Dall'Eremo PERCHÉ ALL'EREMO TUTTI SI SENTONO A CASA

Abbiamo ancora negli occhi e nel cuore Vinta ogni resistenza logistica, l’Eremo la celebrazione della Consacrazione della è di tutti. Chiesa e della dedicazione dell’Altare Nel silenzio e nel lavoro a vario livello, in officiata dal Vescovo Pierantonio il 30 sintonia con la linea diocesana ed eccle- aprile scorso. siale della Casa. La realizzazione di un sogno non in pie- Senza titoli e riconoscimenti, molti “amici” tra (il pavimento) e tubi (il riscaldamento) spesso come volontari senza retribuzione ma un intreccio di buoni rapporti che l’ha o, per alcuni professionisti con un impegno reso possibile. che va ben oltre il legittimo compenso, vi- Attorno al Pastore della diocesi – figura le- vono la logica di Gesù di servire il Regno gittimante dell’azione dell’Eremo – un’in- di Dio senza farsi servire e senza servirsi tera Valle si è raccolta a gioire per il tem- delle Opere di Dio. All’Eremo si respira pio di tutti, perché all’Eremo tutti si sen- una dedizione amorevole e simpatica che tono a casa. promuove una vita all’insegna del Vangelo. L’evento ha avuto una certa risonanza L’accoglienza come parola d’ordine di anche mediatica sia per gli scavi archeo- uno stile cristiano è il primo passo per il logici che hanno confermato l’antichità coinvolgimento nel cammino della Casa. della struttura, che per il felice risultato, I numeri (le presenze e i conti), le molte- ma soprattutto a rendere di interesse ge- plici espressioni di felicitazione, i singoli nerale l’evento è stata la benevolenza e e i gruppi che ritornano e fanno “passapa- l’attenzione di cui è da sempre oggetto la rola” dicono che l’opera fraterna di tante casa di formazione della Valle, in quanto persone sta portando i suoi frutti. è sentita patrimonio della gente camuna La presenza provvidenziale delle Suore Sa- e non solo. cramentine illumina di sorridente e operosa A rendere ancor più significativa la ce- serenità i giorni dell’Eremo: l’attività no- lebrazione è stata la presenza di molte tevole declinata in pochi mesi già racconta persone venute appositamente anche da un clima di comunione attorno all’Euca- molto lontano: a loro va uno speciale ri- restia. Per questo la gratitudine è il senti- conoscimento. mento – spontaneo e voluto – di chi, a vari In questa felice cornice, rispetto ai lavori livelli, conosce l’Eremo. Ed è con sincera murari e tecnici - pure a giudizio unanime gratitudine che presentiamo il nuovo nu- ben riusciti - ben maggiore è lo stupore e mero di Lettere dall’Eremo… nel quale si la gratitudine per le “pietre vive” che edi- racconta la perenne novità della fede: Can- ficano ogni giorno l’Eremo e ne tengono tiamo al Signore un canto nuovo! spalancate le porte. la Redazione Dall'Eremo DON TINO ALL'EREMO

L’Eremo accoglie con gioia il felice ri- compito ma per il suo significato valligiano torno in Valle di Monsignor Tino Cle- - tutti i camuni riabbracciano volentieri. menti nominato dal Vescovo di , Monsignor Clementi, nato a Cortenedolo, S.E. Monsignor Pierantonio Tremolada, infatti, ha iniziato a conoscere, palmo a nuovo direttore. palmo, il nostro territorio quando – an- Don Tino arriva all’Eremo e lo conosce cora prima dell’ordinazione sacerdotale – già molto bene: egli, infatti, è stato per fu segretario del Vescovo Ausiliare, nativo molti anni segretario di Edolo, il compianto del comitato che aveva Monsignor Pietro Gaz- il compito di promuo- zoli. La prima parroc- vere le attività forma- chia che lo accolse fu tive della struttura. A la nobile comunità di don Tino, quale di- Lovere. Erano gli anni screto collaboratore ’70 del secolo scorso, dei vari direttori, si de- anni non facili, eppure vono storiche e memo- don Tino fu un innova- rabili iniziative dell’E- tore – nella linea del re- remo: il gruppo di rife- cente Concilio – senza rimento, la Via Crucis essere mai un contesta- da Losine a Cerveno, la tore. Con gentilezza e Veglia di Capodanno, tatto fu amato dai con- gli inviti a personaggi fratelli e dai fedeli, de- illustri. È stato sosteni- stando simpatia anche tore del Monastero sin tra i lontani. dalla sua fondazione e Dopo poco più di 10 anima di molteplici ini- anni, venne la promo- ziative per laici e sacerdoti, nonché attento zione a parroco: Sonico, cui si aggiun- consigliere nella parte gestionale dell’isti- sero Rino e Garda. Esperienza diversa da tuzione, aspetto non indifferente. Quando Lovere e condotta sempre nella logica di nel 2005 il Vescovo lo promosse parroco una pastorale tradizionale all’avanguar- dell’importante Città di Manerbio, si sentì dia. Alla fine del 1984, moriva a Breno il la sua mancanza non solo a Breno e tra le grande Arciprete Monsignor Vittorio Bo- antiche mura del Barberino, ma in tutta nomelli. A guidare la celebrazione dei fu- la Valle, venendo meno una figura di ri- nerali fu proprio il giovane parroco di So- fermento che ora - non solo per il nuovo nico, che il Vescovo – pochi giorni dopo, 3 Dall'Eremo interpretando, forse, il desiderio del pre- trattenere un rapporto di cordiale frequen- decessore - nominava Arciprete della Par- tazione con lui. rocchia al centro della Valle, dove per circa Così, la nomina di don Tino, che ha su- vent’anni don Tino è stato Pastore sulla perato i settant’anni, è un segno dell’au- cresta dell’onda, mettendo in cantiere e tentico compito del sacerdote nelle mu- completando una miriade di iniziative sia tate condizioni sociali ed ecclesiali, ossia per le Chiese e strutture parrocchiali, che quello della paternità spirituale. – soprattutto – per la formazione di una Sotto la sua direzione sapiente, saranno i comunità di fede e di carità. laici, dipendenti, professionisti e soprattutto È di questi anni il suo ininterrotto servi- generosi volontari, a portare avanti la di- zio di Vicario Zonale, attento e dedito alla mensione logistica dell’Eremo, lasciando Valle Camonica e in dialogo libero e se- al direttore il tempo di essere e fare il prete. reno con svariate istituzioni. Don Tino all’Eremo trova una felice no- Fu memorabile il suo incarico di cerimo- vità: la presenza delle Suore Sacramen- niere pontificio, con san Giovanni Paolo tine di , anch’esse di ritorno a II, sulle vette dell’Adamello nell’estate del Bienno, terra natale della loro Fondatrice 1988. Pianto da tutti, è partito per la Bassa Santa Geltrude Comensoli. Bresciana ed è stato accolto con entusia- In meno di un anno si sono fatte voler smo a Manerbio: quasi tre lustri intensi, in bene per il sorriso, l’accoglienza e la di- una comunità ricca e impegnativa. sponibilità. Ed ora il ritorno in Valle, certo atteso ma Don Tino già le conosce: fu lui che – pro- forse non in questa forma inedita: una gra- prio all’Eremo – chiese all’attuale supe- dita sorpresa per la quale tutti gli amici riora della comunità sacramentina all’e- dell’Eremo ringraziano il Vescovo Pieran- remo, Madre Germana, una comunità per tonio, che ha dimostrato benevolenza per l’ospedale di Valle Camonica, ottenendo l’Eremo con le sue frequenti visite e so- una risposta positiva. Molti anni dopo il prattutto con la volontà – espressa e rea- sì delle Figlie di santa Geltrude si è ripe- lizzata – di consacrare la Chiesa dopo i re- tuto per dare alla casa di spiritualità ca- centi lavori di restauro. muna una comunità religiosa profetica nel Don Tino, sostituisce don Roberto Dome- tempo della misericordia. nighini, richiamato a Roma dopo nove anni A don Tino e alle Suore noi, collaboratori di servizio all’Eremo, per i quali espri- amici e frequentatori dell’Eremo, diamo miamo la nostra gratitudine. il più cordiale benvenuto, rinnovando la Si tratta di un insolito avvicendamento in nostra disponibilità e ringraziando per il quanto il predecessore, don Roberto, era loro “sì”, divenuto amore concreto per la un ragazzo della scuola media quando don nostra Valle Camonica. Tino arrivò a Breno nel 1985 e fu il par- roco che lo accompagnò, come modello Amici, Volontari e guida, sino al giorno della sua ordina- e Collaboratori dell'Eremo zione sacerdotale, continuando poi a in- Dall'Eremo “TI HO SCELTO PER PORTARE IL MIO NOME” (ATTI 9,15)

In occasione della celebrazione del cin- quantesimo dell'Eremo, il Direttore don Roberto Domenighini così si rivolgeva all'Assemblea: "Benvenuti all'Eremo, ben- venuti a casa!". È vero! In questi cinquant'anni l'Eremo dei Santi Pietro e Paolo è stato la casa dalle porte aperte, ha fatto dell'accoglienza be- nevola il suo stile. Nel corso degli anni questa casa di spiri- tualità è diventata un luogo di esercizi spi- rituali, di formazione teologica e pastorale, biblica e sociale, per sacerdoti, religiosi e religiose, laici tutti.

È stato luogo privilegiato per incontri di Don Roberto saluta i fedeli e ringrazia preghiera per ragazzi, giovani, fidanzati, per questi anni di proficua coillaboreazione famiglie, adulti e per diverse categorie di professionisti. comprensione, serenità di giudizio, grande Non si può dimenticare che l'Eremo, im- rispetto e stima per ogni fratello. merso nel silenzio e nel raccoglimento, Ha vissuto questi anni al servizio dell'E- dove l'Eucarestia e la Parola incoraggiano remo nella piena adesione alla volontà del la preghiera, è sostenuto da tanti amici e Padre, colta nelle persone, negli eventi, collaboratori che, in modi diversi, hanno nelle diverse richieste. prestato e continuano a prestare il loro Ora è chiamato a Roma, là servirà la Chiesa, servizio. donandole le sue straordinarie energie, la Per don Roberto, quelli trascorsi alla guida sua forza di volontà, l'entusiasmo e la pro- dell'Eremo, sono stati anni preziosi, intensi, fonda umanità che lo contraddistinguono. in piena obbedienza ed adesione al man- La frase scelta a titolo del nostro affetto a dato che il Vescovo gli ha affidato, sem- don Roberto riporta la risposta del Signore pre aperto alle richieste della Valle, della ad Ananìa restio ad accettare la conver- Diocesi; sempre attento a cogliere e por- sione di Paolo, visto i suoi precedenti, ci tare all'Eremo diverse iniziative, corsi di indirizza verso la comprensione missio- formazione, etc... naria delle prime comunità cristiane con- Don Roberto all'Eremo ha incontrato tante dotte dallo Spirito che soffia verso solu- persone che in lui hanno trovato ascolto e zioni spesso imprevedibili. 5 Dall'Eremo

La prima messa di don Roberto accompagnato dal suo parroco, don Tino

Per la nostra Unità Pastorale Valgrigna, l'E- Ci auguriamo che l'ultima parte della ci- remo di Bienno, in questi anni, ha contri- tazione sfiori solo don Roberto e di poter buito a sorreggere e stimolare, attraverso anche noi usufruire del suo servizio alla le sue innumerevoli e qualificate inizia- Chiesa Universale e della sua lontananza tive, la crescita di una Chiesa più missio- dai luoghi natali. naria e bisognosa di un'evangelizzazione Sicuri di avere un posto privilegiato nel sempre nuova verso un futuro che solo tuo cuore, ti auguriamo ogni bene. Dio conosce. Grazie don Roberto, per il bene profuso in Forse l'approdo a Roma di don Roberto mezzo a noi, ti seguiamo, sosteniamo ed rientra in questo afflato dello Spirito: "Il accompagniamo con la preghiera. Signore disse ad Ananìa: va, perché egli è per me uno strumento eletto per portare Parroco e Sacerdoti il mio nome dinanzi a tutti i popoli. Io gli Unità Pastorale Valgrigna mostrerò quanto dovrà soffrire nel mio amici e collaboratori dell'Eremo nome". (Atti 9,15-16). Formazione LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL POPOLO DI DIO

