Relazione sullo Stato dell'Ambiente della Regione 2013

Relazione sullo Stato dell'Ambiente della Regione Basilicata 2013

Crediti

Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Basilicata Web Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità www.regione.basilicata.it

Responsabile di Progetto Donato VIGGIANO

Coordinamento Redazionale Anna ABATE

Redazione Donato VIGGIANO, Anna ABATE, Vincenzo DOTTORINI (Direzione Generale) Pietro FEDELI (Osservatorio Ambiente e Legalità - Regione Basilicata)

Coordinamento Tecnico Gruppo di Lavoro ARPAB Raff aele VITA, Ersilia DIMURO

Collaborazione Tecnica Antonio BELLOTTI, Rosetta FULCO (Direzione Generale)

Si ringrazia ATER di Matera | ATER di Potenza | Autorità di Bacino del Campania Sud | Autorità di Bacino della Calabria | Autorità di Bacino della Puglia | Azienda di Promozione Turistica di Basilicata | CRESME | Dip. Attività Produttive, Politiche dell’Impresa e del Lavoro, Innovazione Tecno- logica | Dip. Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità | Dip. Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità | Giuseppe Mancino e Francesco Ripullone, Università degli Studi della Basilicata | Metapontum Agrobios SpA | Osservatorio Ambiente e Legalità della Regione Basilicata | Segreteria Tecnica dell’Autorità di Bacino della Basilicata | Uffi cio Ciclo dell’Acqua | Uffi cio Compatibilità Ambientale | Uffi cio Energia | Uffi cio Foreste e Tutela del Territorio | Uffi cio Geologico e Attività Estrattive | Uffi cio Tutela della Natura | Uffi cio Urbanistica e Tutela del Paesaggio | Uffi cio Prevenzione e Controllo Ambientale

Autori e collaboratori

Presentazione Vito De Filippo | Presidente della Regione Basilicata

Introduzione Donato Viggiano | Dirigente Generale, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità

Nota Metodologica Anna Abate | Responsabile Posizione di Alta Professionalità, Direzione Generale, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità

SEZIONE PRIMA - USO E GESTIONE DELLE RISORSE

1. Energia Autore: Luigi Zuccaro, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità

2. Foreste Autori: Rosetta Fulco, Antonio Racana, Salvatore Cipollaro, Dipartimento Ambien- te, Territorio, Politiche della Sostenibilità. Hanno fornito contributi: Michele Selvaggi, Rocco Taurisani e Piernicola Viggiano, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità, per il Focus Processi di compensazione in Basilicata per le emissioni di gas serra e i sistemi forestali

3. Industria Autore: Filomena Pesce, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibi- lità. Hanno fornito contributi: Vincenzo Dottorini, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità; Maria Angelica Auletta, Gennaro Onofrio, Mariella Divie- tri, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 6 > 7 10. 9. 8. 7. 6. 5. 4. SEZIONE SECONDA - COMPONENTI AMBIENTALI Territorio, Politiche dellaSostenibilità, perl'indicatore NAT9 che dellaSostenibilità. Autori: Natura ebiodiversità dell’Ambiente dellaBasilicataperil dell’Ambiente Corona, della Basilicata;Maria Agenzia Regionale perlaProtezione tà perl'indicatore ARI1;Egidio Montagnuolo, Agenzia Regionale perlaProtezione FeliciaMaria Marino, Ambiente, Dipartimento Territorio, Politiche dellaSostenibili- Protezione dell’Ambiente dellaBasilicata. sci, Rossana Votta, ClaudiaBrindisi,GiuseppeMarchetta, Agenzia Regionale perla Autori Aria eclima biente dellaBasilicata Sabia, Adele Camardese, BrunoBove, Agenzia Regionale perlaProtezione dell’Am- nibilità. silicata; Concetta Lanotte,Ambiente, Dipartimento Territorio, Politiche dellaSoste- Autori Acqua diPromozioneAzienda Turistica diBasilicata del Lavoro, Innovazione Tecnologica. nibilità; ElenaIacoviello, Attività Produttive, Dipartimento Politiche e dell’Impresa Autori: Turismo Autore: Trasporti litiche dellaSostenibilità Autori: Petrolio Pubbliche perl'indicatore eMobilità COS8 Antonellatiche dellaSostenibilità; Belgiovine, Infrastrutture, Opere Dipartimento Hanno fornitocontributi: Autore: Costruzioni : LauraBruno, Lovallo, Crisci,Michele AnnaMaria Lucia Mangiamele, Carlo Gli- :

Maria FeliciaMaria Marino, Lucia Possidente, Ambiente, Dipartimento Territorio, Po- Antonella Logiurato, Pompili, Ambiente, Maria Dipartimento Territorio, Politi- Vincenzo Ambiente, Dottorini, Dipartimento Territorio, Politiche dellaSoste- Ersilia DiMuro, Agenzia Regionale perlaProtezione dell’Ambiente dellaBa- Donato Arcieri, Dipartimento Infrastrutture,Donato Arcieri, Opere Dipartimento Pubbliche eMobilità Ambiente,Anna Abate, Dipartimento Territorio, Politiche dellaSostenibilità. Hanno fornitocontributi Hanno fornitocontributi: Antonio Bellotti, Dipartimento Ambiente, Antonio Bellotti,Dipartimento Territorio, Poli- : Gaetano Caricato,: Gaetano DeMichele, Domenica Mario Focus Monitoraggio aerobiologico Hanno fornitocontributi: Hanno fornitocontributi Carlo Gilio, Ambiente, Dipartimento Matteo Visceglia, : Lucia Possidente, SEZIONE TERZA - PRESSIONI AMBIENTALI

11. Produzione e gestione dei rifi uti Autore: Luigi Salviulo, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità. Hanno fornito contributi: Egidio Montagnuolo, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata; Pietro Fedeli, Osservatorio Ambiente e Legalità della Regione Basilicata

12. Consumo di suolo Autore: Anna Abate, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità. Hanno fornito contributi: Antonio Bellotti, Rosetta Fulco, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità per il Focus Desertifi cazione.Antonio Bellotti, Vettorializzazione ed elaborazione dati

13. Contaminazione e bonifi ca del suolo A cura dell’Uffi cio Prevenzione e Controllo Ambientale del Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità. Hanno fornito contributi: Gabriella Cauzillo, Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Co- munità; Filomena Pesce, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sosteni- bilità per il Focus ITREC e monitoraggio; Gianluigi Gerardi, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità per il Focus Amianto

14. Rischio idrogeologico Autori: Marinella Gerardi, Guido Cerverizzo, Autorità di Bacino della Basilicata

15. Attività estrattiva Autore: Nicola Cafarella, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità. Hanno fornito contributi: Anna Rita Mariano, Vito Antonio Nella, Dipartimento Am- biente, Territorio, Politiche della Sostenibilità

SEZIONE QUARTA - STRUMENTI DI SOSTENIBILITÀ

16. Educazione e promozione della sostenibilità ambientale Autori: Anna Abate, Rosa Perretta, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità. Hanno fornito contributi: Vincenzo Dottorini, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità per il Focus Contabilità ambientale

17. Valutazione ambientale Autori: Maria Pia Vaccaro, Ersilia Di Muro, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata; Salvatore Lambiase, Nicola Grippa, Donato Natiello, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità

Presentazione

Vito De Filippo | Presidente della Regione Basilicata

La Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Basilicata (RSA) non costituisce soltanto un documento per rispondere ad un adempimento istituzionale ma è il risultato di un progetto strategico condotto con riferimento a due convincimenti: a) la conoscenza è alla base di ogni seria e mirata strategia di intervento sull’ambiente; b) il monitoraggio dell’effi cacia delle politiche ambientali permette di applicare con maggiore incisività la volontà di valorizzare l’ambiente come risorsa vitale e opportunità di sviluppo. Il documento, in linea con le indicazioni europee, aff ronta sistematicamente i vari ambiti ambientali, dai problemi energetici a quelli dei rifi uti, dall’aria all’acqua, dal consumo di suolo alle bonifi che, fi no agli aspetti naturalistici e faunistici. E lo fa alternando l’analisi delle problematiche di settore, con le iniziative che questa amministrazione regionale ha intrapreso nel corso degli ultimi anni in tema di politiche ambientali. In tal modo la RSA può rendere più agevole la correlazione, trasparente, tra attività di reporting ed analisi della performance delle politiche e stima di possibili scenari evo- lutivi di situazioni ambientali anche per scongiurare la percezione negativa dello stato ambientale in Basilicata. I dati presentati nel documento, raccolti ed elaborati grazie al prezioso lavoro di funzio- nari, dirigenti regionali e dell’Arpa Basilicata, rappresentano una banca dati plurisetto- riale che coinvolge più dipartimenti e che è uno strumento indispensabile non solo per individuare i punti di criticità ambientale rispetto ai quali elaborare strategie mirate, ma anche per defi nire possibili scenari evolutivi che richiedono azioni integrate di politi- ca ambientale da privilegiare nella nuova programmazione dei fondi comunitari 2014- 2020. In tal modo lo sviluppo sostenibile non è solo una dichiarazione di intenti, ma evolve verso un percorso reale e concreto di azioni congiunte che vedono istituzioni e cittadini, associazioni, attori economici e sociali del mondo imprenditoriale lavorare insieme per una migliore qualità ambientale, e quindi per una migliore qualità della vita. L’impegno è già per la prossima edizione del 2014.

Introduzione

Donato Viggiano | Dirigente Generale, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità

La pubblicazione della Relazione sullo Stato dell’Ambiente (RSA) 2013 rappresenta un im- portante obiettivo del programma di attività del Dipartimento Ambiente, Territorio, Po- litiche della sostenibilità della Regione Basilicata di questa legislatura, perché consente di esporre in forma organica i dati di conoscenza dell’ambiente e monitorare nel tempo l’effi cacia delle politiche ambientali. La pubblicazione della RSA dovrà rappresentare un evento stabilmente codifi cato con cadenza annuale, per consentire alla opinione pubbli- ca una valutazione delle politiche e delle strategie di intervento ambientale adottate. La Direzione del Dipartimento ha affi dato ad un apposito gruppo di lavoro costituito da funzionari e dirigenti regionali nonché di ARPA Basilicata, il compito di redigere la RSA, nel convincimento che impegnare attivamente i soggetti interni all’amministrazione a strutturare un modello di RSA secondo lo schema DPSIR, implicasse da un lato valoriz- zarne la professionalità e dall’altro rendesse più facile la raccolta e la integrazione di dati e documenti a disposizione negli uffi ci regionali e dell’Arpa Basilicata. Il documento prodotto, pur in presenza di elementi di riferimento consolidati, va consi- derato come un lavoro in evoluzione, aggiornabile ed integrabile: rappresenta, infatti, l’inizio di un percorso che ha l’obiettivo di soddisfare il diritto all’informazione dell’opi- nione pubblica e al tempo stesso di supportare i soggetti pubblici nei processi decisio- nali che riguardano l’ambiente ed il territorio. La RSA 2013 defi nisce un set di indicatori dei fenomeni complessi che caratterizzano l’ambiente, che costituiranno la base di riferimento per organizzare banche dati e repor- ting ambientali da utilizzare nelle successive edizioni. I dati riportati nel lavoro utilizzano, in qualche caso, scale eterogenee di riferimento tem- porale a causa di forme di scouting e di reporting delle numerose basi di dati regionali ed extraregionali ancora non perfettamente organizzate e codifi cate. In ogni caso, si può aff ermare che, allo stato attuale, su tutti gli argomenti trattati nei capitoli sono verifi cabili sviluppi dell'azione pubblica di tutela quale insieme di risposte per contrastare pressioni e impatti ambientali generati dalle attività antropiche. Nella RSA non è presente la trattazione del tema "Agricoltura", inizialmente prevista nel progetto di RSA, in quanto sono in corso gli aggiornamenti dei dati di settore da parte delle strutture tematicamente competenti. Ovviamente, data l’importanza della temati- ca sarà posto uno specifi co impegno di realizzazione progettuale nella prossima edizio- ne della relazione. La RSA è anche un utile strumento, in seno all’amministrazione pubblica, per verifi ca- re i risultati conseguiti dalle proprie politiche ambientali; in linea con i documenti re- centi della Politica di Coesione per il periodo 2014-2020 fortemente "goal-focused", il presente lavoro costituirà una riferimento fondamentale per l’esercizio della valutazio- ne ex ante come per il monitoraggio degli obiettivi ambientali nel nuovo periodo di programmazione. In conclusione desidero ringraziare per il notevole impegno profuso i colleghi interni all’amministrazione regionale come pure quelli esterni che con dedizione e abnegazione hanno fattivamente operato per raggiungere un obiettivo di sicura rilevanza per l’intera comunità regionale. Nota metodologica

Anna Abate | Responsabile Posizione di Alta Professionalità, Direzione Generale, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità

Il progetto di Relazione sullo stato dell’ambiente 2013 è stato sviluppato attraverso l’ana- lisi delle componenti ambientali e della loro qualità, dei fattori dello sviluppo che mag- giormente costituiscono un elemento di criticità o un’opportunità per la comunità locale, delle principali tipologie di risposta adottate per aff rontare le problematiche analizzate. Il lavoro è stato prodotto utilizzando modelli e modalità di rappresentazione grafi ca consolidate dalle esperienze internazionali e nazionali in materia di indicatori ambien- tali e di sostenibilità locale (OCSE, Agenzia Europea per l’Ambiente, Eurostat, ISPRA), organizzando e commentando l’insieme dei risultati ottenuti al fi ne di poterli utilizzare come base informativa di orientamento per le programmazione e per il suo successivo monitoraggio. La relazione è strutturata in 4 sezioni tematiche, complessivamente descritte attraverso 17 capitoli e 13 Focus; gli argomenti dei singoli capitoli sono rappresentati identifi can- do un set di indicatori1 descrittivi e di performance, riconducibili al quadro concettuale DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti, Risposte), indicato da ISPRA, integrati, nel testo, sotto forma di grafi ci e/o tabelle. Le quattro sezioni, articolate in distinte aree, sono riportate di seguito: USO E GESTIONE DELLE RISORSE COMPONENTI AMBIENTALI PRESSIONI AMBIENTALI STRUMENTI DI SOSTENIBILITÀ

1 Un indicatore ambientale è un elemento informativo che contiene una significativa valenza ambientale, in quanto consente di stabilire una relazione tra la misura di un fenomeno e la rilevanza di quest’ultimo in uno specifico contesto ambientale ai fini di una migliore conoscenza dello stesso. Può essere un parametro ma, più in generale, è ottenuto ef- fettuando un’elaborazione su due o più parametri. Da Linee guida per la redazione sullo stato dell’ambiente di livello territoriale- in Manuali e Linee Guida 72/2011. Genericamente si distingue tra: a) indicatori descrittivi: descrivono la realtà riguardo a temi ambientali e si esprimono attraverso misure fisiche (esempio: tonnellate di CO2 equivalenti immesse in atmosfera/anno); b) indicatori di performance: valutano l’efficacia delle politiche attuate (esempio: consumo di energia da fonti rin- novabili/consumo totale di energia); c) indicatori di efficienza: relazionano i risultati raggiunti con le risorse impiegate (esempio: tonnellate di CO2 ab- battute/costi sostenuti). Nello specifi co ogni capitolo è organizzato secondo una struttura omogenea predefi nita costituita da: • una sezione introduttiva, in cui si delineano, in termini generali, il tema del capitolo; • una sezione contenente i principali indicatori che, sinteticamente riportati nella Ta- bella Sinottica degli Indicatori, off rono una rappresentazione di insieme sotto il pro- fi lo dello stato della risorsa ambientale analizzata e della sua tendenza nel tempo; • una sezione descrittiva, in cui sono presentate le schede analitiche relative a tutti gli indicatori considerati, redatte secondo un modello defi nito: titolo e tipologia dell’in- dicatore secondo il modello DPSIR, rappresentazione grafi ca e/o tabellare, descrizio- ne dell’indicatore e della relativa metodologia di calcolo, commento sintetico sulle evidenze riscontrate. All’interno di alcuni capitoli sono presenti dei "Focus", intesi come uno spazio di appro- fondimento, sebbene in forma sintetica, su aspetti rilevanti dell’argomento considerato nel capitolo. I criteri generali adottati per la selezione degli indicatori sviluppati nell’ambito di ogni capitolo sono riferibili alla signifi catività2 ed alla rappresentatività degli indicatori stessi nei confronti delle aree tematiche di riferimento, nonché all’appartenenza a set di indi- catori consolidati. La concreta applicazione degli indicatori identifi cati si è dovuta confrontare con la reale disponibilità dei dati di base, non sempre presenti o agevolmente consultabili presso gli organismi detentori dei dati stessi a causa della scarsa disponibilità di database e di un adeguato sistema informativo. Ciò nonostante, gli indicatori utilizzati sono complessiva- mente 123. L’insieme degli indicatori, per ciascun argomento, è confl uito nella Tabella Sinottica de- gli Indicatori, che utilizza simboli di facile interpretazione, la cui legenda è riportata di seguito. La tabella non restituisce la completezza dell’informazione disponibile ed è quindi in- dispensabile associare alla sua analisi anche la lettura del relativo capitolo, per evitare eccessive semplifi cazioni.

2 Un indicatore deve presentare le seguenti caratteristiche essenziali: a) significatività, intesa come la capacità di esprimere con un numero una grandezza che riguarda l’interazione dell’impresa con l’ambiente; b) rappresentatività, validità dal punto di vista scientifico e comprensibilità non solo ai tecnici, ma anche all’utente medio; c) verificabilità, in termini di certezza dell’informazione che fornisce; d) riproducibilità, in riferimento ai dati che devono essere adeguatamente documentati, di qualità certa e disponi- bili in modo facile ed economico; e) sensibilità rispetto ai cambiamenti dell’ambiente, in modo da seguire precocemente le variazioni irreversibili e manifestare la tendenza al cambiamento delle variabili ambientali. CODICE INDICATORE/ DPSIR UNITÀ DI FONTE COPERTURA COPERTURA STATO TREND INDICE MISURA SPAZIALE TEMPORALE ATTUALE … Nome indicatore D kg ISTAT IT 2000-2010 ☺ ↑

… … P m2 ARPA BAS … ↔ … … … … ISPRA REG … ↓ …… …… …… … −

CODICE = codice identifi cativo unico dell’indicatore costituito da tre caratteri ed un nu- mero progressivo INDICATORE/INDICE = nome dell’indicatore DPSIR = determinante (D), pressione (P), stato (S), impatto (I), risposta (R) UNITÀ DI MISURA = standard per la misurazione di quantità fi siche FONTE = soggetto/istituzione da cui proviene il dato o la misurazione COPERTURA SPAZIALE = grado di copertura territoriale COPERTURA TEMPORALE = periodo di tempo per cui sono disponibili i dati STATO ATTUALE = condizioni rispetto agli obiettivi normativi e/o di qualità di riferimento: ☺ = Positive = Intermedie o incerte = Negative TREND = Evoluzione temporale dell’indicatore, l’andamento nel tempo: ↑ = Crescente ↔ = Costante ↓ = Decrescente - = Non noto o non disponibile

Indice

Relazione sullo Stato dell'Ambiente della Basilicata

SEZIONE PRIMA - USO E GESTIONE DELLE RISORSE 19 1. Energia 21 2. Foreste 31 Focus: Processi di compensazione in Basilicata per le emissioni di gas serra e i sistemi forestali 47 3. Industria 51 4. Costruzioni 65 5. Petrolio 79 Focus: Osservatorio ambientale Val d’Agri 93 6. Trasporti 97 7. Turismo 105

SEZIONE SECONDA - COMPONENTI AMBIENTALI 113 8. Acqua 115 Focus: Lo stato ambientale dei corpi idrici interessati dall’impatto delle attività estrattive 143 9. Aria e clima 149 Focus: Monitoraggio aerobiologico 167 10. Natura e biodiversità 173 Focus: Misure di tutela e di conservazione e piani di gestione 189

SEZIONE TERZA - PRESSIONI AMBIENTALI 195 11. Rifi uti 197 12. Consumo di suolo 209 Focus: Desertifi cazione 223 13. Contaminazione e bonifi ca del suolo 229 Focus: SIN Tito e Valbasento 247 Focus: Amianto 253 Focus: Fenice 255 Focus: ITREC e monitoraggio 257 14. Rischio idrogeologico 267 Focus: Il programma integrato di interventi per la valorizzazione 279 del bacino idrografi co del fi ume Noce Focus: Eventi alluvionali 283 15. Attività estrattiva 287

SEZIONE QUARTA - STRUMENTI DI SOSTENIBILITÀ 295 16. Educazione per lo sviluppo sostenibile 297 Focus: Contabilità ambientale 303 17. La valutazione ambientale 307 Uso e gestione delle risorse

Relazione sullo Stato dell'Ambiente della Basilicata . Ernesto Salinardi fonti rinnovabili edalrisparmioenergetico. quadro Il emergente evidenziala compre- il 2020dallaRegione Basilicatainmerito all’incremento della produzione di energia da tico, edunoscenario "PIEAR"( delleistituzioniincampo energe- direttiipotizzando lamancanzadiinterventi daparte (PIEAR), sonostatimessiaconfronto diversi scenari: unoscenario tendenziale, elaborato sulla basedelleelaborazionipresenti nelpianoenergetico regionale approvato nel2010 ed ipossibiliscenari futuri,inrelazione alledinamichenazionalieglobali.Nellospecifi indicatori disintesi, illustralostato a nare unraddoppiodelleemissionientro il2050.Il trazione inatmosfera. particolare, siprevede In cheilsettore energetico possadetermi- emissioni dianidridecarbonica,perlequalisistimaunsignifi tensità carbonicadelconsumo dienergia primariaparial7%.Questo dato èlegato alle le, l’incremento delladomandadicombustibili fossili determina unincremento dell’in- crescente, con un+84%stimato rispetto aivaloridel2007.Dalpunto divistaambienta- zonte temporale diriferimento al2050,iltrend deiconsumi mantieneunandamento nell’ambito dell’incremento delladomandadienergia. Peraltro, ancheallargando l’oriz- tion Administration (EIA), checonferma ilcontributo preponderante deiPaesi nonOCSE dato èsostanzialmente inlineacon leprevisioni peril2035dellaU.S. Energy Informa- domanda mondialedienergia possaaumentare dicirca il40%tra2007ed2030.Il scita, inconcomitanza con l’auspicata ripresa economica; inparticolare, si stimachela dei consumi energetici globali,gli scenari tendenziali prevedono unaripresa dellacre- lacrisieconomicaSebbene efi sostenibile, sicuro ecompetitivo. ed accordi internazionali fi fermata, anchealivello europeo, all’interno dallospazioadessiriservato diattinormativi se principalidelcambiamento climatico inatto. L’importanza dei temi energetici ècon- ternazionale chericonosce indiscriminato nell’uso deicombustibili fossili unadellecau- Energia eambiente costituiscono duetematiche digrande interesse perlacomunità in- Energia Capitolo 1 nalizzati adunapprovvigionamento energetico sempre più target-oriented nanziaria abbiadeterminato, nel2009,unacontrazione ttuale delsettore energetico nellaregione Basilicata ) defi nito sullabase degliobiettivifi presente capitolo, attraverso l’analisi di cativo aumento diconcen- ssati per co,

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Energia regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 22 > 23 D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO ELE ENE (1990-2011) TERNA, ISTAT, EUROSTAT Fonte: nostra elaborazione sudatiENEA, FI ENE1 ENE3 ENE2 ENE8 ENE7 ENE6 ENE5 ENE4 OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE G U TTR RG RA I IC 1.CON A

PR A

PR IM O-C osm nreiipocpt e/bENEA tep/ab D Consumi energetici pro-capite elettrica daFER Produzione attualedienergia dell’economia lucana Intensità energetica msin igssraRktCO R Emissioni digasserra "Burden sharing" obiettivi fi rinnovabili inrelazione agli della prod. dienergia dafonti regionali asupporto Interventi obiettivi UE risparmio energetico e reg. del Int. asupporto del risparmioenergetico regionali asostegnoInterventi Basilicata Bilancio dienergia primariain S AR UMI FIN I AP A E I T D E ENE A ssati daldecreto LI RG D I I A

territorio alcentro diinteressi nazionali. senza dielementicriticitàedgrande potenzialità, chepongonol’intero cremento deiconsumi (+49%). Per contro, l’andamento edUE-27, deiconsumi, inItalia nitario. Tale andamento èlegato alduplice eff un notevole incremento (+53%),superiore aivaloricalcolati alivello nazionaleecomu- Nel periodo1990-2005ilconsumo inBasilicata subisce dienergia primariapro-capite periodo inesame, facilmente confrontabili con datinazionaliecomunitari. il trend dei consumi energetici inrelazione alledinamichedemografi sidente, dal1990al2011.L’analisi deidatiproposta èestremamente utilepervalutare L’indicatore traconsumi fi prende inesameilrapporto ENE1. CONSUMI DI ENERGIA PRO-CAPITE W TERNA GWh D tep/M€ D e.a A 2012-2020 BAS Reg.Bas 1999-2006 % ENEA BAS R Reg.Bas. ktep R tep ENEA R ktep D MISURA 2 PIL Eurostat ISTAT TERNA GSE Reg.Bas GSE MiSE MiSE GSE Eurostat ISTAT ENEA e.a A 1990-2020 BAS Reg.Bas COPERTURA FONTE BAS IT BAS IT A 1999-2020 BAS BAS IT BAS IT SPAZIALE etto dellospopolamento (-2,4%)edell’in- nalidienergia epopolazione re- 1990-2011 2011 1990-2020 1995-2011 TEMPORALE COPERTURA ATTUALE STATO che registrate nel ☺ ☺ ☺ TREND ↔ ↔ ↑ ↑ ↑ ↑ ↓ ↑ diff nel 2010ivalorisonosuperioriallamediamondiale, sebbenesianoriconoscibili alcune caratterizzata daunacrescita noncosì quest’ultima sostenuta. PeraltroBasilicata eItalia, ta notevole deivaloriregionali dal1990al2011(+92%),fi unacresci-22% rispetto aquelliUE-27.Limitatamente aiconsumi dielettricità,siosserva si riduca,nelperiodo1990-2005,dal34%al17%rispetto aivalorinazionaliedal46%al nazionaliecomunitari, laBasilicata presenta valoriinferiori,pro-capite benchétalegap dal PIEARindichinountrend incostante crescita. aiconsumi Rispetto dienergia primaria sia di quelli nazionali che europei. Inoltre, dal 2000 al 2010 in Basilicata si osserva una sia diquellinazionalicheeuropei. Inoltre, dal2000al2010inBasilicatasiosserva in Basilicata,chenellostesso periodo presenta valoriassolutiquasisempre aldisopra edinUE-27taleriduzioneammontaal31%circa, contro2011, inItalia un-22%registrato a livello nazionaleecomunitario, perlaBasilicata.Dal1995al rispetto aquanto osservato del 26%.Per quanto riguarda l’intensità elettrica,siconfermano riduzionipiùconsistenti sistimachedal1990 al2005l’intensitàin particolare energetica globalesisiaabbassata cambiamentistrutturalieincrementi nell’effiad importanti nettamente inferiore allacrescita dell’economia, grazie soprattutto peripaesinon-OCSE, Basilicata. Alivello mondiale, siconferma iltrend osservato, con unacrescita deiconsumi re, benaldisotto diquella della sialamediaitalianachequellaUE-27,sisonoportate signifi Per contro, nellostesso periodolariduzionealivello nazionaleecomunitario èrisultata plessiva, ovvero unincremento dell’effi unadiscreta riduzionedell’intensitàNel periodo1995-2005siosserva energetica com- una unitàdiPILaiprezzi dimercato correnti (datiPIL;Eurostat). energetica diunterritorio, poichévalutalaquantitàdienergia necessaria perprodurre ed ilprodotto interno lordo (PIL),dal1995al2009.Sitrattadiunamisuradell’effi L’indicatore traconsumi fi prende inesameilrapporto vello regionale, permancanzadidatiuffi della popolazioneedallariduzionedeiconsumi. Tale fl fl mostra unacerta ENE2. INTENSITÀ ENERGETICADELL’ECONOMIA LUCANA erenze con lestimeeff cativamente maggiore, confermando taletrend negliannisuccessivi; inparticola- legataall’incrementoessione negliultimianni, soprattutto inItalia, ettuate da Terna. cienza energetica dellaBasilicata parial13,5%. ciali aggiornati, sebbeneleproiezioni eff nali dienergia primariaedelettrica essione nonèriscontrabile ali- no acolmare lostorico gaptra cienza dell’uso dell’energia; dell’uso cienza ettuate cienza T TERNA, ISTAT, EUROSTAT Fonte: nostra elaborazione sudatiENEA, FI (1995-2011) IC G A U

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Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Energia regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 24 > 25 ENE Terna eGSE Fonte: nostra elaborazione sudati FI R INNOV G U RG RA I 3. A AB ELE ILI NEL2011 PR TTR O D UZIONE IC A

DA FON D I T I E 10 MW/impianto, dacuidipende circa lametàdellaP e l’1,5% rispettivamentee l’1,5% intermini dipotenza effi parcoIl di generazioneelettricalucanodaFERcontribuisce, alivello nazionale, perl’1,6% dell’energia elettricachequellidestinatiall’autoproduzione. ne. Nel computo sonostatipresi inconsiderazione siagliimpiantidestinatiallavendita stesse FERnell’ambito delparco digenerazioneelettricalucanoedellarelativa ripartizio- del 2011;sitratta,inparticolare, diunafotografi I datirelativi alpresente indicatore evidenzianolaproduzione dienergia elettricadaFER a livello mondiale(-54%). riduzione dell’intensità elettricadel17%,inferiore aquellastimataperlostesso periodo coli impianti,detenendone quasiil98%deltotale, masoltanto unaminimaquotadiP elettricità (E biomasse, infi considerando l’importanza chefi la disponibilitàenergetica delterritorio inesame, inrelazione aisuoiconsumi. Peraltro, domanda-off rapporto Il masse edidroelettrico. cospicuo incremento delcontributo dieolico efotovoltaico e, inminormisura,dibio- masse (19%),fotovoltaico (1,3%)egeotermico (1%).Le ultimeproiezioni prevedono un in cuil’idroelettrico detienequasiil60%dellaproduzione, seguito daeolico (20%),bio- presenza dellageotermia (7%).Diff ed unminorcontributo dibiomasse(12%),eolico (12%)efotovoltaico (2%),oltre chela mente daquellanazionale, incuisiregistra unanettaprevalenza dell’idroelettrico (66%) regionale dellaproduzioneto dellerisorselocali.Laripartizione sidiscosta signifi legato allosfruttamento dibiocarburantid’importazione esoloil10%dallosfruttamen- L’incidenza dell’idroelettrico siattesta suquasi1/3dellaP ENE3. PRODUZIONE ATTUALE DA DI ENERGIA ELETTRICA FER ENE4. BILANCIO DI ENERGIA PRIMARIA IN BASILICATA L . Per contro, l’eolico sisviluppanell’ambito di pochiimpiantidigrossa taglia,inmedia L ). Il fotovoltaico). Il presenta unosfruttamento ne, laP L nonsuperail7%,con unaE erta dienergia primariacostituisceerta unindicatore disintesi sul- nora ladisponibilitàdienergia haavuto neimodellidi erenze sirilevanoanche rispetto al quadro europeo, a dell’attuale livello disfruttamento delle ciente lorda (P L poco meno del14%,dicuiil90%è L epoco meno del40%dellaE prevalentemente legato apic- L equasiil45%dellaE L ) eproduzione lorda di L cativa- . Per le L e L . serra inatmosfera, sullabasedeifattori diconversione IPCC degli idrocarburi determina, tuttavia, uncorrispondente incremento diemissioni digas il 600%,con unincremento diproduzione previsto crescente del70%.Il sfruttamento riproposti nelpresente lavoro, ilsurplusdiproduzione sistimachepossaraggiungere eff ziali italiani.In dei consumi dicirca il18%,entro il2020, notevolmente superiore agliscenari tenden- destinata adaccentuarsi nell’immediato futuro, nonostante siaprevisto unincremento dienergiatazioni. Questacondizione primariadetenuta diesportatrice dallaBasilicataè nello stesso periodosimantengono sempre incondizioni dipendenzadaimpor- diforte nel 2005,discostandosi signifi ne didefi energia; purcon lelimitazionigià evidenziate (ENE3),laBasilicatapassadaunacondizio- lio egasnaturale, determina un’inversione domanda-off ditendenza delrapporto consistente dellaproduzione dienergia primaria(ENE3),legato principalmente a petro- stante crescita deiconsumi energetici (ENE1eENE2),unincremento decisamente più L’analisi dellaseriestorica relativa alperiodo1990-2005evidenziache, nonostante laco- dei consumi perusifi cio" nonèdaintendersi insensoletterale, inquanto contempla esclusivamente lavoce ruolo chiave all’interno dellepolitichedisviluppodelterritorio stesso. termine "bilan- Il crescita economica, ilconfronto traitrend didomandaeoff loro potenziali impattieleopzioni diadattamento mitigazione". economiche necessarie acomprendere lebasiscientifiche delrischiodeicambiamenticlimatici indottidall’uomo, i con ilcompito etrasparente di"valutare, leinformazioni suunabaseorganica, aperta scientifiche, tecniche e socio- IPPCèl’acronimo di 1 ottenuti con bandiregionali del1999,2002e2006. con algoritmisviluppatidaENEA.Nelcasospecifi consumi fi descritta crescita deiconsumi. Tali hannouneff interventi degli edifi La concessione dimiglioramento dicontributi dellaeffi perinterventi DEL RISPARMIO ENERGETICO ENE5. INTERVENTI REGIONALI A SOSTEGNO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA E cit diproduzione parial41%,nel1990, adunsurplusdiproduzione del383% ci costituisce unadellerisposte dellaRegione Basilicatapercontrastare lagià nali, inassenzadicambiamentineglistilivitadellapopolazione, stimato etti, sullabasedegliscenari diriferimento disponibiliperlaBasilicata, Intergovernmental Panel onClimateChange nali elaproduzione lorda. cativamente da quanto rilevato in Italia edinEuropa,cativamente daquanto rilevato che inItalia co l’indicatore esponeirisultatimedi ; èunorganismo intergovernativo creato nel1998 etto diretto sullariduzionedei 1 . erta dienergia assumeun erta cienza energetica erta erta di GSE, MiSE Fonte: nostra elaborazione sudatiENEA, (1990-2020) PR FI G IM U RA AR 4. I A IN B IL BAS A NCIO ILIC D ATA I ENE

RG I A

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Energia regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 26 > 27 Basilicata, Uffi nostra elaborazione sudatiRegione del 1999riguardano soloiprivati. Fonte: *) Inumerididomanderelativi albando FI G R E E G G T U ICO ION RA 5. A D LI (1999-2006) E cio energia R R I IV SPAR A N T MIO ENE E DA

BA N R D - I tendenziale diriferimento al2020. energetico "spontaneo" pariacirca il10%deiconsumi perusifi effi tutti isettori economici, èpossibilericonoscere unanaturaletendenza adunusopiù ti tecnologicamente sempre piùavanzati diristrutturazionein ediperiodiciinterventi relazione allecomuniIn dinamichedimercato, punto diincontro tral’off di risparmiospontaneo. tale programmazione intermini dirisparmioenergetico, inaggiunta aipossibiliscenari sulla basedellaproiezione deiconsumi perusifi della riduzionedeiconsumi costituisce presente unodeicardini delPIEAR.Il indicatore, riduzione deifabbisogni energetici del20%,iltema dell’effi regionaleNonostante l’attuale dell’obiettivo mancanzadiunaripartizione UE,circa la energetico sulmercato. cautelativo, dellaprogressiva na ktep/anno deiconsumi (quasil’1% del2007),checostituisce unindice, suffi Nel complesso itre bandihannogarantito unrisparmioenergetico complessivo di14,9 trazioni del55%relative al2007,chepresentano un’effi degli edifi I risultati,purcon fl zionali poichéfi un’incidenza del69%pergliimpiantitermici abiomasse, penalizzatidallemisure na- solari (19%).Per incidonoperil15%,mentre ilsolobando2006taliinterventi siregistra to dipareti, tetti efi diff logie diintervento delletipo- indicidiprestazione. Sievidenziaancheunaripartizione base diopportuni alla selezioneoperatadallagraduatoria delleprioritàdifi maggior rendimentodo 2006.Il fi degliinterventi dalla Finanziaria 2007(L.27/12/2006 n.296),peraltro cumulabilicon gliincentivi delban- medio ottenuto alivello nazionalecon lemisure didetrazionefi RELAZIONE AGLIRELAZIONE DELL’UNIONE OBIETTIVI EUROPEA ENE6. INTERVENTI REGIONALI A SUPPORTO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN ciente dell’energia. Alivello regionale, taleeffi ci. Nonsidiscosta dimolto daidatimedinazionaliildettagliolucanodellede- nanziabili nell’ambito diriqualifi diinterventi uttuazioniannueconsistenti, sonosempre aldisopradelrisparmio nestre (37%),seguitidacaldaie acondensazione (26%)ecollettori erente: nel 2007, in Italia prevalgono interventi dieffi prevalgonoerente: interventi nel2007,inItalia turale penetrazione degli interventi dieffi turale penetrazionedegliinterventi cientamento si traduce inunrisparmio nali al2020,valutaglieff nanziati inBasilicataèriconducibile cienzamediaancora piùbassa. nanziamento, realizzata sulla cientamento energetico e energetico cientamento cazione energetica globale nali stimati nelloscenario scale del55%previste erta diprodot- erta etti indottida cientamento cientemente cientamen- sharing regionale, cheprevede consumi lordi per1126ktep prevedono riduzionidal6,15al26,8%.Lo stesso dicasineiconfronti deivaloridiburden PIEAR prevede 1090ktep), ilrisultato èinlineacon gliscenari nazionali,che diintervento (contro i1330ktep delloscenario tendenziale). Prendendo inesameiconsumi lordi (il gione Basilicata,ladomandaregionale perusifi termini quantitativi,peril2020siprevedeIn che, grazie alrisparmio"indotto" dallaRe- quota del10%rispetto alloscenario tendenziale, perunrisparmiocomplessivo del20%. logica edelrisparmio energetico, prevede unariduzionedei consumi perun'ulteriore programmazione regionale, rilanciandolemisure disostegno dell’innovazione tecno- deisoggettipubblici.La comunitari, nonchélanecessità daparte diulteriori interventi Si conferma, pertanto, lalentezza dell’effi sulla GURIdel3/4/2012. gionale, degliobiettivinazionalidiriduzionedei consumi energetici ediproduzione dienergia daFER.pubblicato Fonte dati:Decreto delMinistero delloSviluppo Economico 15/3/2012, concernente a livello re- laripartizione, 2 alla ripartizione regionale degliobiettivinazionalifi alla ripartizione mazione regionale sullaquotadiconsumi lordi soddisfattadaFER,nel2020,inrelazione degli obiettivinazionaliedUE.L’indicatore proposto evidenziaglieff in funzionediunincremento dellasicurezza ecompetitività dell’intero settore, nonché Nella programmazione energetica regionale, obiettivi "BURDEN SHARING" fonti fossili). pari a329ktep (ilrestante dallaattuale produzione dienergia 9%ècoperto elettrica da zione dienergia elettricadaFERcopre quasiil91%delCFLregionale previsto peril2020 mento diunaquotaparial79%(234ktep). allestimedelPIEAR,lafuturaprodu- Rispetto ktep), benoltre leprescrizioni ministeriali, cheimpongonoallaBasilicatailraggiungi- to ilConsumo Finale Lordo (CFL) dielettricità indicato dalDecreto duzione dafonti rinnovabili pariacirca 299ktep Per quanto riguarda l’energia elettrica,sievidenziacome ilraggiungimento diuna pro- den sharing DA FONTI RINNOVABILI IN AGLI RELAZIONE FISSATI OBIETTIVI DAL DECRETO ENE7. INTERVENTI REGIONALI A SUPPORTO DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA ). cientamento spontaneorispetto agliobiettivi nali dienergia siattesti sui1064ktep (prod. attuale+prod. attesa) copra tut- ssati dal DM 15 marzo 2012(c.d.ssati dalDM15 marzo ed interventi sonostaticalibrati ed interventi 2 . Burden Sharing etti dellaprogram- (298 bur- FIN R Uffi ENEA, GSE, MiSE, RegioneBasilicata, energia. Fonte: nostra elaborazione sudati In rosso: trend consumi perusifi nalidi FI DA (1999-2020) I cio energia G SPAR IN U A LI RA T E MIO SP 6. R VEN ON PR D TA I ENE OIEZIONE T I NEO E R E RG G ION D I A IN

D A P EL LI E D R O U TT S O I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Energia regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 28 > 29 ENE = CON DA R S LO 2020) FI Regione Basilicata, (2020) MiSE Fonte: nostra elaborazione sudati FI Basilicata, Uffi Fonte: nostra elaborazione sudatiRegione LO LO IONI INNOV G G RD RD FON S U U RG CEN RA RA I I D S I D S UMI FIN T 8. 7.QUO A I CO AB O AR I ENE I ) DD cio energia R ILI (FE ST IO INNOV 2 I ECONF IM S RG P F TA IE ATTA A A I LI LO

AR R A

D AB D =CON

ELLE EMI S I CON (1999-

R O ILI; CFL DA ON DD RD FON T I I S S S O CON UMI D UMI F ATT I T S I - I settore elettrico el’energia percalore/raff nazionale laquotadiCFLdacoprire con FERèparial17%(14,3%considerando soloil complessivi dienergia (1090ktep contro 1126ktep delDecreto all’interno delPIEAR,cheperaltro fi dellamancanzadiobiettivispecifi ogni casosottostimata invirtù complessivamente prescritto dalsuccitato Decreto pre circa il27%delCFLtotale (elettrico +termico/raff Nel complesso, lasolaproduzione dienergia elettricastimatadalPIEARperil2020, co- competenza statale. cremento dellaproduzione dienergia elettricadaFER,mentre di sonoesclusiinterventi particolare, sitieneconto asostegno degliinterventi dell’effi atmosferico indirettamente connessi PIEARnelsettore con gli interventi energetico: in tendenziale eloscenario PIEAR.Sitrattadidatiutilipervalutare ilivelli d’inquinamento L’indicatore proposto poneaconfronto iltrend diemissionigasserraperloscenario zione regionale, considerando cheilPIEARnonfi to, nonèpossibileeff Per quanto riguarda consumi eproduzione dienergia primariapercalore/raff ENE8. EMISSIONI DI GAS SERRA ettuare unconfronto traobiettivi ssaobiettivipiùstringentidiriduzionedeiconsumi rescamento). ssa obiettivispecifi Burden Sharing r.), paria1126ktep, contro il33% Burden Sharing cienza energetica edell’in- Burden Sharing ci perilsettore termico . Tale previsione èin ci diproduzione. eprogramma- reddamen- ). Alivello rispettivamente perisettori ETs enonETs rispetto aivaloridel2005. ogni caso, inlineacon gliobiettivinazionalidiriduzioneal2020,pari21% edal13%, identici aquellidel1990epiùbassi26%rispetto aquellidel2005.Irisultatisono, in del 21%rispetto aivaloridel2005,inlineacon leproiezioni mondialidell’IEA delle emissionidianidridecarbonicainatmosfera, pariaquasial65%rispetto al1990e quadro propostoIl dalloscenario tendenziale mostrauntrend inevitabilmente crescente coordinare lepoliticheenergetiche deipaesimembri. L’Agenzia dell’Energia Internazionale èunaorganizzazione intergovernativa fondata nel 1974con loscopo di 3 delle emissionidiCO venti predisposti perilsettore energetico regionale, determinano riduzionisignifi la riduzionediemissionilegataalrisparmioenergetico spontaneo)indicachegliinter- mente al54%nel1990ed13%2005.Nelcomplesso, loscenario PIEAR(cheinclude energetico spontaneo, inBasilicatasistimaunincremento delleemissioniparirispettiva- una riduzionedel9%rispetto aivaloridel2005.Considerando dirisparmio gliinterventi dieffi degli interventi no unafl ce 1990-2020 Scenario essionedel12%,tenendo conto dell’attuale trend dipenetrazionedelleFERe cientamento energetico. Per loscenario tendenziale stima l’Italia 2 ). Per contro, nell’area UEgliscenari tendenzialiprevedo- dell’IEA rispetto alloscenario tendenziale, fi no avalorisostanzialmente 3 ( Referen- cative

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Energia Parco Nazionale del Pollino. Antonio Bellotti tuni regolamenti attuativiperigestori diattivitàsorgenti diCO eff degradate o noncorrettamente governate; potrebberero questitipidiinterventi essere Forest Degradation) sidovrebbero prevedere diripristinocolturale diforeste interventi so meccanismi diraff di CO governo etipiditrattamento capacidirendere isistemi forestali lucaniidonei"serbatoi" paci ditradurre inpraticaforme di gestionesostenibile modulandoneltempo forme di strutturale delleforeste. Sarebbe necessario redigere pianidiassestamento forestale ca- di svilupposostenibile (tipomodellosistemico) inmododamassimizzare ladiversità strumenti pianifi za funzionaledelsistema foreste nontrascurandol’interesse fi La nuova governance territoriale siponecome obiettivo lamassimizzazionedell’effi zioni legnose efavorire labrevità deiturni. rietà distrutture efavorire processi diuniformità eregolarità permassimizzare leprodu- sistema. Imodelligestionali,attualmente invigore inBasilicata,tendono aridurre lava- criteri disostenibilità, semplifi che,vità dell’uomo attraverso forme digestionenonpiùingrado dirispondere aidonei Ancora oggi, isistemi forestali dellaBasilicatasonoinfl tuzioni capacidicreare, attraverso un modellosinergico, ipotesi disvilupposostenibili. loro ruolomultifunzionale edilruolodeidiversi attori nelmondo dellaricerca, delleisti- se sonostate leprincipalitematiche collegate alleforeste. E’ stato piùvolte richiamato il ecosistemici egestionesostenibilebiodiversità, dellerisor- cambiamenticlimatici,servizi le delleForeste, sièdiscussomolto delfuturo dellerisorseforestali: della conservazione Durante gliincontri svoltisi inambito nazionalenel2011,proclamato AnnoInternaziona- verso ilquale sonostatidefi e chesisonoconcretizzate inunnuovo modellogestionaledetto di"governance" attra- hanno interessato siagliaspettitecnici sialemodalitàorganizzative dell’azione pubblica Negli ultimitre anni,ilsettore forestale èstato oggetto disignifi Foreste Capitolo 2 ettuati ancheattraverso di interventi 2 esvolgere contribut unimportante catori previsti dallaL.R.42/98-norme inmateria forestale -con modelli orzamento delREDD(ReducingEmissionsfromorzamento Deforestation and niti nuovi orientamentidipolicy. ca lestrutture deipopolamenti eriduce lacomplessità del compensazione daprevedere attraverso oppor- o nellalottaaicambiamenticlimatici. Attraver- uenzati in massima parte dall’atti- uenzati inmassimaparte nanziario, adeguandogli cativi cambiamentiche 2 e tradotti in interventi etradottiininterventi cien-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Foreste regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 32 > 33 ni digasserraedisistemi forestali. Si èritenuto utile, infi denziare lecriticitàmaanchepossibilitàdimiglioramento delsettore forestale. cittadini interessati. L’obiettivo èquellodifornire uno informazioni, datistatisticienotizieutilisiaagli"addetti"delsettore forestale siaatuttii le principalicausedidegrado degliecosistemi forestali; sonostate raccolte eorganizzate e sonostate descritte leazionichevengono attuate alivello regionale alfi Nel presente capitolo, attraverso ilmodelloDPSIR,èstato "defi cifi mente svolte dalpersonaleriveniente dalleexComunità attestato Montane adunospe- sono demandate all’Amministrazione Capofi Le funzionitecnico-amministrative inmateria forestale, perciascunaarea programma, provinciali periduecomuni capoluogo. fi 7aree state costituiteSono programma pertanto coincidenti con isette ambitigeogra- nistrazioni Provinciali. Per lemedesimeattivitàriferite aicomuni capoluogolafunzioneèdelegata alleAmmi- Programma". zioni inmateria forestale sonoattuate perambititerritoriali coincidenti con le"Aree 2011 elaLegge Finanziaria Regionale n.27/2011precisa chel’attribuzione dellefun- le Comunità ponendolestesse inregime Montane diliquidazione fi La Legge Finanziaria Regionale approvata il23dicembre 20haabolito 2010,all’articolo tuzione disette Aree Programma. chehavisto l’abolizionelenza socio-occupazionale, delleComunità elacosti- Montane zionale relativamente alsettore della"forestazione", connotata daunasignifi aduncambiamento radicaledellagovernancehanno portato territoriale politico-istitu- dal2012,inBasilicatasisonosusseguite unaseriediriformeA partire istituzionaliche litiche economiche. delle foreste sulterritorio regionale eamigliorare l’integrazione epo- traconservazione irebbe aridurre glieff corretti criteri allagovernance territoriale laRegione Basilicata,apienotitolo, contribu- mercato dellegno (istituzioni,proprietari pubblicieprivati,imprese). Applicandoquesti vendita deiprodotti legnosi-non legnosi coinvolgendo, inquestafase, tuttigliattori del li deiprodotti forestali sipotrebbe "legalizzare" tuttalafi Attraverso lacertifi (punto F). di aff ci delimitatidallaDGR744del2009inmateria diPOIS,oltre chele2amministrazioni co nucleodiforestazione (N.d.F. ). orestazione eriforestazione, così come previsto dalladeliberazioneCIPE132/2002 cazione forestale cheèallabaseditutte leforme digestionisostenibi- ne, predisporre unfocus suiprocessi dicompensazione traemissio- etti deicambiamenticlimaticisulleforeste, amigliorare laqualità la (Art. 15L.R.n.26/2011)esonofunzional- la (Art. strumento dilavoro liera legno dall’utilizzazione alla liera legno dall’utilizzazione nito" lostato delleforeste no al31dicembre ne dimitigare capace di evi- cativa va- cativa OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR FOR1 INDICATORE/INDICE CODICE FOR9 FOR8 FOR 7 FOR6 FOR5 FOR4 FOR3 FOR2 categorie forestali I boschilucaniele mrs aooi oc ueoRgoeBslct A 2009-2012 BAS Regione Basilicata numero R numero elavoroImprese inbosco La pianifi I incendi diprevenzioniAzioni agli Boschivi Incendi utilizzazioni legnose La provvigione ele autorizzazioni altaglio Superfi governo deiboschi Diff boschi lucani regimeIl diproprietà dei erenti forme di ci private ed czoefrsae ueo ein aiiaaBS2005-2012 BAS Regione Basilicata numero R cazione forestale m da vegetazione arborea, dioriginenaturale oartifi ciale, con unasuperfi cieminimadi2.000 20.320 ettari. nibile perilprelievo legnoso" per38.358ettariecome "superfi la restante parte delle"altrela restante terre parte boscate" èclassifi fi questo derivachetuttalasuperfi forestale daiquali dipendeladisponibilitàomenoadutilizzare isoprassuoliforestali. Da indipendentemente dallaproprietà dall’Istituto NazionalediEconomiadall’Istituto Agraria), sidefi Forestalesecondo laCarta dellaRegione Basilicata(CFR) pubblicatanel2006(redatta do l’Inventario NazionaledelleForeste edeiSerbatoiForestali sia diCarbonio (INFC), fi 5 metrio, ar inalternativa, daunacopertura Per altre terre boscate siintendono leformazioni forestali car 5 D. Lgs. n.227/01 eD.G.R. n.956/2000. 4 sment 2000. tegorie Bosco eAltre Terre Boscate secondo ladefinizionediBosco adottatadallaFao perilForest Resouces Asses- Dato rilevato dall’Inventario NazionaledelleForeste diCarbonio, edeiSerbatoi chetieneconto delleMacroca- 3 L’Indice totale diunazona. abosco elasuperficie tralasuperficie diboscosità èdato dalrapporto 2 Forestale Dato rilevato dallaCarta dellaRegione Basilicata,2006. 1 La superfi Un’altra classifi boscate" per93.329ettari. di superfi L’ sources Assessment 2000)siaattraversoForestale idatidellaCarta Regionale. La classifi aree che, puressendodisuperfi cieinferiore ai2.000m attribuisce alla Regione Basilicatacirca 356.426ettari dall’Inventario NazionaledelleForestequanto riportato diCarbonio edeiSerbatoi che FOR1. I BOSCHI LUCANI E LE CATEGORIE FORESTALI cabili come "superfi cie regionale totale, con unindice diboscosità INFC 2 , unalarghezza minimadimt20eun’area diincidenzanoninferiore al20%,nonchéle aRegione Basilicata Ha D ein aiiaaBS2003-2012 BAS Regione Basilicata 2006-2012 BAS Regione Basilicata 2006 R m³ BAS Regione Basilicata S numero Regione Basilicata Ha P D Ha D classifi cazione delleforeste lucaneècondotta siaattraverso (Forest idatidell’INFC Re- cie forestale sonoclassifi cie forestale lucanaèparia354.895ettari ca lasuperfi MISURA Ha Ha cazione signifi cie disponibile perilprelievo legnoso" per297.748ettari(83.54%), OT COPERTURA INFC 2005 FONTE ein aiiaaBS2003-2012 BAS Regione Basilicata 2003-2012 BAS Regione Basilicata INFC 2005 cie forestale inbosco ealtre terre boscate cativa èstatafattainbaseaivincoli vigentisullasuperfi cie a "bosco" e parte di"altrecie a"bosco" terre eparte boscate" sonoclassi- cati come "bosco" per263.098ettariecome "altre terre borea molto rada,compresa tra5e105 (definizioneFAO/FRA2000). " 4 . BAS IT SPAZIALE A 2005-2006 BAS 2 atterizzate daun’altezza amaturitàinsituinferiore a parial29%. Tale dato èinaccordo con niscono iboschicome " 2 , sonoaccorpate adaltre aree abosco, 1 cabile come "superfi erappresenta il35.6%dellasuper- 3 disuperfi 2005-2006 TEMPORALE COPERTURA cie nonclassifi cie boscata.Siasecon- 5 . I356.426ettaritotali ATTUALE STATO cie nondispo- ☺ area coperta area coperta cata" per cata" TREND ↔ ↔ ↔ ↓ ↑ ↑ ↓ ↓ ↓ cie D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Foreste regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 34 > 35 nea. In riferimentonea. In all’altitudine oltre il60%deiboschisicolloca nellafasciacollinare e tro il64,5%dellaprovincia diPotenza), mentre aumentailpesodellaPineta mediterra- regionali. mesofi l’incidenza delquerceto edeglialtriboschimesofi Confrontando idatidelledueprovince, sievince che inprovincia diMatera diminuisce della superfi in baseaiseguentiparametri:categorie forestali La Carta ForestaleLa Carta Regionale (fi termofili con Roverella prevalente dominante oprevalente epresenza significativa difaggio (>10%),Q ro dominante oprevalente epresenza significativa difaggio (>10%),Boschimistidicerro e abete bianco con cerro sono ascrivibili:Querceti con cerro dominante, Querceti con cerro prevalente, Boschi mistidicerro efaggio con cer- Forestale Secondoloschemaadottato nellaCarta dellaRegione BasilicataaiQuerceto mesofiliemeso-termofili 7 compositivi delleformazioni forestali. Classificazione diogni sezioneforestale sullabasedicategorie chefannoriferimento adaspettifisionomicie 6 una nettaprevalenza deiquerceti mesofi viabilità. Le categorie forestali piùdiff la del piano montano e sub-montano costituiscono il68,1%deltotalela delpianomontanoesub-montano deiboschi cie complessiva. Nell’insieme sirilevacheiboschidilatifoglie aimpronta Fonte: Elaborazione acura delCentro Cartografi Dipartimentale co FI -Forma digoverno estadioevolutivo (categoria diIIIlivello) -Attributitipologici(categoria diIIlivello) -Fisionomia principaleecomposizione (categoria diIlivello) (non gerarchici) dicategorie: * LaCFRèstrutturata in tresezioneforestale livelli. èomogeneaperiseguentiordini Ogni TAB gura 1e Tabella 2)classifi OAE355.409 5.923 27.929 TOTALE forestaledi copertura Aree temporaneamente prive 19.384 rimboschimenti con specieesotiche Piantagioni dalegno e Formazioni igrofi 8.698 Gariga Macchia (leccio arboreo) 29.900 Boschi (omacchie alte) dileccio Boschi dipinimediterranei Arbusteti termofi e meso-termofi Altri boschidilatifoglie mesofi Querceti mesofi Boschi dicastagno e sub-montane boschi diconifere emontane Pinete oro-mediterranee ealtri Boschi difaggio Categorie fi G U ELL RA A 1.L 2:C use sonoleformazioni dilatifoglie deciduecon A li emeso-termofi C AT sooih iIlvloSup. forestale (ettari) sionomiche diIlivello ARTA E le G li emeso-termofi O l 13.950 le l 24.589 li FO R IE FI 6 , altitudine, naturalità,stato vegetativo, li emeso-termofi R E STA S uerceto con farnetto prevalente, Querceti misti IONOMICHE LE ca lasuperfi R li le E G 7 cherappresentano il54,8% l 184.033 li ION D A I LIVELLO* LE li (meno del30%con- cie forestale lucana 12.700 19.572 2.208 5.762 763 dei parametridellanaturalità faggio aldisotto degli 800ms.l.m., inaree classifi il 10%)delbosco mesofi alla fasciafi del 19%dellamacchia altadileccio sitrova oltre gli800ms.l.m., ancheinzone ascrivibili no distribuzionimultizonali oppure signifi evidenzia qualcheaspettointeressante sottoilprofi loecologico stratifi cazione dellediverse categorie sionomiche fra fasce altitudinaliezonefi fi toclimatiche Forestale nellaCarta meno del20%aldisotto dei400m.Come riportato Regionale, " (fra400e1200mdiquota),menodel9%alsopradei1.200poco medio-montana naturali, quindidelle foreste. Iparametri sullanaturalitàesprimonolapresenza, l’ 8 così chel’elevata percentuale deiboschiclassifi ne tieneconto siadell’origine deiboschichedellasuaattualecomposizione estruttura, "alta naturalità", il23,6%a"medianaturalità", proprietà costituiscono lo0,93%dellasuperfi adaltrientipubblici(4,34%),i boschinonclassifi da quelleappartenenti vince sonoparial74,52%,seguite daquelledelDemanioStataleeRegionale (20,19%)e prietà privatanonnota.Riguardo allaproprietà pubblicaleproprietà diComuni ePro- perlo0,5%asocietàeimprese apro- restanti eperl’1,2% boschiprivatiappartengono di proprietà privata,quellaindividualeèdigran lungaprevalente (oltre il98%),mentre i rappresenta il63,5%,quellapubblica32,4%enonclassifi classifi ta diproprietà privata,il33,66%diproprietà pubblicaeil5,70%dellasuperfi Complessivamente il60,64%dellasuperfi forestale,la particella maggiore èl’impegno necessario perlagestione. proprietà sullagestionedeiboschi:piùpiccola privata fornisce è indicazioniimportanti deiboschièdiproprietà privata.Lapredominanzain Basilicata,lamaggior parte della dellapopolazioneconsidera ilbosco comeLa maggior unbenepubblico parte anchese schi dipinimediterranei edilmassimonellefaggete. generalmente soddisfacente delleforeste lucane. valore minimoèascrivibileneibo- Il condizioni divigore vegetativo medio(56%)oalto (41%),atestimonianza diunostato impatto sullasuaevoluzione. allostato Rispetto vegetativo quasiil97%deiboschièin tra nellearee dove l’utilizzo èstato maggiore el’attività antropica haavuto maggiore FOR2. IL REGIME DI PROPRIETÀ DEI BOSCHI LUCANI cata. Sitrattadidatichesonoinlineacon quellinazionalidove laproprietà privata toclimatica del lo abassaquota(aldisotto dei400ms.l.m.) e"spostamenti"del Fagetum 8 , il13,8%dellasuperfi , così come si osservano signifi , così come siosservano cie forestale (bosco ealtre terre boscate) risul- cative zona". presenze "fuori Per esempio, più estensione, laconfigurazione elafunzionalitàdegliambienti cie diproprietà pubblica. il 62,6%a"bassanaturalità". Tale valutazio- cati come a"bassanaturalità" siriscon- cate nelLauretum freddo. Sullabase cie forestale lucanaèclassifi ", ossiainalcunicasisinota- cata il4%. Tra leforme cative presenze (oltre cati pertipo di cie nonè cata ad la P FI PR Fonte: nostra elaborazione sudatiINFC FI U G G IV BB U U ATA RA RA LIC 3. 2.

A D

EI D T T EI I I T T B OLO OLO O B S O CHI (2006) S CHI (2006) D D I I PR PR O O PR PR IE IE T T À À

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Foreste regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 36 > 37 Carta ForestaleCarta dellaRegioneBasilicata Fonte: nostra elaborazione sudatidella D FI EI G U B RA O S 4.FO CHI LUC R ME A NI (2006) D I G OVE R NO forestali private. meno intensivo diqueste formazioni forestali. rivanti soprattutto dataglidiavviamento all’alto fusto echeindicalatendenza aunuso e meso-termofi ambientale siasugliesseriviventi. Idatielabor ma forestale generatadalleattivitàdiutilizzazionepervalutarne gliimpattisiaalivello annualmente daprelievi dilegname eanalizzal’intensità dellapressione sull’ecosiste- Tale indicatore restituisce ilnumero el’estensione dellasuperfi il 56,7%delleleccete eil50,9%dellefaggete sonogovernati aceduo presentativa èquelladelfaggio con il37%dellasuperfi della Basilicata,2006).Per quanto riguarda lefustaie delle latifoglie mesofi gorie fi per il51,6%sonogovernati aceduo e, taleforma digoverno, caratterizza tutte lecate- La fi dei semichelepiante producono (riproduzione gamica). unbosco incuiilrinnovamento Sidefinisce dallagermogliazione "fustaia" dellespeciearboree apartire avviene 10 nuovi fusti)originati dagemmepresenti sullaceppaia (riproduzione agamica). Sidefinisce "ceduo" unbosco incuiilrinnovamento dellepiante inseguito con al taglioavviene polloni(cioè 9 FOR4. SUPERFICI PRIVATE ED AUTORIZZAZIONI AL TAGLIO FOR3. DIFFERENTI FORME DI GOVERNO DEI BOSCHI gura 4illustralediverse forme digoverno deiboschidellaregione. Iboschilucani sionomiche descritte precedentemente, infattiil97,3%deicastagneti, il62,4% li con il28%.Discreta, inoltre, èlapresenza dipopolamentitransitori, de- le emeso-termofi le, il59,2%deiquerceti mesofi ati fannoriferimento soloallesuperfi 10 lacategoria fi cie, seguitadaiquerceti mesofi cie forestale interessata sionomica più rap- più sionomica li emeso-termofi 9 (Carta Forestale (Carta ci li, li taglio alfi delle tagliate pertipologia ditrattamento, etàdelpopolamento, grado difrequenza del I limitidell’indicatore derivanodall’impossibilità diaggregare ilnumero elasuperfi zione dellasuperfi conferma latendenza delperiodo, ossialariduzionedelnumero ditagliate eladiminu- perfi neiboschidilatifoglieGli interventi nel2012hannointeressato circa 1.581ettaridisu- 1.581 ettari. del 15%fi ni interessando unasuperfi piccoIl massimodiautorizzazioni al taglio sièregistrato nel2004con 5.105autorizzazio- rilasciata dall’Uffi sciata dagliEntiDelegati(L.R.n.42/98"NormeinMateria Forestale"), odaAutorizzazione dalla DGR956/2000,perlesuperfi Ogni utilizzazioneforestale ècorrelata adunaautorizzazione al taglio, cosi come stabilito di "bosco", benaldisotto dellamediadelperiodocheèparia2.749,10ettari. stra ilpicco minimodell’intero decennio. sonostatidestinatialtaglio1581ettari Infatti, L’indicatore evidenziaingeneraleuntrend dal2008;nel2012siregi- negativo apartire cie forestale privata,deiqualiil46%governati adalto fusto eil54%aceduo. dato Il ne dimeglioevidenziare lepressioni sull’ecosistema esulpaesaggio forestale. no al2012con unnumero diautorizzazioni paria1.809edunasuperfi cio Foreste e Tutela del Territorio perlesuperfi cie interessata. cie forestale dicirca 3.400ettari,perpoiridursiannualmente ci inassenzadiPiani diAssestamento Forestale, rila- ci gestite daPAF. cie di cie cie R FICI FO IN R (2003-2012) Foreste Ambiente, Uffi Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiRegione FI Foreste Ambiente, Uffi Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiRegione FI E IZZ G G SSAT BAS U U A RA RA ZIONI ILIC R E 6. 5. E DA STA TR ATA TR I A EN EN TAG LI L (2003-2012) TAG D PR D

LI INE

D D IV LIO ELLE ELLE AT E IN TTAR A S U U T T P E- O- I E cio cio R -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Foreste regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 38 > 39 E LIZZ Foreste Ambiente, Uffi Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiRegione FI SPR G U A RA E ZIONI LE SS 7. E INM TR EN G 3 (2006-2012) NO D

D S ELLE U E T cio I- a partire dal2008,passandodacirca 207.500m a partire disaggregate peranno, edevidenziacome iprelievi annuiabbianosubito unariduzione conifere pure omiste con unvalore mediodi232,7m tra neiboschiaprevalenza dispeciequercine con circa 14.000.000dim volume medioadettaro di106.3 m me stimato negliimpiantidiarboricoltura pariacirca 9.000m Tali datisonoriferiti allasolacategoria deiboschialtiaiqualibisogna aggiungere ilvolu- dei cedui invece hannosubìto decremento, unforte passandoda133.600m con circa 7.000.000m La provvigione legnosa, rappresentata dalvolume studi inerenti lastimadelbilanciocarbonio. sce molte indicazionisiasuipopolamentieleloro utilizzazionisiasuapprofondimenti e Questo indicatore rappresenta unodeglielementichia tegoria deiBoschialti Inventario Forestale NazionaledelleForeste dato inventariale edeiSerbatoidiCarbonio (INFC), riferito allaca- 12 Volume deifustieramigrossi avente diametro >5cm 11 62.707 m m in Basilicatanelsettennio 2006-2012ammontanoadoltre 1.049.504m lizzazioni forestali, infattileriprese perlefustaie riferimentoIn allaforma digoverno sinotauntrend completamente diverso delle uti- m chesono le faggete,gorie, sipuò osservare con undato diprovvigione mediaparia271 Basilicata èpariadoltre 27milionidim boschienellealtre areecro-categorie boscate, èilcapitalemateriale dellaforesta chein alto solonel2007(circa 86.000m tale periododicirca 58m complessiva pari aettari18.128,32checorrisponde aunprelievo mediosubaseannuain FOR5. LA PROVVIGIONE E LE LEGNOSE UTILIZZAZIONI 3 3 , laformazione con idatipiùrappresen eper2,8m 3 nel2012. 3 adettaro. 3 . Se sianalizzailvolume. Se medio adettaro riferito allediverse cate- 3 /ettaro. Lafi 3 ) perpoirestare pressoché costante. Le utilizzazioni 3 , con unincremento corrente totale paria728.071 gura 7 riporta leutilizzazioni legnose delsettennio,gura 7riporta 3 (27.415.389m tativi, cuiseguelacategoria dialtriboschi 3 del2007acirca 96.501m

hanno raggiunto ilvalore annuopiù 11 deglialberivivipresenti nellema- 3 . Le utilizzazionilegnose, realizzate ve degliinventari forestali eforni- 3 ) 12 , valore checorrisponde adun 3 . Laprovvigione siconcen- 3 su unasuperfi 3 enellefaggete 3 nel2012. 3 nel 2006a cie diminuiti dell’8% semprediminuiti dell’8% rispetto al2011(fi mento rispetto pariall’88% al2011.Dicontro, inProvincia diPotenza, gliincendi sono giormente evidente nelterritorio provinciale di Facendo unconfronto alivello provinciale l’incremento delnumero degliincendi èmag- 2008 (Corpo Forestale delloStato, 2013). spetto rispetto allamediadeltriennio2009-2011edell’11% allamediadelperiodo2003- nazionale, incuinel 2012gliincendi sonoaumentatidel6%rispetto al2011,del41%ri- fenomenoIl risultaessere sostanzialmente inlineacon l’andamento registrato alivello 150 eventi del2010ai343verifi trienniosièregistratoNell’ultimo unincremento delnumero degliincendi, passandodai della medianazionale(fi mente critichecome il2007e2012annate con unnumero diincendi benaldisotto L’andamento degliincendi èstato molto variabile, con l’alternanza diannate particolar- di cuicirca 13.578,8ettariboscatae18.102,15nonboscata. dia di253eventi all’anno, interessando unasuperfi decennio Basilicatanell’ultimo sisonoverifiIn habitat naturali. degrado delpatrimonioforestale esonounadellecauseprincipalidellascomparsa degli Gli incendi boschivirappresentano unadelleprincipalicausedeldepauperamento edel FOR6. NUMERO DI INCENDI BOSCHIVI E SUPERFICI PERCORSE DAL FUOCO 023322.830. 6123.48 3385,20 2118,41 1040,54 3201.8 5581,45 2084,54 8199,78 1066,76 1637,88 2921.68 1365,12 389,97 1300,66 1151,14 3248,32 480,52 343 1649,07 4583,03 650,57 448 504,83 2333,13 150 653,95 2012 3616,75 142 781,35 2011 561,93 319 1016,48 2010 711,18 425 2009 369,79 153 2008 SUPERFICI(ettari) 632,59 214 2007 219 2006 268 2005 2004 2003 N°INCENDI ANNO gura 8). OCT O OCT TOTALE NONBOSCATE BOSCATE catisi nel2012. gura 8). cati 2.529incendi (Tabella 3)con uname- Matera, chehafatto registrare unincre- cie dicirca 1.680,95ettari(Tabella 3), Ambiente, Uffi Regione Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati FUOCO E TAB S U ELL P E R DA A FICI 3: cio Foreste L 2003 R P IE E R P CO ILO A RS L 2011 G O INCEN E DA L D I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Foreste regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 40 > 41 Ambiente, Uffi Regione Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati FI IN VINCI G SA Ambiente, Uffi Regione Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati FI I G G A

BAS DAG U U (2003-2011) RA RA A ILIC (2003-2011) LI INCEN 8.NUME 9. cio Foreste cio Foreste ATA S U P

E D R D IVI R FICIE I O P S E I D R P I INCEN E

P T R E I P

R PR OLO- CO O- D R - I rispetto allamediadelperiodo2003-2008(fi fuoco, rispetto al 2011, del231%rispetto allamediadeltriennio2009-2011e113% 2012èstato caratterizzatoIl daunaumento del93%dellesuperfi anni suddettisisonosviluppatisusuperfi nale rispetto alnumero diincendi (Tabella 3),adindicare chegliincendi registrati negli è registrata unacrescita delle superfi moniato dasuperfi dal fuoco èavvenuta proporzionalmente aquelladelnumero degliincendi, come testi- soli anni2005,2006e2009.Nelperiodo2003-2006,lavariazionedellesuperfi eventi. Si farilevare chelasuperfi incendi èstatamediamente parial43%dellasuperfi chia l’andamento delnumero degliincendi (fi annualedellesuperfi La ripartizione strare imassimivaloriinassoluto dal2003. la superfi menti appenaanalizzatièascrivibile allaProvincia diMatera, chesiaperquanto riguarda Anche nelcasodellesuperfi media deltriennio2009-2011e del78%rispetto allamediadelperiodo2003-2008. boscata percorsa dalfuoco èaumentatadel107%rispetto al2011,del169%rispetto alla cie boscatasiaperquanto riguarda lasuperfi ci mediepressoché costanti. Alcontrario, nelleannate 2007e2008,si ci percorse dalfuoco, unsignifi cie boscataèstatasuperiore aquella nonboscatanei ci boscate enonboscate percorse dalfuoco rispec- cipercorse dalfuoco inmisurapiùcheproporzio- ci mediamente maggiori. gura 9).Sempre nel2012,lasuperfi gura 9).Lasuperfi cie complessiva interessata dagli cie nonboscata,nel2012faregi- cativo contributo agliincre- cie boscatapercorsa da ci boscate percorse dal ci percorse cie non necromassa, diradamenti,ecc.) sucirca 1000ettaridiboschi (Tabella 4). elavori diselvicolturatri dimanutenzione preventiva diviabilitàservizio (eliminazione Nel 2012sonostatirealizzati circa 350milametridifasce antincendio, circa 300milame- ti diprevenzione degliincendi boschiviinmodocapillare sututto ilterritorio regionale. to dellaqualesonostatirealizzati, con l’ausilio degliaddettialsettore forestale, interven- fi B- "Interventi 2013 -Azione Tra leazionidiprevenzione, 226delPSR2007- laRegione Basilicatahaattivato laMisura 2013-2022. nita, alivello regionale, nelleLineeProgrammatiche delsettore Forestale perildecennio d’incendio fi nonchéininterventi ne, checonsiste nelporre inessere azionimirate aridurre lecauseeilpotenziale innesco emergenziale legataallospegnimento degliincendi (lottaattiva).L’attività diprevenzio- quello dipromuovere eincentivare l’attività diprevenzione anzichéprivilegiare lafase l’approccio delpatrimonioboschivo piùadeguato perperseguire sia laconservazione prescrizioni dettate siadallanormativanazionaledaquellaregionale senzialmente dall’ancora consueta pratica incendi hannointeressato superfi pati susuperfi L’anno 2011èstato caratterizzato daunelevato numero diincendi chesisonosvilup- stoppie) hannosull’innesco esullapropagazione degliincendi boschivi. considerare anchel’incidenza chealcunepratiche Tra leprincipalicauseditaliincrementi, oltre acondizioni climatichesfavorevoli, èda 14 2005 n.3"Normeper laprotezione deiboschidagliincendi". Legge 21novembre 2000n.353"Legge quadro inmateria diincendi boschivi";Legge Regionale 22 febbraio 13 media paria667,6ettari/anno. èdovuto adattivitàagricoledi quest’ultimi incaute, interessando unasuperfi tra il2003e2011,èemersoche25,30%degliincendi èdiorigine colposa eil69,47% incendi boschivi,dall’analisi dellecauseditalieventi inBasilicatanelperiodocompreso La leggequadro inmateria diincendi boschivi FOR7. AZIONI DI PREVENZIONE AGLI INCENDI E CATASTO INCENDI Ibidem ci "nonboscate" poco degli estese; daciòsideduce chelamaggior parte nalizzati allaprevenzione degliincendi boschivi", nell’ambi- nalizzati allamitigazionedei danniconseguenti, èdefi ci prevalentemente agricole esonostaticausaties- della bruciaturadellestoppie. Nonostante le 14 nasce dalla diff agricole (tracuilabruciaturadelle usa convinzione che 13 inmateria di cie totale cie - Ambiente, Uffi Regione Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati D FI (2003-2011) E G G U LI INCEN RA 10. cio Foreste PR D INCI I IN BAS PA LI C ILIC A U ATA S E

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Foreste regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 42 > 43 Ambiente, Uffi Regione Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati NEI COMUNI FI BAS TAB ZI G AT U ILIC ELL I CONFON RA A 11.C ATA 4.IN cio Foreste (2012) ATAST D T ELL D E I R PSR VEN A O INCEN

R NEL2012 E T G I FIN IONE D A I N- Forestale Regionale cheinbaseaquanto defi forestale sutre primolivello livelli. sostenibile esiarticola èrappresentato Il dalPiano frauomoebosco attraversozione delrapporto l’applicazione degliindirizzidigestione Sia lanormativanazionalesiaquellaregionale prevede l’istituzione delcatasto incendi 3624/2007 e3680/2008. dei divietidiusodel territorio, èin capoagliAmministratori comunali, così come ribadito dallespecificheO.P.C.M. responsabilità dellaistituzionedelCatasto dellearee percorse dalfuoco, fondamentale ancheaifinidell’attuazione comma 2dellaLegge Aisensidell’art.10, comma 1dellaLegge n.353/2000edell’art.5, Regionale la titolarità e la 15 La pianifi istituito eaggiornato learee percorse dalfuoco fi petto all’istituzione delcatasto incendi esolo il19%delleamministrazionicomunali ha regionale nellasuatotalità mostrachecirca il5%deicomuni èancora inadempiente ris- materani staprovvedendo all’aggiornamento degli elenchidellearee vincolate. dato Il 16%deicomuni hasoloistituitoil 3%.Il ilcatasto incendi, ilrestante 52%deicomuni hanno aggiornato l’elenco ditutte learee percorse dal2007sonosolo dalfuoco apartire comuni nonhaancora istituito ilcatasto incendi. istituito Icomuni eche chel’hanno all’aggiornamento deglielenchidellearee vincolate. NellaProvincia diMatera il28%dei istituito ilcatasto incendi, ilrestante 55%haistituito ilcatasto incendi estaprovvedendo tutte learee percorse 17%deicomuni dalfuoco hasolo dal2007al2012sonoil13%. Il ancora istituito ilcatasto incendi. Icomuni chehannoistituito eaggiornato l’elenco di vincia diPotenza il15%deicomuni èancora completamente inadempiente nonavendo La fi mento divincolo. eleditte catastali,perarrivare,particelle altermine dell’iter amministrativo, alprovvedi- e l’aggiornamento dellearee cheogni annosonopercorse dalfuoco, individuandonele FOR8. FORESTALE LA PIANIFICAZIONE iooi iItret 2012 939,7 300.576,44 348.777,97 diselvicoltura preventivaInterventi (ha) (ML) Manutenzione dellaviabilitàdiservizio Fasce (ML) eManutenzione) antincendio (Apertura Tipologia diIntervento gura 11mostraillivello diadempimento nelledueprovince rilevandochenellaPro- cazione forestale èl’attività avente tecnico-politica come fi nito dall’art. 3delD.Lgs.nito dall’art. n.227del 18/05/01 no al2012. ne larazionalizza- 15 d’Agri Lagonegrese edaicomuni dell’Area delP.O. Val d’Agri. relativo aicomuni rientrantinell’Area delParco Nazionaledell’Appennino Lucano Val rana" edell’ex Comunità "Alto Montana Agri" mentre èincorso direalizzazione unP.F.T.I. Al 2012sonostatiredatti 2P.F.T.I. relativi all’area dell’ex Comunità "Collina Montana Mate- I PIANIFORESTALI TERRITORIALI D’INDIRIZZO (P.F.T.I.) dellabiodiversità"della conservazione fi attraverso larealizzazione delprogetto "monitor delpotenzialeBasilicata 2007-2013"Ricostituzione forestale preventivi" einterventi e di nazionalisiacon fondi comunitari, attrav restale, progettati ediretti dagliEEDD, perl’anno incorso sonofi realizzati degli addettialsettoreGli interventi inamministrazionediretta fo- daparte regionale. tramite degliEntiDelegatiallaforestazione che prevedono ilcoinvolgimento dellamanodoperaforestale, verranno realizzate peril breve -medioperiodoalraggiungimento degliobiettivi previsti. Parte diqueste azioni, messa incampodiunaserieazioniche, specifi mediante interventi Le "Lineeprogrammatiche diintervento", cosi come già previsto peril2013,prevedono la e le33azionioperative correlate aifabbisogni delsettore inBasilicata,ossia: Nazionale perilSettore Forestale (PQSF)(A, B, CeD) dacuiderivanoi19obiettivispecifi nerali checoincidono con iquattro obiettiviprioritarinazionalidelProgramma Quadro La strategia forestale regionale del prossimo decennio sibasasuquattro obiettivige- ossia ilPiano Operativo Annuale(POA). 2011" (DCRn.444del21/05/2013)eilrelativo pianod’attuazione perl’anno incorso le decennale ossiale"lineeprogrammatiche delsettore forestale perildecennio 2013- Nel 2013laRegione Basilicatahaapprovato ilsuostrumento dipianifi per gliaspettiamministrativo-procedurali inseguito allanuova governance territoriale. Piano Triennale diForestazione pergliaspettitecnici anchesehaadottato innovazioni un Programma diForestazione 2012,inteso l’anno 2012laprogrammazione forestale èstata triennio elacoerenza con gliindirizzidipoliticaforestale nazionaleedeuropea. per Solo il Piano Triennale diForestazione con ilqualesidefi Fino al2011ilprincipalestrumento programmatico regionale inmateria forestale èstato 12 dellaL.R.n.42del10.11.1998"NormeinMateria Forestale". delR.D.L.blici èsancitadall’art.130 n.3267del30.12.1923e, alivello regionale, dall’art. pastorali divaliditàdecennale. L’obbligatorietà delPiano perlagestionedeiboschipub- sentato daiPiani diassestamento forestale, defi in unafasciaintermedia tralascalaaziendaleequellaregionale. terzo livello Il èrappre- forestali territoriali d’indirizzo cherappresentano unostrumento dipianifi rizzo eprogrammazione delsettore forestale. secondo livello Il èrappresentato daiPiani "Orientamento emodernizzazionedelsettore forestale" èilprincipalestrumento diindi- 4. 3. 2. 1. Favorire ilcoordinamento elacomunicazione. Garantire leprestazioni delpubblico edelsociale; Tutelare ilterritorio el’ambiente; Sviluppare unaeconomia forestale effi nanziato con fonti nazionali (APQ). ciente e innovativa; , lealtre direttamente dall’Amministrazione erso l’attivazione della Misura 2.2.6delPSR erso l’attivazione dellaMisura come naturaleestensione delprecedente niti anchePiani economici deibenisilvo- aggio delpatrimonionaturalistico aifi di tipoannualeesièattuataattraverso nivano gliobiettiviprogrammatici del nanziati siacon fon- ci, porteranno nel porteranno ci, cazione foresta- cazione cazione posto ni ci

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Foreste regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 44 > 45 NE LE TAB N A LI EL ELL G NO A A 5.LEFO

SA R EL AT IV R A E

ST PR E OVVI R E G G IO- IO- irdoPgoa(Z 7 3290 3.931,00 5.421,00 33.229,00 33.673,00 172 131 13.077,00 5.547,00 112.197,00 13.890,00 26.657,00 31.399,00 165.781,00 550.321,00 822 6.626,00 19.083,00 1950 504 101.714,00 193.415,00 2884 20.098,00 7.076,00 137.806,00 Pignola (PZ) 6.051,00 657 Atella (PZ) 960 53.366,00 47.964,00 510 Atell, in Rionero Vulture (PZ) 14.104,00 Laurenzana (PZ) 482 Rifreddo 293 686.345,00 Pierno Tricarico (MT) Avigliano (PZ) (PZ) BrindisidiMontagna Monticchio Calvera, Castronuovo Sant’Andrea (PZ) 4157 -Malcanale Mantenera -Cieliagresti Magrizzi Abriola (PZ) Lata Accettura, Oliveto Lucano, Calciano (MT) Lagopesole Chirico San (PZ) Raparo Grancia Ruoti(PZ) -Cognato Gallipoli Fossa Cupa Fieghi -Cerreto Bosco Grande Foresta Regionale Denominazione oueSuperfi Comune funzioni amministrative inerenti lagestionedelleforeste regionali 12 pianidiassestamento dialtrettanti complessi forestali regionali. Allostato attuale, le zione diPiani digestionedeisingolicomplessi forestali allaredazione di chehaportato azionedipianifi intrapreso unaimportante dal2003laRegionee siestendono Basilicataha percomplessivi 13.522ettari.Apartire costituite da12complessi forestali, 10inprovincia diPotenza e2inprovincia diMatera La Regione Basilicatapromuove edincentiva no eseguitidagliaddettialsettore forestale. previsti nellesingoleforesteinterventi sonoessenzialmente deidiradamentichevengo- che ilpatrimonioforestale svolge ancheunafunzioneprotettiva eturistico ricreativa. Gli ste regionali. Questo indicachelaproduzione legnosa nonèlafunzioneprevalente, ma unbassotassodiutilizzazionedellefore- intabellasiosserva Analizzando idatiriportati trasferite agliEntiterritorialmente competenti. Le foreste delpatrimonioforestale regionali fanno parte dellaRegione Basilicata 18 Legge n. 42/98 - art. 12-Piani Legge diassestamento forestale. n.42/98 -art. 18 14-Patrimonio L.R.42/98-art. forestale regionale. 17 Come definito dallaLegge Regionale n.41del6settembre 1978 "Gestionedelpatrimonioforestale regionale". 16 La Regione Basilicata(aldicembre 2012)vede lapresenza di: stione comunali con uncontributo parial70%delcosto occorrente perlacompilazione. dei pianidiassestamento forestale". LaRegione cofi n. 613del30aprile2008chedefi spese diredazione deglistessi attraverso ilregolamento attuativo approvato con laD.G.R. I PIANI D’ASSESTAMENTO FORESTALE: LE FORESTE COMUNALI I PIANID’ASSESTAMENTO FORESTALE • • • • • 7 P.A.F. approvati adnovembre 2012inCommissione Tecnico-Amministrativa; 1 P.A.F. naturale gestitadalcorpo forestale; riserva 12 P.A.F. vigenti perleForeste Regionali perunasuperfi ste all’interno delParco NazionaledelPollino; 2 P.A.F. vigentiriguardanti proprietà private, perunasuperfi ettari; 36 P.A.F. Comunali vigenti,valevoli per41comuni perunasuperfi nisce le"Lineeguidaperlaredazione el’approvazione (P.A.F.): LE cazione delleforeste demanialicon lareda- (ettari) 18 laredazione dei piani,contribuendo alle FORESTEREGIONALI cie nanzialaredazione deipianidige- m legnosa Provvigione 3 cie paria13.542ettari; cie paria949ettari,po- 17 , nonsonoancora cie paria29.328 m Decennale Ripresa 3 16 , sono nua ecostante contrazione. considerato come un segnale molto positivo visto chetalesettore manifesta una conti- numeroIl diiscrizionialregistro èpressoché costante negliultimianni,ciòpuòessere la sedelegaledell’impresa. Ad oggi leimprese iscritte sono109.Lafi Comuni e/odaaltriEntiPubblici. concorrere alleaste edallegare perl’acquisizione deilottiboschivipostiinvendita dai ta il"Registro delleDitte Boschive". L’iscrizione ataleregistro ècondizione necessaria per Con ilregolamento attuativo, D.G.R. n.3427/99,vieneistituito presso laRegione Basilica- l’Artigianato. ti dalleimprese boschive iscritte all’Albo dellaCamera di Commercio e perl’Industria 15dellaL.R.42del1998,itaglideiboschi pubblicidevono6 dell’art. essere eff che possonolavorare siainboschipubblicicheprivati.Cosi come defi BoschiveRegionale delleDitte Per quanto riguarda leditte boschive ildato siriferisce soloalleditte iscritte al rative ossiagli"addettialsettore forestale" ele"ditte boschive". gnati nelleattivitàgestionaliedimanutenzione eisoggetticon mansionitecniche-ope- boschivo etraqueste, inparticolare, sidistinguonoisoggettiprevalentemente impe- operatori pubblicieprivati,chelavorano perlatutela eperlagestionedelpatrimonio zione riveste unruolomoltoDiverse importante. sonolecategorie ditecnici, imprese e Tra ibenefi stione deiboschièregolamentata attraverso ilregolamento n.956/2000. idonei perprocedere allarealizzazione ditalestrumento pianifi 355.409 ettari;bisogna precisare chenontuttiicomuni senzaP.A.F. possiedonoirequisiti Complessivamente visono44.149ettariassestatisuunasuperfi competente, suistanzadell’interessato. posto abased’asta. allaCategoriaporto Laprimaiscrizioneavviene A,ilpassaggio allaCat. Bèdecisodalla struttura Le ditte iscritte alla Categoria Bpossonoconcorrere perl’acquisto diqualsiasilotto boschivo senzalimitazionidiim- abased’astadai Comuni èinferiore edagliEntiilcuiimporto opariadEuro 154.937,07. Le ditte iscritte nellaCategoria Apossonoconcorrere alleaste edallegare perl’acquisto dilottiposti invendita 19 FOR9. IMPRESE E LAVORO IN BOSCO • • 18 P.A.F. Comunali attualmente fi 20 P.A.F. Comunali inistruttoria; ci materiali eimmaterialipuòottenere chel’uomo dalbosco anchel’occupa- checomprende leimprese piùrappresentative delsettore nanziati edincorso diredazione. gura 12individuailtipodicategoria catorio e pertanto lage- catorio e pertanto cie forestale regionale di nito alcomma 19 (A eB) Registro ettua- Ambiente, Uffi Regione Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati I FI N S A C G LE (C R U I RA TT 12. E AT A cio Foreste E L G D R O I E TT R G I E I A STR

B A O E S O CHIVE B R ) E G IO-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Foreste regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 46 > 47 Ambiente, Uffi Regione Basilicata, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati O FI IN 2012) P G E R U RA E RA G I IONE 13.NUME DRA cio Foreste BAS ULICO FO ILIC R O ATA D R E E (2009- G STA LI LI nei diversi territori lucani. guato aggiornamento professionale eduncostan evidentegica. chetuttigliobiettivipossonoesser Risulta riequilibrio delterritorio, manutenzione preventiva contro gliincendi elottafi che riguarda lamanutenzione elatutela delterritorio attraverso diripristinoe interventi La manodoperaforestale, adoggi, continua asvolgere unruolofondamentale perquel unità, passandoda4.204addettinel2009a37222012. ne dairischidalavoro. Lafi meccanizzazione eunapiùrigorosa garanziadellecondizioni diprevenzione eprotezio- una piùequilibratacomposizione dellesquadre peretà,sièraggiunto unbuongrado di e socialedellaforestazione pubblica;icantieriforestali adoggi sonocaratterizzati da lo occupazionale, facendo convergere gliobiettividisostenibilità ecologica, economica Attraverso i2Piani Triennali 2006-2008e2009-2011siècercato diriequilibrare ilmodel- femminile lacuietàmediaèdi46anni. cendo un’analisi degliaddettisonodisesso nederivachelamaggior parte delcomparto sono 3.722con paria130giornate unlivello occupazionale contributive. pro-capite Fa- l’impiego deglioperaiaddettialsettore idraulico-forestale. Al2010gliaddettialsettore ti, èdinormaattuataineconomia mediante laforma dell’amministrazione diretta, con L’esecuzione deilavori previsti neipianiannualidiforestazione, redatti dagliEntiDelega- gura 13mostracheilnumero degliaddettisièridotto di482 te rinnovamento delleunità operative e raggiunti attraverso unade- topatolo- nel 2005,siponecome obiettivo lariduzionedelleemissionidiCO Lo strumento operativo dellaConvenzione, ilProtocollo diKyoto entrato invigore (PK) Convention on ClimateChange diff dellacomponente microbica delsuolo.di ossidazionedaparte presenti itutte La leparti respirazione autotrofa dellepiante sialacomponente eterotrofa derivante daiprocessi Respiration ofecosystem viene rilasciato inatmosfera attraverso iproc La concentrazione inatmosfera dianidridecarbonica(CO di gasesistemiforestali Processi dicompensazioneinBasilicataperleemissioni FOCUS 2 Hyvonen etal. 2007. Hyvonen 2 Ciccarese etal. 2011. 1 rivoluzione industrialeaoggi di circa 1°Cdellatemperatura mediasuperfi (N20) ealtrigasdiorigineindustriale L’aumento dell’emissioni diCO ta dicirca decennio l’aumento il23%.Nell’ultimo medioannualeèdi2,04ppml’anno. nazionali diriduzionedelleemissioniCO Tutte queste "dinamiche" sonostate valutate ediscussenell’ambito degliaccordi inter- mento (NEP<0). atmosfera quandoi processi direspirazione sonosuperiori rispetto aquellidiassorbi- USA, dal1958aoggi laconcentrazione mediaannuadiCO ultimi 650milaanni.Secondola supera dimolto ilrangenaturale(da180 gassose dellecarote dighiaccio prelevate dagliscienziaticidicono cheilvalore attuale permilione(ppm)aunvalore di390ppmnel2010.Leindustriale dicirca 280parti analisi ferenza tralaproduttività primarialorda (GPP, similazione fotosintetica edirespirazione, ilbilanciodicarbonioquindiderivadalladif- Gli ecosistemi forestali contribuiscono albilanciodelcarbonioattraverso iprocessi dias- con l’atmosfera, attraverso processi na sinks generalegliecosistemiIn forestali cheassor Gt (INEA,2008).Inoltre, labiosfera terrestre scambiaenormiquantitàdiCO ogni anno, vengono assorbitinellabiomassalegnosa, nelsuoloenella lettieracirca 1.6 Gt immagazzinate nellabiomassaviva,248.860Gtnelsuoloe106.640lettierae, di carbonionelleforeste èparia638.100miliardi ditonnellate (Gt) dellequali282.600 L’Intergovernmental Panel onClimateChange globale delcarbonio? gliecosistemiQuanto forestali possonoinfl uire sui cambiamenti climaticiequindisulciclo serra inatmosfera. ni eperiodiditemperature elevate sonolega 2011 Report erenza èdetta 2 (NEP>0). Tali ecosistemi possonoancheagire da (AR4 -2007)lafrequenza el’intensità dialcunieventi estremi come alluvio- Produzione Ecosistemica Netta ). Larespirazione ecosistemica comprende sialacomponente di 1 e, secondo l’ultimo rapporto dell’IPCC e, rapporto secondo l’ultimo (UNFCC) approvata deJaneiro nel1992. aRio 2 edialtrigasatmosferici [ National Oceanic andAtmosphericAdministrationNational Oceanic ] sono"molto probabilmente" lacausadell’aumento turali edisturbidivarianatura,bioticiabiotici. a 300ppm)dellostesso gasregistrato negli bono attivamente carbonio sonoconsiderati essi fotosintetici alivello ecosistemico (Reco, ciale globaledell’atmosfera dall’inizio della 2 (IPCC, 2007b)hastimato che ilcontenuto a partire dalla apartire ti all’aumento dellaconcentrazione digas Gross Primary ProductionGross Primary (NEP, Net Ecosystem Productivity sources metano (CH4), biossidodiazoto 2 ) ècresciuta daunvalore pre- 2 nell’atmosfera èaumenta- United NationsFramework rilasciandocarbonioin 2 edeiGHG( Fourth Assessment ) eilcarbonioche 2 ealtrigas ). Green degli

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Processi di compensazione in Basilicata per le emissioni di gas e sistemi forestali regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 48 > 49 D MEN Nostra elaborazione Fonte: Delibera CIPE123/2002. TAB N I C A LE M ELL ARB T O A ASS ONIO 6. IMO P O T ENZI D I ASS A LE N O RB I- A ZIO- In pratica,levariazionidegli In deiserbatoi dicarboniosecondo ilseguentestima edilreporting schema: Le ecosistemi forestali, ossia: riazioni deglistock dicarbonionei5serbatoi dicarbonio(pool)cuisicompongono gli Tale settore però ( denominate attivitàdi House Gas giati dal NIR, riporta lestimediassorbimentieemissioniGHG giati dalNIR,riporta settore -NIR). Il LULUCF, Report Emissioni edegliAssorbimenti deigasserra(NationalInventory unodeiseiconteg- Tra gliobblighidegliStatichehannoratificato ilPKvièquellodellaredazione dell’Inventario Nazionaledelle 3 CO restazione derivadaattivitàdiaff naturaleelarestante parte Il calcolo degliassorbimentidiCOIl CO sinkforestaleIl italiano, espresso come potenziale nazionalemassimodiassorbimento di te il9%ed il45%. dalla categoria Forest Landmentre lanecromassa edisuolicostituiscono rispettivamen- interna della superfi le attivitàLULUCF; labiomassa(epigeaedipogea)rappresenta il47%dellaCO La categoria Forest Landcostituisce il85%delcontributo diassorbimento deltotale del- 2-3). dono però l’utilizzo didatipuntualiderivanti damisurazioniincampo(Tiers equazioni disintesi delle2006IPCC bonio cheavvengono intuttiecinquei per leemissionidiCO i gas-serranelsettore AFOLU sonodiduplice segno: lestimedevono essere condotte sia caratteristiche chelorendono diff STIMA DELLA CO E IN BASILICATA oae16.2 10.2 3.0 Assorbimento (MtCO2/anno eq.) Totale su aree soggette adissesto idrogeologico 3.3:Aff Art. 3.3:Aff Art. 3.3:Aff Art. 3.3:Riforestazione naturale Art. 3.4:Gestioneforestale Art. delprotocolloArticoli diKyoto =Deadwood +Litter =Aboveground biomass+Belowground biomass Organic =Soil Matter (sostanzaorganica delsuolo) • • (biomassaipogea) • (biomassaepigea) • • • (Lettiera) • • (necromassa) 2 2 Goods Practices Guidances forLandUse, LandUseChangeandForestry (COP12 -Nairobi, 2006)èstimato paria16.2MtCO dall’atmosfera (fi Soil Soil organic matter Dead Living biomass Organic Matter Soil Litter Deadwood Belowground biomass Aboveground biomass ) ancheattraverso unaseriedimisure daattuare nelsettore forestale eagricolo oetzoeerfrsain noiipat) 1.0 1.0 orestazione eRiforestazione (nuovi impianti) orestazione eriforestazione (nuovi impianti) orestazione eriforestazione (vecchi impianti) 2 Agriculture, LandUse Forestry andOther STOCCATA NEGLI ECOSISTEMI FORESTALI IN ITALIA cie forestale ssata poi nella biomassa viva, nella biomassa morta enelsuolo). ssata poinellabiomassaviva,morta 2 edialtrigasnon-CO Land Use, LandUseChangeandForestry stock

sono stimate sommandolevariazionidegli erente tutto daglialtrisettori perché emissivi.Innanzi 2 con imetodi inventariali di carbonioall’interno diuno Guidelines (Tier 1), Guidelines (Tier pool 2 verso l’atmosfera, siapergliassorbimentidi siacon metodi sintetici, attraverso di l’uso sia con metodi analiticichepreve- 2 , dicuicirca il60%derivadallafo- , oAFOLU) possiedeunaseriedi orestazione eriforestazione. 3 sibasasullastimadelleva-

(LULUC-F). stratum 1.0 o richiedono la

suddivisione stock 2 fi di car- ssata

I datidisuperfi prendendo necromassa elettiera, Unit (RMU) sto potenziale diassorbimento potrebbe essere trasformato incorrispondenti Re-Moval Carbonio" per ilmodello, sonostatiricavati dall’Inventario Forestale di NazionaleedeiSerbatoi ( l’ausilio diunmodellobasato sullametodologia IPCC, seguendolaclassifi A livello regionale laquantitàdicarbonioimmagazzinataneiboschièstatastimatacon 5 anni,allequotazioniodiernedelcarbonio, afavore delsettore forestale di rendicontabilità perlemisure digestioneforestale paria2,78Mtdicarbonio èstato concessoattuazione dellepoliticheclimaticheancheperché unlimite all’Italia gestione forestale nellacontabilizzazione deicrediti dicarbonionelprimoperiodo hainclusosolola l’Italia deipaesichehannosottoscrittoCome lamaggiorilPK, parte 8 Il 7 CFS, Alisciani etal. 2010. 2005 6 pimento agliobblighidiriduzione. attraverso attivitàLULUCF 3.3e3.4delprotocollo secondo gliArticoli diKyoto, epossono essere utilizzate perl’adem- Unit:sonounitàcommerciabili rilasciate sullabasedell’assorbimento RMU-Re-Moval deigasserra dall’atmosfera 5 Pilli etal., 2006;Federici etal., 2008. 4 mento dibiomassaèparia416.450,60ton/ettaro, Dalle elaborazionirisultachelavariazioneannuanel2010di Cstock dovuto all’incre- legna daardere eleperdite annualidovute adaltre cause(es. incendi boschivi). cremento dibiomassa)eleperdite derivantidaiprelievi dilegna daopera,iprelievi da biomassa vivavengono fi è paria57.094,75ton/ettaro. sommatoria deiprelievi deitaglidellalegna daardere edaoperaaltritipidiperdite Con il l’ecosistema forestale. ulteriori studied approfondimenti perlastimareale dicarbonioimmagazzinato intutto di tendenza, suscettibile amodifi valore delcarbonioimmagazzinatoIl nelleforeste lucaneèdaconsiderarsi unvalore di 20.842.249,59Mg. zinato nellanecromassa nelfusto eneirami,peril15%nelleradicil’1% peruntotale Considerando labiomassapresente immagaz- neiboschilucani,ilcarbonioèperl’83% gazzinato nellalettieraenelsuolo. in quanto sonodatirelativi soloalsistema " relativi allo I datidiseguito riportati altre terre boscate inquanto Alto", nonsonostate considerate lecategorie riferite all’arboricoltura dalegno edalle biomassa viva( Gpg-lulucf (IPCC, 2003). living biomass 740374 .0.4,123833 20.842.249,59 203.803,34 3.208.048,81 17.430.397,44 tree biomass Aboveground woody Gain-Loss Method Gain-Loss Method 7 esonostate considerate soloquellerientrantinellaclassifi 5 , chepotrebbero attivare unMercato dicirca 230Meuro/anno per iprossimi , includendo sia la parte epigeacheipogea, , includendosialaparte cie eidatiquantitativi,percategor Δ C e lo F ) derivante dalladiff Stock-Difference Method 8

è statastimatalavariazioneannuadellostock diCarbonio nella ssate 0.4MtdiCarbonio. i datiquantitativinonsonoancora disponibili.

