La Vita... È Sempre in Avanti
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PERIODICO ANNUALE DI INFORMAZIONE, AGGIORNAMENTO, CULTURA DELL’UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ E DEL TEMPO DISPONIBILE DEL TRENTINO (UTETD) NORD/EST/00797/06.2014 PREZZO CONVENZIONALE EUro 1,50 N. 2 AGOSTO 2016 IL DOCENTE DI DECENNALI, LA DIDATTICA IL PROGETTO EDUCAZIONE VENTENNALI CON GLI ADULTI CULTURALE MOTORIA E TRENTENNALI AREA UTETD Laura Antonacci Nicoletta Larcher responsabile di area ufficio didattico Cura progettazione, organizzazione, Cura la realizzazione del progetto realizzazione, gestione e formativo nelle sedi locali. valutazione generale del progetto Utetd e delle risorse umane. Lella Tomasi Enrica Dalmeri ufficio didattico segreteria didattica Cura la realizzazione del progetto Cura l’organizzazione e la gestione formativo nelle sedi locali. della segreteria a supporto delle attività. Organizza e gestisce le visite culturali. Periodico annuale di informazione, aggiornamento, cultura dell’Università della terza età e del tempo disponibile del Trentino (UTETD). Trento - Piazza S. Maria Maggiore, 7 Direttore responsabile Antonio Scaglia Redazione Laura Antonacci Hanno collaborato Laura Antonacci, Antonio Scaglia, Enrica Dalmeri, Lara Deflorian, Michela Casalini, le sedi UTETD di Ton, Moena, Mezzolombardo, Lona Lases, Condino, Pozza di Fassa e Baselga di Pinè Progetto grafico Prima - Trento Stampa Alcione - Lavis Foto di copertina archivio UTETD Foto Luciano Imperadori, Anna Da Sacco, Piero Cavagna, archivio UTETD, UTETD Ton, Moena, Mezzolombardo, Lona Lases, Condino, Pozza di Fassa e Baselga di Pinè, Christian Carboni, Guido Degasperi, Enrica Dalmeri. Per le foto ha collaborato Claudio Regensburger Aut. Tribunale di Trento, n. 5 del 27/04/2015 - ISBN 1590-0622 LETTERE SULLA FELICITÀ: UN’ESPERIENZA COMUNITARIA CONDIVISA DI LARA DEFLORIAN “Cara figlia, caro figlio, caro nipote, scritte dagli stessi frequentanti. Spe- sai quando si usa dire di qualcuno: rimentando una didattica cooperati- «è pieno di vita», ecco è quel genere va, sono stati costruiti insieme testi e di predisposizione che vorrei tu ve- approfondimenti che hanno prodotto dessi in me e che ti vorrei poter do- una significativa quantità di pensieri nare. Perché il mio più grande desi- scritti. “Felicità è derio da quando sei nata/o è vederti “Felicità è camminare in montagna, camminare felice.” ammirando il paesaggio e ascoltan- in montagna, Inizia così la lunga lettera di gruppo do il silenzio che parla…”. sulla felicità che ha dato il via al lavo- “Felicità è incontrare, per caso, il mio ammirando ro di scrittura collettiva condotto dal primo amore dopo innumerevoli de- il paesaggio docente di filosofia Fabrizio Mat- cenni. E questo venendo da anni di e ascoltando tevi nell’ambito delle attività UTETD. dolore interiore, sofferenza e solitu- il silenzio che “Volevo affrontare la questione sul dine.” come vivere bene, come essere con- “La felicità nel lavoro è, per me, cre- parla…”. tenti e conquistare la «felicità» - ha are con le mani il cibo…da bambina raccontato il docente - a scuola ho sognavo il cibo perché mi manca- sperimentato la forza della didattica va…creare, organizzare, offrire mi ha cooperativa, finalizzata alla costru- sempre trasmesso felicità.” zione comunitaria di testi. Ho vo- “Ciascuno dei presenti è stato por- luto dedicarmi a questo seguendo tatore di una preziosa e profonda l’esempio di don Lorenzo Milani il sapienza di vita, generata dalla pro- quale, attraverso la scrittura colletti- pria esperienza e dai pensieri che va, ha dato vita a «Lettera a una pro- fessoressa».” Il corso “Lettera sulla felicità” si è concretizzato in un lavoro guidato di ricerca interiore che non si è svolto attraverso la parola detta e il dibat- tito, bensì attraverso la parola scrit- ta: “Superato qualche imbarazzo e timore iniziali la partecipazione collettiva è divenuta assai presto un tratto caratteristico”. Il docente ha stimolato i partecipanti utilizzando materiali video, sequenze di film, immagini, dipinti, poesie, afo- rismi oltre ad appunti e annotazioni Fabrizio Mattevi, docente del corso 3 Momenti di laboratorio “La felicità quell’esperienza ha suscitato e su- panti viva meglio il tempo presente è nella scita; una sapienza non legata alla rispetto a quello della giovinezza a dimensione intellettuale e accade- conferma di indagini sociologiche relazione, mica, ma alla propria umanità.” La per le quali la soddisfazione nei con- poiché ciò componente femminile del gruppo si fronti della vita cala nell’età dai 30 ai che ti è più è dimostrata più disponibile ad una 45 anni per poi risalire. caro non lo ricerca interiore rispetto alla pura “Dopo una vita di lavoro, ora mi sen- disquisizione intellettuale, mentre to serena, il presente è migliore del possiedi. quella maschile è