MALVEZZI (I-III) Inkl
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Nikolai Wandruszka: Un viaggio nel passato europeo – gli antenati del Marchese Antonio Amorini Bolognini (1767-1845) e sua moglie, la Contessa Marianna Ranuzzi (1771-1848) 26.4.2012, 7.4.2016 MALVEZZI (I-III) inkl. ZENZIFABRI (II) VII.175 Malvezzi Camilla, ~ 11.1.1573, + post 16421; oo (contratto di dote a Bologna 27.11.1592, rog. dai notai Guidastri e Grati) 3.6.1593 Vitelli Nicolo (1571-1595). 14.1.1591 riceve dal testamento del nonno Lucio Malvezzi alcuni legati (rog. not. Cristoforo Guidastri); (post 1642) la sua eredita viene divisa fra Angiola Vitelli Legnani e Camilla Fantuzzi Spada2; quella eredita, fede in chi cantino i suoi beni3; prende in affitto beni del patrimonio Vitelli4; riporta quietanza dell'amministrazione dell' entrate alla casa dal marchese Chiappino suo figlio5; scritture diverse ad essa appartenenti6; venduti alla marchesa Girolama Bandini Vitelli, nuora: ricevute7; Ottavio Malvezzi debitore di scudi 6.000 alla marchesa Camilla Malvezzi Vitelli, che cede il credito al senatore Giovanni del cardinal Agnolo Niccolini8; (ante 1640) Chiappino di Niccolo Vitelli vende e dà in solutum beni per scudi 36.687 alla marchesa Cammilla Malvezzi sua madre 9. Lettera del 19.1.1636 di Camilla Malvezzi Vitelli a destinatario ignoto; Camilla, una delle 17 donne che fanno parte della Congregazione della Penitenza, domanda (probabilmente a un sacerdote) il permesso di allestire una via crucis dentro le mura della Congregazione stessa10; di una lettere „a sigillo volante“ di Camilla a Virgilio Spada parla ZARRI11. Promuovo ed eseguisce la traslazione del corpo del B. Giacomo alla Cappella Vitelli12. In uno di due voti dipinti dallo Sguazzino nella chiesa nell' sotterraneo della Cattedrale si legge: Trovandosi la Città di Bologna nell'anno 1630 miserabilmente oppressa dalla peste, Camilla Malvezzi Vitelli per la preservazione da quel contagio della famiglia de' Malvezzi fece voto al S.Florido13; P. Cherubini secondate dalle premure di Camilla Malvezzi Vitelli ottenne la licenza da Urbano VIlI. di trasportare le reliquie di S. Alberto Vescovo e M., di S. Brizio Diacono e di altri sei Ss. Mm. dalla chiesa di S. Pietro di Boneporte nella Villa di Grumale alla chiesa di S.Pietro di citta; ebbe luogo la sacra funzione 6.9.163314. 1 Giovanni Muzzi, Memorie civili di citta di Casstello, vol.I, 1844, p.145. 2 Archivio Niccolini di Camugliano, Fondo Antico, sign. 185/2.; per le 176 lettere di Camilla Fantuzzi al card. Bernardino Spada fra 1631-1661 vedi Arch. Spada Veralli, Armadio E/3, vol.. 596. 3 Archivio Niccolini di Camugliano, Fondo Antico, sign. 187/26. 4 Ibidem, sign. 141/81. 5 Ibidem, sign. 141/115. 6 Ibidem, sign. 142/12. 7 Ibidem, sign. 141/129. 8 Ibidem, sign. 141/105. 9 Ibidem, sign. 185/2. 10 Archivio Spada Veralli, Armadio E/2, vol. 593. 11 Gabriella Zarri, Per lettera: la scrittura epistolare femminile tra archivio tipografia, 1999, pp.87, 98. 12 Giacomo Mancini, Memorie di alcuni artefici del disegno … in Citta di Castello, 1832, p.325. 13 Giovanni Muzi, Memorie ecclesiastiche e civili di Citta di Castello, 1842, p.224. 