Da quinederivacheannualmente inBasilicatanellasolo CARBONIO FORESTE2005 CARBONIO tree biomass Belowground woody che eadintegrazioni. E’ unvalore chesaràallabasedi soils stock dicarbonio, sonodaconsiderarsi sottostimati erenza trailcarboniostoccato annualmente (in- corrispondono al inteso come sostanzaorganica delsuolo). albero ", senzaconsiderare ilcarbonioimma-

le perdite annualidiCderivantidalla ia inventariale, utilizzaticome input Default Method Default edMs Totale Dead Mass dead organic matter e allo Stock ChangeMethod cazioni di"Bosco 6 . cazione GPG cazione 4 , com- . Que- del del R TAB I ASS ELL UN A T 7.QU IVO ADR O

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Processi di compensazione in Basilicata per le emissioni di gas e sistemi forestali Tito, area industriale di Tito Scalo. Antonio Bellotti tà energetica dell’industria; daciòderivaanche l’evoluzione dellerelative emissionidi e gliincentivi perilcontenimento deiconsumi hannoavuto eff sono aumentatimenodell’indice diproduzione industriale, indicandochelepolitiche ossidi diazoto, diossinee metallipesanti).Neglianni,iconsumi energetici dell’industria inquinantiatmosferici anidridecarbonica, biossidodizolfo, (inparticolare di importanti prossimazione quale-adesempioilconsumo dienergia, cheècollegato all’emissione lente pervalutare letendenze complessive consiste quindinell’utilizzare indicatori diap- duttivi, maanchedalfatto cheladisponibilitàdeidati nonèampia.Lastrategia preva- fatto cheletipologie deiproblemi ambientalisonospecifi Lo studiodellepressioni ambientaligenerate dall’industria vienelimitato nonsolodal specifi traffi lo eproduzione dirifi emissioni inatmosfera, produzione diacque refl re industrialedetermina potenzialmente unampiospettro diproblematiche ambientali: basatisullaprevenzione.ambientali elosviluppodicomportamenti Come detto, ilsetto- taggi competitivi ed’immagine enelcontempo, garantiscono ilrispetto dellenormative prime, diridurre ilrischiodiincidenti,migliorare l’effi tati come approcci volontari, consentono all’impresa dirisparmiare energia ematerie dall’inquinamento attraverso l’applicazione rantire ilmiglioramento delleimprese dellepossibilitàdiintervento nellaprevenzione minuzione delledimensionid’impresa: dalpunto divistaambientaleciòpotrebbe ga- dell’economia regionale. Lastrutturadell’industria lucanaevidenzialatendenza alladi- norama deisettori economici; laquotadivalor facilmente identifi primi obiettividellaregolamentazione proprio queste fonti diinquinamento, puntualie ito negliultimidecenni grazie all’azione legislativa ambientalechehaindividuato come sull’ambiente.sioni importanti L’inquinamento diorigine industriale, tuttavia, èdiminu- settoreIl industriale fornisce lavoro egenerareddito ma,nelcontempo, determina pres- Industria Capitolo 3 co, l’utilizzo dirisorsenaturali,l’interferenza con ilpaesaggio nonché, inalcunicasi ci, lagenerazionedi rischioassociato alladetenzione disostanze pericolose. cabili. In Basilicatal’industria cabili.In detieneunruoloragguardevole nelpa- uti; aqueste siaggiungono lagenerazionediodori,rumore edi di sistemi digestioneambientaleche, adot- ue diprocesso, contaminazione delsuo- e aggiunto rappresenta, al2009,il25% cienza interna ediottenere van- che dei singoli comparti pro- che deisingolicomparti etti positivisull’intensi-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Industria regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 52 > 53 D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO IND1 IND6 IND9 IND8 IND7 IND5 IND4 IND3 IND2 OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE °mrs etr / Istat, N D/P N°imprese xsettore incidente rilevante Stabilimenti arischiodi niet ueoAPBRgoe2005-2010 Regione ARPAB Numero I Verifi Incidenti pericolose Quantità disostanze attività industriali Emissioni inatmosfera da atmosfera autorizzati alleemissioniin Numero diimpianti autorizzazioni rilasciate integrata ambientalee soggetti adautorizzazione Numero diimpianti 14001/EMAS N° imprese certifi ceiptieRNmr RA ein 2005-2010 Regione ARPAB Numero R che ispettive cate ISO bana equalitàdellearchitetture edeimanufatti. mini diqualitàambientale, tutela paesistica,prevenzione deidissesti,riqualifi accentoindustriale pongonounforte sullasostenibilità dellosviluppoproduttivo inter- Le lineestrategiche dellaRegione Basilicatapergliaspettiambientalidellaproduzione tività dell’industria localeedipotenziare ilsistema informativo circa ilcontrollo stesso. golamentazioni inmododatutelare l’ambiente mantenendo nelcontempo lacompeti- costi/benefimento industrialeèoraquelladimigliorare ilrapporto problemi ambientalidiorigine industriale:lagrande sfi di governo daglianni apartire ‘70 hannoconsentito dicontrastare dei lamaggior parte anidride carbonica,chesonoindiminuzione. Le strategie sviluppate aidiff ve dell’economia locale. tità equalitàdel"parco imprese" perché alcuneindicazioniditendenza sonosignifi tive relative almedioperiodo. E’ lavariazionedella quan- utiletenere sotto osservazione alla suatrasformazione, sonoinfl giunturali: ledecisioniimprenditoriali relative all’avvio oallacessazione diun’attività, o La dinamicadelleimprese èunindicatore moderatamente sensibileallevicende con- IND1. DELLE DINAMICA IMPRESE IN BASILICATA ueoRegione Numero D onlaeRegione Tonnellate 1989-2010 P Regione Tonnellate/ Regione 2005-2010 P Numero Nazionale Regione R Regione Ispra Numero P/R N R anno MISURA Arpab Arpab regionale economico Osservatorio Infocamere ein ein 04-- - 2004 Regione Regione OT COPERTURA FONTE uenzate soprattutto davariabilistrutturalieaspetta- Regione Italia ein Attuale Regione Basilicata Mezzogiorno Italia Regionale Mezzogiorno SPAZIALE 2005-2010 2008-2010 2009 TEMPORALE COPERTURA da perilcontrollo dell’inquina- ci dellediff ATTUALE STATO ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ erentilivelli cazione ur- erenti re- TREND ↓ ↑ ↓ ↓ ↑ ↑ ↑ ↓ cati- comunicazione trasparente con l’esterno, essaè della registrazione EMAS, cheprevede laconvalida diunente pubblico euna daparte te allafamigliadellenormeUNI-ISO, edèriconosciuta intutto ilmondo. Alcontrario La normaUNI-EN-ISO14001èlo standard perlacertifi lo delMezzogiorno (9,73). imprenditoriale (10,6ogni 100abitanti)èaldisopradelvalore nazionale(10,2)ediquel- delle imprese aventi come forma giuridica quelladidittaindividuale(69,5).La densità medio nazionale. LaBasilicatasisegnala come unaregione incuièmaggiore l’incidenza relativa graduatoria, imprenditoriale quanto aunlivello inferiore dimortalità aquello non tanto acausadiuntassonatalitàchecolloca laBasilicata inultimaposizionenella strata sianelMezzogiorno (-0,05%)cheinItalia crescita adeguatanelnumero diattivitàimprenditoriali (0,31%),superiore aquellaregi- le mediedelmeridione(8,3%)edato nazionale(10,1%). Nel2011sièconstatata una (31,3% contro il13,7%),mentre ilsettore industrialesiattesta poco intorno sotto all’8%, valori estremamente alti,soprattutto seconfr cio assorbeil54%deltotale delleimprese; èilprimodeidueapresentare inparticolare unità. Lafi Relativamente alnumero diimprese registr IND2. IMPRESE CERTIFICATE ISO gura 1mostrachelaquotadiimprese attive delsettore agricolo edelcommer- 14001/EMAS ate al2011laregione Basilicataconta 61.550 ontati con ilcorrispondente dato italiano (0,05%). Questo risultato vieneraggiunto di naturaprivata edèorientatasoloal cazione ambientaleappartenen- V Istituto Tagliacarne, 2010,Movimprese Fonte: nostra elaborazione sudati (2009) FI Infocamere (2011) Fonte: nostra elaborazione sudati FI ATT A G G LO U U IVI RA RA R T E 2.COM 1.IM À ECONOMIC AGG IUN PR P E T O S O S E IZIONE P ATT A E (2011) R

IVE S E TT D P EL E O R R

E

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Industria regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 54 > 55 (2013) PR Italiano) Accredia (EntediAccreditamento Fonte: nostra elaborazione sudati TAB E ELL S E CE A 2.NUME RT IFIC AT R E INI O D I IM- TA LI A

al ’ot 5 7 0 01- 1 17 - 36 1 1 489 1 4 961 60 9.306 - 1.555 7 211 17.374 20 2 101 279 332 5 660 34 - 22 - - 1.144 748 - 135 - 13 - 290 - 124.816 - 1 280 2 2 - 12.752 1 782 - - - 425 276 126 23 - 1 10 136.257 67 - 2.143 68 - 1 6 215 825 13.911 7.321 - 120 6.900 145 3 - 15 318 1.469 5 - 14 ITALIA 13 - 2.201 2.342 358 3 - 535 91 - Veneto 5.127 274 3 85 8.093 1.459 Valle d’Aosta 7.432 - - 509 - - 31 - - 638 Umbria 2.716 1 1.573 1 2.356 - Toscana 1.007 5.663 1 577 3 1 710 93 8.890 - 8 Sicilia 1 38 5 - 5 Sardegna 3.037 958 16 60 - - - 1 Puglia 1.730 7 859 1.507 121 415 9.926 8 2.905 3 Prov.Aut. Trento 4 24.203 649 1.619 802 88 1.229 306 Prov. Aut. Bolzano 10.647 8 3.402 236 77 8 Piemonte 2 206 3 32 - Molise 25.911 446 - 3.222 11.298 Marche - - 1 6.855 - Lombardia - 10.136 Liguria 9.071 - 59 2.854 Lazio - 24 1.161 78 7.783 Giulia - 11.187 Friuli-Venezia 2.824 9.785 Emilia-Romagna 1 3.052 ESTERO 4 1.283 Campania 3.101 Calabria Basilicata Abruzzo Siti Regione .7 .5 0 5 - 9 258 403 - - 2.653 6 2.971 Produttivi mondo produttivo edalleorganizzazioni ingenere alleproblematiche ambientali. numero diregistrazioni EMAS, fornisce informazioni circa lerisposte messeinatto dal dell’effi emissioni edeirifi dalla razionalizzazionedeiconsumi dimaterie primeedenergia, dallariduzionedelle traverso obiettivigestionalietecnologico/impiantistici -sonocostituiti principalmente scrizioni dellanormastessa. Ibenefi ri ambientaliaccreditati -aseguito dellarispondenzadelsistema digestioneallepre- la colloca nei primi posti di una graduatoria virtuale (fi la colloca neiprimipostidiuna graduatoria virtuale che ilposizionamento dellaBasilicata,con il16,1%superalamedianazionale (12,8%)e derando l’incidenza delleimprese certifi deltotaleISO 14001,pariall’1,18% nazionale, siattesta agli ultimiposti. Tuttavia, consi- A febbraio 2013nelpanoramaitaliano, laBasilicata,con 206 aziendecertifi miglioramento gestionale;lacertifi 9100 UNI EN cienza ambientalecomplessiva. Questo indicatore, insiemeaquellorelativo al ISO 9001 UNI EN uti, dallaprevenzione degliimpattiedalconseguente miglioramento 9110 UNI EN 9120 UNI EN cazione vera epropria vienerilasciata-daverifi ci ambientaliconnessi allaISO14001-ottenibili at- cate rispetto altotale deisitiproduttivi, sirileva 14001 EN ISO UNI gura 3). 18001 OHSAS BS 27001 ISO/IEC UNI CEI cate UNIEN 20000-1 ISO/IEC cato- sto strumento, potenziale fonte diunpositivo ritorno d’immagine e, diconseguenza, di dovuto siaalmaggiore impegno richiesto daEMAS, siaallascarsaconoscenza dique- adesioni molto inferiore aquello dellecertifi numero2012. Il piuttosto esiguorispecchia latendenza nazionalecon unnumero di La fi interlocutori esterni all’organizzazione, nedescrive prestazioni eobiettiviambientali. della DichiarazioneAmbientale, undocumento pubblico che, messoadisposizionedegli cittadini econ leamministrazionilocali.Èintesa nelsensodellatrasparenza laredazione impatti sull’ambiente eprevede unaseriediattivitàsistematiche dicomunicazione con i te Regolamento CEE1836/1993.Essorichiedel’attivazione delcontrollo gestionaledegli tato dallaComunità Europea nel2001nellaversione attuale, come revisione delpreceden- sistema digestioneambientaleEMASIl fariferimento alRegolamento CE761/2001,adot- gura 4mostra che sono29leregistrazioni EMAS inBasilicatarilevate daISPRAal cazioni ISO14001;ciòèprobabilmente (2011) I IM ISPRA -Comitato EcolabelISPRA Ecoaudit Fonte: nostra elaborazione sudati FI Italiano) Accredia (EntediAccreditamento Fonte: nostra elaborazione sudati FI IN I EM S O 14001.2004 G G PR AS U U TA RA RA E

LI S 4. 3.INCI E CE A (2012) S I RT T I IFIC D R ENZ E S G UL AT I STRAT A E UNIEN T

D O ELLE TA I LE

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Industria regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 56 > 57 to laspintadiprogrammi, incentivi eprogetti messiapunto dallaregione futuro èragionevole aspettarsiun’ulteriore rapidadiff hanno mantenuto laregistrazione; dal2008questo valore èpeggiorato. Per ilprossimo tempo delleregistrazioni EMAS (2002-2010).Fino al2007sidelineachetutte leaziende vantaggio competitivo. Interessante èanchesoff tion andControl unastrategiaImpone peraumentare laprestazione ambientale deicomplessi industriali: agricole adelevato potenziale inquinante devono rispettare alfinediprevenire eridurre leemissioniinatmosfera. LaDirettiva 2008/1/CE delParlamento Europeo edelConsiglio definisce gliobblighicheleattivitàindustrialied 2 Imprese". Ambientale DGRn.682del29.05.2012,"IniziativediCertificazione Territoriale checoinvolgono Entipubblicie 1 seguenti autorizzazioni: ne dell’ambiente nelsuocomplesso. L’Autorizzazione Integrata Ambientalesostituisce le le emissioninell’aria, nell’acqua enelsuoloperconseguire unlivello elevato diprotezio- che autorizza l’esercizio diunimpianto imponendomisure talidaevitare oppure ridurre Ambientale (AIA). L’AIA èilprovvedimento IIdelD. disciplinato dallaparte L.vo 152/2006 trano nell’ambito sonosoggette adAutorizzazione diapplicazionedell’IPPC Integrata distribuzione sulterritorio regionale èrappresentata infi istanze AIApernuovi impiantierisultano, intotale, autorizzati 24impiantiesistenti, lacui 44 istanze diAIAperimpiantiesistenti. Alla 1603/2005, tralafi mande AIApergliimpiantiesistenti, approvato dallaRegione Basilicatacon D.G.R. n. Basilicata,inconformitàIn alcalendariodellescadenze perlapresentazione delledo- tranti nelcampodiapplicazionedellacosiddetta "direttiva IPPC" L’indicatore defi (es.extraeuropei asiatici)sempre piùorientativerso l’adozione diquestistrumenti. tutela dell’ambiente siaaseguito didinamichemercato cheadoggi vedono ipaesi convinta cheladiff E AUTORIZZAZIONI RILASCIATE IND3. AD IMPIANTI AUTORIZZAZIONE SOGGETTI INTEGRATA AMBIENTALE (AIA) • • • • • Autorizzazione unicaperinuovi impiantidismaltimento erecupero rifi Autorizzazione alloscarico (Capo IIdel Titolo IVdellaParte IIIdelD. L.vo 152/2006); IallaParte aspetti sanitari(Titolo V delD. L.vo 152/2006); Autorizzazione alleemissioni inatmosfera, fermi restando iprofi coltura (D.L.vo 99/1992, art.9) Autorizzazione all’utilizzo deifanghiderivantidalprocesso didepurazioneinagri- 7) 209/1999, art. Autorizzazione allosmaltimento (D. degliapparecchi contenenti PCB-PCT L.vo del D. L.vo 152/2006); - IPPC. nisce ilnumero distabilimentieattività,presenti inBasilicata,rien- ne del2005eilprimosemestre dell’anno 2006sonostate presentate usione deisistemi digestioneambientalepossamegliogarantire la data del31/12/2010risultanopresentate 9 ermarsi sullivello dimantenimento del usione ditalicertifi gura 5. 2 . Le attivitàcherien- Integrated Pollution Preven- li concernenti gli cazioni, siasot- 1 , sempre più uti (art. 208 uti (art. in questo casoiltrend èpositivo perché l’uffi Decisamente alto èilnumero diimpianti componentistica perauto ediprodotti alimentari. Consistentedi impiantilavorazione èlapresenza inerti. diattivitàperlaproduzione di tivo regionale con prevalenza diimpiantiperlaproduzione diconglomerati cementizi e ditte inpossesso diautorizzazione alleemissioniinatmosfera rifl fi ex DPRn.203/1988(attualmente D.Lgs. gra- 372impianti.Il n.152/2006es.m.i. titolo V) mento dell’indicatore. Dal1989al2010risultanoautorizzati alleemissioniinatmosfera, regionali diautorizzazione alleemissioniinatmosfera invigore alladatadiaggiorna- regionale. Le informazioni relative alleimprese autorizzate derivanodaiprovvedimenti mosfera provenienti dallediverse tipologie diattivitàproduttive presenti nelterritorio L’indicatore miraacaratterizzare il istanze neitempi previsti dallanormativa.Una fasesaliente ditalelavoro saràcostituito IND4. NUMERO DI IMPIANTI AUTORIZZATI ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA co difi gura 6 riporta ilnumero diditte autorizzategura 6riporta numero pertipologia di attività.Il di potenziale impatto provocato dalleemissioniinat- autorizzati alleemissioni inatmosfera. Anche cio competente riesce adevadere lenuove ette ilcontesto produt- D A T Ambientale Uffi Sostenibilità, Ambiente, Territorio, Politiche della Fonte: RegioneBasilicata, Dipartimento FI Ambientale Uffi Sostenibilità, Ambiente, Territorio, Politiche della Fonte: RegioneBasilicata, Dipartimento FI A E U U I G G RR T T ATT U U O O RA RA I R R T IVI IZZ IZZ O 6.NUME 5. R T AT AT I À (1989-2010) D A cio Compatibilità cio Compatibilità LE I E I STR A P I D E A I R E R (2012) B G

O T UZIONE LI IM I D P I IM OLO P I PR G A I N A E T

S I E

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Industria regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 58 > 59 NI IN in atmosfera) Regione Basilicata (Inventario emissioni Fonte: nostra elaborazione sudati IN TAB rcsipoutv 24 1,1183 38 525 4,5 1064,18 447,758 0,00 5542,58 636,434 43,88 397,13 128,35 17,73 519,11 1614,00 72,42 Regione Basilicata 98,09 Totale emissionidella alle emissionitotali Contributo dell’industria 1076,49 Processi produttivi Combustione nell’industria D ELL U STR AT A MO 3.LIVELLI I A LI (2004) S FE RA

DA D

ATT I EMI IVI SS T IO- À in atmosfera) Regione Basilicata (Inventario emissioni Fonte: nostra elaborazione sudati FI NI IN A IN NNO (2004) 189 1, 723 16 997 04121064,18 128.640,28 1084,192 4.260,16 5939,71 38.364,71 61,61 2.536,26 16.394,78 1742,35 59.845,15 617,2 6.227,12 1148,91 tonn/anno SOX G D U U RA STR AT 7.LIVELLI MO I A LI IN S FE RA T

ONNELL DA D I EMI

tonn/anno COV ATT IVI SS AT IO- T E/ À vengono assegnati aciascunimpianto attraverso ilPiano NazionalediAllocazione (PNA), ricadono nelcampodiapplicazione dalladirettiva. Ipermessidiemissioneammissibili defi modifi una valutazionepiùaderente allarealtà delleattivitàproduttive tenendo conto delle dal D. Lgs. 152/2006es.m.i eprevisto 281dellostesso decreto dall’art. checonsentirà dall’aggiornamento delleautorizzazioni rilasciate aisensi delDPRn.203/88,abrogato del sistema europeo di e l’incremento degliassorbimentidianidride carbonica)èstato assegnato all’attuazione prevenzione deicambiamenticlimatici attraverso lariduzionedelleemissionidigasserra Nei Paesi Europea, dell’Unione unruolocentrale nelle strategie dimitigazione(ossia Emissions trading una diminuzionedelcontributo dell’industria alleemissionitotali. dei provvedimenti diautorizzazione alleemissioniinatmosfera dovrebbe comportare ed ilparticolato. L’adozione ditecnologie piùavanzate edilconseguente aggiornamento rilievo pergliossididizolfo ediazoto nonchéperilmonossidoebiossidodicarbonio Basilicata,ilcontributoIn dell’industria alleemissioniregionali sipresenta diuncerto tempo edunacaratterizzazione puntualedellesorgenti piùsignifi dalle sorgenti all’atmosfera, territoriale, inclusalaloro ripartizione laloro evoluzione nel aggiornamento. L’inventario diemissionièunastimaquantitativatalifl ventario delleemissionidellaRegione Basilicata,costruito sudatidel2004,edinfasedi si inbasealcontributo deisingolimacrosettori. Essovieneelaborato utilizzandol’in- La fi IND5. EMISSIONI IN ATMOSFERA DA ATTIVITÀ INDUSTRIALI nizione diunlimite massimoalleemissionidigasserradagliimpianti industrialiche nalità dell'indicatore èquelladimonitorare neltempo l’entità degliinquinantiemes- tonn/anno NOX che intervenute neglianni. che intervenute in Italia edinBasilicata. in Italia tonn/anno PM10 emissions trading tonn/anno CO , istituito inbaseallaDirettiva 2003/87/CEcon la Ktonn/anno CO2 cative. tonn/anno Benzene ussi dimateria quote diemissioneCO Basilicata,allostato attuale,In dalRegistro delPiano Nazionalediassegnazione delle sfera nelcorso dell’anno diriferimento. Unit 8,comma 2delD.Lgsart. 4aprile2006,n.216edogni permesso( Basilicata con lerispettive quote autorizzate (1.053.532tCO ad espletare unaserie diadempimentichepossonoriassumersinellafi stanze tossiche enocive (dispersioneinatmosfera). gestore Il dellostabilimento ètenuto scenari di incidentipossonoderivare da:sostanze infi le elencate nell’Allegato IdelDecreto Legislativo 334/1999es.m.i. defi In unaopiùsostanze pericolose";intervengano persostanze pericolose siintendono quel- per lasalute umanaoperl’ambiente, all’interno oall’esterno dellostabilimento, eincui l’attività diunostabilimento echedialuogoadunpericolo grave, immediato odiff un’esplosione digrande entità,dovuto asviluppiincontrollati chesiverifi normativa defi zione disostanze potenzialmente pericolose inquantitàsuperiore asogliedefi L’elemento checlassifi diAviglianodella Cartiera infasedidefi RILEVANTE IND6. NUMERO E TIPOLOGIA DI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE ARTISSUE 1089 Cartiera diAvigliano Cartiera 448.015 25.255 276.266 Cento oliDi Viggiano 211.595 Cementeria Mt Centrale Termoelettrica Siderpotenza 1089 5.892 920 Stabilimento diLavello 778 972 TECNOPARCO VALBASENTO 774 ARTISSUE ITALCEMENTI S.P.A. FERRIERE NORDSPA ENI S.p.a. 1261 S.P.A. EUGEA Mediterranea EEESA73Centrale diCog. SERENE 773 SERENE SPA DEL GESTORE RAGIONE SOCIALE , EAUs) attribuisce ildiritto aemettere unatonnellata dianidridecarbonicainatmo- Art. 8 Art. • • • • • • • PEI (Piano di Emergenza Interno) Emergenza di (Piano PEI Formazione Sistema Sicurezza della di Gestione rilevanti degli incidenti prevenzione di politica Documento sulla Scheda informativa Notifica Sicurezza) (Rapporto di RdS nisce incidente rilevante "unevento qualeun’emissione, unincendio o C.T.R. Istruttoria ca uno stabilimento "a Rischio di Incidente Rilevante" èladeten- Rilevante" diIncidente caunostabilimento "aRischio ...–Piano di Emergenza – P.E.E. Esterno 2 risultanoessere presenti sette imprese ( °ATRZAIN EOIAIN QUOTE 2012 DENOMINAZIONE N° AUTORIZZAZIONE STABILIMENTI nizione come diseguito riportato. PREFETTO • • • • • • 6/7 Art. di Melfi PEI (Piano di Emergenza Interno) Emergenza di (Piano PEI Formazione Sistema Sicurezza della di Gestione rilevanti degli incidenti prevenzione di politica Documento sulla popolazione la per informativa Scheda Notifica ammabili (incendi, esplosioni),so-

2 ) con esclusionedellequote European Allowances holding gura seguente: nitiva, ipossibili canodurante 86.509 (t/CO2 ) ) operantiin nite. La nite. erito, STAB NE Ambientale -Uffi Sostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Regione Basilicata -Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati FI Regione Basilicata Fonte: nostra elaborazione sudati TAB INCI G U D ELL D ILIMEN RA I CO EN A 8. T 4.QUO 2 2012 E AD R T cio Compatibilità ILEV I EM A

T R P A E IMEN I N S D CHIO T I EMI E T I D D SS I E IO- G LI

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Industria regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 60 > 61 IN D inseriti nelletabellesuccessive. i daticorrispondenti nonsonostati l’installazione deiloro impianti,pertanto S.p.A. hannoricevuto ilNOFper * Ambientale -Uffi Sostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Fonte: RegioneBasilicata -Dipartimento TAB Ambientale -Uffi Sostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Regione Basilicata -Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati MEN TAB MEN D Le ditteTotal S.p.A.eGeogastock Italia I INCI .L BAS GS ELL ELL T T I I . 334/1999E ILIC D S D A A O EN 5.IM I CUI 6.NUME GG ATA T cio Compatibilità E E cio Compatibilità TT A P R L I ILEV I A N AG R T O S A LI I .M.I D N A AD I

T R E STAB I EM S CHIO P ILI- I- Basilicata, enellospecifi 6,7e8delD.Lgs.PEE deglistabilimentisoggettiagliartt. n,334/1999es.m.i. LaRegione pea: entro dicembre 2010sonostate approvati dallePrefetture diPotenza eMatera tuttii dalla Commissione Europea Euro- edialtri11membridell’Unione neiconfronti dell’Italia tività diredazione edaggiornamento deiPEE,afr zione dellapopolazioneedell’ambiente. Negliultimiannisièdato grande impulsoalleat- evento incidentaleneglistabilimentiarischiodi za esterno (PEE)rappresenta larispostaorganizzata daglientipreposti alverifi dei precedenti, manonsonotenuti aredigere Piano disicurezza. Il diemergen- ilrapporto 6e7hannoimedesimiobblighi stione dellasicurezza. Glistabilimentidicuiagliarticoli (MATTM), diredigere disicurezza ediadottare unrapporto unospecifi go dipresentare unanotifi 8delDecretoGli stabilimentidicuiall’art. Legislativo 334/1999es.m.i. hannol’obbli- trolio liquefattiediimpiantiproduzione dimaterie plastiche(Tabella 7). schio adessoassociato. Basilicatasiriscontra unaprevalenza In didepositigaspe- L’attività diunostabilimento permette diconoscere preventivamente ilpotenziale ri- ria infunzionedegliadempimentistabilitidallanormativaacui sonosoggetti. dato adisposizioneperquestoIl indicatore èilnumero distabilimenti,divisipercatego- 8come rappresentato 6esette diseguito. in Art. cinque stabilimentiricadentiinArt. campo diapplicazionedelD.Lgs. n.334/1999es.m.i., fi Territorio, Politiche dellaSostenibilità, hacensito tutte leattivitàindustrialiricadentinel ueo5712 7 5 Numero ...slMT PZ PZ PZ MT MT PZ Total MT S.p.A. Italia * 7 S.I.P. srl PZ 6 Sudsrl Incagal PZ 5 Geogastock S.p.A. * 4 PZ EniS.p.A. 3 srl Dow Italia 2 S.p.A. Commer TGS MT 1 S.p.A. Mythen 5 Mazzola gassrl 4 LiquigasS.p.A. 3 COM PASS S.p.A. 2 GnosisBioresearch srl 1 ZED PROVINCIA PROVINCIA AZIENDA AZIENDA R.67AT8Totale 6/7e8 artt. ART.8 ART. 6/7 co co l’Uffi ca alleAutorità competenti tracuiilMinistero dell’Ambiente cio Compatibilità Ambientale del Dipartimento Ambiente,cio Compatibilità AmbientaledelDipartimento STABILIMENTI ART.8 STABILIMENTI ART.6 incidenti rilevanti,agaranziadellaprote- onte della procedura di infrazione aperta onte dellaprocedura diinfrazioneaperta no al31dicembre 2010.Sitrattadi co sistema dige- carsi di un carsi diun in atto lemisure diprevenzione emitigazionedeglistessi. sono sottoposti; perindividuare altresì, lecriticitàemettere sonounpunto dipartenza Gli incidentiavvenuti dannoun’indicazione sullivello el’ambiente dirischioacuil’uomo de Total S.p.A. Italia eGeogastock S.p.A. E’ prevista unavariazioneditaleindicatore inseguito allaentratainfunzionedelleazien- indicate lequantitàtotali dichiarate intuttiglistabilimenti,ancheseinferiori allasoglia. di unostabilimento perlasuaclassifi Le soglie indicate nelletabellesuccessive siriferiscono aiquantitatividetenuti all’interno plessivi disostanze pericolose presenti neglistabilimenticollocati sulterritorio lucano. rilevante presenti sulterritorio regionale di sostanze (opreparati) pericolose piùdiff licata. Essoconsente infatti,dievidenziare iquan L’indicatore permette ditrarre considerazioni sullamappadelrischioindustrialeinBasi- anche con l’attivazione delleduenuove aziende Total S.p.A. Italia eGeogastock S.p.A. La situazionedelleindustriearischiodiincidente rilevante dovrebbe restare stazionaria IND8. INCIDENTI AVVENUTI NEGLI ULTIMI 5 ANNI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE (RIR) IND7. QUANTITATIVI DI SOSTANZE PERICOLOSE PRESENTI NEGLI STABILIMENTI rdzoed idee 10 10 30 10 1 30 1 10 3 1 3 1 Produzione dibiodiesel Produzione dimaterie plastiche farmaceutica Industria Trattamento dioliogrezzo Produzione e/odeposito gastecnici Deposito digasliquefatti .Tsih 0201.970,7 596 200 2,301 23 20 76.730 0 2.000 50 50 25.000 50 5 200 5 2.500 2. Tossiche 1. Moltotossiche 5 Prodotti petroliferi Ossigeno Idrogeno infi liquefattiestremamenteGas Acetilene ammabili egasnaturali 020613,644 Quantità (t) 8(t) art. Soglia 200 6/7(t) artt. Soglia Quantità (t) 50 8(t) art. Soglia 6/7(t) artt. Soglia cazione come RIR.Nellacolonna "Quantità" sono . Vengono iquantitativicom- diseguito riportati useneglistabilimentiarischiodiincidente titativi eiltipodisostanze ocategorie ueo% Numero Stabilimenti esistenti LE LO 334/1999 E R LE LO VI Ambientale -Uffi Sostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Fonte: RegioneBasilicata -Dipartimento 334/1999 E TAB Ambientale -Uffi Sostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Fonte: RegioneBasilicata -Dipartimento TAB Ambientale -Uffi Sostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Regione Basilicata -Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati TAB ILEV T GAT GAT S S À E CL E CL ELL ELL ELL A A O I O I-

R N A A A ASS ASS I T 9. 8. 7. S PART E CHIO PART IFIC IFIC T S S cio Compatibilità cio Compatibilità cio Compatibilità S S I O O P .M.I. .M.I. STA STA E 1, OLO AT AT D E 2, I INCI E NELL’ E NELL’ NZE NZE D G .L I D A .L GS

P P D D E E GS EN I . R R A A ATT ICO- L- L- ICO- . T E I-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Industria regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 62 > 63 Fonte: Basilicata Arpa FI D NE E G G G U LI INCI LI RA STAB 9.NUME D ILIMEN EN T I (2005-2010) R O EQU T I R I R A LI T À sono fi rilievono particolare leverifi Tra lediverse misure divigilanza econtrollo previste dalD.Lgs. n.334/99es.m.i. assumo- aziende andrebbero potenziati isistemi digestionedellasicurezza. 6delD.Lgsstabilimenti dicuiall’art. 334/99es.m.i. evidenziachepertalecategoria di dellesostanze pericolose.il trasporto Lapresenza diincidentiinnumero maggiore negli 8,mentre sièverifipiù frequenti neglistabilimentiinart. e digarantire lasicurezza delterritorio edellapopolazione. 72haperò Lo stesso art. teria con specifi relative alleindustriearischio, nonchédellacompetenza legislativa adisciplinare lama- 59/1997) èstato disposto iltrasferimento amministrativi delloStato alleregioni edaglientilocali,inattuazionedelcapoIdellaL. precisa 72delD.Lgs checon l’art. 112/1998 (recante "Conferimento difunzioniecompiti la sicurezza delterritorio. Per quanto riguarda leverifi guenza unminore controllo delsistema predisposto dallesingoleaziendepergarantire 8siregistrabilimenti dicuiall’art. unoscor analizzando ilnumero complessivo diispezioniriferite aglianniprecedenti perglista- in Basilicataverifi Non cisonoverifi 6e7. di cuiagliartt. competenza amministrativanellosvolgimento delleverifi ste dalMinistero dell’Ambiente 8,mentre perglistabilimentidicuiall’art. laRegione ha la probabilità diaccadimento degliincidentirilevanti.Le verifi considerazione chelapresenza diunsistema benstrutturato concorre allariduzionedel- rilevanti postainatto dalgestore edeirelativi sistemi digestionedellasicurezza, nella stabilimenti sottoposti all’art. 6delD.Lgsstabilimenti sottoposti all’art. 334/99es.m.i. Iquasiincidenti Dall’esame dellafi (ISPESL). evitati solopercircostanze favorevoli e/o casuali. Fonte, Istituto Superiore per laPrevenzione elaSicurezza delLavoro cidente con danniapersone, beniaziendalieambientali,macheavrebbe potuto facilmente provocare talieventi, Per siintende "QuasiIncidente" unepisodioanomalo enegativo chenonhadeterminato unvero eproprio in- 3 IND9.ISPETTIVE VERIFICHE nalizzate l’adeguatezza adaccertare dellapoliticadiprevenzione degliincidenti che normative aifi che ispettive perquanto riguarda gli stabilimenti ricadentinell’art.6; che ispettive avviate inBasilicatanel2010,nésonomaistate avviate gura 9sievince cheilmaggior numero diincidentièavvenuto negli che ispettive suisistemi digestionedellasicurezza. Queste ni delraccordo traisoggettiincaricati dell’istruttoria alle regioni dellecompetenze amministrative aggiante decremento dellestesse ediconse- che dicompetenza regionale si cato unsoloincidente durante che ispettive deglistabilimenti che ispettive sonodispo- 3 , invece, sono in discussionetrairappresentanti deiMinister 72 delD.Lgs. n.112del1998adoggi nonèstato stipulato, ancora essendoiltesto-base alla stipuladell’accordo diprogramma con loStato. L’accordo dicuiall’art. Stato-Regioni per disciplinare lamateria, lacuioperatività,peralcuniaspetti,ècomunque subordinata te laRegione Basilicatanonhaancora provveduto ademanare appositaleggeregionale la Regione disciplini,tral’altro, inmerito all’esercizio delleverifi 18delD.Lgs.chiarazione. lineacon talidisposizioni,l’art. In n.334/99es.m.i. prevede che verifi (ARPA), edallastipuladiunapposito accordo diprogramma traStato eRegione perla mativa regionale, previa attivazionedell’Agenzia regionale diprotezione dell’ambiente subordinato iltrasferimento dellecompet per ilfederalismo amministrativo dellaPresidenza delConsiglio deiMinistri. ca deipresupposti perlosvolgimento dellefunzioni,nonchéperleprocedure didi- enze amministrative all’adozione dellanor- i competenti eleRegioni, presso l’Uffi che ispettive. Attualmen- cio

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Industria Potenza, opere in costruzione. Ernesto Salinardi paradigmi delconcetto disviluppo urbanopiùimplosivo, cioèrivolto allariqualifi domanda insediativamutevole nellaqualità enellaquantitàcheponedatempo nuovi e welfare ingenerale)cheneltempo cambiano, ilsettore dellecostruzioni risente diuna (abitareinalienabili dell’uomo elavorare) spazipubblici nonchébisogni sociali(servizi, di circa delleemissionidiCO l’80% città. Le cittàpuroccupando soloil2%dellasuperfi insediativi antropici checaratterizzano unterri che neagevolanorete lafruizione, costituiscono deitrasporti lespecifi le forme eletecnologie con cuisonocostruite, letipologie, la leinfrastrutture diservizi, nel tempo sonoaggregate inunluogoesonorelazionate imateriali, allasuamorfologia, lizzate pergarantire L’insieme ilcomfort. dellecostruzioni, illoro utilizzo, ilmodoincui genera unimpatto acustico dovuto essenzialmente allecomponenti impiantisticheuti- immette nell’ambiente elementiinquinanti,daifumidellacombustione agliscarichi,e dell’edifi ambientali nelmomento incuioccupa unospazio, nonsoltanto quellodipertinenza tecnico elerisorsenaturaliquali,adesempio, l’acqua ol’aria. Unedifi lizzazione, lerisorseenergetiche necessarie pergarantire termico ilcomfort eillumino- più ampiadell’abitare, lerisorse"consumate" sonoilterritorio, i materiali perlasuarea- sioni, rifi per lapressione esercitata sull’ambiente el’impatto generato (consumo disuolo, emis- molteplicità disoggetti (famiglie, imprese, agenzieimmobiliari,fondi immobiliari,ecc.), cimento di unbisogno primariodell’uomo, la casa,diinvestimento immobiliare diuna direttomica, socialeedambientalediunterritorio chehacon perilrapporto ilsoddisfa- settoreIl dellecostruzioni haunaevidente centralità nell’analisi dellasituazioneecono- Costruzioni Capitolo 4 1 VII Rapporto ISPRA2010-Qualitàdell’ambiente urbano. VIIRapporto 1 arrivare a6,3miliardi nel2050 metà dellapopolazioneumanavive inaree urbane:3,4miliardi diindividuichepotranno Aff ofEconomic andSocial tion DivisiondelDepartment uti, consumo dienergia, ecc.). nelcasodellecostruzioni, onell’accezione Infatti, cio, maanchequellocorrelato alleinfrastrutture chelocollegano alterritorio, 1 . Poiché destinato asoddisfare bisogni primariediritti 2 , poiché, come dimostranoidati2009dellaPopula- torio, modellatiedorganizzati inpaesie cie delpianeta,sonoresponsabili airs delleNazioniUnite, oltre la cio consuma risorse cità deisistemi cazione

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Costruzioni regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 66 > 67 D Sostenibilità -DirezioneGeneraleSostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Fonte: RegioneBasilicata -Dipartimento TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO COS8 COS5 COS4 COS3 COS2 OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI COS1 DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE COS6 COS7 omtv tuet E A A 2000-2012 BAS REGBAS R Normative estrumenti pubblica Edilizia residenziale ampliamenti nuove costruzioni e Volumi autorizzati per per abitazioni Permessi acostruire del settore addetti Numero delleimprese/ settore alPIL Valore aggiunto del btzoiefmgi SA ITA ISTAT n S Abitazioni efamiglie del settore residenziale Consumi edemissioni qualifi sviluppo urbanoedediliziosostenibile; riduzionedelconsumo disuoloeenergia; ri- la strategia "Europa 2020"approvata dalConsiglio UE,rimarcando tre temi principali: anni, laddove sipropone diimplementare, con unaspecifi urbanistici localiediarea vasta. sposte chelapubblicaamministrazionemette incampocon laredazione deglistrumenti zione all’impatto chedetermina sulconsumo disuoloesulpaesaggio; inrelazione alleri- ata dall’off come settore dispecializzazionedell’economia regionale; inrelazione allapressione cre- presente, ilsettore dellecostruzioni edell’ambiente urbanodellaBasilicataèindagato guardano allecittàcome oggetto dellesfi costruzione dellacompetitività mentre edellacoesione dell’Unione recenti documenti programmazione europei hannodadecenni attribuito allecittàunruolotrainante nella nale, èoggi caratterizzato daunapesante caduta. come ilsettore, che al 2006costituiva unaforma di specializzazionedell’economia regio- i datirelativi allacontabilità territoriale (v mia nazionale. sianalizzanoidatidellastrutturaproduttiva Se edoccupazionale, nonché occupazionale, harisentito fortemente dellacrisichedal2008adoggi hacolpito l’econo- tore fondamentale dell’economia, siaintermini diricchezza prodotta chesotto ilprofi L’indicatore riferisce cheinBasilicata e alrinnovamento dellacittàesistente COS1. VALORE AGGIUNTO DELLE COSTRUZIONI AL PIL SA IT m D/P ISTAT 2000-2013 Dm n BAS UNIONCAMERE D numero D NOCMR IT UNIONCAMERE % D E A A 2008 BAS REGBAS % P cazione urbanaintegrata; riqualifi erta dinuove dinuova costruzioni ediliziapubblica;inrela- edinparticolare erta MISURA 2 3 nATER Matera e /n IT UNIONCAMERE /n Potenza OT COPERTURA FONTE l’industria dellecostruzioni, cherappresenta unset- piùcheallaespansioneinsediativa.Idocumentidi cazione energetica degliedifi A 2000-2010 BAS BAS BAS BAS SPAZIALE BAS de chel’Europa dovrà aff alore aggiunto delsettore alPIL)èevidente 2000-2013 2005-2012 2000-2013 TEMPORALE COPERTURA 2001-2008 ca attenzione allearee urbane, rontare neiprossimi ATTUALE STATO ci. Nelparagrafo −− −− TREND ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ ↓ lo si attesta all’8,6%. di lavoro) raggiunge èparial10,7%;quotache, il7,7%,mentre inItalia, nelMezzogiorno contributoIl dellecostruzioni all’occupazione complessiva (misurata intermini diunità pari a-19,6%neiprimiseimesidel2012). dell’Agenzia del Territorio cheevidenzianouncrollo dellecompravendite residenziali, le haregistrato fl unaforte capacità ditenuta rispetto adaltrisettori industrialisebbenelacomponente residenzia- dellecostruzioni,congiunturale però, delpaese. comparto Il ha mostrato unamaggiore nei seiannisuccessivi siassiste adunafaseregressiva, inlineacon ladiffi alla Valle d’Aosta. fi Se gionale, conferma l’importanza economica delsettore perlaBasilicata,seconda solo quanto attienel’incidenza percentuale delvalore aggiunto dellecostruzioni sulPILre- La fi quella nazionale(-0,3%). dal settore ècaratterizzato daunadiminuzionepercentuale maggiore (-5%)rispetto a di valoririspetto aldato nazionale;infatti,ilv della mediadelleregioni delmezzogiorno (5,5%).Idatirecenti indicanounainversione 3 puntipercentuali allamedianazionale(4,9%)edi2,4puntipercentuali neiconfronti la ricchezza complessiva prodotta dalsistema economico regionale, quotasuperiore di Basilicata,ilvalore aggiuntoIn realizzato COS2. NUMERO DELLE IMPRESE/ADDETTI DEL SETTORE 20 062012 2006 2000 tla45494,2 2,9 4,9 7,9 4,5 6,7 Italia Basilicata gura, chemette aconfronto laregione Basilicatacon lealtre regioni italianeper no al 2006 la performance delsettore no al2006laperformance èstataaltamente positiva, uPL%s I %suPIL %suPIL % suPIL essione dellecompravendite (tendenza confermata daidati dal settore nel2006rappresentava il7,9%del- alore aggiunto regionale realizzato al2012 cile situazione STR Unioncamere Basilicata -Centro Studi Fonte: Economico Osservatorio Regionale, FI Unioncamere Basilicata -Centro Studi EconomicoOsservatorio Regionale, Fonte: nostra elaborazione sudati D TAB CO D LE ( ELL’IN EL V G STR U UZIONI (2000-2012) ELL A RA NNO 2006) A UZIONI LO A 1.INCI D 2.V U R STR E AGG A S LO I D UL A ENZ

R IUN D E P ELLE CO- IL A AGG T % O R E D IUN G ELLE ION T O A -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Costruzioni regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 68 > 69 (2000-2008) IM LE IM CO CEN 2000=100 (2000-2012) CO Unioncamere Basilicata -Centro Studi Fonte: Economico Osservatorio Regionale, FI Unioncamere Basilicata -Centro Studi EconomicoOsservatorio Regionale, Fonte: nostra elaborazione sudati FI G G PR STR STR U U T RA RA E U PR UZIONE UZIONI -NUME S A 3.INCI 2. E LE E D S E EX A EL D N ELLE IM DA S S D E TRA UL TT MEN ENZ O T - AGR R O A PR T E TA R

O P I IN E D E ICOLE LE D S R ELLE E ELLE - D D D ICI EL- I 2 Osservatorio economico dellaBasilicata-L'economia Osservatorio dellaBasilicata nel2011. 2 lizia èdiquasi1.500addettiinmeno termini assoluti, neltriennio2008-2010,lacontrazionedetti (-7,7%).In registrata nell’edi- tore industrialehapersoilnumero ètraquellichealivello piùelevato dicomparto diad- dato relativoIl alperiodo2008-2010in meridionale, chesiattesta al16,4%. della regione: unaquotasuperiore siaallamedianazionale(parial18,3%)aquella zioni, cherappresentano il19,0%dellabaseimprenditoriale complessiva extra-agricola lucane (incondizione dinormalefunzionamento) 6.693imprese delsettore dellecostru- Alla fi damento delnumero deipermessia costruire per abitazionichesecondo elaborazioni La diffi COS3. PERMESSI A COSTRUIRE PER ABITAZIONI ne del2008,risultavano iscritte al Registro Imprese delleCamere diCommercio cile situazione incuiattualmente ètestimoniata versa anchedall’an- ilcomparto 2 . verte taledinamicapositivamostrandocheilset- verte aiiaa717, 3, 1, 4, 38-50,5 -57,9 -3,8 -19,8 -48,8 -47,3 -25,4 -10,1 -15,3 -22,3 -34,9 Var.% rispettoall’anno precendente Var.% -27,7 -4,5 71,6 2010 -13,6 -5,2 781 2009 128.707 0,4 2008 2010-2005 -1 2007 Basilicata 39.358 meridionaleedinsulare Italia 2006 Italia 2010 fabbricati per1milionee317mila metricubidivolume. nuova edilizianonresidenziale (capannonieduffi otto anni(2000-2007)sonostatiautorizzate 14.482nuove abitazioni.L’off 232 nuovi fabbricati cuicorrispondono 726abitazionie380.353metricubidivolume. In 1 milionee306mila.Nel2007sonostatirealizzati 3.571nuove abitazioni,nel2010solo metri cubiconcessi pergliampliamentidifabbricatipreesistenti, peruntotale, quindi,di tazioni), per1milionee228milametricubidivolume, aiqualisiaggiungono i78mila di costruire perrealizzare 575nuovi fabbricatiresidenziali (cuicorrispondono 2.521abi- dalle misure diagevolazione fi te diriqualifi dellanuova ediliziasiadegliinterventi alimentata inmodopressoché costante, abitativo, dalcomparto sia nellacomponen- cautela. Neidiecianniprecedenticon unacerta il2006laproduzione delsettore èstata levate tramite lacollaborazione cheicomuni forniscono adIstat,siritienechevadaletto del 57,9% per l’Italia edel50,5%perlaBasilicata. del 57,9%perl’Italia sui datiISTAT eANCEpresentano unavariazione(indiminuizione)nelperiodo2005-2010 i m messi acostruire, qualenuovo stock difabbricatiresidenziali enon;nonindica,pertanto, L’indicatore permette divalutare laquantitàdi TI RESIDENZIALI E NON COS4. VOLUMI AUTORIZZATI PER COSTRUZIONE E AMPLIAMENTO DI FABBRICA- 3 dicostruzioni esistenti masoloinuovi; essendoundato legato alle informazioni ri- scale. Nel2006,inBasilicata, sonostatirilasciatipermessi volume autorizzato con ilrilasciodeiper- ci)peril2006siattesta su374nuovi cazione, quest’ultimi sospintianche cazione, quest’ultimi erta, invece,erta, di CO E E Fonte: elaborazione Ance sudatiIstat TAB Fonte: elaborazione Ance sudatiIstat (1995-2012) FI D A G STR

M A U ELL M RA P LI UI P A 4. LI A R 3. MEN A E (2006-2010). AB MEN AB I T TA I TA I). T ZIONI (NUOVE I) INI ZIONI (NUOVE P E R ME TA LI SS A I

A

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Costruzioni regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 70 > 71 2000=100) T F L’ Unioncamere Basilicata -Centro Studi EconomicoOsservatorio Regionale, Fonte: nostra elaborazione sudati S FI Unioncamere Basilicata -Centro Studi EconomicoOsservatorio Regionale, Fonte: nostra elaborazione sudati S FI (NUME ABBR I I I E A G G P P M U U E E S P RA RA R R I LI ST L L IC R 6.VOLUMICONCE 5.VOLUMICONCE A EN A A AT I IN MEN CO CO T I NON I (NUME D STR STR ICI 2000=100) T O UZIONE UZIONE E D R I F E S R ABBR I D I IN ENZI D D S I IC S ICI - - A A LI - destinate anuovi investimenti infrastrutturali. si èinterrotta nel2004,scontando ridimensionamento unforte dellerisorsepubbliche tire dal1997,con dueannidianticiporispetto aglialtrisettori. Lafaseespansiva,tuttavia, pesante fermo sperimentato nellaprima metàdeglianni’90,haripreso acrescere apar- una successivadelleopere pubbliche, ripresacomparto nel2006e2007.Il infi to sviluppotrail1999 eil2002,seguito unperiododiforte dauntrienniodicrisie Le costruzioni nonresidenziali destinate adattivitàeconomiche, invece, hannoregistra- 2007-2012 ènettamente scesa aldisotto deivaloridel2002. aumentata del7,4%,afronte diunincremento del4,3%registrato nelperiodo inItalia, nellamediadell’interoSe periodo2000-2006,l’off erta abitativa(intermini divolumi) è erta ne, dopoil 06215448, .2 , 73,2 73,5 74,1 5,0 76,5 5,2 78,0 5,0 2.125 80,0 4,7 2.183 81,6 4,6 2.161 88,6 4,3 2.101 95,7 4,2 2.064 90,2 2.012 4,4 97,3 1.959 2,8 85,3 3,3 2.135 96,1 2006 3,0 1.521 93,1 2005 3,1 1.609 2004 2,6 1.611 2003 2,7 1.516 2002 1.375 2001 1.527 2000 fabbricato, m Volume medio 3 per fabbricato N. abitazioni riduce lasuperfi numero medio diabitazionipersingolofabbricato, cheèpassato da2,7a4,4mentre si (dai 1.527metricubiperfabbricato nel2000ai2.135metricubidel2006);aumentail abitativanellaregione:ferta aumentaladimensionemediadeifabbricatiresidenziali tre aspetti,tralorova; sipossonoosservare c La Tabella 4consente diesaminare piùspecifi economiche epopolari. denziale pubblicanellaprovince diPotenza eMatera ed ilrelativo numero diabitazioni L’indicatore dà conto dellasuperfi superfi componenti inucleifamiliaridellaBasilicataparia2,57,dàconto dellarealizzazione di alnumeroresta mediodei piùelevatadellamediaitaliana;questasituazione, rapportata La fi COS 5. EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA aiiaaItalia Basilicata gura 7mostra,tuttavia, chelasuperfi ci abitative superioriallostandard previsto perpersona. per abitazione, m Superfi cie utileabitabileperabitazione(da93,1a88,6m cie media 2 fabbricato, m Volume medio cie urbanizzata perrealizzare diediliziaresi- interventi cie utileabitabiledelleabitazionidiBasilicata catamente ildato relativo all’edilizia abitati- ollegati, caratterizzanti l’andamento dell’of- 3 per fabbricato N. abitazioni 2 ). abitazione, m Superfi cie mediaper 2 I AB D Unioncamere Basilicata -Centro Studi Fonte: Economico Osservatorio Regionale, S FI Unioncamere Basilicata -Centro Studi Fonte: Economico Osservatorio Regionale, TAB AB TA E ELL’OFFE G I I D LI U TAT TAB ELL I RA A S (2000-2006) U IV ILE, V A 7. P 4.EVOLUZIONE A E IN RTA AB R FICIE (INM A I BAS TA LO

D I E ZIONI R ILIC I %(2006) D ILIZI ATA P 2 E ) U E A R

CL D T IN ILE AS -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Costruzioni regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 72 > 73 G Fonte: nostra elaborazione sudatiISTAT FI (2010) VINCIE ZI Fonte: AterPotenza eAterMatera TAB LIE (2010) G A LE U ELL RA P A D 8. U 5.E I BB P AB O LIC T D I TA ENZ ILIZI A NELL ZIONI EF A A EM

R A E

AT PR S I D A E O- MI- EN- RA

sidera cheleabitazionial2010inregime digodimento "affi tore rispondonoal fabbisogno specifi tal modosarebbe anchepossibileleggere inmodopiùeffi disaggregazioni qualilatipologia difamiglieeilregime diproprietà delleabitazioni;in programmare politichedellacasae digoverno delterritorio sostenibile, richiedeulteriori no delleseconde case;alfi nettamente superiore alnumero dellefamiglie. dato sicuramente Il contiene ilfenome- percentuale inferiore paria4,14%macomunque restano inquantità,valore assoluto, le famiglieindiecianni(2001-2010)del8,31%,abitazionisono aumentate con una 2010 lefamigliesono230.607eabitazioni287.998;al crescere delnumero del- abitazioni, mentre al2008afronte di226.657famiglie, esistono 286.672abitazioni;nel Basilicata al2001afronteIn di212.918famiglieregistrate daISTAT, esistono 275.599 27.000 milionidiabitazioniequasi21famiglie. ne calcolato inbaseanostre interpolazioni statistiche. CRESMEal2010indicainItalia Il te distimare illivello disoddisfacimento delladomandaprimariadiabitazione, sebbe- L’indicatore, ilnumero diabitazionicon ilnumero rapportando dellefamiglie, permet- rappresentano il5%dellanuova off e cheilnumero diabitazioniediliziaresidenziale rivolta allefasce piùdebolirealizzate superfi di politicheabitative alladiffi E’ unindicatore dipressione pertanto manellostesso tempo èunindicatore dirisposta Si rilevachelasuperfi periodo 2000-2010. ciale nellibero mercato. Idatisonostatiforniti dalleATER competenti esiriferiscono al COS 6. ABITAZIONI E FAMIGLIE Superfi btzoi(ueo 9 2 726 128 598 Abitazioni (numero) cie urbanizzatadescrittaedanalizzataall’indicatore nelcapitolo 12, SUO1riportato cie (m 2 1.5 620150.755 36.200 114.355 ) cie edifi nedipoterlo adeguatamente utilizzare come indicatore per coltà disostenere l’affi cata rappresenta unaridottissimapercentuale (0,1%)della OEZ AEABASILICATA MATERA POTENZA erta abitativainBasilicata,percentuale bassasesicon- erta co di housing tto ol’acquisto diunaabitazioneso- sociale. cace come lepolitiche delset- tto" rappresentano l’11,5%. tante valutare quanto apporta ilsettoretante valutare residenziale quanto apporta inBasilicataalleemissionidiCO vece gliultimiposti Valle d’Aosta con 12,6tonnellate diCO rappresenta il93%degliutenti fi serviti, termini divolume disostanzaconsumata maintermini dipercentuale delnumero utenti al 22,4%;ilconsumo digasnaturaleperusodomestico eriscaldamento, misurato nonin domestico rappresenta il18,3%delconsumo totale, afronte pari delconsumo inItalia emissioni inatmosfera (SO glia perilsettore residenziale, corrisponde a2,9tonnellate diCO In fi 4 ISPRA 3 TERNA L’indicatore consente diconsiderare la trici (KWh) etermici (m trici (KWh) controllo. L’aumento delleemissionidiCO pensative odiassorbimento dellasostanza,lasuemissioneècomunque datenere sotto percentuali molto basse, tuttavia èdaevidenziare che, nonessendocimodalitàcom- (5,7) eBasilicata(5,6). del settore nonsonosignifi CO co; poichél’utilizzo energetico degliedifi della temperatura mediasuperfi Elaborando idati TERNA di CO dato con gliindicatori propri diciascunaregione emerge unsignifi COS 7. CONSUMI ED EMISSIONI DEL SETTORE RESIDENZIALE gura, secondo lamediaitaliana,l’emissione dianidride carbonicapro capite perfami- 2 in Europa (l’Italia produce, inEuropa (l’Italia inpercentuale, il17,5%delleemissionieuropee) èimpor- 2 famigliadellaregione Sicilia,seguitadaPuglia (1,4),Campania (1,5);occupano in- 3 ) delsettore dellecostruzioni adusodomestico ederivante dalle 3 , inBasilicataal2008ilconsumo dienergia elettricadelsettore 2 cative, quellediNO , SO ciale globaledell’atmosfera edelcambiamento climati- 3 , NO X eCO pressione ambientalederivante daiconsumi elet- nali. In baseaidatiISPRA nali. In ci equivaleaoltre il40%ditutte leemissionidi 2 èconsiderato tralecausedell’innalzamento 2 ) prodotte dagliimpiantidiriscaldamento. X incidonodel3%sultotale; sitrattadi 2 famiglia, Molise (6,2),Umbria famiglia, Molise 4 leemissionidiSO 2 ; confrontando questo cativo 1,2tonnellate 2 +SO 2 . 3

C riferimento alleemissionidiCO Ciò vale pertutteletabellechefanno olio combustibile come fonteenergetica. state calcolate basandosisull’utilizzodi Association (European InsulationManifactures Fonte: nostra elaborazione sudatiEURIMA di 100m standard avente un’area dipareti esterne basano suuntipodicasa europea nei vari paesi,icalcoli aessirelativi si nell’ottenere datiaffi perdite energetiche. Per viadellediffi * FI superfi di75m cie coperta TA Tutte lecifre diCO AS G LI U E* INEU RA A LL’ 2 , tettiricoprenti 125m 9.EMI A NNO IM R O 2 SS dabili suitipidicase dell’indagine sono PA IONI (2001) P U 2 . TAB D I CO 2 2 ILI ealle euna coltà 2 A

T LLE O-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Costruzioni regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 74 > 75 ZIONE IN TAT (2006) D I Fonte: nostra elaborazione sudatiISTAT FI Fondazione Impresa (IGE) Fonte: nostra elaborazione sudati FI TA EL G G LI U U IVO S RA RA A E ( TT 11.E 10.EMI P T E

O BAS D R R I CO E E D ILIC P R IFICI OC 2 E SS

S P A ATA I E IONI D

D R AD ENZI F I CO , 2001 A U D MI S I CO STR A O LE IN G AB LI U- 2

A I- ) mio energetico elamaggiore riduzionediemissioniCO2 (t/anno) fi zato daunacopertura contenimento deiconsumi energetici", rivolto asoggettipubblicieprivaticaratteriz- concessione ederogazione deicontributi asostegno dell’innovazione tecnologica edel nazione dibandidellaregione dal2002;con ilbandodel2006"Bando perla apartire e all’incremento dienergia dell’uso dafonti Alcune risposte atalesituazione, percontribuire alcontenimento deiconsumi energetici infi servare delparcoalla vetustà edallostato edilizioregionale, diconservazione come sipuòos- alle perdite energetiche derivantidalloscarso(onullo)isolamento termico legato anche assoluto per leemissionidiCO totale; i49.738.336,20 tsultotale di471.321.013,72tpongonoilsettore alterzo posto in Le emissionidiCO - BUR2del19gennaio 2010. L.R.n. 1del19gennaio2010-Normeinmateria dienergia ePIEARD.Lgs. seconda n.152del3aprile2006 -parte 5 fi gura 12elatabella6. gura 11. 2 attribuibilialsettore residenziale rappresentano, invece, il10%del nanziaria di3.000.000,00€,èstato conseguito ilmaggior rispar- 2 in Basilicata. Molta quotadelleemissionièattribuibile inBasilicata.Molta rinnovabili, sonostate date attraverso l’ema- 5 come mostranola te, vengono individuate come normative estrumen Le risposte messeincamponegliultimiannisonodidiverse tipologie che, sinteticamen- alla riqualifi piani regolatori generalidivecchia generazione, sono regolamenti urbanisticitesi più qualifi di effi redigere nuovi strumentiurbanisticiinun’ottica dicontenimento diconsumo disuolo, bile nelgoverno unitariodelterritorio regionale. Laleggeregionale obbligaicomuni a il sistema dipianifi L.R. n.23/99"Tutela, governo edusodelterritorio" che, innovando complessivamente COS8. NORMATIVE E STRUMENTI 074 39837360 529982 831971 529982 456746 837360 5389 234384 449422 301989 0 225491 73236 5891 raggiuntoRisultato 7324 93666 raggiuntoRisultato 49 215038 Obiettivo CdP 1465 8893 Obiettivo CdP 0 131825 Rif. consumi 140 (residenziale 2001) 93666 14 tot 2429 2007 17 2006 252 2005 1525 2004 cumulato Risparmio 2003 (GJ/anno) Risparmio 2002 Liquidazioni(n) 2001 2000 1999 Anno cienza efunzionalitàdeisistemi insediativo erelazionale, nonchédirestauro eri- cazione delterritorio edicontinuità dellereti vegetazionali che, diversamente dai cazione cheallanuova espansioneurbana. cazione territoriale edurbanistica,poneobiettividisviluppososteni- 11,63 837360 12,50 900000 7200000 GJ/anno % GJ/anno % GJ ti. Lanormativadiriferimento èla (GJ/anno) R Sostenibilità -Uffi Sostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Fonte: RegioneBasilicata -Dipartimento TAB -Uffi Sostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Fonte: RegioneBasilicata -Dipartimento FI 2007) T ENE ICO CONNE E G G U ELL RG ION RA E A 12.MI A T 6. LI E ICO R SS cio Energia cio Energia R I SPAR O S O U GAT A R I CON E MIO ENE I (1999- R I SPAR TR I B MIO RG U T E- I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Costruzioni regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 76 > 77 Tutela delPaesaggio -Uffi Sostenibilità Ambiente, Territorio, Politiche della Regione Basilicata -Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati copianifi cazione nessunaattivitàdi non hannoavviato [2] Intalevoce sonocompresi icomuni che pianifi cazione. mente dall’esito dellaconferenza di attività dicopianifi cazione, indipendente- cui ilComune hasvolto ohaincorso [1] Per siintendeilcaso attivitàavviata in COMUNI STR FI LIC G ATA U UMEN RA (2011) 13. D T ELL I U S cio Urbanistica e I T RBA A U

R A E ZIONE NI G IONE ST ICI NEI D BAS E G LI I- La fi Edilizia. dellaRegione Basilicata,allasezione eMobilità Infrastrutture èdisponibile sulsito delDipartimento software Il 7 vato nel2007. el’Università Politecnica scientifico diItc-Cnr delleMarche. ilsupporto collaborazione con E’ IISBEItalia, stato appro- vazione elatrasparenza degliappaltiedellacompatibilità ambien protocollo Il ITACA nasce daungruppo dilavoro interregionale perl’edilizia sostenibile dell’Istitutoperl’inno- 6 zionale 2011 Strumento perunarispostapiùspecifi del territorio. obiettivi postidallaleggestessa elascarsaattuazionedeiprincipidigoverno sostenibile nio dallaapprovazione dellaleggeurbanisticaregionale, ladiffi raggiunge complessivamente soloil33%erende manifesta, adistanzadioltre undecen- percentuale deiComuni chesonoinfasediadozione dellostrumento urbanistico (6%), sentano il27%deltotale, unapercentuale molto bassache, sepurincrementata con la fi creato applicativo ilsoftware del"Sistema degliedi- divalutazioneenergetico-ambientale e ilcarico ambientale. Aseguito dell’adesione con D.G.R. n.724del15.05.2006,èstato ne ambientalediunedifi del protocolloIl elaborato sullabasedellametodologia, sviluppatainambito internazionale, fi distorsione delmercato (ades. illavoro nero oilmeccanismo dimassimoribassonell’af- rilevazione edinterpretazione dialcunisignifi Tale organismo lepoliticheregionali, hailcompito disupportare mediante lacostante edeiLavorile dell’Edilizia 39,L.R.26del30/12/2011). Pubblici (art. tavoloIl diconfronto permanente èconfl categoria. dallerappresentanze istituzionali,datoriali,sulla crisiinedilizia,partecipati sindacaliedi alle Infrastrutture, OO.PP. ad avviare, eMobilità, già dall’aprile 2011,tavoli diconfronto occupazionale, cheproduttivo haindotto laRegione Basilicata,attraverso l’Assessorato protrarsi momento storico delparticolare Il chevive ilsettore edile, siasotto ilprofi Regionale dell'EdiliziaedeiLavoristrumento èlaistituzionedell'Osservatorio Pubblici. sociale enelladefi ci residenziali" damento degliappalti)nonchédifavorire unafunzionedipromozione, diinnovazione gura 13indicacheiComuni dotatidiRegolamento urbanistico approvato rappre- Green Building Challenge 6 perlavalutazionedellasostenibilità energetico eambientaledegliedifi 7 . Il protocollo. Il èstato utilizzato come riferimento inprogrammi diedilizia nizione diincentivi previsti innormeregionali perl’edilizia. Ulteriore cio rispetto aduemacroaree divalutazione:ilconsumo dirisorse (GBC) èunsistema (GBC) divalutazionevolontario dellaprestazio- ca èl’adesione dellaregione alProtocollo ITACA Na- uito Regiona- nellaistituzionedell’Osservatorio cativi andamentisettoriali edifenomeni di tale, al quale la Regione Basilicata partecipa, in tale, in alqualelaRegione Basilicatapartecipa, coltà diraggiungere gli ci. lo per defi Con D.G.R. n.570del24maggio 2013èstato approvato ildisciplinare dell’Osservatorio larità, economicità nellagestionedeicontratti pubblici. esistente; politicheattive didifesa delsuoloeprevenzione deirischi;trasparenza, rego- primarie esecondarie; politicheintegrate di sioccupa di:politichedellacasaeediliziasociale;sistemae Mobilità, delleinfrastrutture particolare, Infrastrutture, rispetto agliambitidicompetenza OO.PP. delDipartimento e dicreazione diconsenso verso lineeprogrammatiche atte arilanciare ilsettore. In nirne fi nalità, composizione, compiti efunzioni. sicurezza delpatrimoniopubblico eprivato

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Costruzioni Viggiano, Centro Olio. Ernesto Salinardi dei gasnonutilizzati.Bisogna pertanto, valutare lacompatibilità dellesuddette attività di acque distrato etrattamento, le attivitàindustrialiancheimpatti specifi Gli idrocarburi sonoicombustibili fossili piùfl Petrolio Capitolo 5 1 petrolio. to particolare, l’attività nellecentrali. In diupstream deipozzi, altraspor sono legatiallaperforazione Le suddette attivitàhannounelevato impatto sull’ambiente. Iprincipalirischiambientali nuove richieste diconferimento dipermessi diricerca. vigenti 21concessioni dicoltivazione, 11permessidiricerca esonostate presentate 17 BasilicataleattivitàdiricercaIn ecoltivazione interessano circa il36%delterritorio: sono di sviluppoprevisti. di circa il13%rispetto all’attuale produzione annuaqualorafossero realizzati iprogetti del Paese. Tanto piùsesitieneconto chelaproduzione dioliopotràessere incrementata getico nazionale, ingrado dicontribuire inmanierarilevante allaricchezza economica nazionale digreggio esicaratterizza come area diinteresse strategico nelsettore ener- testo laBasilicatacontribuisce con ilgiacimento della Val d’Agri al75%dellaproduzione to nazionale aifi è parial10%perilgase6%l’olio mantenere unaquotadiprodot- edèimportante A tutt’oggi ilcontributo dellaproduzione nazionale diidrocarburi sultotale deiconsumi re stabileepiù a lungopossibileillivello diproduzione. duttori elecompagnie petrolifere asfruttare lacoltivazione deigiacimenti permantene- e ilmiglioramento delletecniche diestrazione, mastannoanchespingendoipaesipro- I prezzi crescenti del greggio stimolanogliinvestimenti perlaricerca dinuovi giacimenti e dal1985siconsuma piùpetrolio diquanto nonsenetrovi dinuovo. buri èstato raggiunto ametàdeglianni massimodeiritrovamenti oltre 40annifa.Il ne dasoli14giacimenti scoperti diidrocar- si ricava il40%dituttal’energia mondiale. Unquinto dellaproduzione mondialeprovie- Upstream -processo operativo dacuitraeorigine ni dellasicurezza degliapprovvigionamenti questo energetici. con- In e diemissioniatmosferiche prodotte dallacombustione sessanta; daallorac’è stato uncontinuo declino ci qualilaproduzione difanghiperforazione, l’attività diproduzione digasnaturale, oliocombustibile e essibili emaggiormente usati.Dalpetrolio to degliidrocarburi edalloro trattamen- 1 produce oltre agliimpattitipicidel-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Petrolio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 80 > 81 D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO PET1 PET6 PET5 PET4 PET3 PET2 OIEINDICATORE/ CODICE PET7 vigenti -permessi Titoli minerari Regione Accordo Stato ambientali Monitoraggi coltivazione Pozzi diricerca e rinnovabili di risorsenon Sfruttamento - concessioni vigenti Titoli minerari INDICE sottoscritti -AccordiSocietà Regione/d’Intenti Protocolli ueoUNMIG, numero D ueoRgoeNazionale, Regione numero R matrici UNMIG, S/R numero P Smc D/P UNMIG, numero D/P PI UNITÀ DI DPSIR ueoRgoeRegionale /Aree Regione numero R biente nell’ambito diun’area sottoposta adupstream. dante l’applicazione dinuove tecniche perlavalutazionedello"stato disalute" dell’am- dal modelloDPSIR,rappresenta unprimotentativo diapproccio metodologico riguar- modellodigestioneambientale,Il ispirato daunalogica disistema come quellafornita in relazione all’intero contesto regionale. in relazione allearee incuivengono localizzate, verifi stenti inrilievigeografi permessodiricercaIl èuntitolo esclusivo checonsente losvolgimento diattivitàconsi- diidrocarburi. riserve L’indicatore poneinevidenzal’impulso allaricerca dato dallapossibilepresenza digrandi con l’avanzare delleconoscenze. ridiano eparallelo;inoltre, lanormativadisettore prevede unariduzionedellasuperfi dine disvariate centinaia dikm menti geofi Per lanecessità diseguire temi dicarattere eperl’entità geo-giacimentologico deirileva- 2 volte. Un permessodiricerca èrilasciato perunaduratadi6anniepuò essere prorogato per do lericerche geofi rifl DI IDROCARBURI PET1. TITOLI MINERARI VIGENTI - PERMESSI DI RICERCA E COLTIVAZIONE essione) e perforazioni diricerca che,essione) eperforazioni perilloro elevato costo, sieff ambientali (greggio) (gas), Ton MISURA sici, le dimensioniareali deipermessisonosempre piuttosto grandi, dell’or- siche evidenzianopossibili trappolediidrocarburi. Ambiente Dipartimento (L.R. 12/99) Petrolifere Sanità, Società Dipartimento Arpab, Ambiente Dipartimento Ambiente Dipartimento UNMIG, Ambiente Dipartimento OT COPERTURA FONTE ci, geologici, geochimiciegeofi 2 , hannoforma compatta esonodelimitati daarchi dime- einl 1990-2013 Regionale Regionale estrattive dalle attività Aree interessate 1940-2013 Regionale produttive da concessioni regionale occupata % dellasuperfi 1960-2013 Regionale SPAZIALE attività estrattive interessate dalle cie care lasostenibilità delleestrazioni 1998- 2013 2006-2013 1980-2013 TEMPORALE COPERTURA dal 1998 sici (inprevalenza ditiposismico a ATTUALE STATO ettuano soloquan- ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ TREND ↔ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ cie DNM EORNASAEZ OIT IOAEPOICAAREA PROVINCIA SOCIETÀ TITOLARE SCADENZA DECORRENZA NOME ID PV/13 PV/12 PV/11 PV/10 PV/9 PV/8 PV/7 PV/6 PV/4 PV/2 PV/1 orneAqarda0.021 61.06AenaRsucsLCMtr 66,24 Celtique Energie 96,22 21.10.2016 Matera 21.10.2010 Matera Celtique Energie - AleannaResources LLC 231,04 06.10.2016 06.10.2016 Torrente Alvo 9,65 PlusItaliana Gas 06.10.2010 06.10.2010 Potenza -Matera Torrente Acquafredda Potenza 05.10.2015 Italia Edison-Medoilgas 05.10.2009 Negro Monte 31.05.2012 Total -Eni E&PItalia - EssoItaliana Total E&P 23.09.2004 31.05.2006 Pizzo 05.12.2002 Sciabolone 23.09.1998 05.12.1996 Torrente la Vella -Eni Italia Medoilgas Tempa Moliano Civita- Mediolgas 23.02.2008 08.09.2011 Teana 11.07.1994 08.09.2005 SanBernardo Serra Montalbano lao0.119 61.04TtlEPIai n aea-Ptna154,56 Matera -Potenza Total -Eni E&PItalia - EssoItaliana Total E&P 06.11.2004 05.12.2002 06.11.1998 05.12.1996 Fosso Valdienna Aliano delle province diPotenza eMatera edoccupano unasuperfi Gli undicipermessidiricerca vigentiinBasilicata 15% dell’intero territorio lucano. Apennine Energy Apennine Energy E&P-Eni italia -ShellItalia Total E&PItalia Cygam Energy Italia italia - Shell Italia E&P-Eni italia -ShellItalia sono ubicatiprevalentemente acavallo oez 84,34 Potenza 287,70 Matera 57,48 Potenza 165,04 268,56 Matera Potenza Matera aea-Ptna34,00 Matera -Potenza cie dicirca 1.455Km (km 2 , parial 2 ) GASS C D U.N.M.I.G. 2013 Fonte: nostra elaborazione sudati FI Fonte: nostra elaborazione 2013 TAB A I G