Il 20 agosto 2018, il Santo Padre France- cultura capace di evitare che tali situazioni sco ha scritto la Lettera al Popolo di Dio, non solo non si ripetano, ma non trovino che riportiamo integralmente. Il Papa alza spazio per essere coperte e perpetuarsi. Il la voce contro ogni tipo di abuso prima dolore delle vittime e delle loro famiglie nella Chiesa e poi nel mondo intero. Gli è anche il nostro dolore, perciò urge riba- abusi sessuali sono indicibilmente gravi dire ancora una volta il nostro impegno e ad essi purtroppo si aggiungono anche per garantire la protezione dei minori e abusi di potere, di coscienza, del ruolo che degli adulti in situazione di vulnerabilità. si riveste. Se gli abusi sessuali sono puniti dalla legge civile ed ecclesiale, altri tipi 1. Se un membro soffre di abusi – pur essendo gravissimi – non Negli ultimi giorni è stato pubblicato un sono perseguiti ma restano peccati che rapporto in cui si descrive l’esperienza di sfigurano il volto della Chiesa, Sposa di almeno mille persone che sono state vittime Gesù Misericordioso. L’accorata Lettera di abusi sessuali, di potere e di coscienza del nostro Papa invita alla preghiera e al per mano di sacerdoti, in un arco di circa digiuno e – forse – a un po’ di coraggio settant’anni. Benché si possa dire che la per dire “basta” a ogni forma di abuso. maggior parte dei casi riguarda il passato, tuttavia, col passare del tempo abbiamo co- «Se un membro soffre, tutte le membra nosciuto il dolore di molte delle vittime e soffrono insieme» (1 Cor 12,26). Queste constatiamo che le ferite non spariscono parole di San Paolo risuonano con forza mai e ci obbligano a condannare con forza nel mio cuore constatando ancora una queste atrocità, come pure a concentrare volta la sofferenza vissuta da molti mi- gli sforzi per sradicare questa cultura di nori a causa di abusi sessuali, di potere morte; le ferite “non vanno mai prescritte”. e di coscienza commessi da un numero Il dolore di queste vittime è un lamento che notevole di chierici e persone consacrate. sale al cielo, che tocca l’anima e che per Un crimine che genera profonde ferite di molto tempo è stato ignorato, nascosto o dolore e di impotenza, anzitutto nelle vit- messo a tacere. Ma il suo grido è stato più time, ma anche nei loro familiari e nell’in- forte di tutte le misure che hanno cercato tera comunità, siano credenti o non cre- di farlo tacere o, anche, hanno preteso di denti. Guardando al passato, non sarà mai risolverlo con decisioni che ne hanno ac- abbastanza ciò che si fa per chiedere per- cresciuto la gravità cadendo nella compli- dono e cercare di riparare il danno cau- cità. Grido che il Signore ha ascoltato fa- sato. Guardando al futuro, non sarà mai cendoci vedere, ancora una volta, da che poco tutto ciò che si fa per dar vita a una parte vuole stare. Il cantico di Maria non 7 Formazione si sbaglia e, come un sottofondo, continua interpellati come Popolo di Dio a farci ca- a percorrere la storia perché il Signore si rico del dolore dei nostri fratelli feriti nella ricorda della promessa che ha fatto ai no- carne e nello spirito. Se in passato l’omis- stri padri: «Ha disperso i superbi nei pen- sione ha potuto diventare una forma di ri- sieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti sposta, oggi vogliamo che la solidarietà, dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricol- intesa nel suo significato più profondo ed mato di beni gli affamati, ha rimandato i esigente, diventi il nostro modo di fare la ricchi a mani vuote» (Lc 1,51-53), e pro- storia presente e futura, in un ambito dove viamo vergogna quando ci accorgiamo che i conflitti, le tensioni e specialmente le vit- il nostro stile di vita ha smentito e smenti- time di ogni tipo di abuso possano trovare sce ciò che recitiamo con la nostra voce. una mano tesa che le protegga e le riscatti Con vergogna e pentimento, come comu- dal loro dolore (cfr Esort. ap. Evangelii nità ecclesiale, ammettiamo che non ab- gaudium, 228). Tale solidarietà ci chiede, a biamo saputo stare dove dovevamo stare, sua volta, di denunciare tutto ciò che possa che non abbiamo agito in tempo ricono- mettere in pericolo l’integrità di qualsiasi scendo la dimensione e la gravità del danno persona. Solidarietà che reclama la lotta che si stava causando in tante vite. Abbiamo contro ogni tipo di corruzione, special- trascurato e abbandonato i piccoli. Faccio mente quella spirituale, «perché si tratta di mie le parole dell’allora Cardinale Ratzin- una cecità comoda e autosufficiente dove ger quando, nella Via Crucis scritta per il alla fine tutto sembra lecito: l’inganno, la Venerdì Santo del 2005, si unì al grido di calunnia, l’egoismo e tante sottili forme dolore di tante vittime e con forza disse: di autoreferenzialità, poiché “anche Sa- «Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e pro- tana si maschera da angelo della luce” (2 prio anche tra coloro che, nel sacerdozio, Cor 11,14)» (Esort. ap. Gaudete et exsul- dovrebbero appartenere completamente a tate, 165). L’appello di San Paolo a soffrire Lui! Quanta superbia, quanta autosuffi- con chi soffre è il miglior antidoto contro cienza! […] Il tradimento dei discepoli, ogni volontà di continuare a riprodurre tra la ricezione indegna del suo Corpo e del di noi le parole di Caino: «Sono forse io il suo Sangue è certamente il più grande do- custode di mio fratello?» (Gen 4,9). lore del Redentore, quello che gli trafigge Sono consapevole dello sforzo e del lavoro il cuore. Non ci rimane altro che rivolger- che si compie in diverse parti del mondo gli, dal più profondo dell’animo, il grido: per garantire e realizzare le mediazioni ne- Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr Mt cessarie, che diano sicurezza e proteggano 8,25)» (Nona Stazione). l’integrità dei bambini e degli adulti in stato di vulnerabilità, come pure della diffusione 2. Tutte le membra soffrono insieme della “tolleranza zero” e dei modi di rendere La dimensione e la grandezza degli avveni- conto da parte di tutti coloro che compiono menti esige di farsi carico di questo fatto in o coprono questi delitti. Abbiamo tardato ad maniera globale e comunitaria. Benché sia applicare queste azioni e sanzioni così ne- importante e necessario in ogni cammino di cessarie, ma sono fiducioso che esse aiute- conversione prendere conoscenza dell’ac- ranno a garantire una maggiore cultura della caduto, questo da sé non basta. Oggi siamo protezione nel presente e nel futuro. Formazione 8

Unitamente a questi sforzi, è necessario numerose comunità nelle quali si sono ve- che ciascun battezzato si senta coinvolto rificati comportamenti di abuso sessuale, nella trasformazione ecclesiale e sociale di potere e di coscienza – quale è il cle- di cui tanto abbiamo bisogno. Tale trasfor- ricalismo, quell’atteggiamento che «non mazione esige la conversione personale solo annulla la personalità dei cristiani, ma e comunitaria e ci porta a guardare nella tende anche a sminuire e a sottovalutare stessa direzione dove guarda il Signore. la grazia battesimale che lo Spirito Santo Così amava dire San Giovanni Paolo II: ha posto nel cuore della nostra gente»[3]. «Se siamo ripartiti davvero dalla contem- Il clericalismo, favorito sia dagli stessi sa- plazione di Cristo, dovremo saperlo scor- cerdoti sia dai laici, genera una scissione gere soprattutto nel volto di coloro con i nel corpo ecclesiale che fomenta e aiuta a quali egli stesso ha voluto identificarsi» perpetuare molti dei mali che oggi denun- (Lett. ap. Novo millennio ineunte, 49). Im- ciamo. Dire no all’abuso significa dire con parare a guardare dove guarda il Signore, forza no a qualsiasi forma di clericalismo. a stare dove il Signore vuole che stiamo, È sempre bene ricordare che il Signore, a convertire il cuore stando alla sua pre- «nella storia della salvezza, ha salvato un senza. Per questo scopo saranno di aiuto popolo. Non esiste piena identità senza ap- la preghiera e la penitenza. Invito tutto partenenza a un popolo. Perciò nessuno si il santo Popolo fedele di Dio all’eserci- salva da solo, come individuo isolato, ma zio penitenziale della preghiera e del di- Dio ci attrae tenendo conto della complessa giuno secondo il comando del Signore,[1] trama di relazioni interpersonali che si sta- che risveglia la nostra coscienza, la no- biliscono nella comunità umana: Dio ha stra solidarietà e il nostro impegno per una voluto entrare in una dinamica popolare, cultura della protezione e del “mai più” nella dinamica di un popolo» (Esort. ap. verso ogni tipo e forma di abuso. Gaudete et exsultate, 6). Pertanto, l’unico È impossibile immaginare una conver- modo che abbiamo per rispondere a que- sione dell’agire ecclesiale senza la par- sto male che si è preso tante vite è viverlo tecipazione attiva di tutte le componenti come un compito che ci coinvolge e ci ri- del Popolo di Dio. Di più: ogni volta che guarda tutti come Popolo di Dio. Questa abbiamo cercato di soppiantare, mettere consapevolezza di sentirci parte di un po- a tacere, ignorare, ridurre a piccole élites polo e di una storia comune ci consentirà il Popolo di Dio abbiamo costruito comu- di riconoscere i nostri peccati e gli errori nità, programmi, scelte teologiche, spiri- del passato con un’apertura penitenziale tualità e strutture senza radici, senza me- capace di lasciarsi rinnovare da dentro. moria, senza volto, senza corpo, in defi- Tutto ciò che si fa per sradicare la cultura nitiva senza vita.[2] Ciò si manifesta con dell’abuso dalle nostre comunità senza chiarezza in un modo anomalo di intendere una partecipazione attiva di tutti i mem- l’autorità nella Chiesa – molto comune in bri della Chiesa non riuscirà a generare le

[1] «Questa specie di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno» ( Mt 17,21). [2] Cfr Lettera al Popolo di Dio pellegrino in Cile, 31 maggio 2018. [3] Lettera al Cardinale Marc Ouellet, Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, 19 marzo 2016. 9 Formazione dinamiche necessarie per una sana ed ef- buona volontà e con la società in generale fettiva trasformazione. La dimensione pe- per lottare contro qualsiasi tipo di abuso nitenziale di digiuno e preghiera ci aiuterà sessuale, di potere e di coscienza. come Popolo di Dio a metterci davanti al In tal modo potremo manifestare la voca- Signore e ai nostri fratelli feriti, come pec- zione a cui siamo stati chiamati di essere catori che implorano il perdono e la gra- «segno e strumento dell’intima unione con zia della vergogna e della conversione, e Dio e dell’unità di tutto il genere umano» così a elaborare azioni che producano di- (Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 1). namismi in sintonia col Vangelo. Perché «Se un membro soffre, tutte le membra «ogni volta che cerchiamo di tornare alla soffrono insieme», ci diceva San Paolo. fonte e recuperare la freschezza originale Mediante l’atteggiamento orante e del Vangelo spuntano nuove strade, metodi penitenziale potremo entrare in sintonia creativi, altre forme di espressione, segni personale e comunitaria con questa più eloquenti, parole cariche di rinnovato esortazione, perché crescano tra di noi i significato per il mondo attuale» (Esort. doni della compassione, della giustizia, ap. Evangelii gaudium, 11). della prevenzione e della riparazione. È imprescindibile che come Chiesa pos- Maria ha saputo stare ai piedi della croce siamo riconoscere e condannare con do- del suo Figlio. Non l’ha fatto in un modo lore e vergogna le atrocità commesse da qualunque, ma è stata saldamente in piedi persone consacrate, chierici, e anche da e accanto ad essa. tutti coloro che avevano la missione di vi- Con questa posizione esprime il suo modo gilare e proteggere i più vulnerabili. Chie- di stare nella vita. Quando sperimentiamo diamo perdono per i peccati propri e altrui. la desolazione che ci procurano queste pia- La coscienza del peccato ci aiuta a rico- ghe ecclesiali, con Maria ci farà bene “in- noscere gli errori, i delitti e le ferite pro- sistere di più nella preghiera” (cfr S. Igna- curate nel passato e ci permette di aprirci zio di Loyola, Esercizi spirituali, 319), e impegnarci maggiormente nel presente cercando di crescere nell’amore e nella in un cammino di rinnovata conversione. fedeltà alla Chiesa. Lei, la prima disce- Al tempo stesso, la penitenza e la preghiera pola, insegna a tutti noi discepoli come ci aiuteranno a sensibilizzare i nostri occhi dobbiamo comportarci di fronte alla sof- e il nostro cuore dinanzi alla sofferenza de- ferenza dell’innocente, senza evasioni e gli altri e a vincere la bramosia di dominio pusillanimità. Guardare a Maria vuol dire e di possesso che tante volte diventa radice imparare a scoprire dove e come deve stare di questi mali. Che il digiuno e la preghiera il discepolo di Cristo. aprano le nostre orecchie al dolore silen- Lo Spirito Santo ci dia la grazia della con- zioso dei bambini, dei giovani e dei disa- versione e l’unzione interiore per poter bili. Digiuno che ci procuri fame e sete di esprimere, davanti a questi crimini di abuso, giustizia e ci spinga a camminare nella ve- il nostro pentimento e la nostra decisione rità appoggiando tutte le mediazioni giu- di lottare con coraggio. diziarie che siano necessarie. Un digiuno Vaticano, 20 agosto 2018 che ci scuota e ci porti a impegnarci nella verità e nella carità con tutti gli uomini di Francesco Dall'Eremo

