Anno 20° N. 2 LUGLIO 2010
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Riferimenti All'umbria In
Riferimenti all'Umbria in NOTIZIE DA PALAZZO ALBANI 1. Chiappini di Sorio Ileana, Una proposta per Antonio Alberti, “Notizie da Palazzo Albani”, 1 (1972), fasc. 1-2-3, pp. 11-20: in particolare pp. 11, 12, 19. Di Antonio Alberti, pittore minore della prima metà del XV secolo, l’a. ricorda il soggiorno in Umbria. In particolare evidenzia che la prima notizia documentata dell’artista risale al 1420, quando il Comune di Perugia lo pagò 178 fiorini e 50 lire per gli affreschi eseguiti nella casa di Braccio da Montone. 2. Donnini Giampiero, Un’opera proto-cortese e un affresco del tardo Trecento a Sassoferrato, “Notizie da Palazzo Albani”, 2 (1973, ma 1974), fasc. 2, pp. 11-16: in particolare p. 12. Pone l’attenzione su una personalità pittorica, finora sconosciuta, degli ultimi decenni del XIV secolo, periodo in cui la cultura artistica locale si rianimò grazie all’attività dei pittori emiliani presenti nelle Marche e nell’Umbria. Tra questi viene citato Andrea de’ Bartoli, chiamato nel 1369 dal cardinale Egidio di Albornoz ad affrescare le volte della Cappella di S. Caterina della Basilica Inferiore di Assisi. 3. Donnini Giampiero, Un ‘Maestro di Fossato’, “Notizie da Palazzo Albani”, 2 (1973), fasc. 3, pp.7-17. Ad eccezione degli studi compiuti sulla figura di Ottaviano Nelli, la critica ha trascurato una delle “scuole pittoriche” sviluppatesi in Umbria alla fine del Trecento: quella di Gubbio. Con il proposito di offrire un contributo a tal riguardo, l’a. si concentra su un ignoto “piccolo maestro” di Fossato, del quale illustra le opere rintracciate nel gualdese e nell’eugubino. -
ETTORE SANNIPOLI Curriculum
Ettore Sannipoli Nato a Gubbio il 30 aprile 1956. Diplomato nel 1975 al Liceo Classico di Gubbio. Ha frequentato i corsi di Scienze Geologiche all’Università degli Studi di Firenze (1975-1979) e di Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo all’Università degli Studi di Bologna (1980-1986). Specializzato in Ricerca Storica nel Corso per Operatori del Restauro Architettonico organizzato dalla Regione dell’Umbria e dal Comune di Gubbio (1980-1981). Autore della monografia L’Incoronazione della Vergine. Opera inedita di Ottaviano Nelli (?) a Gubbio , Città di Castello 1981. Ricercatore archivistico nell’ambito della mostra Federico da Montefeltro e il suo tempo (Gubbio, 1981-1982). Esperto di storia dell’arte eugubina all’Istituto Statale d’Arte di Gubbio, nel corso per il restauro di dipinti e arredi lignei, dal 1982 al 1996. Esperto eugubino per l’elaborazione e l’effettuazione degli Itinerari Guidati del Territorio organizzati dal Provveditorato agli Studi di Perugia e dalla Regione dell’Umbria (1983 e anni seguenti). Ricercatore archivistico in preparazione della mostra su Mastro Giorgio Andreoli promossa dall’Azienda di Promozione Turistica di Gubbio in collaborazione con l’Archivio di Stato di Perugia e con il Museo Internazionale della Ceramiche di Faenza (1984-1985). Presidente della sezione eugubina di Italia Nostra dal 1985 al 1991. Esperto di storia dell’arte nel Corso per Accompagnatori ed Animatori del Turismo Sociale organizzato a Fossato di Vico dalla Comunità Montana dell’Alto Chiascio nel 1988. Autore del contributo “Sulle Pitture in Majolica del Ducato d’Urbino, e specialmente di Gubbio” (1756) di Gian Girolamo Carli , apparso in C. -
Lorenzo Di Giovanni De Carris, Detto Il Giuda. Un Pittore Del Cinquecento Nelle Marche Alessandro Delpriori
