ANNO 1 foto di Massimo Achilli

Il dopo Calcio dilettantistico. Calcio locale. E’ davvero questo il calcio pulito? Il Parere di Oliviero Beha.

Biagioli: il nuovo “vicino” Coeditore per amore del territorio. NOVITA’ I migliori professionistiper la casa Giovani e teatro Sala del Carmine, un laboratorio dove prendono vita i sogni. Danilo Rea Ottobre 2006 - n.12 - Anno I - Periodico gratuito Ottobre 2006 - n.12 poesia nella musica

L’EDITORIALE Benvenuto Biagioli, Il Vicino ha un nuovo coeditore

La redazione de Il Vicino

C’è un editore in più ad Orvieto. E questo editore si chiama Roberto Biagioli. E’ entrato a far parte de “Il Vicino” come coeditore a fianco della Easymedia. A un anno dall’inizio dell’avventura editoriale del “Vi- cino” si consolida così la posizione del giornale con la presenza di uno degli imprenditori più importanti del territorio orvietano. Un coinvolgimento che a Roberto Biagioli è piaciuto perché non è solo finalizzato ad acquistare quote di un mensile freepress a larga diffusione, ma a partecipare ad un progetto editoriale che vuole dialogare con il ter- ritorio in modo diverso. Per un imprenditore non è mai semplice scegliere di investire sulla carta stampata perché, ec- cetto i grandi gruppi editoriali, c’è sempre da guadagnare ben poco. Per questo la scelta di Biagio- li diventa soprattutto una scel- ta di “affetto” nei confronti del territorio. Un po’ come quella di promuovere l’Orvietana cal- cio (e di questo parleremo in un altro spazio del nostro giornale, ndr). Siamo convinti che questa nuo- va avventura lo appassionerà. Ma chi è Roberto Biagioli? Sono in tantissimi a conoscerlo ma, come avviene quando arriva un nuovo amico, è bene presentar- lo a tutti gli altri amici che, per noi, sono per l’appunto i lettori de “Il Vicino”. La sua azienda, anzi, quello che potrebbe essere definito il suo gruppo, è presente sul territorio Biagioli Roberto orvietano dal 1987 ed è riuscito a guadagnarsi una posizione di prestigio nel settore, grazie alla passio- ne, alla tenacia e ad un livello di professionalità che l’esperienza ha reso eccellente. Il gruppo produce materiali edili di ottima qualità, per i quali ha ottenuto la certificazione di ; li trasforma e li trasporta, su richiesta dei clienti, sul luogo in cui verranno utilizzati. Grazie alla qualità dei materiali, gli stessi vengono usati spesso per lavori stradali e autostradali. A chiudere gli impegni del gruppo anche lavori di edi- lizia rurale e civile. Ed ora il gruppo, fra le sue attività, potrà vantare anche una presenza editoriale. La redazione saluta il nuovo coeditore con l’augurio di buon lavoro. Auspichiamo che la sua esperienza edi- toriale risulti proficua: e chissà che da questa piccola esperienza non nasca un nuovo “Caltagirone” dell’in- formazione locale. 3 vicinoalCALCIO Commentando gli scandali estivi del calcio professionistico in molti hanno invocato la limpidezza del calcio dilettantistico. Un mondo, quello delle categorie minori, che sembrerebbe pulito, vicino ai veri valori sportivi dell’agonismo, della lealtà, più che agli interessi che ruotano intorno a contratti milionari. Un mondo in cui, lontano dai clamori della ma non immuni da essi, giovani calciatori sudano e si allenano, sognando il provino per la grande squadra. Ma è davvero così? di Simone Zazzera MONDO CALCIO Dal dilettantismo all’ “industria” milionaria.