R D U ELL ICE I RA O S DR A I VI R 1.M 2. C OC A G VI P APPA EN ARB E G R T EN ME I IN U

D R T SS I LIQUI EI I BAS I P D E I ILIC R R ME D ICE I E ATA SS R I -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Petrolio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 82 > 83 ulteriori diecianni. La concessione, puòessere rilasciataperventi anniepuòessere però prorogata fi ne èlacoltivazione delgiacimento, cioèlaproduzione, con l’obiettivo dimassimizzarla. crementare già evidenziate. leriserve Na il concessionario puòeff mente legataalgiacimento evidenziato dalleoper cessione, compatta edelimitatadaarchi dimeridianoeparallelo, nonèingenere stretta- dopo lastipuladispecifi pediscono adiffi leattivitàdiricerca, inparte avincoli dicarattere deglioperatori, inparte ambientalecheim- acomportamenti parte 7 permessihannoildecorso temporale sospeso. Lacrisidellaricerca sipuòascrivere in pozzi induedeisuddettipermessidiricerca esplorativimentreSolo sonostatiperforati della produzione. cietà intestatarie deititoli minerarisonomultinazionalicheoperanoanchenelsettore I permessidiricerca sonostaticonferiti nelperiodocompreso trail1992e2010;leso- superfi nord nellaporzione occidentale dellaregionemaggior parte cheoccuperebbero una infatti inBasilicatasonostatirichiestialtri17nuovi permessidiricerca, localizzatiperla valoreIl dell’indicatore puòvariare neltempo aseguito delrilasciodinuovi permessi; dagli impianti(aree pozzo, centrali L’area diconcessione risultasempre molto superiore aquellaeff superfi Basilicata,attualmente sonovigenti21 concessioniIn dicoltivazione checoprono una risorsa. dinuovi giacimenti o perdecadenzadellaconcessionescoperta peresaurimento della valoree produzione dell’indicatore Il difanghiperforazione. puòvariare inseguito alla non rinnovabili acuiconseguono impattiperperdita disuolo, alterazione delpaesaggio vengono ipozzi checonsentono realizzati gliimpiantieperforati ilprelievo dellerisorse tamente legate all’attività estrattiva,siaun L’indicatore scelto èsiaunadeterminante, inquanto learee diconcessione sonostret- la mancataintesa. triano diLucania, LaRocca, Anzi,Masseria Palazzo laRegione haespresso SanGervasio) Ambientaleeper6deipredettizione diImpatto nuovi titoli (Grotte delSalice, Frusci, Sa- essere esaminatidalComitato 9sonoinfasedi IdrocarburiMinerarie), eRisorse Valuta- Economico, d’intesa con laRegione sonodiff to amministrativo perilconferimento delMinistero delloSviluppo deltitolo daparte IDROCARBURI PET2. TITOLI MINERARI VIGENTI - CONCESSIONI DI COLTIVAZIONE DI cie dicirca 2.500km cie dicirca 2071Km ci accordi compensativi con amministrazioniregionali olocali. ettuare anche ulteriori ricerche (geofi 2 2 parial21%dellasuperfi . Per questinuovi permessidiricerca lefasidelprocedimen- e impiantiditrattamento). Lasuperfi turalmente l’attività principalenellaconcessio- coltà impreviste chepossonorisolversi solo indicatore dipressione, inquanto nellearee erenti: duesonoinfasepre CIRM(devono azioni diricerca inquanto intale area cie territoriale lucana. sica e perforazioni) perin- sica eperforazioni) ettivamente occupata ettivamente ciediunacon- no ad C/2 C/1 C/19 C/18 C/17 C/16 AREA PRODUZIONE NOTE C/4 PROVINCIA C/3 SOCIETÀ SCADENZA DECORRENZA NOME ID C/22 C/21 C/20 C/15 C/14 C/13 C/12 C/11 C/9 C/8 C/7 C/6 C/5 acao2.118 50.02EiPtna-aeaGsntrl 65,26 naturale Gas Potenza -Matera Istanzadi Potenza -Foggia Eni-Edison 31.05.2013 Eni 25.01.2012 29.09.1972 25.01.1982 Candela Calciano cnao1.29 31.01Mola tlaMtr a auae70,79 naturale Gas Istanzadi Matera Matera Italia Meoilgas Eni 13.12.2021 10.09.2001 04.05.1976 13.12.91 Medoilgas Pizzuta Serra plus Gas 05.09.2019 Scanzano 08.09.2019 05.09.1989 San Teodoro 08.09.1999 Recoleta Edison- Macine 16.05.2015 Cugno le 16.05.1985 Colabella ep os 40.930.421 n dsnMtr a auae69,05 naturale Gas Eni-ShellItalia Matera 28.10.2019 Viorano Eni-Edison Masseria 28.12.2005 04.04.2013 Val d’Agri 04.04.1983 Tempa Rossa Plus Gas 30.09.2020 Plus Gas 02.12.2014 30.09.1990 02.12.1984 Policoro Orsino Scalo Nova Siri Verdese Monte Morrone Plus Gas Monte 27.03.2018 Monaco 27.03.1988 Masseria Salice Il Total E&PItalia 14.07.2023 Edison-Gas 07.06.2009 19.11.1999 Gorgoglione 07.06.1969 Garaguso S.Damiano Fonte 04.05.1976 09.03.2005 Eni Matera Rinuncia Rinuncia Matera Eni 09.03.2005 04.05.1976 10.10.1989 10.10.2019 Gas Natural Gas 10.10.2019 10.10.1989 35,93 Plus Gas naturale Gas 24.05.2003 25.05.1963 Medoilgas 28.06.2022 Plus Gas 28.06.92 Matera 01.09.2007 Edison -Eni 01.09.1977 08.07.2016 08.07.1986 Apennine 18.07.2018 18.07.1988 Italia Italiana Concordia della Gas Vendita Italia E&P Italiana Italiana Italiana Italiana - Petrorep Plus Italiana -Gas Italia Italiana Italiana Shell ItaliaE&P - Energia Italia Total E&P Plus Italiana energy- aeaGsntrl 59,25 naturale Gas 44,62 naturale Gas Matera Matera Istanzadi Potenza aea-PtnaGsntrl 41,61 naturale, Gas naturale Gas Matera -Potenza Potenza - Cosenza Matera 60,02 Istanzadi Istanzadi naturale Gas Potenza, Matera Matera 47,15 Istanzadi naturale Gas Matera Matera naturale, Gas Matera Istanzadi Potenza, Matera Istanzadi Matera Matera proroga rinuncia proroga di proroga all’Istanza rinuncia proroga proroga proroga estensione olio naturale,Gas a auae54,45 naturale Gas olio naturale,Gas 77,12 naturale Gas olio 155,47 naturale Gas 144,89 naturale Gas 7,5 naturale Gas 29,72 naturale Gas olio 69,62 naturale Gas 23,71 naturale Gas 1,66 (km 62,55 660,15 290,59 2 (*) ) (*) LIQUI BAS COL Basilicata diconcessioneporzione chericade in (*) Fonte: nostra elaborazione 2013 TAB Lasuperfi è relativa allasola cieriportata ILIC ELL T IV D A I E A ATA ZIONE 3.CONCE GASS D O I S I VI SS DR IONI G OC EN ARB T D I IN I U R I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Petrolio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 84 > 85 I PR CE Fonte: nostra elaborazione giugno2013) FI I Fonte: nostra elaborazione giugno2013 FI CE DR DR G G SS SS O U U OC OC D IONI IONI RA RA UZIONE ARB ARB 3.M 2.M D D U U I COL I COL R R APPA APPA I I D I T T ST

IV IV D D IN ELLE CON- A ELLE CON- A ZIONE ZIONE T E P E R D D

I I La quantifi mento dirisorsenonrinnovabili. industriali, èunacausageneratrice maèancheunindicatore dipressione perlosfrutta- L’indicatore scelto èundeterminante per 267 tonnellate diGPLe60tonnellate dizolfo. pacità produttiva giornaliera dicirca 50.000barilidipetrolio, 250.000m³digasnaturale, circa 5.000m.Aregime l’impianto -traipiùevoluti nelsettore petrolifero -avrà unaca- nel1989.Lacolonna d’olioscoperto verifi La concessione sfrutterà ilgiacimento petrolifero situato nell’alta valledelfi titolo èassegnato allesocietà Total E&PItalia, Total E&P. eShellItalia E&PEnergia Italia za eMatera. Derivadall’unifi denti concessioni. Haun’estensione di660,15km La concessione Val d’Agri conferita nel2005,derivadall’unifi zazione agasdeilivelli delPliocene sabbioso-argillosi edelQuaternario. 1 chehamessoinevidenzalamineralizzazioneadolioneicalcaricretacei elamineraliz- Pisticci olio(Carbonatico). giacimento nel1960dalsondaggio Il Pisticci èstato scoperto comprensivo bendistintienoncomunicanti: diduereservoir Pisticci gas(Terrigeno) e LaconcessioneMatera edègestitadall’Eni. interessa ilgiacimento denominato Pisticci, La concessione Pizzuta Serra conferita nel1976,siestende per62km Gorgoglione. Le concessioni chesfruttanogiacimenti adoliosonotre: Pizzuta, Serra Val d’Agri e Pisticci. Concessione diStoccaggio Pizzuta, Serra ubicatainprovincia diMatera, nelComune di presso ilMinistero delloSviluppo Economico, dellaprocedura perl’attribuzione della tiva algiacimento diGrottole/Ferrandina: lastessa societàGeogastock inoltre ètitolare, stock èstataattribuitanel2012laconcessione Cugno perlostoccaggio leMacine rela- per igiacimenti digasmarginali, utilizzabiliperlostoccaggio digas;infattiallaGeoga- Al naturaledeclinoproduttivo diantichicampior rinuncia sonoinvece relative aititoli diColabella, eOrsino. ga edattualmente ilconcessionario èstato nominato custode dellaminiera.Le istanze di concessione èstataaccoltaquest’ultima dall’ U.N.M.I.G. larichiestadirinunciaallaproro- Morrone,Monte Nova Siriscalo, Pizzuta, Serra eCugno Candela, Garaguso leMacine. Per ce, istanzadirinuncia;inparticolare, laproroga èstatapresentata perleconcessioni di Per alcunediqueste concessioni èstatapresentata istanzadiproroga, peraltre, inve- 1963 (Nova fi SiriScalo) te orientaledellaregione elungolafasciaionica.Sitrattadiconcessioni, conferite dal Dalla fi La concessione Gorgoglione copre un’area di290km qualità con gradi APIvariabilida15°a45°. fratturati elospessore diroccia miner m) esiestende arealmente percirca 300km dal 1993,sitrova allaprofondità mediadi2.400ms.l.m. (pianocampagna da600a1.300 d’Italia. mentoTale adoliopiùimportante nel1987,einproduzione giacimento scoperto comuni. Laconcessione, intestata allesocietàEniS.p.A. E&P, eShellItalia sfruttailgiaci- olio distinte pertitolo minerario dal1980al2012. idrocarburi. Neigrafi PET3. SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE NON RINNOVABILI gura 3sievince cheleconcessioni dacuisiestraegassonolocalizzate nellapar- cazione dell’indicatore èeff leproduzionici successivi complessive sonoriportate digase no al1990(Policoro), icuigiacimenti sonoinfasediesaurimento. cazioneditre precedenti concessioni avvenuta nel1999.Il alizzata èdi800m.L’olio èmediamente dibuona ettuata attraverso l’analisi dellaproduzione di cata nelgiacimento raggiunge laprofondità di ché l’attività estrattiva,alparidialtre attività 2 . Laroccia serbatoio ècostituita dacalcari 2 mai maturisicontrappone l’interesse edinteressa unterritorio dicirca 30 2 edinteressa laprovincia diPoten- cazione diquattro prece- 2 inprovincia di ume Sauro ume

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Petrolio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 86 > 87 DA DA E P P U.N.M.I.G giugno2013 Fonte: nostra elaborazione sudati FI giugno 2013 Fonte: nostra elaborazione FI U.N.M.I.G giugno2013 Fonte: nostra elaborazione sudati FI LE LE GAS G G G L 1980 L 1980 U U U SS SS RA RA RA

IV IV D 6. 5. 4. ELL’ A A

D D A A PR PR PR I OLIO I A L 2012 L 2012 GAS NNO 2012 O O O D D D UZIONE COM- UZIONE COM- UZIONE

D I OLIO zione nazionale. Nella fi produzione totale all’entrata inesercizio dellaconcessione Val d’Agri acuisipuòattribuire circa il70%della Dalla fi dove sonopresenti pozzi produttivi. razione, delsuolo, all’uso allebonifi L’indicatore pervalutazionisui èimportante PET4. POZZI DI RICERCAE COLTIVAZIONE gura 6 è riportata laproduzione diolioegasdellaBasilicatarispetto allaprodu- gura6èriportata gura 4sievidenziaunincremento dal2002,dovuto dellaproduzione apartire cheedingeneraleperverifi rischi ambientalilegatialleattività diperfo- care lostato dei luoghi svolge lacoltivazione diidrocarburi gassosi. ed alla Val Camastra, con ancora unaattivitàsignifi tra il1971e1990.Dal1991adoggi, l’attenzione èstatasoprattutto rivolta alla Val d’Agri tanti giacimenti digas. quest’area l’attività In èstataintensa anchenegliannicompresi l’attività esplorativasièsvolta nella Val Basen olio egasdi Tramutola; successivamente, nelventennio compreso trail1950e1970, nei primiannidel ‘900 nella Val d’Agri con lostudiodellemanifestazioni superfi Dall’analisi deidatistorici suipozzi sidesumechelaricerca diidrocarburi haavuto inizio L’attività esplorativasvolta con leperforazioni di ciascunaconcessione operimproduttività. valore dell’indicatoreIl puòvariare inseguito allarealizzazione deiprogrammi dilavoro dei pozzi èstatamolto intensa nelpassato. to, dove furono rinvenuti daAgip impor- cativa lungolafasciaionica,dove si ciali di ciali BAS DA P U.N.M.I.G giugno2013 Fonte: nostra elaborazione sudati FI Fonte: nostra elaborazione giugno2013 FI E G G R L 1920 U U ILIC FO RA RA RAT 8.M 7. ATA I IN A P

L 2013 OZZI DA APPA BAS L 1920 P

E D ILIC R EI FO ATA P A RAT OZZI L 2012

I IN

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Petrolio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 88 > 89 Fonte: nostra elaborazione giugno2013 FI PR G O U D RA U TT 9.M IVI APPA

D EI P OZZI isce allaconoscenza ambientaleattraverso laconduzione dellereti dimonitoraggio eil quantoSecondo previsto dallaL.R.n.27del19maggio 1997,l’ARPA Basilicatacontribu- attività dimonitoraggio econtrollo dello stato diqualitàdellematriciambientali. svolte nell’area della Val d’Agri, interessata dallacoltivazione diidrocarburi, numerose Per garantire uncontrollo continuo programmi dicontrollo. produrre perscelte aziendaliopermanutenzione, etc. dello stesso, inquanto unpozzo puòessere produttivo, manonessere allacciato onon mine produttivo indicalacapacitàdelpozzo diprodurre greggio enonl’eff Nella fi di politicaambientale, nonchélaverifi forniscono conoscitivo unfondamentale perilconseguimento supporto degliobiettivi senso essirappresentano unindicatore oltre chedistato anchedirispostainquanto tal lungo periodo, dellerisorsenaturali.In inequilibriotral’utilizzo elaconservazione dove intervenire perevitare costi maggiori econsentono dicompiere di scelte virtuose Gli studieleanalisiambientaliforniscono datinecessari perlaprevenzione, evidenziano naturali. re ereti tecnologiche, hainevitabilmente unimpatto sullecomponenti ambientalie L’attività diricerca ecoltivazione diidrocarburi, con impiantiproduttivi, infrastruttu- PET5. MONITORAGGI AMBIENTALI gura 9 sono riportati, perogni concessione,gura 9sonoriportati, ipozzi produttivi. Siprecisa cheilter- sull’evoluzione dellostato ambientalesonostate ca dell’effi ca cacia delleprescrizioni, deilimitie ettivo stato ne delpatrimonionaturale, paesaggistico, monumentaleedarcheologico. rispetto delletradizioni,vocazioni delterritorio edellasalvaguardia evalorizzazio- formali (atti,prescrizioni, illeciti),che misuranol’effi in termini dinumero dieventi esituazionianomalerilevate (fenomeni spia),tecniche o signifi biente intermini quantitativi,siainrelazione Tale sistema integrato dimonitoraggio econt zione deidatiprovenienti dallarete di monitoraggio, allaloro archiviazione ediff ambientali euncentro diraccolta Ambientale)cheprovvede (Osservatorio all’elabora- Monitoraggio Ambientalecostituito dareti dimonitoraggio dellaqualitàdellematrici gas naturaleinunitàgeologiche profonde, èquelladirealizzare unSistema Integrato di autorizzativi delleattivitàdiricerca ecoltivazione idrocarburi, nonchédistoccaggio di La tendenza attuale, facilmente neiprovvedimenti leggibile nelleprescrizioni riportate di azionidiff d’informazionele "Modalità sull’estrazione petrolifera inBasilicata" cheimponeunaserie trolifere obbligate aciòdaspecifi ENEA, CNRIMAA) Agrobios, edallasocietàMetapontum nonchèdallestesse societàpe- raccolti mediante numerosi studiedindagini svolte dagliistitutidiricerca (Università. matrici esullaqualitàambientaledellearee inter Oltre alleattivitàdimonitoraggio eff acque superfi Le attivitàdimonitoraggio previste dalprotoc per leseguentimatrici: di monitoraggio incorso. Nellospecifi dello stato dellaqualitàambientale Val d’Agri" con l’obiettivo diampliare leattività è stato sottoscritto nel2011tral’ARPAB un"Protocollo el’ENI, operativo perlaverifi ammodernamento produttive emiglioramento performance delcentro olio Val d’Agri" seguito delleD.G.R. n.313/2011e627/2011relative alla VIA edallaAIAsul"progetto di quantità dicontrolli chedimatriciindagate emetodiche diindagine. Sisottolinea chea L’attività dimonitoraggio dell’area della Val d’Agri èincontinua crescita, siaintermini di pareri. attraverso verifi tecnico nellavalutazionediprogettiassicura ilsupporto epianicon rilevanzaambientale controllo dellefonti dipressione ambientalepuntualiediff interessate dall’estrazione diidrocarbur sintetizzati nellatabellasuccessiva, tralaRegione edilGoverno perconseguire nellearee rispostaalleattivitàdicoltivazione diidrocarburIn PET6. ACCORDI STATO-REGIONE • • • • caratterizzazione suoloesottosuolo esedimenti. acque superfi rumore; aria; cativi perladefi ciali erumore hannoavuto inizionelmesedigiugno 2011. usione deidatiambientali,occupazionali, diproduzione esulleroyalties. chedocumentali,raccolta eproduzione didati,emissionerelazioni e ciali esotterranee; nizione dellepressioni edegliimpattisubitidagliecosistemi, sia ci accordi attuativiedallaL.R.n.12del6aprile1999sul- ettuate dall’ARPAB, occorre segnalare chedatisulle co sonostate incrementate lemisurazionipreviste i unosviluppoeconomico esocialeduraturo, nel rollo consentirà divalutare lostato dell’am- al numero deiparametri, indicieindicatori ollo, relativamente alleacque sotterranee, essate dall’attività estrattivasonostati cacia dei controlli. i sonostatistipulatiprotocolli d’intesa, use. particolare, l’ARPAB In usione. ca

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Petrolio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 90 > 91 T TAB CO EN RD ELL T I I R ATT A E 5. G U IONE - PR AT O IVI T OCOLLI S OCIE T À - D ’IN- A C- SA TAB 2gun 99DGR .16 Approvazione degliaccordi attuativi 02 giugno 1999D.G.R. n.1266 Approvazione degliaccordi attuativi 02 giugno 1999D.G.R. n.1265 Approvazione degliaccordi attuativi 02 giugno 1999D.G.R. n.1264 Approvazione degliaccordi 02 giugno 1999D.G.R. n.1263 Approvazione schemadiprotocollo 18 novembre 1998D.G.R. n.3530 Attuativi Protocolli d’Intenti -Accordi

G ELL OVE A R 4. NO/ PR R O E T G OCOLLI IONE D ’IN T E- Nella tabella5sonosintetizzati gliaccordi sottoscritti. quelli previsti dallavigente normativa. mizzare gliimpatti eifattori dirischioadottandolivelli minimiditollerabilità, inferiori a colare, laRegione richiedechesianoutilizzate lemiglioritecnologie disponibilipermini- rendano coerenti le azionidisviluppoeinnovazione parti- con ivaloriambientali.In dicompensazione ambientaleedallaindividuazionedimezzietecnicheterventi che tuativi tralaRegione Basilicataelesocietàpetrolifere, fi stream edaquelleadesseconnesse sonostatistipulatiprotocolli d’intenti eaccordi at- rispostaalleeventuali alterazioniIn del PET7. PROTOCOLLI D’INTENTI REGIONE /SOCIETÀ - ACCORDI SOTTOSCRITTI Basilicata. Stato diIntesa RegioneMemorandum 29 aprile2011-Sottoscrizione del eRegione Basilicata Repubblica Italiana Istituzionale diprogramma traGoverno della 10 novembre 1999-D.C.R. n.1226Intesa 2940 del12ottobre 1998 Oggettodell’Intesa 7 ottobre 1998-Presa d’atto dellaD.G.R. n. Protocolli d’Intesa Governo/Regione ambientale Gestione delsistema dimonitoraggio Basilicata -EniS.p.A. del18.11.1998. del protocollo Regione d’Intesa: Sistema dimonitoraggio ambientale Basilicata -EniS.p.A. del18.11.1998. del protocollo Regione d’Intesa: sostenibile Programmi regionali perlosviluppo Basilicata -EniS.p.A. del18.11.1998. del protocollo Regione d’Intesa: compensazione ambientale 18.11.1998. Progetti di edinterventi Regione Basilicata-EniS.p.A. del attuativi delprotocollo d’Intesa: Eni S.p.A traRegionedi Intenti Basilicataed Oggetto Stato d’attuazione con sedepresso l’ARPAB il Centro diMonitoraggio AmbientaledellaBasilicata, 2012 èstato inaugurato sistema dimonitoraggio ambientale. 27febbraio Il programmi disvilupposostenibile egestionedel protocollo d’intesa utilizzandolerisorseavalere sui annualità dal1999al2009,così come previsto dal statirealizzatiSono 11progetti, perciascuna sistema ambientalegenerate dalleattivitàdiup Basilicata. alla ricerca ecoltivazione dellefonti fossili in investimenti inricerca einnovazione connesse incremento delladotazioneinfrastrutturale; industriale generatore dioccupazione; attraverso politicheaggiuntive di:sviluppo l'accelerazione dellosvilupporegionale Intesa sottoscritta perpromuovere Accordi diProgramma Quadro. Approvazione editre delloschemadell’Intesa idrocarburi. aree della Val d’Agri interessate all’estrazione di per accelerare delle losvilupposocio-economico Piano chesiritengono determinanti diinterventi nalizzati allarealizzazione diin- 6stebe20 ...n 33Accordo Quadro traRegione 16 settembre 2006D.G.R. n. 1363 Approvazione degliaccordi attuativi 22 gennaio2001D.G.R. n.87 Approvazione degliaccordi attuativi 22 gennaio2001D.G.R. n.86 Approvazione degliaccordi attuativi 02 giugno 1999D.G.R. n.1268 Approvazione degliaccordi attuativi 02 giugno 1999D.G.R. n.1267 Attuativi Protocolli d’Intenti -Accordi d’atto edapprovazione Basilicata e Total ShelledEsso. Presa Istituzione Fondazione E.Mattei Basilicata -EniS.p.A. del18.11.1998. del protocollo Regione d’Intesa: Istituzione borsedistudio Basilicata -EniS.p.A. del18.11.1998. del protocollo Regione d’Intesa: Ambientale Osservatorio Basilicata -EniS.p.A. del18.11.1998. del protocollo Regione d’Intesa: regionaleMetanizzazione Basilicata -EniS.p.A. del18.11.1998. del protocollo Regione d’Intesa: Oggetto Stato d’attuazione 2008 E’ stataistituitaunasedecheoperaa Viggiano dal formativo attivato per seiannilasommadi258milaeuro perogni ciclo Convenzione, con laqualesiimpegna acorrispondere con l’Università degliStudidellaBasilicatauna La Regione Basilicatanel2003hastipulato E’ stato inaugurato 2011 il3marzo comuni della Val d’Agri La rete dimetanizzazioneèstataconclusa innumerosi

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Petrolio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 92 > 93 14 dicembre 2010 Il Comitato Il Paritetico Regione Basilicata-Eni/Shell/Essoapprova, aifi Costituzione Gruppodilavoro Ambiente/CNR/ENEA perladefi Dipartimento Approvazione della"Proposta relativa 14 dicembre 2010 Presa d’atto delComitato Paritetico delladecisionedirimozione dellacondizione sospensiva Evento LaRegione BasilicataedENIsottoscrivono l’ Accordo attuativo Ambientale dell’Osservatorio 9 settembre 2010 LaRegione BasilicataedENIsottoscrivono ilProtocollo diIntenti 28 Giugno 2010 29 dicembre 2006 24 giugno 1999 18 novembre1998 Data 4 Luglio 2011 Insediamento organi Osservatorio Ambientale organi Insediamento Osservatorio Ambientale sedeOsservatorio Inaugurazione LaGiuntaRegionale delibera l’istituzione degliorgani Ambientale digestionedell’Osservatorio 4 Luglio 2011 2011 3 Marzo 2011 1 Marzo S.p.A. edefi tocollo d’intenti -D.G.R. n.3530del18novembre 1998-tralaRegione Basilicatael’ENI L’Osservatorio AmbientaledellaRegione Basilicataèstato previsto nell’ambito delPro- Osservatorio AmbientaleVald’Agri FOCUS generale per garantire il rapporto con generale pergarantire ilrapporto mitato di Rappresentanza Territoriale) chehailcompito difornire indirizzidicarattere La strutturagestionaleècostituita daunorganismo dicoordinamento (Presidente eCo- per lagestioneambientaledelterritorio. e altacompetenza, nonchéarea perlapromozione erealizzazione dinetwork territoriale popolazione. E’ unastrutturacostruita egestitasecondo parametridiqualità,effi dellostato della biodiversità; disalute della sorveglianza ai principidellaconservazione ambientali; studioeverifi ritto dellacittadinanzaadunacorretta edocumentatainformazione sulleproblematiche teri tematici edipriorità; promozione dicampagne informative dirette adassicurare ildi- monitoraggio ambientale;archiviazione ecatalogazionedeidatiambientalisecondo cri- 1999. Hasedenelcomune Nuovo diMarsico (Pz)epersegueiseguentiobiettivigenerali: biente, dellageologia, delmonitoraggio edenergia. ricerca dibaseeapplicata,glientifor tranno svolgersi incollaborazione esinergia con leistituzioniscientifi sono previste quattro lineediattività,descritte nellatabella successiva, icuiprogetti po- up,Nello start affi nascita dell’Osservatorio. iprincipalieventi chehannocontraddistintoNella tabellasuccessiva la sonoriportati tifi specifi Ambientale". -D.G.R.1062 del28giugno 2010 Programma dell’Osservatorio. -D.D. distart-up n.7502.2010/D.00955 del09/08/2010 della Val d’Agri edapprova leprimeattività.-D.G.R. 2011 n.272del1marzo con gliAccordi Attuativi, ilProgramma ca (Comitato Tecnico-Scientifi co perlaprogrammazione delleattività,unastrutturadiconsulenza tecnico-scien- nito con lospecifi dato al Dipartimento Ambiente,dato alDipartimento Territorio, Politiche dellaSostenibilità, ca dellacompatibilità diattivitàgià inessere con riferimento co accordo attuativo dicuiallaD.G.R. n.1268del02giugno co) Operativa. edunaSezione ad attivitàestrutturaorganizzativa dell’Osservatorio di Start-up dell’Osservatorio Ambientale dell’Osservatorio di Start-up mazione operantiinBasilicatanei settori dell’am- le istituzioni,lacomunità eindirizzidicarattere ni dellacoerenza fi nizione del che, lestrutture di nanziaria cienza B TAB IEN ELL TA LE A 6.O D ELL SS A E R V V A AT L D O ’ R AGR IO A I M-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Osservatorio Ambientale Val d'Agri regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 94 > 95 B TAB START IEN ELL TA U LE A P 7.LINEE O D SS ELL E R A V V AT D A O I L ATT R D IO ’ AGR IVI A M- I T À che possonoconseguirne einfi si procederà con lavalutazionedell’esposizione umanaelacaratterizzazione deirischi si identifi La valutazionedeirischiperla salute in Val d’Agri intre fasi:primaditutto siarticolerà ta, dell'ARPA Basilicata,dell'ASL. Ambiente Salute, dellaRegione Basilica- delDipartimento Sanità (ISS),delDipartimento Si trattadiunprogramma diricerca chevede ilcoinvolgimento Superiore dell’Istituto di infl programma diricerca " zione distudiecollaborazioni perlavalutazionedeirischi sullasalute èstato avviato il lineacon leindicazioni delComitatoIn Tecnico Scientifi internazionale. ti incontri scientifi ambientali, sulcontrollo predittivo degliimpattiambientali;intaleambito sisonosvol- bientale delCNRdi Tito chehapermessol’avvio distudisullasismicità,sullematrici Tra iprogetti sievidenzial’accordo avviati con diMetodologie l’Istituto perl’Analisi Am- ambientale della Val d’Agri. in campounaseriediattivitàcheconsentono diraccogliere datiedivalutare laqualità e diff deve studiare esviluppare strutture, fi sistemi eservizi è unsemplice laboratorio dianalisi,maunarealtà adelevato contenuto scientifi ve periodo", suunpiùampioarco temporale. maarticolata L’Osservatorio, infatti,non L’ èinpienaattività,hagià prodotto Osservatorio risultatielasuafi defi la gestioneambientaledella Val d’Agri Realizzazione delnetwork territoriale per Ambientale dell’Osservatorio Progetti Building diCapacity Descrizioneattività informazioni delmonitoraggio ambientale elaborazione,Reporting, scambiodatied ambientale Gestione delSistema Informativo Lineediattività uisce sull’ambiente esulla salute dellapopolazioneresidente. nire unprofi usione dell’informazione ambientale. Con questiobiettivicisiè mossi mettendo cheranno ifattori dirischioambientaleperlasalute diorigine antropica; poi lo disalute dellapopolazionel’analisi riguarderà lecausedidecessi dei difama esperti ci sulletematiche distudioacuihannopartecipato Ambiente esalute Ambiente ne sidefi " pervalutare come equandol’attività antropica nirà un sistema dimonitoraggio sanitario. Per EMAS territorio Val D’Agri NEVA (NasoElettronico Val d’Agri) (PIANO CLIMA BASILICATA); strategie dimitigazionedelleemissionigasserra pianifi Sviluppo eimplementazionedimodelliperla della salute umana; matrici ambientaliperlatutela dell’ambiente e idrogeofi Studio integrato chimico-fi d’Agri (CAVA); controllo predittivo degliimpattiambientaliin Val Ambientaleperil Realizzazione delCockpit - timediinfrastrutture critiche; Sistema diearly-warningper ilmonitoraggio inreal locale edellestrutture sismogenetichein Val d’Agri; Sistema integrato per lo studiodellasismicità biodiversità della Val d’Agri; Studio emonitoraggio permanente delleagro- informazione territoriale Campagne dicomunicazione, diff informazione ambientalealterritorio Piattaforma didiff sistema informativo deidatiambientali Progettazione, realizzazione eattivazionedel cazione energetica eladefi sico ebiologico perl’osservazioni delle nalizzati adunamigliore gestione usione, divulgazionee co cheraccomandano l’attiva- sico, geomineralogico, nalità nonèdi"bre- nizione di usione e co che competenze eapprofondimenti echesonodestinate asvilupparsiincontinuo. Come facilmente desumibile, sitrattadiattivitàcomplesse edelicate cherichiedono vazione diidrocarburi, siasulleazionidimonitoraggio incorso. nelle variesezionisipossonodifattitrovare informazioni siasulleattivitàdiricerca ecolti- mazione indispensabileperlacompleta conoscenza dellostato dell'ambiente. Navigando lutazione ecomunicazione delrischioambientaledella Val d’Agri. piano dicomunicazione ambientale:iltutto percostruire unprocesso diva- partecipato didiff di strumentiesupporti informazioni ambientaliriguardanti inparticolar stione dell’InformazioneAmbientale dell’Energia edell’Ambiente dell’Università Commerciale Luigi Bocconi, ilprogetto " teria ambientale. Saràrealizzato, con ilcontributo diEconomia dell’Istituto ePolitica per sviluppare prodotti relativi all’informazione pubblicainma- edallapartecipazione parallelo,In Ambientaledella l’Osservatorio Val d’Agri haavviato ancheunprogetto vulnerabilità ambientaleesanitaria. cheattraversano l’arle installazioniditrasporto tenzione saràapplicataalmonitoraggio dellarete dioleodotti:verranno censite tutte residenti dal2002adoggi eicasilecausediricoveri ospedalieri.Un’alta sogliadiat- È inoltre attivoÈ ilsito (www.osservatoriovaldagri.it) dell’Osservatorio chefornisce l’infor- usione diinformazione ambientaleel’elaborazione diun " cheprevede larealizzazione diuncatalogounico di ea esarannomappate lezone apiùalta e leattivitàestrattive, l’ individuazione Ge-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Osservatorio Ambientale Val d'Agri Potenza, terminal bus. Ernesto Salinardi corrispondono leseguentiazioni: settori nonsoggettialsistema europeoAtaleobiettivo discambiodelleemissioni(ETS). considerato cheilsettore è, responsabile dicirca il 40%delleemissionidigasserradei uncontributozione del13%delleemissionigenerate dalsettore importante trasporti, Gli obiettivial2020dellapoliticacomunitaria perilclimael’energia prevedono laridu- vuti aincidentistradalientro il2010. dalle autovetture nuove eildimezzamento rispetto al2000delnumero deidecessi do- pubblico, ditrasporto lariduzionedelleemissionimediedianidridecarbonica dei servizi lariduzionedelrumore,le diverse ilmiglioramento modalitàdeitrasporti, dell’effi di gasserragenerate dalsettore, lariduzionedelleemissioniinquinanti,ilriequilibriotra ducono nelle seguentideclinazioni:lariduzionedeiconsumi energetici edelleemissioni che alivello nazionalenelle “Linee guidaperilpianogeneraledellamobilità” obiettivi strategici: lasostenibilità, l’effi sociali eambientalidellasocietà,minimizzandoneleripercussioni negative, prevede tre L’Unione Europea, affi fi gestione deltraffi danni allasalute umana,nonchédallaperdita diproduttività dovuta allacrescente con- bientali, determinati daidiversi tipidiimpatt generaunaseriedicosti sociali, economici settore eam- Il dellamobilitàedeitrasporti Trasporti Capitolo 6 Guida perilPiano con unorizzonte Generale dellaMobilità, temporale divaliditàstabilito al2020. Nell’ottobre 2007ilMinistero dei Trasporti haapprovato, perunamobilitàefficiente, sicura,sostenibile, leLinee 1 ci generati dai trasporti, rende questo settoreci generatidaitrasporti, crucialeperlosvilupposostenibile. • • • stradale eferroviario, larevisione deglistandard emissivideiveicoli stradalieaerei, l’applicazione, nelbreve periodo, dimisure tecniche perridurre allafonte ilrumore l’introduzione diapprocci integrati permigliorare laqualitàdell’aria; rittimo, nonchéunmigliorutilizzo dellafl più effi dipasseggeriemerci versouno spostamento modaledeltrasporto lemodalità cienti dalpunto divistaenergetico, ferroviario ossiailtrasporto equelloma- co. La diffi rispondaalleesigenze economiche,nché ilsistema deitrasporti coltà di raff cienza elasicurezza, obiettivichesiritrovano an- rontare econciliare idiversi tipidicosti edibene- o ambientale, dall’incidentalità stradale, dai otta di trasporto stradale; otta ditrasporto 1 echesitra- cienza

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Trasporti regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 98 > 99 D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO TRA 1 TRA OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE TRA 6 TRA 5 TRA 4 TRA 3 TRA 2 TRA venduto per autotrazione Quantitativo carburanti di Monitoraggio Regionale sulla mobilitàeCentro regionale Osservatorio locale sugomma ACI pubblico trasporto Numero Età parco veicolare pubblici ditrasporto Utilizzo dimezzi P stradale Incidentalità veicolare privata Qualità dellafl otta Affi in questo campo. ultimi anni,mailtassodiriduzionenonèsuffi dellenuovesioni mediedianidridecarbonicaperkm autovetture sonodiminuite negli stradale, grazietrasporto aimiglioramenti Si èrilevato, negliultimianni,unnotevole calodelleemissioniinquinantiprodotte dal sumi unitari. conseguiti nell’effi stradale),menodellacrescita deitraffi attribuibile altrasporto i consumi energetici totali del settore sonocresciuti del25,8%(il94,8%ditaliconsumi è stradale, alivelloquota modalespettante altrasporto nazionalenelperiodo1990-2007 to divistaenergetico. Come conseguenza dellacrescita edella deivolumi ditrasporto la competitività dell’intero sistema economico eneaumentanolavulnerabilitàdalpun- suo complesso, generandocongestione, ritardi ealtre esternalità negative cheriducono Queste tendenze esercitano un’enorme pressione sullarete stradaleesullasocietànel tale domandavienesoddisfattainmanieracrescen nazionali), sostanzialmente inlineacon lacrescita delProdotto InternoLordo nazionale; (+34,1%peripasseggerie+23,2%lemerci, limitatamente aivettorida ditrasporto sièregistratoNel periodo1990-2008,inItalia unimponente incremento delladoman- delle risorseenergetiche, daltitolo “Scenario tendenziale deiconsumi efabbisogno al 2020”. Ministero delle Attività Il Produttive harecentemente pubblicato unaricerca condotta sulletipologie diconsumo 2 attuazione. nelcorso dellaloroche consentano ancheilmonitoraggio dellepolitichedeitrasporti sostenibilità delsettore, ènecessario cheessasifondi sull’utilizzo diindicatori misurabili, tipo economico, ambientale, socialeeistituzionale, corrispondenti aidiversi aspettidella sono quasituttiacarico deiprodotti petroliferi, malo scenario prospettato dite deiprodotti petroliferi iconsumi erilevacheattualmente perilsettore deitrasporti L’indicatore stimailconsumo delcarburante TRA1. PER CARBURANTE AUTOTRAZIONE VENDUTO IN REGIONE BASILICATA nché la pianifi nonché unamigliore pianifi la limitazionedelrumore notturnodovuto aereo, allarapidacrescita deltrasporto ir Agenzia Litri P Regione 2005-2009 1995-2009 Regionale Regionale Province ISTAT R anni % D D Numero D MISURA circolanti autoveicoli cienza energetica deiveicoli eallaprogressiva riduzionedeiloro con- cazione delsettore possaessere ingrado diperseguire gliobiettividi Basilicata Dogane- OT COPERTURA FONTE Basilicata 2005-2009 Regionale ACI cazione dellagestionedelterritorio edeitrasporti. einl 2008-2010 regionale SPAZIALE Mezzogiorno tecnologici apportati aiveicoli;tecnologici ancheleemis- apportati par autotrazione attraverso idatidelleven- ciente araggiungere gliobiettivistabiliti te dal trasporto stradale. te daltrasporto TEMPORALE COPERTURA 2002-2012 2008-2010 ci grazie aimiglioramenti ATTUALE’ STATO ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ 2 prevede una TREND ↔ ↔ ↔ ↑ ↑ ↑ Anno Provincia Benzina Benzina Provincia Anno 003.6.6 236154.375.468 3.514.647 72.356.155 66.354.242 31.365.164 31.205.484 4.184.224 11.883.704 140.853.257 67.433.285 10.739.708 141.312.841 63.515.901 2010 33.915.864 67.772.616 2009 MATERA 2008 9.430.898 141.524.283 2010 71.756.854 2009 POTENZA 2008 Senza PB Senza 19,4 %. l’intera regione Basilicata,mentre lavendita diGplèaumentata alivello regionale del e stato del11,5%e7,5%inProvincia diMatera perunvalore mediodel 10,1%per Nel dettaglio, trail2008e2010calodellevendite dibenzinainProvincia diPotenza e gasolio, ilGplinvece sembracambiare rotta con undiscreto incremento percentuale. per autotrazione, mantienelatendenza delsuddetto trend rispetto all’utilizzo dibenzina D’altra ilfocus parte, triennio2008-2010mostrachelavendita sull’ultimo dicarburanti bito unrallentamento del21%così come ilGplcon undecremento del35%. progressiva crescita delgasoliocon unincremento del29,5%dicontro, labenzinahasu- La seriestorica 2001–2010dellavendita dicarburantinellaregione Basilicatamostrauna del metano. diminuzione deiconsumi ditaliprodotti entro il2020afavore siadeibiocarburantiche cia lacategoria Euro 0periveicoli piùinquinanti, immatricolati primadeldicembre 1992. Sulla baseditalinormative deiveicoli; sonostate individuate lecategorie sonocinqueacuisiasso- di appartenenza dal1991laUEhaemanato direttive Apartire finalizzate aridurre l’inquinamento ambientale prodotto daiveicoli. 3 pressioni ambientalidaessadeterminate. L’indicatore dellafl misuraquanta parte stradaleeperle perladomandaditrasporto drivingfactor costituisce unimportante alimentazione. Lo scopo èdi misurare ladimensionedellafl L’indicatore laconsistenza delparco riporta autovetture secondo l’età, suddivisaper EMISSIONE TRA2. FLOTTA VEICOLARE PRIVATA CONFORME A PARTICOLARI STANDARD DI aoi GPL Gasolio Litri 3 otta veicolare privata,che otta LO D (2001-2010) IN MI RA dell’Agenzia diBasilicata delleDogane Fonte: nostra elaborazione sudati TAB Fonte: nostra elaborazione sudatiACI FI RA LIC FI (2008-2010) I G G TA G N N ATA U U ELL I T T

A RA RA D I NELL I IN G IN I C LI A 1: 2:VEN 2.VEN A ARB R R I TR A E E A G

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I D C P EI C ARB E ILIC ILIC A BAS R VEN- AT

ARB T U- ATA ATA I- I E P O- U-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Trasporti regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 100 > 101 LI NELL (2008-2010) Fonte: nostra elaborazione sudatiACI TAB (2007-2009) CI Fonte: nostra elaborazione sudatiACI TAB STA R COL N ELL ELL DARD A A A A N 4:INCI 3:

R T

E D I IN A G I EMI U IONE T BAS OVEICOLI D EN SS BAS ILIC IONE T I ILIC ATA STRADA ATA

P E R

-

aea432 6 2 689412 838 2.015 1.177 23 48 25 481 1.147 302.735 666 4.090 1.627 869 211.404 758 46 26 307.258 4.237 20 942 522 215.405 420 310.745 1.622 765 4.725 35 857 20 218.963 15 954 493 ITALIA 461 Basilicata Matera Potenza oae8.3 3349.2 1414.0 5 335.613 1.522 141.062 156 184.796 8.233 6 0 149 46.603 1 340.473 71.491 29.710 1.977 175 93.829 47.463 215 43.304 16.523 37.814 134 8.840 80.230 195 23.613 12.827 0 550 53.116 13.242 281 61.564 180.015 28.115 EURO2 306 1 73.514 2.349 EURO1 63.280 344.565 2.597 457 92.357 Totale 357 149.641 205 EURO0 157.678 2.056 GASOLIO 39.200 20.556 BENZINA OMETANO 189 221 3.351 73.623 BENZINA OGASLIQUIDO 23.896 738 10.621 39.813 173.669 9 BENZINA 9 1.923 678 52.261 48.958 471 76.570 1.290 2007 25.437 96 EURO2 308 36.811 211 74.897 1 48.841 2.607 EURO1 57.660 1.008 11.524 88.278 Totale EURO0 49.837 345 508 1.931 GASOLIO 12.526 29 34.938 219 35.404 23.898 BENZINA OMETANO 3.092 2.823 67.738 BENZINA OGASLIQUIDO 10.363 24.291 657 BENZINA 11.934 49.630 550 2008 296 22.570 EURO2 2.587 EURO1 52.561 321 Totale 1.709 EURO0 GASOLIO BENZINA /METANO 2.922 BENZINA /GASLIQUIDO BENZINA 2009 niet ot eiiIcdniMriFrt niet ot Feriti Morti Incidenti Feriti Morti Incidenti Feriti Morti Incidenti decesso di48persone eilferimento trend neltriennio considerato di2.015.Il risulta Nel 2010sonostatirilevatisulle stradelucane1.147incidenti,chehannocausato il nio, evidenziandoildato provinciale, nonchéilnumero diincidenticon feriti omorti. in incidenti. Siriporta Tabella 4ilnumero trien- diincidentistradaliavvenuti nell’ultimo esiste unampio ventaglio dimisuresporto relativa allasicurezza eallacomunicazione di infrastrutturalierelativi ai comportamentali, Persporti. quanto riguarda lasicurezza stradale, lapoliticaregionale comprende aspetti La sicurezza costituisce unacomponente fondamentale dellapoliticacomune deitra- sulla crescita delparco circolante sonolevetture Euro 4con il64%circa diincremento. euro 1sonodiminuite del19%,dasegnalare inultimocheadincidere maggiormente il 3%,leautovetture maggiormente inquinantieuro 0sisonoridotte del16%equelle Analizzando idatinelperiodo2007-2009sinotacheilparco veicolare ècresciuto dicirca nuovi veicoli. veicolare risultaconforme aglistandard diemissionepiùrecenti epiùstringenti,peri TRA3. INCIDENTALITA’ STRADALE 0820 2010 2009 2008 UO3ER UO5Non EURO5 EURO 4 EURO 3 Non EURO5 EURO4 EURO 3 Non EURO5 EURO4 EURO 3 veicoli; ancheperlealtre modalitàditra- identifi identifi identifi cato cato cato TOTALE TOTALE TOTALE gna dove siregistra unleggero calo. za verso l’aumento delnumero diincidentiadeccezione dellaCampania edellaSarde- fronto nellostesso periodocon leregioni delMezzogiorno (fi del37%enumeronegativo diferiti con con- unaumento del24%.Il dellamortalità evince unafl Dalla fi università escuola denti fi privato.rispetto altrasporto target diriferimento Il sono: occupati di15anniepiù, stu- pubblico riescaasoddisfarecioè dicome leesigenze iltrasporto dimobilitàsulterritorio Lo scopo dell’indicatore èfornir dato luogoadellevariazioni. sione. Per glialtriannièstatafattaunarevisione generale deidatidibasechepuòaver dal2001,idatiassolutihannosubito all’universo unarevi- epertanto, apartire di riporto Sulla basedeidatidefi i pullmanelenavette aziendali). pubblico presenti sul territoriotrasporto (treno, tram,bus, metropolitana, corriere esclusi studio edhannousato mezziditrasporto, considerando tutte letipologie emodalitàdi mezzi pubblicisultotale dellepersonechesisonospostate permotividilavoro edi L’indicatore rappresenta ovvero ladomandasoddisfattadell’utenza, ilnumero utenti di TRA4. UTILIZZO DI MEZZI PUBBLICI DI TRASPORTO no a34anniescolari discuola materna, chesisonospostate permotividilavoro, l’andamento nelcorso degliannidal1995all’annogura 4che riporta 2009,si essione dellapercentuale diutilizzazionedelmezzo pubblico inBasilicata . nitivi delCensimento Popolazione 2001sonostatiricalcolati ipesi e unasintesi quantitativadelladomandasoddisfatta, gura 3)mostraunatenden- (1995-2009) P STRADA Fonte: nostra elaborazione sudatiIstat FI Fonte: nostra elaborazione sudatiACI (2008-2010) FI U G G BB U U RA RA LICI 4.U 3.NUME LI NELMEZZO D I T TRASP ILIZZO R O INCI O RT D G I MEZZI O IO D R EN NO T I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Trasporti regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 102 > 103 KM PAR P Regione Basilicata Infrastrutture Pubbliche, eOpere dell’Uffi Fonte: nostra elaborazione sudati FI U G BB U P CO VEICOL RA cio Trasporti, Dipartimento E LICO) LOC R 5.E CO RS T I À ME A AR A NNU LE E ( D I S TRASP A A U LMEN

D G EL OMM O T RT E A O E obiettivi disicurezza stradale. della sicurezza stradalerappresentano un’effi L’Osservatorio edilCentro Regionale sullaMobilità diCoordinamento eMonitoraggio nità superiore ai15anni. di servizi TPL perfavorire losvecchiamento elasostituzionedegliautobus aventi anzia- Basilicata haattivato inquestianniunapoliticatesa allacontribuzione alleditte esercenti non eccessivamente elevato dell’età media,dipoco superiore agli11anni,laRegione re l’interazione e tral’attività deitrasporti circolanti sulterritorio regionale rappr numero,Il l’età media eichilometripercorsi ditutte leautolinee annualmente daparte diante leautolinee nelledueprovince diPotenza ediMatera. parco veicolare, ovvero pubblico localeextraurbano, ditutto ilsistema me- deltrasporto inquinamento deglistessi. Lo scopo èdifornir te collegata allacapacitàdiemissioneinambiente deimezziequindiallapossibilitàdi L’indicatore evidenzial’età mediadelparco veicolare pubblico sugomma,direttamen- all’1,52%. registra unafl riguarda invece ilperiodorelativo decennio all’ultimo dal1999al2009ildato regionale inlineaconnegli ultimi15annipariall’1,26% ildato nazionale, parial1,27%.Per quanto GIO DELLA SICUREZZA STRADALE TRA6. OSSERVATORIO REGIONALE SULLA MOBILITA’ E CENTRO DI MONITORAG- TRA5. ETÀ PARCO VEICOLARE – TRASPORTO PUBBLICO LOCALE SU GOMMA essione piùconsistente del6,17%afronte deldato nazionalechesiattesta esentano un’importante informazione pervaluta- l’ambiente. dato mette Il inevidenzaunvalore cace rispostadellaRegione Basilicataverso e unasintesi quantitativadellostato del stato approvato, perunfi Con laD.G.R. n.2412del15dicembre 2003esuccessiva D.G.R. n.959del5luglio2011è tente edapprovato dalConsiglio Regionale con Deliberazionen.761/2003. al Piano NazionalesullaSicurezza compe- StradaleexL.144/99,redatto dalDipartimento dellecriticitàintema diSicurezzaIndividuazione Stradalenell’ambito delleattivitàdicui di Monitoraggio sullaSicurezza Stradaleeprevista ladefi Inoltre, con laD.G.R. n.340/2002èstataformalizzata l’istituzione diunCentro Regionale l’impatto sulterritorio esull’ambiente. delsistema deitrasporti elerelativereti ditrasporto infrastrutture, lasicurezza e laqualitàedillivello deiservizi, avente,settore deitrasporti tral’altro, ilcompito dimonitorare lamobilità regionale, le La L.R.n.22/1998haprevisto l’istituzione Regionalenel sullaMobilità diunOsservatorio L'aggiudicazione provvisoria èstataconclusa in data21maggio 2013. 5 cofinanziamento regionale L’importo di €1MLècomprensivo dellaquotadi€700.000qualefinanziamento delMITed€300.000 quale 4 toraggio, chevede traisuoicompiti: defi e perl’eff zione diunsistema informativo perl’impostazione delcatasto stradaleinformatizzato rilevazione degliincidentistradaliegeoref indetta lagaraperl’affi Per dare concreta attuazionealCentro, con D.G.R. n.741del12febbraio 2012èstata • • • • nitiva la defi ANAS, etc.; tività dell’ISTAT, Forze dell’Ordine (Polizia Stradale, Carabinieri, Polizie Municipali), il monitoraggio dell’andamento dell’incidentalità sulterritorio coordinando leat- sicurezza stradale. la divulgazionedelleconoscenze prodotte epercorsi informativi eformativi sulla allescelte delgovernoil supporto localeintema disicurezza stradale; mento dellasicurezza stradaledelleamministr ettuazione diindagini estudisullamobilità.Lagaraèinfasediaggiudicazione 5 nizione diindicatori dell’effi . diattivazioneunsistema integratodamento delservizio di nanziamento di€1.000.000,00 cacia dellepoliticheedeiprogrammi dimigliora- erenziazione deisinistri,nonchéperl’attiva- azioni edEntiLocali competenti; 4 nizione diunPiano regionale di , ilprogetto delCentro diMoni-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Trasporti Matera, Cripta del Peccato Originale. Archivio APT Basilicata zione distrumentiqualità,siastrategie dipianifi e lasensibilizzazionedituttigliattori (turisti,residenti, operatori, politici),dellapromo- responsabile dellerisorse, delmantenimento delletradizionilocali,delcoinvolgimento chelegailturismoel’ambienteturistiche. peculiare Il rapporto necessita siadiunuso L’ambiente edilterritorio costituiscono larisorsaprincipaleperlosviluppodelleattività Turismo Capitolo 7 alcuni periodidell’anno (stagionalizzazione); insistenza sudeterminati territori (località vengono approfonditi inquesto capitolo sono:arriviepresenze turisticheconcentrati in ambientali dirilievo. Ifattori di pressione sull’ambiente ascrivibilialsettore turismoche raggiungendo ladimensionedell’industria, impattieconomici, socialied comportando L’ultimo decennio mostra,tuttavia, unincremento dellepresenze tanto che ilsettore sta strutture qualiilmetapontino elacosta marateota odifl e carichiambientaliingenerale, sebbeneesistanoaree apiùdensa concentrazione di nata edigrande richiamo. realtà In ilturismoinBasilicata, nondetermina gravi pressioni ristico, fannoemergere, infatti,l’immagine diunaregione verde, dallanaturaincontami- fatte a14giornalistiinternazionali dellastampaspecializzatanelsettore eleinterviste tu- (2006),dalCEI-Sistema (2001),attraversoBasilicata (2007),dalMosa l’analisi di36guide biente incontaminato erisorsenaturalistiche Ciò trova pieno riscontro inBasilicatachenell’immaginario collettivo èassociataadam- smo naturale:mare, montagna, isole, zone costiere. dell’ambiente, chesiripercuote soprattutto di unadestinazioneoladuratavacanzasonostrettamente legate allavariabilità impatti indiretti come iconsumi diacqua oildegrado dellerisorsenaturali.Lascelta turistici oidannialleinfrastrutture turistichedovute aeventi estremi esotto forma di forma diimpattidiretti come, peresempio, icambiamentinellastagionalità deifl edalsoggiorno,trasporto manesubisce anche, inevitabilmente, leconseguenze sotto contribuisce alriscaldamento globaleacausadelleemissionidigasserraprodotti dal moltisonogliimpatticheilturismopuòdeterminare suiterritori:economici apportati, preferenze, senzaperdere quella"diversità" chelerende uniche. Afronte deibenefi dimercato,destinazioni sianoingrado diadeguarsialleopportunità all’evoluzione delle su queisegmenti dimercato basatisulturi- ben tutelate: leindagini condotte dall’APT cazione edi ussi escursionisticicome Matera. governance , affi nché le ussi ci

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Turismo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 106 > 107 (1999-2009) E LE FI BAS R D Fonte: Basilicata Apt FI TAB S ICE E G G E TT G U U R ILIC ELL LI IN TT RA RA O CIZIO P IVI A 2:NUME 1.NUME ATA E 1.QU D R P IC

R (1999-2009) T E ICE AT I R P

ADR OLO T O TT I R R P R I O IVO OLO O G O D I D S A I E INO I

G D P I S I A O E TT IN ST R CIZI ICO I OIEIDCTR DPSIR INDICATORE CODICE TUR4 TUR7 TUR3 TUR2 TUR6 TUR5 TUR1 TGOAIÀP%APT % P STAGIONALITÀ ITRN€Regione N/€ R PIOT APT N D TURISTICA INTENSITÀ FLUSSI TLZOD%IttNazionale Istat % D CARICO CAPACITÀ DI UTILIZZO TURISTICA OFFERTA utilizzo deipostiletto rispetto allamedianazionale. costiere -Matera) distrutture ecittàd’arte ricettive soprattutto extralberghiere; indice di più "ricettivi". 2009 esiriferisce allaprovenienza delturista(italiani,stranieri)con unfocus suicomuni cliente nellastessa dato strutturaricettiva. Il (check-in). Le presenze rappresentano ilnumer arrivi vengono registrati almomento cresciuto ilnumero dipostiletto. 2,5%, lestrutture extralberghiere attestano unincremento dioltre il16%;diparipassoè pologia dellaregione Basilicata:trail2007ed2009numero dialberghi ècresciuto del menti datiinaffi dagli esercizi complementari (alloggi agrituristici, ostelli, caseperferie, caseedapparta- cizi complementari evillaggi. Laquotarilevante lucano, al2009,sonopresenti 650esercizi attrezzati per ilturismosiaalberghi cheeser- letto nell’intera regione (neldato nonvengono comprese leseconde case).Nelterritorio L’indicatore poneinevidenzal’evoluzione quantitativadellestrutture ricettive edeiposti L’indicatore sottolinea ifl TUR1. CAPACITÀ RICETTIVA TUR2. FLUSSI TURISTICI APT % P APT % P APT N D MISURA UNITÀ DI tto da privati). In fi tto daprivati).In Basilicata Basilicata APT Istat Basilicata Basilicata Basilicata Basilicata OT C FONTE ussi turisticiregistrati nellestrutture ricettive dellaBasilicata.Gli gura 1simostrailtrend delnumero diesercizi perti- SPAZIALE Regionale Nazionale Regionale Nazionale 1999-2009 Regionale Regionale Nazionale Regionale Nazionale Regionale Regionale Nazionale della obbligatoria registrazione adiniziosoggiorno OPERTURA OPERTURA analizzato èrelativo agliannitrail1999ed o dinottitrascorse consecutivamente dal degliesercizi paria412èrappresentata TEMPORALE COPERTURA 2009 2011 1999-2009 2009 2009 1999-2009 ATTUALE STATO ☺ ☺ ☺ ☺ −− TREND ↔ ↑ ↑ ↑ − − mo idrico, smaltimento dei rifi le pressioni sull’ambiente associate allasistemazione turisticaquali,peresempio, consu- trascorse (presenze) eilnumero deiclientia fl sul territorio epermese, "calde" evidenzianolezone elastagionalità particolarmente dei torio edallesuestrutture. "numero Il degliarrivi"eil"numero dellepresenze", distribuiti "presenze perpopolazioneresidente"porto off per popolazioneresidente" rappresenta ilpesodelturismosulla regione, mentre ilrap- abitante" quantifi le risorsenaturali,produzione deirifi pressioni edegliimpattiesercitati sull’ambiente chesitraducono nellosfruttamento del- di monitorare ilcarico delturismosulterritorio, ifattori responsabili inparticolare delle Nel defi l’indiscusso successo delturismobalneare, delmetapontino. (inparticolare Interessante risulta,poi,ladistribuzionedellepresenze alivello comunale (fi tuttavia risultainlineacon ildato delmezzogiorno edell’Italia. nienze italianementre gliarrivistranieridal2005hannoevidenziato unafl si rilevache, tanto pergliarriviquanto perlepresenze, lacrescita èriferibile alleprove- periodoconsideratoIl segna unincremento TUR3. INTENSITÀ TURISTICA ussi turistici.La"permanenzamedia turistica", trail numero dellenotti datadalrapporto nire l’intensità turisticasonostatipresi inconsiderazione queiparametriingrado ca lacapacitàricettiva diunaregione. "numero degliarrivi rapporto Il uti, usointensivo dellerisorsenaturali. uti, inquinamento, ecc. "numero dipostiletto Il per rrivati nellastrutturaricettiva (arrivi),indica piuttosto costante dientrambelevariabili; re l’idea dalterri- dellosforzo sopportato essione che essione gura 5)con BAS S FI TA P BAS T P Basilicata Fonte: nostra elaborazione sudatiApt FI Fonte: Basilicata Apt FI ENZE, E E U G G G (1999-2009) R R R U U U ILIC ILIC

CEN I PR RA RA RA ST OVENIENZ ICHE NEICOMUNI P 4:NUME 5. 3.NUME ATA ATA T E U R A D (1999-2009) (2009)

LE PR I STR OVENIENZ D ELLE I R R A B O O , IN UZIONE D D I PR I BAS ARR PR E A D S E- , IN ILIC ENZE IVI, ELL A A -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Turismo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 108 > 109 BAS T FI BAS R Istat e Apt BasilicataIstat eApt Fonte: nostra elaborazione sudati FI U ICE G G R U U ILIC ILIC I TT RA RA ST IVI ICI 7: 6. ATA ATA T T TR TR À À (1999-2009) (1999-2009) D D EN EN ELL ELL D D

A A D D

EL EL R R E E G G TASS TASS IONE IONE O O D D I I BAS Fonte: APT Basilicata FI N A G LI U ILIC T RA À 8.IN ATA D EI FLU (2009) D ICE SS I D T I U STAG R I ST IO- ICI IN porto tra presenze eff porto valutando qualemassimoteorico soltanto ilmovimento alberghiero intermini dirap- generico posto letto diunastrutturaessere oc L’indice diutilizzazioneuna strutturaalberghiera rappresenta laprobabilità chehail statistiche. uffi sul Mercury PerTurismo Rapporto queste ultimeilXVI stimacheperogni turista Italiano ristico rilevante dalpunto divistadellapressione dicarico ambientale:leseconde case. Le statisticheuffi 25% dellepresenze totali. particolare, ilcomune diBernalda(localitàbalneare Metaponto) segna nel2009oltre il nel mesediagosto: il74,2%ditalipresenze siregistra insoli6comuni dellaBasilicata;in maggiore impatto delsettore sulterritorio. Lafi L’indicatore evidenzailmovimento turistico mensileeconsente dimisurare iperiodidi della permanenzamedia. un sostanzialeappiattimento dientrambigliincr cremento del53%e38%,tuttavia nellospecifi increscitasilicata neldecennio rispettivamente 1999-2009sonocertamente con unin- fi Le gono moltiplicando ilettipergiorni delperiodo considerato, anno/mese). TUR5. LORDA UTILIZZAZIONE TUR4. STAGIONALIZZAZIONE cialeneesistano2nelleseconde abitazioni,nonsoggette adobblighidirilevazioni gure (6e7)mostranocheitrend dellaricettività edellaturisticitàregione Ba- ciali sulle presenze turistiche non rilevano un importante fenomenociali sullepresenze tu- turistichenonrilevanounimportante ettivamente conseguite elesuepotenzialità massime(chesiotten- gura 8evidenziailpicco dellepresenze ementi dovuto algeneralelivellamento co l'ultimotriennioconsiderato mostra cupato durante ilperiodoconsiderato, (3,88). di pressione sulterritorio al2009 segna un4,04, indice superiore alvalore nazionale La capacitàdicarico delsistema ricettivo lucano, in termini dipermanenzamediae quin- positiva sull'ambiente. nontrascurabilesiaintermini dimarketingterritoriale chediesternalitàopportunità stenuto elascelta dellaqualifi Puglia; rispetto alpotenziale alberghiero esiste unmargine diutilizzo cheandrebbe so- la Basilicataèilpiùbassocon il16,3aldisotto di2,5puntidallaCalabria edi8,3dalla In fi TUR6. CAPACITÀ DI CARICO gura 9 si riporta l'indice perleregioni italianenel2009:l'indice gura9siriporta diutilizzazionedel- cazione ambientaledellestrutture potrebbe essere una T ZIONE LO Fonte: nostra elaborazione sudatiIstat D FI Fonte: nostra elaborazione sudatiIstat (2009) FI G U IO I G G A R U U

R E D RA RA NO (2009) I A T L 10. 9.IN U B RDA R E RG I ST P D E

HIE D I NELMEZZO- R ICE ELLE M R A D E INI NENZ I U STR T ILIZZ TA A U ME- T LI - A A

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Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Turismo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 110 > 111 M BAS Basilicata Fonte: nostra elaborazione sudatiAPT FI A G NENZ U ILIC RA 11. ATA A ME (1999-2009) TR D EN I A D

D

D I ELL T U R A I

ST P E I IN R - Gli interventi di infrastrutturazionepubblicaa Gli interventi nell’ambiente. dimiglioramento ener sate dainterventi ha anchelestrutture ricettive delturismobalneare, anch’esse infattisonostate interes- di riutilizzo delpatrimonioimmobiliare deicentri storici eborghi rurali. Tale condizione ed alvalore dispendibilitàsulmercato distrutture ecocompatibili ancheinunaottica valore premiante deicriteri stabiliti,hannomostrato sensibilitàalletematiche ambientali bientale fi progetti selezionatiedammessiafi turisticidarealizzare:della nuova ricettività edeinuovi nellaquasitotalità servizi dei A conclusione delleprocedure diselezione, èpossibileevidenziare unprimobilancio d’epoca ecc.), menoimpattantisotto ilprofi alla scelta diforme alternative diricettività (ospitalitàdiff per ilrisparmioidrico ed energetico, all’adozione disistemi dicertifi ne diimmobiliesistenti, dandoanchegrande rilievo all’utilizzo ditecnologie innovative to candidatialfi ruolo fondamentale èstato assicurato daicriteri diselezionedeiprogetti diinvestimen- Attraverso lostrumento deiPIOT, infatti,negliundicibandiemanatidal2011al2013,un del settore il conseguimento dimiglioramentinell’effi di strumentichepermettanoconiugare businesscon qualitàambientale, attraverso mano diverde” al “prodotto turistico”, maènecessario dotare lestrutture diaccoglienza ne ambientaleancheatalecomparto, nellaconvinzione chenon èsuffi allapossibilitàdiapplicaredi turismosostenibile edinparticolare isistemi digestio- tivi, ilPIOT (Pacchetti Integrati diOff PianoIl turistico regionale, approvato nel2009,attraverso uno deisuoistrumentiattua- dello sviluppoeconomico faravvisare unleggero calo. patto sulterritorio rappresenta unda trendIl dell’indice segna undecremento dal1999al2009del7%cheintermini diim- ri culturali, adeguatamente conservati e ri culturali,adeguatamente conservati Le infrastrutture chesistannorealizzando, interessano soprattutto ilriusodicontenito- e culturale. nanziamento rispettosi in quanto dellasostenibilità interventi ambientale, paesaggistica TUR7. PIOT ssate daibandi,sonostate rispettate. Glioperatori turistici,anchegrazie all’alto . nanziamento direcupero cheprivilegiano gliinterventi eriqualifi erta erta Turistica), rivolge grande attenzione alleattività nanziamento, lecaratteristiche disalvaguardia am- to "positivo", tuttavia seconsiderato nelladirezione ristrutturati, con destinazioni d’uso compatibiliristrutturati, con destinazionid’uso getico, contribuendo allariduzionediimpatto cienzaenellaprofessionalità deglioperatori lo ambientale. ttuativi deiPIOT sonostatiammessiafi usa, borgo albergo, residenze cazione ambientale, ciente “dare una cazio- - fruizione dellarisorsanatura. valorizzazione dellamontagna edeiParchi nazionalieregionali el’off proposti eincorso direalizzazione riguardano anche losviluppodisentieristica,perla rali elosviluppodinuova imprenditorialità degliinterventi legataataliattività.Molti con econ lostato leesigenze conservativo attualidivalorizzazionedelleattivitàcultu- erta di servizi perla diservizi erta

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Turismo

Componenti ambientali

Relazione sullo Stato dell'Ambiente della Basilicata Invaso Pietra del Pertusillo. Ernesto Salinardi Agri eSinni)icuibacini siestendono sucirca il70%delterritorio regionale. Larestante to sui cinquefi della catena appenninicacheattraversa ilterritor una complessa efi uso potabilecirca 108Mm gionale ditutela delleacque dellaregione Basilicataadottato con D.G.R. 21/11/2008 collettività edagaranziadellegenerazionifuture". il inapertura Così riporta munità viventi, dasottoporre atutela emigliorare qualitativamente nell’interesse delle "L’acqua, come risorsanaturale, èunbenepubblico indispensabileperlavitadelleco- Acqua Capitolo 8 e deldeflussominimo vitaledel2006. Fonti: Piano di Tutela delle Acque, INEA,Autorità diBacinodella Basilicata-Piano diBacino-Stralcio delBilancio 2 Piano Il regionale ditutela delle acque èpubblicato sulBURdi Basilicatan.57del16/12/2008. 1 stato stimato paria546Mm dato èeff Il ha diterreni coltivati. di milioni diabitanti,diverse centinaia diaziendeindustriali,fracuil’Ilva Taranto, 100.000 secondo idatiraccolti asettembre 2009,ilsistema, nelcomplesso, alimentaall’incirca 5 le circa 47Mm La ricchezza dellarisorsaderivadallecaratteristiche geografi industriale). bisogni delcomparto Il territorioIl dellaregione Basilicataoccupa unasuperfi un modelloriconosciuto dagliorganismi nazionaliedeuropei. mento ed effi turale alcentro meridionale, delsistema èinfasedimigliora- idrico primariodell’Italia regione mentre, rete ilsistema didistribuzione costituito infrastrut- daunaimportante in grado digarantire unadisponibilitàdirisorsaannuacirca 1.000.000m periore alle esigenze dellasuapopolazione. lefonti Infatti, diapprovvigionamento, sono svolgendo daoltre dieciannirispetto ad unarisorsachehainelevatadisponibilità,su- A questo obiettivo, espresso sinteticamente, siispiral’intensa attivitàchelaregione sta ettivamente elevato sesiconsidera cheilfabbisogno idrico dellaBasilicataè cientamento gestito attraverso inhouse, secondo ilricorso adunservizio umi con foce nelmarJonio(daest verso ovest , Basento, Cavone, 3 /anno (dato cherappresenta unastimaperdifetto deiconsumi edeifab- tta rete idrografi 3 /anno; perusoirriguocirca 391 Mm 3 /anno ca. Il sistema idrografica. Il 2 suddiviso per i diversi comparti, precisamente, suddivisoperidiversi comparti, per io occidentale dellaregione, èincentra- cie di9.995km co, determinato dallapresenza che edidrografi 3 /anno; perusoindustria- 2 edèinteressato da 3 tanto che, che della che

Piano re- 1 .

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 116 > 117 Il sistema deicorpiIl idricisuperfi della regione Basilicata: Hanno, infatti,competenze inmateria dirisorsaidricaedifesa delsuolosulterritorio frammentazionedellecompetenzeuna forte pianifi menti dirisorsetraregioni con termini erealtà fi strutture edelleopere ingentitrasferi- chelocaratterizzano siaperché essocomporta Alla complessità delsistema idrico regionale, siaperlecaratteristiche tecniche delle e delFrida, defi delterritorio lucano,irrigui diparti qualiquellidell’Alta Val d’Agri, delNoce, delMercure presenti,Sono principalmente inoltre, degli usi potabilied altrischemiidrici, aservizio mitrofe Puglia eCalabria. inparticolare carattere interregionale esoddisfanoleesigenze idropotabili edirriguedelleregioni li- settentrionale; essihanno sentello nellazona nellaparte centrale eloschema Ofanto nellazona meridionaledellaRegione,lo Jonico-Sinni loschemaBasento-Bradano-Ba- Gli schemiidricimaggiori cheinteressano ilterritorio lucanosono:loschemaSinni-Agri deisettori civiliedindustriali. ture aservizio valorizzare l’agricoltura, furono poiamplia regioni. Tali schemi,realizzati traglianni’50e’60con l’obiettivo principaledisviluppare e inseriti inschemiidriciattraverso iqualisir pianti disollevamento epotabilizzazione, leopere dicaptazionedasorgenti efaldesono Gli invasi traloro interconnessi, letraverse, lereti diadduzione edistribuzione, gliim- dei Trasporti. ai sensidellevigentinormative, come grandi dighedalMinistero e delleInfrastrutture Nell’ambito delterritorio regionale sonoattualmente presenti n.14impianticlassifi che interessano talifi naturali, danumerosi laghiartifi plessivamente dinove baciniidrografi Adriatico, edaibacinidelfi èinveceporzione interessata dalbacinoinDestradelfi • • • • nifi 3 Consorzi diBonifi 14 Comunità (L.R.n.12/2008); Montane del Lao)aisensidellaLegge n.183/89; Autorità diBacinodellaBasilicata;Autorità diBacinodellaPuglia; Autorità diBacino 4 Autorità diBacinoacarattere interregionale (Autorità diBacino delFiume Sele; la Conferenza interistituzionale idrica(exAmbito Territoriale diBasilicata); Ottimale ca Alta Val d’Agri, Consorzio diBonifi niti "minori"soloperilnumero diopere dicuisonocomposti. umi. ca (Consorzio diBonifi ume Sele, Noce eLaocon foce nelmar Tirreno. Sitrattacom- ciali dellaBasilicataècostituito oltre chedaicorsi d’acqua ciali determinati dalle importanti opere disbarramento ciali determinati dalleimportanti ci perun’estensione totale di11.171,18Km ti mediante lacostruzione dinuove infrastrut- ca Vulture Alto Bradano). ealizzano trasferimenti dirisorseidrichetra ca BradanoeMetaponto, Consorzio diBo- siche diff siche catorie. umeOfanto, chesfocia nelmar erenti, siaccompagna anche 2 . cati, OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE ACQ8 ACQ7 ACQ6 ACQ5 ACQ4 ACQ3 ACQ2 ACQ1 cu otrae Classe e strumenti Pianifi S Acque Sotterranee batteriologica IQB: indice diqualità Balneabilità UCF Acque diBalneazione acque marinocostiere CAM -Classifi Acque marinocostiere depurazione Sistema di dei pesci Acque idoneeallavita (LIM IBESECA) superfi Qualità acque erogata Volumi medidiacqua cazione- cazione- Progetti ciali cazione mentale perisuoiprincipiedindirizzi inmateria diacque. esito allaDirettiva In gliStati che istituisce unquadro perl’azione comunitaria erappresenta ilriferimento fonda- La normaeuropea diriferimento sulleacque èlaDirettiva 2000/60/CEdel23/10/2000, mi), corsi d’acqua di ordine superiore alprimo (torrenti efiumarelle), laghiedinvasi, acque marino-costiere. nel Piano di sono riportate Le acque superficiali Tutela delleacque distinte incorsi d’acqua di primoordine (fiu- 3 sono paria640Mm Al 2009ivolumi medi annuidiacqua erogati daitre principalischemiidriciinterregionali ai volumi destinati allesingoleRegioni. nel 1999traleRegioni interessate relativa esoggetto adunarevisione annuaperlaparte mento dirisorsaidricadallaBasilicataallaPuglia risultaregolato daunaccordo, stipulato idrici destinatiadusopotabilesonotrasferiti percirca il90%inPuglia. Ad oggi, iltrasferi- temente adusoirriguoepotabile, oltre perRegioni. amostrare Ivolumi ivolumi ripartiti zona meridionaledellaregione. Latab. 2indicachel’acqua erogata èutilizzataprevalen- ACQ1. VOLUMI DI ACQUA EROGATI ACQ2. QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI EROGATI PERUSO VOLUMI MEDIANNUI IDRICO EROGATI PERSCHEMA VOLUMI MEDIANNUI VOLUMI MEDIANNUI REGIONE RIPARTITI PER ein aiiaaBS2008-2012 2006-2012 BAS Regione Basilicata Bas N ARPAB R % Regione Basilicata Metapontum S ClasseCAM D N R S Adimensionale Metapontum Metapontum Adimensionale S m Autorità diBacino ClasseLIM S Mm3 D Classe SECA Classe IBE MISURA SCAS 3 /anno di cui quasi l’80% erogato/anno dicuiquasil’80% nella dalloschemaJonico-Sinni OAIEIRGOINDUSTRIALE IRRIGUO 270 Mm POTABILE 500 Mm JONICO -SINNI SCHEMA AIIAAPGI CALABRIA PUGLIA 257 Mm BASILICATA (40%) (42,2%) ambiente Ministero Agrobios Lucano Acquedotto Agrobios S.r.l Agrobios S.r.l. Metapontum ARPAB della Basilicata OT COPERTURA FONTE Agrobios S.r.l. Metapontum 3 3 3 /anno /anno 115Mm /anno a 2001-2009 2012 Bas Bas A 1999-2008 BAS A 2006-2010 2009 BAS BAS SPAZIALE a 2012 Bas OFANTO SCHEMA (58%) (54,7%) 373 Mm 350 Mm 3 (LIM IBE SECA) 3 3 3 /anno /anno 25Mm /anno TEMPORALE COPERTURA BASENTO-BRADANO SCHEMA 10 Mm 20 Mm ATTUALE STATO 3 3 3 /anno (2%) /anno (3,1%) /anno ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ −− TREND ↔ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ P I D Basilicata, 2009 Basilicata", AutoritàdiBacinodella Fonte: "Lagestionedellarisorsaidrica in A TAB TAB DR E NNUI E E R G ICO, ELL ELL

LI IN R E G A A P R IONI, 2009 2.IVOLUMIME 1.QU D E O IC R GAT U AT S ADR O I O E R P E I O R R

I S S PART INO CHEM D TT I I T A ICO I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 118 > 119 CL N. 152/2006COMEMO D T TAB O ELLE ASS DA ELL IFIC L A A D CQUE IN 3. .M. N.260/2010. A ZIONE S CHEM BAS D A ELLO

D E ELL A D L IFIC STAT D A

L GS A O -

D.Lgs. 152/06: aspetti attuatividellaDirettiva, sonostatiemana sorse idriche. Alfi interno sonodisciplinate latutela delleacque dall’inquinamento elagestionedelleri- conrecepita ilD.Lgs. inItalia con icontenuti 152/06,inparticolare dellaParte III,alcui piani digestioneeprogrammi dimisure adattiaciascuncorpo idrico. LaDirettiva èstata per distretto idrografi membri sonochiamatiaidentifi • • • per laclassifi derlo conforme agliobblighicomunitari, attrav ilpunto "Classifi particolare sostituisce integralmente IIIdel D.Lgs. l’allegato Iallaparte 152/06,modifi zione dellostato diqualità deicorpi idricisuperfi il D.M. icriteri aggiornati perilmonitoraggio n.260/2010cheriporta elaclassifi di gestioneedeipianiregionali ditutela delleacque; acque superfi monitoraggio deicorpi idricieperilcontrollo dellostato ecologico echimico delle condizioni diriferimento pericorpi idrici,incuisidefi il D.M. n.56/2009relativo alleprocedure perilmonitoraggio el’identifi corpi idrici; il D.M. n.131/2008recante icriteri tecnici perlacaratterizzazione etipizzazionedei cazione dellostato deicorpi idrici. ne difornire indicazionispecifi ciali nelbacinoidrografi SullabaseditalianalisileRegioni adottano co diappartenenza. cazione epresentazione dellostato ecologico", perren- care eanalizzare icorpi idrici,classifi co, ancheaifi che perlatrattazionediciascunodegli ti tre decreti ministeriali attuatividel erso l’inserimento dicriteri tecnici ciali e sotterranei. Il DM260/2010 ciali esotterranei. Il ni dellapredisposizione deipiani niscono icriteri tecnici peril cati perbacinoe cazione delle cando in ca- si riferiscono allquinquennio2006-2010. Per ilperiodosuccessivo laRegione el’ARPAB è stataelaboratadall’ARPAB con riferimen mativo deicontenuti delPiano stesso, laclassifi informazioni elaborate perilPRTA, nellemore dell’aggiornamento edadeguamento nor- considerazione della necessitàIn dinonperdere lacontinuità elanotevole quantitàdi è defi getto dellarete dicontrollo deicorpi idricisignifi della programmazione 2000-2006,hafi sulle aste principalièeff d’acqua diIeIIordine sonodefi classi diqualità1(ottimo), 2(buono),3(sufficiente), 4(scarso)e5(pessimo). dizio adottatiseguonoleindicazioniISPRA(exAPAT) per corsi d’acqua eperstazionedicampionamento. Laclassifi diseguitopeggiore irisultatidei campionamenti divisi livello riportati diqualità.Sono corso d’acqua laclassediqualitàdeterminata dall’indicatore (IBEoLIM)caratterizzato dal edelLIMdeterminaLa combinazione l’indicatore dell’IBE SECAvalutato attribuendoal conto degli eff bile nell’evidenziare lediff nel corso d’acqua, hamaggiore sintesi, memoriastorica. ilmetodo In chimico èpiù sensi- poiché fornisce deirisultatiistantanei,invece ilmacrobenthos vivendo costantemente chimica nonèinfattiingrado dimettere inevidenzalapresenza diunoscarico saltuario quindi, diesprimere ungiudizio complementare alcontrollo fi quello inquinato invece riuscirannoavivere sololespeciepiùresistenti. L’IBE permette, rizzato dalla presenza dispeciesensibiliall’inquinamento edallacarenza diossigeno;in mento edallacarenza diossigeno, uncorso d’acqua pertanto noninquinato ècaratte- i taxaconsiderati nellaclassifi popolazione dimacroinvertebrati bentonici ritrovate nelcorso d’acqua. particolare, In zione sullostato degliecosistemi fl degradabili, ossigenodisciolto, inquinamento microbiologico. L’IBE fornisce unavaluta- per lacaratterizzazione dellostato diinquinamento: nutrienti,sostanze organiche bio- della concentrazione nelleacque deiprincipaliparametri,denominatimacrodescrittori, dalla concentrazione di7parametr LIMindicalostato diqualitàchimico-fi parametri chimicidibase(LIM).Il dello stato ecologico èprevisto ilmonitoraggio dellecomponenti biologiche (IBE)edei tato nel2008sullabasedellostato chimico edellostato ecologico. Per lavalutazione La classifi normativo erecepirà ancheicontenuti inmateria delsuddetto Piano diGestione. PianoIl regionale di Tutela delleAcque èincorso diaggiornamento edadeguamento zati, raccolti perUnitàIdrografi inSchede ciali dellaBasilicata,sonostatiindividuatigliobiettividiqualitàsuicorpi idricicaratteriz- individuate leidroecoregioni, itipiall’interno delleidroecoregioni eicorpi idricisuperfi Difatti perciòcheattieneleacque superfi attuativi delD.Lgs 152/2006. sure ditutela daporre inessere sonoaff inerenti laqualitàequantitàdelleacque, ilmonitoraggio, l’analisi dellepressioni elemi- e laprogrammazione, ascaladiDistretto, dellerisorseidriche. NelPiano letematiche del10aprileu.s.siglio deiMinistri adoggi costituisce ilriferimento perlapianifi PianoIl diGestioneAcque dell’Appennino approvato Meridionale nellasedutadelCon- Siattribuiscono all’indice SECA icolori: azzurro, verde, 4 nito lostato ecologico pericorsi d’acqua diordine superiore alprimo. cazione dellostato diqualitàcomplessivo deicorpi nelPRTA idriciavviene adot- etti complessivi dituttiifattori distress ambientale. ettuato dall’ARPA Basilicata.LaRegione Basilicata,nell’ambito erenze delcarico inquinante, mentre ilmetodo biologico tiene cazionepresentano diversi gradi disensibilitàall’inquina- nite nelPiano di Tutela delleAcque edilmonitoraggio i rappresentativi ditalestato qualitativo etieneconto uviali, andando avalutare le"caratteristiche" della rontate secondo icriteri dicuiaisuccitati decreti nanziato alla Metapontum Agrobiosnanziato allaMetapontum S.r.l. il"Pro- ca (Schede allegateca (Schede alPiano diGestione). ciali nelsuccitato Piano diGestionesonostate to alcalcolo degliindiciLIM,IBEeSECA.Idati giallo, arancioerosso, corrispondenti rispettivamente alle cazione delleacque superfi cativi diordine superiore alprimo" incui 4 . Le reti dimonitoraggio suicorsi cazione cromatica eilgiu- sico echimico: l’analisi ciali di seguito sico derivante cazione -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 120 > 121 aioFueComune Località Fiume Bacino

SINNI OFANTO NOCE CAVONE BRADANO BASENTO AGRI

SINNI OLIVENTO OFANTO NOCE CAVONE BRADANO BASENTO CAMASTRA BASENTO AGRI enlaPneS.16Jnc 2 3 2 Albano 3 3 Ponte SS.106Jonica Bernalda aeaCd aaoe 3 3 3 3 3 3 3 3 3 C.daLagarone 3 3 Matera 3 3 2 Matera 3 3 2 Irsina Ponte SS.106Ionica 2 Zona Industriale 2 Bernalda 2 2 Pisticci digaCamastra Monte 2 2 Trivigno 2 2 2 Ponte Mallardo Potenza 2 Pignola 2 2 2 S.Arcangelo digaPertusillo Monte Montemurro oodlaPneS.16Inc 2 2 2 3 3 2 2 2 2 3 3 2 3 2 1 Ponte SS.106Ionica Località Paradicino Rotondella Nicodemo Masseria Colobraro Lauria 2 Lavello 2 3 3 3 3 Melfi 3 3 3 Melfi 3 3 3 3 Ponte SS.106Ionica Maratea 3 Loc. Triconigro 4 Pisticci Ponte SS.106Jonica Craco Bernalda NIAOILMIESECA IBE LIM INDICATORI

Fonte: A.R.P.A. Basilicata TAB C D 2006-2010. AT EI CO Ponte delPrincipe torrente Camastra - conflMonte Giuliano Invaso San Monte 96) Punta Colonna (SS. torrente Freddo Rio Valle confl torrente Sauro conflMonte zona industriale Valle scarico acque Venere TraversaMonte S. Lavello Ponte stradaCandela Litoranea Ponte Ferrovia IVI ELL RS D A EL 1°O 4. I D uenza STAT ’ A uenza uen. CQU RD O ECOLO A INE.