Lorenzo di Giovanni de Carris, detto il Giuda. Un pittore del Cinquecento nelle Marche Alessandro Delpriori Gli inizi: il Maestro di Baregnano Maestro di Baregnano4 in quanto responsabile della decorazione della chiesa di quella località Nei giorni del cambio d’anno tra il 1490 e il nei pressi di Camerino. Oltre a quelle pitture, il 1491 moriva, probabilmente a Matelica, Luca suo catalogo si componeva di una pala d’altare di Paolo1, pittore degli Ottoni e degli Attucci, smembrata di cui due pezzi superstiti che sono protagonista della scena artistica locale almeno conservati nel Museo Piersanti, mentre la parte dagli anni sessanta. La sua ultima opera, almeno centrale, una Madonna col Bambino tra i santi quella che possiamo considerare tale, lo stendardo Francesco e Nicola di Bari era in collezione opistografo conservato nella Pinacoteca di Brera privata5 (fig. 1)(di cui purtroppo, pur avendola di Milano2, testimonia un cambiamento piuttosto rintracciata, non siamo riusciti ad avere il prestito deciso nello stile del pittore. Compaiono richiami per questa occasione). a Carlo Crivelli con frutta e fiori appoggiati un Lo studioso aveva letto lo stile dell’allora ano- po’ ovunque nella scena e anche gli incarnati, ni mo maestro proprio in rapporto alla “forza solitamente trattati con un fitto tratteggio obliquo promanante dai ritmi e dalle dolcezze del Pe- su una base chiara, diventano più metallici e rugino, ma che nella fattispecie poté essere costruiti a partire da una base di verdaccio, rinvigorito anche dal confronto con altre fonti, come se il pittore rispondesse a sollecitazioni come l’arte di Melozzo da Forlì”. -
Il Complesso Monumentale Di San Michele a Fano
Bibliografi a Abbreviazioni Fonti manoscritte AsdFa, Fondo della Curia Vescovile, Processi, 1727, n. 10 ASP-SASF Archivio di Stato di Pesaro F. Bertozzi, Genealogia delle famiglie nobili fanesi, BFF, BFF, P.M. Amiani, Del Vescovato e de’ Vescovi, Sala Sezione Archivio di Stato di Fano Sala Manoscritti, Fondo Bertozzi, nn. H e N Manoscritti, Fondo Amiani, n. 12 ASC Archivio Storico Comunale di Fano Not. Archivio Notarile di Fano C. Gaggi, Appendice alle famiglie nobili fanesi, BFF, BFF, Sala Manoscritti, Fondo Mariotti, n. 7/7 AsdFa Archivio Storico Diocesano di Fano Sala Manoscritti, Fondo Amiani, n. 34 ACV Archivio Curia Vescovile di Fano BFF, F. Bertozzi, Genealogia delle famiglie nobili di BFF Biblioteca Federiciana di Fano P.C. Borgogelli, Libro d’Oro della Nobiltà Fanese, BFF, Fano, Sala Manoscritti, Fondo Bertozzi, prot. E BAV Biblioteca Apostolica Vaticana Sala Manoscritti, Fondo Federici, n. 310 Mss Manoscritti F. Menchetti, L’architettura assistenziale a Fano e la P.C. Borgogelli, Libro d’oro di Fano. Nobiltà aggregata, tipologia ospitaliera nella trattatistica tra XV e XVIII BFF, Sala Manoscritti, Fondo Federici, n. 311 secolo, Facoltà di Lettere e Filosofi a, Università di Bo- logna, A.A. 1994-1995, relatrice prof. M. Pigozzi Uomini illustri e persone qualifi cate nella città di Fano, BFF, Sala Manoscritti, Fondo Federici, n. 68 M. Bartolucci, A. Bastianoni, A. Ciccurilli, Ex ospeda- le di San Michele – Fano (PS). Rilievi, studi e proposte Istorie di Fano, BFF, Sala Manoscritti, Fondo Amiani, di restauro, tesi di laurea presso la Università degli Stu- n. 16 di di Firenze – Facoltà di Architettura, A.A.1996-97, relatore Prof. -
LA Valle Del Cesano Cap