ATTIVITÀ E NOTIZIE

Aprile 2018 • Mercoledì 4, l’Eremo ha accolto venti- cinque tra ragazzi e catechisti della par- rocchia di Erbanno per un ritiro pasquale in preparazione ai Sacramenti della Con- fermazione e dell’Eucarestia. Il ritiro è stato guidato dalle Suore sacramentine. • Giovedì 5, i sacerdoti dell’Unità Pasto- rale della Valgrigna si sono ritrovati per un momento di incontro e programmazione. Il giovane organista Giulio Togni all'Eremo • Nella mattinata di sabato 7, gli aderenti all'UCID, l’Unione Cattolica Imprenditori con tema “Il Cristo è via che ci guida”, ri- e Dirigenti si sono incontrati all’Eremo flessione circa l’importanza di Gesù: via per la loro formazione mensile. che ci riconduce al Padre, verità che ci Nel pomeriggio è proseguito l’appunta- dona la libertà dei figli e vita che ci rin- mento mensile della messa per i Figli in nova con la gioia pasquale. cielo, presieduta dall’Arcivescovo Giam- • Mercoledì 11, nel pomeriggio si è ritro- battista Morandini. Alla sera si è tenuto il vato all’Eremo il consiglio direttivo dell’A- corso per i fidanzati. BLP formato da una quindicina di persone, • Da sabato 7, fino a domenica 8 i parroc- che hanno visitato la casa di spiritualità. chiani di San Lorenzo di Ghisalba, gui- In serata don Raffaele Maiolini ha presen- dati da don Antonio e seguiti da madre tato la lettera “Placuit Deo” della Congrega- Germana sono venuti all’Eremo, con un zione per la Dottrina della Fede ai Vescovi gruppo di famiglie per un weekend spi- della Chiesa Cattolica su alcuni aspetti della rituale. vita cristiana, partendo dall’invito del re- • Domenica 8, don Simone Trabucchi ha cente documento: “L’insegnamento sulla accompagnato circa cento persone, (tra salvezza in Cristo esige di essere sempre ragazzi che si prepravano alla Cresima e nuovamente approfondito”; erano presenti rispettivi genitori), della parrocchia dei più di 150 persone. “Sei campanili” che comprende Sernio, • Giovedì 12, si è svolta una mattinata di Lovero, Mazzo di Valtellina, Tovo, Ver- studio, anche per i sacerdoti di tutta la Valle vio e Rogorbello (Grossotto) per una gior- Camonica, con don Raffaele Maiolini per nata di ritiro. la presentazione della lettera “Placuit Deo”. • Martedì 10, don Lorenzo Albertini ha gui- • Venerdì 13, i Vicari della Valle con il Vi- dato il consueto ritiro mensile per le donne cario Episcopale, hanno incontrato i Rap- 11 Dall'Eremo presentanti delle varie Zone Pastorali al al sacramento del matrimonio. consiglio pastorale diocesano. • Domenica 22, si è svolto l’incontro in pre- • Sabato 14 e domenica 15, l’Azione Cat- parazione alla Cresima per una cinquan- tolica di Cremona, come accade da molti tina tra ragazzi e genitori della parrocchia anni, è stata ospite dell’Eremo per due di Parre, le Suore sacramentine hanno ani- giorni di spiritualità con circa una trentina mato i ragazzi, il dott. Luigi Domenighini di persone. Il tema è stato “Tutto quanto ha accompagnato i genitori. aveva per vivere: seguire Gesù sulla strada, • Lunedì 24, alle ore 21 si è tenuto un con- seguire Gesù alla tomba vuota”. certo nella Chiesa appena restaurata. Il gio- Nel pomeriggio si è svolto il ritiro per i cre- vane organista Giulio Togni ha eseguito - al simandi della parrocchia di Cemmo di Capo piccolo organo dell’Eremo e al clavicem- di Ponte, guidato dalle Suore dell’Eremo. balo - brani di Marco Antonio Cavazzoni, La sera si è tenuto l’incontro dei fidanzati. Giovanni Maria Trabaci, Girolamo Fresco- • Sabato 21, le Suore sacramentine hanno baldi, Claude Benigne Balbastre, Francois vissuto all’Eremo il ritiro per le Suore della Cou-perin e Jacques Duphly. Valle. • Martedì 25, la parrocchia di Parre è ve- Nel pomeriggio le Suore hanno accom- nuta con un’ottantina tra ragazzi e genitori pagnato il ritiro per i 37 bambini e geni- per un ritiro in pre-parazione alla Prima tori in preparazione ai sacramenti, prove- Comunione. nienti dalla parrocchia di Ono San Pietro, • Da sabato 28 a lunedì 30, guidate da don accompagnati dal parroco don Pierangelo. Giovanni Milesi con le meditazioni del Ve- In serata si è tenuto l’ultimo incontro di scovo Pierantonio Tremolada, si sono te- formazione per le coppie in preparazione nute le giornate di spiritualità per giovani

Il Magnificat dei Cori ANA e Pineta all'Eremo, per la Consacrazione della Chiesa Dall'Eremo 12 sul tema: “Parti e vai!”, anche le Suore sa- due cori, si è celebrata una Santa Messa di cramentine dell’Eremo hanno contribuito ringraziamento per la consacrazione della alla realizzazione delle giornate. Chiesa avvenuta il giorno prima. • Domenica 29, le Suore hanno guidato • Sabato 5, l’UCID della sezione di Val- una giornata di ritiro in preparazione ai lecamonica ha tenuto il suo incontro con sacramenti per i dodici ragazzi di Losine tema: “La scoperta di sé nella paternità”, accompagnati dal parroco don Giuseppe. conversazione con Claudio Risè: psicote- • Lunedì 30, il Vescovo di Brescia Pieran- rapeuta, docente e scrittore. tonio Tremolada ha consacrato la Chiesa • Da domenica 6, alle ore 17 si è ripreso a dell’Eremo, dopo i lavori di restauro: nella celebrare la santa Messa domenicale so- rivista si dà relazione dell’evento, trasmesso spesa dal febbraio 2017 a causa dei lavori in diretta da Teleboario. di restauro della chiesa. • Martedì 8, si è svolto l’annuale pellegri- Maggio 2018 naggio del gruppo di ritiro mensile delle • Martedì 1, don Enrico Andreoli ha guidato donne. Quest’anno la meta è stata Casa il ritiro in preparazione ai sacramenti per Madre delle Suore sacramentine a Ber- una quindicina di ragazzi della parrocchia gamo con il tema: “Sulle orme di Santa di Boario. Nel pomeriggio il coro ANA di Geltrude”, come ringraziamento alla Santa Vallecamonica e il coro “Pineta” di Costa biennese per il dono delle Suore all’Eremo. Volpino hanno tenuto un concerto nella • Giovedì 10, si è tenuto il ritiro mensile chiesa dal titolo “Magnificat per Maria“. per i sacerdoti della nostra zona pastorale A seguire, con l’animazione liturgica dei tenuto da don Luigi Bontempi, docente del

A casa madre delle suore Sacramentine a Bergamo 13 Dall'Eremo seminario di Brescia. • Venerdì 11, l’Eremo ha accolto i ragazzi e i catechisti della parrocchia di Boario, accompagnati da don Enrico, in prepara- zione alla cresima. • Sabato 12, guidato da don Simone Zi- liani, il ritiro delle consacrate della zona. Nel pomeriggio mons. Giovabattista Mo- randini ha celebrato la messa in suffragio dei “Figli in cielo”. Domenica 13 don Emanuele Mariolini, parroco di Corna di Darfo, ha accompa- gnato circa 35 ragazzi e catechisti per vi- vere un ritiro in preparazione ai sacramenti guidato delle Suore dell’Eremo con tema: “I discepoli di Emmaus”. Nel pomeriggio, Dopo il restauro della Chiesa, il primo ritiro dei dopo il pranzo, sono stati raggiunti dai ge- sacerdoti, don Giuseppe Stefini presiede la preghiera nitori che hanno vissuto un momento di preghiera e meditazione. rocchia di Gorzone, ha accompagnato, per • Lunedì 14, da Treviglio, con don Giu- un pomeriggio di ritiro in preparazione ai seppe Villa, sono arrivati all’Eremo 10 sa- sacramenti, 14 ragazzi e i loro catechisti. cerdoti e 2 Suore per un momento di pre- • Venerdì 18 venti ragazzi della parrocchia ghiera e programmazione dell’Unità pa- di Capo di Ponte, insieme al parroco don storale, vissuti in fraternità. Fausto si sono trovati per il ritiro in pre- • Mercoledì 16, l’Azione Cattolica di Ca- parazione ai sacramenti della Conferma- stro, ha vissuto una giornata di spiritualità zione e dell’Eucarestia: le Suore dell’Eremo insieme al parroco, don Giuseppe Azzola. hanno animato il pomeriggio di catechesi. • Giovedì 17 don Paolo Bonardi, dalla par- • Da venerdì 25 a domenica 27, l’Eremo Dall'Eremo 14 ha ospitato alcuni fabbri venuti a Bienno - da varie nazioni - per la Biennale Internazionale di Forgiatura al Maglio, orga- nizzata dalla Scuola in Fucina di Bienno. • Domenica 27, la comunità neocatecumenale di Erbanno si è ritrovata all’Eremo per una mattinata di spiritualità con circa una ventina di ragazzi.

Giugno 2018 • Venerdì 1, l’Eremo ha offerto un suggestivo concerto con il suono del corno delle Alpi. • Martedì 5, si è tenuto il ri- tiro unitario dei sacerdoti della Valle guidato da mons. Dome- nico Sigalini, Vescovo emerito I sacerdoti ordinati nel 1997 celebrano il loro 21 di sacerdozio

di Palestrina. In serata in aula magna si è tenuto un saggio di pianoforte dei ragazzi dell’Accademia di Darfo. • Sabato 9 le Suore sacramentine hanno vissuto una mattinata di preghiera e di ado- razione. Nel pomeriggio si è concluso il percorso annuale dei Figli in Cielo, con la santa Messa presieduta da don Pierangelo Pe- dersoli, parroco di Ono San Pietro. • Domenica 10, i laici sacramentini si sono ritrovati per una giornata di spiritualità e meditazione. • Mercoledì 13 in serata si è celebrata la tra- dizionale santa Messa in ricordo di sant’An- tonio, fondatore dell’Eremo. • Domenica 17, accompagnati dalla respon- sabile Sandra Giorgi, hanno visitato l’E- remo soci e simpatizzanti del FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Nello stesso giorno si Mons. Morandini incensa le Croci della Consacrazione della Chiesa durante la Messa per i figli in cielo sono ritrovati circa una cinquantina di ade- 15 Dall'Eremo renti al movimento dei Focolari, per la ce- significative del Libro dell’Esodo. lebrazione della santa Messa e l’incontro • Il 24 hanno guidato il Ritiro dei ragazzi formativo e fraterno. dei Sacramenti della Parrocchia di Berzo • Venerdì 22 e sabato 23 un’ottantina di in- Demo; il 25 il Ritiro dei bambini di 5^ ele- segnanti di religione sono convenuti all’E- mentare della Parrocchia di Parre. remo per due giorni di formazione guidati • Nei giorni 28-29-30 Aprile - durante da don Raffaele Maiolini, direttore dell’Uf- gli Esercizi Spirituali dei Giovani te- ficio per l’Educazione, la Scuola e l’Uni- nuti dal Vescovo Pierantonio Tremolada versità della Diocesi di Brescia. Il tema è all’Eremo - le suore hanno collaborato stato: “Il Vangelo secondo Brescia… per con l’equipe di Pastorale giovanile. un IRC che valorizzi dal punto di vista ar- • Il 29 Aprile hanno animato un mo- tistico, culturale e spirituale le tracce del mento di preghiera dei ragazzi dei sacra- cristianesimo presenti in ambito locale”. menti della Parrocchia di Losine-Cerveno. A questo corso hanno dato il loro contri- • L’8 Maggio è stata una giornata speciale buto i professori don Livio Rota, don Raf- per il pellegrinaggio a Bergamo con gli faele Maiolini, la prof.ssa Chiara Mon- amici e i volontari dell’Eremo. tini e il prof. Luciano Pace e vari esperti • Il 13 Maggio le suore hanno propo- d’arte come don Giuseppe Fusari e don sto il ritiro dei Ragazzi del Gruppo Em- Giovanni Bonetti. maus di Corna di Darfo e Bessimo; il 15 quello dell’Azione Cattolica di Castro; Attività delle suore Sacramentine il 18 Maggio il Ritiro spirituale dei ra- • 18 Marzo: le Suore hanno dato la loro gazzi dei Sacramenti di Capo di Ponte. testimonianza vocazionale ai cresimandi • Il 20 Maggio hanno animato il Canto della Parrocchia di Foresto Sparso durante della celebrazione delle Prime Co- il ritiro tenuto all’Eremo in preparazione munioni a Ono S. Pietro insieme della Cresima. Hanno poi partecipato con a un folto gruppo di parrocchiani. i ragazzi a un gioco a tema. La sera dello stesso giorno hanno parteci- La sera dello stesso giorno hanno incon- pato all’incontro del gruppo adolescenti di trato i giovani delle Parrocchie di Bessimo Berzo intitolato: “Le notti di Dio”. - Corna di Darfo in un momento intenso • Il 30 Maggio hanno accolto il gruppo di formazione di condivisione. di Agnosine con la S. Messa. • Il 7-8 Aprile le suore hanno animato il • Il 6 Giugno, le suore a Ono S. Pietro ritiro delle giovani famiglie della Parroc- hanno vissuto il momento conclusivo chia di Ghisalba; il 14 il Ritiro dei ragazzi dell’anno catechistico per i ragazzi, con dei Sacramenti di Cemmo, il 21 Aprile il un momento di preghiera animata; il 17 Ritiro dei ragazzi dei Sacramenti di Ceto- Giugno la S. Messa del gruppo dei Focolari. Ono S. Pietro; il 22 Aprile il Ritiro dei ra- • Il 14 Luglio: un pomeriggio per i gio- gazzi di 2^ media della Parrocchia di Parre. vani intitolato: “Ascolta…e vai!” con ri- La sera del medesimo giorno hanno in- flessione sul vangelo della domenica, mo- contrato il Gruppo Adolescenti di Berzo, mento di preghiera e testimonianza voca- ripercorrendo, in un cammino itinerante zionale di una suora e due seminaristi del all’interno dell’Eremo, alcune pagine seminario urbaniano di Roma. Dall'Eremo LA CHIESA CONSACRATA

