UKIYOZŌSHI 浮世草子 IL GENERE

ö Opere scritte per diletto, spesso umoristiche, incentrate sui chōnin e su tematiche amorose ‹ Ukiyozōshi perché l’oggetto delle opere e lo ukiyo , il “mondo fluttuante” “Vivere momento per momento ; volgersi alla luna, alla neve, ai fiori di ciliegio e alle foglie rosse degli aceri; cantare canzoni, bere sake ; consolarsi dimenticando la realtà, non preoccuparci della miseria che ci sta di fronte, non farsi scoraggiare, essere come una zucca vuota che galleggia sulla corrente dell’acqua: questo io chiamo ukiyo ”(Ukiyo monogatari) IHARA SAIKAKU 井原西鶴 (1642-1693) ö Autore più rappresentativo del genere, e in generale della narrativa del XVI secolo e della cultura della classe chōnin • Pone al centro della scena la gente comune, che acquisisce dignità di personaggio letterario ö La sua produzione narrativa comprende due principali filoni : 1. Chōnin mono 町人物 (testi in cui si descrive il mondo e l’etica dei mercanti) 2. Kōshokumono 好色物 o kōshokubon 好色本 ‹ L’opera con cui diede avviò al genere è Kōshoku ichidai otoko , del 1682 I KŌSHOKUMONO

ö Da 好 “buono”, “bello” o “amare” e 色 lett. “colore”, come metafora della passione sessuale. ‹ Opere che hanno come oggetto l’ amore in varie sfaccettature, spesso in connessione al mondo dei quartieri di piacere. ‹ Eredi della letteratura amorosa classica e degli yūjo hyōbanki ö Comprendono • Kōshoku ichidai otoko 好色一台男 (1682) • Kōshoku ichidai onna 好色一台女 (1686) • Kōshoku gonin onna 好色五人女 (1686) • Nanshoku ōkagami 男色大鏡 (1687) KŌSHOKU GONIN ONNA

ö Cinque storie con al centro chōnin ‹ Base: fatti di cronaca fra il 1660 e il 1680 (come emerge da fonti dell’epoca e dal confronto con testi kabuki e jōruri che riprendono gli stessi fatti) ö Imperniate sul conflitto fra giri 義理 (dovere) e ninjō 人情 (sentimento): spesso, finale tragico (condanna a morte, suicidio o shinjū ) • Struttura che si ripete simile con Seijurō e Onatsu, Chōzaemon e Osen, Moemon e Osan, Kichisaburō e Oshichi • Solo storia di Gengobei e Oman ha finale positivo ö Come è rappresentato l’amore? ‹ Non amore codificato da precisi ideali estetici nei quartieri di piacere, ma amore di donne esterne a tale mondo, la cui legittimità e negata dalle convenzioni sociali. ‹ Vittoria finale del giri ‹ Riportato soprattutto alla dimensione fisica

ö Come si caratterizzano i personaggi ? ‹ Non idealizzati (vs Chikamatsu i cui protagonisti sono posti in luce nobilitante, spesso in collegamento con valori tradizionali) ‹ Protagonisti animati da sentimenti terreni, a volte incostanti nel sentimento d’amore ö A questo spirito dissacrante, si accompagna una narrazione volutamente ironica : ‹ Saikaku non cerca di evocare compassione e partecipazione nel lettore: contemplazione distaccata delle conseguenze della passione amorosa • Riflette spesso sull’inconsistenza delle passioni umane • Ai momenti tragici tendenzialmente affianca passaggi di natura umoristica o più prosaica 戯作 IL GENERE

ö Testi in prosa, dai toni umoristici/satirici, che riflettevano la vita e i codici estetici del nuovo ambiente cittadino, creati a Edo soprattutto dalla metà del diciottesimo secolo ‹ Lett ., “opere scritte per divertimento” (“arte per l’arte”): atteggiamento ludico , testi pensati come asobi , proprio e del lettore ‹ Chakashi : ironia, giochi di parole (jiguchi ) ‹ Ugachi : da ugatsu , “perforare”, andare oltre la superficie (omote ) delle cose per rivelare lo ura ‹ Shukō : riferimenti intertestuali AUTORI

ö Bunjin 文人 ‹ Intellettuali, con produzione letteraria primaria “seria” (poesia e narrativa in cinese e confuciana) e frequentatori dei ren (cenacoli di intellettuali) ‹ Con i gesakusha la figura dello scrittore professionista si affermò definitivamente (affiancata da altre figure di professionisti dell’editoria, come gli stampatori, gli illustratori e gli editori)

‹ N.B.: il lettore era, tipicamente, chōnin DIVERSI SOTTOGENERI DEL GESAKU

ö Distinti sulla base del contenuto e della veste grafica ö Includono: • Dangibon • • Ninjōbon • Kusazōshi •

N.B.: Esempi di testi gesaku : http://www.wul.waseda.ac.jp/kotenseki/ga_edo/edo100_table.html DANGIBON 談義本

