanza risulta- LIGURNO va compreso nella pieve di Angera (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- larate, poi di Varese, con le altre località della pieve di An- comune di Ligurno con Cazzone e Velmaio. 609 gera, a seguito del compartimento territoriale della Lom- sec. XIV bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto Le tre località di Ligurno, Cazzone e Velmaio sono citate province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni come “Ligurno con Cazono e Detemerario” negli statuti della pieve di Angera vennero inseriti nel distretto censua- delle strade e delle acque del contado di Milano e facevano rio XXXV della provincia di Milano (compartimento parte della pieve di Arcisate. Erano tra le comunità che con- 1791). tribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Com- partizione delle fagie 1346). comune di Lisanza. 613 1798 - 1809 comune di Ligurno. 610 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sec. XIV - sec. XVI del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e bis) il comune di Lisanza venne inserito nel distretto di An- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Ligurno ri- gera. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- sultava compreso nella pieve di Arcisate (Estimo di Carlo tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 V, cart. 4). Nella relazione di Ambrosio Oppizzone del di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto 1633 sulle terre dello stato di Milano che avevano l’obbligo Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Lisan- di pagare la tassa sul sale la comunità appare già aggregata za entrò nel distretto XIV di Angera, che allora faceva parte a Cazzone (Oppizzone 1634). del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Va- rese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Lisanza venne inserito nel cantone LISANZA III di Angera del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 213 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Lisanza. 611 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sec. XIV - 1757 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con La località, facente parte della pieve di Angera, venne ci- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- tata negli statuti delle strade e delle acque del contado di ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Milano; era tra le comunità che contribuivano alla manu- Lisanza figurava, con 261 abitanti, comune aggregato al co- tenzione della strada di Rho. mune denominativo di Taino, nel cantone II di Gavirate del

187 Lissago distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il suc- Il comune si serviva di un cancelliere che abitava in Va- cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- rese e percepiva 20 lire all’anno per il lavoro ordinario. Il rio (decreto 30 luglio 1812). cancelliere aveva cura delle poche scritture, che consisteva- no in un “Libro dei riparti” originali, ed un “Cattastro comune di Lisanza. 614 dell’estimo reale”. 1816 - 1859 Lo stato totale delle anime consisteva in circa 125 perso- ne (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in pieve di Varese, [2], fasc. 16). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Lisanza fu inserito nel distretto XV di Angera. comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni. 616 1757 - 1797 Lisanza, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XV di Angera in forza del successivo compartimen- Nel compartimento territoriale del 1757 Lissago risulta- to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- va compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). glio 1844). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Lisanza, comu- larate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito ne con convocato generale e con una popolazione di 387 del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, abitanti, fu inserito nel distretto XX di Angera. che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Vare- se si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791). LISSAGO comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni. 617 1798 - 1809 comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni. 615 sec. XIV - 1757 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI La località di Lissago, citata negli statuti delle strade e bis) il comune di Lissago venne inserito nel distretto di Va- delle acque del contado di Milano, del 1346, e appartenente rese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribuivano tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto delle fagie 1346). Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Lissa- Nel 1538 Carlo V decise di vendere una serie di diritti, go entrò nel distretto XVIII di Varese, che allora faceva par- dando vita a quello che fu definito feudo della Fraccia Su- te del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento terri- periore di Varese, che comprendeva anche Lissago e Calci- toriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di nate degli Orrigoni e che fu acquistato da Francesco Gira- Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno mi. IX). Nel 1805 il comune di Lissago venne inserito nel can- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e tone I di Varese del distretto II di Varese del dipartimento nei successivi aggiornamenti Lissago risultava tra le comu- del Lario. Il comune, di III classe, aveva 220 abitanti (de- nità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. creto 8 giugno 1805). 50-51). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Nel 1611 il feudo della Fraccia Superiore risultava in del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con possesso di Lavinia Visconti e del marito Alessandro Vista- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- rini. Da Lavinia Visconti, nel 1647, passò per donazione al ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), conte Fabio Visconti Borromeo (Gianazza 1993). Lissago ed uniti figurava, con 187 abitanti, comune aggre- La comunità di Lissago nel 1634 era compresa tra le terre gato al comune denominativo di Masnago, nel cantone I di dello stato di Milano che pagavano il censo del sale (Oppiz- Varese del distretto II di Varese. Con il successivo compar- zone 1634). timento territoriale del dipartimento del Lario, Lissago era tra gli aggregati del comune di Varese, nel cantone I di Va- Nel 1751 il territorio risultava infeudato al conte Giulio rese del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). Visconti Borromeo Arese, a cui però non si effettuavano pagamenti per censo feudale. comune di Lissago. 618 Nel comune non vi era un giudice residente. Il territorio era sottoposto alla giurisdizione del giudice feudale, 1816 - 1859 all’epoca Carlo Bartolomeo Porta, che risiedeva in Gavira- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in te e non percepiva emolumenti. Il console prestava il suo base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- ordinario giuramento alla banca del giudice feudale. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Lissago non aveva sotto di sé, né era sottoposto ad alcun Lissago con Calcinate degli Origoni (Orrigoni) fu inserito comune. nel distretto XVII di Varese. Il comune disponeva di un consiglio generale, formato da Lissago con Calcinate degli Origoni, comune con convo- un sindaco e da un console con tutta o la maggior parte de- cato, fu confermato nel distretto XVII di Varese in forza del gli abitanti, che intervenivano per qualunque evento nella successivo compartimento territoriale delle province lom- pubblica piazza, avvisati dal suono della campana. L’inca- barde (notificazione 1 luglio 1844). rico di console e sindaco si esercitava per la durata di quin- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Lissago con la dici giorni per ogni uomo della comunità. Sia il sindaco che frazione Calcinate degli Origoni, comune con convocato il console avevano come compito principale quello di vigi- generale e con una popolazione di 331 abitanti, fu inserito lare sopra l’equità dei pubblici riparti. nel distretto XVI di Varese.

188 Lonate Ceppino

bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 146 zada Schianno, Gazzada Schianno, Comune di Gazzada abitanti (decreto 8 giugno 1805). Schianno, 1993. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), LOMNAGO Lomnago figurava, con 156 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Bodio, nel cantone I di Varese del comune di Lomnago. 619 distretto II di Varese. Con il successivo compartimento ter- sec. XIV - 1757 ritoriale del dipartimento del Lario, Lomnago era tra gli ag- gregati del comune di Daverio, nel cantone I di Varese del La località di Lomnago, citata come “Longonago e Bofa- distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). lora” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e appartenente alla pieve di Varese, era tra le comu- comune di Lomnago. 622 nità che contribuivano alla manutenzione della strada di 1816 - 1859 Rho (Compartizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in nei successivi aggiornamenti Lomnago risultava tra le co- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- munità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di cartt. 50-51). Lomnago fu inserito nel distretto XVII di Varese. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Lomnago, comune con convocato, fu confermato nel di- del censimento, il comune non aveva alcun feudatario. Non stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- vi risiedeva alcun giudice, ma Lomnago rientrava nella giu- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 risdizione del tribunale civile e criminale regio del borgo di luglio 1844). Varese e pagava al giudice quale onorario 5,5 lire annue. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Lomnago, co- Il comune aveva il suo consiglio particolare con l’inter- mune con convocato generale e con una popolazione di 179 vento dei primi estimati e compossessori, dai quali veniva abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. eletto un deputato, a cui veniva affidata l’amministrazione dei pubblici affari e che veniva sostituito ogni triennio, sempre con l’intervento e l’approvazione dei primi estimati e compossessori. LONATE CEPPINO Il cancelliere, che percepiva un onorario di 20 lire annue, non risiedeva nel territorio comunale, ma poco lontano: a comune di Lonate Ceppino. 623 lui venivano affidate le scritture appartenenti alla comunità. sec. XII - 1757 Le anime erano 111 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. 17). Nel 1162, in un atto di vendita vennero citati due “consu- les de loco” e nove vicini di Lonate Ceppino (Bognetti 1978, p. 229). Nel XIV secolo la località di Lonate Ceppi- comune di Lomnago. 620 no, citata nella forma “Lonà Cepino” negli statuti delle 1757 - 1797 strade e delle acque del contado di Milano e facente parte Nel compartimento territoriale del 1757 Lomnago risul- della pieve di Castelseprio, era tra le comunità che contri- tava compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno buivano alla manutenzione della strada di Bollate (Com- 1757). Il comune entrò nel 1786 nella provincia di Gallara- partizione delle fagie 1346). te, con le altre località della pieve di Varese, a seguito del Nel XV secolo il territorio risultava infeudato ai Casti- compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che glioni. divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e tembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Varese nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Lonate Cep- si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della pino risultava sempre tra le comunità della pieve di Castel- provincia di Milano (compartimento 1791). seprio (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comune di Lomnago. 621 del censimento, il comune di Lonate Ceppino, di circa 600 1798 - 1809 anime, risultava redento dall’infeudazione sin dal 16 marzo A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione 1648, come risultava da un atto del notaio Giovanni Ippoli- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI to Pusterla di Milano. Il giudice regio risiedeva a Varese e bis) il comune di Lomnago venne inserito nel distretto di percepiva 18 lire e 10 soldi all’anno; il console della comu- Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 nità prestava giuramento alla banca criminale dell’ufficio fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre di Milano. 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Non vi era consiglio generale né particolare, ma sola- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), mente la riunione degli abitanti per prendere decisioni im- Lomnago entrò nel distretto XVIII di Varese, che allora fa- portanti e per l’elezione dei pubblici ufficiali, cioè dei due ceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- sindaci, che avveniva ogni tre anni, mediante “balotazio- mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- ne”. I sindaci dipendevano però in tutto dagli estimati. Il stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 cancelliere della comunità risiedeva a Tradate e curava la fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Lomnago venne in- conservazione delle pubbliche scritture (Risposte ai 45 serito nel cantone I di Varese del distretto II di Varese del quesiti, cart. 3039, fasc. 10).

189 Lonate Pozzolo comune di Lonate Ceppino. 624 go”. Sempre nel Duecento, Lonate, dove forse già da tempo 1757 - 1797 esisteva un castello, venne in potere dei conti di Biandrate. Nella compartimentazione teresiana del 1757 Lonate La presenza di un castello e del borgo è documentata da un Ceppino faceva parte della pieve di Castelseprio (editto 10 rogito del notaio Giovanni Bonalanza del 1303. Nel XIV giugno 1757). Il comune di Lonate Ceppino entrò nel 1786 secolo al termine Lonate venne collegato anche l’appellati- a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località vo di putheo alto. La località, che si trovava nel territorio della pieve di Castelseprio, a seguito del compartimento del contado del Seprio, venne citata nella forma “Lonà Po- territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- zoldo” negli statuti delle strade e delle acque del contado di rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Milano e faceva parte della pieve di Gallarate. Era tra le co- Nel 1791 i comuni della pieve di Castelseprio facevano par- munità che contribuivano alla manutenzione della strada di te del distretto XXXII della provincia di Milano (comparti- San Pietro all’Olmo (Compartizione delle fagie 1346). mento 1791). Nel XV secolo il comune disponeva di consoli e di un “caneparius”. Veniva anche nominato un sindicus per il di- comune di Lonate Ceppino. 625 sbrigo di specifici affari (Lonate, pergamene). L’ istituto 1798 - 1809 della consularia è attestato per il 1438 in un documento dell’archivio comunale di Lonate Pozzolo; quello della ca- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione neparia risulta da un documento conservato a Milano (Sta- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI tuti Lonate Pozzolo). Nel 1490 Lonate fu concesso in feudo bis) il comune di Lonate Ceppino venne inserito nel distret- ad Antonio Visconti con diploma del duca Gian Galeazzo to 18 di Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano Maria Sforza (Casanova 1930). (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 Negli statuti del 1496, vennero descritte le magistrature e settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti le procedure di nomina. L’ordinamento comunale prevede- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale va la presenza di consoli, consiglieri e anziani. Per l’elezio- anno VII), Lonate Ceppino rimase nel distretto di Tradate, ne dei consoli si riuniva il consiglio ed eleggeva sei perso- che divenne il XIX del dipartimento dell’Olona. Con il ne: i sei eletti gettavano i dadi e risultavano vincitori i due compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato esponenti dei gruppi del paese di sopra e di sotto che otte- nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona nevano i maggiori punteggi. I due consoli rimanevano in (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Lonate carica per sei mesi e ricevevano come compenso due lire e Ceppino venne inserito nel cantone II di Tradate del distret- dieci soldi imperiali ciascuno; mentre i consiglieri, sempre to II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III per sei mesi d’incarico ricevevano una mercede di non più classe, aveva 770 abitanti (decreto 8 giugno 1805). di dieci soldi. Anche gli anziani duravano in carica sei mesi A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento ed erano retribuiti con 15 soldi imperiali; tra i loro compiti del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con vi era quello di preannunciare le vicinanze andando di casa il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- in casa nella loro squadra. Altri funzionari previsti dagli ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), statuti, sempre con incarico semestrale, erano i campari e Lonate Ceppino figurava, con 677 abitanti, comune aggre- gli estimatori delle biade e del vino. Nella stessa data delle gato al comune denominativo di Tradate, nel cantone VII di elezioni dei consiglieri e dei consoli veniva eletto per sei Tradate del distretto I di Como, e come tale fu confermato mesi, col salario di cinque lire imperiali, anche il notaio del con il successivo compartimento territoriale del diparti- borgo; la scelta veniva effettuata dai consoli e dai consiglie- mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). ri. Infine venivano nominati due “servitores”, per accudire al comune e ai suoi rappresentanti, annunciare i consigli e comune di Lonate Ceppino. 626 bandire le vicinanze, con la retribuzione di due fiorini cia- 1816 - 1859 scuno. Era vietato cedere all’incanto le caneparie, le taglie Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in e le altre entrate comunali. I consoli potevano condannare base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- a pene pecuniarie chi contravvenisse ai precetti statutari o do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di a quelli emanati dagli stessi consoli. La presenza alle riu- Lonate Cepino (Ceppino) fu inserito nel distretto XXII di nioni del consiglio e della vicinanza era obbligatoria e i Tradate. consoli provvedevano a multare gli inadempienti. Per il Lonate Ceppino, comune con convocato, fu confermato conto delle spese da fare nel comune e stabilite semestral- nel distretto XXII di Tradate in forza del successivo com- mente si sceglieva per ogni squadra una persona apparte- partimento territoriale delle province lombarde (notifica- nente non al consiglio ma alla vicinanza. Ogni tre anni ve- zione 1 luglio 1844). nivano nominati sei sindaci o revisori, uno per squadra, con Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Lonate Ceppi- l’incarico di controllare i conti della comunità. I sindaci no, comune con convocato generale e con una popolazione non potevano far parte del consiglio. Consoli e consiglieri di 1036 abitanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tradate. avevano, tra gli altri compiti, quello di predisporre ogni tre anni la riforma dell’estimo. Le scritture comunali dovevano essere conservate in una cassa provvista di due chiavi, di cui una era in possesso del notaio del comune e l’altra era tenuta da un consigliere. Il notaio inoltre non poteva scrive- LONATE POZZOLO re sul libro mastro della comunità, se non in presenza dei consiglio o della maggior parte dei consiglieri (Statuti Lo- comune di Lonate Pozzolo. 627 nate). sec. XIV - 1757 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Nel X secolo appariva già il paese di Lonnate (Oltrona nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Lonate Poz- 1969, p. 10). Nel XIII secolo la Cronaca di Beroldo (a cura zolo risultava ancora nella pieve di Dairago (Estimo di Car- di M. Magistretti, 1894), citava Lonate col prefisso di “bor- lo V, cartt. 14-15).

190 Lonate Pozzolo

Nel Seicento la comunità risultava inserita nella medesi- pubblico e la “vigilanza sopra la giustizia de publici riparti” ma pieve ed era tassata per 210 staia di sale (Oppizzone (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3072, fasc. 13). 1634). comune di Lonate Pozzolo. consiglio ordinario. Secondo le risposte ai 45 quesiti della II giunta del cen- sindaci o reggenti. 630 simento dello stato di Milano del 1751, il comune, che è 1697 - 1757 qualificato come borgo, era coinfeudato ad Alessandro Mo- Il consiglio ordinario di Lonate Pozzolo comprendeva, oltre drone, ai fratelli Carlo e Filippo Visconti, a Filippo Maria ai due consoli, dieci sindaci o reggenti, la cui scelta avveniva Visconti. Si pagavano 113 lire e 15 soldi all’anno, oltre per sorteggio. S’interessavano dell’amministrazione del patri- all’imbottato del grano raccolto nel territorio, in ragione di monio pubblico e della “vigilanza sopra la giustizia de publici tre soldi al moggio e al tributo sul vino, che gravava nella riparti” (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3072, fasc. 13). misura di cinque soldi per ogni brenta di vino. L’ammini- strazione della giustizia era affidata al podestà feudale, che comune di Lonate Pozzolo. sindaci o revisori. 631 abitava a Somma. I consoli prestavano giuramento alla ban- 1496 - 1606 ca del vicario del Seprio. In base agli statuti del 1496, ogni tre anni venivano nominati Il comune disponeva di un consiglio ordinario formato da sei sindaci o revisori, uno per squadra, con l’incarico di control- lare i conti della comunità. I sindaci non potevano far parte del dodici persone, cioè due consoli e dieci sindaci o reggenti, consiglio. L’istituzione aveva quindi funzioni diverse rispetto a “secondo l’ordine magistrale dell’anno 1607”. Compiti del quelle dei sindaci che si ritrovavano a Lonate Pozzolo a partire consiglio erano l’amministrazione del patrimonio pubblico dal XVII secolo, che non erano revisori dei conti, ma membri e la “vigilanza sopra la giustizia de publici riparti”. Lonate del consiglio ordinario. Pozzolo disponeva anche di un cancelliere residente in se- de, al quale era affidata la cura delle pubbliche scritture e comune di Lonate Pozzolo. 632 che percepiva una retribuzione di 270 lire annue, oltre agli 1757 - 1797 straordinari. La documentazione era conservata in una stanza adibita ad archivio e utilizzata anche per le riunioni Nel compartimento territoriale del 1757 Lonate Pozzolo consiliari. risultava inserita tra le comunità della pieve di Dairago (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò a far parte della Alla riscossione delle imposte provvedeva un solo esat- provincia di Gallarate nel 1786, con le altre località della tore, che veniva scelto mediante pubblico incanto ogni tre pieve di Dairago, a seguito del compartimento territoriale anni. della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo La comunità non si serviva al momento di un causidico, in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i co- ma l’aveva fatto in passato (Risposte ai 45 quesiti, cart. muni della pieve di Dairago si trovavano inseriti nel distret- 3072, fasc. 13). to censuario XXIX della provincia di Milano. Cuggiono era la residenza del cancelliere del distretto (compartimen- comune di Lonate Pozzolo. consiglio. 628 to 1791). 1496 - 1606 comune di Lonate Pozzolo. 633 Gli statuti di Lonate Pozzolo prevedevano un consiglio e una 1798 - 1815 vicinanza. La presenza alle riunioni era obbligatoria per i mem- bri. Per l’elezione dei consoli il consiglio si riuniva ed eleggeva Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sei persone, che potevano essere interne o esterne al consiglio del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI stesso. Tuttavia, i membri del consiglio “di sopra” dovevano eleggere tre persone “di sotto”; mentre i membri del consiglio bis) il comune di Lonate Pozzolo venne inserito nel distret- di sotto dovevano eleggere tre persone di sopra. La selezione fi- to 14 di Cuggiono. Soppresso il dipartimento del Verbano nale avveniva mediante un sorteggio con i dadi: i sei eletti get- (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 tavano i dadi e risultavano vincitori i due esponenti dei gruppi settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti di sopra e di sotto che ottenevano i maggiori punteggi. I due d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale consoli rimanevano in carica per sei mesi e ricevevano come anno VII), Lonate Pozzolo entrò nel distretto XIII di Galla- compenso due lire e dieci soldi imperiali ciascuno; mentre i consiglieri, sempre per sei mesi d’incarico ricevevano una mer- rate, che faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il cede di non più di dieci soldi. compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV, con capoluogo Gallarate, del dipartimento comune di Lonate Pozzolo. consiglio ordinario. 629 dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Lonate Pozzolo venne inserito nel cantone III di Cuggio- 1607 - 1757 no del distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il consiglio ordinario descritto nelle Risposte ai 45 quesiti Il comune, di III classe, aveva 1679 abitanti (decreto 8 giu- della II giunta del censimento dello stato di Milano del 1751 era gno 1805). formato da dodici persone, cioè due consoli e dieci sindaci o A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento reggenti, “secondo l’ordine magistrale dell’anno 1607”. Lo stesso consiglio era formato in precedenza da 24 membri, che d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- erano stati ridotti a 12 a causa del forte calo della popolazione. no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Secondo l’ordine magistrale, la scelta degli esponenti del nuovo successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- consiglio veniva fatta tramite sorteggio, estraendo da un cappel- mune denominativo di Lonate Pozzolo, comprendente i co- lo, in cui si inserivano otto biglietti contenenti i nomi dei rap- muni concentrati di Lonate Pozzolo, Sant’Antonino e Tor- presentanti, quattro biglietti. I quattro prescelti nominavano tre navento ed unito figurava compreso, con 2106 abitanti persone per contrada, ritenute particolarmente abili. Tra questi complessivi, nel cantone III di Cuggiono del distretto IV di nominativi si sorteggiavano gli altri otto consiglieri, estraendo- ne uno per contrada. Il consiglio alla fine risultava formato da Gallarate, e come tale fu confermato, comune di III classe, sei consiglieri del “Capo di sopra” e sei del “Capo di sotto”. con la successiva concentrazione e unione di comuni nel di- Compiti del consiglio erano l’amministrazione del patrimonio partimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811).

191 Lozza comune di Lonate Pozzolo. 634 mune di Odescalco non disponeva né di deputati né di esat- 1816 - 1859 tore, né di cancelliere. Il cancelliere di Lozza risiedeva a Vedano e curava anche la conservazione delle pubbliche Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, scritture: la sua retribuzione era di 15 lire all’anno. in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune Gli abitanti erano 127 a Lozza e 23 in Odescalco, per un di Lonate Pozzuolo fu inserito nel distretto XIV di Cuggio- totale di 150 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 11). no. Con dispaccio governativo 1819 luglio 15 n. 16875/228 comune di Lozza. 636 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Lonate Pozzo- 1757 - 1797 lo, del consiglio comunale al convocato generale (variazio- Nella compartimentazione teresiana del 1757 Lozza era ni al compartimento di Milano, 1816-1835); da altra fonte compreso nella pieve di Castelseprio (editto 10 giugno la sostituzione risulta essere stata effettuata a tenore del go- 1757). Il comune di Lozza entrò nel 1786 a far parte della vernativo dispaccio 1821 marzo 19 n. 5620/702 (variazioni provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di al compartimento di Milano). Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale della Lonate Pozzuolo, comune con consiglio, fu confermato Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in nel distretto XIV di Cuggiono in forza del successivo com- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- partimento territoriale delle province lombarde (notifica- ni della pieve di Castelseprio facevano parte del distretto zione 1 luglio 1844). XXXII della provincia di Milano (compartimento 1791). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Lonate Poz- zuolo, comune con consiglio comunale senza ufficio pro- comune di Lozza. 637 prio e con una popolazione di 2745 abitanti, fu inserito nel 1798 - 1809 distretto XI di Cuggiono. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione arch. Lonate, pergamene: Pergamene, Archivio comunale di del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Lonate Pozzolo, pergamene, cart. 23. bis) il comune di Lozza venne inserito nel distretto di Tra- legisl. Statuti Lonate: Statuta et ordinamenta facta per infra- date. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- scriptos commune et homines burgi Lonate Pozoldi (19 tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 gennaio 1496), ASMi, Fondo notarile, atti del notaio Do- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto nato Gennari di Lonate Pozzolo, filza 3023. Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Lozza bibl. Oltrona 1969: Gian Domenico Oltrona Visconti, Storia restò nel distretto di Tradate, che divenne il XIX del dipar- di Lonate Pozzolo. Dalle origini al Seicento, Varese, La timento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del Tipografica Varese, 1969; Oltrona 1985: Gian Domeni- 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- co Oltrona Visconti, Franco Bertolli, Lonate Pozzolo. partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il Storia e società, Gavirate, Nicolini, 1985; Statuti Lona- comune di Lozza venne inserito nel cantone II di Tradate te Pozzolo: Franco Bertolli, Rino Garatti (a cura di), Sta- tuti comunali di Lonate Pozzolo (anni 1496-98). Trascri- del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il co- zione e note di Franco Bertolli e Rino Garatti, Gallarate, mune, di III classe, aveva 218 abitanti (decreto 8 giugno Tip. D. Ferrario, 1969. 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- LOZZA ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Lozza figurava, con 191 abitanti, comune aggregato al co- mune denominativo di Castiglione, nel cantone VII di Tra- comune di Lozza. 635 date del distretto I di Como, e come tale fu confermato con sec. XIV - 1757 il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). La località di Lozza, citata, nella forma “Lozia”, negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e ap- partenente alla pieve di Castelseprio, era tra le comunità comune di Lozza. 638 che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho 1816 - 1859 (Compartizione delle fagie 1346). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Lozza risul- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Lozza fu inserito nel distretto XXII di Tradate. Carlo V, cartt. 10-11). Lozza, comune con convocato, fu confermato nel distret- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta to XXII di Tradate in forza del successivo compartimento del censimento, il comune era infeudato a Tommaso Casti- territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio glione, senza alcun pagamento. Il giudice competente, che 1844). peraltro non percepiva salario, era il podestà feudale resi- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Lozza, comune dente a Milano. Il comune aveva un altro comunetto aggre- con convocato generale e con una popolazione di 331 abi- gato, chiamato Odescalco con i suoi uniti. Non vi era un tanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tradate. consiglio generale, ma bensì un consiglio particolare for- mato da due deputati rurali e da un sindaco civile, che cu- bibl. Gianazza 1985: Egidio Gianazza, Lozza: vicende stori- ravano l’amministrazione comunale. I deputati venivano che di una comunità, vol. I, Lozza, Biblioteca Civica, scelti ogni anno nella pubblica piazza; mentre il piccolo co- 1985.

192 Luvinate

LOZZO il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), comune di Lozzo. 639 Lozzo figurava, con 210 abitanti, comune aggregato al co- sec. XIV - 1757 mune denominativo di Biegno, nel cantone IV di Macca- gno del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con Lozzo fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu conces- il successivo compartimento territoriale del dipartimento so al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Vi- del Lario (decreto 30 luglio 1812). sconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, per- ché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di comune di Lozzo. 642 Valveddasca (Casanova 1930, pp. 77, 105). 1816 - 1859 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, la comunità era infeudata al conte Giovan- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in ni Emanuele Marliani, che percepiva annualmente 36 lire e base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- cinque soldi per censo feudale. Il giudice competente era do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Antonio Maria Bossi, residente in Luino, al quale il comu- Lozzo fu inserito nel distretto XX di Maccagno. ne pagava annualmente 3 lire, 7 soldi e 6 denari. Il console Lozzo, comune con convocato, fu confermato nel distret- non prestava giuramento alla banca criminale di quell’uffi- to XX di Maccagno in forza del successivo compartimento cio. territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio Il comune aveva un consiglio particolare formato dal 1844). console e da due sindaci. Il console, cui si pagavano 30 lire Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Lozzo, comune all’anno, fungeva anche da esattore, suonava le campane e con convocato generale e con una popolazione di 284 abi- custodiva la chiesa parrocchiale; i sindaci si occupavano tanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. della ripartizione dei tributi. Sia il console che i sindaci mu- tavano di anno in anno e le cariche venivano ricoperte a ro- tazione tra i focolari. La comunità non aveva un cancelliere, ma il registro dei LUVINATE carichi reali, cioè l’annuo tributo che si pagava alla regia camera nella squadra di Valveddasca, era tenuto dal reggen- comune di Luvinate. 643 te, il notaio di Milano Carlo Paolo Martignone, residente in sec. XIV - 1757 Garabiolo, che percepiva per l’effettuazione dei riparti regi 10 lire e 10 soldi all’anno. Le anime collettabili e non col- Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mi- lettabili erano circa 225 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, lano, del 1346, appare, tra le località della pieve di Varese vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 25). che contribuivano alla manutenzione della strada di Bolla- te, un luogo chiamato “Longonà”, corretto in “Lovynà”, che può essere identificato con Luvinate (Compartizione comune di Lozzo. 640 delle fagie 1346, p. 29). Nel 1538 Carlo V decise di vendere 1757 - 1797 una serie di diritti, dando vita a quello che fu definito feudo Secondo il compartimento territoriale del 1757, Lozzo della Fraccia Superiore di Varese, che comprendeva anche era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 Luvinate, e che fu acquistato da Francesco Girami. giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località nei successivi aggiornamenti Luvinate risultava tra le co- della pieve, a seguito del compartimento territoriale della munità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in cartt. 50-51). otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- Nel 1611 il feudo della Fraccia Superiore risultava in lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di possesso di Lavinia Visconti e del marito Alessandro Vista- Milano (compartimento 1791). rini. Da Lavinia Visconti, nel 1647, passò per donazione al conte Fabio Visconti Borromeo (Gianazza 1993). comune di Lozzo. 641 La comunità di Luvinate o Loynate nel 1633 era compre- 1798 - 1809 sa tra le terre dello stato di Milano che pagavano il censo A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del sale (Oppizzone 1634). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta bis) il comune di Lozzo venne inserito nel distretto del Gio- del censimento, il paese, che era compreso nella pieve di na. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- Varese, risultava infeudato a Giulio Visconti e rientrava nel- doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 la giurisdizione del giudice Carlo Bartolomeo Porta, il cui di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto ufficio si trovava a Gavirate, nella pieve di Brebbia, a cui si Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Lozzo pagavano di onorario ogni anno 8 lire. Il console del comu- entrò nel distretto XVI di Luino, che allora faceva parte del ne non era solito prestare giuramento ad alcuna banca cri- dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale minale. del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del Il consiglio generale si teneva nella piazza pubblica, dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 dopo il suono della campana. Gli ufficiali erano un sindaco il comune di Lozzo venne inserito nel cantone VII di Mac- e due delegati civili dei maggiori estimati, che venivano cagno Superiore del distretto II di Varese del dipartimento eletti ordinariamente ogni tre anni. Era compito dei due de- del Lario. Il comune, di III classe, aveva 246 abitanti (de- legati curare gli affari di questa comunità e vigilare sopra i creto 8 giugno 1805). pubblici riparti. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il cancelliere risiedeva in Varese, non essendovi persona del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con capace nel comune. Presso di lui erano conservati i libri dei

193 Luvino (Luino) riparti e dell’estimo reale, non disponendo il comune di un do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di archivio. Il salario del cancelliere consisteva in lire 21 an- Luvinate fu inserito nel distretto XVII di Varese. nue. Luvinate, comune con convocato, fu confermato nel di- Gli abitanti erano in tutto 225 (Risposte ai 45 quesiti, stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 18). luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Luvinate, co- comune di Luvinate. 644 mune con convocato generale e con una popolazione di 505 1757 - 1797 abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. Nel compartimento territoriale del 1757 Luvinate risulta- bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- va compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). zada Schianno, Gazzada Schianno, Comune di Gazzada Schianno, 1993. Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- larate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Vare- LUVINO (LUINO) se si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791). cantone VIII di Luvino. 648 1805 - 1808 comune di Luvinate. 645 Il cantone VIII di Luvino, istituito con decreto di Napo- 1798 - 1809 leone I del 1805, faceva parte del distretto II di Varese del A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione dipartimento del Lario e comprendeva nel 1805 i seguenti del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI 22 comuni, tutti di III classe: bis) il comune di Luvinate venne inserito nel distretto di Porto, Arbizio (Arbizzo), Bedero con Breno (Brezzo ?), Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Bosco, Brisciago, Castello con Caldè, Cremenaga, Cuglia- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre te, Cunardo, Fabiasco, Germignaga, Grantola, Luvino, 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Marchirolo, Mesenzana, Montegrino, Muceno con Ticinal- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), lo, Musadino con Ligurno, Roggiano, Veccana (Castelvec- Luvinate entrò nel distretto XVIII di Varese, che allora fa- cana), Viconago, Voldomino con Buiglione (Biviglione). ceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- Gli abitanti erano in totale 10.661 (decreto 8 giugno 1805). mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 cantone V di Luvino. 649 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Luvinate venne in- 1809 - 1815 serito nel cantone I di Varese del distretto II di Varese del Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 284 mento del Lario prevedeva l’inserimento nel cantone VI di abitanti (decreto 8 giugno 1805). Luvino del distretto II di Varese dei comuni denominativi A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento di Luvino, Bedero, Marchirolo, Messenzana (Mesenzana), del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Montegrino, Porto, con un totale di 10.738 abitanti (proget- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- to di concentrazione 1807, Lario), che furono confermati ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), nel cantone di Luvino, divenuto il V del distretto II di Va- Luvinate figurava, con 294 abitanti, comune aggregato al rese dopo la soppressione del cantone di Cuvio, a seguito comune denominativo di Barasso, nel cantone I di Varese dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario del distretto II di Varese. (decreto 4 novembre 1809, Lario), con l’aggiunta del co- mune di Vergobbio. Con il successivo compartimento terri- comune di Luvinate. 646 toriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812) 1812 - 1815 ai predetti comuni denominativi si aggiunse il comune di Rancio, mentre Vergobbio fu unito al cantone di Gavirate. Nel progetto di rettificazione e concentrazione dei comu- ni del dipartimento del Lario approntato nel 1812, venne comune di Luvino. 650 proposta l’aggregazione a Luvinate di Morosolo e Oltrona, sec. XIV - 1757 che costituivano un piccolo comune, e Casciago, staccata da Masnago. “La tenuità dell’estimo e le conseguenti gra- Nella prima metà del XVII secolo la comunità di Luino, vose sovrimposte” consigliavano tale proposizione (rettifi- in Valtravaglia, pagava una tassa corrispondente a 41 staia cazioni del dipartimento del Lario 1812): a seguito del se- di sale (Oppizzone 1634). condo provvedimento per la concentrazione e unione di Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comuni nel dipartimento del Lario, Luvinate era compreso del censimento, il comune di Luino, facente sempre parte tra i comuni denominativi del cantone I di Varese del di- della pieve di Valtravaglia, era infeudato al conte Giovanni stretto II di Varese, con gli aggregati di Luvinate, Barasso, Emanuele Marliani, cui pagava annualmente 137 lire di Morosolo, Oltrona, Casciago (decreto 30 luglio 1812). censo feudale. Nello stesso comune risiedeva il giudice feudale, Antonio Maria Bossi, cui si pagavano 11 lire all’anno. Il console peraltro non prestava giuramento ad al- comune di Luvinate. 647 cuna banca criminale. 1816 - 1859 Il consiglio generale era formato da tre consiglieri eletti, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in da un sindaco, un cancelliere e un console. Le elezioni av- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- venivano ogni anno nella pubblica piazza. Il cambio o rin-

194 Luvino (Luino) novo delle cariche avveniva alla presenza del giudice. I Luvino, comune con consiglio, fu confermato capoluogo membri del consiglio curavano l’equità dei pubblici riparti del distretto XXI in forza del successivo compartimento e amministravano il patrimonio comunale. territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio Il cancelliere, residente nel comune, era retribuito con la 1844). somma di 50 lire e con l’esenzione dal tributo personale. A Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Luvino, comu- lui venivano affidati i pochi libri e le carte comunali. ne con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- popolazione di 2258 abitanti, fu posto a capo del distretto lano, ma si serviva del sindaco provinciale, residente in pa- XXI. ese. distretto di Luvino. 654 Le anime collettabili e non collettabili erano circa 1200 1798 - 1800 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 26). Dopo la soppressione del dipartimento del Verbano (leg- ge 15 fruttidoro anno VI), per effetto della successiva legge comune di Luvino. 651 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei diparti- 1757 - 1797 menti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio, venne istituito il distretto XVI di Luino, che oltre al capoluogo comprende- Secondo il compartimento territoriale del 1757 Luvino va Agra, Armio, Biegno, Campagnano, Cozzano (Cassa- (attuale Luino) era una delle comunità della pieve di Valtra- no), Curiglia, Dumenza, Garabiolo, Graglio con Cadero, vaglia (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a Lozzo, Maccagno Superiore, Maccagno Inferiore, Monte far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le Viasco, Musignano, Pino, Runo con Stivigliano, Tronzano altre località della pieve, a seguito del compartimento terri- con Bassano, Arbizio, Ardena, Bedero con Brezzo, Bosco, toriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio Brisiago (Brissago), Castello con Caldè, Cremenaga, Cu- lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel gliate, Cunardo, Fabiasco, Germignaga, Grantola, Lavena, 1791 le località della Valtravaglia risultavano inserite nella Marchirolo, Massenzana (Mesenzana), Montegrino, Muce- provincia di Milano (compartimento 1791). no con Ticinallo, Musadino con Ligurno, Porto Valtrava- glia, Roggiano, Veccana, Viconago, Voldomino con Bivi- comune di Luvino. 652 glione, Bedero con Valcuvia, Cassano, Ferrera, Masciago, 1798 - 1815 Rancio con Cantevra. La popolazione era di circa 13.300 abitanti (legge 5 vendemmiale anno VII). Il distretto fu sop- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione presso con il compartimento territoriale del 1801 (legge 23 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI fiorile anno IX) e i comuni del Varesotto che ne facevano bis) il comune di Luvino divenne capoluogo del distretto parte furono inseriti nel distretto II di Varese del diparti- della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano mento del Lario. (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti distretto XXI di Luvino. 655 d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale 1816 - 1853 anno VII), Luvino fu capoluogo del distretto XVI, che allo- ra faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il compar- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in timento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituivano il fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Luvino tornò ad es- distretto XXI di Luino i comuni di Arbizio, Bedero con sere capoluogo, questa volta del cantone VIII del distretto Brezzo, Bosco, Brisciago, Castello con Caldè, Cremenaga, II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III Cugliate, Cunardo, Fabbiasco, Germignaga, Grantola, Lui- classe, aveva 1446 abitanti (decreto 8 giugno 1805). no (capoluogo), Marchirolo, Mesenzana, Montegrino, Mu- ceno con Ticinallo, Musadino con Ligurno, Porto, Roggia- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento no, Valdomino (Voldomino) con Biviglione, Veccana, del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Viconago. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), I comuni con consiglio di Bosco, Cunardo, Germignaga, il comune denominativo di Luvino, con i comuni aggregati Luvino (capoluogo), Montegrino, Veccana, Viconago e i di Luvino, Germignaga, Voldomino ed uniti, e con 2604 comuni con convocato di Arbizio, Bedero con Brezzo, Bri- abitanti complessivi, era capoluogo del cantone V del di- sciago, Castello con Caldè, Cremenaga, Cugliate, Fabbia- stretto II di Varese, e come tale, comune di III classe, fu sco, Grantola, Marchirolo, Mesenzana, Muceno con Tici- confermato con il successivo compartimento territoriale nallo, Musadino con Ligurno, Porto, Roggiano, Valdomino del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). con Biviglione furono confermati nel distretto XXI di Lui- no in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). comune di Luvino. 653 1816 - 1859 distretto XXI di Luino. 656 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 1853 - 1859 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto XXI do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Luvino fu in- di Luvino nella provincia di Como era formato da Agra, serito nel distretto XXI come comune capoluogo. Bosco, Cabiaglio, Cunardo, Dumenza, Germignaga, Gra- Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu glio, Luvino (capoluogo), Montegrino, Veccano, Viconago, autorizzata la sostituzione, nel comune di Luvino, del con- comuni con consiglio comunale senza ufficio proprio, e dai siglio comunale al convocato generale (variazioni al com- comuni con convocato di Arbizzo, Armio, Bedero Brezzo, partimento di Como, 1816-1835). Bedero, Biegno, Brisciago, Campagnano, Cassano, Castel-

195 Maccagno lo, Cossano, Cremenaga, Cugliate, Curiglia, Fabbiasco, MACCAGNO INFERIORE Ferrera, Garabiolo, Grantola, Lozzo, Maccagno Inferiore, Maccagno Superiore, Marchirolo, Masciago, Mesenzano, comune di Maccagno Inferiore. 660 Monteviasco, Muceno, Musadino, Musignano, Pino, Porto, sec. XIII - 1797 Rancio, Roggiano, Runo, Tronzano, Voldomino, con una popolazione complessiva di 24.456 abitanti. La località di Maccagno Inferiore era feudo imperiale, concesso alla famiglia Mandelli forse già dal X secolo. Si- curamente, anche se non si conoscono esattamente la data e l’origine dell’infeudazione, la famiglia Mandelli vantava MACCAGNO diritti sul territorio già nel XIII secolo, come su altre terre della stessa area. La concessione comportava il vantaggio di una tassazione limitata ai tributi dovuti all’imperatore e cantone IV di Maccagno. 657 al feudatario, con esclusione degli altri gravami, cui erano 1809 - 1815 soggette le terre dipendenti dal ducato di Milano. Nel 1441 Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- e nel 1464, i magistrati milanesi confermarono la condizio- mento del Lario prevedeva l’inserimento nel cantone V di ne giuridica della località. I Mandelli ottennero nel 1622 il Maccagno del distretto II di Varese dei comuni denomina- diritto di battere moneta, confermato anche da successivi tivi di Maccagno, Agra, Biegno, Campagnano, Curiglia, diplomi. Dumenza, Graglio, Tronzano, con un totale di 5879 abitanti Il comune di Maccagno era regolato da statuti probabil- (progetto di concentrazione 1807, Lario), che furono con- mente concordati tra il conte feudatario e gli abitanti; varie fermati nel cantone di Maccagno, divenuto il IV del distret- funzioni publiche erano affidate nel 1237 a un gualdama- to II di Varese dopo la soppressione del cantone di Cuvio, a gno. Nella seconda metà del XIII secolo apparve la figura seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del istituzionale del sindaco, scelto fra due consoli, che si oc- Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario) e con il successivo cupava di gestire i problemi e le vertenze della comunità. I compartimento territoriale del dipartimento del Lario (de- consoli duravano in carica un anno e tra i loro compiti vi creto 30 luglio 1812). erano la vigilanza sul rispetto dello statuto, il controllo dei pesi e delle misure, la manutenzione delle strade, la vigi- comune di Maccagno. 658 lanza sugli argini del fiume Giona e sull’uso delle acque, la determinazione dei prezzi del pane e del vino. Gli stessi 1809 - 1815 consoli convocavano la vicinanza, cioè l’assemblea dei vi- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento cini del territorio, e rispondevano anche della conservazio- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con ne delle carte dell’archivio, che si trovavano in una sala del il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- palazzo signorile, destinata ad archivio. L’archivio, nei se- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), coli XVII e XVIII era curato da un attuario. il comune denominativo di Maccagno, con i comuni aggre- Nelle loro attività i consoli erano coadiuvati dai campari, gati di Maccagno Superiore e Maccagno Inferiore, e con che svolgevano funzioni di vigilanza nel paese e sul territo- 746 abitanti complessivi, figurava nel cantone IV di Mac- rio. Gli stessi consoli, ma anche il sindaco, il podestà o il cagno del distretto II di Varese, e come tale, comune di III gualdamagno ebbero anche funzioni giurisdizionali dele- classe, fu confermato con il successivo compartimento ter- gate dal feudatario; ma nelle questioni di maggiore impor- ritoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio tanza si poteva ricorrere a un giudice esterno al feudo. Co- 1812). munque restava esclusa ogni competenza dei giudici del ducato di Milano (Giampaolo, Maccagno, pp. 68-84). Di distretto XX di Maccagno. 659 uno statuto del comune di Maccagno Inferiore parla un do- 1816 - 1853 cumento del 1294, che cita anche i campari del territorio. Gli statuti del 1433 prevedevano due “consules et rectores” Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in e funzionari minori detti “camparii” ed “extimatores”. La base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comunità aveva il diritto di darsi una propria normativa e di do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituivano il eleggere tutti gli anni i consoli, che venivano coadiuvati dal distretto XX di Maccagno i comuni di Agra con Colmegna “consilium” della comunità, e i campari. I vicini avevano e Cassina Casneda, Armio, Biegno, Campagnano, Cossa- l’obbligo di partecipare all’assemblea, se convocati, salvo no, Curiglia, Dumenza, Garabbiolo, Graglio con Cadero, permesso dei consoli, che potevano obbligarli anche a Lozzo, Maccagno Inferiore, Maccagno Superiore, Monte prendere parte alle operazioni di sequestro dei beni. Nessu- Viasco, Musignano, Pino, Runo con Stivigliano, Tronzano no straniero poteva acquistare beni immobili nel territorio con Bassano. del comune senza il permesso dei vicini. Le aggiunte ap- I comuni con consiglio di Agra con Colmegna e Cassina portate agli statuti nel 1512 precisavano meglio le compe- Casneda, Dumenza, Graglio con Cadero e i comuni con tenze dei funzionari. Si parla nel testo di un unico console, convocato di Armio, Biegno, Campagnano, Cossano, Curi- eletto dall’ assemblea dei vicini, che amministrava la giu- glia, Garabbiolo, Lozzo, Maccagno Inferiore, Maccagno stizia con l’aiuto dei campari, che vigilavano sulle proprie- Superiore, Monte Viasco, Musignano, Pino, Runo con Sti- tà private e collettive e custodivano nelle campagne i pro- vigliano, Tronzano con Bassano furono confermati nel di- dotti agricoli fino al termine dei raccolti, che era fissato il stretto XX di Maccagno in forza del successivo comparti- giorno di Ognissanti. Le multe comminate dovevano essere mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 versate al comune (Canobbio 1999). Il testo degli “Statuti luglio 1844). ed ordini della terra di Maccagno imperiale”, del 1 maggio Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto di 1569, prevedeva due consoli, eletti dalla comunità il primo Maccagno venne soppresso e i comuni che lo componeva- gennaio di ogni anno, che avevano compiti di amministra- no furono uniti al distretto XXI di Luino. zione e giurisdizionali. I consoli uscenti venivano nominati

196 Maccagno Superiore estimatori per il nuovo anno. Lo stesso giorno veniva eletto A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento un camparo, che giurava nelle mani dei consoli eletti, con del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con l’incarico di vigilanza sui beni del territorio e sugli animali. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Altro funzionario eletto il primo gennaio era il tesoriere ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), (Frigerio - Pisoni). Maccagno Inferiore figurava, con 388 abitanti, comune ag- Estintosi il ramo principale della famiglia Mandelli nel gregato al comune denominativo di Maccagno, nel cantone 1668, il feudo fu acquistato dal barone viennese Waldero- IV di Maccagno del distretto II di Varese, e come tale fu de. Recuperato nel 1679 dai Mandelli fu infine venduto nel confermato con il successivo compartimento territoriale 1692 al conte Carlo Borromeo Arese, ma la vendita divenne del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). effettiva solamente nel 1718, con la firma imperiale del di- ploma d’infeudamento. I Borromeo nominarono loro rap- comune di Maccagno Inferiore. 664 presentante nel comune un podestà, detto anche luogote- 1816 - 1859 nente. Il compito di amministrare la giustizia e presiedere il tribunale fu affidato al pretore di Cannobio. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comune di Maccagno Inferiore. consoli. 661 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di sec. XIII - 1797 Maccagno Inferiore fu inserito nel distretto XX di Macca- gno. Dalla seconda metà del XIII secolo risulta attestata a Macca- gno Inferiore l’esistenza di due consoli, che apparivano ancora Maccagno Inferiore, comune con convocato, fu confer- negli statuti del 1433 e nelle aggiunte del 1512, dove in realtà mato nel distretto XX di Maccagno in forza del successivo si parla di un unico console. Secondo gli “Statuti ed ordini della compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- terra di Maccagno imperiale”, del 1 maggio 1569, il comune di cazione 1 luglio 1844). Maccagno Inferiore aveva due consoli, eletti dalla comunità il primo gennaio di ogni anno, che regolavano l’amministrazione Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Maccagno In- del comune. I consoli uscenti venivano nominati estimatori per feriore, comune con convocato generale e con una popola- il nuovo anno. Tra i loro compiti vi era quello di amministrare zione di 340 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvi- la giustizia nelle cause civili concernenti sia gli abitanti del co- no. mune che i forestieri fino ad un ammontare di lire cinquanta. Le cause riguardanti somme di maggiore importo o quelle com- bibl. Canobbio 1999: E. Canobbio (a cura di), Statuti di Mac- portanti processo e indagini erano di competenza dell’uditore cagno Inferiore (secoli XV-XVI), «Verbanus», 20 (1999), del conte di Maccagno. Una particolare attribuzione dei consoli pp. 417-448.; Frigerio - Pisoni: Pierangelo Frigerio, era la cura degli argini del fiume e del porto del lago, per la cui Pier Giacomo Pisoni, Gli statuti di Maccagno Inferiore conservazione potevano imporre, se necessario, alla comunità il del 1569, «Rivista della Società storica varesina», 17 pagamento delle spese. (1985); Giampaolo, Maccagno: Leopoldo Giampaolo, Storia breve di Maccagno Inferiore già feudo imperiale, comune di Maccagno Inferiore. podestà. 662 corte regale degli imperatori, terra per sé e di Maccagno 1718 - 1797 Superiore, Maccagno, Comitato per le celebrazioni Mac- Il feudo di Maccagno Inferiore fu venduto nel 1692 al conte cagnesi, 1962 . Carlo Borromeo Arese, ma la vendita divenne effettiva sola- mente nel 1718, con la firma imperiale del diploma d’infeuda- mento. I Borromeo vollero confermare la validità degli statuti vigenti e nominarono loro rappresentante nel comune un pode- stà, detto anche luogotenente. MACCAGNO SUPERIORE comune di Maccagno Inferiore. 663 cantone VII di Maccagno Superiore. 665 1798 - 1809 1805 - 1815 Nel 1797 venne soppresso il feudo di Maccagno Inferiore Il cantone VII di Maccagno Superiore faceva parte del di- e il comune venne incorporato nelle terre della repubblica stretto II di Varese del dipartimento del Lario. Nel 1805 Cisalpina. Un’effimera rinascita del feudo si ebbe nel 1799, comprendeva i seguenti 17 comuni, tutti di III classe: in concomitanza con la campagna napoleonica d’Egitto, Agra con Colmegna e Cassina Casneda, Armio, Biegno, ma il ritorno delle truppe napoleoniche in Italia condusse Campagnano, Cossano, Curiglia, Dumenza, Garabiolo, alla sua definitiva scomparsa. Comunque, a seguito della Graglio con Cadero, Lozzo, Maccagno Superiore, Macca- legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento gno Inferiore, Monteviasco, Musignano, Pino, Runo con del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Stivigliano, Tronzano con Bassone (Bassano). Il cantone Maccagno Inferiore fu inserito nel distretto del Giona. Sop- aveva un totale di 7086 abitanti (decreto 8 giugno 1805). presso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ri- partizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, comune di Maccagno Superiore. 666 Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Maccagno sec. XIV - 1757 Inferiore fu inserito nel distretto XVI di Luino, che allora Maccagno Superiore fu centro abitato in epoca romana e faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu concesso al con- mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- te Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Visconti. stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fio- Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, perché com- rile anno IX). preso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di Mezzo (Ca- Dopo il 1805 Maccagno fece parte del dipartimento del sanova 1930, pp. 77, 105). Mentre Maccagno Inferiore di- Lario, distretto II di Varese, cantone VII di Maccagno Su- venne feudo imperiale, attribuito alla famiglia Mandelli, periore: era un comune di III classe, di 375 abitanti (decreto Maccagno Superiore continuò sempre a dipendere dal du- 8 giugno 1805). cato di Milano.

197 Malgesso

Il territorio di Maccagno Superiore risultava infeudato fu confermato con il successivo compartimento territoriale nel 1751 al conte Giovanni Emanuele Marliani, al quale la del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). comunità pagava annualmente per il censo feudale 47 lire e 5 soldi. comune di Maccagno Superiore. 669 Nel paese non risiedeva un giudice, ma la terra rientrava 1816 - 1859 sotto la giurisdizione del giudice Antonio Maria Bossi, che Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in risiedeva in Luino. Il giudice era retribuito dal comune me- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- diante un salario di 23 lire e 13 soldi. Il console non presta- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di va giuramento alla banca criminale, ma era obbligato sola- Maccagno Superiore fu inserito nel distretto XX di Macca- mente a denunziare i delitti. gno. Il comune era distinto dalla Riva di Maccagno Superiore, Maccagno Superiore, comune con convocato, fu confer- che costituiva comune a sè e pagava per proprio conto il mato nel distretto XX di Maccagno in forza del successivo censo del sale (Oppizzone 1634). compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Maccagno disponeva di un consiglio particolare, formato cazione 1 luglio 1844). da due sindaci e un console, che svolgevano il loro incarico Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Maccagno Su- a rotazione per focolare. Ai sindaci erano affidate la vigi- periore, comune con convocato generale e con una popola- lanza e la giustizia dei pubblici riparti e il console era ob- zione di 445 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvi- bligato in tutte le occorrenze ad avvisare tutti focolare per no. focolare, quando si voleva riunire il consiglio. Ogni anno venivano sostituiti tanto i sindaci come il console. Non vi era cancelliere e la cura delle pubbliche scritture era affida- ta ai due sindaci e per tale conservazione la comunità aveva una cassa chiusa a chiave. I sindaci erano retribuiti con 9 MALGESSO lire all’anno per ciascuno. Le anime collettabili e non collettabili erano 401 (Rispo- comune di Malgesso. 670 ste ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Val- sec. XIV - 1757 travaglia, fasc. 35). La località di Malgesso, della pieve di Brebbia, citata come “Malgesio” negli statuti delle strade e delle acque del comune di Maccagno Superiore. 667 contado di Milano, era tra le comunità che contribuivano 1757 - 1797 alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle Secondo il compartimento territoriale del 1757 Macca- fagie 1346). gno Superiore era una delle comunità della pieve di Valtra- Il territorio fece parte del feudo di Brebbia; passò poi ai vaglia (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a Besozzo dal 1412. Alla fine del XV secolo divenne posses- far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le so dei Trivulzio e dal 1513 appartenne ai Visconti-Borro- altre località della pieve, a seguito del compartimento terri- meo (Casanova 1930). toriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Malgesso ri- 1791 le località della Valtravaglia risultavano inserite nella sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di provincia di Milano (compartimento 1791). Carlo V, cartt. 7-8). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comune di Maccagno Superiore. 668 del censimento, Malgesso, che faceva sempre capo alla pie- 1798 - 1809 ve di Brebbia, era infeudato al conte Giulio Visconti Borro- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione meo Arese, cui si corrispondevano ogni anno 13 lire e 11 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI soldi in totale. Come maggior magistrato, si faceva riferi- bis) il comune di Maccagno Superiore divenne capoluogo mento al vicario del Seprio in Gallarate, senza pagamento del distretto del Giona. Soppresso il dipartimento del Ver- di alcuna somma; a questa banca il console del comune pre- bano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge stava giuramento. Per minore ufficio era competente il po- 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei diparti- destà di Gavirate. menti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendem- Il comune non aveva consiglio generale ma particolare. Il miale anno VII), Maccagno Superiore entrò nel distretto console presentaneo avvisava i capifamiglia otto giorni pri- XVI di Luino, che allora faceva parte del dipartimento ma delle elezioni, passando di casa in casa. I congregati dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il eleggevano 12 dei capi famiglia, ritenuti più abili. Il nome comune fu collocato nel distretto II di Varese del diparti- dei prescelti si inseriva in un cappello, da cui il console mento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il co- estraeva due nomi, che risultavano eletti come deputati per mune di Maccagno Superiore divenne capoluogo del can- un anno, terminato il quale, si estraevano altri due nomi dal tone VII del distretto II di Varese del dipartimento del gruppo dei dodici, che svolgevano le funzioni di deputati Lario. Il comune, di III classe, aveva 350 abitanti (decreto per l’anno successivo, e così via fino all’esaurimento dei 8 giugno 1805). dodici nominativi. I deputati curavano gli affari pubblici A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del comune e vigilavano sulla giustizia dei pubblici riparti. del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con La carica di cancelliere era attribuita dal 1733 a Giovanni il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Battista Cotta, retribuito con la somma di 20 lire, che cura- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), va la conservazione delle scritture pubbliche, che erano de- Maccagno Superiore figurava, con 358 abitanti, comune positate in un’apposita cassa. aggregato al comune denominativo di Maccagno, nel can- La comunità non aveva procuratori né agenti a Milano. tone IV di Maccagno del distretto II di Varese, e come tale Le anime collettabili e non collettabili erano circa 165 (Ri-

198 Malnate sposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pie- MALGORABBIA ve di Brebbia, fasc. 15). distretto della Malgorabbia. 674 comune di Malgesso. 671 1798 La legge 6 germinale anno VI bis, che stabilì la ripartizio- 1757 - 1797 ne del dipartimento del Verbano, istituì un distretto della Malgorabbia, con capoluogo Luvino (Luino). Secondo il compartimento territoriale del 1757 Malgesso era una delle comunità della pieve di Brebbia (editto 10 Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), il distretto della Malgorabbia cessò giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della di esistere. I comuni del distretto vennero integrati nel di- provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località partimento d’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII) e fu- della pieve, a seguito del compartimento territoriale della rono distribuiti tra il distretto di Luino e quello di Arcisate. Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Il distretto della Malgorabbia comprendeva 26 comuni: Ar- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- bizio, Ardena, Bedero con Brezzo, Bosco, Brisiago (Bris- lità della pieve di Brebbia risultavano inserite nella provin- sago), Brusimpiano, Castello con Caldè, Cremenaga, Cu- cia di Milano (compartimento 1791). gliate, Cunardo, Fabiasco, Germignaga, Grantola, Lavena, Luvino, Marchirolo, Marzio, Massenzana (Mesenzana), Montegrino, Muceno con Ticinallo, Musadino con Ligur- comune di Malgesso. 672 no, , Roggiano, Veccana, Viconago, Vol- 1798 - 1809 domino con Biviglione.

Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Malgesso venne inserito nel distretto 10 MALNATE di Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- comune di Malnate. 675 bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- sec. XIV - 1757 na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno Il toponimo Malnate appare in vari documenti del XII se- VII), Malgesso entrò nel distretto XIV di Angera, che face- colo (Rota, Origine, pp. 61-63). La località, citata nella for- va parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento ma “Malnà” negli statuti delle strade e delle acque del con- territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II, tado di Milano e facente parte della pieve di Castelseprio, con capoluogo Varese, del dipartimento del Lario (legge 23 era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Malgesso venne in- della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). serito nel cantone IV di Gavirate del distretto II di Varese Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva nei successivi aggiornamenti del XVII secolo risultava se- 348 abitanti (decreto 8 giugno 1805). gnalata la comunità di Malnate, separata dalle comunità di San Salvatore e Monte Morone (Estimo di Carlo V, cartt. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento 50-51). La comunità appare separata anche tra le terre della del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con pieve di Varese che pagavano il censo del sale nella prima il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- metà del XVII secolo (Oppizzone 1634). ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Nel fondo “Catasto c. d. teresiano”, conservato presso Malgesso figurava, con 327 abitanti, comune aggregato al l’archivio di stato di Varese, la mappa di I stazione del ter- comune denominativo di Bardello, nel cantone II di Gavi- ritorio, misurata nel 1722, comprende sia Malnate che San rate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con Salvatore; alle operazioni prestò la propria assistenza il il successivo compartimento territoriale del dipartimento console della comunità, Angelo Marone (Area virtuale, del Lario (decreto 30 luglio 1812). MUT 36.2). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il territorio, in cui abitavano circa 1089 comune di Malgesso. 673 persone, collettabili e non collettabili, era infeudato al con- 1816 - 1859 te Giulio Visconti, senza obbligo di corrispondere al mede- simo alcun emolumento. La giurisdizione spettava al giudi- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in ce feudale, che risiedeva in Gavirate e percepiva dalla base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comunità ogni anno per onorario 11 lire; ma il console non prestava giuramento ad alcuna banca criminale. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Malgesso fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. Malnate aveva aggregato, ma solo nel nome, anche il pic- colo comune di San Salvatore, il quale sosteneva da sé i Malgesso, comune con convocato, fu confermato nel di- propri carichi reali e sociali, ad eccezione che in casi fortui- stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- ti di guerra o mali epidemici, in cui venivano emanate su- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 periori disposizioni che riguardavano sia Malnate che San luglio 1844). Salvatore. In quei casi le spese erano sostenute da Malnate, che poi riceveva dalla comunità di San Salvatore il rimbor- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Malgesso, co- so della somma di pertinenza. mune con convocato generale e con una popolazione di 416 Il comune aveva come ufficiali due sindaci, due deputati abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. e un console, i quali venivano eletti dai “capi di casa” che

199 Marchirolo si riunivano al suono della campana. Le elezioni avveniva- ve di Varese si trovavano inseriti nel distretto censuario no ogni due anni e talvolta venivano confermati alcuni uf- XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791). ficiali. Il cancelliere del comune risiedeva in Binago, terra di- comune di Malnate con San Salvatore stante solo due miglia da Malnate, e aveva come emolu- e Monte Morone. 679 mento 40 lire, oltre alla retribuzione per i lavori straordina- 1798 - 1815 ri. Al cancelliere spettava anche la cura delle poche Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione scritture pubbliche, non essendovi né archivio né stanza del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI pubblica per conservarle. bis) il comune di Malnate con San Salvatore e Monte Mo- Malnate non aveva in Milano procuratore né agente, ma rone venne inserito nel distretto 8 di Varese. Soppresso il agiva insieme con la pieve che si serviva del proprio sinda- dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), co provinciale (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, fasc. 19). con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione Dal Compartimento territoriale specificante le cascine, territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- del 1751 emerge che fino a quella data Malnate, San Salva- cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Malnate entrò nel di- tore e Monte Morone erano ancora considerati comuni di- stretto XVIII di Varese, che faceva parte del dipartimento stinti (Compartimento 1751). dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II, con capoluogo Varese, comune di San Salvatore. 676 del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel sec. XVI - 1757 1805 il comune di Malnate venne inserito nel cantone I di Varese del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. La località di San Salvatore appare segnalata nei registri Il comune, di III classe, aveva 1200 abitanti (decreto 8 giu- dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi gno 1805). aggiornamenti del XVII secolo quale comunità separata A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento dalle comunità di Malnate e Monte Morone (Estimo di Car- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con lo V, cartt. 50-51). il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), del censimento, San Salvatore era un piccolo comune ag- il comune denominativo di Malnate, con 1257 abitanti, fi- gregato a Malnate “solo nel nome”, il quale sosteneva da sé gurava nel cantone I di Varese del distretto II di Varese, e i propri carichi reali e sociali, tranne che in caso di guerra come tale, comune di III classe, fu confermato con il suc- o di epidemie, per cui venivano emanate disposizioni supe- cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- riori che riguardavano entrambi i comuni. In quei casi le rio (decreto 30 luglio 1812). spese erano sostenute da Malnate che poi riceveva dalla co- munità di San Salvatore il rimborso della somma di perti- comune di Malnate. 680 nenza (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Co- 1816 - 1859 mo, pieve di Varese, [2], fasc. 19). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Dal Compartimento territoriale specificante le cascine, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- del 1751 emerge che fino a quella data Malnate, San Salva- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di tore e Monte Morone erano ancora considerati comuni di- Malnate con San Salvatore e Monte Morone fu inserito nel stinti (Compartimento 1751). distretto XVII di Varese. Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu comune di Monte Morone. 677 autorizzata la sostituzione, nel comune di Cocquio, del sec. XVI - 1757 consiglio comunale al convocato generale (variazioni al La località di Monte Morone appare segnalata nei registri compartimento di Como, 1816-1835). dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi Malnate con San Salvatore e Monte Morone, comune aggiornamenti del XVII secolo quale comunità separata da con consiglio, fu confermato nel distretto XVII di Varese in quelle di Malnate e San Salvatore (Estimo di Carlo V, cartt. forza del successivo compartimento territoriale delle pro- 50-51). Dal Compartimento territoriale specificante le ca- vince lombarde (notificazione 1 luglio 1844). scine, del 1751, emerge che fino a quella data Malnate, San Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Malnate con le Salvatore e Monte Morone erano ancora considerati comu- frazioni di San Salvatore e Monte Morone, comune con ni distinti (Compartimento 1751). consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popola- zione di 2281 abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Vare- comune di Malnate con San Salvatore se. e Monte Morone. 678 bibl. Rota, Origine: Carlo Massimo Rota, Origine e signifi- 1757 - 1797 cato del nome Varese e dintorni, Varese, Tip. arciv. dell’Addolorata, s. d. L’aggregazione dei tre comuni di Malnate, San Salvatore e Monte Morone risulta sicuramente attestata dal compar- timento territoriale dello stato di Milano del 1757, dove la denominazione appare unificata (editto 10 giugno 1757). Il comune aveva 1258 abitanti nel 1770, che scesero a MARCHIROLO 1184 nel 1784 (Censo, p.a., cart. 1443). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di comune di Marchirolo. 681 Gallarate, con le altre località della pieve di Varese, a segui- sec. XV - 1757 to del compartimento territoriale della Lombardia austriaca Marchirolo fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pie- concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo

200 Marnate

Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Mar- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), liani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, come il comune denominativo di Marchirolo, con i comuni ag- capo della squadra di Val Marchirolo (Casanova 1930, pp. gregati di Arbizzo, Cremenaga, Cugliate, Cunardo, Fabia- 77, 105). sco, Marchirolo, Viconago, e con 2860 abitanti complessi- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta vi, figurava nel cantone V di Luvino del distretto II di del censimento, Marchirolo faceva parte della pieve di Val- Varese, e come tale, comune di III classe, fu confermato travaglia ed era capo di una delle quattro squadre che com- con il successivo compartimento territoriale del diparti- ponevano la pieve. mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Il comune risultava infeudato al conte Giovanni Emanue- le Marliani, milanese, cui pagava 130 lire annue di censo comune di Marchirolo. 684 feudale. Il giudice ordinario del territorio era il podestà feu- 1816 - 1859 dale, che risiedeva nel borgo di Luino, dove il console di Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Marchirolo era solito prestare giuramento. Il salario del base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- giudice era di nove lire e mezza. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di A causa della facile amministrazione e della modicità de- Marchirolo fu inserito nel distretto XXI di Luvino. gli interessi, il comune non aveva deputati né consiglieri. In Marchirolo, comune con convocato, fu confermato nel caso di necessità si faceva il consiglio mediante la convo- distretto XXI di Luvino in forza del successivo comparti- cazione in pubblica piazza o in altro luogo pubblico di tutti mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 i capifamiglia, che deliberavano a maggioranza. I capifami- luglio 1844). glia e soprattutto i maggiori estimati eleggevano un sinda- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Marchirolo, co, il cui compito consisteva nel fare e pubblicare le impo- comune con convocato generale e con una popolazione di ste della comunità, distribuire i carichi fiscali e 803 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. sovrintendere a qualunque negozio pubblico del paese. Il sindaco faceva anche le veci del cancelliere e conservava le scritture pubbliche, che consegnava alla scadenza del suo incarico al nuovo sindaco. Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- MARNATE lano. Le anime collettabili e non collettabili erano circa 544; di comune di Marnate. 685 queste, 90 non raggiungevano i sette anni e pertanto non sec. XIV - 1757 pagavano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, La località di Marnate, della pieve di Olgiate Olona, cita- Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 27). ta come Marnà negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era tra le comunità che contribuivano comune di Marchirolo. 682 alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle 1757 - 1797 fagie 1346). Secondo il compartimento territoriale del 1757 Marchi- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e rolo era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (edit- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Marnate ri- to 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte sultava ancora tra le comunità censite nella medesima pieve della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre loca- (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). lità della pieve, a seguito del compartimento territoriale Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo del censimento, il territorio di Marnate non risultava infeu- in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le lo- dato. calità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal vicario di Milano (compartimento 1791). del Seprio di Gallarate, al quale non si pagavano emolu- menti. Il console prestava il giuramento alla banca di Gal- comune di Marchirolo. 683 larate. 1798 - 1815 Marnate costituiva un solo comune, di circa 400 anime, e non richiedeva innovazioni alla sua posizione amministra- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione tiva. Non vi era un consiglio, ma l’attività amministrativa del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI era regolata da due sindaci e un console, che venivano eletti bis) il comune di Marchirolo venne inserito nel distretto nella pubblica piazza con la partecipazione però dei mag- della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano giori estimati nelle determinazioni. (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Il cancelliere risiedeva in Legnano, centro poco distante d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale da Marnate, e percepiva un salario di 50 lire annue, com- anno VII), Marchirolo entrò nel distretto XVI di Luino, che presi però carta e libri; le scritture si conservavano nell’ar- faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- chivio della comunità, mentre restavano presso il cancellie- mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- re solo i libri dei riparti (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fio- vol. D XV, Milano, pieve di Olgiate Olona, fasc. 10). rile anno IX). Nel 1805 il comune di Marchirolo venne inserito nel cantone VIII, di Luvino, del distretto II di Vare- comune di Marnate. 686 se del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 1757 - 1797 579 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Nel compartimento territoriale del 1757 Marnate risulta- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento va far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provincia di il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Gallarate, detta poi di Varese, con le altre località della pie-

201 Marzio ve di Olgiate Olona, a seguito del compartimento territoria- l’assegnazione del territorio con i suoi confini. Infatti tutti i le della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombar- fondi compresi nei confini venivano censiti nel comune di do in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la Marzio, cui era stata assegnata anche la rata del sale. Erano pieve di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto cen- stati divisi anche i carichi, attribuendo a Marzio un terzo suario XXX della provincia di Milano. Il cancelliere del di- dei totali. stretto risiedeva a Legnano (compartimento 1791). In virtù della separazione, il comune creava da sé il con- sole, il sindaco e l’esattore e pagava alle rispettive casse la comune di Marnate. 687 parte assegnatagli di tutti i carichi regi, provinciali o locali, 1798 - 1809 separatamente rispetto al comune di Lavena. Nel 1722 il Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione territorio di Marzio venne rappresentato in una mappa se- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI parata di I stazione in 4 fogli (Area virtuale, MUT 37.2). bis) il comune di Marnate venne inserito nel distretto 15 di Marzio non aveva consiglio generale né particolare. Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 L’unico consiglio era la riunione dei capifamiglia in luogo fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre pubblico per deliberare sugli affari comunali. La comunità 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, eleggeva un sindaco, che durava in carica per più anni, il Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), che avveniva perché difficilmente si trovava una persona Marnate entrò nel distretto X di Busto Arsizio, che faceva idonea tra quelli che restavano in paese, mentre la maggior parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento parte degli uomini si spostava in altri luoghi per lavoro. Il territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV, sindaco amministrava il comune e svolgeva anche i compiti con capoluogo Gallarate, del dipartimento dell’Olona (leg- del cancelliere, dietro pagamento di 16 lire. Presso il sinda- ge 23 fiorile anno IX). Nel compartimento territoriale del co erano conservate le scritture pubbliche. 1805 Marnate venne inserito nel cantone IV di Legnano del Le anime collettabili e non collettabili erano 186, com- distretto IV di Gallarate del dipartimento d’Olona. Il comu- prese le persone che dimoravano in altri paesi per ragioni di ne, di III classe, aveva 498 abitanti (decreto 8 giugno 1805). lavoro ma che pagavano le tasse spettanti alla comunità di A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Marzio (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 28). no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Mar- comune di Marzio. 690 nate figurava, con 511 abitanti, comune aggregato al comu- 1757 - 1797 ne denominativo di Olgiate Olona, nel cantone IV di Le- gnano del distretto IV di Gallarate. Con la successiva Secondo il compartimento territoriale del 1757 Marzio concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 na (decreto 8 novembre 1811), Marnate era compreso tra giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della gli aggregati di Gorla Minore, nel cantone I di Gallarate del provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località distretto IV di Gallarate. della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in comune di Marnate. 688 otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- 1816 - 1859 lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Milano (compartimento 1791). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune comune di Marzio. 691 di Marnate fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio. 1798 - 1809 Marnate, comune con convocato, fu confermato nel di- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione stretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo compar- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI timento territoriale delle province lombarde (notificazione bis) il comune di Marzio venne inserito nel distretto 6 della 1 luglio 1844). Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Marnate, co- 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- mune con convocato generale e con una popolazione di 698 bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio. na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Marzio entrò nel distretto XVII di Arcisate, che face- va parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II MARZIO di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Marzio venne inserito nel can- tone VI, di Viggiù, del distretto II di Varese del dipartimen- comune di Marzio. 689 to del Lario. Il comune, di III classe, aveva 178 abitanti (de- sec. XVII - 1757 creto 8 giugno 1805). Il comune di Marzio era collocato nella squadra di Val A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Marchirolo, pieve di Valtravaglia, ed era infeudato al conte del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Giovanni Emanuele Marliani, milanese. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Il console del comune prestava giuramento alla banca ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), criminale del podestà feudale di Luino, competente quale Marzio figurava, con 159 abitanti, comune aggregato al co- giudice ordinario, pagando annualmente una lira e 16 soldi. mune denominativo di Brusimpiano, nel cantone III di Vig- Marzio faceva parte in precedenza del comune di Lavena, giù del distretto II di Varese. Con il successivo comparti- ma da quasi un secolo risultava separato ed aveva avuto mento territoriale del dipartimento del Lario, Marzio era tra

202 Masciago gli aggregati del comune di Brusimpiano, nel cantone III di comune di Masciago. 695 Viggiù del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Masciago risul- comune di Marzio. 692 tava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1816 - 1859 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in di Gallarate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di striaca, che divise il territorio lombardo in otto province Marzio fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Galla- Marzio, comune con convocato, fu confermato nel di- rate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata stretto XIX di Arcisate in forza del successivo comparti- nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’inten- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 denza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, luglio 1844). la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario XXXVIII del- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Marzio, comu- la provincia di Milano (compartimento 1791). ne con convocato generale e con una popolazione di 142 abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate. comune di Masciago. 696 1798 - 1809 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI MASCIAGO bis) il comune di Masciago venne inserito nel distretto 9 di Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 comune di Masciago. 693 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre sec. XIV - 1757 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), La località di Masciago, della pieve di Cuvio, citata come Masciago entrò nel distretto XVI di Luino, che faceva parte “Mangiago” negli statuti delle strade e delle acque del con- del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- tado di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II, con ca- manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle poluogo Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile fagie 1346) anno IX). Nel 1805 il comune di Masciago venne inserito Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio nel cantone V di Cuvio del distretto II di Varese del dipar- Giacomo Perego, l’intero territorio della Valcuvia venne timento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 241 abi- concesso in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo con- tanti (decreto 8 giugno 1805). sigliere Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giu- Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- lio Visconti Borromeo, con diritto del venditore, il giure- mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Masciago al consulto Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè comune denominativo di Rancio nel cantone III di Cuvio del censo dell’imbottato, vita natural durante (Casanova del distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, 1930). Lario). Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nel biennio seguente, Masciago venne unito al comune di nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Masciago ri- Cuvio, nel cantone I di Varese del distretto II di Varese (de- sultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Esti- creto 4 novembre 1809, Lario). mo di Carlo V, cart. 49). In data 10 novembre 1810 il prefetto del dipartimento del Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Lario espresse un parere favorevole al reclamo presentato del censimento, il territorio era infeudato a Giulio Visconti dalle comunità di Rancio, Cassano, Ferrera, Masciago, Be- Borromeo Arese, cui versava ogni anno in due rate 25 lire dero, Brinzio, perché Rancio fosse eretto in comune deno- e 5 soldi. minativo (reclamo di Rancio 1810). Il console del comune prestava giuramento alla banca Con il successivo compartimento territoriale del diparti- criminale del podestà feudale di Cuvio, che aveva giurisdi- mento del Lario, Masciago era tra gli aggregati del comune zione sulla valle. di Rancio, nel cantone V di Luvino del distretto II di Varese Il comune non aveva consigli, ma un solo sindaco, che fa- (decreto 30 luglio 1812). ceva anche le funzioni di cancelliere. Il sindaco rimaneva in carica per più anni. comune di Masciago. 697 Le scritture pubbliche erano conservate in una cassa 1816 - 1859 presso lo stesso sindaco. Le anime collettabili e non collet- tabili alla metà del Settecento erano 204 (Risposte ai 45 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 18). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di comune di Masciago. sindaco. 694 Masciago fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. sec. XVIII - 1757 Masciago, comune con convocato, fu confermato nel di- Il sindaco del comune di Masciago svolgeva anche le funzio- stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- ni del cancelliere e amministrava la comunità con la partecipa- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 zione dei capifamiglia, che in caso di necessità venivano con- luglio 1844). vocati. Il sindaco rimaneva in carica per più anni e percepiva 23 lire, 18 soldi e 6 denari per l’insieme delle sue attività (Risposte Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Masciago, co- ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. mune con convocato generale e con una popolazione di 285 18). abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino.

203 Masnago

MASNAGO comune di Masnago. 700 1798 - 1812 comune di Masnago. 698 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sec. XIV - 1757 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI La località di Masnago, citata negli statuti delle strade e bis) il comune di Masnago venne inserito nel distretto di delle acque del contado di Milano e appartenente alla pieve Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 di Varese, era tra le comunità che contribuivano alla manu- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre tenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, 1346). Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Masnago entrò nel distretto XVIII di Varese, che allora fa- Nel 1538 Carlo V decise di vendere una serie di diritti, ceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- dando vita a quello che fu definito feudo della Fraccia Su- mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- periore di Varese, che comprendeva anche Masnago, e che stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fu acquistato da Francesco Girami. fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Masnago venne in- Nel 1611 il feudo della Fraccia Superiore risultava in serito nel cantone I di Varese del distretto II di Varese del possesso di Lavinia Visconti e del marito Alessandro Vista- dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 597 rini. Da Lavinia Visconti, nel 1647, passò per donazione al abitanti (decreto 8 giugno 1805). conte Fabio Visconti Borromeo (Gianazza 1993). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento La comunità di Masnago nel 1634 era compresa tra le ter- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con re dello stato di Milano che pagavano il censo del sale (Op- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- pizzone 1634). ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta il comune denominativo di Masnago, con i comuni aggre- del censimento, il territorio di Masnago, in cui vivevano gati di Casciago, Lissago ed uniti, Masnago, e con 928 abi- circa 500 persone, collettabili e non collettabili, era infeu- tanti complessivi, figurava nel cantone I di Varese del di- dato al conte Giulio Visconti, a cui non si effettuavano pa- stretto II Varese. Con il successivo compartimento gamenti. territoriale del dipartimento del Lario, Masnago era tra gli Le funzioni giurisdizionali erano svolte dal giudice feu- aggregati del comune di Varese, nel cantone I di Varese del dale, all’epoca Carlo Bartolomeo Porta, che risiedeva per distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). l’ufficio in Gavirate, pieve di Brebbia. Al giudice si paga- vano annualmente per onorario 12 lire e 5 soldi. Il console comune di Masnago. 701 non era solito prestare giuramento ad alcuna banca crimi- 1816 - 1859 nale. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Il comune aveva un comunetto segregato anticamente, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- chiamato Calcinate degli Orrigoni, il quale concorreva al do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di pagamento dei carichi separatamente, e un altro comunetto Masnago fu inserito nel distretto XVII di Varese. chiamato “De Campiglij”, che era anticamente aggregato al Masnago, comune con convocato, fu confermato nel di- comune di Casciago, benchè concorresse “nello spirituale” stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- al luogo di Masnago e benchè fosse disegnato nella mappa mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 di quest’ultimo comune. luglio 1844). La comunità disponeva di un consiglio generale che si te- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Masnago, co- neva nella pubblica piazza, “premesso il suono della cam- mune con convocato generale e con una popolazione di 896 pana”. Gli ufficiali erano un sindaco, un console e due de- abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. legati civili dei maggiori estimati. Tali ufficiali venivano eletti nel consiglio, si sostituivano e si confermavano ogni bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- tre anni. L’amministrazione e la vigilanza sopra i pubblici zada Schianno, Gazzada Schianno, Comune di Gazzada riparti erano affidate ai due delegati civili. Schianno, 1993. Il cancelliere non risiedeva nel territorio del comune, in cui non vi erano soggetti adatti per tale carica, ma in Vare- se; aveva la custodia dei libri dei riparti, non avendo la co- munità archivio né altro per la conservazione delle scrittu- MENZAGO re. I suoi emolumenti ammontavano a 50 lire annue (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pie- comune di Menzago. 702 ve di Varese, [2], fasc. 20). sec. XIV - 1757 La comunità di Menzago, citata negli statuti delle strade comune di Masnago. 699 e delle acque del contado di Milano del 1346 e facente parte 1757 - 1797 della pieve di Somma, contribuiva alla manutenzione della Nel compartimento territoriale del 1757 Gazzada risulta- strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). va compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo larate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito Menzago risultava tra le comunità censite nella medesima del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46 parte I). che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 Menzago era un territorio compreso nel feudo di Besna- settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di Vare- te, appartenuto ai Visconti. Nel 1717 Menzago e Vinago se si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della vennero distaccati dal feudo e concessi al generale Camillo provincia di Milano (compartimento 1791). Litta, governatore di Tortona, con diploma dell’imperatore

204 Mercallo

Carlo VI del 22 maggio. Secondo le risposte ai 45 quesiti tanti complessivi, comprendeva gli aggregati Menzago, del 1751 della II giunta del censimento, il comune risultava Crugnola, Quinzano, Vinago, nel cantone IV di Somma del infeudato al marchese Eugenio Litta, al quale non si corri- distretto IV di Gallarate. spondevano emolumenti. A Menzago non risiedeva alcun giudice. Le funzioni giu- comune di Menzago. 705 risdizionali erano esercitate dal podestà feudale Stefano 1816 - 1859 Omacino, abitante in Milano, e dal giudice regio, che era il Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, vicario del Seprio, Giuseppe Fortunato Bonacina, al cui uf- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- ficio si prestava il dovuto giuramento. La comunità non pa- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune gava emolumenti al podestà feudale. di Menzago fu inserito nel distretto XVI di Somma. Il comune, che aveva circa 339 anime collettabili e non Menzago, comune con convocato, fu confermato nel di- collettabili, non disponeva di consiglio generale né partico- stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- lare. La vita amministrativa era regolata da un console, che mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 veniva eletto ogni mese a rotazione tra tutti gli abitanti di luglio 1844). sesso maschile maggiori di 18 anni; mentre il riparto dei ca- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Menzago, co- richi reali avveniva nella pubblica piazza alla presenza dei mune con convocato generale e con una popolazione di 558 capi di casa. abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. Il cancelliere non risiedeva nel territorio comunale, ma nel territorio di Vinago, e percepiva una retribuzione di 12 lire e 10 soldi. A lui era affidata la cassa delle pubbliche scritture, non esistendo archivio né stanza pubblica per la loro conservazione (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. MERCALLO D XVI, Milano, pieve di Somma, fasc. 12). comune di Mercallo. 706 comune di Menzago. 703 sec. XIV - 1757 1757 - 1797 La località di Mercallo, facente parte della pieve di An- In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- gera, venne citata negli statuti delle strade e delle acque del no del 1757, Menzago risultava tra le comunità della pieve contado di Milano: era tra le comunità che contribuivano di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- fagie 1346). calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento Angera e il suo territorio erano antico feudo degli arcive- territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- scovi di Milano. Nel 1350 il pontefice Clemente VI investì rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). del feudo Caterina di Bernabò Visconti; nel 1397 Angera Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- divenne contado, a favore di Gian Galeazzo Visconti, duca seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- di Milano. Nel 1404 il feudo di Angera passò ad Alberto Vi- lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- sconti di Castelletto. partimento 1791). Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i comune di Menzago. 704 poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte 1798 - 1815 Vitaliano Borromeo per lire 12.800 (Casanova 1930). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Mercallo ri- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di bis) il comune di Menzago venne inserito nel distretto di Carlo V, cart. 2). Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Il comune di Mercallo nel 1751 rientrava nei feudi del 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, conte Borromeo, a cui non si corrispondeva alcuna somma. Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Non vi risiedeva alcun giudice, ma si faceva riferimento al Menzago entrò nel distretto XIII di Gallarate, che faceva podestà di Angera, Giovanni Pietro Borrone, cui si pagava- parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento no annualmente 10 lire, 2 soldi e 6 denari, ed al fante 2 lire; territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV il giuramento di rito veniva prestato alla banca del vicario di Gallarate del dipartimento d’Olona (legge 23 fiorile anno del Seprio in Gallarate. La comunità aveva solo un console, IX). Nel 1805 il comune di Menzago venne inserito nel che cambiava ogni mese, a rotazione tra i focolari. Il can- cantone V di Somma del distretto IV di Gallarate del dipar- celliere risiedeva a Sesto Calende e curava le scritture atti- timento d’Olona. Il comune, di III classe, aveva 374 abitan- nenti al comune per trenta lire imperiali all’anno: non esi- ti (decreto 8 giugno 1805). steva archivio. Lo stato totale delle anime era di 297 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV, Como, pieve A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento di Angera, fasc. 8). d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- comune di Mercallo. 707 mune denominativo di Menzago, comprendente i comuni 1757 - 1797 concentrati di Menzago e Quinzano figurava compreso, Nel compartimento territoriale del 1757 Mercallo risulta- con 572 abitanti complessivi, nel cantone V di Somma del va compreso nella pieve di Angera (editto 10 giugno 1757). distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- larate, poi di Varese, con le altre località della pieve di An- vembre 1811), Menzago, comune di III classe con 958 abi- gera, a seguito del compartimento territoriale della Lom-

205 Mesenzana bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto pieve di Valtravaglia, era infeudato al marchese Cosmo Ce- province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni sare Moriggia, cui pagava annualmente 88 lire e quattro della pieve di Angera risultavano inseriti nel distretto cen- soldi. suario XXXV della provincia di Milano (compartimento Il giudice competente risiedeva a Porto e percepiva sei 1791). lire e 15 soldi dalla comunità. Il console del paese non pre- stava giuramento ad alcuna banca criminale. comune di Mercallo. 708 Quando era necessario tenere consiglio, il console, an- 1798 - 1809 dando casa per casa, convocava i cittadini per il giorno suc- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione cessivo nella pubblica piazza, alla presenza del sindaco, del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI dello stesso console, del cancelliere e dei capi d’estimo. Il bis) il comune di Mercallo venne inserito nel distretto di sindaco era eletto dalla comunità; le cariche di console e di Angera. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 cancelliere venivano messe all’incanto. Sindaco e cancel- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre liere potevano restare in carica per più anni; il console mu- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, tava ogni anno, purché ci fosse qualcuno che facesse una Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), migliore offerta. Mercallo rimase nel distretto di Angera, che divenne il XIV Il cancelliere risiedeva a Mesenzana e curava la conser- del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- vazione delle pubbliche scritture, non esistendo un archi- riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Va- vio. Per la sua attività percepiva 15 lire all’anno. rese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Mercallo venne inserito nel cantone Il comune, che contava circa 310 abitanti, non disponeva III di Angera del distretto II di Varese del dipartimento del di procuratore né agente a Milano Lario. Il comune, di III classe, aveva 384 abitanti (decreto (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, 8 giugno 1805). n. 2, Valtravaglia, fasc. 30). Il 21 dicembre 1807 Mercallo e le terre circonvicine avanzarono una petizione per essere aggregate al diparti- comune di Mesenzana. 711 mento d’Olona (petizione di Angera 1807). 1757 - 1797 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Secondo il compartimento territoriale del 1757 Mesenza- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- na era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della Mercallo figurava, con 334 abitanti, comune aggregato al provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località comune denominativo di Comabbio, nel cantone II di Ga- della pieve, a seguito del compartimento territoriale della virate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in con il successivo compartimento territoriale del diparti- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Milano (compartimento 1791). comune di Mercallo. 709 1816 - 1859 comune di Mesenzana. 712 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 1798 - 1815 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Mercallo fu inserito nel distretto XV di Angera. bis) il comune di Mesenzana venne inserito nel distretto Mercallo, comune con convocato, fu confermato nel di- della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano stretto XV di Angera in forza del successivo compartimen- (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti glio 1844). d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Mercallo, co- anno VII), Mesenzana entrò nel distretto XVI di Luino, che mune con convocato generale e con una popolazione di 553 faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- abitanti, fu inserito nel distretto XX di Angera. mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fio- rile anno IX). Nel 1805 il comune di Mesenzana venne inserito nel cantone VIII di Luino del distretto II di Varese MESENZANA del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 401 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Mesenzana. 710 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sec. XV - 1757 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Mesenzana fece parte del feudo della Valtravaglia, infeu- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), dato ai Rusca dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne il comune denominativo di Mesenzana, con i comuni ag- possesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, gregati di Brissago, Grantola, Mesenzana, Roggiano, e con eccetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che le 1101 abitanti complessivi, figurava nel cantone V di Luvi- tennero fino al 1783 (Casanova 1930, pp. 56, 76). no del distretto II di Varese, e come tale, comune di III clas- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta se, fu confermato con il successivo compartimento territo- del censimento, il comune, che faceva sempre parte della riale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812).

