(CXIV) Fasc. II
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MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO STRUMENTI CXLIX ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA Nuova Serie - Vol. XL (CXIV) Fasc. II L’Archivio della famiglia Sauli di Genova Inventario a cura di MARCO B OLOGNA GENOVA MM NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA PALAZZO DUCALE – PIAZZA MATTEOTTI, 5 SOMMARIO Premessa 7 INTRODUZIONE La famiglia Sauli 11 La basilica di S. Maria Assunta di Carignano 38 L’archivio 49 ARCHIVIO DELLA BASILICA DI S. MARIA ASSUNTA DI CARIGNANO 67 Carte d’amministrazione 71 Atti di causa 97 Disegni e planimetrie 100 Scritture contabili 101 Corrispondenza 136 Indice dei corrispondenti 138 ARCHIVIO DELLA FAMIGLIA 145 Carte d’amministrazione 147 Atti di causa 181 Causa Maragliano 219 Scritture contabili 263 Filze, buste e registri 266 Scritture delle fiere di cambio 381 Scritture delle attività armatoriali 407 Scritture del feudo di Montella 419 Corrispondenza arrivata 423 Indice dei mittenti 428 Corrispondenza inviata 454 Indice dei destinatari 469 Beni in val Bisagno 494 Scritture di terze persone 533 ARCHIVIO AGGREGATO GRIMALDI CEBÀ 566 Carte d’amministrazione 570 Atti di causa 576 Scritture contabili 591 Corrispondenza 604 Indice dei corrispondenti 606 Alberi genealogici Grimaldi Cebà 612 Schede biografiche Grimaldi Cebà 613 REGISTRI CONTABILI SAULI AGGREGATI ALL’ARCHIVIO SPINOLA DI TASSAROLO 614 Alberi genealogici Sauli 625 Schede biografiche Sauli 637 INDICE DEI NOMI DI PERSONA E DI LUOGO 643 Venticinque anni fa la marchesa Carlotta Cattaneo Adorno, proprieta- ria del complesso archivistico Durazzo Giustiniani, e il prof. Dino Puncuh, presidente della Società Ligure di Storia Patria, si accordarono per l’esecu- zione di una serie di lavori di ordinamento e inventariazione del patrimonio documentario conservato nel palazzo Durazzo Pallavicini di Genova. Con la pubblicazione dell’inventario dell’archivio Sauli giunge a com- pimento la prima e fondamentale fase di attuazione di quel programma. Nel corso di questi cinque lustri la proprietà si è sempre mostrata profondamente convinta della validità del progetto e anche quando nel 1989 la marchesa Carlotta ci ha lasciati, gli eredi Marcello e Sandra Cattaneo Adorno non hanno cessato di sostenere con atteggiamento esemplare l’opera che la Società Ligure di Storia Patria stava svolgendo grazie all’impegno di diversi ricercatori e docenti dell’Università degli Studi di Genova e, da ultimo, anche di quella di Milano. Al buon esito del lavoro ha contribuito in modo determinante una convenzione con l’Ufficio centrale per i beni archivistici del Ministero per i beni e le attività culturali che ha assicurato i mezzi finanziari per l’ordinamento dell’archivio Sauli. Il percorso è iniziato nel 1979 con l’uscita del volume sui manoscritti della raccolta Durazzo 1 e con l’edizione dei documenti della Maona di Chio conservati nell’archivio Giustiniani 2. Nel 1981 l’inventario dell’archivio della famiglia Durazzo 3 è il primo della serie di lavori archivistici che si alternano con quelli diplomatistici e bibliologici. Di quest’ultimo tipo esce nel 1988 il catalogo degli incunaboli della biblioteca Durazzo 4 e nel frat- tempo si è già posto mano all’ordinamento dell’archivio Pallavicini. La mole ——————— 1 D. P UNCUH , I manoscritti della raccolta Durazzo , Genova 1979. 2 A. R OVERE , Documenti della Maona di Chio (secc. XIV-XVI) , in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XIX/2 (1979). 3 L’archivio dei Durazzo marchesi di Gabiano , in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXI/2 (1981). 4 A. P ETRUCCIANI , Gli incunaboli della biblioteca Durazzo , in « Atti della Società Ligure di Storia Patriav», n.s., XXVIII/2 (1988). della documentazione trasmessa da questa famiglia è tale da imporre la divi- sione in due parti dell’inventario, del quale viene, infatti, pubblicato nel 1994 il primo volume 5 e nel 1996 il secondo 6. Nel frattempo diversi arti- coli e studi specifici sono stati editi dai vari collaboratori all’impresa e infine si è giunti alla compilazione anche di quest’ultimo inventario dell’archivio Sauli e della basilica di Carignano che ha richiesto l’attività assidua di quat- tro persone per quattro anni. Si conclude la prima fase, ossia quella dedicata ai grandi archivi antichi, ma se ne inizia una nuova rivolta ai minori, non meno interessanti e preziosi, e a quelli più recenti, dalla metà Ottocento in avanti, di notevole interesse per numerosi aspetti della storia della Genova postunitaria. Il progetto è ancora una volta ambizioso e ineludibile ad un tempo, almeno per chi, come i mar- chesi Cattaneo Adorno e noi che lavoriamo su quelle carte, non ritiene si possa trascurare il legame essenziale che unisce indissolubilmente le vicende del passato con il presente che viviamo ed il futuro che ci attende. * * * Il lavoro è frutto della collaborazione di diverse persone che l’hanno condotto sotto