14 Giovanni Muzi, Memorie ecclesiastiche e civili di Citta di Castello 5 (1843), p.23 1 La documentazione „Carte Spada“ a Bologna, raccolta in un'unica busta, è costituita da instrumenti, "Affari delle sorelle Spada riguardanti lo stato del fu marchese Gioseffo Spada e le varie cause sostenute in Roma", copia di instrumenti per successione nel censo Mancini dell'eredità Spada, "Esecuzione del mandato rotale e tenuta presa de' beni di Città di Castello ereditari della Marchesa Camilla Malvezzi Vitelli ad istanza de' cessionari del censo Mancini" prodotto in causa di successione Spada, sentenze in causa di successione Spada, inventario degli instrumenti di Laura Spada Buoi15. Über die Heirat von Niccolo Vitelli, Graf von Montone, die Bologneserin Camilla Malvezzi sollen möglicherweise die Beziehungen zu dem in Bologna ansässigen Calvaert zustande gekommen sein, der ebenso wie andere bolognesische Künstler für die Ausstattung des Palazzo Vitelli in Citta di Castello in Anspruch genommen wurde 16. Si parla dalla eredita Malvezzi Vitelli della q. Camilla 26.5.166117 . VIII.350 Malvezzi Piriteo (II), * 12.12.1552, + 29.10.1627; oo (a) 11.2.1571 Bradamante Malvezzi, figlia di Lucio Malvezzi e Caterina Renghieri; oo (b) Orsola Beatrice Orsini, figlia di Virgilio O. Signore di Taranta e Quadri, Conte di Castel Guelfo e di S.Polo; senatore 160318. IX.700 Malvezzi Marc'Antonio, * 7.1.1529, + 13.5.1556, oo 11.7.1551 (dote di 8000 scudi d'oro) Costanza Manzoli, figlia di Camillo M. e di Camilla Bianchetti. Signore di Taranta e Quadri come erede della madre 1530 e 1543 per investitura imperiale19. X.1400 Malvezzi Ercole, * errechnet 1488 o 1489 illegitimo. + 23.1.1563, oo (a) 10.4.1515 Livia Malvezzi Baronessa di Quaranta e Quadri, figlia di Piriteo I Malvezzi e Laudomia Orsini, oo (b) ca. Anfang 1535 Camilla Strozzi, figlia di Carlo S., Patrizio di Ferrara, e di Livia dei Conti Capra (+ 24.1.1563). Conte Palatino e Barone. Patrizio di Bologna, Patrizio di Modena, Patrizio di Reggio e Patrizio di Ferrara; Conte di Dozza (investito da Papa Clemente VII il 23.9.1523), Capitano delle lance spezzate di Marcantonio Colonna, Governatore di Bergamo, Senatore di Bologna nel 1514, Gonfaloniere di Giustizia, di Bologna Ambasciatore al Papa Paolo III nel 1543, Governatore di Parma nel 1545. XI.2800 Malvezzi Pirro, * Anfang 1429 Modena als 12. Kind (ex 1°) + Roma 4.2.1505, oo 1455 Elena, figlia di Andrea Battaglia, Patrizio di Bologna. Ampia biografia di giorgio TAMBA in Dizionario Biografico degli Italiani 68 (2007): „Nacque a Modena nel 1429, ultimo figlio di Gaspare di Musotto e di Giovanna Bentivoglio, esuli da Bologna dopo il fallimento dell'azione che avevano intrapreso a 15 ASBo, Archivio de' Buoi, Carte Spada, 1551 ff. 16 Simone Twiehaus, Denys Calvaert, 2002, p.110 – aus chronolgischen Gründen ist m.E. dieser Kontakt nicht über die Malvezzi gelaufen. 17 Francesco Colzi, Il debito pubblico del Campidoglio: finanza comunale e circolazione dei titoli a Roma fra Cinque e Seicento , 1999, p.325. 18 Ved. Malvezzi, 1996, p.164, nr.48. 19 Ved. Malvezzi, p.162, nr.34. 