ECONOMIA E TERRITORIO Oh che bei castelli!

Il sistema turistico emiliano-romagnolo valorizza i castelli che diventano porte d’ingresso per conoscere l’identità dell’intero territorio

STEFANIA DELENDATI

on siamo nella Loira e neppure nel- (IBC), in particolare nelle province di IO

R la verde Scozia, ma in quanto ad Forlì, , Modena,

O antiche magioni l’Emilia Romagna e Ferrara. Nel 2000 l’IBC ha iniziato T I N non ha nulla da invidiare alle due regioni una collaborazione con il Dipartimento RR

E europee rese celebri dalle loro storiche di Paleografia e Medievistica dell’Uni-

T dimore. Da Piacenza a Rimini è un sus- versità di Bologna, sfociata nel proget- E seguirsi di castelli, testimoni silenziosi to Castelli medievali e neomedievali in e maestosi di epoche lontane, quan- Emilia Romagna che ha avuto il soste- do ad abitarli erano famiglie nobiliari e gno dell’Assessorato alla Cultura della personaggi entrati nella leggenda. Tra Regione. Il Progetto Castelli è un lavo- le tipologie architettoniche presenti sul ro lungo ed ambizioso, tutt’oggi in cor-

ECONOMIA territorio, i castelli hanno un ruolo pre- so, che intende ricostruire una mappa ponderante per diffusione e molteplici- dei siti fortificati che includa anche quel- tà di forme, dalla fortezza difensiva alla li non più visibili ma documentati dalle residenza signorile, dal borgo medieva- fonti. Finalità ultima è la realizzazione le alle singole torri semidistrutte, unici di una banca dati in rete a disposizione sedimenti di edifici ormai scomparsi. di enti, scuole e privati che possa dare Nella foto:. Altrettanto degne di attenzione sono le informazioni a trecentosessanta gradi: menzioni letterarie, archivistiche e to- bibliografia, dati archeologici e architet- ponomastiche di strutture di cui rimane tonico-funzionali, illustrazioni e ricostru- solo una breve indicazione scritta. Per il zioni tridimensionali (un primo nucleo di fascino e la suggestione che evocano, questa banca dati è consultabile agli in- In alto: i castelli sono sempre stati oggetto di dirizzi www.ibc.regione.emilia-romagna. La fortezza di Bardi. studio. I primi furono gli eruditi roman- it/approf/gis e www.ibc.regione.emilia- tici, comunque più interessati all’effet- romagna.it/castelli). Allo stato attuale la to pittoresco delle rocche che alla loro ricerca ha censito circa 2000 castelli in storia. Solo negli ultimi decenni del ‘900 regione, di cui 300 ancora visibili. Indi- si fece strada un approccio più con- cativamente una sessantina si trovano sapevole che considerava il contesto nel faentino, un centinaio nel forlivese, geografico, politico e sociale nel quale una sessantina nel territorio di Cesena, gli impianti fortificati avevano avuto ori- oltre 200 nel modenese, quasi 200 nel gine. Un approccio che si ritrova nelle parmense e poco meno nel reggiano, indagini moderne, avviate per orientare circa 350 nel piacentino. Al termine del la salvaguardia e la riqualificazione che progetto gli studiosi contano di trovare richiede anche l’individuazione di nuo- riscontro per circa 3000 siti fortificati, ve funzionalità rispettose degli ambienti compresi quelli di cui esiste solo un’at- originari, questo per andare incontro testazione scritta. L’analisi più appro- alle tendenze della politica turistica che fondita dei dati raccolti ha riguardato vuole i castelli meta privilegiata di visi- per il momento i castelli romagnoli. tatori, anche provenienti dalla regione Sono 390 quelli catalogati nelle provin- stessa, che desiderano apprendere ma ce di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini; anche rivivere tra vecchie mura le at- ben 298 si trovano nei territori di Forlì a

c mosfere del passato. Il processo di co- e Ravenna e di questi 117 sono con- i

m noscenza e tutela del patrimonio castel- servati in varia misura. In attesa di ave- o

n lano dell’Emilia Romagna ha preso il via re risultati analoghi anche per i castelli o

c negli anni ‘70 con le campagne di rile- emiliani, lo studio fino a qui condotto e