Un evento tanto atteso quando mai pieno di stupore e di riconoscenza, quello della consacrazione della chiesa dell’Eremo. Un avvenimento preventivato e fortemente voluto dall’industrioso e alacre direttore don Roberto Domenighini, che ha visto la realizzazione di un sogno durato un anno. Si tratta dell’esito felicemente riuscito di un coraggioso intervento che ha coinvolto e visto l’interessamento intenso degli amici dell’Eremo, dei sacerdoti della Valcamo- nica, oltre che di persone altamente spe- cializzate in diversi settori. Il Vescovo Tremolada, che poche ore prima Il Vescovo unge con il Sacro Crisma le colonne della Chiesa ha concluso gli esercizi spirituali dei gio- vani della diocesi, ha presieduto la coin- volgente celebrazione, preparata con cura e arte. dere dopo i lavori di restauro e continuerà Emozionante ed esclusivo il rito dell’un- a splendere nella vita e nel cuore delle per- zione dell’altare e delle colonne con il Sa- sone che con la loro fede si lasciano tra- cro Crisma, l’olio Santo che consacra an- sformare nelle scelte di ogni giorno dalla che i presbiteri e i catecumeni. Parola del Signore Gesù ascoltata e cele- Sulle colonne, nel punto in cui il Vescovo brata, come ci ricorda l’apostolo Pietro: ha versato l’olio santo, sono state successi- “Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata vamente posizionate delle croci artistiche dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti ideate dall’Eremo, disegnate dal pittore a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche Pier Carlo Gobbetti e realizzate dall’ar- voi come edificio spirituale, per un sacer- tista Roberto Benzoni con la consulenza dozio santo e per offrire sacrifici spirituali di padre Angelo Pavesi. graditi a Dio, mediante Gesù̀ Cristo.(…) Numerosissima è stata la partecipazione Si legge infatti nella Scrittura: dei sacerdoti della Valle, e davvero signi- Ecco, io pongo in Sion una pietra d’an- ficativa la presenza dei fedeli, a dimostra- golo, scelta, preziosa, e chi crede in essa zione di quanto l’Eremo sia una realtà al- non resterà̀ deluso”. (1Pt. 2,4-7). tamente eloquente e vivace sul territorio. La Chiesa dell’Eremo è tornata a splen- gli Amici dell'Eremo Dall'Eremo LA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA: OMELIA DEL VESCOVO PIERANTONIO1

Un saluto cordiale e fraterno alle eccel- lenze qui presenti: il vescovo Vigilio Ma- rio e il vescovo Giambattista; un saluto al vicario generale don Gianfranco, al pro- vicario don Cesare, a tutti i concelebranti presbiteri e diaconi. Un saluto davvero cordiale a tutti voi. Si capisce bene dalla presenza di tutti voi questa sera, quanto l'Eremo sia caro a molte persone. E mi fa felice. Io (come si suol dire, ma spero che si dica sempre di meno), vengo da fuori, e sono qui da voi in questo momento per vivere questo evento che riconosco molto importante La S. Messa di consacrazione della chiesa dell'Eremo per la nostra diocesi, appunto a giudicare dall'affetto che questa presenza testimo- nia. L'affetto dei sacerdoti ma anche l'af- Il primo l'abbiamo già compiuto ed è quello fetto di tutti voi. della aspersione. Avete notato che abbiamo Più che comunicare parole mie vorrei par- benedetto l'acqua, l'altare, le pareti. Prima tire da quella che chiamerei una sottolinea- avevo benedetto me stesso e i sacerdoti, poi tura, vorrei mettere meglio in evidenza i sono sceso a benedire l'assemblea. Questo riti che compiremo tra poco; uno di que- primo gesto, che ha valore sacramentale, sti l'abbiamo già compiuto in verità. Que- o meglio, è legato alla celebrazione sa- sti riti parlano, hanno il valore del segno, cramentale, ci ricorda il nostro battesimo; dicono molto di più di quello che noi riu- quest'acqua rimanda a quel sacramento sor- sciremmo ad esprimere con le parole. givo che ci ha permesso di entrare come Quando si consacra una chiesa per la prima figli di Dio nella santa realtà della chiesa. volta (certo questa chiesa era già aperta Noi siamo battezzati in Cristo e dunque da tempo, adesso in concomitanza con al- siamo la sua chiesa. Tra poco invocheremo cuni lavori, peraltro molto ben condotti) i santi, le litanie dei santi, cioè chiederemo il rito di consacrazione avviene attraverso a tutta una schiera di persone di pregare alcuni gesti. per noi e pronunceremo i loro nomi. Que-

1 Testo trascritto dalla registrazione e non rivisto dall’autore. Dall'Eremo 18 sti nomi, se noterete, attraversano i secoli, un po' come questa chiesa, sono i nomi di coloro che durante la storia hanno vissuto la loro fede in modo esemplare e che sono vivi tuttora, tant'è che noi li invochiamo. Se non fossero vivi perché dovremmo pregarli? Se li preghiamo è perché sono vivi e perché sono in comunione con noi, e in qualche modo, ma real- mente, anche in questo momento sono con noi e noi chiediamo, attraverso la pre- ghiera, che si facciano tramiti della gra- zia di Dio per questo luogo, per noi che in questo momento siamo qui a celebrare e per tutte le persone che vi passeranno. Poi cosa faremo? Ungeremo l'altare, lo co- Il Vescovo dedica l'altare al culto, spargeremo di un olio che viene utilizzato versando e spargendo il Sacro Crisma anche per la cresima e per il battesimo. Questo olio si chiama il crisma; anche questo ha un significato: quando si unge dete che noi siamo in penombra, non ab- con il crisma qualcuno o qualcosa si vuol biamo acceso tutte le luci e lì in fondo si dire che quella realtà è santa, che in qual- saranno domandati: “Ma perché noi siamo che modo è unita al mistero di Dio e ne al buio?”. Anche questo fa parte del rito: a partecipa. Certo, l’altare lo fa in modo un certo punto la chiesa si illuminerà, di- simbolico. venterà splendore di luce, di nuovo a con- L'uomo e la donna che ricevono il batte- ferma che siamo in un luogo santo e c'è la simo e la cresima invece lo fanno in modo presenza del Signore e dove la sua Chiesa reale, vengono santificati dalla potenza cioè il suo popolo santo si riunisce, felice della grazia di Dio, di cui l’olio profu- di potersi sentire profondamente in comu- mato e consacrato è un simbolo. nione con il suo Signore. Dopo l'altare ungeremo anche le pareti, Questi sono i riti a cui fa riferimento la dove saranno poi affisse delle croci, perché parola che abbiamo ascoltato e farà rife- tutto questo luogo diventa santo, perché rimento anche la preghiera di dedicazione qui si compie qualcosa che ha a che fare di questa chiesa che ascolteremo. Una pre- con Dio, perché qui si entra per pregare, ghiera molto bella, che parlerà della chiesa perché su questo altare si celebrano i sacri presentandola contemporaneamente come misteri e il Signore si fa presente quando il luogo in cui i credenti si riuniscono, noi celebriamo l'Eucarestia: il suo corpo, questo edificio appunto, ma anche come il suo sangue. La sua presenza è santifi- il popolo, che è costituito da quanti cre- cante e il luogo dunque dove ciò avviene dono nel Signore. viene a sua volta santificato. Con la parola chiesa noi indichiamo due E poi c'è un ultimo gesto molto bello. Ve- cose, meglio, due realtà molto importanti: 19 Dall'Eremo indichiamo l'edificio, come questo, pre- che la Chiesa è come una sposa, come una zioso, importante, che ha una sua storia, che sposa pronta per le nozze. Questa è la chiesa è stato restaurato, ristrutturato con molta del Signore, è la sposa dell'Agnello di Dio, cura (giustamente, perché ci sta a cuore), il Cristo Salvatore, colui che ama l'uma- ma poi con la parola Chiesa indichiamo an- nità e la vuole pienamente in comunione che noi, il popolo ora riunito. Noi siamo la con sé. La chiesa è, in mezzo all'umanità, chiesa del Signore, noi siamo suo popolo il segno che questo sta già accadendo. e gregge del suo pascolo abbiamo cantato Inoltre la chiesa è il tempio (l'abbiamo già nel Salmo responsoriale, il popolo di Dio sentito nella seconda lettura tratta della è la sua Chiesa e la parola chiesa nella lin- prima lettera di Pietro), è un tempio santo. gua originaria significa l'assemblea con- Pietro dice: “è un tempio fatto di pietre vocata, riunita: persone che vengono da vive”; sì perché, come dicevamo, con la diverse parti, si ritrovano in un luogo e si parola chiesa intendiamo il tempio delle sentono unite fra di loro. pietre, così diverse tra loro, di materiale Il vincolo che ci unisce è quello della fede differente, ma intendiamo anche l'insieme nel Signore Gesù. Ebbene, quando si parla delle persone che formano un’unità, una della chiesa, la parola di Dio, nel libro comunità, nella loro diversità, come se fos- dell'Apocalisse, usa delle immagini e dice sero delle pietre viventi. Quando si costrui-

La firma del verbale di Consacrazione della Chiesa Dall'Eremo 20

teremo. E allora concludo. C'è un punto che mi colpisce in partico- lare: il rapporto tra l'altare e il resto della chiesa. Noi abbiamo benedetto con l'ac- qua e poi ungeremo l'altare e le pareti. Le pareti richiamano l'edificio santo che è la chiesa, l'altare richiama il Cristo stesso, il Signore. Sull'altare noi celebriamo il Si- gnore che si fa presente e poi quella pre- senza la custodiamo nel tabernacolo, ma ciò che c'è nel tabernacolo viene dall'al- tare. Se non potessimo celebrare sull'al- tare, non avremmo nulla da conservare nel tabernacolo. È dall'altare che sorge tutto, perché dall'al- tare noi riceviamo il dono del Signore, della sua presenza, del suo corpo e del suo sangue. Ebbene, intorno all'altare ecco che si co- struisce la chiesa edificio, perché intorno al Signore, e uniti a lui, si costituisce la chiesa, la chiesa come popolo vivente. Noi ti chiediamo questo, Signore, stasera, La Croce è fissata alle colonne della Chiesa per ricordare la consacrazione mentre consacriamo questo luogo che a tutti è così caro: aiutaci ad essere vera Chiesa, sempre riuniti intorno a te, partecipi del tuo amore, ma anche capaci di amarci tra di noi, uniti nell'accoglienza reciproca, sce una casa, quando costruisci un tempio nel camminare insieme, nel sostenerci a santo, le pietre non possono essere tutte vicenda, nello stimarci reciprocamente, uguali: le pietre delle fondamenta devono nell'offrire gli uni agli altri una forte testi- essere di un certo tipo, le pietre di un arco monianza di fede, nella capacità anche di devono essere di un altro tipo, le pietre perdonarci. Perché questa è la Chiesa, è la alle pareti di un altro tipo ancora e poi ci comunità delle persone che hanno imparato sono le pietre dell'altare e le pietre del pa- ad amare come Dio ci ha amato e danno al vimento, diverse. mondo la testimonianza di una comunione Così è nella Chiesa: siamo diversi, ma di cui il mondo ha enormemente bisogno. siamo come un unico edificio la cui ar- Sia questo, dunque, il nostro desiderio e chitettura è meravigliosa. insieme, la nostra preghiera. Questo vor- Ecco questo dice la parola di Dio che ab- remmo domandare al Signore, mentre se- biamo ascoltato e questo dice anche la pre- gniamo un passaggio importante nella sto- ghiera di dedicazione che tra poco ascol- ria di questo Eremo e di questa chiesa. Dall'Eremo LE RELIQUIE DEL BEATO GIUSEPPE TOVINI ALL'EREMO