S I G NIFI- A NNI G ICO 32222 43333 33233 43332 22222 32232 32232 32232 22222 2006

2007 mi agliaggiornamenti normativiedelPRTA. hanno strutturato untavolo tecnico perladefi Anno 2008

2009

2010 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ TREND ..nd ..nd n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. ..nd ..nd n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 01 11 n.d 11 11 11 10 01 1nd n.d. n.d. 11 11 10 n.d. n.d. 10 n.d. 10 ..7nd n.d. n.d. 7 n.d. n.d. 7 n.d. 8 9 6 8 5 8 n.d. 6 ..678 7 9 6 7 n.d. 8 7 n.d. 7 n.d. n.d. 7 8 7 6 8 8 5 6 7 n.d. 6 6 5 5 n.d. 5 2 6 8 n.d. 4 7 6 8 n.d. 7 7 6 n.d. 6 7 6 5 n.d. 8 6 5 6 n.d. 5 6 n.d. 5 2006

2007 Anno 2008

2009 nizione dinuovi indicieindicatori confor- 2010 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ − − − − − TREND 3-3-- - 222- 3-432 2222- 3-332 3-232 - 122- 3-2-- - 233- 4-432 3-332 4-433 4-454 3-333 3-333 3-443 4-433 ------2006

2007 Anno 2008

2009

2010 ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ − − − TREND .Sraoao205544 5 3 4 3 3 3 6 10 6 5 3 8 9 8 195 45 4 5 95 3 170 7 5 225 210 2 4 4 7 5 5 6 4 2 11,25 2 150 55 2 5 5,5 5 7 4 100 4 400 6 12,75 8 4 2 45 3 210 8 3 3 40 6 60 3 4 3 360 110 300 8,75 40 300 4 2 6 4 40 2 9 5 7,75 T. Serrapotamo 3 40 200 9 T. Serrapotamo 85 5,5 2 5 150 F.rella diS.Arcangelo 5 11 2 2,25 90 190 8 T. Cogliandrino 6,5 2 225 Bacino delfi 3 4 130 4 3,5 230 F. Bianco 2 135 2 8 F. Bianco 310 4 120 8 255 Bacino delfi 2 4,5 9 T. Olivento 10 4 95 2 T. Olivento 50 4,75 11 2 265 T. Olivento 130 10 2 240 Bacino delfi 165 295 9 195 T. Gravina 180 10 T. Gravina 2 260 320 8 T. Gravina 2 T. Fiumicello 400 2 2 T. Fiumicello 400 8,25 2 T. Fiumicello 400 8,75 T. Basentello 9 9 T. Basentello 340 11,25 Bacino delfi 360 T. Inferno 400 T. 340 Camastra 320 T. Camastra T. Camastra Bacino delfi F.so diScannamogliera T. Sauro T. Sauro T. Rifreddo F. Maglia Bacino delfi lseSaoEooioNumero Stazionidimonitoraggio deicorpi idrici-corsi d’acqua diordine superiore alprimo Classe Stato Ecologico LIM Corpo Idrico esm 1 1 1 1 5 3 2 4 Pessimo Scarso Buono Suffi ine12113 1 1 2 1 ciente ume Sinni ume Sele ume Ofanto ume Bradano ume Basento ume Agri giBsnoBaaoOat eeSinni Sele Ofanto Bradano Basento Agri 2005-2006 2005-2006 IBE 2005-2006 (annualità 2007-2008) SECA 2007-2008 LIM 2007-2008 IBE 2007-2008 SECA (2007-2008) O PR - RegioneBaslicata Fonte: MetapontumAgrobios s.r.l. LE CL TAB Baslicata Fonte: MetapontumAgrobios S.r.l. Regione T TAB RAGG D P E IVI RD EI CO R IMO. ELL ELL LE INE D ASS IO I O RS A A STA A D S 6. 5. RD I NNI 2005-2008. I U EI CO D D P ZIONI INE I STAT R ’ E A STAT I R CQU PART IO RS S O ECOLO U R D I O ECOLO A E P I MONI D IZIONE NEL-

E S A ’ A R I L G CQU IO NIFIC PR R G T E IMO A G ICO O-

A ICO D A L I -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 122 > 123 P D D D T Fonte: Piano dituteladelleacque FI E EZIONE EMI OLCI CHE I IN EI G R U E P RA DAG E SS S 2.U CI E R INE E I R B ICHIE D P IC G ONEE E LIO A R ZIONE LE D RA ONO A A MEN LL CQUE D A PR EI VI T O O- S TA I T I

sti dallanormativa verso lavalutazionedellaconformità deiparametridiqualitàcon quelliimperativiprevi- La designazione inacque dolciidoneeallavitadellafaunaacquatica vieneeseguitaattra- Tabella 1/Bdell’Allegato IIIdeldecreto legislativo 2allaparte 3aprile2006,n.152. 5 permesso didefi di sotto dilimititabellaricuiallanota5.L’analisi deidatiottenuti dalmonitoraggio ha idonee quandoilvalore misurato dideterminati parametrifi prio indicatore defi Per verifi residuo totale, zinco totale, ramedisciolto, ossigenodisciolto ematerie insospensione). ACQ3. ACQUE IDONEE ALLA VITA DEI PESCI care l’idoneità diuncorpo idrico allafaunaacquatica nonesiste unvero epro- nire laverifi nito dallanormativa:leacque designate vengono infatticonsiderate 5 (pH,BOD5,ammoniacaindissociata,totale, nitriti,cloro ca dellaconformità come mostrato intabella9e10. sico-chimici simantieneal sico-chimici

MONTICCHIO LAGO DI Corpo Idrico Denominazione Corpo Idrico Denominazione MONTICCHIO LAGO DI .PsheaPeschiera T. Peschiera IN Sinni SINNI .S IVNISanGiovanni T. S.GIOVANNI COTUGNO Diga DIMONTE .FIOFrido T. FRIDO Mercure T. MERCURE .S IVNISanGiovanni T. S.GIOVANNI .MRUEMercure T. MERCURE .PsheaPeschiera T. Peschiera .FIOFrido T. FRIDO IN Sinni SINNI NICODEMO) (MASSERIA COGLIANDRINO DIGA DI COTUGNO DIGA DI MONTE Centro CotugnoMonte Stazione Denominazione Riva Monticchio sorgente Centro Monticchio Stazione Denominazione sorgente Confl confi Riva CotugnoMonte confi Confl sorgente confl sorgente sorgente centro Cogliandrino ne ne uenza uenza uenza censimento aggiornato al2012degli impiantididepurazioneregionale eff cheidepuratoricaso diprecipitazioni, nonsonoingrado determina di trattare. portate Il non domesticachedovrebbero essere pretrattati siaalsistema misto fognario che, in tivi previsti). L’anomalia didettiaffl dei refl adeguare idepuratori inarea sensibileintroduc trattamento operl’assenza ditrattamen qualitative nonrispondentiaglistandard normativi,perlascarsaeffi le, agentisullostato qualitativo deicorpi idrici.Spessogliscarichihannocaratteristiche civili cheindustriali,costituiscono fattori chedeterminano lepressioni dafonte puntua- Gli impiantididepurazioneepiùingeneralegliscarichilocalizzati diacque refl resse turistico come ilparco delPollino. oggetto distudioattraversa aree dirilevante di conformità delreticolo dato positivo idrografi Buonaparte al93%dellestazioni.Il tali perlespecieittiche, chehaconsentito diattribuire, dal2006,ungiudizio apartire Si evidenzianelcorso deglianniunprogressivo miglioramento dellecondizioni ambien- ACQ4. IMPIANTI DI DEPURAZIONE FIUME SINNI BACINO DEL FIUME OFANTO BACINO DEL AREA_IDR Denominazione FIUME OFANTO BACINO DEL AREA_IDR Denominazione FIUME SINNI BACINO DEL FIUME SINNI BACINO DEL FIUME LAO BACINO DEL FIUME SINNI BACINO DEL FIUME SINNI BACINO DEL FIUME LAO BACINO DEL FIUME LAO BACINO DEL FIUME LAO BACINO DEL FIUME SINNI BACINO DEL FIUME SINNI BACINO DEL FIUME SINNI BACINO DEL FIUME SINNI BACINO DEL ui in grado diridurre la presenza deinutrienti-azoto efosforo - neilimitinorma- Classifi Classifi CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT OFRIÀCONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT OFRIÀCONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT OFRIÀCONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT OFRIÀCONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT OFRIÀCONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ 1999 -2000 1999 -2000 NON NON NON NON NON NON NON NON NON NON cazione cazione uenti èdovuta siaallapresenza discarichinatura Classifi Classifi ti adeguati(sipensiadesempio, allanecessità di OFRIÀCNOMT CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ OFRIÀCNOMT CONFORMITÀ CONFORMITÀ CONFORMITÀ 2003-2004 2003-2004 valore naturalistico equindidielevato inte- cazione cazione endo i trattamenti terziari didepurazione endo itrattamentiterziari Classifi Classifi CONFORMITÀ 2005-2006 2005-2006 NON cazione cazione cienza deisistemi di Classifi Classifi CONFORMITÀ 2007-2008 2007-2008 ettuato da ettuato NON cazione cazione ue, sia ue, co co MI LE (1999-2008) SA - RegioneBaslicata Fonte: MetapontumAgrobios S.r.l. TAB - RegioneBaslicata Fonte: MetapontumAgrobios S.r.l. FO TAB LMONICOLE (1999-2008) R T ELL ELL À MI P T E A A À R 10.VE 9.VE LE P E R A LE CQUE CI R R IFIC IFIC A CQUE A A CON- CONFO PR D INICO- OLCI R -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 124 > 125 ti didepurazioneèoggetto deilavori fi potenziamentoIl delsistema depurativo elarealizzazione el’adeguamento degliimpian- potenziamento eammodernamento delsistema degliimpiantididepurazione. dedicati allarazionalizzazioneecompletamento dellereti dicollettamento deirefl depurativo loscenario sistaevolvendo inmanier ed effl tano lecriticitàambientaliconnesse alladepurazioneinaree ritenute strategiche. ammessiafi Gli interventi urbane. posti dallaDirettiva n.91/271/CEEdeisistemi diraccolta etrattamento delleacque refl precontenzioso EUPILOT con l’UE, 1976/11/ENVI,inerente lanonconformità airequisiti fondi dei Programmi Attuativi Regionali, destinati con ilMATTM,di concerto allaRegione sonostatiassegnati 32.200.000euro avalere sui A seguito diunaapprofondita ricognizione eff Senise, Noepoli eRapone. San BasiliodiPisticci, Jonico, Montalbano Ruoti,Pomarico, di Roccanova ediconsortili mesi. Con acarico dellatariff interventi l’impianto didepurazioneperl’abitato diSassoCastalda cheèinfunzionedapochi La Comunità delMelandro harealizzato, Montana con fondi dicuiallaLegge n.135/97, interventi. tati diAlbanoLucania, AlianoeAlianellosonoincorso diprogrammazione inecessari dellearee ruralideicomuni diAtellapianti didepurazioneaservizio eFiliano edegliabi- fognari lacuirealizzazione èprevista con un fi dalla Provincia diPotenza nel2009eancora noninesercizio perlamancanzadicollettori frazioni diAvigliano ilrefl corso deiprossimi dueanni.Per gliabitatidiAcerenza, , OppidoLucano ele Laurenzana eFerrandina edialcunearee ruralidiMelfi Inoltre, èinfasediprogettazione l’adeguamento degliimpiantidiGenzanoLucania, tela delleAcque eGestioneIntegrata Idriche"peridiversi delleRisorse Comuni regionali. Acquedotto Lucano S.p.A. 6 Gestore Unico del Servizio Idrico regionale Gestore dal2002. apartire Unico delServizio 6 trollo qualitativo delrefl de. La quasitotalità deidepuratori èsprovvista siadicampionatori automatici perilcon- della popolazione. frazioniocontra- impiantisonodipiccole Molti dimensionieservono disolounaparte totalità degliabitanti;intalunicasisonosottodimensionati easervizio Dal censimento la emergono alcunecriticità:moltidegliimpiantirilevatinonservono Baragiano etc.). i qualièincorso diverifi comuni edaree industriali,ancora nontrasferiti ingestioneadAcquedotto Lucano eper cano S.P.A. sono171. Vi sonoaltriimpiantididepurazione, dialcuni circa venti, aservizio ra. Dall’analisi deidatiemerge chegliimpiantididepurazionegestitidaAcquedotto Lu- dei 100comuni dellaProvincia diPotenza eper30dei31comuni dellaProvincia diMate- Quadro in tema di Risorse Idrichegià intema appaltatoQuadro diRisorse edincorso direalizzazione. Per gliim- uenti. Nonvisonoimpianticheutilizzanolafi ca l’eff uo iningresso edinuscita,siadimisuratori perivolumi affl uo saràimmessonell’impianto diAcerenza consortile realizzato nanziamento con DeliberaCIPEn.60del30Aprile2012aff 6 , conferma lapresenza diimpiantifunzionantiper88comuni ettiva funzionalità(Rivello, SanChirico Raparo, Viggianello, nanziati con l’Accordo diProgramma Quadro "Tu- a sonostatiattivatigliimpiantidiMetaponto, nanziamento dell’Accordo Programma di ettuata nel2011dallaRegione Basilicata a consistente con notevoli investimenti todepurazione. Nelsettore fognario - ad interventi necessari arisolveread interventi il cheentreranno inesercizio nel uenti ui eal ron- ue NEVNOAGGLOMERATO INTERVENTO dell’abitato diMatera depuratori aservizio Potenziamento dei fognaria edeldepuratore Potenziamento dellarete Comune diLavello - Melfi impianto dell’abitato di collettamento alnuovo e dellereti fognarie di impianto didepurazione Realizzazione delnuovo Regione Basilicata.4°lotto. dal Piano ditutela della sensibili individuate ricadenti nellearee impianti didepurazione di trattamento agli terziario Realizzazione delsistema Regione Basilicata. dal Piano ditutela della aree sensibiliindividuate depurazione ricadentinelle per gliimpiantidi di trattamento terziario Realizzazione delsistema di Pisticci collettamento delComune del relativo sistema di depuratore cittadinoe Realizzazione del dell’alta valledell’Agri deidepuratori servizio e nere neicollettori a acque bianche Separazione . DALL’INTERVENTO INTERESSATO Lavello € 2.400.000,00 Il depuratore a servizio dell’abitato depuratore diLavello Il aservizio hauna Matera -Pantano Matera -Sarra, €2.400.000,00 Matera -Lamione, Lavello Melfi Palazzo SanGervasio , Ripacandida, Grassano, Sarconi, Venosa, Senise, Irsina, itci€600000 L’intervento prevede larealizzazione diunnuovo €6.000.000,00 Pisticci Tramutola, Sarconi Marsico Nuovo, Marsicovetere, Paterno, mare e aventi una superficie dellospecchiomare liquidodialmeno0,3km eaventi una superficie Acque qualiaree sensibili:ilaghipostiadun’altitudine sonoriportate inferiore aduna quota di1.000msullivello del di processi eutrofici neicorpi idricichecausanounadegradazione qualitativa dellarisorsa.NelPiano di Tutela delle Lanormativaintroduce ilcriterio di"area sensibile"inrelazione all’accadimento oalrischiopotenziale disviluppo 7 sensibili Interessante èanalizzare lalocalizzazionedegliimpianti didepurazionerispetto allearee di prelievo dellefluenze libere, nonchéibacinidrenanti daessisottesi ricadentinelterritorio regionale. della potenzialità degliimpiantiinabitantiequivalenti. dell’all. 5delD.Lgs n.152/06)diconcentrazione massimadifosforo eazoto, infunzione .0.0,0Valutazioni inerenti l’eccessiva onerosità degli €5.000.000,00 7 perché gliscarichiditaliimpiantidevono rispettare limiti(dicuialla Tabella 2 IAZAET NOTE FINANZIAMENTO 000000 Pur avendo itre depuratori esistenti unacapacità € 10.000.000,00 L’intervento prevede pergliimpianti,tuttiinarea € 4.300.000,00 .0.0,0LaRegione Basilicatahaconcluso larealizzazione dei € 4.500.000,00 dei refl prevede larealizzazione deltrattamento terziario più elevato rischiodiinquinamento, l’intervento in area sensibileedinun’area dellaRegione a apparecchiature. essendol’agglomerato Inoltre delle sostituzione edelpotenziamento diparte di trattamento adeguata,necessitano della trattamento parial14.000a.e. linea ditrattamento perunacapacitàtotale di l’intervento prevede larealizzazione diunaseconda di uncarico datrattare paria12.000a.e..Pertanto potenzialità ditrattamento di7.000a.e., afronte della capacitàditrattamento. la sostituzioneel’adeguamento deimacchinari e/o dei refl sensibile, l’adeguamento altrattamento terziario refl sistema fognario diraccolta ecollettamento dei L’intervento richiede, altresì, larealizzazione del pressoché pianeggiante egeologicamente stabile. sul versante sinistro del Torrente Melfi ditrattamentoterziario deirefl potenzialità di24.000a.e. edotato disistema di unnuovo impianto didepurazione, con una l’impianto esistente, prevedendo larealizzazione in franahannodettato l’esigenza didelocalizzare necessari perilconsolidamentointerventi dell’area fognario dicollettamento verso ildepuratore. di Pisticci edaltresì larealizzazione delsistema del centro abitato impianto didepurazioneaservizio collettamento. risulta invece necessario intervenire sulrelativo dell’area,nuovi impiantididepurazioneaservizio ui verso ilnuovo depuratore. ui. ui edaltresì, perciascunimpianto, èprevista 2 , i laghi naturali e artificiali, letraverse eipunti , ilaghinaturalieartificiali, ui, avalledell’abitato, inun’area TAB D A MME ELI ELL B E SS RA A I 11.IN A CI FIN P E N.60/2012 T A E NZI R VEN A MEN T I T O

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 126 > 127 R D D Basilicata Fonte: Acquedotto Lucano s.p.A -Regione TAB E E I G P PR ELL U ION O RA G A A ZIONE E 12. LE TT O IM P O S T UL ENZI P I A T N E A T RR LI I D T I T I À O R IO E "IN "IM BA PART D FI Basilicata Fonte: Acquedotto Lucano s.p.a. -Regione A CQUE E IN 1 2 1 1 6 13 2 2 1 7 2 3 12 1 2 4 12 1 4 5 2 4 8 1 1 6 2 5 1 4 4 1 4 6 SINNI 10 7 SELE OFANTO NOCE 3 POTENZIALITÀ IMPIANTI INA.E. (ABITANTI EQUIVALENTI) 7 LAO 12 CAVONE BRADANO BASENTO AGRI BACINO G CINO I P U P U I RA IZIONE RA A AR D N 3.IM ZIONE O T E DR I IN TT A NON O O LUC P GRA P E AR I G R A E CEN E N S FICO ST EN A A T < 2.000 A.E.

I NO S I T S T D EN I U I I B D S A DA S ILE" . E LE NEL I P G B .

A LI ILE" . R I- MINII RESNIIIIMPIANTIINAREENONSENSIBILI IMPIANTI INAREESENSIBILI 2.000 -10.000 A.E. di depurazione in area sensibile con una potenzialità diprogetto superiore ai100.000 puratori recapitanti inarea sensibile, a tutela eprotezione dellestesse. L’unico impianto normativa, programmare inecessari refl to di Tramutola, dicuisirelazionarà in seguito è fosforo, sirende urgente l’adeguamento aisistemi didepurazione. soloimpian- terziari Il Per taliimpianti,affi in area sensibilecon A.E.>di10.000sonointotale 4(Melfi La Tabella 12evidenziachesulterritorio regionale gliimpiantididepurazione ricadenti dotati deinecessari trattamentiingrado di diossidazionebiologica deicompostiratterizzati organici unicamente dacomparti enon l’esigenza diadeguamento diinterventi area sensibile, inteso come corpo idrico ricettore esposto alrischiodieutrofi azoto efosforo, dairefl ricolosi perlasalute umana,rispondaallanecessità dirimuovere effi rimuovere lesostanze organiche, imateriali sospesiedimicrorganismi potenzialmente pe- sviluppo diprocessi ditrattamento delleacque refl La necessità disalvaguardare icorpi idricidaifenomeni eutrofi ne funzionantigestitidaAcquedotto Lucano S.p.A. Nelle aree defi inteso aprescindere cheècomunqueui. Rimane importante, dailimitifi > 10.000 A.E. nite sensibiliinsistono 67impiantiditrattamento delle acque refl nché possanoessere rispettatiilimitidiconcentrazione diazoto e ui (trattamenti terziari di depurazione). In particolare, ilconcetto didepurazione).In ui (trattamentiterziari di > 100.000 A.E. < 2.000 A.E. adeguamenti tecnologici estrutturalisututtiide- degli impiantididepurazioneesistenti, spessoca- abbattere inutrientiineccesso. 2.000 -10.000 A.E. già dotato ditrattamento dei terziario ue che, accanto all’obiettivo inizialedi , Venosa, Senise, Tramutola). ci imponel’adozione elo > 10.000 A.E. cacemente i nutrienti, zzazione, pone > 100.000 A.E. ssati dalla ssati ue urba- marino-costiere delmarIonioe marino-costiere Tirreno. laclassifi stema. Diseguito sonostate riportate più omenomarcata eutrofi arricchimento nondetermina però squilibriecologici eilgiallo adacque incuiaduna oligotrofi Le classisonorappresentate datre tipologie dicolore: l’azzurro corrisponde adacque bassa salinitàsicuramente visonoimmissionidiacqua dolce con rischiigienico sanitari. dalla biomassafi La classifi to dellevariabili: salinità,clorofi anche come rischioigienico -sanitariobasatasudatioceanografi La fi di trattamento deirefl terziario impianto esistente), Grumento Nova (2.376 no, Viggiano, MarsicoNuovo eMarsico Vetere), Spinoso(2.550 A.E.-adeguamento diun deiComunicomprensoriale di dimensionato per25.620A.E.aservizio Tramutola, Pater- sono inesercizio dalmaggio 2011quattro depuratori neiComuni di Tramutola (impianto la DigadelPertusillo, sonostaticompletati con ifondi strutturalidelPOR2000-2006e raggi UV, perridurre laconcentrazione deicoliformi totali. In Val d’Agri, aprotezione del- fezione, inapposito impianto ubicato neipressi dellavascadisedimentazione, tramite riutilizzo ascopo industriale, vengono assoggettate adunulteriore trattamento didisin- viene prelevata peressere destinata alleutenze industriali.Dette acque, primadelloro ne tramite processo dellaportata diclorazione. uscitadalbacinodidisinfezione In parte conclusi nel2006,èdotato ditrattamento deirefl terziario un totale complessivo depuratore, di160.000A.E..Il icuilavori direalizzazione sisono i liquamiindustrialidi Tito ediPotenza corrispondenti a60.000abitantiequivalenti,per nonché irefl tale, strutturato edimensionato inmododatrattare iliquamicivilidellacittàdiPotenza A.E. èl’impianto didepurazionePotenza, realizzato con fi ACQ5. ACQUE MARINO - COSTIERE (INDICE CAM) nalità dell’indice CAMèquelladifornire ungiudizio sullaqualitàdelleacque intesa che etendenzialmente ilverde imperturbate, adacque dimediaqualità,ilcui cazione tieneconto anchedellatrasparenza inquanto parametro dipendente ui provenienti dallecasesparse diPotenza per100.000abitantiequivalenti, toplanctonica, infattiseleacquetoplanctonica, mostranounabassatrasparenza euna zzazione siassocianoindizidialterazione funzionaledelsi- ui. lla, trasparenza, silicati,ammoniaca, A.E.) eMontemurro (2.200A.E.),tuttidotati cazione secondo l’indice CAMdelleacque ui etrattamento didisinfezio- nanziamento pubblico sta- ci dibase, tenendo con- fosfati, nitrati,nitriti.

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 128 > 129

Anno 2005 Anno 2006 Stazione Distanza Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic dalla riva (m) 121212121212121212121212121212121212121212121212 Basento 500 ------Basento 1000 ------Basento 3000 ------Castrocucco 200 ------Castrocucco 1000 ------Castrocucco 2000 ------Sinni 500 ------Sinni 1000 ------Sinni 3000 ------

Anno 2008 Anno 2009 Stazione Distanza Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic dalla riva (m) 111111111111111111111111 Basento 500 ------Basento 3000 ------Castrocucco 200 ------Castrocucco 2000 ------Sinni 500 ------Sinni 3000 ------

TABELLA 13. CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE MARINE COSTIERE DELLA BASILICATA (2005-2009) Fonte: Metapontum Agrobios s.r.l. oez 45 ,502,40004 24,14 36,43 0 0 0,45 0,5 0 0 0 0 24,14 36,43 0 0 0,45 0,5 0 0 Regione 24,59 Totale 36,93 Potenza Matera (km) totale costa Lunghezza 15 ,506,70009 60,57 0 0,95 0 0 60,57 0 0,95 0 61,52 (km) inquinamento balneazione per adibita alla Costa non la cuiindividuazionehatenuto conto dellearee incuisiprevede ilmaggior affl ticolare attenzione èstata rivolta allalocalizzazionedeisessantapuntidimonitoraggio, di campionamento dicui19 ricadentilungolacosta tirrenica e41suquellaionica.Par- Le attivitàdicampionamento edianalisisonosvolte dall’ARPAB eriguardano 60punti aNova daMetaponto Siri. ionica, lungacirca 37km, Acquafredda, elaSpiaggia "d’a Gnola", diCastrocucco, asuddellaSecca mentre lacosta tirrenica ècompresa traPunta inuntratto dicirca deiCrivi,poco 25km piùanord di dicosta nonadibitaallabalneazione(Tabellata allabalneazionee0.95km 12).Lacosta Le dicosta coste adibi- della regione dicui60.57km Basilicatasiestendono per61.5km, Enterococchi intestinali anno, con frequenza dicampionamento mensileegliindicatori diriferimento sonodue: Allo stato attualeilmonitoraggio sisvolge dalprimoaprilealtrenta settembre diogni valutazione eclassifi ti ridefi defi nazionale, sonostate introdotte profonde modifi o nonvietata.Negliultimianni,con l’evoluzione delquadro normativo comunitario e renti odilagoeleacque marinenellequalilabalneazioneèespressamente autorizzata Con iltermine "acque dibalneazione"vengono indicate leacque dolcisuperfi livello nazionaleidatirelativi all’ambiente marino. èatutt’oggizione degliutenti ilSi.Di.Mar viaInternet, bancadaticheraccoglie l’unica a dati provenienti regionali dallereti sull’ambiente diosservazioni marino, messiadisposi- vengono sullafasciacostiera emersaesommersa.Grazieallasuaattivitàdiraccolta dei ecologiche esiainrelazione alleattivitàantropiche, economiche edindustrialicheinter- condizione delterritorio marinoecostiero italiano, siasullabasedellerelative condizioni un sistema informativo ingrado difornire unpanoramacompleto ecoordinato sulla nanziata dalMinistero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio edelMare. Sitrattadi di cuisoprasonoinseritinelsistema Si.Di.Mar, labancadatidelSistema Difesa Mare fi marcata eutrofi unapiùomeno Dalle elaborazionisipuònotare dall’anno come 2006siosserva apartire attuativo D.M. 2010. 30marzo gestione dellaqualità delleacque dibalneazioneeabrogazione dellaDirettiva 76/160/CEE" edelrelativo decreto Con l’emanazione delD.Lgs. 116del30maggio 2008recante "Attuazione dellaDirettiva 2006/7/CErelativa alla 8 ACQ6. ACQUE DI BALNEAZIONE nizione dell’idoneità delleacque destinate allabalneazione. particolare In niti iparametridicampionamento, lafrequenza deicontrolli elametodologia di (km) per altrimotivi balneazione adibita alla Costa non zzazione associataadindizidialterazione funzionaledelsistema. Idati cazione delleacque dibalneazione. ed (km) balneazione adibita alla marino non Costa parco Escherichia coli (km) balneazione adibita alla Costa . che nellemodalitàdimonitoraggio e balneare (km) stagione per l’intera inquinamento balneabile per Costa non balneare (km) della stagione per parte inquinamento balneabile per Costa non 8 , sonosta- ciali, cor- ussodi (km) balneare stagione l’intera motivi per per altri balneabile Costa non - P D CON 2012) acque diBalneazione (Rapporto Salute Fonti: ARPA Basilicata della eMinistero TAB E ELLE CO R ELL

TR PR (km) balneare stagione della parte motivi per per altri balneabile Costa non OLLO OVINCI A 14. ST E LUC D BA A I BA LNE A LNE NE (km) balneare stagione per l’intera balneabile Costa AB A ILI ZIONE T À E

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 130 > 131 E NOV R S AR MUNI FI RAGG C O G A EE T U NZ ON RA IO D A D A D I

5. NO IONICO, I S D ELL BA B I ELL R E R I LNE R E A N T

A E A CO A L D ZIONE DA I MONI STA P , OLICO P IONIC I ST D EI CO- T ICCI, O- R A O, . COMUNE Fonte: eARPAB dellaSalute Ministero FI NIC RAGG giugno 2012 acquestampa "Qualità dibalneazione", 13 Fonte: dellaSalute, Ministero Conferenza NE P TAB BAS UN G U BA A ILIC ELL T . RA I IO LNE AR D A 4. ATA D I E 15. D PR ELL AR A R I M

D E ELIEVO E 2011- D T I A ARAT I E CO BA STR D LNE I MONI STA I E B STAG A R UZIONE A

T E ZIONE I G RR T IONE IO- O- E- 2012 aisensidelD.Lgs. 116/08edelD.M. 2010. 30marzo La rete dimonitoraggio dellacosta lucanaèstataaggiornata con D.G.R. n.404del5aprile (Tabellamonitorate 13). d’Italia assicurando uncontrollo accurato delleacque costiere lucanecherisultanotralepiù neazione. La distribuzionespazialedeipuntidimonitoraggio èstatainoltre realizzata bagnanti oilrischiopiùelevato diinquinamento inbasealprofi Fino al 2009 laclassifi (IQB)". tre indicatori: "Balneabilità", "Controllo diqualitàbatteriologica dibalneazione" e"Indice quanto previsto dalDPR470/82inattuazione dellaDirettiva 76/190/CEEsullabasedi ein aiiaa 15 01,0 1,4 60 4902 7810,9 61,5 Territorio Nazionale Regione Basilicata cazione delleacque dibalneazioneveniva eff Lunghezza totale costa (km) red anain Km/punti Aree dibalneazione lo delleacque dibal- ettuata secondo ettuata di prelievo Il balneabile elalunghezzadellacosta controllata. L’ L’ sta totale. ne ditipofognario, dovuta all’impatto discarichiurbaniofoci fl recepito ilD.M. lanuova particolare Direttiva (2006/7/CE).In 2010stabilisce: 30marzo dal D.Lgs. 116/08edalDecreto delMinistero dellaSalute 2010chehanno del30marzo dal2010laclassifi A partire analisi favorevole, delsito. checonsenta lariapertura balneazione el’obbligo diprelevare campionisuccessivi, fi terminata dalrispetto deivalorilimite. superamento ditalilimitidetermina Il ildivieto di senza diresidui bituminosierifi I campionidevono essere accompagnati daispezionidinaturavisivapervalutare lapre- stione ingrado diriconoscere eridurre lepossibilicausediinquinamento. acque inquinate, nonsoloattraverso ilmonitor tà delleacque taledapermettere azionivolte aprevenire l’esposizione deibagnanti in con lepossibilifonti dicontaminazione a La direttiva sipone l’obiettivo dicorrelare lostato diqualitàdelleacque dibalneazione valutazione dellostato ambientaleincuisitrova ilpunto dicampionamento. no maggiori criticitàperpoter mettere inatto azioni correttive preventive, perun’attenta monitoraggio, permette diattenzionare con ulteriori indagini, queipuntichepresenta- La riduzionedeiparametridamonitorare, oltre asemplifi D.Lgs. 116/08. delle acque dibalneazione"cuiall’allegato EdelD.M. 2010dicuiall’art.9 30marzo dei rischiricadentisullesingolearee dibalneazionecon laredazione annualedei"Profi sti dallaprecedente normativaeponepar sostanzaintroduceIn parametriambientaliadiscapito deiparametrichimico-fi cedure perlagestionedelrischioassociato alleproliferazioni dicianobatteri". Guida perlagestionedelrischioassociato allefi incasodiproliferazioniintervento algalinellecoste italianeintroducendo delle"Linee te superfi quali temperatura dell’aria, t de larilevazionemensileenonpiùbimensilediparametrimicrobiologici eambientali aquantoRispetto previsto dalDPR470/82,ilnuovo programma dimonitoraggio preve- Indicatore dibalneabilità Indice diqualitàbatteriologica Controllo dibalneazione • • • • • • I criteri perladescrizionedeiprofi Le procedure dicampionamento. I criteri perdeterminare idivietidibalneazione. I metodi dianalisiriferimento. I valorilimite perilsingolocampione. insieme airisultatidelmonitoraggio alMinistero dellaSalute. acque dibalneazionecon leinformazioni report Il chedovranno essere trasmesse, ciale, condizioni meteorologiche. succitato Il DMdettainoltre lemodalitàdi rappresenta il rapporto percen rappresenta ilrapporto esprime il rapporto percentuale tralalunghezza dellacosta esprimeilrapporto cazione delleacque vieneeff emperatura dell’acqua, vento (intensità edirezione), corren-

(IQB) fornisce informazioni sullapossibilecontaminazio- uti ingenere. Laconformità deisingolicampioniède- li. ticolare attenzione allavalutazionepreventiva ttraverso unagestioneintegrata dellaquali- aggio, maancheattraverso misure dige- oriture di ettuata secondo quanto previsto tuale tracosta controllata eco- care edottimizzare l’attività di Ostreopsis ovataOstreopsis no alriscontro diunesito di uviali. " edelle"Pro- sici previ- li

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 132 > 133 BA ZIONE QU Fonte: edelaborazioni Dati ARPAB TAB LNE ELL A A ZIONE 18. CL A LI T À ASS A CQUE IFIC A D - I Fonte: D.M. 2010 30marzo TAB A giugno 2012 acquestampa "Qualità dibalneazione", 13 Fonte: dellaSalute, Ministero Conferenza LO TAB C CQUE A Comune diBernalda Costa jonica Tat icsaQuadriennio Tratto dicosta M R ELL ELL I LIMI P IONE D A A 17. CL I 16. T BA E PARA LNE P E ASS R A UN ME ZIONE I D TR I QU S IN I EV G A OLO LI 2006-2009 A T - À re diriferimento dell’ que dibalneazione, perilperiodo2006-2009,èstataeff conDi concerto ilMinistero dellaSalute laclassifi (TabellaScarsa 17). duare quattro classidiqualitàdelleacque dibalneazione:Eccellente, Buona,Suffi in esameealletre stagioni balneariprecedenti. Dall’analisi eff ciascuna stagione balneare, sullabasedella seriedidatirelativi allastagione balneare La valutazionedellaqualitàdelleacque dibalneazionevieneeff intestinali elepercentuali dipatologie co Tali limitisonostatifi tri eailimiti Per laclassifi coli Per ilperiodo2010-2013,essendodisponibiledato relativo alparametro (Tab.18). que eff questianniditransizione, conIn ilMinistero diconcerto dellaSalute èstatacomun- normativi. aaer UC10m)Classidiqualità (*) sullabasedel95°percentile, (**)sullabasedel90°percentile Parametri (UFC/100ml) shrci oi20()50* 0 *)>500(**) 500(**) >185(**) 500(*) 185(**) 250(*) 200(*) 100(*) Escherichia coli Enterococchi intestinali coli Escherichia intestinali Enterococchi aaer Corpo Parametri , saràpossibileeff Quadriennio ettuata unaprimavalutazionedellaqualitàdelleacque dibalneazionelucane 2007-2010 * * * Con levalutazioniaisensi del D.L.116/08 *** *** ***

cazione dellaqualitàdelleacque dibalneazionesifariferimento aiparame- indicati intabella16: marine Acque marine Acque idrico ssati valutandolarelazione traladensitàdeisuddettimicrorganismi Quadriennio Escherichia coli 2008-2011 ettuare lasuccitata classifi 0 ISO9308-3 500 0 S 891 D. Lgs. 116/08 ISO7899-1> 200 (U/100ml) singolo campione Valore limiteperun celneBoaSuffi Buona Eccellente ABCD Quadriennio quellodisponibilerelativo ai"coliformi fecali". 2009-2012 ntratte durante l’attività dibalneazione. riferimento Metodi di cazione dellostato diqualitàdelleac- Osservazioni di livello "Eccellente". mentre dellacosta perlarestante è parte il giudizio diqualitàèlivello "Buono" delle foci deifi del DPR470/82,incorrispondenza applicando levalutazionipiùrestrittive Per ilperiodo precedente al2010, e s.m.i. ilgiudizio è"Eccellente". cazione inbaseagliaggiornamenti ettuata considerando come valo- SUPP. ORD. N.97 G.U. N.119DEL24/05/2010 DEL 15/02/2006- - DIRETTIVA 2006/7/CE riferimento Legislazione di ettuata èpossibileindivi- umi Basento eBradano ineScarsa ciente ettuata altermine di Escherichia ciente, CE eisuoidecreti attuativi(Tabella19). tuale diconformità del100%aivaloriobbligatori previsti dallaDirettiva europea 2006/7/ Per ilperiodo2006-2012lacosta balneabilelucanaha mostrato ingeneraleunapercen- Comune diPisticci Costa jonica Tat icsaQuadriennio Tratto dicosta Legenda: *** qualitàacque livello "eccellente" D. Lgs. 2010 116/08eDM30marzo Rotondella Comune di Costa jonica Comune diPolicoro Costa jonica Jonico Comune diScanzano Costa ionica Comune diMaratea Costa tirrenica Comune diNova Siri Costa jonica qualitàacque livello "buono" DPR470/82; 2006-2009 Quadriennio 2007-2010 * * * Con levalutazioniaisensidelD.L.116/08 *** *** Con levalutazioniaisensidelD.L.116/08 *** *** *** Con levalutazioniaisensidelD.L.116/08 *** *** *** *** * * * Con levalutazioniaisensi del D.L.116/08 *** *** Con levalutazioniaisensidelD.L.116/08 *** *** *** Con levalutazioniaisensidelD.L.116/08 *** *** *** *** Quadriennio 2008-2011 Quadriennio 2009-2012 Osservazioni "Eccellente". dellacostala restante èdilivello parte di qualitàèlivello "Buono" mentre per foce delleidrovore edeifi del DPR470/82,incorrispondenza della applicando levalutazionipiùrestrittive Per ilperiodoprecedente al2010, e s.m.i. ilgiudizio è"Eccellente". "Eccellente". dellacostala restante èdilivello parte qualità èdilivello "Buono" mentre per foce delfi del DPR470/82,incorrispondenza della applicando levalutazionipiùrestrittive Per ilperiodoprecedente al2010, e s.m.i. ilgiudizio è"Eccellente". "Eccellente". dellacostala restante èdilivello parte qualità èdilivello "Buono" mentre per foce delfi del DPR470/82,incorrispondenza della applicando levalutazionipiùrestrittive Per ilperiodoprecedente al2010, e s.m.i. ilgiudizio è"Eccellente". "Eccellente". dellacostala restante èdilivello parte qualità èdilivello "Buono" mentre per della spiaggia difi foce del fi del DPR470/82,incorrispondenza della applicando levalutazionipiùrestrittive Per ilperiodoprecedente al2010, e s.m.i. ilgiudizio è"Eccellente". dellacosta èdilivello "eccellente".parte di livello "Buono" mentre perlarestante foce dell’idrovora ilgiudizio diqualitàè del DPR470/82,incorrispondenza della applicando levalutazionipiùrestrittive Per ilperiodoprecedente al2010, e s.m.i. ilgiudizio è"Eccellente". dellacosta èdilivello "Eccellente".parte di livello "Buono" mentre perlarestante idrovore edeifi 470/82, incorrispondenza dellafoce delle le valutazionipiùrestrittive delDM del DPR470/82,ancheseapplicando applicando levalutazionipiùrestrittive Per ilperiodoprecedente al2010, e s.m.i. ilgiudizio è"Eccellente". ume Cavone ilgiudizio di ume Basento, ilgiudizio di ume Noce edincorrispondenza umi ilgiudizio diqualitàè umicello ilgiudizio di umi ilgiudizio

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 134 > 135 giugno 2012 acquestampa "Qualità dibalneazione", 13 Fonte: dellaSalute, Ministero Conferenza TAB 2012 - A CQUE ELL R D A E 19. CONFO I G BA IONE LNE A BAS ZIONE 2006- R MI ILIC T À ATA

ertroNzoae50 19%04 ,0%100,00% 100,00% 2,70% 0,00% 0,40% 0,00 % 91,90% 100,00% 5,00% 0,00% Territorio Nazionale Regione Basilicata conforme monitoraggio non % Frequenza pi idricianalizzati.L’individuazione eladefi lo Stato Chimico delleAcque edideterminare Sotterranee una classediqualitàpericor- Le campagne diindagine condotte neltriennio2010-2013hannoconsentito didefi giormente signifi delle caratteristiche qualitative elavalutazionedellepotenzialità degli acquiferi mag- stiche epotenzialità degliacquiferi dellaRegione Basilicata" fi nali, assunti dagliindicatori relativi allostato di 2006-2012 laBasilicatamantienesempre il100%dicosta balneabilecontrollata. Ivalori conclusione idatideicontrolliIn sulleacque dibalneazioneattestano chenelperiodo PA Basilicataall’indirizzo direte http://www.arpab.it/balneazione11/index.asp". portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/home.spring" dell’AR- chesulportale lità delleacque dibalneazionesiasulsitoall’indirizzo Ministeriale direte "http://www. Ministero dellaSalute el’ARPAIl Basilicatapubblicanomensilmente idatirelativi allaqua- D.G.R. n.824 del07/06/2011condotto Agrobios dallaMetapontum S.r.l. 9 fi tirrenica incorrispondenza dellefoci deiprincipalifi soddisfacente. Alcunipuntidicriticitàsiriscontrano siasullacosta ionicachesuquella ha ammessoafi acquiferi e, sullabasediquesti,aquelladeicorpi idricisotterranei. Laregione Basilicata dallacaratterizzazione all’individuazione geologica edidrogeologicapartire porta degli zione eperimetrazionedeicorpi idricisotterranei secondo avviene unoschemachea per lacaratterizzazione deicorpi idricisotterranei. Secondo ilcitato Decreto, l’individua- D.Lgs.Il n.30/09,inrecepimento dellaDirettiva 2000/60/CE,defi re caratteristiche bioticheaccettabili. nei corsi necessarie d’acqua adaumentarnelecapacitàrecettive leportate earecupera- zione distrumentiemetodologie checonsentano dicostruire bilanciidrici,dimantenere non puòdunqueprescindere dallaconoscenza delsistema idrologico, dallapredisposi- dal sovrasfruttamento dellarisorsa.Lagestionerazionalerisorsaidricasotterranea monio idrico mirataprincipalmente adevitar sumo umano, siaintermini quantitativi,programmando unacorretta gestionedelpatri- do diprevenire ipossibili fenomeni diinquinamento cheneinvalidano perilcon- l’uso Le risorseidrichesotterranee necessitano diprotezione siaintermini qualitativi,tentan- lucano. nel periodo2006-2012complessivamente ungiudizio tral’eccellente eilbuonoalmare monitorati rientranolargamente nei nale sonodichiarati"nonbalneabili"(D.G.R. 1812del28dicembre 2012),irestanti punti ibacininaturalieartifi A parte eccellenza, ancheseilgiudizio complessivo èrisultato comunque buono. ACQ7. ACQUE SOTTERRANEE ume Basento elosbocco dell’idrovora di Escherichia coli valori imperativi % Conformi ai nanziamento nel2011lostudiodiricerca cativi dellaRegione Basilicata. ) evidenzianounasituazionestabileneglianniecomplessivamente ciali edicorsi d’acqua diogni tipochenelterritorio regio- valori imperativi % Nonconformi ai limiti previsti perlegge epermettono diassegnare Nova Sirihannorappresentato learee dinon qualità ambientale(IQB, enterococchi intesti- nizione deicorpi idricisotterranei regionali e ifenomeni didepauperamento introdotti umilucani.Fino al2010lafoce del di essere risanate) % Chiuse(inattesa 9 "Valutazione dellecaratteri- nalizzato alladefi nisce ilpercorso tecnico % Totale nizione nire di Monte Paratiellodi Monte Alpi. eMonte Raparo diBrienza,irilieviMonte edeiMonti non oggetto distudiedindagini dettagliati tralequalivalelapenaevidenziare ledorsali gica risorsaidricasotterranea dadestinare a punto divistadellapotenzialità, machepotrebbero costituire un’importante estrate- Basilicata). Accanto ataliacquiferi, neesistono altrisicuramente menosignifi es. Sirino),dasuccessioni Monte conglomeratiche esabbiose(dell’area della anord-est sono allocatiinidrostrutture costituite (ad dasuccessioni calcareo-marmose-argillose se idricheverso altre regioni (adesempoM.Pollino). locale Altriacquiferi diimportanza nazionaleeregionale,acquiferi diimportanza inquanto soggette atrasferimenti dirisor- risultano signifi costituite dasuccessioni cheincludonocomplessi calcarei, dolomiticiecalcareo -silicei, l’idrostruttura Alpi,l’idrostruttura diMonte Raparo. diMonte Le strutture idrogeologiche, co Pollino delMonte (gruppo montuosodelPollino), l’idrostruttura diMaratea, deiMonti valle delFiume Agri, l’idrostruttura carbonatica diMurola strutturacarbonaticadeiMonti Lucano, leidrostrutture carbonatichedell’alta sistema idrogeologico dell’alta valledelBasento -M.Arioso), (Idrostruttura M.Pierfaone Le idrostrutture interessate dallostudiosono:l’acquifero vulcanico delMonte Vulture, il condizioni alcontorno. ognuno diquestipuntièassociataunaschedaanagrafi le acque sotterranee ipuntidimisurasottoposti acontrollo nell’ambito delprogetto. Ad acque sotterranee. Nellafi PAB. deicorpi idricisignifi Datalestudioèderivatalaredazione dellacarta nello studiocondotto nell’ambito dellaconvenzione tecnico scientifi bacini fl agli acquiferi detritico alluvionalipresenti neifondovalle deiprincipalifi medie ebassedeibaciniprincipalifi riferimento dellaBasilicata,con particolare aquelliricadentinelleporzioni tro-orientale riferisce ricadentinelterritorio agliacquiferi cen- inparticolare sabbioso-conglomeratici signifi cativi sonostate eff deifi uvio-lacustri camente produttive perl’elevata potenzialità idrica,quindisonosededi ettuate sullabasedelleconoscenze idrogeologiche acquisite gura 6 sono indicati, sulla carta deicorpi idricisignifi gura 6sonoindicati,sullacarta umi Noce eMercure, alleidrostrutture carbonaticheadoggi umi lucani(fi particolari momentidipenuriaidrica.Cisi particolari dei Monti diLauria,l’acquiferodei Monti carbonati- umi Bradano, Basento, Agri eSinni); ca identifi cativa delpunto edelle ca DIFA -DAT -AR- umi lucaniedei cativi perle cativi per cativi dal cativi D C - RegioneBasilicata Basilicata" -MetapontumAgrobios S.r.l. potenzialità degliacquiferi dellaRegione Fonte: "Valutazione dellecaratteristiche e I FI DR AT I MI G U ICI IVI -U RA S U S 6.C RA O TT B IC E ARTA RRA A ZIONE

NEI D EI CO S D I EI G RP NIFI- P UN I T I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 136 > 137 modifi L’identifi 0 Così come definito nell’Allegato IIIdelD.lgs. 1allaparte n.152/2006. 10 signifi ne deicorpi idricisotterranei interessi ogni unitàstratigrafi minanti siaperleloro tendenze inaumento signifi risulta, quindi,evidente unimpatto antropico le acque sotterranee chenonpossonoessere classifi o contaminanti madi origine naturale. Al evidenze diimpatto antropico eanchequelleincuisonopresenti sostanze indesiderate parole, nellaclasse"buono" rientrano tutte leacque sotterranee chenonpresentano centrazione difondo naturaledovesse essere superiore alvalore disogliafi Questi ultimipossonoessere rivistidalleregioni perciascuncorpo idrico qualoralacon- centrazione inferiore aglistandard diqualitàoaivalorisogliafi La primaidentifi previgente. Le duenuove classidistato chimico sono"buono" e"scarso" (Tabella 20). testualmente modifi terranee leDirettive europee 2000/60/CEe2006/118/CE,integra ilD.Lgs. 152/2006 econ- dizioni peggiori. Nel2009èstato emanato ilD.Lgs. 30che, recependo perleacque sot- ferro, nitrati,solfati,ioneammonio),valutandoquellachedetermina sullaqualitàlecon- do latabella20,allegato 1delD.Lgs. 152/99(conducibilità elettrica,cloruri,manganese, 4-0) attribuite sullabasedelleconcentrazioni medieannuedeiparametridibasesecon- L’indice SCASveniva rappresentato, aisensidell’abrogato D.Lgs. 152/99,da5classi(1-2-3- a quellochimico. sce lostato ambientalediuncorpo idrico possibilità diunloro utilizzo. Lanormativaitaliana,così come quellacomunitaria, defi sullacompromissione dellaqualitàdelleacque sotterraneeimportanti e, quindi,sulla distribuzione deiparametrichimicidiorigine naturale, permette diottenere indicazioni stribuzione sulterritorio deisingoliinquinantiderivantidalleattivitàantropiche, con la idrogeologiche eidrodinamiche intrinsechedell’acquifero. L’analisi congiunta delladi- piche, maancheacondizioni naturali,determina delle acque puòessere sotterranee. dovuta aglieff Quest’ultima zone sullequaliinsiste unamaggior criticitàambientaledeterminata dallascarsaqualità punti dimisura,lostato chimico aicorpi idricisotterranei (SCAS).L’indice evidenziale Le analisicondotte hannoconsentito diattribuire, attraverso leindagini eff idrogeologiche. considerazioni sulchimismodelleacque eformularetuare importanti alcuneipotesi L’analisi deidatiraccolti neltriennio2010-2012suidiversi acquiferi consente dieff principalmente dalleanalisidipotabilità. tano nuovi puntidicampionamento rispetto alleconoscenze pregresse rappresentate alimenta ciascunasorgente. Alcunedellesorgen datirelativiottenere allaqualitàpeculiare delcorpo importanti idrico sotterraneo che I campionid’acqua raccolti perquesto progetto sonoacque "grezze" econsentono di o unaquantitàdiacqua suffi cativa" diacqua, ovvero dacuisiapossibileprelevare inmediapiùdi10m ca ilconcetto diacquifero signifi cazione deicorpi idricièstataeff ca leacque incuilesostanze inquinantioindesiderate hannounacon- ca leclassidistato chimico riducendole a2rispetto le5deldecreto ciente per50persone. cativo ettuata secondo icriteri delD.Lgs. 30/2009che contrario, nellaclasse"scarso" rientranotutte sotterraneo inbaseallostato quantitativo ed 10 eprevede cheilprocesso di identifi sia perlivelli diconcentrazione deiconta- ti campionate edanalizzate rappresen- te principalmente dallecaratteristiche cative edurature neltempo. cate nellostato "buono" enellequali ca contenente una"quantità ssati alivello nazionale. etti delleattivitàantro- ssato. altre In ettuate sui ettuate 3 /giorno cazio- et- ni- un Lacomposizione chimicadelcorpo idrico sotterraneo ètalecheleconcentrazioni diinquinantinon Buono Giudiziodiqualità Classi diqualità croQuandononsonoverifi Scarso superfi stabiliti einfi presentano eff sotterraneo tali corpi nèdarecare dannisignifi ciali connesse nè da comportare undeterioramentociali connesse nèdacomportare signifi mazione, ascaladiDistretto, dellerisorseidriche. stri del10aprileu.s., adoggi costituisce ilriferimento per lapianifi PianoIl diGestioneAcque dell’Appennino Meridionale, approvato dalConsiglio deiMini- Strategica perlasuadefi tatori diinteresse econtemporaneamen PianoIl adottato saràpubblicato per gar ed allasuccessiva riadozione. 06/05/2009, ènecessario procedere allarevisione, all’adeguamento tecnico-normativo stero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio con notaprot. N.09605/Qdv/DI/IIdel Tenuto diquelleespresse pervenute, inparticolare dalMini- conto delleosservazioni vedimento n.1888del21/11/2008elohasottoposto alparere degliEnticompetenti. Sul fronte dellapianifi gestionali. sviluppo sostenibile delsettore sialegislativi, con pianifi interventi Numerose sonoleattivitàstrategiche intraprese dallaregione tese apromuovere lo cui sipuòconcludere chelaqualitàdelleacque sotterranee èrisultatabuona presenza dinitrati.Iparametriaddizionali comune inlocalitàAcquafredda diGallicchio acuisièassegnato ilgiudizio lità buonoeccetto allasorgente nelcomune diAtella inlocalitàS.M.degliAngelienel Ai sensidelD.Lgs. n.30/2009allesorgenti analizzate èstato assegnato ilgiudizio diqua- riferirsi allamediadeirisultatidiciascunastazionemonitorata. raggiungimento degliobiettividiqualitàambientale. Laconformità alvalore sogliaèda nitoraggio èdaconsiderarsi come indicazionediunacondizione dirischiomancato previsto. superamento deivaloridisogliaquestatabellainqualsiasistazionemo- Il queste dipendono, rischidipregiudicare nécomportino ilconsumo umanoattualeo complessiva, néperleacque superfi le signifi Buono dell’area totale edelvolume totale delcorpo idrico èancora possibileassegnare lostato ti disogliainunnumero disitichecomunque nonsianorappresentativi dipiùdel20% decreto stesso intutte lestazionidimonitoraggio. Nelcasosiverifi si verifi Nello specifi direttamente dipendentidalcorpo idrico sotterraneo. to significativo dellaqualitàecologica ochimica ditalicorpi nèdarecare dannisignificativi agliecosistemi terrestri centrazioni diinquinantinonpresentano effetti diintrusione su ciascunasorgente dacuisievidenzia chelacomposizione chimicadelcorpo idrico sotterraneo ètalechelecon- L’attribuzione dellostato "buono" èstataeffettuata analizzandolerisultanze delle indagini analiticheeffettuate 11 PIANIFICAZIONE ACQ8. E PIANIFICAZIONE PROGETTI ne nonsonotalidaimpedire ilconseguimento degliobiettiviambientalistabilitiperleacque etti diintrusionesalina,nonsuperanoglistandard diqualità ambientaleeivalorisoglia seèstato verifi ca ilrispetto deivalorisogliapertutte lesostanze dicuiall’Allegato Adel 3parte cativo perilcorpo idrico sotterraneo stesso tenedo conto dellasuaestensione cate lecondizioni dibuonostato chimico delcorpo idrico sotterraneo co ilD.Lgs. n.30/2009prevede l’assegnazione dellostato chimico cativi agliecosistemi terrestri direttamente dipendentidalcorpo idrico cazione, laGiuntaRegionale haadottato ilPiano di Tutela con prov- unrischioambienta- cato chetalisuperamentinoncomportino nitiva approvazione. cialiinterconnesse ogliecosistemi terrestri cheda te saràsottoposto alla Valutazione Ambientale antire la dovuta partecipazione dituttiipor- antire ladovuta partecipazione analizzati sonorisultatituttisotto soglia,per salina e non sono tali da comportare undeterioramen- salina enonsonotalidacomportare cativo dellaqualitàecologica ochimicadi chino deisuperamen- cazione elaprogram- catori edoperativi- Scarso 11 . Buono perla se Fonte: D.Lgs. 30/2009-Allegato3 D TAB D S O ELLO EI CO TT ELL E RRA RP STAT A 20.CL I NEI - DR O CHIMICO ICI ASS S C AS IFIC A ZIONE

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 138 > 139 la Regione Basilicata è stata tra le prime Regioni in Italia conla Regione laL.R.63/1996 Basilicataèstatatraleprime Regioni in Italia sievidenziache,Innanzitutto rispetto adunquadro legislativo nazionale frammentato, forum regionali. indetti dall’Autorità e diBacinoLiriGarigliano Volturno esonoincorso disvolgimento i pubblicadelPianodi informazione diAlluvioni diGestionedelRischio epartecipazione Nell’ambito pubblicasonostatisvolti delpercorso ilIeIIForum dellapartecipazione di ulteriori studiconoscitivi sulsistema fi dell’Assetto Idrogeologico, integrandoli laddove risultavano disponibilicon lerisultanze pericolosità edelrischiodialluvioni,valorizzandoicontenuti dei vigentiPiani Stralcio operanti nelDistretto hannocompletato leattivitàdipredisposizione dellemappedella ma dilavoro redatto perilDAM, leAutorità diBacinonazionale, interregionali eregionali sposto dal Ministero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio edelMare edelprogram- stretto idrografi delledecisioniassunteAd dai oggi sullascorta Tavoli Tecnici attivatinell’ambito delDi- comunitaria attraverso leseguentifasi: D.Lgs.rischio dialluvioni.Il n.49/2010defi e lagestionedeirischidialluvioneperpredisposizione delPiano diGestionedel La Direttiva 2007/60/CE individuailquadro dell’azione comunitaria perlavalutazione mirate alleesigenze deisingoliterritori con irelativi strumentidiprogrammazione. bito delpartenariato. Diventa delleazioni quindifondamentale esaminare lapertinenza tivi delprogramma necessari aifi edeltipodiinterventi azioni, glioutputeirisultatiattesi inmododacostruire unavisionecondivisa degliobiet- Essa aciascunlivello deiProgrammi Operatividev missione Europea. e, acascata, nelladeclinazionediciascunodegliobiettivitematici individuatidallaCom- Anche la Valutazione ex-ante riveste unruolocentrale nelladefi po delleprioritàregionali (Strategia Europa 2020). contesto, nellaqualeèfondamentale ricorrere allapianifi orientataai esione 2014-2020cheèfortemente La programmazione disettore riveste inoltre unruolofondamentale nellapoliticadico- con icontenuti egliobiettividelsuccitato Piano diGestione. sorse idriche, nelrispetto dellecompetenze deisingoliEnti,sianocoordinate ecoerenti necessario epropedeutico chetutte leazionidaattuarsiinmateria digoverno delleri- taleotticaedincoerenzaIn con quanto previsto dallaprogrammazione comunitaria è mento Comune diIntenti Regioni delDistretto hannointeso muoversi già con lasottoscrizione nel2011del zione distrategia di governo dellarisorsaidricaascaladiDistretto, nellacuidirezione le del10aprileu.s.Ministri costituisce un’ulteriore conferma dellacondivisione edattua- L’approvazione delsuccitato Piano digestioneavvenuta nellasedutadelConsiglio dei co Ambito Territoriale disciplinadelleforme e Ottimale Legge Idrico Integrato, Regionale n.63del23dicembre 1996"Istituzionedel Servizio delimitazionedell’Uni- 12 STRUMENTI DI GESTIONE • • • • successivi aggiornamenti (2018,2019,2021). 22/06/2015 (art.7); ultimazione epubblicazionedeiPiani dialluvioneentro diGestionedeiRischi il vioni entro il22giugno 2013(art.6); aggiornamento erealizzazione dellemappedellapericolosità edelrischiodiallu- valutazione preliminare delrischiodialluvionientro 4); il22settembre 2011(art. co dell’Appennino (DAM), Meridionale deldocumento diindirizzo predi- edelrelativo Addendum 2012 sico esullecondizioni dipericolosità idraulica. nisce ilpercorso diattuazionedelladisciplina dei modidicooperazione fragliEnti Locali" modificataed risultati e si articola tramite unaanalisidi risultati esiarticola e dimostrare ilnessocausaletralevarie ni dellaloro realizzazione nell’am- . cazione esistente eallosvilup- nizionedeiprogrammi 12 adistituire Docu- attività elefunzionidirette agarantir zionale Idrica,alCommissario nominato con DPGRn.9del18/01/2012sonoattribuite le more dell’espletamento delleprocedure perlacostituzione dellaConferenza Interistitu- Alla datadel31/12/2012leAATO sonostate defi giuridici inessere dellasopprimendaAATO.trante neirapporti zio idrico integrato" haindividuato laConferenza qualeorgano Interistituzionale suben- 26modifi La L.R.n.33/2010cheall’art. n. 152edhadisposto lasoppressione delleAATO. 148e200,riguardanteabrogato leAATO, gliarticoli delDecreto Legislativo 3aprile2006, 25 gennaio2010,n.2,convertito con modifi L’art. 2,comma 186-bis, dellaLegge 23dicembre 2009,n.191,come modifi dotto Pugliese S.p.A. dotto ancheneirimanenti64Comuni regionali, subentrandonellagestioneadAcque- tra Puglia eBasilicata,Acquedotto diacque- Lucano haassunto lagestionedelservizio in 67deiComuni regionali. data02maggio 2004,aseguito In dell’Accordo diProgramma fognatura edepurazioneintuttii131Comuni diacquedotto dellaregione edilservizio zione dellarisorsacon l’obiettivo diriduzionedelleperdite nellereti idriche. acque refl adaumentare inRegione lepercentualiti inparte dicollettamento edepurazionedelle di investimenti nelsettore idrico efognario perulteriori 18.000.000dieuro circa, destina- ("Quota dipopolazioneequivalente servita acqua erogata sultotale dell’acqua immessanellereti didistribuzionecomunale") eS.11 ma idrico integrato" ecollegate all’a l’obiettivo "Tutelare diservizio emigliorare la qualitàdell’ambiente inrelazione alsiste- La Regione haaltresì candidato afi le infrastrutture diadduzione, collettamento edepurazione. di €45.224.020,09,èfi Nell’Obiettivo dicuisopralalineaintervento VII.2.1.A., con unadotazionecomplessiva uniformi sulterritorio"servizi con unadotazionedi€48.863.068,26. bile dellerisorseidricheattraverso larazionalizzazionedeisuoidiversi usiestandard di stenibile" comprende traglialtril’obiettivo Specifi Sulla programmazione comunitaria POFESR2007-2013l’asse VII "Energia esvilupposo- 60/2012). nell’ambito deifondi stanziatidalloStato perilPiano perilSud(DeliberazioneCIPEn. congiuntamente daGestore eRegione, èstato ammessoafi ti nelsettore depurativo percomplessivi €32.200.000,inbasealleprioritàevidenziate Come illustrato nelladescrizionedell’indicatore ACQ5 unprogramma diinvestimen- che intermini dimodernizzazione delleinfrastrutture. zamento delladotazioneinfrastrutturalesiaintermini direalizzazione direti edimpianti Ulteriore azionestrategica perpromuovere losvilupposostenibile delsettore èilraff interamente pubblico, grato Acquedotto individuato nellaSocietà Lucano S.p.A., societàperazioniacapitale un’unica Autorità d’Ambito sulterritorio Idrico con Inte- ununico gestore delServizio della Conferenza dei SindaciedeiPresidenti delleProvince n.19del3settembre 2002. Idrico Integrato èstataaffidata adAcquedotto Lagestione delServizio Lucano S.p.A. con delibera diassemblea 13 30/12/2010. integrata con Legge Regionale n.23delgiugno 2003,ulteriormente modificatacon laLegge Regionale n.33del PROGETTI ue ed in parte allacostruzione edall’ammodernamento ueedinparte dellereti didistribu- nalizzata alcompletamento, potenziamento edadeguamento del- 13 che, in data 1 luglio 2003, ha assunto la gestione dei servizi di che, indata 1luglio2003,haassunto lagestionedeiservizi nanziamento avalere sullerisorsepremiali inerenti vanzamento didueindicatori S.10("Percentuale di ca laL.R.n.63del23.12.1996"Istituzioneservi- e lacontinuità amministrativadelS.I.I. da impiantididepurazione")unprogramma cazioni dalla legge 26 marzo 2010n.42ha cazioni dallalegge26marzo co VII.2 "Garantire lagestionesosteni- nitivamente soppresse percui,nelle nanziamento dalMATTM catadald.l. or-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 140 > 141 tela, ilcoordinamento di attori istituzionalienecessita In diprocessi partecipativi. La gestionedeiterritori fl e Gravina. dellacittàdiMatera (Sarra,Pantano,a servizio Lamione)chescaricanoneitorrenti Iesce di €10.000.000,00perilpotenziamento ed adeguamento deitre impiantididepurazione Ha inoltre candidato afi e Gravina esugliscarichidelleaziendezootecniche dellazona. competenza, suidepuratori (Altamura, Gravina, Acquedotto Lucano S.p.A. perprogrammre edavviare controlli, ciascunoper lapropria gionale con laRegione Puglia, leA.R.P.A. diPuglia ediBasilicata, laProvincia diMatera ed simo del T. Gravina, nel2011laregione hapromosso edorganizzato un Tavolo interre- lare riferimento aquanto rappresentato Con lospecifi Provveditore alleOpere Pubbliche diPuglia eBasilicata. composto dall’Assessore alleOO.PP. dellaRegione Puglia delegato dalPresidente edal da unComitato diCoordinamento, presieduto dalPresidente dellaRegione Basilicatae licata edellaPuglia. Le funzionidell’Autorità diGoverno sonosvolte, dal2000adoggi, L’Autorità intutte diGovernoleattività,dalleAutorità èsupportata diBacinodellaBasi- cadenza annuale, edalrappresentante delMinistero edei delleInfrastrutture Trasporti. costituita daiPresidenti delleRegioni BasilicataePuglia, chelapresiedono con turnia soggetto prepostoIl alcoordinamento edallagestionedell’AdP èl’Autorità diGoverno, brio ambientaleneiterritori incuiricadonoleinfrastrutture idricheprimarie. I proventi tariff diapprovvigionamento primario.servizio e, mediante l’individuazione diprocedure emetodi condivisi, hannostabilito latariff gioni Puglia eBasilicatahannodeterminato icosti diproduzione dell’acqua all’ingrosso problematiche ambientaliconnesse allarealizzazione deisistemi infrastrutturali.Le Re- ai fi L’AdP applicainoltre ilprincipiodellavalutazioneeconomica richiamato dallaDirettiva, to dellostretto legameesistente fraleacque eibaciniidrografi quale lapoliticadigestioneetutela dellarisorsaidricadeve necessariamente tener con- L’Accordo sifonda sulprincipio, aff rappresenta difederalismo laprimaforma dellarisorsaidrica. solidaleperl’uso inItalia L’AdP anticipaesperimentaalcunielementicardine dellaDirettiva Comunitaria 2000/60e nei periodidiemergenza, azionidi recupero avviando edirisparmiodellarisorsa. Regioni, pergarantire leerogazioni necessarie asoddisfare ilfabbisogno idrico, anche Finalità dell’Accordo èlagestionecondivisa dellerisorseidriche, messainatto dalledue se idrichetraleregioni interessate. (AdP) fi edei (ora delleInfrastrutture Trasporti) hannosottoscritto unAccordo diProgramma 5agosto 1999 laRegioneIl Basilicata,laRegione Puglia eilMinistero deiLavori Pubblici delle direttive comunitarie disettore. namento ealripristinodellaqualitàdeicorpi idricisuperfi getto unprogramma pluriennalediinterven scritto aRomaindata30/12/2002eintegrato dall’Addendum del15/05/2003,haadog- L’Accordo diProgramma Quadro "Tutela eGestioneIntegrata Idriche", delleRisorse sotto- STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ACCORDI ni delrecupero edellerisorsefi deicosti delservizio nalizzato aregolamentare laprogrammazione elagestionecondivisa dellerisor- co obiettivo dimigliorare lostato ambientaledeicorsi d’acqua, con partico- ari vengono in parte utilizzati per interventi dimanutenzione eriequili- utilizzatiperinterventi ari vengono inparte nanziamento sulPiano perilSudunintervento, perunimporto uviali implical’integrazione trapoliticheestrumenti ditu- ermato alivello nazionaleecomunitario, secondo il nell’indicatore ACQ2 per lo stato ecologico pes- ti miratiallatutela, allariduzionedell’inqui- Matera) chescaricanoneitorrenti Iesce nanziarie perfarfronte anchealle ciali esotterranei nelrispetto ci diriferimento. a del riqualificazione deiterritori deibacini/sottobacini idrografici. un processo diprogrammazione volta negoziata epartecipata monte, Autorità diBacinodelFiume Po, Tavolo Nazionaledeicontratti difiume;èundocumento teso adincentivare Nazionale diContratti diFiume LaCarta nel2010daRegione Lombardia, èstataelaborataaMilano Regione Pie- 15 modo efficace gliobiettividitutela deiterritori fluviali. in modopartecipato, considerando irrinunciabilelaqualitàpartecipa logica europea) chechiedonoallapubblicaamministrazionedipromuovere lagovernance delleacque edei suoli (relativa allavalutazioneegestione deirischidialluvione)edallaDirettiva Habitat92/42/CE(creazione rete eco- gestione deiprocessi integrati perilrecupero elatutela deibaciniidrici torio deiContratti diFiume, strumentidellaprogrammazione negoziata, digovernce edi quest’ambito laRegione Basilicataèimpegnata nellapromozione edattuazionesulterri- 4 Siinseriscono nelcontesto normativo rappresenta 14 2012 la Regione Basilicata ha aderito alla Carta Nazionaledeicontratti2012 laRegione difi Basilicatahaaderito allaCarta sviluppata nelbacinoidrografi dell’Alto Ofanto. eMedio Unaesperienzaanalogadiriqualifi ditoriali diorigine esterna localizzate prevalentemente neinucleidisviluppoindustriali territoriali, pursenzanegare lepotenzialità delmodelloesogeno, delleiniziative impren- legatomodello disviluppoendogenodellavalleofantina,fortemente allesuepeculiarità il Patto della Val d’Ofanto presentato aMelfi co delfi ume Noce. ultimo, In con D.G.R. 640del22maggio to dalla Direttiva Quadro 2000/60/CE,dallaDirettiva 2007/60 il27aprile2009chesipropone dirilanciare il al contenimento deldegrado eco-paesaggistico ealla tiva deiprocessi daavviare perraggiungere in cazione partecipata èstata cazione partecipata 14 . Damenzionare ume 15 .

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Acqua regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 142 > 143 no ezootecnico prodotti nellezone interessate dalla estrazione petrolifera della Val d’Agri. con ifunzionaridell’ALSIA, ilpianodicampionamento dellematricialimentariadusouma- quantoSecondo previsto daprogetto èstato avviato, edincollaborazione con ilsupporto seguito adeposito atmosferico possonoentrare nelciclobiologico dellepiante. te nell’area inesame. Iparametriricerc prendendo inesamealcunicampionirappresenta condotte perlaricerca dimicroinquinanti aldifuoridellecentraline dibiomonitoraggio, tuali idrocarburi oloro derivatinellematricivegetali autoctone. Le attivitàsono state E’ stato avviato unostudiospecifi oltre chenell’area industrialedi Viggiano. circa settantapuntitrapozzi ubicatinell’intero epiezometri ingran parte comprensorio Anche lafaldadelcomprensorio èstataindagataattraverso lo studioeilcontrollo di nelle aree limitrofe. petroliferi nelcomprensorio deicomuni diCalvello, Laurenzana, AnziedAbriola oltre che CF3 eCF2x),Gorgoglione (pozzi Tempa Rossa)con prelievo dicampioniintorno aipozzi stato eff Al fi fi relazioneIn alleacque superfi del progetto, iltrattamento deidaticon tecniche geostatistiche. Tutti itematismi sonostatiimplementatiin studio dimatricibersaglioqualiacque sotterr patto sumatriciqualisuolieacque superfi i sedimentifl del costruendo Centro Oli Total. ambientalistudiatisonoleacque superfi Icomparti gramma Operativo Val D’Agri, ivicompreso l’area dicompetenza di Tempa Rossaequindi Le aree sottoposte acontrollo sonoquellecherientranonegliobiettiviprevisti dalPro- indicatori biologici qualiimacrobenthos, lediatomee emacrofi ri tecnici perlaclassifi to 260/2010,èstato avviato, inviasperimentale, ilprimomonitoraggio chedefi dall’anno 2010,comeA partire previsto dallaDirettiva Acque 2000/60erecepite daldecre- razione delgreggio) esianelcasodisversamento accidentale. inquinanti sianellafasediattivitàchedefi L’approccio proposto dalProgetto consente divalutare ilrischiodidiff popolazioni residenti nell’area. alla valutazionedell’impatto sull’ambiente ditaliattivitàantropiche chesullasalute delle sul contesto ambientale, laRegione Basilicatahaavviato studieiniziative fi un periododisfruttamento considerazione didiversi quindideipotenziali anni.In eff Gli accordi traRegione BasilicataedENIdel1998prevedono l’attività diestrazioneper dall’impatto delleattivitàestrattive Lo statoambientaledeicorpiidriciinteressati FOCUS cura della Metapontum Agrobios.cura dellaMetapontum Fonte: Progetto Val d’Agri. Studiofinalizzato alla valutazione 1 ume Agri, Sauro, La Terra edialcuniloro affl ne divalutare unaeventuale diff ettuato uncontrollo dellearee comprese nelleconcessioni Volturino (pozzi CF1, uviali, isuoli,leacque difalda,l’aria, ivegetali, glialimenti.Lo studiodell’im- cazione dellostato diqualitàdeicorpi idricisuperfi ciali, durante taleindagine sono co fi co usione degliinquinantiancheallamatrice suoloè nalizzato allavalutazionedell’accumulo dieven- ati sonorappresentati daIPA, PCBemetalli chein niamo ordinaria elavo- (estrazione, trasporto ciali esedimentièstato approfondito con lo uenti. ambiente GISperconsentire, nelprosieguo ane, vegetali, matricialimentari. dell’impatto delleattivitàestrattive della Val d’Agri a tivi dellavegetazione naturalepresen- 1 te ed i contaminanti. te edicontaminanti. stati monitorati icorsi del usione disostanze ciali introducendo nalizzate sia nisce icrite- ciali, etti

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Lo stato ambientale dei corpi idrici interessati dall'impatto delle attività estrattive regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 144 > 145 qualità aconfronto. Macrofi l’Indice Lo Stato Ecologico èstato dunqueanalizzato attraverso Diatomico, lostudiodell’Indice comunità diriferimento attesa infunzionedellatipologia fl del grado nelsito dimonitoraggio discostamento rispetto dellacomunità alla osservata sente unavalutazionedellostato ecologico delleacque inriferimento allavalutazione numerodi presenza/assenza ditaxa"indicatori". eabbondanzadiuncerto L’indice con- L trofi ungiudizio sullaqualitàglobaledelcorpo idrico,pertanto con riferimento alsuostato aicloruri.L’indiceai nutrientiedsalimineralidiscioltiinacqua, inparticolare esprime corpo idrico cheleospita)allecondizioni ambientali,soprattutto allasostanzaorganica, L’ I.F.F.,Diatomico eladeterminazione delleMacrofi l’Indice plicati unaseriediindiciqualil’indice biotico diFunzionalità esteso IBE,l’Indice Fluviale Al fi tazione dell’Indice Diatomicotazione dell’Indice harivelato unabuonaqualitàdelleacque. Allaconfl ta daunnumero ditaxaelevato edacon unacomunità abbastanzadiversifi Biotico Estesolutazione dell’Indice hamostrato unqualitàdelleacque ottima, conferma- Il Torrente Casale nellastazioneindividuata allasorgente deltorrente Casale, Va06, lava- nella stazionecodifi giudizio diqualitàespressoIl Biotico dalcalcolo Esteso dell’Indice edalcalcolo dell’EPI-D, 2010. seconda classeperentrambeleindagini, neicampionamenticondotti neglianni2009e qualità delleacque èconfermata dallostesso risultato ottenuto coneI.B.E., l’EPI-D una Per il Torrente Rifreddo nellastazionedellasorgente deltorrente Rifreddo Va03 labuona diverse aseconda dellecaratteristiche geografi tomee (algheunicellulari chepopolanosialeacque dolcichesalate, con generiespecie integrato ponderato dieutrofi ta neidueannidiindagini condotte. Pertusillo èrisultato perentrambeletipolog 00gnao‘0II II II II Va05 II I Va06 gennaio‘10 - 2010 Torrente Casale II Va03 II - Va02 gennaio‘10 2010 Torrente Rifreddo ’ Indice diatomico Indice macrofi tico (Indice BiologiqueMacrophytiqueRiviere IBMR) en ne divalutare inmanieracompleta lostato ecologico deicorsi d’acqua sonostatiap- co edaifenomeni dipolluzioneorganica eminerale. iebe‘0II II Trofi II II II - II II II II II II I - I I I I dicembre ‘10 settembre ‘10 luglio ‘10 ‘10 marzo iebe‘0-I I- - - - II - - II II - - I-II - - - II dicembre ‘10 settembre ‘10 luglio ‘10 ‘10 marzo tico e l’Indice Biologico tico el’Indice Esteso. igiudizi di Diseguito sonostatiriportati

o cata come Va02, sullaconfl EPI-D ( Eutropication and/orPollution Based Index-Diatom zzazione e/opolluzionebasato sullasensibilitàdelle Dia- B P- B P- IBMR EPI-D IBE EPI-D IBE B P- B EPI-D IBE EPI-D IBE ie diindagini intermedia trabuonaedeleva- uenza deltorrente Rifreddo nellaDigadel che, ideologiche echimico -fi te. uviale.

è unavalutazione cata; lavalu- ) èunindice siche del siche elevata uenza a Qualità (CQ) di CLASSE ESM V Ambiente inquinato fortemente o PESSIMA (V) Ambiente molto inquinato o SCADENTE (IV) Ambiente molto inquinato o MEDIOCRE (III) Ambiente con moderatisintomi di BUONA (II) Ambiente noninquinato ocomunque (I) OTTIMA idzod ult Colore classe Giudizio diqualità comunque alterato fortemente comunque molto alterato comunque alterato inquinamento oalterazione non alterato inmanierasensibile estate 2010unabuonaqualità asettembre 2010edunamediocre qualitàaDicembre acque, inGennaio2010unpeggioramento (III Classe);unaqualitàottimainprimavera/ nità macrobentonica hannorilevato inGiugno e Settembre 2009unabuonaqualitàdelle inquinamento (Classe II-III), laseconda indagine unaqualitàdelleacque buona(Classe II). loro, anchesedipoco: laprimaindagine harilevato unambiente con moderatisintomi di nute Biotico Diatomico con Esteso lavalutazionedell’Indice edell’Indice diff Canale depuratoreIl zona industrialenelpunto Va07 mostracheleclassidiqualitàotte- due anni.L’indice macrofi Diatomicovalutazione dell’Indice harivelato unabuonaqualitàdelleacque nelcorso dei strato unaqualitàdelleacque ottima-buona,nell’anno 2009ebuonanell’anno 2010;la del Casale nellaDigadelPertusillo, Va05, Biotico Esteso lavalutazionedell’Indice hamo- trofi comunità diatomica enondaquelladeimacroinvertebrati. L’indice IBMRharilevato una è risultatabuonasecondo lametodica EPI-D:illieve disturboambientaleèrilevato dalla qualità) intuttiicampionamentieseguitineglianni2009e2010. Laqualitàdelleacque todica EPI-D:nelprimocasolaqualitàdelleacque èrisultataessere ottima(IClassedi il risultato ottenuto con lametodica I.B.E. sidiff Il Torrente Allinellastazione Va09 00gnao‘0I--III - II Va08 III - - Va09 I gennaio‘10 2010 Torrente Alli II III Va07 gennaio‘10 2010 Canale depuratore B P- IBMR EPI-D IBE a media.Allaconfl iebe‘0I--III - II III III II - - II I I dicembre ‘10 settembre ‘10 az 1 - - I Trofi - I - I I luglio ‘10 ‘10 marzo iebe‘0IIII - II - III II III II dicembre ‘10 settembre ‘10 luglio ‘10 ‘10 marzo uenza deltorrente Allinel fi di qualità tico harilevato unatrofi B P- BRIEEIDIBMR EPI-D IBE IBMR EPI-D IBE , ubicataallaSorgente deltorrente Alli,evidenziache ESM V BR8trofi IBMR≤8 trofi 10≥IBMR>8 trofi 12≥IBMR>10 trofi 14≥IBMR>12 trofi PESSIMA (V) IBMR>14 SCADENTE (IV) MEDIOCRE (III) BUONA (II) (I) OTTIMA Qualità (CQ) di CLASSE erenzia con quelloottenuto con lame- a elevatanellastazioneinesame. media ume Agri, Va08, e indagini sullacomu- a di qualità Colore classe B EPI-D IBE IIITrofi Qualità (CQ) di CLASSE eriscono tra elevata elevata qualità Giudizio di a a molto a elevata a media a lieve a molto lieve di qualità Colore classe

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Lo stato ambientale dei corpi idrici interessati dall'impatto delle attività estrattive regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 146 > 147 00gnao‘0I IIII I--II- III - Va15 - II Va21 - II II-III Va13 II Va12 gennaio‘10 2010 Torrente Camastra 00gnao‘0III -II IIII I- II II Va04 II-III II Va19 I-II II Va10 I I Va11 gennaio‘10 2010 Fiume Agri iebe‘0I I-I I - II III II II - II Trofi - - II I II II II II - II II II II II II II - II II I II II II II dicembre ‘10 settembre ‘10 II luglio ‘10 ‘10 marzo iebe‘0I-I II II I- - Trofi II II - - II II II II II II - - II II II II II III II-III - II III III II - - - - I I I I dicembre ‘10 settembre ‘10 luglio ‘10 ‘10 marzo zione diindagine Va04, Confl Il calcolo dell’indiceIl macrofi l’immissione e inDiga(Va19 Va04). Classe II-III(buona-mediocre) in Va10 eunaqualitàbuonalungoiltratto delfi - confl la confl tamente a mediocre (3Classe)sotto Villa d’Agri, Va10 e miglioraabuona(2Classe)verso dagini, un’ottima qualità(1Classe)allasorgente delFiume Agri chepeggiora net- (Va11) Biotico calcolo Esteso dell’Indice perilFiumeIl Agri, haevidenziato, neidueannidiin- maggiore dispeciealghe, briofi una trofi e Settembre 2010,incuilaqualitàèmediocre. L’indice macrofi tutti imesidicampionamento, adesclusionedeicampioniprelevati aSettembre 2009 2010. Sianell’anno 2009,chenel2010,secondo lametodica EPI-D, laqualitàèbuonain que (dabuonoadottimo),in Va15 e Va21. L’indice macrofi mesi invernali. Aluglio2010èstato registrato unmiglioramento della qualitàdelleac- della qualitàdabuonoamediocre (dallaIIClasseaIII),allaconfl lungo tutto iltratto deltorrente C giudizio mediocre. Lametodica seguitapercalcolare haattribuito l’EPI-D unaClasseII andata peggiorando allaconfl Classe) qualitàdelleacque lungotutto iltratto indagato deltorrente Camastra, cheè L’applicazione dell’indice biotico esteso al Torrente Camastra harilevato unabuona(II elevata nellastazione Va21, confl uenza indiga);l’indice diatomico harilevato unaottimaqualitàallasorgente, una uenza nella Diga del Pertusillo (Va19 -area compresauenza nellaDigadelPertusillo (Va19 traCentro Oliediga Va04 a elevata; Va08 èlastazionechepresenta maggiore biodiversità, cioèunnumero B P- B P- B P- BRIEEPI-D IBE IBMR EPI-D IBE EPI-D IBE EPI-D IBE B P- B P- B P- B P- IBMR EPI-D IBE EPI-D IBE EPI-D IBE EPI-D IBE tico haevidenziato unasituazionedielevatatrofi uenza delfi uenza, Va15, delCamastra inBasento raggiungendo un uenza Camastra inDiga. te, pteridofi amastra; ètuttavia dasegnalare unpeggioramento ume Agri nellaDigadelPertusillo. te efanerogame. tico haevidenziato unatrofi tico applicato, harilevato elevata uenzenei e Va15, Va12 a II II a nella sta- ume verso elevata a a 00gnao‘0I IIII I I III I Va17 II Va16 III II Va20 I II Va18 gennaio‘10 2010 Torrente Sauro iebe‘0I IIII I I - I III II-III II II III I - II II II - II II III - - I-II II - - II I II - I II III II II dicembre ‘10 settembre ‘10 luglio ‘10 ‘10 marzo di studiosecondo laclassifi rappresenta ladefi portata e suoiaffl Gli studieff 2010,incuiilgiudizio èstato allaconflMarzo buono-mediocre haattribuito calcolo ingeneraleunabuonaqualitàtrannenelmesedi dell’EPI-D 2010. Il una qualitàbuonanell’anno 2009chedivienebuona-mediocre inalcunimesidell’anno P. Nellastazione (Va16). Va17, confl estivi), nell’area sotto Corleto P. abuono(IIClasse)nell’area (Va18) industrialediGuardia di qualitàlungoiltratto indagato del Torrente Sauro, damediocre, IIIClasse, (neimesi L’indice biotico esteso calcolato peril Torrente Sauro uenti nell’area oggetto distudioperglianni2000-2010.Lamappaseguito ri- B P- B P- B P- B EPI-D IBE EPI-D IBE EPI-D IBE EPI-D IBE ettuati hannoconsentito l’attribuzione delloStato AmbientalealFiume Agri nizione dello Stato Ambientale al2010deicorpi diricioggettoAmbientale Stato nizione dello cazione che ulizza l’IBE, ilLIMeiparametriaddizionali. cazione cheulizzal’IBE, uenza Sauro inAgri, lacomunità diatomiche indica

ha evidenziato unamiglioramento uenza delSauro inAgri. S TA Fonte: RegioneBasilicata FI UOI G LE U RA A D FFLUEN EL FIUME 1. STAT T O I, 2010 AGR A M B I E IEN- D EI

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Lo stato ambientale dei corpi idrici interessati dall'impatto delle attività estrattive Potenza, viale del Basento. Antonio Bellotti R1Rt imntrgi ueoAPBBasilicata ARPAB Numero R Rete dimonitoraggio ARI1 ARI4 Mappe dellepioggee Mappe ARI4 Livello diinquinamento di ARI3 Anemologia deisitidi ARI2 R5Standardized precipitation ARI5 OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE temperature limiti normativi[PM10 eO3] O3 ePM10] esuperamentidei fondo [SO2,NO2,C6H6,CO, rilevamento index e Ferrandina; Vulture-Melfese;d’Agri.e Val considerando quattro macro-aree: zona urbanaesuburbanadiPotenza; Matera, Pisticci seguito sonoillustratiidatisalientiineren di traffi ne, ilmiglioramento dellecaratteristiche deicombustibili, larazionalizzazionedeifl ditecnologiedi politichecheincentivano l’uso piùavanzate neiprocessi dicombustio- quali lereti dimonitoraggio, gliinventari delleemissioni,lamodellistica,etc. L’adozione che lavalutazionedellaqualitàdell’aria sisostanziattraverso piùstrumenticonoscitivi gestione edilmiglioramento dellaqualitàdell’aria. nuovo Il assetto normativo prevede la defi luto non solo perl’introduzione dilimitiestandard sempre piùrestrittivi, maanchenel- quadroIl normativo relativo allaqualitàdell’aria negliultimianni siènotevolmente evo- Aria eClima Capitolo 9 tale dellaBasilicata(Arpab) ècostituita da11centraline didiff La rete regionale dellaqualitàdell’aria dell’Agenzia Regionale perlaProtezione Ambien- pologia, persensoristicainstallata ecaratteristiche dell’area diinstallazione. Le tabelle2 ARI1. RETE DI MONITORAGGIO nizione diunnuovo approccio ditiposistemico edintegrato perilcontrollo, la co, hannoconsentito unmiglioramento RA aiiaa2006-2010 Basilicata ARPAB 2010 Basilicata ARPAB Basilicata ARPAB S N P S RA aiiaa2006-2010 Basilicata ARPAB N S MISURA OT COPERTURA FONTE Italia SPAZIALE Italia ti laqualitàdell’aria dellaregione Basilicata generalizzato dellaqualitàdell’aria. Di 2003-2011 TEMPORALE COPERTURA 2005-2010 erente classifi ATTUALE STATO ☺ ☺ ☺ cazione eti- TREND ↔ ↔ ↑ ↑ ↑ ussi D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Aria e clima regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 150 > 151 ZIONI Fonte: ARPAB TAB ELL D A I 2. R ILEV T I P A OLO MEN G I T A O

D I STA - Luca Branca Potenza San Firenze Potenza Viale dell'Unicef Potenza Viale Rossellino Potenza C.da di Melfi San Nicola igaoPtnaAtv 0620 7804600Ruraleindustriale 4463010 576870 2001 2006 Attiva Potenza Viggiano di Melfi San Nicola Melfi ael oez tia20 6044436Ruraleindustriale 4544386 Ruraleindustriale 566004 4475577 631358 4505130 Ruraleindustriale 630724 4482651 2008 627203 2007 Attiva 2006 Potenza Attiva Potenza 2006 Lavello OLD Matera Lavello Attiva Attiva Pisticci Matera Matera La Martella Ferrandina Stato di Provincia Nome stazione PtnaAtv 04533 4537990 553833 2004 Attiva Potenza OLD

oez tia20 06532 4499593 Ruraleindustriale 4500121 573821 567231 Ruraleindustriale 4497770 2006 567342 2005 2004 2004 Attiva Potenza Attiva Potenza Attiva Potenza Potenza oez tia20 6634497504 568643 2004 Attiva Potenza oez tia20 6704435Ruraleindustriale 4546385 560730 2006 Attiva Potenza l’elaborazione diindicatori edistudiattiavalutare lostato diqualitàdell’aria. plicazioni modellisticheattraverso lamodellisticadiff trasferimento annualeaglienticompetenti qualiRegione, ISPRA,MATT; losviluppodiap- dati valididapubblicare perladiff variabili meteorologiche ascalalocale, distribuite negli11sitiregionali; laproduzione di monitoraggio costituita daoltre 100strumentiperlamisuradellaqualitàdell’aria edelle qualità dell’aria sonovolte agarantire ilcontinuo edeffi ne, integrano larete dimonitoraggio dell’A precisamente nel2006,benaltre cinquestazionidimonitoraggio, acquistate dallaRegio- dell’aria ubicate nelcomune diPotenza enell’area del Vulture-Melfese. Successivamente, Arpab, dallaRegione Basilicataleprimesette centraline perilmonitoraggio dellaqualità presso ilCentro diAcquisizione Regionale dell’Arpab. Nel2003sonostate trasferite ad (Tabella 2)estrumentazioneinstallata(Tabella 3).Idatisonovisualizzabiliintempo reale e 3illustranolasintesi delleprincipalicaratteristiche, intermini ditipologia distazione disinstallata Disattivata e disinstallata Disattivata e attività Disponibilità 04500 540 Ruraleindustriale 4544603 560207 2004 04562 548 Ruraleindustriale 4544685 566229 2004 dati usione dell’informazione quotidianaalpubblico edil strumenti Upgrade rpab. Le attivitàinerenti almonitoraggio della (WGS 84-UTM33) (WGS Coordinate usionale diinquinantiinatmosfera; ciente funzionamento dellarete di - Industriale Sub urbana - Industriale Sub urbana - Industriale Sub urbana - Industriale Sub urbana Stazione Tipologia di igaoSO Viggiano SO Potenza -Rossellino SO Pisticci San Nicola diMelfi San Nicola (Benzene, BTX Toluene eXylene), CO dicarbonio), (Monossido Potenza - V.le Unicef Melfi SO Lavello Sito Inquinanti misurati Sensori meteo Sensori Inquinanti misurati SO Ferrandina Sito Branca Potenza -SanLuca oez .eFrneCO dicarbonio),PM (Monossido Potenza - V.le Firenze aea-L atlaSO2(biossidodizolfo), NO Matera -LaMartella SO SO (Benzene, Toluene eXylene), CO dicarbonio),PM (Monossido metanici), H PM (Benzene, Toluene eXylene), CO dicarbonio), (Monossido dicarbonio),PM(Monossido (Benzene, Toluene eXylene), CO dicarbonio),PM (Monossido carbonio), PM PM dicarbonio),PM(Monossido (Polveri inalabili),CH (Benzene, Toluene eXylene), CO dicarbonio),PM10 (Monossido (Benzene, Toluene eXylene), CO dicarbonio),PM (Monossido SO (Benzene, Toluene eXylene), CO dicarbonio),PM (Monossido (Polveri inalabili),CH (Polveri inalabili),CH (Polveri inalabili) (Polveri inalabili),CH 2 2 2 2 2 2 2 2 10 10 (biossidodizolfo), NO (biossidodizolfo), NO (biossidodizolfo), NO (biossidodizolfo), NO (biossidodizolfo), NO2(biossidodiazoto), Ozono, BTX (biossidodizolfo), NO (biossidodizolfo), NO (biossidodizolfo), NO (Polveri inalabili),CH (Polveri inalabili) 2 S (solfuro didiidrogeno) 10 (Polveri inalabili) 4 4 4 4 (metano),NMHC(idrocarburi nonmetanici) (metano),NMHC(idrocarburi nonmetanici) (metano),NMHC(idrocarburi nonmetanici) (metano),NMHC(idrocarburi nonmetanici) 4 2 2 2 2 2 2 2 (metano),NMHC(idrocarburi non 2 (biossidodiazoto), Ozono, BTX (biossidodiazoto), Ozono, BTX (biossidodiazoto), Ozono, CO (biossidodiazoto), Ozono, BTX (biossidodiazoto), CO di (Monossido (biossidodiazoto), Ozono, CO (biossidodiazoto), Ozono, BTX (biossidodiazoto), Ozono, BTX 10 10 (Polveri inalabili) (Polveri inalabili) 10 (Polveri inalabili) [1] 10 10 10 10

vento (direzione eintensità) umidità, radiazionesolare globale, Temperatura, pressione, pioggia, (direzione edintensità) radiazione solare globale, vento Temperatura, pioggia, umidità, vento (direzione eintensità) umidità, radiazionesolare globale, Temperatura, pressione, pioggia, vento (direzione edintensità) umidità, radiazionesolare globale, Temperatura, pressione, pioggia, vento (direzione edintensità) umidità, radiazionesolare globale, Temperatura, pressione, pioggia, vento (direzione edintensità) umidità, radiazionesolare globale, Temperatura, pressione, pioggia, vento (direzione edintensità) umidità, radiazionesolare globale, Temperatura, pressione, pioggia, vento (direzione eintensità) umidità, radiazionesolare globale, Temperatura, pressione, pioggia, vento (direzione edintensità) umidità, radiazionesolare globale, Temperatura, pressione, pioggia, V D Fonte: Ispra FI A ELL’ G MEN U RA AR T 1. I O A (2009) STA P E R ZIONI L A QU D A I LI R T ILE- À Fonte: Arpab 201 ad Aprile l’analizzatore diH [1] NellastazionediViggiano, APP TAB D I R LIC ELL ILEV AT A A 3. E MEN A STR LLE 2 S èstatoistallato T UMEN O STA ZIONI TA ZIONI

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Aria e clima regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 152 > 153 P S Fonte: Arpab FI E FE D S Fonte: Arpab FI I I O U T T G G T STR I I U U ENZ RRA D D RA RA I MI I MI I A 2. 3. A N LI D S S D D U U D IN I I RA RA I M S S A LOC LOC . NELL’ NELLE AT A A E ZIONE ZIONE RA AR , AR P E I A EE IN- ST D D

