Comune Di Quero Vas
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REGIONE VENETO PROVINCIA DI BELLUNO COMUNE DI QUERO VAS P.R.G. - ZONE SIGNIFICATIVE CAORERA Relazione per la Valutazione di Incidenza Valutazioni per la verifica di incidenze significative sui Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e sulle Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi dei paragrafi 3 e 4 dell’art. 6 della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva “Habitat”) Tecnico incaricato Progettista del Piano Dottore Sc. Forestali Mario Alessandro Boldo Ufficio associato urbanistica Comuni di Feltre, Quero Vas e Alano Ufficio di Piano Collaboratore Dottore Sc. Forestali ed Ambientali Massimo Bertelle Arch. Oliviero Dall’Asen Arch. Michela Rossato Dottore Sc. Forestali Boldo Mario Alessandro Committente Via Servo, 62 32030 Sovramonte (BL) Tel 0439-98588 Cell. 328 6823340 Comune di Quero Vas E-MAIL [email protected] P. IVA 00975880253 C.F. BLDMLS68B06D530G SOVRAMONTE – LUGLIO 2014 VARIANTE P.R.G. INDICE PREMESSA ........................................................................................... 2 1. FASE 1 - VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ ................................... 4 2. FASE 2 – DESCRIZIONE DEL PIANO ............................................... 4 2.1 Aree interessate e caratteristiche dimensionali .......................................... 5 2.2 Durata dell’attuazione e cronoprogramma ................................................. 5 2.3 Distanza dai siti della Rete Natura 2000 e dagli elementi chiave di questi . 5 2.4 Indicazioni derivanti dagli strumenti di pianificazione ................................. 6 2.5 Utilizzo delle risorse ................................................................................... 7 2.6 Fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali ................................................................................................... 7 2.7 Emissioni, scarichi, rifiuti, rumori, inquinamento luminoso ......................... 8 2.8 Alterazioni dirette e indirette sulle componenti ambientali aria, acqua, suolo (escavazioni, deposito materiali, dragaggi, .) ...................................... 9 2.9 Identificazione di tutti i piani, progetti e interventi che possono interagire congiuntamente .............................................................................................. 10 3. FASE 3 – VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITA’ DELLE INCIDENZE ..................................................................................... 10 3.1 Definizione dei limiti spaziali e temporali dell’analisi ................................ 10 3.2 Identificazione dei siti Rete Natura 2000 interessati ................................. 10 3.3 Descrizione dell’area di intervento ........................................................... 13 3.4 Identificazione degli aspetti vulnerabili dei siti considerati ........................ 17 3.5 Identificazione degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie nei confronti dei quali si producono .................................................... 18 3.6 Identificazione degli effetti sinergici e cumulativi ...................................... 23 3.7 Identificazione dei percorsi e dei vettori attraverso i quali si producono ... 23 3.8 Previsione e valutazione della significatività degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie .................................................................. 23 4. FASE 4 – SINTESI DI VALUTAZIONE ............................................. 23 ALLEGATO 1: SINTESI DELLE INFORMAZIONI RILEVATE E DELLE DETERMINAZIONI ASSUNTE ....................................... 24 ALLEGATO 2: INQUADRAMENTO GENERALE ....................................... 31 ALLEGATO 3: COROGRAFIA GENERALE .............................................. 32 ALLEGATO 4: HABITAT NATURA 2000 AREA OGGETTO DI VARIANTE P.R.G.............................................................................. 33 ALLEGATO 5: ORTOFOTO AREA OGGETTO DI VARIANTE P.R.G. .... 34 ALLEGATO 6: BIBLIOGRAFIA CONSULTATA ...................................... 35 ALLEGATO 7: ATTESTAZIONE DI PROFESSIONALITÀ ......................... 36 ALLEGATO 8: FOTOCOPIA DOCUMENTO D’IDENTITÀ ...................... 