L.go Porta Nuova, 10 ESCURSIONI 2010 24122 Bergamo Tel. Fax. 035.239405 U.O.E.I. Unione Operaia Escursionisti Italiani www.bergamo.uoei.it Sezione “Alberto Casari” Bergamo e-mail:[email protected]

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GitaGita FinaleFinale LigureLigure -- VarigottiVarigotti -- NoliNoli ((Liguria -- RivieraRiviera didi Ponente)Ponente)

Traversata da a (Bricco) e a Dalla frazione Finalpia di Finale Ligure si percorre l'antico sentiero che attraversa l'altopiano delle Manie. (ore 2 circa). Passando quindi per Bricco, In caso di necessità comunicare sopra Varigotti, si attraversa il promontorio di Capo Noli fino a Noli (ore 2) Coordinatori: Gildo Noris, Gabriele Vecchi Con il: 346.4233397 Traversata Finale Ligure - Varigotti - Noli Partenza da Finale Ligure (quartiere Finalpia) – Arrivo a Noli (Piazza Mons. Vivaldo) Dislivello: 450 m Tempi: 4 ore Difficoltà: escursionistica Le alture di Finale e di Capo Noli sono caratterizzate dalla verticalità di alcuni tratti rocciosi. Il Capo si protende in mare buttandosi nelle azzurre acque con scoscese pareti calcaree. L'itinerario ha inizio nei pressi del porto turistico di Finale Ligure ed attraversa luoghi significativi dal punto di vista paesaggistico e storico. Si raggiungere per sentiero la località Monte da dove ci si inoltra nell'Altopiano delle Manie fino alla chiesetta di San Giacomo da qui si va in direzione di Varigotti in lieve discesa mantenendosi sullo stesso altipiano. Arrivati in vista della costa, mantenendosi in quota con qualche saliscendi si attraversa la ripida costa sopra l'abitato di Varigotti, pittoresco borgo saraceno di pescatori. Si risale la valle del Rio Armareo (dove il fuoco ha devastato la vegetazione mediterranea) fino al sommo della Costa di Pietragrossa Si attraversa il versante meridionale di Capo Noli inoltrandosi in vaste zone di macchia mediterranea giungendo ad una stradella che in breve conduce alla Torre delle Streghe e al Semaforo. Da qui si scende con percorso panoramico verso Noli, antica e fiera repubblica marinara ITINERARIO Come si arriva: da si segue la via Aurelia oltre Varigotti, fino alla periferia di Finale Ligure, subito dopo la galleria, L'autobus ci lascerà subito dopo la galleria, a destra della quale ha inizio l'abitato di Finalpia ( di Finale Ligure) dal quale parte l'itinerario. Descrizione: lasciato l'autobus ci si inoltra nell'abitato di Finalpia e si imbocca la via asfaltata che sale verso l'altopiano delle Manie (seguendo le indicazioni stradali). Dopo un centinaio di metri, oltrepassato il tornante sul quale si innesta il Vico Scarrone (una stretta salita pedonale che sale dal gruppo di case sottostanti), si incrocia sulla sinistra una ripida salita in cemento fra le case, è l'inizio del sentiero indicato con i segnavia costituiti da un triangolo e un rombo rossi vuoti disegnati, anche se non facilmente visibili, alla base del sentier. (il triangolo rosso segna il percorso da seguire fino all'abitato di Manie e alla chiesa di San Giacomo). Ci si inerpica lungo l'ampio sentiero che presto diventa lastricato in pietra e che con alcuni tornanti raggiunge l'abitato di Monte a sbalzo sul mare le case di Finalpia. All'altezza della cappella di Sant'Antonio abate il sentiero piega a sinistra e si inerpica ancora abbastanza ripido passando sotto ad un arco fra due case, decorato con una santella dedicata alla Madonna. Il sentiero continua a salire, diventando man mano meno ripido, lungo il pendio occidentale del piano delle Manie, con splendidi scorci panoramici sulla costa di Finale Ligure, passando tra i vigneti; dopo avere oltrepassato una fontana (è consigliabile approvvigionarsi di acqua che poi scarseggerà) si entra in un ambiente caratterizzato da macchia mediterranea ad arbusti (cisti, corbezzoli, lentischi, ginestre ecc) e alberi di ulivo, quercia e di leccio. Man mano che procede nel sottobosco il sentiero diventa più stretto. Dopo circa 2 km di cammino si incrocia il sentiero che sale da Verzi, dal menhir “Idolo di Pen” (siamo a quota 200m) e si continua in lieve salita verso destra, in direzione di Manie. Altri settecento metri di sentiero nel bosco (tenendo sempre la sinistra ai pochi bivi che si incontrano) conducono al Passà du Perin (278 m) dove si sbocca sulla strada asfaltata (s.pr. 45). Qui bisogna svoltare a sinistra passando accanto all'Az. Agricola Terre Rosse e seguire l'asfalto per 800 m fino ad arrivare in vista delle case di Manie. La strada passa a poca distanza delle “Caverna delle Fate” che si trova alla sua sinistra, ma non è segnalata (come curiosità si può ricordare che il nome “Fate” è una approssimata traduzione in italiano di una parola dialettale che si riferisce alle pecore che vi venivano ospitate, non si riferisce a fantastiche creature del bosco). A Manie, una cinquantina di metri dopo la chiesetta trasformata in trattoria (Gambero Verde), si svolta a sinistra sull'angolo di un piccolo cimitero contornato da antichi cipressi con una fontanella, l'ultima sul percorso. Qui si lascia la strada provinciale per inoltrarsi in una stradicciola stretta (due frecce indicano in quella direzione la “Trattoria la Grotta” e l'”Osteria del Bosco”) ed anche il segnavia cambia, al solito triangolo rosso vuoto si accosta una coppia di rombi rossi, pieni. Guardando verso sinistra si può vedere in lontananza la “Grotta dell'Arma” che da nome alla trattoria, un grande antro scavato nella roccia sopra il quale sono state costruite alcune case coloniche. In breve, con una leggera discesa, si raggiunge la chiesa di San Giacomo, siamo a Arma delle Manie, a circa un'ora e mezzo di cammino da Finalpia (circa 4,5 Km), nel punto più lontano dalla costa toccato nel nostro itinerario. Il percorso che noi dobbiamo seguire non attraversa il ponticello sulla profonda forra che affianca la chiesa, ma procede a destra in direzione di Isasco, Pino, Varigotti. Il segnavia cambia nuovamente e diventa una coppia di quadrati rossi pieni, mentre il tratturo sterrato risale lentamente verso sud in direzione della costa. Dopo circa 600 m si raggiunge e si svolta a destra sulla strada asfaltata che questa volta va seguita solo per un centinaio di metri, fino alla curva successiva dove si svolta nuovamente a sinistra lungo la strada sterrata che passa alla sinistra del campeggio. Si comincia a scendere lentamente (seguendo sempre i due quadrati rossi pieni che in questo tratto sono spesso, poco riconoscibili), si svolta a destra in un sentiero che attraversa una macchia di vegetazione (attenzione a questo bivio che è molto poco segnalato) e scende un poco più ripidamente, in vista del mare, fra dei bassi pini, in direzione delle case di Bricco. Siamo a 2 ore, 2 ore e un quarto dalla partenza (da Finalpia) e abbiamo percorso circa 7 Km. Quando si raggiunge l'asfalto bisogna assolutamente evitare di continuare lungo il sentiero che scende a Varigtti (abbandonando il segnavia coi due quadrati rossi), ma svoltare a sinistra seguendo fra le case la strada asfaltata, in leggera salita, fino al bivio successivo dove si piega a destra,e poi di nuova a destra in discesa lungo la “strada di Isasco” che svolta verso sinistra e si inoltra nella valle del Rio Armareo (in questo modo si evita di scendere fino a livello del mare per dovere poi risalire per 300 metri sulla dorsale di Capo Noli). Si continua a seguire la strada oltre il tornante e si comincia a vedere il nuovo segnavia che dovrà essere seguito in questo tratto del percorso (un cerchio con centro rosso), mentre sul lato opposto della valletta si intravede il sentierino che risale sul pendio opposto, in direzione dell'altura di Capo Noli. Centocinquanta metri dopo il tornante si svolta a sinistra su questo sentiero che scende fino sul fondo della valle (quota circa 160 m) e poi risale fra i resti di un bosco divorato dalle fiamme, che un tempo ricopriva anche questo tratto della costa. Si procede non senza qualche difficoltà per scavalcare alcuni dei tronchi abbattuti dal fuoco, tra i bassi cespugli di rosmarino e