LA VALLE cap. 9 DEL CESANO Le immagini dei santi e dei martiri adorati nell’intimità della casa, le loro Pergola pag. 340 / 381 reliquie venerate nelle chiese dai pellegrini, il culto mariano e il rosario, sono solo alcuni dei tanti gesti devozionali che appartengono all’affasci- San Lorenzo in Campo nante e ricco mondo della religiosità popolare. Un mondo che, senza neppure saperlo, fa parte del nostro DNA ed è legato profondamente alla San Costanzo nostra cultura e alle nostre tradizioni. Per questo non è stato scalfito dal Fratte Rosa passare del tempo ma si è evoluto, adattandosi, di volta in volta, ai grandi cambiamenti della storia. Le pratiche di pietà popolare, aiutando il fedele Mondavio a superare i problemi della vita quotidiana, hanno svolto un’importante funzione sociale che va oltre le barriere della religione, della nazionalità e Barchi del tempo, per toccare la parte più nascosta dell’animo umano. Orciano Il clero colto considera queste pratiche come un tesoro, poiché veicolano il messaggio del Vangelo in ogni contesto sociale; per evitare, tuttavia, Monteporzio che degenerino in forme di idolatria o in sette, opera una continua evan- gelizzazione, così da integrare la pietà popolare con la liturgia. Mondolfo Nelle pagine che seguono visiteremo diverse chiese, anche molto diverse fra loro e, in ognuna, scopriremo un oggetto legato alla religiosità popola- re. Ciò permetterà, a chi non conosce queste chiese, di scoprire piccoli gioielli nascosti nel nostro territorio e, a chi le conosce già, di rivalutare og- getti altrimenti passati inosservati. Questo viaggio segue due percorsi pa- ralleli: il primo tocca i comuni di San Costanzo, Mondavio e Barchi, mentre il secondo riguarda Monte Porzio, San Michele al Fiume e San Lorenzo. -
Studi Storici 01 3.Pdf
Studi pesaresi Rivista della Società pesarese di studi storici 1 2012 metauro ISSN 2280-4293 Indice del volume Linee editoriali 5 VALERIA VALCHERA PISAURUM. Le associazioni professionali di età romana 7 OMAR RICCARDO ZEHENDER La diocesi pesarese tra VI e VIII secolo. L’importanza del radicamento territoriale nell’espansione egemonica ecclesiastica 21 FRANCESCO V. LOMBARDI L’antica “strada delle due Abbazie” fra Morciano e Montecchio: per una proposta futuribile 33 FRANCESCO AMBROGIANI Le porte e le guardie di Pesaro in epoca sforzesca 41 EDOARDO NARDUCCI Un dipinto inedito di Benedetto Nucci 63 SARA BARTOLUCCI Lo stendardo dell’oratorio di San Giovanni di Urbino. Problemi iconografici e di attribuzione 69 ANNA FALCIONI, MARCO DROGHINI Un documento “inedito” sul Perdono di Assisi di Federico Barocci 99 ALESSANDRO PACCAPELO Girolamo Arduini architetto del duca Francesco Maria II della Rovere 111 ENRICO GAMBA Le “code” pesaresi del caso Galilei 129 LUISA LEVI D’ANCONA MODENA La famiglia Della Ripa dalle carte di un archivio privato 139 MARCELLA PANTALONE Le antiche collezioni di palazzo Albani 157 3 GABRIELE FALCIASECCA Nuove vedute di Pesaro di Romolo Liverani 165 ROBERTO ROSSI Dieci anni di restauri d’arte a Montelabbate 181 MARCO DE SANTI Restauri alla collegiata di Barchi. Scoperte e nuove attribuzioni 193 Gli autori 213 Norme redazionali 215 Linee editoriali 1. Nel corso del 2011 il consiglio diret- anche se non accademica, a giovani studio- tivo della Società pesarese di studi storici si che muovano i primi passi nella ricerca; ha discusso e soppesato il progetto com- infine, contribuire alla crescita culturale plessivo della Società stessa, gli obiettivi della civitas. -
Bilancio 2018 26° Esercizio