ö Testi che utilizzano lo stile dei sermoni buddhisti per descrivere in tono comico l’epoca contemporanea ‹ Comicità “spicciola ”, che però spesso maschera un livello più profondo di lettura, con riferimenti colti che si svelano attraverso giochi di parole ö Autore più rappresentativo: Hiraga Gennai ‹ Fūryū Shidōken den (1763) FŪRYŪ SHIDŌKEN DEN

ö Storia degli insegnamenti del santo anacoreta Fūrai Sennin (alter ego di Gennai) ad Asanoshin (Fukai Shinzō), poi Shidōken (1682-1765), ex monaco famoso per i suoi sermoni burleschi, predicati di fronte al tempio di Asakusa (origine del rakugo ) ö Trama : ‹ Nascita miracolosa per intervento della divinità: medetai hito (personaggi fortunati), motivo ricorrente negli otogizōshi ‹ I genitori di Asanoshin, avuti altri due figli maschi, spingono Asanoshin a prendere i voti ‹ Incontro con il sennin , che intende aprirgli gli occhi sulla vera realtà del mondo ‹ Dopo un primo monologo, il sennin regala ad Asanoshin il suo ventaglio magico di piume ‹ “Viaggio di studio” di Asanoshin ‹ La storia si chiude con un nuovo incontro con il sennin e la trasformazione di Asanoshin in “monaco balordo” ö Monologhi del sennin: ‹ Attacco alle apparenze, consuetudini, autorità riconosciute falsamente presentate come verità • Monaci e maestri confuciani e buddhisti • Modello culturale cinese • Forme d’arte comunemente apprezzate (tranne scienze, poesia, calligrafia e pittura a inchiostro) ‹ Invito, una volta conosciuto lo ura , al distacco con la barriera dell’ironia ‹ Uso dei giochi di parole ö Viaggio di Asanoshin: ricerca della verità, lo ura ‹ Viaggio da Edo, a tutto il Giappone, con fulcro nei quartieri di piacere ‹ Viaggio fuori dei confini: antecedenti (Onzōshi shimawatari , Wakansansaizue : enciclopedia con capitolo sui “Barbari stranieri”) • Sovvertimento di ciò che è dato per scontato: Asanoshin è visto come strano e diverso (addirittura misemono , fenomeno da baraccone), non viceversa SHAREBON 洒落本

ö Testi concentrati sul mondo dei quartieri di piacere (frequente oggetto di censura) ö Caratteristiche ricorrenti ‹ Categorie fisse di personaggi • Tsūjin: colui che conosce alla perfezione l’etichetta dei quartieri di piacere, modello • Hankatsū: colui che si finge un conoscitore, ma di cui viene esposta (e ridicolizzata) la rozzezza • Musuko : giovane ancora ignaro, che si dimostra però molto rapido nell’imparare i modi di comportamento dei quartieri di piacere ‹ Stile : prevalenza di scene dialogate (con uso del linguaggio dell’epoca) ‹ Impostazione grafica : dialogo preceduto dall’indicazione dell’identità del parlante, parti descrittive riportate su due colonne ‹ Formato editoriale : kohon (o kobon , 16 cm x 12 cm ca.)

SVILUPPI FINO AI NINJŌBON 人情本

ö Santō Kyōden, Nishiki no ura (1791) quartieri di piacere rappresentati alla luce del sole, sullo sfondo della storia d’amore fra la cortigiana Yūgiri e lo spiantato Izaemon. ö In una fase più tarda , la vena comico -satirica sfuma, anche per censura: nascita ninjōbon ö Pubblico soprattutto femminile ö Trattano tipicamente di amore di un uomo (di solito fragile e insicuro) per più donne, anche al di fuori dei quartieri di piacere KUSAZŌSHI 草双紙

ö Li contraddistingue soprattutto l’ aspetto grafico : ogni pagina (chō ) è occupata per la maggior parte da illustrazioni e il testo è inserito negli spazi rimanenti ‹ Il testo, composto da parte dialogata e parte narrata, è prevalentemente in kana ö Formato: chō di 19 cm x 13 cm (chūbon ); ogni opera è composta da due, tre o più volumetti di cinque chō ciascuno ö Primo periodo: akahon 赤本, kurohon 黒本, aohon 青本 ö Secondo periodo: Kibyōshi ‹ Copertina giallo-marrone ‹ Varietà di contenuti, e di comicità ‹ Più antico: Kinkin sensei eiga no yume (Koikawa Arumachi, 1775) • Storia di Kimuraya Kinbiōe e tema del “cuscino del sogno”, ripreso anche da Zeami nel nō Kantan , che viene frequentemente citato (quasi verbatim) ö Terzo periodo: Gōkan ö Volumetti più lunghi: più fascicoletti di cinque chō legati insieme a formare un solo volume ö Il più celebre: Nise Murasaki inaka Genji di Ryūtei Tanehiko