Ad Orvieto dire calcio significa soprattutto metà della squadra è composta da ragaz- intorno ai 3, 400.000 euro, solo per la pri- dire . Un passato blasona- zi nostri. C’erano elementi validi per poter ma squadra. Noi queste cifre non le spen- to. Un presente in , la categoria che rischiare qualcosa e anche per risparmiare diamo perché puntiamo sul vivaio. Ma die- segna il livello più alto del dilettantismo, il qualcosa”. Ma dopo cinque giornate dal- tro l’Orvietana che gioca in serie D ci sono punto in cui aspirare al professionismo del- l’inizio del campionato soltanto un orvie- anche le giovanili, che assorbono circa il la C2. Da tre anni co-presidente della so- tano, Leonardo Nuccioni, classe 1987, è 50% del bilancio. Complessivamente spen- cietà e tra i massimi finanziatori, Roberto sempre sceso in campo come titolare. Per diamo una cifra inferiore ai 500.000 euro Biagioli non si tira indietro nel rispondere a ora gli altri elementi del vivaio hanno avuto ma nelle nostre giovanili giocano circa 170 domande sugli scandali estivi: “Quello che qualche possibilità in assenza dei titolari. ragazzi e diamo lavoro a vario titolo a cir- è successo ha fatto bene al mondo del cal- Per il resto qualche sostituzione e tanta pan- ca una ventina di persone”. Ma per le pri- cio. In molti si sono messi paura e chi non china. Ma a tal proposito Biagioli assicura: me quattro categorie delle giovanili, dalla era in regola, sta cercando di mettersi a po- “Gli altri elementi del vivaio locale hanno scuola calcio ai giovanissimi, sono i genito- sto. Anche i giocatori, nelle loro richieste, avuto e avranno certamente occasione di ri a sborsare una cifra intorno ai 250 euro stanno scendendo con i piedi per terra”. mettersi in mostra, dimostrando ancora l’anno, in grado di coprire molte delle spe- E i tifosi? Come hanno reagito le cur- una volta il carattere e la voglia di emerge- se sostenute dalle società. Queste categorie ve? re che hanno”. in buona parte si pagano da sole. Allievi, “Tra i tifosi veri in pochi sono rimasti sorpre- Quindi non c’è il rischio che anche a juniores e prima squadra invece ricadono si – continua Biagioli – i più, invece, hanno questi livelli scompaiano le bandiere, i interamente sui bilanci societari. visto le inchieste di questa estate come la giocatori simbolo?: “Le bandiere? Due anni fa, dopo la vittoria dei play off, conferma di qualcosa che già si vedeva ma Dovrebbero essere i giocatori del posto. l’Orvietana ha mancato la in di cui non si avevano prove”. Ma l’esperienza insegna che non è più così. C2 per una decisione della federazione che E i giocatori? Dai ragazzi delle giovanili Perché quando arriva la squadra che ti da il promosse solo la prima classificata: “E per in su come l’hanno presa? doppio di quello che ti da quella di casa… fortuna, – non nasconde Biagioli – perché “Secondo me il giocatore quando va in a noi è successo di giocatori che sono an- avrebbe creato problemi sia per trovare le campo non pensa a nulla. Il polso della si- dati via così”. risorse finanziarie sia a livello di organiz- tuazione in serie A, io non c’è l’ho, ma nei Per iscrivere una squadra nostri livelli sicuramente è così”. ad un campionato di se- Insomma è questo il calcio pulito? rie D serve una fideiussio- Puntiamo molto sui vivai. “A livello nostro quello che si vede in classi- ne di 35.000 euro oltre a “ fica è frutto del campo”. una quota di iscrizione fis- Quest’anno oltre metà della squadra Gestire una squadra dilettantistica non è sata in 16.200 euro. Se si è composta da ragazzi nostri... semplice, soprattutto dal punto di vista eco- considera che dietro ogni ” nomico: “All’Orvietana siamo 10 soci e, chi prima squadra che si iscri- più chi meno, mette un buon 50% dell’inte- ve al campionato c’è tutto ro budget. Il resto viene da finanziatori per l’apparato delle giovanili (scuola cal- la maggior parte orvietani sotto forma di cio, pulcini, esordienti, giovanissimi, sponsor. Le maggiori uscite servono per il allievi e juniores ndr) si fa presto ad parco giocatori”. immaginare bilanci da impresa di Per acquistarli o per pagarli? medie dimensioni: “Il bilancio me- “Puntiamo molto sui vivai. Quest’anno oltre dio di una squadra di serie D sta 4 5 vicinoalCALCIO