206 Mezzana comune di Mesenzana. 713 stituivano gruppi di quattro persone; ogni gruppo veniva se- 1816 - 1859 gnato su un biglietto e i biglietti venivano estratti a sorte. Il Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in primo biglietto estratto riportava i nominativi degli eletti base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- che esercitavano le funzioni di sindaco e console il primo do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di anno. Trascorso l’anno, si faceva l’estrazione a sorte fra i Mesenzana fu inserito nel distretto XXI di Luvino. biglietti rimanenti e così successivamente fino al termine della rotazione. Mesenzana, comune con convocato, fu confermato nel distretto XXI di Luvino in forza del successivo comparti- Il cancelliere del comune abitava nel territorio di Carda- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 no, terra poco distante. A lui erano consegnate le chiavi luglio 1844). dell’archivio delle scritture, situato in una stanza destinata appositamente alla conservazione dei documenti e al lavoro Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Mesenzana, dello stesso cancelliere, che percepiva cinquantacinque lire comune con convocato generale e con una popolazione di per lo svolgimento delle sue funzioni. 578 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Il comune non disponeva di un procuratore (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Som- ma, fasc. 13).

MEZZANA comune di Mezzana. 715 1757 - 1797 comune di Mezzana. 714 sec. XVI - 1757 In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- no del 1757, Mezzana risultava tra le comunità della pieve Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- Mezzana risultava tra le comunità censite nella pieve di calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento Somma (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46 parte I). territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- La comunità di Mezzana pagava nel 1633 per 26 staia e rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). 2 quartari di sale (Oppizzone 1634). Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- Il territorio di Mezzana venne rappresentato in una map- seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- pa di I stazione in 18 fogli misurata dal 23/07/1722 al 7/11/ lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- 1722 dal geometra Francesco Galmozzi e copiata dai dise- partimento 1791). gnatori Gerolamo Donzelli, Giovanni Battista Moiola e Giuseppe Clerici (Area virtuale, MUT 95). comune di Mezzana. 716 Secondo la “Risposta a quesiti della Real Gionta fatta da 1798 - 1809 P(iet)ro Antonio Calderara cancelliere di detto comune”, il A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione comune di Mezzana, in cui abitavano circa 380 anime, non del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI aveva un singolo feudatario, ma era soggetto ai signori di bis) il comune di Mezzana venne inserito nel distretto 12 di Somma, e precisamente il conte di Castelbarco, cui pagava Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 in contanti sette lire e quindici soldi, oltre a dieci moggia e fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre quattro staia di avena, il marchese Gerolamo Cusani, cui 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, versava sette moggia, la casa Modrona Visconti, che veniva Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), retribuita con tre moggia e quattro staia sempre di avena, i Mezzana entrò nel distretto XIII di Gallarate, che faceva marchesi Ermes e Fratelli Visconti, cui si pagavano per fitto parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento quindici lire in contanti. territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV La comunità era sotto la giurisdizione del giudice regio di Gallarate del dipartimento d’Olona (legge 23 fiorile anno Giuseppe Fortunato Bonacina, vicario del Seprio, abitante IX). Nel 1805 il comune di Mezzana venne inserito nel can- nel borgo di Gallarate, e del giudice ordinario o feudale, tone V di Somma del distretto IV di Gallarate del diparti- che aveva il suo ufficio nel borgo di Somma, capo di pieve, mento d’Olona. Il comune, di III classe, aveva 415 abitanti ai quali il comune non versava alcun salario. Però, quando (decreto 8 giugno 1805). il podestà o giudice feudale era chiamato ad assistere alle occorrenze della comunità, veniva retribuito con sette lire A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento ogni volta, mentre i due consoli prestavano il giuramento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- annuale ad ambedue le rispettive banche criminali, pagan- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio do alla regia due lire e cinque soldi e alla ordinaria cinque successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Mez- lire. zana figurava, con 458 abitanti, comune aggregato al comu- ne denominativo di Arsago, nel cantone V di Somma del di- Mezzana non aveva sotto di sé alcun comune, né si trova- stretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione e va aggregato ad altro comune più grande e non chiedeva di unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- separarsi dalla sua provincia. Il comune non disponeva di vembre 1811), Mezzana compariva tra gli aggregati di un consiglio generale, ma di un consiglio particolare com- Somma, nel cantone IV di Somma del distretto IV di Gal- posto da due sindaci e due consoli, ai quali sindaci e consoli larate. venivano affidate l’amministrazione, la vigilanza sul pub- blico bene e la definizione dei riparti fiscali. Tali ufficiali venivano eletti ogni anno, mediante estrazione a sorte nella comune di Mezzana. 717 pubblica piazza. 1816 - 1859 Si sceglieva una persona per fuoco, abile per l’esercizio Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, della funzione di sindaco o di console, e con queste si co- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom-

207 Mombello bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune Bartolomeo del Feraro; si trattava di 16 persone, che venivano di Mezzana fu inserito nel distretto XVI di Somma. retribuite con un salario globale di 200 lire, cui si aggiungevano i proventi delle multe inflitte di notte e di quelle pagate dai fo- Mezzana, comune con convocato, fu confermato nel di- restieri (Besozzi, Campari). stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 comune di Mombello. 720 luglio 1844). 1757 - 1797 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Mezzana, co- mune con convocato generale e con una popolazione di 652 Nel compartimento territoriale del 1757 Mombello risul- abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. tava compreso nella pieve di Leggiuno (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve di Leggiuno, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in MOMBELLO otto province (editto 26 settembre 1786). Inserita nella pro- vincia di Milano sin dalla fine del 1787, la pieve di Leggiu- comune di Mombello. 718 no, unita a una porzione della pieve di Brebbia, faceva parte sec. XIV - 1757 nel 1791 del distretto XXXVII, con sede della cancelleria La località di Mombello veniva citata come Montebello del censo a Gavirate (compartimento 1791). nei documenti più antichi. In questa forma appariva anche negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- comune di Mombello. 721 no, dove risultava compresa nella pieve di Leggiuno. Mom- 1798 - 1809 bello era tra le comunità che contribuivano alla manuten- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione zione della strada di Rho ed era sede di “capitanei” del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI (Compartizione delle fagie 1346). In un documento del 18 bis) il comune di Mombello venne inserito nel distretto di agosto 1308 vengono citati i consoli di Mombello “Bonati- Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 us de Collogna et Marchisius Pellatius”, mentre in un testa- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre mento del 1351 sono citati li “huomini overo syndici” e il 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, comune di Mombello. Almeno dal XIV secolo si ha pertan- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), to la certezza dell’esistenza di strutture di vita comunale Mombello venne spostato nel distretto XV di Laveno, del nel paese (Besozzi 1985). dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Mombello dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 risultava tra le comunità censite nella medesima pieve il comune di Mombello venne inserito nel cantone IV di (Estimo di Carlo V, cart. 26). Agli inizi del Seicento è atte- Gavirate del distretto II di Varese del dipartimento del La- stato a Mombello l’istituto della camparia. I campari vigi- rio. Il comune, di III classe, aveva 859 abitanti (decreto 8 lavano sulle terre coltivate e comminavano multe che veni- giugno 1805). vano riscosse dal postaro del comune (Besozzi, Campari). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Dalle risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con risulta che nel 1751 il territorio era infeudato al conte Pietro il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Besozzi. Il comune era sottoposto alla giurisdizione del ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), giudice feudale residente a Leggiuno, Carlo Perabò, cui si Mombello figurava, con 799 abitanti, comune aggregato al pagava un salario annuo di 16 lire. Al medesimo il console comune denominativo di Laveno, nel cantone II di Gavirate prestava il giuramento annuo. Le cause penali delle “perso- del distretto II di Varese; con il successivo compartimento ne di maggiore magistrato” erano devolute al giudice regio territoriale del dipartimento del Lario, Mombello compari- residente a Varese. va tra gli aggregati di Leggiuno, sempre nel cantone II di La comunità, riunita nella pubblica piazza, eleggeva i Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). reggenti, cioè il sindaco e quattro consiglieri, due dei nobili e due della plebe, con il compito di vigilare sui riparti e comune di Mombello. 722 sull’amministrazione del patrimonio pubblico. I reggenti 1816 - 1859 rimanevano in carica a tempo indeterminato, fino a diversa decisione degli elettori. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Il cancelliere risiedeva nel luogo e aveva l’incarico di base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- conservare le pubbliche scritture; il suo salario era di 40 li- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di re, oltre l’esenzione fiscale. Il comune non aveva procura- Mombello fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. tori né agenti a Milano e vi abitavano 830 persone, collet- Con dispaccio governativo 1824 dicembre 11 n. 34259/ tabili e non collettabili (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, 4237 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Mombel- vol. D XVI, Como, pieve di Leggiuno, fasc. 7). lo, del consiglio comunale al convocato generale (variazio- ni al compartimento di Como, 1816-1835). comune di Mombello. campari. 719 Mombello, comune con consiglio, fu confermato nel di- sec. XVII stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- I campari, sorta di guardie campestri, erano ufficiali del co- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 mune addetti alla vigilanza delle coltivazioni. La loro presenza luglio 1844). era abbastanza comune nei territori a prevalente economia agri- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Mombello, co- cola. A Mombello ne è attestata la presenza agli inizi del Sei- cento da un documento del fondo notarile dell’archivio di stato mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con di Milano. Secondo il documento, i campari di Mombello ven- una popolazione di 1224 abitanti, fu inserito nel distretto nero eletti il 9 aprile 1602 dai sindaci Francesco de Ugebio e XIX di Gavirate.

208 Montegrino

bibl. Besozzi 1985: Leonida Besozzi, Mombello in pieve di comune di Monate. 725 Leggiuno nelle carte trecentesche del monastero di Sas- 1798 - 1809 soballaro, «Rivista della Società storica varesina», 17 (1985), pp. 35-73; Besozzi, Campari: Leonida Besozzi, Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Memoria dei campari di Mombello agli inizi del Seicen- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI to, «Rivista della Società storica varesina», 16 (1983), bis) il comune di Monate venne inserito nel distretto di Be- pp. 246-249. sozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), MONATE Monate venne spostato nel distretto XIV di Angera, del di- partimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del comune di Monate. 723 dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 sec. XIV - 1757 il comune di Monate venne inserito nel cantone IV di Ga- Località della pieve di Brebbia citata come “Monà” negli virate del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. statuti delle strade e delle acque del contado di Milano: era Il comune, di III classe, aveva 211 abitanti (decreto 8 giu- tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della gno 1805). strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Monate ri- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Carlo V, cartt. 7-8). Monate figurava, con 201 abitanti, comune aggregato al co- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta mune denominativo di Travedona, nel cantone II di Gavira- del censimento, il comune, che faveva capo alla pieve di te del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con Brebbia, era infeudato al conte Giulio Visconti Borromeo il successivo compartimento territoriale del dipartimento Arese. del Lario (decreto 30 luglio 1812). Per la giurisdizione di maggior magistrato era competen- te il vicario del Seprio in Gallarate, cui non si pagava alcu- comune di Monate. 726 na somma. Alla banca del Seprio il console del comune 1816 - 1859 prestava annualmente giuramento. La giurisdizione di mi- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in nor magistrato era del podestà di Gavirate, cui si pagavano base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- tutti gli anni 4 lire e 13 soldi. La comunità pagava inoltre 6 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di lire annue al sindaco provinciale, per la manutenzione delle Monate fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. strade da Milano a Rho. Monate, comune con convocato, fu confermato nel di- Il comune non aveva consiglio generale ma particolare. Il stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- console avvisava delle elezioni i capifamiglia col suono mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 della campana. I congregati sceglievano i capifamiglia rite- luglio 1844). nuti più abili. Il nome dei prescelti si inseriva in un cappel- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Monate, comu- lo, da cui il console estraeva due nomi, che risultavano elet- ne con convocato generale e con una popolazione di 319 ti come deputati per due o tre anni, a seconda degli accordi. abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. Gli eletti svolgevano le funzioni di deputati, cioè curavano gli affari pubblici del comune e vigilavano sulla giustizia dei pubblici riparti. La carica di cancelliere era attribuita dal 1738 a Giovanni Battista Cotta, abitante in Travedona e retribuito con la MONTEGRINO somma di 20 lire, il quale curava la conservazione delle scritture pubbliche in un’apposita cassa. comune di Montegrino. 727 La comunità non aveva procuratori né agenti a Milano. sec. XV - 1757 Le anime collettabili e non collettabili erano circa 202 (Ri- Montegrino fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu sposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pie- concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo ve di Brebbia, fasc. 16). Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Mar- liani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squa- comune di Monate. 724 dra di Mezzo (Casanova 1930, pp. 77, 105). Nella relazione 1757 - 1797 Oppizzone del 1633 sulle terre del ducato di Milano sotto- Nel compartimento territoriale del 1757 Monate risultava poste al pagamento del censo del sale, appare registrata per compreso nella pieve di Brebbia (editto 10 giugno 1757). A la Valtravaglia anche la comunità di Montegrino (Oppizzo- seguito del nuovo compartimento territoriale della Lom- ne 1634). bardia austriaca del 1786, il comune, sempre compreso nel- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta la pieve di Brebbia, entrò a far parte della provincia di Gal- del censimento, Montegrino faceva parte della pieve di Val- larate (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne travaglia ed era infeudato al conte Giovanni Emanuele successivamente inserito nella provincia di Milano e nel Marliani, cui pagava annualmente 107 lire e 2 soldi. 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di Il giudice risiedeva a Luino e percepiva dalla comunità Brebbia vennero a trovarsi comprese nella provincia di Mi- nove lire e dieci soldi. Il console del paese non prestava lano (compartimento 1791). giuramento a banche criminali.

209 Monteviasco

Il comune non aveva consiglio generale, in quanto usava Montegrino, comune con consiglio, fu confermato nel di- fare le sue vicinanze col concorso di tutti. Rappresentanti stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- della comunità erano due sindaci, un console e un cancel- to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- liere. I sindaci erano estratti a sorte tra i maggiori estimati, glio 1844). mentre la carica di console era ricoperta a turno semestral- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Montegrino, mente dai vari focolari. Anche il cancelliere era eletto dalla comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con vicinanza e risiedeva nel paese. una popolazione di 986 abitanti, fu inserito nel distretto I rappresentanti della comunità vigilavano sui pubblici XXI di Luvino. riparti e rendevano conto del loro operato alla fine dell’an- no. Il cancelliere, che percepiva 28 lire all’anno, curava la conservazione delle pubbliche scritture. Le anime colletta- bili erano circa 995 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. MONTEVIASCO XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 29). comune di Monteviasco. 731 comune di Montegrino. 728 sec. XV - 1757 1757 - 1797 Monteviasco fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu Secondo il compartimento territoriale del 1757 Monte- concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo grino era una delle comunità della pieve di Valtravaglia Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Mar- (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far par- liani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squa- te della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre lo- dra del consiglio maggiore (Casanova 1930, pp. 77, 105). calità della pieve, a seguito del compartimento territoriale Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo del censimento, il comune, che faceva sempre parte della in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le lo- pieve di Valtravaglia, era infeudato al conte Giovanni Ema- calità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia nuele Marliani, cui pagava ogni anno 23 lire e 10 soldi per di Milano (compartimento 1791). censo. La comunità era sottoposta alla giurisdizione del giudice comune di Montegrino. 729 feudale, che risiedeva a Luino e percepiva 25 soldi all’an- 1798 - 1815 no. Il console, che veniva incaricato ogni anno a turno per fo- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione colare, non prestava giuramento ad alcuna banca criminale. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Il carico fiscale, eccessivo in relazione alla povertà del bis) il comune di Montegrino venne inserito nel distretto territorio montuoso, costringeva gli abitanti ad emigrare, della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano pertanto Monteviasco chiedeva la disaggregazione dalla (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 valle. settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Il consiglio della comunità era costituito dall’adunanza d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale della popolazione, che si teneva nella strada, previo avviso anno VII), Montegrino entrò nel distretto XVI di Luino, da parte del console. Durante la riunione veniva eletto il che faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il com- sindaco, che si occupava in particolare della ripartizione partimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel dei carichi fiscali. La comunità non disponeva di cancellie- distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 re, né procuratore né agente a Milano, e non aveva archivio. fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Montegrino venne Le anime collettabili e non collettabili erano circa 286 inserito nel cantone VIII di Luvino del distretto II di Varese (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva n. 2, Valtravaglia, fasc. 31). 783 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune di Monteviasco. 732 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con 1757 - 1797 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Secondo il compartimento territoriale del 1757 Monte- Montegrino figurava, con 1224 abitanti complessivi, con i viasco era una delle comunità della pieve di Valtravaglia comuni aggregati di Montegrino e Bosco, nel cantone V di (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far par- Luvino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato te della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre lo- con il successivo compartimento territoriale del diparti- calità della pieve, a seguito del compartimento territoriale mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le lo- calità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia comune di Montegrino. 730 di Milano (compartimento 1791). 1816 - 1859 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in comune di Monteviasco. 733 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1798 - 1809 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Montegrino fu inserito nel distretto XXI di Luvino. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu bis) il comune di Monteviasco venne inserito nel distretto autorizzata la sostituzione, nel comune di Montegrino, del del Giona. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 consiglio comunale al convocato generale (variazioni al fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre compartimento di Como, 1816-1835). 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona,

210 Montonate

Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Non vi era consiglio generale né particolare. La comunità Monteviasco entrò nel distretto XVI di Luino, che faceva veniva regolata da un sindaco, che era stato eletto dalla co- parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento munità nella pubblica piazza nell’anno 1745. A lui erano territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II affidate l’amministrazione, la conservazione del patrimo- di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno nio pubblico del comune e la vigilanza sull’equità dei pub- IX). Nel 1805 il comune di Monteviasco venne inserito nel blici riparti, che si facevano col consenso dei maggiori esti- cantone VII di Maccagno Superiore del distretto II di Vare- mati. se del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva Il cancelliere non risiedeva nel territorio comunale, ma in 464 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Vinago, e si occupava delle pubbliche scritture, non esi- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento stendo archivio né stanza pubblica per la conservazione del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con delle medesime. Emolumenti e salario del cancelliere am- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- montavano a 16 lire e 10 soldi. ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Il comune, in cui si trovavano circa 271 anime collettabili Monteviasco figurava, con 398 abitanti, comune aggregato e non collettabili, non aveva procuratore né agente (Rispo- al comune denominativo di Curiglia, nel cantone IV di ste ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Maccagno del distretto II di Varese, e come tale fu confer- Somma, fasc. 14). mato con il successivo compartimento territoriale del di- partimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). comune di Montonate. 736 1757 - 1797 comune di Monteviasco. 734 1816 - 1859 In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- no del 1757, Montonate risultava tra le comunità della pie- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in ve di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento Monteviasco fu inserito nel distretto XX di Maccagno. territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- Monteviasco, comune con convocato, fu confermato nel rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). distretto XX di Maccagno in forza del successivo compar- Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- timento territoriale delle province lombarde (notificazione seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- 1 luglio 1844). lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Monteviasco, partimento 1791). comune con convocato generale e con una popolazione di 384 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. comune di Montonate. 737 1798 - 1809 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI MONTONATE bis) il comune di Montonate venne inserito nel distretto di Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 comune di Montonate. 735 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre sec. XIV - 1757 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), La località di Montonate, della pieve di Somma, citata Montonate venne spostato nel distretto XIII di Gallarate, come “locho da Montonà” negli statuti delle strade e delle del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- acque del contado di Milano, era tra le comunità che con- riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Va- tribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compar- rese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). tizione delle fagie 1346). Nel 1805 il comune di Montonate venne inserito nel canto- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ne V di Somma del distretto IV di Gallarate del dipartimen- nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo to dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 354 abitanti Montonate risultava tra le comunità censite nella medesima (decreto 8 giugno 1805). pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il territorio fu infeudato nel 1648, assieme a Quinzano, d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- San Pancrazio, Vizzola, Cimbro, Cuvirone e in parte Villa no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Dosia, a Cesare Visconti, marchese di Cislago. Il feudo non successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Mon- comportava dazi né entrate feudali, ma solo una ricognizio- tonate figurava, con 392 abitanti, comune aggregato al co- ne feudale annua di 15 galline e mezzo per l’intero feudo mune denominativo di Caidate, nel cantone V di Somma (Casanova 1930). del distretto IV di Gallarate. Con la successiva concentra- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- del censimento, il territorio, a quella data, era infeudato al to 8 novembre 1811) Montonate era compreso tra gli aggre- conte di Castelbarco Visconti, al quale il comune non cor- gati di Albizzate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV rispondeva diritti feudali. di Gallarate. Non vi risiedeva alcun giudice. Il podestà feudale era Carlo Giuseppe Macchi, abitante in Milano, al quale non si comune di Montonate. 738 pagavano emolumenti, mentre il giudice regio era il vicario 1816 - 1859 del Seprio, a cui si prestava il dovuto giuramento. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Il comune era del tutto separato da ogni altro. in base alla compartimentazione territoriale del regno lom-

211 Monvalle bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune comune di Monvalle con Turro. 740 di Montonate fu inserito nel distretto XVI di Somma. 1757 - 1797 Montonate, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- Nel compartimento territoriale del 1757 Monvalle con mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Turro risultava far parte della pieve di Brebbia (editto 10 luglio 1844). giugno 1757). A seguito del compartimento territoriale del- la Lombardia austriaca del 1786, il comune, sempre com- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Montonate, co- preso nella pieve di Brebbia, entrò a far parte della provin- mune con convocato generale e con una popolazione di 492 cia di Gallarate (editto 26 settembre 1786). Il territorio abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. venne successivamente inserito nella provincia di Milano e nel 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a trovarsi comprese nella provincia di Milano (compartimento 1791). MONVALLE comune di Monvalle con Turro. 741 comune di Monvalle con Turro. 739 1798 - 1809 sec. XIV - 1757 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione La località di Monvalle, della pieve di Brebbia, citata ne- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI gli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, bis) il comune di Monvalle con Turro venne inserito nel di- era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione stretto di Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Nel (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 Seicento la comunità venne citata tra quelle della pieve di settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Brebbia che pagavano il censo del sale (Oppizzone 1634). d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e anno VII), Monvalle venne spostato nel distretto XV di La- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Monvalle ri- veno, del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II Carlo V, cartt. 7-8). di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Monvalle venne inserito nel Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta cantone IV di Gavirate del distretto II di Varese del diparti- del censimento, il comune di Moalo [Monvalle] con Cassi- mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 488 abitanti na di Turro, appartenente alla pieve di Brebbia, era infeuda- (decreto 8 giugno 1805). to al conte Renato Borromeo Arese, cui pagava di censo 24 lire annue. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Il giudice feudale, all’epoca Antonio Bosso di S. Andrea, il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- risiedeva in Laveno, e percepiva di salario 16 lire e 19 soldi: ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), aveva competenza in materia civile e penale. Monvalle ed uniti figurava, con 426 abitanti, comune ag- Il comune aveva aggregato il territorio confinante della gregato al comune denominativo di Leggiuno, nel cantone Cassina di Turro. Unici erano per i due territori il console e II di Gavirate del distretto II di Varese; con il successivo l’esattore e unica era la giurisdizione. I carichi fiscali gra- compartimento territoriale del dipartimento del Lario, vavano per i 2/3 su Moalo e per 1/3 su Turro, con l’eccezio- Monvalle compariva tra gli aggregati di Leggiuno, sempre ne dei perticati. nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese (decreto Le due comunità non manifestavano l’esigenza né di es- 30 luglio 1812). sere aggregate né separate, purché si rispettassero le stime dei terreni nella distribuzione degli aggravi fiscali e la giu- comune di Monvalle. 742 sta separazione dei confini. 1816 - 1859 I consigli generali e particolari si tenevano congiunta- mente, dopo la convocazione dei capifamiglia effettuata dal Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in console e segnalata dal tocco della campana, in presenza base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- del cancelliere e dei deputati di Moalo e Turro. Per le deci- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di sioni sui vari argomenti e per l’elezione dei deputati, del Monvalle con Turro fu inserito nel distretto XVI di Gavira- cancelliere e dell’esattore, era necessaria la maggioranza te. dei tre quarti e il concorso dei deputati. Questi ultimi vigi- Con dispaccio governativo 1829 luglio 13 n. 16183/2354 lavano soprattutto sull’esattezza dei riparti pubblici. fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Monvalle, del Il cancelliere risiedeva in Cellina e veniva pagato 36 lire consiglio comunale al convocato generale (variazioni al all’anno. Le scritture pubbliche, in mancanza d’archivio, compartimento di Como, 1816-1835). erano affidate ad un residente in Moalo, Giuseppe Rigolio. Monvalle con Turro, comune con consiglio, fu conferma- La comunità non aveva procuratori né agenti a Milano. to nel distretto XVI di Gavirate in forza del successivo Le anime collettabili e non collettabili erano 340 nelle due compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- comunità (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV- cazione 1 luglio 1844). XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 17). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Monvalle con Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del la frazione Turro, comune con consiglio comunale senza 1757 il comune appare nella forma “Monvalle con Turro” ufficio proprio e con una popolazione di 652 abitanti, fu in- (editto 10 giugno 1757). serito nel distretto XIX di Gavirate.

212 Mornago

MORAZZONE mento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 938 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Morazzone. 743 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sec. XIV - 1757 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Morazzone era una località citata, nella forma Morenzo- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), no, negli statuti delle strade e delle acque del contado di Morazzone figurava, con 833 abitanti, comune aggregato al Milano, come appartenente alla pieve di Castelseprio. Era comune denominativo di Caronno Ghiringhello, nel canto- tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della ne VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Nel 1574, confermato con il successivo compartimento territoriale uno stato d’anime compilato dal rettore Bartolomeo Casti- del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). glioni contava 434 persone, distribuite tra 65 fuochi. Lo stato d’anime del 1597 segnalava invece 359 abitanti per 67 fuochi (Morazzone, storia, pp. 91-94). comune di Morazzone. 746 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1816 - 1859 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Morazzone Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in risultava sempre compreso nella medesima pieve (Estimo base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- di Carlo V, cartt. 10-11). do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Morazzone fu inserito nel distretto XXII di Tradate. del censimento, il comune, di circa 827 anime, era infeuda- Morazzone, comune con consiglio, fu confermato nel di- to a Teodoro Terzago, abitante in Milano, cui non si pagava stretto XXII di Tradate in forza del successivo comparti- alcun onorario. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal giudice luglio 1844). feudale Gian Paolo Meneghini, residente in Milano, che Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Morazzone, percepiva 12 lire all’anno. Il console del comune non pre- comune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con stava alcun giuramento a banche criminali. una popolazione di 1259 abitanti, fu inserito nel distretto Gli ufficiali del comune erano tre sindaci, uno civile e XVIII di Tradate. due rurali, che venivano eletti ogni tre anni dalla comunità nella pubblica piazza. Vi era anche un console, nominato bibl. Morazzone, storia: Diego Dalla Gasperina, Carlo Ma- ogni mese. storgio (a cura di), Morazzone, storia di una comunità, Varese, ASK edizioni, 1991. Il cancelliere, che risiedeva nel territorio comunale, con- servava le pubbliche scritture presso di sé in un mobile d’archivio, chiuso con due chiavi, di cui una affidata al sin- daco civile. La paga del cancelliere era di 36 lire annue. La comunità non disponeva di procuratore né agente a Milano, MORNAGO ma lo eleggeva in caso di necessità (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 12). comune di Mornago. 747 sec. XIV - 1757 comune di Morazzone. 744 La località di Mornago, appartenente alla pieve di Som- 1757 - 1797 ma, era citata negli statuti delle strade e delle acque del Nella compartimentazione teresiana del 1757 Morazzo- contado di Milano tra le comunità che contribuivano alla ne faceva parte della pieve di Castelseprio (editto 10 giugno manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fa- 1757). Il comune di Morazzone entrò nel 1786 a far parte gie 1346). Nel 1633 la comunità di Mornago era sottoposta della provincia di Gallarate, con le altre località della pieve ad un gravame pari a 13 staia di sale (Oppizzone 1634). di Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo del censimento, la comunità, costituita da circa 251 anime, in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i co- era infeudata ai signori di Somma, marchese Girolamo Cu- muni della pieve di Castelseprio facevano parte del distret- sani, conti Giovanni Battista, Carlo e Filippo fratelli Vi- to XXXII della provincia di Milano (compartimento 1791). sconti, conte di Castelbarco Visconti, marchese Ermes, abate Giuseppe e Filippo fratelli Visconti e conte Giovanni comune di Morazzone. 745 Battista Visconti, ai quali non si effettuavano pagamenti di 1798 - 1809 alcuna natura. Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Nel paese non risiedeva il giudice, poiché la comunità era del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI sottoposta alla giurisdizione del podestà feudale di Somma, bis) il comune di Morazzone venne inserito nel distretto 18 al quale però non pagava emolumenti; mentre per la banca di Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 criminale e per il giuramento del console si effettuava il pa- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre gamento all’ufficio del Seprio in Gallarate. Il podestà era 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, all’epoca Giovanni Ganzoli di Triviglio e il suo fiscale luo- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), gotenente era Pietro Antonio Landone, abitante in Somma. Morazzone rimase nel distretto di Tradate, che divenne il Il comune non disponeva di un consiglio, né generale né XIX del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento particolare, ed eleggeva un console ogni mese alternativa- territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II mente, disponeva invece di un cancelliere che abitava altro- di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno ve e non aveva motivo di tenere in Milano procuratore o IX). Nel 1805 il comune di Morazzone venne inserito nel agente (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Mi- cantone II di Tradate del distretto II di Varese del diparti- lano, pieve di Somma, fasc. 15).

213 Morosolo comune di Mornago. 748 MOROSOLO 1757 - 1797 comune di Morosolo. 751 In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- sec. XIV - 1757 no del 1757, Mornago risultava tra le comunità della pieve La località di Morosolo, citata come “Moresollo” negli di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e ap- 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- partenente alla pieve di Varese, era tra le comunità che con- calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento tribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Com- territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- partizione delle fagie 1346). rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Il territorio rientrava nel feudo della Fraccia Superiore di Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- Varese, in possesso di Francesco Girami dal 1538 e succes- seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- sivamente dei Visconti, dei Visconti Borromeo e infine dei lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- Litta Visconti Arese (Casanova 1930). partimento 1791). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti Morosolo risultava tra le co- munità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, comune di Mornago. 749 cartt. 50-51). 1798 - 1809 La comunità di Morosolo nel 1633 era compresa tra le terre dello stato di Milano che pagavano il censo del sale Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione (Oppizzone 1634). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Dalle risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del bis) il comune di Mornago venne inserito nel distretto 12 di censimento, risultava che la terra di Morosolo e uniti era in- Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 feudata alla casa Litta, come erede del conte Giulio Viscon- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre ti Borromeo Arese, a cui non si pagavano, peraltro, diritti 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, feudali da parte della comunità. Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), La giurisdizione era esercitata dal podestà feudale della Mornago venne spostato nel distretto di Gallarate, che di- Fraccia Superiore di Varese, Bartolomeo Porta, il quale ri- siedeva in Gavirate, benchè la terra capitale della Fraccia venne il XIII del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- fosse Masnago. Al podestà si pagavano annualmente per mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- onorario, per Morosolo 3 lire e 15 soldi e per Mustunate stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 una lira. Il console di Morosolo prestava l’ordinario giura- fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Mornago venne in- mento alla banca criminale dell’ufficio pretorio di Varese, serito nel cantone V di Somma del distretto IV di Gallarate dove si trattavano le cause di maggior magistrato. del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva Il comune aveva unito a sé Mustunate per il solo perticato 330 abitanti (decreto 8 giugno 1805). rurale. Calcinate del Pesce invece non concorreva al paga- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento mento dei carichi fiscali con Morosolo. d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Non vi era consiglio generale, ma soltanto due sindaci e un console, che, nella vigilanza sugli interessi della comu- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio nità, erano affiancati dai tre primi estimati. I sindaci si eleg- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Mor- gevano nella pubblica piazza, dove si tenevano anche le riu- nago figurava, con 339 abitanti, comune aggregato al co- nioni in occasione dei rendimenti dei conti, per l’elezione mune denominativo di Casale, nel cantone V di Somma del dell’esattore e per la sostituzione degli uomini di detto co- distretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione mune a loro piacere. e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- Il cancelliere risiedeva in Bosto, castellanza del borgo di vembre 1811), Mornago era compreso tra gli aggregati di Varese, e le poche scritture esistenti si custodivano in una Casale, nel cantone IV di Somma del distretto IV di Galla- cassa in casa del sindaco di Morosolo. rate. Le anime collettabili e non collettabili erano circa 137 in Morosolo e a Mustunate circa 39. (Risposte ai 45 quesiti, comune di Mornago. 750 cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. 21). 1816 - 1859 comune di Morosolo con Mostonate Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, e Calcinate del Pesce. 752 in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- 1757 - 1797 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune L’aggregazione dei tre comuni di Morosolo, Mostonate e di Mornago fu inserito nel distretto XVI di Somma. Calcinate del Pesce risulta sicuramente attestata dal com- Mornago, comune con convocato, fu confermato nel di- partimento territoriale dello stato di Milano del 1757, dove stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- la denominazione appare unificata (editto 10 giugno 1757). mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di luglio 1844). Gallarate, con le altre località della pieve di Varese, a segui- to del compartimento territoriale della Lombardia austriaca Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Mornago, co- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pie- mune con convocato generale e con una popolazione di 498 ve di Varese si trovavano inseriti nel distretto censuario abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791).

214 Muceno comune di Morosolo con Mostonate e corrispondeva al feudatario annualmente 23 lire e 8 soldi e Calcinate del Pesce. 753 imperiali. 1798 - 1812 Rispetto alla giustizia, Muceno era sottoposto a Porto, A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione dove risiedeva il giudice feudale, Carlo Francesco Luvino, del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI cui si pagava l’onorario annuo di una lira e 16 soldi impe- bis) il comune di Morosolo venne inserito nel distretto di riali. Anche i giuramenti dei consoli venivano prestati alla Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 banca dell’ufficio di Porto. fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Muceno non aveva aggregato sotto di sé nessun altro co- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, mune, né esso era aggregato ad altro comune, né in tutto, né Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), in parte, anche se sia il sommarione che la mappa furono Morosolo entrò nel distretto XVIII di Varese, che allora fa- unificati in un corpo solo con il comune di Ticinallo. I pa- ceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- gamenti però venivano effettuati separatamente ai rispettivi mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- esattori. Unico era invece il contributo pagato ad un sacer- stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 dote, in qualità di cappellano amovibile. Muceno pagava fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Morosolo venne in- per due parti della mercede, mentre Ticinallo contribuiva serito nel cantone I di Varese del distretto II di Varese del per una parte. dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 496 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Il comune non aveva altro consiglio che la pura vicinan- za, che si riuniva una o più volte in ciascun anno. Alla vici- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nanza intervenivano il console, i due sindaci, il cancelliere del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con e tutti gli uomini del medesimo comune. Le riunioni erano il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- valide se era presente la maggioranza degli abitanti. Conso- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), le e sindaci erano eletti tra le persone capaci e abili con ro- il comune denominativo di Morosolo, con i comuni aggre- tazione annuale. L’esazione del poco patrimonio del comu- gati di Morosolo ed uniti e Oltrona ed uniti, e con 688 abi- ne spettava al cancelliere, residente in Porto, che curava le tanti complessivi, figurava nel cantone I di Varese del di- scritture pubbliche, conservandole in casa, non essendovi stretto II Varese. Con il successivo compartimento né archivio, né stanza pubblica per la loro gestione. La paga territoriale del dipartimento del Lario, Morosolo era tra gli del cancelliere per tali e altre incombenze era di 10 lire im- aggregati del comune di Luvinate, nel cantone I di Varese periali annue. del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). La comunità, che era composta di 90 anime collettabili e comune di Morosolo. 754 29 non collettabili, non disponeva di procuratore né agente 1816 - 1859 a Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 32). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comune di Ticinallo. 756 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Morosolo con Mostonate e Calcinate del Pesce fu inserito sec. XV - 1757 nel distretto XVII di Varese. Ticinallo fece parte del feudo della Valtravaglia, infeuda- Morosolo con Mastonate (Mostonate) e Calcinate del Pe- to ai Rusca dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne sce, comune con convocato, fu confermato nel distretto possesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, XVII di Varese in forza del successivo compartimento ter- eccetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che lo ritoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio tennero fino al 1783 (Casanova 1930). 1844). Nel 1751 il paese, in cui abitavano circa 100 anime, era Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Morosolo con infeudato al marchese Cosimo Cesare Moriggia, cui si pa- le frazioni Mastonate (Mostonate) e Calcinate del Pesce, gavano per censo annualmente 44 lire, 11 soldi e 6 denari comune con convocato generale e con una popolazione di ed era sottoposto alla giurisdizione del giudice feudale, re- 750 abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. sidente in Porto, dove si trovava anche la banca criminale con il suo cancelliere abitante nel luogo. Il console non era solito prestare giuramento. Il comune era sempre stato separato, anche se era stato MUCENO unito sulla mappa e nel sommarione a Muceno. Il comune di Muceno pagava annualmente a Ticinallo come contribu- comune di Muceno. 755 zione di perticato per i suoi beni 63 lire. A ciascun comune sec. XIII - 1757 era stata attribuita la sua porzione di sale. Parimenti il co- Nel XIII secolo Muceno faceva parte della castellanza di mune di Porto pagava a Ticinallo altre 50 lire di contribu- Valtravaglia, dominio dell’arcivescovo di Milano, e aveva zione per il perticato dei suoi beni. 27 fuochi nel 1283 (Beretta 1917). Il comune aveva un consiglio particolare e un solo sinda- Muceno fece parte del feudo della Valtravaglia, infeudato co, che cambiava ogni anno, al quale era affidata la vigilan- ai Rusca dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne pos- za del comune e dei pubblici riparti e percepiva un salario sesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, ec- di 9 lire. cetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che lo ten- Vi era un cancelliere residente nel territorio, il quale con- nero fino al 1783 (Casanova 1930). servava i registri dei riparti e la documentazione annessa e Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta percepiva 12 lire all’anno (Risposte ai 45 quesiti, cart. del censimento, il comune era infeudato alla casa Moriggia, 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 32).

215 Musadino comune di Muceno con Ticinallo. 757 Musadino fece parte del feudo della Valtravaglia, infeu- 1757 - 1797 dato ai Rusca dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne Muceno si trova unito a Ticinallo nel compartimento ter- possesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, ritoriale dello stato di Milano del 1757 (editto 10 giugno eccetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che lo 1757). L’unione tra i due comuni è attestata anche dalle in- tennero fino al 1783 (Casanova 1930). dicazioni del compartimento territoriale della Lombardia Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta austriaca, per cui Muceno con Ticinallo entrò a far parte del censimento, la terra era infeudata al marchese Cosmo della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre loca- Cesare Morigia, al quale corrispondeva annualmente poco lità della pieve (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le lo- più di 55 lire per il censo e 7 lire per la regalia di un paio di calità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia capretti. di Milano (compartimento 1791). La comunità era sottoposta alla giurisdizione del giudice feudale, Carlo Luvino, che risiedeva in Porto, distante dal comune di Muceno con Ticinallo. 758 paese circa un miglio, al quale si pagavano annualmente 4 1798 - 1809 lire e 10 soldi; ma il console non prestava giuramento all’ufficio. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Musadino non aveva consiglio generale, ma particolare e del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI disponeva di quattro ufficiali, cioè due sindaci, un cancel- bis) il comune di Muceno con Ticinallo venne inserito nel liere e un console come suoi rappresentanti. Quando si vo- distretto della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del leva indire il consiglio, i sindaci avvisavano tutti gli abitanti Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva andando la sera prima casa per casa. Gli ufficiali decadeva- legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei di- no il primo giorno dell’anno. Per il rinnovo dei sindaci si partimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 ven- segnavano tutti i nominativi, a due a due, in tanti biglietti demmiale anno VII), Muceno entrò nel distretto XVI di che si mettevano in un cappello; uno dei sindaci uscenti Luino, che faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il scuoteva il cappello e faceva estrarre un biglietto da un compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato bambino e risultavano eletti i candidati segnati nel biglietto nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge estratto. Ai sindaci erano affidate l’amministrazione del pa- 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Muceno venne trimonio pubblico e la vigilanza sulla giustizia dei pubblici inserito nel cantone VIII di Luvino del distretto II di Varese riparti. Le cariche di cancelliere e di console venivano attri- del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva buite all’incanto, a chi chiedeva la minore retribuzione. 218 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Il cancelliere risiedeva nel territorio e curava le pubbliche A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento scritture, non essendovi né archivio, né stanza pubblica per del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con la loro conservazione. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Le anime collettabili e non collettabili erano in tutto n. Muceno figurava, con 248 abitanti, comune aggregato al 376, compresi gli abitanti assenti per emigrazione tempora- comune denominativo di Bedero, nel cantone V di Luvino nea (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Co- del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il mo, n. 2, Valtravaglia, fasc. 33). successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). comune di Musadino con Ligurno. 761 1757 - 1797 comune di Muceno. 759 Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del 1816 - 1859 1757 la denominazione del comune è di Musadino con Li- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in gurno; pertanto i due comuni risultavano riuniti a tale data base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- (editto 10 giugno 1757). Il comune mantenne la stessa de- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di nominazione nel 1786 nell’entrare a far parte della provin- Muceno con Ticinallo fu inserito nel distretto XXI di Luvi- cia di Gallarate, con le altre località della pieve di Valtrava- no. glia, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Muceno con Ticinallo, comune con convocato, fu confer- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- mato nel distretto XXI di Luvino in forza del successivo lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Milano (compartimento 1791). cazione 1 luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Muceno con la comune di Musadino con Ligurno. 762 frazione Ticinallo, comune con convocato generale e con una popolazione di 356 abitanti, fu inserito nel distretto 1798 - 1809 XXI di Luvino. Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Musadino con Ligurno venne inserito nel distretto della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del MUSADINO Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei di- partimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 ven- comune di Musadino. 760 demmiale anno VII), Musadino con Ligurno entrò nel di- sec. XIII - 1757 stretto XVI di Luino, che faceva parte del dipartimento Nel XIII secolo Musadino faceva parte della castellanza dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il di Valtravaglia, dominio dell’arcivescovo di Milano, e ave- comune fu collocato nel distretto II di Varese del diparti- va 31 fuochi nel 1283 (Beretta 1917, p. III). mento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il co-

216 Nizzolina mune di Musadino con Ligurno venne inserito nel cantone quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, VIII di Luvino del distretto II di Varese del dipartimento del fasc. 34). Lario. Il comune, di III classe, aveva 413 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Musignano. 765 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento 1757 - 1797 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Secondo il compartimento territoriale del 1757 Musigna- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- no era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della Musadino ed uniti figurava, con 395 abitanti, comune ag- provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località gregato al comune denominativo di Porto, nel cantone V di della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Luvino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in con il successivo compartimento territoriale del diparti- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Milano (compartimento 1791). comune di Musadino. 763 1816 - 1859 comune di Musignano. 766 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 1798 - 1809 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Musadino con Ligurno fu inserito nel distretto XXI di Lu- bis) il comune di Musignano venne inserito nel distretto del vino. Giona. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Musadino con Ligurno, comune con convocato, fu con- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre fermato nel distretto XXI di Luvino in forza del successivo 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), cazione 1 luglio 1844). Musignano entrò nel distretto XVI di Luino, che faceva Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Musadino con parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento la frazione Ligurno, comune con convocato generale e con territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II una popolazione di 507 abitanti, fu inserito nel distretto di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno XXI di Luvino. IX). Nel 1805 il comune di Musignano venne inserito nel cantone VII di Maccagno Superiore del distretto II di Vare- se del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 268 abitanti (decreto 8 giugno 1805). MUSIGNANO A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- comune di Musignano. 764 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), sec. XV - 1757 Musignano figurava, con 187 abitanti, comune aggregato al Musignano fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu comune denominativo di Campagnano, nel cantone IV di concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maccagno del distretto II di Varese, e come tale fu confer- Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Mar- mato con il successivo compartimento territoriale del di- liani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squa- partimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). dra di Valvedasca (Casanova 1930, pp. 77, 105). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comune di Musignano. 767 del censimento, il comune, che era compreso nella pieve di 1816 - 1859 Valtravaglia, squadra di Valvedasca, contava 155 anime, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in collettabili e non collettabili. Il territorio era infeudato al base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- conte Giovanni Emanuele Marliani, al quale la comunità do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di pagava annualmente per il censo feudale 50 lire e 15 soldi. Musignano fu inserito nel distretto XX di Maccagno. Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal giudice Musignano, comune con convocato, fu confermato nel residente in Luvino, Antonio Maria Bossi, cui il comune distretto XX di Maccagno in forza del successivo compar- pagava annualmente 3 lire e 13 soldi. Il console non presta- timento territoriale delle province lombarde (notificazione va il suo ordinario giuramento alla banca criminale di 1 luglio 1844). quell’ufficio, ma era obbligato solamente a denunziare i de- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Musignano, litti. comune con convocato generale e con una popolazione di La carica di console era attribuita a rotazione per focolare 194 abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. e comprendeva anche la funzione di esattore, pertanto ave- va una retribuzione di 18 lire. Le imposte erano stabilite dal sindaco, che pure doveva rivestire l’ufficio a rotazione per focolare, senza salario. Tutti gli incarichi avevano durata annuale. NIZZOLINA Non vi era un cancelliere, ma si aveva il registro dei cari- chi reali, o sia annuo tributo, che si pagava alla regia came- comune di Nizzolina. 768 ra nella squadra di Valvedasca. Il notaio collegiato di Mila- sec. XIV - 1757 no Carlo Paolo Martignone, residente in Garabiolo, La località di Nizzolina, della pieve di Olgiate Olona, ci- eseguiva i riparti regi spettanti al comune (Risposte ai 45 tata nella forma Nizorina negli statuti delle strade e delle

217 Oggiona acque del contado di Milano, era tra le comunità che con- comune di Nizzolina. 771 tribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compar- 1816 - 1859 tizione delle fagie 1346). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Nizzolina ri- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune sultava ancora tra le comunità censite nella medesima pieve di Nizzolina fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio. (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). Nizzolina, comune con convocato, fu confermato nel di- Il comune era infeudato al marchese Giovanni Battista stretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo compar- Daverio, al quale non effettuava pagamenti per i diritti feu- timento territoriale delle province lombarde (notificazione dali. La giustizia era amministrata dal luogotenente Carlo 1 luglio 1844). Antonio Rossi che risiedeva in Castegnate. Il console pre- stava il giuramento alla banca criminale di Gallarate, senza Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Nizzolina, co- corresponsione di emolumenti. mune con convocato generale e con una popolazione di 203 abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio. Essendo un piccolo comune, di circa 90 anime, Nizzolina non aveva consiglio e veniva regolato dal console con la partecipazione dei maggiori estimati alle determinazioni. Il cancelliere, che percepiva un salario di 18 lire annue, risiedeva in Legnano, località poco distante, e teneva presso OGGIONA di sé i libri dei riparti, mentre non vi erano altre scritture. Il comune non disponeva di procuratore né di agente a comune di Oggiona. 772 Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Mi- sec. XIV - 1757 lano, pieve di Olgiate Olona, fasc. 11). Oggiona è la località citata come Ugona negli statuti del- le strade e delle acque del contado di Milano, facente parte comune di Nizzolina. 769 della pieve di Gallarate. Era tra le comunità che contribui- 1757 - 1797 vano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione Nel compartimento territoriale del 1757 Nizzolina risul- delle fagie 1346). tava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno Il comune fece parte del feudo di Gallarate, donato nel 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provincia di 1530 dal duca Francesco II Sforza a Marino Caracciolo, poi Gallarate, detta poi di Varese, con le altre località della pie- cardinale. Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feudo ve di Olgiate Olona, a seguito del compartimento territoria- di Atripalda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Palla- le della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombar- vicino Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza ere- do in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la di capaci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono asse- pieve di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto cen- gnati da Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altemps suario XXX della provincia di Milano. Il cancelliere del di- nel 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo e stretto risiedeva a Legnano (compartimento 1791). Galeazzo Visconti di Cislago. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Nizzolina. 770 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Oggiona ri- 1798 - 1809 sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- bis) il comune di Nizzolina venne inserito nel distretto di re Visconti (Casanova 1930). Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre L’aggregazione di Santo Stefano venne decisa nel 1730 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, dalla I giunta del censimento, ma venne contestata dalle Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), due comunità. La mappa di I stazione del catasto c. d. tere- Nizzolina entrò nel distretto X di Busto Arsizio, che faceva siano misurata dal 6/06/1722 al 26/06/1722 comprendeva parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento già le due località unite (Area virtuale, MUT 98). territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile del censimento, Oggiona era infeudato al conte Castelbarco anno IX). Nel compartimento territoriale del 1805 il comu- Visconti, cui pagava 13 soldi all’anno. La comunità non ne risultava inserito nel cantone IV di Legnano del distretto aveva altri comuni aggregati e chiedeva la totale separazio- IV di Gallarate del dipartimento d’Olona. Il comune, di III ne da Santo Stefano. Per quanto riguardava la giustizia, il classe, aveva 94 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune era sottoposto al regio ufficio di Gallarate. Il con- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sole prestava giuramento a questo ufficio e all’ufficio pre- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- torio. no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Gli ufficiali pubblici erano il console e due sindaci, che successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Niz- insieme formavano il consiglio. Il console era nominato zolina figurava, con 89 abitanti, comune aggregato al co- mensilmente a rotazione tra tutti gli uomini e non percepiva mune denominativo di Castegnate, nel cantone IV di Le- emolumenti; i sindaci erano scelti ogni due anni. Uno dei gnano del distretto IV di Gallarate. Con la successiva sindaci era scelto dal primo estimato. Il cancelliere risiede- concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- va in Oggiona e teneva un piccolo archivio nella sua abita- na (decreto 8 novembre 1811), Nizzolina era compreso tra zione; la sua retribuzione ammontava a 15 lire all’anno. gli aggregati di Gorla Minore, nel cantone I di Gallarate del Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- distretto IV di Gallarate. lano, ma li nominava in caso di necessità.

218 Olgiate Olona

Le anime collettabili e non collettabili erano circa 168 rate; con la successiva concentrazione e unione di comuni (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, fasc. 15). nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Og- Nel Compartimento territoriale specificante le cassine, giona, comune di III classe con 1250 abitanti complessivi, del 1751, Oggiona e Santo Stefano sono ancora registrati comprendeva gli aggregati di Oggiona con Santo Stefano, con numeri di notificazione differenti, benché contigui Peveranza, Solbiate sull’Arno, sempre nel cantone I di Gal- (Compartimento 1751). larate del distretto IV di Gallarate. comune di Oggiona con Santo Stefano. 773 comune di Oggiona. 776 1757 - 1797 1816 - 1859 Nel compartimento territoriale del 1757 Oggiona risulta- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, va compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Galla- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune rate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del di Oggiona e Santo Stefano fu inserito nel distretto XIII di compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che Gallarate. divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- Oggiona e Santo Stefano, comune con convocato, fu con- tembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si fermato nel distretto XIII di Gallarate in forza del successi- trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII della pro- vo compartimento territoriale delle province lombarde (no- vincia di Milano (compartimento 1791). tificazione 1 luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Oggiona con la comune di Oggiona con Santo Stefano. 774 frazione Santo Stefano, comune con convocato generale e 1757 - 1797 con una popolazione di 668 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Oggiona ri- sultava compreso nella pieve di Gallarate (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). Dal compartimento territoriale dello stato di Milano del OLGIATE OLONA 1757 emerge che la contestata aggregazione del comune di Santo Stefano a quello di Oggiona era diventata operativa: comune di Olgiate Olona. 777 infatti nella pieve di Gallarate appare la denominazione sec. XIV - 1757 “Oggiona con S. Stefano” (editto 10 giugno 1757). I due La località di Olgiate Olona, capo di pieve, citata negli comuni rimasero uniti anche con il compartimento territo- statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era riale della Lombardia Austriaca del 1786. Il comune di divisa in due comunità, Olgià per li vicini e Olgià per li zen- “Oggiona con S. Stefano” entrò a far parte della provincia tilhomini, che contribuivano entrambe alla manutenzione di Gallarate, insieme agli altri comuni della pieve omonima della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si trovavano inseriti nel distretto censuario Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e XXXIII della provincia di Milano (compartimento 1791). nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Olgiate Olo- na risultava ancora capo di pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). comune di Oggiona con Santo Stefano. 775 1798 - 1815 Nel 1691 il territorio, che comprendeva 101 fuochi, fu in- feudato a Giuseppe Alessandri per sé e poi per il fratello A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Bartolomeo. Nel 1709 Olgiate e Tornavento vennero infeu- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI dati a Carlo Antonio Prata; il feudo fu poi concesso anche bis) il comune di Oggiona con Santo Stefano venne inserito a Camillo Prata, fratello di Carlo Antonio (Casanova 1930). nel distretto di Gallarate. Soppresso il dipartimento del Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva del censimento, il comune era allora infeudato al conte Pie- legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei di- ro Antonio Prata, da cui passò successivamente al fratello partimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 ven- Giovanni. Il feudo non comportava però alcun pagamento. demmiale anno VII), Oggiona rimase nel distretto di Galla- La giurisdizione spettava al podestà feudale, Benedetto rate, che divenne il XIII del dipartimento dell’Olona. Con Prandone, residente in Busto Arsizio. Il console prestava il il compartimento territoriale del 1801 il comune fu colloca- giuramento alla banca criminale di Gallarate. to nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Oggiona Il comune non disponeva di un consiglio generale, ma era venne inserito nel cantone I di Gallarate del distretto IV di amministrata da due sindaci e un console, con la partecipa- Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III zione però dei maggiori estimati nelle loro determinazioni. classe, aveva 454 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Il cancelliere era residente per la maggior parte in Legna- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento no e aveva nello stesso paese una persona sempre assistente d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- alla comunità. Il cancelliere teneva un archivio in Legnano no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio per i libri e le scritture della comunità e riceveva un com- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- penso di 80 lire annue. mune denominativo di Oggiona, comprendente i comuni Le anime collettabili e non collettabili erano 751, cioè te- concentrati di Oggiona con Santo Stefano, Orano con Ca- ste 207 e bocche n. 304, le anime non collettabili erano 240 varia e Terago figurava compreso, con 1286 abitanti com- (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve plessivi, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Galla- di Olgiate Olona, fasc. 12).

219 Olginasio comune di Olgiate Olona. 778 dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi 1757 - 1797 aggiornamenti del XVII secolo oltre a Olgiate Olona, capo Nel compartimento territoriale del 1757 Olgiate Olona di pieve, risultavano far parte della pieve le località seguen- risultava capo di pieve (editto 10 giugno 1757). Nel 1771 ti: Bergoro, Cairate, Cassina Baita, Cassina Borghetto, Ca- Olgiate Olona contava 12.583 abitanti (Statistica delle ani- stegnate, Castellanza, Cislago, Fagnano Olona, Gorla Mag- me 1771). Il comune venne inserito nel 1786 nella provin- giore, Gorla Minore, Legnanello, Legnano, Masinate cia di Gallarate, con le altre località della pieve di Olgiate (Massina), Nizzolina, Nobili di Legnano, Prospiano, Re- Olona, a seguito del compartimento territoriale della Lom- scalda, Rescaldina, Sacconago, Sulbià (Solbiate Olona) bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). La pieve, nel 1757, com- province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve di prendeva i comuni di Cairate, Cassina Massina, Castegna- Olgiate Olona risultava compresa nel distretto censuario te, Castellanza, Cislago, Fagnano con Bergoro, Gorla Mag- XXX della provincia di Milano. Il cancelliere del distretto giore, Gorla Minore, Legnano con Legnarello, Marnate, risiedeva a Legnano (compartimento 1791). Nizzolina, Olgiate Olona, Prospiano, Rescalda, Rescaldina con Ravello, Sacconago con Cassina di Borghetto, Solbiate Olona (editto 10 giugno 1757). La situazione non subì mu- comune di Olgiate Olona. 779 tamenti all’epoca del compartimento della provincia di 1798 - 1811 Gallarate (editto 26 settembre 1786), che per breve tempo A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione ebbe Varese come capoluogo. Nel 1991 la pieve di Olgiate del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Olona risultava compresa nel distretto XXX della provincia bis) il comune di Olgiate Olona venne inserito nel distretto di Milano. Il cancelliere del distretto risiedeva a Legnano di Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge (compartimento 1791). 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Olgiate Olona fu compresa nel distretto X di Busto OLGINASIO Arsizio del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile comune di Olginasio. 782 anno IX). Nel compartimento territoriale del 1805 Olgiate sec. XIV - 1757 Olona era inserito nel cantone IV di Legnano del distretto La località della pieve di Brebbia citata come “Olzina- IV di Gallarate del dipartimento d’Olona. Il comune, di III sio” negli statuti delle strade e delle acque del contado di classe, aveva 876 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Milano era tra le comunità che contribuivano alla manuten- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento zione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Olginasio ri- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- sultava compreso nella pieve di Brebbia (Estimo di Carlo V, mune denominativo di Olgiate Olona, comprendente i co- cartt. 7-8). muni concentrati di Olgiate Olona, Marnate e Prospiano fi- Secondo quanto emerge dalle risposte ai 45 quesiti del gurava compreso, con 1523 abitanti complessivi, nel 1751 della II giunta del censimento, elaborate dal cancel- cantone IV di Legnano del distretto IV di Gallarate. Con la liere Giuseppe Cairati, il comune di Olginasio, della pieve successiva concentrazione e unione di comuni nel diparti- di Brebbia, era infeudato al conte Giulio Visconti, cui si mento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Olgiate Olona corrispondevano 39 lire e 15 soldi in ragione feudale. era compreso tra gli aggregati di Castellanza, nel cantone I All’amministrazione della giustizia provvedeva il pode- di Gallarate del distretto IV di Gallarate. stà di Gavirate, che percepiva dalla comunità 7 lire all’an- no. Veniva anche pagata la somma di una lira, 2 soldi e 6 comune di Olgiate Olona. 780 denari al vicariato del Seprio per il giuramento dei consoli. 1816 - 1859 Il comune aveva un sindaco e un console. Quando neces- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, sario, si faceva un’adunanza nella pubblica piazza, prean- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- nunciata dal suono della campana. Il cancelliere, che con- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune servava le scritture pubbliche e percepiva 19 lire e 15 soldi, di Olgiate Olona fu inserito nel distretto XV di Busto Arsi- risiedeva in Besozzo. zio. La comunità non aveva procuratori né agenti a Milano e Olgiate Olona, comune con convocato, fu confermato nel contava 170 abitanti, tra collettabili e non collettabili (Ri- distretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo com- sposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pie- partimento territoriale delle province lombarde (notifica- ve di Brebbia, fasc. 18). zione 1 luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Olgiate Olona, comune di Olginasio. 783 comune con convocato generale e con una popolazione di 1757 - 1797 1598 abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio. Nel compartimento territoriale del 1757 Olginasio risul- tava far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giugno pieve di Olgiate Olona. 781 1757). A seguito del nuovo compartimento territoriale della sec. XIV - 1797 Lombardia austriaca del 1786, il comune, sempre compre- La pieve di Olgià (Olgiate Olona) appare citata negli sta- so nella pieve di Brebbia, entrò a far parte della provincia tuti delle strade e delle acque del ducato di Milano, redatti di Gallarate (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne nel 1346 (Compartizione delle fagie 1346). Nei registri successivamente inserito nella provincia di Milano e nel

220 Oltrona

1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di 1647, passò per donazione al conte Fabio Visconti Borro- Brebbia vennero a trovarsi comprese nella provincia di Mi- meo. lano (compartimento 1791). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Oltrona ri- comune di Olginasio. 784 sultava tra le comunità censite nella pieve di Varese (Estimo 1798 - 1809 di Carlo V, cartt. 50-51). La comunità di Oltrona venne citata tra quelle della me- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione desima pieve che pagavano il censo del sale (Oppizzone del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI 1634). bis) il comune di Olginasio venne inserito nel distretto di Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Dalle risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre censimento emerge che il comune era infeudato agli eredi 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, del conte Giulio Visconti. Non si effettuavano peraltro ver- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), samenti al feudatario. Olginasio venne spostato nel distretto XIV di Angera del Nel territorio non risiedeva alcun giudice. La giurisdizio- dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale ne era di competenza del podestà feudale, Della Porta, e del del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del podestà regio, Pusterla, di Varese. Si pagava al podestà feu- dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 dale il salario annuo di 2 lire. Il console non prestava alcun il comune di Olginasio venne inserito nel cantone IV di Ga- giuramento ordinario, se non quando era chiamato a tutti virate del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. due gli uffici. Il comune, di III classe, aveva 283 abitanti (decreto 8 giu- Ad Oltrona vi era il piccolo comune dei RR. PP. della gno 1805). Passione, che pagavano separatamente per le staia di sale A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento assegnate e per le altre spese. Non si sapeva però a quale ti- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con tolo si fosse verificata la separazione. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Il comune non disponeva di un consiglio. L’amministra- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), zione era curata da un deputato, eletto dalla comunità e in Olginasio figurava, con 256 abitanti, comune aggregato al carica da trent’anni, che non pareva opportuno sostituire, comune denominativo di Bardello, nel cantone II di Gavi- perché era l’unico in grado di svolgere i compiti ammini- rate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con strativi. Il deputato, che agiva con la partecipazione e il il successivo compartimento territoriale del dipartimento consenso dei primi estimati, conservava anche le poche del Lario (decreto 30 luglio 1812). scritture pubbliche. La comunità pagava inoltre un cancel- liere residente in Varese, la cui retribuzione era di 10 lire comune di Olginasio. 785 all’anno. 1816 - 1859 Le anime collettabili erano 169, 124 nel comune maggio- re e 45 nel comunetto dei Padri della Passione. In tutto, tra Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in anime collettabili e non collettabili, vi erano 220 persone, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- compresi i neonati (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. 23). Olginasio fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. Nel Compartimento territoriale specificante le cassine, Olginasio, comune con convocato, fu confermato nel di- del 1751, Oltrona e Groppello sono ancora registrati con stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- numeri di notificazione differenti, benché contigui (Com- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 partimento 1751). luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Olginasio, co- comune di Oltrona con Groppello. 787 mune con convocato generale e con una popolazione di 315 1757 - 1797 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. Oltrona e Groppello appaiono aggregati in un unico co- mune, facente parte della pieve di Varese, nel comparti- mento territoriale dello stato di Milano del 1757 (editto 10 giugno 1757). OLTRONA Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località della stessa pieve, a seguito comune di Oltrona. 786 del compartimento territoriale della Lombardia austriaca sec. XIV - 1757 (editto 26 settembre 1786). Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mi- comune di Oltrona con Groppello. 788 lano, del 1346, appare, tra le località della pieve di Varese che contribuivano alla manutenzione della strada di Bolla- 1798 - 1809 te, un luogo chiamato “Ultrona”, che può essere identifica- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione to con l’attuale Oltrona al Lago, frazione di Gavirate (Com- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI partizione delle fagie 1346, p. 29). Nel 1538 Carlo V decise bis) il comune di Oltrona venne inserito nel distretto di Va- di vendere una serie di diritti, dando vita a quello che fu de- rese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- finito feudo della Fraccia Superiore di Varese, che com- tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 prendeva anche Oltrona (Gianazza 1993, p. 185), e che fu di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto acquistato da Francesco Girami. Nel 1611 il feudo della Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Oltro- Fraccia Superiore risultava in possesso di Lavinia Visconti na rimase nel distretto di Varese, che divenne il XVIII del e del marito Alessandro Vistarini. Da Lavinia Visconti, nel dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale

221 Oneda del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del to, mentre per le cause di maggior magistrato facevano dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 capo al vicario del Seprio in Gallarate. I consoli prestavano il comune di Oltrona venne inserito nel cantone I di Varese giuramento alla banca criminale sia in Gallarate che in An- del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il co- gera. Il comune di Oriano era distinto da quello di Oneda mune, di III classe, aveva 283 abitanti (decreto 8 giugno per quanto riguardava i gravami, sebbene i comuni fossero 1805). disegnati in un’unica mappa. Entrambi i comuni erano privi A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento di consigli. Per trattare i casi di pubblico interesse si convo- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con cavano gli abitanti nella pubblica piazza col suono della il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- campana. I consoli cambiavano ogni mese, a turno per casa. ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Non vi era patrimonio pubblico e, per quanto riguardava la Oltrona figurava, con 164 abitanti, comune aggregato al co- vigilanza sulla divisione dei carichi pubblici, ad Oneda era mune denominativo di Morosolo, nel cantone I di Varese affidata ai maggiori estimati. Oneda disponeva di un can- del distretto II Varese; con il successivo compartimento ter- celliere, abitante a Cuirone (Cuvirone), nella pieve di Som- ritoriale del dipartimento del Lario, Oltrona era tra gli ag- ma, anziano e ammalato, al quale si corrispondevano 3 lire gregati del comune di Luvinate, nel cantone I di Varese del e 10 soldi all’anno e che non conservava nemmeno un ar- distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). chivio dei riparti. Le anime collettabili e non collettabili di Oneda erano circa 53 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, comune di Oltrona. 789 fasc. 9). 1816 - 1859 Nel Compartimento territoriale specificante le cassine, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in del 1751, Oriano e Oneda appaiono ancora indicati come base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comuni separati (Compartimento 1751). do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Oltrona con Groppello fu inserito nel distretto XVII di Va- rese. Oltrona con Groppello, comune con convocato, fu con- ORAGO fermato nel distretto XVII di Varese in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- comune di Orago. 791 cazione 1 luglio 1844). sec. XIV - 1757 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Oltrona con la frazione Gropello (Groppello), comune con convocato ge- La località di Orago risulta citata negli statuti delle strade nerale e con una popolazione di 419 abitanti, fu inserito nel e delle acque del contado di Milano: faceva parte della pie- distretto XVI di Varese. ve di Gallarate ed era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fa- bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- zada Schianno, Gazzada Schianno, Comune di Gazzada gie 1346). Schianno, 1993. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Orago risul- tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). ONEDA Nel Catasto detto teresiano Orago appariva ancora comu- ne separato. Infatti i territori di Orago e Cavaria vennero comune di Oneda. 790 rappresentati nel 1722 in mappe distinte (Area virtuale, sec. XIV - 1757 MUT 99, MUT 81). La località di Oneda appartenne alla pieve di Angera. An- Nel 1730 Orago venne unito in ufficio a Cavaria. Nel gera col suo territorio era antico feudo degli arcivescovi di Compartimento territoriale specificante le cassine, del Milano. Nel 1350 il pontefice Clemente VI investì del feu- 1751, Orago e Cavaria appaiono ancora indicati come co- do Caterina di Bernabò Visconti; nel 1397 Angera divenne muni separati (Compartimento 1751). Appare la forma contado, a favore di Gian Galeazzo Visconti, duca di Mila- “Orago con Cavaria” nel compartimento territoriale del no. Nel 1404 il feudo di Angera passò ad Alberto Visconti 1757 (editto 10 giugno 1757). Secondo le risposte ai 45 di Castelletto. quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune risultava ancora distinto da quello di Cavaria. La comunità Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano non risultava infeudata e non pagava nulla a titolo feudale; effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i era stata però sotto la signoria dei Visconti ed era poi pas- poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte sata alla casa Lampugnani. In materia di giustizia, non esi- Vitaliano Borromeo (Casanova 1930). stendo il podestà, il console prestava giuramento al regio Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ufficio di Gallarate. nei suoi successivi aggiornamenti del XVIII secolo Oneda risultava ancora compresa nella pieve di Angera (Estimo di Gli ufficiali del comune erano il console, le cui funzioni Carlo V, cart. 2). erano svolte a turno dagli uomini della comunità e cambia- Nel 1633 la relazione di Ambrogio Oppizzone sulle terre va ogni mese, e il sindaco, che era scelto dal primo estima- censite dello stato di Milano segnala Oneda tra le comunità to. della pieve di Angera soggette al pagamento della tassa sul Il cancelliere abitava ad Oggiona e veniva retribuito con sale (Oppizzone 1634). 14 lire all’anno per il lavoro ordinario. Le scritture pubbli- Nelle risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del che erano conservate in casa del primo estimato. censimento, Oriano e Oneda risultavano sotto la giurisdi- Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- zione del giudice feudale di Angera, senza alcun pagamen- lano, ma lo nominava in caso di necessità.

222 Oriano

Le anime collettabili e non collettabili erano circa 122 una popolazione di 687 abitanti, fu inserito nel distretto XII (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, fasc. 17). di Gallarate. comune di Orago con Cavaria. 792 1757 - 1797 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ORIANO nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Orago risul- tava compreso nella pieve di Gallarate (Estimo di Carlo V, comune di Oriano. 795 cartt. 18-19). Orago e Cavaria appaiono aggregate in un unico comune, sec. XIV - 1757 facente parte della pieve di Gallarate, nel compartimento La località di Oriano Ticino, facente parte della pieve di territoriale dello stato di Milano del 1757 (editto 10 giugno Angera, venne citata nella forma Orliano negli statuti delle 1757). strade e delle acque del contado di Milano; era tra le comu- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di nità che contribuivano alla manutenzione della strada di Gallarate, con le altre località della stessa pieve, a seguito Rho (Compartizione delle fagie 1346). del compartimento territoriale della Lombardia austriaca Angera col suo territorio erano antico feudo degli arcive- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve scovi di Milano. Nel 1350 il pontefice Clemente VI investì di Gallarate si trovavano inseriti nel distretto censuario del feudo Caterina di Bernabò Visconti; nel 1397 Angera XXXIII della provincia di Milano (compartimento 1791). divenne contado, a favore di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano. Nel 1404 il feudo di Angera passò ad Alberto Vi- comune di Orago con Cavaria. 793 sconti di Castelletto. 1798 - 1809 Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte bis) il comune di Orago con Cavaria venne inserito nel di- Vitaliano Borromeo per lire 12.800 (Casanova 1930). stretto di Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti nei successivi aggionamenti del XVIII secolo Oriano risul- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di anno VII), Orago con Cavaria rimase nel distretto di Galla- Carlo V, cart. 2). rate, che divenne il XIII del dipartimento dell’Olona. Con Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta il compartimento territoriale del 1801 il comune fu colloca- del censimento, il comune si diceva infeudato alla casa to nel distretto IV di Gallarate, del dipartimento dell’Olona Borromea, pur senza pagamento di diritti feudali (Nella (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Orago nota che precede le risposte si dice: “Non è infeudato come con Cavaria venne inserito nel cantone I di Gallarate, del dal libro delle entrate camerali"). Oriano e Oneda erano distretto IV di Gallarate, del dipartimento dell’Olona. Il co- sotto la giurisdizione del giudice feudale di Angera, cui non mune, di III classe, aveva 420 abitanti (decreto 8 giugno effettuavano alcun pagamento; mentre le cause di compe- 1805). tenza del maggior magistrato facevano capo al vicario del A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Seprio in Gallarate. I consoli prestavano giuramento alla d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- banca criminale sia in Gallarate che in Angera. Il comune no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio di Oriano era distinto da quello di Oneda per quanto riguar- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Ora- dava i gravami, sebbene i comuni fossero disegnati in go con Cavaria figurava, con 436 abitanti, comune aggrega- un’unica mappa. Entrambi i comuni erano privi di consigli. to al comune denominativo di Oggiona, nel cantone I di Per trattare i casi di pubblico interesse si convocavano gli Gallarate del distretto IV di Gallarate; con la successiva abitanti nella pubblica piazza col suono della campana. I concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- consoli cambiavano ogni mese, a turno per casa. Non vi era na (decreto 8 novembre 1811), Orago con Cavaria era com- patrimonio pubblico e, per quanto riguardava la vigilanza preso tra gli aggregati di Besnate, nel cantone I di Gallarate sulla divisione dei carichi pubblici, ad Oriano spettava al del distretto IV di Gallarate. curato, che amministrava le entrate del Luogo Pio di Santa Corona di Milano, padrone di quasi tutto il territorio; One- comune di Orago. 794 da, invece, affidava la vigilanza ai maggiori estimati. Il cu- rato di Oriano faceva senza compenso i calcoli per le ripar- 1816 - 1859 tizioni, non essendovi un cancelliere incaricato dalla Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, comunità. Oneda invece disponeva di un cancelliere, abi- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- tante a Cuirone (Cuvirone), nella pieve di Somma, anziano bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune e ammalato, al quale si corrispondevano 3 lire e 10 soldi di Orago con Cavaria fu inserito nel distretto XIII di Galla- all’anno e che non conservava nemmeno un archivio dei ri- rate. parti. Le anime collettabili e non collettabili ad Oriano era- Orago e Cavaria, comune con convocato, fu confermato no circa 145; quelle di Oneda circa 53 (Risposte ai 45 que- nel distretto XIII di Gallarate in forza del successivo com- siti, cart. 3074, D XVI, Como, fasc. 9). partimento territoriale delle province lombarde (notifica- Nel Compartimento territoriale specificante le cassine, zione 1 luglio 1844). del 1751, Oriano e Oneda appaiono ancora indicati con nu- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Orago con la meri di notificazione differenti, benché contigui (Compar- frazione Cavaria, comune con convocato generale e con timento 1751).

223 Origgio comune di Oriano con Oneda. 796 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1757 - 1797 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Origgio ri- sultava ancora tra le comunità censite nella medesima pieve Nel compartimento territoriale dello stato di Milano ap- (Estimo di Carlo V, cartt. 31). paiono formalmente aggregati i due comuni di Oriano e Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Oneda nell’unica comunità di Oriano con Oneda, facente del censimento, non si trovava alcun documento che atte- parte della pieve di Angera (editto 10 giugno 1757). Oggi stasse lo stato d’infeudazione del paese. Oriano Ticino e Oneda sono frazioni di Sesto Calende. Per quanto riguarda l’amministrazione della giustizia, ad Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Origgio non aveva sede alcun giudice. Il console della co- Gallarate, con le altre località della pieve di Angera, a se- munità prestava il giuramento alla banca criminale del re- guito del compartimento territoriale della Lombardia au- gio ufficio del podestà di Milano. striaca (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della Il comune non disponeva di un consiglio generale, ma pieve di Angera risultavano inseriti nel distretto censuario solo di un console e di due sindaci, che erano eletti nella XXXV della provincia di Milano (compartimento 1791). piazza pubblica, con l’approvazione di tutta la comunità. Il console in realtà non veniva eletto, ma scelto mediante in- comune di Oriano con Oneda. 797 canto; veniva data la preferenza a chi faceva la migliore of- 1798 - 1815 ferta. Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Vi era un cancelliere, Luigi Ronzio, che assisteva la co- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI munità e risiedeva a Saronno, che stabiliva i riparti e li con- bis) il comune di Oriano con Oneda venne inserito nel di- servava, per un salario di 43 lire oltre allo straordinario. stretto di Angera, segnalato con il numero 11. Soppresso il Il comune non aveva agente né procuratore a Milano. Le dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), anime presenti erano circa 995, neonati compresi (Risposte con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione ai 45 quesiti, cart. 3062, vol. D IV, Milano, pieve di Nervi- territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- ano, fasc. 11). cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Oriano con Oneda ri- mase nel distretto di Angera che divenne il XIV del dipar- comune di Origgio. 800 timento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1757 - 1797 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese, del Nel compartimento territoriale del 1757 Origgio risulta- dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 va far parte della pieve di Nerviano (editto 10 giugno il comune di Oriano con Oneda venne inserito nel cantone 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provincia di III, di Angera, del distretto II di Varese del dipartimento del Milano, con le altre località della pieve di Nerviano, a se- Lario. Il comune, di III classe, aveva 230 abitanti (decreto guito del compartimento territoriale della Lombardia au- 8 giugno 1805). striaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve di Nerviano, comune di Oriano. 798 unitamente a quella di Parabiago, risultava compresa nel 1816 - 1859 distretto censuario XXVIII della provincia di Milano. Il cancelliere del distretto risiedeva a Saronno (compartimen- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, to 1791). in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Oriano con Oneda fu inserito nel distretto XVI di Som- comune di Origgio. 801 ma. 1798 - 1811 Oriano con Oneda, comune con convocato, fu conferma- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione to nel distretto XVI di Somma in forza del successivo com- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI partimento territoriale delle province lombarde (notifica- bis) il comune di Origgio venne inserito nel distretto di Sa- zione 1 luglio 1844). ronno. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Oriano con la 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, frazione Oneda, comune con convocato generale e con una Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), popolazione di 292 abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Origgio venne spostato nel distretto di Rho, che divenne il Somma. XII del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento ter- ritoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate, del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Origgio venne inserito nel ORIGGIO cantone II di Saronno del distretto IV di Gallarate, del di- partimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 910 comune di Origgio. 799 abitanti (decreto 8 giugno 1805). sec. XIV - 1757 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Origgio fu possesso degli abati di S. Ambrogio dall’835 no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio al 1480, poi fece parte dei possedimenti dei Borromeo. successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- Località della pieve di Nerviano citata come “Udrugio” mune denominativo di Origgio figurava compreso, con negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- 2177 abitanti complessivi e con i comuni aggregati di Orig- no, Origgio era tra le comunità che contribuivano alla ma- gio, Caronno, Cassina Pertusella, nel cantone II di Saronno nutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle fa- del distretto IV di Gallarate. Con la successiva concentra- gie 1346). zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre-

224 Orino to 8 novembre 1811) Origgio fu compreso tra gli aggregati Le anime collettabili e non collettabili erano circa 356, di di Uboldo, sempre nel cantone II di Saronno del distretto cui 268 collettabili e 88 non collettabili (Risposte ai 45 que- IV di Gallarate. siti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 18). comune di Origgio. 802 comune di Orino. 804 1816 - 1859 1757 - 1797 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Nel compartimento territoriale del 1757 Orino risultava in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- far parte della pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). Il bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Galla- di Origgio fu inserito nel distretto IV di Saronno. rate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, Origgio, comune con convocato, fu confermato nel di- che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 stretto IV di Saronno in forza del successivo compartimen- settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- guida della provincia, ma venne subito inglobata nella pro- glio 1844). vincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza poli- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Origgio, comu- tica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcu- ne con convocato generale e con una popolazione di 1540 via fu inserita nel distretto censuario XXXVIII della abitanti, fu inserito nel distretto XIV di Saronno. provincia di Milano (compartimento 1791).

comune di Orino. 805 1798 - 1809 ORINO Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI comune di Orino. 803 bis) il comune di Orino venne inserito nel distretto di Cu- sec. XIV - 1757 vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 Il primo documento in cui appare citato il vico di Orino di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto risale al 979 ed è compreso nel “Regestum Sanctae Mariae Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Orino de monte Vellate” (Agnisetta 1995, p. 30). Orino è citato entrò a far parte del distretto XV di Laveno del dipartimen- poi, come località della pieve di Cuvio, negli statuti delle to dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il strade e delle acque del contado di Milano, del 1346. La co- comune fu collocato nel distretto II di Varese del diparti- munità era tra quelle che contribuivano alla manutenzione mento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). nuovo compartimento territoriale inserì Orino nel cantone Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio V di Cuvio del distretto II, Varese, del dipartimento del La- Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- rio. Il comune, di III classe, aveva 452 abitanti (decreto 8 so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere giugno 1805). Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Orino al co- Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo mune denominativo di Cuvio nel cantone III di Cuvio del dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, La- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e rio). Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Orino risul- biennio seguente, Orino venne unito al comune di Gemo- tava tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo nio, nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese (de- di Carlo V, cart. 49). creto 4 novembre 1809, Lario). Con il successivo compar- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta timento territoriale del dipartimento del Lario, Orino era tra del censimento, il comune era infeudato agli eredi di Giulio gli aggregati del comune di Cuvio, sempre nel cantone II di Visconti Borromeo Arese, cui versava ogni anno comples- Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). sivamente la somma di 60 lire e aveva come unico patrimo- nio un terreno montano comprendente bosco e pascolo. comune di Orino. 806 La giurisdizione sul territorio spettava al podestà feudale 1816 - 1859 di Cuvio, che percepiva annualmente 14 lire. Le denunce Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in venivano portate dal console della comunità sia al giudice base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- di Cuvio che alla banca criminale del regio ufficio di Vare- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di se. Orino fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. Il comune non disponeva di un consiglio, ma solo del sin- Con dispaccio governativo 1831 settembre 30 n. 28787/ daco, del cancelliere e del console. Le principali decisioni 4355 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Orino, venivano prese durante le riunioni dei capifamiglia, convo- del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al cati dal console nella pubblica piazza. compartimento di Como, 1816-1835). Il cancelliere, che risiedeva a Cocquio, veniva pagato 12 Orino, comune con consiglio, fu confermato nel distretto lire all’anno e conservava le scritture correnti del comune; XVIII di Cuvio in forza del successivo compartimento ter- mentre il vecchio libro del catasto e altri documenti comu- ritoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio nali erano conservati da un certo Bartolomeo Giovannone. 1844). Il secondo libro del catasto si trovava invece presso il sin- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Orino, comune daco. con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una po-

225 Osmate polazione di 460 abitanti, fu inserito nel distretto XIX di comune di Osmate. 809 Gavirate. 1798 - 1809 bibl. Agnisetta 1995: Simona Agnisetta, Orino tra storia e Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione leggenda, Orino, Comune di Orino, 1995. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Osmate venne inserito nel distretto di Be- sozzo, segnalato con il numero 10. Soppresso il diparti- mento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la OSMATE successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territo- riale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Osmate fu spostato nel comune di Osmate. 807 distretto di Angera che divenne il XIV del dipartimento sec. XIV - 1757 dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il La località di Osmate, della pieve di Brebbia, citata come comune fu collocato nel distretto II di Varese, del diparti- “Usmà” negli statuti delle strade e delle acque del contado mento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il co- di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manu- mune di Osmate venne inserito nel cantone III, di Angera, tenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il co- 1346). mune, di III classe, aveva 194 abitanti (decreto 8 giugno Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1805). nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Osmate ri- Il 21 dicembre 1807 Osmate e le terre circonvicine avan- sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di zarono una petizione per essere aggregate al dipartimento Carlo V, cartt. 7-8). d’Olona (petizione di Angera 1807). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del censimento, Osmate, pieve di Brebbia, era infeudato al del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con conte Giulio Visconti Borromeo Arese, cui si corrisponde- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- vano ogni anno 17 lire e 17 soldi. ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Quanto all’amministrazione della giustizia, la comunità Osmate figurava, con 187 abitanti, comune aggregato al co- dipendeva dal regio ufficio del vicario del Seprio in Galla- mune denominativo di Comabbio, nel cantone II di Gavira- rate, senza pagamento di salario. Il console prestava giura- te del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con mento alla banca del vicariato. Come ufficio minore si fa- il successivo compartimento territoriale del dipartimento ceva riferimento, come tutta la pieve di Brebbia, al podestà del Lario (decreto 30 luglio 1812). di Gavirate, cui si pagavano 3 lire e 16 soldi all’anno. Si pa- gavano inoltre 6 lire annue al sindaco provinciale per la si- comune di Osmate. 810 stemazione delle strade della città di Milano fino al borgo 1816 - 1841 di Rho. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Il comune non aveva consiglio generale ma particolare. Il base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- console avvisava delle elezioni i capifamiglia col suono do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di della campana. I congregati sceglievano i capi famiglia ri- Osmate fu inserito nel distretto XV di Angera. tenuti più abili o più esperti. Il nome dei prescelti si inseriva Con il governativo dispaccio 1841 gennaio 15 n. 43742/ in un cappello, da cui il console estraeva due nomi, che ri- 7158 il comune di Osmate fu aggregato a quello di Lentate sultavano eletti come deputati per due o tre anni, a seconda (variazioni al compartimento di Como). degli accordi. Gli eletti svolgevano le funzioni di deputati, cioè curavano gli affari pubblici del comune e vigilavano sulla giustizia dei pubblici riparti. Sin dal 1746 era stato eletto come cancelliere Giovanni Battista Cotta, abitante in Travedona, cui erano affidate le PEVERANZA pubbliche scritture, che venivano conservate in una cassa. La retribuzione del cancelliere era di 20 lire. Il comune non comune di Peveranza. 811 aveva procuratori, né agenti a Milano. sec. XIV - 1757 Le anime collettabili e non collettabili erano circa 162 Località citata negli statuti delle strade e delle acque del (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, contado di Milano, del 1346, e facente parte della pieve di pieve di Brebbia, fasc. 19). Gallarate, Peveranza era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle comune di Osmate. 808 fagie 1346). 1757 - 1797 Peveranza fece parte del feudo di Gallarate, donato nel Nel compartimento territoriale del 1757 Osmate risultava 1530 dal duca Francesco II Sforza a Marino Caracciolo, poi compreso nella pieve di Brebbia (editto 10 giugno 1757). A cardinale. Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feudo seguito del nuovo compartimento territoriale della Lom- di Atripalda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Palla- bardia austriaca del 1786, il comune, sempre integrato nella vicino Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza ere- pieve di Brebbia, entrò a far parte della provincia di Galla- di capaci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono asse- rate (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne succes- gnati da Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altemps sivamente inserito per breve tempo nella provincia di Vare- nel 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo e se e nel 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della Galeazzo Visconti di Cislago. pieve di Brebbia vennero a trovarsi comprese nella provin- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e cia di Milano (compartimento 1791). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Peveranza

226 Pino risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di comune di Peveranza. 814 Carlo V, cartt. 18-19). 1816 - 1859 Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- re Visconti (Casanova 1930). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Peveranza fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune, di circa 185 abitanti, era infeu- Peveranza, comune con convocato, fu confermato nel di- dato al conte di Castelbarco, cui pagava 12 lire all’anno per stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- censo e dazio d’imbottato. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). La comunità era sottoposta alla giurisdizione del vicario Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Peveranza, co- del Seprio e il suo console prestava giuramento alla banca mune con convocato generale e con una popolazione di 470 criminale del Seprio, pagando due lire, due soldi e sei de- abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. nari. L’amministrazione era tenuta da due sindaci, eletti ogni tre anni dai sindaci uscenti. Il cancelliere, che risiedeva nel paese, era pagato 16 lire all’anno e conservava presso di sé PINO le scritture comunali. Il comune non disponeva di procuratore né di agente a comune di Pino. 815 Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, fasc. 19). sec. XV - 1757 Pino fece parte del feudo della Valtravaglia, che fu con- comune di Peveranza. 812 cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, 1757 - 1797 perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di Mezzo (Casanova 1930, pp. 77, 105). Nel compartimento territoriale del 1757 Peveranza risul- tava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Galla- del censimento, Pino venne infeudato al conte Giovanni rate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del Emanuele Marliani, cui annualmente si corrispondevano compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che 43 lire e 3 soldi. divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- Le funzioni giurisdizionali erano attribuite al giudice tembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si feudale, all’epoca Antonio Maria Bossi, che risiedeva in trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII della pro- Luino. Il console non era solito prestare alcun giuramento. vincia di Milano (compartimento 1791). I consigli si tenevano nella pubblica piazza ed erano in- trodotti dal tocco della campana. Il giorno antecedente gli uomini del comune venivano avvisati per intervenirvi e comune di Peveranza. 813 quello che nel consiglio era determinato era eseguito dai 1798 - 1809 sindaci e dal console. Se ciò non avveniva, in consiglio ve- nivano elette persone più adatte a tale effetto. I sindaci e il Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione console erano nominati mediante una rotazione per focolari del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI e avevano tra i loro compiti la custodia dei pubblici riparti. bis) il comune di Peveranza venne inserito nel distretto di Il comune non aveva cancelliere ed era stato incaricato Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 del calcolo dei riparti Giacomo Antonio Vallenti del comu- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre ne di Bassano, che teneva i riparti originali. Non esisteva 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, archivio, né stanza pubblica e le scritture non erano conser- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), vate in un posto fisso (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, Peveranza rimase nel distretto di Gallarate, che divenne il vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 36). XIII del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV comune di Pino. 816 di Gallarate, del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile 1757 - 1797 anno IX). Nel 1805 il comune di Peveranza venne inserito nel cantone I di Gallarate, del distretto IV di Gallarate, del Secondo il compartimento territoriale del 1757 Pino era dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 257 una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 abitanti (decreto 8 giugno 1805). giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento della pieve, a seguito del compartimento territoriale della d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Peve- lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di ranza figurava, con 238 abitanti, comune aggregato al co- Milano (compartimento 1791). mune denominativo di Bolladello, nel cantone I di Gallara- te del distretto IV di Gallarate. Con la successiva comune di Pino. 817 concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- na (decreto 8 novembre 1811), Peveranza era compreso tra 1798 - 1809 gli aggregati di Gorla Minore, nel cantone I di Gallarate del Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione distretto IV di Gallarate. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI

227 Porto () bis) il comune di Pino entrò a far parte del distretto del Gio- servazione del pubblico patrimonio e la vigilanza sulla giu- na. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- stizia dei pubblici riparti, ai quali intervenivano, se doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 desideravano, anche i maggiori estimati, unitamente al pro- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto curatore generale della comunità eletto. Le elezioni per il Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Pino rinnovo delle cariche di sindaco e deputato si tenevano nel- entrò nel distretto XVI di Luino, che allora faceva parte del la piazza pubblica, quando si nominava il nuovo esattore. dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale Vi era un cancelliere che abitava nel borgo di Varese e del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del percepiva annualmente 18 lire e 10 soldi. Le pubbliche dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 scritture si conservavano in una cassetta presso il sindaco e il comune di Pino fu inserito nel cantone VII di Maccagno il deputato (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Superiore del distretto II di Varese del dipartimento del La- Como, pieve di Arcisate, fasc. 9). rio. Il comune, di III classe, aveva 262 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Porto. 820 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento 1757 - 1797 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Nella compartimentazione teresiana del 1757 Porto era ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), compreso nella pieve di Arcisate (editto 10 giugno 1757). Pino figurava, con 208 abitanti, comune aggregato al comu- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- ne denominativo di Tronzano, nel cantone IV di Maccagno larate, con le altre località della pieve di Arcisate a seguito del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, successivo compartimento territoriale del dipartimento del che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 Lario (decreto 30 luglio 1812). settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Arcisate facevano parte del distretto censuario XXXIX della provin- comune di Pino. 818 cia di Milano (compartimento 1791). 1816 - 1859 comune di Porto di contro a Morcò. 821 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1798 - 1809 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione Pino fu inserito nel distretto XX di Maccagno. del dipartimento del Verbano, Porto venne inserito nel nuo- Pino, comune con convocato, fu confermato nel distretto vo dipartimento, nel distretto di Arcisate. Soppresso il di- XX di Maccagno in forza del successivo compartimento partimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione terri- 1844). toriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Pino, comune (legge 5 vendemmiale anno VII), Porto entrò a far parte del con convocato generale e con una popolazione di 243 abi- distretto XVII di Arcisate del dipartimento dell’Olona. Nel tanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento ter- ritoriale inserì Porto nel cantone VI di Viggiù del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III clas- PORTO (PORTO CERESIO) se, aveva 326 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune di Porto. 819 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sec. XIV - 1757 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- l comune di Porto faceva parte della pieve di Arcisate. ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- Porto figurava, con 346 abitanti, comune aggregato al co- no del 1346 è citato assieme a Besano (Compartizione delle mune denominativo di Cuasso, nel cantone III di Viggiù del fagie 1346). Nel 1537, secondo un censimento della pieve, distretto II di Varese. aveva solamente 6 focolari, che divennero 15 nel 1606, con 63 abitanti. comune di Porto Ceresio. 822 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1812 - 1815 del censimento, il territorio, abitato da 188 persone, era in- A seguito del secondo provvedimento per la concentra- feudato al conte Giulio Visconti Borromeo Arese, al quale zione e unione di comuni del dipartimento del Lario, Porto annualmente si pagavano 55 lire per il dazio dell’imbottato. era compreso tra i comuni denominativi del cantone III di Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal podestà, Viggiù del distretto II di Varese, con gli aggregati di Porto, Giuseppe Viano Beltramini, che doveva risiedere in Arcisa- Cuasso al Monte ed al Piano, Besano (decreto 30 luglio te, capo di pieve, dove era posto l’ufficio. Al podestà la co- 1812). munità pagava 3 lire all’anno e il console portava al suo uf- ficio le denunzie relative al feudo; per quello che era di competenza del maggior magistrato invece le denunzie ve- comune di Porto. 823 nivano portate al regio ufficio di Varese. Il console però non 1816 - 1859 prestava giuramento né all’uno, né all’altro ufficio. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Il comune aveva un consiglio particolare, composto da base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- un sindaco e da un deputato, i quali venivano eletti dal po- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di polo. Ai medesimi erano affidate l’amministrazione e con- Porto fu inserito nel distretto XIX di Arcisate.

