Procura Generale Della Repubblica Di Palermo1 SEGRETERIA PARTICOLARE DEL PROCURATORE GENERALE GESTIONE MAGISTRATI P.Zza V.E

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Procura Generale Della Repubblica Di Palermo1 SEGRETERIA PARTICOLARE DEL PROCURATORE GENERALE GESTIONE MAGISTRATI P.Zza V.E Procura Generale della Repubblica di Palermo1 SEGRETERIA PARTICOLARE DEL PROCURATORE GENERALE GESTIONE MAGISTRATI P.zza V.E. ORLANDO 90138 Palermo – ITALIA DATA 05/01/2018 - N° PROT. 125/18 INDICE CLASSIFICAZIONE Funzione: Supporto al PG Macroattività: Relazione attività Procure Distretto RESP. PROC AMM. M. G. COSTANZO Al Signor Presidente della Corte di Appello PALERMO OGGETTO: Relazione sull’attività delle Procure della Repubblica del distretto di Palermo nell’anno giudiziario 1 luglio 2016 – 30 giugno 2017. Inoltro la relazione di cui in oggetto, sintesi e riepilogo delle relazioni redatte dai Procuratori della Repubblica del Distretto e trasmesse allo scrivente ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 6 D.lgs n. 106 del 2006, nella quale si analizzano le principali problematicità riscontrate nell’esercizio dell’attività requirente, le evoluzioni dei fenomeni criminali, l’andamento generale dei reati, dando conto dei procedimenti ed affari trattati di maggiore rilievo. PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PALERMO PREMESSA GENERALE. I. Nel corso del periodo in considerazione, la Procura della Repubblica di Palermo ha aggiornato la propria struttura funzionale, consolidandola con l’elaborazione di talune modifiche al documento organizzativo riferito al periodo 2016/2018, entrato in vigore lo scorso anno. Nell’ambito della distribuzione degli affari tra i magistrati, si era provveduto alla rimodulazione delle competenze tra i dipartimenti della c.d.” Procura ordinaria”, a seguito della costituzione del tel 091 7423184 fax 091 584334 e-mail [email protected] - [email protected] 1 nuovo dipartimento” fasce deboli” (avvenuta nel marzo 2015) - la cui composizione era stata adeguatamente rafforzata – ed alla riunione di materie omogenee in un unico gruppo di lavoro. Proseguendo in tale opera riformatrice si è proceduto anche a una rimodulazione delle competenze dell’Ufficio Trattazione affari semplici, consistita in una riduzione del numero di reati di competenza di detto Ufficio, al contempo destinato alla trattazione dei soli procedimenti definibili mediante richiesta di emissione di decreto penale di condanna e non anche, come avveniva in precedenza, di quelli per i quali l’azione penale viene esercitata con decreto di citazione diretta a giudizio. Si è proceduto, inoltre, a una rivisitazione dei settori in cui era tradizionalmente suddivisa la Direzione Distrettuale Antimafia. E’ stato così in primo luogo disposta la soppressione del gruppo di lavoro competente per i reati di cui all’art. 74 DPR 309/90 e la conseguente distribuzione delle nuove notizie di reato riguardanti la predetta fattispecie criminosa, secondo il criterio territoriale, tra le diverse Sezioni della Direzione Distrettuale Antimafia. Si è però previsto, al contempo, un ruolo di supervisione e di analisi svolto da un Procuratore Aggiunto facente parte della D.D.A., individuato nel dott. Salvatore De Luca. Ulteriore rimodulazione dell’organizzazione dell’Ufficio ha riguardato la riduzione dei gruppi di lavoro della Direzione Distrettuale Antimafia da quattro a tre. Il Procuratore capo ha motivato tale riorganizzazione in considerazione del fatto che le più recenti indagini condotte dalla Procura della Repubblica hanno dimostrato l’intersecarsi di dinamiche criminali che riguardano sia gli appartenenti a “cosa nostra” provenienti da diverse aree del territorio palermitano e della sua provincia, sia l’incrocio di affari e di frequentazioni nei territori delle provincie di Agrigento e Trapani. Alla luce di quanto sopra, nell’impossibilità di riunificazione dell’intero distretto in unico gruppo di lavoro a causa della mole di lavoro che avrebbe gravato sull’unico Procuratore Aggiunto chiamato a collaborare il Procuratore, la Direzione Distrettuale Antimafia, fermo restando il coordinamento generale attribuito al Procuratore della Repubblica, è stata suddivisa in tre gruppi di lavoro: uno relativo ai procedimenti riguardanti l’intera provincia di Palermo, l’altro relativo ai procedimenti riguardanti le provincie di Agrigento e Trapani, il terzo relativo a tutti gli altri procedimenti di competenza della D.D.A. (in particolare, a titolo esemplificativo, tratta e traffico di esseri umani, traffico di rifiuti, etc.), nonché ai procedimenti per l’applicazione delle misure di prevenzione. 