zazione societaria”. Poi lo scorso anno la retrocessione in dopo lo spareg- r i v e - gio, fino al ripescaggio in serie D. “Per que- dere in st’anno l’obiettivo è quello di salvarsi senza c a m p o “fiatone”. Abbiamo avuto un buon inizio di l’entusia- campionato (2 vittorie, 2 pareggi, 1 scon- smo degli fitta ndr), ma meglio restare con i piedi per anni ’70, fase terra. I ragazzi stanno facendo bene e sono in cui si giocava contento al 100% del lavoro di tutti”. per la maglia e Quanto prende un giocatore di serie per il calore del pub- D? blico. Sarò anche un “Noi diamo rimborsi spese che vanno da contestatario ma non vo- poche decine di euro per i ragazzi della ju- glio accettare questa situazio- niores fino ai giocatori della prima squadra ne. Il calcio non è più uno sport: è che possono prendere 1.200, 1.500 euro un’industria. I fatti di questa estate non P r o - al mese”. Con un campionato che tocca 4 mi meravigliano. In serie A ci sono interes- prio di deriva deve trattarsi se regioni, quasi un mese di preparazione e si incalcolabili. Può succedere questo e al- tra le voci di finanziamento delle squadre cinque allenamenti a settimana. Di dilettan- tro. Per fortuna esistono le categorie minori, dilettantistiche nessuno include più il vero tistico, la serie D, sembra aver conservato anche se non penso si possa più parlare motore del mercato sportivo: i tifosi. Oggi solo il nome: “Negli ultimi 5 anni – conclu- di dilettantismo per Promozione, Eccellenza gli incassi derivanti dai biglietti di ingresso de Biagioli – si è andati sempre più verso e serie D. In qualche società che milita in allo stadio coprono meno dell’1% dei bi- un calcio di tipo professionistico. Prima chi queste serie il dilettantismo non c’è più, con lanci delle società. Sotto questa prospettiva lavorava poteva giocare. Oggi finché uno quattro allenamenti a settimana che sono oggi il tifo sembra non valere più nulla. A studia può farlo, poi se trova un lavoro di- diventati un vero lavoro e i giocatori strapa- patto di non salire verso le serie maggiori e venta difficile. Anche le società hanno nu- gati. Un operaio in una buona azienda non andare a scomodare i diritti TV. meri da piccole aziende. Per questo va crea- arriva a prendere quelle cifre. Forse possia- ta, alle spalle della squadra una struttura mo parlare di vero dilettantismo solo per i in grado di gestire la raccolta pubblicitaria campionati dei calcio-amatori”. legata ad essa, confidando nell’imprendi- Ma se la situazione è questa perché i ti- Calcio Amatori al via! fosi non voltano le spalle al calcio? di Andrea Bovo “Il campanilismo vince su tutto. Forse E’ partito in queste settimane, come d’abitudi- Mi piacerebbe rivedere in campo l’opinione pubblica è scandalizzata ma ne, il campionato di calcio a 11 “amatori” or- “ il tifo vero non ne ha risentito”. ganizzato dal comitato di Orvieto della UISP. Le 12 squadre iscritte, provenienti da tutto il l’entusiasmo degli anni ‘70, fase in cui E i giocatori che allena? comprensorio, si contenderanno il titolo in un si giocava per la maglia e per il calore “Spesso i ragazzi vorrebbero solo gio- girone unico all’italiana che avrà termine nel care ma non sono poche le famiglie Maggio del 2007. del pubblico. che mettono addosso ai figli pressioni Al campionato, che coinvolge qualche centinaio ” tali che già a 10 anni la voglia di vince- di giovani tra giocatori e dirigenti, partecipano toria della città che re, di arrivare primi, di mettersi in mostra, tutte le squadre presenti nella scorsa edizione rappresenta, per- cancella tutto il resto. Basta guardare alle più una new entry: l’Am.Baschi. L’elenco com- ché altre fonti di varie volte in cui durante le partire dei cam- pleto include: Agriturismo Pomonte Orvieto, finanziamento non pionati esordienti (quelli a cui partecipano i Am. 83 Ficulle, Am. Baschi, Fanelli Casti- glione, GS Sugano, Lord Byron, New Arc, ci sono”. bambini tra i 10 e i 12 anni ndr) sono scop- piate risse tra genitori sugli spalti”. Red Point Allerona, Romario Club Hesca- nas, Stella Azzurra Alviano, Torre Alfina, A suo avviso, quando si è verificata la Parlando di calcio Torre S.Severo. I favori del pronostico van- nel comprensorio trasformazione del calcio autentico in no alla Stella Azzurra che l’anno scorso si è orvietano un altro nome ricorrente è quello industria-calcio? aggiudicata sia il campionato che la coppa di di Luigi (Gigi) Simonetti. “Nella seconda metà degli anni ’80. Sono lega. Da tenere d’occhio anche il Baschi che Giocatore nell’orvietana prima e allenatore iniziate a sparire le bandiere, i giocatori affronta il torneo con una rosa sicuramente di tutte le principali rappresentative locali, simbolo. Oggi li trovi solo nelle squadre sopra la media e le sempre agguerrite forma- dalla scomparsa ASGO Orvieto al Castel- dei paesi. I compensi sono iniziati a sa- zioni di Allerona, Torre S. Severo e Romario giorgio che attualmente guida, dalla Terza lire e i giocatori hanno iniziato a seguire Club. Outsider New Arc e Agriturismo Po- categoria alla Promozione con l’Orvieta- il miglior offerente. La gente dagli stadi è monte che oltre ai nuovi sponsor presentano rinforzi anche nell’organico. na, Simonetti non nasconde il rammarico diminuita e la deriva non accenna a fer- In bocca al lupo a tutti e che vinca il migliore! per i tempi in cui giocava. “Mi piacerebbe marsi”.