Da domenica 15 luglio l'Eremo dei Ss. Pietro e Paolo ha, po- tremmo dire, una marcia in più per proseguire il suo cam- mino: una reliquia insigne (si tratta di resti del capo) del Bea- to Giuseppe Tovini, evidente segno di una figura di santità che protegge e che va imitata. Si tratta di un dono della Fon- dazione Tovini all'Eremo in nome di un grande laico ca- Il Card. G. Battista Re scopre la reliquia muno che ha ispirato nel corso di un se- colo tante opere al laicato cattolico bre- mine della celebrazione eucaristica festiva sciano, non ultima la nascita dell'Eremo particolarmente solenne e partecipata da sui ruderi dell'antico convento francescano. un folto gruppo di rappresentanti delle isti- La reliquia è custodita in un elegante e fine reliquiario a forma di culla ottocen- tesca progettato dall' architetto Graziano Ferriani e realizzato con un basamento in marmo locale ormai rarissimo, l' Occhio- lino di Capo di Ponte, e una parte in me- tallo. Creata dallo scultore Cesare Mo- naco è stata confezionata dalla Fonderia Claudio Bugatti. Questo reliquiario è stato sistemato nello spazio laterale a sinistra per chi entra nella chiesa ed è posato su una antica colonna con capitello prima conservata nel chio- stro dell'Eremo. È stato il cardinal Giovanni Battista Re a collocare questa reliquia onorandola con l'incensazione e con la preghiera liturgica del Beato. Un gesto semplice ma significativo al ter- Mons. Gaetano Fontana Dall'Eremo 22 tuzioni toviniane oltre che dai fedeli ca- Mons. Gaetano Fontana nell'omelia ha muni. La celebrazione è stata presieduta sottolineato il valore dell'accoglienza della dal nuovo Vicario Generale della Diocesi reliquia che equivale ad accogliere nella mons. Gaetano Fontana e concelebrata da propria vita la vocazione alla santità, pro- una dozzina di sacerdoti. pria di tutti i discepoli di Gesù Signore. E Prima della celebrazione eucaristica hanno commentando il vangelo della domenica con il mandato ai discepoli, il Vicario ha ricordato che tutti i cristiani di oggi, sacer- doti e laici, devono sentirsi discepoli chia- mati e mandati scegliendo nella loro vita l'essenziale che conta: vale a dire la capa- cità di intessere relazioni vere e liberanti col Signore e i fratelli. Il Beato Tovini è un esempio ancora vivo di profonda rela- zione con Dio e di dedizione al prossimo. E su questa dedizione è tornato anche il Cardinal Re evocando il fecondo rapporto del Tovini con la Valle Camonica. Fu pro-

Il presidente della Fondazione Tovini prio per aiutare i concittadini della Valle nella loro crescita sociale che il Tovini preso la parola il Presidente della Fon- progettò, fra tante difficoltà, la ferrovia dazione Tovini avv. Michele Bonetti e il che da Brescia avrebbe raggiunto Edolo. nuovo direttore dell'Eremo mons. Tino L'insigne reliquia all'Eremo che domina Clementi. la Valle è un costante richiamo all'amore Bonetti ha illustrato il senso della dona- grande del Tovini alla sua terra. zione da parte di una realtà che porta il Questa donazione della reliquia coincide nome di Tovini ad un Eremo che, oltre ad anche con il ventesimo della solenne bea- essere proprietà dell'Alma Tovini Domus, tificazione di Giuseppe Tovini celebrata a altra realtà col nome del Beato, guarda Brescia da Giovanni Paolo II nel settembre Cividate Camuno, paese natale di Tovini. del 1998 allo Stadio Rigamonti. Ha poi illustrato il significato simbolico del reliquiario. Ed è proprio a quell'anno che bisogna at- Mons. Clementi ha invece ricordato il di- tenersi per comprendere nella sua profon- rettore uscente don Roberto Domenighini dità la cerimonia dell'Eremo. Infatti, allora, che accettò volentieri la proposta della re- seguendo la prassi canonica che la Chiesa liquia, ma la chiamata a Roma per la sua domanda per i futuri Beati, le venerate nuova missione presso la Congregazione spoglie del Tovini furono riesumate dalla del Clero, gli ha impedito la presenza. tomba nella chiesa di San Luca a Brescia Mons. Clementi si è detto lieto che la sua per la cosiddetta “ricognizione”. Le parti prima volta come Direttore all'Eremo (che ossee integre furono ricomposte e collo- ha frequentato tanto in passato), abbia coin- cate nella stessa chiesa nell'attuale urna in ciso con la bella e significativa cerimonia. marmo bianco, opera dello scultore Flo- 23 Dall'Eremo riano Bodini. Dal medico incaricato e dai della Fondazione e della Famiglia Univer- membri della Postulazione della causa con sitaria Rinaldini-Bevilacqua. La seconda è parti polverizzate del corpo furono rica- appunto quella che ora è conservata nella vate piccole reliquie distribuite in luoghi chiesa dell'Eremo di Bienno. La terza più vari per motivi devozionali. Altre parti del piccola sarà donata alla Congrega di Carità corpo e del vestiario furono invece cata- Apostolica nella quale il Tovini fu mem- logati e posti in contenitori (alcuni anche bro illustre e convinto. con formalina) opportunamente chiusi con Ovviamente questi tre reliquiari conten- ceralacca e il sigillo della diocesi, catalo- gono l'autentica compilata e sigillata da gati con precisione. parte di mons. Ivo Panteghini, Custode Fu il dott. Giuseppe Camadini in qualità di diocesano delle Sante Reliquie. Presidente della Fondazione a conservare Non si è trattato di anacronismo ma di un nella sede della stessa questi resti proget- gesto eloquente che, nell'ordine sempre mo- tando, appunto, di poterli valorizzare per derno del linguaggio simbolico, ricorda a il culto del nuovo Beato. Il sogno si è rea- tutti quanto Papa Francesco afferma sulla lizzato dopo vent'anni progettando tre tipi santità nel mondo contemporaneo nella di collocazioni di tali reliquie insigni: la lettera Gaudete et exultate: i santi sono prima è una piccola urna conservata ai piedi persone normali. Pure noi possiamo es- dell'altare della cappella dell'Immacolata, sere cristiani veri come lo sono stati loro. già luogo di orazione personale dei Padri della Pace, a Casa San Filippo, ora sede Mons. Gabriele Filippini

Il Cardinale Re bendice il nuovo reliquiario Dall'Eremo RITIRO UNITARIO DEI SACERDOTI CAMUNI