228 Premezzo

Porto, comune con convocato, fu confermato nel distretto comune di Porto Valtravaglia. 826 XIX di Arcisate in forza del successivo compartimento ter- 1798 - 1815 ritoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione 1844). del dipartimento del Verbano, Porto Valtravaglia venne in- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Porto, comune serito nel nuovo dipartimento, nel distretto della Malgorab- con convocato generale e con una popolazione di 593 abi- bia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- tanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate. doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Porto entrò a far parte del distretto XVI di Luino del dipartimento PORTO (PORTO VALTRAVAGLIA) dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- mune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo comune di Porto. 824 compartimento territoriale inserì Porto nel cantone VIII di sec. XIII - 1757 Luino del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il Nel XIII secolo Porto era compreso nella castellanza di comune, di III classe, aveva 445 abitanti (decreto 8 giugno Valtravaglia, dominio dell’arcivescovo di Milano, e aveva 1805). 36 fuochi nel 1283. Porto fece parte successivamente del A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento feudo della Valtravaglia, infeudato ai Rusca dal 1438, poi del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con del feudo di Luino, che divenne possesso dei Lonati e poi il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- dei Marliani. Le terre del feudo, eccetto Luino, furono ce- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), dute nel 1694 ai Moriggia, che lo tennero fino al 1783 (Ca- il comune denominativo di Porto, con i comuni aggregati di sanova 1930). Castello ed uniti, Musadino ed uniti, Porto, Veccana, e con Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 2100 abitanti complessivi, figurava nel cantone V di Luvi- del censimento, Porto, che allora contava 343 anime collet- no del distretto II di Varese, e come tale, comune di III clas- tabili, era infeudato al marchese Cosmo Cesare Morigia, al se, fu confermato con il successivo compartimento territo- quale si corrispondevano ogni anno 56 lire. riale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Vi risiedeva il giudice feudale, Carlo Francesco Luvino. comune di Porto. 827 Alla banca del giudice feudale il console prestava il suo or- 1816 - 1859 dinario giuramento. Il comune aveva un consiglio particolare: due sindaci e Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in un console erano i suoi rappresentanti e i consigli si teneva- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- no nella pubblica piazza, premesso il suono della campana, do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di con l’intervento dei sindaci, del console, del cancelliere, Porto fu inserito nel distretto XXI di Luvino. dei maggiori estimati e degli abitanti interessati. I sindaci si Porto, comune con convocato, fu confermato nel distretto eleggevano il primo gennaio di ogni anno mediante l’estra- XXI di Luvino in forza del successivo compartimento ter- zione dei biglietti da un cappello, nel quale si ponevano ritoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio tanti biglietti quanti erano gli abitanti del comune capaci di 1844). esercitare l’ufficio, annotandosi due persone per ogni bi- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Porto, comune glietto. Ogni anno si estraeva a sorte uno dei biglietti e le con convocato generale e con una popolazione di 608 abi- persone descritte erano i sindaci di quell’anno. Il console si tanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. sceglieva lo stesso giorno all’incanto, dando la preferenza a chi faceva la migliore offerta. L’amministrazione e la con- servazione del patrimonio pubblico e la vigilanza sulla giu- stizia dei pubblici riparti erano affidate ai sindaci e al can- PREMEZZO celliere. Quest’ultimo era residente nel paese di Porto e rientrava comune di Premezzo. 828 tra le sue attribuzioni la cura delle pubbliche scritture, non sec. XIV - 1757 essendovi però né archivio, né stanza pubblica destinata per la loro conservazione; la retribuzione del cancelliere am- Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mi- montava a 14 lire (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. lano, del 1346, appare, tra le località della pieve di Gallara- XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 37). te che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho, “El locho da Premezo” (Compartizione delle fagie 1346, p. 22). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 comune di Porto. 825 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Premezzo 1757 - 1797 risultava tra le comunità censite della pieve di Gallarate Secondo il compartimento territoriale del 1757 Porto era (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). Nel Seicento, nella rela- una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 zione di Ambrosio Oppizzone sulle terre censite dello stato giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della di Milano, si trova citata la comunità nella forma “Perme- provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località tio” tra quelle della pieve di Gallarate che pagavano il censo della pieve, a seguito del compartimento territoriale della del sale (Oppizzone 1634). Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- del censimento, il territorio di Premezzo, diviso tra un “co- lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di mune maggiore” e un “comune minore”, non aveva feuda- Milano (compartimento 1791). tario e non aveva carichi da pagare per tale titolo.

229 Prospiano

La giurisdizione era di competenza del giudice regio, il del distretto IV di Gallarate. Con la successiva concentra- vicario del Seprio, che risiedeva nel borgo di Gallarate. In- zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- fatti a Premezzo non vi era giudice regio né giudice feuda- to 8 novembre 1811), Premezzo era compreso tra gli aggre- le. Il console prestava il suo ordinario giuramento all’uffi- gati di Besnate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di cio del vicario senza pagare emolumenti. Gallarate Il “comune maggiore” di Premezzo aveva sotto di sé un altro comune piccolo, di circa 49 anime, che aveva la sua comune di Premezzo. 831 quota di sale. Il comune maggiore chiedeva di stare da solo 1816 - 1859 e totalmente separato dal comune più piccolo. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, In Premezzo non si faceva consiglio generale, tranne che in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- nel periodo dei riparti. In tale occasione il consiglio si tene- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune va nella pubblica piazza. Il comune, di circa 95 anime, col- di Premezzo fu inserito nel distretto XIII di Gallarate. lettabili e non collettabili, non aveva ufficiali, né sindaci, né Premezzo, comune con convocato, fu confermato nel di- reggenti, ma solo il console e il cancelliere, il quale non ri- stretto XIII di Gallarate in forza del successivo comparti- siedeva in paese, bensì nel borgo di Gallarate. Al cancellie- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 re era affidata la cura dei libri e delle scritture, che erano te- luglio 1844). nute in una stanza adatta per tale conservazione. Come Nel 1846 fu chiuso un fascicolo riguardante la determi- emolumento percepiva annualmente 10 lire. Anche il “co- nazione dei confini tra i comuni di Arzago, Besnate, Cajello mune minore” aveva solamente un console, che veniva no- e Premezzo (determinazione confini 1846). minato a rotazione, per un mese, tra i maschi di età superio- re a 18 anni, e un cancelliere, che veniva retribuito con 7 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Premezzo, co- lire all’anno. I consigli si tenevano solo in occasione dei ri- mune con convocato generale e con una popolazione di 230 parti dei carichi fiscali. All’assemblea del comune minore abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gallarate. partecipava il fattore del proprietario. Il comune minore di- arch. determinazione confini 1846: determinazione dei con- sponeva di una stanza pubblica per la cura dei libri e delle fini tra i comuni di Arzago, Besnate, Cajello, Premezzo, scritture. Milano, 26 marzo 1846, ASMi, Catasto, cart. 762. Nessuno dei due comuni di Premezzo aveva procuratori o agenti in Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Gallarate, fasc. 20). PROSPIANO comune di Premezzo. 829 1757 - 1797 comune di Prospiano. 832 Nel compartimento territoriale del 1757 Premezzo risul- sec. XVII - 1757 tava compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Galla- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Prospiano ri- rate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del sultava tra le comunità censite nella pieve di Olgiate Olona compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- Prospiano appare nella “Relatione di tutte le terre dello tembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si Stato di Milano”, di Ambrosio Oppizzone, del 1633. Alla trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII della pro- comunità erano state attribuite 8 staia di sale (Oppizzone vincia di Milano (compartimento 1791). 1634). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comune di Premezzo. 830 del censimento, il territorio, che faceva parte della pieve di 1798 - 1809 Olgiate Olona, era infeudato al marchese Alessandro Ter- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione zaghi di Gorla Maggiore, al quale però la comunità non del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI aveva mai effettuato alcun pagamento per diritti feudali. bis) il comune di Premezzo venne inserito nel distretto di Il paese era sotto la giurisdizione del podestà feudale, che Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 abitava a Gallarate, dove risiedeva anche il giudice regio, fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre presso la sede del quale il console di Prospiano prestava 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, giuramento. Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Il comune non era solito tenere consigli, “né pubblici né Premezzo rimase nel distretto di Gallarate, che divenne il privati” e non eleggeva ufficiali né deputati. XIII del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento Unico rappresentante della comunità era il console, che territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV veniva scelto tramite pubblico incanto il primo gennaio di di Gallarate, del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile ogni anno, attribuendo la carica a chi faceva “minore obla- anno IX). Nel 1805 il comune di Premezzo venne inserito zione”. Il console aveva il compito di vigilare sulla situa- nel cantone I di Gallarate, del distretto IV di Gallarate, del zione della comunità e di segnalare qualsiasi fatto rilevante dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 131 ai primi estimati e al cancelliere, per le decisioni da pren- abitanti (decreto 8 giugno 1805). dere. Il comune disponeva di un cancelliere, che retribuiva A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento con 19 lire annue, comprendendo le spese per carta, libri e d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- inchiostro, mentre non si serviva di procuratori o agenti. Il no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio cancelliere teneva presso di sé i libri dei riparti. Nel paese successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Pre- si contavano 157 anime, collettabili e non collettabili (Ri- mezzo figurava, con 143 abitanti, comune aggregato al co- sposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di mune denominativo di Cajello, nel cantone I di Gallarate Olgiate Olona, fasc. 13).

230 Quinzano comune di Prospiano. 833 contribuiva alla manutenzione della strada di Rho (Com- 1757 - 1797 partizione delle fagie 1346). Nel 1633 la comunità era sot- Nel compartimento territoriale del 1757 Prospiano risul- toposta ad un pagamento equivalente a 16 staia di sale (Op- tava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno pizzone 1634). 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provincia di Il territorio fu infeudato nel 1648, assieme a Montonate, Gallarate, detta poi di Varese, con le altre località della pie- San Pancrazio, Vizzola, Cimbro, Cuvirone e in parte Villa ve di Olgiate Olona, a seguito del compartimento territoria- Dosia, a Cesare Visconti, marchese di Cislago. Il feudo non le della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombar- comportava dazi né entrate feudali, ma solo una ricognizio- do in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la ne feudale annua di 15 galline e mezzo per l’intero feudo pieve di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto cen- (Casanova 1930). suario XXX della provincia di Milano. Il cancelliere del di- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta stretto risiedeva a Legnano (compartimento 1791). del censimento, il comune era infeudato al conte di Castel- barco Visconti, cui non pagava peraltro censo feudale. La comune di Prospiano. 834 giurisdizione era del podestà feudale, che risiedeva a Mila- 1798 - 1809 no. Neanche al podestà si pagava alcun emolumento; men- tre vi era un pagamento annuo di 2 lire, 2 soldi e 6 denari Con la legge 6 germinale anno VI sulla ripartizione del all’attuario dell’ufficio del vicario del Seprio di Gallarate dipartimento del Verbano, Prospiano venne inserito nel per il giuramento del console. Il comune non aveva sindaci, nuovo dipartimento, nel distretto di Legnano. Soppresso il reggenti o deputati, ma solamente un console, che veniva dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), scelto tutti gli anni “all’incanto”. I riparti si facevano col con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione concorso dei maggiori estimati. Non esistendo un consiglio territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- generale, si tenevano solamente riunioni nella pubblica cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Prospiano entrò a far piazza, alla presenza del luogotenente del podestà feudale. parte del distretto di Busto Arsizio del dipartimento Il cancelliere, che abitava a Gallarate, percepiva all’anno dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- 18 lire, più 20 soldi per l’acquisto della carta, e teneva le mune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del diparti- scritture pubbliche. Lo stato delle anime segnalava 150 ani- mento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un me, sia collettabili che non collettabili (Risposte ai 45 que- nuovo compartimento territoriale inserì Prospiano nel can- siti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Somma, fasc. tone IV di Legnano del distretto IV, di Gallarate, del dipar- 16). timento dell’Olona (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune di Quinzano. 837 d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- 1757 - 1797 no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Pro- In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- spiano figurava, con 150 abitanti, comune aggregato al co- no del 1757, Quinzano risultava tra le comunità della pieve mune denominativo di Olgiate Olona, nel cantone IV di Le- di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel gnano del distretto IV di Gallarate. Con la successiva 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento na (decreto 8 novembre 1811), Prospiano era compreso tra territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- gli aggregati di Gorla Minore, nel cantone I di Gallarate del rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). distretto IV di Gallarate. Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- comune di Prospiano. 835 lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- 1816 - 1859 partimento 1791). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- comune di Quinzano. 838 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune 1798 - 1809 di Prospiano fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio. Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione Prospiano, comune con convocato, fu confermato nel di- del dipartimento del Verbano, Quinzano venne inserito nel stretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo compar- nuovo dipartimento, nel distretto di Somma. Soppresso il timento territoriale delle province lombarde (notificazione dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), 1 luglio 1844). con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Prospiano, co- territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- mune con convocato generale e con una popolazione di 265 cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Quinzano entrò a far abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio. parte del distretto XIII di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- mune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del diparti- mento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Quinzano nel can- QUINZANO tone V di Somma del distretto IV, di Gallarate, del diparti- mento dell’Olona; comune di III classe, aveva 193 abitanti comune di Quinzano. 836 (decreto 8 giugno 1805). sec. XIV - 1757 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento La località di Quinzano, attualmente frazione di Sumira- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- go, citata negli statuti delle strade e delle acque del contado no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio di Milano, del 1346, e facente parte della pieve di Somma, successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona),

231 Rancio

Quinzano figurava, con 214 abitanti, comune aggregato al e di vigilare sull’equità dei riparti fiscali. Il sindaco poteva comune denominativo di Menzago, nel cantone V di Som- svolgere anche funzioni di cancelliere. Nel 1751 erano pre- ma del distretto IV di Gallarate. Con la successiva concen- senti però tre amministratori, di cui uno svolgeva le man- trazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (de- sioni del cancelliere e conservava presso di sé le scritture creto 8 novembre 1811), Quinzano era compreso tra gli pubbliche. Nelle risposte non si fa comunque cenno di Can- aggregati di Menzago, nel cantone IV di Somma del di- tevra come comunità aggregata (Risposte ai 45 quesiti, stretto IV di Gallarate. cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 19). Nel Compartimento territoriale specificante le cassine, comune di Quinzano. 839 del 1751, l’unificazione di Rancio e Cantevra risulta realiz- 1816 - 1859 zata (Compartimento 1751). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- comune di Rancio con Cantevra. 842 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune 1757 - 1797 di Quinzano fu inserito nel distretto XVI di Somma. Nel compartimento territoriale del 1757 Rancio con Can- Quinzano, comune con convocato, fu confermato nel di- tevra risultava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di luglio 1844). Valcuvia, a seguito del compartimento territoriale della Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Quinzano, co- Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in mune con convocato generale e con una popolazione di 342 otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. sostituì Gallarate alla guida della provincia, ma venne subi- to inglobata nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario RANCIO XXXVIII della provincia di Milano (compartimento 1791). comune di Rancio. 840 comune di Rancio con Cantevra. 843 sec. XIV - 1730 1798 - 1809 Rancio è la località della pieve di Cuvio citata come Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione “Ranzo” negli statuti delle strade e delle acque del contado del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI di Milano, del 1346: era tra le comunità che contribuivano bis) il comune di Rancio con Cantevra venne inserito nel alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione distretto di Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano delle fagie 1346). (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere anno VII), Rancio con Cantevra fu spostato nel distretto Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- XVI di Luino, del dipartimento dell’Olona. Con il compar- sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto timento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fio- dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). rile anno IX). Nel 1805 il comune di Rancio con Cantevra Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e venne inserito nel cantone V di Cuvio, del distretto II di Va- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Rancio ri- rese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, sultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Esti- aveva 481 abitanti (decreto 8 giugno 1805). mo di Carlo V, cart. 49). Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- mento del Lario prevedeva l’inclusione di Rancio nel can- comune di Rancio con Cantevra. 841 tone III di Cuvio del distretto II di Varese, come comune 1730 - 1757 denominativo con i comuni aggregati di Bedero, Cassano, Ferrera, Masciago, Rancio ed uniti (progetto di concentra- Con decreto del 13 novembre 1730, si dispose l’aggrega- zione 1807, Lario); dopo la soppressione del cantone di Cu- zione di Cantevra a Rancio, considerato che le due comu- vio, decisa nel biennio seguente, Rancio venne unito al co- nità della Valcuvia non avevano distinzione di perticato nel mune di Cuvio, nel cantone I di Varese del distretto II di sommarione, né di punteggiato nella mappa (aggregazioni Varese (decreto 4 novembre 1809, Lario). 1730). Le comunità risultarono unite anche nella comparti- In data 10 novembre 1810 il prefetto del dipartimento del mentazione del 1757 (editto 10 giugno 1757). Lario espresse un parere favorevole al reclamo presentato Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta dalle comunità di Rancio, Cassano, Ferrera, Masciago, Be- del censimento, la comunità di Rancio, comprendente 370 dero, Brinzio, perché Rancio fosse eretto in comune deno- abitanti, era infeudata a Giulio Visconti, cui pagava annual- minativo (reclamo di Rancio 1810). mente per censo feudale 66 lire e 18 soldi. Il giudice ordi- nario era il podestà feudale residente in Cuvio, cui si paga- comune di Rancio. 844 vano 7 lire e 16 soldi all’anno e si prestava giuramento da parte del console. In caso di necessità venivano convocati i 1812 - 1815 capifamiglia nella pubblica piazza. L’assemblea nominava Nel progetto di rettificazione e concentrazione dei comu- un solo sindaco, che rimaneva in carica anche per diversi ni del dipartimento del Lario, approntato nel 1812, venne anni, ma poteva essere cambiato ogni anno. Il sindaco ave- proposta l’aggregazione a Rancio di Bedero, Brinzio, Ca- va l’incarico di amministrare tutti gli affari della comunità vona, Ferrera, comuni già concentrati in quello di Cuvio.

232 Ranco

La nuova unione proposta era coerente con la giurisdizione ca piazza dopo la messa. Unico patrimonio pubblico era parrocchiale (rettificazioni del dipartimento del Lario una porzione di brughiera utilizzata come pascolo per il be- 1812). A seguito del secondo provvedimento per la concen- stiame. L’equità dei riparti pubblici si faceva riconoscere trazione e unione dei comuni del dipartimento del Lario, dal cancelliere ad ogni richiesta degli interessati. Il cancel- Rancio era compreso tra i comuni denominativi del cantone liere risiedeva ad Angera e conservava le sole scritture pub- V di Luvino del distretto II di Varese, con i comuni aggre- bliche esistenti, cioè il catasto e il libro dei riparti annui con gati di Rancio, Bedero, Brinzio, Cavona, Ferrera, Mascia- i “confessi” del pagamento che faceva annualmente l’esat- go, Cassano (decreto 30 luglio 1812). tore alla cassa del ducato. Ranco non aveva procuratori né agenti a Milano, ma si avvaleva del sindaco provinciale del- comune di Rancio. 845 la pieve di Angera, Carlo Filippo Marinone. Le anime col- 1816 - 1859 lettabili erano 184, le non collettabili 41 circa (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV, Como, pieve di Angera, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in fasc. 10). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Rancio con Cantevra fu inserito nel distretto XVIII di Cu- comune di Ranco con Uppone. 847 vio. 1757 - 1797 Rancio con Cantevra, comune con convocato, fu confer- Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del mato nel distretto XVIII di Cuvio in forza del successivo 1757, al comune di Ranco appariva unito il comune di Up- compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- pone (editto 10 giugno 1757). L’aggregazione rimase anche cazione 1 luglio 1844). nel compartimento territoriale della Lombardia austriaca Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Rancio con la del 1786, in cui il comune di Ranco con Uppone divenne frazione Cantevria (Cantevra), comune con convocato ge- parte della provincia di Gallarate (editto 26 settembre nerale e con una popolazione di 693 abitanti, fu inserito nel 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Angera vennero in- distretto XXI di Luvino. seriti nel distretto censuario XXXV della provincia di Mi- lano (compartimento 1791).

comune di Ranco con Uppone. 848 RANCO 1798 - 1809 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione comune di Ranco. 846 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI sec. XIV - 1757 bis) il comune di Ranco con Uppone venne inserito nel di- stretto di Angera. Soppresso il dipartimento del Verbano La località di Ranco, facente parte della pieve di Angera, (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 venne citata negli statuti delle strade e delle acque del con- settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti tado di Milano, del 1346 come ” Rancho con le cassine di d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale Cà Farera per li nobili e vicini”: era tra le comunità che anno VII), Ranco rimase inserito nel distretto di Angera, contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Com- che divenne il XIV del dipartimento dell’Olona. Con il partizione delle fagie 1346). compartimento territoriale del 1801 il comune fu spostato Angera col suo territorio era antico feudo degli arcive- nel dipartimento del Lario, distretto II di Varese (legge 23 scovi di Milano. Nel 1350 il pontefice Clemente VI investì fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Ranco venne inse- del feudo Caterina di Bernabò Visconti; nel 1397 Angera rito nel cantone III di Angera, distretto II di Varese, del di- divenne contado, a favore di Gian Galeazzo Visconti, duca partimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 295 di Milano. Nel 1404 il feudo di Angera passò ad Alberto Vi- abitanti (decreto 8 giugno 1805). sconti di Castelletto. Il 21 dicembre 1807 Ranco e le terre circonvicine avan- Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano zarono una petizione per essere aggregate al dipartimento effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i d’Olona (petizione di Angera 1807). poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Vitaliano Borromeo (Casanova 1930). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Ranco risul- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Ranco figurava, con 278 abitanti, comune aggregato al co- Carlo V, cart. 2). mune denominativo di Angera, nel cantone II di Gavirate Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il del censimento, il comune era infeudato al conte Renato successivo compartimento territoriale del dipartimento del Borromeo Arese, cui non si corrispondevano emolumenti Lario (decreto 30 luglio 1812). per ragione feudale. Il giudice competente era il podestà, residente nel borgo di Angera. Il contributo pagato dal con- comune di Ranco. 849 sole era in legna per il valore di 6 lire e 8 soldi imperiali 1816 - 1859 ogni anno. La comunità di Ranco non aveva mai prestato a memoria d’uomo giuramento a banche criminali e aveva Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in sempre fatto comune a sé. Il comune non aveva consiglio base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- generale né particolare, non essendovi altro ufficiale che il do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di cancelliere ed il console, che cambiava ogni tre mesi. Per Ranco con Uppone fu inserito nel distretto XV di Angera. decidere sugli affari della comunità, il console avvisava i Ranco con Uppone, comune con convocato, fu confer- “capi di casa” e li convocava in giorno di festa nella pubbli- mato nel distretto XV di Angera in forza del successivo

233 Rho compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della cazione 1 luglio 1844). provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Ranco con la della pieve, a seguito del compartimento territoriale della frazione Uppone, comune con convocato generale e con Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in una popolazione di 416 abitanti, fu inserito nel distretto XX otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- di Angera. lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Milano (compartimento 1791).

comune di Roggiano. 853 RHO 1798 - 1809 Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione distretto XII di Rho. 850 del dipartimento del Verbano, Roggiano venne inserito nel 1798 - 1800 nuovo dipartimento, nel distretto della Malgorabbia. Sop- presso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro Dopo la soppressione del dipartimento del Verbano (leg- anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ri- ge 15 fruttidoro anno VI), per effetto della successiva legge partizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei diparti- Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Roggiano menti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio, venne istituito il entrò a far parte del distretto XVI di Luino del dipartimento distretto XII di Rho, che venne a comprendere, oltre che un dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- gruppo di comuni di area milanese, anche alcuni comuni mune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del territorio varesino, cioè Caronno, Saronno, Cassina del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo Ferrera, Uboldo e Origgio. compartimento territoriale inserì Roggiano nel cantone VIII di Luino del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 213 abitanti (decreto 8 giugno 1805). ROGGIANO A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con comune di Roggiano. 851 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- sec. XV - 1757 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Roggiano figurava, con 204 abitanti, comune aggregato al Roggiano fece parte del feudo della Valtravaglia, infeu- comune denominativo di Mesenzana, nel cantone V di Lu- dato ai Rusca dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato possesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, con il successivo compartimento territoriale del diparti- eccetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che le mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). tennero fino al 1783 (Compartizione delle fagie 1346). Dalle risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimento comune di Roggiano. 854 emerge che la comunità di Roggiano, che allora contava 1816 - 1859 170 anime, che si collettavano appena nate, era infeudata al marchese Cosimo Cesare Moriggia, al quale si versavano Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 37 lire annue. base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di La giustizia era amministrata dal giudice feudale, Carlo Roggiano fu inserito nel distretto XXI di Luvino. Luvino, che risiedeva a Porto e percepiva 3 lire e 9 soldi all’anno. Roggiano, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- Roggiano non aveva sotto di sé altri comuni e disponeva to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- di un consiglio particolare, i cui rappresentanti erano un glio 1844). console e due sindaci. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Roggiano, co- I consigli si tenevano nella piazza pubblica con l’inter- mune con convocato generale e con una popolazione di 272 vento dei sindaci, del console e di qualunque abitante inte- abitanti, fu inserito nel distretto XXI di Luvino. ressato. L’elezione dei sindaci si faceva ogni anno, estraen- dosene due a sorte ogni anno nella pubblica piazza. La carica di console era attribuita a rotazione, per focolari. Il console durava in carica sei mesi e poi subentrava gradata- mente un altro. Ai sindaci erano affidate l’amministrazione RONCO DI CARAVATE del patrimonio pubblico, la vigilanza sulla giustizia nei pubblici riparti e la cura delle scritture, non essendovi stan- comune di Ronco di Caravate. 855 za, né archivio destinato per la conservazione dei documen- sec. XV - 1757 ti. Infatti gli stessi sindaci esercitavano anche le funzioni di Il comune faceva parte della pieve di Valcuvia e aveva cancelliere e percepivano 15 lire ciascuno come salario solo 12 abitanti intorno alla metà del Settecento. ogni anno (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 39). Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere comune di Roggiano. 852 Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- 1757 - 1797 sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto Secondo il compartimento territoriale del 1757 Roggiano Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930).

234 Runo

Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale della del censimento, Ronco era infeudato al fu conte Giulio Vi- Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in sconti Borromeo Arese, cui corrispondeva ogni anno, com- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- plessivamente, 11 lire e 20 soldi per censo feudale. In ma- ni della pieve di Castelseprio facevano parte del distretto teria giurisdizionale il comune dipendeva dal podestà di XXXII della provincia di Milano (compartimento 1791). Cuvio, senza pagamento di emolumenti. Si pagavano inve- ce 4 lire e 8 soldi ogni dieci anni al sindaco provinciale per comune di Rovate. 858 la manutenzione della strada di Bollate. Il patrimonio co- 1798 - 1809 munale comprendeva beni nel territorio di Caravate, Be- sozzo e Cardana. Non vi erano consigli, né cancelliere, ma A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione solamente due massari, di cui uno svolgeva, se necessario, del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI le funzioni di console, e che provvedevano al pagamento bis), il comune di Rovate venne inserito nel distretto di Tra- della diaria, ammontante a 112 lire annue. Ronco non ne- date. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- cessitava di riparti annui dei carichi e non era assoggettato tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 né al censo del sale né alla tassa dei cavalli (Risposte ai 45 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto quesiti, cart. 3037, fasc. 8). Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Rova- Il Compartimento territoriale specificante le cassine, del te restò nel distretto di Tradate, che però entrò a far parte 1751, registrava Ronco come comune della Valcuvia, di- del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoria- stinto dal comune di Caravate (Compartimento 1751). le del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Galla- rate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Rovate venne inserito nel cantone II, Tradate, del distretto II di Varese nel dipartimento del La- rio. Il comune, di III classe, aveva 186 abitanti (decreto 8 ROVATE giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comune di Rovate. 856 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sec. XIV - 1757 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- La località di Rovate, citata come Roà negli statuti delle ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, appar- Rovate figurava, con 177 abitanti, comune aggregato al co- teneva alla pieve di Castelseprio. Era tra le comunità che mune denominativo di Carnago, nel cantone VII di Tradate contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Com- del distretto I di Como, e come tale fu confermato con il partizione delle fagie 1346). successivo compartimento territoriale del dipartimento del Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Lario (decreto 30 luglio 1812). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Rovate ri- sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di comune di Rovate. 859 Carlo V, cartt. 10-11). 1816 - 1859 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in del censimento, il territorio di Rovate non risultava infeu- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- dato. Nel territorio erano presenti due comuni, il comune di do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Rovate propriamente detto e il comune dei massari di Gio- Rovate fu inserito nel distretto XXII di Tradate. vanni Castiglione, che pagavano i tributi separatamente. Il Rovate, comune con convocato, fu confermato nel di- giudice più vicino cui erano sottoposti i due comuni era il stretto XXII di Tradate in forza del successivo comparti- podestà del borgo di Varese, al quale si pagavano sette lire mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 all’anno. Non si prestava giuramento a banche criminali, luglio 1844). ma si pagavano dieci soldi per ogni denuncia. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Rovate, comu- I comuni eleggevano due consoli, che insieme all’agente ne con convocato generale e con una popolazione di 325 del marchese Casnedi, primo possessore degli stessi comu- abitanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tradate. ni, curavano il patrimonio pubblico e l’equa ripartizione dei tributi. Il cancelliere dei due comuni non risiedeva a Rovate e percepiva, per spese di salario e carta, sedici lire e dieci sol- di all’anno. Non esisteva archivio né stanza destinata alla RUNO conservazione delle scritture. I comuni non disponevano di procuratori né agenti a Mi- comune di Runo. 860 lano. sec. XV - 1757 Le anime che si ritrovavano nei due comuni erano circa La comunità di Runo fece parte del feudo di Valtravaglia, 72 a Rovate e 144 nel comune dei massari, per un totale di che fu concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Fi- circa 216 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 13). lippo Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, comune di Rovate. 857 squadra del consiglio maggiore (Casanova 1930, pp. 77, 1757 - 1797 105). Nella compartimentazione teresiana del 1757 Rovate era Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta compreso nella pieve di Castelseprio (editto 10 giugno del censimento, il comune, che contava circa 230 anime, 1757). Il comune di Rovate entrò nel 1786 a far parte della era infeudato al conte Giovanni Emanuele Marliani, nobile provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di della città di Milano, e pagava annualmente al feudatario

235 Sacconago per censo comitale in due termini 37 lire e 16 soldi, oltre a comune di Runo. 863 8 lire una volta per il “bolino” e il dazio feudale. 1816 - 1859 Runo era sottoposto al giudice feudale che risiedeva nel Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in borgo di Luino e gli versava ogni anno 6 lire di salario, base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- mentre ogni anno pagava ai fanti 5 lire e mezza. L’ufficio do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di del podestà feudale, che all’epoca era Antonio Maria Bos- Runo con Stivigliano fu inserito nel distretto XX di Macca- sio, aveva competenza sia per le cause civili che per quelle gno. penali. Runo con Stivigliano, comune con convocato, fu confer- Il comune non aveva sotto di sé alcun comune distinto, né mato nel distretto XX di Maccagno in forza del successivo dipendeva da nessun comune più grande; pagava però le compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- tasse per una quantità di perticato nel comune di Dumenza. cazione 1 luglio 1844). Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Runo con la La comunità teneva nella piazza un consiglio generale, frazione Stivigliano, comune con convocato generale e con cui partecipavano tutti gli uomini presenti nel territorio, per una popolazione di 302 abitanti, fu inserito nel distretto sentire quanto occorreva e per impartire gli ordini più op- XXI di Luvino. portuni. Gli ufficiali del comune erano un cancelliere sala- riato, un sindaco e un console eletto a rotazione tra i foco- lari, che avvisava la popolazione delle assemblee pubbliche. Il cancelliere aveva il compito di occuparsi della conservazione di tutto il patrimonio e di predisporre i ripar- SACCONAGO ti reali e locali. Inoltre, aveva presso di sè una cassa, in cui conservava i registri e le scritture della comunità. Il suo sa- comune di Sacconago. 864 lario ammontava a 35 lire all’anno (Risposte ai 45 quesiti, sec. XIV - 1730 cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. La località di Sacconago è citata negli statuti delle strade 38). e delle acque del contado di Milano, del 1346, e faceva par- te della pieve di Olgiate Olona. Era tra le comunità che con- comune di Runo con Stivigliano. 861 tribuivano alla manutenzione della strada di San Pietro all’Olmo (Compartizione delle fagie 1346). 1757 - 1797 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Sacconago 1757, il comune appariva con la denominazione di Runo risultava ancora tra le comunità censite nella medesima con Stivigliano (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre Sacconago appare anche nella relazione di Ambrosio Op- località della Valtravaglia, a seguito del compartimento ter- pizzone del 1634 tra le terre che pagavano per il censo del ritoriale della Lombardia austriaca (editto 26 settembre sale (Oppizzone 1634). 1786). Nel 1791 le comunità della Valtravaglia si trovavano Nel 1647, con istrumento del 30 agosto rogato dal notaio inserite nella provincia di Milano (compartimento 1791). camerale Francesco Mercantolo, il territorio, che contava allora 78 fuochi, venne infeudato al marchese Giuseppe comune di Runo con Stivigliano. 862 Corio, mastro di campo e governatore di Mortara. Poiché il numero di fuochi era insufficiente per appoggiarvi il mar- 1798 - 1809 chesato, il Corio chiese e ottenne la dispensa (Casanova Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione 1930). del dipartimento del Verbano, Runo venne inserito nel nuo- L’aggregazione di Borghetto o Cassina di Borghetto a vo dipartimento, nel distretto del Giona. Soppresso il dipar- Sacconago fu disposta nel 1730 dalla giunta del censimento timento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la (aggregazioni 1730) successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territo- riale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio comune di Sacconago con Cassina di Borghetto. 865 (legge 5 vendemmiale anno VII), Runo entrò a far parte del 1730 - 1757 distretto XVI di Luino del dipartimento dell’Olona. Nel L’aggregazione di Borghetto o Cassina di Borghetto a compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato Sacconago fu disposta nel 1730 dalla giunta del censimento nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge (aggregazioni 1730), anche se il comune di Borghetto risul- 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento ter- tava già presente nella mappa di Sacconago del Catasto c. ritoriale inserì Runo nel cantone VII di Maccagno Superio- d. teresiano misurata nel 1722, il cui titolo era: “Mappa di re del distretto II, Varese, del dipartimento del Lario. Il co- Sacconago Pieve di Olgiate Oilona Ducato di Mil(a)no… mune, di III classe, aveva 285 abitanti (decreto 8 giugno Con l’unione de pezzi 32 del commune di Brughetto, con- 1805). tenuti nel fog(li)o 8 dal n˚ 1 sino al n˚ 32 del foglio 9” (Area A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento virtuale, MUT 65). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- del censimento, il comune, che contava circa 850 anime ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), collettabili e non collettabili, era infeudato al marchese Runo figurava, con 344 abitanti, comune aggregato al co- Carlo Corio, cui la comunità pagava per onorario 70 lire, mune denominativo di Dumenza, nel cantone IV di Macca- oltre a 10 some d’avena per regalia. gno del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con La giurisdizione era esercitata dal podestà feudale, il successivo compartimento territoriale del dipartimento all’epoca Benedetto Prandone del borgo di Busto Arsizio, del Lario (decreto 30 luglio 1812). che aveva il suo luogotenente, Carlo Giuseppe Lualdi, che

236 Saltrio abitava nella comunità, al quale, oltre all’esenzione dai tri- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune buti personali, si pagavano come onorario 7 lire, per l’assi- di Sacconago fu inserito nel distretto XV di Busto Arsizio. stenza e sottoscrizione dei riparti. Il console prestava il giu- Sacconago, comune con convocato, fu confermato nel di- ramento ogni anno alla banca del Seprio in Gallarate e stretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo compar- anche nel pretorio di Milano. timento territoriale delle province lombarde (notificazione Il comune disponeva di un consiglio, formato da due de- 1 luglio 1844). putati, un console e da sei a otto estimati. I deputati o sin- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853) Sacconago con daci si sostituivano ogni anno nella pubblica piazza col pre- la frazione Cassina Borghetto, comune con convocato ge- vio suono della campana e venivano estratti a sorte tramite nerale e con una popolazione di 1658 abitanti, fu inserito biglietti. La cura dei pubblici riparti era completamente af- nel distretto X di Busto Arsizio. fidata agli estimati della comunità. Il cancelliere del comune risiedeva nel luogo e le scritture si trovavano presso di lui in una stanza presa in affitto dalla comunità destinata alla conservazione dei documenti. Il sa- SALTRIO lario del cancelliere era di 45 lire (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di Olgiate Olona, fasc. comune di Saltrio. 869 16). sec. XIV - 1757 comune di Sacconago con Cassina di Borghetto. 866 La località di Saltrio, citata nella forma “Saltri” negli sta- 1757 - 1797 tuti delle strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, e facente parte della pieve di Arcisate, era tra le co- Nel compartimento territoriale del 1757 Sacconago risul- munità che contribuivano alla manutenzione della strada di tava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno Bollate (Compartizione delle fagie 1346). 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provincia di Nel 1537, secondo un censimento della pieve, aveva 11 Gallarate, detta poi di Varese, con le altre località della pie- focolari. ve di Olgiate Olona, a seguito del compartimento territoria- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e le della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombar- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Saltrio risul- do in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di pieve di Olgiate Olona risultava compresa nel distretto cen- Carlo V, cart. 4). suario XXX della provincia di Milano. Il cancelliere del di- Nel 1591, i dati della visita pastorale del vescovo di stretto risiedeva a Legnano (compartimento 1791). Como Feliciano Ninguarda segnalavano 43 fuochi e 220 abitanti. comune di Sacconago con Cassina di Borghetto. 867 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1798 - 1811 del censimento, Saltrio era infeudato al conte Giulio Vi- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sconti, cui la comunità corrispondeva annualmente 103 lire del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI e 10 soldi, compreso l’imbottato del vino. bis), il comune di Sacconago venne inserito nel distretto di Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Legnano Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Arcisate, non risiedendovi né il giudice regio né il giudice fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre feudale. Al podestà venivano corrisposte 12 lire. Il console 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, portava le sue notificazioni all’ufficio di Arcisate e all’uffi- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), cio regio di Varese, senza però prestare giuramento agli Sacconago entrò nel distretto X di Busto Arsizio, nel dipar- stessi uffici. timento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del Saltrio disponeva di un consiglio generale, la cui adunan- 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del za si teneva nella piazza pubblica, avvisando il popolo col dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel suono della campana. Gli ufficiali erano un console e quat- 1805 il comune di Sacconago venne inserito nel cantone tro reggenti, che si sceglievano tramite sorteggio e veniva- IV, Legnano, del distretto IV di Gallarate del dipartimento no cambiati ogni anno. dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 1030 abitanti Non essendovi un cancelliere a Saltrio, espletava le sue (decreto 8 giugno 1805). funzioni un cancelliere della località di Viggiù, al quale la A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento comunità pagava ogni anno per i nuovi riparti e conti 4 lire. d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Non vi era un archivio, ma le scritture si consegnavano ad no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio uno dei reggenti con l’obbligo di custodirle. successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- Le anime collettabili e non collettabili nel 1750 erano mune denominativo di Sacconago ed unito figurava com- 303 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, preso, con 1115 abitanti, nel cantone IV di Legnano del di- pieve di Arcisate, fasc. 10). stretto IV di Gallarate; con la successiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- comune di Saltrio. 870 vembre 1811), Sacconago era compreso tra gli aggregati di 1757 - 1797 Busto Arsizio, nel cantone I di Gallarate del distretto IV di Gallarate. Nella compartimentazione teresiana del 1757 Saltrio era compreso nella pieve di Arcisate (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- comune di Sacconago. 868 larate, con le altre località della pieve di Arcisate a seguito 1816 - 1859 del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Arcisate

237 Samarate facevano parte del distretto censuario XXXIX della provin- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e cia di Milano (compartimento 1791). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Samarate ri- sultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Esti- comune di Saltrio. 871 mo di Carlo V, cartt. 18-19). 1798 - 1809 Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI re Visconti (Casanova 1930). bis), il comune di Saltrio venne inserito nel distretto di Ar- Nella copia, conservata presso l’archivio di stato di Vare- cisate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 se, della mappa di I stazione in 25 fogli del catasto c. d. te- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre resiano, disegnata nel 1722, appare citato il console Batti- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, sta Ferrario, che aveva assistito alle misurazioni; la mappa Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), è intestata “Territorj di Samarate, della Costa, e Cassina Saltrio restò nel distretto di Arcisate, che però entrò a far Verghera, pieve di Gallarate (Area virtuale, MUT 103). parte del dipartimento dell’Olona. Nel compartimento ter- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta ritoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di del censimento, il comune, che allora contava circa 2000 Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno anime collettabili e non collettabili, era infeudato al conte IX). Nel 1805 il comune di Saltrio venne inserito nel can- di Castelbarco Visconti, a cui la comunità corrispondeva tone VI, di Viggiù del distretto II di Varese nel dipartimento annualmente a titolo di censo e imbottato la somma di 146 del Lario. Il comune, di III classe, aveva 360 abitanti (de- lire, 15 soldi e 6 denari. creto 8 giugno 1805). A Samarate non risiedeva il giudice regio, né il giudice A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento feudale; entrambi risiedevano invece a Gallarate. Il comune del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con non pagava alcun salario ai giudici; però versava 14 lire al il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- podestà ogni volta che questi veniva chiamato dal comune ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), per assistere alle imposte e simili. Il console prestava il suo Saltrio figurava, con 338 abitanti, comune aggregato al co- ordinario giuramento ad ambedue le banche criminali, re- mune denominativo di Viggiù, nel cantone III di Viggiù del gia e feudale. distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il suc- Samarate aveva sotto di sé un piccolo comune detto “La cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- Costa” e disponeva di un consiglio particolare, composto rio (decreto 30 luglio 1812). da sei sindaci, o reggenti, con l’assistenza di due “soprain- tendenti”. comune di Saltrio. 872 Il cancelliere abitava in Cardano, territorio confinante, e 1816 - 1859 teneva le chiavi dell’archivio delle pubbliche scritture, po- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in sto nella stanza destinata e per la conservazione delle me- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- desime e per le riunioni dei consigli. L’emolumento del do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di cancelliere ammontava a 150 lire. Saltrio fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. Il comune non aveva in Milano nessun procuratore, né Saltrio, comune con convocato, fu confermato nel di- agente (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Mi- stretto XIX di Arcisate in forza del successivo comparti- lano, pieve di Gallarate, fasc. 21). mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Malgrado l’aggregazione del comune della Costa fosse luglio 1844). già da tempo acquisita, il Compartimento territoriale speci- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Saltrio, comu- ficante le cassine, del 1751, segnala ancora separatamente i ne con convocato generale e con una popolazione di 636 comuni di Samarate, con i suoi cassinaggi, e di Cassina Co- abitanti, fu inserito nel distretto XVII di Arcisate. sta (Compartimento 1751). comune di Samarate. consiglio particolare. 874 sec. XVIII - 1757 Il consiglio particolare di Samarate era composto da sei sin- SAMARATE daci, o reggenti, che erano assistiti da due sopraintendenti, abi- tanti nel luogo. Tre dei sindaci venivano eletti dai tre maggiori comune di Samarate. 873 estimati del comune e gli altri tre venivano eletti dal popolo. Questi si sostituivano ordinariamente ogni due anni, mediante sec. XIV - 1757 la proposta di sei candidati e la scelta a sorte di tre; la procedura La località di Samarate è citata negli statuti delle strade e si attuava sempre pubblicamente, con l’assistenza di un giudi- delle acque del contado di Milano, del 1346, e faceva parte ce. Ai sindaci e ai sopraintendenti restavano affidate l’ammini- strazione dei pubblici interessi e l’organizzazione dei riparti della pieve di Gallarate. Era tra le comunità che contribui- (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, fasc. 21). vano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). comune di Samarate con Costa. 875 Samarate era compresa nel feudo di Gallarate, donato nel 1757 -1797 1530 dal duca Francesco II Sforza a Marino Caracciolo, poi cardinale. Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feudo La forma Samarate con Costa è attestata dal comparti- di Atripalda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Palla- mento territoriale dello stato di Milano del 1757 (editto 10 vicino Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza ere- giugno 1757). di capaci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono asse- Il comune di Samarate con Costa entrò nel 1786 a far par- gnati da Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altemps te della provincia di Gallarate, con le altre località della pie- nel 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo e ve di Gallarate, a seguito del compartimento territoriale Galeazzo Visconti di Cislago. della Lombardia austriaca (editto 26 settembre 1786). Nel

238 San Pancrazio

1791 i comuni della pieve di Gallarate vennero inseriti nel SAN PANCRAZIO distretto censuario XXXIII della provincia di Milano (com- partimento 1791). comune di San Pancrazio. 878 sec. XVI - 1757 comune di Samarate con Costa. 876 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo San Pancra- 1798 - 1815 zio risultava tra le comunità censite nella pieve di Somma (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione San Pancrazio appare nella relazione Oppizzone stampa- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI ta nel 1634 tra le località dello stato di Milano che pagava- bis), il comune di Samarate con Costa venne inserito nel di- no il censo del sale; la comunità era tassata per 9 staia (Op- stretto di Gallarate. Soppresso il dipartimento del Verbano pizzone 1634). (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 Il territorio fu infeudato nel 1648, assieme a Quinzano, settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Montonate, Vizzola, Cimbro, Cuvirone e in parte Villa Do- d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale sia, a Cesare Visconti, marchese di Cislago. Il feudo non anno VII), Samarate con Costa rimase nel distretto di Gal- comportava dazi, né entrate feudali, ma solo una ricogni- larate, che divenne il XIII del dipartimento dell’Olona. Nel zione feudale annua di 15 galline e mezzo per l’intero feu- compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato do. nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona Il comune, che faceva sempre parte della pieve di Som- (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Samarate ma, secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta con Costa venne inserito nel cantone I, Gallarate, del di- del censimento, aveva 133 abitanti ed era infeudato al conte stretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il co- di Castelbarco Visconti, ma non aveva obblighi di paga- mune, di III classe, aveva 1840 abitanti (decreto 8 giugno mento di censo feudale. Il territorio era sotto la giurisdizio- 1805). ne del podestà feudale, che risiedeva a Milano, e del vicario del Seprio, giudice regio, al quale si prestava il dovuto giu- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento ramento. Non vi era consiglio generale né particolare e la d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- comunità era regolata da un console eletto ogni mese a ro- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio tazione tra tutti gli uomini della comunità che avessero su- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- perato i vent’anni. La suddivisione dei carichi fiscali avve- mune denominativo di Samarate, comprendente i comuni niva nella pubblica piazza alla presenza dei capifamiglia. concentrati di Samarate con Costa e Cassina Verghera, fi- Il cancelliere, che abitava a Vinago, si occupava delle pubbliche scritture, per la cui conservazione non esisteva gurava compreso, con 2182 abitanti complessivi, nel canto- un archivio (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, ne I di Gallarate del distretto IV di Gallarate, e come tale fu Milano, fasc. 17). confermato, comune di III classe, con la successiva concen- trazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (de- comune di San Pancrazio. 879 creto 8 novembre 1811). 1757 - 1797 In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- comune di Samarate. 877 no del 1757, San Pancrazio risultava tra le comunità della 1816 - 1859 pieve di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, località della pieve di Somma, a seguito del compartimento in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- di Samarate e Costa fu inserito nel distretto XIII di Galla- seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- rate. lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- Con dispaccio governativo 1819 luglio 15 n. 16875/228 partimento 1791). fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Samarate, del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al comune di San Pancrazio. 880 compartimento di Milano, 1816-1835); da altra fonte la so- 1798 - 1809 stituzione risulta essere stata effettuata a tenore del gover- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nativo dispaccio 1821 marzo 19 n. 5620/702 (variazioni al del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI compartimento di Milano). bis), il comune di San Pancrazio venne inserito nel distretto di Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Samarate e Costa, comune con convocato, fu confermato fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre nel distretto XIII di Gallarate in forza del successivo com- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, partimento territoriale delle province lombarde (notifica- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), zione 1 luglio 1844). San Pancrazio entrò nel distretto XIII di Gallarate, nel di- partimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Samarate con 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- la frazione Costa, comune con consiglio comunale senza partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il ufficio proprio e con una popolazione di 2073 abitanti, fu comune di San Pancrazio venne inserito nel cantone V, inserito nel distretto XII di Gallarate. Somma del distretto IV di Gallarate del dipartimento

239 San Sepolcro dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 301 abitanti (de- le loro funzioni, vigilando sull’esattezza dei pubblici ripar- creto 8 giugno 1805). ti. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il cancelliere risiedeva a Comabbio e conservava in una d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- cassa nella sua abitazione le scritture pubbliche; il suo sa- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio lario era di 4 lire (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), San XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 21). Pancrazio figurava, con 144 abitanti, comune aggregato al Il Compartimento territoriale specificante le cassine del comune denominativo di Villa Dosia, nel cantone V di 1751 riporta il comune di San Sepolcro immediatamente Somma del distretto IV di Gallarate; con la successiva con- dopo quello di Comabbio. Non risultava ancora, quindi, centrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona l’aggregazione a Ternate (Compartimento 1751). (decreto 8 novembre 1811), San Pancrazio era compreso tra gli aggregati di Casale, nel cantone IV di Somma del di- stretto IV di Gallarate. SANGIANO comune di San Pancrazio. 881 1816 - 1859 comune di Sangiano. 883 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, sec. XIV - 1757 in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- La località di Sangiano, citata come “Sanzano” negli sta- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune tuti delle strade e delle acque del contado di Milano e fa- di San Pancrazio fu inserito nel distretto XVI di Somma. cente parte della pieve di Leggiuno, era tra le comunità che San Pancrazio, comune con convocato, fu confermato nel contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Com- distretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- partizione delle fagie 1346). mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e luglio 1844). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Sangiano ri- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), San Pancrazio, sultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Esti- comune con convocato generale e con una popolazione di mo di Carlo V, cart. 26). 198 abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. Nelle risposte ai 45 quesiti il comune risultava infeudato al conte Pietro Besozzi e pagava ogni anno 63 lire di censo. Il giudice feudale in materia civile e penale, Carlo Perabò, risiedeva a Leggiuno e percepiva 4 lire e 10 soldi all’anno. SAN SEPOLCRO Il comune aveva un console, un sindaco e un cancelliere. Il console, incaricato mensilmente, convocava i “capi di ca- comune di San Sepolcro. 882 sa”, anche con il tocco della campana, per i consigli gene- sec. XII - 1757 rali e particolari. Nel 1187, in una sentenza dei consoli di Milano, viene ci- L’assemblea dei “capi di casa” eleggeva il sindaco e il tato un console “loci de S. Sepulchro”, che interveniva in cancelliere. Quest’ultimo risiedeva nel comune di Cellina giudizio a suo nome e a nome degli altri vicini dello stesso ed era pagato 15 lire all’anno. Le scritture comunali veni- luogo, in una lite con gli abitanti di Comabbio (Bognetti vano conservate nell’Ospizio degli Agostiniani scalzi di 1978, pp. 230-231). Nel XIV secolo, San Sepolcro, località Aurbico ed erano affidate a uno dei religiosi. della pieve di Brebbia, venne citata negli statuti delle strade Le anime, tra collettabili e non collettabili, erano 208 e delle acque del contado di Milano: era tra le comunità che (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XVI, Como, pieve contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Com- di Leggiuno, fasc. 8). partizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Sangiano. 884 nei successivi aggiornamenti del XVII secolo San Sepolcro 1757 - 1797 risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Nel compartimento territoriale del 1757 Sangiano risul- Carlo V, cartt. 7-8). tava compreso nella pieve di Leggiuno (editto 10 giugno Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia del censimento, San Sepolcro era un comune di circa 46 di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve anime infeudato a Giulio Visconti Borromeo Arese, cui di Leggiuno, a seguito del compartimento territoriale della versava ogni anno complessivamente 8 lire e 8 soldi. Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Il comune fino al 1757 risultava aggregato alla comunità otto province (editto 26 settembre 1786). Inserita nella pro- di Comabbio nella mappa di seconda stazione del catasto vincia di Milano sin dalla fine del 1787, la pieve di Leggiu- teresiano relativa a questa località. Nella mappa il riquadro no, unita a una porzione della pieve di Brebbia, faceva parte relativo a S. Sepolcro risulta ritagliato (ASVa, Catasto tere- nel 1791 del distretto XXXVII, con sede della cancelleria siano, MUT 145.3). In realtà però le due comunità erano del censo a Gavirate (compartimento 1791). separate per quanto riguardava i carichi fiscali. Il giudice competente era il podestà di Gavirate. Il conso- comune di Sangiano. 885 le prestava il proprio giuramento alla banca criminale 1798 - 1809 dell’ufficio di Gallarate competente per le cause di maggior Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione magistrato. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI La comunità era priva di consiglio generale, ma essendo bis) il comune di Sangiano venne inserito nel distretto di costituita da solo tre focolari poteva fare riunioni immedia- Cuvio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 te e si serviva di console o sindaci che svolgevano a turno fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre

240 Sant’Ambrogio

1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, de del conte Giulio Visconti Borromeo Arese, ma non pa- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), gava per diritti feudali. Sangiano fu spostato nel distretto XV di Laveno, del dipar- Bartolomeo Porta, che risiedeva in Gavirate, era il pode- timento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del stà feudale, giudice della Fraccia Superiore di Varese, a cui 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- il comune pagava annualmente 12 lire e 15 soldi imperiali. partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il Il console prestava il suo ordinario giuramento alla banca comune di Sangiano venne inserito nel cantone IV di Gavi- criminale del borgo di Varese. rate, del distretto II di Varese, del dipartimento del Lario. Il Sant’Ambrogio non aveva aggregato sotto di sé nessun comune, di III classe, aveva 255 abitanti (decreto 8 giugno altro comune e non chiedeva di formare comunità separata 1805). dalla provincia, nella quale si trovava già collocato. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il comune non aveva consiglio generale, ma solo due de- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con putati, o sindaci, e un console con un delegato, che era il il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- primo estimato in detto comune, quali vigilavano sugli in- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), teressi del comune. I sindaci, il console e i delegati veniva- San Giano figurava, con 260 abitanti, comune aggregato al no eletti e sostituiti dagli uomini abitanti nella comunità a comune denominativo di Leggiuno, nel cantone II di Gavi- loro piacere, in occasione dei congressi che si facevano nel- rate del distretto II di Varese. Con il successivo comparti- la pubblica piazza. mento territoriale del dipartimento del Lario, San Giano compariva tra gli aggregati di Leggiuno, sempre nel canto- Il cancelliere risiedeva in Bosto, castellanza del borgo di ne II di Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 luglio Varese; mentre le scritture e i documenti della comunità si 1812). conservavano presso il primo estimato, o presso uno dei sindaci, in quanto non vi era archivio né una stanza pubbli- ca precisamente a ciò destinata. comune di Sangiano. 886 1816 - 1859 Il comune non aveva procuratore a Milano. Gli abitanti erano circa 345 (Risposte ai 45 quesiti, cart. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. 24). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di comune di Sant’Ambrogio. 888 San Giano fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. 1757 - 1797 San Giano, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- Nel compartimento territoriale del 1757 Sant’Ambrogio mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 risultava compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno luglio 1844). 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Sangiano, co- di Gallarate, con le altre località della pieve di Varese, a se- mune con convocato generale e con una popolazione di 411 guito del compartimento territoriale della Lombardia au- abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. striaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pie- ve di Varese si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791). SANT’AMBROGIO comune di Sant’Ambrogio. 889 1798 - 1809 comune di Sant’Ambrogio. 887 sec. XIV - 1757 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI La località di Sant’Ambrogio è citata negli statuti delle bis) il comune di Sant’Ambrogio venne inserito nel distret- strade e delle acque del contado di Milano, del 1346, e ap- to di Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge parteneva alla pieve di Varese. Era tra le comunità che con- 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- tribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Com- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- partizione delle fagie 1346). na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno Nel 1538 Carlo V decise di vendere una serie di diritti, VII), Sant’Ambrogio rimase nel distretto di Varese, che al- dando vita a quello che fu definito feudo della Fraccia Su- lora faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il com- periore di Varese, che comprendeva anche Sant’Ambrogio, partimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel e che fu acquistato da Francesco Girami. Nel 1611 il feudo distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 della Fraccia Superiore risultava in possesso di Lavinia Vi- fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Sant’Ambrogio sconti e del marito Alessandro Vistarini. Da Lavinia Vi- venne inserito nel cantone I di Varese del distretto II di Va- sconti, nel 1647, passò per donazione al conte Fabio Vi- rese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, sconti Borromeo (Gianazza 1993). aveva 400 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nei successivi aggiornamenti Sant’Ambrogio risultava tra del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con le comunità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- V, cartt. 50-51). ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), La comunità di Sant’Ambrogio nel 1634 era compresa Sant’Ambrogio figurava, con 322 abitanti, comune aggre- tra le terre dello stato di Milano che pagavano il censo del gato al comune denominativo di Velate, nel cantone I di Va- sale (Oppizzone 1634). rese del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta il successivo compartimento territoriale del dipartimento del censimento, il comune era infeudato alla casa Litta, ere- del Lario (decreto 30 luglio 1812).

241 Sant’Antonino comune di Sant’Ambrogio. 890 rate nel 1786, con le altre località della pieve di Dairago, a 1816 - 1859 seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in striaca, che divise il territorio lombardo in otto province base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di di Dairago si trovavano inseriti nel distretto censuario Sant’Ambrogio fu inserito nel distretto XVII di Varese. XXIX della provincia di Milano. Cuggiono era la residenza del cancelliere del distretto (compartimento 1791). Sant’Ambrogio, comune con convocato, fu confermato nel distretto XVII di Varese in forza del successivo compar- timento territoriale delle province lombarde (notificazione comune di Sant’Antonino. 893 1 luglio 1844). 1798 - 1809 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Sant’Ambro- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione gio, comune con convocato generale e con una popolazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI di 600 abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. bis) il comune di Sant’Antonino venne inserito nel distretto di Cuggiono Maggiore. Soppresso il dipartimento del Ver- bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- zada Schianno, Gazzada Schianno, Comune di Gazzada bano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge Schianno, 1993. 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei diparti- menti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendem- miale anno VII), Sant’Antonino rimase nel distretto di Cuggiono Maggiore, che faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il SANT’ANTONINO comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipar- timento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Sant’Antonino. 891 comune di Sant’Antonino venne inserito nel cantone III di sec. XIV - 1757 Cuggiono del distretto IV di Gallarate del dipartimento Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mi- dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 898 abitanti (de- lano, del 1346, appare, tra le località della pieve di Dairago creto 8 giugno 1805). che contribuivano alla manutenzione della strada di San A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Pietro all’Olmo, un luogo chiamato “Sancto Antoniolo sì d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- per li nobili como vicini”, che può essere identificato con no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Sant’Antonino Ticino (Compartizione delle fagie 1346, p. successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), 33). Dalla documentazione presente nel fondo “Località fo- Sant’Antonino figurava, con 364 abitanti, comune aggrega- resi” dell’Archivio storico del comune di Milano, Sant’An- to al comune denominativo di Lonate Pozzolo, nel cantone tonino appare, sin dal 1573, tra le comunità della pieve di III di Cuggiono del distretto IV di Gallarate. Con la succes- Dairago censite nei registri d’estimo del XVI secolo (Esti- siva concentrazione e unione di comuni nel dipartimento mo di Carlo V). Il comune venne successivamente descritto d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Sant’Antonino era nelle mappe del Catasto teresiano con una mappa distinta. sempre compreso tra gli aggregati di Lonate Pozzolo, nel Alla misurazione della mappa, avvenuta nel 1722, assistet- cantone III di Cuggiono del distretto IV di Gallarate. te il console Bernardo Bozzolino (Area virtuale, MUT 104). comune di Sant’Antonino. 894 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1816 - 1859 del censimento, il comune, che contava 302 anime colletta- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, bili e non collettabili, era sottoposto al regio demanio e pa- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- gava la mezz’annata ogni quindici anni, essendo redento bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune dal feudo. di Sant’Antonino fu inserito nel distretto XIV di Cuggiono. Il giudice più vicino al quale era sottoposta la comunità Sant’Antonino, comune con convocato, fu confermato era il vicario del Seprio di Gallarate, alla cui banca crimi- nel distretto XIV di Cuggiono in forza del successivo com- nale i due consoli del comune prestavano giuramento. partimento territoriale delle province lombarde (notifica- Le strutture amministrative consistevano in un consiglio zione 1 luglio 1844). particolare, formato da due consoli, due sindaci e due reg- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Sant’Antoni- genti, rappresentanti della comunità. Il primo giorno no, comune con convocato generale e con una popolazione dell’anno il consiglio uscente eleggeva i due consoli, che a di 701 abitanti, fu inserito nel distretto XI di Cuggiono. loro volta eleggevano gli altri membri dell’organo rappre- sentativo. La comunità disponeva di un cancelliere residente in se- de, al quale erano affidate le scritture comunali, le quali ve- nivano riposte nell’archivio, in una stanza destinata al con- SANTA MARIA DEL MONTE siglio. Per la riscossione delle imposte si sceglieva all’asta un esattore, che durava in carica per un triennio (Risposte comune di Santa Maria del Monte. 895 ai 45 quesiti, cart. 3072, fasc. 18). sec. XV - 1757 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Sant’Antonino. 892 nei successivi aggiornamenti Santa Maria del Monte risul- 1757 - 1797 tava tra le comunità censite nella pieve di Varese (Estimo di Nel compartimento territoriale del 1757 Sant’Antonino Carlo V, cartt. 50-51). Secondo L. Giampaolo, la comunità, risultava compreso nella pieve di Dairago (editto 10 giugno già frazione del comune di Velate, divenne comune autono- 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Galla- mo nei secoli XV-XVI per concessione dei signori di Mila-

242 Santo Stefano no. Uno stato d’anime del 1574 segnalava la presenza di to con il successivo compartimento territoriale del diparti- 230 abitanti, di cui 45 risiedevano nella Cascina Moroni mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). (Giampaolo 1977). La terra di Santa Maria del Monte aveva assegnate 9 staia comune di Santa Maria del Monte. 898 di sale nel 1633, secondo quanto risulta dalla relazione Op- 1816 - 1859 pizzone, pubblicata l’anno successivo a Pavia (Oppizzone Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 1634). base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di del censimento, il territorio, che contava circa 270 anime, Santa Maria del Monte fu inserito nel distretto XVII di Va- era infeudato al conte Giulio Visconti Borromeo Arese, a rese. cui non si effettuavano pagamenti per tale feudo. Santa Maria del Monte, comune con convocato, fu con- Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal giudice fermato nel distretto XVII di Varese in forza del successivo regio, che risiedeva in Varese, e dal giudice feudale, compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- all’epoca Carlo Bartolomeo Porta, che risiedeva in Gavira- cazione 1 luglio 1844). te, e non percepiva alcun emolumento. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Santa Maria Il comune teneva consiglio generale nella pubblica piaz- del Monte, comune con convocato generale e con una po- za, con l’intervento del sindaco, dei deputati, del console e polazione di 328 abitanti, fu inserito nel distretto XVI di della maggior parte dei capifamiglia. Le riunioni erano pre- Varese. cedute dal suono della campana e in esse si eleggevano e si bibl. Giampaolo 1977: Leopoldo Giampaolo, Santa Maria sostituivano il sindaco, i deputati e il console. Ai detti uffi- del Monte (abitanti, proprietà, mestieri, dal Cinquecento ciali erano affidate l’amministrazione del poco patrimonio all’Ottocento), «Rivista della Società storica varesina», della comunità e la vigilanza sopra “la giustizia del pubbli- XIII (1977), pp. 157-186. co riparto”. Il comune non aveva cancelliere, né scritture, né archivio. Gli originali dei riparti venivano conservati sotto la cura del console (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, SANTO STEFANO Como, pieve di Varese, [2], fasc. 25). comune di Santo Stefano. 899 comune di Santa Maria del Monte. 896 1530 - 1757 1757 - 1797 Santo Stefano fece parte del feudo di Gallarate, donato Nel compartimento territoriale del 1757 Santa Maria del nel 1530 dal duca Francesco II Sforza a Marino Caracciolo, Monte risultava far parte della pieve di Varese (editto 10 poi cardinale. Il feudo venne scambiato nel 1564 con il feu- giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 nella provincia di do di Atripalda nel regno di Napoli e ceduto a Giacomo Pal- Gallarate, con le altre località della pieve di Varese, a segui- lavicino Basadonna. Dopo la morte del feudatario senza to del compartimento territoriale della Lombardia austria- eredi capaci, il feudo e l’annesso titolo di conte furono as- ca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto segnati da Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale Altem- 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pieve di ps nel 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Teobaldo Varese si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXVI e Galeazzo Visconti di Cislago. della provincia di Milano (compartimento 1791). Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- comune di Santa Maria del Monte. 897 re Visconti (Casanova 1930). 1798 - 1809 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nei successivi aggiornamenti dei secoli XVII e XVII San del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Sepolcro risultava compreso nella pieve di Gallarate (Esti- bis) il comune di Santa Maria del Monte venne inserito nel mo di Carlo V, cartt. 18-19). distretto di Varese. Soppresso il dipartimento del Verbano Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 del censimento, il comune era infeudato ai Visconti di Biu- settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti mo. d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale In Santo Stefano non risiedevano giudici. Il giudice com- anno VII), Santa Maria del Monte rimase nel distretto di petente era il podestà feudale Ambrogio Gattone, che risie- Varese, che allora faceva parte del dipartimento dell’Olona. deva a Gallarate e non percepiva onorario dalla comunità. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu Il console prestava giuramento alla banca criminale del vi- collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del La- cario del Seprio, pagando una lira, due soldi e sei denari. rio (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Santa Il comune era distinto da Oggiona, anche se Oggiona era Maria del Monte venne inserito nel cantone I di Varese del unito a Santo Stefano per quanto concerneva la cura spiri- distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, tuale. Infatti ogni comune pagava separatamente sia per la di III classe, aveva 452 abitanti (decreto 8 giugno 1805). diaria che per il carico del sale. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Non vi era consiglio generale né particolare. I riparti dei del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con carichi fiscali si facevano in pubblico nella piazza, alla pre- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- senza degli ufficiali che erano il console e due sindaci, che ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), venivano cambiati ogni due anni con la seguente procedu- Santa Maria del Monte figurava, con 150 abitanti, comune ra: I sindaci uscenti sceglievano ciascuno tre persone abili aggregato al comune denominativo di Velate, nel cantone I per ricoprire la carica. I nomi di queste ultime venivano di Varese del distretto II di Varese, e come tale fu conferma- scritti su biglietti che venivano estratti da un bambino.

243 Saronno

Il cancelliere del comune risiedeva a Gallarate e conser- mento del quorum, si chiese più volte al senato milanese di vava le pubbliche scritture in un’apposita stanza adibita ad concedere una deroga, riconoscendo ugualmente la validità archivio: il suo compenso ammontava a 18 lire annue. delle sedute. Il consiglio eleggeva 12 consiglieri o reggenti, Il comune non disponeva di procuratore né di agente a due dei quali assumevano il ruolo di consoli. Il consiglio Milano. così costituito prendeva il nome di consiglio ordinario (Ca- Le anime collettabili e non collettabili erano circa 239 vallera 1996). (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, fasc. 163). Secondo le sintetiche risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il territorio di Saronno era infeu- dato al conte Gaspare Biglia, al quale versava 48 lire per di- ritti feudali. L’amministrazione della giustizia era affidata al podestà, all’epoca Francesco Cola, che risiedeva a Mila- SARONNO no e che veniva retribuito con la somma di 230 lire. A Sa- ronno risiedeva però il luogotenente del podestà, Giulio cantone II di Saronno. 900 Leinati, che non veniva retribuito dalla comunità. Il console 1805 - 1815 prestava giuramento alla banca criminale di Milano e a Istituito con decreto napoleonico nel 1805, il cantone II quella di Gallarate. di Saronno, all’interno del distretto IV di Gallarate del di- Al comune era sottoposta la Cassina Colombara. partimento d’Olona, comprendeva a quella data 25 comuni Il consiglio, come nel secolo precedente, era costituito da con 22.112 abitanti. Facevano parte del cantone i seguenti 12 consiglieri e due consoli, che amministravano e regola- comuni: Barbajana, Caronno, Castellazzo presso Rho, Cor- vano i riparti. I consoli venivano scelti ogni anno tra gli naredo con S. Pietro d’Olmo, Garbatola, Lajnate, Lucerna- stessi consiglieri, “sempre però col consiglio e assenso dei te, Mantegazza, Monzoro, Nerviano, Origgio, Passirano, primi estimati”. Pogliano, Pregnana, Rho, Saronno con Cassina Colombara, Il cancelliere risiedeva nel luogo e aveva cura delle scrit- Vanzago, Arluno, Canegrate, Casorezzo, Cerro con Canta- ture pubbliche, che venivano conservate in una stanza ap- luppo, Parabiago, S. Giorgio, S. Vittore, Uboldo (decreto 8 posita. La retribuzione del cancelliere era di 240 lire annue, giugno 1805). Di questi, solamente Saronno, Origgio e oltre all’esenzione dai carichi personali e a qualche straor- Uboldo sono attualmente compresi nella provincia di Vare- dinario. se. Le anime segnalate dal cancelliere nelle risposte erano A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento circa 2400, contate dalla nascita (Risposte ai 45 quesiti, d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- cart. 3062, vol. D IV, Milano, pieve di Nerviano, fasc. 16). no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), con comune di Saronno con Cassina Colombara. 902 l’esclusione di Monzoro dai comuni denominativi, il canto- 1757 - 1797 ne II di Saronno del distretto IV di Gallarate comprendeva Nel compartimento territoriale del 1757 Saronno risulta- i comuni denominativi di Rho, Pogliano, Nerviano, Pre- va far parte della pieve di Nerviano (editto 10 giugno gnana, Origgio, Arluno, Canegrate, Cerro, Lainate, Saron- 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella provincia di no, Cornaredo, Casorezzo, Parabiago, Uboldo, con 24.126 Milano, con le altre località della pieve di Nerviano, a se- abitanti complessivi. A seguito del secondo provvedimento guito del compartimento territoriale della Lombardia au- per la concentrazione e unione di comuni nel dipartimento striaca, che divise il territorio lombardo in otto province d’Olona (decreto 8 novembre 1811), il cantone II di Saron- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 la pieve di Nerviano, no nel distretto IV di Gallarate risultava costituito dai co- unitamente a quella di Parabiago, risultava compresa nel muni denominativi di III classe di Saronno, Arluno, Caron- distretto censuario XXVIII della provincia di Milano. A no, Ceriano, Cerro, Cislago, Lainate, Nerviano, Parabiago, Saronno risiedeva il cancelliere del distretto (compartimen- Pogliano, San Giorgio, Uboldo, con 24.277 abitanti com- to 1791). plessivi. comune di Saronno. 903 comune di Saronno. 901 1798 - 1815 sec. XIV - 1757 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione La località di Saronno, della pieve di Nerviano, citata ne- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI gli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, bis) il comune di Saronno divenne capoluogo del suo di- era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione stretto, contrassegnato col numero 6. Soppresso il diparti- della strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). mento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la Nel 1491 Ludovico Maria Sforza cedette Saronno in feu- successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territo- do a Cecilia Gallerani. Il feudo passò poi, nel 1499, a Gio- riale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio vanni Stefano Castiglioni. Nel 1525 il feudo fu donato al (legge 5 vendemmiale anno VII), Saronno venne spostato cavaliere Giovanni Antonio Biglia, assieme al titolo di con- nel distretto XII di Rho, che faceva parte del dipartimento te. Nel Cinquecento la comunità disponeva di consoli, che dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il si occupavano della ripartizione e della riscossione delle comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipar- imposte e di un canepario, che teneva la cassa della comu- timento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il nità. Saronno disponeva nel Seicento di un consiglio gene- comune di Saronno divenne capoluogo del cantone II del rale costituito dai capifamiglia del borgo, radunati col suo- distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il co- no della campana. Le deliberazioni del consiglio avevano mune, di III classe, aveva 2789 abitanti (decreto 8 giugno validità solo se erano presenti almeno i due terzi degli uo- 1805). mini della comunità. Poiché si aveva difficoltà a riunire un A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento numero sufficiente di persone per garantire il raggiungi- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia-

244 Schianno no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Lucernate con il governativo decreto 1843 aprile 21 n. successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- 8305/1474. mune denominativo di Saronno ed unito era capoluogo, con I comuni con consiglio di Parabiago, Uboldo, Saronno 2950 abitanti, del cantone II del distretto IV di Gallarate, e (capoluogo) e i comuni con convocato di Arluno, Barbaja- come tale fu confermato, comune di III classe, con la suc- na, Canegrate, Caronno, Casorezzo, Cassina Ferrara, Ca- cessiva concentrazione e unione di comuni nel dipartimen- stellazzo, Cerro con Cantalupo, Cornaredo con San Pietro to d’Olona (decreto 8 novembre 1811). l’Olmo, Garbatola, Gerenzano, Lainate, Lucernate con Ca- stellazzo, Nerviano e Cassina del Piede, Origgio, Passira- comune di Saronno. 904 na, Pogliano, Pregnana, Rhò, San Giorgio, San Vittore, 1816 - 1859 Vanzago furono confermati nel distretto IV di Saronno in forza del successivo compartimento territoriale delle pro- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, vince lombarde (notificazione 1 luglio 1844). in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Saronno distretto XIV di Saronno. 907 con Cassina Colombara fu inserito nel distretto IV come 1853 - 1859 comune capoluogo. Con dispaccio governativo 1832 novembre 24 n. 30976/ Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto XIV 4836 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Saronno, di Saronno nella provincia di Milano era formato da Para- del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al biago, Rhò, Saronno (capoluogo), Uboldo, comuni con compartimento di Milano, 1816-1835). consiglio comunale senza ufficio proprio, e dai comuni con convocato di Arluno, Barbajana, Canegrate, Caronno, Ca- Saronno con Cassina Colombara, comune con consiglio, sorezzo, Cassina Ferrara, Cassina Pertusella, Cerro, Corna- fu confermato capoluogo del distretto IV in forza del suc- redo, Garbatola, Gerenzano, Lainate, Lucernate, Nerviano, cessivo compartimento territoriale delle province lombarde Origgio, Passirana, Pogliano, Pregnana, San Giorgio, San (notificazione 1 luglio 1844). Vittore, Vanzago, con una popolazione complessiva di Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Saronno con la 43.703 abitanti. frazione Cassina Colombara, comune con consiglio comu- nale senza ufficio proprio e con una popolazione di 5500 bibl. Cavallera 1996: Marina Cavallera, Istituzioni e società abitanti, fu posto a capo del distretto XIV. civile a Saronno nei secoli dell’era moderna in Maria Luisa Gatti Perer (a cura di), Il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno, s. l., ISAL, ©1996. distretto di Saronno. 905 1798 Per effetto della legge 6 germinale anno VI bis, che sta- bilì la ripartizione del dipartimento del Verbano, venne isti- SCHIANNO tuito il distretto di Saronno, contrassegnato col numero 16. Il distretto comprendeva 18 comuni: Barbajana, Caronno, comune di Schianno. 908 Castellazzo, Cornaredo con S. Pietro l’Olmo, Garbatola, sec. IX - 1757 Lainate, Lucernate, Mantegazza, Monzoro, Nerviano, Origgio, Passirana, Pogliano, Pregnana, Rhò, Saronno con Schianno è ricordato già in un documento dell’anno 852 Cassina Colombara, Vanzago, Cassina Ferrara. Di questi, proveniente dal Monastero di Sant’Ambrogio di Milano solamente quattro, e precisamente Saronno con Cassina (Gianazza 1993). La località è citata come “Sgiano” negli Colombara, Caronno, Origgio e Cassina Ferrara, fanno at- statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e ap- tualmente parte della provincia di Varese. parteneva alla pieve di Varese: era tra le comunità che con- tribuivano alla manutenzione della strada di Bollate (Com- Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge partizione delle fagie 1346). 15 fruttidoro anno VI), il distretto cessò di esistere. Le lo- calità del Varesotto in esso comprese entrarono a far parte, Schianno fece parte del contado del Seprio e ne seguì le insieme al comune di Uboldo, del distretto di Rho. sorti. Nel 1538 Carlo V decise di vendere una serie di dirit- ti, dando vita a quello che fu definito feudo della Fraccia Superiore di Varese, che comprendeva anche Schianno, e distretto IV di Saronno. 906 che fu acquistato da Francesco Girami. 1816 - 1853 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, nei successivi aggiornamenti Schianno risultava tra le co- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- munità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituiva- cartt. 50-51). La popolazione di Schianno, secondo lo Sta- no il distretto IV di Saronno i comuni di Arluno, Barbajana, tus animarum del 1574, era di 288 persone, 155 maschi e Canegrate, Caronno, Casorezzo, Cassina Ferrara, Castel- 133 femmine. lazzo, Cerro con Cantalupo, Cornaredo con San Pietro Nel 1611 il feudo della Fraccia Superiore risultava in l’Olmo, Garbatola, Gerenzano, Lainate, Lucernate, Mante- possesso di Lavinia Visconti e del marito Alessandro Vista- gazza, Monzoro, Nerviano, Origgio, Parabiago, Passirana, rini. Da Lavinia Visconti, nel 1647, passò per donazione al Pogliano, Pregnana, Rhò, San Giorgio, San Vittore, Saron- conte Fabio Visconti Borromeo (Gianazza 1993). no con Cassina Colombara (capoluogo), Uboldo, Vanzago. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Il comune di Monzoro venne trasportato nel distretto II di del censimento, il comune era infeudato al conte Giulio Vi- Milano con il governativo decreto 1817 aprile 5 n. 8388/ sconti Borromeo Arese, senza dar luogo a pagamenti. 1494; con il governativo decreto 1841 gennaio 17 n. 43739/ Non vi risiedevano giudici. La giurisdizione spettava al 7155 il comune di Castellazzo venne aggregato a Rhò e giudice regio di Varese, Massimiliano Pusterla, e al giudice Mantegazza a Vanzago; Castellazzo venne infine unito a feudale residente in Gavirate, Carlo Bartolomeo Porta, cui

245 Seprio si pagava un salario annuo di 9 lire e alla cui banca il con- comune di Schianno. 911 sole del comune prestava l’ordinario giuramento. 1816 - 1859 Il comune aveva un consiglio generale formato da due Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in sindaci, un console e dall’intervento di tutti, o quasi tutti i base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- capifamiglia, che si radunavano al suono della campana do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di nella pubblica piazza. In tal modo si eleggevano e si sosti- Schianno fu inserito nel distretto XVII di Varese. tuivano i sindaci. Il consolato veniva esercitato per un mese Schianno, comune con convocato, fu confermato nel di- da ogni uomo dai 18 ai 70 anni. La vigilanza sulla giusta di- stretto XVII di Varese in forza del successivo comparti- stribuzione dei carichi fiscali era affidata particolarmente ai mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 sindaci, sempre però coll’intelligenza dei deputati civili de- luglio 1844). legati dalla comunità e dai realisti. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Schianno, co- Il cancelliere abitava in Varese: il suo salario era di 30 lire mune con convocato generale e con una popolazione di 589 all’anno per le cose ordinarie. Il medesimo cancelliere ave- abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. va cura delle poche scritture del comune. bibl. Gianazza 1993: Egidio Gianazza, Profilo storico di Gaz- Il comune, di 300 abitanti, non disponeva di procuratore zada Schianno, Gazzada Schianno, Comune di Gazzada né agente in nessun luogo (Risposte ai 45 quesiti, cart. Schianno, 1993. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. 26). comune di Schianno. 909 SEPRIO 1757 - 1797 comitato del Seprio. 912 Nel compartimento territoriale del 1757 Schianno risul- tava compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno sec. VII - sec. XIII 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia Il primo conte ereditario del Seprio fu Nantelmo, figlio di di Gallarate, con le altre località della pieve di Varese, a se- Rostanno, che risulta essere in possesso del titolo nel 961. guito del compartimento territoriale della Lombardia au- Nel 1036 Vilfredo II, conte del Seprio, sostenne la rivolta striaca, che divise il territorio lombardo in otto province contro il feudatario Ariberto, arcivescovo di Milano. L’in- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 26 comuni della pie- dipendenza da Milano del Seprio, che aveva propri consoli, ve di Varese si trovavano inseriti nel distretto censuario cessò con la pace di Costanza del 1183 (Minola Cattaneo XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791). 1923, p. 13). Il Seprio era dominato dalla rocca di Castel- seprio, che venne fatta abbattere per ordine dell’arcivesco- vo di Milano dopo l’espugnazione della fortezza nel 1287. comune di Schianno. 910 1798 - 1809 bibl. Minola Cattaneo 1923: Ferruccio Minola Cattaneo, Gli Statuti di Varese del 1347, Varese, Tip. A. Moroni, 1923. Nel 1797, la riorganizzazione del territorio della nuova repubblica Cisalpina portò alla creazione di 11 e poi 20 di- partimenti. Schianno venne inserito nel distretto di Varese del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI SESONA bis). Poco dopo, però, il dipartimento fu soppresso e il ter- ritorio di Schianno passò, con gli altri comuni del Varesot- comune di Sesona. 913 to, al distretto XVIII di Varese del dipartimento dell’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII). Poi, nel 1801, vi fu lo sec. XIV - 1757 spostamento del territorio, con le altre località del distretto La località di Sesona, citata negli statuti delle strade e di Varese, nel dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno delle acque del contado di Milano e appartenente alla pieve IX). Nel censimento della popolazione eseguito nel 1804, di Somma, era tra le comunità che contribuivano alla ma- il comune risultò di 339 abitanti, che divennero 364 nel nutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1805 (Gianazza 1993). In quest’anno, dopo la proclama- 1346). zione del regno d’Italia, avvenne una nuova riorganizzazio- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ne amministrativa dello stato. Schianno fece parte del can- nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Se- tone I di Varese del distretto II di Varese del dipartimento sona risultava tra le comunità censite nella medesima pieve del Lario. Era un comune di III classe, che aveva 364 abi- (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). tanti (decreto 8 giugno 1805). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del censimento, Sesona, comunità di 256 anime, era infeu- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con data ai conti Alessandro Modrone, Carlo e Filippo Visconti, il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ma senza pagamento di censo feudale. La giurisdizione era ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), del podestà feudale della pieve, mentre si prestava giura- Schianno figurava, con 308 abitanti, comune aggregato al mento da parte del console all’ufficio del Seprio di Gallara- comune denominativo di Bizzozero, nel cantone I di Varese te. Non vi era consiglio generale né particolare, ma si eleg- del distretto II Varese; con il successivo compartimento ter- geva a turno ogni mese un console. Il cancelliere abitava in ritoriale del dipartimento del Lario, Schianno era tra gli ag- Somma e percepiva per il suo lavoro 20 lire all’anno (Ri- gregati del comune di Bizzozero, nel cantone I di Varese del sposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, fasc. distretto II di Varese (decreto 30 luglio 1812). 18).