4 5 vicinoalCALCIO Oliviero Beha, giornalista sportivo allontanato da Rai sport, è autore di diversi saggi dalla natura quasi “profetica”. Emblematico il caso di Inchiesta sul calcio, un testo che ha anticipato tutto quello che poi è successo con Calciopoli. di Giorgio Santelli La scrittura “profetica” di

“Calciopoli che cos’è Oliviero Beha se non una metafora del potere? Si mette mano al calcio, dopo uno scandalo, per non cambiarlo...” “Calciopoli che cosa è se non una metafo- riva culturale. Il cosiddetto inciucio è brutto solo a sentirlo ra del potere. Si mette mano al calcio, dopo Parli di politica da basso impero, come dire anche se a lungo andare quasi tutti ci uno scandalo, per non cambiarlo. Del resto quella descritta in Crescete e prostituite- si sono abituati. Parliamo di compromesso. quello a cui si assiste in questi giorni, esprime vi… In politica ci può stare. Ma il compromesso chiaramente che lo scandalo sembra essere Quel libro che parla di una società schiava può essere sia al rialzo o al ribasso. Per ora è acqua passata”. Parole di Oliviero Beha. del denaro, del successo come valori, do- stato sempre al ribasso. Tu sei uno scrittore profetico. Nei tuoi vrebbe essere adottato nelle scuole, diventare Tu sei stato epurato da RaiSport. Ma ti ultimi libri, tra romanzi e inchieste, hai oggetto di discussione. Al di là delle vicende abbiamo rivisto in video durante i mon- parlato di cose che dovevano ancora suc- Savoiarde e di Salvo Sottile, potrebbe esse- diali, sul Tg 3. E la tua presenza è stata cedere. Il calcio ne è un esempio. Ma pri- re uno strumento di analisi e crescita per gli apprezzata da telespettatori raggiungen- ma c’era stato il romanzo “Sono stato io” studenti. do ottimi risultati d’ascolto. Beha piace in cui si parlava dell’omicidio simbolico Tutta colpa di Berlusconi? ma dopo i mondiali Beha è nuovamente di Berlusconi, “Crescete e prostituitevi”, Lui rappresenta bene la politica da basso im- scomparso... dopo il quale è scoppiato lo scandalo pero. Ha dato la spinta per la discesa ad una Voglio aggiungere che anche l’impatto sul- di vallettopoli, “Diario di uno spaventa- deriva che era già iniziata con tangentopoli. la redazione è stato accolto benissimo, fax passeri” in cui spiegavi quella che alcu- La sua responsabilità non è grave in termini e mail di entusiasmo. Tu ti aspetteresti che ni fotografano come situazione politica epico-giudiziari. Ha inserito la società italiana l’esperienza prosegua ma al momento sono successiva alle elezioni… Hai la palla di nell’ottica del solo denaro, dell’arricchimen- a zonzo. Benché la Rai sia un’azienda del vetro? to. Lui non è affatto un uomo di destra, non è tutto particolare, io penso che non si possa No, non ho palla di vetro ma posso dire di nemmeno un politico ma è un mercante, un scindere il prodotto dalla qualità e dalla me- avere le palle rotte. Poi non è tanto impre- simoniaco. E non è forse un caso che scenda ritocrazia di chi ci lavora. E da questo punto vedibile la società italiana. Prendi proprio in politica con tangentopoli. E’ figlio di quella di vista è peggio che nel calcio. “Diario di uno spaventapasseri”. L’uscita è del stagione. Perché? febbraio 2006 ed io l’ho finito di scrivere pri- Ora però governa il centrosinistra. Da Perché in campo si vede se uno sa giocare ma. Le elezioni non c’erano ancora state ma quel che tu dici sembra quasi che que- al calcio. Per la Rai dovrebbe essere uguale, io raccontavo che Prodi avrebbe vinto di mi- sto Paese non possa essere riformabile, dovrebbero esserci le stesse logiche. Gioca sura, che subito dopo sarebbero cominciati i sembra che dalla deriva da basso impe- chi è bravo e offre qualità. Invece vediamo primi inciuci iper e para democristiani e che ro, come la chiami tu, non ci sia verso di cose orrende… la sinistra radicale avrebbe cominciato ad uscire... Ma nel calcio i tifosi giudicano. I telespet- ululare. E’ quello che sta accadendo, ma non Si sta molto meglio con Prodi al governo