Perché All'eremo Tutti Si Sentono a Casa

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Perché All'eremo Tutti Si Sentono a Casa Dall'Eremo PERCHÉ ALL'EREMO TUTTI SI SENTONO A CASA Abbiamo ancora negli occhi e nel cuore Vinta ogni resistenza logistica, l’Eremo la celebrazione della Consacrazione della è di tutti. Chiesa e della dedicazione dell’Altare Nel silenzio e nel lavoro a vario livello, in officiata dal Vescovo Pierantonio il 30 sintonia con la linea diocesana ed eccle- aprile scorso. siale della Casa. La realizzazione di un sogno non in pie- Senza titoli e riconoscimenti, molti “amici” tra (il pavimento) e tubi (il riscaldamento) spesso come volontari senza retribuzione ma un intreccio di buoni rapporti che l’ha o, per alcuni professionisti con un impegno reso possibile. che va ben oltre il legittimo compenso, vi- Attorno al Pastore della diocesi – figura le- vono la logica di Gesù di servire il Regno gittimante dell’azione dell’Eremo – un’in- di Dio senza farsi servire e senza servirsi tera Valle si è raccolta a gioire per il tem- delle Opere di Dio. All’Eremo si respira pio di tutti, perché all’Eremo tutti si sen- una dedizione amorevole e simpatica che tono a casa. promuove una vita all’insegna del Vangelo. L’evento ha avuto una certa risonanza L’accoglienza come parola d’ordine di anche mediatica sia per gli scavi archeo- uno stile cristiano è il primo passo per il logici che hanno confermato l’antichità coinvolgimento nel cammino della Casa. della struttura, che per il felice risultato, I numeri (le presenze e i conti), le molte- ma soprattutto a rendere di interesse ge- plici espressioni di felicitazione, i singoli nerale l’evento è stata la benevolenza e e i gruppi che ritornano e fanno “passapa- l’attenzione di cui è da sempre oggetto la rola” dicono che l’opera fraterna di tante casa di formazione della Valle, in quanto persone sta portando i suoi frutti. è sentita patrimonio della gente camuna La presenza provvidenziale delle Suore Sa- e non solo. cramentine illumina di sorridente e operosa A rendere ancor più significativa la ce- serenità i giorni dell’Eremo: l’attività no- lebrazione è stata la presenza di molte tevole declinata in pochi mesi già racconta persone venute appositamente anche da un clima di comunione attorno all’Euca- molto lontano: a loro va uno speciale ri- restia. Per questo la gratitudine è il senti- conoscimento. mento – spontaneo e voluto – di chi, a vari In questa felice cornice, rispetto ai lavori livelli, conosce l’Eremo. Ed è con sincera murari e tecnici - pure a giudizio unanime gratitudine che presentiamo il nuovo nu- ben riusciti - ben maggiore è lo stupore e mero di Lettere dall’Eremo… nel quale si la gratitudine per le “pietre vive” che edi- racconta la perenne novità della fede: Can- ficano ogni giorno l’Eremo e ne tengono tiamo al Signore un canto nuovo! spalancate le porte. LA REDAZIONE Dall'Eremo DON TINO ALL'EREMO L’Eremo accoglie con gioia il felice ri- compito ma per il suo significato valligiano torno in Valle di Monsignor Tino Cle- - tutti i camuni riabbracciano volentieri. menti nominato dal Vescovo di Brescia, Monsignor Clementi, nato a Cortenedolo, S.E. Monsignor Pierantonio Tremolada, infatti, ha iniziato a conoscere, palmo a nuovo direttore. palmo, il nostro territorio quando – an- Don Tino arriva all’Eremo e lo conosce cora prima dell’ordinazione sacerdotale – già molto bene: egli, infatti, è stato per fu segretario del Vescovo Ausiliare, nativo molti anni segretario di Edolo, il compianto del comitato che aveva Monsignor Pietro Gaz- il compito di promuo- zoli. La prima parroc- vere le attività forma- chia che lo accolse fu tive della struttura. A la nobile comunità di don Tino, quale di- Lovere. Erano gli anni screto collaboratore ’70 del secolo scorso, dei vari direttori, si de- anni non facili, eppure vono storiche e memo- don Tino fu un innova- rabili iniziative dell’E- tore – nella linea del re- remo: il gruppo di rife- cente Concilio – senza rimento, la Via Crucis essere mai un contesta- da Losine a Cerveno, la tore. Con gentilezza e Veglia di Capodanno, tatto fu amato dai con- gli inviti a personaggi fratelli e dai fedeli, de- illustri. È stato sosteni- stando simpatia anche tore del Monastero sin tra i lontani. dalla sua fondazione e Dopo poco più di 10 anima di molteplici ini- anni, venne la promo- ziative per laici e sacerdoti, nonché attento zione a parroco: Sonico, cui si aggiun- consigliere nella parte gestionale dell’isti- sero Rino e Garda. Esperienza diversa da tuzione, aspetto non indifferente. Quando Lovere e condotta sempre nella logica di nel 2005 il Vescovo lo promosse parroco una pastorale tradizionale all’avanguar- dell’importante Città di Manerbio, si sentì dia. Alla fine del 1984, moriva a Breno il la sua mancanza non solo a Breno e tra le grande Arciprete Monsignor Vittorio Bo- antiche mura del Barberino, ma in tutta nomelli. A guidare la