A vamento condotte dall’Istituto regionale ha messo in luce il potenziale innova-

M per i Beni Artistici Culturali e Naturali tivo del Progetto Castelli che per la R A P 20 ECONOMIA E TERRITORIO

esempio di metodo, avvalendosi anche dell’esperienza delle piccole comunità locali impegnate nel recupero delle loro rocche. Sono infatti 6 i circuiti dislocati sul territorio regionale che riuniscono quasi 150 tra castelli, palazzi e dimore storiche visitabili, frutto della sinergia tra soggetti pubblici e privati che hanno fatto del patrimonio castellano un pun- to di forza dell’offerta turistica.

La storia Luoghi privilegiati per leggere il pas- IO R

sato, quell’insieme di storia, cultura e O T tradizioni che rende unico un territo- I

rio. Questo rappresentano i castelli, RR E

elementi caratterizzanti del paesaggio T E regionale sorti in tre fasi distinte. Gli storici parlano di un primo periodo da- tato VI-VIII secolo, quando nelle zone di confine vennero erette fortificazioni militari di carattere difensivo, occupate da presidi di soldati. È in epoca carolin- ECONOMIA gia e successivamente con lo sviluppo delle signorie territoriali, tra il IX e XI secolo, che in Emilia-Romagna proli- ferò il fenomeno dell’incastellamento. Alla base vi era un profondo senso di insicurezza da parte delle persone che cercavano rifugio all’interno di un “ca- strum”, centro nevralgico del potere del Signore. Nell’ultima fase (XII e XIII secolo) nuovi soggetti politici cercaro- prima volta ha realizzato cartografie te- no di superare la frammentazione delle matiche per ogni singolo maniero, inda- signorie locali e i castelli ne fecero le gando anche gli eventuali insediamenti spese: alcuni scomparvero mentre al- urbani ad essi pertinenti. L’attenzione tri vennero edificati con scopi diversi, crescente e diffusa sul tema ha spinto soprattutto per coordinare l’autorità sul la Regione ad aderire all’iniziativa eu- territorio. Il complesso dei manieri del ropea CASTRUM - Torri, castelli e cin- parmense ha un’attestazione più tardi- te murarie, un progetto di recupero e va che si spinge fino al XV secolo. Que- valorizzazione dei comuni e delle città sto perché il non riuscì mai ad minori del Mediterraneo, finanziata dal imporsi completamente sulle signorie programma comunitario INTERREG locali come avvenne altrove e i castelli 3C. Vi aderiscono otto regioni italiane divennero il nucleo di tanti piccoli feudi (oltre all’Emilia-Romagna, Valle d’Ao- rurali con prerogative sovrane. Il pote- sta, Piemonte, Liguria, Lazio, Umbria, re centrale venne dunque a patti con Toscana e Calabria), due regioni stra- le grandi famiglie aristocratiche che, niere (la Murcia per la Spagna e l’Al- oltre a non rinunciare alle terre e ai loro garve per il Portogallo) e, come Paese castelli, si videro riconoscere privile- non comunitario, il Marocco. Ogni par- gi ed immunità, spalleggiati in questo Ad oggi in Emilia tecipante svolge un ruolo preciso; la dagli abitanti locali che preferivano as- nostra regione dovrà curare l’aspetto soggettarsi ai Signori che garantivano

Romagna sono a

promozionale e pubblicitario. L’inten- difesa militare e libertà dalle imposte c stati censiti circa i

zione è quella di costituire un sistema comunali. Sono circa 70 i castelli della m 2000 castelli, di o di castelli europei nei territori adiacen- provincia di cui rimangono tracce con- n o cui 300 ancora ti il Mediterraneo riconoscibile con un sistenti, molti di questi risultano così c e

visibili unico logo. Con le conoscenze matu- ben conservati da essere ritenuti tra i A

rate l’Emilia Romagna può portare un più belli d’Italia. Rossi, Sanvitale, Meli M R A 21 P ECONOMIA E TERRITORIO IO R O T I RR E T E