che tatori no, accettano quel che vedono… era difficile prevederlo. con Berlusconi. Ma resta un problema per la Chi ha visto la tv di Angelo Guglielmi sa che si Chi invece voleva uccidere metaforica- classe dirigente di questo Paese. La qualità può fare una buona tv. Ma chi non l’ha vista mente Berlusconi in “Sono stato io” vo- della classe politica di sinistra è migliore. Ma non può fare paragoni. A meno che abbia leva stappare una situazione che si stava lo deve dimostrare giorno per giorno. E lo accesso al satellite. Una Rai senza qualità, incancrenendo. In politica come nel co- deve fare pensando che ha una responsabi- una Rai da Grande fratello dovrebbe essere stume e nella società… lità maggiore. Prima, quando era all’opposi- un reato culturale. Pensa se ci fosse ancora Ed è comunque la situazione che si vive an- zione, c’era il tiranno, il caimano, il caudillo, Pierpaolo Pasolini. Probabilmente l’avreb- cora oggi in Italia. Nonostante Berlusconi chiamatelo come volete, che teneva insieme bero già rinchiuso da qualche parte perché non sia più al governo, nonostante il libro sia le forze progressiste. Se il centro sinistra oggi avrebbe proprio parlato di reato culturale. ormai di 3 anni fa, la fotografia è la stessa. avesse atteggiamenti identici al centrodestra, Un reato di cui è colpevole la Rai e la politica Pensa alla vicenda del conflitto di interessi. che cosa potremmo fare? Non ci sarebbe più da cui la Rai dipende. Almeno in questo il Ancora oggi Berlusconi mette in crisi il Pae- nemmeno il mastice dell’opposizione al Cai- calcio si salva. Il lavoro in Rai, la qualità del se. Stiamo discutendo ancora di quello che mano. E’ un ragionamento che il centrosini- lavoro è l’ultima cosa a contare. Prima tutti è il conflitto di interesse. La forte leggibilità stra dovrebbe fare perché restiamo sempre gli altri criteri. Il prelievo del tuo sangue per di quel che accade è uno dei segni di questa sull’orlo del precipizio. vedere quanto sei bravo non te lo farà mai deriva da basso impero che è soprattutto de- Gli inciuci ti spaventano? nessuno. 6

8 9 L’INTERVISTA Mi trovi due righe da in- serire qui... Mi trovi due righe da inserire qui... Mi trovi due righe da inseri- re qui... Mi trovi due ri- ghe da inserire qui... di Giorgio Santelli CorradoAugias La mancanza di qualità pesa sulla tv come sull’informazione Scrittore giallista, autore di una trilogia di spy- la letteratura. Poi però ci sono i fatti che han- telefono rovente”, ed io con “Telefono giallo” stories ambientati nel decennio degli anni ‘10 no una loro prepotenza. Se tu li racconti in e poi “Chi l’ha visto”, Guglielmi diceva: “que- e di romanzi. maniera spoglia così come sono, allora riesci sto è il nostro teatro popolare. Siccome noi È anche autore teatrale, appartenente al- a dare un’idea di quanto accaduto. Questo non possiamo fare gli sceneggiati perché non l’Avanguardia Teatrale Romana del Teatro del mi pare il massimo che possa fare la televi- abbiamo i soldi, ci inventiamo un prodotto 101 e di quattro saggi: “I segreti di Parigi”, “I sione, rendere un’idea accettabile, dignitosa che li sostituisca, con i soldi che ci sono”. Se segreti di Londra”, “I segreti di New York” e “I e abbastanza precisa di quello che succede. devo poi valutare RaiTre di oggi devo dire che segreti di Roma”, nei quali affronta temi cul- è stata strozzata nel budget negli ultimi anni. turali ed artistici, approfondendo particolari In questo c’entra molto anche la qualità poco noti relativi alla storia, al costume, ed di un certo tipo di lavoro? Nonostante questo c’è il premio quali- al fascino delle quattro città, e del saggio- Ha detto la parola chiave. Quello che manca tà che viene assegnato a voi. Un indice racconto, intitolato Il viaggiatore alato, incen- oggi alla televisione è la qualità. A chi obiet- importante che, però, conta un po’ poco trato sulla vita del pittore livornese Amedeo ta, giustamente, che la televisione di oggi fa visto che è l’Auditel a fare i