celebrazione dei fu- la Valle, venendo meno una figura di ri- nerali fu proprio il giovane parroco di So- fermento che ora - non solo per il nuovo nico, che il Vescovo – pochi giorni dopo, 3 Dall'Eremo interpretando, forse, il desiderio del pre- trattenere un rapporto di cordiale frequen- decessore - nominava Arciprete della Par- tazione con lui. rocchia al centro della Valle, dove per circa Così, la nomina di don Tino, che ha su- vent’anni don Tino è stato Pastore sulla perato i settant’anni, è un segno dell’au- cresta dell’onda, mettendo in cantiere e tentico compito del sacerdote nelle mu- completando una miriade di iniziative sia tate condizioni sociali ed ecclesiali, ossia per le Chiese e strutture parrocchiali, che quello della paternità spirituale. – soprattutto – per la formazione di una Sotto la sua direzione sapiente, saranno i comunità di fede e di carità. laici, dipendenti, professionisti e soprattutto È di questi anni il suo ininterrotto servi- generosi volontari, a portare avanti la di- zio di Vicario Zonale, attento e dedito alla mensione logistica dell’Eremo, lasciando Valle Camonica e in dialogo libero e se- al direttore il tempo di essere e fare il prete. reno con svariate istituzioni. Don Tino all’Eremo trova una felice no- Fu memorabile il suo incarico di cerimo- vità: la presenza delle Suore Sacramen- niere pontificio, con san Giovanni Paolo tine di Bergamo, anch’esse di ritorno a II, sulle vette dell’Adamello nell’estate del Bienno, terra natale della loro Fondatrice 1988. Pianto da tutti, è partito per la Bassa Santa Geltrude Comensoli. Bresciana ed è stato accolto con entusia- In meno di un anno si sono fatte voler smo a Manerbio: quasi tre lustri intensi, in bene per il sorriso, l’accoglienza e la di- una comunità ricca e impegnativa. sponibilità. Ed ora il ritorno in Valle, certo atteso ma Don Tino già le conosce: fu lui che – pro- forse non in questa forma inedita: una gra- prio all’Eremo – chiese all’attuale supe- dita sorpresa per la quale tutti gli amici riora della comunità sacramentina all’e- dell’Eremo ringraziano il Vescovo Pieran- remo, Madre Germana, una comunità per tonio, che ha dimostrato benevolenza per l’ospedale di Valle Camonica, ottenendo l’Eremo con le sue frequenti visite e so- una risposta positiva. Molti anni dopo il prattutto con la volontà – espressa e rea- sì delle Figlie di santa Geltrude si è ripe- lizzata – di consacrare la Chiesa dopo i re- tuto per dare alla casa di spiritualità ca- centi lavori di restauro. muna una comunità religiosa profetica nel Don Tino, sostituisce don Roberto Dome- tempo della misericordia. nighini, richiamato a Roma dopo nove anni A don Tino e alle Suore noi, collaboratori di servizio all’Eremo, per i quali espri- amici e frequentatori dell’Eremo, diamo miamo la nostra gratitudine. il più cordiale benvenuto, rinnovando la Si tratta di un insolito avvicendamento in nostra disponibilità e ringraziando per il quanto il predecessore, don Roberto, era loro “sì”, divenuto amore concreto per la un ragazzo della scuola media quando don nostra Valle Camonica. Tino arrivò a Breno nel 1985 e fu il par- roco che lo accompagnò, come modello AMICI, VOLONTARI e guida, sino al giorno della sua ordina- E COLLABORATORI DELL'EREMO zione sacerdotale, continuando poi a in- Dall'Eremo “TI HO SCELTO PER PORTARE IL MIO NOME” (ATTI 9,15) In occasione della celebrazione del cin- quantesimo dell'Eremo, il Direttore don Roberto Domenighini così si rivolgeva all'Assemblea: "Benvenuti all'Eremo, ben- venuti a casa!". È vero! In questi cinquant'anni l'Eremo dei Santi Pietro e Paolo è stato la casa dalle porte aperte, ha fatto dell'accoglienza be- nevola il suo stile. Nel corso degli anni questa casa di spiri- tualità è diventata un luogo di esercizi spi- rituali, di formazione teologica e pastorale, biblica e sociale, per sacerdoti, religiosi e religiose, laici tutti. È stato luogo privilegiato per incontri di Don Roberto saluta i fedeli e ringrazia preghiera per ragazzi, giovani, fidanzati, per questi anni di proficua coillaboreazione famiglie, adulti e per diverse categorie di professionisti. comprensione, serenità di giudizio, grande Non si può dimenticare che l'Eremo, im- rispetto e stima per ogni fratello. merso nel silenzio e nel raccoglimento, Ha vissuto questi anni al servizio dell'E- dove l'Eucarestia e la Parola incoraggiano remo nella piena adesione alla volontà del la preghiera, è sostenuto da tanti amici e Padre, colta nelle persone, negli eventi, collaboratori che, in modi diversi, hanno nelle diverse richieste. prestato e continuano a prestare il loro Ora è chiamato a Roma, là servirà la Chiesa, servizio. donandole le sue straordinarie energie, la Per don Roberto, quelli trascorsi alla guida sua forza di volontà, l'entusiasmo e la pro- dell'Eremo, sono stati anni preziosi, intensi, fonda umanità che lo contraddistinguono.
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