SIRACUSA E Le Necropoli Rupestri Di Pantalica
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
e le Necropoli rupestri di Pantalica SIRACUSA PIANO DI GESTIONE (gennaio 2005) SIRACUSA e le Necropoli rupestri di Pantalica Piano di Gestione Rev. gennaio 2005 In copertina: Necropoli di Pantalica Teatro Greco Cripta di S. Marciano - S. Lucia Castello Maniace Cattedrale – Particolare del vestibolo Pagina 4: Veduta aerea dell’intera area dell’antica “Pentapoli”. Estratto da Tutte le fotografie di questo Dossier sono di “Ortofotocarta Regione Siciliana” Mario Caruso INDICE Capitolo 1. Definizione generale della metodologia per la redazione, lo sviluppo e la’aggiornamen- to del Piano di gestione del Sito “Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica” . 5 Capitolo 2. Il Piano di gestione del Sito - Stato d’avanzamento . 19 Capitolo 3. Fasi propedeutiche all’avvio del Piano di gestione . 29 Capitolo 4. Analisi della situazione di fatto . 41 Capitolo 5. Strategie e obiettivi del Piano di gestione . 91 Capitolo 6. I tre piani di settore . 107 Capitolo 7. Strumenti di attuazione e monitoraggio del Piano di gestione . 177 Allegati . 181 3 CAPITOLO 1 Definizione generale della metodologia per la 1 redazione, lo sviluppo e l’aggiornamento del piano di gestione del sito “Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica” 1.1. PREMESSA Il rilevante patrimonio archeologico e storico della città di Siracusa, unitamene con le aree archeologiche delle Necropoli di Pantalica, sono da oltre un secolo apitolo sottoposte al controllo, e all’attenzione di amministrazioni ed enti pubblici. Il soggetto pubblico attualmente responsabile delle attività di tutela, controllo, C amministrazione e sorveglianza del patrimonio storico e artistico e paesaggistico è la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Siracusa. La Soprintendenza attua direttamene alcune attività ed effettua attività di con- trollo delle azioni svolte dagli altri soggetti pubblici o privati che abbiano compe- tenza ad operare nei vari settori in cui si articola la gestione del sito. In sintesi, qui si ricorda che nel corso degli anni sono state attuate azioni relative ai seguenti settori: • Conoscenza e tutela • Conservazione • Promozione culturale • Presentazione al pubblico Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Siciliana, la Provincia Regionale di Siracusa ed i Comuni di Siracusa, Ferla e Sortino hanno intrapreso lo sviluppo di attività congiunte e coordinate per migliorare ulteriormente la ge- stione del sito attraverso un organico coordinamento delle loro azioni. In particolare, in occasione della candidatura per l’inserimento nella Lista del Pa- trimonio Mondiale è stato firmato dai responsabili di tali organismi uno specifico protocollo d’intesa (cfr. Allegato 1). Inoltre si sta dando anche molta attenzione ai territori che circondano in partico- lare le aree archeologiche (già da molti anni sottoposti a diverse norme dì tutela), in vista di una loro più efficace gestione. A tal fine è in programma e in avanzato stadio di sviluppo la realizzazione di un parco archeologico relativo all’intera area occupata dall’antica città greca. 5 SIRACUSA E LE NECROPOLI RUPESTRI DI PANTALICA La Regione sta predisponendo una specifica legge che costituisce lo strumento necessario per l’istituzione di parchi culturali ed archeologici. Le amministrazioni pubbliche, d’intesa con soggetti privati, svolgono la propria attività anche al fine di sostenere e sviluppare azioni di valorizzazione sostenibile del territorio, anche in funzione di un compatibile sviluppo economico per le po- polazioni residenti. In virtù della situazione descritta e tenuto conto degli ulteriori impegni che po- tranno derivare dall’iscrizione del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale del- l’UNESCO, è stato deciso di predisporre un piano di gestione del sito proposto per l’inserimento, che risulti mutuamente coordinato ed integrato con i piani di gestione e sviluppo dell’intero territorio di riferimento. La redazione del piano viene considerata quale importante attività tecnica, utile a meglio definire, estendere ed aggiornare un generale processo di gestione già in atto, relativo alle aree proposte. La gestione organica ed armonizzata di un sito, come appena sommariamente delineato, è da considerarsi un processo complesso in cui il piano che verrà illu- strato nel proseguo rappresenta lo strumento tecnico d’attuazione che, a partire dall’analisi dello stato attuale della gestione del sito, indica i criteri e le linee di sviluppo di tale gestione, confermando gi obiettivi che abbiano ottenuto riscontro positivo, proponendo eventuali nuove strategie di lungo e medio termine e deli- neando le azioni che conseguentemente si ritiene opportuno intraprendere. Nei paragrafi che seguono viene descritta la metodologia posta a base del proces- so di gestione del sito; essa è stata sviluppata dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, secondo le indicazione e le linee guida indicate dal Gruppo di lavoro per la Lista del Patrimonio Mondiale istituito presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. 