Gruppo Nanou
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Rivista internazionale di studi su letteratura e visualità gruppo nanou Bisogna rappresentare la vita non come è, non come deve essere, ma come ci appare nel sogno. Anton Čechov Rivista internazionale di studi su letteratura e visualità www.arabeschi.it n. 6, luglio-dicembre 2015 COMITATO SCIENTIFICO Marco Antonio Bazzocchi (Università di Bologna) Marco Belpoliti (Università di Bergamo) Lina Bolzoni (Scuola Normale Superiore di Pisa) Monica Centanni (Università IUAV di Venezia) Michele Cometa (Università di Palermo) Elena Dagrada (Università di Milano) Massimo Fusillo (Università dell’Aquila) Fernando Gioviale (Università di Catania) Martin McLaughlin (University of Oxford) Davide Luglio (Université Paris-Sorbonne) Bonnie Marranca (The New School/Eugene Lang College for Liberal Arts, New York) Marina Paino (Università di Catania) Luca Somigli (University of Toronto) Valentina Valentini (Università “La Sapienza” di Roma) COMITATO DI REDAZIONE School of Literatures, Languages and Cultures The University of Edinburgh Cristina Savettieri Università di Catania Salvo Arcidiacono, Giulio Barbagallo, Mariagiovanna Italia, Laura Pernice, Corinne Pontillo, Stefania Rimini, Maria Rizzarelli, Simona Scattina, Simona Sortino, Gaetano Tribulato, Luca Zarbano University of Leeds Federica Pich Seconda Università di Napoli Elena Porciani Università di Parma Cristina Casero, Roberta Gandolfi, Michele Guerra, Giulio Iacoli Scuola Normale Superiore di Pisa Fabrizio Bondi, Giovanna Rizzarelli, Andrea Torre Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Giuseppe Lupo DIREZIONE Stefania Rimini, Maria Rizzarelli SEGRETERIA DI REDAZIONE Salvo Arcidiacono, Simona Scattina RESPONSABILI DELLE RECENSIONI Elena Porciani, Giovanna Rizzarelli PROGETTO GRAFICO Fabio Buda, Gaetano Tribulato Direttore responsabile: Maria Rizzarelli ISSN 2282-0876 SOMMARIO INCONTRO CON | gruppo nanou 5 Gruppo nanou. Profilo Videointervista a gruppo nanou a cura di Lorenzo Donati e Jennifer Malvezzi 7 Lorenzo Donati Al lato della rappresentazione. I paesaggi performativi di gruppo nanou 16 Jennifer Malvezzi Seduzioni fotografiche. Una lettura delle ‘camere’ di gruppo nanou attraverso La camera chiara di Roland Barthes 29 ET ET | testi contaminati Videopresentazione di La mela di Cézanne e l’accendino di Hitchcock di Antonio Costa a cura di Stefania Rimini 35 Marco A. Bazzocchi Attraverso un diaframma luminoso 36 Carla Benedetti La rabbia di Pasolini: come da un film sperimentale di montaggio può rinascere l’antica forma tragica 40 Mauro Giori «La figura è equivoca. Però…». La censura cinematografica italiana di fronte all’omosessualità 54 Tomaso Subini I cattolici e l’osceno: tra censura amministrativa e revisione cinematografica 64 IN FORMA DI | generi e forme Videopresentazione di Gesù è morto per i peccati degli altri di Maria Arena a cura di Mariagiovanna Italia 73 Marina Paino Bufalino e la detection ‘per imago’ 74 Carlo Titomanlio Fedeli a Fidelio? Variazioni scenografiche sul tema della scena di prigione 88 ZOOM | obiettivo sul presente Sandro Lombardi A Ippolita e Mario, giovani favolosi 100 Novella Primo 103 Il giovane favoloso Leopardi reloaded. Conversazione con Mario Spada a cura di Simona Scattina 107 Corinne Pontillo Nell’occhio di chi scrive. Salò o le 120 giornate di Sodoma recensito dagli scrittori e dalle scrittrici 110 LETTURE, VISIONI, ASCOLTI John Berger, Cataratta (Maria Pia Arpioni) 116 Vincenzo Pirrotta, Guasta semenza 118 (Laura Pernice) Enrique Vila-Matas, Kassel non invita alla logica (Mariagiovanna Italia) 121 Enrica Maria Ferrara, Calvino e il teatro: storia di una passione rimossa (Simona Scattina) 123 Teresa Spignoli, Giuseppe Ungaretti. Poesia, musica, pittura (Viviana Triscari) 126 Mario Perrotta, Un bès 130 (Francesco Gallina) Muriel Mayette-Holtz, Le songe d’une nuit d’été (Biagio Scuderi) 133 Compagnia Krypton, Eneide. Un nuovo canto (Laura Gemini) 135 Hermann Nitsch, Hermann Nitsch a Palermo. Das Orgien Mysterien Theater (Marco Sciotto) 137 GALLERIA Album Pier Paolo Pasolini. Appunti per una galleria da farsi a cura di Marco A. Bazzocchi, Stefania Rimini, Maria Rizzarelli 138 n. 6, luglio-dicembre 2015 gruppo nanou. Profilo di Lorenzo Donati Il gruppo nanou nasce a Ravenna nel 2004, dall’incontro artistico di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Rober- to Rettura. La comune frequentazione della scena performativa italiana favo- risce l’incontro di Marco Valerio, che si diploma alla Paolo Grassi di Milano, con Rhuena, ginnasta e danzatrice già collaboratrice delle Compagnie Bassi- Roberto Rettura, fonico e musicista attivoni-Bruni nella e Monica scena Francia,indipendente e infine bolo con- Namoro © Laura Arlotti gnese. Nell’anno della fondazione del gruppo, i nanou risultano vincitori, a