D EI EI ICCI I Basilicata, invece lastazionediSan nel nucleoabitato diPotenza sonoattive dallanascitadellarete adoperadellaRegione fi da traffi ne diPotenza comprende 4centraline dimisura,cui 2sonoclassifi di Melfi sizionate anord-ovest delcentro abitato di Lavello (denominataLavello), asud-ovest Nella zona del Vulture sonopresenti tre stazionidimonitoraggio rispettivamente po- zona industrialediPisticci (centralina rurale-industriale). Est dellazona industrialediFerrandina (centralina rurale-industriale),eall’interno della rispetto alcentrone Nord-Ovest -industriale),aSud- cittadino(centralina sub-urbana tre centraline posizionate rispettivamente a La rete dimonitoraggio dellaqualitàdell’aria nellaprovincia diMatera ècostituita da Nello specifi gura 2mostraladistribuzionedellestesse nell’ambito urbano:le3stazionicomprese co e2come industriali,ubicate inaree rispettivamente urbaneesuburbane. La (Melfi co, l’attuale confi a sud dell’aria) elaterza diMelfi industriale di SanNicola gurazione dellarete di qualitàdell’aria presente nelcomu- Luca Brancaèoperativadal2005. Matera, nella zona La Martella inposizio- Matera, nellazona LaMartella cate come stazioni (SanNicola). cinque centraline fi In Val d’Agri ilmonitoraggio dellaqualitàdell’aria vieneeff consistenti: Le serie storiche deidativalidatipar industriale, mentre èunacentralina SanNicola ditiporurale-industriale. La stazionediMelfi Blasiis eCosta Sud1sonoprevisti: Molina del Centro Olio Val d’Agri. Presso lecentraline Viggiano 1,Grumento Nova, De Masseria trasferite inproprietà all’ARPA Basilicataindata4settembre 2012),disposte nell’intorno mento Nova, DeBlasiis, Masseria Costa Sud 1,installate il16novembre Molina 2011e ed infunzionedal2006)equattro dinuova installazione(denominate Viggiano 1,Gru- • • • • • di azoto (NO (BTEX); composti odorigenisolforati- mer Pb, Fe, Cu, Zn, Tl, Sbe V); Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) e ditredici metallipesanti(Al, As, Cd, Cr, Ni, Mn, il campionamento elasuccessiva analisi,presso laboratori chimicicertifi gas; Radon μm (PM fulmine. 2009 cabinadiMelfi nato anchelospostamento inaltro sito urbano, 2007 cabinadiLavello inseguito aripetutiattidivandalismochenehannodetermi- idoneo eaccessibile, diMelfi 2005 cabinadiSanNicola (PM nossido dicarbonio(CO), monossidodiazoto (NO), biossidodiazoto (NO posti Organici Volatili benzene (C (COV): - idrocarburiTotal totaliNon-Methane-HydroCarbons), (THC HydroCarbons), Com- l’acquisizione deivaloridiconcentrazione di:biossidodizolfo (SO 2.5 ), idrogeno solforato (H 10 ), particolato atmosferico), particolato con diametro aerodinamico inferiore a2,5μm x ), particolato atmosferico), particolato con diametro aerodinamico inferiore a10 sse, dicuiunapreesistente (denominata Viggiano -Zona Industriale èclassifi peridannigeneraliallastrumentazioneprovocati daun cata come suburbana-industriale, quelladiLavello urbana- 2 S), metano(CH acausadeltrasferimento dellastazioneinsito più tono dal2004con alcuneinterruzioni talora captani; misuradellaconcentrazione del 6 H 6 4 ), toluene, etilbenzene, m,p,o-xileni ), idrocarburi nonmetanici(NMHC- ettuato mediante l’impiego di 2 ), ozono (O cati, degli cati, 2 ), ossidi 3 ), mo-

- MELFE IN S Fonte: Arpab FI I T G D I U U D RA STR I MI 4. S I E A S D U LE I RA S D LOC NELL’ EL VUL A ZIONE AR T U E R A D

E EI

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Aria e clima regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 154 > 155 STR Fonte: Arpab D S FI I I MI T G I U I A RA S LE U 5. RA D I VI D NELL’ I S GG LOC I AR A A NO ZIONE E A IN D D U- EI delle azioniperlatuteladellaqualitàdell’aria nei mento Nova) sifapresente l’esistenza deldocumento " neicomuniInoltre interessati piùstrettamente dall’attività eGru- petrolifera (Viggiano cienza dellastrumentazioneinstallata. sia persoddisfare irequisiti richiestidallanormativachepergarantire lamassimaeffi sente inrelazione alleesigenze delmonitoraggio. Larete èincontinua implementazione delleintegrazionie cheinalcunestazionisonostate allastrumentazionepre- apportate Da quanto illustrato, èevidente cheleseriestoriche deidatihannoestensioni diff Presso lacentralina Viggiano -Zona Industriale, invece, sonopreviste: causa dell’assenza di riferimenti legislativi nazionale, operandounariduzione delvalore dalla normativanazionale(D.Lgs. 155/2010)econ riferimento all’idrogeno solforato, a al biossidodizolfo, attraverso unariduzionedeivalorilimite diqualità dell’aria previsti soglia diintervento. particolare, talivalorisogliasonostatiottenuti, con In riferimento per gliinquinantiritenuti piùsignifi dell’aria edellefonti inquinantipresenti, edin unasezionededicataallaindividuazione, dio conoscitivo dell’area interessata, fi nell’Appendicele indicazioniriportate IVdelD.Lgs. inunostu- 155/2010, èarticolato giudicare laqualitàdell’ambiente elasalute umana.Esso, prendendo come riferimento operativo fi del qualeèstato preso atto con D.G.R. n.1640/2012echerappresenta unostrumento • • • carbonio (CO), biossidodiazoto (NO tiva, precipitazione, radiazioneglobale, velocità edirezione delvento. l’acquisizione diparametrimeteorologici qualitemperatura, pressione, umiditàrela- l’acquisizione deivaloridiconcentrazione di:biossidodizolfo (SO ponenti U V W, velocità sonicaetemperatura sonica. tiva, precipitazione, radiazioneglobaleenetta,velocità edirezione delvento, com- l’acquisizione diparametrimeteorologici qualitemperatura, pressione, umiditàrela- namico inferiore a10μm(PM (COV): benzene (C (COV): Composti Organiciri nonmetanici(NMHC-Non-Methane-HydroCarbons), Volatili nalizzato aprevenire ilrischiochenuovo scenario disviluppopossapre- 6 H 6 ), toluene emetaxileneparaxilene, etil-benzene; 10 cativi (biossidodizolfo eidrogeno solforato), divalori ), idrogeno solforato (H nalizzato allaricognizione dellostato dellaqualità 2 ), particolato atmosferico), particolato con diametro aerodi- Comuni diViggiano eGrumentoNova Adozione dellenormetecnichee 2 S), metano(CH 2 ), monossidodi 4 ), idrocarbu- erenti - " sulle normetecniche perlatutela dellaqualitàdell’aria sibasasu: mente contribuiscono adeterminare ilquadro emissivo. Nellospecifi serie diazionipreventive damettere inatto acuradelleattivitàproduttive chemaggior- tifi azioni dicarattere preventivo, al Europea fi al Al fi ta, svolgerà unacostante attivitàdimonitor l’analisi deidatidiqualitàdell’aria provenienti dallanuova rete dimonitoraggio installa- con datisubaseventennale confrontocentralina. Il deidatidellestazionidiRossellinoeSanLuca Branca(fi rio, edistrutture dellapresenza antropiche diunaboscagliaasud-est, anord-ovest della direzioni sianodecisamente schermate inseguito all’incidenza dell’orografi intensità, con quellarilevataaSanLuca Branca,benchépresso ilsito diRossellinoalcune che ladirezione prevalente deiventi reg l’analisi particolare anemologicaIn dellazona urbanaesuburbanadiPotenza mostra rezione preferenziale deirilasciinatmosfera. didispersioneetrasporto venti dominantidovuto eall’orografi allamorfologia con l’indicazione delleintensità edirezioni deiventi, utiliadindividuare ilcarattere dei di dispersionedegliinquinantirilasciatiinatmosfera. Per uninquadramento completo deisitidimisur do l’andamento storico deidatiA.R.P.A.B. relativi alperiodo20062011edacquisiti: Lo studio conoscitivo sullostato attualedellaqualitàdell’aria èstato eff ne azionidimiglioramento ecorrezione dellemisure previste neldocumento. raggio nonrisultinoinlineacon irisultatiatt la componente turbolentaèessastessa diurna. leprevalenze risultanti sono i datinotturni,pertanto limite defi mologia derivante sipuòconsiderare r dei venti dell’anno tipo. Lastazioneeraubicata nelcentro storico suunodeifabbricatipiùalti,diconseguenza l’ane- Dall’analisi deidatirilevatidall’Aeronautica, nelperiodo1980-2003,comune diPotenza, siècostruita unarosa 1 to all’area industrialediPotenza. Tale evidenzaanemometricaconferma cheilsito diSanLuca Brancaèsottovento rispet- inprimaistanza,eNord,lenza deiventi dalquadrante diSud-Ovest, inseconda istanza. ARI2. ANEMOLOGIA DEI SITI DI RILEVAMENTO cati quattro livelli diattenzione, incorrispondenza deiqualisonostate previste una principio diprecauzione • • • • • • ne diverifi individuazione deivalorisoglia(osogliediinterven dell’aria costituita dallecinquecentraline fi acquisizione delleinformazioni tramite lanuova rete dimonitoraggio dellaqualità funzione dellivello diattenzione all’interno delqualesicolloca. individuazione delleazionipreventive ENISpAdovrà chelaSocietà intraprendere in soglia stabiliti; defi valori limite normativi; attraverso lecampagne dimonitoraggio eff Comune di Viggiano; centralina fi dall’unica agli inquinantiritenuti piùrappresentativi (H nizione di4livelli diattenzione correlati alnumero disuperamentideivalori nito dalDPR322/1971attualmente abrogato. Inoltre, alfi nalizzato agarantire unalto livello care l’esito deglieff , citato nell’art. 191deltrattato sulfunzionamento, citato dell’Unione nell’art. ssa dimonitoraggio, ubicataincontrada Guardemauro nel 1 relativi all’intera area urbana(fi appresentativa dituttal’area urbana.Ida raggiungimento dellesuddette sogliesonostatiiden- etti correlati alleazionipreviste, l’A.R.P.A.B. attraverso riferibili asituazionidiurne, informazione essenzialeinquanto istrati aRossellinoècoerente, seppurdiminor aggio. Qualoragliesitidell’attività dimonito- esi, siprovvederà adintraprendere opportu- di protezione dell’ambiente attraverso delle sse; ettuate con mezzo mobile. a è importante poter valutare lacapacità a èimportante 2 S eSO a delterreno edeterminare unadi- Si presenta larosa deiventi locale to) operando, con riferimento 2 ), unariduzionedel20%dei gura 7)dimostraunapreva- ti sono tri-orari e risultano inesistenti erisultanoinesistenti ti sonotri-orari ne didare attuazione ettuato analizzan- co ildocumento a delterrito- gura 6) gura

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Aria e clima regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 156 > 157 BRA Fonte: Arpab FI S I T G I U NC D RA I A R 6. O SS A NEMOLO ELLINO E G I SA A NEI N LUC A

FE Fonte: Arpab S FI Fonte: Arpab FI CI N I A T G G TT RRA U I U U T D À RA RA IC I M D N 8. 7. A I D 1980-2003 AT P IN O A A E A T NEMOLO NEMOLO RA . ENZ , P A I - ST DAT G G ICCI E I I A A

NEI I D A ELL E R O- A venti cumulativa deglianni2004-2010relativa allestazionidiLavello eMelfi conSud Ovest, un’occorrenza superiore Nellafi daOvest. Nell’area delvulture ladirezione delvento dominante intutte etre lestazionièOvest- con unapresenza suMatera anchediventi eSudEst(fi daNord-Ovest mentre nellestazionidiMatera eFerrandina si La provincia diMatera evidenziaunaprevalenza deiventi aPisticci daSud/Sud-Ovest, registra prevalenza diventi daNord-Est, larosa dei gura 9èriportata gura 8). . SO questo lavoro, sièritenuto diconfrontare leseriestoriche deivalorimediannuiriferiti a duare gliobiettivielerelative politichedaadottare in ancheascalalocale. particolare In L’analisi delleemissionièunelemento chiave perstabilire leprioritàambientali,indivi- normale composizione dell’aria, oppure losonoadunlivello diconcentrazione inferiore. to dannososuesseriviventi eambiente. Questiagentidisolito nonsonopresenti nella biologici modifi ne. Inoltre, sonoevidenziatiisuperamenti deilimitinormatividal2004al2010delPM termini dilivello diinquinamento difondo acuiècostantemente espostalapopolazio- delle nuove centraline. scrizione relativa alsito della Val d’Agri chedeve essere aggiornato sullabasedeidati sull’anno 2010,nonrisultaevidente alcunadirezione delvento prevalente. lade- Manca acuièpossibileassociareOvest, ancheiventi dimaggiori intensità. Focalizzando solo La direzione diprovenienza prevalente è che sipropaga all’atmosfera degliambienticonfi Si puòdefi dell’O ARI3. LIVELLI DI INQUINAMENTO 2 , NO 3 , nonessendosignifi 2 , C nire l’inquinamento atmosferico come lapresenza nell’atmosfera terrestre, 6 H 6 , CO, O canti lecaratteristiche natur 3 ePM cativi isuperamenti deglialtriinquinanti. 10 così dafornire ilquadro dellaqualitàdell’aria regionale in chiaramente individuabilenelquadrante Nord ali atmosferiche potendo causare uneff nati, dituttigliagentifi FI Fonte: Arpab S I T G O U RA D I VI 10. GG A I NEMOLO A NO sici, chimicie G I A NEL et- 10 e Fonte: Arpab FI L S I A T G VELLO I U D RA I SA 9. N NICOL A NEMOLO A

D G I MELFIE I A NEI

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Aria e clima regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 158 > 159 A FI D Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI A FI ME NNU NNU I G G G G A D U U U U

A I RA RA RA RA A NNU A A

LE 2004-2010 LE 2004-2010 A 16.O 15.NO 13. 14.CO-( NNU A LE 2004-2010 B ENZENE -( A 3 -( LE 2005-2010 2 -( μ μ G μ G /M G /M /M 3 3 ) ME ) ME μ 3 ) ME- G /M D D I 3 I A ) A

(180 G RA L D G T FI MONI MONI NON D Fonte: Ispra FI A E IO IO EL NUME I G G

MEN STA P S U U R R O E RA RA N NI S μ R T T G U ZIONE (2009) A O O G

LI T A 12.O 11. P LIE D RAGG RAGG /M O NNO CIVILE)(2009) E A I RAR

D R S D R 3 P U EL V ) E O I INFO O (50 M 3 P IO IO - G E 10 E P IO RA - P STA A P P E IÙ LO R E E R STA MEN R μ R R NI

ZIONI T M D G R CL CL I /M I 35VOL- E LIMI ZIONI P A D OLO T ZIONE ASS ASS I O 3 S

DA U D D I I G P I EL- D T D I E-

A E I I

diff Nel seguito èillustrato l’andamento deida AREA VASTA DIPOTENZA tano valoripiùelevati presso tale stazionerispetto aglialtrisitiedirettamente correlabili dalla letturadeidatiinerenti allaseriestorica delmonossido dicarbonio(fi renze èrappresentativo diun’area ditraffi viario proprio sito in talezona.infrastrutturazione delsistema di Il di trasporto Viale Fi- dell’Unicef con occorrenze piùfrequenti incorrispondenza dell’avviamento dilavori di trazione mediadiCO (fi zione diSanLuca Branca,nellaqualesiregistra peraltro cheunaumento dellaconcen- L’andamento del benzene (fi erenti sitidell’area diPotenza. gura 14).Nonmancanoperò valoridipicco nellastazione di Viale gura 13)è, nelcorso deglianni,inlieve aumento nellasta- co cittadinonelsettore Nord diPotenza, infatti, ti medioannuideiparametrimonitorati nei gura 14)risul- Ferrandina). nei diff Di seguito èrappresentato l’andamento PROVINCIA DIMATERA massimi inunanno. ramenti dellamediagiornaliera chedal2006 centrazioni hannountrend annuoindiminuzionecosì come pure ilnumero deisupe- si rilevanonellastazioneurbanadatraffi dente numero disuperamentinegliannidecrescente (fi nel sito diRossellinochesimostrarappresentativo dell’area suburbanacon ilcorrispon- alle ore dimaggiore traffi Per quandoriguarda l’SO di Potenza. Relativamente alPM quest’inquinantebilità deglistrumenti,pertanto nonèsignifi contenenti zolfo. Ivaloriorarisonocomunque molto bassieprossimi allimite dirileva- altri sitiindustrialisenzalapresenza diattivitàcorr erenti sitidelleprincipaliaree industrialidellaprovincia diMatera (Matera-Pisticci- co. Idatiinerenti all’Ozono (fi 2 , ivalorimedioannuisonocoerenti con quanto registrato in 10 (fi gura 17,fi co di Viale Firenze, complessivamente lecon- dei datimedioannuiparametrimonitorati non varca piùlasogliadei35superamenti gura 19),ivalorimedioannuipiùelevati elabili altrattamento dimaterie prime gura 16)mostranovaloricostanti gura 20). cativo perl’area suburbana MEN 2010 FI ME P Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI V D FI D FI D M A I I I G G G G G G A A A LO 10 D U U U U U U

A A A 2004-2010 I T RA RA RA RA RA RA R A NNU NNU NNU I LIMI E O

A 22.CO-( 21. 19.NUME 17. 20. 18. NNU B A A A IE LE 2005-2010 LE 2004-2010 LE 2004-2010 P T B S S M O E A ENZENE -( TT U LE 2006-2010 2 10 P G -( IVO O E -( IO RA μ R μ R μ G O G N MEN G /M /M 3 S A /M 2006- U LIE 3 P 3 μ ) ME- T ) ME- 3 E G ) ME- I R RA /M O - 3 )

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Aria e clima regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 160 > 161 LO FI A MEN Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI D FI D FI D P M NNU I I I G G G G G G A A A R 10 U U U U U U

E O A A A 2004-2010 T RA RA RA RA RA RA NNU NNU NNU I LIMI A LE 2004-2010 B 28. 27.NUME 25. 23.NO 24.O 26. IE A A A TT LE 2005-2010 LE 2004-2010 LE 2004-2010 T P S S E IVO O O M U 3 -( 2 P G 2 10 -( -( E IO -( RA μ R μ R 3 G μ 2006-2010 O μ G N MEN /M G G /M A S /M /M U LIE 3 ) ME P 3 T 3 ) ME- E 3 ) ME- I V R ) ME- RA O A D - - I A

attestati intorno a0,35μg/m zione delvalore mediodiconcentrazione dibenzene. diCarbonio Monossido havalori Il relativo allastazionediFerrandina, dove negliultimidueannisièregistrato unaridu- opposto trendconcentrazione dimostrailgrafi nellastazionediLaMartella-Matera; della concentrazione dibenzene aPisticci, menomarcato, invece, èl’aumento ditale fi calcolata suannocivile).In raggio edivaloridiconcentrazione, Nella provincia diMatera ilbenzene èmonitorato intutte lestazioni dellarete dimonito- del limite previsto dallanormativavigente, (valore limite paria5μg/m prattutto negliultimiannipresi inconsider (fi annue diBiossidoAzoto medi similiaquelledialtre stazionisuburbaneerurali.L’andamento delleconcentrazioni eccezione perla Val d’Agri) e, con riferimen I valoridibiossidoZolfo coerenti sonoperfettamente con ilresto dellaregione (fatta negli ultimi3anni. valore obiettivo perlaprotezione dellapopolazione(fi si misuranonellazona industrialediMatera, dove ancheilnumero disuperamentidel renze tralecentraline. Ivaloripiùeleva gura 21risultaevidente unandamento crescente neglianni gura 23)ediOzono (fi 3 intutte etre lecentraline inesame(fi calcolati come mediaannuale, sonobenaldisotto ti perquanto riguarda laconcentrazione diOzono azione, mantenendo costanti anchelediff to aivalorimedigiornalieri eorari,ilivelli gura 24),appare essere costante so- gura 28)èsuperiore alle40volte gura 22)con valori 3 mediaannuale co co e- giornaliera di50μg/m dina, nel2010sonodiminuite intutto ilterritorio diMatera eisuperamentidellamedia inalabili intermini diPM misurati sononettamente inferiori alimitiimposti parametri monitorati neisitidell’area industrialedel Vulture -Melfese. unquadro disintesi relativoDi seguito siriporta allaseriestorica deidatimedioannui VULTURE-MELFESE que volte inunannocivile(fi 3 , nonhannomairaggiunto, dal2006adoggi, illimite ditrentacin- 10 (fi gura 25), monitorate nelle stazioni di La Martella eFerran- gura 25),monitorate nellestazionidiLaMartella gura 27)mostrandopiuttosto untrend decrescente. dalla normativavigente. Le polveri 2004-2010 MEN FI D FI ME A LO FI 2004-2010 FI D P Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI D D M NNU I I I I G G G G G G G G A A A A R 10 D U U U U U U U U

E O A A A A

I T RA RA RA RA RA RA RA RA A NNU NNU NNU NNU I LIMI A

LE 2004-2010 A B 34. 30.CO-( 36. 32.O 35.NUME 33. 31.NO 29. NNU IE A A A A TT LE 2004-2010 LE 2004-2010 LE 2004-2010 LE 2004-2010 T P S S B E IVO O3 A O U M ENZENE -( 3 -( LE 2005-2010 2 P 2 G 10 -( -( E IO -( RA μ μ R μ R μ G G O μ G MEN N G /M /M G /M /M A S /M U LIE 3 3 ) ME P 3 3 μ T ) ME- ) ME- ) ME- E 3 I V G R ) ME- RA /M O A D - - I 3 A )

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Aria e clima regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 162 > 163 monitorati appenasaràdisponibileunaseriesignifi e dell’ Ambientaledelle Osservatorio Val d’agri analisi,raff è rilevante, senzadubbiosarannosviluppate da cative erigorose sulpianoscientifi del tutto evidente chel’arco temporale èinsuffi sono sottoposti alprocesso divalidazioneIIlivello 2013.E’ solodal1marzo pertanto 4 centraline, inquanto lestesse sonoinfunzionedanovembre 2012edidatiacquisiti Non sonostate, invece, eseguite elaborazionievalutazionisulleacquisizioni dellealtre in funzionedal2006. sono relativi allasolacentralina dimonitoraggio denominata Viggiano zona industriale, dell’area industrialedella Val d’Agri. Idatiutilizzatipereff unadisaminadeidatimedioannuiparametrimonitorati neisiti Di seguito siriporta VAL D’AGRI stato registrato ilnumero disuperamentièstato paria86volte inunanno. damento crescente (fi perare più di25volte perannocivilecome mediasu3anni,questo haneglianniunan- del valore obiettivo perlaprotezione dellasalute umana,pari a120μg/m3danonsu- suddetto (fi mentre aMelfi noncisonostatisuperamenti, zioni prese nel2010aSanNicola inesame;particolare volte perannocivile, sisononotevolmente ridottinegliultimitre anniintutte etre lesta- inferiore allimite previsto dallanormativavigente paria5μg/m Lavello vede unadiminuzionenettanegli ultimi dueanni(fi L’andamento delBenzene, calcolato come mediaannuale, analizzato nellastazionedi Nicola eaMelfi Nicola gressiva diminuzione, negli anni,dellaconcentrazione dipolveri aLavello, mentre aSan eccezione perl’area della Val d’Agri. materiale particolato, Il PM10, evidenziaunapro- Vulture ècaratterizzata davaloricherispecchiano pienamente iltrend regionale, fatta La concentrazione mediaannualediBiossidoZolfo mostrata(fi dal 2007sinotanovaloricostanti perentrambigliinquinanti. pressoché analogonelletre stazioni durante tutto ilperiodo, inparticolare, aSanNicola eOzono,di Azoto dall’anno 2004al2010(fi rispondenza dellariallocazionecabina(fi stante, aLavello rispetto aglianni2004-2006,c’è stato undecremento dal2008incor- centraline dellazona del Vulture ementre eMelfi aSanNicola diCarboniosu annocivile. Monossido vienemonitorato Il incontinuo intutte etre le di PM 10 dellimite giornaliero di50μg/m gura 35).Relativamente all’Ozono eLavello sisonoregistrati, r taleconcentrazione èpiùcostante neltempo (fi gura 36),soprattutto dove, nellastazionediSanNicola nel2008,è co. Poichè l’interesse perlaqualitàdell’aria in Val d’Agri 3 , valore danonsuperare piùditrentacinque gure 26e27),èevidente chel’andamento è ispettivamente 1e2superamentidellimite , e in particolare alnumero, einparticolare disuperamenti ciente persviluppare elaborazionisignifi gura 30).Dall’analisi deidatidiBiossido parte dellaRegione Basilicata,dell’Arpaparte cativa didati. ronti e rapporti sui parametri ronti erapporti ettuare lasuddettadisamina gura 29)comunque sempre iltrend èpressoché co- gura 33).Isuperamenti 3 gura 34)nellazona del qualemediacalcolata - sono il2007e2008con undecremento evidente nel2009,adeccezione diNO per quasituttigliinquinanti,annicon valoridiconcentrazione medioannuapiùelevata I datievidenzianoilsostanzialerispetto deilimitinormativiperogni inquinante monitorato: che favoriscono ladispersioneericadutaverso N-NE,mostranodatisopralamediaannua. medi oraricheinalcunesituazioni,corrispondenza dicondizioni micro-meteorologiche ferente dallealtre deitrend aree rilevatiin industriali.Laparticolarità Val d’Agri èneivalori mostranounandamento non dif- composti metanicienonpurseriportati, I datidiconcentrazione dellemedieannualidelbenzene (fi gura 37),così come pure dei 2 edSO 2 . FI D 2006-2010 Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI Fonte: Basilicata Arpa FI FI ME D D MEN FI 2006-2010 D ME FI D P M I I I I I G G G G G G G G A A A A A 10 D D U U U U U U U U

A A A G A

I I T RA RA RA RA RA RA RA RA A A NNU NNU NNU NNU IO I LIMI

A A 42. 43. 41. 39.NO 37. 38.CO-( 44.NUME 40.O R NNU NNU N A A A A A LE 2006-2010 LE 2006-2010 LE 2006-2010 LE 2006-2010 T P B LIE S S E M A A O O ENZENE -( 3 LE 2006-2010 LE 2006-2010 -( 2 2 10 G 2 RA -( -( -( IO -( μ μ

R μ μ R μ G G μ O G G N G /M /M G /M /M A S /M /M LIE U 3 3 ) 3 3 μ P ) ME- 3 ) ME- ) ME- 3 ) ME- E G ) ME- R RA /M O - 3 )

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Aria e clima regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 164 > 165 2006-2010 Fonte: Basilicata Arpa LO FI G R U E O RA B 45. IE TT S IVO O U P E RA 3

MEN T I V A - aspetti diqualitàdell’aria legatiall’SO to crescente triplicandoilvalormedioannuale dal2006al2010.Per megliochiarire gli trend dellaconcentrazioneIl dellemedieannualidell’anidride solforosa haunandamen- mensile. temporale deidatigrezzi diprecipitazione edi in centrale. Amonte delleelaborazionièsvolta un’approfondita analisistatisticaspazio- radiodur di memorizzazioneoallamancanzacopertura per mezzo dellacomparazione spaziale, eliminandoeventuali errori legatiallaperiferica anche al1916.Prima dell’archiviazione tuttiidativengono controllati evalidati,anche base relazionale incuisonoarchiviate informazioni che, peralcunestazioni,risalgono sull’attendibilità delleelaborazioni.Idatiprovenienti dallarete confl trasferiscono idatiintempo reale, intalmodoèpossibileavere riscontro immediato metri, barometri, ditalistazioni radiometri, anemometri,nivometri. Lamaggior parte multi parametrichedotate disensoristicavaria: to provengono dalla rete idrometeorologica dell’Arpab, checonsta dicirca 50stazioni disegui- particolare, idatiutilizzatiperlaredazioneostatistici. In dellemapperiportate consente, tral’altro, laspazializzazionedellegrandezz zato, ladisponibilitàdiinformazioni distribuite uniformemente sul territorio regionale Per l’elaborazione laqualitàdeldato utiliz- dellemapperiveste importanza particolare della salute umana. ma diminuisce ilnumero disuperamentiintermini divalore obiettivo dellaprotezione Per quanto riguarda l’Ozono (fi rosa sianonettamente piùaltideivalorimisuratinellealtre aree industrialiesaminate. nell’anno 2010.Edèaltresì evidente come ivaloridiconcentrazione dell’anidride solfo- chi diconcentrazione chesonocirca 7volte superiorialvalormedioannualeregistrato misurata nelcorso dell’anno 2010(fi ARI4. MAPPE DELLE PIOGGE E DELLE TEMPERATURE gure 39e44),ildato annualerimane pressoché costante, gura 42).Ivalorimedigiornalieri raggiungono pic- 2 , è stato riportato ilgrafi , èstato riportato pluviometri, idrometri, termometri, igro- temperatura ascalaregionale esubase e misurate attraverso ge- software ante iltrasferimento deldato co dellamediagiornaliera uiscono inundata che siriduce a2÷3°Csuiminiminotturni. medio,termici indicanounoscarto traPotenza eMatera, dicirca 10°Csuivalorimassimi, il termometro, sempre suvalorimedi,haregistrato temperature superiori.Infi non signifi è stato caratterizzato davaloridialmenoungrado superioriaglialtrianni:questo però Riferendosi alletemperature medieannuali,èpossibilenotare chel’anno 2009(fi ca cheil2009siastato piùcaldo, mache, evidentemente, inalcunegiornate FI 2009-2010 G FI D E IE G G P U U A E RA RA NNU R

2. 1.M G LI A T LI A EM APPA NNI 2006-2007- P E

RAT D ELLE ne, ilivelli U R gura 2) E ME- P IO G -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Aria e clima regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 166 > 167 CI FI G P I U TAT RA 3. ION IN STA D N EX ( DARD SP IZE I) D

PR E- del lagonegrese (classifi Dall’esame dell’indice subaseannualeemerge lacostante anomaliapositivadellazona tecnico. camente disomogenei,gliconsente unanotevole versatilità, molto apprezzata alivello delle risorseidriche)elasuacapacitàdimonitorare spazialmente territori climatologi- analisi dibilancioidrologico dilungoperiodo, strategiche nellapianifi per iconsuntivi stagionali relativi alsettore economico primario, fi forme diaggregazione temporale (da1a3mesiperglistudibreve termine, importanti Proprio lasuacapacitàdicogliere l’insorgere deifenomeni siccitosi secondo diff triche edhaloscopo dimisurare ildefi defi spaziale eadiverse scaletemporali dellepiogge. altre parole In l’indicatore consente di E’ unindicatore ingrado dievidenziare eventuali severe anomalienelladistribuzione (distribuzione normale con mediazero edeviazionestandard unitaria). distribuzione cumulata degliafflussimeteorici storici (Edwards andMcKee, 1997)inuna gaussiana standardizzata cipitazione ematematicamente coincide con lavariabile standard Z dellatrasformata, aduguale probabilità, della etal., etal., McKee 1993;McKee 1995.Adifferenza dialtriindicatori, loSPIèbasato esclusivamente sudatidipre- 2 materano. mente siccitoso) nell’anno 2007sulmetapontinoenel2009-2010nelle aeree interne del più compresi tra1e-1,nellamediavalle resto dellaregione (classifi ARI5. STANDARDIZED PRECIPITATION INDEX (SPI) nire pluviome- lostato disiccità inunalocalità,sibasaunicamente sulleosservazioni cata tramoderataedestr cata praticamente normale)con valoridell’indice SPI perlo cit diprecipitazione perdiverse scaletemporali. del Bradano, con miniminegativi(moderata- emamente umida)contrapposta al 2 no a48/72mesi,perle cazione egestione erenti ta, l’andamento delleconcentrazioni medie giornaliere, nell’arco dell’anno, deipollini le (Ariano R.,BonifaziF., periodoconsiderato 2006).Nell’ultimo (2005-2010)inBasilica- I pollinidicupressacee meridiona- sonoresponsabili del20%dellepollinosinell’Italia POLLINE DICUPRESSACEE stema Informativo NazionaleAmbientale(SINAnet). (Istitutoall’ISPRA Superiore perlaProtezione elaRicerca Ambientale)edinserita nelSi- raggio aerobiologico istituzionaledelSistema delle Agenzie Ambientali,facente capo L’attività dell’ARPAB hacontribuito allanascitadiPOLLnet,larete nazionaledimonito- per ipazientiallergici eiloro medici. dario dipollinazionecostituisce, infatti,unvalidostrumento diprevenzione esupporto del Polline; formazione/informazione astudentiedinsegnanti. Laconoscenza delcalen- settimanaliaBuongiorno Regione,locali; interventi trasmissionedella TGR-RAI; Giornate anche attraverso altre forme: produzione dimateriali suiquotidiani informativi; articoli bollettini settimanalisulsito istituzionaledell’Agenzia (www.arpab.it/aerobiologia), ma I dativengono resi noticostantemente allacittadinanzaattraverso lapubblicazionedi 12 generidispore fungine, rilevantidalpunto divistaallergenico efi Vengono monitorati, sututto l’arco dell’anno, ipollinidi19famigliepiante e, dal2005, nitoraggio incontinuo deipolliniallergenici aerodispersi nellacittàdiPotenza dal2004. L’ARPAB, come molte altre Agenzie Regionali/Provinciali perl’Ambiente, eff tela deibeniartistici/culturali. dano: ilclima,l’agricoltura, labiodiversità, ilbiomonitoraggio dell’inquinamento elatu- respiratorie dinaturaallergica, male di off re permetro cubod’aria, applicandolametodica standard (UNI11108:2004).Consente fi evidenziare levariazioniquantitative biologiche chesiveri- equalitative ditaliparticelle monitoraggioIl aerobiologico dipolliniespore allergenici aerodispersi èfi dellepollinosi. ratorie einparticolare materiali costituiscono ilcosiddetto aerosol biologico, responsabile delleallergie respi- protozoi,actinomiceti, virus, prodotti batteri, diderivazioneartropodi, alghe. Questi alle patologie acarico dellapopolazioneumanasono:granuli dipolline, spore fungine, biologicheLe atmosferiche inrelazione particelle cheassumonomaggiore importanza fi te alimentari.L’aerobiologia sioccupa inmodocomplementare allericerche chimichee emonumentali,sullecoltivazioni agricolesu animaliepiante, elederra- suibeniartistici che leproducono, nell’aria, glieff lemodalitàditrasporto L’aerobiologia viventi presenti èlascienzachestudialeparticelle inatmosfera, lefonti diorigine biologica (pollini,spore,di alcuneparticelle acari,batteri, virus, alghe, ecc.). non soloperlapresenza dimolecole inquinanti,maancheacausadellapresenza inessa La qualitàdell’aria puòinfl Monitoraggio aerobiologico FOCUS cano neltempo. Fornisce leconcentrazioni mediegiornaliere innumero dipollini/spo- siche, anchediproblematiche derivantidall’inquinamento atmosferico. rire un servizio di supporto innanzitutto nellaprevenzione disupporto ecuradellepatologierire unservizio uenzare notevolmente lostato dibenessere dellepersone, ricadute di questaattivitàsonomolteplici eriguar- ettisull’ambiente, sull’uomo, topatologico. nalizzato ad nalizzato ettuailmo-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Monitoraggio aerobiologico regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 168 > 169 A P A Fonte: ARPAB FI OLLINI C NNO, E/ G U TA RA X A 1.% A NNI 2005-2010 CE A M A E D P ION I CU S UL AT PR T O I O E TA SSA G LE NI CE- D EI periodo 2005-2010èinlievissimoaumento: lapercentuale inmediaè dell’11%. dal pollinedigraminacee rispetto al totale dei pollinicampionatiogni annonell’aria, nel za massiccia amaggio, diluglio. giugno trend eparte dellapercentuale Il rappresentata polline èpresente inconcentrazione signifi Dall’andamento delleconcentrazioni giornaliere delpollinedigraminacee risultachetale in assoluto. meridionale(Ariano R.,BonifaziF.,nell’Italia 2006),ma,nelmondo, sonoalprimoposto deum, Secale, Zea, ecc. Ipollinidigraminacee sonoresponsabili del40%dellepollinosi neri: Poa, Bromus, Phleum,Agropyron, Cynodon, Lolium, Dactylis, Triticum, Avena, Hor- prati incolti, bordi dellestrade, ecc). Per fare qualcheesempio, sonograminacee ige- mentare; nellaregione mediterranea sitr oltre acomprenderespazi aperti, icereali, coltivati dasempre ascopo ali- dall’uomo sulpianeta,atutte lelatitudini(praterie,pertutto Quella delleGramineaeèunapiùgrandi famigliebotaniche. Essesitrovano dap- POLLINI DIGRAMINACEE il numero dinuove piante dicipresso, praticadasconsigliare fortemente. aumento: inmediaèil35%. Tale aumento legittima apensare chesiastato incrementato siderato iltrend èpositivo: lapercentuale di per quanto riguarda l’esposizione dellapopolazioneaquestiallergeni. Nelperiodocon- rispetto altotale dei pollinicampionatiogni annonell’aria èun’informazione rilevante D’altronde iltrend dellapercentuale rappresentata dalpollinediCupressaceae/Taxaceae media laquotamaggiore dipollinicampionati,cheèil35%. aprile, con punte massimetrafi lapresenzache ilperiodoincuièforte diquestiallergeni vadallafi to. Dall’andamento delleconcentrazioni giornaliere delpollinedicupressacee sievince espresse innumero dipolliniper metro cubod’aria (P/m3)risultdecisamente inaumen- di Cupressaceae/Taxaceae quindi vengono contati insieme. Per semplicitàsiparlasolodiCupressaceae. IpollinidelleduefamigliebotanicheCupressaceae edelle Taxaceae sonoindistinguibilialmicroscopio e 1 1 (cipresso, tuja,libocedro, criptomeria, ginepro, tasso, ecc.), ne gennaioemarzo. Le cupressacee rappresentano in ovano intuttiglihabitat(boschi,prati,ruderi, cativa da marzo asettembre,cativa damarzo con unapresen- cupressacee sultotale dipollinicatturatièin savane, steppe, ecc.), soprattutto negli ne didicembre ad lini campionatiogni annonell’aria ècostante con unapercentuale media dell’11%. trend dellapercentualeIl rispetto altotale rappresentata deipol- dalpollinediurticacee e metàluglio. concentrazione signifi risultaevidente che,urticacee puressendopresente tutto l’anno, talepollineèsirilevain no R.,BonifaziF., 2006).Dall’andamento delleconcentrazioni giornaliere delpollinedi meridionale(Aria- sonoresponsabili del60%dellepollinosinell’Italia I pollinidiurticacee POLLINI DIURTICACEE cativa da marzo asettembre,cativa damarzo con ivalorimassimitrafi ne maggio N 2010 Fonte: ARPAB T FI D URT T Fonte: Arpab D FI D CONCEN G O IC AT IO ’ ELL’ I G G AR TA P U A U R I O OLLINI IC ), E I RA RA N LE A A A A G (P/M3)(2005-2010) NNO 2.% 3. CE LIE SPR D NI TRA EI A A A R E ( P E D N ZIONI ME P NNO, E NELL’ E SS D OLLINI C EI DA R PAR I E INNUME ME GRA P MEN OLLINI A IE TR NNI 2005- AR MIN TAR T D O CU O A CO IE M I D A D A P E ELLE R , O I B IO- O S O UL R -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Monitoraggio aerobiologico regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 170 > 171 2010 N 2005-2010 T Fonte: ARPAB FI Fonte: ARPAB C A FI O A E AT G G M TA S U U I O UL P RA RA LE ION G 5.% 4.% T D NI O AT EI TA A I O P NNO, LE D D OLLINI C G I OLE I U D NI EI RT A A NNI 2005- P A NNO, IC OLLINI CE A A M CE- A E P A IO- S NNI UL del 6%. tale deipollinicampionatiogni annonell’aria ècostante con una percentuale inmedia e marzo. lltrend dellapercentuale rappresentata dalpollinedibetulacee rispetto alto- betulacee sirilevacheivaloripiùelevati no R.,BonifaziF., 2006).Dall’andamento delleconcentrazioni giornaliere delpollinedi meridionale (Aria-I pollinidibetulacee sonoresponsabili del5%dellepollinosinell’Italia POLLINE DIBETULACEE campionati ogni annonell’aria sipuòdire costante elapercentuale inmediaèdel5%. trend della percentuale rappresentata dalpollinedioleacee rispetto altotale deipollini concentrazioni piùelevate diquestipollinisirilevanotrafi Dall’andamento delleconcentrazioni giornaliere delpollinedioleacee sievince chele R., BonifaziF., 2006). meridionale(ArianoI pollinidiolivo sono responsabili del25%dellepollinosinell’Italia POLLINE DIOLEACEE di concentrazione siregistrano trafi ne aprileegiugno. Ancheil ne febbraio N 2010 Fonte: ARPAB T FI O AT G TA U I O RA LE G 6.% D NI EI A P NNO, D OLLINI C I OLE A NNI 2005- A CE A M A E P IO- S UL

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Monitoraggio aerobiologico Pignola, Località Pantano area Ramsar. Vito Orlando tesi nellascelta diincrementare lasuperfi sucessivamente, mirate allaconserv serie diazionistrategiche dirette allaconoscenza delpatrimonionaturalistico lucanoe, Ambiente, anno ilDipartimento Territorio, Politiche haintrapreso dellaSostenibilità, una epeculiari,come adesempioquellicalanchivi.Daqualche con habitatbenconservati fi dovuta alla particolare posizionegeografidovuta allaparticolare la Basilicata,grazie allagrande variabilitàdelsuoterritorio eallacomplessità naturalistica Tale percentuale èlegataall’elevato v Regionali -consentonochi regionali latutela eRiserve del23,7%territorio regionale. ZPS (Zone diProtezione Speciale)che, associate allearee protette -Parchi Nazionali, Par- che èstatalacreazione diRete Natura2000 di resilienza la capacitàdellespecieviventi diadattarsiaicambiamen cie edelloro patrimoniogenetico; infatti,maggiore èladiversità geneticamaggiore sarà necessario applicare ilprincipiodiprecauzione fi tutte lefunzionidellediverse specienelbilancionaturaleeibenefi indispensabili perconseguire unosvilupposostenibile. nonsianoancora note Sebbene ne sulladiversità biologica, stipulatadurante laConferenza del1992,glielementi diRio morale neiconfronti dellegenerazionifuture, dellabiodiversità elatutela dellanaturanonsonosolounobbligo La conservazione Natura ebiodiversità Capitolo 10 DatiMinistero dell’Ambiente Tutela del Territorio edelMare (anno2010). 3 Realizzatamediante l’attuazione delledirettive Habitat 92/43/CEeUccelli 2009/147/CE. 2 Resilienza:lacapacitàdiun ecosistema diritornare incondizione diequilibrio aseguito diundisturbo. 1 le biente, hanno individuato 2.564sitiNatura2000parial20%dell’intero territorio naziona- leRegioni coordinate Italia, dellabiodiversità. In dalMinistero dell’Am-la conservazione lizzazione diunarete ecologica europea, cheincludeintutta Europa oltre 25.000sitiper zazione degliambientidipregio naturalistico neglista umi lucanicostituiscono, infatti,corridoi na 3 . Rete Natura2000inBasilicataècostituita da50SIC(SitidiInteresse Comunitario) e17 1 aiprocessi didegrado fi azione dellanaturaebiodiversità, concretizza- n quiattivati.Larispostaeuropea ataliproblemati- alore naturalistico, paesaggistico eambientaledel- ca eorografi cie diaree protette regionali, nell’istituzione 2 , unprocesso obbligato ditutela edivaloriz- turali diconnessione traidiversi ambienti, ma rappresentano, secondo laConvenzio- nalizzato alla conservazione dellespe- nalizzato allaconservazione ti membriavvenuto tramite larea- ca: ladorsaleappenninicaei5 ti climaticiediattivare risposte ci daessederivantiè

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Natura e biodiversità regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 174 > 175 D Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi TAB E G ELL LI IN cio Tutela dellaNatura, A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO NAT9 NAT7 NAT5 NAT4 NAT3 NAT2 UNITÀ DPSIR NAT1 INDICATORE CODICE NAT8 NAT6 venatoria Pressione attività vegetali protette Specie animalie e PMWI Zone umide RAMSAR prioritario Num Habitat diinteresse R Siti Rete Natura2000 pianifi Strumenti di naturali protette Superfi su territorio regionale Distribuzione lontra Regionale Rete Ecologica cazione Parchi cie aree DPSIR escelti sullabasedellarappresentatività sututto ilterritorio regionale. latabellasintetica degliindicatori ambientaliriferitiDi seguito vieneriportata almodello Piani diGestione. ma Rete Natura2000,nell’applicazione di diidoneeMisure Tutela edi eConservazione Territoriale incuisidelinealaRete Ecologica Regionale, nellarealizzazione delProgram- di nuovi sitiRN2000earee protette, nellamappaturadelSistema Ecologico Funzionale tra ilParco delPollino, ilParco delCilento eilParco Cognato diGallipoli edelle Piccole no, Val d’Agri Lagonegrese. Larecente istituzionediquest’ultimo, chefungedacerniera cata perilpesorilevante che rivestono il Parco delPollino eilParco dell’ AppenninoLuca- protetta intermini diparchi riguarda eriserve, ilsettore centro-meridionale dellaBasili- regionali Come edalle riserve. sievince dallafi ritorio protetto (fi termini dipercentuale peculiaritàambientali.In preziosi sulter- biotopi dalleimportanti LagoLaudemio,ha) chedaterritori diridottaestensione (es.: 25ha)atutelare Riserva stituito siadaaree dirilevantidimensioni(versante lucanodelParco delPollino, 87.000 a variotitolo (Parchi nazionali,Parchi SICeZPS),parial23,7%,èco- Regionali, Riserve, antropicicausata dainterventi apiccola ilterritorio elarga scala.Infatti, lucano protetto è esempioconcreto dipoliticheattente allagestionecontro laperdita dibiodiversità, rispetto allamediaitalianachesiattesta al10,42%.Unacosì vastasuperfi i 198.825Haparial19,9%dell’intera superfi La superfi NAT1. SUPERFICIE TOTALE AREE NATURALI PROTETTE u Piano Faunistico Num I R Num R Num S/I Dipartimento N Ministero Ambiente; R Ha R S/I Num Dipartimento Dipartimento Num S/I Dipartimento S/R Num Ha Ha Ha MISURA DI cie dellearee protette inBasilicata,distintanellediverse tipologie, raggiunge gura 2),ilpesoincisivo èquello deiparchi nazionali,seguitidaiparchi Dir. 2009/147/UE Dir. 92/43/UE; DPGR 55/2005; IUCN; Check listNazionali; Check listRegionali; MATTM; Ambiente; ARPAB; Dipartimento Ambiente Dipartimento Ambiente; UE Ambiente; Ministero Dipartimento Provinciali Piani Faunistici Venatorio regionale; Ambiente Ambiente; COPERTURA Dipartimento FONTE Ambiente Ambiente Regionale Nazionale; Europea; Internazionale Regionale; Nazionale; 1995-2012 Regionale 1995-2012 Regionale einl 2002-2013 Regionale 2005-2012 Regionale 1984-2012 Regionale SPAZIALE einl 2008-2010 Regionale 2006-2012 Regionale cie regionale, percentuale ditutto rilievo dellasuperfi gura 1lamaggior parte 2005- 2012 1984- 2012 TEMPORALE COPERTURA TT TREND STATO ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ cie protetta cie ↑ ↓ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ − − cie a causadellacomplessità territoriale edamministra Parco Cognato di Gallipoli ilpianoèinfasediadozione. Parco Il Nazionaledel Pollino, di pianifi tici nehannorallentato l’attuazione. L'unico naturalistico prezioso edeterogeneo. re buonepraticheedattivitàsostenibili che sensibilità dell'opinione pubblicaneiconfronti diqueste tematiche, indirizzataadavvia- locali, consapevoli dell’elevato valore ambientaledeiloro territori, delineanolamaggiore tario, Europea richiestidall’Unione maanchefortemente auspicatidalleamministrazioni paesaggi suggestivi.L’istituzione dinuove aree protette enuovi sitidiinteresse comuni- Parco deiCalanchi pervalorizzare un’area chepresenta specierare, habitatprioritarie gionale deiCalanchi Ionico, diMontalbano potrebbe essere risolto con l’istituzione del del territorio provinciale). Tale divario, colmato con re- inparte l’istituzione dellaRiserva del territorio provinciale), mentre laprovincia diMatera siattesta suiHa40.480(11,7% percentuale piùampiaspettaalterritorio dellaprovincia diPotenza con Ha190.261 (29% fi zione condivise Regione tral’Ente egliEnti superamento dellaframmentazionedaattuar nibile deiterritori, basato sullaconnessione traaree adelevato valore ambientaleesul Dolomiti Lucane realizza, nelconcreto, edifruizionesoste- ilconcetto diconservazione Gran parte deglistrumentipianifi Gran parte NAT2. STRUMENTI DI DELLE PIANIFICAZIONE AREE PROTETTE cie territoriale protetta perprovincia sipuòconstatare unnotevole divariotraledue:la cazione, èilParco delleChieseRupestridelMaterano dal2005,mentre peril catori sonoancora initinere in Gestori. sianalizzalapercentuale Se disuper- consentano lasalvaguardia diunpatrimonio Parco adessere dotato diunostrumento e mediante politicheditutela epianifi tiva, hatardivamente dato impulso quanto varifattori cri- ca- Politiche dellaSostenibilità Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi FI Politiche dellaSostenibilità Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi PR FI BAS S PR U G G O O P U U ILIC E T T RA RA R E E FICIE TT TT cio Tutela dellaNatura, cio Tutela dellaNatura, 2. 1.C ATA E E. % T D ARTA I T ELL P U OLO S T ULL’IN A EL

D R G ATA ELLE E IE G T IONE AR E RA AR EE

EE

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Natura e biodiversità regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 176 > 177 del Parco. Per learee aff Lagonegrese istituito nel2008,hadapoco avviato leprocedure perlastesura delpiano due Regioni interessate: Parco BasilicataeCalabria. Il dell’ AppenninoLucano, Val d’Agri alla redazione delpianoParco che, allostato attuale, èincorso diadozione presso le sta ionicachelungo lacosta tirrenica, inrispostaalle richieste Europea dell’Unione per Da sottolineare, inoltre, l’estensione amare deisitiNatura2000presenti sialungolaco- essi occupata. quella deglihabitatadunali,in stato nonfavorevole peroltre il60%dellasuperfi soddisfacente nel65% circain stato diconservazione dei casi;lapeggiore condizione è anche perglihabitatarbustivi,come lamacchia mediterranea eperlepraterie rocciose, ratteristiche strutturaliedecologiche daritenersi stabiliebuoneindicazioni provengono formazioni igrofi do evidente. Lamigliore condizione ecologica èdaattribuirsiallepraterie, seguite dalle nerale, risultipiuttosto favorevole, nonrinvenendosi innessuncasocondizioni didegra- deglihabitatall’internoattiene laconservazione deiSIC(fi Valle diLagoforano Nera-Serra perunasuperfi Iannace, IT9210135Piano delleMandre, IT9210146Pozze Scorzillo, diSerra IT9210175 quali: IT9210125 Timpa delPrete, dell’Orso-Serra IT9210130Bosco diChiaromonte Piano io 2013,laregione Basilicatahaproposto 5nuovi SIC(inquestafasedenominatipSIC) tanto dapoter classifi speciediavifauna,(legata ailuoghiumidi)ecenosi diforra, iqualiospitanoimportanti di notevole valore naturalistico, con vegetazione arborea ripariale, erbacea amegaforbie come ilSIC/ZPS Valle del Tuorno-Bosco Luceto che, neisuoi75,3Haracchiude ambienti con superfi 3 nuovi SICe3nuove ZPS.Come sievince dallatabella2,sonostatiindividuatisiaSIC di ampliare lasuperfi guire obiettividitutela delterritorio edattenendosi Europea alleindicazionidell’Unione Policoro) all’area delleGravine diMatera, aiconfi provincia diMatera daisitidellitorale jonico (traiqualiilprezioso Bosco planizialedi del Rendina-Monte Vulture) aquellipiùmeridionali(Pollino -Costa ela diMaratea) vello territoriale, interessando laprovincia diPotenza daisuoilimitisettentrionali (Lago specie edambientidipregio; evidenzia,inoltre, piuttosto uniforme unacopertura ali- la distribuzionedeisitiinBasilicataindicandovalenzadelterritorio lucanodimolte ricadente neiterritoriparte diParchi Lafi Nazionali,Regionali eRiserve. Basilicata ècomposta da50SICe17ZPScheoccupano unasuperfi principale dicontrastare laperdita dibiodiversità. Habitat 92/43/CEedisecondi alladirettiva Uccelli 2009/147/CE,istituiticon lafi eZPS(Zone diProtezioneSpeciali diConservazione) Speciale),iprimilegatialladirettiva La Rete Natura2000ècostituita daSIC(SitidiInteresse Comunitario, future ZSC(Zone si basisullanuova concezione diRete Ecologica diBasilicata. antropizzati, perradicare edisostenibilità unapproccio piùampio, diconservazione che solo, vocate allearee particolarmente dal tenimento diunequilibriotraattivitàantropiche delle sueattivitàtradizionali,principalmente legate ne siintende valorizzare tutte quellearee nellequalilasecolare presenza e dell’uomo Gestione (infasedirevisione Con tecnico-amministrativa). glistrumentidipianifi di Tutela (adottate con D.G.R. eConservazione n.951/2012eD.G.R. n30/2013)ePiani di NAT3. SITI RETE NATURA ci ragguardevoli Coccovello (Monte con 2.981Ha)siasitidipiccola estensione le; leformazioni forestali deicasi -ica- posseggononellamaggior parte cie relativa aRete Natura2000,dal2005adoggi sonostatiistituiti care ilsito anche come ZPS.Inoltre, con D.G.R. n.86del29genna- erenti aRete Natura2000 di 2000 punto divistanaturalistico maancheaisettori cie complessiva di4.295,52ha.Per quanto nicon laPuglia. Continuando aperse- e naturarivolgere l’attenzione non Complessivamente, laRete Naturain all'agricoltura, permettono ilman- Basilicata sonostate redatte Misure gura 4)sipuòdire che, inge- cie di170.574Ha,in gura 3mostra cie da cie cazio- nalità Istituzioni Scientifi ProgrammaIl èstato realizzato dall’Uffi Natura 2000diBasilicata" artic La Basilicatahaaff nazionali, attivare concrete politicheditutela econservazione. l’individuazione disitimarini:sutalièobbligatorio, secondo lenormative europee e to degliobiettiviintrapresi con l’istituzione diRete Natura2000. ne fi adottate perisiticomunitari dallaRegione Basilicataconsentiranno unamigliore gestio- obblighi derivantidallaDirettiva Habitatinfatt ne italianacompresa nellaRegione Biogeografi corso distesura. L’individuazione laBasilicataadessere laprimaregio- delleZSCporterà mediante l’emanazione diunD.M. delMinistero lacuiversione defi daparte gnazione Speciale)di20Sitiinteresse delleZSC(Zone diConservazione Comunitario MTC haconsentito alMinistero dell’Ambiente dimettere inatto laprocedura didesi- dimediotermine edefi report nei allaattuazionedelprogramma, chehannosvolto rilievidicampagna eredatto dei zoologi, geologi, ingegneri ambientali,agronomi, architetti con profi da 150giovani professionisti (organizzati ingruppi interdisciplinari) botanici,forestali, • • • nalizzata allatutela dellabiodiversità inessicontenuta, garantendo ilperseguimen- Fase III:RedazionediPiani diGestione Fase di II:RedazionediMisure Tutela eConservazione Fase I:Analisidicampocon aggiornamento didatiecartografi che (coordinate inunaCabina diRegia) dilivello nazionaleaffi rontato iltema Rete Natura2000dotandosidiunProgramma "Rete nitivi sullostato ambientaledeiSiti2000.L’adozione delle olato in3fasioperative: cio Tutela dellaNaturacon ilcoinvolgimento di15 ca Mediterraneaadaver adempiuto agli o diZSC.Le strategie diconservazione e li professionali ido- nitiva èin ancate Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi BAS D FI ELLE Z G U ILIC RA cio Tutela dellaNatura, 3.C ATA PS

D ARTA ELL A

D R EI E G S IONE IC E

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Natura e biodiversità regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 178 > 179 LUC Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi PR TAB IO ELL A R NI I cio Tutela dellaNatura, TAR A 3.ELENCOH I PR E S EN T I NEI AB I TAT S IC

NUOV Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi TAB Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi Giallo =nonadeguato Verde =favorevole G FI IC 20 Dunecostiere con Praterie di HABITAT DENOMINAZIONE PRIORITARIO 2250* 1120* CODICE 10 Foreste alluvionalidi Boschiorientali diquercia bianca Pavimenti calcarei 91E0* Percorsi steppici digraminacee epiante annue dei 91AA* 8240 Formazioni dacespugli susubstrato erbosesecche calcareo seminaturaliefaciescoperte ( Stagni temporanei mediterranei 6220* 6210(*) 3170* 50 Foreste sud-appenniniche di Foreste diversanti, ghiaionievallonidel 9510* 9180* 20 Faggeti degli Appenninicon Faggete degli Appenninicon 9220* 9210* G U A ELL H RA A cio Tutela dellaNatura, cio Tutela dellaNatura, AB I A 4.CON ST 2. I TAT I T S UZIONE U LUC P D E IZIONE ECOLO- R FICIE A NI (*stupenda fi S I T I D I Posidonia oritura diorchidee) quelli di fascia montana come l’habitat 9210-Faggetiquelli difasciamontanacome l’habitat degliAppenninicon viduato lungo lacosta tirrenica (consentendo l’estensione amare deitre siticostieri), a regione, vannodaquellicostieri come1120 -Praterie l’habitat marinediPosidonia, indi- Le tipologie dihabitatprioritarilucani,anch'essi legatialladiversità ambientaledella 0,023%. per l’intero territorio europeo echelasuperfi rilievo, considerato cheintotale ilmanualedegliHabitatelenca34tipologie prioritarie prioritari rilevatinelleanalisidicampoeff Natura 2000. Tra le61tipologie dihabitatindividuate neiSIClucani,12sonodihabitat siderati traglielementidimaggior rilievo diun vulnerabilialivello europeo,Gli habitatprioritari,particolarmente possonoessere con- NAT4. HABITAT DI INTERESSE PRIORITARIO OAE138.062,2 88.052,4 670,3 9.736,4 SIC/ZPS© 75,3 ZPS SIC/ZPS© ZPS Superfi 36.546,7 Tipologia 2.981,1 SIC/ZPS© TOTALE ZPS Pollino delMonte Massiccio Alpi eMonte Appennino Lucano, Val d'Agri, Sirino, Monte Raparo Monte Appennino Lucano, Monte Volturino Valle del Tuorno-Bosco Luceto Coccovello,Monte Crivo, Monte Crive Monte Lago delRendina Siti diinteresse comunitario Juniperus ( Alnus glutinosa Posidonion oceanicae spp. Abies alba Abies alba Taxus e e Ilex Fraxinus excelsior efaggete con Tilio-Acerion ) Thero-Brachypodietea Abies nebrodensis ( Alno-Padion ettuate su48SICindagati,numero diuncerto cie dellaBasilicatanerappresenta sololo territorio, essendoipunticardine diRete , Alnion incanae , Salicion albae Salicion Festuco-Brometalia ) Taxus cie (ha) ed ) Ilex . apparato radicalefascicolato, capace graminacea chesvolge unruolofondamentale nelcontenimento delsuolograzie alsuo settore materano delfi nella classe minacee epiante annue, inaree calanchive (Foto 1)acuiaff Tra lepeculiaritàambientalispicca prioritario6220-Percorsi l’habitat substeppici digra- montana (9210e9220)adoccupare superfi lineacon lecaratteristicheIn ambientaliregionali, sonoglihabitatforestali dellafascia deglihabitatrilevatiquasituttiinunasituazionefavorevole.conservazione tipiche, alleorchidee, edinparticolare disvilupparsi.E’ daporre inevidenzalostato di si conterrà l'ingresso dispeciearbustive edarboree, permettendo allespecieerbacee cenosi, consentendo lafruizionepabulare aglianimalipresenti allostato semi-brado, Rifreddo, Faggeta diMoliterno, Foi, Monti storicamente utilizzate come tali pascoli. In le praterie dei condizione ditutela checonduce adunusosostenibile deglistessi, come siverifi tante sottolineare come, ancheperglihabitatprioritari,visiaunrisvolto applicativo della quelli prativisopracitati(6210). per raggiungere adogni stagione idiff che devono percorrere rotte migra particolari sancita dallaConvenzione diRamsar, chetutela talibiotopi essenzialiallavitadiuccelli minacciati.bitat fortemente Alivello internazionale l’importanza delleZone Umideè traddistinti daunaconsiderevole fragilità ambientale, tanto dacontenere specieeha- Le zone umidesonoambienticaratterizzati daunaelevatadiversità ecologica macon- livello europeo latutela èavvenuta con l'emanazione delladirettiva Quadro sulleAcque NAT5. ZONE UMIDE RAMSAR E PMWI Lygeo-Stipetea Festuco-Brometalia ume Basento. Specieguidadellaclasseè ecaratteristiche delleformazioni argillose presenti lungoil (Habitat6210*),presenti adesempioneiSICBosco di erenti sitidinidifi di adattarsiaicontinui movimenti edafi ci dimaggior rilievo (fi torie attraverso diversi StatieContinenti cazione, sostaesvernamento. A eriscono cenosi rientranti Lygeum spartum gura 5),seguitida ci. Impor- ci. ca per , una TAT FO Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi D TAT FI ELL G T U 6220IN

O 1.C PR RA A

cio Tutela dellaNatura, IO R 5.E N2000 LUC R A I L TAR A ST NCHI CONH BAS EN I A S ILIC LL’IN IONE H A ATA N T A E AB AB R NO I- I-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Natura e biodiversità regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 180 > 181 Autore: Vito Orlando FO ( BAS RA G Autore: Vito Orlando FO Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi FI GAR IULI G T T M U ILIC O 3.E O 2.ILL SAR RA ZE A cio Tutela dellaNatura, NO TTA 6.ZONEUMI ATA EZONE GR )

AG E TTA O P D

MWI GAR I SA D ZE N E D ELL TTA A

Direttiva Uccelli 2009/147/CE,come la specie stanzialicheperquellemigratorie, ingran numero elencate nell’Allegato 1della I laghidiPignola perl’avifauna, eSanGiuliano sonoaree molto siaperle importanti Provincia diMatera, designato ancheSIC. due: ilLagoPantano diPignola, inprovincia diPotenza eilLagoSanGiuliano(Foto 2),in che siintegra con ledirettive sono HabitateUccelli. Basilicatalezone umideRamsar In defi (il re adun Tavolo nazionalefi Ambientevoli dellaRegione Basilicataapartecipa- dimensioni,haspinto ilDipartimento nel territorio lucanodidimensionivariabili,daipiccoli stagni alledigheartifi aree umidedilivello internazionale ela ricchezza diambientiumidiartifi Oasi dal1980ecentroWWF CRASperilrecupero deirapaciferiti. riconoscimento Il di anche come Zone diProtezione Speciale(ZPS).Inoltre, ilLagodiPignola risulta anche Pan Mediterranean Wetland -PMWI Inventory nizione diindicazioniperlaloro tutela. nalizzato allarealizzazione diuninventario dellezone umide egretta garzetta ) secondo lametodologia di MedWet ela (Foto 3)dacuilaclassifi cialienaturali ciali dinote- cazione così articolato: ambientale acuihafatto seguito ladefi e dicartografi deisistemidellararitàetc.) diterre,Carte dellaqualitàambientaleintrinseca,Carta Carta tematiche dall'elaborazione dibase(es Ecologica dinumerose carte diBasilicata,partito La faseanaliticasopradescrittasièpoiesplicatanelProgetto SperimentaledellaRete visto leseguentifasi: fondita, sviluppataall'interno dellavoro tutela edellaconcretizzazione dellarete ecologica diBasilicata(REB),vièl'analisiappro- c)sistema paesaggistico;e riserve; d)scenario ecosistemico polivalente. Allabasedella ed hadiverse accezioni quali:a)sistema interconnesso dihabitat;b)sistema diparchi tura disostegno allosviluppocompatibile ecome off zione deisistemi naturali.LaRete Ecolog i manieraintegrata ilterritorio mediante trastare laframmentazionedeiterritori piùfragili edegliecosistemi piùrari,diprogettare mento effi L’inserimento dellaRete Ecologica nellapianifi NAT6. RETE ECOLOGICA REGIONALE • • • • • sione antropica perladefi DIMACROINDICATORIIDENTIFICAZIONE DIUNSET disensibilitàecologica edipres- mesofi ra 7)edelleUnitàambientaliinessirinvenibili (es.: formazioni montane, formazioni niti Sistemi di Terre (es.: AltaMontagna,Pianure Alluvionali, Terrazzi etc., Marini fi CARATTERIZZAZIONE DELLEAREE CENTRALIONODI; persistenza forestale opascolativa >5Ha); ECOLOGICAIDENTIFICAZIONE DELLEAREE CENTRALI ONODIDELLARETE (aree di dscape Ecology. cazione indicidescrittiviespecifi ANALISI DELLAFRAMMENTAZIONE perSistemi di Terre, eseguitaattraverso l’appli- di habitat,grado dicompattezza isolamento etc.); dell’habitat, INDIVIDUAZIONE DIAMBITI TERRITORIALI OMOGENEIsubasegeopedologica, defi cace siadalpunto divistatecnico cheamministrativo poichépermette dicon- le etc.); a relativa alledinamicheditrasformazione delterritorio eallasuaqualità nizione dellafragilità ecologica deglihabitat (es. consumo ci, utilizzando software basatisuiprincipidellaLan- ci, utilizzandosoftware nizione dello Schema diRete Ecologicanizione dello Schema (fi l'interazione traattivitàdell'uomoeconserva- Sistema Ecologico Funzionale Territoriale ica diBasilicatasidelineacome unainfrastrut- cazione territoriale rappresenta unostru- erta dibenievaloridelterritorio erta gura 8) che ha gu- - Funzionale Territoriale Basilicata), 2009.SistemaEcologico Fonte: Fonte: A.A.V.V. (acura diRegione D FI ELL G U RA A

R 7.I E G IONE S I ST EMI BAS ILIC D I T ATA E RR E

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Natura e biodiversità regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 182 > 183 ECOLO Funzionale Territoriale Basilicata), 2009.SistemaEcologico Fonte: A.A.V.V. (acura diRegione FI G U RA G 8. IC A S

R CHEM E G ION A

A D LE I R E T E pianifi fronto con leamministrazioni localidaconsiderarsi redazione delpiano, sidovrà approfondire lascaladellaRete Ecologica attraverso ilcon- Sistema Ecologico Funzionale Territoriale edelProgramma fasedi Rete Natura2000.In legata allafuturaredazione delPiano Paesaggistico, attingendoaicontenuti tecnici del L’applicazione concreta sulterritorio dellaRete Ecologica diBasilicata potràessere col- terus dell’Allegato IdellaDirettiva Uccelli tracui sirinviene ilcapovaccaio ( ci altri 282 entitàrelative all'Art. 4Dir. Uccelli eall'All. 2Dir. Habitatacui si associanomoltepli- negliallegatidelleDirettive:animali evegetali nelcomplesso riportati sicontano ben livello dibiodiversitàIl dellaBasilicata èbensintetizzato dall'elevato numero dispecie creare unamaggiore sinergia tragliEntiGestori inun’ottica di"Rete". tesa traiparchi elaRegione Basilicata.Le azionipreviste nelprogetto sonoindirizzate a Lucano, denominato "Naturarte", perlacuiattuazioneèstato fi un progetto diazioniimmateriali divalorizzazionedei4parchi ricadentinelterritorio raff NAT7. SPECIE DI FLORA E FAUNA PROTETTE • • orzare ilconcetto di"Rete" traiparchi èstato fi ri, deicorridoi fl DEICORRIDOI ECOLOGICIDEFINIZIONE DELLEDIRETTRICI (direttrice deinodicostie- IDENTIFICAZIONE ECARATTERIZZAZIONE (buff DELLEAREECUSCINETTO , Foto 4)chemantiene duecoppie nidifi cazione, delloro individuandoleporzioni territorio dainserire nellarete. Alfi taxa protetti avariotitolo (fi uviali, deinodimontaniecollinari); gura9).Particolare rilevanza assumonole75specie canti, ilnibbioreale ( nanziato, 2007-2013, con ilPO-FESR parte attivadiquesto processoparte di rmato unProtocollo d’in- Milvus milvus Milvus Neophron percnop- er); ), presente ne di diante azionipianifi adhabitatprioritariedispeciechenecessitano unatutela me- di specieappartenenti mento dell'elenco dellespecieprotette vulnerabilierare checonsentirà l'individuazione gini dicampo eff Faggeta diMoliterno e di Basilicata,grazie adinterventi In numero stimato diindividuichesiaggira intorno alle1000unità. questi spicca bitat sonoinvece 36dicui6prioritari,distribuititradiversi gruppi animali(fi come specienidifi lucani, diverse speciedifalco come ilfamosofalco grillaio ( perben10SIC dellapopolazioneitaliana,Ciconiain Basilicatacon nigra, l’80% riportata Achillea lucana vegetali protette lucanepuòdefi specie vegetali lucaneadiverso grado diprotezione. valore biogeografi Il tata sulterritorio lucano. Con ilD.P.G.R. 55/2005,laRegione Basilicatahaindividuato le di rilievo lapresenza di risulta diff Abies alba senti soloinBasilicata.Nonsonodamenolespecieforestali protette tracuispiccano usa elacondizione ecologica nelcomplesso favorevole. Tra lespecievegetali è , Acer lobelii Canis lupus , Campanula pollinensis ettuate con ilProgramma Rete Natura2000inducono adunaggiorna- cante proprio nellacittàdiMatera. I cate negliidoneistrumentidigestione. (ora Stipa austroitalica Himantoglossum adriaticum il cuiareale sièallargato atuttalacatena Appenninicacon un Acer cappadocicum sipensi adesempio nirsi ingeneralemedio-alto: wolf-howling , Dianthus vulturius Dianthus , graminacea dipraterie xeriche benrappresen- subsp. condotti inpiùsitiRN2000,lapresenza , orchidacea segnalata soloperilSIC lobelii taxa (Foto 5),specieerbacee pre- dell’Allegato IIdellaDir. Ha- ), Falco naumanni Pinus leucodermis co dellespecie gura10). Tra ), presente . Le inda- P Autore: Vito Santarcangelo FO Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi FI PR APPART A FI E LL.II G G R O T U U O 4.NEO CNO T RA RA E TT D cio Tutela dellaNatura, 9. 10.NUME ENENZ I PT R E IN . H E T R I P P AB U R H OLO A S N 2000(N.) R I TAT ON G R O IE E D SP TA I SP ECIE X A ECIE

D I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Natura e biodiversità regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 184 > 185 Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi FO Autore: Giovanna Potenza FO T T O 6.LU O 5. cio Tutela dellaNatura, D I A TRA N T HU LU S TRA VUL T U R IU S ritario acuifannoseguito aspettifl catore checontestualmente abbraccia elementiecologici diversi: quellofaunistico prio- legatiadattivitàqualiilpascolofortemente el’ag comprendere ilbuonostato disalute deicorsi d'acqua lucaniedegliambienti ripariali, Molise, Lazioe Toscana. L’analisi delladistribuzionelontrainBasilicatapermette di no delterritorio lucano (fi 70% neicorsi d’acqua diBasilicata,Campania ePuglia con unadensità incisivaall'inter- La lontra( (Southern Italy). (Southern 4 Prigionic lapopolazionedi Italia In tanza ecologica chetalespecieriveste sututto ilterritorio europeo. NAT8. DISTRIBUZIONE LONTRA SU TERRITORIO REGIONALE Lutra lutra et al. , 2005, distribution and sprainting activity oftheotter ( , 2005,distributionand spraintingactivity ) èspeciediAllegato IIdellaDirettiva Habitatasottolineare l'impor- gura11). Altrinucleiminorisono presenti inAbruzzo, Calabria, Lutra lutra oristico-vegetazionali edambientaliinsensolato. è stimatatra220e260individui ricoltura intensiva. E’, pertanto, unindi- Lutra Lutra ) inthePollino NationalPark 4 , concentrati peril D N LUC Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,DIpartimento Fonte: Uffi FI del Territorio edelMare Fonte: dell’Ambiente Ministero dellaTutela LUN FI IN S STR I ELL A T G G ZION BAS I MONI U U I A G B RA RA A NI. O UZIONE LON ILIC cio Tutela dellaNatura, 12.LOC 11.ECOLO A A P LCUNI CO LE CON I T ATA A TRA O NO RAGG D 2013 , 2009 ELL D A S LIZZ ’ E A G IO LON RS R ZIONE A I V A LON I A A E D ZIONE ZIONE ’ D A TRA TRA I- CQU

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Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Natura e biodiversità regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 186 > 187 Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi C FI IN Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi NELLE FI E M R G G ONOLO BAS U U AT RA RA E ILIC cio Tutela dellaNatura, cio Tutela dellaNatura, PR RA 14. 13. G OVINCE ATA IC D A A CCE I STR

T E SS SS I D B I VEN I E UZIONE P R O INI T ENZ AT O A R

I residenti fuoriRegione. pressioneforte dovuta alnumero dicacciatori presenti, daquelli operatainparticolare venatoria minimaperciascunambito territoriale dicaccia (ATC). Idatievidenzianouna tra territorio agro-silvo-pastorale enumero dicacciatori, tradotto nell'indice didensità in grado digarantire unadistribuzionedell'attivitàvenatoria neilimitifi La legislazione regionale vigente stabilisce unamodalitàdirilasciodegliaccessi venatori della popolazionelucanadilontra. con l'obiettivo diripristinarliperfavorire glispostamentieloscambiogenetico all'interno qua egliambientistrettamente ripariali,tenendo altal'attenzione suicorridoi ecologici, valutabile in84esemplaricensiti al2013.Lanecessità èditutelare al meglioicorsi d'ac- in manieraomogeneatutto ilterritorio regionale, sebbeneunapresenza maggiore è fettuate da parte dell'Ispra,èstataaccefettuate daparte analisi delleimpronte edeisegni delpassaggio delmustelide. seguito alleanalisief- In uniforme sututtalaRegione Basilicatatramite raccolta difeci, rinvenimento dicarcasse, campionamentostribuzione deisitimonitorati. èstato Il eff Ambiente lafi edillaboratorio digeneticadell’ISPRA: Dipartimento regionalezione tral'osservatorio deglihabitatnaturaliedellepopolazionifaunistichedel L'attenzione allapresenza dellalontrainBasilica NAT9. PRESSIONE ATTIVITÀ VENATORIA rtata lapresenza di17individuilontra,diff rtata ta sièesplicataattraverso lacollabora- ettuato inmanierapiuttosto gura 12mostraladi- ssati dal rapporto ssati dalrapporto usi italica, ilcensimento degliuccelli acquatici intutte lezone umidedellaregione. capriolo italico, minacciate dispecieautoctone qualilalontraelepre laconservazione alcuni progetti specifi delle attivitàsvolte, hapromosso estasviluppando, tramite idoneaprogrammazione, egestionedelpatrimoniofaunistico echenell'ambito lenza intema diconservazione habitat naturaliedellepopolazionifaunistiche, organismo tecnico diricerca ediconsu- media regionale. Daevidenziare regionale lapresenza degli dal2006dell'Osservatorio stono superfi venatoria: nellazonizzazione regionale degliATC emerge chequandoneglistessi insi- Si farilevare cheilsistema dellearee protette hauneff cacciatori nonresidenti, con ilvalore piùelevato chesiattesta intorno ai9.000elementi. lare con untrend nettamente crescente perquanto riguarda ilnumero deipermessiai 20.000 permessinel2005-2006.Laprovincia diMatera mostra unandamento piùrego- ro ditesserini rilasciato aicacciatori nonresidenti siasempre maggiore, con un’acme di sul territorio regionale (fi ilnumero ditesserini rilasciatinelledueprovinceOsservando (fi ciprotette, ilnumero dicacciatori residenti enonresidenti èinferiore alla ci tracui:lareintroduzione edil qualiilcervo dispecieautoctone gura 13)èevidente come, perlaprovincia diPotenza, ilnume- etto dicontenimento dell'attività gura 12)eincomplesso

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Natura e biodiversità regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 188 > 189 tuale, così strutturate: 951/2012 eD.G.R. 30/2013)ecaratterizzate daunafaseanaliticaeproget- pati inATO (Aree Territoriali Omogenee, fi Le di "Misure Tutela sonostate redatte eConservazione" per21siticomunitari, raggru- MISURE DI TUTELA ECONSERVAZIONE territori interessati, rappresen La redazione dacondividere diadeguatistrumentigestionalieconservazione, con i Misure ditutelaeconservazionepianigestione FOCUS Gli obiettivispecifi nacce presenti suisitidiRN2000 Natura 2000,infunzionedellacomplessità ecologica edellagravità dellepotenziali mi- (M.T.C.)Conservazione ePiani diGestione(P.d.G.), per laBiodiversità, nonchédalledirettive citate perdare di attuazioneaMisure Tutela e ni complementari esinergiche coerenti con quanto previsto dallaStrategia Nazionale modello ditutela daapplicare sututto ilsistema deisitiNatura2000,fondato suazio- nitarie Habitat(92/43/CE)eUccelli (2009/147/CE),laRegione Basilicatahaelaborato un attuazionedellepoliticheditutelagica contenute diBasilicata.In nelleDirettive comu- reso possibilegrazie allaconsistente baseconoscitiva messaapunto durante lafasedi trasformazione deiSICinZSC(Zona SpecialediConservazione). Tutto ilprocesso èstato e delMare didare piena attuazionealrecepimento delladirettiva Habitatmediante la bitat especie, checonsentiranno alMinistero dell'Ambiente edella Tutela del Territorio Dai risultatiottenuti èstato possibile defi FASE ANALITICA: FASE MISURE PROGETTUALE DISTINTE IN: • • • • • • • • • • • • • • analisivegetazionale deglihabitatcon metodo fi scenze ambientalisuiSiti. individuare azioni dicomunicazione peraccrescere ediff ne attivaedomogeneadeiSitiNatura2000; attivare meccanismi socio-politico-amministrativi attivare meccanismi socio-politico-amministrativi dell'area;nomiche compatibili con gliobiettividiconservazione individuare eattivare iprocessi necessari perpromuovere losviluppodiattivitàeco- armonizzare ipianieprogetti previsti perilterritorio inesame; dell'ecosistema; tenere sotto controllo elimitare leattivitàcheincidonosull'integrità ecologica munitario periqualiilsito èstato designato; mantenere e/omigliorare illivello dibiodiversità dihabitatespecieinteresse co- specifi analisi diimpattieminacce. analisi deirangedidistribuzione; deglihabitatedellespecie; valutazione delgrado diconservazione amministrative eregolamentari (attinen gestionali (daredigere perconsentire unagestionecoerente deisiti); incidenti (daprogettare edapplicare all’area territoriale omogenea); che (daprogettare edapplicare alterritorio del sito comunitario); ci deglistrumentigestionalisonostatiindividuaticome segue: ta ilprimotassellopergarantire l'effi nire di leMisure Tutela perha- eConservazione gura 2e Tabella 1)adottate dallaGiunta(D.G.R. ti aleggi, regolamenti, decreti, delibera). elaborati mediante ilProgramma Rete tosociologico; in grado digarantire unagestio- ondere sensibilitàecono- cacia dellaRete Ecolo-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Misure di tutela e di conservazione e piani di gestione regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 190 > 191 Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi TAT FI D I G SA U

D RA N EL cio Tutela dellaNatura, T 1.C 'O S R I T ONZIO ARTA O MU

RG D E E G LI H AB I- Le M.T.C. sonostate raggruppate ancheinrelazione atematiche diverse: Le di Misure Tutela (M.T.C.) eConservazione prevedono: fondita habitat(fi Monitoraggio eff grammazione comunitaria. dei P.A.F. ( ri utilialsostegno economico dimisure eazionideipianidaprevedere nellaredazione Tale raggruppamento hafacilitato lemodalità diindividuazionedeglistrumentifi • • • • • • • • • • • foreste, fl fauna (invertebrati, anfi acque interne; attività antropiche edimpatti; misure dicontiguità (daattivare sullearee contigue alsito). elementi dimonitoraggio (utiliallaredazione diunpianomonitoraggio); misure specifi misure generali(validesututtiisitiinteressati daquesto tipoditutela); marchi diqualità. sensibilizzazione; pascolo ed agricoltura; Prioritized Action Framework ora evegetazione; ettuata sulcampochehapermessodicaratterizzare, inmanieraappro- gura 2)especiepresenti neiSIC. che (adeguate allecaratteristiche delsito); bi erettili, pesci,mammiferi, uccelli); ), utilizzati dall’Unione Europea), utilizzatidall’Unione perlafuturapro- nanzia- misure proposte neiSiti:contrattuali, regolamentari edimonitoraggio. Le misure inserite in Tabella 1descrivono inmodosintetico edeffi colorate). (utilizzo diguaineemateriali isolanti)elasegnalazione deicavi (apposizionediboeespirali dell’impattoMitigazione dellarete elettricaaerea mediante l’isolamento delconduttore elettrico conservazionistico. Limitazione temporale delpascolo nellearee con presenza dilepidotteri diinteresse ed eventuale rimozione/bonifi viene eff relativamente alleattivitàdiestrazioneestoccaggio disabbiaeghiaiainalveo edallearee incui Intensifi attività recettive, industriali,commerciali eabitazionidiff Intensifi Acquisto superfi Gravine diMatera Bosco diMontepiano, Foresta DolomitidiPietrapertosa, Cognato Gallipoli Bosco Mangarrone, Valle delNoce 11 Bosco Pantano diPolicoro eCosta IonicaFoce Sinni 10 Bosco Cupolicchio 9 Murge diS.Oronzio eFaggeta diMoliterno 8 LagolaRotonda, LagoSan.Giulianoe Timmari, LagoPantano diPignola 6 Faggeta Bosco Pierfaone, diMonte diRifreddo 5 Abetina diRuoti,AbetinaLaurenzana, Foi Monti 4 Monte Vulture, Grotticelle diMonticchio, Paratiello Monte 3 2 SIC 1 A.T.O. cazione delcontrollo, dell'Ente Gestore, daparte delrispetto dellanormativavigente dell'Entecazione deicontrolli, Gestore, daparte previsti dalla normativasugliscarichidi ettuato il deposito di materiali inerti ott ettuato ildeposito dimateriali inerti ci contigue adhabitatvulnerabili. ca eripristinoambientale. enuti dallalavorazione dimateriali diestrazione use. cace latipologia di CON DA FI D CHE R TAB T IN TAB U E I G T T LLE MI S D U E ELL ELL EL . O S D I R RA E T E EL A R R U SSAT A A 2. ECON V ONZIO 2.E 1.ELENCO T A S S EL IC MU ZIONE AT U I R A O IN S DA E

EM S S E D I T MI RG R I P O T V T IO E E A S SP U R D U ZIONE T E D EI ECIFI- R EL SSAT I MI E S A D IC E I S E U-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Misure di tutela e di conservazione e piani di gestione regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 192 > 193 Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi DA FI G I U P RA I A cio Tutela dellaNatura, NI 3. D AT I G O IN E ST T IONE E R E SSAT E format predefi li caratterizzano echesottendono allaloro Ipianisonostatiredatti conservazione. isu digestione,ni interventi ilmantenimento e/oilripristinodegliequilibriecologici che vegetali eanimali diinteresse comunitario, prioritarienon,garantendo con opportu- del Piano deglihabitatedellespecie diGestioneèquelloassicurare laconservazione Omogenee percomplessivi 27siticomunitari (fi statiinteressateSono dallafasediredazione dei"Piani digestione"6Aree Territoriali Piani digestione Utilizzo diapposite sbarre perlatutela dicavità-rifugio diChirotteri. soggette adibridazione. Studi geneticipervalutazionegrado integrità genetico dispecieinteresse comunitario Salvaguardia emonitoraggio dellapopolazionediQuercus trojana. mantenimento deisitirifugio edelmicroclima circostante idoneoperlespecieobiettivo. delregolamentoRispetto relativo altaglioedallapuliziadellespondefl dellepopolazionidiprede naturalideigrandiRipristino predatori. Regolamentazione dellapescacon nasseetrappole. investimenti dellafauna. Realizzazione dibarriere perevitare esottopassi edinstallazionedisegnaletica verticale Predisposizione carnaiinaree nidifi collegate agliambientiumididelSIC. edellaconsistenzaMonitoraggio demografi dellostato diconservazione niti nell'ambito delProgramma Rete Natura2000. cazione etransito delCapovaccaio. gura 3e Tabella 3).L'obiettivo generale uviali etorrentizie peril ca dispecierare 1) FASE ANALITICA: successive inerenti lagestionepropriamente detta: inquattro sezioni,leprimedueanalitico-conoscitive, le La strutturadeipianièarticolata 4) OBIETTIVI E STRATEGIA4) OBIETTIVI GESTIONALE: 3) VALUTAZIONE DELLE ESIGENZE ECOLOGICHE DI HABITAT E SPECIE: 2) QUADRO CONOSCITIVO: 4Bosco dellaFarneta, Bosco Magnano, Bosco Vaccarizzo, LaFalconara, LagoPertusillo, Raparo, Monte Sirino Monte 14 Caldarosa, Monte di dellaMadonna Monte Viggiano, Monte Volturino, 13 Costa IonicaFoce Agri, Costa IonicaFoce Basento, Costa IonicaFoce Bradano, 12 Acquafredda IsoladiSanto diMaratea, IannieCosta Prospiciente, 8 Valle e Basento GrassanoScalo Valle Basento Ferrandina Scalo 7 SIC 6 A.T.O. • • • • • • • • • • • • • • • • • • identifi oggetto delpianodigestione. piano dicomunicazione: progettazione delleazionidicomunicazione relative alsito dei tempi necessari perlarealizzazione; individuazione delleprioritàd'intervento, davalutazionedicosti estima supportate Sito Natura2000; individuazione diobiettividettaglioincoerenza con leesigenze ecologiche del 2009/147/CEE; individuazione diobiettivigestionaligeneraliaisensidellaDirettiva 92/43/CEE e catori individuati. valutazione dell’infl alla valutazionedellostato diconservazione; individuazione edescrizionediindicatori suddivisiperspecieehabitat,fi nitario presenti nelSIC,mediante schededescrittive specifi descrizione delleesigenze ecologiche dellespecieedeglihabitatdiinteresse comu- descrizione delPaesaggio. 2000; descrizione deivaloriarcheologici, architettonici descrizione socio-economica delsito; descrizione agroforestale delsito (usodelsuolo); descrizione biologica delsito; descrizione fi individuazione dicriticitàeminacce. individuazione deilivelli diorganizzazione ecologica coinvolti; diriferimento;caratterizzazione deglieco-mosaici individuazione dellevalenze naturalistiche, storiche eculturali; cazione diambitiomogeneiinrelazione allivello diinformazioni esistenti; Serra di Crispo-Grande Porta delPollino ePietra diCrispo-Grande Serra Castello, Timpa delleMurge Vacuarro, diLatronico, Alpi-Malboschetto Monte Zaccana, LaSpina-Monte Monte Lago Duglia-Casino Toscano ePiana diSanFrancesco, delPollino Madonna Loc. diCalvelloSerra Costa IonicaFoce Cavone diCastrocucco,Marina Coccovello, Monte Crivo, Monte Crive Monte sica delsito; uenza da parte difattori biologici esocio-economiciuenza daparte sugliindi- e culturalipresenti nelSito Natura che; nalizzati Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi P TAB I A NI ELL D cio Tutela dellaNatura, A I 3.ELENCO G E ST IONE ( D P . EI D . G S IC .)