2 favore di Antonio Bentivoglio. A Modena la madre morì, ma il padre e i figli furono riammessi in Bologna già nel 1430. Il M. si mise in luce nel 1451 quando fu tra i più decisi dell'intera fazione bentivolesca nel contrastare le milizie assoldate dai fuorusciti Pepoli e Fantuzzi, penetrate in città, e a porle in fuga. Nel 1453 i Riformatori assegnarono al M. e a Battista Della Volta il comando di una compagnia per catturare un pericoloso bandito, Cecchino da Lugo, ed essi lo assicurarono alla giustizia. In entrambi i casi il M., nonostante la giovane età, diede prova di possedere ottime attitudini militari. Sembrava quindi destinato a seguire le tracce degli zii Ludovico ed Ercole, capitani di milizie al soldo di Venezia e di Napoli; ma, diversamente da loro, il M. espresse tali attitudini solo al comando di milizie di Bologna, ricoprendo in questa veste numerosi incarichi. Nel 1455 sposò Elena, figlia di Andrea Battaglia, e dal matrimonio nacquero Laura, che sposò prima Niccolò Isolani, poi Floriano Malvezzi; Elisabetta, sposa di Cristoforo Caccianemici; Gaspare, che fu marito di Giacoma Roverelli. La discendenza per linea maschile del M. fu però assicurata da Pirro ed Ercole, figli probabilmente naturali e della cui madre si ignora il nome. Ebbe residenza nella casa avita, in parrocchia di S. Sigismondo, in comunione di beni e di vita coi fratelli. Partecipò dei titoli loro concessi: conte di Castel Guelfo per nomina di Pio II nel settembre 1458; conte palatino per investitura di Federico III nel luglio 1460. In varie occasioni fu incaricato di organizzare l'accoglienza nel territorio bolognese di contingenti militari al soldo di alleati (Galeazzo Maria Sforza nel febbraio 1460 e Tristano Sforza nel febbraio 1466). Nel 1466, giunta notizia della congiura di Luca Pitti e Angelo Acciaiuoli contro Piero de' Medici, guidò le "cernide" della montagna bolognese a Firenze e vi restò, in appoggio al Medici. Si unì quindi all'esercito della lega stretta da Firenze col duca di Milano, il re di Napoli e Bologna per contrastare le milizie al soldo di Venezia guidate da Bartolomeo Colleoni e il 25 luglio 1467 si distinse nella battaglia di Molinella. Nel 1471, nel contrasto sorto con gli Estensi per il confine sul fiume Panaro, fu tra i provveditori inviati a erigervi una bastia, a prova e difesa dei diritti di Bologna, e in novembre, nominato dai Riformatori commissario delle milizie bolognesi, le guidò negli scontri con quelle di Sigismondo d'Este. Nel 1478 ebbe ancora il comando delle milizie inviate da Bologna a sostegno di Lorenzo de' Medici, dopo il fallimento della congiura dei Pazzi. I rapporti del M. con i Medici, intensi sotto il profilo militare (come attesta il suo intervento in occasione delle due congiure), ebbero anche, episodicamente, alcuni risvolti di carattere economico, specie tra il 1473 e il 1474, quando la malleveria del banco dei Medici in Roma alla Camera apostolica rese possibile la concessione al M. della depositeria del dazio del vino in Bologna. Agli incarichi militari, a lungo il più rilevante impegno pubblico del M., associò la responsabilità di uffici minori, come quello di riformatore dello Studio nel 1466-67 e 1473-74, e alcuni incarichi di rappresentanza in aperto sostegno al primato di Giovanni Bentivoglio. Nel luglio 1465 lo accompagnò a Milano; nel 1479 fu con Annibale Bentivoglio a Ferrara e poi di nuovo con Giovanni a Milano, dove presenziò all'atto con cui Gian Galeazzo Sforza e Ludovico il Moro donarono a G. Bentivoglio i feudi di Covo, Antignano e Pizzighettone.