cisto (ci sono anche alberelli di lentisco e corbezzolo che stanno ricrescendo ma sono ancora molto bassi e qualche rara ginestra e solo in lontananza, sulle cime dei colli si vede qualche sparuto gruppo di pini che è stato miracolosamente graziato dal fuoco), guadagnando quota fra gli scheletri bianchi dei pini che protendono ancora i loro rami verso il cielo. Questo è sicuramente il tratto più assolato e faticoso di tutto il percorso. Quando si raggiunge il culmine del colle si incrocia il sentiero (più largo, con segnavia due X rosse) che sale da Varigotti (da San Lorenzo, si intravede infatti sul fondo la spiaggia di Varigotti); noi continuiamo a risalire lungo il crinale in direzione delle alture di Ronchetti, dove si raggiunge una strada carrabile. Qui bisogna evitare di procedere diritti in direzione di Noli, (segnavia cerchio rosso pieno) ma piegare a destra verso il Capo. È consigliabile seguire il sentiero n. 6 anziché la strada sterrata che va nella stesse direzione (verso il semaforo) ma è meno panoramica. Il sentiero si inoltra nella boscaglia, che su questo versante dell'altura è stata risparmiata dall'incendio e percorre tutti i punti più alti del promontorio consentendo di spaziare con lo sguardo verso la costa Savonese Noli ed il suo castello (attenti però in alcuni bivi a non scendere a destra verso Noli, ma continuare verso sinistra con qualche saliscendi verso il semaforo). Dopo un tratto abbastanza lungo di sentiero si raggiunge nuovamente la strada sterrata (segnavia un cerchio rosso barrato) e si procede sulla stessa fino al semaforo (ancora in funzione e non visitabile; 3 Km, h 1:15 circa di cammino da Bricco, h 3:30 circa dalla partenza). Prima di arrivare al semaforo è consigliabile fare una breve deviazione verso sinistra sul sentiero n, 3 (100 metri prima del semaforo si trova il bivio ben segnalato) che in meno di dieci minuti porta alla torre delle Streghe, una robusta torre posta sul confine tra Noli e Varigotti, costruita nel 1582 su una falesia, in un punto molto panoramico dal quale si può godere di una fantastica veduta sulla spiaggia di Varigotti con il promontorio di Punta Crena. Arrivati al Semaforo la carrareccia termina davanti al cancello della zona militare dell'edificio (266 m). Si piega allora a sinistra (sentiero n. 1, segnavia: cerchio rosso tagliato orizzontalmente) su una pista sterrata che va lasciata subito per prendere, a destra, lo stretto sentiero che scende verso Noli. Il sentiero riattraversa dopo poco la pista e prosegue su di questa in discesa, con alcuni tornanti, abbassandosi gradualmente in direzione di Punta Noli. Dopo l'ultimo tornante è assolutamente consigliabile fare un'altra deviazione sul sentiero n, 2 che in una decina di minuti porta alla “Grotta dei Briganti” (o “Antro dei Falsari”), una grande e curiosissima cavità di origine carsica a strapiombo sulla costa, raggiungibile dal sentiero attraverso una stretta finestra, un posto fresco e ventilato dove ci si può comodamente riposare anche nei momenti più caldi (il sentiero porta proprio davanti all'ingresso, non bisogna cercarla.). Dalla Grotta è sconsigliabile scendere ancora lungo il sentiero che in breve diventa molto ripido e difficoltoso e che sbocca sulla strada costiera (Aurelia) in un punto stretto e pericoloso con gallerie e curve che è assolutamente sconsigliabile percorrere, in particolare di domenica quando il traffico è più intenso; è invece meglio (anche se è un poco più faticoso) risalire a prendere il sentiero n. 1 che scende poi dolcemente su Noli e sbocca proprio lungo via XXV Aprile, nel centro del paese, in piazza Mons. Vivaldo, davanti alla vecchia Chiese di San Francesco d'Assisi (con attiguo convento), a poca distanza da dove ci attenderà l'autobus. Per chi lo desidera ci sarà ancora il tempo sufficiente per visitare il tessuto storico e monumentale del vecchio e suggestivo borgo, di Noli, antica e gloriosa Repubblica Marinara (fra cui si da non perdere la visita alla bella chiesa romanica di San Paragorio).