pari merito con il gruppo Le-Gami, del premio GD’a, Giovani Danz’autori dell’Emilia-Romagna. Lo spettacolo si chiama Namoro ed è una sorta di prologo della poetica della compagnia, nel quale frammenti vocali, immagini del corpo e un fuori scena sonoro evocano visioni che chi guarda è chiamato a ricostruire. Seguiranno personaggi in bilico fra narrazione e astrazione, prima con tinte noir (De- sert-Inn, 2006), successivamente forgiati come ‘imperi della mente’ onirici e dell’orrore (sulla conoscenza irrazionale dell’oggetto [tracce verso il nulla], 2007). Un compiuto discor- so si dispiega con il progetto Motel (2008/2011), suddiviso in tre diversi episodi spetta- colari (o Stanze) e fondamentale tappa di maturazione poetica e produttiva. Si entra nella Prima stanza inseguendo le ossessioni individuali di un uomo e una donna, l’andamento cronologico è destrutturato, oscure presenze srotolano papiri con messaggi destinati a rimarcare la nostra responsabilità di spettatori che guardano; così si passa nella Seconda stanza, dove il disegno del movimento diventa più coreografato e sembra guardare in controluce le tensioni duali di un rapporto amoroso, mentre ombre proiettate ci ricordan- do l’esistenza di un ‘fuori’ urbano; si chiude (o si ricomincia) con una Anticamera, la cui scena contiene un cubo che distilla gesti e oggetti prelevati dalle altre Stanze; il cubo rico- struisce un interno casalingo, è abitato da una donna e l’angusto spazio viene disegnato saggiando le possibilità che restano nel piccolo perimetro, mentre - tano il nostro guardare e ragionare. Il passaggionoi riflettiamo del decenniosulle cornici vede che gruppo orien nanou impegnato ad asciugare il mo- vimento da certe ‘cadute narrative’, in gesto. unaIn sfida Sport che (2011) punta c’èall’astrazione una ginnasta del © Laura Arlotti n. 6, luglio-dicembre 2015 Incontro con | gruppo nanou colta negli attimi della preparazione, vediamo evoluzioni aeree in un una struttura di tubi di metallo utilizzata come parallele, mentre echi sonori di stadi festanti entrano nel buio della sala; il progetto Dancing Hall (2012- 2013) studia le forme di alcune danze sociali, le applica ai corpi di maggior- domi in livrea verde che trasportano gabbie porta-vivande, intreccia evo- cazioni shakespeariane in un segno Sport © Laura Arlotti altrove, nel quale i personaggi sono pellicole trasparenti da indossare (basta una magliettacoreografico con un teschio tuttavia e sipiù diventa ‘libero’ Amle che- to, nello spettacolo Cherchez la femme!, 2013). Strettamente confidenziale - co che, a ogni replica, assume i connotati di un’opera prima, pur nella continuità degli orizzonti tematici e drammaturgici. (2013/2015) Ci si sposta è invece nello un spazio progetto per installativoconnettere frammenti:coreografi ragazzedonne che in danzanosottoveste sole color sotto crema la luce che di danzano fioche lampadine, in sincrono maggiordomi e in loop, quasi che come ci osservano in un ri- tuale.alle nostre In Strettamente spalle, rifrazioni confidenziale di altre crediamo figure femminili si manifesti adagiate compiutamente su divani rossi, un’idea coppie di ‘pa di- esaggio performativo’ che supera la linearità del racconto e pone domande sull’essenza stessa della rappresentazione. L’ultimo progetto, J.D., è nuovamente un percorso a tappe. La prima manifestazione, John Doe (2014), è una sequenza di immagini, suoni, melodie, partiture di movimento che invita a discutere l’idea di ‘perdita’: di un ordito, di una possibilità di visione razionale, dell’identità dell’intero paesaggio performativo, fra malinconia e desiderio di ricostruzio- ne. Parallelamente al percorso artistico, una densa attività di invenzione di contesti ha contraddistinto le azioni di gruppo nanou. Dalla «residenza creativa non espositiva» che è Aksè, progetto che dal 2005 ha offerto spazi di prova, discussione e pensiero ad alcune altri gruppi romagnoli (Fanny & Alexander, Menoventi), tentativo di fare fronte comune all’endemicacompagnie della fragilità ricerca, produttiva fino alla del fondazione, sistema teatrale nel 2011, e di della danza Cooperativa italiano, impresa E con chealcuni ha prodotto importanti risultati come la curatela congiunta di una parte della stagione tea- trale della città di Ravenna (Ravenna Viso-in-aria) e l’invenzione di Fèsta, festival dedicato ai nuovi linguaggi della scena. 6 n. 6, luglio-dicembre 2015 Videointervista a gruppo nanou di Lorenzo Donati e Jennifer Malvezzi Il 25 gennaio del 2015 la redazione di Arabeschi ha incontrato a Ravenna Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura che hanno raccontato la fondazio- ne e le premesse artistiche di gruppo nanou, rievocando le tappe essenziali del loro percorso e le parole-chiave di molti spettacoli.Qui di seguito pubblichiamo la trascrizione Riprese audio-video: Simona