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Misure di tutela e di conservazione e piani di gestione regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 194 > 195 Basilicata Politiche Regione dellaSostenibilità, Ambiente, Territorio,Dipartimento Fonte: Uffi TAB IN T E ELL R VEN cio Tutela dellaNatura, A 4. T I S CHE DA

D E G LI menti utiliallacomprensione, attuazioneeverifi (Tabellade degliinterventi" 4)chedescrivono inmodosintetico edeffi Nella composizione della"StrutturadeiPiani digestione"sonoinserite, inoltre, la"Sche- INDICATORI PRIORITA’ PERIODICITA’ TEMPI DIREALIZZAZIONE FONTI DIFINANZIAMENTO COSTI PIANIFICAZIONE RELAZIONI ALTRI SOGGETTI BENEFICIARI NORME SPECIFICI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI COMUNI INTERESSATI SPECIE INTERESSATE HABITAT INTERESSATI DESCRIZIONE AZIONE TIPO AZIONE LOCALIZZAZIONE CODICE AZIONE NOME AZIONE CODICE SITI DELPIANO DENOMINAZIONE Indicatori dimonitoraggioIndicatori dell’intervento Livello diprioritàdell’intervento Periodicità direalizzazione dell’intervento Tempi direalizzazione Fonti difi Stima deicosti dell’intervento Coerenza con strumentidipianifi Correlazioni edintegrazioni con altre azionie/oiniziative con cuisideveSoggetti raccordare ilgestore dell’intervento Possibili benefi Elenco dellenorme/regole diattuazionevigenti Obiettivo specifi Obiettivo generaleperseguito Comuni interessati dall’azione Specie interessate dall’azione Habitat interessati dall’azione Descrizione dell’azione Codice dellatipologia diazionedaadottare Localizzazione dell’azione Numero progressivo cheidentifi Nome dell’azione Codici delSito Natura2000neiqualiricadel’azione Denominazione delPiano diGestione nanziamento attivabilioattivate ciari co chesi intende raggiungere ca degli interventi propostica degliinterventi neiSiti. ca univocamente l’azione cazione esistente cace tuttigliele- Pressioni ambientali

Relazione sullo Stato dell'Ambiente della Basilicata Raccolta imballaggi. Archivio Sxc sua trasformazione inrifi di progettazione diunbenenoncrea, omeglio, inibisce lecondizioni/occasioni perla bandono indiscaricasenzaunosforzo di recupero. Laprevenzione èciòchenellafase di materia ebeniimmessaalconsumo e, avalle, riducendo lequantitàdestinate all’ab- per l’ambiente deirifi concetto diprevenzione erecupero dimateria alfi e conseguente riciclocon recupero dimateria, chevengono invece considerate azioni incenerimento osmaltimento indiscaricaattraverso unapiùspintaraccolta diff considerate azionidiprevenzione quellecheriducono laquantitàdirifi esempio riparazioni,riusi,baratto oscambiodi beniancora funzionanti).Nonvengono ché diventi rifi azioni preventive quellecheriescono amantenere unbenenellaposizionediaffi ad allungare laduratadivitadeibeniearidurre lequantitàdirifi Più propriamente, perprevenzione siintende l’insieme delleazionichecontribuiscono sifi nomiche, losviluppoindustrialeedellearee urbane, l’aumento deiconsumi eladiver- rilevante nell’ambito miglioramento dellecondizioni dellepoliticheambientali.Il eco- Negli ultimidecenni laproduzione elagestionedeirifi Ri Capitolo 11 lativo piano". la normativadiriferimento èlasolo LR6/2001"Disciplinadelleattivitàdigestione deirifiutieapprovazione delre- dei rifiuti.IprincipielefinalitàdelD.Lgs 152/2006devono essere recepiti dallalegislazione regionale eattualmente 179e180contengonotale. icriteri diprioritànellagestionedeirifiutialfinedellaprevenzione Gliart. eproduzione lanormativainmateria dirifiutiè contenuta Italia nelD.Lgs In n.152del03/04/2006-Normeinmateria ambien- 1 le claggio effi la riduzionedellaproduzione enocivitàdeirifi e dallagestionedeirifi menti elemisure volte adiminuire lepressioni sull’ambiente derivantidallaproduzione tiva 2008/98/CEdelParlamento europeo edelConsiglio, lacuistrategia fi sempre più nociviperl’ambiente. Attualmente, alivello comunitario èinvigore laDiret- 1 cazione deiprocessi produttivi hannogenerato nuove tipologie dirifi . Oggi, allabasediunagestioneottimaledelciclodeirifi fi uti cace chetrovano ampiospazioanchenellanormativanazionaleeregiona- uto ilpiùtardi possibile, allungandoneinquesto modoladuratadi vita(ad uti. Tale processo puòavvenire minimizzandoamonte laquantità uti. Gliassiprincipalidellastrategia riguardano laprevenzione e deimateriali,uto neminimizza l’impatto. eottimizzandol’uso uti attraverso lapromozione diunrici- ne diridurre laquantitàenocività uti haassunto unaimportanza uti, nonpuòesserci il uto determinate. Sono uto destinato a ssa gliorienta- uti con eff erenziata etti n-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rifi uti regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 198 > 199 D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO RIF1 RIF10 RIF6 RIF5 RIF3 RIF2 OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE RIF9 RIF8 RIF7 RIF4 urbani Produzione totale dirifi in rgtiRnRGBSBS2011 BAS REGBAS n R Piani eProgetti Discariche perrifi termovalorizzazione alla urbani avviati Quantità dirifi diff Percentuale diraccolta smaltiti indiscarica Percentuale dirifi Illegalità nelciclodeirifi Illegalità pericolosi enonpericolosi regionali, suddivisiper smaltiti agliimpianti Quantità dirifi pericolosi enonpericolosi speciali, suddivisiper Produzione totale dirifi meccanico-biologico altrattamento avviati Quantità dirifi erenziata uti uti speciali uti urbani uiubn E A A 2011 BAS REGBAS n P-R uti urbani uti urbani priorità delD.Lgs. 152/2006. trend diraccolta diff la loro produzione, illoro recupero esmaltimento. Sitroveranno gliindicatori relativi ai sto capitolo, sono trattatiitemi relativi allagestionedeirifi torità localirimanequellodell’introduzione delsistema diraccolta diff quale andrebbe adincidere. Per questaragione, ancora oggi, untema crucialedelleau- stionale vanecessariamente inquadrato nelcontesto territoriale, regionale elocale, nel in Italia fi in Italia le. Per ragioni distilivita esocioeconomiche ilsuovalore èstato sempre traipiùbassi cata nonrappresenta undato preoccupan gionale confrontati Laproduzione con quellidelmezzogiorno deirifi d’Italia. L’indicatore fotografa iltrend riguardante laproduzione dirifi raccolta diff di minimizzazioneemassimizzazionedelrecupero. Èerrato pensare cheunsistema di RIF1. PRODUZIONE TOTALE DI RIFIUTI URBANI uti uti uti P n Osservatorio Osservatorio n P uti ISPRA t P ISPRA t R ISPRA ISPRA % R % P RA A 2004-2008 2004-2009 BAS ARPAB BAS ARPAB t P t P ISPRA t R no adattestarsi al2011 intorno ai380kg/abitante all’anno. erenziata siaapplicabileaprioriintutte lerealtà inquanto ogni sistema ge- MISURA erenziata, l’incenerimento, losmaltimento indiscaricaseguendole OT COPERTURA FONTE Legalità Ambiente e PROVINCE PROVINCE PROVINCE PROVINCE PROVINCE SPAZIALE A 2008-2010 BAS 1999-2011 BAS A 2003-2010 BAS 2000-2010 2002-2010 BAS BAS A 2003-2009 BAS te perquanto riguarda lapressione ambienta- TEMPORALE COPERTURA uti specialienoninBasilicata, uti urbanisulterritorio re- ATTUALE STATO erenziata. In que- erenziata. In ☺ ☺ uti inBasili- TREND ↓ ↑ ↓ ↑ ↓ ↑ − − − − 1, 2, 9, 3, 3, 0, 0, 0, 1 312 315 305,9 308,7 300,5 238,0 235,2 298,3 326,7 311,5 0220 0420 0620 0820 002011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 con quello meridionaledi330Kg/ab. tità dirifi rappresenta deirifi l’80% il 2008e2011intorno a180.000tonnellate. Come sievince dallafi bani annualmente conferiti indiscaricaèaumen dei rifi che rappresenta perlaRegione ilsistema maggiormente utilizzato perlosmaltimento alcunidatiriguardanti ilconferimentoDi seguito siriportano indiscaricadirifi tributo regionale nell’ambito delcontesto meridionalerisultadavvero marginale. dal2008e, anchesesiregistranuzione apartire unapiccolissima risalitanel2011,ilcon- dal2002-2003.Laproduzionenetto aumento dirifi apartire Negli annipresi come riferimento, l’indicatore mostraunandamento oscillante, con un RIF2. PERCENTUALE DI RIFIUTI URBANI SMALTITI IN DISCARICA uti. Dopounadiminuzione registrata dal2003,laquantitàdirifi apartire uti smaltitaindiscaricaperabitante; ildato del2010di315Kg/absiconfronta Rifi uti urbanismaltitiindiscaricakg/ab uti prodotti inBasilicata.Nellatabella4,invece sileggelaquan- tata costantemente, mantenendosi tra uti urbanisubisce unadimi- gura 4talequantità uti urbani, uti ur- uti BAS C FIU D U FI IN R FI Fonte: ISPRA (2002-2009) R TAB Fonte: ISPRA-Province FI Fonte: ISPRA-Province FI AP IFIU IFIU I RBA G G G G S D U U U U C T ILIC I ELL I T AR I U RA RA RA RA S NI IN T T E C I U I U IC A AR 2. 4. 3. RBA 1. D ATA 2.QU I A RBA RBA IC PR R IN PR PR P BAS NI IN IFIU E A O R O O

NI NI BAS P D CEN D D A ILIC E UZIONE T N UZIONE UZIONE R S S I U BAS M M T ILIC

AB T ATA I A A T U RBA L L À ILIC I A ATA TA T T LE D I I T T NI IN D I N R PR ATA I IN I I D IFIU T R O- E I I- T I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rifi uti regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 200 > 201 G Fonte: ISPRA-Province FI D P FI ZI O U E E B IFFE RBA G G ATA R TT IE U U CEN TT RA RA O NI IN ( R D IVI NO ENZI T 5. 6. T ) I U RA A R A R LE ATA IFIU N EL CCOL DA R D M A

T D MEN ZIONE I AT I U RA TA EI IVI

RBA CCOL R D T IFIU O IFFE AG D NI O TA ELL LI T R I

EN- G A -

regionale. Laraccolta diff nel2009,laBasilicatasfi Solo ti inmododiff È unindicatore fondamentale chepermette divalutare laquantitàdirifi permette unariduzionedelvolume diconferimento indiscarica,delrifi processi ditermovalorizzazione. èchetaleprocesso Aspetto ditrattamento importante una biostabilizzazioneaccelerata. Lafrazione secca, in ponente organica, vieneavviato adunprocesso di digestione aerobica checomporta metalli,plasticheevetro.come carta, sottovaglio, Il prevalentemente costituito dacom- di unfl tomatizzati (vagliaturameccanica con fo Colobraro. inorganica deirifi Laparte ci adoppiofl menti destinatialladiscarica,siricorre adun Per ridurre ilvolume eilpesodi conferimento diunadeterminata quantitàdirifi gestionale deirifi renziazione deirifi denota ancora lanecessità impegno diunforte dellaRegione Basilicataverso ladiff al 19,83%einprovincia diMatera dato unvalore generale, parial14,55%.Il purtroppo, provinciali risultainprovincia diPotenza unapercentuale diraccolta diff contenuto, aumento dellepercentuali diraccolta diff regionale, mentre unulteriore, daidati forniti, relativi all'anno2011,siosserva seppur 2000. Nel2009,laBasilicatasfi nei grafi ra lontanigliobiettivifi regionale chenegliultimiannipuntaaradicare defi to iningresso, dicirca il50%. ratterizza unabuonafi RIF3. PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA BIOLOGICO (TMB) RIF4. QUANTITÀ DI RIFIUTI URBANI AVVIATI AL TRATTAMENTO MECCANICO- usso umido (sottovaglio) edunosecco (sopravaglio) con recupero dicomponenti ci 5e6,lapercentuale didiff usso. Questo avviene, adoggi, presso gliimpiantidi Venosa, Sant’Arcangelo, erenziato arecupero. edunqueavviati uti prodotti. uti urbani,aspetto fondamentale checaratterizza unabuonafi liera gestionaledeirifi ssati dal D.Lgs. 152/2006(Fig. 6).Come sievince daidatiriportati erenziata deirifi oralaquotadel10%diraccolta diff ora laquotadel10%diraccolta diff erenziazione haregistrato uncostante aumento dal uti vieneseparataattraverso sistemi meccanici au- ri da60-80mm)con conseguente separazione utiurbanièunaspetto fondamentale checa- uti prodotti e, nonostante impegno unforte trattamento con sistemi meccanico biologi- nitivamente talesistema, sono anco- vece, a avviata vieneparzialmente erenziata. Precisamente, daidati erenziata sulterritorio erenziata sulterritorio uto indiff uti urbaniraccol- erenziatapari uti, altri- erenzia- liera e- noRifi Anno 03110-26-2423989519 8000 34948 31592 45000 35914 56228 67710 33403 20492 31285 63198 18000 - 21861 25309 - 54441 32581 38565 40590 11 24426.80 - 30746 3002 20885 53982.90 24426.80 - 2895 2547 266 2681.30 - 2000 2231 822 1754 - 976,3 539 - 1 14190 - 25000 2003 0,5 - 3 28677 2004 3875 27391 2005 9863,9 22917 14526 2006 6318,4 2007 5732 17875.90 2008 8998.90 2009 2010 Urbani uti secca (TMB) Frazione dei rifi distingue, pertanto, daivecchi inceneritori chesilimitavano allasolatermodistruzione possibile sfruttare ilcontenuto calorico deirifi movalorizzazione con unprocesso didistruzionetermica deirifi Altra tecnica ditrattamento deirifi una notevole riduzionedellaquantitàdirifi 2006, con valorialdisopra90.000tonnellate perl’anno nel2010siregistra 2008.Solo La Tabella 3mostral’aumento dellequantitàdirifi RIF5. QUANTITÀ DI RIFIUTI URBANI AVVIATI ALLA TERMOVALORIZZAZIONE noN miniPotenzialità N.Impianti Anno 0958.0 46726700 00 284 24617 0 0 92.210 0 0 55.065 24.617 28.640 92.210 12.152 55.349 5.795 0 89.000 28.640 87.000 12.152 80.000 5.795 39.000 5 0 38.000 5 2009 13.000 5 2008 13.000 4 2007 4 2006 3 2005 3 2004 2003 pericolosi Non Rifi uti senzaprodurre energia. uisntr D Altri rifi CDR uti sanitari Quantità totaletrattata (t) eiooiNon Pericolosi (t/anno) autorizzata uti urbanichevieneapplicatainBasilicataèlater- pericolosi (t/anno) all’impianto Totale imput uti avviata al uti avviata TMB parial73%. uiseil Tot. rifi uti speciali uti stessi perprodurre energia elettrica.Si uto al urbanoavviata dal TMB apartire Pericolosi indiff Rifi uti urbani Tipologia rifi erenziati trattati uti. Dataleprocesso è (t/anno) uti uto trattato Altri rifi pericolosi Rifi uti uti Fonte: ISPRA T T FI Fonte: ISPRA TAB Fonte: ISPRA TAB T T MEN R MECC T NE (2003-2010) I EM I E I IFIU G T R A A À U ELL ELL MOV LL’INCENE VVI P T RA D O A T O/ I I NICO- RA AT A A 7.EVOLUZIONE R A T A 4.QU 3.QU IFIU VVI E LE LO I R A MOV R L D B AT T IZZ IOLO ELLE QU TRATTA R I A A I IMEN A N N A A A VVI T T LL’INCENE LO ZIONE G I I T T ICO R A À À T MEN - IZZ O/ A D D N- I I A R T ZIO- IFIU- O R I-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rifi uti regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 202 > 203 STAT Regine Basilicata Prevenzione, Ambiente, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiUffi R FI E G G U IONE O RA D 8. ELLE BAS D I STR ILIC D I S I C ATA B AR UZIONE E (2013) ICHE IN cio riferite afebbraio 2012edaggiornate al2013perlaprovincia diMatera. lecapacitàresidue degliimpiantidislocatisulterritorioDi seguito regionale siriportano intalesezionetutte lediscarichelocalizzate sulterritorioSi riportano regionale. rio ambientaledellaregione Basilicataeall’ARPAB. scarichi liquidiedeiresidui solidivienemonitorato incontinuo etrasmessoall’osservato- dienergia contenimentoMw/h elettrica.Il delleemissioniinatmosfera, delrumore, degli ca deirifi torizzato atrattare 65.000tonnellate dirifi rifi Attualmente, sulterritorio regionale èattivo un impianto perlatermovalorizzazione dei RIF6. PER DISCARICHE RIFIUTI URBANI uti gestito dallaEDFFenice aMelfi uti trattati,con unprocesso dicogenerazione, vengono prodotti circa 35.000 . L’impianto nel2000edèau- èentrato inservizio uti ogni anno. Attraverso ladistruzionetermi- PROVINCIA DI MATERA PROVINCIA DI POTENZA a ar ot O - 10.000 18.000 5.000 8.000 19.500 6.000 3.500 500 23.000 7.500 8.000 11.000 3.475 - 23.500 10.000 20.000 25.000 11.000 - 3.000 SI Nondisponibile 130.000 - 13.000 20000 30.000 0 4.500 95.000 15.300 5.000 SI 23.700 35.500 0 Tricarico NO 0 11.000 - SI - SI 0 9.200 26.000 San Mauro Forte 31.000 Salandra 0 NO 25.0000 3.500 Pomarico 7.300 40.000 0 SI 900 Pisticci Ferrandina SI 0 0 3.500 Colobraro 2.000 0 Matera SI NO SI 1.400 Venosa 0 Sant’Arcangelo SI Moliterno Lauria NO Lucania Genzano di Atella Potenza MINOATV CAPACITÀ RESIDUA (mc)al ATTIVO IMPIANTO O0 - 0 0 0 NO soluzione. le dueprovince diPotenza eMatera perunarco temporale cheva dal2004al2009. visi trapericolosi dato enonpericolosi. èfornito Il daARPA Basilicataedèaccorpato per Di seguito vengono rappresentati idatiriguardanti laproduzione dirifi ria per45.000m Alla disponibilitàimpiantisticacomplessiva vaaggiunto ilvolume delladiscaricadiLau- di disinquinamento come fanghi, percolati, materiali dibonificaecc. Più precisamente, sonospeciali: qualiilcommercio, dalleattivitàdeicomparti nonchéquelliderivantidaiprocessiduzione primariadibenieservizi, Per 184delD.Lgs. rifiutispeciali,aisensidell’art. 152/06,ess.mm.ii siintendono queirifiutiprovenienti dallapro- 2 RIF7. PRODUZIONE TOTALE DI RIFIUTI SPECIALI (PERICOLOSI E NON) BASILICATA k) j) i) h) g) f) e) d) c) b) a) il combustibile derivato darifiuti. i veicoli amotore, rimorchi esimilifuoriusoloro parti; i macchinari eleapparecchiature deteriorati eobsoleti; i rifiutidaattivitàsanitarie; menti delleacque edalladepurazione delleacque reflue edaabbattimento difumi; i rifiutiderivantidallaattivitàdirecupero esmaltimen i rifiutidaattivitàdiservizio; i rifiutidaattivitàcommerciali; i rifiutidalavorazioni artigianali; i rifiutidalavorazioni industriali; mo restando quanto 186; disposto dall’articolo i rifiutiderivantidalleattivitàdidemolizione, costruzione, nonchéirifiutichederivanodalleattivitàdiscavo fer- i rifiutidaattivitàagricole eagro-industriali; 11/010/221 10/020/021 31/09/2013 01/10/2012 01/08/2012 01/02/2012 01/10/2011 3 che, adoggi, risultafuoriesercizio perproblemi strutturali incorso di to dirifiuti,ifanghidallapotabilizzazioneedaaltri tratta- uti specialisuddi- 2 -ARPA 30/09/2013 AG della Provincia diMatera n.1101del03/05/2013 Determinazione nella riferimento aquantoriportato 2013 perlaprovincia diMatera fa Prevenzione). L’aggiornamento almarzo (Uffi Ambiente - Dipartimento ni Provinciali allaRegioneBasilicata Fonte: trasmessi Dati dalleAmministrazio- TAB LI IM ELL A P 5.C I A N T APA I R E CI G T ION À cio R A E LI S I D A UE L

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rifi uti regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 204 > 205 P D FI NON D R Fonte: ARPAB FI Fonte: ARPAB fi gura 12.rifiavviati a recupero utispeciali FI E IFIU I I G G G R R R U U U ICOLO IFIU IFIU RA RA RA N S Fonte: ARPAB costruzione edemolizione, codici CER17* che provengono dalleoperazioni di compresa laquantitàdirifi utiC&D(rifi uti Nella quantitàdiRifi utiSpecialismaltitiè S TAB P T EN M E A I R 10. 9. 11. LE (2004-2008) A SP T T ELL T ICOLO L I I S I T ECI PR I ( SP SP S S I PR T A UL M T ECI ECI O I 6. A A O ) D AG S LI IN L T D I UZIONE A A R T E UZIONE LI IM LI LI IMEN RR IFIU BAS I T T P O T I I ILIC R O A SP IO N D ECI T ATA EI R I E PR A G LI IO- E- 0415258 1.0,32.7,61.5,139226 1392 410.621,95 661.465,59 41.329,27 439.033,59 Basilicata 56.644,04 369.292,68 587.928,78 71.273,51 554.191,20 604.821,55 17.157,31 89.923,99 367.760,08 85.182,90 19.789,13 24.171,96 498.004,79 28.930,11 469.008,30 36.854,91 214.006,83 53.320,11 42.343,40 62.248,34 440.012,12 155.285,85 36.603,88 Pericolosi 311.223,10 164.809,43 22.934,56 360.253,78 56.536,98 2004 379.914,01 137.751,01 2005 89.094,29 2006 Nonpericolosi 2007 2008 Anno Quantità dirifi oez aeaPtnaMtr PPTotale P NP Matera Potenza Matera Potenza uti Specialismaltitiagliimpianti regionali, suddivisiperpericolosi enonpericolosi (tonnellate) rio. questianni,sonostatieff In lità (OAL), permonitorare estudiare ifenomeni diillegalitàambientale sulnostro territo- Ambiente eLega-Dal 1997,laRegione Basilicata sièdotatadiunastrutturaOsservatorio 616.161 tmentre avviate arecupero 419.373t. Basilicata èdi1.035.534tonnellate. Per lanostraregione vengono avviate asmaltimento Nel mezzogiorno l’ammontare dirifi pericolosi. e dialtre fonti uffi L’indicatore quantifi ricolosi a52.000tonnellate. ultimi (fi fi Le di tonnellate dicuiil91,7%costituiti darifi nel2008,irifi Italia, In licata perquanto concerne irifi RIF9. ILLEGALITÀ NEL CICLO DEI RIFIUTI PERICOLOSI E NON RIF8. RIFIUTI SPECIALI SMALTITI AGLI IMPIANTI REGIONALI, SUDDIVISI PER gure mostranounaumento diproduzione deirifi gura 9)nel2009siattestano a501.000tonnellate (ISPRA491.000),mentre ipe- ciali, che hannopermessodiavere un quadro sullafenomenologia, ca intonnellate l’entità dellosmaltimento avvenuto inRegione Basi- uti specialicomplessivamente gestitiammontanoacirca 143.000.000 ettuati deglistudisullabase deidatidelleforze dell’ordine uti speciali. uti specialigestitièdi 33.645.681tonnellate, perla uti nonpericolosi edilrestante 8,3%darifi uti specialipericolosi enon.Questi uti nunce e25sequestri che, nellaclassifi I datirelativi al2010registrano (1,4%sultotale nazionale),44de- 83infrazioniaccertate rifi to allealtre regioni. Diseguito, inumerisulleillegalitàdelcicloillecito dei siriportano èpossibilecomparare numeriequalitàdegliepisodiancheinrappor- questirapporti In che rappresentano unutilesupporto 3 Rapporto Ecomafia. Storie enumeridellacriminalitàambientale, 2011,EdizioniAmbiente. Rapporto 3 azioni concrete, con l’individuazione distrumentifi La Regione Basilicatahamessoalcentro dellapropria attivitàistituzionaleunaseriedi criminalità organizzata interessata alsettore deirifi numero di episodiisolatigestioneillegalenonhannoevidenziato lapresenza diuna no laregione Basilicataaldiciannovesimo posto. Neglianni2008e2009,l’aumento del Fascia Jonica1,SubAmbito Fascia Jonica2.SullaLinead’intervento VII.3.1.B rientrano, in- di raccolta diff ammessiafi Gli interventi mento intermedio deirifi e aporta" anche modelliintegratiVII3.1.B porta un sistema integrato diraccolta subasediambito territoriale attuando odisub-ambito raccolta diff PO FESR2007-2013 VII.3.1.A "Realizzazionediecopunti epiattaforme ecologiche perla sa percentuale diraccolta diff sistema digestionedelciclodeirifi ne delciclodigestionedeirifi RIF10. RIF10. noPosizione a Anno tlamrdoae20 0 909 2224 2429 1180 149 87 2406 0 207 25 105 6266 137 2267 46 6249 2177 0 0 25 4591 5950 2081 0 5217 2086 15 44 3911 0 114 50 83 155 meridionale2010 Italia 108 meridionale2009 Italia meridionale2008 Italia 2010 Italia 19 2009 Italia 13 2008 Italia 15 Basilicata 2010 Basilicata 2009 Basilicata 2008 uti. PIANIFICAZIONE EPIANIFICAZIONE PROGETTI erenziata dellediverse frazionideirifi erenziata deiseguentiambiti:Alto Bradano, Vulture Melfese, SubAmbito livello nazionale uti", perunadotazionefi nanziamento sulla Linead’intervento VII.3.1.A sono iprogetti erenziata, sonopreviste duespecifi uti. Afronte delleduecriticitàfondamentali nell’attuale uti, individuabilineldefi ca nazionaleprodotta daLegambiente decisionale all’attività politicaedamministrativa. Accertate Infrazioni "Attuazione disistemi integrati ditratta- uti urbaniedassimilabili,all’interno di nanziaria totale pariacirca 20Meuro. uti. nanziari specifi nanziari Denunce Arresti Sequestri Sequestri Arresti Denunce cit impiantistico enellabas- che lineed’azione del ci, perl’ottimizzazio- eff ettuati 3 , colloca- 2010) Fonte: Ecomafi Legambiente Rapporti a CICLO TAB Fonte: Legambiente FI BAS FI BAS G G U U ILIC ILIC ELL RA RA D A 13.ILLE 14.ILLE ATA ATA EI 7.LEILLE R -I IFIU TA LI GA T GA I (2008- A LI LI GA T T LI À IN À T À NEL

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rifi uti regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 206 > 207 per iseguentimotivi: 6/2001 "Disciplinadelleattivitàdigestionedeirifi del vigente Piano Regionale digestionedeirifi Ancora, laRegione Basilicataèchiamata aprocedere con urgenza all’adeguamento avanzamento deiprogetti èilseguente: Ad oggi, conclusa lafasedicondivisione preliminare con icomuni interessati, lostato di raccolta diff struttura diCONAI garantendo l’elaborazione dinuovi edeffi Matera. Per entrambiiprogetti, laRegione saranno destinate adattivare unprogetto analogosull’area metropolitana dellacittàdi metropolitana della cittàdiPotenza; mentre lerisorsederivantidaObiettividiServizio per l’implementazione dellaraccolta diff se previste nell’ambito dell’Accordo con ilministero sonostate destinate adunprogetto getti chemigliorinolagestionediff vizio 2007-2013.Questo mette adisposizionerisorsefi all’aumento dellaraccolta diff cheinter Altro strumento importante di progetti perl’implementazione dellaraccolta diff sui fondi POFESR2007/2013diunasponda2Meuro dautilizzare perilfi Basilicata pariacirca dellaRegione Basilicataavalere 6Meuro elostanziamento daparte La sottoscrizione dell’accordo prevede iltrasferimento difondi ministeriali allaRegione MATTM eilCONAI (Consorzio icuiobiettiviprincipalisono: NazionaleImballaggi) riali, laRegione Basilicatahasottoscritto 2011unospecifi il31marzo Sempre nell’ottica dell’incremento dellaraccolta diff di Venosa, Sant’Arcangelo eColobraro. vece, diconversione gliinterventi dellepia • • • • • • • • • renziata deirifi per raggiungere nell’ambito territoriale ottimaledellapercentuale diraccolta diff 2013; Regioni diapprovare oadeguare ilPiano diGestionedeiRifi per rispettare l’obbligo previsto dalD.Lgs. co.8, 152/2006all’art.199 cheimponealle D.Lgs. 152/2006; per recepire nelquadro legislativo regionale iprincipi,lefi te neiprossimi mesisaràdisponibileperunaprimafasedianalisi. ro datinecessari allapredisposizione delnuovo pianoindustrialecheplausibilmen- Area metropolitana cittàdiMatera: ilCONAI haattivato l’importante fasedirecupe- striale elaRegione Basilicatahaammessoafi Area metropolitana cittàdiPotenza: ilCONAI hapredisposto ilnuovo pianoindu- e iprodotti riciclati. ritorio regionale alfi l’attuazione dianalisiestudiperlosvilupposistemi direcupero dimateria nelter- relazione allecaratteristiche specifi tecnico nell’individuazioneil supporto dellepiùadeguate modalitàdiraccolta in laggio provenienti siadasuperfi la promozione sulterritorio regionale dellaraccolta diff cita dall’art.182, stimandoilfabbisogno impiantisticocita dall’art.182, connesso maggiormente alle per allineare lescelte dipianoall’intervenuta gerarchia nellagestionedeirifi per ilraggiungimento dellapercentuale del35%; D.Lgs. 152/2006,mentre ilvigente Piano Regionale digestionedeiRifi erenziata eilrecupero deimateriali dadestinare difi aivariconsorzi uti urbaniparialmenoal65%delrifi nedipromuovere ilmercato deimateriali recuperati dairifi erenziata èrappresentato dalprogramma Obiettivi diSer- erenziata dei rifi cie pubblicachedasuperfi viene nellaprogrammazione legati diinterventi che dellediverse realtà territoriali lucane; erenziata checoinvolge 10comuni dell’area ttaforme ditrattamento meccanico-biologico Basilicata halavorato della con ilsupporto uti (PRGR)eall’aggiornamento dellaL.R. uti edapprovazione delrelativo piano" nanziamento ilprogetto. uti urbani.Per questo motivo lerisor- erenziata sulterritorio regionale. erenziata edelrecupero deimate- nanziarie perl’attivazione dipro- uto prodotto come previsto dal cienti pianiindustrialiperla erenziata deirifi cie privata; nalità egliobiettividel uti entro il31dicembre co accordo con il nanziamento uti diimbal- uti ètarato liera. uti san- uti e- dell’obiettivo: tivo chahavisto l’approvazione diunaserieattifondamentali perilraggiungimento l’aggiornamentoRiguardo delPRGRsisottolinea cheèstato avviato l’iter amministra- e/o trattamento e/osmaltimento anche dellaGiuntaRegionale,sabilità daparte direalizzare edampliare impiantidistoccaggio 25dellaL.R.17/2011,cheprevedeall’art. lapossibilità,previo diindispen- accertamento disalvaguardiale "Misure ambientaleinmateria digestionedelciclodeirifi rifi Nelle more dell’adeguamento delpiano, pergestire lafasetransitoria dellagestionedei porteranno allaredazione delnuovoporteranno PRGR. conComitato ilcompito diverifi diSorveglianza Nell’ambito deilavori diaggiornamento delPiano, inoltre, verrà costituito unapposito uti in una situazione caratterizzata da forti carenzeuti inunasituazionecaratterizzata daforti impiantistiche, sono state emanate • • • • rifi namento datisuirifi diacquisizione edaggior-la pubblicazionedellagaradiappalto relativa aiservizi con laD.G.R. n.678del07/06/2013sonostatiapprovati documentinecessari per ambientalepreliminare;di indirizzo edilrapporto con laD.G.R. n.1631del27/11/2012èstato approvato ildocumento propedeutico tuito ilGruppo dilavoro perlaredazione delnuovo Piano; Ambiente, nerale delDipartimento Territorio, Politiche èstato dellaSostenibilità isti- con Determina Dirigenzialen.7502/2012/D.00833 del18/06/2012Dirigente Ge- di documentipreliminari; l’aggiornamento delpianoesonostate fornite alcuneindicazioniperlaredazione con alD.G.R. n.641del22/05/2012sonostatiapprovati iprimiindirizziecriteri per smaltimento fi attività diriutilizzo, riciclaggio erecupero piuttosto chealrecupero energetico eallo e pianoamianto. uti e redazione rapporto ambientale,uti eredazione pianodigestionedeirifi rapporto nale, prevalenti nelpianovigente. uti urbaniespeciali,acquisizione edattivazioneSITperilciclo in deroga aivigentistrumentidipianifi care emonitorare tutte levariefasiche uti, pianobonifi uti" dicui cazione. che

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rifi uti Pisticci, particolare Calanchi. Anna Abate umane elasopravvivenza degliecosistemi dinamico chesvolge numerose fondamentali funzioni efornisce perleattività servizi visto cheitempi necessari allasuaformazione sonomolto lunghi.E’ unsistema molto diproprietà privata;risorsalimitataesostanzialmente nonrinnovabilemassima parte La Commissione Europea considera ilsuolounarisorsadiinteresse comune, anchesein Consumo disuolo Capitolo 12 ne, inondazioniesmottamenti. nica, contaminazione, salinizzazione, compattazione, diminuzionedellabiodiversità delsuolo, impermeabilizzazio- LaCOM(2002) 179indicaotto principaliprocessi didegrado delsuolo:erosione, diminuzionedella materia orga- 2 - Commissione Europea -Documento dilavoro dellaCommissione Bruxelles, deiservizi 15.5.2012. Orientamentiinmateria dibuonepraticheper 1 l’UE acuite dalleattivitàumane, chesonoresponsabili diprocessi didegrado checolpiscono sione Europea hadichiarato gravi lepressioni cuiilsuoloèsottoposto, determinate o Europeo edelConsiglio cheistituisce unquadro perlaprotezione delsuolo, laCommis- protezione delsuoloeCOM 2006/232relativa allaProposta diDirettiva delParlamento delle attivitàumane. Con lecomunicazioni COM 2006/231sullaStrategia tematica perla neta, garantisce lapresenza dipoolbiodiversità, èpiattaforma perlamaggior parte stanze, tracuil’acqua, inutrientieilcarboniodelqualeèprincipaledeposito delpia- rinnovabili come illegname; nelsuolovengono stoccate, fi suoloha,infatti,unruolocrucialenellaproduzione alimentareIl oltre chedimateriali circa 1.000km Nella UEfrail1990e2000,laquotarilevatadi no allasigillatura te con lacostruzione diedifi intende, infatti,ilcambiamento prodotto sulsuolodall’espansione dellearee urbanizza- cupazione delterreno, spessodefi biodiversità. Tale processo, nonreversibile, èstrettamente legato all’incremento dell’oc- 2000 al2006,l’incremento dellaquotadi terreno occupato èscesa a920km di degrado delsuolocon eff dell’ambiente (AEA, 2010b)considera l’impermeabilizzazione unodeimaggiori processi 2 . L’ultima Relazionesullo stato dell’ambiente europeo acuradell’Agenzia europea 2 l’anno, con unaumento diaree diinsediamento pariquasial6%. Dal - Soil Sealing -Soil ci, stradeedaltre infrastrutture cheprogressivamente porta- etti pesanti sui servizi ecosistemici essenzialinonchésulla ettipesantisuiservizi -oimpermeabilizzazionedelsuolo. nito ancheconsumo disuolo. Per consumo disuolosi limitare, mitigare ecompensare l’impermeabilizzazione delsuolo 1 . incremento diterreno occupato, eradi ltrate etrasformate molte so- 2 l’anno,

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Consumo di suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 210 > 211 D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO OIEIDCTR PI UNITÀ DI DPSIR SUO1 INDICATORE CODICE SUO 6 SUO 5 SUO4 SUO3 SUO2 osm isooPH ein U TBS1999-2009 EU-IT-BAS Regione Ha-% P Consumo disuolo rurali deimosaici Osservatorio paesaggi urbani dei Osservatorio Paesaggistica Pianifi suolo Cambiamento usodel alta tensione abitativa Province eComuni ad Consumo disuolo cazione industriali ecommerciali, edaltro). infrastrutture Cosicché periltrasporto nellearee di fi delterrenopermanente edelrelativo diparte suolocon materiale impermeabile arti- lo occupato, provocarne l’impermeabilizzazione. Questaèdefi le aree diinsediamento neltempo chepuò, maggiore ominore suunaparte delsuo- Per consumo disuolosiintende laoccupazione delsuolopereff calcolata in ettari,termini diincidenzapercentuale sullasuperfi mini assolutil’aumento dellasuperfi consumo disuoloinquestoIl lavoro èvalutato tecnologia delfotovoltaico aterra. i recenti fenomeni diusodelleterre agricole perlaproduzione dienergia attraverso la delle aree urbane, siaperletrasformazioni dell’ambiente prettamente ruraleesiaper Anche laregione Basilicatanonèimmunedaquesto fenomeno, siaperl’espansione le diUrbanistica,Ambiente Italia. Legambiente attraverso NazionalesuiConsumi l’Osservatorio diSuolo, Istituto Naziona- di istitutiricerca: l’Istituto Superiore perlaProtezione elaRicerca Ambientale(ISPRA), aumento diquasiil9%fra1990ed2006 mentre learee diinsediamento sonoaumentate stra, ISTAT, ISPRA,Legambiente, INU. Vedasi regionali leesperienze diLombardia, diosservatori EmiliaRomagna, Marche, No- eappositistudidiItalia 6 suolo agricolo" diiniziativadelconsigliere Ernesto Alfonso Navazio. 2013,unapropostamarzo didisegno dilegge"Disposizioniconcernenti normeperilcontenimento delconsumo del L.R. 25/2011dellaRegione Lombardia chedefinisce ilsuoloqualebenecomune; inBasilicata èstatapresentata, a Vedasi L.R.5/1995della Regione Toscana chedefinisce ilsuolorisorsa essenzialeepatrimoniodellacollettività; 5 consumo disuolo" esaminato insedediConferenza Unificata Stato-Regione. harecentemente ilConsiglio deiMinistri in Italia approvato ilD.D.L. "Valorizzazione aree agricole econtenimento tracuilaGermania, sonofissa alcunipaesidell’UE, In 4 lavoro dellaCommissione Bruxelles, deiservizi 15.5.2012. tiche perlimitare, mitigare ecompensare l’impermeabilizzazione delsuolo-Commissione Europea -Documento di Allegato 2-Occupazione eimpermeabilizzazionedelsuolonell 3 tari, intermini relativi l’aumento annuodisuperfi analoghe avviate inaltriPaesi europei legge chepreveda limitiocontrollo delconsumo disuolo, sull’esempio diesperienze meno delconsumo disuolointenso, piùcomplesso erilevante chealtrove, mancauna A livello nazionale, dove alcunicaratteri deiprocessi diurbanizzazionerendono ilfeno- gomento, sialegislative SUO1. CONSUMO DI SUOLO ciale, asfalto ocalcestruzzo, perlacostruzione degliinsediamentiurbani(case, edifi ein A 2012-2013 2009-2012 BAS Regione 2008-2012 BAS Regione 1990-2000 N BAS Regione N R BAS Regione N R % R Provincia P Ha-% P MISURA 5 siadimonitoraggio - Comune OT COPERTURA FONTE cie artifi 4 A 2002-2009 BAS SPAZIALE , sebbenesianoattivate diverse iniziative sull’ar- ti alivello statalelimitiquantitativiall’occupazione disuolo; 3 ciale nelperiodo1989-2008calcolata inet- . 6 delfenomeno, dialcuneRegioni e daparte attraverso l’indicatore chemisurainter- diunulteriore 3%.Ciòequivaleadun cie artifi cie ’UE degliOrientamentiinmateria dibuonepra- TEMPORALE COPERTURA ciale nelperiodo1989-2008 nita come lacopertura etto dell’aumento del- ce territoriale. ATTUALE STATO ☺ ☺ TREND ↑ ↑ ↓ ↓ ↓ ↓ ci il 9%,Piemonte con il7,7%elaSiciliacon il7,6% estensione, il Veneto conlaCampania l’11%, conRomagna il10,7%,Lazioel’Emilia con italiane: laLombardia risultaintesta con il14%disuperfi abitanti perkm ra artifi sopra GermaniaeRegno Unito (6,8%e6,7%,rispettivamente). L’incidenza dellacopertu- fi totale, contro il4,3%dellamediaUE23.L’Italia posto diquestaclassi- sicolloca alquarto della quotaditerritorio artifi con copertura La fi urbani edaltrispaziverdi damateriale artifi noncoperti insediamento èdavvero escludendoigiardini, impermeabilizzatasolounaparte, parchi nizzate (oimpermeabilizzate), ammontaapoco piùdi20milakm Idem"L’estensione dellelocalitàabitate italiane, cherappresenta unasottostima dell’estensione dellearee urba- 8 2012. stica Enrico Giovannini Commissione XIII"Territorio, Ambiente eBeniambientali"delSenato dellaRepubblica-Roma, ISTAT- Le problematiche connesse alconsumo delsuolo-Audizione delPresidente nazionaledistati- dell’Istituto 7 La fi fonti diverse. la situazionedell’ EU, Regione Basilicata,attraverso Italia, l’utilizzo didatiprovenienti da logie insediative. L’indicatore leggeilfenomeno delconsumo disuolonelraff dell’intera regione Puglia". fornire untermine diparagone, superiore aquella ilcomplesso dellelocalitàabitate italiane occupa una superficie Valle d’Aosta eBasilicata. riscontrano soloinCampania, all’altro estremo, valorisotto il2%siregistrano inMolise, è piùelevatanelCentro-Nord, mentre, nelMezzogiorno, valorisuperioriallamediasi ca dopoiPaesi Bassi(12,3%),ilBelgio (9,8%),ilLussemburgo (7,4%),eimmediatamente gura 2mostralafotografi gura 1contiene l’analisi comparativa, ciale èstrettamente collegata alladensitàdemografi 2 , contro unvalore medioUE23dicirca 120 a della copertura artifi a dellacopertura secondo idatiLUCAS, tralenazionidell’UE èstimataparial7,3% del ciale cheinItalia 2 , pari al 6,7% della superficie totale nazionale: per totale nazionale:per , parial6,7%dellasuperficie 8 ciale scattatanel2010nelleregioni . In generale,. In lasuperfi ciale, secondo lespecifi ci artifi 7 . ca, che in Italia èparia204 ca, cheinItalia ciali sultotale dellasua cieartifi ronto tra che tipo- ciale T T Fonte: Eurostat, IndagineLUCAS FI IFICI U G A U LE RA A D LE NEI 1.INCI ELL A CO PA D ENZ P E E S RT I UE(2009) A

U P E RA R CEN-

AR -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Consumo di suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 212 > 213 IN I ART Fonte: Ambiente Italia Rapporto 2011 Fonte: Rapporto Italia Ambiente CEN FI G U TA IFICI T RA U LI A 2.INCI LE A A (2010) LE D ELL D A ENZ CO A P

E P RT E R U - RA

alle quote difotovoltaico eallerichieste diimpiantiinistrut- previste nelPIEAR(359MW) prevista neglistrumentiurbanisticivigentieleattivitàditrasformazione incorso, oltre vafattacon riguardoUna ulteriore allanotevole osservazione off Come sievince dallafi dall’incidenza artifi dellacopertura dellasuperfi tano l’1,5% ascrivibileacontinua) risultaal2008paria14.924ettari,cherappresen-con copertura Basilicatalasuperfi In del Senato della RepubblicaRoma,18gennaio2012. Le problematiche connesse alconsumo delsuolo - Commissione XIII"Territorio, Ambiente eBeni ambientali" 10 biente edella Tutela del Territorio edelMare. Autostrade, strade statalieprovinciali, stradeurbanedi 9 (415m 250 m dato relativoIl allasuperfi poco inferiore all’incremento del3,17%registrato negliultimiundicianni(1998-2008). più elevatadell’incremento di1,90%registrato nelprecedente periodo1989-1997 edi registrato unincremento del55,40%,con unaumento annuoparial2.92%,percentuale le, la quota pro-capite salea397m le, laquotapro-capite sulta paria23.452ettari,cherappresentano il2,35%dellasuperfi 120m alterazioni delcicloidrogeologico emodifi tile, sirifl terminare deicasi,permanente laperdita, eirreversibile nellamaggior parte disuolofer- trend coerente con l’andamento nazionale;dinamicheditrasformazione che, oltre ade- temente ruraleedabassadensitàdipopolazione, ilconsumo disuoloaumentacon un caratterizza laBasilicata,regione storicamente L’analisi deidatifaemergere comunque che, ancheneldebolesistema insediativo che mente collegata alladensitàdemografi cipali (misurate inulteriori 8.528ettari) nelnoveroSe dellesuperfi Basilicata. 2 2 2 /ab; inmerito ataleraff /ab afronte diundato medionazionaleparia415m /ab). ette infenomeni diframmentazione delterritorio, riduzionedellabiodiversità, cie artifi cie gura 3,nelperiodo1989-2008lasuperfi cie territoriale (999.461ettari);taledato ènettamente lontano cie artifi ci artifi ciale (zone urbanizzate ditiporesidenziale edindustriale ronto siconsideri chelaquotaricavata, essendostretta- ciali comprendiamo ancheleinfrastrutture viarieprin- ciale pro-capite inBasilicataèpari,perl’anno 2008,a ciale pro-capite 2 (7,10%)enelle singoleRegioni. ciale mediainItalia /ab, avaloriprossimi allamedianazionale portandosi ca, èinfl 9 , lasuperfi cazioni microclimatiche scorrimento, Nselaborazione sudatiMinistero dell’Am- uenzata dallabassadensitàrilevabilein caratterizzata dauncontesto prevalen- cieartifi cialecomplessiva, al2008,ri- 2 /ab ediundato UE23pari cie artifi erta diterreni edifi erta cie territoriale regiona- 10 . ciale regionale ha cabili partecipato allaprocedura pubblicopartecipato diavviso perla realizzazione nellaregione Basilicata delfenomeno,sante punto diosservazione ancheinconsiderazione delfatto chehanno locazione, sonostatiinseritiinapposito elenco CIPE epossonorappresentare uninteres- e tensione abitativa,nonchédimigrazione territoriale, legatiadesigenze dialloggi in Rapolla, Tito, Venosa. Trattasi fenomeni diComuni cheinragione difrizione diparticolari 322 del25.02.2003:Avigliano, Lavello, Matera, Melfi L’analisi èproseguita suicomuni adaltatensione abitativa, come defi maggiore nellaprovincia diPotenza. nel periodo1989-2008;sipuònotare chel’attività ditrasformazione delsuoloèstata La fi artifi chepuòverosimilmente unaumento dellasuperfi comportare toria (circa 540MW) te l’equivalenza tra1MW e1HA;risultanononconsider mensionati intermini diaree dinuova espansioneedilizia;peri dati delfotovoltaico siconsidera approssimativamen- aglistrumenti urbanisticisiprecisa Riguardo deiComuni chelagran dellaregione parte èdotatadiPRGsovradi- 11 ABITATIVA SUO2. CONSUMO DI SUOLO PER PROVINCE E COMUNI AD ALTA TENSIONE gura 4faapprezzare consumato ilvalore inettaridisuolofertile nelledueProvince ciale dicirca unulteriore 30%al2020 11 ati idiffusiimpiantidi potenza inferiore alMW. . , Nova Siri,Pignola, Policoro, Potenza, niti con D.G.R. n. cie VELLO D Ambiente, RegioneBasilicata Direzione Generale, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati S FI Ambiente, RegioneBasilicata Direzione Generale, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati 1989-2008 P FI U E ELL G G R P U U E FICIE RA RA R A FICE U

PR R 4.V 3. E OVINCI ART G TR IONE AR RBA EN IFICI I A D A BAS ZIONE NIZZ

LE INE D A LE ELL ILIC ATA A D ATA

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Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Consumo di suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 214 > 215 AB 1989/1997/2008 COMUNI Ambiente, RegioneBasilicata Direzione Generale, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati S FI U G I P U TAT E RA R FICIE U IV 5.V AD A INE

AR A L RBA I TA TTAR A ZIONE

NIZZ T EN I, S A ATA IONE D NNO I NEI zione delsistema insediativo dellaBasilicataalfi delsuoloeconsumocambiamento disuolo, dell’uso soff sumo disuolo. lavoro Il inquadraquantita del 28/9/2010;leproposte valutate interessano aree nuove per 102hacirca complessivi. da comune semplifi 1960 e2000)harichiesto lariclassifi confronto(risoluzione 0,5metri).Il inambiente GISdelleduecartografi per l’anno 2008lefoto aeree acolori provenienti dellaRegione Basilicata dalGeoportale aeree inbianco enero (risoluzione1metro) provenienti Minambiente e dalGeoportale ciali seguendolanomenclatura sièproceduto1997-2008; perquest’ultime allavettorializzazione dellesuperfi consumo disuoloèstatabasatasull’interpretazione delleortofoto riferite alperiodo quadriennio 1956-60e inscala1:200.000,realizzata daCNRe zione delsuolod’Italia Touring nel ClubItaliano del suolo( tografi Non disponendodidatistrutturati,èstatacondotta ancora chiaramente distinguibili. La fi urbana. di "Programmi integrati dipromozione diediliziaresidenziale socialeediriqualifi 12 senza diforme di caratteristiche delsistema insediativo regionale: sist L’indicatore consente divalutare SUO1. 7.390) rappresenta il49,5%delconsumo totale regionale (ha14.924)dicuiall’indicatore plessivamente ilconsumo disuolomisurato neiComuni adaltatensione abitativa(ha nel periodo1994-2008presentano unincremento piùalto diconsumo disuolo. Com- - Aree agricole -Aree -Seminativi urbane. SUO3. CAMBIAMENTO DELL’USO DEL SUOLO gura 5mostracheoltre Potenza eMatera, Melfi Ai sensi della L.R. n. 25 del 7 agosto 2009, art. 4 èstato indetto pubblico avviso conAi sensidellaL.R.n. 25del7agosto D.G.R. 2009, art. n.1612 ci enonstatistici;precisamente, l’analisi riferita alcambiamento dellecoperture 12

land cover sprawl cata, articolata in4unitàcartografi cata, articolata ) èstatacondotta attraverso ilconfronto dell’utilizza- dellaCarta Corine LandCover insediativo sono enelquale ilterritorio urbanoedextraurbano il rapporto tralatrasformazione del il rapporto Corine LandCover cazione delleduecartografi tivamente equalitativamente ifenomeni del 2000, inscala1:100.000,mentre l’analisi del ne diverifi , perl’anno 1997utilizzandolefoto ema compatto, caratterizzato daas- , Policoro e Tito sonoiterritori che un’analisi basatasurilevamenticar- che: Boschiearbusteti -Praterie care ilmantenimento delle ermandosi sullatrasforma- e sullabasediunalegen- Land use e (carta usosuolo e (carta edilcon- ci artifi ci cazione - problematiche chedovrebbero essere strategicamente aff dizione diincremento del rischi didiminuzionedellabiodiversità edell’aumento diconsumo disuolo. Questacon- del 7%,tutto ciòasvantaggio dellepraterie chediminuiscono del373%,con evidenti è stato del177,89%mentre learee urbanesonoaumentate del373,14%,learee agricole delsuoloemostranocheinBasilicatal’incrementodi copertura deiboschiedarbusteti ecosistemi dipendentidall’agricoltura, dallaforestazione, dallosviluppourbano. fi Le ritoriali in un’ottica diintegrazione ediarea vasta,alfi nuove politicheagricole esvilupporurale, forestali, urbanistiche, paesaggistiche eter- gure 6e7rappresentano l’avvenuta tr greening daunlato, edellearee urbanedall’altro, ponealcune ansizione in40annitrale4classiaggregate emigliorarene dipreservare gli rontate nelladefi nizione delle 1960/2000 Basilicata Ambiente, Regione Dipartimento RISORSA s.r.l. -DirezioneGenerale, Fonte: nostra elaborazione sudati TAR CO FI Basilicata Ambiente, Regione Dipartimento RISORSA s.r.l. -DirezioneGenerale, Fonte: nostra elaborazione sudati CO FI G G P P U U E E I, RA RA RT RT A NNI 1960/2000 7.V 6.V U U RA RA AR

AR D D EL EL I I A A ZIONE NELL ZIONE NELL S S UOLO INE UOLO, A NNI T A A -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Consumo di suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 216 > 217 RA E A CO Ambiente, RegioneBasilicata Fonte: Generale, Direzione Dipartimento FI Ambiente, RegioneBasilicata Direzione Generale, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudati FI G D Ambiti paesaggistici TTAR M IO 8 7 6 5 4 3 2 1 .L G G ZIONE P B GS U U E A I Il massiccio delPollinoIl La pianuraeiterrazzi costieri La collina argillosa L'Altadell'Agri Valle L'altopiano dellaMurgia Materana La collina eiterrazzi delBradano La montagna interna complesso vulcanicoIl del Vulture RA RA RT T I . 42/2004 I, I S 9. 8.V U D EN A RA I D NNI 1960/2000 PA S A EL I

M AR D E D B PPR EL SAGG ELL' I I A T ZIONE NELL S I P UOLO IN E D ART IO R I L'EL PA . 135 E SAG AB P E O- A - R

della D.G.R. 2008, modifi n.366del18marzo toriale rispetto aivariinteressi da contemperare inun’ottica disostenibilità, l’adozione gistica delterritorio regionale epergarantire unitarietàedequilibrioallapoliticaterri- to. Siinserisce inquestalogica, perilraggiungimento diunamigliore qualità paesag- risorse naturali,permettendo losviluppo delleattivitàeconomiche inmodoequilibra- con approccio integrato con l’obiettivo digestire inmodopiùeffi Una dellerisposte allaquestionedelconsumo disuoloèlapianifi SUO4. PAESAGGISTICA PIANIFICAZIONE cata edintegrata con laD.G.R. n.208del26 ciente esostenibile le cazionedelterritorio urbani lavoro svolto haconsentito lacreazione diunAtlante delletrasformazioni deipaesaggi Ambiente inqualitàdipartner. -Direzione Generalehapartecipato ta -Dipartimento Il tiva, integrata ecomplessa cheprefi di làdegliadempimentiagliobblighinazionali,unaoperazioneunicagrande prospet- Tale strumento, reso obbligatorio perleRegioni dalD.Lgs n.42/2004,rappresenta benal strumento di Tutela, Governo edUso del Territorio dellaBasilicata. L.R. 23/1999edelD.Lgs n.42/2004,ilPiano Paesaggistico Regionale (PPR)qualeunico febbraio 2013,con laqualeèstato deliberato diredigere, incontestuale attuazionedella 5 Atlante delPaesaggio urbano, acuradiAnnaAbate, ESIEdizioni,Napoli, 2012. 15 14 http://www.paysmed.net. la cooperazione europea inmateria. trattato promuove nel2006.Il dall’Italia la tutela, gestioneepianificazionedeipaesaggi europei, oltre adorganizzare Convenzione Europea sulPaesaggio, adottatadalconsiglio d’Europa il20ottobre 2000aFirenze, ratificata 13 va deiluoghiovvero delpaesaggio. Sinteticamente ifenomeni rilevatiriguardano: Emerge cheilconsumo disuolosiaccompagna atrasformazioni dellastrutturagenerati- aree urbanemediterranee Alta qualitàdelpaesaggio come elemento chiave nellasostenibilità ecompetitività delle delprogetto PAYSMED.URBAN deipaesaggi, unadelleazionipiùimportanti rio virtuale terizzano letrasformazioni urbane. E’ stato questo l’obiettivo perseguito dall’Osservato- svolta nelperiodo2010-2011haconsentito diinterpretare iprocessi evolutivi checarat- all’indicatoreriportata SUO1,l’analisi tramite sopralluoghieusodellafotografi l’analisiSe cartografi così unulteriore impatto, quellosocialeesulbenessere umano. con l’impegno agarantire lacorretta gestionedelterritorio, un’effi 14 settembre 2011laregione hafi suscalaeuropeacui assiprioritarisiravvisano nellacompetitività data esostenibilità. In edirettamenteche partecipative connesso aiquadristrategici dellaprogrammazione, i territoriali, identifi popolazioni (…),elemento chiave delbenessere individualeesociale" perdita ealdegrado delpaesaggio, dellaqualitàvitadelle "elemento importante consumo disuolo,Il l’impermeabilizzazione elo del PPR. siregistraAd nell’Intesa, ritardo unforte oggi, nellaredazione rispetto aitempi riportati ro territorio regionale inottemperanza dell’ 143,comma 2,delD.lgs. articolo 42/2004. attraverso ladefi la evalorizzazionedeicaratteri paesaggistici, SUO5. OSSERVATORIO DEI PAESAGGI URBANI • • • do l’indice edifi l’assenza direlazioni tranuove tipologie edilizieeluoghi;costruite, infatti,utilizzan- lare abbandonoemarginalità deicentri minoriedivastiterritori extraurbani; ne inpochecittà(es. ilcapoluogo)cuisiaccompagna, perconseguenza, unospecu- le relazioni traaree urbanecaratterizzate dallapolarizzazionediattivitàe popolazio- perdita diidentitàeimpoverimento semantico esimbolico deglispazi; di provocare, daunlato, lacrescita deldegrado edelladesertifi va facendo ricorso atipologie insediative acarattere diff del "centro" diabitantieattività,tendenza allacostruzione dellacittànuo- daparte le relazioni all’interno fenomeni dellacittàdove vistosi diabbandono siosservano 15 cherappresenta unaeffi nizione dellemodalitàdielaborazionecongiunta delPPResteso all’inte- candosi come processo "proattivo", connotato fortemente dametodi- catorio dellearee agricole ecresciute come percontinue aggiunte, ca delconsumo disuolohaconsentito dimisurarnel’entità come 14 , Programma 2007-2013alquale laRegione Med Basilica- cace rispostaallavalutazionedelfenomeno. rmato ilProtocollo con diIntesa ilMIBAC eilMATTM gura ilsuperamento storici, culturalienaturalistico -ambientali, sprawl urbanocontribuiscono anchealla dellaseparazionefrapolitiche usivo con laconseguenza cace ed effi cazione, dall’altro, la 13 , determinando ciente tute- a daterra

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Consumo di suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 218 > 219 A COVE FO FO Autore: Ernesto Salinardi FO Bellotti Autore: Antonio FO Autore: ErnestoSalinardi FO Autore: ErnestoSalinardi FO VI T T T T T T G O 4. O 2.C O 6.VILL O 5. O 3.MU O 1. LI T E A R NO ( A T P E ( CE I I AST T G O R NOL P R P A Z) O LUC EL L ENZ S Z)

C D A A ’ AGR LO, A ( AG ( P A Z) P O NO ( I, M T Z) P I E T S O ( ARS P OLE, Z) P Z) I- Tutto ciòimponedirifl to valere deinuovi suiprocessi luoghi. dimorfogenesi co del Vulture, montaniinterni, Rilievi Terr riferimento agliambitidipaesaggio identifi è incorso disvolgimento unprogetto dianalisideimosaiciruralidella Basilicata,con relazione al fenomenoIn delsuolodicui all’indicatore delcambiamento dell’uso SUO3, SUO6. OSSERVATORIO DEI MOSAICI RURALI • • la indiff di segni costruiti spessoinstridente contrasto performe, dimensionieusi; la disattenzione nellearee ruraliaicaratteri agrari storici, creando unacommistione alla tradizioneedall’immagine identitariadelluogo; sono quasisempre edifi erenza allacontinuità ecologica. ettere sull’inadeguatezza delleregole chelapianifi cate senzaalcunriferimento tipologico ocostruttivo legato azzi delBradano, Murgia materana, Alta Val cati ascalaregionale: Complesso vulcani- cazione hafat- Sinteticamente ifenomeni rilevatiriguardano: processi di: dinamiche diusodelleterre quarantennio, nell’ultimo con riferimenti aifondamentali ha richiesto losvolgimento delleseguentiattività: D’Agri, Collina argillosa, Pianura costiera, delPollino. Massiccio L’analisi deimosaicirurali In ciascunodegli8ambitidipaesaggio identifi In • • • • • • • • • • • • • • • perdita dellastruttura periurbanastorica caratterizzata dallapresenza diorti-giardini. sprawl l’estensione delleurbanizzazioniin aree ruralielaframmentazionepereff minieolico); l’inserimento dinuovi elementiantropici neimosaicirurali(fotovolatico, eolico e l’abbandono colturale dimosaiciagroforestali (oliveti, vigneti, frutteti); anni cinquanta; l’assenza dicure colturali deirimboschimentidiconifere dagli realizzati apartire tropico dipraterie; l’espansione deipaesaggi forestali derivantidalrimboschimento spontaneoean- frammentazione dellospazioruralenegliambitiperiurbani. consumo disuololegato allosviluppo, urbano, produttivo, infrastrutturale; abbandono agricolo edespansionedellesuperfi permanenza/intensivizzazione agricola; predisposizione diunabozza diatlante aerofotografi 2013; analisi tramite sopralluoghieusodellafotografi 2000; analisi delledinamichediusoterre negliambitidipaesaggio nelperiodo1960- fi caratterizzazione ambientaledegliambitidipaesaggio, con riferimento agliaspetti funzionale (rete ecologica regionale). tragliambitidipaesaggioanalisi preliminare edilsistema ecologico- deirapporti aspetti divalore edicriticità. ristiche deimosaiciagroforestali diciascunambito, con evidenziazionedispecifi siografi ; ci ediusoattualedelleterre; lespecifi cati sonostate osservate a daterra svolta nelperiodo2012- ci forestali eseminaturali; co e fotografi e co co dellecaratte- etto dello che ci T COL MOLI FO E P Autori: RosettaFulco, Salvatore Digilio FO AB FO OLLINO - I SPA I R D T T TAT O 8.M O 7.L' E T I CONIFE N U STA T S E RA O IONE R LI D NO ( LI IN A I MON ASS ASS PR L TA D R P E ICCIO EI E IN ENZ R Z) SS V IM T PA A O ILCEN EMU L A B AGR E

D D O D SAGG ’ EL S AGR I CU RR CHIMEN- O O ( D TR I I - R I E P O Z)

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Consumo di suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 220 > 221 ( AR T F Z LO (M NEI MO NUOVI ELEMEN VUL S E IL COM PR D SA S LO Autore: Antonio Bellotti Autore: Antonio FO Bellotti Autore: Antonio FO Autore: ErnestoSalinardi FO Autore: RosettaFulco FO P CHIMEN U RA A O ST EI MO Z) - ZIONI IN E P T T T T SA EN D EN E O 12.L’ O 11 O 10.L O 9.L MMEN SS T ABBA ELLO - RST U ARA T O L’ S R P PR ) SA SA IONE A E -L’IN LE I E11 T

T A N E AB ICI ICI D TA SPRA I, I SS A COLLIN S A D I M AR ENZ D COLLIN I L A ONO COL ZIONE O VULC D TAT AGR R I VECCHI TA B LI EE ELLE U U ARS . WL INLOC S T A A RA V E I O NO (M OFO

R R D A A ICOVE LI U D A IMEN N L I CI P A A

RA I E ARG TR D R

NICO RBA T A ARG R ’ E U PR LI E R LI AGR EFFE O T STA RA IM T T ) P ILLO- A E NIZ- E O A ICI IL- NEL- SS LE R B D LI I - LI D O- E EL I T T I - À d’Agri. insediative,di tipoturistico- qualila pianuracostiera, tazione pereff del +161%.Parallelamente, l’estensione delleurbanizzazioniinaree ruralielaframmen- boschi, chederivanodalrimboschimento spontaneooartifi nuta rispetto allamediaregionale, mentre nell’ambito “I rilievimontaniinterni” inuovi plesso vulcanico del Vulture” l’espansione delbosco (+26%)ènotevolmente più conte- che simuove lungouna traiettoria evolutiva propria. Ad esempio, nell’ambito com- “Il infatti, ècaratterizzato daunaspecifi esaggio, risultacheifenomeni rilevatinonoperano uniformemente; ciascunambito, Passando dallascaladell’intero territorio regionale aconsiderare idiversi ambitidipa- etto dellosprawl èpiùevidente negliambitisoggettiamaggiori pressioni ca combinazione didinamichetrasformazione, l’entroterra el’alta diMaratea Val ciale dipraterie, aumentano A EFFE Z E RA Autore: Ernesto Salinardi FO Abate Autore: Anna U P FO A OLLINO -E ST M RBA ZIONI IN T T LI EF EN ARAT O 14. O 13.ILM TT NIZZ S O IONE RA E D A A A ELLO L MMEN ZIONI IN ( AR TA ST P D ASS Z) E EN ELLE U V A A SPRA

S ICCIO TA R L' IONE U DAGR ZIONE RA AR WL RBA LE EE D D EL I - ELLE NIZ- R P U- E R

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Consumo di suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 222 > 223 Trentino Alto Adige hannopercentuali comprese frail2%e6%(fi Veneto ePiemonte siattestano frail10ed25%delterritorio; Liguria, Valle d’Aosta e le compresa frail30%ed50%;Calabria, Toscana, Friuli Venezia Giulia,Lazio, Lombardia, magna, Umbria,Abruzzo eCampania presentano unapercentuale diterritorio vulnerabi- (58%),laPugliaguono ilMolise (57%),laBasilicata(55%);Sardegna, Marche, EmiliaRo- presenta ungrado divulnerabilitàambientalealladesertifi medio-alto La Convenzione delleNazioniUnite perlalottaallaDesertifi Deserti FOCUS 1 Meteorologia applicataall’Agricoltura. Consiglio CRA-CMA, perlaRicerca elaSperimentazioneinAgricoltura -Unitàdiricerca perlaClimatologia ela 3 sonoquiconsiderati sinonimi. tematica delladesertificazione, Per semplicitàdiletturaitermini "sensibilità", e"rischio", "vulnerabilità" inrelazione alloro utilizzo riguardo la 2 haratificatogiugno nel1997; 1994edèentratainvigore nel1996;l’Italia traeorigine nel1992dallaConferenzateria didesertificazione, suAmbiente esviluppo; èstataadottatail17 diRio CMA Da ulteriori analisicondotte ascalanazionale, secondo unapproccio sviluppato dalCRA- per tutto il bacinodelmediterraneo allascala1:1.000.000(fi the MEDiterranean Region tare l’entità delfenomeno, con ilProgetto DISMED( Alloscopo difarinteragireGrecia, laSpagna el’Italia. traloro gliStaticoinvolti edivalu- queste nazionisiannoverano anchealcuniStatidelbacinomediterraneo tracuila di causeantropiche edicambiamenticlimatici,risultaessere incontinua espansione. Tra le nazioniadessere interessate daquesto fenomeno che, perl’azione spessocongiunta elasiccità nellezoneterventi) aride, Nelmondo, semi-arideesub-umide. sonooltre 100 vità edellacomplessità biologica delterreno, ancheintermini economici (costo degliin- di combattere ladesertifi United NationsConvention toCombat Desertification 3 , emerge unquadro variabiletraleRegioni: circa il70%dellasuperfi fi cazione cazione, intesa come diminuzioneoscomparsa dellaprodutti- ) èstataelaboratalamappadisensibilità ; laconvenzione, strumento giuridicamente vincolante inma- Desertifi cation Information System in cazione (UNCCD gura 1). gura 2). 2 alladesertifi cazione, cuise- cie della Sicilia 1 ) sipropone cazione D D Agency Fonte: EEA-European Environment FI EL ME E G S U E RA RT 1. D IFIC I T S E EN A RRA ZIONE S I B NEO, 2003 ILI D T EL À A BA LL CINO A

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Desertifi cazione regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 224 > 225 B Fonte: nostra elaborazione sudati FI IEN G U TA RA LE, 2011 2.VULNE RAB ILI T À ISPRA A M- tive Areas farle esaurire. Gestione nonsostenibile delterritorio significa utilizzare lesuerisorsecon un’intensità disfruttamento taleda 7 coloro chesonodeputatiaprendere decisioni( 6 DSS Progetto Europeo ( Medalus o 5 attraversocontro unsistema lasiccità diazionipilotanelleRegioni eladesertificazione delMediterraneo, 2008. 2005; Progetto 2-P.I.C. DesertNet perlalotta Interreg diunaPiattaforma IIIBMedOcc -Implementazione diServizi 2004; Progetto DesertLinks, nellaregione Progetto mediterranea Monitoraggio europea, edazionidilotta alladesertificazione DesertNet, 4 dell’EnteRegione la diretta partecipazione sioni edispecifi La Basilicata,perlasuacomplessità, èstatagià dallametàdeglianni’90oggetto dirifl meridionale dellapenisola. di quelladell’area potenzialmente arischio, centro- cherisultaconcentrata nellaparte copronole aree arischioin Italia circa il21,3%dellasuperfi di desertifi Questi datisonosuff delle interazioni difattor gati afenomeni didegrado ambientale oadunagestionedelterritorio nonsostenibile (fi aspetti socio-economici Nello specifi di supporto alladefi di supporto sertifi Scopo principaledellametodologia èfornire unostrumento dianalisideiprocessi dide- sociali edeconomici. viduazione delle"aree sensibili"attraverso l’analisi combinata dialcuniindiciambientali, Agri (esuccessivamente adottatacome standard alivello internazionale), giunge all’indi- System cazione, siainatto chepotenziali, diindividuare ifattori dirischioedessere, quindi, 6 ). Decision Support System Support Decision 5 cazione(CRA-INEA, Istituto NazionalediEconomia Agraria, 2007),perilqua- ), allacuimessaapunto hacontribuito ilcasodistudiodelbacinofi co lavulnerabilitàambientalealladesertifi che analisineiconfronti delproblema desertifi nizione delle possibili modalità di intervento (DSS, nizione dellepossibilimodalitàdiintervento ragati da quanto riportato dall’Atlanteragati daquanto riportato nazionaledellearee arischio Combating Desertification inMediterraneanCombating Europe: withStakeholders Science Desertification Linking MEditerranean Desertification And LandUse And MEditerranean Desertification i elementari(stratio sono strumenti informatici che utilizzano dati e modelli matematici a supporto di sonostrumentiinformatici di cheutilizzano datiemodellimatematici asupporto gura 3)che, singolarmente enelloro insieme, risultanocolle- decision maker 4 . Lametodologia ESA( layers ). ) relativi asuolo, clima,vegetazione e cazione èvistacome ilrisultato ). cazione, anche attraverso cie nazionaleedil41,1% Environmantal Sensi- Decision Support Support Decision ume es- 7 . , 1; Fragili 2;Fragili 3;Critiche1;2;3 crescente secondo alrischiodidesertificazione lasequenza: Sensibilità 9 ne dellepolitichegestionali,intensità diusodelsuolo). dall’erosione, rischio incendio, resistenza vegetale), allasiccità, copertura CQI (precipitazioni annuali,indice esposizione), diaridità diBagnouls eGaussen, modifi punteggi ingrado diesprimere ilpesoesercitato daciascunparametro ambientalenel L’interazione deicitatifattori elementari, desertifi di politicherelative allagestionedelterritorio, un’elevata comporta vulnerabilitàalla vegetazione, lescarseprecipitazioni concentrate inbreve periodidell’anno, lacarenza denza delterreno, l’elevata erodibilità delsuolo, lalimitataprotezione esercitata dalla A titolo esemplifi 8 mediati ed opportunamente riclassifi mediati edopportunamente la classeN,"nonaff sensibili alfenomeno delladesertifi Soil Quality SQI Quality Soil care lacondizione diequilibriounsistema ecologico, riunitiin classi o"qualità" cazione. , (tessitura, litologia, drenaggio, pietrosità superficiale, pendenza,profondità), cativo l’azione combinata difattori pen- elementaricritici,qualilaforte etta" elaclasseC3,estremamente "critica" cazione (fi . cati viene, infi opportunamente elaboraticon l’attribuzione di opportunamente gura 4),con lazonizzazione compresa tra ne, dellaaree sintetizzata dallaCarta Management Quality Non affette;Potenzialmente affette;Fragili 9 Vegetation Quality . MQI(implementazio- VQI (protezione VQI Climate quality 8 ,

Basilicata", 2005 desertifi cazione edellaRegione dellearee sensibilialla da "Carta Fonte: elaborazione diFerrara A. FI G U RA 3. S CHEM A E SA , 2005

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Desertifi cazione regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 226 > 227 E IL2007( NE ( TRA metodo ESA", 2010. "Analisi dellepotenzialitàapplicative del Fonte: elaborazione diMancinoG.da CEN FI D L Basilicata", 2005 desertifi cazione edellaRegione dellearee sensibilialla da "Carta Fonte: elaborazione diFerrara A. FI S PR EN A ELL G G

T R U U O IL2004 S II),2010 T E RA RA G I A U B G E

A ILI (E D IONE 5.V 4.C TT LE E S O E D PR AR ARTA D RT ELLE CL SA BAS E O I IFIC S ) A G E ILIC A ZIONE E RT

L FENOMENO D TT A ELL NE ZIONE ATA ASS O T D A P ) I E E , 2007

E AR S R E SA D - EE RT EL-

- Da evidenziare chelearee meno elevati( ( 40%delterritorioIl regionale, al2007,ècaratterizzato dacondizioni adiff Forestaledella Carta deiSuoli(2006). Regionale edellaCarta conducibile all’aggiornamento deglistratiinf una sostanzialeriduzionedelrischiodidesertifi (anni periqualièpossibileoperare unconfronto ascalaregionale, fi Dall’analisi deidatirelativi perglianni2004-2007inBasilicata allavariazionedell’ESA e Taranto, ove ilterritorio è, alcontempo, interessato dafenomeni erosivi, dauna certa orientale dellaregione, alconfi F 1,2,3 , percomplessivi 395.424ettari)ecirca il9,5%presenta livelli dicriticitàpiùo C 1,2,3 , percomplessivi 93.757ettari). fragili ne con leprovince diFoggia, Barletta-Andria-Trani, Bari e critiche sonolocalizzate prevalentemente nellazona ormativi dibaseoperato con l’introduzione cazione, circostanza prevalentemente ri- gura 5)siassiste ad erente fragilità stale, pianiforestali territoriali diindirizzo etc). nazionali eregionali, statalieregionali, aree SICeZPS,riserve pianidiassestamento fore- politiche ingrado diconiugare leesigenze gestionaliaquelledisalvaguardia (parchi getale chepuòessere defi non interessate opotenzialmente sensibiliusufruisce, invece, ve- siadiunacopertura fi severità vegetale climaticaaccompagnata edallosfruttamento ai dalimitatacopertura ni agricoli delterritorio deiterreni. regionale Laparte chericadenellearee attualmente nita "attiva" nellaprotezione delsuolo(aree boscate), chedi (M Autore: Antonio Bellotti Autore: Antonio GA FO Autore: ErnestoSalinardi FO T T LLICCHIO ( T O 2. O 1.C ) T A O L RR A NCHI P EN Z) T E A A

P LV I ST AR ICCI O,

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Desertifi cazione Bonifi che da amianto. Archivio iStock (circa 300.000siti)sonocontaminati maquesta percentuale enecessitano diinterventi, circa tre milionidisitipotenzialmente contaminati. Le stime mostranochepiùdell’8% no diinfl da incidere sullepoliticheeconomiche deiPaesi membriperdiverse generazioniepersi- con lerisorsepubblichedisponibili.Ladimensionedelproblema ascalaeuropea ètale einBasilicata,nonsonoconfrontabilie ilnumero deisiticontaminati, nonsoloinItalia Attualmente questo approccio èquellopiùprofi per unusosostenibile avantaggio dellefuture generazioni. alla possibilitàincasodiriusodeibrownfi anche intermini socialiedeconomici, superioriaicosti dibonifi nella capacitàdiinnescare trasformazioni urbane talidaprodurre benefi Il successoIl del risanamento deisiticontaminati cosiddetti " economici, ambientaliesanitari. perfi modo icosti delleazionidirisanamento spessosuperiorialvalore dimercato dellesu- obiettivi direcupero, delterritorio. valorizzazioneesvilupposocio-economico questo In pubblica edellerisorseambientali,sonooggi incontinua evoluzione verso piùambiziosi dei sitiinquinati,inpassato individuaticome obblighipergarantire latutela dellasalute migliaia dianniseaffi sono molto lenti,così ilcompleto risanamento deidannicausatialsuolopuòrichiedere cipali fonti dicontaminazione delsuolo. Come iprocessi naturalidiformazione delsuolo lose, l’abbandono disitiindustriali,militarieminerari,gliincidenti,sonostatitraleprin- chimiche edidiscaricheinadeguate oabusive, lagestioneimpropria disostanze perico- l’incrementoultimi quarant’anni, dellaproduzione dirifi tività umanequalil’industria, l’agricoltura, eilturismo. l’urbanizzazione Nelcorso degli progressivoIl degrado delsuolopuòessere det e boni Contaminazione Capitolo 13 in seguito allacessione diattivitàindustriali. attesa diunanuova destinazioned’uso. Sitrattadi aree degradate in ambito urbanooperiurbanodivenute derelitte nonpiùutilizzate perfinalitàproduttive termine eperquesto anglosassone (campi"bruni")indicasuperfici in Il 1 ci, possonotrovare all'interno diprocedimenti copertura incuisiconciliano interessi uenzare lacompetitività delleimprese. Oggi neiPaesi sitrovano membridell’UE fi ca delsuolo dato aprocessi dirigener elds, learee dipreservare vergini, " azione naturali. Gli interventi dibonifi azione naturali.Gliinterventi cuo dirisultati,inquanto ladimensione erminato daeventi accidentali odaat- uti, l’utilizzo diff brownfi elds ca. Si pensi, adesempio, " 1 , variconosciuto uso disostanze cicomplessivi, greenfi eld ca ", ",

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Contaminazione e bonifi ca del suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 230 > 231 Proprio ladefi possibili presenti neisiticlassifi fi da organici policlorurati minerali, il13%daidrocarburi policicliciaromatici, il6%daBTEX, il4%dafenoli eil2,4% Austria eBelgio.Italia, 37%circa Il deisitiècontaminato dametallipesanti,il34%oli menzionati come lesorgenti dicontaminazione piùfrequenti inLussemburgo, Lettonia, le raffi contaminazione sonoquellemetallurgiche, ipolichimici,lecentrali termoelettriche e da serbatoi edatubazionigliincidenti;leindustriemaggiormente responsabili della industriali lecausepiùfrequenti dicontaminazione delsuoloedellafaldasonoirilasci striali delpassato ealtrattamento eallosmaltimento dirifi minati. Lacontaminazione riscontrata 2025 èprevisto essere parial50%deisitiattualmente ritenuti potenzialmente conta- e monitoraggio ambientale. numero totale Il deisiticontaminati dabonifi è incontinua crescita pereff 2 questo settore complessa. particolarmente normativo, masoprattutto ditiposcientifi che non arrecano danni ai comparti ambientaliconnessi conche nonarrecano ilsuolo. danni aicomparti ad un’accezione non solosanitaria,maecologica, glistandard diqualitàdeisuolirappresentano leconcentrazioni possibili viediesposizioneeipercorsi dicontaminazione dellediverse matriciambientali.Estendendo ilriferimento zione CSdellasostanzainesame, chedetermina unrischioritenuto accettabile perlasalute umana,considerate le Ladefinizionedistandard diqualitàdeisuoli perunadatasostanzaSèl’individuazione diunvalore diconcentra- 6 viventi (biocenosi), ovvero di modificare lecaratteristiche proprie dell’ambiente abiotico. è associato, invece, allapresenza disostanze ingrado diindurre unatossicità potenziale neiconfronti degliesseri l’inquinamento edellerisorseidriche),mariferito delsuolo-sottosuolo asituazioniincui l’inquinamento delsuolo la definizionedi"sito dabonificare", nonpiùriferito asituazionidimero abbandonodirifiuti(anche nonproducenti L’evoluzione normativaitaliana,dalDLgs22/97eDM471/99alD Lgs 152/06,corrisponde adunaevoluzione del- 5 distorsioni dimercatoforti perleimprese ecosti dirisanamento ambientalemolto diversi. da comuni, haelaborato disciplinediverse perlabonificadeisiticontaminati, cosicchè taleeterogeneità introduce tà el’onere distabilire condizioni piùrestrittive erequisiti minimi.Ciascunstato membro, purnell'ambito dilineegui- aspetti, laDirettiva individuadeirequisiti minimiobbligatori, lasciandoedemandandoagliStatimembrilapossibili- stenza dellaresponsabilità, debbaessere provato l’elemento soggettivo dell’operatore (doloocolpa). Sututti glialtri deisingoliStatimembri,iqualipossonodiversamenteoggettiva, derogabile stabilire daparte che, aifinidellasussi- con riferimento allaprevenzione eriparazionedeldannoambientale. Essaintroduce unregime diresponsabilità materia vigelaDirettiva In 2004/35/CEchestabilisce 4 suolo emodificaladirettiva 2004/35/CECOM (2006) 232. Vedasi Proposta diDirettiva delParlamento Europeo edelConsiglio cheistituisce unquadro perlaprotezione del 3 basata suunconcetto dibonifi pericolose, comunque, secondo unanorma dei rifi contaminati èavvenuta inizialmente con riferimento allenormerelative allagestione interno" di disequilibriointermini dicosti fi impongono obblighimolto diversi aglioperatori economici, creando così unasituazione tevoli diversità traivariregimi nazionaliriguardanti l’aspetto dellacontaminazione che A fronte ditalequadro, dimostrativo "no- dialtissimiinteressi economici, siosservano che Progress inmanagement ofcontaminated sites(CSI 015) 4 nerie. Degni di nota sono poi anche le stazioni di servizio elelavanderienerie. asecco, Degni dinotasonopoianchelestazioniservizio , intervenuta nelsettore, intervenuta con Italia laDirettiva 2004/35/CE.In uti, poiallenorme diprotezione delsuolo ed alrilascionell’ambiente disostanze 3 standard , iltutto inassenza diunanormacomunitaria organica especifi nizione deglistandard diqualitàdeisuoli di qualitàconnessi all’utilizzo previsto dell’area. cati come contaminati, prescindendo dalraggiungimento fi 2 . etto dell’avanzamento delleindagini dicaratterizzazione ca legato, sostanzialmente, allarimozione dirifi ssi eunadistorsione dellaconcorrenza nelmercato è riconducibile adattivitàcommerciali edindu- co etecnico-operativo, rende lagestionedi i principigeneraliinmateria diresponsabilità ambientale, , tiva lacunosa,indeterminata esoprattutto EEA Report , agosto 2007 6 , chenonèsolounproblema uti. Neisiticommerciali ed 5 lagestionedeisiti ca sulleboni- care entro il uti tossici nale di OIEIDCTR/NIEDSRSAAIDCTR UNITÀ INDICATORE SCALA DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE BON12 BON11 BON10 BON9 BON8 BON7 BON6 BON5 BON4 BON3 BON2 BON1 rgamzoeRgoaeRM Regione Regione M€ % Regione R Programmazione Regionale I economico eterritorio % Bonifi contaminazione Diff EEA Localizzazione n.ro puro dipericolosità Indice ambientale Contaminazione permatrice P Numero siti Pericolosità Contaminante Km D Km P Persistenza contaminazione P economico P Contaminazione comparto Siti diinteresse nazionale Densità Territoriale Siti censiti Piano regionale dibonifi usione della che comparto stualmente allaL.R.n.6del2001.Laricognizione eclassifi La BasilicataèinfattidotatadiunPiano Regionale diBonifi contenute nelPiano Regionale diBonifi L’indicatore ilbilanciodellerisposte complessive allecontaminazioni riporta pregresse, rispetto agli interventi complessivamenterispetto agliinterventi postiinessere. taminazioni pregresse, contenute nelPRB, dellecontaminazioni dinuova generazione attuale dell’ambiente deve perciò svilupparsicome unbilanciocomplessivo dellecon- nuova generazioneedeisitiinquinatidiinteresse nazionale. Lavalutazionedello stato fettivamente destinatiallabonifi minazione delterritorio lucano, dipendedallostato attualedeisiticensiti dalpianoef- contaminato edibonifi del D.Lgs.152/2006 esarebbe ancor piùerronea rispetto alleattualidefi 2e17 delD.M.equivalenza èesclusagià 240e251 dagliarticoli 471/1999edagliarticoli nel pianoregionale nonpuòritenersi equivalente all’anagrafe deisitidabonifi norme regionali alD.Lgs. l’elenco 152/06il12/12/2013.Indubbiamente deisiticensiti vigore delD.Lgs. 205/2010chestabilisce qualetermine ultimoperl’adeguamento delle La consistenza delpianodicuitrattasi,infatti,èrimastaconfermata fi i criteri diquesto pianocon quelliattualisopraggiunti con ilDM471/99eD.Lgs. 152/06. lutazione nonpuòridursiallasuperfi perl’attuale valutazionedellostatofondamentale dell’ambiente. importanza Questava- relativo all’anno 1998.Laverifi zione delD.M. 471/99edelD.Lgs. 152/06es.m.i., sebbenecontenga unaggiornamento Tale pianifi risale al1997-1998edèstatasviluppatasecondo icriteri delDM.18516/05/1989. BON1. PIANO REGIONALE DI BONIFICA c ueost .opr Regione n.ro puro Numero siti R ca EEA % EEA Regione % % EEA Numero matrici R I % S D cazione nonpuòconsiderarsi conforme aicriteri sopraggiunti con l’emana- relativa 2 2 siti/Km siti/Km realtà lostatoca. In attualedell’ambiente, inmerito allaconta- 2 2 rgoenr uoMATTM - ISPRA EEA n.ro puro regione n.ro puro regione ca delconseguimento degliobiettividipianorisulta ca, deisiticontaminati opotenzialmente contaminati di ciale constatazione dell’anacronismo esistente tra MISURA n.ro puro ca (PRB)eaquelledinuova generazione. Basilicata OT STATO FONTE Basilicata Basilicata Basilicata Basilicata cazione deisitiinessocensiti ca (PRB),approvato conte- ATTUALE ☺ ☺ ☺ ☺ ☺ no all’entrata in nizioni disito care. Tale TREND ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Contaminazione e bonifi ca del suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 232 > 233 N S L.R. n.6/2001 Fonte: Piano RegionalediBonifi ca FI I A T G LE I CEN U RA D I 1.CL S B I ONIFIC T I NEL ASS IFIC A P I A A NO ZIONE R E G IO- D EI situazione fi dicatori oggi utilizzabili. Tale disomogeneitànonconsente divalutare l’evoluzione della L.R. n.6/2001.Icriteri divalutazioneadottatidalpianononsonoomogeneicon gliin- La fi valutazione delleprioritàdiintervento. ni poste inessere sonostate realizzate/fi immediati eilrelativo stato diattuazione. Trattandosi disitiproprietà delle P.A. leazio- 5considerati oggetto diinterventi di emergenza delPRBsono6. La tabella2neriporta particolare, sirilevacheisiticlassifi In vanza. Taleclassifi bonifi ilcensimento di890siti.Queste aree PRBriporta sonoclassifi Il SITI CENSITI DAL PIANO REGIONALE DI BONIFICA gura 1 riporta lostato deisitico gura 1riporta cati esclusidalpiano, sitidibassarilevanza,rilevanzamediaealtarile- no allostato attuale. cazione derivadall’applicazione dell’algoritmo defi ntaminati inBasilicatacosì come individuato nella cati ad alta rilevanza facenti parte delprogrammacati adaltarilevanzafacenti parte nanziate dallaRegione. cate in:sitimarginali o nito nelPRBperla eaoi araDiscaricarifi Menavoli, Lauria Discaricherifi Pallareta, Potenza Indagini/stato Calvello Piesco-Isca delGallo, Riferimenti atti Camastra Discaricarifi San Vito, Matera Azioni Tipologia sito dismessa Industria Ex Liquichimica, Tito Località urbani urbani urbani Discarica rifi urbani con discaricaaziendale fi ra diinfrazionerisultanosolo10periqualicon D.G.R. n.1730/2013sonostaticoncessi I siti,invece, realmente oggetto diabbandonorifi norme previgenti. quantità ditalisiti,chetrattasidiscaricheregolarmente constite egestite secondo le nella sedutadel30.09.2010,n.2003/2077C(2003-2338),avendo riconosciuto, lamaggior della Commissione Europea procedura neiconfronti archiviata dellaRepubblicaItaliana, potenzialmente contaminate chesonorientr Tra isiticlassifi autorizzata. come regolarmente chiusoaseguito delcessato esercizio peraver colmato lavolumetria sesto sito,Il corrispondente alladiscaricadirifi la redazione delnuovo con PRBèstataavviata D.G.R. n.678/2013. rilevanza saràilnuovo PRBadeseguirneilcensimento. Laprocedura diaffi vori peri7sitisono conclusi, mentre per 3sonoincorso. Per glialtrisiticlassifi nanziamenti fi uti solidi uti solidi uti solidi uti solidi cati abassarilevanzanerisultanocompresi 152censiti come discariche DM 471/99 Caratterizzazione discariche Adeguamento D.M. 471/99 Caratterizzazione D.M. 471/99 Caratterizzazione Sito candidato allarilevanza D.M. 468/2001 Sin nalizzati allarimozione deirifi G 7320 Sito oggetto dicaratterizzazione ai DGR 1733/2004 Sito oggetto dilavori distabilizzazione DGR 1289/2010 Sito oggetto dicaratterizzazione ai DGR 1473/2002 Sito oggetto dicaratterizzazione ai DGR 1476/2002 uti abbandonatiealripristino; irelativi la- ate nellaproceduta diinfrazionedaparte uti solidiurbanidiMarateaèriconosciuto uti, ancora interessati dallaprocedu- contaminato sensi delD.M. 471/99risultato non 152/06 caratterizzazione aisensidel D.Lgs. dei bacini;attualmente oggetto di contaminato sensi delD.M. 471/99risultato non contaminato sensi delD.M. 471/99risultato non produttivi bonifi di progettazione degliinterventi allo stato attualeèincorso la in sicurezza ecaratterizzazione; con D.M. Ambiente; oggetto dimessa nazionale,eff ca e ripristino-riutilizzo aifi ca eripristino-riutilizzo ettivamente riconosciuta damento per cati abassa ni (2013) COMUNI D EME D Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati MINE PR FI Ambientale Fonte: Uffi D TAB I ELL I G O PR ATT U ELL GRA RG cio Prevenzione eControllo RA A OCE D

U cio Prevenzione eControllo BAS ENZ EL A 2. A MM TAR 2. D ZIONE, 2013 P ILIC S U A I A I PR I RA