246 Sesto Calende comune di Sesona. 914 SESTO CALENDE 1757 - 1797 comune di Sesto Calende con Coquo. 917 In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- sec. XIV - 1757 no del 1757, Sesona risultava tra le comunità della pieve di Sesto appartenne al contado del Seprio e nel IX secolo Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 era sede di uno sculdascio (Rota, Origine, pp. 81-85). La a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località località di Sesto Calende, facente parte della pieve di An- della pieve di Somma, a seguito del compartimento territo- gera, venne citata negli statuti delle strade e delle acque del riale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lom- contado di Milano; era tra le comunità che contribuivano bardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle i 24 comuni della pieve di Somma risultavano inseriti nel fagie 1346). distretto censuario XXXIV della provincia di Milano. Il Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e cancelliere del distretto risiedeva in Somma (compartimen- nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Sesto Ca- to 1791). lende risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cart. 2). Nel 1722, la mappa di Sesto del Catasto c. d. teresiano comune di Sesona. 915 venne misurata separatamente rispetto alla mappa di Coc- quo (Area virtuale). 1798 - 1809 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione del censimento, il comune era infeudato ai Cusani, con il del dipartimento del Verbano, il comune di Sesona venne pagamento di 75 lire imperiali annue di censo feudale. A Sesto era aggregato il comune della Cassina di Coquo, che inserito nel nuovo dipartimento, nel distretto di Somma. versava in aggiunta altre 18 lire. Coquo (Cocquo) eleggeva Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro da sé il suo console e non concorreva alle spese locali di Se- anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ri- sto, in quanto non era partecipe delle rendite dei beni co- partizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, munali del comune maggiore. Il giudice feudale risiedeva a Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Sesona Somma e percepiva dalle comunità 19 lire imperiali annue. entrò a far parte del distretto XIII di Gallarate del diparti- Rispetto al maggior magistrato, le comunità di Sesto e Co- mento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 quo erano sottoposte al vicario del Seprio, con sede in Gal- il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del di- larate, dove prestavano giuramento i consoli. partimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, Il comune di Sesto era regolato da un consiglio chiamato un nuovo compartimento territoriale inserì Sesona nel can- ordinario, composto da due consoli, quattro sindaci e per lo tone V di Somma del distretto IV, di Gallarate, del diparti- più da sei deputati, che tutti insieme assumevano il titolo di mento dell’Olona; comune di III classe, aveva 293 abitanti reggenti. La riunione del consiglio ordinario avveniva col (decreto 8 giugno 1805). preavviso dato il giorno prima ai reggenti, a meno che per motivi di urgenza si dovesse escludere il preavviso. I reg- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento genti si riunivano nella sala del consiglio, chiamati dal suo- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- no della campana, e trattavano degli affari pubblici. Per le no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio questioni di grave importanza era previsto però di richiede- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Seso- re la deliberazione del convocato generale. I consoli veni- na figurava, con 291 abitanti, comune aggregato al comune vano estratti a sorte dal corpo rustico dei locali e duravano denominativo di Vergiate, nel cantone V di Somma del di- in carica un anno. Il primo giorno dell’anno i consoli ave- stretto IV di Gallarate. Con la successiva concentrazione e vano la prerogativa di nominare sei persone capaci per la unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- carica di sindaco; i deputati sceglievano tre di queste, men- vembre 1811), Sesona era ancora compreso tra gli aggrega- tre la quarta veniva nominata dal feudatario. Anche la cari- ca di sindaco aveva durata annuale; ma il sindaco poteva es- ti di Vergiate, nel cantone IV di Somma del distretto IV di sere confermato, qualora risultasse opportuno. La carica di Gallarate deputato, invece, essendo affidata alle persone più idonee e considerate, per estimo o per capacità, non era soggetta a comune di Sesona. 916 rinnovo. L’amministrazione e la conservazione del patri- monio pubblico restavano compito dell’intera reggenza, 1816 - 1859 mentre la vigilanza sull’esecuzione dei pubblici riparti era affidata in particolare ai deputati. Le scritture pubbliche Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, erano conservate in un ripostiglio sicuro della sala consilia- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- re. Il cancelliere era residente nello stesso comune e perce- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune piva 76 lire imperiali ogni anno. Le anime collettabili e non di Sesona fu inserito nel distretto XVI di Somma. collettabili erano circa 1200; quelle di Sesto con l’Ospita- letto risultavano 1134, quelle di Coquo 66 (Risposte ai 45 Sesona, comune con convocato, fu confermato nel di- quesiti, cart. 3074, D 16, Como, pieve di Angera, fasc. 12). stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 comune di Sesto Calende. 918 luglio 1844). 1757 - 1797 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Sesona, comu- Nel compartimento territoriale del 1757 Sesto Calende ne con convocato generale e con una popolazione di 580 risultava compreso nella pieve di Angera (editto 10 giugno abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia

247 Solbiate Olona di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve SOLBIATE OLONA di Angera, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in comune di Solbiate Olona. 921 otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- sec. XIV - 1757 ni della pieve di Angera vennero inseriti nel distretto cen- La località di Solbiate Olona, citata negli statuti delle suario XXXV della provincia di Milano (compartimento strade e delle acque del contado di Milano, apparteneva alla 1791). pieve di Olgiate Olona. Si divideva in due comunità, Sulbià de Sopra e Sulbià de Sotto, che contribuivano alla manuten- comune di Sesto Calende con Coquo. 919 zione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1798 - 1815 nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Solbiate Olo- na risultava ancora tra le comunità censite nella medesima Nel 1798, a seguito della legge 6 germinale anno VI bis, pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 35-36). Sesto con Coquo entrò a far parte dell’XI distretto, di An- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta gera, del dipartimento del Verbano. Soppresso il diparti- del censimento, il comune, di 299 anime collettabili e non mento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la collettabili, era infeudato al marchese Carlo Ettore Maria successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territo- Terzaghi, al quale non si pagava alcun onorario. riale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio Non vi risiedeva alcun giudice, ma il giudice competente (legge 5 vendemmiale anno VII), Sesto entrò nel distretto era il podestà feudale, Ambrogio Gattone, che risiedeva nel XIV di Angera, nel dipartimento dell’Olona. Con la legge borgo di Gallarate. Al giudice feudale la comunità versava 26 Messidoro anno VI, Sesto divenne sede del quarto cir- per onorario 7 lire annue. Il console prestava il giuramento condario del giudice di pace. Nel 1801 Sesto, sempre unito alla banca del vicario del Seprio come a quella del podestà a Coquo, scritto anche Cocquo o Coquio, venne inserito nel feudale. distretto IV, Gallarate, del dipartimento d’ Olona (legge 23 Il comune non aveva sotto di sé alcun comune, ma forma- fiorile anno IX). Nel 1805 il territorio venne spostato nel di- va comune da solo. partimento del Lario, distretto II di Varese, cantone III di Solbiate Olona era amministrato dal console e dall’agen- Angera. Il comune, di III classe, aveva allora 1400 abitanti te del marchese Alessandro Terzaghi. Non vi erano altri (decreto 8 giugno 1805). reggenti, ma per le urgenze della comunità si radunava il A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento popolo col suono della campana nella pubblica piazza. d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Il cancelliere, che risiedeva in Sulbiello, in territorio con- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio finante, teneva le pubbliche scritture, che conservava in un successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- archivio nella sua casa; il suo salario era di 55 lire annue. mune denominativo di Sesto Calende, Cocquio con Oriano Solbiate non aveva in Milano procuratore, né agente (Ri- figurava compreso, con 1630 abitanti, nel cantone V di sposte ai 45 quesiti, cart. 3073, vol. D XV, Milano, pieve di Somma del distretto IV di Gallarate; con la successiva con- Olgiate Olona, fasc. 17). centrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Sesto Calende, comune di III classe con 2947 abitanti complessivi, comprendeva gli ag- comune di Solbiate Olona. 922 gregati di Sesto Calende con Oriano, Cocquio ed uniti, Go- 1757 - 1797 lasecca, nel cantone IV di Somma del distretto IV di Galla- Nel compartimento territoriale del 1757 Solbiate Olona rate. risultava far parte della pieve di Olgiate Olona (editto 10 giugno 1757). Il comune venne inserito nel 1786 nella pro- vincia di Gallarate, detta poi di Varese, con le altre località comune di Sesto Calende. 920 della pieve di Olgiate Olona, a seguito del compartimento 1816 - 1859 territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Nel 1791 la pieve di Olgiate Olona risultava compresa nel in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- distretto censuario XXX della provincia di Milano. Il can- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune celliere del distretto risiedeva a Legnano (compartimento di Sesto Calende con Coquo fu inserito nel distretto XVI di 1791). Somma. comune di Solbiate Olona. 923 Sesto Calende, comune con convocato, fu confermato nel 1798 - 1809 distretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione luglio 1844). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis), il comune di Solbiate Olona venne inserito nel distret- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Sesto Calende to di Legnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (leg- con la frazione Coquo, comune con convocato generale e ge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 set- con una popolazione di 2642 abitanti, fu inserito nel distret- tembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti to XIII di Somma. d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Solbiate Olona entrò presumibilmente in un di- bibl. Rota, Origine: Carlo Massimo Rota, Origine e signifi- stretto del dipartimento dell’Olona che non appare nel testo cato del nome Varese e dintorni, Varese, Tip. arciv. a stampa della disposizione legislativa, dove è citato un co- dell’Addolorata, s. d. mune di Solbiate da identificare con Solbiate sull’Arno.

248 Solbiate sull’Arno

Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu col- non collettabili, era infeudato al conte Castelbarco Viscon- locato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento ti, cui pagava 36 lire, 13 soldi e 6 denari. dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune Il giudice competente era il podestà feudale, al quale la di Solbiate Olona venne inserito nel cantone IV, Legnano, comunità pagava per onorario annuo 7 lire. Il giudice abi- del distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il tava in Gallarate ed era sottoposto al regio ufficio di Galla- comune, di III classe, aveva 370 abitanti (decreto 8 giugno rate. La comunità prestava due giuramenti per mezzo del 1805). console alla banca feudale e a quella regia. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il comune non aveva sotto di sé altri comuni, né chiedeva d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- di separarsi o aggregarsi. no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Il consiglio era formato da un console e due sindaci, che successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Sol- erano eletti ogni tre anni. Uno dei sindaci veniva eletto dal biate Olona figurava, con 380 abitanti, comune aggregato al primo estimato. Il console era invece stabile. Sia il console comune denominativo di Gorla, nel cantone IV di Legnano che i sindaci invece del salario godevano dell’esenzione dal del distretto IV di Gallarate. Con la successiva concentra- carico per le loro teste. Tra i loro compiti vi era quello di zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- controllare l’esattezza dei riparti pubblici. to 8 novembre 1811), Solbiate Olona era compreso tra gli Il cancelliere risiedeva a Solbiate e aveva la cura delle aggregati di Fagnano, nel cantone I di Gallarate del distret- pubbliche scritture, tenendo un piccolo archivio nella sua to IV di Gallarate. abitazione, somministrandogli la comunità per stipendio annuo 40 lire con l’obbligo di formare i riparti, oltre alle fa- comune di Solbiate Olona. 924 tiche attinenti alla comunità. 1816 - 1859 Il comune non aveva procuratore, né agente (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3071, vol. D XIII, Milano, pieve di Galla- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, rate, fasc. 22). in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Solbiate Olona fu inserito nel distretto XV di Busto Ar- sizio. comune di Solbiate sull’Arno. 926 1757 - 1797 Solbiate Olona, comune con convocato, fu confermato nel distretto XV di Busto Arsizio in forza del successivo Nel compartimento territoriale del 1757 Solbiate risulta- compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- va compreso nella pieve di Gallarate (editto 10 giugno cazione 1 luglio 1844). 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Galla- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Solbiate Olo- rate nel 1786, con le altre località della pieve, a seguito del na, comune con convocato generale e con una popolazione compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che di 664 abitanti, fu inserito nel distretto X di Busto Arsizio. divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- tembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Gallarate si trovavano inseriti nel distretto censuario XXXIII della pro- vincia di Milano (compartimento 1791).

SOLBIATE SULL’ARNO comune di Solbiate. 927 1798 - 1815 comune di Solbiate sull’Arno. 925 Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione sec. XIV - 1757 del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Località citata come Subià sopra l’Arno negli statuti del- bis), il comune, che nel testo delle varie disposizioni legi- le strade e delle acque del contado di Milano, facente parte slative dell’epoca assume semplicemente la denominazio- della pieve di Gallarate. Era tra le comunità che contribui- ne di Solbiate, venne inserito nel distretto di Gallarate. vano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro delle fagie 1346). anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ri- partizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Solbiate sull’Arno fece parte del feudo di Gallarate, do- Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Solbiate nato nel 1530 dal duca Francesco II Sforza a Marino Carac- entrò nel distretto XIII di Gallarate, nel dipartimento ciolo, poi cardinale. Il feudo venne scambiato nel 1564 con dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- il feudo di Atripalda nel regno di Napoli e ceduto a Giaco- mune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del diparti- mo Pallavicino Basadonna. Dopo la morte del feudatario mento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il co- senza eredi capaci, il feudo e l’annesso titolo di conte furo- mune di Solbiate venne inserito nel cantone I, Gallarate, del no assegnati da Filippo II di Spagna a Giacomo Annibale distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il co- Altemps nel 1578. Nel 1656 il feudo passò ai marchesi Te- mune, di III classe, aveva 531 abitanti (decreto 8 giugno obaldo e Galeazzo Visconti di Cislago. 1805). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Solbiate d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- sull’Arno risultava tra le comunità censite nella medesima no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 18-19). successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Sol- Nel 1716, Carlo VI concesse il feudo al conte Francesco biate sull’Arno figurava, con 530 abitanti, comune aggre- Castelbarco Visconti, come successore del marchese Cesa- gato al comune denominativo di Albizzate, nel cantone I di re Visconti (Casanova 1930). Gallarate del distretto IV di Gallarate; con la successiva Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta concentrazione e unione di comuni nel dipartimento d’Olo- del censimento, il comune, di circa 360 anime, comprese le na (decreto 8 novembre 1811), Solbiate sull’Arno era com-

249 Somma preso tra gli aggregati di Gorla Minore, nel cantone I di nima. Era tra le comunità che contribuivano alla manuten- Gallarate del distretto IV di Gallarate. zione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Somma appare anche nel catasto del 1558 con aggiunte comune di Solbiate sull’Arno. 928 fino al XVIII secolo (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte 1816 - 1859 I). Già nel 1723, il comune di Somma risultava nella mappa Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, del Catasto c. d. teresiano unito con Cassina Coarezza in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- (Area virtuale, MUT 108). Una nota delle aggregazioni e bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune riunioni nella pieve di Somma conservata presso l’archivio di Solbiate sull’Arno fu inserito nel distretto XIII di Galla- di stato di Milano attesta che l’aggregazione fu approvata rate. con decreto del 23 ottobre 1730 (aggregazioni 1730). Sia Solbiate sull’Arno, comune con convocato, fu conferma- Somma che Cassina Coarezza risultavano infeudate ai mar- to nel distretto XIII di Gallarate in forza del successivo chesi Visconti. compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta cazione 1 luglio 1844). del censimento, la comunità, capo di pieve, in cui abitavano Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Solbiate circa duemila persone, era coinfeudata al marchese Ermes sull’Arno, comune con convocato generale e con una popo- e Fratelli Visconti, a Giovanni Battista Visconti marchese lazione di 696 abitanti, fu inserito nel distretto XII di Gal- della Motta, al conte Cesare Ercole Castel Barco Visconti, larate. al conte Alessandro marchese di Modrone, ai conti Carlo e Filippo Visconti figli del quondam conte Nicolò, a Filippo Visconti e al marchese Gerolamo Cusani. Non vi era paga- mento di carico regio in quanto la comunità era “ab imme- SOMMA morabili” esente. Il giudice abitava a Treviglio, ma non aveva obbligo di re- cantone V di Somma. 929 sidenza in Somma avendo in questa sede il fiscale e luogo- 1805 - 1810 tenente, Pietro Antonio Landone. Non si pagava alcun ono- rario, né salario, ma solamente 18 lire all’anno all’attuario. Istituito con decreto di Napoleone I del 1805, il cantone Per la banca criminale e per il giuramento dei consoli si pa- V di Somma faceva parte del distretto IV di Gallarate del gavano al regio ufficio del Seprio in Gallarate 2 lire e 5 sol- dipartimento dell’Olona e comprendeva i comuni di Albu- di. sciago, Arsago, Casorate, Castelnovate, Cimbro, Crugnola, Sotto la comunità di Somma vi erano i cassinaggi deno- Golasecca, Menzago, Mezzana, Quinzano, Sesona, Soma minati Vira, Coarezza, Casenone, la Madalena e La Torre, i (Somma) con Cassina Coarezza, Sumirago, Vizzola, Cai- quali, come parti di Somma, erano sempre stati esenti dal date, Casale con Bernate Inarzo e Tordera, Cuvirone, Cor- carico regio. geno, Montonate, Mornago, S. Pancrazio, Vinago, Vergia- Non vi era alcun consiglio, né generale, né particolare, e te, Villa Dosia. In tutto erano 24 comuni per un totale di venivano eletti dai signori condomini ogni anno quattro 11.508 abitanti (decreto 8 giugno 1805). consoli, i quali regolavano gli interessi locali della comuni- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento tà. Quest’ultima non aveva né cancelliere né archivio, e non d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- disponeva neanche di procuratori o agenti a Milano (Rispo- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio ste ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), con Somma, fasc. 19). l’inserimento del comune di Sesto Calende, il cantone V di Somma del distretto IV di Gallarate comprendeva i comuni comune di Somma con Cassina Coarezza. 932 denominativi di Arsago, Crugnola, Menzago, Caidate, Ca- 1757 - 1797 sale, Villa Dosia, Cuvirone, Vergiate, Vizzola, Gola Secca, Sesto Calende, con 13.604 abitanti complessivi. In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- no del 1757, Somma risultava capo della pieve omonima cantone IV di Somma. 930 (editto 10 giugno 1757). Nel 1771 Somma contava 12.189 1811 - 1815 abitanti (Statistica delle anime 1771). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- A seguito del secondo provvedimento per la concentra- calità della pieve, a seguito del compartimento territoriale zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo to 8 novembre 1811), il cantone IV di Somma nel distretto in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 24 IV di Gallarate risultava costituito dal comune denominati- comuni della pieve di Somma risultavano inseriti nel di- vo di II classe di Somma e dai comuni denominativi di III stretto censuario XXXIV della provincia di Milano. Il can- classe di Casale, Menzago, Sesto Calende, Vergiate, con celliere del distretto risiedeva in Somma (compartimento 12.223 abitanti complessivi. 1791). comune di Somma con Cassina Coarezza. 931 comune di Somma con Cassina Coarezza. 933 sec. IX - 1757 1798 - 1815 Il nome Somma appare nel IX secolo nel testamento del Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione signore del luogo, Gunizone. Somma divenne possesso del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI dell’abate di San Gallo e venne donata nel 1129 a Guidone bis), il comune di Somma compariva nello stesso tempo Visconti. come quarta ripartizione del dipartimento e come capoluo- La località è citata negli statuti delle strade e delle acque go del distretto di Somma, contrassegnato con il numero del contado di Milano come appartenente alla pieve omo- 12. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti-

250 Somma doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 nel distretto XIII di Gallarate, tranne Corgeno, che entrò a di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto far parte del distretto di Angera. Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Som- ma entrò nel distretto XIII di Gallarate, nel dipartimento distretto XVI di Somma. 936 dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- 1816 - 1853 mune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del diparti- mento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il co- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, mune di Somma (scritto spesso anche Soma) divenne in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- capoluogo del V cantone del distretto IV di Gallarate del di- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituiva- partimento dell’Olona. Il comune, di II classe, aveva 3120 no il distretto XVI di Somma i comuni di Albusciago, Ar- abitanti (decreto 8 giugno 1805). sago, Caidate, Casale con Bernate, Inarzo e Tordera, A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Casorate, Castel Novate, Cimbro, Corgeno, Crugnola, Cu- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- virone, Gola Secca, Menzago, Mezzana, Montonate, Mor- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio nago, Oriano con Oneda, Quinzano, San Pancrazio, Seso- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- na, Sesto Calende con Cocquo, Somma con Cassina mune denominativo di Somma con Cassina Coarezza era Coarezza (capoluogo), Sumirago, Vergiate, Villa Dosia, Vi- capoluogo, con 3025 abitanti, del cantone V del distretto IV nago, Vizzola. di Gallarate. Con la successiva concentrazione e unione di I comuni con consiglio di Arsago, Gola Secca, Somma comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre (capoluogo) e i comuni con convocato di Albusciago, Cai- 1811), Somma, comune di II classe con 4892 abitanti com- date, Casale con Bernate, Inarzo e Tordera, Casorate, Ca- plessivi, comprendeva gli aggregati di Somma con Cassina stel Novate, Cimbro, Corgeno, Crugnola, Cuvirone, Men- Coarezza, Arsago, Casorate, Castel Novate, Mezzana, Viz- zago, Mezzana, Montonate, Mornago, Oriano con Oneda, zola, nel cantone IV di Somma del distretto IV di Gallarate. Quinzano, San Pancrazio, Sesona, Sesto Calende con Coc- quo, Sumirago, Vergiate, Villa Dosia, Vinago, Vizzola furo- comune di Somma. 934 no confermati nel distretto XVI di Somma in forza del suc- cessivo compartimento territoriale delle province lombarde 1816 - 1859 (notificazione 1 luglio 1844). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- distretto XIII di Somma. 937 bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Somma con 1853 - 1859 Cassina Coarezza fu inserito nel distretto XVI come comu- ne capoluogo. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto XIII Con dispaccio governativo 1819 luglio 15 n. 16875/228 di Somma nella provincia di Milano era formato da Arzago, fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Somma, del Gola Secca, Somma (capoluogo), comuni con consiglio co- consiglio comunale al convocato generale; con il dispaccio munale senza ufficio proprio, e dai comuni con convocato governativo 1833 novembre 20 n. 36054/324 alla denomi- di Albusciago, Caidate, Casale, Casorate, Castel Novate, nazione locale di “Soma” fu sostituita ufficialmente quella Cimbro, Corgeno, Crugnola, Cuvirone, Menzago, Mezza- di “Somma” (variazioni al compartimento di Milano, 1816- na, Montonate, Mornago, Oriano, Quinzano, San Pancra- 1835). Da altra fonte la sostituzione del consiglio al convo- zio, Sesona, Sesto Calende, Sumirago, Vergiate, Villa Do- cato risulta essere stata effettuata a tenore del governativo sia, Vinago, Vizzola, con una popolazione complessiva di dispaccio 1821 marzo 19 n. 5620/702 (variazioni al com- 19.626 abitanti. partimento di Milano). Somma con Cassina Coarezza, comune con consiglio, fu pieve di Somma. 938 confermato capoluogo del distretto XVI in forza del suc- sec. XIV - 1797 cessivo compartimento territoriale delle province lombarde La pieve di Somma appare citata negli statuti delle strade (notificazione 1 luglio 1844). e delle acque del ducato di Milano, redatti nel 1346 (Com- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Somma con la partizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del du- frazione Cassina Coarezza, comune con consiglio comuna- cato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del le senza ufficio proprio e con una popolazione di 4004 abi- XVII secolo oltre a Somma, capo di pieve, risultavano far tanti, fu posto a capo del distretto XIII. parte della pieve le località seguenti: Buzago (Albusciago), Arsago, Caida (Caidate), Casale, Casorate, Castelnovate, distretto di Somma. 935 Cimbro, Corzeno, Corognola (Crugnola), Cuirone, Dorde- 1798 ra, Golasecca, Menzago, Mezzana, Montena (Montonate), Quinzago S. Pietro, San Pancrazio, Sesona, Sumirago, Se- La legge 6 germinale anno VI bis, che stabilì la ripartizio- sto Calende, Somma, Vergiate, Villa, Vinago, Vizolla (Viz- ne del dipartimento del Verbano, istituì il distretto di Soma zola) (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). La pieve, nel (Somma) contrassegnato col numero 12. Il distretto com- 1757, comprendeva i comuni di Albusciago, Arsago, Cai- prendeva i seguenti 23 comuni: date, Casale con Bernate Inarzo e Tordera, Casorate, Ca- Albusciago, Arsago, Caidate, Casale con Bernate Inarzo stel-Novate, Cimbro, Corgeno, Crugnola, Cuvirone, Gola e Tordera, Casorate, Castelnovate, Cimbro, Corgeno, Cru- Secca, Menzago, Mezzana, Montonate, Mornago, Quinza- gnola, Cuvirone, Gola Secca, Menzago, Mezzana, Monto- no, S. Pancrazio, Sesona, Somma con Cassina Coarezza, nate, Mornago, Quinzano, S. Pancrazio, Sesona, Sumirago, Sumirago, Vergiate, Villa Dosia, Vinago, Vizzola (editto 10 Vergiate, Villa Dosia, Vinago, Vizzola. giugno 1757). La situazione non subì mutamenti nel 1786, Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge quando la pieve di Somma venne inclusa nella provincia di 15 fruttidoro anno VI), il distretto di Somma cessò di esi- Gallarate (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 24 comuni stere e i comuni che lo componevano vennero tutti inseriti della pieve di Somma risultavano inseriti nel distretto cen-

251 Sumirago suario XXXIV della provincia di Milano. Il cancelliere del Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III distretto risiedeva in Somma (compartimento 1791). classe, aveva 329 abitanti (decreto 8 giugno 1805). A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio SUMIRAGO successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Su- mirago figurava, con 328 abitanti, comune aggregato al co- mune denominativo di Caidate, nel cantone V di Somma comune di Sumirago. 939 del distretto IV di Gallarate; con la successiva concentra- sec. XIV - 1757 zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- La località di Sumirago, della pieve di Somma, citata to 8 novembre 1811), Sumirago era compreso tra gli aggre- come “locho da Salmoyrago” negli statuti delle strade e gati di Albizzate, nel cantone I di Gallarate del distretto IV delle acque del contado di Milano, era tra le comunità che di Gallarate. contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Com- partizione delle fagie 1346). comune di Sumirago. 942 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1816 - 1859 nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Su- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, mirago risultava tra le comunità censite nella medesima in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune Dalle risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del di Sumirago fu inserito nel distretto XVI di Somma. censimento, Sumirago, comune di circa 225 anime, risulta- Sumirago, comune con convocato, fu confermato nel di- va infeudato al fu conte Giulio Visconti, con pagamento di stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- censo annuale. Il pagamento comprendeva 2 quartari e 6 mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 metà di avena e 6 boccali di vino per ogni testa dai 18 anni luglio 1844). in su. La comunità era sottoposta alla giurisdizione del giu- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Sumirago, co- dice regio del Seprio e del giudice feudale di Varese. Il giu- mune con convocato generale e con una popolazione di 443 ramento annuale si prestava alla banca criminale del Se- abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. prio. Non vi era consiglio generale né particolare, ma solamente due sindaci con un console. I sindaci erano eletti dalla comunità. I riparti dei carichi si facevano nella pub- blica piazza, dopo aver convocato la popolazione. L’esecu- zione dei riparti e la tenuta del libro relativo erano affidate TAINO al cancelliere, che abitava a Brunello e percepiva 12 lire (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, comune di Taino. 943 fasc. 20). sec. XIV - 1757 La località di Taino, facente parte della pieve di Angera, comune di Sumirago. 940 venne citata negli statuti delle strade e delle acque del con- 1757 - 1797 tado di Milano. Taino era tra le comunità che contribuivano In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle no del 1757, Sumirago risultava tra le comunità della pieve fagie 1346). di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel Angera col suo territorio era antico feudo degli arcive- 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- scovi di Milano. Nel 1350 il pontefice Clemente VI investì calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento del feudo Caterina di Bernabò Visconti; nel 1397 Angera territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- divenne contado, a favore di Gian Galeazzo Visconti, duca rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). di Milano. Nel 1404 il feudo di Angera passò ad Alberto Vi- Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- sconti di Castelletto. seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i partimento 1791). poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte Vitaliano Borromeo per 12.800 lire (Casanova 1930). comune di Sumirago. 941 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1798 - 1809 nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Taino risul- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Carlo V, cart. 2). bis), il comune di Sumirago compariva nel distretto di Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Somma, contrassegnato con il numero 12. Soppresso il di- del censimento, Il comune era infeudato al conte Renato partimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con Borromeo senza corresponsione di emolumenti. la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione terri- Non vi risiedeva alcun giudice, ma si faceva riferimento toriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio al borgo di Angera, con il podestà Pietro Borroni, alla cui (legge 5 vendemmiale anno VII), Sumirago entrò nel di- giurisdizione il paese era sottoposto, mentre il giuramento stretto XIII di Gallarate, nel dipartimento dell’Olona. Nel si prestava invece a Gallarate. compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato Il comune non disponeva di consiglio generale né parti- nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona colare, non essendovi altro che due sindaci, di cui uno elet- (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Sumirago to dalla comunità e l’altro dalla “casa Sorbellona” (Serbel- venne inserito nel V cantone, di Somma, del distretto IV di loni), ai quali era affidata la vigilanza sulla comunità.

252 Ternate

Il cancelliere risiedeva a Taino e aveva un salario di 24 li- Con dispaccio governativo 1822 luglio 13 n. 20843/2303 re. Le scritture si trovavano in una cassa della comunità il comune di Cheglio fu aggregato a quello di Taino, con presso uno dei sindaci. La cassa aveva tre chiavi, affidate ai “l’amalgamazione delle rispettive attività e passività”, a de- sindaci e al cancelliere. correre dal 1823 (variazioni al compartimento di Como, Il comune non aveva procuratori né agenti a Milano. In 1816-1835). caso di necessità si ricorreva alla casa Sorbellona (Serbel- Taino con Cheglio, comune con convocato, fu conferma- loni). to nel distretto XV di Angera in forza del successivo com- Le anime collettabili nell’anno 1750 erano 387. Nel 1751 partimento territoriale delle province lombarde (notifica- vi erano 177 maschi e 206 femmine, cioè 383 anime in tut- zione 1 luglio 1844). to; le non collettabili erano 79, cioè 37 maschi e 42 femmi- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Taino con la ne (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV, Como, frazione Cheglio, comune con convocato generale e con pieve di Angera, fasc. 12). una popolazione di 1214 abitanti, fu inserito nel distretto XX di Angera. comune di Taino. 944 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale del 1757 Taino risultava compreso nella pieve di Angera (editto 10 giugno 1757). Il TERNATE comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Galla- rate, poi di Varese, con le altre località della pieve di Ange- comune di Ternate. 947 ra, a seguito del compartimento territoriale della Lombar- sec. XII - 1757 dia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto Nel 1178, in una sentenza dell’arcivescovo di Milano province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni vengono citati due consoli del luogo di Trinate (Bognetti della pieve di Angera risultavano inseriti nel distretto cen- 1978, p. 232). Nel XIV secolo Ternate era una località della suario XXXV della provincia di Milano (compartimento pieve di Brebbia citata come “Trinà” negli statuti delle stra- 1791). de e delle acque del contado di Milano. Era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho comune di Taino. 945 (Compartizione delle fagie 1346). 1798 - 1815 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Ternate risul- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di bis) il comune di Taino venne inserito nel distretto di An- Carlo V, cartt. 7-8). gera. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 del censimento, il comune era infeudato a Giulio Visconti di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Borromeo Arese. Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Taino Il vicario del Seprio, in Gallarate, esercitava le funzioni entrò nel distretto XIV di Angera, che allora faceva parte di maggior magistrato, mentre come ufficio minore ci si ri- del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- volgeva al podestà della pieve in Gavirate, cui si pagavano riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Va- annualmente 11 lire e 4 soldi. Si versavano inoltre 6 lire rese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). all’anno al sindaco provinciale per la manutenzione delle Nel 1805 il comune di Taino venne inserito nel cantone III strade dalla città di Milano fino a Rho. Il console prestava di Angera del distretto II di Varese del dipartimento del La- giuramento alla banca del Seprio. rio. Il comune, di III classe, aveva 520 abitanti (decreto 8 Il comune non aveva consiglio, mentre l’attività ammini- giugno 1805). strativa era regolata da due sindaci, uno dei quali nominato Il 21 dicembre 1807 Taino e le terre circonvicine avanza- dal primo estimato, mentre l’altro era eletto dalla comunità, rono una petizione per essere aggregate al dipartimento riunita e convocata tramite il suono della campana. I sinda- d’Olona (petizione di Angera 1807). ci restavano in carica per tre anni. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Il cancelliere risiedeva a Travedona, veniva pagato 30 lire del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con all’anno e conservava le scritture del comune in una cassa, il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- nella sua abitazione. Gli abitanti nel 1751 erano circa 248 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, il comune denominativo di Taino, con i comuni aggregati di pieve di Brebbia, fasc. 20). Cheglio, Lentate, Lisanza, Taino, e con 1145 abitanti com- plessivi, figurava nel cantone II di Gavirate del distretto II comune di Ternate con San Sepolcro. 948 di Varese, e come tale, comune di III classe, fu confermato 1757 - 1797 con il successivo compartimento territoriale del diparti- mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del 1757 appare il comune di Ternate unito a San Sepolcro comune di Taino. 946 (editto 10 giugno 1757). L’aggregazione avvenne però nel mese di febbraio dello stesso anno. Infatti, nel titolo della 1816 - 1859 mappa di seconda stazione di Comabbio conservata presso Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in l’Archivio di Stato di Varese appaiono depennate le parole base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- “e S. Sepolcro”; segue la nota:"Da questo Comune resta le- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di vato il Territorio di S. Sepolcro e si è aggregato a Ternate Taino con Cheglio fu inserito nel distretto XV di Angera. per decreto 5 febb(rai)o 1757”. Il riquadro del foglio che

253 Torba presumibilmente riportava i fabbricati di San Sepolcro ap- TORBA pare ritagliato (Area virtuale, MUT 145.3) Nel compartimento territoriale della Lombardia austria- comune di Torba. 951 ca del 1786, il comune di Ternate con San Sepolcro, della sec. XIV - 1757 pieve di Brebbia, risulta inserito nella provincia di Gallara- La località di Torba, citata negli statuti delle strade e delle te, insieme alle altre località della pieve (editto 26 settem- acque del contado di Milano come appartenente alla pieve bre 1786). Il territorio venne successivamente unito alla di Castelseprio, era tra le comunità che contribuivano alla provincia di Milano e nel 1791, abolite le intendenze poli- manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fa- tiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a trovarsi com- gie 1346). prese nella provincia di Milano (compartimento 1791). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Torba risul- tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di comune di Ternate con San Sepolcro. 949 Carlo V, cartt. 10-11). 1798 - 1815 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune risultava infeudato al conte Fe- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione derico Pusterla, ma non pagava diritti feudali. Nessun pa- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI gamento veniva effettuato nemmeno al giudice competen- bis) il comune di Ternate venne inserito nel distretto 10 di te, che era il giudice regio di Varese. Il comune, composto Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 da solo nove focolari, per un totale di 80 anime, aveva so- fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre lamente il console, carica che veniva ricoperta a rotazione, 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, un mese per casa, e il cancelliere, che risiedeva a Tradate e Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), percepiva sei lire all’anno per il suo lavoro. Al cancelliere spettava vigilare sulla ripartizione dei tributi e sulla conser- Ternate venne spostato nel distretto XIV di Angera del di- vazione delle scritture pubbliche. partimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del Il comune non disponeva di procuratori né di agenti a Mi- lano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, vol. D XXII, Como, dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 pieve di Castelseprio, fasc. 14). il comune di Ternate venne inserito nel cantone III di An- gera del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune di Torba. 952 comune, di III classe, aveva 406 abitanti (decreto 8 giugno 1757 - 1797 1805). Nella compartimentazione teresiana del 1757 Torba face- Il 21 dicembre 1807 Ternate e le terre circonvicine avan- va parte della pieve di Castelseprio (editto 10 giugno 1757). zarono una petizione per essere aggregate al dipartimento Il comune di Torba entrò nel 1786 a far parte della provin- d’Olona (petizione di Angera 1807). cia di Gallarate, con le altre località della pieve di Castelse- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento prio, a seguito del compartimento territoriale della Lom- bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- della pieve di Castelseprio facevano parte del distretto ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), XXXII della provincia di Milano (compartimento 1791). il comune denominativo di Ternate, con i comuni aggregati di Ternate ed uniti e Varano, e con 613 abitanti complessivi, comune di Torba. 953 figurava nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese, 1798 - 1809 e come tale, comune di III classe, fu confermato con il suc- cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione rio (decreto 30 luglio 1812). del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Torba venne inserito nel distretto di Tra- date, contrassegnato col numero 18. Soppresso il diparti- comune di Ternate. 950 mento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la 1816 - 1859 successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territo- riale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in (legge 5 vendemmiale anno VII), Torba rimase nel distretto base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- di Tradate, che divenne il XIX del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del La- Ternate con San Sepolcro fu inserito nel distretto XV di rio (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Torba Angera. venne inserito nel cantone II di Tradate del distretto II di Ternate con San Sepolcro, comune con convocato, fu Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, confermato nel distretto XV di Angera in forza del succes- aveva 118 abitanti (decreto 8 giugno 1805). sivo compartimento territoriale delle province lombarde A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento (notificazione 1 luglio 1844). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Ternate con la ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), frazione San Sepolcro, comune con convocato generale e Torba figurava, con 100 abitanti, comune aggregato al co- con una popolazione di 726 abitanti, fu inserito nel distretto mune denominativo di Carnago, nel cantone VII di Tradate XX di Angera. del distretto I di Como, e come tale fu confermato con il

254 Tradate successivo compartimento territoriale del dipartimento del della pieve di Dairago si trovavano inseriti nel distretto cen- Lario (decreto 30 luglio 1812). suario XXIX della provincia di Milano. Cuggiono era la re- sidenza del cancelliere del distretto (compartimento 1791). comune di Torba. 954 1816 - 1859 comune di Tornavento con Tinella. 957 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in 1798 - 1809 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- Con la legge 6 germinale anno VI bis sulla ripartizione do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di del dipartimento del Verbano, Tornavento con Tinella ven- Torba fu inserito nel distretto XXII di Tradate. ne inserito nel nuovo dipartimento, nel distretto di Cuggio- Torba, comune con convocato, fu confermato nel distret- no Maggiore, contrassegnato con il numero 14. Soppresso to XXII di Tradate in forza del successivo compartimento il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione 1844). territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Min- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Torba, comune cio (legge 5 vendemmiale anno VII), Tornavento rimase nel con convocato generale e con una popolazione di 149 abi- distretto di Cuggiono Maggiore, che divenne il IX del di- tanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tradate. partimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805, un nuovo compartimento territoriale inserì Tornaven- to nel cantone III di Cuggiono del distretto IV, Gallarate, TORNAVENTO del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 109 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Tornavento con Tinella. 955 Nel 1805 il comune fu compreso nel cantone III - Cug- sec. XIV - 1757 giono del distretto IV di Gallarate, nell’ambito territoriale La località di Tornavento è citata negli statuti delle strade del dipartimento d’Olona (decreto 8 giugno 1805). e delle acque del contado di Milano e faceva parte della pie- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento ve di Dairago. Era tra le comunità che contribuivano alla d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- manutenzione della strada di San Pietro all’Olmo (Com- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio partizione delle fagie 1346). successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Tor- Appare successivamente, dal 1573, tra le comunità della navento ed unito figurava, con 124 abitanti, comune aggre- pieve di Dairago censite nei registri d’estimo del XVI e gato al comune denominativo di Lonate Pozzolo, nel can- XVII secolo (Estimo di Carlo V, cartt. 14-15). Nel secolo tone III di Cuggiono del distretto IV di Gallarate. Con la successivo il comune risulta tra le terre censite dello stato successiva concentrazione e unione di comuni nel diparti- di Milano soggette al censo del sale (Oppizzone 1634). mento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), Tornavento era Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta sempre compreso tra gli aggregati di Lonate Pozzolo, nel del censimento, il comune, di 94 anime, collettabili o non cantone III di Cuggiono del distretto IV di Gallarate. collettabili, era infeudato al conte Prada, al quale non effet- tuava però alcun pagamento. comune di Tornavento. 958 Il giudice feudale competente risiedeva a Gallarate. Il 1816 - 1859 console della comunità prestava il suo ordinario giuramen- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, to alla banca criminale del giudice regio, il vicario del Se- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- prio, con sede in Gallarate. bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune Il comune non disponeva di un consiglio, ma di un solo di Tornavento con Tinella fu inserito nel distretto XIV di console, che si sceglieva tramite pubblico incanto, al minor Cuggiono. offerente, nell’ultimo giorno dell’anno. Al console erano Tornavento con Tinella, comune con convocato, fu con- affidate l’amministrazione del patrimonio comunale e “la fermato nel distretto XIV di Cuggiono in forza del succes- vigilanza della giustizia dei pubblici riparti”; lo assistevano sivo compartimento territoriale delle province lombarde il cancelliere e gli “homini” della comunità. Per i riparti poi (notificazione 1 luglio 1844). veniva dato avviso ai proprietari e ai loro agenti. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Tornavento con Il cancelliere del comune risiedeva a Tornavento per la la frazione Tinella, comune con convocato generale e con maggior parte dell’anno e conservava le pubbliche scrittu- una popolazione di 211 abitanti, fu inserito nel distretto XI re, in mancanza di archivio. Il comune si serviva anche di di Cuggiono. un esattore, che veniva scelto tramite pubblico incanto e ri- maneva in carica per tre anni (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3072, fasc. 19). comune di Tornavento con Tinella. 956 TRADATE 1757 - 1797 cantone II di Tradate. 959 Nel compartimento territoriale del 1757 Tornavento con 1805 - 1808 Tinella risultava compreso nella pieve di Dairago (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò a far parte della provincia di Istituito con decreto di Napoleone I del 1805, il cantone Gallarate nel 1786, con le altre località della pieve di Dai- II di Tradate faceva parte del distretto II di Varese del dipar- rago, a seguito del compartimento territoriale della Lom- timento del Lario e comprendeva le seguenti località: bardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto Caronno Corbellaro, Castelseprio con Vicoseprio, Casti- province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comuni glione, Castronno, Gornate Superiore, Gornate Inferiore,

255 Tradate

Lozza, Morazzone, Torba, Tradate, Vedano, Venegono Su- comune di Tradate. 962 periore, Venegono Inferiore, Abbiate Guazzone, Carnago, 1757 - 1797 Caronno Ghiringhello, Lonate Ceppino, Rovate, che insie- Nella compartimentazione teresiana del 1757 Tradate fa- me avevano 12.056 abitanti (decreto 8 giugno 1805). ceva parte della pieve di Castelseprio (editto 10 giugno 1757). Il comune di Tradate entrò nel 1786 a far parte della cantone VII di Tradate. 960 provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di 1809 - 1815 Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con ni della pieve di Castelseprio facevano parte del distretto il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- XXXII della provincia di Milano (compartimento 1791). ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), il cantone VII di Tradate nel distretto I di Como compren- comune di Tradate. 963 deva i comuni denominativi di Tradate, Abbiate Guazzone, 1798 - 1815 Carnago, Caronno Ghiringhello, Castiglione, Mozzate, Ve- negono, con 13.945 abitanti complessivi. Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Il 19 agosto 1810 venne accordata dalla prefettura la se- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI parazione da Tradate dei comuni di Mozzate, Locate, Car- bis) il comune di Tradate divenne capoluogo dell’omonimo bonate, Limido, riuniti al cantone di Appiano. distretto, contrassegnato con il numero 18. Soppresso il di- partimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con Con il successivo compartimento territoriale del diparti- la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione terri- mento del Lario (decreto 30 luglio 1812) furono confermati toriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio nel distretto VII di Tradate i comuni denominativi di III (legge 5 vendemmiale anno VII), Tradate rimase a capo del classe di Tradate, Abbiate Guazzone, Carnago, Caronno proprio distretto, che divenne il XIX del dipartimento Ghiringhello, Castiglione, Mozzate, Venegono. dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del diparti- comune di Tradate. 961 mento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 Tra- sec. XIII - 1757 date fu messo a capo del cantone II di Tradate del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III Nel 1256, in un atto di vendita, vengono citati i consoli classe, aveva 1588 abitanti (decreto 8 giugno 1805). dei vicini e quello dei nobili di Tradate (Bognetti 1978, p. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento 228). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con La località di Tradate venne citata nella forma “El locho il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- de Tradà per li nobili e vicini” negli statuti delle strade e ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), delle acque del contado di Milano e faceva parte della pieve il comune denominativo di Tradate, comprendente i comu- di Castelseprio. Era tra le comunità che contribuivano alla ni concentrati di Tradate e Lonate Ceppino, era comune ca- manutenzione della strada di Bollate (Compartizione delle poluogo, con 2156 abitanti complessivi, del cantone VII del fagie 1346). distretto I di Como, e come tale fu confermato, comune di Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e III classe, con il successivo compartimento territoriale del nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Tradate ri- dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11). comune di Tradate. 964 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1816 - 1859 del censimento, Tradate, che allora contava circa 1450 abi- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in tanti, non aveva feudatario essendosi redento dal feudo. La base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- competenza giurisdizionale spettava al giudice regio di Va- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Tradate fu in- rese, Massimiliano Pusterla, e il giuramento veniva presta- serito nel distretto XXII come comune capoluogo. to da parte del console alla banca criminale dello stesso uf- Tradate, comune con consiglio, fu confermato capoluogo ficio. del distretto XXII in forza del successivo compartimento Il comune non aveva consiglio generale né particolare. territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio Le decisioni venivano prese nel congresso degli estimati, 1844). cui potevano partecipare anche altre persone interessate. Il Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Tradate, comu- corpo degli estimati eleggeva un deputato civile; mentre il ne con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popolo, convocato col suono della campana nella pubblica popolazione di 2482 abitanti, fu posto a capo del distretto piazza, eleggeva per “balotazione” due sindaci, che veniva- XVIII. no rinnovati ogni due anni. I sindaci non potevano assume- re decisioni senza il consenso del deputato civile, che cura- distretto di Tradate. 965 va gli interessi del comune e l’equità delle ripartizioni 1798 - 1800 tributarie. Per effetto della legge 6 germinale anno VI bis, che sta- Il comune aveva un cancelliere residente nel territorio, bilì la ripartizione del dipartimento del Verbano, venne isti- che si occupava delle scritture pubbliche e conservava l’ar- tuito il distretto di Tradate, contrassegnato con il numero chivio nella sua abitazione. Il cancelliere percepiva 200 lire 18. Il distretto comprendeva 18 comuni: Abbiate Guazzo- annue, oltre a sei lire per la carta e l’inchiostro. ne, Carnago, Caronno Corbellaro, Caronno Ghiringhello, Il comune non disponeva di procuratori né di agenti a Mi- Castel Seprio con Vico Seprio, Castiglione, Castrono, Gor- lano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 15). nate Superiore, Gornate Inferiore, Lonate Ceppino, Lozza,

256 Travedona

Rovate, Morazzone, Torba, Tradate, Vedano, Venegono Su- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta periore, Venegono Inferiore. del censimento, il comune di Travedona era infeudato a Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge Giulio Visconti Borromeo Arese, cui corrispondeva ogni 15 fruttidoro anno VI), il distretto di Tradate divenne il XIX anno complessivamente lire 27 lire, 18 soldi e 6 denari. del dipartimento d’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII) Il giudice per maggior magistrato era il vicario del Se- e fu composto da 25 comuni: infatti si aggiunsero i comuni prio, con sede in Gallarate, al quale non si corrispondevano di Gerenzano, Cassina Massina e Cislago. Inoltre vennero emolumenti. Il console prestava giuramento alla banca del inserite anche quattro località appartenenti a diversa area. vicariato. Per minore ufficio ci si rivolgeva al podestà della La popolazione complessiva del distretto raggiunse i pieve in Gavirate, cui si pagavano annualmente 5 lire, 5 sol- 17.000 abitanti. Il distretto fu soppresso con il comparti- di e 9 denari. Si pagavano inoltre 6 lire all’anno al sindaco mento territoriale del 1801 (legge 23 fiorile anno IX) e i co- provinciale per la manutenzione della strada della città di muni che ne facevano parte furono inseriti nel distretto II di Milano fino a Rho. Varese del dipartimento del Lario. Il comune non disponeva di un consiglio generale, ma di un consiglio particolare. Vi erano due sindaci o deputati, distretto XXII di Tradate. 966 che venivano eletti dal popolo convocato nella piazza pub- 1816 - 1853 blica col suono della campana e con otto giorni di preavvi- so da parte del console. I congregati sceglievano le persone Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in ritenute più abili. Il nome dei prescelti si inseriva in un cap- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- pello, da cui il console estraeva due nomi, che risultavano do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituivano il eletti come deputati per due o tre anni, a seconda degli ac- distretto XXII di Tradate i comuni di Abbiate Guazzone, cordi. Gli eletti si occupavano degli affari pubblici del co- Carnago, Caronno Corbellaro, Caronno Ghiringhello, Ca- mune e vigilavano sulla giustizia dei pubblici riparti. Il can- stel Seprio con Vico Seprio, Castiglione, Castronno, Gor- celliere Giovanni Battista Cotta era stato eletto sin dal nate Superiore, Gornate Inferiore, Lonate Ceppino, Lozza, 1720. Retribuito con 34 lire all’anno, custodiva le scritture Morazzone, Rovate, Torba, Tradate (capoluogo), Vedano, comunali in un vestaro utilizzato per archivio. Le anime Venegono Superiore, Venegono Inferiore. collettabili e non collettabili erano circa 469 (Risposte ai 45 I comuni con consiglio di Abbiate Guazzone, Carnago, quesiti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Breb- Caronno Ghiringhello, Castiglione, Castronno, Morazzo- bia, fasc. 22). ne, Tradate (capoluogo) e i comuni con convocato di Ca- ronno Corbellaro, Castel Seprio con Vico Seprio, Gornate comune di Travedona. 969 Superiore, Gornate Inferiore, Lonate Ceppino, Lozza, Ro- 1757 - 1797 vate, Torba, Vedano, Venegono Superiore, Venegono Infe- riore furono confermati nel distretto XXI di Luino in forza Nel compartimento territoriale del 1757 Travedona risul- del successivo compartimento territoriale delle province tava far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giugno lombarde (notificazione 1 luglio 1844). 1757). A seguito del nuovo compartimento territoriale della Lombardia austriaca del 1786, il comune, sempre compre- so nella pieve di Brebbia, entrò a far parte della provincia distretto XVIII di Tradate. 967 di Gallarate (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne 1853 - 1859 successivamente inserito nella provincia di Milano e nel Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di XVIII di Tradate nella provincia di Como era formato da Brebbia vennero a trovarsi unite alla provincia di Milano Abbiate Guazzone, Carnago, Caronno Ghiringhello, Casti- (compartimento 1791). glione, Castronno, Morazzone, Tradate (capoluogo), co- muni con consiglio comunale senza ufficio proprio, e dai comune di Travedona. 970 comuni con convocato di Caronno Corbellaro, Castel Se- 1798 - 1815 prio, Gornate Superiore, Gornate Inferiore, Lonate Ceppi- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione no, Lozza, Rovate, Torba, Vedano, Venegono Inferiore, Ve- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI negono Superiore, con una popolazione complessiva di bis) il comune di Travedona venne inserito nel distretto 10 17.040 abitanti. di Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno TRAVEDONA VII), Travedona venne spostato nel distretto XIV di Angera del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- comune di Travedona. 968 riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Va- sec. XIV - 1757 rese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Travedona venne inserito nel canto- La località di Travedona, appartenente alla pieve di Breb- ne IV di Gavirate del distretto II di Varese del dipartimento bia, è citata negli statuti delle strade e delle acque del con- del Lario. Il comune, di III classe, aveva 769 abitanti (de- tado di Milano: era tra le comunità che contribuivano alla creto 8 giugno 1805). manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fa- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento gie 1346). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Travedona ri- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), sultava ancora compresa nella medesima pieve (Estimo di il comune denominativo di Travedona, con i comuni aggre- Carlo V, cartt. 7-8). gati di Cazzago, Monate, Travedona, e con 1040 abitanti

257 Trevisago complessivi, figurava nel cantone II di Gavirate del distret- so nella pieve di Brebbia, entrò a far parte della provincia to II di Varese, e come tale, comune di III classe, fu confer- di Gallarate (editto 26 settembre 1786). Il territorio venne mato con il successivo compartimento territoriale del di- successivamente inserito nella provincia di Milano e nel partimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). 1791, abolite le intendenze politiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a trovarsi unite alla provincia di Milano comune di Travedona. 971 (compartimento 1791). 1816 - 1859 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in comune di Trevisago. 974 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1798 - 1809 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Travedona fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Travedona, comune con convocato, fu confermato nel di- bis) il comune di Trevisago venne inserito nel distretto 10 stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- di Besozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- luglio 1844). bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Travedona, co- na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno mune con convocato generale e con una popolazione di 832 VII), Trevisago venne spostato nel distretto XV di Laveno abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Va- rese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Trevisago venne inserito nel cantone TREVISAGO IV di Gavirate del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 255 abitanti (decreto comune di Trevisago. 972 8 giugno 1805). sec. XIV - 1757 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con Località citata negli statuti delle strade e delle acque del il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- contado di Milano del 1346 e facente parte della pieve di ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Brebbia. Era tra le comunità che contribuivano alla manu- Trevisago figurava, con 238 abitanti, comune aggregato al tenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie comune denominativo di Gavirate, nel cantone II di Gavi- 1346). rate del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e il successivo compartimento territoriale del dipartimento e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Trevisago del Lario (decreto 30 luglio 1812). risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 7-8). comune di Trevisago. 975 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta 1816 - 1859 del censimento, Trevisago era infeudato “alla felice memo- ria” del conte Giulio Visconti Borromeo Arese, cui corri- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in spondeva ogni anno complessivamente 20 lire e 5 soldi, a base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- titolo di censo feudale e dazio d’imbottato. do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di L’esercizio della giustizia spettava al podestà di Gavirate. Trevisago fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. Il console della comunità prestava giuramento alla banca Trevisago, comune con convocato, fu confermato nel di- criminale del vicariato del Seprio di Gallarate, pagando 22 stretto XVI di Gavirate in forza del successivo comparti- soldi e 6 denari annui. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Non vi era consiglio generale né particolare. Gli unici uf- luglio 1844). ficiali erano il cancelliere, il sindaco e il console. Quando Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Trevisago, co- si dovevano prendere decisioni, il console convocava, dan- mune con convocato generale e con una popolazione di 360 do preventivo avviso, i capifamiglia nella pubblica piazza. abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. Il cancelliere, retribuito con 34 lire all’anno, conservava le scritture pubbliche, consistenti nel catasto e nel riparto an- nuo dei carichi. Le ricevute dei pagamenti alla cassa del du- cato erano conservate dal sindaco. Il comune non aveva procuratore né agente a Milano; in TRONZANO caso di necessità si serviva del causidico Antonio Maria Bossi. comune di Tronzano con Bassano. 976 Le anime collettabili erano circa 130, le non collettabili sec. XV - 1757 49, per un totale di circa 179 (Risposte ai 45 quesiti, cart. Il comune di Tronzano fece parte del feudo di Valtrava- 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 23). glia, che fu concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al ca- comune di Trevisago. 973 sato Marliani, perché compreso nel feudo delle Quattro 1757 - 1797 Valli, squadra di Mezzo (Casanova 1930). Nel compartimento territoriale del 1757 Trevisago risul- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta tava far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giugno del censimento, Tronzano e Bassano erano infeudati al con- 1757). A seguito del nuovo compartimento territoriale della te Giovanni Emanuele Marliani, al quale annualmente cor- Lombardia austriaca del 1786, il comune, sempre compre- rispondevano poco più di 79 lire.

258 Uboldo

I comuni, che erano compresi nella pieve di Valtravaglia, ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), erano sottoposti al giudice feudale Antonio Maria Bossi, il comune denominativo di Tronzano, con i comuni aggre- cui pagavano annualmente 6 lire, ma senza prestare giura- gati di Pino e Tronzano ed uniti, e con 744 abitanti com- mento. Il giudice risiedeva in Luino. plessivi, figurava nel cantone IV di Maccagno del distretto Al comune di Tronzano era aggregato il comune di Bas- II di Varese, e come tale, comune di III classe, fu conferma- sano, ma nel pagamento delle tasse era collegato anche con to con il successivo compartimento territoriale del diparti- Pino. Per i carichi fiscali che coinvolgevano Tronzano con mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Pino, Pino pagava per un terzo e Tronzano con Bassano per due terzi. comune di Tronzano. 979 Tronzano desiderava la separazione di Bassano. 1816 - 1859 I consigli dei due paesi si facevano nella piazza pubblica, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in dopo il preavviso dato focolare per focolare nella giornata base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- precedente. Al tocco della campana si riuniva il consiglio do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di che stabiliva quello che doveva essere fatto dai sindaci e dal Tronzano con Bassano fu inserito nel distretto XX di Mac- console. Se i sindaci e il console non erano in grado di fare cagno. quello che era stato determinato nei consigli, si eleggevano Tronzano con Bassano, comune con convocato, fu con- in consiglio persone capaci di eseguire quanto stabilito. fermato nel distretto XX di Maccagno in forza del succes- Sindaci e console venivano nominati ogni anno a turno tra sivo compartimento territoriale delle province lombarde i focolari. (notificazione 1 luglio 1844). Il cancelliere di Tronzano conservava i riparti del detto Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Tronzano con triennio e percepiva 3 lire e 10 soldi per ogni riparto, men- la frazione di Bassano, comune con convocato generale e tre non aveva mercede fissa. Per il comune di Bassano il con una popolazione di 386 abitanti, fu inserito nel distretto cancelliere veniva retribuito nello stesso modo. Né l’uno, XXI di Luvino. né l’altro comune avevano archivio, né stanza pubblica e le scritture si trovavano nella casa or di uno or dell’altro. I comuni non disponevano di procuratori né di agenti a Milano. In Tronzano le anime “di comunione” erano n. 151, i non TURRO comunicati erano n. 51; in Bassano 172 “di comunione”, senza comunione n. 87 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, comune di Turro. 980 vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 40). sec. XIV - 1729 La località di Turro, della pieve di Brebbia, citata come comune di Tronzano con Bassano. 977 Turre negli statuti delle strade e delle acque del contado di 1757 - 1797 Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manu- Secondo il compartimento territoriale del 1757 Tronzano tenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 1346). giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Turro risulta- della pieve, a seguito del compartimento territoriale della va ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in V, cartt. 7-8). otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- L’aggregazione della Cassina di Turro al comune di lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Monvalle venne decisa nel settembre del 1730 (aggregazio- Milano (compartimento 1791). ni 1730) e nel Compartimento territoriale specificante le cassine, del 1751, i due comuni risultavano uniti, con la de- comune di Tronzano con Bassano. 978 nominazione di “Moallo con Turro” (Compartimento 1798 - 1815 1751). A questa data, le due comunità avevano istituzioni Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione rappresentative e cariche istituzionali in comune (Risposte del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI ai 45 quesiti, cart. 3035, fasc. 17). bis) il comune di Tronzano venne inserito nel distretto del Giona. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, UBOLDO Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Tronzano entrò nel distretto XVI di Luino, che faceva parte comune di Uboldo. 981 del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territo- sec. XIV - 1757 riale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Va- rese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Uboldo, località della pieve di Parabiago, appare negli Nel 1805 il comune di Tronzano venne inserito nel cantone statuti delle strade e delle acque del contado di Milano. Era VII di Maccagno Superiore del distretto II di Varese del di- tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della partimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 502 strada di Bollate (Compartizione delle fagie 1346). abitanti (decreto 8 giugno 1805). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Uboldo ri- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con sultava ancora tra le comunità censite nella medesima pieve il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- (Estimo di Carlo V, cart. 37).

259 Uppone

Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comune di Uboldo. 984 del censimento, Uboldo era infeudato al marchese Giusep- 1816 - 1859 pe Antonio Villani, senza corresponsione di emolumenti. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, La terra, che contava circa 780 anime, collettabili e non in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- collettabili, era sotto la giurisdizione del podestà feudale bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune Carlo Bossi, residente in Milano, cui non si effettuavano di Uboldo fu inserito nel distretto IV di Saronno. pagamenti. Il console prestava il giuramento alla banca cri- Con dispaccio governativo 1838 aprile 14 n. 7306/1208 minale di Gallarate. La comunità si suddivideva in quattro fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Uboldo, del comuni, in quanto la disgregazione era stata accordata rela- consiglio comunale al convocato generale (variazioni al tivamente al sale rilevato da ciascun comune. compartimento di Milano). L’assemblea del popolo, riunita al suono della campana, Uboldo, comune con consiglio, fu confermato nel distret- eleggeva il console e il sindaco, ai quali era affidata la vigi- to IV di Saronno in forza del successivo compartimento ter- lanza sull’equità della distribuzione dei carichi fiscali. Il ritoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio cancelliere risiedeva nel comune e percepiva 70 lire all’an- 1844). no. A lui erano affidate le pubbliche scritture. Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Uboldo, comu- ne con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una Il comune non disponeva di procuratore né di agente a popolazione di 1956 abitanti, fu inserito nel distretto XIV Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3062, vol. D IV, pieve di Saronno. di Parabiago, fasc. 9). comune di Uboldo. 982 1757 - 1797 UPPONE

Nel compartimento territoriale del 1757 Uboldo risultava comune di Uppone. 985 far parte della pieve di Parabiago (editto 10 giugno 1757). sec. XIV - 1757 Il comune venne inserito nel 1786 nella provincia di Mila- no, con le altre località della pieve di Parabiago, a seguito La località di Uppone, facente parte della pieve di Ange- del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, ra, venne citata negli statuti delle strade e delle acque del che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 contado di Milano; era tra le comunità che contribuivano settembre 1786). Nel 1791 la pieve di Parabiago, unitamen- alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle te a quella di Nerviano, risultava compresa nel distretto fagie 1346). censuario XXVIII della provincia di Milano. Il cancelliere Angera col suo territorio era antico feudo degli arcive- del distretto risiedeva a Saronno (compartimento 1791). scovi di Milano. Nel 1350 il pontefice Clemente VI investì del feudo Caterina di Bernabò Visconti; nel 1397 Angera divenne contado, a favore di Gian Galeazzo Visconti, duca comune di Uboldo. 983 di Milano. Nel 1404 il feudo di Angera passò ad Alberto Vi- 1798 - 1815 sconti di Castelletto. Nel 1449 il consiglio generale della comunità di Milano Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione effettuò la vendita della pieve d’Angera, con la sua rocca, i del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI poteri giurisdizionali e una serie di entrate fiscali, al conte bis), il comune di Uboldo venne inserito nel distretto di Le- Vitaliano Borromeo (Casanova 1930). gnano. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Uppone ri- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Carlo V, cart. 2). Uboldo entrò nel distretto XII di Rho, nel dipartimento dell’Olona. Nel compartimento territoriale del 1801 il co- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta mune fu collocato nel distretto IV di Gallarate del diparti- del censimento, il comune era infeudato al conte Renato mento dell’Olona (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il co- Borromeo Arese, a cui non si effettuavano pagamenti per mune di Uboldo venne inserito nel cantone II, Saronno, del ragione feudale. Non vi risiedeva alcun giudice, ma le fun- distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona. Il co- zioni giurisdizionali erano esercitate dal podestà residente mune, di III classe, aveva 941 abitanti (decreto 8 giugno nel borgo di Angera, che non percepiva salario. Il comune 1805). non aveva mai prestato giuramento a banche criminali, ave- va sempre fatto comune a sé e non intendeva fare mutazioni A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del suo stato. La piccola comunità non aveva consiglio ge- d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- nerale né particolare, non essendovi altro ufficiale che il no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio cancelliere ed il console, che cambiava una volta all’anno successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- tra gli stessi massari. All’occorrenza questi si convocavano mune denominativo di Uboldo figurava compreso, con in casa del cancelliere con l’intervento dei maggiori esti- 1265 abitanti, nel cantone II di Saronno del distretto IV di mati e si determinava quanto si credeva più conveniente per Gallarate; con la successiva concentrazione e unione di co- il comune, che non aveva alcun patrimonio. L’equità dei ri- muni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 novembre 1811), parti si faceva riconoscere ad ogni richiesta dagli interessa- Uboldo, comune di III classe con 2311 abitanti complessi- ti. Il cancelliere risiedeva nel borgo di Angera e conservava vi, comprendeva gli aggregati di Uboldo e Origgio, sempre il Libro dei riparti annui e il Libro del catasto. La retribu- nel cantone II di Saronno del distretto IV di Gallarate. zione del cancelliere era di 8 lire all’anno.

260 Valganna

Il comune non aveva procuratori né agenti a Milano e si sindaco e dieci deputati, i quali con il console e con l’agen- avvaleva del sindaco provinciale della pieve di Angera, te dell’Ospedale Maggiore assistevano agli interessi del co- Carlo Filippo Marinone. mune gratis, senza emolumento alcuno. Al sindaco princi- Le anime collettabili e non collettabili erano in tutto 36: palmente e ai deputati era affidata la vigilanza sugli cioè 31 collettabili e 5 non collettabili (Risposte ai 45 que- interessi del comune e sui riparti dei carichi locali. Il sinda- siti, cart. 3035, vol. D XV, Como, pieve di Angera, fasc. co si eleggeva ogni anno scegliendo tra le persone capaci a 11). giudizio del comune quella che faceva la miglior oblazione, Nel Compartimento territoriale specificante le cassine, perché il sindaco si obbligava a pagare per tutti i carichi lo- del 1751, i comuni di Ranco e Uppone apparivano ancora cali voluttuari, che ordinariamente il comune poneva tutti separati (Compartimento 1751); risultavano invece unifica- gli anni e ciò sopra le teste dai sette anni in avanti, maschi ti nel compartimento territoriale dello stato di Milano del e femmine. In occorrenza di qualche aggravio straordinario 1757 (editto 10 giugno 1757). il sindaco era tenuto a pagarlo, ripartendo poi la spesa sopra le teste del comune alla fine dell’anno. I deputati venivano eletti dal comune “a pluralità de voti” ed era facoltà del me- desimo prorogarli o sostituirli. VALCUVIA La comunità eleggeva quale cancelliere una persona del luogo, che avesse esperienza contabile, e questi curava le poche scritture del comune, formava i riparti e aveva come pieve di Valcuvia. 986 emolumento 6 lire all’anno. sec. XIV - 1797 Valganna non aveva in Milano procuratore né agente, ma La pieve di Valcuvia appare citata negli statuti delle stra- bensì in caso di necessità ricorreva all’Ospedale Magiore. de e delle acque del ducato di Milano, redatti nel 1346 Le anime tanto maschi come femmine d’ogni età erano (Compartizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo 498 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Como, del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiorna- pieve di Arcisate, fasc. 12). menti del XVII secolo, risultavano far parte della pieve le località seguenti: Arcumeggia, Accio (Azzio), Bedio (Be- dero), Brenta, Brinzio, Casale, Caravate, Casalzuigno, Cas- comune di Valganna. 988 sano, Varè, Cabiaglio, Caona (Cavona), Cittiglio, Cuvelio, 1757 - 1797 Cuvio, Duno, Farera (Ferrera), Gemonio, Marsiago (Ma- Nella compartimentazione teresiana del 1757 Valganna sciago), Orino, Rancio, Ranco, Vergobio, Zuigno (Estimo faceva parte della pieve di Arcisate (editto 10 giugno 1757). di Carlo V, cart. 49). La pieve, nel 1757, comprendeva i co- Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- muni di Arcumeggia, Azzio, Bedero, Brenta, Brinzio, Ca- larate, con le altre località della pieve di Arcisate a seguito biaglio, Caravate con Ronco, Casal Zuigno, Cassano, Ca- del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, vona, Cittiglio, Cueglio, Cuvio con Comaccio, Duno, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 Ferrera, Gemonio, Masciago, Orino, Rancio con Cantevra, settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Arcisate Vararo, Vergobbio (editto 10 giugno 1757). La situazione facevano parte del distretto XXXIX della provincia di Mi- non subì mutamenti all’epoca del compartimento della pro- lano (compartimento 1791). vincia di Gallarate (editto 26 settembre 1786). comune di Valganna. 989 1798 - 1809 VALGANNA Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Valganna venne inserito nel distretto di comune di Valganna. 987 Arcisate. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 sec. XVI - 1757 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Ganna, poi Valganna, era antico feudo dell’Abbazia di S. 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Gemolo di Ganna. Nel 1556, dopo la soppressione dell’Ab- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), bazia fatta dalla Santa Sede, tutti i suoi beni e diritti venne- Valganna rimase nel distretto di Arcisate, che divenne il ro concessi all’Ospedale Maggiore di Milano (Casanova XVII del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento 1930). territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II Nel 1751, il paese, che faceva parte della pieve di Arcisa- di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno te, dipendeva dall’Ospedale Maggiore di Milano. Vi risie- IX). Nel 1805 il comune di Valganna, col nome di “Valgana deva il podestà, ossia il suo luogotenente, abitando il pode- con Ghirla ed uniti”, venne inserito nel cantone VI di Vig- stà in Milano, al quale il comune corrispondeva 16 lire giù del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il annue, mentre il console prestava il suo giuramento nell’uf- comune, di III classe, aveva 716 abitanti (decreto 8 giugno ficio di Ganna. 1805). Il comune era un corpo solo, non aveva sotto di sé nessun A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento altro comune e non chiedeva di essere separato dalla pro- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con vincia del ducato nella quale si trovava. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Il comune si riuniva in consiglio in occasione di qualche ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), suo interesse nella sala del luogotenente di proprietà Valganna ed uniti figurava, con 633 abitanti, tra i comuni dell’Ospedale. Durante le riunioni chiunque poteva espri- denominativi nel cantone III di Viggiù del distretto II di Va- mere il proprio parere, anche per le imposte locali voluttua- rese, nel quale fu confermato con il successivo comparti- rie, non avendo la comunità imposte reali perché tutta esen- mento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 lu- te, in quanto fondo ecclesiastico antico. Valganna aveva un glio 1812).

261 Valtravaglia comune di Valganna. 990 pieve di Valtravaglia. 995 1816 - 1859 sec. XIV - 1797 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in La pieve di Valtravaglia appare citata in un documento base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- del 1137 riguardante la chiesa plebana di Bedero (Codice do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Della Croce), mentre alcuni dei paesi che la componevano Valgana (Valganna) fu inserito nel distretto XIX di Arcisa- sono nominati in documenti del IX-X secolo (Rota, Valtra- te. vaglia). Nella relazione di Ambrosio Oppizzone, del 1633, Con dispaccio governativo 1827 febbraio 6 n. 76/12 fu pubblicata l’anno successivo a Pavia (Oppizzone 1634) ri- autorizzata la sostituzione, nel comune di Valganna, del sultavano far parte della pieve le località seguenti: Porto, consiglio comunale al convocato generale (variazioni al Veccano, Bretio, Missadino (Musadino) con Ligurno, Mus- compartimento di Como, 1816-1835). seno, Bedro, Rogiano, Prinat. (?), Castello, Massenzana, Valgana (Valganna), comune con consiglio, fu conferma- Zermignaga, Macagno, Riva di Macagno, Fabiasco, Cunar- to nel distretto XIX di Arcisate in forza del successivo com- do, Cugliate, Marchirollo, Arbitio, Lavena, Ardena, Vecco- partimento territoriale delle province lombarde (notifica- nago, Montegrino, Grantulla, Buglione, Oldomina, Tron- zione 1 luglio 1844). zano Compino (con Pino?), Luino. La pieve, nel 1757, Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Valganna, co- comprendeva i comuni di Agra con Colmegna e Cassina mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con Casneda, Arbizio, Ardena, Armio, Bedero con Brezzo, Bie- una popolazione di 1044 abitanti, fu inserito nel distretto gno, Bosco, Brisciago (Brissago), Brusimpiano, Cadero XVII di Arcisate. con Graglio, Campagnano, Castello con Caldé, Cossano, Cremenaga, Cugliate, Cunardo, Curiglia, Dumenza, Fabia- sco, Garabiolo, Germignaga, Grantola, Lavena, Lozzo, Lu- vino, Maccagno Superiore, Marchirolo, Marzio, Mesenza- VALTRAVAGLIA na, Montegrino, Monte Viasco, Muceno con Ticinallo, Musadino con Ligurno, Musignano, Pino, Porto, Roggia- no, Runo con Stivigliano, Tronzano con Bassano, Veccana, castellanza di Valtravaglia. 991 Viconago, Voldomino con Biviglione (editto 10 giugno sec. X - sec. XVI 1757). La situazione non subì mutamenti all’epoca del La castellanza di Valtravaglia era un possedimento compartimento della provincia di Gallarate: l’unica diffe- dell’arcivescovo di Milano; comprendeva “Bedero, Bradi- renza consiste nella sostituzione della denominazione Ca- zio (Brezzo), Brixago, Castello, Massenzana con Ferrera, dero con Graglio con quella di Graglio con Cadero (editto Miceno con Ticinalo, Musadino con Livurno, Porto con 26 settembre 1786). Brogario, Rozano, Vechano”. La popolazione era distinta in nobili e vicini. bibl. Rota, Valtravaglia: Carlo Massimo Rota, La Valtrava- glia, Milano, Scuola Tipografica Artigianelli, 1927. L’arcivescovo nominava un castellano, che a sua volta sceglieva due decani per ogni località della castellanza. Di nomina arcivescovile erano anche due gualdemani e i cam- pari. Tra gli altri ufficiali vi erano quattro gastaldi, i cane- vari, che custodivano i beni comunali, e i portinai. Gualde- VARANO mani, gastaldi, canevari e decani erano esentati dai servizi di guardia al castello (Beretta 1917). comune di Varano. 996 castellanza di Valtravaglia. castellano. 992 sec. XIV - 1757 sec. XIII Varano è una località della pieve di Brebbia citata negli Il castellano rappresentava l’arcivescovo nella castellanza. statuti delle strade e delle acque del contado di Milano. Era Sua sede era il castello “Castrum Travalie”; riceveva il giura- tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della mento di fedeltà e la guadia, cioè la promessa solenne di sogge- strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). zione ed obbedienza, procedendo nei confronti dei renitenti alla riscossione forzosa delle somme dovute o al sequestro dei beni; Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nominava due decani per ogni comunità; convocava le vicinan- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Varano risul- ze col suono della campana a stormo; riceveva le querele per i tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di danni rurali; esigeva le tasse giudiziali per i singoli atti e i banni Carlo V, cartt. 7-8). da chi contravveniva alle norme; concedeva il permesso di ven- demmiare (Beretta 1917). Nel 1611, Giacomo Trecchi, di Galeazzo, notificò il pos- sesso immemorabile del feudo di Varano, unito a Cazzago castellanza di Valtravaglia. decano. 993 di Sotto, con i dazi del pane, vino e carni, con la ragione di sec. XIII pesca nel lago e nella roggia detta Naviglietto, col diritto di Ogni comunità della castellanza era amministrata da due de- tenere osteria e con un censo feudale di 6 lire. Nel 1661, cani, nominati dal castellano. Per l’investitura il decano conse- alla morte del marchese Manfredo Trecchi senza discen- gnava al castellano un formaggio del valore di 4 soldi e versava denti maschi, il feudo comprendeva 22 fuochi per Varano e una somma un po’ più consistente all’arcivescovo (Beretta 1917). 17 per Cazzago di Sotto. Il solo feudo di Varano passò, nel 1690, al giureconsulto Giovanni Antonio Guilizzoni (Casa- castellanza di Valtravaglia. gualdemano. 994 nova 1930). sec. XIII Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta I gualdemani della castellanza di Valtravaglia erano due, ve- del censimento, il comune era infeudato nel 1751 al conte nivano scelti dall’arcivescovo di Milano per tutta la valle col Guilizzoni, cui pagava 6 lire all’anno. compito di riscuotere le tasse giudiziarie e altri tipi di contribu- to e percepivano un denaro per ogni soldo incassato (Beretta Il giudice feudale cui era sottoposta la comunità era il po- 1917). destà locale, che abitava in Arcisate e non percepiva onora-

262 Vararo rio. Il console del comune prestava giuramento alla banca do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di criminale del vicariato del Seprio in Gallarate. Varano fu inserito nel distretto XV di Angera. La comunità non aveva un consiglio, ma eleggeva due Varano, comune con convocato, fu confermato nel di- sindaci, che vigilavano sulla giusta ripartizione dei carichi. stretto XV di Angera in forza del successivo compartimen- L’elezione avveniva ad opera della comunità, convocata to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- tramite il suono della campana. glio 1844). Il cancelliere abitava a Comabbio e veniva retribuito con Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Varano, comu- 7 lire all’anno. Le scritture venivano conservate dai due ne con convocato generale e con una popolazione di 456 sindaci. abitanti, fu inserito nel distretto XX di Angera. La comunità si regolava da sé, senza procuratori, e lo sta- to delle anime era di circa 146 abitanti (Risposte ai 45 que- siti, cart. 3035, vol. D XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 24). VARARO comune di Varano. 997 1757 - 1797 comune di Vararo. 1000 sec. XV - 1757 Nel compartimento territoriale del 1757 Varano risultava far parte della pieve di Brebbia (editto 10 giugno 1757). Vararo apparteneva alla pieve di Valcuvia. Nel 1774, 11 maggio, per decreto del Senato, il feudo di Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio Varano venne rilasciato a Teresa, figlia primogenita del Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- conte Giuseppe Guilizzoni e moglie di Antonio Lemene so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere (Casanova 1930, p. 105). A seguito del nuovo comparti- Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- mento territoriale della Lombardia austriaca del 1786, il sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto comune, sempre compreso nella pieve di Brebbia, entrò a Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo far parte della provincia di Gallarate (editto 26 settembre dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). 1786). Il territorio venne successivamente inserito nella Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta provincia di Milano e nel 1791, abolite le intendenze poli- del censimento, Vararo, comunità di circa 115 abitanti della tiche, le terre della pieve di Brebbia vennero a trovarsi unite pieve di Valcuvia, era infeudata a Giulio Visconti, cui paga- alla provincia di Milano (compartimento 1791). va annualmente 8 lire e 4 soldi come censo feudale. Il giu- dice ordinario era il podestà feudale di Cuvio, C. Buzzi; ma comune di Varano. 998 il console del comune era obbligato anche a portare le de- 1798 - 1809 nunce al regio ufficio di Varese, senza però prestare giura- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione mento ad alcuna banca criminale. Il comune era stato pro- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI babilmente aggregato anticamente a Cittiglio e sarebbe bis) il comune di Varano venne inserito nel distretto di Be- stato separato successivamente. Il rapporto con Cittiglio sozzo, contrassegnato col numero 10. Soppresso il diparti- era confermato dal pagamento di 15 lire all’anno per il cen- mento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la so del sale a quella comunità, che poi provvedeva ad effet- successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territo- tuare il versamento alla regia camera. Vararo chiedeva per- riale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio tanto l’assegnazione diretta del censo del sale senza dover (legge 5 vendemmiale anno VII), Varano entrò nel distretto dipendere da Cittiglio. XIV di Angera del dipartimento dell’Olona. Con il compar- L’amministrazione era curata dal sindaco e dal console. timento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- La carica di sindaco veniva messa all’incanto ed era asse- stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fio- gnata a chi facesse la maggiore oblazione a favore della co- rile anno IX). Nel 1805 il comune di Varano venne inserito munità. Il consolato era invece attribuito mensilmente a nel cantone III di Angera del distretto II di Varese del dipar- turno ad ogni focolare. I due deputati costituivano i pubbli- timento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 239 abi- ci riparti e li comunicavano a tutti i capifamiglia. Si convo- tanti (decreto 8 giugno 1805). cava infine il popolo in piazza e si rendevano pubblici i ca- Il 21 dicembre 1807 Varano e le terre circonvicine avan- richi determinati. Il sindaco svolgeva anche il lavoro del zarono una petizione per essere aggregate al dipartimento cancelliere e conservava le scritture pubbliche (Risposte ai d’Olona (petizione di Angera 1807). 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento 20). del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- comune di Vararo. 1001 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), 1757 - 1797 Varano figurava, con 213 abitanti, comune aggregato al co- mune denominativo di Ternate, nel cantone II di Gavirate Nel compartimento territoriale del 1757 Vararo risultava del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno 1757). successivo compartimento territoriale del dipartimento del Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- Lario (decreto 30 luglio 1812). larate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 comune di Varano. 999 settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Gallarate alla 1816 - 1859 guida della provincia, ma venne subito inglobata nella pro- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in vincia di Milano, pur rimanendo sede dell’intendenza poli- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- tica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, la Valcu-

263 Varese via fu inserita nel distretto censuario XXXVIII della S. Salvatore e Monte Morone, Masnago, Morosolo con provincia di Milano (compartimento 1791). Mostonate e Calcinate del Pesce, Oltrona con Gropello (Groppello), S. Ambrogio, S. Maria del Monte, Schiano comune di Vararo. 1002 (Schianno), Varese con le sue castellanze, Velate con Cas- 1798 - 1809 sina Rasa e Fogliaro, che in totale avevano 13.977 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- bis) il comune di Vararo venne inserito nel distretto di Cu- mento del Lario prevedeva l’inserimento, nel cantone I di vio. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- Varese del distretto II di Varese, dei comuni denominativi doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di Varese, Azzate, Barasso, Bizzozero, Bodio, Daverio, di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Gazzada, Malnate, Masnago, Morosolo, Velate, con un to- Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Vararo tale di 17.168 abitanti (progetto di concentrazione 1807, fu spostato nel distretto XV di Laveno, del dipartimento Lario). A seguito dell’aggregazione dei comuni del diparti- dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il mento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), costitu- comune fu collocato nel distretto II di Varese del diparti- ivano il cantone I di Varese i comuni denominativi di Vare- mento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il co- se, Bizzozero, Masnago, Gazzada, Luvinate, Morosolo, mune di Vararo venne inserito nel cantone V di Cuvio, del Daverio, Bodio, Azzate, Malnate, Velate, Cuvio con 20.453 distretto II di Varese, del dipartimento del Lario. Il comune, abitanti complessivi. Con il successivo compartimento ter- di III classe, aveva 179 abitanti (decreto 8 giugno 1805). ritoriale del dipartimento del Lario, il cantone I di Varese Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- del distretto II di Varese era formato dai comuni denomina- mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Vararo al co- tivi di Varese, Azzate, Bizzozero, Luvinate, Daverio, Mal- mune denominativo di Cittiglio nel cantone III di Cuvio del nate, Velate (decreto 30 luglio 1812). distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, La- rio). Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel comune di Varese. 1005 biennio seguente, Vararo venne unito al comune di Brenta, sec. XIV - 1757 nel cantone II di Gavirate del distretto II di Varese (decreto La località di Varese venne citata negli statuti delle strade 4 novembre 1809, Lario). e delle acque del contado di Milano ed era a capo della pie- Nel successivo progetto di rettificazione e concentrazio- ve omonima; faceva parte delle comunità che contribuivano ne dei comuni del dipartimento del Lario, venne proposta alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione l’aggregazione di Varano a Laveno “per la maggior vici- delle fagie 1346). nanze e per la comodità delle comunicazioni” (rettificazio- Il comune di Varese ebbe dal 1347 propri statuti, idi cui ni del dipartimento del Lario 1812). Con il successivo com- si conserva il testo. partimento territoriale del dipartimento del Lario, Vararo La struttura amministrativa prevedeva un vicario o con- era tra gli aggregati del comune di Laveno, sempre nel can- sole del borgo e della castellanza di Varese. Il vicario, in- tone II di Gavirate del distretto II di Varese (decreto 30 lu- viato da Milano, era affiancato da quattro consoli, che ave- glio 1812). vano potere di deliberare, da soli o con il supporto di un consiglio di credenza. Oltre ai “consiglieri privati” del con- comune di Vararo. 1003 siglio di credenza, che costituivano un organo di consulen- 1816 - 1859 za dei consoli e del vicario, il comune disponeva anche di Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in un “consiglio maggiore” (Statuti Varese, p. 8), che aveva il base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- compito di eseguire gli ordini e le deliberazioni degli orga- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di ni di governo, di impedire le trasgressioni agli ordini sud- Vararo fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. detti e alle consuetudini comunali, di fornire consulenza Vararo, comune con convocato, fu confermato nel di- alla struttura di reggenza. I consiglieri avevano però anche stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- un potere di controllo sull’azione del vicario e dei consoli. mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Completavano l’apparato amministrativo un “canevarius” luglio 1844). o tesoriere, che aveva il compito di registrare sul libro co- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Vararo, comu- munale le entrate e le uscite del comune, il “notarius” o ne con convocato generale e con una popolazione di 235 “scriba” che doveva presenziare alle riunioni dei consigli e abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. compilare i documenti comunali secondo gli ordini del vi- cario o dei consoli. Vi erano poi i procuratori, che avevano compiti di controllo amministrativo e contabile, e ancora altre figure di minore rilievo come i giurati e i fanti (Minola Cattaneo 1923, pp. 24-30). VARESE Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Varese ap- cantone I di Varese. 1004 pare sempre capo di pieve (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). 1805 - 1815 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Il cantone di Varese faceva parte del distretto II di Varese del censimento, Varese, con le sue castellanze, era località del dipartimento del Lario e comprendeva nel 1805 le se- esente dal feudo, che aveva pagato sin dal XVI secolo una guenti località: “rilevante somma di denari” a Carlo V, “come dal Regio Di- Azzate, Barasso, Bizzozero, Bobbiate, Bodio, Brunello, ploma dell’anno 1538. La libertà di questo Borgo fu con- Buguggiate, Capo di Lago, Casciago, Crosio della Valle, fermata dal successore… Filippo Secondo con nuovo Pri- Daverio con Dobbiate, Galliate, Gazzada, Gurone, Lissago vilegio e successiva approvazione dell’Eccellentissimo con Calcinate degli Orrigoni, Lomnago, Luvinate, Malnate Senato, come da autentico Rescritto del 1621”.