Nel mese di giugno i sacerdoti di tutta la Valle Camonica si ritrovano all’Eremo per vivere insieme il ritiro mensile. La scelta del mese è determinata dal fatto che pro- prio nella prima decade di giugno cade la memoria liturgica del Beato Mosè Tovini, tanto caro al Clero della Terra Camuna. Il desiderio, coltivato da molti sacerdoti, sa- rebbe quello di tornare a vivere ogni ritiro tutti insieme all’Eremo. Quest’anno, mar- tedì 5 giugno, S.E. Mons. Domenico Siga- lini ha guidato la riflessione dei molti sa- cerdoti presenti, nella cornice della Chiesa recentemente restaurata. Il Presule bre- sciano, Vescovo Emerito della diocesi Su- Il ritiro dei sacerdoti con Mons. Sigalini burbicaria di Palestrina, ha lasciato il testo della sua riflessione, che volentieri pubblichiamo. conosceranno che siete miei discepoli se vi amerete a vicenda. Detto tra parentesi, Hai raccolto tutte le genti nell’unità della una delle cose che fanno più bene ai no- Chiesa (Preghiera Eucaristica V D) stri cristiani, che soffrono per le unità o Questa unità ha un valore in sé, ontologico, comunità pastorali, è proprio il vedere i trinitario. Il fatto che Dio non sia un sin- preti che si incontrano, vanno d’accordo gle e che la molteplicità delle persone sia e non si lamentano come se fossero il wwf un dato biblico rilevante e decisivo non si di specie in estinzione. piega a nessun utilitarismo. È solo da ado- Sgombriamo subito il campo dal pensare rare. L’unità della Chiesa è anche legata che l’unità della chiesa sia una conseguenza strettamente alla missionarietà della Chiesa morale, quasi una appassionata raccoman- e del cristiano, se questo legame non lo si dazione che ci vien fatta nel riflettere sulla legge in termini troppo funzionali. È in- Eucaristia. Noi celebriamo Messa per vi- fatti quello che ci dice Gesù: Se non andate verne il centro che è il Corpo mistico di d’accordo tra di voi, se non c’è comunione Gesù. La frase: “Hai raccolto tutte le genti tra di voi, non lamentatevi che la fede della nell’unità della Chiesa” ci permette - in gente languisca e scompaia. Gesù è molto una sua comprensione più vera - di porre più buono di me e dice testualmente: vi ri- la nostra attenzione e quella della comu- 25 Dall'Eremo nità con cui celebriamo, sul grande dono morto per un insieme di incidenti di per- dell’unità del genere umano in Cristo, rap- corso da cui non è stato sufficientemente presentato sacramentalmente nell’unità furbo a fuggire, ma come dono d’amore. della Chiesa. La parola sacramentalmente Per questo lo ha anticipato. È gesto che ha è molto precisa. Sta nel senso tipico del sa- collocato tra la percezione di un tradimento cramento, cioè di una realtà palpabile, vi- e la previsione di una morte. A Messa sol- sibile sperimentabile, spesso anche tangi- tanto siamo in grado di rispondere alla do- bile che si vede, si prova, si percepisce e manda: Quanto ci ama Dio? Quanto ama che proprio perché è segno sacramentale la mia vita, la vita della mia gente? ne rappresenta un’altra. Questo vale per Quando celebriamo Messa, anche se l’ab- tutti i 7 sacramenti. Ciò che si vede ha un biamo spesso ridotta a una serie di pezzi aspetto materiale e ciò che si intende pro- disarticolati: il confiteor, la parola, l’of- duce un effetto spirituale. C’è un pane for- fertorio, il canone… è come se parlassimo mato dal contributo di tanti chicchi, così il con Abramo, figura di Dio Padre, che si vino da tanti acini e quindi tutti noi che ce- confida con noi nel momento in cui sente lebriamo e partecipiamo alla Messa siamo suo figlio chiedergli in maniera pulita, fi- il Corpo di Cristo e sue membra; un altro duciosa, ingenua: papà qui c’è l’altare, segno è l’altare cui tutti guardano, l’am- il fuoco, la legna, ma la vittima dove è? bone da cui tutti ascoltano; tutti punti di Avete badato come il canone che diciamo convergenza dei molti. Vediamo allora che è sempre rivolto al Padre, non a Gesù. Noi cosa significa per noi partire da questo dato parliamo col Padre che vorrebbe mille di fede, teologico, evangelico, sostanziale volte essere Lui al posto del Figlio come che siamo chiamati a vivere nel profondo Abramo, come faremmo ciascuno di noi. della nostra coscienza e del rito, perché sia Celebriamo un mistero d’amore e o ci sen- segno percepibile da tutta la gente, da tutta tiamo incompresi o siamo noi stessi inca- la comunità e da tutta la società. paci di comprendere. Intanto per ogni prete la Messa resta il cen- La partecipazione alla celebrazione eucari- tro della vita. stica è il gesto che caratterizza ancora po- polarmente chi sta dentro e chi sta fuori Il centro della nostra vita di preti è della chiesa. Abbiamo un bel dire che la l’Eucaristia. vita cristiana non è riducibile a riti, a pra- È Messa con o senza offerta, che celebriamo tiche, ma la Messa, anche nella percezione per i nostri fedeli o da soli, tentata di abitu- della gente è ben più di un rito o una pra- dine, spesso entusiasta, talora fredda e di- tica, è il cuore della vita cristiana. Qui c’è stratta. È il diario dei nostri giorni. Di fatti la Parola, qui c’è la salvezza, qui c’è la il nostro diario semplice di vita è quel li- sorgente di ogni vita di carità. bro che tutti abbiamo, su cui segniamo le Ecco questa Eucaristia vogliamo mettere Messe che celebriamo: due notizie scarne, al centro della nostra vita. Mettere al cen- il giorno, l’intenzione, se c’è, l’offerta, il tro l’Eucaristia è per noi una necessità, un luogo. Ma è sempre la vita donata fino obbligo che abbiamo verso di noi, per ra- all’effusione del sangue di Gesù e fino alla dicarci nell’essenziale della nostra vita di risurrezione. È la certezza che Gesù non è preti e verso la gente per riportarla a pen- Dall'Eremo 26 sare su quale è il cuore della nostra pre- senza di presbiteri. Quasi a dire: cari fe- deli, abbiate pietà di noi, ma in una cosa non vi deludiamo: Cristo ve lo presentiamo sempre, ogni giorno, ogni domenica: la sal- vezza è Lui. Noi diciamo in prima persona: questo è il mio corpo, questo è il mio san- gue. Potremmo essere anche meno orsi, più affabili, più generosi, meno litigiosi, più dedicati, più preparati culturalmente (quante cose dobbiamo farci perdonare!), ma su questo siamo fieri di essere con voi tutti i giorni per non farvi mancare la mi- sura dell’amore di Dio e la sua comunione con noi e tra noi. Il Ritiro dei Sacerdoti: don Giacomo Ercoli proclama la Parola di Dio Oggi la gente chiede che siamo credenti, che vediamo in quel pezzo di pane e bic- chiere di vino la salvezza che è Gesù e che presente la decisione di Giovanni Paolo II la aiutiamo a trovare in Lui la forza della nel presentare ai due milioni di giovani di vita e l’unità del genere umano. E non di- Tor Vergata Gesù disposto a perdere tutti temi che stiamo tornando a un comodo i suoi apostoli pur di non retrocedere ri- ritualismo. L’Eucaristia è una bella zappa spetto al discorso eucaristico. “Volete an- che ci tiriamo sui piedi. Spezziamo il pane, darvene anche voi? E siamo al vangelo di ma per spezzare la vita; beviamo il calice, Giovanni, non siamo a un testo dell’Imi- ma per condividere dolori e speranze della tazione di Cristo, bello, utile, ma devozio- gente, distribuiamo comunioni per fare co- nale, nato dalle nostre esperienze di fede. munione e unità; annunciamo la Parola, L’Eucaristia viene da Gesù. ma per farci giudicare da essa e dalla co- munità degli uomini. Dopo il grandioso e La vita di comunione, ha il suo culmine insuperabile atto di lode a Dio attraverso nell’Eucaristia, di cui il prete è presidente il corpo e il sangue di Gesù, il per Cristo, Se la gente vuol trovare un senso alla vita, con Cristo e in Cristo, che pone ogni eu- non ha bisogno di un prete detective, come caristia non in termini funzionali a niente, le fiction ci mostrano, o di un prete che noi tutti immediatamente, con la preghiera supplisce alle carenze di una struttura so- insegnataci da Gesù, ci dichiariamo fratelli, ciale, ma di un prete che offre spiritualità, condizione necessaria per fare comunione comunione e unità con Cristo. Il prete, con Lui. Da fratelli in comunione e in unità però, ha una strada privilegiata e obbliga- quindi. Eucaristia è l’immagine della no- toria per offrire spiritualità: i sacramenti stra vita di credenti. Non posso non rife- Qui trovi la vita, la forza e la luce di Cri- rirmi a qualche GMG: a Colonia i giovani sto, nei gesti semplici del pane e del vino, hanno capito che adorare Gesù significava nell’acqua che ti immerge in una storia di incontrarlo nell’Eucaristia. Ed ho sempre salvezza e ti salva, nell’olio che lenisce la 27 Dall'Eremo sofferenza della malattia, nel crisma che ti una relazione d’amore. suggella con lo Spirito. Qui puoi portare il tuo dolore che si cambia in perdono e il La comunione è desiderio e invocazione tuo amore che si fa segno di quello di Dio da parte dell’uomo e di Gesù stesso, ogni e continuità della sua creazione. E questo dono infatti è sempre in qualche modo at- non è rifugio nel liturgismo, ma punto di teso e invocato. partenza e di arrivo di ogni immersione È Gesù prima di tutto che prega per l’u- necessaria, generosa e spesso eroica, an- nità dei suoi, infatti questa unità può es- che se nascosta, di molti preti nella vita sere intesa solo come una comunione e concreta degli uomini. Qualcuno fa della come un dono dall’alto e dunque anteriore liturgia una scorciatoia per fuggire dalla e precedente a quella che i discepoli de- vita, una immersione nei fumi delle can- vono edificare tra loro. La preghiera fatta dele e dei turiboli, ma non ne ha proprio da Gesù indica che questo dono dall’alto capito niente. può essere solo invocato, e invocato solo La comunione è un dono, da accogliere e dal Padre perché è riflesso della vita di co- da servire, più grande di ogni nostro sforzo munione che abita Dio stesso. Non è una per raggiungerla; non è un affannarsi degli conquista o una pretesa. Il pregare di Gesù uomini a qualche tavolo di concertazione, è segno visibile della necessità di invocare è la vita donata da Gesù alla sua sposa che perché la comunione è parte della vita di- è la Chiesa, supera le nostre continue di- vina, cioè l’abitare nella comunione fra il visioni; è una luce alta che attira, è dono Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e insieme dello Spirito alla sua Chiesa. È stata im- fare in modo che questa comunione prenda plorata da Gesù nella sua accorata pre- dimora nella propria vita di tutti i giorni. ghiera prima di salire la croce e giudica Ma siamo ancora più fortunati perché non ogni nostro aggregarci, sta davanti a ogni solo dobbiamo invocarla noi, ma è Gesù nostro sforzo per realizzarla nel tessuto stesso che la chiede per noi, la invoca af- delle nostre vite. Se la comunione è dono finché essa sia in noi, che pure cerchiamo di Dio sta sempre più avanti delle nostre con fatica e sempre con fragilità e incom- realizzazioni, anzi spesso è oscurata dalle piutezza di praticarla. Qui si colloca tutto nostre infedeltà, dalle nostre maschere, il “rimanere nell’unità” che è fatto di pre- da rapporti ecclesiali più legati all’appa- ghiera, di adorazione, di supplica, di bre- renza che alla sostanza, da dichiarazioni viario, di pratiche semplici di pietà perso- di comunione soggettive o comode fuori nali, di via crucis, di rosari, di meditazioni della verità e della sequela di Gesù. Oc- e letture di vite di santi… corre allora vivere percorsi che ci aiutano e aiutano la Chiesa a ricostruire sempre La comunione è opera dello Spirito Santo, la fedeltà al dono di Dio della comunione perché è la vita stessa in Dio. per trasformare il modo di relazionarsi, di Le due epiclesi presenti nella preghiera del collaborare, di convivere, di celebrare, di canone – sul pane e sul vino che diventano orientarsi al vangelo secondo uno stile di presenza reale di Cristo e sulla assemblea relazioni nuove, che vanno oltre la spon- affinché diventi il corpo del Signore – espri- taneità, l’impressione, l’emotività, verso mono in modo emblematico e significativo Dall'Eremo 28 l’opera dello Spirito Santo nella chiesa ai fini del creare la comunione. Colui che è l’unità in Dio è lo stesso che opera l’unità fra i discepoli del Vangelo; non può non essere così, solo in questa condizione l’u- nità divina può essere fonte della unità fra i credenti. Anche a questo proposito, quando si parla di unità e di dono, si comprende come sia necessaria l’opera dello Spirito Santo per poter salvaguardare il carattere di dono di tale unità, diversamente essa potrebbe essere assimilata a una qualsiasi impresa umana dove ciò che conta sono i risultati che si raggiungono e si verificano. Se è opera dello Spirito è soprattutto ac- coglienza e disponibilità.

La comunione va testimoniata e diventa compito di ogni cristiano. Non solo lo Spirito realizza il dono di Dio che è Dio, ma abilita e rende capaci co- Mons. Domenico Sigalini loro (la Chiesa) nei quali tale comunione si realizza, a produrre segni che la visibi- lizzano e la testimoniano, diventano il se- non mancherà mai. gno della risposta effettiva al dono stesso. L’affermazione di Gesù nel Vangelo di La chiesa è la testimonianza della comu- Giovanni ‘amatevi come io vi ho amati’ nione realizzata, del dono accolto, proprio (Gv. 15,12) non esprime semplicemente o a partire da Gesù di cui essa (la Chiesa) soprattutto una esemplarità del comporta- è corpo. Come in Lui vi è stata la rispo- mento di Gesù nei confronti dei discepoli, sta piena al dono (missione) del Padre, ma soprattutto una anteriorità della grazia come in Lui si dà forma visibile alla per- e insieme una possibilità di testimoniarla fetta unità intradivina, così il suo corpo, (‘da questo vi riconosceranno che siete certo segnato da debolezze e peccati (ma miei discepoli, se vi amate gli uni gli altri’). nondimeno santo per la santità che le pro- viene dal Capo) porta in sé questa risposta. La comunione la si deve poter sperimen- Quindi l’esistenza della Chiesa - e Maria tare nella comunità cristiana ne è l’immagine perfetta – dice di una ri- Si tratta di essere e di sentirsi fratelli, lad- posta avvenuta non in sostituzione di tutti, dove la categoria di fraternità indica pro- ma a vantaggio e nella possibilità offerta a prio non tanto una generica appartenenza tutti e sempre anche da rinnovare. I sacra- alla famiglia e alla natura umana, quanto menti, segni di tutto questo, dicono come piuttosto un legame che nasce dall’unità la presenza e l’azione dello Spirito di Gesù dell’origine, della paternità di Dio mani- 29 Dall'Eremo festata e attuata nel Cristo. D’altra parte la sto? Devono aderire ad abluzioni, all’of- fraternità esprime sotto il versante antropo- ferta del sacrificio? Esistevano già i co- logico la natura della comunione. Vivere la siddetti proseliti, cioè gente pagana che fraternità cristiana, nel tessuto delle nostre si era convertita al giudaismo e che non vite, come discepoli del Signore, nella sua solo venivano circoncisi, ma anche aderi- chiesa significa riconoscere l’esistenza di vano a varie leggi della religione ebraica. alcune dimensioni che non si aggiungono Altri invece aderivano alla fede in Gesù alla qualità e alla natura teologale della Cristo e si facevano circoncidere, i ben comunione, anzi la determinano proprio noti “proseliti” ma notavano che non po- nel vissuto antropologico della comunità. tevano farsi proseliti e mantenersi seguaci Fraternità significa prima di tutto accettare di Cristo. Pensiamo anche alla mentalità chi non si è scelto; i fratelli infatti non si del mondo romano e pagano di allora che scelgono, si trovano e si riconoscono pro- nella loro cultura pensavano alla circon- prio in quanto non si sono scelti. La frater- cisione come a una operazione anche fi- nità cristiana che caratterizza una comunità sica riluttante, ma soprattutto un entrare di discepoli non può allora essere vissuta in una mentalità, quella ebrea molto no- ignorando questa dimensione che dice ap- bile, ma anche molto chiusa, per non dire punto come la gioia e la scelta da parte di settaria (nel senso che gli stessi ebrei per Dio preceda sempre e renda possibile la primi non si volevano mescolare con al- nostra vita. Richiamare la forma della co- tri, non sempre gli altri che li evitavano). munione fraterna – se riconosciuta come È interessante, contro quello che spesso si tale – ci aiuta a rendere conto di questa pensa che il primo a rivolgersi ai pagani dimensione anticipatrice del dono di Dio. è stato Pietro e in seguito poi Saulo. L’e- Fraternità allora vuol dire anche capacità pisodio di Cornelio viene molto sottoli- di riconoscere nel legame reciproco la di- neato negli Atti da Luca, che si avvale di versità del fratello che nella sua singola- testi preesistenti, come dice il Dibelius, rità è irriducibile alla mia identità e alle che volevano sottolineare che la vicenda mie aspettative. era descritta in maniera che si sapesse che era Dio che dava a Pietro questa specifica Cornelio e Pietro impostazione di uscire dal mondo ristretto Sostegno biblico scritturistico a questa pre- degli ebrei, attraverso la sua visione cele- ziosissima unità della Chiesa e che ci può ste. Già si erano create due tendenze che dare un buon aiuto anche di esemplarità è davano origine a una divisione che si fa- la lettura degli Atti (10, 24-43) ceva sempre più difficile sostenere, anche Il tema che ha creato difficoltà tra i pri- religiosamente, diremmo noi oggi teologi- missimi cristiani è stato il rapporto con la camente. La visione di Pietro, la sua narra- religione del tempio che scoppiò in ma- zione che fa capire che non è apparso Dio niera plateale quando si cominciò a of- per purificare i cibi, ma che erano già puri frire il vangelo a gente che non proveniva in se stessi, la contemporanea apparizione dal popolo di Israele, i cosiddetti pagani. a Cornelio, l’invito che Cornelio stesso Questi nuovi convertiti si devono far cir- va a fare a Pietro, i discorsi di Pietro e le concidere per diventare seguaci di Cri- sue reazioni alle visioni, rimandano al di- Dall'Eremo 30 scorso finale di Pietro al Concilio di Ge- in un gioco nuovo voluto da Dio, che non rusalemme che renderà ufficiale la posi- lo lascia solo. Pietro un giudeo entusiasta zione della chiesa. Intanto occorre ancora e passionale, Saulo un convertito, dal ta- preparare il terreno: dichiarare puri tutti i lebanesimo ebraico al Concilio di Geru- cibi, dialogare e visitare nelle loro case i salemme sono capaci di fare unità, anche pagani, l’abolizione delle prescrizioni die- perché la comunione eucaristica, il Corpo tetiche giudaiche per i cristiani e l’aboli- e in Sangue di Cristo, non permettono al- zione di qualsiasi distinzione profonda tra tre scelte. giudei e non giudei, non considerare pro- Le ultime osservazioni del nostro testo fano o immondo qualsiasi uomo. le sottoscrivo in pieno: se celebriamo la L’unità è difficile da raggiungere, ma se Messa non possiamo perderci in chiac- la collochiamo nel discorso della comu- chiere divisorie, in calunnie che uccidono, nione che è dono dello Spirito, possiamo come dice spesso papa Francesco, in di- ben celebrare nell’Eucaristia una unità so- visioni che accontentano i nostri istinti di stanziale e anche generale di ogni uomo. superbia, le frustrazioni da promozioni La figura di san Pietro qui è veramente da mancate che fomentano partigianerie, iso- sottolineare nella sua capacità di gover- lamenti che ci umiliano, ma che portati nare il cambiamento, di cambiare menta- con dignità ci permettono a tutti di alzare lità, di fare un passo indietro per ascoltare lo sguardo al Corpo mistico di Gesù, che ciò che gli dice il Signore e per rimettersi riassume tutto in sé.

