Divinità O Alieni? Vimana E Altre Meraviglie
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Divinità o Alieni? Vimana e altre meraviglie Parama Karuna Devi Jagannatha Vallabha Vedic Research Center Copyright © 2017 Parama Karuna Devi Tutti i diritti riservati Title ID: 8292128 ISBN-13: 978-1986909198 ISBN-10: 1986909190 pubblicato da: Jagannatha Vallabha Vedic Research Center Website: www.jagannathavallabha.com Chi desiderasse presentare domande, osservazioni, obiezioni o ulteriori informazioni utili per migliorare il contenuto di questo libro è invitato a contattare l'autrice: E-mail: [email protected] telefono: +91 (India) 94373 00906 Sommario Introduzione 1 Storia o fantastoria 11 Religione e mitologia 16 Satanismo e occultismo 25 La prospettiva sull'induismo 34 La prospettiva dell'induismo 45 Dasyu e Daitya nel Rig Veda 52 La Divinità nell'induismo 61 I Deva individuali 73 Esseri sovrumani non divini 85 Daitya, Danava, Yaksha 94 I Khasa 103 Khazaria 113 Askhenazi 119 Zarathustra 125 Gnosticismo 140 Precedenti fantascientifico-religiosi 154 La versione di Sitchin sugli Annunaki 164 Diverse prospettive 176 Speculazioni e frammenti di verità 187 L'Ufologia come movimento di opinione 202 Alieni e tecnologia nelle culture antiche 219 Tecnologia nell'India vedica 229 Le armi nell'India vedica 245 I Vimana 256 Vaimanika shastra 267 Conclusione 286 L'autrice e il Centro di Ricerca 290 Introduzione Innanzitutto è necessario chiarire che non abbiamo alcuna obiezione verso l'idea che alcune civiltà antiche, e specialmente l'India vedica, avessero una tecnologia avanzata, o dei contatti con specie non- umane o provenienti da altri mondi. Esistono infatti numerosi testi autentici della tradizione indiana che contengono dati su questo argomento: il problema è che vengono citati da alcuni autori in modo scorretto, per sostenere teorie che sono in realtà contrarie agli insegnamenti esplicitamente presentati in quegli stessi testi originari. Il nostro libro si propone di correggere tali equivoci, e di presentare la prospettiva che potremmo chiamare "ortodossa", nel senso che si attiene strettamente alla correttezza verso i testi originari (dal greco orthos, "corretto"). I manoscritti vedici, tradizionalmente scritti su foglie di palma, hanno una durata piuttosto limitata nel tempo, e per le datazioni più antiche dobbiamo basarci semplicemente sulle informazioni trasmesse dalla tradizione e sulle citazioni di riferimento a testi più antichi. Fortunatamente il sistema vedico era favorevole all'individualismo nella trasmissione della conoscenza, e quindi ognuno dei milioni di brahmana qualificati vissuti nelle varie epoche aveva il diritto di possedere copie di tutti i testi originari: in questo modo parecchi manoscritti sono sopravvissuti alla distruzione e copie anche molto lontane geograficamente possono confermarsi a vicenda per l'accuratezza del testo tramite la verifica incrociata. Le versioni dei testi sanscriti attualmente in circolazione anche su internet sono di solito quelle più precise; per quanto riguarda le traduzioni in inglese la situazione è molto più difficile in quanto si trovano soprattutto versioni realizzate da indologisti coloniali o da studiosi indiani formati nelle scuole missionarie cristiane (dove appunto l'istruzione accademica era fatta in inglese). E' sempre meglio preferire edizioni che riportano il testo devanagari a fronte, la translitterazione (che può essere laboriosa e talvolta difficile a causa delle regole del sandhi), il significato di vocabolario di ciascuna parola, e la traduzione letteraria chiara e semplice con le possibili 1 Parama Karuna Devi diverse chiavi di lettura (per livelli di significato), come sono appunto realizzate preferenzialmente le nostre pubblicazioni. Con l'aiuto di queste versioni, anche un lettore non particolarmente esperto in sanscrito può controllare il significato dei termini su uno dei dizionari on line più efficienti, per esempio su spokensanskrit.org, che ha un motore di ricerca triplo ed elenchi per approssimazione. Per determinare l'autenticità di un testo, il sistema vedico non si basa sull'analisi storica e archeologica, ma sulla coerenza del contenuto rispetto alla immensa mole di letteratura già accettata universalmente dalle autorità vediche, e soprattutto sulla coerenza con i principi etici e sapienziali (dharma e vidya) che costituiscono la linfa vitale dell'intero sistema ideologico. Questo è il motivo per cui la comprensione corretta delle scritture vediche (che per la nostra dissertazione includono tutta la letteratura sacra antica, compreso il Tantra) può essere insegnata soltanto da un maestro realizzato, cioè da una persona che ha studiato una quantità sufficiente di testi originari e ne ha messo in pratica sinceramente gli insegnamenti, raggiungendo così una visione diretta (darshana) della realtà di cui parlano i testi. Questo cambio di paradigma viene normalmente chiamato illuminazione o realizzazione, ed è l'unica vera qualificazione del guru (tattva-vetta, "chi conosce il tattva") e del rishi (letteralmente, "che vede"). Per una trattazione più ampia di questi concetti e termini invitiamo i lettori a consultare le nostre pubblicazioni specifiche sull'argomento dell'induismo e della conoscenza vedica, e specialmente il nostro monumentale lavoro sulla Bhagavad gita, arricchito di esaurienti spiegazioni non settarie. Le scritture e la tradizione vedica meritano uno studio serio e attento, che le presenti in modo competente, senza cercare di trascinarle a un livello di fantascienza dozzinale e denigratoria per scopi commerciali o sensazionalistici. Il risultato delle presentazioni incompetenti e pressapochiste (se non addirittura manipolate in modo tendenzioso) finisce per essere controproducente ai fini di una ricerca seria, e rischia di screditare anche gli argomenti validi e legittimi di chi mette in dubbio i vecchi dogmi "politicamente corretti" della storiografia convenzionale colonialista eurocentrica di base abramica. Natural- mente la libertà di pensiero e di espressione deve essere protetta, ma questo non significa che tutte le opinioni debbano essere considerate ugualmente valide a prescindere dal loro contenuto e dalla fondatezza 2 Divinità o Alieni? delle informazioni sulle quali sono costruite, perché anche gli storici "alternativi" hanno il dovere di impegnarsi in un metodo di verifica più rigoroso possibile. Ciò non significa, naturalmente, che non si possano proporre ipotesi alternative alle posizioni ufficiali dell'accademia convenzionale che ignora i reperti archeologici "scomodi". Anzi, è bene far circolare informazioni e riflessioni magari anticonvenzionali ma che possono aiutare una comprensione più vasta e profonda dell'antichità umana, dell'universo, e del significato stesso della ricerca della conoscenza - e dalla prospettiva originaria delle civiltà che l'hanno espressa, secondo i valori che insegnavano. Crediamo infatti che una mentalità vera- mente scientifica debba prendere in considerazione tutti i dati e i reperti esistenti e tutte le possibili spiegazioni, e soprattutto verificare i contenuti delle antiche tradizioni di conoscenza con esperimenti appropriati eseguiti correttamente secondo le procedure e le modalità stabilite dalla tradizione stessa. Questo è l'unico metodo che può funzionare, come vediamo facilmente applicando un po' di buon senso e superando le disonestà intellettuali e gli attaccamenti culturali. Chiariamo subito che non abbiamo alcuna obiezione neppure contro la fantascienza come genere letterario che si presenta onestamente come fiction. Ai fini della nostra dissertazione abbiamo incluso nella definizione "fantascienza" tutte le varie ramificazioni di fantastoria, fantapolitica, fantasy, e via dicendo, sia come libri sia in formato cinematografico o come videogiochi o in altre forme. Come le vecchie fiabe popolari e le parabole, le storie moderne hanno un valore proporzionale al livello di saggezza e di conoscenza delle persone che le hanno scritte, e trasmettono una visione del mondo interiore oltre che esteriore, che può essere anche molto utile come metafora della realtà per facilitare l'evoluzione individuale e collettiva. Ma se le basi ideologiche sono negative e degradanti, l'effetto sull'individuo e sulla collettività diventa deleterio o addirittura disastroso, anche in una misura che potrebbe apparire sproporzionata a chi superficialmente considera tali lavori semplicemente come una innocua forma di divertimento o intrattenimento, e sottovaluta la loro influenza specialmente sulle menti giovani, semplici e ingenue. Secondo lo stesso principio, le figure "mitologiche" delle antiche civiltà (non solo indiana ma anche greca, norse, celtica, e così via) 3 Parama Karuna Devi dovrebbero essere inserite in lavori di fiction soltanto da persone veramente qualificate o sotto la guida esperta di persone veramente qualificate, in modo da non correre il rischio di distorcere il loro significato reale simbolico e religioso e così indebolire ulteriormente il tessuto morale e spirituale della società in genere. Pasticciare con il subcosciente individuale e collettivo attraverso la propagazione di miti negativi o distorti ha un effetto profondamente destabilizzante, sia che venga fatto per semplice ignoranza, per avidità di guadagni monetari o politici, o con motivazioni magari ancora più sinistre. A questo proposito possiamo citare le affermazioni esplicite di alcuni alienisti, come per esempio il famoso Giorgio A Tsoukalos, che nel suo programma televisivo Ancien Aliens e in altre occasioni ha dichiarato enfaticamente "gli Dei non esistono" ("the Gods do not exist"), presentando