A T A D

D NO I N.2003/2077 EL O ATA

I ME PR D GRA I INF D PRB E E I S D MM EN B D IO E ONIFIC O RA T A STAT T GG I NEL ZIONE

E D R E I - TT A O

O

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Contaminazione e bonifi ca del suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 234 > 235 P Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati FI E G R U COMUNE cio Prevenzione eControllo RA 3.NUME R O D I S I T I lente all’anagrafe deisitidabonifi Come evidenziato inBON1,l’elenco deisiticensiti nelPRB(890)nonpuòritenersi equiva- ne ilpianodicaratterizzazione. nove sonoincorsole attivitàdicaratterizzazione eneirestanti dueèincorso didefi esecuzione (bonifi Viggiano Alpiovest (Monte Alpi5or);quattro Enoc4,Monte 1eMonte sonoincorso di di Enispaoggetto diprocedimento: dueprocedimenti sonostati chiusi nelterritorio di quinamento. particolare, nell’area In della Val d’Agri risultano17postazionipetrolifere e poiaquellicon inquinamento passivo ed, infi ne degli83sitisviluppatasuseianni,dandoprioritàaquellicon inquinamento attivo approvata laproposta diEnispaprogrammazione dellatempistica dicaratterizzazio- altrettanti sitidipozzi petroliferi. Previ accordi con glientiterritoriali interessati, èstata spa hapresentato 83comunicazioni disituazionipotenziale inquinamento relative ad logamente adaltrisitigià censiti nelPRB. DopolapubblicazionedelPBR,societàEni sottoposte aprocedimenti dicaratterizzazione ebonifi attuali, attivitàesplorative eattivitàdismesse. Tutte queste postazionipetrolifere sono PRB. Questatipologia disiticomprende 108aree, oggetto diattivitàpetrolifere estrattive I pozzi petroliferi delprogramma rappresentano lamaggior amediotermine parte del PRB eff bonifi dei sitiperComune. un miglioramento dellostato ambientale regionale. Lafi una sostanzialediminuzionedeisitipotenzialmente inquinati/contaminati, attestando i lottidelSINdell’Area di Industriale Tito. attesa dell’aggiornamento In delPRBsirileva i qualinonrisultanoincorso procedimenti. Gliunicisitiinclusi,allostato attuale, sono zione ebonifi 390 erappresentano sitiricadenti,aqualsiasititolo nati dinuova generazioneeisitiinquinatidi BON2. NUMERO SITI CENSITI care; conseguentemente, l’indicatore prende inconsiderazione isolisiticensiti dal ettivamente destinatiallabonifi conteggioca. Il noncomprende isitidelPiano Regionale diBonifi ca Costa Alpi3dir, 2,Monte Molina Alpi4x);in Alpi-2,Monte Monte care daredigere secondo l’attuale defi ca,isiticontaminati opotenzialmente contami- interesse nazionale. Isiti,sonoattualmente ne, aquellisenzaalcunaevidenzadiin- , inunprocedimento dicaratterizza- ca ai sensi delD.Lgs. 152/06,ana- gura 3indicaladistribuzione nizione disito da ca per ca nizio- stanziamento difondi adhocperlaloro messain sicurezza ebonifi ha fatto sìcheessevenissero presenitari esocio-economici, incarico dalloStato, con le e grave dacostituire unserio pericolo perlasalute pubblicaeperl’ambiente natura- l’inquinamento disuolo, sottosuolo, acque superfi La legislazione italianariconosce qualiSitid’Interesse Nazionale(SIN)quellearee incui sento con icomuni diFerrandina ePisticci, come indicato dallafi dei SIN,cheintermini strategici comprendono sial’area industrialedi Tito chela Val Ba- striali dellaRegione. Sirilevalacoerenza ditaledato ancherispetto allaperimetrazione di Tito, Ferrandina, Pisticci e Viggiano, ossiaincorrispondenza delleprincipaliaree indu- zione inatto epotenziale. evidente cheil59%deisitièconcentrato Risulta neicomuni Questo parametro riassumelafrequenza sulterritorio regionale dieventi dicontamina- tali rientraneiSIN. strano, ancora unavolta, come lamaggior nell’insieme lasuperfi to dalladimensionedeiSIN,aventi l’ordine digrandezza delchilometro quadro; mentre I datiattualmente disponibiliindicanochetalepar caratterizzazione edellaprogettazione degliinterventi. solo nellafaseconclusiva delprocedimento, allorquando sianodisponibiliirisultatidella mazioni suisiticontaminati. Lasuperfi lascarsitàdeidatidisponibili,dipendentidallastrutturadelleinfor-compensa inparte bonifi fi Legge n.388/2000 inquinati) descrive edaggiorna quellichesonoi "SitidiInteresse Nazionale" (SIN)preventivamente definitidalla D.M. Il Ambiente 18settembre 2001,n.468(Programma nazionale dibonificaeripristinoambientale dei siti 7 la superfi zione potenziale oinatto. tra Questavalutazionevieneeseguitacalcolando ilrapporto L'indicatore BON3indicalaquantitàditerritorio compromessa daprocessi dicontamina- BON4. SITI DI INTERESSE NAZIONALE BON3. DENSITÀ TERRITORIALE cie delterritorio regionale. Ancheinquesto casosiescludonosoloisitieff 7 . Lagravità dellacontaminazione inqueste zone, con rilevanti impatti ambientali,sa- cati,perciò, ilrisultato ottenuto puòconsiderarsi conservativo. Tale impostazione ciedeisitioggetto diprocedimento dicaratterizzazione ebonifi cie dituttiglialtrisitidiversi dai SINèparia157.846m cie diunsito contaminato infatti,èdeterminabile parte deisiticontaminati opotenzialmente parte ciali esotterranee ètalmente esteso ametro èprevalentemente infl gura 4. ca. La titolarità dei caelasuper- ettivamente 2 . Idatimo- uenza- T T Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati P FI O O COMUN I, 2013 G T U ENZI cio Prevenzione eControllo RA 4. A LMEN R A LE I PART D T EI E CON O S P I T E I CEN R TA

A MIN M B S I I- A T I -

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Contaminazione e bonifi ca del suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 236 > 237 - July2007 Productmille oftheGross Domestic (GDP) remediation countries inselected asper -Expenditure forcontaminated sites Fonte: European Environment Agency FI N (2007) CON A G LE U TA RA P MIN E 5. R L SP AT A

E I G SA P E E ST

R A IONE NNU UNI T A D À N EI D A I ZIO- S P I T IL I contaminati; laBasilicatacon 0,36%e2siti. contaminati; laSardegna con il6,5%e3siticontaminati; ilPiemonte con il4,2%e6siti si annoverano: laCampania con il17,9%e6siticontaminati; ilLaziocon il6,8%e2siti minati. Tra leregioni aventi unasuperfi parial2,4%dellasuperfi attuale indicaunrapporto Nazionale diBonifi teresse nazionale, espressa inpercentuale, eilnumero deisiticompresi nelProgramma dove sirappresenta, perciascunaregione, lasuperfi postoche laponeall’undicesimo traleregioni italiane, come evidenziato nellafi La regione BasilicatahadueSitidiInteresse Nazionale: Valbasento e Tito, unnumero modelli ditutela dell’ambiente provenienti dall’ordinamento comunitario. menti dimessainsicurezza, caratterizzazione ebonifi tale evidenzanonpuòprescindere dallaconsiderazione dellacomplessità deiprocedi- dei fi da ogni nazioneallabonifi di rappresentata nellafi zione dellabonifi merito aiSINriguardano l’insuffi lo sviluppoesalvaguardia deiterritori interessati. Idibattitielepolemichericorrenti in sono spessocoinvolte come ecome soggettiattuatori responsabili degliinterventi del- procedimenti deiSIN,infatti,èdelMinistero dell’Ambiente, mentre leAutorità Locali 8 EEA: in quanto adevoluzione giuridica erisorsefi ètraleprimenazionieuropee dalmomentocondivisibili chel’Italia soloinminimaparte, I datiEEA nanziamenti assentitiregistrano ritardi gener European Environment Agency 8 normalizzatiperunitàdiPILesuperfi ca, necessaria perlarestituzione agliusilegittimi. Tali discussionisono ca neirelativi aggiornamenti succedutisi neltempo. dato nazionale Il gura 5, ove si riporta laricognizionegura 5,ove deifl siriporta ca neivarisettori diintervento. Èvero, però, chetempi dispesa -Agenzia Europea dell’Ambiente cienza dei fi cie vincolata superiore allapercentuale nazionale nanziare destinate allabonifi nanziamenti eilunghitempi perlarealizza- cie, confermano laposizioneitaliana, cie totale, distribuito in57siticonta- ali in tutta Italia. L’interpretazioneali intuttaItalia. di cie occupata daisitiinquinatidiin- ca, emergenti dallenuove istanze e ussi fi nanziari destinati ca delterritorio. gura6 L’indicatore tralasuperfi rappresenta ilrapporto costituisce titolo perlarestituzione agliusilegittimi dell’area elosvincolo dellegaranzie finanziarie. diavvenuta bonifica rilasciatadallaProvincia,nifica. Lacertificazione 248comma 3delD.lgs. aisensidell’art. 152/06, didestinazioneurbanisticacome vincolo nelcertificato all’utilizzo dell’area152/06 devono soggettaabo- riportarsi L’obbligo dibonificaègarantito daonerireali 253 delD.Lgs. eprivilegi specialiimmobiliaricheaisensidell’art. 9 superfi L'indicatore BON4rappresenta programma. no eriutilizzo attraverso fi zioni, incontrapposizione allaprogrammazione degliin compromessa dastatidicontaminazione, ingenere derivantidapassate industrializza- perfi di programma. stino eriutilizzo attraverso fi zazioni, incontrapposizione allaprogrammazione degliin te compromessa dastatidicontaminazione ingenere derivantidapassate industrializ- cie delterritorio regionale (fi cie delterritorio regionale (fi nanziamentinazionalisecondo lostrumento degliaccordi di nanziamenti nazionalisecondo lostrumento degliaccordi il rapporto tralasuperfi il rapporto gura 7).Sirilevalaquantità gura 7).Sirilevalaquantitàditerritorio pedantemen- cie deiSINancora vincolata cie deiSINancora vincolata ela terventi dirisanamento,terventi ripristi- terventi dirisanamento,terventi ripri- di territorio pesantemente 9 elasu- R Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati G FI Fonte: ISPRA Annuario FI R S U E O INI IME G G P G U U E ION cio Prevenzione eControllo RA RA R D FICIE TA EI VINCOLINEI 7.EVOLUZIONE 6. A LE E LI RAPP A S (2008) IN E R EL O RT AT S U O IVO NUME- P E TRA D R D UE FICIE EL

S R IN E-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Contaminazione e bonifi ca del suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 238 > 239 R T T Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati FI I U EL G P A OLO U AT LE, 2013 cio Prevenzione eControllo RA IV G 8.NUME A I A INCI

D I APPART D ENZ R O A D

ENENZ I P E S I R T CEN- I P A E E R

dimento dicaratterizzazione ebonifi conteggiatiSono isingolilottidelSIN Val Basento edelSINdi Tito etuttiilotticon proce- tenendo conto deilottiricadentiaqualsiasititolo nelprocedimento dicaratterizzazione. mente èquelloestrattivo ediprospezione diidrocarburi. Tale incidenzavienecalcolata cheincidemaggior- Basilicatailcomparto In economico diappartenenza. comparto L’indicatore consente diriconoscere laprovenianza dellacontaminazione rispetto al colo il0.062%delterritorio regionale. di 5volte rispetto allaperimetrazioneiniziale. Attualmente risultaancora oggetto divin- L’elaborazione deidatidimostrachelasuperfi da stabilirsiinfunzione delgrado dipericolosità dellacontaminazione. questicasiilcosto ricadesullaPubblicaIn degliinterventi Amministrazionedaeseguirsisecondo un ordine dipriorità queisitiincuinonsonoindividuabili isoggettiobbligatiall’esecuzione Sono dellacaratterizzazione ebonifica. 10 I "sitiorfani" proprietà. qualunque inadempimento profi comporterebbe integrità fi deisitisonoassociati interessi evidente cheallamaggior economiciRisulta parte lacui mente cautelativo, inquanto vengono esclusi dalconteggio soloisitibonifi contaminati vengono classifi deiprocedimentidell’ultimazione dicaratterizzazione ebonifi in Basilicataèancora troppo esiguoperstimare la zione el’avvenuta bonifi La duratadellacontaminazione misurailtempo interc competenza delMinistero dell’Ambiente e Tutela del Territorio edelMare. BON5. CONTAMINAZIONE PER COMPARTO ECONOMICO BON6. DURATA DELLA CONTAMINAZIONE • • • siti acontaminazione recente -D.Lgs. 152/06. siti acontaminazione pregressa -D.M. 471/99alD.Lgs. 152/06; siti acontaminazione storica -D.M. 471/99; nanziaria dipendedallarestituzione dellearee agliusilegittimi, inquanto 10 rientrano per la maggior parte nei SIN, perciò le loro sorti ricadononella neiSIN,perciò leloro rientranoperlamaggior parte sorti ca delsito. numerodibonifi degliinterventi Il cati in: ca. Lo scenario risultante può considerarsi estrema- cie deiSINècomplessivamente diminuita cui interventi sostitutiviindannodella cui interventi durata dellacontaminazione. attesa In orrente tral’evento dicontamina- ca, isitipotenzialmente ca fi nora ultimati cati. grafi mentre l’altro èinviadefi ne didueAccordi diProgramma dicui,unoèdestinato alSIN Val Basento, già stipulato, lare complessità edilungadurata. Tale contesto potràtrovare giovamento dall’attivazio- e decisoridituttiiSIN,èimpegnato inprocedure tecniche edamministrative dipartico- del Territorio edelMare che, dovendo approvare inConferenza gliattiistruttori diServizi nati diinteresse nazionalelacuititolarità ricadesulMinistero dell’Ambiente edella Tutela La fi 11 rente trailpunto dipericolosità diciascuncomposto eillimite orizzontale dipericolo. tutti icontaminanti riscontrati nelleac i Furani come limite dipericolosità. L’elenco sull’asse orizzontale riportato comprende di fi pericolosità dellacontaminazione delsuoloedelleacque sotterranee. Igrafi nisce come indice dipericolosità assoluta,inbasealqualeèpossibilecalcolare illivello di Diossine eiFurani, paria0,00001g/litro perleacque e0,00001mg/kgperilsuolo, sidefi ce suolofacendo riferimento alla Tabella 1dell’Allegato 5.Per questimotivilaCSCperle più bassainassoluto nell’elenco deicomposti. Analogamente puòritenersi perlamatri- sti amaggiore pericolosità, inquanto illimite normativo corrisponde allaconcentrazione per leacque sotterranee incuièpossibilericonoscere leDiossineeiFurani come compo- stabilite dal D.Lgs. 152/06.La Tabella 2dicuiall’Allegato 5delD.Lgs. leCSC 152/06riporta lo vieneeseguitautilizzandolerispettive CSC,Concentrazioni diContaminazione, Soglia La valutazionedellapericolosità dellacontaminazione delleacque sotterranee edelsuo- i grafici rappresentano unavalutazione semplificatadeilivelli dipericolosità. BON7. PERICOLOSITÀ gura 10 e 11, riportano inscalalogaritmicainversa laCSCstabilitaperleDiossine e gura 10e11,riportano gura 9indicachelacontaminazione pregressa èriferita ailotticompresi neisitiinqui- che Sebbene siacorrettoSebbene correlare allecondizioni specifichediciascun sito lapresenza deicomposti, 11 consentono diriconoscere illivello dipericolosità come ladistanzaintercor- nizione. que eneisuolidellaBasilicata.Le rappresentazioni ci seguenti, - Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati S FI I T G I CON U cio Prevenzione eControllo RA 9. TA P MIN E RS AT I ST I ENZ A L 2010 A

D EI

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Contaminazione e bonifi ca del suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 240 > 241 P P R FU ZIONE LO C NE LO Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati FI PR Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati FI OLICO E A I G G SP R LCOL EVI S S RA U U D I I LE E T T cio Prevenzione eControllo cio Prevenzione eControllo RA RA ELLE NI TT À À ST D R D 11. LIVELLI 10.LIVELLI D D AT O O EL O IO ELL ELL B I A P A SS S IFENILI E L LIMI R CQUE UOLO C R A A I INE, FU SP CON CON LE E TT S D T O TA TA E D IO O A D TT I RA PR LCOL MIN MIN SS A I P E L LIMI P E EVI NI E INE E RRA E R A A R ICO- AT - ZIO- ST ICO- NEE I O T E Tra icontaminanti delleacque sotterranee presenti inBasilicata,fi Si evince cheperleacque sotterranee nessunpunto dipericolosità interseca illimite. no adoggi, nonsono sanitarie edambientali. funzione deldiverso contesto territoriale, infl li, agricole, edurbane, così davalutare lapericolosità dellostato dicontaminazione in Questo indice esprimeintermini percentuali ladistribuzionedeisitinellearee industria- presentano unabassafrequenza esuperanoleCSCinunnumero ridotto dicasi. zione diquesto parametro alBON7consente divalutare come icomposti piùpericolosi rogeni nelsuolo, riscontrata tre volte perisolicomposti alifaticicancerogeni. L’associa- composti policicliciaromatici. Siriconosce, inoltre, labassaincidenzadicomposti cance- ne dimetallinelleacque sotterranee, mentre il Il grafi bientale diciascunamatrice ambientaleconsiderata. nanti eilnumero disitiinteressati, tanto del suoloedelleacque sotterranee. Quanto maggiore èilnumero diclassicontami- questo modoèpossibilecorrelareIn ilnumero elatipologia dicontaminanti con lostato espressa dallapercentuale disitiinteressa minanti presenti nell’ambiente. Lacontaminazione delsuoloedelleacque sotterranee è La variazionedellostato dicontaminazione ambientaledipendedallavarietàdiconta- uguale aquellaassuntacome limite dipericolosità. da PCBraggiunge illimite dimassimopericolo, inquanto talicomposti hannounaCSC Il grafi pericolosi. presenti leDiossineediFurani mentre gli BON9. LOCALIZZAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE BON8. CONTAMINAZIONE DELLE MATRICI AMBIENTALI co dellapericolosità dellacontaminazione delsuolomostrachelacontaminazione co dimostra che la maggior parte dei siti co dimostrachelamaggior parte maggiore saràlostato dicontaminazione am- altri sonodisvariatiordini digrandezza meno ti daunadeterminata classedicontaminanti. uenzando drasticamente leconseguenze caratterizzati presenta unacontaminazio- suolo èprevalentemente contaminato da T CON A Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati COME NUME FI CON O CQUE G P U TA TA E cio Prevenzione eControllo RA R MIN MIN CI S 12.F O AS TT A A CUN ZIONE N E R R RRA T O EQUENZ E, 2013 D A I NEE E CL S D U EL ASS P A E S SPR

RA E D UOLO E I D MEN- E I SSA

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Contaminazione e bonifi ca del suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 242 > 243 MEN MEN CON TAB Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati D FI Ambientale Fonte: Uffi S S O I EI A G TT IL U ELL S TA cio Prevenzione eControllo T T RA E I E CON O, 2013 T RRA S MIN cio Prevenzione eControllo I O UOLO CHELE A 13.LOC 3. GG NEE, 2013 A TA S ZIONE IN E I T TT MIN I A P O LIZZ O AT D T I ENZI I INCUIL T A A PR E ZIONE CQUE R OCE A E SSA L- D I-

A

altri hannounindice dipericolosità relativo elevato. Igrafi 9; inoltre, inentrambiicasi alcunideicontaminanti rilevatisonoditipo cancerogeno ed ziano ben10superamentidelle CSC,enelleacque sotterrane delsito 2seneritrovano numeroIl complessivo alto sebbene, nonèparticolarmente nelsuolo delsito 3sieviden- (Tabella 3). mentre in9sitilostato dicontaminazione interessa siailsuolocheleacque sotterranee che in68casilacontaminazione hainteressato unicamente ilsuolo, in69sololeacque, base aidatidisponibilisullacaratterizzazione deisitioggetto diprocedimento siosserva pericolosità sidesume dall’indice dipericolosità relativo, secondo icriteri diBON7.In fusione dellecontaminazione èquellaestesa adentrambelematrici,mentre illivello di consente divalutare lacriticitàdei sitisecondo icriteri diBON10,incuilamaggiore dif- ranee. Laletturacombinata con BON7,r lando ilnumero disitiincuil’inquinante siritrova sia nelsuolochenelleacque sotter- L’impatto dellacontaminazione sivalutainbaseallasuadiff industriali esoloil7%sitrova incentri abitati. I datimostranocheilmaggior numero disitioggetto diprocedimento sitrova nellearee da unbassoindice dipericolosità relativo. Unaminore criticitàcomplessiva, rispetto al però, cheicontaminanti piùfrequenti sono BON10. BON10. li1 otzoeptoieaVGIN Località Case Rosse Pantone Costa dell’Abate SanCataldo FERRANDINA VIGGIANO PISTICCI S.Bernardino Regina Elena Postazione petrolifera Postazione petrolifera ENISPA DIVISIONEAGIP MONTEMURRO Viale PISTICCI Firenze FERRANDINA Postazione petrolifera ENISPA DIVISIONEAGIP 9 Postazione petrolifera Postazione petrolifera Via Lazazzera n.10 Postazione petrolifera Anna Maria Radici ENISPA DIVISIONEAGIP Località POTENZA 8 Punto vendita carburanti ESSOITALIANA ERL 7 MATERA S.BERNARDINO1 Comune MATERA 6 Punto vendita carburanti Punto vendita carburanti Alli 1 5 EssoItaliana 4 s.p.a. ShellItalia 3 EssoItaliana 2 Tipo sito 1 Denominazionesito Sito DIFFUSIONE DELLO STATO DI CONTAMINAZIONE elativo alla pericolosità dellacontaminazione, le speciemetallicheedisolfaticaratterizzati ci della fi usione nell’ambiente calco- gura 14dimostrano, una tendenza complessiva. siti giunti aconclusione delprocedimento dicaratterizzazione, tuttavia possonoindicare progressione delleazionidirisanamento inatto sulterritorio. avanzamento delprocedimento dibonifi edeve leggersiincombinazione con diappartenenza realizzati lostato di percomparto Questo indicatore vienecalcolato come tasso percentuale dibonifi degliinterventi L’affi cui risultanosuperate lesogliediaccettabilità. specifi suno diessisidisponedell’analisi dirischiosito specifi stato attuale, devono riconoscersi solopot solo daidrocarburi pesanti.Nell’insieme, i siti, adesempioilsito i,lecuiacque risultanocontaminate solodaalluminioedisuoli numero dicontaminanti eallarispettivapericolosità TERRITORIALE BON11. dabilitàdiqueste considerazioni èancora limitatapereff ca sipotrannoriconoscere gliobblighidibonifi BONIFICHE PER COMPARTO ECONOMICO E DISTRIBUZIONE ca, inmododaquantifi enzialmente contaminati inquanto pernes- 9 siticomplessivamente rappresentati, allo ca riconducili aquellesituazioniin relativa èriscontrabile neglialtri8 ca. Solo dopolavalutazionesito ca.Solo etto delbassonumero di care oggettivamente la ca TA Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati MEN FI TRA G LI, 2013 U M cio Prevenzione eControllo T RA B E CON E LEM 14. S TA I T ATR I MIN P O ICI T AT ENZI I A M P E B A R IEN- L- EN-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Contaminazione e bonifi ca del suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 244 > 245 NOMICO, 2013 T D B Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati FI Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati FI O ONIFIC ELLE G G R U U IO cio Prevenzione eControllo cio Prevenzione eControllo RA RA R B 16. 15. A E ONIFICHE G

P ION S D E I R I T STR COM I INCO A LE I B S PART UZIONE UL RS T O O ECO- E RR D I I- per un importo di5milioniEuro oltreper unimporto adulteriori 5milionicome fondo dirotazione. sento. LaL.R.n.27/2011hadestinato risorseregionali aggiuntive alsettore bonifi di bonifi fondi statali.Le fi fi namento deiterritori interessati. 2000-2011, laRegione ha Nelperiododiosservazione, La principaleazionedirispostaallostato dicontaminazione ambientaleèl’eff di puntivendita carburanti. bonifi ca attualmente incorso, dove deiprocedimenti risultaevidente chelamaggior di parte fi per tre siti,maanchelapresenza sulterritorio regionale di38sitiinfasebonifi L’analisi deidatidimostrailbassonumeroultimatiaisensidelD.Lgs. diinterventi 152/06 BON12. PROGR BON12. nanziato interventi dibonifi nanziato interventi gura 15 si riporta ladistribuzione perambito comunale dei38procedimentigura 15siriporta dibonifi ca è ascrivibile al comparto delleestrazionieprospezioni petrolifereca èascrivibilealcomparto edalsettore ca sututto ilterritorio regionale, equelleimpegnate peridueSIN, Tito e Valba- gure di seguito riportate indicanolesommeimpegnate gure per leattività diseguito riportate AMMI REGIONALI DI BONIFICA ca per un importo paria€8.231.448,contro €6.801.090di ca perunimporto ettivo risa- ca. In In ca. che - Fondi FAS, sullabasedispecifi Nell’immediato futuro potrannorendersi disponibilialtre risorsestataliprovenienti dai che proposte già presentate dallaRegione. Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati T FI Ambientale dell’uffi Fonte: nostra elaborazione sudati S P FI IN 2012 E E IN G G R BAS P U U

(2000-2008) E ATT cio Prevenzione eControllo cio Prevenzione eControllo RA RA R ILIC

ATT 18. 17. IVI ATA T S IVI S OMME IM À OMME IM T D (2000-2012), À I B D ONIFIC I B ONIFIC P P E E G G A N N NEI AT A A -

E

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Contaminazione e bonifi ca del suolo regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 246 > 247 2012. fi Di seguito ildettagliodegliinterventi € 46.768.703,01edèassicuratadalleseguentirisorse: fi lacopertura Infatti 2013. nando atalefi riconfermando talescelta programmatica nelP.O. FESR2007-2013esoprattutto desti- bi iSIN,inserendo g irelativi interventi La Regione Basilicatahainteso destinare ingentirisorseperlariqualifi ripristino ambientale. to deisiti,necessario alladefi eseguiti, chehannoconsentito ladefi previsti dall’AccordoGli interventi sonoincontinuità già con fi gliinterventi ecosostenibili capacidiassicurare lavalorizzazionedelleforze lavorative dell’area. di ripristinoambientalecheconsentano efavoriscano losviluppodiattivitàproduttive nomica deisitidiinteresse nazionale Tito e Val dibonifi Basento mediante interventi promuovere lariconversione industriale, lareindustrializzazione elariqualifi dello Sviluppo Economico, ilMinistero dell’Ambiente elaRegione Basilicatafi 20Giugno 2013èstatoIl stipulato unAccordo diProgramma Quadro frailMinistero 2.913.012,99 perilsito "Tito" ed€350.000,00perilsito "Val Basento"). Basento") complessivo econ di€3.263.012,99(dicui risorsestataliperunimporto di €4.638.626,40,(dicui510.000,00perilsito di"Tito" ed€4.128.626,40perilsito "Val liminari ecaratterizzazione, fi Per dimessainsicurezza, entrambiiSINsonogià indagini statieseguitiinterventi pre- I SitidiInteresse Nazionale(SIN)ricadentiinRegione Basilicatasono: SIN TitoeValBasento FOCUS • • del 26febbraio 2003. glionico, Pisticci, Pomarico eSalandra,come daperimetrazionedelD.M. Ambiente di Matera, comprendente deiterritori deicomuni parte diFerrandina, Grottole, Mi- "Area industrialedella Valbasento", dichiarato SINcon Legge 179/2002,inprovincia luglio 2002; delComuneIndustriale di Tito, come daperimetrazionedelD.M. Ambiente dell’8 "Tito", dichiarato SINcon D.M. n.468/01,inprovincia diPotenza, limitato all’Area d. d. c. b. a. OFS 07/03 €2.272.727,00 € 2.272.727,00 € 41.723.249,01 €500.000,00 Decreto Direttoriale MATTM n.232/QdV/del22.02.2004 PO FESR2007/2013 DM 28novembre 2006,n.308 FSC 2007/2013exdelibere CIPE87/2012 nalità unanotevole quotadelFondo perloSviluppo elaCoesione 2007- dicuialcitato Accordonanziaria degliinterventi ammonta ad nizione deisuccessivi livelli diprogettazione delleazionidi nanziaticon complessivo risorseregionali perunimporto nizione diunquadro conoscitivo dell’inquinamen- ià nelProgramma Operativo Regionale 2000-2006, nanziati con DeliberaCIPEn.87del3agosto cazione dientram- cazione eco- nanziatied nalizzato a ca e

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > SIN Tito e Val Basento regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 248 > 249 BASILICATA TOTALEFINANZIAMENTI TOTALE SIN VAL BASENTO SIN Val Basento -Progettazione erealizzazionedimessainsicurezza interventi ebonifi 10 I io-Msai iuez emnnedlbcn ofgsi€6.000.000,00 SIN Val Basento -Realizzazionemessainsicurezza ebonifi €1.717.914,77 9 SINvalBasento -Completamento dellacaratterizzazione delleacque superfi SIN Val Basento -Bonifi 8 SIN Val Basento -Completamento messainsicurezza ebonifi 7 SIN Val Basento -Completamento dell’esecuzione6 dellacaratterizzazione dell’area expistaMattei 5 TOTALE SIN TITO SIN Tito insicurezza -Messa permanente delbacinoFosfogessi SIN Tito -messainsicurezza ebonifi 4 Sin Tito -Bonifi 3 SIN Tito -Prosecuzione dimessainsicurezza degliinterventi ebonifi 2 1 INTERVENTI DIBONIFICA ID fi fl completamento dellaprogettazionediMISEebonifi degliinterventi ume Basento uviale delfi ume Basento ca dell’area fl N D E T R S FI Ambientale Fonte: Uffi U O E S IC I A G ST EN P LE, 2013 U AD E c e ul el repblcennh iqel gioeclied nunmnoidto€3.255.000,00 ca deisuolidellearee pubblichenonchédiquelleagricole colpite dainquinamento indotto IN RA R S T EN U I FICI O cio Prevenzione eControllo T 1. CONF P DA O E T uil nls e I €3.000.000,00 uviale inclusanelSIN P R I NEL INQUIN E FICI R R I

A G R M IN S S ON VINCOL IN V c el cresdrrih €3.295.181,98 ca dellescorie siderurgiche B AR A I T T MEN O O COMU- I A A L TRA MEN BAS T AT O LE E T EN- E comuni di Ferrandina, Grottole, Miglionico, Pisticci, Pomarico eSalandra. di subalveo. Per questimotivil’area nei inizialmente perimetrataeradi3.400Haripartiti cessi dimigrazione degliinquinantimediatidaiprocessi fl presenti territori che, sebbenenonindustrializzati,potevano essere interessati dapro- perimetrazione inizialelabasedeiversanti diconfi tale di67aziende. Lapresenza delFiume Basento hareso necessario considerare nella comprende alsuointerno l’area industrialediFerrandina, SalandraePisticci, perun to- SIN Il Val Basento èstato perimetrato con Decreto del26febbraio Ministeriale 2003e ca delleacque superfi c cu ifladlesl red optnapblc €10.800.000,00 ca acque difaldadellesolearee dicompetenza pubblica c el cu ifla€11.000.000,00 ca delleacque difalda ca delleacque superfi ciali esedimentidell’asta fl ciali esedimentidell’asta fl c e ioe aei €3.700.000,00 ca delsito exMaterit ciali edeisedimentidell’asta uviale Basento e uviale del ne orografi ne uviali edellarispettivafalda € 46.768.096,75 € 23.472.914,77 € 3.000.000,00 € 1.000.000,00 € 23.295.181,98 FSC 2007/2013 RISORSE REGIONALI co dellavalleincuisono colarmente elevata. scere l’esistenza di44centri dipericolo "hotspot usi legittimi, del92%sito Val Basento, risultato esente dainquinamento, ediricono- Le azioniposte inessere hannoconsentito diottenere losvincolo, con larestituzione agli 1 terdizione statieliminatiinoltre, deiluoghi.Sono tuttiirifi d’emergenza, impedendol’abbandono dirifi dimessainsicurezza data16/10/2007sonostatiultimatiiprimi interventi produttivi. In risultati noncontaminati perunasuperfi 14/01/2004 haottenuto, aseguito delleattivitàdicaratterizzazione, losvincolo deisuoli ca. Lo stato ambientalediquesto SIN èin a loro volta distintiin28perlaviabilitàe32relativi alsito industrialedell’ex Liquichimi- prende ilnome, edhaunaestensione dicirca 430Ha,dicui60proprietà pubblicasono luglio 2002eD.M. suoperimetro n.468/01.Il comprende l’area industrialedi Tito, dacui nellaSOGESID.ne accordo SINdi traleparti Il Tito èstato istituito con ilD.M. Ambiente 8 è attualmente incorsoterventi daparte ugualidallaRegione Basilicata edalMATTM.in parti Laprogettazione esecutivadegliin- fi 21/12/2009, haavuto unaprimacopertura del Mare con laRegione BasilicataeiComuni dell’area. Questo accordo, stipulato indata riti nell’Accordo diProgramma traMinistero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio e mente aicomposti Ferro, mentredibonifi Manganese, Solfati, gliinterventi svincolo dellearee èsubordinato alladefi no l’inquinamento delleacque sotterranee nelcomprensorio diFerrandina ePisticci. Lo La caratterizzazione dell’intero sito puòdirsiconclusa edirisultatiacquisiti dimostra- aree già originariamente destinate aquesto uso. risultati esentidainquinamento deisuoli,hareso disponibiliperlosviluppoindustriale Pubblica Amministrazione, èavvenuta con icriteri previsti perlearee agricole e, laddove zazione diquestiultimi,fi caratterizzazione svolte dallaRegione, sonostatirestituiti agliusilegittimi. Lacaratteriz- dustriali liberi,risultatiesentidainquinamento delsuolo, aseguito delleprocedure di vincolati soloilottiindustrialieff Risultano Hot spot , puntidelsito considerati focolai dicontaminazione, nanziata erealizzata dallaRegione come aree diproprietà della del soggetto attuatore, già individuato dicomu- cie di90ettarinoninteressata dainsediamenti ettivamente industrializzati,mentre quelliin- nizione deivaloridifondo naturalerelativa- miglioramento. LaRegione Basilicataindata nanziaria paria4,54milionidiEuro garantita uti nell’area exLiquichimica,grazie all’in- 1 "con unasuperfi dove laconcentrazione diinquinante risultaparti- uti presenti nelsoprassuolo e cie dicirca 166Ha. ca sonoinse- Ambientale Fonte: Uffi FI QUIN R I G S UL U RA AT TAT cio Prevenzione eControllo 2. E, 2013 E LOC AR EE A AGR LMEN ICOLE T E IN-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > SIN Tito e Val Basento regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 250 > 251 EVOLUZIONE LUO FO (1998) VEN FO T T O 2. O 1. T G I HI EXLIQUICHIMIC D I ME PR STAT IM SSA O A D

ELLO D ATT IN E G U LI IN S A STAT ICU LE (2011) R T A O E EZZ R D - EI A

dell’ex Liquichimica,così come èevidente nelleseguentiortofoto. le grazie di adunintervento area piùidonea,all’interno delsito stesso, edevitato ilcontatto con ilcontesto ambienta- eseguiti hannoisolato lescorie diacciaieria grazie vavano posto ancheipotesi dismaltimento di resti delpassato industrialecontribuivano adipotizzare scenari apocalittici,incuitro- vasca fosfogessi edicumulidiscorie. Laprecedente condizione delsito el’insieme dei do dell’area. Altriaspettiemblematicidiquesto SINsono:ilcosiddetto "bacinogessi"o nell’area che, sebbene risultativuotiequindiinnocui,rappresentavano lostato didegra- hannoancheconsentitoQuesti interventi dieliminare i serbatoi diammoniacapresenti nomina di un esperto qualifi nomina diunesperto fi gessi talidarichiedere adempimentidisorveglianza ni radiometricheeff smaltiti 19.350m 2 dicemento deicapannoni amianto costituenti ilmanto dicopertura ettuate dall'Arpab hannoevidenziato livelli diradioattivitàneifosfo- cato avvenuta ASI.Lacaratterizzazione acuradelconsorzio capping provvisorio. Recentemente (giugno 2013)rilevazio- residui radioattivi. Gli interventi delMISE residui radioattivi.Gliinterventi al loro trasferimento erisagomaturain sica della radioprotezione con la la riconversione elosviluppodell’area. obiettivi ambientaliottimalimaanchetempi compatibili pergliulteriori investimenti per ha stanziato risorsesuffi sto sito rientranell'accordo diprogramma raff quanto è imminente l’utilizzo dimaggiori strumentiditrasformazione eripristino. Que- azioni future. prospettiva, ildestinodiquesto In sito subiràunasvolta rapida eradicale, in senta unacriticitàattuale, ormaiprossima alla r nazione deivaloridifondo nelleacque difaldaFerro, eAlluminio, Manganese rappre- suoli inquinatiel’installazione diunsistema diestrazionevaporimultifasico. Ladetermi- comprendenti disbarramento interventi to puòconsiderarsi insicurezza grazie delMISE,succedutesi agliinterventi neltempo, cipalmente dacomposti alifaticicloruratiancheditipocancerogeno. Tale insediamen- determinato ungrave stato dicontaminazione deisuoliedelleacque sotterranee prin- ramic indata17/01/2005haavviato leprocedure dicaratterizzazione ebonifi ancora oggetto dicaratterizzazione. alsuointerno 95aziendeinparte Ricadono LaDa- za edevitare fenomeni dicontaminazione ulteriori. ranee, diadeguamento cheèstataoggetto fi diinterventi nel sito. Per questo motivo ilsito èdotato diunarete dimonitoraggio delleacque sotter- te inquinate datricloroetilene emetallidiorigine estraneaaiprocessi industrialisvolti corrispondenza ditre hotspot,già rimossi.Le acque difaldasonorisultate principalmen- acque difaldasottostanti, lapresenza disuoliinquinatidaidrocarburi pesantiePCBin sostanziale tenuta dellavascafosfogessi, datal’assenza dicomposti caratteristici nelle del sito exLiquichimicahadefi cienti a garantire labonifi nitivamente dimostrato l’assenza dirifi idraulico delleacque difalda,larimozione dei sottoscrittoorzato nelgiugno 2013che isoluzione, checonsentirà diorientare le ca delsito perraggiungere nonsolo nalizzati agarantire lasicurez- uti radioattivi,la ca peraver

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > SIN Tito e Val Basento regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 252 > 253 amianto, molteplici sonostate leattività to l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, lacommercializzazione elaproduzione di dell’impiego dell’amianto) edeisuccessivi Decreti diattuazione, chehadifatto vieta- Con l’entrata invigore 1992,n.257(Normerelative dellalegge27marzo allacessazione Amianto FOCUS difesa daipericoli derivantidall’amianto. In regionale dibonifi interventi grazioni "Concessione difi privata. Con laleggeregionale 8settembre 1999,n.27esuccessive modifi permetterà diaggregare egestire tuttiidatidisettore, pubblicache siadipertinenza amianto pubblici.ÈinfasediattivazioneunSistema Informativo Territoriale che (SIT) Pollino. riguardano dibonifi isoliinterventi Idatiriepilogatividiseguito riportati, proprietà pubblicaricadente suaffi della Legge dibonifi Regionale n.27/1999)einterventi segue: cio diprevisione annualedellaRegione Basilicata,secondo ilquadro riepilogativo che diprotezione ebonifi 0510.02 "Interventi dibonifi "Interventi di PORedal2002atutt’oggi dallostanziamento dicompetenza iscritto sulcap. 19078 realizzati neglianni1999-2000sonostatifi Nel corso degliannilatipologia difi di €8.296.462,12,chehannointeressato leseguentitipologie distrutture: prietà, sonostatifi da amianto" infavore disoggettipubblicicheintendono bonifi riferimento Anno 074€39908 37 .0,0Fondi Regionali Fondi Regionali 5.902,00 Fondi Regionali 16.047,00 Fondi Regionali 9.654,00 73,75 Fondi Regionali 15.422,00 Fondi Regionali 386,72 € 309.950,87 24.335,00 206,83 € 408.515,65 68.240,00 Fondi POR 364,86 € 165.602,20 4 37.195,00 € 430.834,83 460,76 Fondi POFESR 5 436,72 €839.693,44 2 2007 € 529.459,40 65.627,00 600,36 6 2006 €1.423.624,00 10 2005 6 489,12 2004 €2.486.014,30 27 2003 2002 2001 31 1999-2000 • • • • in percentuale pariallo0,5%. dell’acquatubazioni incemento amianto adusopotabileoirriguo, periltrasporto al 41,5%; costruzioni varie (Consorzi, Ferrovie AppuloLucane, ALSIA,ecc) inpercentuale pari scuole, inpercentuale parial13%; prefabbricati insediati aseguito delsisma23.11.1980,inpercentuale parial45%; fi progetti N. nanziati nanziati dal 1999 ad oggi, n. 110 progetti, per un importo complessivonanziati dal1999adoggi, n.110progetti, perunimporto ca daamianto L.R.27/1999edimiglioramento ambientale"-Upb fi Importo nanziamentiregionali asostegno dibonifi degliinterventi nanziato ca dimanufattiositiproprietà pubblica(fi oramenti dirocce contenenti amianto nell’area del nanziamento utilizzataècosì variata:gliinterventi ca delterritorio dall’inquinamento" del bilan- intraprese dallaRegione Basilicataaifi smaltito materiale Tonnellate nanziati con fondi POFESR,nel2001con fon- particolare, sonostatirealizzati, sulterritorio ca dellaviabilitàinterpoderale di m bonifi 2 superfi care beniositidiloro pro- cata cie nanziati aisensi fi Tipologia nanzamento cheedinte- ni della ni cada ca 2011 S FIC Regione Basilicata Territorio, Politiche dellaSostenibilità, Ambiente, -Dipartimento Ambientale Fonte: Uffi TAB EN A ELL S

I A D MI cio Prevenzione eControllo A ELL 1. A N A PR T L. O FIN O R G . N.27/1999, E TT A NZI I D AT I B I ONI- A I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Amianto regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 254 > 255 Regione Basilicata Territorio, Politiche dellaSostenibilità, Ambiente, -Dipartimento Ambientale Fonte: Uffi TAB IN A ME MI T SSA E ELL A RP N IN T cio Prevenzione eControllo O A O N 2.IN D S E ICU AT RA U LE T R E RA EZZ R A VEN LE, 2011

R A I VI S T CHIO I AB D ILI I T À Inferiore cheèstato fi fondi P.O.R. 2000/2006adesclusionedelprogetto presentato dalComune diCastelluccio ta èparial73%.Iprogetti sonostatituttifi schio amianto naturale, lapercentuale deilavori eseguitiintermini disuperfi riferimentoIn alprogramma dibonifi degliinterventi quadro riepilogativo seguente: pubblica ricadente suaffi n. 6progetti dibonifi za diamianto diorigine naturalenel territorio regionale hannopermessodifi nazionale interessata dallapresenza diamianto", leattivitàsvolte inrelazione allapresen- 2003, n.101"Regolamento perlarealizzazione diunamappaturadellezone delterritorio 2001,n.93edilrelativo attuazionedellaleggenazionale23marzo In D.M. del18marzo * datonondisponibileacausa deilavori nonultimati a 47,15 km eunaconseguente superfi a 47,15km complessivo paria€4.668.037,24,unalunghezzadistradegiàun importo bonifi riferimento Anno 016€45634 Fondi Regionali Fondi Regionali * * Fondi Regionali Fondi Regionali 1831.00 * 17.018,06 * € 435.623,49 80,72 € 46.811,34 235,18 € 593.158,28 6 € 627.174,32 1 7 2011 5 2010 2009 2008 Comune Importo Importo Comune haoot €14500 09 10.370,00 0,00 53.275,00 12.894,00 21.687,00 0,99 78.998,00 0,00 14,91 €124.500,00 2,03 €309.000,00 7,15 €1.677.086,93 € €438.380,71 Castelluccio Inferiore €458.562,00 22,16 177.224,00 Chiaromonte €1.660.507,60 Castelluccio Superiore Viggianello San Severino Lucano 47,15 Lauria 4.668.037,24 fi progetti N. 1 .9.6,23350 261.271,06 3.335,02 €8.296.462,12 110 nanziati ca con messainsicurezza dellaviabilitàinterpoderale diproprietà nanziato con fondi delbilancio2011. oramenti dirocce contenenti amianto nell’area delPollino, per fi Importo nanziato fi nanziato cie bonifi nanziati nell’ambito 1.3azioneDdei dellaMis. smaltito materiale Tonnellate cata di177.224,00m bonifi Lunghezza strada ca dellaviabilitàinterpoderale ari- cata (Km) bonifi m 2 superfi cata cie 2 ; iltutto secondo il bonifi Superfi fi Tipologia nanzamento cata (m cie bonifi cie nanziare cate pari 2 ) ca- taneo dellostato delsito grazie alla attivitàdipopolazionibatteriche) èdovuto alla la faldarecentemente misurato, (che Ad esempio, nelcasoFenice, ilritrovamento dicloruro divinile, come contaminate del- composti. to dicontaminazione chesono:a)latrasformazione deicomposti; b)lamigrazione dei bonifi di valutazionedellostato ambientale diunsito con zioni. L’aumento infaldaèuncriterio fuorviante delnumero deicontaminanti osservati zione abreve/brevissimo termine delnumero deicontaminanti edelleloro concentra- L’evoluzione delsistema nonpuò, infatti,valutarsisemplicemente verifi periodi dimonitoraggio, leanalisiriferite mentre atempi risultanofuorvianti restretti. attendibili sull’evoluzione dellostato delsito sonoquelleespresse infunzionediampi centrazioni già registrate. Tale circostanza consente diasserire cheleunichevalutazioni riscontrati occasionali superamenti dinuovi punti edibreve durata,peggiori r glioramento dellostato delleacque sott I datidimonitoraggio, succedutisi neltempo, hannoindicato, avolte, ungeneralemi- volte acirca 4illimite). Tricloroetilene, Tetracloroetilene, Bromodiclorometano, Dibromoclorometano (da1,5 tivamente (57volte aiseguenticomposti: Nichel illimite); Mercurio (100volte illimite); nelleacquezione (CSC) sotterranee dicuiall’All. 5Parte IVdelmedesimodecreto, rela- 244hacomunicato ilsuperamen 152/06 art. tità superiore alvalore sogliaèstatasegnalata dall’ARPA Basilicata,che, aisensidelD.Lgs. L’esistenza ritrovati dicomposti organo-alogenati nelleacque sotterrane delsito inquan- nazione levaschedicontenimento deirifi limento. Tale valutazionehaconsentito diindividuare come ulteriori sorgenti dicontami- sicuramente neutralizzabilidalprocesso dicombustione, neirifi Le indagini chimichesvolte, infatti,hannodimostrato lapresenza diquesticomposti, ritrovatidi composti organo-alogenati nelleacque sotterrane delsito. una dellesorgenti primariedicontaminazione, che, però, nongiustifi gestione didettirefl industriale, rappresenta unpotenziale rischiotecnologico. NelcasodiFenice, lereti di Tutta l’impiantistica dedicataallagestionediquestirefl migliore tecnologia disponibile. sistemi didepurazioneadumidodeifumi,comunque attualmente riconosciuti come la ma siascrive alleacque refl terranee. L’origine diquestieventuali eff sogna considerare lapotenziale edelleacque contaminazione sot- delsuolo-sottosuolo Tra leconseguenze, infatti,dipossibilipressioni deitermovalorizzatori sull’ambiente bi- presenta unesempiodiimpatto indotto sull'ambiente dall'attivitàantropica. edoggettocui tempistica diprocedimenti èancora oggi incerta giudiziari incorso, rap- L’evento dicontaminazione verifi Fenice FOCUS ca perché ignora duefondamentali aspettiresponsabili dell’evoluzione dellosta- ui, vulnerate verosimilmente perscarsamanutenzione, sonostate ue diprocesso, chenegliimpianticome Fenice, derivanodai catasi nelcasodeltermovalorizzatore Fenice diMelfi ispetto all’insieme deidatidisponibili,incuisonostati , paradossalmente, indicaiImiglioramento spon- etti, nonèassociataalleemissioniinatmosfera, uti datrattare. erranee, maanchesituazioni,limitate apochi to delleconcentrazioni sogliadicontamina- parametri e/oilpeggioramento dellecon- taminato dasottoporre di ainterventi ui,alparidiogni altro impianto uti iningresso allostabi- cavano l’esistenza cando lavaria- , la

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Fenice regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 256 > 257 ripetersi dieventi dicontaminazione. nitoraggio che, attraverso una fasespecifi difi L’obiettivo fi del sito, sperimentazionidilaboratorio etest pilotaascalareale. lazione delmodelloidrogeologico diriferimento correlato allostato dicontaminazione laformu-bligo dicompletare laprogettazione checomporta operativadegliinterventi biente srl. lacontroversia, Malgrado ilsoggetto obbligato nonhapotuto sottrarsiall’ob- è oggetto dicontroversia innanziallaMagistra rigorosa caratterizzazione ebonifi petenti hannomessoincampoazionisinergicamente convergenti verso laMISE,sua Nel casodelprocedimento dicaratterizzazione ebonifi del sistema edalleattivitàdimessainsicurezza diemergenza delsito (MISE). ossidazione dellespeciemetallichepuòsubire variazioniindotte dallostato geochimico prossime allasorgente didispersioneverso altre delsito, porzioni come anche, lostato di mente infl Nelcasodeimetallipesantiinfaldalamigrazione èforte- monitoraggio-osservazione. sono infl quanto allamigrazioneIn deicomposti, èdasottolineare pos- cheiprocessi ditrasporto nando l’aumento delnumero degliinquinanti. falda sonooggetto ditrasformazioni spontanee, ancheditipobiologico, purdetermi- trasformazione naturaledelPCEin TCE ed Il progettoIl dibonifi conformi ailimitinormativi. zione allecondizioni delsito registrate infasedicaratterizzazione, causalivelli dirischio subite dall’uomo, siapericomposti cancerogeni cheperquellinoncancerogeni, inrela- L’analisi dirischiohadimostrato chelatossicità degliinquinantielepossibiliesposizioni del relativo progetto (18/10/2011). conoscitivo delsito ehafi rischio sanitarioedambientale, harichiesto indagini integrative percompletare lostato che haespresso parere favorevole all’approvazione deirisultatianaliticiedell’analisi di La caratterizzazione delsito sièconclusa con laConferenza del31/03/2011 diServizi fi raggio integrativo. LaMISEdegliimpiantiè monitoraggio erealizzando unabarrieraidraulicadi57pozzi edunsistema dimonito- La MISEdelleacque sotterranee èstatarealizzata inizialmente utilizzandoinove pozzi di nalizzati adeliminare/prevenire perdite: • • • • • • che impiantistiche, attualmente realizzate integrate inparte, con unsistema dimo- revisione degliinnesti dituttiipuntiimmissioneneicollettori fognari. rifacimento integrale ditrattirete nera (501m),mediante relining; risanamento deitrattirisultatinonatenuta dellarete fognaria tecnologica (220m)e videoispezione, prove ditenuta el’impiego ditraccianti naturali; verifi rete tecnologica, canalidiraccolta stillicidievascheincalcestruzzo; verifi della lineaforno agriglia eforno rotante (90mq); impermeabilizzazione deibacinidicontenimento dellesezionididepurazionefumi uenzare, apparentemente, ilnumero degliinquinantirispetto allestazionidi ca ditutte lerete fognarie -tecnologiche (1400m)enere (923 m)mediante ca erifacimento deglielementidiimpianto qualicollettori esubcollettori della uenzata daprocessi geochimici chepossonoritardarne ilprocesso dallearee nale delprocedimento resta labonifi ca delleacque sotterranee nonètuttora compiutamente defi ssato gli obbiettividibonifi ca. fognaria tecnologica (112m)enera(16m); ca dicalibrazionedel sito, possaimpedire il i composti organo-cloroalogenati presenti in i composti organo-cloroalogenati stata attuatarealizzando i tura Amministrativa,aditadaFenice Am- ca delsito el’adeguamento con mo- ca ediltermine dipresentazione ca delsito diFenice, gliEnticom- seguenti interventi seguenti interventi nito ed che suiprocessi diritrattamento eriproc Centro Ricerca ENEA Trisaia diRotondella. Nell’impianto ITRECsonostate condotte ricer- tore stoccati peranniinunapiscinaall’interno (Minnesota), sperimentaleElkRiver del nell’impianto 84elementidicombustibile irraggiato e lastatunitense USAEC(United States Atomic Energy Commission), sonostatitrasferiti per l’Energia Nucleare), oggi ENEA. Tra il1969e1971,inseguito all’accordo trailCNEN L’impianto ITRECèstato costruito nelperiodo1965-1970dalCNEN(Comitato Nazionale ITREC emonitoraggio FOCUS La disattivazionedell’impianto ITRECprevede leseguentiattività: tondella sonopresenti: seguito all’attivitàIn dell’impianto ITRECattualmente nelCentro diRicerca Trisaia diRo- l’ambiente, adottando ipiùseveri standard disicurezza sullavoro ediradioprotezione. verno) lacuimissioneèquelladismantellare l’impianto ITRECinpienacompatibilità con di Rotondella digestioneimpiantinucleari,controllata alla Sogin Spa,(Società dalGo- e dell’ambiente. dal2003, loStato haaffi Apartire è stato garantito ilmantenimento Nel 1987,aseguito delreferendum sulnucleare, leattivitàsonostate interrotte. Daallora plutonio normalmente impiegato. Dal1975al1978sonostatiriprocessati 20elementi. l’eventuale convenienza tecnico -economica rispetto alciclodelcombustibile uranio- LA DISATTIVAZIONE DELL’IMPIANTO ITREC • • • • • • • solidifi rimozione ebonifi dotto Finito (ICPF). smaltita come rifi 20 elementi.Attualmente èimmagazzinatainun serbatoio edèdestinataadessere soluzione nitrica"prodotto fi bassa attivitàchequelliadaltasonostaticementati; attività ditrattamento (supercompattazione Tali rifi ari enuclearinelsuccessivo periodo dimantenimento insicurezza dell’impianto. rifi overpack); rifi gazzinati nellestrutture dideposito; 1982 irifi posito Interrato (Fossa 7.1),dove sonostatiimmobilizzaticon colata dicemento. Dal Fino al1982talirifi rifi neamente" ed"esclusivamente" imanufa zione delDeposito annesso all’impianto chesaràutilizzato perstoccare "tempora- sistemazione delcombustibile ElkRiver; to Finito, inattesa diessere poitrasferiti al Deposito Nazionale; uti liquidiprodotti durante leprove nuclearidell’impianto. Siairifi uti solidiabassaattivitàprodotti nelcorso dellacampagna diprove pre-nucle- uti solidiadaltaattivitàprodotti nelcorso dellacampagna diprove nucleari. uti sonocustoditi infustipetroliferi nellestrutture dideposito. incorso Sono cazione dellasoluzioneProdotto Finito mediante l’impianto ICPFerealizza- utisolidiadaltaattivitàsonocustoditi incontenitori schermatiedimma- uto previa diCementazione cementazione nell’Impianto delPro- ca delDeposito Interrato; uti sonostatiimmagazzinatiinfustipetroliferi ecollocati nelDe- nito". dalleoperazionidiriprocessamento Ottenuta dei in sicurezza dell’impianto atutela dellapopolazione essamento delciclouranio-torio perverifi tti prodotti dallacementazione delProdot- dato lagestionedelCentro diRicerca e inglobamento incemento inappositi uranio-torio, provenienti dalreat- uti liquidia care

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > ITREC e monitoraggio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 258 > 259 tra ARPAB Salute eRegione Basilicata-Dipartimento attuazionedelprotocolloIn d’intesa perlapromozione dell’epidemiologia ambientale lavoratori, lapopolazioneel’ambiente. situazione fi Centro dovràTrisaia avere come obiettivo diRotondella ilraggiungimento (MT) diuna ta deliberazioneèstato stabilito cheilprogetto didisattivazionedell’impianto ITRECdel tecniche eprofessionali perlavalutazionetecnico-scientifi risorse interne edesterne all’amministrazione regionale econ lenecessarie competenze deliberazione n.1453,laGiuntaregionale hacostituito ungruppo tecnico con qualifi Regione Basilicataformuli indata11ottobre leproprie eventuali 2011con osservazioni, Considerato 56comma 1delcitato decreto chel’art. legislativo prevedela (MT). chela per l’autorizzazione alladisattivazionedell’impianto ITRECdelCentro Trisaia diRotondel- co 55delD. edallaRegione Basilicata,aisensidell’art. Lgs. n.230/1995(es.m.i.), l’istanza hapresentato Sogin data22/07/2011,laSocietà alMinisteroIn delloSviluppo Economi- lazione), tenendo conto dellevie(critiche)didiff valutazione della"dose effi aifi logie elemetodiche dianalisi(diradioattività)sonoscelti opportunamente temporale. Pertanto, ipunti,lematriciefrequenze dicampionamento, nonchéletipo- zona intorno diRotondella all’ITREC editenerne sotto controllo l’andamento spazialee principale dicostruire unarchivio storico deilivelli diradioattivitàregionali, nonchédella litici elemetodiche dianalisi Contestualmente allastrutturazionedeilaboratori sonostatimessiapunto isistemi ana- attività einserire laRegione Basilicatanellereti dimonitoraggio regionale enazionale. alimentari fi le diMatera, persvolgere leattivitàdicampionamento eanalisidimatriciambientalied ambientale(C.R.R.) Provincia-Regionale presso diRadioattività lasededelDipartimento L’ARPAB haavviato nelgiugno 2005lastrutturazionedeilaboratori delproprio Centro monitoraggio ambientalesiagliaspettirelativi allamorbilitàperalcunemalattie. Nelpresente sia gliaspettirelativiad unraggio documento al di20km. vengono riportati dioattivo, alfi lizza l’interesse ITRECidentifi sull’Impianto - Trisaia diRotondella attuato daunapposito gruppo dilavoro interno. L’indagine foca- dotto unprogetto diindagine inerente l’impatto sanitariodelCentro diRicerca ENEA quanto disposto dallaDirezione ARPAB con deliberan.287del19/09/2008. Nelcorso dell’anno 2010ilprogramma dimonitoraggio finalizzato 3 mellaggio espletato con ARPA Piemonte eARPA EmiliaRomagna. Alcunemetodiche dianalisipiùcomplesse sonostate implementate etestate nell’ambito diunprogetto dige- 2 Determinazione ARPAB n.282del15settembre 2008. 1 te unospecifi Per lazona interessata dall’impianto di nucleare (ITREC) Trisaia vieneattuato annualmen- do diriferimento (generalmente l’anno solare). Tale grandezza fi somma deirelativi contributi peresposizioneesterna eperesposizioneinterna, nelperio- La normativavigente diriferimento fi di contaminazione dellematriciambientaliqualisuolo, aria,acqua). (dose esterna dairraggiamento, doseinterna dainalazione, ingestioneocontatto incaso IL PROGETTO DIIL MONITORAGGIO PROGETTO • per ilconferimento aldeposito nazionale. trattamento econdizionamento deirifi nalizzate amonitorare l’andamento nale stabiledalpunto divistatecnico esociale, cheprotegga alcontempo i ne divalutarnel’impatto sullasalute dellapopolazioneresidente incomuni co programma dimonitoraggio (campionamento eanalisi) cace" allapopolazionepiùesposta(gruppo critico dellapopo- 2 perl’avvio concreto, nel 2006,delleattivitàdianalisi. ssa illimite didoseeffi cato qualepossibilefonte di inquinamento ra- uti solidiabassaattivitàincontenitori idonei usione dellaradioattivitàfi spaziale etemporale deilivelli diradio- 1 allaRete Locale èstato attuato sullabasedi sottoscritto nel2008,èstato con- ca delprogetto. Nellasuddet- cace corrispondente alla corrispondente cace sica nonèdirettamente 3 con l’obiettivo no all’uomo ni della cate Emilia Romagna. Il programmaEmilia Romagna. Il prevede ilmonitoraggio delleseguentimatrici. che dall’esito positivo degliinterconfronti analiticieff riferimento. Lavaliditàdeidatidianalisiprodotti dall’ARPAB puòessere confermata an- sito http://www.arpab.it/radio/radio.asp irapporti Rete NazionaleRESORADcoordinata disponibiliperlaconsultazione daISPRA.Sono sul dati delmonitoraggio sullaradioattività glia didoseeffi a 1mSv/anno; applicandoilcriterio dinonrilevanzaradiologica lacorrispondente so- la concentrazione limite didoseeffi diradioattività).Il legge edespressi intermini digrandezze misurate (qualiilrateo didoseambientalee misurabile, percui ènecessario individuare deilimitiderivati,correlati con illimite di • • • • • poste alleanalisidispettrometria gamma. nica ecationica-chetrattengono iradionuclididiinteresse -echevengono sotto- fi stati prelevati sialungoilcorso delfi Acqua, limoesedimentifl al fi come valoridiriferimento quellirilevatisuterreno campionato adiverse profondità analisi sucampioniditerreno nonsuperfi pionamenti periodicisempre neglistessi punti,individuatiinsitiindisturbati. Per le superfi fi fi te Terreno. state Sono campionate edanalizzate variematriciditerreno, con distin- dello stesso. to mensile, previo adeguato trattamento alla piovosità delperiodoecomunque inmodotaledaconsentire l’analisi sulraccol- do unasuperfi lontano daedifi Provincialedella sededelDipartimento ARPAB e diMatera, inunospazioscoperto Nazionale coordinata (rete dall’ISPRA punto RESORAD). diprelievo Il èall’esterno sentative aifi (deposizione al suolo-totale), matric del "fallout" Fallout. dall’anno 2009vengono Apartire eseguitianchecampionamentieanalisi atmosfericone diattivitàsulparticolato neirelativi periodidiraccolta. sono eff eff Provincialesede delDipartimento diMatera dell’ARPAB. Suifi mosferico (PM10) raccolto daunaspiratore d’aria incontinuo installato presso la Aria. Icampionianalizzatinell’anno diriferimento at- sonocostituiti dalparticolato sede delC.R.R.diMatera. dati, acquisiti incontinuo, vengono tr prevalenti delvento rispetto alcaminodiemissionedell’impianto nucleare. Irelativi di l’ITREC Trisaia, individuatiinrelazione alledirezioni induepuntiopportunamente continuo eremoto delladosegammaambientaleinstallate nellazona circostante Dose gammaambientale. L’ARPAB disponediduecentraline fi tità di20litriperciascuncampione, vienefi ume Basento, inagro diCampomaggiore (PZ). L’acqua difi nalizzate adescludere -inzone circoscritte -lapresenza diunacontaminazione ettuate analisi alfaebetatotali esull’insieme dipiùfi ne divalutare l’andamento delCs-137nelsuolo. verticale nalità divalutazione. molticasisiètrattato dispecifi In ciale delsuolo, rispetto allarilevanzaradiologica; inaltricasitrattasidicam- ettuate analisidispettrometria gammapervalutare ilivelli diconcentrazio- cace èuncentesimo dellimite suddetto equindiparia10μSv/anno. I ni delmonitoraggio regionale dellaradioattivitàedinseritanellaRete cie di1.56mq. Laraccolta ècontinua eilprelievo inrelazione avviene ci, ove vengono espostin.9bidonidiplastica(nonporosa) copren- uviali. Icampionirelativi allematricifl ambientale inBasilicatavengono trasmessialla ume Sinni, a monte e a valle dell’ITREC, sianel ume Sinni,amonte eavalledell’ITREC, asmessi, memorizzatiedelaboratipresso la ciale -aldisotto di5cm-sonostatiassunti econcentrazione (tramite evaporazione) ltrata attraverso specifi con irelativi datidianalisieilimiti ettuati con ARPA Piemonte edARPA e considerata traquellepiùrappre- cace (perlapopolazione)èpari ltri (relativi a15-30giorni) che indagini ambientali ume, prelevata inquan- ltri giornalieri vengono uviali analizzatisono sse dimonitoraggio che resine -anio-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > ITREC e monitoraggio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 260 > 261 Scanzano Jonico,Scanzano Valsinni. lobraro, Jonico, Montalbano Nova Siri,Policoro, Rotondella, SanGiorgio Lucano, Tursi, i comuni ricadentineldistrettoDi seguito individuato siriportano come Area Trisaia: Co- tale diradionuclidi. l’area chepotrebbe aver maggiormente risentito diunaeventuale dispersioneambien- lavoro edivita.Ladelimitazioneterritoriale, defi dalCentroun raggio di20km ENEA,invicinanzadelqualesisvolgono intense attivitàdi L’area distudioriguarda ilterritorio ricadente nellaprovincia diMatera -exASLn.5in elaborazione deidati;interpretazione dei individuazione dell’area edellapopolazionedastudiare; selezionedeimetodi distudio; indiverse fasi:costituzione delgruppone èstataarticolata dilavoro multidisciplinare; nizzazione elarealizzazione dell’indagine epidemiologica riguardante l’area in questio- presso ilC.R.R.-ARPAB diMatera. Tutti i datidimonitoraggio effettuati, compresi ida 4 fi "grezza" sulladimensione delfenomeno inanalisi,perverifi èpresentatacomparata con col altre soloscopo difornire ripartizioni, unainformazione L’analisi descrittivadellamorbilitàperalcunemalattiedentro l’area oggetto distudio, LO STATO DISALUTE cità chenecessiti distrumentianaliticiadhoceverifi • • • • • viene eff quali"perlaspettrometria gamma.Sucampionicompositi dilatte no analizzati"tal ARPAB Jonico. soltanto dallaexASLn.5diMontalbano Icampionialimentari vengo- grano. Nelcorso dell’anno 2010icampionisonostatiforniti allaboratorio delC.R.R.- gamma sumatricialimentariprelevate dalleASLregionali, pesce, tipolatte, ortaggi, Le matricialimentari.Periodicamente vengono eff re lostato diradioattivitàdell’ambiente marino. di spettrometria gamma. Tale matrice ètr prelevati anchecampionidiposeidoniaoceanica sucuivengono eff gono eseguititramite sommozzatore nelmar Tirreno presso (PZ), Maratea vengono Poseidonia oceanica esedimentimarini.Icampionamentidellematricimarineven- eff campioni vengono evaporatifi ratea eloJonio, neipressi dellazona discarico dell’ITREC Trisaia -Rotondella. Tali Acqua dimare. Icampionisonorelativi adueambientimarini:il Tirreno, localitàMa- previo trattamento disedimentazioneeseparazione. intrappolato neicampionatori vengono eff tuni sistemi diraccolta, immersinell’acqua percirca quindicigiorni. Sulmateriale insospensionenelleacque superfi particolato OrganicoDetrito (DMOS). Minerale Sedimentabile Tale campioneècostituito dal tazioni tecniche eff e aldisotto deilivelli diNONrilevanzar di radioattivitàriscontrati rien relazione In allematricianalizzate eaiperiodidiprelievoRisultati. risultacheilivelli mente, eseguite analisicon sistema diconteggio betatotale abassofondo. ad oggi disponibili ettuate leanalisidispettrometria gamma. ettuato iltrattamento radio-chimic ettuate dalC.R.R.-ARPAB, anchesulla basedeidatibibliografi 4 . no adottenere ilsale(circa 40g/litro), sucuivengono trano neirangedellecorrispondenti medienazionali risultati; stesura dellarelazione fi ti dellecentraline diMatera città,possonoessere consultati adiologica, attualmente derivatidallevalu- a quellepiùrappresentative permonitora- ettuate analisidispettrometria gamma, o diestrazionedelloSr-90e, successiva- nita inaccordo con l’ARPAB, circoscrive ciali chevieneprelevato con oppor- ettuate analisidispettrometria che neigruppi specifi carne unaeventuale speci- ettuate analisi nale. ci. L’orga- ci guenti diff alla mediaregionale epressoché inlineacon ilvalore espresso dallaexASL5con lese- Per quanto riguarda itumoridelsangue, leleucemie palesanoundato totale inferiore alla mediaregionale masuperiore allamediaespressa dal territorio dell’ex ASL5. Di conseguenza, l’accostamento manifesta undato totale dell’area d’interesse inferiore to per100.000abitanti-sièevidenziato unandamento diff Per l’"Area Trisaia", relativamente aitumoritutti-triennio2005/2007tassostandardizza- altriinsediamentiproduttivi localiedextra-regionalifertilizzanti, limitrofi natura delleesposizioni,subordinate allapresenza dialtre condizioni dirischio(es. usodi sito analizzato,Il infatti,rivela unacomplessità disorgenti inquinantieunamolteplice gruppi di condizioni clinichechederivanodamolteplici ediverse cagioni. riguardano siaspecifi toriale come quelleinesameèdinonfacileinterpretazione. eff Le osservazioni La naturadelleassociazionitraeccessi dicondizioni patologiche adeziologia multifat- dati, stratifi esposta, relativa allaanalisieff Regionale edèstataultimatanelsettembre 2010.Ladescrizionedeirisultatidiseguito Salute dellaRegione/Uffi mento dicollaborazione ARPAB/Settore diEpidemiologia AmbientaleeDipartimento La realizzazione dell’indagine sulcampoèiniziatanel2008,dopolastipuladeldocu- rio dicompetenza dellaexASLn.5enellatotalità deiresidenti inBasilicata. Trisaia" (triennioconsiderato) èstatacompar successiva segnalazione dipatologia specifi rando diogni singolosoggetto soloilricovero iniziale(casoincidente), eludendoogni L’accertamento dellostato disalute èstato seguito perl’intero arco temporale conside- per patologia (numero riferitonelperiodo2005/2007): altotale deicasiosservati costituita complessivamente da19.867persone(8.340maschie11.527femmine), dicui tato unprimoricovero perlespecifi distudio(popolazioneresidenteLa coorte inBasilicata-anni2005/2007chehaaff RISULTATI • • • • • • • • • • • confronto. Femmine -comparazione superiore di qualchepunto rispetto alleduearee di l’ex ASL5; -comparazioneMaschi decisamente inferiore vs laBasilicataepressoché inlineavs so dalterritorio dellaexASL5. Femmine -comparazione superiore aldato medio regionale ealdato medioespres- re rispetto dato medioespresso dalterritorio dellaexASL5; -comparazione inferioreMaschi allamediaregionale madiqualchepunto maggio- Aborti spontanei:Area Aborti Trisaia n.226;exASL5n.352;Basilicata2.575. Malformazioni congenite -Area Trisaia n.222;exASL5317;Basilicata3.040. Tumori maligni dellatiroide -Area Trisaia n.40;exASL5n.58;Basilicata301. Patologie tiroidee (tutte) -Area Trisaia n.204;exASL5n.358;Basilicatan.4.388. Linfomi -Area Trisaia n.32;exASL5n.55;Basilicata475. Leucemie specifi 8.644. Tumori: (esclusiitumoribenigni) -Area Trisaia n.647;exASL51.063;Basilicata erenze digenere: cati perterritorio d’interesse: Area Trisaia vs territorio exASLn.5vs Regione. cate enon-Area Trisaia n.31;exASL5n.47;Basilicata444. che patologie peresposizioneamateriale radioattivo cheperaltri cio Politiche dellaPrevenzione/Osservatorio Epidemiologico ettuata, èorientataallacomprensione edalconfronto dei che patologie nelperiodoindividuato) èrisultata ca. L’incidenza -"Area nellacoorte osservata ata con la popolazioneresidente nel territo- erente traiduegeneri: , etc.). ettuate ron-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > ITREC e monitoraggio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 262 > 263 T SA 100.000 - M TAB Fonte: nostra elaborazione LEUCEMIE P T P ( T T SA 100.000 - FEMMINE Fonte: nostra elaborazione TAB LEUCEMIE P T P ( T T T E E UMO IE I E E UMO IE I R U R U I R R I R R A A AS OI OI TT TT ELL LINFOMI;

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TASS A R A T SP E T SP E AS AS I M LI I M LI I I I R I R R R TA ECIFIC TA ECIFIC L 5E M L 5E G M G OI OI P P RB A O A O NI ( RB NI ( N N E E A A LI LI D D GR T R GR T R LFO LFO O E ( O E ( G I - G I - M M S T BAS T BAS S NI AT EZZO NI AT EZZO I U U I T T T A A AR R AR T R TT TT U U À E NON; L E NON; L D M À D M ILIC ILIC AT TT AT TT E P E ELL I); ELL I); A P A A E A P P E ZIONI E); ZIONI - E); -

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2005/2007 -tassigrezzi nelletabellerelative. estandardizzati -sonoriportate Le rispondenze, a confronto "Area Trisaia -exASLn.5Regione", persesso-triennio ze digenere sonodiseguito specifi mento inferiore aquellomedioregionale masuperiore aquellodell’ exAsl 5.Le diff tassostandardizzatoIl riferito altriennioconsiderato rivela perl’ "Area Trisaia" unanda- concausa didecesso. verifi denziare valoririguardanti l’intera popolazionedell'area. zioni utilizzadiversi strumenti,qualileschededidimissioneospedaliera(SDO), perevi- avendo neonatale. ungrosso Lo impatto sullamorbi/mortalità studiodiqueste condi- Le malformazioni congenite rappresentano unrilevante problema disalute pubblica un contesto d’area dove risultageneralmente piùelevato ancheildato dellaexASL5. sebbene gliscostamenti piùsignifi bi isessi,con undato fi Tuttavia, itumorimaligni della tiroide mostrano si dall’ex ASL5edecisamente inferiori rispetto airisultatimediregionali. Le malattiedellatiroide nellaloro totalità dannorisultatiinferiori rispetto aquelliespres- perfettamente inlinea vs l’experfettamente lediff ASL5;siriportano I linfomi rappresentano undato totale dell’Area Trisaia inferiore allamediaregionale ma È darimarcare,È tuttavia, lapossibilitàdicasisfuggiti perminore gravità e/opermancata aiiaa564 26 24 1,678 209,99 136,97 147,33 7,89 11,76 113,86 13,52 71,43 32,47 24,37 71,28 32,69 24,33 23,53 556,48 480,67 Basilicata 22,98 Ex ASL5 458,19 Area Trisaia MASCHI - TRIENNIO 2005/2007 ertroTumori Territorio aiiaa462 74 10 7, 55 132,61 124,91 25,57 148,84 35,69 373,9 39,52 221,43 21,05 21,09 202,95 17,42 18,44 15,41 416,23 398,25 Basilicata 18,44 Ex ASL5 405,69 Area Trisaia FEMMINE - TRIENNIO 2005/2007 Tumori Territorio • • • • ca/segnalazione dieventuali malformazioni qualicausa/ congenite nei natimorti le siadalterritorio dellaexASL5. Femmine -comparazione aldisopradelvalore espresso siadaldato medioregiona- periore vs l’ex ASL5; -comparazione decisamenteMaschi inferiore vs laBasilicata,diqualchepunto su- confronto. Femmine -comparazione aldisotto diqualchepunto rispetto alleduearee di -comparazione decisamenteMaschi inferiore vs laBasilicataedinlineavs l’ex ASL5; (tutti) (tutti) nale d’area superiore siavs l’ex ASL5chevs lamediaregionale, e non specifi Leucemie e non specifi Leucemie che che cativi riguardino ilconfronto con lamediaregionale in cate: ifm Malattie Linfomi ifm Malattie Linfomi (tutte) della tiroide (tutte) della tiroide un andamento contrapposto perentram- erenze digenere rilevate: della tiroide maligni Tumori della tiroide maligni Tumori (tutte) congenite Malformazioni (tutte) congenite Malformazioni eren- niera possonoinfl gira, normalmente, intorno al15-20%dellegravidanze. Tra ifattori cheinqualchema- spontanei,comune complicanza della gestazione,Gli aborti hanno unrischiochesiag- moltiplicato per1.000.Aseguire irilievid’area. in etàfeconda (15-49anni)elapopolazionemediafemminile dell’anno inetàfeconda, eff fragliaborti spontanea,cioèilrapporto il tassogrezzo diabortività l’inquinamento ambientale. L’indicatore spontanea,utilizzato nellostudio, diabortività è spontanea, siannovera principalmente l’età dellamadre, manontrascurabileèanche aiiaa584 04 11 1,680 212,88 136,39 8,09 148,03 12,38 115,56 14,01 74,53 31,18 24,01 76,42 30,44 21,82 25,25 528,45 459,55 Basilicata 22,69 Ex ASL5 465,79 Area Trisaia MASCHI - TRIENNIO 2005/2007 ertroTumori Territorio ertroTumori Territorio ertroTumori Territorio Tumori Territorio aiiaa450 49 66 4,41,9170,60 130,83 16,89 148,09 23,94 246,24 26,68 147,76 26,66 22,70 137,98 24,92 21,35 19,40 485,08 438,73 Basilicata 20,68 Ex ASL5 431,60 Area Trisaia TOTALE - TRIENNIO 2005/2007 aiiaa441 38 62 4,61,2172,02 132,16 17,12 149,34 24,29 249,96 26,97 150,13 26,23 22,62 141,85 23,86 18,71 22,19 133,03 474,15 436,78 Basilicata 127,52 21,27 Ex ASL5 25,74 456,29 150,16 Area Trisaia 35,59 TOTALE - TRIENNIO 2005/2007 379,1 39,14 222,07 21,16 21,02 203,76 16,93 15,29 18,91 413,28 405,27 Basilicata 19,14 Ex ASL5 434,66 Area Trisaia FEMMINE - TRIENNIO 2005/2007 (tutti) (tutti) (tutti) (tutti) uenzare/condizionare lagestazione, fi e non specifi Leucemie e non specifi Leucemie e non specifi Leucemie e non specifi Leucemie che che che che ifm Malattie Linfomi ifm Malattie Linfomi ifm Malattie Linfomi Malattie Linfomi (tutte) della tiroide (tutte) della tiroide (tutte) della tiroide (tutte) della tiroide no acausarneun’interruzione della tiroide maligni Tumori della tiroide maligni Tumori della tiroide maligni Tumori della tiroide maligni Tumori ettuati dadonne (tutte) congenite Malformazioni (tutte) congenite Malformazioni (tutte) congenite Malformazioni (tutte) congenite Malformazioni P ( T T P LEUCEMIE T P P ( T T P LEUCEMIE T ( T T P LEUCEMIE T - Z - Z - Z BAS BAS BAS P Fonte: nostra elaborazione TAB Fonte: nostra elaborazione TAB Fonte: nostra elaborazione TAB Fonte: nostra elaborazione ( T T P LEUCEMIE T TAB - SA 100.000 T T T T AT AT AT E E E E E E E E I IE UMO I IE UMO I IE UMO I IE UMO AR AR AR T R R R R U U U U I R R R R R R R R O A OI OI OI OI TT TT TT TT O O O ILIC ILIC ILIC ELL ELL ELL ELL

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Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > ITREC e monitoraggio regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 264 > 265 AS - TR Fonte: nostra elaborazione TAB T L 5E IENNIO 2005/2007 O ELL TA LE A R 7. E AR G AB IONE E A O

TR RT BAS I I SA SP ILIC I A ON V TA ATA S EX NEI - per ilrischiodiinquinamento delterritorio. modo scientifi ediriferimentobase, punto dipartenza periniziative analoghevolte adaff tare uniniziale impegno perunaraccolta organica esistematica volta acostruire undata- stato patologico. Tuttavia questaanalisi,sebbenesoloesploratrice, potrebbe rappresen- giornaliera etc) agliaero-inquinanti, checondizionano l’insorgere edilperdurare diuno altra possibileorigine (traffi agenti chimiciefi nali enon(l’abitudine alfumodisigaretta, l’esposizione alfumopassivo, l’esposizione ad all’associazione traesposizioneedeff zioni ambientaliedisalute deiresidenti) sicuramente nonpuòessere esaustivariguardo Bisogna sottolineare cheunaindagine così condotta, (senzariferimenti adaltre condi- NOTA aiiaa2555,98 5,93 5,96 2.575 352 226 Basilicata ex ASL5 Area Trisaia TRIENNIO 2005/2007 camente rigoroso edeffi sici sulluogodilavoro, l’esposizione acontaminazioni ambientaliodi co veicolare, pesticidi,etc.), lavalutazionedell’esposizione Triennio 2005/2007 Totale casi etti, nonprendendo atto dialtre condizioni perso- cace iltema ambiente/salute neisitimonitorati in età fertile (15-49anni) in etàfertile Tasso grezzo per1.000donne rontare in rontare Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > ITREC e monitoraggio Costa Ionica, evento alluvionale. Archivio Autorità di Bacino di Basilicata Sulla baseditalinecessità lalegge183/89 caratterizzati daunapproccio intersettoriale eriferiti adambititerritoriali unitari. anchediazioniprevenzionedi interventi, estrumentidipianifi gica delterritorio, evidenziandocheleproblematiche deldissesto necessitano oltre che dei fenomeni eche, dicerto, nonsonostate suffi dellerisorsefi tuati sullascorta disistemazioneNegli ultimidecenni, econsolidamento alcuniinterventi, sonostatiat- in unterritorio dallecaratteristiche geologiche fragili, processi dierosione edidissesto. delle esigenze dellapopolazioneviadeterminatesi nelcorso deisecoli, innescando, dissodamento hannointeressato apiùripr usi delsuolopraticatinelterritorio nelcorso dellastoria. Vaste azionididisboscamento e geologiche esismiche, siadi origine antropica, rilievo frai quali assumonoparticolare gli caratteristicheorigine geologiche, naturale, qualileparticolari geomorfologiche, idro- Le causedellafragilità delterritorio lucanosonodaascrivere amolteplici fattori, siadi di trasferimento ototale. parziale to anniben19dei131centri abitatidellaBasilicatasonostatioggetto diprovvedimento secondari dell’Appennino Lucano. E’ infattidaevidenziare che, nelcorso degliultimicen- in quasitutte lesuperfi la Basilicata.Particolare criticitàderivadalfatto cheifenomeni didissesto sono presenti dissesto idrogeologicoIl costituisce unadelleproblematiche ambientalipiùrilevantidel- Rischio idrogeologico Capitolo 14 rano lelogiche diframmentazioneamministr delle risorseidricheefficaci devono necessariamente riferirsi a seguito diundibattito disciplinare piùcheventennale, secondo laqualepolitichedidifesa delsuoloedigestione LaL.183/89èilprincipaleatto normativo inmateria didifesa delsuolo, èfondato suunaconcezione maturata 1 idriche. principalestrumento perilperseguimento Il deifi ria alraggiungimento degliobiettivi didifesa del suoloegestionerazionaledellerisorse compito elefunzionidisvolgere attivitàconoscitiva, pianifi territorio inbaciniidrografi no inmateria digestioneetutela territoriale eambientale, basato sullasuddivisionedel ci limitrofe einterne aicentri urbaniubicatisuirilieviprincipalie ci, dotatidiAutorità diGoverno (Autorità dibacino)aventi il nanziarie sempre esiguerispetto all’entità ealladiff ativa edimancato coor 1 haintrodotto unprofondo processo diriordi- ese iversanti montaniecollinari, sullaspinta ad ambititerritoriali unitari(baciniidrografici), chesupe- cienti agarantire lastabilitàidrogeolo- dinamento degliinterventi. catoria egestionalenecessa- ni suddettièrappresentato cazione delterritorio usione

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rischio idrogeologico regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 268 > 269 D TAB E G ELL LI IN A 1.QU D IC AT ADR O R I O S INO TT ICO I Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione FI DR RID7 RID3 RID2 OIEIDCTR IP UNITÀ DI DISPR INDICATORE CODICE RID6 RID5 RID4 RID1 G U O RA G EOLO 1. S U G nevniatai uoRgoeRgoe2003-2011 Regione Regione euro R attuati Interventi km S idraulico Rischio di rischio superfi Suddivisione delle Idraulica Attività diPolizia Bacino Pianifi istituzionale Organizzazione di frana Superfi P ICO (KM E R FICI cazione di ci perclasse ci arischio 2 A ), 2010

R I S CHIO Skm N°di R N°piani R Rkm Skm tuttora vigenti,redatti dalleAutorità A seguito dell’emanazione deisuddettidecreti anchelaBasilicataèstatadotatadiPAI, per latutela dellepopolazioni,deibenieconomici, storici, ambientali. a rischiodifranaealluvionedasottoporre aspecifi per l’Assetto Idrogeologico no introdotto l’obbligo diredazione, delleAutorità daparte diBacino, del quali Sarnonel1998,Soverato nel2000),sonostatiemanatiunaseriedidecreti chehan- conseguenza deglieventiIn calamitosi verifi relativi asettori tematici. cui corrispondono, qualifasisequenzialiedinterrelate, pianipersottobacini operstralci quale cisièriferiti perlaelaborazionedegliindicatori sintetici diseguito riportati. la prevenzione fonte dairischi,rappresentano didaticonoscitivi, unaimportante alla I Piani Stralcioperl’Assetto Idrogeologico oltre acostituire fondamentale strumento per toriale disettore, con unaduplice valenza, dal Piano diBacino interventi antropici. interventi del suoloedellaprevenzionerità, divincoli eprescrizioni aifini dellaconservazione daeffetti dannosiderivanti da e complessi, fraiqualiladefinizionedilineestrategiche diinterven problematiche legate allacomponente antropica; come strumento raccolte edorganizzate dacuiemergono lecriticitàambientali,situazionidiemergenza territoriale esettoriale, le Piano Il diBacinocome strumento dinaturaconoscitiva delinea unquadro di informazioni, opportunamente 2 RID1. RISCHIO FRANA. SUPERFICI A RISCHIO FRANA sezioni in itinere vigenti e MISURA 2 2 2 2 2 uoiàd aioRgoe2010 2010 Regione Autorità diBacino Regione Autorità diBacino uoiàd aioRgoe2012 2010 Regione Autorità diBacino Regione Autorità diBacino uoiàd aioRgoe2001-2011 Territorio di Autorità diBacino Regione Autorità diBacino OT COPERTURA FONTE , checostituisce, secondo icontenuti dellaL.183/89,unpianoterri- (PAI), contenente laindividuazioneeperimetrazionedellearee di Bacinoterritorialmente competenti. Basilicata dell’AdB competenza SPAZIALE catisi neldecennio successivo allaL.183(frai conoscitiva epianifi catoria-programmatica programmatico ilPiano hacontenuti molteplici to, diprogrammi basatisulleprio- diintervento 2003-2008 TEMPORALE COPERTURA che misure disalvaguardia ATTUALE STATO ☺ ☺ ☺ ☺ Piano Stralcio TREND ↔ ↑ ↑ ↑ − − − a rischio elevato, molto elevato emedio. diviso tralequattro classi,nellaprovincia diPotenza c’è unaprevalenza difenomeni a province. Sievidenziachementre nellaprovincia diMatera ilrischioèquasiequamente L’indicatore mette aconfronto lesuperfi a rischio, facendo emergere larilevanzadellaproblematica. a rischioelevato emolto elevato rappresentano all’incirca il60%deltotale dellesuperfi fi Le moderato (R1),rischiomedio(R2),elevato (R3)erischiomolto elevato (R4). Idrogeologico classifi Come previsto dallanormativainmateria didifesa delsuolo, i Piani Stralcioper l’Assetto idraulico piùconsistenti. della provincia diMatera ove, alcontrario, sonopresenti estensioni disuperfi tuale diaree arischiosuperiore aquelloregionale e, piùchedoppiorispetto aquello Dal raff superfi nella regione, nelleprovince diPotenza percentuale fra ediMatera, nonchéilrapporto Le duefi RID2. SUPERFICI A RISCHIO FRANA PER CLASSI DI RISCHIO gure 3,4e5evidenzianochenelterritorio regionale complessivamente lesuperfi ci arischiodifranaesuperfi ronto emerge chelaprovincia diPotenza ècaratterizzata daunvalore percen- gure mettono aconfronto l’estensione dellesuperfi cano learee arischiodifranasecondo quattro categorie: rischio ci territoriali. ci arischiosuddiviseperclassipresenti nelledue ci arischiodafranapresenti ci arischio ci ci S Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodella Regione 2010 FI Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione A FI CEN S D U

CHIO R G ELLE G P I U E T S U RA R CHIO I U FICI RA A 2. LE F DA S 3.E RAPP U T DR E RA F P RR E O LE RA O G ST R I T RT EOLO FICI O S N EN R U O A I P A P (KM E G S E LI, 2010 R A ICO E IONE R FICI -

R I- 2 ),

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rischio idrogeologico regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 270 > 271 (KM M NELLE S P A NE D CEN Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodella Regione TRATT FI Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodella Regione FI Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione FI TR STRA E E

G I TT AT R G G OFE R U R I U U D O I RA LCIO CL T S 2 I E O RA RA ELLE ), S CHIO U AD RA 6. DR CHIO, DA

A ASS 2010 PR UNCEN 5.E 4.V D O LI R E L ELLE G I OVINCE S P EOLO I S CHIO I P P S A U D E

U ST O A NO 2010 AR P R I LO T DD TR G E EN CL ENZ R D P EE LIMI- ICO R O U E I F I R IVI R S FICI S I ASS L’ D RA CHIO IO- RBA A P I S AS N

E E A E NO, R - . - no essere alluvionate aseguito difenomeni dipiena:altafrequenza diinondazione(tr 30 sono state suddivisepertempi diritorno, ossiasecondo lafrequenza con laqualeposso- fl viduano lefasce dipertinenza Parallelamente allearee arischio difranaiPiani Stralcioperl’Assetto Idrogeologico indi- RID3. RISCHIO IDRAULICO uviale chesono interessate darischiodialluvione. Esse primaria per la conservazione della biodiversità (vediprimaria perlaconservazione capitolo sullearee protette). protette SICeZPS,costituendo icorridoi ecologici all’interno diunarete diimportanza naturalistiche dirilievo, fralequalidueparchi nazionali(Pollino e Val D’Agri) elaaree Esseinfattisvolgono unafunzionediinterconnessione importanza. traareeparticolare Dal punto divistaambientalelefasce eifi revole ricadenti, tuttavia, all’interno fl dellefasce dipertinenza strutture viariedifondovalle realizzati negliscorsi decenni favo- inaree dallamorfologia condizioni diinsediamentiproduttivi dirischiositrovanoIn etrattidiinfra- alcuneparti (tr 500anni). anni), moderatafrequenza diinondazione(tr200anni),bassafrequenza diinondazione umi lungoiqualisisviluppano, rivestono una uviale. D LICO NELL Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione S FI PR SA NENZ Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione FI U UE G G NO ECONNE P O U U E T PR RA RA R E A FICI TT FLUVI OVINCE (KM 8.E 7.LEF E A A

ST

R R A E I EN LE TT AS G S CHIO I IONE ENELLE S ONO LE CE ATTRA IONE 2 D ), 2010 I DRA P D VE E ELLE AR RT R U- EE - I-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rischio idrogeologico regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 272 > 273 I LICO Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodella Regione S FI T LE LI Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione FI Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione T FI DR U EM E G G G RR P R S U U U O E I U P SP RA RA RA R GRA S I I P T U FICI E D E O 11.E 10. 9.V DD R TT I R FICI (KM FICI R I O IVI A A I T S A LI, 2010

ST A R U O LO S LLE A I DD R E S EN

NO (KM R R CHIO I P I I IVI E S 2 S S ), 2010 P IONE R CHIO U E S

P BA R IONE E DRA CEN R 2 CINI ), 2010 D FICI P ELLE E T U- D R U EL-

A - Le fi Le La fi vone, Agri eSinni). traversata deicorsi medieinferiori dallamaggior parte deifi Dal raff tuale frasuperfi presenti nellaregione, nelleprovince diPotenza percen- ediMatera, nonchéilrapporto infrastrutture (v. Focus 2). attività agricole, agliinsediamentiresidenziali eproduttivi, allestrutture turisticheealle sono state interessate daintensi ev Proprio le aree lungoicorsi medi einferiori diBradano eBasento 2011 nelmesedimarzo preminente carattere torrentizio. vionabili dellaregione, seguitidaAgri, Sinni, Cavone einfi le cuispondesisviluppanocomplessivamente piùdel50% deltotale dellearee allu- gura 11evidenziacheifi gure 8,9e10mettono aconfronto leestensioni dellesuperfi ronto emerge cheessericadonoprevalentemente nellaprovincia diMatera, at- ci arischioesuperfi umi BradanoeBasento rappresentano icorsi d’acqua lungo ci territoriali. enti alluvionalichehannoprovocato seridanni alle ne Noce, quest’ultimo aventene Noce, quest’ultimo umi (Bradano, Basento, Ca- ci arischioidraulico Lao, persoli174km einfi pari all’8% connale delSele competenze sulbacinodelfi del fi 7.644 km compresiparzialmente nellaBasilicata,glialtritotalmente), perunasuperfi fi da quattro Autorità diBacino. L’AdB dellaBasilicata,con competenze suibaciniidrogra- A seguito dellaL.183/89lagestioneproblematica delladifesa delsuoloèesercitata ed il Ad esempionel2009l’Autorità diBacino dellaBasilicatahaacquisito leortofoto acolori omogeneamente estesa atutto ilterritorio. gione eAutorità diBacinosvolgono alfi L’acquisizione el’aggiornamento continuo dei d’acqua. a rischiodifranapresenti lungoiversanti, sialearee arischiodialluvionelungoicorsi inevitabili diff I quattro Piani, approvati edentratiinvigore neglianni2001-2005,purnell’ambito di te diterritorio dipropria competenza. ciascuna delleAdB haredatto ilPiano Stralcioperl’Assetto Idrogeologico (PAI) perlapar- A seguito deidecreti emanatiallafi qua secondari ricadentineibaciniidrografi Tali daticonsentiranno dideterminare learee inondabili ancheinriferimento a corsi d’ac- minore di livello lungoalcunitratti a curve dellareteterreno idrografi diprecisione edi ortofoto ca Fra leiniziative piùrecenti si citaquellarelativa all’acquisizione diun (PAI). ad alcunicorsi d’acqua edicomprenderle nelPiano Stralcioperl’Assetto Idrogeologico che hannoconsentito diperimetrare con maggiore precisione learee inondabilirelative terminali dei corsi d’acquaparti principaliedell’intero tratto lucanodellacosta jonica, RID4. ISTITUZIONALE ORGANIZZAZIONE L’ACQUSIZIONE E L’AGGIORNAMENTO CONTINUO DEI DATI ci deifi ume Ofanto, perunasuperfi rilievo altimetrico didettaglio , perlaqualenell’agosto 2011sonostate avviate leprocedure digara. umi Bradano, Basento, Cavone, Agri, SinnieNoce (dicuiilBradanoeNoce 2 pari al77%dell’intera regione; l’AdB dellaPuglia con competenze sulbacino ormità metodologiche, individuano, perimetranoeclassifi ne in minima parte l’AdB neinminimaparte dellaCalabria con competenze sulbacinodel 2 . cie dicirca 1.336parial13%dellaregione; l’AdB Nazio- , ottenuto mediante tecniche dilaserscanning, delle ne deglianni’90inconseguenza dieventi calamitosi, ne diunaconoscenza sempre piùdettagliatae ci delBradano, Basento, Cavone, Agri, Sinni dati sono fra le azioni importanti cheRe- dati sonofraleazioniimportanti perunasuperfi ume Sele modello digitaledel cano sialearee cie di834km cie dicirca 2 R L Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione FI A I G T

R U À E RA D G I IONE 12. BA CINO COM S S U ECON DD IVI D S O LE P IONE E T EN A D U T EL- I T O-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rischio idrogeologico regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 274 > 275 NIFIC TAB ELL A ZIONE A 2. STAT D I BA O D CINO ELL A

P I A - Meridionale Distretto Idrografi Meridionale Distretto Idrografi della Calabria Autorità diBacino Interregionale delfi Autorità diBacino della Puglia Autorità diBacino della Basilicata Autorità diBacino della Basilicata Autorità diBacino co co co ume Sele Come riportato neiparagrafi Come riportato te allatutela dell’assetto idraulico eidrogeologico. mediante iqualivengono pianifi mativi etecnico-operativi Gli strumentidellapianifi fi e Noce, estendendo, pertanto, lenormeperlaprevenzione dalrischiogià vigentiperi l'approvazione delPiano di gestionedeirischidialluvioni. Europea 2007/60sul rischioalluvioni,recepitacon D.Lgs.49/2010, inItalia acuidovrà seguire, entro giugno 2015, L'ultimazione dellemappecostituisce ilcompletamento diunadellefasidelpercorso diattuazionedellaDirettiva dell'Appennino Meridionale. delleAutoritàni daparte diBacinolivello regionale, interregionale enazionalecomprese nelDistretto Idrografico Nelmesedigiugno 2013èstatacompletata laelaborazionedellemappedellapericolosità edel rischiodialluvio- 3 sistema idrografi contributo allaconoscenzaUn importante dellecondizioni dirischiocaratterizzanti il D.Lgs. 49/2010edellaDirettiva Europea 2007/60 avviato leattivitàperlaredazione del all’interno delDistretto Idrografi dalmesediluglio2010leAutoritàA partire diBacinoregionali einterregionali comprese Nazionale ricadente nelDistretto ai sensidelD.Lgs. 152/2006. del DistrettoIdrografi co dell’Appennino Meridionale flMinimo usso Vitale Ai PAI siaggiungono: il conto delleevoluzioni delterritorio eacquisire nuovi elementiconoscitivi. integrati piùvolte sullabasedinuove indagini, studieapprofondimenti, alfi I PAI sonostatiredatti trail2001e2005sonostatinelcorso deglianniaggiornati e ni, deibenieconomici, storici, ambientali. alluvione dasottoporre aspecifi fi la avente gico competenza sulterritorio regionale haelaborato ilPiano Stralcioperl’Assetto Idrogeolo- che l’Autorità dall’anno diBacinohaavviato2003. apartire RID5. DI PIANIFICAZIONE BACINO RID6. ATTIVITÀ DI POLIZIA IDRAULICA umi principali. in tacoprlAstoIrgooioApprovato con DeliberadelComitato Piano Stralcioperl’Assetto Idrogeologico D.Lgs. 49/2010 Piano diGestionedellealluvioniaisensidel dell’Appennino Meridionale Piano diGestionedelDistretto Idrografi Approvato con DeliberadelConsiglio Piano Stralcioperl’Assetto Idrogeologico Approvato con DeliberadelComitato Piano Stralcioperl’Assetto Idrogeologico e delDefl Piano StralciodelBilancioIdrico Approvato con DeliberadelComitato Piano Stralcioperl’Assetto Idrogeologico usso Minimo Vitale nalità diindividuare eperimetrare learee arischiodifranae di co èfornito dall’ redatto dall’AdB dellaBasilicatanell’anno 2005,eil Piano Stralcio perladeterminazionedelBilancioIdrico edelDe- cazione dibacinosonoiprincipalistrumenticonoscitivi, nor- precedenti ciascunadellequattro Autorità diBacinocon che misure disalvaguardia perlatutela dellepopolazio- co dell’Appennino hannoconcordemente Meridionale Attività diPolizia Idraulica ediControllo delTerritorio co co Piano digestionedellealluvioni Istituzionale n.31del29/10/2001 In corso diredazioneIn G.U. n.55dell’8/3/2010 con irappresentanti delleRegioni Istituzionale dell’AdB LiriGarigliano Volturno Approvato con DeliberadelComitato Regionale n.115del28/12/2001 Istituzionale n.39del0/11/2005 17/10/2005 Approvato con DeliberadelComitato del Istituzionale n.26del5/12/2001 3 . redatto con ilcoordinamento dell’AdB cate fi lenormed’uso , inattuazionedel Piano diGestione ne ditener nalizza- (P.I.), d’acqua edelleopere con essiinteragenti. formato digitale etrasmessoagliEnticompetenti inmerito allamanutenzione deicorsi chein cartaceo Gli esitideirilevamentivengono pubblicatiinundossiersiasusupporto I sopralluoghielericognizioni sonomiratiadindividuare: lutazione delrischio. aifi trimonio didatiutilieimportanti Tale attività,svolta annualmente, haconsentito, nelcorso deglianni,diacquisire unpa- identifi determinare maggiore pericolo, incombente epotenziale perlepersoneecose, eda le aree demaniali,attraverso sopralluoghifi ericognizione lungoicorsidi sorveglianza d’acqua elerelative nonchènel- pertinenze L’attività diP.I., introdotta dallaLegge n.365/2000,consiste inun’attività straordinaria • • • • • • qualsiasi altro elemento chepossadarluogoasituazionidiallarme. conservazione; l’effi le situazionididissesto, inatto opotenziale, dellespondeedegliargini; le situazionidiimpedimento alregolare defl opere esistenti; i restringimenti nellesezionididefl le opere e/ogliinsediamentipresenti inalveo enellerelative pertinenze; care gli interventi piùurgenticare darealizzare. gliinterventi cienza e/olafunzionalitàdelleopere idraulicheesistenti nonchéilloro stato di ni dellaconoscenza delreticolo fl usso prodotti dagliattraversamenti odaaltre nalizzati arilevare lesituazionichepossono usso delleacque; uviale edellava- A D FO FO PR Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione T FI Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodella Regione NEL E ATTRA P OLIZI E LUN S LVEO CONFO U G EM IV T T RA U O 2. O 1. BA A RA P N

VE D A I CINO T G 13. I D I FUNZION BR E LE P O ICO RS DRA I ON I S O L’ G S EZIONI T D EZIONI LI ATT ULIC E CON EL FIUME RT RS A ATT

D IVI E I A I A D IVI STR R LI T ’ R R P A ILEV À O IL T T ILEV CQU U À À D S A IONE TTA S I D IN AT INNI P A A I .I.

