Arte Programmata E Cinetica: Origini, Successo, Declino, Rinascita
ARTE PROGRAMMATA E CINETICA: ORIGINI, SUCCESSO, DECLINO, RINASCITA È stata denominata come “l’ultima avanguardia”, ma non vi è stata avanguardia, nella seconda parte del secolo scorso, più abbarbicata e compenetrata con il nuovo che avanzava e soprattutto che sarebbe avanzato e che avanzerà, del movimento dell’Arte Programmata e Cinetica. E allo stesso tempo, pochi movimenti come questo, e poche espressioni artistiche hanno avuto tanti precedenti e tanti padri nobili: Tinguely, Schöffer, Moholy-Nagy, forse lo stesso Albers, e andando ancora più indietro, il movimento futurista, sospinto dallo slancio del dinamismo. Insomma, non si trattò di qualcosa di inconcludente e velleitario, sia pur mosso da possenti fremiti rivoluzionari, bensì di una fase dello sviluppo delle arti visive e delle arti applicate profondamente collegato e radicato con la storia stessa delle arti, e formidabilmente proiettato verso le avventure del futuro e della modernità. Qualcosa che ha permeato di sé buona parte dell’arte contemporanea, e di cui ancor oggi ritroviamo testimonianze massicce nei video, nelle installazioni, negli ambienti. L’ultima avanguardia, dunque, colma di lasciti non rigettati, ma anche la prima avanguardia fondante l’arte nuova. Per restare ai periodi, alle epoche più prossime, certamente uno dei padri del- l’arte programmata è stato Victor Vasarely, l’inventore solitario dell’Op Art, e cu- stode integralista di una religione dell’illusività formale dell’immagine. Sul piano, però, puramente teorico, concettuale, e perfino ideologico, alcuni
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