KOKKEIBON 滑稽本

ö Testi comici , prodotti a partire dal 1802 ‹ Ormai, vasto pubblico: comicità “facile” ö Stile simile a quello degli sharebon , che unisce: • Parti dialogate (centrali): mimesi realistica • Togaki (spiegazioni su due colonne, che descrivono azioni o i pensieri/aspetto dei personaggi) • Altre parti descrittive ö Però, ambientazione al di fuori dei quartieri di piacere e nel mondo dei chōnin ö Opere più importanti: Ukiyoburo (1809-1812) e Ukiyodoko (1813-1814) di Shikitei Sanba

YOMIHON 読み本 IL GENERE

ö Dalla fine del diciottesimo secolo (scia del declino degli Ukiyozōshi ) ö Caratteristiche fisiche : ‹ “” (elemento narrativo prevale sul figurativo) VS “ehon ” • Spesso illustrazioni (sashie ), ma non funzionali ö Letteratura scritta per diletto, ma non puntando al guadagno: carattere più colto e raffinato ‹ Argomenti di carattere serio ‹ Richiami ai classici giapponesi e ai testi cinesi ‹ Per lo più storie fantastiche/lontane nel tempo

UEDA AKINARI

ö Cresce a Ōsaka in una famiglia di mercanti ma se ne discosta per dedicarsi alla letteratura ö Formazione in haikai e narrativa (influenza di Ihara Saikaku, scrive in gioventù degli ukiyozōshi ), ma noto soprattutto per i suoi yomihon ö Opera più celebre: Ugetsu monogatari ö Fonti di ispirazione ‹ La narrativa cinese : es Shuihuzhuan (di epoca Ming, 1368-1644, in giapponese Suikoden ): gruppo di “briganti gentiluomini” che, dalla fortezza di Liangshanbo, combattono contro le autorità corrotte ‹ Kaidan 怪 談 : testi, diffusisi soprattutto dal periodo Tokugawa (a partire da Otogi bōko di Asai Ryōi), incentrati su soprannaturale, mistero, macabro ‹ Il kokugaku, con la sua enfasi sul recupero del passato idealizzato del Giappone ‹ In connessione al kokugaku , il patrimonio letterario classico inclusi i monogatari, il teatro nō (ad es., Shiramine), ecc… UGETSU MONOGATARI 雨月物語 (1768)

ö Nove racconti ‹ Ugetsu: “Pioggia e luna”, tradizionalmente associate al soprannaturale nella tradizione letteraria cinese • Titolo anche di un dramma nō con protagonista il poeta viaggiatore Saigyō (anche in un racconto) ‹ Monogatari : uso esplicito di un termine ormai in disuso in periodo Tokugawa ö Anche nella prefazione dell’opera, in cui sono citati come palesi esempi da associare all’opera Shuihuzhuan e Genji monogatari LO UGETSU MONOGATARI COME NARRATIVA STORICA

ö Racconti ambientati in periodi che spaziano dal X al XVII secolo ‹ Due racconti, Muō no rigyo (La carpa del sogno) e Jasei no in (La passione del serpente), ambientati in periodo Heian ‹ Gli altri racconti ambientati nel medioevo • In parte nella fase di ascesa dell’aristocrazia militare (XII secolo) • In parte nel periodo delle guerre civili dei secoli XV e XVI ‹ In alcuni casi la storia fa da sfondo , ma non è necessaria una conoscenza approfondita delle vicende storiche per comprendere i racconti • Racconti ambientati in periodo Heian e Hinpukuron (Dibattito su ricchezza e povertà), Asaji ga yado (La casa fra gli sterpi) e Kikka no chigiri (L’appuntamento dei crisantemi), in cui le guerre civili non si intrecciano in modo essenziale con la trama ‹ In altri casi, la storia ha un ruolo da protagonista ed è indispensabile conoscerla per capire • Shiramine e Buppōsō (La ghiandaia celeste) GLI ELEMENTI SOVRANNATURALI

ö Ricorrenti: influenza dei kaidan ‹ Cinque storie costruite attorno a un personaggio morto in circostanze tragiche, tornato in sembianze umane ‹ Jasei no in : folklore ‹ Muō no rigyo e Hinpukuron : meraviglioso ‹ Aozukin (Il cappuccio blu): sovrannaturale, ma con un ruolo marginale ö N.B.: L’atmosfera nei racconti, pur incentrati sul sovrannaturale, non è tenebrosa, ma malinconica (immagini naturali intrise di mono no aware ) ö L’ originalità dello Ugetsu monogatari non sta tanto nella introduzione dell’elemento sovrannaturale , ma nella sua capacità di rielaborare tali spunti intrecciandoli con il discorso storico , con i riferimenti intertestuali, col contesto e i valori del Giappone Tokugawa , che emergono dalle pagine ‹ Hinpukuron : valori chōnin ‹ Altri racconti: tematiche etiche, di ispirazione (neo)confuciana e talvolta legate ai bushi • Ad es., Kikka no chigiri : storia originale cinese (dove il protagonista era un mercante) riadattata mutando i protagonisti in samurai