Lupi, Landi, Pallavicino. E poi Viscon- Sanvitale, signori del luogo per oltre Sopra: un particolare ti, Farnese, Borbone. Sono solo alcuni cinque secoli, è l’unico castello della dell’affresco del dei nomi che ricorrono nella storia del provincia di ad aver conservato Parmigianino, raffiguarn- ECONOMIA territorio, dinastie che hanno disegna- il fossato con l’acqua che anticamente te la morte di Atteone, to i contorni di quanto oggi ci circonda alimentava numerosi mulini del territo- visibile all’interno della facendo dei castelli il perno delle loro rio. Il primo nucleo della rocca risale al Rocca di . vicende familiari e politiche, modifican- XIII secolo, ma i rimaneggiamenti suc- doli anche nel tempo da spartani ba- cessivi hanno conferito alla struttura luardi a residenze prestigiose traboc- una grazia rinascimentale che culmina canti di opere d’arte. nella deliziosa Saletta di Diana e Atteo- ne, affrescata nel 1524 dal Parmigiani- no su commissione del conte Galeazzo Fortezza di Bardi Sanvitale. Altro angolo che desta lo Il maniero, secondo in Europa per dimen- stupore dei turisti è la Camera Ottica sioni, è stato eretto attorno al 900 d.C. dove, attraverso uno schermo concavo sull’incrocio tra il Ceno e il Noveglia, in e un gioco di prismi, è possibile spiare posizione strategica per difendere le po- il via vai della piazza. Il maniero è sede polazioni locali dalle scorrerie degli Un- dell’Associazione Castelli del Ducato gari. Un grande sviluppo ha conosciuto di Parma e Piacenza. nei secoli il borgo sottostante che funge- va da punto di passaggio per gli scambi commerciali. Arroccata su uno sperone Castello di di diaspro rosso, alla fine del ‘500 la Il maniero è un omaggio di Pier Maria fortezza è stata trasformata in fastosa Rossi all’amata Bianca Pellegrini da cui dimora da Federico Landi, ma la parte trae il nome anche il paese. Edificato abitativa è sempre stata sacrificata alle nel sesto decennio del XV secolo, è po- esigenze militari. Ancora oggi mantiene sto all’incrocio dei territori che furono l’aspetto bellico con la massiccia strut- teatro delle lotte fra Rossi e Pallavici- tura costituita da possenti mura, solide no. Gli elementi architettonici, risalenti torri, camminamenti di ronda e rifugi sca- ad epoche diverse, ne evidenziano la vati nella viva roccia. Attualmente ospita natura spiccatamente difensiva. Molti il Museo degli strumenti di tortura e il Mu- dei preziosi affreschi che si trovavano seo della Civiltà Valligiana. a

c all’interno sono stati trasferiti nel Mu- i

m seo del Castello Sforzesco di Milano o

n alla fine del 1800, ma ancora si pos- o

c Rocca Sanvitale di sono ammirare pregevoli dipinti come e

A Fontanellato il soffitto azzurro firmamento della sala

M Espressione della magnificenza dei del primo piano. R A P 22 ECONOMIA E TERRITORIO

La rocca di Rocca dei Rossi di San , caso Secondo unico in provincia, La rilevanza politica dei Rossi è evidente nel è tuttora residenza castello di San Secondo che fece dire ad un nobiliare abitata autore del 1564 che “uno similmente munito dai Meli Lupi, una non era possibile trovarlo”. Dell’originaria for- delle dinastie tificazione, fatta erigere da Pier Maria Rossi nel 1466, restano solo alcune merlature e aristocratiche la grande torre che fungeva da mastio. No- più importanti vant’anni dopo la sua fondazione vennero dell’Italia demolite le strutture difensive e la rocca di- settentrionale venne corte nobiliare, un’opera di trasforma- zione voluta dal conte Troilo II Rossi che chia- IO

mò i migliori artisti del tempo. Le numerose R

sale affrescate dell’interno (circa 20) narrano O T episodi mitologici ed esaltano la potenza del I