stata più parteci- passato.” Cura la pe nell’affrontare il tema della felicità Per il docente il corso è stato relazione e in relazione al lavoro e al suo valore un’esperienza coinvolgente di ri- la relazione nella vita. cerca, scoperta e accrescimento avrà cura Un’altra questione delicata, emersa formativo. La stesura della lettera soprattutto pensando a genitori con rappresenta la costruzione di una di te.” figli che necessitano di aiuto, è ladiffi - visione ampia e condivisa della coltà a “stare bene” e ad essere “fe- vita, tanto che per alcuni parteci- lici” se in famiglia c’è “sofferenza”. panti l’esperienza ha assunto una “…quel dolore mi è stato d’aiuto, connotazione curativa perché ha nella crescita e nello scoprire, anni inciso positivamente sull’autostima dopo, il valore di ciò che mi rendeva e sulla fiducia in se stessi. Per altri felice.” è stata un’esperienza rasserenante “Dopo una “Cerca di vedere le cose e sentire che ha avuto, come ricaduta reale, vita di lavoro, le persone con gli occhi del cuore e la scrittura concreta di una lettera al ora mi sento non con quelli della mente…” proprio figlio. serena, “La felicità è nella relazione, poiché “La mia intenzione - ha concluso Fa- ciò che ti è più caro non lo possiedi. brizio Mattevi - è quella di prosegui- il presente è Cura la relazione e la relazione avrà re l’esperienza anche nel prossimo migliore del cura di te.” anno scegliendo temi diversi e con- passato.” Tra le varie riflessioni è emerso anche fidando di ritrovare, almeno in parte, come una buona parte dei parteci- gli autori di questa prima lettera.” 4 IL LABORATORIO DI TEATRO Dietro le quinte dell’apprendimento esperienziale DI MICHELA CASALINI Sono Michela, una studentessa di È però anche un incredibile modo Scienze della formazione nelle Or- per mettersi alla prova, per aumenta- ganizzazioni all’Università di Vero- re la sicurezza in se stessi e per im- na. Il mio percorso di studi prevede parare a credere nelle proprie poten- un tirocinio che ho svolto presso zialità come ci ha raccontato Fabio l’UTETD. Tutto ciò che ho potuto che, grazie al teatro, ha potuto met- vedere, sperimentare e conoscere tersi alla prova e vincere se stesso tra le mura della Fondazione e nelle perché, come afferma Lorenza: “si programmazioni delle sedi territoriali può imparare a stare sul palco anche è stato fonte di ispirazione per la mia senza averne il talento. L’importante tesi di laurea, il cui argomento riguar- è imparare a lasciarsi andare, la parte Nel contesto da l’apprendimento esperienziale più difficile”. teatrale, nella formazione e nell’educazione L’attività di teatro è anche un modo il soggetto degli adulti e degli anziani. efficacie per socializzare. “Fare grup- Il mio sguardo si è soffermato sul po” è un obiettivo essenziale per dovendo Laboratorio di teatro della docente creare buone dinamiche teatrali “ci si interpretare Manuela Nervo che si svolge da anni conosce piano piano e piano piano si un ruolo a lui all’UTETD di Trento e dove, secondo evolve”. Questo anche grazie al fatto estraneo, deve me, si concretizza questo tipo di ap- che il gruppo è piccolo. sperimentare prendimento. Nell’ambiente del teatro l’interdipen- situazioni e Nel contesto teatrale, infatti, il sog- denza tra persone è centrale. Kurt getto dovendo interpretare un ruolo comportamenti Lewin (studioso del Novecento ed a lui estraneo, deve sperimentare si- esperto in dinamiche sociali) soste- che richiedono tuazioni e comportamenti che richie- neva che il gruppo è un centro di for- spirito di dono spirito di adattamento. ze, tensioni e movimento che posso- adattamento. Ho chiesto ai partecipanti alle lezioni no compromettere il suo equilibrio. di teatro di rispondere alle domande Un ambiente che incentiva l’ascolto di un questionario e, grazie alle loro dell’altro, la partecipazione consape- risposte, posso ora scrivere questo vole, momenti di riflessione, riscontri articolo. Secondo loro l’esperienza critici e costruttivi, un luogo sereno di teatro è un’occasione per impara- ed aperto ad ogni suggerimento, re le tecniche teatrali, per migliorare può ripristinarlo. la dizione, l’interpretazione e, quindi, Infatti, secondo Dino, fare teatro “ri- come ha riportato Andrea per “rico- chiede impegno e concentrazione, la noscere il giusto significato di una voglia di mettersi in gioco ed accet- frase e saperla recitare suscitando tare il giudizio del pubblico nel bene emozioni in chi ascolta”. e nel male”. 5 magina come un movimento circola- re articolato in quattro fasi. Nel caso del teatro la prima fase è rappresentata dalle prove, momento in cui il soggetto sperimenta in modo concreto. Quando si presentano problemi che interrompono le prove a causa di movimenti impacciati, errori di in- tonazione o ritmo, subentra la fase dell’osservazione riflessiva in cui si analizza il problema.