budget, an- Modigliani. schifo, si potrebbe rispondere: ma non fac- che se il servizio pubblico dovrebbe dare Augias ha inoltre ideato e condotto program- ciamo forse le stesse cose che si sono sempre essenzialmente qualità… mi di grande successo e rilievo culturale, tra i fatte? C’è il Tg, lo sceneggiato, l’inchiesta, il Oggi la Rai è un’emittente di tre reti e non si quali “Telefono giallo”, da cui ha tratto anche balletto, il varietà. Questo c’è sempre stato sa più bene che cosa sia. Fino a che punto un omonimo saggio con una raccolta dei casi dal 1954 ad oggi. Certo, rispondo io. Però sia servizio pubblico, fino a che punto debba trattati in trasmissione, e il programma cultu- manca la qualità. reggere la concorrenza per assicurarsi i mezzi rale “Babele”, dedicato interamente ai libri. quindi l’Auditel e i prezzi degli spot. E allora Può fare un esempio? lì la battaglia la si fa non a vinca il migliore Conduce, da diverse stagioni, su Rai 3 la stri- Mi vien bene proprio col varietà, senza af- ma a vinca il peggiore. Perché nei prodotti scia Cominciamo bene - le Storie, un appro- frontare temi più intellettuali. Quelli di Anto- intellettuali è così. Qui ci vorrebbe un piano fondimento culturale quotidiano della durata nello Falqui erano dei bei varietà, che anda- strategico che, ovviamente, non tocca a me di soli 15 minuti, su argomenti disparati, dalla vano in onda una volta alla settimana. Quelli fare. musica, alla letteratura, dalla storia recente, di oggi sono spettacoli mediocri o addirittura alle arti figurative. Dal 2005 conduce, sullo brutti. Perché ci sono meno soldi, meno pro- Così è cambiata la televisione. Come è stesso canale televisivo, la trasmissione “Enig- ve, meno professionalità, le ballerine sono cambiato invece il giornalismo? ma”, dedicata a fatti e personaggi storici. scelte con altri criteri. E’ proprio la qualità che Oggi i giovani che riescono a fare questo manca. lavoro passano la maggior parte del tempo Attualmente collabora con il quotidiano La davanti ad un computer per guardare quello Repubblica, occupandosi della sezione delle Non è un po’ controsenso visto che oggi, che sfornano le agenzie. Quando ho comin- Lettere dai lettori. rispetto al passato, ci sono più strumenti ciato valeva molto di più uscire dalla redazio- a disposizione per fare qualità? ne e andare a vedere il mondo. Dal punto di Cura per anni le corrispondenze da Parigi e Non è vero, distinguiamo i periodi. Una vol- vista del lettore, poi, pare che ci sia maggiore da New York per La Repubblica, e per i setti- ta, quando la Rai era monopolio, i soldi era- uniformità. Una coltre che ricopre un po’ tutto manali L’Espresso e Panorama no parecchi. Ce ne erano per troupe, mez- per cui tutti seguono le stesse “piste”. Ascol- zi, squadre di ripresa. Poi, faccio un salto al tiamo e leggiamo le stesse notizie sebbene Lei immagina la descrizione della realtà 1987: quando nasce RaiTre di Angelo Gu- con un taglio profilato, politicamente indiriz- come un romanzo in continua evoluzio- glielmi, i mezzi erano sufficienti. E quando zato. Eppure, nel mondo, ci sono tante altre ne. E’ molto difficile raccontarlo? non erano sufficienti la sua genialità è stata cose che accadono di cui non sappiamo nul- In realtà quando racconti c’è sempre un ele- quella di piegare il prodotto ai mezzi esistenti. la. Ecco, al giornalismo chiederei maggiore mento di affabulazione e in certi casi si sfiora Quando Giuliano Ferrara ha iniziato con “Il esplosione di ricerca, di fantasia. 8 9 VENTI ASCENSIONALI Intervista a Danilo Rea. Un tributo a Fabrizio De Andrè nell’ambito della rassegna Venti Ascensio- nali. di Stefano Corradino