casato, soprattutto nel celeberrimo ed impo- RR E

nente Salone delle Gesta Rossiane, 1200mq T E di affreschi perfettamente conservati che, tra grottesche e allegorie, ripercorrono fatti sa- lienti della vita dei signori di San Secondo. Francia Francesco I. Si accede all’interno attraverso un ponte levatoio e risulta parti- colarmente suggestiva la loggia che offre Castello di un panorama ampio sulla Val d’Enza. ECONOMIA Il castello di Montechiarugolo, risalente al XII secolo, sorge a ridosso di un colle in prossimità del fiume Enza. Dopo l’assedio del 1313 le mura e il mastio vennero rasi Castello di Torrechiara al suolo e successivamente ricostruiti dai Ennesima dimostrazione d’amore di Pier Visconti che nel 1347 entrarono in pos- Maria Rossi per Bianca Pellegrini, il castel- sesso della fortezza. Nel 1406 i duchi di lo di Torrechiara è il più spettacolare e fre- Milano cedettero il castello a Guido Torel- quentato della provincia, un felice connubio li, uomo d’armi parmigiano. Alla sua fami- tra struttura difensiva e residenza nobile che glia, la cui signoria durò fino all’inizio del testimonia l’intreccio di vita pubblica e priva- ‘600, si deve l’attuale aspetto della rocca. ta dei personaggi più in vista del XV secolo. Il più celebre esponente del casato Torelli Il maniero, collocato su un’altura a fianco In alto: Sala delle Gesta fu Pomponio, autore di commedie, poesie del torrente Parma, è di pianta rettangolare Rossiane della Rocca e trattati, che fece affrescare gran parte del e difeso da tre cerchia di mura con quattro di San Secondo. castello. Per merito suo il maniero divenne torri angolari delle quali una doppia e so- Sotto: una visione centro di attrazione per letterati ed umani- praelevata. Realizzato nel 1448 così come notturna del castello sti oltre che meta di visita d’illustri perso- oggi lo ammiriamo (ma già nel 1259 si han- di Torrechiara. naggi del calibro di papa Paolo III e il re di no notizie di una fortificazione fatta demolire dal podestà di Parma), il castello è visitabile in tutta la sua vastità, comprese le zone di servizio. Tra le sale affrescate di cui è ricco, spicca la Camera d’Oro, opera attribuita a Benedetto Bembo che ritrae Bianca Pelle- grini passare in rassegna i possedimenti del suo cavaliere Pier Maria.

Rocca Meli Lupi di Soragna La rocca di Soragna, caso unico in provincia, a

è tuttora residenza nobiliare abitata dai Meli c Nella foto:. i

Lupi, una delle dinastie aristocratiche più im- m o

portanti dell’Italia settentrionale che edificò il n o

castello nel 1385 per volontà dei marchesi c e

Bonifacio ed Antonio Lupi. L’edificio, tozzo A

con torri merlate agli angoli, nel XVII secolo M R A 23 P ECONOMIA E TERRITORIO

ha subìto un’autentica metamorfosi che ha restituito un raro esempio di primo baroc- co, una fastosa dimora con una straordina- ria collezione di arredi, mobili e suppelletti- li. Le sale presentano anche decorazioni a fresco e cicli pittorici di Nicolò dell’Abate, Cesare Baglione, Ferdinando e Francesco Galli Bibiena. Alla creatività di questi artisti si devono, ad esempio, la Sala delle donne forti, il celebre Salone Baglione con affre- schi a grottesche, la Sala degli stucchi. Il complesso è impreziosito da un grande parco romantico all’inglese cinto da mura

IO con piante secolari. R O T I RR

E Castello di

T Fondato prima dell’anno Mille, il castello E è stato roccaforte dei Malaspina e poi dei Landi che ne fecero il centro del loro pote- re con diritto imperiale di battere moneta fino all’arrivo dei Farnese nel 1682. Posto lungo la strada che collega l’Emilia alla Li-

ECONOMIA guria, ha una struttura difensiva con pianta che nel 1987 lasciò il castello al Comune Nella foto:. a pentagono irregolare e quattro torrioni, di Compiano. la reggia di . tre circolari e uno quadrato. L’aspetto ri- goroso tradisce interni ricchi di arredi e di Castello di una preziosa collezione di oggetti d’arte Il massiccio castello di Felino ha oltre mil- eredità dell’ultima proprietaria del maniero, le anni di storia (è stato costruito nel 890 la marchesa Lina Raimondi Gambarotta, dal marchese Luppone), ma il suo perio-