- E

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rischio idrogeologico regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 276 > 277 Basilicata Fonte: AutoritàdiBacino della Regione FI T T D D I U EL I G P AT PR OLO U S RA I ME O UOLO, IM GRA G 14.IN I A D MM I A N T A T P E

E L’ O P R RT E VEN R A I L CCO P T A E I

D R AT RD

IFE - O SA

Gli interventi sonostatisuddivisisecondo quattroGli interventi tipologie: difesa dalrischioidrogeologico, complessivo di25milionieuro. perunimporto e laRegione Basilicata,fi Ministero dell’Economia edelleFinanze, ilMinistero dell’Ambiente e Tutela del Territorio Si pensiall’ ro diaree interessate darischioidrogeologico sonostatirealizzati nelcorso deglianni. delle criticità,alcuniprogrammi diconsolidamento, diinterventi sistemazione erecupe- Seppure lerisorsefi precedenti. stituito dallasommadellesezionirilevate inquellaannualitàequellerilevate neglianni Si notacome perogni annualitàilnumero disezioniconosciute aumentaessendoco- vità diPolizia Idraulica,svolti annualmente trail2003e2008. La fi dell’AdB e/opresso Regionali Competenti. gliUffici initinere eprogrammatini sulleattività/interventi potr presente Il capitolo èstato redatto sullabasedeidaticonoscitivi disponibilialmesedimaggio 2011.Informazio- 4 RID7. INTERVENTI ATTUATI . attraverso labonifi 1. . attraverso di interventi 4. 3. 2. attraverso fi gura 13evidenzialesezionirilevate lungoicorsi d’acqua attraverso iseiciclidiatti- sistemazione ebonifi ca idraulica, ripristinodell’offi tati edelleinfrastrutture soggette arischio; movimenti franosielaloro stabilizzazioneperlamessainsicurezza deicentri abi- consolidamento versanti deicentri abitatiedaree limitrofe, prossimità dellitorale tirrenico lucano. del litorale ionico lucano, nonchéopere di protezione edifesa delfi difesa dellacosta, reticolo idrografi disistemazione idraulico-forestaleinterventi ediripristinodellefunzionalitàdel mitigazione deldissestoidrogeologico edelrischioidraulico delterritorio, tenzione dellereti scolanti; sponde dissestate ed in erosione, alripristinodellesezionid’alveo edallamanu- ostacoli al defl ta allastabilizzazionedell’assetto deglialvei fl Accordo diProgramma delSuolo Quadro sullaDifesa nanziarie disponibilinonsonocommisurate alladiff usso dellepienericorrenti, allarinaturalizzazioneeprotezione delle co; nalizzato diconsolidamento allarealizzazione diinterventi edi 4 anno essere acquisite presso laStruttura Tecnica Operativa ripristino, ripascimento estabilizzazione uviali attraverso larimozione degli ciosità deicorsi d’acqua, sottoscritto nel2003 trail usione egravità ume Noce in nalizza- ca dei zione dihabitatnaturalitipicidell’area. dissesto edegrado, attraverso azionidiimboschimento con specieidoneeallaricostitu- ro diterreni nonagricoli (noncoltivati eabbandonati)laprevenzione difenomeni di Le risorsefi 2011 èstato pubblicato ilprimobando. prevista dalProgramma diSviluppo Rurale2007-2013,perlaqualenelmesediagosto Fra queste sicitalamisurafi idrogeologico. ta haprevisto alcunemisure tese alripristinodiequilibrinaturaliperladifesa dalrischio Nell’ambito dellaprogrammazione perl’utilizzo deifondi comunitari, laRegione Basilica- opere econ azionidimanutenzione ordinaria estraordinaria. ne delrischioidraulico, difrana edidifesa dellacosta, mediante larealizzazione dinuove Essi sonorivolti prioritariamente allasalvaguardia dellavitaumanaattraverso lariduzio- degli eff consolidamento diaree urbane, lasistemazione idraulicadicorsi d’acqua, lamitigazione compresiGli interventi nelprogramma, incorso diattuazione, sono85eriguardano: il Basilicata 2007-2013erisorsestataliderivantidallaL.191/2009(Legge fi ProgrammaIl comprende fi la Regione BasilicataeilMinistero dell’Ambiente. urgenti eprioritariperlamitigazionedelrischioidrogeologico,di interventi Nel mesedidicembre 2010èstato approvato l’ versanti limitrofi l’attuazione dimitigazionedeldissesto idrogeologico diinterventi econsolidamento di Dalle fi LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI COMUNITARI gure 14 e15sievince checirca dellerisorsedell’AQP l’80% sonostate speseper etti dellemareggiate sullacosta jonica. nanziare ammontanoa€1.749.835,00 esonodestinate asostenere ilrecupe- aicentri abitati,chemettono arischiolapopolazionepresente. nanziamenti per27Meuro, efariferimento arisorsedelPOR nalizzata al nalizzata primo imboschimentodisuperfi cinonagricole Accordo diProgramma perilfi nanziamento nanziaria 2010). sottoscritto dal- , D Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione FI LO E G G G U I LI IM A RA

D 15. I IN P O P T RT E E R R I CEN VEN SP E S T T I U O P A E LE R

T I P O-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Rischio idrogeologico regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 278 > 279 complessiva di420km L’area interessata, coincidente con ilbacinoidrografi del territorio. ca multidisciplinare eintegrata con numerose altre tematiche cheincidononelgoverno e hatrattato leproblematiche delladifesa delsuoloerischioidrogeologico inun'otti- esper ha rappresentato unaimportante rizzazione delbacinoidrografi co del umeNoce fi tana delLagonegrese hannoredatto il Nell’anno 2008l’AdB Locale AlbaelaComunità dellaBasilicata,ilGruppodiAzione Mon- valorizzazione delbacinoidrogra Il Programmaintegratodiinterventiperla FOCUS www.adb.basilicata.it Programma Il èstato pubblicato nellacollana dei “Quaderni dell’AdB”, n.5, gennaio2009,consultabile sulsito 1 za, le opportunità dacogliere,za, leopportunità gliobiettivigeneraliespecifi stateSono individuate lerisorsedelterritorio glielementidicriticitàeipuntidebolez- Analysis ProgrammaIl Integrato èformulato attraverso ilricorso allametodologia della teplici aree protette, fralequali tre Parchi Nazionali(Pollino, Cilento, Val d’Agri). inserita inuncontesto territoriale nelqualesono state istituite, negliultimidecenni, mol- inquinamento, causate daifattori fi ricostruire l’identità storica delterritorio, mitigare econtenere lesituazionidicriticità e leazionipertutelare, gliaspettinaturalieambientalidell’ambito daunaparte, fl tibile, lacostruzione dellarete delle compromesse dell’ambito fl Fra leazioniproposte nelprogramma visono:larinaturalizzazione eilrecupero diaree tive, ricreative). dell’artigianato, dellaristorazione, dellaospitalità;edancheassociazioniculturali,spor- getti pubblici(amministrazionilocali)eprivati(imprenditori neisettori dell’agricoltura, degliattori attivitàdiascoltodelterritorio:tensa edipartecipazione sog- earticolata Strumento fondamentale perla costruzione delpr vità abassoimpatto ebenintegrate con ilterritorio. che ricreativi, direddito eproponendo rinnovate daconcretizzare opportunità con atti- caratteristiche ambientali,storiche eculturalidellecomunità presenti, siaafi Nazionale diUrbanistica"Urbanopromo" nelmesedinovembre 2009,ha ricevuto il"Pre- ProgrammaIl Integrato diInterventi, che potrebbe essere propedeutico all’avvio diunpercorso verso un lettivo neiconfronti delfi nistrazioni comunali interessate, del"Manifesto perilfi Un primopassoconcreto èstato rappresentato delleammi- dallasottoscrizione, daparte fra gliattori locali,ilmonitoraggio ambientale. ambientale, l’animazione territoriale, laistituzionediorganismi permanentidiconfronto edel Logical Framework Approach sprawl sici eantropici (dissestiidrogeologici, usidelsuolononappropriati, ). Mentre perfavorire, dall’altra, losviluppolocale, valorizzandole 2 , presenta caratteri naturalistici di particolare importanza edè , presenta importanza caratteri naturalisticidiparticolare ume, sottoscritto ancheda1.000cittadinidella Valle del Noce, uviale, laprogrammazione diforme diturismoeco-compa- greenways Programma integrato fi nalizzatoallatutelae valo- presentato nell’ambito dell’iniziativa dell’Istituto ienza dicollaborazione fraentiesoggettidiversi, . . Tale Programma, promosso Allba, dalGal , lacreazione dilaboratori diricerca socio- fi co del ogramma integrato èstataunain- ume", documento diimpegno col- co delfi ci, lestrategie, gliinterventi ume Noce, diestensione fi ume Noce contratto difi ume. nituristici 1 uviale, Swot

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Programma integrato di interventi per la valorizzazione del bacino idrografi co del Noce regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 280 > 281 AR I R Basilicata Fonte: AutoritàdiBacino della Regione FI T NOCE. D Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione FI DR I MO E G EMO G EE RR U O U RA G RA I PR R EOLO T GRA A FOLO 2. O 1. O ) INQU R T I FICI EVI S BA E A G I TT ST G LE, ICO CINO ICI E E, C EM ADRA B ) C A ARATT AB D R

D ARATT EL FIUME I MEN ELLE S ILI CHIO T E- T À O E R I grazie alla partecipazione eilcoinvolgimentograzie allapartecipazione degliattori locali. mio Urbanistica" inquanto caratterizzato daun"equilibrio degli interessi" conseguito LO IN PR Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione FI G T EVI GAT U E GRAT RA ST IVO 3. E O DA D S CHEM ELLE L PR O A A GRA ZIONI

R IE MM P I- A

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Programma integrato di interventi per la valorizzazione del bacino idrografi co del Noce regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 282 > 283 guito deisopralluoghi. Esempi didissesticausatidall’alluvione 2011,trattidaldossierrealizzato dimarzo ase- catalogate inundossier. alcensimentoEmergenza, dicirca hannoportato 300criticitàedissesti,documentate e COM Centro Operativo istituito con il4marzo Misto ilcompito di dicoordinare iServizi I sopralluoghisullearee colpite eff nonché alcunezone ricadentineibacinidelCavone, dell’Agri edelSinni. pie aree itrattimediebassideifi dellaBasilicataedinparticolare data01/03/2011sisonoverifiIn Eventi alluvionali FOCUS GLI EVENTI ALLUVIONALI DEL MESE DI MARZO cati intensi eventi alluvionali,chehannointeressato am- ettuate da parte deglienticompetenti, nell’ambitoettuate daparte del 2011 umi Basento eBradano, Basilicata Fonte: AutoritàdiBacino della Regione D D FI E I G SS G U LI EVEN E RA ST 1.U I R ILEV B T IC I A A AT LLUVION ZIONE I A

S E D G EI UI A LI T O

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Eventi alluvionali regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 284 > 285 Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione STR FO D PR DA FO CO D T S CON Basilicata Fonte: AutoritàdiBacinodellaRegione E FO O U S ELL I M ON TT T O T T ST R NNI U O 3E4. O 2.FIUME O 1.FIUMEC SS E VI AT A O IE TT A DA LL IMI PASS

RA S A E U AR ZIONE . R LLE INF AGA S R T JONIC I . 106 E A IE E À O LI DA BA MEN D D I AGR ELL D LNE NNI TRASP S BRADA RASTR A I UNFO A VINCOLO T VONE. A O ICOLI IN AR A

SS D LLE O I I UN 106 NO: U RT SS T - O O del 13novembre 2009,di èlaelaborazioneeapprovazionefra lequalilapiùimportante dellaleggeregionale n.39 gione Basilicatahannoavviato unaseriediattivitàvolte afronteggiare laproblematica, Nell’anno 2009,l’Autorità Ambiente dellaRe- diBacinodellaBasilicataeilDipartimento coste inBasilicatachehaassunto carattere emergenziale. i processi erosivi dell’arenile, evidenziandoilgià noto problema dell’arretramento delle sono verifi Inoltre, inconcomitanza deipiùrecenti eintensi fenomeni piovosi dilungaduratasi d’acqua, rilevantiincorrispondenza dellefoci particolarmente fl nerano alluvioni,crisidegliassettideiversanti, straripamentiedesondazionideicorsi approvvigionamento idrico, piovosi ediperiodiparticolarmente chesovente hannoge- è stato interessato dall’alternarsi diperiodisic mi decenni acausadellenote variazioniclimaticheestreme, ilterritorio dellaBasilicata Gli eventi scorso, delmarzo tuttavia, noncostituiscono unepisodioisolato. Negliulti- elaborazione del le qualilaistituzionedell’ quantoSecondo previsto dallaleggeregionale sonosta degli indirizzicomunitari inmateria dicoste. dividua unastrategia perlagestioneedifesa dellearee costiere lucane, inrecepimento cate, lungolacosta jonicalucana,violente mareggiate chehannoaccentuato Piano regionale dellecoste Disciplina dellefunzionidiinmateriadifesadellacostaDisciplina Osservatorio Regionaledellearee costiereOsservatorio . citosi, caratterizzati daaccentuate crisidi te intraprese varieiniziative, fra uviali. (2010), eleattivitàdi , chein- Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Eventi alluvionali Marsicovetere, Contrada Raia di Marangelo. Ernesto Salinardi ta alfi lucro da parte delladittaesercente.lucro daparte Lavigente normativamineraria elaloro successivazione dimateriali lavorazione inerti ecommercializzazione afi Con iltermine "cava" siintende illuogoove sieff vincolo idrogeologico, latutela deibeniarcheologici, etc. le dellarisorsaconiugandola con lasicurezza, ilpaesaggio, lacompatibilità ambientale, il rinnovabili, nell’esercizio dell’attività estrattiv fi richieste dellematerie primesianelsettore dellarealizzazione delleopere civilichenella sviluppo economico dellasocietàcon l’impiego dellerisorseoccorrenti persoddisfare le zione mineraria.L’attività estrattivacheviene quest’otticasuoli inquinatiodegradati. In dev realtà localialfi dotata dellanormativadicuialla L.R.n.12/1979su La Regione Basilicata,aseguito del trasferimento dellecompetenze, siècelermente possono trovarsi cave coltivate insotterraneo eminiere coltivate agiorno. vengano condotti agiorno (insuperfi industrialmente utilizzabili.Questadefi termine cava lalavorazione estrattivaper vrebbe consentire, agliStatimembri,diattuare misure adatte allediff La proposta didirettiva assumeilruolodielemento fondamentale nellastrategia chedo- va edunamaggiore sensibilizzazionedellepopolazioni. protezione nellepolitichenazionaliecomunitarie, il raff consenta, inmodosostenibile, l’utilizzo elaprotezione deisuoli,l’integrazione diquesta pluralità difunzioni.Lastrategia prevede l’approntamento diunquadro legislativo che misure destinate aproteggere lasuacapacitàdisvolgere ilsuoloedapreservare una La proposta didirettiva delParlamento europeo edelConsiglio del22.09.2006propone Attività estrattive Capitolo 15 Disposto del R.D. n.1443/1927successivamente modificato con L.7.11.1941 n.1360. 1 liera industriale. Occorre tenere presen ne direnderla rispondente allenuove normative disettore. territorio Il regionale ne diindividuare iproblemi, prevenire ildegrado delsuoloeripristinare i cie) oinsotterraneo epertanto, giuridicamente, nizione prescinde dalfatto cheilavori minerari te che, trattandosidigiacimenti minerarinon la ricerca elacoltivazione disostanze minerali, a, sideve garantire losfruttamento ottima- e, quindi,essere collocata l’attività diestra- ettuano lavori diescavazione perl’estra- svolta nelle cave èinfatticonnessa allo ccessivamente integrata emodifi orzamento dellabaseconosciti-orzamento erenti especifi 1 , considera con il ni di ni che ca-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Attività estrattive regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 288 > 289 D Regione Basilicata Territorio, Politiche dellaSostenibilità, Fonte: Uffi TAB E G ELL LI IN cio Geologico, Dip. Ambiente, A 1.QU D IC AT ADR O R I, 2012 O S INO TT ICO LE C Fonte: Legambiente, Cave Rapporto FI R OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE CAV2 CAV1 IO N G U A RA VE A ZION 1. ATT D A I IVE STR LE, 2011 rdzoemnrraPM3Regione Mm3 P Produzione mineraria cave Numero estato delle I S B UL UZIONE T E RR I D T O- EL- nel numero dioltre 13.000(fi lecave Italia attiveIn superanoilnumero di5.700,allequalivannosommate ledismesse, Enti edUffi ne minerariaènecessario acquisire idovuti pareri enullaostafavorevoli degli daparte altri. Pertanto perilrilasciodell’autorizzazione regionale adeff zone aprotezionecomunitario (SIC), speciale(ZPS),vincolo paesaggistico ambientaleed una seriedivincoli dovuta all’esistenza deiparchi nazionali,regionali, sitidiinteresse interesse industrialechediinteresse peropere civili,marisultaanchegravato datutta presenta unvariegato numero digiacimenti minerariperlevarietipologie dilitotipi di mità diquanto disposto dallavigente normativa. Esauritalafaseistruttoria larichiesta delrichiedente,ne, daparte delladocumen L’attuale normativaregionale perilrilasciodell’autorizzazione prevede lapredisposizio- CAV1. CAVE AUTORIZZATE ueoRegione Numero P ci preposti atermini dilegge. MISURA Basilicata Basilicata COPERTURA FONTE g.1). Basilicata Regione Basilicata Regione SPAZIALE tazione amministrativaetecnica inconfor- 2010-2012 2010-2012 TEMPORALE COPERTURA ettuare lavori dicoltivazio- ATTUALE STATO TREND ↔ ↔ andate adisciplinare: 1979,n.12",marzo acuihannofatto seguito unaseriedideliberazioniattuative chesono Regionale n.19del25febbraio 2005-"Modifi alla sostenibilità ambientaledell’attività estrattiva.Pe ne lefi stato possibilevarare unaLegge Regionale diriforma dellamateria che, senzastravolger- Agli inizidel2005,col bilanciodiunventennio digestionetecnica edamministrativa,è te nonattive, persopraggiunta scadenzadelprovvedimento diautorizzazione. ne deilavori dicoltivazione minerariaeripristinoambientale122risultanoformalmen- di vigenza;33risultanocessate, con relativo provvedimento dipresa d’atto diultimazio- queste 59risultanoattualmente inattività,con provvedimento diautorizzazione incorso le competenze inmateria dicave etorbiere, haautorizzato La GiuntaRegionale diBasilicata,aseguito deltrasferimento dalloStato alleRegioni del- to dasottoporre all’approvazione dellaGiuntaRegionale. l’ambiente edèl’Uffi siacquisisce ilparere delComitato tecnico daparte patto regionale ambientale(VIA) per sottoposta aprocedura di della GiuntaRegionale. Questaprocedura siapplicaove larichiestaformulata siastata e Attività Estrattive predispone ilrelativo provvedimento dasottoporre all’approvazione rilascia ilproprio parere favorevole e/osfavorevole esuccessivamente l’Uffi formulata dalladittavieneesaminatanelComitato AisensidellaLegge Regionale 1979. n. 12del27marzo 2 • • • 22.04.2005 -con lemodifi la composizione delComitato Regionale perleAttività Estrattive -D.G.R. n. 977del con unanuova regolamentazione perlagaranziadellacorretta esecuzionedeilavori le modalitàdicostituzione deldeposito cauzionale -D.G.R. n.2206del04.11.2005- tazione amministrativaedegliallegati progettuali; dimento diautorizzazione, dellaforma edelcontenuto dell’istanza, delladocumen- delle cave -D.G.R. defi n.1720del08.08.2005-con unaarticolata le modalitàdipresentazione delleistanze connesse alladisciplinadellacoltivazione tivo dall’altra, nonchèdellasocietàcivile; mutate necessità edesigenze dell’amministrazione delsettore dauna parte, estrat- nalità, ingrado direcepire alcunesensibilitàesollecitazioni,soprattutto inordine cio Compatibilità Ambientaleapredisporre ilrelativo provvedimen- screening che opportune perrendere l’organismoche opportune piùaderente alle . Nelcasosiproceda con lafasedivalutazioneim- che edintegrazioni allaleggeregionale 27 regionale perleattivitàestrattive che rtanto èstataemanatalaLegge rtanto 2 214attivitàestrattive. Di nizione delproce- cio Geologico Regione Basilicata Ambiente, Geologico, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiUffi C FI A G VE U RA A L 2012 2. S I T U A ZIONE D ELLE cio

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Attività estrattive regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 290 > 291 2012 C Regione Basilicata Ambiente, Geologico, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiUffi FI A G VE U RA DAG 3. LI S I A T NNI ’80 U A ZIONE A D L 2005, ELLE cio "cave storiche" dellaregione siva edefi ria. Lapressione sulsettore perottenere modalitàdicoltivazione orientate allaprogres- vo avanzamento deilavori disistemazione fi esercita per imporre modalitàdicoltivazione checonsentano ilprogressivo econsecuti- le opere previste. Questaulteriore misurarende piùeffi attraverso undeposito cauzionalecommisurato al costo eff ri dicoltivazione minerariaelacompleta realizzazione deilavori disistemazione fi Inoltre, èfatto obbligoaisoggettiautorizzati digarantire lacorretta esecuzionedeilavo- entro cuidevono essere eff levamento ediaerofotogrammetria, dimonitorare everifi norme vigenti.Questamisuraconsente, anche tazione georeferenziata dell’area dicava echerealizzi oadeguilarecinzione secondo le alla leggeregionale n.19/2005diriordino dellamateria) chelaDittaeff o riprendere l’attività dicava (incasodiproroga orinnovo diautorizzazione precedente rende piùeffi posto diottemperare adalcuniadempimentipreliminar blighi disistemazione fi dalità diconduzione delleattivitàstesse, cheperquanto riguarda ilrispetto degliob- effi I suddettiprovvedimenti legislativi enormatividiriordino dellamateria hannoreso più ereditate incondizioni diimpatto sull’ambiente piuttosto gravose. Cave attivate diverso tempo primachelacompetenza fosse trasferita dallo Stato alleRegioni echesonostate 3 Proiettate adoggi, lesuddette 139attivitàestrattive risultano: autorizzate 139attivitàestrattive dicui: dino dellamateria, risultachedall’inizio deglianni ‘80 atutto ilfebbraio 2005sonostate dopo l’entrata invigore dellenormecontenute nellaleggeregionale n.19/2005dirior- Tracciando unaipotetica lineadiseparazione tralo caci glistrumentidigoverno edicontrollo delsettore, siaperquanto riguarda lemo- • • • • fi di coltivazione minerariaedellacompleta realizzazione deilavori disistemazione vigenza; 9 inattività,con vecchio provvedimento diautorizzazione tutt’ora incorso di mento di autorizzazione. 57 risultavano formalmente nonattive, persopraggiunta scadenzadelprovvedi- vazione minerariaeripristinoambientale; 28 risultavano cessate, con relativo provvedimento diultimazionedeilavori dicolti- 54 risultavano inattività,con provvedimento diautorizzazione incorso divigenza; nale. nitiva sistemazione fi cace l’azione diorientamento edicontrollo. Ènecessario, primadiiniziare nale eripristinoambientaledellearee interessate. L’obbligo im- ettuati ilavori dicoltivazione mineraria. 3 . nale, comincia adare qualchebuonrisultato anchesulle nale rispetto ailavori dicoltivazione minera- attraverso imodernistrumentiditeleri- stato dell’attività estrattivaprimae cace l’azione dicontrollo chesi i all’avvio dell’attività estrattiva care ilrispetto deilimitiareali ettivo direalizzazione del- ettui ladelimi- nale, il 70%daattribuire alsettore civileedilrestante 30%alsettore industriale, mentre lapro- attive nell’anno 2012.Su59cave attive ilnumero degliaddettièparia 290(fi infi regionale riportata La carta minore, argilla etorba (Legambiente, Cave 2011). Rapporto I volumi estrattinel2010,alivello nazionale, hannosuperato i150Mm vigore dellaleggeregionale n.19/2005,risultaparia15. vità precedenti. numero Il diautorizzazioni pernuove nell’ordine di65sultotale di80,riguardano provvedimenti dirinnovo oproroga diatti- della leggeregionale delleautorizzazioni n.19/2005inquanto rilasciate, lagran parte Non deve ingannare ildato delleattivitàestrattiv attive persopraggiunta scadenzadelprovvedimento diautorizzazione. lavori dicoltivazione minerariaeripristinoambientale25risultanoformalmente non autorizzazione incorso divigenza,5risultanocessate, con presa d’atto diultimazionedei 80 attivitàestrattive; diqueste 50risultanoattualmen Dall’entrata invigore dellaleggeregionale n.19/2005atutt’oggi sonostate autorizzate 90 Mm CAV2. PRODUZIONE MINERARIA • • • mento diautorizzazione. 97 formalmente nonattive, persopraggiunta scadenzasenzarinnovo delprovvedi- pristino ambientale; 28 cessate, con presa d’atto diultimazionedeilavori dicoltivazione minerariaeri- 5 inattivitàcon rinnovo delprovvedimento diautorizzazione giunto ascadenza; 3 disabbiaeghiaia,41,7Mm gura 6evidenzialadistribuzione territoriale dellecave 3 dicalcare, 12Mm e autorizzate dopol’entrata invigore te inattività,con provvedimento di attivitàestrattive, 3 dipietre ornamentalie, inmisura 3 complessivi, con dopo l’entrata in gura 7),con M Fonte: Legambiente, Cave Rapporto C FI Regione Basilicata Ambiente, Geologico, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiUffi C FI A A AT G G VE IN VE U U E RA RA R DA I 5. 4. A L 2005 ITA LI E R S I LI I T PART STRATT U A

A P A ZIONE E L 2012. IZIONE R

I, 2011 GR U D PP ELLE D ELLE I cio D I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Attività estrattive regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 292 > 293 T G FI Regione Basilicata Ambiente, Geologico, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiUffi E LI G RR U ADD RA I T O 7. E R TT IO D I I R STR A E L G S I ION B E UZIONE TT A O LE, 2012 R E NEL D cio E- Regione Basilicata Ambiente, Geologico, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiUffi R FI D E ELLE C G G U ION RA 6. A A LE, 2012 VE D I S STR UL I T B E UZIONE RR I T O R IO cio duzione totale dimateriale èdipoco superiore ai2,5Mm al settore civileedilrestante 47%alsettore industriale. 3 (fi gura 8),con il53%destinato monumentale rappresentativi dellaiden piegata perlasalvaguardia degliedifi rappresentazione dellevicende dellacomunità. lapietraornamentalevieneim- Inoltre lavorata, plasmataemodellatadagliscalpellini,viene demandatala opportunamente Nei centri urbanisonovisibililetestimonianze culturaliestoriche ove allapietralocale, di camini, scale, portali, soglie per porte efi soglieperporte di camini,scale, portali, teriali occorrenti percordoli epavimentazioni dipiazze, marciapiedi, viali,realizzazione cave dipietraornamentaleesplicanounruolofondamentale perlaproduzione deima- dell’estratto regionale (circa 34.600m Da evidenziare chelaproduzione dellepietre ornamentali,seppuresiguasultotale prime perlaproduzione dilaterizi, delcemento, dellacalce, delvetro, diconcimi etc.. tore industriale, sihalaproduzione diargilla, calcare, dolomia,pozzolana esilice, materie zazione delleopere incemento armato, costruzioni, settore industriale. Iprodotti dellecave nelsettore civilesonofondamentali perlarealiz- dellaproduzione,destinazione d’uso chepuòavere sbocchi sianelsettore civilechenel L’attività estrattivainBasilicata,come g Con ilmedesimocriterio, lasintesi dei ci deicentri storici edelleopere diediliziastorico 3 ), possiedeunelevato valore economico. le Infatti volumi estrattièrappresentata infi ià accennato, sidistingueancheperla diff tità culturaledellenostre comunità. nestre, pietraperrivestimento dimuri,etc. strade, porti edaltro,strade, porti mentre nelset- gura 8. erente Regione Basilicata Ambiente, Geologico, Dipartimento Fonte: nostra elaborazione sudatiUffi FI VOLUMI E T O G R U IO RA R 8. E G STRATT D ION I STR A LE, 2012 I I B S UZIONE UL T E RR D cio I- EI

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Attività estrattive

Strumenti di sostenibilità

Relazione sullo Stato dell'Ambiente della Basilicata Il cielo di Intra, incontro ad Aliano. Margherita Sarli strategico elaPrOmozione EPOS(perl’Educazione Ambientale) dellaSostenibilità Nella Strategia Unece il compito dicoordinarne epromuoverne leattività. cazione alloSviluppo Sostenibile (DESS)perilperiodo2005-2014,affi tanto chel’Assemblea GeneraledelleNazioniUnite haproclamato ilDecennio dell’Edu- messa perl’assunzione singoliecollettivi, disceltepiùresponsabili ecomportamenti, sviluppo dipoliticheambientalisostenibili neivarisettori; laconoscenza, infatti,èpre- L’attività dellacomunità èfondamentale disensibilizzazioneepartecipazione perlo lo svilupposostenibile Educazione per Capitolo 16 silicata.it edècontenuto nell’apposita pubblicazioneedita il2012. programma Il EPOSè stato approvato con DGRn.2014del30/11/2010; èreso disponibilesul sito www.eposba- 3 nibilità” 2007-2009. “Nuovo Quadro programmatico eProvince Stato-Regioni Autonome perl’educazione all’ambiente eallasoste- 2 gio 2005. dell’istruzione deiPaesi dell’area UNECE,dicuil’Europa ,nelcorso faparte, dellaconferenza di Vilnius svoltasi amag- LaStrategia Unece perl’educazione perlosvilupposostenibile è’ stataapprovata dell’ambiente daiMinistri e 1 zionali enazionali sponsabilità neiconfronti delmondoincuiviviamo. attuazionedellestrategie In interna- limite riferito aglieff mi specifi per raggiungere losvilupposostenibile, nonèvolta afornire risposte puntualiaproble- nei seguentitre paradigmi: i nuovi principi ordinatori alloSviluppo dell’Educazione Sostenibile, chesisintetizzano zione epromozione dellasostenibilità ambientale. Programma Il èsviluppato secondo tenente obiettivi,strategie, ideeprogetto, strumentioperativiefi • • culturali) prendimento sociale- riguardal’Educazione ogni aspetto dellaquotidianità(processo permanente diap- umana); nente - èpertuttalavita(come processol’Educazione discambio ediinterazioni perma- ci, quanto piuttosto astimolare ilpensiero critico, ilsensod’incertezza e del life longlearning 2 laregione Basilicatahaapprovato nel2010ilProgramma pluriennale etti delnostro agire quotidiano, indurre ilsensodicollettività ere- 1 l’educazione, oltre adessere undiritto umano, èunpre-requisito social learning -checoinvolge tuttiicittadininellevarie fasidellavita -cheaspiraaimplementare trasformazioni nanziariperlaeduca- dando all’UNESCO 3 , con-

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Educazione per lo sviluppo sostenibile regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 298 > 299 A STRAT ZIONE L’E FI M G D B U UC IEN RA E D A G 1.E TA ELL ZIONE EL ICO 2010-2013 LE. P A O

S S O . ST PR A ENI O

PR GRA B OMO- ILI P MM E T R À

A

dello svilupposostenibile regionale, operanti con unapropria specifi ciazioni Onlus, cooperative esocietàchiamati “nodi” variamente distribuitisulterritorio mente larete ècresciuta nelnumero enellaqualitàdelleprestazioni; sicompone diasso- di rivitalizzarlaerenderla operante nell’ottica didimensionesistemica edirete. Attual- te. Natanel2002,laREDUShavisto neltempo rallentare lasuaattività;diquinecessità chenonpotrebbel’attività svolgere dieducazione, assicurandounservizio direttamen- DUS), intesi come agenzieterritoriali chesvolgono sulterritorio, perconto dellaregione, dieducazioneambientaleperlasostenibilitàdella Rete (RE- deiCentri edegliOsservatori Tra leprioritàdelProgramma strategico EPOSrientrailraff del 30/11/2010. del 30/11/2010. DGR n.n.223del21/2/2006), edundisciplinare, approvato con DGR n489del3/4/2006einegrato con DGR2014 La REDUSoperasecondo un “Sistema diqualitàperlaRegione diIndicatori Basilicata (S.I.QUAB)”, adottato con 4 Basilicata. èpresentesenza deiCentri ladirezione edegliOsservatori, scolastica regionale el’Arpa daunResponsabiledelsistema,Sostenibilità, daunLaboratorio nelquale, oltre allapre- stato presso Ambiente, laDirezione GeneraledelDipartimento Territorio, Politiche della La strutturaorganizzativa ècomposta daunCentro Regionale diCoordinamento, atte- formazione, animazioneeprogettazione territoriale, informazione ecomunicazione. PER 85100 -Potenza 5 Verrastro, Vincenzo via Direzione Generale Politiche della Sostenibilità Dipartimento Ambiente, Territorio, Regione Basilicata P • ROGRAMMA a stili di vita virtuosi erispettosi dell’ambiente).a stilidivitavirtuosi èrivoltal’Educazione allasostenibilità delvivere (legataallacrescita consapevole e

L ’ EDUCAZIONE

STRATEGICO

E

LA

PROMOZIONE

2010-2013 4 attraverso diverse tipologie difunzioni:proposte educative,

DELLA

SOSTENIBILITÀ cità nelcampodell’educazione ambientalee

AMBIENTALE orzamento el’ampliamento orzamento EDU1 OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE EDU3 EDU2 REDUS Consistenza rete Progetti e Spesa R N. interventi N.interventi partecipazione Comunicazione e R Progetti eSpesa percorsi diconoscenza, informazione, animazioneeaff gna icittadini(bambini,adolescenti, adulti,anziani,tecnici, famiglie, amministratori) in integrata edinscindibilerispetto adunente localediriferimento che, inrete, accompa- locali, parchi regionali rappresentano unastruttura enazionali.Icentri egliosservatori conosciuti come sostenitori dellarete stessa, rappresentati daassociazioni,scuole, enti “nodi”, aseguito dispecifi La REDUSrisultacostituita da29Centri (OAS) (CEAS) e6Osservatori accreditati come dell’ambiente. cedere. talsenso, In laREDUSrappresenta unavera epropria rete culturalealservizio singoli, usufruendodeglistrumentisempliciedarmoniosichelanaturacontinua acon- formale, informale edemozionale, attuato sulcampo, facendo anchelevasulvissuto dei torio edil paesaggio. Questamissioneecondotta attraverso unprocesso dieducazione EDU1. CONSISTENZA DELLA REDUS R n Dipartimento Dipartimento n R N.di R MISURA partecipanti e Euro ambiente COPERTURA FONTE ambiente Dipartimento ambiente Dipartimento co procedimento amministrativo, eda74AmicidellaRete ri- einl 2011-2013 regionale SPAZIALE einl 2011-2013 regionale 2011-2013 regionale TEMPORALE COPERTURA ezioneverso l'ambiente, ilterri- ATTUALE STATO ☺ ☺ ☺ TREND ↑ ↑ ↑ BAS S L A D GRA L’ELENCO FI TAB O A WWW.E E G

ST G R U ILIC ELL FIC LI IN E ENI RA T E A A 2. ATA B

1.QU D D D P ILI D I E IC O ELL D ) EI CE SBAS IFFU T AT D À A UC ADR O D

R R AS ILIC S ELL A E I IONE ZIONE O D

S U A S ATA I INO S

R R ( G IM E .I P EO- G A TT E T A LL IONE R / N ICO

A DA

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Educazione per lo sviluppo sostenibile regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 300 > 301 ed UNESCO qualileforeste le sinergie dellaREDUS.Ibandiemanatihannoconsiderato letematiche scelte dall’ ONU volgimento degliAmicidellaRete oaltristakeholdersdelterritorio, alfi misto,di unpartenariato formato daCEASedOAS, con lapossibilitàdell’ ulteriore coin- edha emanatotale oforfettari unaseriedibandipubbliciprevedendo lacomposizione dal2011,laRegione haerogatoA partire afavore dellaREDUScontributi inconto capi- impegnata. zione eprogettazione territoriale haassorbito bienniolametàdellaspesa nell’ultimo La spesaasostegno delleiniziative, ingenerale, ècresciuta; l’asse inparticolare anima- Informazione eComunicazione d’intervento: Proposta educativa,Formazione, Animazioneeprogettazione territoriale, individuate inrelazione aibisogni espressi dallacomunità econsiderando quattro assi Le numerose iniziative attuate nelperiodo2011-2013aff dre Terra: alimentazione, agricoltura edecosistema”. diEducazione alloSviluppo LasettimaedizionedellaSettimana UNESCO Sostenibile 2011èstata dedicataa “Ma- 7 qua, fonte primaria divitadelnostro pianeta. diEducazionealloSviluppo Lasesta edizionedellaSettimana UNESCO Sostenibile 2011 èstatadedicataall’ ac- 6 svolgono perlosvilupposostenibile globaleealivello socio-culturale. lo svilupposostenibile delleforeste ditutto ilmondoeladiffusionedellaconsapevolezza delruolocapitalecheesse L’ ONUhaproclamato il2011 “Anno internazionale delleforeste” persostenere l’impegno difavorire lagestione e 5 EDU2. E SPESA PROGETTI • • • • Un primobandodaltitolo Il bando Il professionisti. Wangari eancora campidivolontar Maathai ne dell’erosione delterreno, studiodell’operato delPremio Nobelperlapace 2004 foresta, campagne informative sulmeccanismo distoccaggio carbonioeprotezio- no diessisièconcentrato suunaspetto specifi torio; Madre Foresta; Luoghi Madea; ecomunità sostenibili; LivingForests). Ciascu- nanziato cinqueprogetti perunimpegno di€125.000,00(Laboratorio Foreste Terri- nibile ededucativo, sonostaticoinvolti direttamente glialunninellafruizionedel mento imprescindibile perilbenessere umanoeafavorire forme diturismososte- Grazie albando dei centri allanaturadelle aree edavvicinarsi protette dellaregione. agosto 2011,haconsentito aquasiquattrocento bambinidifrequentare lestrutture parchi”, promosso dalMATTM. L’iniziativa, realizzata dallarete REDUS, nelmesedi inoltre, gliottimirisultatiraggiunti con larealizzazione delprogetto “E…state nei Lento bandocapitalizzava mentre eSemasos), sonoinfasediattivazioneglialtri.Il un turismosostenibile. Deidieciprogetti soloduesonoattualmente inessere (Piede con l’ambiente, dell’uomo rapporto incentivando, inquesto modo, lapromozione di do èstato quellodiaumentare l’accessibilità deiluoghiinunalogica diarmonioso un impegno dispesa€300.000peruntotale didieciprogetti. Obiettivo delban- "Accrescere lafruibilitàdellerisorsenaturali" dell’Appennino Lucano Val D’Agri -Lagonegrese. confl acqua ediversitàvertà, culturale, acqua estilidivita,acqua erifi aspetti, quali:acqua e gestione, acqua ecosistemi eterritorio, acqua salute epo- sensibilizzazione, workshop econcorsi diidee, iltema èstato declinato neisuoivari AttraversoOttimale larealizzazione dipercorsi educativinellescuole, campagne di ancheAcquedottopartecipato Lucano eAtoo idrica-Autorità d’ambito Territoriale to larealizzazione didueprogetti: L’Albero dell’Acqua e Terre d’Acqua acuihanno uiti inunamostraitinerante realizzata aPotenza, Matera epresso Parco l’Ente "A…come acqua" "Un viaggioperconoscere" 5 , l’acqua perunimpegno fi .

"Costruire unasocietàsostenibile" 6 el’alimentazione èiltitolo delterzo bandochehaprevisto , teso avalorizzare l’ambiente come ele- iato internazionali ecorsi pertecnici e nanziario di€60.000,00haconsenti- co: l’attivazione diunlaboratorio in 7 . eriscono adiverse tipologie, sul tema foreste hafi uti.Irisultatisono ne diincentivare - istituzioni, parchi). cheadunannoemezzo Lavetrina dalla sua attivazioneha virtuale, alla Rete (C.E.A.S. -O.A.S.), sialarelazione con glistakeholdersesterni (cittadini, stampa, co, favorendo sialoscambiodiinformazioni edesperienze traglistakeholdersinterni dinamico www.eposbasilicata.it hamesso incampounlavoro bidirezionale esincroni- to operativo daltitolo successive divisione collettiva dellaresponsabilità ancheindividualeverso ilfuturo dellegenerazioni cazione ambientale, e unostrumento imprescindibile perlarealizzazione diunprogetto complesso diedu- programmaIl Eposal capitolo 5riconosce nellacomunicazione unaquestionestrategica EDU3: COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE • • € 305.000,00.Irelativi progetti candidatisonoincorso divalutazione. complessivo di CEAS, allescuoleelementariemediediBasilicataperunimporto Nel 2012sonostatiemanatiulteriori quattro bandirivolti aiParchi, agliOAS e all’alimentazione. due scuole)hannoanimato lasettimana19/25novembre 2012dedicatadall’Unesco dizioni alimentariepopolari,Lafi Green(Matera Food Energy, Bioalimentaildomani,Lamontagna lucanaelesuetra- progettiSei sultema dell’alimentazione, perunfi gno dispesaèstato di€50.000,00. tali, storiche edeconomiche. Rivolto allescuolesecondarie disecondo grado l’impe- territorio regionale, perdiff . In attuazioneaquanto indicato nelprog. In radicato anzituttonellacapacità ditrasferire econsolidare unacon- “Comunicare Epos” ondere laconoscenza dellespecifi liera agroalimentare, Sapere isaperi-proposto in che, web mediante l’attivazione diunportale ramma, èstato approvato unproget- nanziamento totale di€29.400,00 cità culturali,ambien- FI G U RA 3.IL P O RTA LE D EL S I T O

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > Educazione per lo sviluppo sostenibile regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 302 > 303 FI C T E ATA G RRA U RA . I

D TA 4. EI N S D T CO I UE M S PR E GR I L AR E A T I

BAS I D ELL ILI- A

realizzate sulterritorio, attraverso un del sistema I.N.F.E.A. molto spazioalleiniziative chevengono edellaREDUS,mariserva raggiunto lasogliadelle10.000visite, ripropone ladescrizionedelprogramma EPOS, dal 26al29settembre; èindistribuzionenellescuoletramite iparchi. rosa dei testi dell’edizione 2013delFestival dellaLetteratura di Viaggio, tenutosi aRoma della regione eliinvita alviaggio neiparchi dellaricchezza delpatrimoniostorico-culturale-paesaggistico te ibambiniallascoperta tro sezioni,attraverso un linguaggio appropriato, ilquadernoaccompagna gradualmen- scenza delterritorio regionale estimolare processi diidentifi Basilicata. Itantisegreti dellaTerra deiduemari” Basilicata elasuacomplessità. Infi dare aipropri studentil’opportunità diconoscere inmanieraconsapevole ilterritorio della diformazionepossano cogliere formale leopportunità enonformale proposte daiCEASe della RegioneBasilicata” poste educative piùsignifi che racconta ogni centro attraverso unaschedadescrittivadellepeculiaritàepro- catalizzatrice dieconomie sulterritorio, èstatalapubblicazionediuncatalogodeiCEAS, Un’ulteriore azionecomunicativa perlapromozione dellaRete, affi raccontati in itinere , oltre Ambiente. cheatematiche dicompetenza delDipartimento èstatadistribuitaaidirigentiscolastici degliistitutilucaniperché cative. Lapubblicazione ne, èstatarealizzato unquadernodiviaggio box dedicato allenews espazidedicatiaiprogetti, . “Scopri laBasilicata” rivolto aibambiniperfacilitare lacono- “La Retedieducazione allasostenibilità cazione. Organizzato inquat- è entrata a far parte della èentrataafarparte nché essapossaessere “Scopri la bilità ambientaleèunsistema cheidentifi bilità ambientaledellaregione Basilicataedelleprovincie diMatera ePotenza. Laconta- progettoIl "Contambiente" prevede larealizzazione diunsistema sperimentalediconta- Contabilità ambientale FOCUS macro fasi, articolate inattività,comemacro diseguito specifi fasi,articolate un sistema dipianifi diinteressi condella collettività, e, isoggettiportatori ossiadiconcerto infi adottare uniter decisionaletrasparente, deliberare gliimpegni sullabasedegliinteressi grammi. Come delineato nellaD.G.R. n.671/2011, perlaRegione Basilicataèimportante holder interni edesterni all’ente perridefi èutilizzataperaverequest’ultima deglistake- deifeedback -positivionegativi -daparte sionali deglienti,lacontabilità ambientaleva al dilàdellasemplice attivitàdireporting: zata acostruire eorientamento atuttiiprocessi unabaseconoscitiva disupporto deci- perilbenedell’ambiente",essa "fa "come lofa" e"con qualeimpegno dispesa". Finaliz- coinvolte, espliciterà lericadute dellesuepolitichesulterritorio epotràdimostrare cosa Attraverso larealizzazione delbilancioambientale, ciascunadelletre amministrazioni di politicaeconomica. luppo delterritorio, ossiacapacidiinternalizzare lavariabileambientalenelledecisioni delle strategie pubblichecon procedimenti adeguatiamisurare lasostenibilità dellosvi- procedura nasce, quindi,dallanecessità diriformare isistemi didefi economica all’interno dellepolitichediun’organizzazione, siaessapubblicaoprivata;la allavariabile"ambiente",cesso attribuisce importanza considerata alparidellavariabile informazioni edatiambientali,espressi attraverso indicatori fi cazione econtrollo dellaeffi nire inmanieracondivisa politiche, pianiepro- ca, quantifi cacia delle azioni. Il progettocacia delleazioni.Il consta di3 ca, organizza, gestisce ecomunica cate. sici emonetari. Tale pro- nizione econtrollo ne, adottare 2012 D D Basilicata Ambiente, Regione Dipartimento Fonte: DirezioneGenerale, FI I CON EFINIZIONE G U RA TAB 2.IL ILI PR T D À I UN OCE A M B SS S IEN I O ST D EM TA I LE, A

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Contabilità ambientale regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 304 > 305 ispezioni, maancheintroducendo agevolazioni fi te EMAS (odotate dialtracertifi tuzionali competenti, dinormeeregolamenti chefavoriscano leorganizzazioni registra- progettoIl siponecome ambiziosoobiettivo l’approvazione, degliorgani isti- daparte ambientali. pegno avalutare, gestire correttamente emigliorare neltempo leproprie prestazioni me dicertifi che hannoottenuto laregistrazione EMAS (Regolamento n.1221/2009/CE)oaltre for- mativa ambientaleeperlasemplifi progettoIl B.R.A.V.E. èfi LIFE+"B.R.A.V.E."PROGETTO REGULATION BETTER AIMEDAT VALORISING EMAS attività. l’individuazione delsetdiindicatori edellefonti, cuifare riferimento nelprosieguo delle degli Enti,amaggio 2013,sonostatipresentati iprimirisultati dell’analisi dicontesto con l’assistenza tecnica chehasancito l’avvio delprogetto; dopoalcuniincontri con itecnici Nel mesedisettembre 2012èstato sottoscritto ilcontratto tralaRegione Basilicatae aitreda garantire Entineidue ilsupporto del bilancioambientaleèstato considerato unpercorso progettuale di20mesi,inmodo Per lastrutturazionedelsistema sperimentaledicontabilità ambientaleeladefi TEMPISTICA ESTATO DELL’ARTE DELPROGETTO messe incampo, ilpercorso edirisultati. tiva ditutto ilprocesso perpromuovere ediff L’attività dicomunicazione edivulgazionerappresenta COMUNICAZIONE • • • del target. ne èprevista una redazione diversifi come ilbilancio ordinario, èdestinato aunpubblico ditecnici maanchedicittadini, dagliindicatori (fi borate apartire to con ilqualesarannosintetizzate ecomunicateela- leinformazioni piùimportanti PROVAZIONE documento dibilancioambientaleèlostrumen- EPUBBLICAZIONE. Il FASE 3.STESURADELBILANCIOAMBIENTALE OCONSUNTIVO), (PREVENTIVO AP- etc. equellelegateche energetiche, allapianifi quelle deitrasporti considerate ambientali,hannotuttavia ricadute ambientalirilevanti,come lepoliti- di rendiconto sirivolge ancheallepoliticheche, purnonessendotradizionalmente li dipolitiche, piani,programmi, progetti. Nell’ottica dellaintersettorialità, ilsistema bientale strategica, Europea utilizzatadall’Unione pervalutare lericadute ambienta- all’ente dallenormative vigenticon iparametridisostenibilità dellavalutazioneam- tematiche ambientali.Lastrutturasiottieneincrociando lecompetenze attribuite zione, ciòche l’ente sipropone direalizzare perqualifi FASE 2.SISTEMA DICONTABILIZZAZIONE. Tale sistema èlastrutturadirendiconta- li esaràrappresentata nellaforma delreport. alle competenze efunzionideglientirispetto allepoliticheterritoriali edambienta- emergano lepeculiaritàsociali,economiche edambientali.L’analisi èaltresì riferita dal processo (laRegione Basilicatacon lespecifi ISTITUZIONALE. L’a FASE 1. ANALISI E METODI: INQUADRAMENTO TERRITORIALE, AMBIENTALE ED cazione ambientale che, analogamente all’EMAS, prevedono im- unforte nalizzato asviluppare soluzioniperilmiglioramento dellanor- ttività èriferita all’analisi dicontesto delterritorio interessato cazione ambientale) riducendo glioneri,icontrolli, le cazione degliobblighiacarico delleorganizzazioni sici emonetari);trattandosidiundocumento, che cata, ognuna dellequaliadattataalleesigenze momenti dibilanciopreventivo econsuntivo. ondere verso l’esterno el’interno leattività scali aloro benefi cità delledueProvincie) dacui un’attività trasversale edintegra- care ilproprio sulle intervento cio. BRAVE siinserisce cazione territoriale, cazione nizione ramento dellanormativ delle associazionidicategoria chevoglio realmente impegnarsi inunprocesso dimiglio- dirappresentanti delleistituzioni,deglientilocali,impresealla partecipazione e statiorganizzatiSono gruppi dilavoro alivello regionale, nazionaleecomunitario aperti Andaluso perle Tecnologie. e dueentispagnoli, laCamera diCommercio dellaRegione di Valencia eloIAT, l’Istituto bardia, Confi licata. Partner diprogetto Sant’Anna sono:laScuola diPisa, l’ARPA dellaRegione Lom- Commissione Europea, attraverso ilfondo "Life Plus"edalleRegioni Lombardia eBasi- Di duratapluriennale, ilprogetto èfi laconformitàpiano d’azione dellePMI persupportare europee. legislativa daparte in materia ambientale, relief", edellaconseguente "Regulatory due bandiere delproprio gnate; laCommissione Europea, adesempio, hafatto dellacosiddetta "Better regulation" in unfi lone normativo incuileistituzionicomunitarie sonodatempo fortemente impe- ndustria Genova, ilcentro IEFEdell’Università Bocconi, Srl Ambiente Italia a ambientaleesistente. nanziato dallaDirezione GeneraleAmbiente della

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > FOCUS > Contabilità ambientale Paesaggio. Archivio iStock possa contribuire averifi dotare lostrumento diunpianomonitoraggio che, sullabasediindicatori ambientali, dei ruoliedelleresponsabilità, laquantifi deisoggetti con competenzepartecipazione ambientaliedelpubblico, l’identifi raggio, gliindicatori eirelativi metodi dicalcolo, glistrumentidisupporto, ilruolodella sario defi te. Nelcorso dell’elaborazione ambientaleèneces- delpiano/programma edelrapporto correttamente glieff te l’elaborazione dip/peprima dellaloro adozione edapprovazione. Inoltre, pervalutare dell’attuazione delleprevisioni dipianieprogrammi sianopresi inconsiderazione duran- recante normeinmateria ambientale del 29giugno 2010" Legislativo n.4del16gennaio 2008esuccessivamente con ilDecreto Legislativo n.128 entrata invigore il31 luglio2007,successivamente modifi mine edharecepito seconda laDirettiva delD.lgs. con laparte 3aprile2006, n.152, vuto recepire la Direttiva entro il21lugliodel2004.L’Italia nonharispettato taleter- piano/programma incasodieff zione dellerelazioni periodichesulmonitoraggio, del imeccanismi diri-orientamento svolgimento delle attività delmonitoraggio, ladefi avere eff venga eff fi nedipromuovere losvilupposostenibile, assicurando che, aisensi dellapresente direttiva, considerazioni ambientaliall’atto dell’elaborazione edell’adozione dipianieprogrammi al garantire unelevato livello diprotezione dell’ambiente edicontribuire all’integrazione di eff adozione edapprovazione dipianieprogrammi (p/p)chepossonoavere signifi è unostrumento perl’integrazione ne Europea con laDirettiva 2001/42/CE(Direttiva VAS) entratainvigore il21luglio2001, La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), formalmente introdotta all’interno dell’Unio- La valutazioneambientale Capitolo 17 etti sull’ambiente. 1recita: particolare, " l’art. In etti signifi cativi sull’ambiente. ettuata lavalutazione ambientaledideterminatipianieprogrammi chepossono nire: gliobiettividisostenibilità delpiano/programma, icontenuti delmonito- ettiderivantidall’attuazione deip/p, vienestabilitalanecessità di Modifi cheedintegrazioni aldecreto legislativo 3aprile2006,n.152, care, incorso d’opera, labontàdellescelte pianifi ettinegativiimprevisti. Glistatimembriavrebbero do- ". Decreto Il Legislativo 3 aprile2006,n.152(es.m.i) " La VAS deve garantire cheglieff delle considerazioni ambientalinell’elaborazione, cazione el’allocazione dirisorseadeguate allo nizione dellemodalità dicomunica- La presente direttiva hal’obiettivo di cato dapprimacon ilDecreto etti sull’ambiente catorie adotta- cazione cativi

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > La valutazione ambientale regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 308 > 309 con lasentenza 133/2011,hadefi nell’attività dipianifi intendersi come unprocedimento autonomo, marappresenta unpassaggio integrato gislativa" èquindiunaprocedura cheaccompagna l’iter pianifi del programma anteriormente allasuaadozione valutazione stessa, che"deve essere eff introdotto un’interessante innovazione, riconducibile almomento diapplicazionedella trovano diretta applicazione lenormedicuialpresente decreto 35delsuccitatodisposizioni dicuiall’art. decreto: " trovanoBasilicata nonsièdotatadiunapropria norma,pertanto diretta applicazionele nazionale sulla VAS entro dodicimesidallasuaentratainvigore. Almomento, la Regione prevedeva chele regioni adeguassero ilproprio ordinamento allanuova disposizione del provvedimento diverifi to Ambiente, Territorio, Politiche dellaSostenibilità,ilcuicompito èquellodell’adozione viduando qualeAutorità Competente l’Uffi La Regione Basilicatahainteso interpretare 35)indi- ilsuddetto disposto normativo (art. IN BASILICATA di armonizzare lemodalitàoperative adottate neidiversi ambitinormativiregionali. luppare linee diindirizzo perl’implementazione delle attivitàdimonitoraggio nell’ottica l’Agenzia Regionale perlaProtezione AmbientalediBasilicata(ARPAB), fi un GruppodiLavoro "Monitoraggio Interagenziale piani VAS" anche alqualepartecipa no oprogramma ediriorientarloove nec quanto stabilito dallanormativasulla VAS, checonsentano divalutare glieff lutativo. E’ indispensabileinoltre larealizzazione disistemi dimonitoraggio coerenti con soprattutto intermini dicoinvolgimento deicittadininelprocesso va- epartecipazione bilità dellapianifi degli ecosistemi, disalvaguardare lamolteplicità dellespecie, dipromuovere delle l’uso scopo diproteggere laqualitàdellavita,dimantenere integra lacapacitàriproduttiva scrizione equantifi di verifi La Valutazione Ambientale(V.I.A.) diImpatto VALUTAZIONE DIIMPATTO AMBIENTALE cezioni e"paesaggistico-culturale". "naturalistico-ecosistemica" sempre maggiormente la VAS pergarantire lacompatibilità ambientaledip/pnelleac- leamministrazionipubblicheadadottare metodi estrumentiapplicativistaportando spintaimpressaOggi, laforte daiprincipicardini dellosvilupposostenibile edaisuoi occupazionale. ambientale, avendo come obiettivo prioritariosoprattutto esigenze ditipoproduttivo- determinati daunapianifi deipiùfacili;l’itercerto procedurale, infatti,hadovuto aff misure correttive.le opportune percorso Il aff così dapoter individuare tempestivamente gliimpattinegativiimprevisti edadottare degli impattisignifi torità Competente eProcedente, al colare rilevanzaassumel’ARPAB che, oltre alsuddetto parere, con l’Au- opera,diconcerto ambientaleperacquisirne il parere;viene trasmessoilrapporto traquestisoggettiparti- dividuazione elaconsultazione deisoggetticompetenti inmateria ambientaleaiquali datto dalsoggetto proponente ilp/p. L’inte ambientalere- (nel casodivalutazionepianieprogrammi) sullabasediunrapporto ca dellacompatibilità ambientalediun’opera, fi cazione". E’ necessario, tuttavia, accrescere laculturadellavalutazione, cazione deglieff cativi sull’ambiente derivantidall’attuazione delpiano/programma, cazione così come recentemente ribadito dalConsiglio diStato che, cazione territoriale poco abituataadaccettare vincoli di natura ca diassoggettabilitàe/ol’elaborazione delparere motivato nito la VAS "unparere cherifl etti diunprogetto sullecomponenti ambientali allo monitoraggio ambientaleperassicurare ilcontrollo ettuata durante lafasepreparatoria delpianoo cio Compatibilità AmbientaledelDipartimen- essario. Atalriguardo stacoordinando l’ISPRA ro procedimento si sviluppa attraverso l’in- rontato dalla VAS neltempo non èstato è unaprocedura tecnico-amministrativa o all’avvio dellarelativa procedura le- In mancanza dinormevigentiregionali nalizzata all’individuazione, de- rontare unaseriediostacoli ". ultimaanalisi,la In VAS ha ette laverifi catorio. La VAS nonèda nalizzato asvi- ca disosteni- etti diunpia- dro preciso della situazioneinmododaottenere unrisultato ilpiùpossibilecondiviso o eliminare gliimpattinegativi. Essamiraadefi programmazioni generaliedi settore edinfi compresa lanonrealizzazione deglistessi, verifi ne estimarnel’impatto ambientale, diidentifi di procedure allequalidevono essere sottoposti determinati progetti, al fi ricchire lostesso processo La decisionalecon leproprie osservazioni. V.I.A. èuninsieme controllare lacoerenza el’effi conoscenza dellacomplessità ambientaleesociale, checonsente aisoggettisociali di delpubblico edelle istituzionicoinvolte,mazione elapartecipazione sonomomentidi La V.I.A. vaintesa come deicittadini; lapubblicità,l’infor- processo dipartecipazione partecipata. to tradecisorifi ne pubblicaedelleistituzionilocalicentrali. Laprocedura V.I.A. instauraunconfron- sull’ambiente dell’opinio- rappresenta unodeiprincipali oggettidiattenzione daparte temporaneamente, positivamente ne potrebbe determinare, direttamente oindirettamente, abreve oalungotermine, in relazione alle modifi preventiva consistente nelgiudizio daesprimersisulleopereproposti esugliinterventi chepossonoavereterventi rilevante tale deisoggettipubblicieprivati,riguardanti ilavori dicostruzione, impianti, opere, in- n. 1del19gennaio2010),chedisciplinalaprocedura di Valutazione Ambien- diImpatto del 14dicembre 1998(modifi è statamodifi conformitàIn con laDirettiva 85/337/CEE,laRegione haemanato laL.R.n.47/1994che 35delcitato decreto.all’art. cepimento delD.Lgs. restano 152/2006(es.m.i.) valideledisposizionidicui epertanto La Regione Basilicatanonhaancora provveduto ademanare unaleggeregionale dire- IN BASILICATA gennaio 2008n.4epiùrecentemente aggiornata dalD.lgs. 29giugno 2010,n.128. modifi regolamentazione dellepronunce dicompatibilità ambientalestatalieregionali, èstata te, dalD.P.C.M. n.377del10agosto 1988(es.m.i.) edalD.P.R. 12aprile1996riguardanti la dallaLeggeintrodotta 8luglio1986,n.349cheistituivailMinistero inItalia, dell’Ambien- na edintegra laDirettiva del1985.Lapr la Valutazione Ambientaledideter dell’Impatto minor misurapossibileilsecondo infavore delprimo. LaDirettiva 97/11/CE,concernente del patrimonioambientale, attraverso unascelta dicompromesso chepregiudichi nella conciliare leesigenze dellosviluppoeconomico produttivo con quelledellasalvaguardia do metodi tecnico-scientifi dei pianiedeglistandard, malavalutazionedeglieff tarietà derivacheilparametro della V.I.A. nonèsoloilrispetto delledisciplinedisettore, i suddettifattori. suolo, l’aria, ilclimaepaesaggio, ibenimateriali,ilpatrimonioculturale el’interazione tra re…gli eff CEE; la V.I.A. della Valutazione 3dellaDirettiva Ambientaledescritto diImpatto dall’art. n.85/377/ dalla Direttiva 85/337/CEE,aggiornata dalleDirettive 97/11/CEe2003/35/CE.L’oggetto risorse rinnovabili. La Valutazione diImpatto cata con ilD.Lgs. 3aprile2006,n.152-Parte IIcheèstatasostituitadalD.Lgs. 16 etti diretti eindiretti diunprogetto suiseguentifattori: l’uomo, lafauna, lafl ora, il individua, descrive evaluta, inmodoappropriato, perciascuncaso particola- cata edaggiornata con laL.R.n.3/1996,entrambeabrogate dallaL.R.n.47 nali,proponenti epopolazioneinteressata, consentendo unadecisione L’art. delcomplesso 3citato ecologico; evidenzial’unitarietà dataleuni- cazioni edaiprocessi ditrasformazione chelaloro realizzazio- ci diindagine. Le fi cacia dell’operato delleautorità competenti nonchédi ar- cata parzialmente dallaL.R.9del26aprile2007 cata parzialmente o negativamente, nell’ambiente. L’impatto diopere incidenzasull’ambiente, basatasuunavalutazione ocedura di Valutazione Ambientale diImpatto ne diindividuare lemisure perminimizzare nalità delladisciplina V.I.A. èquella di carne evalutarne lepossibilialternative, Ambientale èstataintrodotta inEuropa minati progetti pubblicieprivati,aggior- care lacompatibilità diun’opera con le nire, infasediprogettazione, unqua- etti globali di un intervento secon-etti globalidiunintervento ne dipreveder-

e dallaL.R.

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > La valutazione ambientale regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 310 > 311 tazione diincidenza,sifariferimento aquanto precisato dallaDirezione Generale(DG) Per l’interpretazione deitermini edeiconcetti diseguito utilizzatiinrelazione allavalu- inquadra nellafunzionalitàdell’intera rete. strumento disalvaguardia, contesto chesicalanelparticolare diciascun sito, machelo livello nazionalechecomunitario. Pertanto, lavalutazioned’incidenza siqualifi alla coerenza complessiva eallafunzionalitàdellareteche portano Natura2000,siaa namico. Ciòinconsiderazione dellecorrelazioni esistenti traivarisitiedelcontributo eff La valutazioned’incidenza rappresenta unostrumento diprevenzione cheanalizzagli dei valorinaturalitutelati nelsito. sviluppandosi all’esterno, ripercussioni possono comportare sullostato diconservazione no all’interno dellearee Natura2000(oinsitiproposti perdiventarlo), siaaquellichepur sostenibilee l’uso delterritorio. equilibrato tralac di unrapporto strumento pergarantire, dalpunto divista La valutazionediincidenza,secorrettamente realizzata edinterpretata, costituisce lo cui essisonostatiindividuati,maingrado dicondizionarne l’equilibrio ambientale. e progetti nondirettamente deglihabitatedellespecieper connessi allaconservazione lo scopo disalvaguardare l’integrità deisitiattraverso l’esame delleinterferenze dipiani dura èstataintrodotta 6,comma 3,dellaDirettiva dall’articolo 92/43/CEE"Habitat"con piani eprogetti tenuto delsito stesso. conto degliobiettividiconservazione Tale proce- sito oproposto sito dellarete Natura2000,singolarmente ocongiuntamente adaltri rio sottoporre qualsiasipianooprogetto chepossaavere incidenze signifi La valutazioned’incidenza èilprocedimento dicarattere preventivo alqualeènecessa- VALUTAZIONE DIINCIDENZAAMBIENTALE Regione Basilicata edaiSindacideicomuni territorialmente interessati. sopralluoghi sonostativerbalizzati edinviati all’Uffi del progetto così come approvato egiudicato compatibile con l’ambiente. Gliesitiditali dell’ A.R.P.A.B hannosvolto negliannivisite dicantiere volte averifi le dell’Agenzia Regionale perlaProtezione AmbientalediBasilicata(A.R.P.A.B.). Itecnici zione delleopere sottoposte aprocedura di Valutazione Ambientale, diImpatto siavva- 29delD.Lgs.1998 edell’art. 152/2006(es.m.i.), perl’attività dicontrollo sullarealizza- Ambientale. 19dellaL.R.n.47del14dicembre LaRegione Basilicata,aisensidell’art. informazioni chedevono approfondite essere particolarmente nelloStudiodiImpatto di identifi il proponente halafacoltà disottoporre ilprogetto allafasediScoping, con l’ obiettivo o menoilprogetto allafasedivalutazioneambientale. Preliminarmente allafasedi V.I.A., risultato ditaleverifiIl ad unimpatto ambientalesignifi sua localizzazione, attraverso ilqualeverifi meccanismo divalutazionedellecaratteristiche delprogetto, dellesuedimensioni,della fase diScreening o Verifi Ambientale edallasuccessiva espressione distinguono: lafasedivalutazione(V.I.A.), fi alprocesso decisionale.porto Nellaprocedura di Valutazione Ambientalesi diImpatto approccio complessivo rappresenta quindiunostrumento diqualifi e contemporaneamente consentire lascelta diun’opera adimpatto minimo. Per ilsuo È benesottolineareÈ chelavalutazioned’incidenza chericado- siapplicasiaagliinterventi etti di interventi che,etti diinterventi seppurlocalizzati,vannocollocati inuncontesto ecologico di- care, attraverso unaconsultazione trapr ca è la decisione, da parte dellaautoritàca èladecisione, competente, daparte disottoporre cadiAssoggettabilità alla V.I.A., riguardante l’attivazione diun cativo. onservazione soddisfacente deglihabitatedellespecie onservazione care seleopere progettate possonoindurre procedurale esostanziale, ilraggiungimento del GiudiziodiCompatibilità Ambientale, la nalizzata all’analisi delloStudiodiImpatto oponente edautorità competente, le cio Compatibilità Ambientale della care larealizzazione cazione edisup- cative suun ca come OIEIDCTR/NIEDSRUNITÀ DI DPSIR INDICATORE/INDICE CODICE VAL8 VAL7 VAL6 VAL5 VAL4 VAL3 VAL2 VAL1 VAL DIINCIDENZA eff Sopralluoghi VIA/SCREENING Percentuale progetti persettore VIA provincia Numero progetti perannoe VIA Percentuale progetti persettore SCREENING provincia e Numero diprogetti per Numero progetti peranno SCREENING piani nonassoggettabilia VAS Numero perannoetipologia di sottoposti a VAS Numero dipianiper Tipologie Numero procedure VAS/ ettuati peranno interventi. avere incidenze signifi disfacente dellespecieedeglihabitatpresenti inunsito Natura2000,machepossono direttamente connessi enecessari sod- almantenimento inunostato diconservazione altresìSono dasottoporre non avalutazionediincidenza(comma 3),tuttigliinterventi presi ipianiagricoli efaunistico-venatori eleloro varianti. toposti avalutazionedi incidenzatuttiipianiterritoriali, urbanisticiedisettore, ivicom- specie diinteresse comunitario. 6stabilisce che, comma vannosot- 2dellostesso Il art. gestione territoriale in confl principio dicarattere generaletendente comunitaria Sitrattadiun edellezone specialidiconservazione. sti sitidiimportanza zione territoriale sideve tenere conto deipropo- dellavalenzanaturalistico-ambientale 6delnuovo baseall’art. DPR120/2003,commaIn 1,nellapianifi e allafunzionalitàdellarete Natura2000,siaalivello nazionalechecomunitario. correlazioni allacoerenza esistenti traivarisitiedelcontributo complessiva cheportano calizzati, vannocollocati inuncontesto ecologico dinamico. Ciòinconsiderazione delle senta unostrumento diprevenzione cheanalizzaglieff categorie diopere comeparticolari nelcasodella VIA. Lavalutazioned’incidenza rappre- riferita aglihabitateallespecieperiqualisitiinquestionesonostatiindividuati non a la valutazioned’incidenza, ovvero procedura unaparticolare divalutazionepreventiva, L’art. 6delladirettiva Habitatintroduce, perlearee checostituiscono laRete Natura2000, peaed èstato quindimodifi è stato, infatti,oggetto dellaCommissione diunaprocedura Euro- diinfrazionedaparte trasferiva nellanormativaitalianaiparagrafi 120/2003 (G.U. n.124del30maggioDPR357/1997che 2003)chehasostituito l’art.5 ambito nazionale,In lavalutazioned’incidenza 6delDPR vienedisciplinatadall’art. 6dellaDirettiva Habitat. dell’art. Ambiente dellaCommissione Europea neldocumento tecnico "Guidaall’interpretazione REGIONE? N R REGIONE REGIONE % REGIONE R N % R REGIONE R N REGIONE R N/% R REGIONE N R MISURA cative sulsito stesso, singolarmente ocongiuntamente adaltri cato edintegrato con ilDPR120/2003. deglihabitatedelle itto con leesigenze diconservazione OT COPERTURA FONTE ARPAB ARPAB ARPAB ARPAB ARPAB ARPAB ARPAB SPAZIALE A 2004-2010 BAS A 2004-2010 2004-2010 BAS 2004-2010 BAS BAS 2004-2010 2009-2011 BAS BAS A 2008-2010 BAS ad evitare chevengano approvati strumentidi 3e4delladirettiva "Habitat". DPR357/97 Il TEMPORALE COPERTURA etti di interventi che,etti diinterventi seppurlo- cazione eprogramma- ATTUALE STATO ☺ TREND ↔ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ IN TAB D ELL IC AT A O 2.QU R I ADR O S INO TT ICO

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > La valutazione ambientale regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 312 > 313 V Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi FI P V Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi FI AS E AS G G R U U (2008-2010) (2008-2010)

T RA RA I P cio Compatibilità Ambientale, cio Compatibilità Ambientale, 4.NUME 3.NUME OLO G IE S O R R TT O O D PR O I P OCE P O I ST A NI D I U A

R E Sottoutilizzate 2007-2013,ilPiano regionale diutilizzo dellearee demanialimarittime. il Piano diForestazione Regionale, ilProgramma Attuativo Regionale -Fondo perleAree to, soprattutto, pianiregionali quali:ilPiano Energetico diIndirizzo AmbientaleRegionale, mentre risultanoancora molto limitate leprocedure di VAS ordinaria chehannoriguarda- di valenzacomunale. Laquasitotalità delleistanze èrelativa averifi percentuali quasiidentiche, levarianti Regolamenti Urbanisticicomunali con oltre il50%delleistanze attivate; seguono, con di Piani, periqualisirichiedeilparere di sono relative adiverse tipologie diPiani. Lafi fondamentale nellaprogrammazione territoriale regionale. Le procedure di VAS attivate aumento chelasciaintendere come la VAS possadiventare, inbreve tempo, unpunto periodo 2008-2010(fi numero diistanzeIl attivate presso l’Uffi VAL1. NUMERO PROCEDURE VAS stentatogura 3),dopounavvio urbanistiche edipianiattuativi/operativi,sempre cio regionale Compatibilità Ambientale, peril compatibilità ambientale, èrappresentata dai gura 4mostrachelamaggiore percentuale ha manifestato unincoraggiante ca diassoggettabilità, 64%. e Piani siriferisce Attuativi, sinotachelamaggior parte airegolamenti urbanisticicon il guendo letipologie (fi di nonassoggettabilitàallaprocedura della Valutazione AmbientaleStrategica, distin- termini dipercentualeIn dellatipologia dipianichehannoottenuto ilparere favorevole periodo 2009-2011,rilevandoneltrienniounincremento maggiore al100%. assoggettabilità allaprocedura della Valutazione Ambientale L’indicatore evidenziailnumero dipianichehannoottenuto ilparere favorevole dinon VAL2. NUMERO DI PIANI PER ANNO E TIPOLOGIA gura 6)diRegolamentiUrbanisticiComunali, Varianti Urbanistiche Strategica, relativamente al 2010) P P Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi FI Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi FI E I G G A R NI U U

A RA RA NNO P cio Compatibilità Ambientale, cio Compatibilità Ambientale, O 6. 5.NUME ST P P I E O A R ST V CEN AS I R A O V T U AS D A I (2008- LE P I A D NI I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > La valutazione ambientale regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 314 > 315 Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi FI T T Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi FI I I G G P P U U E E RA RA R R

cio Compatibilità Ambientale, cio Compatibilità Ambientale, PR A 8.NUME 7.NUME NNO (2004-2010) OVINCI A R R O O D D I I PR PR O O G G E E T T - - cia diPotenza. bientale perprovincia, nelperiodoconsiderato, sonoinnumero maggiore nellaprovin- I progetti chehannoottenuto l’esclusione dallaprocedura divalutazioneimpatto am- porale 2004-2010. sione dallaprocedura divalutazioneimpatto ambientaleperannonell’intervallo tem- L’indicatore infi proposto riporta stabilimenti produttivi, agricoltura. attività estrattiva,gestionerifi sette anniecompreso trail2004e2010per iseguentisettori: infrastrutture, energia, dalla procedura ditempo paria divalutazioneimpatto ambientaleper unintervallo L’indicatore lapercentuale proposto diprogetti riporta chehannoottenuto l’esclusione PER PROVINCIA VAL3. SCREENING - PER NUMERO ANNO PROGETTI E NUMERO PROGETTI VAL4. SCREENING PERCENTUALE PER SETTORE PROGETTI uti, sistemazione del suolo, idrocarburi, strutture turistiche, gura 7ilnumero diprogetti chehannoottenuto l’esclu- giudizio dicompatibilità ambientalenell’intervallo ditempo 2004-2010. L’indicatore ilnumero proposto diprogetti perprovincia riporta chehannoottenuto il dizio dicompatibilità ambientaleperannonelperiodocompreso trail2004e2010. L’indicatore infi proposto riporta quello energetico edelleestrazioni(16%). Ad incidere maggiormente sultotale èilsettore delleinfrastrutture con il26%seguito da VAL5. VIA PER NUMERO ANNO PROGETTI E PER PROVINCIA gura 10ilnumero diprogetti chehannoottenuto ilgiu- PR Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi P FI Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi FI O G G O ST U U G RA RA I E A TT cio Compatibilità Ambientale, cio Compatibilità Ambientale, 10.NUME 9. VI I A P P (2004-2010) E E R R

CEN S E TT R T O O U R A PR E LE O G D E I TT I

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > La valutazione ambientale regione basilicata dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilità 316 > 317 S Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi FI PR P Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi FI E O G G TT O ST U U G O RA RA I E R A TT cio Compatibilità Ambientale, cio Compatibilità Ambientale, 12. 11.NUME E VI I A P

O P P E ST E R R I CEN

PR A R VI O OVINCI T A U PR

A P LE O E G R A

E D TT I I agricoltura. ne rifi il 2004e2010periseguentisettori: infrastruttur ditempo pariasettedi compatibilità anniecompreso ambientaleperunintervallo tra L’indicatore lapercentuale proposto diprogetti riporta che hannoottenuto ilgiudizio bilità ambientaleol’esclusione dallaprocedura divalutazione diimpatto ambientale. to delleindicazionieprescrizioni deiprogetti chehannoottenuto ilgiudizio dicompati- L’indicatore ilnumero proposto disopralluoghieff riporta VAL6. VIA PERCENTUALE PER SETTORE PROGETTI VAL7. VIA/SCREENING SOPRALLUOGHI EFFETTUATI PER ANNO (CONTROLLI) uti, sistemazione delsuolo, idrocarburi, strutture turistiche, stabilimentiproduttivi, e, energia, attivitàestrattiva,gestio- ettuati perlaverifi ca delrispet- scrizioni oraccomandazioni econsente l’implementazione dellebuonepratiche. correttive. delrispetto monitoraggio dellepre- Il assumeancheunruolodisorveglianza di consentire all’autorità competente diessere misure ingrado diadottare leopportune approvate, anche, alfi cura ilcontrollo sugliimpattiambientalisignifi è fi di pianieprogetti, alfi L’obiettivo principaledellavalutazione èlaprevisione elastimadeglieff VAL8. VALUTAZIONE DI INCIDENZA nalizzato allaverifi ca deglieff ne diindividuare tempestivamente gliimpattinegativiimprevisti e ne diproporre monitoraggio, azionimitigatrici.Il inlineagenerale, etti stimatinelcorso dellarealizzazione dell’opera eassi- cativi sull’ambiente provocati dalleopere etti ambientali Regione Basilicata; ARPAB Fonte: Uffi P FI E G R U

A RA NNO (2004-2010) cio Compatibilità Ambientale, 13.NUME R O S C R EENIN G

Relazione sullo Stato dell'Ambiente > La valutazione ambientale

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