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Sotto il regno di Filippo IV, Varese pagò una nuova som- 600 lire all’anno. Veniva inoltre retribuito anche un “nota- ma “per redimersi da qualunque timore d’infeudazione,” ro” vicecancelliere, con la paga di 100 lire annue, per il la- versando al tempo “del Quindennio” il tributo consistente voro di assistenza effettuato. Altro impiegato era il ragiona- in 821 lire, 15 soldi e 6 denari. to e compilatore delle imposte, abitante nel borgo, che Il borgo era sede di un giudice regio, all’epoca Massimi- percepiva 350 lire all’anno per la compilazione dei riparti e liano Pusterla, che aveva un salario mensile di 12 lire impe- per altri lavori. riali, “alla di cui criminale Banca da’ rispettivi Consoli del- La comunità di Varese disponeva in Milano di un avvo- le sei squadre constituenti detto Borgo prestavasi cato, che era l’avvocato Ghirlanda, e di un procuratore, l’ordinario giuramento”. Carlo Francesco de’ Cristofori, entrambi estimati della me- Il comune di Varese era costituito quindi da “sei Squadre, desima comunità; c’era inoltre un assistente, Francesco ossia Quartieri, cioè la Squadra di S. Martino col Luogo di Maria Tognola. A queste persone era affidato il compito di Giubbiano, la Squadra di S. Maria con Cartabia, la Squadra trattare gli affari e i ricorsi, nonché di assistere la comunità di S. Giovanni col Luogo di Casbeno, Squadra di S. Dioni- nelle liti: ognuno di essi veniva pagato secondo le presta- gio col luogo di Bosti, Squadra di Biumo Superiore e Squa- zioni professionali fornite. dra di Biumo Inferiore, alla quale Squadra di Biumo infe- Per quanto riguarda il numero degli abitanti, consideran- riore” era annesso “il Luogo di Belforte detto Tredecenno”. do anche i vecchi, i fanciulli e i numerosissimi religiosi, si La squadra di Biumo di Sotto disponeva di alcuni beni raggiungeva probabilmente in tutto il territorio la cifra di comunali, con gli scarsi proventi dei quali pagava la con- 7300 anime, di cui 6800 laici. Solo in Varese, senza le ca- grua del parroco, il salario dei campanari e del “sagrista”, stellanze, vi erano “più di 1200 anime, che non giungono oltre ad altre spese che capitavano. all’età per la santa Comunione” (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. La comunità di Varese non chiedeva alcuna separazione, 27). volendo restare dipendente e annessa alla provincia del du- cato. comune di Varese. consiglieri privati. 1006 Secondo la norma “delle antiche sue approvate costitu- sec. XIV zioni, ordini, e statuti” il borgo era retto da sei persone ci- Nel giuramento del vicario degli “Statuta Burgi et Castellan- vili, una per ogni squadra, provviste di estimo reale, che as- tiae de Varisio anni MCCCXLVII” sono citati dei consiglieri sumevano il nome di reggenti. Questi ultimi rimanevano in privati, che dovevano costituire una sorta di consiglio di creden- carica per un biennio. Successivamente si teneva una nuova za. Tra i loro obblighi vi era quello di recarsi immediatamente al consiglio, non appena udita la campana che lo preannunciava elezione, o si confermavano gli eletti con dispensa succes- e quello di non allontanarsene senza permesso. La loro compe- siva del senato. I reggenti costituivano il consiglio ordina- tenza principale era quella di fornire pareri, su richiesta del vi- rio e curavano gli affari della comunità e la conservazione cario e dei consoli. Nell’esercitare le loro funzioni erano tenuti delle pubbliche rendite. ad osservare il vincolo della segretezza (Statuti Varese, pp. 8, Le riunioni avvenivano nella sala del consiglio “coll’in- 11). tervento del notaro cancelliere, e vicecancelliere per essere comune di Varese. consiglio generale. 1007 rogato, e registrare le determinazioni ed ordinazioni che si sec. XVIII - 1757 fanno giusta le contingenze… ed emergendo poi alle volte Quando vi era necessità di affrontare una discussione di par- cose di singolare sostanza e merito s’eccitano li principali ticolare rilevanza per la vita cittadina, si invitavano i primi esti- Signori Estimati, il console, ed Uomo di Provisione di cia- mati, il console, e l’ uomo di provisione di ciascuna squadra ad scuna Squadra coll’interessenza del giudice ad intervenire intervenire al pubblico convocato, che prendeva nome di consi- al pubblico Convocato, ed allora dicesi consiglio generale, glio generale. Durante la riunione il cancelliere esponeva l’af- e proponendosi dal cancelliere l’affare antecedentemente fare all’ordine del giorno e si avviava la discussione, prendendo alla fine la decisione che pareva più opportuna per la pubblica comunicato agli Invitati, si pesa, si esamina, indi si risolve utilità. Venivano invitati inoltre tutti i principali estimati ogni lo che credesi più conveniente, ed utile per il Pubblico”. Ve- anno, nel mese di marzo, al consiglio generale che si teneva in nivano invitati inoltre tutti i principali estimati ogni anno al occasione della “collettazione de carichi personali, e mercimo- consiglio generale che si teneva in occasione della “collet- niali”, dove si stabiliva il valore dell’estimo totale della comu- tazione de carichi personali, e mercimoniali”, cioè nel mese nità, in osservanza alle disposizioni delle gride (Risposte ai 45 di marzo, e si fissava il valore dell’estimo totale della co- quesiti, cart. 3036, fasc. 27). munità, in osservanza alle disposizioni delle gride. Si effet- comune di Varese. consiglio maggiore. 1008 tuava poi la pubblicazione e affissione delle cedole conte- sec. XIV nenti l’importo dell’estimo, delle rate e del tempo, entro il Gli statuti del comune di Varese del 1347 citano un “consi- quale i censiti dovevano pagare la quota di loro spettanza al glio maggiore” (Statuti Varese, p. 8), che aveva il compito di cassiere della comunità. eseguire gli ordini e le deliberazioni degli organi di governo, di I reggenti formavano anche il tribunale di provvisione, impedire le trasgressioni agli ordini suddetti e alle consuetudini indipendente da qualunque altro e approvato con supremi comunali, di fornire consulenza alla struttura di reggenza. I sovrani dispacci, Il tribunale trasmetteva ordini e disposi- consiglieri avevano però anche un potere di controllo sull’azio- ne del vicario e dei consoli, per tutto il tempo della loro reggen- zioni al giudice di provvisione, che procedeva ad eseguirle za. per il pubblico bene. Tra i suoi compiti vi era quello di vi- gilare sull’osservanza dei calmieri e dei decreti di provvi- comune di Varese. consiglio ordinario. 1009 sione, regolandosi in tutto secondo gli usi cittadini. sec. XVIII - 1757 Nel comune aveva la sua residenza il “notaro cancellie- Il consiglio ordinario, così definito nei 45 quesiti della II re”, presso cui si trovavano i catasti e gli altri libri e docu- giunta del censimento, era il consiglio ristretto costituito dai menti concernenti l’amministrazione della comunità. Il reggenti, cui erano affidate la cura degli affari della comunità e la conservazione delle pubbliche rendite. Il consiglio teneva le medesimo cancelliere aveva le chiavi della stanza ben dife- sue riunioni in una sala apposita e le deliberazioni venivano tra- sa che serviva per archivio, annessa alla sala del consiglio. scritte dal notaio cancelliere e dal vicecancelliere (Risposte ai Il cancelliere veniva pagato per le sue ordinarie operazioni 45 quesiti, cart. 3036, fasc. 27).

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comune di Varese. consiglio ordinario. persone, elette dal convocato e scelte tra i membri dello reggenti. 1010 stesso convocato mediante votazione segreta. I reggenti ri- sec. XVIII - 1757 manevano in carica per tre anni e si occupavano di tutte le Il comune di Varese nel Settecento era retto da sei persone, questioni amministrative riguardanti soprattutto i diritti, le segnalate nei registri d’estimo, una per ogni squadra in cui il nomine dei magistrati e funzionari, la cura del decoro del borgo si divideva, che assumevano il nome di reggenti. Questi borgo. Dopo l’elezione dei membri della reggenza si teneva ultimi rimanevano in carica per un biennio. Successivamente si teneva una nuova elezione, oppure si confermavano gli eletti quella dei deputati dell’estimo. I membri, ai sensi della ri- con dispensa successiva del senato. I reggenti costituivano il forma del 30 dicembre 1755, erano cinque: tre estimati, consiglio ordinario e curavano gli affari della comunità e la scelti fra i partecipanti al convocato, e inoltre il deputato conservazione delle pubbliche rendite. per il personale e il deputato per il mercimonio. I tre esti- Le riunioni avvenivano nella sala del consiglio “coll’inter- mati erano selezionati secondo una procedura specifica. Il vento del notaro cancelliere, e vicecancelliere per essere rogato, primo era scelto, mediante elezione, tra i tre primi estimati e registrare le determinazioni ed ordinazioni che si fanno giusta del distretto; gli altri due erano eletti tra i sei membri della le contingenze” (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, fasc. 27). reggenza. I deputati dell’estimo si interessavano di tutte le La reggenza venne soppressa nel 1786 e ripristinata nel 1794, su istanza dei deputati all’estimo; riprese a funzionare nel 1796 questioni aventi rilevanza economica e patrimoniale, cioè (Brambilla 1874, vol. I, pp. 292-294). in particolare le entrate comunali, le imposte, i riparti e le spese comuni. I deputati curavano anche la redazione del comune di Varese. consoli. 1011 catalogo di tutti gli aventi diritto a partecipare al convocato sec. XIV - sec. XVII generale. Sia alle riunioni del convocato che a quelle della I consoli di Varese erano quattro, secondo gli Statuti del reggenza partecipava il podestà, in qualità di assistente re- 1347, e affiancavano il vicario nell’amministrazione del borgo gio, che poteva essere sostituito dal primo dei reggenti o dei e nell’attività giurisdizionale. Avevano il potere di deliberare, deputati. Gli altri ufficiali della comunità erano due revisori da soli o con l’assistenza di un consiglio di credenza. La carica dei conti, scelti nel mese di novembre tra gli esponenti del aveva durata annuale. Nei secoli successivi (Cinquecento e Sei- cento), i consoli divennero sei, uno per ognuna delle squadre in corpo degli estimati, un cancelliere e un vicecancelliere, un cui Varese si divideva (Minola Cattaneo 1923, pp. 21-23). commissario o tesoriere, un sindaco, un portiere, quattro consoli e due bidelli. Per tenere i rapporti con Milano era comune di Varese. tribunale di provvisione. 1012 prevista la nomina annuale di un assistente residente in sec. XVIII - 1757 questa città. Il cancelliere, con il compito di occuparsi spe- I reggenti formavano anche il tribunale di provisione (o prov- cialmente degli affari del borgo, e il vicecancelliere, che visione), indipendente da qualunque altro e approvato con su- aveva competenza particolare sulle questioni riguardanti la premi sovrani dispacci, eleggendo ogni anno il giudice delle pieve, fornivano assistenza alle riunioni degli organi colle- vettovaglie a rotazione per ciascuna squadra. Il giudice di prov- visione riceveva gli ordini e le disposizioni dal detto tribunale, giali e partecipavano a tutte le numerose incombenze del ed era sua cura il farle eseguire per il pubblico bene. Tra i suoi comune. Il commissario o tesoriere della comunità doveva compiti vi era quello di vigilare sull’osservanza dei calmieri e essere scelto ogni tre anni “con precedenza d’incanto”. La dei decreti di provvisione, regolandosi in tutto secondo gli usi carica di sindaco doveva essere esercitata unitamente a cittadini (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3036, fasc. 27). quella di ragionato da un’unica persona. Il portiere e i quat- tro consoli, il cui numero poteva però subire modifiche, se- comune di Varese. vicario. 1013 sec. XIV condo le esigenze della comunità, erano a disposizione del- la deputazione dell’estimo e della reggenza; i bidelli Il vicario del borgo e della castellanza di Varese governava il comune con l’ausilio dei consoli e dei consiglieri, distinti tra operavano al servizio della reggenza e dell’ufficio delle consiglieri privati e consiglieri del consiglio maggiore. Nel giu- vettovaglie (Riforma Varese 1757). ramento che era tenuto a pronunciare, il vicario si impegnava a Nel 1764 la popolazione del territorio ammontava a 5743 proteggere i beni del comune, a non accettare doni che lo spin- abitanti, di cui 2357 abitavano nel borgo. Nel 1765 Varese gessero a non rendere giustizia e a ritenersi soddisfatto della re- venne concessa in feudo non trasmissibile a Francesco III tribuzione da lui accettata. Vicario e consoli avevano anche po- teri giurisdizionali: presso di loro il prestatore d’opera o il d’Este. Nel 1780, alla morte del duca, si tornò alla situazio- mercante potevano citare in giudizio il debitore insolvente, che ne precedente. veniva costretto a pagare le somme dovute (Statuti Varese, pp. Nel 1771 Varese contava 18.069 abitanti (Statistica delle 8, 12-15, 19). anime 1771). Nel compartimento territoriale della Lombardia austria- comune di Varese. 1014 ca del 1786, il comune di Varese, capo di pieve, con le sue 1757 - 1797 castellanze, venne inserito amministrativamente nella pro- Nel compartimento territoriale del 1757 Varese risultava vincia di Gallarate (editto 26 settembre 1786). Lo stesso capo della pieve omonima (editto 10 giugno 1757). Lo stes- anno vennero istituite a Varese l’intendenza politica e la so anno, il 19 agosto, veniva emanata la “Riforma al gover- pretura. Venne invece soppressa la reggenza, mentre conti- no della comunità di Varese”. La riforma aboliva la divisio- nuavano a esistere i deputati all’estimo. Il 20 ottobre 1787, ne in squadre. Veniva determinata la riunione del convocato con decreto del consiglio di governo, avvenne il trasporto dei possessori estimati del distretto, cui potevano parteci- da Gallarate a Varese dell’intendenza politica provinciale, i pare tutti coloro che raggiungevano 600 scudi d’estimo. Le cui atti cominciarono ad essere emanati dal novembre dello adunanze del convocato dovevano tenersi ordinariamente stesso anno (Giampaolo, Cartografia). In tal modo Varese due volte l’anno, la prima volta nel mese di ottobre per ri- sostituiva Gallarate come capoluogo della provincia, che cevere il rendimento dei conti presentato dai deputati peraltro fu soppressa subito dopo. Nel 1788, con la morte dell’estimo; la seconda nel mese di novembre per l’elezio- della principessa Melzi, terza moglie del duca Francesco ne dei nuovi deputati e delle altre cariche e per dare istru- III, vennero a cessare i diritti feudali su Varese che avevano zioni sulla nuova imposta. L’amministrazione degli affari ritardato l’insediamento delle istituzioni provinciali. Nel pubblici era affidata a due altre istituzioni, la reggenza e la 1791 alcuni deputati dell’estimo chiesero il ripristino della deputazione dell’estimo. La reggenza era composta da sei reggenza, che fu concesso nel 1794 ma divenne operativo

266 Varese solo nel 1796 (Brambilla 1874, vol. I, pp. 292-294). Nello no, Cartabbia, Gubbiano, Bosto e Cassina Mentasti, comu- stesso anno avvenne la soppressione delle intendenze poli- ne provvisto di congregazione municipale e con una popo- tiche provinciali. Secondo il compartimento del 1791 i co- lazione di 10.676 abitanti, fu posto a capo del distretto muni della pieve di Varese facevano parte del distretto XVI. XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791). distretto di Varese. 1017 comune di Varese. 1015 1798 - 1800 1798 - 1815 La legge 6 germinale anno VI bis, che stabilì la ripartizio- Per effetto della legge 26 marzo 1798 di organizzazione ne del dipartimento del Verbano, istituì il distretto di Vare- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI se, contrassegnato col numero 8. Il distretto comprendeva bis) il comune di Varese compariva nello stesso tempo 25 comuni: Azzate, Barasso, Bizzozzero, Bobbiate, Bodio, come prima ripartizione del dipartimento, unitamente al Brunello, Buguggiate, Capo di Lago (Capolago), Casciago, suo “circondario esterno”, e come capoluogo del distretto Crosio della Valle, Daverio con Dobbiate, Gagliate (Gallia- di Varese contrassegnato con il numero 8. Soppresso il di- te), Gazzada, Gurone, Lissago con Calcinate degli Arrigoni partimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con (Orrigoni), Lomnago, Luvinate, Malnate con S. Salvadore la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione terri- e Monte Morone, Masnago, Morosolo con Mustunate e toriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio Calcinate del Pesce, Oltrona con Gropello, S. Ambrogio, S. (legge 5 vendemmiale anno VII), Varese divenne capoluo- Maria del Monte, Schianno, Velate con Cassina Rasa e Fo- go del distretto XVIII del dipartimento dell’Olona. Con il gliaro. compartimento territoriale del 1801 il comune fu messo a Con la soppressione del dipartimento del Verbano (legge capo del distretto II di Varese del dipartimento del Lario, 15 fruttidoro anno VI), il distretto di Varese divenne il che riunì i comuni provenienti da vari distretti soppressi XVIII del dipartimento d’Olona (legge 5 vendemmiale (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Varese di- anno VII) e fu composto da 31 comuni. Si aggiunsero infat- venne capoluogo del cantone I del distretto II di Varese del ti alle località già presenti nel distretto quelle di Brinzio, dipartimento del Lario. Il comune, di II classe, aveva 3049 Cazzago, Comerio, Gavirate con Fignano e Voltorre. La po- abitanti (decreto 8 giugno 1805). polazione complessiva raggiunse così le 18.300 unità. Con A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento il compartimento territoriale del 1801 (legge 23 fiorile anno del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con IX) i comuni che facevano parte del distretto furono inseriti il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- nel nuovo distretto II di Varese del dipartimento del Lario. ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), il comune denominativo di Varese, con i comuni aggregati distretto II di Varese. 1018 di Varese ed uniti, Bobbiate, Capo Lago, e con 7888 abitan- 1801 - 1815 ti complessivi, era sempre capoluogo del cantone I di Vare- se e del distretto II di Varese. Con il compartimento territoriale del 1801 (legge 23 fio- Nel successivo progetto di rettificazione e concentrazio- rile anno IX) numerosi distretti vennero concentrati nel di- ne dei comuni del dipartimento del Lario venne proposta stretto II di Varese del dipartimento del Lario, che venne a l’aggregazione a Varese dei comuni di Induno, staccando comprendere una popolazione complessiva di 89.371 abi- da quello gli aggregati di Arcisate e Breno, e Masnago, la- tanti. A seguito dell’attivazione del compartimento territo- sciando invece Casciago unito a Luvinate (rettificazioni del riale del regno d’Italia (decreto 8 giugno 1805), il distretto dipartimento del Lario 1812). Con il successivo comparti- fu suddiviso in otto cantoni, e precisamente I di Varese, II mento territoriale del dipartimento del Lario, Varese, co- di Tradate, III di Angera, IV di Gavirate, V di Cuvio, VI di mune di II classe, con gli aggregati Varese, Bobbiate, Ca- Viggiù, VII di Maccagno Superiore e VIII di Luvino, per un polago, Induno, Lissago, Masnago, era ancora a capo del totale di 83.567 abitanti. cantone I di Varese e del distretto II di Varese (decreto 30 Nel progetto per la concentrazione dei comuni del dipar- luglio 1812). timento del Lario, il distretto II di Varese era formato dai cantoni I di Varese, II di Gavirate, III di Cuvio, IV di Vig- comune di Varese. 1016 giù, V di Maccagno, VI di Luvino, con un totale di 69.597 1816 - 1859 abitanti (progetto di concentrazione 1807, Lario). Nel biennio successivo, il progetto del 1807, che dava già Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in per scontata la soppressione del cantone di Angera, fu in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- parte rivisto, con la redazione di ulteriori tabelle di concen- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), Varese con le trazione. In data 28 settembre 1809, il consiglio legislativo sue castellanze di Biumo Superiore ed Inferiore, Casbeno, del regno inviò un rapporto a sua altezza imperiale, nel qua- Cartabia, Gubbiano e Bosto, e con la Cassina Mentasti, fu le giustificava il progetto di concentrazione, arrivato alla inserito nel distretto XVII come comune capoluogo. sua fase conclusiva, e le ultime varianti proposte, tra le qua- Con notificazione a stampa, il 6 luglio 1816 fu accordata li quella concernente il comune di Sesto Calende.“Quanto a Varese una congregazione municipale con il rango di città poi al cambiamento ne’ cantoni, non è inopportuno di os- (variazioni al compartimento di Como, 1816-1835). servare - scriveva il consiglio - anche per le viste di econo- Varese con le sue castellanze di Biumo Superiore ed In- mia nel potere giudiziario come sarebbe opportuno di unire feriore, Casbeno, Cartabia, Gubbiano (Giubiano) e Bosto, in un solo cantone i due di Cuvio e di Gavirate e ciò per le e con la Cassina Mentasti, comune con consiglio, fu con- stesse ragioni per le quali si è proposta la cessazione di fermato capoluogo del distretto XVII in forza del successi- quello di Angera, ultimo confine del Dipartimento dalla vo compartimento territoriale delle province lombarde (no- parte di quello dell’Olona. Non pare conveniente di ritenere tificazione 1 luglio 1844). il piccolo cantone di Cuvio, il quale di poco oltrepassa la Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Varese con le popolazione di n˚ 8 mila abitanti, altronde l’ispezione ocu- frazioni castellanze di Biumo Inferiore e Superiore, Casbe- lare assicura che tanto Cuvio quanto Gavirate sono posti

267 Varese negli angoli e fuori delle strade principali e più frequentate. so, Bizzozero, Bobbiate, Bodio, Brinzio, Brunello, Bugug- Resterebbe soltanto a determinarsi il capoluogo: la centra- giate, Capolago, Casciago, Crosio, Daverio, Gagliate lità, il concorso delle strade principali, ed il comodo de’ lo- (Galliate), Gazzada, Gurone, Lissago, Lomnago, Luvinate, cali sembrano suggerire Coquio con San Andrea, nel quale Masnago, Morosolo, Oltrona, Sant’Ambrogio, Santa Maria esistono i locali, che si possono avere, scaricandosi di quel- del Monte, Schiano (Schianno), con una popolazione com- li di Cuvio e Gavirate (collocando) il capoluogo in Gavira- plessiva di 27.446 abitanti. te, con gli uffici nell’aggregato San Andrea” (rapporto del consiglio legislativo 1809). pieve di Varese. 1021 Il rapporto del consiglio legislativo era stato preceduto di sec. XIV - 1797 pochi giorni da un progetto di rettifica parziale a cura del prefetto del Lario, avente per oggetto la questione della La pieve di Varese appare citata negli statuti delle strade soppressione del cantone di Cuvio. Circa la ventilata sop- e delle acque del ducato di Milano, redatti nel 1346 (Com- pressione, il prefetto sollevava delle perplessità (deduzioni partizione delle fagie 1346). Nei registri dell’estimo del du- del prefetto 1809): nonostante ciò, a seguito dell’aggrega- cato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del zione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 no- XVII secolo, oltre a Varese, capo di pieve, risultavano far vembre 1809, Lario), il numero dei cantoni fu ridotto a cin- parte della pieve le località seguenti: Azzate, Barasso, Biu- que, con la soppressione definitiva di quello di Cuvio: il mo Inferiore, Biumo Superiore, Bigiogaro (Bizzozero), cantone di Viggiù divenne così il III, Maccagno il IV e Lu- Bobbiate, Bodio, Bosto, Brunello, Biguzzà (Buguggiate), vino il V del distretto II di Varese. Burono, Cartabbia, Castibeno (Casbeno), Castiago (Ca- sciago), Codelago (Capolago), Colcinate Pescatori (Calci- Con il successivo compartimento territoriale del diparti- nate del Pesce), Colcinate Orrigoni, Crosio, Daverio, Dob- mento del Lario (decreto 30 luglio 1812), il cantone I di Va- biate, Herbamolle, Frascarolo, Galliate, Gagiada rese era formato da 7 comuni denominativi e 27 concentra- (Gazzada), Zubiano (Giubiano), Gurone, Lissago, Lomna- ti, il cantone II di Gavirate da 14 comuni denominativi e 56 go, Loinate (Luvinate), Malnate, Masinago, Mentastro, concentrati, il cantone III di Viggiù da 6 comuni denomina- Mustunate, Monte Morono, Morosolo, Oltrona, San Marti- tivi e 15 concentrati, il cantone IV di Maccagno da 8 comu- no, San Salvatore, Sant’Albino, Santa Maria del Monte, ni denominativi e 17 concentrati, il cantone V di Luvino da Sant’Ambrogio, Scianno (Schianno), Solaro, Valganna, 7 comuni denominativi e 29 concentrati. In complesso, il Vegonno, Velate (Estimo di Carlo V, cartt. 50-51). La pieve, distretto II di Varese nel dipartimento del Lario era costitu- nel 1757, comprendeva i comuni di Azzate, Barasso, Biz- ito da 42 comuni denominativi e 144 comuni concentrati. zozero, Bobbiate, Bodio, Brunello, Buguggiate, Capo di Lago, Casciago, Crosio della Valle, Daverio con Dobbiate, distretto XVII di Varese. 1019 Gagliate, Gazzada, Gurone, Lissago con Calcinate degli 1816 - 1853 Orrigoni, Lomnago, Luinate, Malnate con S. Salvadore e Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Monte Morone, Masnago, Morosolo con Mostonate e Cal- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- cinate del Pesce, Oltrona con Groppello, S. Ambrogio, San- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), costituivano il ta Maria del Monte, Schiano, Varese con le sue castellanze distretto XVII di Varese i comuni di Azzate, Barasso, Biz- di Biumo Superiore ed Inferiore, Casbeno, Cartabia, Gu- zozero, Bobbiate, Bodio, Brunello, Buguggiate, Capo di biano e Bosto e con la Cassina Mentasti, Velate con Cassina Lago, Casciago, Crosio della Valle, Daverio con Dobbiate, Rasa e Fogliaro (editto 10 giugno 1757). La situazione non Gagliate, Gazzada, Gurone, Lissago con Calcinate degli subì mutamenti nel 1786, quando la pieve di Varese venne Origoni, Lomnago, Luinate, Malnate con San Salvadore e inclusa nella provincia di Gallarate (editto 26 settembre Monte Morone, Masnago, Morosolo con Mostonate e Cal- 1786). cinate del Pesce, Oltrona con Groppello, Sant’Ambrogio, Santa Maria del Monte, Schiano (Schianno), Varese (capo- provincia di Varese. 1022 luogo) con le sue castellanze di Biumo Superiore ed Infe- 1786 - 1791 riore, Casbeno, Cartabia, Gubbiano e Bosto e con la Cassi- na Mentasti, Velate con Cassina Rasa e Fogliaro. Nel 1786, l’editto che istituiva otto provincie in Lombar- dia creò una provincia che riunì i territori dell’attuale Vare- I comuni con consiglio di Malnate, Varese (capoluogo) e sotto, oltre ad una serie di comuni, particolarmente delle Velate e i comuni con convocato di Azzate, Barasso, Bizzo- pievi di Appiano e Dairago, nonché i comuni di Legnano, zero, Bobbiate, Bodio, Brunello, Buguggiate, Capo di La- Rescalda e Rescaldina della pieve di Olgiate Olona (editto go, Casciago, Crosio della Valle, Daverio con Dobbiate, 26 settembre 1786). Gagliate, Gazzada, Gurone, Lissago con Calcinate degli Origoni, Lomnago, Luinate, Masnago, Morosolo con Mo- Poiché esistevano ancora pretese di giurisdizione feudale stonate e Calcinate del Pesce, Oltrona con Groppello, su Varese da parte della principessa Melzi, Renata Teresa Sant’Ambrogio, Santa Maria del Monte, Schiano furono Harrach, terza moglie di Francesco III d’Este, morto nel confermati nel distretto XVII di Varese in forza del succes- 1780, la sede della provincia fu stabilita in Gallarate. Suc- sivo compartimento territoriale delle province lombarde cessivamente, nell’ottobre 1787, Varese divenne sede (notificazione 1 luglio 1844). dell’intendenza politica provinciale e di conseguenza capo- luogo della provincia. Non molti giorni dopo però un nuovo decreto riduceva nuovamente a sei le province lombarde, distretto XVI di Varese. 1020 ripristinando la dipendenza dei comuni del Varesotto da 1853 - 1859 Milano, anche se l’intendenza politica rimase a Varese fino Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), il distretto XVI alla scomparsa di questa istituzione nel 1791. Di fatto, in di Varese nella provincia di Como era formato da Varese, fonti ufficiali manoscritte e a stampa successive al 1787 ap- comune con congregazione municipale (capoluogo), da pare la denominazione di “provincia di Varese”. Dal titolo Malnate e Velate, comuni con consiglio comunale senza uf- della mappa copia di Caidate del catasto detto teresiano, ficio proprio, e dai comuni con convocato di Azzate, Baras- eseguita nel 1790, risulta che il comune di Caidate era com-

268 Vedano preso nel distretto VI della provincia di Varese (Area vir- giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della tuale, MID 74.1). Nell’elenco delle comunità facenti parte provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della giurisdizione della regia pretura di Varese sono indi- della pieve, a seguito del compartimento territoriale della cate, sotto il titolo generale di “Provincia di Varese”, le co- Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in munità delle pievi di Angera, Arcisate, Brebbia, Leggiuno, otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- Valcuvia, Valtravaglia e Varese (compartimento 1788). La lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di stessa carta geografica del Varesotto del 1789 riportata nel- Milano (compartimento 1791). la “Cartografia varesina” di Leopoldo Giampaolo è intito- lata “Provincia di Varese” (Giampaolo, Cartografia). comune di Veccana. 1025 legisl. Riforma Varese 1757: Riforma al governo della comu- 1798 - 1809 nità di Varese (19 agosto 1757), Raccolta degli editti, or- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione dini, istruzioni e lettere circolari pubblicati dalla Real del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Giunta del Censimento generale dello Stato di Milano, nuova ed., Parte seconda contenente le riforme, Milano, bis) il comune di Veccana venne inserito nel distretto della Majnardi, 1802, pp. 132-139; ASVa, Biblioteca, Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 3.2.2.UB3. 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- bibl. Brambilla 1874: Luigi Brambilla, Varese e suo circon- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- dario, Varese, Tip. Ubicini, 1874; Minola Cattaneo na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno 1923: Ferruccio Minola Cattaneo, Gli Statuti di Varese VII), Veccana entrò nel distretto XVI di Luino, che allora del 1347, Varese, Tip. A. Moroni, 1923; Statuti Varese: faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- Francesco Berlan (a cura di), Statuta Burgi et Castellan- mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- tiae de Varisio anni MCCCXLVII, Mediolani, F. Vallardi, stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fio- 1844. rile anno IX). Nel 1805 il comune di Veccana venne inserito nel cantone VIII di Luvino (Luino) del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 639 abitanti (decreto 8 giugno 1805). VECCANA A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con comune di Veccana. 1023 il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- sec. XIII - 1757 ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Veccana figurava, con 613 abitanti, comune aggregato al Nel XIII secolo Veccana faceva parte della castellanza di comune denominativo di Porto, nel cantone V di Luvino Valtravaglia, dominio dell’arcivescovo di Milano, e aveva del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il 52 fuochi nel 1283 (Beretta 1917, p. III). Successivamente successivo compartimento territoriale del dipartimento del fece parte del feudo della Valtravaglia, infeudato ai Rusca Lario (decreto 30 luglio 1812). dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne possesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, eccetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che lo tennero fino al comune di Veccana. 1026 1783 (Casanova 1930, p. 76). 1816 - 1859 Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in del censimento, la comunità, di circa 560 abitanti, era in- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- feudata a Cosimo Moriggia, cui versava annualmente 69 li- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di re, 12 soldi e sei denari, oltre a sette lire per appendizi, ossia Veccana fu inserito nel distretto XXI di Luvino. il valore di quattro capretti. Il giudice, Carlo Luino, risiede- Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu va a Porto e percepiva ogni anno cinque lire e un soldo. Il autorizzata la sostituzione, nel comune di Veccana, del con- console non prestava giuramento a banche criminali. siglio comunale al convocato generale (variazioni al com- Il cancelliere, pagato 12 lire all’anno, risiedeva a Veccana partimento di Como, 1816-1835). e conservava in casa le scritture pubbliche. Veccana, comune con consiglio, fu confermato nel di- Il comune non aveva consiglio generale, ma un consiglio stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- particolare formato da due sindaci e da un console. I sinda- to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- ci venivano estratti a sorte il primo gennaio di ogni anno, glio 1844). mentre il cancelliere non veniva cambiato. Il console avvi- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Veccana, co- sava i focolari la sera prima delle riunioni generali, a cui in- mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con tervenivano i sindaci, il console, il cancelliere, il primo esti- una popolazione di 784 abitanti, fu inserito nel distretto mato e tutte le altre persone che volessero partecipare. XXI di Luvino. I sindaci e il cancelliere amministravano il poco patrimo- nio pubblico e vigilavano sopra l’equa distribuzione dei ca- richi fiscali. Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- lano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Co- VEDANO mo, n. 2, Valtravaglia, fasc. 43). comune di Vedano. 1027 comune di Veccana. 1024 sec. XIV - 1757 1757 - 1797 La località di Vedano è citata negli statuti delle strade e Secondo il compartimento territoriale del 1757 Veccana delle acque del contado di Milano, del 1346, e faceva parte era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 della pieve di Castelseprio. Era tra le comunità che contri-

269 Velate buivano alla manutenzione della strada di Bollate (Com- comune di Vedano. 1030 partizione delle fagie 1346). 1816 - 1859 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Vedano ri- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- sultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Carlo V, cartt. 10-11). Vedano fu inserito nel distretto XXII di Tradate. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Vedano, comune con convocato, fu confermato nel di- del censimento, il comune, che comprendeva 707 anime stretto XXII di Tradate in forza del successivo comparti- collettabili o non collettabili, era infeudato al marchese Or- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 rigoni, ma non pagava censo feudale. luglio 1844). Il giudice competente era il podestà Francesco Parravici- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Vedano, comu- no, abitante in Varese, al quale si pagavano 13 lire e 13 soldi ne con convocato generale e con una popolazione di 1724 all’anno. Il console prestava giuramento alla banca crimi- abitanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tradate. nale di Varese. Vedano non aveva altri comuni aggregati, eccetto un pic- colo comune detto di San Salvatore, della pieve di Varese, ma “solamente in spirituale”. Il comune non aveva consiglio generale; disponeva inve- VELATE ce di due deputati rurali e di un sindaco civile, che convo- cavano il popolo col suono della campana e proponevano comune di Velate. 1031 quanto ritenevano necessario per il bene pubblico. I depu- sec. XII - 1757 tati si facevano “a bolette” e ad essi erano affidate l’ammi- Nel 1162, il 13 aprile, in una sentenza dei consoli del nistrazione del comune e la vigilanza sui pubblici riparti. contado del Seprio venne citata la vicinanza o comune di Il cancelliere risiedeva a Vedano e conservava le scritture Velate, i cui homines erano rappresentati da “3 consules et pubbliche. La sua paga era di 60 lire all’anno (Risposte ai missi”. Il 20 maggio 1165 un’altra sentenza della stessa 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 16). magistratura faceva riferimento ai vicini di Velate, che era- no rappresentati questa volta da cinque consoli (Bognetti comune di Vedano. 1028 1978, pp. 240-241). I “consules et missi” sembrano essere 1757 - 1797 semplici rappresentanti della comunità, che venivano inca- Nella compartimentazione teresiana del 1757 Vedano fa- ricati in occasione di qualche adempimento straordinario. ceva parte della pieve di Castelseprio (editto 10 giugno La località di Velate, citata come “Vellà” negli statuti delle 1757). Il comune di Vedano entrò nel 1786 a far parte della strade e delle acque del contado di Milano e appartenente provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di alla pieve di Varese, era tra le comunità che contribuivano Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale della alla manutenzione della strada di Bollate (Compartizione Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in delle fagie 1346). otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i comu- Velate fece parte del feudo della Fraccia Superiore di Va- ni della pieve di Castelseprio facevano parte del distretto rese, venduto a Francesco Girami il 14 ottobre 1538. Il feu- XXXII della provincia di Milano (compartimento 1791). do passò poi ai Visconti e, nel XVII secolo, ai Visconti Bor- romeo e infine, dal 1750, ai Litta Visconti Arese (Casanova comune di Vedano. 1029 1930). 1798 - 1809 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Velate risul- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione tava tra le comunità censite nella medesima pieve (Estimo del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI di Carlo V, cartt. 50-51). bis) il comune di Vedano venne inserito nel distretto di Tra- date. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frut- Infatti, secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II tidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 giunta del censimento, il paese era infeudato alla casa Litta, di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto come erede del conte Giulio Visconti Borromeo Arese, ma Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Veda- senza pagamento dei diritti feudali. no rimase nel distretto di Tradate, che divenne il XIX del Il giudice competente era il podestà feudale Bartolomeo dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale Porta, che risiedeva in Gavirate, benché la capitale della del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del Fraccia fosse Masnago. Al podestà Velate pagava 2 lire, 7 dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 soldi e 6 denari. il comune di Vedano venne inserito nel cantone II di Trada- Il console prestava il suo ordinario giuramento alla banca te del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il co- dell’ufficio pretorio di Varese. mune, di III classe, aveva 1273 abitanti (decreto 8 giugno Al comune dominante erano aggregati i due comunetti di 1805). Cascina Rasa e Fogliaro. Essendo stata computata separa- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento tamente la quota di sale secondo gli abitanti presenti del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con all’epoca, i comunetti erano aumentati di popolazione più il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- del comune principale, ma pagavano meno in proporzione, ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), a svantaggio di Velate. Il comune faceva pertanto richiesta Vedano figurava, con 1040 abitanti, comune aggregato al di riunificare tutte le strutture aggregate, ma a questo si op- comune denominativo di Venegono, nel cantone VII di Tra- ponevano i piccoli comuni che avevano fatto spese notevoli date del distretto I di Como, e come tale fu confermato con per ottenere la separazione. il successivo compartimento territoriale del dipartimento Il comune aveva i suoi sindaci con il console, e due dei del Lario (decreto 30 luglio 1812). primi estimati, delegati per la vigilanza al buon governo

270 Venegono Inferiore della comunità, e a tutti i riparti, ma non aveva consiglio ge- Velate con la Cassina Rasa e Fogliaro, comune con con- nerale. I sindaci si eleggevano in piazza secondo gli ordini siglio, fu confermato nel distretto XVII di Varese in forza magistrali. del successivo compartimento territoriale delle province Il cancelliere abitava in Bosto, castellanza di Varese, e le lombarde (notificazione 1 luglio 1844). scritture si custodivano in un armadio sotto la cura dei sin- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Velate con le daci. frazioni Cassina Rasa e Fogliaro, comune con consiglio co- Lo stato totale delle anime arrivava a 316; nella Rasa era munale senza ufficio proprio e con una popolazione di 1137 di 153 e in Fogliaro di 136 (Risposte ai 45 quesiti, cart. abitanti, fu inserito nel distretto XVI di Varese. 3036, vol. D XVII, Como, pieve di Varese, [2], fasc. 29). comune di Velate con Cassina Rasa e Fogliaro. 1032 1757 - 1797 VENEGONO Nel compartimento territoriale del 1757 Velate risultava comune di Venegono. 1035 compreso nella pieve di Varese (editto 10 giugno 1757). Il 1809 - 1815 comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Galla- rate, con le altre località della pieve di Varese, a seguito del A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 set- il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- tembre 1786). Nel 1787 Varese divenne per breve tempo ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), capoluogo della provincia. Nel 1791 i comuni della pieve il comune denominativo di Venegono, con 2489 abitanti di Varese risultavano inseriti nel distretto censuario complessivi, e comprendente i comuni aggregati di Vedano, XXXVI della provincia di Milano (compartimento 1791). Venegono Superiore, Venegono Inferiore, figurava nel can- tone VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu confermato, comune di III classe, con il successivo com- comune di Velate con Cassina Rasa e Fogliaro. 1033 partimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 1798 - 1815 30 luglio 1812). A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comune di Velate venne inserito nel distretto di Vare- se. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 frutti- VENEGONO INFERIORE doro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto comune di Venegono Inferiore. 1036 Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Velate sec. XIV - 1757 rimase nel distretto di Varese, che divenne il XVIII del di- partimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale La località è citata nella forma “Venegona de Sotto” negli del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del statuti delle strade e delle acque del contado di Milano e fa- dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 ceva parte della pieve di Castelseprio: era tra le comunità il comune di Velate venne inserito nel cantone I di Varese che contribuivano alla manutenzione della strada di Bollate del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il co- (Compartizione delle fagie 1346). mune, di III classe, aveva 630 abitanti (decreto 8 giugno Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1805). nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Venegono A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Inferiore risultava ancora compreso nella medesima pieve del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11). il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), del censimento, Venegono Inferiore, terra di circa 450 abi- il comune denominativo di Velate, con i comuni aggregati tanti, era infeudata a Giuseppe Pusterla, cui però non si cor- di Sant’Ambrogio, Santa Maria del Monte e Velate ed uniti, rispondeva alcun emolumento. e con 1103 abitanti complessivi, figurava nel cantone I di La giurisdizione ordinaria spettava al giudice feudale, Varese del distretto II di Varese, e come tale, comune di III Alessandro Barletti, residente in Gallarate, che percepiva classe, fu confermato con il successivo compartimento ter- 20 lire e 5 soldi all’anno; mentre come maggior magistrato ritoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio era competente il podestà di Varese, alla cui banca crimina- 1812). le il console prestava giuramento. Il comune non aveva altre entità aggregate, me era suddi- comune di Velate. 1034 viso in quattro comuni per la fissazione della quota del sale. 1816 - 1859 Non vi era consiglio generale né particolare. L’ammini- strazione degli interessi della comunità e la vigilanza Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in sull’equa ripartizione dei tributi spettavano al console, con base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- la partecipazione dei maggiori estimati. Il comune aveva do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di inoltre quattro sindaci, eletti uno per ogni comune, che ri- Velate con la Cassina Rasa e Fogliaro fu inserito nel distret- manevano in carica a tempo indeterminato. to XVII di Varese. Il cancelliere risiedeva a Tradate e conservava presso di Con dispaccio governativo 1825 maggio 7 n. 5032/645 fu sé le scritture comunali. Al cancelliere erano assegnate 50 autorizzata la sostituzione, nel comune di Velate, del consi- lire all’anno di paga. glio comunale al convocato generale (variazioni al compar- Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- timento di Como, 1816-1835). lano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 18).

271 Venegono Superiore comune di Venegono Inferiore. 1037 VENEGONO SUPERIORE 1757 - 1797 comune di Venegono Superiore. 1040 Nel compartimento territoriale del 1757 Venegono Infe- sec. XIV - 1757 riore risultava compreso nella pieve di Castelseprio (editto La località è citata nella forma “Venegona de Sopra” ne- 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della gli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di e faceva parte della pieve di Castelseprio. Era tra le comu- Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale della nità che contribuivano alla manutenzione della strada di Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in Bollate (Compartizione delle fagie 1346). otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e divenne per breve tempo capoluogo della provincia, che fu nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Venegono subito inglobata dalla provincia di Milano, anche se Varese Superiore risultava ancora compreso nella medesima pieve rimaneva sede dell’intendenza politica. Nel 1791 i comuni (Estimo di Carlo V, cartt. 10-11). della pieve di Castelseprio risultavano inseriti nel distretto Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta censuario XXXII della provincia di Milano (compartimen- del censimento, Venegono Superiore, che contava circa 500 to 1791). abitanti, era terra infeudata ai conti Castiglioni. La giurisdi- zione ordinaria era del giudice feudale, Alessandro Barletti, comune di Venegono Inferiore. 1038 che risiedeva a Gallarate e percepiva 12 lire all’anno. Rela- tivamente al maggior magistrato il comune era sottoposto 1798 - 1808 al podestà di Varese, alla cui banca criminale il console pre- stava giuramento. L’elezione del podestà feudale spettava A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione ai conti Castiglioni per Venegono Superiore, in quanto terra del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI a sé in vigore di privilegi. bis) il comune di Venegono Inferiore venne inserito nel di- stretto di Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano La comunità non aveva aggregazione di altri comuni, (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 però era suddivisa in tre comuni per la quota del sale. settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti Il comune non aveva consiglio generale né particolare, d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale ma un deputato civile e altri quattro deputati, a cui restava anno VII), Venegono Inferiore rimase nel distretto di Tra- affidata l’equa ripartizione dei tributi. Il cancelliere, che ri- date, che divenne il XIX del dipartimento dell’Olona. Con siedeva nello stesso comune, percepiva per il lavoro ordina- il compartimento territoriale del 1801 il comune fu colloca- rio 60 lire all’anno e curava la conservazione delle pubbli- to nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario, come che scritture, non essendovi alcun archivio. “Venegono superiore ed inferiore” (legge 23 fiorile anno La comunità non disponeva di procuratore né agente a IX). Nel 1805 il comune di Venegono Inferiore venne inse- Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3039, fasc. 17). rito nel cantone II di Tradate del distretto II di Varese del di- partimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 758 comune di Venegono Superiore. 1041 abitanti (decreto 8 giugno 1805). 1757 - 1797 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Nel compartimento territoriale del 1757 Venegono Supe- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con riore risultava compreso nella pieve di Castelseprio (editto il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), provincia di Gallarate, con le altre località della pieve di Venegono Inferiore figurava, con 733 abitanti, comune ag- Castelseprio, a seguito del compartimento territoriale della gregato al comune denominativo di Venegono, nel cantone Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu con- otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese fermato con il successivo compartimento territoriale del di- divenne per breve tempo capoluogo della provincia, che fu partimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). subito inglobata dalla provincia di Milano, anche se Varese rimaneva sede dell’intendenza politica. Nel 1791 i comuni della pieve di Castelseprio risultavano inseriti nel distretto comune di Venegono Inferiore. 1039 censuario XXXII della provincia di Milano (compartimen- 1816 - 1859 to 1791).

Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in comune di Venegono Superiore. 1042 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1798 - 1808 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Venegono Inferiore fu inserito nel distretto XXII di Trada- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI te. bis) il comune di Venegono Superiore venne inserito nel di- Venegono Inferiore, comune con convocato, fu confer- stretto di Tradate. Soppresso il dipartimento del Verbano mato nel distretto XXII di Tradate in forza del successivo (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti cazione 1 luglio 1844). d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Venegono Superiore rimase nel distretto di Tra- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Venegono In- date, che divenne il XIX del dipartimento dell’Olona. Con feriore, comune con convocato generale e con una popola- il compartimento territoriale del 1801 il comune fu colloca- zione di 866 abitanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tra- to nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario, come date. “Venegono superiore ed inferiore” (legge 23 fiorile anno

272 Vergiate

IX). Nel 1805 il comune di Venegono Superiore venne in- collettabili erano circa 440 (Risposte ai 45 quesiti, cart. serito nel cantone II di Tradate del distretto II di Varese del 3074, fasc. 21). dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 735 abitanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Vergiate. 1045 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento 1757 - 1797 del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), no del 1757, Vergiate risultava tra le comunità della pieve Venegono Superiore figurava, con 716 abitanti, comune ag- di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel gregato al comune denominativo di Venegono, nel cantone 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- VII di Tradate del distretto I di Como, e come tale fu con- calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento fermato con il successivo compartimento territoriale del di- territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- partimento del Lario (decreto 30 luglio 1812). rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- comune di Venegono Superiore. 1043 seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- 1816 - 1859 lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- partimento 1791). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- comune di Vergiate. 1046 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Venegono Superiore fu inserito nel distretto XXII di Trada- 1798 - 1815 te. A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione Venegono Superiore, comune con convocato, fu confer- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI mato nel distretto XXII di Tradate in forza del successivo bis) il comune di Vergiate venne inserito nel distretto di compartimento territoriale delle province lombarde (notifi- Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 cazione 1 luglio 1844). fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Venegono Su- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, periore, comune con convocato generale e con una popola- Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), zione di 1128 abitanti, fu inserito nel distretto XVIII di Tra- Vergiate entrò nel distretto XIII di Gallarate, che faceva date. parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Vergiate venne inserito nel can- tone V di Somma del distretto IV di Gallarate del diparti- VERGIATE mento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 644 abi- tanti (decreto 8 giugno 1805). comune di Vergiate. 1044 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento sec. XIV - 1757 d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio Vergiate fece parte del contado del Seprio e fu successi- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- vamente inglobata nel feudo di Somma. La località è citata mune denominativo di Vergiate, comprendente i comuni negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mila- concentrati di Vergiate e Sesona, figurava compreso, con no, del 1346, dove è segnalata tra le comunità della pieve di 899 abitanti complessivi, nel cantone V di Somma del di- Somma (Compartizione delle fagie 1346, p. 22). stretto IV di Gallarate. Con la successiva concentrazione e Nel registro d’estimo del 1558 e nelle modificazioni suc- unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- cessive del 1590 e del primo Seicento Vergiate risultava tra vembre 1811), Vergiate, comune di III classe con 1804 abi- le comunità censite nella pieve di Somma (Estimo di Carlo tanti complessivi, comprendeva gli aggregati di Vergiate, V, cartt. 45-46, parte I). Cimbro, Corgeno, Cuvirone, Sesona, nel cantone IV di Il territorio appartenne ai Visconti fino al 1712 e divenne Somma del distretto IV di Gallarate. poi possesso dei Castelbarco-Visconti. Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta comune di Vergiate. 1047 del censimento, il comune era infeudato al marchese Ermes 1816 - 1859 Visconti di Somma, senza corresponsione di censo feudale. Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Il giudice di Somma aveva giurisdizione ordinaria sul ter- in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- ritorio, mentre il giuramento si prestava alla banca del vi- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune cario del Seprio di Gallarate. di Vergiate fu inserito nel distretto XVI di Somma. Il comune disponeva solo di due consoli, con nomina an- nuale, che erano scelti dai consoli dell’anno precedente e Vergiate, comune con convocato, fu confermato nel di- venivano estratti a sorte tra un gruppo di sei persone sele- stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- zionate per la loro capacità. Le riunioni avvenivano sempre mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 nella pubblica piazza ed erano segnalate dal suono della luglio 1844). campana. Il cancelliere risiedeva a Sesto Calende e perce- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Vergiate, co- piva una somma di 30 lire all’anno come paga. A lui erano mune con convocato generale e con una popolazione di 772 affidate le scritture comunali. Le anime collettabili e non abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma.

273 Vergobbio

VERGOBBIO comune di Vergobbio. 1050 1798 - 1812 comune di Vergobbio. 1048 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI sec. XIV - 1757 bis) il comune di Vergobbio venne inserito nel distretto di Località citata negli statuti delle strade e delle acque del Cuvio, contrassegnato con il numero 9. Soppresso il dipar- contado di Milano e facente parte della pieve di Cuvio. Era timento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territo- strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). riale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Vergobbio entrò nel di- Nel 1450, con istrumento in data 16 maggio del notaio stretto XV di Laveno, che allora faceva parte del diparti- Giacomo Perego, il territorio della Valcuvia venne conces- mento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del so in feudo dal duca Francesco I Sforza al suo consigliere 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del di- Pietro Cotta. Il feudo passò nel 1727 al conte Giulio Vi- partimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il sconti Borromeo, con diritto del venditore, il giureconsulto comune di Vergobbio venne inserito nel cantone V di Cuvio Pietro Cotta, all’esazione dei diritti feudali, cioè del censo del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il co- dell’imbottato, vita natural durante (Casanova 1930). mune, di III classe, aveva 384 abitanti (decreto 8 giugno Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1805). nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Vergobbio ri- Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- sultava tra le comunità censite nella medesima pieve (Esti- mento del Lario prevedeva l’aggregazione di Vergobbio al mo di Carlo V, cart. 49). comune denominativo di Cuvio nel cantone III di Cuvio del distretto II di Varese (progetto di concentrazione 1807, La- Il paese venne citato anche nella “Relatione di tutte le rio). Dopo la soppressione del cantone di Cuvio, decisa nel Terre dello Stato di Milano” di Ambrosio Oppizzone, pub- biennio seguente, Vergobbio costituiva un comune denomi- blicata nel 1634, ed era tassato per 12 staia di sale (Oppiz- nativo, nel cantone V di Luvino del distretto II di Varese, zone 1634). con i comuni aggregati di Vergobbio, Cassano, Arcumeg- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta gia, Cuveglio, Duno (decreto 4 novembre 1809, Lario). del censimento, il comune era infeudato, sotto titolo di feu- Con il successivo compartimento territoriale del diparti- do antico, al conte Giulio Visconti, cui corrispondeva mento del Lario, Vergobbio era tra gli aggregati del comune all’anno lire 14 e 14 soldi. Altre 40 lire venivano pagate a di Cuvio, sempre nel cantone II di Gavirate del distretto II titolo di feudo nuovo a Pietro Cotta. di Varese (decreto 30 luglio 1812).

Il doppio infeudamento aveva effetti anche sulla struttura comune di Vergobbio. 1051 istituzionale. Vergobbio infatti aveva due consoli, uno per i 1816 - 1859 sudditi di feudo antico e l’altro per i sudditi di feudo nuovo. Non si prestava alcun giuramento a banche criminali, ma, Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in se necessario, ogni console portava le denunce alla banca base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- del podestà del proprio feudo. Entrambe le banche si trova- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di vano a Cuvio e le preture avevano nel 1751 lo stesso giudi- Vergobbio fu inserito nel distretto XVIII di Cuvio. ce, Francesco Antonio Buzzi. Vergobbio, comune con convocato, fu confermato nel di- stretto XVIII di Cuvio in forza del successivo comparti- Il console convocava, avvisando gli abitanti focolare per mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 focolare, le vicinanze comunali, che si svolgevano nella luglio 1844). pubblica piazza e nelle quali, all’inizio di ogni anno, si Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Vergobbio, co- eleggevano due sindaci, che si interessavano di determinare mune con convocato generale e con una popolazione di 413 la suddivisione dei carichi fiscali, svolgevano anche i com- abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate. piti del cancelliere e conservavano i documenti pubblici, dietro una retribuzione di 28 lire annue. Le anime erano nel 1751 circa 281 (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 21). VICONAGO comune di Vergobbio. 1049 comune di Viconago. 1052 1757 - 1797 sec. XV - 1757 Nel compartimento territoriale del 1757 Vergobbio risul- Viconago fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu con- tava compreso nella pieve di Valcuvia (editto 10 giugno cesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, di Gallarate, con le altre località della pieve di Valcuvia, a perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di seguito del compartimento territoriale della Lombardia au- Valle Marchirolo (Casanova 1930, pp. 77, 105). striaca, che divise il territorio lombardo in otto province Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta (editto 26 settembre 1786). Nel 1787 Varese sostituì Galla- del censimento, il comune era infeudato a Giovanni Ema- rate alla guida della provincia, ma venne subito inglobata nuele Marliani, cui corrispondeva per censo comitale ogni nella provincia di Milano, pur rimanendo sede dell’inten- anno 100 lire e 16 soldi imperiali, oltre a 75 lire di dazio. denza politica. Nel 1791, soppresse le intendenze politiche, La giurisdizione spettava al podestà feudale residente a la Valcuvia fu inserita nel distretto censuario XXXVIII del- Luino, alla cui banca criminale si prestava giuramento. Al la provincia di Milano (compartimento 1791). podestà si pagavano annualmente 7 lire e 10 soldi imperiali.

274 Vicoseprio

La comunità di Viconago era composta anche da altre con il successivo compartimento territoriale del diparti- piccole terre, cioè Doneda, Cadegliano Gaggio, Argentera, mento del Lario (decreto 30 luglio 1812). Avigno e Campagna di Sotto. Queste formavano un solo comune sotto il console di Viconago. comune di Viconago. 1055 Viconago, in quanto facente parte della pieve di Valtrava- 1816 - 1859 glia, era stata gravata di una spesa straordinaria. Pertanto Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in chiese il riconoscimento della qualità di terra separata dalla base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- pieve di Valtravaglia, come appare da una lettera di Lodo- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di vico Maria Sforza del 14 dicembre 1495, confermata da Viconago fu inserito nel distretto XXI di Luvino. un’altra del duca Francesco II Sforza Visconti del 24 no- Con dispaccio governativo 1821 marzo 19 n. 5628/702 fu vembre 1522. Le dichiarazioni erano state poi confermate autorizzata la sostituzione, nel comune di Viconago, del dall’imperatore Carlo VI. consiglio comunale al convocato generale (variazioni al La comunità non aveva consiglio particolare. In qualun- compartimento di Como, 1816-1835). que contingenza si convocava il consiglio generale, le cui Viconago, comune con consiglio, fu confermato nel di- decisioni venivano eseguite dal sindaco, che alla data delle stretto XXI di Luvino in forza del successivo compartimen- risposte era il primo estimato, Paolo Trolli. Il sindaco cura- to territoriale delle province lombarde (notificazione 1 lu- va la suddivisione dei gravami pubblici e ogni altro pubbli- glio 1844). co interesse. Lo stesso, dietro un compenso di 50 lire Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Viconago, co- all’anno, svolgeva anche le funzioni di cancelliere e con- mune con consiglio comunale senza ufficio proprio e con servava nella sua abitazione le scritture del comune. una popolazione di 1193 abitanti, fu inserito nel distretto Il comune non disponeva di procuratore né agente a Mi- XXI di Luvino. lano e in caso di necessità faceva ricorso al sindaco provin- ciale, residente a Luino. Le anime collettabili e non collettabili erano circa 664, di cui 554 collettabili e 110 non collettabili (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, VICOSEPRIO fasc. 41). comune di Vicoseprio. 1056 comune di Viconago. 1053 sec. XIV - 1757 1757 - 1797 La località di Vicosevro venne citata negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano come apparte- Secondo il compartimento territoriale del 1757 Viconago nente alla pieve di Castelseprio: era tra le comunità che era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Com- giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della partizione delle fagie 1346). provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e della pieve, a seguito del compartimento territoriale della nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Vicoseprio Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- Carlo V, cartt. 10-11)). lità della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Milano (compartimento 1791). Nel 1574 Vicoseprio aveva 195 abitanti, divisi in 36 nu- clei familiari (Restelli 1990, pp. 120-121). Vicoseprio era presente anche nella “Relatione di tutte le comune di Viconago. 1054 Terre dello Stato di Milano” di Ambrosio Oppizzone, pub- 1798 - 1809 blicata nel 1634. La comunità era tassata per 16 staia di sale A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione (Oppizzone 1634). Sempre nel corso del XVII secolo Vico- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI seprio volle riscattare il proprio territorio presso la regia ca- bis) il comune di Viconago venne inserito nel distretto della mera, per ottenere la redenzione dall’infeudazione (Restelli Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 1990, pp. 212-213). 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settem- Nel 1722, in occasione delle misurazioni catastali pro- bre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olo- mosse da Carlo VI, il territorio di Vicoseprio fu rappresen- na, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno tato in una mappa di I stazione in 8 fogli, distinta da quella VII), Viconago entrò nel distretto XVI di Luino, che allora di Castelseprio. Tra gli assistenti del misuratore, il geome- faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comparti- tra Antonio Francesco Taverna, vi era il console di Vicose- mento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel di- prio Carlo Francesco Saporito (Area virtuale, MUT 51). stretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fio- Nelle risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del rile anno IX). Nel 1805 il comune di Viconago venne censimento risulta presente il comune di Vicoseprio, cui ri- inserito nel cantone VIII di Luvino (Luino) del distretto II sultavano aggregati sia il comune di Castelseprio, sia il pic- di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III clas- colo comune de’ Castiglioni. Il territorio non risultava in- se, aveva 788 abitanti (decreto 8 giugno 1805). feudato e non aveva pagamenti in corso per affrancamento A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento da vincoli feudali. La giurisdizione spettava al giudice re- del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con gio residente a Varese, che percepiva dalla comunità 9 lire il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- e 15 soldi all’anno. L’amministrazione era affidata a un sin- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), daco e a un console, eletti dalla comunità, nonché ai primi Viconago figurava, con 795 abitanti, comune aggregato al estimati. Il sindaco e il console, se riconosciuti abili, pote- comune denominativo di Marchirolo, nel cantone V di Lu- vano essere riconfermati per più anni. Il cancelliere, che vino del distretto II di Varese, e come tale fu confermato non abitava nel territorio comunale, percepiva 32 lire

275 Viggiù all’anno e conservava presso di sé le scritture pubbliche. Il Dal 1727 il feudo venne concesso al conte Giulio Viscon- comune contava nel 1751 circa 301 abitanti (Risposte ai 45 ti Borromeo Arese (Casanova 1930). quesiti, cart. 3039, fasc. 5). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del del censimento, la terra pagava al feudatario 550 lire all’an- 1757 Vicoseprio risultava invece aggregato a Castelseprio no per il dazio dell’imbottato. (editto 10 giugno 1757) e insieme al comune dominante en- La giustizia era amministrata dal podestà Giuseppe Via- trò a far parte nel 1786 della provincia di Gallarate (editto no Beltramini, che doveva risiedere in Arcisate, capo di pie- 26 settembre 1786). ve, dove era posto l’ufficio, e che riceveva anche le denunce da parte del console del comune. La paga del podestà era di bibl. Restelli 1990: Ernesto Restelli, Castel Seprio con Vico 58 lire e 15 soldi all’anno. Relativamente al maggior magi- Seprio attraverso i documenti, Castelseprio, Ammini- strazione comunale di Castelseprio, 1990. strato, le denunce venivano portate al regio ufficio di Vare- se, ma non si prestava alcun giuramento né all’uno né all’altro ufficio. Il comune aveva un consiglio particolare, composto da sei reggenti e quattro deputati. Ai sei reggenti erano affidate VIGGIÙ l’amministrazione e conservazione del pubblico patrimo- nio e la vigilanza sulla giustizia dei pubblici riparti. cantone VI di Viggiù. 1057 Il cancelliere risiedeva a Viggiù e le pubbliche scritture si 1805 - 1808 conservavano da alcuni anni in un vestaro che si trovava Nel 1805, il decreto emanato da Napoleone I per il nuovo presso uno dei maggiori estimati. L’emolumento del can- compartimento territoriale del regno d’Italia, che prevede- celliere era di 65 lire annue, compresi i riparti, la ricogni- va la suddivisione del territorio in dipartimenti, distretti e zione delle partite che si davano all’esattore, i mandati che cantoni, portò all’istituzione del cantone VI di Viggiù si spedivano al medesimo, i trasporti che si facevano al ca- nell’ambito del II distretto, di Varese, nel dipartimento del tasto, i due notificati dei grani che si facevano annualmente Lario. Il cantone aveva un totale di 11.490 abitanti e com- e altre cose che occorrevano nella comunità. prendeva i seguenti 16 comuni, tutti di terza classe: Il comune non disponeva di procuratore o di agente in Arcisate, Besana, Bisuschio, Brenno, Cazzone con Li- Milano (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3037, vol. D XIX, Co- gurno, Clivio, Cuasso al monte ed al piano, Induno con Fra- mo, pieve di Arcisate, fasc. 11). scarolo, Porto di contro a Morcò, Saltrio, Valganna con comune di Viggiù. consiglio particolare. 1060 Ghirla ed uniti, Viggiù, Ardenna, Brusimpiano, Lavena, sec. XVIII - 1757 Marzio (decreto 8 giugno 1805). Il consiglio particolare del comune di Viggiù era composto da sei reggenti e quattro deputati. Si formava una lista delle per- cantone III di Viggiù. 1058 sone abili per tali cariche e poi si imbussolavano tutti i nomi. Il 1809 - 1815 primo giorno di ciascun anno si estraevano a sorte cinque soli reggenti e i quattro deputati. Il sesto reggente non veniva estrat- Il progetto per la concentrazione dei comuni del diparti- to, ma si attribuiva la carica al maggior estimato tra i reggenti mento del Lario prevedeva l’inserimento nel cantone IV di dell’anno antecedente, che quindi svolgeva le funzioni di reg- Viggiù del distretto II di Varese dei comuni denominativi di gente per due anni consecutivi. Ai sei reggenti erano affidate Viggiù, Arcisate, Bisuschio, Brusimpiano, Cazzone, Cuas- l’amministrazione e conservazione del pubblico patrimonio e la vigilanza sull’equità dei pubblici riparti, ai quali intervenivano, so, Lavena, Valganna, con un totale di 10.829 abitanti (pro- se volevano, i quattro deputati. Quando erano stati estratti tutti getto di concentrazione 1807, Lario). A seguito dell’aggre- i nomi degli imbussolati e tutti avevano esercitato la carica, si gazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 rinnovava la lista nella piazza pubblica (Risposte ai 45 quesiti, novembre 1809, Lario), e dopo la soppressione del cantone cart. 3037, fasc. 11). III di Cuvio, costituivano il cantone III di Viggiù i comuni denominativi di Viggiù, Induno, Bisuschio, Brusimpiano, comune di Viggiù. 1061 Cazzone, Cuasso, Lavena, Valganna con 10.829 abitanti 1757 - 1797 complessivi. Con il successivo compartimento territoriale Nella compartimentazione teresiana del 1757 Viggiù fa- del dipartimento del Lario, il cantone III di Viggiù del di- ceva parte della pieve di Arcisate (editto 10 giugno 1757). stretto II di Varese era formato dai comuni denominativi di Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gal- Viggiù, Arcisate, Porto, Brusimpiano, Cazzone, Valganna larate, con le altre località della pieve di Arcisate a seguito (decreto 30 luglio 1812). del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 comune di Viggiù. 1059 settembre 1786). Nel 1791 i comuni della pieve di Arcisate sec. XIV - 1757 facevano parte del distretto censuario XXXIX della provin- Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Mi- cia di Milano (compartimento 1791). lano, del 1346, appare, tra le località della pieve di Arcisate che contribuivano alla manutenzione della strada di Bolla- comune di Viggiù. 1062 te, un luogo chiamato “Viglue”, che corrisponde all’attuale 1798 - 1815 Viggiù (Compartizione delle fagie 1346, p. 29). Viggiù, con A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione le altre località della pieve di Arcisate, divenne feudo degli del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Arcimboldi dal 1484. bis) il comune di Viggiù venne inserito nel distretto di Ar- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e cisate, contrassegnato con il numero 7. Soppresso il dipar- nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Viggiù risul- timento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la tava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territo- Carlo V, cart. 4). riale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio

276 Villa Dosia

(legge 5 vendemmiale anno VII), Viggiù entrò nel distretto in sette fogli, fu poi copiata dai disegnatori Sebastiano Sol- XVII di Arcisate, che allora faceva parte del dipartimento dati e Pietro Paolo Alba (Area virtuale, MUT 111). dell’Olona. Nel 1805 il comune di Viggiù divenne capoluo- Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta go del cantone VI del distretto II di Varese del dipartimento del censimento, il comune di Villa Dosia, appartenente alla del Lario. Il comune, di III classe, aveva 1523 abitanti (de- pieve di Somma, risultava infeudato al conte di Castelbar- creto 8 giugno 1805). co, senza corresponsione di diritti feudali. Le funzioni giu- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento risdizionali erano esercitate a quella data dal luogotenente del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con del podestà feudale in Somma, senza retribuzione. il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- La comunità, che contava 155 anime collettabili, non ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), aveva sindaci né reggenti, “ma solo il suo console e cancel- il comune denominativo di Viggiù, con i comuni aggregati liere”. Il console veniva sostituito ogni mese. Le assemblee di Viggiù, Clivio, Saltrio, e con 2173 abitanti complessivi, degli abitanti si tenevano nella publica piazza ed erano pre- era capoluogo del cantone III del distretto II di Varese, e annunciate dal suono della campana. Le scritture del comu- come tale, comune di III classe, fu confermato con il suc- ne si trovavano presso un privato, mentre i riparti dei cari- cessivo compartimento territoriale del dipartimento del La- chi erano conservati dal cancelliere. rio (decreto 30 luglio 1812). Il comune aveva una rendita di 70 lire derivanti da una brughiera concessa a vari livellari (Risposte ai 45 quesiti, comune di Viggiù. 1063 cart. 3074, vol. D XVI, Milano, fasc. 22). 1816 - 1859 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in comune di Villa Dosia. 1065 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- 1757 - 1797 do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Viggiù fu inserito nel distretto XIX di Arcisate. In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- Con dispaccio governativo 1823 settembre 9 n. 29214/ no del 1757, Villa Dosia risultava tra le comunità della pie- 3494 fu autorizzata la sostituzione, nel comune di Viggiù, ve di Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel del consiglio comunale al convocato generale (variazioni al 1786 a far parte della provincia di Gallarate, con le altre lo- compartimento di Como, 1816-1835). calità della pieve di Somma, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territo- Viggiù, comune con consiglio, fu confermato nel distret- rio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). to XIX di Arcisate in forza del successivo compartimento Nel 1791 i 24 comuni della pieve di Somma risultavano in- territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio seriti nel distretto censuario XXXIV della provincia di Mi- 1844). lano. Il cancelliere del distretto risiedeva in Somma (com- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Viggiù, comu- partimento 1791). ne con consiglio comunale senza ufficio proprio e con una popolazione di 2291 abitanti, fu inserito nel distretto XVII comune di Villa Dosia. 1066 di Arcisate. 1798 - 1809 A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI VILLA DOSIA bis) il comune di Villa Dosia venne inserito nel distretto di Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre comune di Villa Dosia. 1064 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, sec. XVII - 1757 Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Villa Dosia entrò nel distretto XIII di Gallarate, che faceva Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento nei successivi aggiornamenti Villa Dosia risultava tra le co- territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II munità censite nella pieve di Somma (Estimo di Carlo V, di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno cartt. 45-46, parte I). IX). Nel 1805 il comune di Villa Dosia venne inserito nel Villadosia prima del XVIII secolo era chiamata sempli- cantone V di Somma del distretto IV di Varese del diparti- cemente Villa (Casanova 1930, pp. 77,109). Così appare mento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 404 abi- nella relazione Oppizzone del 1633, che afferma che uno tanti (decreto 8 giugno 1805). staro di sale fu tolto al “Commune di Villa… et applicato al A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento Commune di Castano pieue di Dairago” (Oppizzone 1634). d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Il territorio fu infeudato in parte, nel 1648, assieme a Quin- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio zano, Montonate, San Pancrazio, Vizzola, Cimbro e Cuvi- successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- rone, a Cesare Visconti, marchese di Cislago. Il feudo non mune denominativo di Villa Dosia, comprendente i comuni comportava dazi né entrate feudali, ma solo una ricognizio- concentrati di Villa Dosia e San Pancrazio figurava compre- ne feudale annua di 15 galline e mezzo per l’intero feudo so, con 424 abitanti complessivi, nel cantone V di Somma (Casanova 1930, pp. 77, 109). del distretto IV di Gallarate. Con la successiva concentra- Il comune censuario di Villa Dosia fu misurato nel 1722 zione e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decre- dal geometra Francesco Pietra Santa in occasione del cen- to 8 novembre 1811), Villa Dosia era compreso tra gli ag- simento dello stato di Milano. Tra gli assistenti alla misura- gregati di Casale, nel cantone IV di Somma del distretto IV zione figurava come console Francesco Macco. La mappa, di Gallarate.

277 Vinago comune di Villa Dosia. 1067 comune di Vinago. 1070 1816 - 1859 1798 - 1809 Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune bis) il comune di Vinago venne inserito nel distretto di di Villa Dosia fu inserito nel distretto XVI di Somma. Somma. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 Villa Dosia, comune con convocato, fu confermato nel fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre distretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), luglio 1844). Vinago entrò nel distretto XIII di Gallarate, che faceva par- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Villa Dosia, te del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento terri- comune con convocato generale e con una popolazione di toriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di 445 abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Vinago venne inserito nel can- tone V di Somma del distretto IV di Gallarate del diparti- mento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva 160 abi- tanti (decreto 8 giugno 1805). VINAGO A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- comune di Vinago. 1068 no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio sec. XIV - 1757 successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), Vina- La località di Vinago, della pieve di Somma, citata negli go figurava, con 186 abitanti, comune aggregato al comune statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era denominativo di Crugnola, nel cantone V di Somma del di- tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della stretto IV di Gallarate. Con la successiva concentrazione e strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e vembre 1811), Vinago era compreso tra gli aggregati di nei successivi aggiornamenti del XVII e XVIII secolo Vi- Menzago, nel cantone IV di Somma del distretto IV di Gal- nago risultava tra le comunità censite nella medesima pieve larate. (Estimo di Carlo V, cartt. 45-46, parte I). Citata come Vignago nella “Relatione” di Ambrosio Op- comune di Vinago. 1071 pizzone del 1633, era tassata per 12 staia di sale (Oppizzo- 1816 - 1859 ne 1634). Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, Dalle risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- censimento, il comune risultava infeudato al marchese Eu- bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune genio Litta, cui però non si dava nessun contributo per cen- di Vinago fu inserito nel distretto XVI di Somma. so feudale. Vinago, comune con convocato, fu confermato nel di- La comunità, che era costituita da circa 122 anime, sia stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- collettabili che non collettabili, si trovava sotto la giurisdi- mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 zione del podestà feudale abitante in Milano e del vicario luglio 1844). del Seprio, giudice regio, al cui ufficio si prestava il debito Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Vinago, comu- giuramento. ne con convocato generale e con una popolazione di 257 Non vi era consiglio generale né particolare; pertanto il abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. comune era amministrato da un console, eletto ogni mese a rotazione tra tutti gli uomini che avevano superato i 18 an- ni. I riparti dei carichi fiscali si facevano nella pubblica piazza, alla presenza dei capifamiglia. VIZZOLA Il cancelliere risiedeva nel territorio comunale e conser- vava le pubbliche scritture, prendendo come paga la som- ma di diciotto lire e mezza (Risposte ai 45 quesiti, cart. comune di Vizzola. 1072 3074, vol. D XVI, Milano, fasc. 23). sec. XIV - 1757 Il territorio di Vizzola, abitato in età romana, fece parte comune di Vinago. 1069 del feudo di Quinzano. Vizzola, come località della pieve di 1757 - 1797 Somma, è citata negli statuti delle strade e delle acque del In base al compartimento territoriale dello stato di Mila- contado di Milano: era tra le comunità che contribuivano no del 1757, Vinago risultava tra le comunità della pieve di alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 fagie 1346). a far parte della provincia di Gallarate, con le altre località Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e della pieve di Somma, a seguito del compartimento territo- nei successivi aggiornamenti Vizzola risultava tra le comu- riale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lom- nità censite nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, cartt. bardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 45-46, parte I). i 24 comuni della pieve di Somma risultavano inseriti nel Nel 1633 Vizzola era compresa tra le località dello stato distretto censuario XXXIV della provincia di Milano. Il di Milano citate da Ambrogio Oppizzone nella sua relazio- cancelliere del distretto risiedeva in Somma (compartimen- ne sulle terre censite del ducato ed era tassata per 4.2 staia to 1791). di sale (Oppizzone 1634).

278 Voldomino

Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta bardo-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune del censimento, il comune era infeudato al conte di Castel- di Vizzola fu inserito nel distretto XVI di Somma. barco, cui corrispondeva ogni anno complessivamente 3 Vizzola, comune con convocato, fu confermato nel di- lire e 10 soldi. stretto XVI di Somma in forza del successivo comparti- Il giudice feudale era il podestà che risiedeva a Milano, mento territoriale delle province lombarde (notificazione 1 mentre la banca criminale alla quale il console del comune luglio 1844). prestava giuramento, pagando 42 soldi e 6 denari, era quel- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Vizzola, comu- la di Gallarate. ne con convocato generale e con una popolazione di 210 La comunità era composta da 120 abitanti e non vi era abitanti, fu inserito nel distretto XIII di Somma. consiglio generale, né particolare, né sindaci, né reggenti o deputati, ma solamente un console, carica che i massari ri- coprivano a turno per quindici giorni e i pigionanti per otto giorni, col compito di vigilare sulla giustizia. VOLDOMINO Il cancelliere risiedeva a Ferno e le scritture erano con- servate in una cassa presso il fattore del conte Alvigio Pe- comune di Voldomino. 1076 chio. La paga del cancelliere era di 10 lire annue (Risposte sec. XV - 1757 ai 45 quesiti, cart. 3074, vol. D XVI, Milano, fasc. 24). Il comune di Voldomino fece parte del feudo di Valtrava- comune di Vizzola. 1073 glia, che fu concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, 1757 - 1797 da Filippo Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al ca- sato Marliani, perché compreso nel feudo delle Quattro In base al compartimento territoriale dello stato di Milano Valli, squadra di Mezzo (Casanova 1930). del 1757, Vizzola risultava tra le comunità della pieve di Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Somma (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a del censimento, la comunità di Voldomino, in cui abitavano far parte della provincia di Gallarate, con le altre località del- circa 415 persone, era infeudata a Giovanni Emanuele Mar- la pieve di Somma, a seguito del compartimento territoriale liani, al quale pagava per censo comitale 58 lire, 5 soldi e 6 della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo denari all’anno. Al giudice della comunità, Antonio Maria in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 i 24 co- Bossi, si pagavano invece 4 lire e 16 soldi. Non si prestava muni della pieve di Somma risultavano inseriti nel distretto giuramento a banche criminali. censuario XXXIV della provincia di Milano. Il cancelliere Il consiglio era costituito dall’assemblea degli abitanti, del distretto risiedeva in Somma (compartimento 1791). riuniti nella pubblica piazza per discutere sugli interessi co- muni e per eleggere le cariche comunali, che erano quelle comune di Vizzola. 1074 di sindaco e di console. 1798 - 1811 Il cancelliere abitava nello stesso comune e custodiva una A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del cassa, a lui consegnata, contenente i libri e le scritture della dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI bis) il comunità: la sua retribuzione annua era di 18 lire. comune di Vizzola venne inserito nel distretto di Somma, Il comune non disponeva di procuratore né di agente a contrassegnato con il numero 12. Soppresso il dipartimento Milano, ma in caso di necessità faceva riferimento al sinda- del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva co provinciale, che si trovava a Luino (Risposte ai 45 que- legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipar- siti, cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, timenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendem- fasc. 42). miale anno VII), Vizzola entrò nel distretto XIII di Gallarate, che allora faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il comune di Biviglione. 1077 compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato sec. XV - 1757 nel distretto IV di Gallarate del dipartimento dell’Olona (leg- Biviglione fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu ge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Vizzola venne concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo inserito nel cantone V di Somma del distretto IV di Gallarate Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Mar- del dipartimento dell’Olona. Il comune, di III classe, aveva liani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squa- 132 abitanti (decreto 8 giugno 1805). dra di Mezzo (Casanova 1930). Secondo le risposte ai 45 A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune d’Olona (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- non risultava ancora aggregato a Voldomino; infatti l’ag- no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio gregazione era stata disposta ma non ancora eseguita. successivo (progetto di concentrazione 1807, Olona), il co- Biviglione possedeva un bosco e una montagna utilizzata mune denominativo di Vizzola, comprendente i comuni per pascolo in comune con Montegrino, Voldomino e Ger- concentrati di Vizzola e Castel Novate figurava compreso, mignaga. con 250 abitanti complessivi, nel cantone V di Somma del Il comune risultava infeudato al conte Giovanni Emanue- distretto IV di Gallarate. Con la successiva concentrazione le Marliani e contava solo 4 fuochi con 26 anime, di cui 21 e unione di comuni nel dipartimento d’Olona (decreto 8 no- superiori a sette anni di età e pertanto collettabili. Al feuda- vembre 1811), Vizzola compariva tra gli aggregati di Som- tario venivano pagate annualmente 26 lire e 5 soldi per cen- ma, nel cantone IV di Somma del distretto IV di Gallarate. so comitale. Secondo quanto dichiarato dal cancelliere, gli abitanti si allontanavano dal comune, in quanto non erano comune di Vizzola. 1075 in grado di pagare le tasse regie. 1816 - 1859 Il giudice feudale, Antonio Maria Bossi, risiedeva in Lui- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Milano, no e percepiva dal comune una lira e 17 soldi all’anno, ma in base alla compartimentazione territoriale del regno lom- il console non prestava giuramento a banche criminali.

279 Voltorre

Gli abitanti, organizzati per fuochi, eleggevano il console, VOLTORRE e tutti insieme, col cancelliere, stabilivano i riparti fiscali. Il cancelliere risiedeva in Voldomino (Risposte ai 45 quesiti, comune di Voltorre. 1081 cart. 3038, vol. XX - XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 42). 1558 - 1757 Il comune di Voltorre, che faceva parte della pieve di comune di Voldomino con Biviglione. 1078 Brebbia, è segnalato nel catasto del 1558 e nelle aggiunte 1757 - 1797 del sec. XVII (Estimo di Carlo V, cartt. 7-8). Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta Nel compartimento territoriale dello stato di Milano del del censimento, il comune non risultava infeudato, anche se 1757, il comune di Biviglione risultava aggregato al comu- in materia giudiziaria si faceva capo al podestà feudale del- ne dominante di Voldomino, costituendo in tal modo la pieve, in Gavirate, feudo della casa Visconti Litta. Al po- un’unità amministrativa denominata “Voldomino con Bivi- destà non si versavano però emolumenti. glione” (editto 10 giugno 1757). Il giudice regio era invece il vicario del Seprio, che aveva Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di sede in Gallarate. Il console prestava giuramento a Gallara- Gallarate, con le altre località della Valtravaglia, a seguito te, pagando 22 soldi e 6 denari all’attuario. del compartimento territoriale della Lombardia austriaca Il comune, per la sua esiguità e povertà, non aveva biso- (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le comunità della Val- gno di istituire un consiglio, né di eleggere sindaci o reg- travaglia si trovavano inserite nella provincia di Milano genti. Gli affari amministrativi erano trattati da un console, (compartimento 1791). che veniva nominato a rotazione tra gli uomini della comu- nità. In tali compiti il console era assistito dal consiglio del comune di Voldomino con Biviglione. 1079 priore dei RR. PP. di Santa Maria della Passione, che pos- 1798 - 1809 sedevano quasi tutto il territorio comunale. Il cancelliere risiedeva a Varese e percepiva 6 lire all’an- A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione no di salario. Le pochissime scritture erano affidate al padre del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI priore di Santa Maria della Passione. Le anime erano in tut- bis) il comune di Voldomino venne inserito nel distretto to 160, compresi 18 servitori forestieri, cioè garzoni e fami- della Malgorabbia. Soppresso il dipartimento del Verbano gli dei massari (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3035, vol. D (legge 15 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 XV-XVI, Como, pieve di Brebbia, fasc. 25). settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale comune di Voltorre. 1082 anno VII), Voldomino entrò nel distretto XVI di Luino, che 1757 - 1797 allora faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato Secondo il compartimento territoriale del 1757 Voltorre nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge era una delle comunità della pieve di Brebbia (editto 10 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Voldomino ven- giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della ne inserito nel cantone VIII di Luvino (Luino) del distretto provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III della pieve, a seguito del compartimento territoriale della classe, aveva 590 abitanti (decreto 8 giugno 1805). Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786). Nel 1791 le loca- A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento lità della pieve di Brebbia risultavano unite alla provincia del Lario (decreto 4 novembre 1809, Lario), in accordo con di Milano (compartimento 1791). il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel bi- ennio successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), comune di Voltorre. 1083 Voldomino figurava, con 590 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Luvino, nel cantone V di Luvino 1798 - 1809 del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione successivo compartimento territoriale del dipartimento del del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI Lario (decreto 30 luglio 1812). bis) il comune di Voltorre venne inserito nel distretto di Be- sozzo. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 comune di Voldomino. 1080 fruttidoro anno VI), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, 1816 - 1859 Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in Voltorre entrò nel distretto XVIII di Varese, che faceva par- base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- te del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento terri- do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di toriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Voldomino con Biviglione fu inserito nel distretto XXI di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno Luvino. IX). Nel 1805 il comune di Voltorre venne inserito nel can- tone IV di Gavirate del distretto II di Varese del dipartimen- Voldomino con Biviglione, comune con convocato, fu to del Lario. Il comune, di III classe, aveva 274 abitanti (de- confermato nel distretto XXI di Luvino in forza del succes- creto 8 giugno 1805). sivo compartimento territoriale delle province lombarde A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento (notificazione 1 luglio 1844). del Lario (decreto 4 novembre 1809), in accordo con il pia- Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Voldomino con no previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio la frazione Biviglione, comune con convocato generale e successivo (progetto di concentrazione 1807, Lario), Vol- con una popolazione di 744 abitanti, fu inserito nel distretto torre figurava, con 247 abitanti, comune aggregato al co- XXI di Luvino. mune denominativo di Gavirate, nel cantone II di Gavirate

280 Voltorre del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il do-veneto (notificazione 12 febbraio 1816), il comune di successivo compartimento territoriale del dipartimento del Voltorre fu inserito nel distretto XVI di Gavirate. Lario (decreto 30 luglio 1812). Voltorre, comune con convocato, fu confermato capoluo- go del distretto XVI in forza del successivo compartimento comune di Voltorre. 1084 territoriale delle province lombarde (notificazione 1 luglio 1844). 1816 - 1859 Nel 1853 (notificazione 23 giugno 1853), Voltorre, co- Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in mune con convocato generale e con una popolazione di 413 base alla compartimentazione territoriale del regno lombar- abitanti, fu inserito nel distretto XIX di Gavirate.