Invito a corte dall’Associazione Castelli del Ducato Percorrendo le strade parmensi “Grazia e affetti, natura e artificio. delle province di Parma e Piacenza e piacentine ci si imbatte spesso Protagonisti dell’arte a Parma da può contare sulle azioni mirate di va- nei cartelli che indicano la presen- Correggio a Lanfranco”, allestita lorizzazione promosse dall’Associa- za di un castello nelle vicinanze. È nel National Museum of Western zione Castelli del Ducato di Parma il segnale del ruolo che le vestigia Art di Tokyo. Ma i castelli riescono e Piacenza-Club di Prodotto, un or- medioevali hanno assunto per il a fare sistema anche all’interno dei ganismo senza scopo di lucro che turismo locale, eccellenze monu- confini provinciali. Sempre la Roc- riunisce i proprietari privati e pubbli- mentali ed architettoniche che vei- ca di Soragna, ad esempio, con i ci delle fortezze presenti nelle terre colano l’immagine del territorio a cicli di affreschi degli artisti che si che facevano parte del Ducato vo- livello nazionale ed internazionale. ispirarono al Parmigianino, è prota- luto da Papa Paolo III Farnese nel L’ultimo progetto guarda in Giappo- gonista di un pacchetto turistico nel 1545. L’Associazione conta oggi ne dove, nel maggio-giugno 2007, nome del manierismo insieme alla venti soci tra fondatori e ordinari, a l’azione promozionale congiunta Rocca di Fontanellato, scrigno del- cui si aggiungono trenta sostenitori di differenti realtà economiche e la Saletta di Diana e Atteone, e alla rappresentati da Comuni e struttu- culturali, in primis la Camera di chiesa della Steccata con le Vergini re turistico-alberghiere. Il sodalizio Commercio, ha portato un’origina- savie e le Vergini folli. Altre fortezze si propone di fare dei Castelli del le serie di iniziative che ha esibito il diventano invece scenografia per Ducato un prodotto turistico qualifi- meglio del “made in Parma” in tutti mostre e suggestive rievocazioni, cato e competitivo, coerente con le i settori. Per l’occasione uno degli come il Castello di Torrechiara che altre attrattive dnevl dtefnrr iftodrnio x(ntufrdisnm o

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c affreschi della Rocca Meli Lupi di nella IX Settimana della Cultura religioso, ambientale, enogastro- i Soragna, “Dromedario e liocorno” 2007 ha organizzato un weekend nomico, culturale, artistico e sco-

m nrfb n fnfnnv o di Nicolò dell’Abate, è stato scelto con spettacoli teatrali, convegni ed lastico), così da creare significative n o

c per la grande mostra sull’epoca esposizioni d’arte contemporanea. ricadute economiche. Tutti i progetti e d’oro della nostra storia dell’arte, Dal 1999 il patrimonio castellano intrapresi vanno in questa direzione. A M R A P 24 ECONOMIA E TERRITORIO

La reggia di do di maggior splendore risale alla fine Reggia di Colorno Colorno è una del XIV secolo con la signoria dei Rossi La reggia di Colorno è una piccola piccola Versailles che ha governato sul feudo per 133 anni. Versailles nel cuore della pianura pa- Molti sono stati i casati succedutisi (Pal- nel cuore della dana. Testimone grandiosa dei fasti lavicino, Sforza, Farnese i più noti) i cui pianura padana dei Sanseverino, dei Farnese e dei stemmi sono affrescati nell’annesso ora- Borbone, fino alla metà dell’Ottocento torio di San Pietro, aggiunto dopo l’arrivo è stata abitata da Maria Luigia d’Au- di Ludovico il Moro nel 1483. Il castello è stria. Si tratta di una struttura archi- circondato da un fossato e possiede una tettonica molto complessa, con oltre bella corte d’onore. I sotterranei ospita- quattrocento sale, corti e cortili, e un no il Museo del salame di Felino. incantevole giardino alla francese con giochi d’acqua. Sebbene nulla sia ri- masto di “castellano” in senso stret-