2 L’attività giudiziaria della Procura risulta così attualmente ripartita in 7 principali articolazioni interne, ciascuna delle quali coordinata da un Procuratore Aggiunto, oltre che da vari gruppi di lavoro, competenti per settori specifici. Le articolazioni suddette si suddividono, a loro volta, nei tre gruppi di lavoro nei quali è suddivisa la Direzione Distrettuale Antimafia ed in quattro dipartimenti della Procura c.d. “ordinaria”. La Direzione Distrettuale Antimafia è suddivisa in tre settori, due dei quali individuati territorialmente, secondo uno schema consolidato che tende ad assicurare la migliore conoscenza possibile delle complesse realtà criminali locali, il terzo il terzo relativo a tutti gli altri procedimenti di competenza della D.D.A. (in particolare, a titolo esemplificativo, tratta e traffico di esseri umani, traffico di rifiuti, etc.), nonché ai procedimenti per l’applicazione delle misure di prevenzione II. Nel dettaglio gli stessi così si delimitano: 1. il primo, coordinato dal Procuratore Aggiunto dott. Salvatore De Luca, competente per tutte le indagini di competenza della DDA nel territorio della provincia del capoluogo regionale; 2. il secondo, coordinato dal Procuratore Aggiunto dr. Paolo Guido competente per tutte le indagini di competenza della DDA nel territorio della province di Trapani e Agrigento; 3. il terzo, coordinato dal Procuratore Aggiunto dott.sa Marzia Sabella, competente per tutti gli altri procedimenti di competenza della D.D.A. (in particolare, a titolo esemplificativo, tratta e traffico di esseri umani, traffico di rifiuti, etc.), nonché ai procedimenti per l’applicazione delle misure di prevenzione . Il carico di lavoro della D.D.A. si presenta tuttora particolarmente impegnativo per la elevata – e spesso straordinaria – complessità dei procedimenti trattati, che quasi sempre riguardano un elevato numero di indagati e gravi ipotesi associative, articolate in vicende complesse e di difficile ricostruzione, oltre che per le continue esigenze, da una parte, di espletare atti di indagine in località esterne alla sede di servizio e, dall’altra, di rappresentare l’accusa in dibattimenti di lunga durata presso altri Tribunali del Distretto o sedi giudiziarie al di fuori della Sicilia. III. I quattro dipartimenti della Procura Ordinaria sono adesso strutturati come segue: - Dipartimento 1 - “Criminalità diffusa”, coordinato dal Procuratore Aggiunto dott. Ennio Petrigni, con competenza nelle seguenti materie: - Omicidi volontari; 3 - Rapina ed estorsione aggravate (con esclusione, in relazione a quest’ultimo reato, delle ipotesi aggravate ex art. 61 n. 9 c.p. e di quelle connesse a fatti di usura); - Sequestro di persona; - Ricettazione e riciclaggio (artt. 648 e 648 bis C.P.), limitatamente – per quest’ultimo reato – alle ipotesi aventi ad oggetto veicoli; - Lesioni ed omicidi colposi non dipendenti da infortuni sul lavoro; - Reati previsti dalla legge stupefacenti ad eccezione di quelli disciplinati dall’art. 74 del D.P.R. 9.10.1990 n. 309; - Delitti concernenti le armi. Dipartimento 2 – “Pubblica Amministrazione”, coordinato dal Procuratore Aggiunto dott. Sergio Demontis, con competenza nelle seguenti materie: - Reati contro la Pubblica Amministrazione (quali previsti dagli artt. 314, 316, 316 bis, 316 ter, 317, 318, 319, 319 ter, 319 quater, 320, 321, 322, 322 bis, 323, 325, 328, 353, 353 bis, 354, 355, 356 c.p.); - Truffa in danno della P.A. (art. 640 co. 2 n. I e 640 bis c.p.); - Estorsione aggravata ex art. 61 n. 9 c.p.; - Reati in materia di falso. Anche se commessi da privati, limitatamente alle fattispecie ex artt. 476/484, 487, 489, 490, 491 bis c.p. (con esclusione delle ipotesi riguardanti scritture e documenti privati), 493 c.p.; - Reati in materia edilizia, ambiente e demanio; Dipartimento 3 – “Criminalità economica”, coordinato dal Procuratore Aggiunto dott. Claudio Corselli, con competenza nelle seguenti materie: - Reati previsti dalla legge fallimentare; - Reati tributari e finanziari; - Reati societari; - Delitti contro il patrimonio previsti dagli artt. 648 bis (tutte le ipotesi di riciclaggio, esclusa quella di veicoli), 648 ter c.p. ed il delitto previsto dall’art. 12 quinquies L. n. 356/1992; - Usura (con vis attractiva anche sulle estorsioni connesse); - Scommesse; - Truffe aggravate ex art. 61 n. 7 c.p.; 4 - Reati informatici: truffe ex art. 640 ter c.p. e truffe consumate mediante pagamento on line; artt. 615 ter / 615 quinquies, 617 bis / 617 sexies, 635 bis / 635 quinquies c.p.; - Confische ex art. 12 sexies L. n.356/1992, in fase di esecuzione. Dipartimento 4 – “Fasce deboli”, coordinato dal Procuratore Aggiunto dott. Ennio Petrigni, con competenza nelle seguenti materie: - Delitti contro l’assistenza familiare ex artt. 570/574 bis c.p.; - Delitti contro la persona ex artt. 591, 600 bis/600 quinquies, 609 bis/ 609 octies, 609 undecies, 612 bis c.p.; - Circonvenzione di persona incapace (art. 643 c.p.); - Sfruttamento della prostituzione; - Violazioni della normativa di prevenzione degli infortuni sul lavoro e reati ex artt. 590 e 589 c.p. connessi a violazioni della normativa predetta; - Tutti i reati aggravati ex art. 61 n. 11 ter e quinquies c.p. IV. Un impegno molto rilevante
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