281 RIFERIMENTIGENERALI

RIFERIMENTIGENERALI

RIFERIMENTI ARCHIVISTICI partimento territoriale, 24 aprile 1811, ASMi, Censo p.m., cart. 764. aggregazione di comuni della provincia di Milano: “Pro- petizione di Angera 1807: “Petizione delle Comuni com- spetto delle varie aggregazioni dei Comuni formanti ponenti il Cantone III del Distretto II Dipartimento del parte della suddetta provincia al primo Gennajo 1842”, Lario per essere aggregate al Dipartimento d’Olona”, 21 Milano, 9 marzo 1843, ASMi, Catasto, cart. 756. dicembre 1807, ASMi, Censo p.m., cart. 754. aggregazioni 1730: Nota delle aggregazioni dei comuni, progetto di concentrazione 1807, Lario: “Progetto per la 1730, ASMi, Censo p. a., cart. 277 bis. concentrazione dei comuni del dipartimento del Lario, Aggregazioni 1732-1733: Duplicato, o sia Copia della ritornato dal Prefetto il 30 novembre 1807”, ASMi, Cen- Consulta a S.M.E. circa le aggregazioni e disaggregazio- so p.m., cart. 754. ni, ASMi, Censo, Confini, p. g., cart. 278. progetto di concentrazione 1807, Olona: Progetto per la ASVa, Catasto teresiano: Mappe del Catasto cosiddetto concentrazione dei comuni del dipartimento d’Olona, teresiano, secc. XVIII-XIX, ASVa, catasto, serie mappe. ASMi, Censo p.m., cart. 763. ASVa, Catasto teresiano, Tavole censuarie: Registri del proposizioni del direttore dei comuni 1811: Relazione catasto cosiddetto teresiano, secc. XVIII-XIX, ASVa, del consigliere di stato direttore generale dell’ammini- catasto, serie tavole censuarie. strazione dei comuni al ministro dell’interno sull’orga- ASVa, Volture: Fogli di voltura, ASVa, catasto, serie Peti- nizzazione del dipartimento, Milano, 6 settembre 1811, zioni e domande di voltura. ASMi, Censo p.m., cart. 764. rapporto del consiglio legislativo 1809: Rapporto del Compartimento 1751: Compartimento territoriale specifi- consiglio legislatvo del regno a sua altezza imperiale sul cante le cassine, 1751, ASMi, Censo p.a., cart. 279. progetto di concentrazione dei comuni del dipartimento compartimento 1791: Nuovo compartimento territoriale del Lario, 28 settembre 1809, ASMi, Censo p.m., cart. per l’anno 1791 correlativo a quello che vigeva dal 1760 754. al 1785, ASMi, Censo, p. a., cart. 280. reclamo di Rancio 1810: Parere del prefetto del diparti- deduzioni del prefetto 1809: “Il prefetto del Lario ritorna mento del Lario sul reclamo presentato dalle comunità colle proprie deduzioni il piano di concentrazione de’ di Rancio, Cassano, Ferrera, Masciago, Bedero, Brinzio, comuni rimessogli con foglio n˚ 6798, ed unisce un pro- perché Rancio fosse eretto in comune denominativo, 10 getto di rettifica per la concentrazione de’ comuni del novembre 1810, ASMi, Censo p.m., cart. 754. cantone di Cuvio, e sottopone liberamente i propri rifles- rettificazioni del dipartimento del Lario 1812: “Progetto si sull’oggetto del cantone di Bellagio”, 8 settembre di rettificazione, e concentrazione dei comuni del dipar- 1809, ASMi, Censo p.m., cart. 754. timento del Lario”, (1812), ASMi, Censo p.m., cart. 754. Estimo di Carlo V: Catasto del 1558 con aggiunte, ASC- Risposte ai 45 quesiti: Risposte ai 45 quesiti della Real Mi, Località foresi, cart. 1-52. giunta del censimento, Archivio di Stato di Milano, Ca- Feudi: Feudi camerali, ASMi, Feudi camerali p. a. tasto. osservazioni del prefetto d’Olona 1811: Osservazioni del Statistica delle anime 1771: Statistica delle anime 1771 prefetto d’Olona sul progetto di rettificazione del com- del Ducato di Milano, Principato di Pavia, Contado di

282 Riferimenti generali

Cremona, Contado di Lodi, Contado di Como del 1771, legge 23 fiorile anno IX: Ripartizione territoriale della Re- ASMi, Catasto, cart. 1655. pubblica Cisalpina (13 maggio 1801). Status animarum, 1574: Status animarum, Archivio della decreto 8 giugno 1805: Decreto sull’Amministrazione Curia arcivescovile di Milano, visite pastorali. pubblica e sul Comparto territoriale del Regno (8 giugno 1805). supplica di Cuvio 1809: “Supplica delle amministrazioni municipali delle comuni componenti il cantone di Cuvio decreto 4 novembre 1809: Decreto di aggregazione e perché venga conservata al comune di Cuvio la cancel- unione dei comuni del dipartimento d’Olona (4 novem- leria censuaria”, 20 dicembre 1809, ASMi, Censo p.m., bre 1809), ASMi, Censo p.m., cart. 764. cart. 754. decreto 4 novembre 1809, Lario: Decreto di aggregazio- Variazioni al compartimento di Como: “Prospetto indi- ne e unione dei comuni del dipartimento del Lario (4 no- cante le aggregazioni dei comuni che da ultimo sono av- vembre 1809), ASMi, Censo p.m., cart. 754. venute in quella Provincia colla governativa sanzione”, decreto 8 novembre 1811: Concentrazione e unione dei Como, 22 marzo 1843, ASMi, Catasto, cart. 756. Comuni del Dipartimento dell’Olona (8 novembre 1811), ASMi, Censo p.m., cart. 764. variazioni al compartimento di Como, 1816-1835: “Quadro delle variazioni avvenute nel compartimento decreto 30 luglio 1812: Compartimento territoriale del di- territoriale e nella amministrazione dei comuni della partimento del Lario (30 luglio 1812), ASMi, Censo Provincia di Como a tutto marzo 1835 dopo la pubblica- p.m., cart. 754. zione delle Notificazioni 12 febbrajo e 12 aprile 1816, notificazione 12 febbraio 1816: notificazione governativa compilato in esecuzione della Governativa Circolare 24 sulla compartimentazione delle province lombarde 12 febbrajo 1835 n. 5907/1955”, ASMi, Censo p. m., cart. febbraio 1816, Atti del governo lombardo, I, Milano, 777. 1816. variazioni al compartimento di Milano: “Delegazione notificazione 1 luglio 1844: Pubblicazione del comparti- provinciale di Milano. Variazioni al compartimento ter- mento territoriale delle provincie lombarde rettificato a ritoriale dopo il 1 maggio 1816”, Milano, 27 maggio seconda delle variazioni sopravvenute dopo il febbraio 1843, ASMi, Catasto, cart. 756. 1816 (1 luglio 1844), Atti del governo lombardo, I, Mi- lano, 1944. variazioni al compartimento di Milano, 1816-1835: “Quadro delle variazioni avvenute nel compartimento notificazione 23 giugno 1853: notificazione della Luogo- territoriale, e nell’amministrazione dei comuni della tenenza Lombarda 23 giugno 1853, Atti del governo Provincia di Milano dopo la pubblicazione delle Notifi- lombardo, II, Milano, 1853. cazioni 12 febbrajo e 12 aprile 1816”, ASMi, Censo p. legge 23 ottobre 1859: Ordinamento comunale e provin- m., cart. 777. ciale del Regno di Sardegna (23 ottobre 1859).

RIFERIMENTI LEGISLATIVI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Riforma 1755: Riforma al governo, e amministrazione Alto Milanese: L’Alto Milanese all’epoca di Carlo e Fede- della comunità dello Stato di Milano del dì 30 dicembre rico Borromeo. Atti del Convegno di studi (Gallarate - 1755, Biblioteca Nazionale Braidense - 14.16.E.8.34. Busto A., 30 novembre - 1 dicembre 1984), «Rassegna Gallaratese di Storia ed Arte», a. XXXVIII - IX, n. 125. editto 10 giugno 1757: compartimento territoriale dello Amati, Dizionario: Amato Amati, Dizionario corografico Stato di Milano (10 giugno 1757). dell’Italia, Milano, Vallardi, s. d. editto 26 settembre 1786: Compartimento territoriale del- Area virtuale: Claudia Morando, Guido Mura, Area vir- la Lombardia Austriaca (26 settembre 1786). tuale. Inventario su DB delle mappe del Catasto c. d. te- compartimento 1788: Compartimento territoriale appro- resiano dell’Archivio di Stato di Varese, Varese, Archi- vato da S. M. con Aulico Decreto degl’11 Dicembre vio di Stato, 1997-1998. 1788 per le giurisdizioni del Regio Tribunale di prima Benaglio, Elenchus: Giuseppe Benaglio, Elenchus fami- istanza, e delle Regie Preture Urbane, e forensi dipen- liarum in Mediolani Dominio feudis, jurisdictionibus, ti- denti dal Regio Tribunale d’appello di Milano, ACoVa, tulisque insignium , Mediolani, Typis Marci Antonii Categoria I, cartella 13, fascicolo 5. Pandulphi Malatestae, 1714. legge 6 germinale anno VI bis: Ripartizione del diparti- Beretta 1917: Rinaldo Beretta, Consuetudini e condizioni mento del Verbano (26 marzo 1798), Raccolta delle leg- vigenti nella Castellanza di Valtravaglia nel 1283, Cara- gi, proclami, ordini ed avvisi pubblicati in Milano te Brianza, Moscatelli, 1917. nell’anno VI repubblicano, V, Milano, 1798, pp. 18-19; Bognetti 1978: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini del ASMi, Censo p.a., cart. 291. comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1978. legge 26 messidoro anno VI: determinazione dei circon- Buzzi 1995: Gianpiero e Cinzia Buzzi, -Ligurno- dari dei giudici di pace (14 luglio 1798). Gaggiolo e Velmaio, Pavia, Gianni Iuculiano Editore, legge 15 fruttidoro anno VI: Soppressione del diparti- 1995. mento del Verbano (1 settembre 1798). Buzzi 1999: Gianpiero Buzzi, Induno millenaria, Gavirate, legge 5 vendemmiale anno VII: Ripartizione territoriale Nicolini, 1999. dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (26 Casanova 1930: Enrico Casanova, Dizionario feudale del- settembre 1798). le province componenti l’antico Stato di Milano all’epo-

283 Riferimenti generali

ca della cessazione del sistema feudale, Milano, s.e., Manaresi 1937: Cesare Manaresi (a cura di), Regesto di S. 1930. Maria di Monte Velate sino all’anno 1200, Roma, Istitu- to Storico Italiano per il Medio Evo, 1937. Compartizione delle fagie 1346: Angelo Stella, Luciano F. Farina (a cura di), Gli statuti delle strade e delle acque Oppizzone 1634: Ambrosio Oppizzone, Relatione di tutte del contado di Milano, Milano, CEA, 1992. le Terre dello Stato di Milano, che sono censite, distinte a provincia per provincia … compilata dal Sig. Ambro- Giampaolo, Cartografia: Leopoldo Giampaolo (a cura sio Oppizzone patricio pavese, In Pavia, 1634, Data del- di), Cartografia varesina, s. l., ed. Toscana, 1958. la relazione: 15 novembre 1633.

284 INDICEDEITOPONIMI EDELLEISTITUZIONI

INDICEDEITOPONIMI EDELLEISTITUZIONI

ABBIATE GUAZZONE Arbizio v. Arbizzo comune di Abbiate Guazzone (sec. XIII - 1757). cancelliere...... 1 ARBIZZO comune di Abbiate Guazzone (sec. XIII - 1757). console...... 1 comune di Arbizzo (1633 - 1757). console...... 28 comune di Abbiate Guazzone (sec. XIII - 1757). deputato civile...... 1 comune di Arbizzo (1633 - 1757). sindaco...... 29 comune di Abbiate Guazzone (sec. XIII - 1757). sindaci...... 1 comune di Arbizzo (1757 - 1797)...... 30 comune di Abbiate Guazzone (1757 - 1797)...... 2 comune di Arbizzo (1798 - 1809)...... 31 comune di Abbiate Guazzone (1798 - 1815)...... 3 comune di Arbizzo (1816 - 1859)...... 32 comune di Abbiate Guazzone (1816 - 1859)...... 4 ARCISATE agente del marchese Casnedi. comune di Rovate (sec. XIV - 1757). pieve di Arcisate...... 41 Rovate...... 856 comune di Arcisate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 33 agente del marchese Terzaghi. comune di Solbiate Olona (sec. XIV - 1757). comune di Arcisate (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 33 Solbiate Olona...... 921 comune di Arcisate (1757 - 1797)...... 34 agente dell’Ospedale Maggiore di Milano. comune di Arcisate (1798 - 1809)...... 35 comune di Azzate (sec. XIV - 1757). Azzate...... 66 distretto d’Arcisate...... 38 agente dell’Ospedale Maggiore di Milano. comune di Arcisate (1812 - 1815)...... 36 comune di Valganna (sec. XVI - 1757). Valganna...... 987 comune di Arcisate (1816 - 1859)...... 37 agenti dei feudatari. consiglio particolare. distretto XIX di Arcisate...... 39 comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). Caronno Ghiringhello...... 270 distretto XVII di Arcisate...... 40 ARCUMEGGIA AGRA comune di Agra (1438 - 1757). camparo...... 5 comune di Arcumeggia (sec. XIV - 1757). console...... 42 comune di Agra (1438 - 1757). consiglio...... 5 comune di Arcumeggia (sec. XIV - 1757). sindaco...... 42 comune di Agra (1438 - 1757). console...... 5 comune di Arcumeggia (1757 - 1797)...... 43 comune di Agra (1438 - 1757). sindaco...... 5 comune di Arcumeggia (1798 - 1809)...... 44 comune di Agra con Colmegna e Cassina Casneda (1757 - 1797)...... 6 comune di Arcumeggia (1816 - 1859)...... 45 comune di Agra con Colmegna e Cassina Casneda (1798 - 1815)...... 7 ARDENA comune di Agra (1816 - 1859)...... 8 comune di Ardena (sec. XV - 1757). sindaco...... 46 comune di Ardena (1757 - 1797)...... 47 ALBIZZATE comune di Albizzate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 9 comune di Ardena (1798 - 1809)...... 48 comune di Albizzate (sec. XIV - 1757). consoli...... 9 comune di Ardena (1816 - 1859)...... 49 comune di Albizzate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 9 Ardenna v. Ardena comune di Albizzate (1757 - 1797)...... 10 ARMIO comune di Albizzate (1798 - 1815)...... 11 comune di Armio (sec. XV - 1757). console...... 50 comune di Albizzate (1816 - 1859)...... 12 comune di Armio (sec. XV - 1757). sindaco...... 50 comune di Armio (1757 - 1797)...... 51 ALBUSCIAGO comune di Albusciago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 13 comune di Armio (1798 - 1809)...... 52 comune di Albusciago (sec. XIV - 1757). console...... 13 comune di Armio (1816 - 1859)...... 53 comune di Albusciago (1757 - 1797)...... 14 ARNATE comune di Albusciago (1798 - 1809)...... 15 comune di Arnate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 54 comune di Albusciago (1816 - 1859)...... 16 comune di Arnate (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 54 comune di Arnate (sec. XIV - 1757). console...... 54 ANGERA comune di Angera (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 18 comune di Arnate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 54 comune di Angera (sec. XIV - 1757). consiglio dei ventiquattro. comune di Arnate (1757 - 1797)...... 55 reggenti...... 20 comune di Arnate (1798 - 1809)...... 56 comune di Angera (sec. XIV - 1757). consiglio particolare...... 18 comune di Arnate (1816 - 1859)...... 57 comune di Angera (sec. XIV - 1757). sindaci...... 18 AROLO pieve di Angera...... 27 comune di Arolo (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 58 comune di Angera (1757 - 1797)...... 21 comune di Arolo (sec. XIV - 1757). capi di casa...... 58 comune di Angera (1798 - 1815)...... 22 comune di Arolo (sec. XIV - 1757). console...... 58 distretto d’Angera...... 24 comune di Arolo (1757 - 1797)...... 59 cantone III di Angera...... 17 comune di Arolo (1798 - 1809)...... 60 comune di Angera (1816 - 1859)...... 23 comune di Arolo (1816 - 1859)...... 61 distretto XV di Angera...... 25 ARSAGO distretto XX di Angera...... 26 comune di Arsago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 62 anziani. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). comune di Arsago (sec. XIV - 1757). consoli...... 62 Lonate Pozzolo...... 627 comune di Arsago (sec. XIV - 1757). soprintendente...... 62

285 Azzate

comune di Arsago (1757 - 1797)...... 63 BESOZZO comune di Arsago (1798 - 1811)...... 64 comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). comune dei nobili. comune di Arsago (1816 - 1859)...... 65 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 108 v. Arsago comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). comune dei nobili. assemblea dei capi di casa. comune di Celina (sec. XIV - 1757). Celina...... 363 console (sec. XVIII - 1757)...... 108 comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). comune dei nobili. assemblea dei capi di casa. comune di Ranco (sec. XIV - 1757). Ranco...... 846 sindaco (sec. XVIII - 1757)...... 108 assemblea del popolo. comune di Uboldo (sec. XIV - 1757). Uboldo...... 981 comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). comune dei vicini. AZZATE cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 108 comune di Azzate (sec. XIV - 1757). comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). comune dei vicini. agente dell’Ospedale Maggiore di Milano...... 66 console (sec. XVIII - 1757)...... 108 comune di Azzate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 66 comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). comune dei vicini. comune di Azzate (sec. XIV - 1757). console...... 66 sindaco (sec. XVIII - 1757)...... 108 comune di Azzate (sec. XIV - 1757). deputati...... 66 comune di Besozzo (1757 - 1797)...... 109 comune di Azzate (sec. XIV - 1757). sindaco...... 66 comune di Besozzo (1798 - 1815)...... 110 comune di Azzate (1757 - 1797)...... 67 distretto di Besozzo...... 112 comune di Azzate (1798 - 1815)...... 68 comune di Besozzo (1816 - 1859)...... 111 comune di Azzate (1816 - 1859)...... 69 BEVERINA AZZIO comune di Beverina...... 113 comune di Azzio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 70 Biandrone v. Biandronno comune di Azzio (sec. XIV - 1757). console...... 70 BIANDRONNO comune di Azzio (sec. XIV - 1757). sindaco...... 70 comune di Biandronno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 114 comune di Azzio (1757 - 1797)...... 71 comune di Biandronno (sec. XIV - 1757). console...... 114 comune di Azzio (1798 - 1809)...... 72 comune di Biandronno (sec. XIV - 1757). sindaci...... 114 comune di Azzio (1816 - 1859)...... 73 comune di Biandronno (1757 - 1797)...... 115 Balarate v. Ballarate comune di Biandronno (1798 - 1809)...... 116 BALLARATE comune di Biandronno (1816 - 1859)...... 117 comune di Ballarate...... 74 BIEGNO BARASSO comune di Biegno (sec. XV - 1757). consiglio particolare. console...... 119 comune di Barasso (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 75 comune di Biegno (sec. XV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 118 comune di Barasso (sec. XIV - 1757). consiglio...... 75 comune di Biegno (1757 - 1797)...... 120 comune di Barasso (sec. XIV - 1757). console...... 75 comune di Biegno (1798 - 1815)...... 121 comune di Barasso (sec. XIV - 1757). deputati...... 75 comune di Biegno (1816 - 1859)...... 122 comune di Barasso (sec. XIV - 1757). sindaco...... 75 BISUSCHIO comune di Barasso (1757 - 1797)...... 76 comune di Bisuschio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 123 comune di Barasso (1798 - 1812)...... 77 comune di Bisuschio (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Barasso (1816 - 1859)...... 78 procuratori...... 123 BARDELLO comune di Bisuschio (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 123 comune di Bardello (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 79 comune di Bisuschio (1757 - 1797)...... 124 comune di Bardello (sec. XIV - 1757). console...... 79 comune di Bisuschio (1798 - 1812)...... 125 comune di Bardello (sec. XIV - 1757). reggente...... 79 comune di Bisuschio (1816 - 1859)...... 126 comune di Bardello (1757 - 1797)...... 80 BIUMO INFERIORE comune di Bardello (1798 - 1815)...... 81 comune di Biumo Inferiore...... 127 comune di Bardello (1816 - 1859)...... 82 BIUMO SUPERIORE BARZA comune di Biumo Superiore...... 128 comune di Barza con Monteggia (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 83 BIZZOZERO comune di Barza con Monteggia (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Bizzozero (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 129 console...... 83 comune di Bizzozero (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 129 comune di Barza con Monteggia (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Bizzozero (sec. XIV - 1757). delegati civili...... 129 deputati...... 83 comune di Bizzozero (sec. XIV - 1757). sindaco...... 129 comune di Barza con Monteggia (1757 - 1797)...... 84 comune di Bizzozero (1757 - 1797)...... 130 comune di Barza con Monteggia (1798 - 1815)...... 85 comune di Bizzozero (1798 - 1815)...... 131 comune di Barza...... 86 comune di Bizzozero (1816 - 1859)...... 132 Barza con Monteggia v. Barza BOBBIATE BARZOLA comune di Bobbiate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 133 comune di Barzola (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 87 comune di Bobbiate (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 133 comune di Barzola (sec. XIV - 1757). console...... 87 comune di Bobbiate (sec. XIV - 1757). console...... 133 comune di Barzola (1757 - 1797)...... 88 comune di Bobbiate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 133 comune di Barzola (1798 - 1809)...... 89 comune di Bobbiate (1757 - 1797)...... 134 comune di Barzola (1816 - 1859)...... 90 comune di Bobbiate (1798 - 1809)...... 135 BEDERO (BEDERO VALCUVIA) comune di Bobbiate (1816 - 1859)...... 136 comune di Bedero (sec. XIV - 1757). sindaco...... 91 BODIO comune di Bedero (1757 - 1797)...... 92 comune di Bodio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 137 comune di Bedero (1798 - 1809)...... 93 comune di Bodio (sec. XIV - 1757). consiglio particolare...... 137 comune di Bedero (1816 - 1859)...... 94 comune di Bodio (sec. XIV - 1757). deputati...... 137 BEDERO (BEDERO VALTRAVAGLIA) comune di Bodio (1757 - 1797)...... 138 comune di Bedero (sec. XIII - 1757). cancelliere...... 95 comune di Bodio (1798 - 1812)...... 139 comune di Bedero (sec. XIII - 1757). consiglio particolare. deputati...... 95 comune di Bodio (1816 - 1859)...... 140 comune di Bedero (sec. XIII - 1757). sindaco...... 95 BOGNO comune di Bedero con Brezzo (1757 - 1797)...... 96 comune di Bogno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 141 comune di Bedero con Brezzo (1798 - 1815)...... 97 comune di Bogno (sec. XIV - 1757). console...... 141 comune di Bedero (1816 - 1859)...... 98 comune di Bogno (sec. XIV - 1757). sindaci...... 141 Bedero con Brezzo v. Brezzo di Bedero comune di Bogno (1757 - 1797)...... 142 Bedero Valcuvia v. Bedero (Bedero Valcuvia) comune di Bogno (1798 - 1809)...... 143 BERGORO comune di Bogno (1816 - 1859)...... 144 comune di Bergoro...... 99 BOLLADELLO BESANO comune di Bolladello (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 145 comune di Besano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 100 comune di Bolladello (sec. XIV - 1757). sindaci...... 145 comune di Besano (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. deputato...... 100 comune di Bolladello (1757 - 1797)...... 146 comune di Besano (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaco...... 100 comune di Bolladello (1798 - 1811)...... 147 comune di Besano (1757 - 1797)...... 101 comune di Bolladello (1816 - 1859)...... 148 comune di Besano (1798 - 1809)...... 102 BORSANO comune di Besano (1816 - 1859)...... 103 comune di Borsano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 149 BESNATE comune di Borsano (sec. XIV - 1757). consiglio. consoli...... 150 comune di Besnate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 104 comune di Borsano (sec. XIV - 1757). consiglio. deputati...... 150 comune di Besnate (sec. XIV - 1757). comune del conte di Castelbarco. comune di Borsano (1757 - 1797)...... 151 consiglio generale (sec. XVIII - 1757)...... 104 comune di Borsano (1798 - 1815)...... 152 comune di Besnate (sec. XIV - 1757). comune di Borsano (1816 - 1859)...... 153 consiglio generale (sec. XVIII - 1757)...... 104 BOSCO (BOSCO VALTRAVAGLIA) comune di Besnate (sec. XIV - 1757). console...... 104 comune di Bosco (sec. XV - 1757). console...... 158 comune di Besnate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 104 comune di Bosco (sec. XV - 1757). sindaco...... 158 comune di Besnate (1757 - 1797)...... 105 comune di Bosco (1757 - 1797)...... 159 comune di Besnate (1798 - 1815)...... 106 comune di Bosco (1798 - 1809)...... 160 comune di Besnate (1816 - 1859)...... 107 comune di Bosco (1816 - 1859)...... 161

286 Campagnano

BOSCO comune di Cabiaglio (sec. XIV - 1757). sindaco...... 208 comune di Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate (sec. XIV - 1757). comune di Cabiaglio (1757 - 1797)...... 209 cancelliere...... 154 comune di Cabiaglio (1798 - 1809)...... 210 comune di Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate (sec. XIV - 1757). comune di Cabiaglio (1816 - 1859)...... 211 console...... 154 comune di Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate (1757 - 1797)...... 155 CADERO comune di Cadero (sec. XV - 1757). consiglio particolare...... 212 comune di Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate (1798 - 1809)...... 156 comune di Cadero (sec. XV - 1757). console...... 212 comune di Bosco...... 157 comune di Cadero (sec. XV - 1757). sindaci...... 212 BOSTO comune di Cadero (1757 - 1797)...... 213 comune di Bosto...... 162 Cadero con Graglio v. Cadero BREBBIA CADREZZATE comune di Brebbia (sec. XIV - 1757). console...... 163 comune di Cadrezzate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 214 comune di Brebbia (sec. XIV - 1757). deputati...... 163 comune di Cadrezzate (sec. XIV - 1757). console...... 214 pieve di Brebbia...... 167 comune di Cadrezzate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 214 comune di Brebbia (1757 - 1797)...... 164 comune di Cadrezzate (1757 - 1797)...... 215 comune di Brebbia (1798 - 1809)...... 165 comune di Cadrezzate (1798 - 1809)...... 216 comune di Brebbia (1816 - 1859)...... 166 comune di Cadrezzate (1816 - 1859)...... 217 BREGANO CAIDATE comune di Bregano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 168 comune di Caidate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 218 comune di Bregano (sec. XIV - 1757). console...... 168 comune di Caidate (sec. XIV - 1757). console...... 218 comune di Bregano (sec. XIV - 1757). sindaco...... 168 comune di Caidate (sec. XIV - 1757). deputati...... 218 comune di Bregano (1757 - 1797)...... 169 comune di Caidate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 218 comune di Bregano (1798 - 1809)...... 170 comune di Caidate (1757 - 1797)...... 219 comune di Bregano (1816 - 1859)...... 171 comune di Caidate (1798 - 1811)...... 220 BRENNO comune di Caidate (1816 - 1859)...... 221 comune di Brenno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 172 Caiello v. Cajello comune di Brenno (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 172 comune di Brenno (1757 - 1797)...... 173 CAIRATE comune di Cairate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 222 comune di Brenno (1798 - 1809)...... 174 comune di Cairate (sec. XIV - 1757). console...... 222 comune di Brenno (1816 - 1859)...... 175 comune di Cairate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 222 BRENTA comune di Cairate (1757 - 1797)...... 223 comune di Brenta (sec. XIV - 1757). console...... 176 comune di Cairate (1798 - 1811)...... 224 comune di Brenta (sec. XIV - 1757). deputati...... 176 comune di Cairate (1816 - 1859)...... 225 comune di Brenta (sec. XIV - 1757). sindaco...... 176 comune di Brenta (1757 - 1797)...... 177 CAJELLO comune di Cajello (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 226 comune di Brenta (1798 - 1815)...... 178 comune di Cajello (sec. XIV - 1757). console...... 226 comune di Brenta (1816 - 1859)...... 179 comune di Cajello (sec. XIV - 1757). sindaci...... 226 BREZZO DI BEDERO comune di Cajello (1757 - 1797)...... 227 comune di Brezzo. cancelliere...... 180 comune di Cajello (1798 - 1811)...... 228 comune di Brezzo. consiglio dei comunisti...... 180 comune di Cajello (1816 - 1859)...... 229 comune di Brezzo. console...... 180 comune di Brezzo. sindaci...... 180 CALCINATE DEL PESCE comune di Calcinate del Pesce. cancelliere...... 230 BRINZIO comune di Calcinate del Pesce. consiglio generale...... 230 comune di Brinzio (sec. XIV - 1757). console...... 181 comune di Calcinate del Pesce. console...... 230 comune di Brinzio (sec. XIV - 1757). sindaco...... 181 comune di Calcinate del Pesce. deputati civili degli estimati...... 230 comune di Brinzio (1757 - 1797)...... 182 comune di Calcinate del Pesce. sindaci...... 230 comune di Brinzio (1798 - 1809)...... 183 comune di Brinzio (1816 - 1859)...... 184 CAMPAGNANO comune di Campagnano (sec. XV - 1757). console...... 231 Brisciago v. Brissago comune di Campagnano (sec. XV - 1757). sindaci...... 232 BRISSAGO comune di Campagnano (1757 - 1797)...... 233 comune di Brissago (sec. XV - 1757). consiglio particolare. console...... 185 comune di Campagnano (1798 - 1815)...... 234 comune di Brissago (sec. XV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 185 comune di Campagnano (1816 - 1859)...... 235 comune di Brissago (1757 - 1797)...... 186 campari. comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). comune di Brissago (1798 - 1809)...... 187 Maccagno Inferiore...... 660 comune di Brisciago...... 188 campari. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). BRUNELLO Lonate Pozzolo...... 627 comune di Brunello (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 189 campari. comune di Mombello (sec. XIV - 1757). Mombello...... 719 comune di Brunello (sec. XIV - 1757). console...... 189 campari. comune di Dumenza (sec. XV - 1757). Dumenza...... 470 comune di Brunello (sec. XIV - 1757). sindaci...... 189 camparo. comune di Agra (1438 - 1757). Agra...... 5 comune di Brunello (1757 - 1797)...... 190 cancelliere. comune di Besnate (sec. XIV - 1757). Besnate...... 104 comune di Brunello (1798 - 1809)...... 191 cancelliere. comune di Monvalle con Turro (sec. XIV - 1757). Monvalle...... 739 comune di Brunello (1816 - 1859)...... 192 cancelliere. comune di Morazzone (sec. XIV - 1757). Morazzone...... 743 BRUSIMPIANO cancelliere. comune di Vinago (sec. XIV - 1757). Vinago...... 1068 comune di Brusimpiano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 193 cancelliere. comune di Vizzola (sec. XIV - 1757). Vizzola...... 1072 comune di Brusimpiano (sec. XIV - 1757). consiglio dei capi di casa...... 193 comune di Brusimpiano (sec. XIV - 1757). deputato...... 193 cancelliere. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). Lonate Pozzolo...... 627 comune di Brusimpiano (sec. XIV - 1757). sindaco...... 193 comune di Brusimpiano (1757 - 1797)...... 194 cancelliere (1642 - 1757). comune di Velmè. Cazzone...... 355 comune di Brusimpiano (1798 - 1815)...... 195 cancelliere. comune di Fagnano con Bergoro (1668 - 1757). Fagnano...... 484 comune di Brusimpiano (1816 - 1859)...... 196 cancelliere (sec. XVIII - 1757). Brusino Piano v. Brusimpiano comune dei nobili. comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). Besozzo...... 108 BUGUGGIATE cancelliere (sec. XVIII - 1757). comune di Buguggiate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 197 comune dei vicini. comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). comune di Buguggiate (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 197 Besozzo...... 108 comune di Buguggiate (sec. XIV - 1757). delegato civile...... 197 cancelliere. comune di Abbiate Guazzone (sec. XIII - 1757). comune di Buguggiate (sec. XIV - 1757). sindaco...... 197 Abbiate Guazzone...... 1 comune di Buguggiate (1757 - 1797)...... 198 cancelliere. comune di Albizzate (sec. XIV - 1757). Albizzate...... 9 comune di Buguggiate (1798 - 1809)...... 199 cancelliere. comune di Albusciago (sec. XIV - 1757). Albusciago...... 13 comune di Buguggiate (1816 - 1859)...... 200 cancelliere. comune di Angera (sec. XIV - 1757). Angera...... 18 BUSTO ARSIZIO cancelliere. comune di Arcisate (sec. XIV - 1757). Arcisate...... 33 comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 201 cancelliere. comune di Arnate (sec. XIV - 1757). Arnate...... 54 comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). comune maggiore. consiglieri. ... 201 cancelliere. comune di Arolo (sec. XIV - 1757). Arolo...... 58 comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). comune maggiore. provveditori...... 201 cancelliere. comune di Arsago (sec. XIV - 1757). Arsago...... 62 comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 201 cancelliere. comune di Azzate (sec. XIV - 1757). Azzate...... 66 comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). deputati...... 201 cancelliere. comune di Azzio (sec. XIV - 1757). Azzio...... 70 comune di Busto Arsizio (1757 - 1797)...... 202 cancelliere. comune di Barasso (sec. XIV - 1757). Barasso...... 75 comune di Busto Arsizio (1798 - 1815)...... 203 cancelliere. comune di Bardello (sec. XIV - 1757). Bardello...... 79 distretto X di Busto Arsizio (1798 - 1800)...... 205 cancelliere. comune di Barza con Monteggia (sec. XIV - 1757). Barza...... 83 comune di Busto Arsizio (1816 - 1859)...... 204 cancelliere. comune di Barzola (sec. XIV - 1757). Barzola...... 87 distretto XV di Busto Arsizio...... 206 cancelliere. comune di Bedero (sec. XIII - 1757). distretto X di Busto Arsizio (1853 - 1859)...... 207 Bedero (Bedero Valtravaglia)...... 95 CABIAGLIO cancelliere. comune di Besano (sec. XIV - 1757). Besano...... 100 comune di Cabiaglio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 208 cancelliere. comune di Biandronno (sec. XIV - 1757). Biandronno...... 114 comune di Cabiaglio (sec. XIV - 1757). reggenti...... 208 cancelliere. comune di Bisuschio (sec. XIV - 1757). Bisuschio...... 123

287 Campagnano cancelliere (sec. XVIII - 1757). cancelliere. comune di Gornate Inferiore (sec. XIV - 1757). comune di Biviglione. Voldomino...... 1077 Gornate Inferiore...... 554 cancelliere. comune di Bizzozero (sec. XIV - 1757). Bizzozero...... 129 cancelliere. comune di Gornate Superiore (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Bobbiate (sec. XIV - 1757). Bobbiate...... 133 Gornate Superiore...... 558 cancelliere. comune di Bodio (sec. XIV - 1757). Bodio...... 137 cancelliere. comune di Gurone (sec. XVI - 1757). Gurone...... 570 cancelliere. comune di Bogno (sec. XIV - 1757). Bogno...... 141 cancelliere. comune di Induno (sec. XIV - 1757). Induno...... 575 cancelliere. comune di Bolladello (sec. XIV - 1757). Bolladello...... 145 cancelliere. comune di Jerago (sec. XIV - 1757). Jerago...... 584 cancelliere. comune di Borsano (sec. XIV - 1757). Borsano...... 149 cancelliere. comune di Leggiuno (sec. XIV - 1757). Leggiuno...... 598 cancelliere. comune di Bosco con Marzano, cancelliere. comune di Lisanza (sec. XIV - 1757). Lisanza...... 611 Chirate e Ballarate (sec. XIV - 1757). Bosco...... 154 cancelliere. comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni cancelliere. comune di Bregano (sec. XIV - 1757). Bregano...... 168 (sec. XIV - 1757). Lissago...... 615 cancelliere. comune di Brenno (sec. XIV - 1757). Brenno...... 172 cancelliere. comune di Lomnago (sec. XIV - 1757). Lomnago...... 619 cancelliere. comune di Brezzo. Brezzo di Bedero...... 180 cancelliere. comune di Lonate Ceppino (sec. XII - 1757). cancelliere. comune di Brunello (sec. XIV - 1757). Brunello...... 189 Lonate Ceppino...... 623 cancelliere. comune di Brusimpiano (sec. XIV - 1757). Brusimpiano...... 193 cancelliere. comune di Lozza (sec. XIV - 1757). Lozza...... 635 cancelliere. comune di Luvinate (sec. XIV - 1757). Luvinate...... 643 cancelliere. comune di Buguggiate (sec. XIV - 1757). Buguggiate...... 197 cancelliere. comune di Malgesso (sec. XIV - 1757). Malgesso...... 670 cancelliere. comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). Busto Arsizio...... 201 cancelliere. comune di Malnate (sec. XIV - 1757). Malnate...... 675 cancelliere. comune di Cabiaglio (sec. XIV - 1757). Cabiaglio...... 208 cancelliere. comune di Marnate (sec. XIV - 1757). Marnate...... 685 cancelliere. comune di Cadrezzate (sec. XIV - 1757). Cadrezzate...... 214 cancelliere. comune di Masnago (sec. XIV - 1757). Masnago...... 698 cancelliere. comune di Caidate (sec. XIV - 1757). Caidate...... 218 cancelliere. comune di Menzago (sec. XIV - 1757). Menzago...... 702 cancelliere. comune di Cairate (sec. XIV - 1757). Cairate...... 222 cancelliere. comune di Mercallo (sec. XIV - 1757). Mercallo...... 706 cancelliere. comune di Cajello (sec. XIV - 1757). Cajello...... 226 cancelliere. comune di Mesenzana (sec. XV - 1757). Mesenzana...... 710 cancelliere. comune di Calcinate del Pesce. Calcinate del Pesce...... 230 cancelliere. comune di Mezzana (sec. XVI - 1757). Mezzana...... 714 cancelliere. comune di Capo di Lago (sec. XVI - 1757). Capolago...... 236 cancelliere. comune di Monate (sec. XIV - 1757). Monate...... 723 cancelliere. comune di Capronno (sec. XIV - 1757). Capronno...... 240 cancelliere. comune di Montegrino (sec. XV - 1757). Montegrino...... 727 cancelliere. comune di Caravate (sec. XIV - 1757). Caravate...... 244 cancelliere. comune di Montonate (sec. XIV - 1757). Montonate...... 735 cancelliere. comune di Cardana (sec. XIV - 1757). Cardana...... 248 cancelliere. comune di Mornago (sec. XIV - 1757). Mornago...... 747 cancelliere. comune di Cardano (sec. XIV - 1757). Cardano...... 252 cancelliere. comune di Morosolo (sec. XIV - 1757). Morosolo...... 751 cancelliere. comune di Carnago (sec. XIV - 1757). Carnago...... 257 cancelliere (sec. XVIII - 1757). cancelliere. comune di Caronno (sec. XIV - 1757). Caronno...... 261 comune di Muceno (sec. XIII - 1757). Muceno...... 755 cancelliere. comune di Caronno Corbellaro (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Musadino (sec. XIII - 1757). Musadino...... 760 Caronno Corbellaro...... 266 cancelliere. comune di Nizzolina (sec. XIV - 1757). Nizzolina...... 768 cancelliere. comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Oggiona (sec. XIV - 1757). Oggiona...... 772 Caronno Ghiringhello...... 270 cancelliere. comune di Olgiate Olona (sec. XIV - 1757). Olgiate Olona...... 777 cancelliere. comune di Casale con Bernate, cancelliere. comune di Olginasio (sec. XIV - 1757). Olginasio...... 782 Inarzo e Tordera (sec. XIV - 1757). Casale...... 274 cancelliere. comune di Oltrona (sec. XIV - 1757). Oltrona...... 786 cancelliere. comune di Casciago (sec. XIV - 1757). Casciago...... 284 cancelliere. comune di Oneda. Oneda...... 790 cancelliere. comune di Casorate (sec. XIV - 1757). Casorate...... 288 cancelliere. comune di Orago (sec. XIV - 1757). Orago...... 791 cancelliere. comune di Cassano Magnago (sec. XIV - 1757). Cassano Magnago...... 297 cancelliere. comune di Origgio (sec. XIV - 1757). Origgio...... 799 cancelliere. comune di Cassina Ferrara (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Orino (sec. XIV - 1757). Orino...... 803 Cassina Ferrara...... 301 cancelliere. comune di Osmate (sec. XIV - 1757). Osmate...... 807 cancelliere. comune di Cassina Massina (sec. XVI - 1757). cancelliere. comune di Peveranza (sec. XIV - 1757). Peveranza...... 811 Cassina Massina...... 305 cancelliere. comune di Porto (sec. XIII - 1757). cancelliere. comune di Cassina Mentasti. Cassina Mentasti...... 309 Porto (Porto Valtravaglia)...... 824 cancelliere. comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Porto (sec. XIV - 1757). Porto (Porto Ceresio)...... 819 Cassina Verghera...... 310 cancelliere. comune di Prospiano (sec. XVII - 1757). Prospiano...... 832 cancelliere. comune di Castegnate (sec. XIV - 1757). Castegnate...... 314 cancelliere. comune di Quinzano (sec. XIV - 1757). Quinzano...... 836 cancelliere (sec. XVIII - 1757). cancelliere. comune di Ranco (sec. XIV - 1757). Ranco...... 846 comune di Castellanza (sec. XVI - 1757). Castellanza...... 318 cancelliere. comune di Rovate (sec. XIV - 1757). Rovate...... 856 cancelliere. comune di Castello (sec. XV - 1757). Castello...... 324 cancelliere. comune di Runo (sec. XV - 1757). Runo...... 860 cancelliere. comune di Castelseprio (sec. XIV - 1757). Castelseprio...... 332 cancelliere. comune di Saltrio (sec. XIV - 1757). Saltrio...... 869 cancelliere. comune di Castronno (sec. XIII - 1757). Castronno...... 341 cancelliere. comune di Samarate (sec. XIV - 1757). Samarate...... 873 cancelliere. comune di Cavaria. Cavaria...... 345 cancelliere. comune di San Pancrazio (sec. XVI - 1757). San Pancrazio...... 878 cancelliere. comune di Cazzago (sec. XIV - 1757). Cazzago...... 350 cancelliere. comune di San Sepolcro. San Sepolcro...... 882 cancelliere (sec. XVIII - 1757). cancelliere. comune di Sangiano (sec. XIV - 1757). Sangiano...... 883 comune di Cazzone con Ligurno (sec. XV - 1757). Cazzone...... 354 cancelliere. comune di Sant’Ambrogio (sec. XIV - 1757). Sant’Ambrogio...... 887 cancelliere. comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). Cedrate...... 359 cancelliere. comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). Sant’Antonino...... 891 cancelliere. comune di Celina (sec. XIV - 1757). Celina...... 363 cancelliere. comune di Santo Stefano. Santo Stefano...... 899 cancelliere. comune di Cerro (sec. XIV - 1757). Cerro...... 368 cancelliere. comune di Saronno (sec. XIV - 1757). Saronno...... 901 cancelliere. comune di Cheglio (sec. XIV - 1757). Cheglio...... 372 cancelliere. comune di Schianno (sec. IX - 1757). Schianno...... 908 cancelliere. comune di Cimbro (sec. XIV - 1757). Cimbro...... 377 cancelliere. comune di Sesona (sec. XIV - 1757). Sesona...... 913 cancelliere. comune di Cislago (sec. XIV - 1757). Cislago...... 381 cancelliere. comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Cittiglio (sec. XIV - 1757). Cittiglio...... 385 Sesto Calende...... 917 cancelliere. comune di Clivio (sec. XIV - 1757). Clivio...... 389 cancelliere. comune di Solbiate Olona (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Cocquio con Sant’Andrea (sec. XIV - 1757). Solbiate Olona...... 921 Cocquio...... 393 cancelliere. comune di Solbiate sull’Arno (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Comabbio (sec. XII - 1757). Comabbio...... 400 Solbiate sull’Arno...... 925 cancelliere. comune di Sumirago (sec. XIV - 1757). Sumirago...... 939 cancelliere. comune di Comerio (sec. XIV - 1757). Comerio...... 404 cancelliere. comune di Taino (sec. XIV - 1757). Taino...... 943 cancelliere. comune di Corgeno (sec. XIV - 1757). Corgeno...... 408 cancelliere. comune di Ternate (sec. XII - 1757). Ternate...... 947 cancelliere. comune di Crenna (sec. XIV - 1757). Crenna...... 419 cancelliere (sec. XVIII - 1757). comune di Ticinallo. Muceno...... 756 cancelliere. comune di Crosio (sec. XIV - 1757). Crosio...... 423 cancelliere. comune di Torba (sec. XIV - 1757). Torba...... 951 cancelliere. comune di Crugnola (sec. XIV - 1757). Crugnola...... 427 cancelliere. comune di Tornavento con Tinella (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Cuasso al Monte (sec. XIV - 1757). Tornavento...... 955 Cuasso al Monte...... 431 cancelliere. comune di Tradate (sec. XIII - 1757). Tradate...... 961 cancelliere. comune di Cuasso al Piano. Cuasso al Piano...... 435 cancelliere. comune di Travedona (sec. XIV - 1757). Travedona...... 968 cancelliere. comune di Daverio (sec. XIV - 1757). Daverio...... 464 cancelliere. comune di Trevisago (sec. XIV - 1757). Trevisago...... 972 cancelliere. comune di Dobbiate. Dobbiate...... 468 cancelliere. comune di Tronzano con Bassano (sec. XV - 1757). cancelliere. comune di Dumenza (sec. XV - 1757). Dumenza...... 470 Tronzano...... 976 cancelliere. comune di Fabiasco (sec. XV - 1757). Fabiasco...... 479 cancelliere. comune di Uboldo (sec. XIV - 1757). Uboldo...... 981 cancelliere. comune di Ferno (sec. XIV - 1757). Ferno...... 488 cancelliere. comune di Uppone. Uppone...... 985 cancelliere. comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). Gallarate...... 497 cancelliere. comune di Valganna (sec. XVI - 1757). Valganna...... 987 cancelliere. comune di Galliate (1199 - 1757). Galliate...... 509 cancelliere. comune di Varano (sec. XIV - 1757). Varano...... 996 cancelliere. comune di Gavirate (sec. XIV - 1757). Gavirate...... 519 cancelliere. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1005 cancelliere. comune di Gazzada (sec. XIV - 1757). Gazzada...... 525 cancelliere. comune di Veccana (sec. XIII - 1757). Veccana...... 1023 cancelliere. comune di Gemonio (sec. XIV - 1757). Gemonio...... 529 cancelliere. comune di Vedano (sec. XIV - 1757). Vedano...... 1027 cancelliere. comune di Gerenzano (sec. XIV - 1757). Gerenzano...... 533 cancelliere. comune di Velate (sec. XII - 1757). Velate...... 1031 cancelliere. comune di Germignaga (sec. XV - 1757). Germignaga...... 537 cancelliere. comune di Venegono Inferiore (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Gola Secca (sec. XIV - 1757). Gola Secca...... 542 Venegono Inferiore...... 1036 cancelliere. comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). cancelliere. comune di Venegono Superiore (sec. XIV - 1757). Gorla Maggiore...... 546 Venegono Superiore...... 1040 cancelliere. comune di Gorla Minore (sec. XIV - 1757). Gorla Minore...... 550 cancelliere. comune di Vergiate (sec. XIV - 1757). Vergiate...... 1044

288 Cassina Verghera cancelliere. comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). Viggiù...... 1059 comune di Caronno (1811 - 1815)...... 264 cancelliere. comune di Villa Dosia (sec. XVII - 1757). Villa Dosia...... 1064 comune di Caronno (1816 - 1859)...... 265 cancelliere (sec. XVIII - 1757). CARONNO CORBELLARO comune di Voldomino (sec. XV - 1757). Voldomino...... 1076 comune di Caronno Corbellaro (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 266 cancelliere (sec. XVIII - 1757). comune di Caronno Corbellaro (sec. XIV - 1757). console...... 266 comune maggiore. comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). Premezzo...... 828 comune di Caronno Corbellaro (sec. XIV - 1757). sindaco rurale...... 266 cancelliere (sec. XVIII - 1757). comune di Caronno Corbellaro (1757 - 1797)...... 267 comune minore. comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). Premezzo...... 828 comune di Caronno Corbellaro (1798 - 1809)...... 268 cancelliere. consiglio generale. comune di Luvino (sec. XIV - 1757). comune di Caronno Corbellaro (1816 - 1859)...... 269 Luvino (Luino)...... 650 CARONNO GHIRINGHELLO cancelliere. deputati rurali. consiglio particolare. comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 270 comune di Castiglione (sec. XIV - 1757). Castiglione...... 337 comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1730 - 1757). consiglio particolare. agenti dei feudatari...... 270 Ispra...... 580 comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). cancelliere. comune di Rancio con Cantevra (1730 - 1757). Rancio...... 841 consiglio particolare. sindaci...... 270 cancelliere. comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). console...... 270 Sacconago...... 865 comune di Caronno Ghiringhello (1757 - 1797)...... 271 cancelliere (1751 - 1757). comune di Caimo. Castellanza...... 319 comune di Caronno Ghiringhello (1798 - 1815)...... 272 caneparius. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). comune di Caronno Ghiringhello (1816 - 1859)...... 273 Lonate Pozzolo...... 627 v. Caronno Ghiringhello Cantello v. Cazzone CASALE cantone I di Gallarate. Gallarate...... 496 comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera (sec. XIV - 1757). cantone I di Varese. Varese...... 1004 cancelliere...... 274 cantone II di Gavirate. Gavirate...... 518 comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera (sec. XIV - 1757). cantone II di Saronno. Saronno...... 900 console...... 274 cantone II di Tradate. Tradate...... 959 comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera (1757 - 1797)...... 275 cantone III di Angera. Angera...... 17 comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera (1798 - 1815)...... 276 cantone III di Cuvio. Cuvio...... 453 comune di Casale...... 277 cantone III di Viggiù. Viggiù...... 1058 Casale con Bernate, Inarzo e Tordera v. Casale cantone IV di Gavirate. Gavirate...... 517 v. Casale cantone IV di Legnano. Legnano...... 603 CASALZUIGNO cantone IV di Maccagno. Maccagno...... 657 comune di Casalzuigno (sec. XIV - 1757). console...... 278 cantone IV di Somma. Somma...... 930 comune di Casalzuigno (sec. XIV - 1757). sindaco...... 279 cantone V di Cuvio. Cuvio...... 452 comune di Casalzuigno (1757 - 1797)...... 280 cantone V di Luvino. Luvino (Luino)...... 649 comune di Casalzuigno (1798 - 1809)...... 281 cantone V di Somma. Somma...... 929 comune di Casalzuigno (1816 - 1859)...... 282 cantone VI di Viggiù. Viggiù...... 1057 CASBENO cantone VII di Maccagno Superiore. Maccagno Superiore...... 665 comune di Casbeno...... 283 cantone VII di Tradate. Tradate...... 960 CASCIAGO cantone VIII di Luvino. Luvino (Luino)...... 648 comune di Casciago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 284 capi di casa. comune di Arolo (sec. XIV - 1757). Arolo...... 58 comune di Casciago (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 284 Capo di Lago v. Capolago comune di Casciago (sec. XIV - 1757). console...... 284 comune di Casciago (sec. XIV - 1757). sindaci...... 284 CAPOLAGO comune di Capo di Lago (sec. XVI - 1757). cancelliere...... 236 comune di Casciago (1757 - 1797)...... 285 comune di Capo di Lago (sec. XVI - 1757). consiglio generale...... 236 comune di Casciago (1798 - 1809)...... 286 comune di Capo di Lago (sec. XVI - 1757). console...... 236 comune di Casciago (1816 - 1859)...... 287 comune di Capo di Lago (sec. XVI - 1757). sindaco...... 236 CASORATE comune di Capo di Lago (1757 - 1797)...... 237 comune di Casorate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 288 comune di Capo di Lago (1798 - 1809)...... 238 comune di Casorate (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 288 comune di Capolago...... 239 comune di Casorate (sec. XIV - 1757). console...... 288 comune di Casorate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 288 CAPRONNO comune di Capronno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 240 comune di Casorate (1757 - 1797)...... 289 comune di Capronno (sec. XIV - 1757). console...... 240 comune di Casorate (1798 - 1809)...... 290 comune di Capronno (1757 - 1797)...... 241 comune di Casorate (1816 - 1859)...... 291 comune di Capronno (1798 - 1809)...... 242 CASSANO comune di Capronno (1816 - 1859)...... 243 comune di Cassano (sec. XIV - 1757). consiglio...... 292 CARAVATE comune di Cassano (sec. XIV - 1757). sindaco...... 293 comune di Caravate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 244 comune di Cassano (1757 - 1797)...... 294 comune di Caravate (sec. XIV - 1757). console...... 244 comune di Cassano (1798 - 1809)...... 295 comune di Caravate (sec. XIV - 1757). sindaco...... 244 comune di Cassano (1816 - 1859)...... 296 comune di Caravate con Ronco (1757 - 1797)...... 245 CASSANO MAGNAGO comune di Caravate con Ronco (1798 - 1809)...... 246 comune di Cassano Magnago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 297 comune di Caravate (1816 - 1859)...... 247 comune di Cassano Magnago (sec. XIV - 1757). console...... 297 Caravate con Ronco v. Caravate comune di Cassano Magnago (sec. XIV - 1757). reggenti...... 297 CARDANA comune di Cassano Magnago (1757 - 1797)...... 298 comune di Cardana (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 248 comune di Cassano Magnago (1798 - 1815)...... 299 comune di Cardana (sec. XIV - 1757). console...... 248 comune di Cassano Magnago (1816 - 1859)...... 300 comune di Cardana (sec. XIV - 1757). deputato...... 248 v. Cassano comune di Cardana (1757 - 1797)...... 249 CASSINA FERRARA comune di Cardana (1798 - 1809)...... 250 comune di Cassina Ferrara (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 301 comune di Cardana (1816 - 1859)...... 251 comune di Cassina Ferrara (sec. XIV - 1757). console...... 301 CARDANO comune di Cassina Ferrara (1757 - 1797)...... 302 comune di Cardano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 252 comune di Cassina Ferrara (1798 - 1812)...... 303 comune di Cardano (sec. XIV - 1757). consiglio particolare...... 253 comune di Cassina Ferrara (1816 - 1859)...... 304 comune di Cardano (sec. XIV - 1757). console...... 252 CASSINA MASSINA comune di Cardano (sec. XIV - 1757). sindaci...... 252 comune di Cassina Massina (sec. XVI - 1757). cancelliere...... 305 comune di Cardano (1757 - 1797)...... 254 comune di Cassina Massina (sec. XVI - 1757). console...... 305 comune di Cardano (1798 - 1811)...... 255 comune di Cassina Massina (1757 - 1797)...... 306 comune di Cardano (1816 - 1859)...... 256 comune di Cassina Massina (1798 - 1809)...... 307 v. Cardano comune di Cassina Massina (1816 - 1841)...... 308 CARNAGO CASSINA MENTASTI comune di Carnago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 257 comune di Cassina Mentasti. cancelliere...... 309 comune di Carnago (sec. XIV - 1757). console...... 257 comune di Cassina Mentasti. console...... 309 comune di Carnago (sec. XIV - 1757). deputati...... 257 comune di Cassina Mentasti. maggior estimato...... 309 comune di Carnago (sec. XIV - 1757). sindaci rurali...... 257 comune di Cassina Mentasti. sindaco...... 309 comune di Carnago (1757 - 1797)...... 258 CASSINA VERGHERA comune di Carnago (1798 - 1815)...... 259 comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 310 comune di Carnago (1816 - 1859)...... 260 comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 310 CARONNO comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). console...... 310 comune di Caronno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 261 comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). deputati...... 310 comune di Caronno (sec. XIV - 1757). console...... 261 comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). sindaci...... 310 comune di Caronno (sec. XIV - 1757). sindaco...... 261 comune di Cassina Verghera (1757 - 1797)...... 311 comune di Caronno (1757 - 1797)...... 262 comune di Cassina Verghera (1798 - 1809)...... 312 comune di Caronno (1798 - 1809)...... 263 comune di Cassina Verghera (1816 - 1859)...... 313

289 Castegnate

CASTEGNATE comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). consiglio dei capi di casa...... 359 comune di Castegnate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 314 comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). consiglio generale...... 359 comune di Castegnate (sec. XIV - 1757). console...... 314 comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). console...... 359 comune di Castegnate (1757 - 1797)...... 315 comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). sindaci...... 359 comune di Castegnate (1798 - 1811)...... 316 comune di Cedrate (1757 - 1797)...... 360 comune di Castegnate (1816 - 1859)...... 317 comune di Cedrate (1798 - 1809)...... 361 castellano. castellanza di Valtravaglia. Valtravaglia...... 992 comune di Cedrate (1816 - 1859)...... 362 CASTELLANZA CELINA comune di Castellanza (sec. XVI - 1757). comune di Celina (sec. XIV - 1757). assemblea dei capi di casa...... 363 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 318 comune di Celina (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 363 comune di Castellanza (sec. XVI - 1757). console (sec. XVIII - 1757)...... 318 comune di Celina (sec. XIV - 1757). console...... 363 comune di Caimo. cancelliere (1751 - 1757)...... 319 comune di Celina (sec. XIV - 1757). procuratore...... 363 comune di Caimo. console (1751 - 1757)...... 319 comune di Celina (1757 - 1797)...... 364 comune di Castellanza (1757 - 1797)...... 320 comune di Celina (1798 - 1809)...... 365 comune di Castellanza (1798 - 1809)...... 321 comune di Celina (1816 - 1859)...... 366 comune di Castellanza (1811 - 1815)...... 322 Cellina v. Celina comune di Castellanza (1816 - 1859)...... 323 CERRO castellanza di Valtravaglia. Valtravaglia...... 991 comune di Cerro (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 368 castellano...... 992 comune di Cerro (sec. XIV - 1757). consiglieri...... 367 decano...... 993 comune di Cerro (sec. XIV - 1757). console...... 367 gualdemano...... 994 comune di Cerro (sec. XIV - 1757). convocato...... 367 CASTELLO comune di Cerro con Ceresolo (1757 - 1797)...... 369 comune di Castello (sec. XV - 1757). cancelliere...... 324 comune di Cerro con Ceresolo (1798 - 1809)...... 370 comune di Castello (sec. XV - 1757). consiglio...... 324 comune di Cerro (1816 - 1859)...... 371 comune di Castello (sec. XV - 1757). console...... 324 CHEGLIO comune di Castello (sec. XV - 1757). sindaci...... 324 comune di Cheglio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 372 comune di Castello con Caldè (1757 - 1797)...... 325 comune di Cheglio (sec. XIV - 1757). console...... 372 comune di Castello con Caldè (1798 - 1809)...... 326 comune di Cheglio (1757 - 1797)...... 373 comune di Castello (1816 - 1859)...... 327 comune di Cheglio (1798 - 1809)...... 374 v. Cabiaglio comune di Cheglio (1816 - 1822)...... 375 CASTELNOVATE CHIRATE comune di Castelnovate (sec. XIV - 1757). console...... 328 comune di Chirate...... 376 comune di Castelnovate (1757 - 1797)...... 329 Chirate con Ballarate v. Ballarate comune di Castelnovate (1798 - 1809)...... 330 Chirate con Ballarate v. Chirate comune di Castelnovate (1816 - 1859)...... 331 CIMBRO CASTELSEPRIO comune di Cimbro (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 377 comune di Castelseprio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 332 comune di Cimbro (sec. XIV - 1757). console...... 377 comune di Castelseprio (sec. XIV - 1757). console...... 332 comune di Cimbro (1757 - 1797)...... 378 comune di Castelseprio (sec. XIV - 1757). primi estimati...... 332 comune di Cimbro (1798 - 1809)...... 379 comune di Castelseprio (sec. XIV - 1757). sindaco...... 332 comune di Cimbro (1816 - 1859)...... 380 pieve di Castelseprio...... 336 comune di Castelseprio con Vicoseprio (1757 - 1797)...... 333 CISLAGO comune di Castelseprio con Vicoseprio (1798 - 1809)...... 334 comune di Cislago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 381 comune di Castelseprio (1816 - 1859)...... 335 comune di Cislago (sec. XIV - 1757). console...... 381 v. Veccana comune di Cislago (sec. XIV - 1757). primi estimati...... 381 comune di Cislago (sec. XIV - 1757). sindaci rurali...... 381 CASTIGLIONE comune di Cislago (1757 - 1797)...... 382 comune di Castiglione (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. console...... 337 comune di Cislago (1798 - 1815)...... 383 comune di Castiglione (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Cislago (1816 - 1859)...... 384 deputati rurali. cancelliere...... 337 comune di Castiglione (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. CITTIGLIO sindaco civile...... 337 comune di Cittiglio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 385 comune di Castiglione (1757 - 1797)...... 338 comune di Cittiglio (sec. XIV - 1757). console...... 385 comune di Castiglione (1798 - 1815)...... 339 comune di Cittiglio (sec. XIV - 1757). deputati...... 385 comune di Castiglione (1816 - 1859)...... 340 comune di Cittiglio (sec. XIV - 1757). sindaco...... 385 comune di Cittiglio (1757 - 1797)...... 386 CASTRONNO comune di Cittiglio (1798 - 1809)...... 387 comune di Castronno (sec. XIII - 1757). cancelliere...... 341 comune di Cittiglio (1816 - 1859)...... 388 comune di Castronno (sec. XIII - 1757). console...... 341 comune di Castronno (sec. XIII - 1757). sindaci...... 341 CLIVIO comune di Castronno (1757 - 1797)...... 342 comune di Clivio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 389 comune di Castronno (1798 - 1809)...... 343 comune di Clivio (sec. XIV - 1757). consiglio...... 389 comune di Castronno (1816 - 1859)...... 344 comune di Clivio (sec. XIV - 1757). console...... 389 comune di Clivio (sec. XIV - 1757). procuratori...... 389 CAVARIA comune di Clivio (sec. XIV - 1757). sindaci...... 389 comune di Cavaria. cancelliere...... 345 comune di Clivio (1757 - 1797)...... 390 comune di Cavaria. consiglio...... 345 comune di Clivio (1798 - 1809)...... 391 comune di Cavaria. console...... 345 comune di Clivio (1816 - 1859)...... 392 CAVONA comune di Cavona (sec. XIV - 1757). console...... 346 COCQUIO comune di Cocquio con Sant’Andrea (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 393 comune di Cavona (sec. XIV - 1757). sindaco...... 346 comune di Cocquio con Sant’Andrea (sec. XIV - 1757). console...... 393 comune di Cavona (1757 - 1797)...... 347 comune di Cocquio con Sant’Andrea (sec. XIV - 1757). deputati...... 393 comune di Cavona (1798 - 1809)...... 348 comune di Coquio con Sant’Andrea...... 394 comune di Cavona (1816 - 1859)...... 349 comune di Cocquio con Sant’Andrea (1798 - 1809)...... 395 CAZZAGO comune di Cocquio...... 396 comune di Cazzago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 350 Cocquio Trevisago v. Cocquio comune di Cazzago (sec. XIV - 1757). consiglio particolare...... 350 Cocquio Trevisago v. Trevisago comune di Cazzago (sec. XIV - 1757). deputati...... 350 comune di Cazzago (sec. XIV - 1757). sindaco...... 350 COCQUO comune di Cazzago (1757 - 1797)...... 351 comune di Cocquo...... 397 comune di Cazzago (1798 - 1809)...... 352 COLMEGNA comune di Cazzago (1816 - 1859)...... 353 comune di Casneda...... 398 v. Cazzago comune di Colmegna con Casneda. consiglio...... 399 comune di Colmegna con Casneda. console...... 399 CAZZONE comune di Cazzone con Ligurno (sec. XV - 1757). comune di Colmegna con Casneda. sindaco...... 399 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 354 COMABBIO comune di Cazzone con Ligurno (sec. XV - 1757). consiglio particolare. comune di Comabbio (sec. XII - 1757). cancelliere...... 400 deputati...... 354 comune di Comabbio (sec. XII - 1757). console...... 400 comune di Cazzone con Ligurno (sec. XV - 1757). consiglio particolare. comune di Comabbio (sec. XII - 1757). consul curtisiorum...... 400 sindaci...... 354 comune di Comabbio (sec. XII - 1757). consul rusticorum...... 400 comune di Velmè. cancelliere (1642 - 1757)...... 355 comune di Comabbio (sec. XII - 1757). sindaci...... 400 comune di Velmè. console...... 355 comune di Comabbio (1757 - 1797)...... 401 comune di Velmè. sindaco...... 355 comune di Comabbio (1798 - 1815)...... 402 comune di Cazzone con Ligurno (1757 - 1797)...... 356 comune di Comabbio (1816 - 1859)...... 403 comune di Cazzone con Ligurno (1798 - 1809)...... 357 COMERIO comune di Cazzone...... 358 comune di Comerio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 404 CEDRATE comune di Comerio (sec. XIV - 1757). console...... 404 comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). cancelliere...... 359 comune di Comerio (sec. XIV - 1757). convocato generale...... 404

290 Comerio

comune di Comerio (sec. XIV - 1757). deputati...... 404 cancelliere...... 54 comune di Comerio (1757 - 1797)...... 405 consiglio generale...... 54 comune di Comerio (1798 - 1809)...... 406 console...... 54 comune di Comerio (1816 - 1859)...... 407 sindaci...... 54 comitato del Seprio. Seprio...... 912 comune di Arnate (1757 - 1797). Arnate...... 55 comune dei nobili. comune di Tradate (sec. XIII - 1757). Tradate...... 961 comune di Arnate (1798 - 1809). Arnate...... 56 console...... 961 comune di Arnate (1816 - 1859). Arnate...... 57 comune dei nobili. comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). Besozzo...... 108 comune di Arolo (sec. XIV - 1757). Arolo...... 58 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 108 cancelliere...... 58 console (sec. XVIII - 1757)...... 108 capi di casa...... 58 sindaco (sec. XVIII - 1757)...... 108 console...... 58 comune dei vicini. comune di Tradate (sec. XIII - 1757). Tradate...... 961 comune di Arolo (1757 - 1797). Arolo...... 59 consoli...... 961 comune di Arolo (1798 - 1809). Arolo...... 60 comune dei vicini. comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). Besozzo...... 108 comune di Arolo (1816 - 1859). Arolo...... 61 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 108 comune di Arsago (sec. XIV - 1757). Arsago...... 62 console (sec. XVIII - 1757)...... 108 cancelliere...... 62 sindaco (sec. XVIII - 1757)...... 108 consoli...... 62 comune del conte di Castelbarco. soprintendente...... 62 comune di Besnate (sec. XIV - 1757). Besnate...... 104 comune di Arsago (1757 - 1797). Arsago...... 63 consiglio generale (sec. XVIII - 1757)...... 104 comune di Arsago (1798 - 1811). Arsago...... 64 comune di Abbiate Guazzone (sec. XIII - 1757). Abbiate Guazzone...... 1 comune di Arsago (1816 - 1859). Arsago...... 65 cancelliere...... 1 comune di Azzate (sec. XIV - 1757). Azzate...... 66 console...... 1 agente dell’Ospedale Maggiore di Milano...... 66 deputato civile...... 1 cancelliere...... 66 sindaci...... 1 console...... 66 comune di Abbiate Guazzone (1757 - 1797). deputati...... 66 Abbiate Guazzone...... 2 sindaco...... 66 comune di Abbiate Guazzone (1798 - 1815). comune di Azzate (1757 - 1797). Azzate...... 67 Abbiate Guazzone...... 3 comune di Azzate (1798 - 1815). Azzate...... 68 comune di Abbiate Guazzone (1816 - 1859). comune di Azzate (1816 - 1859). Azzate...... 69 Abbiate Guazzone...... 4 comune di Azzio (sec. XIV - 1757). Azzio...... 70 comune di Agra (1438 - 1757). Agra...... 5 cancelliere...... 70 camparo...... 5 console...... 70 consiglio...... 5 sindaco...... 70 console...... 5 comune di Azzio (1757 - 1797). Azzio...... 71 sindaco...... 5 comune di Azzio (1798 - 1809). Azzio...... 72 comune di Agra (1816 - 1859). Agra...... 8 comune di Azzio (1816 - 1859). Azzio...... 73 comune di Agra con Colmegna e Cassina Casneda (1757 - 1797). comune di Ballarate. Ballarate...... 74 Agra...... 6 comune di Barasso (sec. XIV - 1757). Barasso...... 75 comune di Agra con Colmegna e Cassina Casneda (1798 - 1815). cancelliere...... 75 Agra...... 7 consiglio...... 75 comune di Albizzate (sec. XIV - 1757). Albizzate...... 9 console...... 75 cancelliere...... 9 deputati...... 75 consoli...... 9 sindaco...... 75 sindaci...... 9 comune di Barasso (1757 - 1797). Barasso...... 76 comune di Albizzate (1757 - 1797). Albizzate...... 10 comune di Barasso (1798 - 1812). Barasso...... 77 comune di Albizzate (1798 - 1815). Albizzate...... 11 comune di Barasso (1816 - 1859). Barasso...... 78 comune di Albizzate (1816 - 1859). Albizzate...... 12 comune di Bardello (sec. XIV - 1757). Bardello...... 79 comune di Albusciago (sec. XIV - 1757). Albusciago...... 13 cancelliere...... 79 cancelliere...... 13 console...... 79 console...... 13 reggente...... 79 comune di Albusciago (1757 - 1797). Albusciago...... 14 comune di Bardello (1757 - 1797). Bardello...... 80 comune di Albusciago (1798 - 1809). Albusciago...... 15 comune di Bardello (1798 - 1815). Bardello...... 81 comune di Albusciago (1816 - 1859). Albusciago...... 16 comune di Bardello (1816 - 1859). Bardello...... 82 comune di Angera (sec. XIV - 1757). Angera...... 18 comune di Barza. Barza...... 86 cancelliere...... 18 comune di Barza con Monteggia (sec. XIV - 1757). Barza...... 83 consiglio dei ventiquattro. reggenti...... 20 cancelliere...... 83 consiglio particolare...... 18 consiglio particolare. console...... 83 sindaci...... 18 consiglio particolare. deputati...... 83 comune di Angera (1757 - 1797). Angera...... 21 comune di Barza con Monteggia (1757 - 1797). Barza...... 84 comune di Angera (1798 - 1815). Angera...... 22 comune di Barza con Monteggia (1798 - 1815). Barza...... 85 comune di Angera (1816 - 1859). Angera...... 23 comune di Barzola (sec. XIV - 1757). Barzola...... 87 comune di Arbizzo (1633 - 1757). Arbizzo...... 28 cancelliere...... 87 console...... 28 console...... 87 sindaco...... 29 comune di Barzola (1757 - 1797). Barzola...... 88 comune di Arbizzo (1757 - 1797). Arbizzo...... 30 comune di Barzola (1798 - 1809). Barzola...... 89 comune di Arbizzo (1798 - 1809). Arbizzo...... 31 comune di Barzola (1816 - 1859). Barzola...... 90 comune di Arbizzo (1816 - 1859). Arbizzo...... 32 comune di Bedero (sec. XIII - 1757). comune di Arcisate (sec. XIV - 1757). Arcisate...... 33 Bedero (Bedero Valtravaglia)...... 95 cancelliere...... 33 cancelliere...... 95 consiglio particolare. sindaci...... 33 consiglio particolare. deputati...... 95 comune di Arcisate (1757 - 1797). Arcisate...... 34 sindaco...... 95 comune di Arcisate (1798 - 1809). Arcisate...... 35 comune di Bedero (sec. XIV - 1757). Bedero (Bedero Valcuvia)...... 91 comune di Arcisate (1812 - 1815). Arcisate...... 36 sindaco...... 91 comune di Arcisate (1816 - 1859). Arcisate...... 37 comune di Bedero (1757 - 1797). Bedero (Bedero Valcuvia)...... 92 comune di Arcumeggia (sec. XIV - 1757). Arcumeggia...... 42 comune di Bedero (1798 - 1809). Bedero (Bedero Valcuvia)...... 93 console...... 42 comune di Bedero (1816 - 1859). Bedero (Bedero Valcuvia)...... 94 sindaco...... 42 comune di Bedero (1816 - 1859). comune di Arcumeggia (1757 - 1797). Arcumeggia...... 43 Bedero (Bedero Valtravaglia)...... 98 comune di Arcumeggia (1798 - 1809). Arcumeggia...... 44 comune di Bedero con Brezzo (1757 - 1797). comune di Arcumeggia (1816 - 1859). Arcumeggia...... 45 Bedero (Bedero Valtravaglia)...... 96 comune di Ardena (sec. XV - 1757). Ardena...... 46 comune di Bedero con Brezzo (1798 - 1815). sindaco...... 46 Bedero (Bedero Valtravaglia)...... 97 comune di Ardena (1757 - 1797). Ardena...... 47 comune di Bergoro. Bergoro...... 99 comune di Ardena (1798 - 1809). Ardena...... 48 comune di Besano (sec. XIV - 1757). Besano...... 100 comune di Ardena (1816 - 1859). Ardena...... 49 cancelliere...... 100 comune di Armio (sec. XV - 1757). Armio...... 50 consiglio particolare. deputato...... 100 console...... 50 consiglio particolare. sindaco...... 100 sindaco...... 50 comune di Besano (1757 - 1797). Besano...... 101 comune di Armio (1757 - 1797). Armio...... 51 comune di Besano (1798 - 1809). Besano...... 102 comune di Armio (1798 - 1809). Armio...... 52 comune di Besano (1816 - 1859). Besano...... 103 comune di Armio (1816 - 1859). Armio...... 53 comune di Besnate (sec. XIV - 1757). Besnate...... 104 comune di Arnate (sec. XIV - 1757). Arnate...... 54 cancelliere...... 104

291 Comerio

comune del conte di Castelbarco. comune di Bosco. Bosco...... 157 consiglio generale (sec. XVIII - 1757)...... 104 comune di Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate (sec. XIV - 1757). consiglio generale (sec. XVIII - 1757)...... 104 Bosco...... 154 console...... 104 cancelliere...... 154 sindaci...... 104 console...... 154 comune di Besnate (1757 - 1797). Besnate...... 105 comune di Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate (1757 - 1797). comune di Besnate (1798 - 1815). Besnate...... 106 Bosco...... 155 comune di Besnate (1816 - 1859). Besnate...... 107 comune di Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate (1798 - 1809). comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). Besozzo...... 108 Bosco...... 156 comune dei nobili. cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 108 comune di Bosto. Bosto...... 162 comune dei nobili. console (sec. XVIII - 1757)...... 108 comune di Brebbia (sec. XIV - 1757). Brebbia...... 163 comune dei nobili. sindaco (sec. XVIII - 1757)...... 108 console...... 163 comune dei vicini. cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 108 deputati...... 163 comune dei vicini. console (sec. XVIII - 1757)...... 108 comune di Brebbia (1757 - 1797). Brebbia...... 164 comune dei vicini. sindaco (sec. XVIII - 1757)...... 108 comune di Brebbia (1798 - 1809). Brebbia...... 165 comune di Besozzo (1757 - 1797). Besozzo...... 109 comune di Brebbia (1816 - 1859). Brebbia...... 166 comune di Besozzo (1798 - 1815). Besozzo...... 110 comune di Bregano (sec. XIV - 1757). Bregano...... 168 comune di Besozzo (1816 - 1859). Besozzo...... 111 cancelliere...... 168 comune di Beverina. Beverina...... 113 console...... 168 comune di Biandronno (sec. XIV - 1757). Biandronno...... 114 sindaco...... 168 cancelliere...... 114 comune di Bregano (1757 - 1797). Bregano...... 169 console...... 114 comune di Bregano (1798 - 1809). Bregano...... 170 sindaci...... 114 comune di Bregano (1816 - 1859). Bregano...... 171 comune di Biandronno (1757 - 1797). Biandronno...... 115 comune di Brenno (sec. XIV - 1757). Brenno...... 172 comune di Biandronno (1798 - 1809). Biandronno...... 116 cancelliere...... 172 comune di Biandronno (1816 - 1859). Biandronno...... 117 consiglio particolare. sindaci...... 172 comune di Biegno (sec. XV - 1757). Biegno...... 118 comune di Brenno (1757 - 1797). Brenno...... 173 consiglio particolare. console...... 119 comune di Brenno (1798 - 1809). Brenno...... 174 consiglio particolare. sindaci...... 118 comune di Brenno (1816 - 1859). Brenno...... 175 comune di Biegno (1757 - 1797). Biegno...... 120 comune di Brenta (sec. XIV - 1757). Brenta...... 176 comune di Biegno (1798 - 1815). Biegno...... 121 console...... 176 comune di Biegno (1816 - 1859). Biegno...... 122 deputati...... 176 comune di Bisuschio (sec. XIV - 1757). Bisuschio...... 123 sindaco...... 176 cancelliere...... 123 comune di Brenta (1757 - 1797). Brenta...... 177 consiglio particolare. procuratori...... 123 comune di Brenta (1798 - 1815). Brenta...... 178 consiglio particolare. sindaci...... 123 comune di Brenta (1816 - 1859). Brenta...... 179 comune di Bisuschio (1757 - 1797). Bisuschio...... 124 comune di Brezzo. Brezzo di Bedero...... 180 comune di Bisuschio (1798 - 1812). Bisuschio...... 125 cancelliere...... 180 comune di Bisuschio (1816 - 1859). Bisuschio...... 126 consiglio dei comunisti...... 180 comune di Biumo Inferiore. Biumo Inferiore...... 127 console...... 180 comune di Biumo Superiore. Biumo Superiore...... 128 sindaci...... 180 comune di Biviglione. Voldomino...... 1077 comune di Brinzio (sec. XIV - 1757). Brinzio...... 181 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 1077 console...... 181 console (sec. XVIII - 1757)...... 1077 sindaco...... 181 comune di Bizzozero (sec. XIV - 1757). Bizzozero...... 129 comune di Brinzio (1757 - 1797). Brinzio...... 182 cancelliere...... 129 comune di Brinzio (1798 - 1809). Brinzio...... 183 consiglio generale...... 129 comune di Brinzio (1816 - 1859). Brinzio...... 184 delegati civili...... 129 comune di Brisciago. Brissago...... 188 sindaco...... 129 comune di Brissago (sec. XV - 1757). Brissago...... 185 comune di Bizzozero (1757 - 1797). Bizzozero...... 130 consiglio particolare. console...... 185 comune di Bizzozero (1798 - 1815). Bizzozero...... 131 consiglio particolare. sindaci...... 185 comune di Bizzozero (1816 - 1859). Bizzozero...... 132 comune di Brissago (1757 - 1797). Brissago...... 186 comune di Bobbiate (sec. XIV - 1757). Bobbiate...... 133 comune di Brissago (1798 - 1809). Brissago...... 187 cancelliere...... 133 comune di Brunello (sec. XIV - 1757). Brunello...... 189 consiglio generale...... 133 cancelliere...... 189 console...... 133 console...... 189 sindaci...... 133 sindaci...... 189 comune di Bobbiate (1757 - 1797). Bobbiate...... 134 comune di Brunello (1757 - 1797). Brunello...... 190 comune di Bobbiate (1798 - 1809). Bobbiate...... 135 comune di Brunello (1798 - 1809). Brunello...... 191 comune di Bobbiate (1816 - 1859). Bobbiate...... 136 comune di Brunello (1816 - 1859). Brunello...... 192 comune di Bodio (sec. XIV - 1757). Bodio...... 137 comune di Brusimpiano (sec. XIV - 1757). Brusimpiano...... 193 cancelliere...... 137 cancelliere...... 193 consiglio particolare...... 137 consiglio dei capi di casa...... 193 deputati...... 137 deputato...... 193 comune di Bodio (1757 - 1797). Bodio...... 138 sindaco...... 193 comune di Bodio (1798 - 1812). Bodio...... 139 comune di Brusimpiano (1757 - 1797). Brusimpiano...... 194 comune di Bodio (1816 - 1859). Bodio...... 140 comune di Brusimpiano (1798 - 1815). Brusimpiano...... 195 comune di Bogno (sec. XIV - 1757). Bogno...... 141 comune di Brusimpiano (1816 - 1859). Brusimpiano...... 196 cancelliere...... 141 comune di Buguggiate (sec. XIV - 1757). Buguggiate...... 197 console...... 141 cancelliere...... 197 sindaci...... 141 consiglio generale...... 197 comune di Bogno (1757 - 1797). Bogno...... 142 delegato civile...... 197 comune di Bogno (1798 - 1809). Bogno...... 143 sindaco...... 197 comune di Bogno (1816 - 1859). Bogno...... 144 comune di Buguggiate (1757 - 1797). Buguggiate...... 198 comune di Bolladello (sec. XIV - 1757). Bolladello...... 145 comune di Buguggiate (1798 - 1809). Buguggiate...... 199 cancelliere...... 145 comune di Buguggiate (1816 - 1859). Buguggiate...... 200 sindaci...... 145 comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). Busto Arsizio...... 201 comune di Bolladello (1757 - 1797). Bolladello...... 146 cancelliere...... 201 comune di Bolladello (1798 - 1811). Bolladello...... 147 comune maggiore. consiglieri...... 201 comune di Bolladello (1816 - 1859). Bolladello...... 148 comune maggiore. provveditori...... 201 comune di Borsano (sec. XIV - 1757). Borsano...... 149 consiglio generale...... 201 cancelliere...... 149 deputati...... 201 consiglio. consoli...... 150 comune di Busto Arsizio (1757 - 1797). Busto Arsizio...... 202 consiglio. deputati...... 150 comune di Busto Arsizio (1798 - 1815). Busto Arsizio...... 203 comune di Borsano (1757 - 1797). Borsano...... 151 comune di Busto Arsizio (1816 - 1859). Busto Arsizio...... 204 comune di Borsano (1798 - 1815). Borsano...... 152 comune di Cabiaglio (sec. XIV - 1757). Cabiaglio...... 208 comune di Borsano (1816 - 1859). Borsano...... 153 cancelliere...... 208 comune di Bosco (sec. XV - 1757). reggenti...... 208 Bosco (Bosco Valtravaglia)...... 158 sindaco...... 208 console...... 158 comune di Cabiaglio (1757 - 1797). Cabiaglio...... 209 sindaco...... 158 comune di Cabiaglio (1798 - 1809). Cabiaglio...... 210 comune di Bosco (1757 - 1797). Bosco (Bosco Valtravaglia)...... 159 comune di Cabiaglio (1816 - 1859). Cabiaglio...... 211 comune di Bosco (1798 - 1809). Bosco (Bosco Valtravaglia)...... 160 comune di Cadero (sec. XV - 1757). Cadero...... 212 comune di Bosco (1816 - 1859). Bosco (Bosco Valtravaglia)...... 161 consiglio particolare...... 212

292 Comerio

console...... 212 sindaco...... 261 sindaci...... 212 comune di Caronno (1757 - 1797). Caronno...... 262 comune di Cadero (1757 - 1797). Cadero...... 213 comune di Caronno (1798 - 1809). Caronno...... 263 comune di Cadrezzate (sec. XIV - 1757). Cadrezzate...... 214 comune di Caronno (1811 - 1815). Caronno...... 264 cancelliere...... 214 comune di Caronno (1816 - 1859). Caronno...... 265 console...... 214 comune di Caronno Corbellaro (sec. XIV - 1757). sindaci...... 214 Caronno Corbellaro...... 266 comune di Cadrezzate (1757 - 1797). Cadrezzate...... 215 cancelliere...... 266 comune di Cadrezzate (1798 - 1809). Cadrezzate...... 216 console...... 266 comune di Cadrezzate (1816 - 1859). Cadrezzate...... 217 sindaco rurale...... 266 comune di Caidate (sec. XIV - 1757). Caidate...... 218 comune di Caronno Corbellaro (1757 - 1797). cancelliere...... 218 Caronno Corbellaro...... 267 console...... 218 comune di Caronno Corbellaro (1798 - 1809). deputati...... 218 Caronno Corbellaro...... 268 sindaci...... 218 comune di Caronno Corbellaro (1816 - 1859). comune di Caidate (1757 - 1797). Caidate...... 219 Caronno Corbellaro...... 269 comune di Caidate (1798 - 1811). Caidate...... 220 comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). comune di Caidate (1816 - 1859). Caidate...... 221 Caronno Ghiringhello...... 270 comune di Caimo. Castellanza...... 319 cancelliere...... 270 cancelliere (1751 - 1757)...... 319 consiglio particolare. agenti dei feudatari...... 270 console (1751 - 1757)...... 319 consiglio particolare. sindaci...... 270 comune di Cairate (sec. XIV - 1757). Cairate...... 222 console...... 270 cancelliere...... 222 comune di Caronno Ghiringhello (1757 - 1797). console...... 222 Caronno Ghiringhello...... 271 sindaci...... 222 comune di Caronno Ghiringhello (1798 - 1815). comune di Cairate (1757 - 1797). Cairate...... 223 Caronno Ghiringhello...... 272 comune di Cairate (1798 - 1811). Cairate...... 224 comune di Caronno Ghiringhello (1816 - 1859). comune di Cairate (1816 - 1859). Cairate...... 225 Caronno Ghiringhello...... 273 comune di Cajello (sec. XIV - 1757). Cajello...... 226 comune di Casale. Casale...... 277 cancelliere...... 226 comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera (sec. XIV - 1757). console...... 226 Casale...... 274 sindaci...... 226 cancelliere...... 274 comune di Cajello (1757 - 1797). Cajello...... 227 console...... 274 comune di Cajello (1798 - 1811). Cajello...... 228 comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera (1757 - 1797). Casale...... 275 comune di Cajello (1816 - 1859). Cajello...... 229 comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera (1798 - 1815). comune di Calcinate del Pesce. Calcinate del Pesce...... 230 Casale...... 276 cancelliere...... 230 comune di Casalzuigno (sec. XIV - 1757). Casalzuigno...... 278 consiglio generale...... 230 console...... 278 console...... 230 sindaco...... 279 deputati civili degli estimati...... 230 sindaci...... 230 comune di Casalzuigno (1757 - 1797). Casalzuigno...... 280 comune di Campagnano (sec. XV - 1757). Campagnano...... 231 comune di Casalzuigno (1798 - 1809). Casalzuigno...... 281 console...... 231 comune di Casalzuigno (1816 - 1859). Casalzuigno...... 282 sindaci...... 232 comune di Casbeno. Casbeno...... 283 comune di Campagnano (1757 - 1797). Campagnano...... 233 comune di Casciago (sec. XIV - 1757). Casciago...... 284 comune di Campagnano (1798 - 1815). Campagnano...... 234 cancelliere...... 284 comune di Campagnano (1816 - 1859). Campagnano...... 235 consiglio generale...... 284 comune di Capo di Lago (sec. XVI - 1757). Capolago...... 236 console...... 284 cancelliere...... 236 sindaci...... 284 consiglio generale...... 236 comune di Casciago (1757 - 1797). Casciago...... 285 console...... 236 comune di Casciago (1798 - 1809). Casciago...... 286 sindaco...... 236 comune di Casciago (1816 - 1859). Casciago...... 287 comune di Capo di Lago (1757 - 1797). Capolago...... 237 comune di Casneda. Colmegna...... 398 comune di Capo di Lago (1798 - 1809). Capolago...... 238 comune di Casorate (sec. XIV - 1757). Casorate...... 288 comune di Capolago. Capolago...... 239 cancelliere...... 288 comune di Capronno (sec. XIV - 1757). Capronno...... 240 consiglio generale...... 288 cancelliere...... 240 console...... 288 console...... 240 sindaci...... 288 comune di Capronno (1757 - 1797). Capronno...... 241 comune di Casorate (1757 - 1797). Casorate...... 289 comune di Capronno (1798 - 1809). Capronno...... 242 comune di Casorate (1798 - 1809). Casorate...... 290 comune di Capronno (1816 - 1859). Capronno...... 243 comune di Casorate (1816 - 1859). Casorate...... 291 comune di Caravate (sec. XIV - 1757). Caravate...... 244 comune di Cassano (sec. XIV - 1757). Cassano...... 292 cancelliere...... 244 consiglio...... 292 console...... 244 sindaco...... 293 sindaco...... 244 comune di Cassano (1757 - 1797). Cassano...... 294 comune di Caravate (1816 - 1859). Caravate...... 247 comune di Cassano (1798 - 1809). Cassano...... 295 comune di Caravate con Ronco (1757 - 1797). Caravate...... 245 comune di Cassano (1816 - 1859). Cassano...... 296 comune di Caravate con Ronco (1798 - 1809). Caravate...... 246 comune di Cassano Magnago (sec. XIV - 1757). comune di Cardana (sec. XIV - 1757). Cardana...... 248 Cassano Magnago...... 297 cancelliere...... 248 cancelliere...... 297 console...... 248 console...... 297 deputato...... 248 reggenti...... 297 comune di Cardana (1757 - 1797). Cardana...... 249 comune di Cassano Magnago (1757 - 1797). Cassano Magnago...... 298 comune di Cardana (1798 - 1809). Cardana...... 250 comune di Cassano Magnago (1798 - 1815). Cassano Magnago...... 299 comune di Cardana (1816 - 1859). Cardana...... 251 comune di Cassano Magnago (1816 - 1859). Cassano Magnago...... 300 comune di Cardano (sec. XIV - 1757). Cardano...... 252 comune di Cassina Ferrara (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 252 Cassina Ferrara...... 301 consiglio particolare...... 253 cancelliere...... 301 console...... 252 console...... 301 sindaci...... 252 comune di Cassina Ferrara (1757 - 1797). Cassina Ferrara...... 302 comune di Cardano (1757 - 1797). Cardano...... 254 comune di Cassina Ferrara (1798 - 1812). Cassina Ferrara...... 303 comune di Cardano (1798 - 1811). Cardano...... 255 comune di Cassina Ferrara (1816 - 1859). Cassina Ferrara...... 304 comune di Cardano (1816 - 1859). Cardano...... 256 comune di Cassina Massina (sec. XVI - 1757). comune di Carnago (sec. XIV - 1757). Carnago...... 257 Cassina Massina...... 305 cancelliere...... 257 cancelliere...... 305 console...... 257 console...... 305 deputati...... 257 comune di Cassina Massina (1757 - 1797). Cassina Massina...... 306 sindaci rurali...... 257 comune di Cassina Massina (1798 - 1809). Cassina Massina...... 307 comune di Carnago (1757 - 1797). Carnago...... 258 comune di Cassina Massina (1816 - 1841). Cassina Massina...... 308 comune di Carnago (1798 - 1815). Carnago...... 259 comune di Cassina Mentasti. Cassina Mentasti...... 309 comune di Carnago (1816 - 1859). Carnago...... 260 cancelliere...... 309 comune di Caronno (sec. XIV - 1757). Caronno...... 261 console...... 309 cancelliere...... 261 maggior estimato...... 309 console...... 261 sindaco...... 309