Rocca Sanvitale to, il palazzo sorge su un’area dove IO nel 1337 Azzo da Correggio, signore R O

di T del luogo, costruì una rocca. Anche I Nel sistema dei castelli parmensi un

gli interni si presentano ricchi di fasci- RR

ruolo di primaria importanza l’ha gioca- E no, con arredi di squisita fattura come to la rocca di Sala Baganza. Edificata T E

nella neoclassica Cappella di San Li- nel 1454 e ampliata nel XVI secolo, si borio. Di proprietà della Provincia di trova sulle prime alture dell’Appennino Parma, la reggia è stata oggetto di re- ed ha avuto una storia caratterizzata da stauri che, oltre a restituirle lo splen- continui passaggi di proprietà. Per 350 dore di un tempo, ne ha adeguato gli anni è stata dei Sanvitale, passando spazi agli standard di sede espositiva poi ai Farnese e ai Borbone. Le opere ECONOMIA e centro di eccellenza della vita cultu- cinquecentesche che si trovano all’in- rale parmense. terno sono un bell’esempio dell’arte di quell’epoca, ma a colpire l’occhio del visitatore è soprattutto la raffinata sala rococò dell’Apoteosi, dipinta da Seba- ..... e nel piacentino stiano Galeotti nel 1726. Il patrimonio castellano della provin-

Nell’arco di pochi anni i castelli fa- bella con le distanze chilometriche, no, è anche possibile pernottare), centi parte dell’Associazione sono l’altra, edita nel 2006 da Minerva mentre ai più piccoli sono dedi- divenuti un circuito strutturato con Edizioni che, con rigore scientifico cate stuzzicanti attività didattiche un’organizzazione a rete nel quale e piacere di comunicare, propone per imparare divertendosi. Tra le ogni dimora offre uffici di accoglien- sei itinerari dalla bassa alla monta- manifestazioni organizzate dall’As- za in grado di fornire ai turisti an- gna descrivendo dettagliatamente sociazione la più rappresentativa è che le informazioni necessarie per i manieri del Ducato. Una sezione senza dubbio “Ricordanze di sapo- visitare gli altri castelli e le bellezze del volume è riservata alle leggende ri”, giunta nel 2007 all’undicesima della zona circostante. Molti i servizi dei fantasmi che si narra abitino le edizione, a cui partecipano media- per i circa 500 mila turisti che ogni antiche mura e all’enogastronomia mente cinquemila persone. Si tratta anno varcano i portoni dei Castelli del territorio, una parte quest’ulti- di un appuntamento itinerante che del Ducato, a partire dalla speciale ma che consente di far conoscere da maggio a dicembre apre i ponti Card, in vendita nelle biglietterie dei la provincia nella sua completezza. levatoi per ospitare all’interno delle castelli e presso le filiali della Banca Ma è soprattutto sfogliando le pagi- fortezze serate da gourmet, duran- di Piacenza, che per un anno dal- ne del sito dell’Associazione (www. te le quali si banchetta con il meglio la data di emissione dà diritto allo castellidelducato.it) che si compren- della cucina tradizionale. Altro clas- sconto sull’ingresso di tutti i manieri de la grande varietà di suggerimenti sico è la 300 Miglia del Ducato di del circuito, alla riduzione dei costi messi a punto dal sodalizio per in- Parma e Piacenza, un percorso di di pernottamento e ristorazione in coraggiare i turisti a visitare il nostro tre giorni sulle strade da Piacenza alcune strutture convenzionate e giacimento di castelli, come i diversi a Colorno a bordo di auto d’epoca, consente di ottenere vantaggi ne- percorsi in macchina, moto, bici- un inedito abbinamento castelli-mo-

gli acquisti al Village. Due cletta o spider anni ‘60. Oltre alle tori che è diventato uno dei quattro a c sono poi le guide con storia, curio- visite guidate, i manieri parmensi e eventi sportivi nazionali per bolidi i m sità, idee e indicazioni pratiche di piacentini accolgono nelle proprie storici, insieme alla Mille miglia, la o n o

viaggio: una gratuita, disponibile in sale meeting e cerimonie (in alcuni, Tazio Nuvolari e la Coppa d’oro del- c e ogni castello, con la cartina e la ta- ad esempio nel castello di Compia- le Dolomiti. A M R A 25 P ECONOMIA E TERRITORIO