DOCUMENTI

Riportiamo nelle pagine interne di questo numero di “Lettere” alcuni documenti significativi per la vita dell’Eremo. Il primo (a Pag. 40) riguarda l’erezione canonica - da parte del Vescovo - della Comunità delle Suore Sacramentine all’Eremo. Di seguito (a Pag. 41) la donazione all’Eremo delle reliquie del beato Giuseppe Tovini e del relativo reliquiario, da parte della Fondazione Tovini, alla quale va la gratitudine dell’intera Valle. Il terzo documento (a pag. 42) è l’autorizzazione a portare all’Eremo, dove sarà utilizzato, un armonium che era collocato nella cappella del Palazzo Vescovile. Gli ultimi due documenti (a pag. 44 e a pag. 46) riguardano la Biblioteca dell’E- remo, al momento non fruibile, e la prospettiva di valorizzarla mediante una nuova collocazione all’interno della Biblioteca Diocesana. Dall'Eremo I GIOVANI CON IL VESCOVO PIERANTONIO: UN TEMPO INTENSO E IMPORTANTE

All’Eremo dei Santi Pietro e Paolo dal 28 la nostra comunità sacramentina dell’E- al 30 Aprile si sono tenuti gli esercizi spi- remo ha potuto partecipare e animare que- rituali giovani guidati dal Vescovo di Bre- sti giorni in cui davvero abbiamo visto il scia, Mons. Pierantonio Tremolada. Hanno Signore passare nella vita di questi gio- partecipato una trentina di giovani della vani!! Abbiamo condiviso momenti pro- Diocesi di Brescia e anche qualcuno della fondi di riflessione, preghiera e anche di Diocesi di Milano. fraternità, ci siamo rese conto come ci sono In questo tempo intenso e importante per molti giovani che prendono sul serio la il discernimento e la vita spirituale, anche vita cristiana, a fronte di tanti giudizi più

La gioia si fa cammino, le suore con i giovani e il Vescovo Pierantonio Tremolada Dall'Eremo 32 o meno positivi che in modo troppo fret- e intensi e devo dire che mi hanno lasciato toloso si fanno sui giovani di oggi. Questi molto. In questi giorni ho un po' ripreso ragazzi e ragazze non si conoscevano tra alcune sollecitazioni e devo dire che dav- di loro prima di partecipare a queste gior- vero ora le giornate hanno proprio un sa- nate, eppure al termine dell’esperienza si pore diverso! è creato un vero spirito di comunione e ci Massimo: Mi sono lasciato “catturare” si è salutati come se ci si conoscesse da dal Signore, Lui ha saputo prendere la anni! Davvero abbiamo toccato con mano mia vita e trasformarla! Voglio ritornare come la preghiera, il silenzio, la lectio di- all’eremo, assaporare di nuovo quel silen- vina se vissuti con serietà e responsabilità zio, perché sento che Lui è davvero pas- ci rendono uomini e donne di comunione, sato nella mia vita, ma non ha lasciato in capaci di costruire il futuro e la quotidia- me le cose come prima!!! Grazie per tutto nità sulla roccia che è Cristo. E non dob- quello che ho ricevuto! biamo avere paura di proporre cose alte ai Caterina: Ho ripreso la mia quotidianità nostri giovani! Per noi Sacramentine, pre- (università, lezioni, incontri, casa) con senti all’Eremo da appena 6 mesi, è stata una bella carica in più! E mi piace por- un’occasione di intessere relazioni auten- tare nel cuore ogni volto incontrato. Suore tiche e sincere, creare con tanti di loro un vi ringrazio tanto io... soprattutto grazie legame forte. alla vostra gioia siete riuscite a rendere Ecco come si sono espressi alcuni parlando quest'esperienza ancora più bella! È stato e messaggiando con noi: un bel dono conoscervi. Vi porto con me Marina: ora sto riprendendo la mia nor- nella preghiera e vi abbraccio forte!! male routine, ma ovviamente con una mar- Chiara: Sono tornata, sto bene anche se cia in più. Sono stati dei giorni molto belli sto vivendo giorni un po’ complicati... ma

Santa Messa, momento centrale di ogni giornata 33 Dall'Eremo gli esercizi mi hanno fatto davvero bene all’anima!! Anch'io continuo a pensare alla ricchezza umana e spirituale di quei giorni trascorsi insieme e questo mi dà tanta forza e serenità... grazie davvero di cuore per la vostra testimonianza! Mi ha fatto davvero piacere incontrarvi! Grazie suor Donatella e suor Milka perché è dav- vero straordinario vedere trasparire dai vostri volti, dalle vostre parole e dal vo- stro comportamento sempre gioia ed en- tusiasmo... è contagioso! Francesco: se uniamo tutti i nostri sorrisi che vediamo nelle foto che abbiamo fatto andiamo davvero lontano!!! La gioia che abbiamo ricevuto sarà la nostra Benzina per un bel po’!!! Accompagniamo con la preghiera il bene che è sorto nel cuore dei giovani, ci affi- diamo al Signore perché la nostra presenza nella Valle Camonica possa essere un an- nuncio bello e sereno del Signore! Il Vescovo riceve una delle Croci Suore Sacramentine della Consacrazione della Chiesa

Giovani raccolti silenziosamente in preghiera, davanti al SS.mo sacramento Dall'Eremo DALL'EREMO PER DIRE GRAZIE

L’Eremo dei Santi Pietro e Paolo, in Valle pur non essendo il loro compito specifico Camonica a Bienno, da ottobre è animato – si prendono cura con umiltà e dedizione da una comunità di Suore Sacramentine. degli ambienti, dell’ordine, della pulizia La loro presenza, fortemente voluta dagli della casa, sono anche ottime e fantasiose “amici” dell’Eremo, ha ridato luce e splen- cuoche e pasticcere. Il dono più signifi- dore alla casa di spiritualità della Valle Ca- cativo è il clima di serenità e di gioia che monica che da tempo desiderava una co- si respira ora all’Eremo e così i volontari munità religiosa dai tratti adatti ai nostri e gli amici hanno voluto organizzare un tempi, caratterizzata anzitutto dal sorriso pellegrinaggio a Bergamo per ringraziare e dalla cordialità. Una comunità a imma- Santa Geltrude Comensoli, a lungo invo- gine della Chiesa del Concilio e delle lu- cata per avere le Sue Figlie. minose indicazioni di papa Francesco sulla Con il calo delle vocazioni, gli istituti reli- vita consacrata. Le quattro Sacramentine giosi diminuiscono di numero, mentre au- sono arrivate in ottobre e si sono subito de- menta l’età delle consacrate. Tanti paesi e dicate con amore alla casa e alle persone. istituzioni che prima avevano un servizio Animano la preghiera, guidano i ritiri, ac- di persone religiose ora non l’hanno più. colgono i gruppi, ascoltano le persone e – Basterebbe vedere nelle nostre valli bre-

La Santa Messa alla Casa Madre delle Suore Sacramentine 35 Dall'Eremo sciane e bergamasche quante case delle anche perché l’Eremo ha avviato una pro- Suore sono state chiuse. La scelta di aprire mozione e una piccola produzione di con- all’Eremo è un vero miracolo della Santa fezioni per la liturgia grazie alle Suore e a Fondatrice. Un miracolo che ha però vi- preziose collaboratrici. sto dapprima l’interessamento intenso de- Nel museo, dalla cameretta di santa Gel- gli amici veri dell’Eremo e dei Sacerdoti trude, lo sguardo sull’Ostensorio apre al della Valle Camonica e poi la risposta fe- mondo spirituale della Congregazione e lice dei moltissimi cristiani che le hanno coinvolge nel tutto dell’Eucarestia: viene accolte e le stanno valorizzando. spontaneo cantare: “Alla tua presenza vi- L’intensa opera di apostolato, a solo sei vere, alla tua presenza lodare, alla tua pre- mesi dal loro arrivo, giustifica e conferma senza agire, alla tua presenza amare …”. l’impegno di forze giovani e preziose per Il culmine del ringraziamento è stata la ce- l’istituto. lebrazione eucaristica, presieduta dall’Ar- Ecco i motivi per mettersi, gioiosamente, civescovo Giambattista Morandini, - in cammino verso Bergamo: ringraziare zio Apostolico Emerito, Amico e protet- santa Geltrude, lodare Dio che ha ispirato tore dell’Eremo e delle Suore. la Fondatrice, invocare ogni benedizione Le note dell’organo della Chiesa hanno sull’Istituto che ha investito nella Valle avvolto l’assemblea con inaudito vigore Camonica, esprimere gratitudine al Con- e rinnovata esultanza per il sacrificio per- siglio e alla Superiora Generale. fetto che esprimeva il “grazie” per il dono Il viaggio stesso è stato caratterizzato dalla delle Suore all’Eremo: “che cosa renderò liturgia, per entrare nel clima e prepararsi al Signore per quanto mi ha dato? Alzerò all’incontro. A Bergamo, in casa madre, il calice della salvezza e invocherò il nome suor Laura ha accolto calorosamente il del Signore”. Nell’Omelia, il Vescovo ha gruppo dei devoti, invitando alla preghiera sottolineato come il carisma eucaristico in modo coinvolgente e sereno. Stringersi di santa Geltrude trova nell’Eremo realiz- attorno all’Eucaristia è il segreto per l’u- zazione e compimento mediante l’opera nità e la fraternità tra le persone: è proprio ecclesiale delle suore, dei sacerdoti e dei quello che le suore stanno facendo all’E- laici che divengono testimoni del Risorto remo. La visita al Museo di Santa Gel- incontrato nell’Eucarestia. trude è stato un tuffo nella storia e nella Nel pomeriggio le Suore dell’Eremo hanno geografia. L’Istituto che ha preso origine guidato l’adorazione eucaristica, momento da una donna di Bienno, e che ha impian- intimo e comunitario di ascolto adorante tato all’Eremo, i suoi più rigogliosi vir- della Parola. E nel ritorno il rosario me- gulti, è diffuso in tutto il mondo con sto- ditato ha sancito l’affidamento alla Ma- rie di vita personale e sociale che riecheg- dre di Dio. giano la biografia della Fondatrice. I do- La giornata è stata momento di famiglia cumenti delle origini sono una contempla- nel quale si è chiaramente respirata la co- zione dell’agire di Dio nelle vicende degli munione tra l’Eremo e le Suore sacramen- uomini. Particolare interesse ha destato la tine, una cosa sola nell’Eucarestia. mostra dei paramenti sacri confezionati dalla Santa e dalla sua scuola di ricamo, L'Eremo Dall'Eremo IL RESTAURO E LA CURA DI TRE “ARMONIUM” DELL’EREMO