293 Comerio comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). comune di Celina (sec. XIV - 1757). Celina...... 363 Cassina Verghera...... 310 assemblea dei capi di casa...... 363 cancelliere...... 310 cancelliere...... 363 consiglio generale...... 310 console...... 363 console...... 310 procuratore...... 363 deputati...... 310 comune di Celina (1757 - 1797). Celina...... 364 sindaci...... 310 comune di Celina (1798 - 1809). Celina...... 365 comune di Cassina Verghera (1757 - 1797). Cassina Verghera...... 311 comune di Celina (1816 - 1859). Celina...... 366 comune di Cassina Verghera (1798 - 1809). Cassina Verghera...... 312 comune di Cerro (sec. XIV - 1757). Cerro...... 367 comune di Cassina Verghera (1816 - 1859). Cassina Verghera...... 313 cancelliere...... 368 comune di Castegnate (sec. XIV - 1757). Castegnate...... 314 consiglieri...... 367 cancelliere...... 314 console...... 367 console...... 314 convocato...... 367 comune di Castegnate (1757 - 1797). Castegnate...... 315 comune di Cerro (1816 - 1859). Cerro...... 371 comune di Castegnate (1798 - 1811). Castegnate...... 316 comune di Cerro con Ceresolo (1757 - 1797). Cerro...... 369 comune di Castegnate (1816 - 1859). Castegnate...... 317 comune di Cerro con Ceresolo (1798 - 1809). Cerro...... 370 comune di Castellanza (sec. XVI - 1757). Castellanza...... 318 comune di Cheglio (sec. XIV - 1757). Cheglio...... 372 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 318 cancelliere...... 372 console (sec. XVIII - 1757)...... 318 console...... 372 comune di Castellanza (1757 - 1797). Castellanza...... 320 comune di Cheglio (1757 - 1797). Cheglio...... 373 comune di Castellanza (1798 - 1809). Castellanza...... 321 comune di Cheglio (1798 - 1809). Cheglio...... 374 comune di Castellanza (1811 - 1815). Castellanza...... 322 comune di Cheglio (1816 - 1822). Cheglio...... 375 comune di Castellanza (1816 - 1859). Castellanza...... 323 comune di Chirate. Chirate...... 376 comune di Castello (sec. XV - 1757). Castello...... 324 comune di Cimbro (sec. XIV - 1757). Cimbro...... 377 cancelliere...... 324 cancelliere...... 377 consiglio...... 324 console...... 377 console...... 324 comune di Cimbro (1757 - 1797). Cimbro...... 378 sindaci...... 324 comune di Cimbro (1798 - 1809). Cimbro...... 379 comune di Castello (1816 - 1859). Castello...... 327 comune di Cimbro (1816 - 1859). Cimbro...... 380 comune di Castello con Caldè (1757 - 1797). Castello...... 325 comune di Cislago (sec. XIV - 1757). Cislago...... 381 comune di Castello con Caldè (1798 - 1809). Castello...... 326 cancelliere...... 381 comune di Castelnovate (sec. XIV - 1757). Castelnovate...... 328 console...... 381 console...... 328 primi estimati...... 381 comune di Castelnovate (1757 - 1797). Castelnovate...... 329 sindaci rurali...... 381 comune di Castelnovate (1798 - 1809). Castelnovate...... 330 comune di Cislago (1757 - 1797). Cislago...... 382 comune di Castelnovate (1816 - 1859). Castelnovate...... 331 comune di Cislago (1798 - 1815). Cislago...... 383 comune di Castelseprio (sec. XIV - 1757). Castelseprio...... 332 comune di Cislago (1816 - 1859). Cislago...... 384 cancelliere...... 332 comune di Cittiglio (sec. XIV - 1757). Cittiglio...... 385 console...... 332 cancelliere...... 385 primi estimati...... 332 console...... 385 sindaco...... 332 deputati...... 385 comune di Castelseprio (1816 - 1859). Castelseprio...... 335 sindaco...... 385 comune di Castelseprio con Vicoseprio (1757 - 1797). comune di Cittiglio (1757 - 1797). Cittiglio...... 386 Castelseprio...... 333 comune di Cittiglio (1798 - 1809). Cittiglio...... 387 comune di Castelseprio con Vicoseprio (1798 - 1809). comune di Cittiglio (1816 - 1859). Cittiglio...... 388 Castelseprio...... 334 comune di Clivio (sec. XIV - 1757). Clivio...... 389 comune di Castiglione (sec. XIV - 1757). Castiglione...... 337 cancelliere...... 389 consiglio particolare. console...... 337 consiglio...... 389 consiglio particolare. deputati rurali. cancelliere...... 337 console...... 389 consiglio particolare. sindaco civile...... 337 procuratori...... 389 comune di Castiglione (1757 - 1797). Castiglione...... 338 sindaci...... 389 comune di Castiglione (1798 - 1815). Castiglione...... 339 comune di Clivio (1757 - 1797). Clivio...... 390 comune di Castiglione (1816 - 1859). Castiglione...... 340 comune di Clivio (1798 - 1809). Clivio...... 391 comune di Castronno (sec. XIII - 1757). Castronno...... 341 comune di Clivio (1816 - 1859). Clivio...... 392 cancelliere...... 341 comune di Cocquio. Cocquio...... 396 console...... 341 comune di Cocquio con Sant’Andrea (sec. XIV - 1757). sindaci...... 341 Cocquio...... 393 comune di Castronno (1757 - 1797). Castronno...... 342 cancelliere...... 393 comune di Castronno (1798 - 1809). Castronno...... 343 console...... 393 comune di Castronno (1816 - 1859). Castronno...... 344 deputati...... 393 comune di Cavaria. Cavaria...... 345 comune di Cocquio con Sant’Andrea (1798 - 1809). Cocquio...... 395 cancelliere...... 345 comune di Cocquo. Cocquo...... 397 consiglio...... 345 comune di Colmegna con Casneda. Colmegna...... 399 console...... 345 consiglio...... 399 comune di Cavona (sec. XIV - 1757). Cavona...... 346 console...... 399 console...... 346 sindaco...... 399 sindaco...... 346 comune di Comabbio (sec. XII - 1757). Comabbio...... 400 comune di Cavona (1757 - 1797). Cavona...... 347 cancelliere...... 400 comune di Cavona (1798 - 1809). Cavona...... 348 console...... 400 comune di Cavona (1816 - 1859). Cavona...... 349 consul curtisiorum...... 400 comune di Cazzago (sec. XIV - 1757). Cazzago...... 350 consul rusticorum...... 400 cancelliere...... 350 sindaci...... 400 consiglio particolare...... 350 comune di Comabbio (1757 - 1797). Comabbio...... 401 deputati...... 350 comune di Comabbio (1798 - 1815). Comabbio...... 402 sindaco...... 350 comune di Comabbio (1816 - 1859). Comabbio...... 403 comune di Cazzago (1757 - 1797). Cazzago...... 351 comune di Comerio (sec. XIV - 1757). Comerio...... 404 comune di Cazzago (1798 - 1809). Cazzago...... 352 cancelliere...... 404 comune di Cazzago (1816 - 1859). Cazzago...... 353 console...... 404 comune di Cazzone. Cazzone...... 358 convocato generale...... 404 comune di Cazzone con Ligurno (sec. XV - 1757). Cazzone...... 354 deputati...... 404 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 354 comune di Comerio (1757 - 1797). Comerio...... 405 consiglio particolare. deputati...... 354 comune di Comerio (1798 - 1809). Comerio...... 406 consiglio particolare. sindaci...... 354 comune di Comerio (1816 - 1859). Comerio...... 407 comune di Cazzone con Ligurno (1757 - 1797). Cazzone...... 356 comune di Coquio con Sant’Andrea. Cocquio...... 394 comune di Cazzone con Ligurno (1798 - 1809). Cazzone...... 357 comune di Corgeno (sec. XIV - 1757). Corgeno...... 408 comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). Cedrate...... 359 cancelliere...... 408 cancelliere...... 359 console...... 408 consiglio dei capi di casa...... 359 comune di Corgeno (1757 - 1797). Corgeno...... 409 consiglio generale...... 359 comune di Corgeno (1798 - 1809). Corgeno...... 410 console...... 359 comune di Corgeno (1816 - 1859). Corgeno...... 411 sindaci...... 359 comune di Cossano (sec. XV - 1757). Cossano...... 412 comune di Cedrate (1757 - 1797). Cedrate...... 360 consiglio generale...... 412 comune di Cedrate (1798 - 1809). Cedrate...... 361 console...... 412 comune di Cedrate (1816 - 1859). Cedrate...... 362 sindaco...... 412

294 Comerio comune di Cossano (1757 - 1797). Cossano...... 413 campari...... 470 comune di Cossano (1798 - 1809). Cossano...... 414 cancelliere...... 470 comune di Cossano (1816 - 1859). Cossano...... 415 consiglio generale...... 470 comune di Cremenaga (1757 - 1797). Cremenaga...... 416 consoli...... 470 comune di Cremenaga (1798 - 1809). Cremenaga...... 417 reggente...... 470 comune di Cremenaga (1816 - 1859). Cremenaga...... 418 sindaco...... 470 comune di Crenna (sec. XIV - 1757). Crenna...... 419 comune di Dumenza (1757 - 1797). Dumenza...... 471 cancelliere...... 419 comune di Dumenza (1798 - 1815). Dumenza...... 472 console...... 419 comune di Dumenza (1816 - 1859). Dumenza...... 473 sindaci...... 419 comune di Duno (sec. XIV - 1757). Duno...... 474 comune di Crenna (1757 - 1797). Crenna...... 420 console...... 474 comune di Crenna (1798 - 1811). Crenna...... 421 sindaco...... 475 comune di Crenna (1816 - 1859). Crenna...... 422 comune di Duno (1757 - 1797). Duno...... 476 comune di Crosio (sec. XIV - 1757). Crosio...... 423 comune di Duno (1798 - 1809). Duno...... 477 cancelliere...... 423 comune di Duno (1816 - 1859). Duno...... 478 console...... 423 comune di Fabiasco (sec. XV - 1757). Fabiasco...... 479 deputato...... 423 cancelliere...... 479 comune di Crosio (1816 - 1859). Crosio...... 426 consiglio generale...... 479 comune di Crosio della Valle (1757 - 1797). Crosio...... 424 console...... 479 comune di Crosio della Valle (1798 - 1809). Crosio...... 425 sindaco...... 479 comune di Crugnola (sec. XIV - 1757). Crugnola...... 427 comune di Fabiasco (1757 - 1797). Fabiasco...... 480 cancelliere...... 427 comune di Fabiasco (1798 - 1809). Fabiasco...... 481 console...... 427 comune di Fabiasco (1816 - 1859). Fabiasco...... 482 comune di Crugnola (1757 - 1797). Crugnola...... 428 comune di Fagnano (sec. XIV - 1667). Fagnano...... 483 comune di Crugnola (1798 - 1811). Crugnola...... 429 comune di Fagnano (1816 - 1859). Fagnano...... 487 comune di Crugnola (1816 - 1859). Crugnola...... 430 comune di Fagnano con Bergoro (1668 - 1757). Fagnano...... 484 comune di Cuasso al Monte (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 484 Cuasso al Monte...... 431 console...... 484 cancelliere...... 431 convocato...... 484 consiglio particolare. sindaci...... 431 sindaci rurali...... 484 console...... 431 comune di Fagnano con Bergoro (1757 - 1797). Fagnano...... 485 comune di Cuasso al Monte (1816 - 1859). Cuasso al Monte...... 434 comune di Fagnano con Bergoro (1798 - 1815). Fagnano...... 486 comune di Cuasso al Monte ed al Piano (1757 - 1797). comune di Ferno (sec. XIV - 1757). Ferno...... 488 Cuasso al Monte...... 432 cancelliere...... 488 comune di Cuasso al Monte ed al Piano (1798 - 1812). consiglio particolare...... 488 Cuasso al Monte...... 433 console...... 488 comune di Cuasso al Piano. Cuasso al Piano...... 435 sindaci...... 488 cancelliere...... 435 comune di Ferno (1757 - 1797). Ferno...... 489 consiglio particolare. sindaci...... 435 comune di Ferno (1798 - 1815). Ferno...... 490 console...... 435 comune di Ferno (1816 - 1859). Ferno...... 491 vicecancelliere...... 435 comune di Ferrera (sec. XIV - 1757). Ferrera...... 492 comune di Cugliate (sec. XIV - 1757). Cugliate...... 436 sindaco...... 492 consiglio...... 436 comune di Ferrera (1757 - 1797). Ferrera...... 493 console...... 436 comune di Ferrera (1798 - 1809). Ferrera...... 494 sindaco...... 436 comune di Ferrera (1816 - 1859). Ferrera...... 495 comune di Cugliate (1757 - 1797). Cugliate...... 437 comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). Gallarate...... 497 comune di Cugliate (1798 - 1809). Cugliate...... 438 cancelliere...... 497 comune di Cugliate (1816 - 1859). Cugliate...... 439 consiglio generale...... 498 comune di Cunardo (sec. XV - 1757). Cunardo...... 440 consiglio particolare. reggenti...... 499 consiglio...... 440 consoli...... 500 console...... 440 procuratori...... 497 sindaco...... 440 sollecidadore...... 497 comune di Cunardo (1757 - 1797). Cunardo...... 441 comune di Gallarate (1757 - 1797). Gallarate...... 501 comune di Cunardo (1798 - 1809). Cunardo...... 442 convocato generale...... 501 comune di Cunardo (1816 - 1859). Cunardo...... 443 reggimento della comunità. deputati...... 501 comune di Curiglia (sec. XV - 1757). Curiglia...... 444 comune di Gallarate (1798 - 1815). Gallarate...... 502 console...... 444 comune di Gallarate (1816 - 1859). Gallarate...... 503 sindaco...... 444 comune di Galliate (1199 - 1757). Galliate...... 509 comune di Curiglia (1757 - 1797). Curiglia...... 445 cancelliere...... 509 comune di Curiglia (1798 - 1815). Curiglia...... 446 console...... 509 comune di Curiglia (1816 - 1859). Curiglia...... 447 reggenti...... 509 comune di Cuveglio (sec. XIV - 1757). Cuveglio...... 448 comune di Galliate (1757 - 1797). Galliate...... 510 console...... 448 comune di Galliate (1798 - 1809). Galliate...... 511 sindaco...... 448 comune di Galliate (1816 - 1859). Galliate...... 512 vicinanza...... 448 comune di Garabiolo (sec. XV - 1757). Garabiolo...... 513 comune di Cuveglio (1757 - 1797). Cuveglio...... 449 consiglio particolare. consoli...... 513 comune di Cuveglio (1798 - 1809). Cuveglio...... 450 sindaci...... 513 comune di Cuveglio (1816 - 1859). Cuveglio...... 451 comune di Garabiolo (1757 - 1797). Garabiolo...... 514 comune di Cuvio. Cuvio...... 454 comune di Garabiolo (1798 - 1809). Garabiolo...... 515 console...... 454 comune di Garabiolo (1816 - 1859). Garabiolo...... 516 sindaco...... 454 comune di Gavirate (sec. XIV - 1757). Gavirate...... 519 comune di Cuvio con Comacchio. Cuvio...... 456 cancelliere...... 519 comune di Cuvio con Comaccio (1757 - 1797). Cuvio...... 455 console...... 519 comune di Cuvio con Comaccio (1816 - 1859). Cuvio...... 457 reggenti...... 519 comune di Cuvirone (sec. XIV - 1757). Cuvirone...... 460 comune di Gavirate (1816 - 1859). Gavirate...... 522 console cancelliere...... 460 comune di Gavirate con Fignano (1757 - 1797). Gavirate...... 520 comune di Cuvirone (1757 - 1797). Cuvirone...... 461 comune di Gavirate con Fignano (1798 - 1815). Gavirate...... 521 comune di Cuvirone (1798 - 1811). Cuvirone...... 462 comune di Gazzada (sec. XIV - 1757). Gazzada...... 525 comune di Cuvirone (1816 - 1859). Cuvirone...... 463 cancelliere...... 525 comune di Daverio (sec. XIV - 1757). Daverio...... 464 console...... 525 cancelliere...... 464 deputati...... 525 console...... 464 comune di Gazzada (1757 - 1797). Gazzada...... 526 reggenti...... 464 comune di Gazzada (1798 - 1812). Gazzada...... 527 sindaco...... 464 comune di Gazzada (1816 - 1859). Gazzada...... 528 comune di Daverio (1816 - 1859). Daverio...... 467 comune di Gemonio (sec. XIV - 1757). Gemonio...... 529 comune di Daverio con Dobbiate (1757 - 1797). Daverio...... 465 cancelliere...... 529 comune di Daverio con Dobbiate (1798 - 1815). Daverio...... 466 console...... 529 comune di Dobbiate. Dobbiate...... 468 deputati...... 529 cancelliere...... 468 sindaco...... 529 consiglio...... 468 comune di Gemonio (1757 - 1797). Gemonio...... 530 console...... 468 comune di Gemonio (1798 - 1815). Gemonio...... 531 reggente civile...... 468 comune di Gemonio (1816 - 1859). Gemonio...... 532 sindaco...... 468 comune di Gerenzano (sec. XIV - 1757). Gerenzano...... 533 comune di Dumenza (sec. XV - 1757). Dumenza...... 470 cancelliere...... 533

295 Comerio

console...... 533 comune di Jerago (1816 - 1859). Jerago...... 587 sindaci...... 533 comune di Lavena (sec. XV - 1757). Lavena...... 588 comune di Gerenzano (1757 - 1797). Gerenzano...... 534 console...... 588 comune di Gerenzano (1798 - 1809). Gerenzano...... 535 sindaco...... 588 comune di Gerenzano (1816 - 1859). Gerenzano...... 536 comune di Lavena (1757 - 1797). Lavena...... 589 comune di Germignaga (sec. XV - 1757). Germignaga...... 537 comune di Lavena (1798 - 1812). Lavena...... 590 cancelliere...... 537 comune di Lavena (1816 - 1859). Lavena...... 591 consiglio...... 537 comune di Laveno (sec. XIV - 1757). Laveno...... 592 console...... 537 consiglio particolare. deputati...... 592 sindaco...... 537 consiglio particolare. sindaco...... 593 comune di Germignaga (1757 - 1797). Germignaga...... 538 console...... 592 comune di Germignaga (1798 - 1809). Germignaga...... 539 comune di Laveno (1757 - 1797). Laveno...... 594 comune di Germignaga (1816 - 1859). Germignaga...... 540 comune di Laveno (1798 - 1815). Laveno...... 595 comune di Gola Secca (sec. XIV - 1757). Gola Secca...... 542 comune di Laveno (1816 - 1859). Laveno...... 596 cancelliere...... 542 comune di Leggiuno (sec. XIV - 1757). Leggiuno...... 598 consiglio...... 542 cancelliere...... 598 consoli...... 542 consiglieri...... 598 sindaci...... 542 sindaco...... 598 comune di Gola Secca (1757 - 1797). Gola Secca...... 543 comune di Leggiuno (1757 - 1797). Leggiuno...... 599 comune di Gola Secca (1816 - 1859). Gola Secca...... 545 comune di Leggiuno (1798 - 1815). Leggiuno...... 600 comune di Golasecca. Gola Secca...... 544 comune di Leggiuno (1816 - 1859). Leggiuno...... 601 comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). Gorla Maggiore...... 546 comune di Lentate (sec. XIV - 1757). Lentate...... 605 cancelliere...... 546 console...... 605 console...... 546 comune di Lentate (1757 - 1797). Lentate...... 606 convocato...... 546 comune di Lentate (1798 - 1809). Lentate...... 607 sindaci rurali...... 546 comune di Lentate (1816 - 1859). Lentate...... 608 vice console...... 546 comune di Ligurno. Ligurno...... 610 comune di Gorla Maggiore (1757 - 1797). Gorla Maggiore...... 547 comune di Ligurno con Cazzone e Velmaio. Ligurno...... 609 comune di Gorla Maggiore (1798 - 1809). Gorla Maggiore...... 548 comune di Lisanza (sec. XIV - 1757). Lisanza...... 611 comune di Gorla Maggiore (1816 - 1859). Gorla Maggiore...... 549 cancelliere...... 611 comune di Gorla Minore (sec. XIV - 1757). Gorla Minore...... 550 console...... 611 cancelliere...... 550 comune di Lisanza (1757 - 1797). Lisanza...... 612 console...... 550 comune di Lisanza (1798 - 1809). Lisanza...... 613 comune di Gorla Minore (1757 - 1797). Gorla Minore...... 551 comune di Lisanza (1816 - 1859). Lisanza...... 614 comune di Gorla Minore (1798 - 1815). Gorla Minore...... 552 comune di Lissago. Lissago...... 618 comune di Gorla Minore (1816 - 1859). Gorla Minore...... 553 comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (sec. XIV - 1757). comune di Gornate Inferiore (sec. XIV - 1757). Lissago...... 615 Gornate Inferiore...... 554 cancelliere...... 615 cancelliere...... 554 consiglio generale...... 615 console...... 554 console...... 615 deputati...... 554 sindaco...... 554 sindaco...... 615 comune di Gornate Inferiore (1757 - 1797). Gornate Inferiore...... 555 comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (1757 - 1797). Lissago...... 616 comune di Gornate Inferiore (1798 - 1809). Gornate Inferiore...... 556 comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (1798 - 1809). comune di Gornate Inferiore (1816 - 1859). Gornate Inferiore...... 557 Lissago...... 617 comune di Gornate Superiore (sec. XIV - 1757). Gornate Superiore...... 558 comune di Lomnago (sec. XIV - 1757). Lomnago...... 619 cancelliere...... 558 cancelliere...... 619 console...... 558 consiglio particolare...... 619 sindaci...... 558 deputato...... 619 comune di Gornate Superiore (1757 - 1797). Gornate Superiore...... 559 comune di Lomnago (1757 - 1797). Lomnago...... 620 comune di Gornate Superiore (1798 - 1809). Gornate Superiore...... 560 comune di Lomnago (1798 - 1809). Lomnago...... 621 comune di Gornate Superiore (1816 - 1859). Gornate Superiore...... 561 comune di Lomnago (1816 - 1859). Lomnago...... 622 comune di Graglio (sec. XV - 1757). Graglio...... 562 comune di Lonate Ceppino (sec. XII - 1757). console...... 562 Lonate Ceppino...... 623 sindaci...... 562 cancelliere...... 623 comune di Graglio (1757 - 1797). Graglio...... 563 console...... 623 comune di Graglio (1816 - 1859). Graglio...... 565 consoli...... 623 comune di Graglio con Cadero. Graglio...... 564 sindaci...... 623 comune di Grantola (sec. XIV - 1757). Grantola...... 566 comune di Lonate Ceppino (1757 - 1797). Lonate Ceppino...... 624 consiglio...... 566 comune di Lonate Ceppino (1798 - 1809). Lonate Ceppino...... 625 console...... 566 comune di Lonate Ceppino (1816 - 1859). Lonate Ceppino...... 626 sindaco...... 566 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). comune di Grantola (1757 - 1797). Grantola...... 567 Lonate Pozzolo...... 627 comune di Grantola (1798 - 1809). Grantola...... 568 anziani...... 627 comune di Grantola (1816 - 1859). Grantola...... 569 campari...... 627 comune di Gurone (sec. XVI - 1757). Gurone...... 570 cancelliere...... 627 cancelliere...... 570 caneparius...... 627 consiglio particolare. console...... 570 consiglio. consiglieri...... 628 consiglio particolare. deputato rurale...... 570 consiglio ordinario. sindaci o reggenti...... 630 comune di Gurone (1757 - 1797). Gurone...... 571 consoli...... 627 comune di Gurone (1798 - 1809). Gurone...... 572 estimatori...... 627 comune di Gurone (1816 - 1859). Gurone...... 573 notaio...... 627 comune di Inarzo. Inarzo...... 574 sindaci o revisori...... 631 comune di Induno (sec. XIV - 1757). Induno...... 575 sindicus...... 627 cancelliere...... 575 vicinanza...... 627 console...... 575 comune di Lonate Pozzolo (1757 - 1797). Lonate Pozzolo...... 632 sindaco...... 575 comune di Lonate Pozzolo (1798 - 1815). Lonate Pozzolo...... 633 comune di Induno (1816 - 1859). Induno...... 578 comune di Lonate Pozzolo (1816 - 1859). Lonate Pozzolo...... 634 comune di Induno con Frascarolo (1757 - 1797). Induno...... 576 comune di Lozza (sec. XIV - 1757). Lozza...... 635 comune di Induno con Frascarolo (1798 - 1812). Induno...... 577 cancelliere...... 635 comune di Ispra (sec. XIV - 1730). Ispra...... 579 consiglio particolare. deputati rurali...... 635 comune di Ispra (1816 - 1859). Ispra...... 583 consiglio particolare. sindaco civile...... 635 comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1730 - 1757). Ispra...... 580 console...... 635 cancelliere...... 580 sindaco...... 635 console...... 580 comune di Lozza (1757 - 1797). Lozza...... 636 parlamento pubblico. deputati...... 580 comune di Lozza (1798 - 1809). Lozza...... 637 comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1757 - 1797). Ispra...... 581 comune di Lozza (1816 - 1859). Lozza...... 638 comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1798 - 1815). Ispra...... 582 comune di Lozzo (sec. XIV - 1757). Lozzo...... 639 comune di Jerago (sec. XIV - 1757). Jerago...... 584 consiglio particolare. console...... 639 cancelliere...... 584 consiglio particolare. sindaci...... 639 console...... 584 comune di Lozzo (1757 - 1797). Lozzo...... 640 sindaci...... 584 comune di Lozzo (1798 - 1809). Lozzo...... 641 comune di Jerago (1757 - 1797). Jerago...... 585 comune di Lozzo (1816 - 1859). Lozzo...... 642 comune di Jerago (1798 - 1809). Jerago...... 586 comune di Luvinate (sec. XIV - 1757). Luvinate...... 643

296 Comerio

cancelliere...... 643 comune di Mercallo (1798 - 1809). Mercallo...... 708 consiglio generale...... 643 comune di Mercallo (1816 - 1859). Mercallo...... 709 delegati civili...... 643 comune di Mesenzana (sec. XV - 1757). Mesenzana...... 710 sindaco...... 643 cancelliere...... 710 comune di Luvinate (1757 - 1797). Luvinate...... 644 console...... 710 comune di Luvinate (1798 - 1809). Luvinate...... 645 sindaco...... 710 comune di Luvinate (1812 - 1815). Luvinate...... 646 comune di Mesenzana (1757 - 1797). Mesenzana...... 711 comune di Luvinate (1816 - 1859). Luvinate...... 647 comune di Mesenzana (1798 - 1815). Mesenzana...... 712 comune di Luvino (sec. XIV - 1757). Luvino (Luino)...... 650 comune di Mesenzana (1816 - 1859). Mesenzana...... 713 consiglio generale. cancelliere...... 650 comune di Mezzana (sec. XVI - 1757). Mezzana...... 714 consiglio generale. consiglieri...... 650 cancelliere...... 714 consiglio generale. console...... 650 consiglio particolare. consoli...... 714 consiglio generale. sindaco...... 650 consiglio particolare. sindaci...... 714 comune di Luvino (1757 - 1797). Luvino (Luino)...... 651 comune di Mezzana (1757 - 1797). Mezzana...... 715 comune di Luvino (1798 - 1815). Luvino (Luino)...... 652 comune di Mezzana (1798 - 1809). Mezzana...... 716 comune di Luvino (1816 - 1859). Luvino (Luino)...... 653 comune di Mezzana (1816 - 1859). Mezzana...... 717 comune di Maccagno. Maccagno...... 658 comune di Mombello (sec. XIV - 1757). Mombello...... 718 comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). campari...... 719 Maccagno Inferiore...... 660 consoli...... 718 campari...... 660 postaro...... 718 consoli...... 661 reggenti. consiglieri...... 718 estimatori...... 660 reggenti. sindaco...... 718 gualdamagno...... 660 sindaci...... 718 podestà...... 662 comune di Mombello (1757 - 1797). Mombello...... 720 sindaco...... 660 comune di Mombello (1798 - 1809). Mombello...... 721 tesoriere...... 660 comune di Mombello (1816 - 1859). Mombello...... 722 vicinanza...... 660 comune di Monate (sec. XIV - 1757). Monate...... 723 comune di Maccagno Inferiore (1798 - 1809). Maccagno Inferiore...... 663 cancelliere...... 723 comune di Maccagno Inferiore (1816 - 1859). Maccagno Inferiore...... 664 consiglio particolare. deputati...... 723 comune di Maccagno Superiore (sec. XIV - 1757). Maccagno Superiore...... 666 console...... 723 consiglio particolare. console...... 666 comune di Monate (1757 - 1797). Monate...... 724 consiglio particolare. sindaci...... 666 comune di Monate (1798 - 1809). Monate...... 725 comune di Maccagno Superiore (1757 - 1797). Maccagno Superiore...... 667 comune di Monate (1816 - 1859). Monate...... 726 comune di Maccagno Superiore (1798 - 1809). Maccagno Superiore...... 668 comune di Monte Morone. Malnate...... 677 comune di Maccagno Superiore (1816 - 1859). Maccagno Superiore...... 669 comune di Montegrino (sec. XV - 1757). Montegrino...... 727 comune di Malgesso (sec. XIV - 1757). Malgesso...... 670 cancelliere...... 727 cancelliere...... 670 console...... 727 consiglio particolare. deputati...... 670 sindaci...... 727 console...... 670 vicinanza...... 727 comune di Malgesso (1757 - 1797). Malgesso...... 671 comune di Montegrino (1757 - 1797). Montegrino...... 728 comune di Malgesso (1798 - 1809). Malgesso...... 672 comune di Montegrino (1798 - 1815). Montegrino...... 729 comune di Malgesso (1816 - 1859). Malgesso...... 673 comune di Montegrino (1816 - 1859). Montegrino...... 730 comune di Malnate (sec. XIV - 1757). Malnate...... 675 comune di Monteviasco (sec. XV - 1757). Monteviasco...... 731 cancelliere...... 675 consiglio...... 731 console...... 675 console...... 731 deputati...... 675 sindaco...... 731 sindaci...... 675 comune di Monteviasco (1757 - 1797). Monteviasco...... 732 comune di Malnate (1816 - 1859). Malnate...... 680 comune di Monteviasco (1798 - 1809). Monteviasco...... 733 comune di Malnate con San Salvatore e Monte Morone (1757 - 1797). comune di Monteviasco (1816 - 1859). Monteviasco...... 734 Malnate...... 678 comune di Montonate (sec. XIV - 1757). Montonate...... 735 comune di Malnate con San Salvatore e Monte Morone (1798 - 1815). cancelliere...... 735 Malnate...... 679 sindaco...... 735 comune di Marchirolo (sec. XV - 1757). Marchirolo...... 681 comune di Montonate (1757 - 1797). Montonate...... 736 consiglio...... 681 comune di Montonate (1798 - 1809). Montonate...... 737 sindaco...... 681 comune di Montonate (1816 - 1859). Montonate...... 738 comune di Marchirolo (1757 - 1797). Marchirolo...... 682 comune di Monvalle. Monvalle...... 742 comune di Marchirolo (1798 - 1815). Marchirolo...... 683 comune di Monvalle con Turro (sec. XIV - 1757). Monvalle...... 739 comune di Marchirolo (1816 - 1859). Marchirolo...... 684 cancelliere...... 739 comune di Marnate (sec. XIV - 1757). Marnate...... 685 consiglio...... 739 cancelliere...... 685 console...... 739 console...... 685 deputati...... 739 sindaci...... 685 comune di Monvalle con Turro (1757 - 1797). Monvalle...... 740 comune di Marnate (1757 - 1797). Marnate...... 686 comune di Monvalle con Turro (1798 - 1809). Monvalle...... 741 comune di Marnate (1798 - 1809). Marnate...... 687 comune di Morazzone (sec. XIV - 1757). Morazzone...... 743 comune di Marnate (1816 - 1859). Marnate...... 688 cancelliere...... 743 comune di Marzio (sec. XVII - 1757). Marzio...... 689 console...... 743 sindaco...... 689 sindaci rurali...... 743 comune di Marzio (1757 - 1797). Marzio...... 690 sindaco civile...... 743 comune di Marzio (1798 - 1809). Marzio...... 691 comune di Morazzone (1757 - 1797). Morazzone...... 744 comune di Marzio (1816 - 1859). Marzio...... 692 comune di Morazzone (1798 - 1809). Morazzone...... 745 comune di Masciago (sec. XIV - 1757). Masciago...... 693 comune di Morazzone (1816 - 1859). Morazzone...... 746 sindaco...... 694 comune di Mornago (sec. XIV - 1757). Mornago...... 747 comune di Masciago (1757 - 1797). Masciago...... 695 cancelliere...... 747 comune di Masciago (1798 - 1809). Masciago...... 696 console...... 747 comune di Masciago (1816 - 1859). Masciago...... 697 comune di Mornago (1757 - 1797). Mornago...... 748 comune di Masnago (sec. XIV - 1757). Masnago...... 698 comune di Mornago (1798 - 1809). Mornago...... 749 cancelliere...... 698 comune di Mornago (1816 - 1859). Mornago...... 750 consiglio generale...... 698 comune di Morosolo (sec. XIV - 1757). Morosolo...... 751 console...... 698 cancelliere...... 751 delegati civili...... 698 console...... 751 sindaco...... 698 primi estimati...... 751 comune di Masnago (1757 - 1797). Masnago...... 699 sindaci...... 751 comune di Masnago (1798 - 1812). Masnago...... 700 comune di Morosolo (1816 - 1859). Morosolo...... 754 comune di Masnago (1816 - 1859). Masnago...... 701 comune di Morosolo con Mostonate e Calcinate del Pesce (1757 - 1797). comune di Menzago (sec. XIV - 1757). Menzago...... 702 Morosolo...... 752 cancelliere...... 702 comune di Morosolo con Mostonate e Calcinate del Pesce (1798 - 1812). console...... 702 Morosolo...... 753 comune di Menzago (1757 - 1797). Menzago...... 703 comune di Muceno (sec. XIII - 1757). Muceno...... 755 comune di Menzago (1798 - 1815). Menzago...... 704 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 755 comune di Menzago (1816 - 1859). Menzago...... 705 console (sec. XVIII - 1757)...... 755 comune di Mercallo (sec. XIV - 1757). Mercallo...... 706 sindaci...... 755 cancelliere...... 706 vicinanza...... 755 console...... 706 comune di Muceno (1816 - 1859). Muceno...... 759 comune di Mercallo (1757 - 1797). Mercallo...... 707 comune di Muceno con Ticinallo (1757 - 1797). Muceno...... 757

297 Comerio comune di Muceno con Ticinallo (1798 - 1809). Muceno...... 758 consiglio...... 815 comune di Musadino (sec. XIII - 1757). Musadino...... 760 console...... 815 cancelliere...... 760 sindaci...... 815 consiglio particolare...... 760 comune di Pino (1757 - 1797). Pino...... 816 console...... 760 comune di Pino (1798 - 1809). Pino...... 817 sindaci...... 760 comune di Pino (1816 - 1859). Pino...... 818 comune di Musadino (1816 - 1859). Musadino...... 763 comune di Porto (sec. XIII - 1757). comune di Musadino con Ligurno (1757 - 1797). Musadino...... 761 Porto (Porto Valtravaglia)...... 824 comune di Musadino con Ligurno (1798 - 1809). Musadino...... 762 cancelliere...... 824 comune di Musignano (sec. XV - 1757). Musignano...... 764 consiglio particolare. console...... 824 console...... 764 consiglio particolare. sindaci...... 824 sindaco...... 764 comune di Porto (sec. XIV - 1757). Porto (Porto Ceresio)...... 819 comune di Musignano (1757 - 1797). Musignano...... 765 cancelliere...... 819 comune di Musignano (1798 - 1809). Musignano...... 766 consiglio particolare. deputato...... 819 comune di Musignano (1816 - 1859). Musignano...... 767 consiglio particolare. sindaco...... 819 comune di Nizzolina (sec. XIV - 1757). Nizzolina...... 768 procuratore generale della comunità...... 819 cancelliere...... 768 comune di Porto (1757 - 1797). Porto (Porto Ceresio)...... 820 console...... 768 comune di Porto (1757 - 1797). Porto (Porto Valtravaglia)...... 825 comune di Nizzolina (1757 - 1797). Nizzolina...... 769 comune di Porto (1816 - 1859). Porto (Porto Ceresio)...... 823 comune di Nizzolina (1798 - 1809). Nizzolina...... 770 comune di Porto (1816 - 1859). Porto (Porto Valtravaglia)...... 827 comune di Nizzolina (1816 - 1859). Nizzolina...... 771 comune di Porto Ceresio. Porto (Porto Ceresio)...... 822 comune di Oggiona (sec. XIV - 1757). Oggiona...... 772 comune di Porto di contro a Morcò. Porto (Porto Ceresio)...... 821 cancelliere...... 772 comune di Porto Valtravaglia. Porto (Porto Valtravaglia)...... 826 consiglio. console...... 772 comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). Premezzo...... 828 consiglio. sindaci...... 772 comune maggiore. cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 828 comune di Oggiona (1816 - 1859). Oggiona...... 776 comune maggiore. consiglio generale...... 828 comune di Oggiona con Santo Stefano (1757 - 1797). Oggiona...... 774 comune maggiore. console (sec. XVIII - 1757)...... 828 comune di Oggiona con Santo Stefano (1798 - 1815). Oggiona...... 775 comune minore. cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 828 comune minore. consiglio...... 828 comune di Olgiate Olona (sec. XIV - 1757). Olgiate Olona...... 777 comune minore. console (sec. XVIII - 1757)...... 828 cancelliere...... 777 console...... 777 comune di Premezzo (1757 - 1797). Premezzo...... 829 sindaci...... 777 comune di Premezzo (1798 - 1809). Premezzo...... 830 comune di Olgiate Olona (1757 - 1797). Olgiate Olona...... 778 comune di Premezzo (1816 - 1859). Premezzo...... 831 comune di Olgiate Olona (1798 - 1811). Olgiate Olona...... 779 comune di Prospiano (sec. XVII - 1757). Prospiano...... 832 cancelliere...... 832 comune di Olgiate Olona (1816 - 1859). Olgiate Olona...... 780 console...... 832 comune di Olginasio (sec. XIV - 1757). Olginasio...... 782 comune di Prospiano (1757 - 1797). Prospiano...... 833 cancelliere...... 782 console...... 782 comune di Prospiano (1798 - 1809). Prospiano...... 834 sindaco...... 782 comune di Prospiano (1816 - 1859). Prospiano...... 835 comune di Olginasio (1757 - 1797). Olginasio...... 783 comune di Quinzano (sec. XIV - 1757). Quinzano...... 836 comune di Olginasio (1798 - 1809). Olginasio...... 784 cancelliere...... 836 console...... 836 comune di Olginasio (1816 - 1859). Olginasio...... 785 comune di Quinzano (1757 - 1797). Quinzano...... 837 comune di Oltrona (sec. XIV - 1757). Oltrona...... 786 comune di Quinzano (1798 - 1809). Quinzano...... 838 cancelliere...... 786 deputato...... 786 comune di Quinzano (1816 - 1859). Quinzano...... 839 comune di Oltrona (1816 - 1859). Oltrona...... 789 comune di Rancio (sec. XIV - 1730). Rancio...... 840 comune di Oltrona con Groppello (1757 - 1797). Oltrona...... 787 comune di Rancio (1812 - 1815). Rancio...... 844 comune di Oltrona con Groppello (1798 - 1809). Oltrona...... 788 comune di Rancio (1816 - 1859). Rancio...... 845 comune di Oneda. Oneda...... 790 comune di Rancio con Cantevra (1730 - 1757). Rancio...... 841 cancelliere...... 790 cancelliere...... 841 console...... 790 console...... 841 sindaco...... 841 comune di Orago (sec. XIV - 1757). Orago...... 791 comune di Rancio con Cantevra (1757 - 1797). Rancio...... 842 cancelliere...... 791 console...... 791 comune di Rancio con Cantevra (1798 - 1809). Rancio...... 843 sindaco...... 791 comune di Ranco (sec. XIV - 1757). Ranco...... 846 comune di Orago (1816 - 1859). Orago...... 794 assemblea dei capi di casa...... 846 cancelliere...... 846 comune di Orago con Cavaria (1757 - 1797). Orago...... 792 console...... 846 comune di Orago con Cavaria (1798 - 1809). Orago...... 793 comune di Ranco (1816 - 1859). Ranco...... 849 comune di Oriano (sec. XIV - 1757). Oriano...... 795 comune di Ranco con Uppone (1757 - 1797). Ranco...... 847 console...... 795 curato...... 795 comune di Ranco con Uppone (1798 - 1809). Ranco...... 848 comune di Oriano (1816 - 1859). Oriano...... 798 comune di Roggiano (sec. XV - 1757). Roggiano...... 851 consiglio particolare. console...... 851 comune di Oriano con Oneda (1757 - 1797). Oriano...... 796 consiglio particolare. sindaci...... 851 comune di Oriano con Oneda (1798 - 1815). Oriano...... 797 comune di Roggiano (1757 - 1797). Roggiano...... 852 comune di Origgio (sec. XIV - 1757). Origgio...... 799 comune di Roggiano (1798 - 1809). Roggiano...... 853 cancelliere...... 799 comune di Roggiano (1816 - 1859). Roggiano...... 854 console...... 799 sindaci...... 799 comune di Ronco di Caravate. Ronco di Caravate...... 855 massari...... 855 comune di Origgio (1757 - 1797). Origgio...... 800 comune di Rovate (sec. XIV - 1757). Rovate...... 856 comune di Origgio (1798 - 1811). Origgio...... 801 agente del marchese Casnedi...... 856 comune di Origgio (1816 - 1859). Origgio...... 802 cancelliere...... 856 comune di Orino (sec. XIV - 1757). Orino...... 803 consoli...... 856 cancelliere...... 803 comune di Rovate (1757 - 1797). Rovate...... 857 console...... 803 comune di Rovate (1798 - 1809). Rovate...... 858 sindaco...... 803 comune di Rovate (1816 - 1859). Rovate...... 859 comune di Orino (1757 - 1797). Orino...... 804 comune di Runo (sec. XV - 1757). Runo...... 860 comune di Orino (1798 - 1809). Orino...... 805 cancelliere...... 860 comune di Orino (1816 - 1859). Orino...... 806 consiglio generale...... 860 comune di Osmate (sec. XIV - 1757). Osmate...... 807 console...... 860 cancelliere...... 807 sindaco...... 860 consiglio particolare...... 807 comune di Runo (1816 - 1859). Runo...... 863 console...... 807 comune di Runo con Stivigliano (1757 - 1797). Runo...... 861 deputati...... 807 comune di Runo con Stivigliano (1798 - 1809). Runo...... 862 comune di Osmate (1757 - 1797). Osmate...... 808 comune di Sacconago (sec. XIV - 1730). Sacconago...... 864 comune di Osmate (1798 - 1809). Osmate...... 809 comune di Sacconago (1816 - 1859). Sacconago...... 868 comune di Osmate (1816 - 1841). Osmate...... 810 comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). comune di Peveranza (sec. XIV - 1757). Peveranza...... 811 Sacconago...... 865 cancelliere...... 811 cancelliere...... 865 sindaci...... 811 consiglio. console...... 865 comune di Peveranza (1757 - 1797). Peveranza...... 812 consiglio. deputati...... 865 comune di Peveranza (1798 - 1809). Peveranza...... 813 consiglio. estimati...... 865 comune di Peveranza (1816 - 1859). Peveranza...... 814 comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1757 - 1797). comune di Pino (sec. XV - 1757). Pino...... 815 Sacconago...... 866

298 Comerio comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1798 - 1811). convocato generale...... 917 Sacconago...... 867 comune di Sesto Calende con Coquo (1798 - 1815). Sesto Calende...... 919 comune di Saltrio (sec. XIV - 1757). Saltrio...... 869 comune di Solbiate. Solbiate sull’Arno...... 927 cancelliere...... 869 comune di Solbiate Olona (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 869 Solbiate Olona...... 921 console...... 869 agente del marchese Terzaghi...... 921 reggenti...... 869 cancelliere...... 921 comune di Saltrio (1757 - 1797). Saltrio...... 870 console...... 921 comune di Saltrio (1798 - 1809). Saltrio...... 871 comune di Solbiate Olona (1757 - 1797). Solbiate Olona...... 922 comune di Saltrio (1816 - 1859). Saltrio...... 872 comune di Solbiate Olona (1798 - 1809). Solbiate Olona...... 923 comune di Samarate (sec. XIV - 1757). Samarate...... 873 comune di Solbiate Olona (1816 - 1859). Solbiate Olona...... 924 cancelliere...... 873 comune di Solbiate sull’Arno (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 874 Solbiate sull’Arno...... 925 consiglio particolare. sopraintendenti...... 874 cancelliere...... 925 comune di Samarate (1816 - 1859). Samarate...... 877 consiglio. console...... 925 comune di Samarate con Costa (1757 -1797). Samarate...... 875 consiglio. sindaci...... 925 comune di Samarate con Costa (1798 - 1815). Samarate...... 876 comune di Solbiate sull’Arno (1757 - 1797). comune di San Pancrazio (sec. XVI - 1757). San Pancrazio...... 878 Solbiate sull’Arno...... 926 cancelliere...... 878 comune di Solbiate sull’Arno (1816 - 1859). console...... 878 Solbiate sull’Arno...... 928 comune di San Pancrazio (1757 - 1797). San Pancrazio...... 879 comune di Somma. Somma...... 934 comune di San Pancrazio (1798 - 1809). San Pancrazio...... 880 comune di Somma con Cassina Coarezza (1757 - 1797). Somma...... 932 comune di San Pancrazio (1816 - 1859). San Pancrazio...... 881 comune di Somma con Cassina Coarezza (1798 - 1815). Somma...... 933 comune di San Salvatore. Malnate...... 676 comune di Somma con Cassina Coarezza (sec. IX - 1757). Somma...... 931 comune di San Sepolcro. San Sepolcro...... 882 consoli...... 931 cancelliere...... 882 comune di Sumirago (sec. XIV - 1757). Sumirago...... 939 console...... 882 cancelliere...... 939 sindaci...... 882 console...... 939 comune di Sangiano (sec. XIV - 1757). Sangiano...... 883 sindaci...... 939 cancelliere...... 883 comune di Sumirago (1757 - 1797). Sumirago...... 940 consiglio dei capi di casa...... 883 comune di Sumirago (1798 - 1809). Sumirago...... 941 console...... 883 comune di Sumirago (1816 - 1859). Sumirago...... 942 sindaco...... 883 comune di Taino (sec. XIV - 1757). Taino...... 943 comune di Sangiano (1757 - 1797). Sangiano...... 884 cancelliere...... 943 comune di Sangiano (1798 - 1809). Sangiano...... 885 sindaci...... 943 comune di Sangiano (1816 - 1859). Sangiano...... 886 comune di Taino (1757 - 1797). Taino...... 944 comune di Sant’Ambrogio (sec. XIV - 1757). Sant’Ambrogio...... 887 comune di Taino (1798 - 1815). Taino...... 945 cancelliere...... 887 comune di Taino (1816 - 1859). Taino...... 946 console...... 887 comune di Ternate (sec. XII - 1757). Ternate...... 947 delegato...... 887 cancelliere...... 947 sindaci...... 887 sindaci...... 947 comune di Sant’Ambrogio (1757 - 1797). Sant’Ambrogio...... 888 comune di Ternate (1816 - 1859). Ternate...... 950 comune di Sant’Ambrogio (1798 - 1809). Sant’Ambrogio...... 889 comune di Ternate con San Sepolcro (1757 - 1797). Ternate...... 948 comune di Sant’Ambrogio (1816 - 1859). Sant’Ambrogio...... 890 comune di Ternate con San Sepolcro (1798 - 1815). Ternate...... 949 comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). Sant’Antonino...... 891 comune di Ticinallo. Muceno...... 756 cancelliere...... 891 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 756 consiglio particolare. consoli...... 891 consiglio particolare...... 756 consiglio particolare. reggenti...... 891 console (sec. XVIII - 1757)...... 756 consiglio particolare. sindaci...... 891 sindaco...... 756 comune di Sant’Antonino (1757 - 1797). Sant’Antonino...... 892 comune di Torba (sec. XIV - 1757). Torba...... 951 comune di Sant’Antonino (1798 - 1809). Sant’Antonino...... 893 cancelliere...... 951 comune di Sant’Antonino (1816 - 1859). Sant’Antonino...... 894 console...... 951 comune di Santa Maria del Monte (sec. XV - 1757). comune di Torba (1757 - 1797). Torba...... 952 Santa Maria del Monte...... 895 comune di Torba (1798 - 1809). Torba...... 953 consiglio generale...... 895 comune di Torba (1816 - 1859). Torba...... 954 console...... 895 comune di Tornavento. Tornavento...... 958 deputati...... 895 comune di Tornavento con Tinella (sec. XIV - 1757). Tornavento...... 955 sindaco...... 895 cancelliere...... 955 comune di Santa Maria del Monte (1757 - 1797). Santa Maria del Monte. .... 896 console...... 955 comune di Santa Maria del Monte (1798 - 1809). Santa Maria del Monte. .... 897 comune di Tornavento con Tinella (1757 - 1797). Tornavento...... 956 comune di Santa Maria del Monte (1816 - 1859). Santa Maria del Monte. .... 898 comune di Tornavento con Tinella (1798 - 1809). Tornavento...... 957 comune di Santo Stefano. Santo Stefano...... 899 comune di Tradate (sec. XIII - 1757). Tradate...... 961 cancelliere...... 899 cancelliere...... 961 console...... 899 comune dei nobili. console...... 961 sindaci...... 899 comune dei vicini. consoli...... 961 comune di Saronno (sec. XIV - 1757). Saronno...... 901 congresso degli estimati...... 961 cancelliere...... 901 deputato civile...... 961 consiglio generale...... 901 sindaci...... 961 consiglio ordinario. consiglieri...... 901 comune di Tradate (1757 - 1797). Tradate...... 962 consoli...... 901 comune di Tradate (1798 - 1815). Tradate...... 963 comune di Saronno (1798 - 1815). Saronno...... 903 comune di Tradate (1816 - 1859). Tradate...... 964 comune di Saronno (1816 - 1859). Saronno...... 904 comune di Travedona (sec. XIV - 1757). Travedona...... 968 comune di Saronno con Cassina Colombara. Saronno...... 902 cancelliere...... 968 comune di Schianno (1757 - 1797). Schianno...... 909 consiglio particolare. sindaci...... 968 comune di Schianno (1798 - 1809). Schianno...... 910 console...... 968 comune di Schianno (1816 - 1859). Schianno...... 911 comune di Travedona (1757 - 1797). Travedona...... 969 comune di Schianno (sec. IX - 1757). Schianno...... 908 comune di Travedona (1798 - 1815). Travedona...... 970 cancelliere...... 908 comune di Travedona (1816 - 1859). Travedona...... 971 consiglio generale. console...... 908 comune di Trevisago (sec. XIV - 1757). Trevisago...... 972 consiglio generale. sindaci...... 908 cancelliere...... 972 deputati civili...... 908 console...... 972 comune di Sesona (sec. XIV - 1757). Sesona...... 913 sindaco...... 972 cancelliere...... 913 comune di Trevisago (1757 - 1797). Trevisago...... 973 console...... 913 comune di Trevisago (1798 - 1809). Trevisago...... 974 comune di Sesona (1757 - 1797). Sesona...... 914 comune di Trevisago (1816 - 1859). Trevisago...... 975 comune di Sesona (1798 - 1809). Sesona...... 915 comune di Tronzano. Tronzano...... 979 comune di Sesona (1816 - 1859). Sesona...... 916 comune di Tronzano con Bassano (sec. XV - 1757). Tronzano...... 976 comune di Sesto Calende (1757 - 1797). Sesto Calende...... 918 cancelliere...... 976 comune di Sesto Calende (1816 - 1859). Sesto Calende...... 920 consiglio...... 976 comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). Sesto Calende...... 917 console...... 976 cancelliere...... 917 sindaci...... 976 consiglio ordinario. reggenti. consoli...... 917 comune di Tronzano con Bassano (1757 - 1797). Tronzano...... 977 consiglio ordinario. reggenti. deputati...... 917 comune di Tronzano con Bassano (1798 - 1815). Tronzano...... 978 consiglio ordinario. reggenti. sindaci...... 917 comune di Turro. Turro...... 980

299 Comerio comune di Uboldo (sec. XIV - 1757). Uboldo...... 981 consoli...... 1044 assemblea del popolo...... 981 comune di Vergiate (1757 - 1797). Vergiate...... 1045 cancelliere...... 981 comune di Vergiate (1798 - 1815). Vergiate...... 1046 console...... 981 comune di Vergiate (1816 - 1859). Vergiate...... 1047 sindaco...... 981 comune di Vergobbio (sec. XIV - 1757). Vergobbio...... 1048 comune di Uboldo (1757 - 1797). Uboldo...... 982 consoli...... 1048 comune di Uboldo (1798 - 1815). Uboldo...... 983 sindaci...... 1048 comune di Uboldo (1816 - 1859). Uboldo...... 984 vicinanze comunali...... 1048 comune di Uppone. Uppone...... 985 comune di Vergobbio (1757 - 1797). Vergobbio...... 1049 cancelliere...... 985 comune di Vergobbio (1798 - 1812). Vergobbio...... 1050 console...... 985 comune di Vergobbio (1816 - 1859). Vergobbio...... 1051 comune di Valganna (sec. XVI - 1757). Valganna...... 987 comune di Viconago (sec. XV - 1757). Viconago...... 1052 agente dell’Ospedale Maggiore di Milano...... 987 consiglio generale...... 1052 cancelliere...... 987 sindaco...... 1052 consiglio...... 987 comune di Viconago (1757 - 1797). Viconago...... 1053 console...... 987 comune di Viconago (1798 - 1809). Viconago...... 1054 deputati...... 987 comune di Viconago (1816 - 1859). Viconago...... 1055 sindaco...... 987 comune di Vicoseprio. Vicoseprio...... 1056 comune di Valganna (1757 - 1797). Valganna...... 988 console...... 1056 comune di Valganna (1798 - 1809). Valganna...... 989 comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). Viggiù...... 1059 comune di Valganna (1816 - 1859). Valganna...... 990 cancelliere...... 1059 comune di Varano (sec. XIV - 1757). Varano...... 996 consiglio particolare. deputati...... 1060 cancelliere...... 996 consiglio particolare. reggenti...... 1060 sindaci...... 996 console...... 1059 comune di Varano (1757 - 1797). Varano...... 997 comune di Viggiù (1757 - 1797). Viggiù...... 1061 comune di Varano (1798 - 1809). Varano...... 998 comune di Viggiù (1798 - 1815). Viggiù...... 1062 comune di Varano (1816 - 1859). Varano...... 999 comune di Viggiù (1816 - 1859). Viggiù...... 1063 comune di Vararo (sec. XV - 1757). Vararo...... 1000 comune di Villa Dosia (sec. XVII - 1757). Villa Dosia...... 1064 console...... 1000 cancelliere...... 1064 sindaco...... 1000 console...... 1064 comune di Vararo (1757 - 1797). Vararo...... 1001 comune di Villa Dosia (1757 - 1797). Villa Dosia...... 1065 comune di Vararo (1798 - 1809). Vararo...... 1002 comune di Villa Dosia (1798 - 1809). Villa Dosia...... 1066 comune di Vararo (1816 - 1859). Vararo...... 1003 comune di Villa Dosia (1816 - 1859). Villa Dosia...... 1067 comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1005 comune di Vinago (sec. XIV - 1757). Vinago...... 1068 cancelliere...... 1005 cancelliere...... 1068 consiglieri privati...... 1006 console...... 1068 consiglio generale...... 1007 comune di Vinago (1757 - 1797). Vinago...... 1069 consiglio maggiore...... 1008 comune di Vinago (1798 - 1809). Vinago...... 1070 consiglio ordinario. reggenti...... 1010 comune di Vinago (1816 - 1859). Vinago...... 1071 console...... 1005 comune di Vizzola (sec. XIV - 1757). Vizzola...... 1072 consoli...... 1011 cancelliere...... 1072 tribunale di provvisione. giudice di provvisione...... 1012 console...... 1072 vicario...... 1013 comune di Vizzola (1757 - 1797). Vizzola...... 1073 vicecancelliere...... 1005 comune di Vizzola (1798 - 1811). Vizzola...... 1074 comune di Varese (1757 - 1797). Varese...... 1014 comune di Vizzola (1816 - 1859). Vizzola...... 1075 comune di Varese (1798 - 1815). Varese...... 1015 comune di Voldomino (sec. XV - 1757). Voldomino...... 1076 comune di Varese (1816 - 1859). Varese...... 1016 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 1076 comune di Veccana (sec. XIII - 1757). Veccana...... 1023 consiglio...... 1076 cancelliere...... 1023 console (sec. XVIII - 1757)...... 1076 consiglio particolare. console...... 1023 sindaco...... 1076 consiglio particolare. sindaci...... 1023 comune di Voldomino (1816 - 1859). Voldomino...... 1080 comune di Veccana (1757 - 1797). Veccana...... 1024 comune di Voldomino con Biviglione (1757 - 1797). Voldomino...... 1078 comune di Veccana (1798 - 1809). Veccana...... 1025 comune di Voldomino con Biviglione (1798 - 1809). Voldomino...... 1079 comune di Veccana (1816 - 1859). Veccana...... 1026 comune di Voltorre (1558 - 1757). Voltorre...... 1081 comune di Vedano (sec. XIV - 1757). Vedano...... 1027 console...... 1081 cancelliere...... 1027 comune di Voltorre (1757 - 1797). Voltorre...... 1082 console...... 1027 comune di Voltorre (1798 - 1809). Voltorre...... 1083 deputati rurali...... 1027 comune di Voltorre (1816 - 1859). Voltorre...... 1084 sindaco civile...... 1027 comune maggiore. comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). comune di Vedano (1757 - 1797). Vedano...... 1028 Busto Arsizio...... 201 comune di Vedano (1798 - 1809). Vedano...... 1029 consiglieri...... 201 comune di Vedano (1816 - 1859). Vedano...... 1030 provveditori...... 201 comune di Velate (sec. XII - 1757). Velate...... 1031 comune maggiore. comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). Premezzo...... 828 cancelliere...... 1031 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 828 console...... 1031 consiglio generale...... 828 consules et missi...... 1031 console (sec. XVIII - 1757)...... 828 primi estimati...... 1031 comune minore. comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). Premezzo...... 828 sindaci...... 1031 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 828 comune di Velate (1816 - 1859). Velate...... 1034 consiglio...... 828 comune di Velate con Cassina Rasa e Fogliaro (1757 - 1797). Velate...... 1032 console (sec. XVIII - 1757)...... 828 comune di Velate con Cassina Rasa e Fogliaro (1798 - 1815). Velate...... 1033 congresso degli estimati. comune di Tradate (sec. XIII - 1757). Tradate...... 961 comune di Velmè. Cazzone...... 355 consiglieri. consiglio. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). cancelliere (1642 - 1757)...... 355 Lonate Pozzolo...... 628 console...... 355 consiglieri. consiglio ordinario. comune di Saronno (sec. XIV - 1757). sindaco...... 355 Saronno...... 901 comune di Venegono. Venegono...... 1035 consiglieri. comune di Cerro (sec. XIV - 1757). Cerro...... 367 comune di Venegono Inferiore (sec. XIV - 1757). Venegono Inferiore...... 1036 consiglieri. comune di Leggiuno (sec. XIV - 1757). Leggiuno...... 598 cancelliere...... 1036 consiglieri. comune maggiore. console...... 1036 comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). Busto Arsizio...... 201 maggiori estimati...... 1036 consiglieri. consiglio generale. comune di Luvino (sec. XIV - 1757). sindaci...... 1036 Luvino (Luino)...... 650 comune di Venegono Inferiore (1757 - 1797). Venegono Inferiore...... 1037 consiglieri. reggenti. comune di Mombello (sec. XIV - 1757). Mombello...... 718 comune di Venegono Inferiore (1798 - 1808). Venegono Inferiore...... 1038 consiglieri privati. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1006 comune di Venegono Inferiore (1816 - 1859). Venegono Inferiore...... 1039 consiglio. comune di Monvalle con Turro (sec. XIV - 1757). Monvalle...... 739 comune di Venegono Superiore (sec. XIV - 1757). Venegono Superiore...... 1040 consiglio. comune di Agra (1438 - 1757). Agra...... 5 cancelliere...... 1040 consiglio. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). Lonate Pozzolo...... 628 console...... 1040 consiglieri...... 628 deputati...... 1040 consiglio. comune di Barasso (sec. XIV - 1757). Barasso...... 75 deputato civile...... 1040 consiglio. comune di Borsano (sec. XIV - 1757). Borsano...... 150 comune di Venegono Superiore (1757 - 1797). Venegono Superiore...... 1041 consoli...... 150 comune di Venegono Superiore (1798 - 1808). Venegono Superiore...... 1042 deputati...... 150 comune di Venegono Superiore (1816 - 1859). Venegono Superiore...... 1043 consiglio. comune di Cassano (sec. XIV - 1757). Cassano...... 292 comune di Vergiate (sec. XIV - 1757). Vergiate...... 1044 consiglio. comune di Castello (sec. XV - 1757). Castello...... 324 cancelliere...... 1044 consiglio. comune di Cavaria. Cavaria...... 345

300 Comerio consiglio. comune di Clivio (sec. XIV - 1757). Clivio...... 389 sindaci...... 33 consiglio. comune di Cugliate (sec. XIV - 1757). Cugliate...... 436 consiglio particolare. comune di Barza con Monteggia (sec. XIV - 1757). consiglio. comune di Cunardo (sec. XV - 1757). Cunardo...... 440 Barza...... 83 consiglio. comune di Dobbiate. Dobbiate...... 468 console...... 83 consiglio. comune di Germignaga (sec. XV - 1757). Germignaga...... 537 deputati...... 83 consiglio. comune di Gola Secca (sec. XIV - 1757). Gola Secca...... 542 consiglio particolare. comune di Bedero (sec. XIII - 1757). consiglio. comune di Grantola (sec. XIV - 1757). Grantola...... 566 Bedero (Bedero Valtravaglia)...... 95 deputati...... 95 consiglio. comune di Marchirolo (sec. XV - 1757). Marchirolo...... 681 consiglio particolare. comune di Besano (sec. XIV - 1757). Besano...... 100 consiglio. comune di Monteviasco (sec. XV - 1757). Monteviasco...... 731 deputato...... 100 consiglio. comune di Oggiona (sec. XIV - 1757). Oggiona...... 772 sindaco...... 100 console...... 772 consiglio particolare. comune di Biegno (sec. XV - 1757). Biegno...... 118 sindaci...... 772 console...... 119 consiglio. comune di Pino (sec. XV - 1757). Pino...... 815 sindaci...... 118 consiglio. comune di Solbiate sull’Arno (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Bisuschio (sec. XIV - 1757). Bisuschio...... 123 Solbiate sull’Arno...... 925 procuratori...... 123 console...... 925 sindaci...... 123 sindaci...... 925 consiglio particolare. comune di Bodio (sec. XIV - 1757). Bodio...... 137 consiglio. comune di Tronzano con Bassano (sec. XV - 1757). Tronzano...... 976 consiglio particolare. comune di Brenno (sec. XIV - 1757). Brenno...... 172 consiglio. comune di Valganna (sec. XVI - 1757). Valganna...... 987 sindaci...... 172 consiglio. comune di Voldomino (sec. XV - 1757). Voldomino...... 1076 consiglio particolare. comune di Brissago (sec. XV - 1757). Brissago...... 185 console...... 185 consiglio. comune minore. comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). Premezzo...... 828 sindaci...... 185 consiglio. comune di Colmegna con Casneda. Colmegna...... 399 consiglio particolare. comune di Cadero (sec. XV - 1757). Cadero...... 212 consiglio. comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). consiglio particolare. comune di Cardano (sec. XIV - 1757). Cardano...... 253 Sacconago...... 865 consiglio particolare. comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). console...... 865 Caronno Ghiringhello...... 270 deputati...... 865 agenti dei feudatari...... 270 estimati...... 865 sindaci...... 270 consiglio dei capi di casa. comune di Brusimpiano (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Castiglione (sec. XIV - 1757). Castiglione. .. 337 Brusimpiano...... 193 console...... 337 consiglio dei capi di casa. comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). Cedrate...... 359 deputati rurali. cancelliere...... 337 consiglio dei capi di casa. comune di Sangiano (sec. XIV - 1757). Sangiano. .. 883 sindaco civile...... 337 consiglio dei comunisti. comune di Brezzo. Brezzo di Bedero...... 180 consiglio particolare. comune di Cazzago (sec. XIV - 1757). Cazzago...... 350 consiglio dei ventiquattro. comune di Angera (sec. XIV - 1757). Angera...... 19 consiglio particolare. comune di Cazzone con Ligurno (sec. XV - 1757). Cazzone...... 354 reggenti...... 20 deputati...... 354 consiglio generale. comune di Saronno (sec. XIV - 1757). Saronno...... 901 sindaci...... 354 consiglio generale (sec. XVIII - 1757). consiglio particolare. comune di Cuasso al Monte (sec. XIV - 1757). comune del conte di Castelbarco. Cuasso al Monte...... 431 comune di Besnate (sec. XIV - 1757). Besnate...... 104 sindaci...... 431 consiglio generale. comune di Arnate (sec. XIV - 1757). Arnate...... 54 consiglio particolare. comune di Cuasso al Piano. Cuasso al Piano...... 435 consiglio generale (sec. XVIII - 1757). sindaci...... 435 comune di Besnate (sec. XIV - 1757). Besnate...... 104 consiglio particolare. comune di Ferno (sec. XIV - 1757). Ferno...... 488 consiglio generale. comune di Bizzozero (sec. XIV - 1757). Bizzozero...... 129 consiglio particolare. comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). Gallarate...... 499 consiglio generale. comune di Bobbiate (sec. XIV - 1757). Bobbiate...... 133 reggenti...... 499 consiglio generale. comune di Buguggiate (sec. XIV - 1757). Buguggiate...... 197 consiglio particolare. comune di Garabiolo (sec. XV - 1757). Garabiolo...... 513 consiglio generale. comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). Busto Arsizio...... 201 consoli...... 513 consiglio generale. comune di Calcinate del Pesce. Calcinate del Pesce...... 230 consiglio particolare. comune di Gurone (sec. XVI - 1757). Gurone...... 570 console...... 570 consiglio generale. comune di Capo di Lago (sec. XVI - 1757). Capolago...... 236 deputato rurale...... 570 consiglio generale. comune di Casciago (sec. XIV - 1757). Casciago...... 284 consiglio particolare. comune di Laveno (sec. XIV - 1757). Laveno...... 592 consiglio generale. comune di Casorate (sec. XIV - 1757). Casorate...... 288 deputati...... 592 consiglio generale. comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). sindaco...... 593 Cassina Verghera...... 310 consiglio particolare. comune di Lomnago (sec. XIV - 1757). Lomnago...... 619 consiglio generale. comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). Cedrate...... 359 consiglio particolare. comune di Lozza (sec. XIV - 1757). Lozza...... 635 consiglio generale. comune di Cossano (sec. XV - 1757). Cossano...... 412 deputati rurali...... 635 consiglio generale. comune di Dumenza (sec. XV - 1757). Dumenza...... 470 sindaco civile...... 635 consiglio generale. comune di Fabiasco (sec. XV - 1757). Fabiasco...... 479 consiglio particolare. comune di Lozzo (sec. XIV - 1757). Lozzo...... 639 consiglio generale. comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). Gallarate...... 498 console...... 639 consiglio generale. comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni sindaci...... 639 (sec. XIV - 1757). Lissago...... 615 consiglio particolare. comune di Maccagno Superiore (sec. XIV - 1757). consiglio generale. comune di Luvinate (sec. XIV - 1757). Luvinate...... 643 Maccagno Superiore...... 666 consiglio generale. comune di Luvino (sec. XIV - 1757). Luvino (Luino)...... 650 console...... 666 cancelliere...... 650 sindaci...... 666 consiglieri...... 650 consiglio particolare. comune di Malgesso (sec. XIV - 1757). Malgesso...... 670 console...... 650 deputati...... 670 sindaco...... 650 consiglio particolare. comune di Mezzana (sec. XVI - 1757). Mezzana...... 714 consiglio generale. comune di Masnago (sec. XIV - 1757). Masnago...... 698 consoli...... 714 consiglio generale. comune di Runo (sec. XV - 1757). Runo...... 860 sindaci...... 714 consiglio generale. comune di Saltrio (sec. XIV - 1757). Saltrio...... 869 consiglio particolare. comune di Monate (sec. XIV - 1757). Monate...... 723 consiglio generale. comune di Santa Maria del Monte (sec. XV - 1757). deputati...... 723 Santa Maria del Monte...... 895 consiglio particolare. comune di Musadino (sec. XIII - 1757). Musadino...... 760 consiglio generale. comune di Schianno (sec. IX - 1757). Schianno...... 908 consiglio particolare. comune di Osmate (sec. XIV - 1757). Osmate...... 807 console...... 908 consiglio particolare. comune di Porto (sec. XIII - 1757). sindaci...... 908 Porto (Porto Valtravaglia)...... 824 consiglio generale. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1007 console...... 824 consiglio generale. comune di Viconago (sec. XV - 1757). Viconago...... 1052 sindaci...... 824 consiglio generale. comune maggiore. comune di Premezzo consiglio particolare. comune di Porto (sec. XIV - 1757). (sec. XIV - 1757). Premezzo...... 828 Porto (Porto Ceresio)...... 819 consiglio maggiore. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1008 deputato...... 819 consiglio ordinario. comune di Saronno (sec. XIV - 1757). Saronno...... 901 sindaco...... 819 consiglieri...... 901 consiglio particolare. comune di Roggiano (sec. XV - 1757). Roggiano...... 851 consiglio ordinario. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). console...... 851 Lonate Pozzolo...... 629 sindaci...... 851 sindaci o reggenti...... 630 consiglio particolare. comune di Samarate (sec. XIV - 1757). Samarate...... 874 consiglio ordinario. comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). sindaci...... 874 Sesto Calende...... 917 sopraintendenti...... 874 reggenti. consoli...... 917 consiglio particolare. comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). reggenti. deputati...... 917 Sant’Antonino...... 891 reggenti. sindaci...... 917 consoli...... 891 consiglio ordinario. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1009 reggenti...... 891 reggenti...... 1010 sindaci...... 891 consiglio particolare. comune di Angera (sec. XIV - 1757). Angera...... 18 consiglio particolare. comune di Ticinallo. Muceno...... 756 consiglio particolare. comune di Arcisate (sec. XIV - 1757). Arcisate...... 33 consiglio particolare. comune di Travedona (sec. XIV - 1757). Travedona...... 968

301 Comerio

sindaci...... 968 console. comune di Cimbro (sec. XIV - 1757). Cimbro...... 377 consiglio particolare. comune di Veccana (sec. XIII - 1757). Veccana...... 1023 console. comune di Cislago (sec. XIV - 1757). Cislago...... 381 console...... 1023 console. comune di Cittiglio (sec. XIV - 1757). Cittiglio...... 385 sindaci...... 1023 console. comune di Clivio (sec. XIV - 1757). Clivio...... 389 consiglio particolare. comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). Viggiù...... 1060 console. comune di Cocquio con Sant’Andrea (sec. XIV - 1757). Cocquio...... 393 deputati...... 1060 console. comune di Comabbio (sec. XII - 1757). Comabbio...... 400 reggenti...... 1060 console. comune di Comerio (sec. XIV - 1757). Comerio...... 404 console. comune di San Sepolcro. San Sepolcro...... 882 console. comune di Corgeno (sec. XIV - 1757). Corgeno...... 408 console. comune di Galliate (1199 - 1757). Galliate...... 509 console. comune di Cossano (sec. XV - 1757). Cossano...... 412 console. comune dei nobili. comune di Tradate (sec. XIII - 1757). console. comune di Crenna (sec. XIV - 1757). Crenna...... 419 Tradate...... 961 console. comune di Crosio (sec. XIV - 1757). Crosio...... 423 console. comune di Monvalle con Turro (sec. XIV - 1757). Monvalle...... 739 console. comune di Crugnola (sec. XIV - 1757). Crugnola...... 427 console. comune di Morazzone (sec. XIV - 1757). Morazzone...... 743 console. comune di Cuasso al Monte (sec. XIV - 1757). Cuasso al Monte...... 431 console. comune di Vinago (sec. XIV - 1757). Vinago...... 1068 console. comune di Cuasso al Piano. Cuasso al Piano...... 435 console. comune di Vizzola (sec. XIV - 1757). Vizzola...... 1072 console. comune di Cugliate (sec. XIV - 1757). Cugliate...... 436 console. comune di Agra (1438 - 1757). Agra...... 5 console. comune di Cunardo (sec. XV - 1757). Cunardo...... 440 console. comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). console. comune di Curiglia (sec. XV - 1757). Curiglia...... 444 Gorla Maggiore...... 546 console. comune di Cuveglio (sec. XIV - 1757). Cuveglio...... 448 console. comune di Lozza (sec. XIV - 1757). Lozza...... 635 console. comune di Cuvio. Cuvio...... 454 console. comune di Velmè. Cazzone...... 355 console. comune di Daverio (sec. XIV - 1757). Daverio...... 464 console. comune di Fagnano con Bergoro (1668 - 1757). Fagnano...... 484 console. comune di Dobbiate. Dobbiate...... 468 console (sec. XVIII - 1757). comune dei nobili. comune di Besozzo (sec. XIV - 1757). Besozzo...... 108 console. comune di Duno (sec. XIV - 1757). Duno...... 474 console (sec. XVIII - 1757). comune dei vicini. comune di Besozzo console. comune di Fabiasco (sec. XV - 1757). Fabiasco...... 479 (sec. XIV - 1757). Besozzo...... 108 console. comune di Ferno (sec. XIV - 1757). Ferno...... 488 console. comune di Abbiate Guazzone (sec. XIII - 1757). Abbiate Guazzone...... 1 console. comune di Gavirate (sec. XIV - 1757). Gavirate...... 519 console. comune di Albusciago (sec. XIV - 1757). Albusciago...... 13 console. comune di Gazzada (sec. XIV - 1757). Gazzada...... 525 console. comune di Arbizzo (1633 - 1757). Arbizzo...... 28 console. comune di Gemonio (sec. XIV - 1757). Gemonio...... 529 console. comune di Arcumeggia (sec. XIV - 1757). Arcumeggia...... 42 console. comune di Gerenzano (sec. XIV - 1757). Gerenzano...... 533 console. comune di Armio (sec. XV - 1757). Armio...... 50 console. comune di Germignaga (sec. XV - 1757). Germignaga...... 537 console. comune di Arnate (sec. XIV - 1757). Arnate...... 54 console. comune di Gorla Minore (sec. XIV - 1757). Gorla Minore...... 550 console. comune di Arolo (sec. XIV - 1757). Arolo...... 58 console. comune di Gornate Inferiore (sec. XIV - 1757). console. comune di Azzate (sec. XIV - 1757). Azzate...... 66 Gornate Inferiore...... 554 console. comune di Azzio (sec. XIV - 1757). Azzio...... 70 console. comune di Gornate Superiore (sec. XIV - 1757). Gornate Superiore...... 558 console. comune di Barasso (sec. XIV - 1757). Barasso...... 75 console. comune di Graglio (sec. XV - 1757). Graglio...... 562 console. comune di Bardello (sec. XIV - 1757). Bardello...... 79 console. comune di Grantola (sec. XIV - 1757). Grantola...... 566 console. comune di Barzola (sec. XIV - 1757). Barzola...... 87 console. comune di Induno (sec. XIV - 1757). Induno...... 575 console. comune di Besnate (sec. XIV - 1757). Besnate...... 104 console. comune di Jerago (sec. XIV - 1757). Jerago...... 584 console. comune di Biandronno (sec. XIV - 1757). Biandronno...... 114 console. comune di Lavena (sec. XV - 1757). Lavena...... 588 console (sec. XVIII - 1757). comune di Biviglione. Voldomino...... 1077 console. comune di Laveno (sec. XIV - 1757). Laveno...... 592 console. comune di Bobbiate (sec. XIV - 1757). Bobbiate...... 133 console. comune di Lentate (sec. XIV - 1757). Lentate...... 605 console. comune di Bogno (sec. XIV - 1757). Bogno...... 141 console. comune di Lisanza (sec. XIV - 1757). Lisanza...... 611 console. comune di Bosco (sec. XV - 1757). Bosco (Bosco Valtravaglia)...... 158 console. comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (sec. XIV - 1757). Lissago...... 615 console. comune di Bosco con Marzano, Chirate e Ballarate (sec. XIV - 1757). Bosco...... 154 console. comune di Lonate Ceppino (sec. XII - 1757). Lonate Ceppino...... 623 console. comune di Brebbia (sec. XIV - 1757). Brebbia...... 163 console. comune di Malgesso (sec. XIV - 1757). Malgesso...... 670 console. comune di Bregano (sec. XIV - 1757). Bregano...... 168 console. comune di Malnate (sec. XIV - 1757). Malnate...... 675 console. comune di Brenta (sec. XIV - 1757). Brenta...... 176 console. comune di Marnate (sec. XIV - 1757). Marnate...... 685 console. comune di Brezzo. Brezzo di Bedero...... 180 console. comune di Brinzio (sec. XIV - 1757). Brinzio...... 181 console. comune di Masnago (sec. XIV - 1757). Masnago...... 698 console. comune di Brunello (sec. XIV - 1757). Brunello...... 189 console. comune di Menzago (sec. XIV - 1757). Menzago...... 702 console. comune di Cadero (sec. XV - 1757). Cadero...... 212 console. comune di Mercallo (sec. XIV - 1757). Mercallo...... 706 console. comune di Cadrezzate (sec. XIV - 1757). Cadrezzate...... 214 console. comune di Mesenzana (sec. XV - 1757). Mesenzana...... 710 console. comune di Caidate (sec. XIV - 1757). Caidate...... 218 console. comune di Monate (sec. XIV - 1757). Monate...... 723 console. comune di Cairate (sec. XIV - 1757). Cairate...... 222 console. comune di Montegrino (sec. XV - 1757). Montegrino...... 727 console. comune di Cajello (sec. XIV - 1757). Cajello...... 226 console. comune di Monteviasco (sec. XV - 1757). Monteviasco...... 731 console. comune di Calcinate del Pesce. Calcinate del Pesce...... 230 console. comune di Mornago (sec. XIV - 1757). Mornago...... 747 console. comune di Campagnano (sec. XV - 1757). Campagnano...... 231 console. comune di Morosolo (sec. XIV - 1757). Morosolo...... 751 console. comune di Capo di Lago (sec. XVI - 1757). Capolago...... 236 console (sec. XVIII - 1757). comune di Muceno (sec. XIII - 1757). Muceno. .. 755 console. comune di Capronno (sec. XIV - 1757). Capronno...... 240 console. comune di Musadino (sec. XIII - 1757). Musadino...... 760 console. comune di Caravate (sec. XIV - 1757). Caravate...... 244 console. comune di Musignano (sec. XV - 1757). Musignano...... 764 console. comune di Cardana (sec. XIV - 1757). Cardana...... 248 console. comune di Nizzolina (sec. XIV - 1757). Nizzolina...... 768 console. comune di Cardano (sec. XIV - 1757). Cardano...... 252 console. comune di Olgiate Olona (sec. XIV - 1757). Olgiate Olona...... 777 console. comune di Carnago (sec. XIV - 1757). Carnago...... 257 console. comune di Olginasio (sec. XIV - 1757). Olginasio...... 782 console. comune di Caronno (sec. XIV - 1757). Caronno...... 261 console. comune di Oneda. Oneda...... 790 console. comune di Caronno Corbellaro (sec. XIV - 1757). console. comune di Orago (sec. XIV - 1757). Orago...... 791 Caronno Corbellaro...... 266 console. comune di Oriano (sec. XIV - 1757). Oriano...... 795 console. comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). console. comune di Origgio (sec. XIV - 1757). Origgio...... 799 Caronno Ghiringhello...... 270 console. comune di Orino (sec. XIV - 1757). Orino...... 803 console. comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera (sec. XIV - 1757). console. comune di Osmate (sec. XIV - 1757). Osmate...... 807 Casale...... 274 console. comune di Pino (sec. XV - 1757). Pino...... 815 console. comune di Casalzuigno (sec. XIV - 1757). Casalzuigno...... 278 console. comune di Prospiano (sec. XVII - 1757). Prospiano...... 832 console. comune di Casciago (sec. XIV - 1757). Casciago...... 284 console. comune di Quinzano (sec. XIV - 1757). Quinzano...... 836 console. comune di Casorate (sec. XIV - 1757). Casorate...... 288 console. comune di Ranco (sec. XIV - 1757). Ranco...... 846 console. comune di Cassano Magnago (sec. XIV - 1757). Cassano Magnago. ...297 console. comune di Runo (sec. XV - 1757). Runo...... 860 console. comune di Cassina Ferrara (sec. XIV - 1757). Cassina Ferrara...... 301 console. comune di Saltrio (sec. XIV - 1757). Saltrio...... 869 console. comune di Cassina Massina (sec. XVI - 1757). Cassina Massina...... 305 console. comune di San Pancrazio (sec. XVI - 1757). San Pancrazio...... 878 console. comune di Cassina Mentasti. Cassina Mentasti...... 309 console. comune di Sangiano (sec. XIV - 1757). Sangiano...... 883 console. comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). Cassina Verghera...... 310 console. comune di Sant’Ambrogio (sec. XIV - 1757). Sant’Ambrogio...... 887 console. comune di Castegnate (sec. XIV - 1757). Castegnate...... 314 console. comune di Santa Maria del Monte (sec. XV - 1757). console (sec. XVIII - 1757). comune di Castellanza (sec. XVI - 1757). Santa Maria del Monte...... 895 Castellanza...... 318 console. comune di Santo Stefano. Santo Stefano...... 899 console. comune di Castello (sec. XV - 1757). Castello...... 324 console. comune di Sesona (sec. XIV - 1757). Sesona...... 913 console. comune di Castelnovate (sec. XIV - 1757). Castelnovate...... 328 console. comune di Solbiate Olona (sec. XIV - 1757). Solbiate Olona...... 921 console. comune di Castelseprio (sec. XIV - 1757). Castelseprio...... 332 console. comune di Sumirago (sec. XIV - 1757). Sumirago...... 939 console. comune di Castronno (sec. XIII - 1757). Castronno...... 341 console (sec. XVIII - 1757). comune di Ticinallo. Muceno...... 756 console. comune di Cavaria. Cavaria...... 345 console. comune di Torba (sec. XIV - 1757). Torba...... 951 console. comune di Cavona (sec. XIV - 1757). Cavona...... 346 console. comune di Tornavento con Tinella (sec. XIV - 1757). Tornavento...... 955 console. comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). Cedrate...... 359 console. comune di Travedona (sec. XIV - 1757). Travedona...... 968 console. comune di Celina (sec. XIV - 1757). Celina...... 363 console. comune di Trevisago (sec. XIV - 1757). Trevisago...... 972 console. comune di Cerro (sec. XIV - 1757). Cerro...... 367 console. comune di Tronzano con Bassano (sec. XV - 1757). Tronzano...... 976 console. comune di Cheglio (sec. XIV - 1757). Cheglio...... 372 console. comune di Uboldo (sec. XIV - 1757). Uboldo...... 981