BILANCIO 2 0 1 8 26° ESERCIZIO 1 GENNAIO 2018 – 31 DICEMBRE 2018 - Progetto approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 21 marzo 2019 - Relazione del Collegio dei Revisori del 27 marzo 2019 - Approvato dal Consiglio Generale nella seduta del 15 aprile 2019 1 INDICE BILANCIO CONSUNTIVO 2018 STATO PATRIMONIALE 4 ATTIVO 4 PASSIVO 5 CONTI D'ORDINE 5 CONTO ECONOMICO 6 RENDICONTO FINANZIARIO 8 NOTA INTEGRATIVA 9 PREMESSA 9 CRITERI DI VALUTAZIONE 9 1. IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI 12 2. IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 15 3. STRUMENTI FINANZIARI NON IMMOBILIZZATI 27 4. CREDITI 29 ALTRE INFORMAZIONI RELATIVE ALLE ATTIVITA’ FINANZIARIE 30 5. DISPONIBILITA’ LIQUIDE 33 7. RATEI E RISCONTI ATTIVI 34 1. PATRIMONIO NETTO 34 2. FONDI PER L’ATTIVITA’ DI ISTITUTO 34 3. FONDI PER RISCHI E ONERI 38 4. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO 40 5. EROGAZIONI DELIBERATE 40 6. FONDO PER IL VOLONTARIATO 41 7. DEBITI (esigibili entro l’esercizio successivo) 41 8. RATEI E RISCONTI PASSIVI 42 CONTI D’ORDINE 42 GESTIONE ECONOMICA 43 1. RISULTATO DELLE GESTIONI PATRIMONIALI INDIVIDUALI 43 2. DIVIDENDI E PROVENTI ASSIMILATI 43 3. INTERESSI E PROVENTI ASSIMILATI 43 4. RIVALUTAZIONE (SVALUTAZIONE) NETTA DI STRUMENTI FINANZIARI NON IMMOBILIZZATI 44 5. RISULTATO DELLA NEGOZIAZIONE DI STRUMENTI FINANZIARI NON IMMOBILIZZATI 44 6. RIVALUTAZIONE (SVALUTAZIONE) NETTA DI IMMOBILIZZIONI FINANZIARIE 45 9. ALTRI PROVENTI 45 10. ONERI 45 11. PROVENTI STRAORDINARI 48 12. ONERI STRAORDINARI 49 13. IMPOSTE 49 14. ACCANTONAMENTO ALLA RISERVA OBBLIGATORIA 49 14 bis. ACCANTONAMENTO ALLA RISERVA DA RIVALUTAZIONI E PLUSVALENZE 49 15. EROGAZIONI DELIBERATE IN CORSO D’ESERCIZIO 50 2 16. -
NUOVI STUDI FANESI 30 2018.Pdf
numero 30 anno 2018 Biblioteca Comunale Federiciana Fano 3 Direzione: Franco Battistelli Comitato scientifico: Giuseppina Boiani Tombari, Massimo Bonifazi, Claudia Cardinali, Daniele Diotallevi, Marco Ferri, Samuele Giombi, Valeria Purcaro, Michele Tagliabracci, Gianni Volpe Redazione: Danilo Carbonari, Lucia Baldelli, Valeria Patregnani Sede: Biblioteca Federiciana, via Castracane 1 - 61032 Fano (PU) Tel. 0721.887474 [email protected] www.sistemabibliotecariofano.it ISSN 1125-8799 4 Indice Claudio Giardini 7 Giuliano Presutti da Fano e il polittico di Monte San Pietrangeli: un capitolo di cultura figurativa peruginesca nella Marca fermana. Michele Tagliabracci 71 Luca Orfei da Fano Valentina Radi 147 Abitare la Fabbrica Federiciana Iacopo Benincampi 205 Uno scorcio sul governo papale attraverso la «pianta del Palazzo Apostolico, e Magistrale della Città di Fano» Corrado Caselli 225 L’Istituto Cante di Montevecchio, un po’ di storia, un po’ di cronaca, un po’ di memoria Marco Ferri 241 Gabriele Ghiandoni, le opere e i giorni 5 6 Giuliano Presutti da Fano e il polittico di Monte San Pietrangeli: un capitolo di cultura figurativa peruginesca nella Marca fermana* Claudio Giardini Pietro Zampetti nel 1953 al tempo in cui era ancora Soprinten- dente alle Gallerie delle Marche nell’illustrare a compte rendu i restauri operati dalla Soprintendenza sul patrimonio storico ar- tistico marchigiano che proprio con lui cominceranno ad avere una programmazione organica con cadenze annuali, presentando un dipinto restaurato, opera del pittore cinquecentesco Giuliano Presutti (Fano, 1485ca,-1557)1 – detto anche Presciutti, Persciut- ti, Persiuti, Persuti, Psuti, Psuzio, Prusio2 – in prosecuzione di discorso attribuiva in maniera piena al pittore fanese l’interes- sante ed articolato polittico (fig. -
2013 IL CAPITALE CULTURALE Studies on the Value of Cultural Heritage