37 PREMESSA Negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva maturazione del concetto di biodiversità, passando da una considerazione esclusivamente legata al problema dell’estinzione della specie ad una concezione di più ampio respiro che tiene in considerazione anche, e soprattutto, il problema della perdita dell’habitat. Su questo nuovo concetto è maturata, a livello internazionale, la necessità di tutelare non solo le specie in pericolo di estinzione, ma anche gli ambienti in cui esse vivono, o in generale, gli habitat rari o frammentati. L’Unione Europea al fine della conservazione della biodiversità all’interno del territorio comunitario ha dato il via alla costituzione di una rete ecologica europea, formata da aree da tutelare, denominata RETE NATURA 2000. Si è perseguito dunque l’obiettivo che per la tutela di habitat e specie è necessario agire in un’ottica di rete di aree che rappresentino con popolazioni vitali e superfici adeguate tutte le specie e gli habitat tipici dell’Europa: si è superato di fatto l’idea della protezione della singola specie minacciata, affiancando a questo aspetto una visione più ampia che mira alla salvaguardia di tutta la diversità biologica. Alla base della creazione di questa rete di aree tutelate vi sono due strumenti legislativi nell’ambito dell’Unione Europea: • la Direttiva “Uccelli” 2 aprile 1979 n. 79/409/CEE: scopo della direttiva è la conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio dei paesi membri dell’Unione Europea; essa si prefigge la protezione, la gestione e la regolazione di tali specie e ne disciplina lo sfruttamento . L’Allegato I indica le specie di uccelli che necessitano di misure di conservazione degli habitat e i cui siti di presenza richiedono l’istituzione di “zone di protezione speciale”. La Direttiva “Uccelli” è stata sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici. La predetta Direttiva prevede che gli Stati membri dell’Unione Europea (UE) debbano adottare le misure necessarie per garantire la conservazione e regolamentare lo sfruttamento degli uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo per mantenere o adeguare la loro popolazione a livelli adeguati; • la Direttiva “Habitat” 21 maggio 1992 n. 92/43/CEE: scopo della direttiva è salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali nonché della flora e della fauna selvatiche presenti nel territorio dei paesi membri dell’Unione Europea. L’allegato I indica gli habitat naturali o seminaturali la cui conservazione richiede la designazione di “zone speciali di conservazione 1”; l’allegato II elenca le specie animali e vegetali i cui siti di presenza richiedono l’istituzione di “zone speciali di conservazione”. L’allegato IV elenca le specie animali e vegetali che necessitano di una protezione rigorosa. Le Zone di protezione speciale e le Zone speciali di conservazione formano appunto la rete ecologica europea Natura 2000. La direttiva Habitat è stata recepita dall’Italia con il DPR n. 357 del 8 settembre 1997 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche , (successivamente modificato ed integrato dal DPR 12 marzo 2003 n. 120), demandando alle Regioni il compito di individuare i siti di importanza comunitaria e di adottare le misure di conservazione necessarie 1 In una prima fase tali aree, proposte dagli Stati membri, sono state denominate SIC (Siti di importanza comunitaria); solo dopo un processo di valutazione e selezione a livello comunitario saranno designate come Zone speciali di conservazione. 2 per la tutela degli stessi siti. Nel Veneto le aree sono state identificate 2 con DGR 1180 del 18 aprile 2006 Rete ecologica europea Natura 2000. Aggiornamento banca dati , integrato dalla DGR 11 dicembre 2007 n. 4059 . La valutazione di incidenza rappresenta senza dubbio uno degli aspetti principali della Direttiva Habitat. L’art. 6, paragrafo 3, della Direttiva riporta infatti: qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito, ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell’ incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. La Valutazione di Incidenza deve quindi definire se un determinato Piano o Progetto risulti conciliabile con gli obiettivi di conservazione del sito Natura 2000. La valutazione di incidenza presenta validità giuridica anche all’interno delle zone di protezione speciale dell’avifauna ( ZPS ). Sono sottoposti a Valutazioni di Incidenza anche i Piani o progetti al di fuori dei confini del sito, ma che potrebbero influire negativamente sullo stato di conservazione dei siti Natura 2000. La Regione Veneto con DGR 1662 del 22 giugno 2001 Direttiva 92/43/CEE, Direttiva 79/409/CEE, DPR 8 settembre 1997 n. 357, D.M. 3 aprile 2000. Atti di indirizzo (integrato da DGR del 10 ottobre 2006 n. 3173) ha dettato gli indirizzi per l’applicazione di procedure e azioni di salvaguardia dei siti, imponendo che tutti i piani o progetti che ricadono all’interno delle aree