foto di Massimo Achilli Danilo Rea Improvvisando sulle cellule tematiche “Con i suoi testi arguti e irriverenti ha stra- Pietropaoli e Fabrizio Sferra) sei stato un percorre la sua inimitabile carriera. Con volto i canoni della canzone italiana. Con lui precursore di una modalità di reinter- un’attenzione particolare ai primi lavori. la canzone italiana ha scoperto temi sociali e pretazione in chiave jazz del pop, della “La canzone di Marinella”, “Via del campo”, politici ed è diventata un riferimento irrinun- canzone d’autore, della musica classica “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poi- ciabile per i giovani degli anni settanta. Cosi’ e lirica. Dopo di te molti altri si sono ci- tiers”… sono legatissimo al primo De An- è stato per me. E la cosa che mi ha sorpreso mentati con questa sfida. Una scommes- drè. maggiormente, approfondendolo negli anni sa vinta o il pubblico ha avuto dubbi sul- è scoprire come le melodie delle sue canzoni la rivisitazione? De André è stato un unicum nella canzo- abbiano un pathos struggente quanto i testi”. Questo è il mio approccio musicale, uno sti- ne d’autore italiana, ma è anche parte di Il noto pianista jazz Danilo Rea parla cosi’ le che ormai mi appartiene e spero che chi una scuola, genovese e non solo, che ha di Fabrizio De Andrè presentandoci il suo ascolta se ne appassioni quanto me. Certo segnato musicalmente e poeticamente ultimo progetto che lo vede impegnato come ai “puristi” del jazz può sembrare una fol- la storia della canzone d’autore italiana. solista in un tributo al cantautore genovese. lia e potrebbe suonare bizzarro o ruffiano Una stagione trascorsa inesorabilmen- Rea è stato ad Orvieto il 20 ottobre, nell’am- riadattare i Beatles in una chiave così “mo- te o pensi che oggi ci siano degli eredi? bito della rassegna culturale Venti Ascen- derna”. Per me è semplicemente il modo di La canzone d’autore in Italia resiste alla sionali. Con lui abbiamo parlato di musica sperimentare un nuovo linguaggio. scomparsa progressiva di nomi come De rievocando, con un pizzico di nostalgia, quei André, Luigi Tenco, Giorgio Gaber…? grandi cantautori e interpreti, dalla canzone Non si rischiano forzature? I grandi sono stati loro. Come nel jazz. Ci d’autore al jazz, che hanno lasciato il segno In alcuni casi sì. Spesso i jazzisti approcciano sono jazzisti giovani ed emergenti bravis- e la cui eredità non è così facile raccoglie- la musica in maniera eccessivamente acca- simi, ma fino agli settanta il jazz ha avuto re… demica. Il rapporto deve essere meno tecnico e più emotivo. E’ un errore “jaz- Un compito arduo quello di interpretare zare” troppo la musica italiana. ...sono cresciuto con DeAndrè, il cantante genovese attraverso la sola “ musica? Tu non hai conosciuto personalmen- ascoltando le sue canzoni e i racconti Può sembrare strano ascoltare un riadatta- te De Andrè ma hai lavorato, tra l’al- di chi lo conosceva... mento delle sole musiche di De Andrè, che tro, per il disco “Mi innamoravo di ” era un poeta di parole. Ed è un compito si- tutto” (BMG Ricordi/Nuvole, 1997) curamente arduo. Eppure, la forza evocativa suonando il piano nello struggente delle sue canzoni si trasmette perfettamente duetto De Andrè-Mina de “la Canzone anche attraverso la sola musica. Le melodie di Marinella”. sono una parte fondamentale della sua ope- Io sono cresciuto con De Andrè, ascoltando ra e, dalla Buona Novella ad Anime Salve, le sue canzoni e i racconti di amici e colleghi l’evoluzione musicale di De Andrè è stata musicisti che lo conoscevano personalmen- straordinaria. te. Ho incontrato invece Dori Ghezzi a cui è foto tratta dal sito piaciuta subito l’idea di un Tributo a Fabrizio www.viadelcampo.com Una “missione” ancora più difficile se che inizialmente doveva essere fatto come fiammate con punte che probabilmente non poi la reinterpretazione di De Andrè av- Doctor 3 e che poi è diventato un “piano sono mai state raggiunte. Tra i giovani mu- viene attraverso il jazz che è altra cosa, solo”. E il 15 agosto scorso mi sono ritrovato sicisti di 30 anni non vedo, ahimè, le stesse rispetto al suo stile musicale… a suonare De Andrè a “l’Agnata”, la casa “fiammate” ma magari è un problema solo In realtà il mio non è un riadattamento in di Fabrizio De Andrè in Sardegna, davanti mio, il sintomo della