7 2013 IL CAPITALE CULTURALE Studies on the Value of Cultural Heritage JOURNAL OF THE DEPARTMENT OF CULTURAL HERITAGE University of Macerata eum Il Capitale culturale Web Studies on the Value of Cultural Heritage http://riviste.unimc.it/index.php/cap-cult Vol. 7, 2013 e-mail [email protected] ISSN 2039-2362 (online) Editore © 2013 eum edizioni università di macerata eum edizioni università di macerata, Centro Registrazione al Roc n. 735551 del 14/12/2010 direzionale, via Carducci 63/a – 62100 Macerata Direttore tel (39) 733 258 6081 Massimo Montella fax (39) 733 258 6086 http://eum.unimc.it Coordinatore editoriale [email protected] Mara Cerquetti Layout editor Coordinatore tecnico Cinzia De Santis Pierluigi Feliciati Progetto grafi co Comitato editoriale +crocevia / studio grafi co Mara Cerquetti, Francesca Coltrinari, Pierluigi Feliciati, Umberto Moscatelli, Sabina Pavone, Mauro Saracco, Federico Valacchi Comitato scientifi co - Sezione di beni culturali Giuseppe Capriotti, Mara Cerquetti, Francesca Coltrinari, Patrizia Dragoni, Andrea Fantin, Pierluigi Feliciati, Maria Teresa Gigliozzi, Susanne Adina Meyer, Massimo Montella, Rivista accreditata AIDEA Umberto Moscatelli, Sabina Pavone, Francesco Pirani, Mauro Saracco, Michela Scolaro, Emanuela Stortoni, Federico Valacchi Comitato scientifi co Michela Addis, Alberto Mario Banti, Carla Barbati, Sergio Barile, Nadia Barrella, Marisa Borraccini, Rossella Caffo, Ileana Chirassi Rivista riconosciuta CUNSTA Colombo, Rosanna Cioffi , Claudine Cohen, Lucia Corrain, Giuseppe Cruciani, Stefano Della Torre, -
Antonio Maffei a Todi
Per tutto il ‘500 fino ai primi decenni del ‘600, a Gubbio, l’arte del legno ebbe un brillante sviluppo, grazie all’appoggio del Duca di Urbino1 e all’abilità manageriale e capacità professionale della nota famiglia Maffei. Questa impresa d’intagliatori, sviluppatasi all’interno di un progetto familiare, si rese attiva per oltre un secolo; il passaggio del testimone dai genitori ai figli (da Luca a Giacomo, da Giacomo ad Antonio), contribuì a perfezionare e specializzare le nuove generazioni, i cui componenti, favoriti dalla probabile pacifica convivenza, si trovarono molto spesso a cooperare2, impiegando così, anche una maestria plurima. Gli aiutanti (discepoli e lavoranti)3 e i tecnici che gravitarono intorno i Maffei, falegnami, fornitori, segatori, scalpellini, tornitori, carpentieri, doratori, scultori, pittori, collaborando sinergicamente, consentirono a questa grande “azienda”, di far fronte a incarichi di prestigio e di gestire simultaneamente molte commissioni. Artisticamente, la fertile e composita esperienza lasciata dai loro insigni predecessori (Francesco di Giorgio Martini4, Giuliano da Maiano5, Terzuolo6, Pierangelo d’Antonio7, Caccia Rabbia8), l’aggiornamento e la pluralità di conoscenze cittadine e forestiere contemporanee, dirette e indirette, in ambito lignario, pittorico, ceramico (Niccolò da Cagli9, Eusebio Bastoni10, Perino da Firenze11, Cosmo da Borgo12, Don Costantino da Perugia13, Raffaellino del Colle14, P.P.Baldinacci15, Benedetto16 e Virgilio Nucci17, Giorgio Andreoli18, Giorgio Vasari19, Giuliano Presutti20), permisero di promuovere ed esaltare le loro già magistrali doti artigianali. 1 Pertanto, i prodotti dei Maffei, ammirati come espressione di straordinaria bravura tecnica alla quale aggiungeva lustro, l’adesione ad una tradizione artistica familiare, concorsero a rendere Gubbio, un prolifico centro professionale del legno di elevata popolarità, che con Giacomo iniziò a estendere la sua influenza anche fuori città.