Nella memoria collettiva, specie in chi Ovviamente l’aria non giunge casualmente: non è più giovanissimo, l’armonium è lo è il mantice che, sotto l’azione dei pedali, strumento che rimanda, quasi obbligato- la immagazzina prima che, all’apertura di riamente, a ricordi di fanciullezza quando ventilabri posti sotto la tastiera, dia vita nelle parrocchie i buoni curati cercavano alle ance stesse. Da quasi due secoli que- di allestire cori con finalità liturgiche. E sto strumento vive praticamente in Eu- certamente liturgico, almeno da noi, è stato ropa ed in America ed è stato protagoni- l’impiego che di questo strumento si è sta pure di opere d’arte pittoriche che ne fatto. La sua voce calda ha accompagnato testimoniano la vitalità e l’importanza. La cerimonie: dalle più solenni a quelle più sua fama, nella primigenia impostazione semplici. Comunque nelle nostre chiese di costruzione, è stata soppiantata quando strumento più umile rispetto all’organo, l’evoluzione tecnologica ha immesso nello suntuoso e potente. scenario musicale nuovi e altri strumenti Tecnicamente l’armonium è uno strumento similari. Il suono di questa nuova conce- musicale ad aria. È proprio l’aria che dà zione di “armonium “ consente l’accostarsi vita alle ance, cioè a quelle linguette di sempre più all’organo togliendo il fascino ottone che vibrando emettono il suono. e il gusto iniziali del timbro simile a quello vellutato di una fisarmonica. Don Roberto Domenighini, rettore dell’E- remo di Bienno, centro di spiritualità che calamita quanti cercano un’oasi di pace per trovare nella meditazione e nella preghiera senso e ricerca per la vita, mi affidò il re- stauro e la cura di tre armonium. Risulta doveroso sottolineare come sia meritevole l’intento di non scegliere la facile via della rottamazione e della conseguente sostitu- zione con strumenti moderni e forse anche con la musica registrata da diffondere pre- mendo un pulsante. La salvaguardia del passato, la stima per la nostra storia passa pure attraverso questo genere di azione. A fine febbraio gli armonium sono giunti presso il mio laboratorio dopo che li avevo visionati in sede presso l’Eremo per poter 37 Dall'Eremo garantire la possibilità d’intervento nono- stante lo stato degli strumenti evidenziasse non poche criticità. Il restauro di due dei tre armonium è già

stato ultimato. Strumenti diversi: uno a che non consentivano tenuta e produzione compressione, funzionante ad aria spinta, d’aria. Su questi è stato impostato un pro- il secondo ad aspirazione. In quello a com- cedimento di restauro e di qualche parziale pressione, di fabbricazione Tubi, nero, la sostituzione che armonizzasse con quanto meccanica ed i ventilabri erano completa- era stato conservato. Il mobile era invaso mente danneggiati da tarme e tarli. Dopo dai tarli, rovinato dall’uso e dall’incuria, adeguata disinfestazione ho provveduto a non ultimo dall’abbandono, significava rimpellatura con pelle di agnello, panno e pure bordi e angoli mancanti. Dopo accu- feltri adeguati. rato trattamento con antitarlo, ho inserito Anche i mantici presentavano diverse falle innesti lignei nelle parti mancanti, ho ra- Dall'Eremo 38 sato con stucco i fori dopo di che l’ho lu- zione, evidenziava le stesse problematiche, cidato con gommalacca e anilina nera. A seppur in gravità più lieve, dello strumento operazione ultimata l’armonium TUBI si già descritto circa la meccanica, mentre i presenta così. mantici in tela gommata erano completa- Ciò che più mi premeva era il risultato mu- mente distrutti.

sicale. Con soddisfazione posso dire che la sua voce è calda, possente, vibrante, efficace, di buona tenuta. Insomma ne è valsa la pena. Il secondo, sempre un TUBI, ma ad aspira- 39 Dall'Eremo

Li ho ricostruiti con materiale nuovo e sono Ho iniziato ad incollare bene i separatori intervenuto nel mobile con le stesse prassi del somiere dando una prima rettifica ge- descritte precedentemente. nerale alle parti. Anche in questo caso i Anche questo strumento, alla prova ha su- ventilabri vanno completamente rifatti in perato l’esame per resa e sonorità che, pro- tutte le loro parti. (feltri e pelli). Presumo prio per genesi costruttiva, è più delicata di poter riportare anche quest’armonium dell’altro TUBI. alla sua efficienza e al suo aspetto struttu-

Resta, al momento, la necessità di porre rale ed estetico originari. I tempi di previ- mano al terzo strumento di identica casa sione sono nell’ordine, salvo imprevisti, di produttrice, ma modello diverso rispetto un altro mese riferito alla data di stesura di ai due già restituiti alla loro nobile desti- questo resoconto di ristrutturazione e cura. nazione. Da un primo esame parrebbero Preme soprattutto sottolineare il concetto emergere patologie sommate del primo e di cura che non si sostanzia solamente nel del secondo. Dopo lo smontaggio del so- ripristino delle funzioni e nel ritrovato de- miere ho notato una riparazione poco con- coro strutturale. Cura significa amore per sona effettuata con piccoli chiodi da cal- ciò che si fa, significa voler bene a ciò zolaio e un azzurro turchino, effetto otte- che ci sta intorno, a ciò che i nostri avi ci nuto dall’incollaggio di un tipo di carta che hanno lasciato. Don Roberto, ha mostrato si usa per guarnire la manticeria. Chiara- cura: i tre strumenti gli stanno a cuore. Io mente la buona volontà del mio “collega” ho agito con cura perché pure a me questi non gli ha permesso di riparare fenditure, strumenti, come tutti quelli che accolgo nel crepe e dislivelli formatisi nella parte più mio laboratorio, stanno a cuore. delicata dello strumento. Bertelli Giovanni Documenti Documenti Documenti Dal Monastero ORA CHIEDIAMO AL SIGNORE DI CUSTODIRLO

Con la Celebrazione Eucaristica di Do- come l'abbiamo conosciuto fin da semina- menica 24 giugno u.s. abbiamo salutato il rista, molto attento e ordinato. Direttore dell'Eremo, Don Roberto Dome- Ricordiamo la sua cura per la bellissima nighini, ormai pronto a partire per Roma, casula della sua Prima Messa e per i pizzi per iniziare in Vaticano un nuovo incarico a chiacchierino della sua nonna Alba. nella Congregazione per il Clero. Erano esteriorità, certo, ma significavano L'avevamo accolto per la prima volta, con un’interiorità profonda, fatta di preghiera grande sorpresa, giovedì 8 ottobre 2009, e di piena consapevolezza della dignità del nostro XXI anniversario di Fondazione. suo essere Sacerdote di Cristo. Era appena giunto all'Eremo e aveva de- La sua preghiera era per tutti, ma in modo siderato celebrare i Vespri con noi, per af- particolare per le vocazioni e - quando era fidarsi al Signore. possibile - celebrava ogni giovedì la Messa In questi nove anni ha svolto il suo ser- per le vocazioni agli Ordini sacri. Ci teneva vizio con entusiasmo, dedizione e deli- molto alla Adorazione Eucaristica con i Sa- cata attenzione anche verso la realtà del cerdoti nelle settimane di Esercizi spirituali Monastero, puntuale per la quotidiana e dimostrava grande disponibilità per la celebrazione delle Lodi mattutine e della celebrazione del Sacramento della Ricon- Santa Messa e sempre pronto a cogliere ciliazione e per l'accompagnamento delle ogni invito e ogni richiesta, perché fosse persone che a lui si affidavano. favorita la nostra vita di preghiera e di Salutando Don Renato Musatti - su Let- lode a Dio. tere dall'Eremo, 9 anni fa - avevamo dato Il suo ministero pastorale è stato caratte- il benvenuto anche a Don Roberto, con l’as- rizzato dalla passione per la musica e il sicurazione della preghiera e l'augurio per canto sacro. entrambi che il loro partire e il loro venire Sua è stata l'iniziativa dei Cori all'Eremo. fosse segno dell'Amore, che avvolge e cu- Qualche volta ha invitato anche per noi un stodisce la vita di ogni uomo. Coro, per esempio, per la notte di Natale, Così facciamo anche ora, salutando Don per l’Epifania, per l’ VIII Centenario della Roberto e accogliendo Don Tino Clementi, Consacrazione di santa Chiara, per il nostro con l'augurio per ciascuno di cercare sem- XXV di presenza qui accanto all’Eremo. pre il Regno di Dio e la sua giustizia. Tutto Per questo gli siamo molto grate, anche per passa, solo Dio resta. tanti altri servizi, di cui avevamo bisogno. Ora chiediamo al Signore di custodirlo e Fraternamente, di conservare in lui un animo di fanciullo, le sorelle Clarisse Biblioteca Biblioteca

Santità e preghiera

Ricordiamo che la santità è fatta di apertura abituale alla trascendenza, che si esprime nella preghiera e nell’adorazione. Il santo è una persona dallo spirito orante, che ha biso- gno di comunicare con Dio. È uno che non sopporta di soffocare nell’immanenza chiusa di questo mondo, e in mezzo ai suoi sforzi e al suo donarsi sospira per Dio, esce da sé nella lode e allarga i propri confini nella contemplazione del Signore. Non credo nella santità senza preghiera, anche se non si tratta necessariamente di lunghi momenti o di sentimenti intensi (147). Sono necessari anche alcuni momenti dedicati solo a Dio, in solitudine con Lui. La pre- ghiera fiduciosa è una risposta del cuore che si apre a Dio a tu per tu, dove si fanno ta- cere tutte le voci per ascoltare la soave voce del Signore che risuona nel silenzio (149). L’incontro con Gesù nelle Scritture ci conduce all’Eucaristia, dove la stessa Parola rag- giunge la sua massima efficacia, perché è presenza reale di Colui che è Parola vivente. Lì l’unico Assoluto riceve la più grande adorazione che si possa dargli in questo mondo, perché è Cristo stesso che si offre. E quando lo riceviamo nella comunione, rinnoviamo la nostra alleanza con Lui e gli permettiamo di realizzare sempre più la sua azione tra- sformante (157). PAPA FRANCESCO, ESORTAZIONE APOSTOLICA “GAUDETE ET EXSULTATE” Biblioteca Letture IL LIBRO “PADRE PIO MIO PADRE” DI MONS. PIERINO GALEONE

La visita di Papa Francesco a Pietrelcina La stessa su Padre Pio – l’insieme e San Giovanni Rotondo (17 marzo 2018) di volumi che è servito per documentarne ha riproposto all’attenzione dei fedeli la la santità – descrive questo contributo di testimonianza di San Pio da Pietrelcina, Don Pierino: “il teste, ripercorrendo la sto- che lo stesso Pontefice aveva già scelto ria della sua esperienza vissuta accanto a come testimone della misericordia du- Padre Pio, tratteggia ed esemplifica sin- rante il Giubileo straordinario del 2016. golarmente le virtù del Servo di Dio; regi- Nella sterminata mole di pubblicazioni sul stra e trasmette edificanti aneddoti e pre- Santo, eccelle il contributo del libro “Padre ziosi insegnamenti; riferisce eventi straor- Pio mio padre” di Mons. Pierino Galeone, dinari ed individua i favori celesti di cui il edito nel 2005 dalla San Paolo. L’Autore Signore volle arricchire il suo Servo per – 91 anni portati con la freschezza di un il bene delle anime” (Positio super virtu- giovane e l’esperienza di un maestro – è tibus Servi Dei Pii a Pietrelcina, Vol. I/1, Fondatore dell’Istituto Secolare “Servi p. 309-310). Se è vero che per valutare le della Sofferenza”, ispirato alla spiritua- virtù di un Santo è importante la decade lità di San Pio da Pietrelcina, i cui mem- conclusiva, questa testimonianza racconta bri si associano alle sofferenze di Cristo proprio il periodo della piena maturità di per la redenzione dei fratelli. Padre Pio. Figlio spirituale di Padre Pio fin dal 1947, L’Autore e il Frate manifestano eccezio- Mons. Galeone ne ha assimilato la spiri- nale intimità spirituale. Come un bambino tualità e sperimentato l’intima comunione accanto al papà, Don Pierino aspetta Padre con Dio. Nel 1986 ha deposto come testi- Pio in ogni angolo del convento, lo scruta mone all’Inchiesta che accertava la san- con timore e venerazione, prega e soffre, tità di Padre Pio. Ha poi potuto concele- piange e scherza insieme a lui. Padre Pio brare con S. Giovanni Paolo II, sia per la dimostra vera predilezione verso “Pierì”, Beatificazione che per la Canonizzazione come usa chiamarlo con affetto. Questa del Cappuccino. relazione si svolge nella condivisione fi- Questa pubblicazione si ispira alla deposi- duciosa e discreta. zione del 1986 e ne conserva tutta la ge- L’intimità matura con la fedeltà nella prova: nuinità, consentendo al lettore di scorgere il legame tra i due si rafforza nelle perse- gli aspetti più profondi di San Pio vissuti cuzioni, consolidato dall’accompagna- nella sua semplicità. mento della Madonna alla cui scuola San Lo consigliamo vivamente, proprio per- Pio “iscrive” i suoi figli. ché riflette gli ultimi ventuno anni di vita Se all’inizio il discepolo conosce il mae- dello Stimmatizzato. stro quasi con timidezza, con il passare Letture 48 del tempo le distanze si accorciano e resta di penitenti, amici e nemici di Padre Pio. spazio solo per la permanente comunione. “Ho presentato i fatti”, questa è l’espres- Lo scritto si snoda in due parti fondamen- sione lapidaria con cui l’Autore conclude tali. Nella prima vengono esposte le virtù il lavoro. Anche quando deve riferire feno- di Padre Pio in modo utile per capire cosa meni che vanno al di là della spiegazione significhi aderire al vangelo. naturale, lo fa con estremo rigore. Nella seconda parte troviamo numerosi La santità di San Pio è descritta con pre- fatti concreti che, da soli, fanno bene più cisione chirurgica, da far pensare alla non di cento prediche: comprendiamo l’im- comune preparazione ascetica e mistica portanza della Messa domenicale, della dell’Autore, legata al vissuto personale. confessione regolare, della vita di grazia, Un’esperienza unica, insomma, ma acces- della preghiera, ecc. Don Pierino è figlio sibile a tutti anche grazie a queste pagine prediletto e sapiente notaio: le risicate ra- e alla Via che esse indicano per la sequela zioni di cibo, i tempi ristretti del sonno, le di Cristo Signore. modalità di preghiera, carezze e sferzate, tutto viene puntualmente annotato con ri- Mons. Carmelo Pellegrino ferimenti preziosi a dialoghi e vicende (congregazione dei santi)

S. Pio e padre Pierino Galeone