6 CAPITOLO 1 1.2. AVVIO E CARATTERISTICHE DEL PIANO 1.2.1. DEFINIZIONE DI PIANO DI GESTIONE Dal Centro del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO non è stato fino ad ora pro- posto un modello unico di Piano di Gestione, né ne è stata fornita una definizione dettagliata, dato che, in ragione delle specificità e diversità di ogni sito, ogni real- tà nazionale e locale deve individuare e sviluppare autonomamente la struttura più idonea di tale strumento, in funzione della normativa vigente e delle specifi- che situazioni. Nell’esperienza finora condotta in Italia “il piano di gestione è un elaborato tec- nico che costituisce lo strumento necessario per definire e rendere operativo un processo di tutela e di sviluppo, condiviso da più soggetti e formalizzato attra- verso un accordo tra le parti”. Si tratta di una definizione legata alle esigenze poste dalla realtà culturale, istituzionale ed operativa italiana, in cui appare utile soprattutto coordinare le logiche settoriali dei diversi soggetti competenti, sia istituzionali sia privati, per il raggiungimento di obiettivi, da tutti concordati, e per pervenire ad un equilibrato rapporto tra conservazione e sviluppo. In altri contesti possono essere rese maggiormente evidenti altre esigenze, come quella, per esempio, della conservazione dei beni, che in Italia appare comunque garantita dai molti strumenti appositamente creati. In questa ottica, un accreditato esperto dell’ICOMOS, l’architetto Giora Solar1, definisce così il piano di gestione: “Un piano che, basandosi sull’individuazione dei valori culturali, ne garantisce la salvaguardia applicando metodi e strumenti di tipo legale, amministrativo, finanziario e tecnico e prevedendo adeguate strategie e specifiche azioni”. In questa definizione, in particolare, vengono evidenziati due elementi fondamentali di un piano: le sue connotazioni strategiche e le sue caratteristiche di strumento operativo, che ritroveremo nel modello metodologico nel seguito illustrato2. 1 Giora Solar, Site management plans: What are they all about?, “World Heritage”, 31, 2003 pp. 22- 23 2 Occorre precisare che per quanto riguarda la città di Siracusa e le necropoli rupestri di Panta- lica, le attività di gestione attualmente condotte dalla Soprintendenza nell’ambito della propria attività ordinaria, corrispondono in larghissima parte alla definizione di piano di gestione propo- sta dall’architetto Solar. Questo avviene perché, anche in assenza di un documento definito piano di gestione, la Soprintendenza ha come compito istituzionale quello della salvaguardia dei siti e della loro presentazione al pubblico. Per fare ciò applica nella sua attività corrente tutti i metodi e gli strumenti di tipo legale, amministrativo, finanziario e tecnico resi disponibili dall’ordinamento legislativo vigente nello stato italiano e in particolare, nella Regione Sicilia, dalle fonti di finanzia- mento ordinarie o straordinarie, prevedendo di volta in volta specifiche azioni. 7 SIRACUSA E LE NECROPOLI RUPESTRI DI PANTALICA 8 CAPITOLO 1 < 1.2.2. ANALISI SINTETICA DEL SISTEMA DI GESTIONE L. Mamulla “Plan der Festung Siracus” (1823) Nella fase propedeutica, un ulteriore passaggio è costituito dall’identificazione (Tratto da L. Dufour, dei soggetti competenti, dei portatori di interessi e degli strumenti di tipo norma- Atlante storico della Sicilia, Palermo 1992) tivo, amministrativo, finanziario, tecnico e di comunicazione già attivati nel sito o potenzialmente presenti. L’identificazione di tale sistema costituisce lo specifico quadro di conoscenza degli attori e degli strumenti disponibili, e del reale sistema di gestione su cui intervenire, con azioni mirate, per razionalizzarne ed ottimiz- zarne l’azione attraverso il piano. 1.2.3. IL PIANO DI GESTIONE: UN PIANO INTEGRATO ED ITERATIVO Solamente dopo che sia definita la fase delle scelte politiche definite in ragione del lungo e medio periodo, è possibile avviare la fase più strettamente tecnica della redazione dello strumento “piano di gestione”, che deve rendere operative nel breve periodo le scelte fatte, consentendo nel contempo anche una valutazione periodica della sua efficacia, per permettere quindi di applicare gli eventuali cor- rettivi che si rendano necessari e per avviare nuove fasi d’attuazione. Il piano di gestione così concepito è quindi un metodo di pianificazione e pro- grammazione di attività ed azioni, integrato ed iterativo nel tempo, in cui sono chiamati ad intervenire, nelle varie fasi, i decisori politici, i rappresentanti degli interessi sociali, culturali ed economici, i tecnici che progettano e sovrintendono all’attuazione