Osservatorio Delle Risorse E Delle Povertà
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Caritas San Marco Argentano - Scalea Risorse in Diocesi Diocesi di San Marco Argentano-Scalea Area della Carità Osservatorio delle Risorse e delle Povertà Parte prima: Risorse in Diocesi - 1 - Caritas San Marco Argentano - Scalea Risorse in Diocesi Elaborazione e redazione: Caritas Diocesana Coordinatore del progetto: Don Ennio Stamile Foto di Copertina: San Giovanni Battista annuncia il Regno di Dio - Affresco Orsomarso (Cs) Diocesi San Marco Argentano - Scalea Collana “Quaderni” a cura del Centro per la Cultura “San Ciriaco Abate” Via A. Pepe - 87021 Belvedere Marittimo Direttore Responsabile: Araugio Mons. Cono www.diocesisanmarcoscalea.com - 2 - Caritas San Marco Argentano - Scalea Risorse in Diocesi PRESENTAZIONE L'amore del prossimo radicato nell'amore di Dio è anzitutto un compito per ogni singolo fedele, ma è anche un compito per l'intera comunità ecclesiale, e questo a tutti i suoi livelli: dalla comunità locale alla Chiesa particolare fino alla Chiesa universale nella sua globalità. Anche la Chiesa in quanto comunità deve praticare l'amore. Conseguenza di ciò è che l'amore ha bisogno anche di organizzazione quale presupposto per un servizio comunitario ordinato. (Deus Caritas Est n° 20) Ho inteso dedicare l’incipit di questa mia nota di presentazione richiamando quanto il Venerato Santo Padre Benedetto XVI ci ricorda nella sua prima Enciclica, perché ciò che è rilevato in questo numero 20 aiuta a cogliere meglio il significato di questo lavoro. In particolare, mi riferisco al fatto che il Santo Padre ribadisce un concetto sul quale si fonda il ruolo ed il servizio della Caritas, “l’amore ha bisogno di orga- nizzazione quale presupposto per un servizio comunitario ordinato”. Uno dei compiti della Caritas, infatti, è soprattutto quello di far sì che nelle Comunità diocesane e parrocchiali, l’amore verso i poveri ed i sofferenti di ogni genere non sia improvvisato o peggio ancora mo- mentaneo, cioè frutto di alcune particolari situazioni come ad esempio, un parroco o alcuni fedeli che mostrano più sensibilità verso tali biso- gni. Ecco perché Caritas italiana, da diversi anni ormai, offre a tutte le comunità un metodo semplice - se applicato efficace - perché l’amore si organizzi, sia cioè strutturato e non frutto del caso. Tale metodo, lo sappiamo bene, è appunto ascoltare, osservare e discernere. Il labora- torio diocesano, ha offerto una scheda operativa di questo metodo già - 3 - Caritas San Marco Argentano - Scalea Risorse in Diocesi da diversi anni, bene ha fatto comunque, don Ennio a riportarla nella sua prefazione, perché con il tempo forse tendiamo a dimenticare. Credo sia opportuno soffermarmi brevemente sul significato di un osservatorio delle povertà e delle risorse, partendo da una breve genesi storica. La prima idea di un osservatorio nacque a Loreto nel 1985 durante il convegno ecclesiale dal titolo quanto mai significativo “ Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”. In tale consesso, veniva evidenziato che l’evoluzione dei fenomeni delle povertà è in rapido mutamento infatti, “può succedere che alcuni pur provenienti dalla categoria dei primi si ritrovano ultimi”. Se ciò era vero nel lontano 1985, lo è ancora di più oggi con il rapido mutamento della situazione finanziaria delle grandi banche che governano l’economia mondiale. La crisi della finanza americana di questi giorni penso non necessiti di ulteriori commenti. La Conferenza Episcopale Italiana, nella nota pastorale La Chiesa italiana dopo Loreto ha fatto propria questa idea e l’ha riproposta a tut- te le chiese locali: “ è necessario prendere coscienza piena del rapporto indissolubile tra catechesi, sacramenti e azione caritativa. Dobbiamo inoltre acquisire un’adeguata competenza nella lettura dei bisogni, delle povertà, dell’ emarginazione: un osservatorio permanente capa- ce di seguire le dinamiche dei problemi della gente e di coinvolgere direttamente le comunità in modo scientifico, non dovrebbe mancare in nessuna chiesa locale” (n°22). Nella stessa nota pastorale, i Vescovi richiamano le nostre chiese locali a riconciliarsi con la gente, a svolgere il ministero di salvezza che è ministero della vita: dirigendosi a tutti; amando; ascoltando ed aiu- tando ad ascoltare; parlando il linguaggio della povera gente. Quanto ribadito in quel documento, ci aiuta a comprendere che l’osservatorio si pone innanzitutto come strumento pastorale di una Chiesa che si avvicina alla gente, che vuole tradurre in sé la misericordia di Dio, il suo agire per gli uomini e tra gli uomini. Una Chiesa, cioè, che intende sperimentare ciò che ricorda la Gaudium et Spes nel suo bellissimo proemio: “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini - 4 - Caritas San Marco Argentano - Scalea Risorse in Diocesi d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”. L’osservatorio, inoltre, è anche strumento perché la Chiesa sia missionaria nel particolare contesto in cui la gente vive a non essere lontana da nessuno ad essere debitrice di verità, di carità e di solidarie- tà che, come ci ricorda la Sollecitudo Rei Socialis al n° 38: “è la determi- nazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune, che è il bene di tutti e di ciascuno”. Come è stato ribadito dal direttore della Caritas diocesana, nel- la sua prefazione, il presente lavoro costituisce la prima parte intera- mente dedicata alle risorse in Diocesi. Ad essa ne seguirà una seconda ancora più articolata e scientificamente curata, in collaborazione con l’Unical che riguarderà l’osservatorio delle povertà. Il lavoro che qui presentiamo, non è stato esente dalle solite difficoltà che sovente in- contriamo nelle nostre realtà locali: mancanza di fiducia degli intervi- stati, la scarsa collaborazione di alcuni enti comunali a offrire i loro dati per monitorare il territorio, la irreperibilità di alcune associazioni che sono giustamente state definite fantasma, ecc. Come Vescovo di questo lembo di territorio calabrese non posso che far mie le parole quanto mai stimolanti dei giovani del sevizio civi- le che hanno curato la ricerca “Creare una concertazione generata dalla volontà di offrire risposte alle molteplici domande dei cittadini, frutto di relazioni tra sindaci, politici, burocrati, istituzioni dei paesi limitrofi che non si soffermino ai confini del proprio territorio ma sappiano an- dare oltre. Una nuova mentalità che sappia guardare e proiettarsi nel futuro, con la gestione di piccoli e grandi progetti di lungo periodo che abbiano effetto a cascata sul territorio e non solo per pochi. La grande debolezza è attualmente la mancanza di una mappa cognitiva guida- ta da questi parametri, che ci consenta di liberarci dalle paure e dalle insicurezze che proiettiamo nel futuro”. Gli stessi giovani, inoltre, evi- denziano come dalle indagini è emersa una non “adeguata cultura che ponga i diversi soggetti, pubblici e privati, in una prospettiva di rete”. - 5 - Caritas San Marco Argentano - Scalea Risorse in Diocesi E’ assai importante e bello che queste considerazioni provengano dai giovani i quali, come si può notare, appaiono molto più saggi e lun- gimiranti di quanti da lunghi anni operano nel sociale per mestiere o per vocazione, anche se la distinzione non dovrebbe sussistere. Infine, credo risulti evidente al lettore che osservando le risorse emergano già alcune povertà, come ad esempio quella mancanza di una cultura della collaborazione, una scarsa propensione a mettere in rete - io preferisco ritornare alla parola comunione - risorse, programmi, prospettive. Anche per questo, auspico che questo lavoro aiuti a conoscere meglio il nostro territorio, ed a servirlo con spirito evangelico. San Marco Argentano,..... - 6 - Caritas San Marco Argentano - Scalea Risorse in Diocesi PREFAZIONE Il lavoro che presentiamo all’attenzione dei lettori, scaturisce dall’impegno di alcuni giovani che hanno svolto servizio civile pres- so la Caritas diocesana di San Marco Argentano-Scalea, in particolare presso uno dei Centri di Ascolto. Sin dall’inizio del loro servizio avevo prospettato l’idea di collaborare con l’osservatorio delle povertà e delle risorse, al fine di poter raccogliere alcuni dati indispensabili per poter meglio conoscere il nostro territorio. Sono particolarmente grato a Fran- cesca Barci e Valentina Flecca, che hanno portato a compimento il lavo- ro iniziato da coloro che le hanno precedute, prodigandosi con tenacia ed interesse al fine di portare a termine la prima parte di detto lavoro. Non sembrino superflue in questa sede alcune precisazioni sulla natura e le finalità della Caritas e sul suo metodo pastorale esse, infatti, ci aiuteranno a comprendere meglio il perché di detto lavoro, oltre che essere sempre utili agli operatori pastorali che svolgono il loro prezio- so servizio in questo particolare ambito. La Caritas è l’organismo pastorale con prevalente funzione pe- dagogica che promuove l’interesse per le persone presenti sul territo- rio, senza trascurare le gravi situazioni di povertà e miseria di portata mondiale. Il suo ruolo principale è promuovere, con stile progettuale, un impe- gno di coinvolgimento dell’intera comunità cristiana in forza del batte- simo e in misure diverse delle istituzioni e di tutte le persone di buona volontà, in risposta ai bisogni individuati. Da queste premesse si capisce che la Caritas, sia diocesana che parrocchiale, si distingue dai gruppi di volontariato perché: i gruppi