cia di Piacenza accoglie i visitatori con del Ducato nel 2007. Realizzato all’inizio Nel piacentino un’inconsueta atmosfera da fiaba, tanto del ‘900 dal duca Giuseppe Visconti di spicca il borgo di che nei suoi manieri come negli antichi Modrone, è un mix di giardino all’italia- Castell’Arquato borghi sembra di fare un tuffo nella quo- na, alla francese e all’inglese con ponti- tidianità delle genti del Medioevo che celli, fontane, statue e un labirinto. Il ca- risalente al ‘300, abitavano all’ombra delle fortezze. Dal stello di Rivalta, caro ai reali inglesi che con la rocca Sud verso Nord il primo incontro avvie- spesso vi soggiornano, domina la Val viscontea eretta tra ne con il borgo di Vigoleno, una contra- Trebbia fin dal 1048 ed è arricchito da il 1342 e il 1349 da dalla struttura perfettamente integra un magnifico parco. Tuttora di proprie- che costituisce un esempio della logica tà della famiglia Scotti che li detengono abitativa medievale, dominata dal mastio dal XIII secolo, la rocca e il castello di quadrangolare con merli ghibellini. Di Agazzano risentono di chiare influenze impianto simile è il borgo di Castell’Ar- rinascimentali. Alla rocca si accede at- quato risalente al ‘300, con la rocca traverso due rampe opposte di scale, IO

R viscontea eretta tra il 1342 e il 1349. mentre il castello custodisce eleganti O

T Risalgono invece al secolo VIII le origini decorazioni e mobili d’epoca. Una ripida I del castello di Gropparello che riserva strada conduce alla rocca d’Olgisio che RR

E come sorpresa il primo parco emotivo dall’anno Mille presidia la Val Tidone. La

T d’Italia, un luogo dove i bambini posso- fortezza è cinta da sei ordini di mura e il E no rivivere le fiabe in costume d’epoca. mastio termina con un piccolo loggiato Il castello di Paderna, documentato già del ‘500. L’itinerario tra i manieri del pia- agli inizi del IX secolo, presenta il fossa- centino si conclude nel quattrocentesco to colmo d’acqua e un’ampia corte agri- castello di San Pietro in Cerro, dimora cola del ‘400. Oggi è divenuto residen- gentilizia fondata da un ambasciatore di

ECONOMIA za padronale ed è stato riconvertito in Papa Giulio II. Al suo interno è possibile azienda biologica che ospita manifesta- consultare la biblioteca storica ed am- zioni legate alla lavorazione della terra. mirare il Mim, Museum in Motion, colle- Eclettico e un po’ surreale è il parco che zione di arte contemporanea di maestri circonda il castello di Grazzano Viscon- italiani e stranieri con una sezione dedi- Sotto: una veduta sugge- ti, entrato nell’Associazione dei Castelli cata agli artisti di Piacenza. stiva di Castell’arquato. Bibliografia

AA.VV. (1988), Andare per conoscere e capire in provincia di Parma (progetto di turismo educa- tivo dell’Assessorato provinciale al turismo con la collaborazione del Provveditorato agli Studi di Parma), ed. Tecnografica, Parma Atti del convegno “Castelli medievali e neomedie- vali in Emilia-Romagna”-Bologna, 17 marzo 2005 Atti della tavola rotonda “IL FUTURO DEI CA- STELLI. Dalla conoscenza al recupero”-Ferrara, 5 aprile 2002 Battei A., Fra campi coltivati e corti signorili (2006), Gazzetta di Parma del 20 agosto, pag. 23 Del Gesso A., Un weekend nel medioevo (2007), Gazzetta di Parma del 16 maggio, pag. 5 Frondoni B., L’arte traina il “made in Parma” (2007), Gazzetta di Parma del 15 maggio, pag. 29 Moretti I., Il Parmigianino si fa in tre (2007), Gazzetta di Parma del 11 aprile, pag. 20 www.appenninoeverde.org www.castellidelducato.it www.comune.fontanellato.pr.it www.emiliaromagnaturismo.it www.ibc.regione.emilia-romagna.it/approf/gis

a www.ibc.regione.emilia-romagna.it/castelli c i www.parmatravel.it m

o www.portale.parma.it n

o www.regione.emilia-romagna.it c

e www.regione.emilia-romagna.it

A www.turismo.parma.it M R A P 26