la continua supervisione del curatore. Questi, oltre ad aver rivisto tutte le schede e disposto l’ordinamento delle unità, si è fatto carico dell’introduzione generale, di quelle relative alle singole serie e dell’indice generale dei nomi di persona e di luogo. Quanto alle schede, i nn. 1-671 so- no dovuti a Maria Bibolini, i nn. 672-1427 a Marta Calleri, i nn. 1428-2090 a Maddalena Giordano. Andrea Ghia ha effettuato la schedatura analitica dei disegni che, in questa sede, viene presentata in forma sommaria. Tali colla- borazioni sono state essenziali e preziose ed il curatore, consapevole e gra- to, riconosce volentieri il suo debito. ——————— 5 Gli archivi Pallavicini di Genova, I, Archivi propri. Inventario , a cura di M. B OLOGNA , in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXXIV/1 (1994), anche in Pubblicazioni degli Archivi di Stato (Strumenti CXVIII), Roma 1994. 6 Gli archivi Pallavicini di Genova, II, Archivi aggregati. Inventario , a cura di M. B OLOGNA , in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXXV/2 (1995), anche in Pubblicazioni degli Archivi di Stato (Strumenti CXXVIII), Roma 1996. INTRODUZIONE Glossario di termini speciali COLONNA - « Il termine ‘colonna’ designava il cumulo dei luoghi regi- strati a credito di un titolare (‘colonnante’) che poteva essere una persona fisica o giuridica di qualsiasi genere. Le iscrizioni erano nominative e i tito- lari erano individuati con nome, cognome ed altri elementi anagrafici se erano persone fisiche, con un richiamo alla loro specie ( Ars, Ecclesia, Here- des, Monasterium, Officium, … ) seguito dall’appellativo ufficiale se erano persone giuridiche » (da: Inventario del Banco di San Giorgio , a cura di G. FELLONI , IV/1, Roma 1989, p. 15). ELEVAZIONE DI CANNELLA - Secondo gli Statuti civili di Genova, il creditore di un debitore insolvente poteva richiedere l’ estimo dei beni di quest’ultimo per essere messo in possesso della parte equivalente alla som- ma prestata direttamente dagli estimatores . Il debitore, nei confronti del quale si fosse proceduto ad estimo da parte degli estimatores (designati dalla Rota civile), poteva ricorrere alla ‘elevazione di cannella’ con la quale si in- terrompeva la procedura d’ estimo e si apriva una vera e propria causa. In essa il giudice civile valutava le ragioni delle parti e, se riteneva valide le richieste del creditore, disponeva un nuovo estimo (definitivo) per la diretta immis- sione in possesso dei beni del creditore; se invece riteneva valide le ragioni del debitore che aveva ‘elevato la cannella’, annullava il precedente estimo e chiudeva la causa. La ‘cannella’ era sia l’unità di misura di lunghezza (m. 2,977), sia lo strumento di misurazione degli estimarores e la procedura di ‘elevazione di cannella’ veniva avviata dal gesto fisico del debitore, procla- mato a viva voce, di sollevare la ‘cannella’ di fronte agli estimatores che sta- vano per immettere il creditore in possesso dei beni stimati. MOLTIPLICO - Il ‘moltiplico’ era l’interesse composto che si otteneva quando, ad ogni scadenza (in genere annuale), l’interesse semplice veniva addizionato al capitale per formare un nuovo fondo fruttifero. Quasi sem- pre il ‘moltiplico’ era vincolato per un numero di anni stabilito dal suo isti- tutore e finalizzato ad un’attività da compiere al termine di quel periodo. LA F AMIGLIA S AULI Chi a Genova sale lungo il ponte che congiunge la collina di Sarzano a quella di Carignano, si trova dirimpetto ad una delle chiese più insigni per gravità e nobiltà di stile. « La si vede così da tutti i lati e da qualsiasi punto della città, cosa essenziale, visto il favore che godono le chiese in questo paese » che, quando le si è di fronte dopo il tortuoso percorso compiuto per raggiungerla, sembra di aver finalmente conquistato la sorprendente meta da lungo vagheggiata. « I marinai durante la tempesta la vedono da lontano, sul mare, e possono rivolgersi alla Madonna facendo voti » 1: da ogni punto pro- spettico della città e del mare la basilica di S. Maria Assunta di Carignano si staglia netta e possente a testimoniare la grandezza dei Sauli che la eressero dal nulla e la unirono al centro cittadino con la successiva costruzione del ponte omonimo. Il 16 ottobre 1481 Bendinelli I Sauli q. Pasqualotto dispone nel suo te- stamento un lascito di 250 luoghi del Banco di San Giorgio, vincolato per sessant’anni, per la costruzione di una chiesa che fosse la cappella della fa- miglia e nel 1548 la Repubblica ordina ai suoi discendenti di dare esecuzione alla volontà del fondatore. Il 10 marzo 1552 viene posta la prima pietra ed inizia la laboriosa edificazione di quella che sarà una delle fabbriche più mo- numentali della città. La volontà di possedere una propria chiesa sorgeva in una famiglia quan- do era ben sicura di poter affrontare la spesa della costruzione e dell’arre- damento con l’eccellenza pari alla posizione sociale acquisita ed alle ulteriori aspirazioni di prestigio e potere.