302 Cuvirone console. comune di Uppone. Uppone...... 985 CORGENO console. comune di Valganna (sec. XVI - 1757). Valganna...... 987 comune di Corgeno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 408 console. comune di Vararo (sec. XV - 1757). Vararo...... 1000 comune di Corgeno (sec. XIV - 1757). console...... 408 console. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1005 comune di Corgeno (1757 - 1797)...... 409 comune di Corgeno (1798 - 1809)...... 410 console. comune di Vedano (sec. XIV - 1757). Vedano...... 1027 comune di Corgeno (1816 - 1859)...... 411 console. comune di Velate (sec. XII - 1757). Velate...... 1031 corte di Domo. Domo...... 469 console. comune di Venegono Inferiore (sec. XIV - 1757). Venegono Inferiore...... 1036 COSSANO console. comune di Venegono Superiore (sec. XIV - 1757). comune di Cossano (sec. XV - 1757). consiglio generale...... 412 Venegono Superiore...... 1040 comune di Cossano (sec. XV - 1757). console...... 412 console. comune di Vicoseprio. Vicoseprio...... 1056 comune di Cossano (sec. XV - 1757). sindaco...... 412 comune di Cossano (1757 - 1797)...... 413 console. comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). Viggiù...... 1059 comune di Cossano (1798 - 1809)...... 414 console. comune di Villa Dosia (sec. XVII - 1757). Villa Dosia...... 1064 comune di Cossano (1816 - 1859)...... 415 console (sec. XVIII - 1757). comune di Voldomino (sec. XV - 1757). Voldomino. . 1076 CREMENAGA comune di Cremenaga (1757 - 1797)...... 416 console. comune di Voltorre (1558 - 1757). Voltorre...... 1081 comune di Cremenaga (1798 - 1809)...... 417 console (sec. XVIII - 1757). comune maggiore. comune di Premezzo comune di Cremenaga (1816 - 1859)...... 418 (sec. XIV - 1757). Premezzo...... 828 console (sec. XVIII - 1757). comune minore. comune di Premezzo CRENNA (sec. XIV - 1757). Premezzo...... 828 comune di Crenna (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 419 console. consiglio. comune di Oggiona (sec. XIV - 1757). Oggiona...... 772 comune di Crenna (sec. XIV - 1757). console...... 419 comune di Crenna (sec. XIV - 1757). sindaci...... 419 console. consiglio. comune di Crenna (1757 - 1797)...... 420 comune di Solbiate sull’Arno (sec. XIV - 1757). Solbiate sull’Arno...... 925 comune di Crenna (1798 - 1811)...... 421 comune di Crenna (1816 - 1859)...... 422 console. consiglio generale. comune di Luvino (sec. XIV - 1757). Luvino (Luino)...... 650 CROSIO console. consiglio generale. comune di Schianno (sec. IX - 1757). comune di Crosio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 423 Schianno...... 908 comune di Crosio (sec. XIV - 1757). console...... 423 console. consiglio particolare. comune di Crosio (sec. XIV - 1757). deputato...... 423 comune di Barza con Monteggia (sec. XIV - 1757). Barza...... 83 comune di Crosio della Valle (1757 - 1797)...... 424 console. consiglio particolare. comune di Biegno (sec. XV - 1757). Biegno. .... 119 comune di Crosio della Valle (1798 - 1809)...... 425 console. consiglio particolare. comune di Crosio (1816 - 1859)...... 426 comune di Brissago (sec. XV - 1757). Brissago...... 185 Crosio della Valle v. Crosio console. consiglio particolare. CRUGNOLA comune di Castiglione (sec. XIV - 1757). Castiglione...... 337 comune di Crugnola (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 427 console. consiglio particolare. comune di Crugnola (sec. XIV - 1757). console...... 427 comune di Gurone (sec. XVI - 1757). Gurone...... 570 comune di Crugnola (1757 - 1797)...... 428 console. consiglio particolare. comune di Lozzo (sec. XIV - 1757). comune di Crugnola (1798 - 1811)...... 429 Lozzo...... 639 comune di Crugnola (1816 - 1859)...... 430 console. consiglio particolare. CUASSO AL MONTE comune di Maccagno Superiore (sec. XIV - 1757). comune di Cuasso al Monte (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 431 Maccagno Superiore...... 666 comune di Cuasso al Monte (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. console. consiglio particolare. sindaci...... 431 comune di Porto (sec. XIII - 1757). comune di Cuasso al Monte (sec. XIV - 1757). console...... 431 Porto (Porto Valtravaglia)...... 824 comune di Cuasso al Monte ed al Piano (1757 - 1797)...... 432 console. consiglio particolare. comune di Cuasso al Monte ed al Piano (1798 - 1812)...... 433 comune di Roggiano (sec. XV - 1757). Roggiano...... 851 comune di Cuasso al Monte (1816 - 1859)...... 434 console. consiglio particolare. Cuasso al Monte ed al Piano v. Cuasso al Monte comune di Veccana (sec. XIII - 1757). Veccana...... 1023 CUASSO AL PIANO console. comune di Colmegna con Casneda. Colmegna...... 399 comune di Cuasso al Piano. cancelliere...... 435 console. comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1730 - 1757). Ispra...... 580 comune di Cuasso al Piano. consiglio particolare. sindaci...... 435 console. comune di Rancio con Cantevra (1730 - 1757). Rancio...... 841 comune di Cuasso al Piano. console...... 435 console. consiglio. comune di Cuasso al Piano. vicecancelliere...... 435 comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). Sacconago. .... 865 CUGLIATE console (1751 - 1757). comune di Caimo. Castellanza...... 319 comune di Cugliate (sec. XIV - 1757). consiglio...... 436 console cancelliere. comune di Cuvirone (sec. XIV - 1757). Cuvirone...... 460 comune di Cugliate (sec. XIV - 1757). console...... 436 consoli. comune di Lonate Ceppino (sec. XII - 1757). comune di Cugliate (sec. XIV - 1757). sindaco...... 436 Lonate Ceppino...... 623 comune di Cugliate (1757 - 1797)...... 437 consoli. comune dei vicini. comune di Tradate (sec. XIII - 1757). Tradate...... 961 comune di Cugliate (1798 - 1809)...... 438 consoli. comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). comune di Cugliate (1816 - 1859)...... 439 Maccagno Inferiore...... 661 Cuirone v. Cuvirone consoli. comune di Mombello (sec. XIV - 1757). Mombello...... 718 CUNARDO consoli. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1011 comune di Cunardo (sec. XV - 1757). consiglio...... 440 consoli. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). Lonate Pozzolo...... 627 comune di Cunardo (sec. XV - 1757). console...... 440 consoli. comune di Saronno (sec. XIV - 1757). Saronno...... 901 comune di Cunardo (sec. XV - 1757). sindaco...... 440 consoli. comune di Albizzate (sec. XIV - 1757). Albizzate...... 9 comune di Cunardo (1757 - 1797)...... 441 consoli. comune di Arsago (sec. XIV - 1757). Arsago...... 62 comune di Cunardo (1798 - 1809)...... 442 consoli. comune di Dumenza (sec. XV - 1757). Dumenza...... 470 comune di Cunardo (1816 - 1859)...... 443 consoli. comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). Gallarate...... 500 curato. comune di Oriano (sec. XIV - 1757). Oriano...... 795 consoli. comune di Gola Secca (sec. XIV - 1757). Gola Secca...... 542 CURIGLIA consoli. comune di Rovate (sec. XIV - 1757). Rovate...... 856 comune di Curiglia (sec. XV - 1757). console...... 444 comune di Curiglia (sec. XV - 1757). sindaco...... 444 consoli. comune di Somma con Cassina Coarezza (sec. IX - 1757). Somma. .... 931 comune di Curiglia (1757 - 1797)...... 445 consoli. comune di Vergiate (sec. XIV - 1757). Vergiate...... 1044 comune di Curiglia (1798 - 1815)...... 446 consoli. comune di Vergobbio (sec. XIV - 1757). Vergobbio...... 1048 comune di Curiglia (1816 - 1859)...... 447 consoli. consiglio. comune di Borsano (sec. XIV - 1757). Borsano...... 150 CUVEGLIO consoli. consiglio particolare. comune di Cuveglio (sec. XIV - 1757). console...... 448 comune di Garabiolo (sec. XV - 1757). Garabiolo...... 513 comune di Cuveglio (sec. XIV - 1757). sindaco...... 448 consoli. consiglio particolare. comune di Cuveglio (sec. XIV - 1757). vicinanza...... 448 comune di Mezzana (sec. XVI - 1757). Mezzana...... 714 comune di Cuveglio (1757 - 1797)...... 449 consoli. consiglio particolare. comune di Cuveglio (1798 - 1809)...... 450 comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). Sant’Antonino...... 891 comune di Cuveglio (1816 - 1859)...... 451 consoli. reggenti. consiglio ordinario. comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). Sesto Calende...... 917 CUVIO comune di Cuvio. console...... 454 consul curtisiorum. comune di Comabbio (sec. XII - 1757). Comabbio...... 400 comune di Cuvio. sindaco...... 454 consul rusticorum. comune di Comabbio (sec. XII - 1757). Comabbio...... 400 comune di Cuvio con Comaccio (1757 - 1797)...... 455 consules et missi. comune di Velate (sec. XII - 1757). Velate...... 1031 comune di Cuvio con Comacchio...... 456 convocato. comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). Gorla Maggiore...... 546 distretto di Cuvio...... 458 convocato. comune di Fagnano con Bergoro (1668 - 1757). Fagnano...... 484 cantone V di Cuvio...... 452 convocato. comune di Cerro (sec. XIV - 1757). Cerro...... 367 cantone III di Cuvio...... 453 convocato generale. comune di Comerio (sec. XIV - 1757). Comerio...... 404 comune di Cuvio con Comaccio (1816 - 1859)...... 457 convocato generale. comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). distretto XVIII di Cuvio...... 459 Sesto Calende...... 917 CUVIRONE convocato generale. comune di Gallarate (1757 - 1797). Gallarate...... 501 comune di Cuvirone (sec. XIV - 1757). console cancelliere...... 460

303 Daverio

comune di Cuvirone (1757 - 1797)...... 461 distretto della Malgorabbia. Malgorabbia...... 674 comune di Cuvirone (1798 - 1811)...... 462 distretto di Besozzo. Besozzo...... 112 comune di Cuvirone (1816 - 1859)...... 463 distretto di Cuvio. Cuvio...... 458 DAVERIO distretto di Gallarate. Gallarate...... 504 comune di Daverio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 464 distretto di Legnano. Legnano...... 604 comune di Daverio (sec. XIV - 1757). console...... 464 distretto di Luvino. Luvino (Luino)...... 654 comune di Daverio (sec. XIV - 1757). reggenti...... 464 distretto di Saronno. Saronno...... 905 comune di Daverio (sec. XIV - 1757). sindaco...... 464 distretto di Somma. Somma...... 935 comune di Daverio con Dobbiate (1757 - 1797)...... 465 distretto di Tradate. Tradate...... 965 comune di Daverio con Dobbiate (1798 - 1815)...... 466 distretto di Varese. Varese...... 1017 comune di Daverio (1816 - 1859)...... 467 distretto II di Varese. Varese...... 1018 decano. castellanza di Valtravaglia. Valtravaglia...... 993 distretto IV di Gallarate. Gallarate...... 505 delegati civili. comune di Bizzozero (sec. XIV - 1757). Bizzozero...... 129 distretto IV di Saronno. Saronno...... 906 delegati civili. comune di Luvinate (sec. XIV - 1757). Luvinate...... 643 distretto X di Busto Arsizio (1798 - 1800). Busto Arsizio...... 205 delegati civili. comune di Masnago (sec. XIV - 1757). Masnago...... 698 distretto X di Busto Arsizio (1853 - 1859). Busto Arsizio...... 207 delegato. comune di Sant’Ambrogio (sec. XIV - 1757). Sant’Ambrogio...... 887 distretto XII di Gallarate. Gallarate...... 507 delegato civile. comune di Buguggiate (sec. XIV - 1757). Buguggiate...... 197 distretto XII di Rho. Rho...... 850 deputati. comune di Monvalle con Turro (sec. XIV - 1757). Monvalle...... 739 distretto XIII di Gallarate. Gallarate...... 506 deputati. comune di Azzate (sec. XIV - 1757). Azzate...... 66 distretto XIII di Somma. Somma...... 937 deputati. comune di Barasso (sec. XIV - 1757). Barasso...... 75 distretto XIV di Saronno. Saronno...... 907 deputati. comune di Bodio (sec. XIV - 1757). Bodio...... 137 distretto XIX di Arcisate. Arcisate...... 39 deputati. comune di Brebbia (sec. XIV - 1757). Brebbia...... 163 distretto XIX di Gavirate. Gavirate...... 524 deputati. comune di Brenta (sec. XIV - 1757). Brenta...... 176 distretto XV di Angera. Angera...... 25 deputati. comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). Busto Arsizio...... 201 distretto XV di Busto Arsizio. Busto Arsizio...... 206 deputati. comune di Caidate (sec. XIV - 1757). Caidate...... 218 distretto XV di Laveno. Laveno...... 597 deputati. comune di Carnago (sec. XIV - 1757). Carnago...... 257 distretto XVI di Gavirate. Gavirate...... 523 deputati. comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). Cassina Verghera...... 310 distretto XVI di Somma. Somma...... 936 deputati. comune di Cazzago (sec. XIV - 1757). Cazzago...... 350 distretto XVI di Varese. Varese...... 1020 deputati. comune di Cittiglio (sec. XIV - 1757). Cittiglio...... 385 distretto XVII di Arcisate. Arcisate...... 40 deputati. comune di Cocquio con Sant’Andrea (sec. XIV - 1757). Cocquio...... 393 distretto XVII di Varese. Varese...... 1019 deputati. comune di Comerio (sec. XIV - 1757). Comerio...... 404 distretto XVIII di Cuvio. Cuvio...... 459 deputati. comune di Gazzada (sec. XIV - 1757). Gazzada...... 525 distretto XVIII di Tradate. Tradate...... 967 deputati. comune di Gemonio (sec. XIV - 1757). Gemonio...... 529 distretto XX di Angera. Angera...... 26 deputati. comune di Gornate Inferiore (sec. XIV - 1757). distretto XX di Maccagno. Maccagno...... 659 Gornate Inferiore...... 554 distretto XXI di Luino. Luvino (Luino)...... 656 deputati. comune di Malnate (sec. XIV - 1757). Malnate...... 675 distretto XXI di Luvino. Luvino (Luino)...... 655 deputati. comune di Osmate (sec. XIV - 1757). Osmate...... 807 distretto XXII di Tradate. Tradate...... 966 deputati. comune di Santa Maria del Monte (sec. XV - 1757). Santa Maria del Monte...... 895 DOBBIATE comune di Dobbiate. cancelliere...... 468 deputati. comune di Valganna (sec. XVI - 1757). Valganna...... 987 comune di Dobbiate. consiglio...... 468 deputati. comune di Venegono Superiore (sec. XIV - 1757). comune di Dobbiate. console...... 468 Venegono Superiore...... 1040 comune di Dobbiate. reggente civile...... 468 deputati. consiglio. comune di Borsano (sec. XIV - 1757). Borsano...... 150 comune di Dobbiate. sindaco...... 468 deputati. consiglio particolare. comune di Barza con Monteggia (sec. XIV - 1757). Barza...... 83 DOMO corte di Domo...... 469 deputati. consiglio particolare. comune di Bedero (sec. XIII - 1757). Bedero (Bedero Valtravaglia)...... 95 Due Cossani v. Cossano deputati. consiglio particolare. DUMENZA comune di Cazzone con Ligurno (sec. XV - 1757). Cazzone...... 354 comune di Dumenza (sec. XV - 1757). campari...... 470 deputati. consiglio particolare. comune di Dumenza (sec. XV - 1757). cancelliere...... 470 comune di Laveno (sec. XIV - 1757). Laveno...... 592 comune di Dumenza (sec. XV - 1757). consiglio generale...... 470 deputati. consiglio particolare. comune di Dumenza (sec. XV - 1757). consoli...... 470 comune di Malgesso (sec. XIV - 1757). Malgesso...... 670 comune di Dumenza (sec. XV - 1757). reggente...... 470 deputati. consiglio particolare. comune di Dumenza (sec. XV - 1757). sindaco...... 470 comune di Monate (sec. XIV - 1757). Monate...... 723 comune di Dumenza (1757 - 1797)...... 471 deputati. consiglio particolare. comune di Dumenza (1798 - 1815)...... 472 comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). Viggiù...... 1060 comune di Dumenza (1816 - 1859)...... 473 deputati. reggenti. consiglio ordinario. DUNO comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). comune di Duno (sec. XIV - 1757). console...... 474 Sesto Calende...... 917 comune di Duno (sec. XIV - 1757). sindaco...... 475 deputati. consiglio. comune di Duno (1757 - 1797)...... 476 comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). Sacconago. ....865 comune di Duno (1798 - 1809)...... 477 deputati. parlamento pubblico. comune di Duno (1816 - 1859)...... 478 comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1730 - 1757). Ispra...... 580 estimati. consiglio. deputati. reggimento della comunità. comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). Sacconago. .... 865 comune di Gallarate (1757 - 1797). Gallarate...... 501 estimatori. comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). deputati civili. comune di Schianno (sec. IX - 1757). Schianno...... 908 Maccagno Inferiore...... 660 deputati civili degli estimati. estimatori. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). Lonate Pozzolo...... 627 comune di Calcinate del Pesce. Calcinate del Pesce...... 230 FABIASCO deputati rurali. comune di Vedano (sec. XIV - 1757). Vedano...... 1027 comune di Fabiasco (sec. XV - 1757). cancelliere...... 479 deputati rurali. consiglio particolare. comune di Fabiasco (sec. XV - 1757). consiglio generale...... 479 comune di Castiglione (sec. XIV - 1757). Castiglione...... 337 comune di Fabiasco (sec. XV - 1757). console...... 479 cancelliere...... 337 comune di Fabiasco (sec. XV - 1757). sindaco...... 479 deputati rurali. consiglio particolare. comune di Lozza (sec. XIV - 1757). comune di Fabiasco (1757 - 1797)...... 480 Lozza...... 635 comune di Fabiasco (1798 - 1809)...... 481 deputato. comune di Brusimpiano (sec. XIV - 1757). Brusimpiano...... 193 comune di Fabiasco (1816 - 1859)...... 482 deputato. comune di Cardana (sec. XIV - 1757). Cardana...... 248 FAGNANO deputato. comune di Crosio (sec. XIV - 1757). Crosio...... 423 comune di Fagnano (sec. XIV - 1667)...... 483 deputato. comune di Lomnago (sec. XIV - 1757). Lomnago...... 619 comune di Fagnano con Bergoro (1668 - 1757). cancelliere...... 484 deputato. comune di Oltrona (sec. XIV - 1757). Oltrona...... 786 comune di Fagnano con Bergoro (1668 - 1757). console...... 484 deputato. consiglio particolare. comune di Fagnano con Bergoro (1668 - 1757). convocato...... 484 comune di Besano (sec. XIV - 1757). Besano...... 100 comune di Fagnano con Bergoro (1668 - 1757). sindaci rurali...... 484 deputato. consiglio particolare. comune di Porto (sec. XIV - 1757). comune di Fagnano con Bergoro (1757 - 1797)...... 485 Porto (Porto Ceresio)...... 819 comune di Fagnano con Bergoro (1798 - 1815)...... 486 deputato civile. comune di Abbiate Guazzone (sec. XIII - 1757). comune di Fagnano (1816 - 1859)...... 487 Abbiate Guazzone...... 1 Fagnano Olona v. Fagnano deputato civile. comune di Tradate (sec. XIII - 1757). Tradate...... 961 FERNO deputato civile. comune di Venegono Superiore (sec. XIV - 1757). comune di Ferno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 488 Venegono Superiore...... 1040 comune di Ferno (sec. XIV - 1757). consiglio particolare...... 488 deputato rurale. consiglio particolare. comune di Ferno (sec. XIV - 1757). console...... 488 comune di Gurone (sec. XVI - 1757). Gurone...... 570 comune di Ferno (sec. XIV - 1757). sindaci...... 488 distretto d’Angera. Angera...... 24 comune di Ferno (1757 - 1797)...... 489 distretto d’Arcisate. Arcisate...... 38 comune di Ferno (1798 - 1815)...... 490 distretto del Giona. Giona...... 541 comune di Ferno (1816 - 1859)...... 491

304 Leggiuno

FERRERA comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). vice console...... 546 comune di Ferrera (sec. XIV - 1757). sindaco...... 492 comune di Gorla Maggiore (1757 - 1797)...... 547 comune di Ferrera (1757 - 1797)...... 493 comune di Gorla Maggiore (1798 - 1809)...... 548 comune di Ferrera (1798 - 1809)...... 494 comune di Gorla Maggiore (1816 - 1859)...... 549 comune di Ferrera (1816 - 1859)...... 495 GORLA MINORE Gagliate v. Galliate comune di Gorla Minore (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 550 GALLARATE comune di Gorla Minore (sec. XIV - 1757). console...... 550 comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 497 comune di Gorla Minore (1757 - 1797)...... 551 comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 498 comune di Gorla Minore (1798 - 1815)...... 552 comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. reggenti...... 499 comune di Gorla Minore (1816 - 1859)...... 553 comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). consoli...... 500 GORNATE INFERIORE comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). procuratori...... 497 comune di Gornate Inferiore (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 554 comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). sollecidadore...... 497 comune di Gornate Inferiore (sec. XIV - 1757). console...... 554 pieve di Gallarate...... 508 comune di Gornate Inferiore (sec. XIV - 1757). deputati...... 554 comune di Gallarate (1757 - 1797). convocato generale...... 501 comune di Gornate Inferiore (sec. XIV - 1757). sindaco...... 554 comune di Gallarate (1757 - 1797). reggimento della comunità. deputati. .... 501 comune di Gornate Inferiore (1757 - 1797)...... 555 comune di Gallarate (1798 - 1815)...... 502 comune di Gornate Inferiore (1798 - 1809)...... 556 distretto di Gallarate...... 504 comune di Gornate Inferiore (1816 - 1859)...... 557 distretto IV di Gallarate...... 505 cantone I di Gallarate...... 496 GORNATE SUPERIORE comune di Gallarate (1816 - 1859)...... 503 comune di Gornate Superiore (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 558 distretto XIII di Gallarate...... 506 comune di Gornate Superiore (sec. XIV - 1757). console...... 558 distretto XII di Gallarate...... 507 comune di Gornate Superiore (sec. XIV - 1757). sindaci...... 558 comune di Gornate Superiore (1757 - 1797)...... 559 GALLIATE comune di Gornate Superiore (1798 - 1809)...... 560 comune di Galliate (1199 - 1757). cancelliere...... 509 comune di Gornate Superiore (1816 - 1859)...... 561 comune di Galliate (1199 - 1757). console...... 509 comune di Galliate (1199 - 1757). reggenti...... 509 GRAGLIO comune di Galliate (1757 - 1797)...... 510 comune di Graglio (sec. XV - 1757). console...... 562 comune di Galliate (1798 - 1809)...... 511 comune di Graglio (sec. XV - 1757). sindaci...... 562 comune di Galliate (1816 - 1859)...... 512 comune di Graglio (1757 - 1797)...... 563 v. Galliate comune di Graglio con Cadero...... 564 comune di Graglio (1816 - 1859)...... 565 GARABIOLO Graglio con Cadero v. Cadero comune di Garabiolo (sec. XV - 1757). consiglio particolare. consoli...... 513 comune di Garabiolo (sec. XV - 1757). sindaci...... 513 GRANTOLA comune di Garabiolo (1757 - 1797)...... 514 comune di Grantola (sec. XIV - 1757). consiglio...... 566 comune di Garabiolo (1798 - 1809)...... 515 comune di Grantola (sec. XIV - 1757). console...... 566 comune di Garabiolo (1816 - 1859)...... 516 comune di Grantola (sec. XIV - 1757). sindaco...... 566 comune di Grantola (1757 - 1797)...... 567 GAVIRATE comune di Grantola (1798 - 1809)...... 568 comune di Gavirate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 519 comune di Grantola (1816 - 1859)...... 569 comune di Gavirate (sec. XIV - 1757). console...... 519 comune di Gavirate (sec. XIV - 1757). reggenti...... 519 gualdamagno. comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). Maccagno Inferiore...... 660 comune di Gavirate con Fignano (1757 - 1797)...... 520 comune di Gavirate con Fignano (1798 - 1815)...... 521 gualdemano. castellanza di Valtravaglia. Valtravaglia...... 994 cantone IV di Gavirate...... 517 GURONE cantone II di Gavirate...... 518 comune di Gurone (sec. XVI - 1757). cancelliere...... 570 comune di Gavirate (1816 - 1859)...... 522 comune di Gurone (sec. XVI - 1757). consiglio particolare. console...... 570 distretto XVI di Gavirate...... 523 comune di Gurone (sec. XVI - 1757). consiglio particolare. distretto XIX di Gavirate...... 524 deputato rurale...... 570 comune di Gurone (1757 - 1797)...... 571 GAZZADA comune di Gazzada (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 525 comune di Gurone (1798 - 1809)...... 572 comune di Gazzada (sec. XIV - 1757). console...... 525 comune di Gurone (1816 - 1859)...... 573 comune di Gazzada (sec. XIV - 1757). deputati...... 525 INARZO comune di Gazzada (1757 - 1797)...... 526 comune di Inarzo...... 574 comune di Gazzada (1798 - 1812)...... 527 INDUNO comune di Gazzada (1816 - 1859)...... 528 comune di Induno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 575 GEMONIO comune di Induno (sec. XIV - 1757). console...... 575 comune di Gemonio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 529 comune di Induno (sec. XIV - 1757). sindaco...... 575 comune di Gemonio (sec. XIV - 1757). console...... 529 comune di Induno con Frascarolo (1757 - 1797)...... 576 comune di Gemonio (sec. XIV - 1757). deputati...... 529 comune di Induno con Frascarolo (1798 - 1812)...... 577 comune di Gemonio (sec. XIV - 1757). sindaco...... 529 comune di Induno (1816 - 1859)...... 578 comune di Gemonio (1757 - 1797)...... 530 ISPRA comune di Gemonio (1798 - 1815)...... 531 comune di Ispra (sec. XIV - 1730)...... 579 comune di Gemonio (1816 - 1859)...... 532 comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1730 - 1757). cancelliere...... 580 GERENZANO comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1730 - 1757). console...... 580 comune di Gerenzano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 533 comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1730 - 1757). comune di Gerenzano (sec. XIV - 1757). console...... 533 parlamento pubblico. deputati...... 580 comune di Gerenzano (sec. XIV - 1757). sindaci...... 533 comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1757 - 1797)...... 581 comune di Gerenzano (1757 - 1797)...... 534 comune di Ispra con Cassina d’Inquassi (1798 - 1815)...... 582 comune di Gerenzano (1798 - 1809)...... 535 comune di Ispra (1816 - 1859)...... 583 comune di Gerenzano (1816 - 1859)...... 536 JERAGO GERMIGNAGA comune di Jerago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 584 comune di Germignaga (sec. XV - 1757). cancelliere...... 537 comune di Jerago (sec. XIV - 1757). console...... 584 comune di Germignaga (sec. XV - 1757). consiglio...... 537 comune di Jerago (sec. XIV - 1757). sindaci...... 584 comune di Germignaga (sec. XV - 1757). console...... 537 comune di Jerago (1757 - 1797)...... 585 comune di Germignaga (sec. XV - 1757). sindaco...... 537 comune di Jerago (1798 - 1809)...... 586 comune di Germignaga (1757 - 1797)...... 538 comune di Jerago (1816 - 1859)...... 587 comune di Germignaga (1798 - 1809)...... 539 LAVENA comune di Germignaga (1816 - 1859)...... 540 comune di Lavena (sec. XV - 1757). console...... 588 GIONA comune di Lavena (sec. XV - 1757). sindaco...... 588 distretto del Giona...... 541 comune di Lavena (1757 - 1797)...... 589 giudice di provvisione. tribunale di provvisione. comune di Lavena (1798 - 1812)...... 590 comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1012 comune di Lavena (1816 - 1859)...... 591 GOLA SECCA LAVENO comune di Gola Secca (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 542 comune di Laveno (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. deputati...... 592 comune di Gola Secca (sec. XIV - 1757). consiglio...... 542 comune di Laveno (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaco...... 593 comune di Gola Secca (sec. XIV - 1757). consoli...... 542 comune di Laveno (sec. XIV - 1757). console...... 592 comune di Gola Secca (sec. XIV - 1757). sindaci...... 542 comune di Laveno (1757 - 1797)...... 594 comune di Gola Secca (1757 - 1797)...... 543 comune di Laveno (1798 - 1815)...... 595 comune di Golasecca...... 544 distretto XV di Laveno...... 597 comune di Gola Secca (1816 - 1859)...... 545 comune di Laveno (1816 - 1859)...... 596 GORLA MAGGIORE LEGGIUNO comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). cancelliere...... 546 comune di Leggiuno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 598 comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). console...... 546 comune di Leggiuno (sec. XIV - 1757). consiglieri...... 598 comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). convocato...... 546 comune di Leggiuno (sec. XIV - 1757). sindaco...... 598 comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). sindaci rurali...... 546 pieve di Leggiuno...... 602

305 Legnano

comune di Leggiuno (1757 - 1797)...... 599 comune di Luvino (sec. XIV - 1757). consiglio generale. console...... 650 comune di Leggiuno (1798 - 1815)...... 600 comune di Luvino (sec. XIV - 1757). consiglio generale. sindaco...... 650 comune di Leggiuno (1816 - 1859)...... 601 comune di Luvino (1757 - 1797)...... 651 LEGNANO comune di Luvino (1798 - 1815)...... 652 distretto di Legnano...... 604 distretto di Luvino...... 654 cantone IV di Legnano...... 603 cantone VIII di Luvino...... 648 cantone V di Luvino...... 649 LENTATE comune di Lentate (sec. XIV - 1757). console...... 605 comune di Luvino (1816 - 1859)...... 653 comune di Lentate (1757 - 1797)...... 606 distretto XXI di Luvino...... 655 comune di Lentate (1798 - 1809)...... 607 distretto XXI di Luino...... 656 comune di Lentate (1816 - 1859)...... 608 MACCAGNO cantone IV di Maccagno...... 657 LIGURNO comune di Ligurno...... 610 comune di Maccagno...... 658 comune di Ligurno con Cazzone e Velmaio...... 609 distretto XX di Maccagno...... 659 MACCAGNO INFERIORE LISANZA comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). campari...... 660 comune di Lisanza (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 611 comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). consoli...... 661 comune di Lisanza (sec. XIV - 1757). console...... 611 comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). estimatori...... 660 comune di Lisanza (1757 - 1797)...... 612 comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). gualdamagno...... 660 comune di Lisanza (1798 - 1809)...... 613 comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). podestà...... 662 comune di Lisanza (1816 - 1859)...... 614 comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). sindaco...... 660 LISSAGO comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). tesoriere...... 660 comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (sec. XIV - 1757). comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). vicinanza...... 660 cancelliere...... 615 comune di Maccagno Inferiore (1798 - 1809)...... 663 comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (sec. XIV - 1757). comune di Maccagno Inferiore (1816 - 1859)...... 664 consiglio generale...... 615 comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (sec. XIV - 1757). MACCAGNO SUPERIORE console...... 615 comune di Maccagno Superiore (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (sec. XIV - 1757). console...... 666 sindaco...... 615 comune di Maccagno Superiore (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (1757 - 1797)...... 616 sindaci...... 666 comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (1798 - 1809)...... 617 comune di Maccagno Superiore (1757 - 1797)...... 667 comune di Lissago...... 618 comune di Maccagno Superiore (1798 - 1809)...... 668 cantone VII di Maccagno Superiore...... 665 LOMNAGO comune di Maccagno Superiore (1816 - 1859)...... 669 comune di Lomnago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 619 maggior estimato. comune di Cassina Mentasti. Cassina Mentasti...... 309 comune di Lomnago (sec. XIV - 1757). consiglio particolare...... 619 maggiori estimati. comune di Venegono Inferiore (sec. XIV - 1757). comune di Lomnago (sec. XIV - 1757). deputato...... 619 Venegono Inferiore...... 1036 comune di Lomnago (1757 - 1797)...... 620 comune di Lomnago (1798 - 1809)...... 621 MALGESSO comune di Lomnago (1816 - 1859)...... 622 comune di Malgesso (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 670 comune di Malgesso (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. deputati...... 670 LONATE CEPPINO comune di Malgesso (sec. XIV - 1757). console...... 670 comune di Lonate Ceppino (sec. XII - 1757). cancelliere...... 623 comune di Malgesso (1757 - 1797)...... 671 comune di Lonate Ceppino (sec. XII - 1757). console...... 623 comune di Malgesso (1798 - 1809)...... 672 comune di Lonate Ceppino (sec. XII - 1757). consoli...... 623 comune di Malgesso (1816 - 1859)...... 673 comune di Lonate Ceppino (sec. XII - 1757). sindaci...... 623 comune di Lonate Ceppino (1757 - 1797)...... 624 MALGORABBIA comune di Lonate Ceppino (1798 - 1809)...... 625 distretto della Malgorabbia...... 674 comune di Lonate Ceppino (1816 - 1859)...... 626 MALNATE comune di Malnate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 675 LONATE POZZOLO comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). anziani...... 627 comune di Malnate (sec. XIV - 1757). console...... 675 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). campari...... 627 comune di Malnate (sec. XIV - 1757). deputati...... 675 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 627 comune di Malnate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 675 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). caneparius...... 627 comune di Monte Morone...... 677 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). consiglio. consiglieri...... 628 comune di San Salvatore...... 676 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). consiglio ordinario. comune di Malnate con San Salvatore e Monte Morone (1757 - 1797)...... 678 sindaci o reggenti...... 630 comune di Malnate con San Salvatore e Monte Morone (1798 - 1815)...... 679 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). consoli...... 627 comune di Malnate (1816 - 1859)...... 680 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). estimatori...... 627 MARCHIROLO comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). notaio...... 627 comune di Marchirolo (sec. XV - 1757). consiglio...... 681 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). sindaci o revisori...... 631 comune di Marchirolo (sec. XV - 1757). sindaco...... 681 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). sindicus...... 627 comune di Marchirolo (1757 - 1797)...... 682 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). vicinanza...... 627 comune di Marchirolo (1798 - 1815)...... 683 comune di Lonate Pozzolo (1757 - 1797)...... 632 comune di Marchirolo (1816 - 1859)...... 684 comune di Lonate Pozzolo (1798 - 1815)...... 633 MARNATE comune di Lonate Pozzolo (1816 - 1859)...... 634 comune di Marnate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 685 LOZZA comune di Marnate (sec. XIV - 1757). console...... 685 comune di Lozza (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 635 comune di Marnate (sec. XIV - 1757). sindaci...... 685 comune di Lozza (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Marnate (1757 - 1797)...... 686 deputati rurali...... 635 comune di Marnate (1798 - 1809)...... 687 comune di Lozza (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Marnate (1816 - 1859)...... 688 sindaco civile...... 635 MARZIO comune di Lozza (sec. XIV - 1757). console...... 635 comune di Marzio (sec. XVII - 1757). sindaco...... 689 comune di Lozza (sec. XIV - 1757). sindaco...... 635 comune di Marzio (1757 - 1797)...... 690 comune di Lozza (1757 - 1797)...... 636 comune di Marzio (1798 - 1809)...... 691 comune di Lozza (1798 - 1809)...... 637 comune di Marzio (1816 - 1859)...... 692 comune di Lozza (1816 - 1859)...... 638 MASCIAGO LOZZO comune di Masciago (sec. XIV - 1757). sindaco...... 694 comune di Lozzo (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. console...... 639 comune di Masciago (1757 - 1797)...... 695 comune di Lozzo (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 639 comune di Masciago (1798 - 1809)...... 696 comune di Lozzo (1757 - 1797)...... 640 comune di Masciago (1816 - 1859)...... 697 comune di Lozzo (1798 - 1809)...... 641 v. Masciago comune di Lozzo (1816 - 1859)...... 642 MASNAGO Luinate v. Luvinate comune di Masnago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 698 Luino v. Luvino (Luino) comune di Masnago (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 698 LUVINATE comune di Masnago (sec. XIV - 1757). console...... 698 comune di Luvinate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 643 comune di Masnago (sec. XIV - 1757). delegati civili...... 698 comune di Luvinate (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 643 comune di Masnago (sec. XIV - 1757). sindaco...... 698 comune di Luvinate (sec. XIV - 1757). delegati civili...... 643 comune di Masnago (1757 - 1797)...... 699 comune di Luvinate (sec. XIV - 1757). sindaco...... 643 comune di Masnago (1798 - 1812)...... 700 comune di Luvinate (1757 - 1797)...... 644 comune di Masnago (1816 - 1859)...... 701 comune di Luvinate (1798 - 1809)...... 645 massari. comune di Ronco di Caravate. Ronco di Caravate...... 855 comune di Luvinate (1812 - 1815)...... 646 MENZAGO comune di Luvinate (1816 - 1859)...... 647 comune di Menzago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 702 LUVINO (LUINO) comune di Menzago (sec. XIV - 1757). console...... 702 comune di Luvino (sec. XIV - 1757). consiglio generale. cancelliere...... 650 comune di Menzago (1757 - 1797)...... 703 comune di Luvino (sec. XIV - 1757). consiglio generale. consiglieri...... 650 comune di Menzago (1798 - 1815)...... 704

306 Osmate

comune di Menzago (1816 - 1859)...... 705 comune di Muceno (sec. XIII - 1757). vicinanza...... 755 MERCALLO comune di Ticinallo. cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 756 comune di Mercallo (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 706 comune di Ticinallo. consiglio particolare...... 756 comune di Mercallo (sec. XIV - 1757). console...... 706 comune di Ticinallo. console (sec. XVIII - 1757)...... 756 comune di Mercallo (1757 - 1797)...... 707 comune di Ticinallo. sindaco...... 756 comune di Mercallo (1798 - 1809)...... 708 comune di Muceno con Ticinallo (1757 - 1797)...... 757 comune di Mercallo (1816 - 1859)...... 709 comune di Muceno con Ticinallo (1798 - 1809)...... 758 comune di Muceno (1816 - 1859)...... 759 MESENZANA comune di Mesenzana (sec. XV - 1757). cancelliere...... 710 MUSADINO comune di Mesenzana (sec. XV - 1757). console...... 710 comune di Musadino (sec. XIII - 1757). cancelliere...... 760 comune di Mesenzana (sec. XV - 1757). sindaco...... 710 comune di Musadino (sec. XIII - 1757). consiglio particolare...... 760 comune di Mesenzana (1757 - 1797)...... 711 comune di Musadino (sec. XIII - 1757). console...... 760 comune di Mesenzana (1798 - 1815)...... 712 comune di Musadino (sec. XIII - 1757). sindaci...... 760 comune di Mesenzana (1816 - 1859)...... 713 comune di Musadino con Ligurno (1757 - 1797)...... 761 comune di Musadino con Ligurno (1798 - 1809)...... 762 MEZZANA comune di Mezzana (sec. XVI - 1757). cancelliere...... 714 comune di Musadino (1816 - 1859)...... 763 comune di Mezzana (sec. XVI - 1757). consiglio particolare. consoli...... 714 MUSIGNANO comune di Mezzana (sec. XVI - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 714 comune di Musignano (sec. XV - 1757). console...... 764 comune di Mezzana (1757 - 1797)...... 715 comune di Musignano (sec. XV - 1757). sindaco...... 764 comune di Mezzana (1798 - 1809)...... 716 comune di Musignano (1757 - 1797)...... 765 comune di Mezzana (1816 - 1859)...... 717 comune di Musignano (1798 - 1809)...... 766 Moalo v. Monvalle comune di Musignano (1816 - 1859)...... 767 MOMBELLO NIZZOLINA comune di Mombello (sec. XIV - 1757). campari...... 719 comune di Nizzolina (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 768 comune di Mombello (sec. XIV - 1757). consoli...... 718 comune di Nizzolina (sec. XIV - 1757). console...... 768 comune di Mombello (sec. XIV - 1757). postaro...... 718 comune di Nizzolina (1757 - 1797)...... 769 comune di Mombello (sec. XIV - 1757). reggenti. consiglieri...... 718 comune di Nizzolina (1798 - 1809)...... 770 comune di Mombello (sec. XIV - 1757). reggenti. sindaco...... 718 comune di Nizzolina (1816 - 1859)...... 771 comune di Mombello (sec. XIV - 1757). sindaci...... 718 notaio. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). comune di Mombello (1757 - 1797)...... 720 Lonate Pozzolo...... 627 comune di Mombello (1798 - 1809)...... 721 OGGIONA comune di Mombello (1816 - 1859)...... 722 comune di Oggiona (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 772 MONATE comune di Oggiona (sec. XIV - 1757). consiglio. console...... 772 comune di Monate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 723 comune di Oggiona (sec. XIV - 1757). consiglio. sindaci...... 772 comune di Monate (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. deputati...... 723 comune di Oggiona con Santo Stefano (1757 - 1797)...... 774 comune di Monate (sec. XIV - 1757). console...... 723 comune di Oggiona con Santo Stefano (1757 - 1797)...... 773 comune di Monate (1757 - 1797)...... 724 comune di Oggiona con Santo Stefano (1798 - 1815)...... 775 comune di Monate (1798 - 1809)...... 725 comune di Oggiona (1816 - 1859)...... 776 comune di Monate (1816 - 1859)...... 726 Oggionna v. Oggiona MONTEGRINO OLGIATE OLONA comune di Montegrino (sec. XV - 1757). cancelliere...... 727 comune di Olgiate Olona (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 777 comune di Montegrino (sec. XV - 1757). console...... 727 comune di Olgiate Olona (sec. XIV - 1757). console...... 777 comune di Montegrino (sec. XV - 1757). sindaci...... 727 comune di Olgiate Olona (sec. XIV - 1757). sindaci...... 777 comune di Montegrino (sec. XV - 1757). vicinanza...... 727 pieve di Olgiate Olona...... 781 comune di Montegrino (1757 - 1797)...... 728 comune di Olgiate Olona (1757 - 1797)...... 778 comune di Montegrino (1798 - 1815)...... 729 comune di Olgiate Olona (1798 - 1811)...... 779 comune di Montegrino (1816 - 1859)...... 730 comune di Olgiate Olona (1816 - 1859)...... 780 MONTEVIASCO OLGINASIO comune di Monteviasco (sec. XV - 1757). consiglio...... 731 comune di Olginasio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 782 comune di Monteviasco (sec. XV - 1757). console...... 731 comune di Olginasio (sec. XIV - 1757). console...... 782 comune di Monteviasco (sec. XV - 1757). sindaco...... 731 comune di Olginasio (sec. XIV - 1757). sindaco...... 782 comune di Monteviasco (1757 - 1797)...... 732 comune di Olginasio (1757 - 1797)...... 783 comune di Monteviasco (1798 - 1809)...... 733 comune di Olginasio (1798 - 1809)...... 784 comune di Monteviasco (1816 - 1859)...... 734 comune di Olginasio (1816 - 1859)...... 785 MONTONATE OLTRONA comune di Montonate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 735 comune di Oltrona (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 786 comune di Montonate (sec. XIV - 1757). sindaco...... 735 comune di Oltrona (sec. XIV - 1757). deputato...... 786 comune di Montonate (1757 - 1797)...... 736 comune di Oltrona con Groppello (1757 - 1797)...... 787 comune di Montonate (1798 - 1809)...... 737 comune di Oltrona con Groppello (1798 - 1809)...... 788 comune di Montonate (1816 - 1859)...... 738 comune di Oltrona (1816 - 1859)...... 789 MONVALLE ONEDA comune di Monvalle con Turro (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 739 comune di Oneda. cancelliere...... 790 comune di Monvalle con Turro (sec. XIV - 1757). consiglio...... 739 comune di Oneda. console...... 790 comune di Monvalle con Turro (sec. XIV - 1757). console...... 739 ORAGO comune di Monvalle con Turro (sec. XIV - 1757). deputati...... 739 comune di Orago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 791 comune di Monvalle con Turro (1757 - 1797)...... 740 comune di Orago (sec. XIV - 1757). console...... 791 comune di Monvalle con Turro (1798 - 1809)...... 741 comune di Orago (sec. XIV - 1757). sindaco...... 791 comune di Monvalle...... 742 comune di Orago con Cavaria (1757 - 1797)...... 792 MORAZZONE comune di Orago con Cavaria (1798 - 1809)...... 793 comune di Morazzone (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 743 comune di Orago (1816 - 1859)...... 794 comune di Morazzone (sec. XIV - 1757). console...... 743 ORIANO comune di Morazzone (sec. XIV - 1757). sindaci rurali...... 743 comune di Oriano (sec. XIV - 1757). console...... 795 comune di Morazzone (sec. XIV - 1757). sindaco civile...... 743 comune di Oriano (sec. XIV - 1757). curato...... 795 comune di Morazzone (1757 - 1797)...... 744 comune di Oriano con Oneda (1757 - 1797)...... 796 comune di Morazzone (1798 - 1809)...... 745 comune di Oriano con Oneda (1798 - 1815)...... 797 comune di Morazzone (1816 - 1859)...... 746 comune di Oriano (1816 - 1859)...... 798 MORNAGO ORIGGIO comune di Mornago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 747 comune di Origgio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 799 comune di Mornago (sec. XIV - 1757). console...... 747 comune di Origgio (sec. XIV - 1757). console...... 799 comune di Mornago (1757 - 1797)...... 748 comune di Origgio (sec. XIV - 1757). sindaci...... 799 comune di Mornago (1798 - 1809)...... 749 comune di Origgio (1757 - 1797)...... 800 comune di Mornago (1816 - 1859)...... 750 comune di Origgio (1798 - 1811)...... 801 MOROSOLO comune di Origgio (1816 - 1859)...... 802 comune di Morosolo (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 751 ORINO comune di Morosolo (sec. XIV - 1757). console...... 751 comune di Orino (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 803 comune di Morosolo (sec. XIV - 1757). primi estimati...... 751 comune di Orino (sec. XIV - 1757). console...... 803 comune di Morosolo (sec. XIV - 1757). sindaci...... 751 comune di Orino (sec. XIV - 1757). sindaco...... 803 comune di Morosolo con Mostonate e Calcinate del Pesce (1757 - 1797). .... 752 comune di Orino (1757 - 1797)...... 804 comune di Morosolo con Mostonate e Calcinate del Pesce (1798 - 1812). .... 753 comune di Orino (1798 - 1809)...... 805 comune di Morosolo (1816 - 1859)...... 754 comune di Orino (1816 - 1859)...... 806 MUCENO OSMATE comune di Muceno (sec. XIII - 1757). cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 755 comune di Osmate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 807 comune di Muceno (sec. XIII - 1757). console (sec. XVIII - 1757)...... 755 comune di Osmate (sec. XIV - 1757). consiglio particolare...... 807 comune di Muceno (sec. XIII - 1757). sindaci...... 755 comune di Osmate (sec. XIV - 1757). console...... 807

307 Peveranza

comune di Osmate (sec. XIV - 1757). deputati...... 807 RANCIO comune di Osmate (1757 - 1797)...... 808 comune di Rancio (sec. XIV - 1730)...... 840 comune di Osmate (1798 - 1809)...... 809 comune di Rancio con Cantevra (1730 - 1757). cancelliere...... 841 comune di Osmate (1816 - 1841)...... 810 comune di Rancio con Cantevra (1730 - 1757). console...... 841 parlamento pubblico. comune di Ispra con Cassina d’Inquassi comune di Rancio con Cantevra (1730 - 1757). sindaco...... 841 (1730 - 1757). Ispra...... 580 comune di Rancio con Cantevra (1757 - 1797)...... 842 deputati...... 580 comune di Rancio con Cantevra (1798 - 1809)...... 843 PEVERANZA comune di Rancio (1812 - 1815)...... 844 comune di Peveranza (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 811 comune di Rancio (1816 - 1859)...... 845 comune di Peveranza (sec. XIV - 1757). sindaci...... 811 RANCO comune di Peveranza (1757 - 1797)...... 812 comune di Ranco (sec. XIV - 1757). assemblea dei capi di casa...... 846 comune di Peveranza (1798 - 1809)...... 813 comune di Ranco (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 846 comune di Peveranza (1816 - 1859)...... 814 comune di Ranco (sec. XIV - 1757). console...... 846 pieve di Angera. Angera...... 27 comune di Ranco con Uppone (1757 - 1797)...... 847 pieve di Arcisate. Arcisate...... 41 comune di Ranco con Uppone (1798 - 1809)...... 848 pieve di Brebbia. Brebbia...... 167 comune di Ranco (1816 - 1859)...... 849 pieve di Castelseprio. Castelseprio...... 336 reggente. comune di Bardello (sec. XIV - 1757). Bardello...... 79 pieve di Gallarate. Gallarate...... 508 reggente. comune di Dumenza (sec. XV - 1757). Dumenza...... 470 pieve di Leggiuno. Leggiuno...... 602 reggente civile. comune di Dobbiate. Dobbiate...... 468 pieve di Olgiate Olona. Olgiate Olona...... 781 reggenti. consiglio dei ventiquattro. comune di Angera (sec. XIV - 1757). Angera...... 20 pieve di Somma. Somma...... 938 reggenti. comune di Cassano Magnago (sec. XIV - 1757). pieve di Valcuvia. Valcuvia...... 986 Cassano Magnago...... 297 pieve di Valtravaglia. Valtravaglia...... 995 reggenti. comune di Daverio (sec. XIV - 1757). Daverio...... 464 pieve di Varese. Varese...... 1021 reggenti. comune di Galliate (1199 - 1757). Galliate...... 509 PINO reggenti. comune di Gavirate (sec. XIV - 1757). Gavirate...... 519 comune di Pino (sec. XV - 1757). consiglio...... 815 reggenti. comune di Mombello (sec. XIV - 1757). Mombello...... 718 comune di Pino (sec. XV - 1757). console...... 815 consiglieri...... 718 comune di Pino (sec. XV - 1757). sindaci...... 815 sindaco...... 718 comune di Pino (1757 - 1797)...... 816 reggenti. comune di Saltrio (sec. XIV - 1757). Saltrio...... 869 comune di Pino (1798 - 1809)...... 817 reggenti. consiglio ordinario. comune di Pino (1816 - 1859)...... 818 comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). podestà. comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). Sesto Calende...... 917 Maccagno Inferiore...... 662 consoli...... 917 PORTO (PORTO CERESIO) deputati...... 917 comune di Porto (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 819 sindaci...... 917 comune di Porto (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. deputato...... 819 reggenti. consiglio ordinario. comune di Varese (sec. XIV - 1757). comune di Porto (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaco...... 819 Varese...... 1010 comune di Porto (sec. XIV - 1757). procuratore generale della comunità...... 819 reggenti. consiglio particolare. comune di Porto (1757 - 1797)...... 820 comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). Gallarate...... 499 comune di Porto di contro a Morcò...... 821 reggenti. consiglio particolare. comune di Porto Ceresio...... 822 comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). Sant’Antonino...... 891 comune di Porto (1816 - 1859)...... 823 reggenti. consiglio particolare. PORTO (PORTO VALTRAVAGLIA) comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). Viggiù...... 1060 comune di Porto (sec. XIII - 1757). cancelliere...... 824 reggenti. comune di Cabiaglio (sec. XIV - 1757). Cabiaglio...... 208 comune di Porto (sec. XIII - 1757). consiglio particolare. console...... 824 reggimento della comunità. comune di Gallarate (1757 - 1797). Gallarate...... 501 comune di Porto (sec. XIII - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 824 deputati...... 501 comune di Porto (1757 - 1797)...... 825 RHO comune di Porto Valtravaglia...... 826 distretto XII di Rho...... 850 comune di Porto (1816 - 1859)...... 827 ROGGIANO Porto Ceresio v. Porto (Porto Ceresio) comune di Roggiano (sec. XV - 1757). consiglio particolare. console...... 851 Porto Valtravaglia v. Porto (Porto Valtravaglia) comune di Roggiano (sec. XV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 851 postaro. comune di Mombello (sec. XIV - 1757). Mombello...... 718 comune di Roggiano (1757 - 1797)...... 852 Pramezzo v. Premezzo comune di Roggiano (1798 - 1809)...... 853 PREMEZZO comune di Roggiano (1816 - 1859)...... 854 comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). comune maggiore. RONCO DI CARAVATE cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 828 comune di Ronco di Caravate. massari...... 855 comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). comune maggiore. ROVATE consiglio generale...... 828 comune di Rovate (sec. XIV - 1757). agente del marchese Casnedi...... 856 comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). comune maggiore. comune di Rovate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 856 console (sec. XVIII - 1757)...... 828 comune di Rovate (sec. XIV - 1757). consoli...... 856 comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). comune minore. comune di Rovate (1757 - 1797)...... 857 cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 828 comune di Rovate (1798 - 1809)...... 858 comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). comune minore. consiglio...... 828 comune di Rovate (1816 - 1859)...... 859 comune di Premezzo (sec. XIV - 1757). comune minore. console (sec. XVIII - 1757)...... 828 RUNO comune di Premezzo (1757 - 1797)...... 829 comune di Runo (sec. XV - 1757). cancelliere...... 860 comune di Premezzo (1798 - 1809)...... 830 comune di Runo (sec. XV - 1757). consiglio generale...... 860 comune di Premezzo (1816 - 1859)...... 831 comune di Runo (sec. XV - 1757). console...... 860 primi estimati. comune di Castelseprio (sec. XIV - 1757). Castelseprio...... 332 comune di Runo (sec. XV - 1757). sindaco...... 860 primi estimati. comune di Cislago (sec. XIV - 1757). Cislago...... 381 comune di Runo con Stivigliano (1757 - 1797)...... 861 comune di Runo con Stivigliano (1798 - 1809)...... 862 primi estimati. comune di Morosolo (sec. XIV - 1757). Morosolo...... 751 comune di Runo (1816 - 1859)...... 863 primi estimati. comune di Velate (sec. XII - 1757). Velate...... 1031 procuratore. comune di Celina (sec. XIV - 1757). Celina...... 363 SACCONAGO comune di Sacconago (sec. XIV - 1730)...... 864 procuratore generale della comunità. comune di Porto (sec. XIV - 1757). Porto (Porto Ceresio)...... 819 comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). cancelliere...... 865 procuratori. comune di Clivio (sec. XIV - 1757). Clivio...... 389 comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). consiglio. procuratori. comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). Gallarate...... 497 console...... 865 procuratori. consiglio particolare. comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). consiglio. comune di Bisuschio (sec. XIV - 1757). Bisuschio...... 123 deputati...... 865 PROSPIANO comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1730 - 1757). consiglio. comune di Prospiano (sec. XVII - 1757). cancelliere...... 832 estimati...... 865 comune di Prospiano (sec. XVII - 1757). console...... 832 comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1757 - 1797)...... 866 comune di Prospiano (1757 - 1797)...... 833 comune di Sacconago con Cassina di Borghetto (1798 - 1811)...... 867 comune di Prospiano (1798 - 1809)...... 834 comune di Sacconago (1816 - 1859)...... 868 comune di Prospiano (1816 - 1859)...... 835 SALTRIO provincia di Varese. Varese...... 1022 comune di Saltrio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 869 provveditori. comune maggiore. comune di Saltrio (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 869 comune di Busto Arsizio (sec. XIV - 1757). Busto Arsizio...... 201 comune di Saltrio (sec. XIV - 1757). console...... 869 QUINZANO comune di Saltrio (sec. XIV - 1757). reggenti...... 869 comune di Quinzano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 836 comune di Saltrio (1757 - 1797)...... 870 comune di Quinzano (sec. XIV - 1757). console...... 836 comune di Saltrio (1798 - 1809)...... 871 comune di Quinzano (1757 - 1797)...... 837 comune di Saltrio (1816 - 1859)...... 872 comune di Quinzano (1798 - 1809)...... 838 SAMARATE comune di Quinzano (1816 - 1859)...... 839 comune di Samarate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 873

308 Sesto Calende

comune di Samarate (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 874 comune di Sesto Calende (1757 - 1797)...... 918 comune di Samarate (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. comune di Sesto Calende con Coquo (1798 - 1815)...... 919 sopraintendenti...... 874 comune di Sesto Calende (1816 - 1859)...... 920 comune di Samarate con Costa (1757 -1797)...... 875 sindaci. comune di Mombello (sec. XIV - 1757). Mombello...... 718 comune di Samarate con Costa (1798 - 1815)...... 876 sindaci. comune di Abbiate Guazzone (sec. XIII - 1757). comune di Samarate (1816 - 1859)...... 877 Abbiate Guazzone...... 1 San Giano v. Sangiano sindaci. comune di Albizzate (sec. XIV - 1757). Albizzate...... 9 SAN PANCRAZIO sindaci. comune di Angera (sec. XIV - 1757). Angera...... 18 comune di San Pancrazio (sec. XVI - 1757). cancelliere...... 878 sindaci. comune di Arnate (sec. XIV - 1757). Arnate...... 54 comune di San Pancrazio (sec. XVI - 1757). console...... 878 sindaci. comune di Besnate (sec. XIV - 1757). Besnate...... 104 comune di San Pancrazio (1757 - 1797)...... 879 sindaci. comune di Biandronno (sec. XIV - 1757). Biandronno...... 114 comune di San Pancrazio (1798 - 1809)...... 880 sindaci. comune di Bobbiate (sec. XIV - 1757). Bobbiate...... 133 comune di San Pancrazio (1816 - 1859)...... 881 sindaci. comune di Bogno (sec. XIV - 1757). Bogno...... 141 SAN SEPOLCRO sindaci. comune di Bolladello (sec. XIV - 1757). Bolladello...... 145 comune di San Sepolcro. cancelliere...... 882 sindaci. comune di Brezzo. Brezzo di Bedero...... 180 comune di San Sepolcro. console...... 882 sindaci. comune di Brunello (sec. XIV - 1757). Brunello...... 189 comune di San Sepolcro. sindaci...... 882 sindaci. comune di Cadero (sec. XV - 1757). Cadero...... 212 SANGIANO sindaci. comune di Cadrezzate (sec. XIV - 1757). Cadrezzate...... 214 comune di Sangiano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 883 sindaci. comune di Caidate (sec. XIV - 1757). Caidate...... 218 comune di Sangiano (sec. XIV - 1757). consiglio dei capi di casa...... 883 sindaci. comune di Cairate (sec. XIV - 1757). Cairate...... 222 comune di Sangiano (sec. XIV - 1757). console...... 883 comune di Sangiano (sec. XIV - 1757). sindaco...... 883 sindaci. comune di Cajello (sec. XIV - 1757). Cajello...... 226 comune di Sangiano (1757 - 1797)...... 884 sindaci. comune di Calcinate del Pesce. Calcinate del Pesce...... 230 comune di Sangiano (1798 - 1809)...... 885 sindaci. comune di Campagnano (sec. XV - 1757). Campagnano...... 232 comune di Sangiano (1816 - 1859)...... 886 sindaci. comune di Cardano (sec. XIV - 1757). Cardano...... 252 SANT’AMBROGIO sindaci. comune di Casciago (sec. XIV - 1757). Casciago...... 284 comune di Sant’Ambrogio (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 887 sindaci. comune di Casorate (sec. XIV - 1757). Casorate...... 288 comune di Sant’Ambrogio (sec. XIV - 1757). console...... 887 sindaci. comune di Cassina Verghera (sec. XIV - 1757). Cassina Verghera...... 310 comune di Sant’Ambrogio (sec. XIV - 1757). delegato...... 887 sindaci. comune di Castello (sec. XV - 1757). Castello...... 324 comune di Sant’Ambrogio (sec. XIV - 1757). sindaci...... 887 sindaci. comune di Castronno (sec. XIII - 1757). Castronno...... 341 comune di Sant’Ambrogio (1757 - 1797)...... 888 sindaci. comune di Cedrate (sec. XIII - 1757). Cedrate...... 359 comune di Sant’Ambrogio (1798 - 1809)...... 889 sindaci. comune di Clivio (sec. XIV - 1757). Clivio...... 389 comune di Sant’Ambrogio (1816 - 1859)...... 890 sindaci. comune di Comabbio (sec. XII - 1757). Comabbio...... 400 SANT’ANTONINO sindaci. comune di Crenna (sec. XIV - 1757). Crenna...... 419 comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 891 sindaci. comune di Ferno (sec. XIV - 1757). Ferno...... 488 comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaci. comune di Garabiolo (sec. XV - 1757). Garabiolo...... 513 consoli...... 891 sindaci. comune di Gerenzano (sec. XIV - 1757). Gerenzano...... 533 comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaci. comune di Gola Secca (sec. XIV - 1757). Gola Secca...... 542 reggenti...... 891 sindaci. comune di Gornate Superiore (sec. XIV - 1757). comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. Gornate Superiore...... 558 sindaci...... 891 comune di Sant’Antonino (1757 - 1797)...... 892 sindaci. comune di Graglio (sec. XV - 1757). Graglio...... 562 comune di Sant’Antonino (1798 - 1809)...... 893 sindaci. comune di Jerago (sec. XIV - 1757). Jerago...... 584 comune di Sant’Antonino (1816 - 1859)...... 894 sindaci. comune di Lonate Ceppino (sec. XII - 1757). Lonate Ceppino...... 623 sindaci. comune di Malnate (sec. XIV - 1757). Malnate...... 675 SANTA MARIA DEL MONTE comune di Santa Maria del Monte (sec. XV - 1757). consiglio generale...... 895 sindaci. comune di Marnate (sec. XIV - 1757). Marnate...... 685 comune di Santa Maria del Monte (sec. XV - 1757). console...... 895 sindaci. comune di Montegrino (sec. XV - 1757). Montegrino...... 727 comune di Santa Maria del Monte (sec. XV - 1757). deputati...... 895 sindaci. comune di Morosolo (sec. XIV - 1757). Morosolo...... 751 comune di Santa Maria del Monte (sec. XV - 1757). sindaco...... 895 sindaci. comune di Muceno (sec. XIII - 1757). Muceno...... 755 comune di Santa Maria del Monte (1757 - 1797)...... 896 sindaci. comune di Musadino (sec. XIII - 1757). Musadino...... 760 comune di Santa Maria del Monte (1798 - 1809)...... 897 sindaci. comune di Olgiate Olona (sec. XIV - 1757). Olgiate Olona...... 777 comune di Santa Maria del Monte (1816 - 1859)...... 898 sindaci. comune di Origgio (sec. XIV - 1757). Origgio...... 799 SANTO STEFANO sindaci. comune di Peveranza (sec. XIV - 1757). Peveranza...... 811 comune di Santo Stefano. cancelliere...... 899 sindaci. comune di Pino (sec. XV - 1757). Pino...... 815 comune di Santo Stefano. console...... 899 sindaci. comune di San Sepolcro. San Sepolcro...... 882 comune di Santo Stefano. sindaci...... 899 sindaci. comune di Sant’Ambrogio (sec. XIV - 1757). Sant’Ambrogio...... 887 SARONNO sindaci. comune di Santo Stefano. Santo Stefano...... 899 comune di Saronno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 901 sindaci. comune di Sumirago (sec. XIV - 1757). Sumirago...... 939 comune di Saronno (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 901 sindaci. comune di Taino (sec. XIV - 1757). Taino...... 943 comune di Saronno (sec. XIV - 1757). consiglio ordinario. consiglieri...... 901 sindaci. comune di Ternate (sec. XII - 1757). Ternate...... 947 comune di Saronno (sec. XIV - 1757). consoli...... 901 sindaci. comune di Tradate (sec. XIII - 1757). Tradate...... 961 comune di Saronno con Cassina Colombara...... 902 sindaci. comune di Tronzano con Bassano (sec. XV - 1757). Tronzano...... 976 comune di Saronno (1798 - 1815)...... 903 sindaci. comune di Varano (sec. XIV - 1757). Varano...... 996 distretto di Saronno...... 905 sindaci. comune di Velate (sec. XII - 1757). Velate...... 1031 cantone II di Saronno...... 900 comune di Saronno (1816 - 1859)...... 904 sindaci. comune di Venegono Inferiore (sec. XIV - 1757). Venegono Inferiore...... 1036 distretto IV di Saronno...... 906 distretto XIV di Saronno...... 907 sindaci. comune di Vergobbio (sec. XIV - 1757). Vergobbio...... 1048 sindaci. consiglio. comune di Oggiona (sec. XIV - 1757). Oggiona...... 772 SCHIANNO comune di Schianno (1757 - 1797)...... 909 sindaci. consiglio. comune di Solbiate sull’Arno (sec. XIV - 1757). comune di Schianno (1798 - 1809)...... 910 Solbiate sull’Arno...... 925 comune di Schianno (1816 - 1859)...... 911 sindaci. consiglio generale. comune di Schianno (sec. IX - 1757). comune di Schianno (sec. IX - 1757). cancelliere...... 908 Schianno...... 908 comune di Schianno (sec. IX - 1757). consiglio generale. console...... 908 sindaci. consiglio particolare. comune di Schianno (sec. IX - 1757). consiglio generale. sindaci...... 908 comune di Arcisate (sec. XIV - 1757). Arcisate...... 33 comune di Schianno (sec. IX - 1757). deputati civili...... 908 sindaci. consiglio particolare. comune di Biegno (sec. XV - 1757). Biegno...... 118 Schiano v. Schianno sindaci. consiglio particolare. SEPRIO comune di Bisuschio (sec. XIV - 1757). Bisuschio...... 123 comitato del Seprio...... 912 sindaci. consiglio particolare. SESONA comune di Brenno (sec. XIV - 1757). Brenno...... 172 comune di Sesona (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 913 sindaci. consiglio particolare. comune di Sesona (sec. XIV - 1757). console...... 913 comune di Brissago (sec. XV - 1757). Brissago...... 185 comune di Sesona (1757 - 1797)...... 914 sindaci. consiglio particolare. comune di Sesona (1798 - 1809)...... 915 comune di Caronno Ghiringhello (sec. XIV - 1757). comune di Sesona (1816 - 1859)...... 916 Caronno Ghiringhello...... 270 SESTO CALENDE sindaci. consiglio particolare. comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 917 comune di Cazzone con Ligurno (sec. XV - 1757). Cazzone...... 354 comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). sindaci. consiglio particolare. consiglio ordinario. reggenti. consoli...... 917 comune di Cuasso al Monte (sec. XIV - 1757). comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). Cuasso al Monte...... 431 consiglio ordinario. reggenti. sindaci...... 917 sindaci. consiglio particolare. comune di Cuasso al Piano. comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). Cuasso al Piano...... 435 consiglio ordinario. reggenti. deputati...... 917 sindaci. consiglio particolare. comune di Lozzo (sec. XIV - 1757). Lozzo...... 639 comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). sindaci. consiglio particolare. convocato generale...... 917 comune di Maccagno Superiore (sec. XIV - 1757). Maccagno Superiore...... 666

309 Solbiate Olona sindaci. consiglio particolare. sindaco. comune di Olginasio (sec. XIV - 1757). Olginasio...... 782 comune di Mezzana (sec. XVI - 1757). Mezzana...... 714 sindaco. comune di Orago (sec. XIV - 1757). Orago...... 791 sindaci. consiglio particolare. sindaco. comune di Orino (sec. XIV - 1757). Orino...... 803 comune di Porto (sec. XIII - 1757). Porto (Porto Valtravaglia)...... 824 sindaco. comune di Runo (sec. XV - 1757). Runo...... 860 sindaci. consiglio particolare. sindaco. comune di Sangiano (sec. XIV - 1757). Sangiano...... 883 comune di Roggiano (sec. XV - 1757). Roggiano...... 851 sindaco. comune di Santa Maria del Monte (sec. XV - 1757). sindaci. consiglio particolare. Santa Maria del Monte...... 895 comune di Samarate (sec. XIV - 1757). Samarate...... 874 sindaco. comune di Ticinallo. Muceno...... 756 sindaci. consiglio particolare. sindaco. comune di Trevisago (sec. XIV - 1757). Trevisago...... 972 comune di Sant’Antonino (sec. XIV - 1757). Sant’Antonino...... 891 sindaco. comune di Uboldo (sec. XIV - 1757). Uboldo...... 981 sindaci. consiglio particolare. comune di Travedona (sec. XIV - 1757). Travedona...... 968 sindaco. comune di Valganna (sec. XVI - 1757). Valganna...... 987 sindaci. consiglio particolare. sindaco. comune di Vararo (sec. XV - 1757). Vararo...... 1000 comune di Veccana (sec. XIII - 1757). Veccana...... 1023 sindaco. comune di Viconago (sec. XV - 1757). Viconago...... 1052 sindaci. reggenti. consiglio ordinario. sindaco. comune di Voldomino (sec. XV - 1757). Voldomino...... 1076 comune di Sesto Calende con Coquo (sec. XIV - 1757). Sesto Calende...... 917 sindaco. consiglio generale. comune di Luvino (sec. XIV - 1757). sindaci o reggenti. consiglio ordinario. Luvino (Luino)...... 650 comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). Lonate Pozzolo...... 630 sindaco. consiglio particolare. sindaci o revisori. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). comune di Besano (sec. XIV - 1757). Besano...... 100 Lonate Pozzolo...... 631 sindaco. consiglio particolare. sindaci rurali. comune di Morazzone (sec. XIV - 1757). Morazzone...... 743 comune di Laveno (sec. XIV - 1757). Laveno...... 593 sindaci rurali. comune di Fagnano con Bergoro (1668 - 1757). Fagnano...... 484 sindaco. consiglio particolare. comune di Porto (sec. XIV - 1757). sindaci rurali. comune di Carnago (sec. XIV - 1757). Carnago...... 257 Porto (Porto Ceresio)...... 819 sindaci rurali. comune di Cislago (sec. XIV - 1757). Cislago...... 381 sindaco. reggenti. comune di Mombello (sec. XIV - 1757). Mombello...... 718 sindaci rurali. comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). sindaco. comune di Colmegna con Casneda. Colmegna...... 399 Gorla Maggiore...... 546 sindaco. comune di Rancio con Cantevra (1730 - 1757). Rancio...... 841 sindaco. comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). sindaco civile. comune di Morazzone (sec. XIV - 1757). Morazzone...... 743 Maccagno Inferiore...... 660 sindaco civile. comune di Vedano (sec. XIV - 1757). Vedano...... 1027 sindaco. comune di Agra (1438 - 1757). Agra...... 5 sindaco civile. consiglio particolare. sindaco. comune di Lozza (sec. XIV - 1757). Lozza...... 635 comune di Castiglione (sec. XIV - 1757). Castiglione...... 337 sindaco. comune di Arbizzo (1633 - 1757). Arbizzo...... 29 sindaco civile. consiglio particolare. comune di Lozza (sec. XIV - 1757). sindaco. comune di Velmè. Cazzone...... 355 Lozza...... 635 sindaco (sec. XVIII - 1757). comune dei nobili. comune di Besozzo sindaco rurale. comune di Caronno Corbellaro (sec. XIV - 1757). (sec. XIV - 1757). Besozzo...... 108 Caronno Corbellaro...... 266 sindaco (sec. XVIII - 1757). comune dei vicini. comune di Besozzo sindicus. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). (sec. XIV - 1757). Besozzo...... 108 Lonate Pozzolo...... 627 sindaco. comune di Arcumeggia (sec. XIV - 1757). Arcumeggia...... 42 Solbiate Arno v. Solbiate sull’Arno sindaco. comune di Ardena (sec. XV - 1757). Ardena...... 46 SOLBIATE OLONA sindaco. comune di Armio (sec. XV - 1757). Armio...... 50 comune di Solbiate Olona (sec. XIV - 1757). sindaco. comune di Azzate (sec. XIV - 1757). Azzate...... 66 agente del marchese Terzaghi...... 921 sindaco. comune di Azzio (sec. XIV - 1757). Azzio...... 70 comune di Solbiate Olona (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 921 comune di Solbiate Olona (sec. XIV - 1757). console...... 921 sindaco. comune di Barasso (sec. XIV - 1757). Barasso...... 75 comune di Solbiate Olona (1757 - 1797)...... 922 sindaco. comune di Bedero (sec. XIII - 1757). Bedero (Bedero Valtravaglia). ....95 comune di Solbiate Olona (1798 - 1809)...... 923 sindaco. comune di Bedero (sec. XIV - 1757). Bedero (Bedero Valcuvia)...... 91 comune di Solbiate Olona (1816 - 1859)...... 924 sindaco. comune di Bizzozero (sec. XIV - 1757). Bizzozero...... 129 sindaco. comune di Bosco (sec. XV - 1757). Bosco (Bosco Valtravaglia)...... 158 SOLBIATE SULL’ARNO comune di Solbiate sull’Arno (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 925 sindaco. comune di Bregano (sec. XIV - 1757). Bregano...... 168 comune di Solbiate sull’Arno (sec. XIV - 1757). consiglio. console...... 925 sindaco. comune di Brenta (sec. XIV - 1757). Brenta...... 176 comune di Solbiate sull’Arno (sec. XIV - 1757). consiglio. sindaci...... 925 sindaco. comune di Brinzio (sec. XIV - 1757). Brinzio...... 181 comune di Solbiate sull’Arno (1757 - 1797)...... 926 sindaco. comune di Brusimpiano (sec. XIV - 1757). Brusimpiano...... 193 comune di Solbiate...... 927 sindaco. comune di Buguggiate (sec. XIV - 1757). Buguggiate...... 197 comune di Solbiate sull’Arno (1816 - 1859)...... 928 sindaco. comune di Cabiaglio (sec. XIV - 1757). Cabiaglio...... 208 sollecidadore. comune di Gallarate (sec. XIV - 1757). Gallarate...... 497 sindaco. comune di Capo di Lago (sec. XVI - 1757). Capolago...... 236 SOMMA sindaco. comune di Caravate (sec. XIV - 1757). Caravate...... 244 pieve di Somma...... 938 sindaco. comune di Caronno (sec. XIV - 1757). Caronno...... 261 comune di Somma con Cassina Coarezza (1757 - 1797)...... 932 sindaco. comune di Casalzuigno (sec. XIV - 1757). Casalzuigno...... 279 comune di Somma con Cassina Coarezza (1798 - 1815)...... 933 sindaco. comune di Cassano (sec. XIV - 1757). Cassano...... 293 distretto di Somma...... 935 sindaco. comune di Cassina Mentasti. Cassina Mentasti...... 309 cantone V di Somma...... 929 sindaco. comune di Castelseprio (sec. XIV - 1757). Castelseprio...... 332 cantone IV di Somma...... 930 sindaco. comune di Cavona (sec. XIV - 1757). Cavona...... 346 comune di Somma...... 934 sindaco. comune di Cazzago (sec. XIV - 1757). Cazzago...... 350 distretto XVI di Somma...... 936 sindaco. comune di Cittiglio (sec. XIV - 1757). Cittiglio...... 385 distretto XIII di Somma...... 937 sindaco. comune di Cossano (sec. XV - 1757). Cossano...... 412 comune di Somma con Cassina Coarezza (sec. IX - 1757). consoli...... 931 sindaco. comune di Cugliate (sec. XIV - 1757). Cugliate...... 436 v. Somma sindaco. comune di Cunardo (sec. XV - 1757). Cunardo...... 440 sopraintendenti. consiglio particolare. sindaco. comune di Curiglia (sec. XV - 1757). Curiglia...... 444 comune di Samarate (sec. XIV - 1757). Samarate...... 874 sindaco. comune di Cuveglio (sec. XIV - 1757). Cuveglio...... 448 soprintendente. comune di Arsago (sec. XIV - 1757). Arsago...... 62 sindaco. comune di Cuvio. Cuvio...... 454 SUMIRAGO sindaco. comune di Daverio (sec. XIV - 1757). Daverio...... 464 comune di Sumirago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 939 sindaco. comune di Dobbiate. Dobbiate...... 468 comune di Sumirago (sec. XIV - 1757). console...... 939 comune di Sumirago (sec. XIV - 1757). sindaci...... 939 sindaco. comune di Dumenza (sec. XV - 1757). Dumenza...... 470 comune di Sumirago (1757 - 1797)...... 940 sindaco. comune di Duno (sec. XIV - 1757). Duno...... 475 comune di Sumirago (1798 - 1809)...... 941 sindaco. comune di Fabiasco (sec. XV - 1757). Fabiasco...... 479 comune di Sumirago (1816 - 1859)...... 942 sindaco. comune di Ferrera (sec. XIV - 1757). Ferrera...... 492 TAINO sindaco. comune di Gemonio (sec. XIV - 1757). Gemonio...... 529 comune di Taino (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 943 sindaco. comune di Germignaga (sec. XV - 1757). Germignaga...... 537 comune di Taino (sec. XIV - 1757). sindaci...... 943 sindaco. comune di Gornate Inferiore (sec. XIV - 1757). comune di Taino (1757 - 1797)...... 944 Gornate Inferiore...... 554 comune di Taino (1798 - 1815)...... 945 sindaco. comune di Grantola (sec. XIV - 1757). Grantola...... 566 comune di Taino (1816 - 1859)...... 946 sindaco. comune di Induno (sec. XIV - 1757). Induno...... 575 TERNATE sindaco. comune di Lavena (sec. XV - 1757). Lavena...... 588 comune di Ternate (sec. XII - 1757). cancelliere...... 947 sindaco. comune di Leggiuno (sec. XIV - 1757). Leggiuno...... 598 comune di Ternate (sec. XII - 1757). sindaci...... 947 sindaco. comune di Lissago con Calcinate degli Orrigoni (sec. XIV - 1757). comune di Ternate con San Sepolcro (1757 - 1797)...... 948 Lissago...... 615 comune di Ternate con San Sepolcro (1798 - 1815)...... 949 sindaco. comune di Luvinate (sec. XIV - 1757). Luvinate...... 643 comune di Ternate (1816 - 1859)...... 950 sindaco. comune di Marchirolo (sec. XV - 1757). Marchirolo...... 681 tesoriere. comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). sindaco. comune di Marzio (sec. XVII - 1757). Marzio...... 689 Maccagno Inferiore...... 660 sindaco. comune di Masciago (sec. XIV - 1757). Masciago...... 694 TORBA sindaco. comune di Masnago (sec. XIV - 1757). Masnago...... 698 comune di Torba (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 951 sindaco. comune di Mesenzana (sec. XV - 1757). Mesenzana...... 710 comune di Torba (sec. XIV - 1757). console...... 951 sindaco. comune di Monteviasco (sec. XV - 1757). Monteviasco...... 731 comune di Torba (1757 - 1797)...... 952 sindaco. comune di Montonate (sec. XIV - 1757). Montonate...... 735 comune di Torba (1798 - 1809)...... 953 sindaco. comune di Musignano (sec. XV - 1757). Musignano...... 764 comune di Torba (1816 - 1859)...... 954

310 Vicoseprio

TORNAVENTO comune di Varese (sec. XIV - 1757). consiglio maggiore...... 1008 comune di Tornavento con Tinella (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 955 comune di Varese (sec. XIV - 1757). consiglio ordinario. reggenti...... 1010 comune di Tornavento con Tinella (sec. XIV - 1757). console...... 955 comune di Varese (sec. XIV - 1757). console...... 1005 comune di Tornavento con Tinella (1757 - 1797)...... 956 comune di Varese (sec. XIV - 1757). consoli...... 1011 comune di Tornavento con Tinella (1798 - 1809)...... 957 comune di Varese (sec. XIV - 1757). tribunale di provvisione. comune di Tornavento...... 958 giudice di provvisione...... 1012 TRADATE comune di Varese (sec. XIV - 1757). vicario...... 1013 comune di Tradate (sec. XIII - 1757). cancelliere...... 961 comune di Varese (sec. XIV - 1757). vicecancelliere...... 1005 comune di Tradate (sec. XIII - 1757). comune dei nobili. console...... 961 pieve di Varese...... 1021 comune di Tradate (sec. XIII - 1757). comune dei vicini. consoli...... 961 comune di Varese (1757 - 1797)...... 1014 comune di Tradate (sec. XIII - 1757). congresso degli estimati...... 961 provincia di Varese...... 1022 comune di Tradate (sec. XIII - 1757). deputato civile...... 961 comune di Varese (1798 - 1815)...... 1015 comune di Tradate (sec. XIII - 1757). sindaci...... 961 distretto di Varese...... 1017 comune di Tradate (1757 - 1797)...... 962 distretto II di Varese...... 1018 comune di Tradate (1798 - 1815)...... 963 cantone I di Varese...... 1004 distretto di Tradate...... 965 comune di Varese (1816 - 1859)...... 1016 cantone II di Tradate...... 959 distretto XVII di Varese...... 1019 cantone VII di Tradate...... 960 distretto XVI di Varese...... 1020 comune di Tradate (1816 - 1859)...... 964 VECCANA distretto XXII di Tradate...... 966 comune di Veccana (sec. XIII - 1757). cancelliere...... 1023 distretto XVIII di Tradate...... 967 comune di Veccana (sec. XIII - 1757). consiglio particolare. console...... 1023 TRAVEDONA comune di Veccana (sec. XIII - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 1023 comune di Travedona (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 968 comune di Veccana (1757 - 1797)...... 1024 comune di Travedona (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. sindaci...... 968 comune di Veccana (1798 - 1809)...... 1025 comune di Travedona (sec. XIV - 1757). console...... 968 comune di Veccana (1816 - 1859)...... 1026 comune di Travedona (1757 - 1797)...... 969 VEDANO comune di Travedona (1798 - 1815)...... 970 comune di Vedano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 1027 comune di Travedona (1816 - 1859)...... 971 comune di Vedano (sec. XIV - 1757). console...... 1027 TREVISAGO comune di Vedano (sec. XIV - 1757). deputati rurali...... 1027 comune di Trevisago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 972 comune di Vedano (sec. XIV - 1757). sindaco civile...... 1027 comune di Trevisago (sec. XIV - 1757). console...... 972 comune di Vedano (1757 - 1797)...... 1028 comune di Trevisago (sec. XIV - 1757). sindaco...... 972 comune di Vedano (1798 - 1809)...... 1029 comune di Trevisago (1757 - 1797)...... 973 comune di Vedano (1816 - 1859)...... 1030 comune di Trevisago (1798 - 1809)...... 974 VELATE comune di Trevisago (1816 - 1859)...... 975 comune di Velate (sec. XII - 1757). cancelliere...... 1031 Trevissago v. Trevisago comune di Velate (sec. XII - 1757). console...... 1031 tribunale di provvisione. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1012 comune di Velate (sec. XII - 1757). consules et missi...... 1031 giudice di provvisione...... 1012 comune di Velate (sec. XII - 1757). primi estimati...... 1031 TRONZANO comune di Velate (sec. XII - 1757). sindaci...... 1031 comune di Tronzano con Bassano (sec. XV - 1757). cancelliere...... 976 comune di Velate con Cassina Rasa e Fogliaro (1757 - 1797)...... 1032 comune di Tronzano con Bassano (sec. XV - 1757). consiglio...... 976 comune di Velate con Cassina Rasa e Fogliaro (1798 - 1815)...... 1033 comune di Tronzano con Bassano (sec. XV - 1757). console...... 976 comune di Velate (1816 - 1859)...... 1034 comune di Tronzano con Bassano (sec. XV - 1757). sindaci...... 976 VENEGONO comune di Tronzano con Bassano (1757 - 1797)...... 977 comune di Venegono...... 1035 comune di Tronzano con Bassano (1798 - 1815)...... 978 VENEGONO INFERIORE comune di Tronzano...... 979 comune di Venegono Inferiore (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 1036 TURRO comune di Venegono Inferiore (sec. XIV - 1757). console...... 1036 comune di Turro...... 980 comune di Venegono Inferiore (sec. XIV - 1757). maggiori estimati...... 1036 UBOLDO comune di Venegono Inferiore (sec. XIV - 1757). sindaci...... 1036 comune di Uboldo (sec. XIV - 1757). assemblea del popolo...... 981 comune di Venegono Inferiore (1757 - 1797)...... 1037 comune di Uboldo (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 981 comune di Venegono Inferiore (1798 - 1808)...... 1038 comune di Uboldo (sec. XIV - 1757). console...... 981 comune di Venegono Inferiore (1816 - 1859)...... 1039 comune di Uboldo (sec. XIV - 1757). sindaco...... 981 VENEGONO SUPERIORE comune di Uboldo (1757 - 1797)...... 982 comune di Venegono Superiore (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 1040 comune di Uboldo (1798 - 1815)...... 983 comune di Venegono Superiore (sec. XIV - 1757). console...... 1040 comune di Uboldo (1816 - 1859)...... 984 comune di Venegono Superiore (sec. XIV - 1757). deputati...... 1040 UPPONE comune di Venegono Superiore (sec. XIV - 1757). deputato civile...... 1040 comune di Uppone. cancelliere...... 985 comune di Venegono Superiore (1757 - 1797)...... 1041 comune di Uppone. console...... 985 comune di Venegono Superiore (1798 - 1808)...... 1042 VALCUVIA comune di Venegono Superiore (1816 - 1859)...... 1043 pieve di Valcuvia...... 986 VERGIATE Valgana v. Valganna comune di Vergiate (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 1044 VALGANNA comune di Vergiate (sec. XIV - 1757). consoli...... 1044 comune di Valganna (sec. XVI - 1757). comune di Vergiate (1757 - 1797)...... 1045 agente dell’Ospedale Maggiore di Milano...... 987 comune di Vergiate (1798 - 1815)...... 1046 comune di Valganna (sec. XVI - 1757). cancelliere...... 987 comune di Vergiate (1816 - 1859)...... 1047 comune di Valganna (sec. XVI - 1757). consiglio...... 987 VERGOBBIO comune di Valganna (sec. XVI - 1757). console...... 987 comune di Vergobbio (sec. XIV - 1757). consoli...... 1048 comune di Valganna (sec. XVI - 1757). deputati...... 987 comune di Vergobbio (sec. XIV - 1757). sindaci...... 1048 comune di Valganna (sec. XVI - 1757). sindaco...... 987 comune di Vergobbio (sec. XIV - 1757). vicinanze comunali...... 1048 comune di Valganna (1757 - 1797)...... 988 comune di Vergobbio (1757 - 1797)...... 1049 comune di Valganna (1798 - 1809)...... 989 comune di Vergobbio (1798 - 1812)...... 1050 comune di Valganna (1816 - 1859)...... 990 comune di Vergobbio (1816 - 1859)...... 1051 VALTRAVAGLIA vicario. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1013 pieve di Valtravaglia...... 995 vice console. comune di Gorla Maggiore (sec. XI - 1757). castellanza di Valtravaglia. castellano...... 992 Gorla Maggiore...... 546 castellanza di Valtravaglia. decano...... 993 vicecancelliere. comune di Cuasso al Piano. Cuasso al Piano...... 435 castellanza di Valtravaglia. gualdemano...... 994 vicecancelliere. comune di Varese (sec. XIV - 1757). Varese...... 1005 VARANO vicinanza. comune di Maccagno Inferiore (sec. XIII - 1797). comune di Varano (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 996 Maccagno Inferiore...... 660 comune di Varano (sec. XIV - 1757). sindaci...... 996 vicinanza. comune di Lonate Pozzolo (sec. XIV - 1757). comune di Varano (1757 - 1797)...... 997 Lonate Pozzolo...... 627 comune di Varano (1798 - 1809)...... 998 vicinanza. comune di Cuveglio (sec. XIV - 1757). Cuveglio...... 448 comune di Varano (1816 - 1859)...... 999 vicinanza. comune di Montegrino (sec. XV - 1757). Montegrino...... 727 VARARO vicinanza. comune di Muceno (sec. XIII - 1757). Muceno...... 755 comune di Vararo (sec. XV - 1757). console...... 1000 vicinanze comunali. comune di Vergobbio (sec. XIV - 1757). Vergobbio...... 1048 comune di Vararo (sec. XV - 1757). sindaco...... 1000 VICONAGO comune di Vararo (1757 - 1797)...... 1001 comune di Viconago (sec. XV - 1757). consiglio generale...... 1052 comune di Vararo (1798 - 1809)...... 1002 comune di Viconago (sec. XV - 1757). sindaco...... 1052 comune di Vararo (1816 - 1859)...... 1003 comune di Viconago (1757 - 1797)...... 1053 VARESE comune di Viconago (1798 - 1809)...... 1054 comune di Varese (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 1005 comune di Viconago (1816 - 1859)...... 1055 comune di Varese (sec. XIV - 1757). consiglieri privati...... 1006 VICOSEPRIO comune di Varese (sec. XIV - 1757). consiglio generale...... 1007 comune di Vicoseprio. console...... 1056

311 Viggiù

VIGGIÙ VIZZOLA comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 1059 comune di Vizzola (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 1072 comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. deputati...... 1060 comune di Vizzola (sec. XIV - 1757). console...... 1072 comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). consiglio particolare. reggenti...... 1060 comune di Vizzola (1757 - 1797)...... 1073 comune di Viggiù (sec. XIV - 1757). console...... 1059 comune di Vizzola (1798 - 1811)...... 1074 comune di Viggiù (1757 - 1797)...... 1061 comune di Vizzola (1816 - 1859)...... 1075 comune di Viggiù (1798 - 1815)...... 1062 cantone VI di Viggiù...... 1057 VOLDOMINO comune di Biviglione. cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 1077 cantone III di Viggiù...... 1058 comune di Viggiù (1816 - 1859)...... 1063 comune di Biviglione. console (sec. XVIII - 1757)...... 1077 comune di Voldomino (sec. XV - 1757). cancelliere (sec. XVIII - 1757)...... 1076 VILLA DOSIA comune di Voldomino (sec. XV - 1757). consiglio...... 1076 comune di Villa Dosia (sec. XVII - 1757). cancelliere...... 1064 comune di Voldomino (sec. XV - 1757). console (sec. XVIII - 1757)...... 1076 comune di Villa Dosia (sec. XVII - 1757). console...... 1064 comune di Villa Dosia (1757 - 1797)...... 1065 comune di Voldomino (sec. XV - 1757). sindaco...... 1076 comune di Villa Dosia (1798 - 1809)...... 1066 comune di Voldomino con Biviglione (1757 - 1797)...... 1078 comune di Villa Dosia (1816 - 1859)...... 1067 comune di Voldomino con Biviglione (1798 - 1809)...... 1079 Villadosia v. Villa Dosia comune di Voldomino (1816 - 1859)...... 1080 Voltore v. Voltorre VINAGO comune di Vinago (sec. XIV - 1757). cancelliere...... 1068 VOLTORRE comune di Vinago (sec. XIV - 1757). console...... 1068 comune di Voltorre (1558 - 1757). console...... 1081 comune di Vinago (1757 - 1797)...... 1069 comune di Voltorre (1757 - 1797)...... 1082 comune di Vinago (1798 - 1809)...... 1070 comune di Voltorre (1798 - 1809)...... 1083 comune di Vinago (1816 - 1859)...... 1071 comune di Voltorre (1816 - 1859)...... 1084

312 SIGLEEABBREVIAZIONI

SIGLEEABBREVIAZIONI

Sigle Abbreviazioni

AcoVa = Archivio Comunale di Varese a. = anno ASCMi = Archivio Storico del Comune di Milano arch. = archivi ASMi = Archivio di Stato di Milano arciv. = arcivescovile ASVa = Archivio di Stato di Varese bibl. = bibliografia DB = data base c. d. = cosiddetto card. = cardinale cart. = cartella cartt. = cartelle fasc. = fascicolo n. = numero p. = pagina p. a. = parte antica p. g. = parte generale p. m. = parte moderna pp. = pagine s. d. = senza data s. e. = senza editore sec. = secolo tip. = tipografia v. = vedi v. a. = vedi anche

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