mia età. Ho vissuto in chiave puramente jazzistica, ma io sfrutto uno ad una distesa di persone accovacciate sul- una delle epoche musicali migliori, gli anni stile già utilizzato anche per la musica clas- l’erba. settanta. I grandi jazzisti sulla scena italiana sica o lirica: traggo ispirazione dalle “cellule ed internazionale e i grandi cantautori ita- tematiche” per improvvisare sulla melodia. E adesso ad Orvieto il 20 agosto nel- liani, con la forza espressiva della canzone l’ambito della rassegna culturale Venti d’autore impegnata. Una stagione, forse, Con il trio “Doctor 3” (oltre a te Enzo Ascensionali. Un vasto repertorio che ri- ineguagliabile… 10 11 MUSICA Il 10 ottobre a Roma il Boss ha chiuso il suo tour italiano. di Claudia Consolini

Bruce Springsteen racconta il suono dell’America Si spengono le luci e si accende la storia progresso, in stile folk-irish, che raccon- gerisce lo stesso Sprigsteen nelle note in- della canzone popolare americana. Per ta la fatica di un operaio che muore, sfi- troduttive del cd: “Mettetevi le scarpe da sette notti, uno dei più grandi rappresen- dando con un piccone, delle perforatrici ballo e divertitevi”. tanti della musica rock-folk statunitense, meccaniche, il pubblico è sembrato es- Ma non solo. È il suono del- Bruce Springsteen, l’ha fatta rivivere sere, improvvisamente, catapultato l’America, sono le storie infiammando i palchi italiani con il suo ai tempi dei festival folk degli anni dei poveri e dei di- tributo ad un altro cantante folk statuni- ‘60 con le leggende viventi di Bob soccupati che han- tense, Pete Seeger. Dylan e Joan Baets. no fatto l’Ameri- Il Boss, durante il suo tour italiano che si La scaletta ha proseguito con ca e guardando è concluso al Palalottomatica di Roma, ha “Jesse James”, “Old Dan Tucker” negli occhi il eseguito quasi per intero il suo ultimo al- ‘O Mary Don’t You Weep’ e qui Boss mentre le bum ‘We Shall Overcome: The Seeger Ses- la mente e il cuore hanno potu- canta dal vivo sions’ regalando, al suo affezionatissimo to viaggiare a ritroso nel tempo sembra che pubblico, storie cariche di vita dei poveri fino allo stile popolare e all’epi- dica: ‘Non le e dei lavoratori afroamericani. ca da strada di Woody Guthrie e dimenticate’. Tra folk, country, gospel, r’n’b e dixieland, Cisco Houston, il tutto, ovviamen- Springsteen e i 17 componenti della viva- te nel solco della folk music e della cissima band hanno reinterpretato i brani canzone di protesta seegeriana. eseguiti da Seeger dell’attivismo politico Ma il Boss ha intonato anche i suoi pez- dell’estrema sinistra americana, fonden- zi classici, come “Atlantic City”, la bellis- do, con passione musicale, la gioia delle sima “The River” e la toccante “Growin’ note delle canzoni popolari alla tristezza Up”, mentre gli schermi ai lati del palco del sogno americano fallito. rimandavano il suo sguardo carico di Un tema, quest’ultimo, caro a Spring- un’interpretazione di struggente liri- steen, che ogni volta che imbraccia la sua smo. chitarra durante i concerti, sa urlare al La gioia è esplosa, infine, con mondo l’ingiustizia della società ameri- “Pay Me My Money Down”, cana e l’assurdità delle sue scelte guerra- vero pezzo “wild sound”, fondaie, ma con la spontanea schiettezza dal suono selvaggio, di un eroe positivo e di buon cuore. concludendo con una A trentacinque anni dal suo esordio musi- commovente rivisi- cale, Bruce Springsteen stupisce ancora. tazione gospel di Nello show di Roma, la festa della musi- “When The Saints Go ca popolare ha preso vita tra violini, fiati, Marcing In”. contrabbasso, banjo, fisarmonica, chitar- Un disco da vivere ra acustica, pianoforte e naturalmente la tutto d’un fiato è ‘We voce calda e accogliente del Boss che ha Shall Overcome: The intrattenuto i fans, con la massima dedi- Seeger Sessions’. zione, per quasi tre ore. Una raccolta di Alle prime note di “John Henry”, balla- canzoni da bal- ta romantica simbolo della lotta contro il lare, come sug- 10 11